Everything is possible

di Crazy Smile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grazie d'esistere ***
Capitolo 2: *** Confusione ***
Capitolo 3: *** Cuore o testa? ***
Capitolo 4: *** Gelosia ***
Capitolo 5: *** Occhi azzurri ***
Capitolo 6: *** Sorrisi ***
Capitolo 7: *** Un nuovo problema ***
Capitolo 8: *** Lei era speciale ***
Capitolo 9: *** Dichiarazione ***
Capitolo 10: *** Maledetta timidezza! ***
Capitolo 11: *** Ultimo giorno d'estate ***
Capitolo 12: *** Voglio essere tua ***
Capitolo 13: *** Non era per sempre, non più ***
Capitolo 14: *** Il vuoto che hai lasciato è ancora qui ***
Capitolo 15: *** Di male in peggio ***
Capitolo 16: *** Io non rinuncerò mai a te ***
Capitolo 17: *** Lui rivoleva la sua Pan ***



Capitolo 1
*** Grazie d'esistere ***


            Capitolo 1 – Grazie d’esistere.


            Oggi Pan compie finalmente 18 anni e ha organizzato un’enorme festa in una discoteca. Ovviamente ha invitato tutti i suoi amici e, in particolare, ha invitato anche Bra e Trunks, che ormai non vede da quel meraviglioso viaggio nello spazio che aveva fatto quattro anni prima insieme a suo nonno Goku.
 

 
            Pan si fece una rilassante doccia e dopo andò a vestirsi. Sua madre le aveva comprato uno stupendo vestitino nero che metteva in risalto le perfette forme del suo corpo. Sotto avrebbe abbinato un paio di tacchi neri. Videl la aiutò anche con i capelli e con il trucco. Quando fu pronta, Pan si guardò allo specchio.
            L’immagine che vide riflessa la lasciò letteralmente senza fiato. Era perfetta.
            “Pan sbrigati!” gridò suo zio Goten dal piano di sotto.
            “Sto arrivando” rispose Pan.
            Quando vide la sua nipotina scendere le scale, Goten rimase a bocca aperta.
            “Sei splendida Pan” fu quello che riuscì a dire.
            “Grazie” rispose Pan, arrossendo violentemente. Non era abituata a ricevere complimenti.
            Entrambi uscirono fuori di casa e si diressero verso la discoteca. Quando arrivarono non c’era ancora nessuno.
I primi invitati ad arrivare furono proprio Bra e Trunks.

            “Ciao Bra! Mi sei mancata tantissimo” disse Pan, avvolgendo in un forte abbraccio l’amica.
            “Anche tu mi sei mancata” rispose la turchina.
            “Ehi Pan!” esclamò un ragazzo dai capelli lilla dietro di loro.
Appena Pan vide Trunks, lasciò la turchina e si lanciò letteralmente tra le sue braccia.

            “Sei cresciuta tantissimo” disse il lilla, “e sei anche diventata molto più pesante”.
            Pan gli fece una smorfia e ritornò con i piedi per terra. Quando scese, Trunks poté finalmente osservare l’amica per bene.
            “Sei meravigliosa” disse il lilla con un filo di voce.
Pan arrossì nuovamente e disse: “Grazie”.

            Dopo alcuni minuti iniziarono ad arrivare anche gli altri invitati e iniziò la festa. Per tutto il tempo Trunks non fece altro che guardare l’amica. Non era più la ragazzina che lo aveva accompagnato in quel viaggio nello spazio, ora era diventata una donna, una bellissima donna.
            Decise che forse avrebbe potuto invitarla a ballare.
            “Vuoi ballare con me?” gli chiese, appena la ragazza si liberò. Quella sera tutti i ragazzi avevano gli occhi puntati solo su di lei. E come dargli torto, è splendida, pensò Trunks.
            “Certo” rispose Pan. Il DJ, proprio in quel momento, mise un lento. Entrambi arrossirono e Trunks afferrò con una mano quella di Pan e con l’altra le cinse il fianco.
            Quando iniziarono a ballare, Pan provò dentro di sé una strana sensazione che aveva già sentito prima: era la stessa sensazione che provava quattro anni fa quando stava vicino a Trunks. Quella piccola cotta che si era presa per lui quando era ancora una ragazzina non le era ancora passata.
            Trunks era un bravissimo ballerino, si muoveva sinuosamente e non sbagliava un passo, mentre le povera Pan non sapeva come muoversi. Cercava di seguire Trunks, ma le capitava spesso di calpestargli un piede.
            “Sono negata con il ballo” disse Pan.
            “Non è vero, te la cavi piuttosto bene” le disse Trunks.
            “Sei proprio un bugiardo” rispose Pan e Trunks le fece uno dei suoi meravigliosi sorrisi che la facevano letteralmente impazzire.
  
            “Grazie” sussurrò nell’orecchi dell’amico.
            “E di cosa?”.
            “Di esistere” rispose Pan, stringendosi forte al lilla.
           
            Ciao carissimi lettori :3
Come sicuramente avrete notato, io sono nuova su questo sito e non so ancora bene come si usa >.<.
Questa è la mia prima fanfiction che scrivo e spero davvero che vi piaccia. Come personaggi ho scelto Pan e Trunks perché mi sono sempre piaciuti come coppia e sarebbe stato davvero bellissimo se anche nel cartone sarebbero finiti insieme. Ma, siccome non è così, ho deciso di scrivere questa fanfiction.
Recensite in tanti <3

Un bacio, Bella_96

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Capitolo 2
*** Confusione ***


            Capitolo 2 – Confusione
            Riassunto del capitolo precedente: Pan ha organizzato una festa in discoteca per i sui 18 anni a cui ha invitato anche Bra e Trunks, che non vede da quattro anni. Trunks  trova la piccola Pan cresciuta e bellissima e la invita a ballare con lui. In quel momento Pan capisce che quella cotta che si era presa per lui da ragazzina non era affatto passata.
 

