Cap. 87
Buongiorno a tutte e buon inizio settimana!
Siamo felici che vi sia piaciuto il lato sensibile di Emmett. Pensavamo
poteste rimanerne un po' deluse, visto che molte di voi si aspettavano
la rissa, e invece è riuscito a sorprendervi!
Come tutte le persone innamorate, anche lui ha rivelato tutte le sue
insicurezze. Per fortuna che c'era il nostro Edward a rassicurarlo!
Ora vi lasciamo a un chappy di passaggio. Potrà risultarvi
magari un po' noioso, ma servono anche questi ai fini della storia e
poi ormai ci conoscete e sapete che non riusciamo a non spiegarvi ogni
più piccola cosa.
Un bacione e grazie infinite a tutte voi che ci seguite, sia
che abbiate voglia di lasciarci un piccolo commento, sia che leggiate
in maniera sileziosa!
BUONA LETTURA DA MANU E
SARA!
CAPITOLO 87
Chiacchiere e sorpresa
Pov
Bella
Era lunedì ed ero appena entrata negli spogliatoi della
palestra
per affrontare l’ultima, faticosa ora di ginnastica. La
sfacchinata finale e finalmente poi sarei potuta andare da Edward!
Stavo pensando ad un modo per sottrarmi a quell’odiosa e poco
eccitante seduta di attività fisica, quando un uragano mi
piombò addosso: Alice! Come quella ragazza fosse sempre
esagitata e frenetica a qualsiasi ora del giorno e della notte, per me
continuava a rimanere un fitto mistero…
-Alice… per favore… ti dai una calmata?- le
domandai,
irritata da tutta quella scalmanata irruenza. Stavo in piedi per puro
miracolo divino e lei che faceva? Mi saltava addosso, facendomi pure
perdere l’equilibrio! Per non parlare del fatto che ero
ancora
piuttosto indolenzita dal giorno precedente… e di certo i
suoi
assalti fisici non mi aiutavano per niente.
-Ehm… scusami Bella, è solo che sono
così felice
di vederti! Mi sei mancata supertanto oggi, all’ora di
pranzo-
esclamò allegra. Sentii la risatina sommessa di Rose e mi
voltai
a guardarla, stranita. Ok! Alice voleva qualcosa… certo, a
pranzo non ci eravamo viste, perché lei doveva andare in
biblioteca per una ricerca; ma mio fratello l’aveva
accompagnata,
quindi ero sinceramente propensa a pensare che non gli fossi poi
mancata così tanto!
-Alice… spara! Subito, senza tanti giri di parole!- le
intimai
con l’indice alzato, mentre iniziavo a prepararmi a quella
che
ritenevo una proposta di tortura.
-Ahahah, sgamata! Ormai tesoro, ti conosciamo troppo bene e quindi non
puoi più fregarci! Non ti riesce!- la canzonò
Rose, che
evidentemente aveva avuto la stessa accoglienza e nemmeno lei si era
fatta abbindolare da quella pietosa bugia.
-Ma guardate che siete veramente perfide e prevenute, voi due! Non
apprezzate dei gesti sinceri di disinteressato affetto!- si
imbronciò, offesa. Sospirai divertita.
-Senti, angioletto santo! Lo sappiamo che ci vuoi bene, ma ti
conosciamo altrettanto bene… quindi arriva subito al punto
della
questione, così risparmiamo tempo e fatica!- le ordinai
ancora,
strappandole un sorriso furbetto.
-Bene! Se la mettete così, vi parlo subito di qualche
ideuzza
che ho pensato per questa settimana!- esclamò, di nuovo
allegra
e pimpante. Lo sapevo! E la parola ideuzza (unita a settimana) non mi
piaceva per niente… si trattava di un lasso di tempo troppo
lungo per dormire sonni tranquilli...
Ormai rassegnata al peggio, mi sedetti sulla panca, pronta a incassare
quella che sapevo già essere una spiacevole
notizia…
almeno per me!
