Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: InnerWorld    07/05/2024    0 recensioni
Costantinopoli, detta Miklagard. La grande città fra Europa e Asia. Capitale di un impero millenario ormai giunto al tramonto. Mentre la minaccia di una terrificante guerra si avvicina, Andrej , mercenario vichingo giovane e sognatore, si immagina successo in città. Fra cortigiani subdoli, rudi mercenari, una Costantinopoli magica negli ultimi suoi fasti e splendori, il giovane deve confrontarsi con la misteriosa realtà delle cose. Ma se Andrej riuscirà a superare i suoi ostacoli e a realizzarsi è un incognita. Perché una grande minaccia è un arrivo da ovest: la crociata.
Genere: Introspettivo, Storico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Anno del signore 1194, mese di settembre.

La brezza marina e lo stridio dei gabbiani non turbavano la quiete che si provava nei giardini e nei cortili del palazzo imperiale. L'estate stata lasciando spazio all'autunno. L'entusiasmo di trovarsi a Miklagard vibrava in Andrej. Il ragazzo aveva trascorso un città quasi due mesi dal suo approdo. La sola uniforme da Guardia Variaga lo eccitava. Una pesante armatura in scaglie di metallo, un elmo con una maschera protettiva che lasciava vedere solo gli occhi. Lo scudo rotondo con le insegne romane. Una grossa ascia robusta e affilata.
Sebbene già conoscesse un po' di greco, non riusciva a capire quello che veniva detto o sussurrato nel palazzo imperiale di Bukleon. Per questo Andrej spesso si ritrovava a seguire semplici ordini. Quando era di turno, come nei giardini in quel caso, il ragazzo osservava la varietà di piante mai viste e le giovani cortigiane e nobildonne, che passeggiavano. Tuttavia il gineceo non era un luogo in cui Andrej doveva fare da guardia. Visto il suo eroismo in battaglia gli venne garantito in posto d'onore: tutelare direttamente l'imperatore ovvero il Basileus e la sua famiglia. Era uno dei pochi privilegiati, a cui gli era concesso guardarli, accompagnali o sostare davanti alle porte dei loro appartamenti. Molti variaghi come lui erano stanziati in altri punti del palazzo o della stessa Miklagard, che presto Andrej imparò a chiamare anche Costantinopoli, come i più dotti e il clero del suo popolo facevano. Quel giorno il figlio del sovrano convocò solo una guardia della sua scorta scelta. Andrej era nei giardini, il Basileus, da solo. I giardini di Bukleon non erano molto grandi ed era facile che dalle finestre di palazzo si potesse osservare il sovrano. Eppure egli non sembro curarsi di questa indiscrezione. Era l'alba e nessuno era sveglio e nei giardini a quell'ora.
- Quale è il tuo nome?- chiese l'imperatore Isacco II della casata degli Angeli, ostentando il suo slavico. Il variago rimase colpito da quella domanda. Il Basileus chiedeva di lui in persona e ora sembrava volergli parlare. Era un grande onore. Dentro di lui ribolliva il calderone dell'immaginazione, pensando che presto sarebbe stato importante.
-Andrej, vostra magnificenza. - Rispose prontamente il giovane.
-Andrej, tu sei hai salvato in battaglia Jaroslav si Kiev, il principe. Dico bene?-  Isacco lo testò, guardandolo con l'aria di chi aveva in mente qualcosa. Piccole astuzie che Andrej non aveva ancora imparato a cogliere.
-Dite bene.-
- Sono contento che sei qui Andrej, lo sai? Ho bisogno di te. - A quel punto il nobile abbassò il capo e rimase un secondo in silenzio, come se dovesse decidersi a parlare.  Poi  guardò di nuovo Andrej. Il suo volto si fece cupo. I suoi occhi si inumidirono, mentre strinse le labbra. poi si decise a parlare. 
- Che resti fra noi, nessuno deve sapere che io so. Mi capisci? C'è un complotto in atto, per detronizzarmi e chiaramente sarei minacciato. - Il tono di Isacco aveva un timbro grave. Andrej non si trovava in confidenza con qualcuno da mesi. Si sforzò di produrre una sentenza intelligente.
- Mi dispiace che siete turbato. Come posso aiutarvi mio sovrano? - Chiese Andrej  pensando di seguire il proprio dovere. Isacco lo guardo come se stesse soppesando ogni sua parola. Il principe sposto un ciuffo dei lungi capelli neri dalla fronte.
- Puoi? Sei dispiaciuto? Tu non lo sai ma l'intero palazzo sa chi sei qui non si fa altro che parlare, sparlare e tramare. Tu devi fare qualcosa. - Il Basileus lo guardo elevando un sopracciglio. Andrej non rispose. Spostò il peso da una gamba all'altra e appoggio l'ascia sulla spalla destra.
- Aspetti ordini? Sai veramente perché sei qui? Per garantire un'alleanza continua fra i nostri popoli. Tu e tutti gli altri variaghi. Dio ci ha resi da nemici ad amici. E le circostanze chiedono che tu salvi un altro nobile. Ho bisogno che mi proteggi, Andrej. Devi seguirmi come un'ombra. Così anche quando sarai sovrano anche tu, perché te lo meriti. - Andrej accettò l'offerta di amicizia. Non capì realmente perché la scelta cadde su di lui. Ma gli piacque l'idea. L'eccitazione gli montò la testa. Sarebbe stato sovrano! Questo era fantastico. L'imperatore dei romani voleva aiutarlo a diventare Principe di Kiev.
"Padre sarai ancora più fiero di me" si disse il giovane, per consolarsi da un brivido che gli scivolava lungo la schiena. Il complotto di cui parlava Alessio era qualcosa di terribile. Andrej sapeva di essere bravo in battaglia. Ma le trame di corte... Quelle non gli piacevano e non ci capiva nulla. Troppo cervello ci voleva. 

- Hanno parlato!- Esclamò la ragazza alla donna in fondo alla sala. Si allontanò dalla finestra. Lo studio dava sui giardini e proprio sulla panchina da cui Isacco aveva parlato ad Andrej.
- Purtroppo non sapremo mai cosa si sono detti. - rispose la donna mentre aggiustava la posizione di un icona, raffigurante la vergine Maria, la Theodoke.
Sei sicura che fosse davvero Andrej la guardia? - Chiese la giovane dopo qualche momento di esitazione.
- E a chi si sarebbe rivolto altrimenti? È il più prestigioso fra tutte le guardie e anche il più leale, o così si dice. Anche se era un uniforme, il variago era sicuramente lui. Isacco ha grandi progetti per mantenere il trono e per il ragazzo. -
La ragazza non rimase sorpresa dell'affermazione, ma preferì riflettere prima di parlare nuovamente.
- Quindi che cosa bisogna fare? - Chiese alla donna. Lei diede un'occhiata soddisfatta all'icona, che ora sembrava risplendere meglio, mentre i primi raggi di luce solare la illuminavano. Ma non fece in tempo a parlare, perché la servitù convocò le due dame per la colazione.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: InnerWorld