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Autore: IsaMarie    21/03/2011    17 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 81
Ciao ragazze!
Come sempre ringraziamo tutte voi che ci seguite! Un bacione grandissimo! E ora vi lasciamo al capitolo.
Pronte per andare al centro commerciale? Allora forza!

BUONA LETTURA DA MANU E SARA!

CAPITOLO 81

Ora basta!!

Pov Bella

Era l’una passata ed eravamo appena arrivati al centro commerciale di Port Angeles. Ci avevano accompagnati anche Jacob, Leah, Ben e Angela. Nessuno della famiglia Swan-Cullen aveva intenzione di pranzare quel sabato, visto che avevamo fatto colazione piuttosto tardi; quindi all’ingresso ci dividemmo e le due coppiette affamate andarono al bar a smangiucchiare qualcosa, mentre tutti noi andammo in missione per comprare il mio nuovo telefonino.
-Senti amore, non mi interessa niente se me lo hai rotto tu e ti senti colpevole! Lo vorrei comprare io, ok?- provai un’ennesima volta a convincere Edward che, testardo più di me, sembrava fermamente convinto a non cedere. Mi faceva sentire in imbarazzo il fatto che si sentisse in dovere di comprarmi il telefono. In fondo, se quando avevo ricevuto quel maledetto messaggio, avessi chiesto subito una spiegazione a lui senza allontanarlo in quel modo irritante ed immaturo, Edward non lo avrebbe certamente lanciato contro il muro per la furia! A mio avviso la colpa avrebbe dovuto essere egualmente ripartita, e quindi ci tenevo a pagarmelo da me.
-Bella per favore, non ho voglia di cominciare un litigio anche oggi per questa solenne cavolata! Mi sembra che il nostro rapporto sia maturato un bel po’, non trovi? Quindi non fare la bimba, stai buona e accontenta il tuo ragazzo, ok? Il telefono vorrei regalartelo io, ci tengo davvero!- mi rimproverò con dolcezza ma leggermente esasperato. In effetti durante il viaggio non avevamo fatto altro che dibattere su questo: Edward era stato sempre molto dolce e comprensivo, ma al momento si stava spazientendo, dato che continuavo a insistere… e come risultato della mia cocciutaggine stava (giustamente, ad essere onesta) iniziando a innervosirsi.
Accidentaccio alla mia testa dura! Ma era più forte di me… non mi era mai piaciuto ricevere regali! Gli unici che accettavo molto volentieri (e che non vedevo l’ora di scartare!) erano quelli dei miei genitori e di Jazz; gli altri, non so per quale arcano e bacato motivo, mi facevano sentire terribilmente a disagio e in imbarazzo. Adoravo letteralmente farne e infatti Natale era il mio periodo preferito perché potevo sbizzarrirmi a comprare più regali possibili a tutti coloro che mi volevano bene; ma riceverne mi pesava proprio, forse perché mi sentivo messa sotto ai riflettori...
A quel pensiero mi angustiai: quello era senz’altro un altro mio difetto che a Edward evidentemente non andava a genio… e la lista purtroppo era destinata ad allungarsi! Infatti, man mano che avremmo approfondito la nostra storia e il nostro legame, Edward alla fine si sarebbe purtroppo accorto che per lui sarebbe stato meglio lasciarmi perdere: senza dubbio i miei difetti erano maggiori dei pregi.
Sospirai, mentre mano nella mano, stavamo per entrare nel negozio. Si accorse del mio cupo stato d’animo e si fermò, guardandomi intensamente.
-Senti cucciola, vedi di abituarti e anche in fretta a ricevere regali dal sottoscritto, perché non sarà né il primo, né l’ultimo! Chiaro?- mormorò con un sorriso da mozzare il fiato, avventandosi subito dopo sulle mie labbra. Gli detti mentalmente ragione e immediatamente le nostre lingue si intrecciarono e le mie mani, come attirate da una potente calamita, si infilarono tra i suoi morbidi capelli. Adoravo accarezzarglieli e sentivo che lui tutte le volte si beava di quel mio gesto.
