The
Newstart: nuova vita.
22 Dicembre, 01:06 PM;
Tenma
non riusciva ancora a credere che tra circa un'ora il suo turno di
lavoro sarebbe finito e lui non sarebbe tornato a casa propria.
Più ci rifletteva, più diventava un pensiero del
quale non riusciva a capacitarsi né a comprendere il motivo
(sebbene Kyousuke glielo avesse, a modo suo, spiegato per bene).
Continuava a rifletterci ormai da troppo tempo, e la mente pesante e
caotica gli aveva causato brutti scherzi durante il lavoro. Tenma aveva
sbagliato gli ordini, aveva portato cibo che nessuno aveva richiesto e
si era ridotto a inchini e scuse a non finire pur conscio che non fosse
il modo giusto per rimediare alle sue azioni. Il tutto, tra l'altro,
sotto lo sguardo severo della signora Mizuyaji – che,
sì, era sempre gentile e disponibile, come lo poteva essere
una nonna con il proprio nipote, ma che quando si trattava della
reputazione del suo locale non ci metteva molto ad attivare la
modalità "strega".
Era così che in breve tempo era stato cacciato in cucina,
relegato davanti al lavello a pulire i piatti e i bicchieri sporchi.
Tra l'altro c'era anche una lavastoviglie lì, quindi era
più che evidente che quella fosse una semplice punizione o
un modo per metterlo per un po' kappaò e far lavorare
camerieri più capaci.
In quel momento, mentre fissava il vuoto con occhi spenti, si stava
specializzando nella lucidatura di un bicchiere. Non vedeva l'ora che
quella giornata finisse, in modo da poter sprofondare tra le braccia di
Morfeo e dimenticare almeno per un po' tutti gli avvenimenti negativi
che stavano caratterizzando la sua vita.
« Tenma, non ci sei proprio con la testa oggi! »
Il castano sobbalzò sentendosi chiamare, il che
provocò una reazione a catena che gli fece volare il
bicchiere dalle mani, e che lo rese ridicolo nel cercare di prenderlo
intrecciando le proprie braccia, per poi riuscire miracolosamente a
salvarlo e ad evitarsi l’ennesima ramanzina.
Miyu lo sorprese mettendosi a ridacchiare anziché a
sgridarlo con serietà, e gli si affiancò per
prendere a svolgere il suo medesimo lavoro.
« Allora, si può sapere che succede? Sei davvero
tanto, taaanto, pensieroso oggi » disse la ragazza,
immergendo le mani nell'acqua insaponata, per poi uscirle che
stringevano saldamente un piatto.
Tenma sospirò. Non aveva alcuna voglia di raccontarle cosa
c'era che non andava, e a questo si aggiungeva il paradossale e
contrapposto sentimento di doversi sfogare con qualcuno.
« Ti ho già detto che ti ospiterò a
casa mia volentieri in questi giorni, ma non mi hai spiegato il motivo.
E che c'entri Kyousuke è palese, ma non riesco proprio a
immaginare cosa sia successo... » Inclinò le
labbra verso il basso, dispiaciuta.
Tenma ripensò a quando era arrivato a lavoro e, prima ancora
di andarsi a cambiare e mettersi la propria "divisa" (con tanto di
cappellino ridicolo con le sigle del negozio) era andato da Miyu e
dalla proprietaria per chiedere loro se lo avessero potuto ospitare per
tre/quattro giorni o anche un po' di più. Le due avevano
accettato, come aveva già previsto con Tsurugi la sera
prima, ma Tenma più che sollevato si era sentito come se
stesse abusando della loro disponibilità. A ciò
si aggiungeva che, non dopo molto, le donne avevano assunto un cipiglio
piuttosto confuso (in particolar modo Miyu, che sapeva che il castano
conviveva con Kyousuke). Nonostante ciò erano rimasta zitte,
e non avevano fatto domande che in quella situazione il ragazzo avrebbe
definito scomode.
Ripensando a ciò, Tenma realizzò che doveva loro
delle spiegazioni, quantomeno a Miyu, e che non poteva tacere come
aveva fatto prima. Se la sua amica si stava dimostrando talmente
altruista, lui la doveva almeno ricambiare con la sincerità
dei motivi che giustificavano le sue azioni.
Una volta riscosso dai propri pensieri, e sollevato lo sguardo dalla
spugna che stringeva in mano l'altra e che freneticamente stava
strofinando sul piatto di prima, Tenma si decise a parlare: «
Okay, beh... È ovvio che tu sia confusa, anch'io lo sono.
