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Autore: IsaMarie    17/03/2011    11 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Cap. 80
Eccomi ragazze!
Scusate ancora per il casino di questa mattina. Non ho ancora capito come mai, ma dopo che ho postato il capitolo sono comparse delle correzioni nostre scritte in piccolo e in nero, che non compaiono nel capitolo di Nuv. Naturalmente sono sempre a casa, ma proprio oggi che è successo questo, ero fuori. Ho provato a cancellare quelle frasi col cellulare, col risultato che, sempre senza sapere come, mi si è cancellato anche il finale del capitolo, così ho preferito togliere tutto e ripostare appena rientrata a casa.
Spero che chi di voi avesse già lasciato il commento, si accorga del disguido e lo possa rilasciare. Non vorrei che pensaste che non vi abbiamo voluto rispondere.
Comunque ora dovrebbe essere tutto a posto, perciò riposto tutto quanto, anche l'introduzione.


Buongiorno ragazze e buona festa!
Inutile dirvi quanto ci abbiano fatto piacere le vostre recensioni e alcune di voi hanno addirittura apprezzato di più il pov Edward. Non possiamo fare altro che gongolare! GRAZIE!
Ora vi lasciamo a una piccola riunione tra i ragazzi che sono appena ritornati da La Push.
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!

CAPITOLO 80


Sgamati!


