Quando si realizza un sogno, gli altri vengono di conseguenza..

di Phoeben
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una parola? Londra. ***
Capitolo 2: *** Tutto per colpa di un ascensore.. ***
Capitolo 3: *** You use your heart as a weapon, and it hurts like heaven ***
Capitolo 4: *** Peter Pan ***
Capitolo 5: *** Ready to Restart ***
Capitolo 6: *** One in a Million ***
Capitolo 7: *** Twins.. ***
Capitolo 8: *** It's time to.. ***
Capitolo 9: *** Give me an other chance. ***
Capitolo 10: *** She's Not Afraid ***
Capitolo 11: *** Ripeti dopo di me.. ***
Capitolo 12: *** Latte, Cioccolato e Cannella. ***
Capitolo 13: *** Forever Young. ***
Capitolo 14: *** Finally, the truth. ***



Capitolo 1
*** Una parola? Londra. ***


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Capitolo 1


"Una parola? Londra."



Ore 20.30, nei pressi di Londra.

“The train will arrive in King’s Cross in 20 minutes, thank you for traveling with us.”

20 minuti. Solo 20 minuti mi separavano da quella città. Quella città che mi aveva sempre affascinata, dal primo momento in cui l’avevo vista in televisione. In una parola? Londra.
Sentivo le gambe tremare, il nodo in gola, quello tipico di quando sei agitata, di quando aspetti qualcosa che sembra non arrivare mai, e i secondi che vi separano sembrano non passare più.

Ah, si comunque ciao,  sono Ollie, e ho 19 anni.. no, non è il mio nome, ma ormai tutti mi chiamano così, anche la mia mamma, tanto che sembra strano sentirmi chiamare con il mio vero nome.

Ero seduta vicino al finestrino, ho sempre amato viaggiare in treno, amo le stazioni, ti puoi spostare di pochi metri, da un binario all’altro, puoi scegliere dove andare, puoi prendere il treno, e cambiare del tutto destinazione, città e stato. Mia mamma infatti ci aveva messo una pietra sopra, sapeva che non avrei mai scelto di andare a Londra in aereo. Si lo so: è tremendamente lunga, ma spesso si ha la fortuna di trovare degli interessanti compagni di viaggio. Stavolta era cosi: sul treno, seduto vicino a me, era salito, subito dopo aver sorpassato il canale della manica un bizzarro manager, mi disse che aveva deciso di prendersi una pausa: aveva staccato tutti i telefoni e spento il pc portatile. Ma evidentemente non era abituato a prendersi una pausa, tanto che alla fine iniziò a parlarmi del suo lavoro: era un produttore musicale, chiamato a Londra perché si tenevano dei provini per trovare una ragazza che cantasse una parte in una canzone del nuovo cd di un gruppo di ragazzi, gli One Direction.. Sì ne avevo sentito parlare, ascoltato qualche canzone alla radio, ma non mi ero mai interessata più di tanto.. Per me che la musica era sempre stata la mia vita e il mio sogno diventare una cantante, sentire parlare di tutti gli sforzi che avevano fatto questi ragazzi per affermarsi.. beh iniziavo ad apprezzarli, non mi sembravano più quei grandi palloni gonfiati di cui avevo sentito parlare..

Scese la fermata prima della mia, doveva andare a trovare un amico.. e cosi quei 20 minuti che mi separavano da King’s Cross li trascorsi cercando dal cellulare su youtube delle canzoni di questi ragazzi.. in effetti erano bravi, poi il ricciolino: caspita che voce.. Avevo  cantato con tanti ragazzi, studiando, ma avrei fatto carte false per cantare con una voce come la sua..

Ore 21.45, Hotel Thames

“Mamma, tu sei pazza! E’ un hotel 5 stelle!”
 “Ma cara, sei a Londra, da sola, non potevo prenotare un albergo da qualche parte malfamata, mal frequentata o cose simili, volevo essere sicura che tutto fosse il più sicuro possibile, allora com’è andato il viaggio?”
 “Benebene, grazie.. ma ora sono stanchissima.. ci sentiamo domani..notte ma! Un bacio”
 “ma.. e va bene!FAI ATTENZIONE! Buona notte”

Alla faccia del posto sicuro, appena arrivata sull’auto dell’ albergo (si, ti vengono anche a prendere alla stazione!!) una quantità assurda di ragazze si è scagliata urlando contro la mia macchina, di sicuro aspettavano qualcuno, ma non ho ancora capito chi..
TOC TOC: Room serviceee!
Grazie mamma per questo hotel! Mi portano la pizza in cameraa! A questo punto tanto vale chiedere..”Excuse me, all those girls, out there..why are they here?”
Il cameriere, con aria come per dire “ouuu bella! ma dove hai vissuto fino ad ora?!?”, disse “They’re here, waiting for One Direction..they will stay here for a week!”
One Direction? Oggi ne avevo già sentito parlare un po’ troppo spesso.. “Thank y..”
Si, erano arrivati. Le urla si erano fatte fortissime. Lo pagai e mi avvicinai alla finestra.
Erano appena scesi, uno dopo l’altro dalla macchina, l’ultimo era il ricciolino dalla voce bellissima..

Si, il suo sorriso era tanto bello quanto la sua voce.

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Capitolo 2
*** Tutto per colpa di un ascensore.. ***


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Capitolo 2


"Tutto per colpa di un ascensore.."

 
 
Ore 06.59, Hotel Thames
“Non puoi continuare a rovinarti la vita per lui. Non puoi, non puoi guardare il telefono ogni 2 minuti sperando che ti scriva qualcosa, non sarai mai felice così. Non puoi respingere tutti, sempre. Lascia entrare chi ti può realmente rendere felice..” Emma mi guardava con quei suoi grandi occhioni blu, quando mi guardava così non ero proprio capace a ribattere..” Lo so, hai ragione dalla prima all’ultima parola, ma l’altro giorno l’ho visto..” “L’hai visto? Cosa? E perché non me l’hai detto? Lo sai, non ti porterà a nulla di buono tutto ciò..” mi guardava con un misto di compassione negli occhi, la conoscevo, per quanto cercasse di nasconderlo, sapevo che era così. “Si, l’ho visto, è stata la mia scarica di ossigeno, non respiravo da tanto tempo.. E abbiamo anche parlato, ho avuto il coraggio di…”

BIPBIPBIP. La mia sveglia. Mi svegliai di soprassalto. Oggi era il grande giorno.
Ero stesa nel mio letto, in mezzo a quella marea di cuscini, siccome la sera prima non avevo avuto voglia di spostarli. Bloccata a fissare il soffitto, quel sogno mi tormentava da giorni ormai, quello sguardo di Emma non mi abbandonava da tempo. Aveva sempre cercato di proteggermi, nonostante fossi io quella più grande di noi due, e proprio non riusciva ad accettare il fatto che  fossi presa della persona più sbagliata che potesse esistere su tutta la faccia della terra. Forse era anche per lui che ero a Londra.

Si, adesso lo posso dire, ieri mi sono presentata un po’ alla veloce, sono qua a Londra perché se sarò ammessa frequenterò qua la facoltà di architettura. All’ Imperial College. Ho sempre amato Londra, qualcosa di tremendamente forte e inspiegabile, ho sempre avuto l’impressione che la mia vita appartenesse al mondo londinese. Diciamo che mia mamma aveva accettato un po’ a malincuore questa cosa, ma mi aveva appoggiato, come d’altronde aveva sempre fatto nella mia vita. E poi qua a Londra la cultura musicale è completamente diversa che da noi, totalmente.. magari riesco anche a trovarmi un posticino di lavoro, che mi permetta di frequentare dei seri corsi di canto, di cui Londra è tanto famosa.
Mi alzai e andai in bagno, era davvero bellissimo, enorme e di un bianco perla quasi accecante di prima mattina. Mi guardai allo specchio. “Mamma mia Ollie, che faccia!”. Le Directioners, cosi le aveva chiamate il cameriere la sera prima, avevano urlato fino all’una di notte, impossibile non sentirle, tanto quanto era impossibile addormentarsi. Il viaggio però era stato talmente stancante che ero crollata in quel mare di cuscini, lasciando in sottofondo i coretti delle fan.

No, già alle 7 di mattina, no.  “Ciao tesoro!”
“Ciao ma, già sveglia?”
“Ovvio che si, avevo paura che tu non ti svegliassi, così ti ho chiamata, oggi è un giorno così importante!”
Tirai un respiro profondo, si lo sapevo benissimo. Avrei incontrato il rettore dell’università.
“Lo so, mi sto vestendo.. non farmi fare tardi, ci sentiamo poi stasera..ti voglio bene,ma!
“Incantali tutti, tesoro mio.”
Sapevo quanto le fosse costato rimanere in Italia, mentre io ero a Londra, ma gli impegni di lavoro non le lasciavano tregua, e testarda come sono, questa era una cosa che dovevo fare da sola.

Mi sentivo a mio agio. I miei lunghi capelli castani, dai riflessi ramati che amavo tanto, scendevano sulle spalle e su quella maglietta di raso color crema che avevo comprato apposta per quest’incontro. In più i pantaloni mi facevano sembrare più alta, o forse era lo specchio.. questo hotel faceva sembrare tutto più bello. E poi un po’ di trucco e tanta acqua fredda erano riusciti a dare un po’ di decenza al mio viso addormentato.
Mi guardai un’ ultima volta allo specchio. Si potevo farcela, oggi nulla mi avrebbe fermata. L’imperial era il mio obiettivo.

Ore 07.40, Hotel Thames

Qualche gran simpaticone aveva schiacciato tutti i pulsanti, così per arrivare dal 27esimo piano al pianoterra mi fermai ad ogni singolo piano. Giunta al secondo, quasi ero commossa all’idea di essere arrivata si aprono le porte e..
“Ti è piaciuto lo scherzo Nia..”  Vidi il terrore comparire sul suo viso, era il ricciolo dal bel sorriso e dalla bella voce. Nascosi un sorriso divertito per la vista della sua faccia e dissi: “ Ad essere sincera, no lo scherzo non mi è piaciuto più di tanto, e il mio nome non inizia per Nia..però vediamo, il lato positivo è che ho scoperto che ogni piano dell’albergo ha ai muri una tinta di colore diverso.. Ora se non ti dispiace, vorrei arrivare al piano terra, a fare colazione..”
“Ora, se non ti spiace, andrei anch’io a fare colazione, per farmi perdonare, faresti colazione con me?” E sfoderò uno dei suoi sorrisi, ero quasi sicura che fosse il sorriso modalità “bambina non mi puoi sfuggire”.
“Sinceramente? Non ne vedo la necessità, e sono anche di corsa. Ascolta puoi cercare di evitare di farmi rifare 27 piani domani mattina, fermandomi ad ognuno? Grazie mille!” Sfoderai anche io uno dei miei sorrisi migliori e andai via, senza lasciargli alcun modo per ribattere. Ero sicura di averlo spiazzato, era evidente che non era abituato a ricevere questo genere di riufiuti.

Ore 08.05, Area Colazione dell’ hotel Thames.

Ero da sola al tavolo, ma avevo preso talmente tanti dolci, e tante cose da mangiare, che sembrava aspettassi almeno 3 bambini, affamati e in fase di crescita.
“Ehm, se fai un po’ di spazio, ci sto anche io..”
“Non vorrei essere scortese, ma la sala è piena di tavoli liberi, non può..” mi voltai, ancora il ricciolo “senti, ma ti ho detto che non volevo far colazione con te..Quale parte del: non – voglio – venire – a – colazione – con – te!, non ti è chiara?”
“Beh in effetti, un po’ scortese lo sei, ma ti perdono. “.-si sedette- “ ah! E non mi sono presentato, sono Harry, Harry Styles, ma magari già lo sai..”
“Ehm, no il nome mi sfuggiva, comunque sono Ollie.”
“Oltre al soprannome hai anche un nome e un cognome..?”
“Ovvio che si, ma direi che basta che tu sappia che sono Ollie, anzi basta e avanza, e adesso se vuoi scusarmi, alle 9 e mezza devo essere da un’altra parte.. Buon appetito!”
“Dove devi essere?”  
“Davvero, direi che non ti interessa”- Mi resi conto di essere veramente antipatica, e sfoderai un sorriso per addolcire il mio tono acido. -” Buona giornata, Harry!” Ok, l’avevo di nuovo lasciato da solo. Due volte nel giro di mezz’ora.  Ero decisamente sicura che non era abituato a ricevere un trattamento simile.
Senza che me ne accorgessi, si era avvicinato a me, e mi sussurrò all’orecchio:“Ollie, cara mia, non sono il tipo che pianti in asso da un momento all’altro. Ah e comunque ottima scelta, la maglia crema ti sta benissimo. Comunque..sbaglio o hai detto che hai un impegno alle 9 e mezza? Abbiamo un’ora e mezza libera, tesoro!”
“Nah, ti sbagli, innanzitutto non chiamarmi tesoro. E come seconda cosa, IO ho un’ora e mezza libera, vorrei vedere un po’ Londra e non posso arrivare in ritardo.”
“Ok, niente tesoro. Conosco Londra come le mie tasche, ti porto io, dolcezza.”
“Dolcezza forse è ancora peggio di tesoro, e comunque no grazie, prendo un pulman, come tutti. Buona giornata Ryles.”
“E’ Styles comunque, buon appuntamento zuccherino!” Aveva di nuovo tirato fuori il suo sorriso. Mi voltai per dirgli qualcosa sui suoi nomignoli, ma preferivo non continuare il discorso. Ero convinta che non avrebbe abbandonato l'idea così velocemente, ma meglio così, avevo altro su cui concentrarmi.

Ore 09.05, Fermata del pulman.

Per fortuna che i pulman qua a Londra sono tanti e frequenti! Sono qua da venti minuti e di loro neanche l’ombra! Eppure quando guardi le foto di Londra, vedi più autobus che altro! Ero decisamente impaurita all’idea di far tardi, fino a quando..accosta una macchina scura alla banchina del pulman, si abbassa il finestrino oscurato: Harry.
“Signorina, se vuoi fare la Londinese, dovresti farlo per bene, e informarti su quando c’è sciopero dei pulman..”
“Non dirmelo Styles. Non ci posso credere, arriverò di sicuro in ritardo!”. Ero decisamente in ansia.
“Se ti fidi di me, ti porto io, i taxi saranno impegnatissimi oggi!”
Non potevo fare altro, aveva ragione. Aprì la portiera e salì.
“Beh, comunque hai già imparato il mio cognome, grande passo in avanti. E devi ammettere che mi conosci da un’ora e già mi sei debitrice. Ti farò sapere come sdebitarti.” Azzardò un occhiatina e poi aggiunse: ” Dove ti porto Ollie?”
“Beh, comunque hai smesso di chiamarmi zuccherino, dolcezza e smielature varie, grande passo in avanti.” - Mi guardava con un sorriso malizioso - “..e comunque all’ Imperial College.. Ehm, solo per informazione, prima lo sapevi che c’era sciopero?”
“Ovvio che si, ma se te l’avessi detto, non avrei potuto fare la parte del supereroe che salva la fanciulla in pericolo!”
Faticai a trattenere un sorriso, e mi voltai dall'altra parte, ma aveva ragione. Senza di lui quella mattina non so come avrei fatto, ma di sicuro non l’avrei mai ammesso. Non gli avrei mai e poi mai dato l’opportunità di sfoggiare uno di quei suoi sorrisi soddisfatti.
Anche se lo dovevo ammettere: mai visto sorrisi o sguardi tanto intriganti.

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Capitolo 3
*** You use your heart as a weapon, and it hurts like heaven ***


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Capitolo 3


"You use your heart as a weapon and it hurts like heaven."



“Diamine Styles! Voglio arrivare in orario a quell’università, ma sana e salva!”
”Tranquilla tesoro, non farei capitare nulla di male al tuo dolce faccino..” Disse con il suo sorriso malizioso. Non trovai nulla da ribattere e gli feci una linguaccia, lui sorrise ancora e si voltò verso la strada.
Ero terribilmente agitata, stavo per arrivare in ritardo all’appuntamento con il rettore, e da quanto si diceva non era una persona di ampie vedute,anzi si diceva fosse molto rigido, e il ragazzo alla mia destra stava continuamente saltando da una stazione radiofonica all’altra, senza far finire una canzone, e questo mi irritava ancora di più.
Poi riconobbi quella canzone: “Styles, ti prego ti prego ti prego, non cambiare stazione. Amo questa canzone..”. Lui fece una strana espressione, mi guardò e disse: “ E’ il mio gruppo preferito, se c’è una cosa che va contro i miei principi è proprio interrompere una loro canzone..” e alzò il volume.
Resistetti fino al ritornello senza cantare, ma poi quando arrivò quella frase, come se fossi stata da sola in quella macchina, presi la penna che avevo in mano come un microfono e.. “ ‘cause you use your heart as a weapon, and it hurts like heaven!”.
Harry si voltò con un’espressione divertita, quasi per dire qualcosa, e io lo bloccai prima: “No, signorino, nessun commento sulla mia voce, grazie..”
“Beh, io stavo per farti un complimento, hai una bella voce, ma se non lo vuoi sentire…wooooah ohh ahhh you use your heart as a weapon and it hurts like heaven..”
Aveva una voce fantastica, davvero. E io non ero solita a cantare cosi disinvolta davanti agli sconosciuti, ma sarà stata quella frase, quella canzone che per me significava tanto, nient’altro. Semplicemente che i Coldplay sono fantastici e non puoi non cantare una loro canzone quando la ascolti. Tutto qua Ollie, tutto qua.
 
“Imperial University. Here we are!” Disse frenando bruscamente davanti ad un immenso edificio di mattoni rossi.
Io ero completamente assorta nei miei pensieri e non mi ero accorta del fatto che fossimo arrivati.
“Io fossi in te scenderei dalla macchina, non sei proprio in anticipo. Io ti aspetto qua, cosi quando finisci torniamo in hotel..”
“Wowo, ciccino, ti ringrazio veramente tanto, ma penso prenderò un taxi per tornare..”
“Non se ne parla, ti ho fatto il favore di portarti, ora tu mi fai il favore di tornare con me. E’ il giusto prezzo da pagare. E adesso non mi chiamare tu ciccino..” Disse fingendosi offeso.
“Senti, devo scappare, torno in taxi, davvero..” Iniziai a camminare senza ascoltare cosa diceva. Ed ero a 3. Iniziava a piacermi come lo lasciavo sempre a metà delle conversazioni.
 
Ore 9.45, Imperial University
“Signorina, noi qua le cose le prendiamo sul serio, non mi sembra che arrivare in ritardo al nostro appuntamento sia proprio quello che si dice un buon biglietto da visita.” Si, era veramente una persona rigida. Era alto un metro e davvero poco, vestito di tutto punto e con un paio di occhiali tondi che facevano sembrare i suoi occhi ancora più grandi e inquisitori.
“Mi scusi, signor Smith, non è da me, davvero, ma oggi c’era sciopero, e ho avuto problemi ad arrivare fino a qua, ma ved..”
“ Signorina,” mi interruppe “non voglio sentire altro, un altro ritardo e può considerare la sua domanda automaticamente respinta. Adesso se mi vuole seguire, le mostro la scuola e dove seguirà le lezioni propedeutiche..”
Mi fece visitare tutta la scuola, le aule, i laboratori, era davvero immensa e fantastica. I muri erano pieni di foto di personaggi importanti che avevano frequentato l’università, e accanto ad essi vi erano qua e là inviti su fogli colorati di feste universitarie.
“Bene il tour è finito, se vuole può dare un’occhiata ancora in giro, la sua prima lezione sarà lunedì alle 8.30, PUNTUALE.”
“Certo, puntualissima. Grazie signor Smith.” Gli strinsi la mano e mi voltai, decisa a vedere un po’ chi frequentava i corridoi dell’università.
Vi erano persone di tutti i generi, vestiti in modi completamente diversi e gente di tutte le nazionalità. Si, la adoravo già.
Fino a quando non vidi tra gli studenti un viso, forse un po’ troppo famigliare. No, non poteva essere. Lui era in Italia, al suo corso di Design, e non poteva essere all’Imperial. Decisi di vedere meglio chi fosse, così svoltai nel corridoio in cui aveva girato, ma non lo vidi più.
Dai Ollie, hai una fame assurda, la fame gioca brutti scherzi. Torna all’hotel. Mi convinsi di ciò e uscì dalle porte principali, attraversando il giardino dell’università, evitando i ragazzi sdraiati sull’erba intenti a risolvere alcuni esercizi di matematica.
“Ehi, Ol, guarda che la macchina è di là.” Neanche a chiedere chi potesse essere. Styles.
“Ol? E’ bruttissimo e nessuno ti ha detto che puoi chiamarmi Ol! E poi mi sembrava chiaro che prendessi il taxi..”
“A me sembra chiaro che tu mi devi un favore, che ti ho aspettato e che torniamo insieme. Facile.”
“Nessuno ti ha chiesto di aspettarmi, quin..”, mi interruppe. “Sei veramente irriconoscente, ti porto, ti aspetto e adesso vuoi prendere un taxi?” Non capivo quanto fosse sottile il limite tra lo scherzo e l’essere serio, ma in fondo non aveva tutti i torti..
“Va bene.. Ma solo perché ho fame e così arrivo prima a mangiare!” Avanzai, ma prima lo guardai con la coda dell’occhio, stava scuotendo la testa sorridendo..

