Here Without You

di Kushina Namikaze
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto è iniziato ***
Capitolo 2: *** Cosa provo realmente? ***
Capitolo 3: *** Risveglio fra ricordi baci e pianti ***
Capitolo 4: *** La "tranquillità" di Naruto ***
Capitolo 5: *** Alla ricerca dell'appuntamento perfetto ***
Capitolo 6: *** In attesa del 28 Marzo ***
Capitolo 7: *** Chiarimenti e cuori spezzati ***
Capitolo 8: *** A Suna Fra Shopping E Grandi Seccature ***
Capitolo 9: *** Una notte al chiaro di luna ***
Capitolo 10: *** Finalmente Al Centro Benessere ***
Capitolo 11: *** Alla Sauna!! Che caldo che fa u.u ***
Capitolo 12: *** Cioccolato ***
Capitolo 13: *** Cambiare [accenni HinaKiba] ***
Capitolo 14: *** Gelosie... ***
Capitolo 15: *** Rischieremo Insieme ***
Capitolo 16: *** Un risveglio complicato... ***
Capitolo 17: *** Ritorno a Konoha ***
Capitolo 18: *** L'esame Si Avvicina... ***
Capitolo 19: *** Finalmente Stanno Per Iniziare... ***
Capitolo 20: *** L'inizio Ufficiale Degli Esami ***
Capitolo 21: *** La Prima Prova: Missione Di Spionaggio. ***
Capitolo 22: *** Solo Io e Te ***
Capitolo 23: *** Preparativi... ***
Capitolo 24: *** Primo Giorno... ***
Capitolo 25: *** Battuta Di Caccia Con Strani Incontri ***
Capitolo 26: *** Finalmente posso dormire! ***
Capitolo 27: *** Rivincita... ***
Capitolo 28: *** La Fine Della Prova ***
Capitolo 29: *** Riunione Con Il Raikage ***
Capitolo 30: *** Un Regalo Inaspettato ***
Capitolo 31: *** Mistero Svelato ***
Capitolo 32: *** Che Il Primo Round Abbia Inizio!!! ***
Capitolo 33: *** Un Ritardo Per Una Buona Causa ***
Capitolo 34: *** Finalmente Chunin!! (Più piccolo Extra) ***
Capitolo 35: *** Vita Da Chunin! ***
Capitolo 36: *** In Viaggio ***
Capitolo 37: *** Da Capitano A Maestro ***
Capitolo 38: *** Ormai Manca Poco ***



Capitolo 1
*** Come tutto è iniziato ***


Lei era lì, seduta su quella finestra a scrutare il cielo come se cercasse un piccolo segno di lui, del suo Naruto.
Sakura ormai non faceva altro; erano già trascorsi tre anni da quando lui partì per quella missione.
Chiunque l’avrebbe vista in quel modo, tre anni prima, avrebbe pensato che aspettava ancora il ritorno di Sasuke invece lei, adesso, aspettava un altro, lei aspettava un biondino con gli occhi color del cielo che la faceva sentire sempre allegra e protetta; perché in fondo era così, senza il suo Naruto lei si sentiva come una bambina piccola e indifesa in preda al terrore.
Tutto era successo quasi per caso…
Dopo la Quarta Grande Guerra Ninja, alla fine dello scontro fra l’Uzumaki e l’Uchiha, Sakura lo vide lì, vide il Naruto gravemente ferito, privo di conoscenza con un battito cardiaco quasi inesistente, e il respiro che stava per fermarsi. Non appena lo vide, Sakura, corse subito da lui nel disperato tentativo di salvargli la vita.
Mentre Sakura lo cura il giovane ninja riprese conoscenza solo per un istante, solo il tempo di sussurrargli delle dolci parole, parole che fino ad allora non aveva avuto il coraggio d dire: ” Ti amo Sakura-chan”.
Dopo averle detto quelle parole, Naruto entrò in un sonno profondo, mentre Sakura continuava a curarlo finché, non arrivò una squadra medica, che portò Naruto in una delle tante tende che si trovavano nei vari campi di battaglia, per poi trasferirlo nuovamente a Konoha.


Angolo di Kushina....
Salve a tutti...cose ne pensate??
non siate troppo duri infondo è la prima storia che scrivo....un ringraziamento speciale a chi è riuscito ad arrivare fino alla fine del capitolo...e un altro ringraziamento a tutto coloro che recensiranno la storia ^_^

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Capitolo 2
*** Cosa provo realmente? ***


La guerra era finita grazie all’intervento di Naruto; i ninja, gli unici sopravvissuti, tornarono nei loro villaggi, le famiglie e gli amici piangevano i loro cari persi in guerra, ma allo stesso tempo, sempre quelle famiglie e amici gioivano alla vista dei loro cari che riuscirono a sopravvivere. Ci furono molti morti; i più fortunati se la cavarono con delle ferite più o meno gravi, ma risolvibili grazie all’intervento dei ninja medici, altri lottavano per restare in vita, appesi ad un filo che decideva la vita o la morte. Naruto era uno di questi; le ferite riportare erano gravissime, troppo gravi persino per la sua guarigione accelerate ottenuta grazie al chakra di Kurama, che si era quasi totalmente consumato durante lo scontro con l’Uchiha, per poter permettere a Naruto di rialzarsi e sconfiggere quel suo caro amico-nemico. Dopo le prime cure di Sakura sul campo di battaglia, e dopo avergli pronunciato quelle parole dette con tanta fatica, Naruto entrò in coma.
Era un giorno come tanti per la nostra kunoichi medico, finito il turno di lavoro andò a fare visita a Naruto che non accennava a svegliarsi. Prese una sedia e si sedette accanto all’amico e iniziò a raccontargli della sua giornata: di quello che aveva fatto, dei pazienti che aveva curato; gli raccontava anche quello che accedeva nel villaggio: gli parlava dei lavori di ricostruzione e di quanto Tsunade fosse stressata da tutto quel lavoro che non le permetteva un attimo di pausa. Sakura parlava e parlava; aveva letto in un libro che la voce di una persona amica può essere d’aiuto per il risveglio delle persone in coma, forse almeno questa volta sarebbe stata lei ad aiutarlo; questo era il pensiero che assaliva la giovane Kunoichi.
D’un tratto la porta della stanza di Naruto di aprì e…
Ino:”Sakura! Sei già qui?”
Sakura:”Oggi ho finito prima e così sono venuta qui a raccontargli tutto”
Ino:”Capito…Ancora nessun miglioramento?”
Sakura:”I parametri vitali sono stabili e le ferite stanno guarendo sempre più velocemente. Il corpo sta bene adesso è la mente quella che si deve riprendere”
Ino:”Capisco. Certo che si sente la sua mancanza! In un periodo così triste, pieno di funerali, servirebbe proprio la sua allegria! È l’unico capace di far sorridere anche la persona più disperata”
Sakura:”Lui è unico! Ino c’è una cosa che non ti ho raccontato alla quale continuo a pensarci!”
Ino:”Di che si tratta? Su avanti parla!”
Sakura:”Sul campo di battagli, poco prima che Naruto entrasse in coma, lui mi ha confessato i suoi sentimenti, mi ha detto che mi ama accennando uno di quei suoi bellissimi sorrisi”
Ino:”Così finalmente ci è riuscito…Ormai sono anni che si portava questo peso…Tu invece cosa provi per lui?”
Sakura:”Ormai non lo so più con certezza…prima pensavo a lui come al mio migliore amico, ma adesso non più…da quando mi ha detto quelle parole non avverto le stesse emozioni di prima stando vicino a lui, sono emozioni più intense, più…bhè non so come descriverle con esattezza…quando mi ha detto quelle parole il mio cuore ha iniziato a battere più veloce, senza controllo; forse per paura o forse per altro”
Ino:”Io credo che tu ti sia innamorata di Naruto…Probabilmente fino a quel giorno hai sempre chiuso e ignorato i tuoi sentimenti per lui e quando ti ha detto che ti ama questi sono usciti tutti in una volta”
Sakura:”Ma come è possibile?? Si gli voglio bene, ma non l’ho mai amato. Io amo Sasuke, o almeno credo!”
Ino:”Svegliati Sakura!! Sasuke non ha fatto altro che farti soffrire sin dai tempi dell’accademia, Naruto invece ti è sempre rimasto vicino pronto renderti felice anche con dei piccoli gesti!! Lui rinuncerebbe a tutto pur di vederti sorridere!! Credo che pur di farti felice rinuncerebbe anche al ramen! Per come la vedo io l’unica parte di te innamorata di Sasuke è solo la tua testa…Se vuoi un piccolo consiglio dimenticalo e guarda attentamente nel tuo cuore e ama la persona che lo ha rapito, solo così potrai essere felice”
Sakura:”Grazie Ino…Come farei senza di te?”
Ino:”Semplice, saresti persa! E mi sa che prima o poi ti avremmo visto a C’è Posta Per Te pur di rivedere a Sasuke!!”
Sakura:”ahahahahahahahahahah adesso non esagerare!!”
Ino:”Comunque adesso devo andare, mio padre ha bisogno di me! Fammi sapere se ci sono novità!”
Così la bionda se ne andò, lasciando la rosa immersa nei suoi pensieri. Era mai possibile che si era innamorata di lui, di quel baka che era sempre presente quando lei ne aveva bisogno, e anche quando voleva restare sola immersa nella sua tristezza lui appariva portando una ventata di felicità. La kunoichi stava male al sol pensiero che quella ventata di felicità non sarebbe mai più ritornata.



Angolo di Kushina
Spero che questo capitolo sia migliore del precedente...la storia poco per volta inizia a prendere forma e spero che vi piaccia sempre di più..voglio fare un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno recensito la mia storia dandomi tanti preziosi consigli che spero aver seguito bene...grazie anche a tutti coloro che seguono la mia storia...continuate a recensire e a darmi consigli, ve ne sarei molto grata ^_^

Baci a Tutti da Kushina Namikaze <3

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Capitolo 3
*** Risveglio fra ricordi baci e pianti ***


Sakura non faceva altro che scrutare attentamente il suo cuore e l’unica cosa che gli appariva nella mente era il viso allegro e felice di Naruto; gli tornavano in mente tutti i giorni trascorsi felici insieme ai loro amici, gli ritornavano in mente quei pochi momenti trascorsi insieme: uno in particolare era, ormai da tempo, oggetto dei suoi pensieri, ovvero quando una sera, qualche settimana dopo lo scontro con Pain, Naruto si trovava sul monte degli Hokage, esattamente stava sdraiato sul volto dello Yondaime, suo padre, e scrutava il cielo con attenzione…Sakura si trovava per puro caso da quelle parti e quando lo vide si avvicinò a lui e con un tono curioso gli disse mente si sdraiava accanto a lui:” Sei alla ricerca di qualche stella cadente?”
“Sakura-chan che ci fai qui? Non eri di turno all’ospedale? “ rispose Naruto con un’aria sorpresa.
“L’ho finito, mi andava i guardare un po’ le stelle e così sono venuta qui. Questo è il punto migliore per osservarle in assoluta tranquillità”
I due rimasero tutta la notte l’uno accanto all’altra, parlarono e risero per tutto il tempo dimenticandosi in che brutta situazione si trovava Konoha. Ad un certo punto, Sakura, infreddolita a causa della temperatura che scendeva sempre di più, si avvicinò a Naruto per cercare di riscaldarsi. Il biondo, senza pensarci due volte, si tolse la sua felpa e la diede alla compagna mentre la teneva stretta a se. In quel momento, chiunque li avesse visti, avrebbe pensato che quella fosse la coppia più bella del mondo. Sakura e Naruto non si erano mai sentiti meglio e avrebbero desiderato stare così per sempre, Sakura, per la prima volta in vita sua, si sentiva protetta, si sentiva amata. Rimasero così tutta la notte fino al mattino seguente quando furono costretti a separarsi perché ognuno di loro aveva cose diverse da fare e impegni da rispettare, Sakura aveva l’ospedale, a causa del poco personale doveva gestire da sola un intero reparto, Naruto invece doveva allenarsi e aiutare nella ricostruzione del villaggio.

Ripensando a quegli istanti trascorsi insieme, Sakura si rendeva conto di quanto lei tenesse a Naruto, di quanto lui era prezioso per lei e senza pensarci un attimo si avvicinò al viso ormai pungente del ragazzo, per via della barba che continuava a crescere, e gli rubò un piccolo bacio sulle labbra. Sakura voleva sapere che sensazione avrebbe mai provato nel sentire le sue labbra a contatto con quelle del biondino addormentato; il risultato fu un batticuore mai provato prima, una sensazione totalmente sconosciuta, una sensazione talmente bella e profonda che avrebbe voluta provarla per sempre. Poco dopo quel piccolo bacio, Sakura portò la sua mano su quella di Naruto; stava per andarsene quando avvertì qualcosa che stringeva, anche se debolmente, la sua mano. Era Naruto che poco a poco riprese conoscenza, e la prima cosa che vide fu la sua amata Sakura piangere per lui, piangeva perché finalmente dopo mesi di attesa poteva rivedere quell’azzurro profondo dei suoi occhi.
Quando Sakura udì pronunciare il suo nome, saltò al collo bel biondino abbracciandolo come non aveva mai fatto in vita sua continuando a piangere per l’immensa felicità.
“Sakura-chan non fare così mi soffochi” disse il biondo con voce flebile, ma Sakura non accennava a calmarsi, così Naruto anche se ancora debole e stordito abbracciò delicatamente la sua amata facendogli così avvertire il suo calore.
“Mi hai fatto spaventare…pensavo non ti risvegliassi più…pensavo che non avrei mai più rivisto il tuo sorriso…pensavo che non avrei mai più potuto vedere i tuoi favolosi occhi…pensavo che non avrei sentito più il suono della tua voce…pensavo che non avrei più potuto avere il calore del tuo abbraccio…pensavo che non avremmo mai più trascorso del tempo insieme…pensavo che non avresti mai più mantenuto la tua promessa e non parlo di quella di Sasuke, ma di quella che non saresti morto se non prima saresti diventato Hokage”, queste erano le parole che Sakura sussurrava a Naruto con un filo di voce, fra un singhiozzo e l’altro.
Fuori dalla stanza un’infermiera di turno che passava di là sentiva il pianto di una ragazza proveniente dalla stanza dove vi era l’eroe del villaggio in coma e, desiderosa di sapere cosa fosse successo, entra nella camera del ragazzo e vede Sakura in preda ad un pianto incessante, così si avvicina pronta al peggio ma vede Naruto sveglio e di cosa va ad informare Ino, poiché era il medico di turno in quel reparto. Ino disse all’infermiera di andare ad avvisare immediatamente l’Hokage mentre lei andava da Naruto per iniziarlo a visitare. Non appena Ino entrò nella camera del ragazzo si avvicinò al letto nel tentativo di far calmare Sakura…
“Dai Sakura calmati potrai stargli appiccicata dopo per tutto il tempo che vorrai, ma adesso dobbiamo visitarlo.”
Mentre Ino cercava di convincere Sakura a staccarsi da Naruto, Tsunade, che nel frattempo era stata avvertita del risveglio del biondo, si precipitò in ospedale e quando arrivò nella camera vide una scena già vista in passato, solo in un altro contesto; anni prima, proprio come quel giorno, Sakura piangeva di felicità mentre era abbracciata a Sasuke che si era appena risvegliato dopo essere rimasto intrappolato nel genjutsu di Itachi, adesso invece Sakura era aggrappata a Naruto e non dava cenno di volersi staccare, forse per la troppa paura che quello fosse solo un sogno o per chissà quale altro motivo.
“Ma tu guarda a quanto pare la storia si ripete…” pensò Tsunade nel vedere quella scena.
Dopo un po’ di tempo finalmente Sakura si calmò e si staccò da Naruto che finalmente poteva rispirare tranquillamente.

Salve a tutti...Scusatemi per l'attesa ma sono stata parecchio impegnata.
Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia ^_^
Ricordo che questa è la mia prima fan fiction e sono riuscita a migliorare grazie a voi e ai vostri consigli
Ringrazio tutti coloro che mi seguono!!
Continuate a recensirm in tanti e datemi più consigli che potete così potro continuare a migliorare :)

Grazie ancora a tutti!!

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Capitolo 4
*** La "tranquillità" di Naruto ***


I giorni trascorrevano tranquilli e la notizia del risveglio di Naruto si sparse in tuto il villaggio; bastò una semplice notizia per far rallegrare tutto il villaggio. Teuchi offriva il ramen a tutti coloro che entravano nel suo bar, Gai e Rock Lee per festeggiare, a modo loro, si allenarono molto più intensamente, ma la notizia si sparse molto più lontano arrivò fino a Suna dove Gaara contento per il suo amico partì subito per potergli fare visita, ovviamente accompagnato da Temari e Kankuro, arrivò anche al Villaggio della Nuvola dove Killer Bee per festeggiare organizzò un concerto rap dedicato al suo amico Jinchurichi; la notizia giunse anche a Sasuke che rimase sconvolto poiché pensava di averlo ucciso:
“Quel teme è riuscito a cavarsela ancora una volta, ha più vite di un gatto” pensò il ninja.

A Konoha intanto la tranquillità era finita e durante l’ora di pranzo si sentivano i lamenti di un certo ninja biondo…
“Sakura-chan ti prego non voglio mangiare questa schifezza!!”
“Poiché sei stato in coma per mesi il tuo stomaco non ha più lavorato, in questo momento sei come un bambino appena nato e devi darti una regolata se non vuoi avere altri problemi!” urlò Sakura che iniziava a perdere la pazienza.
“Ma una ciotola di ramen non può farmi alcun male ‘ttebayo”
Così Sakura prese il piatto di pastina con l’olio insieme al cucchiaio, si sedette nel letto vicino a Naruto e iniziò a imboccarlo, proprio come si fa con un bambino che fa i capricci…
“Dai Naruto fai il bravo e mangia dai fai aaaaaaaaaa”
“Sakura-chan mi prendi per un poppante?!? -.-“
“Si se ti comporti come tale! Ti prometto una cosa, se per tutto il periodo del ricovero ti comporterai come un paziente modello appena sarai dimesso usciremo insieme, solo noi due e nessun altro” Disse Sakura nel tentativo di convincere Naruto, anche se sarebbe uscita volentieri con lui in ogni caso.
“Davvero me lo prometti Sakura-chan?!?” gridò Naruto con gli occhi che luccicavano dalla gioia.
“Si che te lo prometto “. 

Da quel momento a Konoha iniziò a regnare di nuovo la calma, ma si sa, quando Uzumaki  Naruto è in circolazione la tranquillità è un concetto destinato a finire anche se c’era un’uscita con Sakura in ballo.

Nei giorni seguenti andarono a trovarlo tutti i suoi amici: Shikamaru, Choji che mangiava patatine davanti a un Naruto sbavante, Kiba insieme ad Akamaru, Hinata, TenTen, Rock Lee, ma anche Gaara, arrivato insieme a Temari e Kankuro, per vedere in che condizioni stava il suo migliore amico.
Naruto si riprendeva in fretta, lo stavano per “scagionare” come  diceva il biondo, ma prima i medici si dovevano accertare che le sue condizioni erano ottimali per poterlo dimettere. Il modo più rapido e veloce era fare gli esami al sangue, ma tutti all’interno dell’ospedale sapevano che l’unica cosa che poteva far spaventare Naruto oltre ai fantasmi erano proprio le siringhe.
Quest’arduo compito venne assegnato a Sakura.
Davanti a lei si presentava una missione di livello S e poiché sapeva che da sola non ci sarebbe riuscita chiese aiuto al Capitano Yamato. Entrati in camera il biondo era coricato che guardava fuori dalla finestra, così il Capitano Yamato ne approfittò per immobilizzare Naruto con il Mokuton No Jutzu.
“Ma che cosa succede? Yamato Taichou perché mi hai immobilizzato non ho fatto niente!!”
“Semplice è arrivato il momento del prelievo e per evitare il tu corra qua e la per l’ospedale Sakura mi ha chiesto di immobilizzarti”
“Esatto quindi ora stai fermo Naruto, vedrai che non ti farò niente” disse Sakura per tranquillizzare l’amico.
“TI PREGO SAKURA-CHAN NON FARLO!!” urlava Naruto nel disperato tentativo vi fermarla ma Sakura continuava ad avanzare verso di lui, così il biondo per prepararsi al grande dolore che avrebbe patito fra poco chiuse gli occhi pronto a soffrire per un’enorme perdita di sangue, questo era ciò che passava per la mente a Naruto, così con il volto girato dalla parte opposta urlava: ”MI FA MALE!!!”
“Ma non ho nemmeno iniziato”
“DOLOREEEE ‘TTEBAYO”
“Datti una calmata Naruto non ho ancora iniziato, ti ho solo disinfettato. Ti devi vergognare un ninja del tuo rango che si lamenta per un semplice prelievo, nemmeno i bambini dell’accademia si lamentano così tanto, vergognati!! Comunque ho finito. Capitano lo puoi liberare”
Yamato liberò un sorpreso Naruto che sconvolto disse a Sakura:” Ma non ho sentito niente dattebayo”
“Te lo avevo detto che non faceva poi così tanto male” rispose Sakura mentre sistemava la provetta con il sangue di Naruto.
“Sei il ninja medico migliore di tutti Sakura-chan”
“Non esagerare non ha fatto niente di complicato…aspetta qualche ora e se è tutto nella norma potrai uscire di qui”
“SI FINALMENTE LIBERO DATTEBAYO!!! RAMEN DOLCE RAMEN ARRIVO!!!”
“Ma come ti sei già dimenticato del nostro appuntamento?”
“Non l’ho dimenticato, è solo che questo appuntamento sarà il primo e voglio che sia tutto perfetto Sakura-chan”
“Che cosa avresti in mente?” chiese la kunoichi curiosa.
“Non te lo dico, lo scoprirai quando sarà il momento “ disse il biondo sfoderando un sorriso talmente bello da fai invidia a chiunque.
Qualche ora dopo uscirono i risultati delle analisi e Naruto risultava più sano di un pesce, così una volta dimesso la meta decisa era una e una soltanto…
“Bentornato Naruto finalmente ti hanno dimesso, iniziavo a sentire la tua mancanza. Ordina pure tutto quello che vuoi oggi offro io” a parlare era Teuchi dell’Ichiraku ramen e ovviamente Naruto non si fece sfuggire l’occasione di mangiare il suo amato ramen gratis…
“Grazie tante Teuchi e se proprio la metti così voglio un ciotola gigante di ramen al manzo, la più grande che hai!!”
“Arriva subito”
E così Naruto si potè finalmente gustare il suo piatto preferito dopo un mese di pastina con l’olio.
 
Salve a tutti!!!
Sicuramente non è un capitolo degno dei precedenti ma non mi è venuto in mente niente di meglio...
Scusatemi per tutto il tempo che vi ho fatto aspettere.
Grazie a tutto coloro che hanno recensito aiutandomi così a migliorare, grazie anche a coloro che seguono la mia storia, a coloro che l'hanno messa fra i preferiti, bhè a tutti insomma :)
Vi aspetto per la prossima e Buon Natale a Tutti...chissà forse riuscirò a inserire uno Special di Natale ;)

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Capitolo 5
*** Alla ricerca dell'appuntamento perfetto ***


“Questa è la mia occasione ‘ttebayo, non me la farò sfuggire! Ma cosa posso fare per organizzare un appuntamento con i fiocchi!” Questi erano i pensieri di Naruto, comodamente sdraiato nel letto della sua nuova abitazione. Una casa più grande e più pulita di quella precendente. Aveva un soggiorno attrezzato con divani, televisione e anche una console da utilizzare quando non aveva niente da fare, una cucina abbastanza grande, un bagno il doppio di quello che aveva prima e una camera da letto molto ampia con un armadio dedicato solo alle armi e alle tute ninja, anche il letto era più grande, in fondo non era più un bambino e aveva bisogno di più spazio. Pensava a quel famoso appuntamento con Sakura e a cosa fare per renderlo unico e indimenticabile: “Fiori e cioccolatini? Nooo visto troppe volte. Cinema e poi ramen da Teuchi? Nooo lo abbiamo già fatto altre volte con Ino. Cenetta romantica in un ristorante? Si questo è perfetto!” Naruto sembrava aver trovato la soluzione adatta finchè guardando il portamonete “Ok ci ho ripensato non è poi una così grande idea! Che cosa mi posso inventare ‘ttebayo??”
Il povero Naruto non riusciva a trovare un’idea per un appuntamento con i fiocchi così in preda al panico andò da Shikamaru, pensando che, essendo un esperto in strategie avrebbe trovato la soluzione più adatta, ma non ebbe i risultati desiderati: “Gli appuntamenti sono una seccatura, ci pensa sempre Temari a organizzare le nostre uscite quando è possibile”; queste erano le parole dello stratega più giovane di Konoha, così visto il fallimento andò da Kakashi sperando che almeno lui potesse avere una qualche idea, tra l’altro Kakashi conosceva a memoria tutti i libri di Jiraya e magari proprio in quei libri c’era la soluzione, ma poiché Naruto si annoiava a morte quando provava solo a leggerli si affidò al duo Sensei.
“Allora Kakashi-sensei non ti viene in mente niente?”
“Fammici pensare se hai già escluso cena, cinema e cioccolatini non so come aiutarti Naruto, mi dispiace”
“Grazie dell’aiuto Kakashi-sensei”
Naruto stava per arrendersi e organizzare un banale appuntamento, quando senza rendersene conto si trovò davanti al negozio di fiori di Ino così pensò di chiedere a lei.
“Allora Ino sapresti aiutarmi, non ho idee, sono una vera frana negli appuntamenti. Ho già chiesto a Shikamaru e a Kakashi-sensei sperando che mi potessero dare una mano ma invece niente ‘ttebayo!”
“Sei un vero baka Naruto! Dovevi subito venire da me! Si sa che gli uomini sono totalmente incapaci di organizzare appuntamenti” disse Ino con aria di superiorità “Forse ho trovato la soluzione per te! Non molto lontano dal villaggio si è appeno aperto un centro benessere per sole coppie! Potreste trascorrere tuto il giorno li fra sauna, massaggi e bagni caldi con l’idromassaggio. Avendo aperto da poco i prezzi sono molto bassi, però è su prenotazione quindi vedi di sbrigarti”
“Grazie Ino sei unica ‘ttebayo”
“Figurati Naruto”
“Adesso vado a prenotare!”
“Aspetta un attimo Naruto devo parlarti di una cosa!”
Naruto si fermò all’ingresso del negozio per ascoltare ciò che gli doveva dire Ino…
“Ascolta Naruto, Sakura mi ha raccontato della confessione che le hai fatto dopo lo scontro con Sasuke, poco prima che entrassi in coma, te ne ricordi vero?” disse Ino con aria seria.
“Certo che me ne ricordo come potrei dimenticare quel momento”
“Devi sapere che da quel momento nel cuore di Sakura è scoppiata una specie di guerra. Lei ama te e già da molto tempo , ma la mente continua a dirgli che è innamorata di Sasuke facendola allontanare dai suoi veri sentimenti verso di te.  Per questo Sakura ti ha fatto quella promessa vuole vedere se stando da sola con te in un vero appuntamento la sua mente continuerà a pensare a Sasuke o penserà solo ed unicamente a te. Quello che voglio dirti è rendila il più possibile felice durante questa giornata così che lei si abbandoni totalmente ai suoi veri sentimenti e non a quelli ormai illusori nei confronti di Sasuke”.
Naruto alle parole di Ino rimase molto sorpreso, non avrebbe mai creduto che Sakura potesse davvero provare qualcosa per lui oltre la vera amicizia, lo aveva sperato per anni che i sentimenti di Sakura nei suoi confronti un giorno si sarebbero trasformati, ma non credeva che sarebbe realmente accaduto.
“Ti ringrazio per ciò che mi hai detto Ino. Spero davvero di riuscire a far emergere i suoi veri sentimenti.”
Così dopo aver ringraziato Ino, il biondo ninja corse via in direzione del centro benessere per poter prenotare il giorno in cui ci sarebbero andati lui e Sakura. Arrivato li i giorni più vicini erano già tutti prenotati così Naruto si dovette accontentare di una data fin troppo lontana per lui, ma allo stesso tempo una data perfetta, ovvero il 28 Marzo il giorno in cui la sua amata Sakura-chan avrebbe compiuto 17 anni. C’erano ben tre settimane da aspettare, ma avrebbe aspettato molto volentieri pensando che non solo avrebbe ottenuto il primo appuntamento con la sua Sakura, ma allo stesso tempo le avrebbe fatto anche un bel regalo di compleanno. Poi in Naruto nacque un piccolo pensiero che gli faceva venire voglia di spingere il tempo più avanti possibile: ovvero quel giorno avrebbe potuto vedere la sua amata in costume da bagno per la prima volta, e al sol pensiero gli ormoni di Naruto andavano in tilt.
Dopo aver trovato l’idea giusta Naruto andò da Sakura…
“SAKURA-CHAAAAAAN!!!!”
“Baka non c’è bisogno di gridare ti sento!” disse Sakura sfoderando un poderoso destro sulla faccia di Naruto!
“Ahia che male ‘ttebayo, non ho fatto niente.”
“Gridi troppo ecco cosa hai fatto!!! Comunque cosa c’è?”
“28 Marzo! Non prendere impegni!”
Sakura rimase al quanto sorpresa:” Cosa c’è il 28 Marzo?”
“Ma come cosa c’è? È il tuo compleanno e come regalo ho deciso di regalarti un’intera giornata nel nuovo centro benessere e visto che abbiamo un appuntamento in sospeso ci andremo insieme! Ti va?”
“Certo che mi va! Non potevi trovare idea migliore Naruto”
Così entrambi attesero con ansia quel giorno: Sakura non vedeva l’ora di farsi massaggiare e Naruto non vedeva l’ora di ammirare Sakura in costume da bagno, ovviamente non glielo disse mai!

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Capitolo 6
*** In attesa del 28 Marzo ***


 I giorni trascorrevano veloci fra una missione e l’altra, qualcuna ha visto anche Naruto come capitano, vista la scarsa quantità di chunin e jonin qualcuno doveva pur comandare una squadra di genin, così Tsunade affidò qualche missione di livello C nelle mani del genin più fanoso di Konoha, che come al solito si lamentava. La squadra capitanata da Naruto portò a conclusione molte missioni e da questo il biondo ne ricavò ben due vantaggi: il primo consisteva nell’aver già accumulato un po’ di esperienza come capitano, così una volta diventato chunin gli sarebbero state affidate missioni di livello più alto; il secondo era che, in quanto capitano, Naruto, per ogni missione effettuata, aveva un compenso maggiore che conservava interamente per poi pagare la giornata al centro benessere e non solo quella; Naruto infatti voleva fare una sorpresa a Sakura che secondo lui sarebbe stata molto gradita dalla sua amata Kunoichi.

Mentre Naruto era impegnato a capitanare una squadra di genin alle prime armi, Sakura si annoiava fra un turno e l’altro all’ospedale. Quando Naruto era ricoverato era tutto diverso, c’era sempre confusione, gente indaffarata per convincerlo a non scappare e pazienti divertiti nel vedere quella scena, e si sa una risata di puro gusto è la migliore di tutte le medicine per un malato, soprattutto per quei malati a cui i medici non potevano dare aiuto perché non esisteva medicina o ninjustu medico per poterli curare, però con le sue stupidate quel baka riusciva a distrarli e a non far pensargli pensare la triste situazione in cui erano; è ufficiale, non importava quanta tristezza e quanta malinconia poteva esserci, Naruto riusciva sempre a portare un soffio di allegria, anche quando sembrava che quel soffio non sarebbe mai arrivato. Sakura ha pensato molto a questo, molti bambini ricoverati gli chiedevano dove fosse il loro amico, dove fosse il loro eroe e soprattutto le bambine gli chiedevano dove fosse il loro principe dagli occhi azzurri, perchè era Naruto faceva sentire le bambine come vere principesse, proprio come si sentiva Sakura accanto a lui. Quando la kunoichi dai capelli rosa diceva a quei bambini che Naruto si era ripreso ed ora era lontano dal villaggio, i bambini assumevano un’aria triste, perché non c’era più colui che gli portava allegria, ma allo stesso tempo felice, perché sapendo che il loro amico era in missione erano sicuri che stava bene e che avrebbero potuto giocare con lui quando sarebbe tornato. Ripensando a come Naruto giocava con quei bambini, Sakura si rese conto che quel baka biondo in realtà era un ragazzo unico e speciale, non per il demone in lui sigillato, ma per la sua semplicità e per la capacità di far divertire tutti dai più grandi ai più piccoli, dai più sereni ai più disperati, non c’era una persona in quell’ospedale a non essere stato contagiato dalla risata di Naruto.

Mancava una settimana al 28 Marzo  e Naruto stava per fare ritorno al villaggio, così Sakura decise di vedere se aveva tutto l’occorrente per una giornata al centro benessere. Aveva tutto, le mancava solo un oggetto alquanto principale: il costume da bagno. Quello che aveva lo aveva comprato due anni prima, ormai era tutto scolorito e poi il pezzo di sopra le stava alquanto piccolo, a quanto pare le sue forme erano parecchio aumentate negli ultimi anni. Adesso sorgeva un problema, dove avrebbe potuto comprare un costume da bagno nuovo a Konoha?? Era Marzo e i negozi non erano ancora allestiti per l’estate, così non sapendo cosa fare chiese aiuto alla sua amica fidata:
“Cavolo fronte spaziosa ti sei ritrovata in un bel guaio! Mmmmmmmm fammi pensare…perchè non provi uno dei miei? Non avrei problemi a prestarti uno dei miei costumi per un giorno”
“Grazie Ino-pig, se la mia salvatrice” disse Sakura abbracciando l’amica, ma Ino la fece calmare subito:” Non è detto che ti stiano prima provali”. Ino tirò fuori dall’armadio uno scatolone enorme, dentro c’erano almeno una cinquantina di costumi, Sakura rimase a dir poco scioccata, c’è n’erano di tutti i tipi, interi con scollature da panico, bikini che vedevano le mutandine con i laccetti da entrambi i lati, da un solo lato, tutta intera oppure con il taglio a brasiliano, per non parlare poi del pezzo di sopra, c’erano a forma di reggiseno, con i triangoli, a fascia con o senza la forma del seno, insomma in quello scatolone c’era una vasta scelta di costumi, forse nessun negozio ne aveva così tanti.
Passarono ore, ma alla fine Sakura provò tutti i costumi e purtroppo nessuno di quelli le stava bene, erano un po’ troppo abbondanti nella parte superiore cosa che la fece rattristire notevolmente:” Cavolo in confronto a te sono una tavola” disse la rosa malinconica.
“Su via Sakura mica tutte le ragazze possono essere perfette come me! E poi non sei piatta! È vero non sei formosa come me o come Hinata…”
“INOOO”
“Scusami…comunque il suco è che ognuno è perfetto così com’è se hai una terza vuol dire che per il tuo corpo va bene così! E poi te lo assicuro è meglio una terza come la tua che una quinta come la mia…certe volte mi viene impossibile muovermi nelle missioni e quando faccio shopping mi viene difficilissimo trovare la giusta misura”
“Certo che sei davvero confortante -.- comunque come si fa per il costume?” Sakura, fra i discorsi di Ino riguardanti le misure e il tempo che stringeva sempre di più iniziava a perdere la pazienza, finchè a Ino venne in mente un’idea.
“Ho trovato la soluzione. Per comprare un costume dobbiamo andare in un luogo dove fa sempre caldo, e quale posto è migliore della nostra cara Suna!!”
“CHE COSAAA!!! Ma per andare a Suna ci voglio quattro giorni fra l’andata e il ritorno e poi Tsunade non ci manderà mai al villaggio per comprare un costume da bagno!!”, Sakura era all’orlo di una crisi di nervi.
“Chiedere non costa niente giusto!? Su andiamo da Tsunade!” Ino prese Sakura per il polso e la trascinò dall’Hokage.
Le due ragazze arrivate nella stanza dell’Hokage sentirono delle urla provenire dall’interno della stanza; quando le kunoichi entrarono nella stanza videro Tsunade gridare a causa di una lettera che leggeva appena prima di fermarsi per affidare una missione alle due kunoichi appena entrate. Sakura fu la prima a farsi avanti “Tsunade-sama cosa c’è che non va? È successo qualcosa di grave?”
L’Hokage recuperata una certa compostezza rispose alla sua allieva:” Per ora non è necessario che tu sappia l’accaduto Sakura. Ho una missione da assegnarvi, insieme a Shikamaru andate a Suna e consegnate questa lettera direttamente a Gaara.”
“SIIIII EVVIVA AHAH” le due ragazze festeggiavano davanti agli occhi increduli di Tsunade “Si può sapere perché siete contente di andare a Suna?”
“No niente di particolare Tsunade-sama” dissero insieme le due kunoichi.
“Molto bene, incontratevi con Shikamaru alle porte del villaggio e partite immediatamente”
“Si Tsunade-sama”
Detto questo le ragazze presero la lettera e andarono a prepararsi per poi incontrarsi con Shikamaru al portone principale di Konoha.



Ed eccoci arrivati alla fine di questo capitolo...che sorpresa avrà in serbo Naruto per Sakura? e quale sarà il contenuto di quella lettera che tanto ha fatto arrabbiare Tsunade? potrete scoprirlo solo contunuando a seguirmi!!
Grazie a tutti coloro che mi seguono, un grazie particolare va a Soly Dea che con le sue recensioni mi ha aiutato a migliorare sempre di più ^_^
recensite in tanti!!
A Presto!!!
Baci Kushina Namikaze

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Capitolo 7
*** Chiarimenti e cuori spezzati ***


Il viaggio delle due amiche era iniziato e sarebbe stato anche un viaggio piacevole se non fosse stato per Shikamaru che si lamentava di continuo.
“C’è la smettete voi due di parlare di moda e di costumi? Siamo in missione mica ad una scampagnata! Le donne, che enorme seccatura!”
“Zitto Shikamaru!! In ballo c’è la nascita di un amore! Ma che parlo a fare con te, non capiresti!!”
“Ino cosa dici? Non credo che con Naruto possa nascere una storia d’amore come se niente fosse”
Sakura era imbarazzata, non le piaceva parlare di certe cose in presenza di un ragazzo, e il fatto che quel ragazzo fosse proprio Shikamaru rendeva la cosa ancora più imbarazzante, infatti da quando la guerra era finita lui e Naruto avevano legato molto, si parlavano spesso e confrontavano le loro idee, inoltre Shikamaru aveva insegnato al biondo a giocare a Shoji e trascorrevano molti pomeriggi insieme parlando del più e del meno.
“Allora sei tu la misteriosa ragazza con cui deve andare al centro benessere?! A quanto pare avevo indovinato! In questo caso Sakura preparati ad un’enorme sorpresa! Non hai idea di cosa ti stia preparando quel pazzo!!”
“Spero per lui che non sia niente di cattivo gusto!”

Più le ore passavano, più la curiosità di Sakura aumentava provando a chiedere più volte a Shikamaru cosa stesse preparando Naruto, ma il moro taceva senza farsi uscire la minima informazione.

Intanto a Konoha Naruto era appena ritornato dalla missione affidatagli e insieme alla sua squadra si presenta all’ufficio di Tsunade…

“Missione completata Baa-chan”
“Ottimo lavoro Naruto, tu e la tua squadra ci avete messo meno del previsto. Avete avuto delle difficoltà?”
Tsunade indagava facendo domane alla squadra per capite se Naruto era un capo-squadra affidabile…
“No è andato tutto alla perfezione Tsunade-sama, con Naruto come capitano non abbiamo avuto nessuna difficoltà”
“Molto bene, siete congedati.”
I ninja stavano per lasciare l’ufficio quando Tsunade invitò Naruto a restare. Istanti infiniti di silenzio incombevano nella stanza fin quando non fu proprio il biondo a interromperlo.
“Cosa è successo?”
“Niente d preoccupante” disse l’Hokage mentendo “Ti senti pronto ad affrontare l’esame chunin?”
“Ovviamente non vedo l’ora!! Anche se mi preoccupa la parte scritta…l’ultima volta mi è andata bene ma se l’esaminatore cambia modo di pensare sono fregato!”
“C’è la farai! Sbrigati a diventare chunin. Ho già una missione per te. E si tratta di una vera missione di livello S, probabilmente la effettuerai insieme a un ninja del villaggio della nuvola.“
“Cosa una missione di livello S ‘ttebayo?!” gli occhi di Naruto erano luccicanti di gioia come quelli di un bambino il giorno del suo compleanno, “che missione è Baa-chan? Ti prego dimmelo muoio dalla curiosità!”
“Per ora non è il caso di parlartene, lo saprai a tempo debito.”
“D’accordo, ma vedi di non affidarla a nessun altro!”

Detto questo Naruto andò via dall’ufficio. Camminando per le vie di Konoha pensava all’appuntamento con Sakura; sarebbe stato respinto per l’ennesima volta? Oppure avrebbe coronato il sogno di avere Sakura come sua ragazza? Al solo pensiero dell’ultima opzione Naruto sentiva il cuore esplodere, si sentiva in agitazione e avvertiva una strana sensazione allo stomaco, ma non era fame, quella sensazione la conosceva bene, questa era diversa, però nemmeno lui si sapeva dare una spiegazione.
Mentre Naruto pensava alle sue strane sensazioni una kunoichi lo saluta in lontananza…

“Ciao Naruto-kun”
“Ciao Hinata. Come va? Tutto bene spero”
Hinata rispose alla domanda con un cenno della testa oltre ad un sorriso bellissimo segno che andava tutto per il meglio.
“Naruto-kun ti va di parlare un po’? Sempre se ti va è chiaro”
“Si che mi va. È sempre piacevole parare con te Hinata”

I due ragazzi si sedettero su una panchina di un parco giochi, lo stesso che frequentavano anche loro ai tempi dell’accademia.
“Ho saputo che sei stato impegnato in molte missioni?” fu Hinata a parlare per prima, sciogliendo il momento imbarazzante che si era creato, “E’ la prima volta che un genin sta a comando di una squadra!”
“Già!, meglio, così sarò già pronto quando verrò nominato chunin.”

Ad un tratto due bambini attirarono la loro attenzione; i due ragazzini si divertivano a giocare ai ninja e litigavano per ottenere il ruolo di “Naruto”…
“Io sono biondo perciò Naruto lo faccio io” disse il primo
“Non posso essere sempre io Pain!! Adesso io faccio Naruto, e poi sono anche più forte di te!!” disse il secondo bambino dandosi arie di grandezza. Alla fine i due ragazzini iniziarono a combattere fra di loro per decidere chi dovesse interpretare il loro eroe.

Questa scene fece molto ridere a Naruto, ma allo stesso tempo, ripensando al momento di quella battaglia si ricordò di un enorme particolare, che non ha mai voluto affrontare: i sentimenti che Hinata provava nei suoi confronti.

Adesso si trovavano l’uno accanto all’altra, erano soli, e Naruto pensò che era il momento che ne parlassero.
“Hinata, mi dispiace davvero tanto”
“Per cosa Naruto-kun?”
“Contro Pain sei quasi morta per proteggermi, mi hai confessato i tuoi sentimenti e io non ho mai provato a ricambiarli. Il fatto è che io amo Sakura, l’ho sempre amata, e stare con te avrebbe voluto dire prendere in giro te oltre che me stesso. Se avessi cercato di ricambiare i tuoi sentimenti, forse, anzi sicuramente, un giorno ti avrei fatto soffrire molto di più e la cosa non mi andava. Non mi andava proprio di far soffrire una persona a me così cara.” Mentre parlava, Naruto diventava sempre più triste perché sapeva che stava spezzando il cuore a quella sua amica così preziosa che era stata la prima a credere in lui e soprattutto la prima che vedeva un ragazzino solo e triste invece di un demone, di un mostro come lo chiamavano gli altri.
Hinata rimase tutto il tempo ad ascoltare il ragazzo con aria molto sorpresa, non credeva che un giorno le avesse mai parlato di quel momento e soprattutto non credeva che per Naruto fosse così difficile parlarne.
“Non ti devi preoccupare Naruto-kun. Quanto ti ho detto che ti amo, l’ho fatto per togliermi un peso dal cuore, l’ho fatto per non avere rimpianti nel caso Pain mi avesse uccisa. Però non mi aspettavo che tu avresti ricambiato. So da sempre cosa tu provi per Sakura e sapevo che i sentimenti per lei non sarebbero cambiati. Speravo che avresti ricambiato l’amore che io provo per te, sarei una bugiarda a dire l’opposto, ma sapevo che andavo in contro a un rifiuto. In fondo non posso comandare sui tuoi sentimenti, perciò divertiti al centro benessere e vedi di fare colpo, perché mi sa che non avrai altre possibilità.”
Hinata sorrideva mentre nel cuore aveva una grande tristezza, e questo Naruto lo sapeva, non potevano continuare a fingere che niente sia mai successo. L’argomento finalmente era stato affrontato e due non avrebbero avuto niente da nascondersi. Naruto, sorpreso dal ragionamento della giovane ninja, abbracciò Hinata che ricambiò quel gesto d’affetto…
“Grazie Hinata per aver capito…” Naruto si sentiva un grande stronzo a dire quel “grazie”, per un attimo aveva pensato a come Sasuke si era comportato con Sakura andandosene via e dopo le tante critiche rivolte al compagno di Team lui aveva fatto lo stesso, rivolgendo quel grazie ad una persona che lo amava e lo aveva lasciato libero di fare le sue scelte “…perdonami se puoi” Naruto sapeva che Hinata non era quel tipo di ragazza che serbava rancore ma si sentiva tremendamente in colpa per aver spezzato il cuore alla sua amica.

Il sole tramontava, dopo aver parlato per ore i due si salutarono e ognuno andò per la sua strada.

I negozi iniziavano a chiudere ma una vetrina attirò l’attenzione di Naruto…
“Direi che questa è perfetta dattebayo”



Salve a tutti!! Lo so questo capitono non è dei migliori ma non sapevo che scrivere e mi sembrava anche giusto che Naruto e Hinata si chiarissero una volta per tutte. Questo è stato un capitolo un pò triste ma nel prossimo ci saranno quelle due amiche pazze che faranno disperare il povero shikamaru!! Chissà cosa mi inventerò :3
Recensite in tanti mi raccomando anche le critiche negative vanno bene, così riuscirò a migliorarmi!
Grazie a tutti coloro che mi seguono! Aumentate di giorno in giorno 'ttebanè ^_^
Alla Prossima!!

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Capitolo 8
*** A Suna Fra Shopping E Grandi Seccature ***


Mentre a Konoha Naruto organizzava tutto nei minimi dettagli, la squadra formata da Shikamaru, Ino e Sakura, dopo un viaggio che aveva portato Shikamaru all’esasperazione, arrivò a Suna.
Il Team camminava per le vie del villaggio, per poter finalmente portare a termine la missione
“Non farò mai più una missione con voi due insieme, lo giuro! Non ho mai incontrato due donne più seccanti di voi, a parte….”
“Hey Shiikamaru! Si può sapere che ci fai qui?”
“Parli del diavolo…”
I ragazzi incontrarono Temari, cosa che, a quanto pare, non fece molto piacere a Shikamaru, almeno così credevano le due ragazze…
“Ciao Temari. Siamo qui per una missione. Dobbiamo consegnare una lettera a tuo fratello. È occupato oppure può riceverci?” disse Shikamaru decisamente annoiato.
“Dovrete aspettare un po’. Gaara è al momento in riunione e non credo si sbrigherà molto presto. Vi consiglio di trascorrere la giornata girovagando per il villaggio. Vi farò sapere quando potrete vederlo.”
A quelle parole le ragazze non poterono far altro che esultare. Una volta consegnata la lettera, Shikamaru non le avrebbe fatte intrattenere oltre, anzi si sarebbero diretti subito a Konoha, e tutti i loro piani sarebbero andati in fumo.
“Ragazze si può sapere perché esultate tanto?” Temari era piuttosto incuriosita dal comportamento delle due, è vero a Suna erano fra amici, ma resta il fatto che erano in missione ufficiale, Sakura allora si fece avanti…
“Senti Temari ho una cosa da chiederti. Dove possiamo trovare qualche negozio che vende costumi da bagno?”
“Si può sapere che avete in mente voi due?” Temari era sempre più curiosa e voleva sapere, non che non si fidasse delle due ragazze, le conosceva e sapeva benissimo che non avrebbero fatto niente contro Suna, ma ormai la sua curiosità femminile aveva preso il sopravvento e a dissetare la sua sete di sapere ci pensò Ino…
“Bhè Sakura deve comprare un costume da bagno con una certa urgenza, ci abbiamo già provato a Konoha ma nessuno in questa stagione li vende e così venuti a sapere delle missione abbiamo pensato di acquistarlo qui a Suna, visto che fa sempre caldo ci sarà sicuramente stato qualche negozio”
“D’accordo questo lo avevo capito, ma perché proprio ora? A Konoha fa ancor a un po’ freddo per andare a farsi il bagno non credete?”
“Infatti non deve andare al mare ma bensì ad un centro benessere aperto da poco con Naruto. Sarà il loro primo appuntamento ufficiale e deve presentarsi al suo meglio se non vuole fare una brutta figura. E poi da quel che abbiamo capito Naruto le sta organizzando una grande sorpresa, non può di certo non essere perfetta!”
“Adesso ho capito!! Così quel matto di Naruto finalmente ci sta provando?!”
“INOOOOOOO!!! QUANDO TI DECIDERAI A NON RACCONTARE NIENTE A NESSUNO!!!! E TU SARESTI  UNA CHE SA MANTENERE I SEGRETI!! SHANNAROOO!!!”
Sakura era a dir poco infuriata; possibile che qualunque cosa raccontasse alla sua amica alla fine lo avrebbero saputo tutti?!?! Era ufficiale non le avrebbe mai più raccontato niente. Temari ritrovatasi in mezzo tentò di rimettere a posto le cose…
“Dai Sakura non è poi la fine del mondo! E visto che adesso so lo scopo di queste compere ti consiglio di andare da Suna Sweet  Sea, ha molti costumi e tutti molto belli. Fidati avrai solo l’imbarazzo della scelta!”
“E’ perfetto!! Dimmi dove si trova?”
“Lo trovi nella via principale di Suna, ti basterò andare dritto per quella strada e lo avrai di fronte”
“Grazie ancore Temari!! Shikamaru la lettera la lasciamo a te prima che dovessimo perderla”
“D’accordo appena avete finito ci vediamo davanti al palazzo di Gaara”
Le due ragazze dopo aver dato la lettera a Shikamaru andarono subito a fare compere nel negozio consigliato da Temari. Quei due adesso si ritrovarono soli e Temari non perse l’occasione per stuzzicare il povero Shikamaru già stanco di quella missione affidatagli.
“Che farai mentre quelle due pensano a fare compere?”
“Credo che mi andrò a stendere da qualche parte nel tentativo di far riposare un po’ la mia mente”
“In tal caso vengo con te! Non ho niente da fare al momento e cercavo proprio qualcuno disposto a farmi compagnia e so che tu accetti molto volentieri questo compito, dico bene piagnucolone?”
“Ancora con questa storia? Quando finirai di tirarla in ballo ogni volta che mi vedi?”
“Mmmm non credo lo farò mai a meno che non mi fai cambiare idea”
“Allora credo che mi chiamerai piagnucolone a vita”
Temari si avvicinò pericolosamente alle viso di Shikamaru, erano a pochi centimetri l’uno dall’altra. Il moro si sentiva il viso andare in fiamme, più la kunoichi si avvicinava, più lo shinobi cercava di allontanarsi, fin quando Temari non prese parola…
“Magari un giorno riuscirai a farmi cambiare idea!”
A quelle parole Shikamaru rimase sconvolto, non si immaginava una reazione di quel genere da parte di Temari. Inoltre quando la kunoichi si allontanò dal suo corpo provò una sensazione mai provata prima. La rivoleva! Voleva risentirla vicino a lui! Così decise di seguire la “presunta” amica per le vie di Suna.
“Voi donne siete proprio una seccatura!”
------------------
Mentre Temari e Shikamaru scoprivano di non poter stare troppo lontani l’uno dall’altra (Soprattutto Shikamaru), le due ragazze erano finalmente arrivate al negozio dove Sakura iniziò a provarsi vari modelli per decidere quale le stava meglio…
“Ino questa fascia è piccola mi prendi la misura più grande?”
“Ok Sakura…Nel frattempo prova qquesto credo che ti starà d’incanto!”
“Fa vedere…” Sakura uscì una mano dal camerino per poter prendere il costume e appena lo vide:” Ino non è proprio l mio genere, è troppo sgambato non fa proprio per me!!”
“Tu intanto provalo! Se non va non fa niente! Io intanto vado a prenderti la misura più grande!”
“Ok…”
Quel costume a Sakura non la ispirava molto, la mutandina aveva un taglio brasiliano con i laccetti nei fianchi, il reggiseno invece era una fascia che aderiva perfettamente alle forme del seno di chi lo indossava facendolo risaltare ulteriormente, il colore era di un rosso fragola con qualche decoro bianco. A Sakura piaceva il colore e il resto però la mutandina non la convinceva molto. Non era il tipo di ragazza a cui piaceva mettere in bella mostra il suo sedere, però pur di far contenta Ino, che altrimenti non avrebbe mai smesso di parlare, provò quel costume....
“È una favola!”
La ragazza dai capelli rosa rimase senza parole, il costume le stava d’incanto, la mutandina non era così sgambata come lei credeva, anzi lo era ma non in modo esagerato, era esattamente come piaceva a lei, tra l’altro metteva in risalto i suoi glutei e cosce sode, frutto di lunghe corse per raggiungere i paesi lontani, la fascia che aveva le metteva in risalto il seno che non era poi così tanto piccolo, anzi nel passare degli anni era cresciuto parecchio.
“Eccomi… Allora come ti sta?”
“È perfetto Ino! Avevi ragione!”
“Lo voglio vedere posso entrare?”
“Si entra pure…” Ino appena entrata rimase senza parole “Allora cosa ne pensi mi sta bene?”
“Sei uno schianto Sakura!!! Scommetto che Naruto non riuscirà a toglierti gli occhi di dosso!!”
“Allora è deciso compro questo!”
Ino uscì dal camerino per permettere a Sakura di vestirsi. Quando la rosa fu pronta pagarono e andarono al palazzo del Kazekage dove si sarebbero incontrati con Shikamaru.
Arrivati li finalmente poterono incontrare Gaara alla quale consegnarono la lettera. Portata a termine la missione i tre decisero di fare ritorno a Konoha. Mentre si dirigevano alle porte di Suna accompagnati da Temari, le due ragazze notavano che il loro compagno di squadra si comportava in modo molto strano, si lamentava troppo poco, anzi non si lamentava per niente il che era incredibile visto che Sakura e Ino facevano continue ipotesi su come sarebbe andato l’appuntamento della rosa. Era davvero molto strano stava con la bionda di Suna, la donna che secondo lui era la più seccante di tutte, e dalla sua bocca non usciva nemmeno un lamento. Le due amiche allora capirono che c’era qualcosa sotto.
Arrivati alle porte di Suna salutarono la loro amica e partirono verso Konoha. Mentre erano in viaggio Ino non poteva fare altro che curiosare…
“Allora Shikamaru mi dici cosa è successo con la bionda della sabbia?”
“Non sono affari tuoi Ino”
“Dai racconta, sono curiosa!! Non è che vi siete innamorati?”
“Anche se fosse non lo direi di certo a te”
“Allora ho fato centro!! Allora è così?”
“Secondo te lo verrei a raccontare a te così che poi lo saprebbe tutta Konoha!! E comunque non è successo niente, abbiamo solo parlato!”
“Si certo come no!! Allora mi spieghi perché sei così rosso in viso??”
“Le donne, Che Enorme Seccatura!!”




Salve a Tutti!! Allora cosa ne pensate? Ho pensato di aggiungere qualche scena ShikaTema, tanto per non restare sempre sul NaruSaku...Secondo voi cosa sarà accaduto a quei due mentre erano soli? Le due amiche lo verranno mai a sapere?
Ormai l'appuntamento fra Naruto e Sakura è alle porte! Come reagirà Naruto nel vedere il grande amore della sua vita con quel nuovo costume? e cosa sta organizzando Naruto a Konoha?
Cosa ci sarà scritto in quella lettera?
Tutto questo lo scoprirete nei prossimi capitolo quindi continuate a seguirmi!!
Grazie a tutti coloro che mi seguono e recensiscono! e come ogni volta vi chiedo di recensire il capitolo così che possa migliorare in quello successsivo ^_^

A PRESTO!!!