-Allora ragazze, parliamo di questioni serie… come
d’accordo ho cercato un po’ su Internet i vari
negozi dove
poter affittare i costumi per Halloween e ho scoperto, con meraviglia,
che ce ne sono un sacco!- si entusiasmò. Mmm… un
brivido
freddo mi attraversò la schiena: qualcosa non
quadrava…
-Perché ho l’impressione che sia in arrivo un
‘ma’ poco simpatico?- domandai, sospettosa. Alice
mi
sorrise sorniona.
-Purtroppo molti di quei negozi non hanno un sito, né un
numero
di telefono, quindi dovremo andare là per forza…
e tra la
scuola che termina solo a metà pomeriggio e il viaggio di
andata
e ritorno, di certo una o due giornate non ci basteranno per visitarli
tutti e trovare quello che cerchiamo. Per non parlare del fatto che tu
Bella per l’intero weekend non sarai disponibile! Tutto
ciò per dire che entrambe potete scordarvi per questi
pomeriggi
la compagnia dei maschietti… e preparatevi a passare molte
ore
per negozi… potremmo anche approfittare per fare dei giretti
e
qualche acquisto. Angela è contenta e Leah pure!- ci
spiegò, mentre il viso di Rose si stava aprendo in un
meraviglioso sorriso e sul mio, invece, si stava dipingendo
un’espressione terrorizzata. No! Ore e ore per negozi, no!
Avevamo chiaramente deciso che avremmo guardato su Internet e ora
quella full immersion per negozi mi rifiutavo di accettarla!
Bè… per almeno due pomeriggi la scusa ce
l’avevo… ma poi?
-Quindi si parte già oggi!- aggiunse Alice, felice
all’idea di passare un’intera settimana con noi
ragazze
impegnandosi nel suo hobby preferito.
-Mi spiace Alice… voi andate pure, ma io oggi e
giovedì
non posso- dichiarai, con indifferenza, contenta di avere almeno quella
scappatoia. Due espressioni stupite e curiose si dipinsero sui loro
volti, mentre mi fissavano attendendo che spiegassi loro quali impegni
improrogabili avessi. Sbuffai. In quella famiglia non si poteva mai
organizzare una sorpresa che subito tutti ne venivano a conoscenza!
-Vedete… è già un po’ di
tempo che volevo
fare questa sorpresa a Edward, ma purtroppo la settimana scorsa, a
causa di quella maledetta laringite, ho dovuto rimandare…
questa
mattina sono andata dal professor Perry e mi sono iscritta al corso di
pianoforte di Edward!- rivelai loro. Mi guardarono meravigliate.
-Wow! Lo sapevo io! Ma lo sai quanto sarà felice Edward?- si
entusiasmò immediatamente Rosalie.
-Tu dici? Pensi che gli farà veramente piacere? Non
è che
magari penserà che il mio è solo un modo per
stargli
appiccata e controllarlo quando non siamo insieme? Magari gli scoccia
non avere più quei momenti per sé!- mi
preoccupai,
facendomi assalire dall’ansia. Cercavo con tutte le mie forze
di
mettermi in testa che per lui sarebbe stata una piacevole sorpresa, ma
poi le mie insicurezze e paure tentavano di riaffiorare. Alice mi
accarezzò il braccio per cercare di tranquillizzarmi.
-Bella… sei sempre la solita! Possibile che tu non abbia
ancora
capito che se potesse mio fratello si incollerebbe col Bostik al tuo
corpo e non si staccherebbe mai?!- mi rassicurò, con
dolcezza.
-Infatti… e poi mi ha confidato un sacco di volte che gli
sarebbe piaciuto tanto insegnarti a suonare… se lui non
guidasse
già la moto, non ti sarebbe piaciuto condividere con lui la
tua
passione?- mi rivelò Rose, facendomi ragionare. Annuii un
po’ più tranquilla. Purtroppo la campanella
suonò e
dovemmo interrompere la conversazione per andare a lezione.
Per mia grande fortuna il professor Clap non stava affatto bene, quindi
si limitò a farci scaldare un po’ con qualche
giretto di
corsa e poi ci fece fare ciò che più ci
aggradava, mentre
lui faceva un salto in infermeria a farsi dare qualcosa per un mal di
testa che, a suo dire, gli stava perforando il cranio. Io, Rose e
Alice, ci sedemmo da una parte e continuammo la nostra conversazione.
