CAP. 82 EFP
Buongiorno ragazze!
Nello scorso capitolo avete visto finalmente il gentleman Edward
Cullen, togliersi i guanti di velluto, che di solito indossa con le
ragazze, e sistemare una volta per tutte le oche giulive. Tranquille
che non daranno più problemi! Almeno per un bel po'!
Ora si va a ballare! Vi abbiamo sentite un po' preoccupate per lo
spoiler!
Bè, la nostra BellaSfighella (come la chiamano alcune di
voi!) attira i casini come una calamita! Ma tranquille: non
è niente di grave.
Un bacione a tutte e grazie infinite di continuare a seguirci e a
commentarci! Sono proprio le vostre recensioni che ci danno la carica a
mantenere questo ritmo, anche se a volte con i nostri numerosi impegni,
facciamo un po' di fatica.
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
Come sempre
per chi può, consigliamo la versione non censurata!
CAPITOLO
82 rating rosso!
CAPITOLO 82
Fuoco
Pov Bella
Eravamo
appena arrivati al New Moon. Era veramente pieno quella sera: la pista
era stracolma di ragazzi accalcati, tutti i divanetti e i tavoli
occupati (a parte il nostro prenotato per fortuna!) e il mitico D.J.
Seth era nella sua postazione, che stava facendo divertire tutti. Sam
ci venne immediatamente incontro, avvertito del nostro arrivo
probabilmente da qualcuno del personale.
-Ciao, ragazzi! E’ da un po’ che mi date buca,
voialtri!
Questa non ve la perdono!- esclamò col sorriso ma
rimproverandoci la nostra lunga assenza. Effettivamente era dalla
famosa sera di Tyler che non mettevamo piede al suo fantastico
locale…
-Wow ragazze! Siete delle fate: stasera farete strage di cuori,
garantito!- si complimentò, ridendo e guadagnandosi
un’occhiataccia truce da parte dei nostri ragazzi, che si
erano
immediatamente irrigiditi a quelle parole.
-Ehi maschietti, calmate gli ardori! Niente risse, mi raccomando!
Altrimenti per ripagarmi i danni vi faccio lavare i bicchieri a vita!-
li redarguì, facendo scoppiare a ridere noi ragazze.
-Bella! Tu sei uno splendore da togliere il fiato, piccola!-
esclamò, abbracciandomi forte; -Edward, mi raccomando,
tienila
d’occhio stasera, perché ci sono parecchi
universitari in
giro! E la tua ragazza, vestita così, non ha di certo
l’aria della liceale… anzi a dire il vero, voi
giovanotti
dovreste tenere sotto stretta sorveglianza tutte quante le vostre
donzelle!- aggiunse, buttando benzina sul fuoco.
-Se osano solo sfiorarla dovranno passare sul mio cadavere!-
ruggì Edward, arpionandomi la vita e stringendomi al suo
fianco,
in una morsa possessiva. Sorrisi compiaciuta: quando faceva il geloso
mi piaceva da impazzire!
-E pure sul mio! Il primo che ti guarda un po’ troppo
insistentemente è un uomo morto!- si aggiunse Jazz,
guardando
famelico la sua Alice, che in risposta lo baciò
immediatamente.
Sentii anche Jake ed Emm borbottare qualche generico insulto alla fauna
maschile presente e stringere in modo prepotente le loro ragazze dallo
sguardo rapito e sognante.
-Ci sei mancata al falò di ieri sera, Bells! Qualche
uccellino
mi ha rivelato che hai fatto fuoco e fiamme pur di riuscire a
venire… almeno a gareggiare!- mi schernì Sam.
Accidenti,
il solito Jake con la lingua troppo lunga! Che pettegolo! Altro che noi
donne! Gli lanciai un’occhiataccia e lui scoppiò a
ridere.
-Sarà meglio che non ti azzardi nemmeno a dire una parola,
perché mi sembra che tu sia ancora in debito di un bel
predicozzo! Quindi, siamo pari signorina Swan!- mi redarguì,
con
tono saccente. Mi zittii all’istante: tutto pur di scampare
alle
pallose ramanzine del professor Black!
-Bé… abbiamo trovato un modo decisamente ottimo
per
occupare la serata, credimi amico…- non riuscì a
trattenersi Edward con un sogghigno trionfante, guadagnandosi una bella
gomitata nel fianco da parte della sottoscritta e
un’occhiataccia
truce da Sam. Si era ammattito? Non aveva idea di quanto
quest’ultimo fosse geloso... mi considerava sempre la sua
piccola
Bells.
-Bè, che ho detto?! Siete voi che siete maliziosi!- si
giustificò, facendo scoppiare a ridere tutti.
-Sai, Maya ci è rimasta malissimo che tu non sia venuta!-
disse
Sam cambiando argomento. -Tuo padre ha cercato di spiegarle che
l’ha fatto solo per il tuo bene, perché eri
malata…
ma lei gli urlato contro: “Sei uno butto zio cattivissimo,
non ti
voio pù bene!”. Alla fine Esme è
riuscita a farla
calmare e ha fatto pace anche con Charlie- mi spiegò,
facendomi
ridere all’idea di mio padre sgridato e messo
sull’attenti
da quell’adorabile bambina.
