Cap. 68 EFP
Buongiorno
ragazze!
Eccoci con un capitolo che aspettavate di certo!
Ringraziamo come sempre tutte le lettrici silenziose e non!
E ora godetevi un capitolo bello caldo!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!
CAPITOLO 68 rating rosso!
CAPITOLO 68
Il suo schiavo
Pov
Edward
Dopo aver notato la sua espressione allibita, mi ero
fiondato in camera mia come un fulmine, vergognandomi per le
inquietanti parole che mi erano appena uscite di bocca. Come diavolo mi
era venuto in mente di raccontarle che sarei stato contento che le
fosse venuto il ciclo solo ancora per qualche anno?! Come dirle:
“Ehi, tesoro! Vorrei presto un figlio da te”. Ma mi
ero rincretinito del tutto?! Che coglione!
Io… Edward Anthony Cullen… che fino a
poche settimane fa non mi passava nemmeno nell’anticamera del
cervello di poter avere una relazione un minimo seria, ora, non solo mi
ero perdutamente innamorato di un angelo, ma iniziavo a fantasticare su
una vita futura con lei, immerso in un mondo di casette dallo steccato
bianco e tanti piccoli Cullen intorno… Cristo santo! Che
demente!
Altro che pediatria! Psichiatria, avrei dovuto
intraprendere! Così magari sarei riuscito a capire le
preoccupanti origini della mia malattia mentale!
Scossi la testa ancora incredulo; mi spogliai rapidamente, e
poi mi diressi in bagno a lavarmi. Mentre ero nudo sotto il bollente
getto d’acqua della doccia, riflettei sul fatto che questa
cosa non doveva assolutamente sfuggirmi con nessuno… Emmett
ci avrebbe ricamato sopra per anni! Anzi, simpatiche prese per il culo,
garantite per almeno qualche decennio!
E avrei dovuto evitare l’argomento soprattutto con
lei… mi avrebbe preso per un pazzo furioso… non
avevamo nemmeno ancora festeggiato il primo mese… veramente
non avevamo nemmeno mai fatto l’amore! Come facevano a
venirmi in mente certe idee?!
Bè, forse la mia irruenza sul divano aveva
scombussolato i miei poveri ormoni… in quei momenti mi ero
sentito così incontrollato… puro
istinto… come se una forza primordiale mi avesse annebbiato
la ragione e mi avesse spinto verso il suo allettante corpo caldo, che
mi attirava come una potente calamita…
Come avevo potuto essere così sconsiderato? Mia
madre, Charlie, Emm e Rose nella stanza accanto… e io in
preda ad una frenesia così potente da risultare
incontenibile…
Ma ormai ero pienamente consapevole di essere notevolmente
cambiato… e Bella, per quanto sensuale e stupenda, non era
solo un corpo per me… era la mia anima, la gioia della mia
vita! E probabilmente proprio per questo mi sembrava che con lei fosse
tutto amplificato… il mio desiderio, i miei
impulsi…
Cercai di ridestarmi da quei pensieri, quando, senza
essermene accorto, mi ritrovai di fronte alla porta della sua stanza.
Una musica soffusa e piacevole si stava diffondendo e probabilmente la
mia tenera piccolina era già sdraiata nel suo letto ad
aspettare che la riempissi di delicate coccole…
d’altronde le avevo promesso che sarei stato il suo schiavo e
ne ero anche contento!
Povera la mia cucciola… era stata parecchio male
durante la giornata, e anche quando avevamo giocato alla Wii,
avevo notato che non appena possibile si sedeva e che, spesso, si
massaggiava il ventre, probabilmente dolorante. Per fortuna con quel
medicinale che le aveva somministrato mia madre, era stata decisamente
meglio, e si era potuta godere con calma la serata. Bè,
quasi con calma…
Dio, però, se si era arrabbiata e irritata nella
discussione con Emmett… se ne stava persino andando senza
dare la buonanotte a nessuno, e men che meno al sottoscritto!
Mi aveva lasciato spiazzato perché non era
proprio nel suo carattere prendersela in quella maniera e poi solo per
una sciocchezza come la partita di baseball… non sapevo
fosse una tifosa così sfegatata, ma essendo cresciuta con
due maschi come Jazz e Jake, avrei dovuto immaginarlo…
Comunque, nei mesi a venire, avrei dovuto prestare
particolare attenzione a quel periodo mensile piuttosto critico dato
che lei, per un nonnulla, era in grado di trasformarsi in una belva!
