Six degrees of separation

di _Emma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First ***
Capitolo 2: *** Second ***
Capitolo 3: *** Third ***
Capitolo 4: *** Fourth ***
Capitolo 5: *** Fifth ***
Capitolo 6: *** Sixth ***
Capitolo 7: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** First ***


First, you think the worst is a broken heart

 
Effie era seduta sul lussuoso divano di casa sua. Era in posizione composta come al solito, ma quel giorno era circondata da una montagna di fazzoletti, nuovi e usati, che la circondavano, quasi fossero una barriera protettiva.
Tirò su rumorosamente col naso, ma se ne pentì subito dopo. Certo, era accaduta una cosa terribile, ma non doveva dimenticare le regole del Galateo.
Si sedette un po’ più dritta, e con la mano cercò un altro fazzoletto, per poi portarselo al naso e soffiarselo, il più silenziosamente possibile.
Tutto sembrava andare così bene, ma lui aveva rovinato tutto, come al solito!
Lei e Haymitch, subito dopo la vittoria dei ribelli su Capitol City, si erano messi insieme. Effie non si era mai accorta di provare sentimenti simili per l’ubriacone del distretto dodici fino a quando lui non le aveva rivelato ciò che provava.
Era davvero bello essere la fidanzata di quel pazzo. Certo, non faceva altro che bere, ma quando era sobrio riusciva persino ad essere dolce! E i giorni in cui non beveva erano diventati sempre più numerosi, soprattutto perché lei si era presa il compito di nascondere tutte le sue bottiglie. Lui non l’aveva mai scoperta e si era limitato a dare la colpa alla sua scarsa memoria, imprecando come un camionista mentre frugava per tutta la casa. Effie aveva sopportato quella totale mancanza di bon ton solo per non scatenare una lite furiosa.
Si soffiò di nuovo il naso, lasciando cadere il fazzolettino accanto a lei, mentre altre lacrime si aggiungevano a quelle che già le bagnavano le guance, facendo colare il trucco che solo poco prima era assolutamente impeccabile.
Chissà come doveva sembrare, in quello stato!
L’elegante tailleur color argento era stropicciato, le scarpe con il tacco alto abbandonate per terra, scomposte. La parrucca, a tono con gli abiti, era stranamente inclinata a sinistra, ma Effie non poteva accorgersene. Era troppo concentrata a pensare a quell’idiota di Haymitch.
Il giorno prima le si era presentato a sorpresa alla porta di casa. Lei era rimasta piacevolmente stupita da quella visita, ma ciò che voleva fare il suo cosiddetto “fidanzato” era soltanto scaricarla.
Si era appoggiato la mano dietro la nuca, imbarazzato, e le aveva detto che non riusciva ad andare avanti, che si sentiva schiacciato, che aveva bisogno dei suoi spazi… in linguaggio comune, voleva levarsela dai piedi, piantarla in asso!
Ricordando la scena, altre lacrime, di dolore e di rabbia, fuoriuscirono dagli occhi lucidi di Effie.
Però, bisognava ammettere che lei aveva tenuto un contegno invidiabile, in quel momento. La sua espressione era rimasta fredda e impassibile, e si era limitata a chiudergli la porta in faccia. Poi si era affacciata di nascosto alla finestra, aspettando che fosse abbastanza lontano. Era finalmente scoppiata a piangere, senza il timore che lui rivelasse quella sua debolezza.
 L’amore le aveva portato solo guai, quindi era meglio lasciar perdere.
Non si sarebbe mai più fidata degli uomini, mai più! 




Angolino;
Ed ecco un altro schifo made in Emma (?)
So che c'è una feroce battaglia tra le shippatrici di Hayffie e Haylee. A me queste coppie piacciono entrambe, ma preferisco la prima. Mi dispiace >.< Semplicemente me li immagino vicini asdfghjkl Tutto qui lol Quindi, Haylee shippers, non odiatemi, please! 
Comunque, questo è il primo capitolo di questa fic. Per favore, non ditemi cose come "allunga i capitoli". Io volevo fare capitoli corti, non è che sono stata costretta per mancanza di ispirazione. Dato che come regali di natale ho scritto a tutti delle oneshot, mi sembrava sbagliato scrivere per la Potty una cosa a capitoli, quindi ho trovato un compromesso! Capitoli corti lol Beh, spero davvero che vi piaccia! 
Emma
PS: La canzone è "Six degrees of separation", The Script. Questa canzone è una droga, ve l'assicuro!