È una situazione abbastanza strana » e dopo questa
premessa le raccontò tutto, da quella che era l'idea
iniziale di Tsurugi per facilitare le cose e di come invece si fosse
ribaltata in tutt'altro modo su di lui una situazione simile.
« Oh... » se ne uscì così
Miyu a fine racconto, probabilmente ancora intenta ad elaborare come
reagire. « Oddio, Tenma-chan! Che cosa tristissima; proprio a
Natale! » stava urlando melodrammatica, come suo solito fare.
Il ragazzo non riuscì a comprendere se fosse una reazione
naturale per lei o si stesse sforzando di mostrarsi triste.
« Però dai... Due giorni non sono molti. E poi,
beh, non dev'essere facile rivelare una cosa del genere al proprio
fratello con i pregiudizi che, ahimè, ci sono in giro. No?
Non ti preoccupare Tecchan, sono sicurissima che si
risolverà presto tutto. Parola di Miyu! » disse,
asciugandosi in fretta la mano con un tovagliolo per poi poggiarla
all'altezza del cuore.
Tenma le sorrise, grato per le sue parole – che avevano
contribuito parzialmente a fargli cambiare idea sulla situazione
– e, in special modo, per il suo positivismo, che gli aveva
infuso speranza.
« Penso che tu abbia ragione, Miyu-chan... Si
sistemerà tutto. » Sì, Tenma non doveva
avere poca fiducia in Kyousuke, quest'ultimo gli aveva ribadito che lo
amava e non avrebbe perso ulteriore tempo a dirlo anche a Yuuichi. E
poi era vero: non era facile riferire certe cose ai propri familiari, e
forse delle volte sarebbe anche il caso di tacere per evitare danni
irreparabili... Eppure dirlo così faceva sembrare che
dovessero confessare di aver commesso un reato, ma Tenma era
più che certo di non aver fatto nulla di simile. E di certo
il suo ragazzo condivideva questo suo pensiero, e per questo voleva
affrontare la realtà, conscio che sarebbe potuto andare
tutto a rotoli con la sua famiglia. E Kyousuke lo voleva fare per la
loro felicità, aveva solo bisogno di un po' di tempo per
trovare il coraggio, Tenma non gliene doveva fare una colpa.
Concretizzato questo, su di lui iniziarono a formicolare i sensi di
colpa, con annesso il bramoso desiderio di vedere al più
presto il proprio fidanzato per scusarsi con lui.
Prese consapevolezza anche di un altro lato negativo di quella
faccenda: la reazione di Yuuichi. Tenma conosceva il fratello di
Kyousuke, sebbene non gli parlasse da tempo aveva un ricordo preciso di
lui, perché quando frequentava l'Inazuma andava spesso a
fargli visita in ospedale e da lì partivano lunghe e
piacevoli chiacchierate. Yuuichi era un buon ascoltatore, era
particolarmente gentile e comprensivo, e sorrideva nonostante tutto
quello che aveva passato e che stava ancora affrontando. Lui e Tenma
parlavano dei più svariati argomenti, dalle cose stupide e
banali a dibattiti interessanti sui propri pensieri, anche se il
principale argomento, in genere, era Kyousuke. Tenma non conservava
nella memoria alcun ricordo negativo su Yuuichi, e ricordava che quando
lui e Kyousuke avevano preso ad allontanarsi dopo la vecchia
"incomprensione" era stato proprio con il fratello che il castano si
era sfogato. Certo, senza entrare nei dettagli per non sconvolgerlo, ma
facendogli capire quanto Kyousuke fosse importante per lui. E beh,
Yuuichi sembrava sinceramente dispiaciuto che la loro amicizia stesse
sbiadendo via.
E Fino a qui, volendo, raccontandogli della loro relazione non ci
sarebbero state complicazioni eccessive e avrebbero potuto passare un
natale felice tutti e tre assieme... Forse. Però non c'era
nulla di certo, e l'idea che Yuuichi scoprendo dell'amore tra Tenma e
Kyousuke potesse prenderla male non piaceva al castano, anche
perché sapeva che il suo ragazzo ne sarebbe uscito distrutto.
« Ohi, Miyu? Tenma? » si udì la voce
urlante della proprietaria trapassare le mura, e i due interpellati
girarono in contemporanea le teste, alla ricerca di chi aveva
pronunciato il richiamo. « È arrivato Tsurugi,
volete passare di là? » chiese la signora
Mizuyaji, facendo capolino dalla porta.
