Oltre le apparenze

di EM_aspirantescrittrice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** cap 1 ***
Capitolo 3: *** cap 2 ***
Capitolo 4: *** cap 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


oltre le apparenze prologo

Sento che tutti mi stanno guardando, ma ci sono abituata. Una delle prime cose che mia madre mi ha insegnato era comportarmi come se nulla mi emozionasse. Quando sei speciale, come lo eravamo noi, la gente non può non notarti.

Mia madre, la signora Jane Granger, è diventata il nuovo ministro del Mistero di Londra dopo la morte di mio padre, avvenuta quattordici anni fa a causa di un incidente stradale, e da allora è riuscita a portare ancora più in alto il nome della nostra famiglia. Da quando è diventata una donna molto importante è cambiata molto rispetto a quando mio padre era ancora vivo. Prima era la classica mogliettina che si preoccupava della casa e del benessere della propria famiglia, una donna dolce e rassicurante ma, dopo quell'incidente è diventata una donna fredda e distaccata che l'unico scopo della vita era il successo. La causa di questo repertino cambiamento è stata la scomparsa del marito, a cui era molto affezionata, e dopo l'incidente per smettere di soffrire, o almeno alleviare l'immenso dolore, aveva alzato un muro davanti al suo cuore per proteggerlo dai sentimenti.

Da quando ho compiuto cinque anni si è curata di farmi impartire, da insegnanti rigidi e severi, un'educazione degna di quella di una principessa. Mi è stato insegnato a non mostrare sentimenti e di essere sempre composta ed educata. Dovevo essere perfetta. Non mi sono mai lamentata di questo rigido codice di comportamento, negli anni ho capito che mia madre aveva ragione quando mi spiegava che per una famiglia importante come la nostra non è ammissibile comportarsi come persone di basso rango. Le apparenze sono tutto, ecco cosa pensa lei.

Dopo anni di comportamento rigido sono diventata come lei, sono fredda e distaccata, non mi importa dei sentimenti anzi, ne sto alla larga perchè sono convinta che l'amore e l'amicizia rendano le persone deboli e vulnerabili, in un solo aggettivo dei perdenti. Io non voglio essere una perdente, io voglio essere una vincente, voglio essere la prima in tutto e per il momento ce la sto facendo.

È appena finita una lezione di biologia e sto camminando per i corridoi della mia scuola: Hogwarts. Frequento questo istituto da due anni e mi è stato raccontato da mia madre che una volta Hogwarts fosse l'istituto più prestigioso dell'intera Inghilterra, dove per potervi accedere bisognava appartenere a famiglie di una buona classe sociale ma, da quando Silente è diventato il nuovo preside, ha deciso che anche le famiglie meno importanti potessero avere l'opportunità di studiare qua come, ad esempio i Weasley.

I Weasley sono una famiglia di straccioni, persone che non sanno come arrivare a fine mese. Questa famiglia è enorme, è composta da Arthur Weasley e Molly Weasley e i loro sette figli. Sinceramente non so come riescano a mantenere una famiglia così numerosa con lo scarso stipendio che il signor Weasley prende lavorando presso il ministero. Mah... i misteri della vita.

Dopo il breve tragitto dall'aula di biologia al bagno femminile, posso finalmente specchiarmi allo specchio e godere della vista della mia immagine riflessa. Sono una ragazza di sedici anni, alta e con un bel fisico proporzionato, capelli castani lunghi e ricci, occhi di un marrone intenso che non trasmettono nessuna mia emozione e per finire labbra rosee e carnose, ricoperte da un leggero strato di rossetto rosa, sempre piegate in un ghigno altezzoso.

Lancio un'ultima breve occhiata allo specchio e ondeggiando i capelli mi dirigo a lezione.

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutte, questa è la mia prima long in Harry Potter e sarà una Dramione. La storia è simile al quella di Alex Flinn nel suo libro Beastly modificata però, dalla mia fantasia.

Quindi, la mia sarà una ff molto OCC, spero che la storia vi piaccia, si accettano critiche e commenti di ogni genere.

Un bacio Ely

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Capitolo 2
*** cap 1 ***


oltre le apparenze cap 1

CAP ITOLO 1

Sono in aula seduta nel mio banco con vicino Daphne, la mia vicina di banco non che la ragazza che si crede di essere la mia migliore amica da due anni ma, a me lei mi sta totalmente indifferente. Il supplente ci sta distribuendo le schede per eleggere la corte del ballo di inizio anno scolastico, evento che non mi è mai piaciuto. Daphne mi scuote per il braccio come se avesse letto qualcosa che l'ha particolarmente colpita.