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Capitolo 2
*** Second ***


What's gonna kill you is the second part

 
Effie era ancora lì, ferma, sul divano.
E stava ancora piangendo.
Solo che non lo stava facendo per Haymitch, non direttamente, almeno.
Tra le mani aveva una romanzo.
Era abbastanza sottile, rosa, con la copertina che presentava l’immagine di un uomo ed una donna, abbracciati, che si guardavano con espressioni estatiche.
Effie stava leggendo un passo incredibilmente romantico, dove lui, un ricco gentiluomo di nome Henry, stava rivelando il suo amore a Dolores, la sua cameriera. Era così dolce, così romantico! Perché Haymitch non le regalava in segreto dei cioccolatini? Perché non le lasciava poesia anonime d’amore sul cuscino ogni sera? Perché non si faceva tatuare il suo nome sul braccio, nonostante la contrarietà dei genitori?
Una lacrima cadde sulla pagina del libro, sbavando leggermente una frase: la confessione vera e propria.
Dolores… la verità è che… io ti ho sempre amata!
Oh, Henry!
Sì… mia dolce, adorabile Dolores… ora devo chiederti una cosa importante…
Di che si tratta, Henry caro?
Dolores Esmeralda Rodriguèz, vuoi concedermi la tua mano?
Effie scoppiò in singhiozzi. Tutto quello zucchero era troppo, non riusciva a resistere oltre. Continuò il libro, che finiva con l’immortale citazione:
E da quel giorno, l’eterno e meraviglioso amore tra Dolores e Henry li fece vivere per sempre felici e contenti.
In fretta, la donna appoggiò il libro sul divano, accendendo subito la televisione. La telenovela che aveva iniziato a seguire stava per iniziare.
Non appena il televisore si accese, iniziò la sigla di “Amore perduto”.
Pochi secondi dopo l’adorabile canzoncina d’inizio, la protagonista (che, per coincidenza, si chiamava Dolores) comparve sullo schermo. Il suo viso dalla pelle ambrata aveva un’espressione drammatica, che riempì di dolore il cuore di Effie. Che era successo? Perché Dolores era triste? Il giardiniere di cui era innamorata aveva fatto qualcosa di male? Oppure il suo padrone, che si era invaghito di lei, aveva combinato un altro disastro?
Si asciugò una lacrima con il dorso della mano, tenendo gli occhi fissi sullo schermo, poi inorridì. Luke, il giardiniere, era appena stato colpito alla testa, e un’ambulanza lo stava trasportando all’ospedale a sirene spiegate.
Come potevano i produttori essere così malvagi? Come potevano privare Dolores dell’amore della sua vita?
Effie continuò a guardare la telenovela, che finì con una nota di mistero: il dottore era entrato nella stanza dell’ospedale dove Dolores teneva la mano di Luke con un viso triste, e aveva annunciato di dover dire una cosa di vitale importanza.
Per scoprire cosa sarebbe accaduto, Effie avrebbe dovuto aspettare fino alla puntata successiva.
La donna portò le gambe sul divano, accoccolandosi e tenendosi le ginocchia in una posizione di difesa. Tirò brevemente su per il naso, pensando alla povera, povera, Dolores.
Di colpo, inaspettatamente, Effie si alzò. Come poteva commiserarsi in quel modo? Lei era una persona forte!
Era il momento di agire.







L'Angolino: 
Ed eccomi qui con il secondo capitolo! Che dire, Effie sa proprio come combattere i problemi lol Non so voi, ma io me la immagino proprio così... Ditemi che ne pensate;)
Beh, non so che altro dire... spero che vi piaccia asdfghjkl Ah, volevo avvertirvi che, appena finita questa fic, probabilmente inizierò a postare una raccolta di drabble... non sono sicura, però. Spero di riuscirci
~
Bye,
Emma
~




 
 
 

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Capitolo 3
*** Third ***


And the third, Is when your world splits down the middle.

