Cap. 45
Buongiorno e buon inizio settimana!
Abbiamo visto con piacere che, nonostante i nostri due piccioncini
abbiano litigato, il chappy è piaciuto molto a tutte e quasi
unanimamente vi siete schierate con la nostra Bella.
Bene! Ora, però, arrivano i veri guai! Il nostro Edward,
già messo duramente alla prova dalla lite con Bella, dovrà fare i conti con un altro tipo di rabbia, molto più violenta! E vi
anticipiamo che sarà un capitolo molto movimentato!
Grazie alle lettrici silenziose e a quelle che hanno sempre una parola
per noi!
Bacioni a tutte e BUONA LETTURA da IsaMarie e sara_cullen!
Ginna3:
ciao
tesoro e grazie infinte per i complimenti! Contente che ci segui da un
po' di tempo e che la storia ti piaccia. E' vero le litigate portano al
confronto e anche a conoscersi meglio. Però non troppo
spesso,
anche perchè un rapporto burrascoso, non permette di vivere
sereni. Non ti preoccupare i nostri piccioncini non litigheranno
spesso. Mi spiace ma non hai indovinato il troglodita con cui ce l'ha
Edward, quindi non ti resta che tuffarti nella lettura. Baci e a presto!
Lalayasha:
ciao
moreee!!!! Brava Ross ci hai preso con la coppietta, sono proprio loro!
Il professore è un mito e anche in questo capitolo si
vedrà quanto è forte. Edward non ti preoccupare
che ha
capito di aver sbagliato con Bella e vedrai che ci sarà modo
per
loro di chiarire e spiegarsi. Baci e a presto! Grazie!
vanderbit:
ciao
tesoro! Grazie innanzitutto di aver lasciato la doppia recensione, e
non ti preoccupare capita anche a noi di dimenticarci. Sappiamo che ci
sei sempre e non ci abbandoni. Su Edward hai ragione, quando provoca
diventa ancora più sexy... ma quando non lo è?!
XD!Eh
sì è la loro prima vera litigata, ma non ti
preoccupare
avranno modo di chiarirsi e capirsi. Sulla coppietta entrata in mensa
hai proprio indovinato! Bacioni e grazie!
marilenacappucci: ciao
Mary! Contente che ri sia piaciuto! Eh sì Bella si
è
arrabbiata parecchio e in fondo aveva ragione. Vedrai che Edward
capirà e saprà essere comprensivo! Bacioni e
grazie!
Ed4e: ciao
tesoro!!! Scusa ma non lo facciamo apposta a postarli proprio di
giovedì! Capitano così! Ahahah! Ci fa morire la
tua
agitazione! Comunque ha indovinato, il tizio in questione è
Tyler, ma non volgiamo anticiparti niente! Quindi buona lettura e
grazie! Bacioni!
ashar:
ciao
nostra dolce INGENUA! Ahahah! Stiamo ancora ridendo adesso! XD!
Comunque grazie mille e ora goditi Edward, in versione veramente
incazz.... Sarà uno vero macho! Bacioni!
vampirettafolle:
ciao
vampi! Grazie per i complimenti. Devi considerare che Bella e Edward
stanno insieme da poco tempo e quindi Bella deve ancora acquistare
sicurezza riguardo il loro rapporto. D'altronde gliel'ha detto che lei
non ce l'aveva con lui, aveva solo bisogno di restare sola, ma Edward
non l'ha capita e questo l'ha fatta infuriare... il fatto che lui
pretendesse che lei doveva fidarsi per forza e non arrabbiarsi, anche
se poi alla fine Edward non era nemmeno arrabbiato per quello, ma aveva
solo paura di perderla. Comunque non preoccuparti che riusciranno a
chiarirsi! E ora goditi il chappy che sarà molto movimentato.
P.S.: non sappiamo proprio come ringraziarti per averci segnalato per
le storie scelte. Grazie le parole che hai speso per noi in quella
recensione, sono state meravigliose. Un bacione e un abbraccio grande!
Nerak:
ciao
tesoruccio nostro! Cavoli 15 anni! Ehhhh noi ne abbiamo molti, ma molti
di più! Potresti tranquillamente essere nostra figlia
perchè ne abbiamo 35! Oddio che vergogna! Siamo vecchissime
al
tuo confronto! Sigh! I nostri piccioncini hanno litigato...
è
vero che Lauren ha scatenato il tutto, ma alla fine non ha fatto altro
che ribadire ad Edward quello che facevano prima che si mettesse con
Bella. Purtroppo Edward ha il suo passato, e prima o poi, bisogna
pagare le conseguenze di come ci comportiamo! Quindi mi raccomando tu
riga dritta! XD! Ti lasciamo andare a scoprire chi è
all'entrata
della mensa! Bacioni e grazie!
giova71:
ciao
tesoro! Eh sì quell'arpia di Lauren pensava di mettere
zizzania... bè alla fine hanno litigato ugualmente, ma
almeno
lei non ha avuto la soddisfazione di vederli, e anzi pensa che siano
più uniti che mai! Cosa che in effetti sono,
perchè
chiariranno presto! Per la coppia hai indovinato. Però tieni
in
considerazione che Alice non sa niente di quello che è
successo
a Bella con Tyler. Grazie e un bacione!
