E' dunque questa, la fine? di _K_ (/viewuser.php?uid=287645)
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Il ritorno di
Shino e Choji
Erano passati
ormai quattro giorni dall'esplosione che lasciò tutta Konoha
senza una spiegazione. Sapevano che i palazzi non saltavano in aria per
caso, ma sul luogo del crimine non c'era nessun indizio. Per di
più, Tsunade non dedicava alla questione il tempo che
meritava e aveva lasciato l'incarico nelle mani di Kakashi.
Senza contare
che la paura, si era nuovamente impossessata dei pensieri della gente,
pur non intralciando più di tanto la loro vita.
Era una giornata
invernale insolitamente soleggiata. Faceva freddo, ma tutto sembrava
come brillare sotto quella gradevole luce, non abbastanza forte da
riscaldare.
Naruto giaceva
stravaccato sul suo letto, con i capelli arruffati, l'aria assonnata e
il corpo pesante, mentre apprezzava quell'atmosfera, guardando fuori
dalla finestra.
Tuttavia era
ormai di routine, che tornassero a riecheggiare nella sua mente, le
parole pronunciate dalla donna che piangeva.
"E' tornato".
A chi avrebbe
potuto riferirsi, se non a Madara?
Quella breve
frase, tormentava il biondo dal momento in cui l'aveva sentita per la
prima volta e doveva assolutamente scoprire la verità.
Riflettè
per qualche minuto su cosa avrebbe dovuto fare, finché i
suoi occhi parvero illuminarsi della luce di un'idea brillante.
Balzò
in piedi e, in fretta e furia, iniziò a prepararsi.
Aveva deciso:
Avrebbe interrogato quella donna, scoprendo così, come
stavano realmente le cose.
Uscì
di casa sbattendo la porta e saltò giù dalla
ringhiera del palazzo, atterrando con i piedi ben saldi al suolo,
schizzando subito dopo ad una velocità improponibile.
Si sentiva
sempre più deciso a trovare quella persona e colmare le sue
ossessive curiosità, ma, mentre girava l'angolo,
andò a sbattere contro una figura a lui ben nota.
Si
ritrovò a terra per via dell'impatto, massaggiandosi la
testa dolorante con la mano sinistra.
-Ma dico, sei
per caso impazzito, Naruto?- Domandò stizzito Shikamaru,
anch'esso a terra.
Il biondo
inarcò un sopracciglio.
-Ma se stavi
correndo anche tu!- Cercò prontamente di difendersi il
biondo, puntando un indice con fare accusatore verso l'amico.
L'altro
sbuffò.
-Ma dico, ti
sembro per caso il tipo di persona che si mette a correre?-
Domandò poi, annoiato.
Naruto tacque,
iniziando a capire che trovare delle scuse, non era proprio il suo
forte.
I due si
rialzarono.
-Comunque, in un
certo senso, capiti a puntino.- Iniziò il moro, mettendosi
le mani in tasca.
-E
perchè?-
-L'Hokage ci ha
convocati tutti.- Tagliò corto il ninja.
-E'
così importante?- Si lamentò Naruto, fin troppo
deciso di portare a termine l'incarico che si era dato.
-Credi davvero
che andrei lì per una cosa da nulla?- Sospirò
Shikamaru.
Il biondo
riflettè per qualche istante. Non voleva proprio rimandare,
però non poteva neanche mancare ad un appello importante di
Tsunade, dopo chi l'avrebbe sentita?
-E va bene,
andiamo.- Si convinse infine, non molto entusiasta.
I due ninja
s'incamminarono a passo svelto verso il palazzo dell'Hokage.
-A proposito,
dove andavi così di corsa?- Chiese il moro.
Naruto assunse
un'aria delusa.
-A parlare con
la signora che abbiamo visto tre giorni fa dopo l'esplosione.-
Borbottò, con fare capriccioso, cercando di nascondere i
suoi reali pensieri.
Shikamaru lo
ascoltava sempre e, ogni volta, era lì pronto ad
incoraggiarlo, ma sta volta non voleva pesare su di lui, per questo
decise che non avrebbe rivelato i particolari.
-Capisco le tue
preoccupazioni, ma Madara sta volta non c'entra, ne sono sicuro.-
Spiegò l'amico, centrando in pieno l'argomento.
Infatti, il
biondo non aveva tenuto conto che Shikamaru, oltre ad avere un
quoziente intellettivo pari a 200, lo conosceva ormai fin troppo bene e
capiva al volo il suo modo di pensare e di agire.
Naruto
sbuffò, secco.
-Allora
perchè ha detto "E' tornato" ?- Insistè
esasperato.
-Guarda che la
gente ha ancora una paura folle di lui, nonostante sia morto e sepolto.
Quella donna, terrorizzata dal rischio di essere sovrastata dalle mure
di casa sua, ha ovviamente attribuito a lui la colpa, ma è
stata una cosa istintiva. Lei non ha visto nulla.- Fece, mentre
raggiungevano l'ufficio di Tsunade.
-Sarà,
ma io andrò comunque a parlarle.. Devo esserne pienamente
sicuro, altrimenti questo pensiero non mi farà
più dormire.- Mormorò Naruto, passandosi una mano
fra i capelli.
Shikamaru, prima
di aprire la porta davanti a loro, gli sorrise amichevolmente.