 
Effie si era alzata e aveva reagito.
Beh, più o meno.
Si può chiamare reagire il leggere manuali di auto-aiuto?
Secondo lei, sì.
“Perché gli uomini sono inutili” era il titolo del primo libro che aveva aperto. Sembrava una cosa molto convincente, dato che a ogni pagina il suo viso diventava sempre più combattivo. Concluso il primo capitolo, chiuse di scatto il tomo, e lo poggiò accanto a lei. Poi si alzò, e disse una frase ad alta voce (un consiglio del libro)
“Io sono una donna, io sono perfetta, io non ho bisogno di un uomo per essere felice.”
Continuò a ripeterla più e più volte, quasi a cercare di convincere se stessa della veridicità di quell’affermazione.
Dopo averla detta una trentina di volte, si fermò.
Erano abbastanza?
Si rispose di no, quindi ricominciò, ripetendola una dozzina di volte, per poi decidere che andavano bene.
Era pronta per leggere il secondo capitolo, ora che aveva capito di essere una donna, di essere perfetta, di non aver bisogno di un uomo per essere felice!
Si risedette, aprendo di nuovo il libro.
Lo lesse velocemente, divorando le parole, muovendo gli occhi con una veemenza incredibile, finendo in un tempo straordinariamente corto la seconda parte del manuale.
Secondo le istruzioni, avrebbe dovuto trovare una foto dell’uomo che le aveva spezzato il cuore, per poi farla a pezzetti e bruciare i rimasugli. Non male come piano.
Iniziò a frugare tra i cassetti, alla disperata ricerca di un’immagine di quel maledetto ubriacone.
Purtroppo aveva provveduto a trovare e ad eliminare definitivamente tutte le foto che ritraevano Haymitch Abernathy. Soprattutto quelle che mostravano loro due insieme.
Si ricordò improvvisamente di una foto che si era dimenticata di cancellare. Era caduta sotto il comodino, e non aveva voglia di faticare per tirarla fuori. In cucina trovò una scopa, e la usò per tirare fuori l’immagine che era finita lì sotto, e che era già coperta di polvere.
Lei tolse con un fazzoletto lo sporco, per poi ammirare il suo ritrovamento.
La foto mostrava un Haymitch giovane, nelle vesti di uno dei pochi vincitori degli Hunger Games provenienti dal distretto dodici. Per qualche secondo Effie fissò l’immagine, che aveva ritagliato tempo prima da un giornale, pensando che aveva proprio degli occhi bellissimi… implacabili come quelli di un'aquila, ma dolci dietro la barriera protettiva fatta di sarcasmo. Quegli occhi erano gli stessi che, solo poco prima, le avevano comunicato che loro due non stavano più insieme.
In uno slancio di rabbia, Effie spezzò in due la foto. Corse in cucina, e mise le metà nel frullatore, che con il suo forte rumore fece a pezzi quell’idiota. Quando lei decise che l'elettrodomestico aveva strapazzato abbastanza Haymitch, tirò fuori i rimasugli e li lanciò nel caminetto acceso, che lasciava uscire un piacevole tepore.
Vedendo i resti della foto rattrappirsi e annerirsi, Effie provò una sorta di gioia vendicativa.
Bene. Cosa diceva il capitolo successivo?





