Seconda OS abbastanza demenziale e un
Sebastian e un Hunter
ancora leggermente OOC. Come sempre, presenza Klaine, Brittana e Niff.
Poi fluff, tanto fluff…Io avviso, per sicurezza.
Buona
lettura e come sempre ci rileggiamo sotto!
Quando ti succede qualcosa
d’importante, quando hai una
bella notizia da comunicare, le prime persone a cui pensi sono la tua
famiglia
e i tuoi amici. Sebastian ha un buon rapporto con la sua famiglia,
lo ha sempre
avuto. Anche a trent’anni è rimasto il cocco di
mamma, coccolato e viziato come
un bambino di dieci. Se dovessimo descrivere in tre parole la famiglia
di
Sebastian, useremmo senz’altro gli aggettivi numerosa,
rumorosa e unita. Non
tanto il ramo del padre, bensì quello della madre. Infatti, l’avvocato Arthur
Smythe ha sposato,
negli anni ’80, Catherine, una giovane donna francese, ultima
rampolla di
una dinastia parigina - dal nome impossibile da scrivere - : i
“De Rochechouart”*.
Ultima, si fa per dire. La brava
Catherine ha tre sorelle e due fratelli, tutti puntualmente sposati e
con
figli. Così, appena è nata Claire, Sebastian ha
dovuto chiamare e inviare messaggi,
oltre ai parenti americani, anche a nonni, zii e ad una trentina di
cugini,
di primo e secondo grado, francesi. Non vi dico a Natale, la gioia di
scrivere
biglietti d’auguri…ma questa è
un’altra storia. Ci arriveremo.
Anche
Hunter ha provato a mettersi in contatto con i suoi,
riuscendo però a comunicare la lieta notizia solo alla
madre, Jane. Con suo
padre è tutta un'altra storia. Non si parlano da quasi dieci
anni, da quando il
Colonnello è venuto a sapere della relazione del figlio con
un altro uomo. Al
tempo era stato molto chiaro. Hunter avrebbe dovuto scegliere tra la
propria
famiglia e Sebastian. E Hunter non aveva avuto dubbi a
riguardo, aveva
scelto l’amore. E anche oggi, se messo di fronte alla stessa
scelta, farebbe lo
stesso, perché Hunter è profondamente innamorato
di Sebastian. E’ innamorato
come dieci anni fa e forse anche di più.
Considera suo padre un uomo ottuso, un bigotto, un
soldatuncolo di
campagna con una mentalità distante anni luce dalla propria.
Eppure rimane
sempre suo padre e, in fondo, in una telefonata ci spera sempre.
Sebastian lo
vede scrutare il telefono pensieroso e
capisce immediatamente a cosa, a chi,
Hunter sta pensando. Si avvicina e lo abbraccia,
ma non dice niente. Non gli dirà come prima di
laurearsi: non
potrà mancare alla tua laurea. O come qualche
anno dopo: verrà
sicuramente
al matrimonio di suo figlio. Non lo dice perché
sa che è una bugia e
Sebastian non dice bugie ad Hunter. Non lo dice perché,
ahimé, ha capito che le
cose non cambieranno nemmeno con l'arrivo di Claire. Così si
limita a
stringerlo e quell'abbraccio vale più di mille parole.
"Grazie"- sussurra Hunter
-"Vorrei solo che
la mia famiglia ci fosse, per una volta"
*
Sebastian e Hunter non
dormono da ventiquattro ore, ma non
sentono la stanchezza. Sono
entrambi
troppo euforici per pensare di fare un bel respiro, sedersi e riposarsi
cinque
minuti. Sebastian continua a fare avanti e indietro tra la nursery e la
macchinetta del caffè e pare proprio voglia battere qualche
record sul consumo
di caffeina. Hunter fa più o meno lo stesso percorso;
controlla la bambina, se
può, la tiene in braccio, poi va a prendersi un
caffè e nel tragitto placca,
letteralmente, ogni infermiera o medico che gli capita a tiro,
bombardandolo di
domande riguardante la piccola, tant’è che il
personale ospedaliero ha ritenuto
necessario inventare di sana pianta un codice d’emergenza per
potersela
svignare dagli attacchi di Clarington. E se i neo-papà sono
ridotti in queste
condizioni, i loro amici stanno messi peggio. Molto peggio.
