Cap. 85
Buongiorno ragazze! Si ricomincia un'altra
settimana!
Non so a voi, ma a noi il tempo sta letteralmente volando!
Vorremmo scusarci con tutte voi, per aver risposto alle vostre
recensioni così in ritardo, ma in questa settimana ci siamo
ritrovate parecchio incasinate e non abbiamo potuto fare altrimenti.
Sappiamo che spesso avete delle domande, soprattutto riguardo allo
spoiler, e non è carino rispondervi il giorno prima del
capitolo nuovo. Speriamo che non succeda più, ma se dovesse
capitare perdonateci già in anticipo.
Allora avete tutti visto
le foto e il video di Breaking Dawn?!
Una sola parola:
F-A-V-O-L-O-S-E! E il video da I-P-E-R-V-E-N-T-I-L-A-Z-I-O-N-E!
Oddio santissimo! A me e Sara ci è voluta un'intera nottata
per riprenderci, specialmente dal video!
Ritorniamo a noi! Vi lasciamo un po' di capitoli tranquilli, senza
farvi surriscaldare troppo, nell'attesa del loro romantico e hottissimo
weekend.
Molte di voi ci hanno chiesto se in questa domenica ci sarebbero stati
i pov delle altre coppiette e la risposta è no.
Però ci saranno nel weekend dei nostri piccioncini,
perchè ogni coppia avrà il suo bel programmino!
Un bacione a tutte quante e grazie per i mille complimenti che ci
rivolgete sempre e un ringraziamento anche alle lettrici silenziose!
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
CAPITOLO 85
Pomeriggio in compagnia
Pov Bella
Ormai
era già pomeriggio inoltrato; e dopo un’intensa
giornata
focosa, trascorsa interamente in camera di Edward, in quel momento
stavano per arrivare i nostri amici. Oltre a Jake e Leah, avevamo
invitato anche Angela e Ben. Avevo telefonato alla mia amica, in tarda
mattinata, e le avevo spiegato dei nostri progetti per Halloween. Ne
era rimasta entusiasta e aveva accettato l’invito per quel
pomeriggio e per cena, in modo da discuterne tutti insieme e metterci
d’accordo.
Era
incredibile quanto velocemente fosse trascorsa quella meravigliosa
mattinata: io ed Edward avevamo fatto l’amore per quasi tutto
il
giorno e durante le pause tra un round e l’altro ci eravamo
coccolati nel suo letto a riprendere fiato, crogiolandoci con baci e
carezze e godendocela come pazzi. Certo che non potevamo rimproverarci
di esserci risparmiati: lui era stato sempre colmo di ardore, passione,
dolcezza… non avevo mai sperimentato così tanti
orgasmi
in poche ore… mi sentivo stanca, fiacca e sfinita ma
decisamente
euforica, soddisfatta e tremendamente felice!
Però,
oltre a tutto questo idillio, c’era anche un aspetto
imprevisto e
per così dire… poco gradevole, una sorta di
rovescio
della medaglia! Mi sentivo completamente indolenzita e le mie gambe
erano appesantite… mi sembrava quasi mi fosse passato sopra
un
tir! Ma era mai possibile che il fatto di non essere una tipa
particolarmente atletica, dovesse ripercuotersi in questa maniera
antipatica anche in seguito ad un’attività
così
piacevole?!
Prima
di fiondarmi in camera mia, mi ero fatta una doccia veloce e poi, noi
ragazze, ci eravamo fermate a chiacchierare dieci minuti in bagno, per
tirare un po’ le somme di quella splendida giornata.
Bè,
manco a dirlo, quelle pettegole si erano subito rese conto dei miei
movimenti un tantino rallentati, ancora meno fluidi del
solito…
ed erano scoppiate a ridere di gusto. Passato il momento delle
battutine, mi avevano rassicurato: era decisamente normale i primi
tempi sentirsi un po’…
“affaticati”…
specialmente dopo una full immersion intensa come era stata la nostra!
