From Ireland, with love.

di Isabassa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO.

 

 

Le undici e mezza di una notte di inizio giugno. Una ragazza che con le cuffiette alle orecchie ascolta musica seduta vicino alla finestra della camera da letto e osserva attentamente il paesaggio esterno, illuminato sporadicamente da alcuni lampi in lontananza. La pioggia sbatte violentemente contro la finestra e Selene ogni tanto si distrae osservando i rigagnoli d’acqua che le varie goccioline formano sul vetro. E’ in Irlanda da solo dodici ore e già sente la mancanza di casa. Sarà la pioggia, saranno le canzoni deprimenti che compongono la sua playlist sull’iPod, sta di fatto che la nostalgia è tanta e uno strano quanto grande nodo si crea nella gola di Selene, facendola deglutire a fatica.

Osservando le foglie del grande albero della casa di fronte che vengono percosse senza pietà dalla pioggia scrosciante, la ragazza rievoca tutti gli avvenimenti di quella lunghissima giornata che aveva dato inizio alla sua vacanza-studio: i saluti all’aeroporto, il volo interminabile, l’arrivo a Dublino. Qui aveva incontrato per la prima volta la coppia di vecchietti che l’avrebbe ospitata per quasi quattro mesi: una donna dai lunghi capelli bianchi raccolti in una treccia, con lineamenti dolci e grandi occhi azzurri, un nasino all’insù sulla cui estremità erano appoggiati un paio di occhiali da vista dalla montatura sottile e rughe che le solcavano la fronte alta teneva per mano un uomo grassottello, con un viso paffuto, gli occhi verdi e pochi capelli rossicci. Entrambi la stavano attendendo all’entrata dell’aeroporto muniti di ombrelli, pronti per affrontare tutta quell’acqua che scendeva inesorabile dal cielo coperto da nuvoloni scuri. Si erano rivelati da subito simpatici e loquaci, conquistando immediatamente la simpatia di Selene.

Dopo un lungo viaggio in macchina finalmente erano giunti a destinazione: Mullingar, piccola cittadina nell’entroterra irlandese. La casa dei signori Flitwick si trovava abbastanza lontano dal centro cittadino e poiché il signore Flitwick aveva deciso di fare il giro turistico della città, Selene aveva avuto modo di scorgere la scuola dove avrebbe frequentato a partire dal giorno seguente i corsi di inglese, la piazza principale, la biblioteca, una chiesa, qualche parchetto.

Il pomeriggio era passato in fretta tra telefonate ed e-mail da spedire, così come la serata, e dopo aver dato la buonanotte ai due irlandesi la ragazza era salita nella camera da letto.

Sospira. Si alza e si avvicina al suo borsone per estrarre la sua reflex, intenzionata a scattare qualche foto a quel temporale maestoso che si stava scatenando all’esterno. La fotografia è la sua più grande passione e la macchina fotografica è una delle sue più care amiche. Secondo la ragazza la vita era costituita da attimi densi di emozioni e le fotografie permettevano di lasciare tracce indelebili di questi momenti. Impugna la macchina saldamente, sistema otturatore, diaframma e messa a fuoco. E’ pronta. E poi ecco, un attimo: un lampo squarcia il cielo irlandese illuminando tutto il paesaggio. Selene prontamente schiaccia il pulsante di scatto. Click. Attende ansiosamente che il display della sua reflex riveli ciò che aveva immortalato. Secondi che sembrano eterni. Un fascio di luce investe il viso della ragazza, rivelando la fotografia appena scattata: una venatura che trapassa il cielo toccando la terra mette in luce case ed alberi, creando una visione spettacolare ma al contempo spaventosa. Selene sorride, soddisfatta della sua opera.

Sì, la vita è fatta di attimi indimenticabili.

Ripone la macchina fotografica nella sua custodia e si avvicina per l’ennesima volta alla finestra, inspirando a pieni polmoni. Guarda il display dell’iPod. L’una meno venti di notte. Stoppa la musica e si infila sotto le coperte: è ora di andare a dormire.

La stanchezza è tanta, e in men che non si dica Selene cade in un sonno profondo, senza sogni.

 

 

MY CORNER

Eccomi qua con l’ennesima storia (odiatemi :3)

Non c’è molto da dire, essendo il prologo ho deciso di presentare solamente la protagonista femminile, nel primo capitolo introdurrò pure il vecchio Horan ;)

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo!

Se qualcuno volesse contattarmi mi trova:

FB (http://www.facebook.com/isabella.parutto)

Twitter (https://twitter.com/#!/IsabellaParutto)

 

Auto-pubblicità
Link dell’altra ff che sto scrivendo, dove il protagonista è Harry (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=950162&i=1)

OS song-fic con Liam (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1057973&i=1)               

 

P.S. Se volete, potete lasciarmi il link delle vostre storie o di storie che vi piaciono particolarmente, prometto che mi ritaglierò un po’ di tempo per passare a leggerle e magari recensirle! :3

Bacibaci, Isa.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


CAPITOLO 1

 

Il trillo fastidioso della sveglia penetra nelle orecchie di Selene che è costretta ad alzarsi per fermare quel suono infernale. La ragazza cerca di leggere l’ora sull’orologio; sono le sette del mattino.

Svogliatamente scende in cucina, dove trova la signora Flitwick che mentre cucina dei pancakes le dà il buongiorno. Selene ricambia il saluto e inizia a discorrere con la donna mentre si scalda un po’ di latte. Terminata in fretta la colazione, la ragazza sale in camera da letto per prepararsi al suo primo giorno di lezioni. Apre l’armadio per cercare un paio di jeans e una maglietta da indossare. Indugia un attimo sulla sua figura riflessa nello specchio che copre la parte interna dell’anta, percorrendo con sguardo attento ogni centimetro quadrato del suo corpo: lo specchio mostra una ragazza abbastanza bassa ed esile, dai lunghi capelli castani e con due occhioni verdi, un piccolo nasino ricoperto da lentiggini e delle labbra sottili. Selene odia il suo corpo. Si ritiene troppo grassa, troppo bassa ma soprattutto odia i suoi lineamenti e le sue guanciotte così paffute che le danno un’aria bambinesca, troppo bambinesca per i suoi gusti. Sospira affranta, infila velocemente jeans e maglietta e corre in bagno per finire di sistemarsi. Lava i denti, pettina i capelli e allunga un poco le ciglia con l’ausilio del mascara. Ritorna così in camera, indossa una felpa e afferra lo zaino. Scende in salotto e saluta i due anziani, che le raccomandano prudenza e le augurano una buona giornata.

Selene si chiude la porta d’entrata alle spalle e inspira l’aria fredda di prima mattina che le pizzica la gola. Guarda il cielo, constatando che i nuvoloni e i lampi della notte precedente hanno lasciato spazio ad un timido sole. La ragazza monta sulla sella della bicicletta che la signora Flitwick le ha gentilmente imprestato e inizia a pedalare verso il centro città. Non impiega molto a raggiungerlo e fortunatamente trova subito la scuola dove si sarebbero tenuti i corsi. Lo spiazzo di fronte a quest’ultima è gremito di ragazzi di tutte le nazionalità, anche loro lì per perfezionare il loro inglese. Selene si avvia silenziosa all’interno dell’edificio e si dirige in segreteria per avere il foglio con gli orari delle lezioni. Raggiunge infine la sua classe e si siede all’ultimo banco sulla destra, vicino a una grande finestra che dà sul cortile interno della scuola. Attende trepidante il suono della campanella, e appena quest’ultima scatta, un’orda di ragazzi entra nella classe facendo un gran baccano. La ragazza sorride a quello spettacolo, ma il sorriso scompare immediatamente all’arrivo del professore: un uomo alto, ingobbito, occhi neri e naso aquilino, un’espressione truce dipinta in volto. Cala immediatamente un silenzio surreale in classe, inquinato solo dal ticchettio del grande orologio appeso al muro sopra la lavagna. Il prof si siede alla cattedra e inizia a fare l’appello. Finito di leggere l’elenco dei nomi di tutti quei ragazzi, l’uomo si presenta, dicendo loro di essere l’insegnate di inglese, ovvero l’unico professore che avrebbe tenuto lezione in quella classe. Si sollevano lamentele sommesse e sbuffi di disappunto, subito messi a tacere dal professore.

Dopo cinque ore di grammatica inglese, finalmente le lezioni della giornata terminano e tutti gli studenti si riversano fuori dall’edificio. Selene prende la bici e ritorna a casa in fretta. Appena arrivata a destinazione si lancia letteralmente sul frigorifero per poter prendere qualcosa da mangiare. Appoggia la mano sulla maniglia, apre il frigorifero ma un post-it attaccato su quest’ultimo attira l’attenzione della ragazza. Afferra il foglietto e legge velocemente il testo:

 

“Ciao Selene! Spero sia andato bene il tuo primo giorno di scuola! Io e Bob siamo dovuti uscire per una commissione urgente, saremo a casa non più tardi delle sette! In frigo trovi un po’ di pasta già pronta, basta scaldarla.
A dopo, Ruth.”

 

La ragazza prende il pentolino dove era conservata la pasta e si prepara velocemente il pranzo. Dopo aver mangiato decide di approfittare della bella giornata per fare un giretto nei dintorni e così, afferrati la sua adorata macchina fotografica e l’iPod, esce di casa. Inizia a passeggiare molto lentamente, osservando con attenzione le case che la circondano: nonostante fosse fuori città, quel quartiere era molto curato e sobrio, lo trova molto accogliente. Dopo una ventina di case svolta a destra e si imbatte in un parchetto acquatico. Sorride e si addentra, pronta a scattare delle foto a quella natura incontaminata. Abbassa il volume della musica, timorosa di disturbare quell’atmosfera surreale e beandosi del canto degli uccellini che si divertivano a svolazzare da un ramo all’altro.

Inizia a fotografare alberi, fiori, foglie, animali, il piccolo laghetto. Scorge improvvisamente un piccolo chioschetto lì vicino, e dopo i borbottii di protesta da parte del suo stomaco, decide di avviarsi per prendere un frappé. Si siede su uno sgabello vicino al bancone e attende pazientemente che una cameriera finisca di prendere le ordinazioni al tavolino per poter chiedere di essere servita. Si guarda intorno distrattamente, assorta dalla melodia che ancora sta riproducendo il suo iPod.

“Ciao!”

Una voce squillante alle sue spalle la fa sobbalzare. Si gira e nota un ragazzo sorridente dietro il bancone. Lo squadra da capo a piedi: aveva di fronte un biondino alto e asciutto con grandi occhi azzurri, limpidi come il cielo di quella giornata, e un bellissimo sorriso. Quel sorriso sghembo che l’ha trapassata da parte a parte. Selene sente il cuore in gola, ma non sa se a causa dello spavento o di quel sorriso. Il ragazzo riprende, grattandosi una guancia in evidente imbarazzo “Scusami, non volevo spaventarti..Posso portarti qualcosa?”