- Herm c'è il tuo nome sopra. -

Dopo averla fulminata con lo sguardo per aver abbreviato il mio nome, dio solo sa quanto odi venire chiamata con sopranomi stupidi come Herm o Mione, le rispondo senza neanche degnarla di uno sguardo.

- Non dire idiozie Daphne, non mi sono candidata come regina del ballo.-

Mi metto ad esaminare la scheda e ghignai al pensiero che avrei vinto sicuramente queste elezioni. Anche se non mi ero candidata, ormai che ero in ballo volevo vincere e ce l'avrei fatta. Non c'era nessuno che potesse competere col mio aspetto e i miei soldi.

Ad un certo punto sento un gridolino eccitato provenire dal banco vicino al mio così, giro verso di Daphne.

- C'è anche scritto il mio nome!-

La guardo un attimo da capo a piedi e mentalmente le do della stupida se pensa di battermi. Daphne non è proprio il genere di ragazza che definirei bellissima. È abbastanza alta, fisico con qualche chiletto di troppo, capelli lunghi fino alle spalle lisci di un biondo cenere che ho sempre trovato orribili, dato che non se li cura per niente e sono tutti crespi e pieni di doppie punte, e in fine occhi verdi. Negli anni si è montata la testa per via del fatto che ogni tanto sto in sua compagnia, crede che io la consideri una mia amica, in realtà passo il mio tempo con lei solo per non sorbirmi persone più insopportabili come Pansy, una ragazza che frequenta il nostro stesso corso e che non riesco neanche a vedere da quanto non la sopporti.

Senza pensarci due volte ho votato per me, non ci penso neanche morta a votare per Daphne, voglio avere una vittoria schiacciante! La mia vicina di banco mi sorride come per farmi capire che ha votato per me, cazzata, ha votato per se stessa, esattamente come ho fatto io.

- Che schifo!-

Tutti ci giriamo per vedere chi è stato ad urlare. Era un ragazzo dall'aria stramba che sedeva in fondo all'aula. Era ciccione, vestito interamente di nero ( ad Hogwarts non indossiamo delle divise, ognuno di noi di veste come desidera), capelli neri con meches rosse e occhiali tondi. Un look che secondo me voleva essere una richiesta d'aiuto.

-  Che cosa gli fa schifo signor Potter?-

Chiese il supplente con aria di chi non interessa minimamente di cosa fa o non fa schifo ai propri alunni.

- Cosa mi fa schifo? Come potete, nel ventunesimo secolo, decidere chi sono i reali di uno stupido ballo? Perchè dobbiamo scegliere queste persone? Sulla base di...che? Del loro aspetto fisico? Cioè, noi dobbiamo votare qualcuno solo per il suo aspetto esteriore, per la bellezza fisica? Voi siete pazzi.-

- A me sembra una buona motivazione-

Parlo ad alta voce in modo che il ragazzo strambo, di cui non ricordo il nome, mi senta.

- Senti, tutti qui stanno votando chi vogliono, nessuno gli obbliga quindi è un processo democratico.-

Le persone che si credono belle, mi stanno battendo le mani, quelle che credono in quello che credo io invece, la gente brutta sta in silenzio con gli occhi bassi per non incrociare il mio sguardo.

Anche il ragazzo si alza dal suo banco, dov'era stato per tutto il suo ridico discorso da quattro soldi e viene verso di me, che me stavo comodamente in piedi vicino al mio banco, aspettando una risposta.

- Tutte queste persone sono un branco di pecore che seguono il gregge, non prendono le proprie decisioni da sole ma si lasciano condizionare dalle scelte altrui. Votano per le persone popolari solo perchè è facile e sperano che così voi le prendiate in simpatia e diventare a loro volta come voi. Sai, è facile vedere la bellezza esteriore, basta guardare dalla testa ai piedi le persone mentre, se sei forte, coraggioso, in gamba, è difficile vederlo.-

Le sue parole mi infastidirono, come si permetteva questo cesso a darmi contro? Chi si crede di essere? Beh, adesso mi sarei divertita io.