-Lo so, Sam! Oggi le ho telefonato, e le ho promesso che ad
Halloween passerò tutto il pomeriggio con lei e
l’accompagnerò in giro tra le case per dolcetto o
scherzetto e per fare incetta di caramelle e dolci. Così ho
messo subito a tacere il suo piagnucolio- risposi, sorridendo al
ricordo del suo entusiasmo alla mia proposta. Sam mi
abbracciò
di slancio, felice per la sua figlioletta.
-Meno male! Ti adoro,Bells! Immaginavo già di doverla
accompagnare per tutte le case di La Push più e
più
volte… Emily mi aveva già appioppato
l’incombenza
per poter restare a casa a cucinare biscotti e poi ricevere i bimbi che
busseranno da noi; e tu sai benissimo quanto possa essere instancabile
quel piccolo demonietto… Mi hai salvato! Grazie! Dai,
ragazzi,
andate a sedervi che vi porto da bere, il primo giro lo offro io! Tutto
rigorosamente analcolico, naturalmente!- esclamò Sam
strizzandoci l’occhiolino.
-Ehi! Io non sono mica minorenne!- si lamentò Jake.
-No, campione… ma devi guidare… non vorrai far
mica
guidare la mia cuginetta al ritorno, vero?! Impara un po’ a
fare
il gentiluomo, che non ti farebbe male!- lo minacciò,
sovrastandolo. Facevano impressione: due montagne,una vicino
all’altra…
-Ok, analcolico anche per me- rispose mogio, Jake, arrendendosi. Ci
andammo ad accomodare, mentre Edward non si scollava dal mio fianco.
-Stasera sarò la tua seconda pelle, piccola! Non
tollererò nessun viscidone a meno di mezzo metro dal tuo
favoloso corpo! Ma tu non avresti potuto indossare un paio di jeans per
facilitarmi il compito?!- mi sgridò, con tono serioso.
Scoppiai
a ridere per quella sua reazione da perfetto geloso.
-Starai scherzando, vero? Non che mi dispiaccia averti addosso tutto il
tempo, ma vorrei anche ballare. E poi mi sono agghindata
così
solo per te! Mettila così, amore: gli altri potranno anche
guardare, ma tu sei l’unico al mondo che può
toccarmi
tutta!- cercai di calmarlo con un sorriso rassicurante.
Mi fissò intensamente, tanto da farmi tremare le gambe. Dio,
quanto avrei voluto le sue mani su tutto il mio corpo! Dalla sera
precedente non riuscivo a pensare ad altro, se non i nostri corpi nudi,
ansanti ed uniti a fare l’amore… e avevo
l’impressione che per lui fosse la stessa cosa!
In auto, durante il tragitto per arrivare al locale, aveva faticato non
poco a concentrarsi sulla strada. Avevamo chiacchierato tutto il tempo,
ma avevo sentito il suo sguardo infuocato sulle mie gambe scoperte e la
sua mano si era ancorata alla mia coscia, lasciando lievi carezze che
erano state in grado di surriscaldarmi completamente. Fosse stato per
me, io e quel dio greco al New Moon non ci avremmo nemmeno messo piede!
Ci saremmo potuti tranquillamente addentrare in una delle tante
stradine all’interno del bosco e lasciarci andare alla
passione
più sfrenata… Ma avevo cercato di comportarmi
come una
persona matura, e non come una ragazzina in preda agli ormoni, e avevo
cercato di porre un freno alle sue carezze, sempre più
audaci:
non avrei potuto arrivare al locale con abito sgualcito e acconciatura
completamente sconvolta! Se ne sarebbero accorti tutti e non ci
avrebbero dato tregua con le poco originali battutine.
Pazienza, Bella!, mi ero imposta. Il giorno successivo avremmo avuto
casa libera, tutta per noi, e non penso che le altre coppie presenti
avrebbero voluto passare il tempo tutti insieme! Qualcosa mi diceva che
saremmo stati tutti impegnati nella stessa piacevole
attività,
anche se in stanze diverse e ben insonorizzate!
Sam tornò con le nostre ordinazioni insieme a una delle
cameriere, per portarci da bere e si fermò un po’
a
chiacchierare con noi.
-Allora, ragazzi! Che intenzioni avete per la sera di Halloween? Il
solito ballo noioso a scuola?- domandò con uno scintillio
negli
occhi scuri.
-Perché? Hai qualcos’altro in mente?- gli chiese
speranzoso Jasper. Mio fratello aveva sempre odiato le feste nella
palestra della scuola; e infatti dopo nemmeno mezz’ora
spariva e
si rintanava da qualche parte con la sciacquetta di turno.
