Cap. 52
Ciao ragazze!
Eccovi uno dei nostri capitoli preferiti.
Nessuna di voi ha intuito il perchè Bella, nello spoiler, si
senta quasi male... meglio, così avrete una sorpresa!
Ringraziamo tutte le lettrici che ci continuano a seguire con enorme
affetto nonostante la storia sia diventata molto lunga.
Speriamo vivamente di non venirvi mai a noia, anche perchè
non
abbiamo la più pallida idea di quanti capitoli ci saranno
ancora, ma sappiamo con certezza che saranno molti.
Bene, ora vi lasciamo alla lettura e vi mandiamo un bacione a tutte
quante!
A lunedì!
CAPITOLO
52
Scommessa
Pov Edward
Ero contento: dopo
aver
raccontato a Charlie e agli altri quello che era accaduto a Bella e a
me, vedevo la mia piccolina che piano piano si rilassava;
l’unica
che mi sembrava ancora mogia era Alice… evidentemente il suo
umore nero aveva a che fare con la discussione con Jasper…
ero
sicuro che ormai avesse capito che lei non c’entrava niente
con
la situazione a scuola, che non era affatto colpa sua. D’un
tratto si alzò.
-Scusate sono un
po’
stanca stasera… vi do la buonanotte e vado a dormire-
mormorò. La mamma la fissò preoccupata, ma lei
teneva gli
occhi bassi stando bene attenta a non incrociare i suoi; infine si
avviò verso le camere con passo lento e strascicato.
Notai che alle sue
parole la
postura di mia madre si era irrigidita, rendendo la sua posa non del
tutto naturale; probabilmente si era autoimposta di assumere
l’atteggiamento più distaccato possibile, ma non
era
riuscita ad ingannarmi… poi, dopo che mia sorella era salita
in
camera, si era leggermente rilassata, ricominciando a respirare
regolarmente.
Chissà
cosa ne pensavano
mamma e Charlie… sicuramente si erano fatti
un’idea della
situazione tesa tra quei due; certo, magari non del tutto
precisa… ma, conoscendo mia madre, ero sicuro che avesse
sviscerato in modo molto dettagliato la questione: d’altronde
era
in gioco il benessere e la felicità della sua adorata
bambina…
Dopo qualche minuto
di
imbarazzato silenzio Charlie se ne uscì con una domanda a
dir
poco sconvolgente, che ci lasciò tutti basiti.
-Allora
Rose… vorrei un
tuo parere… è comoda la jeep di Emmett?-
esclamò,
ridendo piuttosto maliziosamente. Oh, porca di quella… li
aveva
sgamati!! Strabuzzai gli occhi per l’enorme shock e a stento
riuscii a non esternare la mia sorpresa.
-Charlieee!!!-
urlò mia
madre, in tono di rimprovero. Intanto Rosalie, in compagnia di quel
colosso di Emmett, stavano rasentando tutte le sfumature di
rosso
possibili e immaginabili…
Sghignazzai
anch’io alla
vista di quello spassoso spettacolo! Veder arrossire di vergogna quel
marcantonio di Emm era una visione che andava assaporata con
gusto… grande Charlie!
Però
l’occhiata da
banchisa polare che mi lanciò l’orso mi
raggelò sul
posto, e mi fece smettere immediatamente di spassarmela, divertito dai
suoi guai con ‘la legge’.
Aveva ragione
Bella: suo padre
se ne era accorto eccome, entrando in garage! Ma quanto erano stati
stupidi quei due? Avrebbero potuto rimanere nelle loro
camere…
oppure chiedermi di rifugiarsi nella stanza del pianoforte…
avrei dato loro la mia stanza e la mia benedizione, per quel nobile
intento!
Mi
scappò nuovamente da
ridere ma cercai di trattenermi, per non incorrere nell’ira
funesta di Emmett; nel frattempo mi accorsi con una punta di invidia
che, al contrario di me, Jake non faceva nulla per limitarsi nello
spasso, e stava ridendo sfacciatamente. Bella invece era ancora
più bianca del solito, chissà a cosa stava
pensando…
-Che
c’è? Che ho
detto di male, ragazzi? Volevo solo sapere se si sta comodi…
lei
ci ha viaggiato parecchie volte, no? So che se ne intende di
auto… e volevo un parere professionale!- si
giustificò,
con finta innocenza quella volpe di Charlie.