-Ragazzi, calmate gli ormoni porcelloni: siamo in un luogo pubblico!- ci schernì Emmett, causando la risata di tutti.
-Su Bella, vieni che ti aiuto a scegliere il cellulare più figo, più avanzato e più sbrilluccicoso sul mercato, così faremo spendere un sacco di dollari al mio fratellone! Così la prossima volta prima di spaccartelo in mille pezzi come un perfetto cretino, ci penserà due volte!- esclamò Alice, facendo una linguaccia ad Edward e trascinandomi all’interno del negozio con sé e Rose. Emisi un ennesimo sospiro, rassegnata come una condannata senza appello e mi apprestai a scegliere un modello carino ma almeno non troppo costoso!
Dopo più di mezz’ora io e le pazze scatenate finalmente eravamo uscite dal negozio e il mio nuovissimo cellulare si ritrovò prigioniero delle dita esperte di Jazz in un battibaleno. Lui adorava la tecnologia, ed era sempre in prima linea, pronto a smanettare su qualsiasi oggetto con una minima parvenza di elettronica… al contrario di me che ero piuttosto imbranata e un po’ maldestra; così lui aveva già inserito la mia vecchia SIM e stava sistemando la suoneria, la rubrica e tutto il resto.
Edward era pienamente soddisfatto del mio acquisto e io mi avvicinai per ringraziarlo adeguatamente, appoggiando con dolcezza le mie labbra sulle sue. All’istante venni travolta dal suo intenso profumo, che sapeva di sole, aria pulita e… Edward!
-Amore mio, grazie, anche se non era necessario. Ma non voglio irritarti ancora… Ho visto come ti rende felice regalarmi qualcosa, ma vorrei anche che non esagerassi perché questa cosa mi fa sentire a disagio! Può darsi che col tempo mi abituerò all’idea, ma per ora ti chiedo solo di trattenerti, almeno con gli oggetti più costosi…- cercai di fargli capire. Lui mi sorrise comprensivo e mi baciò delicatamente le labbra, avvolgendomi nel suo abbraccio.
-Va bene, cucciola. Però in cambio tu promettimi questo: cerca di non rovinarmi il momento ogni volta che ti regalerò qualcosa, ok?- mi propose il suo compromesso. Io annuii e gli feci un sorriso enorme. Un altro piccolo ostacolo superato insieme! Ero felice! Edward era veramente una persona eccezionale!
-Ti amo- sussurrai, di nuovo sulle sue morbidissime e succose labbra. Ridacchiò, ricambiando il mio tocco con tanti baci a fior di labbra.
-Ehi, ragazzi, ha appena chiamato Jake! Ha detto che hanno finito di pranzare e che ci aspettano al secondo piano, alla fontana- ci informò Rose. Ci staccammo con un ennesimo bacio e ci avviammo; raggiungemmo immediatamente Ben e Jacob. Naturalmente Jake, più curioso di una scimmia, strappò subito il mio cellulare dalle mani di mio fratello… un altro appassionato di telefonia mobile: uno solo non bastava! Fosse stato per lui, ne avrebbe cambiato uno al giorno!
-Ma Leah e Angela dove sono finite?- chiesi stupita, non ritrovandole con loro.
-Sono andate un attimo alle toilettes, arrivano subito- mi rispose gentilmente Ben. Nel frattempo mi distrassi per la posa improvvisamente tesa e rigida che aveva assunto Edward. Seguii il suo sguardo infuriato e riconobbi immediatamente l’oca della foto che mi era arrivata sul cellulare! Quella gallina era con Lauren, Jessica e le altre cheerleader che completavano lo starnazzante pollame. Ecco chi aveva ideato tutto! Ci avrei scommesso, maledette! Che rabbia!
Intanto ci raggiunsero anche Leah e Angela. Quest’ultima sembrava nervosa e preoccupata, mentre la prima era letteralmente furibonda: si vedeva lontano un miglio che aveva un diavolo per capello! Ma che diavolo poteva essere accaduto?