Quest’anno sarebbe stato diverso anche per lui, e avrebbe
dovuto
rimanere in compagnia con noi fino all’ultimo. Ero certa che
stesse già cercando una via di fuga per sgattaiolare dalla
festa
e fare in modo di restare da solo con Alice…
-Bè, ragazzi… ho avuto molte richieste per
programmare
qui una festa in maschera… soprattutto da parte degli
universitari. Così ho deciso di organizzarla, e insieme a
Seth
ho pensato ad una gara di ballo, con sorteggio delle coppie, giusto per
dare un pizzico di pepe alla serata. Che ne dite?! Siete dei nostri?!-
ci propose. Tutte noi ragazze urlammo, immediatamente entusiaste per la
stupenda idea. Fantastico, lui e Seth non potevano avere trovata
migliore! Anche i maschietti sembravano apprezzare la proposta e
così accettammo con gioia. L’unica pecca (che
avrebbe
potuto togliere felicità alla serata) era il sorteggio del
compagno di ballo; ma se quel compito fosse toccato a Seth, visto che
era l’organizzatore, magari ci avrebbe concesso qualche
piccolo
aggiustamento! Sam si appuntò il numero dei partecipanti,
aggiungendo anche Ben e Angela che eravamo certi avrebbero accettato,
pur di non restare a scuola anche loro; e poi tornò a
occuparsi
del suo locale.
-Che figata la gara di ballo! Domani potremmo vederci per decidere
quali costumi affittare!- propose Leah tutta elettrizzata.
-No, no! Domani non possiamo assolutamente!!- intervenne Emmett,
ponendo un freno ai programmi della nostra ignara amica. Ovviamente
anche l’orso era strafelice di avere casa libera e non voleva
essere disturbato…
Leah e Jake ci guardarono straniti, perché ognuno di noi
aveva
dato immediatamente ragione a Emmett, adducendo improrogabili
impegni… cosa alquanto strana.
Tutti noi ci guardammo imbarazzati e poi scoppiammo a ridere; decidemmo
di svelare loro l’oscuro mistero…
-Vedete, visto che domani papà e Esme saranno tutto il
giorno a
Seattle, fino a sera inoltrata… bè, sapete
com’è… vorremmo,
sì… insomma…
goderci la casa…- spiegò mio fratello,
leggermente
impacciato. Oddio che stranezza: non l’avevo mai visto
imbarazzato e mi faceva morire dal ridere! Lui, il grande latin lover
di Forks, che non riusciva a dire che aveva intenzione di fare sesso
tutto il giorno con la sua ragazza… che puccioso, il mio
fratellone! Di slancio mi buttai addosso a lui, abbracciandolo forte.
-Cazzo! Bella!- mi urlò Edward. Alzai gli occhi esasperata.
-Edward… sei impazzito?! Guarda che è mio
fratello!
Cos’è, sei geloso anche di lui, ora?- lo
rimproverai
allibita. Ok, la gelosia, ma fino a un certo punto!
-Uff, certo che no! Ma vedi di abbassare quel misero francobollo che
hai al posto della gonna, perché quei due coglioni che ti
stanno
fissando in modo famelico da un quarto d’ora, per quanto mi
riguarda, stanno rischiando di finire in traumatologia!-
ringhiò
con i pugni chiusi, seriamente incazzato.
Tutti ci voltammo a guardare nella direzione dei due lumaconi, che
imbarazzati dall’attenzione della nostra compagnia, per
fortuna
se ne andarono all’istante. Io mi risistemai il vestitino,
che
nello slancio si era alzato veramente troppo; e vidi Edward rilassarsi
immediatamente. Osservai Alice, che mi sorrise e mi
schiacciò
l’occhiolino, soddisfatta. L’aveva detto che con
questo
vestito avrei fatto uscire di testa il suo fratellone! Non sbagliava un
colpo! Alice Cullen, un nome, una garanzia! Ricambiai il sorriso,
compiaciuta dalla reazione del mio ragazzo.
-Ehi, pazza di una Swan! A cosa devo tutto questo affetto?- mi chiese
sospettoso Jazz.
-Fratello ingrato! Ora non posso nemmeno più farti due
coccole, senza avere per forza un secondo fine?- lo provocai.
-No, no! Per carità! Però mi è
sembrato un
po’ strano, che fossi riuscita a staccarti per due secondi
dal
tuo gelosissimo e ringhiosissimo fidanzato!- mi schernì.
Aveva
perfettamente ragione. Non riuscivamo a stare separati nemmeno per un
attimo.
-E’ che vederti così imbarazzato mi ha fatto una
tenerezza
assurda, e mi è venuta voglia di stropicciarti un
po’! Sei
troppo un tenero cucciolotto!- gli spiegai, dandogli un bel bacio a
schiocco, sulla guancia. Mi abbracciò forte.
-Già… è l’effetto Alice! La
amo veramente
tanto! E sono felice… felice come mai in vita mia!- mi
confidò, con un meraviglioso sorriso che gli illuminava il
volto. Intanto sentivo Rose che invitava Leah e Jacob a raggiungerci
nel tardo pomeriggio, per poi cenare insieme. Effettivamente era
un’ottima soluzione: non avremmo potuto comunque restare a
letto
tutto il santo giorno!
-Dai, Bella! Andiamo a ballare!- mi invitarono le ragazze. E
così fui trascinata in pista da un turbine biondo e da un
piccolo ma potente uragano scuro; nel frattempo feci appena in tempo a
lanciare un bacio con la mano ad Edward, che scrutava attento ogni
persona e movimento attorno a me. Con lui ero tranquilla, mi sentivo al
sicuro: era il mio cavaliere!