A quel punto Jacob
non
riuscì proprio più a trattenersi e
scoppiò in una
sonora e incontenibile risata; ed io lo raggiunsi
immediatamente,
incurante degli sguardi sottozero lanciati dal mio fratellone.
Subito
però Charlie si girò a fissarmi, con
l’occhio torvo. Ahia, guai in vista!
-Io, fossi in te,
avrei proprio
poco da ridere, ragazzo! Lo so che sei colpevole di aver irretito la
mia dolce bambina!- ringhiò, serio. Cazzo, beccato in
pieno!!
Non ci potevo credere…
Altro che gli
sguardi gelidi
dell’orso… Charlie mi aveva catapultato
direttamente al
Polo Sud! Avrei dovuto chiedere una calda ospitalità ai
pinguini
dell’Antartide… oh, povero me…
Un brivido
ghiacciato mi corse
lungo la schiena, il sorriso mi si bloccò sulle labbra,
trasformandosi in una smorfia spaventata; la salivazione intanto mi si
era azzerata e feci perfino fatica a deglutire… e che cazzo!
Non
mi ero mai ritrovato in vita mia in quel tipo di situazione…
alla soglia del patibolo… giudice e giuria impersonati dal
padre
della mia ragazza, capo della polizia, uomo avvezzo alle armi da
fuoco… e lui continuava a guardarmi con un ghigno non
proprio
amichevole…
Ebbi solo la forza
di voltarmi leggermente per osservare le reazioni degli altri.
La mia cara mammina
stava
crudelmente ridendo delle disgrazie del suo figliolo adorato; e
Bella… bè la mia pallida ragazza probabilmente
era in
procinto di svenire da un momento all’altro per mancanza di
ossigeno, visto che aveva smesso di respirare completamente…
ne
ero sicuro perché il suo torace non si muoveva di mezzo
millimetro. La preoccupazione per lei, mi fece riprendere
lucidità e soprattutto un sano contatto con la
realtà.
-Bella…-
la chiamai
ansioso; niente non rispondeva; -Bella… amore
respira…
non è niente… respira piccola mia…- le
sussurrai,
accarezzandola con tutta la tenerezza che possedevo. Finalmente anche
lei riprese lucidità e si riscosse dal torpore che si era
impadronito delle sue membra.
Nel frattempo
Charlie e mia madre continuavano a guardarci, sbellicandosi dalle
risate.
-Allora…
da quanto tempo
lo sapevate?- chiese Emmett con un tono odiosamente divertito.
Ricambiai il suo gelo polare con un’occhiata assassina.
-Da sempre!!-
esclamò
Charlie, mandandomi ko. Perfetto! Ora sì che eravamo tutti
quanti confusi! Cosa voleva dire con quelle incomprensibili parole?!
-Ma...
ma…- balbettò Bella.
-Bells, riprenditi
tesoro,
perché inizio a preoccuparmi che ti sia venuta una paresi
facciale… non hai ancora mosso neanche un muscolo del viso!-
la
schernì Charlie.
-Cosa vuol dire
‘da
sempre’, zio?- chiese Rosalie, mettendo da parte il suo
imbarazzo
e intervenendo finalmente anche lei nella conversazione con un sorriso
più rilassato e sereno. Sì, quei due personaggi
si erano
proprio trovati: per loro lo stupore era già passato, ma per
me
e Bella era ben diverso…
Fu la mamma a
rispondere e a illuminarci sulla loro onniscienza sentimentale.