            “Mi sei mancata troppo in questi anni” disse il lilla.
            “Anche tu”.
            “Che ne dici di vederci più spesso? Magari per andare a mangiare un gelato o vedere un film insieme...”.
            “E’ davvero un’ottima idea!” esclamò Pan. Era al settimo cielo: Trunks le aveva appena chiesto di uscire con lui.
             “Fantastico!” esclamò improvvisamente una terza voce: era Bra. “Tu  e tuo zio potreste venire domani sera a casa nostra per vedere un film. I nostri genitori sono fuori per lavoro quindi abbiamo la casa libera!”
             “Va bene” disse Pan un po’ delusa. Le sarebbe piaciuto stare da sola con Trunks, ma almeno il giorno dopo lo avrebbe rivisto.
            La festa continuò per ore. Pan ballò con vari ragazzi, ma i suoi occhi erano sempre puntati su Trunks, che provava una strana gelosia nei confronti dell’amica: avrebbe voluto prendere a pugni ogni ragazzo che aveva osato solamente guardare un po’ troppo la sua Pan.
            Trunks scrollò la testa per cacciare via quei pensieri. Pan era solo un’amica, nulla di più e non doveva assolutamente innamorarsi di lei, sarebbe finita male, lo sentiva.
            Quando la festa finì, i quattro amici si salutarono e si diedero appuntamento per il giorno seguente.
            Arrivato a casa, Trunks si gettò sul letto e pensò a quella maledetta festa. Se Bra non si fosse intromessa, lui avrebbe sicuramente chiesto a Pan di uscire con lui e probabilmente sarebbe successo qualcosa tra di loro. Ma da un lato Trunks voleva che succedesse, ma dall’altro sperava che ciò che provava per Pan fosse solo una semplice amicizia. Era confuso, non sapeva cosa fare.
 
            Pan era sdraiata sul divano a guardare la tv. Stranamente quella sera non aveva sonno, non le era mai successo. Continuava a pensare a Trunks, al suo dolce viso, ai suoi meravigliosi occhi azzurri e al suo perfetto corpo. Nella mente aveva un solo pensiero: come conquistarlo. Sapeva che la loro differenza d’età era notevole, ma non le importava. Continuava a ripetersi che in amore l’età non conta e che questo non avrebbe di certo ostacolato il loro amore.
            “Ehi Pan, sveglia!” esclamò una voce, “ti sei addormentata sul divano!”
            In quel momento aprì gli occhi: zio Goten la stava scuotendo per farla svegliare.
            “Buongiorno zietto” disse Pan, facendo un’enorme sorriso.
            “Come mai sei di buon umore stamattina? Di solito appena sveglia sembri un’isterica”.
            “Io non sono un’isterica. E comunque sono si buon umore perché oggi rivedrò Trunks!”.
            Pan passò l’intera giornata a cercare qualcosa di carino da mettersi. I vestiti che di solito indossava ora le sembravano orribili. Doveva fare una bella impressione a Trunks, non avrebbe potuto di certo indossare i suoi vestiti da maschiaccio.
            L’unica cosa un po’ più decente che trovò fu un pantaloncino corto e un top scollato. Decise che poteva andare bene, in fondo stava solo andando a casa di due vecchi amici.
            Quando fu pronta, lei e Goten si diressero verso casa Brief. Bra li stava già aspettando.
            “Siete in ritardo!” esclamò la turchina appena arrivarono.
            “E’ colpa di Pan, non riusciva a decidere cosa mettersi” rispose Goten.
            “Ora basta litigare” disse Trunks, che era appena arrivato, “piuttosto aiutatemi a scegliere il film che dobbiamo vedere”.
            Entrarono in casa e ci diressero nell’ enorme salotto. C’era un gigantesco televisore da 50 pollici di fronte a un divano. Sotto la tv, c’era un piccolo mobiletto che conteneva migliaia di DVD di film.
            “Che ne dite di questo?” disse Bra, mostrando il DVD di un film d’amore.
            “Assolutamente no!” esclamarono gli altri tre all’unisono.
            “Questo è uno dei miei preferiti!” esclamò Pan, prendendo un DVD di paura.
            “E’ perfetto” concordò Trunks.
            Scelto il film, si sedettero sul divano e iniziarono a vederlo. Pan si sedette vicino a Trunks, mentre Goten vicino a Bra.
            Trunks, in realtà, non prestò molta attenzione al film, poiché era troppo occupato ad osservare Pan, mentre Bra e Goten non fecero altro che stuzzicarsi a vicenda.
            “Sono davvero una bella coppia” sussurrò il lilla nell’ orecchio dell’amica.
            “Si, hai ragione”.
            Dopo un po’ gli occhi di Pan iniziarono a cedere, il sonno che aveva perso il giorno prima stava iniziando a farsi sentire. Poggiò, casualmente, la testa sulla spalla di Trunks e chiuse gli occhi.
            Sembra un angelo, pensò, avvolgendola tra le sue braccia e iniziando ad accarezzarle i capelli.
 