Però restava sempre la mia micetta coccolosa… che
voglia di rivederla, di tenerla sul mio petto e di accarezzarla tra le
mie braccia!
Decisi di abbassare la maniglia, ma nel momento in cui aprii
la porta, mi ritrovai completamente avvolto dal
buio… accidenti, che la mia stellina stesse già
dormendo?
Feci per accendere la luce, ma la sua voce mi
bloccò all’istante.
-Alt! Non ti azzardare!- mi rimproverò con voce
perentoria. Oh, caspita, povero me! Che fosse di nuovo arrabbiata?
Uhhh, sarebbero stati giorni complicati i prossimi, se avesse
continuato con questi amabili sbalzi d’umore!
Richiusi la porta alle mie spalle, e rimasi immobile un
momento, in attesa di ambientare le mie pupille alla
semioscurità.
-Chiudi la porta a chiave…- di nuovo quel tono di
voce gelido. Sospirai. Quanta pazienza! Coraggio, Edward!
-Ma tesoro, perché?- azzardai. Certo, di solito
la chiudevamo per appartarci… ma quella sera, dopo che
Charlie aveva lanciato un “velato” avvertimento
mentre stavamo andando nelle camere, non ero proprio sicuro che prima o
poi lo sceriffo non venisse ad effettuare un giro di controllo e a fare
un’incursione in camera della sua figlioletta… e
se l’avesse trovata chiusa, avremmo potuto anche ritrovarci
in spiacevoli guai! Specialmente il sottoscritto!
-Hai detto che saresti stato il mio servo, no?
Bene… ti ho ordinato di chiudere a chiave e tu lo farai
senza discutere, schiavo!- mi intimò. Rimasi basito. Ehhh??
Dov’era la mia gattina dolce??
Da dove usciva questa Bella così…
autoritaria?! E pensare che, da perfetto maniaco pervertito, nel
momento in cui lei aveva pronunciato le parole magiche
“schiavo” e “ordinato”, mi ero
esaltato all’istante e un insistente formicolio si stava
stazionando nel bassoventre… e poi quel tono fermo e deciso
con cui si stava rivolgendo a me… mmm!
-Allora?! Devo punirti subito o hai intenzione di eseguire i
miei ordini?- ribadì.
-Sì, scusa…- mormorai ancora un
po’ confuso e parecchio stuzzicato, mentre chiudevo a chiave.
-Sì, “scusa padrona”, devi
dire!- esclamò imperiosa. Sgranai gli occhi per lo stupore e
il mio amichetto dei piani bassi, già bello grosso, si mise
a pulsare dolorosamente… ed io, ammaliato, ormai abituato
alla poca luce, dopo aver scorto la sua figura alla finestra, iniziai
ad avvicinarmi lentamente a quella sirena, colma di inebrianti
promesse…
-Scusa, padrona…- sussurrai, eccitato
all’inverosimile. Sentivo il mio cuore battere ad un ritmo
pazzesco, mentre l’adrenalina iniziò a scorrermi
impetuosa nelle vene… il mio respiro si fece d’un
tratto corto e affannoso… la parte più
irrazionale e primitiva di me, che credevo di aver eclissato, si stava
prepotentemente risvegliando…
-Così va meglio, schiavo…-
dichiarò risoluta. Ormai ero arrivato a pochi centimetri da
lei, e il suo dolce profumo e il calore del suo corpo si infransero su
di me in un’unica ondata che mi lasciò totalmente
destabilizzato…
Il mio sguardo, ormai abituato alla penombra, si
posò famelico su di lei; passai in rassegna la sua figura
sensuale e mi infiammai ancora di più quando mi resi conto
del modo in cui aderivano perfettamente al suo fisico mozzafiato quei
micro pantaloncini e quel mini top che usava per dormire…
Cristo, dovevo toccarla! Subito!
Ma quando feci per afferrarle un fianco, lei mi diede uno
schiaffo sul dorso della mano; il suo gesto sorprendente mi fece
sobbalzare .
