Parte 20
Angel scese lentamente le scale dell’Hyperion. Come
raggiunse il suo ufficio, si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona. Ascoltò
distrattamente la telefonata di Buffy. Era
esausto.
“Ora va un po’ meglio. Ma abbiamo passato dei brutti
momenti. Connor è ancora molto scosso, e a dire il vero, lo siamo anche noi.
Massima allerta. Voglio delle squadre di cacciatrici fra le più esperte. Lasci a
Faith il comando dell’operazione. È molto brava in questo, e conosce bene tutte
le slayer. Artiglieria pesante, Giles e intendo dire anche sul versante magico.
Si, con Willow abbiamo già preso accordi, sa già ciò che deve fare. Si, va
bene.. grazie. Ci sentiamo non appena ho delle
novità”
Buffy non riusciva a distogliere il pensiero da
Willow. Aveva chiamato Londra, più che altro per parlare con lei, e così informò
anche a Giles dell’accaduto. Lui poi, aveva confermato che la congrega di
streghe, aveva rilevato una consistente attività demoniaca concentrata a L.A. Ma
Buffy, in qualche modo, non era eccessivamente preoccupata per la W&H. Era
molto più preoccupata per ciò che stava accadendo alle loro vite. Pensava a
Willow e a Tommy. Pensava a Connor, al suo sguardo ferito e spaventato. Daniel
Holtz poteva vomitare tutto il veleno che voleva, ma lei non gli avrebbe
permesso di toccare Connor.
Guardò Angel, e si rese conto solo in quel momento, di
quanto fosse a terra. “Connor?” chiese.
Lui chiuse gli occhi, era evidente che fosse
stanchissimo.
“Si è addormentato. Ma per almeno un ora, ha
continuato a ripetere sempre le stesse cose. Non l’ho mai visto così spaventato.
Non ha fatto altro che dire.. che questa vita non è reale.. che è una
bugia..”
“Ha detto qualcosa su Holtz? Era sconvolto quando l’ha
sentito parlare..”
Angel scosse la testa. “No, non l’ha fatto ..e invece
avrebbe dovuto. Mi sarei aspettato questo da lui. So che Holtz lo spaventa, lo
so bene. Invece, ha parlato solo di questo, come se fosse la sua priorità. Dice
che siamo prigionieri in un mondo che non è il nostro.. e roba simile. Mi mette
i brividi quando dice quelle cose. Non so più che cosa fare con lui. Non riesco
a capire cosa intenda dire..”
“E se avesse
ragione?” disse Buffy, passeggiando nervosamente su e giù.
Angel la guardò
con sgomento. Lui non escludeva affatto che Connor avesse ragione. Ma aveva
difficoltà a capire, cosa realmente volesse dire.
Buffy continuò.
“Se quella fosse la nostra unica via d’uscita? Questa altra realtà di cui lui
parla.. potrebbe essere la nostra salvezza. Ricordi ciò che ho detto, poche ore
fa? ..quando stavano seduti sotto quell’albero? Entrambi, sentiamo la sensazione
di rivivere sempre le stesse identiche cose, come se si ripetessero
all’infinito. Tu, hai proprio detto che la senti continuamente..”
Si fermò, per
vedere la sua reazione, ma Angel si limitò a scuotere la testa “..e poi, c’è
anche dell’altro” disse ancora Buffy.
“Cosa?”
“Tommy ad
esempio”
“Per via della
magia? Non c’è nulla di anomalo lì.. ok, Connor l’ha presa un po’ male,
ma..”
“Non mi riferivo a
quello”
Buffy continuò a
camminare per la stanza. Era molto agitata e sebbene sapesse, che adesso c’erano
cose più importanti da risolvere, il pensiero di Willow continuava a prevalere
su tutto il resto.
“Lui non è figlio
di Nina..”
Vedendo lo sguardo
di Angel, si fermò ancora.
“Lo so che questo
ti suonerà folle.. ma non interrompermi, per favore. Ti chiedo solo di
ascoltarmi, anche io sto cercando di capire.. parlare mi aiuta a mettere a fuoco
le cose..”
Angel annuì.
L’ascoltò con attenzione. Che fra Tommy e Nina, non vi fosse alcuna somiglianza,
l’aveva notato anche lui da tempo. Ma pensò anche, che non sempre i figli
assomigliavano ai loro genitori.
