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<< Malfoy non credo sia il caso
>> la voce esasperata di Potter raggiunse Draco quando aveva
ormai la mano sulla maniglia della stanza. Non aveva neanche avuto
bisogno che gli dicessero dov'era, gli era bastato seguire il suo
profumo. Quel profumo che lui aveva creato per lei, quel profumo che
lo ossessionava da oltre un anno, anzi no, da molto di più. Un
ghigno apparve sul bel volto di Draco Lucius Malfoy.
<< Potter fidati è proprio il
caso >> disse abbassando la maniglia. La porta non era nemmeno
chiusa, che volesse che lui la raggiungesse? Con questa domanda nella
mente aveva varcato la soglia per poi sigillarla alle sue spalle,
nella speranza che gli altri gli lasciassero il tempo di parlare.
Voleva spiegazioni Draco, ne voleva tante, anche se era consapevole
che probabilmente ne avrebbe dovute anche dare.
La stanza, quella che Draco abitava da
quasi 9 mesi era la stessa che la ragazza aveva abitato nei suoi anni
a Grimmauld Place. Non era un caso, non era mai un caso quando di
mezzo c'erano loro due. Draco lo sapeva, ma quando, scorrendo lo
sguardo intorno, la trovò vuota il dubbio gli attanagliò lo
stomaco. Lo aveva solo immaginato il suo profumo? Era uno di quei
sogni ad occhi aperti che sempre più spesso faceva?
Il rumore del acqua che scorreva in
bagno gli disse che forse quella volta era la semplice, meravigliosa
realtà.
Lei era tornata.
La doccia era calda e le stava
sciogliendo i nervi. Quando era arrivata a Grimmauld Place n. 12 era
stata felice di sentirsi a casa. L'abbraccio caldo di Harry e Ginny
le avevano confermato che quella era la scelta giusta, la paura però
restava. Lui abitava lì. Hermione tremò appena, non seppe dire se
di paura o aspettativa.
Come sarebbe avvenuto il loro incontro?
Cosa gli avrebbe detto?
Quando Ginny le aveva sussurrato che
Draco non era ancora rientrato aveva chiesto di potersi fare una
doccia e riposarsi un attimo prima di raccontare quell'anno lontano
da loro. Harry le aveva detto di non farsi problemi, che tutta la
loro casa era a sua completa disposizione, anticipandole che però
aveva novità da comunicarle. Hermione sorrise, era per quelle novità
che era lì.
Quando aveva aperto la porta di quella
che un tempo era stata la sua stanza aveva subito capito che ora era
la stanza di Draco, una fitta al cuore le aveva reso gli occhi
lucidi. Che fosse un caso? No si disse ancora una volta la ragazza,
tra loro nulla era mai avvenuto solo per caso.
<< Sei qui! >> la voce roca
di Draco la raggiunse in contemporanea allo sbuffo d'aria fredda
prodotto dal apertura della porta del box doccia.
<< Sono qui >> confermò
lei girandosi verso di lui, le mani tra i capelli pieni di schiuma e
un sorriso dolce sul viso, del tutto incurante della propria nudità.
Si fissarono per alcuni istanti, poi lei sbuffò. << O entri o
chiudi la porta, non fa caldissimo. >> proferì inclinando il
capo.
Lui lo considerò come un invito, si
tolse solo le scarpe ed entrò completamente vestito nel box,
abbastanza ampio per ospitarli comodamente entrambi.
<< Hai cambiato abitudini Malfoy?
Fai la doccia vestito ora? >> chiese Hermione divertita.
<< E' passato un anno intero >>
disse lui serio, stanco di quel teatrino.
<< Lo so >> fu il laconico
commento di lei. << Sono morti. Sarai contento di sapere che
avevi ragione. Hai sempre avuto ragione no? >> chiese lei
amaramente.
Lui strinse i pugni imponendosi di non
abbracciarla, non era ancora il tempo per quello.