-Ragazzi… ehm… dobbiamo dirvi… una cosa… un po’ ripugnante…- balbettò Angela, con la consueta pacatezza unita ad un certo imbarazzo, rivolgendosi a me ed Edward.
Io e lui ci scambiammo un’occhiata sbigottita.
-Sì, maledizione!- intervenne Leah, incapace di trattenersi ancora. -Eravamo in bagno e a un certo punto sono entrate quelle oche giulive laggiù!- continuò, indicando il gracidante gruppetto che poco prima aveva attirato la nostra attenzione.
-Loro, per fortuna, non ci hanno viste perché eravamo già chiuse nella toilette; ma io ho subito riconosciuto le voci, specialmente quella gracchiante di Lauren… e quando ho sentito nominare Edward, sono salita in piedi sul wc e ho fatto cenno a Leah di non uscire e di restare zitta e ascoltare. Chissà perché, ma immaginavo che quelle maligne avessero intenzione di tramare qualcosa di losco…- aggiunse Angela, interrompendosi e guardandomi con un’espressione triste e nervosa. Bè?! Che s’era interrotta a fare, proprio sul più bello? Ormai volevo sapere tutto! Un’ansia incredibile iniziò subito a espandersi nel petto e sentii immediatamente le braccia di Edward avvolgermi e stringermi forte, facendo appoggiare la mia schiena al suo torace largo e sicuro, come a proteggermi.
-Forza Angie, sputa il rospo!- esclamai inquieta, visto che non si decideva a parlare. A quel punto, intervenne Leah che non faceva altro che lanciare sguardi infuocati verso la congrega che rideva e sghignazzava e non si era accorta di noi.
-Quelle papere hanno visto poco fa Edward gironzolare con Jazz e si chiedevano come mai voi due piccioncini non foste insieme… si vede che forse non ti avevano ancora vista…- ipotizzò giustamente; infatti doveva essere andata proprio così: Edward e mio fratello, mentre Alice non la finiva più di elogiare i vari modelli di cellulare, ad un certo punto erano usciti un attimo per prendersi un caffè.
-…e le stupide speravano di essere riuscite a farvi litigare di brutto con la foto che ti avevano mandato- ci rivelò. Ecco, lo sapevo che c’entrava quell’arpia maledetta! Una rabbia immensa iniziò a propagarsi immediatamente in ogni cellula del mio corpo… e la voglia di andare a spiumare quelle galline si faceva sempre più pressante e irresistibile. Sentivo che le mie identiche sensazioni le stava provando anche Edward: il suo corpo era rigido, le mani strette a pugno, gli occhi due fessure che stavano mandando lampi di puro odio… evidentemente quella storia gli bruciava ancora parecchio, come a me.
-E non è finita, sister… purtroppo il peggio dobbiamo ancora dirvelo, raga…- continuò Leah. Sospirai e le feci cenno di andare avanti.
-Tutte loro hanno deciso di iscriversi alle lezioni di pianoforte di Edward, così potranno agire indisturbate per tentare di separarvi definitivamente… vogliono farvi mollare, a tutti i costi!- finì di raccontarci Angela angosciata per noi. Sentii ribollirmi il sangue nelle vene… che stronze!!
-Lauren è strasicura che se per qualche motivo voi due vi lasciaste, Edward tornerà da lei!- aggiunse ancora Leah in tono cupo.
Povera illusa di una scema finta e rifatta! Ok, basta! Era troppo! Qui si dovevano subito porre dei limiti, perché la situazione stava davvero degenerando! La faccenda era diventata intollerabile!
Ormai ero pienamente consapevole che non lo facessero solo per avere Edward, ma soprattutto per far dispetto a me! A quelle oche, e in particolar modo a Lauren, non andava proprio giù che quel gran pezzo di figo di Edward Cullen avesse deciso di mettere la testa a posto e trasformarsi in un bravo ragazzo, innamorato di una semplice ragazza come me…
Sapevo che non mi reputavano questa gran bellezza e specialmente a lei bruciava parecchio la questione, in particolar modo dopo che l’avevo umiliata in mensa davanti a tutti… maledetta, avevo già sentito che aveva intenzione di vendicarsi, ma ora mi ero veramente stufata di usare i guanti di velluto con lei!