Pov Bella


Che incredibile botta di fortuna! Ci eravamo appena sistemati in cucina a mangiare dei tramezzini, quando tutta la famiglia al completo comparve davanti a noi. Appena ci videro, sorrisero felici del fatto che io e Edward eravamo sereni e tranquilli (nonché assurdamente pazzi di gioia!): avevamo evidentemente aggiustato tutte le nostre incomprensioni… e non solo! Già: e chi se le ricordava più?
-Ciao a tutti!- esclamai io, euforica come non mai. Avevo tanta di quella energia in corpo che sarei andata a ballare tranquillamente per tutta la notte! Tutti mi fissarono attoniti per il mio entusiastico saluto e mio padre si avvicinò con sguardo indagatore, più perplesso che convinto.
-Ciao tesoro! Ti è già passata?!- mi chiese, evidentemente sorpreso.
-Sì, scusa papà! Mi sono comportata come una bambinetta capricciosa e viziata!- gli risposi, imbarazzata. Era vero, avevo fatto proprio i capricci, peggio di Maya! Mio padre sgranò gli occhi per le mie scuse così schiette e repentine. Probabilmente era già pronto a vedermi con il muso per parecchi giorni! Non era abituato a questa mia arrendevolezza… di solito, a causa della mia proverbiale testardaggine, solamente dopo che Jasper riusciva a farmi ragionare con calma e pazienza mi rendevo conto del mio comportamento infantile e immaturo.
Per fortuna il mio vecchio non indagò oltre e con un sorriso pienamente soddisfatto diede una poderosa e amichevole pacca sulla spalla di Edward, che per poco non si strozzò con il suo tramezzino, facendo sghignazzare tutti.
-Ragazzo mio, sei un grande! Fai davvero miracoli tu! Bravissimo!- esclamò ancora incredulo, facendomi arrossire. Eh sì, concordavo con mio padre: Edward era proprio… grande! Almeno quella parte di lui! Ed era proprio bravo a compiere miracoli… molto bravo… praticamente un dio! E i suoi metodi erano stati decisamente… infallibili! Li avrei desiderati ogni giorno!
Arrossii all’istante per i miei audaci pensieri, sperando che nessuno notasse il mio gigantesco imbarazzo; ma per mia somma sfortuna mio fratello non mi toglieva gli occhi di dosso… abbassai il capo, ancora più a disagio sotto le sue iridi scrutatrici... accidenti, era dura sfuggirgli…
-Bella, Edward, giù alla riserva, ci hanno dato tutte queste squisitezze per voi, visto che stasera non c’eravate. Se volete spizzicare qualcosa, vi lasciamo tutto qui, ok?- ci rivelò Esme, posando delle buste sul ripiano vicino al lavandino.
-Bè, noi ce ne andiamo a dormire ragazzi, buon proseguimento!- esclamò ancora papà. Augurammo loro la buonanotte e aspettammo che salissero al piano di sopra per far quattro chiacchiere spensierate tra noi ragazzi.
-Amore mio, vuoi mangiare qualcosa?- chiesi al mio Edward, riferendomi alle buste stracolme di ogni prelibatezza.
-Sì, ho ancora molta fame!- affermò regalandomi uno sguardo da cucciolotto affamato; sogghignai tra me… l’attività fisica in effetti era stata intensa!
-Bella, mettimi qui i viveri di conforto che hanno portato, e poi pretendo che tu stia seduta in braccio a me! Sei già stata troppo lontana per i miei gusti- aggiunse con espressione maliziosa, facendomi rabbrividire per l’emozione. Oddio, ero soggiogata dalla sua voce roca e sensuale, dai suoi smeraldi vividi e intensi, dal suo sorriso sghembo che ogni santa volta riusciva ad accelerare il battito del mio cuore! Naturalmente lui non era l’unico a provare quelle sensazioni: anche a me mancava il calore e il vigore del suo corpo… e quindi raccolsi all’istante il suo intrigante invito, mentre gli altri decisero di salire un momento per andare a prepararsi per la notte; poi ci avrebbero raggiunto di nuovo in cucina.
Nel frattempo, felici e abbracciati, io e lui assaggiammo un po’ di tutto, imboccandoci a vicenda e scambiandoci più di qualche bacetto, che ci fece dimenticare per un po’ la realtà…
-Allora sorellina… che mi racconti di bello?- esclamò Jazz d’un tratto alle nostre spalle, facendoci sobbalzare spaventati a causa della sua improvvisa irruzione in cucina.
-Ma Jazz, che vuoi che ti dica?!- risposi con una mano sul cuore, ancora spaventata, facendo ghignare Edward sul mio collo.
-Che se continui così mi farai venire un infarto!- ribattei piccata. Dio, avevo ancora il cuore in gola! Quel ragazzo era un felino: aveva sempre avuto, fin da piccolo, l’irritante capacità di strisciare silenzioso in una stanza senza che nessuno riuscisse ad accorgersi di niente… essenzialmente l’esatto contrario della sottoscritta, che di solito, quando compiva la propria entrata produceva rumori più o meno assordanti, dato che o cadevo o scontravo qualche antipatico oggetto che testardamente si ostinava ad infilarsi tra i miei piedi incolpevoli…