<< Avrei preferito non averla >>
disse mogio mentre la ragazza gli volgeva la schiena forse a
nascondere gli occhi lucidi.
Ricordava Hermione, ricordava le
infinite discussioni avvenute quando lei aveva cominciato a pensare a
quella soluzione per salvare la vita ai suoi genitori dall'imminente
guerra. Si vedevano di nascosto dall'inizio del sesto anno e dopo che
lui aveva attentato alla vita di Silente, almeno apparentemente, si
vedevano ancora più di nascosto. Nonostante tutto lui aveva tentato
in ogni modo di dissuaderla da quell'idea durante i loro fuggevoli
incontri.
Nel silenzio Draco indugiò con gli
occhi su quel corpo. Quel corpo che conosceva così bene, che sognava
ogni notte da oltre un anno, quel corpo che amava, che però
inspiegabilmente gli parve cambiato. Più morbido, più da donna.
Distolse velocemente lo sguardo mentre lei si girava e lo fissava a
sua volta.
<< Sei cresciuto ancora, sei
veramente alto >> disse meditabonda.
<< Anche tu sei cambiata >>
fu il secco commento di Draco.
Lei sorrise appena. << La vita ti
cambia Draco, che tu lo voglia o no >> commentò stringendosi
nelle spalle e dicendosi che non era ancora il momento di rivelargli
il suo segreto.
<< Sei stata al Mannor? >>
chiese lui cercando i suoi occhi.
Doveva sapere se era tornata per lui.
Doveva sapere se era lui la prima persona che aveva cercato.
Lei annuì semplicemente, mentre il
cuore di Draco prese a battere furiosamente.
<< Mia madre è morta, tre mesi
dopo la battaglia, di cancro. È strano è morta dell'unica malattia
che né noi né i babbani riusciamo a guarire >> disse
mestamente, la mente altrove, agli ultimi giorni di agonia di
Narcissa Black in Malfoy. Si era tenuta dentro quel male senza dire
nulla a nessuno, solo quando ormai le restavano pochi giorni di vita
aveva confessato al figlio di saperlo da tempo. Gli aveva detto che
era anche questa la ragione che l'aveva spinta ad aiutare Potter
nell'ultima battaglia. Lei stava per morire, ma voleva che Draco
avesse un futuro migliore.
La mano piccola e calda di Hermione gli
sfiorò la mascella contratta. Come sempre il ragazzo si rilassò,
bastava il semplice tocco della strega a farlo sentire in pace col
mondo.
Incatenò gli occhi a quelli di lei.
<< Mi dispiace >> disse
semplicemente lei, mentre lui annuiva.
<< Il ministero è stato così
cortese da confiscarmi tutto il giorno stesso del suo funerale. Se
non ci fosse stato Potter quel giorno ora probabilmente sarei sotto
un ponte >> disse con un sorriso stanco che non gli arrivava
agli occhi.
<< Harry era con te? >>
chiese curiosa Hermione.
<< Lui e Ginny. Gli unici
presenti al funerale di mia madre. >> disse serio, mentre gli
occhi di lei si velavano di pianto.
<< Pochi mesi fa mi hanno
restituito le camere blindate alla Gringott, ma non le proprietà.
Dicono che stanno cercando tracce della presenza di Voldemort. >>
disse tentando di spostare su altro argomento la discussione.
<< Ma sei ancora qui >> gli
fece notare lei.
<< Ho chiesto se potevo restare e
loro hanno accettato. Non dò molto fastidio e loro non danno
fastidio a me. Non credo di essere abbastanza forte per stare da
solo, non ancora >> disse abbassando il capo per il peso di
quella confessione.
Hermione chiuse il rubinetto e gli fece
segno di uscire.
Una volta fuori Draco si asciugò con
un semplice colpo di bacchetta, mentre li si avvolse nel suo
accappatoio scomparendone quasi al interno.
Mentre la guardava tamponarsi i capelli
con un asciugamano si chiese quando avrebbero realmente cominciato a
parlare.
