Cap. 81
Ciao ragazze!
Come sempre ringraziamo tutte voi che ci seguite! Un bacione
grandissimo! E ora vi lasciamo al capitolo.
Pronte per andare al centro commerciale? Allora forza!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!
Ora
basta!!
Pov
Bella
Era l’una passata ed eravamo appena arrivati al centro
commerciale di Port Angeles. Ci avevano accompagnati anche Jacob, Leah,
Ben e Angela. Nessuno della famiglia Swan-Cullen aveva intenzione di
pranzare quel sabato, visto che avevamo fatto colazione piuttosto
tardi; quindi all’ingresso ci dividemmo e le due coppiette
affamate andarono al bar a smangiucchiare qualcosa, mentre tutti noi
andammo in missione per comprare il mio nuovo telefonino.
-Senti amore, non mi interessa niente se me lo hai rotto tu e ti senti
colpevole! Lo vorrei comprare io, ok?- provai un’ennesima
volta a
convincere Edward che, testardo più di me, sembrava
fermamente
convinto a non cedere. Mi faceva sentire in imbarazzo il fatto che si
sentisse in dovere di comprarmi il telefono. In fondo, se quando avevo
ricevuto quel maledetto messaggio, avessi chiesto subito una
spiegazione a lui senza allontanarlo in quel modo irritante ed
immaturo, Edward non lo avrebbe certamente lanciato contro il muro per
la furia! A mio avviso la colpa avrebbe dovuto essere egualmente
ripartita, e quindi ci tenevo a pagarmelo da me.
-Bella per favore, non ho voglia di cominciare un litigio anche oggi
per questa solenne cavolata! Mi sembra che il nostro rapporto sia
maturato un bel po’, non trovi? Quindi non fare la bimba,
stai
buona e accontenta il tuo ragazzo, ok? Il telefono vorrei regalartelo
io, ci tengo davvero!- mi rimproverò con dolcezza ma
leggermente
esasperato. In effetti durante il viaggio non avevamo fatto altro che
dibattere su questo: Edward era stato sempre molto dolce e comprensivo,
ma al momento si stava spazientendo, dato che continuavo a
insistere… e come risultato della mia cocciutaggine stava
(giustamente, ad essere onesta) iniziando a innervosirsi.
Accidentaccio alla mia testa dura! Ma era più forte di
me… non mi era mai piaciuto ricevere regali! Gli unici che
accettavo molto volentieri (e che non vedevo l’ora di
scartare!)
erano quelli dei miei genitori e di Jazz; gli altri, non so per quale
arcano e bacato motivo, mi facevano sentire terribilmente a disagio e
in imbarazzo. Adoravo letteralmente farne e infatti Natale era il mio
periodo preferito perché potevo sbizzarrirmi a comprare
più regali possibili a tutti coloro che mi volevano bene; ma
riceverne mi pesava proprio, forse perché mi sentivo messa
sotto
ai riflettori...
A quel pensiero mi angustiai: quello era senz’altro un altro
mio
difetto che a Edward evidentemente non andava a genio… e la
lista purtroppo era destinata ad allungarsi! Infatti, man mano che
avremmo approfondito la nostra storia e il nostro legame, Edward alla
fine si sarebbe purtroppo accorto che per lui sarebbe stato meglio
lasciarmi perdere: senza dubbio i miei difetti erano maggiori dei
pregi.
Sospirai, mentre mano nella mano, stavamo per entrare nel negozio. Si
accorse del mio cupo stato d’animo e si fermò,
guardandomi
intensamente.
-Senti cucciola, vedi di abituarti e anche in fretta a ricevere regali
dal sottoscritto, perché non sarà né
il primo,
né l’ultimo! Chiaro?- mormorò con un
sorriso da
mozzare il fiato, avventandosi subito dopo sulle mie labbra. Gli detti
mentalmente ragione e immediatamente le nostre lingue si intrecciarono
e le mie mani, come attirate da una potente calamita, si infilarono tra
i suoi morbidi capelli. Adoravo accarezzarglieli e sentivo che lui
tutte le volte si beava di quel mio gesto.