“Allora signorina, com’è andata?” mi chiese accendendo il motore.
“Mmh, bene, era un po’ antipatico il rettore.. ma per il resto ok.”
Non riuscivo a non pensare a quello che avevo visto all’Imperial, e proprio non riuscivo a parlare più di tanto.. lui tentava di introdurre una conversazione, ma lo stroncavo sempre sul nascere.. Fino a quando Styles mise un Cd preso dal cassetto della macchina “Non riesco a capire che succede, ma forse questo ti può tirare su..”
Princess of China. Quanto amavo quella canzone.
Mi guardò sorridendo e disse: “Guarda che devi cominciare tu..” Non voleva mica che.. “Dai suu, canta con me. Giuro che non ti do più fastidio..”
“Ma neanche per sogno! Non duetto con te!”
Mi guardò storto “E’ un insulto ai Coldplay non cantare una loro canzone.” Colpita e affondata.
“Niente più fastidio e capricci?” dissi alzando un po’ il volume.
“Nada de nada.”
Sorrisi e cominciai con gli wooo iniziali. Arrivati al ritornello sembravamo due invasati, stavamo cantando a squarciagola incuranti della gente che ci guardava incredula ai semafori.
Finita la canzone lui mi guardò con uno sguardo indecifrabile “Styless? Dai, studio canto, non posso essere cosi male!” Dissi ridendo.
“Non sei per nulla male, giuro. Va beh, eri stonata praticamente 3minuti di canzone su 3minuti e 20!” Rise e si guadagnò una gomitata.. “No, dai sono serio, perché non partecipi alle audizioni che facciamo in hotel?”
“Io cantare con voi? No, grazie..e poi non le passerei mai..”
“Ma..”
“Styles non ribattere, ho la testa dura!”
“Ok, non insisto.. anche perché so che ti riuscirò a convincere, e anche perché siamo arrivati..”
“Genio dell’orientamento, non è il nostro Hotel questo..” Dissi guardando fuori dal finestrino.
“Infatti non siamo in Hotel, ti volevo far vedere un posto, scendi..”
“Dove cav..” Aveva chiuso la portiera. Sta volta mi aveva lasciato lui senza farmi dire nulla, quelle erano le mie uscite di scena.
“Scendi!” Mi urlò da fuori. Feci cenno di no con la testa, e arrivò alla portiera.
“Signorina Ollie, mi fa il piacere di scendere? Non se ne pentirà.”
Scesi, mi fece camminare qualche metro e quando superammo la recinzione, lo vidi.

Aveva ragione. Ne valeva la pena.

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Capitolo 4
*** Peter Pan ***


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Capitolo 4


"Peter Pan."



"Vengo sempre qua.. da solo o con Lou quando sono.. Beh, quando sono felice, quando sono triste, pensieroso..Questo posto mi fa stare bene, qualunque stato d'animo abbia."
Mi guardai intorno, sembrava di essere in uno di quei quadri di Monet, che avevo studiato a scuola..quando avevamo superato il cancello, davanti a me si era presentato un laghetto, piccolo e dall'acqua limpida, con delle foglie poggiate sulla superficie. Tutto sembrava così immobile, e impassibile, e ti donava una serenità incredibile. Non faticavo a credere alle parole di Harry.
"Beh, è davvero.. fantastico, ma di preciso dove siamo?"
"Adesso, non ho fatto in tempo ad accompagnarti e già mi vuoi rubare il segreto? Se te lo dicessi dovrei ucciderti poi.." Disse con fare da agente segreto.
"Ehi 007, calma.. correrò il rischio, non potresti mai uccidermi..dai, non sopporteresti di tornare all'hotel senza sentirmi cantare in macchina.."
"Mi hai dato un motivo in più per ucciderti.. -Non mi diede tempo di insultarlo e..-eh va bene siamo nella parte nord dei Kensington Gardens."
Quel nome mi colpì come una pugnalata allo stomaco. Cambiai espressione, mentre continuavo a ripetermi che ero ai Kensington. Harry di sicuro se ne rese conto, perchè cercò di allentare la tensione.
"Usignolo, guarda che sono belli come giardini. Pensa che Lou viene qua per stringere amicizia con i piccioni."
Non riuscì a trattenermi dal scoppiare a ridere, "Piccioni? Ragazzi avete milioni di fan e stringete amicizia con i piccioni?"
"E' Lou, ama i piccioni, li trova carini, soprattutto quando muovono il collo avanti e indietro.. dice che sono teneri, e ne ha anche uno.. si chiama Kevin!"
Scoppiai a ridere ancora più forte, "Non voglio sapere altro Styles..davvero!"
Decisi di smettere di pensare al posto in cui ero come i Kensington, decisi solamente di pensare che ero in un posto stupendo, che mi rilassava, in compagnia di un ragazzo molto strano e insopportabile, ma decisamente bello, e un po' intrigante dovevo ammetterlo.

"E cosi ti trasferisci a Londra..Wow" Non voleva assolutamente che cadesse la conversazione era chiaro.
"Si,beh se all'università mi prendono che non arrivo di nuovo in ritardo.. anche se non sono qua solo per quello.."
"Hai il ragazzo qua?" chiede con uno strano tono di voce.
"Ahahah, no sono libera come l'aria.." Parlare di amore proprio in questi giardini, nulla di più strano e sbagliato. "Sono qua perchè spero anche di trovare un posto dove cantare, un piano bar, lavoretti del genere giusto per iniziare.."
"Con quella voce che ti ritrovi? Faresti meglio a trovare lavoro come comica dopo questa battuta.."
Mi finsi offesa, e lui non sopportando il mio silenzio ricominciò "Sto scherzando, fiorellino, hai una voce fantastica, davvero.. ma perchè non fai le audizioni da noi in hotel?"
Sorrisi pensando alla varia gamma di soprannomi che mi aveva affibbiato nel giro di mezza giornata.
"No Harry, voglio cominciare con calma, e adesso devo dare spazio all'uni, e ci sono ragazze da tutta inghilterra.. dai, sii realistico!"
"Ma davvero potresti farce... Ahiiiia!". Era inciampato su una radice, ed era caduto per terra e non accennava a rialzarsi, io come supporto morale ero piegata in due dalle risate.
"Guarda che quando cado, Lou per solidarietà si butta anche lui a terra.." Non nascosi un sorriso pensando a quella bizzarra coppia e gli risposi "Non sono il tuo amato Lou e non mi butto per te a terra, mi disp.."
"Oh io penso di si" Non feci in tempo a realizzare cosa stava dicendo che si era attaccato alle mie gambe e mi aveva trascinato a terra, esattamente sopra di lui.

Feci in tempo a poggiare le mani attorno alla sua faccia, e ci guardammo per qualcosa che mi sembro un'eternità.  I suoi occhi verdi erano a pochi centimetri dai miei, e si specchiavano gli uni negli altri. La sua bocca era piegata in un sorriso che lasciava spazio a lato a tenere fossette. Se gli occhi erano a pochi centrimetri gli uni dagli altri, le nostre labbra erano separate da ancora meno spazio. Realmente non saprei dire quanto siamo stati in quella posizione, ma ricordo solo di una voce che ripeteva nella mia testa
"Sei a Kensington. Attenzione."
Pensando a quello, come una secchiata d'acqua gelata in faccia in pieno inverno mi ridestai, e mi alzai in piedi insultando Styles per i suoi modi.
"Sappi che se mi cadi un' altra volta addosso non aspetto così tanto, ti bacio e basta." Disse con aria di sfida.
"Oh tesoro mio, sappi che non ci sarà un' altra volta." Gli risposi con un sorriso malizioso.
"A volte capita di perdere l'equilibrio.." Il suo sorriso era decisamente più malizioso del mio.

Continuammo a camminare battibeccandoci fino a quando non vidi quello che non volevo vedere assolutamente. Quella statua. Un altro colpo allo stomaco. Peter Pan che con quel suo sorriso beffardo ci guardava, mostrandoci come si stava bene a rimanere bambini per sempre.
Presi il telefono e scrissi a Emma, avevo bisogno di lei.
"Em. Kensington Gardens. Statua di Peter Pan. Ragazzo fantastico. Aiutami. Dimmi qualcosa. Fai qualcosa."
"Ollie sei ai Kensington? Cosa ti salta in mente? Non fare cose di cui ti pentiresti, ovunque, ma li no. Ricordati la promessa."


Eppure per quanto mi stesse antipatico e per quanto mi ricordassi della promessa non riuscivo a non chiedermi perchè proprio quel ragazzo e proprio perchè mi aveva portato in quel posto cosi importante per me. Trovavo le coincidenze tra le cose più affascinanti della vita. Più lo guardavo, più mi pentivo di non averlo baciato.
"Ollie smetti di pensare queste cose. E' uno stupido dal sorriso malizioso. Per favore."

Pensando a tutte queste cose inciampai io questa volta. E questa volta fu Harry a cadere su di me "per solidarietà". Le nostre labbra si avvicinarono fino a sfiorarsi. Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle, per tutto il tempo in cui eravamo rimasti a millimetri di distanza in attesa che uno dei due togliesse le distanze. Fermi in questa posizione facemmo un sobbalzo quando il suo telefono ruppe il silenzio. Harry guardò lo schermo furente.
"Harry dove sei finito? Siete una band, siete in 5. Non puoi fare cosa ti pare. Vieni subito qua." Agganciò il telefono.
"Era Paul, devo andare, a meno che tu non voglia riprendere.."
"Nono, Paul é Paul, andiamo.." Dissi come se sapessi chi fosse Paul. Chiunque fosse, mi aveva salvato. Senza quella telefonata avrei di sicuro rotto la promessa, e con molta probabilità sarei ricaduta nello stesso errore.
Harry mi prese per mano e mi portò fino alla macchina, e ogni volta che facevo per allentare la presa lui mi guardava e stringeva ancora di più accarezzando il dorso con le sue dita. E ogni volta che si muoveva il suo profumo entrava in me e riempiva ogni singola parte del mio corpo.
"Ollie questi giardini sono per te  e le tue vicende amorose una disgrazia, una vera e propria disgrazia." Dissi tra me e me, più per rimanere coerente con quello che avevo sempre pensato, che per vera convinzione in quel momento, guardando Styles.
 
 
 
Spazio autriceee :)

Macciao gnocche! Alloraaa ci sono un po' di cose che stanno rimanendo nel mistero.. il ragazzo all'uni, questi giardini e questa statua.. quindi il prossimo capitolo servirà per spiegare un po' di cose.. cosi non prendete Ollie per una pazza visionaria.. anche se dietro quella scorza dura da stronzetta.. si beh un po' pazza lo è, ma non così tanto! E' in realtà una persona davvero dolce e particolare.. solo che qualche esperienza un po' difficile l'ha resa cosi.. Capirete tuttoo comunque!
Eee grazie alle ragazze che mi hanno scritto per posta.. ho aggiornato il prima possibile solo che ero in un paese bunker e la connessione non andava!
Ciao Bellezze!! :D 

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Capitolo 5
*** Ready to Restart ***


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 Capitolo 5

"Ready to Restart"

 
 
"Incredibile come Lou ti conosca, l'aveva detto che eri con una ragazza.." Era uno degli altri quattro ragazzi, un biondino dall'accento strano.
"Comunque piacere Niall.." Disse voltandosi verso di me, con un sorriso contagioso.
"Piacere Ollie, Beh so che dovete lavorare, vi lascio, ho bisogno di farmi una doccia e di riposarmi un po'.. Ciao!" Dissi e mi voltai verso l'ascensore.
"Ol, fermati..-mi aveva davvero di nuovo chiamata Ol? Che nervi! - ci, beh, mi chiedevo ci vediamo dopo?"
"Devi lavorare e dopo vorrei fare un giro a Londra, non penso che riusciremo a incastrare le cose..Ciao" L'ascensore mi salvò, schiacciai il bottone 27 e le due porte chiudendosi, mi separarono dallo sguardo un po' interrogativo di Harry.
 
Appena entrata in camera, mi buttai sotto la doccia, fredda al punto giusto.
Quando avevo bisogno di pensare era l'unica cosa che mi serviva..
Cominciai a pensare a quella bizzarra mattinata, mi sedetti sul piatto della doccia, e i pensieri cominciarono a riaffiorare..
 
FLASHBACK.
 
Finimmo di vedere il film, accoccolati come sempre sotto le coperte, io appoggiata al petto di lui. Mi teneva tra le sue braccia, come per proteggermi da qualche pericolo, e io pensavo che non ci fosse posto migliore se non tra le sue braccia. Mi asciugai le lacrime come se Davide non si fosse reso conto che era da circa venti minuti che piangevo per quel finale così triste.
Il film era ambientato a Londra, e come era prevedibile come prima cosa dissi: "Vedi io mi trasferirò in quella città, hai visto che bella? Non ti da serenità? Non ti trasmette gioia?"
Quella città mi aveva stregato da quando ero piccola, era il mio più grande sogno, insieme a quello di cantare nella  vita.
Lui si alzò, sospirò e disse "Beh, Ol..- amavo quando mi chiamava Ol, lo diceva con una voce così profonda..-posso aiutarti io"
e mi sventolò due biglietti aereo per Londra.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose e io gli saltai in braccio, incapace di dire nulla se non"Ti amo."
"Ti amo anche io Ol." 
 
Due mesi dopo, a Londra..
 
Lui ne aveva approfittato per andare a trovare delle sue vecchie zie che abitavano poco fuori Londra, ma mi aveva risparmiato l'incontro per lasciarmi tempo di vedere la città, o almeno cosi mi aveva detto. Decisi così di andare in quel posto che tanto avevo sognato da quando ero piccola, la statua di Peter Pan ai Kensington Gardens. Amavo la storia di Peter Pan e da piccola mi sentivo tanto Wendy, così avevo deciso che davanti a quella statua avrei baciato il mio principe azzurro. Sentivo che potesse essere Davide  il mio principe.

Quando superai il cancelletto che portava alla statua vidi una coppia che si baciava su una panchina. 

"Vedi Ol? Questo posto è proprio romantico, c'è amore ovunque ti volti.." Pensai tra me e me.
Quando però smisero di baciarsi e si allontanarono lo vidi.
E il mondo mi crollò in un solo secondo addosso.
Sentì una morsa alla bocca dello stomaco.
Mi girò la testa e tutto, per un tempo che mi sembrò interminabile, diventò nero.
Era Davide.. Con una che non guardai neanche in faccia tanto era il mio ribrezzo.
Di sicuro era talmente convinto che l'avrei portato davanti a quella statua, che aveva pensato che non ci sarei mai andata senza di lui. E io che volevo portarlo, povera illusa.
Raccolsi tutte le mie forze e riuscì solo a dire "Londra è immensa. Con tutti i posti che potevi scegliere, l'hai portata proprio qua, sapendo l'importanza che ha questo posto per me? Ti  manca un po' di fantasia, ragazzo mio. - mi voltai verso di lei, che mi guardava sbigottita- Piacere Ollie. Uh! Beh vi lascio divertitevi. Ah grazie Davide, per il viaggio dico. Londra è davvero bellissima, peccato per gli stronzi che si trovano in giro."
Non aspettai che replicasse, e accelerai il passo andando via da quel parco. Mi ero fatta vedere forte, perchè odiavo che le persone mi credessero debole. Ma appena mi voltai le lacrime scesero e con la vista appannata riuscì a comporre un numero, l'unica persona che volevo con me in quel momento.
 
"Emma, sono Ollie. Ho bisogno di te."
 
Emma prese il primo aereo e mi raggiunse a Londra. Fece in modo che mi rimanesse un buon ricordo di quella città. E fu a quel punto che feci una promessa, quella promessa. Avrei aspettato almeno 10 mesi prima di buttarmi in una storia. E soprattutto promisi a me stessa che non avrei portato nessuno più davanti a quella statua, nè avrei mai più voluto baciare nessun altro davanti a quel Peter Pan.
 
Quel giorno avevo infranto quella promessa, ero tornata con qualcuno davanti a quella statua, e avevo quasi dimenticato l'altra parte della promessa.
Chiusi gli occhi e ripensai alle labbra di Harry. "Dai, Ollie, è uno dei tanti.. bel faccino, sorriso malizioso. E' abituato ad ottenere sempre quello che vuole, e probabilmente oggi che non ha ottenuto neanche un bacio, non avrà motivo per volerti rivedere. " Dissi ad alta voce per autoconvincermi.
 
Chiusi l'acqua e presi un asciugamano. Scacciai il pensiero Harry.
 
 Sorrisi pensando al fatto che Londra nonostante quell' esperienza era rimasta la mia casa, il mio mondo, il mio più grande sogno. Lei non mi avrebbe tradita. E poi pensai a quella statua. Non mi era ancora passata, Davide rimaneva ancora in qualche angolo del mio cuore, ma mi sentivo pronta per ricominciare. Pronta a spaccare il mondo, ripartendo proprio da quella città.
 
Cara Ollie, forse stavi per superarla. Forse il mio principe azzurro era lì fuori, nelle vie di Londra. Quel ragazzo che sta attraversando la strada sotto l'ombrello, o quello che stava portando a spasso il cane. Il ragazzo dei corridoi dell'università, o un ricciolino a pochi piani di distanza da te.
"Eddai, però! Ollie, smettila di pensare a lui, SUBITO." Dissi ad alta voce, guardandomi allo specchio.
 
*Toc Toc* 
 
Aprì la porta avvolta nell'asciugamano bianco con lo stemma dell' Hotel.. Vidi il suo sorriso a mille denti non appena aprì.
 
"A chi è che devi smettere di pensare, Ol?, Ah e comunque, davvero sexy l'asciugamano.. Ottima scelta." Mi fece l'occhiolino.. Altro che baciarlo, avrei voluto levargli quel sorriso sghembo dalla faccia, in quel momento.
 
"Punto primo NON CHIAMARMI OL; punto secondo, non so a cosa ti riferisci. Punto terzo, vattene, mi sto cambiando..."
"No, ferma è una cosa importante, vai a cambiarti pure, io ti aspetto di qua in salotto. E' una cosa che non può aspettare."
Lo lasciai entrare e mi diressi verso la mia camera, con il suo sguardo fisso su di me, mentre camminavo.
*Grazie Styles, sai come far sentire a proprio agio una ragazza*
Mi misi addosso una felpa larga e un paio di leggins, e lasciai i capelli bagnati sciolti sulle spalle.
Tornai di là, "Dai, Styles, dimmi sono curiosa.."
"Punto primo, "disse imitandomi "Continui ad essere sexy con i capelli bagnati. Punto secondo, stasera ti faccio conoscere gli altri del gruppo, c'è una novità per la cantante che cerchiamo per il singolo, e voglio che tu la sappia prima di rinunciare a scatola chiusa."
Si alzò e senza darmi il tempo di rispondergli se n'era già andato.
 
Era sicuro, quel ragazzo era una ventata di novità. E per quanto lo odiassi e poi lo trovassi tenero, e poi lo odiassi di nuovo per poi ritrovarlo carino, non vedevo l'ora di poterlo rivedere quella sera.
 
Anche se comunque, non avrei mai accettato di fare il provino.

 
SPAZIO AUTRICE
(da oggi lo spazio autrice si chiamerà PONY ROSA.. quindi..)

PONY ROSAAA!
 
Chiedo scusa per un sacco di coseeee.
 
1. Il capitolo è di passaggio, volevo che si capissero tutta una serie di cose sul passato di Ollie, e si capisse tutto sto putiferio che tira su per quella statua.. Ma non è un capitolo che mi esalta moltissimo.. Sto già scrivendo quello nuovo, che ha dei colpi di scena.. woooo e sarà anche un po' movimentato. 
Probabilmente arriveranno anche nuovi personaggii! Yeeee Quindi spero siate curiose e non mi abbandoniate!
 