<< Ma siete impazziti? >>
disse Ron guardando allucinato la sorella e il suo migliore amico che
gli impedivano di salire le scale.
Era corso lì avvertito dal Patronus di
Harry che gli annunciava il ritorno di Hermione. Era un anno che non
la vedeva e ora loro gli impedivano di raggiungerla.
<< Sta parlando con Draco. >>
disse semplicemente Ginny alzando le mani.
<< Proprio per questo!
Miseriaccia ma che diavolo vi prende? Lasciarla sola con Malfoy? >>
disse ormai completamente rosso in volto. << Voi vi fidate
troppo di quel tipo! >>
Harry scambiò uno sguardo contrito con
la fidanzata.
Nemmeno lui aveva ben capito perché
doveva lasciare Hermione e Malfoy soli, ma la determinazione di Ginny
lo aveva convinto come sempre, la sua ragazza sapeva quello che
faceva, questo si era risposto Harry. Ora però non si sentiva in
grado di spiegare a Ron il perché e sperava lo facesse lei.
Ginny li guardò esasperata.
Ok non poteva più rimandare, sperò
solo di fare la scelta giusta.
<< Venite di là, vi conviene
sedervi >> Mormorò mentre si avviava verso il salotto, dopo
essersi scambiati uno sguardo stupito i due la seguirono.
Ginny sedeva impettita sulla poltrona
che adorava, mentre suo fratello e il suo fidanzato la guardavano in
attesa che lei iniziasse a parlare. Il problema di Ginny era trovare
le parole adatte per comunicare a quei due una situazione parecchio
ingarbugliata, che suo malgrado aveva scoperto per puro caso quasi
tre anni prima.
<< Hermione e Draco hanno bisogno
di stare soli per chiarire quello che è successo tra loro >>
disse piano senza alzare lo sguardo dalle sue mani intrecciate.
<< Chiarire? >> chiese
Harry stupito.
<< Tra loro? >> gli fece
eco Ron sconvolto.
Hermione, la sua Hermione e Malfoy?
Impossibile. Questo era quello che pensava il rosso. Purtroppo
non sapeva di quanto si sbagliava.
Ginny alzò gli occhi e decise di
concentrarsi su Harry. Lo amava, la rendeva la donna più felice del
mondo e sicuramente avrebbe capito perché aveva coperto l'amica. O
almeno lo sperava.
<< Ricordi la sera che Ron ha
baciato Lavanda? Dopo la partita in sala comune? >> chiese
guardandolo e sperando che capisse.
<< Si Gin. Il nostro sesto anno.
Lo ricordo, ma cosa c'entra? >> disse lui sbigottito.
<< Ricordi cosa avvenne dopo? >>
disse tentando di spronarlo.
<< Hermione corse fuori a
piangere e io la raggiunsi, ma ancora non capisco >> rispose
confuso.
<< Piangeva per me? >>
chiese Ron ma nessuno lo considerò.
<< Poi? >> chiese ancora
Ginny guardandolo intensamente.
<< Poi arrivò Fanny. Silente
voleva vedermi per parlare di Voldemort, dei suoi ricordi. >>
concluse lui inclinando il capo. << Lasciai Hermione in
quell'aula e andai nello studio del preside >>
<< Hermione non rientrò subito
nella torre, anzi non rientrò proprio fino all'alba successiva >>
lo informò lei mentre il ragazzo sollevava entrambe le sopracciglia.
<< Cosa significa che non rientrò
fino al giorno dopo? >> chiese leggermente sconvolto.
<< Quello che ho detto. Non so
cosa avvenne di preciso, questo lo sanno solo loro, ma so che da
quella sera Hermione e Draco iniziarono a vedersi in segreto. >>
disse seria.
<< Come vedersi? >> chiese
Ron al limite del collasso.
<< Sono stati insieme e noi non
lo sapevamo ? >> Chiese invece Harry alterato.
