Cap. 113
Ciao
a tutte!
Passato bene il ferragosto? Noi tutto ok e
speriamo sia stato così anche per voi.
Allora torniamo ai nostri piccioncini che si
stanno comportando come dei bambini di due anni. Ma il rapporto cresce
e si fortifica anche superando queste liti inutili. Non preoccupatevi
troppo, perchè sapete che non riusciamo a far star separati
i piccioncini a lungo, quindi la tempesta sarà passeggera.
In questo capitolo succederà anche
qualcosa di bello, che aspettavate con ansia! Indovinate un po?!
Ringraziamo tutte le lettrici che ci hanno
inserito nelle seguite (445),
nelle ricordate (100)
e nelle preferite (300).
Anche chi ci ha inserite tra gli autori
preferiti!
Grazie di cuore, siete il nostro sostegno!
BUONA
LETTURA DA MANU E SARA!
P.S.:
volevamo avvisare chi ha già letto la nostra OS che abbiamo
inserito la copertina che ha creato la nostra carissima e gentilissima
Rossella (Lalayasha)! Se avete voglia, tornate a dare un'occhiata!
GRAZIE
AMORINO NOSTRO! SEI UN TESORO!
CAPITOLO 113
Riavvicinamenti
e… allontanamenti
Pov
Emmett
Io
e Jacob
eravamo posizionati sul palco del DJ. Dovevo ammettere che era davvero
divertente smanettare con tutti quegli strumenti sofisticati e stavo
passando una serata abbastanza piacevole, nonostante tutto.
Bè… a dire il vero il mio umore si era aggiustato
un bel
po’ da quando Rose, prima dell’inizio della gara,
mi aveva
volontariamente regalato un sorriso dolcissimo e rassicurante. Il mio
battito era schizzato alle stelle e una concreta speranza si era subito
insinuata nel mio cuore. Come aveva fatto Rose a sapere dove mi
trovassi?! Forse anche lei, come me, aveva seguito i miei
movimenti… Probabilmente mi aveva sorriso solo per tenere a
bada
il suo accompagnatore, facendogli credere che io fossi il suo ragazzo a
tutti gli effetti; ma non mi importava il vero motivo… il
suo
tenero gesto mi aveva talmente emozionato che mi aveva raddrizzato
comunque la serata! Forse il suo perdono non era poi così
lontano…
La
gara stava
procedendo alla grande: molte coppie erano già state
eliminate o
si erano ritirate, ma i nostri amici e familiari erano ancora tutti in
pista. Danzavano tutti molto bene, ma la coppia che più
catalizzava l’attenzione di tutti (e che continuava a essere
acclamata dal pubblico) era quella composta da Bella e il suo ex.
Volteggiavano sicuri per l’enorme sala, come se non avessero
mai
fatto altro nella vita. Erano una meraviglia per gli occhi, ma le
circostanze che si erano create non mi piacevano proprio per
niente…
Il
problema non
nasceva per come si stava comportando Bella, che si stava limitando
solo a danzare, ma a causa dell’odioso litigio che aveva
avuto
con mio fratello. Edward aveva sbagliato a cercare di imporsi in modo
così prepotente, non poteva intimarle nulla…
ormai
avrebbe dovuto conoscere la sua fidanzata: odiava sentirsi comandata e,
a dirla tutta, effettivamente mio fratello aveva toppato alla grande.
Per
carità, capivo alla perfezione la sua gelosia; ma doveva
imparare a fidarsi ciecamente di lei, perché Bella lo amava
con
tutto il suo cuore e non avrebbe mai fatto niente per ferirlo.
Purtroppo il suo caratteraccio impulsivo e il suo senso di
possessività erano emersi in tutta la loro prepotenza,
facendogli aprire la bocca a sproposito e darle fiato per sparare solo
delle enormi cazzate. Però ora la faccenda stava decisamente
degenerando…
Edward
continuava a lanciare sguardi cupi verso la coppia di ballerini
(sguardi che lasciavano ben poco adito ai dubbi riguardo i suoi
sentimenti) e ogni volta la furia gli trasfigurava il viso. Mi
dispiaceva vederlo così in pena, perché ero
consapevole
di quanto stesse soffrendo; ma Bella non stava facendo assolutamente
niente di male, si stava comportando in modo più che
corretto! E
anche durante la bachata, che aveva appena ballato con Dylan, mai una
volta si era strusciata addosso a lui… cosa che invece non
si
poteva affermare di Edward: il grande stronzo di una volta era tornato!