-Vedete,
ragazzi… mano a
mano che il nostro rapporto cresceva d’intensità,
parlavamo sempre più di voi figli. Naturalmente ci eravamo
resi
conto subito che la nostra convivenza avrebbe portato decisi
cambiamenti anche nelle vostre vite… eravamo convinti che,
caratterialmente, sareste andati tutti d’accordo e avreste
potuto
anche formare delle belle coppie! Quando poi è stato il
momento
di vivere insieme sotto lo stesso tetto, eravamo sicuri che prima o poi
qualcuno di voi si sarebbe messo assieme… era
inevitabile… perché eravamo certi, conoscendovi,
che ci
sarebbe stata attrazione…- ci spiegò.
-Sì,
sì,
vabbè… dai su… veniamo alle cose
serie: voglio
sapere quale è stata la prima coppia che si è
formata… forza! Sono sicuro che siete stati voi due
piccioncini,
vero?- domandò Charlie con un ghigno divertito, rivolgendosi
alla nipote e a mio fratello.
-No, siamo solo
secondi! La medaglia d’oro è qui di fronte!-
esclamò sornione Emmett, indicandomi.
-Noooooo!!!!-
urlò Charlie terrorizzato, spaventandoci tutti.
-Papà,
cos’hai?
Stai male?- urlò Bella angosciata
dall’incomprensibile
reazione paterna; nel frattempo io ero allibito dalla reazione di mia
madre: era quasi ribaltata dalla sedia dal ridere… oddio,
che
stava succedendo? Mi sembrava di vivere in un film in cui
però
mi mancavano delle scene fondamentali per riuscire a capire cosa stesse
accadendo… non riuscivo nemmeno a pensare a cosa
dire…
Poi mia madre si
alzò in
piedi e cominciò a saltellare per tutta la stanza, stile
Alice,
urlando a squarciagola: -Ho vinto! Ho vinto! Ho vinto! A Capodanno
dovrai portarmi alle Hawaii! Evvai!!-.
Eravamo tutti
allibiti a vedere
mia madre, sempre compita e composta, elegante e riservata, urlare
contenta e saltellare come una pazza. Ora sì che lei e il
folletto erano due gocce d’acqua…
Ma…
“Ho vinto”? Cosa voleva dire? Ero sempre
più imbambolato…
-Scusa
mammina… ma potreste spiegare anche a noi..?- le chiesi, con
tono timido, incerto e confuso come non mai.
-Uffa! Non
è giusto! Il
Minnesota innevato sarebbe stato decisamente più pittoresco
e
suggestivo!- si imbronciò Charlie, sbuffando e incrociando
le
braccia al petto.
-Sì,
certo… come
no! Ce ne andiamo lontani dalla neve per ripiombare di
nuovo…
nella neve! Oh no, mio caro, voglio un posto caldo! Ho vinto
io…
e quindi mi porti alle Hawaii! E con questo dichiaro chiuso il
discorso!- esclamò mia madre, anche lei con le braccia
incrociate sul petto.
Wow! Sì,
ora come non mai, capivo da chi avesse preso Alice! Talis
mater…
-Scusate, ma fate
capire anche
noi?- chiese, sospettoso Jacob. -Non ditemi che avete fatto quello che
penso io..?- azzardò. Ma cosa… cosa…?!
Io ero
sempre più sconvolto e anche Bella non era certo
più
lucida di me. Jacob invece se la rideva, convinto di avere capito di
cosa parlassero quei due pazzi che ci ritrovavamo come
genitori…
-Abbiamo
scommesso!- ci rivelò Charlie. L’effetto della sua
frase fu paragonabile a uno scossone.
-Io,
conoscendo la
passionalità nascosta di Rosalie e il carattere spigliato e
allegro di Emmett ero stra stra sicuro che vi sareste messi insieme per
primi…- dichiarò Charlie, sconfitto,
accasciandosi
mollemente sulla sedia.
-Io invece, che
sono una donna e
ho l’occhio lungo…- e la mamma guardò
Charlie che
sbuffò irritato; -…ero convintissima che Edward e
Bella
avrebbero fregato tutti! E ho avuto ragione! Eccome se l’ho
avuta!!- dichiarò trionfante.
-Ma se neppure si
sopportavano
all’inizio! Come potevi essere sicura che…-
obiettò
Charlie, ma mia madre lo interruppe.
-Uomo di poca fede!