“Quando Connor
vide Nina..” continuò Buffy “quando la vide la prima volta, nel parcheggio del
campus, lui si allarmò molto ..e devo dire, che anch’io trovai che Nina fosse
fuori posto.”
Angel si alzò e
poggiando una mano sulla sua spalla, la costrinse a fermarsi. “Buffy,
d’accordo.. Nina non ti piace, lo so. L’ho capito questo. Ma lei è a posto.. è
una brava persona..”
Lei scosse la
testa “No, No, Angel. Non sto dicendo che c’è qualcosa di sbagliato in lei.
Quello che voglio dire, è che lei non doveva essere lì. Anche Connor ha sentito
questo. Ora, stasera.. vedendo Tommy, ho avuto la certezza che fra lui e Willow,
vi sia un qualche legame. Non so esattamente di che tipo.. ma Tommy assomiglia
molto di più a lei che non a Nina.”
“Buffy..” Angel
sospirò pesantemente “Per favore ..e poi mi dici cosa vuoi dire con, Se quella fosse la nostra unica via
d’uscita? Quale via d’uscita? Non capisco e non capisco cosa
Tommy..”
“Angel. Ascoltami,
per favore. L’hai guardato bene? Il sorriso, il modo in cui ha usato la magia,
il colore dei suoi capelli, il fatto che a scuola sia una specie di piccolo
genio. Anche quella sua incosciente immaturità. Sono tutte cose che mi fanno
pensare a Willow. Lo so che è assurdo, ma quei due hanno molto in comune.”
Buffy continuava
ad agitarsi avanti e indietro, senza sapere che qualcuno ascoltava.
Connor si era
svegliato in preda agli incubi. Voleva raggiungerli, ma quando sentì le parole
di Buffy, si fermò in cima alle scale. Stava lì, seduto sul primo gradino,
incapace di andare oltre. Stringendo le braccia intorno alle gambe, poggiò la
testa sulle ginocchia. Era davvero stanco di tutto questo. Era stanco, che
ancora una volta, Holtz lo tormentasse anche mentre dormiva. Per scacciare la
paura, si concentrò sulle parole di Buffy. Per lui avevano senso. Tommy
assomigliava davvero molto a Willow. Ricordò ciò che aveva percepito, quando
aveva visto Nina nel parcheggio. Ricordò la domanda di Tommy e ricordò di non
aver potuto rispondere. Non con la voce, almeno. Ma ricordò i suoi stessi
pensieri.
Lei non è tua madre, amico mio. Questa vita, è una
bugia non solo per me. Nessuno di noi vive come dovrebbe realmente vivere. Siamo
tutti prigionieri e alcuni di noi, recitano ruoli che non gli appartengono. Mi
dispiace Tommy. Non so neppure, se nelle nostre vite reali, noi due siamo
davvero amici. Poi però, ricordò
anche le parole di Buffy. Questo era un sollievo per lui. Era sempre più
convinto, che lei sentisse le stesse cose che sentiva lui. Se è il tuo migliore amico, lo sarà sempre.
Ovunque vi porterà la vita, lui non smetterà di essere tuo amico..
Angel, intanto..
davvero non sapeva cosa pensare. “Stai dicendo che Tommy è.. No Buffy. Di cose
strane, per oggi, ne abbiamo viste fin troppe. È assurdo..”
Lei incalzò “Sto dicendo che Tommy è..? È cosa?
perché ti sei fermato.. avanti dillo a voce alta.. lo so che è assurdo,
ma..”
“Stai dicendo che
Tommy è il figlio di Willow? L’ultima volta che ho controllato, Willow non era
la madre di nessuno e non vedo neppure come potrebbe.. visto che è..”
Senza rendersene
conto, Angel riuscì a farla sorridere “La smetti di non finire le frasi? Lei è
lesbica? Volevi dire questo?”
Connor sollevò la
testa, improvvisamente molto più interessato a ciò che dicevano. Accidenti,
questo lui non lo sapeva. Willow era lesbica? E da quando?
Beh, non era poi
così importante. Invece ora, era importante osservare le espressioni di Angel e
Buffy. Erano uno spasso.
Suo padre aveva
incrociato le braccia “Buffy, per favore” Sua madre invece ..beh anche lei aveva
incrociato le braccia “Angel, per favore”
Oddio, pensò Connor, significa questo essere anime gemelle? Fare
gli stessi gesti e dire le stesse parole?