-No, no, mio schiavo. Non l’hai ancora capito? Tu
non potrai fare nessun movimento senza che io te lo ordini
espressamente… perciò… ringrazia che
ti ho lasciato arrivare fin qua- mi rivelò, mentre notai una
luce maliziosa e divertita nei suoi occhi. Nel frattempo una
strana sensazione, un misto d’inebriante attesa e di
spasmodica impazienza si impossessò di me…
-Ora… spogliati, schiavo… ma fallo
molto lentamente e… sensualmente… a tempo di
musica…- mormorò, in modo seducente, impudico.
Deglutii rumorosamente… avevo capito bene?!
Bella mi stava ordinando… di fare uno
spogliarello per lei?! Oh mio dio!
Mi voleva forse far uscire fuori di testa?! E da dove
proveniva tutta quell’audacia?
Decisi di assecondare quel gioco colmo di libidine e
bramosia, per vedere fin dove avrebbe osato spingersi la mia
gattina…
In un lampo di comprensione, fui certo del reale motivo per
cui avesse deciso di spegnere la luce… probabilmente, se
avessi potuto guardarla in viso, mi sarei subito accorto del suo
intenso imbarazzo, grazie al colore quasi allarmante delle sue
gote… così in quella parziale oscurità
lei si sentiva al riparo e poteva osare di più…
Sorrisi concupiscente… la mia gattina stava diventando una
panterina! Fanculo! Perché aveva il ciclo proprio stasera?!
Ok, mi voleva suo schiavo? L’avrei accontentata, dannazione!
Chiusi gli occhi e con un gemito di pura frenesia mi feci
trasportare dalla ritmata melodia che si stava diffondendo nella
stanza.
Iniziai a dondolare il bacino a tempo di musica, mentre mi
sfilavo la maglietta con gesti lenti e calcolati, degni di uno
spogliarellista esperto. Ballare mi era sempre piaciuto molto e per
fortuna avevo sempre avuto il ritmo nel sangue; quindi quei movimenti
carichi di erotismo mi venivano piuttosto naturali…
Inoltre il pensiero che mi stavo muovendo in quel modo
provocante unicamente per lei, mi stuzzicava la fantasia…
Con i palmi aperti, mi accarezzai voluttuosamente le braccia, risalendo
poi sulle spalle… da lì mi toccai i muscoli
guizzanti dei pettorali e più giù mi soffermai
sulla tartaruga degli addominali… scendendo poi pian piano
con le mani fino al bordo dei miei pantaloni; infilai i pollici al loro
interno e cominciai ad abbassarli fino a farli scivolare verso il
basso, lentamente. Durante il mio sensuale spogliarello non avevo tolto
un attimo gli occhi da Bella, che erano sempre più
sgranati… sembravano due grandi fari nella notte e la vedevo
mordersi in continuazione il labbro inferiore, terribilmente
eccitata… intanto anche io iniziavo a partire per mondi
lontani. Ora avevo solo i boxer addosso ma quella sottile stoffa
premeva in modo così fastidioso da farmi bramare di poter
finalmente liberare di quella assurda e ridicola costrizione.
-Ora basta!- mi ordinò all’improvviso,
e io mi bloccai all’istante. La musica di sottofondo
continuava ad andare… trascinante, coinvolgente. Ad un
tratto Bella, con mosse sexy e stimolanti gettò la testa
all’indietro e iniziò a muoversi in modo
seducente, dondolando il bacino e spostando le sue mani su e
giù, lungo tutto il suo corpo da urlo…
Dio, che goduria! Che voglia di prenderla e farla mia,
lì, in quell’istante… basta, la volevo
toccare, la volevo sentire gemere sotto ai miei tocchi… con
uno scatto felino mi avvicinai a lei, ma Bella, come se avesse previsto
la mia mossa, mi bloccò con una mano alzata.
-Non adesso, schiavo… tu mi guardi mentre ballo
per te, ma nulla più… non puoi muoverti, non puoi
ballare, non puoi toccarmi… chiaro?!- stabilì
inflessibile. Cristo santo! Sentii la mia eccitazione premere
all’inverosimile, soffocata nella dolorosa costrizione dei
boxer…
La vidi ballare per me, bellissima e sexy come non
mai… una donna, una donna eccitante, che mi infuocava di
desiderio… basta! Non ce la facevo più! Era una
tortura lenta e dolorosa… Di puro istinto portai una mano
sul mio inguine, per tentare di recare sollievo al mio povero disperato
amico, che nel frattempo si stava contorcendo dalla smania per ricevere
almeno una carezza…
Ma lei, ancora una volta, prevedendo la mia mossa, mi
arrestò all’istante.
