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Autore: IsaMarie    09/12/2010    20 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 52 Ciao ragazze!
Eccovi uno dei nostri capitoli preferiti.
Nessuna di voi ha intuito il perchè Bella, nello spoiler, si senta quasi male... meglio, così avrete una sorpresa!
Ringraziamo tutte le lettrici che ci continuano a seguire con enorme affetto nonostante la storia sia diventata molto lunga.
Speriamo vivamente di non venirvi mai a noia, anche perchè non abbiamo la più pallida idea di quanti capitoli ci saranno ancora, ma sappiamo con certezza che saranno molti.
Bene, ora vi lasciamo alla lettura e vi mandiamo un bacione a tutte quante!
A lunedì!






CAPITOLO 52

Scommessa



Pov Edward

Ero contento: dopo aver raccontato a Charlie e agli altri quello che era accaduto a Bella e a me, vedevo la mia piccolina che piano piano si rilassava; l’unica che mi sembrava ancora mogia era Alice… evidentemente il suo umore nero aveva a che fare con la discussione con Jasper… ero sicuro che ormai avesse capito che lei non c’entrava niente con la situazione a scuola, che non era affatto colpa sua. D’un tratto si alzò.
-Scusate sono un po’ stanca stasera… vi do la buonanotte e vado a dormire- mormorò. La mamma la fissò preoccupata, ma lei teneva gli occhi bassi stando bene attenta a non incrociare i suoi; infine si avviò verso le camere con passo lento e strascicato.
Notai che alle sue parole la postura di mia madre si era irrigidita, rendendo la sua posa non del tutto naturale; probabilmente si era autoimposta di assumere l’atteggiamento più distaccato possibile, ma non era riuscita ad ingannarmi… poi, dopo che mia sorella era salita in camera, si era leggermente rilassata, ricominciando a respirare regolarmente.
Chissà cosa ne pensavano mamma e Charlie… sicuramente si erano fatti un’idea della situazione tesa tra quei due; certo, magari non del tutto precisa… ma, conoscendo mia madre, ero sicuro che avesse sviscerato in modo molto dettagliato la questione: d’altronde era in gioco il benessere e la felicità della sua adorata bambina…
Dopo qualche minuto di imbarazzato silenzio Charlie se ne uscì con una domanda a dir poco sconvolgente, che ci lasciò tutti basiti.
-Allora Rose… vorrei un tuo parere… è comoda la jeep di Emmett?- esclamò, ridendo piuttosto maliziosamente. Oh, porca di quella… li aveva sgamati!! Strabuzzai gli occhi per l’enorme shock e a stento riuscii a non esternare la mia sorpresa.
-Charlieee!!!- urlò mia madre, in tono di rimprovero. Intanto Rosalie, in compagnia di quel colosso di  Emmett, stavano rasentando tutte le sfumature di rosso possibili e immaginabili…
Sghignazzai anch’io alla vista di quello spassoso spettacolo! Veder arrossire di vergogna quel marcantonio di Emm era una visione che andava assaporata con gusto… grande Charlie!
Però l’occhiata da banchisa polare che mi lanciò l’orso mi raggelò sul posto, e mi fece smettere immediatamente di spassarmela, divertito dai suoi guai con ‘la legge’.
Aveva ragione Bella: suo padre se ne era accorto eccome, entrando in garage! Ma quanto erano stati stupidi quei due? Avrebbero potuto rimanere nelle loro camere… oppure chiedermi di rifugiarsi nella stanza del pianoforte… avrei dato loro la mia stanza e la mia benedizione, per quel nobile intento!
Mi scappò nuovamente da ridere ma cercai di trattenermi, per non incorrere nell’ira funesta di Emmett; nel frattempo mi accorsi con una punta di invidia che, al contrario di me, Jake non faceva nulla per limitarsi nello spasso, e stava ridendo sfacciatamente. Bella invece era ancora più bianca del solito, chissà a cosa stava pensando…
-Che c’è? Che ho detto di male, ragazzi? Volevo solo sapere se si sta comodi… lei ci ha viaggiato parecchie volte, no? So che se ne intende di auto… e volevo un parere professionale!- si giustificò, con finta innocenza quella volpe di Charlie.
A quel punto Jacob non riuscì proprio più a trattenersi e scoppiò in una sonora  e incontenibile risata; ed io lo raggiunsi immediatamente, incurante degli sguardi sottozero lanciati dal mio fratellone.