Rise. Ma subito
dopo, si rese conto di non essere più protetto dall’invisibilità. Pensò, che forse
Tommy, avrebbe potuto insegnarli qualche trucchetto, un giorno di questi. Ormai
avevano notato la sua presenza e sicuramente l’avrebbero sommerso di domande.
Tanto valeva scendere e unirsi a loro. Ma lo raggiunsero sulle scale,
costringendolo a risalire e a tornare nella sua camera.
“Connor?” chiese
Buffy, preoccupata. “Ti abbiamo svegliato?”
Lui scosse la
testa con forza, e si sedette sulla sedia accanto alla scrivania. Angel e Buffy,
invece si sedettero sul letto, proprio di fronte a lui. Erano tesi e volle
tranquillizzarli.
“Non è colpa
vostra. Il mio udito è.. molto buono. Sai bene che posso sentire come i vamp..
come papà.. comunque, tu non volevi chiedermi questo, giusto? Ho sentito cosa
dicevi su Tommy e per quanto possa sembrare assurdo.. penso che tu abbia
ragione. Nina non è sua..”
“Connor” sbottò
Angel. “Per favore.. Buffy faceva solo supposizioni” Poi guardò Buffy “Giusto?
Solo delle assurde e poco oggettive supposizioni” Buffy non era affatto
d’accordo. Lei parlava sul serio. Pensò di mostrare tutto il suo disappunto,
quando sentì una presa veloce di Angel sul suo polso, che la convinse, che fosse
meglio non continuare, con le assurde
supposizioni.
Però non riuscì a
tacere. “Beh.. certo che quella testa di capelli ricci, rosso stregoso.. è strana. Almeno
questo, devi ammetterlo, Angel..”
Angel la guardò,
supplicandola con gli occhi di non continuare. Lui non voleva dare corda alle
fantasie di Connor. O quelle che lui pensava fossero fantasie. Prima che si
addormentasse, mentre lo ascoltava, Angel era arrivato alla conclusione, che
Connor tentasse di rifugiarsi in un mondo irreale. E questo, un po’ lo
spaventava.
Accidenti. Pensò Connor. Mia madre ha un talento tutto suo, nel
creare nuovi sillogismi. Rosso stregoso è.. è una figata.. peccato che non posso
dirlo a Tommy.
“Connor?” lo
chiamò Buffy, “Stai bene?”
Ma lei conosceva
già la risposta. Connor aveva l’aria stanca e gli occhi erano cerchiati di blu.
Era teso, anche se cercava di mascherarlo con il sorriso, ed era evidente che
avesse pianto.
Non voleva mentire
a Buffy. Non rispose, o per meglio dire, rispose con un'altra domanda “Prima hai
parlato di via d’uscita.. cosa volevi dire esattamente? La nostra unica via
d’uscita è.. finirla con questa
farsa, una volta per tutte. Le nostre vite sono state manipolate. La vita che
crediamo di vivere, è una bugia.. nulla di tutto questo è reale. La stranezza di
Nina, è solo un minuscolo tassello di un puzzle, che appartiene a qualcosa di
più grande. Noi esistiamo qui, solo perché.. perché qualcuno continua ad
alimentare questa realtà, per mantenersi in
vita..”
Angel abbassò la
testa, quasi in segno di sconfitta. Era evidente che Connor fosse tormentato da
qualcosa, e ancora una volta, era disposto ad ascoltarlo.
“Chi? Chi vuole
tenerci qui? Stai parlando di magia? Parli di qualche potente stregone? Di un
qualche oscuro e malvagio mago? Per favore Connor, aiutami a
capire..”
Connor abbassò lo
sguardo. In quel momento, era difficile guardare suo padre. Era difficile
dovergli mentire ancora.
“No, papà. Lui non
è né malvagio, né potente.. è molto debole invece. Non è un mago. È solo un uomo
che si è perso, e non riesce a trovare la strada per tornare a casa. Lui.. usa
questo stratagemma, per non.. morire. Credo che usi le nostre esistente, come
una sorta di bussola. È spaventato, ed è molto solo. Lui è prigioniero come noi,
ma non sa di esserlo.. è come se fosse prigioniero di sé
stesso..”