-Fermo! Via la mano da lì! Non puoi toccarti,
schiavo! Hai capito?- mi proibì. Deglutii vistosamente,
incapace di proferire parola. Nella stanza riuscivo ad udire solo il
mio respiro affannoso e il mio cuore battere impazzito nel petto,
l’adrenalina a mille, il mio sesso pulsante, duro come il
marmo…
-Hai capito quello che ti ho detto? Ripetilo, schiavo!-
ordinò. Cristo santo! Cosa cazzo voleva da me?! Farmi
impazzire del tutto?! Farmi morire all’istante?!
-Io… io… non… non
posso… toccarmi…- balbettai con un filo di voce
arrochita. Sentivo il mio cuore furioso, i miei sensi attutiti
dall’eccitazione, la testa, lo stomaco e la mia
virilità pulsare all’unisono…
-Bella… io… non… non
resisto!- ansimai provato; oh Dio, ero al limite della sopportazione
umana!
-Va bene, mio schiavo… puoi spogliarti del tutto
adesso…- mi concesse. Ah finalmente, cazzo!
-A tempo di musica… continua a ballare e togliti
i boxer…- precisò, imperiosa e maledettamente
seducente. Ricominciai a dondolare il bacino, posizionando le mani sui
boxer scuri.
Li afferrai dal bordo e giocando un po’ con
l’elastico, mi voltai dandole la schiena, mentre continuavo a
muovermi a ritmo…
Pian piano feci scendere anche i boxer e li mandai a far
compagnia ai miei pantaloni, calciando entrambi gli indumenti lontano
da me. Mi voltai di nuovo di fronte a Bella e notai il suo sguardo
bollente scendere fino ad incatenarsi alla mia erezione svettante, che
si innalzava gloriosa contro ogni legge di gravità,
finalmente libera, senza più costrizioni.
Mi fermai, allungando le braccia sui miei fianchi e
stringendo i pugni… non sapevo cosa
fare… ormai ero completamente nudo ed immensamente
infervorato, voglioso di lei… e Bella sorrideva maliziosa e
impudica, non riuscendo a togliere gli occhi da quella mia parte
così sensibile e rigonfia e sempre più
eretta per l’eccitazione, che mi stava
andando alle stelle…
-Adesso… toccati, Edward… voglio che
inizi ad accarezzarti…- mi ordinò. Cosaaaa?!?!
Avevo capito bene? Quale demonio tentatore si era impossessato della
mia timida, vergognosa Bella? Mi vide tentennare e allora
incalzò: -Subito, schiavo!-.
Obbedii all’istante, chiudendo gli occhi per
l’eccesso di bramosia e posizionando le mani sul pube;
poi iniziai a massaggiare il mio povero amico, sperando che
ne traesse un po’ di sollievo… anche se erano
altre le mani che avrei voluto che lo avvolgessero… e a quel
punto la immaginai… lei, il mio angelo, l’amore
della mia vita, con le sue arroventate mani sul mio corpo…
Al mio tocco mille brividi si irradiarono lungo la spina
dorsale, mentre un gemito simile ad un ruggito mi sfuggì
dalla gola e Bella, in risposta, iniziò a passarsi la lingua
sulle labbra, languidamente…
Quel preciso gesto mi fece uscire fuori di testa,
definitivamente. I miei muscoli sovraeccitati scattarono come molle.
Non riuscii a resistere e con un ringhio roco mi fiondai su quelle
labbra attraenti, assumendo io stesso il pieno controllo di quella
incandescente situazione.
Infilai la mia lingua nella sua bocca, in modo irruento,
primitivo, quasi violento… ma non potevo farne a
meno… Bella aveva giocato col fuoco… ed era
riuscita a scatenare un incendio devastante!
Mi sembrava di non essere mai stato eccitato così
tanto come in quel momento… avevo perso tutti i freni
inibitori e ringraziai il cielo che Bella avesse il ciclo, altrimenti
addio ai buoni propositi di aspettare che tutto fosse perfetto!
