Winter Love (like a sweetness hug) di My Pride (/viewuser.php?uid=39068)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01. Maglione di lana ~ Sign of affection (just a little) ***
Capitolo 2: *** #04. Neve ~ Sometime I hate you, damn cracked marimo ***
Capitolo 3: *** #05. Capelli spettinati ~ Little sweet moment (maybe) ***
Capitolo 4: *** #02. Regalo ~ New year's soba ***
Capitolo 5: *** #06. Labbra fredde ~ I don't like men ***
Capitolo 6: *** #06. Buon Natale, idiota ~ Merry Christmas, idiot ***
Capitolo 1 *** #01. Maglione di lana ~ Sign of affection (just a little) ***
Sign of affection
Titolo:
Sign of affection (just a little)
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 520 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Verde
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse, What if?
Celestial Weather: #03. Inverno
Tabella/Prompt: Oggetti
› 05. Occhiali
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt:
Inverno › Maglione di lana
The season challenge: Inverno
› Scelta libera: Maglione
di lana
ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Sanji starnutì per
l'ennesima volta, dandosi mentalmente del cretino.
Per galanteria aveva preso il posto di
Nami ed era salito sulla
coffa per il suo turno di guardia - niente di strano, conoscendo i suoi
standard e il suo sconfinato amore nei confronti della navigatrice e
del gentil sesso in generale -, ma era stato così stupido da
non
indossare nulla di pesante e arrangiarsi semplicemente con una coperta
che non scaldava minimamente quanto avrebbe dovuto. Se pensava poi che
aveva ancora l'inventario da fare e i conti per il cibo da far tornare
- Rufy si era divorato quasi tutte le scorte come suo solito, accidenti
a lui -, rimpiangeva di non essersi portato dietro calamaio, fogli e
occhiali per passare almeno il tempo. La Merry navigava tranquilla e
l'unica cosa degna di nota, ora come ora, era solo il freddo che
proveniva dalle isole invernali vicino alle quali si trovavano a
passare.
Ah, se solo si fosse offerto di far
compagnia a Nami-san, invece
di prendere definitivamente il suo posto! Avrebbe potuto sedersi
accanto a lei nella coffa, fatto finta di sbadigliare e, con la
più assoluta nonchalance di cui disponeva, avrebbe
delicatamente
fatto passare un braccio dietro alle spalle della ragazza, attirandola
a sé. Lei, sentendosi rassicurata e scaldata, gli avrebbe
sorriso e l'avrebbe ringraziato, sporgendosi poi verso il suo viso
per...
«Oi, idiota». La
sgradevole voce di Zoro ruppe come
una bolla di sapone il suo sogno ad occhi aperti, e Sanji, imbufalito,
gli scoccò un'occhiata che avrebbe potuto incenerire
chiunque
seduta stante. Se ne stava bellamente appeso alla coffa con un braccio
e aveva in viso un'espressione assonnata, come se si fosse appena
svegliato o fosse stato costretto a farlo.
«Se sei venuto a cercare cibo
non ti preparo
niente», lo freddò immediatamente, vedendolo
aggrottare la
fronte prima che sollevasse l'altro braccio per lanciargli contro
qualcosa. E gli avrebbe anche inveito contro per quel gesto se solo non
si fosse reso conto di cosa fosse realmente quella cosa, accigliandosi
non poco nell'osservare quel maglione di lana.
«Datti una mossa e infilatelo,
invece di guardarlo come se
non sapessi cos'è», bofonchiò il Vice
Capitano.
«Rischi di morire assiderato».
In un primo momento Sanji
sollevò un sopracciglio con
fare scettico, decidendo qualche istante dopo di seguire il consiglio
di quello scemo di uno spadaccino. In fin dei conti là fuori
si
congelava, e la premura di Zoro lo fece sorridere. «Che
c'è, marimo, sei preoccupato per me?», gli
domandò
in tono di scherno, e, nonostante la luce della luna non riuscisse a
far veder lui i colori come avrebbe dovuto, era certo che il Vice
Capitano fosse vagamente arrossito.
