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Autore: IsaMarie    15/11/2010    18 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 45 Buongiorno e buon inizio settimana!
Abbiamo visto con piacere che, nonostante i nostri due piccioncini abbiano litigato, il chappy è piaciuto molto a tutte e quasi unanimamente vi siete schierate con la nostra Bella.
Bene! Ora, però, arrivano i veri guai! Il nostro Edward, già messo duramente alla prova dalla lite con Bella, dovrà fare i conti con un altro tipo di rabbia, molto più violenta! E vi anticipiamo che sarà un capitolo molto movimentato!
Grazie alle lettrici silenziose e a quelle che hanno sempre una parola per noi!
Bacioni a tutte e BUONA LETTURA da IsaMarie e sara_cullen!


Ginna3: ciao tesoro e grazie infinte per i complimenti! Contente che ci segui da un po' di tempo e che la storia ti piaccia. E' vero le litigate portano al confronto e anche a conoscersi meglio. Però non troppo spesso, anche perchè un rapporto burrascoso, non permette di vivere sereni. Non ti preoccupare i nostri piccioncini non litigheranno spesso. Mi spiace ma non hai indovinato il troglodita con cui ce l'ha Edward, quindi non ti resta che tuffarti nella lettura. Baci e a presto!

Lalayasha: ciao moreee!!!! Brava Ross ci hai preso con la coppietta, sono proprio loro! Il professore è un mito e anche in questo capitolo si vedrà quanto è forte. Edward non ti preoccupare che ha capito di aver sbagliato con Bella e vedrai che ci sarà modo per loro di chiarire e spiegarsi. Baci e a presto! Grazie!

vanderbit: ciao tesoro! Grazie innanzitutto di aver lasciato la doppia recensione, e non ti preoccupare capita anche a noi di dimenticarci. Sappiamo che ci sei sempre e non ci abbandoni. Su Edward hai ragione, quando provoca diventa ancora più sexy... ma quando non lo è?! XD!Eh sì è la loro prima vera litigata, ma non ti preoccupare avranno modo di chiarirsi e capirsi. Sulla coppietta entrata in mensa hai proprio indovinato! Bacioni e grazie!

marilenacappucci: ciao Mary! Contente che ri sia piaciuto! Eh sì Bella si è arrabbiata parecchio e in fondo aveva ragione. Vedrai che Edward capirà e saprà essere comprensivo! Bacioni e grazie!

Ed4eciao tesoro!!! Scusa ma non lo facciamo apposta a postarli proprio di giovedì! Capitano così! Ahahah! Ci fa morire la tua agitazione! Comunque ha indovinato, il tizio in questione è Tyler, ma non volgiamo anticiparti niente! Quindi buona lettura e grazie! Bacioni!

ashar: ciao nostra dolce INGENUA! Ahahah! Stiamo ancora ridendo adesso! XD! Comunque grazie mille e ora goditi Edward, in versione veramente incazz.... Sarà uno vero macho! Bacioni!

vampirettafolle:  ciao vampi! Grazie per i complimenti. Devi considerare che Bella e Edward stanno insieme da poco tempo e quindi Bella deve ancora acquistare sicurezza riguardo il loro rapporto. D'altronde gliel'ha detto che lei non ce l'aveva con lui, aveva solo bisogno di restare sola, ma Edward non l'ha capita e questo l'ha fatta infuriare... il fatto che lui pretendesse che lei doveva fidarsi per forza e non arrabbiarsi, anche se poi alla fine Edward non era nemmeno arrabbiato per quello, ma aveva solo paura di perderla. Comunque non preoccuparti che riusciranno a chiarirsi! E ora goditi il chappy che sarà molto movimentato.
P.S.: non sappiamo proprio come ringraziarti per averci segnalato per le storie scelte. Grazie le parole che hai speso per noi in quella recensione, sono state meravigliose. Un bacione e un abbraccio grande!

Nerak: ciao tesoruccio nostro! Cavoli 15 anni! Ehhhh noi ne abbiamo molti, ma molti di più! Potresti tranquillamente essere nostra figlia perchè ne abbiamo 35! Oddio che vergogna! Siamo vecchissime al tuo confronto! Sigh! I nostri piccioncini hanno litigato... è vero che Lauren ha scatenato il tutto, ma alla fine non ha fatto altro che ribadire ad Edward quello che facevano prima che si mettesse con Bella. Purtroppo Edward ha il suo passato, e prima o poi, bisogna pagare le conseguenze di come ci comportiamo! Quindi mi raccomando tu riga dritta! XD! Ti lasciamo andare a scoprire chi è all'entrata della mensa! Bacioni e grazie!

giova71: ciao tesoro! Eh sì quell'arpia di Lauren pensava di mettere zizzania... bè alla fine hanno litigato ugualmente, ma almeno lei non ha avuto la soddisfazione di vederli, e anzi pensa che siano più uniti che mai! Cosa che in effetti sono, perchè chiariranno presto! Per la coppia hai indovinato. Però tieni in considerazione che Alice non sa niente di quello che è successo a Bella con Tyler. Grazie e un bacione!