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Capitolo 9
*** Una notte al chiaro di luna ***


Scusatemi tanto per avervi fatto aspettare...finalmente ecco a voi il nuovo capitolo :)


Il giorno ormai era arrivato, l’indomani Sakura avrebbe compiuto 17 anni e avrebbe trascorso l’intera giornata con Naruto. Questa era l’occasione giusta per capire cosa provava per il ragazz, ormai da tanto tempo suo migliore amico. La kunoichi dai capelli color confetto non riusciva a prendere sonno, troppo emozionata, troppo agitata per quello che sarebbe accaduto domani.  E se avrebbe scoperto che Naruto era davvero qualcosa in più, gli avrebbe dato un’occasione, oppure lo avrebbe rifiutato di nuovo? Tutta la notte continuò a pensare a vari “se” e a vari “ma”. E se il costume non sarebbe piaciuto a Naruto? Cosa avrebbe fatto? Centinaia di domande occupavano la mente di Sakura creandosi anche dei problemi inesistenti.  Sapendo che non sarebbe riuscita a dormire decise di fare una passeggiata per le vie di Konoha, magari le sarebbe venuto sonno.

Un certo ragazzo biondo quella notte era invaso dalla stessa agitazione. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, cercando di cacciare via i pensieri che non gli permettevano di chiudere occhio. E se Sakura lo avrebbe di nuovo rifiutato? E se non le sarebbe piaciuto il centro benessere? E se il suo regalo non le fosse piaciuto? E se era ancora innamorata di Sasuke? In preda al panico pre-appuntamento Naruto cercò di pensare ad altro; il risultato fu immaginarsi Sakura in costume e al sol pensiero di quella vista celestiale qualcosa in Naruto s’irrigidì.
“ E che cavolo ‘ttebayo!!! Perché capita sempre!!  Ora si che non dormirò affatto, speriamo solo che non mi capiti domani dattebayo, altrimenti mi sa che potrò dire addio a Sakura per sempre.”
Il biondino, preso da una certa euforia, decise di dirigersi verso quello che, ultimamente,  era il suo luogo preferito.
Entrami i ragazzi camminarono per le vie buie di Konoha illuminate solo da alcuni fari; Sakura andava verso un lago con attorno un magnifico prato con gli alberi di ciliegio che facevano da contorno, Naruto invece si dirigeva verso i grandi volti scolpiti deciso a sedersi su quella che era la testa di suo padre, voleva chiedergli qualche consiglio anche se già sapeva che non avrebbe mai ricevuto risposta, ma almeno avrebbe avuto modo di sfogare la tensione che saliva.

I due camminavano immersi nei loro pensieri finchè le loro strade non si incontrarono:
“Sakura-chan cosa ci fai in giro a quest’ora di notte?”
“Potrei farti la stessa domanda Naruto”
“Non riuscivo a dormire, così ho pensato di fare due passi e di andare nel mio posto speciale per schiarirmi le idee”
“Intendi la scultura dello Yondaime?”
“Si esatto. Tu invece perché sei in giro?”
“Stesso problema. Non riuscivo a dormire e ho pensato di andare al laghetto vicino ai campi di addestramento.”
“Non dovresti andarci. È tardi chiunque potrebbe attaccarti”
“Tranquillo. Mi so difendere da sola che credi. Fino a prova contraria sono un tuo superiore Naruto”
“Si ma non per molto visto che la settimana prossima ci saranno gli esami.”
“Sei così sicuro di superarlo?”
“Ovvio. Vedrai che ci riuscirò! E poi se voglio diventare Hokage non posso mica restare genin a vita ti pare?”
“In effetti hai ragione! Adesso vado nel mio laghetto. Ci vediamo domani!”
“Aspetta Sakura-chan. Ti va se vengo con te? Non mi va che vai in un luogo isolato a quest’ora di notte!”
“Ok, vieni pure. Ma non ti mettere in testa strane idee”

I due si incamminarono verso il luogo preferito di Sakura. Durante il tragitto nessuno dei due disse niente, non una parola usciva dalle loro labbra. Eppure Naruto le avrebbe voluto dire tante cose: le avrebbe voluto dire quanto l’amava e quanto le volesse bene, ma sapeva perfettamente che quello non era ne il luogo ne il momento adatto, forse lo avrebbe fatto domani, se solo sarebbe riuscito a dirglielo. Naruto amava parlare ma quando doveva rivelare i suoi veri sentimenti tutto il suo coraggio andava a farsi benedire; in queste situazioni avrebbe di gran lunga preferito affrontare di nuovo Sasuke, il suo grande amico-nemico. Anche Sakura avrebbe voluto dirgli molte cose: gli avrebbe voluto dire che lui non era più un amico qualunque, voleva dirgli che non era più solo e soltanto il suo migliore amico, ma che era diventato qualcosa in più, qualcosa che nemmeno lei sapeva; non le era mai capitato di provare emozioni tanto intense quando Naruto le stava vicino, non le aveva provate nemmeno con Sasuke, ma sapeva, anche lei, che questo non era il momento adatto di parlarne e di sicuro quelle strade buie non erano neanche il luogo adatto.
Arrivati al laghetto si sedettero ai piedi di un ciliegio intenti ad ammirare quel magnifico spettacolo che appariva davanti ai loro occhi: centinaia di lucciole volavano luminose tutte intorno a loro, la luna, piena e luminosa, si specchiava nel lago piatto increspato solo dal movimento di qualche pesce notturno. Sakura e Naruto rimasero per un po’ in silenzio, fin quando non fu la ragazza a prendere parola per rompere quell’atmosfera d’imbarazzo fra di loro:
“Naruto, posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi pure Sakura-chan”
“Ultimamente ho notato che vai spesso sul volto del Quarto Hokage, ho notato che ti rilassa. Ogni volta che sei agitato o confuso su qualcosa vai li e dopo un po’ ritorni il solito Naruto di sempre. Che effetto ti fa stare li?”
“Mi tranquillizza. Ogni volta che sono confuso su qualcosa vado li e parlo al vento, immaginando di parlare con lui. Un po’ come Shikamaru fa con Asuma-Sensei.”
“Capisco. Però non so come tu ci riesca. Insomma lo Yondaime è colui che ha sigillato il Kyuubi dentro di te. In un certo senso è a causa sua se da bambino tutti ti evitavano. È stato un grande eroe e un grande Hokage questo non lo nego, però se fossi in te non sarei mai riuscita a venerarlo così come fai tu, anzi credo che lo avrei odiato.”
“Quello che dici è vero. E ammetto che per un attimo l’ho odiato pure io. Però, in fin dei conti come potrei mai odiare mio padre ‘ttebayo.”
“Cosa tuo padre?? Fammi capire bene, il Quarto Hokage, Minato Namikaze, sarebbe tuo padre??”
“Si. Sei la prima a cui lo dico. Fino ad ora l’ho sempre tenuto segreto. Solo Kakashi-sensei e qualcun altro che era a stretto contatto con mio padre sa che sono suo figlio.”
“Questa una bomba di notizia!!”
“Non lo dire a nessuno capito?”
“Tranquillo, non lo dirò a nessuno, nemmeno a Ino, anzi soprattutto a lei.”
Naruto a sentir dire quelle parole scoppiò in una risata gioiosa e presto alle sue risate si aggiunsero anche quelle di Sakura.
“Senti Naruto ti andrebbe di raccontarmi come l’hai scoperto? Insomma per quanto ne so il Quarto è sempre stato il tuo idolo e lo hai sempre preso come un punto di riferimento, scommetto che hai fatto i salti di gioia quando sei venuto a saperlo! Inoltre sono sicura che non l’hai scoperto semplicemente facendo delle ricerche, i vostri cognomi sono differenti e inoltre non mi è mai capitato di conoscere un altro Uzumaki  a parte te.”
“D’accordo ti racconterò tutto…”
Naruto iniziò a raccontarle dello scontro con Pain, di quando aveva perso il controllo, di come suo padre lo aveva fermato e della chiacchierata che si erano fatti. In ogni parola che Naruto diceva c’era un pizzico di malinconia. Quei ricordi che sembravano tanto vicini, ormai erano lontani e non avrebbe mai più voluto riviverli. Poteva parlare ad una roccia che lo raffigurava, ma non era la stessa cosa di averlo davanti ai suoi occhi. Anche se, oltre a quel pugno sferrato da Naruto, non avevano avuto nessun tipo di contatto fisico, Naruto riuscì a percepire il grande amore che Minato provava per lui, e questo Sakura lo aveva capito dal modo in cui ne parlava, dai sorrisi che faceva di tanto in tanto, dalla mano che finiva dietro la testa per l’imbarazzo. Mentre che c’era, Naruto le raccontò di sua madre, di quanto quella donna fosse simile a lui. Le raccontò di quella volta che affrontò il Kyuubi  e di come incontrò per la prima volta sua madre. La descrisse in modo minuzioso senza tralasciare neanche il minimo particolare. Le raccontò di quello che accadde realmente il giorno della sua nascita e del perchè fu proprio lui a essere scelto come nuovo Jinchurichi.
“…mio padre aveva molta fiducia in me, potevo avere appena due ore di vita, ma già mi aveva affidato il futuro del mondo intero sapendo che non l’avrei deluso. Lui e mia madre morirono con questa convinzione. Quando mia madre mi raccontò l’accaduto non ho potuto fare altro di promettere a me stesso di adempiere alle loro aspettative. Quello è stato il mio nuovo obbiettivo.”
“Adesso è tutto più chiaro. Finalmente ho capito perché non riuscivo a trovare nessun shinobi che portasse il cognome Uzumaki negli archivi.”
“Mi spieghi perché cercavi degli shinobi con il mio cognome?”
“Bhè non mi sembrava giusto che non conoscessi l’identità dei tuoi genitori, così ho fatto delle ricerche, ma non compariva nessun Uzumaki a parte tu, Kushina, che da quel che mi hai detto era tua madre, e una certa Mito. Però non avevo preso minimamente in considerazione che ti avevano dato il cognome di tua madre così lasciai perdere le ricerche.”
“Hai davvero fatto una cosa del genere per me?”
“Si, ma non ti fare illusioni è solo che…bhè ecco…si insomma tutti dobbiamo conoscere le nostre origini!”
Sakura andò letteralmente in fiamme, da quando Naruto la faceva arrossire? Ringraziò il cielo che fosse notte, almeno Naruto non si sarebbe accorto di niente, o almeno così credeva, infatti il biondino notò subito il rossore delle guance di Sakura, ma non le disse niente per evitare uno dei suoi poderosi pugni.

Restarono li per molto tempo, parlarono come mai avevano fatto. Naruto era al settimo cielo, non riusciva a crederci, stava trascorrendo una notte con la ragazza che amava.
Quando smisero di parlare Sakura si appoggiò alla spalla di Naruto; il biondino approfittò della situazione per portare il suo braccio attorno alle spalle delicate di Sakura avvolgendola in un abbraccio caldo pieno d’amore. I due rimasero in silenzio per molto tempo osservando il lago di fronte a loro. Ad un certo punto fu Naruto a rompere quel silenzio, non sapeva se quello era il luogo o il momento giusto, ma vista l’atmosfera che vi era attorno a loro decise di confessare i suoi veri sentimenti:” Ti amo Sakura-chan”.
Il giovane ninja rimare in silenzio aspettando una risposta da parte della ragazza che non arrivò mai.
“Lo so, tu sei innamorata di Sasuke e non pretendo che ricambi ciò che provo io, però non potevo più tenermi tutto dentro, stavo per scoppiare.”
Niente ancora nessuna risposta da parte della ragazza, così Naruto decise da guardarla negli occhi per cercare di capire cosa le passava per la mente.
“Sakura-chan? Ah ccco perché non rispondevi! Devi stare comoda per dormire così profondamente.”
E sì, Sakura era precipitata nel mondo dei sogni non appena si appoggiò alla spalla i Naruto. Il ragazzo la osservava curioso, voleva ricordare ogni singolo momento di quell’istante; la bocca semi aperta, i capelli scompigliati che procuravano un certo fastidio al viso del ragazzo. Quello che Naruto vedeva era la presenza di una ragazza dalla bellezza celestiale; avrebbe voluto restare in quel modo per sempre ma Naruto sapeva che nel suo letto sarebbe stata molto più comoda, così, facendo attenzione per non svegliarla, la prese in braccio e la portò a casa sua.

Erano le 4 del mattino quando Naruto accompagnò Sakura a casa; si iniziavano a intravedere le prime luci dell’alba. Naruto entrò in camera della ragazza dalla finestra, la poggiò nel suo letto e le mise una coperta sopra per non farle sentire freddo.
Prima di andarsene diede un bacio sulla fronte alla ragazza, proprio quella fronte che Sakura odiava tanto, ma che lui aveva sempre amato, poi avvicinandosi all’orecchio le sussurrò:” Tanti auguri Sakura-chan”.
Con queste ultime parole Naruto lasciò la camera della sua amata per dirigersi verso casa sua. Chissà forse sarebbe riuscito a dormire almeno qualche ora prima del grande appuntamento.


Salve a tutti!!
Come vi è sembrato questo capitolo?
Mi è sembrato giusto che Sakura sapesse tutto di Naruto, però non mi sembrava giusto che quell'atmosfera si sprecasse solo per qualche spiegazione, così ho fatto uscire il lato dolce di Naruto, anche se è andato sprecato...
Ditemi cosa ne pensate, aspetto ansiosamete le vostre recensione!!
Grazie a tutti coloro che mi seguono...ho notato che state aumentando sempre di più ^_^
Ciao a tutti e alla prossima!!
Cosa combineranno quei due al centro benessere??

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Capitolo 10
*** Finalmente Al Centro Benessere ***


Il giorno era finalmente arrivato. I due ragazzi si erano dati appuntamento davanti al portone est del villaggio. Per entrambi la sveglia non fu delle migliori; entrambi dormirono molto poco considerando la notte precedente. Erano le 8 del mattino quando la sveglia di Sakura suonò:
“Ma cosa ci faccio nel mio letto?”
Sakura era confusa, ripensava alla notte prima, ai momenti trascorsi con Naruto, si ricordò che si era addormentata sulla spalla del biondo, quando all’improvviso delle parole le rimbombarono in mente:” Ti amo Sakura-chan”. Al pensiero di quelle parole Sakura arrossì vistosamente; perché quelle parole le gironzolavano in mente? Una volta Naruto le confessò i suoi sentimenti, ma era stato quando lui era in punto di morte, forse il ragazzo nemmeno si ricordava di quelle parole, ma perché pensava ad esse?
All’improvviso una voce fede disperdere i suoi pensieri…
“Sakura!! Sbrigati a scendere e fare colazione altrimenti farai tardi!”
“Si arrivo mamma!”

Mentre Sakura si dirigeva verso la colazione, in una casa, non molto lontana, Naruto combatteva contro i suoi occhi per restare sveglio. Si era decisamente pentito di stare sveglio fino a tarda notte e per uno come lui, che ama dormire, era un trauma lasciare il letto con sole 4 ore di sonno, ma doveva farlo: oggi sarebbe andato al centro benessere con Sakura, l’avrebbe vista in costume e, soprattutto, le avrebbe confessato, di nuovo, i suoi sentimenti, sperando questa volta di ottenere una qualche risposta. Deciso a restare sveglio, il biondo optò per una doccia gelida, sicuramente lo avrebbe aiutato a svegliarsi.

I due si prepararono, presero il loro zaino con dentro l’occorrente e andarono verso il luogo d’incontro. La prima ad arrivare fu Sakura che rimase ad aspettare pazientemente l’arrivo di Naruto che arrivò poco dopo:
“Tanti auguri Sakura-chan!!!”
“Grazie Naruto ma possibile che sei sempre in ritardo!”
“Scusami tanto.” Disse il biondo portandosi la mano dietro la nuca.
“Lo sai è strano vederti vestita così Sakura-chan”
“Cosa vorresti dire Baka?”
“Niente , niente. È solo che sono abituato a vederti con gli abiti da ninja tutto qui”
“Per caso mi stanno male?”
“Niente affatto! Sei bellissima come sempre Sakura-chan!”
Sakura a quelle parole non potè fare altro che arrossire. La ragazza si presentò vestita con una mini gonna a balze bianca, un top di colore verde militare, un copri-spalle bianco e degli stivali estivi in stile western di un marroncino molto chiaro, i capelli invece li acconciò in modo da formare due codine basse che le davano un’aria da bambina.
“Guarda che è strano anche per me vederti senza la tua tuta arancione e nera” ribattè Sakura in sua difesa “però devo ammettere che pure tu stai bene Naruto”.
Naruto invece di presentò con dei jeans  leggermente strappati, una felpa arancione con il cappuccio e delle scarpe da ginnastica nere a collo alto con dei decori arancioni.
“Che dici Sakura-chan, andiamo o restiamo a qua a farci complimenti a vicenda?
“Ovvio che andiamo!!”

I due si incamminarono, ovviamente era Naruto a fare strada. Durante il tragitto il biondo non potè far altro che notare quanto Sakura fosse bella vestita in quel modo, ogni volta che si voltava verso la ragazza le sue guance non facevano altro che andare a fuoco.
“Naruto, Shikamaru mi ha detto che mi hai preparato una sorpresa. Mi dici di cosa si tratta?”
“Se te lo dico che sorpresa è!”
“Dai dammi qualche indizio!”
“Non se ne parla anche con un piccolo indizio indovineresti subito!”
“Dai almeno dimmi cosa faremo!”
“No! Anche quella è una sorpresa!”
“Uffa”
Sakura non riuscì a far dire niente a Naruto e più domande gli faceva più la curiosità aumentava!

Dopo circa mezz’ora di viaggio arrivarono al centro benessere. Già vedendo solo l’esterno Sakura restò senza fiato; La struttura era moderna con delle piante tropicali che circondavano il viale che portava all’ingresso. Una volta entrati davanti a loro si presentava una holl elegante e lussuosa con luci soffuse che rendevano l’atmosfera rilassante.
“Cavolo questo posto ti costerà un occhio della testa!”
“Non preoccuparti Sakura-chan, è il tuo compleanno, consideralo un regalo da parte mia!”
I due si avvicinarono al bancone posto all’ingresso dove li accolse una giovane donna:
“Benvenuti alla New Konoha SpA! Posso esservi di aiuto?”
“Buongiorno avevo prenotato un percorso benessere per bue”
“Si, mi dice il nome per favore”
“Uzumaki, Uzumaki Naruto”
“Uzumaki…Uzumaki…Uzumaki…a ecco qua! Avete tutto l’occorrente? Tovaglie, ciabatte, costumi…”
“Si abbiamo tutto”
“Molto bene. Potete cambiarvi negli spogliatoi in fondo a destra.” In seguito la donna prese un deplian che consegnò a Naruto “questo è il percorso da lei prenotato. Dirigetevi nelle stanze a voi segnate. In ognuno di questi luoghi nessuno vi disturberà sarete solo voi due. Vi auguro una buona permanenza!”
“Grazie tante”

Dopo aver capito come funzionava all’interno del centro i due ragazzi andarono a cambiarsi, ognuno nei rispettivi spogliatoi maschili e femminili.
Sakura mentre indossava il suo nuovo costume pensava al fatto che lei e Naruto sarebbero stati totalmente da soli per tutto il tempo; nessuno che li disturbasse e nessuno che si mettesse fra loro. “Staremo da soli per tutto il tempo. Cosa accadrà? Ooooh perché adesso mi preoccupo? Non mi accadrà niente! Infondo è di Naruto che parliamo!! Sarà pure un pervertito ma di certo non farà mai niente che possa mettermi a disagio ne sono sicura!”

Nell’altra stanza anche Naruto era perso nei suoi pensieri; sarebbero stati da soli tutto il tempo; sarebbe riuscito finalmente a conquistarla? Di certo questa era un’occasione che non andava sprecata. “Le sarà piaciuto il posto? E se il percorso che ho scelto non le piace? Si sentirà a suo agio a stare tutto il tempo da sola con me?”

I due ragazzi, finalmente pronti, uscirono dai loro spogliatoi e quando gli occhi di uno caddero sul corpo dell’altro entrambi i ragazzi non poterono far altro che restare sorpresi dalla bellezza del loro compagno/a.

Naruto, a occhi sbarrati, guardava Sakura come la donna più bella al mondo. Il costume la stava d‘incanto e metteva in risalto ogni sua forma. Più la guardava più trovava solo perfezione in quel corpo, così minuto a suo confronto, che sembrava delicato; anche se Naruto sapeva bene che in quel coro così delicato si nascondeva una forza da far paura a chiunque. La pelle chiara del suo corpo non faceva altro che far risaltare quel costume rosso che le stava a dir poco divinamente. Osservava Sakura, osservava il suo corpo, e più continuava a guardare, più non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Non riusciva a trovare molti aggettivi per quella infinita bellezza e l’unico che gli veniva in mente era semplicemente “Stupenda”.

Sakura, guardava Naruto e vedeva davanti a se un uomo assolutamente perfetto. L’ultima volta che lo aveva visto a torso nudo fu quando erano ancora nel team 7 quando, durante una missione, Naruto si tuffò in un lago per pescare qualche pesce. Allora aveva un fisico assolutamente normale senza addominali  o pettorali, ma adesso, quel che vedeva, era un corpo talmente perfetto da fare invidia a chiunque; ogni muscolo era assolutamente perfetto, reso tale da anni ed anni di duro allenamento: il risultato furono quegli addominali scolpiti nella roccia e quei pettorali che al solo vederli le veniva voglia di toccarli, le braccia, poi, erano forti e muscolose ma allo stesso tempo morbide e delicate. Quel suo costume a pantaloncini arancioni poi, non faceva altro che mettere in evidenza la pelle leggermente abbronzata del biondo. Alla vista del corpo perfetto di Naruto, Sakura non potè fare a meno che andare letteralmente a fuoco. Era diventata un’unica tinta con il suo costume rosso.

I due furono travolti da momenti di puro imbarazzo, finchè non fu Naruto a sciogliere la tensione che andava via via creandosi:” Sei bellissimi Sakura-chan!”
“Lo sei anche tu Naruto! Allora da dove iniziamo?”
“Ah si giusto, il percorso! Mmm vediamo un po’…” prese deplian con il percorso e “perfetto. Dobbiamo andare nella stanza 12! Credo ci stiano già aspettando.”
“Chi ci sta aspettando?”
Il biondo non disse niente e portò Sakura nella stanza prenotata per loro. Non appena entrarono, Sakura vide due lettini posti uno affiancato all’altro. Accanto ad un lettino vi era una donna, nell’altro un uomo. Sakura si stava chiedendo chi fossero quei due e cosa ci facevano il quella stanza, quando alla fine capì…
“Non mi dirai che si parte dai massaggi vero *-*” gli occhi di Sakura luccicavano di felicità, proprio come una bambina davanti a centinaia di regali.
“E invece si, sempre se ti vanno!”
“ECCOME SE MI VANNO!!!”
Sakura era euforica, il percorso iniziava proprio con uno splendido massaggio di coppia!
Dopo aver fatto conoscenza con i loro massaggiatori i due si sdraiarono. Erano praticamente pronti a iniziare ma la massaggiatrice di Sakura chiese un favore alla ragazza: “ Sakura-san potrebbe gentilmente sganciare il reggiseno del costume? Altrimenti non riuscirei a massaggiarla come si deve.”
“Si non è un problema”
Sentita la frase Naruto non potè evitare di diventare rosso come un peperone e il suo istinto maschile gli diceva di girarsi dal lato di Sakura e guardare.Sakura sganciò il suo costume e vedendo in che condizioni era Naruto decise di farlo rilassare un pò...
"Guarda che ti puoi girare!"
"Ne sei sicura Sakura-chan?"
"Certo che si tanto sono a pancia in giù non riusciresti a vedere proprio niente nemmeno se lo volessi!"
Naruto ala fine si girò verso la sua amata e proprio come avevano entrambi immaginato lo sguardò di Naruto ricadde proprio sul seno ormai scoperto di Sakura, ma, proprio come aveva detto la ragazza prima, Naruto non potè osservare proprio niente a parte il seno schiacciato dal peso dalla ragazza. Lei però non vi faceva caso, infatti, quando in estate alcune volte adava in spiaggia con Ino, il costume lo sganciava sempre e in quei luoghi c'erano ragazzi persino più pervertiti di Naruto.
Stavano per iniziare quando fu la volta del massaggiatore di Naruto:" Naruto-san potresti toglierti il costume? i pantaloncini sono troppo lunghi e non riuscirei a massaggiarti le gambe come si deve."
Questa volta fu Sakura ad arrossire, anche se Naruto sembrava piuttosto sconvolto, non aveva problemi a mostrarsi nudo davanti ad altri uomini, il problema è che insieme a lui, oltre l'altra massaggiatrice c'era pure Sakura.
"Dovrei restare nudo per tutta la durata dei massaggi 'ttebayo?"
"Stia tranquillo ci sarà la tovaglia a coprirla. Da quel lato c'è un camerino dove potrà cambiarsi"
"Devo proprio 'ttebayo?
"Potrebbe anche non toglierli ma non protrei massaggiarle le gambe"
Così Naruto fu costretto a cambiarsi,  entrò nel camerino dove si tolse il costume e si coprì con la tovaglia, in seguito rientrò nella stanza e si sistemò sul lettino.

Finite le preparazioni entrambi iniziarono a farsi massaggiare. Prima i massaggiatori cosparsero il corpo dei ragazzi con olio caldo profumato, dopodiché iniziarono a massaggiare partendo dal collo poi sempre più a scendere fino a raggiungere spalle, schiena, glutei e infine le gambe. All’inizio i massaggi erano leggeri, in seguito, in modo graduale, i massaggiatori aumentavano la pressione dei loro massaggi.
Per i due ragazzi era un vero toccasana, soprattutto per Naruto che, poco prima di questa giornata, aveva svolto una missione piuttosto difficile, per non parlare degli allenamenti, aveva i muscoli tutti indolenziti e quei massaggi ci volevano proprio.
Sakura non era dolorane come Naruto, ma aveva anni di stanchezza accumulati nelle gambe e nelle spalle dovuti, altre alle missioni, alle lunghe e stancanti giornate in ospedale.
“Che meraviglia! Non è vero sakura-chan?”
“Già! Dovremmo farlo più spesso Naruto”
“Chissà magari torneremo per il tuo prossimo compleanno. Potremmo farla diventare una nostra tradizione! Che ne pensi?”
“Ci sto. Ma prossima volta si fa a metà!”
“Scordatelo. Sarò sempre io ad offrirtelo”


Eccomi ritornata!! Scusate se vi ho fatto attendere ma non è stato semplice scrivere questo capitolo...sinceramente credevo sarebbe stato più facile.
Finalmente quei due sono al centro benessere. Ho voluto rendere questo capitolo anche un pò comico per evitare di essere troppo romantico e sdolcinato.
Spero di non avervi delusi ^_^
Nel prossimo capitolo i due "piccioncini" continueranno il loro percorso benessere dove Naruto ne combinerà siciramente delle sue u,u
Recensite in tanti mi raccomando voglio sapere cosa ne pensate!!
ALLA PROSSIMAA!!!!

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Capitolo 11
*** Alla Sauna!! Che caldo che fa u.u ***


Per i due ragazzi i massaggi furono la cosa più bella del mondo, purtroppo l’ora a loro disposizione terminò:
“Sakura-san Naruto-san venite a ritrovarci presto!”
“Ci potete scommettere ‘ttebao!!
 
Naruto e Sakura uscirono dalla sala massaggi pronti per la prossima meta, così il biondo, come aveva fatto in precedenza, tirò fuori il deplian dallo zaino:
“Allora adesso che si fa?”
“Un attimo sto controllando. Mmmmm in base a quello che c’è scritto qui dobbiamo andare nella sauna n°5”
“Nella sauna? Dici davvero!!!!”
“Si. Non ti dispiace vero?"
“Assolutamente no!! Se i massaggi sono un toccasana per muscoli e ossa, la sauna lo è per la pelle, attraverso il sudore la pelle si pulisce da tutte le sue imperfezioni!!”
“Cavolo!! Quando parli così sembra di sentire Ino!”
“Che vorresti dire Naruto?! Vuoi forse dire che di benessere del corpo non me ne intendo?!?”
“No non volevo dire questo!! È che di solito è Ino che parla di queste cose e non tu, tutto qui!”
“Ok...ti sei salvato in calcio d'angolo. Andiamo!!”
“Fortuna che si è calmata ‘ttebayo”
 
Naruto era uscito da quella discussione salvo per puro miracolo, dopo la splendida giornata che le stava facendo passare, Sakura non era proprio i vena a fargli del male, almeno fino ad ora.
Per i corridoi continuarono a parlare del più e del meno fin quando non arrivarono alla sauna a loro riservata. Ad accoglierli vi fu una giovane ragazza che spiegò loro il funzionamento della sauna:
“Benvenuti ragazzi! Questa è la vostra sauna, per aumentare il calore vi basterà versare un po’ d’acqua sui carboni ardenti. Ogni 20 minuti circa uscite e fate il percorso di getti d’acqua regolati con temperature che vanno dal caldo al freddo in modo graduale per poter raffreddare i vostri corpi. Detto questa vi auguro che possiate trovarvi bene”
I due ninja ringraziarono la ragazza che uscì lasciandoli soli. I due rimasero un po’ a guardarsi attorno. La stanza in cui erano aveva delle luci soffuse e colorate che rendevano l’atmosfera particolarmente rilassante, al centro della stanza vi erano dei lettini in legno regolabili in varie posture dove i ragazzi potevano sdraiarsi e riposarsi. Di fronte alle sdraio vi erano la sauna, era una stanza dalla struttura in legno e vetro dove all’interno vi erano dei comodi scalini dove potersi stendere. Alle spalle dei lettini invece, vi erano i getti d’acqua separati dalla stanza da un muro decorato con dei mosaici. Ai getti d’acqua vi si accedeva dal lato destro del muro per poi uscire dal lato sinistro.
“Che dici Sakura-chan entriamo?"
“Si certo”
I ragazzi entrarono nella sauna. Non appena chiusero la porta poterono avvertire il caldo umido e soffocante togliergli il respiro. Ma presto si sarebbero abituati. I ragazzi si sistemarono e si sdraiarono negli scalini a loro disposizione, Naruto si mise in quello più alto lasciando a Sakura quello inferiore. Si sdraiarono l’uno di fronte all’altra e iniziarono a parlare del più e del meno.
“Sakura-chan posso chiederti un favore?"
“Certo dimmi pure”
“Mi potresti aiutare per la prima fase degli esami dei chunin?"
“Perché scusa? Sei un grande ninja non credo che ne avresti di bisogno”
“Ti ricordo che la prima prova è scritta e io sono sempre stato bravo nel pratico 'ttebayo!”
“Insomma in accademia non eri bravo nemmeno in quello ahahaha!!”
“Certo prendi pure in giro!! Tanto conta quello che si sa fare alla fine e non durante”
“Si certo solo perché ti fa comodo!! Comunque non devi preoccuparti spero ti ricorderai che lo scopo di quella prova è di far capire agli esaminatori se siete capaci o meno di raccogliere informazioni senza essere scoperti e di resistere a livello psicologico. Per quanto riguarda la seconda non hai problemi visto che sei stato l’unico, quando abbiamo partecipato per la prima volta, a resistere ai giochetti di tortura mentale di Ibiki. Per quanto riguarda il primo scopo sicuramente sei molto più bravo di allora ma non eccezionale, sei più indicato per il combattimento ravvicinato piuttosto che nel raccogliere informazioni, ma insegnarti un intero programma scolastico in pochi giorni è da escludere, quindi direi che potrei aiutarti ad allenarti  con la raccolta di informazioni!”
“Certo che in queste occasioni fa veramente comodo avere il byakugan o lo sharingan”
“Capisco il byakugan ma perché lo sharingan?”
“Così una volta trovato l’esaminatore fra i partecipanti posso copiare i movimenti delle loro mani e così scrivere le risposte esatte. È così che Sas’kè ha superato la prima prova”
“Davvero?! Questo significa che io sono stata l’unica a risolvere tutto con il solo aiuto della mia mente”
“Non per niente sei sempre stata la prima della classe”
“Ho semplicemente studiato al contrario di te! Adesso usciamo è il momento dei getti d’acqua”
Naruto e Sakura uscirono dalla sauna e andarono verso i getti e il biondo non potè resistere alla tentazione di fare qualche scherzetto innocente alla sua compagna. Prima di entrare nei getti, Naruto prese in braccio Sakura e la portò direttamente nel getto più freddo facendola congelare. Ovviamente Sakura non restò immobile e la conseguenza per il biondo fu un poderoso pugno in testa.
 
Rientrarono nella sauna e ripeterono il percorso più volte fra una chiacchierata e l’altra finchè il tempo a loro disposizione non terminò.
“Ragazzi è il momento di uscire. Il tempo a vostra disposizione è terminato.”
“Cosa di già. Che peccato sarei rimasta volentieri un altro po’!”
“Mi dispiace signorina ma dobbiamo preparare per la coppia che arriverà dopo di voi”
“Si capisco. Il questo caso ci dia solo il tempo dei getti e andiamo!”
“Certamente signorina. Una volta usciti dirigetevi verso il bar, pronta per voi c’è una tisana alle erbe dalle proprietà rilassanti!”
“Davvero!?! Grazie tante, andiamo subito!!”
“Speriamo che la tisana non sia come uno dei tuoi intrugli disgustosi Sakura-chan!”
Sakura sentendo quelle parole non potè far altro che arrabbiarsi dando un altro pugno a Naruto che questa volta evitò.
“BAKA NARUTOOO!! SE TI PRENDO TI RIDUCO IN BRICIOLE!!”
“Allora vieni fatti abbracciare Sakura-chan!!"
“Sognatelo sei tutto sudato Naruto!!”
I ragazzi iniziarono a rincorrersi per tutta la stanza, Sakura fece di tutto pur di non essere toccata da Naruto...
“Dai solo un abbraccio!!”
“No vai viaaaa!!!”
Alla fine Naruto riuscì a prendere Sakura e con lei in braccio si diresse nuovamente sotto i getti, questa volta, però, evitò di farla congelare. Giocarono schizzandosi acqua a vicenda e a scappare dagli scherzi che il compagno faceva. Ad un certo punto, a causa dell’acqua, Sakura scivolò proprio fra le braccia di Naruto. Per un attimo le loro labbra si sfiorarono involontariamente, ma entrambi i ragazzi avvertirono quel contatto. Naruto continuava a reggere Sakura che si alzò piano piano; il biondo potè notare un certo rossore fra le guance della ragazza e sperò che la sua compagna non si accorgesse del suo di rossore.
“Sakura-chan tutto ok?”
“Si tranquillo sono solo scivolata. Adesso è meglio che usciamo prima di farci male!”
“Si hai ragione. Asciughiamoci e andiamo a provare quell’intruglio di erbe”
 
I due ragazzi si asciugarono e indossarono i loro accappatoi per poi uscire dalla sauna e andare verso il bar. Mentre si dirigevano verso il bar i due pensavano allo sfioramento che subirono le loro labbra:
 
"Non ricordavo che stare a contatto con le sue labbra potesse farmi battere il cuore così forte. Quando l’ho baciato mentre era in coma era diverso non ho provato la stessa sensazione di ora. Ci siamo solo sfiorati è vero ma, la sensazione che ho provato è mille volte più intensa dell’altra volta"
 
“Ho sfiorato le labbra di Sakura-chan!!! Per un attimo ho immaginato che mi sarebbe arrivato un altro pugno! Però anche se ci siamo sfiorati il mio cuore sembrava impazzito. Perché ho la sensazione di aver già assaporato le sue labbra? Eppure non l’ho mai baciata. Le mie esperienze in fatto di baci si riducono a quei due incidenti con Sasuke, ai baci che mi dava quella strana tipa che voleva risucchiarmi il chakra e basta, vero c’è anche quello che mi ha dato Ryuzetsu, ma ero morto quindi non credo che valga. Escluse le loro non ho mai sfiorato le labbra di nessun altro, allora pechè ho la sensazione di averla già baciata?”
 
Ad un certo punto i pensieri di Naruto vennero interrotti dalla sua compagna di Team...
“Naruto a che pensi?”
“Mmh niente! guarda siamo arrivati. Quello deve essere il bar”
 
I ragazzi di sedettero nelle sedie poste vicino il bancone, bevvero quell’intruglio troppo erboso, a detta di Naruto, e si prepararono per la prossima meta, così facendo il biondo prese di nuovo il deplian e guardò l’itinerario. Alla lettura di quello che videro Naruto non potè far altro che emozionarsi.
“Adesso si che ci divertiamo ‘ttebayo!!”
 
 
SAAAALVEEEEEEEE A TUTTI!!
Lo so scusatemi tanto vi ho fatti aspettare un'eternità ma ho avuto tantissimi impegni e non sono riuscita a scivere il nuovo capitolo prima di adesso.
Lo ammetto non è un grande capolavoro e confrontato a qualche capitolo precedente, non è niente di speciale solo che mi diverte raccontare ogni singola tappa del loro percorso e poi mi sembra l'occasione adatta per farli conoscere meglio, non che non si conoscano abbastanza, ma per conoscere meglio quello che l'uno prova per l'altra, e credo che stanno iniziando a capirlo. Su Naruto non c'erano dubbi ma Sakura riuscirà a capire cosa prova realmente per quel biondino stravagante??
 
Ditemi le vostre opinioni e recensite in tanti!!! Grazie a che mi segue e a chi ha messo la mia storia fra le preferite e fra le ricordate e soprattutto a chi recensisce dandomi la possibilità di migliorare ^_^
 
Detto questo ci sentiamo per il prossimo capitolo!!
 
Baci 

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Capitolo 12
*** Cioccolato ***


“Allora Naruto, mi dici qual'è la prossima meta?”
“No lo scoprirai fra un po’!”

Dopo un massaggio rilassante e una sauna rigenerante era arrivato il momento che Naruto attendeva da tanto.
Sakura e Naruto si fermarono davanti ad una porta con su scritto “Bagno Di Cioccolato”. Sakura pensava che era solo un modo originale di chiamare una qualche nuova tecnica per rilassarsi, invece appena oltrepassata la soglia della porta vide due vasche una vicino all’altra con all’interno una strana poltiglia marrone che ricordava il fango. A quel punto Sakura capì che era un bagno nel fango al quale avevano dato il nome di cioccolato per poter fare meno schifo ai clienti.
Ad accoglierli vi era il responsabile della sala, come tutte le altre volte.

“Benvenuti! Vi prego di accomodarvi negli spogliatoi e spogliarvi così i vostri costumi non verranno rovinati dal cioccolato. All’interno degli spogliatoi troverete delle tovaglie offerte da noi per coprirvi”
“Cosa?? Ma quindi quello è vero cioccolato?? Non è fango come pensavo?”
“No assolutamente è vero cioccolato in polvere, ricavato da chicchi di puro cioccolato, fatto scioglie in acqua calda per conferire  proprietà rilassanti oltre a essere molto utile contro gli inestetismi della pelle”
“Ma se è vero cioccolato allora si può mangiare ‘ttebayo!!”
“Si ma non ve lo consiglio. Si tratta di cioccolato puro e il suo gusto è molto amaro, non è come quello che si trova in commercio”
“Allora cosa aspettiamo. Andiamo a cambiarci Naruto. A proposito, dagli spogliatoi esco prima io, tu uscirai solo quando mi sarò sistemata nella vasca capito?!”
Lo sguardo di Sakura era parecchio minaccioso, sembrava voler dire “Guardami mentre sono nuda e sei un ninja morto!”. Naruto non potè far altro che acconsentire all’ordine di Sakura e così andarono negli spogliatoi.
Come deciso in precedenza Sakura uscì dallo spogliatoio con addosso solo la tovaglia, andò verso la vasca e si immerse nel cioccolato caldo.
“Naruto adesso puoi uscire!”
Il biondo, speranzoso di poter scorgere anche una minima parte di nudità della ragazza, uscì dallo spogliatoio e con grande disappunto notò che la Sakura era immersa fino al collo. Arrivato vicino la vasca si tolse l’asciugamano senza provare alcuna vergogna e l’occhio curioso di Sakura andò a sbirciare il basso ventre di Naruto. Al pensiero di ciò che stava per guardare Sakura divenne più rossa di un pomodoro, ma la curiosità di scoprire le “doti” nascoste del suo compagno era irrefrenabile. Prima che se ne rendesse conto Naruto si era già immerso e Sakura non ha avuto modo di soddisfare la sua curiosità.
È mai possibile che le interessassero le zone nascoste del compagno? Possibile che stando con lui stesse diventando anche lei una specie di pervertita? Lei era sempre stata una ragazza seria non le interessavano queste cose, allora perché provava tanto curiosità nei confronti del biondino? Non riusciva proprio a spiegarselo.
Mentre era immersa nei suoi pensieri non si era accorta che Naruto  l’aveva chiamata più volte, preoccupato per il suo strano rossore sulle guance…
“…an! ….-chan! Ehi Sakura-chan mi senti?!”
Naruto era pericolosamente vicino al viso di Sakura e la rosa si sentì talmente tanto in imbarazzo che affondò il viso nella cioccolata.
“Sakura-chan sicura di stare bene?”
“M-ma certo Naruto!! C-che domande sono?! S-sto b-benissimo non vedi?”
“Non lo so mi sembri strana? Prima eri tutta rossa e sembravi in un altro mondo!”
“Ma cosa dici! Sono come sempre. Piuttosto perchè sei così vicino torna nella tua vasca!!”
“Mi sono avvicinato per controllare che stessi bene. Ora mi spieghi perchè hai immerso la faccia nel cioccolato?”
“Bhe…ecco…l’ho fatto…bhè si l’ho fatto per creare una maschera di cioccolato che agisse anche sulla pelle della faccia e non solo nel corpo”
Sakura aveva impresso sul viso un sorriso nervoso e in cuor suo sperava, anzi pregava, che il suo compagno avesse creduto a quella sua bugia.
Finalmente Naruto si coricò totalmente nella sua vasca mentre la ragazza tirò un sospiro di sollievo.
 
I minuti trascorrevano, Naruto era il solito baka senza testa, nonostante i numerosi avvertimenti da parte del responsabile, provò comunque ad assaggiare il cioccolato, il risultato fu devastante! Il cioccolato era talmente amaro che non riuscì a non trattenere una smorfia di disgusto. Il sapore era talmente orribile che Naruto riuscì a stento a trattenere un conato di vomito. Dopo aver bevuto dell’acqua riuscì a riprendersi e tutto tornò alla normalità. Questa volta i due ragazzi non parlarono molto, entrambi erano troppo concentrati a pensare alle zone nascoste dal cioccolato del compagno. Per Naruto era una cosa normale, da piccolo aveva sempre avuto una vena di curiosità nel campo femminile, né è testimone la sua Oiroke no justu, che crescendo andò sempre più ad aumentare grazie anche al suo maestro pervertito. Per Sakura invece era diverso, era la prima volta che si ritrovava a pensare alle zone intime maschili. In quanto medico ha dovuto studiare tutto il corpo umano e conosceva quella zona a parole, ma a fatti? Forse la incuriosiva proprio per quello, perché ne aveva letto e studiato ma non aveva mai avuto esperienze sul campo. Ma perché quella curiosità le veniva proprio adesso?? E soprattutto, perché con il suo compagno di squadra, nonché suo migliore amico? Di ninja dal bel fisico semi nudi ne aveva visti parecchi, ma nessuno mai l’ha incuriosita così tanto. Perché proprio con lui? Perché adesso?

Il fatidico momento di uscire dalle vasche era arrivato e Naruto ovviamente fu il primo a dirigersi in doccia. Mentre si alzava l’occhio curioso di Sakura cercò di avere una qualche visuale privata del compagno, ma niente di fatto, oltre al fatto di essere totalmente ricoperto di cioccolato Naruto si coprì in modo quasi fulmineo. Dopo che il biondo andò nella doccia, tra l’altro in comune, Sakura aspettò un po’ per dare il tempo al compagno di potersi lavare. Passato qualche minuto Sakura si alzò e, pensando che Naruto avesse finito, andò nella doccia. Quando arrivò si trovò davanti le spalle large e muscolose di Naruto con ancora qualche goccia di cioccolato che scendeva verso i suoi glutei perfettamente scolpiti ancora un po’ sporchi di cioccolato. A quella visione il cuore di Sakura si trasformò in un tamburo impazzito che sembrava volerle spaccare il petto, un po’ per l’imbarazzo di avere davanti il suo compagno totalmente nudo che faceva la doccia, un po’ per l’attrazione che provava verso quel corpo così perfetto e sexy che quasi sembrava chiamarla. Naruto sentendosi osservato si voltò, ma Sakura si nascose rapidamente senza farsi scoprire.
“O mamma che vergogna!! Se mi avesse scoperto che scusa avrei potuto inventare? Magari quel pervertito sarebbe stato capace di chiedermi di fare la doccia con lui. Perché me la prendo con Naruto, questa volta non ha fatto niente, anzi la pervertita qui sono io adesso. Fino ad ora è stato così carino e dolce con me oltre a essere il solito idiota che mi fa divertire. Poi adesso, pensavo ne avesse approfittato per vedermi nuda, invece i ruoli si sono invertiti. Ma tu guarda io che spio Naruto per scoprire cosa c’è al di sotto dell’ombelico. Questo non è da me! Che mi succede? Per non parlare della forte attrazione che sento dal momento in cui le nostre labbra si sono sfiorate nella sauna. Vuoi vedere che Ino ha ragione! Che io mi sia innamorata di Naruto? Questo non è possibile lui è il mio migliore amico! Allora perché mi sto creando tutti questi problemi?”

Mentre Sakura era immersa nei suoi pensieri Naruto, dopo essersi girato e constatato che non c'era nessuno, tornò a lavarsi. Una volta finito andò in spogliatoio dicendo a Sakura, da un capo all'altro della stanza, che poteva andare in doccia.
Sakura iniziò a lavarsi continuando a pensare al fatto accaduto poco prima. Non riusciva a togliersi l'immagine di Naruto totalmente nudo dalla sua mente e più cercava di pensare ad altro più quell'immagine la tormentava.

Dopo circa un quarto d'ora i due ragazzi uscirono dalla sala riservata al bagno di cioccolato. Erano diretti verso l'ultima meta di quella giornata perfetta e piene di sorprese. C'è ne sarebbero state altre? O, queata volta, sarebbe stato tutto tranquillo?




Salve a tutti!!! Eccomi di ritorno con un nuovo capitolo!!
Questo capitolo si è rivelato essere molto più caliente di quanto mi aspettassi, non credevo nemmeno io che sarebbero uscite scene del genere XD
Come ogni volta lascio a voi i commenti e spero che vi piaccia ^_^
Grazie a tuti coloro che seguono e recensiscono la mia storiache tra l'altro siete sempre di più ^_^ quindi grazie a tutti voi!!

Alla Prossima <3

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Capitolo 13
*** Cambiare [accenni HinaKiba] ***


L’ultima meta del ”viaggio del benessere” si avvicinava sempre di più, nonostante i due avevano vissuto un’esperienza estremamente rilassante erano parecchio tesi; Sakura continuava a chiedersi perché si sentiva tanto attratta da Naruto, negli anni era diventato un bel ragazzo ammirato da tutti, ma la kunoichi sapeva che il tipo di attrazione che provava non era per la bellezza, ma allora cos’era? Naruto, invece, aveva altri tipi di pensieri, Sakura l’aveva sempre attirata e poco importava se non era formosa come le altre ragazze di Konoha, a lui piaceva per il suo carattere forte e allo stesso tempo fragile, le piaceva il suo corpo minuto che a primo impatto sembrava debole, mentre lui sapeva benissimo di contenere una forza sovrumana, aveva organizzato questo appuntamento per dirle finalmente cosa provava una volta per tutte e avere una risposta definitivada parte della compagna. aveva da daarle anche il regalo di compleanno, per il quale non aveva trovato ancora il momento adatto per consegnarglielo, aveva solo l’ultima possibilità e non doveva farsela sfuggire.
 
Mentre Naruto e Sakura si godevano il centro benessere a Konoha i loro amici si divertivano a sparlare di loro…

Choji sapeva che ultimamente Naruto e Shikamaru avevano approfondito la loro amicizia e così cercò di soddisfare le sue curiosità:

“Shikamaru pensi che Naruto riuscirà a dichiararsi?”
“Non lo so. Spero per lui di si, altrimenti non credo che riuscirò a sopportarlo oltre! Non hai idea di quante volte mi ha parlato di questa sua giornata. Aveva programmato tutto e credo che dovrebbe riuscirci.”
“Bhè lo spero tanto per loro. Naruto corre dietro a Sakura da sempre. Mi ricordo che in accademia faceva di tutto per mostrarsi bello ai suoi occhi fallendo miseramente.”
“Già hai ragione! E se questa volta non riesce a confessarle i suoi sentimenti è un’idiota totale.”
“Per quale motivo?”
“Naruto per riuscire in questa “missione” ha praticamente speso tutti i suoi risparmi! Sfruttando i suoi cloni ha svolto più di 100 missioni a settimama di livello D e C  solo per poter pagare il centro benessere e non solo, infatti non contento ha deciso di farle un regalo a parte. Anche se non mi ha detto di che si trattava.”
"Dici sul serio!! Ecco perchè al villaggio non c'era mai. E io che pensavo che era da qualche parte ad allenarsi."

Le ragazze, invece, si ritrovarono tutte riunite in un ristorante, ultimamente anche Karin, portata a Konoha dopo il summit dei Kage e decisa a diventare un ninja di Konoha per lasciarsi alle spalle il suo passato, si riuniva spesso con loro scambiare quattro chiacchiere, infatti cercava di ambientarsi il più possibile così che gli abitanti e gli altri ninja si potessero fidare di lei. Oltre a lei c’era l’immancabile Ino, Ten Ten e una triste Hinata.

Dopo aver ordinato iniziarono a discutere del più e del meno finchè una delicata Ino si rivolse a Hinata…

“Hinata non mi dire che sei ancora triste per quella storia di Naruto!? Ci sono tanti bei ragazzi a Konoha che sanno essere anche migliori di quel biondino da strapazzo!!”
“S-si lo so, solo che è difficile da accettare.”
“Si ma lo te lo dovevi immaginare, lo sappiamo tutti che in fondo Naruto era innamorato di Sakura. Non farne una tragedia! Dimenticalo e vai avanti!”
L’intervento di Ten Ten sembrava aver ottenuto dei risultati finche non intervenne una curiosa Karin all’oscuro di tutta la situazione…
“Posso sapere cosa c’entra Naruto con la tristezza di Hinata?”
“Per farla breve. Hinata è innamorata di Naruto sin dall’accademia, ma Naruto ha sempre amato Sakura. Un giorno Hinata gli confessa i suoi sentimenti ma Naruto non le da risposta per molto tempo, fra la guerra e tutto il resto non avevano avuto occasione per parlare, comunque qualche giorno fa si sono incontrati e Naruto le ha detto come stavano le cose, ovvero che è innamorato di Sakura e che Hinata avrebbe sofferto a stare con lui perché avrebbe pensato a un’altra.”
Dopo il resoconto della sua situazione sentimentale da parte di Ino, Hinata decise di andare via dal ristorante, perché troppo triste per stare in compagnia.
“Ino la tua boccaccia ha fatto di nuovo colpo! Non potevi essere un po’ più delicata! Sai quanto Hinata soffra per la storia di Naruto. Per lei è già troppo sapere che oggi potrebbero ritornare come una coppia e cerca di superare la cosa, ma se continui a parlare dei suoi sentimenti davanti a lei non riuscirà mai a ricomporre i pezzi del suo cuore!”
“Già Ten Ten ha ragione. Potevi aspettare a dirmelo!”
“Si può sapere perché ve la prendete con me è Karin che ha voluto sapere la situazione!”

Mentre le tre ragazze continuavano a litigare, Hinata si allontanò sempre di più dal ristorante.
La ragazza era talmente immersa nei suoi pensieri che non si accorse nemmeno del saluto da parte del suo compagno di squadra.
“K-Kiba-kun! Non ti avevo sentito scusami.”
“Tranquilla non fa niente.”
“Dov’è Akamaru?”
“Ha preso un brutto virus e l’ho dovuto lasciare a casa, diciamo che è simile alla nostra influenza, infatti stavo andando in farmacia per prendere dei farmaci che mi ha detto Hana. Tu invece? Credevo che le ragazze si riunissero a pranzo oggi, come mai non sei con loro?”
“Bhè ci sono stata, ma poi me ne sono andata. Non me la sentivo di stare in compagnia.”
“Pensi ancora a quello che ti ha detto Naruto vero!? Basta pensarci Hinata. Anzi è stato onesto ne tuoi confronti!"
"Che vuoi dire Kiba-kun?"
"Pensaci bene. Ammettiamo per un attimo che Naruto avesse fatto la scelta opposta e avesse deciso di stare con te. Passano i giorni e i mesi e più il tempo passa più ti affezioni a lui, ad un certo punto viene da te e ti dice che la vostra storia è finita perché lui pensa di continuo a un’altra. Come l’avresti presa?”
“Bhè…ecco….io…”
“L’avresti presa malissimo, probabilmente staresti peggio di adesso! Almeno adesso la questione Naruto è chiusa e potresti prendere in considerazione anche qualche altro ragazzo, magari più bello e affascinante di Naruto.”
“Ad esempio chi?”
“Bhè…ecco…ad esempio…si insomma…ci s-sarei io, s-sempre che non ti dispiaccia.”
Kiba era diventato rosso come un pomodoro non gli era mai capitato di arrossire così tanto, era parecchio imbarazzato e tutta la sua sicurezza era andata a farsi benedire.
Hinata in cuor suo pensava seriamente a cambiare vita e dimenticare Naruto, e, chissà, magari ci sarebbe riuscita proprio con Kiba. Infondo i due ragazzi erano molto simili di carattere con la differenza che Kiba riusciva a contenersi a differenza di Naruto e questo le avrebbe causato molte meno brutte figure. Hinata era ancora troppo innamorata di Naruto per poter pensare già a un'altro ragazzo ma con il passare del tempo lo arebbe dimenticato e, magari, avrebbe aperto il suo cuore a qualcun altro, ma Hinata sapeva che non era facile e che aveva bisogno di aiuto. Aveva deciso di dimeticarsi di Naruto, cosa che per ora le sembrava impossibile, e di andare avanti per la sua strada.

“Kiba, aiutami a cambiare, aiutami a dimenticare.”
“Potrai sempre contare su di me Hinata!”


Salve a tutti miei cari lettori!!!^_^
Quello di oggi è un capitolo breve rispetto a quelli precedenti.
Mi è sembrato giusto scrivere cosa accadeva a Konoha mentre e due piccioncini sempre più vicini se la spassano :3
Chi di voi ha capito qual'è il regalo che Naruto fa a Sakura?
Per scoprirlo vi basterà leggere il prossimo capitolo ;)
Invece, per quanto riguarda Hinata, ho pensato che sia giusto trovarle qualcuno che la consolava dopo la batosta ricevuta da Naruto. Sinceramente quella parte HinaKiba è quella che mi preoccupa di più perchè non sapevo come scriverla :/
Come al solito i suggerimenti sono sempre ben accetti ^_^ aspetto con ansie le vostre recensioni.
Il prossimo capitolo sarà ricco di sorprese e un certo evento sarà di aiuto alla nostra coppia preferita :)
Alla prossima!!!

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Capitolo 14
*** Gelosie... ***


Il tempo nel centro benessere trascorreva velocemente e prima dell’ultima tappa i ragazzi decisero di pranzare, così si diressero verso il ristorante. Il luogo risultava molto elegante e allo stesso tempo un po’ rustico, vi era il tetto in legno e delle vetrate che permettevano al sole di riempire la sala. Sakura aveva proposto al compagno di pranzare e poi rilassarsi nelle sdraio a bordo piscina, il tempo di digerire per poi andare verso nell’ultima tappa, ovvero l’immancabile vasca con l’idromassaggio. Arrivati nel ristorante videro, attraverso le vetrate, che il cielo iniziava ad annuvolarsi, ma ancora vi era abbastanza sole per poter stare fuori in costume. Occuparono un tavolo per due e Naruto, da vero gentiluomo, fece accomodare Sakura avvicinandole la sedia. La ragazza rimase molto sorpresa da questo suo comportamento, tanto che arrivò a domandarsi se era il vero Naruto. All’arrivo del cameriere ordinarono.
“Salve cosa posso portarvi?”
Sakura era ancora indecisa su cosa mangiare mentre Naruto sapeva già cosa voleva.
“Per me il ramen al manzo ‘ttebayo”
“Mi dispiace molto ma abbiamo finito i tagliolini”
“COOOOOOOOOOOOSAAAAA!!!! N-niente…ramen”
Naruto cadde il pieno stato di depressione, aveva aspettato una mattinata intera per potersi gustare il suo piatto preferito e adesso quel cameriere gli era venuto a dire che erano finiti i tagliolini.
“Dai Naruto non fare così mica è a fine del mondo. Scusi mi saprebbe dire com’è il riso “Mare & Monti” ?”
“Ah si, è una nostra specialità! È riso servito con crema di funghi e carciofi.”
“Mmh sembra buono. Prenderò questo. Naruto lo vuoi pure tu?”
“Si, tanto il pranzo non avrà più senso senza il mio amato ramen!”
“Mi dispiace molto per il disagio”
“Non si preoccupi lo lasci perdere. In questo caso ordiniamo due porzioni di riso Mare & Monti”
Non trascorse molto tempo che i nostri amici vennero serviti; Naruto, fino all’arrivo dei piatti rimase in stato di depressione assoluta, non c’era verso di fargli risollevare l’umore, ma, non appena vennero serviti i piatti, il favoloso profumino fece rinvenire Naruto che riuscì a riacquistare tutto il suo appetito e la sua allegria sotto lo sguardo scioccato del cameriere.