Giada
is owned by Edward: ciao
tesoruccio nostro! Anche a noi piace vederli felici e spensierati, ma
non saremmo realiste! Le coppie litigano... chi più chi
meno, ma
lo fanno... e anche le liti servono, aiutano a crescere, a confrontarsi
e a conoscersi meglio! Comunque non piangere, perchè presto
sistemeranno tutto! Non si può rimanere arrabbiati per
sempre!
Bacioni e grazie!
Moni68:
ciao
Moni! A chi lo dici!!!! Anche noi, con questa storia torniamo spesso
indietro nel tempo! Hai ragione i protagonisti sono giovani, ragion per
cui, alcune discussioni o situazioni che a noi possono sembrare stupide
e infantili e risolvibili con una semplice chiacchierata
chiarificatrice, a quell'età invece sembrano problemi
insormontabili, che scatenano scenate e litigate e fanno
soffrire
tanto. Per fortuna che con il passare degli anni si matura (anche se
non tutti hanno questa fortuna! XD!) e quindi tante inutili discussioni
si evitano! Bacioni e grazie mille!
yara89:
ciao tesoro! Eh già la loro
prima litigata! E purtroppo la rabbia causata da questo loro piccolo
scontro non aiuterà il nostro amato Edward in questo
capitolo, perchè come hai già scritto tu, ci
sarà un bello scontro! Non ci resta che ringraziarti e
augurarti una buona lettura! Bacioni!
Aleuname:
ciao tesoruccioooo!!! Finalmente ci
hai raggiunte anche tu! Non sai come ne siamo felici! Grazie! Per
Edward e Bella non preoccuparti che avranno presto modo di chiarire.
Per Jasper ed Alice invece la cosa sarà un po'
più complicata! Questa storia la scriviamo in due (io e
sara_cullen) e ti ringraziamo infinitamente! Postiamo sempre il
lunedì e il giovedì. Un abcione grande!
Incondizionatamente:
ciao polaretta! Hihihi! Ci spiace
tanto ma dovrai fare la fila per consolare il nostro Eddino e
sarà anche bella lunga! Specialmente dopo questo chappy in
cui avrà anche bisogno di cure! Basta non diciamo
nient'altro e ti lasciamo leggere in santa pace! Un bacione grande
grande!
barbara_f:
ma ciao tesoro nostro! Oddio ci fai
arrossire con questa tua recensione così entusiasta! Grazie
mille! Lo sai che teniamo particolarmente ai tuoi giudizi e saperti
così presa da un capitolo ci fa solo che un gran piacere! Un
bacione grande!
Pov
Edward
Maledizione! Non
potevo credere
ai miei occhi! Quel deficiente senza cervello voleva forse morire
proprio oggi? Possibile che fosse così stupido?
Mi piantai davanti a quei due con uno sguardo di puro odio,
naturalmente rivolto a lui.
-Metti. Giù. Le. Tue. Luride. Mani. Da. Mia. Sorella!-
sibilai
furioso ad un Tyler Crowley, che tutto strafottente e gongolante, stava
abbracciando e scherzando con l’ignara Alice. Mia sorella mi
guardò incredula per il mio comportamento strano e il tono
di
ghiaccio della mia voce.
-Edward ma sei impazzito?!- urlò stupita e arrabbiata per la
mia
intromissione, secondo lei immotivata, nella sua privacy.
Il solo pensiero che quello schifoso animale potesse sfiorare quel
fiore della mia sorellina mi mandava in bestia, mentre la mia mente mi
stava proiettando dei ricordi colmi di dolore e rabbia: stavo rivivendo
le immagini ben nitide della mano di quell’essere immondo che
scendeva inesorabile sul viso di Bella, e di lei impaurita e
terrorizzata che si teneva stretta al petto la maglia
strappata…
Mi resi conto che ogni singolo studente presente in mensa ci stava
fissando con malcelata curiosità mentre l’enorme
salone
non risuonava più dell’allegro vociare
tipico di un
ambiente pieno di ragazzi: aleggiava ovunque uno strano,
gelido
silenzio.
-Allontanati immediatamente da lei, Crowley! E non osare mettere mai
più le tue sudicie mani addosso ad un membro qualsiasi della
mia
famiglia!- gli intimai, ormai furibondo.
Tyler continuava a guardarmi stupito e spaventato…
sapeva
perfettamente a cosa mi stavo riferendo e temeva che io potessi,
travolto dall’ira, rivelare il suo misfatto; quando
però
si accorse che praticamente tutta la scuola osservava il nostro
battibecco ad elevato potenziale esplosivo, sul suo viso apparve uno
strafottente ghigno di sfida. Idiota! Con ogni
probabilità, il viscido sperava che io non osassi nemmeno
muovere un dito contro di lui davanti a così tanti
testimoni, e
non poteva di certo permettere che io gli rovinassi la reputazione,
così ne approfittò, cercando di mettermi in
difficoltà.