Giada is owned by Edward: ciao tesoruccio nostro! Anche a noi piace vederli felici e spensierati, ma non saremmo realiste! Le coppie litigano... chi più chi meno, ma lo fanno... e anche le liti servono, aiutano a crescere, a confrontarsi e a conoscersi meglio! Comunque non piangere, perchè presto sistemeranno tutto! Non si può rimanere arrabbiati per sempre! Bacioni e grazie!

Moni68: ciao Moni! A chi lo dici!!!! Anche noi, con questa storia torniamo spesso indietro nel tempo! Hai ragione i protagonisti sono giovani, ragion per cui, alcune discussioni o situazioni che a noi possono sembrare stupide e infantili e risolvibili con una semplice chiacchierata chiarificatrice, a quell'età invece sembrano problemi insormontabili, che scatenano scenate e litigate  e fanno soffrire tanto. Per fortuna che con il passare degli anni si matura (anche se non tutti hanno questa fortuna! XD!) e quindi tante inutili discussioni si evitano! Bacioni e grazie mille!

yara89: ciao tesoro! Eh già la loro prima litigata! E purtroppo la rabbia causata da questo loro piccolo scontro non aiuterà il nostro amato Edward in questo capitolo, perchè come hai già scritto tu, ci sarà un bello scontro! Non ci resta che ringraziarti e augurarti una buona lettura! Bacioni!

Aleuname: ciao tesoruccioooo!!! Finalmente ci hai raggiunte anche tu! Non sai come ne siamo felici! Grazie! Per Edward e Bella non preoccuparti che avranno presto modo di chiarire. Per Jasper ed Alice invece la cosa sarà un po' più complicata! Questa storia la scriviamo in due (io e sara_cullen) e ti ringraziamo infinitamente! Postiamo sempre il lunedì e il giovedì. Un abcione grande!

Incondizionatamente: ciao polaretta! Hihihi! Ci spiace tanto ma dovrai fare la fila per consolare il nostro Eddino e sarà anche bella lunga! Specialmente dopo questo chappy in cui avrà anche bisogno di cure! Basta non diciamo nient'altro e ti lasciamo leggere in santa pace! Un bacione grande grande!

barbara_f: ma ciao tesoro nostro! Oddio ci fai arrossire con questa tua recensione così entusiasta! Grazie mille! Lo sai che teniamo particolarmente ai tuoi giudizi e saperti così presa da un capitolo ci fa solo che un gran piacere! Un bacione grande!