Non appena finirono di pranzare andarono in piscina per rilassarsi sotto i raggi del sole che man mano andavano a sparire per colpa delle nuvole.
Trascorsero delle ore, Sakura e Naruto stavano per andare verso l’idromassaggio quando qualcuno fermò il biondino tenendolo per il polso…
“Ti sei dimenticato come si saluta Naruto?”
I due ragazzi si girarono e davanti a loro vi era una ragazza bellissima dai lunghi capelli castani leggermente ondulati e occhi di un viola talmente luminoso che sembravano essere delle pietre preziose, corpo snello e molto formoso. Quella ragazza era il sogno di ogni uomo, poteva avere la loro età circa. Ma come faceva Naruto a conoscere una simile bellezza? Sakura non aveva mai visto quella ragazza al villaggio, ma allora di dove era saltata fuori?
“Nahoko!! Che bello vederti! Cosa ci fai qui?”
“Dovrò fare una sfilata qui vicino così mi sono presa un giorno di vacanza da dedicare al puro relax. Tu invece? Ti trovo in ottima forma, come sempre del resto! Ti alleni ancora di continuo vero?”
“Già! Non posso permettermi di riposarmi troppo a lungo”
Sakura che ascoltava quei due parlare iniziò a sentirsi esclusa, così, per attirare l’attenzione, simulò dei colpi di tosse.
“Nahoko ti presento Haruno Sakura, mia amica e compagna di team. Sakura-chan lei è Nakamura Nahoko, è una modella molto famosa che ho scortato durante una delle sue sfilate.”
“Così tu sei la famosa Haruno Sakura. Naruto mi ha parlato davvero tanto di te è un po’ come se ti conoscessi solo dai suoi racconti”
“Dici sul serio. Al contrario Naruto non mi ha affatto parlato di te.”
“Bhè non mi sorprende tu per lui sei un’amica importante io sono stata solo una semplice cliente”
“Una cliente che a quanto pare sa parecchie cose di me.”
“Sakura-chan non sarai mica gelosa di Nahoko?”
“Certo che no! Per chi mi hai preso Baka! Io vado a immergermi nell’idromassaggio tu resta pure qui se vuoi.”
“Ma Sakura-chan che ti prende?”
“Niente, voglio solo godermi l’ultima tappa del centro benessere se non ti dispiace”
Sakura, sull’orlo di una crisi di gelosia, incrociò le braccia al petto e andò verso l’idromassaggio. Naruto rimase alquanto sorpreso dal suo comportamento, Sakura non si era mai comportata così, una scena del genere sarebbe stata normale se al posto suo ci fosse stato Sasuke. Che cosa le stava succedendo?
“Naruto sbaglio o avevi detto che quella ragazza non ricambiava i tuoi sentimenti?”
“Per quanto ne so infatti è così, anche se qualche giorno fa la sua migliore amica mi ha detto il contrario.”
“Uomini…possibile che siete così ciechi?!”
“Che vuoi dire?”
“Sakura ti ama e la gelosia mostrata poco fa ne è la prova!”
“Non ne sarei così sicuro…Sakura gelosa di me…è praticamente impossibile ‘ttebayo!”
“Intanto lo era! Fidati Naruto, Sakura è cotta a puntino. Adesso però si è fatto tardi, ho una prova costume fra mezz’ora. E’ stato un piacere rivederti.”
“E’ stato un piacere anche per me e grazie.”
“Per cosa?”
“Bhè per quello che hai detto su Sakura. Adesso mi sento molto più tranquillo.”

Dopo essersi salutati Naruto raggiunse Sakura nella vasca, quando arrivò, la kunoichi era poggiata al bordo della vasca mentre dava le spalle alla porta d’ingresso. Naruto entrò nella vasca molto lentamente per non disturbare i pensieri della compagna, Sakura però lo notò e fece di tutto per restare il più possibile lontano da lui cosa che risultava alquanto difficile visto che era una vasca omologata per tre persone.
“Come mai sei tornato così presto? Potevi benissimo startene un altro po’ con lei!”
“Sakura-chan da quando sei così acida?”
Alla fine Naruto riuscì ad avvicinarsi alla compagna, erano entrambi poggiati con il petto alla parete della piscina mentre le braccia si incrociavano nel bordo per restare leggermente sollevati.
Qualunque cosa Naruto domandava lei  non rispondeva. Perché si era arrabbiata? Eppure non aveva fatto niente di male, aveva solo salutato un’amica.

Tutto il tempo nella vasca trascorse così, nessuno dei due disse niente fra loro si era come creato un muro. Scaduto il tempo nell’idromassaggio andarono negli spogliatoi per cambiarsi. Dopo Naruto andò a pagare per il soggiorno trascorso. Quando uscirono si accorsero che le nuvole, che prima nascondevano i raggi del sole, adesso avevano scatenato un burrascoso temporale. Per Naruto e Sakura era praticamente impossibile tornare a Konoha.
“E adesso come torniamo a casa? Mi sa che l’unica soluzione è restare qui fin che non smette.”

I due rientrarono nel centro benessere e si sedettero nelle poltrone che vi erano all’entrata. Dopo delle ore ancora non accennava a smettere di piovere. Si fece sera i due ragazzi erano stanchi avevano bisogno di dormire oltre a mangiare. La ragazza responsabile dell’ingresso si avvicinò ai due ragazzi…
“Poiché non potere tornare a casa se volete potete usufruire delle nostre camere oltre al servizio ristorante.”
“Mi piacerebbe molto ma non avrei modo di pagare.”
“Non importa. Vista la situazione il proprietario sta offrendo un soggiorno notturno ad ogni cliente presente voi compresi.”
“Questa è una notizia stupenda!! In questo caso potremmo avere due camere singole?”
“Purtroppo l’unica disponibile è matrimoniale.”
“Perfetto ci mancava solo questa!” disse Sakura, che a quanto pare era ancora arrabbiata con Naruto.

A malincuore i due ragazzi dovettero accettare la situazione e decisero di collaborare. Cenarono molto silenziosamente senza scambiare la minima parola, ogni volta che Naruto cercava di iniziare un discorso Sakura finiva con il rispondere a monosillabi.

La situazione diventava davvero frustrante. Finita la cena andarono nella camera a loro assegnata. Il gelo regnava sovrano.
Naruto aveva portato Sakura li per farla divertire e per confessarle i suoi sentimenti ma così come poteva dirle ciò che provava.

Deciso a mettere fine a quella storia si fece avanti.
“Allora? Si può sapere perché ti comporti così? E’ da quando ho parlato con Nahoko che fai così. Non mi sembra che lei o io abbiamo fatto qualcosa di sbagliato.”
“Niente di sbagliato? Le racconti tutto di me e non hai fatto niente di sbagliato?”
“Ma qual è il problema? Una volta mentre la stavo scortando da una città all’altra lei mi ha parlato di una persona per lei molto importante e io ho fatto lo stesso parlandole di te! Si può sapere perché ti ha dato così fastidio?”
“Non lo so”
A quella risposta Naruto non seppe cosa pensare…
“Che…che significa non lo so?”
“Non lo so e basta. Non so il perché mi abbia dato fastidio!  Non so perché mi sono comportata così! Non so più niente!! So solo che mi ha dato fastidio e non so perché! E’ vero forse sono gelosa, forse sono pazza ma-“
Sakura non riuscì a terminare la frase che Naruto poggiò le labbra sulle sue. Erano vicinissimi; Naruto teneva Sakura stretta a se, con una mano le teneva la testa mentre con l’altra le cingeva la schiena. Sakura, dopo un primo attimo di stupore misto a sorpresa, si lasciò trasportare da quel vortice di emozioni che Naruto riuscì a donarle.


Saaaalve a tutti :3
Dopo il capitolo della scorsa volta (consideratolo una specie di filler) ecco il primo momento clou della storia. Naruto finalmente bacia Sakura e questa volta nessuno dei due dorme o è in coma :3
Fatemi sapere cosa ne pensate aspetto con ansia le vostre recensioni ^_^

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Capitolo 15
*** Rischieremo Insieme ***


Deciso a mettere fine a quella storia si fece avanti.
“Allora? Si può sapere perché ti comporti così? E’ da quando ho parlato con Nahoko che fai così. Non mi sembra che lei o io abbiamo fatto qualcosa di sbagliato.”
“Niente di sbagliato? Le racconti tutto di me e non hai fatto niente di sbagliato?”
“Ma qual è il problema? Una volta mentre la stavo scortando da una città all’altra lei mi ha parlato di una persona per lei molto importante e io ho fatto lo stesso parlandole di te! Si può sapere perché ti ha dato così fastidio?”
“Non lo so”
A quella risposta Naruto non seppe cosa pensare…
“Che…che significa non lo so?”
“Non lo so e basta. Non so il perché mi abbia dato fastidio!  Non so perché mi sono comportata così! Non so più niente!! So solo che mi ha dato fastidio e non so perché! E’ vero forse sono gelosa, forse sono pazza ma-“
Sakura non riuscì a terminare la frase che Naruto poggiò le labbra sulle sue. Erano vicinissimi; Naruto teneva Sakura stretta a se, con una mano le teneva la testa mentre con l’altra le cingeva la schiena. Sakura, dopo un primo attimo di stupore misto a sorpresa, si lasciò trasportare da quel vortice di emozioni che Naruto riuscì a donarle.

 
I loro corpi si univano alla perfezione, le mani di Sakura poggiavano sul petto forte di Naruto, quest’ultimo la teneva stretta a se per paura che quel momento fosse solo un sogno, uno dei tanti che aveva fatto nel corso degli anni in cui aveva amato di nascosto Sakura; adesso invece è tutto reale, era li, insieme a lei, e finalmente, stava baciando quelle sue labbra così morbide, così candide, le stesse labbra che ha sognato, che ha cercato di impossessarsene anche con l’inganno fingendosi Sasuke, le stesse labbra che nessuno mai ha cercato di avere, adesso erano sue e avrebbe fatto di tutto per continuare a godere delle labbra della sua amata Sakura.
Sakura non riusciva a credere che stava baciando Naruto, quello stesso Naruto che le stava sempre intorno per avere un po’ di attenzioni e che lei continuava ad evitare; quello stesso baka che avrebbe fatto di tutto per avere un appuntamento con lei, e adesso era li e lo baciava. Il suo primo bacio lo aveva sempre immaginato con Sasuke, aveva immaginato un bacio in stile principesco ottenuto dopo un’uscita galante, oppure aveva immaginato di dare il suo primo bacio dopo che Sasuke l’avesse salvata da chissà quale situazione. Qualunque scenario Sakura aveva pensato era totalmente diverso dalla situazione attuale, soprattutto era diverso il protagonista, che insieme a lei, creava questo momento magico. Però nonostante niente era andato come lei aveva previsto da bambina, quel momento non lo avrebbe mai dimenticato.
Dopo un po’ i due ragazzi allontanarono le loro labbra restando sempre molto uniti fra di loro. Adesso si guardavano negli occhi, nessuno sapeva cosa dire, nessuno sapeva quanto tempo era passato dal momento in cui si erano baciati, minuti, ore, era impossibile dirlo tanto intense erano le emozioni provate.
Tanta era la felicità che Naruto non riuscì a non farsi scappare un sorriso:
“Perché ridi baka?”
“Sono anni che sognavo questo momento. L’ho sempre desiderato, ma credevo non arrivasse mai. Ogni giorno mi svegliavo pensando di avere una piccola possibilità con te, ma più passava il tempo più mi rendevo conto che mi avresti visto sempre come un compagno di squadra, come un amico, mai avrei pensato che un giorno avrei avuto la possibilità di baciarti. Ti ho portata qui per dirti ciò che provo per te da anni, per liberarmi finalmente di questo enorme peso nel cuore. Non riuscivo più a trattenermi. Ho provato a dirtelo, la scorsa notte mentre eravamo vicino quel lago ma quando sono riuscito a dirti ciò che provavo, e provo tutt’ora, ti eri addormentata. Questa volta ti ho qui, davanti a me, e non ho intenzione di sprecare anche questa occasione. Sakura-chan io ti amo. Ti amo da sempre, dal momento in cui ti ho vista per la prima volta in accademia. Ogni volta, quando  vedevo che cercavi di farti bella agli occhi di Sasuke, speravo che un giorno avresti fatto lo stesso con me. Però ora che ci penso l’amicizia che abbiamo sempre avuto mi piace più di qualunque altra cosa e confessandoti i miei sentimenti avevo paura di rovinare tutto, avevo paura di rovinare il rapporto che si è creato fra di noi. Dopo oggi, dopo adesso non riesco più a essere un tuo semplice amico, non c’è la faccio, però se non ricambi ciò che provo, se non sei pronta per affrontare un’esperienza nuova non ti costringerò Sakura-chan.”
Sakura, dopo il discorso di Naruto non sapeva più che pensare, come diceva lui fino a quel momento lo aveva visto sempre come un compagno di squadra, come un amico ma mai aveva pensato al biondo come qualcosa in più. Però  da qualche tempo ormai pensava il rapporto che c’era fra lei e Naruto non era semplice amicizia e dopo quel bacio improvviso ne ha avuta la conferma. Non sapeva se quello che provava per Naruto era amore o una profonda amicizia, forse con il tempo avrebbe capito.
“Naruto io non so cosa pensare, è vero fino a poco fa eri un amico, eppure adesso ho provato una sensazione talmente forte da essere indescrivibile e mai provata prima. Non so se quello provato adesso sia un sentimento vero destinato a durare o un sentimento venuto a crearsi dalla situazione in cui siamo in questo momento. La risposta l’avrò solo con il tempo, quindi non fare troppo affidamento a quello che potrebbe accadere in futuro. Potrebbe andare tutto bene e vivere felici e contenti come nelle migliori favole, come potrebbe non andare bene e compromettere la nostra amicizia.”
“So i rischi che correremo, ci ho pensato tanto e nonostante ciò ho pensato lo stesso di rischiare, perché te l’ho già detto, non riesco più a fingere di essere solo un amico, non voglio, voglio essere qualcosa di più. Rischieremo insieme come abbiamo sempre fatto.”
In quel momento, Sakura prese l’iniziativa e baciò nuovamente Naruto. Fu un bacio lungo intenso e ricco di passione. Un bacio che confermò le sensazioni provate in precedenza da entrambi.
“Quasi dimenticavo, chiudi gli occhi!”
“Perché devo chiuderli?”
“Fallo e basta e se faccio qualcosa che ti da fastidio puoi anche prendermi a pugni per tutto il tempo che vuoi.”
Sakura, un po’ stufa e un po’ incuriosita chiuse gli occhi decidendo di fidarsi. Naruto andò verso il suo zaino e da li ha estratto un pacchettino dove vi era il regalo comprato in precedenza per Sakura, ne prese il contenuto e lo mise al collo di Sakura.
“Adesso puoi aprire gli occhi!”
Sakura li aprì lentamente e guardandosi allo specchio che vi era nella camera vide che Naruto le aveva messo al collo una stupenda collana con un ciondolo a forma di fiore di colore rosa con sfumature viola. A Sakura non piacevano molto le collane infatti non ne indossava, ma quella era veramente stupenda e le stava anche bene.
“Buon compleanno Sakura-chan! Allora ti piace?”
“E’ bellissima, ma non dovevi regalarmi anche una collana! Avevi già speso tanto per il centro, non c’era bisogno di farmi un’ulteriore regalo.”
“A dire il vero la collana è un fuori programma.” Naruto quella frase la fisse con un certo imbarazzo, mettendo, come al suo solito, una mano dietro la testa.
“In che senso era fuori programma?”
“Nel senso che non avevo pensato alla collana, ma una sera tornando a casa l’ho vista e l’ho voluta comprare per regalartela.”
“E’ bellissima Naruto grazie!”
Quel giorno sia Naruto che Sakura non l’avrebbero mai dimenticato, erano stati bene insieme, probabilmente il tempo a venire non sarebbe stato tutto rose e fiori, ma sicuramente avrebbero fatto di tutto per far funzionare la loro storia appena nata, soprattutto Naruto che aveva aspettato questo momento da anni.
Quel giorno, per entrambi i ragazzi fu molto intenso, tanto che andarono a letto presto. Mentre Sakura era andata in bagno per rinfrescarsi, Naruto pensava a sistemarsi un angolino per terra in modo da stare comodo. Quando Sakura uscì dal bagno rimase sorpresa per quello che stava facendo Naruto:
“Che combini Baka?”
“Mi sistemo per dormire.”
“Con il letto enorme che abbiamo vorresti dormire a terra? Sei proprio un baka di prima categoria.”
“Perché?”
“Hai pure il coraggio di chiedermi il perché? Il letto è abbastanza grande per entrambi non lo vedi? Quindi smettila di sistemarti le cose a terra, e sistemati nel letto.”
“Sicura che non è un problema Sakura-chan?”
“Certo che non lo è. Dai vieni!”
“Ok. Vado in bagno e arrivo!”
Mentre Naruto era impegnato in bagno a fare chissà cosa, Sakura si era sistemata sotto le coperte. Stava per addormentarsi quando sentì le braccia forti di Naruto abbracciarla da dietro.
“Ti avviso Naruto, allunga troppo le mani e ti ritrovi a terra con tante di quelle lesioni che nemmeno la signorina Tsunade potrà rimetterti in sesto!”
“Tranquilla non ci tengo a morire proprio ora!”
Dopo quell’affermazione Sakura si girò verso Naruto, si poggiò sulla sua spalla lasciandosi coccolare dal calore del corpo del suo ragazzo mentre lui la teneva stretta a se. Già il suo ragazzo. Le sembrava ancora strano. Lei e Naruto stavano insieme e non riusciva ancora a crederci. Lo stesso vale per Naruto, non riusciva ancora a credere che Sakura era diventata finalmente la sua ragazza.
“Come lo diremo agli altri?” fu Sakura a parlare non riuscendo a dormire.
“Che vuoi dire?” Naruto già era mezzo addormentato e  iniziava a fare fatica a parlare.
“Cosa diremo agli altri quando torniamo? Insomma glielo diciamo subito che, bhè, si insomma che stiamo insieme, oppure aspettiamo?” le sembrava strano dire quelle parole.
“Lasciamo che lo scoprano da soli. Infondo non sono affari loro. Se ci chiedono qualcosa rispondiamo che stiamo insieme altrimenti lasciamo che se ne accorgano da soli.”
“Credi sia la cosa giusta?”
“Credo di si. Poi fidati Ino lo capirà subito e se lo dirai anche solo a lei stai certa che fra una settimana lo saprà tutta Konoha!”
“Questo è vero!”
Rimasero tutta la notte abbracciati l’uno all’altra, fino a quando nel bel mezzo della notte Naruto non iniziò a russare. Sakura infastidita da quel rumore assordante, si staccò dalle braccia del ragazzo, pensò ad una soluzione ma niente le veniva in mente. Non sapeva che russava, durante le missioni, nonostante è capitato più volte di dormire insieme non lo aveva mai sentito russare. Stanca di quel fastidioso rumore, Sakura spinse Naruto dall’altro lato del letto cercando di allontanare il più possibile quel rumore. Quella notte si addormentarono vicini, ma dopo la russata di Naruto si ritrovarono distanti come due estranei. Ma si sa la notte nessuno sta fermo, infatti dopo un po’ si ritrovarono nuovamente abbracciati e Sakura non potè fare altro che sopportare il suo nuovo ragazzo con la quale non avrebbe mai più dormito.

SAAAAAAAAAAAALVE A TUTTI ^_^
Nuovo capitolo fresco fresco di stampa, confesso che è stato abbastanza complicato scriverlo, avevo bene in mente la scena ma non è stato per niente semplice descriverla...recensite in tanti. I consigli come sapete sono ben accetti ^_^ grazie a tutti coloroche mi seguono.

Ps. per chi volesse saperne di più dell'incontro fra Naruto e Nahoko (la modella del capitolo precedente), può leggere " Una Modella Esigente" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1822084&i=1 

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Capitolo 16
*** Un risveglio complicato... ***


I raggi del sole iniziarono a farsi strada nella camera in cui la neo coppia aveva trascorso la notte; notte movimentata e trascorsa nella quasi totale insonnia da parte di Sakura. Naruto era ancora immerso in un sonno profondo, quando la luce del sole andò ad illuminare il suo viso; infastidito dai raggi il biondo fu costretto a svegliarsi. Come sua solita abitudine una volta svegliatosi andò verso il bagno per farsi una doccia rinfrescante che lo avrebbe svegliato del tutto. Entrato in bagno chiuse la porta dietro di se e iniziò a spogliarsi. Una volta tolta la felpa iniziò a sganciarsi i pantaloni ma qualcosa lo bloccò; la tenda della doccia che un attimo prima era chiusa si aprì mostrando a Naruto tutte le doti più o meno nascoste della sua Sakura. 
Circa un’ora prima…
Erano le 9 del mattino e Sakura si svegliò per l’ennesima volta. Non era abituata a dividere il letto con qualcuno e questo le procurava un po’ di imbarazzo, più volte aveva dormito nella stessa stanza con Ino ma, nonostante erano molto amiche non avevano mai condiviso il letto. L’esperienza di quella notte, l’aver dormito con Naruto, era stata bella, indimenticabile, per vari motivi e non solo per il russare di Naruto: quando durante la notte Sakura si svegliava ammirava il viso rilassato del suo ragazzo che dormiva come un bambino, sorrideva e parlava anche la notte. Le parole che diceva erano sempre due: Sakura-chan e ramen. La ragazza non riusciva a capire se faceva dei sogni distinti con lei o il ramen da protagonista oppure un unico sogno dove entrambi lo rendevano felice; era molto più probabile la seconda opzione. 
Cercò di svegliare pure il ragazzo per andare a fare colazione insieme ma lui non ne voleva sapere di aprire gli occhi. Lasciò dormire Naruto mentre lei andò in bagno per farsi una lunga doccia rigenerante. 
Quando chiuse l’acqua per iniziare a tamponare i capelli per non farli gocciolare sentì dei rumori:
“Finalmente Naruto si è svegliato” persò.
Aprì la tenda della doccia e si ritrovò davanti Naruto senza felpa, con il suo fisico perfetto il bella mostra, pantaloni sbottonati e un’espressione tipica di colui che ancora dormiva.
Il biondo non si rese conto della situazione, fino a che Sakura non emise un urlo!
La ragazza prese la prima tovaglia che trovò e la indossò per coprirsi in meglio possibile.
“BAKA NARUTOOOOOOOOO!!!!! ESCI SUBITO DA QUIIII!!!”
Naruto, resosi finalmente conto della situazione chiuse gli occhi…
“S-scusa Sakura-chan!! n-non volevo!!”
Con gli occhi chiusi cercò più di una volta di girarsi e uscire, ma, non riuscendo a trovare la porta continuò a sbattere di continuo nei muri e nei vari mobili del bagno procurandosi varie contusioni. Sakura divertita e allo stesso tempo parecchio imbarazzata, con il solo asciugamano a coprirla ha condotto Naruto verso la porta, quasi spingendolo per affrettare le cose. Una volta messo fuori il biondo si chiuse alle spalle e poggiandosi ad essa emise un forte sospiro seguito da un lieve sorriso. 
 
Naruto andò verso il letto sdraiandosi nuovamente in attesa che Sakura si vestisse. Mille pensieri vagavano nella sua mente: credeva che quell’errore, causato dalla sua sbadataggine, aveva messo parola fine alla sua relazione con Sakura a meno di 24 ore dall’inizio di essa. Dopo qualche minuto Sakura uscì dal bagno vestita come il giorno prima e i capelli ancora umidi: le stanno divinamente pensò Naruto.
“Sakura-chan scusami per prima. Ma ti giuro che non ho visto niente. Lo so non è credibile ma ti assicuro che è così. Quando sei uscita dalla doccia ero ancora mezzo addormentato e non ho idea di cosa ho visto.  Nella prima immagine chiara che mi viene in mente eri già con l’asciugamano. Lo so sono un’idiota e scommetto che già pensi di rompere con me ancor prima di aver incominciato”. Naruto era parecchio imbarazzato, per la prima volta in vista sua non era capace di guardare negli occhi una persona mentre gli parlava. Dire che era sconvolto era poco. Sakura vedendolo in quelle condizioni decise di non colpevolizzarlo troppo. Si sedette accanto al lui sul letto ancora caldo e gli prese il volto fra le mani costringendolo a guardarla.
“Naruto sei un vero Baka” Nel pronunciare quelle parole a Sakura scappò qualche sorriso. “Però non capisco una cosa. Si può sapere perché non hai bussato!?! Non te lo ha mai detto nessuno che si bussa prima di entrare in bagno?”
“Bhè sai com’è vivendo da solo sin da piccolo non ho mai avuto il bisogno di bussare. Ormai è un movimento automatico. La mattina sono così…faccio le cose in automatico senza pensarci e entrare in bagno subito dopo essermi svegliato è una di queste”
Sakura provò un certo senso di tristezza nel sentire quelle parole, era sempre stato da solo, era più che normale che non avesse l’abitudine di bussare. Per questa volta lo avrebbe perdonato.
“Per questa volta ti perdono baka! Ma semmai un giorno ci sarà una seconda volta pensaci due volte prima di entrare in bagno!”
“Promesso”
Sakura si avvicinò a Naruto, questa volta fu lei a prendere l’iniziativa dandogli un bacio a fior di labbra, il ragazzo non se lo fece ripetere due volte ricambiando quel dolce tocco fra labbra che divenne sempre più intenso. Per tenerla ancora più stretta a se Naruto mise la sua mano dietro la nuca di Sakura. Quando le loro labbra si staccarono rimasero per un po’ a guardarsi negli occhi. Il tempo sembrava non trascorrere mai, quello che provavano entrambi i ragazzi erano forti brividi lungo la schiena, bastava un contatto un po’ più ravvicinato che i loro cervelli andavano il tilt. Forse era solo l’euforia del momento o forse era vero amore. Naruto su questo non aveva dubbi per lui in assoluto è vero amore. Solo Sakura non riusciva ancora a capire cosa provasse veramente, ma lo avrebbe capito con il tempo.
Lo sguardo di Naruto si sofferma sulla collana che indossava Sakura, quella regalatole la sera prima.
“Ti sta davvero bene questa collana”
“Sicuro che non ti abbia aiutato qualcuno?”
“No ha fatto tutto da solo”
“Allora hai davvero un ottimo gusto nel scegliere le collane! Lo userai spesso in futuro vero?”
“Non ci contare troppo…sono sempre un genin. Quando sarò jonin…bhè sarà diverso…Ti Amo Sakura-chan”
“Naruto te l’ho già detto ieri sera…per ora dovrai accontentarti di un Ti voglio Bene. Non voglio crearti inutili illusioni”
“Mi sta bene, ma adesso vado a farmi la doccia.”
Alzandosi, Naruto diede un altro bacio a Sakura, poi, arrivato in bagno, si chiusa l porta dietro le spalle. Sakura gli parlava da dietro la porta mentre sistemava le sue cose.
“Lo sai che adesso per par condicio dovrei entrare io vero?”
“Lo sai che non me ne faccio problemi. Puoi entrare quando vuoi!”
A quella affermazione le guance di Sakura andarono a fuoco, inutile dire che la tentazione di entrare era alta.
 
Finita la doccia, i ragazzi presero le loro borse e andarono a fare una colazione veloce per poi ritornare a Konoha. Erano già stati lontani per molto e il loro permesso era valido per un giorno solo, Sakura, fortunatamente, aveva il turno pomeridiano in ospedale, ma Naruto doveva essere sin dal mattino disponibile per qualunque evenienza, quando invece alle 10.00 del mattino si ritrovava a circa due ore da Konoha a fare colazione in assoluta tranquillità.
 
Finita la colazione i due ragazzi si incamminarono verso Konoha, purtroppo era giunto il momento di ritornare alla solita vita.
“Naruto che farai quando rientriamo?”
“Mmmm…non lo so. Se non ci sono missioni penso che andrò ad allenarmi un po’ insieme Mr. Sopracciglia. Ammetto che il mio taijutsu è orribile in confronto al suo.”
“Vorrei ben vedere, dopo Gai-sensei è il migliore di tutti!”
“Tu invece cosa farai?”
“Metterò a lavare le cose dentro lo zaino e aspetterò che inizi il mio turno in ospedale. Lo sai, anche tu dovresti pulire le tue cose di tanto in tanto! Anche solo per essere un po’ più ordinato!”
“E’ un’inutile spreco di tempo sistemare casa!”
“E perché scusa?”
“Semplice, tanto poco dopo è come prima, se non peggio quindi preferisco allenarmi!”
“E’ un ragionamento stupido!!”
“Perché?”
“E’ un po’ come dire: perché farsi la doccia tanto al prossimo allenamento puzzerò di nuovo!”
“E’ divero!”
“No è la stessa cosa! Però se rinunci ai tuoi allenamenti potrei anche venire a darti una mano a sistemare, almeno finchè non arriverà il mio turno di lavoro.”
“Lo faresti davvero Sakura-chan??”
“Certo! Adesso sbrighiamoci è già tardi!”
Camminavano e camminavano la strada sembrava non finire mai, potevano correre o saltare da un’albero all'altro ma i vestiti che indossavano non ero indicati per fare ciò. Entrambi avevano i movimenti limitati: Naruto con i Jeans, Sakura con la gonna. Decisamente non erano gli abiti migliori per iniziare a fare i ninja, così si dovettero accontentare di fare una lunga passeggiata.
“Sakura-chan posso chiederti una cosa?” Naruto era parecchio imbarazzato tant’è che era diventato tutto rosso in viso.
“Dimmi.”
“Bhè…ecco…si insomma…come posso dirtelo” Naruto aveva paura della reazione della sua ragazza, anche se adesso stavano insieme Sakura era sempre Sakura, in poche ore il loro rapporto, anche se adesso era più profondo, non era cambiato moltissimo. Oltre ai baci si comportavano come prima, per questo Naruto aveva “paura”. “Potrei prend-“ Sakura, capita la situazione decise di anticipare Naruto unendo le loro mani e avvicinandosi ulteriormente al ragazzo.
Quella di stare insieme si stava rivelando un’avventura piuttosto difficile per entrambi a livello di comportamenti. Alcuni gesti, alcune parole che per normali fidanzati potevano essere normali, per loro erano, in un certo senso, imbarazzanti. Si sentivano a disagio. Si volevano bene e su questo non avevano dubbi. Ma tutto si stava svolgendo troppo in fretta; poche ore prima, erano due semplici amici, due compagni di squadra, adesso, invece erano una coppia a tutti gli effetti e la cosa sembrava ancora strana, ma chissà, un giorno questo senso di imbarazzo scomparirà, lasciando posto al vero amore.

Da qui in poi i capitoli diventano sempre più difficili da scrivere e gli impegni non aiutano u.u
Ma finalmente (dopo un mezzo infarto per aver perso più di mezzo capitolo u.u) sono ritornata e vi ho raccontato il risveglio movimentato dei nostri piccioncini ^_^
In questa storia mi rispecchio molto, soprattutto nella parte finale...con il mio ragazzo c'era quel tipo di rapporto, mi sveglio che era il mio migliore amico poche ore dopo mi bacia lasciandomi in un angolo per strada bloccata per circa...non so nemmeno io quanto u.u Il giorno dopo imbarazzo totale XD A me un iniziò così ha portato molta fortuna, sperando che porti fortuna anche a loro ^_^

Alla prossima!!!

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Capitolo 17
*** Ritorno a Konoha ***


Dopo ore trascorse camminando, Naruto e Sakura giunsero finalmente al villaggio facendo il loro ingresso mano nella mano. I primi a rimanere stupiti della cosa furono Izumo e Kotetsu, quel giorno di guardia all’ingresso del villaggio, però poiché, a causa della noia, erano mezzi addormentati, credettero di aver visto male e lasciarono perdere le loro convinzioni, infondo loro li conoscevano da sempre come due compagni di squadra che litigavano di continuo, anche se molto amici.
La neo coppia arrivata ad un incrocio si separò: Sakura andò verso casa sua per posare la sua borsa e mettere a lavare le cose sporche, Naruto, invece andò da Tsunade per avvisarla del suo arrivo a Konoha in caso ci sarebbe stato bisogno di lui. Entrambi si diedero appuntamento nel nuovo appartamento di Naruto per, come deciso in precedenza, ripulirlo e riordinarlo per dargli un aspetto che si potesse definire ordinato o quantomeno abitabile.

Naruto, arrivato nell’ufficio dell’Hokage, vide Tsunade molto preoccupata.
“Baa-chan è successo qualcosa mentre non c’ero?”
“Fortunatamente ancora niente, ma accadrà!”
“Cosa accadrà? A cosa ti riferisci?”
“I 7 biju, fra non molto ritorneranno in vita.”
“Come fai a saperlo?”
“Da sempre un biju dopo la sua morte accumula chakra per un determinato periodo di tempo per poi rinascere. Dei ninja dell’alleanza, esperti in percezione del chakra hanno notato degli accumuli in 7 zone diverse. Sono sicuramente i biju mancanti che stanno per rinascere.”
“Capisco. Cosa accadrà quando rinasceranno del tutto?”
“Dovranno essere sigillati! Di comune accordo con l’alleanza abbiamo deciso che il possesso dei biju sarà uguale a quello precedente, il problema sarà trovare 7 persone adatte ad essere i nuovi Jinchuriki.”
“Così rovinerete la vita a 7 persone solo per sigillare i biju!”
“Che cosa vuoi dire?”
“Scommetto che sceglierete i nuovi Jinchuriki in base alle loro capacità, scommetto che non gli chiederete nemmeno se saranno disposti ad accettare un demone dentro di loro, scommetto che non gli direte nemmeno ciò che spetterà loro dopo che il sigillo sarà completo. Io venivo isolato senza saperne il motivo, Gaara è stato isolato dall’intero villaggio, in più suo padre ha sempre cercato di ucciderlo, portando Gaara a dover uccidere solo per provare a se stesso che esisteva, Killer Bee non è stato da meno, anche se lui aveva suo fratello a dargli sostegno, non ha avuto un destino diverso dal nostro. Non ho conosciuto bene gli altri precedenti Jinchuriki ma sono sicuro che la loro vita non è stata poi tanto diversa.”
“Capisco quello che vuoi dire Naruto, ma cosa dovremmo fare secondo te? Lasciare liberi i biju?”
“Perché non farlo? Che male ci sarebbe?”
A questa domanda una voce dentro Naruto rispose:
“Non è possibile lasciarli tutti liberi Naruto!”
“Dimmi un valido motivo Kurama. Non ti piacerebbe che i tuoi fratelli e le tue sorelle stessero liberi per i fatti loro?”
“Certo che mi piacerebbe, proprio come piacerebbe a me, ma questo vorrebbe dire far scoppiare la fine del mondo o quasi.”
“Che vuoi dire?”
“Come hai potuto notare tempo fa, quando hai conosciuto gli altri biju, siamo tutti in continuo scontro fra di noi, a volte litighiamo per niente. Immagina cosa accadrebbe se due di noi iniziassero a combattere a colpi di Biju-dama”
“Distruggerebbero tutto”
“Esatto! Ecco perché bisogna sigillare anche loro.”
Agli occhi di Tsunade, Naruto rimase come incantato perso nei suoi pensieri, allora capì cosa stava accadendo.
“Kurama ti ha detto cosa potrebbe accadere se gli altri biju restassero liberi non è vero?”
Naruto annuì con la testa, era confuso, non sapeva più cosa pensare. Da un lato il sacrificio di 7 persone avrebbe salvato il mondo da una probabile, ma non sicura, catastrofe, d’altro canto invece altre 7 persone avrebbero sofferto per il resto della loro vita. Qual era la cosa giusta da fare? Chiunque avrebbe subito sacrificato le 7 persone, ma per Naruto, anche se sapeva in cuor suo che era la cosa giusta da fare, era l’azione più difficile da compiere.
“Naruto, per ora è inutile preoccuparsi, facendo qualche calcolo abbiamo intuito che mancano ancora parecchi mesi alla rinascita dei Biju. Troveremo una soluzione che sarà meno dolorosa per chiunque. A breve ci sarà un nuovo Summit per discutere di questa situazione e vorrei che venissi con me, in quanto Jinchuriki potrai esporre le tue idee su come evitare di far soffrire le nuove Forze Portanti. Il Summit sarà fra 3 settimane, esattamente dopo gli esami Chunin. Per ora pensa solo a prepararti per l’esame e non pensare a nient’altro, mi raccomando non parlare con nessuno di questa situazione, non avrebbe senso far preoccupare inutilmente i nostri shinobi.”
“Si capisco.”
Tutto il senso di relax che Naruto aveva accumulato era sparito tutto in una volta. Era appena tornato al villaggio e già c’erano problemi. Per una volta che sembrava andare tutto bene ecco che arrivano i problemi. Stava con la ragazza che amava, stava per diventare chunin, tutto sembrava andare alla perfezione e adesso arriva questa notizia. Sapeva già che per catturare i biju avrebbero chiesto sicuramente il suo aiuto, anche se non sapeva come aiutarli visto che non era in grado di eseguire Justu di sigillo.
“Mettiamo da parte questa storia per ora, dimmi com’è andata al centro benessere? Spero per te che hai trattato bene la mia allieva!!”
“Tranquilla Baa-chan fino a prova contraria è sempre lei che tratta male me! Comunque è andata bene. Il posto era favoloso e ci siamo divertiti.”
“Mi fa piacere. Adesso vai che ho tante cose da fare!”
“D’accordo. Ciaoo!”

Naruto uscì dall’ufficio piuttosto malinconico. Si era ripromesso di non nascondere mai niente alla sua Sakura ed ecco che arriva un enorme segreto da mantenere. Non andava mai bene niente.
 
Arrivata a casa, Sakura posò le sue cose e si preparò per andare da Naruto. Era da sola in casa, i suoi genitori le avevano lasciato un bigliettino con scritto che erano andati in una fiera non molto lontano da Konoha e che sarebbero tornati il giorno dopo. Poco prima di andare via il campanello di casa sua suonò. Chi poteva mai essere? Andò verso la porta e quando l’aprì si ritrovò travolta da un uragano dai lunghi capelli biondi.
“Bentornata Fronte Spaziosa!! Come mai hai tardato così tanto il tuo rientro?”
“Sai com’è si era scatenato un temporale. Era un po’ difficile tornare con la pioggia!”
“E io che pensavo che era successo qualcosa fra te e Naruto…”
Sentendo le parole dell’amica Sakura divenne rossissima in viso. Come faceva Ino a fare sempre centro in tutto? Non le aveva detto niente e già immaginava di Naruto ma come faceva??
“Sakura perché stai diventando tutta rossa? È successo qualcosa con un certo biondino di nostra conoscenza?”
“Bhè…ecco…veramente…- che faccio glielo dico o no che stiamo insieme??
“Non mi dire che vi siete baciati!!”
Sakura rimase piuttosto sconvolta dall’affermazione di Ino, ancora una volta quella ragazza aveva capito tutto?
“AAAH HO INDOVINATO!!!! Tu e Naruto vi siete baciati!!”
“Si può sapere fai a sapere sempre tutto in anticipo?”
“Non per niente sono la tua migliore amica! Allora raccontami tutto!!”
“Ok…”
Purtroppo non aveva scelta, se non le raccontava tutto non se ne sarebbe più liberata.

Intanto Naruto si dirigeva verso casa sua. Pensieroso si poneva centinaia di domande su come poter rendere il destino dei nuovi Jinchuriki meno tristi e difficili. Purtroppo però non riusciva a trovare nessuna risposta alle sue domande, anche se l’identità del nuovo Jinchuriki si sarebbe mantenuta segreta, prima o poi qualcuno lo avrebbe scoperto e la voce si sarebbe sparsa portando il ragazzo o la ragazza al totale isolamento. Senza rendersene conto era arrivato a casa sua. Sakura ancora non era arrivata. Entrò buttando lo zaino dove capitava prima. Si sedette sul divano a riflettere, ma più pensava più dubbi gli venivano, così per liberare la mente e in attesa dell’arrivo della sua ragazza, accese la console per fare una partita al suo gioco preferito:“Mortal Combat”.
 
Trascorse quasi un’ora quando qualcuno busso alla porta di Naruto. Dopo aver messo pausa andò ad aprire. Aperta la porta si ritrovò davanti Sakura con il fiatone.
“Sakura-chan cosa è successo?”
“Ino…lo sa…sa di noi…”
“Sakura-chan riprenditi!! Vieni entra che ti prendo un po’ d’acqua.”
Sakura entro e si sedette sul divano, ovviamente pieno di vestiti puzzolenti. Naruto arrivò con un bicchiere di acqua fresca e porgendoglielo si sedette accanto a lei. La ragazza bevve l’acqua tutta d’un sorso tanto era la stanchezza, aveva corso a più non posso da casa sua fino a quella di Naruto, era stanchissima.
“Va meglio?”
“Si, adesso si. Grazie.”
“E di cosa? Dai dimmi che è successo!”
“Ino sa di noi. Fra un po’ tutta Konoha saprà che stiamo insieme!”
“E qual è il problema?”
“Nessuno è solo che…”
“Cosa? Ti vergogni per caso?”
“No! Ma cosa dici Baka! È solo che tutti ormai sono abituati a vedere me che picchio te! Sapere che stiamo insieme porteranno tutti a guardarci di continuo e non mi va di essere guardata solo perché insieme a te, sarò la novità del villaggio, insomma saremo il pettegolezzo più chiaccherato, almeno fino al prossimo avvenimento.”
“Fregatene!”
“Cosa?”
“La risposta alle tue preoccupazioni è semplice. Fregatene! Fregatene di quello che dicono. Fregatene delle loro idee e dei loro pensieri. Molti potranno vedere la nostra relazione con invidia altri con gioia. Fregatene di tutto ciò che senti, in fin dei conti l’importante è quel che pensi tu!”
“Da quando ti escono queste perle di saggezza dalla bocca?”
“Non sono perle di saggezza. È quello che ho sempre fatto. Io ero quello di cui tutti parlavano con disprezzo ovunque passavo, ricordi? Se avessi fatto il tuo stesso ragionamento mi sarei segregato a casa senza mai uscire. Noi dobbiamo comportarci come sentiamo di fare. Se voglio darti un bacio te lo do senza crearmi tanti problemi e lo stesso deve valere per te. Se vuoi baciarmi, abbracciarmi o prendermi a pugni davanti a tutti chi sono gli altri per impedirtelo? Infondo non mi sembra che ci sia una legge che vieti di mostrare i propri sentimenti o il proprio carattere in pubblico!”
“Si hai ragione! Certo che quando fai questi ragionamenti fai sembrare me la baka!”
“Mica posso esserlo sempre io!”
“Ok adesso basta, iniziamo a sistemare questo porcile prima che inizi il mio turno in ospedale!”
“Ok fammi finire solo la partita!”
“Non se ne parla!! Peggio per te che riduci così casa tua. Ci vorranno ore per rendere la casa vivibile. Quindi ogni minuto è prezioso!”
Detto questo Sakura si avvicinò a Naruto con una certa aria provocante e con una voce molto sensuale gli sussurrò all’orecchio: “Inoltre se vuoi che venga più spesso a farti visita quando sei da solo e se vuoi che resti per molto tempo dovrai tenerla abbastanza in ordine.”
Sentendo quelle parole, Naruto si mise subito all’opera per sistemare, sapeva che Sakura, almeno per il momento non si sarebbe mai spinta oltre i baci, ma avrebbe fatto di tutto per stare da solo con lei. Casa sua o no non avrebbe fatto differenza, ma se ci sarebbe stata anche solo una possibilità di ripetere la notte appena trascorsa, allora avrebbe fatto di tutto per realizzarla.

Per prima cosa aprirono tutte le porte e finestre di quella casa, in modo da far andare via quell’orribile puzza di sudore e ramen che c’era, poi iniziarono a mettere in una cesta tutti i vestiti sporchi, man mano che si raccoglievano Sakura li metteva all’interno della lavatrice mai usata, e pensava che, a quel baka, avevano dato una casa stupenda con tutte le comodità e lui non ne faceva per niente uso; era proprio un BAKA.
Mentre la lavatrice finiva di lavare, insieme hanno pulito prima la cucina buttando tutti i cibi scaduti e i barattoli di ramen già usati. Il frigorifero e la dispensa erano praticamente vuoti, vorrà dire che il prossimo passo sarebbe stato fargli fare la spesa. Le poche posate, bicchieri e piatti che aveva erano tutti sporchi. Era proprio un disastro di ragazzo in fatto di pulizia, ma Sakura sapeva che tutto questo dipendeva dalla mancanza di una madre che gli insegnasse a tenere tutto in ordine. In questa relazione Sakura sapeva che per quanto riguarda l’ordine di casa sua sarebbe stata un po’ come la madre che non aveva mai avuto, in quanto gli avrebbe sicuramente detto in continuazione di sistemare tutto, anche se sicuramente in cuor suo sapeva che non ne sarebbe stata all’altezza.
Mentre i due ragazzi pulivano da cima a fondo la casa del biondo shinobi, la notizia della neo coppia iniziò a spargersi a Konoha, proprio come Sakura e Naruto avevano previsto. Molti rimasero sopresi del fatto che due ragazzi che stavano sempre a litigare potevano fidanzarsi, molte ragazze presero la notizia con gelosia perché, a loro parere, loro erano molto più belle di quella piatta e mascolina ragazza e che quindi erano più adatte loro a stare con Naruto, i loro amici, invece, non potevano che essere contenti, Hinata inclusa anche se nel suo cuore vi era un po’ di tristezza per via della notizia.

Quel giorno però la notizia che più fece scalpore era un’altra, nessuno mai si sarebbe aspettato di vedere gli stendini di Naruto pieni di vestiti puliti appesi li per asciugarsi. A quanto pare era un bene che finalmente una donna, in questo caso ancora molto giovane, si prendesse cura di quel biondino combina guai.



Rieccomi qui :3
Questa volta vi ho fatto aspettare meno del solito. Devo dire che mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo e sono molto soddisfatta del risultato. Si lo so sono cattiva, prima faccia andare tutto bene e poi distruggo tutto il mondo fatato che si stava creando u.u L'idea iniziale che mi ha portato a scrivere questa storia è proprio la rinascita dei Biju dopo la guerra. Fra qualche capitolo si concluderà la prima parte della storia.
Bhè spero che questo capitolo sia piaciuto, aspetto con ansie le vostre recensioni. Grazie a tutti coloro che mi seguono, non credevo che questa storia avrebbe avuto tanto successo *^* soprattutto grazie a Soly Dea ed EdoKonan (sappiate che non vado avanti se non c'è la vostra recensione :3).
Alla prossima!!

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Capitolo 18
*** L'esame Si Avvicina... ***


Era una tranquilla giornata primaverile a Konoha. I ragazzini in accademia svolgevano varie esercitazioni, mentre le madri pulivano la casa o andavano al mercato per fare la spesa e i padri andavano a lavoro. I giovani genin svolgevano le solite missioni di livello D supervisionati dai loro maestri. Quella era una mattina decisamente troppo calma, come quelle dei giorni prima. Era da un po’ di tempo che il giovane ninja biondo, che animava il villaggio, non si vedeva, non si trovava nemmeno all’Ichiraku durante l’ora di pranzo o di cena, non era nemmeno ai campi di addestramento per allenarsi; da un po’ non gli venivano assegnate missioni, quindi doveva essere per forza al villaggio! Tutti a Konoha si ponevano una domanda: Dov’è finito Naruto??
 
In una casa vicino al centro di Konoha c’era un ragazzo seduto al tavolo della cucina con delle enormi pile di libri da studiare, supervisionato da una giovane donna dai capelli rosa…
 
“Vediamo un po’…Dove atterra un kunai lanciato con una forza pari a 10…che significa questo simbolo? Comunque pari a 10 quello che è sapendo che c’è  un forte vento verso destra di 20 Km/h e la pioggia che cade con una forza di….BASTA NON NE POSSO PIU’!! Sakura-chan perché devo studiare tutte queste cose? La scorsa volta ho superato la prima prova lasciando il foglio in bianco!”
“Questa potrebbe non essere come l’ultima volta! Mica l’esame è sempre lo stesso. Meglio arrivare preparati!”
“Ma studiare non fa per me!! E poi non mi serve un complicatissimo problema per capire dove arriva un kunai! In base dov’è il mio bersaglio metto la giusta potenza e do la giusta traiettoria! Da quando mi è stato dato questo copri-fronte non ho mai sbagliato un colpo!” disse Naruto mentre indicava il suo prezioso copri-fronte.
“Bhè non hai tutti i torti, però resta il fatto che queste cose si devono studiare! Se lo avessi fatto in accademia a quest’ora saresti molto più avvantaggiato!”
“Le avrei dimenticate subito dopo.”
“Ti sbagli! Se studiate bene queste cose non si dimenticano!”
All’udire quelle parole, a Naruto spuntò un ghigno di sfida.
“Sakura-chan, tu eri bravissima in accademia. Se quello che dici è vero, sicuramente sarai capace di risolvere questo problema.”
“Certo che ne sono capace.”
“Dimostramelo.”
Sakura prese in mano il libro contenente il problema, lo lesse e pian piano iniziò a sudare per l’imbarazzo. Non riusciva a risolverlo. Naruto aveva ragione. Aveva dimenticato tutto! Ma non poteva dirglielo, altrimenti che figura avrebbe fatto? Doveva trovare una valida scusa per tirarsi fuori dai casini.
“Allora Sakura-chan? Non lo sai risolvere?”
“Ho capito il tuo piano sai? Vuoi che te lo risolvo io così tu ti ritrovi un passo più avanti con la fine della teoria. Te lo sogni bello mio! Non ti darò questa soddisfazione!”
“Ammettilo Sakura-chan, non ne sei più capace!”
“Si che lo sono e ora te lo dimostro! (accidenti ora che faccio? Non posso dirgli che ho dimenticato tutto? Ho trovato!) questo problema è impossibile da risolvere!”
“Te lo avevo detto che non ci saresti riuscita”
“Non per quello Baka! I dati sono sbagliati quindi il risultato non sarà mai esatto.”
“Si…certo…i dati sono sbagliati”
“Comunque con il tempo che ti rimane non riusciresti mai a capire la fisica imposta nelle armi. È meglio che pensiamo ad una strategia per farti copiare.”
“Così si ragiona ‘ttebayo!”
Naruto face cadere Sakura fra le sue gambe per poi abbracciarla e baciarla. 
Erano trascorse due settimane da quando Ino aveva detto a tutta Konoha del loro rapporto, all’inizio provavano un certo imbarazzo a camminare mano nella mano per le vie del villaggio, poiché tutti li guardavano, ma adesso nessuno più faceva caso a loro. Il loro rapporto si era fatto sempre più saldo e quell’imbarazzo iniziale pian piano è andato affievolendosi fino a scomparire. Quando i genitori di Sakura sono venuti a sapere del loro rapporto ne sono rimasti molto sorpresi: conoscevano Naruto, alcune volte era andato a casa loro per avvisare Sakura di qualche missione o semplicemente per riaccompagnarla a casa dopo una giornata trascorsa ad allenarsi insieme a Sai e Yamato, ma non avrebbero mai immaginato che un giorno sarebbe diventato il ragazzo della loro amata figliola. Ovviamente non potevano sperare di meglio per lei: chi era più il qualificato per poter uscire con loro figlia se non Naruto, l’eroe di Konoha e della IV guerra ninja?
 
Il tempo di partire era arrivato, Naruto, Kakashi e Sakura partirono verso il Villaggio della Nuvola, luogo dove si sarebbe svolto l’esame; Kakashi era costretto ad andare in quanto responsabile del genin (Naruto), Sakura, invece, era stata mandata alla Nuvola come rinforzo medico in quanto vi sarebbero potuti essere molti feriti.
 
Il viaggio fu tranquillo, per Naruto addirittura noioso. Non un solo bandito aveva cercato di derubarli, nessun ninja traditore di poco conto da affrontare per iniziare a riscaldarsi, e, come se non bastasse, a rendere ancora più noioso il viaggio ci pensava Sakura, approfittando di ogni istante per far ripassare o imparare qualcosa di nuovo al biondo prima dell’arrivo al villaggio.
Agli occhi di Naruto poteva anche essere noiosa, poteva anche avere l’aria da saputella, ma a lei non interessava, voleva prepararlo a finchè riuscisse a superare l’esame e, in fondo al suo cuore, sperava che Naruto lo capisse.

I giorni passavano fra un’interrogazione e l’altra. Era l’ultima notte che si sarebbero accampati, il giorno dopo sarebbero arrivati alla Nuvola. Kakashi, vedendo Naruto un po’ stanco, decise di fermarsi per la notte in una locanda. Sapeva che Naruto non riposava bene dormendo fuori e anche se, a livello fisico e tecnico crede sarà superiore agli altri genin, vuole che si riposi il meglio possibile.
Arrivarono in una locanda molto carina con i bagni termali sul retro, era l’ideale per rilassarsi in vista dell’esame. All’ingresso vi era un’anziana signora che assegnava le camere.
“Sakura, preferisci una camera solo per te o la dividi con Naruto?”
A quella domanda Sakura divenne rossa in volto per l’imbarazzo, non si sarebbe mai aspettata una domanda del genere dal suo sensei. Naruto, invece, sperava che la sua ragazza accettasse di dormire con lui, sarebbe stata una replica di quella notte al centro benessere, anzi, questa volta sarebbe stato molto più bello perché non ci sarebbe più stato quell’imbarazzo provato allora.
“Kakashi-sensei le sembrano domande da fare?”
“Scusami tanto Sakura, non volevo metterti in imbarazzo. Solo che essendo ragazzi ed essendo innamorati è normale che vorreste dormire insieme.”
Vai Kakashi-sensei cerca di convincere Sakura-chan. Ti prego. Ti prego!
“Preferisco evitare di dormire con Naruto, per ora.”
“Ne sei sicura?”
“Si. E poi l’ultima volta che ho dormito con lui sono stata sveglia per tutta la notte. Devo essere riposata anche io in vista degli esami e non posso permettermi di perdere sonno!”
“Ok come vuoi. In questo caso prendiamo tre camere singole.”
“Subito signore.”
Naruto era con il morale sotto i piedi, i lacrimoni uscivano copiosi dai suoi occhi, proprio come un bimbo a cui viene rubato l suo dolce preferito. Però dovette accettare senza discutere, non poteva di certo costringere Sakura. Avevano fatto molti progressi con l’imbarazzo che li avvolgeva all’inizio della relazione, però dormire insieme era tutta un’altra cosa che scambiarsi qualche bacio in pubblico.