-Ehi Cullen! Datti una calmata, non vorrai mica farti sospendere per
una scazzottata. Stavo solo intrattenendo un po’ la tua
simpatica
sorellina con degli aneddoti carini. E poi comunque è adulta
e
vaccinata per decidere con chi uscire!- affermò sicuro di
sé. Come osava quella bestia?! Strinsi i pugni e lo fulminai
con
un’occhiataccia di furioso disprezzo e fissai la mia
attenzione
al suo braccio ancora appoggiato con strafottenza sulla spalla di Alice.
-Infatti, Edward! Decido io con chi mi fa piacere uscire!-
confermò lei in un sussulto di orgoglio. Povera la mia
ingenua
Alice! Non si rendeva nemmeno conto del grave pericolo che avrebbe
potuto correre approfondendo la conoscenza con quell’animale
odioso! Inspirai con calma per cercare di rilassarmi un minimo e decisi
che il mio intervento avrebbe dovuto riguardare solo
l’allontanamento di Alice, e non, come avrei desiderato, la
frattura di qualche osso di Crowley. Perciò mi rivolsi verso
mia
sorella, la afferrai per un braccio e la attirai verso di me in malo
modo, mentre lei si divincolava sempre più arrabbiata, non
comprendendo il mio, per lei, assurdo comportamento.
-Ma sei impazzito?!- mi urlò, inferocita.
-Alice! Ascoltami! E’ uno schifoso e lo voglio a metri di
distanza da te, è chiaro?- le sibilai sperando che capisse
che
c’era ben altro sotto e non una semplice gelosia fraterna.
Lei,
ammutolita, mi guardò sorpresa e per fortuna,
riuscì,
forse per l’intensità del mio sguardo, a capire il
significato nascosto delle mie parole; in un istante si
fiondò
tra le braccia di Rosalie che intanto ci aveva raggiunti insieme ad
Emmett. Tirai un forte sospiro di sollievo: Alice era in salvo! Potevo
finalmente chiudere con Crowley.
-Non voglio più ripetertelo, perciò consideralo
il mio
ultimo avvertimento… stai lontano dalla mia famiglia!- gli
ordinai con voce bassa e feroce. Con una sensazione di compiacimento,
notai un brivido di sgomento attraversargli il volto, anche se si
riprese subito.
-Ehi Edward, calmati! Ma che ti prende?- mi chiese teso e preoccupato
mio fratello, mentre si avvicinava a noi.
-Niente ora è tutto a posto- gli risposi abbastanza
sollevato;
ma, giusto per rimarcare il concetto, decisi di rivolgermi ancora
all’animale, aggiungendo: -Ringrazia che non voglio casini a
scuola, ma prima o poi te la farò pagare, stanne certo!- lo
minacciai con un tono di voce che lo raggelò.
Mi voltai per andarmene, ritenendo da parte mia definitivamente chiusa
la questione, ma non calcolai la sua perfida e subdola reazione: o mi
trovavo di fronte all’essere più stupido
del pianeta
o lo fece apposta per provocarmi… io da stupido,
però, ci
cascai in pieno.
Fatto sta che, prevedendo che nei casini ci sarei finito io per aver
iniziato la rissa, pronunciò l’unica frase che non
avrebbe
nemmeno dovuto passargli per l’anticamera del
cervello…
figuriamoci poi arrivare ad uscire da quella boccaccia oscena!
-Anche se me la farai pagare, Cullen, la morbidezza delle tette della
Swan non la dimenticherò mai!- sussurrò ghignando
a mezza
voce, in modo che sentissimo solamente io ed Emmett, che ancora mi
stava accanto.
Non ci vidi più: fu un attimo. E la furia che fino a un
minuto
prima avevo provato si trasformò ulteriormente, per evolvere
in
una vera e propria follia violenta che non lasciò
più
spazio a nessun tipo di pensiero, anche lontanamente razionale. Rividi
davanti agli occhi la scena di quella sera al New Moon: la mia Bella
indifesa e terrorizzata da quell’animale… e agii
di
conseguenza.
Gli tirai un pugno sul muso con tutta la forza che avevo, mandandolo a
terra. Nello stesso istante sentii compiacimento e due braccia forti
trattenermi e cercare di allontanarmi… ma io non ne avevo
abbastanza: lo volevo morto, in quel momento! Come aveva osato quel
verme schifoso nominare la mia Bella?! Dio, come volevo spaccargli ogni
singolo osso!
Cercai di divincolarmi con tutte le mie forze, ma la presa che mi
tratteneva era ferrea e costante, così Tyler ebbe il tempo
di
rialzarsi; nel momento in cui finalmente riuscii a liberarmi, senza che
purtroppo mi restasse il tempo di avventarmi nuovamente su di lui,
ricevetti un pugno in piena bocca. Un dolore allucinante esplose sulle
mie labbra.
Nel momento in cui sentii il sapore metallico del sangue nella mia
bocca, quella piccola briciola di lucidità che mi faceva
ancora
rendere conto di dove mi trovassi, sparì del tutto e non
capii
più niente: mi sentii letteralmente esplodere e
cominciai
a tirare colpi su colpi, accanendomi sul corpo di Tyler ormai a terra,
che cercava di coprirsi il viso come poteva. Improvvisamente mi sentii
sollevare di peso e quando vidi il volto di quel maledetto bastardo
pieno di sangue e tumefatto, ripresi lucidità, mentre
intorno a
noi il silenzio era stato sostituito da urla di ragazze spaventate e
dal vociare dei ragazzi che erano intervenuti per dividerci.