Miyu lo guardò con un sorriso incoraggiante, e Tenma
annuì più o meno sicuro.
***
Quando
Kyousuke varcò l'ingresso, con a suo seguito Yuuichi, il
campanellino alla porta tintinnò e la signora Mizuyaji si
risvegliò da quella che pareva una sorta di noia apparente
per venir loro incontro.
« Tesoro! » disse con la sua solita voce
gracchiante da vecchia, che la faceva apparire più grande
della sua età (che, effettivamente pensandoci, Kyousuke
sconosceva).
Yuuichi guardò nella direzione del fratello incuriosito e...
Divertito? Era scherno quello che Kyousuke gli leggeva sulle labbra?
Che fosse dovuto dell'espressione infastidita e adirata che si era
fatta largo sul suo viso non appena la donna aveva aperto bocca? Beh,
sì, sicuramente Yuuichi doveva aver intuito che la Mizuyaji
non rientrava tra le sue più care simpatie.
« Oh santo cielo, chi è il giovanotto che ti
accompagna? »
E ripensando al fattore età, considerando che la donna si
esprimesse con simili frasi non faceva che aumentare il dubbio nella
mente di Kyousuke che, fino a quel momento, a causa dell'aspetto ben
curato della Mizuyaji e dai solchi della vecchiaia ben poco evidenti
l'aveva creduta sulla quarantina.
« Lui è mio fratello maggiore, Yuuichi »
disse Kyousuke, diretto.
« Molto piacere » Yuuichi fece un leggero inchino,
sorridendo « Signora...? »
« Mizuyaji » ridacchiò la donna,
analizzando attentamente il nuovo arrivato. « Siete proprio
identici » disse in seguito.
Kyousuke iniziò ad osservare intorno, notando la mancanza di
qualcuno che per lui era abbastanza importante. Non sapeva
però se l'assenza di Tenma lì lo dovesse
allarmare o tranquillizzare: da un lato così avrebbe avuto
più tempo per introdurlo a Yuuichi. Dall'altro
però le paranoie iniziavano a prendere possesso della sua
mente e si profilava l'ipotesi che Tenma non si fosse proprio
presentato al locale quel giorno.
Vagò con gli occhi ambrati tutto attorno, e
incrociò solo gli sguardi di altri camerieri del Newstart,
ma non quello del suo ragazzo.
La donna sembrò accorgersi del suo sguardo investigatore.
«Oh, vado a chiamarli! » disse più a se
stessa che a loro, per poi sparire inspiegabilmente dietro la porta che
conduceva alla cucina.
Yuuichi, giustamente, si limitò ad inarcare un sopracciglio
confuso, non potendo arrivare da solo a una spiegazione logica per
quell'ultima frase della signora e, dopo un po', lasciò
andare la risata che fino a quel momento aveva trattenuto.
« Che tipo bizzarro » commentò,
guardando il minore. « Però è
simpatica, e sembra molto gentile. »
Kyousuke annuì, anche se concordava molto più con
la prima frase che con le seguenti.
« Andiamo a sederci » disse per poi fare strada a
Yuuichi e scegliere lui stesso il loro tavolo. Provò a
trovarne uno senza alberello natalizio ma fu inutile, quindi
optò semplicemente per il tavolo più isolato e
distante dall'altra gente.
« Non pensavo che ti potesse piacere mangiare in un posto
simile » commentò Yuuichi non appena si furono
seduti, guardandosi attorno. E fu il turno di Kyousuke di inarcare un
sopracciglio incuriosito. « Come mai? »
domandò, prima che la risposta si palesasse nella sua mente.
Yuuichi lo guardò da dietro gli aghi dell'alberello che si
frapponeva tra i due. « Beh, l'arredamento è un
po' da... Posto che non piace a mio fratello » concluse,
sorridente.
Kyousuke dovette ritrovarsi suo malgrado d'accordo, confermando che
Yuuichi si stava riferendo ai vistosi decori natalizi.
« È così, infatti. Tutte queste
decorazioni mi danno la nausea, ma quando ho iniziato a venire qui era
tutto più normale. Beh, eccetto le proprietarie purtroppo.
Ma il cibo è buono e per niente costoso »
spiegò.
Continuarono a chiacchierare per un po' finché un'altra voce
femminile non li interruppe.
« Tsurugi! » era quella di Miyu, che, affiancata da
sua madre, era venuta a peggiorargli la giornata indossando il sorriso
più fintamente allegro e insopportabile mai visto.