-Ok, Bella… per oggi e per giovedì sei dispensata
dai
giretti per negozi, però… perché non
ti sei fatta
insegnare da Edward a casa? Non avevi di certo bisogno di stare altre
ore a scuola, no?- mi chiese Alice.
-Sì, effettivamente avrei potuto… però
poi ho
pensato che in questo modo avrei avuto degli altri crediti…
e
devo ammettere che non facendo nessuna attività
extrascolastica,
mi fanno veramente comodo… diciamo che prendo due piccioni
con
una fava!- spiegai. Alice e Rose, potevano contare su altri crediti
perché facevano parte del comitato scolastico: Rose aveva
subito
coinvolto Alice, ed effettivamente la sua capacità
organizzativa
era ideale per quel ruolo.
-Ma ragazze… come farete col ballo di Halloween? Potete
assentarvi, visto che siete le organizzatrici?- domandai. Rose
scrollò le spalle.
-Ne ho già parlato stamattina con alcune ragazze. Ho
spiegato
tutto quanto, lasciando a loro la direzione dell’intera
serata e
devo ammettere che erano felicissime che io avessi così
fiducia
da lasciar gestire tutto quanto a loro. Quindi non
c’è
problema! L’importante che non ci eclissiamo per
l’organizzazione, soprattutto io… su questo non
ammettono
assenze- mi spiegò.
-Allora Bella! Cos’hai deciso di regalare a mio fratello per
il
vostro mesiversario?- mi chiese improvvisamente Alice. Oh, cazzo! Non
ci avevo proprio pensato! Sicuramente Edward mi aveva preso
qualcosa… ed io? Probabilmente dalla mia espressione
sorpresa le
ragazze si accorsero che ero decisamente in alto mare.
-Non dirmi che non avevi intenzione di comprargli niente, dopo che si
sta prodigando come un matto per organizzare la serata perfetta?- mi
chiese, palesemente contrariata Rose.
-Oddio! Con tutto quello che è successo in questi giorni e
‘sta storia della sorpresa, non mi è passato
nemmeno per
l’anticamera del cervello!- mi giustificai, mentre loro
continuavano a fissarmi scuotendo il capo. Uffa! Ma non ne facevo mai
una giusta! Poi in queste cose ero veramente una frana…
-E ora? Alice, ti prego aiutami! Tu sai cosa piace a tuo
fratello…- la pregai, sperando che da quella testolina
sempre
attiva e in fermento potesse uscire qualche idea geniale.
-Sinceramente ne avrei tante di idee… però
Bella…
sei sicura che non vuoi regalargli qualcosa che ti venga dal cuore? Ti
assicuro che Edward si accontenterebbe anche di un biglietto di auguri,
purché venga da te e solo da te… vedi…
tutto
quello che sta organizzando lo ha pensato da solo, senza il
suggerimento di nessuno ed è… bé,
è
estremamente romantico e speciale quello ha preparato! Ti giuro che
farebbe sciogliere anche un iceberg!- mi rivelò,
incuriosendomi
ancora di più, ma allo stesso tempo facendomi riflettere sul
fatto che per una volta aveva pienamente ragione.
-Hai ragione… però Alice… ora sono
più
ansia di prima… qualunque cosa gli regalerò non
sarà mai alla sua altezza! Resterà comunque
deluso dalla
mia mancanza di originalità- mi demoralizzai.
-Tesoro mio… non è una gara…
è solo un
esprimere i propri sentimenti… Edward ti ama da morire e
organizzare questa serata è il suo modo di
dimostrartelo…
non si aspetta di certo che tu gli faccia chissà quale
regalo
fantasmagorico, né tantomeno lo pretende…-
cercò
di farmi capire Rose.
-E poi, sorellina... io ho detto che sarebbe meglio che decidessi tu il
regalo, visto che è una data importante… non che
non
possiamo aiutarti in un’altra maniera… tipo a
prepararti!
Noi sappiamo che venerdì sera, Jazz avrà il
compito di
accompagnarti al tuo appuntamento e partirete alle sette di sera. Da
quando usciamo da scuola avremo tre ore di tempo per prepararti e
renderti ancora più splendida di quello che già
sei!