«Tsk, figurati se mi preoccupo
per un damerino come
te», bofonchiò nel distogliere lo sguardo,
decidendo senza
tanti preamboli di ricominciare a scendere per la scala di corda,
sparendo con un rapido cenno del capo a mo' di saluto.
Sanji si lasciò sfuggire uno
sbuffo ilare non appena
scomparve del tutto dalla sua vista, cercando il pacchetto di sigarette
prima di stringersi nel maglione di lana che il Vice Capitano gli aveva
portato. Ogni tanto sapeva essere proprio dolce, quello scemo d'un
marimo.
_Note inconcludenti dell'autrice
E ritorno,
tanto per cambiare, con una nuova raccolta... sono pazza, lo so,
però ci tenevo a dedicarla a Connie
Questa è stata stavolta scritta per la «Fluff Fest»
indetta dal forum Contest&Challenge
Mania, e sarà composta da soli sei capitoli che
ruoteranno intorno alla
stagione invernale, e credo che con questo caldo un po' di frescura ci
voglia eccome... x)
La prima flash è un po' un tributo a quella magnifica frase
che Sanji pronuncia a Water Seven sul treno marino, ovvero «Sei preoccupato per me?»,
perché una volta tanto va sempre inserito questo lato della
coppia u_u *Viene pestata selvaggiamente a sangue*
Okay, la pianto di sclerare che è meglio, a quanto pare x)
E adesso scappo che sto facendo tardi, commenti e
critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla
prossima.
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Capitolo 2 *** #04. Neve ~ Sometime I hate you, damn cracked marimo ***
Sometime I hate you
Titolo: Sometime I hate you, damn cracked marimo
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 560 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Verde
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
sparse, What if?
Celestial Weather: #07. Nuvoloso
Contest&Challenge Mania, Tabella/Prompt:
Inverno › Neve
The season challenge: Inverno
› Neve
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Attraccare nei pressi di un'isola per
fare rifornimento era una cosa normalissima, e altrettanto normale era
perdere un pochino di tempo in più nel controllare la merce
e nel comprare quella di qualità migliore,
giacché lui, in quanto cuoco di prima classe, ci teneva a
preparare pasti abbondanti e nutrienti per la ciurma, in particolar
modo dopo le orribili esperienze vissute a Kamabakka per riuscirci. Non
altrettanto normale, invece, era distrarsi per un attimo e non trovare
qualche istante dopo l'idiota con cui era stato costretto ad andare a
fare la spesa. Perché doveva esserci qualcosa di decisamente
sbagliato nel suo cervello se quello stupido marimo, ignorando il fatto
che sarebbe stato capace di perdersi anche a bordo della Sunny, lo
mollava bellamente dinanzi alle bancarelle del mercato per andare a
farsi un giro. Un giro, maledizione! E cosa aveva avuto il coraggio di
dirgli quando, sorreggendo tutte le borse con i rifornimenti, era
riuscito a trovarlo? Che voleva pescare.
Quell'idiota voleva trovare un lago ghiacciato, fare un buco e pescare,
maledizione a lui.
Per quanto Sanji avesse ardentemente
desiderato di farlo fuori seduta stante - magari con il suo Diable
Jambe, così avrebbe anche sciolto tutta quella
dannata neve che gli arrivava alle caviglie -, quello scemo era stato
miracolosamente salvato dal fatto che il cielo si fosse improvvisamente
annuvolato, simbolo che avrebbe potuto cominciare a nevicare ancora una
volta, e che avevano con sé tutte le provviste per il
prossimo viaggio. E poi, se proprio doveva essere sincero con se
stesso, Sanji sentiva anche il freddo penetrargli le ossa, tanto da
fargli quasi perdere la voglia di prendere a calci il culo di
quell'idiota.
«Appena torneremo alla Sunny
avrò bisogno di un lungo bagno»,
bofonchiò tutto d'un tratto, ricevendo un'occhiata perplessa
dallo spadaccino, che si strinse nel cappotto prima di incrociare le
braccia al petto.
«Diavolo, cuoco, certe volte
parli proprio come una donna», costatò senza
malizia alcuna, ma quella sua frase, sommata a tutto ciò che
aveva passato a Kamabakka e al modo orribile in cui era stato conciato
- e se pensava che in un primo periodo gli era anche piaciuto gli
veniva voglia di strozzarsi con le sue preziose mani -,
riuscì solo a far alterare Sanji più di quanto
non avesse fatto la sua improvvisa sparizione.