Continuava a strofinarsi addosso ad Ariel in maniera quasi scandalosa e
a quell’oca non sembrava dispiacere per niente! Anche Bella
aveva
posato spesso gli occhi su di loro e tutte le volte sul suo viso si era
dipinta un’espressione di sorpresa e sofferenza. Non poteva
continuare così… maledizione, rischiava di
perderla sul
serio stavolta!
-Tuo
fratello
sta davvero esagerando!- esordì irritato Jake che,
evidentemente, li stava osservando con particolare attenzione. Sapevo
quanto anche lui fosse protettivo nei confronti di Bella e stavolta lo
capivo alla grande: Edward stava facendo incazzare pure me! Bella non
si meritava un trattamento del genere ed ero certo che, a mente fredda
e lucida, Edward si sarebbe pentito amaramente del suo stupido
comportamento, specialmente se avesse continuato a oltrepassare il
limite, come purtroppo stava accadendo.
-Già…
odio quando fa la testa di cazzo…- mormorai, assentendo alle
sue parole.
-Bè,
allora vedi di trovare un modo per farlo smettere, prima che si metta
in un brutto guaio! Bella è già parecchio
incazzata per
la scenata di prima, ma certe cose le odia proprio. Tempo fa, al
compleanno di Rosalie, io e Jazz lo avevamo avvertito, in caso di
litigio, di evitare certi giochetti con lei, perché gli si
sarebbero ritorti contro. Non che una bella lezione non gli serva,
anzi… non gli farebbe male! Però non voglio
vedere
soffrire la piccola Bells, cosa che invece sta già
avvenendo!-
mi spiegò, infervorandosi.
-Mi
trovi
perfettamente d’accordo- affermai risoluto. Anch’io
non
volevo vedere star male Bella; e poi, se la lite si fosse trasformata
in qualcosa di più grosso, ci sarebbero stati male entrambi,
perché sapevo quanto si amassero.
-Allora
vai a
riferirgli che se non la smette di fare il cretino con quella sventola
gli stacco le palle e gliele lego intorno al collo come un papillon!-
mi avvertì Jake, facendomi ghignare per
quell’immagine.
-Ora metto un lento, così potrai parlargli senza che debba
smettere di ballare- dichiarò.
I
miei occhi
vagarono un po’ sulla pista e mi accorsi che anche Jazz si
era
fatto attento a quella situazione… infatti stava
letteralmente
fulminando Edward con occhiatacce minacciose. Lui, senza scomporsi
affatto, continuò imperterrito la sua opera da emerito
idiota,
facendo scontrare il suo bacino con quello della ragazza e
accompagnandolo in un gesto molto intimo e sensuale. Purtroppo a quella
mossa assistette impotente anche Bella, che sbiancò quasi
del
tutto. Perfino da quella distanza potei accorgermi con
facilità
di quanto fosse rimasta sconvolta dal comportamento vile e sleale di
Edward, anche se cercò di non scomporsi e di non concedergli
alcuna soddisfazione, tornando invece a concentrarsi sul suo compagno e
sui passi della danza.
Cazzo,
Edward!
Ma che diavolo aveva intenzione di combinare?! Voleva rovinare
definitivamente il suo rapporto con Bella? Me ne ero accorto io, in
lontananza, di quanto stesse male quella povera figliola; possibile che
lui se ne fregasse alla grande?! Cosa gli diceva quel cervello
avariato? Non era da lui! Piuttosto che farla soffrire si sarebbe fatto
pestare a sangue e ora che gli succedeva?! La gelosia faceva commettere
proprio le peggiori stronzate!
-Sarà
meglio che ti muovi perché ho come la netta impressione che
tra
qualche minuto Jazz gli farà un altro buco in culo! A tutto
c’è un limite e lui l’ha di certo
oltrepassato!-
ringhiò Jacob.
-Corro!-
risposi, mentre mi catapultavo giù dal palco. Intanto la
musica
vivace del merengue stava scemando per lasciare spazio ad una
più calma e tranquilla. Bene! Passando accanto alla pista
non
riuscii a trattenermi dal lanciare uno sguardo di sfuggita a Rose e il
mio cuore prese di nuovo a battere come una corsa impazzita. Cazzo! Era
una vera e propria bomba vestita in quel modo… e quei
capelli
rossi le donavano da dio, facendole risaltare ancora di più
i
suoi occhioni azzurri. Era eccitante da morire e quel cretino con cui
ballava le stava letteralmente sbavando addosso. Dio, che giramento di
palle! Gli avrei volentieri tranciato di netto quei luridi tentacoli
che ora le stringevano in maniera possessiva i fianchi. Era meglio per
lui che quelle mani rimanessero lì, in quel punto,
perché, se solo mi fossi accorto che avevano intenzione di
scendere sul suo culo, il polpo si sarebbe ritrovato monco!