2. Chiedo scusa, qualcuna mi ha scritto per posta, e io ho risposto dicendo che avrei aggiornato presto e invece è passato un sacco di tempo! Scusateee
 
Prometto che ci metterò molto meno tempo con il prossimo capitolo, è già quasi finito.
Mee la lasciate una recensioncina ina ? 
Se volete su Twitter, sono @BenniiBe_
Ciao Bellezze mieee, 
 
Phoe.

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Capitolo 6
*** One in a Million ***


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Capitolo 6

"..perchè non potresti essere tu, quell' una su un milione?"

 

Ore 16.00, Fermata Piccadilly.

 

Guardavo il mio riflesso nel vetro della metropolitana, me e il mio frappuccino con panna di Starbucks.

Si, queste erano le soddisfazioni della vita.

L'invito di Harry, mi aveva colto di sorpresa, e mi aveva dato anche una certa agitazione, così, ero uscita per le vie di Londra.

Quella città, pur nel suo essere tremendamente caotica, pur con i suoi abitanti che ti sfrecciavano vicino, occupati con i loro pensieri, mi dava tranquillità.

Entrai in un negozietto vicino a Piccadilly Circus: non c'era nulla di meglio che un po' di sano shopping, per scacciare l'agitazione.

Uscì dal negozio avendo comprato due magliette, un golfino e un paio di jeans.

Quella sera volevo apparire al meglio, anche se non sapevo perché.

 

**Ollie, ovvio che lo sai, vuoi fare colpo su Mr Harry-Se-Ti-Sorrido-E'-la-Fine-Styles**

 

"Ma non è vero! Smettila di dire cazzate, vocina!" Oops, l'avevo detto ad alta voce!

Mezza metropolitana si era voltata verso di me, avevo attirato l'attenzione di tutti.

 

**Bel colpo Ollie! Ahaha**

Anche la mia vocina rideva di me? Fantastico. Stavo cadendo veramente in basso.

Scesi alla fermata dopo, troppo imbarazzata e aspettai il treno successivo.

 

 

Ore 18.10, Hotel Thames.

 

Uscì dalla doccia, mi avvolsi nell'asciugamano caldo (Avevo già detto che amavo quel' hotel?), e scelsi cosa mettermi.

*TOC TOC*

Ok, Styles ha il tempismo perfetto per beccarmi appena finita la doccia.

"Styles, se sei ancora tu.."

"Oh mi scusi signorina, non volevo disturbarla. Mi dispiace, non sono il signor Styles, ma ho un messaggio da parte sua."

Mi porse un bigliettino e se ne andò imbarazzato.

Suvvia, mica sarò l'unica ragazza in accappatoio che abbia mai visto?

 

"Dolcezza,

(so che dopo aver letto dolcezza, alzerai gli occhi al cielo, sbuffando..) :P

L'hai fatto vero? 

ti passo a prendere alle 7.30 in camera, i ragazzi sono già usciti, quindi dobbiamo raggiungerli noi.

 

P.S. Anche se eri molto attraente con l'asciugamano, sono curioso di sapere se metterai uno dei vestiti che hai comprato oggi.

 

P.S.2 NOn sono uno stalker, ero nella Hall dell'albergo quando sei entrata, ho visto i pacchetti..

 

                                                                                             Harry xx "

 

**Sono farfalle nello stomaco, quelle che senti, Ol?**

"Ma taci vocina, E non chiamarmi Ol, sai che da dopo Davide odio che mi si chiami Ol.."

Ommioddio, stavo davvero parlando da sola allo specchio?!?

 

No ti prego, proprio ora mamma?

"Ciao Ma"

"Amore mio, ero così in pensiero, pensavo ti fosse successo qualcosa, non mi hai chiamato subito, ero.. stai bene?"

"Si, mamma sto bene, tranquillizzati.. solo che sono stata occupata all' università fino ad un'oretta fa.."

**BUGIAAAAAA, Si raccontano le bugie? complimenti Ol!**

"Quindi è andato tutto bene?"

"Splendidamente Mamma!"

**Se non fossi arrivata in ritardo, e il rettore non fosse un'esimia testa di cavolo.. Altra bugia Ol!**

"Senti Ma, scusa ci sentiamo con calma, qua servono la cena presto e devo scendere tra poco.. Buona notte, ti voglio bene!"

**Altra bugia..e siamo a 3!**

"Notte tesoro mio, fai attenzione!"

Vocina sappilo. Mi stai antipatica.

 

Ore 19.30, Camera dell' Hotel.

 

Nel complesso stavo bene, non troppo elegante, non troppo sportiva, non sapendo com'erano i ragazzi, non avevo voluto azzardare.

Avevo un paio di jeans aderenti scuri, e una maglia panna a ricami oro, con una manica lunga e l'altra smanicata. Un paio di ballerine color cuoio, un velo di trucco e capelli raccolti in una treccia di lato.

 

Preciso come un orologio svizzero, Styles si presentò alla mia porta.

Era mozzafiato. Era vestito in modo semplice, ma quella camicia sbottonata verso il collo e la giacca di felpa gli stavano da Dio.

"Andiamo?"

"Si ci sono! E per inciso la maglietta l'ho comprata oggi! Di preciso dove andiamo?"

"Solo due strade più in là, c'è una pizzeria italiana dove andiamo sempre quando siamo a Londra, e per inciso ti sta molto bene!"

"Pizzeria italiana?" Mi si illuminarono gli occhi. Ero a Londra da due giorni e già mi mancava la mia pizza.

 

"Allora ragazzi, questa è Ollie.."

Mi ha chiamata Ollie, e non Ol? Ma davvero? Non ci posso credere.

"Ciao Ollie!" partì un coretto. Riuscivano ad essere intonati pure nel dire il mio nome, anche se sembrava molto l'accoglienza ad un circolo di alcolisti anonimi.

Si presentarono tutti a turno, stringendomi la mano. Mi fecero sedere vicino a Harry (straaano) e a Niall, il biondino che avevo visto nella reception.

Mi guardarono tutti strabiliati quando iniziai a parlare in italiano con il pizzaiolo, Vincenzo. Era italiano, di Napoli e mi faceva morire dal ridere.

Questo mi fece battute sul fatto che fossi l'unica ragazza circondata da 5 bei maschioni (testuali parole) e che milioni di ragazze avrebbero voluto essere al posto mio.

Diventai rossa, fucsia e di tutte le sfumature che ci possono essere in mezzo, ma per fortuna i ragazzi non avevano capito nulla.

Mi voltai verso di loro e in effetti aveva ragione, erano belli, uno più bello dell'altro.

 

Dopo le 3 pizze al salame piccante e bacon di Niall, dopo aver scoperto che Liam odia i cucchiai, dato che ha quasi urlato quando gli hanno portato il budino con il cucchiaino, dopo circa mille battutine e doppi sensi rivolti da Louis a Harry, e dopo che Zayn mi chiese tutte le tattiche per rimorchiare una ragazza italiana, Harry prese parola.

 

"Beh comunque Ol.. cioè volevo dire Ollie.." Lo aveva imparato? Ero commossa!

"Volevamo parlarti.."

"Si, " prese parola Louis "Harry ha detto che ti ha sentito cantare, e che hai una splendida voce."

"Ma che non vuoi fare l'audizione" Continuò Liam

"Anche se sei venuta qua per provare a entrare nel mondo della musica.." finì Niall, con la bocca semipiena.

"No, ma grazie, avete detto tutto voi, e adesso io cosa le dico?" disse Zayn offeso. "La cosa più importante la vuole dire Hazza, e io non dico nulla. Grazie."

Non riuscì a non sorridere, sembrava tanto un duro, ma in realtà mi faceva tanta tenerezza, il moretto.

"Si, Ollie, chi fa questo duetto con noi, nel nostro nuovo Cd, ha l'opportunità.." continuò Harry 

"..Di avere un contratto discografico, senza contare che hai una visibilità enorme!" disse Zayn tutto di un fiato, "Scusa Hazza, ma volevo dire qualcosa anche io.."

 

Scoppiammo tutti a ridere, fino a quando Harry tornò serio e tossì per avere la nostra attenzione.."Allora Ollie?"

"Ragazzi, mi state davvero simpatici, ho passato una bellissima serata, ma non capisco.. avete migliaia di ragazze che fanno il provino, e voi volete che lo faccia proprio io?"

"Ollie, ci fidiamo di Harry, se dice che hai una bella voce e che sei perfetta.." Lou si morse la lingua e si voltò verso Harry, che era arrossito.. "Cioè perfetta per cantare la nostra canzone.. noi ci crediamo, non vedo perché dovrebbe impuntarsi così." Continuò Louis.

"..Se non per provarci spudoratamente con te." Finì Zayn.

"Grazie Zayn, hai veramente molto tatto.. Ollie, non dargli retta.." questo era Liam, quanta dolcezza in un solo ragazzo!

"Ah, tranquilli, tanto lo so che Styles non ci proverebbe con me.. di nuovo avete milioni di ragazze, vale lo stesso discorso del provino.. e bla bla bla.."

 

**Ma se in fondo lo speri con tutto il cuore che ci provi, Ol, sii onesta!**

Quanto mai posso odiare questa vocina? Stai zitta!

 

Styles fece una faccia strana e per fortuna Niall cambiò discorso, chiedendomi i segreti della cucina italiana, e facendomi promettere che uno di quei giorni avrei cucinato per loro.

 

Una volta portato il conto, Vincenzo, con un inglese un po' maccheronico, disse ai ragazzi: " Non ve la lasciate scappare, italiane così non se ne trovano molte in giro.."

"Grazie Vincè, sai come far sentire a loro agio una persona..!" Gli risposi in italiano.

"Cosa gli hai detto Ollie?" Chiese Liam

"Naaah, nulla, un saluto italiano, che si fa con.. ehm, i pizzaioli!"

"Oooh, lo voglio sapere anche io, mi stanno simpatici i pizzaioli italiani.." Disse entusiasta Niall

"Dai, Niall, allora poi te lo insegno!"

 

Tornati in Hotel, dopo aver parlato con almeno 3 piccioni che avevamo incontrato per la strada e che Louis chiamava tutti Kevin, salutai i ragazzi e andai in camera mia.

 

*TOC TOC*

Aprì la porta con la mia maglietta lunga che mi faceva da pigiama, che arrivava fino alle cosce.

Harry mi osservò per un attimo e poi iniziò a parlare, continuando a sfregare le mani tra di loro, come se fosse… agitato?!?

"Ciao scusa, volevo dirti ehm.. mmh. pensaci per quella cosa, è una grande opportunità.. Bene ok, buona notte!" E si chiuse la porta dietro

**Vi siete proprio trovati tu e Harry, è quasi strambo quanto te..!**

 

Neanche un minuto dopo.

*TOC TOC*

"Mi sono dimenticato di dirti che i provini sono domani mattina, dalle 9.. bene, l'ho detto, Noootte!"

Mi diede un bacio sulla fronte. 

A quel contatto sentì partire una scossa che dalla mia fronte si irradiava in ogni parte del mio corpo, fino alle punte dei piedi. Il suo profumo era inebriante.

Si chiuse la porta dietro di sé, senza dire nulla.

 

Lo sentì sussurrare al di là della porta "MALEDIZIONE HAZZA!", istintivamente iniziai a sorridere.

Vidi dallo spioncino che stava per ribussare, e prima che lo facesse, aprì la porta.

Lui rimase con uno sguardo ebete con il pugno ancora alzato in aria. 

E poi si avvicinò dicendo: "L'hai sentito anche tu, vero?"

"Ehm, Styles sentito cosa?" 

"Quel briv… Ooh, Al diavolo tutto!" Mi prese il viso tra le mani e mi diede un veloce bacio a stampo.

Le stesse sensazioni di prima si ripresentarono aumentate all'ennesima potenza.

E poi se ne andò via. Lasciandomi così, con un espressione tra l'ebete e lo scioccato, senza realizzare cosa fosse successo.

"Sweet Dreams" disse prima di svoltare l'angolo con un sorriso malizioso e con il suo perfetto accento inglese.

 

Bene erano passati 6 mesi soltanto. Avevo infranto quella promessa, eppure non riuscivo a sentirmi in colpa. Anzi, avevo quasi desiderato che avesse voluto approfondire quel bacio.. "Ollie?? non dire stupidaggini, bel faccino, tante donne, nulla di più. E ti sta pure antipatico." Bene parlavo di nuovo con la mia immagine allo specchio. Questo Harry mi stava causando gravi problemi cerebrali. 

 

**Ma le sue labbra sono maledettamente morbide!** La mia voce stava facendo la Ola per l'accaduto.

"Voce, non è il momento e le sue labbra non.. le sue labbra.. e va bene! Erano morbidissime, e sapevano di dolce, non so di cosa, ma sapevano di dolce."

 

Digitai quel numero che sapevo a memoria.. "Emma, sono Ollie, scusa per l'ora, ma devo raccontarti una cosa.. e devi darmi un consiglio! Non ci crederai mai.."

 

**Ol, non hai bisogno di consigli, sai già benissimo da sola cosa devi fare..**

Ah, lo so? Vocina TACI!

 

*TOC TOC*

"Scusa, Em, un attimo solo.." Avevo il cuore in gola.

Aprì la porta ma non c'era nessuno, solo un bigliettino poggiato per terra.

 

"Ti prego, pensaci, fai quel provino..

Anche noi siamo partiti essendo uno su migliaia, e perché tu non potresti essere, (e non parlo solo per il provino), quell'una su un milione?"

                                                                                                            Spero che la notte ti porti consiglio.. :) x "

 

"Em, dobbiamo decisamente parlare.."


PONY ROSAA!

Bentornate al nostro angolo Pony Rosa, che poi è scritto in arancione.. .-.
Allora, penso che la cosa che ami di più di questo capitolo sia Zayn che fa di tutto per parlare, vi giuro che ridevo da sola a immaginare la scena. 
(Si, beh anche io come Ollie ho dei seri problemi mentali..)
Allora finalmente Hazza ha baciato Ollie, riusciranno i nostri eroi a capire cosa succede tra loro due..? 
Lo scopriremo nella prossima puntata, nella quale, lo dico già perchè l'ho quasi già scritta tutta, ci saranno novità e cambiamenti.. belli e brutti.
Maa basta con le anticipazioni suvvia, un po' di mistero.

Allora volevo ringraziarvi tutte, per le recensioni, per i commenti.. e per tutte le cose belle che mi avete detto.
Volevo ringraziare anche chi, ha parlato con me, anche per posta, raccontandomi e parlandomi di Ollie, e di quanto apprezzi questa ragazza ecc.. (tanto sai di essere tu..) Ok, suona di minaccia, ma non è cosi. :)

E grazie a chi, partendo da una recensione, ha iniziato a parlare con me, dimostrandosi una persona con cui ho tanto in comune.
(Di nuovo, tanto sai di essere tu.)
Bene chiudo questo spazio..
Ditemi cosa ne pensate di questo capitolo un po'.. particolare.
Ciao bellezze miee, al prossimo capitolo.. (Sperando che vogliate continuare a leggerlo..) 


Phoe. xx

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Capitolo 7
*** Twins.. ***


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Capitolo 7


"Twins.."



Attaccai il telefono e mi buttai sul letto ripensando alle parole di Emma.
Lei, la romanticona di turno. Ama vedere il mondo indossando degli occhiali rosa, ovviamente di marca, e all'ultima moda.
Lei che non vede in nessuno qualcosa di negativo, ma è pronta a pensare che tutti siano come lei, candidi e senza la minima intenzione di far male o prendere in giro.
E poi c'ero io, quella che aveva smesso "ufficialmente" di credere nell' amore, ma che sotto sotto, proprio sotto sotto, sperava nel lieto fine, convinta però di non poterci arrivare.. 
Io che guardavo il mondo attraverso degli enormi e bizzarri occhiali da sole, con la lente semi oscurata.

"Ollie, perché non puoi pensare che qualcuno possa provare qualcosa per te?, perché non credi che questo Harry possa trovare qualcosa di bello in te?"
"Perché è un bel ragazzo, è famoso, è abituato ad avere tutto quello che vuole, e ha milioni di ragazze che impazziscono per lui. Perché dovrebbe notare me? Sono solo un passatempo.. solo un po' diverso, dato che sono italiana..quello che si potrebbe chiamare un giocattolino nuovo.."
"Te l'ha detto anche lui… perché non potresti credere e pensare di essere tu quella speciale una volta, e non una delle tante?"
"Non lo so, Em, ho bisogno di pensarci.."
"Non troppo amore, i treni passano, ma non stanno fermi tanto alla stazione.."
"Io questo detto lo sapevo diverso.." Scoppiammo a ridere insieme e ci demmo la buona notte.


Era così. La storia più vecchia del mondo, le due migliori amiche,completamente opposte, diverse, ma terribilmente unite, loro due, insieme, contro il mondo intero.

Vidi illuminarsi lo schermo del telefono: 4 nuove mail.
Tre erano dell'ufficio studenti dell' Imperial College.

"Ciao Ollie, 
sono Hayley, la tua nuova tutor! 
Faccio ingegneria, ma i nostri dipartimenti sono insieme, quindi sono diventata la tua tutor! Oh yeah! 
So che cominci Lunedi, ma pensavo fosse carino se ti facessi fare un giro prima.. va bene domani?
Facciamo domani alle 9.30 davanti all' entrata principale dai giardini? 
Ti lascio il mio numero, fammi sapere se ti va bene con un messaggio..
Ciao bella, 
Hay! xx "


Senza pensarci due volte le risposi con un messaggio:
"Ciao Hay, è perfetto! A domani, non vedo l'ora..
Ollie xx"


**Ma alle 9 domani iniziano i provini..**
"Non li avrei fatti, lo sai.. e sono venuta qua per l'università.."
**No, tu sei venuta qua per la musica.. e lo sai.**
"IO adesso vado a dormire. Fallo anche tu, grazie vocina."

Ore 9.20, Imperial College

Arrivai davanti al college con 10 minuti di anticipo e vidi una ragazza con un cartello azzurro con scritto "Ollie", pieno di smiles.
Non riuscì a nascondere un sorriso nel vedere quel cartello, quella ragazza sembrava sprizzare energia da tutti i pori.
Era alta più o meno come me, con i capelli neri lunghi fino al seno, e un sorriso smagliante.

"Piacere Ollie!"
"Ohh piacere, sono Hay! Allora iniziamo?"
Mi portò a fare un giro dell'università, era dannatamente enorme. Sapevo già che mi sarei persa.
I corridoi brulicavano di ragazzi, che camminavano freneticamente muovendosi da un'aula all'altra.
Appesi ai muri trovavi, scritti su cartelli colorati, i nomi dei dipartimenti, e ogni tanto trovavi appesi dei disegni, opere degli studenti di arte e design. Erano decisamente bravi. E forse sarebbero diventati presto miei compagni.
A quel pensiero mi venne un brivido lungo la schiena, io, a Londra, sul punto di diventare studente dell'Imperial College.
Se qualcuno ha intenzione di svegliarmi con un pizzicotto, sappia solo che gli verranno inflitte le più tremente torture.
Boh, io vi ho avvisati.


Hay mi raccontò che nella vita voleva essere l'ingegnere della Ferrari, e incominciò a raccontarmi mille aneddoti sulla casa automobilistica, che neanche io che ero italiana sapevo. Era la sua passione, le brillavano gli occhi nel parlarne, era evidente!
Iniziai a parlarle della mia passione per musica, di cosa mi aveva spiento ad andare a Londra, e poi..poi lo vidi.

Questa volta ne ero certa, non avrei confuso quella figura con quella di nessun altro al mondo.
Mi bloccai in mezzo al corridoio, e Hay si voltò verso di me.
"Beeeella mia, mettiti in coda, quel ragazzo ha la fila dietro di sé, ma se la tira abbastanza. A dir la verità è uno stronzo fatto e finito. Scusa il termine."
Non sapeva che io gliene avevo dette molte di peggio dietro che un semplice "stronzo fatto e finito.."
Ma qualcosa in lui era cambiato.. 
A meno che..

Come se si sentisse fissato, si voltò e io subito mi guardai le punte dei piedi imbarazzata.
Si stava avvicinando. 
**Ollie, fai qualcosa.. scappa.. urla.. mettiti a correre urlando.. fai qualcosa!!!** La mia vocina si stava muovendo in tutte le direzioni all'interno del mio cervello, presa dal panico..

"Ol?" La sua voce era stupita.
Alzai lo sguardo e lo fissai, un moto di sollievo percosse il mio corpo come un'onda..
"Simo..?" Non ricordavo di aver mai avuto la voce più tremante.
"Si.. Ollie, cosa ci fai qui? Non ci vediamo da quando, beh.. lo sai!"

