Cap. 80
Eccomi ragazze!
Scusate ancora per il casino di questa mattina. Non ho ancora capito
come mai, ma dopo che ho postato il capitolo sono comparse delle
correzioni nostre scritte in piccolo e in nero, che non compaiono nel
capitolo di Nuv. Naturalmente sono sempre a casa, ma proprio oggi che
è successo questo, ero fuori. Ho provato a cancellare quelle
frasi col cellulare, col risultato che, sempre senza sapere come, mi si
è cancellato anche il finale del capitolo, così
ho preferito togliere tutto e ripostare appena rientrata a casa.
Spero che chi di voi avesse già lasciato il commento, si
accorga del disguido e lo possa rilasciare. Non vorrei che pensaste che
non vi abbiamo voluto rispondere.
Comunque ora dovrebbe essere tutto a posto, perciò riposto
tutto quanto, anche l'introduzione.
Buongiorno ragazze e buona festa!
Inutile dirvi quanto ci abbiano fatto piacere le vostre recensioni e
alcune di voi hanno addirittura apprezzato di più il pov
Edward.
Non possiamo fare altro che gongolare! GRAZIE!
Ora vi lasciamo a una piccola riunione tra i ragazzi che sono appena
ritornati da La Push.
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
CAPITOLO 80
Sgamati!
Pov Bella
Che incredibile botta di fortuna! Ci eravamo appena sistemati in cucina
a mangiare dei tramezzini, quando tutta la famiglia al completo
comparve davanti a noi. Appena ci videro, sorrisero felici del fatto
che io e Edward eravamo sereni e tranquilli (nonché
assurdamente
pazzi di gioia!): avevamo evidentemente aggiustato tutte le nostre
incomprensioni… e non solo! Già: e chi se le
ricordava
più?
-Ciao a tutti!- esclamai io, euforica come non mai. Avevo tanta di
quella energia in corpo che sarei andata a ballare tranquillamente per
tutta la notte! Tutti mi fissarono attoniti per il mio entusiastico
saluto e mio padre si avvicinò con sguardo indagatore,
più perplesso che convinto.
-Ciao tesoro! Ti è già passata?!- mi chiese,
evidentemente sorpreso.
-Sì, scusa papà! Mi sono comportata come una
bambinetta
capricciosa e viziata!- gli risposi, imbarazzata. Era vero, avevo fatto
proprio i capricci, peggio di Maya! Mio padre sgranò gli
occhi
per le mie scuse così schiette e repentine. Probabilmente
era
già pronto a vedermi con il muso per parecchi giorni! Non
era
abituato a questa mia arrendevolezza… di solito, a causa
della
mia proverbiale testardaggine, solamente dopo che Jasper riusciva a
farmi ragionare con calma e pazienza mi rendevo conto del mio
comportamento infantile e immaturo.
Per fortuna il mio vecchio non indagò oltre e con un sorriso
pienamente soddisfatto diede una poderosa e amichevole pacca sulla
spalla di Edward, che per poco non si strozzò con il suo
tramezzino, facendo sghignazzare tutti.
-Ragazzo mio, sei un grande! Fai davvero miracoli tu! Bravissimo!-
esclamò ancora incredulo, facendomi arrossire. Eh
sì,
concordavo con mio padre: Edward era proprio… grande! Almeno
quella parte di lui! Ed era proprio bravo a compiere
miracoli…
molto bravo… praticamente un dio! E i suoi metodi erano
stati
decisamente… infallibili! Li avrei desiderati ogni giorno!
Arrossii all’istante per i miei audaci pensieri, sperando che
nessuno notasse il mio gigantesco imbarazzo; ma per mia somma sfortuna
mio fratello non mi toglieva gli occhi di dosso… abbassai il
capo, ancora più a disagio sotto le sue iridi scrutatrici...
accidenti, era dura sfuggirgli…
-Bella, Edward, giù alla riserva, ci hanno dato tutte queste
squisitezze per voi, visto che stasera non c’eravate. Se
volete
spizzicare qualcosa, vi lasciamo tutto qui, ok?- ci rivelò
Esme,
posando delle buste sul ripiano vicino al lavandino.