Solo che
Hunter e Sebastian non lo sanno ancora. E stavolta è proprio
il caso di dirlo:
beata ignoranza!
Soho, New York,
residenza Anderson-Hummel, ore 8.30
Blaine è appena
rientrato a casa dopo aver accompagnato le
gemelle al nido. Sembra piuttosto trafelato, come se avesse corso la
maratona
di New York. Lancia le chiavi sul mobiletto d’ingresso, fa
slalom tra i vari
giocattoli disseminati sul pavimento e inizia a bussare vigorosamente
alla
porta del bagno dove, da circa un’ora e mezza, è
rinchiuso Kurt impegnato in
un’intensa quanto complessa pulizia del viso.
“Kuuurt! Sei
pronto? Ti prego, muoviti! Faremo tardi!”
Kurt esce subito dalla
stanza e guarda il marito di
sottecchi. Blaine è stato avvertito più e
più volte sul fatto che non deve
interferire in nessun modo coi suoi rituali di bellezza e solitamente,
Kurt,
dopo un affronto del genere, lo attaccherebbe alla giugulare senza
colpo ferire,
ma quegli occhioni da cucciolo…
“Amore, ti vuoi
calmare? Sono solo le 8,30! Mi farai venire
le rughe con tutta questa ansia! E lo sai bene che non posso
permettermi un
botox. Non a 30 anni, almeno. E non con tutti i soldi che regalo alle
case
cosmetiche!”
Blaine sbuffa frustrato.
Continua a passeggiare nervosamente
per la stanza, agitando le braccia in maniera concitata.
“Solo le 8.30?
Ma non capisci, Kurt? Dobbiamo essere i primi
ad arrivare in ospedale. Non possiamo permettere a Nick e a Jeff di
vederla
prima di noi. NOI
saremo gli zii preferiti di Claire. Noi e solo noi. Se
arriviamo per ultimi, la piccola ci odierà. Ovvio, non
subito, ma col passare
del tempo si chiederà il perché del ritardo, e
allora sarà l’inizio della fine!
Crescerà con questo atroce dubbio, serberà
rancore…E nell’adolescenza contro
chi si accanirà, Kurt? Contro chi??”
“Contro Hunter o
Sebastian?”
“Contro di noi,
Kurt! E così, addio a Disneyland, addio a
maratone di Peppa Pig in Tv-“
“Blaine, io non
credo-“
“-addio al mio
sogno di vedere Tracy, Hepburn e Claire
diventare BFF!”
“Blaine, ora
stai decisamente esagerando!”
“Ti prego, ti
scongiuro, ti imploro! Dobbiamo arrivare per
primi!”
Kurt lo guarda a bocca
spalancata, totalmente scioccato. Ha
sempre saputo di avere non due, ma ben tre figli a cui fare da padre,
ma non
pensava che Blaine potesse regredire fino a tal punto.
“D’accordo
psicopatico imbronciato! Hai vinto tu. E ora puoi
anche darci un taglio con quei dannati puppy eyes. O la prossima volta
la
granita te la lancio io e ti acceco veramente, altro che
Smythe!”
“Grazie, grazie,
grazie! Sei il miglior marito del mondo…Un
ultima cosa: dobbiamo assolutamente fermarci in un negozio che vende
articoli
per neonati”
“Blaine
Anderson, io giuro che….@*#!%@!!!”
“Anch’io
ti amo, amore!”
Chelsea, New York
appartamento 3C di Duval-Sterling, ore
8.30
“Nicky, hai
avvisato la baby-sitter?”
“Sì,
Jeffie”
“Hai mandato un
messaggio ad Hunter per chiedergli dove
possiamo posteggiare l’auto e a che piano si trova il reparto
maternità?”