CAPITOLO 45


Furia cieca



Pov Edward

Maledizione! Non potevo credere ai miei occhi! Quel deficiente senza cervello voleva forse morire proprio oggi? Possibile che fosse così stupido?
Mi piantai davanti a quei due con uno sguardo di puro odio, naturalmente rivolto a lui.
-Metti. Giù. Le. Tue. Luride. Mani. Da. Mia. Sorella!- sibilai furioso ad un Tyler Crowley, che tutto strafottente e gongolante, stava abbracciando e scherzando con l’ignara Alice. Mia sorella mi guardò incredula per il mio comportamento strano e il tono di ghiaccio della mia voce.
-Edward ma sei impazzito?!- urlò stupita e arrabbiata per la mia intromissione, secondo lei immotivata, nella sua privacy.
Il solo pensiero che quello schifoso animale potesse sfiorare quel fiore della mia sorellina mi mandava in bestia, mentre la mia mente mi stava proiettando dei ricordi colmi di dolore e rabbia: stavo rivivendo le immagini ben nitide della mano di quell’essere immondo che scendeva inesorabile sul viso di Bella, e di lei impaurita e terrorizzata che si teneva stretta al petto la maglia strappata…
Mi resi conto che ogni singolo studente presente in mensa ci stava fissando con malcelata curiosità mentre l’enorme salone non risuonava più dell’allegro  vociare tipico di un ambiente pieno di ragazzi:  aleggiava ovunque uno strano, gelido silenzio.
-Allontanati immediatamente da lei, Crowley! E non osare mettere mai più le tue sudicie mani addosso ad un membro qualsiasi della mia famiglia!- gli intimai, ormai furibondo.
Tyler continuava a guardarmi stupito e spaventato…  sapeva perfettamente a cosa mi stavo riferendo e temeva che io potessi, travolto dall’ira, rivelare il suo misfatto; quando però si accorse che praticamente tutta la scuola osservava il nostro battibecco ad elevato potenziale esplosivo, sul suo viso apparve uno strafottente  ghigno di sfida. Idiota! Con ogni probabilità, il viscido sperava che io non osassi nemmeno muovere un dito contro di lui davanti a così tanti testimoni, e non poteva di certo permettere che io gli rovinassi la reputazione, così ne approfittò, cercando di mettermi in difficoltà.  
-Ehi Cullen! Datti una calmata, non vorrai mica farti sospendere per una scazzottata. Stavo solo intrattenendo un po’ la tua simpatica sorellina con degli aneddoti carini. E poi comunque è adulta e vaccinata per decidere con chi uscire!- affermò sicuro di sé. Come osava quella bestia?! Strinsi i pugni e lo fulminai con un’occhiataccia di furioso disprezzo e fissai la mia attenzione al suo braccio ancora appoggiato con strafottenza sulla spalla di Alice.
-Infatti, Edward! Decido io con chi mi fa piacere uscire!- confermò lei in un sussulto di orgoglio. Povera la mia ingenua Alice! Non si rendeva nemmeno conto del grave pericolo che avrebbe potuto correre approfondendo la conoscenza con quell’animale odioso! Inspirai con calma per cercare di rilassarmi un minimo e decisi che il mio intervento avrebbe dovuto riguardare solo l’allontanamento di Alice, e non, come avrei desiderato, la frattura di qualche osso di Crowley. Perciò mi rivolsi verso mia sorella, la afferrai per un braccio e la attirai verso di me in malo modo, mentre lei si divincolava sempre più arrabbiata, non comprendendo il mio, per lei, assurdo comportamento.
-Ma sei impazzito?!- mi urlò, inferocita.
-Alice! Ascoltami! E’ uno schifoso e lo voglio a metri di distanza da te, è chiaro?- le sibilai sperando che capisse che c’era ben altro sotto e non una semplice gelosia fraterna. Lei, ammutolita, mi guardò sorpresa e per fortuna, riuscì, forse per l’intensità del mio sguardo, a capire il significato nascosto delle mie parole; in un istante si fiondò tra le braccia di Rosalie che intanto ci aveva raggiunti insieme ad Emmett. Tirai un forte sospiro di sollievo: Alice era in salvo! Potevo finalmente chiudere con Crowley.
-Non voglio più ripetertelo, perciò consideralo il mio ultimo avvertimento… stai lontano dalla mia famiglia!- gli ordinai con voce bassa e feroce. Con una sensazione di compiacimento, notai un brivido di sgomento attraversargli il volto, anche se si riprese subito.
-Ehi Edward, calmati! Ma che ti prende?- mi chiese teso e preoccupato mio fratello, mentre si avvicinava a noi.
-Niente ora è tutto a posto- gli risposi abbastanza sollevato; ma, giusto per rimarcare il concetto, decisi di rivolgermi ancora all’animale, aggiungendo: -Ringrazia che non voglio casini a scuola, ma prima o poi te la farò pagare, stanne certo!- lo minacciai con un tono di voce che lo raggelò.
Mi voltai per andarmene, ritenendo da parte mia definitivamente chiusa la questione, ma non calcolai la sua perfida e subdola reazione: o mi trovavo di fronte  all’essere più stupido del pianeta o lo fece apposta per provocarmi… io da stupido, però, ci cascai in pieno.