-Bè, noi ce ne andiamo a dormire ragazzi, buon
proseguimento!-
esclamò ancora papà. Augurammo loro la buonanotte
e
aspettammo che salissero al piano di sopra per far quattro chiacchiere
spensierate tra noi ragazzi.
-Amore mio, vuoi mangiare qualcosa?- chiesi al mio Edward, riferendomi
alle buste stracolme di ogni prelibatezza.
-Sì, ho ancora molta fame!- affermò regalandomi
uno
sguardo da cucciolotto affamato; sogghignai tra me…
l’attività fisica in effetti era stata intensa!
-Bella, mettimi qui i viveri di conforto che hanno portato, e poi
pretendo che tu stia seduta in braccio a me! Sei già stata
troppo lontana per i miei gusti- aggiunse con espressione maliziosa,
facendomi rabbrividire per l’emozione. Oddio, ero soggiogata
dalla sua voce roca e sensuale, dai suoi smeraldi vividi e intensi, dal
suo sorriso sghembo che ogni santa volta riusciva ad accelerare il
battito del mio cuore! Naturalmente lui non era l’unico a
provare
quelle sensazioni: anche a me mancava il calore e il vigore del suo
corpo… e quindi raccolsi all’istante il suo
intrigante
invito, mentre gli altri decisero di salire un momento per andare a
prepararsi per la notte; poi ci avrebbero raggiunto di nuovo in cucina.
Nel frattempo, felici e abbracciati, io e lui assaggiammo un
po’
di tutto, imboccandoci a vicenda e scambiandoci più di
qualche
bacetto, che ci fece dimenticare per un po’ la
realtà…
-Allora sorellina… che mi racconti di bello?-
esclamò
Jazz d’un tratto alle nostre spalle, facendoci sobbalzare
spaventati a causa della sua improvvisa irruzione in cucina.
-Ma Jazz, che vuoi che ti dica?!- risposi con una mano sul cuore,
ancora spaventata, facendo ghignare Edward sul mio collo.
-Che se continui così mi farai venire un infarto!- ribattei
piccata. Dio, avevo ancora il cuore in gola! Quel ragazzo era un
felino: aveva sempre avuto, fin da piccolo, l’irritante
capacità di strisciare silenzioso in una stanza senza che
nessuno riuscisse ad accorgersi di niente… essenzialmente
l’esatto contrario della sottoscritta, che di solito, quando
compiva la propria entrata produceva rumori più o meno
assordanti, dato che o cadevo o scontravo qualche antipatico oggetto
che testardamente si ostinava ad infilarsi tra i miei piedi
incolpevoli…
Mio fratello sogghignò alle mie parole, venendo a darmi un
bacio; chissà se era riuscito ad intuire
qualcosa… si
sedette sullo sgabello accanto al nostro e con una mossa inaspettata e
fulminea mi attirò sulle sue ginocchia, provocando le sonore
proteste di Edward.
-Ehi, la mia ragazza!- si lagnò il mio ragazzo con lui,
mettendo
un broncio attira baci e incrociando le braccia al petto.
-Oh, per favore! Non fare il maiale, datti una calmata, che te la sei
spupazzata tutta la sera!- lo rimproverò Jazz, facendomi di
nuovo scaldare le guance. Accidenti! Allora era possibile che si fosse
accorto di qualcosa…
-Allora, Bells? Sto aspettando…- aggiunse con un tono serio,
aggrottando un sopracciglio. Improvvisamente mi ricordai che nella mia
puerile sfuriata l’avevo mandato al diavolo e me
l’ero
presa anche con lui... povero il mio fratellone, dovevo rimediare
subito! D’istinto lo abbracciai, riempiendo di bacetti tutto
il
suo viso, facendolo sghignazzare; nel frattempo tutti gli altri ci
avevano raggiunto in cucina e si stavano accomodando intorno alla
penisola.
-Scusami Jazz! So che non avrei dovuto prendermela con te…
è che… mi conosci, lo sai anche tu quanto divento
infantile ed egoista quando non riesco a guidare la mia amata
piccolina… soprattutto a La Push…- mormorai,
palesemente
imbarazzata ad ammettere quel mio grande difetto davanti a tutti.