In uno scatto che lasciò spiazzato Edward, mi divincolai dal suo abbraccio e, a sostenuto passo di marcia, mi diressi verso il pollaio che ci dava la schiena e senza farmene accorgere mi scontrai con la ragazza della foto, che finì malamente per terra.
-Ehi! Ma stai attenta, brutta stronza!- esclamò l’oca, che ancora non mi aveva guardata in viso.
-Oh scusa! Non ti avevo vista!- cinguettai indifferente, porgendole la mano per farla rialzare. Nel momento in cui afferrò la mia mano, i suoi occhi si posarono sulla mia figura e si rese conto di chi l’avesse sbattuta malamente per terra: un’espressione stupita e leggermente impaurita si dipinse sul suo viso dal naso palesemente rifatto, e nemmeno da un chirurgo molto bravo!
-Ma sei cretina, Swan?!- intervenne subito in sua difesa Lauren, mentre aiutavo la ragazza a rialzarsi. Quando la brutta malefica fu di nuovo in piedi, senza lasciarle la mano, avvicinai i nostri corpi e poi mi rivolsi a lei, l’incontrastata regina delle zoccole.
-Non vuoi fare una foto anche a noi due, Mallory?! Naturalmente poi assicurati di spedirla anche al mio ragazzo, così magari deciderà di lasciarmi perché potrebbe pensare che io abbia cambiato sponda! Ma no, invece potrebbe anche eccitarsi! Se vuoi ti do il suo numero! Oppure spedisci la foto lesbo al mio cellulare, e poi ci penso io a mostragliela, tanto il mio numero lo conosci già, no?!- le domandai, sarcasticamente. Tutto il gruppetto di oche si zittì di colpo, mentre Lauren era livida di rabbia e frustrazione! E la nuova gallina, dalla quale nel frattempo avevo staccato la presa, era invece rossa come un peperone e chiaramente imbarazzata. Bene, basta scherzare! Ora si fa sul serio!, mi dissi, determinata e combattiva come non mai.
-Vedi di darci un taglio una volta per tutte, Mallory! Perché non sarò sempre così magnanima! A tutto c’è un limite!- la minacciai, avvicinandomi a pochi centimetri dal suo viso.
-Sono stanca dei vostri stupidi e infantili mezzucci per allontanarmi da Edward! E mi fate veramente pena, se non trovate un altro modo per impiegare meglio il vostro tempo! Sappiate che io e lui ci fidiamo ciecamente uno dell’altra e non riuscirete mai a separaci! Mai!!- le sibilai. Era vero: nonostante quello che era successo venerdì pomeriggio, non avrei avuto in alcun momento nessun dubbio sull’amore di Edward per me! E non avrei mai più dubitato di lui!!
-Ah sì? Io non ne sarei così sicura, santa Swan!- mi rispose lei, con un ghigno odioso. Stavo per replicare al massimo dell’incazzatura, quando la voce adirata di Edward risuonò alle mie spalle potente come un boato e gelida come una lama di ghiaccio.
-Ora basta!!- tuonò. Mi guardai intorno e notai che tutta la nostra compagnia si era avvicinata… l’espressione furiosa di Edward mi sorprese non poco… non l’avevo mai visto così furibondo, nemmeno il pomeriggio precedente, quando aveva spaccato il cellulare. Si avvicinò, cupo e minaccioso, a Lauren e alla ragazza della foto, che stava leggermente tremando. Emmett si avvicinò al fratello, probabilmente pronto a frenare qualsiasi suo gesto violento; ma io ero certa che Edward non avrebbe mai alzato un dito contro una donna, nonostante quello sguardo furente.