-Così
ti alleni per il vostro week end di fuoco!- ridacchiò Alice,
assicurandomi che in realtà anche lei si sentiva molto
provata.
Poi
mi avevano saggiamente consigliato, se avessi voluto evitare di
diventare la vittima sacrificale di Emmett per tutta la sera
(quell’orso aveva un radar del sesso: era particolarmente
attento
a determinati dettagli!), di riprendermi alla svelta, senza lasciar
trapelare nulla! Ed io avrei di certo seguito il loro consiglio
altrimenti tra Emm e Jake non avrei avuto scampo! Bè,
però ne era valsa la pena ridursi in quello
stato…
un’esperienza spossante ma molto soddisfacente, da ripetere
anche
tutti i giorni!
Filai
in camera per vestirmi e per la prima volta in vita mia considerai in
maniera molto positiva l’attività fisica e gli
allenamenti
che questa comportava…
Ripensavo
a tutto ciò, mentre mi acconciavo i capelli in una bella
coda
alta, fissando il mio volto sullo specchio, abbastanza soddisfatta del
risultato.
La
porta della mia stanza si spalancò all’improvviso:
davanti
ai miei occhi, in tutto il suo splendore, si palesò la
magnifica
causa dei miei dolori muscolari… mai sofferenza era stata
più appagante e più gradita di quella!
Il
mitico sorriso sghembo che mi rivolse mi bloccò il respiro e
mi
fece tremare per un attimo le gambe… mai e poi mai mi sarei
abituata al devastante “effetto Edward Cullen”! Era
veramente troppo per me! O forse… ero solo talmente
innamorata
da vedere in ogni suo più piccolo dettaglio la perfezione
assoluta… No! Ero certa che lui fosse interamente
perfetto… perfetto e… mio! Completamente mio!
-Sei
uno splendore, piccola mia!- si complimentò con un sorriso
ancor
più luminoso. Lo guardai stranita e poi mi diedi una rapida
occhiata allo specchio. Niente di che: indossavo una normalissima tuta,
forse un po’ attillata… non mi sembrava di essere
chissà quale splendore!
In
un attimo le sue braccia mi cinsero la vita e la mia schiena
aderì perfettamente al suo largo e muscoloso torace. Come
ogni
volta, il suo inebriante odore maschile mi stordì.
-Mi
piaci da morire quando ti sollevi i capelli, lasciando il tuo collo
sinuoso completamente scoperto… e ti confesso che ho un vero
debole per questa piccola porzione di profumata morbidezza…-
mormorò, strofinando dolcemente le sue labbra sulla pelle
dietro
l’orecchio, all’altezza del lobo, mentre brividi di
piacere
partivano da quel punto irradiandosi lungo la schiena.
-Mmm…
amore mio… qui sei ancora più tenera, profumata,
morbida…- sussurrò roco, lasciandomi un piccolo
bacio e
leccando poi tutta quella piccola zona. -Se fossi un vampiro, non
avresti scampo!- ridacchiò mordicchiandomi il collo e
regalandomi una serie di scosse elettrizzanti che infine si
concentrarono in un conosciuto calore al bassoventre.
Dio,
non potevo essere di nuovo completamente sconvolta e persa nel
desiderio… non era normale, specialmente dopo quella
sessione
intensa di sesso e passione! O forse sì, se il tuo ragazzo
era
un angelo bellissimo e dolcissimo, dal corpo mozzafiato e per di
più un autentico ed instancabile dio del sesso…
Comunque
sia, non riuscii a non abbandonarmi completamente a quelle sue
carezze… e pian piano sentii sempre più vigorosa
la sua
eccitazione premere dietro di me.
Scoppiai
in un piccolo risolino al pensiero che nonostante Edward dovesse essere
molto più stanco di me (a livello fisico aveva fatto tutto
lui!), in quel preciso momento provava le mie identiche
emozioni… mi consolai… almeno eravamo in due ad
essere
maniaci e assatanati…
-Ehi,
che c’è gattina? Fai ridere anche me, ti
prego…- mi
invitò a confidarmi, mentre le sue mani accarezzavano senza
sosta i miei fianchi.