- Se uno è così in gamba come dici tu, perchè non usa un po' della sua intelligenza e forza di volontà per migliorare il proprio aspetto? Non è così difficile. Basta che tu ti metti a dieta, vai da un bravo chirurgo, ti togli quegli orribili occhiali e al loro posto metti le lenti a contatto  inoltre, se proprio ci tieni vai da un dentista e ti fai sbiancare i denti. Ti consiglio di seguire questo mio piccolo consiglio perchè, l'aspetto esteriore è tutto nella vita. -

Sono molto soddisfatta del mio discorso, l'ho fatto a posta a sottolineare TU, volevo che capisse che il mio non era un TU generico ma che mi riferivo a lui.

Lo strambo mi guarda basito per poi passarsi una mano tra i capelli.

- È davvero quello che pensi tu Hermione Granger? Secondo te, tutti noi dovremmo trasformarci per essere come vuoi tu?-

- Si tesoro, è quello che penso e quello in cui credo. L'aspetto esteriore è tutto, le persone non vedono il carattere ma il tuo corpo. Se sei brutto non potrai mai avere le possibilità che la vita offre a noi belli. -

Si avvicina di più a me e si abbassa per portare il suo viso all'altezza del mio. Dio quanto è brutto, sto per vomitare.

- Allora faresti meglio a sperare di non diventare mai brutta. Per adesso sei brutta dentro, ed è quello che conta. Sono convinto che se perdessi il tuo bell'aspetto non avresti ne la forza ne il coraggio di riconquistarlo. Sei una bestia, Hermione Granger.-

Detto questo si allontana da me lasciandomi li in piedi furente. Nessuno, e sottolineo nessuno, ha mai osato darmi della bestia. Gliela farò pagare. Parola di Hermione Granger.

 

ANGOLO AUTRICE:

Eccomi qua con il primo capitolo! Spero che vi sia piaciuto ^__^

Molte frasi le ho prese e modificate da quelle del libro, secondo me erano quelle giuste per l'inizio della storia.

La ff sarà un misto del film e del libro, il libro di per se è troppo noioso quindi, così la trama sarà un po' più movimentata xD

Ringrazio a chi ha letto la storia, chi l'ha inserita tra le seguite e preferite.

Si accettano critiche e consigli XD

Un bacio Ely

 

 

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Capitolo 3
*** cap 2 ***


oltre le apparenze cap 2

CAPITOLO 2

È l'ora di ginnastica, sono trascorse due ore dalla discussione con lo straccione, e adesso è qua che sta correndo davanti ai miei occhi. Insieme al resto dei miei compagni, sta correndo sulla pista all'aperto, situata nell'enorme giardino della scuola, mentre io sto ferma in piedi davanti alle panchine. Siccome non avevo nessuna voglia di mettermi a correre, non volevo rischiare di rovinare la mia bellissima maglietta della Dolce&Gabbana col sudore, prima che iniziasse la lezione sono andata a riferire al professore che non mi sentivo molto bene e lui, stupido com'è, ci ha creduto subito. Ed ora eccomi qui a guardare gli altri faticare mentre io mi rilasso. L'ho sempre detto che essere furbi nella vita è utile...

È appena finita la lezione e Daphne è qui che mi sta chiedendo come mi sento. Certe volte mi domando come le persone possano essere così stupide. Non è così difficile capire che quella di prima era tutta una falsa, fino all'ora precedente stavo da benissimo! Mah... Sospiro e cercando di non alterarmi, mi metto a spiegarle che mi sento bene e che non mi andava di fare educazione fisica, quindi ho mentito dicendo al prof che stavo male. Lei, dopo essersi complimentata con me per la mia intelligenza,  mi sta riferendo quello che ha sentito dire a Pansy Parkinson mentre chiaccherava Ginevra Weasley.

- Ho sentito dire alla Parkinson che quest'anno siamo noi donne a dover invitare al ballo gli uomini, ma ti rendi conto?-

Ma ti rendi conto,invece, che è da due anni che io sopporto la tua voce stridula? Vorrei risponderle, ma mi trattengo. Per oggi di discussioni ne ho avute fin troppe.

