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Autore: lafatablu    28/12/2012    1 recensioni
Timeline: 4 anni dopo Not Fade Away
Pairing: Angel & Buffy (ovviamente)
Summary: Né la neve, né la pioggia, né il caldo, né le tenebre della notte, possono fermare i corrieri sulla via reale. (Erodoto – V secolo a.C.) Ci sono angeli e demoni che camminano sulla terra. Alcuni di loro lavorano per l'ufficio postale. Gli Oracoli vivevano sotto l'ufficio postale. Vi ricordate? Si, centra anche questo.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Francis Doyle, Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A N G E L ~ Soul & Love ~'
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Parte 20

 

Angel scese lentamente le scale dell’Hyperion. Come raggiunse il suo ufficio, si lasciò cadere pesantemente sulla poltrona. Ascoltò distrattamente la telefonata di Buffy. Era esausto.

“Ora va un po’ meglio. Ma abbiamo passato dei brutti momenti. Connor è ancora molto scosso, e a dire il vero, lo siamo anche noi. Massima allerta. Voglio delle squadre di cacciatrici fra le più esperte. Lasci a Faith il comando dell’operazione. È molto brava in questo, e conosce bene tutte le slayer. Artiglieria pesante, Giles e intendo dire anche sul versante magico. Si, con Willow abbiamo già preso accordi, sa già ciò che deve fare. Si, va bene.. grazie. Ci sentiamo non appena ho delle novità”

Buffy non riusciva a distogliere il pensiero da Willow. Aveva chiamato Londra, più che altro per parlare con lei, e così informò anche a Giles dell’accaduto. Lui poi, aveva confermato che la congrega di streghe, aveva rilevato una consistente attività demoniaca concentrata a L.A. Ma Buffy, in qualche modo, non era eccessivamente preoccupata per la W&H. Era molto più preoccupata per ciò che stava accadendo alle loro vite. Pensava a Willow e a Tommy. Pensava a Connor, al suo sguardo ferito e spaventato. Daniel Holtz poteva vomitare tutto il veleno che voleva, ma lei non gli avrebbe permesso di toccare Connor.

Guardò Angel, e si rese conto solo in quel momento, di quanto fosse a terra. “Connor?” chiese.

Lui chiuse gli occhi, era evidente che fosse stanchissimo.

“Si è addormentato. Ma per almeno un ora, ha continuato a ripetere sempre le stesse cose. Non l’ho mai visto così spaventato. Non ha fatto altro che dire.. che questa vita non è reale.. che è una bugia..”

“Ha detto qualcosa su Holtz? Era sconvolto quando l’ha sentito parlare..”

Angel scosse la testa. “No, non l’ha fatto ..e invece avrebbe dovuto. Mi sarei aspettato questo da lui. So che Holtz lo spaventa, lo so bene. Invece, ha parlato solo di questo, come se fosse la sua priorità. Dice che siamo prigionieri in un mondo che non è il nostro.. e roba simile. Mi mette i brividi quando dice quelle cose. Non so più che cosa fare con lui. Non riesco a capire cosa intenda dire..”

“E se avesse ragione?” disse Buffy, passeggiando nervosamente su e giù.

Angel la guardò con sgomento. Lui non escludeva affatto che Connor avesse ragione. Ma aveva difficoltà a capire, cosa realmente volesse dire.

Buffy continuò. “Se quella fosse la nostra unica via d’uscita? Questa altra realtà di cui lui parla.. potrebbe essere la nostra salvezza. Ricordi ciò che ho detto, poche ore fa? ..quando stavano seduti sotto quell’albero? Entrambi, sentiamo la sensazione di rivivere sempre le stesse identiche cose, come se si ripetessero all’infinito. Tu, hai proprio detto che la senti continuamente..

Si fermò, per vedere la sua reazione, ma Angel si limitò a scuotere la testa “..e poi, c’è anche dell’altro” disse ancora Buffy.

“Cosa?”

“Tommy ad esempio”

“Per via della magia? Non c’è nulla di anomalo lì.. ok, Connor l’ha presa un po’ male, ma..”

“Non mi riferivo a quello”

Buffy continuò a camminare per la stanza. Era molto agitata e sebbene sapesse, che adesso c’erano cose più importanti da risolvere, il pensiero di Willow continuava a prevalere su tutto il resto.