Mio fratello sogghignò alle mie parole, venendo a darmi un bacio; chissà se era riuscito ad intuire qualcosa… si sedette sullo sgabello accanto al nostro e con una mossa inaspettata e fulminea mi attirò sulle sue ginocchia, provocando le sonore proteste di Edward.
-Ehi, la mia ragazza!- si lagnò il mio ragazzo con lui, mettendo un broncio attira baci e incrociando le braccia al petto.
-Oh, per favore! Non fare il maiale, datti una calmata, che te la sei spupazzata tutta la sera!- lo rimproverò Jazz, facendomi di nuovo scaldare le guance. Accidenti! Allora era possibile che si fosse accorto di qualcosa…
-Allora, Bells? Sto aspettando…- aggiunse con un tono serio, aggrottando un sopracciglio. Improvvisamente mi ricordai che nella mia puerile sfuriata l’avevo mandato al diavolo e me l’ero presa anche con lui... povero il mio fratellone, dovevo rimediare subito! D’istinto lo abbracciai, riempiendo di bacetti tutto il suo viso, facendolo sghignazzare; nel frattempo tutti gli altri ci avevano raggiunto in cucina e si stavano accomodando intorno alla penisola.
-Scusami Jazz! So che non avrei dovuto prendermela con te… è che… mi conosci, lo sai anche tu quanto divento infantile ed egoista quando non riesco a guidare la mia amata piccolina… soprattutto a La Push…- mormorai, palesemente imbarazzata ad ammettere quel mio grande difetto davanti a tutti.
-Ce ne siamo accorti, credici sorellina!- sghignazzò Emm e scoppiarono tutti in una risata allegra e liberatoria.
-Accetto le tue scuse Bells, ma vedi di darti una regolata la prossima volta… non hai più dieci anni, manca poco alla maggiore età! E poi preparati psicologicamente: ti aspetta una bella ramanzina da Jake! Si è incazzato parecchio quando ha scoperto che il dottore non ti aveva esattamente dato il permesso di uscire… e tu avevi palesemente ovviato su questo piccolo e insignificante dettaglio- mi rimproverò con una certa gravità.
-Uffi!- sbuffai seccata, coprendo il volto con le mani. Non sopportavo proprio quando Jake mi faceva la predica! Anche se ero consapevole che di solito aveva perfettamente ragione… ma non riuscivo a non irritarmi al tono borioso e saccente che molto spesso utilizzava nei miei confronti e alla fine proprio per questo litigavamo ancora di più!
-Te la sei cercata col lanternino, sorellina… e sinceramente spero che tu abbia chiesto scusa per il tuo comportamento anche ad Edward, in tutti i modi possibili- rincarò la dose con autorevolezza. Mi sentivo stropicciata come uno straccio usato ma ingoiai il rospo, mentre quell’orso di Emmett continuava a sghignazzare senza ritegno.
-Ah ah ah! In tutti i modi possibili, Bellina!- sghignazzò lui per fare il solito spiritoso, non immaginando di averci azzeccato alla grande!
-Allora, gli chiedi scusa?- incalzò mio fratello. Nel frattempo Edward si godeva compiaciuto quella mia lavata di capo, soddisfatto dal fatto che Jazz finalmente avesse preso le sue difese. Sospirai e da bimba dispiaciuta mi apprestai a pentirmi di nuovo.
-Sì hai ragione… mi spiace tanto Edward… e anche se ti ho già chiesto scusa, vorrei prometterti che mai più tenterò di raggirarti in quel modo subdolo…- mi rivolsi a lui sinceramente pentita. Lui mi fece il suo sorriso sghembo e mi attirò a sé.
-Vieni qua cucciola, mia… lo sai quanto ti amo, vero?- mormorò, stringendomi forte a sé. Sorrisi sfregandomi sul suo petto e la mia gamba sentì immediatamente la sua erezione riprendere vigore. Lo guardai negli occhi desiderandolo da morire, e iniziai a mordicchiarmi il labbro per l’eccitazione; notai chiaramente la stessa luce anche nei suoi. Ci rendemmo conto che tutti ci stavano fissando e dopo un attimo sentii un singulto di Rosalie che si era portata le mani a coprirsi la bocca spalancata. E adesso che le era venuto in mente?
-Che c’è amore? Stai male, Rose?- le chiese preoccupato Emmett. Lei con gli occhi sgranati mi sorrise radiosa.
-Oddio! Voi due stasera… l’avete fatto!- urlò improvvisamente, mentre io ed Edward ci irrigidimmo all’istante. Cavoli, come diavolo se n’era accorta?! Avevamo un biglietto attaccato in fronte?!