Si vedeva
lontano un miglio che Edward la stava trattando così solo
perché se ne stava perdutamente innamorando…-
affermò con piglio sicuro; io sgranai gli occhi insieme agli
altri commensali. Ma… ma… se in quel periodo
non
sapevo neanche io cosa provavo per lei! Ma…
cos’era… mia madre? Un’indovina?!
-…e ti
avevo anche
avvertito, mio caro! Ma tu no! Uomo caparbio e orgoglioso, hai voluto
per forza scommettere, sicurissimo di vincere! Ah, e invece, mio povero
maritino, beccati questa! E ricordati la prossima volta…
dammi
retta! Le donne hanno un sesto senso per queste cose… quando
te
lo ficcherai in quella testaccia dura?- esclamò, sempre
più gongolante per la vittoria. Giuro che non la riconoscevo
nemmeno… quello era un lato di mia madre che non avevo mai
visto. Era veramente forte! Ormai ridevamo di gusto tutti, compreso per
la mega predica che gli aveva fatto.
-Oddio Esme! Sei un
mito… giuro!- affermò Jacob. Assentimmo tutti.
-E da
quant’è che
sapete tutto?- chiesi, io ormai curioso di sapere da
quant’è che facevamo la figura degli stupidi.
-Bé…
di Emmett e
Rosalie abbiamo avuto l’innegabile conferma solo stasera; ma
non
riuscivamo a capire se stavate insieme già da
tempo…
perlomeno io speravo che vi foste dati una mossa già da un
po’, ma evidentemente…- spiegò Charlie,
ancora
triste per aver perso la scommessa.
-Degli altri due
invece ce ne eravamo accorti subito… praticamente la sera
del matrimonio!- continuò mia madre.
-Cosaaa??? Ma se
non lo sapevano nemmeno loro!- urlò, meravigliata Bella,
indicando noi ragazzi.
-Tesoro…
magari vi
potrà sembrare che noi adulti siamo presi da mille altre
cose:
dal lavoro, dalla casa, dagli impegni… ma siamo sempre molto
attenti… soprattutto per quello che riguarda voi figli. Era
già da qualche giorno prima del matrimonio che avevamo
notato
come erano cambiati gli sguardi e l’atmosfera tra voi, Edward
e
Bella… vi piacevate e molto anche, ma… sembrava
che
nessuno dei due avesse il coraggio di fare il primo passo…
poi,
figliola, al matrimonio quando hai cantato quella magnifica canzone,
sembrava che tutto il mondo girasse intorno a voi due…
sembrava
quasi che stessi cantando per lui! E tu, Edward, non ti sei neanche
reso conto di tutto l’amore che sprigionava il tuo sguardo in
quel momento… vi giuro che ne siamo rimasti
incantati…
persino Billy e il vostro preside hanno fatto delle battute a proposito
del fatto che prima o poi avremmo assistito ad un altro matrimonio in
famiglia!- ci rivelò Charlie. Bella era diventata rossa come
un
peperone ed io anche mi sentivo le guance calde. Ero in completo
imbarazzo, ma tutto sommato era una sensazione piacevole.
-Poi…
abbiamo notato che
siete spariti entrambi per un sacco di tempo! E quando siete tornati,
anche se siete stati ben attenti a non avere contatti per non destare
sospetti, ci siamo accorti di ogni cosa! Era tutto così
palese!
Vi possiamo assicurare che ogni volta che vi sfioravate, anche solo per
sbaglio, si notavano scintille tra di voi. Saremo anche vecchiotti come
reputate voi sapientoni; ma noi abbiamo appena rivissuto determinate
sensazioni… e riconosciamo benissimo certi segnali
inequivocabili!- dichiarò convinta mia madre. Poi
scoppiò
a ridere.
-Bè…
adesso fai
ridere anche noi, mamma… ormai che state raccontando i
dettagli,
rivelateceli tutti, no?- si lamentò Emmett.