-Ce ne siamo accorti, credici sorellina!- sghignazzò Emm e
scoppiarono tutti in una risata allegra e liberatoria.
-Accetto le tue scuse Bells, ma vedi di darti una regolata la prossima
volta… non hai più dieci anni, manca poco alla
maggiore
età! E poi preparati psicologicamente: ti aspetta una bella
ramanzina da Jake! Si è incazzato parecchio quando ha
scoperto
che il dottore non ti aveva esattamente dato il permesso di
uscire… e tu avevi palesemente ovviato su questo piccolo e
insignificante dettaglio- mi rimproverò con una certa
gravità.
-Uffi!- sbuffai seccata, coprendo il volto con le mani. Non sopportavo
proprio quando Jake mi faceva la predica! Anche se ero consapevole che
di solito aveva perfettamente ragione… ma non riuscivo a non
irritarmi al tono borioso e saccente che molto spesso utilizzava nei
miei confronti e alla fine proprio per questo litigavamo ancora di
più!
-Te la sei cercata col lanternino, sorellina… e sinceramente
spero che tu abbia chiesto scusa per il tuo comportamento anche ad
Edward, in tutti i modi possibili- rincarò la dose con
autorevolezza. Mi sentivo stropicciata come uno straccio usato ma
ingoiai il rospo, mentre quell’orso di Emmett continuava a
sghignazzare senza ritegno.
-Ah ah ah! In tutti i modi possibili, Bellina!- sghignazzò
lui
per fare il solito spiritoso, non immaginando di averci azzeccato alla
grande!
-Allora, gli chiedi scusa?- incalzò mio fratello. Nel
frattempo
Edward si godeva compiaciuto quella mia lavata di capo, soddisfatto dal
fatto che Jazz finalmente avesse preso le sue difese. Sospirai e da
bimba dispiaciuta mi apprestai a pentirmi di nuovo.
-Sì hai ragione… mi spiace tanto
Edward… e anche
se ti ho già chiesto scusa, vorrei prometterti che mai
più tenterò di raggirarti in quel modo
subdolo…-
mi rivolsi a lui sinceramente pentita. Lui mi fece il suo sorriso
sghembo e mi attirò a sé.
-Vieni qua cucciola, mia… lo sai quanto ti amo, vero?-
mormorò, stringendomi forte a sé. Sorrisi
sfregandomi sul
suo petto e la mia gamba sentì immediatamente la sua
erezione
riprendere vigore. Lo guardai negli occhi desiderandolo da morire, e
iniziai a mordicchiarmi il labbro per l’eccitazione; notai
chiaramente la stessa luce anche nei suoi. Ci rendemmo conto che tutti
ci stavano fissando e dopo un attimo sentii un singulto di Rosalie che
si era portata le mani a coprirsi la bocca spalancata. E adesso che le
era venuto in mente?
-Che c’è amore? Stai male, Rose?- le chiese
preoccupato Emmett. Lei con gli occhi sgranati mi sorrise radiosa.
-Oddio! Voi due stasera… l’avete fatto!-
urlò
improvvisamente, mentre io ed Edward ci irrigidimmo
all’istante.
Cavoli, come diavolo se n’era accorta?! Avevamo un biglietto
attaccato in fronte?!
-Rose… ma che… stai dicendo?- balbettai
imbarazzata, per
tentare comunque di sviare i sospetti. Certo l’avrei
raccontato
ad entrambe… è che così…
sì
insomma… spiattellarlo davanti a tutti… oh merda,
non ne
avremmo potuto parlare in privato?
-Oh sì, sì, mia cara! Non cercare di fregarmi
perché è proprio così! Mi sto forse
sbagliando?!-
ci chiese, sospettosa e certa che la sua intuizione fosse esatta.
-No, Rose, non stai sbagliando…- le rispose mio fratello con
un
tono certo. Cosaaa?! E lui che ne sapeva?! Ma cosa avevano fatto per
capirlo? Frequentato un corso per medium?!
