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<< Cosa? >>
chiesero all'unisono Harry e Draco.
Hermione con gli occhi lucidi tornò
al presente sorridendogli mestamente.
<< Ero incinta. Avevo fatto un
incantesimo per accertarmene. Il mio bambino era stato concepito la
notte della battaglia. Non che avessi dubbi. Non c'era stato nessun
altro dopo di te. Non c'è mai stato nessun altro oltre te >>
disse fissando Draco negli occhi.
Draco sgranò gli occhi. Incinta. Di
lui. Di un bambino suo. Suo figlio. Non sapeva che fare cosa dire,
non sapeva nemmeno più il suo nome in quel momento.
<< Bambino … nostro. Mio e tuo.
Nostro. >> tentò di articolare con ben poco successo mentre
Hermione ormai in lacrime annuiva.
Senza rendersene conto le si gettò ai
piedi e l'abbraccio mentre lei piangendo lo stringeva.
Glielo aveva detto. Era riuscita a
dirglielo e lui non aveva urlato, non era inorridito, non era
scappato. L'aveva abbracciata, in modo goffo e la stringeva forte.
<< Un bambino nostro >>
continuava a mormorare col volto affondato nel suo ventre.
Harry era rimasto di sasso. Hermione
era scappata perché era incinta, incinta di Malfoy peraltro.
L'unica razionale come sempre rimaneva
Ginny, che nonostante stesse a sua volta piangendo, non riuscì
nuovamente a trattenersi.
<< Ma il bambino? Hermione dov'è?
Com'è? Quando è nato? È un maschio o una femmina? >> disse
frenetica.
Hermione si scostò leggermente da
Draco, che rinsavito dalle domande dell'amica, la guardava ansioso.
<< E' un maschio, è nato il 4
febbraio. Sano e forte. Pesava circa tre chili e mezzo. L'ho chiamato
Leo >> disse asciugandosi le lacrime, parlare di suo figlio la
rendeva sempre immensamente felice.
<< Ora è con Andromeda e Teddy.
L'ho lasciato da lei mentre venivo a parlare con voi. >> disse
all'amica.
<< Leo? >> sussurrò Draco
guardandola con gli occhi lucidi. Aveva un figlio di pochi mesi. Che
stava bene, che era nato e cresciuto senza che lui lo sapesse, ma al
momento poteva sorvolare sulla cosa tanta era la felicità.
<< Sì ho pensato di continuare
la tradizione dei Black dandogli però un tocco di Grifondoro >>
disse lei sorridente e facendo ridere Ginny.
<< Hermione perché non mi hai
detto nulla? >> quella domanda inaspettatamente venne da Harry.
La ragazza riportò lo sguardo in
quello sgomento del suo migliore amico. Era quella la reazione che
temeva. Il rifiuto.
<< Harry io... avevo paura. Non
sapevo cosa avreste detto, cosa avreste pensato. In quel momento
volevo solo mia madre. Scusami, ma non sono riuscita a dirtelo. Non
l'ho detto a nessuno. Sono scappata con il mio segreto. >>
disse mogia.
<< Io ti avrei capito, io avrei
potuto aiutarti, io … >> disse Harry affranto.
<< Harry lo so, ora forse mi
comporterei in maniera diversa. In quel momento ero solo spaventata a
morte. Non sapevo cosa fare. >> disse lei sperando che la
capisse.
<< Avresti dovuto dirlo. Se non a
me, almeno a loro. >> convenne Draco, mentre lei lo guardava e
ricominciava a piangere. << Hai fatto la scelta più difficile
e l'hai fatta da sola, come sempre. >> disse il ragazzo
scuotendo la testa.
<< Tu stavi ancora con Astoria,
cosa avrei dovuto fare? Venire da te e dirti: guarda scusa ma
evidentemente abbiamo commesso un errore, stai per avere un figlio da
me? Draco ragiona, come potevo farlo? >> disse piangendo.
<< No, diamine no. Io non stavo
con Astoria. Io volevo te, ho sempre voluto te. Non mi hai mai
lasciato il tempo di fare le cose. Non mi hai mai lascito i miei
tempi. Non sai aspettare i tempi degli altri Hermione. Tu decidi per
tutti. Sempre. >> la redarguì Draco, non voleva arrabbiarsi,
non ora e non con lei. Ma quella era stata l'ennesima goccia. Lei
andava sempre troppo veloce. Non si fermava mai un momento. Gli aveva
negato la gioia di veder crescere quel figlio nella sua pancia, la
gioia di essere lì nel momento in cui veniva al mondo. Tutto perché
non aveva avuto la pazienza di lasciargli fare le cose a suo modo.
<< Io … io >> Hermione
non sapeva più cosa dire, si sentiva in colpa, per tutto.
<< Ha ragione Malfoy Herm. Hai
sbagliato. >> disse seriamente Harry.
<< Finitela. Ha sbagliato ok,
succede a tutti. Forse lei ha fatto uno sbaglio un po' più grave, ma
era sconvolta lo volete capire o no? Incinta a diciott'anni di un
ragazzo che credi che nemmeno ti voglia. Fate presto ad accusarla
voi. Voi non sapete come si è sentita. >> disse Ginny correndo
ad abbracciarla e scansando di mala grazia Draco.
<< Adesso è qui. Sono qui.
Questo è importate. Ha vinto le sue paure, ha messo al mondo un
figlio senza l'aiuto di nessuno. Fossi in voi gioirei non le farei il
terzo grado. >> continuò Ginny guardandoli male. << Ora
sta a voi scegliere cosa fare. Accettare e perdonare o continuare a
recriminare su scelte passate. Io voglio conoscere il mio nipotino.