Selene nuota per un paio di secondi che sembrano interminabili nei suoi occhi azzurri, per poi ridestarsi e rispondere “Scusami tu, ero sovrappensiero e non mi sono accorta della tua presenza. Comunque vorrei prendere un frappé alla fragola, per piacere” Il ragazzo si apre in un sorriso smagliante e si volta, per andare a preparare ciò che Selene aveva chiesto. La ragazza tamburella distrattamente le dita sulla superficie marmorea del bancone e in pochi minuti vede ricomparire il biondo che le porge il frappé. Lei sorride e lo ringrazia, iniziando a sorseggiarlo. Il ragazzo, dopo qualche tentennamento, dice “Hai uno strano accento, da dove vieni?” Selene arrossisce un po’, dispiaciuta che la sua cadenza sia così riconoscibile “Vengo dall’Italia, sono qui per una vacanza-studio”

Il ragazzo sorride, per l’ennesima volta, esclamando “Ah, l’Italia.. Che paese fantastico! Ma soprattutto, che cucina fantastica!!” Selene ridacchia “Già, da noi non si mangia male..”

“Comunque piacere, io sono Niall” dice il biondo, allungando la mano in direzione della ragazza, che rimane spiazzata. Lo è lo stesso Niall, constatando di non essere mai stato un tipo così intraprendente. Ma quella ragazza è speciale, e vuole conoscerla a tutti i costi. Selene finalmente afferra la mano morbida del ragazzo e risponde “Piacere mio Niall, mi chiamo Selene”.

Il biondo freme leggermente al contatto con la manina piccola e calda della ragazza. Sorride, ancora. Non può farne a meno. Di questo passo gli sarebbe venuta certamente una paralisi facciale. La ragazza controlla l’ora sul display del cellulare. Le 17.38. E’ ora di tornare a casa. Si alza di malavoglia dallo sgabello, estrae dal portafoglio qualche moneta per pagare il frappé e saluta Niall “E’ stato un piacere conoscerti Niall, ma ora devo proprio scappare”

“Piacere tutto mio Selene, spero verrai a trovarmi ancora!”

“Certo, ritornerò!”

E si salutano così, con la speranza di rivedersi il più presto possibile.

 


 

 

 

MY CORNER

 

Here I am :3

Come vi sembra il primo capitolo? Sono curiosa di leggere le vostre impressioni! :)

Prometto che appena posso aggiorno la ff di Harry, ora sono proprio di fretta D:

Linkatemi qualche bella storia, ho voglia di leggerne un po’ (:

Al prossimo aggiornamento!

Isa.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


CAPITOLO 2

 

E’ già trascorsa una settimana in terra irlandese per Selene.

Sono stati sette giorni impegnativi e pesanti.

Selene e Niall non si erano più visti perché la ragazza era troppo impegnata ma soprattutto perché non voleva sembrare troppo ossessiva, anche se quel biondino le mancava.

Quel mercoledì la ragazza, dopo aver seguito i corsi d’inglese mattutini, si avvia a piedi verso casa. Dopo non molto però inizia a piovere e la ragazza cerca di coprirsi la testa alla bell’e meglio con la tracolla. Purtroppo la pioggia diventa sempre più scrosciante e Selene decide di passare nel bar dove lavora Niall per trovare un riparo contro quel forte acquazzone. Dopo aver corso attraverso il parco per raggiungere il chioschetto, Selene apre la porta e si guarda intorno: il locale è semi-deserto, talmente silenzioso che è udibile la pioggia che continua a cadere imperterrita all’esterno. La ragazza si avvicina a un tavolino vicino alla vetrata del locale e ci si siede, attendendo impaziente l’arrivo dell’irlandese. Dopo non molto la sua chioma bionda fa capolino da una porta che dà sul retro del bar e il ragazzo appena alza lo sguardo scorge Selene seduta a un tavolino mentre guarda la pioggia scrosciante, con i lunghi capelli bagnati e con le sopracciglia aggrottate. Sorride a quella vista, paragonando involontariamente la ragazza a un piccolo pulcino. Le si avvicina e la saluta calorosamente. Selene appena incontra il sorriso del ragazzo è pervasa da uno strano calore che scaccia tutti i fastidiosi brividi procurati dagli indumenti completamente zuppi.

“Hai deciso di farti un bagno nel laghetto?!” Dice Niall scoppiando a ridere all’espressione corrucciata della ragazza che prontamente risponde “Hahahaha. No, semplicemente non sono abituata a queste variazioni atmosferiche così maledettamente repentine..Accidenti, questa mattina c’era il sole ed ora si sta scatenando il diluvio universale!”

Niall continua a ridere convulsamente, procurandosi qualche eloquente occhiataccia da parte di Selene.

Quando il biondo riesce a riprender fiato e a respirare regolarmente, asciugandosi alcune lacrime sfuggite a causa delle grosse risate, chiede “Cosa posso portarle, mademoiselle?”

“Un toast e una coca, grazie”

Niall scappa a preparare l’ordinazione e Selene posa per l’ennesima volta lo sguardo sul parchetto. La pioggia non sembra aver intenzione di smettere. Un brivido di freddo attraversa la schiena della ragazza, che inizia a tremare leggermente. Sta morendo di freddo.

Dopo una decina di minuti Niall ritorna sorridente con in mano toast e coca, appoggia il tutto sul tavolino e si siede di fronte alla ragazza. Selene addenta affamata il toast, mentre Niall la osserva attentamente, felice di vedere una ragazza che mangia con gusto. Senza rendersene conto inizia a fissarla, e Selene si sente leggermente in imbarazzo, così inizia a parlare, giusto per ridestare il biondo incantato.

“Allora, che mi racconti?Che hai fatto di bello questa settimana?”

Niall si risveglia, scuote la testa e risponde “Bah, niente di che..Lavoro, allenamenti, lavoro, partita..”

“Che sport fai?”
“Gioco a calcio!”

Selene sorride, mentre beve un sorso di coca

“E tu invece, cosa mi racconti della tua prima settimana in Irlanda?”

“Eccetto il tempo” Niall sghignazza “mi piace tantissimo l’Irlanda! I signori che mi ospitano sono veramente gentili, le lezioni sono interessanti e qui ci sono così tante belle cose da fotografare!”

“Da quanto fotografi?”

“Già da piccola mi divertivo a usare le macchine fotografiche giocattolo, ma la mia prima macchina fotografica professionale l’ho avuta a 13 anni”
“Ah..” Niall si gratta una guancia imbarazzato, non riuscendo a far proseguire il discorso. Nota che Selene è scossa da tremori sempre più forti e le chiede “Tutto okay? Hai freddo?”

“Tutto apposto, questi vestiti bagnati mi danno un po’ fastidio però..”

Niall si alza prontamente e si avvia verso il bancone del bar per afferrare una felpa rossa. La porge a Selene, che lo ringrazia riconoscente e la infila velocemente.
“Va meglio?”
“Molto meglio, grazie” Sorride riconoscente la ragazza.

I due continuano a parlare del più e del meno, iniziando a conoscersi un po’ meglio: Selene scopre che Niall ama molto suonare la chitarra e cantare, che mangia quantità industriali di schifezze senza ingrassare di un etto e che lavora in questo bar perché vuole racimolare un po’ di soldi per sistemare il vecchio pick-up che suo padre gli aveva regalato l’anno precedente per il suo diciassettesimo compleanno. Dal canto suo Niall scopre in Selene una ragazza solare quanto insicura, ricca di passioni e di ideali, una sognatrice.

Si fanno le cinque del pomeriggio, e la pioggia non ha intenzione di fermarsi. Selene sospira e si alza, avviandosi verso la cassa per pagare. Niall la segue e chiede retoricamente “Non vorrai mica andare a casa a piedi!? Sta ancora diluviando!”

“Beh, ti ho infastidito abbastanza oggi, costringendoti a far spola tra me e i clienti da servire! Ora tolgo finalmente il disturbo” Sorride poco convinta Selene.

Niall getta uno sguardo veloce all’orologio appeso vicino alla porta d’entrata del locale e soggiunge “Se aspetti ancora un quarto d’ora ti accompagno io a casa in macchina, il mio turno è quasi finito”

La ragazza declina l’offerta “Ti ho infastidito abbastanza oggi, non voglio disturbarti ancora!”
“Insisto!”

Selene cede, persuasa dalla risolutezza di Niall: in fondo non l’alletta l’idea di farsi di nuovo il bagno per raggiungere casa.

Non appena il biondino sistema le ultime cose, afferra la mano di Selene e la conduce nel retro del locale, dove si trova parcheggiato un pick-up arrugginito e alquanto malandato: Cherry, la fantomatica vettura che rendeva Niall così orgoglioso.

Salgono in macchina e, dopo aver dato le essenziali indicazioni stradali, Selene si sistema per bene sul sedile dell’auto dopo aver allacciato la cintura di sicurezza.

Il silenzio è pesante e Niall decide di accendere la radio per rilassarsi un po’. Inizia a canticchiare la canzone che sta passando e lancia furtive occhiate alla bruna, che muove distrattamente la testa, seguendo il ritmo della musica. Quella ragazza era un arcano, e Niall era sempre più incuriosito: non aveva mai incontrato una ragazza che lo affascinasse così tanto.

Ritorna a guardare la strada, fermandosi ad un incrocio. Si guarda intorno, cercando di orientarsi (impresa assai ardua con tutta quell’acqua che rendeva meno chiara la visuale).

Notandolo in difficoltà, Selene indica a Niall la strada alla loro destra con un cenno del capo, facendogli intendere di imboccare quella via. Il biondo sorride imbarazzato e segue l’indicazione della ragazza, per poi fermarsi a non più di cinquecento metri di distanza, davanti a una sobria ed elegante casa bianca. Selene slaccia la cintura, si avvicina a Niall lasciandogli un bacio sulla guancia facendolo arrossire un po’, lo saluta e dopo esser scesa dalla macchina corre sotto la veranda di casa sua, aprendo velocemente il portone d’entrata.

Niall aspetta che la porta si richiuda per ingranare la marcia e ripartire per dirigersi a casa, con un sorriso ebete stampato in viso.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

 

Selene chiude la porta di casa e sospira. Si dirige in cucina, dove trova i signori Flitwick che si bevono del tè. Li saluta velocemente e allo stesso modo sale in camera sua. Recupera qualche vestito asciutto e si dirige in bagno per potersi fare una bella doccia calda. Si sfila la felpa, e solo in quel momento ricorda che è di Niall. Inspira il profumo di quell’indumento e sorride, riconoscendo una fragranza fresca e delicata.

Entra nel box e si lava velocemente, per poi acchiappare un asciugamano ed asciugarsi per bene.

Infilati un paio di pantaloncini e una maglietta, si asciuga pazientemente i capelli.

Scende in salotto e si accomoda sul divano, vicino al signor Flitwick, intento a guardare una partita di calcio.

“Allora ragazza, come sta andando a scuola?”

Selene scuote la testa sconsolata  e risponde “Non male, anche se i miei compagni non sono molto simpatici”

Selene infatti aveva cercato di legare con qualche ragazzo, ma l’unica persona con cui era riuscita a stringere amicizia è la sua compagna di banco, Sarah, una spagnola vivace e iperattiva.