Cercai di ribattere, ma il sorriso a trentadue denti sul viso
palesemente trionfante e soddisfatto di Edward, mi fece desistere dal
mio intento di sviare la questione.
-E bravi i nostri piccioncini!- esclamò Emmett felice,
venendo
ad abbracciarmi. Mamma mia, che stretta poderosa! Accidenti, mi stava
quasi soffocando… come diavolo faceva Rosalie a non avere
tutte
le ossa rotte?!
-Ma che ti urli, orso! Vuoi che ci sentano anche al piano di sopra?!-
lo rimproverò Alice. Poi lo spostò senza
particolare
gentilezza, per donarmi un suo sentito abbraccio, subito sovrastata da
Rosalie. Non capivo più niente, ero frastornata e felice e
avrei
saltato per la gioia immensa!
D’un tratto due braccia fraterne mi afferrarono e mi
trascinarono
in un angoletto della cucina. Jazz mi stava osservando negli occhi
intensamente, con uno sguardo un po’ contento e divertito e
un
po’ serio e preoccupato.
-Sorellina tutto bene? Tu… stai bene? Sei felice?- mi chiese
titubante. Gli regalai un sorriso che non poteva essere assolutamente
frainteso… e lui capì al volo, stringendomi forte
a
sé e trasmettendomi tutto il suo affetto profondo.
-La mia piccola Bells! Non posso crederci… devo ammettere
che
sono un po’ geloso e che, in questo momento, mi prudono
parecchio
le mani nei confronti del tuo ragazzo…- mi
rivelò,
lasciandomi basita. Ehh?! Lo guardai piuttosto truce. Era ammattito?
Come poteva pensare di picchiare il mio Edward? Solo perché
lui,
con la sua passione e la sua dolcezza, mi aveva appena reso la ragazza
più felice, desiderata e amata dell’intero
universo?!
Come se lui ed Alice avessero fatto i santi vergini e martiri durante
il precedente weekend! Ma prima che potessi pronunciare anche solo il
minimo rimprovero, mi anticipò con un sorrisetto divertito.
-Ehi, ehi! Non mi guardare così! E’ naturale, dai,
sono il
tuo fratellone… e se chiedi ad Edward cosa prova al pensiero
che
io ed Alice ci abbandoniamo alle stesse… ehm…
attività, sono certo che la sua risposta sarà
uguale alla
mia…- si difese strenuamente. Questa poi!
-Certo che voi maschi siete proprio esseri strani… fate di
tutto
e di più con la vostra partner, però preferite
pensare
che le vostre sorelle o le vostre madri abbiano una vita sessuale quasi
inesistente… crescete che è meglio!- lo
rimproverai, non
riuscendo proprio a capire quel sentimento di gelosia e possesso che si
scatenava indistintamente in ognuno di loro. Per carità,
nemmeno
a me faceva piacere venire a conoscenza dei dettagli intimi della vita
di mio fratello; ma di certo non per gelosia o
possessività… semplicemente perché mi
faceva… un certo effetto di nausea pensarlo in situazioni
erotiche...
Intanto Jazz era improvvisamente sbiancato alle mie parole, e
continuava a fissarmi con un’espressione parecchio sconvolta.
Non
lo capivo più! Ed ora che gli era preso, d’un
tratto?
-Cosa significa… di “tutto e di
più”..?- mi
chiese in un soffio; accidenti, sembrava veramente agitato e turbato!
Sbuffai sonoramente… e poi l’infantile ero io!
-Era un modo di dire, casto fratellino mio… solo un modo di
dire!- lo schernii, vedendolo rilassarsi immediatamente.
-Ehi, tutto bene?- ci chiese Edward, spuntato improvvisamente alle mie
spalle. Lui e Jazz si lanciarono un’occhiata
intensa… e
per un attimo trattenni il fiato per il terrore che potesse sorgere una
discussione tra loro… poi scoppiarono a ridere con le
lacrime
agli occhi e si abbracciarono dandosi continue e vigorose pacche sulle
spalle. Bah! Maschi… e poi si diceva che noi donne eravamo
quelle complicate da capire! Perché loro, invece? Si
consideravano normali con tutti quegli atteggiamenti spacconi e da
padroni del mondo?! Mentre ancora loro si davano pacche sulle spalle
come due idioti, io mi avvicinai alle donne di casa e mi sedetti tra
loro.