«Donna a chi, spadaccino di
merda?!» sibilò
iracondo, afferrandogli il colletto del giaccone con una mano.
«Io sono un uomo! Un uomo, dannazione!
Mettetevelo bene in testa! Sono nato per amare le donne, non per essere
loro amico o una di loro! Amo le donne, amo i loro seni prosperosi, amo
il loro essere così belle e...» Avrebbe anche
continuato se non ci avesse pensato lo spadaccino stesso a zittirlo,
bloccando nel fondo della sua gola ogni nuova parola poggiando
semplicemente le labbra sulle sue con la sua solita rudezza. Non fu
nemmeno un vero e proprio bacio, a dirla tutta, ma almeno
sortì l'effetto sperato, dato che Sanji rimase immobile per
un momento prima di mollarlo e imprecare a denti stretti, distogliendo
lo sguardo. «...e odio te maledettamente quando mi baci a
tradimento, stupido marimo», sentenziò, facendolo
ridere di gusto.
Amava le donne, venerava le donne ed era
capace di perdere cinque litri di sangue dal naso nel vedere il seno di
una di loro, ma doveva purtroppo ammettere a se stesso che anche
quell'idiota aveva le sue buone qualità, qualche volta.
_Note inconcludenti dell'autrice
Giuro che
dopo questa non posto più niente, per oggi, anche se la
tentazione è forte u_u
Però ho da fare, devo staccarmi dal pc e tornare in
spiaggia,
dunque mi accontento di lasciare questa seconda storia per la Fluff
Fest. Adoro i paesaggi invernali e il modo in cui Zoro rompe le palle a
Sanji
con quel suo voler pescare, si nota? Ma è così
canon che,
boh, non posso fare a meno di metterlo ogni tanto x)
*Sente un sinistro rumore alle sue spalle ma fa finta di niente,
fischiettando*
Ringrazio tutti coloro che hanno letto la prima shot e commentato, e
ricordo che ho appena aggiunato la raccolta Smiling
for your sake ~ Mandarin scent con un
nuovo capitolo :3
Commenti
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Capitolo 3 *** #05. Capelli spettinati ~ Little sweet moment (maybe) ***
Little sweet moment
Titolo: Little
sweet moment (maybe)
Fandom: One Piece
Tipologia:
Flash
Fiction [ 516 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji
Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere:
Generale,
Sentimentale, Fluff
Avvertimenti:
Shounen
ai, Assurdità sparse, Linguaggio colorito, What if?
Celestial
Weather: #02.
Grandine
Contest&Challenge
Mania, Tabella/Prompt: Inverno
› Capelli spettinati
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Okay,
pensò Sanji in un attimo di lucidità mentale, quella
situazione stava iniziando decisamente a stargli un po' sulle palle.
Non si lamentava tanto per
ciò che era successo lì in quella cambusa fredda
e piena di botti di cola fino al soffitto, né tanto meno per
il braccio possente che gli aveva confiscato i fianchi - con il freddo
che c'era là sotto, in fin dei conti, quella bizzarra fonte
di calore non era poi così male -, ma, piuttosto, per la
mano che non la smetteva di scompigliargli i capelli, rischiando di
rivelare anche l'altro occhio e quelle sue stupide sopracciglia
asimmetriche che tanto odiava e tentava in tutti i modi di nascondere.
A rendere ancor più fastidiosa quella situazione, inoltre,
era il rumore sordo dei chicchi di grandine contro l'oblò
della cambusa, simili a dita nervose che picchiettavano insistenti sul
vetro spesso. Perché diavolo la Grand Line doveva essere
così snervante con i suoi bizzarri cambiamenti di tempo,
dannazione?
«Zoro», si decise a
chiamarlo pacatamente, cercando di dormire nonostante il fastidio che
aveva cominciato a provare. E non c'entrava assolutamente nulla il
fatto che gli facesse male il culo, dato che, secondo i suoi soliti
standard, stavolta quell'idiota ci era andato abbastanza leggero.