L’uomo annuisce, e così il breve discorso termina. Selene inizia a seguire la partita con non molto interesse. Dopo poco decide di prendere il pc per mandare un po’ di mail ad amici e parenti: si risiede sul divano, accende il computer, si collega ad internet. Entra nella sua casella di posta elettronica e inizia a leggere alcuni messaggi. Risponde velocemente a tutti per poi scrivere una lunga e dettagliata mail alla madre: racconta della scuola, dei signori Flitwick, di Niall e di Sarah, la informa addirittura di tutta la pioggia che cade a Mullingar.

Dopo aver inviato la mail, spegne il computer e lo riporta in camera.

Infilato il portatile nella custodia, la ragazza si sofferma ad osservare il grande pino piantato nel giardino vicino alla sua finestra. Nota degli uccellini che saltellano da un ramoscello all’altro cinguettando allegramente. Osserva il loro percorso, scoprendo un piccolo nido ben nascosto dove i due animaletti si rifugiano. Viene distratta dalla voce squillante della signora Ruth che le comunica che la cena è pronta.

Si siede alla tavola apparecchiata e stracolma di cibo. Inizia a parlare con i due anziani e tra un boccone e l’altro scopre che i due hanno un figlio ormai trentenne che lavora a Dublino, sposato e con due piccoli gemellini. Selene scorge uno strano luccichio negli occhi delle signora mentre parla dei suoi nipotini e l’orgoglio malcelato del signore quando parla della carriera del figlio.

Si chiede se anche lei tra una ventina d’anni potrà essere motivo di orgoglio e di vanto per i suoi genitori. Si ritrova a fantasticare sul suo futuro, immaginandosi una mamma molto impegnata per badare ai figlioletti troppo vivaci e che si ritrova alla sera sul divano o in cucina, in compagnia del marito a raccontarsi vicendevolmente la giornata appena trascorsa.

Quella domenica Selene viene svegliata da un raggio di sole che attraversa la stanza fino a posarsi sul cuscino, poco distante dalla ragazza. Selene si alza controvoglia e ciabatta fino in cucina per poter fare colazione. Getta un’occhiata fugace all’orologio sulla mensola in cucina per constatare che sono appena le sette di mattina. Non appena inizia a imburrare un po’ di pane sente dei passi che si avvicinano e dopo poco fa la sua comparsa la signora Ruth.

“Buongiorno cara! Dormito bene?”
“Salve signora..Sì, ho dormito proprio bene stanotte, anche se oggi il sole ha deciso di disturbarmi facendomi alzare a quest’ora di domenica, l’unico giorno in cui potrei dormire fino a tardi!”

La donna ridacchia per poi chiedere “Senti Selene, io oggi vado a messa e sarei molto contenta se venissi anche tu. Ti va?”

Per Selene questa non è una proposta assai allettante ma annuisce aggiungendo

“Certo signora, ci vengo volentieri!”

La donna sorride soddisfatta

“Bene, sii pronta per le dieci”

Selene finisce di mangiare silenziosamente e dopo aver riposto le posate nel lavabo si dirige in camera per prepararsi.

Infilati un paio di jeans scuri, una maglietta bianca e un maglioncino, la ragazza scende in salotto per fare un po’ di zapping.

Sintonizza la tv su un programma musicale e inizia ad ascoltare le canzoni mandate in onda.

Selene ha sempre adorato la musica. Il suo iPod, insieme alla sua macchina fotografica, è il suo più grande amico e compagno d’avventure. La ragazza si stupisce di quanto una semplice canzone riesca a rievocare emozioni ed avvenimenti: ogni evento della sua vita è legato ad una canzone in modo indissolubile, tanto che riascoltandola la ragazza rivive ciò che le è successo.
La sua vita è un film la cui colonna sonora è una tra le più stravaganti possibili: si passa dalle canzoni spensierate a quelle strappalacrime, a quelle volgari, a quelle commerciali. Ognuna col proprio significato. Selene è stata sempre un’attenta osservatrice e questo l’ha aiutata non solo nella fotografia, dove l’attenzione ai particolari fa la differenza, ma anche a leggere tra le righe la frasi delle sue canzoni, ricavandone significati del tutto personali.

Persa in questi pensieri la ragazza non si accorge che la signora Flitwick sta cercando di attirare la sua attenzione. Solo con un tocco delicato sulla spalla la ragazza si ridesta e si scusa.

“Sono ormai le dieci, è meglio avviarci”

Le due donne si incamminano silenziosamente verso il centro città e dopo una ventina di minuti raggiungono la chiesa. Prendono posto e aspettano pazientemente l’inizio della funzione. Mentre la signora chiacchiera con qualche altra anziana, Selene si guarda intorno osservando gli affreschi variopinti di quella chiesa. La messa inizia e Selene segue svogliatamente ciò che dice il parroco, trovando più interessante contare le tante candele situate nei vari altari.

Finita la funzione le due parlottando ritornano a casa dove le attende il signor Flitwick.

Al loro arrivo la ragazza si dirige in cucina e si mette ai fornelli per preparare gli spaghetti alla carbonara. Dopo aver pranzato e lavato i piatti Selene, approfittando del sole che si stagliava alto nel cielo, decide di andare in giardino a leggere un po’. Afferrato il libro la ragazza esce di casa e si siede all’ombra del grande pino.

Ad un certo punto sente qualcuno tossire, con il chiaro intento di attirare la sua attenzione: alza lo sguardo e nota con piacere che Niall si sta avvicinando a lei. Dopo averlo salutato gli chiede curiosa e sorpresa allo stesso tempo

“Cosa ci fai qui?”

Niall si gratta la nuca in imbarazzo e risponde

“Niente, volevo chiederti se avessi voglia di venire a vedere la nostra partita al campo.” Visto lo sguardo attonito della ragazza si affretta ad aggiungere “Ti avrei mandato un messaggio, ma non ho il tuo numero di telefono” desiderando che si aprisse una voragine sotto i suoi piedi e che lo inghiottisse immediatamente.

Selene, intenerita e lusingata da questo invito, si alza velocemente da terra e dice “Aspettami qua, salgo a prendere la macchina fotografica e torno”.

Non lascia nemmeno al biondo il tempo per risponderle che già è entrata in casa, diretta in camera sua. Afferra macchina fotografica e borsa e si dirige verso le scale. Prima di uscire dalla stanza si sofferma davanti allo specchio per osservarsi. Cerca di sorridere a quella figura, ma ciò che vede è una smorfia. Scrolla le spalle e scende di sotto, salutando velocemente la signora Ruth e chiudendosi la porta alle spalle. Niall le sorride e si avvia verso il vecchio pick‑up. Saliti a bordo, Selene chiede al ragazzo “Puoi darmi il tuo cellulare per piacere?”

Niall sfila il telefono dalla tasca dei jeans e glielo porge.

Selene lo sblocca e inizia a digitare velocemente dei numeri.

Dopo aver finito di smanettare, ritorna il telefono al biondo dicendo “Così la prossima volta non ti serve venire fino a casa mia per chiamarmi”.

Dopo poco i ragazzi raggiungono il campo dove si sarebbe tenuto l’incontro di calcio. Niall dopo aver parcheggiato il suo adorato rottame, afferra il borsone e con un saluto veloce si dilegua verso gli spogliatoi. La ragazza si avvia lentamente verso gli spalti pressoché vuoti e si accomoda su una di quelle seggiole colorate guardandosi intorno annoiata. Scorge non molto lontano un campetto giochi e così, afferrata la reflex, si avvicina a quei bambini che giocano spensierati. Niall nel frattempo è sceso in campo per il riscaldamento e mentre cerca Selene con lo sguardo la vede giocherellare con dei bambini. Sorride, ritenendo che Selene sia ancora un po’ bambina, con un animo candido e con la curiosità sincera di un bimbo. Si dice che si smette di essere bambini quando si smette di stupirsi; Selene è capace ancora di meravigliarsi anche (e soprattutto) per le piccole cose.

La ragazza nel frattempo immortala quei sorrisi, i giochi, le rincorse, quegli schiamazzi e quelle risate, provando un po’ di malinconia ripensando alla sua di fanciullezza, dove il problema più grande era dire alla mamma di aver rotto un vaso giocando con la palla.

Saluta affettuosamente i bambini e ritorna al campo. Riprendendo posto inizia a fotografare i vari giocatori che si stanno riscaldando, salutando con un cenno di mano un Niall impegnato a correre lungo tutto il perimetro del campo da gioco.

Le seggiole iniziano a riempirsi e la partita inizia. La ragazza segue attentamente il percorso della palla, che rimbalza freneticamente da una parte all’altra del campo, fino a quando un rossiccio con la maglia blu (della squadra di Niall) stoppa il pallone e avanza verso la porta avversaria. Passa la palla a un suo compagno che continua ad avvicinarsi alla porta e tira, non riuscendo a far goal. La partita continua con questo ritmo incalzante, anche se il punteggio è ancora sullo 0-0. Pochi minuti prima della conclusione del primo tempo la squadra di Niall prende palla e inizia a scartare velocemente tutti gli avversari. In prossimità della porta il portiere si allontana dai pali e cerca di rubare palla all’avversario, che passa la palla proprio a Niall. Il biondo indietreggia per poi creare un assist perfetto al compagno che nel frattempo si è smarcato e che insacca il pallone in rete. I giocatori blu iniziano ad esultare insieme a gran parte del pubblico. Selene si alza in piedi battendo le mani, trasportata dall’euforia del momento.

Durante il secondo tempo gli avversari riescono a riportarsi in una situazione di parità, ma dopo non molto i compagni di Niall fanno un altro goal. Al triplo fischio dell’arbitro, che segna la fine della partita, il biondo e i compagni saltellano da tutte le parti abbracciandosi, felici per quella vittoria tanto sperata. Selene fotografa i loro visi contenti, notando che non sono poi così tanto diversi da quelli dei bimbi incontrati prima. Quando Niall la raggiunge, dopo essersi lavato e cambiato negli spogliatoi, la abbraccia forte, ancora carico di adrenalina, ma si scosta velocemente arrossendo un poco per quel gesto avventato. Selene, mal celando il dispiacere per quel distacco improvviso, si congratula con l’irlandese arruffandogli i capelli ancora bagnati.

“Senti, io e i ragazzi andiamo al pub a festeggiare, ti unisci a noi?”

Selene decide di rifiutare, si sente completamente fuori luogo non conoscendo nessuno eccetto Niall.

Il biondo sorride comprensivo, proponendole perlomeno di riaccompagnarla a casa.

“Non preoccuparti, è presto e ho voglia di farmi una passeggiata..E poi guardali, stanno tutti attendendo te!” Afferma indicando i compagni di squadra alle spalle di Niall “..vai e divertiti, ma non ubriacarti! Vi conosco irlandesi, non è un caso se una delle migliori birre al mondo sia la vostra!”

Niall ride e saluta con un bacio la ragazza dicendo “prometto che non berrò; non troppo!”, avviandosi verso gli amici che ammiccavano nella direzione della ragazza. Selene avvampa e si dirige velocemente verso casa, abbassando lo sguardo per evitare di mostrare il suo palese rossore.

Arrivata a casa si siede vicino alla signora Flitwick in veranda per bere un po’ di the.