Ballammo per un tempo indefinito, lasciandoci trasportare dalle note e
dal ritmo, mentre più di qualche sconosciuto si era
avvicinato e
aveva provato ad attaccare bottone. Inutilmente! Nessuna di noi aveva
dato loro corda, ma sembrava che questo fatto non fosse riuscito a
farli desistere: in effetti una mezza dozzina di loro continuavano a
infastidirci, evidentemente già ubriachi.
Per evitare che la situazione degenerasse, noi ragazze ci allontanammo
dalla pista, prima che i nostri fidanzati si sentissero in dovere di
intervenire in modo violento; e, accaldate per il movimento e la
temperatura della pista, ci recammo al bancone a prendere da bere.
Mentre aspettavamo la preparazione dei nostri drink, io ed Alice
decidemmo di andare un attimo in bagno a rinfrescarci: personalmente
non vedevo l’ora di spruzzarmi un po’ di acqua
fredda sulle
guance! Leah e Rose ci avvertirono di raggiungerle al tavolo: avrebbero
provveduto loro a portare là tutte le ordinazioni. Nella
toilette io e lei ci lanciammo in allegre chiacchiere femminili.
-Ah, ah! Che spettacolo! A Edward è mancato veramente poco
per
stramazzare al suolo ricoperto di bava quando ti ha visto scendere le
scale, stasera!- affermò, ridacchiando.
-Sì, perché Jazz?! Era tranquillo, secondo te? Me
li
immagino, i suoi ormoni impazziti, tentare di correre a destra e a
sinistra con numerosi secchi d’acqua, per spegnere
l’incendio che si è scatenato, appena ti ha vista!
Sei
favolosa vestita così, Ali- mi complimentai. Era veramente
bellissima: indossava un vestitino in seta color oro, senza spalline,
stretto fino in vita che scendeva poi morbido sui fianchi fino a
metà coscia; le scarpe, dotate naturalmente di un tacco
vertiginoso, erano di vernice nera, e i capelli erano acconciati con
numerose mollettine dello stesso colore del vestito; sembrava una
piccola fata.
-Grazie, Bella! Diciamo che siamo due schianti e che facciamo morire
per autocombustione i nostri uomini! Non so tu, ma io e Jazz non
abbiamo di certo intenzione di sprecare questa magnifica serata e
abbiamo già deciso al ritorno di fermarci da qualche
parte…- mi confessò, ridacchiando.
-Bé, di certo nemmeno a me dispiacerebbe! Ma non vorrei che
Edward pensasse…- e mi interruppi imbarazzata. Dio, come
avrei
voluto possedere la spigliatezza e la naturalezza di Alice!
-Edward cosa, Bella?! Ma sei matta?! Pensi che mio fratello non abbia
voglia di concludere la vostra serata con le sue mani che ti fanno da
tappezzeria?!- si meravigliò. Scoppiai a ridere.
-In effetti…- sicuramente aveva ragione lei.
-Ma certo che ho ragione io, tesoro! Ragionissima!-
sghignazzò.
Uscimmo per raggiungere gli altri, ma appena fuori dai bagni, fummo
bloccate da due dei ragazzi che poco prima si erano avvicinati in pista
e ci avevano infastidito.
-Ehi, piccole! Dove andate così di corsa?!-
esclamò uno
di loro, ponendosi davanti e sbarrandoci la strada. Lo stretto
corridoio che permetteva di accedere nuovamente alla pista non ci dava
lo spazio necessario per aggirarlo, così che ce li
ritrovammo
uno davanti e uno di fianco. Erano veramente alti ed eravamo
letteralmente sovrastate tra quei due cretini, per di più
ubriachi!
-Vedi di toglierti subito dalle palle, se non vuoi ritrovarti un calcio
lì in mezzo!- lo minacciai in modo truce e deciso: conoscevo
un
paio di trucchetti per rovinargli i gioiellini!
-E tu pure! Non azzardarti nemmeno a posare quella lurida mano sul mio
sedere, o giuro, che è l’ultima cosa che farai in
vita
tua!- si rivolse Alice a quello di fianco a lei che evidentemente stava
per fare una mossa un po’ azzardata con il suo fondoschiena.
-Wow! Siete focose, bimbe! Perché non ci andiamo a fare un
giretto? Dai, non avete voglia di farci compagnia?- ci rispose quello
di fronte a noi, accarezzandomi il viso. Bleah, che ribrezzo! Quello mi
aveva toccato la guancia!
-Che schifo!- mi nauseai, dando un colpo alla sua mano per allontanarla.
-Ehi! Non sei per niente gentile, bambolina!- urlò,
barcollando
pericolosamente. Deficiente! Non si reggeva nemmeno in piedi da tutto
l’alcool che aveva in corpo!
-E ancora non hai visto niente, lurido schifoso!- dichiarai, pronta a
strizzargli le palle fino a farlo piangere. Dopo la storia con Tyler,
Jake mi aveva dato altri due o tre suggerimenti, per evitare di
ritrovarmi di nuovo in quella orribile situazione, e quello mi sembrava
il più adatto in quel momento.