Vedrai… appena ti vedrà, a mio fratello
prenderà
un infarto!-sogghignò la mia folletta preferita.
-E nei prossimi giorni, oltre ai costumi per Halloween, potremo
concentrarci anche sulla ricerca dell’abito, delle scarpe,
degli
accessori e soprattutto dell’intimo, perfetti per la serata!
Poi,
magari, girando per negozi, potrai farti qualche idea su cosa
regalargli e noi senz’altro ti consiglieremo, ok?- mi propose
Alice, dolcemente. Le gettai le braccia al collo, facendoci finire
entrambe sdraiate per terra; ci mettemmo a ridere come matte, mentre le
altre ragazze ci guardavano come se fossimo state delle pazze furiose.
-Sei un po’ più tranquilla, ora?- mi chiese Rose,
sorridente. Annuii con forza.
-Sì, sorelline! Non so come farei senza di voi!- dichiarai,
convinta.
Il suono della campanella ci comunicò che finalmente quelle
ore
scolastiche erano finite. Ci fiondammo negli spogliatoi e per fortuna,
non avendo fatto praticamente niente, non dovemmo nemmeno perdere tempo
con la doccia, ci cambiammo e in un attimo eravamo pronte. Salutai Rose
e Alice e mi diressi verso l’aula di musica, pregustandomi
già l’espressione stupita di Edward. Naturalmente,
sperando sempre che il suo fosse uno stupore positivo…
Pov
Edward
Finalmente anche quella giornata era finita. Come mio unico impegno mi
rimaneva solamente la lezione con Ben e poi sarei potuto andare a La
Push da Jake, per continuare la preparazione del regalo per Bella. Non
vedevo l’ora di mostrarglielo... ma soprattutto fremevo
all’idea di passare un intero weekend con la mia gattina sexy!
Certo, mi dispiaceva molto che questa settimana ci saremmo visti poco,
ma ne valeva senz’altro la pena. Avevo chiesto ad Alice di
farsi
venire un’idea brillante per mantenere Bella occupata nei
pomeriggi, magari anche a cena; e, manco a dirlo, mia sorella aveva
trovato immediatamente la soluzione ideale, adducendo come scusa la
ricerca dei costumi di Halloween. Povera la mia cucciolotta! Ero sicuro
che, quando Alice glielo avrebbe proposto, le sarebbe quasi venuto un
accidente al pensiero di girare per tutta la settimana tra i vari
negozi... mi sentivo quasi in colpa! Bé, quasi…
in fondo
si sacrificava anche lei per una giusta causa! Mi venne da ridere al
pensiero… non ero proprio certo che anche lei
l’avrebbe
pensata così se avesse saputo la verità.
Ripensai a tutto il lavoro che stavo facendo per riuscire a finire in
tempo il suo regalo… ero soddisfatto del risultato
soprattutto
con l’idea in più che mi era venuta, grazie alle
parole di
Jake… però proprio a causa di questo cambiamento
dell’ultimo minuto ero rimasto decisamente indietro nella
preparazione.
Certo lui e gli altri ragazzi, tra cui anche Jazz ed Emm, mi avevano
dato la loro piena disponibilità; però sapevo che
il
tempo era contato e non ne avevamo più molto a disposizione.
Tutti i ragazzi si erano comportati da veri amici e non avrei mai
finito di ringraziarli, anche perché ero pienamente
consapevole
che ognuno di loro avesse i propri impegni! Eppure stavano cercando di
mettere da parte qualsiasi cosa, solo per potermi aiutare. Ero felice
di aver trovato persone così meravigliose, ma sapevo che
questo
era anche merito della mia stupenda ragazza, che riusciva a farsi
volere bene sempre da tutti quanti e quindi ognuno di loro era contento
di poter contribuire alla sua felicità. Finito tutto quanto,
avrei dovuto senz’altro fare qualcosa per contraccambiare
quel
loro gesto affettuoso e sincero.
Senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai davanti all’aula
di
musica, e dal suono che proveniva dall’interno, capii
immediatamente che Ben mi aveva preceduto e stava ripetendo
l’esercizio che gli avevo dato per compito.
Sorrisi… era
veramente un ottimo allievo.