- Sì, hai ragione. Adesso devo andare ci vediamo dopo. -

Dopo essermi congedata da Daphne, non la sopporto molto, anche se devo ammettere che per una volta mi è stata utile, inizio a camminare per il giardino. Non riesco a non pensare alle parole dello straccione. Sei una bestia. Ecco le parole esatte che mi rimbombano per la testa da più di tre ore. Ancora non mi capacito di come quello abbia osato rivolgersi così a me. Mi nasce un sorriso quando le parole di Daphne mi giungono al cervello. Mi è venuta un'idea. Voglio umiliare quello sgorbio, voglio fargli capire che qua comando io.

Sto per rientrare  a scuola, quando vedo lo straccione seduto su una panchina abbastanza nascosta dagli alberi. Noto che è da solo. Non che la cosa mi stupisca più di tanto, chi vorrebbe passare il proprio tempo con lui? Lascio perdere questi pensieri, è arrivato il momento di iniziare la mia vendetta, così mi dirigo verso di lui e prima che possa dire qualcosa mi ci siedo vicino. Sospirando mi volto verso di lui che mi sta guardando incuriosito, di certo non si aspettava che Io mi sarei seduta proprio dove c'era LUI.

- Ho pensato a quello che hai detto in classe. Ho deciso che hai ragione. -

Quanto è difficile dire queste parole. Io che ammetto di aver torto? Calma, stai calma mi ripete una vocina dentro la mia testa. Ricordati che stai mentendo. Tu non hai torto. Tu hai sempre ragione.

- Sul serio?-

Ci sta cascando. Perfetto.

- Sul serio. Qui non facciamo altro che giudicare le persone in base all'aspetto. Ammettiamolo, io sono più bella della media, e questo mi rende la vita più facile, mentre quelli come... -

- Come me? -

- Non volevo essere così specifica. La gente meno bella ha più difficoltà nella vita, ma ho capito che non è per colpa loro. Insomma, non possiamo decidere noi con quale aspetto nascere, no? -

Mi guarda stupito, non si aspettava queste frasi da me, ma come dargli torto? Fino a poche ore fa gli ho mangiato la faccia dicendogli l'opposto.

- Inoltre, tu mi sembri un tipo...interessante. -

- Interessante nel senso di strano? -

- Se per strano intendi una persona che non ha paura dei giudizi della gente, allora si. Sei strano. Ma positivamente. -

Sorride, sta credendo davvero nelle mie parole. Povero illuso.

- Sei venuta qua solo per dirmi questo? -

Stronzo, cosa vorresti che ti dica? Che voglio venire al ballo con te? Beh, ti accontenterò. Sia mai che io sia cattiva.

- No. In effetti sono venuta a chiederti se ti va di venire al ballo della scuola con me. Sempre se a te non dispiace ovvio... -

Strabuzza gli occhi. Sorpreso?

- Si. Si, mi va di venire al ballo con te. -

Mi fa un sorriso strano, quasi riservato e poi se ne va lasciandomi sola sulla panchina.

Perfetto, ci sarà da ridere.

 

Sono trascorsi due giorni dalla conversazione con Potter, e quell'idiota è andato a dire in giro che io l'ho invitato al ballo. Io sto facendo finta di niente, nessuno sano di mente crederebbe a una cazzata simile. O almeno spero...

All'improvviso, qualcuno mi afferra per un braccio e mi ritrovo tra le braccia di Theodore Nott, il mio ragazzo. Theo è il ragazzo più sexy della scuola: è alto, fisico da atleta, capelli neri e occhi verdi. Un gran bel ragazzo.

- È vero quello che si dice in giro? Hai invitato quello sfigato di Potter al ballo? Com...-

Lo zittisco con un gesto infastidito della mano. Cos'è che ho pensato pochi secondi fa? Ah, nessuno sano di mente crederebbe a una cazzata simile. Ecco a punto, sano di mente. Qui la maggior parte delle persone sono matte!

- Frena dear. Quello che si dice in giro è una gran cazzata. Secondo te, io la ragazza più bella e popolare di Hogwarts, inviterei quello sgorbio al ballo?!-

Accompagno la frase da una smorfia schifata. Non voglio dover ammettere che lo sgorbio sta dicendo la verità, in fin dei conti, sono stata io a invitarlo.  Anche se l'ho fatto per uno scopo ben preciso, ho una reputazione da difendere!

- Lo sapevo! Tu non avresti mai invitato uno sfigato simile, poi tu devi venire al ballo con me! -

Detto questo mi bacia davanti tutti gli studenti che ci stanno guardando. Non hanno mai visto due baciarsi?