-Niente
di importante, tesoro… mi chiedevo solo come facesse Super
Cullen a essere ancora così vivace, intraprendente e pronto
dopo
gli intensi straordinari di questa giornata! Dev’essere stato
un
bel ritmo sostenuto anche per i suoi standard!- sghignazzai. Mi sorrise
malizioso attraverso lo specchio, mentre le sue mani si erano spostate
sulle mie natiche, accarezzandole voluttuosamente e causandomi un
irrefrenabile sospiro di piacere.
-Bè…
ti ho già detto che sei tu e solo tu a farmi questo effetto!
Ti
giuro che non ne ho mai abbastanza di te, dei tuoi baci, delle tue
carezze, del tuo corpo, del tuo profumo… mi basta solamente
vederti, e il desiderio esplode più prepotente che mai!-
mormorò roco al mio orecchio, mentre una sua mano si era
intrufolata sotto la maglietta e mi accarezzava il ventre.
-E
ti garantisco che nonostante il mio passato… bè,
non mi
è mai capitato di trascorrere tutta la giornata a fare
l’amore… e ricomincerei daccapo anche in questo
momento,
bambolina mia… credimi…- continuò in
un sussurro
eccitato, mentre continuava la sua sensuale esplorazione sotto i miei
indumenti. Oddio! Se avesse continuato così ancora per
qualche
secondo, non saremmo mai scesi di sotto… mai più!
-Davvero?!-
mi meravigliai. Ero veramente sorpresa e…
perplessa… uno
come lui, con tutta l’esperienza accumulata in quel campo (e
al
pensiero lo stomaco mi si contrasse in una morsa), non aveva mai fatto
sesso per una giornata intera? Mi sembrava alquanto strano da credere!
Probabilmente la mia espressione fu sufficiente per palesargli i miei
dubbi.
-Te
lo giuro, Bella! Prima di conoscerti, prima di scoprire
l’amore,
con te… il sesso per me era solamente un’intensa
ginnastica, una vuota soddisfazione fisica… una volta
ottenuto
quello che volevo ero appagato… non avevo più
bisogno
della ragazza in questione e quindi la cacciavo via o me ne andavo io.
Oh dannazione… so che probabilmente sbaglio a ricordarti
quanto
io sia stato uno stronzo insensibile… ed ho sempre il timore
che
prima o poi tu ti renderai conto di aver fatto uno sbaglio enorme a
metterti con un casinista come me…- mi spiegò,
improvvisamente rigido e in imbarazzo, con lo sguardo cupo e le mani
bloccate e non più calorose e avvolgenti. Un tuffo al cuore
mi
mozzò il respiro: mi faceva male saperlo così
angosciato
e distante…
Certo,
Edward sapeva che per me era una pena sentir parlare del suo passato;
ma non pensavo che nel suo profondo provasse ancora la paura che io
potessi lasciarlo a causa delle sue esperienze trascorse…
era
semplicemente assurdo! Io ero serena e tranquilla sul presente: ero
certa che non fosse più quel tipo di ragazzo e apprezzai
infinitamente la sua completa sincerità.
Mi
voltai per guardarlo in quegli smeraldi tormentati e gli avvolsi il
viso cupo e triste con le mie mani, per cercare di rassicurarlo.
-Amore
mio… io ti credo e mi fido ciecamente di te, lo
sai… quel
tuo comportamento è superato, ed è stato solo una
parte
della tua vita. Anzi… più ti conosco e
più mi
convinco che non era nemmeno una parte del vero te stesso, del tuo
autentico carattere… e sono convinta di questo, stellina
mia:
che il tuo comportamento ‘casinista’ fosse solo una
maschera! E sai perché ne sono così sicura?
Perché
altrimenti non avresti potuto cambiare così radicalmente in
così poco tempo!- tentai di fargli capire, sorridendogli e
accarezzando le sue guance colorate da un lieve accenno di barba con
tutta la dolcezza che mi era possibile. Mi abbracciò di
slancio,
stritolandomi in una morsa d’acciaio.