-Ragazzi, calmate gli ormoni porcelloni: siamo in un luogo pubblico!-
ci schernì Emmett, causando la risata di tutti.
-Su Bella, vieni che ti aiuto a scegliere il cellulare più
figo,
più avanzato e più sbrilluccicoso sul mercato,
così faremo spendere un sacco di dollari al mio fratellone!
Così la prossima volta prima di spaccartelo in mille pezzi
come
un perfetto cretino, ci penserà due volte!-
esclamò
Alice, facendo una linguaccia ad Edward e trascinandomi
all’interno del negozio con sé e Rose. Emisi un
ennesimo
sospiro, rassegnata come una condannata senza appello e mi apprestai a
scegliere un modello carino ma almeno non troppo costoso!
Dopo più di mezz’ora io e le pazze scatenate
finalmente
eravamo uscite dal negozio e il mio nuovissimo cellulare si
ritrovò prigioniero delle dita esperte di Jazz in un
battibaleno. Lui adorava la tecnologia, ed era sempre in prima linea,
pronto a smanettare su qualsiasi oggetto con una minima parvenza di
elettronica… al contrario di me che ero piuttosto imbranata
e un
po’ maldestra; così lui aveva già
inserito la mia
vecchia SIM e stava sistemando la suoneria, la rubrica e tutto il
resto.
Edward era pienamente soddisfatto del mio acquisto e io mi avvicinai
per ringraziarlo adeguatamente, appoggiando con dolcezza le mie labbra
sulle sue. All’istante venni travolta dal suo intenso
profumo,
che sapeva di sole, aria pulita e… Edward!
-Amore mio, grazie, anche se non era necessario. Ma non voglio
irritarti ancora… Ho visto come ti rende felice regalarmi
qualcosa, ma vorrei anche che non esagerassi perché questa
cosa
mi fa sentire a disagio! Può darsi che col tempo mi
abituerò all’idea, ma per ora ti chiedo solo di
trattenerti, almeno con gli oggetti più costosi…-
cercai
di fargli capire. Lui mi sorrise comprensivo e mi baciò
delicatamente le labbra, avvolgendomi nel suo abbraccio.
-Va bene, cucciola. Però in cambio tu promettimi questo:
cerca
di non rovinarmi il momento ogni volta che ti regalerò
qualcosa,
ok?- mi propose il suo compromesso. Io annuii e gli feci un sorriso
enorme. Un altro piccolo ostacolo superato insieme! Ero felice! Edward
era veramente una persona eccezionale!
-Ti amo- sussurrai, di nuovo sulle sue morbidissime e succose labbra.
Ridacchiò, ricambiando il mio tocco con tanti baci a fior di
labbra.
-Ehi, ragazzi, ha appena chiamato Jake! Ha detto che hanno finito di
pranzare e che ci aspettano al secondo piano, alla fontana- ci
informò Rose. Ci staccammo con un ennesimo bacio e ci
avviammo;
raggiungemmo immediatamente Ben e Jacob. Naturalmente Jake,
più
curioso di una scimmia, strappò subito il mio cellulare
dalle
mani di mio fratello… un altro appassionato di telefonia
mobile:
uno solo non bastava! Fosse stato per lui, ne avrebbe cambiato uno al
giorno!
-Ma Leah e Angela dove sono finite?- chiesi stupita, non ritrovandole
con loro.
-Sono andate un attimo alle toilettes, arrivano subito- mi rispose
gentilmente Ben. Nel frattempo mi distrassi per la posa improvvisamente
tesa e rigida che aveva assunto Edward. Seguii il suo sguardo infuriato
e riconobbi immediatamente l’oca della foto che mi era
arrivata
sul cellulare! Quella gallina era con Lauren, Jessica e le altre
cheerleader che completavano lo starnazzante pollame. Ecco chi aveva
ideato tutto! Ci avrei scommesso, maledette! Che rabbia!
Intanto ci raggiunsero anche Leah e Angela. Quest’ultima
sembrava
nervosa e preoccupata, mentre la prima era letteralmente furibonda: si
vedeva lontano un miglio che aveva un diavolo per capello! Ma che
diavolo poteva essere accaduto?