Angolino:
Salveeeeee
~ Come va, gente? Spero tutto bene asdfghjkl Ok, questo è il terzo capitolo... mi piace pensare ad Effie che mette la foto di Vodka Man nel frullatore lol Ah, per quanto riguarda la raccolta di drabble... va avanti:) Quindi, appena finita la "postatura" (esiste questa parola?) di questa fic verrete torturati con la mia ultima sadica geniale trovata! No, sinceramente, ho già scritto qualche drabble e fanno schifo, quindi non dite che non vi ho avvisati! xD Ok, già che sono qui... credo che pubblicizzerò qualche mia fic *batte le mani allegramente*
Nell'inizio e nella fine; fic su Katniss e Gale, ma non è una Galeniss!
Tulip; questa è una Hayffie, più esattamente è il prequel di questa che sto postando proprio ora~
Virgin; ed ecco a voi una Glato! Molto OOC, a mio parere, ma vabbè ù_ù
Vi prego, non fatemi a pezzi per aver postato questi scempi! Vi voglio taaaanto bene *inizia a indietreggiare*
Bye,
Emma la Cretina (sì, con la maiuscola lol)

 

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Capitolo 4
*** Fourth ***


And fourth, you're gonna think that you fixed yourself.

 
Effie chiuse finalmente il libro.
Si alzò, e andò verso il bagno. In fondo quello era il trentun dicembre, e una festa di Capodanno la stava aspettando!
Haymitch non le mancava affatto, ovviamente!
Lui era solo un essere inutile e stupido. In poche parole, un uomo.
Soddisfatta, indossò uno spettacolare abito verde foresta: era lungo fino ai piedi, e il leggero strascico copriva le scarpe a tono, altissime. Anche la parrucca era perfetta con il vestito; elegante e bellissima, di un colore appena più chiaro di quello del resto dell’abbigliamento.
Il trucco… rossetto, ombretto, mascara e matita verde. Era abbastanza? Scrutò la sua immagine allo specchio con occhio critico, e si rallegrò vedendo il suo aspetto. Haymitch si sarebbe pentito di averla lasciata!
Confusa, scosse la testa. Non doveva pensare a lui, assolutamente no.
Si rimirò per qualche altro minuto, poi uscì di casa.
Salì sulla sua macchina argentata: moderna, resistente, chic e bellissima. Proprio come lei.
Partì: ci mise solo una decina di minuti per arrivare alla casa di Katniss e Peeta: erano stati loro a organizzare la festa. O meglio, il ragazzo aveva convinto la fidanzata rompendole le scatole tutto il giorno, fino a quando lei, stremata, non aveva acconsentito.
Effie entrò. Non c’era molta luce, ed una musica assordante usciva dalle casse, poste ai lati della sala.
Katniss era seduta in un angolo, con un’espressione estremamente buia che non era dovuta alla mancanza di illuminazione. Indossava un abito rosso, e sorseggiava dell’acqua minerale, guardando la gente nella stanza.
Peeta, invece, stava parlando allegramente con Gale; stranamente, quei due erano diventati amici, soprattutto dopo che il moro era riuscito ad accettare l’amore tra lui e Katniss. Erano molto diversi, ma si aiutavano a vicenda: Gale insegnava a Peeta alcuni metodi di caccia, mentre il biondino lo costringeva a preparare dolci, che poi il cacciatore regalava a Johanna, con cui aveva iniziato una relazione da poco.
Effie si sentì un po’ depressa. C’erano decisamente troppe coppie in quella casa.
Ma se c’era Gale, allora doveva esserci anche la ragazza. La cercò con lo sguardo, e la vide chiacchierare con Annie. La prima portava un semplice abito nero, la seconda un vestito azzurro e verde fatto di veli che ricordava il mare. Attaccato alla sua mano c’era Finnick Junior, che si mordicchiava il pollice.
Continuò a guardare in giro, e notò Plutarch che parlava con il sergente Paylor. Come faceva quella donna a sembrare un militare anche in abito da sera? Effie scosse la testa, basita.
Poi, lanciando un’altra occhiata alla stanza, e rimase di sasso: aveva appena adocchiato Haymitch.