La squadra si separò, ognuno verso la sua camera, Naruto e Kakashi si diedero appuntamento ai bagni termali, mentre Sakura, rimasta da sola aveva in programma di prendere una tisana rilassante.
Naruto fu il primo a presentarsi ai bagni, entrò in acqua, si appoggiò al bordo vasca come era suo solito fare, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quel tepore così rilassante da far dimenticare tutta la stanchezza che poteva avere. Dopo un po’ arrivò Kakashi e come al solito indossava un fazzoletto che copriva metà del suo volto. Ormai Naruto aveva perso le speranze, non avrebbe mai visto il volto del suo sensei.
I due iniziarono a parlare del più e del meno, non tanto come maestro e allievo, ma più che altro come due amici di vecchia data. Sakura, prima decisa a bere una tisana rilassante cambiò idea e decise di andarsi a rilassare nei bagni, intanto Naruto e Kakashi continuavano la loro chiacchierata…
“Kakashi-sensei, posso farti una domanda?”
“Certo. A patto che dopo io te ne faccio una a te.”
“Ok. Potrei sapere perché porta la maschera? Non la toglie mai e nessuno conosce il suo vero volto. Ci deve sicuramente essere un motivo in particolare. Non credo sia molto piacevole portarla. Certo, ormavi ci avrai fatto l’abitudine, ma all’inizio non era fastidiosa?”
“Il perché non posso dirtelo. Comunque ci sono delle persone che conoscono il mio vero volto. Ad esempio Rin una mia vecchia compagna di squadra. Mi ha curato più volte e sono stato costretto a toglierla davanti a lei, poi c’è Tsunade-sama e alcuni membri della sezione ANBU. In effetti non era bello portarla all’inizio, ma si ci fa l’abitudine, ti assicuro che questo leggero pezzo di stoffa è molto meglio della maschera che indossavo quando ero un ANBU.”
“Capito.”
“Adesso come da patti tocca a me. È successo qualcosa fra te e Sakura?”
“In che senso?”
“Bhè avete litigato? Se non fosse per i baci che vi date non sembrerebbe nemmeno che siete una coppia.”
“Era quello che temevo. Io c’è la metto tutta per stare bene con Sakura-chan però lei…”
“Lei cosa?”
In quel momento Sakura entra nei bagni termali femminili confinanti con quelli maschili.
“Speriamo che Naruto non si metta ha sbirciare, non ci tengo a farmi vedere di nuovo nuda da lui.”
Quando si immerse sentì una voce a lei familiare. Capì che era Naruto che parlava con Kakashi. Non le interessava ciò che si dicevano, ma la sua curiosità la spinse ad avvicinarsi al sottile muro di legno che separavano le due vasche.
“Lei si comporta ancora come se fossi solo un suo amico. Il nostro rapporto non è poi cambiato così tanto. Forse non c’è più quell’imbarazzo nel mostrarci gesti di affetto, ma oltre a quello è tutto come prima. Forse il problema è che siamo stati amici per tanto tempo ed è difficile perdere quel tipo di rapporto. Non mi fraintenda mi piace essere suo amico, è divertente, però…”
“Però sei stanco si essere “l’amico”.”
“Esatto. Voglio essere di più! Forse il mio è solo un pensiero infondato, però, alcune volte ho come l’impressione che mi usi per dimenticare Sas’ke.”
Sakura in, quel momento, maledì la sua curiosità e qualche lacrima si fece strada sul suo volto, per poi cadere nella vasca d’acqua calda. Uscì dai bagni prima che Naruto potesse sentire i singhiozzi, che non tardarono ad arrivare. Si sentiva in colpa. Nonostante tutto quello che Naruto aveva fatto per lei, lei lo faceva soffrire in quel modo. Forse si doveva lasciare andare, cosa che ancora non aveva fatto. Pensava che se si sarebbe comportata come prima sarebbe andato tutto bene ma si sbagliava. Da quella sera stesso avrebbe cambiato modo di agire, si sarebbe fidata all’istinto e si sarebbe fatta guidare dal cuore, non più dalla mente.
“Lo sai che non è così, vero Naruto?”
“Certo che lo so! E poi mi picchia di meno e meno forte. Questa storia inizia ad avere effetto!”
“Si in effetti hai molti meno lividi rispetto a qualche settimana fa!”
 
Sakura dopo aver sentito quelle parole andò in camera sua per sistemarsi, intanto, Kakashi e Naruto, finito il bagno, andarono nelle loro rispettive camere per riposare. Ne avevano davvero bisogno, soprattutto Naruto.
Erano le 9.00 di sera, Naruto era già coricato pronto per addormentarsi, quando, all’improvviso, bussarono alla sua porta. Leggermente preoccupato per il motivo della visita andò ad aprire. Una volta aperta si ritrovò Sakura davanti a lui con la sola canottiera bianca con le ciliegine rosse e piccoli pantaloncini rossi che indossava come pigiama.
“Sakura-chan, che ci fai qui?”
“Bhè, ecco….in camera mi sentivo sola e….ok basta girarci intorno…voglio stare qui con te. Non appena mi sono messa a letto sentivo che mi mancava qualcosa, o meglio qualcuno e sono venuta qui. Però se non vuoi torno indietro.”
Le guance di Sakura avevano raggiunto un colore più rosato del normale, Naruto se ne accorse, quello come tanti altri era un segno d’imbarazzo da parte della sua amata, forse, dopo quello che aveva detto poco prima di prendere le camere, per lei era difficile chiedere di dormire con lui. In realtà, Sakura non era imbarazzata, voleva solo rendere felice Naruto standogli più vicino. Forse dormire con lui era il modo più veloce per dimostrarglielo, anche se non ne era molto convinta visto che, secondo lei, avrebbe trascorso la notte insonne.
Naruto aprì ancora di più la porta e si mise di lato per permettere alla sua ragazza di entrare. Ormai non poteva più tirarsi indietro il passo era stato fatto, anche se alla situazione che si era creata si aggiunse anche l’immenso imbarazzo da parte di Sakura quando vide Naruto con il suo “pigiama”.
“Naruto ma non ti vergogni a mostrarti davanti a me con soli i boxer?”
“Perché dovrei? Fino a prova contraria sto davanti ad un medico, che tra l’altro è anche la mia ragazza. Perché dovrei sentirmi in imbarazzo?”
“Certo che sei strano.”

Si avviarono verso il letto e si sistemarono in modo da stare comodi. Questa volta non avevano l’ampio letto matrimoniale del centro benessere ma un semplice letto singolo, per cui dovettero stringere un po’. Sakura si mise sdraiata sul fianco usando il pettorale sinistro di Naruto come cuscino mentre il braccio, dello stesso lato, la abbracciava. Nonostante le dimensioni del letto stavano molto comodi.
“Naruto, c’è una cosa che voglio chiederti.”
“Dimmi.”
“Ho notato che quando siamo accampati fuori, durante le missioni, quando dormi non russi, mentre in queste occasioni sembri un trattore arrugginito. Non è che l’aria boschiva ti fa bene al naso?”
“Forse, ma il motivo non è quello. Quando ci accampiamo fuori non dormo.”
“Che vuol dire che non dormi? Alcune volte ti ho visto chiaramente con gli occhi chiusi, non provare ad ingannarmi.”
“Bhè è vero chiudo gli occhi, ma non dormo, mi riposo solo un po’. È più forte di me, nonostante cerco di dormire ho l’istinto di restare vigile e tenere la guardia alta. Kakashi-sensei lo sa ed è per questo che ha voluto trascorrere qui la notte, ha notato che ero stanco così venendo qua avrei dormito meglio in vista degli esami.”
“E immagino che con le mie noiose lezioni non ti sia stata d’aiuto.”
“Forse è vero che erano noiose, ma di certo mi saranno molto d’aiuto.” 
Questa volta, Sakura prese l’iniziativa e iniziò a baciare Naruto come non aveva mai fatto prima. Era un bacio molto passionale che non sembrava finire più. Naruto si gira di fianco, verso Sakura, per approfondire quel bacio tanto intenso, mentre con la mano sfiora dolcemente ogni singola parte del suo corpo, evitando, momentaneamente, le zone “vietate”. Sakura invece esplorava ogni singolo angolo di quella larga e favolosa schiena che, quando Naruto la abbracciava, la faceva sentire protetta e al sicuro da ogni male.
“Naruto, ti amo. Adesso posso dirtelo con certezza, senza preoccuparmi di mentirti.”
“Ti amo anche io, Sakura-chan. Ti ho sempre amata.”
“Lo so.”
Naruto era al settimo cielo, finalmente Sakura gli aveva detto “ti amo”, ancora non riusciva a crederci. Non appena sentì quelle due parole uscire dalla sua dolce e rosea bocca, il suo cuore impazzì dalla gioia. 
I due ripresero a baciarsi e a coccolarsi, Naruto, preso dalla foga del momento, si sollevò con le braccia e si mise sopra Sakura, in modo da avere una visuale migliore della sua ragazza.
“Non credere di accelerare i tempi solo perché ti ho detto ti amo!”
“Non lo farei mai. Quel giorno arriverà solo quando vorrai tu. Non mi permetterei mai di andare oltre senza il tuo permesso.”
Ripresero a baciarsi, Naruto sopra Sakura, Sakura sotto Naruto. Con le loro mani continuavano a sfiorarsi senza mai andare oltre, la mano di Naruto seguiva ogni singolo lineamento dei fianchi snelli di Sakura soffermandosi poco prima dei glutei della ragazza, si avvicinava lentamente come se aspettasse il permesso di Sakura. Scese fino a sfiorarle la natica sinistra. Sakura, inizialmente imbarazzata, si lasciò trasportare da quel tocco delicato, quasi come un massaggio. Naruto non si soffermò a lungo e con la mano continuò o scendere fino a toccare le lunghe cosce sode e lisce della ragazza.
Continuarono così per tutta la notte, fino a quando, entrambi, non si addormentarono l’una fra le braccia dell’altro. Per entrambi, quella, fu la notte più bella trascorsa insieme, fino ad ora.


Salve a tutti!!! Scusatemi se vi ho fatto attendere tanto ma non ho avuto molto tempo per scrivere. Intanto spero che nell'attesa nessuno abbia fatto pazzie (Chi vuole intendere intenda :3). Spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^_^ Ditemi cosa ne pensate della parte finale... il resto ormai sono abituata a scriverlo ma fino ad ora non aveva mai scritto una parte fatta di baci e coccole u.u spero sia venuta bene, in caso contrario sono pronta ad accettare qualunque consiglio e qualunque critica che possiate farmi. Aspetto con ansia le vostre recensioni ^_^ A Prestoo!!

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Capitolo 19
*** Finalmente Stanno Per Iniziare... ***


Erano le 6.30 del mattino, il sole, pian piano si alzava sempre più nel cielo. C’era molta pace e tranquillità ancora, tutti erano catapultati in un mondo fatto di sogni, oppure d’ incubi, questo non possiamo saperlo. Quel giorno Naruto sarebbe dovuto arrivare al Villaggio della Nuvola, in quanto, di pomeriggio, si sarebbe svolta la prima prova dell’esame per diventare chunin, ed è proprio con questo pensiero che i suoi occhi azzurro cielo si aprirono, anche se controvoglia. Avrebbe preferito continuare a dormire fino a tarda mattinata, come era suo solito fare quando non aveva impegni. Svegliarsi presto, però, ha i suoi vantaggi. Sakura dormiva beatamente fra le sue braccia; era a dir poco bellissima.
Con delicatezza e dolcezza, Naruto iniziò a sfiorare il viso della sua amata per coccolarla, proprio come aveva fatto la notte appena trascorsa, qualche secondo prima di rifugiarsi nel mondo dei sogni. Sakura aveva uno sguardo dolce e indifeso, tanto che, chiunque l’avrebbe vista, non l’avrebbe nemmeno considerata una kunoichi capace di distruggere piccole montagne con un semplice pugno, eppure nonostante questa sua immensa forza, Naruto non poteva far altro che proteggerla, anche se, in quella stanza, in quel letto, vie erano solo loro, la stringeva a se come se volesse dire “Toccatela e vi faccio a pezzi”. Il ragazzo continuò ad ammirare quel viso così perfetto per lui, guardò la sua fronte, che lei odiava perchè troppo larga, ma che lui adorava, osservò i suoi occhi, ancora chiusi, scese ancora verso quel naso sottile ma molto sensibile che si ritrovava, e poi giunse alla bocca, così perfetta per lui, labbra ne troppo sottili ne troppo carnose, rosee al punto giusto per essere in perfetta armonia con il resto di quel viso così perfetto. Non riuscendo a resistere, Naruto diede un bacio delicato alla donna che aveva sempre amato e che adesso, dormiva stretta a lui. Quel semplice, leggero contatto, per Naruto fu come tornare nel modo dei sogni. Quel momento era stato frutto di molti suoi pensieri, di molti suoi sogni, ma adesso era realtà.
Trascorse un altro po’ di tempo prima che Sakura si svegliasse. Questa volta fu un risveglio tranquillo, era rilassata, riposata, carica di energie, eppure non voleva muoversi dalla posizione in cui si trovava. Erano le 7.00 e faceva un po’ freddo, però il calore di Naruto le bastava, si sentiva in paradiso fra quelle braccia forti e muscolose che sapevano sfiorarla sempre con la massima delicatezza e dolcezza. Era bellissimo stare li. Quando si decise ad aprire gli occhi, si ritrovò davanti due pozze azzurre a guardarla, studiarla e soprattutto proteggerla.
“Buongiorno principessa!” disse Naruto con una voce calda “Sei bellissima quando dormi.”
Sakura totalmente rossa in viso non potè che rispondere con un flebile “grazie”.
L’aveva chiamata “principessa”. Nessuno l’aveva mai chiamata in quel modo, forse solo suo padre quando era una bambina.
“Che ore sono?”
“Sono le 7.00. Faremmo meglio ad alzarci, prima di arrivare tardi alla partenza. Non sopporto i discorsi di Kakashi-sensei sulla puntualità quando è lui il primo ritardatario.”
“Hai ragione!”
“Tu stai ancora un po’ coricata, vado a vestirmi prima io, così poi hai il bagno tutto per te e non rischio di entrare di nuovo a sproposito.”
Naruto stava per alzarsi dal letto quando, improvvisamente, venne trattenuto da Sakura.
“Cosa c’è Sakura-chan?”
“Resta qui. Non andare via!”
“Ma che dici. Mica vado via per sempre. Vado solo a darmi una rinfrescata”
Sakura si alzò di scatto e lo abbracciò. Lo teneva stretto a se, come per non volerlo lasciare andare.
“Cosa è successo?”
“Ho fatto un incubo in cui andavi via per poi non ritornare. Non voglio che tu vada via.”
Naruto strinse Sakura forte a se e la baciò.
“Non andrò mai via. E se un giorno dovessi farlo ritornerò sempre da te.”
“Lo prometti?”
“Te lo prometto a costo della mia vita.”
Con quelle parole Sakura si sentiva più sicura, sapeva che se Naruto promette una cosa la mantiene, proprio come quando le promise di riportare indietro Sasuke.
--------
Quel giorno, in quello scontro, Naruto e Sasuke fecero un patto. Sasuke non ne voleva sapere di tornare nel luogo che voleva distruggere, così Naruto gli propose l’accordo. Se fosse stato l’Uchiha a vincere, Naruto sarebbe morto per mano sua, se a vincere fosse stato l’Uzumaki, Sasuke sarebbe dovuto tornare indietro, nel suo villaggio e non avrebbe dovuto mai più anche solo pensare di distruggerlo.
La dura lotta finì in parità e per chiudere con il passato Sasuke parlò a Naruto, poco prima che questo venne soccorso da Sakura: “Il patto fatto prima non vale più, la nostra sfida è finita in parità. Non venire più a cercarmi, non cercare più di riportarmi indietro. Se lo farai distruggerò Konoha e ucciderò tutti i suoi abitanti.
----------
Anche se Naruto non riuscì a mantenere la promessa, fece di tutto, persino rischiare la sua vita, come aveva detto, per riportare indietro il primo amore di Sakura, nonostante questo volesse dire perderla per sempre.
 
I due riuscirono ad arrivare puntuali al ritrovo con Kakashi e più carichi che mai si diressero verso  Kumo.
“Avete dormito bene ragazzi?”
“Si il mio letto era molto comodo” rispose Naruto.
“Si anche il mio lo era” rispose Sakura.
“Avete dormito insieme vero?”
“C-COSAA??” i due ragazzi risposero all’unisono proprio come si aspettava Kakashi.
“Kakashi-sensei come fa a saperlo? Non mi dica che ci ha spiato?”
“Ma quale spiato Naruto, è solo che vi conosco troppo bene. I letti di quella locanda erano scomodissimi, per non parlare dei cuscini troppo bassi. In tutti gli anni che abbiamo soggiornato insieme Sakura si è sempre lamentata dei letti e dei cuscini che non andavano bene, questo perché troppo abituata alla sua camera. Non appena ha detto che il suo letto era comodo ho capito subito, era talmente concentrata su di te, sicuramente senza maglietta per via del caldo, per pensare al letto poco comodo. Sicuramente a farle da cuscino ci avrai penato tu.”
Naruto rimase sbalordito, tanto che, mentre saltava da un albero all’altro rischiò di cadere. Per fortuna i suoi riflessi gli hanno permesso di evitare questa figuraccia mattutina.
“E perchè tutto questo non l’ha pensato quando ho detto io che il letto era comodo?”
“Semplice Naruto, basta che dormi in un luogo riparato senza preoccupazioni potresti dormire anche sui sassi, per te non farebbe molta differenza.”
“Ahahh bhè in effetti.”
 
Il team continuò a saltare da un albero all’altro, senza sosta, non potevano permettersi di arrivare tardi.
Dopo qualche ora di viaggio giunsero finalmente al Villaggio della Nuvola; per Naruto era la prima volta in quel villaggio; è vero, tempo prima era stato nascosto in un’isola appartenente alla Nuvola, ma non era mai stato nel villaggio vero e proprio. A prima vista, il calore e l’accoglienza degli shinobi del luogo gli ricordava Konoha, con la differenza che loro erano molto più abbronzati e nelle divise predominava il bianco. Appena arrivato, Naruto volle subito andare a trovare il suo amico Killer Bee che, in un certo senso, era stato un po’ anche il suo maestro, infondo se non fosse stato per lui, Naruto non sarebbe riuscito a controllare il potere dentro di se, però il villaggio era troppo grande e non era facile trovare una singola persona, tuttavia, poiché dovevano andare a salutare il Raikage, il biondo decise di chiedere a lui dove fosse il fratello minore.
Camminarono per una ventina di minuti, fino a che non giunsero alla Maggione del villaggio. Entrarono e aspettarono che venisse il loro turno per essere ricevuti dal Raikage, dopo un po’ un jonin di Kumo li scortò fino all’ufficio del Grande Boss.
“Salve Raikage-sama.” Kakashi e Sakura salutarono con un tono rispettoso  facendo un leggero inchino, al contrario di Naruto:
“Salve Vecchio Raikage!! Come va ‘tebayo??”
“Naruto!!” Sakura diede un pugno a Naruto sulla testa come per punizione “Devi parlare con più rispetto quando ti trovi di fronte ad uno dei Kage quante volte te lo devo dire?”
“Si però mi hai fatto male Sakura-chan!”
“Ringrazia che sia stata la tua compagna a reagire al posto mio, altrimenti non credo che saresti stato in grado di partecipare all’esame.”
Naruto, per la paura, diventò bianco come un lenzuolo ed iniziò a sudare, il Raikage poteva essere molto peggio di Tsunade e a solo questo pensiero rabbrividì ancora di più.
“Mi scusi tanto per il suo comportamento Raikage-sama” Kakashi si scusò a dovere con il grande capo della nuvola.
“Lasciamo stare, per questa volta lo perdono, ma solo perché senza di lui non potremmo portare avanti la missione.”
“Di che missione sta parlando Raikage-sama?” disse Sakura più curiosa che mai; per quale motivo una missione della Nuvola doveva essere affidata ad un ninja di Konoha?
“Non posso parlartene ragazzina, in ogni caso, Naruto, dov’è il tuo coprifronte con il simbolo dell’alleanza?”
“Cosa? Io non c’è l’ho mai avuto. Quando sono stati divisi durante la 4° guerra io ero nascosto nella tartaruga gigante ricordate? E poi perché dovrei averlo?”
“In quanto Shinobi di un paese membro dell’alleanza devi possederlo, inoltre è stato deciso che tutti i partecipanti all’esame chunin che appartengono ai paesi dell’alleanza devono indossarlo.”
“Ma io non ne sapevo niente!”
“Naruto te lo avrò detto 10 volte di fartelo preparare, ma a quanto pare avevi la testa altrove!”
“Kakashi-sensei ha ragione te l’ho detto pure io tantissime volte, ma come al solito non ascoltavi!”
“E adesso come faccio?? Non posso partecipare con il coprifronte di Konoha?”
“No! Non sei al tuo villaggio e qui decido io. Se non avrai il coprifronte dell’alleanza non parteciperai!”
“Ma ci vuole almeno un giorno per farne uno e l’esame è fra qualche ora!!”
“Non sono affari miei.”
“Uffa, anche questa volta dovrò rinunciare all’esame dattebayo! E pensare che mi sono impegnato tanto.”
Naruto era distrutto e con il morale sotto terra, non poteva partecipare all’esame nonostante ci tenesse e si fosse impegnato tanto, fortuna che il suo sensei ha già pensato a tutto…
“Immaginavo che te ne fossi dimenticato” Kakashi tirò fuori dal suo porta oggetti un coprifronte ancora incartato: “Sapendo che te ne saresti dimenticato te ne ho fatto fare uno io, è uguale a quello che indossi, cambia solo il simbolo.”
I lacrimoni di gioia non esitarono ad apparire negli occhi di Naruto…
“Grazie tante Kakashi-sensei! Cosa farei senza di lei?”
“Consideralo un regalo per la tua promozione a chunin, però sappi che se non superi l’esame puoi restituirmi i soldi che ho speso per comprartelo.”
“Tanto riuscirò a superarlo, non c’è problema!”
“Visto che il problema è stato risolto, potrai partecipare all’esame. Adesso andate ho delle cose da fare!”
“Subito! Ah vecchio…ehm volevo dire…Raikage-sama dovè vostro fratello Bee? Vorrei salutarlo.”
“Dovrebbe essere nella valle Urnai.”
“Grazie tante!”
Usciti dall’ufficio del Raikage la squadra andò vero la valle nominata prima dal Raikage, Sakura aveva un’aria pensierosa, non faceva altro che riflettere su quale poteva essere la missione di cui parlava il Raikage.
Dopo aver chiesto tante indicazioni finalmente arrivarono alla valle…


SAAAAAAAAAAALVE A TUTTI!!!!!
eccomi qua dopo tanto tempo finalmente sono ritornata ^_^
So già che mi odierete per aver fatto finire il capitolo in questo modo u.u
Per il resto spero che la storia vi sia piaciuta anche se la "chiacchierata" con il Raikage non mi convince molto, voi che ne pensate?
Recensite in tanti mi raccomando, voglio sapere che ne pensate ^_^
Alla Prossima....

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Capitolo 20
*** L'inizio Ufficiale Degli Esami ***


La valle Unrai si presentava come una montagna rocciosa deserta con una sola abitazione. Non vi erano piante o altre forme di vita, solo un grande spiazzale roccioso.
“Siamo proprio sicuri che Bee-san si trovi qui?” Disse Kakashi con aria dubbiosa.
“Si, riesco a sentirlo. Riesco a sentire il vecchio polipo vicino.”
“A quanto pare voi Jinchurichi vi potete percepire a vicenda.”
“A dire il vero non sono io ma Kurama che riesce a percepire il chakra degli altri biju.”
“Capisco.”
Naruto andò di corsa verso l’unica abitazione presente nella valle, posta al di sopra di numerosi scalini, seguito da Sakura e Kakashi. Arrivati in cima Naruto, vedendo tutto buio all’interno decise di entrare.
“Naruto, non puoi entrare in casa di qualcuno senza chiedere il permesso.”
“Tranquilla Sakura-chan, non succederà niente.”
Naruto stava per entrare quando un tentacolo gigante tentò di colpirlo…
“Chi disturba le mie vacanze? Sei un’incosciente o un dilettante?”
“Hey vecchio polipo io ti vengo a trovare e tu mi accogli così?”
“Cosa Naruto?”
Dalla profonda oscurità finalmente la squadra riuscì a intravedere il Jinchuriki che, passo dopo passo, si mostrò alla luce del sole.
“Yo è da un po’ che non si ci vede, bakayarò konoyarò!” Bee tese il pugno verso Naruto come era suo solito fare quando saluta qualcuno.
“E’ bello rivederti dattebayo!” così dicendo anche Naruto allungo il pugno verso Bee fino a farlo incontrare con il suo, facendo pugno contro pugno.
Bee e Naruto, quando si sono conosciuti, divennero subito amici, forse perché entrambi capivano il dolore dell’altro o forse perché avevano un carattere molto simile.
Scesero nella distesa rocciosa si sedettero negli scalini e iniziarono a parlare del più e del meno.
“Allora cosa ti porta da queste parti? Non sarai venuto fin qui solo per allenarti?
“Certo che no. Ci sono gli esami per la promozione a chunin, dovresti saperlo.”
“Oh vero, ma non capisco ancora perchè sei qui.”
"Sono un genin, se voglio diventare chunin devo participare a questi esami. Possibile che devo dirtele io queste cose?"
"Cosa?? Non sapevo fossi ancora un genin!"
“Non farmelo pesare. Tanto tra qualche giorno sarò chunin.”
“Questo si vedrà. Piuttosto sei stato informato vero? Su quella questione.”
“Si, la vecchia Tsunade me ne ha parlato. Però ho capito che è diventato ufficiale, prima tua fratello mi ha accennato della missione.”
“A quanto pare tutto sta andando più velocemente. Dovresti sentirli pure tu.”
“Scusate, potrei sapere di cosa state parlando?” Kakashi intervenne nella loro conversazione ignaro del significato.
“Mi spiace Kakashi-sensei ma non posso dirtelo, la vecchia Tsunade mi ha fatto promettere di non parlarne con nessuno.”
“Capisco.”
“Insomma Naruto che cos’è tutta questa storia voglio saperlo?”
“Sakura non insistere. Ha ricevuto l’ordine da parte dell’Hokage di non dire niente a nessuno. Per ora non ci dirà niente. Giusto Naruto?”
“Mi dispiace dover avere dei segreti con voi ma non posso proprio dirlo.”

Dopo questa discussione fra i quattro calò il silenzio. Ognuno era avvolto dai suoi pensieri. Sakura era preoccupata, aveva una brutta sensazione, che avesse a che fare con il sogno fatto quella notte? No non poteva essere, perché mai Naruto sarebbe dovuto andare via? E perché non sarebbe dovuto ritornare? Non aveva senso. Kakashi, ripensando alle poche battute che si erano scambiati prima Naruto e Bee, gli ritornò in mente ciò che gli disse poco prima Naruto :” Kurama riesce a percepire il chakra degli altri biju.” Forse quando Bee gli ha detto “dovresti sentirli pure tu si riferiva proprio ai biju. Tutto d’un tratto il silenzio venne interrotto da Naruto.
“Bee ti dispiace se tra una prova e l’altra mi alleno con te?”
“Perchè dovresti farlo?”
“Voglio arrivare al tuo livello. Voglio riuscire a trasformarmi solo in parte in Kurama. Voglio diventare anche io un Jinchuriki perfetto. Così se un giorno Konoha dovesse trovarsi in difficoltà riuscirò a difenderla con tutte le mie forze. Io e Kurama ci abbiamo provato da soli ma senza un avversario non riusciamo a concludere niente, così volevo approfittarne di questo periodo qui.”
“Dovresti preoccuparti più dell’esame bakayarò se pensi di più ad allenarti arriverai stremato alle prove konoyarò!”
“Ti prego Bee, ti prometto di non strafare e di fermare l’allenamento almeno tre giorni prima della prova dopo così avrò il tempo di riposarmi.”
Bee ammirava la forza di volontà di quel ragazzo. Lo aveva caratterizzato sin dal primo istante in cui si sono conosciuti, infatti la prima cosa che notò erano gli occhi di Naruto, pieni di determinazione e forza di volontà. Adesso aveva gli stessi occhi, quegli stessi occhi di quando gli chiese di aiutarlo nel controllo del suo biju.”
“Kakashi, per te va bene se distruggo un po’ questo moccioso?”
“Basta che lo lasci intero per le prove. Solo una cosa. Non lo fare strafare perché io non lo accompagno al terzo tentativo di esame.”
Naruto era felicissimo, poteva allenarsi ancora con Bee, anche se non per molto tempo, ma almeno era qualcosa.
 

Per Naruto era tempo di mostrare la domanda di partecipazione, salutò Bee e andò verso l’accademia ninja della nuvola. Arrivati a metà strada, Sakura, dopo aver salutato Kakashi e Naruto augurando buona fortuna a quest’ultimo, si separò dal gruppo per dirigersi verso l’ospedale, poichè doveva organizzarsi con il gruppo medico che si occupava degli esami. Arrivati all’accademia, Naruto indossò il suo nuovo coprifronte dell’alleanza con la scritta “shinobi”. Salutò il suo maestro ed entrò.
Emozione, eccitazione, ansia, curiosità, voglia di iniziare, tutte queste emozioni invasero Naruto tutte in una volta; finalmente stava per iniziare la prima prova. Fra i corridoi, che portavano all’aula destinata alla prima prova, vi erano ragazzini di appena 12 o 13 anni emozionati o spaventati da quello che poteva accadere al loro primo tentativo di esame. Molti erano con il coprifronte dell’alleanza, ma poiché erano genin non indossavano la divisa ufficiale del loro villaggio quindi era difficile capire da dove venivano. Questo particolare fece capire a Naruto il vero motivo del perché si doveva indossare il coprifronte dell’alleanza. Ricordava bene che, al suo primo esame, chi indossava un coprifronte diverso dal proprio era considerato un nemico a prescindere da quale fosse il villaggio di appartenenza, quei ragazzini invece, avendo tutti lo stesso simbolo si riconoscevano alleati, indipendentemente da quale villaggio provenissero, questo avrebbe fatto si che l’alleanza si rafforzasse sempre di più. Questa serie di esami non serviva più da campo di battaglia per decidere quali fra i paesi era il più forte, come aveva spiegato il Terzo Hokage durante il suo primo esame, ma serviva per creare amicizie e legami con altri paesi per garantire una pace futura.

Mentre attraversava i corridoi si sentiva osservato da occhi curiosi; arrivò nell’aula designata per la prova, entrò e si appoggiò al muro in attesa che gli esaminatori arrivassero. Con le braccia incrociate al petto, Naruto chiuse gli occhi per rilassarsi. Non aveva di certo paura: non potevano attaccarlo, perché se lo avrebbero fatto sarebbero stati esclusi dall’esame e anche se ci avessero provato se ne sarebbe accorto. Anche in quell’aula si sentiva osservato da tutti quegli aspiranti chunin, non vi erano solo ragazzini, ma anche ragazzi della sua età o addirittura più grandi di lui al loro ennesimo tentativo di aumentare il loro grado ninja. Chiunque non si limitavano solo ad osservare ma anche a fare commenti su di lui, cosa che non sfuggivano all’ormai sensibile udito di Naruto:
“Ma quello non è Uzumaki Naruto, ninja di Konoha?”
“Intendi dire quello che ha partecipato alla quarta guerra?”
“Si si è proprio lui!”
“Ma cosa ci fa qui? “
“Forse è uno degli esaminatori?”
“No ho sentito dire che è ancora un genin, ma credevo fossero solo voci.”
“E’ un genin ed è così forte? Credo che sarà difficile superare l’esame con lui nei dintorni.”
“Ma non è lo stesso che ha salvato Konoha dall’attacco del capo dell’Akastuki?”
“Si è proprio lui! È il ragazzo che ha sconfitto Pain.”
“Ho sentito dire che in guerra è stato capace da solo di far ribaltare la situazione a favore dell’alleanza.”
“Davvero? Allora non è un caso che molti dicano che sia persino superiore ad un jonin?”
“Che razza di allenamenti fanno a Konoha per avere genin così forti?”
“Non lo so ma devono essere terrificanti.”
Tutti parlavano e parlavano senza sapere la sua storia reale. È vero ha sconfitto Pain, ma nessuno sa com’è andata realmente, ha ribaltato la situazione in guerra, ma solo fino all’arrivo di Madara dopo di che contro l’Uchiha non è stato capace di fare niente. Nessuno sapeva che fino ad ora non aveva potuto partecipare agli esami chunin perché vi erano state delle priorità da affrontare. Prima gli anni di allenamento con Jiraya, quando ritorna a Konoha giusto in tempo per partecipare agli esami, Gaara, uno dei suoi amici, viene rapito dall’Akatsuki e lui rinuncia all’esame per salvarlo. Tutti quelli che stavano facendo commenti su di lui non sapevano niente della sua vita e di quanta fatica, dolore e sofferenza ha dovuto subire prima di essere ciò che ora, ma intanto loro continuavano a parlare su di lui guardandolo con ammirazione e in un certo senso con terrore, perché sapevano, anzi presumevano che contro di lui non c’era possibilità di vittoria.
“Credo che sarà parecchio noioso questo esame!” pensò Naruto portandosi le mani dietro la nuca.
In quel momento apparve l’esaminatore, un uomo alto e muscoloso con uno sguardo  che ti faceva tremare.
“Salve a tutti. Il mio nome è Yoshida Masaki. Sarò l’esaminatore della prima prova. Quest’anno saranno prove individuali a differenza degli anni passati. Se credete che saranno più facili perché c’è la necessità di aumentare le forze armate siete fuori strada….”
“Questo tizio ricorda molto Ibiki da come parla”
“La prima prova consiste in una missione di spionaggio. Ad ognuno di voi sarà affidato un esaminatore. Dovrete seguirlo per tutto il giorno e in base ai movimenti, il modo di comportarsi dovrete capire il carattere e cosa nasconde. Ogni esaminatore potrebbe nascondere un’oggetto in qualche luogo del villaggio, in tal caso dovrete recuperarlo senza farvi scoprire e riportarlo qui; una missione, in tal caso dovrete scoprire le intenzioni dell’esaminatore e qual è la sua missione e impedirgliela se riconoscete che possa essere un pericolo. In ogni caso alla fine del tempo concessovi per la prova dovrete ritornare qui e consegnare un rapporto minuzioso su quanto è accaduto, con le vostre impressioni sulle intenzioni dell’esaminatore assegnatovi. Sappiate che potete essere esclusi dalla prova in qualunque momento. L’esaminatore se si accorgerà di voi anche solo per un istante può decidere di escludervi dalla prova.
Ci sono domande?”
Dal profondo dell’aula Naruto fece l’unica domanda che realmente gli interessava.
“Quanto tempo abbiamo a nostra disposizione?
“Avrete 18 ore, allo scadere di queste dovrete ritornare qui, non importa se avrete concluso o meno la missione, sappiamo bene che una missione di spionaggio può durare anche mesi o addirittura anni.”
“Però così qualche furbetto potrebbe pensare di starsene in disparte tutto il tempo così non sarà scoperto e supererà ugualmente la prova.”
“Per questo dovrete consegnare un rapporto su ogni movimento effettuato dalla persona che state spiando. Altre domande?”
“Si. Quando si inizia?”
“Hai così tanta fretta ragazzo? Per quale motivo?”
“Ho solo voglia di tornare il più presto possibile ai miei allenamenti.”
“Tzh. Se non c sono altre domande create una fila ordinata e venite a prendere questo foglio. Qui vi è scritto il nome e le caratteristiche dell’esaminatore che dovrete spiare così che possiate riconoscerlo.”
I partecipanti all’esame, uno per uno si misero in fila in attesa di ricevere il foglio contenente il loro bersaglio. Per fortuna, per Naruto si trattava di una prova pratica e non scritta, aveva già fatto da capo squadra in passato quindi sapeva già come strutturare un rapporto ufficiale, tra l’altro Kakashi lo aveva fatto esercitare molto anche su questo sapendo che un giorno prima o poi ne avrebbe dovuto presentare uno, quindi era relativamente tranquillo, era pur sempre una missione di spionaggio e lui non era molto bravo a starsene tranquillo e osservare l’avversario, ma se voleva superare la prova doveva fare uno sforzo.
Preso il foglio iniziò a leggere chi doveva spiare. Il nome era Omoi, conosceva già l’aspetto del suo esaminatore, e lo conosceva anche in modo discreto, aveva parlato con lui quella volta a Konoha, quando insieme al suo Team era arrivato nel suo villaggio per acquisire informazioni con il permesso “dell’Hokage” Danzo, e poi aveva combattuto un po’ insieme a lui in guerra contro gli Zetsu prima che Omoi tagliasse in due il Kage Bushin di Naruto, sapeva anche che era un allievo di Killer Bee. Qualche informazione la sapeva già anche se, ai fini della prova, ciò che sapeva non serviva a niente.
“Avete ricevuto tutti il vostro bersaglio?”
“Si” risposero i genin in coro.
“Molto bene. Adesso andate dai vostri bersagli e teneteli d’occhio. Sappiate che loro non sanno a chi sono stati affidati, sanno sol che verranno osservati, quindi terranno la guardia alta. Detto questo l’esame può avere inizio. Avete 18 ore da questo momento!”
Tutti i genin uscirono dall’aula alla ricerca del loro bersaglio, nella speranza di non farsi scoprire e portare a termine la prova. Partirono in 215 ma non c’è l’avrebbero fatta. Fra gli esaminatori da essere spiati vi erano Jonin, Chunin, membri che da poco facevano parte delle Forze Speciali della Nuvola e ninja sensoriali. Ad alcuni era andata male, ad altri peggio e ad alcuni era andata relativamente bene.


Salve a tutti!!
Lo ammetto questo non è uno dei miei capitolo migliori. Purtroppo da qui in poi ci saranno poche vicende che coinvolgeranno la nostra coppia preferita :(
Gli esami chunin sono iniziati e il bersaglio di Naruto è Omoi, mi sa che questa prova glielo fatta fin troppo semplice XD
Comunque nel prossimo capitolo vedrete lo svolgimento della prima prova dell'esame. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Mi raccomando se trovate qualcosa di sbagliato o avete qualche consiglio ditemelo perchè sono un pò a corto di idee XD (credo che si sia notato u.u)

Alla prossima!!

Ps. siete riusciti a capire di cosa si tratta la missione?

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Capitolo 21
*** La Prima Prova: Missione Di Spionaggio. ***


L’intero Villaggio della Nuvola era pieno di genin che chiedevano informazioni su dove si poteva trovare il loro bersaglio stando allo scoperto. Altri si nascondevano in luoghi molto frequentati, sperando di poter vedere colui che dovevano spiare. Naruto invece, come altri genin, preferì andare in giro per il villaggio restando nascosto oppure, quando non aveva posti dove nascondersi, rispolverava la sua Oiroke No Jutsu, in modo da trasformarsi in un’affascinante ragazza bionda e molto formosa, infondo era al Villaggio della Nuvola e nessuno li conosceva questa sua tecnica che delle volte può rivelarsi letale anche per il ninja più potente, gli unici che potevano sapere della sua identità erano Kakashi, Sakura e Killer Bee, per il resto nessuno avrebbe sospettato di una giovane ragazzina indifesa che non portava nemmeno il coprifronte. In ogni caso Naruto non poteva rischiare che, nonostante la trasformazione in ragazza, Omoi in qualche modo lo riconoscesse, così, il giovane ninja si osservava sempre in torno, camuffandosi fra la gente e comportandosi come solo una ragazza sapeva fare. Doveva avere un modello da seguire ben impresso nella mente. Non conosceva molte ragazze, ma fra quelle avrebbe dovuto trovare il modello da seguire: Ten Ten non la conosceva abbastanza bene quindi era da escludere; Sakura, spesso si comportava come un maschiaccio violento, anche se a lui piaceva, per il resto…che faceva Sakura quando stava da sola nei suoi giorni liberi? E’ la sua ragazza è non lo sapeva, che vergogna! Avrebbe dovuto parlare di più con Sakura degli hobby della ragazza che non riguardasse il mondo ninja. Naruto aveva deciso finiti gli esami avrebbe trascorso infinite giornate con Sakura a parlare di tutto, tranne di allenamenti, missioni e lavoro. Mettendo da parte questo pensiero ritornò a pensare al modello da seguire, quando si ricordò di una conversazione fatta con Shikamaru prima di andare al centro benessere.
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“Così vuoi dirle tutto? Ripensaci Naruto, le ragazze portano solo guai, inoltre sono delle enormi seccature.”
“Forse hai ragione ma non riesco più a tenermi tutto dentro, sta diventando difficile dirle anche solo “ciao”. Vorrei abbracciarla, baciarla; adesso non mi permette nemmeno di tenerla in bracciò quando è ferita figuriamoci fare tutto il resto.”
“Sappi solo una cosa. Se Sakura accetterà di stare con te il tuo portafogli tenterà il suicidio ogni volta che vi vedrete.”
“Che vuoi dire?”
“Adesso ti spiego. Sakura per certi versi può anche sembrare un ragazzo in alcuni suoi comportamenti, ma tu fino ad ora la conosci solo in ambito “lavorativo”, anche se alcune volte vi siete visti durante i giorni liberi finite sempre per parlare di missioni, allenamenti e cose simili, raramente parlate di cose diverse da queste e quando  lo fate non scoprite poi così tante cose di voi vero?”
“Come fai a saperlo?? Mi spii per caso?” Rispose Naruto molto sorpreso.
“No però quelle poche volte che siamo stati tutti insieme vi ho osservato e la cosa è fin troppo evidente.”
“Capisco. Comunque dove vuoi arrivare?”
“Sakura è una ragazza, e come ogni ragazza ama fare compere. Se tu sarai il suo ragazzo, quando ci sarà un qualcosa che le piace ma che costerà troppo chiederà a te di “regalarglielo” sfruttando la scura “Sono la tua ragazza, è giusto che mi regali qualcosa di tanto in tanto” ti farà gli occhi dolci, tu non saprai resistere e le comprerai ciò che ti aveva chiesto.”
“Ma se è solo qualche volta non sarà poi una tragedia.”
“Qualche volta si trasformerà in ogni volta che usciamo e c’è qualcosa che mi piace. Di conseguenza sempre. In poche parole non avrai più nemmeno mezzo centesimo. Fidati le donne sono pazze per le compere, anche quelle che non lo sembrano, soprattutto nel periodo dei saldi.”
“E tu come fai a saperlo? Aspetta un attimo. E’ successo qualcosa fra te e Ino vero?”
“Un qualcosa che non è nemmeno iniziato per la sua mania delle compere.”
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Ripensando a quella conversazione Naruto, seguì le “caratteristiche della ragazza” dette da Shikamaru. Ogni qual volta che vedeva un negozio si fermava a “vedere” le vetrine, quando in realtà si guardava in torno alla ricerca di Omoi.
Trascorsero due ore, ma ancora nessuna traccia di Omoi. Intanto alcuni genin vennero scoperti e furono costretti a lasciare l’esame. Naruto camminava per le vie del villaggio quando ad un certo punto lo vide parlare con una ragazza dall’aspetto mascolino, una carnagione molto scura e capelli rossi tenuti all’indietro da una bandana. Era la stesa kunoichi dalla quale si era fatto picchiare quella volta a Konoha per difendere Sasuke, se non ricordava male il suo nome era Karui.
Si avvicinò a loro facendo finta di niente e sedendosi su una panchina li vicino ascoltò la loro conversazione, mentre dava da mangiare a dei piccioni per non dare nell’occhio.
“A quanto pare mi è toccato nascondere la mia katana della grotta del fulmine.”
“Perché la tua spada? Non potevi nascondere qualcos’altro?”
“No a quanto pare il genin che mi deve spiare doveva trovare un oggetto che ho nascosto, ma l’oggetto doveva essere con certezza di mia proprietà, con tanto di marchio che lo identifica.”
“E la tua katana è l’unico oggetto in cui c’è scritto il tuo nome.”
“Già. E se il genin scoprisse dove si trova e la prende e poi me la perde. E se, dopo consegnata, si dimenticano a restituirmela, e se la grotta dove l’ho nascosta crollerà, e se….”
“Parli troppo Omoi!!!” Disse Karui colpendolo in testa con un poderoso pugno.
Intanto Naruto continuava ad osservarli:” Già parli decisamente troppo Omoi. Adesso devo solo sapere dove si trova questa grotta del fulmine e avrò superato la prova. Ma come faccio?”
“Hey Omoi hai visto che c’è anche quel ragazzino di Konoha con la sua squadra?”
“Ti riferisci a Naruto?”
“Si proprio a lui. La sua compagna è venuta come rinforzo medico, ma lui e il Copy Ninja che sono venuti a fare?”
“Bhò magari per accompagnare la kunoichi medico.”
In quel momento a Naruto gli si accese la lampadina. Era rischioso, ma se sarebbe stato capace di mentire il piano sarebbe andato a buon fine. Si tolse il coprifronte dell’alleanza e indossò il suo con il simbolo di Konoha che prima aveva posato nel suo porta oggetti. Si allontanò da li senza farsi scoprire, appena fu abbastanza lontano, ritornò al centro della strada e con l’aria di chi non sa dove andare si diresse verso Omoi. Non era bravo a mentire ma sapeva che se si fosse trovato in difficoltà il suo caro amico volpone lo avrebbe aiutato.
Arrivato sul luogo fu subito visto da Karin che richiamò la sua attenzione.
“Hey biondino?”
“Dici a me?”
“Si, che ci fai da queste parti?
Omoi lo osservava ma non sembrava avere sospetti su di lui, Naruto doveva agire con la massima cautela.
“Cercavo qualcuno che mi potesse aiutare.”
“Aiutare? E in cosa?” rispose Omoi.
“A trovare un posto. Il vecchio polipo mi ha detto che mi avrebbe allenato.”
“Non credo di seguirti. Sputa il rospo!”
“La mia compagna di squadra, Sakura, è stata chiamata per venire qua come rinforzo medico, anche se ancora non mi è del tutto chiaro il perché, comunque io e Kakashi-sensei siamo stati mandati insieme a lei come accompagnatori, visto che si può partire in gruppi di almeno tre persone.”
“Scusa non sai perché la tua amica è stata mandata qui come rinforzo?”
“A dire il vero mi è sfuggito il motivo ahaha.” Disse Naruto grattandosi la testa.
“Allora è proprio vero che sei un’idiota. Sono in corso gli esami dei chunnin e potrebbero esserci molti feriti, sicuramente è questo il motivo.”
“Si hai ragione. Allora ho fatto bene a chiedere a Bee di allenarmi.”
“Perché hai chiesto a Bee di allenarti? Sei un Jinchuriki potresti perdere il controllo, e se lo perdi il Kyuubi si libererà, e se si libererà distruggerà il villaggio della nuvola e moriremo tutti.”
“Tranquillo non c’è pericolo che perda il controllo, ma è anche vero che non ho un controllo perfetto come quello del vecchio polipo. Proprio per questo gli ho chiesto di allenarmi.”
“Spero solo che non combinerete guai.”
“Per sicurezza mi ha detto di allenarci in un posto dove non ci va quasi nessuno così stiamo tranquilli.”
“Che posto è?”
“Mi ha detto che si trova vicino alla caverna del tuono. No forse era grotta del tuono. No non era così come aveva detto??”
“Non mi dire grotta del fulmine!!”
“Si mi sembra che era quello.”
“No non è possibile!! Ho nascosto li la mia katana!! Se il genin che mi deve spiare la trova mentre voi vi state allenando rischia di farsi seriamente male. E se vi spingete troppo oltre potreste distruggere la grotta e la mia preziosa katana andrebbe distrutta. Devo subito cambiare posto!!”
“Ma di che stai parlando?”
“Omoi ha nascosto la sua katana con il suo nome in quella grotta per la prova dell’esame. Lui è uno degli esaminatori e c’è un genin che dovrebbe spiarlo per prendere la katana e portarla dove ha avuto inizio l’esame.”
“Adesso ho capito.”
“Vado subito a spostarla!!”
Omoi iniziò a correre in direzione della grotta mentre Karui rimase da sola con Naruto.
“Certo che è davvero strano il tuo amico. Bhè io vado a mangiare qualcosa prima che inizi il mio allenamento. Ci si vede!”
Dicendo così Naruto andò in direzione opposta a quella di Omoi. Non appena Karui girò lo sguardo Naruto creò una copia di se che continuò ad andare verso un ristorante li vicino, mentre il Naruto originale si nascose per andare all’inseguimento di Omoi.
Il ninja della nuvola correva verso la grotta preoccupato per la sua preziosa katana, intanto sperava che il genin a cui era stato affidato non lo stesse seguendo, ma se lo avesse fatto era più che sicuro che se ne sarebbe accorto.
Ci volle circa mezz’ora per raggiungere il luogo in cui Omoi aveva nascosto la katana. Naruto restò nascosto in un albero mentre Omoi entrò nella grotta. Il biondo genin decise di aspettare fuori, tanto di tempo ne aveva ancora in abbondanza, pensò che se sarebbe entrato anche lui sarebbe stato scoperto e non era il caso. Doveva escogitare un piano. Cosa poteva usare? Non era bravo nel creare trappole e il fatto che Omoi fosse cascato nella sua messa in scena era già tanto. A quanto pare gli insegnamenti di spionaggio di Kakashi stavano avendo i suoi frutti. Poteva continuare con la messa in scena ma sarebbe stato troppo evidente che mentiva. Poteva usare qualche tecnica, ma era totalmente confuso sul da farsi, fin quando un amico peloso non gli diede un consiglio.
“Ascoltami Naruto, arrivato a questo punto puoi solo fargli perdere i senti in un colpo sole e prendergli la katana, dovrai attaccarlo alle spalle così non saprà mai che sei stato tu.”
“Non mi piace attaccare alle spalle lo sai!”
“Devi farlo, se vuoi diventare chunnin devi comportarti da tale. Ogni ninja che si rispetti attacca l’avversario alle spalle proprio per non essere riconosciuto. Questa è una prova di spionaggio non puoi attaccare frontalmente il tuo avversario.”
“Già forse hai ragione ma non sono capace di metterlo al tappeto in un colpo solo e se sfrutto la modalità eremitica si accorgerà di me. Che posso fare?”
Mentre pensava ad una strategia, lo sguarda di Naruto si posò sulle radici dell’albero su cui era poggiato, dove vi era una pianta famigliare. Scese dall’albero sicuro che Omoi avesse perso ancora un po’ di tempo e immediatamente riconobbe la pianta. Sakura gli aveva fatto studiare un po’ di botanica e quella era una delle piante che aveva studiato, la sua essenza unita ad un fumogeno crea un gas soporifero a lunga durata, tra l’altro era anche inodore. Prese qualche foglia di quella pianta e si mise alle spalle dell’entrata della grotta. Prese uno dei fumogeni bianchi che aveva e li bagnò con l’essenza di quelle foglie, estratta con tanta fatica, creando così dei fumogeni soporiferi.
Trascorse un po’ di tempo prima che Omoi uscisse dalla grotta con in spalla la Katana.
“Devo trovare un altro posto dove nasconderla, e farmi almeno vedere da quel genin. O è talmente incapace da non avermi ancora trovato o è talmente insicuro da essersi già ritirato, escludo a priori…che…possa…aver…”
Omoi senza rendersene conto cadde nella trappola di Naruto, infatti quest’ultimo non appena vide uscire il ninja della nuvola, si assicurò che fosse lui e non una copia, per fare ciò chiese l’aiuto di Kurama il quale gli confermò la vera identità del ninja, dopo di che fece scoppiare fece entrare in funzione il fumogeno preparato poco prima. Naruto si copri naso e bocca con la sua felpa in modo da no restare vittima della sua stessa trappola. Fece trascorrere qualche minuto per essere sicuro che Omoi fosse finito nel mondo dei sogni. Avutane la certezza da un profondo russare del ninja, Naruto andò a recuperare la katana; Omoi era al sicuro, quel luogo erano sempre nella terra appartenente al villaggio della nuvola, non c’era bisogno di preoccuparsi per la sua incolumità, quindi, prese la katana e tornò indietro verso l’accademia dove avrebbe scritto il suo rapporto. La prova era stata superata.
 
Qaulche ora dopo Omoi entrò nell’aula designata per l’esame preoccupatissimo per la sua katana, la vide li in mano di Naruto che la stava per consegnare all’esaminatore insieme al rapporto.
“Che ci fai tu con la mia katana?”
“Scusami tanto ma mi serviva per superare la prova. Non prendertela con me.”
“Cosa, quale prova? Non mi dire che sei il genin che mi doveva spiare???”
“Si sono proprio io.”
“Ma io credevo fossi già un chunnin. Com’è possibile? Non fanno mai entrare un genin in guerra!”
“Bhè io sono stato un’eccezione.”
“Mi pare di capire Omoi che non ti sei accorto neanche per un momento che eri il bersaglio di Naruto.”
“No infatti. Direi che hai superato la prova alla grande. Ma come facevi a sapere della katana e del fatto che no sapevo che eri un genin?”
“Ti ho sentito parlare con Karui e allora ho escogitato il mio piano.”
“Naruto Uzumaki credo che sarai un ottimo chunin.”
Omoi si riprese la sua katana mentre, insieme all’altro esaminatore leggeva attentamente il rapporto consegnatogli da Naruto. Parola dopo parola Omoi restava sempre più stupito su come il genin poco più piccolo di lui come età era riuscito a trarre in inganno non solo lui ma anche Karui.
Le 18 ore concesse per a prova terminarono, molti genin riuscirono a superare la prova ma la maggior parte fallì partirono in 215 ma solo 30 superarono la prova. Molti vennero scoperti ancora prima di capire cosa nascondeva il loro bersaglio, alcuni, invece che come Naruto dovevano recuperare un’oggetto, decisero lo scontro frontale perdendo miseramente. C’era una prova in meno a separare Naruto dal rango di chunnin, adesso non poteva far altro che attendere la seconda prova.


Saaaaaaaalve a tutti!!
Scusatemi per l'attesa ma spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ho avuto un pò di difficoltà a scriverlo XD
Purtroppo ultimamente sto trascurando un pò la nostra coppia preferita per far diventare chunnin quel biondo combina guai. Spero solo di non averlo fatto diventare uno 007 visto che sappiamo tutti che lo spionaggio non è il suo forte. Nel prossimo capitolo spero ci possano essere scene NaruSaku u.u
Grazie a tutti coloro che hanno messo la mia storia fra le seguite, preferite e ricordate e soprattutto grazie a coloro che recensiscono ogni singolo ccapitolo :D

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Capitolo 22
*** Solo Io e Te ***


Fiero di come aveva svolto l’esame, Naruto andò dal suo maestro per fargli avere notizie sull’esito della prima prova. Kakashi, non appena sentì di che genere di prova si trattasse gli si accese una sorte di allarme perché sapeva che lo spionaggio non era il punto forte del suo allievo, ma non appena vide Naruto correre verso di lui, con l’aria di chi aveva compiuto un’impresa impossibile capì che la prova era andata più che bene.
“Così sei riuscito a superare la prova di spionaggio! Complimenti Naruto.”
“Il merito è dei suoi allenamenti sensei, se in queste settimane non mi avesse fatto fare qualche piccola esercitazione come spia non c’è l’avrei fatta! Devo la riuscita della prova anche a Sakura, grazie al suo studio forzato sono riuscito a riconoscere un erba che mi è stata molto utile.”
Naruto raccontò tutta la prova al suo maestro nei minimi dettagli, Kakashi più ascoltava più restava sorpreso per l’abilità con cui il suo allievo irrequieto avesse superato la prova e pensare che già lo aveva dato per bocciato; Naruto era veramente il ninja più imprevedibile di tutta Konoha.
Finito di parlare con Kakashi andò verso l’ospedale della nuvola alla ricerca della sua Sakura, doveva assolutamente ringraziarla.

Mentre si dirigeva dalla sua ragazza, Naruto si fermò in un negozio di fiori dove comprò delle rose, alcune bianche, altre rosa altre ancora rosse. Arrivato all’ospedale chiese di Sakura Haruno ad un’infermiera che si trovava all’ingresso, la quale gli indicò  la sala dove si riunivano i ninja medici addetti all’esame. Entrò nella sala e vide Sakura ridere e scherzare con un altro ninja, inutile dire che la gelosia di Naruto salì fino ad esplodere, per fortuna riuscì a calmarsi, anche se solo esteriormente, andò verso Sakura e, non appena arrivò alle sue spalle, con l’unico braccio disponibile la abbracciò mentre le dava un bacio sulla sua guancia morbida e vellutata.
“Naruto! Già finita la prova? E quelli?” Disse Sakura vedendo i fiori che Naruto portava.
“Sono per te, per ringraziarti di avermi costretto a studiare, se non lo avessi fatto non avrei mai superato la prova.”
“Dai raccontami tutto!! Voglio sapere che prova ti hanno fatto fare!”
Naruto raccontò nuovamente com’era andata la sua prova e, come Kakashi prima, anche Sakura rimase sorpresa nel sapere come il suo ragazzo aveva superato la prova.
“A quanto pare adesso sai fare proprio tutto!”
“Non esagerare.”
“Sai già quale sarà la seconda prova?”
“No, non ancora. Ma so di certo che la faranno nell’isola tartaruga, dove ho imparato a controllare il potere di Kurama. Diciamo che un po’ di vantaggio c’è l’ho anche se non so cosa dovremmo fare. In ogni caso diranno a Kakashi-sensei quando e dove incontrarci per la prova.”
“Capisco. Bhè io qua per oggi ho finito. Che ne dici se ci facciamo un giro. Inizia a farsi buio magari andiamo a mangiare da qualche parte e poi torniamo in camera. Ti va?”
“Certo che mi va!!”