-Complimenti, signor Cullen- la voce del professor Perry mi
fermò proprio mentre stavo per entrare. Lo guardai,
leggermente
confuso.
-Buongiorno, professore- risposi educatamente.
-Devo ammettere che il signor Cheney sta facendo veramente degli enormi
progressi e il merito è anche suo!- mi elogiò,
imbarazzandomi.
-Bè, grazie professore… ma le assicuro che la
maggior
parte del merito va a Ben… penso che se tutti i ragazzi
affrontassero con lo stesso impegno e dedizione ogni materia, come fa
lui con il pianoforte, allora la scuola sarebbe gremita di studenti con
ottimi curriculum- gli spiegai, convinto. Era vero… Ben
aveva
una determinazione e una voglia di imparare che rendevano
l’insegnamento talmente piacevole che in un attimo le ore
insieme
a lui volavano; e quando, la lezione successiva, suonava ciò
che
gli veniva richiesto, che fosse una piccola serie di note o un
esercizio più complicato, i risultati erano sempre ottimi,
ed io
mi sentivo orgoglioso come non mai. Il professore mi sorrise benevolo.
-Oh, non metto in dubbio che il suo sia un ottimo allievo, ma mi creda
se le dico, dopo anni di insegnamento, che nel rendimento di uno
studente l’insegnante ha un ruolo fondamentale e spesso
dietro un
cattivo studente, si cela un pessimo insegnante- mi rivelò.
-Bè… in questo caso, grazie ancora, professore.
Ma come
mai qui? Voleva vedere i progressi di Ben?- gli chiesi curioso, mentre
entravamo in aula, salutando Ben, che ci venne incontro immediatamente.
Raramente il professore era venuto a qualche nostra lezione e di solito
chiedeva direttamente a me qualsiasi informazione
sull’andamento
del corso… si fidava ciecamente e questo non faceva altro
che
innalzare il mio orgoglio.
-No, veramente… sono venuto per avvertirla
dell’arrivo di
una sua nuova studentessa, che si è iscritta proprio questa
mattina- mi spiegò. Oh no! Mi irrigidii immediatamente,
contraendo la mascella e stringendo forte i pugni per la rabbia.
Possibile che quelle maledette stronze, sabato, non avessero capito che
non stavo scherzando? Decisi di metter le mani avanti, prima di veder
varcare la soglia da una di quelle oche giulive.
-Senta professore… sa che con lei sono sempre stato sincero
e le
ho spiegato fin dall’inizio che c’erano delle
ragazze che
avrebbero voluto iscriversi, non certo per una vera passione o per
bisogno di crediti… mi aveva assicurato, insieme al preside,
che
avrei avuto potere decisionale su chi accettare o meno a queste
lezioni… come mai ora ha deciso al posto mio?- gli chiesi,
irritato e con un tono di voce forse un po’ troppo poco
rispettoso. Infatti Ben, mi strinse immediatamente il braccio, come a
frenare eventuali altre mie uscite poco piacevoli. La risata tonante
del professore anziché farmi arrabbiare di più,
mi fece
confondere parecchio, ma prima di potergli chiedere una spiegazione, mi
anticipò riprendendo a parlare.
-Calma, calma, signor Cullen… non ho voluto certamente
accettare
una studentessa al suo corso senza tener conto delle sue precedenti
rimostranze; ma chissà perché… sono
certo che,
questa studentessa in particolare, non le darà nessun
disturbo,
anzi! Penso proprio che accetterà volentieri la sua
iscrizione!
Certo che però se mi fossi sbagliato, non si faccia problemi
a
dirle che dovrà trovarsi un altro corso
extrascolastico…
per me non ci sono problemi… mi faccia solo sapere,
così
potrò redigere una nuova scheda su di lei, ok?- mi
spiegò, rendendomi sempre più perplesso. E
continuando
nella sua risata, ci salutò e se ne andò.
-Tu ci hai capito qualcosa?- domandai a Ben, che mi guardava con la mia
stessa espressione dubbiosa.