-Ragazzi… ehm… dobbiamo dirvi… una
cosa… un
po’ ripugnante…- balbettò Angela, con
la consueta
pacatezza unita ad un certo imbarazzo, rivolgendosi a me ed Edward.
Io e lui ci scambiammo un’occhiata sbigottita.
-Sì, maledizione!- intervenne Leah, incapace di trattenersi
ancora. -Eravamo in bagno e a un certo punto sono entrate quelle oche
giulive laggiù!- continuò, indicando il
gracidante
gruppetto che poco prima aveva attirato la nostra attenzione.
-Loro, per fortuna, non ci hanno viste perché eravamo
già
chiuse nella toilette; ma io ho subito riconosciuto le voci,
specialmente quella gracchiante di Lauren… e quando ho
sentito
nominare Edward, sono salita in piedi sul wc e ho fatto cenno a Leah di
non uscire e di restare zitta e ascoltare. Chissà
perché,
ma immaginavo che quelle maligne avessero intenzione di tramare
qualcosa di losco…- aggiunse Angela, interrompendosi e
guardandomi con un’espressione triste e nervosa.
Bè?! Che
s’era interrotta a fare, proprio sul più bello?
Ormai
volevo sapere tutto! Un’ansia incredibile iniziò
subito a
espandersi nel petto e sentii immediatamente le braccia di Edward
avvolgermi e stringermi forte, facendo appoggiare la mia schiena al suo
torace largo e sicuro, come a proteggermi.
-Forza Angie, sputa il rospo!- esclamai inquieta, visto che non si
decideva a parlare. A quel punto, intervenne Leah che non faceva altro
che lanciare sguardi infuocati verso la congrega che rideva e
sghignazzava e non si era accorta di noi.
-Quelle papere hanno visto poco fa Edward gironzolare con Jazz e si
chiedevano come mai voi due piccioncini non foste insieme…
si
vede che forse non ti avevano ancora vista…-
ipotizzò
giustamente; infatti doveva essere andata proprio così:
Edward e
mio fratello, mentre Alice non la finiva più di elogiare i
vari
modelli di cellulare, ad un certo punto erano usciti un attimo per
prendersi un caffè.
-…e le stupide speravano di essere riuscite a farvi litigare
di
brutto con la foto che ti avevano mandato- ci rivelò. Ecco,
lo
sapevo che c’entrava quell’arpia maledetta! Una
rabbia
immensa iniziò a propagarsi immediatamente in ogni cellula
del
mio corpo… e la voglia di andare a spiumare quelle galline
si
faceva sempre più pressante e irresistibile. Sentivo che le
mie
identiche sensazioni le stava provando anche Edward: il suo corpo era
rigido, le mani strette a pugno, gli occhi due fessure che stavano
mandando lampi di puro odio… evidentemente quella storia gli
bruciava ancora parecchio, come a me.
-E non è finita, sister… purtroppo il peggio
dobbiamo
ancora dirvelo, raga…- continuò Leah. Sospirai e
le feci
cenno di andare avanti.
-Tutte loro hanno deciso di iscriversi alle lezioni di pianoforte di
Edward, così potranno agire indisturbate per tentare di
separarvi definitivamente… vogliono farvi mollare, a tutti i
costi!- finì di raccontarci Angela angosciata per noi.
Sentii
ribollirmi il sangue nelle vene… che stronze!!
-Lauren è strasicura che se per qualche motivo voi due vi
lasciaste, Edward tornerà da lei!- aggiunse ancora Leah in
tono
cupo.
Povera illusa di una scema finta e rifatta! Ok, basta! Era troppo! Qui
si dovevano subito porre dei limiti, perché la situazione
stava
davvero degenerando! La faccenda era diventata intollerabile!