Così dicendo, Sakura e Naruto andarono in giro per il villaggio della nuvola, andarono su una delle montagne più alte per osservare il tramonto spettacolare che quelle terre gli offrivano; quella sera le nuvole si tingevano di un intenso arancione con delle sfumature rosee. Sakura restava poggiata sul petto di Naruto, da quando si erano scambiati quel bacio lo faceva spesso, le piaceva sentire il battito del suo cuore agitato ogni volta che lei gli stava vicino, era una bella sensazione. A Naruto, invece, bastava semplicemente osservare quel suo volto rilassato.
“I nostri colori si incontrano persino nelle nuvole.” Disse Naruto “Si intonano davvero bene, non trovi?”
“Già, eppure hanno delle tonalità molto diverse.”
“Però entrambi i colori si formano con il rosso. Credi che possa c’entrare in qualche modo il “Filo rosso del destino”?”
“Questo lo scopriremo solo andando avanti.”
I due ragazzi continuarono ad ammirare quel tramonto che trascorreva inesorabilmente fra un bacio e l’altro, fino a quando la luce del Sole non lasciò il posto allo splendere della Luna, con le stelle che facevano da contorno. Ritornarono in città per cenare insieme, quando a Naruto gli arrivò un messaggio da parte di Kakashi, portato dal fidato amico Pakkun, il cane ninja, il quale diceva l’orario e il luogo in cui si sarebbe svolta la seconda prova, ovvero alle 15.00 dell’indomani nel porto della nuvola, il messaggio era riferito anche a Sakura, poiché in quella prova avrebbero partecipato tanti ninja medici quanti erano i partecipanti. Per il resto della serata, Naruto e Sakura continuarono ad interrogarsi sul perché, a quella prova, avrebbero dovuto partecipare anche i ninja medici, speravano solo che non fosse qualcosa di troppo rischioso.

Cenarono in un ristorante e Naruto, come si era ripromesso, cercò di scoprire più cose possibili sulla sua ragazza. Scoprì che, quando era piccola, suo padre non voleva che diventasse una Kunoichi, perché la riteneva troppo delicata, credeva che alla prima missione seria si sarebbe fatta molto male, ma la ragazza lo supplicò così tante volte che alla fine cedette. Scoprì che il primo periodo trascorso in accademia tutti la prendevano in giro, e non solo per la fronte spaziosa, ma anche perché non era particolarmente dotata, nello studio e nella teoria nessuno riusciva a batterla, ma quando si trattava di fare esercizio fisico era sempre l’ultima. Iniziò ad essere all’altezza degli altri solo quando iniziarono ad imparare le tecniche base, poiché aveva sempre avuto un buon controllo del chakra riusciva ad eseguire le tecniche prima degli altri ragazzini. Scoprì della sua amicizia con Ino e del perché avevano litigato, cosa che a Naruto non fece molto piacere, ma nonostante ciò continuò ad ascoltare. Si era fatto tardi così una volta pagato il conto andarono nella locanda in cui avevano prenotato la camera. In quella locanda vi era anche una vasca con acqua termale, dove persone di entrambi i sessi potevano entrare, per cui era obbligatorio l’utilizzo del costume. I due ragazzi avrebbero tanto voluto farsi un bagno, peccato solo che il costume lo avevano lasciato a Konoha, si stavano per rassegnare all’idea di andare direttamente a letto fin quando a Naruto non gli venne in mente un’idea:
“Ascolta Sakura-chan e se il bagno c’è lo facciamo con le mutande invece che in costume? Bhè si insomma io con i boxer e tu con il tuo intimo.”
“MA CHE SEI IMPAZZITO!! ANCHE SE SONO LA TUA RAGAZZA NON SIAMO ANCORA ARRIVATI A QUESTI LIVELLI!!”
“Ma che hai capito, è solo che gli indumenti intimi sono molto simili al costume da bagno, solo che cambia il tessuto.”
“E se entra qualcun altro e vede la tua ragazza in intimo che fai?”
“Non accadrà, è sera tardi e poi mi è venuta un’idea.”
“Che cosa avresti in mente?”
“Te lo dirò solo se accetterai.”
“Ok accetto, sappi che appena te ne approfitti ti ridurrò talmente male da impedirti di partecipare alla seconda prova.”
“O-ok Sakura-chan. A-allora vado…vado a controllare!”

Naruto era rimasto terrorizzato dalla minaccia di Sakura e sapeva bene che la sua ragazza non scherzava. Andò a controllare se la vasca era occupata da qualcuno e non appena vide che era vuota andò a chiamare Sakura. Entrarono nei bagni separati per spogliarsi, nel frattempo, una copia di Naruto, sistemava del cartelloni dietro ai bagno con scritto “Chiuso per manodopera”. Si ritrovarono entrambi davanti alla vasca pronti per entrare; Naruto indossava dei boxer gialli e arancioni, mentre Sakura sfoggiava un intimo che per il biondo era fin troppo provocante, ma doveva resistere alla tentazione di saltarle addosso, il reggiseno era lilla con delle decorazioni in pizzo bianco perfettamente in tono con le culot che indossava.
“Certo che hai molta fantasia nel scegliere i colori!”
“E’ il mio colore di riconoscimento, e poi mi piace tantissimo!”
“E ti sta anche benissimo…”disse Sakura sottovoce.
“Cos’hai detto?”
“Niente niente.”
Restarono ad osservarsi ancora per un po’ fino a quando non si decisero ad entrare nella vasca.

La temperatura dell’acqua era perfetta, a rendere magica quella notte vi era anche la luna piena alta nel cielo che li osservava da lontano.
“E’ come quando siamo andati al centro benessere, con l’unica differenza che c’era l’idromassaggio.” Disse Sakura
“A questo posso pensarci io!”
Naruto compose alcuni sigilli con le mani, prese un profondo respiro e andò sott’acqua, dopo pochi secondi, la vasca iniziò a riempirsi di bollicine che davano la sensazione di stare in una vasca con l’idromassaggio azionato. Naruto riemerse restando meravigliato lui stesso da ciò che aveva creato.
“Si può sapere come hai fatto?”
“Ho unito il mio chakra del vento all’aria e ho creato tante bolle che si rigenereranno per un po’. L’ho sperimentato una volta con Shikamaru e Choji dopo che…bhè non credo servano dettagli.”
“Essendo con Choji mi viene in mente solo una cosa…”
“Bhè non ci pensare che è meglio!”
I ragazzi si sedettero vicini, superato l’imbarazzo iniziale, iniziarono a parlare e a baciarsi, Sakura si appoggiò di nuovo al petto di Naruto beandosi del battito del suo cuore, questa volta ancora più agitato per via della situazione.
“Prima ti ho raccontato tante cose che non sapevi, adesso però tocca a te, ci sarà qualcosa che non mi hai mai detto.”
“Una cosa c’è!”
“Sarebbe?”
Naruto si girò verso Sakura e con una mano gli sollevò delicatamente il volto, la guardò negli occhi e le disse: “Hai una fronte bellissima, mi viene voglia di baciarla!” Così dicendo le diede un lungo bacio sulla fronte che, in seguito, si spostò sulle labbra.
“Allora eri tu quel giorno? Che ci facevi trasformato il Sas’kè?”
“Era l’unico modo che avevo per avvicinarmi a te senza che mi respingessi.”
Quando Naruto smise di parlare, Sakura si sedette a cavalcioni sul suo ragazzo e iniziò a baciarlo. Man mano i baci si facevano sempre più passionali e sempre più vogliosi di avere di più, Naruto cercava di resistere alla tentazione di andare oltre ma era troppo difficile resistere alla bellezza della sua ragazza e al suo completino. Naruto poggiò le sue mani nei fianchi di Sakura aspettando un tacito consenso di poter andare oltre, proprio come accadde la notte prima. Quando il consenso arrivò, Naruto fece scivolare delicatamente le sue mani sui glutei semi scoperti della ragazza. Continuarono così per un po’ di tempo, dopo di che, senza rendersene conto, si ritrovarono nella loro camera, sul loro letto ancora bagnati, Naruto si mise su Sakura e iniziò a baciarla sempre più voglioso di avere di più, sempre più voglioso di andare oltre, la desiderava sempre di più, però non voleva rischiare di andare troppo oltre infrangendo così la fiducia che Sakura aveva nei suoi confronti. Dalla bocca Naruto passò delicatamente a baciarle il collo per poi andare sul suo petto aspettando la reazione di Sakura, la sua prossima mossa dipendeva da quella. Vedendo Sakura tranquilla, Naruto decise di rischiare scendendo ancora fino ad arrivare all’incavo dei seni. Sakura sestava sotto di lui beandosi di quei baci così delicati tanto che non si rendeva conto della situazione, la sua mente era totalmente spenta non intendeva reagire fino a quando non sentì l’erezione di Naruto sfiorare il suo interno coscia.
“Aspetta…fermo” Naruto però non sembrava sentire così le mise le mani sul petto e sollevò da lei “Non è il momento giusto.”
“Che vuoi dire Sakura-chan?” disse Naruto mentre si coricava a fianco della sua ragazza.
“Non…non me la sento ancora, stiamo insieme da troppo poco e poi domani hai l’esame.”
“Se ancora non te la senti lo accetto, ma non tirare in ballo la storia dell’esame come scusa.”
“Scusami, però non sono ancora pronta, ho paura.”
“Di cosa hai paura?”
“Lo sai che per me sei il primo, in tutti i sensi. Ho paura che la nostra storia un giorno andrà a rotoli, ho paura che, se ora lo facciamo possa restare incinta, ho paura che il nostro rapporto possa in qualche modo cambiare.”
Naruto le rivolse un dolce sorriso e la baciò delicatamente sulle labbra.
“Te l’ho già detto mi sembra, non andrò mai oltre senza il tuo permesso. Adesso ho fatto qualche passo avanti lo ammetto ma solo perché vedevo che ti piaceva e che ti andava, altrimenti non lo avrei mai fatto. Per le tue paure, ci penserò io a farle scomparire, ti prometto che farò qualunque cosa per permettere alla nostra storia di andare avanti, ti prometto che userò tutte le precauzioni esistenti pur di farti sentire più sicura, il nostro rapporto cambierà, questo non posso impedirlo, ma cambierà sempre in meglio”
“Grazie per aver capito.”

Tornarono a baciarsi e a coccolarsi senza spingersi oltre, adesso che lo sapeva Naruto avrebbe aspettato i segnali di Sakura che gli avrebbero fatto capire che sarebbe stata pronta prima di tornare a spingersi oltre. Stanchi della giornata che avevano trascorso, soprattutto Naruto, si addormentarono l’uno fra le braccia dell’altra, riscaldati solo dal calore emanato dai loro corpi semi nudi.


*Si nasconde dietro un muro immainario* Vi prego non odiatemi per aver interrotto tutto, vi prometto che rimedierò in futuro!!
comunque, spero che vi sia comunque piaciuto questo nuovo capitolo ^_^ visto che in quello precedente non avevo dao molto credito alla nostra coppia gli ho voluto dedicare un intero capitolo. Ditemi cosa ne pensate evitando per favore minaccie di morte per aver non aver fatto fare niente a quei due  ^_^"
Alla prossima!!

Ps. ho iniziato una nuova storia dedicata a Minato & Kushina intitolata "Fin Che Morte Non Ci Separi" ( 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2126376&i=1 )
 

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Capitolo 23
*** Preparativi... ***


Il mattino seguente arrivo molto prima di quanto volessero purtroppo, però per loro fortuna l’esame sarebbe iniziato durante il primo pomeriggio. Naruto cercò di dormire il più possibile sapendo che non avrebbe chiuso occhio per molto tempo. Sentì Sakura che stava per alzarsi ma la tirò a se abbracciandola dicendole, con un sussurro ancora assonnato: “Resta qua, tanto non abbiamo fretta.” La ragazza dai capelli rosa, tornò a farsi coccolare dal suo fidanzato.
“Ti stancherai mai di avermi così vicina?”
“No, mai!”
Naruto si avvicinò ancora di più e si riaddormentò appoggiato ai seni di Sakura mentre con le braccia continuava a tenerla stretta per non farla andare via. A Sakura inizialmente diede fastidio, ma quando vide il viso del biondino rilassato e sorridente come un bambino che voleva essere solo coccolato si calmò e iniziò a far scorrere le sue mani in quei capelli ribelli e anche un po’ annodati. Nonostante potevano sembrare secchi e ruvidi, i suoi capelli erano morbidi e liscissimi, le piacevano davvero tanto. Poi con le mani scese a sfiorargli il viso, le sue guance erano morbidissime e a Sakura piaceva giocarci premendole delicatamente. La ragazza finì col riaddormentarsi, anche se si era sforzata di restare sveglia.
Naruto si svegliò verso le 12.00 e quando aprì gli occhi si ritrovò da solo nel letto con dei cuscini che prendevano il posto di Sakura, diede un’occhiata alla camera ma lei non c’era, il bagno aveva la porta aperta quindi non era neanche li. Che lo avesse lasciato da solo?
Si alzò dal letto e iniziò a prepararsi per l’esame. Si fece una lunga doccia rinfrescante e indosso la sua solita tuta, controllò che i suoi kunai e i suoi shuriken fossero perfettamente affilati, quando, ad un certo punto, la porta della camera si aprì e Sakura entrò con in mano delle buste.
“Possibile che mi sveglio e non ci sei. Dove sei stata Sakura-chan?” chiese Naruto con fare curioso.
“Sono stata a fare il giro del villaggio e ti ho portato una cosa che ti piacerà tanto!”
“Che cosa??”
Sakura tirò fuori dalle buste una ciotola con un coperchio sopra.
“Devi pur nutrirti no? Non puoi iniziare la prova a stomaco vuoto, così ho pensato di portarti una bella ciotola di ramen, è la porzione più grande che avevano!”
Non appena sentì la parola ramen gli occhi di Naruto iniziarono a luccicare per la felicità. Era da circa una settimana che non gustava il suo piatto preferito, ma per Naruto equivaleva a un’eternità.
“Sakura-chan, mi hai reso il quasi chunnin più felice del mondo!”
“Sei sempre il solito esagerato, Baka!”

I ragazzi pranzarono insieme mentre Naruto, aiutato da Sakura, sistemava le sue armi nel porta-oggetti che teneva sempre con se durante le missioni: oltre ai soliti shuriken e kunai, vi erano anche delle carte-bomba, dei fumogeni e alcuni rotoli dove vi erano delle indicazioni sull’utilizzo e il riconoscimento delle erbe mediche preparatogli da Sakura.

L’esame si avvicinava sempre di più, erano le 14.20, i ragazzi si avviarono verso il porto della nuvola. Quando arrivarono nel luogo stabilito, tutti gli aspiranti chunnin presenti erano in coppia con un ninja medico. A notarlo fu Sakura che conobbe quei ninja il giorno prima in ospedale, come lei, erano stati chiamati in servizio proprio per l’esame.

All’orario stabilito, l’esaminatore della seconda prova si presentò davanti ai genin.
“Salve a tutti. Il mio nome è Shimizu Gaho e sarò l’esaminatore della seconda prova. Prego, seguitemi sulla barca, li vi spiegherò come si svolgerà l’esame. Portate i vostri ninja medici con voi.” Disse l’esaminatore indicando una barca piuttosto grande alle sue spalle.
Una volta imbarcati la nave accese i motori e partì verso una meta a loro sconosciuta.
“Dove stiamo andando?” disse uno dei genin
“Nel luogo dove affronterete la seconda prova.”
“Che tipo di prova sarà?” chiese Naruto.
“Sarà una prova di sopravvivenza nella quale dovrete proteggere il vostro medico da qualunque pericolo. Sia chiaro, dovrete fare tutto da soli! Il ninja accanto a voi non dovrà aiutarvi in nessuna occasione, nel caso lo farà verrete bocciati. Pensate che state proteggendo una normale persona. Dovrete procurarvi acqua, cibo senza chiedere alcun aiuto al vostro compagno.”
“Allora perché avete chiesto a noi ninja medici di accompagnarli in questa missione? Non potevano accompagnarli delle persone comuni?” chiese Sakura.
“Perché se il vostro compagno da solo non è capace di proteggervi voi saprete come difendervi, un comune civile potrebbe essere prossimo alla morte invece.”
“Potremmo curare i nostri compagni in caso di ferite?” chiese un altro ninja medico.
“No. Dovranno curarsi da soli. Se interverrete il vostro compagno non avrà superato la prova. Potrete intervenire in caso di ferita mortale, ma se interverrete anche solo per un taglio l’aspirante chunnin verrà bocciato! Potrete dare indicazioni su come curarsi, ma non potrete essere voi a farlo”
“Fortuna che guarisci in modo rapido…” disse Sakura sottovoce a Naruto.
“Che genere di pericoli dovremmo affrontare?”
“Già la sopravvivenza sarà una prova abbastanza dura di per se, inoltre dovrete stare attenti agli animali feroci che abitano nell’isola in cui vi stiamo portando, ma non finisce qui, ad ognuno di voi verrà assegnato un Jonin che vi osserverà in ogni vostra mossa, per assicurarsi che non infrangiate le regole. Durante la permanenza nell’isola potreste venire attaccati da alcuni ninja, ovviamente saranno chunin e jonin della nuvola quindi non avete niente da temere, però se riusciranno a catturare il vostro compagno possono dichiarare finita la vostra prova e bocciarvi.
L’esame durerà due settimane, alla fine di esse il jonin che vi avrà osservato vi condurrà nuovamente a questa nave. Ovviamente non tutti quelli che arrivano alla fine delle due settimane supereranno la prova. Avete altre domande?”
Nessuno rispose. Sembravano tutti intimiditi dalla prova ma allo stesso tempo curiosi di dove sarebbero finiti, per loro era un totale mistero.

Dopo circa un’ora di tragitto, i partecipanti iniziarono a vedere l’isola dove avrebbero sostenuto la prova, non era come le altre con spiagge, alberi tropicali e foreste dai bellissimi colori vivaci, al contrario! Quel che vedevano era uno spettacolo orribile, dei grandi aculei sporgevano in ogni singola parte dell’isola dove, molti animali marini, restavano infilzati e i loro corpi restavano li a marcire come pasto per avvoltoi. Tutti rabbrividirono alla vista di quel luogo.
“Dobbiamo trascorrere due settimane in quel luogo?”
“Sembra un incubo!”
“Non riuscirò a stare li nemmeno per qualche ora figuriamoci giorni!”
Il panico si stava impadronendo di tutti i partecipanti, tranne uno: Naruto.
Come aveva previsto il ragazzo avrebbero svolto l’esame nell’isola tartaruga, ovvero dove ha imparato a controllare il chakra di Kurama. Non conosceva l’isola alla perfezione, poiché si era concentrato sui suoi allenamenti, ma la conosceva abbastanza per sopravvivere per due settimane. La vera difficoltà sarebbe stata proteggere Sakura dai ninja che li avrebbero attaccati.
"Quel ragazzo è l’unico a non essere terrorizzato, anzi sembra tranquillo e rilassato, inoltre, glielo leggo negli occhi, vuole iniziare subito! Sembrerebbe un ragazzo interessante lo farò tenere d’occhio e se sarà necessario gli renderò le cose un pò più difficili".
Stavano per approdare quando l’esaminatore li chiamò a riunirsi per dire a loro come avrebbe avuto inizio la prova.
“La prova sta per iniziare. Per evitare che vi riuniate in gruppi entrerete uno per volta seguiti dai vostri medici. Entrerete con 10 minuti di distacco l’uno dall’altro. Fino a quando anche l’ultimo di voi non sarà entrato sarete scortati dal jonin incaricato alla vostra sorveglianza. Sarà lui a darvi l’inizio ufficiale. L’ordine verrà stabilito in base alla prova precedente. Il primo ad entrare sarà colui che ha finito per primo la prova di spionaggio.”

Finalmente arrivarono sull’isola e gli aspiranti chunin si misero in fila per iniziare la prova. Naruto fu il quarto ad entrare insieme a Sakura scortato da una jonin della nuvola di nome Aiuri.
Si inoltrarono nella foresta, e iniziarono a guardarsi intorno per avere sotto controllo la situazione.
“Quindi sarai tu a osservarci, dico bene?” chiese Naruto.
“Si esatto, se hai domande da fare chiedi adesso, dopo non ne avrai più la possibilità.”
“Solo una cosa. Siamo autorizzati a cacciare gli animali selvatici o pescarli dall’oceano?”
“Si, ma, per quanto riguarda la caccia, dovrete stare attenti a non farvi scoprire dagli animali sovrani dell’isola, se vi si rivoltano contro vi potreste trovare in seri guai. Per quanto riguarda la pesca non dovrete allontanarvi dall’isola, potrete pescare direttamente stando in acqua ma dovrete restare in un raggio d’azione che non vada oltre i 3 metri”
“Ok ho capito, grazie per l’informazione!”
“Certo che quest’isola è molto più bella una volta che ci si addentra, da fuori era spaventosa.” Disse Sakura.
“Uzumaki Naruto, volevo farti i miei complimenti per come hai svolto la prima prova, fino ad ora nessuno mai era riuscito ad ingannare Karui e soprattutto nessuno era mai riuscito a separare Omoi dalla sua katana.”
“Grazie!” disse Naruto portandosi le mani dietro la nuca.
Ad un certo punto Aiuri ricevette una comunicazione sulla sua radio e si fermarono…
“In questo momento dichiaro iniziata la seconda prova valida per l’esame chunin!”
Così dicendo scomparve lasciando Naruto e Sakura in quella foresta che sembrava non avere fine.


SAAAAALVE A TUTTII!!
Innanzi tutto mi scuso con voi per l'enorme ritardo :( ultimamente ho molto da fare e non sono riuscita a scrivere la storia con la stessa velocità. A parte questo..che ne pensate della storia?? Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ringrazzio tutti coloro che recensiscono, seguono e hanno messo la storia fra i preferiti e ricordate :D
ALLA PROSSIMA!!!

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Capitolo 24
*** Primo Giorno... ***


La seconda prova dell’esame dei chunun era ufficialmente iniziata, anche se Naruto conosceva discretamente quell’isola non sarebbe stato facile trascorrere due settimane li, considerando che doveva essere lui ad occuparsi di tutto.

La prima regola della sopravvivenza, come gli era stato insegnato, era trovare un luogo sicuro e soprattutto riparato da possibili precipitazioni e costruire un rifugio per poter dormire la notte in tranquillità, in seguito, procurarsi acqua, cibo e legna per accendere il fuoco. Naruto iniziò a camminare per dirigersi verso un luogo che conosceva bene, ovvero la “Cascata della verità”. Non aveva intenzione di trovare riparo dalla notte in quel luogo nascosto dalla magica cascata perché, per i suoi principi di onestà, doveva rischiare come tutti gli altri partecipanti. Non si sarebbe sentito bene con se stesso se, a differenza degli altri, avesse “alloggiato” in un luogo sconosciuto a tutti e al riparo da ogni cosa, preferiva superare l’esame restando alla pari degli altri, con le stesse possibilità che avevano tutti i partecipanti.
Naruto creò una copia di se stesso, così che uno controllasse la loro posizione esatta mentre l’altro continuava a fare da bodyguard a Sakura. La copia si arrampicò su un albero abbastanza alto da poter vedere all’orizzonte, in modo da capire verso quale direzione andare per raggiungere la loro meta. Memorizzata la posizione in cui devono dirigersi, il bushin di Naruto si dileguò trasmettendo le informazioni all’originale. Si dovevano dirigere verso Ovest e si trovavano molto distanti dalla cascata, circa 3 ore di cammino. Dopo le lunghe ore di viaggio, finalmente i due ragazzi giunsero nel luogo stabilito. Il tragitto era stato relativamente tranquillo, nessun attacco da ninja “nemici” o cose del genere, ma ci fu un incontro piuttosto ravvicinato con un noto l’armadillo effemminato invaghito del povero Naruto: Non si voleva più staccare!! Inutile dire che Sakura rimase sconvolta dal comportamento dell’animale, ne era quasi gelosa!

La prima cosa che fecero fu cercare il luogo adatto per costruire un riparo, era da escludere una posizione troppo vicina alla cascata, poiché era un luogo troppo a vista e di facile bersaglio per eventuali nemici; fecero un giro di ricognizione per capire quale luogo sarebbe stato più adatto alla loro permanenza. Optarono per un luogo nei pressi della cascata riparato da alcuni alberi non molto alti ma abbastanza robusti per costruire un accampamento abbastanza solido capace di durare due settimane.
Naruto creò delle copie di se per andare alla ricerca del materiale da utilizzare per la creazione del riparo. Le 3 copie create sarebbero dovute andare in 3 direzioni diverse per la raccolta del legname da utilizzare, mentre l’originale sarebbe rimasto a custodire quel luogo insieme a Sakura;
“Si può sapere perché noi dobbiamo sgobbare e tu resti qui a sbaciucchiartela fregandotene della fatica che facciamo??” disse una delle copie.
“Già Naruto copiato ha ragione! Resto io con Sakura-chan tu vai al posto mio!” disse un altro bushin.
“Ragazzi vi sembra il momento di fare queste discussioni? Dobbiamo collaborare e poiché la prova la faccio io devo essere sempre io a proteggere Sakura-chan.” disse l’originale.
“Sei il solito egoista, solo perché sei l’originale comandi sempre. Non è giusto ‘ttebayo! Anche io voglio dare un bacio a Sakura-chan!!”
“Che ne dite di fare un patto?” intervenne Sakura “se porterete a termine il vostro compito vi darò un bacio che non dimenticherete tanto facilmente.” Disse con fare provocante.
Gli occhi dei Naruti (copie più originale) brillarono di gioia a quelle parole.
“Però se non partite immediatamente non solo vi scordate i baci ma vi riempio di così tanti pugni, e non riuscirete a dimenticare tanto facilmente nemmeno quelli!”
Tutte le copie di Naruto si volatilizzarono all’istante, prendendo ognuno direzioni diverse.
“Certo che, quando vuoi, sei proprio terrificante Sakura-chan!”

I tre Naruti ispezionarono varie zone, ma trovare dei rami abbastanza robusti e forti non sembrava affatto facile, l’unica soluzione plausibile era di tagliare i rami che gli servivano direttamente dagli alberi, però per non danneggiare la natura circostante avevano deciso che quella sarebbe stata l’ultima scelta da fare. Una delle tre copie era talmente concentrato che non si accorse che si era parecchio allontanato dalla zona in cui avevano deciso di accamparsi, si ritrovò davanti ad una montagna, non molto alta, probabilmente era in qualche modo collegata al luogo della cascata. Osservando attentamente notò alcune rientranze, così decise di arrampicarsi per capire meglio cosa fossero. Man mano che saliva si accorse che, quelle rientranze, erano delle grotte, tutte molto piccole ad eccezione di una, perfetta da utilizzare come riparo così non avrebbero avuto alcun bisogno di tagliare grossi rami visto che era la natura stessa ad offrirgli riparo, così si dileguò in modo da trasferire le informazioni all’originale oltre alle altre copie che, ricevute le informazioni si dissolsero anche esse.

Naruto e Sakura si diressero verso quella grotta posta ad un’altezza di circa 2 metri dal suolo. Poiché a Sakura era vietato l’utilizzo del chakra, Naruto la portò sulle sue spalle e iniziò a camminare sulla parete rocciosa, fino a raggiungere la grotta. La osservarono attentamente per decidere come organizzarsi; era profonda e abbastanza alta da poter stare tranquillamente alzati, fortunatamente non era abitata da nessun animale, per cui vi era la totale assenza di escrementi, quindi era relativamente pulita, per quanto possa esserlo una grotta sia chiaro.
Risolto il problema riparo, restava quello della legna e del cibo, visto che non si trovavamo molto distanti dalla loro fonte di acqua, tra l’altro avevano due borracce piene per ognuno. Per quanto riguarda il cibo avevano qualche barretta energetica, ma dovevano usarle in caso di emergenza, per cacciare era già tardi e il sole stava tramontando, quindi si sarebbero dovuti accontentare di qualche frutto, sperando di trovarne. Senza perdere tempo, Naruto evocò di nuovo alcune copie per andare alla ricerca di legna da ardere e di qualcosa di commestibile da mettere nello stomaco. Prima di partire alla ricerca di tutta quella roba i Naruti reclamarono i loro baci come ricompensa; Sakura si avvicinò a loro e li baciò uno per volta, fu un bacio lungo e passionale che li carico di energie, così con il cuore e l’emozione a mille partirono.

Mentre i Naruti erano in giro per la foresta, l`originale e Sakura iniziarono a sistemare i sacchi a pelo in fondo alla grotta, misero i loro zaini vicini in modo da trovare subito qualunque cosa servisse a loro. Avevano deciso di sistemarsi vicini in modo da dormire uno accanto all`altra, per riscaldarsi a vicenda durante la notte come diceva il manuale della sopravvivenza, in realtà era una buona scusa per coccolarsi durante tutta la notte.
I Naruti tornarono con abbastanza legna per poter trascorrere la notte e qualche frutto da poter mangiare per cena.

Erano già le 7.00 di sera, il sole era quasi del tutto scomparso,era rimasta solo una lieve luce che permetteva a mala pena di vedere davanti a se, a luna era già alta nel cielo e le stelle iniziavano a spuntare qua e la. Accendere il fuoco, senza saper utilizzare il katon, era una vera impresa, il legno era un pò umido, poichè l'umidità del mare veniva assorbito da quei legni. Dopo tanta fatica e tanti tentativi, Naruto riuscì ad accendere un bel fuocherello, non molto grande ma era pur sempre una fiamma che, man mano, divenne sempre più grade, poichè venne alimentato da altri rami più grandi che a contatto con il fuoco si seccarono.

Acceso il fuoco, Naruto e Sakura cenarono con i frutti che i cloni trovarono, non erano molto buoni ma abbastanza nutrienti, ne conservarono qualcuno per fare colazione l'indomani. Finita la cena, fra una chiacchera e l'altra si coricarono. Sakura, a causa della lunga e “faticosa” giornata si addormentò subito profondamente, invece Naruto, a causa della sua abitudine non riuscì a chiudere occhio, tanto che preferì fare da guardia in caso di attacco notturno.

Naruto si sedette nell’entrata della grotta, lasciando i piedi a penzoloni; la notte era fin troppo noiosa e silenziosa per i suoi gusti, si udivano solo i versi di qualche animale notturno e lo scrosciare della cascata non molto lontana dal loro rifugio, alimentò il fuoco con altra legna, poiché quella che c’era era quasi del tutto incenerita. Di solito la notte dorme come un ghiro, ma quando è fuori casa non riesce proprio a prendere sonno, anche se chiude gli occhi e si rilassa non riesce proprio a cadere in un profondo sonno ristoratore, capita che si appisola, ma si tratta sempre di un sonno leggero che non gli permette di recuperare le forze. Eppure non era sempre stato così, un tempo, indipendentemente dalla situazione, dormiva beatamente in qualsiasi condizione. Tutto è iniziato mentre era ancora in accademia, era il periodo in cui capì cosa provava per Sakura e, anche se poteva essere considerata una cotta infantile, era un sentimento già molto forte. La sua classe, lui incluso, andarono in gita nella foresta di Konoha, così che sperimentassero le leggi della sopravvivenza, avevano fatta molta teoria in classe, teoria mai studiata da parte del biondino, adesso era ora di fare pratica. Si accamparono in una zona al sicuro, accesero il fuoco e procurarono acqua e cibo, tutti insieme, anche se, in realtà, Naruto restava sempre escluso e mentre gli altri si aiutavano a vicenda lui faceva tutto da solo, non gli permettevano nemmeno di stare vicino al fuoco per cuocere il suo pesce usando come scusa un banale:” Siamo già in tanti, non c’è posto per tutti, aspetta il tuo turno!”. Arrabbiato e amareggiato prese uno dei rami che aveva raccolto da solo e, copiando quello che avevano fatto i suoi “compagni” prima creò un piccolo falò. Provò ad accendere da solo il fuoco ma quella volta non ci riuscì, poiché era tardi e non riusciva a vedere bene, così fece bruciare uno dei suoi rami nel fuoco già acceso, creando una piccola torcia che utilizzò per accendere il falò creato in precedenza. Mangiò da solo mentre tutti si divertivano a fare giochi e canti, li osservava invidioso, perché loro si divertivano mentre lui si annoiava. Andarono tutti a dormire nei loro sacchi a pelo, messi tutti vicini per restare uniti e giocare pure nei sogni dicevano loro, ovviamente a lui non fu permesso di coricarsi insieme agli altri, ci provò, ma gli tiravano leggeri calci o leggeri pugni usando la scusa:” Scusami, ma sei troppo vicino e io devo muovermi!”. Erano crudeli con lui e nemmeno sapeva il perché. Decise di dormire vicino al suo falò, lo alimentò con abbastanza legna da durare la notte intera così che non si sarebbe dovuto svegliare durante la notte. Il mattino seguente, quando si svegliò, si ritrovò da solo in quella grande foresta; i suoi “compagni” lo avevano lasciato li, avevano bevuto l’acqua che si era conservato, perché probabilmente la loro non era bastata, diede un’occhiata all’interno del suo zaino e notò che erano sparite anche le barrette energetiche che aveva comprato apposta per la gita. Naruto si ritrovò da solo e senza provviste in quella foresta immensa, era disorientato e non ricordava da che parte era il villaggio. Pensò di arrampicarsi sull’albero, ma non era ancora abbastanza bravo da riuscire ad arrivare ad un’altezza sufficiente per permettergli di guardarsi intorno. Indeciso su che direzione prendere, andò verso il fiume dove il giorno prima aveva riempito la borraccia portando con se un ramo con il fuoco acceso e si sistemò li finchè qualcuno non lo trovasse. La prova di sopravvivenza durava in tutto tre giorni, ma lui restò li per molto più tempo. La prova finì esattamente il venerdì e poiché l’indomani non ci sarebbe stata scuola nessuno avrebbe notato la sua assenza, tra l’altro Iruka era stato costretto ad andare in missione, quindi nessuno sarebbe andato a casa sua e sicuramente era inutile sperare che i suoi “compagni” avvertissero qualcuno sul fatto che non era con loro. Solo due giorni dopo la fine della gita, quando Iruka, tornato dalla missione, entrando in classe e notando l’assenza di Naruto chiese dove fosse e uno dei ragazzini rispose:” Che ne sappiamo, l’ultima volta che lo abbiamo visto dormiva profondamente nella foresta e visto che non si svegliava lo abbiamo lasciato li. Sarà rimasto a casa per la vergogna!”
Sentendo quelle parole Iruka corse ad avvertire l’Hokage, che affidò la missione di recupero al potentissimo olfatto degli Inuzuka. Trovarono Naruto solo la notte, sveglio, accovacciato accanto al fuoco tutto tremolante avvolto dalle coperte. Quando si avvicinarono notarono che il piccolo era pallidissimo e che aveva bisogno di immediate cure mediche. Quando Naruto vide i ninja di Konoha prestargli soccorso perse i sensi, cosa che fece preoccupare ulteriormente i suoi soccorritori. Lo portarono in ospedale dove vi rimase per parecchi giorni, la causa? Principalmente la stanchezza per non aver più dormito dopo quella notte, come ha spiegato il piccolo Naruto quando riprese i sensi, a questo si aggiunsero i continui sbalzi di temperatura, poiché si tuffava ogni giorno e ogni sera nel fiume sperando di pescare qualche pesce, inizialmente ci aveva provato con una canna improvvisata ma si era reso conto che non concludeva niente e che otteneva più risultati a mani nude. Fin quando si tuffava di giorno non era un problema, perché nell’arco della giornata riusciva ad asciugarsi con i raggi del sole, ma la sera la temperatura scendeva troppo, provocandogli, dalla prima notte stessa, febbre alta e nonostante questo il piccolo andava nei dintorni del suo accampamento alla ricerca di rami, che gli permettessero di alimentare quell’unica fonte di calore che aveva. Come se non bastasse, aveva anche un’elevata carenza di alcune  proteine e vitamine nel suo corpo poiché il pesce, non gli dava tutti i nutrimenti di cui aveva bisogno il suo giovane corpo, oltre ad essere anche leggermente sottopeso per il troppo poco cibo assunto e la troppa attività fisica effettuata. Il terzo Hokage e Iruka lo andarono a trovare spesso in ospedale e, mentre Naruto dormiva, il medico che si occupava di lui disse a loro che se fosse stato un bambino con un corpo più debole, probabilmente sarebbe morto, visto che le condizioni in cui era erano a dir poco critiche.

Da allora, ogni volta che si accampa in qualunque luogo, Naruto non riesce a dormire poiché ha il timore che accada nuovamente. In cuor suo sa che non accadrà mai più una cosa del genere e che, anche se accadesse, riuscirebbe a risolvere il problema senza particolari difficoltà, però inconsciamente, ogni volta che cerca di addormentarsi, gli riaffiorano quei ricordi nella mente e tutto il sonno che ha sparisce senza che se ne renda conto, proprio come è successo adesso.

Le ore trascorsero, anche se lentamente, e, finalmente, i primi raggi del sole iniziarono a farsi strada in quell’oscura notte, portando l’inizio di un nuovo giorno. Mancavano ancora tredici giorni dalla fine dell’esame.

Saalve a tutti!!
Mi scuso per l'immenso ritardo, ma a causa di impegni vari e l'ispirazione si è fatta un pò desiderare u.u
Inizialmente questo capitolo non mi ispirava molto, però devo ammettere che, soprattutto la parte in cui racconto il perchè della sua insonnia mi soddisfa molto. Dal prossimo capitolo ci sarà molta più azione, infondo gli esaminatori sono stati un pò clementi :3 li hanno fatti sistemare per benino per poi.....
Come al solito i consigli sono sempre ben accetti ^o^ Non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni e scoprire cosa ne pensate. Grazie a tutti voi che mi seguite ^_^
Alla Prossima!!!!

 

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Capitolo 25
*** Battuta Di Caccia Con Strani Incontri ***


Il secondo giorno era appena iniziato, Naruto e Sakura fecero colazione con i frutti trovati il giorno prima, in seguto, dopo essersi assicurati che il fuoco fosse abbastanza riparato e alimentato, andarono in giro per la foresta. Si diressero verso la cascata in modo da darsi una rinfrescata e riempire le borracce che vennero svuotate la sera prima. Naruto voleva iniziare a cacciare qualche animale sevatico per poterlo poi cucinare e mangiare durante i giorni della prova. Il biondo sapeva bene che rompere il ciclo naturale della foresta poteva essere pericoloso. Se si fosse ritrovato da solo contro i 4 animali "capo" della foresta, con la quale aveva litigato "amichevolmente" per la conquista dell'affascinante armadilla, che poi si rivelò essere maschio, non aveva idea di come avrebbe reagito, non gli voleva far del male, ma era anche vero che loro per poter vivere dovevano procurarsi del cibo, quindi Naruto, pensò di chiedere a Kong il permesso di poter cacciare in quella che considerava la sua foresta, ovviamente aiutato da un noto volpone che faceva da traduttore.

Dopo aver dettato delle regole ben precise, fra cui non cacciare animali troppo giovani e, una volta catturata la preda, ucciderla senza farla soffrire troppo e soprattutto non sprecare la loro carne, Naruto ottenne il permesso per dare il via alla sua caccia.

Mentre Naruto piazzava qualche trappola per catturare degli animali, Sakura era continuamente protetta da almeno un bushin. Intanto i due ragazzi venivano ossevati da un jonin che avrebbe dovuto attaccarli e prendere in ostaggio Sakura, però la ragazza non stava mai da sola, era continuamente protetta dal ragazzo. Il jonin non sapeva proprio come fare per adempiere al suo compito, la protezione della ragazza era perfetta, infatti, se avesse attaccato, il bushin si sarebbe accorto subito di lui e avrebbe protetto la ragazza, invece se avesse fatto sparire il bushin l’originale si sarebbe accorto della sua presenza.

Dopo aver piazzato circa cinque trappole parecchio distanziate fra di loro, Naruto e Sakura si nascosero fra i cespugli. Dopo aver aspettato un paio di ore, le più lunghe della loro vita perchè non potevano muoversi o fare rumore, una delle trappole scattò. Naruto, tutto contento per la riuscita del suo piano, si avvicinò alla trappola con gli occhi luccicanti e il petto gonfio d’orgoglio, fino a quando non vide la sua preda. Era un coniglio molto piccolo, nato da circa sei mesi. Era una preda fin troppo giovane per essere uccisa, quindi, come da accordo con Kong, liberò il coniglietto che andò via saltellando.

Stufo della lunga attesa, in preda ai morsi della fame e deluso dal “fallimento”, decise di attuare un piano che si addicesse di più a Naruto Uzumaki. Tolse tutte le trappole, per evitare che ci cadesse qualche altro animale, senza che lui se ne accorgesse, si armò di kunai e partì per un approccio più diretto. Decise di catturare gli animali con le mani piuttosto che con le trappole; in questo modo avrebbe deciso lui la preda e il momento in cui sferrare l’attacco, risparmiando molto più tempo.

Camminavano e camminavano, fino a quando in lontananza Naruto vide un cervo, non sembrava troppo giovane, così decise di catturarlo. Creò la solita copia per la protezione di Sakura e si avvicinò lentamente all’animale per non farsi scoprire. L’uccisione ideale sarebbe stata quella di colpirlo dritto al cuore in modo da non farlo soffrire. Naruto si mise dietro un albero il più vicino possibile all’animale. Appena arrivato abbastanza vicino fece uno scatto verso il cervo che, accortosi della sua presenza si difese con le corna. Il kunai era troppo corto per raggiungere direttamente il cuore, così Naruto, ricordandosi di un vecchio allenamento effettuato con Asuma, creò una lama di chakra, in modo da creare un’estensione dell’arma. Dopo una breve ma intensa lotta Naruto riuscì a colpire il cuore del cervo. Il biondo prese la sua preda e tornò da Sakura e il bushin che intanto raccolsero altra legna.
Appena Sakura vide quel cervo morto rabbrividì restandone disgustata:
“N-naruto, quello è..è..”
“Un cervo.”
“Ma perché hai catturato un animale così grande?? Ti rendi conto che così sprecheremo molta della sua carne??”
“Non la sprecheremo! La conserveremo in un luogo fresco e asciutto. La caccia è una fra le cose che più odio. Adesso sono stato costretto, perché non c’è molta abbondanza di cibo, però preferisco uccidere una volta sola una grossa preda invece di ucciderne tante più piccole!”
“Adesso cosa facciamo?”
“Dirigiamoci verso il fiume che abbiamo superato prima, lo puliremo e non scarteremo niente di questa povera creatura.”
“Ok andiamo!”

Arrivati al fiume Naruto si tolse i vestiti per non sporcarli di sangue. Iniziò con lo spellare il cervo, per poi aprirlo e pulirlo dalle interiora. L’odore del sangue attirò parecchi animali selvatici che volevano cibarsi di quella preda. Naruto aveva promesso che niente di quell’animale sarebbe andato sprecato, così diede le interiora del cervo, fatta eccezione per il cuore, e la testa a quegli animali che si erano avvicinati; una volta soddisfatti andarono via per la loro strada, lasciando in pace i due ragazzi.
“Perché hai conservato il cuore?” chiese Sakura.
“Quando partì con Jiraya-sensei per il viaggio di allenamento siamo rimasti per parecchio tempo in una foresta, così cacciò un animale. La prima cosa che mangiammo fu il cuore, disse che, mangiare il cuore della preda è un po’ come ringraziarlo del sacrificio che ha fatto per noi e, mangiandolo, lui trasmetterà tutto il suo coraggio nei nostri cuori continuando a vivere dentro di noi.”
“In questo caso lo divideremo! Fa un po’ d’impressione ma…lo farò! Anche io voglio ringraziarlo del suo sacrificio!”
Finito di pulire l’animale, Naruto entrò dentro il fiume per lavare via tutto quel sangue dall’odore pungente dal suo corpo. Si immerse per pochi secondi e, non appena riemerse vide Sakura bloccata da un ninja, sicuramente un jonin incaricato degli attacchi.

Naruto era ancora dentro il fiume e, senza che il jonin se ne accorgesse, richiamò delle copie che rimasero nascoste in quelle acque insanguinate a causa del cervo. Il biondo uscì dal fiume ma il jonin prese un kunai e lo puntò alla gola di Sakura.
“Non muoverti o la uccido!”
Naruto sapeva che non lo avrebbe mai fatto, ma faceva parte della prova. Non sapeva come fare per proteggere Sakura, così decise di giocare d’astuzia, sperando che il jonin si distraesse anche solo per un attimo.
“Eh! Allora sei tu il tizio che ci spia da stamattina?? Era ora che venissi allo scoperto!”
“Così ti sei accorto di me!”
“-Cavolo ho indovinato!!- Certo che mi sono accorto di te cosa credi! Ho lasciato da sola Sakura-chan di proposito in modo che spuntassi fuori!”
“-Non ci credo non si era accorto di niente! Ed io purtroppo non potevo nemmeno avvisarlo!-“ pensò Sakura.
“Così hai lanciato l’esca affinchè io abboccassi!”
“Eh?? Ah si giusto! Era tutta una trappola ideata da me! Ahahaha!”
“-Idiota ti sei fatto scoprire!-”
“Il tuo è davvero un ottimo piano!!” disse il jonin lasciando andare Sakura in preda ad un’ondata di ammirazione verso Naruto.
Il biondo, approfittando della situazione, corse a prendere Sakura mentre le copie uscirono dal fiume e catturarono il jonin.
“Sakura-chan, stai bene?”
“Si tranquillo! Ma tu sei veramente un jonin?” chiese Sakura al povero mal capitato esaminatore tenuto da cinque Naruti.
“Cosa? No, non sono un jonin. Sono stato promosso a chunin l’anno scorso!”
“Cosa? Chunin?” dissero i due ragazzi in coro, poi Naruto continuò:” Io pensavo che gli esaminatori che ci avrebbero attaccati fossero Jonin!”
“Ci saranno anche, più tempo passerà più forti e numerosi saranno i vostri avversari!”
“Ah, capisco!”
“CAVOLO NON DOVEVO DIRVELO!!! SE LO SCOPRE YURA SONO FRITTO!!!”
“Chi è Yura?”
“E’ colui che ha suddiviso i squadroni di attacco, ma doveva essere un segreto per mettervi in difficoltà!”
Naruto si avvicinò al chunin e si abbasso in modo da guardarlo negli occhi e, con aria sospettosa gli chiese: “Siamo sicuri che sei un Chunin? Te lo chiedo perché persino un genin riuscirebbe a trattenere delle informazioni meglio di te!”
Il chunin divenne rosso per l’imbarazzo e rispose:” Certo che sono un chunin!! È solo che, non riesco a nasconderti niente Naruto-san! Da quando hai sconfitto Uchiha Obito e Uchiha Madara in guerra salvandoci tutti sei diventato il mio punto di riferimento! A dire il vero ci sono rimasto deluso quando ho scoperto di essere un tuo superiore.”
“Qual è il tuo nome? Ancora non lo conosco.” Disse Naruto mentre rilasciava le sue copie, mentre teneva Sakura stretta a se.
“Il mio nome è Kovi.”
“Bene Kovi, raccontami un po’ dei jonin che mi attaccheranno nelle prossime settimane!”
“Non so chi ti attaccherà! Quando uno di noi viene sconfitto viene sorteggiato un altro ninja più forte o più ninja dello stesso livello del precedente.”
“Quindi non mi sai dire chi è il prossimo avversario. Quando attaccherà?”
“Dopo che sarà scelto, l’esaminatore controllerà la situazione, sarà lui a decidere quando e come attaccare.”
“Non mi sei molto d’aiuto!” disse Naruto con una faccia delusa “Però mi hai dato un paio d’informazioni che mi saranno utili. Fortuna che parli tanto perché gli interrogatori non sono il mio forte!”
Dopo reciproci saluti rispettosi, Kovi andò via per la sua strada lasciando nuovamente Naruto e Sakura da soli con il cervo spezzettato pronto per essere cucinato.

Sfruttando l’aiuto di un amico rospo, Naruto portò il cervo al rifugio, dove tagliarono un po’ di carne e la misero a cuocere insieme al cuore. Ora il problema era: dove avrebbero messo tutta quella carne?? Naruto mando una copia di se al Monte Myuboku per chiedere alla nonna rospa se aveva un posto dove conservare quel cervo in modo che la carne non andasse a male.
Nonna Shima riuscì a trovare un posto adeguato per conservare la carne; ogni volta che Naruto ne avrebbe voluto usufruire, gli bastava farsi richiamare da un suo amico rospo, prendere ciò che gli serviva e poi ritornare indietro. Mentre la copia di Naruto portava la carne restante al monte dei rospi, l’originale insieme a Sakura si gustavano quella già cotta. Il resto della giornata trascorse tranquillamente senza altri incontri indesiderati, anche se c’era già chi li osservava per un prossimo attacco.

Si sono io e sono ancora viva!!
Mi scuso con tutti voi per avervi fatto aspettare tanto ma purtroppo o per fortuna (in base da che punto di vista) non ho avuto tempo per scrivere questo capitolo. Per cui ringrazio chi ancora mi segue pazientemente ^_^

Questo è stato un capitolo molto sofferto, ma non perchè mi mancassero la idee, ma perchè è dura scrivere frase ogni settimana u.u (se andava bene).
Spero che vi piaccia lo stesso!! ^_^
ALLA PROSSIMA!!!

Ps. non volevo esagerare troppo come primo avversario :3

 

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Capitolo 26
*** Finalmente posso dormire! ***


I giorni trascorrevano, gli avversari diventavano sempre più forti e Naruto sempre più debole e stanco, quel suo non dormire la notte lo distruggeva, Sakura aveva provato in tutti i modi a farlo dormire ma niente da fare: gli aveva fatto creare un siero soporifero abbastanza leggero da dormire ma allo stesso tempo restare vigile, diciamo per dare solo la spinta alla dormita, aveva provato a consigliargli di evocare una sua copia che restasse di guardia mentre lui provava a dormire ma niente di tutto ciò aveva funzionato. Quando riusciva appena ad addormentarsi si svegliava di soprassalto terrorizzato e tutto sudato; con la mente ritornava a quella notte in cui lo avevano abbandonato. Quel trauma era più forte di lui, non riusciva a superarlo, intanto non poteva continuare così altrimenti non sarebbe riuscito ad andare fino in fondo alla prova.
Era il settimo giorno e Naruto si reggeva a malapena in piedi, cercava di trarre energie dal cibo, mangiando la carne di cervo, pesce, se riusciva a pescare qualcosa, e i frutti che trovavano sparsi per la foresta. Mentre i due ragazzi raccoglievano la legna vennero attaccati per l’ennesima volta; era una squadra di quattro ninja, dopo averne affrontati tanti Naruto riuscì a capire, tramite i movimenti, che dovevano essere un jonin e tre chunin. Naruto creò una copia di se portando Sakura al sicuro mentre lui rimase li a combattere. Era difficile, non riusciva a controllare il suo chakra tanto che solo creare delle copie di se risultava difficile, inoltre la vista gli faceva brutti scherzi, facendogli vedere il doppio degli avversari. A fatica riuscì a creare qualche copia per tenerli occupati, sperando di compensare la qualità con la quantità. Nonostante Naruto non fosse al pieno delle sue forze, gli avversari fecero fatica a contrastare le copie. Purtroppo le poche energie che aveva iniziavano ad abbandonarlo e Naruto si ritrovò a subire colpi. Alcune copie scomparvero in nuvolette di fumo mentre altre resistevano. Senza pensarci troppo richiamò appena altre tre copie che iniziarono a lanciarsi contro gli avversari insieme agli altri cloni che erano rimasti. Approfittando della confusione dovuta allo scontro, Naruto si sostituì con la copia che stava proteggendo Sakura da eventuali attacchi a sorpresa e corse via, prima che gli avversari potessero accorgersi della ritirata. Quando le copie svanirono gli avversari si resero conto dell’assenza dell’originale e del medico che dovevano catturare:
“Quei due ragazzini sono riusciti a scappare!” disse il primo.
“Non ti preoccupare, il biondino era parecchio stanco, sicuramente non riusciranno ad andare lontano. Li ritroveremo!”
Così dicendo iniziarono la ricerca di qualche loro traccia, anche se le uniche che trovarono si interruppero senza possibilità di proseguimento.
 
Naruto e Sakura continuarono a correre verso il loro rifugio, non prima di essersi assicurati che gli avversari non li stessero seguendo. Durante la ritirata Naruto riuscì a creare qualche altra copia che utilizzò per creare delle false piste, in modo che i ninja li perdessero di vista. Fortunatamente il piano era riuscito e adesso i due ragazzi si trovarono nel loro rifugio. Non era saggio tornare a girovagare per la foresta sapendo che c’erano dei ninja pronti ad attaccarli, soprattutto viste le condizioni di Naruto, se fosse stato un altro momento il biondo sarebbe stato in grado di sconfiggerli senza particolari problemi, invece questa volta si è visto costretto a ritirarsi dalla battaglia perché, per via del sonno perduto in sette notti, non aveva abbastanza forze per controbatterli.
Dovevano stare nascosti, la loro grotta era sicura certo, però se caso i loro nemici fossero passati di li si sarebbero potuti accorgere del nascondiglio.
Naruto era nervoso e frustrato dalla situazione, aveva promesso a se stesso che non sarebbe mai scappato e invece si è ritrovato a darsela a gambe elevate, in questo caso si trattava di una fuga strategica ma per il biondo sempre di fuga si trattava.

“Dobbiamo trovare un modo per farti dormire, non puoi continuare così. Non rischi solo di non superare l’esame ma rischi di ammalarti!” disse Sakura interrompendo quel pesante silenzio che si era venuto a creare.
“Non riuscirò mai a dormire e ti ho anche detto il perché. È più forte di me!”
“Ti aiuterò io a dormire!”
“Tanto non servirà a niente!”
“Non voglio sentire scuse! Prima ci provi poi se non funziona mi arrenderò!”
“Ok facciamo questo tentativo. Cosa devo fare?”
“Prima di tutto dobbiamo coprire l’entrata della grotta...potresti usare un genjutsu”
“Lo sai che non ne sono capace” Naruto mise il broncio sentendosi offeso per l’idea proposta da Sakura.
“Ti dirò io come fare. Prima di tutto devi fare una bella scorta di chakra!”
“Quello non è un problema, ti ricordo che ho Kurama dentro di me!”
“Bene. Allora comunica da parte mia a quel volpone di aiutarti il più possibile perché sei messo veramente male.”
“Ok adesso che devo fare.”
“Girati verso l’ingrasso ed esegui questi sigilli…” Sakura iniziò a dire a Naruto quali sigilli eseguire per creare un genjutsu semplice ma efficace. Lo scopo era quello di far apparire all’esterno la parete rocciosa omogenea senza rientranze, in modo che nessuno si fosse accorto che li ci fosse una grotta. Quando Sakura fini di dire quali sigilli effettuare con le mani, Naruto riuscì a rilasciare il suo primo genjutsu, anche se già aveva dimenticato come aveva fatto. Adesso nessuno li avrebbe visti erano totalmente isolati. Era ancora pomeriggio ma non avevano motivo di ritornare a girovagare, avevano cibo e acqua a sufficienza e la legna sarebbe bastata per una notte.
“Non riesco a crederci di esserci riuscito! Ora che si fa Sakura-chan?”
Sakura aveva sistemato i sacchi a pelo vicini, poi fece segno a Naruto di avvicinarsi. Il biondo obbedì e si avvicinò al luogo dove teoricamente sperava di poter dormire almeno qualche ora.
“L’unico modo per farti dormire è quello di non farti pensare al luogo in cui ti trovi.”
Sakura iniziò a baciare Naruto, prima con baci dolci e romantici poi via via sempre più passionali e intensi. Il biondo ovviamente ricambiò senza pensarci minimamente.
“Penserò io a farti distrarre!” disse Sakura con un lieve sussurro.
 Fra un bacio e l’altro Sakura iniziò a togliere la felpa a Naruto, per poi passare a togliere la maglia protettiva che teneva quando andava in missione, mostrando quel corpo che ormai sognava ogni notte.
“Sei sicura Sakura-chan? Non è quel che si dice il posto perfetto!”
“Forse non è il posto perfetto, ma per me è il momento migliore!”
L’udire di quella frase per Naruto fu il via che tanto aspettava, senza farselo ripetere due volte iniziò a spogliare Sakura lasciandola solo in intimo, intanto anche i pantaloni del biondo andarono via, rivelando un certo rigonfiamento fra le gambe del ragazzo. Naruto adagiò Sakura sui sacchi a pelo tenendola sempre stretta a se continuando a baciarla.
La biancheria divenne di troppo, tanto che, dopo baci e strofinamenti vari, andò via anche quella, lasciando i loro corpi nudi riscaldati solo dal calore che emanavano per via della forte eccitazione.
Sakura aveva dato il via ma fu Naruto a proseguire, stuzzicando la parte più intima della sua ragazza con le sue mani, che in quel momento sembravano tanto delicate, mentre affondava il viso nei seni di Sakura per poi giocarci con la bocca.
Per entrambi ogni brivido era una nuova sensazione, una nuova emozione da scoprire. Sakura aveva solo letto nei libri la parte “pratica”, ma questi non potevano trasmettergli la sensazione che si provava nel fare l’amore con l’uomo che più si ama. Naruto invece, avendo avuto un maestro come Jiraya era abbastanza esperto nel campo teorico, e purtroppo per lui anche nel campo pratico, poiché aveva sorpreso il suo maestro in una “ricerca approfondita”, ma non poteva mai immaginare quale stupenda sensazione si potesse provare nel fare l’amore con la donna dei suoi tanto tormentati sogni.
Naruto si posizionò fra le gambe si Sakura, continuando a godere di quella splendida visuale.
“Sakura-chan, sei ancora sicura di voler continuare?” disse Naruto con il respiro affannato.
Sakura fece un cenno con la testa intimandolo a continuare. Il biondo si posizionò meglio, pronto a penetrare la sua ragazza.
“Naruto, fai piano.”
“Tranquilla Sakura-chan, rilassati.”
Con molta delicatezza e lentezza Naruto entrò dentro di lei, beandosi di quel dono che Sakura gli aveva fatto. Gli aveva donato la sua verginità, il dono più importante che una ragazza possa mai fare al suo ragazzo.
Naruto iniziò con delle spinte leggere e delicate, poi, cercando di controllarsi il più possibile, aumentò il ritmo. Sakura a primo impatto sentì un forte dolore al basso ventre, che tentò di soffocare per non far preoccupare Naruto, dolore che, dopo qualche spinta del biondo, andò a svanire lasciando spazio al piacere. Nella grotta si sentiva solo l’echeggiare dei gemiti di Sakura controllati a causa di un leggero imbarazzo ancora presente.
Dopo numerose spinte entrambi raggiunsero l’apice del piacere, contenti per ciò che avevano appena fatto con la persona che più amavano.
Naruto, ancora più stanco di quanto non fosse prima, si accasciò accanto a Sakura e dopo avergli sussurrato un dolce “Ti Amo” si addormentò. Questa volta riuscì finalmente a dormire dopo tanto tempo senza svegliarsi subito dopo. Sakura dopo aver risposto a quel ti amo con un delicato bacio sulla guancia si strinse forte al suo uomo e, anche lei, si addormentò, stanca per via dell’intensa giornata.