Racconta alla donna della partita e dei festeggiamenti sorseggiando la bevanda calda e sorridendo al ricordo della bella giornata trascorsa. Dopo aver cenato velocemente i signori Flitwick si accomodano in soggiorno per guardare un film mentre Selene in camera, seduta sul lettone e con il pc appoggiato sulle gambe, seleziona le foto scattate poche ore prima. Si sorprende della quantità di foto scattate a Niall. Era sempre stato immortalato sorridente, e ogni volta che scorreva una nuova foto Selene sentiva lo stomaco stringersi davanti a quel sorriso.

Sobbalza al trillo del telefonino che la avvisa di aver ricevuto un messaggio. Titubante si avvicina al cellulare e lo apre.

“ Ciao Selene! Sono Niall J Spero di non disturbarti, ma volevo semplicemente dirti che sono arrivato a casa sano e salvo, ma soprattutto sobrio! :D Buonanotte bella, ci sentiamo xx”

La ragazza risponde immediatamente

“ Biondo! Sono felice che mi abbia ascoltato J Domani pomeriggio ci vediamo al tuo bar? xx”

“Certo Sel! Buonanotte xx”

“Buonanotte Niall x”

 

 

 

 

MY CORNER

 

Eccomi qua! Finalmente ho aggiornato (:
Non ho niente di importante da dire riguardo il capitolo, spero che voi mi facciate sapere come vi sembra :3

Il caldo mi sta facendo squagliare! D:

Ora scappo a farmi una doccia, ci sentiamo al prossimo aggiornamento :3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

Erano passate ormai un paio di settimane da quell’incontro di calcio e il rapporto tra Selene e Niall stava andando sempre più rafforzandosi. Si vedevano quasi tutti i giorni, e quando non era possibile incontrarsi si sentivano tramite il telefono. Selene è contenta di aver trovato un amico sincero e dolce come Niall, Niall è contento di aver conosciuto una ragazza sensibile e bella come Selene.

E’ una serata di metà luglio quando Selene decide di andare a fare un giretto per Mullingar. A casa non c’è nessuno e la ragazza ha voglia di sgranchirsi un po’ le gambe. Infila le cuffiette dell’iPod ed esce di casa chiudendosi la porta alle spalle. Si sofferma ad osservare il cielo che si stava imbrunendo e attraversa il piccolo vialetto di casa Flitwick.

Raggiunto il centro la ragazza si siede su una panchina continuando ad ascoltare la musica e battendo il piede a ritmo. Dopo mezz’ oretta, poiché si stava facendo tardi, decide di tornare a casa. Passeggia lentamente e passando vicino al pub sente urla e schiamazzi che riescono a sovrastare la musica alta che è riprodotta dalle cuffiette. Volge lo sguardo verso l’entrata del locale e nota un maxi schermo che sta trasmettendo una partita di rugby.

Selene continua a camminare canticchiando quando improvvisamente viene afferrata per il polso.
La ragazza sobbalza e si gira per vedere chi l’ha afferrata. Un ragazzo che deve aver avuto all’incirca la sua età visibilmente ubriaco la stava guardando con un ghigno e uno strano luccichio negli occhi. Selene si sfila spaventata le cuffie e cercando di divincolarsi chiede con voce tremolante

“Che vuoi?”

Il ragazzo, aumentando la stretta e ignorando la domanda della ragazza chiede

“Che ci fa una bella ragazza come te sola soletta a quest’ora?”

Una ventata di alcool investe Selene che arriccia il naso disgustata.

“Niente. Ora, se permetti..”

Lo sconosciuto si rabbuia e afferra anche l’altro polso della ragazza per impedirne movimenti bruschi e la trascina verso un muro lì vicino per poi farla sbatterci contro dice

“Eh no ragazzina, tu non te ne vai da nessuna parte!”

Se prima era spaventata, ora Selene è terrorizzata. Ha il cuore in gola e le tempie che martellano.

Il ragazzo le si avvicina minaccioso e inizia a baciarle avidamente il collo scoperto dalla canotta leggera che sta indossando. Selene cerca in tutti i modi di divincolarsi, ma è bloccata del corpo del ragazzo che a causa della sbornia e del poco equilibrio si è appoggiato a peso morto su di lei.

Lo sconosciuto continua a baciarla, avvicinandosi sempre di più alla sua bocca. Quando la raggiunge, inizia a baciarla, incontrando le labbra di Selene serrate e inaccessibili.

La ragazza cerca di resistere, mentre le labbra e la lingua di quel verme cercano di distruggere quella barriera.

Il ragazzo, infuriato per aver incontrato così tanta resistenza, molla uno schiaffo sonoro sulla guancia della ragazza, stupefatta da quel gesto così violento.
Selene non sa cosa fare. Cerca di urlare nella speranza di attirare qualcuno, ma la voce non ne vuole sapere di staccarsi dalle sue corde vocali. Nel frattempo il ragazzo si è fiondato di nuovo sul collo della ragazza, infilando le sue sudice mani sotto la canotta di Selene, dietro la schiena. La ragazza è attraversata da brividi di puro terrore.

Non appena si accorge che le mani dello sconosciuto si stanno avvicinando al bottone dei suoi jeans non ci vede più. Probabilmente è la forza della disperazione a darle il coraggio di dare un forte pugno allo stomaco del ragazzo, che si piega in due dal dolore. La ragazza si allontana dal muro e con una forte spallata fa cadere il ragazzo a terra. Con un calcio ben assestato sempre sullo stomaco del ragazzo dolorante, Selene inizia a correre dopo essersi accertata che l’ubriaco non riuscisse a rialzarsi molto facilmente.

Corre a perdifiato per metà del tragitto, senza neanche accorgersi che grosse lacrime le stavano solcando il viso per poi scivolare lungo il collo. Non molto lontano da casa sua la ragazza si ferma per prender fiato. Si sfrega le guance segnate da lacrime ormai asciutte e riprende a camminare, voltandosi di scatto ogni volta che sente qualche rumore sospetto. Lei e la sua fottuta abitudine di tenere sempre entrambe le cuffiette.

A un certo punto due fanali le si puntano contro. La ragazza alza lo sguardo e incontra il viso di Niall, che da sereno si tramuta velocemente in preoccupato. Il biondo accosta la macchina e scende, avvicinandosi allarmato all’amica

“Che succede? Perché stai tremando Sel?”

La ragazza continua a tener la testa bassa, sa che se avesse incontrato quegli occhi azzurri sarebbe crollata. Niall, sempre più preoccupato per la ragazza, appoggia delicatamente due dita sotto il suo mento per poter alzarle il viso e guardarla negli occhi.

A quel tocco, seppur delicato, Selene sobbalza spaventata.

“Che diamine sta succedendo?”

E’ un momento. Selene incontra quegli occhi azzurri solo un momento e questo basta per farla crollare. Di nuovo lacrime silenziose iniziano a scorrere sul suo visino.

Niall prontamente stringe la ragazza in un abbraccio protettivo. Selene non può far altro che stringersi più forte al ragazzo. Si sente protetta, si sente a casa. Il calore del corpo del ragazzo, le sue dolci carezze lungo la schiena, il suo cuore che batte all’impazzata per la preoccupazione trasformano le lacrime silenziose in singhiozzi violenti che scuotono fortemente Selene. Niall stringe ancora più a sé la ragazza e la fa muovere in modo che si possano sedere sul ciglio della strada, attendendo che la crisi di pianto della ragazza termini.

Quando il respiro ritorna regolare e le lacrime non bagnano più la maglietta di Niall, l’irlandese riformula per l’ennesima volta la stessa domanda:
“Cosa è successo Selene?”
La ragazza prende un profondo respiro e sputa fuori velocemente

“Un ubriaco ha cercato di violentarmi”

Sente Niall irrigidirsi e si affretta ad aggiungere “Non preoccuparti, sono riuscita a buttarlo per terra e a scappare. Infatti non so neanche perché piango, visto che lo stupro non c’è stato!Sono solo una stupida, ma sentirmi quelle mani addosso e quella lingua che mi toccava mi fa sentire uno schifo. Perché a me?!”

Conclude con la voce tremante, l’ennesima lacrima sfugge e le bagna il viso.

Niall è furioso. Nessuno doveva permettersi di mettere le mani addosso alla sua Selene. Si sente impotente di fronte a tutto questo dolore e l’unica cosa che può fare è offrire di nuovo a Selene un riparo tra le sue braccia, offerta che viene accolta più che volentieri dalla ragazza.

“Non sei per niente stupida” dice lasciandole delicati baci tra i capelli “quello che è successo è un fatto gravissimo, ma son fiero che tu abbia reagito. Giuro che se scopro chi è stato lo ammazzo con le mie mani. Nessuno, nessuno può permettersi di toccarti.”

Selene cerca di sorridere riconoscente, ma riesce solo a fare una smorfia.

“Ah, e stasera vieni a dormire a casa mia.”
“Non voglio disturbarti Niall!”

“Io non ti lascio a dormire da sola!”

Selene si stupisce di sentire Niall così scontroso e decide di non controbattere.

“Dai, andiamo a casa” sussurra il biondo sollevando la ragazza.

Giunti a casa del biondo Niall guida la ragazza in camera sua e prende dal suo armadio una sua maglietta e un paio di pantaloncini da dare a Selene.

“Vuoi farti una doccia?”

“Volentieri”

“Vieni, ti mostro dove è il bagno”

Arrivati in bagno Niall afferra un accappatoio e lo porge alla ragazza.

“Vuoi che ti prepari qualcosa da bere?Un thè magari?”

“No Niall, grazie. Non mi va niente”

“Come vuoi bella. Io ti aspetto in camera”
Niall si chiude la porta alle spalle e Selene dopo essersi svestita entra in doccia e apre il getto d’acqua. Dopo averne regolata la temperatura, inizia ad insaponarsi, facendo scorrere l’acqua calda lungo tutto il corpo, sperando di riuscire a scrollarsi di dosso quelle orribili sensazioni.

Dopo essersi risciacquata si avvolge con l’accappatoio e inizia a frizionare i capelli con un asciugamano. Con due colpi di phon li asciuga e si infila velocemente gli enormi vestiti di Niall. Ne inspira l’odore che riesce a tranquillizzarla e si dirige in camera. Trova Niall disteso sul letto a pancia in su, pensieroso. Gli si avvicina e si siede accanto a lui. L’irlandese, accortosi della sua presenza, si siede a gambe incrociate e le sorride. “Va un po’ meglio?”

“Sì, molto meglio” sorride di rimando Selene.

Niall le prende una ciocca di capelli che le era finita sul viso e delicatamente la appoggia dietro il suo orecchio. Facendo questo gesto sfiora la guancia di Selene, quella dove aveva ricevuto lo schiaffo e la ragazza senza rendersene conto fa una smorfia di dolore.

Il biondino si avvicina e vede chiaramente il segno di una mano.
“E’ stato lui.” Non è una domanda, è un’esclamazione.

Selene si limita ad annuire sorridendo mestamente.

“Non è niente, sono sicura che domani non si vedrà nemmeno”

Niall annuisce poco convinto, continuando a percorrere lentamente il segno lasciato da quella cinquina.