“Lui non è figlio di Nina..”

Vedendo lo sguardo di Angel, si fermò ancora.

“Lo so che questo ti suonerà folle.. ma non interrompermi, per favore. Ti chiedo solo di ascoltarmi, anche io sto cercando di capire.. parlare mi aiuta a mettere a fuoco le cose..”

Angel annuì. L’ascoltò con attenzione. Che fra Tommy e Nina, non vi fosse alcuna somiglianza, l’aveva notato anche lui da tempo. Ma pensò anche, che non sempre i figli assomigliavano ai loro genitori.

“Quando Connor vide Nina..” continuò Buffy “quando la vide la prima volta, nel parcheggio del campus, lui si allarmò molto ..e devo dire, che anch’io trovai che Nina fosse fuori posto.”

Angel si alzò e poggiando una mano sulla sua spalla, la costrinse a fermarsi. “Buffy, d’accordo.. Nina non ti piace, lo so. L’ho capito questo. Ma lei è a posto.. è una brava persona..”

Lei scosse la testa “No, No, Angel. Non sto dicendo che c’è qualcosa di sbagliato in lei. Quello che voglio dire, è che lei non doveva essere lì. Anche Connor ha sentito questo. Ora, stasera.. vedendo Tommy, ho avuto la certezza che fra lui e Willow, vi sia un qualche legame. Non so esattamente di che tipo.. ma Tommy assomiglia molto di più a lei che non a Nina.”

“Buffy..” Angel sospirò pesantemente “Per favore ..e poi mi dici cosa vuoi dire con, Se quella fosse la nostra unica via d’uscita? Quale via d’uscita? Non capisco e non capisco cosa Tommy..”

“Angel. Ascoltami, per favore. L’hai guardato bene? Il sorriso, il modo in cui ha usato la magia, il colore dei suoi capelli, il fatto che a scuola sia una specie di piccolo genio. Anche quella sua incosciente immaturità. Sono tutte cose che mi fanno pensare a Willow. Lo so che è assurdo, ma quei due hanno molto in comune.”

Buffy continuava ad agitarsi avanti e indietro, senza sapere che qualcuno ascoltava.

Connor si era svegliato in preda agli incubi. Voleva raggiungerli, ma quando sentì le parole di Buffy, si fermò in cima alle scale. Stava lì, seduto sul primo gradino, incapace di andare oltre. Stringendo le braccia intorno alle gambe, poggiò la testa sulle ginocchia. Era davvero stanco di tutto questo. Era stanco, che ancora una volta, Holtz lo tormentasse anche mentre dormiva. Per scacciare la paura, si concentrò sulle parole di Buffy. Per lui avevano senso. Tommy assomigliava davvero molto a Willow. Ricordò ciò che aveva percepito, quando aveva visto Nina nel parcheggio. Ricordò la domanda di Tommy e ricordò di non aver potuto rispondere. Non con la voce, almeno. Ma ricordò i suoi stessi pensieri.

Lei non è tua madre, amico mio. Questa vita, è una bugia non solo per me. Nessuno di noi vive come dovrebbe realmente vivere. Siamo tutti prigionieri e alcuni di noi, recitano ruoli che non gli appartengono. Mi dispiace Tommy. Non so neppure, se nelle nostre vite reali, noi due siamo davvero amici. Poi però, ricordò anche le parole di Buffy. Questo era un sollievo per lui. Era sempre più convinto, che lei sentisse le stesse cose che sentiva lui. Se è il tuo migliore amico, lo sarà sempre. Ovunque vi porterà la vita, lui non smetterà di essere tuo amico..

Angel, intanto.. davvero non sapeva cosa pensare. “Stai dicendo che Tommy è.. No Buffy. Di cose strane, per oggi, ne abbiamo viste fin troppe. È assurdo..”

Lei incalzò “Sto dicendo che Tommy è..? È cosa? perché ti sei fermato.. avanti dillo a voce alta.. lo so che è assurdo, ma..”

“Stai dicendo che Tommy è il figlio di Willow? L’ultima volta che ho controllato, Willow non era la madre di nessuno e non vedo neppure come potrebbe.. visto che è..”

Senza rendersene conto, Angel riuscì a farla sorridere “La smetti di non finire le frasi? Lei è lesbica? Volevi dire questo?”