Sinceramente non so grazie a quale aiuto divino devo la pubblicazione del capitolo così presto!
Comunque si eccomi di nuovo qui e per la gioia di molti il fatidico momento è arrivato ^_^
Ditemi come vi è sembrato,è la seconda volta che scrivo una cosa del genere e mi trovo sempre a disagio perchè non so se riesco a rendere il momento oppure ho scritto semplicemente una schifezza, quindi per favore vi chiedo di dirmi cosa ne pensate e se avete critiche o consigli non fatevi scrupoli a darli!!
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e sono contenta che c'è ancora chi segue la storia nonostante i 26 capitoli! 
Finalmente si rivede qualche scena NaruSaku anche perchè lo ammetto ma nei capitoli precedenti sembravano più amici che altro u.u
Adesso aspetto solo le vostre recensioni! A breve anche il nuovo capitolo di "Fin che morte non ci separi".
A PRESTO!!

Kushina

 

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Capitolo 27
*** Rivincita... ***


Il mattino sembrò arrivare molto più velocemente del solito quella volta, i raggi del sole iniziarono ad illuminare la grotta dove i due ragazzi dormivano. Sakura fu la prima a svegliarsi, come al solito. Naruto ancora dormiva beatamente e non le andava di svegliarlo; finalmente era riuscito a dormire dopo molto tempo e non voleva essere lei a infrangere quella dormita che lo avrebbe riportato più carico di prima. Sakura si sedette coprendosi con le coperte che avevano, erano ancora entrambi senza vestiti a causa della focosa notte trascorsa. Faceva scivolare la sua mano delicatamente sul collo per poi toccarsi i seni e scendere fino ad arrivare nella sua zona più intima; sentiva ancora il tocco delicato di Naruto sul suo corpo, percepiva ancora la scia di baci bollenti che il ragazzo le aveva lasciato, sentiva ancora il corpo perfetto e caldo del biondo a contatto con il suo. Era accaduto, lei e Naruto avevano fatto l’amore e tutte le sue preoccupazioni erano svanite in un’unica notte; una notte fantastica che mai avrebbe dimenticato. Inizialmente aveva sofferto, un dolore fisico si intende, dolore che adesso si ripresenta lieve come per ricordarle ciò che era successo, poi però si è totalmente abbandonata al piacere che Naruto ha saputo donarle. Adesso si ritrova seduta accanto all’uomo che ama, lo osserva, lo scruta come per cogliere una minima avvisaglia di risveglio, cosa che non avviene. Naruto dormiva a pancia in giù, mettendo in bella mostra quelle sue spalle larghe e muscolose, l’unica cosa coperta del suo corpo era il sedere, per il resto era tutto a disposizione degli occhi curiosi di Sakura. Quella mattina ha osservato ogni dettaglio visibile del suo corpo, cosa che, a causa dell’eccitazione, non aveva fatto prima. Osservava la sua muscolatura perfetta, le varie cicatrici sul suo corpo, anche se lievi e quasi invisibili; lei però le conosceva bene poiché era stata proprio lei a chiudere quelle ferite. Molti di quei segni erano stati causati dalla guerra, altri quando erano in missione, altri ancora dai pericolosi allenamenti, come quella nella cosca destra, quella volta si era lacerato un’arteria femorale e per poco non è morto dissanguato prima e per mano della stessa Sakura dopo. Dopo quella volta non ha più fatto allenamenti rischiosi a tal punto. È un’idiota e questo tutti lo sapevano, ma è un’idiota dal cuore d’oro, capace di donare la sua vita anche a chi non se la merita, è un idiota che non sa pensare prima di agire ed è per questo che Sakura ha deciso di stare  al suo fianco, per farlo riflettere prima di commettere delle idiozie, ma allo stesso tempo lui serviva a lei. È vero che Naruto non pensa prima di agire, ma è anche vero che Sakura pensa troppo qualche volta e di tanto in tanto serve qualcuno, come il biondino, per spronarla ad andare avanti senza riflettere. Forse è proprio per questo motivo che si è innamorata di Naruto e non semplicemente per le attenzioni che il ragazzo le donava ogni giorno, ma perché Naruto rappresenta il mancato pizzico di pazzia presente in lei, quella pazzia che serve a rendere ogni giorno diverso e più bello rispetto a quello precedente, pazzia che Sas’kè non sarebbe mai riuscito a donarle perché troppo pacato e troppo riflessivo. Forse è proprio per questo che alla fine ha scelto Naruto, per imparare ad essere idiota quanto basta per godersi la vita e correre i rischi. Quella notte ha deciso di correre un rischio, quello di dare il suo dono più prezioso alla persona che ama e non se né pentita al contrario è pronta a trascorrere un’altra notte come quella, magari in un posto al caldo e soprattutto più comodo! Visto che Naruto non accennava a risvegliarsi, Sakura si coricò nuovamente fra le braccia del ragazzo, beandosi del suo calore.


Erano le 11 del mattino circa e Naruto iniziò ad aprire i suoi occhi azzurri disturbato dai raggi del sole ormai alto nel cielo. Finalmente aveva recuperato tutte le sue energie, aveva dormito più di un’intera notte, ma quella non era la cosa più importante; finalmente aveva fatto l’amore con Sakura! Quella è stata la prima volta anche per lui, ed è accaduto con la ragazza che ha sempre amato. Jiraya una volta gli aveva detto “Se una ragazza seria ti cede il suo dono più importante allora significa che si fida di te”. Quella volta era ancora un ragazzino di appena 15 anni e non aveva capito bene il senso di quelle parole, al contrario di adesso. Sakura gli aveva fatto il dono più grande, questo significa che si fidava di lui, e Naruto non avrebbe mai deluso quella fiducia che si era tanto guadagnato. Adesso la stava osservando attentamente, cosa che durante la notte aveva fatto di sfuggita. Scrutava quel corpo perfetto per lui che molti definivano mascolino. È vero, Sakura non aveva delle forme abbondanti come Ino o Hinata, ma la bellezza di una ragazza non si limita solo al corpo, ma anche al carattere. A lui piacevano i suoi modi di fare aggressivi ma dolci allo stesso tempo, come quando lo rimproverava mentre arrossiva, ogni tanto capitava pure che balbettava, al che scoppiava a ridere ricevendo altri rimproveri. Amava la sua fronte e i suoi lineamenti delicati, amava i suoi capelli rosa, la sua forza sovrumana, quegli occhi che sembrano smeraldi, amava tutto di lei e ogni singolo dettaglio che la rendeva unica. Sakura, a differenza sua, era ben coperta; forse sentiva freddo o semplicemente provava ancora un po’ d’imbarazzo. Purtroppo la sua visione si limitava solo al viso e appena un po’ alle spalle, così Naruto decise di mettersi sotto le coperte e la tenne stretta a se, come per proteggerla, come per evitare che gliela portassero via, tanto che sentì i suoi seni premuti contro i suoi pettorali, non gli interessava vedere, gli importava solo di sentire il contatto con la sua pelle, di diventare di nuovo un tutt’uno con lei, ma per questo ci sarebbe stato tempo.
 

Naruto iniziò a svegliare delicatamente Sakura, era già tardi e dovevano cercare altra legna altrimenti potevano sognarsi di accendere il fuoco!
Le dava baci a fior di labbra e la chiamava piano per non darle un risveglio troppo brusco. Sakura si svegliò e, vedendo gli occhi di Naruto fissi su di lei, arrossì mentre cercava di coprirsi il più possibile.
“Ok ho capito, mi giro così ti vesti tranquillamente.”
“Scusami è che…è tutta una situazione nuova e devo ancora farci l’abitudine. Non te la prendere!”
“Tranquilla Sakura-Chan”.

Naruto le diede un dolce bacio sulle labbra, dopo di che, si alzò per andare a raccogliere e indossare i suoi vestiti, continuando a dare le spalle a Sakura, in modo che la ragazza non si sentisse troppo osservata. Non appena si rivestirono, Naruto sciolse il genjutsu, uscirono dalla grotta e andarono a fare provviste. Il biondo era più carico che mai, niente quel giorno lo avrebbe fermato, era anche vero che mancava un’altra settimana alla fine della prova e non poteva di certo contare sempre su Sakura per addormentarsi. Chissà se dopo quella notte si sarebbe addormentato tranquillamente o avrebbe avuto ancora problemi? Farsi queste domande in quel momento non aveva senso, lo avrebbe scoperto solo la notte, quindi decise di concentrarsi su ciò che lo circondava; la squadra del giorno prima sicuramente si sarebbe fatta viva attaccandoli di nuovo e questa volta doveva sconfiggerli.

Naruto mandò una sua copia al monte Myoboku per controllare le provviste di carne, che risultarono essere sufficienti per almeno altri cinque giorni e, poiché a Naruto non andava di cacciare ancora in quel modo, decise di trovare qualche altra fonte di cibo. Solo la frutta non era sufficiente per lui, viste le energie che consumava, così decise di pescare. Andarono verso il fiume, dove l’ultima volta il pesce abbondava, e, con un po’ della legna appena raccolta, accesero un fuocherello che avrebbero usato per cucinare il pesce. Come al solito Naruto creò una copia di se che avrebbe protetto Sakura, mentre l’originare si spogliò e andò nel fiume per tentare di prendere qualche pesce.
Sakura intanto iniziò a riempire le loro borracce, visto che stava finendo anche l’acqua.

La situazione era fin troppo calma: Naruto era riuscito a catturare ben quattro pesci, di cui ne mangiò tre, la copia, ovviamente era stata rilasciata, e lui  e Sakura si godettero quel pranzetto in tranquillità. A entrambi tutto ciò sembrava troppo strano; avevano acceso il fuoco da almeno due ore creando una colonna di fumo ben visibile, l’odore di pesce arrostito sicuramente si era propagato per almeno una decina di metri, avevano una squadra guidata da un jonin alle calcagna e ancora non erano stati attaccati nonostante la loro posizione era ben rivelata. È vero poteva anche essere un altro genin, ma nessuno si sarebbe sfuggito una tale occasione per controllare! La soluzione più probabile è che la squadra avesse nascosto la sua presenza mimetizzandosi con l’ambiente circostante e aspettava il momento giusto per attaccare. Lui e Sakura continuarono a comportarsi normalmente, senza destare sospetti.
Spensero il fuoco e andarono a lavarsi le mani nel fiume, in quel momento Naruto creò delle sue copie sott’acqua, che nuotando sarebbero usciti da fiume solo qualche metro più avanti. Naruto adesso, aspettava solo che le copie facessero il loro dovere. Si sedette con Sakura all’ombra di un albero e iniziarono a parlare. Intanto la squadra, come aveva previsto Naruto, li stava osservando, attendendo il momento  in cui il biondo avesse abbassato la guardia. Le tre copie create uscirono dal fiume a circa dieci metri dalla postazione originale, mentre loro nuotavano la corrente li spingeva verso la posizione prefissata, questo ha fatto si che percorressero parecchi metri senza respirare. Tempo di recuperare l fiato e andarono, via foresta, verso il luogo dove l’originale e Sakura si stavano “rilassando” per portare a termine la loro missione. Si avvicinarono lentamente, in modo da cercare il “nemico” senza che esso si accorgeva di loro. La squadra si aspettava di fare un attacco a sorpresa, invece, non appena le copie li individuarono, si avvicinarono lentamente fino ad attaccarli alle spalle! Uscirono allo scoperto mentre Naruto continuava a proteggere Sakura.
“Come hai fatto a capire che ti stavamo osservando?”
“Con tutte le tracce che ho lasciato chiunque si sarebbe accorto della nostra posizione e visto che ci stavate cercando mi sembrava un po’ strano che ancora non mi avevate attaccato e allora ho pensato: o siete talmente incapaci da non seguire delle tracce o ci stavate già osservando.”
“Allora non sei così idiota come pensavamo Uzumaki Naruto!” disse l’unica kunoichi del gruppo.
“COOOSA??? Idiota a chi??”
Naruto creò quattro copie di se di cui una restò, come sempre, a proteggere Sakura. Questa volta la situazione si era totalmente ribaltata; mentre prima era Naruto a far fatica a contrattaccare adesso era la squadra non saper stare al passo del biondino. Si aspettavano che sarebbe stato più energetico, ma non credevano in un tale cambiamento, tutte le loro tecniche sembravano inutili e, anche se Naruto ha incassato qualche colpo, alla fine il genin ebbe la meglio, riuscendo a catturare i membri della squadra uno per volta, era rimasto solo il jonin…
“Ho catturato tutti i tuoi compagni, ti arrendi e li libero o catturo anche te?”
“Lo ammetto, mi hai sorpreso! Sei totalmente diverso da ieri! Questo è un esame e non siamo reali nemici, per cui potrei anche arrendermi pur di liberare i miei compagni, ma immagina che sia una missione e invece di essere un ninja che tiene ai propri amici sono un bandito a cui importa solo delle ricchezze, pensi davvero che mi possa interessare qualcosa dei miei compagni?”
Il jonin andò per attaccare Naruto, ma il ragazzo lo anticipò preparando un rasengan abbastanza potente da mettere K.O. l’avversario senza procurargli particolari ferite. Come aveva detto lui era un esame, non erano realmente nemici, per cui non avrebbe avuto senso infliggere gravi ferite all’avversario.
“Volevo solo evitarti un rasengan! Se era una vera missione, di sicuro che ero con i miei compagni e poi stare certo che già ieri non tu e la tua squadra non ve la sareste cavata tanto facilmente.”
Il jonin, anche se ancora tramortito a causa del rasengan, si alzò, andò verso Naruto e gli porse la mano con il segno dell’amicizia*, Naruto lo ricambiò e slegò i chunin che poco prima lo avevano attaccato.
“Quando questa prova finirà mi piacerebbe conoscerti meglio Uzumaki Naruto. Ti avevo già visto combattere in guerra e avevo già capito che eri un ninja valoroso, mi ha sorpreso parecchio sapere che eri ancora genin. È anche vero che li sfruttavi il potere del tuo biju, ero curioso di vedere come agivi in una normale missione, per questo ho chiesto a Yura se poteva essere la mia squadra ad affrontarti. Sono soddisfatto del risultato che abbiamo ottenuto, non ci siamo trattenuti e nonostante ciò sei riuscito a sconfiggerci. Ci si vede!"
Appena finì di parlare, il jonin e la sua squadra andarono via, senza lasciare a Naruto la possibilità di rispondere, anche per dire un semplice “grazie”

*Il segno dell'amicizia viene fatto alla fine della battaglia fra due shinobi. Una specie di stretta di mano solo fatta con due dita*

Rieccomi!! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Ringraziate le vacanze se sono riuscita a pubblicarlo così presto :3 Ne approfitto per augurare a tutti Buon Anno (Lo so sono in ritardi per questo u.u)
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)

 

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Capitolo 28
*** La Fine Della Prova ***


Vi chiedo perdonanza in anticipo per aver tardato così tanto con la pubblicazione del capitolo. Sperò che vi piacerà ^_^

La Fine Della Prova


Passarono i giorni e con essi le settimane. Finalmente la prova era finita e solo in pochi, i migliori candidati per il ruolo di chunin, riuscirono a completarla. Tutti i partecipanti rimasti si ritrovarono davanti il luogo in cui erano stati lasciati, ci volle un po’ prima che la nave iniziasse a farsi vedere all’orizzonte. Molti avevano delle ferite più o meno gravi curate malamente, altri erano totalmente privi di energie per il poco cibo procurato, gli unici ad essere incolumi erano i compagni medici dei genin sotto esame. Nell’istante in cui tutti salirono sulla nave la prova venne ufficialmente dichiarata conclusa. Molti dei genin si lasciarono cadere a terra stravolti dalla lunga permanenza su quell’isola, i ninja medici poterono finalmente curare i loro compagni, provando un grande sollievo soprattutto mentale, finalmente potevano rendersi utili ai loro compagni senza essere costretti a stare a guardare, quell’esame non solo era una prova di sopravvivenza per i genin, ma anche un test di resistenza per i medici. Per loro non era stato assolutamente facile stare a guardare il loro compagno affrontare da solo uno o più ninja solo per difenderli. Ma quella prova, indipendentemente dall’esito finale, aveva fatto crescere mentalmente ognuno di loro, infatti, ogni genin si è ritrovato ad affrontare le proprie paure, insignificanti o meno che fossero. Ognuno di loro è tornato su quella nave molto più forte di quando non lo era poche settimane prima. Adesso, dopo tanta fatica pensavano solo a riposarsi, aspettando con ansia il loro rientro al villaggio della nuvola, per potersi finalmente godere un meritato riposo, ma, un genin dai biondi capelli, aveva preceduto tutti. Naruto non appena salito sulla nave si è subito trovato un comodo posticino dove poter dormire, neanche il tempo di coricarsi su una delle poltrone della nave che crollò in un profondo sonno.
Dopo la notte trascorsa con Sakura, Naruto riuscì a tranquillizzarsi un po’ di più riuscendo a dormire per qualche ora, ma niente di eclatante. Quella contro la buia notte è stata la sfida che ha maggiormente stancato Naruto, la prova di sopravvivenza in confronto era una passeggiata. Non poteva di certo fare affidamento su Sakura ogni volta che doveva dormire all’aperto, così pian piano cercò di addormentarsi, lasciando sempre una copia che facesse da guardia notturna. Agli inizi dormiva per una o due ore al massimo, ma, ogni volta che si risvegliava e trovava la sua compagna accanto a lui, acquistava sempre un po’ più di fiducia. Ci vorrà ancora un po’ prima di riuscire a dormire un’intera nottata all’aperto senza svegliarsi ma adesso riusciva a dormire per poco meno di quattro ore. Forse quattro ore potrebbero sembrare più che sufficienti, in normali circostanze, ma la verità è che, in una prova del genere a nessuno sarebbero bastate quattro ore per riprendersi dalla fatica subita durante il giorno, inoltre Naruto, una volta rilasciata la sua copia si ritrovava a dover subire la sua fatica.
Durante la prova, la stanchezza la sentiva molto di meno, perché si trovava in uno “stato vigile” ,o meglio, così gli aveva detto Sakura per far si che capisse il concetto, in pratica il suo corpo rilasciava molta più adrenalina rispetto al normale e questo gli permetteva di non avvertire molta fatica, questo perché mentalmente, si sentiva continuamente in pericolo, poiché poteva essere attaccato in qualunque momento dagli esaminatori, ma anche da alcuni genin che, credendosi “imbattibili” sfidavano altri compagni in modo da diminuire il numero dei partecipanti. Naruto ne aveva incontrato qualcuno ma non riuscivano a competere con lui, tanto che, dopo aver incassato i primi colpi, scapparono a gambe elevate. Una volta salito a bordo della nave si sentì al sicuro e il suo corpo crollò in una profonda stanchezza. Sakura iniziò a curare le ferite che si era procurato durante questi giorni, aveva per lo più graffi sparsi su tutto il corpo e qualche livido, niente di preoccupante, fatta eccezione per una ferita più profonda dovuta ad un kunai che si era preso per lei. La ferita di trovava sul fianco destro che, secondo precise istruzioni di Sakura, Naruto aveva disinfettato e ricucito meglio che poteva sopportando il dolore che gli procurava l’ago infilzato da parte a parte nella sua carne. Per non essere un ninja medico e considerata situazione se l’era cavata piuttosto bene. Però adesso toccava a lei curarlo come solo un ninja medico sa fare.
Durante la prova si erano creati anche dei gruppi, genin provenienti dallo stesso villaggio o ragazzi che semplicemente cercavano di aiutarsi l’uno con l’altro, indipendentemente dal villaggio di appartenenza. Però la conciliazione di questi gruppi fallì poiché venivano attaccati da più ninja, questo perché ogni esaminatore, o squadre di esaminatori, aveva il loro genin da controllare. In ogni caso, la creazione di questi gruppi venne tenuta in considerazione in modo positivo nei rapporti che vennero successivamente fatti.
 
Il viaggio della nave durò appena qualche ora, durante la quale i vari passeggieri mangiarono, bevettero, vennero curati e dormirono. Al loro arrivo, al porto del Villaggio della Nuvola, vi erano tutti i sensei, oltre a vari curiosi fra cui genitori e parenti vari dei partecipanti in casa. I genin uscirono poco per volta, riuscendo mala pena a camminare, ogni sensei aveva già accolto il loro allievo o allieva che sia fatta eccezione per un solo maestro. Questo, preoccupato, salì a bordo della nave alla ricerca del suo allievo, chiunque si sarebbe preoccupato ma Kakashi conosceva fin troppo bene Naruto e immaginava già anche il motivo per cui non era ancora sceso, infatti, appena entrò nel salone, trovò Naruto dormiente sul divano e , da come russava, nessuno sarebbe stato in grado di svegliarlo!
Sakura era esasperata non sapeva più cosa fare, poi vide il suo maestro…
“Kakashi-sensei, che ci fa qui?”
“Non vi vedevo scendere e così sono salito io. Problemi con la notte vero?”
“Già…quindi lei ne era a conoscenza?”
“L’ho scoperto la prima volta che ci siamo accampati la notte, qualche mese dopo la formazione della nostra squadra, tu e Sas’kè dormivate, perciò non vi siete accorti di niente, all’inizio ho pensato che non riuscisse a dormire per via dell’eccitazione, lo sai com’è fatto! Poi, però, ho notato che non aveva chiuso occhio nemmeno nelle notti a venire…”
“E li capì che c’era qualcosa che non andava, giusto?” lo interruppe Sakura.
“Si esatto, ho parlato con lui e inizialmente non mi ha voluto dire il motivo, forse non voleva che pensassi che lui fosse un codardo o roba del genere, poi, dopo il primo viaggio che ha fatto con Jiraya mi ha raccontato cosa gli successe quando era in accademia. Forse è stato il vecchio eremita a spingerlo a fidarsi di me e raccontarmi il perché non dormiva la notte.”
“Ora ho capito!” esultò Sakura.
“Cosa hai capito” chiese Kakashi curioso.
“Quando andavamo in missione, all’inizio, dormivamo sempre fuori anche per vari giorni di fila, invece, dopo che Tsunade-sama è stata eletta quinto Hokage, quando andavamo in missione dormivamo più spesso nelle locande. E anche con il capitano Yamato non dormivamo mai all’aria aperta, anche se eravamo nella foresta creava delle capanne con l’arte del legno.”
“Bhè, quello Yamato lo ha sempre fatto, anche quando eravamo insieme nella squadra AMBU, come per dare un maggior conforto alla squadra. Diciamo che, conoscendo il problema di Naruto, lo faceva con ancora più piacere. Adesso vediamo di far scendere questo cadavere ambulante dalla nave, non mi va di restare ancora qui per molto!”
Kakashi sollevò di peso Naruto e lo mise sulle sue spalle aiutato da Sakura. Anche se era allenato a portare persone in spalla, per Kakashi era comunque abbastanza faticoso trasportare 60kg di ragazzo fino al loro alloggio.
 
Durante la “passeggiata” vero l’albergo dove alloggiavano, Sakura raccontò l’andamento della prova al maestro, tralasciando i particolari più intimi. Kakashi restò molto sorpreso quando Sakura gli raccontò di quella volta che Naruto si era ritirato dalla battaglia, di solito non era il tipo di ninja che pensava alla via di fuga, qualunque fosse la situazione ritrovandosi spesso in guai seri. Probabilmente, il fatto di proteggere Sakura, è stata una motivazione in più a prendere la decisione più saggia, in ogni caso, aveva dimostrato un grande segno di maturazione, si era comportato come un chunin che mette i suoi compagni al primo posto e non come un ninja qualunque che pensa prima alla missione e poi a tutto il resto. Rimase sorpreso anche quando scoprì del genjutsu creato, sotto la guida di Sakura certo, ma Naruto, anche se veniva guidato dal miglior ninja nel campo dei genjutsu, non era mai riuscito a crearne uno a causa del suo mediocre controllo del chakra e, il fatto di esserci riuscito, significa che è migliorato anche sotto quel punto di vista. Ormai era inutile negarlo, più andava avanti più quel ragazzo migliorava, aveva già le abilità di un jonin e adesso inizia a ragionare anche come un chunin, Kakashi non poteva che essere orgoglioso del suo allievo imprevedibile.
 
Arrivarono nella stanza d’albergo, Kakashi mise Naruto a letto e poi andò via, lasciando riposare i due ragazzi. Sakura, non riuscendo più a sopportare quel miscuglio di terra e sudore creatosi nel suo corpo, andò a farsi una doccia calda. In quella foresta era un po’ difficile lavarsi, la cascata che avevano vicino al rifugio aiutava ma non poteva di certo permettersi di spogliarsi all’aperto come se fosse in un campo per nudisti. Quella doccia fu un vero e proprio toccasana! Finita di lavarsi uscì dal bagno con solo l’asciugamano avvolto intorno al seno, prese dei vestiti puliti dal borsone e si vestì. Non badò molto a Naruto, dormiva molto profondamente e anche se si fosse svegliato l’aveva già vista nuda una volta, sarebbe stato comunque imbarazzante ma in quel momento l’unica cosa che le interessava era vestirsi e fare una lunga dormita e la strada extra per ritornare in bagno non rientrava nei suoi piani.
Prima di coricarsi, Spogliò in parte Naruto, così che non sporcasse tutto il letto di terra, gli tolse le scarpe, la felpa e la maglia protettiva lasciandolo solo con i pantaloni. Senza dubbio era un bello spettacolo, ma per quanto quella visione era gradita gli occhi di Sakura pregavano affinché venissero chiusi per un bel po’. Anche se puzzava parecchio, Sakura si avvicinò a Naruto e, mentre il biondo russava pensando di essere ancora sulla nave, Sakura si addormentò.

Finalmente questa seconda prova è terminata!! Iniziava ad annoiarmi così ho tagliato corto e l'ho fatta concludere, tanto gli avvenimenti più importanti erano accaduti e mi riferisco a uno in particolare :3 Scommetto che avete capito di cosa parlo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi nonostante i miei mostruosi ritardi.
Grazie a tutti ^_^
Alla Prossima!!!

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Capitolo 29
*** Riunione Con Il Raikage ***


Trascorsero due giorni interi prima che Naruto si svegliasse del tutto. Il giorno dopo la fine dell’esame aprì gli occhi solo per lavarsi, mangiare e bere per poi tornare a dormire. Diciamo che era in fase “Mi sveglio perché ho fame o perché puzzo”. Quei giorni erano parecchio noiosi, ormai Sakura si era, in un certo senso, abituata ad avere sempre qualcosa da fare dopo quelle settimane trascorse nella foresta, invece adesso era del tutto annoiata; Naruto dormiva di continuo e Kakashi era sempre da qualche parte o a leggere o a risolvere delle cose per la prova successiva. Avrebbero trascorso un altro mese in quel villaggio, durante la quale i candidati rimasti si sarebbero allenati per la prossima prova, ovvero una specie di torneo. Le coppie per il torneo vennero create con delle estrazioni di alcuni numeri da parte dei concorrenti e poiché Naruto era l’unico a non essere presente gli fu affidato l’ultimo numero rimasto. Gli esaminatori chiesero per quale motivo non era presente e Sakura fu costretta a raccontargli del sonno perenne in cui era finito Naruto.

Dopo un paio di giorni Naruto iniziò a restare sveglio per parecchie ore di fila, pian piano stava recuperando le sue energie, pronto per scatenare un uragano! Sakura intanto, annoiata dalle lunghe giornate senza niente da fare, iniziò ad aiutare nell’ospedale dalla nuvola, aveva chiesto il permesso al responsabile di poter curare coloro che partecipavano all’esame, infondo era partita per quel motivo!

Trascorse una settimana dalla fine della seconda prova, Naruto tornò il solito ragazzo energico di sempre, raccontò al maestro tutti i dettagli della prova, o quasi, gli disse anche che ora riusciva a dormire un po’ di più all’aperto, cosa che avrebbe verificato di persona Kakashi alla prima missione. Il jonin temeva che Naruto la notte avesse iniziato a dormire non perché stava pian piano superando la sua paura ma perché la stanchezza stava prendendo il sopravvento. Sicuramente era un passo avanti il fatto che adesso dormiva un po’, visto che anche con i suoi compagni non aveva mai chiuso occhio. Ma cosa sarebbe accaduto se un giorno fosse andato in missione con compagni che non conosceva profondamente? Sarebbe ritornata quella paura?

**************

Durante una giornata nuvolosa Naruto venne convocato dal Raikage tramite alcuni jonin. Naruto si presentò alla Maggione all’orario stabilito e fu accolto dalla sua nuova assistente Mayui che lo condusse all’ufficio. Era una stanza grande e molto luminosa con delle grandi vetrate al posto dei muri. All’interno vi era una scrivania, ricoperta di vari fogli, con davanti lo stemma del villaggio della nuvola, dietro a questa vi era una grande poltrona in pelle sulla quale vi sedeva il Raikage, a lato della stanza vi erano degli attrezzi per fare degli esercizi, ovvero una panca piana e vari pesi che Naruto non avrebbe nemmeno sognato di sollevare, mentre, dal lato opposto della mini palestra, vi erano parecchi scaffali e armadi che, probabilmente, contenevano varie documentazioni. Nella stanza risaltavano i colori del villaggio, ovvero azzurro e oro, che rendevano la stanza ancora più luminosa. Nella stanza, ad attenderlo, oltre a Ay vi era anche il fratello minore Killer Bee, che si era messo a rappare con le sue solite rime per salutare in nuovo arrivato.
“Guarda un po’ chi si vede, Naruto il deficiente!
Cosa ci sei venuto a fare in mezzo a questa gente?”
“COSAAA??? DEFICIENTE A CHI??” Naruto si era parecchio irritato con le rime di Bee, anche se in cuor suo sapeva che gli servivano aggettivi per fare la rima “Sono stato convocato dal Raikage. Tu piuttosto che ci fai qui? Pensavo che avesse convocato solo me.”
“Sono suo fratello bakayarò!
E poi ha fatto chiamare anche me konnoyarò!”
“Ah davvero?”
Il Raikage, sentendosi completamente ignorato dagli idioti che aveva davanti tossì di proposito per attirare l’attenzione ma poiché continuavano ad ignorarlo con uno scatto si alzò dalla poltrona, superò la scrivania e mise la possente mano sul viso del fratello con tale forza e velocità da scaraventarlo a terra, esclamando:
”SONO IO CHE DEVO PARLARE QUI!!”
Naruto rimase pietrificato dal gesto del Raikage, sapeva che se solo avesse avuto anche l’altro braccio adesso sarebbe conciato anche peggio di Bee.
“Hey borther perché colpisci solo me?”
“Perché ho solo un braccio idiota e poi Naruto è un ospite del villaggio, non sarebbe corretto colpirlo!”
Naruto si sentì tranquillizzato sentendo quelle parole, fino a quando:
“Nonostante ciò, se continua a mancarmi di rispetto il prossimo a finire per terra sarà lui!”
Un brivido di terrore percosse la schiena di Naruto che decise di stare in silenzio e porgere la massima attenzione al Raikage e rispondere solo se interpellato.
“Naruto, ti ho fatto chiamare per parlarti di ciò che accadrà quando l’esame sarà concluso.”
“Non crede che dovremmo aspettare? Insomma non si sa ancora se verrò promosso a chunin!”
“Ho ricevuto le relazioni dettagliate sui partecipanti che sono arrivati alla fine. Ho letto tutta la carpetta che contiene gli esiti dei tuoi esami. Devo ammettere che non te la stai cavando per niente male, d'altronde me lo aspettavo dall’eroe della guerra. L’esaminatore che ti ha seguito in tutte le prove è stato Omoi…”
“Cosa? Anche nella foresta? Pensavo che lui mi avesse seguito solo durante la prima prova!”
“Omoi nella foresta ti ha tenuto d’occhio per vedere come te la cavavi giorno dopo giorno e per assicurarsi che il tuo medico non facesse nulla contro le regole. La prima prova è stata banale da un certo punto di vista, bisogna ammettere che hai avuto parecchia fortuna a trovarti nel posto giusto al momento giusto, anche se hai saputo approfittare della situazione. Nella foresta hai affrontato le situazioni con coraggio, qui mi parla di notti insonni per svolgere la guardia. So che sei abile con le copie, perché non le hai utilizzate per riposarti?”
“Semplicemente non riuscivo a dormire, è una storia lunga legata a un avvenimento di quando ero piccolo.”
“Andando avanti, ho letto di come sei fuggito quando hai riconosciuto che saresti stato sconfitto, sei tornato nel rifugio con la tua compagna e hai creato un genjutsu con la quale coprivi totalmente l’entrata della grotta, la quale sembrava non esistere. Secondo la tua scheda inviatami da Tsunade tu non sei mai stato capace di utilizzare genjutsu, dico bene?
“Si esatto, quello è stato il primo, Sakura-chan mi ha detto come fare, e secondo le regole non è vietato!”
“No infatti, ma dentro quella grotta ti avrebbe anche potuto curare lei visto che non si vedeva niente. Secondo il rapporto l’indomani le ferite erano scomparse e sei tornato pieno di energie. Come me lo spieghi?”
“Che gli dico adesso?? Non posso certo raccontargli che quella sera abbiamo fatto l’amore!!” pensò Naruto.
“E’ stato il chakra di Kurama a curarmi, ed essendo che fa parte di me non ho infranto alcuna regola, inoltre quella notte sono riuscito a dormire parecchio, consentendomi di recuperare le energie.”
“Molto bene, in ogni caso non avremmo avuto prove che la tua compagna ti abbia aiutato. In base alle prove svolte in molti sono già propensi a promuoverti a chunin. Per farla breve potresti anche arrenderti senza combattere ed essere promosso, anche se so che non è da te.”
“Quindi vuole dire…”
“Che puoi considerarti un chunin!”
Naruto non riusciva a crederci, finalmente aveva raggiunto il grado dei suoi compagni, era un chunin anche se solo ufficiosamente. Avrebbe dovuto aspettare un mese prima di esserlo ufficialmente e ormai non stava più nella pelle, però si impose di stare calmo, d’altronde aveva aspettato anni per poter raggiungere quel grado un mese in più non avrebbe fatto molta differenza.
“Passiamo al motivo per cui vi ho fatto venire qua entrambi. Voi siete gli ultimi due jinchuriki ed entrambi sapete controllare il potere dei vostri biju. La rinascita degli altri demoni è ormai vicina ed essi vanno catturati e sigillati. Naruto tu riesci a parlare con loro meglio di chiunque altro, tu sarai fondamentale per la riuscita della missione, ovviamente Bee sarà con te per supportarti.”
“Non si può evitare di sigillarli nuovamente? Insomma potrebbero anche andare d’accordo e…”
“Il problema non è se vanno d’accordo o meno! Se il biju è sigillato sarà più difficile impossessarsene. Spero non accada, ma se un giorno ci sarà una nuova Akatsuki pronta a catturarli nuovamente è un bene che siano sigillati, così sarà più difficile trovarli e catturarli.”
“Ho già detto a Tsunade a quali condizioni sono disposto ad accettare la missione!”
“Si, me ne ha parlato, Bee mi ha detto le stesse cose quando glielo detto!”
“Perché allora mi ha convocato? Queste cose le sapevo già. Scommetto che non mi ha fatto chiamare per dirmi che sarei diventato chunin visto che lo avrei scoperto fra un mese”
“Ti ho fatto chiamare per chiederti di allenarti con Bee in questo mese, dovrai allenarti nei fuinjutsu per poter sigillare i demoni codati!”
“COSAA? Io non ho mai eseguito un jutsu di sigillo non so nemmeno da dove iniziare!!”
“Calmati, sei il figlio di due esperti nell’arte del sigillo, c’è la farai!”
“Però non sempre i figli sono come i genitori!!”
“Eppure tu sei la loro perfetta unione casinista! Riuscirai a perfezionarti anche nei fuinjusu.”
“Ok d’accordo questo è quello che pensa lei. Ma perché non posso allenarmi con Kakashi-sensei? Insomma mi piace stare con Bee ma perché non può essere il mio maestro ad allenarmi?”
“Ci sarà anche Kakashi a controllare l’allenamento, ma per noi jinchurichi i fuinjutsu sono differenti perché dobbiamo utilizzare anche il chakra dei nostri biju. Io ti spiegherò come fare poi tu dovrai imparare!” questa volta fu Killer Bee a parlare.
Se Bee parlava senza le sue rime c’era da restare seri, fortunatamente le situazioni erano rare.
“Ok ci sto!”
“Molto bene! Potete andare e vedete di iniziare il prima possibile! Kakashi sa già tutto devi solo comunicargli quando avranno inizio i vostri allenamenti.”
Naruto annuì e con un lieve inchino come salutò si congedò.

SALVEEE!!! Finalmente sono riuscita ad aggiurnare ^_^ grazie ad un mio amico, senza di lui ero a metà ancora u.u So che potrebbe essere un pò noioso rispetto ai capitoli passati ma purtroppo dovevo metterlo D: quindi non siate troppo cattivi con me nelle recensioni ç.ç
Fatemi sapere che ne pensate e grazie a tutti vvoi che recensite e che seguite in silenzio!!
Alla Prossimaaa

 

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Capitolo 30
*** Un Regalo Inaspettato ***


Naruto e Killer Bee uscirono dalla Maggione e si organizzarono per gli allenamenti. Si sarebbero incontrati il giorno dopo di mattina presto alla Valle Unrai, dove abita Killer Bee. Essendosi messi d'accordo Naruto andò a cercare Kakashi-sensei per comunicargli il tutto. Naruto vaga per quasi tutto il villaggio per trovare Kakashi, fin quando non intravede una chioma argentata in cima a una delle torri di vedetta. Il biondo si arrampica e proprio come aveva immaginato trovò il suo maestro.
" Kakashi-sensei finalmente sono riuscito a trovarla!"
"Naruto! Vi siete messi d'accordo?"
"Certo! Domani mattina a casa di Killer Bee. Si trova in una valle piuttosto isolata dal resto del villaggio, dice che non avremo problemi li." 
"Perfetto. Il Raikage ti ha detto altro verò?"
"Bhè mi ha detto che posso praticamente considerarmi chunin!" Disse con aria contenta ma anche con una punta d'orgoglio.
"Così finalmente dovrò smetterla di preoccuparmi per te, almeno se farai qualche disastro la colpa sarà tua e non mia"
"Lo ammetta un pò le dispiace."
"Sicuramente senza di te le missioni saranno più noiose!" disse Kakashi un pò malinconico.
Ci fu un attimo in cui nessuno dei due apri bocca, poi Kakashi riprese...
"Naruto, ho un regalo per te da parte di tuo padre."
"Cosa? Di mio padre?" Sembro quasi, mentre pronunciava quelle parole, che Naruto avesse visto una specie di fantasma.
"Si esatto, me lo diede la sera prima che Orochimaru sciogliesse la tecnica. Mi disse che te lo avrei dovuto consegnare quando saresti stato promosso chunin, lo avrebbe voluto fare lui però..."
"Non poteva essere qui con me." c'era malinconia nelle parole di Naruto. Alcune volte si ritrovava a pensare che, anche essere stato per poco con suo padre ha avuto dei lati positivi, conoscerlo oltre al ruolo di ninja e Hokage, parlargli e sapere un pò della sua vita mentre Naruto gli raccontava della sua, però ogni volta che si ripresentava un ricordo di suo padre gli iniziava a mancargli da morire.
"Non sei curioso di sapere cos'è?
"Si certo che lo sono, solo che...."
"Dai seguimi."
Naruto non sapeva cosa dire, si limitò solo a seguire Kakashi nella sua camera. 

Lungo il tragitto, Naruto pensò a cosa potesse essere questo fantomatico regalo, ma soprattutto perchè suo padre non glielo ha dato a fine guerra, prima che Orochimaru sciogliesse l'edo tensei, sapendo che non poteva esserci per quando sarebbe diventato chunin?
Entrarono nella camera di Kakashi,  Naruto aspettò sull'uscio della porta, mentre il suo sensei chiudeva tutte le finestre. Kakashi invitò Naruto ad entrare e, dopo aver chiuso la porta a chiave, si sedettero a terra. Kakashi prese un rotolo dalla sua sacca e lo aprì mostando il sigillo che vi era impresso. Con alcuni gesti delle mani, Kakashi richiamò a se il contenuto del rotolo. Naruto aveva pensato a cosa potesse contenere il rotolo,era sicuro che si trattasse di una qualche arma speciale ( dopo la guerra Minato gli regalò uno dei suoi kunai) ma non poteva mai immaginare che il contenuto era un quaderno. Naruto lo prese e lo sfogliò più volte, ma tutto ciò che trovava erano pagine bianche.
"Cos'è secondo te?" chiese Kakashi.
"A prima vista sembrerebbe un comune quaderno, ma scommetto che è molto più di questo, in fondo era di mio padre non può regalarmi un oggetto così banale e inutile"
"Fino a quando non imparerai una certa tecnica, quello che hai in mano rimarra sempre un comune quaderno."
"Che tecnica devo imparare?"
"È una semplice tecnica di sigillo che per aprirsi risponde solo al chakra della persona che lo ha creato. Ciò significa che solo tuo padre può aprire il quaderno."
"E allora perchè regalarmelo se non potrò mai scoprire cosa c'è dentro."
"Prima che Orochimaru sciogliesse l'edo tensei, tuo padre mi disse come sciogliere il sigillo e come crearne uno nuovo con il tuo chakra, ed è quello che faremo oggi visto che hai il resto della giornata libero."
"Scusi perchè non me lo apre dirattemente lei?"
"Perchè solo un suo discendente può rompere il sigillo e rilevarne i contenuti. Inoltre mi ha detto che potrai accedere alle informazioni che vi sono dentro solo se riesci a superare questa piccola prova. Il sigillo è uno dei più semplici ed efficaci per nascondere le cose, come in questo caso."
Naruto rimese perplesso. Perchè bloccare un quaderno che gli aveva regalato con un sigillo, se poi Naruto non è capace di scioglierlo?
"Cosa contiene secondo te?" chiese Kakashi.
"Sicuramente qualcosa che in mani sbagliate si rivela pericoloso."
"Allora, iniziamo la prima lezione?"
Naruto annuì e Kakashi iniziò a spiegare le basi dei fuinjutsu, non era un grande esperto, ma comunque sapeva il fatto suo.
Ci volle un bel pò per spiegare a Naruto come funzionavano le tecniche di sigillo in atto teorico. Trascorse l'intera giornata e Naruto non aveva ancora capito come funzionano le tecniche, poiché era già sera decisero che avrebbero continuato l'indomani insieme a Killer Bee.

Il mattino seguente Naruto, con il suo prezioso quaderno, e Kakashi si diressero verso il luogo di incontro dove Killer Bee li attendeva ancora mezzo addormentato per essersi svegliato molto prima rispetto al solito.
"Ciao vecchio polipo!"
A Naruto non arrivò nessuna risposta da Killer Bee. Lo vide alzato con la sua posa pensierosa, sembrava essere molto concentrato, ma il biondo non riusciva a capire perchè non gli rispondesse. Naruto si avvicinò a Bee per squoterlo un pò, preoccupato che non stesse tanto bene, ma, non appena il giovane ninja lo sfiorò, egli si mise di scatto nella sua classica posa trionfante urlando "OH YEAH!!! KILLER BEE È SEMPRE VINCENTE ANCHE QUANDO ERA UN BIMBO IMPERTINENTE!!!!"
Naruto sorpreso da quell'urlo improvviso cadde all'indietro spaventato.
"Ma che gli è preso al vecchio polipo?"
Killer Bee notò Naruto a terra e vide finalmente i suoi ospiti. Si tolse dalle orecchie dei piccoli oggetti che sembravano degli auricolari.
"Hey finalmente sei arrivato, io sono da due ore alzato!!"
"Ma chi la vuoi dare a bere, sicuramente ti sei svegliato 5 minuti fa! Piuttosto cosa sono quelle cose che hai in mano?"
"Ah vuoi dire questi, è un regalo che mi ha fatto mio fratello per il mio comportameto" e dalla sua tasca tirò fuori una specie di scatolina e disse "Questo, amici miei, è un I-music"
Naruto guardò quell'affarino con curiosità.
"E a che serve?"
"Qui posso riascoltare i miei pezzi in momenti depressi!"
"FOOOORTE!! NE VOGLIO UNO ANCHE IO 'TTEBAYO!! Si ci possono mettere tutte le canzoni che vuoi?"
"OH YEAH"
"Scusate se vi interrompo ma abbiamo cose più importanti da fare, potrete giocare più tardi con quell'aggeggio."
"Ah si giusto.
Kakashi disse a Killer Bee che già aveva spiegato a Naruto, la sera prima,  come funzionano le tecniche sigillanti fra i comuni ninja. Però i jinchurichi, prima di creare la tecnica di sigillo, devono imparare a utilizzare il chakra del proprio biju in modo naturale, ovvero senza entrare in modalità biju. Per fare ciò serviva non solo un forte legame fra biju e jinchuriki ma anche molta coordinazione. Killer Bee spiegò loro come coordinare i loro chakra; fecero pratica l'intero giorno facendo qualche pausa di tanto in tanto per mangiare, bere o recuperare un pò di forze. Il giorno trascorse velocemente, Naruto fece molti progressi, anche se non molto consistenti. Naruto e Kakashi tornare al loro albergo dov'é Naruto tentò di riaprire nuovamente il suo quaderno. Non ottenne, nemmeno questa volta, alcun risultato. Ritornò in camera sua amareggiato e continuo a studiare il suo quaderno dall'esterno finché non arrivò Sakura. Parlarono del più e del meno della giornata trascorsa e di ciò che avevano fatto. Stanchi per la giornata trascorsa si addormentano fra baci e coccole aspettando l'alba del nuovo faticoso giorno.


Shalve a tutti!! 
Lo so sono in ritardo pazzesco e si sono ancora viva :P
Purtroppo fra questi esami non trovo abbastanza spazio per dei veri momenti NaruSaku, ma riuscirò ad inventarmi qualcosa ;)
Intanto che ne pensate dell'idea del quaderno?? E secondo voi cosa contiene??
Piccolo spoiler:
Per che legge l'altra mia long "Fin Che Morte Non Ci Separi" saprà già cosa contiene il quaderno ;)


Alla Prossima!!!!

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Capitolo 31
*** Mistero Svelato ***


Trascorse una settimana da quando Naruto ricevette in regalo il quaderno di suo padre ma ancora non era riuscito ad aprirlo. Aveva fatto dei notevoli progressi per quanto riguarda la sincronizzazione con il chakra di Kurama, ma ancora non bastava. Dopo l'intenso allenamento del giorno, la sera cercava di aprire il quaderno facendosi aiutare anche da Sakura, soprattutto nell'approfondire il controllo del chakra anche con mezzi piuttosto provocanti. Qualche sera prima, ad esempio, Sakura fece fare a Naruto un esercizio che ormai si direbbe banale per lui, ovvero restare attaccato con i piedi al soffitto utilizzando il chakra, solo che doveva utilizzare quello di Kurama. Per incentivarlo, Sakura si tolse maglietta e reggiseno restando a torso nudo e salì su uno sgabello in modo che il viso di Naruto sia particolarmente vicino ai suoi seni, cosa che al biondo piaceva molto. Per Naruto non fu per niente facile concentrarsi in quel modo, quella sera cadde per una decina di volte tanto che gli spuntarono parecchi bernoccoli. Sakura, per spronarlo ulteriormente gli disse che, se fosse riuscito a stare appeso a testa in giù per almeno un minuto sfruttando il chakra di Kurama, lei non solo si sarebbe spogliata del tutto ma lo avrebbe anche fatto divertire parecchio. Naruto, pur di "divertirsi" finse di utilizzare il chakra di Kurama, quando invece utilizzava il suo. Sakura se ne accorse e, sentitosi presa in giro si vestì e andò via dalla camera diretta verso un parco li vicino. Quando Naruto la raggiunse lei era parecchio furiosa sosteneva che Naruto voleva solo approfittare del suo corpo per divertirsi quella notte. Il biondo si sentì tremendamente in colpa, però dopo varie discussioni si riappacificarono e tornarono insieme in camera; Naruto continuò i suoi esercizi con un incentivo diverso, ovvero un boccone del suo ramen preferito ogni volta che stava per un minuto appeso a testa in giù. Questa volta utilizzò il chakra di Kurama, non voleva di nuovo ferire Sakura, era dura stare un minuto appeso eppure doveva riuscirci. L'indomani tornò da Killer Bee e ripresero i loro allenamenti. Più il tempo passava più Naruto sincronizzava i due chakra alla perfezione.
Fra faticosi allenamenti e focose notti con Sakura, Naruto arrivò alla quarta settimana di allenamento, fra due giorni sarebbe iniziata la fase finale della selezione dei chunin e questo sarebbe stato l'ultimo giorno di allenamento con Killer Bee.

Visti i grandi progressi ottenuti, Bee propose di iniziare a fare qualche tecnica di sigillo semplice, per vedere se Naruto sarebbe stato in grado, una volta tornato a Konoha, di imparare da solo altri sigilli anche più complessi. Il primo sigillo che venne in mente a Naruto di provare fu quello per aprire il quaderno lasciatogli da suo padre. Kakashi gli rinfrescò la memoria sui segni da utilizzare, in seguito il biondo provò a sciogliere il sigillo del quaderno. Naruto quel giorno provò più e più volte ma non riuscì ad aprirlo. Si avvicinava parecchio, ma al momento cruciale perdeva la concentrazione a causa dell'agitazione che aveva dentro di se. Quello era il terzo dono da parte di suo padre, i primi due glieli consegnò direttamente Minato, ovvero la tunica bianca con delle fiamme rosse nei bordi inferiori e la scritta "Yondaime Hokage" che ripercorreva tutta la sua lunghezza e il kunai ideato dallo stesso Minato, che utilizzava principalmente per la tecnica che lo rese famoso come "Lampo giallo della Foglia" oltre che come arma per la difesa personale. A questi regali ora si aggiungeva quel quaderno dall'aspetto innocuo, ma, conoscendo suo padre, per esserci un sigillo a nascondere il contenuto, allora il suo contenuto deve essere davvero speciale. Nonostante i continui tentativi falliti, Naruto continua a tentare senza mai arrendersi, con la sua solita determinazione. Il Sole tramonta e Naruto ancora tenta di sbloccare quel maledetto sigillo, tanto che inizia a perdere le speranze, ma proprio quando inizia a credere che sia impossibile, durante il suo ultimo tentativo qualcosa si sblocca, a fatica mantiene la concentrazione e il flusso di chakra costante. Sul quaderno iniziano ad apparire dei simboli:
"FINALMENTE CI SIAMO!"
Solo questa frase passa per la mente di Naruto. Un pò per istinto e un pò perchè Kakashi glielo aveva detto in precedenza, Naruto compone altri sigilli con le mani e finalmente il quaderno viene sbloccato.
"C'è l'ho fatta" lo sguardo incredulo di Naruto continuava a guardare quel quaderno "Finalmente...c'è...l'ho fa...tta....."
A causa dell'eccessivo sforzo e del troppo chakra consumato Naruto perde i sensi e cade all'indietro con il quaderno fra le mani. Kakashi, grazie ai suoi riflessi pronti, riesce a prendere in tempo il ragazzo affinchè non sbatta la testa nel duro terreno roccioso.

Erano tutti parecchio curiosi di vedere il contenuto di quel quaderno e la tentazione di prenderlo dalle mani di Naruto e aprirlo era forte sia in Kakashi che in Killer Bee, però il rispetto e l'affetto provato nei confronti di quel ragazzo superano di gran lunga la curiosità. Kakashi prende in spalla Naruto, come ha già fatto tante altre volte e saltellando da una roccia all'altra e correndo con la velocità che solo un ninja esperto ed allenato può sostenere, porta Naruto in ospedale dove Sakura saprà prendersi cura di lui stando attento a non perdere il prezioso quaderno.
Quando Naruto aprì gli occhi si ritrovò in una camera bianca disteso su un letto parecchio scomodo per i suoi gusti ricoperto da ruvide lenzuola bianche. Accanto a lui una sedia vuota. Si rese conto che si trovava nell'ospedale della Nuvola. Che cosa era successo? Perchè si trovava lì? E per quanto tempo ha dormito?
Ad un certo punto la porta della camera si apre e da li entra una ragazza dalla chioma rosa; la sua Sakura.
"Finalmente ti sei svegliato!"
"Sakura-chan, che cosa è successo?"
"Come al tuo solito hai esagerato con gli allenamenti, hai prosciugato tutto il chakra e hai perso i sensi, così Kakashi sensei ti ha portato qui."
"Adesso dov'è?" Chiese Naruto iniziando ad agitarsi.
"Tranquillo è andato a riposarsi"
Naruto iniziò a guardarsi attorno per cercare il suo prezioso quaderno, ma non riusciva a trovarlo.
"Si può sapere cosa stai cercando baka?"
"Il quaderno di mio padre. Lo avevo in mano quando ho perso i sensi."
Naruto stava mettendo a soqquadro l'intera camera, ad un certo punto Sakura lo ferma facendogli vedere il quaderno nelle sue mani.
"Kakashi lo ha dato a me sapendo che appena ti saresti svegliato sarebbe stata la prima cosa che avresti cercato."
"Non lo hai aperto vero?"
"Certo che no! Ho aspettato che ti svegliassi!"

Naruto prese in mano il quaderno, si sedette sul letto e iniziò a sfogliarlo, Sakura restava accanto a lui curiosa anche lei di sapere cosa si nascondesse di tanto prezioso all'interno. Nella prima pagina c'è qualche riga scritta con una calligrafia sottile ed elegante oltre ad essere molto ordinata.
Vi era scritto "Di proprietà di Namikaze Minato, realizzato con l'aiuto di Uzumaki Kushina".
Naruto si fermò più tempo a osservare quella calligrafia tanto diversa dalla sua. Quella era di sicuro la scrittura di suo padre, rispecchiava perfettamente il suo modo di essere: semplice, elegante e ordinato, tutto il contrario di Naruto.
Dopo aver studiato attentamente la prima pagina, Naruto continua a sfogliare il quaderno e, leggendo, si rende conto che li ci sono scritte tutte le tecniche di suo padre; dalla semplice moltiplicazione superiore del corpo alla tecnica della trasmissione istantanea fino ad arrivare al rasengan, vi erano anche tutte le tecniche di sigillo, per ognuna di esse vi era scritto il quando e il come usarle insieme alla descrizione esatta per imparare ad utilizzarla. Naruto, dopo aver visto il contenuto di quel quaderno era intenzionato più che mai a imparare tutte le tecniche di suo padre, inoltre voleva aggiungere tutte le versioni del rasengan da lui create oltre alle altre tecniche che un giorno conoscerà.
Naruto continuava a sfogliare quelle pagine leggendo le descrizioni di ogni singola  tecnica, le studiava e pensava al momento adatto per impararle, si era già creato una specie di calendario mentale che gli avrebbe permesso di imparare tutte le tecniche in tempo record, cosa che sicuramente mai accadrà.
Dopo un pò Kakashi entra in camera ma Naruto è talmente tanto assorto nella lettura da non accorgersi di niente, ma c'era un modo per ottenere la sua attenzione...
"Sai Sakura..." disse Kakashi rivolgendosi alla sua allieva "Da Konoha è arrivata la notizia che Teuchi è stato costretto a chiudere bottega"
Non appena Naruto sentì le due parole "Teuchi" e "chiudere" distolse lo sguardo dal quaderno e si concentrò sull'ormai esasperato Kakashi.
"Finalmente ho la tua attenzione baka."
"Quindi Teuchi non ha davvero chiuso?!"
"No, ma di un pò, prima di concentrarti sul contenuto di quel quaderno ti sei chiesto quanto tempo è trascorso da quando hai perso i sensi?"
"Bhè, ecco....a dire il vero no..."Naruto iniziò a grattarsi la nuca con fare imbarazzato "non mi dire che sono già terminati gli scontri?!?" Chiese terrorizzato.
"Per tua fortuna iniziano tra qualche ora"
"Bene allora ho abbastanza tempo per impararla"
"A che ti riferisci Naruto?" Chiese Sakura.
"A una delle tecniche di papà, guarda!"
Naruto fece vedere a Sakura e al maestro Kakashi il contenuto del quaderno, esattamente una pagina in cui vi era descritta la tecnica che voleva imparare.
"Glielo vista eseguire tante volte quella tecnica, era perfetta quando vi erano tanti avversari e pochi kunai" disse Kakashi.
"Che tecnica è?"
"Qui la chiama "Moltiplicazione Superiore dei Kunai" da quel che ho letto è parecchio semplice, molto simile alla moltiplicazione superiore del corpo, solo applicata ai kunai."
"Quindi in quel quaderno si trovano tutte le tecniche di Minato-sensei. Mi pare ovvio che volesse che solo tu aprissi il sigillo. Cosa ne farai ora di quel quaderno Naruto?"
"Imparerò tutte le tecniche o almeno quelle che mi interessano di più, fra queste c'è anche quella che rese papà famoso come il "Lampo Giallo Di Konoha". Voglio impararla e, se sarà possibile, personalizzarla e renderla migliore, un pò come è stato per il rasengan"
"Mi sembra un ottima idea" gli rispose Kakashi.