Rose
d’un
tratto incrociò il mio sguardo e un tenero sorriso
fiorì
di nuovo sul suo volto e di conseguenza sul mio. Come avrei voluto
prenderla tra le mie braccia e portarla via da quella sala affollata!
Mi mancava ogni cosa di lei e quei giorni erano stati veramente
terribili! Speravo solo in questo weekend di riuscire a parlarle con il
cuore in mano, per farle comprendere quanto fossi perso senza di lei. I
suoi sorrisi mi facevano ben sperare: forse mi avrebbe almeno
ascoltato! Nei giorni passati le avevo lasciato il suo spazio e le
avevo dato il tempo di riflettere sui suoi sentimenti con calma, senza
insistere e senza imporle la mia presenza ingombrante e
costante… ed evidentemente aveva funzionato, visto che
quelli di
stasera mi sembravano dei piccoli passi verso di me… speravo
solo di non sbagliarmi di brutto!
Cercai
di
concentrarmi di nuovo sul mio compito e feci cenno a mio fratello di
avvicinarsi a bordo pista. Continuando a ballare, quel coglione, con un
ghigno sfrontato, mi arrivò accanto.
-Ciao,
Emmett!
Non so se conosci la stupenda Ariel! Come puoi vedere è
un’ottima ballerina! E non solo, immagino…-
esordì
con il tono da strafottente che non udivo più da tempo.
Già solo quello mi fece girare i coglioni a mille!
-Che
cazzo stai combinando?! Ti sei bevuto il cervello?!- lo aggredii in
malo modo.
-Ehi,
calma!-
sogghignò come un deficiente; -Mi sto solo divertendo. Non
c’è bisogno di incazzarsi
così… non sto
facendo nulla di male, proprio come Bella!- si risentì
all’istante per le mie accuse.
-E’
proprio qui che ti sbagli, coglione! Bella non sta facendo un
cazzo… infatti sta solo ballando! Tu, al contrario, stai
praticamente scopando in pista coi vestiti addosso!!- lo accusai. La
ragazza, sentitasi chiamata in causa, sgranò gli occhi
palesemente offesa per le mie parole. Ohhh aveva da fare poco la
santarellina, quella!
-Ehi!
Ma come
ti permetti?!- si stizzì; -Noi non stiamo scopando! Ci
stiamo
solo divertendo… e parecchio anche!- si difese.
-Senti,
dolcezza… sarai anche caruccia, ma sarà meglio
che ti
limiti a tenere la tua boccuccia ben chiusa, invece di sparare cagate!
Mio fratello è felicemente fidanzato e non ha bisogno di
divertirsi con te… anzi, mi correggo: era felicemente
fidanzato,
perché dopo stasera non so se la sua ragazza sarà
ancora
dello stesso parere…- la zittii, per poi tentare di far
capire
al rincoglionito quanto grave fosse la situazione.
Probabilmente
la ragione di Edward si rimise in moto di botto, dopo il lungo
black-out (era anche ora!), perché si bloccò sul
posto
come un baccalà surgelato… e sul suo viso
comparve una
smorfia di terrore. Finalmente! Forse aveva ricominciato a ragionare di
nuovo con il cervello, invece che con il gioiellone di famiglia!
-Bene…
vedo che stai rinsavendo, perché stai anche rischiando
parecchio
con Jake e Jazz! Ti giuro che in questo momento vorrebbero staccarti le
palle!- rincarai la dose, giusto per essere certo che avesse il quadro
completo di quanto avesse esagerato. La ragazza nel frattempo si era
messa a protestare sonoramente: per fortuna erano appena stati
eliminati.
-Aria…
Ariel!- la schernii, ridacchiando per il gioco di parole. La ragazza si
dileguò all’istante, lanciandomi epiteti poco
carini,
degni di uno scaricatore di porto. Pazienza! Sarei sopravvissuto
comunque!
Ora
dovevo
occuparmi di mio fratello che continuava a guardarsi intorno spaesato,
in cerca della sua ragazza, che era scomparsa dalla pista in un baleno.