Subito però Charlie si girò a fissarmi, con l’occhio torvo. Ahia, guai in vista!
-Io, fossi in te, avrei proprio poco da ridere, ragazzo! Lo so che sei colpevole di aver irretito la mia dolce bambina!- ringhiò, serio. Cazzo, beccato in pieno!! Non ci potevo credere…
Altro che gli sguardi gelidi dell’orso… Charlie mi aveva catapultato direttamente al Polo Sud! Avrei dovuto chiedere una calda ospitalità ai pinguini dell’Antartide… oh, povero me…
Un brivido ghiacciato mi corse lungo la schiena, il sorriso mi si bloccò sulle labbra, trasformandosi in una smorfia spaventata; la salivazione intanto mi si era azzerata e feci perfino fatica a deglutire… e che cazzo! Non mi ero mai ritrovato in vita mia in quel tipo di situazione… alla soglia del patibolo… giudice e giuria impersonati dal padre della mia ragazza, capo della polizia, uomo avvezzo alle armi da fuoco… e lui continuava a guardarmi con un ghigno non proprio amichevole…
Ebbi solo la forza di voltarmi leggermente per osservare le reazioni degli altri.
La mia cara mammina stava crudelmente ridendo delle disgrazie del suo figliolo adorato; e Bella… bè la mia pallida ragazza probabilmente era in procinto di svenire da un momento all’altro per mancanza di ossigeno, visto che aveva smesso di respirare completamente… ne ero sicuro perché il suo torace non si muoveva di mezzo millimetro. La preoccupazione per lei, mi fece riprendere lucidità e soprattutto un sano contatto con la realtà.
-Bella…- la chiamai ansioso; niente non rispondeva; -Bella… amore respira… non è niente… respira piccola mia…- le sussurrai, accarezzandola con tutta la tenerezza che possedevo. Finalmente anche lei riprese lucidità e si riscosse dal torpore che si era impadronito delle sue membra.
Nel frattempo Charlie e mia madre continuavano a guardarci, sbellicandosi dalle risate.
-Allora… da quanto tempo lo sapevate?- chiese Emmett con un tono odiosamente divertito. Ricambiai il suo gelo polare con un’occhiata assassina.
-Da sempre!!- esclamò Charlie, mandandomi ko. Perfetto! Ora sì che eravamo tutti quanti confusi! Cosa voleva dire con quelle incomprensibili parole?!
-Ma... ma…- balbettò Bella.
-Bells, riprenditi tesoro, perché inizio a preoccuparmi che ti sia venuta una paresi facciale… non hai ancora mosso neanche un muscolo del viso!- la schernì Charlie.
-Cosa vuol dire ‘da sempre’, zio?- chiese Rosalie, mettendo da parte il suo imbarazzo e intervenendo finalmente anche lei nella conversazione con un sorriso più rilassato e sereno. Sì, quei due personaggi si erano proprio trovati: per loro lo stupore era già passato, ma per me e Bella era ben diverso…
Fu la mamma a rispondere e a illuminarci sulla loro onniscienza sentimentale.
-Vedete, ragazzi… mano a mano che il nostro rapporto cresceva d’intensità, parlavamo sempre più di voi figli. Naturalmente ci eravamo resi conto subito che la nostra convivenza avrebbe portato decisi cambiamenti anche nelle vostre vite… eravamo convinti che, caratterialmente, sareste andati tutti d’accordo e avreste potuto anche formare delle belle coppie! Quando poi è stato il momento di vivere insieme sotto lo stesso tetto, eravamo sicuri che prima o poi qualcuno di voi si sarebbe messo assieme… era inevitabile… perché eravamo certi, conoscendovi, che ci sarebbe stata attrazione…- ci spiegò.
-Sì, sì, vabbè… dai su… veniamo alle cose serie: voglio sapere quale è stata la prima coppia che si è formata… forza! Sono sicuro che siete stati voi due piccioncini, vero?- domandò Charlie con un ghigno divertito, rivolgendosi alla nipote e a mio fratello.
-No, siamo solo secondi! La medaglia d’oro è qui di fronte!- esclamò sornione Emmett, indicandomi.
-Noooooo!!!!- urlò Charlie terrorizzato, spaventandoci tutti.