-Vogliamo sapere tutto!- esclamò Rose, più
allegra e
curiosa che mai. Scossi la testa, procurandomi un sonoro pizzicotto da
parte di Alice.
-Ahia!- esclamai, dolorante.
-Tutto!- precisò Rose con un ghigno divertito.
-Il pizzico te lo sei meritata… e ora spara!- mi
minacciò
il folletto subito dopo, mentre gli ometti si riaccomodavano e
continuavano a spazzolare tutto quello che c’era di
commestibile
sul tavolo. Ma come facevano a ingurgitare tutta quella roba?!
Specialmente Emm e Jazz, che probabilmente ci avevano già
dato
dentro alla grande alla riserva!
-Ragazze, in questo momento non mi sembra il caso…- affermai
imbarazzata, perché vedevo chiaramente l’interesse
dei
maschietti per il mio piccante racconto.
-Rimandiamo a domani, ok?- le pregai, sperando che mi lasciassero in
pace. Per mia fortuna acconsentirono.
-Però una cosa la vorrei sapere io, per favore…-
chiesi,
rivolta a Rose; -Come diavolo hai fatto a capirlo?! Non penso che
né io né Edward ce l’avessimo scritto
in faccia!-
rimarcai, sicura.
-Bè, su questo non ci giurerei! Avete ancora due espressioni
completamente beate, quasi strafatte!- mi rispose Alice, sorridendo e
andando a sedersi in braccio a Jazz, che la avvolse immediatamente con
le sue braccia, iniziando a baciarle il collo e facendola mugolare di
piacere. L’occhiata truce di Emmett ed Edward, lo fece
rinsavire
immediatamente, facendo sghignazzare me e Rose, e protestare Alice.
-Sentite fratelloni, mettiamoci d’accordo, perché
qui non
si può di certo proseguire così! Se voi avete
intenzione
di lasciarvi andare ad effusioni con le vostre fidanzate anche davanti
a noi due, sarà meglio che lasciate in pace il mio Jazz,
quando
lo facciamo noi… perché altrimenti
renderò la
vostra vita intima un vero e proprio inferno, credetemi!- li
minacciò seria Alice. Io e Rose ci irrigidimmo
immediatamente e
contemporaneamente richiamammo all’ordine i nostri ragazzi,
con
uno sguardo intimidatorio e truce più che eloquente.
-Ok, ok! Sorellina, hai ragione tu… ma per favore non
esagerate… scusa ma è più forte di
me!- si
lamentò, quasi dolorante Emmett. Alice diede un sonoro bacio
sulla guancia ad entrambi i suoi fratelli e poi
tornò ad accoccolarsi sulle ginocchia del mio fratellone.
-E ora a noi, detective in gonnella!- minacciai Rose, che sorrideva
sorniona.
-Ok, ok, ti svelo l’arcano! Bè, oltre agli sguardi
inconfondibili a cui già accennava Alice (e per
inconfondibili
intendo altamente erotici!), c’era anche la tua totale
arrendevole sottomissione a Charlie e a Jazz, che mi ha
sconvolto… hai subito chiesto scusa senza battere ciglio! E
questo non succede mai! Nemmeno quando sai di essere in torto marcio!
Cioè, chiedi scusa quando ti accorgi di sbagliare, ma non
così repentinamente… diciamo che ti ci vuole un
po’
per sbollire la tua testardaggine! E con la litigata di stasera,
conoscendoti, avevo creduto che come minimo ci avresti messo almeno due
giorni per calmarti…- mi spiegò.
Effettivamente…
mi conosceva proprio bene!
-E poi la ciliegina sulla torta: ti sei resa conto che non ci hai
nemmeno chiesto della gara e chi ha vinto?! Il che è tutto
dire!