            Ciao carissimi lettori :3
Spero che anche questo secondo capitolo vi piaccia :D
Trunks è molto confuso e non sa cosa fare, mentre Pan ha le idee ben chiare...
Al prossimo capitolo :3
Un bacio, Bella_96

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Capitolo 3
*** Cuore o testa? ***


Capitolo 3 – Cuore o testa?
           Riassunto del capitolo precedente: sia Pan che Trunks non riescono a dormire, ma, mentre Pan sa già cosa fare, Trunks, invece, è molto confuso. I quattro amici decidono di guardare un film insieme a casa Brief, ma, in realtà, nessuno presta molte attenzioni al film: Pan, stanca, si addormenta tra le braccia di Trunks, mentre Bra e Goten si stuzzicano a vicenda.

 
           Al suo risveglio, Pan si ritrovò tra le braccia di Trunks, che la osservava con i suoi grandi occhi azzurri.
           “Dormito bene?” chiese il lilla scherzando.
           “Oddio, mi sono addormenta! Scusa non volevo...”.
           “Shh” le sussurrò, poggiandole un dito sulle labbra.
           “Dove sono Bra e Goten?”.
           “Sono andati in cucina appena è finito il film”.
           Pan cercò di alzarsi, ma, così facendo, non fece altro che avvicinare ancora di più il suo viso a quello di Trunks. Ormai le loro labbra erano distanti solo pochi centimetri.
           Ma, proprio in quel momento, qualcuno suonò al campanello. Trunks guardò l’orologio che portava sul braccio: era mezzanotte.
           “Devono essere Bulma e Vegeta, ma sono in anticipo” disse Trunks, andando ad aprire la porta.
           Trunks aveva ragione, erano i suoi genitori. Quando Vegeta vide me e Goten, disse: “Che ci fanno qui il figlio e la nipote di kaaroth?”
           “Li abbiamo invitati a vedere un film insieme a noi” rispose Bra.
           “Non voglio più vederli qui, capito?” esclamò vegeta furioso.
           “Caro, non essere arrabbiato... Sai che i nostri figli sono molto amici di Pan e Goten” disse Bulma, cercando di calmare il marito.
           “Non voglio più vederli qui e basta!”
           Pan e Goten salutarono velocemente i loro amici e uscirono da quella casa.
          
           Erano ormai due settimane che Trunks non vedeva Pan e sapeva che non avrebbe resistito a lungo senza rivederla. Decise che forse sarebbe andato a trovarla.
           Si alzò in volo e raggiunse la casa della famiglia Son. Ma, arrivato alla porta, qualcosa nella sua testa disse che non doveva farlo. “E’ sbagliato, non funzionerebbe mai tra di voi” continuava a ripetere una strana vocina. Era troppo confuso: avrebbe dovuto ascoltare il cuore o la sua testa?
           Quella vocina aveva ragione: doveva andarsene da lì prima che fosse troppo tardi. Ma il desiderio di rivederla era troppo forte.
           Gli mancava tutto di le, il suo sorriso, i suoi meravigliosi occhi scuri e i suoi lunghi e morbidi capelli neri.
           E se Pan non ricambiava i suoi sentimenti? E se gli voleva bene ma solo come amico? In fondo lei lo aveva sempre considerato come un “fratellone”, nulla di più.
 
           Pan era sdraiata sul suo letto a pensare. Ovviamente i suoi pensieri erano completamente rivolti a Trunks. Anche a lei  mancava molto e voleva andare a trovarlo, ma sapeva che non poteva: Vegeta la avrebbe cacciata via di nuovo. Ma poteva almeno provarci. Pensava a lui ogni singolo momento della giornata: era il pensiero che le tormentava le notti e che le riempiva i giorni. Quella piccola cotta era ormai diventato amore, quello vero .Non riusciva più a stargli lontano: era diventato un tormento, aveva un irrefrenabile desiderio di abbracciarlo, di stargli accanto, di baciare quelle perfette labbra, voleva che fosse suo per sempre.
           Sarebbe andata a trovarlo, ormai niente la poteva più fermare, neanche Vegeta. Cercò qualcosa di carino da mettersi e trovò un vestitino molto corto e super - scollato (ultimamente il suo guardaroba si era notevolmente ampliato), poi scese velocemente le scale, cercando di non farsi vedere dai suoi genitori per evitare inutili domande.
           Ma, quando aprì la porta, rimase sorpresa: Trunks era lì e stava per bussare.
          
           Ciao carissimi lettori :3
           Innanzitutto buona Pasqua a tutti !!
           Che ne dite di questo terzo capitolo ?? Aspetto i vostri commenti :D
           Al prossimo capitolo :3
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 4
*** Gelosia ***


           Capitolo 4 – Gelosia
           Riassunto capitolo precedente:  Pan si risvegli tra le braccia di Trunks ma, proprio nel momento in cui sembrava che i due stessero per baciarsi, torna Vegeta che caccia sia Pan che Goten. I giorni passano e nella mente di Pan c’è solo un pensiero fisso: Trunks. Finalmente si decide ad andare a trovarlo ma, quando apre la porta per uscire, se lo ritrova di fronte.
 