Naruto uscì dalla sua camera d’ospedale diretto verso il campo di allenamento più vicino, era intenzionato a imparare quella tecnica in un ora.
Appena arrivato al campo di addestramento legge ancora una volta le istruzione per eseguire la tecnica alla perfezione. Prova e riprova più volte, le prime volte i tentativi vanno a vuoto, più si esercita e più fa progressi. I kunai iniziano a moltiplicarsi, prima due, poi quattro e la volta ancora dopo dieci, più volte ripeteva la tecnica e più kunai riusciva a moltiplicare. Dalla prima moltiplicazione trascorsero una decina di minuti e adesso i kunai non erano più due o dieci, ma all’incirca una quarantina. Ritenendosi soddisfatto, Naruto si diresse verso la sua camera d’albergo, prese il coprifronte con il simbolo dell’alleanza e andò verso l’arena, pronto per affrontare i suoi avversari, utilizzare la sua nuova tecnica e ricevere finalmente il titolo di chunin. 

SAAAALVEEEEEE!!! Spero di avervi fatto aspettare di meno rispetto all'ultima volta. il mistero è stato svelato e, finalmente per me, la selezione dei chunin sta per finire. Nel prossimo capitolo ci saranno tante sorprese, non perdetevelo ;)
Intanto come vi è sembrato questo capitolo oltre a noioso e monotono?? Scusate ma mi viene di giudicarlo così u.u Fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima, CIAOOOOOOOOO

 

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Capitolo 32
*** Che Il Primo Round Abbia Inizio!!! ***


Con l’allenamento in corso Naruto non si accorse che era giunto l’orario di inizio esame, così, come la prima volta, si ritrovò a correre per l’intero villaggio cercando di arrivare puntuale. In quelle tre ore di tempo che avevano preceduto l’inizio dell’esame, il biondo riuscì a imparare una delle tecniche di suo padre, in altre parole la “Moltiplicazione Superiore dei Kunai”, anche se, in quel momento avrebbe preferito saper utilizzare la tecnica del Dio del Fulmine. Aveva provato a leggere come realizzare la tecnica solo che, anche il solo capire come funziona era complicatissimo, così preferì imparare momentaneamente una tecnica più semplice.

Naruto arrivò all’arena appena pochi istanti prima dell’inizio della cerimonia. Fece il suo ingresso insieme agli altri concorrenti, molti di loro osservavano Naruto in modo strano, gli sguardi su di lui, però non suscitavano più odio o paura per via del demone dentro di se, ma rispetto e ammirazione, un pizzico di paura vi era anche, ma non era dovuta a Kurama, ma alla sua forza e al fatto che alla fine ci sarebbe stata la possibilità di affrontarlo.
Quando Naruto diede uno sguardo agli spalti, vide tutti i suoi amici, persino il piccolo Konohamaru con la sua squadra, che facevano il tifo per lui, insieme con loro, ovviamente vi era anche la sua Sakura. Non si era mai sentito così emozionato, al suo primo esame la tifoseria, inclusi i suoi amici, erano tutti per Sasuke, Naruto era solo il candidato di turno che dava spettacolo e intratteneva il pubblico contro un avversario che, secondo ciò che si diceva in giro, lo avrebbe sconfitto in un attimo, ovvero
Neji Hyuga. Un genin come altri da battere, ma non per orgoglio personale, forse un po’ anche quello, ma per un’amica, che pur di dimostrare la sua determinazione prendendo come punto di riferimento lo stesso Naruto, rischiò la vita. Quella volta Neji era il nemico da battere, oggi era l’amico che si era fatto trafiggere sacrificandosi in guerra per proteggerlo. Naruto, quando ripensava al suo amico, si sentiva talvolta in colpa, quel giorno morirono tante persone e tanti ragazzi giovani come Neji e, come Naruto e i suoi amici, anche tante altre persone hanno sofferto per la scomparsa dei loro cari. Oggi Naruto era li, in quell’arena, pronto per ricevere la promozione a chunin con una promessa nel cuore: un giorno sarebbe stato lui il capitano di una squadra e, per usare le parole di Kakashi, non permetterà mai che i suoi compagni muoiano.

I sedici concorrenti rimasti si disposero in fila, uno accanto all’altro, pronti per dare il via al torneo, ovviamente non sarebbe diventato chunin colui che avesse vinto, ma colui o coloro che avessero dimostrato, non solo il loro valore e le loro capacità fisiche, ma anche le capacità mentali di pensare ad una strategia mentre si era in una situazione di evidente tensione. Dopo che il Raikage fece il suo discorso di apertura, presentando coloro che erano riusciti a superare tutte le prove fino ad allora, il torneò partì. Il primo incontro vedeva come rivali una ragazzina, all’apparenza fragile che sembrava essere destinata a perdere ma molto intelligente e forzuta, un po’ il risultato dell’unione di Sakura e Shikamaru, e un ragazzo forse più grande di Naruto come età, sembrava essere superiore alla ragazzina da tutti i punti di vista fisici e soprattutto aveva accumulato più esperienza, di conseguenza conosceva molte più tecniche, infatti, era il favorito alla vittoria. Entrambi giocavano in casa poiché provenivano entrambi dalla Nuvola. L’arbitro fu scelto a caso fra i jonin della nuvola, si chiamava Hogai. Era un jonin di basso livello, era salito di grado solo da qualche mese, era un tipo molto attento e vigile, per cui avrebbe notato qualunque scorrettezza.

L’incontro ebbe inizio, la ragazzina sembrò subito in svantaggio,  era continuamente attaccata dalla forza bruta del suo avversario, ogni justu che provava a eseguire si ritorceva contro, ogni pugno o calcio che sferrava le veniva bloccato. Effettivamente il suo avversario era molto preparato e capace, ma anche se era molto forte fisicamente peccava in velocità. La sua avversaria puntò proprio su quella debolezza del suo rivale. Dopo più di quindici minuti di combattimento la kunoichi ebbe la meglio sul molto più quotato avversario cogliendolo alle spalle con una combinazione di velocità e una tecnica che Naruto conosceva molto bene, ossia il Kage Bushin. La folla era stupita, non si sarebbe mai aspettata che una ragazzina a prima vista così debole sarebbe stata capace di sconfiggere quel genin tanto più grande di lei.
Gli altri incontri furono in parte veloci, due di essi finirono in parità, i contendenti avevano sfoderato delle tecniche di alto livello e poiché per ogni incontro doveva esserci un vincitore, i giudici diedero la vittoria al contendente che aveva maggiormente dimostrato di poter diventare chunin. Infine toccò a Naruto, il suo avversario era un ninja del villaggio della nebbia che aveva deciso di seguire le orme dei sette spadaccini. La sua arma era una katana molto affilata e pesante, si allenava per possedere un giorno la “Taglia Teste” la spada appartenuta tempo prima a Zabusa, mentre Naruto come arma aveva i suoi fedeli kunai. Il ragazzo di nome Miuku era terrorizzato all’idea di dover affrontare il biondo e quando questo se ne accorse, lo incoraggiò a dare del suo meglio.
“Hey Miuku sei pronto? Finalmente tocca a noi!” Disse al suo avversario sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi rassicuranti.
“S-si sono pronto Naruto-san! Però…”
“Però cosa?”
“M-mi dispiace di non essere alla tua altezza, verrò sconfitto da te ancor prima di aver dimostrato quello che so fare. P-probabilmente penserai di avere già la vittoria in pugno. S-sicuramente non guadagnerò il ruolo di chunin.”
“Bhè se la pensi così non diventerai mai un chunin!”
Il ragazzo guardò Naruto con curiosità.
“Se inizi una battaglia con la convinzione di aver già perso non vale la pena neanche provarci, al contrario se inizi la stessa battaglia con la convinzione di aver già vinto allora si perde di sicuro perché non darai mai il meglio di te stesso. Devi iniziare a combattere con l’intenzione di dare il cento per cento a prescindere da quello che sarà il risultato. Se vincerai bene, in caso contrario saprai di aver fatto tutto il possibile e non avrai niente da rimpiangere, al contrario sarai ancora più motivato ad allenarti e a migliorare. E’ questo il segreto per diventare un vero ninja.”
Dopo quelle parole, Miuku si sentiva ispirato, voleva dare il meglio di se e se avesse perso poco importava perché avrebbe combattuto con tutte le sue forze fino allo sfinimento, avrebbe dimostrato ciò che era capace di fare.

I due entrarono nell’arena e subito la tifoseria scoppiò in un boato di urla tifanti, Sakura, Ino e Ten Ten avevano persino intonato dei cori come se fossero delle cheerleader in una partita di rugby. Naruto, anche se non voleva dimostrarlo, si sentiva un po’ in imbarazzo. L’arbitro diede ai due avversari un rapido resoconto delle poche regole che vi erano, in seguitò l’incontro iniziò.
Naruto estrasse i Kunai dalla fondina che porta sempre sulla gamba destra e si mise sulla difensiva, mentre l’avversario gli si scagliò addosso con una forza e velocità che nessuno si sarebbe immaginato per via della sua statura. Naruto parò ogni colpo sferrato con la katana. Ogni attacco che subiva gli sembrava che venisse colpito da una barra di ferro che pesava oltre gli ottanta chili. Sapeva che quello non era il peso reale della katana ma si combinavano peso, forza dello spadaccino e forza di gravità. Prese un altro kunai dalla sacca che teneva alla sua sinistra per aiutarsi a parare meglio i colpi del ragazzo. Nonostante ciò stare sulla difensiva non era il suo forte, se non trovava il modo di attaccare probabilmente avrebbe perso e, anche se aveva già il titolo di chunin in mano, non si sarebbe lasciato sconfiggere senza lottare. Rapidamente creò un clone e si sostituì ad esso. Miuku finì con il colpire il clone che esplose in una nuvola di fumo, Naruto approfittò della sua distrazione per attaccarlo lanciandogli dei kunai, lo shinobi della nebbia vide l’attacco del biondo della foglia ma ormai era tardi per schivarlo, riuscì comunque a deviarlo grazie alla sua katana, questo espose il suo fianco all’attacco di Naruto che prontamente ne approfittò per sferrare un poderoso calcio al suo avversario scagliandolo a qualche metro di distanza.
Miuku si rialzò intontito e dolorante a causa del colpo subito, rendendosi conto dell’effettiva differenza tra lui e il suo avversario troppo forte e veloce per lui, quindi elaborò una strategia per rallentare il suo rivale, per prima cosa utilizzò la Kirigakure no Jutsu* creando una fitta coltre di nebbia.
Naruto conosceva bene quella tecnica, ma, nonostante ciò, non sapeva come difendersi, così si mise sulla difensiva in attesa che il ninja della nebbia facesse la sua mossa, poiché la vista gli serviva a ben poco cercò di percepire i movimenti dell’avversario facendo affidamento sugli altri sensi.
Nonostante la visuale di Naruto fosse stata fortemente ridotta, Miuku sapeva che il ninja di Konoha sarebbe riuscito a colpirlo appena si fosse avvicinato a causa della sua superiore velocità, per questo motivo grazie ad uno studio attento del terreno di scontro decise di utilizzare il Daibakufu no Jutsu** per rendere paludoso il suolo dell’arena, limitando così i movimenti del biondo.
Naruto improvvisamente sentì suoi piedi sprofondare, guardò in basso per vedere di cosa si trattasse e notò che il terreno era cambiato, non era più terra ma una sorta di fango denso. Il biondo di Konoha cercò di spostarsi ma i suoi movimenti risultavano goffi e impacciati, poiché non riusciva bene a capire come doveva equilibrare il chakra nei suoi piedi, cosa che lo portò a cadere più volte infangandosi dalla testa ai piedi.
Miuku vedendo l’avversario in difficoltà provò ad attaccarlo utilizzando un sorta di tecnica dell’omicidio silenzioso, tecnica nella quale il ninja spadaccino alla quale si ispirava era un vero e proprio maestro.
Naruto a causa della nebbia vedeva gli attacchi del nemico solo poco prima che lo colpissero, normalmente sarebbe riuscito a schivarli, ma il fango sotto i suoi piedi rendeva la cosa parecchio difficile, nonostante ciò fra una scivolata e una caduta Naruto riusciva a schivare i colpi, provava a rispondere ad essi ma il risultato era quello di infangarsi ancora di più. Dopo qualche minuto, Naruto riuscì finalmente ad equilibrare il chakra nei piedi il che tolse un grande vantaggio a Miuku. Anche se vi era ancora la nebbia ormai sia la vista che l’equilibrio del biondo si erano adattata alla situazione; bloccava ogni attacco con grande semplicità colpendo più volte l’avversario della nebbia.
D’un tratto la nebbia inizio a diradarsi, gli spettatori, che fino ad allora erano rimasti in silenzio cercando di intravedere qualcosa della battaglia in corso, ripresero con i loro tifi, le grida e i canti si riunivano sotto un unico eco. Naruto sapeva che infondo oltre ad essere un esame per loro, per il resto del mondo era uno spettacolo, ma sapeva anche che vi erano altri incontri e che il torneo doveva terminare quella giornata stessa. Se avesse voluto poteva terminare lo scontro in un attimo colpendo Miuku con qualche colpo ben assestato, ma aveva voluto portare le cose alla lunga perché voleva far vedere a tutti di cosa era capace quel ragazzino. Lo aveva visto alle prese con cinque candidati durante la prova precedente, se l’era cavata per un pelo ma aveva sfoggiato una grande abilità. Naruto voleva che tutti ne venissero al corrente e adesso che Miuku aveva dimostrato ciò che era in grado di fare poteva anche porre fine a quell’incontro. Naruto è un ragazzo dal cuore nobile ma anche lui ha un orgoglio per certe cose, anche se sperava che quel ragazzino potesse superare l’esame.

Il combattimento continua, Naruto ingrana la marcia colpendolo più velocemente e più forte, Miuku era stanco per tutto il chakra consumato ma continuava a difendersi. Potevano sembrare pari ma gli occhi di un esperto vedeva chiaramente che Naruto era in netto vantaggio, non faticava nei movimenti che risultavano fluidi e precisi totalmente opposti a quelli di Miuku, era ormai questione di minuti e Naruto avrebbe vinto.
Dopo una sfilza di pugni e calci ben assestati da parte di Naruto Miuku non era più in grado di muoversi, ma nonostante ciiò non si arrendeva e anche se barcollava si rimetteva sempre in piedi provando a colpire il suo avversario.  Si arrivò all’attacco finale, Miuku riunì tutte le sue forze per sfoderare un poderoso pugno, ma Naruto lo evitò con grande facilità. Prese il braccio proteso di Miuku e con un balzo glielo portò dietro la schiena facendolo cadere a pancia in giù. Naruto si mise sopra il suo avversario per bloccarlo, gesto che portò l’esaminatore a concludere l’incontro proclamando Naruto vincitore.
Il biondo di Konoha aiutò il suo avversario ad alzarsi, subito dopo fecero il segno della riconciliazione.
“A quanto pare tutto quello che si dice su di te non è affatto un’esagerazione Naruto-san. Sei davvero un ninja straordinario. Mi hai battuto con facilità nonostante abbi usato le mie tecniche più potente invece tu non ti sei neanche sforzato più di tanto.”
“Bhè anche tu sei molto bravo. Quando il terreno è diventata una specie di palude nebbiosa ho avuto solo fortuna nell’evitare i tuoi attacchi. Riconosco che mi hai messo molto in difficoltà”
“Però sei riuscito comunque a cavartela. Spero di diventare forte come te un giorno!”
“Fidati se ci sono riuscito io può riuscirci chiunque! È solo questione di allenamento.”
I due ragazzi uscirono dall’arena e si diressero verso i loro rispettivi maestri. Miuku fu portato in infermeria per curare tutti quei lividi che aveva nel corpo, invece Naruto dopo aver bevuto una bibita energetica andò nello spogliatoio per togliersi di dosso tutto quel fango che aveva. Intanto gli incontri proseguirono. Con il prossimo avversario Naruto non ci andrà tanto leggero. Vuole utilizzare a tutti i costi la sua nuova tecnica!




Era il lontano 1259 quando io, Kushina, pubblicai il mio ultimo capitolo. Lo so che non ci sono scuse per il grande ritardo però a causa del lavoro ho avuto molto poco tempo. Poi è subentrato il trauma per lafine del manga e li è stata la fine! Fortuna che la mia immaginazione regna persino su Kishimoto :3
Spero che ci sia ancora qualcuno che legga la mia storia, se così non fosse ne capirò il motivo y.y
Bhè un grande saluto a tutti'tebanè ^_^

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Capitolo 33
*** Un Ritardo Per Una Buona Causa ***


Naruto era soddisfatto della sua prima vittoria in quell’esame, adesso aveva circa un’ora per togliersi di dosso tutto quel fango, la sua tuta preferita probabilmente era da buttare. Il problema è che non aveva un cambio con se, quindi sarebbe stato costretto a rindossare quei vestiti sporchi.
L’acqua già calda scorreva nella doccia dello spogliatoio, si tolse la felpa e con essa la maglia protettiva che indossava restando a torso nudo. Sentì la porta della stanza aprirsi, curioso dallo scoprire chi fosse uscì dalla zona docce e vide la sua Sakura con una busta fra le mani.
“Sakura-chan! Che ci fai qui?” chiese il ragazzo sorpreso.
“Ti ho portato una nuova tuta, pensavo ne avessi bisogno.”
“Hai pensato bene. Credo che quella sia solo da buttare. Peccato era la mia preferita.” Disse con un tono triste, un po’ come quando non gli si comprano le caramelle a un bimbo.
“Ha per caso strappi o tagli particolari?”
“No, è perfettamente integra, solo che è sporchissima.”
“Dalla a me. Mia madre riesce a togliere qualsiasi macchia.”
“Ne sei sicura?”
“Ma si tranquillo, ci pensa lei! Ora sbrigati a fare la doccia così ti do un bacio porta fortuna.”
“Non è che mi aiuteresti a togliermi tutto questo fango di dosso vero?” Disse Naruto con tono malizioso, avvicinandosi a Sakura a stringendola forte a lui.
“Baka, mi bagnerei tutta!”
“E qual è il problema? Ti spogli, entri con me e mi aiuti.”  Disse con voce sempre più profonda iniziando a baciarla sul collo.
“Poi non saprei come asciugarmi.” ribatté Sakura con voce tremante
“Sarò lieto di prestarti il mio accappatoio.” le rispose Naruto baciandola sulle labbra, mentre un certo rigonfiamento sul basso ventre diventava sempre più evidente.
“C-consumerai parecchie e-energie.” ribatté nuovamente Sakura fra un bacio e l’altro in balia dell’eccitazione.
“Lo sai che ho energie da vendere!”
Naruto sollevò Sakura per i fianchi e lei, con le sue gambe, si aggrappò ai fianchi di Naruto. Iniziarono a baciarsi selvaggiamente troppo presi dall’eccitazione, si spogliano e si gettarono sotto il getto d’acqua calda. Tutto di quel momento rendeva l’eccitazione che provavano più forte: il tempo limitato, la paura di essere scoperti. All’interno dell’intero spogliatoio echeggiavano i gemiti di Sakura che sembrava volerne sempre di più, ma Naruto sapeva come accontentarla. Purtroppo avevano poco tempo e loro erano troppo vogliosi l’uno dell’altra. Quando raggiunsero entrambi l’apice del piacere, nei monitor videro che erano già arrivati al terzo incontro dei quarti di finale, l’incontro successivo era quello di Naruto. I due ragazzi si asciugarono e vestirono in fretta. E mentre Sakura cercava di asciugarsi alla meglio i capelli, Naruto si armava fino ai denti pronto per la battaglia successiva.
Uscirono da due porte differenti, Naruto da quella che portava verso l’arena, Sakura da quella che portava agli spalti.


Intanto nell’arena….
“Naruto Uzumaki si presenti subito nel campo da combattimento!”
Naruto era stato già chiamato due volte, se non avesse risposto alla terza chiamata avrebbe perso per abbandono.
“Che starà combinando quell’idiota?” pensò fra se e se Tsunade.
“Prima arriva tardi alla cerimonia e adesso non si presenta al suo secondo incontro. Kakashi non deve avergli insegnato molto sulla puntualità!” disse il Raikage.
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“ACCIUUUU” starnutì Kakashi.
“Kakashi-sensei si è preso il raffreddore?” chiese Ino.
“No, deve essermi andata della polvere nel naso.” rispose.
“Ma avete la maschera…”
“Mi sono persa qualcosa?” disse Sakura arrivando di corsa.
“Naruto rischia la resa, ma, dimmi un po’, perché hai i capelli tutti bagnati?” chiese Ino con fare interrogatorio.
Tutti si girarono verso Sakura e lei divenne più rossa di un peperone.
“A-avevo caldo e mi sono data una rinfrescata tutto qui!”
“Talmente tanto caldo da spogliarsi??” Punzecchiò Karin la quale ormai, una volta trasferitasi a Konoha era diventata loro amica.
“Ma che dici?? Non mi sono spogliata!!” ribattè Sakura ancora più rossa in viso.
“Allora come mai indossi la maglietta al contrario quando prima era nel giusto verso?” chiesero Ino e Karin all’unisono. Quelle due avevano un carattere e una mente molto simile quando entrava in gioco la malizia.
Sakura non sapeva più come rispondere per giustificarsi dei suoi vari scompigli.
“Certo che Naruto si da da fare! Bhè almeno sappiamo il perché del suo ritardo. Dico bene Akamaru?!” Disse Kiba. Il grande cagnolone bianco rispose con un sonoro abbaio come per rispondere “si”.
Tutti scoppiavano a ridere mentre Sakura cercava di sparire per il forte imbarazzo che provava.
“Di che ti vergogni Sakura?” disse Kakashi “Infondo è del tutto naturale che due innamorati come voi facciano…bhè…certe cose. È che loro sono gelosi perchè non hanno nessuno con cui farlo.”
Kakashi voleva provare a tranquillizzarla, il risultato però fu ancora più imbarazzo.
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“Visto che lo sfidante Uzumaki Naruto non si è presentato all’incontro, in quanto giudice, dichiaro vincitore-“
“FERMOOOOOOO. SONO QUA!!! SONO ARRIVATO!!” Naruto entrò nell’arena correndo a più non posso e per poco non riuscì a frenarsi, tanto che stava per travolgere il suo avversario.
“Scusate per il ritardo, ho fatto la doccia e-“
“Non mi interessano le tue scuse! Sei ad un esame e la puntualità è una delle caratteristiche che si addice ad un chunin!”
“Lo so scusatemi tanto!” disse grattandosi la nuca “E mi scuso anche con te per averti fatto attendere, ti prometto che per farmi perdonare ti affronterò con tutte le mie forze!” disse rivolgendosi al suo avversario.
“Accetto le tue scuse. Però ti avviso, tutte le tue forze non basteranno! Secondo me sei sopravvalutato Naruto Uzumaki. Sarai anche l’eroe della guerra ma scommetto che vali meno di zero altrimenti non saresti andato vicino alla morte per ben due volte. Hai avuto solo fortuna tutto qui.”
“Bhè ti dimostrerò se la mia è stata solo fortuna o no!”
“Molto bene, mettetevi in posizione. Iniziate!”

I due avversari si allontanarono l’uno dall’altro ai lati opposti dell’arena mentre sugli spalti si elevavano delle forti urla. Questa volta l’avversario di Naruto era un omone altissimo e grossissimo del paese della roccia. Era un surrogato di arroganza e spavalderia ma a fatti non valeva molto. Il biondo aveva assistito al suo precedente incontro, aveva notato che non disponeva di justu speciali, peccava in resistenza, in velocità e soprattutto non aveva una grande quantità di chacka che non sapeva neanche gestire in modo adeguato. Insomma era la vergogna del ninja! Però una qualità l’aveva! Con il massiccio corpo che si trovava aveva una potenza mostruosa, tanto che spedì ko il suo avversario con un solo pugno nello stomaco. Da quel che aveva sentito dire in giro, quel tizio si allenava rompendo delle piccole montagnette con i pugni, ma tutta quella forza non serviva a niente se non riusciva a colpire il suo avversario. Oltre alla forza mostruosa, il corpo di quel ninja era come un’armatura, le arti marziali con lui non servivano perché non sentiva il colpo che riceveva. Naruto in un primo momento pensò di studiarlo attentamente. L’incontro precedente poteva essere una finta e quindi il suo avversario poteva risultare molto abile. Il ciccione cercava di colpire Naruto ma il biondo evitava i colpi con estrema facilità. Dopo circa due minuti di combattimento, Naruto si rese conto che quel tipo era veramente una nullità.
“Che fai biondino? Scappi? Perché non vai a correre dalla tua mammina?”
“Come vuoi tu ciccione! Vuoi che ti attacchi? Bene. Però non correre a rifugiarti in lacrime in un ristorante!”
Naruto passò al contrattacco, con grande velocità estrasse un kunai dalla sua fondina e lo lanciò verso il suo avversario, in seguito compose una serie di sigilli e il kunai si moltiplicò fino a coprire la visuale del suo avversario. Mentre il ciccione era concentrato nel parare tutti quei kunai, Naruto corse verso il ninja rivale mentre nella mano destra preparava un rasengan non troppo potente, anche se gli stava antipatico non voleva procurargli delle brutte ferite. Il ciccione parò tutti i kunai ma quando si accorse che Naruto era praticamente sotto di lui era già troppo tardi. Il ninja della roccia non ebbe il tempo di reagire e fu colpito in pieno dal rasengan.
Il colosso di Iwa fu scaraventato contro la parete dell’arena, sopra la quale vi stavano le tribune, provocando delle crepe su di essa e portando il jonin incaricato alla supervisione dell’incontro a decretare Naruto vincitore per K.O.
Inizialmente il pubblico rimase basito, non tanto dalla vittoria di Naruto, che molti consideravano scontata, ma dalla velocità con cui si era concluso lo scontro. Ripresisi dallo shock della fulminea vittoria del biondo, il pubblico riprese il suo tifo, mentre la squadra medica soccorreva lo sconfitto.
Naruto, tramite la scala interna, andò sugli spalti dove vi erano i suoi amici, poiché sarebbe passato un po’ di tempo prima del suo prossimo incontro voleva almeno fare quattro chiacchere in compagnia e magari osservare i suoi possibili prossimi avversari. Naruto raggiunse i suoi amici che lo accolsero con stupore.
“Che cosa ci fai qui? Dovresti essere giù ad aspettare il tuo prossimo incontro!” disse Shikamaru.
“Mi annoiavo ad aspettare da solo così sono venuto qui.”
“Sei sempre il solito baka! Così rischierai di tardare di nuovo quando ti chiameranno!” rispose il giovane membro del clan Nara.
“Non l’ho mica fatto apposta a tardare!” rispose Naruto con il broncio.
“Tranquillo lo sappiamo che ti sei divertito con il confettino rosa!” gli disse Karin.
“Ahahahaha, l’incontro di prima è stato spettacolare! Certo che Sakura sa come darti la carica!” disse Kiba.
Naruto divenne più rosso dei capelli di Karin cercando la sua Sakura con lo sguardo.
“Non pensavo ti piacesse parlare di certe cose con gli altri Sakura-chan. Credevo fossi più riservata.”
“E’ TUTTA COLPA TUA BAKA” urlò Sakura dandogli un poderoso pugno sulla testa “SE NON MI AVESSI MESSO FRETTA NON SAREI USCITA DAL BAGNO CON I CAPELLI BAGNATI E LA MAGLIETTA AL CONTRARIO!! NON C’E’ STATO BISOGNO DI DIRE NIENTE DAL MOMENTO CHE SI CAPIVA BENISSIMO!!”
Naruto era a terra tramortito dal fortissimo pugno di Sakura, quando si sedette, mentre la sua “docile” ragazza gli faceva quella sonora strigliata si guardò intorno.
“Sakura-chan, non per contraddirti, ma…” disse con tono timoroso.
“Ma cosa??”
“La prossima volta potresti evitare di urlare? Credo che adesso tutto il villaggio sappia cosa abbiamo fatto negli spogliatoi” disse grattandosi la nuca.
Sakura si guardò intorno e vide che tutti gli spettatori erano più interessati a lei e alla lite con il suo ragazzo piuttosto che seguire l’incontro appena iniziato. La ragazza dai capelli rosa non si era mai vergognata tanto in vita sua.
“E’ TUTTA COLPA TUA BAKA” disse Sakura riempendo il povero Naruto di pugni.
Durante il suo prossimo incontro l’avversario sarebbe partito con un grande vantaggio grazie a Sakura.



Vi prego non mi trucidate >.< Lo so che vi avevo promesso che non avrei più tardato come nei capitoli precedenti, ma evidentemente questa frase mi pora a tardare u.u Allora facciamo così sappiate che il prossimo capitolo tarderà XD
Comuunque sia mi fa piacere che la storia sia ancora molto seguita, fatemi sempre sapere cosa ne pensate così potrò migliorare se sbaglio qualcosa! Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi nonostante i ritardi detto questo vi anticipo una piccola cosa, quindi se non volete spoiler non leggete più.
Più avanti, quando le cose si faranno più intense, pubblicherò un capitolo a parte riguardante questa storia, un pò come quando ho pubblicato la storia sulla modella (non so se vi ricordate di Naoko Nakamura ;) ), questo capitolo "extra" riguarderà un'amicizia in particolare nata dopo la guerra fra due noi Uzumaki, ovvero Naruto e Karin. Quindi state attenti alle pubblicazioni o vi perderete un filler, se così vogliamo chiamarlo, abbastanza imporntante che vi farà capire delle cose future ;)
Alla prossima!!!


 

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Capitolo 34
*** Finalmente Chunin!! (Più piccolo Extra) ***


Piccolo extra: La Nascita di una nuova amicizia.
La guerra era finalmente terminata, Sasuke le aveva chiesto scusa per averla trafitta e lei come una cretina si era fatta nuovamente ammaliare da quello sguardo orgoglioso e sicuro di se. Si era fatta ingannare da quello sguardo penetrante che sembrava volerle dire “non mi sei totalmente indifferente”. Pensava già di poter ricominciare tutto da capo di provare nuovamente a conquistare il suo cuore e invece no, l’aveva lasciata di nuovo li da sola. Quando il combattimento con Naruto finì lui andò subito via, senza dirle niente, senza una minima spiegazione di quei gesti fatti nei suoi confronti, il cuore di Karin era per l’ennesima volta in pezzi. Era sola, non sapeva cosa fare, il Team Taka era sciolto, Suigetsu, dopo essersi impossessato nuovamente della mannaia decapitatrice si volatilizzò verso una destinazione ignota, Juugo terrorizzato dal fatto di poter perdere di nuovo il controllo senza Sasuke tornò con Orochimaru in uno dei loro covi. Ma Karin non voleva ritornare il quel luogo oscuro, l’unica cosa che, fino ad allora, era riuscita a farla resistere era il fatto di poter incontrare Sasuke e allenarsi di tanto in tanto con lui, ma adesso che era andato via chissà dove non aveva motivo di continuare a stare al servizio di Orochimaru. Ritrovatasi sola, senza più i suoi amici che ormai erano la sua famiglia e senza più una casa, si diresse nell’accampamento dell’Hokage, per chiederle di accoglierla nel suo villaggio. Ne poteva scegliere tanti altri, poteva decidere di tornare al villaggio dell’erba, il suo villaggio natale, ma li vi erano solo brutti ricordi che l’aspettavano. Anche se era una prigioniera, si era subito trovata bene a Konoha. Il chakra degli abitanti emanava un immenso calore, proprio come quello di Naruto. Quando la squadra del biondo l’aveva fatta prigioniera aveva avuto modo di parlare un po’ con lui e si era subito trovata a suo agio. Da quel che aveva capito era un tipo che faceva facilmente amicizia, quindi poteva considerare Naruto come un punto di riferimento per crearsi una nuova vita. Fu per questo motivo che scelse Konoha come suo futuro villaggio. Quando Karin parlò all’Hokage, essa era molto titubante sul da farsi, non poteva di cento accettare una kunoichi nel suo villaggio che fino a poco tempo fa era una nemica. Si era rivelata utile durante la guerra nel campo medico, ma vi era un nemico in comune. Qualunque Kage avrebbe rifiutato la proposta della ragazza, ma Tsunade vide negli occhi della rossa una profonda tristezza e una grande voglia di ricominciare da capo, così le permise di stabilirsi a Konoha. Arrivata al Villaggio della Foglia volle subito darsi da fare per essere indipendente; iniziò a lavorare all’ospedale, supervisionata da Sakura, affittò un appartamentino al centro del villaggio per avere sempre un po’ di movimento intorno, non voleva che nella sua vita piombasse nuovamente silenzio. Strinse subito amicizia con Sakura e Ino che, anche se non erano molto festose in quel periodo per via dello stato di salute di Naruto, le fecero comunque fare il giro del villaggio, anche se solo la parte ricostruita. Nel frattempo Naruto si svegliò dal coma e subito si trovò a suo agio con lui, sembrava come una specie di fratello o gemello visto che avevano quasi la stessa età. Si trovavano d’accordo su molte cose, sui generi musicali che ascoltavano per esempio. Karin aveva finalmente trovato dei veri amici con cui confidarsi. Grazie a Naruto, Sakura e Ino, Karin fece amicizia anche con gli altri ragazzi del gruppo di Naruto. Più il tempo trascorreva più si sentiva a casa, e più si sentiva a casa più si chiedeva come aveva potuto Sasuke rinunciare a quegli amici fantastici, a quella famiglia fantastica anche se molto allargata. Trascorsi i mesi e vista la fedeltà dimostrata, Tsunade le fece fare il giuramento a Konoha, adesso era a tutti gli effetti una kunoichi del Villaggio della Foglia, sarebbe ripartita dal rango di genin, ma poco le importava, a Karin importava tornare a far parte di una famiglia, di un villaggio. Le sue prime missioni le svolse per lo più insieme a Naruto e a qualche altro ninja, provocando anche una certa gelosia da parte di Sakura, che aveva da poco iniziato una storia con il biondo, però pensò subito a tranquillizzarla spiegandole che lei vedeva Naruto più come un fratello che come qualcosa in più e che quindi non aveva niente di cui preoccuparsi. Ovviamente Karin non aveva la testa solo sul lavoro e sugli amici, doveva incollare nuovamente i pezzi del suo cuore ridotto a brandelli da Sasuke, a quanto aveva capito non era stata l’unica, ma sia Sakura che Ino si erano rifatte una vita con altri ragazzi. Sakura si era finalmente accorta di Naruto, mentre Ino si avvicinava sempre di più a Sai. Chiaramente anche la rossa si guardò intorno e un ragazzo che aveva attirato la sua attenzione era stato Kiba, con la sua aria da selvaggio e strafottente verso i pensieri degli altri senza contare che era anche un bel ragazzo. Ma capì subito che con lui non c’era niente da fare. In primo luogo nel cuore del moretto vi era Hinata, verso la quale Karin non aveva molta confidenza, era troppo timida e chiusa per i suoi gusti, secondariamente Kiba non le faceva battere forte il cuore come era solito accadere con Sasuke. Ma restavano sempre due adolescenti con gli ormoni a mille, Kiba specialmente e visto che fisicamente si piacevano il loro rapporto “amoroso” si ristrinse a qualche notte o pomeriggio di fuoco fra le coperte niente di che. Ora si ritrovava li sugli spalti dell’arena della Nuvola a tifare per suo “fratello” Naruto insieme ai suoi nuovi amici, ormai raramente pensava alla sua vecchia vita anche se ogni tanto riaffiorava qualche ricordo di Sasuke, allora lei accendeva lo stereo a tutto volume con gli Skillet, il suo gruppo preferito, e iniziava a ballare scatenandosi. Era stato Naruto a consigliarglielo, solo che lui iniziava a correre. Finalmente aveva trovato un po’ di stabilità dopo tanto tempo. Konoha ormai era la sua nuova vera casa. Al prossimo esame chunin avrebbe partecipato lei e avrebbe portato avanti la sua carriera da kunoichi. Voleva partecipare già a questo in corso, ma il suo numero di missioni svolte non era sufficiente. Sarebbe stato per la prossima volta, adesso la cosa importante era tifare fino a restare senza voce per Naruto.

Inizio Nuovo Capitolo
Gli scontri proseguivano uno dopo l’altro, Naruto li seguiva per vedere le abilità dei suoi avversari. I genin arrivati in semi finale sembravano tutti molto preparati, ma si trovarono a consumare molto chakra poiché i concorrenti iniziavano ad equivalersi. L’avversario di Naruto si ritirò ancora prima che il nostro eroe potesse entrare nell’arena, cosa che gli permise di raggiungere la finale senza alcuno sforzo. Ammirò l’incontro che si stava disputando il vincitore sarebbe stato il suo avversario. Sembravano in gamba ma entrambi erano a corto di chakra.
L’incontro finì, il vincitore era una ragazza del villaggio della sabbia, Naruto non avrebbe perso contro di lei, anche se sarebbe stato strano colpire una donna. In quel momento gli sarebbe piaciuto utilizzare la tecnica del controllo dell’ombra di Shikamaru.
“A quanto pare hai perso Naruto!” disse Shikamaru.
“E per quale motivo avrei perso?” rispose il biondo.
“Per il semplice fatto che quella è una donna, non si può mai vincere contro di loro!”
“Bhè se si parla di una normale giornata con la tua ragazza o con le tue amiche hai ragione! Ma questo è un torneo! Insomma se ti ritrovi un avversario donna durante una missione che fai ti ritiri a prescindere?”
“No, faccio combattere gli altri, è una grande seccatura affrontare una donna! Soprattutto se è bella. Ti farà lo sguardo da cucciolo bastonato, non saprai resistere, abbassi la guardia e lei ti morde. È sempre così che va!”
“Bhè non credo sia il caso della genin di Suna. Sembra un maschio!”

Ci fu un momento di pausa, dedicato alla cura di qualche ferita della finalista e al recupero di energie della ragazza. Naruto lo trascorse parlando con gli amici e con la sua ragazza. A momenti sarebbe diventato chunin, il che significava che la missione di cui gli aveva parlato il Raikage e Tsunade prima ancora era sempre più vicina. Doveva trovare il coraggio di dirlo a Sakura visto che sarebbero stati lontani per un po’. Naruto poteva chiedere a Tsunade di portarla con se ma aveva paura, poteva ferirsi gravemente e la colpa sarebbe stata sua, quindi no, sarebbe partito da solo con Killer Bee.

L’ultimo scontro dell’esame chunin iniziò. La ragazza, nonostante la mezz’ora di pausa, era ancora a corto di chakra. Naruto la affrontò fruttando solo il suo taijutsu e qualche tecnica base senza sforzarsi troppo. Ricorse più volte ai suoi kage bushin per evitare delle tecniche pericolose. Sembrava avere la vittoria in pugno quando la ragazza sfoderò una grande velocità, anche lei era un’utilizzatrice del vento e usava questa qualità del chakra per aumentare la sua velocità. Naruto restò senza parole, incapace quasi di reagire. A quanto pare nonostante aveva affrontato un intero torneo la ragazza aveva ancora questo asso nella manica. Era difficile vederla ed era difficile schivare i suoi attacchi. La genin di suna colpì Naruto parecchie volte fino a farlo vacillare. Fortuna volle che la ragazza non era dotata di grande forza fisica, poteva colpire Naruto tutte le volte che voleva, ma i colpi su di lui non avevano particolare efficacia. Naruto ne approfittò per farla stancare per poi darle il colpo di grazia. Passò qualche minuto e la velocità della ragazza diminuì, fu allora che creò una copia di se senza che la ragazza se ne accorgesse, la copia aspettò che la ragazza lo colpisse, quando ciò avvenne gli bloccò le mani mentre l’originale ne approfitta per darle un colpo sulla nuca facendole perdere i sensi.
“Dichiaro conclusi gli esami chunin!” disse il giudice e sollevando il braccio di Naruto disse “inoltre dichiaro vincitore del torneo Uzumaki Naruto!”
Un enorme boato di urla si levò dagli spalti, tutti urlavano in coro il suo nome. Mentre Naruto si godeva il suo trionfo i cinque Kage si riunirono per decidere  chi dei partecipanti meritasse di essere promosso chunin. Ovviamente l’ultima prova consisteva nel mostrare la forza fisica e la preparazione nelle varie tecniche di ogni singolo partecipante rimasto, ma i Kage non si sarebbero basati solo su quello per eleggere i chunin, ma avrebbero tenuto in considerazione anche le prove precedenti. Ci fu una pausa in cui la rivale di Naruto si risvegliò. Tutti i partecipanti erano in infermeria per farsi controllare e curare dai loro medici. Con Naruto ovviamente vi era Sakura che più che curarlo trascorreva  il tempo con il biondo chiacchierando, scambiandosi anche qualche bacio. Quando la rivale di Naruto si svegliò, essa andò verso il vincitore complimentandosi.
“Volevo farti i miei complimenti Naruto-san, sei uno shinobi davvero molto forte.”
“Grazie Fumiko, ma anche tu sei molto brava solo che eri stanca per gli incontri precedenti. Io ho avuto la fortuna di riposarmi durante il mio incontro!”
“Anche se il tuo avversario non si sarebbe arreso non credo sarebbero cambiate le cose. Ho sentito dire da Gaara-sama che hai una grandissima quantità di chakra dentro di te, senza tenere in considerazione il Kyuubi.”
“Forse vuoi dire Kurama!”
“Come? Kurama?”
“Si, Kurama è il suo nome!”
“Bhè direi che Kurama è un nome molto più bello di Kyuubi!”
 “Si è vero!” i due ragazzi iniziarono a ridere fino a quando Naruto non notò un certo sguardo geloso da parte di Sakura, così la presentò: “Lei è la mia fidanzata Sakura-chan, non che il ninja medico che mi sistema sempre!”
“Piacere di conoscerti!”
Quando le due ragazze stavano per parlare si udì una voce…
“I partecipanti si rechino nell’arena per la cerimonia di chiusura, ripeto, i partecipanti si rechino nell’arena per la cerimonia di chiusura, grazie.”
“È arrivato il momento si scoprire chi diventerà chunin!” disse Naruto, diede un bacio a fior di labbra a Sakura e si diresse verso l’arena.
Durante il brave tragitto il biondo parlò con Miuku, il suo primo avversario in quel torneo.

Si misero tutti allineati di fronte alla tribuna dei Kage, esattamente come la cerimonia di apertura, e attesero che il Raikage iniziasse il discorso.
“Prima di dire chi diventerà chunin voglio fare a tutti i miei complimenti. Da quello che ho visto molti di voi avranno la stoffa per diventare degli ottimi ninja. Complimenti ai finalisti e soprattutto a chi, nonostante sapeva di avere un avversario molto più forte di lui ha lottato con tutto se stesso! Anche se devo fare una piccola ammonizione da questo punto di vista. Alcuni di voi oggi diventeranno chunin e si troveranno a capo di una squadra. Ascoltate questo mio consiglio, non è sempre saggio affrontare un avversario molto più forte di te, è giusto cercare di bloccare i movimenti e rifugiarsi o se si riconosce di averne la possibilità sconfiggerlo in un unico colpo e non ridurvi allo stremo. Questo era solo un torneo, ma chiedetevi: cosa sarebbe accaduto se fosse stata una vera missione? Sarete voi stessi a rispondervi. Detto questo noi Kage insieme ai consiglieri abbiamo deciso che i più idonei a diventare chunin sono tre di voi! Dal villaggio della foglia Uzumaki Naruto!...” E dagli spalti la tifoseria iniziò a invocare il suo nome, ”…che tutti noi sappiamo essere uno dei più abili ninja  delle cinque terre e che ha partecipato perché non potevamo direttamente dargli il titolo, anche se ha dimostrato a tutti di essere degno di avere questo titolo”
 “ Dal villaggio della nuvola Murakami Hanai, che anche durante le prove passate ha saputo dimostrare grande autocontrollo e un forse senso per l’analisi dell’avversario.” Adesso il boato di urla e applausi erano tutti per questo ragazzino della nuvola.
“E infine, ma non per importanza, abbiamo deciso che il terzo chunin di questa edizione è Ikeda Miuku!” Il giovane ragazzo che non si aspettava la sua promozione rimase pietrificato dalla gioia. “Ha dimostrato di saper tenere testa al vincitore del torneo e durante le prove precedenti si è distinto per una grande calma degna di un ninja di tutto rispetto.
A coloro che non hanno superato l’esame ho da dire una cosa, cercate di capire perché avete fallito e correggete i vostri errori. Le capacità per diventare chunin non vi mancano e mi auguro che la prossima volta non fallirete!”

FINALMENTE e ripeto FINALMENTE sono finiti questi esami chunin (non scriverò mai più una storia che li contenga u.u). Questa volta sono stata un pò più veloce delle altre volte (forse).
Tornando a noi, spero che la fine del torneo vi rallegra, si lo so il vincitore finale era scontato ma volevo togliere questo esame dalla mia vista. Se io che sono la scrittrice sono arrivata a questo punto di non sopportazione, non voglio immaginare il vostro di livello, quindi via alle recensioni sfogo verso l'esame chunin. Chiedo perdonanza per eventuali errori u.u Comunque a parte gli scherzi fatemi sapere cosa ne pensate di questi esami, voglio sapere tutto il bello e anche il brutto.
Cosa ne pensate del piccolo extra su Karin? L'ho voluta inserire nel gruppetto più scalmanato di Konoha perchè è un personaggio che mi somiglia per alcuni punti di vista e poi ho in serbo per lei delle cose :3
Adesso a voi la parola! CIAOOOOOOOOOOOOOOOOO

 

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Capitolo 35
*** Vita Da Chunin! ***


Quando Naruto uscì dall’arena dove si erano tenuti gli esami ad aspettarlo vi erano tutti i suoi amici pronti per festeggiare! Kiba e Karin stapparono due bottiglie di spumante, ovviamente solo dopo averlo agitato per bene, con le quali fecero letteralmente la doccia a Naruto, come augurio! Sakura si lanciò verso di lui e lo baciò, facendogli anche lei le sue congratulazioni. I suoi amici lo strattonavano da tutte le parti per abbracciarlo, urlargli congratulazioni o anche solo per dargli una pacca sulla spalla. Agli estranei sembrava un po’ troppo esagerato, anche Karin, all’inizio, quando le avevano detto del piano per il festeggiamento immediato le sembrava tutto eccessivo, ma dopo aver scoperto la storia di Naruto e di quante volte ha rinunciato al suo esame aveva capito che era anche fin troppo poco come festeggiamento. Ovviamente non finì lì! La presidentessa Ino, così soprannominata dagli altri ragazzi, organizzò, subito dopo la partenza di Naruto per gli esami, una festa per l’imminente promozione del loro amico con l’aiuto di tutti. La soprannominarono presidentessa perché non faceva altro che impartire ordini a destra e a manca e talvolta diventava talmente isterica che era impossibile starle vicino.
Avevano tutti preso a cuore la promozione del loro amico, questo perché era l’unico della loro classe a non essere ancora stato promosso. I festeggiamenti continuarono prima al ristorante, dove il maestro Kakashi aveva deciso di offrire la cena, pentendosene subito dopo visto l’appetito del suo allievo e di Choji. Finita la cena, al ristorante stesso Konohamaru e i suoi compagni portarono una torta enorme a forma di Kunai e la scritta “Finalmente Chunin!!”. Vedendo quella torta Naruto si commosse, era solo una torta è vero, ma significava che i suoi amici non avevano mai dubitato della sua promozione. Quella sera Naruto si guardava intorno, circondato di amici, non riusciva a credere che solo alcuni anni prima a quest’ora si sarebbe ritrovato a festeggiare da Teuchi accompagnato solo dal maestro Iruka con davanti ad una ciotola fumante di ramen, proprio con questo pensiero si accorse che proprio colui che più di tutti ha creduto in lui mancava.
“Ragazzi ma perché il maestro Iruka non è venuto?” chiese Naruto.
“Purtroppo si sono accavallati gli esami dei chunin con quelli dei genin e il maestro Iruka era uno degli esaminatori. Ci ha chiesto di riferirti che festeggerà con te al tuo ritorno.” Gli spiegò Shikamaru.
“Come mai ti sei accorto solo ora della sua assenza?” chiese Shino che ogni tanto si rendeva partecipe.
“Bhè fino a poco fa ero concentrato sull’esame e non mi sono reso conto della sua assenza. Mi sento quasi in colpa.” Disse con imbarazzo.
“Dai non ci pensare, non gli diremo che ti sei dimenticato di lui!” disse Ino “Adesso pensiamo solo a divertirci!!”
Terminata la torta, i festeggiamenti continuarono nella camera d’albergo di Naruto, dove ricordarono con piacere, quanto erano incapaci e stupidi durante i loro anni di accademia fino al loro primo esame. Naruto mentre i suoi amici parlavano e si prendevano in giro a vicenda notò Karin ascoltare le loro storie con tristezza così si avvicinò a lei per parlarle e tirarla su di morare.
“Tutto bene Karin? Come mai così triste? Non è da te.”
“Diciamo che mi rendo conto di quante cose mi sono persa nella mia vita.”
“Avrai avuto anche tu degli amici nel tuo vecchio villaggio?”
“Per niente. In quel villaggio ero solo considerata uno strumento per guarire le persone, come mia madre prima di me. Ogni giorno venivo presa di forza e portata nell’ospedale dove chiunque fosse ferito mordeva ogni parte del mio corpo.”
“E’ una cosa crudele!”
“Purtroppo non potevo oppormi. C’ero anch’io sai? Al vostro primo esame.”
“Davvero? Non ti ho vai vista!”
“Cercavo solo di attirare poco l’attenzione e con te che facevi casino ci sono riuscita benissimo. E’ lì che ho incontrato Sas’kè per la prima volta, nella foresta della morte, mi ha salvata da un orso gigantesco! Poi Orochimaru durante quella prova scoprì i miei poteri e così andai con lui. Qualunque posto sarebbe stato meglio del mio vecchio villaggio.”
“Non me ne avevi mai parlato prima.”
“Non che mi faccia tanto piacere ricordare quei momenti e so che tu meglio di chiunque altro puoi capirmi.”
“Purtroppo sì. Però non ci pensare più è storia vecchia! Ormai sei una kunoichi di Konoha e un eccellente medico, sei circondata da amici e l’anno prossimo sarai tu a festeggiare per la promozione a chunin!”
I festeggiamenti durarono tutta la notte finché non crollarono uno dopo l’altro dal sonno nella camera di Naruto.
Si svegliarono tutti in tarda mattinata e si prepararono per partire subito dopo pranzo. Naruto andò a salutare i suoi nuovi amici, incontrati durante gli esami, e i vecchi, dopo di che furono pronti per partire!
Durante il viaggio Naruto continuava a leggere il diario di suo padre in cerca della prossima tecnica da imparare, magari qualcosa di semplice che poteva apprendere durante il viaggio, ma trovava varie tecniche che comprendevano sempre dei sigilli particolari, il che significava che, per imparare a utilizzare quelle tecniche, doveva prima capire e apprendere i fuinjustu basilari. Così approfittò del viaggio per farsi dare qualche lezione dal suo caro maestro Kakashi.
Tutti i ragazzi di Konoha chiesero a Naruto che cosa era quel quaderno che custodiva tanto gelosamente, così il biondo glielo disse, facendogli prima promettere di non farne parola con nessuno. In fondo loro erano la sua famiglia, non lo avrebbero mai tradito. Come si aspettava rimasero colpiti nel sapere che il grande Yondaime avesse messo tutto il suo sapere in un oggetto tanto discreto da non essere notato, ma, se ci si pensa attentamente, questo fu un gran colpo di genio: nessuno avrebbe mai notato un quadernetto vecchio e un po’ stropicciato.
Quando arrivarono a Konoha, Naruto aveva già imparato le basi dei fuinjustu, almeno sulla teoria, adesso doveva trovare il tempo di fare pratica e di imparare almeno una tecnica tanto potente da sigillare i biju all’interno dei futuri jinchuriki. Prima di ogni altra cosa andò dal maestro Iruka per comunicargli la buona notizia. Il maestro era talmente emozionato che il suo allievo preferito fosse diventato chunin che lo invitò a tenere una lezione con lui in accademia per spronare i futuri ninja di Konoha. Naruto accettò volentieri, una pausa gli serviva proprio. Così andò in accademia insieme a Iruka che lo presentò come il miglior studente del mondo.
I ragazzini erano felicissimi di poter trascorrere quelle ore con il loro eroe, lo riempirono di domande e Naruto pazientemente rispose a tutte. Si allenarono anche insieme quel giorno nelle tecniche base e Naruto si mostrò essere un maestro molto abile, sapeva farsi seguire sapeva correggere e sapeva spiegare le varie tecniche in modo semplice e chiaro, questo perché non si basava affatto sulla teoria ma sulla pratica. Fu una giornata semplice e divertente che si concluse con Naruto e il maestro Iruka davanti a due ciotole di ramen fumante offertogli da Teuchi come regalo per la sua promozione.
Trascorse circa un mese, Naruto aveva finalmente appreso un sigillo basilare e adesso si concentrava su uno più difficile. Intanto gli furono assegnate le prime missioni di livello “C” che lo vedevano come capitano, niente d’impegnativo, niente che lo portasse troppo lontano dal villaggio e che gli permettesse di tornare a casa la sera. Anche se era un grande eroe non aveva comunque esperienza come capitano, infatti, nei membri della squadra, vi era sempre un chunin con più esperienza o un neo jonin per controllare la situazione e correggerlo nel caso avesse commesso degli errori. Le prime missioni furono disastrose come ci si aspettava d’altronde, pian piano, però migliorò e soprattutto capì che non tutti erano instancabili come lui. In tutto questo la sua relazione con Sakura andava a gonfie vele, anche se ancora non le aveva detto niente della sua futura partenza, cosa che aveva deciso di fare, anche se questo significava andare contro gli ordini dell’Hokage.
Era un bel pomeriggio estivo a Konoha, sia Naruto sia Sakura non era di turno così decisero di trascorrere la giornata insieme, la mattina andarono al lago per fare un bel bagno rinfrescante mentre nel pomeriggio andarono nel loro campo di addestramento per allenarsi. Sakura, se voleva ottenere il titolo di Jonin, doveva aumentare la sua abilità nel corpo a corpo e magari ideare qualche ninjutsu tutto suo.
“Sakura-chan se vuoi migliorare nel combattimento devi aumentare la velocità, non serve a niente avere dei colpi potenti se non colpisci il bersaglio!”
“Questo lo so, cosa credi! È solo che non riesco ad essere più veloce!”
“Possiamo provare una cosa. Tempo fa il maestro Jiraia mi fece allenare con i pesi, li avevo alle caviglie e ai polsi.”
“Come quelli di Lee? Non credi di esagerare?!”
“Bhè quelli si sono esagerati, comunque ho iniziato con dei pesi di mezzo kilo, sembra che non facciano niente invece a lungo andare portano dei risultati. Se ti abitui a combattere con quelli non solo il muscolo si rafforza ma automaticamente quando li togli ti senti più leggero e di conseguenza aumenta la velocità. Puoi iniziare con questi da mezzo kilo e poi man mano che ti ci abitui aumentare il peso.”
“ Sarebbero due kili in più. Come inizio può anche andare.”
“Io ho iniziato così e alla fine dell’allenamento indossavo dei pesi di 5 kili ciascuno. Aumentandoli gradualmente non te ne rendi neanche conto. Ancora oggi li uso quando vado a correre.”
“Ora che ci penso non mi hai mai parlato del tuo allenamento con Jiraia-sama.”
“È stato talmente orribile che preferisco dimenticarlo! Pensa che per i primi giorni non ho neanche dormito perché dovevo prima terminare gli esercizi, prima li terminavo e prima mi potevo riposare. La prima settimana ho avuto la possibilità di dormire perché perdevo i sensi per via della stanchezza. Poi quando vedeva che ormai facevo gli esercizi a occhi chiusi mi aggiunse i pesi e aumentò l’intensità degli esercizi. I primi sei mesi sono serviti al potenziamento del corpo, i sei mesi successivi ci concentrammo sul corpo a corpo e in seguito sul controllo del chakra. L’ultimo anno mi ha fatto mettere in pratica tutto ed è stato proprio in quell’anno che abbiamo ideato l’Odama rasengan!”
“Ecco perché quando sei tornato eri totalmente diverso, e non lo dico solo perché eri più grande, eri più sicuro di te e delle tue capacità. Avevi uno sguardo totalmente diverso, più sicuro, più fiero però mantenevi sempre la tua aria da bambino.”
Naruto, preso dall’imbarazzo si mise una mano dietro la nuca iniziando a grattarsi e ridere senza un motivo preciso.
“Posso farti una domanda?” disse Sakura.
“Certo dimmi” le rispose il biondo.
“Come mai ultimamente sei tanto preso dalle tecniche di sigillo? Insomma non ti sono mai piaciute perché serviva un controllo del chakra che non possedevi e inoltre dicevi sempre che non rientravano nel tuo stile di combattimento, poi ad un tratto ti ci sei interessato dal niente. Ho capito che stai nascondendo qualcosa da quando eravamo al villaggio della Nuvola.”
“Bhè credo che non posso più continuare a nasconderlo.” Rispose Naruto con aria arresa. “Fino ad ora non ti ho detto niente perché si tratta di una missione segreta del quale nessuno oltre a me, Killer Bee e i cinque Kage ne è a conoscenza. Al maestro Kakashi è stata detta qualcosa perché doveva aiutarmi a padroneggiare i fuinjustu, ma neanche lui sa tutto nei dettagli”
“Di cosa si tratta?”
“Quando avrò imparato a padroneggiare una tecnica abbastanza potente partirò insieme a Killer Bee per sigillare nuovamente i biju in nuovi Jinchuriki. Potrei stare via mesi, anni non so quanto tempo passerà con certezza.”
“Perché?”
“Te l’ho detto perché, è una missione segreta non…”
“Non dicevo questo, capisco perché non me ne potevi parlare ma perché mandare te? E soprattutto perché sigillarli nuovamente? Se Kaguya è stata sconfitta e parte del merito è anche loro che ti hanno donato il loro chakra non credi!? E poi perché hai accettato? Tu meglio di chiunque altro sai cosa significa avere un essere sigillato dentro di se! Pensavo che non avresti mai permesso una cosa del genere.”
“La cosa non piace neanche a me, ma purtroppo non ho altra scelta! Se non avessi accettato qualcun altro sarebbe stato incaricato al mio posto! È proprio perché so cosa significa che ho accettato questa missione! Ho stabilito delle mie regole e dovranno essere rispettate! Hanno usato la scusa che i Biju potessero litigare fra loro e causare enormi disastri, ma in realtà temono che in futuro possa apparire un nuovo Madara che vorrà impossessarsi di tutti i biju. Il mio compito è sigillarli e allenare insieme a Killer Bee il futuro Jinchuriki affinché impari a dominare il suo potere e insegnargli a non abusare troppo della loro forza. Come ho detto prima ho stabilito delle regole, ovvero deve essere il biju a scegliere il suo jinchuriki, anche perché se si opporranno verranno sigillati in giare tipo quelle usate dal villaggio della nuvola e dal villaggio della sabbia, ovviamente non sarò io a farlo ma altri. Secondariamente il jinchuriki scelto dovrà essere acconsenziente, sapere a cosa andrà in contro e se accetterà, prima che il biju venga sigillato in lui o lei che sia, dovranno conoscersi e fare amicizia, se non andranno d’accordo non permetterò che il biju venga sigillato. Terzo, prima che il biju venga sigillato il futuro jinchuriki dovrà sottoporsi ad un allenamento fisico e psicologico, in modo che l’unione dei due sia meno pesante di quel che dovrebbe essere. In seguito alleneremo il jinchuriki a controllare il potere del proprio biju e lo aiuteremo a reintegrarsi nel proprio villaggio, perché una volta che la fase di sigillo verrà completata niente sarà più come prima. Potranno anche tenere nascosta l’identità del jinchuriki  ma prima o poi si scoprirà come voi avete scoperto me. Quindi il futuro Jinchuriki dovrà dire ai suoi amici più fidati a cosa sta andando incontro e farli partecipi del loro cambiamento così dopo non saranno soli.”
Sakura rimase lì immobile ad ascoltare quelle parole dette con tanta rabbia e capì…
“Capisco perché hai deciso di andare tu. Chiunque altro se ne fregherebbe a livello sentimentale perché non sanno cosa significa, invece tu cercherai di far sentire entrambe le parti al proprio agio con loro stessi, il loro futuro biju e il resto della comunità. Non sarà per niente facile! Anzi sembrerebbe quasi impossibile.”
“Voi mi avete accettato e, anche se non è stato facile, mi ha accettato anche Konoha. Perché per loro dovrebbe essere diverso! Non dico che sarà facile, tutt’altro ma saranno pronti psicologicamente perché io e Bee abbiamo deciso di raccontare a tutti loro la nostra storia, così sapranno a cosa vanno incontro.”
Per un attimo i due restarono in silenzio, ognuno di loro aveva le proprie riflessioni e i propri pensieri. Sakura pensava a come avrebbe fatto tutto quel tempo senza Naruto, finalmente iniziava ad abituarsi a lui come il suo fidanzato, aveva stabilito una certa routine con lui alla quale non voleva rinunciare. Ogni sera, fatta eccezione di quando lei aveva i turni di notte, s’incontravano e camminavano per tutta Konoha mano nella mano raccontandosi la loro giornata, cenavano insieme e, talvolta quando i genitori di Sakura erano in viaggio, lei dormiva a casa del biondino, ovviamente il padre e la madre di Sakura pensavano che restava da sola a casa o che andasse a dormire da Ino. I suoi genitori avevano capito che Sakura gli nascondeva qualcosa ma ancora lei non aveva detto niente. La vedevano più spesso in compagnia di Naruto ma sapevano che era un suo compagno di squadra e pensavano che dopo la guerra si erano avvicinati ulteriormente per darsi conforto l’uno con l’altra.
“Invece parlando di missioni impossibili…” iniziò Naruto “hai detto ai tuoi genitori che non sono più un semplice compagno di squadra?”
“Bhè ecco ci sto lavorando ok?” Rispose Sakura con imbarazzo.
“Si certo, come no! E magari sei sul punto di dirglielo come un mese fa…”
“Non è facile come credi! Soprattutto con un padre geloso come il mio!”
“Non vedo dove sia il problema. Se i miei genitori fossero vivi glielo avrei detto subito!”
“Ma tu sei maschio ed è diverso! Per mio padre sono ancora la piccola e delicata Sakura. Non riesce ancora a capacitarsi che abbia affrontato una guerra e che ne sia uscita illesa. Pensa che sia stata ferma in un angolo a curare solo feriti lontano dal campo di battaglia. Più cerco di dirgli come sono andati i fatti più lui pensa che mi inventi le cose per sembrare forte e brava ai suoi occhi. Se gli dicessi che il mio ragazzo è l’eroe della quarta guerra ninja mi prenderebbe in giro, non per te ma perché pensa che inventi anche quello.”
“Potevi dirlo prima che il motivo era quello!”
“Perché sai come fargli cambiare idea?”
“Tuo padre è un ninja giusto?”
“Si ma essendo rimasto un genin non riceve molte missioni per questo spesso fa il commerciante nelle fiere.”
“Però ancora viene chiamato per le missioni giusto?”
“Si certo, dove vuoi arrivare?”
“Io sono appena stato promosso chunin e durante le ultime missioni di livello “C” non ho avuto nessun supervisore, quindi potrei chiedere alla vecchia Tsunade di affidarmi una missione di quel livello con te e tuo padre come compagni di squadra. Sarà anche un genin ma sicuramente ha molta più esperienza di noi, tu sei un medico, elemento che non può mancare in una squadra, infine io sarò il capitano. Siamo una squadre di tre elementi la vecchia Tsunade non dirà di no!”
“Ma perché vuoi andare in missione con mio padre, io sono sempre stata una tua compagna ma perché con lui?”
“Tuo padre non ti ha mai vista in azione e questa missione sarà il momento adatto per fargli vedere di cosa sei capace, inoltre tuo padre capirà che non siamo due semplici compagni di squadra e per te sarà più facile dirgli che stiamo insieme!”
“Da quando ti vengono queste idee?”
“Mi sembrava un buon piano, tu non credi?”
“Un buon piano? È geniale!!” Sakurà iniziò ad agitarsi e fare mille pensieri per quello che sarebbe accaduto quel fatidico giorno.
I due ragazzi ripresero ad allenarsi fin quando non venne la sera; stanchi dei duri allenamenti, andarono ognuno alla propria casa per riposarsi in attesa di un nuovo giorno.