Angel sentì una
fitta al cuore. Una dolorosa e intensa fitta al cuore. Le parole di Connor erano
così tristi e lo avevano toccato nel profondo. Provò pena per quell’uomo,
chiunque egli fosse. Non chiese altro. In qualche modo, si rese conto, di non
voler conoscere la sua identità. Provò anche un vago senso di angoscia, misto a
paura. Mentre Connor parlava, aveva quasi sentito la disperazione di quello
sconosciuto.
“Tu puoi
aiutarlo?” chiese, con voce appena udibile.
Connor annuì,
notando che suo padre era turbato. Decise di essere più esplicito, anche se
nonno Doyle, gli aveva detto di non spingersi troppo oltre. Ma dopo quanto
avevano visto stasera, e dopo le parole di Buffy, doveva spingere le cose un po’
più in là, e doveva farlo in fretta. Il tempo scarseggiava. Era anche certo, che
nonostante l’esercito slayer, loro tre non sarebbero sopravvissuti all’attacco
della W&H. Lui comunque, non sarebbe sopravvissuto ad Holtz. Non voleva
vederlo, non voleva trovarsi faccia a faccia con lui. Non di
nuovo.
La loro unica e
sola via d’uscita, come aveva detto Buffy, era proprio quella. Dovevano tornare
al mondo a cui appartenevano.
Lui era loro figlio e doveva essere forte. Doveva esserlo ad ogni costo, perché
doveva riportarli a casa. Era questo il suo compito adesso, e forse lo era
sempre stato. Forse, tutta la sua intera esistenza, era stata concepita proprio
per questo.
“Credo di si,
credo di poterlo aiutare, ma non so come ..e questo è.. è molto
frustrante..”
Buffy, come Angel,
ancora una volta, sentì che le parole di Connor avevano senso. Le sentiva vere.
Ricordò che in passato, aveva vissuto qualcosa di analogo. Un esperienza, simile
a quella che viveva l’uomo di cui parlava Connor. Aveva creduto di vivere in due
realtà separate, dove era stata, alternativamente, sia una slayer, che una
ragazza affetta da schizofrenia. Ricordò con orrore, il manicomio in cui
l’avevano rinchiusa i suoi genitori. Sebbene sapesse che erano state solo
allucinazioni, lei aveva percepito i due mondi come reali. Per salvarsi, aveva
pensato di uccidere le persone, che vivevano nella realtà chiamata Sunnydale.
Per fortuna, l’arrivo di Tara salvò tutti quanti. Ricordò però, che lei era
sotto l’effetto di un veleno allucinogeno, mentre per Connor, non era affatto
così. Per Connor no, ma che dire dell’uomo che li teneva prigionieri? E che, a sua volta, non sapeva di essere
prigioniero? Si sentì raggelare. Doveva saperne di
più.
“Cosa volevi dire
con, Nina, è solo un tassello di un
puzzle più grande? C’è dell’altro? ..tu come fai a sapere che stiamo
vivendo.. come fossimo prigionieri di un sogno? Perché è esattamente questo che
hai detto, non è vero? Non aver paura Connor, io credo che tu sia nel giusto, ho
vissuto situazioni simili in passato. Inoltre, anche io penso di vivere
continuamente.. sempre le stesse identiche esperienze e lo pensa anche tuo
padre.” Guardò Angel, voleva essere certa che lui approvasse. Perché adesso,
Buffy intendeva informare Connor, sul contenuto della loro recente
chiacchierata.
Angel annuì con
fare deciso. Lei si avvicinò di più a Connor e gli parlò con fermezza, sia per
rassicurarlo, che per incoraggiarlo a dire tutto ciò che
sapeva.
“Connor, noi siamo
arrivati ad alcune conclusioni, ti prego di ascoltarmi. Ciò che abbiamo visto
stasera, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.. ma il vaso era già
colmo da tempo. Insomma, devo davvero affrontare di nuovo il Maestro? E Glory?
..e tutti quei.. cosi orrendi che abbiamo visto? In qualche modo, non sono
preoccupata per loro, anche se so che dovrei. Noi non affronteremo
quell’esercito demoniaco. La W&H sta bleffando, sembrava quasi che sapessero
che eravamo lì. È come se.. avessero voluto che noi, vedessimo proprio ciò che
ci hanno mostrato. Comprese le loro liti e le loro divergenze. No. Non ci
sto. Non me la bevo. E poi? Arriva
Tommy.. ed è un esperto mago? che è la copia sputata della mia migliore amica? E
guarda caso, è anche il tuo migliore
amico? No, qualcosa qui non quadra..”
