“Sono sicuro di quello che dico. Non mentirei. Mai.”
“Satoshi, rifletti. Tokyo è immensa. Ci sono tante persone che possono assomigliarmi. Il mio ragionamento vale per chiunque.”
“Quanti ragazzi che ti assomigliano possono chiamarsi proprio Geto Suguru?”
“Tanti. È un nome abbastanza comune. Tokyo è abitata da quasi 14 milioni di persone.”

Gojo Satoru non saprebbe dire quale sia il compito più fastidioso: reggere sulle spalle la responsabilità di essere lo stregone più forte del mondo del Jujutsu, aver detto addio a Geto Suguru o avere a che fare con Megumi Fugushiro, ma pensa che lo scoprirà molto velocemente.

Nessuno ha mai visto Suguru come lui. Sorride, il mento è appoggiato ai suoi palmi. “Così bello…”
Nessuno ha mai visto Satoru come lui. Suguru sorride, i capelli corvini gli solleticano la pelle dell’avambraccio. “... ed è tutto per me.”

Tra di loro bruciava una potente attrazione, un magnetismo che si faceva sempre più insistente. Ogni occasione, ogni scusa, era stata sempre conveniente per cercare un contatto fisico, anche il più fugace. Era una sottile danza, una ricerca silenziosa di connessione tra due anime che sembravano predestinate l'una all'altra.
Però Hikari si tratteneva, lo aveva sempre fatto, non avrebbe permesso a Geto di prendersi quello che voleva, non avrebbe permesso di essere addomesticata.
Avrebbe mantenuto il suo carattere orgoglioso e forte, fino alla fine.
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La storia contiene linguaggio forte, scene di natura esplicita. Non segue per filo e per segno gli avvenimenti del manga e dell'anime. ! spoiler !

«𝑰𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒍𝒂 𝑳𝒖𝒏𝒂, 𝒅𝒂𝒑𝒑𝒆𝒓𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐
𝒆 𝒊𝒏 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏 𝒍𝒖𝒐𝒈𝒐.
𝑵𝒐𝒏 𝒄𝒆𝒓𝒄𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒂𝒍 𝒅𝒊 𝒇𝒖𝒐𝒓𝒊;
𝒂𝒃𝒊𝒕𝒐 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂.»
•••
I suoi occhi si spalancarono, mentre ansimava e sussultava. La gabbia toracica le tremava per la paura.
Mancando l'aria di cui aveva bisogno, aveva cominciato a soffocarsi in sé stessa.
Le mani si strinsero al petto, spiegazzando i vestiti sotto le dita.
«Ehi, ehi», sentì una voce familiare tubare dolcemente nel buio.
Sbattè le palpebre per scacciare la foschia, le labbra ancora secche e ansimanti.
Quando le sue iridi, come piscine di ossidiana, incontrarono le sue, non potè fare a meno di pensare fossero affascinanti.
Erano scure, oh, così scure, come quelle ciocche simili all'inchiostro.
I suoi occhi erano ombrosi, ma con quel calore che si diffondeva, accoppiato alla voce come miele gocciolante, diventavano un'oscurità in cui si sarebbe immersa consapevolmente.
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Suguru Geto x Oc e una trama abbastanza cupa e triste! Enjoy!
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18+/ linguaggio esplicito/ gore/ age gap/ spoiler

Satosugu | Per Asmodeus
“Ogni volta che guardavo Suguru stasera sentivo una cosa, non lo so… dici che sto per morire? Che schifo morire così.”
“Non stai morendo, Gojo.”
“No?”
“Ti piace Geto, tutto qui.” Sospira. “Non ne posso più.”
O: La volta in cui Satoru è venuto a contatto con il siero della verità, è finito in infermeria e ha scoperto che essere sinceri a volte ripaga.
[La storia partecipa alla "Secret Santa Challenge" indetta da Maria Lace del forum Ferisce la Penna]

Due drabble per il birthday di Megumi Fushiguro 💚
1. Ultimamente Megumi vedeva Tsumiki stringere a sé tutta contenta un salvadanaio a forma di pecora con il collare blu.
2. Megumi, cappotto pesante indosso e sciarpa blu attorno al collo, immaginava che anche per condividere una scatola di biscotti i suoi compagni, Itadori e Kugisaki, avrebbero fatto chiasso.

[La storia partecipa al Calendario dell'Avvento indetto da Cora e Sia sul Forum "ferisce la penna"]
La storia di Shoko in formato sigaretta.

[storia partecipante al Calendario dell'avvento 2023 indetto da Sia e Cora sul forum Ferisce la penna]
“Se hai voglia di fare qualcosa, dimmelo.”
Gojo riprende a respirare dopo due secondi. “Ti va di fare una passeggiata?”
Suguru solleva un sopracciglio, poi sorride. “Copriti bene che fuori fa freddo.”