Angolino~
Saaaalve! Ma come va? Spero tutto bene;) Ehi, avete notato che il numero di recensioni è calato capitolo per capitolo? Nel primo ce ne sono tre, nel secondo due, nel terzo una... questo è il quarto ma, vi prego, non lasciatemi con zero! Per favore! Le vostre recensioni sono il sale della mia vita (?) No, dai, parliamo sul serio... avete visto? Effie si è rialzata ed... è andata ad una festa o.o Ok, io e lei combattiamo i problemi in modi diversi... Comunque, cosa avrà visto di così terribile? Fate le vostre supposizioni, sono proprio curiosa di vedere se indovinerete o no... chissà, magari in realtà ho scritto una cosa dannatamente prevedibile e voi penserete "Pfui. Tutto qua?". Spero davvero che non sia così, ma soprattutto spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Allora... questo è il quarto... quindi ne mancano solo tre! Vabbè, basta con questo inutile angolino~
Bye,
Emma

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Capitolo 5
*** Fifth ***


Fifth, you see them out with someone else.

 
Stava confabulando con una ragazza, in un angolo.
Una ragazza molto carina.
Effie non l’aveva mai vista prima.
La persona in questione aveva i capelli lunghi e scuri, occhi leggermente a mandorla e un fisico slanciato.
 Lentamente, l’ex-accompagnatrice indietreggiò, ben attenta a non farsi vedere da nessuno.
Haymitch continuava a bisbigliare cose che lei non poteva capire all’orecchio della ragazza, che ridacchiò, per poi rispondergli.
Effie sentì il viso infiammarsi, e in pochi passi si trovò davanti alla porta.
L’aprì silenziosamente per non farsi sentire e sgusciò fuori, trovandosi nel grande giardino di Katniss e Peeta.
Si allontanò, fino a raggiungere la panchina di legno che si affacciava sulla strada.
Ci si lasciò cadere sopra, sfinita, come se avesse appena compiuto una lunga e faticosa corsa.
Suo malgrado, sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Le ricacciò indietro, e frugò nella borsetta da sera fino a trovare un fazzoletto, con il quale si tamponò con cura gli occhi, eliminando le tracce della sua tristezza senza sbavare il trucco.
Non ce la faceva.
Semplicemente non ce la faceva.
A cosa servivano stupidi romanzetti d’amore, telenovelas sdolcinate, manuali di auto-aiuto?
L’unica cosa che avrebbe potuto farla tornare felice… era Haymitch.
Sentì la rabbia aggredire di nuovo il suo cuore: come aveva osato quell’uomo penetrare nel suo cuore? Come aveva potuto renderla così dipendente da lui? Come aveva fatto a farla innamorare?
Effie prese un altro fazzoletto e si soffiò il naso.
Si ritrovò a guardare in alto, fissando le stelle che brillavano nel cielo scuro, privo di nuvole.
I puntolini se ne stavano lì, fermi. Loro non aveva problemi sentimentali.
Effiesi ritrovò a voler essere una stella.
Doveva essere bello… brillare e farsi ammirare, spiccando contro lo scenario che era il cielo, senza alcun cruccio, senza provare nulla: gioia o tristezza, odio o amore, euforia e angoscia, assolutamente nulla.
Sarebbe stato davvero perfetto essere una stella.
Lei abbassò lo sguardo, distogliendo la sua attenzione dallo spettacolo che si trovava sopra di lei. Una lacrima sfuggita al fazzoletto le uscì da un occhio, scivolandole sul naso e cadendo dalla punta, raggiungendo uno stelo d’erba, che si piegò sotto il peso della goccia d’acqua salata.
Era come se fosse stato schiacciato dal dolore, dalle brutte sensazioni che Effie provava in quell’esatto momento.
Tirò leggermente su con il naso e, incurante del trucco, si stropicciò gli occhi in un gesto infantile e rassicurante.
Poi, un pensiero che non avrebbe mai dovuto raggiungere la sua mente la colpì come un fulmine a ciel sereno.




Angoletto:
Ebbene sì, Haymitch con una ragazza (perché interessi alle donne, ubriacone e panciuto com'è...)! Comunque, cosa avrà pensato Effie di così terribile? Scopritelo nel prossimo capitolo lol Niente anticipazioni! Questo episodio... boh, ditemi voi che ne pensate (anche se c'è una sola persona che mi recensisce lol) 
Bye,
Emma:3

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Capitolo 6
*** Sixth ***


And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little.