Il desiderio impellente che imperava in me era inconcepibile
per essere contenuto in una persona sola, e in quel momento non
riuscivo a trovare nemmeno una valida ragione al fatto che io ancora
non avessi goduto in maniera completa di quel corpo, facendola mia una
volta per tutte…
Le mie mani vagavano sul suo corpo soffice e bollente,
frustrate per non poter raggiungere la parte più nascosta e
calda di lei, la più agognata… e così
si infilarono sotto il top, soffermandosi con ingordigia sui
suoi morbidissimi seni… li stringevo, li pizzicavo, li
stuzzicavo… e la mia Bella gemeva, ansimava… dio,
come mi erano mancati quei suoni! Era fantastico riuscire a regalarle
così tanto piacere in quel modo indecente…
Nel frattempo la mia lingua prepotente continuava a
esplorare violentemente la sua bocca… le sue mani brucianti
scottavano sulla mia pelle fremente; ad un tratto scesero sulle mie
natiche stringendole forte, eccitandomi ancora di
più… io le strizzai in modo brusco e sfrenato
entrambe le sue punte rosee, tanto da farla gemere… non
sapevo se per il piacere o per il dolore…
Oh, cazzo… le avevo fatto del male?? Questa
tremenda paura bastò a farmi riprendere un po’ il
contatto con la realtà, calmandomi un pochino.
Mi staccai leggermente dal suo corpo sinuoso, guardandola
intensamente negli occhi… vi leggevo ardente passione e
carnale bramosia, ma non ne ero del tutto sicuro… nei miei
c’era espressa tutta la mia sofferenza nella consapevolezza
di essere stato troppo incontrollato e rude…
-Cristo santo, Bella! Ti ho fatto male? Io… io
non so cosa mi succede… ma sono troppo eccitato…
non riesco a contenere la voglia che ho di te…- cominciai a
scusarmi; ma Bella, mi interruppe all’istante con due dita
appoggiate sulle mie labbra.
-Ssshh, tranquillo, amore… va tutto
bene… lo sai? Speravo tanto di riuscire a farti questo
effetto… perciò, non ti fermare, ti
prego… diventa tu il padrone, adesso! Fammi essere la tua
schiava… ordinami quello che vuoi… senza remora
alcuna… ordinami tutto quello che vuoi e io lo
farò… mio padrone…- sospirò
Bella sul mio orecchio, lasciandomi ancora una volta sconvolto e senza
fiato. Oddio… giuro che se il ciclo le avesse sempre causato
quell’effetto altamente lussurioso, avrei preteso che lo
avesse 365 giorni all’anno!
Avevo compreso dal suo tono lievemente titubante quanto le
fosse costato trovare il coraggio di pronunciare quelle ardite parole
senza farsi prendere dalla vergogna... non potevo assolutamente
deludere il suo tentativo, per altro perfettamente riuscito, di darmi
piacere con tutta se stessa…
Le sorrisi smanioso, posseduto da una carica erotica
pazzesca e incontenibile, avido di provare brividi di pura libidine.
Lei desiderava compiacermi e io mi sarei comportato da perfetto
egoista… volevo pensare esclusivamente a soddisfare le mie
pulsioni sessuali, i miei sogni più segreti, i miei desideri
più nascosti e intimi…
In modo piuttosto veemente e indelicato le posai una mano
sulla testa, e la feci scendere verso il basso: Appena lei si mise in
ginocchio, alzò la testa, puntando i suoi occhi sfavillanti
nei miei, il mio corpo stravolto e tremante dall’eccitazione.
-Dimmelo Edward… dimmi cosa vuoi che ti faccia,
padrone… lo voglio sentire dalla tua voce…-
mormorò, con una voce che mi fece di nuovo perdere
completamente il controllo, mentre il calore della sua mano
iniziò a darmi un po’ di sollievo.
In un puro moto di follia le ordinai, con voce roca,
esattamente cosa volessi da quelle dolci labbra… non ero
riuscito a trattenermi… ero troppo eccitato…
Mi lasciai completamente andare a quelle sensazioni,
buttando la testa indietro… un basso rantolo
fuoriuscì dal profondo della mia gola. Oh Cristo! Per
fortuna mi irrigidii in tempo. Avevo rischiato di fare una magra
figura, appena avevo percepito quel calore avvolgente su di
me…
Ero completamente perso in un turbinio di piacere talmente
intenso da non rendermi nemmeno conto più di dove mi
trovassi…
-Cristo… B-Bella… mi fai
im-impazzire… ahhh- non capivo più niente!