Ma non feci in tempo a muovere nemmeno un muscolo che lo vidi scagliato
all’indietro, per poi finire miseramente per terra. E di
fronte
ci ritrovammo Edward e Jasper, i nostri rispettivi e stupendi
cavalieri! Tirai un enorme sospiro di sollievo…
Pov
Edward
Rose e Leah erano tornate dal bancone con le ordinazioni e ci avevano
spiegato che Bella ed Alice si erano volute fermare per un momento alla
toilette; anche se in realtà erano via già da un
bel
pezzo… e per i miei gusti stavano tardando un po’
troppo a
ritornare al tavolo. Probabilmente il bagno era pieno e avevano dovuto
fare un po’ di coda; ma di fondo ero nervoso e insofferente e
questo razionale ragionamento non era in grado di calmarmi del tutto.
Memore di quello che era successo l’ultima volta che Bella
era
sparita dalla mia vista in quel locale, non riuscivo a stare
tranquillo.
Sollevai lo sguardo e scrutai Jasper… notai quanto fosse
inquieto anche lui: continuava a fissare il punto del corridoio da cui
avrebbero dovuto spuntare le ragazze, tornando dai bagni; ma di loro
nemmeno l’ombra. Incrociammo i nostri sguardi e neanche
fossimo
stati telepatici, in un attimo eravamo scattati in piedi e ci stavamo
dirigendo da quella parte a passo sostenuto.
-Ci stanno mettendo un po’ troppo…-
borbottò serio.
-E’ quello che pensavo anch’io, Jazz…
però lo
sai che potrebbero anche incazzarsi con noi perché siamo
troppo
apprensivi se stiamo loro troppo addosso…- lo avvertii.
Sospirò, annuendo.
-Facciamo finta di andare al bancone del bar e quando passiamo
là davanti diamo un’occhiata in giro…
se non
vediamo niente di strano proseguiamo e ci prendiamo qualcosa da bere,
aspettando belli tranquilli che le ragazze spuntino, ok?- mi propose.
Perfetto! Così, se le avessimo incrociate, non si sarebbero
lamentate del nostro assiduo controllo.
Ma appena arrivammo all’inizio del corridoio, notammo due
ragazzi
chiaramente brilli che sembravano bloccare il passaggio a
qualcuno… era troppo buio per vedere bene con chi stessero
parlando, e la musica era troppo assordante per capire i loro
discorsi… ma ci accorgemmo che la mano del ragazzo davanti a
noi
veniva spinta via violentemente… dopo un attimo riuscimmo a
intravedere immediatamente un vestitino color nero e uno color oro
svolazzare: cazzo, erano proprio Bella ed Alice!
-Fanculo! Lo sapevo!- urlai incazzato, completamente fuori di me. In un
attimo ero addosso al tizio davanti a me, mentre Jasper si era piazzato
davanti all’altro; con una mossa rapida li avevamo
strattonati
indietro, buttandoli a terra entrambi, rivelando alla nostra vista
Bella ed Alice: sembravano veramente arrabbiate, ma per fortuna sane e
salve!
-Tutto bene, ragazze?- chiesi lanciando loro un’occhiata
preoccupata; la rabbia stava esplodendo in ogni mia singola cellula
mentre mi avvicinavo minaccioso ad un terzo ragazzo, rimasto
seminascosto dietro una colonna alle loro spalle.
Intanto Jasper aveva tirato su di malo modo il ragazzo messo meno
peggio, sbattendolo violentemente al muro. L’altro si stava
rotolando a terra in preda ad un dolore lancinante, risultato della mia
ginocchiata sui suoi ormai ex coglioni!
-Sì tutto ok, grazie, amore! Stavamo spiegando a questi due
super deficienti che se non si fossero tolti subito di mezzo, avrebbero
rischiato i loro preziosi gioiellini!- esclamò la mia Bella,
rivolgendosi soprattutto al tizio che Jasper teneva ancora inchiodato
al muro, mentre il terzo, un vile codardo, vista la mia postura
minacciosa e la mala parata, se ne era fuggito via a gambe levate.
-Ehi, stronzette! Non abbiamo fatto niente, noi! Stavamo solo
parlando!- si giustificò quel lurido, schifoso parassita. Me
lo
sentivo io che quella era una serata adatta per qualche testa di cazzo
per andare a far visita al reparto di pronto soccorso!
-Lo sai vero, che non ci si rivolge così alle signore?!
Specialmente se le signore in questione sono mia sorella e la mia
ragazza!- affermò Jazz, con un ghigno cattivo; mentre io
spostavo gentilmente Bella ed Alice per arrivare a un palmo dal naso
dell’altro ragazzo, che a fatica si era rialzato in piedi.
-Ehi! Ti conviene lasciarlo subito- sbraitò biascicando le
parole quel verme, in direzione di Jazz, tenendo le mani sul suo
inguine non più molto integro.
-Perché se no?- sibilai io. -Dammi solo il più
piccolo
pretesto per pestarti ancora, stronzo! E non me ne frega un cazzo se
sei ubriaco marcio! Giuro che a casa ci arrivi strisciando e privo di
coglioni!- lo minacciai, mentre Bella mi aveva afferrato un braccio,
per paura che la mia furia mi facesse commettere qualche enorme cazzata.
-Ehi! Ragazzi, che succede?!- ci interruppe Sam, arrivato lì
assieme ad uno dei buttafuori. Jasper lasciò la presa e il
ragazzo scivolò lungo il muro, accasciandosi per terra.