-Pazzo! Quel Cullen è un pazzo furioso!- mormorò
un gruppetto di ragazzi.
-Sì, è un violento!- confermò un
altro.
Mi ritrovai, senza neanche sapere come, in corridoio con Emmett e
Jasper che cercavano di calmarmi, ma la mia mente continuava a
soffermarsi alle sue parole e alle immagini di quella orribile sera;
ero del tutto incapace di pensare ad altro.
Nel giro di un paio di minuti arrivarono di corsa il preside con alcuni
professori, richiamati probabilmente dagli inservienti della mensa. Il
preside mi squadrò scuotendo il capo con aria delusa, poi
entrò nella mensa e fece portare Tyler in infermeria. Dopo
un
po’, probabilmente il tempo di farsi raccontare cosa fosse
successo, tornò da me. Cazzo, ero nei guai! Merda!
-Signor Cullen, mi deve delle immediate spiegazioni! Vada a
risciacquarsi quel labbro insanguinato. Non è il caso che
raggiunga anche lei l’infermeria, dato che è
già
occupata dal signor Crowley, in questo momento. Dopodiché vi
aspetto entrambi in presidenza… ci sono diverse questioni da
affrontare… molto, ma molto serie!- affermò con
tono
deciso e duro.
Cazzo, rischiavo la sospensione! Le parole del preside mi avevano
raggelato. Lo sapevo ero fottuto! Quel maledetto Crowley mi aveva
fregato ben bene, e io, come uno stupido idiota, avevo reagito alla
subdola provocazione… che coglione ero stato!
Ora, con la sospensione imminente, sicuramente mi sarei giocato
definitivamente il mio sogno: Harvard! Per non parlare poi
dell’ammissione a un qualsiasi altro college di tutto
rispetto…
Cazzo! Chissà cosa avrebbero detto tutti… mia
madre… e Bella! Conoscendola, si sarebbe assunta tutta la
colpa
della situazione. Maledizione! Ma come avevo fatto a cadere
così
in questa trappola? Che pivello rincoglionito! Dio, che voglia di
spaccare tutto!! E in più nella mia bocca sentivo pulsare un
dolore bruciante, insieme al sapore del mio sangue.
-Ma cosa diavolo ti è preso?!- mi rimproverò
Alice, che
ci aveva raggiunti insieme a Rosalie. Tutti mi stavano guardando tesi e
preoccupati, in attesa di comprendere il vero motivo di quella mia
reazione esagerata.
-Alice… lascia perdere, per adesso, ok?- le
intimò
Emmett, che avendo sentito la provocazione di Tyler, aveva collegato
tutto quello che poteva essere successo quella sera al New Moon. In
quel momento però, più che riflettere e temere
per le mie
conseguenze, la mia paura era Jasper: come avrei potuto spiegare
ciò che mi era successo evitando contemporaneamente che Jazz
scoprisse qualcosa?
-Per adesso, ci diamo una calmata; ma sappi che la faccenda non mi
quadra: anch’io pretenderò di sapere cosa
c’è
veramente sotto!- mi ammonì Jasper. Ecco appunto!
Senza aggiungere niente (non ero in grado di fare e dire nulla), mi
lasciai trascinare da Emmett in bagno e mi diedi una sistemata
schizzandomi il viso con spruzzi di acqua gelata sulla parte lesa. Dio,
che male bestiale!
Poi abbassai il labbro direttamente sotto il rubinetto e, nonostante
l’immenso bruciore, strinsi i pugni e cercai di resistere
almeno
quel tanto che bastava perché non si gonfiasse troppo. Alla
fine
mi specchiai e vidi che il taglio era abbastanza profondo, ma almeno
aveva smesso di sanguinare.
-Un po’ meglio?- mi chiese premuroso Emmett, dandomi una
pacca
sulla spalla per dimostrarmi la sua vicinanza. No, non stavo meglio!
Non era abbastanza quello che avevo fatto a quello schifoso! Il mio
desiderio sarebbe stato ancora quello di spaccargli il muso, ma dato
che Jasper continuava a fissarmi, mi sforzai di sorridere e feci un
cenno di assenso.
-Grazie ragazzi, ma ora devo andare dal preside Greene- affermai con
consumata noncuranza e uscii dai bagni; in realtà ero
spaccato
in due: da un lato ero molto preoccupato per il rischio di aver
compromesso il mio futuro ad Harvard; dall’altro non riuscivo
a
smettere di pensare a Crowley… vorticavano di continuo nella
mia
testa le squallide e lascive parole di quello schifoso animale sulla
mia Bella, che mi facevano ancora montare un’incontrollabile
furia cieca…
Salutai Alice e Rosalie e mi avviai in presidenza mesto e spaventato.
Bussai e la porta si aprì subito. Il professor
Banner mi
fissava triste e dispiaciuto e mi invitò con un cenno della
mano
ad accomodarmi. Dietro l’elegante scrivania di noce
scuro
era posizionato il preside, seduto nella sua elegante e costosa
poltrona di pelle nera. Aveva i gomiti appoggiati sul tavolo e con le
mani intrecciate si reggeva il mento, restando in attesa.