- Adesso vado a dire a tutti che s'è sbagliato.-

- No, non lo fare. -

Mi lancia un'occhiata sospettosa. Sbruffo. È mai possibile che devo sempre spiegare tutto? Nessuno qui ha un po' di cervello? Meglio che non rispondo...

- Semplice! Immagina la scena. Lui dice a tutti che andrà al ballo con me e magari si mette tutto in tiro, poi io arrivo al ballo con te. Immagina la  figura che ci farà! -

- Sei geniale. Piccola, ti amo. -

- Ah Theo. Prima che mi scordi: domani sera indosserò un abitino nero. Voglio un'orchidea abbinata viola. Inoltre, mi devi passare a prendere alle otto sotto casa mia. Baci. -

Faccio il classico gesto che si usa per mandare i baci e mi allontano. Già mi sto gustando la mia vendetta. Sarà meravigliosa.

Con questi pensieri sto camminando tra i corridoi, mi fermo quando vedo che Potter si sta dirigendo verso di me sorridente. Non ricambio ma gli faccio un piccolo cenno di saluto con la mano. Chissà che vuole...

- Ehi Hermione! Va bene se domani sera ti passo a prendere verso le otto a casa tua? -

Questa non ci voleva. Devo inventarmi immediatamente una scusa credibile.

- Veramente...preferirei se ci incontrassimo direttamente la. Lo trovo più originale... Ah. I biglietti per accedere alla sala da ballo li ho già comprati io per tutti e due. -

Mi sorride, ha creduto alla mia scusa. Meno male.

- Certo, per me va benissimo. Allora ci si vede domani sera alle otto. -

Detto questo, ognuno va per la sua strada. La grande serata si sta avvicinando.

 

ANGOLO AUTRICE:

Eccomi qua col secondo capitolo ^__^

Nel prossimo entrerà in scena Draco, chissà che cosa succederà tra Herm e il nostro biondino preferito XD

Grazie a tutte coloro che seguono la storia.

Si accettano critiche e consigli.

Un bacio Ely

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Capitolo 4
*** cap 3 ***


oltre le apparenze capitolo 3

Oltre le apparenze---CAPITOLO 3

Sono in camera mia, ho appena finito di prepararmi per la serata, non ho niente da fare, così mi guardo un po' in torno. Da tre anni, cioè da quando mia madre ed io ci siamo trasferite in questa casa, mi sono divertita a cambiare i mobili della mia stanza a seconda di come mi sentivo. Da due mesi ho appena finito di riarredarla. Camera mia è gigante, i mobili sono bianchi con soprammobili neri e fuxia, il letto matrimoniale è al centro della stanza con vicino due comodini con sopra delle rose rosa e delle mie foto, in cornici argentate tutte glitterate. Poco distanti dal letto ci sono delle sedie bianche, dove di solito le mie amiche si siedono quando vendono a parlare con me. Di fronte al letto, centrata nel muro, c'è la TV nera a schermo piatto con sotto un mobiletto contenente delle riviste di moda e cd. Vicino alla parete destra c'è un divano di pelle bianco con sopra dei cuscini neri e poco distante c'è la scrivania, anch'essa bianca, con appoggiato il mio portatile fuxia e varie foto. Ma la cosa più bella, è che collegata alla mia camera, c'è un’altra stanza, ovvero il mio guardaroba. Quella stanza è il sogno di ogni ragazza. I mobili sono della stessa tonalità di quelli della mia camera, sono stracolmi di vestiti, accessori e scarpe di ogni genere. Divina.

Dopo aver analizzato la mia camera, arredata meravigliosamente, mi sto dirigendo davanti all'enorme specchio, che si trova a destra della porta. La mia immagine riflessa è stupenda, come al solito. Indosso un abitino nero di Prada, semplice senza troppi ghirigori, delle scarpe anch'esse nere, col tacco a spillo altissimo e una pochette nera di Gucci. Come accessori, ho scelto una collana in oro bianco e un bracciale, dello stesso materiale. I capelli sono sciolti, in modo tale da lasciare i boccoli adagiati sulle spalle. Per quanto riguarda il make-up, invece, ho deciso di truccarmi gli occhi di nero e sulle labbra ho messo un filo di rossetto rosa. Sono perfetta nella mia semplicità.

Sento Minerva, la mia domestica, bussare alla porta della mia stanza. Non le apro, mi limito a parlarle ad alta voce, in modo che mi senta anche con la porta chiusa.