Simone. Il fratello gemello di Davide, quello buono dei due. 
Eravamo inseparabili. Avevo conosciuto suo fratello grazie a lui, grazie a tutti i pomeriggi passati a casa sua a far nulla in camera loro.
Era uno dei miei amici più cari, ma al ritorno da Londra, proprio quando avevo più bisogno di lui, era sparito. 
Mi aveva abbandonata anche lui, esattamente come il fratello. 
In effetti non era il gemello buono, aveva ragione Hay, era stronzo, erano due gemelli, entrambi stronzi.
A quel pensiero la mia voce si fece più sicura e forte, e riversai tutto il mio odio nelle parole che gli rivolsi.

"Cosa ci faccio io qui non ti deve interessare, io e te abbiamo chiuso, tanto quanto ho chiuso con tuo fratello.." 
Mi voltai verso Hay che stava guardando la scena inebetita, senza capire una parola, dato che stavamo parlando in italiano e feci per andarmene, quando lui mi bloccò per un polso.
"Abbiamo bisogno di parlare. Ti prego. Te lo devo.."
"Non mi devi proprio nulla, si deve qualcosa a qualcuno quando tra loro c'è un rapporto, tra di noi non c'è assolutamente più nulla."
Strinse la presa sul polso. 
"Ol, non capisci, fammi spiegare, poi se vuoi hai tutta la possibilità di tagliare i rapporti. Poi prometto che non ti cercherò più, ma per favore ascoltami.."
Nel suo sguardo c'era qualcosa di sincero.. lo sapevo, lo conoscevo. 
Mi maledissi per quello che stavo per fare..

Presi Hay da parte che mi guardò scioccata.
"Lo conosci? Tu conosci Simon?"
"E' Simone comunque, all'italiana" -la guardai sorridendo, come per rassicurarla- "si, è un vecchio amico, ma abbiamo una questione in sospeso.. ti dispiace se continuiamo il giro in un altro momento? Scusami tanto.. ma è importante.."
"No, certo nessun problema. Sono sempre qua, il mio campus è ad un isolato da qua.."
"Ci sentiamo sul cellulare? Scusami ancora.."
"Si vede che avete delle cose in sospeso tra voi due.. nessun problema! Ci sentiamo dopo.." E se ne andò facendomi un occhiolino rassicurante.

Mi voltai verso di lui: "Simone non farmi pentire di questa possibilità che ti do.. A NOI DUE."

Ci sedemmo su una panchina fuori nel giardino e Simo ritirò in tasca il telefono con il quale aveva appena scritto un messaggio e mi guardò.
"Ol.." 
"Non mi chiamare Ol, non lo sopporto.." lo interruppi, facendo una smorfia di disprezzo.
Mi guardò negli occhi come per cercare delle conferme, "E' per Dave, vero? Lui ti chiamava Ol.."
Annuì con la testa, e lui abbassò lo sguardo, rabbuiato.
Sapeva quanto lo amassi, e quanto tenessi al nostro amore e a quel viaggio, e quanto tenevo alla nostra amicizia. Nonostante ciò mi aveva abbandonato, quando quelle cose erano sfumate, mandando in fumo anche la nostra amicizia.

"Ol, so cosa pensi..non sono sparito. Quando Dave è tornato mi ha detto solo dopo alcuni giorni quello che è successo, all'inizio mi aveva detto che eri rimasta di più a Londra perché ti aveva raggiunto Emma, e io ci avevo creduto.."
"Non mi hai mai chiamato per sapere se stessi bene, mentre ero a Londra. MAI.. Neanche un messaggio, MAI. Simo, solo una cosa prima di continuare.. ehm, sei qui da solo? Voglio dire, lui è qua a Londra?"
"Si, Ollie, è qua, ma è come se non ci fosse.. cioè se mi lasciassi finire.."
"…E sta ancora con quella ragazza?" La mia voce era tremante, gli occhi pizzicavano ma non avrei fatto cadere un'altra lacrima per lui, era un'altra promessa che avevo fatto a me stessa.
"No Ollie.. lasciami spiegare.."
Prese un respiro profondo, e guardò un punto dietro di me. Sentì i passi di una persona dietro di me.

"Dio mio Simo, finalmente dopo 6 mesi ti sei deciso a parlarmi.. ho ricevuto il tuo messaggio.."
Quella voce, tanto simile a quella di Simone, ma con un non so che di più profondo..quel tono profondo che tanto mi faceva sentire protetta, e che adesso mi faceva solo sentire disarmata.
Mi si raggelò il sangue nelle vene, e il miò corpo si bloccò, incapace di muoversi. Simone mi aveva tradito, un'altra volta.
"No Dave, non hai capito, il mio messaggio non era per chiarire con me.. io e te non abbiamo nulla da dirci. Ma devi chiarirti con lei, devi dire quello che hai detto a me quel giorno anche a lei. Ne ha il diritto.."
Cosa? Chiarire loro due? Dirmi delle cose? Ero sempre più incapace di muovermi. 
Davide fece qualche passo in avanti e si voltò per guardarmi, come se di schiena non mi avesse riconosciutò e non mi avesse notata e anche lui si immobilizzò.
"Ol?" 
"Ollie, grazie. Ciao Davide."
"Ollie.. ehm, oddio Ollie, mi ero dimenticato di quanto fossi bella.. cosa.. cosa ci fai qua?" poggiò a terra la chitarra che aveva in spalla e mi guardò da capo a piedi, come alla ricerca di qualcosa che fosse cambiato in quei sei mesi.
"Ah, no Davide, risparmiati i convenevoli. Dopo tutto quello che hai fatto te ne esci con un semplice 'quanto sei bella?' e tu? tu, quanto puoi essere deficiente? Bene, io direi che qua non abbiamo più nulla da dirci, non so cosa succeda tra voi due, non sono affari miei, ma io me ne vado.."
"No, sono affari anche tuoi se io e mio fratello siamo in questa situazione.." Cosa stava insinuando quel ragazzo?
"Non mi interessa, lo capite? Tu, Davide, mi hai tradito, nel posto più importante per me di Londra, della mia città..in un viaggio che mi avevi regalato! Per far le tue cose, quelle cose, potevi venire da solo. Ma sinceramente non è una cosa che ORA mi tocca più di tanto. E tu, Simo? Faccio per darti un'altra possibilità e tu chiami il tuo gemellino? Ma cos'è mi prendi in giro?"
"Ollie sei tu che non capisci, dovete parlare, voi due." 
"Bene, ok. Hai ragione, non capisco, non vi faccio perdere tempo con una stupida.."
Presi la borsa, e mi incamminai con passo deciso verso il cancello. Per fortuna mi conoscevano abbastanza per sapere che non avrebbero dovuto seguirmi o cose simili, quindi rimasero fermi a quella panchina, guardandomi andare via..

Mi guardai nel vetro del treno della metropolitana. Vedevo una ragazza che era stata rotta in passato, ma che si era ricostruita. Una ragazza che aveva deciso di seguire i suoi sogni, di metterli al primo posto, ed era ad un passo dal realizzarli. 
Non ero più la ragazza fragile che pendeva dalle labbra di quel ragazzo. E oggi era stata la dimostrazione più lampante. Avevo preso il mio passato in mano, e avevo impedito che questo potesse sconvolgere il mio presente.
Ero già nella mia città dei sogni, stavo per essere ammessa ad una delle università più prestigiose dell'Inghilterra.
E lui? Non gli bastava il suo corso di design in italia? Doveva rubare il MIO sogno?
Doveva trasferìrsi nella MIA città, nella MIA università? Pensai alla chitarra.. cos'è adesso faceva anche il musicista di professione? Aveva anche rubato il MIO mestiere? E se ne usciva con due complimenti da strapazzo al posto che sentirsi un verme per quello che aveva fatto?

Ma io ero in quella città, ed ero intenzionata a non farmi rovinare nulla, neanche un solo minuto da lui. Era finita con lui, quindi nulla di ciò che lo riguardava mi doveva turbare. Dovevo cogliere tutte le buone opportunità che venivano da quella città. Non era una rivincita personale, era un qualcosa che facevo puramente per me.

**Ollie, sai cosa fare.**
Mai stata più d'accordo con te, vocina. 
Scesi dalla metropolitana che avevo preso a caso, incurante di dove era diretta e guardai al tabellone con la rete metropolitana disegnata. Sarei arrivata in 15 minuti circa.


Dopo poco più di 15 minuti..
"Scusate, spero di essere ancora in tempo.."
"Signorina, noi avremmo finito per stamattina, mi dispiace.."
"La prego, è stata una giornata difficile.. La scongiuro, è importante." Sfoderai il mio invincibile sguardo da cagnolino bastonato.
"Va bene, Mi dica il suo nome, vado dentro a sentire.." 

**Go Ollie Go! Lo sguardo da cucciolotto funziona!**

"Sono Ollie.. Grazie mille, le sono debitrice a vita.."
"Sign… Ollie, vedi, non è ancora detto che ci riesca.."
Aspettai fuori da quella porta per un tempo che mi sembrò eterno, ma che forse si aggirava intorno a due minuti, e poi quel signore uscì.
"Ollie, sei fortunata.. entra!"

Entrai nella stanza pronta a spaccare il mondo, era la mia occasione, non l'avrei sprecata, ero lì per quello. Inutile mentirsi.
Li guardai negli occhi, vedendo in ognuno di loro sguardi diversi, fino a quando uno prese la parola:
"Ollie, non ci speravamo più.. Allora cosa ci canti?"




PONY ROSAAA

Ciao belle mie.. allora chiedo scusa se in questo capitolo i ragazzi ci sono praticamente solo nelle ultime due righe..
ma avevo bisogno di dare spazio a questi due gemelli, e quindi ho lasciato il capitolo tutto per loro..
Non ci sono neanche tutti gli stravolgimenti che volevo mettere, quelli un po' per volta!
Prometto però che il prossimo capitolo sarà più sui ragazzi :3
Non so ancora dire se questo capitolo mi piace o meno, è un po' strano.. ci penserò su! 

Ringrazio tutte quelle che hanno recensito, messo la storia tra le seguite.. davvero grazie!
E anche tutte le lettrici più silenziose, che passano senza lasciare commenti, spero che la storia vi piaccia!

Come sempre, spero mi diciate cosa ne pensate sinceramente di questo capitolo.. e se avete qualche suggerimento o qualsiasi cosa io ci sono! 

A presto,
 


Phoe. xx

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Capitolo 8
*** It's time to.. ***


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Capitolo 8

"It's time to.."

"Cosa ci canti?"
Cosa gli canto? Bella domanda!
Avevo deciso tutto talmente di fretta e in modo impulsivo che non ci avevo pensato..Stavo per scoppiare in una risata isterica..
**Ollie ragiona, pensa a qualcosa che ti rappresenti, e che tu sappia, ovviamente.**
 
"Allora signorina, non ha pronto nulla da farci sentire? E' venuta qua senza sapere che canzone dell'album "Up all Night" cantarci?"
A parlare era una signorina sui 25 anni con i capelli biondi raccolti dietro la nuca e un vestito grigio molto, e dico MOOOOLTO aderente. Non potevo vederlo, ma di sicuro era anche MOOOOLTO corto. Mi guardava in modo strano, probabilmente stava pensando che ero sul punto di avere una crisi di panico, dato che fissavo il vuoto senza dire una parola.
 
Una canzone dei ragazzi? Non ci avevo pensato! Io non li conoscevo, non ero una loro fan, avevo ascoltato qualcosa per radio, e sul treno per Londra, ma ero ben lontana dal ricordarmele.
FANTASTICO!
 
**Ollie, dì qualcosa, levati da questo impiccio..**
Si, giusto, fantasia Ollie, improvvisa.
 
"Beh, ecco vede.." cominciai a parlare, molto lentamente, per dar tempo al mio cervello di partorire qualcosa.
"Ollie, ho visto nella tua scheda che ami i Coldplay.." Harry aveva preso la parola, stava tentando di salvarmi, io non avevo compilato assolutamente nessuna scheda, e inconsciamente sorrisi al pensiero che mi stesse aiutando.
"Si, senza offesa, ma sono il mio gruppo preferito.."
 
**Ollie, ma sei scema allora? Sei ad un'audizione per gli One Direction e tu dici che ami i Coldplay? La tua scimmietta del cervello è andata alle Maldive a prendere il sole probabilmente!**
Vocina rassicurante, ricordami che con te facciamo i conti dopo..
 
"Signorina, se questi ragazzi non sono il suo gruppo preferito, non vedo perché sia qua..Stiamo cercando una cantante, brava, ma preferiremmo fosse una Directioner.." era ancora la signorina dal vestito grigio, probabilmente era una dei responsabili della casa discografica.
"Amo i Coldplay, ho risposto alla domanda di Harry, ma ciò non significa che non mi piacciano anch.."
"Magda, possiamo fare un'eccezione? Non ho mai trovato nessuna ragazza con cui avessi l'opportunità di cantare che amasse i Coldplay.. possiamo farla cantare una canzone loro e posso cantare con lei? Ti prego."
Harry sapeva che non conoscevo nessuna delle loro canzoni, e stava tentando di portarmi su un terreno più conosciuto.. gli sarei stata riconoscente a vita, probabilmente. Ok, Harry mi stava ancora antipatico, quindi non gli sarei stata riconoscente.
**Si, vabbe Ollie, vallo a dire a qualcun altro..**
Ma..aspetta un attimo.. Erano occhi dolci quelli che Harry stava facendo alla ragazza?
**Ollie, non è il momento per essere gelosa..**
Vocina, io non sono gelosa.. Vorrei capire semplicemente perché Harry sta sfoderando quegli occhi da cucciolo indifeso con quella lì..
 
"Harry, le regole sono regole. Nessuna eccezione.." Qualcosa però nella sua voce si era addolcito, dopo lo sguardo dolce di Harry, un’altra che cadeva vittima dei suoi occhioni.
**Ti riferisci a te, Ollie? quanto sei stata capace di resistere tu al suo sguardo?**
In realtà mi riferivo alle ragazzine urlanti, non a me.. Io so benissimo resist..
 
"Dai, Magda, è una cosa che Harry ha sempre voluto fare, duettare con una ragazza le canzoni dei Coldplay.. così vediamo direttamente come stanno le loro due voci insieme.." La voce di Liam interruppe i miei pensieri.. aveva preso le mie difese; era commovente come quel ragazzo prendesse a cuore le cose degli altri.
"Se siete tutti d'accordo, allora facciamoli duettare.. ma nessuno deve avere qualcosa in contrario, ok?"
L'avevano convinta.
**Siiiiiiiiiiiiiii! Go Babe, GO!** La mia vocina probabilmente stava dando un party dalla felicità.
 
"Non mi sembra che nessuno abbia qualcosa in contrario.." Disse Lou.
"Bene allora direi.."continuò Niall
".. che possiamo cominciare!" Concluse Zayn, non sarebbe rimasto di nuovo senza nulla da dire, e tutti ci guardammo sorridendo: avevamo tutti ripensato alla scena della sera prima.
 
 
Harry si alzò dalla sedia e mi raggiunse.
Dando le spalle ai suoi compagni e ai manager mi sorrise, dicendomi con il labiale che sarebbe tutto andato bene.
 
"Princess of China o Hurts Like Heaven?" Mi chiese facendomi l'occhiolino.
"Paradise, se non ti dispiace.." Non so perché avevo scelto quella canzone, ma in quel momento mi era venuto spontaneo pensare a quella.
"Paradise? Sei sicura? Cominci tu?"
"Si a tutti e tre, Harry.." gli sorrisi più per rassicurare me che lui.
 
Respirai profondamente e cominciai a cantare la prima strofa.
"When she was just a girl, she expected the world..". Non appena Harry sentì quelle parole, come se gli si fosse aperto un mondo nuovo, mi guardò e mi sorrise: aveva capito lui prima di me perché istintivamente avevo scelto quella canzone. La protagonista di Paradise, era una giovane ragazza, piena di sogni.
E poi di nuovo, con le labbra, disse poche parole, che però mi colpirono come non mai: “IT’S TIME TO REALISE YOUR DREAMS..”
Lo guardai, stordita per qualche secondo, quel ragazzo aveva capito delle cose di me, che a stento io volevo ammettere a me stessa. Evidentemente lui si aspettava una reazione simile, e quasi soddisfatto di ciò che aveva ottenuto, mostrò il suo solito sorrisetto. Si voltò verso di me, mi fece l'occhiolino ed improvvisò una seconda voce.
Era terribilmente rassicurante avere lui al mio fianco, a cantar con me, era come se mi aiutasse a sollevare quell'enorme macigno pieno di agitazione che mi portavo addosso.
Mi dimenticai presto del fatto che eravamo guardati da non so quante altre persone, del fatto che era un'occasione importantissima per me.. in quel momento eravamo io e lui, tutto ciò che era intorno a noi, per quanto mi sforzassi, non riuscivo a percepirlo.
La canzone scivolò via, ero completamente assorbita da essa.. assorbita da essa e dai suoi occhi. Non staccammo mai lo sguardo dagli occhi dell'altro, e quando, ad un certo punto, per caricarci a vicenda, Harry mi prese per mano, sentì una scossa pervadere in ogni singolo angolo del mio corpo. Se possibile, era ancora più forte di quella provata la sera prima..  incredibile come la musica potesse unire due persone.
Ero entrata nel mondo di quella canzone con Harry, e quando la canzone finì, io e lui continuammo a fissarci negli occhi, trattenendo il respiro. Eravamo uno di fronte all'altro, e ci stringevamo la mano.
 
Magda tossì per attirare l'attenzione, ed entrambi scuotemmo la testa, come se quella canzone ci avesse fatto un incantesimo e ci avesse fatto rimanere imbambolati.
Subito ci lasciammo le mani, imbarazzati, ed io riuscì a dirgli un grazie, prima che Magda, quasi con tono di rimprovero, lo invitasse a tornare a sedersi.
Quanto poteva mai essere odiosa quella donna?
Di sicuro da come mi trattava non mi sopportava, tanto quanto non sopportavo io lei.
Questa fissò Harry dal momento in cui scese dal palco al momento in cui si sedette al suo fianco, fissando i suoi occhi cercando di far incontrare i loro sguardi, ma Harry non alzò mai lo sguardo per incrociare il suo.
Ma cos’aveva quella ragazza? Reagiva sempre cosi?
 
Mi voltai verso i ragazzi, Harry teneva lo sguardo abbassato, e tutti gli altri ragazzi mi sorridevano, tranne Liam che si stava sfregando l'occhio, come se.. gli fosse scesa una lacrimuccia?!?
 
"Beh signorina le faremo sapere.. Per oggi noi abbiamo finito!"
Lasciai la stanza, con la testa piena di pensieri. Non riuscivo a credere di aver fatto l'unica cosa che mi ero ripromessa di non fare durante il mio viaggio a Londra.
Eppure avevo un sorriso ebete stampato sulla faccia, e le gambe mi tremavano ancora.
Immersa in questi pensieri, venni fermata da qualcuno, che mi aveva tirato per il braccio.
"Liam?"
"Ollie, scusami tanto se ti sono sembrato freddo prima, è che.. non lo su, tu e Harry, eravate perfetti.. Sai, stavo quasi per commuovermi.."
"Ahh, QUASI? non è vero! Ti è scesa la lacrimuccia! Io l'ho vista! Ti ho beccato!"
Scoppiammo a ridere quando ci raggiunse Harry, ancora con quello sguardo. Ma cosa gli prendeva?
"Ehi che confabulate voi due?"
"Nulla Hazza, stai tranquillo.. Va beh, vi lascio parlare, cantanti..!" Liam, prima di andarsene si avvicinò al mio orecchio, e mi disse: "E' vero, la lacrimuccia c'è stata.. solo perchè la tensione e l'energia tra di voi era palese, e si è diffusa in tutta la stanza, grazie Ollie di aver fatto il provino, Harry credeva non saresti venuta."
 
Non fui capace di rispondergli, e guardai Harry.. Sperava che facessi il provino?
**Ollie, congratulazioni, ci sei arrivata.. Non so come tu abbia fatto a passare il test di ammissione all'Imperial considerando in quanto tempo arrivi alle cose più semplici..**
Vocina, quando vuoi insultarmi, non riesci proprio a trattenerti?.. che ne so, morderti la lingua, iniziare a fare 50 giri del mio cervello di corsa? Qualsiasi cosa, basta che taci.