« Ciao Miyu » tagliò corto Kyousuke,
sperando di liquidarla al più presto. Non si
sforzò neanche di fingere gentilezza o entusiasmo nel
vederla. Si accorse però che lo stesso valeva per la
ragazza: Miyu per una volta in vita sua non lo stava considerando
minimamente, anzi, era concentrata da tutt'altra parte. Era occupata a
osservare Yuuichi e la sua mente stava elaborando chissà
che, mentre le sue guance stavano inspiegabilmente diventando
più rosse dei suoi capelli.
Kyousuke inarcò un sopracciglio, sperando che la scena che
gli si presentava davanti fosse solo un’allucinazione.
« Lui è mio fratello Yuuichi... »
spiegò di nuovo, mentre con sguardo perplesso osservava Miyu
annuire con un sorriso da ebete.
« Yuuichi, lei è Miyu, la figlia della
proprietaria... » continuò svogliato, domandandosi
il perché stesse presentando la ragazza come se si trattasse
di una sua amica.
« Piacere » disse cordiale Yuuichi alzandosi, e
facendo un breve inchino. Ci fu qualche attimo di silenzio.
« P-piacere! » esplose poi Miyu, balbettando, prima
di chinarsi anche lei, inclinandosi in avanti anche più del
dovuto.*
Kyousuke non capiva il perché, ma non percepiva niente di
buono nell'aria che stava iniziando a circolare in quel posto.
« Okaaaay- » sbottò Kyousuke
interrompendoli « possiamo ordinare? »
Fu in quel momento che una zazzera castana a lui estremamente familiare
fece capolino dietro la signora Mizuyaji e sua figlia.
Tenma lo guardò per qualche attimo, insicuro, poi si fece
avanti con un debole sorriso. « Ciao Tsurugi »
disse.
A Kyousuke sembrò stranissimo essere chiamato per cognome
dopo tutto quel tempo, eppure c'era un motivo per cui il castano lo
aveva fatto, così stette momentaneamente al gioco.
« Ciao Matsukaze. Lui è Yuuichi, mio fratello;
ricordi? » chiese, dando ufficialmente il via alla gara del
sorriso più falso.
In realtà non fu così: perché Tenma
non aveva più le labbra tirate come se dimostrarsi felici
fosse lo sforzo più difficile del mondo, ma aveva sul viso
quella che era una delle sue solite espressioni di gioia pura e
contagiosa.
« Tsurugi-san! Da quanto tempo! »
urlacchiò entusiasta, prima di gettarsi addosso al suddetto
ragazzo.
Kyousuke sgranò gli occhi, nella frazione di secondo in cui
vide Tenma saltare sopra suo fratello, e Yuuichi barcollare
all'indietro prima di stabilire un po' di equilibrio e stringere il
più piccolo fra le braccia.
« Tenma, wow! Non pensavo di rivederti più!
»
Kyousuke rimase seduto, sconvolto, allibito, a guardare la scena.
Superato il quasi infarto che si era preso, e dopo aver lanciato
un'occhiataccia a Tenma per quel che aveva fatto (non pensando a
Yuuichi che fino a qualche anno fa non poteva staccarsi da una sedia
rotelle), accennò un sorriso, perplesso da quelle reazioni
inaspettate. Chissà se Yuuichi avesse continuato ad essere
felice di vedere Tenma una volta scoperto della loro relazione.
Chissà se fosse bastata la verità per strappargli
controvoglia quel sorriso sereno dal viso.
Yuuichi rimase qualche attimo in silenzio mettendosi a sedere, poi il
suo viso parve illuminarsi.
« Ora è tutto chiaro! » disse,
rivolgendo gli occhi brillanti al fratello minore.
Kyousuke iniziò a sudare freddo: tutto chiaro? Cos'era tutto
chiaro?
Anche Tenma stralunò gli occhi, spaventato.
Kyousuke sapeva che il fratello era bravo a leggerlo ed aveva un grande
intuito per quanto riguardava le relazione fra persone o i sentimenti
della gente in generale, ma non poteva aver capito tutto
così di colpo; era sovrumano.
« Ecco perché hai ripreso a giocare a calcio,
Kyousuke! Vi siete incontrati qui e avete fatto pace, siete di nuovo
amici! » Yuuichi pronunciò quell'esatte parole
come se fossero la notizia più bella che si potesse
ricevere. Tenma scoppiò in una fragorosa risata, Kyousuke si
limitò a un sorriso e a un sospiro di sollievo.