- Minerva, dì a Theodore che arrivo subito. -

- Certo signorina. -

Mi guardo per un'ultima volta allo specchio e poi, tutta sorridente, scendo dall'imponente scalinata bianca che conduce dal corridoio all'ingresso della casa. Scendo con lentezza, sembro una modella che sta sfilando in una delle sfilate più glamour di Parigi. Mi fermo al penultimo scalino e Theo si avvicina a me, con la solita eleganza che lo distingue, e mi fa il baciamano guardandomi dritto negli occhi.

- Buona sera amore. Sei divina.-

Sorrido senza farmi vedere. Adoro quando le persone mi fanno dei complimenti!

Poso il mio sguardo sul corpo di Theo. Come sempre a un buon gusto per quanto riguarda la moda. Indossa uno smoking nero della Dolce Gabbana, la camicia bianca, la cravatta e le scarpe lucide, entrambe nere. Anche lui, come me, si è vestito in modo molto semplice ma elegantissimo.

- Ciao Theo. Dov'è la mia orchidea?-

Lo vedo mentre distoglie il suo sguardo dal mio. Dov'è il fiore che ho chiesto?! Ok...Hermione stai calma, vedrai che ti sta facendo uno scherzo, lui non può non avere la tua orchidea. Non può.

- Ehm... la domestica si è sbagliata e ha comprato un giglio...-

Detto questo, mi mostra il giglio bianco che teneva nascosto dietro la schiena.

- Tu hai chiesto alla domestica di andare comprare il fiore per me?! Cioè, non ti sei preso neanche la briga di andarlo a comprare?!-

Non gli lascio neanche il tempo di rispondermi, con poca grazia gli prendo dalle mani il giglio e me lo sistemo sopra il vestito, per poi salire nella limousine bianca parcheggiata davanti al viale di casa mia. Sono incazzatissima. Come si è permesso di portarmi un insulso giglio bianco? Io gli avevo ordinato di prendermi una bellissima orchidea viola. Non ho parole per offenderlo. Durante il viaggio non gli rivolgo neanche una parola, lui cerca di avere una conversazione con me, ma io preferisco pensare allo scherzetto che devo fare a Potter tra qualche minuto. Ci sarà da divertirsi.

Siamo appena arrivati davanti alla scuola, Theo scende dalla limousine prima di me, poi scendo io. Appena sono in piedi, tutti gli sguardi ricadono su di me. Noto tra le persone un ragazzo che si sta dirigendo sorridente verso di me . È Potter.

Lo sfigato indossa un paio di pantaloni neri, stropicciati, una maglietta larga bianca e un paio di scarpe rosse. È osceno. Non si riesce a guardarlo.

- Ciao Hermione. Sei bellissima.-

Ciak si gira!

- Potter che vuoi?-

Gli dico con tono schifato, e il sorriso che aveva fino a due secondi fa si è svanito, lasciando posto a un'espressione vuota.

Mi giro verso Theo e gli stampo un bacio sulle labbra. Anche se sono infuriata con lui, non posso permettermi di sbagliare qualcosa del mio piano. Assolutamente no.

Al mio fianco, dopo essermi staccata dalle labbra di Theo, arriva Daphne. La guardo da capo a piedi: indossa un abitino rosso con accessori coordinati neri, è abbastanza carina. Lei, appena nota com'è vestito il pezzente, inizia a ridergli in faccia e a prenderlo per il culo. Chi non lo farebbe? Insomma, è ridicolo!

- Dove hai trovato quel completo? Nell'immondizia?-

Lui non fa una piega. Mi sta fissando.

- Era carino, i pantaloni erano di mio padre. -

Sgrano gli occhi. Ok che è uno sfigato, ma indossare degli abiti di 50 anni fa, è esagerato! Non riesco a trattenermi dal fargli una frecciatina.

- Ma non lo sai che per i balli, bisogna comprarsi dei vestiti nuovi? E soprattutto, alla moda?! -

Fa finta di non aver sentito, è troppo impegnato a fissarmi intensamente, come se volesse trapassarmi da una parte all'altra del corpo. Ma vuole una foto? È da mezzora che mi sta mangiando con gli occhi! Ok che sono divina, ma se continua così mi consuma!