           Trunks era immobile davanti a lei. Non sapeva cosa fare: doveva dirgli il perché era lì o mentirle?
           Quando lo vide, sul volto di Pan si accese un enorme sorriso.
            “Ciao Trunks, che ci fai qui?” chiese Pan. Era davvero sorpresa di vederlo, forse aveva avuto la sua stessa idea, forse anche a lui mancava, forse anche lui aveva bisogno di vederla. Ma le sue speranze furono infrante dalla risposta di Trunks.
           “Sono qui per Goten, è in casa?”.
           Pan si sentiva una stupida: come aveva potuto pensare che Trunks fosse lì per lei? Era molto più logico che fosse andato lì per Goten, in fondo erano stati sempre molto amici, quasi fratelli.
           “Si, è di sopra” disse Pan. Ora sul suo volto c’era un’espressione cupa, triste.
           Trunks notò che indossava un vestitino molto sexy e le chiese: “Stai uscendo?”.
           “Si” rispose Pan con un tono freddo.
           “Con un ragazzo?”
           “Beh l’intenzione era quella” disse Pan, alzandosi in volo e allontanandosi il più possibile da lui.
           Trunks non aveva capito bene il senso della sua risposta: che cosa aveva voluto dire con l’intenzione era quella? E poi perché il suo viso si era improvvisamente rabbuiato? Era stato lui a intristirla? E poi dove stava andando vestita in quel modo?
 
           Pan, nel frattempo, aveva raggiunto la città. Camminava per le strade con ancora sul volto quell’espressione delusa: aveva davvero creduto, anche se solo per un momento, che Trunks provasse qualcosa per lei. Ma evidentemente non era così. E poi un trentenne ricco e affascinante come lui aveva sicuramente ai suoi piedi un miliardo di ragazze più belle di lei.
           Passò davanti alla vetrina di un negozio, c’era un bellissimo vestito esposto, ma quello che attirò la sua attenzione fu ben altro. Riusciva a intravedere la sua immagine riflessa: era davvero bellissima, quel vestitino le stava d’incanto. Ma allora perché a Trunks non piaceva? Forse lui preferiva le donne più mature e non le ragazzine come lei. Forse era la differenza di età a spaventarlo, o forse non gli piaceva e basta.
          
           Trunks avrebbe tanto voluto seguirla, ma, ancora una volta, qualcosa dentro di lui gli diceva che era sbagliato. La gelosia stava iniziando a consumarlo lentamente, non avrebbe resistito a lungo. Il pensiero che la sua Pan in quel momento era con un altro ragazzo era insopportabile. E se le fosse capitato qualcosa? Non avrebbe mai potuto perdonarselo, doveva raggiungerla.
 
           Pan era ancora incantata davanti a quella vetrina quando un ragazzo interruppe i suoi pensieri.
           “Ciao bellissima” disse il ragazzo.
           Pan si girò verso di lui: era meraviglioso. Era alto e muscoloso, indossava un paio di jeans attillati e una maglietta blu che aderiva perfettamente al suo corpo. La sua pelle aveva un colorito estremamente chiaro, mentre i suoi capelli erano neri e risaltavano perfettamente gli intensi occhi azzurri che somigliavano tanto a quelli di Trunks.
 
           Ciao carissimi lettori :3
           Scusate se pubblico questo capitolo in ritardo ma sono stata impegnata a studiare D:
           Come al solito, spero che vi piaccia
           Al prossimo capitolo
           Un bacio, Bella_96
PS: scusatemi se anche questo capitolo è molto corto ma vi prometto che il prossimo sarà più lungo

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Capitolo 5
*** Occhi azzurri ***


            Capitolo 5 – Occhi azzurri
          
           Riassunto capitolo precedente: Trunks non sa che fare e decide di mentirle: le dice che è andato a casa sua solo per parlare con Goten. Pan rimane delusa e va via. Trunks teme che Pan abbia un appuntamento con un altro ragazzo e quindi decide di seguirla. Nel frattempo Pan arriva in città e conosce un bellissimo ragazzo.

 
            Il ragazzo si avvicinò ancora di più a Pan, sorridendole.
            “Piacere, io mi chiamo Ivan” disse il ragazzo, porgendole una mano.
            Pan strinse la mano del ragazzo e disse: ”Piacere, il mio nome è Pan”.
           
            Trunks, nel frattempo, aveva raggiunto Pan e la stava osservando da dietro a un muro. Non poteva crederci: stava parlando con un ragazzo e stava sorridendo. Era felice. Probabilmente era questo ciò che meritava, lui non le avrebbe potuto dare tutte quelle  attenzioni, era il presidente della Capsule Corporation e non aveva molto tempo libero. E poi quel ragazzo aveva circa l’età di Pan ed era anche molto carino: sarebbe stato perfetto per lei.
            Ma, nonostante ciò, la gelosia continuava ad assalirlo. Sarebbe voluto andare lì, spaccare la faccia a quel ragazzo e riprendersi la sua Pan. Ma non poteva, avrebbe solo rovinato tutto. Non doveva rovinare la felicità di Pan solo per il suo egoismo. E poi era stato lui ad allontanarla e lei, giustamente, aveva conosciuto un nuovo ragazzo. Era tutta colpa sua.
 
            Ivan era dolcissimo e anche simpatico. Era da tanto che Pan non si sentiva così bene. L’ultima volta che aveva provato una sensazione simile era quando lei e Trunks stavano per baciarsi, ma quella sensazione era molto più forte di quella che provava ora. No poteva fare altro che pensare a lui, e poi quel ragazzo aveva i suoi stessi occhi.
            “Ehi mi stai ascoltando?” disse Ian quando probabilmente si accorse che Pan era sovrappensiero.
            “Si, scusami... stavo pensando” rispose Pan, abbassando lo sguardo.
            “A cosa?”.
            “A niente”.
            “Non ti credo. Il tuo sguardo si è fatto improvvisamente cupo. E’ successo qualcosa?”.
            “No, non ti preoccupare”.
            “Va bene, ma ricorda che, anche se ci conosciamo da qualche minuto, tu puoi fidarti di me” disse, afferrando delicatamente con la sua mano quella di Pan.
            Al contatto, Pan arrossì e alzò lo sguardo verso di lui. I suoi occhi incrociarono quelli di Ivan. Erano così belli e così maledettamente azzurri.
            Immaginò di avere Trunks davanti a lei e, istintivamente, lo baciò.
           