“Comunque Niall..Grazie”

“Per cosa?”

“Per tutto..Per esserci sempre per me!Sei un ragazzo d’oro e non ti merito..”

“Non dire sciocchezze Sel! Io per te ci sarò sempre..Semmai sono io quello che non ti merita, come tu non meriti ciò che ti è successo”

Selene ingoia aria per impedire che un singhiozzo raggiunga la sua bocca e scuote la testa.

Niall la stringe a sé per l’ennesima volta e chiede
“Andiamo a dormire?”
La ragazza annuisce semplicemente e si infila sotto le coperte dello spazioso letto matrimoniale del biondo.
“Buonanotte Niall”
“Buonanotte Sel”.

 

 

 

 

 

 

 

MY CORNER

Buon pomeriggio!
Come stanno andando le vostre vacanze?
Ho deciso di aggiornare prima del previsto dato che mi aspetta una settimana di inferno perché inizia il grest parrocchiale e devo preparare le valige perché tra dieci giorni parto per l’Irlanda! *saltella felice*
Quindi ci tenevo a postare almeno questo capitolo visto che per un po’ non potrò aggiornare L

Cosa ne pensate di quello che è successo a Selene?
Spero di non sembrare troppo “mainstream”, nei prossimi capitoli spiegherò meglio ciò che prova la ragazza, questo avvenimento è solo un “pretesto” per approfondire la sua psicologia..
Okay la smetto di spoilerare hahahah

 

Se avete voglia di scrivermi qualcosa riguardo la storia oppure semplicemente conoscermi, i miei contatti Facebook, Twitter e Tumblr li trovate sulla mia pagina autore :3
Se conoscete qualche bella storia, lasciatemi il link..prometto che appena posso le leggerò (:


Vi lascio come al solito i link delle mie storie
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An Horan hug
Isa xx

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

 

Un tuono. Un sobbalzo. Selene si siede sul letto e si guarda intorno col cuore a mille per lo spavento.
Come poteva non mancare un temporale lì a Mullingar?
Il suo sguardo cade su Niall addormentato accanto a lei.
Un sorriso affiora involontariamente mentre lo osserva attentamente, aiutata dai lampi che gli illuminano violentemente il viso.

Il cuore fa una capriola, e Selene lo sa che purtroppo non è colpa dei tuoni.
E’ da giorni che quando vede quel biondo si agita senza alcun motivo e ieri, quando l’ha visto in macchina, l’enorme macigno che sentiva alla bocca dello stomaco si era dissolto un po’.
Quando la stringe a sé si sente protetta da quelle braccia esili ma al contempo forti.
Avrebbe tanto voluto vivere per sempre tra le sue braccia.
Sorride amaramente quando riconosce di essersi innamorata di quel ragazzo, un principe azzurro dalla risata contagiosa e dal sorriso che ti scioglie che si preoccupa sempre degli altri e che era diventato la sua ancora di salvezza. E Selene si addormenta così, maledicendosi mentalmente per essersi innamorata irrimediabilmente di Niall.
Il sonno agitato non le permette di riposare bene e la ragazza si sveglia per l’ennesima volta all’alba. Controlla l’orario e decide di alzarsi per preparare la colazione, un minimo gesto di riconoscenza per l’ospitalità offerta da Niall.

Sgattaiola quindi al piano di sotto e inizia a cucinare canticchiando allegramente.
Niall, dopo aver tastato il letto e aver notato che la ragazza non c’è, si alza frettolosamente e si avvia alle scale. Lo raggiunge così un odorino invitante di toast e uova insieme a una canzoncina canticchiata spensieratamente. Si avvicina di soppiatto alla cucina e si gode la scena di una Selene allegra che finisce di sistemare i piatti in tavola. La ragazza si gira e il cuore fa l’ennesima capriola quando vede Niall. Se fosse umanamente possibile lo avrebbe definito ancora più bello del solito: i capelli arruffati più che mai, gli occhi appesantiti dalla dormita, il viso un po’ gonfio. E’ il ritratto della tenerezza. Strofinandosi un occhio con la mano Niall le dà il buongiorno e si siede a tavola.
“Sei una cuoca eccezionale!” riesce a farfugliare mentre ingurgita quantità industriali di cibo.
Selene sorride e prende un sorso della sua spremuta di arancia, attendendo che il ragazzo finisca di mangiare.
“Te la senti di andare a scuola oggi?”

Selene annuisce convinta, non vuole stare a casa da sola a ricordare ciò che è successo, ritiene sia meglio andare a scuola per tenere la mente occupata.
Niall trangugia in un sol sorso il latte e scappa in camera sua per prepararsi.
Selene sparecchia la tavola ed esce fuori per poi sedersi sugli scalini d’entrata per attendere il ragazzo.

Niall, afferrati ed infilati una maglietta e un paio di jeans, scende al piano terra e scorge dalla grande vetrata nel salotto Selene seduta fuori, pensierosa.
Sospira profondamente e posa di nuovo lo sguardo sulla ragazza.
Ne è innamorato, follemente. Ma sa che conquistarla è un’impresa assai ardua. Selene è troppo schiva e soprattutto troppo paranoica per potersi fidare degli altri.
Anche se è un ragazzo allegro, Niall è un attento osservatore, e ha visto quanto la sua amica soffra ritenendosi inadatta in tutto.
Si sorprende della forza dell’amica, che nonostante stia vivendo un disagio non irrilevante, continua a sorridere alla vita.
Il biondo si sente così impotente di fronte a tutte queste insicurezze che non sa cosa fare.
Per non parlare di ciò che è successo la sera precedente. Selene non se lo merita e il ragazzo è sicuro che questo giocherà a suo sfavore perché indurrà la ragazza a chiudersi ancora più in se stessa.
E lui se ne è innamorato. In fondo non se ne fa una colpa: insomma, come si può resistere alla sua dolcezza e alla sua simpatia? L’unica cosa che può fare per il momento è starle accanto e farle capire che ci sono persone che le vogliono bene.
Scuote la testa sconsolato e si avvicina alla porta per poi aprirla. Selene si volta di scatto spaventata, per poi rilassarsi sorridendo al biondo.
Niall le si avvicina e tendendole la mano chiede: “Andiamo?”

Selene afferra la mano e si alza da terra, spolverando i pantaloncini e annuendo vigorosamente.
Dopo esser passati a casa della ragazza per permetterle di cambiarsi e prendere lo zaino, i due raggiungono velocemente la scuola.
Fermatosi davanti all’entrata Niall richiama l’attenzione della ragazza e le chiede “Dopo scuola passi al bar?”
“Certo!”
Si sorridono e si salutano. Selene scende dalla macchina quando Niall la richiama “Non pensi di esserti dimenticata qualcosa?” e le porge sorridente una guancia.
La ragazza arrossisce e bacia delicatamente la gota del ragazzo, per poi salutarlo e chiudere la portiera del suo pick-up.
Entra velocemente a scuola e corre letteralmente in classe, infastidita da tutta la confusione nei corridoi. Si accomoda al suo banco e sfila un quaderno dalla tracolla, iniziando a scarabocchiarne una pagina. Dopo non molto Sarah la raggiunge e si siede nel banco accanto al suo. Selene alza lo sguardo dal quaderno e nota un sorriso smagliante sul viso dell’amica. Nota quanto Sarah si stia agitando sul posto e, sospettando che Jhonny, il ragazzo che ospita Sarah, l’abbia invitata ad un appuntamento, chiede “Cosa succede?”
“Jhonny questa mattina mi ha accompagnata a scuola e mi ha chiesto se a pranzo possiamo mangiare insieme!” Dice esaltata la spagnola.
Bingo.
Selene sorride sincera, felice che il ragazzo che piace all’amica si sia deciso ad invitarla fuori e aggiunge “Te l’avevo detto che prima o poi te l’avrebbe chiesto!”
Sarah annuisce semplicemente, ancora troppo eccitata.
Non appena suona la campanella i compagni di classe delle due amiche entrano nell’aula e Sarah, che si stava guardando in giro pensierosa, chiede improvvisamente a Selene, facendola sobbalzare
“Ho visto che oggi Niall ti ha accompagnato a scuola, devi dirmi qualcosa?”
Selene, messa a disagio dallo sguardo indagatore di Sarah, risponde balbettando “Ehm..nie-niente! Mentre stavo venendo a scuola l’ho incontrato e lui mi ha offerto un passaggio!”
Non le è mai piaciuto mentire, ma la ragazza non si sentiva di dire la verità, non questa volta.
Se avesse rivelato di aver dormito da Niall avrebbe dovuto spiegare il perché, e non le và di raccontare ciò che è successo la sera prima: pensa che dirlo a voce alta la farebbe soffrire di più. La classe così affollata non è il posto ideale per parlare di un argomento così delicato e anche se le vuole bene, Selene non ha tutta questa confidenza con Sarah da permettersi di scoprirsi così tanto.
La spagnola annuisce poco convinta e soggiunge “Ma dimmi, tu e Niall siete solo amici?”
Okay, è la giornata delle domande scomode.
“Certo!” Afferma Selene, forse con troppa enfasi.
“Siamo sicure?” Chiede di nuovo Sarah, ammiccando.
Nel frattempo il professore aveva fatto il suo ingresso in aula e Selene bisbiglia semplicemente
“Possiamo parlarne a ricreazione?”
Dopo tre ore passate ad ascoltare letture dalle più famose opere di Oscar Wilde, Selene viene trascinata da Sarah nel cortile di fronte alla scuola. Sedute sui gradoni dell’entrata riprendono il discorso di quella mattina.
“Allora?” Chiede per l’ennesima volta Sarah, evidentemente curiosa.
Selene sbuffa, abbastanza infastidita dai modi di fare non proprio educati dell’amica.
“Beh, forse mi piace un po’ Niall..”
“Lo sapevo!” Esclama Sarah alzandosi in piedi e indicando l’amica “L’ho sempre saputo!”
In evidente imbarazzo, Selene afferra l’amica per il polso e con uno strattone la fa risedere sul cemento.
“Se evitassi di rivelarlo a Mullingar intera..”
“Eddai! Non arrabbiarti adesso! Secondo me poi anche l’irlandesino è cotto di te!” Dice dando una gomitata amichevole a Selene che risponde tenendo lo sguardo basso.
“Non dire cavolate Sarah. Nessuno si innamora di me.”
“Cosa c’è che non va bene in te?”
“Faccio prima a dirti quello che va bene in me: niente!” Risponde con un sorriso amaro l’italiana.
Sarah aggrotta la fronte, confusa
“Non guardarmi così riccia! A me manca una pancia piatta, dei capelli domabili, l’altezza..I ragazzi si innamorano di tipe come te, non come me! Sono attratti dai tuoi ricci sempre perfetti, dai tuoi occhi magnetici, dal tuo sorriso splendente, non dai miei capelli informi, dai miei occhi anonimi, dalla mia bassezza!”
Sarah scuote il capo energicamente
“La sai una cosa Selene? Io ho osservato attentamente sia te che Niall, e come mi sono accorta dello strano luccichio che ti brilla negli occhi quando parli di lui e dell’agitazione che ti prende quando si avvicina, ho notato il sorriso che splende sul viso di Niall ogni volta che ti vede. Vorrei che anche Jhonny mi sorrida così! E non è vero che sei da buttare, anzi: io ad esempio sono innamorata della tua risata, della tua pazienza, di tutto l’amore che hai per le tue passioni, di tutta la tua grinta, dei tuoi occhi sempre così profondi..e penso che anche Niall sia innamorato di tutto questo!”
“Grazie Sarah, sei molto gentile..” Sussurra Selene, lusingata da tutti quei complimenti.
“Gentile per cosa? Per aver detto semplicemente quello che penso? Non ho fatto questo discorso per niente: voglio farti aprire gli occhi per farti capire quanto sei bella, dentro e fuori..Perché sì, tu sei bella ma non l’hai ancora capito..” Conclude sorridente la ragazza.
Selene la abbraccia di slancio, ritenendo le parole di Sarah sincere.
“Ora rientriamo? Se continuiamo con questo discorso finisce che inizio a piangere” Sdrammatizza l’italiana afferrando la riccia e facendola alzare, per poi dirigersi a braccetto dentro l’edificio, pronte ad affrontare altre due ore con Oscar Wilde.