-Rose… ma che… stai dicendo?- balbettai imbarazzata, per tentare comunque di sviare i sospetti. Certo l’avrei raccontato ad entrambe… è che così… sì insomma… spiattellarlo davanti a tutti… oh merda, non ne avremmo potuto parlare in privato?
-Oh sì, sì, mia cara! Non cercare di fregarmi perché è proprio così! Mi sto forse sbagliando?!- ci chiese, sospettosa e certa che la sua intuizione fosse esatta.
-No, Rose, non stai sbagliando…- le rispose mio fratello con un tono certo. Cosaaa?! E lui che ne sapeva?! Ma cosa avevano fatto per capirlo? Frequentato un corso per medium?!
Cercai di ribattere, ma il sorriso a trentadue denti sul viso palesemente trionfante e soddisfatto di Edward, mi fece desistere dal mio intento di sviare la questione.
-E bravi i nostri piccioncini!- esclamò Emmett felice, venendo ad abbracciarmi. Mamma mia, che stretta poderosa! Accidenti, mi stava quasi soffocando… come diavolo faceva Rosalie a non avere tutte le ossa rotte?!
-Ma che ti urli, orso! Vuoi che ci sentano anche al piano di sopra?!- lo rimproverò Alice. Poi lo spostò senza particolare gentilezza, per donarmi un suo sentito abbraccio, subito sovrastata da Rosalie. Non capivo più niente, ero frastornata e felice e avrei saltato per la gioia immensa!
D’un tratto due braccia fraterne mi afferrarono e mi trascinarono in un angoletto della cucina. Jazz mi stava osservando negli occhi intensamente, con uno sguardo un po’ contento e divertito e un po’ serio e preoccupato.
-Sorellina tutto bene? Tu… stai bene? Sei felice?- mi chiese titubante. Gli regalai un sorriso che non poteva essere assolutamente frainteso… e lui capì al volo, stringendomi forte a sé e trasmettendomi tutto il suo affetto profondo.
-La mia piccola Bells! Non posso crederci… devo ammettere che sono un po’ geloso e che, in questo momento, mi prudono parecchio le mani nei confronti del tuo ragazzo…- mi rivelò, lasciandomi basita. Ehh?! Lo guardai piuttosto truce. Era ammattito? Come poteva pensare di picchiare il mio Edward? Solo perché lui, con la sua passione e la sua dolcezza, mi aveva appena reso la ragazza più felice, desiderata e amata dell’intero universo?!
Come se lui ed Alice avessero fatto i santi vergini e martiri durante il precedente weekend! Ma prima che potessi pronunciare anche solo il minimo rimprovero, mi anticipò con un sorrisetto divertito.
-Ehi, ehi! Non mi guardare così! E’ naturale, dai, sono il tuo fratellone… e se chiedi ad Edward cosa prova al pensiero che io ed Alice ci abbandoniamo alle stesse… ehm… attività, sono certo che la sua risposta sarà uguale alla mia…- si difese strenuamente. Questa poi!
-Certo che voi maschi siete proprio esseri strani… fate di tutto e di più con la vostra partner, però preferite pensare che le vostre sorelle o le vostre madri abbiano una vita sessuale quasi inesistente… crescete che è meglio!- lo rimproverai, non riuscendo proprio a capire quel sentimento di gelosia e possesso che si scatenava indistintamente in ognuno di loro. Per carità, nemmeno a me faceva piacere venire a conoscenza dei dettagli intimi della vita di mio fratello; ma di certo non per gelosia o possessività… semplicemente perché mi faceva… un certo effetto di nausea pensarlo in situazioni erotiche...
Intanto Jazz era improvvisamente sbiancato alle mie parole, e continuava a fissarmi con un’espressione parecchio sconvolta. Non lo capivo più! Ed ora che gli era preso, d’un tratto?
-Cosa significa… di “tutto e di più”..?- mi chiese in un soffio; accidenti, sembrava veramente agitato e turbato! Sbuffai sonoramente… e poi l’infantile ero io!
-Era un modo di dire, casto fratellino mio… solo un modo di dire!- lo schernii, vedendolo rilassarsi immediatamente.
-Ehi, tutto bene?- ci chiese Edward, spuntato improvvisamente alle mie spalle. Lui e Jazz si lanciarono un’occhiata intensa… e per un attimo trattenni il fiato per il terrore che potesse sorgere una discussione tra loro… poi scoppiarono a ridere con le lacrime agli occhi e si abbracciarono dandosi continue e vigorose pacche sulle spalle. Bah! Maschi… e poi si diceva che noi donne eravamo quelle complicate da capire! Perché loro, invece? Si consideravano normali con tutti quegli atteggiamenti spacconi e da padroni del mondo?! Mentre ancora loro si davano pacche sulle spalle come due idioti, io mi avvicinai alle donne di casa e mi sedetti tra loro.
-Vogliamo sapere tutto!- esclamò Rose, più allegra e curiosa che mai. Scossi la testa, procurandomi un sonoro pizzicotto da parte di Alice.
-Ahia!- esclamai, dolorante.