I due si aspettavano molto peggio.
« Beh, sì. È così.
» iniziò Tenma. « Per fortuna ci siamo
riappacificati! Tra l'altro avevamo litigato solo per un motivo
stupido... » e abbassò gli occhi. Era strano,
stavano parlando di un litigio passato con molta leggerezza, sebbene
non si trattasse affatto di qualcosa di stupido. E soprattutto, quello
che era accaduto circa tre anni fa non era nemmeno un litigio, era
stata un'incomprensione che li aveva via via portati ad allontanarsi
l'un l'altro.
« Motivo stupido? » Chiese Yuuichi, non convinto.
Dopotutto, era stato lui che in quel tempo aveva dovuto consolare i due
giovani uno ad uno, visto che entrambi erano venuti a cercarlo per
"sfogarsi". E la cosa più bizzarra era che, sebbene entrambi
gli avessero raccontato la stessa cosa, lo avevano fatto con due
versioni diverse.
Tenma gli aveva raccontato che aveva sbagliato a parlare con suo
fratello a causa di un momento di impulsività e che si
sentiva mortificato. Kyousuke, invece, gli aveva detto che Tenma gli
aveva confessato un segreto che gli aveva tenuto nascosto fino a quel
momento e, una volta venuto a galla, lo aveva irrimediabilmente ferito.
Sebbene tutti e due gli avessero parlato di un litigio, le due versioni
non combaciavano, o non del tutto comunque. Inoltre il fatto che
nessuno dei due avesse voluto approfondire quale fosse il motivo della
lite era piuttosto sospetto.
Yuuichi, naturalmente, a causa della sua indole e per non mettere a
disagio nessuno aveva evitato di scavare a fondo e fare domande
insistenti. Quel di cui però era certo, e che i due dopo
quel che era accaduto avevano seriamente smesso di sentirsi, quindi non
si poteva trattare di un litigio stupido, ma era qualcosa di grave.
Questa era la sua unica certezza, l'unica verità che aveva
potuto evincere tra le mezze bugie che gli avevano raccontato suo
fratello e il castano. Per il resto non riusciva a immaginare di
più, la sua mente sbatteva contro un muro quando si sforzava
di suppore cosa il Tenma avesse potuto dire a suo fratello per renderlo
così triste e insicuro.
Ma aveva poi così tanta importanza? Beh, forse non proprio.
Finalmente si era sistemato tutto, quindi, guardare nel passato non
sarebbe servito. E poi, non erano cose che lo riguardavano. Se i due
avevano deciso di mentirgli in passato, lo avevano fatto per i loro
buoni motivi. Lui non doveva impicciarsi. E probabilmente si trattava
di una verità scomoda che li avrebbe messi a disagio... E
no, Yuuichi non voleva nulla del genere.
« Sono felice che tutto si sia aggiustato. »
Yuuichi rivolse ad entrambi un sorriso sincero. « Mi ricordo
quanto la vostra amicizia fosse forte e ammetto che appena ho saputo
che avevate litigato ci ero rimasto malissimo. Cercate di non litigare
più, specialmente per i motivi stupidi! »
ridacchiò.
E Tenma e Kyousuke non poterono evitare di abbassare il capo
contemporaneamente, imbarazzati. Sia perché entrambi erano
consci di aver mentito a Yuuichi, ed erano quindi gli unici a sapere la
vera versione dei fatti che, beh, gli avrebbero dovuto confessare a
breve. Sia a causa del fresco ricordo di quella mattina, quando avevano
litigato proprio per un motivo stupido e per via dei loro pensieri
discordi.
« Sì... » il castano ruppe il silenzio.
« Non lo faremo più. Non litigheremo
più per motivi stupidi. » Lo disse alludendo a
quella mattinata, e alzò lo sguardo verso Kyousuke, piegando
le labbra in un debole ma sincero sorriso.
Il blu trovò la forza di guardarlo negli occhi, e
ricambiò il sorriso con decisione, felice che con uno
sguardo d'intesa tutto pareva essersi sistemato. Aveva una voglia matta
di abbracciare Tenma, e stesso valeva per quest'ultimo. Ma non potevano
o avrebbero destato sospetti, senza contare il fatto che erano in un
luogo pubblico quindi scambiarsi effusioni non sarebbe stato il
massimo. Così si limitarono a guardarsi profondamente negli
occhi finché Miyu e la signora Mizuyaji, che fino a quel
momento avevano fatto da sfondo alla scena, rientrarono tra i
personaggi principali.