-Ripensavo alla
mattina dopo il
matrimonio, quando Bella mi stava aiutando con la colazione…
ad
un certo punto è spuntato quel furbastro di
Edward… e le
ha ricordato, da diligente scolaretto, un fantomatico compito di
trigonometria… Ah ah ah! Oddio, avreste dovuto vedere la
faccia
di Bella in quell’istante… povera bimba innocente,
continuava a non afferrare il sottinteso! E lui, che si sbracciava in
segnali muti per farle capire di seguirlo in salone… giuro,
non
so come ho fatto a non scoppiarvi a ridere in faccia…-
disse,
con voce spezzata dalle risate.
-Eh sì,
perché io,
allora? Mentre scendevo in salone ‘sti due lazzaroni si
stavano
dando uno di quei baci da mozzare il respiro… allora ho
fatto un
po’ di rumore e si sono immediatamente staccati…-
rivelò Charlie; ma mia madre lo interruppe, ridendo ancora.
-E dai, caro!
Però sei
stato veramente perfido! Meno male che Edward ha ereditato la
disinvolta parlantina di suo padre! Perché quella volta li
hai
messi proprio in difficoltà! Poveri piccioncini!- lo
sgridò bonariamente mia madre.
-Ehi! Guarda che il
tuo bambino
stava praticamente mangiando la faccia alla mia bambina! Dovevo
vendicarmi in qualche modo!- si difese Charlie. Noi ragazzi ormai
eravamo spettatori attoniti e muti di un film che ci passava sotto gli
occhi, rivelandoci pian piano tutti quelli che noi pensavamo abili
sotterfugi e che invece erano state clamorose gaffe! Che pivelli!
-Perché?
Che è
successo, zio?- gli chiese curiosa Rosalie. Una risata fragorosa
uscì dalla bocca di Charlie al ricordo di quella mattina.
-Bè…
Bella era
talmente rossa e affannata… ecco, tipo il colore che ha
adesso… ma l’affanno era per il suo bacio! Allora
non ho
resistito a stuzzicarli; infatti con un broncio finto, ho chiesto ad
Edward se per caso stesse facendo di nuovo arrabbiare mia figlia,
sicuro di metterlo in difficoltà per tentare di trovare una
risposta esauriente da rifilarmi all’ultimo
secondo… e
invece devo dire che quel gran attore mi ha fregato alla grande! Anche
se, a dire la verità… non è stato
tanto galantuomo
per uscire dall’impiccio… ha accusato Bella di
stare
inveendo contro il professore di trigonometria! Così io, che
conosco i miei polli, ho rincarato la dose, dicendole che non era colpa
del professore se lei non ci capiva niente; ero sicuro che, col
carattere di Bella, poi si sarebbe offesa e gliela avrebbe fatta
pagare. Almeno sono riuscito nel mio intento?- chiese Charlie a sua
figlia.
-Sì,
papà! Ho
dichiarato subito sciopero!- rispose, orgogliosa della sua reazione. Eh
no! Non era proprio andata così!
-Sì, ma
non ha resistito
neanche un minuto! Accanita scioperante! - dichiarai vittorioso.
Charlie e mia madre si misero a ridere, mentre Bella mi
lanciò
un’occhiataccia.
-Bè,
almeno ci hai
provato, tesoro… ma so perfettamente che al fascino di mio
figlio difficilmente si resiste!- affermò orgogliosa mia
madre.
Ridemmo tutti.
-Ok, ora basta!
Abbiamo capito
la lezione: non voglio neanche sapere di tutte le altre volte che
abbiamo fatto delle figuracce con voi… ci avete umiliati
abbastanza!- dichiarò il mio amore, ancora tutta color
ciliegia... era bellissima, così imbarazzata! La adoravo!
Mmm,
la mia ciliegina sulla panna… dio, ero malato…
-Ma
allora… non siete
arrabbiati perché non vi abbiamo detto niente… o
perché stiamo assieme?- chiese Rosalie, titubante. La
questione
era decisamente interessante ed ebbe il potere di riscuotermi dai miei
pensieri da maniaco… non mi erano sembrati arrabbiati, ma
volevo
esserne sicuro.
-E
perché dovremmo essere
arrabbiati?- domandò mia madre, confermando la mia ipotesi.