Il professor Banner non fece in tempo a chiudere la porta che un Tyler
irriconoscibile, con un occhio nero e col viso completamente tumefatto,
e che si teneva un fianco dolorante, entrò e si
accomodò
nella sedia accanto alla mia: lo osservai di sfuggita, e un ghigno di
soddisfazione mi incattivì il volto: bene, almeno gli avevo
fatto parecchio male!
Ero abbastanza cosciente della mia situazione di merda, ma la mia
stupidità mi faceva esultare. Avrei dovuto rinunciare al mio
sogno, ma almeno ne era valsa la pena! Pestare a sangue quel porco mi
aveva reso quasi trionfante… sì, era valsa la
pena
vendicare in quel modo la mia Bella!
Ma no, che andavo a pensare? Che stupido! Come poteva valerne la pena?
Fin da piccolo avevo desiderato andare ad Harvard! Era anche il sogno
di mio padre! E ora… ora per un bastardo che valeva meno di
zero
avrei dovuto rinunciarvi… il pensiero mi soffocò.
Ero il re degli idioti! Sarebbe stato sufficiente che avessi aspettato
la fine delle lezioni… e poi, una volta fuori dalla scuola
avrei
potuto dargli tutte le lezioni che volevo! Cazzo, che coglione!
Così invece avevo solo fatto il suo gioco!
-Allora? Chi vuole cominciare? Mi dite cosa è successo o
devo
chiamare qui ogni singolo studente che ha assistito alla vostra
splendida performance di alta civiltà di poco fa?-
domandò il preside.
-Ha iniziato lui! Lo può chiedere a chiunque! Io ho solo
cercato
di difendermi!- si giustificò l’animale. Che
arringa
prevedibile!
-E’ vero signor Cullen? Ha iniziato lei?- mi chiese,
guardandomi
incredulo. Era innegabile purtroppo: avevo iniziato io…
Sospirai.
-Sì- risposi. Non riuscivo a dire altro, perché
la rabbia
verso quel sordido essere era ancora troppa, e avevo paura di non
riuscire a controllare la voce.
-Sì e basta, signor Cullen? Non ha altro da aggiungere?- si
meravigliò il preside Greene.
Non riuscivo a sostenere il suo sguardo deluso, così chinai
il
capo e non risposi neanche, chiudendomi in un silenzio di puro orgoglio.
-E lei signor Crowley, vuole spiegarmi o aggiungere qualcosa?-
continuò il preside.
-Oh, signor preside!- si lagnò la bestia, in un belato
capace di
aumentare la mia furia nascosta; povero agnellino innocente, lui! -Non
so veramente cosa gli sia girato per la testa…
vede… io
stavo solamente ridendo e scherzando con sua sorella e lui, non so
perché, ha raggiunto il nostro gruppetto e mi ha intimato di
starle lontano, come se fosse geloso marcio. Poi quando se ne stava
andando, d’improvviso, senza alcun motivo, preside, lo giuro!
si
è girato e mi ha dato un pugno! così io ho
reagito… dovevo difendermi, no? E poi il resto lo sa-
spiegò Tyler. Maledetto, maledetto!
Geloso di mia sorella?! Senza nessun motivo?! Oh io mi sarei giocato
Harvard, ma lui era un uomo morto! Morto!! Me ne sarei premurato io! Lo
avrei accompagnato direttamente al campo santo, lo schifoso! Lo guardai
con profondo odio unito a infinito disprezzo.
-Signor Cullen sono andate veramente così le cose?- mi
chiese
ancora Greene; e con la coda dell’occhio vidi Tyler
sorridere,
ormai sicuro del mio silenzio. Quanto si sbagliava!
-Più o meno. Ma ci sono alcuni punti che vorrei mettere in
chiaro…- affermai, alzando improvvisamente il capo e
fissando i
miei occhi in quelli del preside, facendogli capire tutta la mia
sincerità. Se io ero destinato a soccombere, avrei
trascinato
quell’animale a fondo con me!
-Vorrei precisare quanto segue, preside. Io non sono andato da Crowley
perché geloso di mia sorella, ma semplicemente
perché un
animale schifoso come quello che mi è seduto qui accanto,
non
dovrebbe nemmeno far parte di una società civile come la
nostra!
Figuriamoci poi sfiorare un qualsiasi membro della mia famiglia!-
sibilai; mentre queste parole uscivano dalla mia bocca, gli occhi del
preside si andavano via via sgranando sempre più, mentre
Tyler
sussultò sulla sedia. Ghignai tra me: non se lo aspettava
che
raccontassi tutto, accusandolo apertamente! Sì, certo: per
il
momento si trattava solo della mia parola contro la sua… ma
io
avevo parecchi testimoni, lui no!