-Oddio,
ti amo, Bella! Grazie per le tue parole, sei un angelo! Tu non hai idea
di quanto io ti adori, ti veneri! Tu… sei tutto per me!
Tutto!-
mormorò, fissandomi intensamente con lo sguardo carico di
sincera devozione e sconfinata passione.
-Diciamo
che me ne sono fatta un’idea alquanto precisa!- sogghignai,
baciandolo. Però ancora una questione mi vorticava in testa;
tante volte avrei voluto approfondire quel discorso, senza mai averne
avuto il coraggio. Quella era l’occasione ideale.
-Posso
farti una domanda piuttosto riservata? Ma se preferisci non rispondere,
non temere, basta che me lo dici…- sussurrai.
-Spara…-
sospirò. Era di nuovo serio, consapevole
dell’importanza
della totale sincerità reciproca in momenti delicati come
quello.
-Hai
avuto una delusione con qualche ragazza, magari… molto
importante per te?- gli domandai timorosa della sua risposta. Lui mi
guardò confuso, così continuai col mio pensiero.
-Vedi…
il tuo passato comportamento con le ragazze è stato un
qualcosa
di così diverso da quello che sei veramente… e
dal modo
amorevole di comportarti con la tua famiglia, che mi ha indotto a
ritenere che forse sia stato dettato da una amara delusione
sentimentale…- gli spiegai. Il pensiero di lui innamorato
pazzo
di un’altra, deluso e magari ancora sofferente per lei, mi
faceva
impazzire e tremare dal terrore e dall’angoscia…
ma volevo
saperlo!
-Come
ti vengono certe idee?! Bella… te l’ho sempre
detto che
non mi ero mai innamorato di nessuna ragazza, prima di te! E devo
confessarti, non senza una punta di vergognoso rammarico, che ho
passato completamente confuso e in balia di questo nuovo sentimento
parecchi giorni e altrettante notti, senza riuscire a capire che
diavolo mi fosse preso! Già dall’inizio mi ero
reso conto
che tra noi due non avrebbe potuto esistere solo attrazione fisica; ma
ero troppo orgoglioso, stupido e ottuso per capire che mi ero ormai
innamorato perdutamente… credimi, amore… tu sei
stata
l’unica in grado di rubarmi la mente, il cuore e
l’anima! E
sarai anche l’ultima, perché non ho intenzione di
lasciarti o di perderti per qualsiasi motivo! Da qui…
all’eternità!- dichiarò solenne. Il mio
cuore ormai
era impazzito e il sorriso sul mio volto era talmente ampio che potevo
sentire le mascelle dolermi.
Mi
strinse forte a sé in un abbraccio in cui voleva
trasmettermi
tutto il suo amore. Lo sentii sospirare ancora e capii che
c’era
dell’altro...
-Però…
su una cosa hai ragione, amore…- aggiunse assumendo
nuovamente
un tono grave; -…il mio pessimo comportamento è
iniziato
l’anno in cui è morto mio padre…
sai… ero
entrato in una sorta di spirale autodistruttiva…-
mormorò
triste e abbattuto, scuotendo la testa ripetutamente, come se in
realtà desiderasse scacciare quelle dolorose immagini
imprigionate nei suoi ricordi.
Avrei
voluto con tutto il cuore sapere cosa fosse successo a suo padre e
quello che il mio ragazzo aveva combinato in seguito. Ogni tanto, dalla
bocca degli altri, era uscita qualche mezza frase, anche prima che noi
due ci mettessimo insieme; ma non avevo mai fatto domande per
approfondire la questione, perché si notava che era un
argomento
straziante per tutti loro. In realtà ne avrei avuta
l’occasione: un giorno, Rosalie avrebbe desiderato
raccontarmi
tutto quanto, dopo averlo saputo da Emmett; ma avevo preferito farla
tacere. Quello era un tassello importantissimo della vita di Edward e
avrei voluto che fosse lui stesso a confidarsi con me…
quando si
sarebbe sentito pronto a compiere quel passo.
