Just a Little Sweet Vengeance

di Sweet_Juliet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incontri nel bosco ***
Capitolo 2: *** Pranzo con il principe ***
Capitolo 3: *** Prova abito con sorpresa ***



Capitolo 1
*** Incontri nel bosco ***


Ispirata al trailer della 4° stagione.
 

        Just a Little Sweet Vengeance

         

 
Incontri nel bosco

 
 
 
Era un bel mattino soleggiato e Gwen era uscita nel bosco con Merlino per raccogliere delle erbe.
Artù si trovava presso i confini per ispezionarli con alcuni cavalieri e mancavano appena tre giorni al tanto atteso matrimonio.
Erano immersi tra gli alberi da almeno un paio d’ore, quando la ragazza vide un piccolo cerbiatto ferito spuntare dal folto e lo seguì per aiutarlo.
Merlino non si era accorto di nulla.
Gwen avvicinò l’animale e fece per accarezzarlo, quando qualcuno le tappò la bocca con un panno e fece in tempo a vedere il cerbiatto svanire in una nuvola di fumo prima di svenire.
In un attimo, Morgana prese le sue sembianze e si cambiò d’abito.
Poi, con un cenno d’intesa alla sorella, andò dal mago.
Lui era ancora chino su un cespuglio di erbe medicinali e sussultò sentendola avvicinarsi.
“Gwen, mi hai fatto spaventare” rise.
Lei rispose al ragazzo e gli disse: “Che ne dici se torniamo? Sono un po’ stanca”.
“Certo. Tanto ho raccolto il massimo che riesco a portare, per il resto Gaius dovrà aspettare” e prese il cesto, voltandosi verso Camelot.
 
 
 
Morgause osservò la sorella allontanarsi con Merlino.
Poi salì sul proprio cavallo e si addentrò nel bosco.
 

 
Aveva portato Gwen fino a una caverna nelle profondità della foresta e l’aveva legata stretta.
Non si sarebbe svegliata per molte ore ancora.
Sorrise, la vendetta di Morgana sul fratellastro era appena iniziata. 

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Capitolo 2
*** Pranzo con il principe ***


Secondo capitolo.
Spero che vi piaccia
Sweet_Juliet

 
 

Pranzo con il principe

 
 
 
Il principe era appena tornato dalle stanze del padre, ancora molto malato, e ora attendeva l’arrivo della propria bella per pranzare insieme.
Li vide dalla finestra.
Merlino e Ginevra erano appena entrati nel mastio, tenendo i cavalli per le redini.
Quello della ragazza sembrava essere contrariato.
Stava per imbizzarrirsi e lo avrebbe fatto se in quel momento non fosse intervenuto Gwaine a calmarlo.
Strano.
Gwen non aveva mai avuto problemi con il suo cavallo.
Doveva essere stanca.
Con la scusa di tenerle compagnia, Merlino la faceva lavorare troppo.
Sentì bussare alla porta e si voltò.
Era Hannah.
La fece entrare e lei preparò il tavolo per il pranzo dei due futuri sposi.
Poi Artù la congedò. A Ginevra non piaceva essere servita.
Era abituata a fare da sola.
 
 
Dopo pochi minuti, qualcuno bussò nuovamente alla porta.
“Avanti” disse il principe.
Gwen comparve sull'uscio, ma non fece in tempo a entrare che si ritrovò tra le braccia di Artù, che le catturò le labbra in un dolce bacio.
Quando si separarono, rise, dicendo: “Che meravigliosa accoglienza!”.
“Mi sei mancata moltissimo” iniziò lui, conducendola al tavolo e aiutandola a sedersi.
“Sono state due settimane lunghissime”.
“Già” disse lei “Com’è andata?”.
“Nulla. Non abbiamo trovato niente. Non c’è traccia di Morgana o Morgause in nessuna parte del regno” rispose rabbuiandosi.
“Beh, è una buona notizia” cercò di confortarlo lei, accarezzandogli un braccio.
“No, che non lo è! Significa che sono nascoste troppo bene perché noi riusciamo a trovarle!” esclamò alzandosi e rovesciando una brocca.
Gwen sussultò.
“Perdonami” disse, prendendole la mano e riparando al danno.
“È solo che ho paura. Paura per noi. È come se aspettassero il momento giusto per agire”.
“Non devi preoccuparti. Se succederà, saremo pronti e le sconfiggeremo come l’altra volta”.
“Hai ragione, non avrei dovuto reagire così. Sono tornato prima per stare con te e ti disturbo con le mie paranoie” rise “Abbiamo argomenti più felici e forse anche più importanti di cui parlare”.
E ripresero a mangiare, mentre il principe la aggiornava sulla lista dei nobili che sarebbero arrivati il giorno successivo a palazzo e che avrebbero presenziato alla cerimonia.
“Oh, domani torneranno anche Elyan e Leon, in questo momento staranno terminando l’ispezione ai confini settentrionali”.
Tornarono a mangiare, ma c’era qualcosa che non andava.
“Artù, tutto bene?”.
“Sì. Perché me lo chiedi?”.
“Sembri … a disagio. È come se mi nascondessi qualcosa” rispose lei.
“No … ma cosa dici?” disse il principe, incerto.
“Artù, ti conosco troppo bene”.
“Oh, e va bene” si arrese lui “Questa mattina sono andato da mio padre e … beh, doveva essere una sorpresa ma ormai … mi ha detto che …”.
Ma fu interrotto da un nuovo bussare alla porta.
Era di nuovo Hannah.
“Perdonate l’intrusione, ” disse con un inchino “ma è appena arrivata la sarta e sarebbe richiesta la vostra presenza per la prova dell’abito, milady”.
“Oh, potrà certo aspettare un momento” sbuffò, voltandosi verso il principe “Stavi dicendo?”.
“No, vai pure. Mary è venuta dal villaggio, sarà impaziente di mostrartelo” ribatté lui spingendola oltre la porta.
“Ma …” tentò di protestare.
“No, sarà una sorpresa” concluse poggiandole un dito sulle labbra “Vai. Non vedo l’ora che arrivi sabato” e sorrise, osservandola seguire Hannah per il corridoio, con un’espressione assolutamente contrariata.
 