-C’è che qui, qualche testa di cazzo ha concluso
la sua
serata. Questi stronzi sono ubriachi fradici e infastidivano Bella ed
Alice- gli spiegò Jasper.
-Ragazze, state bene?- si preoccupò immediatamente Sam.
-Sì, non ti preoccupare! Non ci hanno nemmeno sfiorate- lo
rassicurò Bella.
-Un terzo è scappato…- precisai.
-Ok, butta fuori ‘sti due, Jimmy!- ordinò Sam al
suo
gorilla. La montagna umana di nome Jimmy afferrò i due e
malamente li trascinò via. Sospirai sollevato e guardai
Bella ed
Alice che, nonostante tutto, mi sembrava stessero bene. Lasciammo
libero il passaggio e Jasper prese subito tra le braccia Alice ed io
feci lo stesso con la mia Bella.
-Grazie Sam…- mormorai.
-Figurati, è mio dovere, Edward! Per fortuna alcune ragazze,
che
erano appena uscite dal bagno, sono venute subito ad avvertirmi che dei
cretini completamente ubriachi stavano infastidendo tutte quelle che
uscivano. Così siamo venuti a controllare…- ci
spiegò.
-Ma possibile che becchino sempre te, Bella?! Sei diventata una
calamita per i viscidoni?- aggiunse rivolgendosi a Bella, esasperato.
Merda, mi domandavo la stessa cosa! Ma Bella, tutta tranquilla, si mise
a ridacchiare.
-Si sono fermati con noi, perché ci avevano già
infastidito in pista… avevamo già smesso di
ballare
proprio per allontanarci da loro- spiegò mia sorella.
-Alice! Perché non mi hai chiamato subito?- la
sgridò
Jasper, arrabbiato. Aveva proprio ragione! Sarebbero dovute venire
subito a raccontarci cos’era successo!
-Li avrei sistemai io a dovere!- ringhiò.
-Ma Jazz, non dire cazzate, per piacere!- lo rimproverò Sam;
-Così avreste subito scatenato una rissa! Ragazze, dovesse
mai
succedere di nuovo qualcosa di sgradevole sulla pista, è
vostro
dovere venire da me; oppure andate da qualcuno della security,
così li buttiamo fuori subito, ‘sti
rompicoglioni!-
spiegò Sam ad Alice e Bella. Le ragazze annuirono subito e
Sam
tornò al suo lavoro.
-Stai bene, cucciola?- chiesi piuttosto agitato e con il battito
cardiaco a mille per l’adrenalina che ancora mi scorreva a
fiumi;
lei annuì sorridente, dandomi una carezza e un tenero bacio
sulle labbra.
-Grazie, Edward…- mi sussurrò.
-Di nulla, stellina mia! Sono o no il tuo Super eroe? Ma è
tutto
ok? Ho visto che gli hai dato uno schiaffo a una mano… ti ha
toccata, Bella?- insistetti. Volevo che mi dicesse la verità.
-Non ti preoccupare, amore. Mi ha sfiorato una guancia e io gli ho
tolto la mano… niente di più! Ti prego non ci
roviniamo
la serata, alla fine non è successo niente…- mi
pregò, cercando di calmarmi.
Sospirai, mentre la rabbia faceva fatica a scemare, ma aveva ragione
lei… non era successo niente, stavano bene entrambe.
-Andiamo a ballare, piccola, ti va? Almeno scarico in qualche modo la
tensione!- le proposi. Mi sorrise felice, entusiasta per
l’idea.
-Mmm… mi piace ballare con te, Super Cullen…-
sussurrò, maliziosa, al mio orecchio, riferendosi
chiaramente
alla sera precedente. Sogghignai al ricordo: dio, non vedevo
l’ora di trasformarlo di nuovo in una splendida e magica
realtà!
-Noi andiamo a ballare, ragazzi- annunciai a Jasper ed Alice,
abbracciati accanto a noi, intenti a parlottare tra loro; -Tutto bene,
sorellina?- le chiesi.
-Sì, Edward… non vi dovete
preoccupare… non
è successo niente… a malapena si reggevano in
piedi,
saremmo riuscite ad atterrarli anche noi!- si vantò col
sorriso,
dandosi un cinque con Bella. Notai Jazz alzare gli occhi al cielo, in
un gesto di esasperazione. Sorrisi, divertito dalla mia sorellina
guerriera; quel tizio era due volte lei, ma quella folletta era
tranquilla e certa che sarebbe riuscita a farlo finire ko. Quelle due
ragazze erano un po’ troppo sicure di loro stesse…
avrebbero dovuto comprendere meglio i loro limiti; ma sapevo che quella
non era l’occasione adatta per affrontare quel genere di
discorso… sarebbero state parole sprecate, quindi per il
momento
lasciai perdere.
Raggiungemmo gli altri al tavolo, perché prima di buttarci
in
pista volevo che Bella potesse bere qualcosa per riprendersi un attimo;
e intanto raccontammo agli altri ciò che era successo. Vidi
Jake
ed Emm incupirsi di colpo, e Rose ci indicò il resto della
compagnia di cui facevano parte quei rompipalle. Erano ubriachi come i
loro compari, così Jake decise saggiamente di avvertire Sam,
in
modo che non succedessero altri casini, visto che sembrava stessero
infastidendo altre ragazze in pista. Dio, ma perché certi
idioti
dovevano stare al mondo?!