Ormai ero pienamente consapevole che non lo facessero solo per avere
Edward, ma soprattutto per far dispetto a me! A quelle oche, e in
particolar modo a Lauren, non andava proprio giù che quel
gran
pezzo di figo di Edward Cullen avesse deciso di mettere la testa a
posto e trasformarsi in un bravo ragazzo, innamorato di una semplice
ragazza come me…
Sapevo che non mi reputavano questa gran bellezza e specialmente a lei
bruciava parecchio la questione, in particolar modo dopo che
l’avevo umiliata in mensa davanti a tutti…
maledetta,
avevo già sentito che aveva intenzione di vendicarsi, ma ora
mi
ero veramente stufata di usare i guanti di velluto con lei!
In uno scatto che lasciò spiazzato Edward, mi divincolai dal
suo
abbraccio e, a sostenuto passo di marcia, mi diressi verso il pollaio
che ci dava la schiena e senza farmene accorgere mi scontrai con la
ragazza della foto, che finì malamente per terra.
-Ehi! Ma stai attenta, brutta stronza!- esclamò
l’oca, che ancora non mi aveva guardata in viso.
-Oh scusa! Non ti avevo vista!- cinguettai indifferente, porgendole la
mano per farla rialzare. Nel momento in cui afferrò la mia
mano,
i suoi occhi si posarono sulla mia figura e si rese conto di chi
l’avesse sbattuta malamente per terra:
un’espressione
stupita e leggermente impaurita si dipinse sul suo viso dal naso
palesemente rifatto, e nemmeno da un chirurgo molto bravo!
-Ma sei cretina, Swan?!- intervenne subito in sua difesa Lauren, mentre
aiutavo la ragazza a rialzarsi. Quando la brutta malefica fu di nuovo
in piedi, senza lasciarle la mano, avvicinai i nostri corpi e poi mi
rivolsi a lei, l’incontrastata regina delle zoccole.
-Non vuoi fare una foto anche a noi due, Mallory?! Naturalmente poi
assicurati di spedirla anche al mio ragazzo, così magari
deciderà di lasciarmi perché potrebbe pensare che
io
abbia cambiato sponda! Ma no, invece potrebbe anche eccitarsi! Se vuoi
ti do il suo numero! Oppure spedisci la foto lesbo al mio cellulare, e
poi ci penso io a mostragliela, tanto il mio numero lo conosci
già, no?!- le domandai, sarcasticamente. Tutto il gruppetto
di
oche si zittì di colpo, mentre Lauren era livida di rabbia e
frustrazione! E la nuova gallina, dalla quale nel frattempo avevo
staccato la presa, era invece rossa come un peperone e chiaramente
imbarazzata. Bene, basta scherzare! Ora si fa sul serio!, mi dissi,
determinata e combattiva come non mai.
-Vedi di darci un taglio una volta per tutte, Mallory!
Perché
non sarò sempre così magnanima! A tutto
c’è
un limite!- la minacciai, avvicinandomi a pochi centimetri dal suo viso.
-Sono stanca dei vostri stupidi e infantili mezzucci per allontanarmi
da Edward! E mi fate veramente pena, se non trovate un altro modo per
impiegare meglio il vostro tempo! Sappiate che io e lui ci fidiamo
ciecamente uno dell’altra e non riuscirete mai a separaci!
Mai!!-
le sibilai. Era vero: nonostante quello che era successo
venerdì
pomeriggio, non avrei avuto in alcun momento nessun dubbio
sull’amore di Edward per me! E non avrei mai più
dubitato
di lui!!
-Ah sì? Io non ne sarei così sicura, santa Swan!-
mi
rispose lei, con un ghigno odioso. Stavo per replicare al massimo
dell’incazzatura, quando la voce adirata di Edward
risuonò
alle mie spalle potente come un boato e gelida come una lama di
ghiaccio.
-Ora basta!!- tuonò. Mi guardai intorno e notai che tutta la
nostra compagnia si era avvicinata… l’espressione
furiosa
di Edward mi sorprese non poco… non l’avevo mai
visto
così furibondo, nemmeno il pomeriggio precedente, quando
aveva
spaccato il cellulare. Si avvicinò, cupo e minaccioso, a
Lauren
e alla ragazza della foto, che stava leggermente tremando. Emmett si
avvicinò al fratello, probabilmente pronto a frenare
qualsiasi
suo gesto violento; ma io ero certa che Edward non avrebbe mai alzato
un dito contro una donna, nonostante quello sguardo furente.