-Bella…
ecco, io… ho combinato parecchi casini… e mi sono
comportato come uno stronzo testa di cazzo… tutti coloro che
mi
volevano bene hanno pagato un caro prezzo per colpa mia: mia madre ne
porta le conseguenze ancora adesso…- mi confessò,
e si
interruppe con la voce incrinata. Un groppo mi si formò
subito
in gola, mi faceva un male assurdo vederlo così fragile e
vulnerabile e non poter far niente per alleviare quel dolore ancora
così intenso; mi faceva sentire tremendamente inutile,
impotente… non era giusto che un angelo stupendo come lui
dovesse soffrire così tanto!
-Edward… se non
te la senti, tesoro… non sei costretto…- cercai
di rassicurarlo. Scosse la testa.
-No,
amore… voglio raccontarti ogni cosa…
però…
non ora. Non me la sento di rovinare questa splendida giornata e poi a
minuti arriveranno gli altri e non avrei comunque il tempo di farlo
come si deve. Preferirei rimandare e rivelarti tutto con calma, senza
nessuna interruzione. Magari il prossimo weekend…-
mormorò. Annuii e gli diedi un bacio, ma continuavo a vedere
un
velo di tristezza incupire i suoi splendidi occhi verdi. Maledizione a
me e alla mia solita boccaccia! Cercai di stemperare la tensione
perché volevo rivedere il suo volto illuminarsi di uno
splendido
sorriso.
-Senti
un po’… ma come mai dopo tutta questa meravigliosa
ginnastica, tu sembri in piena forma, smagliante più che
mai,
mentre io mi sento un autentico rottame? Vedi, le ingiustizie della
vita?- mi imbronciai, facendo spuntare il suo meraviglioso sorriso
sghembo, bello come un arcobaleno.
-Vedrai
che più esercizio faremo e meno problemi avrai…-
sogghignò, mentre le mani avvolsero i miei seni,
accarezzandoli.
-Mmm…
Edward… ti prego, smettila… mmm…- lo
pregai, con
un tono talmente poco convinto da farlo sorridere sul mio collo. -Anche
io amore, ricomincerei; ma ti giuro che non ce la potrei
fare…
non c’è un singolo muscolo delle gambe che non mi
dolga!-
gli confessai, arrossendo un po’ per la mia debolezza. La sua
risata spensierata tuonò nella stanza.
-Vedi,
cucciola… è l’acido lattico. Oggi hai
usato in modo
molto intensivo dei muscoli che di solito non utilizzi… come
per
esempio quelli dell’interno coscia…- mi
spiegò il
mio dottorino; e le sue mani accarezzarono le mie cosce fino a risalire
all’inguine, causandomi un sospiro.
-…quelli
del ventre…- e ne tracciò ancora il profilo
delicatamente
facendomi fremere; -…quelli sul davanti della
coscia…- e
le sue mani partirono dal ginocchio accarezzando le mie gambe in
lunghezza fino ad arrivare a sfiorare il fulcro del mio piacere che
iniziava già a contrarsi dall’eccitazione e dal
suo tono
di voce estremamente sensuale…
-Ma
quelli che preferisco più di tutti sono… quelli
intimi…- le ultime due parole sussurrate, mentre la sua mano
stavolta ricoprì interamente quella mia zona così
sensibile, iniziando a muoversi in maniera sensuale ed eccitante. Il
mio respiro si fece subito più accelerato e mi ritrovai ad
ansimare spudoratamente, mentre sentivo le gote incendiarsi.
Il
suono del campanello di casa mi fece tornare con i piedi per terra, ed
Edward mi sorrise sornione, lasciando la presa e permettendomi di
ritornare a incamerare aria nei miei polmoni.