Andammo tutti a ballare ed io mi incollai come promesso alla pelle
della mia donna.
Iniziammo a muoverci al ritmo sensuale della musica e durante la danza
non riuscivo a scollare gli occhi dal corpo di Bella che si muoveva
sinuosa sul mio. Le sue mani vagavano languide sulle quelle curve
mozzafiato, per accarezzarsele come la sera precedente… ed
io
ero più infuocato che mai… all’istante
il mio
amichetto svirgolò, premendo sulla parte alta del suo
fondoschiena da urlo; SC era pulsante ed impaziente di ricevere le
giuste attenzioni!
Tra la rabbia che avevo provato al pensiero che qualcuno stesse per
fare del male alla mia piccola e il desiderio immenso che avevo di lei,
iniziavo a non connettere più! Il fuoco si era propagato in
ogni
parte di me, accendendo ogni muscolo fino a stazionarsi sul mio
bassoventre, dove il mio membro si era prepotentemente risvegliato e
stava pulsando in maniera dolorosa.
Attirai Bella addosso al mio corpo, e continuammo a muoverci a ritmo,
mentre lei intrecciava le mani dietro al mio collo, e infilava le dita
sensualmente nei miei capelli. Le mie mani dalla schiena scesero pian
piano su quelle natiche sode che iniziai ad accarezzare… dio
la
volevo! Ne avevo bisogno come si ha bisogno dell’ossigeno,
dovevo
sentirla di nuovo mia!
Spinsi il mio bacino verso il suo e la vidi sorridermi maliziosa al
contatto con la mia notevole eccitazione… si
avvicinò al
mio orecchio e mi mordicchiò il lobo, facendomi fremere
ancora
più di desiderio… Merda! Rischiavo seriamente di
scoppiare!
-Dio, Bella! Ti voglio! Non riesco più a resisterti,
bambolina
mia!- le mormorai, roco all’orecchio. Lei si
staccò
leggermente per potermi guardare negli occhi, e potei scorgervi il mio
stesso bisogno… già perché non era
più un
semplice desiderio del suo corpo, ma era un vero e proprio bisogno di
far di nuovo parte di lei, di perdermi dentro di lei…
-Sì, Edward, ti voglio anch’io! Andiamo!-
affermò
decisa. In un attimo salutammo gli altri e dopo nemmeno cinque minuti
eravamo già in auto che percorrevamo veloci la strada per
tornare a Forks.
La mia mano percorreva le sue cosce tornite, sfiorando, accarezzando,
stringendo quella pelle morbida e delicata… fino a che
riuscii a
risalire ai suoi slip, trovandoli già abbondantemente umidi.
Solo quel particolare mi fece impazzire del tutto…
-Cazzo, Bella! Sei completamente bagnata!- ringhiai eccitato,
insinuando un dito sotto gli slip, e facendomi strada tra quelle calde
pieghe. Mmm… avrei voluto immergerci il mio viso! E poi fare
l’amore con lei per tutta la notte!!
-Ahhh! Edward…- ansimò lei, persa nel piacere che
le mie
dita le stavano donando. In un attimo si slacciò la cintura
e
allontanò la mia mano. Oh Cristo… cosa voleva
fare?
Si inginocchiò sul sedile e si sporse verso di me, iniziando
a
baciarmi il collo. Gemetti, mentre una sua mano era scesa sul mio
bassoventre, ormai pulsante, e aveva iniziato ad accarezzarmi. In un
attimo sbottonò i miei jeans, dandomi il sollievo che tanto
agognavo con le sue dita affusolate e provocandomi numerosi brividi di
piacere, che si irradiavano in ogni punto del mio corpo. Cazzo, cazzo,
cazzo!!
-Oddio… Bella… non resisto… ci
schianteremo…- mormorai con la voce spezzata dal piacere.
-E allora tu fermati da qualche parte…- mi propose, mentre
velocizzava il ritmo e mi mordicchiava il collo. Dio, non capivo
più un cazzo di niente! Mi infilai in una delle tante vie
sterrate che costeggiavano la statale e dopo poco frenai bruscamente in
uno spiazzo appena un po’ più largo. Misi le
sicure alle
portiere e le afferrai il polso, per fermare quella mano dispettosa,
prima che mi facesse venire come un tredicenne...
-Basta giocare, voglio entrarti dentro, subito!- le ordinai, con una
voce irriconoscibile. Tirai indietro il sedile, reclinai un
po’
lo schienale e la trascinai sopra di me con un movimento repentino.
Bella, da brava gattina focosa, iniziò a strusciarsi sulla
mia
intimità, iniziando a gemere, mentre le mie mani le
abbassavano
il vestito e prendevano possesso di quei seni meravigliosi. Li feci
fuoriuscire dal reggiseno e mi avventai con le mie labbra e i miei
denti su quelle fantastiche colline, facendola urlare di piacere.
Sentivo la stoffa morbida e vellutata dei suoi slip sfregare sulla mia
pelle ipersensibile in quella zona, ero totalmente voglioso di
impossessarmi ancora una volta del suo corpo. Cazzo, era la mia droga!