A un certo punto sentii tutti i miei muscoli iniziare a
contrarsi e tendersi, mentre una bolla di puro godimento stava per
farmi esplodere… così feci il gesto di tirarla
su, per farla spostare… Ma Bella, sorprendendomi ancora, mi
spinse via la mano e velocizzò il suo movimento, facendomi
prorompere nel piacere più intenso che avessi mai provato.
-Ahh…
sìììì…
diooo…- mugolai ansante, stando attento a non alzare troppo
la voce.
Man mano che quelle sensazioni meravigliose scemavano,
sentivo le forze venirmi meno per la sconfinata beatitudine che avevo
appena sperimentato… La sollevai e la strinsi forte al mio
petto, baciandola con passione.
-Dio, Bella… quanto ti amo… non ne hai
idea… mi hai fatto impazzire del tutto, piccola
mia… non… non sembravi nemmeno più
tu… e io… non capivo più
niente…- le mormorai, un po’ imbarazzato dalla mia
mancanza di autocontrollo. Con lei non mi era mai successo…
ero sempre stato attento a tenere le mie emozioni sotto controllo,
all’inizio per cercare di non forzarla, e poi
perché avrei voluto che la nostra prima volta fosse
perfetta, come lei...
Era difficile, però… molto
difficile… specialmente negli ultimi giorni…
quando guardavo il suo corpo nudo, quando potevo accarezzare quella
pelle di pesca, quando le nostre intimità si
sfioravano… Ma finora c’ero riuscito…
stasera, però, era stato completamente diverso,
più intenso, più sconvolgente,
destabilizzante… ero allibito dalla mia reazione dirompente
ed istintiva a quel suo modo di porsi nei miei confronti.
Vederla così disinibita, che mi ordinava cosa
fare, che mi supplicava di dirle con parole chiare che cosa volessi da
lei, mi aveva scombussolato come non mai… e davanti a me,
non vedevo più la ragazza dolce, timida e insicura, ma una
vera bomba sexy che mi mandava in visibilio. Ripensai alle parole di
Charlie sulla focosità della passione di Renée e
della figlia, e sorrisi scuotendo leggermente la testa. Se quelli erano
i primi segnali, allora, su Bella, Charlie aveva ragione da vendere!
Ero immerso in quei pensieri sconvolgenti, ma un sospiro del
mio angelo catturò la mia attenzione. Perché mai
aveva lo sguardo così malinconico?
-Scusa… non ti è piaciuto…
forse, ho esagerato… ma ti giuro che volevo
solo…- mugugnò con gli occhioni tristi. La mia
tenera sciocchina! Le tappai la bocca con un altro bacio infuocato, in
cui cercai di trasmetterle tutte le meravigliose emozioni che mi aveva
fatto provare…
Ci staccammo ansanti per incamerare di nuovo aria.
-Allora hai apprezzato…- mi sorrise maliziosa,
con gli occhi sfolgoranti di felicità.
-E me lo chiedi? E’ che… vedi,
io… ho paura di essere stato un po’
troppo… violento e rozzo…- mi scusai, imbarazzato.
-Ma sei matto?! Mi è piaciuto molto…
non ti dico in che condizioni sono io là sotto…-
e scoppiò a ridere, trascinando anche me; -…devo
ammettere che mi hai eccitato da impazzire quando mi hai detto quelle
cose… ho sempre pensato che certe parole fossero volgari in
un rapporto, invece con te è tutto diverso… tutto
naturale… ed è… appagante sapere di
essere in grado di far uscire fuori di testa il proprio
ragazzo… e spero di poter ripetere presto…
stasera mi è piaciuto più del lecito…
specialmente la furia passionale che ci hai messo quando mi hai
baciata… toccata…- mi confessò, stando
attenta a non incrociare i miei occhi. Le accarezzai il viso, e lo
sentii bollente… sorrisi, estasiato per la sua strabiliante
bellezza.
-Allora non pensi di avere un fidanzato pervertito?- la
schernii un po’ serio e un po’ divertito.
-No… anzi… penso io di essere sulla
buona strada per diventarlo… mi è sempre sembrato
che con me ti… contenessi… e stasera me ne hai
dato la prova certa…- mi rimproverò teneramente.
Rimasi attonito e come feci per ribattere mi fece cenno con la mano di
lasciarla finire.