-Mi avete veramente rotto i coglioni, stronze! Non provate mai più ad avvicinarvi al sottoscritto con una qualsiasi scusa… non dovete nemmeno permettervi di rivolgermi la parola! E non pensiate di venire a fare lezione di pianoforte da me, perché il preside mi ha dato potere decisionale su chi potessi ammettere o meno al corso!- sibilò gelido, mentre l’intera cricca delle cretine sgranò gli occhi, sorpresa e spaventata. Evidentemente non si aspettavano che fossimo a conoscenza dei loro meschini piani! Poi Edward, impetuoso e violento come un turbine, arrivò a pochi centimetri dal viso di Lauren.
-So che l’idea della foto è stata tua, strega! Io non ho mai picchiato una ragazza finora, neanche una puttanella da quattro soldi come te! E non mi abbasserò mai a tanto! Ma stai pur tranquilla che non mi farò nessuno scrupolo a rovinarti la tua già traballante carriera scolastica! Ho ancora la foto sul cellulare e un paio di testimoni con una reputazione impeccabile, a differenza della tua, che ti hanno sentita dire che hai ordito tu tutto questo casino… credimi… al preside Greene non farà assolutamente piacere sapere che una studentessa poco brillante come te ha anche un comportamento tanto subdolo e poco consono alla morale! Ma soprattutto non gli farà piacere che ti fai sbattere da mezza scuola durante l’orario scolastico! E come hai potuto capire dalla storia di Crowley, ho un’ottima credenziale presso Greene! Ti ricordo che sono stato io a prendere a pugni quella merda di Crowley, però alla fin fine è stato lui a essere stato sbattuto fuori! Quanto pensi che ci metta a convincere il preside della veridicità delle mie parole? E sai bene quanto me che tutto questo si aggiungerà al tuo già zoppicante curriculum!- la minacciò, mentre Lauren passava da un colorito vermiglio, ad uno violaceo, per poi terminare con uno cadaverico, mentre aveva iniziato a tremare visibilmente. Era scioccata e sconvolta da quell’Edward così forte, deciso, autoritario e… stronzo! Wow! Mi stava facendo eccitare!
E per concludere la sua minaccia, le fece un sorriso malvagio che mise i brividi pure a me. Non l’avevo mai visto così freddo e minaccioso, così temibile e vendicativo!
-Già, genio! Non mi risulta che tu abbia dei voti tanto decenti da poterti permettere qualsiasi college! E puoi stare certa che con certe note sul tuo curriculum, le porte di qualsiasi università ti si chiuderebbero in faccia, anche quelle di infimo livello!- concluse il suo ragionamento, bello e fiero come un dio della guerra…
-Mi rendo conto che si tratta di un concetto complicato per il tuo encefalo da volatile, però cerca di farti entrare per bene in quella testa di cazzo che ti ritrovi, di stare lontana da me! Ma soprattutto, d’ora in poi, lascia in pace la mia ragazza! Se ti vedrò in futuro dare fastidio in un qualsiasi modo alla mia Bella, giuro che te ne farò pentire amaramente! Hai capito, brutta stronza?!- la minacciò ancora, lasciandola ammutolita. Anzi, a dir la verità, eravamo tutti ammutoliti ed esterrefatti… io per prima! Era un comportamento così poco… cavalleresco per lui! Ma dannatamente erotico!!
-Ti ho chiesto se hai capito, stronza!- le sibilò ancora in faccia Edward. Lei ebbe solamente la forza di annuire debolmente ed Edward, trionfante e soddisfatto, le voltò le spalle, lasciando tutte le cretine zitte e con gli occhi fuori dalle orbite.
Quell’angelo vendicatore mi abbracciò con veemenza e ci allontanammo, mentre gli altri ci seguirono, sghignazzando come matti di fronte alle facce terrorizzate di quel gruppetto di gallinelle, ormai nemmeno più starnazzanti. Appena lontani, tutti i ragazzi si complimentarono con Edward, ed Emmett gli rivelò che per un momento aveva temuto veramente che mettesse le mani addosso alla Mallory.