«Sta' fermo», lo redarguì con un sospiro
scocciato, ma il compagno si limitò semplicemente a cacciare
uno sbadiglio, abbandonando il capo contro la sua spalla.
«Marimo», riprovò, ma Zoro, cocciuto
com'era sempre stato, non sembrò dar segno di starlo a
sentire. «Oi!» sbottò dunque, riuscendo
a richiamare finalmente l'attenzione del suo interlocutore.
«Ti ho detto di piantarla, spadaccino di merda!»
Dal canto suo, lo spadaccino in
questione arcuò un sopracciglio con fare perplesso, quasi
non riuscisse a capire perché il compagno si fosse alterato
in quel modo, sollevando poi un angolo della bocca in un sorriso che,
bisognava dirlo, ricordava vagamente un ghigno divertito prima di
attirare a sé il cuoco con entrambe le braccia per fargli
poggiare la testa sul suo petto, ignorando l'esclamazione sorpresa che
quest'ultimo si lasciò sfuggire per quel suo gesto.
«Per una volta prova a chiudere il becco,
ricciolo», rimbeccò con un altro lungo sbadiglio.
«Questo è uno di quei rari momenti in cui puoi
vedermi così docile, quindi ti consiglio di godertelo
finché puoi».
A quel dire Sanji si voltò
verso di lui per osservarlo in viso quanto concessogli, assumendo
un'espressione alquanto scettica. «Cos'è, una
specie di concessione dell'ultimo minuto, idiota?»
ironizzò, e nel vedere Zoro annuire quasi solennemente, come
se volesse dar maggior forza alle sue parole, Sanji non poté
fare a meno di sollevare lo sguardo al soffitto, roteando l'occhio.
«Accidenti, marimo, certe volte riesci proprio a farmi
paura», lo schernì qualche attimo dopo,
tappandogli la bocca con un colpo secco del dorso della mano quando lo
vide pronto a ribattere.
Si limitò semplicemente ad
abbandonarsi contro con uno sbadiglio, abbassando la palpebra nella
speranza di riuscire in qualche modo a dormire grazie al calore
sprigionato dal corpo dello spadaccino, senza preoccuparsi di sistemare
il ciuffo biondo dinanzi alle sopracciglia, entrambe ben visibili ed
esposte completamente alla vista.
Per una volta poteva anche tenerseli
spettinati, quei maledetti capelli.
_Note inconcludenti dell'autrice
Come
già detto, ogni tanto qualche attimo di tenerezza se lo
possono concedere anche loro.
Non sempre stanno a litigare e a volte questo la gente non lo capisce,
soffermandosi semplicemente sui loro litigi senza stare a vedere le
piccole cose che li accomunano... non lo ammetterebbero mai, ma in fin
dei conti quei due si vogliono bene e Water Seven e il Groggy Ring ce
l'hanno dimostrato u_u e non dimentichiamoci di Thriller Bark,
accidenti D:
*Viene trascinata via da omini vestiti di bianco mentre sbraita qualche
epiteto contro Kuma*
Okay, basta, sto sclerando decisamente troppo XD ora mi defilo,
ricordando che ho anche aggiornato la raccolta You,
me, and your stupid Valentine con il
nono capitolo, il prossimo sarà l'ultimo :3
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Capitolo 4 *** #02. Regalo ~ New year's soba ***
New year's soba
Titolo: New
year's soba
Fandom: One Piece
Tipologia:
Flash
Fiction [ 840 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji
Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Verde
Genere:
Generale,
Sentimentale, Fluff
Avvertimenti:
Shounen
ai, Assurdità sparse, What if?
Celestial
Weather: #09.