Harry mi guardò con uno sguardo cupo, come se fosse offeso. Ma cosa aveva?
"Styles, che cos'hai? Sembri strano!"
Il suo sguardo scuro sparì e mi sorrise: "Guarda che se mi licenziano è solo colpa tua.. dai, pensavo che avessi scelto Paradise perchè la sapevi.. e invece.. meno male che c'ero io che ti ho salvata!"
Mi distesi a quelle parole, faceva solo finta..
"Ah, bello lui.. Guarda che se ti confermano il contratto è solo per la grande bella figura che ti ho fatto fare oggi con la nostra esibizione!"
 
**Bentornata Ollie!**
No vocina ti sbagli, Ollie non è tornata. Questa è un' Ollie nuova, che nasce oggi, che rinasce da qua.
 
"Ollie, mi chiedevo se ti andasse di passare un po' di tempo con me, oggi.."
"Harry, non so.. non penso sia una buona idea.."
"..e con i ragazzi, anche.."
 
"Ollie, Olliee! Ahh per fortuna sei qua.." Niall si fermò davanti a me con le mani sulle ginocchia e il fiatone.
"Ecco.. dato che ieri.. me l'hai promesso.. oggi, per pranzo.. mi cucini qualcosa.. di italiano? Dai.. dedichi questo giorno a noi.. Per favoreee!"
Lo guardai sorridendo, come si poteva dire di no ad un ragazzo così?
"Dai, Niall, andiamo a far la spesa!"
Niall mi ringraziò circa un milione di volte, mentre riprendeva il fiato, prima di andare a dire ai ragazzi che erano impegnati per pranzo, lasciando me e Harry da soli.

"Sai, Styles, dovresti seriamente imparare a fare gli occhi dolci come Niall.. sa essere molto convincente!"
"Oh tesoro, credimi che ho altre armi più efficaci degli occhi dolci di Horan.. Ma evidentemente se ti bastano quelli, non c'è bisogno che mi impegni più di tanto, ti facevo più dura.."
"Ah e no, caro mio Styles, gli occhietti di Niall sono irresistibili. Ma nelle tue armi non trovo proprio nulla di irresistibile, OOPS!" Gli feci la linguaccia e gli presi la mano per trascinarlo "..andiamo a far la spesa, i negozi chiudono tra poco!"
 
Mi piegai per raccogliere la borsa e Harry ne approfittò per stringermi tra le sue braccia e torturarmi con il solletico.
“Ti prego.. Styles.. lasciamiiiiiii” Non riuscivo a smettere di ridere, e di contorcermi tra le sue braccia che però non mi lasciavano andare.
“Fai tanto la dura, signorina-Styles-le-tue-armi-mi-sono-indifferenti, ma alla fine sei solo brava a parlare..Credimi, le mie armi ti saranno tutto tranne che indifferenti, e non sto parlando solo del solletico..”
Sentì le guance esplodermi di calore a quella frase.
**Ollie, un po’ di contegno, per favore, smettila di arrossire, per ogni minima frase un po' fraintendibile che ti dice!**

Mi lasciò e mi raccolse la borsa, e ci voltammo per andare a far la spesa.
Poi non so perché mi venne spontaneo di voltarmi indietro, come se mi sentissi osservata da qualcuno. Infatti era cosi.. la vidi, dietro un angolo: Magda aveva assistito a tutta la scena e il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
Però non dissi nulla, non sapevo perché, ma non volevo che Harry sapesse che aveva visto tutto e che era lì.
Non mi piacevano gli sguardi che quei due si lanciavano..

**Ah, e poi non saresti gelosa, Ollie? Maddaaaai!**
Vocina, non avresti voglia di accompagnare la mia scimmietta del cervello alle Maldive e tornare, se proprio senti la mancanza, più abbronzata e più gentile?
 


PONY ROSAAAAAA!

Bellezzeeee Ma salveee  :) 
Allora, questo capitolo è mooolto di passaggio, nel senso che era moooolto più lungo (altro che il vestito di Magda.. puah) e ho avuto pietà di voi e l'ho diviso a metà..
Quindi la surprise (yooooo c'è una surprise) sarà nel prossimo capitolo, che per vostra sfortuna, dato che è già scritto, verrà pubblicato a breve! 
SBEM.
Detto ciò, non mi uccidete, se in questo capitolo non succedono grandi cose.. aspettate il prossimo (cioè sempre che vogliate continuare a leggere questa storia.. u.u) :)
Grazie a tutte/i quelli che hanno recensito/letto/seguito, questa storia.. Grazie davvero ad ognuno di voi..
Come sempre, spero che mi facciate sapere cosa ne pensate del capitolo e cose simili.. e soprattutto.. Ecco a voi..

IL SONDAGGIONE DEL CAP. 8!

Uuuh della serie, facciamo sondaggi inutili, dato che il Pony è rosa e non arancione.. secondo voi dovrei scrivere l'angolo pony rosa in rosa? 
bene, fatemi sapere.. é davvero importante per me saperlo.. Grazie :)
A presto,


Phoe. xx

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Capitolo 9
*** Give me an other chance. ***


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 Capitolo 9.

"Give me an other chance.."


Stanza di Liam e Niall, ore 14.

 

"Grazie mille Ollie, la tua pasta al forno era fantastica.. ti prego devi farcela più spesso!"
"Beh, se non superi il provino, ti assumiamo come cuoca.." continuò Louis sorridente.
"Ah, beh, allora quasi quasi spero che non mi prendano a cantar con voi.." gli risposi con la linguaccia.. Harry però non aveva colto l'ironia, dato che mi fulminò con lo sguardo.. poi per fortuna Niall cambiò discorso.
"Filmino? Ho la pancia troppo piena per far qualsiasi altra cosa!"
Accettammo tutti, e misero nel lettore DVD un film assolutamente noioso, un thriller, probabilmente io riuscì a seguire a stento i primi 10 minuti.
Poi il sonno, la stanchezza e la tensione provata presero il sopravvento, e mi addormentai con la testa poggiata sulle gambe di Harry, che nel frattempo stava arrotolando le ciocche dei miei capelli attorno alle sue dita.
Assolutamente rilassante e soporifero.
 
Quando mi svegliai nella stanza regnava il silenzio, e di Harry non c'era più traccia. Mi alzai frastornata dal divano e mi stiracchiai, guardando intorno se ci fosse uno di quei cinque. Poi ad un tratto sentì Niall parlare dalla cucina, nella stanza vicino, e mi avvicinai per capire cosa stava succedendo. Continuai a fissare la luce che usciva dalla porta socchiusa, indecisa se aprire o no.
"Ragazzi ma vi rendete conto di cosa state facendo?" Riconobbi in quella voce spocchiosa Magda, la ragazza della casa discografica, e decisi che era meglio non entrare, ma rimanere in ascolto.
"Su Magda non giriamoci intorno.. sei semplicemente gelosa!" Questo era Zayn che aveva decisamente alzato la voce, e tutti gli altri gli fecero cenno di abbassare la voce con un sonoro "Shhhh".
"Io gelosa? Ragazzi il mio rapporto con lui qua non c'entra nulla.." Lui? Ma di chi stava parlando? "Non potete far partecipare quella ragazza ai provini e poi farla restare in camera con voi.."
 
**Ollie, stanno parlando di te, mi sa..**
Grazie Vocina, senza il tuo aiuto non ci sarei mai arrivata. Sia io che la Vocina tendemmo le orecchie per ascoltare meglio.
 
"Magda, sì, sei gelosa. Sei gelosa perché l'hai trovata appoggiata alle gambe di Harry!" ..Momento! E' gelosa di Harry??
"Insomma, nessuno sa che è nostra amica, quindi non vedo che problema ci sia.." Questo era Niall che mi difendeva.. dovevo ricordarmi di fargli una torta per ringraziarlo.
"Non c'entra nulla il rapporto che abbiamo io e Harry.. lei non può partecipare non è corretto.."
RAPPORTO? Non ci credo, Harry e lei avevano una relazione?
Ecco il perché di tutti gli sguardi, degli occhi dolci di Harry, del fatto che alla fine della canzone sembrasse scocciata. Tutto ora mi sembrava più chiaro.
Sentì il sangue ribollirmi nelle vene. Mi ero fatta prendere in giro. Anzi, lui non aveva fatto più di tanto.. ero io che avevo frainteso e ingigantito la cosa, probabilmente. Lo sapevo dall'inizio che era uno di quei ragazzi abituati ad avere tante donne, eppure, come spesso succede a noi donne, pensavo che io potessi essere quella diversa.
Non ci pensai due volte, e come al solito agì di impulso. Aprì la porta con un gesto molto plateale, e guardai quella ragazza negli occhi, simulando la maggior calma possibile.
"Ragazzi, Magda ha ragione, non è corretto.. Non c'è bisogno che sia eliminata da loro, faccio che ritirarmi io, nessun problema.. Anzi non sarei proprio dovuta venire stamattina. Dai, ragazzi, scappo che si è fatto tardissimo.. Ci si becca in giro!"
Finsi un sorriso cordiale e senza degnare Harry di uno sguardo uscì dalla stanza.
 
Quando si chiusero le porte dell'ascensore sentì la loro porta aprirsi. Non sapevo dove andare, mi avrebbero cercata subito in stanza, o nella Hall.
Premetti il pulsante Stop dell' ascensore e mi fermai tra il piano 22 e il 23. Mi sedetti per terra e cominciai a ripensare a tutta la mia giornata, a ciò che provavo con Harry, alla sensazione avuta cantando con lui, e al discorso con Simone e Davide.
E poi analizzai parola per parola il discorso che avevo sentito origliando, cercando qualche scusante per Harry, ma nulla. Era esattamente come tutti gli altri.
 
Dopo non so quanto tempo, mi alzai in piedi e feci ripartire l'ascensore.
Arrivata al 27° piano, svoltai a destra nel corridoio, fissando per terra, quando vidi le gambe di qualcuno davanti alla porta della mia stanza: Harry mi stava aspettando davanti alla mia camera.
**Come abbiamo fatto a non pensare che potesse aspettarti qua..**
"Ol, fammi spiegare.."
"Harry non c'è proprio nulla da spiegare. E cavolo.. Non chiamarmi Ol, anzi fai che non chiamarmi più, così risolviamo il problema."
 
Feci per chiudere la porta e lui la bloccò mettendo un piede in mezzo.
"Styles, leva quel piede. Non te lo ripeto due volte."
"Dio mio, Sei bellissima quando sei incavolata… e comunque.."
"SEI BELLISSIMA QUANDO SEI INCAVOLATA? Dimmi che stai scherzando e che non l'hai detto veramente.. ma con chi credi di avere a che fare? Togli IMMEDIATAMENTE quel piede." Oggi si rendevano conto tutti della mia "bellezza" e lo dicevano nei momenti sbagliati, prima Davide, ora Harry. Doveva essere in atto qualche congiura contro di me, era l'unica spiegazione.
"Eh va bene, parlerò da dietro la porta.."
"Parla pure tanto non ti ascolto.."
"Tra me e Magda non c'è assolutamente nulla, cioè voglio dire, devo essere sincero..abbiamo passato insieme qualche nottata, ma nulla di che, solo che lei si è convinta che tra di noi ci sia qualcosa.. Ma credimi, da parte mia non c'è assolutamente nulla.."
 
Mi accasciai per terra appoggiata alla porta con la testa tra le mani. Avevo voglia di sfogarmi piangendo, eppure non riuscivo a piangere.. o perlomeno non più, da quando Davide mi aveva lasciato.
A volte era una cosa buona che non mi venisse da piangere per ogni singola cosa, ma in momenti come questo, non avrei desiderato altro che un pianto liberatorio.
 
Harry nel frattempo continuava il suo monologo.. "Non ti ho mai mentito. Mai. Non c'è nulla tra di noi.. ti prego credimi.. Beh, che poi stava camminando un pony rosa, e Lou l'ha fermato sulle strisce pedonali.."
"Un pony rosa? Styles ma ti sei rimbecillito tutto di un tratto?"
"Ahh, visto, stavi ascoltando.. volevo attirare la tua attenzione e vedere se mi ascoltavi.. Allora? Mi credi? mi dai un' altra possibilità?"
 
**Cara Ollie, ti credi tanto furba, ma il signorino ti ha fregato!**
Vocina, ma una parola di conforto ogni tanto? Da che parte stai?
 
"Harry, non c'è nessuna possibilità da dare..vai dai tuoi amici."
"No, non hai capito. Io non me ne vado di qua, fino a quando tu non mi dai un'altra possibilità.."
"Harry te lo ripeto, non otterrai nulla.."
"A me va di stare qua.. sono disposto a passare qua tutta la notte, e anche i prossimi giorni. Non mi arrendo.."
"Beh, allora Buona Notte Styles."
"Buona notte dolcezza.."
Allora, doveva decisamente smetterla di essere così irritante con quei soprannomi mielosi.
 
**Ma se sotto sotto, ti piace che ti chiami così..**
"Vocina Buona notte anche a te."
 
"Con chi parli?" Harry mi aveva sentito? Dannazione, dovevo smetterla di risponderle ad alta voce!
"Parlo da sola, posso?"
"Ah, per me, puoi fare tutto quello che vuoi se mi dai un'altra chance.."
"Buona notte, Harry!"
"Tanto di qua non mi muovo.. Sogni d'oro, bellezza.."

PONY ROSAAAAA!


Allora... innanzitutto! Dato che in troppe mi avete detto troppi colori diversi.. da questo momento lo spazio pony rosa, diventerà uno spazio arcobalenoso (?) quindi, cambierà colore ogni settimana. 
E oggi tocca al... RULLO DI TAMBURIII...
VERDE! 

 

Quindi..

VERDE!


Bene, allora volevo ringraziarvi.. perchè la mia storia ha raggiunto e superato le 100 recensioni!
Cioèè non ci posso credere, quando me ne sono accorta avevo gli occhi lucidi e a forma di cuoricino.
Grazie a tutte voi, che recensite, che seguite, grazie anche a chi un po' silenziosamente passa e legge.. Davveeero davvero.

Poi volevo dirvi che.. ho scritto il prologo ad un'altra FF, e lo posterò probabilmente domani.. appena lo posto magari metto qua sotto il link.. sempre che vi vada di passare.. e ora..

SONDAGGIONE DEL CAP. 9!

Sbem. Un altro interessanterrimo sondaggio.. So che lo aspettavate tutte con ansia.. quindi...

Ho messo il banner.. ma sono abbastanza una frana con queste cose.. quindi volevo dirvi.. vi piace? Potrei cambiarlo in qualcosa? Avete consigli da darmi? 

Belle mie, vi lascio.. spero mi farete sapere cosa ne pensate della storia.. e rispondiate al sondaggione del cap. 9.. Ah, se volete seguirmi su Twittah, sono @BenniiBe_ :)

A presto bellezze,


                                                  Phoe. xx

P.s. Ho pubblicato il prologo della mia nuova fanfiction, vi lascio il link se avete voglia di passare..

"Contratto d'amore"


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Capitolo 10
*** She's Not Afraid ***


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Capitolo 10

"She's Not Afraid.."


 

Ore 04.30 a.m., stanza dell’ Hotel.
 
Mi voltai ancora una volta verso quel maledetto orologio. I minuti sembravano non passare più. Mi sembrava che fosse passata almeno un’ora dall’ultima volta che l’avevo guardato eppure erano passati solo cinque minuti.
Mi alzai spazientita e andai in bagno, davanti a quello specchio che prendeva tutta la parete.
Saranno state le luci, ma ero tremendamente pallida, e questo non faceva altro che far risaltare quelle occhiaie violacee che avevo sotto gli occhi. Quella stanza di Hotel mi stava facendo impazzire, avevo bisogno di uscire, avevo bisogno del confortevole freddo della mia città, e non il caldo di quattro mura, per me del tutto anonime e insignificanti. Dovevo smettere di pensare, di rimuginare su Davide, su Simone, e dovevo ammetterlo, Harry mi dava forse ancora più pensieri che gli altri due.
Mi diedi una sciacquata al viso, e mi passai un po’ di correttore per coprire quelle ombre viola, e un po’ di blush, per attenuare il mio pallore.
Poi quando feci per infilarmi la mia giacca, realizzai il tutto.
Harry era ancora davanti alla mia stanza, non potevo uscire senza che lui se ne accorgesse.
Era diventato il mio carceriere.
**Ollie, magari si è stancato di star scomodo ed è tornato in camera.. prova a guardare!**
 
Mi avvicinai allo spioncino della porta e guardai in basso: Harry non c’era più.

Wow, che uomo.. sa davvero mantenere le promesse.
Aprì la porta e come un sacco di patate Harry crollò sul pavimento, sbattendo la testa a terra.
“Styles ma che cosa..”
“Ahia, ma cavolo! Un po’ di delicatezza nell’aprire queste povere porte!” sbuffò con la voce impastata, massaggiandosi la testa.
“Ma cosa ne so io che tu sei appoggiato come un cretino alla mia porta! Pensavo che te ne fossi andato..”
“Te l’avevo promesso, mantengo sempre le promesse..”
“Si, dai Styles, vai a fare la persona profonda e piena di sani principi da qualcun’ altra..”
“Stai uscendo?”
“No Styles, ho il cappotto perché voglio andare a fare un tuffo in piscina!..Certo che sto uscendo..”
“Bene, vengo anche io..”
“Ma non dire stupidaggini, lasciami andare..”
“Sono le 3 di notte..”
“Le 4 del mattino veramente..”
“Non mi interessa che ora sia! E’ pericoloso! Vuoi stare per conto tuo? Benissimo, cammino 40 passi dietro di te, ma non esiste che vai da sola..”
“Fai come vuoi, basta che mi stai alla larga.”
“Bene, mi presti qualcosa da mettermi? Fuori fa freddo!”
“Anche?” –Roteai gli occhi al cielo, sbuffando - “ Vado a prenderti una felpa, solo perché se dovessimo mai cantare assie..”

Mi bloccai, non potevo credere di aver pensato e detto quella cosa.. Non avremmo più cantato insieme, e sinceramente per come si era comportato, dovevo solo esserne felice.
Mi guardò e prima che potesse aprire la bocca per parlare entrai dentro, e presi una felpa di mio fratello che mi ero portata. Amavo avere sempre qualcosa di mio fratello con me, amavo avere qualcosa che me lo facesse sentire sempre accanto a me.

Quando feci per raggiungere la porta della mia stanza questa era chiusa, a chiave. E la chiave non c’era.
Sentì un moto di rabbia percorrermi tutto il corpo, e mi voltai: Styles era stravaccato sulla mia poltrona, e mi guardava con aria strafottente.
“Allora bello mio, tu non hai proprio capito. Punto primo: esci subito da questa stanza. Punto secondo: no, in realtà esiste solo il punto primo.. Vattene. Ora.”
“Eeh, ma la tessera è scivolata da sotto la porta, e senza la tessera, non puoi aprire.. OPS, che sbadato.. ora chissà quanto tempo passerà prima che si svegli qualcuno..”
“Le chiavi non scivolano da sole, sotto la porta, Styles! Non puoi essere cosi stupido da aver fatto questo..” Non ci potevo credere, quelle quattro mura stavano sempre diventando più opprimenti.
“Sai, tesoro.. non direi stupido.. abbiamo tutta la notte per stare nella stessa stanza, e tu dovrai per forza ascoltarmi..” Quel ragazzo stava decisamente mettendo a dura prova i miei nervi.
“Sei odioso.”
“Non la pensavi cosi, quando mi hai baciato l’altra sera..”
“Wowo, giovanotto frena! Innanzitutto mi hai baciato tu.. e non sei minimamente nella posizione di fare il furbo.. Io fossi stata in te mi sarei chiuso in camera con Magda, non con me…”
“Ehi, ehi..Frena tu.. Non sarai mica gelosa?!”
 
**Colpita e affondata..Ti ha scoperta in pieno!**
Vocina, siete 2 contro 1, non lo trovo giusto!
E comunque sia chiaro, Vocina, NON SONO GELOSA.
 
“Non sono gelosa, ma sinceramente è stato imbarazzante trovarsi in quella situazione, con lei, che pensava che fossi “raccomandata” al provino, e soprattutto che pensava che io e te, beh, insomma.. avessimo una relazione..” A quell’ultima parola, la mia voce tremò impercettibilmente, ma ignorai quel pensiero, anche perché Harry sembrava non essersene accorto.
”Ollie,Tra me e lei non c’è nulla..”
“Harry non capisco perché continui a ripetermelo..”
Lui mi fissò, come se cercasse le parole giuste, ma non riuscì dir nulla.
Non mi diede quella risposta che in fondo, speravo di sentirmi dire.

Lo ammetto vocina, sei contenta? In fondo speravo provasse qualcosa per me, speravo che tutte quelle attenzioni che mi aveva dato non fossero fini a se stesse.
In fondo, speravo che potesse essere un po’ interessato, che potessi aver infranto quella promessa con me stessa, per un valido motivo, e non per un abbaglio. Ma nulla, lui non disse nulla di tutto ciò.