-Papà, cos’hai? Stai male?- urlò Bella angosciata dall’incomprensibile reazione paterna; nel frattempo io ero allibito dalla reazione di mia madre: era quasi ribaltata dalla sedia dal ridere… oddio, che stava succedendo? Mi sembrava di vivere in un film in cui però mi mancavano delle scene fondamentali per riuscire a capire cosa stesse accadendo… non riuscivo nemmeno a pensare a cosa dire…
Poi mia madre si alzò in piedi e cominciò a saltellare per tutta la stanza, stile Alice, urlando a squarciagola: -Ho vinto! Ho vinto! Ho vinto! A Capodanno dovrai portarmi alle Hawaii! Evvai!!-.
Eravamo tutti allibiti a vedere mia madre, sempre compita e composta, elegante e riservata, urlare contenta e saltellare come una pazza. Ora sì che lei e il folletto erano due gocce d’acqua…
Ma… “Ho vinto”? Cosa voleva dire? Ero sempre più imbambolato…
-Scusa mammina… ma potreste spiegare anche a noi..?- le chiesi, con tono timido, incerto e confuso come non mai.
-Uffa! Non è giusto! Il Minnesota innevato sarebbe stato decisamente più pittoresco e suggestivo!- si imbronciò Charlie, sbuffando e incrociando le braccia al petto.
-Sì, certo… come no! Ce ne andiamo lontani dalla neve per ripiombare di nuovo… nella neve! Oh no, mio caro, voglio un posto caldo! Ho vinto io… e quindi mi porti alle Hawaii! E con questo dichiaro chiuso il discorso!- esclamò mia madre, anche lei con le braccia incrociate sul petto.
Wow! Sì, ora come non mai, capivo da chi avesse  preso Alice! Talis mater…
-Scusate, ma fate capire anche noi?- chiese, sospettoso Jacob. -Non ditemi che avete fatto quello che penso io..?- azzardò. Ma cosa… cosa…?! Io ero sempre più sconvolto e anche Bella non era certo più lucida di me. Jacob invece se la rideva, convinto di avere capito di cosa parlassero quei due pazzi che ci ritrovavamo come genitori…
-Abbiamo scommesso!- ci rivelò Charlie. L’effetto della sua frase fu paragonabile a uno scossone.
 -Io, conoscendo la passionalità nascosta di Rosalie e il carattere spigliato e allegro di Emmett ero stra stra sicuro che vi sareste messi insieme per primi…- dichiarò Charlie, sconfitto, accasciandosi mollemente sulla sedia.
-Io invece, che sono una donna e ho l’occhio lungo…- e la mamma guardò Charlie che sbuffò irritato; -…ero convintissima che Edward e Bella avrebbero fregato tutti! E ho avuto ragione! Eccome se l’ho avuta!!- dichiarò trionfante.
-Ma se neppure si sopportavano all’inizio! Come potevi essere sicura che…- obiettò Charlie, ma mia madre lo interruppe.
-Uomo di poca fede! Si vedeva lontano un miglio che Edward la stava trattando così solo perché se ne stava perdutamente innamorando…- affermò con piglio sicuro; io sgranai gli occhi insieme agli altri commensali. Ma… ma… se in quel periodo non  sapevo neanche io cosa provavo per lei! Ma… cos’era… mia madre? Un’indovina?!
-…e ti avevo anche avvertito, mio caro! Ma tu no! Uomo caparbio e orgoglioso, hai voluto per forza scommettere, sicurissimo di vincere! Ah, e invece, mio povero maritino, beccati questa! E ricordati la prossima volta… dammi retta! Le donne hanno un sesto senso per queste cose… quando te lo ficcherai in quella testaccia dura?- esclamò, sempre più gongolante per la vittoria. Giuro che non la riconoscevo nemmeno… quello era un lato di mia madre che non avevo mai visto. Era veramente forte! Ormai ridevamo di gusto tutti, compreso per la mega predica che gli aveva fatto.
-Oddio Esme! Sei un mito… giuro!- affermò Jacob. Assentimmo tutti.
-E da quant’è che sapete tutto?- chiesi, io ormai curioso di sapere da quant’è che facevamo la figura degli stupidi.
-Bé… di Emmett e Rosalie abbiamo avuto l’innegabile conferma solo stasera; ma non riuscivamo a capire se stavate insieme già da tempo… perlomeno io speravo che vi foste dati una mossa già da un po’, ma evidentemente…- spiegò Charlie, ancora triste per aver perso la scommessa.