            Trunks, che stava ancora osservando i due, era distrutto. Pan aveva baciato quel ragazzo, non riusciva ancora a crederci. Forse aveva fatto bene a mentirle: lei non lo amava, lo considerava solo come suo amico altrimenti non avrebbe baciato quel ragazzo. E ora cosa avrebbe dovuto fare? Andare via e dimenticarsi di lei o avrebbe dovuto cercare di conquistarla? La sua mente era costernata di domande, il suo cuore era a pezzi. La amava così tanto eppure la stava lasciando andare via senza fare niente.
           Decise che forse era meglio lasciarla in pace, quindi si alzò in volo e andò via.
 
           “Scusami” disse Pan, staccando le sue labbra da quelle di Ivan.
           “Non devi scusarti, è stato bellissimo, anche se non me lo aspettavo”.
           “Io non volevo...”
           “Shh” disse posandogli un dito sulle labbra, “non mi devi nessuna spiegazione”.
           “Io adesso devo andare” disse, voltandosi velocemente e correndo via con le lacrime agli occhi.
           “Aspetta!” gridò Ivan, ma ormai Pan era già molto lontana.
 
           Quando tornò a casa, si gettò sul letto. Non riusciva a credere a quello che aveva fatto: aveva baciato uno sconosciuto solo perché i suoi occhi somigliavano tanto a quelli di Trunks. Come aveva potuto fare una cosa del genere? Si sentiva confusa, persa. Averebbe tanto voluto una persona a cui confidare ciò che le stava accadendo, aveva bisogno di una spalla su cui piangere, aveva bisogno di un’amica.
 
           Ciaoooo carissimi lettori :3
           Che ne dite di questo quinto capitolo? Vi è piaciuto? Fatemi sapere...
           Alla prossima :3
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 6
*** Sorrisi ***


Capitolo 6: Sorrisi
 
           Riassunto capitolo precedente: Pan inizia a conoscere quel ragazzo e trova i suoi occhi maledettamente somiglianti a quelli di Trunks e così, senza pensarci, lo bacia. Trunks, che nel frattempo aveva assistito a tutta la scena, si sente ferito e vola via deluso.

 
           Erano ormai passati tre giorni e Pan si trovava distesa sul suo letto con le cuffie nelle orecchie.
           “Pan !” gridò sua madre dal piano di sotto. Sentendola, Pan si alzò dal letto e scese giù da sua madre.
           “Che c’è?” disse scocciata.
           “Bulma ha organizzato una festa a casa sua per domani. Ci saranno tutti, anche Crillin e la sua famiglia” rispose euforica.
           “Ci mancava solo questo...” bisbigliò tra sé e sé, girandosi e tornando in camera sua. Videl rimase un po’ delusa dalla reazione della figlia, credeva le sarebbe piaciuto rivedere i suoi amici.
           L’ultima cosa che Pan desiderava era rivedere Trunks. Voleva solo dimenticarlo, tutto qui. Ma, rivedendolo, avrebbe solo sofferto ancora di più. Non sarebbe mai riuscita a guardarlo negli occhi come faceva una volta quando erano solo semplici amici. Ora era tutto cambiato. Provava qualcosa per lui, anche se non la ricambiava. Eppure non riusciva a farsene una ragione, forse perché una ragione non c’era.
 
           Anche Trunks aveva saputo della festa e, come Pan, non ne era stato molto entusiasto. Dopo che Pan aveva baciato quel ragazzo il suo cuore era come se avesse smesso di battere. Amava troppo quella ragazzina, ma lei amava un altro. E, in fondo, la capiva. Come avrebbe mai potuto una ragazzina di soli diciotto anni innamorarsi del suo migliore amico trentenne? Lui non gli avrebbe mai potuto dare ciò che, invece, avrebbe potuto offrirgli un ragazzino della sua età. Era un vecchio e lei solo una ragazzina toppo giovane: quei quattordici anni di differenza non erano pochi.
 
           Il giorno passò in fretta e l’ora della festa si avvicinava sempre di più. Pan si infilò un vestitino nero aderente senza spalline e lasciò i capelli liberi sulle spalle. Sul viso aveva solo un filo di trucco, non aveva nessuno a cui doveva sembrare bella.
           Quando fu pronta partì insieme ai suoi genitori e a Goten . Arrivati a casa Brief trovarono ad accoglierli l’intera famiglia.
           “Ciao Pan” disse Trunks.
           “Ciao” rispose Pan freddamente.
           “E’ successo qualcosa?” disse il lilla, notando l’atteggiamento freddo e distaccato dell’amica. Ma Pan non fece in tempo a rispondere perché, in quel momento, entrarono gli altri invitati. C’erano Crillin, C18, Marron e anche Uub, che da circa due anni si era trasferito a casa loro.
 