Solo una cosa avrebbe potuto renderti tanto felice da non farti nemmeno
passare per l’anticamera del cervello il ricordo di quello
che ti
sei persa!- aggiunse mio fratello tra gli scrosci di risa
dell’intera combriccola. Già la gara! Non ci avevo
proprio
più pensato…
-Ah già, la gara! E chi ha vinto?- domandai, abbastanza
indifferente. Era incredibile quanto poco me ne importasse in quel
momento… anzi a dirla tutta ero ben felice di essermela
persa!
-Ha vinto Quil!- esclamò Jazz; -Quel ragazzo è un
vero
portento!- lo elogiò. Poi mio fratello mi diede un buffetto
sulla guancia, in segno di conforto e io gli sorrisi sincera, per
fargli capire che era tutto a posto. L’abbraccio di Edward
invece
si intensificò. Probabilmente pensava che fossi dispiaciuta
di
non aver partecipato, così cercai di tranquillizzarlo. Gli
accarezzai una guancia e gli diedi un casto bacio su quelle labbra
dolci come il miele.
-Amore è tutto a posto… non fa niente, davvero!
Non
m’importa della gara e ho capito il tuo punto di vista sulla
pericolosità della stessa. Ti prometto che in futuro
cercherò di non fare mai niente che ti possa causare
sofferenza…- gli mormorai all’orecchio, sperando
che la
conversazione rimanesse privata, visto che gli altri stavano
chiacchierando allegramente per conto loro. Ma avevo fatto male i miei
conti, perché mio fratello, come suo solito, ci aveva
osservati
con attenzione.
-Vedi Edward…- intervenne; -…a te stasera, quelli
di
Bella, saranno sembrati solo degli inutili capricci per una stupida
gara… ma devi capire che è una delle cose a cui
tiene di
più mia sorella. Credimi quando ti dico che capisco le tue
preoccupazioni… non devi pensare che a me non me freghi
niente e
che sia un incosciente a farla gareggiare comunque… ma dopo
numerosi mesi passati a litigare proprio per quel motivo, ho capito che
la sua è una passione radicata e sincera e non solamente uno
sfizio! Quindi spero che riuscirai a capirmi anche tu se ti dico che
non posso assolutamente tarparle le ali. E’ come se a te
togliessero il tuo adorato pianoforte! Oddio, so che non è
un
paragone molto azzeccato, perché la tua non è una
passione pericolosa; ma per lei ha la stessa importanza, te
l’assicuro! Probabilmente per te gareggiare a New York era
solo
un modo come un altro per passare la serata in un modo spericolato e
divertente, per procurarti una botta d’adrenalina…
invece
per Bella la moto è molto importante e so che non vi
rinuncerà mai! E non penso sia nemmeno giusto che tu
pretenda
una cosa del genere da lei…- cercò di spiegargli
Jazz,
sorprendendomi enormemente. Lo abbracciai immediatamente con un puro
slancio d’affetto. Mio fratello mi conosceva perfettamente ed
ero
contenta che avesse cercato di spiegare ad Edward il perché
del
mio infantile comportamento; anche se ero pienamente consapevole di
aver esagerato e quindi di aver sbagliato, soprattutto nei confronti
del mio ragazzo.
-Bella, io non voglio assolutamente vietarti di andare in
moto…
non sono tuo padre e non ci tengo nemmeno a esserlo, per
carità… però non posso non
preoccuparmi per te!
Sei la persona più importante della mia vita, lo capisci,
piccola mia? Quindi cerchiamo un compromesso, ok? Magari eviti di
metterti alla guida di Roxy con le strade ghiacciate ed io
cercherò di non farmi venire inutili paranoie…-
mi
propose quell’angelo con un sorriso radioso. Annuii felice:
era
straordinario!
-Wow, ragazzi sono quasi le tre! Sarà meglio che ce ne
andiamo a
nanna, altrimenti domani passeremo tutto il sabato a poltrire a letto-
ci avvisò Alice.
-Sentite… domani quando ci alziamo, andiamo insieme al
centro
commerciale a Port Angeles? Io e Bella dobbiamo comprare il suo nuovo
cellulare!- propose Edward. Neanche a dirlo e le urla entusiastiche di
Alice e Rose proruppero per l’intera cucina. Acconsentirono
anche
Emmett e Jasper.