-Cazzo!
Cazzo!
Cazzo! Emmett! Cosa cazzo ho combinato?!- continuava a mormorare,
terrorizzato, consapevole di essere uscito dai limiti.
-Un
bel casino!
Ecco che hai combinato! Vedi che succede a ragionare con il pistone, al
posto del buon caro e vecchio cervello?!- lo accusai. Non me la sentivo
di giustificare il suo comportamento, anche se vederlo così
pallido e in preda al panico mi faceva stare male.
-Dove
sarà andata, ora?! Cristo! Non vedo nemmeno più
lui!
Emm… e se fosse così incazzata con me…
da gettarsi
tra le sue braccia?!- mi domandò con un soffio, alla soglia
della disperazione.
-Senti,
Edward… ma il cervello l’hai lasciato a Forks
stasera?!
No, perché inizio seriamente a crederlo! Ti sembra possibile
che
Bella sia la tipa che si butta su un altro ragazzo solo
perché
l’hai fatta incazzare?!- lo rimproverai, cercando di farlo
ragionare con lucidità.
-No…
no… lei no! Lo stronzo che fa ‘ste cagate sono
solo io!
Merda, Emmett! Non voglio perderla! Non posso!- si spaventò,
smorto come un cencio.
-Non
la
perderai… quella ragazza ti ama troppo… aspettati
un bel
cazziatone, o magari ti farà un po’ il culo, dato
che te
lo meriti; ma sono certo che ti perdonerà. Ora vai a
rinfrescarti un po’ alla toilette, poi la cerchi con calma,
pronto a strisciare ai suoi piedi se necessario, d’accordo?!-
lo
tranquillizzai; -Io intanto inizio la ricerca!- gli promisi.
Annuì; e mesto con la coda tra le gambe, si diresse ai
bagni.
Incrociai
lo
sguardo con Jake e gli feci un cenno d’assenso. Lui mi
sorrise e
ritornò a concentrarsi sulla consolle. Mi fermai un attimo a
osservare la pista. Rimanevano poche coppie, ma tra queste
c’erano ancora Jazz e Leah e Alice e il suo compagno. Erano
veramente bravissimi. Ma in un attimo mi resi conto che mancava
qualcuno… oh porca… dove cazzo era Rosalie?!
Un
senso di
inquietudine mi invase e mi misi freneticamente alla sua ricerca.
Allontanandomi un po’ dalla pista e dalla musica, riconobbi
la
sua voce alterata. Mi avvicinai e dietro una colonna c’erano
lei
e la piovra con cui ballava che stavano litigando. Stavano urlando e
lei lo insultava perché le aveva toccato il sedere. Cosaaa?!
Ma
come diavolo si era permesso?! Sbuffai come un toro inferocito; il mio
primo impulso fu quello di avvicinarmi e scaraventarlo
dall’altra
parte del locale, a metri di distanza da lei… ma poi mi
ricordai
che Rosalie odiava certe scenate in pubblico e quindi con calma (che
faticavo comunque a mantenere!) mi accostai a loro.
-Sei
solo una
stronza! Neanche ce l’avessi d’oro! Stavamo andando
da dio
insieme, e avremmo anche potuto vincere uno dei premi! Potevi almeno
avvertirmi, piuttosto che lasciarmi lì come un cretino!- la
accusò, arrabbiato.
-Non
ce
l’avrò d’oro, ma il culo lo faccio
toccare solo a
chi dico io! Non mi faccio palpare come una puttana dal primo che
passa! Chiaro, stronzo?- si difese strenuamente. E brava la mia
bambolina!
-Se
vuoi ti pago! Non saresti la prima troietta con cui vado!-
ribattè il tizio. Ok, ora basta!
-Ehi,
amico!
Vedi di darti una calmata! Non è certo il modo di rivolgerti
ad
una signorina per bene- lo ammonii con tono tranquillo, mentre il
coglione sbiancava alla mia vista. Effettivamente ero quasi il doppio
di lui. Ora non fai più il furbo, eh?!, ghignai tra me e me.
Dovevo restare pacato… non volevo sembrare il solito
cavernicolo
geloso e possessivo agli occhi di quella creatura dolcissima.
-Emmett…-
mormorò Rosalie, meravigliata dalla mia presenza.
-Scusa
se mi
sono intromesso, ma ero in giro a cercare Bella… e sono
stato
attirato dalla tua voce non proprio tranquilla…- le spiegai.
Non
volevo che pensasse che la stessi controllando.