           Appena entrò, Uub notò subito la splendida ragazza dai capelli corvino. Era cresciuta, era diventata una donna, una meravigliosa donna.
           Uub era stato sempre innamorato di Pan, fin dalla prima volta che l’aveva vista. Con il passare del tempo quell’amore si era andato scemando ma, quando quella sera la vide, tutti i suoi più profondi sentimenti riaffiorarono. Quei suoi intensi occhi neri, quei suoi lunghi capelli corvino, quel suo fragile ma perfetto corpicino lo avevano letteralmente catturato. Era rimasto immobile ad osservarla, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
            “Ehi Uub!” esclamò Pan quando vide il ragazzo. Sentendo le parole di Pan, Uub ritornò a prendere il controllo sul suo corpo e salutò la ragazza.
           Per tutta la cena Uub non fece altro che parlare e scherzare con Pan. Lei si sentiva a suo agio vicino a lui e, finalmente, era riuscita a sorridere dopo quattro giorni di lacrime.
           Bra e Goten, come sempre, continuarono a stuzzicarsi a vicenda, mentre Marron cercava in tutti i modi di farsi notare da Trunks che, a sua volta, non riusciva a staccare gli occhi da Pan.
           Aveva notato come Uub la guardava e il modo con cui Pan gli sorrideva ma non riusciva a capire come lei, che aveva baciato un ragazzo solo pochi giorni prima, ora si stava facendo “corteggiare” da Uub senza il minimo scrupolo. Da lei non se lo sarebbe mai aspettato. L’aveva considerata sempre come una ragazza seria ma, evidentemente, non era così.
           Finalmente si accorse di Marron e iniziò a parlare con lei, cercando inutilmente di non guardare Pan. Marron era davvero una bella ragazza, ma non era ciò che cercava. Lui voleva solo Pan.
 
          Nel frattempo, Bra stava osservano Goten mentre infilava nella sua bocca un’intera fetta di torta. Era da un po’ di tempo che aveva iniziato a trovarlo attraente, ma aveva sempre cercato di nasconderlo. Sapeva che Goten era un po’ il tipo poco serio, che non amava impegnarsi con le ragazze, voleva solo portarsele a letto. Eppure le piaceva. Amava tutto di lui: il suo viso, i suoi occhi, i suoi capelli, il suo corpo e perfino il modo in cui ingurgitava quella fetta di torta. Ma lei non voleva essere una delle sue donne da una notte, lei voleva essere la sua donna per tutta la vita.
 
           Proprio in quel momento, Goten alzò gli occhi e si accorse dello sguardo della ragazza. Lo stava osservando con i suoi grandi e meravigliosi occhi azzurri. Ma quello non era il suo solito sguardo imbronciato, era uno sguardo di ammirazione.
           Goten le sorrise e lei ricambiò. Il suo sorriso gli sembrava un raggio di luce in un giorno buio. Era bellissima. Solo adesso aveva incominciato ad accorgersi di quanto fosse meravigliosa la ragazza che gli era accanto.

           Ciao carissimi lettori :3
           Scusatemi ancora per il ritardo, ma sono stata da una parte impegnata con la scuola e dall’altra nella scrittura di una nuova storia.
           Come sicuramente avrete notato, in questo sesto capitolo ho inserito nuovi personaggi e ho iniziato ad aggiungere alcuni elementi sulla coppia Bra/Goten che fino ad ora avevo un po’ trascurato, poiché mi sono soffermata di più sulla descrizione di Pan e Trunks.
           Come al solito, spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento.
           Al prossimo capitolo :33
           Un bacio, Bella_96
           Ps: se volete leggere la mia nuova storia questo è il link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1752572&i=1

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Capitolo 7
*** Un nuovo problema ***


           Capitolo 7: Un nuovo problema
 
           Riassunto capitolo precedente: Bulma organizza una festa a casa sua a cui sono invitati anche Uub e Marron. Il ragazzo rimane subito colpito dalla bellezza della dolce Pan e non riesce a staccarle gli occhi di dosso. Nel frattempo Bra e Goten si accorgono di provare una forte attrazione l’uno per l’altra.

 
 
           Quando la  cena finì, tutti si alzarono da tavola e si salutarono velocemente.
            “Se ti va potremmo vederci qualche volta” disse Uub.
            “Certo, mi farebbe molto piacere” rispose Pan.
            “Che ne dici se sabato andiamo a mangiarci una pizza insieme?”.
           Trunks, che era proprio dietro di loro, s’intromise: “E’ un’ottima idea. Bra tu che ne dici?”.
            “Si, sarebbe fantastico!” esclamò entusiasta la turchina.
           Detto questo, si salutarono e ognuno tornò a casa propria.
Pan, ancora una volta, restò sveglia tutta la notte. Non riusciva proprio a capire perché Trunks si fosse intromesso nella conversazione tra lei e Uub. Sembrava quasi geloso. Per tutta la cena non aveva fatto altro che guardarla, se ne era accorta, mentre quella vipera di Marron cercava in tutti i modi di attirare la sua attenzione su di se.
           Pan odiava davvero tanto quella biondina: era viziata, acida e pensava solo a una cosa: i soldi. E Trunks di soldi ne aveva davvero molti. Ma a Pan non interessavano più di tanto, a lei sarebbe bastato solo averlo accanto.
           I suoi pensieri si spostarono improvvisamente da Trunks a Uub. Era stato davvero molto gentile con lei quella sera e poi lui era anche molto carino. Pan scrollò la testa per cacciare via quei pensieri: non poteva piacergli anche Uub, le avrebbe solo complicato ulteriormente la vita, facendole nascere nel suo cuore un nuovo problema che non avrebbe mai potuto risolvere.
 