 
E se fosse stata colpa sua?
Abbassò nuovamente lo sguardo, scioccata dal suo stesso pensiero.
Gli aveva nascosto gli alcolici. L’aveva costretto a lavarsi tutti i giorni. Gli aveva insegnato le principali regole del Galateo. L’aveva fatto vestire con abiti decenti, altro che la camicia sporca di vodka e i pantaloni da straccione!
Effie inorridì.
E se Haymitch l’avesse lasciata perché lei aveva cominciato ad imporsi troppo?
Si sentì malissimo.
Quindi era colpa sua…. Ma lei voleva solo che l’uomo che amava fosse a suo agio! Solo, doveva esserlo in modo elegante.
Aveva incasinato tutto.
Un singhiozzo le salì alla gola, e in pochi minuti si ritrovò in lacrime, così tante che il fazzoletto non riusciva a contenerle tutte.
Per fortuna si era portata una scorta.
Aprire un pacchetto, tirare fuori un fazzoletto, asciugare le lacrime, rendersi conto che quel misero pezzo di carta non toglieva un bel niente, strapazzarlo e ricominciare da capo.
Ma era possibile che le lacrime fossero interminabili?
Pareva che la risposta fosse sì, dato che gli occhi di Effie sembravano cascate, o fiumi in piena.
La donna era, ovviamente, tristissima, ma non solo.
Si sentiva disgustata da se stessa. Trovava stupido e anti-femminista il suo patetico atteggiamento, ma non poteva farci un bel niente. I suoi sentimenti quelli erano e quelli rimanevano. Non poteva modificarli a comando.
Finalmente le lacrime finirono.
Tirò fuori dalla borsetta una salvietta, con la quale rimosse gli ultimi residui di trucco sbavato. Si tolse anche la parrucca, lanciandola sul prato. Era esattamente dello stesso colore dell’erba. Si levò le scarpe. Stava per lanciarle via, ma cambiò idea, e decise di riporle ordinatamente a lato della panchina.
Appoggiò i piedi coperti solo da calze di nylon sull’erba gelata e bagnata dalla rugiada, e immediatamente sentì l’umidità penetrare nelle sue calze sottili. Non era esattamente una bella sensazione, ma almeno la costringeva a pensare a qualcos’altro.
La macchia verde si propagava sul nylon a vista d’occhio, come un lago verde.
Ma, nonostante i piedi bagnati e freddi, la sua mente non poté fare a meno di rivolgersi di nuovo ad Haymitch.
Forse avrebbe dovuto scusarsi. Scosse la testa. Sarebbe stato umiliante, e lui glielo avrebbe rinfacciato per anni!
Non si sarebbe mai abbassato ad un simile livello.
Forse era un po’ troppo orgogliosa.
No, era solo che non voleva sentire quell’ubriacone ripeterle ogni maledetto giorno che era stata colpa sua.
Si mise le mani tra i capelli, che naturalmente erano mossi e biondi.
Si ritrovò a giocherellare con una ciocca di essi, senza alcun verso scopo.
Ad un certo punto le parve di sentire dei passi avvicinarsi, ma pensò che fosse solo un parto della sua fantasia, oppure una vana speranza.
Continuò a pensarlo, fino a quando non sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla. 






Angolo dell' "Amiamo Effie"
Povera, pensa che sia tutta colpa sua... Comunque, chi sarà la persone che le ha appoggiato la mano sulla spalla? Mah, chi può saperlo... il prossimo capitolo è l'ultimo, una specie di epilogo. Spero che questo episodio Hayffioso non vi abbia schifato troppo lol Baci e corsetti <3
Emma

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Capitolo 7
*** Epilogue ***


You take them back no hesitation that's how you know you've reached the sixth degree of separation.