Fatto sta che, prevedendo che nei casini ci sarei finito io per aver iniziato la rissa, pronunciò l’unica frase che non avrebbe nemmeno dovuto passargli per l’anticamera del cervello… figuriamoci poi arrivare ad uscire da quella boccaccia oscena!
-Anche se me la farai pagare, Cullen, la morbidezza delle tette della Swan non la dimenticherò mai!- sussurrò ghignando a mezza voce, in modo che sentissimo solamente io ed Emmett, che ancora mi stava accanto.
Non ci vidi più: fu un attimo. E la furia che fino a un minuto prima avevo provato si trasformò ulteriormente, per evolvere in una vera e propria follia violenta che non lasciò più spazio a nessun tipo di pensiero, anche lontanamente razionale. Rividi davanti agli occhi la scena di quella sera al New Moon: la mia Bella indifesa e terrorizzata da quell’animale… e agii di conseguenza.
Gli tirai un pugno sul muso con tutta la forza che avevo, mandandolo a terra. Nello stesso istante sentii compiacimento e due braccia forti trattenermi e cercare di allontanarmi… ma io non ne avevo abbastanza: lo volevo morto, in quel momento! Come aveva osato quel verme schifoso nominare la mia Bella?! Dio, come volevo spaccargli ogni singolo osso!
Cercai di divincolarmi con tutte le mie forze, ma la presa che mi tratteneva era ferrea e costante, così Tyler ebbe il tempo di rialzarsi; nel momento in cui finalmente riuscii a liberarmi, senza che purtroppo mi restasse il tempo di avventarmi nuovamente su di lui, ricevetti un pugno in piena bocca. Un dolore allucinante esplose sulle mie labbra.
Nel momento in cui sentii il sapore metallico del sangue nella mia bocca, quella piccola briciola di lucidità che mi faceva ancora rendere conto di dove mi trovassi, sparì del tutto e non capii più niente:  mi sentii letteralmente esplodere e cominciai a tirare colpi su colpi, accanendomi sul corpo di Tyler ormai a terra, che cercava di coprirsi il viso come poteva. Improvvisamente mi sentii sollevare di peso e quando vidi il volto di quel maledetto bastardo pieno di sangue e tumefatto, ripresi lucidità, mentre intorno a noi il silenzio era stato sostituito da urla di ragazze spaventate e dal vociare dei ragazzi che erano intervenuti per dividerci.
-Pazzo! Quel Cullen è un pazzo furioso!- mormorò un gruppetto di ragazzi.
-Sì, è un violento!- confermò un altro.
Mi ritrovai, senza neanche sapere come, in corridoio con Emmett e Jasper che cercavano di calmarmi, ma la mia mente continuava a soffermarsi alle sue parole e alle immagini di quella orribile sera; ero del tutto incapace di pensare ad altro.
Nel giro di un paio di minuti arrivarono di corsa il preside con alcuni professori, richiamati probabilmente dagli inservienti della mensa. Il preside mi squadrò scuotendo il capo con aria delusa, poi entrò nella mensa e fece portare Tyler in infermeria. Dopo un po’, probabilmente il tempo di farsi raccontare cosa fosse successo, tornò da me. Cazzo, ero nei guai! Merda!
-Signor Cullen, mi deve delle immediate spiegazioni! Vada a risciacquarsi quel labbro insanguinato. Non è il caso che raggiunga anche lei l’infermeria, dato che è già occupata dal signor Crowley, in questo momento. Dopodiché vi aspetto entrambi in presidenza… ci sono diverse questioni da affrontare… molto, ma molto serie!- affermò con tono deciso e duro.
Cazzo, rischiavo la sospensione! Le parole del preside mi avevano raggelato. Lo sapevo ero fottuto! Quel maledetto Crowley mi aveva fregato ben bene, e io, come uno stupido idiota, avevo reagito alla subdola provocazione… che coglione ero stato!
Ora, con la sospensione imminente, sicuramente mi sarei giocato definitivamente il mio sogno: Harvard! Per non parlare poi dell’ammissione a un qualsiasi altro college di tutto rispetto…
Cazzo! Chissà cosa avrebbero detto tutti… mia madre… e Bella! Conoscendola, si sarebbe assunta tutta la colpa della situazione. Maledizione! Ma come avevo fatto a cadere così in questa trappola? Che pivello rincoglionito! Dio, che voglia di spaccare tutto!! E in più nella mia bocca sentivo pulsare un dolore bruciante, insieme al sapore del mio sangue.
-Ma cosa diavolo ti è preso?!- mi rimproverò Alice, che ci aveva raggiunti insieme a Rosalie. Tutti mi stavano guardando tesi e preoccupati, in attesa di comprendere il vero motivo di quella mia reazione esagerata.
-Alice… lascia perdere, per adesso, ok?- le intimò Emmett, che avendo sentito la provocazione di Tyler, aveva collegato tutto quello che poteva essere successo quella sera al New Moon. In quel momento però, più che riflettere e temere per le mie conseguenze, la mia paura era Jasper: come avrei potuto spiegare ciò che mi era successo evitando contemporaneamente che Jazz scoprisse qualcosa?
-Per adesso, ci diamo una calmata; ma sappi che la faccenda non mi quadra: anch’io pretenderò di sapere cosa c’è veramente sotto!- mi ammonì Jasper. Ecco appunto!