Tempesta
Contest&Challenge
Mania, Tabella/Prompt: Inverno
› Regalo
The season challenge: Inverno
› Regalo
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Nonostante
il freddo pungente e l'odore di umidità che preannunciava
tempesta, Sanji si era svegliato di buon'ora per preparare la cena per
la vigilia di Capodanno, chiudendosi leteralmente in cucina e
appendendo dinanzi alla porta un cartello per tenere lontani gli
intrusi. E per intrusi, nella sua testa, aveva inteso Rufy e Zoro,
sempre pronti a rubare qualcosa dalle scorte, indipendentemente se si
trattasse di sake o cibo. Si era persino fatto dare da Franky una mega
trappola per topi - anzi, probabilmente si sarebbe potuta scambiare
tranquillamente per una trappola per orsi, e quei due, se ci tenevano
alla pellaccia, avrebbero fatto meglio a non avvicinarsi alla porta
della cucina nemmeno per sbaglio - e l'aveva posta dinanzi alla soglia,
giusto per rendere il suo santuario un filino più sicuro.
Aveva smantellato tutto solo a sera
tarda, quando era riuscito a completare la cena senza troppi problemi e
aveva così potuto ronzare intorno alle sue belle muse, che
per l'occasione avevano indossato, a dispetto del freddo che permeava
fuori dalla sala da pranzo, dei bei vestiti attillati di colore rosso,
proprio come piacevano a lui. Si era poi seduto proprio in mezzo a loro
tutto sorridente, servendole per prime e godendo delle risatine
divertite che si erano lasciate sfuggire alle sue moine. E lui, dal
canto suo, ne era stato a dir poco contento, e tuttora lo era,
sprizzando cuoricini ovunque.
Due belle donne, tanto cibo e anche da
bere... avrebbe potuto chiedere di meglio? Aye, beh, probabilmente
sì, rettificò nell'immediato la sua mente,
giacché le voci stonate dei componenti maschili della ciurma
frantumavano non poco l'atmosfera. Nonostante tutto, però, a
Sanji scappò un sorriso divertito. Vederli così
allegri e spensierati - e ignorò il discutibile modo in cui
Rufy e Usopp si stavano litigando il cibo, pur sentendo una vena
ballerina pulsare irrimediabilmente sulla fronte - lo faceva sentire
maledettamente bene, perché, sebbene parlasse e straparlasse
dicendo che avrebbe preferito restar solo con le sue sirene, non poteva
di certo dire che cucinare per la ciurma, per la sua famiglia, gli
pesava in qualche modo. Non era forse quello il compito di un cuoco, in
fin dei conti?
Quasi gli dispiacque quando, all'una
ormai passata e con cibo e bevande del tutto consumate, la festa
finì e si ritrovò in cucina a dare un'ultima
rassettata, certo che ci sarebbero volute ancora un paio d'ore prima
che il sonno prendesse definitivamente anche lui.
«Sanji-kun, ti serve una
mano?» domandò distrattamente Nami, che aveva
afferrato il Capitano sotto le braccia per trascinarlo fuori di
lì, dato che aveva bevuto parecchio ed era crollato come una
pera cotta. Robin si stava occupando invece del piccolo Chopper, mentre
Franky, con uno sbadiglio, si era già caricato in spalla
Usopp, che tra veglia e sonno borbottava chissà cosa
riguardo avventure in cui era il Capitano di una grande flotta.
Con una sigaretta abbandonata fra le
labbra, Sanji rivolse lei un gran sorriso, e poco ci mancò
che il fumo che saliva lento verso il soffitto prendesse la forma di un
cuore. «Tranquilla, Nami-san, tra poco vado a dormire anch'io
~♥», la rassicurò, pensando al tempo
stesso che la navigatrice era proprio carina a preoccuparsi per lui.
Ah, cosa avrebbe mai fatto su quella nave piena di buzzurri senza la
sua splendida principessa?
Anche se con fare incerto, vide Nami
annuire e seguire subito dopo Robin e Franky, portando con
sé quello scemo di Rufy. Sanji ridacchiò,
scuotendo il capo qualche istante dopo prima di riporre sul lavello
pentolame e piatti. Una volta tanto se lo meritavano anche loro qualche
attimo di distrazione, no? E almeno alla vigilia dell'anno nuovo
sembrava che persino i marines avessero deciso di prendersi una pausa,
per loro fortuna.
Proprio mentre era tutto indaffarato
sentì due calde braccia che lo avvolgevano alla vita, e si
lasciò scappare uno sbuffo ilare prima di sorridere ironico
quando sentì una mano giocherellare sui suoi bottoni.