 

 

 

 

 

MY CORNER

Sorpresa!
Tutte le nottate insonni mi hanno permesso di scrivere questo capitolo e pubblicarlo prima della mia partenza ^^
Che ve ne pare del capitolo?
Non mi dilungo più di tanto, vorrei solo ricordare che per due settimane non ci sarò e quindi non potrò aggiornare L
Buon proseguimento delle vacanze!
Baci

Isa :3

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

 

Quella mattina la sveglia trapana le orecchie di Selene, che si alza di malavoglia, pensando alla lunga e noiosa giornata che le si prospetta davanti.
Quando entra in classe nota delle buste di carta di riso appoggiate su ciascun banco dell’aula.

Impaziente la ragazza afferra la busta appoggiata sul suo banco, la apre e trova un biglietto su cui è riportato, con una scrittura elegante e dorata, un invito al ballo di mezza estate al quale sono invitati tutti gli studenti della Churchill High School.
Affranta Selene infila velocemente il tutto nella tracolla e si accomoda sulla sedia estraendo tutto il necessario per la lezione che sta per iniziare.

Quel pomeriggio, mentre Selene si rilassa sul dondolo nella veranda di casa leggendo un libro, sbuca da dietro l’angolo la capigliatura bionda di Niall, che si avvicina alla ragazza sorridente e si siede accanto a lei spingendo con i piedi il dondolo.
Selene chiude il libro e lo infila nella tracolla appoggiata per terra, facendo cadere involontariamente per terra l’invito al ballo ricevuto quella mattina. Accortasi del biglietto, Selene lo raccoglie velocemente ma proprio mentre lo sta per infilare di nuovo in cartella Niall glielo sfila dalle mani e curioso chiede “Che cos’è?”
“Assolutamente niente!” Risponde con voce stridula la ragazza mentre cerca di afferrare la busta che Niall sventola in aria, troppo in alto per Selene.
“Bene, vediamo che c’è scritto!” Niall fa scorrere velocemente gli occhi sulle poche righe scritte su quella carta pregiata e dopo aver appreso che è un invito al ballo esclama “Oddio! Anche tu sei stata invitata al ballo di mezza estate?” per poi aggiungere, battendosi una mano sulla fronte “Ma certo! Anche tu frequenti la Churchill High School!”
Selene non proferisce parola, si limita a guardare l’amico basita.
“Ti ha già invitato qualcuno?” Chiede Niall. La ragazza si ridesta e arrossisce leggermente imbarazzata e risponde frettolosamente “No, nessuno mi ha invitata, e nessuno lo farà!”
Niall sorride intenerito e dice “Beh, conosco qualcuno che invece lo farà!”
Selene lo guarda sinceramente confusa e lo invita silenziosamente a darle una spiegazione
“Selene, ti va di venire al ballo di mezza estate con me?”
Chiede risoluto il biondo, facendo imporporare le sue guance.
Selene presa alla sprovvista boccheggia un po’ e arricciandosi nervosa un ciuffo ribelle che era sfuggito all’elastico che tiene raccolta la sua chioma di capelli risponde “Non devi sentirti obbligato ad invitarmi al ballo Niall..”
“Ma io ti voglio invitare al ballo seriamente!”
“Sicuro?”
“Sicuro sicuro!”
“Allora sarò onorata di essere la tua damigella per il ballo di mezza estate”
Conclude sorridente Selene.
Niall distende le labbra in un sorriso e controllando l’ora sul cellulare soggiunge
“Mi dispiace Sel, ma adesso devo proprio andare ad aiutare mio zio”
“Okay, ci vediamo domani allora!”
Niall le lascia un delicato bacio sulla fronte e se ne và sventolando la mano per salutarla.
Selene si siede di nuovo sul dondolo e rilegge per l’ennesima volta quelle poche parole scritte elegantemente. La festa si sarebbe tenuta nella palestra del college in perfetto stile americano quel sabato. Selene decide così di chiamare Sarah per farsi raccontare come era andato l’appuntamento con Johnny e per chiederle consiglio su cosa poter indossare.
Composto il numero e avviata la chiamata, la bruna attende pazientemente che l’amica risponda.
Dopo circa sei squilli la voce allegra di Sarah dà inizio alla conversazione
“Ciao raggio di sole! Non trovi che oggi sia una giornata splendida?”
“Deduco che l’appuntamento con Johnny sia andato alla grande!”
“E’ stato magnifico” Asserisce Sarah con voce sognante
“E’ passato a prendermi fuori scuola e mi ha portato al parco a fare un pic nic”
“Aw che dolce!”

“Ossì! E’ stato così bello! E mi ha detto che si è divertito tanto..Cioè..SI E’ DIVERTITO!CON ME! E tu, che mi racconti?”

“Beh..Niall mi ha invitato al ballo di mezza estate..” Selene deve allontanare l’apparecchio dall’orecchio per evitare di perdere l’udito, investita da un urlo della spagnola.
“Ah quell’irlandesino! Non perde tempo!”
“Eddai Sarah, smettila! Piuttosto tu con chi ci andrai?”

“Non lo so ancora, penso che chiederò a Kevin..”
“Hai già il vestito?”
“No..”
“..Domani shopping allora?” Chiedono all’unisono, per poi scoppiare a ridere.
“Direi proprio di sì!”
“Okay spagnola, allora ci vediamo domani!”
“Ciao bella!”
E così Selene stacca la chiamata, iniziando a fantasticare su quale vestito avrebbe indossato la sera del ballo.

 

Fa stranamente caldo quel mercoledì pomeriggio. Selene e Sarah appena finita scuola hanno preso un autobus e ora si trovano all’interno di un grande centro commerciale poco fuori città.
Rinfrescate dall’aria condizionata, le ragazze iniziano a girovagare, scrutando attentamente le vetrine dei vari negozi.
Improvvisamente Sarah richiama l’amica trascinandola dentro ad un negozio di abbigliamento non particolarmente elegante. Gli scaffali sono stracolmi di magliette e gonne, ma non c’è ombra di vestiti da sera. Sarah con passo deciso si dirige in fondo al negozio e si apre in un sorriso soddisfatto quando vede la zona abiti da sera.
Le ragazze iniziano a rovistare tra i vestiti, ma Selene non riesce a trovare niente che le piaccia.
Vestito troppo lungo, troppo corto, troppo colorato, troppo semplice, troppo vistoso..
Mentre Sarah sta provando il quinto abito e si dispera per non riuscire a scegliere quale indossare, Selene si guarda intorno, preoccupata di non riuscire a trovare niente da mettere.
Finalmente la spagnola opta per un vestito rosso fuoco che si lega con una fascia dietro al collo e che lascia scoperta gran parte della schiena, che scende morbido fino alle caviglie, dove termina con un breve strascico.
Uscite dal negozio, le ragazze decidono di prendersi un frappé.
Dopo averlo acquistato iniziano a passeggiare più tranquillamente, senza smettere però di osservare i vari abiti esposti nelle varie vetrine.
Quando ormai Selene sta per cedere, alquanto frustrata, si illumina vedendo un abito esposto in un piccolo negozietto seminascosto: un abito color panna, monospalla e lungo fino alle ginocchia presenta una fascia all’altezza del seno impreziosita da ricami dorati che proseguono lungo i fianchi per concludersi alla fine dell’abito con varie spirali.
La ragazza lo trova un abito stupendo: semplice ma di gran classe.
Si fionda all’interno del negozio e chiede gentilmente se può provare l’abito. Si dirige nel camerino e dopo averlo indossato si osserva, non più così tanto convinta di volerlo comprare: pensa che il suo corpo non renda giustizia a un abito così bello, adatto a ragazzine più magre e slanciate di lei.
Mentre continua a riflettere titubante, Sarah tira la tenda del camerino e osserva ammirata l’amica.
“Compralo. Immediatamente.”
La risolutezza della spagnola convince Selene che si cambia e và a pagare il vestito. Si consola pensando che non riuscirebbe a trovare un altro vestito che le piaccia. Questo è la sua ultima spiaggia.
Arrivata a casa Selene porta l’abito e le scarpe che ha acquistato in camera e dopo aver sistemato i nuovi acquisti esce in giardino, dove trova la signora Flitwick intenta a sistemare delle rose.
“Buon pomeriggio signora!”
“Buon pomeriggio a te, cara..Hai fatto acquisti?”
“Sì, ho comprato l’abito e le scarpe per il ballo che si terrà sabato a scuola..”
“E con chi ci andrai?”
“Emh..con Niall..”
“Ah certo! Il tuo amico biondino..Il figlio di Bobby! Siete proprio una bella coppia!”
“Hahahahah!” Ride imbarazzata Selene: perché tutti sono convinti che lei e Niall non siano dei semplici amici?!
“Ti va un po’ di the cara?”
“Sì signora, volentieri! Vado dentro a mettere l’acqua sul fuoco” Risponde sbrigativa la ragazza, per poi svignarsela dentro casa.
Sbuffa infastidita e mette l’acqua nel bollitore. Sistema tazze, latte e biscotti su un vassoio e dopo aver preparato il the si sposta in veranda, dove l’attende la signora Ruth.
Dopo aver bevuto il the, la ragazza si dirige in camera per prepararsi per l’interrogazione che avrebbe dovuto affrontare il giorno dopo a scuola.