Per
quanto potessi esserne razionalmente convinto, mi scappò un
liberatorio sospiro di sollievo.
-Sentite
ragazzi
miei… siete tutti abbastanza grandicelli e potete scegliere
con
chi stare. Eravamo a conoscenza di ciò a cui avremmo potuto
andare incontro, sposandoci; ma ci eravamo anche resi conto che se
aveste scoperto di voler stare insieme, noi non avremmo avuto il
diritto di impedirvelo… l’unica cosa che avevamo
sperato e
ancora speriamo è che, in caso di litigi, tutti
voi siate
abbastanza maturi da non coinvolgere l’intera famiglia in una
guerra all’ultimo sangue; e abbiamo visto che così
è stato per ehm… voi…- si
fermò un attimo,
in dubbio se continuare o meno.
Abbassammo tutti la
testa un po’ imbarazzati perché sapevamo benissimo
a chi si riferisse...
-Forza dai,
ragazzi! Ci spiegate
cosa diavolo è successo nel week-end alla casa al mare? Quei
due
di sopra erano partiti che sembravano già una
coppia… e
sono tornati che se non si accoltellano poco ci manca!-
dichiarò
arrabbiato Charlie.
Ci guardammo tutti
e Bella,
prendendo coraggiosamente la parola, spiegò tutto per filo e
per
segno, anche la storia di Alice, dopo avermi chiesto il permesso con
uno sguardo.
Vidi mia madre
rattristarsi
sempre di più, soprattutto per la sofferenza che aveva
accompagnato mia sorella in tutti quei mesi, senza che riuscisse a
tirarla fuori per non farci preoccupare.
-Ragazzi…
siamo molto
orgogliosi di voi per come avete gestito la situazione… e
Bella,
amore… forse hai sbagliato a tirare uno schiaffo a tuo
fratello… ma quando ci vuole ci vuole!- esclamò
suo padre.
-Charlieeee!!!- lo
sgridò
di nuovo mia mamma; era proprio incapace di sopportare la
violenza… perfino quella abbastanza limitata di un ceffone!
-Ehhhh Charlie e
Charlie un
corno! Mio figlio si è comportato come un emerito
deficiente,
anche se stava soffrendo… e sua sorella ha fatto bene a
dargli
uno scrollone! E per la cronaca: oggi tua figlia è stata un
mito
a tirargli quella secchiata d’acqua!- dichiarò,
convinto
delle sue idee. Anch’io la pensavo così, ma con lo
sguardo
incollerito che gli lanciò mia madre, non osai aprire bocca.
-Ah… e
cosa pensi che
abbiano risolto così, quei due testoni? Un bel niente! Quei
due
ragazzi si amano alla follia… e se ti ricordi ancora, alla
loro
età, si fa presto a rischiare di perdere il vero amore,
magari
solo per delle stupide incomprensioni… quindi dobbiamo
assolutamente aiutarli… dare loro una piccola spinta, ecco!-
si
illuminò mia mamma.
Wow, aveva avuto la
mia stessa
idea! Ma la situazione era ingarbugliata e un riavvicinamento era
più facile a dirsi che a farsi!
-Sì, una
piccola
spinta… fosse facile! Cosa vorresti fare? Chiuderli nella
stessa
stanza e buttare via la chiave finché non si chiariscono?
Secondo me sarebbero anche capaci di farsi fuori… anzi no mi
correggo… Alice sarebbe capace di cavargli gli occhi! Dio,
quando è arrabbiata mi ricorda tanto te… e vi
assicuro
ragazzi che non conviene far arrabbiare questo scricciolo di donna
perché fa veramente paura!- esordì Charlie,
facendoci
scoppiare in una sonora risata. Aveva perfettamente ragione, la mamma
era di quelle classiche acque chete che se smosse diventavano un mare
in tempesta…
-Ma sei un genio!-
esclamò la mamma, tuffandosi tra le sue braccia e baciandolo
appassionatamente.
-Ma per favore!
Abbiamo appena
finito di cenare! Mi fate venire gli incubi!- si lamentò
Emmett,
ottenendo la nostra schifata approvazione e il nostro assenso.