-Anche
se vedo che te la cavi benissimo da sola… come sempre
d’altronde…- affermai, sorridendole.
-Grazie…
e comunque Brad se ne stava giusto andando. Non abbiamo più
niente da spartire, visto che siamo fuori dalla gara…
vero?!- si
rivolse al verme. Se ripensavo alle sue parole di poco
prima…
dio, mi sentivo ribollire il sangue! Gli avrei spezzato volentieri
tutte le ossa!
-Sì…
mi aspettano…- dichiarò, titubante. Era
chiaramente
spaventato dalla mia mole, e sorrisi soddisfatto. Anche se in
realtà avrei voluto vederlo strisciare ai miei piedi e
pregarmi
di risparmiarlo… ma dovevo trattenermi. Come però
fece il
gesto di allontanarsi una mia mano finì (molto
delicatamente!)
sul suo braccio, afferrandolo saldamente… bè,
forse con
un po’ troppa energia, vista la sua smorfia di
dolore… ma
erano dettagli! Lo feci di nuovo voltare verso Rosalie.
-Sarebbe
più educato, prima di tornare dalla tua combriccola, almeno
ringraziare la signorina per la bella serata; e, se proprio vogliamo
essere dei veri gentiluomini, chiederle scusa per il tuo comportamento
sgarbato e per le tue parole da autentico cafone- gli consigliai (ed
era meglio per lui che seguisse alla lettera il mio suggerimento). Come
un cagnolino bene addestrato fece quanto richiesto e dopo qualche
secondo si dileguò alla velocità della luce. Ah,
che
soddisfazione!
-Stai
bene?- mi
rivolsi a Rosalie che mi fissava con un’espressione
indecifrabile. Avevo paura di aver esagerato… e forse era
ancora
più arrabbiata di prima per la mia intromissione.
-Ora
sì-
mormorò e, lasciandomi completamente basito, volò
tra le
mie braccia, facendosi avvolgere completamente dal mio corpo. La
strinsi a me con forza (Dio, quanto mi era mancata!) e lei si
lasciò abbracciare, abbandonando il viso sul mio petto. Non
potevo credere a ciò che stava accadendo!
Inspirai
con un
profondo gemito il profumo dai suoi capelli e li accarezzai con
estasiata lentezza. Dopo un momento che mi sembrò eterno,
lei
sollevò il viso e potei notare che delle lacrime scendevano
copiose dai suoi occhi. Con una mano continuai a stringerla e con
l’altra cercai di asciugarle il volto. Avrei voluto dirle
mille
cose, ma avevo un enorme groppo in gola che mi impediva di pronunciare
anche solo mezza parola. L’unica cosa che riuscii a fare fu
sorriderle e lei ricambiò all’istante. Non sapevo
cosa
pensare… avevo paura di sperare che fosse tutto risolto,
quando
magari lei aveva solo bisogno di un po’ di conforto.
-Mi
sei mancata così tanto…- sussurrai, incapace di
trattenere oltre le emozioni.
-Anche
tu… scusami… avevo bisogno di un po’ di
tempo… ma stare senza di te è la peggiore delle
torture… mi manchi così tanto…-
mormorò in
imbarazzo. Il cuore mi esplose di gioia e la felicità che mi
investì era così destabilizzante che una lacrima
scivolò sul mio viso.
-Ti
amo,
Rosalie. E non sei tu a doverti scusare, ma io… non sono
perfetto e non lo sarò mai. Ma mi impegnerò per
cambiare
e per cercare di essere alla tua altezza…- tentai di
spiegarle,
ma scosse energicamente la testa, interrompendomi.
-Emmett…
tu sei la persona più dolce e generosa che io abbia mai
conosciuto… non voglio che cambi di una virgola
perché
è di te che mi sono innamorata… così
come
sei… non di un damerino perfetto. Ho solo bisogno di
sincerità totale da parte tua… solo di
quella…-
dichiarò.
-Puoi
giurarci
amore mio! Non ti mentirò mai più! Non ti
darò mai
più il minimo motivo per non fidarti di me!- le promisi. Lei
mi
sorrise raggiante e finalmente le nostre labbra si unirono, dando vita
ad un bacio così denso di amore e passione che ci mancava
poco
che incendiassimo il locale.
Ci
staccammo ansanti ma felici. Poi Rose d’un tratto si fece
seria, facendomi tremare. Che le era venuto in mente ora?!