 

 

 

 

MY CORNER

Scao princhepesse! :3
Come ve la state passando? (:
Chiedo scusa per il ritardo, ma questa vacanza studio in Irlanda, oltre ad esser stata semplicemente indescrivibile, è stata anche ispiratrice, quindi Isa è tornata in Italia con molte nuove idee ;)
Ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno aggiunto questa storia alle preferite/ricordate/seguite, mi riempite il cuore di ccioia ^^
Se avete voglia di scambiare quattro chiacchiere con me, mi trovate su Twitter (@IsabellaParutto)


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Vi volevo lasciare il link di una storia che due mie amiche stanno scrivendo, dove il protagonista è il gran bel Bradford Bad Boy..E’ scritta bene ed è molto originale, mi fareste felice se ci faceste un salto :3 (http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1156142)

Mi fareste ancora più felice se passaste anche a leggere le mie altre due storie :3
La long con Hazza (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=950162&i=1)
La OS Song-fic con Liam (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1057973&i=1)

Al prossimo aggiornamento!
Isa xx

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

 

Sabato pomeriggio Selene, dopo aver fatto un paio di foto in giardino, inizia a prepararsi per la grande serata. Dopo una doccia rinfrescante, la ragazza infila delicatamente il vestito, timorosa di rovinarlo.
Lo fa scivolare dolcemente lungo il corpo, per poi avvicinarsi al portagioie, aprirlo e prendere dei braccialetti dorati per poi infilarli al braccio destro. Indossati un paio di orecchini a cerchio, anche essi dorati, Selene ritorna in bagno e afferrato il phon inizia ad acconciarsi i capelli, raccogliendo piccole ciocche in boccoli ben definiti.
Dopo aver sistemato i capelli la ragazza si trucca con un po’ di ombretto dorato e del mascara per poi infilare telefono, portafoglio e invito nella piccola pochette panna che avrebbe usato quella sera.
Infila ai piedi un paio di ballerine e si specchia. Sorride abbastanza soddisfatta del lavoro fatto. Si è resa perlomeno presentabile.
Sono le sette e mezza quando Niall suona al campanello di casa Flitwick per passare a prendere Selene. E’ alquanto agitato, si rigira tra le mani la piccola rosa bianca che aveva deciso di regalare alla ragazza e batte un piede a terra impaziente mentre attende che qualcuno gli apra la porta.
Dopo poco la signora Ruth apre la porta di casa e fa accomodare all’interno Niall, per poi sporgersi verso le scale del piano superiore per chiamare Selene.
La ragazza dopo non molto scende imbarazzata le scale. Non appena alza lo sguardo dagli scalini e incontra quello di Niall il suo cuore fa una capriola; lo stesso vale per Niall. Restano così per qualche secondo, imbambolati di fronte alla bellezza dell’altro, fino a quando Selene, scrollando violentemente la testa chiede speranzosa “Possiamo farci una foto?”
Niall annuisce semplicemente, e così la ragazza corre in camera da letto per prendere la macchina fotografica.
Torna al piano inferiore, accende la macchina e chiede alla signora Flitwick se gentilmente poteva scattare una foto. La signora annuisce e tende la mano su cui Selene appoggia l’apparecchio.
“Come faccio a farla?”
“Basta che schiacci il bottoncino in alto a destra”
Spiega Selene mentre si avvicina a Niall che appoggia un braccio sulle sue spalle.
“Siete pronti?” Chiede la signora.
Selene fa passare un suo braccio dietro la schiena di Niall per poi appoggiare la mano sul suo fianco dicendo “pronti!”
Ruth scatta la foto e aggiunge sorridente “State proprio bene insieme!”
I due ragazzi si guardano arrossendo leggermente per poi ringraziare imbarazzati per il complimento.
“Ehm..Ew, comunque questa è per te” Dice Niall porgendo la rosa bianca a Selene, che la afferra delicatamente con due dita, quasi timorosa di rovinarla, e ne annusa l’odore inebriante.
“Ragazzi, forse è meglio se andate, non vorrete far tardi al ballo di mezza estate!?”
“Ha ragione signora..Allora ci vediamo dopo..”
“Certo! Mi raccomando, divertitevi!”

 

Dopo cinque minuti di macchina i due ragazzi arrivano di fronte alla scuola, stranamente gremita di gente. Parcheggiano Cherry e si mettono in fila per poter entrare in palestra, da dove proviene della musica assordante.
“Comunque sei bellissima, come sempre” Sussurra Niall all’orecchio di Selene che sorride imbarazzata “Grazie Irlandese!”
Finalmente i due riescono ad entrare nella palestra e decidono di andare a prendere qualcosa da bere.
Appoggiata al bancone Selene scannerizza la stanza e scorge Sarah che si scatena nella pista da ballo insieme al suo accompagnatore.
Ecco l’ennesima qualità della spagnola: sa muoversi a tempo di musica, mentre Selene a malapena riesce a tenere il ritmo col piede.
La ragazza sospira affranta e si volge a guardare Niall, intento ad osservare la massa informe di persone che si muove sulla pista da ballo.
“Vuoi andare a ballare?” Chiede Selene, timorosa di una risposta affermativa.
“Assolutamente no!” Risponde stizzito il ragazzo “Ma stasera tu ballerai almeno una canzone con me!”
“Ma io non so ballare!” Cerca di controbattere la ragazza
“E chissene frega! Neanche io lo so fare, ma non per questo non ballerò con questa splendida ragazza stasera!” Conclude Niall strizzando l’occhio. Selene sorride, ma le labbra si contraggono improvvisamente alla vista di un ragazzo appoggiato al bancone, alle spalle di Niall. E’ il ragazzo del tentato abuso. Selene sente un brivido di terrore e disgusto percorrerle la schiena e istintivamente afferra la mano di Niall e chiede con voce tremante, senza levare lo sguardo dal ragazzo seduto sullo sgabello “Possiamo uscire un attimo?”
“Ehy, che succede?” Domanda il biondo, mentre segue lo sguardo di Selene e vede un ragazzo, che ignaro di tutto sta bevendo una birra. Sente Selene stringere ancora più forte la sua mano non appena il ragazzo improvvisamente si alza. Niall si gira per osservare Selene e la trova quasi in lacrime “Ti prego Niall, portami fuori di qui.”.
L’irlandese stringe Selene in un abbraccio e tenendola stretta a sé la guida all’esterno della scuola.
Non appena la ragazza sente il venticello serale accarezzarle le guance rosse inspira profondamente, cercando di regolare il battito del cuore.
Stava per avere una crisi di ansia. Sa che dopo un evento così drammatico si sarebbero potuti verificare degli eventi simili, ma non le era mai capitato prima di quel momento. Probabilmente perché prima di quel momento non si era mai trovata praticamente faccia a faccia con quell’essere.
Tenendo ancora per mano Niall, ma allentando la presa, Selene si lascia cadere scomposta su una delle tante panchine nel cortile della Churchill High School e sbuffa sonoramente.
Perché devono capitare tutte a lei?
Sta per aprire la bocca per scusarsi con Niall quando quest’ultimo la precede dicendo
“Era lui, vero?”
Selene si limita ad annuire, uno strano nodo alla gola le impedisce di proferire parola.
Uno strano formicolio stava infastidendo le dita di Niall: sarebbe rientrato immediatamente in palestra e avrebbe spaccato il faccino di quell’idiota.
“Bene, ora se permetti vado a spaccargli la faccia” esplicita e fa per alzarsi, ma Selene lo afferra per un braccio e lo strattona “Ti prego Niall, lascia stare..”
“Selene, stai scherzando? Lasciar stare? Quel verme ti ha messo le mani addosso!” Urla Niall perdendo le staffe. Selene molla la presa e si risiede sulla panchina
“Fai quello che devi fare allora..” Dice con la voce tremante.
Niall si passa una mano fra i capelli e si riavvicina alla ragazza “Scusami Selene, ma non puoi immaginare quanto abbia voglia di fargli provare almeno la metà del male che hai provato tu..”
“No Niall, posso immaginare, posso immaginarlo eccome! Ma non ne vale la pena..l’unica cosa che voglio è non rivederlo più!” Aveva combattuto fino a quel momento contro le lacrime che volevano scivolare fuori dai suoi occhi e aveva vinto, ma una lacrimuccia solitaria è riuscita a sfuggire e ora riga la sua guancia destra. Niall si siede accanto alla ragazza e le asciuga la guancia col dorso della mano, per poi spalancare le braccia offrendo un abbraccio a Selene.
La ragazza si fionda nelle braccia del ragazzo sorridendo rincuorata.
“Per fortuna che ci sei tu Niall!” Dice, e il cuore del ragazzo si scalda e diventa più leggero.
“Per fortuna che ci sei tu!” Continua a ripetersi nella mente Niall, per poi sorridere ebete.
Decidono così di passare la serata lì fuori, parlando, ridendo e osservando le stelle che splendono in quella notte d’estate.
Improvvisamente Niall si alza in piedi e invita Selene a fare lo stesso.
“Hey, che succede?”
“Mi vuole concedere questo ballo, signorina?” Chiede Niall galante, improvvisando un inchino cavalleresco.
Selene ridacchia e decide di stare al gioco: così fa una piccola reverenza e acconsente “Certo, messere!”
Niall sorride e afferra la ragazza per la vita, facendola volteggiare e provocando le risate convulse di Selene che, ancora con le gambe per aria, batte i pugni sulle spalle di Niall e gli chiede di rimetterla a terra.
Niall la accontenta, ma non lascia la presa sui suoi fianchi e, canticchiando una melodia dolce e lenta al suo orecchio, la fa ondeggiare a tempo.
Selene, ammaliata dalla voce del ragazzo, lo asseconda nei movimenti e allaccia le braccia dietro al suo collo. Per dieci minuti i due continuano a ballare lentamente.
Niall inizia così a cantare una canzone che Selene aveva sentito passare un paio di volte alla radio..
(vi lascio il link della canzone, se vi va di ascoltarla mentre leggete: http://www.youtube.com/watch?v=KNffcLn6teY )

 

You’re the perfect part of me
You’re the oxygen I breathe
You’re a superstar, a work of art
It’s electricity!


Non lo sa il perché, ma Niall sente che solo con questa canzone riesce ad esprimere ciò che pensa.
Selene riesce a far emergere la sua parte migliore, è diventata il suo tutto, il suo ossigeno: senza di lei non può vivere.
Selene è un’opera d’arte, anche se questo lei non lo sa.
La ragazza osserva estasiata il biondo, assimilando tutte le parole che sta cantando e imprimendole nella mente, ma soprattutto nel cuore, che batte sempre più forte.

You’re a yes in a world of no’s
You’re the Beatles to my Stones
It’s a sweet romance
A spot light dance
Girl you shake me to my bones!


Selene è l’unica risposta affermativa a tutti questi quesiti fastidiosi, è l’unica che riesce a farlo tremare fino alle ossa, e l’unica con cui vuole ballare al chiaro di luna di una notte di mezza estate.

 

Take me out.. spin me around!
We can laugh when we both fall down
Let’s get stupid
dancing with the Cupid tonight


Detto questo Niall afferra Selene e la fa volteggiare per aria, per poi riappoggiarla a terra e farla muovere goffamente, inscenando un balletto abbastanza ridicolo e facendo ridacchiare la ragazza, leggermente imbarazzata.

 

Well don’t make a pill
That can give me the thrill
When you look at me


Selene ora lo guarda negli occhi e un brivido percorre entrambi. Verde e azzurro. Terra e cielo che si incontrano, si scontrano e si scavano dentro, in profondità. Occhi così limpidi che possono mostrare l’anima di chi li possiede. Ed entrambi hanno un’anima candida e sincera. Occhi così limpidi e sinceri che mostrano tutto ciò che provano. Ed entrambi provano un immenso e irrefrenabile amore.