           Trunks, nel frattempo, era in camera sua cercando di calmare quella sua irrefrenabile gelosia. Ma, ogni volta che cercava di pensare a qualche altra cosa, gli tornavano in mente quelle maledette immagini di Pan che baciava un altro ragazzo o quelle di Pan che sorrideva a Uub. Cosa stava succedendo alla sua Pan? Usciva con due ragazzi contemporaneamente? Ma, nonostante ciò, non riusciva a pensare che Pan potesse davvero fare una cosa del genere. C’era sicuramente un’altra spiegazione: Pan non era così.
           Dopo pochi minuti, Trunks si addormentò con l’immagine di Pan che sorrideva, ma questa volta sorrideva a lui.
 
           Bra era in cucina: quella sera davvero non riusciva a dormire. Improvvisamente sentì vibrare il cellulare che aveva in mano.
           Ehi Bra, sono Goten. Volevo solo dirti che stasera eri bellissima, aveva scritto il sayan nel messaggio.
           Quando Bra lo lesse, non riuscì a credere a quello che stava leggendo: pensò che non fosse vero, che il cellulare si fosse in qualche modo sbagliato. Ma quelle parole erano reali. Goten le aveva davvero detto che era  bellissima. Rilesse più volte quel breve messaggio, finché non si decise a risponderlo.
           Grazie, anche tu, fu la sua breve, semplice risposta.
           Solo una cosa non riusciva a capire: come faceva Goten ad avere il suo numero di cellulare?
 
           La settimana passò velocemente e il sabato, finalmente, arrivò. Avevano deciso di vedersi tutti alla pizzeria di fronte alla Capsule Corporation alle 8.
           I primi ad arrivare furono Bra e Trunks, seguiti da Pan e Goten. Uub e Marron arrivarono solo dopo una mezz’oretta: la biondina aveva perso troppo tempo per truccarsi!
            “Finalmente siete arrivati!” disse Bra, un po’ irritata dal ritardo dei due.
            “Scusa non è stata colpa mia, Marron...” disse Uub, ma fu interrotto dalla mano di Marron, che gli tappò la bocca.
            “Sta zitto imbecille!” sussurrò la biondina nell’orecchio di Uub.
           Seguirono delle risate, poiché tutti avevano capito ciò che Marron gli aveva detto.
            “Entriamo” disse Bra, indicando l’entrata della pizzeria.
Finito di mangiare, si salutarono tutti velocemente.
            “Potrei accompagnarti io a casa se vuoi, visto che Goten è scomparso nel nulla con Bra” disse Uub a Pan.
            “S...” cercò di dire, ma fu interrotta da una voce che sovrastò la sua.
“Ci penso io ad accompagnare Pan a casa” disse Trunks.
           Pan guardò con un’aria un po’ confusa l’amico che, invece, stava lanciando occhiate di sfida a Uub.
            “Credo che la decisione spetti a lei” rispose Uub con un tono minaccioso.
            “Bene. Pan chi vuoi che ti accompagni?” mi chiese il lilla.
            “Forse è meglio che torni da sola...” rispose Pan. Non voleva ferire nessuno dei due ragazzi e, soprattutto, voleva evitare che si scatenasse una rissa. Pan avrebbe tanto voluto che ad accompagnarla fosse stato Trunks ma sapeva che poi il povero Uub ci sarebbe rimasto male. E lei non voleva.
            “Non se ne parla” disse Trunks, afferrando il braccio dell’ amica e trascinandola con se fuori dalla pizzeria. Uub li seguì e, appena li raggiunse, cercò di fermare Trunks.
            “Lasciala stare!” esclamò.
 
           Nel frattempo Bra e Goten erano insieme, mano nella mano. Erano usciti dalla pizzeria prima per restare un po’ da soli.
           Goten osservava la ragazza che le era accanto mentre lei, timidamente, arrossiva.
           E’ bellissima, pensò Goten, ma non aveva il coraggio di dirglielo. L’atmosfera intorno a loro era dominata da un imbarazzante silenzio. Nessuno dei due riusciva a dire una parola. Erano entrambi troppo occupati a guardarsi intensamente negli occhi.
            “Hai degli occhi bellissimi” fu l’unica cosa che riuscì a dire Goten.
            “Grazie” rispose la turchina.
           I loro volti erano distanti solo pochi centimetri, sarebbe bastato solo avvicinarsi un po’ per sfiorarle quelle perfette labbra. Desiderò con tutto se stesso baciarla, così posò delicatamente la sua bocca su quella della ragazza.
           Bra ricambiò in pieno quel bacio e, portandogli una mano dietro alla testa, iniziò ad accarezzargli dolcemente quella folta chioma di capelli.
            “Ti amo” sussurrò Goten sulle sue labbra.
            “Anche io” fu la semplice, ma intensa,  risposta della turchina.
 
           Ciao carissimi lettori,
           Finalmente sono tornata con questo settimo capitolo.
           Ci ho messo un po’ a scriverlo perché non avevo nessuna idea D:
           Spero, comunque, che vi piaccia.
           Al prossimo capitolo :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 8
*** Lei era speciale ***


           Capitolo 8: Lei era speciale
 
           Riassunto capitolo precedente: i 6 ragazzi decidono di andare a mangiare una pizza insieme. Bra e Goten, dopo un po’, si allontanano e, rimanendo da soli, si dichiarano il proprio amore. Nel frattempo tra Trunks e Uub sta per scoppiare una rissa per la piccola Pan...
 