-Mi avete veramente rotto i coglioni, stronze! Non provate mai
più ad avvicinarvi al sottoscritto con una qualsiasi
scusa… non dovete nemmeno permettervi di rivolgermi la
parola! E
non pensiate di venire a fare lezione di pianoforte da me,
perché il preside mi ha dato potere decisionale su chi
potessi
ammettere o meno al corso!- sibilò gelido, mentre
l’intera
cricca delle cretine sgranò gli occhi, sorpresa e
spaventata.
Evidentemente non si aspettavano che fossimo a conoscenza dei loro
meschini piani! Poi Edward, impetuoso e violento come un turbine,
arrivò a pochi centimetri dal viso di Lauren.
-So che l’idea della foto è stata tua, strega! Io
non ho
mai picchiato una ragazza finora, neanche una puttanella da quattro
soldi come te! E non mi abbasserò mai a tanto! Ma stai pur
tranquilla che non mi farò nessuno scrupolo a rovinarti la
tua
già traballante carriera scolastica! Ho ancora la foto sul
cellulare e un paio di testimoni con una reputazione impeccabile, a
differenza della tua, che ti hanno sentita dire che hai ordito tu tutto
questo casino… credimi… al preside Greene non
farà
assolutamente piacere sapere che una studentessa poco brillante come te
ha anche un comportamento tanto subdolo e poco consono alla morale! Ma
soprattutto non gli farà piacere che ti fai sbattere da
mezza
scuola durante l’orario scolastico! E come hai potuto capire
dalla storia di Crowley, ho un’ottima credenziale presso
Greene!
Ti ricordo che sono stato io a prendere a pugni quella merda di
Crowley, però alla fin fine è stato lui a essere
stato
sbattuto fuori! Quanto pensi che ci metta a convincere il preside della
veridicità delle mie parole? E sai bene quanto me che tutto
questo si aggiungerà al tuo già zoppicante
curriculum!-
la minacciò, mentre Lauren passava da un colorito vermiglio,
ad
uno violaceo, per poi terminare con uno cadaverico, mentre aveva
iniziato a tremare visibilmente. Era scioccata e sconvolta da
quell’Edward così forte, deciso, autoritario
e…
stronzo! Wow! Mi stava facendo eccitare!
E per concludere la sua minaccia, le fece un sorriso malvagio che mise
i brividi pure a me. Non l’avevo mai visto così
freddo e
minaccioso, così temibile e vendicativo!
-Già, genio! Non mi risulta che tu abbia dei voti tanto
decenti
da poterti permettere qualsiasi college! E puoi stare certa che con
certe note sul tuo curriculum, le porte di qualsiasi
università
ti si chiuderebbero in faccia, anche quelle di infimo livello!-
concluse il suo ragionamento, bello e fiero come un dio della
guerra…
-Mi rendo conto che si tratta di un concetto complicato per il tuo
encefalo da volatile, però cerca di farti entrare per bene
in
quella testa di cazzo che ti ritrovi, di stare lontana da me! Ma
soprattutto, d’ora in poi, lascia in pace la mia ragazza! Se
ti
vedrò in futuro dare fastidio in un qualsiasi modo alla mia
Bella, giuro che te ne farò pentire amaramente! Hai capito,
brutta stronza?!- la minacciò ancora, lasciandola
ammutolita.
Anzi, a dir la verità, eravamo tutti ammutoliti ed
esterrefatti… io per prima! Era un comportamento
così
poco… cavalleresco per lui! Ma dannatamente erotico!!
-Ti ho chiesto se hai capito, stronza!- le sibilò ancora in
faccia Edward. Lei ebbe solamente la forza di annuire debolmente ed
Edward, trionfante e soddisfatto, le voltò le spalle,
lasciando
tutte le cretine zitte e con gli occhi fuori dalle orbite.
Quell’angelo vendicatore mi abbracciò con veemenza
e ci
allontanammo, mentre gli altri ci seguirono, sghignazzando come matti
di fronte alle facce terrorizzate di quel gruppetto di gallinelle,
ormai nemmeno più starnazzanti. Appena lontani, tutti i
ragazzi
si complimentarono con Edward, ed Emmett gli rivelò che per
un
momento aveva temuto veramente che mettesse le mani addosso alla
Mallory.