Non ebbero
neanche il tempo di dire "Buongiorno", poichè l'Hokage stava
già urlando rabbiosamente verso Choji e, cosa che
stupì molto sia Shikamaru che Naruto, verso Shino, appena
tornati dalla missione. Dovevano averla combinata davvero grossa, la
donna era davvero fuori di sè.
-E non siete
neanche andati a cercarle?- Li sgridò Tsunade, battendo i
pugni sulla scrivania e alzandosi in piedi.
-Certo che ci
siamo andati, ma non le abbiamo trovate.- Spiegò Shino, non
scomponendosi affatto davanti alla collera della donna e rivolgendosi a
lei in tono serio, ma allo stesso tempo, molto educato e rispettoso.
Tutto il
contrario di Choji, che tremava dalla paura di fronte alla furia del
potente Ninja Leggendario.
L'Hokage
sospirò, cercando di calmarsi, mentre portava una mano sulla
parte alta del naso.
Naruto e
Shikamaru si avvicinarono a Rock Lee, che invece sembrava parecchio
preoccupato.
-Che diavolo sta
succedendo?- Sussurrò Naruto, confuso.
-Ino e Tenten
sono scomparse.- Fece semplicemente Rock Lee, teso.
Gli altri due
sbarrarono gli occhi.
-Come sono
scomparse? Ma che stai dicendo?- Si alterò Shikamaru,
necessitando ulteriori spiegazioni.
Senza
accorgersene, aveva alzato troppo la voce, attirando su di
sé l'attenzione di tutti i presenti.
L'Hokage
sospirò.
-Coraggio,
diteglielo.- Ordinò poi ai due ragazzi di fronte a lei, che
annuirono prontamente.
-Avevamo portato
a termine l'incarico e il giorno dopo, saremmo dovuti tornare
quì a Konoha, ma la sera non trovammo più
né Tenten e né Ino. Ci abbiamo messo tanto
perchè non siamo riusciti a trovarle e ne siamo davvero
mortificati.- Raccontò Shino, seriamente dispiaciuto.
-Cosa? E non
hanno lasciato niente? Neanche un biglietto?- Insistè
Shikamaru, divenendo sempre più ansioso.
I due scossero
la testa.
-No,
però le loro cose non c'erano. Probabilmente sono scappate.-
Rispose Choji.
-Scusate, ma non
sono sicura che c'entri qualcosa, forse dovremmo...- Iniziò
Sakura.
-Ma certo che
c'entra, non dire stupidaggini!- La zittì Tsunade.
Per un attimo,
la rosa provò il forte impulso di risponderle, ma subito
dopo qualcosa la bloccò. Voleva bene a Tsunade e il fatto di
non riuscire a consolarla o di starla vicino, la faceva sentire in
colpa e non gli permetteva di trovare la forza per difendersi davanti
al comportamento della donna, decisamente poco rispettoso. Voleva solo
che tornasse ad essere quella di prima, ma non sapeva dove mettere le
mani.
La
guardò. Nonostante fosse furibonda, glie lo si leggeva in
faccia quanto fosse distrutta. Era dimagrita, i capelli diventavano
sempre più secchi e gli occhi sempre più spenti.
-Comunque, ora
non ho molti jonin da mandare in missione, per cui, se entro tre giorni
non saranno tornate, cinque di voi, Shino e Choji compresi, andranno a
cercarle.- Decise la donna.
I ragazzi
annuirono.
-Hokage, mi
offro volontario per partire nell'eventualità che Ino e
Tenten non dovessero tornare.- Si fece avanti Shikamaru, energico come
non lo era da un pezzo, lasciando anche parecchio di stucco tutti i
presenti.
La donna lo
guardò ed infine disse -Va bene. E oltre a te, Shino e
Choji, potrebbero venire anche Hinata e Kiba. Le loro
abilità sarebbero molto utili in questa eventuale missione.-
Spiegò la donna.
I due nominati,
annuirono diligentemente, pronti a prestare il loro servizio al massimo
delle loro capacità.
-Mi scusi, ma
anche io vorrei andare a cercare Tenten. Se le fosse successo qualcosa,
non me lo perdonerei mai.- S'intromise valorosamente Rock Lee.
Tuttavia,
Tsunade fu contraria.
-Mi spiace, ma
partiranno solo loro.- Fece, deludendo profondamente il ragazzo.
Dopo la
decisione presa dall'Hokage, ognuno uscì dal suo ufficio,
prendendo una direzione differente.
Naruto non aveva
dimenticato il suo obiettivo. Era stato tutto il tempo ad aspettare che
quella conversazione finisse. Non che non gli importasse di Ino e di
Tenten, ma quel dubbio, era ormai divenuto il parassita della sua mente
e se non se ne fosse liberato in tempo, lo avrebbe sicuramente condotto
alla pazzia.
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Ciao a tutti! Vi chiedo scusa perchè forse questo capitolo
era un po noioso, ma certe cose non sapevo proprio come farle.
Ovviamente non smetterò mai di ringraziare chi recensisce,
mette nei preferiti, chi legge (massì, anche chi non sa
della mia esistenza <3 ), insomma.. Tutti. Siete davvero
dolcissimi :3
Un saluto e.. Ci vediamo al prossimo capitolo (Spero D':)
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