Senza aggiungere niente (non ero in grado di fare e dire nulla), mi lasciai trascinare da Emmett in bagno e mi diedi una sistemata schizzandomi il viso con spruzzi di acqua gelata sulla parte lesa. Dio, che male bestiale!
Poi abbassai il labbro direttamente sotto il rubinetto e, nonostante l’immenso bruciore, strinsi i pugni e cercai di resistere almeno quel tanto che bastava perché non si gonfiasse troppo. Alla fine mi specchiai e vidi che il taglio era abbastanza profondo, ma almeno aveva smesso di sanguinare.
-Un po’ meglio?- mi chiese premuroso Emmett, dandomi una pacca sulla spalla per dimostrarmi la sua vicinanza. No, non stavo meglio! Non era abbastanza quello che avevo fatto a quello schifoso! Il mio desiderio sarebbe stato ancora quello di spaccargli il muso, ma dato che Jasper continuava a fissarmi, mi sforzai di sorridere e feci un cenno di assenso.
-Grazie ragazzi, ma ora devo andare dal preside Greene- affermai con consumata noncuranza e uscii dai bagni; in realtà ero spaccato in due: da un lato ero molto preoccupato per il rischio di aver compromesso il mio futuro ad Harvard; dall’altro non riuscivo a smettere di pensare a Crowley… vorticavano di continuo nella mia testa le squallide e lascive parole di quello schifoso animale sulla mia Bella, che mi facevano ancora montare un’incontrollabile furia cieca…
Salutai Alice e Rosalie e mi avviai in presidenza mesto e spaventato.
Bussai e la porta si aprì subito. Il professor Banner  mi fissava triste e dispiaciuto e mi invitò con un cenno della mano ad accomodarmi. Dietro l’elegante scrivania  di noce scuro era posizionato il preside, seduto nella sua elegante e costosa poltrona di pelle nera. Aveva i gomiti appoggiati sul tavolo e con le mani intrecciate si reggeva il mento, restando in attesa.
Il professor Banner non fece in tempo a chiudere la porta che un Tyler irriconoscibile, con un occhio nero e col viso completamente tumefatto, e che si teneva un fianco dolorante, entrò e si accomodò nella sedia accanto alla mia: lo osservai di sfuggita, e un ghigno di soddisfazione mi incattivì il volto: bene, almeno gli avevo fatto parecchio male!
Ero abbastanza cosciente della mia situazione di merda, ma la mia stupidità mi faceva esultare. Avrei dovuto rinunciare al mio sogno, ma almeno ne era valsa la pena! Pestare a sangue quel porco mi aveva reso quasi trionfante… sì, era valsa la pena vendicare in quel modo la mia Bella!
Ma no, che andavo a pensare? Che stupido! Come poteva valerne la pena? Fin da piccolo avevo desiderato andare ad Harvard! Era anche il sogno di mio padre! E ora… ora per un bastardo che valeva meno di zero avrei dovuto rinunciarvi… il pensiero mi soffocò.
Ero il re degli idioti! Sarebbe stato sufficiente che avessi aspettato la fine delle lezioni… e poi, una volta fuori dalla scuola avrei potuto dargli tutte le lezioni che volevo! Cazzo, che coglione! Così invece avevo solo fatto il suo gioco!
-Allora? Chi vuole cominciare? Mi dite cosa è successo o devo chiamare qui ogni singolo studente che ha assistito alla vostra splendida performance di alta civiltà di poco fa?- domandò il preside.
-Ha iniziato lui! Lo può chiedere a chiunque! Io ho solo cercato di difendermi!- si giustificò l’animale. Che arringa prevedibile!
-E’ vero signor Cullen? Ha iniziato lei?- mi chiese, guardandomi incredulo. Era innegabile purtroppo: avevo iniziato io…
Sospirai.
-Sì- risposi. Non riuscivo a dire altro, perché la rabbia verso quel sordido essere era ancora troppa, e avevo paura di non riuscire a controllare la voce.
-Sì e basta, signor Cullen? Non ha altro da aggiungere?- si meravigliò il preside Greene.
Non riuscivo a sostenere il suo sguardo deluso, così chinai il capo e non risposi neanche, chiudendomi in un silenzio di puro orgoglio.
-E lei signor Crowley, vuole spiegarmi o aggiungere qualcosa?- continuò il preside.
-Oh, signor preside!- si lagnò la bestia, in un belato capace di aumentare la mia furia nascosta; povero agnellino innocente, lui! -Non so veramente cosa gli sia girato per la testa… vede… io stavo solamente ridendo e scherzando con sua sorella e lui, non so perché, ha raggiunto il nostro gruppetto e mi ha intimato di starle lontano, come se fosse geloso marcio. Poi quando se ne stava andando, d’improvviso, senza alcun motivo, preside, lo giuro! si è girato e mi ha dato un pugno! così io ho reagito… dovevo difendermi, no? E poi il resto lo sa- spiegò Tyler. Maledetto, maledetto!
Geloso di mia sorella?! Senza nessun motivo?! Oh io mi sarei giocato Harvard, ma lui era un uomo morto! Morto!! Me ne sarei premurato io! Lo avrei accompagnato direttamente al campo santo, lo schifoso! Lo guardai con profondo odio unito a infinito disprezzo.
-Signor Cullen sono andate veramente così le cose?- mi chiese ancora Greene; e con la coda dell’occhio vidi Tyler sorridere, ormai sicuro del mio silenzio. Quanto si sbagliava!