“Sì e
sì”
“E i regali che
abbiamo comprato per Claire, sono già nel
bagagliaio?”
“Aham…”
“Eccellente!
Faremo vedere a quei novellini di Kurt e Blaine
come si diventa zii preferiti. Muahaha! Perché io lo so che vogliono
rubarci il
titolo, ne sono certo…Ed ora, via,
all’ospedale!”
“Oh Signore,
aiutaci…”
*
Claire è nata
il 21 giugno, il primo giorno d’estate.
Secondo le riviste astrologiche che Brittany ha sapientemente portato con sé in ospedale,
è di buon
auspicio, perciò decide di leggere ad Hunter le varie
implicazioni dell’essere
nati in quel giorno fortunato. Hunter e Brittany, contro ogni
previsione e buon
senso, sono buoni amici. Non hanno molto in comune in
realtà, a parte essere bisessuali,
biondi (tutti conoscono i magici poteri dei biondi, come fare le
spaccate e
trasformarsi in svedesi)* e amare i gatti. Passano la maggior parte del
tempo a
parlare di Lord Tubbington e Mr. Pussy ed entrambi sono sempre
entusiasti di
quelle chiacchierate. Ma, cosa più significativa tra tutte,
hanno in comune le
persone più importanti delle loro vite, Sebastian e Santana,
e questo basta per
renderli uniti più che mai.
Sebastian e Santana sono
migliori amici dal tempo del
college. Certo, c’è voluto un po’ di
tempo per lasciarsi i trascorsi del liceo
alle spalle, ma una volta appianati gli attriti, sono diventati
pressoché inseparabili.
Per questo motivo, non ci ha pensato due volte, Santana, a trascinarsi
dietro
Brittany e prendere un aereo alle 3.00 di notte alla volta di New York, solo per conoscere la
bimba del suo migliore
amico.
“E’
stupenda” sussurra mentre osserva ,sognante, la bambina che
dorme nell’incubatrice.
“Come potrebbe
non esserlo? E’ mia figlia”- sorride,
Sebastian, ma non c’è il solito tono beffardo ad
accompagnare l’insinuazione,
bensì un vero senso di orgoglio e stupore nel constatare che
sì, quella
bellissima bambina è proprio figlia sua.
“Sei
preoccupato?”
“All’inizio
sì, me la stavo facendo sotto. Per fortuna che
c’era Hunter, altrimenti sarei da qualche parte in Messico.
Seriamente, sarei
perso senza di lui, ma non osare dirglielo, o ti strappo tutte le
extensions”.
“Oh, oh, oh,
Fievel, allora avresti dovuto tenere la
boccuccia chiusa”
“Sta’
attenta, Lopez, o dirò a Brittany che Babbo Natal-
“Lo sa
già che non esiste-”
“Allora la
befana-”
“Anche
lei-”
“La fatina dei
denti”
“Idem, come
sopr-”
“Gli
UNICORNI!”
“Ti odio,
Smythe, ti odio.”
*
Sono da poco passate le
9.00. Hunter, Sebastian e Santana
sorseggiano l'ennesimo caffè mentre Brittany, versione
scoiattolo, sgranocchia
da un pacchetto di M&M's. Aspettano in silenzio che la Nursery
apra per
stare un po’ con Claire. La dottoressa è passata a
cercare i due neo papà e ha
assicurato loro che entro la giornata di domani potranno portare a casa
la
piccola. Hunter è sollevato mentre a Sebastian è
tornato un po' di panico,
pensando a quanto si stia facendo reale la situazione, ma il flusso dei
suoi
pensieri viene interrotto alla vista di una nuvola di polvere che, dal
fondo
del corridoio, si avvicina minacciosamente verso di loro. Sembra che
Blaine e
Jeff abbiano deciso di trasformare il corridoio del reparto
maternità in una
pista per centometristi. Infatti corrono come se fossero inseguiti dal
demonio,
portandosi dietro i consorti visibilmente contrariati e...un carrello.
UN CARRELLO?