-Per
stavolta ti sei salvata, gattina! Ma la prossima non potrai sottrarti
alle cure miracolose del dottor Cullen… conosco tutti i
metodi
per far sciogliere l’acido lattico e liberarti dai dolori! Ma
i
più efficaci sono due: aumentare l’esercizio
e…
perdersi nei meandri dell’appagamento più puro,
provando
un orgasmo dopo l’altro! Di modo che il piacere sia
più
intenso del dolore…- sussurrò roco ed eccitato al
mio
orecchio. I miei occhi erano sgranati, il mio respiro decisamente
ancora troppo accelerato e il mio corpo completamente sconvolto!
Scoppiò a
ridere, mentre fissava divertito la mia espressione.
-Su,
riprenditi, coraggio! Altrimenti Jake ed Emm ci massacreranno di
battutine sconce per tutta la sera!- mi rimproverò
bonariamente,
afferrandomi la mano e trascinandomi verso la porta. Ancora
scombussolata, cercai di darmi un tono e seguii buona buona il mio
fantastico dottorino. Dopo due minuti eravamo in salone, dove gli altri
avevano appena accolto Ben, Angela, Leah, Jake e… Seth?!
-Seth!-
esclamai, felice di vederlo; -Finalmente Leah è riuscita a
convincerti ad unirti a noi per una serata!- aggiunsi, andandogli
incontro ed abbracciandolo.
-Ciao,
Bella! Avevo voglia di divertirmi un po’ con voi, anche se mi
sento decisamente di troppo! Siete tutti accoppiati! Dovete
assolutamente trovare anche a me una ragazza- si lamentò,
facendoci scoppiare a ridere.
-Ma
quando mai hai avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno per
trovarti
una pollastrella?!- lo rimbeccò Jazz, guadagnandosi un
coppino
da parte mia.
-Ehi!
E’ la verità!- si difese, mettendo un
po’ di
distanza tra me e lui per evitare altre rappresaglie fraterne. Lo
fulminai con un’occhiataccia.
-Senti
fratellino, non me le fare girare, per favore! Noi non siamo delle
“pollastrelle”! Quindi vedi di moderarti e
chiamarci con il
nostro nome: ragazze! Non siamo mica degli animali pronti a essere
sfruttati da voi biechi maschilisti!- lo rimproverai, mentre le ragazze
mi davano man forte con segnali e parole di assoluta approvazione.
-Bells,
per favore… non iniziare con la solita storia! Lo sai che
sono
cambiato, grazie alla mia dolce principessa- dichiarò,
afferrando Alice per la vita e abbracciandola forte, mentre lei si
abbandonava completamente arresa tra le sue braccia.
-E’
solo che ogni tanto può scappare qualche termine del mio
vecchio
linguaggio… vero Edward?!- domandò, rivolgendosi
con una
complice e furbesca occhiata al mio ragazzo, che fissai in maniera
eloquente. Alzò immediatamente le mani in segno di resa.
-Ehi, amico! Non osare
mettermi in mezzo! Chiaro? Arrangiati con la tua dolce sorellina!- si
difese, indicandomi.
-Lo
so che sei cambiato, Jazz… ma vedo che, nonostante tutto, la
tua
“cretinaggine acuta” ancora tenta di emergere!
Quindi vedi
di stare particolarmente attento!- chiusi il discorso con lui;
-Però è vero Seth… non mi sembra che
le ragazze ti
manchino, no?- mi rivolsi di nuovo al nostro ospite: Seth era un
ragazzo molto bello e molto dolce. Poi, il suo lavoro, di certo lo
avrebbe potuto aiutare con le ragazze… ma ciò
nonostante
non era mai stato il tipo che ne cambiava una ogni sera, anzi!
Raramente l’avevo visto intrattenersi con qualcuna.
-Lo
so, Bella… è solo che… diciamo che le
migliori
sono già occupate…- mormorò con un
sospiro
frustrato, fissando intensamente Rosalie. Oddio, no! Non era possibile
che fosse ancora perso di lei! Pensavo che ormai si fosse completamente
rassegnato, ma evidentemente la sua vecchia cotta non accennava a
diminuire... povero Seth, quanto mi dispiaceva per lui!