«Non sono un regalo da scartare, sai?»
schernì quel suo ospite senza voltarsi, concentrato
semplicemente sul proprio lavoro.
«Me lo devi, cuoco»,
replicò sarcastica la voce
dello spadaccino. «Hai cucinato poca soba e sono rimasto a
bocca
asciutta».
«Colpa tua che te la sei fatta
fregare da Rufy», ci tenne a ricordargli, e nel sentirlo
borbottare dietro di sé non poté fare a meno di
lasciarsi sfuggire un'altra mezza risata. «Se non sei qui per
aiutarmi mollami e lasciami finire, piuttosto», parve
ordinargli. «Potrei anche pensare di premiarti con un regalo
speciale, se per una volta mi stai a sentire».
«Ohi, mi stai forse trattando
da moccioso?» sbottò di rimando il Vice Capitano,
per quanto nel suo cervello si fosse accesa una lampadina non
indifferente. Aveva difatti lasciato andare il cuoco non appena aveva
sentito le parole regalo speciale, il che aveva
fatto supporre proprio a quest'ultimo che quello scemo aveva capito
come suo solito chissà cosa. Ma non se ne curò,
soffocando una risata quando, con la coda dell'occhio, lo vide
accomodarsi a braccia conserte sul divanetto, quasi si fosse messo in
attesa.
Quello scemo d'un marimo era un
sempliciotto e sapeva cucinarselo proprio a dovere.
_Note inconcludenti dell'autrice
Lo ammetto
spudoratamente: le storie sono tutte pronte, ecco perché
posto così velocemente u_u
Le ho concluse ieri, dunque per una volta voglio concludere una
challenge in tempi relativamente brevi anche qui su EFP, dato che ci
metto secoli e secoli a postare raccolte enormi come Waiting
for ~ 30 Shattered Pieces o long fiction come
Like
Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep),
alla quale presto aggiungerò il secondo capitolo, giuro u_u
Voglio prima finire le raccolte, e tra questa e l'altra siamo quasi
alla fine... un attimino di pazienza x)
Okay, dopo questo proloquio iniziale che non interessava a nessuno,
spero che anche questa flash vi sia piaciuta
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Capitolo 5 *** #06. Labbra fredde ~ I don't like men ***
I don't like men
Titolo: I don't
like men
Fandom: One Piece
Tipologia:
Flash
Fiction [ 478 parole fiumidiparole ]
Personaggi: Sanji
Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere:
Generale,
Sentimentale, Fluff
Avvertimenti:
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Mania, Tabella/Prompt: Inverno
› Labbra fredde
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All'inizio,
quando aveva poggiato la bocca su quella del compagno, le labbra dello
spadaccino gli erano sembrate fredde, come se avesse baciato un
dannatissimo pezzo di ghiaccio. Nel momento stesso in cui un braccio di
quest'ultimo si era avvolto intorno ai suoi fianchi, però, e
il cuore aveva cominciato a battergli all'impazzata nel petto, aveva
cominciato a sentire un formicolio all'altezza dello stomaco e un
brivido dietro alla schiena, per quanto a poco a poco il calore si
fosse impadronito di tutto il suo corpo.
Era stato solo quando si erano
allontanati per riprendere fiato che aveva realizzato ciò
che lui stesso aveva fatto, freddandosi seduta stante per osservare lo
spadaccino con tanto d'occhi prima di fare un rapido passo indietro e
lasciarsi cadere seduto sul ponte ormai innevato della Sunny. E ancora
si trovava lì, adesso, con la schiena contro quella dello
spadaccino e una sigaretta abbandonata fra le labbra, come se quella
sarebbe in qualche modo riuscita ad aiutarlo.
«Sai»,
cominciò tutto d'un tratto, traendo una lunga boccata dalla
sua sigaretta prima di soffiare il fumo verso il cielo nero, osservando
distrattamente le poche stelle che lo puntellavano, «tutta
questa storia di Punk Hazard e dell'Isola degli Uomini Pesce deve
avermi fritto il cervello. Quindi non farti strane idee,
okay?»