>> disse entusiasta guardando Hermione che le sorrise grata.
Per poi tornare a guardare Draco.
<< D – Draco sono tornata
perché ho capito di aver sbagliato. Non potevo negare a te e a Leo
la possibilità di conoscervi. Io … se tu non vuoi più me lo
capisco, ma vorrei che conoscessi tuo figlio. Lui non deve pagare per
i miei errori, lo ha già fatto fin troppo >> disse seria
guardandolo fisso negli occhi.
Draco era arrabbiato, sconvolto,
felice, impaziente. Era tante cose tutte insieme. Ci mise un po' ad
assimilare le sue parole. Hermione però decise che aveva ragione,
che doveva lasciargli facoltà di decidere, che doveva rispettare i
suoi tempi cosa che forse non aveva mai fatto.
<< Non devi decidere ora se non
te la senti. Prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono tornata per
restare. >> gli disse alzandosi. << Lo stesso vale anche
per te Harry. >> disse guardando finalmente l'amico.
Ginny si alzò con lei e stessa cosa
fece Harry.
Draco ancora inginocchiato nel mezzo
del salotto tentava di capire cosa doveva fare, cosa voleva fare.
Nessuno si mosse per alcuni momenti,
poi Hermione decise che era ora di tornare da suo figlio, loro
sapevano dov'era se avessero voluto l'avrebbero raggiunta.
<< Ora io vado da Leo >>
disse avviandosi alla porta, prontamente seguita da Gin e Harry che
esclamarono insieme << Veniamo con te. >> mentre Draco
era ancora immobile.
Suo figlio, Salazar, l'unica donna che
avesse mai amato gli aveva dato un figlio. Ancora non riusciva a
capacitarsi della cosa. Aveva diciannove anni ed un figlio. Leo.
Chissà com'era, a chi assomigliava. L'idea di quel piccolo bambino,
nato dall'amore che provava per Hermione lo riscosse. Lui voleva quel
bambino, voleva il bambino e voleva Hermione, voleva che fossero una
famiglia.
Una famiglia felice, come forse non lo
era stata nemmeno la sua, troppo chiusa in pregiudizi ed etichetta.
<< Hermione aspetta >>
disse con filo di voce, ma ben udibile nel silenzio della casa.
La ragazza si immobilizzò a pochi
passi dalla porta. Terrorizzata da quanto stava per udire.
<< Aspetta un attimo, ti prego >>
disse Draco a voce più alta alzandosi finalmente in piedi.
Hermione non si muoveva, così Ginny la
spinse letteralmente verso il salotto premurandosi di trattenere
Harry oltre la soglia.
La ragazza titubante avanzò di un
passo verso di lui, gli occhi bassi, le mani che nervosamente si
intrecciavano tra loro.
<< Hai detto … > la voce non
ne voleva sapere di uscire, tanto era lo sconvolgimento che provava
Draco in quel momento. Si schiarì la gola. << Hai detto che
sei tornata perché io conoscessi … il bambino. Leo. Nostro figlio.
>> disse deglutendo a vuoto, era ancora abbastanza stordito.
Hermione annuì decidendo finalmente di
guardarlo.
<< Questo significa che … che
tu non vuoi più me? >> chiese a disagio ed Hermione ricominciò
a piangere.
Scuotendo la testa per liberarsi delle
lacrime provò a parlare, anche se era tremendamente difficile in
quel momento.
<< Io ti amo. Non ho mai smesso
di amarti, mai. So che quello che ho fatto può aver cambiato i tuoi
sentimenti nei miei confronti e sono pronta a rispettare ogni tua
decisione. >> disse con la voce rotta dal pianto.
A Draco bastarono solo pochi passi per
raggiungerla e stringerla tra le braccia.
<< Ti amo >> le disse
cercando le sue labbra, << Ti amo, sono arrabbiato per quello
che mi hai fatto, che ci hai fatto, ma ti amo. Nulla cambierà mai
quello che provo per te. Nulla. >> disse prima di baciarla con
nuova passione. Erano di nuovo loro, di nuovo insieme e ora sarebbero
stati una famiglia.
Quando si staccarono piangevano
entrambi, si sorrisero stretti l'uno tra le braccia dell'altro.
<< Voglio vederlo, voglio
conoscerlo. Voglio … Hermione voglio sposarti. Voglio che
diventiamo una vera famiglia. >> le disse commosso.
<< Se rimaniamo insieme saremo
una famiglia >>* disse lei con le lacrime agli occhi e la voce
piena di felicità.
*Piccolo omaggio a Jovanotti ed a una
delle più belle canzoni che a scritto o almeno io la penso così ^^
POSTO PICCOLO:
Ciao!!!
è finita anche questa storia e anche stavolta finisce
così, lasciando alla vostra fantasia il futuro di questa nuova
famiglia.
Scusate
se non ho risposto alle recensioni, lo farò nei prossimi giorni,
purtroppo ho avuto una settimana di fuoco e anche questo aggiornamento
è al volo, ma era l'ultimo e ve lo dovevo.
Grazie a tutti quelli che hanno commentato e che hanno letto.
Grazie di cuore!
Un bacione Lisa
PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ:
TWILIGTH:
L'Antidoto
'Rincontrarsi' Incredibilmente
Noi
HARRY POTTER:
OLTRE LE APPARENZE
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà
di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di
lucro.
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