-Ti prego… altrimenti non riuscirò a
trovare il coraggio per finire questo discorso…- mi
pregò; le sorrisi e serrai forte le mie labbra per farle
capire che poteva continuare.
-Lo so che io non ho alcuna esperienza in questo campo, ma
ormai ho capito… o più precisamente mi ha fatto
intuire… il potere che ho su di te…
l’effetto che ti faccio… ed è lo stesso
che tu fai a me… quindi d’ora in poi vorrei che
non ti trattenessi come se avessi paura di scandalizzarmi…
vorrei che mi dicessi o facessi tutto quello che ti passa per la
testa… voglio vivere un rapporto completo e libero sotto
ogni punto di vista, capito? Se ti viene in mente di fare qualcosa o se
avessi piacere che io mi comportassi in un determinato modo, vorrei che
senza remore, me lo dicessi o me lo facessi capire in qualche
modo…- mi spiegò. Ero incredulo e meravigliato da
quel suo discorso… ma soprattutto completamento compiaciuto
da questo suo nuovo ruolo.
-Ok… e scusa se finora non sono stato del tutto
me stesso… ma avevo paura di farti scappare a gambe
levate… cioè non fraintendermi… non
è che mi sia comportato in modo diverso da quello che sono
realmente, non ho… finto… ho solo un
po’ nascosto con la dolcezza certi miei atteggiamenti che
magari ti potevano portare a pensare che veramente fossi un maniaco
pervertito…- cercai di farle capire. Lei fece una risatina e
strofinò il viso sul mio petto, facendomi rabbrividire e il
mio membro prese nuovamente a premere sul suo ventre.
-Già pronto super Cullen?- mi schernì,
ridendo.
-E’ colpa tua… ti strusci come una
gattina super sexy… e io sono fatto di carne!- mi
giustificai, ridendo anche io.
-D’accordo, è colpa mia, Cullen! Ma
sarà meglio che tu ti rivesta immediatamente e che togliamo
i giri di chiave alla porta, perché se mio padre decidesse
di venire a controllare, c’è il rischio di finire
in punizione!- scherzò lei.
-Tu finisci in punizione, amore… io in
gattabuia!- puntualizzai, conoscendo lo sceriffo Swan; e scoppiammo a
ridere entrambi, felici come non mai.
Mi aiutò a recuperare i vestiti sparsi per la
stanza e dopo essermi rivestito, ci sdraiammo a letto a coccolarci
ancora un po’, scambiandoci continuamente lievi baci a fior
di labbra. Dopo poco sentii il suo respiro farsi lento e regolare;
così, attento a non svegliarla, le lasciai un bacio leggero
sulle labbra e mi alzai per andarmene a letto anch’io.
ANTEPRIMA CAPITOLO 69
-Lo
senti che effetto mi fai, mia bambolina sexy? Tu destabilizzi i miei
sensi! Ho voglia di inebriarmi del tuo profumo… oddio,
Ally… tu mi fai impazzire! Sai sconvolgere la mia
razionalità, facendomi desiderare il tuo corpo in modo
talmente
pazzesco, che sono convinto di provare un dolore fisico reale al solo
pensiero di una tua lontananza… Irretisci il mio animo,
lambisci
il mio cuore e fai risvegliare il senso di possesso primordiale che
ogni uomo cela dentro di sé… Tu fai esplodere
tutto
questo e quanto ti sono accanto non comprendo più
niente…- mi sussurrò con una voce che non avevo
mai
sentito, ma che esprimeva chiaramente tutta la sua eccitazione: quella
voce era il preludio a tutto il piacere che mi avrebbe donato!
Il suo alito caldo
e profumato
di caffè soffiava sul mio collo, mentre mi parlava e mi
faceva
girare la testa, tanto che più di una volta avevo dovuto
appoggiare la mia schiena a lui, in modo più deciso mentre
parlava, per non rischiare che le gambe mi cedessero.
Vi ricordiamo l'altra nostra
fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara
Ecco
alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!
Il sorriso
in una pagina
Mad about
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yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots
de Chloè
L'anima delle stelle
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A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo
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Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
the
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Solo
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di elisa1975
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Un'altra
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di Stupid
Lamb
A volte, il destino... ti
sorprende di yara89
La
principessa dei mari di bellsmarie80
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
Il precettore
di porporina
L'altra
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destino di
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