Hunter e Sebastian
guardano la scena allibiti. Si soffermano ad osservare
soprattutto quel carrello, probabilmente rubato da qualche supermarket,
riempito di
giocattoli di ogni sorta.
"Signori, scusate, ma non
potete portare un carrello
qui dentro!" li riprende severamente un’ infermiera cercando
di ostacolare
l'avanzata dei due ragazzi.
"Sì
sì, ora lo portiamo via, vogliamo solo lasciare
qualche gioco alla nostra
nipotina
acquisita”
Alla fine, Blaine e Jeff
hanno deciso di collaborare. Perché
quattro zii preferiti, si sa, sono meglio di due. E con la montagna di
giocattoli
che n'è uscita unendo le forze, sono certi che
conquisteranno il cuoricino di
Claire.
"Voi avete dei seri
problemi!" borbotta Santana
rimasta senza parole e Brittany esulta e corre ad abbracciare gli
amici. Sono
quasi dieci mesi che non si vedono tutti insieme, precisamente da
quella famosa
cena sul terrazzo di casa Clarington-Smythe.
Poi l’infermiera
annuncia che l’orario delle visite è
iniziato e tutti e quattro si fiondano dalla bambina. Solo Hunter e
Sebastian
rimangono un po' indietro, osservando quanta tenerezza e amore
riservano gli
amici alla loro Claire. Ed è veramente una scena dolcissima:
Kurt ha preso in
braccio la piccola e se la contende a suon di baci con Santana. Nick e
Jeff scattano
foto su foto, neanche fossero due turisti giapponesi, e Blaine e
Brittany fanno
le smorfie più ridicole per divertire la neonata.
“Frequentiamo
gente assurda”- afferma Sebastian, ma non può
trattenersi dal sorridere.
"È proprio vero
quando dicono che gli amici sono la
famiglia che scegliamo per noi. A volte, quei quattro, mi fanno sentire
meno la
mancanza della mia"- mormora Hunter con un tono un po' amaro.
"Dio, spero di no"
-scherza Sebastian strappando
un sorriso anche al marito- "E poi non sarà sempre
così, vero? Non ci
staranno sempre così addosso, voglio sperare!”
"Tranquillo, appena
arriviamo a casa, metto le inferriate
alla porta e alle finestre. E per almeno un mese non se ne parla
più”
"Ora ti riconosco"- gli
mormora Sebastian a fior
di labbra prima di baciarlo- “Sono davvero l'uomo
più fortunato del mondo"
“Sì,
lo sei. E a proposito di questo....cos' è questa storia che
saresti perso senza di me?"
"...."
"Allora?"
"SANTANA!!!"
(nda)
*“tutti conoscono i magici
poteri
dei biondi, come fare le
spaccate e trasformarsi in svedesi”: battuta rubata a
Brittany nell’episodio
5x17 “Guilty Pleasures”.
** La dinastia dei De Rochechouart
è davvero esistita, parola di Wikipedia.
Ciao a tutti!
Voilà la seconda OS di questa
raccolta. Lo ammetto, non sono
particolarmente soddisfatta di questo capitolo, ma sono ultra felice
nel vedere
quante personcine hanno
aggiunto la mia
schifezzuola tra le ricordate e le seguite. Non sapete quanto mi abbia
fatto
piacere, anche perché questa cosa era nata solo come valvola
di sfogo, senza
pretesa alcuna. Quindi grazie, grazie di cuore .*-*
Poi niente, d’ora in poi la
storia si focalizzerà
soprattutto sulla vita da genitori dei nostri Seb ed Hunt. Si
parlerà ancora
del rapporto che c’è con le loro famiglie e
cercherò di essere meno demenziale
e più fluffosa, perché diciamocelo, i rib ci
vogliono male. Gli spoilers della
sesta stagione sono agghiaccianti ed io ho davvero bisogno di
rifugiarmi nel
magico mondo delle FF per sopravvivere a questo scempio. Non
giudicatemi ,quindi,
se ci andrò giù pensante con il fluff.
Alla prossima,
Claudine
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