-Tutto!- precisò Rose con un ghigno divertito.
-Il pizzico te lo sei meritata… e ora spara!- mi minacciò il folletto subito dopo, mentre gli ometti si riaccomodavano e continuavano a spazzolare tutto quello che c’era di commestibile sul tavolo. Ma come facevano a ingurgitare tutta quella roba?! Specialmente Emm e Jazz, che probabilmente ci avevano già dato dentro alla grande alla riserva!
-Ragazze, in questo momento non mi sembra il caso…- affermai imbarazzata, perché vedevo chiaramente l’interesse dei maschietti per il mio piccante racconto.
-Rimandiamo a domani, ok?- le pregai, sperando che mi lasciassero in pace. Per mia fortuna acconsentirono.
-Però una cosa la vorrei sapere io, per favore…- chiesi, rivolta a Rose; -Come diavolo hai fatto a capirlo?! Non penso che né io né Edward ce l’avessimo scritto in faccia!- rimarcai, sicura.
-Bè, su questo non ci giurerei! Avete ancora due espressioni completamente beate, quasi strafatte!- mi rispose Alice, sorridendo e andando a sedersi in braccio a Jazz, che la avvolse immediatamente con le sue braccia, iniziando a baciarle il collo e facendola mugolare di piacere. L’occhiata truce di Emmett ed Edward, lo fece rinsavire immediatamente, facendo sghignazzare me e Rose, e protestare Alice.
-Sentite fratelloni, mettiamoci d’accordo, perché qui non si può di certo proseguire così! Se voi avete intenzione di lasciarvi andare ad effusioni con le vostre fidanzate anche davanti a noi due, sarà meglio che lasciate in pace il mio Jazz, quando lo facciamo noi… perché altrimenti renderò la vostra vita intima un vero e proprio inferno, credetemi!- li minacciò seria Alice. Io e Rose ci irrigidimmo immediatamente e contemporaneamente richiamammo all’ordine i nostri ragazzi, con uno sguardo intimidatorio e truce più che eloquente.
-Ok, ok! Sorellina, hai ragione tu… ma per favore non esagerate… scusa ma è più forte di me!- si lamentò, quasi dolorante Emmett. Alice diede un sonoro bacio sulla guancia ad entrambi i suoi fratelli e poi
tornò ad accoccolarsi sulle ginocchia del mio fratellone.
-E ora a noi, detective in gonnella!- minacciai Rose, che sorrideva sorniona.
-Ok, ok, ti svelo l’arcano! Bè, oltre agli sguardi inconfondibili a cui già accennava Alice (e per inconfondibili intendo altamente erotici!), c’era anche la tua totale arrendevole sottomissione a Charlie e a Jazz, che mi ha sconvolto… hai subito chiesto scusa senza battere ciglio! E questo non succede mai! Nemmeno quando sai di essere in torto marcio! Cioè, chiedi scusa quando ti accorgi di sbagliare, ma non così repentinamente… diciamo che ti ci vuole un po’ per sbollire la tua testardaggine! E con la litigata di stasera, conoscendoti, avevo creduto che come minimo ci avresti messo almeno due giorni per calmarti…- mi spiegò. Effettivamente… mi conosceva proprio bene!
-E poi la ciliegina sulla torta: ti sei resa conto che non ci hai nemmeno chiesto della gara e chi ha vinto?! Il che è tutto dire! Solo una cosa avrebbe potuto renderti tanto felice da non farti nemmeno passare per l’anticamera del cervello il ricordo di quello che ti sei persa!- aggiunse mio fratello tra gli scrosci di risa dell’intera combriccola. Già la gara! Non ci avevo proprio più pensato…
-Ah già, la gara! E chi ha vinto?- domandai, abbastanza indifferente. Era incredibile quanto poco me ne importasse in quel momento… anzi a dirla tutta ero ben felice di essermela persa!
-Ha vinto Quil!- esclamò Jazz; -Quel ragazzo è un vero portento!- lo elogiò. Poi mio fratello mi diede un buffetto sulla guancia, in segno di conforto e io gli sorrisi sincera, per fargli capire che era tutto a posto. L’abbraccio di Edward invece si intensificò. Probabilmente pensava che fossi dispiaciuta di non aver partecipato, così cercai di tranquillizzarlo. Gli accarezzai una guancia e gli diedi un casto bacio su quelle labbra dolci come il miele.
-Amore è tutto a posto… non fa niente, davvero! Non m’importa della gara e ho capito il tuo punto di vista sulla pericolosità della stessa. Ti prometto che in futuro cercherò di non fare mai niente che ti possa causare sofferenza…- gli mormorai all’orecchio, sperando che la conversazione rimanesse privata, visto che gli altri stavano chiacchierando allegramente per conto loro. Ma avevo fatto male i miei conti, perché mio fratello, come suo solito, ci aveva osservati con attenzione.