-Vedete di
piantarla con
‘sta storia che i genitori devono essere asessuati! Vi
conviene
smetterla, altrimenti, quando avremo dei nipotini, li istruiremo
personalmente… così che non avrete più
un minuto
di intimità neanche di notte!- ci minacciò
Charlie. Vidi
Emmett impallidire, immaginandosi un futuro fatto di tanti pannolini e
niente sesso…
-Cosa intendevi
Esme?- chiese
Rosalie, tentando di riportare il discorso in tematiche meno
agghiaccianti e pericolose. Il viso le si illuminò per
l’idea che aveva avuto.
-Allora…
Charlie mi ha
detto che tutta la zona è in allerta per il fine settimana;
infatti è in arrivo da nord una forte tempesta fuori
stagione,
che ci bloccherà a causa della neve. Bene! Potremmo
sfruttare
questa situazione estrema a nostro vantaggio! Voi ragazzi vi occuperete
di Jasper e voi ragazze di Alice… In settimana io mi
premurerò di preparare la casa al mare e tutto
l’occorrente per sopravvivere due giorni senza luce e gas,
nel
caso la tempesta li lasci isolati… Poi sabato mattina li
porterete nella casa al mare separatamente… e senza che se
ne
accorgano li lascerete lì, senza cellulare e senza auto. O
si
chiariscono… o si chiariscono!- finì di spiegare
la
mamma, soddisfatta della sua idea.
-Sì,
ma… come li
convinceremo a venire lì per il weekend, sapendo che
è in
arrivo la tempesta e che ci sarà il rischio di rimanere
isolati?- chiese Emmett.
-Bè,
ragazzi… io
vi ho dato l’idea e vi preparo la casa… al resto
pensateci
voi! Suvvia, un po’ di adolescenziale inventiva, figlioli!-
ci
rimproverò.
Eravamo tutti
entusiasti…
effettivamente il machiavellico piano materno avrebbe potuto
funzionare! Anche se avevo sinceramente paura della reazione di
Alice… Jasper avrebbe potuto rischiare la morte…
affogato
in piscina o ammazzato nel sonno, erano quelle le mie due ipotesi
più accreditate….
-Esme, sei
veramente fantastica!
Ti voglio proprio bene! E se il tuo piano funzionerà e
finalmente mio fratello ed Alice finiranno di soffrire, ho
già
in mente un regalo da farti! E sono sicura che lo apprezzerai
moltissimo!- affermò Bella e la abbracciò,
schioccandole
un sonoro bacio sulla guancia.
Le guardai,
sorridendo felice.
Quella sera tutto era stato rivelato, tutto era stato risolto, e anche
l’ultimo ostacolo alla felicità completa di questa
famiglia stava probabilmente per essere superato. Sì, in
quel
momento ero dannatamente ottimista: il futuro sembrava meraviglioso!
-Oh cara, non devi
disturbarti… la vostra felicità è
anche la
nostra!- le mormorò commossa, mia madre, donandole una
carezza.
-Non lo faccio per
riconoscenza,
Esme! Lo faccio perché te lo meriti veramente. Hai donato a
tutti noi un amore che non credevo più di poter provare,
quello
si sente per una mamma… Grazie!- e si abbracciarono ancora,
facendo scendere calde lacrime non solo sui loro visi ma anche su
quelli di tutti noi… persino Emmett vidi che si asciugava
una
lacrima.
Poi Charlie si
schiarì la voce e riportò l’attenzione
su di lui.
-Ok
ragazzi… ora la nota
dolente: le regole!- sgranammo gli occhi. Regole? Quali regole?! Un
brivido di autentica paura mi paralizzò.
-Di cosa stai
parlando,
Charlie?- domandai, incapace di trattenermi. Lo vidi sorridere
sornione… e quel sorriso, chissà
perché, non mi
rassicurava per niente…
-Allora sappiamo
che siete
innamorati… sappiamo che siete giovani… e anche
ormai
tutti maggiorenni o quasi… sappiamo che
l’attrazione
è una cosa a cui difficilmente alla vostra età si
riesce
a rinunciare… sappiamo che i vostri ormoni sono
impazziti… ma… regola fondamentale
sarà: niente
sesso in casa e soprattutto… ognuno dorme nel proprio
letto!-
dichiarò, con tono fermo e deciso.