“Benissimo, Harry..” Non nascosi la mia espressione delusa, e gettai la mia giacca sulla poltrona, colpendolo, come se lui fosse invisibile, e andai in bagno per cambiarmi.
Misi la felpa di mio fratello, respirando quel poco che era rimasto del suo profumo e i miei comodi leggings, mi fissai di nuovo allo specchio.. e pensare che avevo creduto di essere rinata quella stessa mattina, dopo il provino..
 
**Ollie, tu sei rinata, non è una cosa che hai solo pensato. Oggi tu eri diversa, eri radiosa. E tutto questo grazie a quel ragazzo di là. Fai un favore sia a me che a te, per favore non lasciarti sfuggire l’ennesima occasione per essere felice..Dagli l’opportunità di spiegarti, magari le cose non sono proprio come sembrano..Non avere paura di essere felice.**
E in quel momento mi tornarono alla mente le chiaccherate con Emma, dopo la rottura con Davide, in cui lei mi diceva sempre che ero una ragazza che non aveva paura di nulla, che era estremamente forte, ma che aveva un'unica tremenda paura: innamorarsi. Scacciai quei pensieri scomodi dalla testa, io non avevo paura di buttarmi, io non ero una persona debole, non potevo avere paura di un sentimento, solo perchè ero rimasta scottata una volta.
“Vocina, ero radiosa perché facevo musica, non per altro.. perché cantare è l’unica cosa che mi rende viva, e completamente me stessa, lui non era che la ciliegina sulla torta..”
**Ti conosco.. canti da anni, eppure non sei mai stata come oggi, quel ragazzo riesce a tirarti fuori anche nella musica le vibrazioni più profonde, quelle più intime, che sfociano nella voce e le danno colori mai uditi prima..**
Sapevo che infondo la mia Vocina aveva ragione. Non avevo mai cantato cosi spensierata, e cosi libera in vita mia.. L’intesa con Harry sul palco, era stata un qualcosa di una forza tale, che mai avevo provato in vita mia.
Ma in fondo esistono quelle persone che artisticamente parlando ti completano, no?
**Ollie, non far la finta tonta, non parliamo solo dal punto di vista canoro..**
 
Diedi un'ultima occhiata allo specchio, reapirai profondamente e tornai nell’altra stanza.
Harry era sdraiato sul mio letto, addormentato.. per quanto era andato avanti il mio monologo?
Mi sedetti dall’ altra parte del letto, dove vidi un biglietto con quella calligrafia che ormai conoscevo a memoria..
 

"Non so perché non sono riuscito a risponderti.. Non so neanche spiegarti quello che c’è adesso nella mia testa. So che è contraddittorio, ma da un lato so che la risposta è chiara nella mia testa, ma dall’altra parte è strano, e fatico ad ammetterla addirittura a me stesso, figuriamoci ad un’ altra persona.. figuriamoci a te.
 
P.S. Spero tu non sia una abitudinaria, e non sia un problema dormire a sinistra invece che a destra.. Mi sono messo di qua, perché mi piace il tuo profumo sulla federa del cuscino.
                    Harry. xx”

 
 
 
Strinsi quel foglio tra le mani, tentata di accartocciarlo. Poi lo rilessi, ancora una volta, e questa volta il moto di rabbia si affievolì, e ripensai alle parole della mia Vocina. Poi presi la penna sul comodino e scrissi nel retro del foglietto.
 

“Non mi devi spiegazioni, non ce n’è motivo.. e comunque, sì, sono abitudinaria, voglio il mio cuscino profumoso e il mio lato del letto. Detto ciò non ti sveglio, perché 3 ore di sonno sul pavimento mi sembrano abbastanza, anche per te, e anche se la tentazione di soffocarti nel sonno, è tanta. Ma domani me la pagherai cara.. Sappilo :P
                                    Ollie

 
Poggiai il biglietto sul cuscino, vicino al suo viso..
**Questo tono giocoso vuol dire che l’hai perdonato?**
Vocina, vuol dire che sto prendendo in considerazione di non togliermi la possibilità di essere felice.
**Yayyy! Ma allora mi ascolti ogni tanto! Oddio me lo segno sul calendario.. E dato che non ho un calendario.. me lo compri? Daii, per rimanere coerente, magari quello degli One Direction! Daiiiii **
Devo seriamente smettere di darti corda, ascolto un tuo consiglio, e tu subito prendi troppa confidenza, Vocina!
Mi distesi, nell’ altro lato del letto, dando la schiena ad Harry, che poco dopo si mosse. Sentì che aprì il foglietto, e presa dal panico, rimasi immobile con gli occhi chiusi, fingendo di dormire.. non ero ancora pronta ad affrontarlo e a perdonarlo completamente.
 
“Sweetie, lo so che sei sveglia, dai ti lascio il tuo lato del letto..”
Trattenni ancora di più il respiro fingendo di dormire.
 
**Ciccina bella, guarda che quando dormi respiri, non è che vai in apnea!**
Realizzando che Vocina aveva ragione, espirai di colpo, e poi sentì Harry avvicinarsi, e spontaneamente ritrattenni il respiro, questa volta perché non mi aspettavo fosse cosi vicino.
Si avvicinò al mio orecchio e iniziò a parlare: “Dolcezza? Splendore? Tesorino? Puccipu? Zuccherino? Trottolino amoroso dududduu..”
Scoppiai a ridere: “Trottolino amoroso? Daiii, non si può sentire!”
“Lo sapevo che eri sveglia.. sai che le persone respirano quando dormono?”
“Ehii, anche tu hai fatto finta di dormire!”
“Mmh, vabbe ma io speravo che vedendo un angioletto dormire, non saresti stata tentata di cacciarlo dal letto.. e infatti.. altro che Mr. OcchiDolci Niall Horan.”
Gli tirai una botta sul braccio.. “Bene ora sei sveglio, esci pure caro mio!”
“Ti ricordo che siamo chiusi dentro..”
“Vabbe, nel frattempo tu scendi dal mio letto..”
“Dai, inutile che fai la dura, mi hai perdonato ormai..”
**Ha ragione! Non sei credibile.. si sa che l’hai perdonato!**
“Non scherzare, Styles.. non ti ho perdonato!.. e comunque, lasciami il mio lato del letto..”
“Come vuole lei signorina..” E nel giro di pochi secondi, senza riuscire a realizzare come, mi ritrovai il suo corpo sopra il mio, lui che faceva peso sulle braccia per non pesare totalmente su di me.
“Styles, cosa stai facendo? Le, lev...Levati subito!”
Lui continuava a fissarmi negli occhi sorridendo, e soprattutto senza la minima intenzione di muoversi.
 


PONY ROSAAAAAAA! 

(Oggi a richiesta in Prugna!, quindi boh, rimaniamo in tono di colori, cioè più o meno..)
Ciao bellezze mieeee :3, 
allora, dopo questa settimana infernale all'università, ho finalmente pubblicato il nuovo capitolo!
E devo dire che questo capitolo in parte era già stato scritto, ma in parte praticamente l'ho cambiato perchè mi sono presa benissimo con "She's Not Afraid" e quindi quella canzone ha cambiato alcune cose nella storia.. Chi trova i riferimenti vince ventordici, e dico ventordici punti bonus! (?)

Volevo dirvi alcune cosucce ucce :)
1. Grazie a chi continua a leggere, recensire, seguire la storia. Grazie davvero. Lo dico sempre, ma per me è davvero importante e bello leggere cosa ne pensate e sapere che ci siete. (Si, oggi sono in vena di cose dolci :3)
2. Per vostra sfortuna :P, Ho iniziato a scrivere una nuova FF, che si chiama Contratto d'Amore, è solo al prologo, quindi se volete dare un'occhiata siete le benvenute! 

Ok, dato che lo spazio annunci è finito, passiamo al 

"Mega super Iper Granderrimo Sondaggio del cap. 10" 

Dato che non ho una domanda sensata, e sono a corto d'idee, farò una domanda inutile, ma sono troppo affezzionata al sondaggio, per abbandonarlo **
Quindi, dopo tutte le parole gentili che sono arrivate su di lei, "Quale fine truce e spietata fareste fare a Magda?"

Ahahaha, non farà nessuna brutta fine comunque (o forse si?), era solo per curiosità :)

Vabbe, chiudo questo spazio davvero inutile, che si è dilungato fin troppo!
Bellezze mie, a presto, <3 


                                 Phoe.xx

P.S. Se volete su Twittah sono @BenniiBe_

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Capitolo 11
*** Ripeti dopo di me.. ***


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Capitolo 11.

"Ripeti dopo di me.."


..Lui continuava a fissarmi negli occhi sorridendo, e soprattutto senza la minima intenzione di muoversi.
“Quale parte del levati non ti è chiara?” Continuavo a tenere il suo sguardo, e nel frattempo mi sforzavo di non far esplodere le mie guance dall’ imbarazzo.
“Bella mia, non farti strane idee..devi rotolare verso destra passando da sotto le mie braccia.. non avevo voglia di scendere dal letto..”

**Dio mio, sembra un Dio greco a vederlo da qua..**
Vocina! Ma ti sembrano pensieri da fare? Sembra tutto tranne che un Dio greco!
Anche se a guardarlo bene, mentre sorrideva, mostrava quelle fossette.. ecco, quella era l’unica cosa che trovavo irresistibile..
**Solo quella? Boh Ollie, cara mia, hai dei seri problemi..Dico, guarda quegli occhi..**
Le diedi ascolto e mi soffermai sui suoi occhi. Normalmente avrei giurato che fossero verdi, ora che li guardavo meglio, mi sembravano (moooolto probabilmente a causa della luce) di un colore molto più particolare e cangiante di un semplice verde.
Ok, vocina hai ragione.. e poi in effetti direi che ha un bel sorr..

“Dolcezza, guarda che se mi vuoi contemplare, dovresti comprare tipo un poster e appendertelo davanti al letto.. sinceramente mi fanno male le braccia a stare cosi, dopo un po’..”
Scoppiai a ridere e poi rotolai verso destra, passando da sotto le sue braccia, come mi aveva detto..
“Allora.. punto primo: non ti contemplo, e non ho la minima intenzione di rovinare i muri appendendo foto tue, e secondo: non hai il fisico! Dai, non riesci neanche a reggerti sulle braccia per qualche secondo? Sei RI-DI-CO-LO”
L’avevo punto nel vivo.. Nell'arco di pochi secondi si rimesse nella posizione di prima e mi fissò.
“Bene, allora, ti do la possibilità di contemplarmi dal vivo, se le foto non ti bastano, e ti dimostro le mie grandi capacità fisiche..”
Scoppiai a ridere e cominciai a muovermi per spostarmi, ma senza successo..Per bloccarmi, a quel punto si sedette a cavalcioni  su di me e cominciò con il solletico. Aveva capito che era il mio punto debole.
Cominciai a contorcermi in qualunque modo, ma era inutile, bloccata dal peso di quel bisonte. Si poteva morire di solletico? Cominciavo a temere di si.
Ad un certo punto mi bloccò i polsi ai lati della testa, e il mio respiro si fece più tranquillo, e la mia pancia gridava di gioia per la fine della tortura, mentre ero sicura che la mia vocina stesse gridando di gioia alla vista di quella posizione di Harry che lei avrebbe definito “da Adone Greco.”
**Ma puoi dirlo forte.. cioè..** e poi la mia Vocina disse tutta una serie di altre cose a cui sinceramente non prestai attenzione.
 
“Ollie, io smetto con il solletico..”
“Dio mio grazie, pensavo di morirci, sinceramente..”
“..aspetta. La smetto se tu mi perdoni..”
“Mi ricatti pure? Ma cosa..? Non sei nella posizione di ricattarmi..”
Ricominciò con il solletico.
“Ok, HARRYYYY fermati. Ok, ok, Sei nella posizione di ricattarmi..”
“A me basta che tu mi creda.. Ripeti dopo di me.. TRA ME E MAGDA NON C’E’ NULLA..” Disse scandendo ogni singola parola, e ogni parola che pronunciava si avvicinava a me sempre di più. Come ipnotizzata, cominciai a ripetere anche io, mentre lui si avvicinava impercettibilmente, ma inesorabilmente al mio viso.
“Tra me e Magda..Cioè tra te e Magda.. non c’è.. nulla.”
“Dillo ancora una volta Ollie, cosi il concetto ti entra bene in quella testolina bacata.”
“Ehiii, non ho la testolina bacata..” Incrociai le braccia al petto, fingendomi una bambina piccola offesa.
Mi sorrise indietro “Dai, Ollie, dopo di me.. Tra me e Magda non c’è..”
“Beh scusate se vi ho interrotto, ma almeno il concetto ripetuto due volte entra meglio..”
Improvvisamente una voce provenne dalle spalle di Harry.
Vidi il terrore comparire negli occhi di Harry e ci voltammo tutte e due verso la porta, per avere la conferma di quello che tutte e due già sapevamo.
 
Louis con la tessera della mia camera in mano, si trovava ai piedi del mio letto, con Magda accanto a lui.
Louis in pigiama, Magda con un vestito nero molto sexy.
Louis con uno sguardo pieno di scuse, Magda con uno sguardo carico di odio.
 
Magda ci fissò per qualche secondo e poi se ne andò correndo, Harry si voltò verso di me, mi guardò come per chiedermi scusa per quello che stava per fare, e poi si catapultò giù dal letto e la seguì fuori dalla stanza.
Guardai sbalordita quella scena quasi a rallentatore, e fissai la porta dalla quale era uscito.
Spostai lo sguardo incredulo verso Louis, che stava cercando le parole migliori da dire.
 
“Ollie.. mi dispiace, è venuta a bussare in camera perché doveva parlare con Harry, e quando ha visto che non c’era, è corsa qua.. io l’ho seguita per fermarla, ma non ha voluto sentire ragioni..io pensavo che Harry fosse in corridoio, e non sapevo che.. voglio dire..e poi ho trovato la chiave, e ho aperto io per evitare che lo facesse lei, e che interrompesse quello, ehm quello..”
“Lou, non devi scusarti..non avrebbe interrotto nulla, non stavamo facendo nulla di ciò a cui stai pensando.. Stai tranquillo. L’unico che dovrebbe darsi una regolata è il tuo amico, che oggi ha deciso di correre dietro alle ragazze per l’intero Hotel per farsi perdonare..” Non riuscì a nascondere un velo di delusione in quelle parole, e Louis se ne accorse, perché mi guardò ancora più intensamente negli occhi.
“Ol,” –rabbrividii a quel nome- “Guarda che è diverso.. devi credergli.. di quella ragazza non gliene importa.. Credimi, sono il suo migliore amico, lo so.”
“Lou, grazie, ma sinceramente ne ho abbastanza, vorrei dormire un po’, ti dispiace?”
Louis si avvicinò alla porta e mi guardò, con uno sguardo preoccupato.
“Lou, sto bene, davvero. Semplicemente Harry deve chiarirsi le idee, non può sempre rincorrere tutte per farsi perdonare, e dire ad ognuna che dell’ altra non gli importa nulla..”
“Non è cosi, non so come dirtelo.. credimi.. Lei è una delle tante, una delle vittime del fascino di Styles. Ma penso che con te la cosa sia diversa.Sono sicuro che non la sta rincorrendo per dirle che è follemente innamorato di lei, vuole solo chiarire la situazione.. Ne sono certo, Ollie.” Mi sorrise indietro con fare rassicurante.
Non volevo sentire altro. Avevo bisogno di stare un po’ da sola..
“Lou buona notte..”
“Buona notte piccola, dormi bene..” Mi diede un bacio sulla guancia, e uscì dalla stanza.
Mi chiusi la porta alle spalle e fissai il muro in attesa.
 
“Vocina, non hai nulla da dirmi? Mi hai lasciata sola anche tu?”
**No, Ollie, scusa.. stavo pensando.. dovresti credere a Louis, sono davvero amici, e mi sembrava sincero..**
“Io l’opportunità gliel’ho data.. quando mi ha guardato negli occhi, ho pensato che sarebbe rimasto, e invece l’ha rincorsa.. ha fatto la sua scelta. Ha scelto lei, va bene, lo accetto, ma che non ritorni più. “
**Ma Ollie, è comunque la sua manager, non ha scelto lei, ne sono sicura..**
“Non mi interessa, buona notte Vocina..”
**Ma perché mi chiedi consigli se poi non li ascolti?**
 
Vidi la giacca che avevo lanciato sulla poltrona, e la chiave magnetica della stanza che Louis aveva lasciato sul tavolo. Infilai la giacca e presi la chiave, e lasciai l’hotel convinta di dove dovevo andare.

E soprattutto, CHI dovevo incontrare.
 
 


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PONY ROSAAAA CHE FA AMICIZIA CON LE RENNE DI BABBO NATALEEEE!!

(Rosso, perchè rosso fa Natale, evviva evviva la fantasia..)
Allora, macciao Bellesse bellesse mie :3
Ok, ho postato questo capitolo.. e vi prego.. NON AMMAZZATEMI! cioèè, dalle recensioni, eravate tutte convinte che quei due fossero sul punto di.. ehm.. fare.. mmh.. come dire.. fichi fichi! (?) E in realtà no.. Non uccidetemi! 
Lo sapete.. Ollie, è troppo orgogliosa e in quel momento troppo incazzata per farlo con Harry! 
Detto ciò, non sono convintissima del capitolo, ma lo pubblico oggi, perchè altrimenti avrei potuto aggiornare dopo Natale.. e invece ci tenevo a farvi gli auguri prima!
Quindi.. Auguroni, davvero di cuore, a tutti voi che avete avuto il coraggio di leggere questa storia, di metterla tra le seguite, di recensirla.. E grazie, davvero <3 <3 

Detto ciò volevo ringraziare una ragazza, Silvia, che mi ha mandato quello splendido banner sopra il Pony Rosa.. Sei davvero stata gentilissima, e carinissima :3
 
Detto ciò.. anche se a corto di idee, non posso lasciarvi senza un 

Mega Strafantasioso (?) Fantastico, Supertogo, Strafigo Sondaggione del Cap. 11
 
Alluuuuuura, quale regalo che riguardi quei 5 babbioni vorreste trovare sotto il vostro alberello?

Ok, giuro che questo sondaggio era penoserrimo, ma ci tenevo a farlo. Non mi uccidete neanche per questo pleeease!
Vi libero da questo Pony Rosa davvero penoso..

Se volete ho aggiornato l'altra mia storia, -----> "Contratto D'Amore." 
E ho scritto un OS su Ed (la mia prima su di lui..) -------> "I'll pick you up, when you're getting down.."

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo.. 
Ancora davvero Auguroni di Buon Natale.. 




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Quanto riesce ad essere magica questa città? **

Un bacio, 

                                                                    Phoe. xx     


P.s. Se volete, su Twittah, sono @BenniiBe_ 

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Capitolo 12
*** Latte, Cioccolato e Cannella. ***


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Capitolo 12.

"Latte, Cioccolato e Cannella.."

 

Ore 6.30, Londra.

Continuavo a camminare, ininterrottamente da un’ora, la metro era ancora chiusa, e avevo deciso che ciò che dovevo fare, non poteva aspettare.
Avevo tempestato di chiamate Hayley, ma evidentemente (beata lei) stava dormendo al calduccio delle sue coperte. Decisi di passeggiare per i Kensington fino a quando non fosse stata un’ora decente per bussare alla stanza di Hayley nel campus dell’università.
Fortunatamente i giardini distavano meno di un kilometro dall’entrata principale del campus.
Mi sedetti su una panchina, e osservai due scoiattoli che si rincorrevano nel prato, seguendoli con lo sguardo fino al tronco di un albero, sul quale si arrampicarono, per scomparire in mezzo alla chioma. Cominciai a controllare nervosamente l’orologio, attendendo con ansia il momento in cui avrei potuto entrare al campus e incontrare Hay.
Guardai il cielo, lasciandomi scappare un sorriso. Dicevano che avrei odiato quella città perché mi sarebbe mancato il cielo dell’Italia, e il sole. Non sapevano quanto avevano torto, quanto amassi quel timido sole che in quel momento si stava facendo spazio tra le nuvole. E poi pensai alla mia università, avrei dovuto assolutamente essere ammessa; non potevo lasciare quel sole, quelle nuvole, quei profumi, quella città, in tutta le sue sfaccettature, mi erano entrate nel cuore. Nonostante tutto quello che era successo da quando ero arrivata, non sarei mai voluta tornare a casa. Insomma, tutto quello che era successo, mi aveva fatto sentire viva. Tremendamente viva. Tornare alla monotonia dell' Italia sarebbe stato impossibile.
 