-Non riesco a capire, signor Cullen… o perlomeno spero che
non
intenda sul serio quello che temo! Comunque vada avanti… e
mi
racconti tutto per bene!- mi invitò il preside, con un tono
di
ribrezzo nella voce e guardando con aria leggermente sprezzante
l’essere seduto accanto a me. Sapevo che quel verme aveva
già avuto parecchi richiami, anche se non ne conoscevo
l’esatta ragione; ma dall’aria che assunse il
preside, mi
venne il dubbio che avesse già combinato qualcosa del
genere...
Se fosse stato vero, speravo solo che anche le volte precedenti non
fosse riuscito ad andare fino in fondo…
-Vede preside Greene, un po’ di sere fa, io e un mio amico
abbiamo fermato questo schifoso proprio mentre stava picchiando una
ragazza e la stava per violentare!- un urlo strozzato accanto a me mi
interruppe.
-Nooooo!!!! Non è vero preside, Cullen si sta inventando
tutto
per giustificare il suo vile comportamento, glielo giuro!-
gridò
spaventato. Eh no, Crowley! Io vile?! Stavolta non la passi liscia!
-Lo giuri?! Brutto verme schifoso che non sei altro!! Ho anche i
testimoni, lo sai! E ringrazia il cielo che Bella non ti abbia
denunciato!!- urlai a mia volta.
-Bella? Isabella Swan? La figlia di Charlie?- mi chiese stupito e
arrabbiato il preside. Presi un forte respiro per cercare di calmarmi e
feci un cenno di assenso, perché non ero proprio in grado di
modulare la mia voce. Con un’occhiata mi voltai verso
Crowley.
Ben ti sta!, esultai, quando vidi una smorfia di terrore sul viso di
quella bestia.
-Non è vero preside! Lui è solo geloso
perché ora
sta con Bella e lei prima è venuta spontaneamente con
me…
e poi si è inventata tutta questa storia per
giustificarsi…- annaspò senza soluzione. Un vero
e
proprio ringhio furioso uscì dal mio petto, ma prima che
potessi
nuovamente avventarmi su di lui, il preside e il professor Banner mi
furono addosso, per fermarmi.
-Signor Cullen, si calmi!! Ora basta!!- mi intimò il preside
con
uno sguardo severo; e mi fecero sedere nuovamente. Ma calmo non lo ero
davvero!
-Brutto bastardo!! Si è inventata tutto? Come osi?!
Tu…
tu le avevi già strappato la maglietta e quando siamo
arrivati
io e Jacob la stavi picchiando!! Per te questo significa venire con te
di sua spontanea volontà? Forse potrai anche abbindolare
loro,
ma ricordati bene che io ti ho visto con i miei occhi!- ormai urlavo
senza alcun ritegno.
Una mano forte e decisa mi strinse la spalla per tentare di calmarmi e
il viso determinato ma tranquillo del professor Banner mi si
parò davanti.
-Edward calmati! Noi ti crediamo. Purtroppo il signor Crowley non
è nuovo a questo genere di odiosi comportamenti…
seppur,
per quello che ne sappiamo noi, non è si è mai
spinto
tanto in là, come con la signorina Swan, vero William?-
chiese
al preside. Ero paralizzato dallo stupore…
allora…
mi… mi credevano… un gigantesco senso di sollievo
attraversò il mio corpo e la tensione che mi attanagliava si
allentò in un attimo.
-Sì è vero! Tranquillo, signor Cullen, noi le
crediamo!
Pertanto, signor Crowley, anche se l’esecrabile
episodio
riferitoci dal signor Cullen non risulta essere avvenuto
all’interno del nostro complesso scolastico, ora
chiamerò
i suoi genitori per informarli della gravità
dell’accaduto. E se entrambi saranno d’accordo con
me, come
ritengo, perché siamo amici da anni e li conosco bene, lei
sarà espulso da questa scuola con effetto immediato! Invece,
nel
caso in cui mi sbagliassi e i suoi genitori volessero intentare una
causa contro la scuola, tutti i suoi precedenti richiami per molestie
finiranno dritti nel suo fascicolo personale; e presumo che questo
fatto avrà notevole peso per il suo futuro: nessuna
prestigiosa
università infatti la accetterebbe mai con un curriculum del
genere, glielo garantisco! E ora si accomodi fuori dal mio ufficio, in
attesa che arrivino i suoi genitori!- spiegò con calma ma
con
voce autoritaria il preside Greene.
Il verme si alzò tremando come una foglia, per le
impensabili e
gravissime conseguenze in cui era incappato e senza riuscire a dire
altro, uscì di scena, sbattendo la porta.
Io non potevo crederci… avrei tanto desiderato saltare dalla
gioia e avrei volentieri abbracciato quell’uomo! Avevo avuto
la
possibilità di conoscerlo meglio in occasione del matrimonio
tra
Charlie e mia madre: già mi era sembrato simpatico
allora,
ma in quel momento lo avrei idolatrato ben volentieri! Era un mito!
-E ora a noi ragazzo mio! Basta formalità,
Edward…-
sospirò guardandomi con occhi stanchi. Ma prima che potesse
aggiungere altro mi premeva assolutamente comunicargli la mia
gratitudine.
-Grazie, preside Greene! Grazie veramente… di cuore- e gli
sorrisi sincero. La mano del professor Banner ancora posata
sulla
mia spalla, mi strinse nuovamente e batté due complici
pacchette
di incoraggiamento.