RULLO DI TAMBURI *TRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR*
Ebbene si sono tornata!! 
Ho avuto una miriadi di problemi che mi hanno impedito di scrivere: lavoro senza un attimo di pausa, tastiera rotta, connessione mancante e, non scrivendo da tanto avevo anche un pò perso l'ispirazione u.u fortuna che ho ritrovato il mio bel schemino su come deve andare la storia che ovviamente non ho seguito per niente. Il capitolo è più lungo del normale per farmi perdonare di non aver scritto per più di un anno. Il tempo delle ultime correzione e pubblicherò anche il capitolo nuovo di "Fin che morte non ci separi" Mi farò perdonare anche per quello ;)
Fatemi sapere cosa ne pensate soprattutto per come è stato scritto dal momento che ho perso l'abitudine!!
A presto!! (Veramente questa volta u.u)

 

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Capitolo 36
*** In Viaggio ***


L’indomani Naruto andò da Tsunade per avanzare la sua richiesta, non accettò subito perché non sembrava una squadra molto equilibrata, Naruto però continuò ad insistere fino a quando non trovarono un accordo. Al loro team si sarebbe aggiunto un altro elemento che avrebbe equilibrato di più la squadra, sarebbe stato un altro genin con grandi abilità che si è saputo distinguere in varie missioni e che presto sarebbe diventato un chunin più che qualificato, inoltre è uno dei pochi che riuscirebbe a tener testa a Naruto.
Il biondo andò a trovare Sakura in ospedale durante la pausa di quest’ultima, le disse che avrebbero affrontato una missione con quattro elementi, avrebbero dovuto scortare una persona molto legata alla famiglia del Damyo del fuoco, anche se non ne faceva parte. Sarebbero partiti non appena il quarto shinobi sarebbe tornato dalla sua missione, ormai stava per rientrare, intanto Naruto impiegò il suo tempo libero ad allenarsi nei funjustu. Andava in un luogo specifico vicino al campo di addestramento degli ANBU, poiché li vi era una barriera protettiva, molto utile dal momento che Naruto si esercitava a sigillare mostri di chakra creati appositamente per esercitarsi sui sigilli. Il responsabile di quella zona, la prima volta che Naruto vi andò, gli raccontò le origini di quel metodo; a quanto pare risale direttamente dal clan Uzumaki, ideatori dei Fuinjustu, crearono quei mostri proprio allo scopo di esercitarsi gradualmente partendo da quelli con meno chakra a quelli forti come i biju, un metodo che ha portato a Konoha l’ormai deceduta da tempo Mito Uzumaki, quando il Villaggio del Vortice decise di allearsi con Konoha.
Effettivamente si ottengono davvero ottimi risultati, Naruto fino a prima di scoprire quel luogo si era esercitato solo a eseguire i sigilli, ma non poteva praticarli dal momento che non aveva niente su cui esercitarsi. Adesso si allena su un sigillo molto semplice e anche abbastanza debole, ma poco importa deve imparare prima i più semplici e capire come funzionano prima di arrivare al Sigillo a Tetragramma, quello più potente e complicato, lo stesso sigillo che usò suo padre su di lui per tenere prigioniero Kurama. Naruto avrebbe usato lo stesso sigillo per i futuri Jinchurichi, su di lui ha sempre funzionato egregiamente, fatta eccezione per quando ha iniziato a indebolirsi, ma non si dovrà arrivare a quel punto perché i suoi futuri allievi impareranno molto prima a controllare i poteri del loro biju.
Suo padre nel quaderno aveva scritto anche degli esperimenti falliti di tecniche che aveva provato a inventare, a Naruto gli sarebbe piaciuto riprenderle e sperimentarle ma adesso i funjutsu avevano la precedenza per quelle avrebbe avuto tempo durante il suo viaggio o dopo.
Due giorni dopo aver avanzato la sua richiesta, Naruto venne chiamato da Tsunade per ufficializzare la missione.
Naruto fu chiamato per primo in quanto capitano della squadra in seguito arrivarono Sakura e Kizashi, suo padre.
“Molto bene” iniziò Tunade. “ Vi ho chiamati per una missione di supporto. Dovrete scortare il signor Fuyo dalla sua abitazione fino alla dimora del Damyo della terra del fuoco, ultimamente è stato spesso minacciato da alcuni banditi di poco conto. Durante tutti i suoi spostamenti gli attacchi sono aumentati e si sono fatti sempre più intensi, si teme che questa volta ci siano anche alcuni ninja traditori di classe D o C.”
“Ma signora Hokage come mai ha chiamato proprio me?” Chiese Kizashi “Insomma loro sono molto più giovani potrei essere d’intralcio.”
“Naruto è un chunin novizio e anche se ultimamente ha fatto molti progressi serve qualcuno con lui che abbia più esperienza con le missioni di questo tipo che possa consigliarlo nel caso si trovi in dubbio su cosa poter fare. Saprà essere di certo una buona guida.”
“Si signora Hokage, farò del mio meglio!”
“Molto bene, si aggiungerà a voi un quarto elemento, non è al momento presente perché doveva rifornirsi di molto materiale dal momento che è ritornato solo ieri da una missione che si è dimostrata più impegnativa del dovuto. Le informazioni le darò a Naruto, noi dobbiamo ancora parlare di una cosa.”
“Vediamoci all’ingresso Nord fra due ore, va bene?”
“Si” risposero Sakura e suo padre a Naruto.
Per Sakura era strano dover ricevere ordini da Naruto, prima di tutto era il suo fidanzato e poi si era abituato a vederlo come un suo pari non come un superiore, però doveva abituarsi.
Sakura e suo padre uscirono dall’ufficio dell’Hokage lasciando soli Naruto e Tsunade.
“Naruto, in questo rotolo trovi le varie informazioni sulla persona che dovrete scortare, dati anagrafici, dati relativi al suo aspetto e carattere con allegata una foto. Dal momento che vi muoverete nella terra del fuoco non hai bisogno di portare con te permessi per entrare in un altro villaggio.” Così dicendo consegnò a Naruto un rotolo rosso che conservò, lo avrebbe osservato meglio a casa sua. “Inoltre ti consegno anche questo è ora che anche tu ne abbia uno. “
Tsunade consegnò a Naruto un quaderno in pelle nera non molto spesso con sopra incise due lettere “BB”. Naruto lo sfogliò e vide le schede di molti ninja della terra del fuoco.
“Che cosa è questo quaderno?” chiese il biondo.
“Quello che hai in  mano è un Bingo Book, non viene dato a tutti ma solo agli shinobi migliori al momento della loro promozione a chunin. Durante l’ultima riunione abbiamo analizzato la tua situazione e i rapporti che mi sono stati dati da chi ti ha supervisionato in questo periodo. Durante le ultime missioni eri da solo ma erano molto semplici, ti avrei mandato da solo anche se fossi stato un genin. Questa invece è una missione classificata come livello C ma potrebbe diventare di livello B nel caso veniste attaccati da Nukenin di livello più alto. Il Consiglio reputa che non sia più necessario che qualcuno ti faccia da balia e che sei pronto a ricevere il Bingo Book. Quello è il tuo personale e se lo perdi o ti viene rubato dovrai risponderne direttamente al Consiglio da me comandato e non ti nascondo che potresti non solo essere degradato ma, in base alla situazione potresti anche essere congedato come shinobi.”
“Posso modificarlo?”
“In che senso?” Chiese Tsunade perplessa.
“Quel che voglio dire è posso coprirlo con un funjustu? Lo stesso che usò mio padre con il suo quaderno. In modo che solo io posso vederne il contenuto.”
“Si certo che puoi. Un’altra cosa non devi farlo vedere mai a nessuno, solo tu devi accedere alle informazioni di quel quaderno. Andando avanti con il tempo gli ANBU ti consegneranno pagine nuove con nuovi nukenin che puoi rilegare facilmente usando il chakra. Quando uno di quei ricercati verrà catturato ti verrà segnalato e potrai cancellarlo dalla lista. È tutto chiaro?”
“Si tutto chiaro! Immagino che potrei incontrarne qualcuno già in questa missione giusto?”
“Si esatto, ovviamente ogni paese ha i suoi ricercati, noterai tuttavia che vi sono segnati anche alcuni nukenin di altri paesi di livello più alto, alcuni sono criminali di alto livello che vengono segnalati a tutti i paesi per accelerarne la cattura.”
“Ho capito! Vado a casa a studiare un po’ il rotolo sul signor Fuyo e a memorizzare qualche faccia del Bingo Book. Ah già devo anche preparare le cose per la missione! Ci vediamo a missione compiuta!”
“Vedi di fare attenzione e non mostrare a nessuno il quaderno!”
Naruto uscì dalla Maggione e andò di corsa a casa a studiare il suo cliente e il Bingo Book, vi erano i nomi di molti criminali appartenenti a Konoha, era assurdo che nessuno ne sia a conoscenza, ma immaginò che tutta quella segretezza era necessaria per maggior sicurezza. Impose il sigillo al quaderno provando e riprovando più volte a liberarlo e risigillarlo in modo di essere assolutamente sicuro che avrebbe funzionato e lo mise nel suo zaino insieme al rotolo con i dati del cliente, poi preparò le scorte di cibo e acqua, sistemò il sacco a pelo e infine mise anche un ulteriore scorta di attrezzature basilari, nel caso si fosse ritrovato a corto di kunai, shuriken o carte bomba. Ovviamente non le teneva solo nello zaino, ma ne aveva anche nelle sacche che teneva legate ai pantaloni e alla coscia. Per la prima volta indossò la divisa di Konoha, fra un po’ il padre di Sakura avrebbe scoperto la loro relazione e voleva fare bella figura, inoltre si doveva presentare davanti ad un conoscente molto stretto del Daimyo, era giusto sembrare il più professionale possibile! Per la prima volta era il capitano senza alcuna supervisione, il fallimento non era contemplato!
 
Come da accordo Sakura e Kizashi si fecero trovare all’ingresso Nord dove trovarono Naruto in compagnia di Konohamaru.
“Molto bene ci siamo tutti, possiamo partire, vi dirò i dettagli mentre andiamo.” Disse Naruto.
Era davvero strano vederlo in quel modo, pensò Sakura, dava direttive con un tono fermo da vero capitano che non ammetteva discussioni, ma allo stesso tempo si capiva che era aperto a consigli e domande. Poi quella divisa da Chunin lo rendeva particolarmente attraente.
“Solo una cosa Naruto, perché c’è Konohamaru?” chiese Sakura.
“Konohamaru è il nostro quarto elemento! Ha le abilità di un chunin ma non il titolo, questo perché ha voluto aspettare che i suoi compagni fossero pronti a differenza di qualcuno!” Disse il biondo lanciando frecciatine alla sua compagna. “Inoltre spesso ci siamo allenati insieme per cui conosco tutte le sue capacità. Adesso andiamo o faremo tardi!”
Il Team di Naruto partì verso l’abitazione del signor Fuyo a passo spedito saltellando fra gli alberi mentre Naruto spiegava il piano al resto della squadra.
“L’abitazione del signor Fuyo è agli estremi del confine della terra del fuoco in una zona di campagna. Procedendo con questo passo è poco più di mezza giornata di cammino, incluse le eventuali pause. Lui partirà domani alle 9.00 in punto, quindi dovremmo arrivare sul posto almeno mezz’ora prima, in modo da fare una piccola indagine sulle guardie che lo accompagneranno, per vedere se fra loro vi è qualche infiltrato dal momento che questa volta vi potrebbero essere dei nukenin a fare l’agguato al signor Fuyo, quindi meglio dare una controllata, ovviamente senza che se ne rendano conto.”
“Mi sembra un ottimo piano, ma non credi che partendo adesso arriveremo stravolti viaggiando per tutta la notte?” chiese Kizashi.
“Ci accamperemo a pochi kilometri dall’abitazione in modo da arrivare li riposati per la missione!”
“E pensare che fino a qualche tempo fa ti dovevano fare il disegnino Nii-chan. Adesso sembri quasi un vero ninja!” Disse Konohamaru con tono scherzoso.
“E pensare che ho richiesto te per farti vedere una nuova tecnica. Bhè pazienza la mostrerò a qualcun altro!” Rispose Naruto come per fargli un dispetto.
“Che cosa una nuova tecnica!! Ok, ok, rimangio tutto ciò che ho detto! Ma ti prego fammela vedere!”
Konohamaru aveva gli occhi sognanti di un bambino che pregava di avere ciò che tanto desiderava.
“La sto ancora sperimentando, non mi riesce perfettamente, però se farai il bravo potrei anche mostrartela!”
“Ohhh si ti prego!!”
Mentre quei due continuavano, Kizashi li guardava sbalordito, Naruto un attimo prima sembrava un vero capitano e un attimo dopo faceva i dispetti a un ragazzino più piccolo, sembrava quasi orripilato, ma Sakura gli spiegò tutto.
“E’ normale che si parlino così, Konohamaru è un po’ come un fratello minore per Naruto. Sin da quando si sono conosciuti Naruto gli ha sempre insegnato qualcosa, in un certo senso si può dire che sia un suo allievo. Anche se si parlano così Konohamaru prova un profondo rispetto nei suoi confronti e lo stesso vale per Naruto.”
 
Il sole tramontò, come da programma si trovavano a circa 5 km dalla loro destinazione, Mentre Kizashi accendeva il fuoco (era il suo elemento, quindi fu abbastanza facile), il resto della squadra sistemava i sacchi a pelo per dormire la notte. Dopo aver mangiato e bevuto Naruto tirò fuori il rotolo con i dati relativi al cliente per mostrarlo ai suoi compagni, tutti insieme studiarono i suoi segni particolari, le sue abitudine e il suo aspetto, così lo avrebbero riconosciuto e lo avrebbero distinto da un eventuale impostore.
“Molto bene faccio io il primo turno di guardia, voi riposatevi!” Disse Naruto.
“No, tu dormi! Vado io!” disse Sakura “Ti devi abituare a dormire fuori con compagni diversi anche nel caso io non ci fossi, quindi si! Il primo turno lo faccio io, se riesci a dormire per almeno tre ore, e lo capirò se menti, mi darai il cambio.”
“Ma…”
“Ascolta Naruto sarai anche il capitano ma io sono il medico responsabile del benessere della squadra, e se il capitano non è abbastanza lucido e riposato finiamo nei guai.”
“Ok d’accordo! Almeno tre ore?”
“Si tre ore!”
Naruto anche se di malavoglia si distese dentro il suo sacco a pelo e iniziò a rilassare il suo corpo nel tentativo di addormentarsi. Non sarebbe dovuto essere difficile, con lui c’era Sakura e anche Konohamaru, non conosceva bene il padre di Sakura, aveva avuto molto di scambiare qualche battuta con lui in occasioni passate ma niente di che, però non c’era di che preoccuparsi.
Sentì dei movimenti vicino a lui, si alzò di scatto e notò che era solo Konohamaru che si sistemava per dormire. Si rilassò nuovamente e prima che se ne accorgesse cadde in un sonno abbastanza profondo da poter riposare.
 
Sakura era poggiata su un tronco di quercia abbastanza alto da vedere e percepire ciò che accadeva attorno a loro ma, allo stesso tempo, controllare il loro accampamento. Da lassù le sembrava che Naruto si fosse addormentato; meglio così, questo voleva dire che il biondo sta facendo progressi nel superare la sua paura. Dopo qualche minuto, quando tutti dormivano, suo padre le si avvicinò:
“Come mai ti preoccupi tanto se dorme? Non dovrebbe essere un problema se faceva il primo turno.”
“Voleva fare il primo turno perché ha paura di addormentarsi. Da piccolo ha avuto un brutto trauma che ancora non ha del tutto superato. Quando andavamo in missione e ci accampavamo faceva sempre finta di dormire perché aveva paure di essere abbandonato. L’ho scoperto solo durante il suo esame di sopravvivenza. Pian piano l’ho aiutato a dormire ma è stata dura, ha un record di tre ore, prima non erano neanche 5 minuti”
“Ecco perché la condizione delle tre ore!”
“Già”
Ci fu un attimo di silenzio, dove gli unici rumori erano lo scoppiettare del fuoco e i versi di qualche animale notturno.
“Gli vuoi bene vero? Te lo si legge negli occhi, il modo in cui lo guardi, come ti preoccupi per lui. Non è che mi nascondi qualcosa vero?”
“Bhè ecco veramente…”
“Fammi indovinare, hai chiesto alla signora Tsunade di organizzare questa squadra per parlarmi di qualcosa vero?”
“Ma come hai fatto a…”
“Sono uno shinobi da molto più tempo di te Sakura. Era strano che sono stato chiamato per entrare in missione con dei ragazzi molto più giovani di me di cui due sono chunin e uno lo diventerà a breve. Tsunade ha sempre scelto compagni della mia età in modo che non mi sentissi umiliato.”
“Allora perché hai accettato?”
“Immaginavo che c’era sotto qualcosa, allora me ne vuoi parlare?”
“Bhè è stato Naruto ad organizzare tutto! Gli ho raccontato un po’ di cose e lui ha ideato questo piano.”
“Che cosa gli hai raccontato?”
“Bhè ecco, che tu e la mamma non credete che io sia una brava kunoichi, specialmente tu, pensi che mi invento tutto o che esagero con i particolari, così lui ha organizzato tutto in modo che io ti possa dimostrare che ti sbagli.”
“Tutto qui? Io ti prendevo in giro Sakura! Scherzavo. So che sei la miglior allieva della signora Tsunade  e che quando diventerai Jonin probabilmente prenderai il suo posto a capo della squadra medica di cura e ricerca. So che senza il tuo aiuto Naruto e quell’altro che ti ha fatto tanto soffrire non sarebbero riusciti a vincere la guerra. E so anche di come quel ragazzo biondo di cui tanto ti preoccupi ti faccia stare bene.”
Sakura non riusciva a credere a quelle parole e continuava a guardare suo padre con stupore, aveva gli occhi lucidi, non si aspettava tutto questo, non si aspettava quel discorso detto con il cuore pieno d’orgoglio.
“Ogni volta che avevi gli occhi gonfi per i pianti che ti facevi per quel Sasuke, stranamente spuntava quel biondino dal nulla che ti faceva arrabbiare ma subito ti ritornava il sorriso, e non era tanto facile! Neanche con le mie battute riuscivo a farti sorridere!”
“Bhè a proposito di Naruto, c’è una cosa che dovrei dirti. Ecco, vedi io e lui un paio di mesi fa abbiamo iniziato a frequentarci un po’ più, bhè ecco come dire, insomma non più solo come amici.”
“Stai cercando di dirmi che Naruto è il tuo fidanzato? E quanti sarebbero questi “paio di mesi”?”
“Bhè, sono quasi sette.”
“Sette mesi sono tanti, non vi state più frequentando, ormai siete una coppia di fatto!”
“Quindi per te va bene?”
“Io non sono nessuno per dirti a chi devi donare il tuo cuore. E poi è l’eroe della quarta guerra! Come potrei dire che non è uno shinobi degno di mia figlia? Poi per il poco che ho visto di lui sembra un ragazzo molto umile, non sembrerebbe che si sia montato la testa!”
“Fidati all’inizio si. Ma poi è tornato il solito baka di sempre.”
“Vuoi il cambio o continui tu?”
“No continuo io papà, tu vai!”
“Buonanotte bambina mia.”
“Buonanotte papà.”
 
Sakura continuò il suo turno di guardia fin quando Naruto non le diede il cambio, questa volta riuscì a dormire per quasi cinque ore! La notte trascorse tranquilla, senza alcun problema di alcun genere.
Il mattino arrivò, l’intera squadra si svegliò, anche se Konohamaru fece qualche capriccio, spensero il fuoco e sistemarono i sacchi a pelo nei propri zaini. Stavano per partire quando Naruto senti una pesante mano minacciosa sulla sua spalla, si girò e vide Kizashi con uno sguardo omicida negli occhi: “Ti avverto Uzumaki Naruto, non mi importa se sei superiore a me di grado, se sei il jinchuriki di Konoha o se sei l’eroe della guerra, ma prova solo a spezzare il cuore di mia figlia e io ti spezzo le gambe! Sono stato abbastanza chiaro?”
“Cristallino signor Haruno!” Per la prima volta Naruto capì cosa voleva dire conoscere il padre della propria fidanzata, sarà anche il ninja più forte di Konoha ma le sue gambe non riuscivano a smettere di tremare!


Rieccomi qui!! Questa volta sono riuscita a mantenere la promessa (più o meno). Spero che questo capitolo vi piaccia. spero soprattutto che la parte padre-figlia sia venuta bene, è un pò il riflesso della discussione che avrei voluto avere con mio padre. Comunque basta sentimentalismi ditemi che ne pensate!! A presto!!

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Capitolo 37
*** Da Capitano A Maestro ***


Il Team Naruto iniziò ufficialmente la missione non appena conobbero il loro cliente. Le informazioni dategli da Tsunade erano molto dettagliate. Come avevano pianificato la squadra indagò segretamente fra le guardie che li avrebbero accompagnati durante la missione, fortunatamente fra loro non sembrava esserci degli impostori per cui decisero la formazione da attuare: Konohamaru davanti, Naruto dietro, Sakura e Kizashi ai lati. Partirono con qualche minuto di ritardo ma niente di grave, la missione fu molto tranquilla, anzi quasi noiosa: ogni ora facevano una pausa perché il loro cliente voleva “respirare aria fresca” rallentando di molto la tabella di marcia, le guardie poi erano molto lente nel camminare tanto che Konohamaru aveva rischiato di andare troppo avanti qualche volta. Per rimediare alla noia indossarono tutti delle ricetrasmittenti in modo da poter parlare durante la lunga passeggiata.
Dopo quasi dodici estenuanti ore s’iniziò a vedere in lontananza la residenza del Damyo, però tutto era stato fin troppo tranquillo, secondo i rapporti il signor Fuyo riceveva sempre attacchi di qualunque genere durante i suoi spostamenti, il che rese Sakura piuttosto sospetta.
“Naruto credo che ci stiano osservando per poi coglierci di sorpresa in un agguato.”
“Lo pensavo anch’io ma non avverto niente nei dintorni.”
“Probabilmente ci hanno osservato tutto il tempo da lontano e studiato i nostri movimenti, sfrutteranno la nostra prossima pausa ne sono sicura!”
“Molto bene. Allora facciamoli uscire allo scoperto!”
“Che cosa dobbiamo fare nii-chan”
“Quando ci fermeremo fate finta di essere stanchi, così se veramente qualcuno ci vuole attaccare coglierà l’occasione.”
E così fu, quando si fermò il team Naruto, si sedette al suolo come se avessero camminato per ore a passo spedito, quando invece hanno praticamente passeggiato con pause regolari.
“E voi vi fate chiamare shinobi! Alzatevi e perlustrate la zona!” disse il capitano delle guardie.
“Senti, tu pensa alla tua squadra che io penso alla mia!” rispose Naruto. “Voi non avete fatto che oziare durante le pause mentre noi non ci siamo fermati un attimo, siamo ormai quasi arrivati a destinazione e non percepiamo alcun chakra intorno.” Disse alzando leggermente il tono.
Naruto si alzò si avvicinò all’orecchio del capitano e disse “ci stanno per attaccare probabilmente, se qualcuno ci ha seguito ne approfitterà ora, state in guardia!”
Non trascorsero neanche cinque minuti che vi fu una prima pioggia di kunai.
Sakura, pronta al contrattacco con un pugno dato al suolo fece cadere tutti all’interno di una buca. I kunai andarono oltre e non li colpirono. Naruto e Konohamaru uscirono dalla fossa per vedere quanti nemici erano.  Erano circondati! Un totale di circa venti persone erano pronte a scagliarsi contro di loro.
“Chi siete? E cosa volete dal signor Fuyo?” urlò Naruto.
“Non sono affari che ti riguardano ragazzo! Se non volete morire subito vi conviene consegnarcelo.”
“Te lo sogni! Sakura-chan ci sono feriti?” urlò Naruto alla sua compagna.
“No stiamo tutti bene!”
“Perfetto, Sakura-chan vieni e coprimi. Signor Haruno resti a protezione del signor Fuyo coordinandosi con le guardie.”
I nemici li attaccarono Naruto, Sakura e Konohamaru batterono i più deboli con pochi colpi ma fra loro vi erano alcuni che conoscevano parecchi ninjutsu pericolosi, come avevano previsto, fra loro vi erano anche dei nukenin. Naruto lasciò i banditi a Konohamaru che, con l’aiuto dei kage bushin, riuscì a sconfiggerli in poco tempo, mentre lui e Sakura si occupavano dei nukenin. Intanto Kizashi osservava tutto dai bordi della fossa per vedere se la squadra aveva bisogno di aiuto, intanto, come ordinato da Naruto, controllava che nessuno arrivasse al signor Fuyo proteggendolo. L’unica cosa che vide Kizashi fu la battaglia che affrontava sua figlia, di solito i ninja medici non erano portati per il combattimento ravvicinato restando sempre nelle retrovie ma Sakura non era come gli altri. Le bastava un unico pugno o calcio ben assestato con la sua forza mostruosa per mettere al tappeto tutti i suoi avversari, e con Naruto al suo fianco non aveva neanche bisogno di guardarsi le spalle. Erano come un unico shinobi a cui nessuno riusciva ad avvicinarsi, questo doveva essere merito di tutti gli allenamenti e missioni effettuati insieme, in appena dieci minuti riuscirono a sconfiggere e catturare tutti i nemici legandoli con delle corde. Naruto prese il suo Bingo Book per controllare se fra loro vi erano alcuni dei nukenin lì elencati.
“Konohamaru guarda.” Disse Naruto mostrandogli il quaderno completamente bianco al suo interno.
“Che cosa devo guardare Nii-chan, qui non c’è niente!”
“Ti avevo detto che ti avrei mostrato una nuova tecnica e io non mi rimangio mai la parola data! Guarda attentamente.”
Dopo aver eseguito alcuni segni con le mani Naruto toccò il quaderno e quando lo riaprì comparvero le foto dei nukenin.
“Wooooooooooow nii-chan è fantastico! Dimmi dove l’hai imparata!”
“Bhè era nel diario che mi ha lasciato mio padre e l’ho imparata, ne sto apprendendo molte altre ma per ora questa è quella più utile che mi riesce meglio! Sakura-chan ne hai uno anche tu vero?”
“Sì ma non lo porto mai con me.”
“Puoi controllare tu se fra di loro vi sono alcuni ricercati?
“Si certo lascia fare a me.”
“E non dite a nonna Tsunade che ve l’ho fatto vedere, non avrei dovuto farlo.”
“Non ti preoccupare sappiamo tenere un segreto!” Disse Konohamaru.
Mentre Sakura controllava i ricercati Naruto insieme a Kizashi aiutarono le guardie e il signor Fuyo ad uscire dalla fossa creata da Sakura, infine con l’aiuto del chakra di Kurama, Naruto portò su anche la carrozza del signor Fuyo.
Fra gli aggressori vi erano ben cinque nukenin, Naruto usò la tecnica del richiamo evocando Gamatatsu e lo incaricò di portare i nukenin e i loro seguaci a Konoha dove li avrebbe attesi un processo. Insieme ai nukenin Naruto diede a Gamatatsu anche due brevi rapporti, uno su ciò che era successo fino a quel momento da consegnare all’Hokage e uno da consegnare alla squadra interrogatori con i nomi dei ricercati. Gamatastu era un rospo dalle abilità particolari, infatti riusciva a ingrandirsi e rimpicciolirsi a seconda della situazione. Per questa occasione si ingrandì abbastanza da far entrare tutti i venti banditi nella sua bocca, per poi rimpicciolirsi e andare verso Konoha con i due rapporti messi all’interno di una sacca che teneva appesa al collo.
Intanto mentre si riorganizzavano Kizashi si avvicinò a sua figlia;
“Sei stata davvero straordinaria Sakura, sapevo che eri un’ottima kunoichi, ma vederti combattere dal vivo mi ha fatto capire quanto realmente vali. Tsunade-sama è stata davvero una grande insegnante.”
“Non solo lei, è anche merito di Kakashi-sensei che ci ha fatto allenare tanto sul lavoro di squadra. È anche grazie a lui se sono cresciuta così tanto come kunoichi.”
“Bhè resta il fatto che sei stata straordinaria! E poi non ho mai visto nessuno combattere come avete fatto tu e Naruto. Si può sapere come fate?”
“Bhè abbiamo affrontato talmente tante missioni insieme che ormai so esattamente come si muove e cosa sta per fare, lo stesso vale per lui.”
“Potevate farli fuori da soli a quelli!”
“Poteva anche Naruto da solo, ma non mi andava di stare in disparte.” Disse Sakura alzando le spalle.
Non appena riorganizzarono la formazione ripresero il cammino, questa volta Naruto entrò in modalità eremitica per percepire una eventuale presenza di nemici, erano sempre più vicini all’abitazione del Damyo, non poteva rischiare di mettere in pericolo anche il feudatario. Durante gli ultimi kilometri, Naruto fece cambio di posto con Kizashi e si avvicinò al signor Fuyo.
“Signor Fuyo, posso chiederle perché è spesso attaccato da nukenin o banditi? Politicamente non è una persona di particolare rilievo e durante i suoi spostamenti non porta oggetti particolarmente preziosi e neanche molto denaro.” Chiese Naruto con il tono più educato che conoscesse.
“Come mai t’importa tanto ragazzo?”
“Mi piacerebbe capirne il motivo e trovare un modo per aiutarla.”
“Purtroppo non mi puoi aiutare ragazzo. Quella che fa gola ai banditi è la mia profonda amicizia con il Damyo. È vero che con me non porto averi particolarmente preziosi, ma per il Damyo il prezioso sono io, per cui proveranno sempre a rapirmi per poi chiedere il riscatto al mio amico.”
“Capisco. Ma è sempre stato così?”
“No, io e il Damyo siamo amici da quando eravamo bambini, siamo come due fratelli, un tempo le nostre famiglie abitavano vicino. Quando abbiamo preso le nostre strade andammo ad abitare lontano, lui divenne Damyo e per evitare tutto questo tenemmo nascosta la nostra amicizia. Un giorno una delle mie guardie fece un accordo con alcuni criminali per catturarmi e chiedere un riscatto sostanzioso al Damyio. Per mia fortuna quel giorno alcune delle mie guardie avevano studiato all’accademia ninja per poi abbandonare il mestiere di shinobi. Senza di loro il piano di quei farabutti avrebbe avuto successo. Da allora vengo sempre attaccato nonostante quel traditore sia stato catturato e processato.” Raccontò il signor Fuyo con molta rabbia nel suo cuore.
“Si vede che la vostra è una profonda amicizia.”
“Da cosa lo capisci?”
“Lei è un uomo molto prudente che non esce dalla sua abitazione se non per necessità, se questa sua amicizia non era così profonda non sarebbe più andato dal suo amico, avrebbe evitato il rischio di essere rapito. Anche se dopo la batosta di oggi non penso che cercheranno di catturarla di nuovo.”
“Sei davvero un ragazzo ingamba! Non è che ti andrebbe di restare per il viaggio di ritorno?”
“Per me non c’è alcun problema, chiederò all’Hokage, nel frattempo potrei insegnare qualche trucchetto alle sue guardie più fidare così non avrà sempre bisogno di noi shinobi.”
“Si sarebbe davvero un’ottima idea!”
Così Naruto mentre camminava scrisse la richiesta del prolungamento di missione per il cliente con tutti i dettagli di cui aveva parlato al signor Fuyo, la mandò a Tsunade tramite un rospo messaggero. Intanto arrivarono alla dimora del Damyo dove questo fu contento di accogliere non solo il suo migliore amico ma anche l’eroe della quarta guerra ninja. Non appena il signor Fuyo raccontò del viaggio, il Damyo andò verso Naruto ringraziandolo per ciò che aveva fatto. Il ragazzo puntualizzò che non era solo merito sua ma anche dei suoi compagni di squadra. Il Damyo li invitò all’interno della sua abitazione per riposarsi e darsi una rinfrescata. Dal momento che dovevano attendere una risposta da parte dell’Hokage, Naruto e i suoi compagni accettarono. Approfittarono dell’ospitalità del Damyo per nutrirsi e bere fino a scoppiare, intanto arrivò il rospo messaggero di Naruto. La vecchia Tsunade aveva accettato il prolungamento della missione. Naruto andò ad informare il signor Fuyo che ne fu particolarmente contento, il Damyo a quel punto diede delle camere ai suoi ospiti inattesi per trascorrere le notti a venire.
Nel pomeriggio stesso Naruto convocò la sua squadra e le guardie fidate del signor Fuyo per insegnare loro qualche trucchetto. Partirono dalle basi delle arti marziali nel quale se la cavavano già abbastanza bene, poi passarono all’utilizzo di armi da lancio come kunai e shuriken. Ebbero parecchie difficoltà le guardie nel regolare la mira ma dopo molto allenamento vi riuscirono. Alcuni di loro erano portati per l’utilizzo del chakra, così gli insegnarono anche le basi per apprendere alcune facili tecniche. Ma le guardie del signor Fuyo non erano le uniche ad aver imparato cose nuove, infatti anche Konohamaru imparò parecchie cose stando al fianco di Naruto, come gestire meglio il suo chakra, scrivere un rapporto dettagliato da dare all’Hokage e tante altre cose. Vi fu una tecnica in particolare che Konohamaru volle insegnata, ovvero la Tecnica del Richiamo. Konohamaru lo chiese a Naruto quando terminarono gli allenamenti con le guardie, si stavano dirigendo verso le terme private del Damyo, quelle per gli ospiti, quando Konohamaru lo fermò.
“Nii-chan insegnami la tecnica del richiamo!” Disse Konohamaru con aria speranzosa.
“Non credo di essere la persona migliore per insegnartela!”
“Si invece! Tu mi hai insegnato i Kage Bushin e anche il Rasengan. Voglio che sia tu a insegnarmi anche questa tecnica!”
“Ok se proprio insisti, ma sappi che se la impari da me evocherai solo rospi!”
“Va bene ci sto! Sembrano davvero fichissimi i rospi che evochi tu!”
“Si ma sono anche parecchio testardi!”
Naruto evocò uno dei rospi del monte Myoboku, il quale portò con se un grosso rotolo, lo srotolò e Konohamaru lo esaminò con attenzione.
“Prima di evocare un animale devi stringere un patto con lui, devi firmare con il tuo sangue e in seguito mettere le impronte delle tue dita. Queste che vedi sono le firme di altri evocatori di rospi.”
Konohamaru guardò il rigo prima di quello dove avrebbe dovuto firmare lui e lesse “Uzumaki Naruto”.
“Questa è la tua vero Nii-chan?”
“Si è la mia!” Naruto osservò attentamente quel rotolo, cosa che non aveva fatto tempo fa quando firmò il contratto, e vide la firma di suo padre, appena prima della sua e prima ancora quella del suo maestro Jiraya. “Ci sono anche quelle di mio padre e del mio maestro”
“Tuo padre doveva essere un tipo molto ordinato vista la scrittura molto chiara ed elegante.”
“Credo proprio di si!”
Konohamaru firmò la pergamena e non appena Naruto gli rivelò i segni delle mani iniziò ad allenarsi sulla tecnica e proprio come il suo maestro invocò girini per tutta la settimana di allenamento.
Per la sera, dopo la faticosa giornata trascorsa a fare da sensei, sperava di potersi intrufolare nella camera della sua ragazza ma il vecchio Kizashi aveva previsto tutto! Difatti aveva fatto in modo che le camere di Naruto e Sakura erano le più distanti fra di loro; e non solo! La camera di Sakura non solo era accanto a quella di suo padre ma era anche comunicante con essa! Quindi il povero Naruto si dovette accontentare di trascorrere le notti da solo.
La settimana prevista trascorse in fretta. Dopo ave ringraziato il Damyo per la sua ospitalità il Team di Naruto si rimise in marcia per il viaggio di ritorno insieme al signor Fuyo e alle sue guardie. La formazione era sempre la stessa dell’andata ma questa volta fu un viaggio tranquillo. Raggiunsero l’abitazione del signor Fuyo durante il primo pomeriggio e in seguito raggiunsero Konoha a notte inoltrata dopo aver corso a più non posso. L’intera  squadra era davvero stufa di quel passo lento. Consegnarono il rapporto l’indomani mattina ritirarono il loro compenso e tutti e quattro si goderono il resto della giornata libero. Kizashi invitò Naruto a pranzo, così che anche sua moglie avrebbe potuto conoscere meglio il fidanzato di sua figlia. Ovviamente anche la signora Haruno lo conosceva già ma solo come shinobi o come compagno di squadra di sua figlia. Naruto per la prima volta in vita sua trascorse una giornata in famiglia. Ha potuto osservare le  piccole semplicità che si vivono all’interno di una vera casa con dei veri genitori. Il biondo si sentì subito il benvenuto, nonostante le sottili minacce da parte di Kizashi. La signora Haruno parlò di aneddoti divertenti di quando Sakura era piccola, mettendo la figlia in imbarazzo. Quel giorno libero Naruto lo trascorse in famiglia capendo finalmente cosa significasse avere dei genitori che mangiano insieme a te nello stesso tavolo, parlando di cose del tutto superficiali. Finalmente Naruto capì cosa significava vivere in famiglia e quel giorno si decise che un domani anche lui avrebbe avuto la sua con Sakura al suo fianco. Adesso era ancora troppo presto aveva tante cose da fare ma prima o poi anche lui avrebbe avuto la sua famiglia.

Si sono viva. ormai aggiorno ogni morte di papa u.u Lo so inutile che mi scuso tanto non mi perdonate, ma il lavoro è lavoro ragazzi!
Per farla breve spero di aggiornare il più presto possibile e grazie a chi mi segue ancora nonostante le infinite pause!
Ciaooooooo, baci Kushina Namikaze

 

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Capitolo 38
*** Ormai Manca Poco ***


La vita a Konoha proseguiva tranquilla, Naruto, come chunin, acquista sempre più esperienza, missione dopo missione, in più si allenava anche nei Jutsu di sigillo. Mancava poco e avrebbe finalmente appreso il sigillo a tetragramma. Una volta imparato, come per accordo con Tsunade, sarebbe partito per sigillare tutti i biiju, che nel frattempo erano resuscitati. Riusciva ad avvertirli chiaramente, risentire la loro forza nell'aria risvegliò anche il lato competitivo di Kurama che essendo sigillato dentro il ninja biondo provava un po' di gelosia verso gli altri biiju.
Sakura invece continuava il suo lavoro in ospedale, nonostante ormai fosse molto esperta aveva sempre qualcosa di nuovo da imparare, una nuova tecnica, una nuova operazione, oppure una nuova procedura, d'altronde si sà, la medicina è un campo in continua evoluzione. La giovane coppia, a causa dei vari impegni, trascorrevano davvero poco tempo insieme. A Sakura mancava davvero tanto il suo ragazzo, tutto intorno a lei era fin troppo tranquillo e noioso quando Naruto non c'era. Come avrebbe fatto senza di lui quando sarebbe partito per sigillare i biiju? Quella non era certo una missione che avrebbe potuto svolgere in poco tempo, avrebbe impiegato mesi o forse anni. E se la loro relazione si affievolisse fino a sparire mentre lui era via? Solo l'idea la faceva stare male, per cui Sakura sfruttava ogni singolo momento trascorso con il ragazzo per rafforzare la loro relazione, anche se di fatto riuscivano a vedersi solo nei week-end, tanto che Sakura iniziò a dormire a casa di Naruto nel fine settimana proprio per stare più tempo insieme.. Avevano preso l'abitudine di pranzare la domenica a casa di Sakura con i suoi genitori, in modo che essi potevano conoscere meglio il ragazzo di loro figlia. Naruto le prime volte era impacciato,goffo, non aveva la minima idea di come comportarsi, finché non ci fece l'abitudine, ormai chiamava i genitori di Sakura persino per nome.
Il tempo trascorse in fretta, Naruto sarebbe partito a giorni, ma non prima di aver festeggiato con Sakura il loro primo anniversario e il compleanno di lei, purtroppo fra i vari allenamenti e missioni si dimenticò di prenotare al centro benessere, dove un anno prima si erano scambiati il loro primo bacio, gli sarebbe piaciuto festeggiare dove tutto era iniziato, magari facendo lo stesso percorso di allora, ma ormai il New Konoha S.p.a. era diventato abbastanza famoso e la lista di attesa per la prenotazione era lunghissima. Così decise di portare la sua ragazza fuori a cena, vi era solo un problema. Naruto sarebbe partito l'indomani e ancora doveva dirlo a Sakura, non sapeva proprio come fare! Non voleva rovinare una serata tanto importante per loro, non voleva pensare a quella sera come l'ultima, ma non aveva altra scelta doveva dirglielo.
Era sabato pomeriggio, i due ragazzi si trovavano entrambi coricati nel letto di Naruto, senza vestiti, sudati, abbracciati l'uno dall'altro. Avevano appena fatto l'amore e volevano che quell'istante fra loro non terminasse mai, però il biondo era deciso a parlare.
“Sakura-chan devo dirti una cosa e non so come fare.” Sakura si mise a sedere coprendosi appena con il lenzuolo.
“Dillo e basta Naruto!”
“È arrivato il momento di partire.”
“Quando?”
“Dovevo già partire un mese fa, ma sono riuscito a rimandare la partenza fino al giorno dopo il nostro anniversario.”
“Solo il giorno dopo?”
“Dovrò partire di mattina.”
“Questo è ingiusto!” Sakura si strinse a Naruto iniziando a versare qualche lacrima. Naruto la abbracciò più forte che poteva per trasmettergli tutto il suo amore. “Perché va sempre a finire così? Prima Sas'ke, ora tu. Finite tutti per andare via da Konoha lasciandomi sola.”
“È diverso questa volta! Io parto per tornare. Non potrei mai abbandonarti, ti amo troppo per farlo ma non ho altra scelta se non quella di partire! Ti prometto che ti farò avere sempre mie notizie e ti farò sapere ogni mio spostamento.” Naruto strinse le sue braccia intorno a Sakura con più forza, come per farle sentire tutto il suo amore mentre la ragazza continuava a singhiozzare, fin quando non riuscì di nuovo a prendere parola.
“Promettimi solo una cosa.”
“Tutto quello che vuoi Sakura-chan.”
“Sappiamo entrambi che questa missione ti porterà a stare via per anni, quindi promettimi che continuerai ad amarmi e che non ci sarà nessun'altra a parte me.”
“Sakura-chan non potrà mai esserci nessuna a parte te. Sei tu la donna con cui un domani voglio passare il resto della mia vita e con cui se sarà possibile avere una famiglia. So che ora siamo ancora troppo giovani e che dobbiamo pensare a divertirci, ma se penso ad un futuro lontano nel tempo non vedo nessun'altra donna nel mio futuro a parte te.”
Sakura non sapeva cosa dire, si era già creata tanti film mentali su quello che avrebbe potuto fare Naruto una volta in missione, ma dopo le parole del biondo tutti quei brutti pensieri andarono via. Strinse Naruto ancora più forte a se baciandolo come non ha fatto mai, baci bagnati da qualche lacrima solitaria. Sakura, spinta dalla passione e dall'amore verso il suo compagno, si sedette a cavalcioni su di esso senza mai lasciare le sue calde labbra, e mentre lei gli stringeva le braccia dietro la nuca, Naruto con le sue mani, ormai esperte, vagava nel corpo di Sakura con fare delicato ma allo stesso tempo possessivo come per dire “tu sei solo mia!” e prima che potessero rendersene conto i due ricominciarono a stuzzicarsi e a giocare con i loro corpi. A Naruto piaceva avere in bocca i seni di Sakura, ci giocava leccando i capezzoli turgidi, prima li succhiava e poi li mordeva facendo impazzire dal piacere la sua compagna dai capelli rosa, mentre lei invece, giocava con le mani con il membro, di nuovo rigido, del suo compagno, ormai sapeva come toccarlo e come stringerlo per far impazzire il suo biondo. Stavano per rifare l'amore quando, all’improvviso qualcuno suonò alla porta di Naruto. All'inizio il biondo ignorò quel rumore assordante dedicandosi solo alla sua Sakura, ma il bussare si fece più insistente, tanto che i due dovettero fermarsi. Naruto si rivestì velocemente con le prime cose che trovò sparse per terra e andò ad aprire alla porta. Chi si presentò davanti a lui era uno dei tanti collaboratori della vecchia Tsunade, era venuto a comunicargli di una riunione urgente che si sarebbe tenuta fra qualche minuto e che lui doveva partecipare obbligatoriamente. Così a malincuore Naruto, dopo essere tornato da Sakura e averle dato un lungo bacio, andò a darsi una veloce rinfrescata per poi andare a quella riunione. Sakura invece rimase coricata nel letto del biondo beadosi del calore che emana ripensando a ciò che le aveva detto prima e non poteva fare altro che immaginarsi, in un futuro non troppo lontano, a vivere con la persona che più amava.

La riunione fu abbastanza veloce, oltre a Naruto e Tsunade vi erano anche altri consigli che parlarono al biondo della missione che andava a compiere. Scoprì che si sarebbe dovuto occupare di soli cinque bene biiju in quanto Gara aveva deciso di ospitare nuovamente dentro di sé Shukaku, mentre, nel villaggio della nuvola, Matatabi era stata sigillata dentro una ragazzina, la quale Killer Bee le aveva spiegato tutto, inoltre, come lui e Naruto avevano deciso, questa ragazzina di nome Miori aveva conosciuto in precedenza il biiju dalle due cose trascorrendo del tempo insieme. Miori non aveva ancora il controllo del potere di Matatabi, in quanto ancora troppo giovane e inesperta, ma sarebbe stata solo questione di tempo, inoltre, come jinchuriki si era reintegrata bene nel villaggio, in quanto la ragazzina aveva deciso di dire tutto ai suoi amici più fidati. Per quanto riguarda gli altri biiju i vari villaggi avevano già selezionato un certo numero di bambini o ragazzi dalle varie età che avevano accettato di diventare jinchuriki, ma Naruto scoprì che nessuno gli aveva detto a cosa andavano incontro, compito che sarebbe spettato a lui. In un certo senso gli avevano accorciato il lavoro ma potevano anche averlo reso più difficile in quanto a quei ragazzini selezionati erano state dette molte cose fantasiose, pur di convincerli. A fine riunione la partenza di Naruto venne ufficializzata, sarebbe partito fra tre giorni.
Naruto sapeva che quella dell'anniversario fra lui e Sakura sarebbe stata l'ultima sera che avrebbero potuto trascorrere insieme, per cui era deciso a rendere tutto perfetto.


Salve  tutti!! Ebbene si sono ancora viva! scusate l'assenza ma è stato un periodo abbastanza intenso!, Riprenderò a pubblicare i capitoli quanto più regolarmente possibile. per chi interessa ho ripreso a pubblicare i capitoli dell'altra mia Long su Minato e Kushina che, per chi non lo sapesse, è in qualche modo legata a questa. ci tengo a ringraziare a chi in questo periodo di assenza mi ha contattato chiedendomi di proseguire con la storia, sono contenta che dopo tutto questo tempo ne siate ancora incuriositi, e ringrazio anche chi, dopo tutto questo tempo ha deciso di contiuare a seguirla.
Tornando alla storia, ho deciso di fare un lungo salto temporale, altrimenti non sarebbe più finita e probabilmente avrei finito le idee, inoltre penso che sarebbe stato noioso, soprattutto dopo tutto quessto tempo, inserire delle storielle in più solo per allungare il brodo.
Deto questo spero che la storia vi sia piaciuta! Fatemi sapere cosa ne pensate, come al solito sono sempre aperta a critiche costruttive che mi possano aiutare a crescere. Grazie ancora a tutti e alla prossima!!

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