Portai le mani sulla sua intimità e con un gesto secco le
strappai di netto quel micro perizoma, mi posizionai meglio e
finalmente il mio corpo divenne di nuovo parte del suo con una spinta
poderosa: volevo sconvolgerla e farla impazzire dal piacere!
La vidi trattenere il fiato, stupita e eccitata, mentre il suo anfratto
caldo mi avvolgeva completamente, donandomi un’istantanea
sensazione di beatitudine.
Lei prese a muoversi ed io mi lasciai andare con la schiena sul sedile,
per godermi meglio la vista di quella splendida dea che perdeva pian
piano tutti i freni inibitori. Dio, era uno spettacolo superbo! Le miei
mani si posarono sui suoi fianchi per accompagnare la nostra danza
passionale; poi una si spostò più in alto e
raggiunse un
seno che ondeggiava sensuale davanti ai miei occhi.
Ormai ero completamente perso nei meandri dell’esaltazione
più pura… più la sentivo sconvolta
dalle
sensazioni che provava e più aumentava il mio piacere per la
consapevolezza di essere io a scatenarle tutto quello… era
una
girandola di emozioni collegate le une alle altre, in
un’interminabile spirale di amore… Dio, era
fantastico,
sublime!
L’abitacolo dell’auto era pieno dei nostri gemiti,
dei
nostri sospiri, delle nostre parole… il forte odore della
passione si era insinuato nelle nostre narici stordendoci ancora di
più… ero in estasi, in paradiso.
Ad un tratto percepii che eravamo quasi al limite… non
mancava
molto, eravamo vicini entrambi… Subito dopo raggiungemmo
insieme
la vetta del piacere e Bella si accasciò esausta ma appagata
sul
mio petto. Cercammo di riprendere fiato e poi due profondi occhi
nocciola si piantarono nei miei e la mia panterina mi sorrise,
arrossendo. Solo ora mi rendevo conto che non ero stato per niente
delicato, ma non ero riuscito a controllarmi…
-Scusami Bella… non so cosa mi sia preso… ma
sentivo che
se non fossi diventato subito parte di te, sarei diventato
pazzo… volevo sentirti mia e basta…- mi
giustificai
ancora immerso nel suo corpo bollente; sperai che non mi avesse
scambiato per una bestia. Mi sorrise, accarezzandomi il volto.
-Non ti devi scusare Edward… anche per me è stato
così… avevo un bisogno assoluto e urgente di
te…
di sentirti di nuovo dentro di me… era tutto il giorno che
continuavo a pensare a te e alla cosa meravigliosa successa ieri sera
tra noi… e devo confessarti che…- ma si
interruppe
arrossendo violentemente. Le accarezzai quelle gote meravigliose.
-Ehi, gattina! Lo sai che mi puoi dire tutto…- mormorai,
cercando di rassicurarla e dandole un bacino sul naso.
-Bè… fosse stato per me, non ci saremmo nemmeno
arrivati
al New Moon!- mi confessò, appoggiando di nuovo la testa sul
mio
petto, per nascondersi. Le accarezzai i capelli delicatamente,
stringendola al mio corpo, unito al suo.
-Amore… per me è lo stesso, credimi. Lo vedi che
effetto
mi fai?! Non riesco più a controllarmi, ti ho presa come un
animale… ti ho persino strappato le mutandine!- le spiegai,
rendendomi conto ancora di più della mia irruenza.
Alzò
il viso e mi guardò ridacchiando.
-Sì… sei stato veramente molto focoso…
e devo
ammettere che questo tuo lato selvaggio mi piace da morire…
mi
fa impazzire… Edward non capivo più niente!- mi
rivelò, ancora più imbarazzata. Le sorrisi.
-Ti amo così tanto!- dichiarai, perdendomi nel suo sguardo
dolce.
-Anch’io, Edward… ti amo e non posso
più fare a
meno di te!- mi rispose, baciandomi. Restammo per un tempo infinito
così abbracciati, nudi, appagati, felici…
ANTEPRIMA
CAPITOLO 83
La
vasca era ormai pronta: mi spogliai, azionai l’idromassaggio,
puntai i
capelli in uno chignon per non inumidirli troppo (il ricordo e il
terrore di ritrovarmi con una chioma ingestibile alla ‘Alex
il leone’
erano ancora vividi nella mia mente!) e mi lasciai scivolare dentro,
facendo accarezzare la mia pelle dall’acqua bollente e dalla
schiuma
profumata; infilai gli auricolari, accesi l’i-pod, chiusi gli
occhi e
rilassai la testa contro il bordo, chiudendo gli occhi. Oddio! Mi
sembrava di stare in paradiso…
La
voce angelica di Sarah McLachlan unita al calore dell’acqua
avvolse i
miei sensi in una sorta di intorpidimento fisico e mentale e la mia
mente si svuotò per un tempo indefinito...
All’improvviso
i miei sensi si misero all’erta ed ebbi la netta e reale
sensazione di
non essere più sola… un brivido di piacere scosse
la mia pelle e mi
parve di essere osservata…
Spalancai
gli occhi e immediatamente fui catturata da due smeraldi intensi e
scintillanti che sembrava volessero scrutarmi fin nel profondo
dell’anima.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
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