-Più o meno. Ma ci sono alcuni punti che vorrei mettere in chiaro…- affermai, alzando improvvisamente il capo e fissando i miei occhi in quelli del preside, facendogli capire tutta la mia sincerità. Se io ero destinato a soccombere, avrei trascinato quell’animale a fondo con me!
-Vorrei precisare quanto segue, preside. Io non sono andato da Crowley perché geloso di mia sorella, ma semplicemente perché un animale schifoso come quello che mi è seduto qui accanto, non dovrebbe nemmeno far parte di una società civile come la nostra! Figuriamoci poi sfiorare un qualsiasi membro della mia famiglia!- sibilai; mentre queste parole uscivano dalla mia bocca, gli occhi del preside si andavano via via sgranando sempre più, mentre Tyler sussultò sulla sedia. Ghignai tra me: non se lo aspettava che raccontassi tutto, accusandolo apertamente! Sì, certo: per il momento si trattava solo della mia parola contro la sua… ma io avevo parecchi testimoni, lui no!
-Non riesco a capire, signor Cullen… o perlomeno spero che non intenda sul serio quello che temo! Comunque vada avanti… e mi racconti tutto per bene!- mi invitò il preside, con un tono di ribrezzo nella voce e guardando con aria leggermente sprezzante l’essere seduto accanto a me. Sapevo che quel verme aveva già avuto parecchi richiami, anche se non ne conoscevo l’esatta ragione; ma dall’aria che assunse il preside, mi venne il dubbio che avesse già combinato qualcosa del genere... Se fosse stato vero, speravo solo che anche le volte precedenti non fosse riuscito ad andare fino in fondo…
-Vede preside Greene, un po’ di sere fa, io e un mio amico abbiamo fermato questo schifoso proprio mentre stava picchiando una ragazza e la stava per violentare!- un urlo strozzato accanto a me mi interruppe.
-Nooooo!!!! Non è vero preside, Cullen si sta inventando tutto per giustificare il suo vile comportamento, glielo giuro!- gridò spaventato. Eh no, Crowley! Io vile?! Stavolta non la passi liscia!
-Lo giuri?! Brutto verme schifoso che non sei altro!! Ho anche i testimoni, lo sai! E ringrazia il cielo che Bella non ti abbia denunciato!!- urlai a mia volta.
-Bella? Isabella Swan? La figlia di Charlie?- mi chiese stupito e arrabbiato il preside. Presi un forte respiro per cercare di calmarmi e feci un cenno di assenso, perché non ero proprio in grado di modulare la mia voce. Con un’occhiata mi voltai verso Crowley. Ben ti sta!, esultai, quando vidi una smorfia di terrore sul viso di quella bestia.
-Non è vero preside! Lui è solo geloso perché ora sta con Bella e lei prima è venuta spontaneamente con me… e poi si è inventata tutta questa storia per giustificarsi…- annaspò senza soluzione. Un vero e proprio ringhio furioso uscì dal mio petto, ma prima che potessi nuovamente avventarmi su di lui, il preside e il professor Banner mi furono addosso, per fermarmi.
-Signor Cullen, si calmi!! Ora basta!!- mi intimò il preside con uno sguardo severo; e mi fecero sedere nuovamente. Ma calmo non lo ero davvero!
-Brutto bastardo!! Si è inventata tutto? Come osi?! Tu… tu le avevi già strappato la maglietta e quando siamo arrivati io e Jacob la stavi picchiando!! Per te questo significa venire con te di sua spontanea volontà? Forse potrai anche abbindolare loro, ma ricordati bene che io ti ho visto con i miei occhi!- ormai urlavo senza alcun ritegno.
Una mano forte e decisa mi strinse la spalla per tentare di calmarmi e il viso determinato ma tranquillo del professor Banner mi si parò davanti.
-Edward calmati! Noi ti crediamo. Purtroppo il signor Crowley non è nuovo a questo genere di odiosi comportamenti… seppur, per quello che ne sappiamo noi, non è si è mai spinto tanto in là, come con la signorina Swan, vero William?- chiese al preside. Ero paralizzato dallo stupore… allora… mi… mi credevano… un gigantesco senso di sollievo attraversò il mio corpo e la tensione che mi attanagliava si allentò in un attimo.
-Sì è vero! Tranquillo, signor Cullen, noi le crediamo! Pertanto, signor Crowley, anche se  l’esecrabile episodio riferitoci dal signor Cullen  non risulta essere avvenuto all’interno del nostro complesso scolastico, ora chiamerò i suoi genitori per informarli della gravità dell’accaduto. E se entrambi saranno d’accordo con me, come ritengo, perché siamo amici da anni e li conosco bene, lei sarà espulso da questa scuola con effetto immediato! Invece, nel caso in cui mi sbagliassi e i suoi genitori volessero intentare una causa contro la scuola, tutti i suoi precedenti richiami per molestie finiranno dritti nel suo fascicolo personale; e presumo che questo fatto avrà notevole peso per il suo futuro: nessuna prestigiosa università infatti la accetterebbe mai con un curriculum del genere, glielo garantisco! E ora si accomodi fuori dal mio ufficio, in attesa che arrivino i suoi genitori!- spiegò con calma ma con voce autoritaria il preside Greene.