-Non serve che mi ringrazi, figliolo! Ho solo fatto il mio dovere.
Anzi… mi ritengo in parte responsabile di questa incresciosa
situazione: se io avessi preso dei provvedimenti più seri
prima,
forse non sarebbe successo tutto questo. Ma dimmi: Bella come sta? E
Charlie sa niente di questa brutta storia?- mi chiese preoccupato e
rammaricato.
-Bella ora sta bene, signore; ma quella sera era in uno stato
pietoso…- strinsi forte i pugni al ricordo. -Ma non
c’è stato verso di convincerla a confidarsi e dire
tutto a
Charlie, perché aveva paura della sua reazione, di metterlo
nei
pasticci… non so se ha capito!- mormorai. Lui mi sorrise
comprensivo; d’altronde lui e Charlie erano grandi amici, si
conoscevano molto bene.
-Insomma… aveva paura che avrebbe avuto la reazione che hai
avuto tu oggi- affermò sorridendomi; -E forse…
Bella
potrebbe aver avuto ragione a pensarla così. Charlie
sarà
anche lo sceriffo capo, ma lo conosco da anni. E’ soprattutto
un
padre amorevole ma abbastanza apprensivo; sinceramente non so quanto la
sua decennale esperienza in polizia gli avrebbe impedito di ammazzare
Crowley di botte!- affermò.
-Già…- riuscii solo ad aggiungere.
-Bé comunque… Edward, nella vita non è
con la
violenza fisica o verbale, che si risolvono le difficoltà o
i
litigi. Immagino che lui ti abbia pesantemente provocato, vero
figliolo? Lo so, lo conosco: è un subdolo attaccabrighe! Ma
in
ogni caso, questo non può e non deve giustificare la tua
reazione scriteriata! Comportandoti in questo modo ti sei abbassato
alla sua stregua, te ne rendi conto? Hai rischiato di giocarti il tuo
futuro! Hai rischiato di frantumare il tuo sogno!- ribadì
convinto con un poco velato rimprovero paterno.
Colpevolmente chinai il capo, mesto: il preside non poteva avere
più ragione. Ma… aspetta… aveva
detto…
‘hai rischiato’? Cioè..? Cosa poteva
significare?
Rialzai il viso confuso e quando vidi il sorriso comprensivo del
preside, una calda speranza nacque nel mio cuore: in quel momento stava
battendo furioso ed emozionato per le meravigliose parole di
quell’uomo eccezionale.
-Ascoltami, Edward: è accaduto un fatto molto grave e non
posso
lasciarti del tutto impunito, anche se credimi… lo vorrei
tanto!
Ma non desidero assolutamente che tu comprometta il tuo radioso futuro:
sei un bravo ragazzo, intelligente, brillante e intuitivo… e
meriti di poter raggiungere il tuo obiettivo. Quindi il tuo castigo
consisterà in una punizione, che non influirà nel
tuo
curriculum… anzi, se svolgerai bene il compito che ti
verrà assegnato come punizione, potrebbe anche farti avere
dei
crediti extra…- mi spiegò con un paterno e
affettuoso
sorriso. Ora ero ancora più confuso… e stra
curioso… forse non tutto era perduto per me…
forse potevo
ancora permettermi di sognare Harvard! Possibile?
-Allora, Edward, ti spiego la mia proposta: come sai ci sono alcuni
studenti meritevoli, che però hanno bisogno di alcuni
crediti
extra per ottenere la borsa di studio per il college, perché
non
appartengono a famiglie agiate come le nostre. Uno di questi, Ben
Cheney, ha mostrato un notevole interesse per la musica:
così
vorrei che almeno due pomeriggi la settimana, per un paio
d’ore,
tu gli insegnassi a suonare il pianoforte. Se poi qualche altro
studente vorrà aggiungersi al signor Cheney, sarai tu a
deciderlo, ok? Se svolgerai bene il tuo lavoro, in modo serio e
coscienzioso, allora alla fine dell’anno anche tu ti
ritroverai
dei crediti extra sul tuo curriculum…- mi
illustrò, con
un sorriso amichevole, la mia “punizione”.
Non potevo crederci! Era fantastico! Sentii un pizzicorio pungermi gli
occhi, emozionato e grato di avere come preside quell’uomo
eccezionale. Accettai subito con entusiasmo; non solo il mio futuro ad
Harvard era intatto; avrei passato il tempo della mia punizione con il
mio amico Ben facendo qualcosa che amavo: suonare il pianoforte! Non
riuscii a trattenermi dalla gioia e dal sollievo e mi alzai per
abbracciare il preside e il professor Banner; ero stato in tensione per
quasi tutta la mattinata: il doloroso litigio con Bella, il terrore di
vedere la mia sorellina accanto a quel viscido, la scazzottata con lui,
l’ansia di aver frantumato il mio sogno…
E ora tutte le mie paure erano svanite…
Non sapevo come ringraziarli, ero al settimo cielo e loro ricambiarono
il mio abbraccio, sorridendomi sereni. Stavo per uscire
dall’ufficio di Greene, quando mi ricordai una cosa
importante.