 

It’s quite clear to me
That we were always meant to be
You’re my bird
Baby I’m your bee


Niall rallenta, stringendo a sé Selene e guardandola negli occhi


You got me A to Z


 

Sussurra a fior di labbra il ragazzo, per poi appoggiare timoroso le sue su quelle di Selene.
Le appartiene, completamente. Dalla A alla Z.
Selene schiude le labbra, e assapora quelle di Niall. Aveva atteso questo momento da troppo tempo ormai. Aveva fantasticato pomeriggi interi immaginandosi il sapore delle sue labbra, e ora può confermare le sue supposizioni: le labbra di Niall hanno un sapore fresco, di menta, unito al sapore dolce di tutte le varie bombe ipercaloriche di cui si ingozza sempre. Mentre Niall continua a stringerle i fianchi, facendo avvicinare tra loro i loro bacini, Selene inizia a giocherellare con i capelli del biondo. Sente Niall sorridere contro le sue labbra e anche lei sorride di rimando, per poi riprendere a baciare con più passione il ragazzo, che non oppone di certo resistenza. E’ indescrivibile la felicità di entrambi, che dopo essersi scoperti così tanto possono rifugiarsi una nelle braccia dell’altro, finalmente sereni.
E così riprendono a baciarsi dolcemente, con la luna piena testimone del loro amore.

 

 

 

 

MY CORNER

Hola! :)
Come state?
Finalmente ho aggiornato la storia, ma soprattutto finalmente Selene e Niall si sono baciati asdfghjkkl *^*
Come al solito non ho niente da dire, eccetto che sono disperata per i compiti delle vacanze che non ho ancora finito, ma questa è un’altra storia LOL
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite/seguite/ricordate, siete la mia forza :’)
Al prossimo aggiornamento
Isa xx


P.S.: per chi non la conoscesse, la canzone che canta Niall è Cupid di Daniel Powter :3

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Selene allontana Niall dolcemente e con voce tremante gli dice
“Niall, io tra meno di tre mesi ritornerò in Italia, e quasi sicuramente non ci rivedremo mai più”- il cuore le si stringe a quest’affermazione- “Come potremmo rimanere in contatto? Stiamo sbagliando tutto.”
“Selene, ci amiamo. Non stiamo sbagliando niente.” Risponde risoluto Niall accarezzandole una guancia.
Già, si amano. Ma può l’amore veramente vincere tutto? La lontananza, la paura, l’insicurezza? Selene se lo chiede, ma quando incontra lo sguardo di Niall e vede quanto amore e sincerità sprigionano i suoi occhi trova la risposta: forse l’amore non vince tutto, ma loro sì. Loro vinceranno, fosse l’ultima cosa che debbano fare. Combatteranno per non perdersi. Sorride la ragazza, e si riavvicina all’irlandese per baciarlo.

Dopo non molto i due si ritrovano di fronte alla porta di casa Flitwick. Niall stringe forte la mano di Selene e sorride.
“Grazie per la serata Nì, è stata stupenda.”
“Grazie a te Sel per essere sempre così stupenda”
“Oh, ma smettila idiota!” Risponde Selene dando uno schiaffo sulla spalla al biondo e arrossendo vistosamente. No, non si sarebbe mai abituata a tutti quei complimenti a volte inopportuni del suo ragazzo.
Del suo ragazzo.
Suo. Ragazzo.
Sel avvampa di nuovo, stentando a credere di poter definire Niall “fidanzato”. Ne è orgogliosa.
“Forse è meglio se vado Sel, si sta facendo tardi”
“Oh. Certo, hai ragione” Risponde la ragazza, avvicinandosi al ragazzo e baciandolo sulla guancia.
Selene sta per voltarsi ed entrare in casa quando Niall, insoddisfatto, la afferra per i fianchi e la fa girare di nuovo verso di lui, chiedendo “E il bacio della buonanotte?”
Selene sorride e appoggia delicatamente le sue labbra su quelle del biondo.
“Buonanotte Nì!”
“Buonanotte Sel”

 

Dopo pochi minuti Niall varca la porta di casa sua e dopo essersela richiusa alle spalle sale la piccola rapa di scale vicina all’entrata ed entra in camera. Accende la luce, appoggia la giacca elegante sullo schienale della sedia accostata alla scrivania e si lascia cadere a peso morto con un grande sospiro sul letto.
Non riesce ancora a capacitarsi del fatto che Selene sia la sua ragazza. Sbalorditivo. Gli sembra tutto un sogno.
Il ragazzo slega e si sfila la cravatta per poi sbottonare la camicia bianca e gettarla a terra.
Si alza dal letto, sfila i pantaloni e afferra una vecchia maglietta che funge da pigiama, per poi spegnere la luce e infilarsi sotto le coperte.
Al buio afferra il cellulare lasciato sul comodino e manda un messaggio a Selene
“Domani fatti trovare pronta per le nove, ci sarà una sorpresa ;) Buonanotte principessa xx”

Il giorno seguente, mentre Selene sta finendo di lavarsi i capelli, il campanello di casa Flitwick inizia a suonare insistentemente. Niall è arrivato.

La ragazza si guarda di nuovo allo specchio per un’ultima sistematina ai capelli e scende tranquillamente le scale, incurante del campanello che continua a trillare fastidiosamente.
Apre la porta e si ritrova davanti Niall con il telefono tenuto tra la spalla sinistra e la testa e l’indice della mano destra a mezz’aria, vicino al campanello.
Selene scoppia in una fragorosa risata, divertita dalla faccia spazientita del ragazzo.
“Ehy, smettila di ridere!” Protesta Niall, mettendo su un adorabile broncio.
Selene cerca di calmarsi e strapazzando le guance arrossate del ragazzo chiede scusa.
“Hai fatto colazione? E’ rimasto un po’ del caffè che ho preparato stamattina”
“Sì, ho già fatto colazione, grazie..Sei pronta?”
“Certo, vado a recuperare la borsa e la macchina fotografica, vado e torno!”
La ragazza non aspetta una risposta che si trova già a metà rampa, facendo i gradini a tre a tre.
Spalanca la porta della camera e afferra la borsa dopo averci infilato dentro una felpa e la macchina fotografica e scende al piano terra.
“Eccomi!”
“Perfetto, allora si parte!”
Appena salita sul pick-up di Niall, Selene accende la radio e inizia a canticchiare la canzone che stanno trasmettendo allacciandosi la cintura ed afferrando la macchina fotografica. Niall nel frattempo accende la macchina e con un paio di manovre si mette in carreggiata.
“Allora, dove mi porti di bello?”
“Non te lo posso dire, è una sorpresa!”
“Eddai amore dimmelo!”
Niall strabuzza gli occhi e lancia una furtiva occhiata a Selene per poi chiedere riportando lo sguardo sulla strada
“Come mi hai chiamato scusa?” Chiede, per poi sorridere beffardo
Selene boccheggia in cerca di parole.
Ecco, lo sapeva, ha rovinato tutto.
Prova ad ostentare indifferenza, ma nota che Niall è in attesa e quindi balbetta incerta
“A-a-amore..”
Il ragazzo la guarda dritto negli occhi dicendo
“Beh potresti farlo più spesso, mi piace questo nome!”
Selene tira un lungo sospiro di sollievo per poi aprirsi in un sorriso smagliante e fotografare una ragazza che stava facendo jogging con il proprio cane al guinzaglio.
E’ felice. Dannatamente felice.

Quando scopre che il suo fidanzato l’ha portata a Dublino scoppia praticamente di felicità.

Dublino è una città stupenda. Selene ci era stata solo un pomeriggio qualche settimana prima per andare a visitare un museo, quel giorno avrebbero avuto tutto il tempo per visitarla.
Mano nella mano entrano al Trinity College situato esattamente al centro della città e, dopo essere stati accolti da alcuni studenti disponibili a guidare i turisti all’interno degli edifici che costituiscono l’università, i due iniziano a girovagare senza meta per poi fermarsi su una delle tante panchine che si trovavano nel grande parco dell’università.
Stranamente la giornata è serena e Selene sfila per l’ennesima volta la macchina fotografica per immortalare le strane ombre che gli alberi frondosi riproducono sul grande prato verde.
“E’ veramente un posto stupendo” Sussurra appena la ragazza
“Già..io l’adoro!” Risponde Niall, cingendo le spalle di Selene con un braccio.
“Ci facciamo una foto?” Chiede improvvisamente la ragazza
“Certo!”
Selene dunque balza in piedi e ferma un turista chiedendogli gentilmente di poter scattare una foto.
Il signore avvicina quindi l’occhio destro alla macchina fotografica e sorridendo dice “Cheese!”
Selene sorride e poco prima che il signore faccia scattare l’otturatore sente le labbra di Niall appoggiarsi sulla sua guancia.
Click.
Il turista cortesemente ritorna la macchina fotografica a Selene e commenta
“Mi ricordate me e mia moglie quando eravamo giovani!”
Selene e Niall si scambiano uno sguardo complice e sorridono ringraziando il gentile signore.
Dopo aver passato un’oretta ad oziare nel campus, i due ragazzi si avviano nell’arteria principale di Dublino, gremita di gente.
Selene rimane imbambolata ad osservare ed ascoltare tutti gli artisti di strada che allietano i passanti cantando, suonando, facendo giochi di magia, sculture, dipinti..
E’ un’atmosfera magica, e Selene scatta foto a ragazzini che cantano canzoni dei Beatles, a signore che suonano la lira, a lepricani che girovagano per le strade con dei pentoloni pieni di monete d’oro, a Niall sorridente che la guarda.

Dopo aver pranzato velocemente ad un fast food i due ricominciano a passeggiare nel centro città, godendosi i timidi raggi che fanno capolino dalle imponenti nuvole che ricoprono quasi completamente il cielo di Dublino. Mano nella mano riprendono la loro passeggiata, fermandosi di tanto in tanto ad osservare qualche vetrina e anche a comprare qualcosa.
Si fanno ormai le sei di pomeriggio quando i due decidono di ritornare a Mullingar: la strada da fare è abbastanza lunga e i ragazzi hanno camminato per l’intera giornata.
Dopo non più di dieci minuti di viaggio Selene chiede a Niall di cantare qualcosa, e dopo qualche resistenza da parte del biondo riesce a convincerlo e così, cullata dalla dolce voce di Niall la ragazza si assopisce sul sedile della macchina, felice.

 

 

 

 

 

SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE.

Avete tutto il diritto di uccidermi. Con violenza anche.
Non controllo neanche quando è stata l’ultima volta che ho aggiornato questa storia perché mi sentirei ancora più in colpa di quanto non lo sia ora.
L’unica cosa che posso dire è scusate, ma quest’anno la scuola mi sta letteralmente uccidendo.
Giuro che non ho un momento di tregua.
Mi dispiace anche perché questo capitolo non è degno di tutta la vostra paziente attesa, ma ho fatto del mio meglio: non ho voluto introdurre niente di sorprendente per non appesantire troppo la trama, quindi vi dovete accontentare di questo capitolo di passaggio.
Spero di ricevere qualche commento in più, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate e magari conoscervi anche un po’. :)

Vi lascio come sempre i vari link delle mie storie e dei miei contatti :3

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