Lo spadaccino non oté fare a
meno di sollevare un sopracciglio, voltandosi verso di lui pur non
riuscendo a guardarlo attentamente in viso come avrebbe voluto, data la
posizione in cui si trovavano. «Allora perché mi
hai baciato, cuoco? Per divertimento?» ironizzò,
rimediandoci unicamente che il cuoco, con un certo nervosismo, gli
assestasse una capocciata.
«Se avessi voluto farlo per
divertimento avrei baciato la mia splendida Nami-san o Robin-chan, ti
pare?» sbuffò nell'ignorare il suo grugnito di
dolore, per quanto la sua suonasse quasi come una lamentela. E non
avrebbe dovuto farne, visto che era cominciato tutto a causa sua.
«Però non sono frocio. Non mi interessano gli
uomini».
«Eppure mi hai
baciato», insistette Zoro, e stavolta Sanji si
voltò verso di lui per afferrargli un lembo della casacca
verde, sbuffandogli in faccia il fumo.
«Fa’ finta che non
sia successo niente e tieni la bocca chiusa»,
sibilò di rimando, riportandosi la sigaretta alle labbra
solo per stritolare il filtro con i denti, angustiato. «Non
mi interessano gli uomini», ripeté, quasi stesse
cercando di convincere se stesso piuttosto che lo spadaccino.
Difatti quest'ultimo si
limitò semplicemente a sbuffare, sollevandosi quel tanto che
bastava per accomodarsi accanto a lui e passargli un braccio dietro
alle spalle, in un gesto quasi goffo che fece sgranare gli occhi di
Sanji, non essendoselo aspettato. «Ho capito. Ora sta'
zitto», disse semplicemente, come se avesse compreso il
disagio che si era impossessato del cuoco, che si limitò
subito dopo ad annuire prima di ricominciare a fumare come se nulla
fosse.
Anche se a parole non l'avrebbe mai
fatto, nella sua mente Sanji si ritrovò a ringraziarlo in
silenzio.
_Note inconcludenti dell'autrice
Erano
secoli che volevo scrivere una cosa del genere, forse proprio
perché volevo vedere per una volta il loro rapporto dal
punto di
vista mascolino di Sanji, se vogliamo metterla così
Non gli piacciono gli uomini, fin qui siamo d'accordo... e allora
perché ha baciato Zoro? Sta solo al tempo - e al
lettore -
capire perché e aspettare una possibile risposta ♥
Nay, va beh, sto decisamente sclerando e sto cominciando sempre
più a credere che il fluff non faccia affatto per me,
però non smetterò mai di scrivere idiozie del
genere,
dunque mettevtevi il cuore in pace u_u XD
Sclero mio a parte, sul tardo pomeriggio posterò l'ultimo
capitolo della raccolta, e se tutto va bene dovrei riuscire ad
aggiornare anche la long fiction Like
Davy Jones' Locker (where the men find the eternal sleep)
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Capitolo 6 *** #06. Buon Natale, idiota ~ Merry Christmas, idiot ***
Merry Christmas, idiot
Titolo: Merry Christmas, idiot
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash Fiction [ 574 parole fiumidiparole
]
Personaggi: Sanji Black-Leg, Roronoa Zoro
Rating: Giallo
Genere: Generale, Sentimentale, Fluff
Avvertimenti: Shounen ai, Assurdità
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Inverno › Buon Natale, idiota
The season challenge: Inverno
› Natale
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Sanji
si sistemò la sciarpa intorno al collo e si
asciugò il
sudore dalla fronte, piantando la pala nella neve che aveva ricoperto
interamente il ponte della Merry.
Nonostante facesse abbastanza freddo,
tutte quelle ore di lavoro
passate a spalare l'avevano riscaldato a dovere, per quanto avesse
perso parecchio tempo e fosse ormai quasi ora di preparare la cena. Se
fosse stato qualcun altro a chiedergli di svolgere quell'incarico
avrebbe mollato bellamente la pala al diretto interessato e si sarebbe
chiuso senza tanti preamboli in cucina, ma come avrebbe potuto dire di
no alla sua splendida Nami-san? Non aveva mai negato nulla ad una donna
e non l'avrebbe mai fatto, dunque gli era sembrato più che
giusto caricarsi di quell'ingrato compito per rendere felice la sua
dea. Peccato, però, che adesso fosse in completo ritardo
sulla
sua tabella di marcia, accidenti.