-Ma sei matto, fratello?! Mi farebbe schifo anche solo toccarla per picchiarla!- ribatté deciso, con una espressione nauseata. Sorrisi e lo abbracciai forte. Ero felice, perché il mio uomo mi aveva difesa e protetta… non che ne avessi particolarmente bisogno… non mi ero mai fatta mettere i piedi in testa, nemmeno quando ero stata ferita e umiliata da Dylan! All’occorrenza sapevo difendermi con le unghie e con i denti, ma solo il fatto che Edward si fosse rivolto a quelle oche e soprattutto all’arpia, con quel tono inviperito, minacciandola, solo per difendere me e il nostro rapporto meraviglioso, mi riempiva di gioia e orgoglio...
Mi voltai e notai che erano ancora tutte lì in piedi che ci osservavano, ancora completamente stupefatte… decisi così di inscenare un piccolo spettacolino, giusto per rimarcare quanto io e il mio Edward ci amassimo e ci desiderassimo: in un attimo le mie labbra si posarono impetuose su quelle del mio dio greco e la mia lingua pretese immediatamente l’accesso alla sua bocca, intrecciandosi vorticosamente alla sua, mentre le sue mani mi stringevano e mi accarezzavano la schiena, finendo sulle mie natiche che strinse con forza.
Un applauso scrosciante partì da quei pazzi che erano con noi, mentre sentivo gli incitamenti a mò di ululati da parte di Emmett e Jake.
Io e Edward ci staccammo ansanti, fissandoci con intensità negli occhi… quel bacio era partito solo per far ben intendere a quelle decerebrate il fatto che Edward fosse tutto mio; ma ora non mi importava più di nessuno, nemmeno se ci stessero ancora guardando… ero completamente persa nel mare tempestoso dei suoi occhi, felice e appagata.
-Ti amo, Edward!- mormorai sulle sue labbra.
-Ti amo anch’io, cucciola! E nessuno ci separerà mai!- mi rispose con determinazione.
Ci separammo a fatica dal nostro abbraccio, trascinati dai nostri amici e familiari lungo i corridoi della galleria dei negozi; poi proseguimmo il giro per il centro commerciale, mano nella mano.
Decidemmo tutti insieme che quella sera saremmo andati a ballare al New Moon e dopo aver avvertito Sam di riservarci il nostro solito tavolo, noi ragazze andammo da sole a fare spese. Volevo comprare un vestitino che facesse uscire di testa il mio ragazzo e mi serviva assolutamente la mia fida Alice. Per quei tipi di consigli era la migliore in assoluto! Anche se spesso esagerava… Ma le volevo bene comunque.
I ragazzi intanto ne approfittarono per fermarsi in sala giochi, naturalmente!

Pov Edward

Erano ormai le dieci di sera e noi ragazzi stavamo aspettando che le nostre dame ci raggiungessero finalmente, per poter recarci tutti assieme al New Moon. Avevamo deciso che ogni coppia sarebbe andata con la propria auto, perché almeno ognuno poi era libero di finire la serata come più gli sarebbe aggradato. Non sapevo che intenzioni avesse Bella, ma era tutto il giorno che non facevo altro che pensare e ripensare alla sera precedente… ai nostri corpi uniti, allacciati, intrecciati… avevo una voglia immensa di perdermi di nuovo dentro di lei… di farla nuovamente mia e di sentire le sue grida di piacere…
Chissà se Bella avrebbe gradito la mia idea di fermarci da qualche parte dopo il New Moon…
Chissà come la pensava sull’eventualità di fare l’amore in auto… ma d’altronde, se io e lei non ci fossimo trovati in una situazione così privilegiata (abitare insieme e avere a disposizione la casa al mare), avremmo dovuto arrangiarci come la maggioranza dei ragazzi, e l’auto era uno dei posti più ovvi…
Cercai di non pensarci troppo e di godermi la serata; al momento opportuno avrei deciso se era il caso di proporle o meno una simile possibilità… non volevo che pensasse che dopo la nostra magica prima volta io non riuscissi più a tenere il mio SC a cuccia nei pantaloni… Bé, effettivamente era proprio così, ma non era necessario che lo sapesse anche lei!