Connor sollevò la testa, improvvisamente molto più interessato a ciò che dicevano. Accidenti, questo lui non lo sapeva. Willow era lesbica? E da quando?

Beh, non era poi così importante. Invece ora, era importante osservare le espressioni di Angel e Buffy. Erano uno spasso.

Suo padre aveva incrociato le braccia “Buffy, per favore” Sua madre invece ..beh anche lei aveva incrociato le braccia “Angel, per favore”

Oddio, pensò Connor, significa questo essere anime gemelle? Fare gli stessi gesti e dire le stesse parole?

Rise. Ma subito dopo, si rese conto di non essere più protetto dall’invisibilità. Pensò, che forse Tommy, avrebbe potuto insegnarli qualche trucchetto, un giorno di questi. Ormai avevano notato la sua presenza e sicuramente l’avrebbero sommerso di domande. Tanto valeva scendere e unirsi a loro. Ma lo raggiunsero sulle scale, costringendolo a risalire e a tornare nella sua camera.

“Connor?” chiese Buffy, preoccupata. “Ti abbiamo svegliato?”

Lui scosse la testa con forza, e si sedette sulla sedia accanto alla scrivania. Angel e Buffy, invece si sedettero sul letto, proprio di fronte a lui. Erano tesi e volle tranquillizzarli.

“Non è colpa vostra. Il mio udito è.. molto buono. Sai bene che posso sentire come i vamp.. come papà.. comunque, tu non volevi chiedermi questo, giusto? Ho sentito cosa dicevi su Tommy e per quanto possa sembrare assurdo.. penso che tu abbia ragione. Nina non è sua..”

“Connor” sbottò Angel. “Per favore.. Buffy faceva solo supposizioni” Poi guardò Buffy “Giusto? Solo delle assurde e poco oggettive supposizioni” Buffy non era affatto d’accordo. Lei parlava sul serio. Pensò di mostrare tutto il suo disappunto, quando sentì una presa veloce di Angel sul suo polso, che la convinse, che fosse meglio non continuare, con le assurde supposizioni.

Però non riuscì a tacere. “Beh.. certo che quella testa di capelli ricci, rosso stregoso.. è strana. Almeno questo, devi ammetterlo, Angel..”

Angel la guardò, supplicandola con gli occhi di non continuare. Lui non voleva dare corda alle fantasie di Connor. O quelle che lui pensava fossero fantasie. Prima che si addormentasse, mentre lo ascoltava, Angel era arrivato alla conclusione, che Connor tentasse di rifugiarsi in un mondo irreale. E questo, un po’ lo spaventava.

Accidenti. Pensò Connor. Mia madre ha un talento tutto suo, nel creare nuovi sillogismi. Rosso stregoso è.. è una figata.. peccato che non posso dirlo a Tommy.

“Connor?” lo chiamò Buffy, “Stai bene?”

Ma lei conosceva già la risposta. Connor aveva l’aria stanca e gli occhi erano cerchiati di blu. Era teso, anche se cercava di mascherarlo con il sorriso, ed era evidente che avesse pianto.

Non voleva mentire a Buffy. Non rispose, o per meglio dire, rispose con un'altra domanda “Prima hai parlato di via d’uscita.. cosa volevi dire esattamente? La nostra unica via d’uscita è..  finirla con questa farsa, una volta per tutte. Le nostre vite sono state manipolate. La vita che crediamo di vivere, è una bugia.. nulla di tutto questo è reale. La stranezza di Nina, è solo un minuscolo tassello di un puzzle, che appartiene a qualcosa di più grande. Noi esistiamo qui, solo perché.. perché qualcuno continua ad alimentare questa realtà, per mantenersi in vita..”

Angel abbassò la testa, quasi in segno di sconfitta. Era evidente che Connor fosse tormentato da qualcosa, e ancora una volta, era disposto ad ascoltarlo.

“Chi? Chi vuole tenerci qui? Stai parlando di magia? Parli di qualche potente stregone? Di un qualche oscuro e malvagio mago? Per favore Connor, aiutami a capire..”

Connor abbassò lo sguardo. In quel momento, era difficile guardare suo padre. Era difficile dovergli mentire ancora.