-Vedi Edward…- intervenne; -…a te stasera, quelli di Bella, saranno sembrati solo degli inutili capricci per una stupida gara… ma devi capire che è una delle cose a cui tiene di più mia sorella. Credimi quando ti dico che capisco le tue preoccupazioni… non devi pensare che a me non me freghi niente e che sia un incosciente a farla gareggiare comunque… ma dopo numerosi mesi passati a litigare proprio per quel motivo, ho capito che la sua è una passione radicata e sincera e non solamente uno sfizio! Quindi spero che riuscirai a capirmi anche tu se ti dico che non posso assolutamente tarparle le ali. E’ come se a te togliessero il tuo adorato pianoforte! Oddio, so che non è un paragone molto azzeccato, perché la tua non è una passione pericolosa; ma per lei ha la stessa importanza, te l’assicuro! Probabilmente per te gareggiare a New York era solo un modo come un altro per passare la serata in un modo spericolato e divertente, per procurarti una botta d’adrenalina… invece per Bella la moto è molto importante e so che non vi rinuncerà mai! E non penso sia nemmeno giusto che tu pretenda una cosa del genere da lei…- cercò di spiegargli Jazz, sorprendendomi enormemente. Lo abbracciai immediatamente con un puro slancio d’affetto. Mio fratello mi conosceva perfettamente ed ero contenta che avesse cercato di spiegare ad Edward il perché del mio infantile comportamento; anche se ero pienamente consapevole di aver esagerato e quindi di aver sbagliato, soprattutto nei confronti del mio ragazzo.
-Bella, io non voglio assolutamente vietarti di andare in moto… non sono tuo padre e non ci tengo nemmeno a esserlo, per carità… però non posso non preoccuparmi per te! Sei la persona più importante della mia vita, lo capisci, piccola mia? Quindi cerchiamo un compromesso, ok? Magari eviti di metterti alla guida di Roxy con le strade ghiacciate ed io cercherò di non farmi venire inutili paranoie…- mi propose quell’angelo con un sorriso radioso. Annuii felice: era straordinario!
-Wow, ragazzi sono quasi le tre! Sarà meglio che ce ne andiamo a nanna, altrimenti domani passeremo tutto il sabato a poltrire a letto- ci avvisò Alice.
-Sentite… domani quando ci alziamo, andiamo insieme al centro commerciale a Port Angeles? Io e Bella dobbiamo comprare il suo nuovo cellulare!- propose Edward. Neanche a dirlo e le urla entusiastiche di Alice e Rose proruppero per l’intera cucina. Acconsentirono anche Emmett e Jasper.
-Lasciamo un biglietto ad Esme per avvertirla che non pranzeremo a casa e puntiamoci le sveglie per le undici, così ci riposiamo un po’!- propose mio fratello.
-Sì, manda anche un messaggio a Jake per avvertire lui e Leah- aggiunse Rose. Al nome del mio amico, un lamento involontario proruppe dalla mia bocca. Mio fratello sghignazzò senza ritegno.
-Ti tocca Bells! Tanto se non è domani, sarà dopodomani… e se poi Jake viene a sapere che non volevi chiamarlo per evitarti la sua meritata ramanzina, sarebbe capace di tirarti il collo! Almeno via il dente via il dolore!- mi schernì.
-Ridi, ridi! Tanto la predica me la becco io!- mi imbronciai, al pensiero del sonoro rimprovero che mi attendeva.
-Amore mio… parlerò io con Jake e cercherò di convincerlo a lasciar perdere, ok?- intervenne Edward. Scrollai la testa, triste.
-No, no… è meglio che mi dica quello che mi deve dire… tanto in modo o nell’altro lo deve tirare fuori… sono io che dovrò cercare di non rispondergli per le rime e lasciarlo parlare senza ribattere… se ci riuscirò allora il sabato non sarà rovinato!- gli spiegai.
Rapidamente rimettemmo tutta la cucina in ordine, lasciammo il biglietto per avvisare Esme e spegnemmo tutte le luci, per poi avviarci al piano di sopra.
Edward si fermò davanti alla porta della mia camera e il mio viso, chiaramente imbronciato all’idea di separarci per la notte, lo fece sorridere.
-Anche a me non piace l’idea di andarmene solo soletto in camera mia… ma non possiamo fare altrimenti, cucciola, lo sai… cerchiamo di fare i bravi e di non dare a tuo padre il minimo pretesto per rovinarci il prossimo weekend! Lo sceriffo sarebbe capace di punirci, vietandoci di trascorrerlo insieme!- mi spiegò saggiamente.
-Hai ragione! E poi è appena iniziato il sabato: abbiamo due interi giorni da passare insieme prima di ritornare a scuola!- gli ricordai ancora.
-Buonanotte, amore mio!- mi salutò Edward, dandomi un bacio a fior di labbra. Sapevamo entrambi che se ci fossimo lasciati andare a quel bacio non ci saremmo più staccati…
-Buonanotte, Edward…- sussurrai felice.