Poi, la fortuna girò dalla mia parte, Hayley era sveglia, e mi stava correndo incontro con la sua tenuta da jogging.
 “Ehi bella! Cosa ci fai qua? Ti unisci a me nella corsa?”
“Hay, ti ho chiamato un sacco di volte!”
“Che è successo? Ho lasciato il telefono in camera! Devo preoccuparmi?”
“Stai tranquilla.. volevo sapere.. ehm, sai dov’è la stanza di..”
“Di Simon vero?”
“Ehm.. come fai.. si, comunque la sua, ed è Simone, all’italiana, quante volte te lo devo dire, Hay?” Le rivolsi un sorriso..
Hayley mi spiegò che Simone non viveva più in campus, ma aveva comprato una casa poco lontana dall’università, e le sue finestre si potevano vedere dal giardino.
Fortunatamente Hay c’era stata qualche settimana prima, dato che Simone aveva organizzato una festa d’inaugurazione per il suo nuovo appartamento.
Mi spiegò come arrivarci, ed iniziai a camminare sempre più veloce, fino a correre, per raggiungere quell’indirizzo.
Incurante del fatto che di sicuro stesse dormendo a quell’ora suonai ripetutamente il campanello fino a quando Simone comparve alla porta.
Riconobbi quei pantaloncini, Simone dormiva come sempre solo con quelli, firmati da tutti i nostri amici, e tra tutte le firme, riconobbi la mia, posta proprio nel centro. Dovevo ammetterlo, avevo sempre avuto manie di protagonismo.
 
**Oh, finalmente lo ammetti, Ollie..**
Prim’o poi pago qualche premio Nobel per inventare il volume regolabile per te, Vocina.
 
Prima che Simone potesse dire nulla mi gettai tra le sue braccia. In quel momento non mi importava quanto mi avesse fatto male, avevo bisogno di lui.
Rimase fermo per qualche secondo e poi ricambiò la stretta. Quell’abbraccio probabilmente durò per minuti, o forse solo per una manciata di secondi, poi il silenzio. Ma non era un silenzio di quelli imbarazzanti, dove ognuno vorrebbe dire qualcosa, ma non sa bene cosa dire. Era un silenzio fatto di sguardi, attraverso i quali ci stavamo dicendo quanto ci eravamo mancati. Lui mi diceva quanto era dispiaciuto, io gli dicevo che ero pronta a perdonarlo. Mi lasciò sedere sul divano, e andò in cucina a preparare una tazza del suo famoso latte, cioccolato e cannella. Guardai con un sorrisetto la sua schiena, perfetta come sempre, forse addirittura più muscolosa dell’ultima volta. Quando tornò mi porse una tazza, e si sedette a gambe incrociate sul divano di pelle bianca.
 
“Ollie, dobbiamo parlare, io devo spiegarti.. Non mi interessa se Dave non vuole dirtelo, ma io devo farlo..”
“Simo, non sono venuta qua per parlare di Davide, voglio lasciarmi la storia alle spalle, ma ho bisogno di un amico..”
“No, credimi, dovresti saperlo.. Ma cosa succede?”
 Abbracciai il cuscino e cominciai a raccontare a Simo tutto quello che era successo con Harry. Mi sembrava di tornare a quando avevamo 12 anni, e ci raccontavamo delle nostre cotte. Ci sedevamo sul letto con una tazza fumante di latte, cioccolato e cannella, e interpretavamo insieme ogni singolo gesto e ogni sorriso di chi ci piaceva, cercando una conferma del fatto che ricambiasse il nostro “amore”.
 
Finito di raccontare la storia Simone rimase in silenzio, sorseggiando il suo latte. Questo era chiaro simbolo del fatto che stava pensando..
“Ma in che gruppo canta questo Harry?”
Si, avevo volontariamente tralasciato questo particolare.
“Negli One Direction..”
Simo sputò fuori tutto il latte che aveva in bocca e cominciò a tossire..
“Gli.. coff.. One Direc.. coff, quelli stra.. coff coff, famosi?”
“Si, proprio loro..”
“No aspetta, gli One Direction? Questo potrebbe essere un problema..”
“Cosa intendi per problema?”
“Vedi Davide..”
“Cosa c’entra lui ora?”
Vidi Simone che cercava in tutti i modi una scorciatoia per uscire da questo impiccio, avete presente quando nei cartoni c’è qualcuno che tenta di arrampicarsi sui vetri? Ecco, quello era Simone in quel momento, ma per fortuna venne salvato dal campanello che suonò ripetutamente.
“Fratellone, ti ho anche portato i muffin per colazione!”
Mi sporsi dal divano con la testa, per vedere la porta d’entrata e vidi un Davide sorridente che teneva in mano un sacchetto di muffin e lo sventolava.
Davide.
Evidentemente avevano fatto pace.
Davide.
A meno di 24 ore, me l’ero ritrovata di nuovo davanti, ero finita nella tana del lupo.
Davide.
**Si Ollie, abbiamo capito che è Davide, fai qualcosa.. non ripetere come un’ebete il suo nome..**
Raccolsi le mie cose e aspettai che Davide entrasse in cucina, per aprire la porta e correre via. Giunta al fondo delle scale, sentì le voci dei due gemelli chiamare il mio nome, ma incurante aprì la porta, e uscì al freddo londinese.
 
Attraversai la strada e rientrai nei Kensington Gardens, dall’entrata davanti al palazzo di Simo, e a grandi falcate raggiunsi quello spiazzo, l’unico posto dove dovevo e volevo essere.
Mi sedetti su quella panchina, di fronte a lui e lo guardai.
Peter Pan mi guardava sorridente, stringendo nella sua mano un piccolo flauto.
 
“Sapevo di trovarti qua..” Riconobbi quella voce calda provenire dalle mie spalle e non mi voltai neanche per avere la certezza di non essermi sbagliata.
Senza aspettare che replicassi continuò a parlare.. “..dopo tutto sono la persona che ti conosce meglio al mondo, no?”
“No, Davide, non è cosi..”
“No, Ol? Non sono io quello che tutti i giorni ti sentiva fantasticare su questa città? Che tutti i giorni viveva con la paura di perderti, se solo ti fosse arrivata la proposta giusta, dall’università qua a Londra?”
“Se mi hai persa è solo per colpa tua..”
“Ollie, non puoi capire..”
“Capire cosa? Mi hai tradita. Mi hai tradita qui, davanti a quello che è il simbolo per me di tutto il mio sogno. Si, hai ragione, mi conoscevi, e mi conoscevi bene, e hai usato questo per farmi ancora più male.”
Fissò il vuoto, in silenzio.
“Ollie, forse un giorno ti spiegherò e tu capirai, ma adesso credimi, non puoi capire.. Non è come sembra..”
“Non è come sembra?” La tipica frase post-tradimento dei film. Scoppiai a ridere istericamente “Senti, abbiamo evitato questa conversazione per mesi.. non mi sembra il caso di farla adesso, ora che io sto bene senza di te, e tu stai bene senza di me.. Ma questo già si sapeva..”
“Tu pensi che io stia bene senza di te? Pensi che io stia bene senza la donna che amo? Che io riesca a svegliarmi ogni mattina senza toccare alla mia sinistra dove dormivi sempre tu..”
“Ora dormo a destra..” Risposi con disprezzo, come se sperassi che quella frase potesse fargli almeno un pizzico di dolore.
**Ora dormo a destra? Ma cosa lo dici a fare? Con tutto quello che puoi dire, dici quello? Ollie, tira fuori le palle!**
 
Continuò il suo discorso come se non l’avessi interrotto, “.. pensi che io viva bene in questa città? Nella città dove pensavo di vivere con te, e invece mi ritrovo solo con la mia chitarra? Pensi che io riesca a tornare in tutti quei posti dove siamo stati insieme senza sentire una stretta allo stomaco? Lo credi veramente Ol?”
 
Fissai Peter Pan, sperando che mi aiutasse.
“Davide, io posso anche credere in quello che mi dici, ma ormai sei in queste condizioni solo per colpa tua.. Ogni azione ha le sue conseguenze..”
Mi alzai per ritrovare la calma e mi sedetti sotto la statua, accarezzando il praticello che si trovava alla base di essa.
Sentivo lo sguardo di Davide insistente su di me, ma non riuscivo a guardarlo negli occhi.
 
“Speravo di trovarti qua..”
**Di nuovo? Sei impazzito Davide? l'hai già detta questa frase, cambia copione! Cos’è vuoi ricominciare dall’inizio la discussione?**
No Vocina non è Davide, adesso.
Alzai lo sguardo e vidi quella massa informe di ricci neri davanti ai miei occhi.
“Sapevo che questo posto per te significava qualcosa, non so cosa, ma sapevo che ti avrei trovata qua, e meno male che ti ho trovata..”
Continuavo a spostare lo sguardo da Harry a Davide, incredula.
Tanto che Harry, si voltò per vedere chi o cosa attirasse tanto la mia attenzione. Incrociò lo sguardo di Davide che lo guardava come per cercare una spiegazione plausibile.
 
“Ciao Davide..”
“Ciao Harry..”
 
**No, No, No. Davide? Harry? Non ci voglio credere. Dimmi che non si conoscono. Nono. Non è possibile. **
Sanno i loro nomi? Si conoscono? Vi prego svegliatemi! E’ un incubo! Svegliatemi! Datemi un pizzicotto!
 
Mi alzai sulle gambe tremanti e mi misi a metà tra di loro.
“Voi.. voi due, vi conoscete?”
 



PONY ROSAAAAAAAAAAAA!!!

Da brava Befana che sono, non potevo non aggiornare oggi!

Buon anno a tutte, bellezze mieeeeeeeee! 
Ok, è finalmente finito il 2012, e speriamo che questo 2013 sia un gran bell'anno!
Beh, di sicuro comincia bene.. Domani esce il video di Kiss You! ksjadbviaahsv **

Detto ciò, vi chiedo scusa per lo scorso capitolo, era veramente troppo corto, e ringrazio chi me l'ha fatto notare :)
Ringrazio davvero davvero tutti voi, che siete davvero partecipi e tenerosi, continuate cosìì **
Grazie a tutti voi che leggete, che mi scrivete su Twittah, che recensite, che la seguite.. Sarò ripetitiva, ma ci tengo a ringraziarvi **


MOMENTO SONDAGGIUSSS!
(lo so che ho rotto con sti sondaggi.. ahaha)
allura, dato che io mi sono resa conto che non li ho mai descritti.. anche se nella mia testolina sono ben chiari,
come ve li immaginate i due gemelli?


Scappo ragazze belle, che sono indietrissimo con lo studio, ho due esami tra poco! Aiutoooooo! (va beh, ma di sicuro non vi importa :D)

Se siete ancora in atmosfera natalizia, vi lascio il link della mia OS Natalizia sui ragazzi -------> "A Christmas Carol.."
E poi come al solito il link dell'altra mia storia (con il banner nuovo! ahahah) ---------> "Contratto d'Amore.."

Un bacione, 


                                                            Phoe. xx
 
P.s. Su twittah sono @BenniiBe_

 

Photobucket Grazie ancora a Silvia per questo bellissimo Banner :)
 

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Capitolo 13
*** Forever Young. ***


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Capitolo 13

"Forever Young."
 

 

Vidi quella scena a rallentatore davanti ai miei occhi. Cercavo una qualsiasi spiegazione razionale a quello che mi stava capitando, ma nulla.
Davide conosceva Harry, Harry conosceva Davide. Ed eravamo tutti e tre ai piedi della statua di Peter Pan.
Non riesco neanche ad esprimere quanto questa situazione potesse essere assurda.
 
“Voi vi conoscete?” Davide ci guardava con aria interrogativa, probabilmente non capiva come potessi conoscere il famoso Harry Styles.
“Si, ci conosciamo.. voi vi conoscete?” Harry lo guardava come se stesse cercando il pezzo mancante per il puzzle da mille pezzi.
“Si, beh, io e Ollie, come dire.. siamo vecchi amici..”
Sentivo quelle parole scorrermi addosso, le vivevo in modo passivo, incredula che quella conversazione potesse accadere veramente davanti ai miei occhi.
Calò un lungo silenzio tra noi tre, fino a quando Davide non spezzò il silenzio, chiedendo a Harry, come avesse fatto a trovarmi.
“Beh, so che questo luogo avesse un certo significato per lei.. cioè l’ho intuito l’ultima volta che siamo venuti..e..”
Gelo. 
In quel momento sentì il gelo pervadere il mio corpo. 
Per la prima volta alzai lo sguardo, cercando con i miei occhi quelli di Davide. Sapevo benissimo cosa gli stava passando per la testa in quell’istante. Sapeva del fatto che davanti alla statua io avrei portato il mio “principe azzurro”, e quindi era convinto che io avessi portato Harry davanti a quella statua, di proposito.
E infatti la domanda non tardò ad arrivare: “Ah, quindi siete già venuti qua?”. 
La domanda era rivolta ad Harry, ma nonostante ciò lo sguardo truce di Davide non si spostava dai miei occhi.
Come se fossi stata una bambina colta con le mani nel barattolo di nutella, abbassai subito lo sguardo, fissandomi le punte dei piedi.
“Si, siamo venuti qua pochi giorni fa, e.. beh oggi non sapevo dove cercarla, e una vocina dentro di me mi ha detto che l’avrei trovata qua!” Disse sorridente, di certo voleva alleggerire la tensione che si era creata..
 
**Ma quindi anche lui ha una Vocina.. Cioè non sono la sola! Oddio, che bello, secondo te è una voce affascinante? Di sicuro è una voce bassa, e tremendamente profonda..Secondo me anche sexy, cioè voglio dire se è sua, non può non essere affascinan..**
Ti sembra il momento? TACI.
**Eccheppalle, pfff**
 
“E comunque, sono venuto qua perché devo parlarti di una cosa..”
Alzai lo sguardo e incrociai i suoi occhi verdi, non potevo affrontare né lui, né Davide adesso.
Io ero in quella città per i miei studi, per cominciare una nuova vita, non di sicuro per inciamparmi nel passato, e farlo intrecciare con il mio presente.

“Harry, non è il caso.. Non sono molto in vena di parlare..” dissi abbassando lo sguardo.
“Si,  e comunque, stavo già parlando io con Ollie..”
“Davide, scusa, ma è davvero qualcosa di importante..”
“Harry, non sai quanto lo è quello che le stavo per dire..” 
“E voi non sapete quanto io non voglia ascoltare neanche mezza parola di quello che ciascuno di voi ha intenzione di dirmi.”
Si voltarono entrambi verso di me, come se nel parlare tra di loro, si fossero dimenticati che anche io ero li, in mezzo a loro, davanti a quella statua.
“Mi togliete una curiosità? Ma voi due, di preciso, come vi conoscete?”
I due si scambiarono un veloce sguardo.. sembrava quasi.. di intesa?
Harry si fece come portavoce e disse “Ol, mi dispiace non possiamo dirtelo..” Non potevano dirmelo? Non potevano dirmelo? Sono davanti a questa statua perchè entrambi mi hanno fatto stare male, e decidono anche di coalizzarsi e tenermi all'oscuro di qualcosa?
“Non mi chiamare Ol.. Lo sai. E comunque, non ti preoccupare, lo aggiungo alla lista delle cose che ti dimentichi di dire.. Sembra che ultimamente sia la cosa che ti riesce meglio..”
Feci il mio migliore sorriso falso, raccolsi la borsa e la portai sulla spalla., diretta verso il cancelletto che portava verso la zona Ovest dei giardini.
“Ollie, aspetta..”
“Davide, non ho nulla da dirti..”
“Senti, c’è una cosa, che non ho potuto dirti, ma non dipendeva da me. Ma ora ho deciso di dirtela.. credimi, può far la differenza..”
“Davide nulla può più far la differenza, non ho intenzione di ascoltare neanche mezza parola di quello che hai da dirmi. Vai da tuo fratello, mangiatevi i vostri Muffin con calma. Lasciami in pace..”
Davide era fin troppo a conoscenza del fatto che quando mi mettevo in testa una cosa, nulla mi avrebbe fatto cambiare idea, sapeva benissimo che non mi sarei fermata ad ascoltarlo.
Mi guardò dritta negli occhi, con quello sguardo che usava di solito, solo con me, e che avevo imparato a temere, a desiderare, a sognare. Quello sguardo che mi aveva colpito la prima volta che lo incontrai. Quello sguardo che mi aveva seguito per interi mesi dopo la nostra rottura. Odiavo e amavo i suoi occhi. Odiavo il modo in cui mi sgridavano, mi rimproveravano, e amavo quanto riuscissero a farmi sentire amata, e a trasmettermi ciò che provava. E odiavo terribilmente il fatto che, in tutti quei mesi, non c’era stato giorno in cui non avessi pensato a quei occhi.
“Quella cosa la dovrai sapere prim’ o poi. Io non mi arrendo.. Buona giornata Ol..Ti voglio bene.”
Mi voltò le spalle, e cominciò a camminare.
Sentì il freddo pungente percorrermi le ossa. TI VOGLIO BENE.
Avevo sognato Davide per mesi interi, ogni notte. Lui che se ne andava, voltandomi le spalle, e io che invano aspettavo che lui mi dicesse qualcosa, qualsiasi cosa. E adesso mi sembrava di essere ripiombata in uno dei miei sogni, e lui non mi diceva qualcosa di banale, ma mi diceva che mi voleva bene.
Surreale. Tutta quella situazione era surreale.
 
**Ollie, tutto bene?** La mia vocina aspettò invano una risposta, che tanto sapeva già. **Voglio dire, hai pensato per mesi che non te ne importasse più nulla di lui, e adesso.. dice quelle parole e ti colpiscono come un secchio d’acqua fredda..**.
Mi fermai, e fissai il cespuglio che si trovava davanti a me.
 
Una mano si poggiò sulla mia spalla, Harry. Mi ero dimenticata che anche lui fosse li.
“Ollie, devo parlarti.. Devi ascoltarmi.”
“Harry, hai fatto la tua scelta. Hai seguito Magda, mi va bene cosi. Ma per favore, hai fatto la tua scelta, sii coerente, portala a termine..”
“Ollie, non ho seguito Magda, se non per il fatto che è la mia manager..”
“Ok, per qualsiasi motivo tu l’abbia seguita, rimani fedele alla tua scelta. Harry, mi sono stancata di seguire delle persone che dicono di aver agito solo perché dovevano, senza mai assumersi le proprie responsabilità.”
“Ollie, fammi finire.. Ti prego, lasciami parlare, non mi interrompere. E’ davvero importante quello che sto per dirti.”
Spostai lo sguardo sulla sua bocca, che si piegò in un sorriso, mostrandomi le sue fossette.
Vide in quel gesto forse accondiscendenza, e mi prese per mano e mi portò a sedere su una panchina.
“Vedi Ollie, io avevo chiamato Magda, certo, non l’aspettavo alle 4 di notte. Ma le volevo parlare.. Volevo spiegarle, che non aveva senso continuare a far finta che tra me e lei non fosse successo nulla..”
Mi voltai di scatto verso di lui, alzandomi in piedi.. Per quanto ancora dovevo ascoltare la storia della sua relazione con Magda?
Mi prese per i polsi, tirandomi verso di lui.
“Lasciami finire.”
Tornai a sedermi, fissando il tronco dell’albero, che si trovava dalla parte opposta ad Harry.
“Per questo l’ ho rincorsa quando è uscita da camera tua, dovevo parlarle, avevo bisogno di dirle cosa provavo.”
No, questo era decisamente troppo.
“Bene, sono contenta che tu l’abbia fatto. Vi auguro una gran bella storia. E figli maschi..”
“Figli maschi?”
“Si, è un modo di dire italiano..” Mi alzai in piedi, e prima di voltarmi lo guardai ancora un attimo. Memorizzai i suoi ricci, e i suoi occhi verdi, volevo imprimerli bene nella mia mente, ero sicura che mi sarebbero mancati.
“Ollie, dai fammi finire..”
Sentì le sue parole allontanarsi e me lo lasciai alle spalle. Presi il sentiero delle bici ed arrivai fino ad una panchina che dava su una fontana.
Sulla panchina c’era scritta una citazione, “Forever Young”. Mi ci sedetti accanto, senza togliere gli occhi dalla scritta. Non era per quello che ero in quella città? Non era per sentirmi giovane, viva, per mettermi in gioco che ero là?
Sembrava che quella città con ogni particolare, volesse ricordarmi perché mi trovassi li, volesse rendermi in ogni modo, maggiormente conscia della grande fortuna che avevo.
Come se volesse spingermi a vivere ogni momento a pieno, a sfruttarlo..
Guardai il cielo londinese sopra di me, e presi un respiro profondo. Ero faccia a faccia con il mio sogno, ora toccava a me giocare bene le mie carte.
Due braccia mi si avvolsero da dietro il collo, e mi spinsero contro lo schienale della panchina, immobilizzandomi. Trattenni il respiro, spaventata da quel gesto inaspettato, e dal fatto che non riuscivo a vedere chi si trovasse alle mie spalle, ma poi riconobbi i due tatuaggi sugli avanbracci e mi rilassai. Feci per liberarmi dalla stretta, ma Harry mi spinse ancora di più contro la panchina.
“L’ho rincorsa per dirle, che tra me e lei c’era stato solo buon sesso, solo quello. Che non volevo nient’altro da lei. E volevo che questo non infierisse sul mio rapporto di lavoro, e neanche sul tuo..” Mi voltai per guardarlo negli occhi.
“Si,” – mi sorrise- “da oggi Magda è anche la tua Manager!”
“No, Harry, mi sono ritirata, non posso, e non voglio..”
“Tu vuoi, ma sei solo troppo orgogliosa per ammetterlo.. e ho anche detto a Magda che le nostre serate di.. ehm.. divertimento sono finite, ho bisogno di un altro tipo di relazione..”
 