-Ah, vorrei solo chiedervi un ultimo favore…- e li guardai
serio. Il professor Banner mi sorrise comprensivo: aveva già
intuito la mia richiesta silenziosa.
-Non temere, Edward! Il segreto della signorina Swan è al
sicuro
con noi!- mi anticipò. Quel professore mi piaceva sempre di
più. Misi la mano sulla maniglia ma il preside mi
fermò.
-Ancora una cosa Edward. Dovrò per forza telefonare a tua
madre
o a Charlie per raccontare loro cosa è successo,
è mio
dovere farlo… ma non preoccuparti gli dirò solo
che ti
hanno provocato e che ti sei dovuto difendere. Perciò
premurati
di avvertire anche i tuoi fratelli e sorelle… e
Bella…
che immagino non possa essere definita così, giusto? Ma mi
devi
assolutamente promettere che tu e Bella troverete il modo di raccontare
tutta la storia a Charlie. E’ vero che se Bella glielo avesse
detto subito, probabilmente la sua reazione sarebbe stata quella che si
immaginava lei, però ora a mente fredda, e vedendo che lei
sta
bene, e che tu hai sistemato a dovere chi aveva commesso
quell’atto orribile, sono sicuro che ragionerà da
persona
adulta e seria. D’altronde è sempre il capo della
polizia,
e un bel po’ di esperienza in casi del genere, ce
l’ha.
Quindi rassicura Bella, che non succederà niente, e dite la
verità. E’ sempre la scelta giusta, in qualsiasi
situazione. Ricordatelo, ti servirà anche nella
vita!- e
mi sorrise paternamente. Gli risposi anch’io con un sorriso
felice e gli feci un cenno d’assenso. Cavoli però
se la
ferita bruciava ogni volta che le labbra si tendevano in un sorriso!
-Ora preparati per andare a casa, oggi sei esonerato dal resto delle
lezioni- aggiunse ancora.
Salutai e ringraziai ancora quelle due meravigliose persone e
finalmente lasciai l’ufficio del preside con il cuore
leggero.
Non sprecai nemmeno uno sguardo in direzione delle sedie, che sapevo
occupate da quell’animale e uscii fuori dalla segreteria.
Mi diressi al mio armadietto, mi infilai la giacca e mi avviai nel
parcheggio per andarmene a casa; avevo bisogno di stare da solo e di
riordinare le mie idee e i miei pensieri sull’accaduto.
Mi ricordai che Jasper era venuto con la sua auto e Bella sarebbe
potuta anche tornare con gli altri, per quel giorno…
Non ero nemmeno sicuro che dopo quella nostra brutta lite lei sarebbe
voluta tornare in auto con me, quindi non facevo torto a nessuno.
Mandai però un messaggio ad Emmett ed Alice col cellulare,
perché sapevo che erano in pena per me, spiegando loro solo
che
era andato tutto bene, che stavo tornando a casa e che una volta che mi
avessero raggiunto avrei spiegato loro ogni cosa. Pregai anche Emmett
di avvertire Bella, tanto sapeva che io e lei avevamo litigato.
Sospirai: la cosa non mi piaceva per niente.
Chissà cosa aveva pensato lei quando non mi aveva visto a
lezione…
Vabbè, ne avremmo parlato dopo.
Misi in moto l’auto e mi avviai verso casa, pronto a spiegare
a
mia madre quello che era successo, senza scendere nei particolari, e
voglioso di farmi una doccia calda e rilassante, nella speranza che
riuscisse a sciogliere la mia tensione.
ANTEPRIMA CAPITOLO 46
‘Bella,
coraggio… ingoia il rospo e sii sincera’, mi
ordinai. E
sinceramente, in tutta onestà, gli rivelai il motivo della
mia
decisione.
-Be’ dopo la lite… uffa… non avevo
voglia di stare
vicino a te, va bene? Così ho inventato un mal di testa
fortissimo ed Esme mi ha portata a casa. Ma vediamo di non sviare
l’attenzione da te! Ora mi spieghi cosa è successo
a quel
labbro e perché sei a casa a quest’ora?- pretesi.
Quando
però vidi che non aveva voglia di rispondermi, rincarai la
dose.
Eh, no! Avevo sempre odiato i ‘due pesi e due
misure’! La
sincerità doveva essere da ambo le parti!
-O preferisci continuare la lite di prima?- aggiunsi con un ghigno
incattivito. Non avevo idea di che reazione gli avessi scatenato con le
mie parole; ma mi ritrovai schiacciata al suo corpo e le sue mani mi
stavano slacciando l’accappatoio in modo frenetico e deciso.
O Cristo, che pensava di fare?!
Alcune
fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
the
dark side of the moon di barbara_f
Solo
per un week-end di Isabella v
(Sara)
Rock my
life
di Isabella v
(Sara)
Testa o
Cuore? di Isabella
v (Sara)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
Red Dazzling Passion
di Miss
Simy Pattinson
A volte
può succedere...
di 3PolverediStelle
UNA SERA, PER CASO ... di
endif
The Butterfly
Effect di Lua93
Il precettore
di porporina
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Un'altra
opportunità di eli777
Farfalle colorate
di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di
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Il Guardiano del Faro
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Cullen
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