“No, papà. Lui non è né malvagio, né potente.. è molto debole invece. Non è un mago. È solo un uomo che si è perso, e non riesce a trovare la strada per tornare a casa. Lui.. usa questo stratagemma, per non.. morire. Credo che usi le nostre esistente, come una sorta di bussola. È spaventato, ed è molto solo. Lui è prigioniero come noi, ma non sa di esserlo.. è come se fosse prigioniero di sé stesso..”

Angel sentì una fitta al cuore. Una dolorosa e intensa fitta al cuore. Le parole di Connor erano così tristi e lo avevano toccato nel profondo. Provò pena per quell’uomo, chiunque egli fosse. Non chiese altro. In qualche modo, si rese conto, di non voler conoscere la sua identità. Provò anche un vago senso di angoscia, misto a paura. Mentre Connor parlava, aveva quasi sentito la disperazione di quello sconosciuto.

“Tu puoi aiutarlo?” chiese, con voce appena udibile.

Connor annuì, notando che suo padre era turbato. Decise di essere più esplicito, anche se nonno Doyle, gli aveva detto di non spingersi troppo oltre. Ma dopo quanto avevano visto stasera, e dopo le parole di Buffy, doveva spingere le cose un po’ più in là, e doveva farlo in fretta. Il tempo scarseggiava. Era anche certo, che nonostante l’esercito slayer, loro tre non sarebbero sopravvissuti all’attacco della W&H. Lui comunque, non sarebbe sopravvissuto ad Holtz. Non voleva vederlo, non voleva trovarsi faccia a faccia con lui. Non di nuovo.

La loro unica e sola via d’uscita, come aveva detto Buffy, era proprio quella. Dovevano tornare al mondo a cui appartenevano. Lui era loro figlio e doveva essere forte. Doveva esserlo ad ogni costo, perché doveva riportarli a casa. Era questo il suo compito adesso, e forse lo era sempre stato. Forse, tutta la sua intera esistenza, era stata concepita proprio per questo.

“Credo di si, credo di poterlo aiutare, ma non so come ..e questo è.. è molto frustrante..”

Buffy, come Angel, ancora una volta, sentì che le parole di Connor avevano senso. Le sentiva vere. Ricordò che in passato, aveva vissuto qualcosa di analogo. Un esperienza, simile a quella che viveva l’uomo di cui parlava Connor. Aveva creduto di vivere in due realtà separate, dove era stata, alternativamente, sia una slayer, che una ragazza affetta da schizofrenia. Ricordò con orrore, il manicomio in cui l’avevano rinchiusa i suoi genitori. Sebbene sapesse che erano state solo allucinazioni, lei aveva percepito i due mondi come reali. Per salvarsi, aveva pensato di uccidere le persone, che vivevano nella realtà chiamata Sunnydale. Per fortuna, l’arrivo di Tara salvò tutti quanti. Ricordò però, che lei era sotto l’effetto di un veleno allucinogeno, mentre per Connor, non era affatto così. Per Connor no, ma che dire dell’uomo che li teneva prigionieri?  E che, a sua volta, non sapeva di essere prigioniero? Si sentì raggelare. Doveva saperne di più.

“Cosa volevi dire con, Nina, è solo un tassello di un puzzle più grande? C’è dell’altro? ..tu come fai a sapere che stiamo vivendo.. come fossimo prigionieri di un sogno? Perché è esattamente questo che hai detto, non è vero? Non aver paura Connor, io credo che tu sia nel giusto, ho vissuto situazioni simili in passato. Inoltre, anche io penso di vivere continuamente.. sempre le stesse identiche esperienze e lo pensa anche tuo padre.” Guardò Angel, voleva essere certa che lui approvasse. Perché adesso, Buffy intendeva informare Connor, sul contenuto della loro recente chiacchierata.

Angel annuì con fare deciso. Lei si avvicinò di più a Connor e gli parlò con fermezza, sia per rassicurarlo, che per incoraggiarlo a dire tutto ciò che sapeva.