-Degli altri due invece ce ne eravamo accorti subito… praticamente la sera del matrimonio!- continuò mia madre.
-Cosaaa??? Ma se non lo sapevano nemmeno loro!- urlò, meravigliata Bella, indicando noi ragazzi.
-Tesoro… magari vi potrà sembrare che noi adulti siamo presi da mille altre cose: dal lavoro, dalla casa, dagli impegni… ma siamo sempre molto attenti… soprattutto per quello che riguarda voi figli. Era già da qualche giorno prima del matrimonio che avevamo notato come erano cambiati gli sguardi e l’atmosfera tra voi, Edward e Bella… vi piacevate e molto anche, ma… sembrava che nessuno dei due avesse il coraggio di fare il primo passo… poi, figliola, al matrimonio quando hai cantato quella magnifica canzone, sembrava che tutto il mondo girasse intorno a voi due… sembrava quasi che stessi cantando per lui! E tu, Edward, non ti sei neanche reso conto di tutto l’amore che sprigionava il tuo sguardo in quel momento… vi giuro che ne siamo rimasti incantati… persino Billy e il vostro preside hanno fatto delle battute a proposito del fatto che prima o poi avremmo assistito ad un altro matrimonio in famiglia!- ci rivelò Charlie. Bella era diventata rossa come un peperone ed io anche mi sentivo le guance calde. Ero in completo imbarazzo, ma tutto sommato era una sensazione piacevole.
-Poi… abbiamo notato che siete spariti entrambi per un sacco di tempo! E quando siete tornati, anche se siete stati ben attenti a non avere contatti per non destare sospetti, ci siamo accorti di ogni cosa! Era tutto così palese! Vi possiamo assicurare che ogni volta che vi sfioravate, anche solo per sbaglio, si notavano scintille tra di voi. Saremo anche vecchiotti come reputate voi sapientoni; ma noi abbiamo appena rivissuto determinate sensazioni… e riconosciamo benissimo certi segnali inequivocabili!- dichiarò convinta mia madre. Poi scoppiò a ridere.
-Bè… adesso fai ridere anche noi, mamma… ormai che state raccontando i dettagli, rivelateceli tutti, no?- si lamentò Emmett.
-Ripensavo alla mattina dopo il matrimonio, quando Bella mi stava aiutando con la colazione… ad un certo punto è spuntato quel furbastro di Edward… e le ha ricordato, da diligente scolaretto, un fantomatico compito di trigonometria… Ah ah ah! Oddio, avreste dovuto vedere la faccia di Bella in quell’istante… povera bimba innocente, continuava a non afferrare il sottinteso! E lui, che si sbracciava in segnali muti per farle capire di seguirlo in salone… giuro, non so come ho fatto a non scoppiarvi a ridere in faccia…- disse, con voce spezzata dalle risate.
-Eh sì, perché io, allora? Mentre scendevo in salone ‘sti due lazzaroni si stavano dando uno di quei baci da mozzare il respiro… allora ho fatto un po’ di rumore e si sono immediatamente staccati…- rivelò Charlie; ma mia madre lo interruppe, ridendo ancora.
-E dai, caro! Però sei stato veramente perfido! Meno male che Edward ha ereditato la disinvolta parlantina di suo padre! Perché quella volta li hai messi proprio in difficoltà! Poveri piccioncini!- lo sgridò bonariamente mia madre.
-Ehi! Guarda che il tuo bambino stava praticamente mangiando la faccia alla mia bambina! Dovevo vendicarmi in qualche modo!- si difese Charlie. Noi ragazzi ormai eravamo spettatori attoniti e muti di un film che ci passava sotto gli occhi, rivelandoci pian piano tutti quelli che noi pensavamo abili sotterfugi e che invece erano state clamorose gaffe! Che pivelli!
-Perché? Che è successo, zio?- gli chiese curiosa Rosalie. Una risata fragorosa uscì dalla bocca di Charlie al ricordo di quella mattina.