“Forse..” disse
Connor “..il fragile castello di sabbia, su cui si basa questa realtà, si sta
lentamente sgretolando.. forse, qualcosa sta iniziando a filtrare anche qui..
forse, i due mondi, in qualche modo, sono entrati in contatto.. forse..” Buffy
sorrise “Troppi forse, Connor. Qualcosa di più concreto? Come sai che esiste
questa altra realtà? Ne parli come se tu.. ne fossi
certissimo..”
Connor abbassò
ancora gli occhi. Ma, sebbene con voce
bassissima, e con il cuore che batteva all’impazzata, rispose. “Perché l’ho
vista”
Buffy si voltò a
guardare Angel, ma lui evitò qualunque commento. Fissò Connor invece, e non
appena incrociò lo sguardo di suo figlio, Angel distolse subito il suo,
abbassando gli occhi. Vide però, che era scalzo. Alzandosi, aprì il cassetto,
portando fuori delle calze bianche. Notò i cappellini da
Hockey, poggiati sulla piano della
cassettiera. Notò anche il collage di foto, che Connor aveva scattato la notte,
della loro prima memorabile partita insieme. Forse
Connor non era stato felice? Forse lui non era ancora un buon padre? Perché suo
figlio, insisteva tanto sull’esistenza di un'altra vita? Perché aveva bisogno di
creare un mondo irreale? ..e lui, c’era in quel mondo da sogno? Era li che si
rifugiava suo figlio, quando lui lo deludeva? Quel pensiero era
insopportabile.
Si voltò e gli
lanciò le calze. Si sedette ancora sul letto. L’attimo dopo, Buffy era accanto a
lui. Prese la mano di Angel, stringendola fra le sue. Non disse niente, ma
sapeva che adesso, lui aveva bisogno di questo. Angel sospirò pesantemente, non
poteva ignorare ciò che Connor aveva detto “Cosa hai visto?” chiese con voce
stanca, ma pronto ad ascoltarlo, ancora una volta. Soprattutto pronto a
sostenerlo, se avesse notato, che lui si fosse inoltrato troppo, in quel suo
mondo immaginario. Angel aveva il terrore folle di perdere Connor, ancora una
volta. Questo non l’avrebbe permesso. Non di
nuovo.
Anche Buffy era
preoccupata, ma non voleva che Connor si chiudesse di nuovo nei silenzi. Gli
parlò ancora con fermezza, intuendo che Angel, era nel bel mezzo di una tempesta
emotiva. Lo capiva bene, ne capiva le ragioni, ma il silenzio, non avrebbe
aiutato Connor.
“È accaduto la
sera, che eri qui da solo con Tommy, vero? Connor.. quella sera, noi abbiamo
quasi dovuto sfondare la porta, per entrare in camera nostra. E quando ci siamo
riusciti, tu eri seduto per terra, con quella fotografia in mano, e con gli
occhi sbarrati per la paura. È stato allora che hai
visto..?”
Ma Connor pareva
non ascoltarla. Non era vero, ovviamente. Aveva sentito bene le parole di Buffy.
Lui però, adesso aveva paura.
“Come hai fatto a
sapere che.. che avevo freddo?”
Connor aveva
afferrato al volo le calze, e le aveva indossate subito. Solo dopo, si era reso
conto di averne davvero bisogno.
Angel sorrise. “So
leggere il disagio. Sai? respirazione, battito cardiaco ..e un sacco di altre
cose, compresa la paura. Di quella, posso addirittura sentirne l’odore.”
Connor annuì.
Aveva capito ciò che Angel voleva dire, era stato fin troppo esplicito. Rispose
a Buffy, sperando che lei capisse.
“Si Buffy, è
successo quella sera.. avevo in mano una foto di me e papà, quando mi sono reso
conto che..”
Raccontò
l’accaduto, compreso l’esercizio che gli aveva insegnato nonno Doyle, ma non
disse cosa aveva visto esattamente. Non sapeva se poteva farlo, ne sapeva come
avrebbero reagito, e soprattutto non sapeva se gli avrebbero creduto. Sapeva che
loro lo amavano, ma sentiva che tutto, era ancora basato su fragili equilibri e
rivedere Holtz, non era certo una spinta verso la costruzione di una nuova
vita.