**Mi sa che si riferisce a te..**
No, Vocina, secondo me si riferisce al suo rapporto con i suoi ricci, deve dedicargli più tempo.. li trascura ultimamente..
 
“.. e se non l’avessi capito.. quella relazione la vorrei con te.”
**tadaaaa! Te l’ avevo detto!**
Con un salto veloce alla “Olio Cuore”, scavalcò la panchina e si sedette accanto a me. Mi prese il volto tra le mani, e cominciò ad accarezzare le mie guance, avvicinando, nel frattempo il suo volto sempre di più al mio.
 
Sentì la musichetta provenire dalla mia borsa, e guardai Harry con aria di scuse, e infilai la mano nella borsa per trovare il telefono che stava squillando.
EMMA.
 
“Ollie, tu adesso mi ascolti bene. Ho appena parlato con Simone, e mi ha detto tutto. Tu devi parlare con Davide, subito. Cercalo e parlagli, deve dirti una cosa che cambierà tante cose, credimi.”
“No, Emma, adesso non posso, e anche potessi, non  voglio stare ad ascoltarlo.. e mi stupisco che tu sia dalla sua parte.”
Guardai Harry che si fingeva disinteressato alla conversazione, anche se in realtà sapevo che moriva dalla voglia di sapere cosa stesse succedendo.
“Tesoro, voglio il tuo bene. E quello che Davide deve dirti.. beh è per il tuo bene.”
“Cosa potrà mai dirmi, per il mio bene?”
“Io.. io.. non sono la migliore persona per dirtelo..”
“Em, per favore..”
“Va bene. Ok, Davide mi ucciderà..

Ollie, Davide in realtà non ti ha mai tradita.” 






 

PONY ROSAAAAAAAAA!

Tadaaaaaa! Colpo di scenaaaaaa!
E comunque, 


S C U S A T E M I.

DAvvero scusatemi, vi prego! E' da quasi due mesi che non aggiorno.. Ho avuto la sessione di esami all'università e non ho più avuto tempo di aggiornare, di scrivere, di far nulla.
Non ho neanche risposto alle vostre recensioni, se non forse alle primissime che mi avete mandato!

Però le ho lette tutte, una ad una, e vi ringrazio, siete state/i carinissimi come sempre.

E appena ho un attimo di tempo, rispondo a tutti.
E grazie per chi ha partecipato al sondaggio su i due gemelli, devo dire che qualcuno di voi ha davvero capito cosa mi passava per la testa :)
E comunque, eravate tutte sul figo andante, cioèèèè.. per tutte erano due gran fighi tipo modelli di Abercrombie, mica scema Ollie! ahah

Ho aggiornato oggi, oltre per il fatto che è il primo giorno di libertà, perchè oggi inizia il TMH Tour (yeeeeeee) e perchè sono davvero presa bene per il video di One Way Or Another, cioèèè, boh sono davvero teneri e ccccooocccolosiii!

Vabbe, apparte questa piccola parentesi..
La panchina della storia esiste davvero, e vi posto la foto (che ho fatto io, alla scritta, anche perchè le altre sono con me sopra, ve le risparmio ahahah)..
Vi giuro che nello scrivere di Ollie, ho pensato a quello che ho pensato io sedendomici sopra, quando l'ho vista..
E la fontana davanti, è davvero spettacolare.. (buu lacrimoniii)
Boh, vi lascio, questo spazio sta diventando davvero troppo lungo, vi chiedo davvero scusa ancora.
I prossimi capitoli sono già abbastanza pronti, anche perchè dopo un colpo di scena cosi, mi è venuto da scrivere a raffica.. ahahah

Ultimissima cosaaaaaa! -->Una mia amica vuole assolutamente che faccia una pagina su facebook come autrice, quindi se vi va, appena me la fa vi lascio qua/vi mando il link.. se volete chiedere l'amicizia :)

Pagina Efffeeebbi! ---> Se volete chiedermi l'amicizia su Facebook, accetto tutti :) sono Phoeben Efp 

Come sempre vi lascio i link alle mie altre storie, se proprio vi volete male, e volete darci un'occhiata! ahaha :)

Altra storia sui ragazzi (con il banner nuovo di cui sono stra fiera! ahaha) ------->
"Contratto d'amore"
OS su Ed Sheeran ------> "I'll pick you up, when you're getting down.."
E vi risparmio le OS natalizie, ahahha un po' troppo fuori stagione :)


Un bacione, 
 

                                                                       Phoe. xx

 

P.s. Su Twittah sono @BenniiBe_

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Capitolo 14
*** Finally, the truth. ***


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Capitolo 14.

"Finally, the truth."

 


Attaccai il telefono in faccia a Emma, non era una cosa gentile, ma di sicuro avrebbe capito.
“Davide non ti ha mai tradita.”
“Davide non ti ha mai tradita.”

Fissai Harry negli occhi, come se fissare quel verde smeraldo potesse aiutarmi a capire quelle sei parole, che si muovevano rimbalzando da un lato all’altro della mia testa. Lui ricambiò il mio sguardo, ma stette in silenzio. Ci conoscevamo da poco, ma sapevo che in quel momento aveva capito che era successo qualcosa di cui non avevo voglia di parlare.
Si alzò in piedi e mi prese per mano.
“Sono le 8 del mattino, direi che è stata una lunga nottata, io tornerei a dormire..Io a sinistra tu a destra?”
Le 8 del mattino? Davvero? Oddio.
“Harry dimmi che oggi non è lunedi e che non sono le 8 del mattino.”
“Ehm, se vuoi te lo dico, ma temo che sia proprio Lunedi, e che siano le 8..”
“Oddio Harry, l’Imperial..”
Tenendomi per mano, iniziò a correre, trascinandomi dietro di sé, e portandomi alla sua macchina.
Salimmo di corsa sull’auto, e iniziò a guidare per le vie affollate di Londra; fortunatamente l’università era a pochi isolati da lì, ma le strade brulicavano di macchine, e riuscire a muoversi in quel caos era davvero complicato.
“Non ci credo, sono di nuovo in ritardo.. il rettore mi ucciderà. Oddio, ma come ho fatto a dimenticarlo? STUPIDA OLLIE, STUPIDISSIMA, STUPIDERRIMA.”
Vidi Harry, che sorrideva, guardando la strada.
“Mi trovi divertente, Styles? Si da il caso che sia in ritardo anche per colpa tua!”
“Posso rispondere sinceramente? Sì, ti trovo divertente.. E, scusami.. ma anche tu, come fai a dimenticarlo?”
“Sai, avevo cose un po’ più importanti che mi affollavano la testa..”
Ho davvero detto la parola importanti? Ollie, sempre più stupida.
Mi voltai dall’altro lato, guardando verso il finestrino, per non incrociare lo sguardo di Harry.
“Mi hai appena dato dell’importante?”
Ma cavolo Styles, non potevi far finta di non aver capito bene?
**Ohh, amo come sa metterti in difficoltà. A pensarci bene, forse ci riesce meglio di me.**
Non ti meriti riposta, Vocina.
 
Per fortuna l’Imperial mi salvò dall’imbarazzo di trovare una risposta a quella domanda, e corsi velocemente giù dalla macchina, correndo verso l’entrata affollata. Vidi Hayley sbracciarsi per farsi vedere, oltre la folla di ragazzi che dall’entrata si riversavano per i corridoi.
“Ollie, il rettore era fino a due minuti fa qua con me, ad aspettarti..”
“Si, scusa, è che..”
“Tranquilla, gli ho detto che mi avevi avvertita che eri rimasta imbottigliata nel traffico.. e ha lasciato tutte le direttive a me..e che per stavolta non ti rimanda in Italia. Amami.”
“Io ti amo già, Hay. Sappilo..”
Mi prese a braccetto e mi portò nella prima aula, mi disse che avremmo seguito la mia prima lezione propedeutica, in attesa che nel pomeriggio il rettore mi desse il verdetto finale. Hay Si sedette in una fila abbastanza centrale, accanto ad altre due ragazze.
“Ollie, loro sono Sarah e Chloe..”
“Piacere Ollie..”
Dalla fila davanti si voltarono altri tre ragazzi.. “ E noi siamo Matt, Jeremy e Stephen..”
“Di nuovo piacere, Ollie..”
Non avemmo il tempo di fare conversazione, che entrò il professore in aula, un uomo di una quarantina d’anni, che con il proiettore, iniziò a mostrare immagini di case e costruzioni.
So che per la mia prima lezione avrei dovuto seguire, e cercare di capire, ma la mia mente tornava a quella telefonata, e si ripetevano all’infinito le parole che neanche un’ora prima mi aveva detto Davide.. Che non aveva smesso di amarmi, che ripensava sempre a noi..
Ma mi stavano tutti prendendo in giro?
Io avevo visto Davide baciare quella ragazza, era lui su quella panchina. Come potevano dire che quello non era tradimento?
Mentre la mia testa era presa tra mille pensieri, sentì il telefono vibrare nella mia tasca.
Due messaggi.
“Ti aspetto al solito posto all’uscita. Buon primo giorno,  mia Londinese.
Harry xx”

 
Non nascosi un sorriso, e aprì il secondo.
“So che Em te l’ha detto. Sono fuori dalla tua aula, esci. Dobbiamo parlare. Dodo”
Mi ero dimenticata di quel soprannome; il primo giorno in cui eravamo usciti insieme, la sua vicina di casa lo aveva chiamato Dodo, e lui divenne rosso dalla vergogna. Inutile dire che da quel giorno, per me era diventato Dodo.
Sorrisi anche a quel pensiero. Per quanto mi avesse fatto male, avevo tanti bei ricordi legati a lui, com'era giusto che fosse.
“Non ne voglio parlare. Ti ho visto baciare un’altra. Per me questo è quanto. Per me, quello è tradimento.”
“Ol, per favore. Non è un tentativo per farti tornare da me, ma voglio dirtelo, voglio che tu sappia.”
“Non tornerei da te, comunque. Non capisco perché dirmelo adesso, sei stato in silenzio per mesi..”
“Perché pensavo di averti persa per sempre. E invece il destino ci ha fatti ritrovare. Il destino, lo sai, è sempre stato dalla nostra parte.”
 
**Certo che quel ragazzo sa quali corde toccare.. Il destino, l’unica cosa a cui tu hai sempre creduto, con tutta te stessa.**
“Hay, vado un attimo in bagno, torno subito.”
Uscì da quella classe con un solo pensiero. Io avevo scelto Harry, volevo chiudere una volte per tutte con Davide, per poter avere una relazione o quello che sarebbe stato con Harry.
 
Lo vidi seduto sulle panchine davanti alla mia classe, con le mani poggiate sulle ginocchia.
“Sapevo che saresti venuta..”
“Non ricominciare.. Non mi conosci così bene. Voglio solo lasciarmi definitivamente alle spalle questa storia.”
“Dopo che ti avrò parlato, sarai libera di fare quello che vuoi. Ma ti prego, ascolta in silenzio, e non interrompermi, ti chiedo solo questo.”
Annui poco convinta, e mi sedetti accanto a lui.
 
“Pochi giorni prima di regalarti il viaggio a Londra, ero stato in ufficio da mio padre, perché la sua segretaria mi aveva chiamato dicendomi che non si sentiva bene. Quando entrai, trovai mio padre totalmente abbandonato sul divano del suo studio, con la testa tra le mani, che piangeva disperato.
Non sai cosa voglia dire trovare la tua roccia, il tuo punto di riferimento, in lacrime, totalmente indifeso. Per me è stato scioccante, tanto che mi ricordo ancora quella scena, come se lui fosse qui davanti a noi, in questo istante.
Mi fece vedere delle foto in cui era ritratto lui al ristorante con una giovane donna, con i capelli neri.
Mi disse che mia madre aveva trovato quelle foto, qualcuno gliele aveva mostrate, e che da lì a poco avrebbe chiesto la separazione, e quindi mio padre avrebbe perso tutto.
Lo sai, mia mamma è sempre stata quella ricca della mia famiglia, mio padre era diventato dirigente dell’azienda, perché mia mamma gli aveva “regalato” quell’azienda. Mio padre però non era mai stato un approfittatore, aveva fatto crescere quell’azienda come nessun altro avrebbe saputo fare. Avrebbe perso tutto. Avrebbe perso mia mamma che amava ancora come il primo giorno, e quell’azienda su cui aveva sempre puntato tutte le proprie energie.
Mi raccontò che quella ragazza era una ragazza londinese, che si erano conosciuti durante un convegno di lavoro, e che tra di loro era scattata l’attrazione fisica, ma nulla di più, nessun coinvolgimento sul piano sentimentale. Nulla di nulla. Mi disse che dopo quella sera, aveva deciso di non rivederla più. Credimi, nei suoi occhi si vedeva che era sincero.
Vederlo in quello stato mi distruggeva, avrei voluto far qualcosa per lui, qualsiasi cosa. Sapevo l’amore che provava per mia mamma, e sapevo che era seriamente pentito di quello che era successo.
Mia mamma? Neanche a chiederlo. Una stronza patentata, non so come faccia mio padre ad amarla cosi tanto, in effetti.
E poi mi venne quella malsana idea. Quella che tutti i giorni maledico. Ogni singolo giorno, guardandomi allo specchio, non posso fare altro che ritenermi uno schifo, per aver preso quella decisione. Ma non c’era altra via di scampo, c’ero solo io perché Simone era in Nuova Zelanda per l’anno all’estero, e non potevo aspettare che tornasse.
Sai quante volte ho litigato con mia mamma perché non volevo un matrimonio combinato?
Quante volte avevo rifiutato quelle relazioni di convenienza, quelle che avrebbero fruttato tanto alla mia famiglia, ma nulla a me, che amavo te più di qualunque altra cosa al mondo.
Nelle foto si vedeva solo mio padre a cena con questa ragazza, nessun gesto, solo loro due allo stesso tavolo, ma nonostante ciò, mia mamma non voleva sentire ragioni.
Decidemmo che quella cena sarebbe passata come l’inizio di una trattativa di matrimonio, organizzata da mio padre. Jane era un buon partito, il padre possedeva almeno una decina di aziende qua in Inghilterra…Teoricamente, mio padre avrebbe dovuto a quella cena, stabilire con lei i termini della nostra relazione, o almeno cosi avremmo fatto credere a mia madre.
Per ufficializzare la cosa, per renderla più credibile, sono venuto qua in inghilterra. Jane, in quanto ereditiera miliardaria è tenuta sott’occhio da molti paparazzi e quindi, era certo che un nostro bacio, sarebbe finito in copertina su qualche giornale scandalistico inglese. E questo sarebbe bastato per far ricredere mia mamma, e farla ritornare da mio padre, sperando che tu non avresti mai visto le copertine di quei giornali.
Io, troppo entusiasta di poterti portare a Londra, ti ho dato quel biglietto, e siamo partiti insieme. Ma la situazione ha iniziato a scivolarmi di mano.
Quel giorno, ero andato davanti a Peter Pan, convinto che tu avresti aspettato me per andarci, e lì lei mi disse che i suo padre voleva veramente concludere questo accordo, è che i piani sarebbero saltati, se non ci fossimo messi davvero insieme. Inizialmente rifiutai. Anche solo al pensiero di baciarla, dovevo raccogliere tutte le mie forze, per non pensare a te, figuriamoci averla per casa tutti i giorni, e avere la tua immagine davanti, pensare a come sarebbe stata la mia vita con te, ed invece averla con un’altra.
Pochi minuti dopo mi arrivò una chiamata da mia madre. Avevamo perso tutto. Una serie di azioni e di investimenti sbagliati. L’impero costruito da mia mamma e mio padre.. era crollato tutto, nel giro di pochi minuti. Guardai Jane, era l’unica cosa da fare. Con quel bacio sigillai il nostro accordo. Non sapevo come te l’avrei detto, ma quando ci hai visti, l’ho preso come un segno del destino, non ti ho rincorsa, ti ho lasciata andare. Convinto che fosse un segno del destino, per aiutarmi a lasciarti. Che stupido!
Un mese dopo ci siamo sposati. Per il bene dell’azienda dovevamo fare in fretta, e poi per fortuna, dopo neanche due mesi, lei si è innamorata di un australiano palestrato, collega del padre, e ha chiesto il divorzio, e io sono venuto a Londra, per rifarmi una vita.
Ecco ora sai tutto. Sono stato uno stupido. Lo so. So che adesso mi odierai, ma per favore, dì qualcosa.”


Rimasi un minuto in silenzio, cercando di trovare un ordine per tutte quelle domande, per tutte quelle parole che si affollavano nella mia testa.
“Non so cosa dire. Sono delusa, amareggiata, terribilmente incazzata, ma… sollevata.
Credimi, tuo padre non ti voleva bene se ti ha permesso di buttare tutto questo all’aria, solo per proteggerlo. E tu per parargli il culo, hai buttato la nostra relazione, l’amore della persona che teneva più a te della sua stessa vita. Quella persona che quando si svegliava di colpo di notte controllava se sentiva il respiro della persona accanto a sé. Quella persona che si era messa contro il mondo, pur di stare con te. Quella persona con cui progettavi il futuro. Ma sai perché sono sollevata? Perché quella persona per mesi, interi e lunghissimi mesi, ha pensato di essere fottutamente sbagliata, di non essere riuscita a darti abbastanza. E invece, io non c’entravo. Tu per salvare una relazione malsana, per salvare una persona che aveva sbagliato, hai mandato a quel paese la relazione più bella che potessi avere.”
Mi alzai in piedi, e lo guardai dall’alto, lo vidi prendersi la testa tra le mani. E me ne andai, a passo spedito, mi allontanai da lui.
Iniziai a correre non appena girato l’angolo, con il desiderio di lasciarmelo dietro,  e non vederlo mai più, definitivamente questa volta.
 
O almeno cosi pensavo. 


 
PONY ROSAAAAAAAAAA!

Bellezze mie, eee questa volta il pony rosa è davvero imperdonabile. Vi chiedo davvero scusa, è da un sacco che non aggiorno, è che tra esami e il fatto che non ero sicura del capitolo ho aspettato un sacco a postare. 
(Per la cronaca, non sono ancora convinta di questo colpo di scena..)
Vi ringrazio tutte/i (so che c'è anche qualche maschietto!) per avermi scritto in questi mesi, e non avermi lasciata sola.. e spero che non vi siate dimenticati di questa storia! 
Per questa volta non vi lascio nessuna mega domandona/sondaggione.. vi chiedo solo di dirmi come vi è sembrato questo capitolo.. anche perchè non essendone sicurissima vorrei capire cosa ne pensate, e se sto andando nella direzione giusta! 

Come al solito (so che non avrete voglia di passarci), ma se aveste battuto la testa e iniziate a morire dalla voglia di leggere le altre storie, vi lascio il link :) "Contratto d'amore."
"Linked" (è una nuova short (sarà max 5/6 capitoli) su Harry.. strano! ahah)
e poi ci sono le altre OS :)
Pagina Effffebbbbì ------->  Phoeben EFP
Twitttah------> @BenniiBe_
(OK, scherzavo, con il nuovo editor non riesco a mettervi il link.. mmm, appena capisco come va lo faccio :) )
Vi lascio con un bacione, sperando che non mi abbandoniate, e con la promessa (e questa volta cerco di mantenerla!) di aggiornare presto! 
Ciao bellllllesssseee, 

                                     
                                                                     Phoe. xx   

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