-Lasciamo un biglietto ad Esme per avvertirla che non pranzeremo a casa
e puntiamoci le sveglie per le undici, così ci riposiamo un
po’!- propose mio fratello.
-Sì, manda anche un messaggio a Jake per avvertire lui e
Leah-
aggiunse Rose. Al nome del mio amico, un lamento involontario proruppe
dalla mia bocca. Mio fratello sghignazzò senza ritegno.
-Ti tocca Bells! Tanto se non è domani, sarà
dopodomani… e se poi Jake viene a sapere che non volevi
chiamarlo per evitarti la sua meritata ramanzina, sarebbe capace di
tirarti il collo! Almeno via il dente via il dolore!- mi
schernì.
-Ridi, ridi! Tanto la predica me la becco io!- mi imbronciai, al
pensiero del sonoro rimprovero che mi attendeva.
-Amore mio… parlerò io con Jake e
cercherò di
convincerlo a lasciar perdere, ok?- intervenne Edward. Scrollai la
testa, triste.
-No, no… è meglio che mi dica quello che mi deve
dire… tanto in modo o nell’altro lo deve tirare
fuori… sono io che dovrò cercare di non
rispondergli per
le rime e lasciarlo parlare senza ribattere… se ci
riuscirò allora il sabato non sarà rovinato!- gli
spiegai.
Rapidamente rimettemmo tutta la cucina in ordine, lasciammo il
biglietto per avvisare Esme e spegnemmo tutte le luci, per poi avviarci
al piano di sopra.
Edward si fermò davanti alla porta della mia camera e il mio
viso, chiaramente imbronciato all’idea di separarci per la
notte,
lo fece sorridere.
-Anche a me non piace l’idea di andarmene solo soletto in
camera
mia… ma non possiamo fare altrimenti, cucciola, lo
sai…
cerchiamo di fare i bravi e di non dare a tuo padre il minimo pretesto
per rovinarci il prossimo weekend! Lo sceriffo sarebbe capace di
punirci, vietandoci di trascorrerlo insieme!- mi spiegò
saggiamente.
-Hai ragione! E poi è appena iniziato il sabato: abbiamo due
interi giorni da passare insieme prima di ritornare a scuola!- gli
ricordai ancora.
-Buonanotte, amore mio!- mi salutò Edward, dandomi un bacio
a
fior di labbra. Sapevamo entrambi che se ci fossimo lasciati andare a
quel bacio non ci saremmo più staccati…
-Buonanotte, Edward…- sussurrai felice.
ANTEPRIMA CAPITOLO 81
-Ma Leah e Angela dove sono finite?- chiesi stupita, non ritrovandole
con loro.
-Sono andate un attimo alle toilettes, arrivano subito- mi rispose
gentilmente Ben. Nel frattempo mi distrassi per la posa improvvisamente
tesa e rigida che aveva assunto Edward. Seguii il suo sguardo infuriato
e riconobbi immediatamente l’oca della foto che mi era
arrivata
sul cellulare! Quella gallina era con Lauren, Jessica e le altre
cheerleader che completavano lo starnazzante pollame. Ecco chi aveva
ideato tutto! Ci avrei scommesso, maledette! Che rabbia!
Intanto ci raggiunsero anche Leah e Angela. Quest’ultima
sembrava
nervosa e preoccupata, mentre la prima era letteralmente furibonda: si
vedeva lontano un miglio che aveva un diavolo per capello! Ma che
diavolo poteva essere accaduto?
-Ragazzi… ehm… dobbiamo dirvi… una
cosa… un
po’ ripugnante…- balbettò Angela, con
la consueta
pacatezza unita ad un certo imbarazzo, rivolgendosi a me ed Edward.
Io e lui ci scambiammo un’occhiata sbigottita.
-Sì, maledizione!- intervenne Leah, incapace di trattenersi
ancora. -Eravamo in bagno e a un certo punto sono entrate quelle oche
giulive laggiù!- continuò, indicando il
gracidante
gruppetto che poco prima aveva attirato la nostra attenzione.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
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