Angel strinse
nervosamente le mascelle. Odiava fare quello che stava per fare, ma doveva. Uso
un tono eccessivamente duro, per assicurasi che lui capisse.
“Connor? Anziché
volare con la fantasia, perché non cominciamo, a chiamare le cose con il proprio
nome? Sarebbe meglio. Doyle non è tuo nonno, Connor. Smettila di chiamarlo così.
Lui NON è tuo nonno”
“Papà..”
Ma Angel finse di
non averlo sentito e continuò, alzando ancora un po’ di più il tono di
voce.
“..e poi, cosa è
questo esercizio del vedere? Così
l’hai definito, giusto? Lo sai che quello, è un metodo usato per alterare la
percezione? Dovresti saperlo, stai studiando psichiatria, è il tuo campo.
Connor.. quello è un modo sicuro per mandare in tilt il cervello. Ti è chiaro
questo? È come prendere LSD. Sono certo, che tu conosci gli effetti degli
allucinogeni sulla mente umana. Sono anche certo, che tu conosca il significato
della parola allucinogeno, giusto? Allucinogeno significa.. Che genera allucinazioni..” disse queste
ultime parole, scandendole bene e con lentezza
esasperante.
Sebbene sapesse
cosa Angel stesse facendo, Buffy era a disagio ed era pronta ad intervenire in
difesa di Connor. Invece il ragazzo rise, poi vide anche il sorriso di Angel. Si
rilassò, e sorrise anche lei quando sentì Connor. “E allora? Tutto qui? Hai già
finito? Pensi di essere più minaccioso se fai la voce grossa? Avanti papà, puoi
fare di meglio. Dimentichi che sono cresciuto a Quorthot, con uno psicopatico?
..e senza offesa papà, ma lui era molto più minaccioso di te ..e comunque,
quand’è che hai cominciato a leggere i miei libri? Lo so cosa significa
allucinogeno, ma ciò che ho visto io, non era una
allucinazione”
Forse Connor non
lo sapeva. Forse il suo, non era stato un atto deliberato. Forse.. ma quel suo sorriso e quelle sue
parole, ebbero molto potere su Angel. Abbozzò un sorriso a suo figlio “Cosa hai
visto?” disse, con voce decisamente più bassa. In cuor suo, aveva quasi paura
della risposta, perché forse la intuiva già.. ma ora lui voleva sapere. “Dimmi
esattamente cosa hai visto, Connor..”
“Ho visto la mia
vera vita. La nostra vera vita. Ho visto e sentito qualcosa di nuovo e
inaspettato. Non era un allucinazione, era tutto troppo vivido e reale. Ho
provato emozioni mai provate prima. Capisci, papà? Quelle emozioni mi erano
totalmente sconosciute, non posso averle create con la mia mente. Per la prima
volta in vita mia, ho sentito l’amore di mia madre.. è stata una esperienza
così.. forte..”
Angel pensò
ancora, che la descrizione di Connor, fosse una allucinazione dovuta
all’alterazione della percezione visiva. Il fatto che lui la sentisse reale, non
dimostrava proprio nulla. Tutte le allucinazioni parevano reali, agli occhi di
chi le viveva. Decise però di non dire niente. Era più interessato a ciò che
aveva appena detto Connor. “L’amore di tua.. madre? Hai visto Darla?”
Lui abbassò gli
occhi e mormorò pianissimo “Darla non è mia madre. Non è lei che ho
visto..”
Per Angel, questa
era un ulteriore conferma ai suoi dubbi. Connor detestava Darla, non aveva mai
tentato di nascondere il suo odio verso lei. Così, si era creato una realtà
fantastica, dove Darla non era sua madre. Ma Connor lo spiazzò, stupendolo
ancora quando continuò a parlare. “So cosa stai pensando, ma sbagli papà. Quando
dico che lei non è mia madre, non è per odio o per rancore.. o perché vorrei una
madre diversa. Darla non è mia madre, semplicemente perché non lo è! Non
pretendo che tu mi creda, ma io so cosa ho visto e so cosa ho sentito. Lei non è
mia madre”
Hanno scambiato le madri, anche Connor ha una
madre diversa, proprio come Tommy. Pensò Buffy. Nonostante sapesse che quello era un
pensiero assurdo, lei continuava a sentirlo vero. Il suo istinto l’aveva sempre
guidata, salvandola un infinità di volte. Adesso, istintivamente, lei credeva
che Connor dicesse il vero, e che realmente avesse visto la sua vera madre. Lo
guardò e vide che era molto turbato, e ancora seguì il suo istinto. Si avvicinò
e incontrò i suoi occhi. Avrebbe però, voluto abbracciarlo. Ma non lo fece, lui
in questo momento, non l’avrebbe accettato. Era l’istinto a guidarla.