-Prima
hai
detto che stavi cercando Bella? Cosa è successo?!- mi
chiese,
preoccupata. Le spiegai rapidamente la situazione. Anche lei era in
ansia per la cugina perché si era accorta di tutto.
Bè… non accorgersene sarebbe stato impossibile,
visto il
comportamento palesemente schifoso di Edward.
-Giuro
che, se
finisce male, tuo fratello si ritroverà a cantare
l’Aida
per i prossimi decenni! Da soprano!- si infervorò. Sorrisi
della
sua rabbia.
-Sei
estremamente sexy, tutta incazzata, lo sai?!- la elogiai.
Arrossì di brutto, facendomi sghignazzare.
-Grazie…-
mormorò, compiaciuta.
-Sarà
meglio che andiamo a cercare quei due, prima che scoppi una guerra.
Stasera la vedo storta- proposi.
-Sì,
anch’io! Andiamo!- mi assecondò. E mano nella mano
ci dirigemmo alla ricerca di Bella ed Edward.
Pov
Bella
Ero
appena
uscita fuori dal locale, sul retro, per cercare di calmarmi. Ero
incazzata nera e le lacrime premevano prepotenti per uscire. Era stata
la festa di Halloween più orrenda della mia vita!
Possibile
che
quella che doveva rivelarsi una serata allegra, divertente e anche
(perché no!) romantica, dovesse essersi trasformata in un
incubo?
Al
momento
dell’estrazione delle coppie mi ero veramente alterata per il
comportamento grottesco e infantile di Edward. Come diavolo si era
permesso di ordinarmi di non ballare con Dylan a causa della sua
stupida gelosia?! Io non mi sarei mai sognata di intimargli una cosa
del genere… magari ci sarei stata malissimo se lui avesse
ballato con una sua ex molto importante, ma non avrei mai cercato di
imporgli la mia idea con la forza… avrei
senz’altro
cercato di farglielo capire in altri modi, con la speranza che lui
accettasse di sua spontanea volontà di non ballare con
quell’eventuale partner. Cosa che avrei fatto esattamente
anch’io, rinunciando senza alcun rimpianto alla gara, se lui
avesse trovato un modo meno detestabile per chiedermelo,
anziché
comportarsi come un possessivo ed odioso cavernicolo. E meno male che
mi aveva appena chiesto scusa per la scenata di poco prima! Ma allora
cosa significava tutto ciò?! Ovviamente, che le sue scuse
non
valevano un tubo e che non si era realmente pentito di quella reazione,
ma aveva voluto solo calmare le acque. Si era reso ridicolo di fronte a
tutti e cosa, che sopportavo ancora meno, mi aveva trattata come un
oggetto di sua proprietà. Dio che rabbia assurda!
Calciai
via un
mozzicone di sigaretta per terra. Aveva persino accusato Dylan di aver
giocato sporco per finire in coppia con me, ed io avevo trovato
quell’insinuazione talmente folle, da insultarlo davanti a
tutti… e invece ero venuta a scoprire che Edward
effettivamente
aveva visto giusto! Bè… questo comunque non
poteva
giustificare ciò che aveva detto e il modo esecrabile con il
quale mi si era rivolto.
Ma
quanto erano
idioti tutti i maschi del mondo?! Li facevano con uno stampino unico
così risparmiavano tempo?!
L’imbecillità era per
caso concentrata nel testosterone?
E
come si era
permesso quell’altro deficiente di rovinarmi di nuovo la
vita?!
Non aveva già combinato abbastanza danni mesi prima?! Eh no!
Doveva girare il coltello nella piaga!
Ma
ciò che mi aveva ferita come una pugnalata al cuore era
stato il comportamento di Edward in pista…
Da
quando ci
eravamo messi insieme mi ero convinta che lui non sarebbe stato mai
più lo stronzo che avevo conosciuto
all’inizio… che
grazie al nostro immenso amore aveva fatto emergere
l’autentico
se stesso: un ragazzo dolce, altruista, brillante, generoso, simpatico,
romantico, comprensivo e rispettoso della sua fidanzata…
Certo,
come no!
Ero solo una stupida bambina che credeva ancora alle fiabe! Avrei
dovuto travestirmi da Cappuccetto Rosso… sarebbe stato
decisamente più appropriato per una credulona come me. Quel
brutto pezzo di… Mmm… non avevo nemmeno la voglia
di
insultarlo per bene! Si
era strusciato per tutto il tempo contro quella meretrice di una
sguattera, che ovviamente era stata ben contenta di farsi spupazzare. E
quello stronzo schifoso l’aveva abbracciata, stretta contro
il
suo corpo in maniera possessiva come faceva con me, le aveva percorso
la schiena con le sue mani e molte volte le loro bocche erano state a
pochi millimetri di distanza… Dio, mi sentivo
così
ferita! Così umiliata!