Immerso com'era nei suoi pensieri, si
accorse troppo tardi della
palla di neve lanciata a tutta velocità verso di lui,
finendo
per essere beccato in pieno viso proprio da quest'ultima.
«Ah!
Scusa, Sanji!» esclamò Usopp, e il cuoco, dopo
essersi
ripulito alla bell'e meglio con espressione neutra, scoccò
lui
un'occhiata di fuoco, sentendo una vena pulsare sulla fronte nel
rendersi conto che lui e quello scemo d'un Capitano, anziché
spalare la neve, si erano messi a giocare come due bambini.
«Piantatela e mettetevi a
lavoro, voi due!»
sbottò quindi, ignorando i «Non sai proprio
divertirti» e i «Buu» di sottofondo che
gli vennero
bofonchiati contro. «Muovetevi se non volete restare senza
cena!» parve punirli di rimando, e Rufy quasi si
freddò a
quelle parole, spalancando la bocca prima di allungare esageratamente
un braccio; riafferrò la pala e, sotto lo sguardo incredulo
di
Usopp, si mise immediatamente a lavoro, terrorizzato all'idea di non
mangiare proprio quella sera. A digiuno proprio a Natale, quando Sanji
dava il meglio di sé per preparare una cena con i fiocchi e
i
contro fiocci? Nossignore, dannazione!
Sebbene fosse rimasto lì per
lì un po' perplesso a
sua volta, Sanji si ritrovò a sorridere compiaciuto qualche
istante dopo, rimettendosi a sua volta a lavoro e fischiettando
tranquillo. In quel modo avrebbero ripulito il ponte molto prima, e fu
solo quando si rese che avrebbe davvero rischiato di non cucinare per
niente che mollò a quei due quell'incarico, filando in
cucina.
Nemmeno si chiese che fine avesse fatto quello stupido spadaccino e
perché non fosse a sua volta a spalare la neve con gli altri
due
membri dell'equipaggio, poiché lo trovò seduto a
tavola
non appena spalancò la porta del suo santuario.
«Dannazione, marimo, possibile che ti trovi sempre a ronzare
qua
dentro?» borbottò, rimediandoci solo un'occhiata
in
tralice.
«Non rompere, mi hai fatto
aspettare un casino di
tempo», replicò, come se quelle semplici parole
giustificassero la sua presenza. E prima ancora che Sanji potesse
ribattere, magari anche con qualche battuta sarcastica delle sue o
chissà cos'altro, si ritrovò a lanciargli contro
qualcosa
e ad alzarsi in piedi qualche istante dopo, proprio mentre il cuoco
afferrava al volo quell'oggettino di metallo. «Buon Natale,
idiota», borbottò poi con un velo di imbarazzo nel
superarlo, dandogli appena una pacca su una spalla prima di aprire la
porta e richiuderla dietro di sé.
Sanji rimase invece immobile dov'era, lo
sguardo fisso su
ciò che il compagno gli aveva lasciato. Qualche attimo dopo
sorrise, sbuffando ilare prima di stringerlo fra le dita. Oh, accidenti
a quell'idiota. Pur lamentandosi che fumava decisamente troppo, alla
fine gli aveva regalato un accendino.
_Note inconcludenti dell'autrice
E anche
questa raccolta, dopo l'ultimo capitolo di
You,
me, and your stupid Valentine,
è conclusa
C'è un però, comunque, ovvero... ho pronta
un'altra
raccolta fluff sul tema delle stagioni, e stavolta il tema
sarà
la primavera. Partecipa sempre all'iniziativa del forum Contest&Challenge
Mania, quindi
non meravigliatevi se usciranno delle assurdità
inimmaginabili, eh... x)
Una storia facente parte di quella raccolta, però, l'ho
già postata, e potrete trovarla nella raccolta You,
me, and your stupid Valentine,
perché era una specie di cross-posting, avendo un prompt
uguale da sfruttare
Comunque sia, commenti e
critiche sono ben accetti, ovviamente.
Alla
prossima raccolta.
♥
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