“Chi è tua madre?
Se non è Darla, allora chi è? Non voglio forzarti, Connor. Se non vuoi dirlo, io
capirò, va bene? Non pensare che la mia sia solo curiosità, ma se davvero esiste
un altro luogo, o un altro tempo.. o qualunque altra cosa sia, in cui Willow può essere la madre di Tommy, mi
piacerebbe tanto sapere della tua mamma. Deve essere una mamma molto speciale,
se è riuscita a farti sentire il suo amore. Pensi di poterlo dire? Credo che
anche tuo padre, voglia sapere..”
Si voltò a
guardare Angel, non si stupì di vedere i suoi occhi pieni di commozione.
“Si lei è
speciale” disse Connor.
Non era certo di
poter rivelare la sua identità. Sentiva che Buffy gli credeva e in fondo, gli
credeva anche Angel. Se avesse detto tutto, avrebbero avuto ancora fiducia in
lui? Pensò intensamente a nonno Doyle. Durante gli ultimi mesi, si era reso
conto, che quando era nei guai, pensare a lui lo aiutava moltissimo.
L’ufficio delle anime perse.
Risentì risuonare quella frase, come una sorta di cantilena, ma non gli era di
grande aiuto, Certo, loro tre erano anime che si erano perse, lo sapeva bene.
Ora però, quel pensiero lo disturbava parecchio. Lo sentiva fuori posto. I nonni
avevano smesso di parlare con lui?
Dall’alto, Doyle e Cordy discutevano
animatamente.
“Solitamente
riesci al primo colpo. Riprova ancora, però non inviargli messaggi criptici”
disse Cordelia. Doyle scosse la testa “Stiamo esaurendo la nostra forza.
Qualcosa sta interferendo, posso solo aiutarlo con i ricordi, ma devo conservare
le energie per dopo. È importante che io riesca ad entrare nel suo sogno
stanotte.. perché sarà l’ultima volta che potrò comunicare con lui. Poi
svaniremo per sempre..”
“Connor? stai
bene?” chiesero Angel e Buffy insieme. Lui annuì, ma il pensiero era altrove.
Seguiva i ricordi, proprio come gli aveva detto nonno Doyle.
Segui
sempre il tuo istinto. Quando pensi di dover fare una cosa, bene! quello è il
momento in cui devi farla. Segui il flusso dei tuoi ricordi, tutte le risposte
sono dentro te. Sai già esattamente cosa devi fare.
“Si sto bene”
Improvvisamente prese una decisione. Doveva rivelare tutto. Pensò però di farlo
a modo suo. Angel doveva credergli, che lo volesse o
no.
“Il mio sangue. Lo
ricordi papà? Quando stavi male, provai a nutrirti con il mio sangue, e tu
sentisti anche un altro sapore, non solo quello di Darla. Sentisti la presenza
di sangue, che non avrebbe dovuto essere lì. Ricordo bene il tuo stupore. Quando
ti dissi che..”
Angel lo ricordava
bene. In effetti, lo ricordava molto bene.
“Basta Connor. Ero
in preda alla febbre. In quei giorni avevo allucinazioni da sballo. Non puoi
fare affidamento a ciò che dicevo durante il
delirio..”
La sua reazione
era stata eccessiva, se ne rese conto subito dopo. Guardò Buffy e scosse la
testa con forza, quando vide la domanda che guizzava nei suoi occhi.
“No Buffy, non
chiedermi di.. come ho già detto, erano solo allucinazioni. In camera nostra
vidi persino una specchiera, in cui vi erano incastrate delle foto di te e di
Connor bambino..”
Si bloccò di colpo
e smise di parlare. Era confuso. Dagli sguardi di Connor e Buffy, era evidente
che volevano sapere di più.