ANTEPRIMA CAPITOLO 81


-Ma Leah e Angela dove sono finite?- chiesi stupita, non ritrovandole con loro.
-Sono andate un attimo alle toilettes, arrivano subito- mi rispose gentilmente Ben. Nel frattempo mi distrassi per la posa improvvisamente tesa e rigida che aveva assunto Edward. Seguii il suo sguardo infuriato e riconobbi immediatamente l’oca della foto che mi era arrivata sul cellulare! Quella gallina era con Lauren, Jessica e le altre cheerleader che completavano lo starnazzante pollame. Ecco chi aveva ideato tutto! Ci avrei scommesso, maledette! Che rabbia!
Intanto ci raggiunsero anche Leah e Angela. Quest’ultima sembrava nervosa e preoccupata, mentre la prima era letteralmente furibonda: si vedeva lontano un miglio che aveva un diavolo per capello! Ma che diavolo poteva essere accaduto?
-Ragazzi… ehm… dobbiamo dirvi… una cosa… un po’ ripugnante…- balbettò Angela, con la consueta pacatezza unita ad un certo imbarazzo, rivolgendosi a me ed Edward.
Io e lui ci scambiammo un’occhiata sbigottita.
-Sì, maledizione!- intervenne Leah, incapace di trattenersi ancora. -Eravamo in bagno e a un certo punto sono entrate quelle oche giulive laggiù!- continuò, indicando il gracidante gruppetto che poco prima aveva attirato la nostra attenzione.


Vi ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara

Volevamo segnalarvi un nuovo forum aperto da  due scrittrici molto brave: Yara89 e essebi! 
Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
E&Y'world: il mondo delle fanfiction

Ecco alcuni blog di bravissime autrici che meritano una visita!

Il sorriso in una pagina
Mad about you
yara's mind
Nel mondo di Elisa e Yara
Les mots de Chloè
L'anima delle stelle
silviettafanfiction
A casa di Lisa
USADDICTED
L'angolo creativo
Lalayasha

Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


Solo per un week-end di Isabella v (sara_g)
Rock my life  di Isabella v (sara_g)
Testa o Cuore? di Isabella v (sara_g)
Lightning in my life di elisa1975
NASTY GAME di elisa1975
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Un'altra opportunità  di eli777
Farfalle colorate di Stupid Lamb
A volte, il destino... ti sorprende di yara89
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
Il precettore di porporina
L'altra metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un destino di loulou72
Red Dazzling Passion di Miss Simy Pattinson
Relazioni nascoste di Aleuname
La duchessa di essebi
Day by day... but? di _Betty_
La Donna del Re Supremo di Lalayasha
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Sogni Proibiti di  Lele Cullen 
The Masquerade di Shona
From Juliet, with love di
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Wish upon a star di
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332 di barbara_f
Un amore tra le onde di _rainbow_



   
 
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