Reis
Era sempre stata l’esecrabile della situazione. La consideravano tale tutti: Soana, che la riteneva inumana; Sheireen, che odiava quel nome; Sennar, che la considerava una pazza visionaria. Perfino Aster, che pure l’aveva amata.
Reis questo lo pensava tutte le notti, una dopo l’altra. E vi era ogni volta in lei la consapevolezza inconscia di essere destinata a formulare ancora quelle frasi, notte dopo notte.
Calò il tramonto del giorno dell’Ultima Battaglia, che si apprestava a concludere. E Reis lo pensò ancora, di nuovo, per l’ennesima volta. Poi precipitò giù dalla rupe, con quegli ultimi concetti che stanziavano silenziosi nella sua mente.
Addio, notte. |