Rose
abbassò in fretta gli occhi, impacciata, e per la prima
volta
notai una luce insolita nello sguardo di Emmett. Ero certa che avesse
compreso cosa si nascondesse dietro le parole di Seth e dietro ai suoi
sguardi languidi verso mia cugina. Leah cercò di salvare suo
fratello dall’imbarazzante silenzio che era sceso nella
stanza,
nonostante l’alto numero di persone presenti.
-Allora
ragazzi! Parliamo di cose serie! Halloween è vicino!
Dobbiamo
darci una mossa a decidere i nostri costumi, altrimenti non riusciremo
a trovare nulla di decente in affitto!- esclamò Leah,
riuscendo
subito a catturare l’attenzione di tutti.
-Perché
non ci vestiamo da dame del Settecento… tutti quei vestiti
meravigliosi, sfarzosi… e poi sarei proprio curiosa di
vedere
voi maschietti agghindati in quel modo!- propose Angela.
Sorrisi… la solita sognatrice romantica.
-Non
so se quell’abbigliamento vi conviene…- intervenne
Seth;
-Dovreste scegliere qualcosa di meno coprente… al locale
farà un caldo assurdo e chi parteciperà alla gara
di
ballo, ne avrà ancora di più… per non
parlare del
fatto che meno siete vestiti e più riuscirete a muovervi
meglio,
senza la costrizione di abiti troppo ingombranti…- ci
spiegò saggiamente. Effettivamente non sarebbe stato molto
semplice muoverci indossando abiti troppo stravaganti…
specialmente per la sottoscritta!
-Sì,
ma per favore niente streghe e vampiri, perché non se ne
può più!- esclamò Ben in modo
preventivo, con
l’approvazione di noi tutti.
-Tu, Seth, da cosa ti
travesti?- gli chiese Edward, curioso.
-Da
capitan Jack Sparrow!- gli rispose. C’era da immaginarselo:
Seth
adorava i film dei “Pirati dei Caraibi” e il suo
attore
preferito era proprio Johnny Depp.
-Bella
idea!- trillò Alice; -Sarai un pirata molto affascinante!-
lo
elogiò, guadagnandosi un’occhiata truce da parte
di Jazz.
Dio, non poteva essere così geloso! Anche di Seth?! Ma se
Alice
non aveva occhi che per lui? Bah! Uomini!
-Dai,
forza, ragazzi… spremete le meningi!- ci esortò
Jake;
-Voi ragazze avete sempre un sacco di ispirazione…
perché
non ve ne occupate voi fanciulle, mentre noi ci facciamo una sana
partita alla Wii? Poi ci dite cosa avete deciso e se non
sarà
niente di troppo imbarazzante, accetteremo; vero ragazzi?- annuirono
tutti con forza, probabilmente lieti di non dover chiacchierare per ore
di travestimenti e di poter immediatamente giocare… i soliti
bambinoni!
-Ok,
ma prima, Seth… ci puoi raccontare qualche anteprima sulla
gara?
Come si svolgerà?- gli chiese, impaziente e curiosa Alice.
-Mi
spiace… posso solo rivelarvi che sarà una sfida
basata
sulla resistenza… vincerà la coppia che
rimarrà
per ultima in pista, ma ci saranno delle regole da rispettare.
Però non posso anticiparvi nient’altro, mi
spiace!- ci
spiegò, con tono misterioso.
-Ma
fratelloneeee, dai…- si lamentò Leah, sperando di
intenerirlo. Fin da quando eravamo piccole, Leah aveva sempre assunto
quel tono con suo fratello, sperando in quel modo di ammorbidirlo. Ma
Seth non aveva mai ceduto… però poi, da furbette,
avevamo
scoperto presto il suo punto debole: Rosalie. Così Leah
l’aveva sempre convinta ad andare da Seth; e Rose, con
qualche
battito di ciglia e qualche complimento, era riuscita ogni volta a
farlo sbottonare e a ottenere ciò che ci premeva. Eravamo
tremende, ma ancora delle bambine e non ci vedevamo nulla di male.
