Titolo
raccolta: f
r a g m e n t s.
Autore:
moi.
{miss_hale su LJ, Lady_Malfoy su EFP}
Fandom:
RPF
Personaggi/Coppia:
Robert
Pattinson, Kristen Stewart.
Rating: da G a PG-13.
Prompt:
#3 she had something to confess(Muscle Museum).
Conteggio
Parole: 601.
Avvertenze:
non ha nulla a che vedere
con fact,not fiction e you will be my queen, solamente con one night in Portland. 5 flash!fiction separate dalla serie.
Disclaimer:
ovviamente
nessuno
dei due personaggi mi appartiene. Quello che leggerete è
frutto della mia fantasia, e
blablabla.
Tabella:
HERE
Note:
Ecco
la raccolta
con le quattro flash!fic per il batch Muse della Nowhere
Land Writing Community.
La quinta, già postata, la potete trovare QUI.
Come
sempre commenti e critiche ben accettati. {biscotti per tutti *w*}
Buona
lettura,
Sara;;
ps
storia non betata. Scusate eventuali errori.
ps2
la long-fic You will be my queen resterà momentaneamente
ferma, mi
dispiace ma non ho moltissimo tempo.
f
r a g m e n t s.
ice
skating(1/4)
Londra,
di per sé, era una gran bella città. Soprattutto
d’inverno. Ma lei la odiava.
Decisamente. Troppa pioggia, era
certa che non ci avrebbe mai messo piede. Eppure si era ritrovata
lì, senza sapere
bene come. Almeno quella che stava scendendo dal cielo era neve e non
acqua, non
che questo le avesse impedito di inzupparsi il cappotto mentre
attraversava la
città - a piedi, pessima scelta - per raggiungere il luogo
in cui si erano dati
appuntamento.
Chiamarlo
appuntamento era eccessivo, si
dovevano semplicemente vedere per parlare. Tutto qui.
Nient’altro. Più che
Robert, era lei a dover parlare, dato che era stata lei a chiedere se
potevano
vedersi. Nella sua testa c’era ancora l’immagine di
un momento, che non
decideva ad andarsene, come se la sua mente avesse deciso di imprimerlo
a fuoco
per evitare che si cancellasse. Ripensare a Portland la metteva ancora
in
imbarazzo. Non perché non le fosse piaciuto, quel bacio le
era piaciuto eccome,
ma era, bè, fidanzata.
Però questo
non le aveva impedito di andare a Londra, spinta da chissà
quale istinto. Ma quello
decisamente non era un appuntamento.
Nemmeno
quello di Portland lo era,
si ritrovò a pensare Kristen. Ok,
forse è un appuntamento, si
corresse
mentalmente subito dopo, quando finalmente lo raggiunse
all’enorme pista del
ghiaccio.
Sussurrò
un debole ciao, Rob, accompagnato
da
un sorriso timido, totalmente diverso da quello che lui le rivolse.
Rimase per
un secondo in silenzio, senza saper bene cosa dire, fino a che Robert
non parlò
di nuovo.
-
Andiamo a pattinare?- propose, indicando con un dito la pista.
Annuì
senza
pensarci, avviandosi con lui per prendere i pattini. In un attimo
furono sulla
pista, lui che scivolava sicuro sul ghiaccio, lei avvinghiata al bordo
della
pista. Se il suo cervello avesse ragionato correttamente non avrebbe
accettato
la proposta, ma evidentemente quel giorno la sua testa si rifiutava di
collaborare.
Lo
seguì
a fatica, barcollando, sbuffando quando sentì la risata di
lui. Rob si avvicinò
a lei, unendo le sue mani a quelle di Kristen per aiutarla. La
situazione non
migliorò di molto, dato che continuò a
barcollare, ma si ritrovarono in mezzo
alla pista, senza sapere come avessero fatto di preciso. Non appena si
fermarono, Kristen lo afferrò per le braccia, per mantenersi
in equilibrio.
-
Allora,
che dovevi dirmi?- le domandò Rob, alzando un sopracciglio.
Kristen
alzò gli occhi verso di lui e si ritrovò vicina
al suo viso - troppo vicina,
pensò -, ma cercare di
allontanarsi era fuori questione, a meno che non volesse fare un volo
sul
ghiaccio.
Doveva
dirglielo.
Non era finita a Londra per niente. Doveva
assolutamente dirglielo.
-
Senti, Rob…- iniziò, insicura, tenendosi forte
alle sue braccia, così da riuscire
a restare in piedi e tenere Rob bloccato sul posto. Deglutì,
prima di
ricominciare a parlare.
-
Per
quanto riguarda Portland…- continuò, con voce
tremante. Si schiarì la gola e
fece per riprendere a parlare ma Rob la anticipò.
-
Oh, sta’
zitta.- sussurrò lui, poco prima di appoggiare delicatamente
le sue labbra su
quelle di Kristen.
Non
era
come a Portland. Sentì le sue labbra leggermente screpolate
per il freddo
muoversi piano sulle sue, mentre la sua mano - ghiacciata, il che le
procurò un
brivido lungo la schiena - si appoggiava piano sul suo collo, risalendo
verso i
suoi capelli. Un bacio casto, nulla di più. Non come a
Portland, ma forse, si
ritrovò a pensare lei, molto meglio.
E
in
quel momento, nonostante la neve che continuava a cadere e il giaccone
che
diventata sempre più pesante, Kristen si ricredette su
Londra e dovette
ammetterlo, la amava.
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