-Ma sei matto, fratello?! Mi farebbe schifo anche solo toccarla per
picchiarla!- ribatté deciso, con una espressione nauseata.
Sorrisi e lo abbracciai forte. Ero felice, perché il mio
uomo mi
aveva difesa e protetta… non che ne avessi particolarmente
bisogno… non mi ero mai fatta mettere i piedi in testa,
nemmeno
quando ero stata ferita e umiliata da Dylan! All’occorrenza
sapevo difendermi con le unghie e con i denti, ma solo il fatto che
Edward si fosse rivolto a quelle oche e soprattutto
all’arpia,
con quel tono inviperito, minacciandola, solo per difendere me e il
nostro rapporto meraviglioso, mi riempiva di gioia e orgoglio...
Mi voltai e notai che erano ancora tutte lì in piedi che ci
osservavano, ancora completamente stupefatte… decisi
così
di inscenare un piccolo spettacolino, giusto per rimarcare quanto io e
il mio Edward ci amassimo e ci desiderassimo: in un attimo le mie
labbra si posarono impetuose su quelle del mio dio greco e la mia
lingua pretese immediatamente l’accesso alla sua bocca,
intrecciandosi vorticosamente alla sua, mentre le sue mani mi
stringevano e mi accarezzavano la schiena, finendo sulle mie natiche
che strinse con forza.
Un applauso scrosciante partì da quei pazzi che erano con
noi,
mentre sentivo gli incitamenti a mò di ululati da parte di
Emmett e Jake.
Io e Edward ci staccammo ansanti, fissandoci con intensità
negli
occhi… quel bacio era partito solo per far ben intendere a
quelle decerebrate il fatto che Edward fosse tutto mio; ma ora non mi
importava più di nessuno, nemmeno se ci stessero ancora
guardando… ero completamente persa nel mare tempestoso dei
suoi
occhi, felice e appagata.
-Ti amo, Edward!- mormorai sulle sue labbra.
-Ti amo anch’io, cucciola! E nessuno ci separerà
mai!- mi rispose con determinazione.
Ci separammo a fatica dal nostro abbraccio, trascinati dai nostri amici
e familiari lungo i corridoi della galleria dei negozi; poi proseguimmo
il giro per il centro commerciale, mano nella mano.
Decidemmo tutti insieme che quella sera saremmo andati a ballare al New
Moon e dopo aver avvertito Sam di riservarci il nostro solito tavolo,
noi ragazze andammo da sole a fare spese. Volevo comprare un vestitino
che facesse uscire di testa il mio ragazzo e mi serviva assolutamente
la mia fida Alice. Per quei tipi di consigli era la migliore in
assoluto! Anche se spesso esagerava… Ma le volevo bene
comunque.
I ragazzi intanto ne approfittarono per fermarsi in sala giochi,
naturalmente!
Pov
Edward
Erano ormai le dieci di sera e noi ragazzi stavamo aspettando che le
nostre dame ci raggiungessero finalmente, per poter recarci tutti
assieme al New Moon. Avevamo deciso che ogni coppia sarebbe andata con
la propria auto, perché almeno ognuno poi era libero di
finire
la serata come più gli sarebbe aggradato. Non sapevo che
intenzioni avesse Bella, ma era tutto il giorno che non facevo altro
che pensare e ripensare alla sera precedente… ai nostri
corpi
uniti, allacciati, intrecciati… avevo una voglia immensa di
perdermi di nuovo dentro di lei… di farla nuovamente mia e
di
sentire le sue grida di piacere…
Chissà se Bella avrebbe gradito la mia idea di fermarci da
qualche parte dopo il New Moon…
Chissà come la pensava sull’eventualità
di fare
l’amore in auto… ma d’altronde, se io e
lei non ci
fossimo trovati in una situazione così privilegiata (abitare
insieme e avere a disposizione la casa al mare), avremmo dovuto
arrangiarci come la maggioranza dei ragazzi, e l’auto era uno
dei
posti più ovvi…
Cercai di non pensarci troppo e di godermi la serata; al momento
opportuno avrei deciso se era il caso di proporle o meno una simile
possibilità… non volevo che pensasse che dopo la
nostra
magica prima volta io non riuscissi più a tenere il mio SC a
cuccia nei pantaloni… Bé, effettivamente era
proprio
così, ma non era necessario che lo sapesse anche lei!