-Leah…
finiscila! Non sei mai riuscita a convincermi, nemmeno quando eri
piccolina e urlavi e strepitavi rotolandoti a terra, piangendo e
tirandoti i capelli! Figuriamoci ora che sei grande… lo sai
che
i tuoi broncetti non hanno effetto su di me… riservali per
il
tuo fidanzato!- la rimproverò dolcemente, schioccandole un
bacio
sulla guancia. Sorrisi al broncio di Leah e all’affetto che
c’era tra quei due. Nonostante però non si fosse
mai fatto
intenerire e incastrare dagli atteggiamenti della sorella,
l’aveva sempre protetta da bravo fratello maggiore. Spesso
capitava che Leah ne combinasse una delle sue, e Seth, la maggior parte
delle volte, la copriva e spesso se ne assumeva addirittura la colpa!
I
ragazzi iniziarono a sistemare l’attrezzatura per giocare
alla
Wii; con la coda dell’occhio, nel frattempo notai Leah, che
evidentemente non si era persa d’animo al rifiuto di Seth,
avvicinarsi a Rosalie che si stava alzando… e dopo averle
sussurrato qualcosa all’orecchio (che aveva fatto sgranare
gli
occhi a mia cugina), le diede una poderosa spinta facendola finire
dritta dritta tra le braccia di Seth. Oh no!
Oddio
non potevo credere ai miei occhi! Era tremenda! Non poteva pensare
davvero, con Emmett lì a pochi passi, che Rose si mettesse a
fare la smorfiosa con Seth per ottenere le informazioni sulla gara di
ballo! Non eravamo mica più delle bambinette!
-Scusa…
devo essere inciampata…- si giustificò Rose,
terribilmente imbarazzata e rossa come un peperone, mentre trucidava
Leah con lo sguardo. Seth si imporporò
all’istante, ma
allo stesso tempo non toglieva le mani dai fianchi di Rose,
né
tantomeno distoglieva lo sguardo dai suoi occhi. Oh porca…
-Non
fa niente… è stato un piacere
sorreggerti…- le
mormorò con un tono di voce decisamente troppo roco. Per
fortuna
sentii solo io che ero a pochi passi; ma quando mi voltai per
controllare i ragazzi, trattenni il respiro nel vedere Emmett osservare
la scena con attenzione e stringere i pugni dalla rabbia
repressa… il povero Emmett stava ribollendo dalla gelosia!
Dovevo fare qualcosa!
ANTEPRIMA
CAPITOLO 86
-Emm…
per favore potresti venire un attimo in garage? E’
già un
po’ che volevo chiederti un parere sulla Volvo e visto che
non
hai voglia di giocare, potremmo approfittarne ora…- mentii,
improvvisando. Intanto Jake e Seth continuavano la loro partita,
ridendo e urlando come pazzi. Emm, annuì e si
alzò,
precedendomi verso il garage. Appena entrammo, chiusi la porta alle mie
spalle e lo fissai.
-Allora? Che volevi?- mi
chiese in modo svogliato, stupito che non mi avviassi verso
l’auto.
-Dimmelo
tu! Cos’hai Emm?- domandai a bruciapelo. Spalancò
gli
occhi, palesemente stupito dalla mia domanda. Si riprese subito.
-Non
ho proprio un cazzo! E non so di cosa tu stia parlando!-
ringhiò, incattivito. Rimasi sorpreso dal tono brusco della
sua
voce... non era proprio da lui scattare in quella maniera astiosa ad
una semplice domanda. Sospirai e mi appoggiai alla porta incrociando le
braccia sul petto, intenzionato a non lasciarlo uscire
finché
non avesse sputato fuori la verità: lui era cocciuto, ma
anch’io mi difendevo alla grande!
-Edward, togliti dai
coglioni e fammi rientrare in casa!- tuonò fuori di
sè. Lo fissai con severa durezza.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
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