Perchè non evochiamo un fantasma per divertirci un po'?

La stazione ferroviaria. Uno dei luoghi più familiari per persone e treni in transito, sempre pieno di vita. Ma se una notte la corrente saltasse a causa di un temporale, siamo sicuri che sia ancora un luogo pacifico?
Dal testo: < Carl alzò un sopracciglio in direzione di quel rudere. Davanti a sé nessun lampione era acceso, se non le poche luci di emergenza. Un brivido lo sconquassò. In tanti anni che faceva il pendolare, quella situazione gli era del tutto estranea. Evidentemente la danza dei fulmini aveva creato un cortocircuito nell’impianto della ferrovia. Controllò nuovamente l’orologio da polso. Il treno sarebbe giunto a minuti e di solito doveva attraversare il sottopassaggio per accedere al binario. Il brivido si rimpossessò di lui, facendogli scorrere un tetro presentimento nel sangue. Però doveva respingere la paura e andare dall’altra parte della stazione, se voleva prendere il treno. >

Troverà pace solo con la morte dei corpi.

Quando, quella mattina, Yuki aprì gli occhi, non avrebbe mai e poi mai immaginato ciò che sarebbe accaduto in uno dei posti più sicuri che ci siano: il bagno della sua scuola.
Una voce.
Un mantello.
Rosso o blu? La decisione è tua. Aka ti sta aspettando. E non ti lascerà andar via.
Mai.

Creepypasta nr. 9

Il corpo umano è come una grande orchestra che suona una dolce musica, di giorno e di notte.
Ogni organo è uno strumento, mentre il cervello è il direttore che con la sua bacchetta fa capire agli altri cosa devono fare.

Scotswood, periferia londinese, estate del 1968.
Quest'area povera e violenta si macchia dell'ennesimo crimine. Ma non è un crimine come tutti gli altri, non è il classico omicidio per droga, non è la prostituta morta che ormai ai poliziotti del luogo sa di routine.
La vittima è solo un bambino di quattro anni, Matthew, che non può avere nessuna colpa.
Allora perché ucciderlo?
Quando anche un secondo bambino viene profanato come il precedente, i poliziotti cominciano ad interessarsi al 'mostro dello Scotswood'.
Ma è Patrick a narrarlo, all'epoca dodicenne. Non è un investigatore, non è un prodigio, ma suo malgrado si ritrova coinvolto in questa triste storia.
Chi è l'assassino? Ma soprattutto, chi è il vero mostro in un posto dove i valori non esistono?

PREMESSA: vi prego di recensire e darmi la vostra opinione. Ciao a tutti. Questa è la mia prima fan fiction, un idea sulla quale ho molto pensato. Ho molti progetti per questa storia, che nel caso venga apprezzata anche solo un po', continuerò a sviluppare impegnandomi al massimo. Vi prego di recensire e dirmi che cosa ne pensate. Accetterò le critiche, basta che siano costruttive e sensate. Esse mi spingeranno a impegnarmi di più e a migliorare la mia scrittura. E perdonate eventuali errori, ma ho scritto il testo su un programma del mio computer che mi da parecchi problemi. Grazie per l'attenzione e ora, se volete, andate a leggere il prologo della mia storia e immergetevi nell'incubo che vivrà il mio sfortunato protagonista. Una città piomba nel caos. Violenza e morte vagano per le sue strade. Un mistero inquietante, circondato da dolore e odio.
Ad affrontare ciò: un ragazzo maledetto. Nato, per ragioni a lui stesso sconosciute, con un potere soprannaturale: riuscire a comunicare e a vedere le anime in pena delle persone morte.

Nella mente del tristemente noto Albert Fish, noto Serial Killer del '900. Il racconto si basa sulla lettera che mandò alla famiglia di Grace, una delle sue vittime più note.

Correva voce che una volta entrati in contatto con uno spettro si diventasse essere vuoti. Informi, immateriali e freddi, invisibili ai più. Eppure non vi era altro che desiderassi. Era un'ossessione, un conto in sospeso da risolvere a prescindere da quanto questo mi costasse

Lei dice di essere molto timida infatti esce solo di notte. Posso vederla solo io. E' bella, ma ha degli strani occhi ed è veramente strano che solo io posso vederla. Perché nessuno mi crede quando dico che in camera mia c'è qualcuno?

Per rimanere lucido ho usato tutta la mia buona volontà... Alla fine non ci sono riuscito. Ora non so dove mi trovo. So solo che sono vivo!

Per nove mesi lei e suo marito avevano atteso con gioia quel momento, aspettando di vedere finalmente il loro amato figlio. Ma quando l’infermiera le aveva messo tra le braccia il sangue del suo sangue, appena uscito dal suo utero, Molly aveva lanciato un urlo. Quello non poteva essere Jonathan. Quella cosa tra le sue braccia non sembrava nemmeno un bambino.

"I loro passi risuonano tra le mura come echi assordanti, fuori lampi e fulmini squarciano il cielo notturno anticipando il temporale. Segue un gran botto e una finestra si apre improvvisamente sospinta dal vento. Un urlo, straziante, proviene dalla cima delle scale."

Una nave misteriosa arriva nel porto di una città, cosa ne sarà dell'equipaggio della nave?