- L'hai fatto davvero. Mi hai invitato qua anche se ci andavi già con un altro, solo per farmi fare la figura dell'idiota. -

-Cioè, tu ti aspettavi che io uscissi veramente con te? Tu sei messo male!-

- No. Ma speravo che tu non mi facessi decidere così in fretta, Hermione.-

- Decidere che cosa?-

Sul viso di Potter comparso un ghigno.

- Vedrai. -

Pausa di cinque secondi.

- Ci si vede, Hermione. -

Detto questo se ne va, incurante di Daphne e Theo che lo stanno prendendo per il culo.

Non so perchè, ma ho una strana sensazione addosso. Mi sento strana, non riesco a capire le parole di Potter. Chissà che cosa ha intenzione di fare. Mi do mentalmente della stupida, cosa potrà mai farmi uno sfigato simile?! Niente. Lui non mi può fare niente.

Entro da sola nella Sala Grande, la stanza è decorata da mille manifesti e striscioni rosa e argento, in fondo alla sala c'è un palcoscenico, dove stanno suonando dei ragazzi di circa 18 anni. Nella parte destra della sala ci sono dei divanetti con dei tavolini, nella parte sinistra una lunga tavolata piena di vivande di ogni genere, mentre al centro della sala c'è la pista da ballo.

Sono talmente impegnata a contemplare la stanza che non mi accorgo di essere andata a sbattere contro un ragazzo. Durante l'urlo io sono rimasta in piedi, mentre lui è caduto per terra. Non so perchè, ma gli tendo una mano per aiutarlo a rialzarsi. Non ho mai visto questo ragazzo a scuola, sarà uno di quelli che hanno ricevuto una borsa di studio, però è abbastanza carino. È abbastanza alto, magro, ha tratti del viso spigolosi e i capelli sono talmente biondi da sembrare bianchi. Appena noto i suoi occhi rimango senza fiato. Ha degli occhi fantastici. Sono grigi, come il cielo nuvoloso d'inverno.

- Scusami, non ti avevo vista.-

- Non fa niente.-

Non so perchè, ma gli ho risposto in modo gentile. Non è da me.

- Tu sei Hermione Granger,vero? Io sono Draco Malfoy, sono onorato di conoscerti... Potresti fare una foto con me?-

Annuisco. Dopo pochi secondi vedo passare Daphne, così la chiamo e lei naturalmente viene da me. Vedo Draco mentre le passa il suo cellulare e gli chiede se ci può fare una foto. Daphne non vedendomi ribattere, si stupisce, ma quando gli faccio cenno di assenso con la testa, senza obbiettare ci scatta una foto.

- Scusami ma adesso devo andare. -

Detto questo, vado a ballare, sotto lo sguardo scioccato di Daphne.

La serata sta procedendo normalmente, io sono stata incoronata regina del ballo mentre Theo re. Tutto nella norma. Non sono più arrabbiata con lui, al momento ho altri pensieri per la testa, non riesco a non pensare alle parole di Potter. Mi giro da una parte all'altra della sala, ho paura di vederlo.

Ormai è l'una di notte, sto iniziando a sentirmi stanca, così sto chiedendo a Theo se mi riaccompagna a casa. Lui annuisce e fa come gli ho chiesto.

- Notte piccola, scusami per il fiore.-

- Notte.-

Detto questo, scendo dalla limousine ed entro in casa.

Sono appena arrivata in camera mia, quando vedo qualcuno seduto sul mio divano. Accendo subito la luce e trovo Potter stravaccato sul divano che mi sta fissando.

- Come hai fatto ad entrare Potter?-

Sto tremando, questo ragazzo sta iniziando a farmi paura sul serio. Come ha fatto ad entrare in casa mia? Cosa vuole da me? Ok...devo calmarmi, di sicuro vuole solo farmi uno stupido scherzo per vendicarsi di quello che gli ho fatto. Nulla di più.

Lo vedo ghignare e istintivamente indietreggio, fino ad arrivare a trovarmi contro la porta. Ho paura.

Ciao a tutte!! Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto qualche problemino...

Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto il capitolo, chi ha inserito la storia tra le seguite, ricordate e preferite.

Inoltre, vorrei ringraziare in modo particolare a :

Roxanne Potter per i consigli che mi ha dato, spero che questo capitolo sia di suo gradimento.

Pandamebosa per avermi corretto il capitolo.

Ci sentiamo al prossimo capitolo :D

Un bacio Ely <3

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