-Non è possibile che ci mettano così tanto, tutte
le
sante volte!- esclamò esasperato Jake, impaziente di
attendere
oltre. Leah era venuta a cambiarsi da noi assieme alle ragazze e quindi
anche lui, come noi maschietti, era seduto sul divano ad aspettare con
santa pazienza. La risata gioiosa delle ragazze ci avvertì
che
finalmente erano pronte e infatti dopo un attimo le vedemmo scendere le
scale. Erano tutte bellissime, naturalmente… ma i miei occhi
si
incatenarono alla mia dea. Cristo santo! Che intenzioni aveva?! Di
farmi morire d’infarto a miseri diciott’anni?!
Indossava un vestitino nero cortissimo e super aderente, con uno scollo
profondo che metteva in risalto il seno… la vita sottile era
messa ancora più in evidenza da una cintura alta di
strass… indossava degli stivali neri dal tacco vertiginoso
che
le arrivavano fino a metà coscia e che rendevano la sua
figura
ancora più sinuosa e slanciata.
Deglutii rumorosamente a quella spettacolare visione, mentre lei
scendendo la scalinata mi guardava intensamente… la vidi
sorridere compiaciuta dal mio sguardo infuocato che le stava
accarezzando ogni centimetro del suo meraviglioso corpo. Che gattina
provocante!
Naturalmente anche il mio migliore amico ci tenne a manifestarmi la sua
opinione in proposito… immediatamente sentii una stretta
dolorosa e pulsante all’altezza del mio inguine…
Cristo
Santo, si prospettava una serata lunga e colma di palpitante
attesa…
Avrei voluto afferrarla immediatamente per i fianchi e lasciarmi subito
andare ad un bacio pieno della passione che aveva appena scatenato in
me… ma prudentemente riuscii a trattenermi appena in tempo,
dato
che Charlie e mia madre erano appena entrati in salone per salutarci.
Mi limitai ad andare a prenderla per mano, stringendola al mio fianco
in una morsa possessiva e il suo sorriso aumentò.
-Allora ragazzi, guidate con prudenza e non vi azzardate a bere!
Nessuno di voi ha ancora ventun’anni, a parte Jake, ma io
conto
sulla vostra responsabilità!- si raccomandò
Charlie, con
il suo cipiglio da poliziotto burbero ma buono.
-Ah ragazzi… volevamo avvisarvi che domani non ci saremo per
tutto il giorno… partiremo verso le sette per Seattle, per
andare ad una mostra d’arte e poi faremo un giro per la
città. Torneremo tardi, quindi per i pasti dovrete
arrangiarvi…- ci rivelò mia madre. Oddio, che
botta
di… ehm, fortuna tremenda! Non potevo crederci!! Il feroce
mastino Charlie sarebbe stato via tutto il giorno… e
già
dal mattino presto l’intera casa sarebbe stata a nostra
totale
disposizione!! Wow, che culo incredibile! Un’intera domenica
di
sesso!!
Diedi un’occhiata veloce ai visi degli altri ragazzi e
probabilmente gli stessi pensieri ‘porcino-maniaci’
stavano
passando anche per le teste di mio fratello e di Jasper…
-Non ti preoccupare mammina, sicuramente dormiremo per tutta la
mattina, perché stanotte arriveremo tardi- la
rassicurò
immediatamente quella gran paracula di mia sorella.
Sì, come no! Sogna che Edward Cullen perda una giornata a
dormire! Soprattutto quando il sottoscritto può darsi da
fare
per tutto il giorno! Il primo che disturba il mio risveglio con la mia
gattina è morto, domani!, pensai, ghignando tra me, felice e
trionfante per la splendida novità.