Il verme si alzò tremando come una foglia, per le impensabili e gravissime conseguenze in cui era incappato e senza riuscire a dire altro, uscì di scena, sbattendo la porta.
Io non potevo crederci… avrei tanto desiderato saltare dalla gioia e avrei volentieri abbracciato quell’uomo! Avevo avuto la possibilità di conoscerlo meglio in occasione del matrimonio tra Charlie e mia madre: già  mi era sembrato simpatico allora, ma in quel momento lo avrei idolatrato ben volentieri! Era un mito!
-E ora a noi ragazzo mio! Basta formalità, Edward…- sospirò guardandomi con occhi stanchi. Ma prima che potesse aggiungere altro mi premeva assolutamente comunicargli la mia gratitudine.
-Grazie, preside Greene! Grazie veramente… di cuore- e gli sorrisi sincero. La mano del professor Banner  ancora posata sulla mia spalla, mi strinse nuovamente e batté due complici pacchette di incoraggiamento.
-Non serve che mi ringrazi, figliolo! Ho solo fatto il mio dovere. Anzi… mi ritengo in parte responsabile di questa incresciosa situazione: se io avessi preso dei provvedimenti più seri prima, forse non sarebbe successo tutto questo. Ma dimmi: Bella come sta? E Charlie sa niente di questa brutta storia?- mi chiese preoccupato e rammaricato.
-Bella ora sta bene, signore; ma quella sera era in uno stato pietoso…- strinsi forte i pugni al ricordo. -Ma non c’è stato verso di convincerla a confidarsi e dire tutto a Charlie, perché aveva paura della sua reazione, di metterlo nei pasticci… non so se ha capito!- mormorai. Lui mi sorrise comprensivo; d’altronde lui e Charlie erano grandi amici, si conoscevano molto bene.
-Insomma… aveva paura che avrebbe avuto la reazione che hai avuto tu oggi- affermò sorridendomi; -E forse… Bella potrebbe aver avuto ragione a pensarla così. Charlie sarà anche lo sceriffo capo, ma lo conosco da anni. E’ soprattutto un padre amorevole ma abbastanza apprensivo; sinceramente non so quanto la sua decennale esperienza in polizia gli avrebbe impedito di ammazzare Crowley di botte!- affermò.
-Già…- riuscii solo ad aggiungere.
-Bé comunque… Edward, nella vita non è con la violenza fisica o verbale, che si risolvono le difficoltà o i litigi. Immagino che lui ti abbia pesantemente provocato, vero figliolo? Lo so, lo conosco: è un subdolo attaccabrighe! Ma in ogni caso, questo non può e non deve giustificare la tua reazione scriteriata! Comportandoti in questo modo ti sei abbassato alla sua stregua, te ne rendi conto? Hai rischiato di giocarti il tuo futuro! Hai rischiato di frantumare il tuo sogno!- ribadì convinto con un poco velato rimprovero paterno.
Colpevolmente chinai il capo, mesto: il preside non poteva avere più ragione. Ma… aspetta… aveva detto… ‘hai rischiato’? Cioè..? Cosa poteva significare? Rialzai il viso confuso e quando vidi il sorriso comprensivo del preside, una calda speranza nacque nel mio cuore: in quel momento stava battendo furioso ed emozionato per le meravigliose parole di quell’uomo eccezionale.
-Ascoltami, Edward: è accaduto un fatto molto grave e non posso lasciarti del tutto impunito, anche se credimi… lo vorrei tanto! Ma non desidero assolutamente che tu comprometta il tuo radioso futuro: sei un bravo ragazzo, intelligente, brillante e intuitivo… e meriti di poter raggiungere il tuo obiettivo. Quindi il tuo castigo consisterà in una punizione, che non influirà nel tuo curriculum… anzi, se svolgerai bene il compito che ti verrà assegnato come punizione, potrebbe anche farti avere dei crediti extra…- mi spiegò con un paterno e affettuoso sorriso. Ora ero ancora più confuso… e stra curioso… forse non tutto era perduto per me… forse potevo ancora permettermi di sognare Harvard! Possibile?
-Allora, Edward, ti spiego la mia proposta: come sai ci sono alcuni studenti meritevoli, che però hanno bisogno di alcuni crediti extra per ottenere la borsa di studio per il college, perché non appartengono a famiglie agiate come le nostre. Uno di questi, Ben Cheney, ha mostrato un notevole interesse per la musica: così vorrei che almeno due pomeriggi la settimana, per un paio d’ore, tu gli insegnassi a suonare il pianoforte. Se poi qualche altro studente vorrà aggiungersi al signor Cheney, sarai tu a deciderlo, ok? Se svolgerai bene il tuo lavoro, in modo serio e coscienzioso, allora alla fine dell’anno anche tu ti ritroverai dei crediti extra sul tuo curriculum…- mi illustrò, con un sorriso amichevole, la mia “punizione”.