-Bè… Bella era talmente rossa e affannata… ecco, tipo il colore che ha adesso… ma l’affanno era per il suo bacio! Allora non ho resistito a stuzzicarli; infatti con un broncio finto, ho chiesto ad Edward se per caso stesse facendo di nuovo arrabbiare mia figlia, sicuro di metterlo in difficoltà per tentare di trovare una risposta esauriente da rifilarmi all’ultimo secondo… e invece devo dire che quel gran attore mi ha fregato alla grande! Anche se, a dire la verità… non è stato tanto galantuomo per uscire dall’impiccio… ha accusato Bella di stare inveendo contro il professore di trigonometria! Così io, che conosco i miei polli, ho rincarato la dose, dicendole che non era colpa del professore se lei non ci capiva niente; ero sicuro che, col carattere di Bella, poi si sarebbe offesa e gliela avrebbe fatta pagare. Almeno sono riuscito nel mio intento?- chiese Charlie a sua figlia.
-Sì, papà! Ho dichiarato subito sciopero!- rispose, orgogliosa della sua reazione. Eh no! Non era proprio andata così!
-Sì, ma non ha resistito neanche un minuto! Accanita scioperante! - dichiarai vittorioso. Charlie e mia madre si misero a ridere, mentre Bella mi lanciò un’occhiataccia.
-Bè, almeno ci hai provato, tesoro… ma so perfettamente che al fascino di mio figlio difficilmente si resiste!- affermò orgogliosa mia madre. Ridemmo tutti.
-Ok, ora basta! Abbiamo capito la lezione: non voglio neanche sapere di tutte le altre volte che abbiamo fatto delle figuracce con voi… ci avete umiliati abbastanza!- dichiarò il mio amore, ancora tutta color ciliegia... era bellissima, così imbarazzata! La adoravo! Mmm, la mia ciliegina sulla panna… dio, ero malato…
-Ma allora… non siete arrabbiati perché non vi abbiamo detto niente… o perché stiamo assieme?- chiese Rosalie, titubante. La questione era decisamente interessante ed ebbe il potere di riscuotermi dai miei pensieri da maniaco… non mi erano sembrati arrabbiati, ma volevo esserne sicuro.
-E perché dovremmo essere arrabbiati?- domandò mia madre, confermando la mia ipotesi. Per quanto potessi esserne razionalmente convinto, mi scappò un liberatorio sospiro di sollievo.
 -Sentite ragazzi miei… siete tutti abbastanza grandicelli e potete scegliere con chi stare. Eravamo a conoscenza di ciò a cui avremmo potuto andare incontro, sposandoci; ma ci eravamo anche resi conto che se aveste scoperto di voler stare insieme, noi non avremmo avuto il diritto di impedirvelo… l’unica cosa che avevamo sperato e ancora speriamo è che, in caso di litigi,  tutti voi siate abbastanza maturi da non coinvolgere l’intera famiglia in una guerra all’ultimo sangue; e abbiamo visto che così è stato per ehm… voi…- si fermò un attimo, in dubbio se continuare o meno.
Abbassammo tutti la testa un po’ imbarazzati perché sapevamo benissimo a chi si riferisse...
-Forza dai, ragazzi! Ci spiegate cosa diavolo è successo nel week-end alla casa al mare? Quei due di sopra erano partiti che sembravano già una coppia… e sono tornati che se non si accoltellano poco ci manca!- dichiarò arrabbiato Charlie.
Ci guardammo tutti e Bella, prendendo coraggiosamente la parola, spiegò tutto per filo e per segno, anche la storia di Alice, dopo avermi chiesto il permesso con uno sguardo.
Vidi mia madre rattristarsi sempre di più, soprattutto per la sofferenza che aveva accompagnato mia sorella in tutti quei mesi, senza che riuscisse a tirarla fuori per non farci preoccupare.
-Ragazzi… siamo molto orgogliosi di voi per come avete gestito la situazione… e Bella, amore… forse hai sbagliato a tirare uno schiaffo a tuo fratello… ma quando ci vuole ci vuole!- esclamò suo padre.
-Charlieeee!!!- lo sgridò di nuovo mia mamma; era proprio incapace di sopportare la violenza… perfino quella abbastanza limitata di un ceffone!
-Ehhhh Charlie e Charlie un corno! Mio figlio si è comportato come un emerito deficiente, anche se stava soffrendo… e sua sorella ha fatto bene a dargli uno scrollone! E per la cronaca: oggi tua figlia è stata un mito a tirargli quella secchiata d’acqua!- dichiarò, convinto delle sue idee. Anch’io la pensavo così, ma con lo sguardo incollerito che gli lanciò mia madre, non osai aprire bocca.