 
Effie si girò di scatto.
Dietro di lei vide Haymitch, che teneva la mano appoggiata alla sua spalla.
Per qualche secondo rimase ferma, a fissarlo, bloccata dalla sorpresa, ma quando si riprese lo guardò freddamente e gli spostò la mano.
-Cosa vuoi?-
-Dolce come sempre, vedo.-
Effie lo gelò con un’occhiata. Lui smise di parlare.
-Comunque, sono qui per parlarti.-
Parlare? Ma che pensava, che lei fosse una povera anima in pena? In effetti era così, ma non erano affari suoi! In realtà lo erano, ma non era importante, doveva solo lasciarla in pace! Effie si rifiutò di fargli una sfuriata.
-Bene. Parla.-
Si sarebbe mostrata forte e implacabile, e lui si sarebbe pentito di tutto.
Haymitch tolse la mano e si sedette accanto a lei, stando zitto. Il suo atteggiamento irritò moltissimo Effie.
-Allora? Non dovevi dirmi qualcosa?-
-Vedi, si tratta di ieri…-
-Pensavo che avessimo detto tutto.-
Non gliel’avrebbe fatta passare liscia, assolutamente no.
-Vedi, il fatto è che ci ho pensato…-
-Pensato a cosa? Al fatto che mi hai lasciata senza alcuna reale motivazione?-
Accidenti. Effie non voleva dire una cosa tanto acida, ma non era riuscita a frenarsi.
Anche Haymitch parve sorpreso del suo atteggiamento. Ma continuò a parlare.
-Io… sì, ti ho lasciato, ma…-
Effie non ce la fece più, e scoppiò.
-E’ tutta colpa mia, vero? E’ per i vestiti? No, è perché ti ho nascosto tutti gli alcolici, vero?-
-No, io intendevo… Tu mi hai nascosto gli alcolici?!-
-Certo che sì! Sei sempre ubriaco, dovresti imparare a resistere senza quelle orribile sostanze! Se continui così ti ammalerai!-
Haymitch parve divertito.
-Ora ti preoccupi per me?-
Effie avvampò, guardandolo male. Non l’avrebbe lasciato vincere così.
-Dimmi che ci fai qui.-
-Il fatto è che io voglio tornare con te!-
Il solito Haymitch; secco, sincero, diretto. Ma la donna si rifiutò di credergli, forse per paura che alla fine si rivelasse tutto uno scherzo.
-Prima ti ho visto con una ragazza.-
-E cos’hai pensato?-
-Cos’avrei dovuto pensare?-
-Beh, io non posso saperlo, ma posso dirti chi è.-
Effie sentì, suo malgrado, una certa curiosità.
-Bene, quella ragazza era…-
La donna si sporse leggermente. Chi era, chi era, chi era?
-…La fioraia.-
Lei lo guardò, basita. Perché stava parlando con una fioraia? In risposta alla sua domanda silenziosa, Haymitch tirò fuori da dietro la schiena –come aveva fatto a non vederlo?– un tulipano. Sembrava che qualcuno l’avesse appena colto da un campo.
-Io ero spaventato, perché l’ultima volta che ho provato emozioni del genere è stato anni fa, prima di partecipare agli Hunger Games. Sono stato un codardo, lo so, ma ti prego, perdonami…-
Probabilmente Haymitch voleva dire delle altre cose, ma venne bloccato da un abbraccio di Effie.
Senza parlare, i due rimasero lì, intrecciati.
Suonò la mezzanotte. Dalla casa iniziarono a provenire voci allegre e concitate, ma nel giardino c’era silenzio.
Fu Effie a romperlo, sussurrando delle parole all’orecchio di Haymitch.
-Ma se provi a lasciarmi di nuovo, sei morto.-

 
 





Angolino della tristezza
Ok, questo è l'ultimo capitolo! Ringrazio tutte le persone che hanno recensito (in particolare Maisha), letto, inserito tra le seguite/ricordate/preferite! Grazie, grazie, grazie. 
Allora, perché un tulipano? Per capirlo dovete leggere il prequel di questa storia, Tulip. Magari passate e lasciatemi un commentino (se, credici pure).
Insomma, spero che abbiate gradito questa fanfic:) Tra un paio di giorni inizierò a postare una nuova storia a capitoli, una raccolta di drabble dedicata ad alcune coppie di Hunger Games; un idizio? Tutti i testi hanno a che fare con l'arte... vi lascio con questo rompicapo, alla prossima! 
Emma, Hayffie shipper<3

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