« Litigata? Oh, cari, quando è successo?
» chiese la donna, confusa, piegando le labbra
all'ingiù.
Miyu invece sapeva già della litigata, e proprio nei minimi
dettagli... Visto che Tenma non si faceva scrupoli a parlare dei loro
fatti con lei (cosa che Kyousuke disapprovava del tutto).
« Beh, anch'io sono felice che qualunque cosa sia accaduta
tutto si sia sistemato! » disse però, come se
fosse ignara di tutto. E mostrando uno dei suoi sorrisi più
falsi, guardò per un secondo nella direzione di Yuuichi.
Kyousuke ci mise qualche secondo per capire che stava cercando di
impressionarlo per fare una buona figura su di lui. Forse per
metterselo dalla sua parte, un po' come aveva fatto con Tenma,
approfittando della troppa bontà e ingenuità.
Prima che Yuuichi potesse rivolgerle un sorriso o ribattere in qualche
modo, Kyousuke, innervosito, disse: « Ora possiamo ordinare?
»
Non avrebbe mai permesso che Miyu trattasse suo fratello come faceva
con Tenma: fingendosi gentile e carina con il mero scopo di raccattare
informazioni che non la riguardavano (e con quale scopo poi? Kyousuke
non ne comprendeva il motivo).
Già gli dava abbastanza fastidio che il castano a ogni loro
discussione la difendesse definendola una ragazza gentile e simpatica.
E, soprattutto, lo irritava il fatto che Miyu dovesse impicciarsi in
ogni loro fatto e che Tenma, ammaliato da un finto buonismo, la
soddisfaceva sempre.
« Bene, allora... Che prendete? » chiese Tenma,
interrompendo le sue elucubrazioni.
Loro ordinarono, il castano si segnò tutto sul taccuino
dopodiché si allontanò, e stesso fecero le due
donne.
« Ehi Tenma! » venne richiamato da Yuuichi, al che
Kyousuke si domandò il motivo.
« Dopo andiamo a giocare a calcio. Ti andrebbe di venire?
»
« Volentieri! » gridò il castano, prima
di sparire dietro la porta della cucina.
« Non ti dispiace, vero? » si rivolse a Kyousuke
questa volta, sorridendo.
« No, niente affatto. Sarà... Uhm, divertente?
» disse il minore, insicuro.
Oh no. Pensò in realtà Kyousuke. Il pensiero di
lui, solo con Tenma e suo fratello per un bel po' di tempo lo fece
allarmare. Tra l'altro, aveva già in mente di andare al
campetto due volte: una quel giorno stesso, l'altra l'indomani.
Insomma, necessitava di un po' di tempo con Tenma per farsi perdonare
come si deve, per prima cosa, e, seconda cosa, aveva promesso una
partita a suo fratello. Ma ora i suoi piani erano stati rovinati dalla
proposta di Yuuichi.
Così avrebbe risolto solo un problema, perché non
se ne parlava di comportarsi come faceva di solito con il suo ragazzo
davanti agli occhi ignari di Yuuichi. E la cosa che più
temeva era che qualcosa andasse storto. Non sapeva esattamente cosa
potesse succedere, ma lo sentiva dentro il petto che quella partita
sarebbe stata un disastro. Si vedeva già ad agire in un modo
tutt'altro che naturale e rigido mentre tentava di non rendere palese
la relazione fra lui e Tenma.
Forse però sarebbe bastato comportarsi come quando erano
solo amici... No? Tentò di non pensarci, prese un respiro
profondo e si ordinò di liberare la mente.
Quando arrivarono il loro pranzo arrivò si distrasse
facilmente grazie all'innato talento del fratello di tranquillizzarlo
con una semplice conversazione.
Era felicissimo di riaverlo di nuovo con sé,
preoccupatissimo di perderlo.
{{ blaterazioni.
}
Kyousuke è ancora preso da tutte le ansie del mondo e
continua a rimandare all'infinito. In compenso Tenma è
molto, molto comprensivo per fortuna sua. Ponete attenzione a Miyu, che
è un personaggio meno secondario di quanto si possa pensare.
Temetela (?)
A
dire il vero su questo capitolo non ho nulla in particolare da dire.
Spero solo che la storia sia di vostro gradimento e ringrazio chiunque
la stia leggendo ^^"
Saluti,
Eeureka
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