<< All'inizio penso che fosse
solo … beh una cosa fisica, diciamo. Poi però credo che le cose
siano cambiate parecchio. Prima del matrimonio di Bill la trovai a
piangere nel cortile dietro casa. Io sapevo di loro due perché una
volta li avevo visti baciarsi dietro il campo di Quidditch e messa
alle strette Hermione mi aveva confessato che si frequentavano. >>
disse sporgendosi per afferrare la mano del fidanzato seduto di
fronte a lei. Era nervoso, il tremito delle mani ne era la prova. Ma
doveva dirglielo, forse Hermione non avrebbe gradito, ma si era
tenuta quel segreto per troppo tempo.
<< Le chiesi cosa fosse successo
e lei mi disse di avergli dato un ultimatum o lei o Astoria. Malfoy
non aveva risposto e lei se ne era andata. Poi siete partiti e
suppongo non si siano più visti fino al ultima battaglia. >>
concluse guardandolo seria.
La vita di Hermione era affare di
Hermione, tante volte glielo aveva ripetuto in quell'anno in cui lei
era stata lontana, Ginny sperava solo che avesse afferrato il
concetto.
<< Dopo che … quando tutto è
finito, Hermione è scappata via. Non so quanto tempo sia stata via,
ma quando è tornata piangeva. >> mormorò Harry più a se
stesso che agli altri due.
<< Pensi sia andata da lui? >>
Chiese alzando il capo ed incontrando gli occhi che tanto amava, gli
occhi di Ginny Weasley che lo guardavano con dolcezza.
<< Si penso di si >> disse
lei annuendo.
<< Ma aveva baciato me! Stava con
me! Voi … voi credete che sia andata da lui quando stava con me? >>
Chiese Ron sconvolto, aveva assistito con puro sbigottimento al
discorso dei due. Quella consapevolezza però gli lacerò il cuore.
Ginny riportò la sua attenzione sul
fratello. Povero, aveva veramente amato Hermione a modo suo ma non
era mai stato quello giusto, né prima né dopo.
<< Ron ascolta, io non so cosa
sia successo veramente. So che quando Hermione mi parlava di lui i
suoi occhi luccicavano in un modo incredibile. Penso che lo amasse e
forse lo ama ancora. A modo suo ama anche te e forse ci ha anche
provato ad amarti come tu vorresti, ma Ron … lo sai anche tu. Non
funzionava tra voi. Non ha mai funzionato. >> disse lei
accorata.
<< E' rimasta solo un mese, poi
si è volatilizzata, questo non significa provarci Ginny >> le
rispose amareggiato il fratello.
Non voleva indietro Hermione, quello
no. Ora era felicemente fidanzato. Luna era diventata tutto il suo
mondo. La sua stravaganza era il tonico che lo rendeva una persona
migliore. Però l'idea di essere stato usato dalla sua migliore amica
faceva male, parecchio male.
<< Forse se n'è andata anche per
questo >> disse mestamente Harry, non aveva mai veramente
capito perché l'amica se ne era andata così. Lasciando tre misere
righe in cui li informava che andava in Australia a cercare i suoi
genitori. Per un anno intero erano giunte solo due lettere dalla
ragazza. La prima comunicava loro che aveva trovato i genitori, ma
che versavano in pessime condizioni di salute per colpa
dell'incantesimo di memoria che lei stessa gli aveva fatto. La
seconda era di poche settimane prima e comunicava la morte dei
coniugi Granger.
Harry aveva tentato di contattarla più
volte offrendole aiuto e sostengo, ma Hermione non aveva mai risposto
a quelle missive.
I tre rimasero in silenzio avvolti nei
loro pensieri.
POSTO PICCOLO:
Ciao
a tutti! Nuovo delirio della mia mente malata spero che apprezzerete!
Al prossimo fine settimana!
Un bacione Lisa
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L'Antidoto
'Rincontrarsi' Incredibilmente
Noi
HARRY POTTER:
OLTRE LE APPARENZE
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà
di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di
lucro.
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