-Cosaaaa???
Perché voi
non lo fate?- si lamentò Emmett, prendendosi uno degli
scappellotti più dolorosi di Rosalie.
-Perché
non perdi mai l’occasione di stare zitto?- gli
sibilò furiosa.
-Sì,
vabbè adesso
non esagerare… così li spaventi…- lo
fermò
mia madre. -Quello che intende Charlie è che vi chiediamo di
essere rispettosi della nostra presenza in casa… vorremmo
che
quando io e lui siamo in casa, evitaste certi atteggiamenti…
così non rischieremo imbarazzi per tutti…
vorremmo
risparmiarci certe visioni, del tipo entrare la mattina in una delle
vostre camere e vedere certe scene nei letti! Quindi per questo vi
chiediamo di continuare a mantenere le vostre attuali camere, senza
condividere anche queste. Ci sembra già tanto il fatto che
condividiate lo stesso tetto… quindi per tutto il resto
potrete
aspettare ancora un po’ di tempo. Sarà anche
più
semplice continuare ad avere i propri spazi per quando litigherete,
perché credetemi: conoscendo i vostri caratteri forti,
succederà spesso!- ci spiegò mia madre.
Mi sembrava un
discorso corretto
e sensato e anche per gli altri era così perché
assentimmo tutti. Facemmo ancora qualche chiacchiera, poi Jacob ci
diede la buonanotte, ringraziò Esme e Charlie per la cena e
si
congedò.
Anche noi salimmo
nelle nostre
camere, scortati dal servizio di polizia di un efficiente Charlie; e
dopo aver dato un bacio leggero ma pieno di felicità al mio
dolce angelo (mi faceva ancora un po’ male il labbro
spaccato),
me ne andai in camera e mi misi a letto, stravolto da quella strana
giornata e addormentandomi in un batter d’occhio.
ANTEPRIMA
CAPITOLO 53
-Ciao Jazz!-
salutammo,
arrivati al suo tavolo. Tutti, naturalmente, si girarono a guardarci,
specialmente le ragazze. tutte interessate al fatto, piuttosto inaudito
per la verità, che io mi fossi momentaneamente staccato
dalla
mia inseparabile metà.
Sperai
ardentemente che nessuna
di loro avesse con me un approccio di un qualsiasi tipo; infatti sapevo
benissimo che, in quel preciso istante, Bella mi stava
osservando… e le sue occhiate in cagnesco alle galline
starnazzanti erano inequivocabili… mi augurai che la fredda
indifferenza del mio atteggiamento potesse essere sufficiente per
scoraggiare ogni velleità flirtereccia di quelle papere
spelacchiate… non volevo che il mio angelo si irritasse e si
rovinasse la giornata per colpa di qualche stupida oca che poteva
tentare di fare la svenevole con il sottoscritto...
-Ehi, ciao
ragazzi! C’è qualcosa che non va?- ci
domandò Jazz, subito preoccupato.
-No, no non ti
preoccupare…- lo rassicurai. -E’ solo che questa
mattina
mi ha chiamato Jacob… e mi ha informato che per il fine
settimana è prevista una tempesta di neve molto
forte…-
esordii con il mio copione.
Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
the
dark side of the moon di barbara_f
Solo
per un week-end di Isabella v
(sara_g)
Rock my
life
di Isabella v
(sara_g)
Testa o
Cuore? di Isabella
v (sara_g)
My Pretty Woman di pensiera
Lightning in my life
di elisa1975
NASTY GAME
di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di
endif
Bastardo
in trappola di vampirettafolle
Un'altra
opportunità di eli777
Farfalle colorate
di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di
bellsmarie80
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
Il precettore
di porporina
L'altra
metà del cuore di sara_g
L'Alba Di Un Nuovo
Giorno.... (Pov.Edward) di LadyIsabelCullen
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