Note: Anche questa fic è stata scritta l’estate scorsa, ma stavolta dopo aver
visto appena due puntate della prima serie.
Infatti è una sorta di sequel dell’episodio 1x02 “Valiant”.
Direi che è stato un primissimo approccio per prendere le misure sui nostri due
adorati Asini; adesso la scriverei diversamente, ma l’ho postata comunque
perché questo mio primo, goffo tentativo di muoverli mi fa tenerezza. Perdonate
se non è all’altezza delle altre che ho postato. U_U
Ah!, stranamente non c’è slash, ma se voi volete vedercelo non mi dispiace mica!
^__=
Vorrei dedicarla alle persone
che hanno recensito le mie precedenti fic su Merlin.
E a quanti commenteranno. Ai
vecchi e ai nuovi lettori.
Un pensiero speciale a Tao, per
l’aiuto.
Grazie.
WANTED
– Il ladro di statue –
Merlino entrò nell’arena sperando che Artù smettesse presto di
allenarsi.
Era certo che quell’asino lo avesse visto arrivare – ci
poteva scommettere la testa –, ma era altrettanto vero che all’erede al trono
piaceva dare spettacolo, e avere uno spettatore a cui ostentare la propria
bravura era un’occasione da non sprecare.
Il mago si sedette quindi lungo la palizzata e si rassegnò
ad attendere paziente, accarezzando distrattamente il grosso cane nero che lo
aveva seguito e gli si era accucciato di fianco.
Dopo la centesima finta a destra, parata a sinistra, colpo
di scudo e definitiva morte cruenta di un avversario immaginario, il principe
lo raggiunse, col fiato corto e grondando sudore.
“Vi ho portato qualcosa per dissetarvi.” Gli disse,
porgendogli una borraccia di pelle di daino.
Il nobile somaro si limitò ad un cenno compìto
della testa come ringraziamento.
Per riprendere le forze, si lasciò cadere lì accanto,
sorseggiando avidamente l’acqua offertagli.
Merlino registrò il fatto che, stranamente, quell’asino
cocciuto s’era impegnato parecchio nell’allenamento, a prescindere dalla sua
presenza.
“Avete vinto giusto ieri il Torneo di Camelot,
che bisogno avevate di sfinirvi così?”
“Un vero cavaliere si esercita ogni giorno.” Recitò, ridondante.
“Questo mi ha insegnato mio padre.” Sorrise amaro, allungando una mano per
farsi annusare dal cane che stava tra loro.
“La verità è che non avete nient’altro di meglio da fare
che…”
L’erede al trono lo interruppe. “In realtà, qualcosa ci
sarebbe.” Lo contraddisse, bevendo un’altra sorsata. “Quest’acqua è calda!” si
lamentò querulo.
“Era fresca quando ve l’ho portata,
Milord.” Ribatté il valletto. “E’ evidente che io posso attendere i vostri
comodi, ma essa no.” Lo canzonò, fingendosi ossequioso.
“Razza di impudente!” lo sgridò l’altro, lanciandogli
un’occhiataccia di monito che non ebbe l’effetto sperato.
“Che cos’è che dovevate fare?” domandò
infatti questi, incuriosito dal discorso precedente lasciato in sospeso.
“E cosa vuoi saperne, tu?” lo
apostrofò il nobile, per giusto di rivalsa. Eppure continuò. “E’ sparita una
statua dalla porta a Est. Stamane mio padre mi ha dato l’incarico di trovare il
colpevole.”
“U-una statua?” boccheggiò.
“Sì, idiota. Hai presente un pezzo
di pietra sbozzato? Ma a chi vuoi che importi, dico
io!” sbottò, spostandosi la frangia dalla fronte sudata con un moto di stizza.
“Appunto, Mio Signore. Nessuno si
arricchisce rubando la statua di un cane! Sarà stata una
bricconata da ragazzacci…” lasciò vago, sdrammatizzando.
Ma l’altro si rabbuiò. “I ladri vanno puniti severamente;
che rubino un gioiello o una gallina… è la forca, la loro sorte.”
Il giovane mago deglutì a vuoto, rabbrividendo. In un
istante gli sfilò davanti agli occhi la sua tragica fine.
“Ehi, Merlino!” lo richiamò l’erede al trono. “Come diamine
facevi a sapere che la statua scomparsa è a forma di cane?” l’interrogò,
sorpreso.
L’altro si fece cereo. “M-ma... Mi-mio Signore,” indugiò. “Lo
sanno tutti che all’entrata dei portali a Est ci sono due cani seduti!” si
difese, gesticolando. “Io ci passo davanti molte volte al giorno, li conosco a
memoria!”
“Nh.” Borbottò il principe,
distrattamente, ripulendosi le dita sporche di bava sulla tunica che Merlino
avrebbe lavato quella sera. “E questo cane da dove viene?” domandò, scettico.
“Non è di quelli della muta del castello, né tra quelli da guardia.” Appuntò,
con occhio critico. Però gli grattò dietro le orecchie, e l’animale sembrò
gradire.
Merlino temporeggiò un istante, meditando in fretta. “L’ho
trovato! Sì, l’ho trovato fuori dalle mura… Ero… ero andato a raccogliere erbe
medicinali per Gaius e c’era lui, ferito, e così l’ho
curato e adesso mi segue dappertutto.”
“E’ molto grosso, ma sembra mansueto.”
“All’inizio non tanto,
credetemi!”
“E il suo nome, di grazia?”
“L’ho chiamato Brutus.” Replicò lo
scudiero, gonfiando il petto con orgoglio.
“Beh, brutto lo è
davvero.” Sghignazzò, mentre il bestione metteva in mostra una dentatura
inquietante come avvertimento.
Artù lo schernì, ritirando tuttavia le mani in fretta, fuori
dalla sua portata.
“Sembra quasi che capisca!”
esclamò, sorpreso.
Merlino fece spallucce. “Eh, sembra di sì.” E, non visto, fece l’occhiolino al cane che rispose
con un divertito abbaio.
Poi si rivolse al suo signore. “Non è un problema per voi se
lo tengo, vero?”
L’erede al trono fece spallucce. “Purché non ti segua anche
nei miei appartamenti privati. Oppure… potremmo sempre metterlo al posto del
cane scomparso, no?”
Merlino sussultò, preoccupato, e il principe fraintese. “Scherzavo,
idiota!” lo prese in giro, ridendo del suo sconcerto. “Non mi prenderò il tuo
sacco di pulci! E magari quella statua è già finita nel fossato. Non la
troveremo mai più. Mio padre deve farsene una ragione e non angustiarmi per
quisquilie come questa.”
“Già.”Annuì il mago. “Stranamente,
sono pienamente d’accordo con voi.”
- Fine -
Disclaimer: I
personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma
di lucro, da parte mia.
Note: L’unico appunto
riguarda il nome del cane ‘Brutus’.
Nel fandom di Merlin c’è anche la fic di kikka91 in cui si usa lo stesso nome per un cane, ma
l’ho scoperto solo dopo aver scritto questa storia ed è perciò una pura
coincidenza di omonimia.
Ad ogni modo Macrì lo sa già e non
si è fatta problemi, comprendendo la mia buona fede.
Vi invito a leggere la sua fic (se
non l’avete già fatto) che – per inciso – è molto più bella della mia ç_ç
All the small things
di kikka91
al capitolo due.
Per chi se la fosse persa, la mia ultima fic
su Merlin è questa: “Oh, il principino della sua mamma! (Ovvero:
la fu Lady Ygraine e l’istinto materno tardivo)”
Un grazie di cuore a chi commenterà.
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