“Connor, noi siamo arrivati ad alcune conclusioni, ti prego di ascoltarmi. Ciò che abbiamo visto stasera, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.. ma il vaso era già colmo da tempo. Insomma, devo davvero affrontare di nuovo il Maestro? E Glory? ..e tutti quei.. cosi orrendi che abbiamo visto? In qualche modo, non sono preoccupata per loro, anche se so che dovrei. Noi non affronteremo quell’esercito demoniaco. La W&H sta bleffando, sembrava quasi che sapessero che eravamo lì. È come se.. avessero voluto che noi, vedessimo proprio ciò che ci hanno mostrato. Comprese le loro liti e le loro divergenze. No. Non ci sto.  Non me la bevo. E poi? Arriva Tommy.. ed è un esperto mago? che è la copia sputata della mia migliore amica? E guarda caso, è anche il tuo migliore amico? No, qualcosa qui non quadra..”

“Forse..” disse Connor “..il fragile castello di sabbia, su cui si basa questa realtà, si sta lentamente sgretolando.. forse, qualcosa sta iniziando a filtrare anche qui.. forse, i due mondi, in qualche modo, sono entrati in contatto.. forse..” Buffy sorrise “Troppi forse, Connor. Qualcosa di più concreto? Come sai che esiste questa altra realtà? Ne parli come se tu.. ne fossi certissimo..”

Connor abbassò ancora gli occhi. Ma, sebbene con voce bassissima, e con il cuore che batteva all’impazzata, rispose. “Perché l’ho vista”

Buffy si voltò a guardare Angel, ma lui evitò qualunque commento. Fissò Connor invece, e non appena incrociò lo sguardo di suo figlio, Angel distolse subito il suo, abbassando gli occhi. Vide però, che era scalzo. Alzandosi, aprì il cassetto, portando fuori delle calze bianche. Notò i cappellini da Hockey, poggiati sulla piano della cassettiera. Notò anche il collage di foto, che Connor aveva scattato la notte, della loro prima memorabile partita insieme. Forse Connor non era stato felice? Forse lui non era ancora un buon padre? Perché suo figlio, insisteva tanto sull’esistenza di un'altra vita? Perché aveva bisogno di creare un mondo irreale? ..e lui, c’era in quel mondo da sogno? Era li che si rifugiava suo figlio, quando lui lo deludeva? Quel pensiero era insopportabile.

Si voltò e gli lanciò le calze. Si sedette ancora sul letto. L’attimo dopo, Buffy era accanto a lui. Prese la mano di Angel, stringendola fra le sue. Non disse niente, ma sapeva che adesso, lui aveva bisogno di questo. Angel sospirò pesantemente, non poteva ignorare ciò che Connor aveva detto “Cosa hai visto?” chiese con voce stanca, ma pronto ad ascoltarlo, ancora una volta. Soprattutto pronto a sostenerlo, se avesse notato, che lui si fosse inoltrato troppo, in quel suo mondo immaginario. Angel aveva il terrore folle di perdere Connor, ancora una volta. Questo non l’avrebbe permesso. Non di nuovo.

Anche Buffy era preoccupata, ma non voleva che Connor si chiudesse di nuovo nei silenzi. Gli parlò ancora con fermezza, intuendo che Angel, era nel bel mezzo di una tempesta emotiva. Lo capiva bene, ne capiva le ragioni, ma il silenzio, non avrebbe aiutato Connor.

“È accaduto la sera, che eri qui da solo con Tommy, vero? Connor.. quella sera, noi abbiamo quasi dovuto sfondare la porta, per entrare in camera nostra. E quando ci siamo riusciti, tu eri seduto per terra, con quella fotografia in mano, e con gli occhi sbarrati per la paura. È stato allora che hai visto..?”

Ma Connor pareva non ascoltarla. Non era vero, ovviamente. Aveva sentito bene le parole di Buffy. Lui però, adesso aveva paura.

“Come hai fatto a sapere che.. che avevo freddo?”

Connor aveva afferrato al volo le calze, e le aveva indossate subito. Solo dopo, si era reso conto di averne davvero bisogno.

Angel sorrise. “So leggere il disagio. Sai? respirazione, battito cardiaco ..e un sacco di altre cose, compresa la paura. Di quella, posso addirittura sentirne l’odore.”

Connor annuì. Aveva capito ciò che Angel voleva dire, era stato fin troppo esplicito. Rispose a Buffy, sperando che lei capisse.

“Si Buffy, è successo quella sera.. avevo in mano una foto di me e papà, quando mi sono reso conto che..”