Soprattutto
Connor. Suo padre era stato nella stessa stanza che aveva visto lui?
“Peccato però..”
Continuò Angel, “..che invece non ero realmente lì.. visto che ero altrove,
bloccato su quel letto, quasi ferito a morte dal veleno Selmunth. Smettetela di
guardarmi così.”
Angel era
sconvolto, sentiva di essere arrivato ad una qualche verità. Avrebbe dovuto
sentire sollievo, e in qualche modo, era così, ma allo stesso tempo si sentiva
minacciato. Buffy lo comprese subito. In quel momento, lei riuscì a vedere
quanto lui fosse vulnerabile. Quando Angel era sconvolto, esausto e privo di
difese, come era adesso, lui non si nascondeva. Era troppo confuso all'interno,
per riuscire a strisciare dentro al suo guscio di silenzi e con lo sguardo
riusciva a far trapelare quello che pensava veramente. Lei conosceva quel modo
di fare, non era proprio ciò che faceva anche lei, quando era
esausta?
“Connor.. dissi
tante cose in quei giorni, ma sai bene che erano solo
deliri.”
Connor sorrise.
Buffy non era la sola che riusciva a leggere dentro a quegli occhi
scuri.
“Non mi hai mai
detto niente della specchiera. Strano che fosse solo un delirio, perché se lo
era.. beh, allora lo abbiamo vissuto insieme..” Si alzò e si avvicinò al padre,
incoraggiato da Buffy che aveva annuito. Lei era troppo commossa per poter dire
o fare qualcosa.
Come Angel, anche
in Buffy, la verità diventava sempre più luminosa e chiara. Connor avrebbe
potuto dire tutto subito, invece cercava di farlo in modo graduale, come se
volesse condurli altrove, ma senza scossoni. Lo capiva solo ora, e gli fu grata
per questo. Questo ragazzo ha una forza
immensa, pensò. Ciò che però non sapeva, era che lui, li stava riportando a
casa.
“Papà? Nel mio
sangue, sentisti la presenza di un sangue speciale. Sangue Slayer. Scherzando,
allora ti dissi che forse, ce n’era stata una fra i miei antenati, ma ancora non
sapevo la verità. Non avevo ancora avuto la visione di quella stanza. Se pensi
ancora che sia stata solo una allucinazione, sappi che tutto cominciò prima di
eseguire quel gioco che mi insegnò nonno Doyle. Si nonno Doyle! Per te, sarà per
sempre il tuo amico Doyle, ma per me, sarà per sempre mio nonno, anche se so che
non lo è. Non sto perdendo il senso di realtà. Stai tranquillo, papà. Io sto
bene. Non sono mai stato meglio di così”
Lo abbracciò.
Angel non riuscì a bloccare l’emozione e pianse in silenzio, rispondendo
all’abbraccio del figlio.
Da sopra le spalle
di Connor, riuscì a vedere Buffy. Anche lei piangeva. Chiuse gli occhi,
stringendo suo figlio più forte. Questo
ragazzo ha una forza immensa, pensò.
Non sapeva però,
di aver espresso lo stesso pensiero di Buffy. Non sapeva neppure, che suo figlio
voleva che lui si svegliasse dal torpore. Era l’unico modo per riportarlo a
casa.
“Nella mia
visione..” Continuò Connor, staccandosi dal padre “Ho visto la vostra camera.
L’ho vista come è realmente. È molto simile a come è adesso, ma più luminosa,
molto più luminosa e alcuni arredi sono diversi..” Descrisse nei dettagli la
stanza e descrisse la scena che aveva visto “..e sulla specchiera, ci sono delle
foto di me bambino e di mia.. madre..”
Angel era senza
parole. Connor aveva descritto quasi
la stessa scena che aveva visto lui.
Buffy
percepì una sensazione di vuoto, alla bocca dello stomaco. Sono
io la madre di Connor, pensò. Lo seppe ancor prima che lui lo dicesse. La
sensazione di vuoto che sentiva, era dovuta alla consapevolezza, di aver perso,
forse per sempre, qualcosa di immensamente bello. Si stupì di sentire Connor che
usava i verbi al presente.
C’era forse
ancora qualche speranza per loro?
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Continua
qui
..e ditemi brava,
oggi ho inserito ben due capitoli :)
Buone feste a
tutti