 
 
Cosa voleva dirle il principe?
Oh, se quella maledetta e insignificante serva non li avesse interrotti!
Ma ora doveva concentrarsi, doveva immedesimarsi e riuscire a fingere di essere quella traditrice di Ginevra.
E fu con molta difficoltà che costrinse le proprie labbra a formare un sorriso, quando, spalancata la porta della sua stanza, si ritrovò di fronte Hunith. 

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Capitolo 3
*** Prova abito con sorpresa ***


Prova abito con sorpresa

 


 
“Oh, la mia testa …” disse Gwen cercando di portare una mano verso la fonte del dolore, ma non ci riuscì. Qualcosa la tratteneva e lei non era ancora abbastanza lucida da capire cosa fosse.
“Sei riuscita a svegliarti? Alla buon’ora!” e la ragazza sentì una voce famigliare pronunciare quelle parole con un pizzico di scherno e dei passi avvicinarsi.
Girò la testa con forza, a destra e a sinistra, ma le faceva così male e il risultato fu solo di vedere un ambiente tutto sfocato illuminato da pochi spiragli di luce.
Poi la proprietaria della voce entrò nel suo campo visivo e Ginevra non poté trattenere un grido.
Davanti a lei era apparso qualcuno che avrebbe creduto di non rivedere mai più.
Morgause.
Lei doveva essere morta. Merlino l’aveva vista!
La donna le si avvicinò, ridendo nel vedere l’espressione spaesata della prigioniera fissarla terrorizzata.
Il sorriso, però, mise in evidenza un cambiamento nell’aspetto della strega: la pelle della parte destra del volto era orribilmente deturpata.
“Ti sono mancata?” chiese con un ghigno, ma Ginevra non ci badò.
Pensava ad altro.
Se Morgause era lì con lei, dove si trovava Morgana?
 
 


 
 “Oh, Gwen! Sono così felice di vederti!” disse la donna, abbracciandola.
“Hunith! Che sorpresa!” rispose, cercando di mostrarsi felice.
“Merlino mi ha fatto venire prima. Spero che non ti dispiaccia”.
“Per niente” disse Gwen con il miglior sorriso che riuscì a produrre “È fantastico”.
Hunith sorrise e la invitò ad entrare.
“Buongiorno, Milady” disse Mary, inchinandosi “Il vostro abito si trova dietro il paravento, spero che vi piacerà”.
Ginevra fu costretta ad adeguarsi alla situazione e, aiutata da Hannah e dalla sarta, si preparò a indossare il vestito.
Per poco non svenne quando lo vide: era lo stesso che appena un anno prima aveva sognato.
Lo stesso abito che Gwen portava nella sua visione.
Quella maledetta visione in cui Artù la incoronava regina di Camelot.
La ragazza ebbe un capogiro e fu prontamente sorretta da Hunith, che la fece accomodare su una sedia.
“Tutto bene, Gwen? Come ti sentì?” le chiese dolcemente.
“Sì, ho avuto solo un piccolo giramento di testa. Non ho mangiato molto oggi”.
“Volete sdraiarvi un po’, milady? Continueremo più tardi se siete stanca …” le suggerì Hannah.
“Sì, vorrei riposare. Per voi va bene tornare domani, Mary?”.
“Non c’è nessun problema, Milady. L’abito è stato cucito su misura per voi, questa è solo una prova generale … per gli ultimi ritocchi. Andrà bene effettuarli anche domani” e sorrise con un piccolo inchino.
“Vi ringrazio. Allora, a domani” le congedò Gwen, accompagnandole alla porta.
“Vuoi che ti tenga compagnia, Gwen? O che chiami Gaius? O Artù?”.
“No, Hunith. Sto bene così, davvero. Credo che dormirò un po’” disse la ragazza.
“Bene, ma non esitare a chiamare ti sentissi male. Lo stress può fare brutti scherzi”.
“Certo, lo farò. Grazie ancora Hunith” sorrise e chiuse la porta alle spalle della donna.
Umpf! Un brutto scherzo capiterà a te, se continuerai a insistere e a girarmi attorno!
Non vedo l’ora di vendicarmi su tutti questi idioti e distruggerli.
Pensò, sedendosi di fronte allo specchio da toeletta e rigirandosi tra le dita un ricciolo.
Sorrise al proprio riflesso, il riflesso di un’altra donna.
Una donna alta e pallida, con i lineamenti affilati e folti capelli ricci e neri.
L’unica cosa che permetteva di svelare l’incantesimo era uno specchio.
E la strega, la figlia di Uther, … Morgana era riuscita a entrare a Camelot.
 


 

Angolo Autrice:
ciau a tutti!
È da un po’ che non scrivo,
ma spero che questo nuovissimo capitolo vi sia piaciuto
 e mi aspetto tanti commenti! ;)
Un bacione
Sweet_Juliet 

 

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