Raccontò l’accaduto, compreso l’esercizio che gli aveva insegnato nonno Doyle, ma non disse cosa aveva visto esattamente. Non sapeva se poteva farlo, ne sapeva come avrebbero reagito, e soprattutto non sapeva se gli avrebbero creduto. Sapeva che loro lo amavano, ma sentiva che tutto, era ancora basato su fragili equilibri e rivedere Holtz, non era certo una spinta verso la costruzione di una nuova vita.

Angel strinse nervosamente le mascelle. Odiava fare quello che stava per fare, ma doveva. Uso un tono eccessivamente duro, per assicurasi che lui capisse.

“Connor? Anziché volare con la fantasia, perché non cominciamo, a chiamare le cose con il proprio nome? Sarebbe meglio. Doyle non è tuo nonno, Connor. Smettila di chiamarlo così. Lui NON è tuo nonno”

“Papà..”

Ma Angel finse di non averlo sentito e continuò, alzando ancora un po’ di più il tono di voce.

“..e poi, cosa è questo esercizio del vedere? Così l’hai definito, giusto? Lo sai che quello, è un metodo usato per alterare la percezione? Dovresti saperlo, stai studiando psichiatria, è il tuo campo. Connor.. quello è un modo sicuro per mandare in tilt il cervello. Ti è chiaro questo? È come prendere LSD. Sono certo, che tu conosci gli effetti degli allucinogeni sulla mente umana. Sono anche certo, che tu conosca il significato della parola allucinogeno, giusto? Allucinogeno significa.. Che genera allucinazioni..” disse queste ultime parole, scandendole bene e con lentezza esasperante.

Sebbene sapesse cosa Angel stesse facendo, Buffy era a disagio ed era pronta ad intervenire in difesa di Connor. Invece il ragazzo rise, poi vide anche il sorriso di Angel. Si rilassò, e sorrise anche lei quando sentì Connor. “E allora? Tutto qui? Hai già finito? Pensi di essere più minaccioso se fai la voce grossa? Avanti papà, puoi fare di meglio. Dimentichi che sono cresciuto a Quorthot, con uno psicopatico? ..e senza offesa papà, ma lui era molto più minaccioso di te ..e comunque, quand’è che hai cominciato a leggere i miei libri? Lo so cosa significa allucinogeno, ma ciò che ho visto io, non era una allucinazione”

Forse Connor non lo sapeva. Forse il suo, non era stato un atto deliberato. Forse.. ma quel suo sorriso e quelle sue parole, ebbero molto potere su Angel. Abbozzò un sorriso a suo figlio “Cosa hai visto?” disse, con voce decisamente più bassa. In cuor suo, aveva quasi paura della risposta, perché forse la intuiva già.. ma ora lui voleva sapere. “Dimmi esattamente cosa hai visto, Connor..”

“Ho visto la mia vera vita. La nostra vera vita. Ho visto e sentito qualcosa di nuovo e inaspettato. Non era un allucinazione, era tutto troppo vivido e reale. Ho provato emozioni mai provate prima. Capisci, papà? Quelle emozioni mi erano totalmente sconosciute, non posso averle create con la mia mente. Per la prima volta in vita mia, ho sentito l’amore di mia madre.. è stata una esperienza così.. forte..”

Angel pensò ancora, che la descrizione di Connor, fosse una allucinazione dovuta all’alterazione della percezione visiva. Il fatto che lui la sentisse reale, non dimostrava proprio nulla. Tutte le allucinazioni parevano reali, agli occhi di chi le viveva. Decise però di non dire niente. Era più interessato a ciò che aveva appena detto Connor. “L’amore di tua.. madre? Hai visto Darla?”

Lui abbassò gli occhi e mormorò pianissimo “Darla non è mia madre. Non è lei che ho visto..”