-Non è possibile che ci mettano così tanto, tutte le sante volte!- esclamò esasperato Jake, impaziente di attendere oltre. Leah era venuta a cambiarsi da noi assieme alle ragazze e quindi anche lui, come noi maschietti, era seduto sul divano ad aspettare con santa pazienza. La risata gioiosa delle ragazze ci avvertì che finalmente erano pronte e infatti dopo un attimo le vedemmo scendere le scale. Erano tutte bellissime, naturalmente… ma i miei occhi si incatenarono alla mia dea. Cristo santo! Che intenzioni aveva?! Di farmi morire d’infarto a miseri diciott’anni?!
Indossava un vestitino nero cortissimo e super aderente, con uno scollo profondo che metteva in risalto il seno… la vita sottile era messa ancora più in evidenza da una cintura alta di strass… indossava degli stivali neri dal tacco vertiginoso che le arrivavano fino a metà coscia e che rendevano la sua figura ancora più sinuosa e slanciata.
Deglutii rumorosamente a quella spettacolare visione, mentre lei scendendo la scalinata mi guardava intensamente… la vidi sorridere compiaciuta dal mio sguardo infuocato che le stava accarezzando ogni centimetro del suo meraviglioso corpo. Che gattina provocante!
Naturalmente anche il mio migliore amico ci tenne a manifestarmi la sua opinione in proposito… immediatamente sentii una stretta dolorosa e pulsante all’altezza del mio inguine… Cristo Santo, si prospettava una serata lunga e colma di palpitante attesa…
Avrei voluto afferrarla immediatamente per i fianchi e lasciarmi subito andare ad un bacio pieno della passione che aveva appena scatenato in me… ma prudentemente riuscii a trattenermi appena in tempo, dato che Charlie e mia madre erano appena entrati in salone per salutarci. Mi limitai ad andare a prenderla per mano, stringendola al mio fianco in una morsa possessiva e il suo sorriso aumentò.
-Allora ragazzi, guidate con prudenza e non vi azzardate a bere! Nessuno di voi ha ancora ventun’anni, a parte Jake, ma io conto sulla vostra responsabilità!- si raccomandò Charlie, con il suo cipiglio da poliziotto burbero ma buono.
-Ah ragazzi… volevamo avvisarvi che domani non ci saremo per tutto il giorno… partiremo verso le sette per Seattle, per andare ad una mostra d’arte e poi faremo un giro per la città. Torneremo tardi, quindi per i pasti dovrete arrangiarvi…- ci rivelò mia madre. Oddio, che botta di… ehm, fortuna tremenda! Non potevo crederci!! Il feroce mastino Charlie sarebbe stato via tutto il giorno… e già dal mattino presto l’intera casa sarebbe stata a nostra totale disposizione!! Wow, che culo incredibile! Un’intera domenica di sesso!!
Diedi un’occhiata veloce ai visi degli altri ragazzi e probabilmente gli stessi pensieri ‘porcino-maniaci’ stavano passando anche per le teste di mio fratello e di Jasper…
-Non ti preoccupare mammina, sicuramente dormiremo per tutta la mattina, perché stanotte arriveremo tardi- la rassicurò immediatamente quella gran paracula di mia sorella.
Sì, come no! Sogna che Edward Cullen perda una giornata a dormire! Soprattutto quando il sottoscritto può darsi da fare per tutto il giorno! Il primo che disturba il mio risveglio con la mia gattina è morto, domani!, pensai, ghignando tra me, felice e trionfante per la splendida novità.
Sentii la mano di Bella pizzicarmi il fianco, mentre Charlie e mia madre spiegavano ad Alice di quale mostra d’arte contemporanea si trattasse. Ero certo che mia sorella fosse molto tentata di andare con loro… ma loro sguardo di avvertimento che le diede Jazz, la frenò nel suo entusiasmo per l’ingegno degli artisti della mostra.