-Veramente non molto; ma tra poco lo scopriremo, penso proprio sia
arrivata- affermò, indicandomi la porta. Da fuori si udivano
delle voci... cercavo di tendere l’orecchio, ma la voce
profonda
del professore sovrastava quella della ragazza. Un attimo dopo la porta
si aprì e alla vista di chi stesse entrando, un radioso
sorriso
si aprì sul mio viso e corsi ad abbracciarla.
-Amore mio! Ma… come è possibile…- mi
meravigliai.
-Ciao, tesoro mio… ecco, vedi… avevi proposto
tempo fa di
insegnarmi e così ho pensato di farti una
sorpresa… e poi
così otterrò altri crediti scolastici per il mio
curriculum… bé… spero che non ti
dispiaccia…- mi confidò, balbettando imbarazzata
e con le
gote decisamente colorite.
-Oddio, Bella! Dispiacermi?! Ma sei pazza?! E’ veramente
stupendo!- mi entusiasmai. Ero felice… molto, molto felice
di
poter passare altro tempo con lei, ma soprattutto di poter condividere
quella mia passione con la persona più importante per me! E
poi
sapevo che significato avesse per lei il fatto di poter imparare a
suonare il pianoforte: ricordavo ancora perfettamente il suo rammarico
quando mi aveva confessato che sua madre avrebbe voluto che lei
imparasse a suonare ma che aveva stupidamente sempre rimandato,
pensando che avrebbero avuto tanti anni insieme. I suoi occhi quella
volta si erano velati di tristezza, malinconia e senso di colpa.
-Allora non sei arrabbiato, perché magari pensi che voglia
monopolizzare tutto il tuo tempo o peggio… che voglia
controllarti?- domandò Bella, ancora leggermente titubante.
Scossi la testa, ridendo… quando mostrava tutte le sue
assurde
insicurezze mi inteneriva da morire: sembrava quasi un piccolo pulcino
tremante. Senza rendersene conto, assumeva sempre lo stesso
comportamento, ormai la conoscevo bene! Oppure, semplicemente, era lei
ad essere talmente trasparente nei suoi atteggiamenti da rendere il mio
comprenderla del tutto naturale: il suo sguardo si fissava dappertutto
tranne che nei miei occhi, le spalle si incassavano, la testa si
abbassava imbarazzata e le sue mani si torturavano a vicenda, per non
parlare del suo labbro inferiore, che diventava un vero e proprio
martire, sacrificandosi ogni volta che lei era un po’
più
agitata, imbarazzata o semplicemente eccitata. A quel pensiero, un
brivido si irradiò nel mio corpo finendo direttamente nel
mio
inguine e incendiandomi al solo pensiero di possederla per tutto il
nostro weekend! Ok, stavo diventando proprio un maniaco e per di
più, perso in immagini di lei completamente nuda, non
l’avevo ancora rassicurata, lasciando, come un perfetto
idiota,
che si continuasse a crogiolare ancora nelle sue insicurezze. Una
piccola ma decisa spinta di Ben, mi permise di riprendermi dai miei ben
poco casti pensieri e di rassicurare la mia cucciolotta.
-Amore… io vorrei sapere come ancora ti possono passare
certe
idee per quella testolina?! Lo sai che se fosse per me passerei ogni
singolo momento con te, e poi so benissimo che ormai ti fidi, quindi
nessuna delle tue paure può essere giustificata in qualche
modo-
le spiegai. -Avanti, vieni qui, cucciola!- la abbracciai e la strinsi
al mio petto.
-Sono felice, Edward! Allora che aspettiamo? Iniziamo subito, no?- mi
propose, di nuovo sorridente e entusiasta. Improvvisamente mi venne in
mente che, dopo la lezione, Jake mi aspettava e che non sarei di certo
potuto andare, visto che Bella era con me. Alice mi doveva qualche
spiegazione! Avrebbe anche potuto avvertirmi, così da
cercare di
cambiare i miei programmi. Maledizione!
-Sì, ora iniziamo. Per favore iniziate a sedervi…
io vado un secondo in bagno e torno subito, ok?- affermai.
Annuirono e io mi fiondai fuori e telefonai subito a Jake, sperando che
rispondesse.
-Ehi, Edward! Hai già finito con Ben?- rispose
immediatamente.