Una
goccia
d’acqua salata sfuggì al mio controllo. Che palle!
Ma
perché ogni volta che ero nervosa dovevo piangere come una
fontana?! Non lo sopportavo proprio! Ma stavolta non avrebbe avuto la
soddisfazione di vedere le mie lacrime. Non le avrei versate per lui! O
perlomeno non in pubblico! Avevo ancora un minimo di dignitoso
orgoglio, anche se ritenevo che quella sera Edward lo avesse calpestato
a sufficienza; ma lo avrei tirato fuori con grinta!
Sobbalzai
quando sentii un benefico calore avvolgermi le braccia. Alzai gli occhi
e vidi quelli dolci di Emmett che mi guardavano dispiaciuti. Abbozzai
un sorriso.
-Grazie,
Emm…- mormorai. Poi di colpo mi accorsi che c’era
anche Rosalie con lui.
-Rose!
Non dirmi che hai abbandonato la gara per colpa mia, ti prego!- la
implorai.
Lei
mi sorrise e scosse la testa.
-No,
Bella, non
preoccuparti. E’ stata colpa di quel cretino con cui ballavo
che
ha avuto la brillante idea di palparmi il sedere- mi spiegò,
con
una smorfia schifata. Sgranai gli occhi, meravigliata. Non
c’era
davvero limite alla stupidità degli uomini! Ma
perché non
erano in grado di capire che (a meno di non essere fidanzati) un ballo
era solo un ballo?!
-E
tu che hai
fatto?!- le chiesi, momentaneamente grata di aver qualcosa su cui
concentrarmi che non comprendesse l’atteggiamento troglodita
di
Edward o lo stupido comportamento di Dylan. Idioti tutti e due!
-Ed
io
l’ho mollato in pista e me ne sono andata…
così mi
ha seguita e abbiamo iniziato a discutere… poi è
intervenuto da vero gentiluomo il mio orsacchiotto e mi ha
salvata…- mi raccontò. Meno male! Almeno uno si
salvav… Ma un momento! Aveva appena detto “il mio
orsacchiotto” o mi stavo rincretinendo del tutto?! Loro si
abbracciarono, sorridendomi raggianti.
-Oh
mio Dio!-
urlai, incapace di trattenermi; -E’ magnifico! Come sono
felice
per voi!- continuai, al settimo cielo. Almeno una cosa positiva in quel
casino di serata era successa!
La
porta del
locale sbattè forte contro il muro e comparve Dylan
trafelato.
Mortificato, si scusò con me davanti a Emm e Rose e
chiarì il suo strano comportamento della serata: mi
raccontò che ci teneva tanto a parlarmi almeno una volta,
per
chiarire il suo passato con me. La nostra rottura era stata traumatica
anche per lui e ci teneva a spiegarsi del tutto, dato che ci stava
ancora molto male.
Emm
non avrebbe
voluto lasciarci da soli, sostenendo che suo fratello si sarebbe
incazzato ancora di più, se ci avesse scoperto appartati a
parlare; ma io mi inalberai: che osasse solo lamentarsi,
quell’uomo di Neanderthal!! A quel punto però,
intervenne
mia cugina.
-Mi
dispiace,
Bella… ma non ho nessuna intenzione di lasciarti sola con
questo
verme!- affermò Rose, sorprendendomi e fulminando Dylan con
un’occhiataccia. Stavo per ribattere anche a lei, quando il
mio
ex mi anticipò.
-Non
c’è problema, Bella… mi vergogno da
morire per
quello che ti devo raccontare, ma a questo punto non voglio aggravare
la tua situazione col tuo ragazzo; e se ci saranno anche loro due
magari non litigherete più di quello che avete
fatto…- mi
tranquillizzò.
-Mi
pare il
minimo, stronzo! E sono proprio curioso di ascoltare cosa tirerai fuori
per giustificare il tuo insulso comportamento schifoso!- gli
ringhiò contro Emmett, facendolo indietreggiare di qualche
passo, intimorito dalla sua mole. Sorrisi tra me e me…
effettivamente Emmett arrabbiato e minaccioso incuteva un
certo…
terrore!