Non potevo crederci! Era fantastico! Sentii un pizzicorio pungermi gli occhi, emozionato e grato di avere come preside quell’uomo eccezionale. Accettai subito con entusiasmo; non solo il mio futuro ad Harvard era intatto; avrei passato il tempo della mia punizione con il mio amico Ben facendo qualcosa che amavo: suonare il pianoforte! Non riuscii a trattenermi dalla gioia e dal sollievo e mi alzai per abbracciare il preside e il professor Banner; ero stato in tensione per quasi tutta la mattinata: il doloroso litigio con Bella, il terrore di vedere la mia sorellina accanto a quel viscido, la scazzottata con lui, l’ansia di aver frantumato il mio sogno…
E ora tutte le mie paure erano svanite…
Non sapevo come ringraziarli, ero al settimo cielo e loro ricambiarono il mio abbraccio, sorridendomi sereni. Stavo per uscire dall’ufficio di Greene, quando mi ricordai una cosa importante.
-Ah, vorrei solo chiedervi un ultimo favore…- e li guardai serio. Il professor Banner mi sorrise comprensivo: aveva già intuito la mia richiesta silenziosa.
-Non temere, Edward! Il segreto della signorina Swan è al sicuro con noi!- mi anticipò. Quel professore mi piaceva sempre di più. Misi la mano sulla maniglia ma il preside mi fermò.
-Ancora una cosa Edward. Dovrò per forza telefonare a tua madre o a Charlie per raccontare loro cosa è successo, è mio dovere farlo… ma non preoccuparti gli dirò solo che ti hanno provocato e che ti sei dovuto difendere. Perciò premurati di avvertire anche i tuoi fratelli e sorelle… e Bella… che immagino non possa essere definita così, giusto? Ma mi devi assolutamente promettere che tu e Bella troverete il modo di raccontare tutta la storia a Charlie. E’ vero che se Bella glielo avesse detto subito, probabilmente la sua reazione sarebbe stata quella che si immaginava lei, però ora a mente fredda, e vedendo che lei sta bene, e che tu hai sistemato a dovere chi aveva commesso quell’atto orribile, sono sicuro che ragionerà da persona adulta e seria. D’altronde è sempre il capo della polizia, e un bel po’ di esperienza in casi del genere, ce l’ha. Quindi rassicura Bella, che non succederà niente, e dite la verità. E’ sempre la scelta giusta, in qualsiasi situazione. Ricordatelo, ti servirà  anche nella vita!- e mi sorrise paternamente. Gli risposi anch’io con un sorriso felice e gli feci un cenno d’assenso. Cavoli però se la ferita bruciava ogni volta che le labbra si tendevano in un sorriso!
-Ora preparati per andare a casa, oggi sei esonerato dal resto delle lezioni- aggiunse ancora.
Salutai e ringraziai ancora quelle due meravigliose persone e finalmente lasciai l’ufficio del preside con il cuore leggero. Non sprecai nemmeno uno sguardo in direzione delle sedie, che sapevo occupate da quell’animale e uscii fuori dalla segreteria.
Mi diressi al mio armadietto, mi infilai la giacca e mi avviai nel parcheggio per andarmene a casa; avevo bisogno di stare da solo e di riordinare le mie idee e i miei pensieri sull’accaduto.
Mi ricordai che Jasper era venuto con la sua auto e Bella sarebbe potuta anche tornare con gli altri, per quel giorno…
Non ero nemmeno sicuro che dopo quella nostra brutta lite lei sarebbe voluta tornare in auto con me, quindi non facevo torto a nessuno. Mandai però un messaggio ad Emmett ed Alice col cellulare, perché sapevo che erano in pena per me, spiegando loro solo che era andato tutto bene, che stavo tornando a casa e che una volta che mi avessero raggiunto avrei spiegato loro ogni cosa. Pregai anche Emmett di avvertire Bella, tanto sapeva che io e lei avevamo litigato. Sospirai: la cosa non mi piaceva per niente.
Chissà cosa aveva pensato lei quando non mi aveva visto a lezione…
Vabbè, ne avremmo parlato dopo.
Misi in moto l’auto e mi avviai verso casa, pronto a spiegare a mia madre quello che era successo, senza scendere nei particolari, e voglioso di farmi una doccia calda e rilassante, nella speranza che riuscisse a sciogliere la mia tensione.



ANTEPRIMA CAPITOLO 46

‘Bella, coraggio… ingoia il rospo e sii sincera’, mi ordinai. E sinceramente, in tutta onestà, gli rivelai il motivo della mia decisione.
-Be’ dopo la lite… uffa… non avevo voglia di stare vicino a te, va bene? Così ho inventato un mal di testa fortissimo ed Esme mi ha portata a casa. Ma vediamo di non sviare l’attenzione da te! Ora mi spieghi cosa è successo a quel labbro e perché sei a casa a quest’ora?- pretesi. Quando però vidi che non aveva voglia di rispondermi, rincarai la dose. Eh, no! Avevo sempre odiato i ‘due pesi e due misure’! La sincerità doveva essere da ambo le parti!
-O preferisci continuare la lite di prima?- aggiunsi con un ghigno incattivito. Non avevo idea di che reazione gli avessi scatenato con le mie parole; ma mi ritrovai schiacciata al suo corpo e le sue mani mi stavano slacciando l’accappatoio in modo frenetico e deciso.
O Cristo, che pensava di fare?!


 

 Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!

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Solo per un week-end di Isabella v (Sara)
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