Sentii la mano di Bella pizzicarmi il fianco, mentre Charlie e mia
madre spiegavano ad Alice di quale mostra d’arte
contemporanea si
trattasse. Ero certo che mia sorella fosse molto tentata di andare con
loro… ma loro sguardo di avvertimento che le diede Jazz, la
frenò nel suo entusiasmo per l’ingegno degli
artisti della
mostra.
-Ti vuoi togliere quel ghigno soddisfatto dalla faccia, prima che mio
padre decida di restare a casa, per farti dispetto?!- mi
ammonì
Bella, sussurrando al mio orecchio. Diavolo, aveva ragione! Mi misi a
ridacchiare con lei che continuava a pizzicarmi. Dio quanto
l’amavo!
-Forza muoviamoci, altrimenti si fa veramente tardi!-
esclamò Leah ad un certo punto.
Così dopo aver salutato con un bacio la mamma, ci avviammo
verso
il locale. Io e Bella prendemmo la mia Volvo… era
senz’altro più comoda se avessimo deciso di
intrattenerci!
ANTEPRIMA CAPITOLO 82
Incrociammo i nostri sguardi e neanche fossimo stati telepatici, in un
attimo eravamo scattati in piedi e ci stavamo dirigendo da quella parte
a passo sostenuto.
-Ci stanno mettendo un po’ troppo…-
borbottò serio.
-E’ quello che pensavo anch’io, Jazz…
però lo
sai che potrebbero anche incazzarsi con noi perché siamo
troppo
apprensivi se stiamo loro troppo addosso…- lo avvertii.
Sospirò, annuendo.
-Facciamo finta di andare al bancone del bar e quando passiamo
là davanti diamo un’occhiata in giro…
se non
vediamo niente di strano proseguiamo e ci prendiamo qualcosa da bere,
aspettando belli tranquilli che le ragazze spuntino, ok?- mi propose.
Perfetto! Così, se le avessimo incrociate, non si sarebbero
lamentate del nostro assiduo controllo.
Ma appena arrivammo all’inizio del corridoio, notammo due
ragazzi
chiaramente brilli che sembravano bloccare il passaggio a
qualcuno… era troppo buio per vedere bene con chi stessero
parlando, e la musica era troppo assordante per capire i loro
discorsi… ma ci accorgemmo che la mano del ragazzo davanti a
noi
veniva spinta via violentemente… dopo un attimo riuscimmo a
intravedere immediatamente un vestitino color nero e uno color oro
svolazzare: grissino, erano proprio Bella ed Alice!
-Fanculo! Lo sapevo!- urlai incazzato, completamente fuori di me.
Incrociammo i nostri sguardi e neanche fossimo stati telepatici, in un
attimo eravamo scattati in piedi e ci stavamo dirigendo da quella parte
a passo sostenuto.
-Ci stanno mettendo un po’ troppo…-
borbottò serio.
-E’ quello che pensavo anch’io, Jazz…
però lo
sai che potrebbero anche incazzarsi con noi perché siamo
troppo
apprensivi se stiamo loro troppo addosso…- lo avvertii.
Sospirò, annuendo.
-Facciamo finta di andare al bancone del bar e quando passiamo
là davanti diamo un’occhiata in giro…
se non
vediamo niente di strano proseguiamo e ci prendiamo qualcosa da bere,
aspettando belli tranquilli che le ragazze spuntino, ok?- mi propose.
Perfetto! Così, se le avessimo incrociate, non si sarebbero
lamentate del nostro assiduo controllo.
Ma appena arrivammo all’inizio del corridoio, notammo due
ragazzi
chiaramente brilli che sembravano bloccare il passaggio a
qualcuno… era troppo buio per vedere bene con chi stessero
parlando, e la musica era troppo assordante per capire i loro
discorsi… ma ci accorgemmo che la mano del ragazzo davanti a
noi
veniva spinta via violentemente… dopo un attimo riuscimmo a
intravedere immediatamente un vestitino color nero e uno color oro
svolazzare: grissino, erano proprio Bella ed Alice!
-Fanculo! Lo sapevo!- urlai incazzato, completamente fuori di me.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
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