Per Angel, questa era un ulteriore conferma ai suoi dubbi. Connor detestava Darla, non aveva mai tentato di nascondere il suo odio verso lei. Così, si era creato una realtà fantastica, dove Darla non era sua madre. Ma Connor lo spiazzò, stupendolo ancora quando continuò a parlare. “So cosa stai pensando, ma sbagli papà. Quando dico che lei non è mia madre, non è per odio o per rancore.. o perché vorrei una madre diversa. Darla non è mia madre, semplicemente perché non lo è! Non pretendo che tu mi creda, ma io so cosa ho visto e so cosa ho sentito. Lei non è mia madre”

Hanno scambiato le madri, anche Connor ha una madre diversa, proprio come Tommy. Pensò Buffy. Nonostante sapesse che quello era un pensiero assurdo, lei continuava a sentirlo vero. Il suo istinto l’aveva sempre guidata, salvandola un infinità di volte. Adesso, istintivamente, lei credeva che Connor dicesse il vero, e che realmente avesse visto la sua vera madre. Lo guardò e vide che era molto turbato, e ancora seguì il suo istinto. Si avvicinò e incontrò i suoi occhi. Avrebbe però, voluto abbracciarlo. Ma non lo fece, lui in questo momento, non l’avrebbe accettato. Era l’istinto a guidarla.

“Chi è tua madre? Se non è Darla, allora chi è? Non voglio forzarti, Connor. Se non vuoi dirlo, io capirò, va bene? Non pensare che la mia sia solo curiosità, ma se davvero esiste un altro luogo, o un altro tempo.. o qualunque altra cosa sia, in cui Willow può essere la madre di Tommy, mi piacerebbe tanto sapere della tua mamma. Deve essere una mamma molto speciale, se è riuscita a farti sentire il suo amore. Pensi di poterlo dire? Credo che anche tuo padre, voglia sapere..”

Si voltò a guardare Angel, non si stupì di vedere i suoi occhi pieni di commozione.

“Si lei è speciale” disse Connor.

Non era certo di poter rivelare la sua identità. Sentiva che Buffy gli credeva e in fondo, gli credeva anche Angel. Se avesse detto tutto, avrebbero avuto ancora fiducia in lui? Pensò intensamente a nonno Doyle. Durante gli ultimi mesi, si era reso conto, che quando era nei guai, pensare a lui lo aiutava moltissimo. L’ufficio delle anime perse. Risentì risuonare quella frase, come una sorta di cantilena, ma non gli era di grande aiuto, Certo, loro tre erano anime che si erano perse, lo sapeva bene. Ora però, quel pensiero lo disturbava parecchio. Lo sentiva fuori posto. I nonni avevano smesso di parlare con lui?

Dall’alto, Doyle e Cordy discutevano animatamente.

“Solitamente riesci al primo colpo. Riprova ancora, però non inviargli messaggi criptici” disse Cordelia. Doyle scosse la testa “Stiamo esaurendo la nostra forza. Qualcosa sta interferendo, posso solo aiutarlo con i ricordi, ma devo conservare le energie per dopo. È importante che io riesca ad entrare nel suo sogno stanotte.. perché sarà l’ultima volta che potrò comunicare con lui. Poi svaniremo per sempre..”

“Connor? stai bene?” chiesero Angel e Buffy insieme. Lui annuì, ma il pensiero era altrove. Seguiva i ricordi, proprio come gli aveva detto nonno Doyle.

Segui sempre il tuo istinto. Quando pensi di dover fare una cosa, bene! quello è il momento in cui devi farla. Segui il flusso dei tuoi ricordi, tutte le risposte sono dentro te. Sai già esattamente cosa devi fare.

“Si sto bene” Improvvisamente prese una decisione. Doveva rivelare tutto. Pensò però di farlo a modo suo. Angel doveva credergli, che lo volesse o no.

“Il mio sangue. Lo ricordi papà? Quando stavi male, provai a nutrirti con il mio sangue, e tu sentisti anche un altro sapore, non solo quello di Darla. Sentisti la presenza di sangue, che non avrebbe dovuto essere lì. Ricordo bene il tuo stupore. Quando ti dissi che..”

Angel lo ricordava bene. In effetti, lo ricordava molto bene.

“Basta Connor. Ero in preda alla febbre. In quei giorni avevo allucinazioni da sballo. Non puoi fare affidamento a ciò che dicevo durante il delirio..”

La sua reazione era stata eccessiva, se ne rese conto subito dopo. Guardò Buffy e scosse la testa con forza, quando vide la domanda che guizzava nei suoi occhi.

“No Buffy, non chiedermi di.. come ho già detto, erano solo allucinazioni. In camera nostra vidi persino una specchiera, in cui vi erano incastrate delle foto di te e di Connor bambino..”