-Ti vuoi togliere quel ghigno soddisfatto dalla faccia, prima che mio padre decida di restare a casa, per farti dispetto?!- mi ammonì Bella, sussurrando al mio orecchio. Diavolo, aveva ragione! Mi misi a ridacchiare con lei che continuava a pizzicarmi. Dio quanto l’amavo!
-Forza muoviamoci, altrimenti si fa veramente tardi!- esclamò Leah ad un certo punto.
Così dopo aver salutato con un bacio la mamma, ci avviammo verso il locale. Io e Bella prendemmo la mia Volvo… era senz’altro più comoda se avessimo deciso di intrattenerci!



ANTEPRIMA CAPITOLO 82



Incrociammo i nostri sguardi e neanche fossimo stati telepatici, in un attimo eravamo scattati in piedi e ci stavamo dirigendo da quella parte a passo sostenuto.
-Ci stanno mettendo un po’ troppo…- borbottò serio.
-E’ quello che pensavo anch’io, Jazz… però lo sai che potrebbero anche incazzarsi con noi perché siamo troppo apprensivi se stiamo loro troppo addosso…- lo avvertii. Sospirò, annuendo.
-Facciamo finta di andare al bancone del bar e quando passiamo là davanti diamo un’occhiata in giro… se non vediamo niente di strano proseguiamo e ci prendiamo qualcosa da bere, aspettando belli tranquilli che le ragazze spuntino, ok?- mi propose. Perfetto! Così, se le avessimo incrociate, non si sarebbero lamentate del nostro assiduo controllo.
Ma appena arrivammo all’inizio del corridoio, notammo due ragazzi chiaramente brilli che sembravano bloccare il passaggio a qualcuno… era troppo buio per vedere bene con chi stessero parlando, e la musica era troppo assordante per capire i loro discorsi… ma ci accorgemmo che la mano del ragazzo davanti a noi veniva spinta via violentemente… dopo un attimo riuscimmo a intravedere immediatamente un vestitino color nero e uno color oro svolazzare: grissino, erano proprio Bella ed Alice!
-Fanculo! Lo sapevo!- urlai incazzato, completamente fuori di me.
Incrociammo i nostri sguardi e neanche fossimo stati telepatici, in un attimo eravamo scattati in piedi e ci stavamo dirigendo da quella parte a passo sostenuto.
-Ci stanno mettendo un po’ troppo…- borbottò serio.
-E’ quello che pensavo anch’io, Jazz… però lo sai che potrebbero anche incazzarsi con noi perché siamo troppo apprensivi se stiamo loro troppo addosso…- lo avvertii. Sospirò, annuendo.
-Facciamo finta di andare al bancone del bar e quando passiamo là davanti diamo un’occhiata in giro… se non vediamo niente di strano proseguiamo e ci prendiamo qualcosa da bere, aspettando belli tranquilli che le ragazze spuntino, ok?- mi propose. Perfetto! Così, se le avessimo incrociate, non si sarebbero lamentate del nostro assiduo controllo.
Ma appena arrivammo all’inizio del corridoio, notammo due ragazzi chiaramente brilli che sembravano bloccare il passaggio a qualcuno… era troppo buio per vedere bene con chi stessero parlando, e la musica era troppo assordante per capire i loro discorsi… ma ci accorgemmo che la mano del ragazzo davanti a noi veniva spinta via violentemente… dopo un attimo riuscimmo a intravedere immediatamente un vestitino color nero e uno color oro svolazzare: grissino, erano proprio Bella ed Alice!
-Fanculo! Lo sapevo!- urlai incazzato, completamente fuori di me.


V
i ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni

e il nostro blog Le fan fiction di Manu e Sara

Volevamo segnalarvi un nuovo forum aperto da  due scrittrici molto brave: Yara89 e essebi! 
Andate a fare una visitina, ne vale la pena!
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Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


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