-Emmett…-
tentai però di ammonirlo.
-No,
Bella! Emm
ha ragione! Mi dispiace ma non lo tollero proprio e non riesco davvero
a capire come puoi anche solo parlargli! Sei sempre troppo buona!
Avresti dovuto dargli un calcio nel culo e basta!- mi
rimproverò
Rose con veemenza. Sospirai e la abbracciai.
-La
mia
cuginetta… non è che ti stai immedesimando un
po’
troppo nel tuo alter ego, Elektra?!- la schernii, tentando di smorzare
la tensione che si era creata. Ci riuscii perché
scoppiò
a ridere seguita a ruota da noi. Poi sempre abbracciate raggiungemmo
uno dei nuovi tavoloni di legno, con cui Sam aveva arredato
quell’area, e ci sedemmo. Una volta sistemate, ci accorgemmo
che
Dylan era rimasto nello stesso punto di prima. Rosalie si
spazientì subito.
-Allora,
verme!
Ci vieni a raccontare la tua favoletta o no?!- lo provocò
ancora. Le tirai una gomitata, ridacchiando, mentre lui, sempre
più imbarazzato, ci raggiungeva. Emmett, invece, si era
già seduto sulla panca, sistemandosi tra le gambe della sua
ragazza.
Piantai
i miei
occhi su Dylan e mi augurai che almeno da quel casino potesse nascere
qualcosa di buono. Ero proprio curiosa di sapere quale giustificazione
avrebbe tirato fuori dopo tutto quel tempo, visto che mesi prima
(quando avevo scoperto il suo tradimento) non era stato in grado
né di ribattere alle mie accuse né di darmi una
ragione
valida che potesse spiegarmi in qualche modo il suo comportamento
orrendo. Almeno una spiegazione decente me la meritavo!
Alla
fine della
sua narrazione eravamo tutti sbalorditi ed io ero completamente
sconvolta. Non potevo credere a ciò che Dylan mi aveva
appena
raccontato. Avevo sempre immaginato che ci fosse stato un motivo
preciso in grado di causare un cambiamento così radicale nel
suo
atteggiamento durante gli ultimi tempi del nostro rapporto; ma avevo
sempre ritenuto che riguardasse un episodio legato al sesso e al fatto
che io non mi sentissi ancora pronta ad affrontare quel passo con
lui… e invece quella maledetta di Tanya (sì,
sempre lei!)
era andata decisamente oltre!
ANTEPRIMA CAPITOLO 114
Non
potevo ancora credere al casino che avevo combinato!
Vidi
il
gruppetto parlottare con Bella e poi lei scese dal tavolo e si
avviò verso di me. Mi accorsi solo in quel momento che non
avevo
ancora mosso un passo… ero immobile… i miei piedi
erano
diventati di piombo e non riuscivo nemmeno a muovere un muscolo per
andarle incontro.
Abbassai
il
viso, impacciato. Ero agitatissimo: il cuore mi batteva forte, il
sangue scorreva veloce nelle vene rendendo ansimante la mia
respirazione, la mascella era contratta, la gola si era improvvisamente
seccata, gli occhi erano lucidi, e le mie mani si erano serrate a
pugno… mi resi conto che era la paura a rendermi
così
nervoso… avevo un maledettissimo e fottutissimo terrore che
non
mi avrebbe mai perdonato. Non riuscivo nemmeno a comportarmi da uomo e
guardarla in viso… non volevo che l’unica emozione
che
riuscissi a scorgere nei suoi occhi fosse la delusione
anziché
il solito sguardo pregno d’amore che riservava solo al
sottoscritto…
Vi
ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
la nostra nuova OS estiva Ritrovarsi
Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!
UNA SERA, PER CASO ... di endif
Il Guardiano del Faro
di Lele
Cullen
L'altra
metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un
destino di
loulou72
Relazioni
nascoste di
Aleuname
Day by
day... but? di _Betty_
From
Juliet, with love di cloe
cullen
Wish
upon a star di cloe
cullen
332
di barbara_f
Un
amore tra le onde di _rainbow_
Un incontro imprevisto
di tania86
Broken
road di Fiorels
Sun and
planets di
Stefys79
Il mio
Amore Fragile di OpunziaEspinosa
L'amore
ai tempi della guerra di annalisa69
Scuola&Amore
di maryc
Diamante
di
keska
Come
d'autunno sugli alberi le foglie di FunnyPink
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Night di
Uvetta
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Ricatto d'amore
di V_Stewart_Greene
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