Si bloccò di colpo e smise di parlare. Era confuso. Dagli sguardi di Connor e Buffy, era evidente che volevano sapere di più.

Soprattutto Connor. Suo padre era stato nella stessa stanza che aveva visto lui?

“Peccato però..” Continuò Angel, “..che invece non ero realmente lì.. visto che ero altrove, bloccato su quel letto, quasi ferito a morte dal veleno Selmunth. Smettetela di guardarmi così.”

Angel era sconvolto, sentiva di essere arrivato ad una qualche verità. Avrebbe dovuto sentire sollievo, e in qualche modo, era così, ma allo stesso tempo si sentiva minacciato. Buffy lo comprese subito. In quel momento, lei riuscì a vedere quanto lui fosse vulnerabile. Quando Angel era sconvolto, esausto e privo di difese, come era adesso, lui non si nascondeva. Era troppo confuso all'interno, per riuscire a strisciare dentro al suo guscio di silenzi e con lo sguardo riusciva a far trapelare quello che pensava veramente. Lei conosceva quel modo di fare, non era proprio ciò che faceva anche lei, quando era esausta?

“Connor.. dissi tante cose in quei giorni, ma sai bene che erano solo deliri.”

Connor sorrise. Buffy non era la sola che riusciva a leggere dentro a quegli occhi scuri.

“Non mi hai mai detto niente della specchiera. Strano che fosse solo un delirio, perché se lo era.. beh, allora lo abbiamo vissuto insieme..” Si alzò e si avvicinò al padre, incoraggiato da Buffy che aveva annuito. Lei era troppo commossa per poter dire o fare qualcosa.

Come Angel, anche in Buffy, la verità diventava sempre più luminosa e chiara. Connor avrebbe potuto dire tutto subito, invece cercava di farlo in modo graduale, come se volesse condurli altrove, ma senza scossoni. Lo capiva solo ora, e gli fu grata per questo. Questo ragazzo ha una forza immensa, pensò. Ciò che però non sapeva, era che lui, li stava riportando a casa.

“Papà? Nel mio sangue, sentisti la presenza di un sangue speciale. Sangue Slayer. Scherzando, allora ti dissi che forse, ce n’era stata una fra i miei antenati, ma ancora non sapevo la verità. Non avevo ancora avuto la visione di quella stanza. Se pensi ancora che sia stata solo una allucinazione, sappi che tutto cominciò prima di eseguire quel gioco che mi insegnò nonno Doyle. Si nonno Doyle! Per te, sarà per sempre il tuo amico Doyle, ma per me, sarà per sempre mio nonno, anche se so che non lo è. Non sto perdendo il senso di realtà. Stai tranquillo, papà. Io sto bene. Non sono mai stato meglio di così”

Lo abbracciò. Angel non riuscì a bloccare l’emozione e pianse in silenzio, rispondendo all’abbraccio del figlio.

Da sopra le spalle di Connor, riuscì a vedere Buffy. Anche lei piangeva. Chiuse gli occhi, stringendo suo figlio più forte. Questo ragazzo ha una forza immensa, pensò.

Non sapeva però, di aver espresso lo stesso pensiero di Buffy. Non sapeva neppure, che suo figlio voleva che lui si svegliasse dal torpore. Era l’unico modo per riportarlo a casa.

“Nella mia visione..” Continuò Connor, staccandosi dal padre “Ho visto la vostra camera. L’ho vista come è realmente. È molto simile a come è adesso, ma più luminosa, molto più luminosa e alcuni arredi sono diversi..” Descrisse nei dettagli la stanza e descrisse la scena che aveva visto “..e sulla specchiera, ci sono delle foto di me bambino e di mia.. madre..”

Angel era senza parole. Connor aveva descritto quasi la stessa scena che aveva visto lui.

Buffy percepì una sensazione di vuoto, alla bocca dello stomaco. Sono io la madre di Connor, pensò. Lo seppe ancor prima che lui lo dicesse. La sensazione di vuoto che sentiva, era dovuta alla consapevolezza, di aver perso, forse per sempre, qualcosa di immensamente bello. Si stupì di sentire Connor che usava i verbi al presente.

C’era forse ancora qualche speranza per loro?

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Continua qui

..e ditemi brava, oggi ho inserito ben due capitoli :)

Buone feste a tutti

 

   
 
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