-Ah… e cosa pensi che abbiano risolto così, quei due testoni? Un bel niente! Quei due ragazzi si amano alla follia… e se ti ricordi ancora, alla loro età, si fa presto a rischiare di perdere il vero amore, magari solo per delle stupide incomprensioni… quindi dobbiamo assolutamente aiutarli… dare loro una piccola spinta, ecco!- si illuminò mia mamma.
Wow, aveva avuto la mia stessa idea! Ma la situazione era ingarbugliata e un riavvicinamento era più facile a dirsi che a farsi!
-Sì, una piccola spinta… fosse facile! Cosa vorresti fare? Chiuderli nella stessa stanza e buttare via la chiave finché non si chiariscono? Secondo me sarebbero anche capaci di farsi fuori… anzi no mi correggo… Alice sarebbe capace di cavargli gli occhi! Dio, quando è arrabbiata mi ricorda tanto te… e vi assicuro ragazzi che non conviene far arrabbiare questo scricciolo di donna perché fa veramente paura!- esordì Charlie, facendoci scoppiare in una sonora risata. Aveva perfettamente ragione, la mamma era di quelle classiche acque chete che se smosse diventavano un mare in tempesta…
-Ma sei un genio!- esclamò la mamma, tuffandosi tra le sue braccia e baciandolo appassionatamente.
-Ma per favore! Abbiamo appena finito di cenare! Mi fate venire gli incubi!- si lamentò Emmett, ottenendo la nostra schifata approvazione e  il nostro assenso.
-Vedete di piantarla con ‘sta storia che i genitori devono essere asessuati! Vi conviene smetterla, altrimenti, quando avremo dei nipotini, li istruiremo personalmente… così che non avrete più un minuto di intimità neanche di notte!- ci minacciò Charlie. Vidi Emmett impallidire, immaginandosi un futuro fatto di tanti pannolini e niente sesso…
-Cosa intendevi Esme?- chiese Rosalie, tentando di riportare il discorso in tematiche meno agghiaccianti e pericolose. Il viso le si illuminò per l’idea che aveva avuto.
-Allora… Charlie mi ha detto che tutta la zona è in allerta per il fine settimana; infatti è in arrivo da nord una forte tempesta fuori stagione, che ci bloccherà a causa della neve. Bene! Potremmo sfruttare questa situazione estrema a nostro vantaggio! Voi ragazzi vi occuperete di Jasper e voi ragazze di Alice… In settimana io mi premurerò di preparare la casa al mare e tutto l’occorrente per sopravvivere due giorni senza luce e gas, nel caso la tempesta li lasci isolati… Poi sabato mattina li porterete nella casa al mare separatamente… e senza che se ne accorgano li lascerete lì, senza cellulare e senza auto. O si chiariscono… o si chiariscono!- finì di spiegare la mamma, soddisfatta della sua idea.
-Sì, ma… come li convinceremo a venire lì per il weekend, sapendo che è in arrivo la tempesta e che ci sarà il rischio di rimanere isolati?- chiese Emmett.
-Bè, ragazzi… io vi ho dato l’idea e vi preparo la casa… al resto pensateci voi! Suvvia, un po’ di adolescenziale inventiva, figlioli!- ci rimproverò.
Eravamo tutti entusiasti… effettivamente il machiavellico piano materno avrebbe potuto funzionare! Anche se avevo sinceramente paura della reazione di Alice… Jasper avrebbe potuto rischiare la morte… affogato in piscina o ammazzato nel sonno, erano quelle le mie due ipotesi più accreditate….
-Esme, sei veramente fantastica! Ti voglio proprio bene! E se il tuo piano funzionerà e finalmente mio fratello ed Alice finiranno di soffrire, ho già in mente un regalo da farti! E sono sicura che lo apprezzerai moltissimo!- affermò Bella e la abbracciò, schioccandole un sonoro bacio sulla guancia.
Le guardai, sorridendo felice. Quella sera tutto era stato rivelato, tutto era stato risolto, e anche l’ultimo ostacolo alla felicità completa di questa famiglia stava probabilmente per essere superato. Sì, in quel momento ero dannatamente ottimista: il futuro sembrava meraviglioso!