-No, Jake! Veramente abbiamo un problemino. Mi dispiace tanto, ma Bella
oggi mi ha fatto una sorpresa e si è iscritta anche lei al
mio
corso… ora è in aula con Ben e dopo torneremo a
casa
insieme… come faccio a venire da te senza dirglielo
chiaramente?- gli spiegai, sperando che avesse una soluzione.
-Oh, porco cazzo! Quella ragazza è veramente un danno! Per
carità, sicuramente tu sarai felice di averla alle tue
lezioni,
ma se avesse rimandato anche solo di una settimana sarebbe stato
decisamente meglio!- esclamò, ridendo per il mancato
tempismo di
Bella. Sorrisi… certo aveva ragione, ma io non riuscivo a
dispiacermi più di tanto al pensiero della sorpresa che mi
aveva
fatto.
-E adesso?- domandai ancora.
-Non lo so, amico! Sinceramente è un problema,
perché non
hai molto tempo a disposizione… per venerdì deve
essere
già tutto pronto, e non sono di certo cose che richiedono
poco
tempo… potremmo dover rifarlo più volte prima di
essere
soddisfatti del risultato- mi spiegò, preoccupato. Cazzo, se
aveva ragione! Ma io che potevo farci?
-Lo so, Jake… ma così non mi stai aiutando per
niente!
Anzi… la mia ansia aumenta- gli rivelai. La sua tonante
risata
mi perforò un timpano.
-Senti Edward, per oggi e per giovedì facciamo
così:
quando avrete finito, te ne andrai tranquillo a casa con lei, come se
niente fosse; poi quando lei andrà a dormire, tu ci
raggiungi
qui alla riserva… intanto noi vedremo di iniziare a
sistemare
qualcosa con quello che ci hai già dato. Ok? E in questi
giorni
preparati a fare le ore piccole… mi spiace ma è
l’unica soluzione- mi propose.
-Per me Jake non è un problema, ma mi spiace per gli
altri… avete tutti quanti un lavoro o la scuola e non vorrei
darvi problemi…- mi scusai, rammaricato. Stavano
già
facendo molto per me e mi dispiaceva complicare ancora di
più la
situazione.
-Non ti preoccupare Ed… ci fa veramente piacere darti una
mano,
fratello! Ci vediamo verso mezzanotte… magari potresti farla
stancare con un po’di sana ginnastica, così crolla
prima!
Penso che le idee non ti manchino, no?- mi schernì,
divertito,
facendomi scoppiare a ridere.
-Grazie, Jake… a stasera- lo salutai e poi chiusi la
comunicazione. Rientrai in aula e, dopo aver dato un bacio a Bella,
iniziammo la lezione.
ANTEPRIMA
CAPITOLO 88
Certo… io ed Esme avevamo già parlato di sesso e
le avevo
confidato le mie paure a lasciarmi andare; però poi non le
avevo
raccontato più nulla! Accidenti, forse ci era rimasta male,
pensando che magari, quando fosse arrivato il momento, mi sarei
confidata di nuovo con lei…
Invece, sorprendendomi una volta di più, la sua espressione
era
rimasta serena; anzi, mi sorrise calma attraverso lo specchio.
-Tesoro, tranquilla… l’avevo già
intuito da sola
e… anche tuo padre…- mi rivelò,
facendomi alzare
di scatto, rossa come un peperone, mentre Alice imprecò
perché per poco non si bruciava con
l’arricciacapelli a
causa del mio brusco movimento.
-Cosa?! Oddio!- mi spaventai. Esme mi abbracciò
immediatamente per cercare di tranquillizzarmi.
-Bella… non ti devi preoccupare… sai quanto ti
voglio
bene e sono certa, dal modo in cui vi guardate tu ed Edward e da quanto
vi amate, che avete affrontato quel passo con la giusta
maturità
e non a cuor leggero…- mi rassicurò, facendomi
riaccomodare, per permettere ad Alice di terminare il suo lavoro. Io
però ero ancora inquieta… caspita! Lo sceriffo lo
sapeva…
-Sì, ma Esme… mio padre… come
l’ha presa? E come l’ha capito? Quando?- domandai
allibita.
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
The
Masquerade di
Shona
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
Il
gusto del piacere di bellsmarie80
|