-Oh cara, non devi disturbarti… la vostra felicità è anche la nostra!- le mormorò commossa, mia madre, donandole una carezza.
-Non lo faccio per riconoscenza, Esme! Lo faccio perché te lo meriti veramente. Hai donato a tutti noi un amore che non credevo più di poter provare, quello si sente per una mamma… Grazie!- e si abbracciarono ancora, facendo scendere calde lacrime non solo sui loro visi ma anche su quelli di tutti noi… persino Emmett vidi che si asciugava una lacrima.
Poi Charlie si schiarì la voce e riportò l’attenzione su di lui.
-Ok ragazzi… ora la nota dolente: le regole!- sgranammo gli occhi. Regole? Quali regole?! Un brivido di autentica paura mi paralizzò.
-Di cosa stai parlando, Charlie?- domandai, incapace di trattenermi. Lo vidi sorridere sornione… e quel sorriso, chissà perché, non mi rassicurava per niente…
-Allora sappiamo che siete innamorati… sappiamo che siete giovani… e anche ormai tutti maggiorenni o quasi… sappiamo che l’attrazione è una cosa a cui difficilmente alla vostra età si riesce a rinunciare… sappiamo che i vostri ormoni sono impazziti… ma… regola fondamentale sarà: niente sesso in casa e soprattutto… ognuno dorme nel proprio letto!- dichiarò, con tono fermo e deciso.
-Cosaaaa??? Perché voi non lo fate?- si lamentò Emmett, prendendosi uno degli scappellotti più dolorosi di Rosalie.
-Perché non perdi mai l’occasione di stare zitto?- gli sibilò furiosa.
-Sì, vabbè adesso non esagerare… così li spaventi…- lo fermò mia madre. -Quello che intende Charlie è che vi chiediamo di essere rispettosi della nostra presenza in casa… vorremmo che quando io e lui siamo in casa, evitaste certi atteggiamenti… così non rischieremo imbarazzi per tutti… vorremmo risparmiarci certe visioni, del tipo entrare la mattina in una delle vostre camere e vedere certe scene nei letti! Quindi per questo vi chiediamo di continuare a mantenere le vostre attuali camere, senza condividere anche queste. Ci sembra già tanto il fatto che condividiate lo stesso tetto… quindi per tutto il resto potrete aspettare ancora un po’ di tempo. Sarà anche più semplice continuare ad avere i propri spazi per quando litigherete, perché credetemi: conoscendo i vostri caratteri forti, succederà spesso!- ci spiegò mia madre.
Mi sembrava un discorso corretto e sensato e anche per gli altri era così perché assentimmo tutti. Facemmo ancora qualche chiacchiera, poi Jacob ci diede la buonanotte, ringraziò Esme e Charlie per la cena e si congedò.
Anche noi salimmo nelle nostre camere, scortati dal servizio di polizia di un efficiente Charlie; e dopo aver dato un bacio leggero ma pieno di felicità al mio dolce angelo (mi faceva ancora un po’ male il labbro spaccato), me ne andai in camera e mi misi a letto, stravolto da quella strana giornata e addormentandomi in un batter d’occhio.


ANTEPRIMA CAPITOLO 53

-Ciao Jazz!- salutammo, arrivati al suo tavolo. Tutti, naturalmente, si girarono a guardarci, specialmente le ragazze. tutte interessate al fatto, piuttosto inaudito per la verità, che io mi fossi momentaneamente staccato dalla mia inseparabile metà.
Sperai ardentemente che nessuna di loro avesse con me un approccio di un qualsiasi tipo; infatti sapevo benissimo che, in quel preciso istante, Bella mi stava osservando… e le sue occhiate in cagnesco alle galline starnazzanti erano inequivocabili… mi augurai che la fredda indifferenza del mio atteggiamento potesse essere sufficiente per scoraggiare ogni velleità flirtereccia di quelle papere spelacchiate… non volevo che il mio angelo si irritasse e si rovinasse la giornata per colpa di qualche stupida oca che poteva tentare di fare la svenevole con il sottoscritto...
-Ehi, ciao ragazzi! C’è qualcosa che non va?- ci domandò Jazz, subito preoccupato.
-No, no non ti preoccupare…- lo rassicurai. -E’ solo che questa mattina mi ha chiamato Jacob… e mi ha informato che per il fine settimana è prevista una tempesta di neve molto forte…- esordii con il mio copione.


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