           Trunks sapeva benissimo che se avesse sfidato Uub sarebbe finita molto male per lui. Erano ormai anni che Trunks non si allenava, mentre Uub era stato allenato dal grande Goku in persona. Non avrebbe mai potuto farcela contro di lui.
           Eppure sentiva un’ enorme rabbia dentro di lui che lo spingeva a prendere a pugni quel ragazzo. Voleva dimostrare alla sua Pan che era superiore a lui, che era in grado di proteggerla e dimostrarle che valeva molto di più.
           L’aura di Trunks incominciò ad aumentare sempre di più.
           Uub, invece, rimase fermo immobile davanti a lui. Non aveva nessuna intenzione di litigare con lui. Non era affatto il tipo che si batte, davanti a tutti, per una scemenza simile. Non era così che voleva conquistare Pan.
           “Se proprio insisti accompagnala tu a casa, io non ho nessuna intenzione di battermi con te” disse, lasciando Trunks senza parole.
           Uub afferrò la mano di Marron, che era dietro di lui, e disse: “Andiamo?”. La biondina annuì semplicemente.
           I due si alzarono in volo e, dopo pochi secondi, sparirono in quell’immenso cielo stellato.
           Trunks e Pan restarono per qualche interminabile minuto ad osservarsi. Entrambi erano imbarazzati da quella situazione. Non sapevano cosa dire.
           “Credo sia ora di tornare a casa” disse finalmente Trunks, “posso accompagnarti?”.
           “S-si” balbettò Pan. Ancora non era riuscita bene a focalizzare la situazione di prima.
 

           “Pan io...” Trunks voleva dirle che gli dispiaceva, voleva confessarle quanto la amava e voleva stringerla forte a se, accarezzando i suoi morbidi capelli e sussurrandole che niente avrebbe mai potuto dividerli. Ma le parole non uscivano dalla sua bocca.
           “Mi dispiace” fu l’unica cosa che riuscì a dire.
           “Anche a me” rispose la ragazza dai capelli d’ebano.
           “Io devo dirti una cosa” disse tutto d’un fiato il lilla.
           “Dimmi” rispose incuriosita la piccola Pan.
           “Questo non è il momento né il luogo adatto” disse, “domani potremmo vederci alle 12.30 fuori alla Capsule Corporation e potrei portarti a mangiare in un ristorante, se ti va ovviamente”
           In effetti Trunks aveva ragione: era mezzanotte passata e si trovavano sotto la casa dei suoi genitori, non avrebbe potuto dirle un bel niente.
           “D’accordo” rispose.
           “Buonanotte piccola” le sussurrò dolcemente, dandole un piccolo bacio sulla fronte.
           “Buonanotte!” esclamò, ma Trunks era già volato via.
           Pan aprì la porta ed entrò in casa. Si gettò ancora vestita sul letto. Era troppo frastornata per riuscire a mettersi il pigiama. Si infilò sotto le coperte e i pensieri, come al solito, le invasero la mente, impedendole ancora una volta di riuscire a dormire.
           Non ce la faceva più, voleva essere lasciata in pace. Trunks un giorno fa finta che non esiste e il giorno dopo fa il geloso con Uub. Non riusciva davvero a capirlo. In questo momento sembrava lui l’adolescente confuso.
           Lei, invece, aveva le idee ben chiare: voleva Trunks, ma se lui avesse continuato a comportarsi così, lo avrebbe lasciato perdere. C’erano miliardi di ragazzi in questo mondo, perché lei doveva innamorarsi proprio di un trentenne confuso?
           Era stanca, stanca di tutto. Voleva solo che Trunks le desse una risposta, che finalmente si comportasse da uomo maturo.
 

           Trunks era nel salotto, sdraiato sul divano. Stava guardando qualche stupido programma alla TV, ma in realtà non gli stava dando molta attenzione. Era troppo indaffarato a pensare.
           Pensava al giorno dopo, quando avrebbe incontrato di nuovo Pan, pensava a cosa dirle, a cosa fare. Avrebbe dovuto dichiararsi? Non ci volle molto a trovare una risposta a quella domanda: lui si sarebbe dichiarato, ma non era questo il problema.
           Il problema erano le conseguenze a cui ciò che il giorno dopo sarbbe successo avrebbero portato. Trunks amava avvero Pan, ma la differenza d’età e le loro famiglie che non avrebbero mai accettato la loro relazione erano ostacoli duri da superare.
           Se solo Gohan avrebbe saputo una cosa del genere probabilmente lo avrebbe ammazzato. Per non parlare di suo padre, Vegeta, che non avrebbe mai accettato una relazione tra lui e la figlia di Kaaroth. Infatti, dopo la scomparsa di Goku, aveva iniziato ad odiare sempre di più quella famiglia, fino a spezzare ogni legame con essa. Se solo sentiva parlare di Goku, andava su tutte le furie. Probabilmente questa era solo il suo modo di manifestare il bene che provava nei confronti di suo fratello, in fondo anche lui aveva sofferto tanto per la sua scomparsa. Probabilmente il solo ricordo di Goku gli riapriva vecchie ferite che ancora non erano state ricucite. Anche se sembrava il contrario, Vegeta era molto affezionato a lui e non sopportava questa situazione.
           I pensieri di Trunks si spostarono di nuovo su Pan, doveva trovare un modo dolce e romantico di dichiararle il suo amore. Nella sua mente simulò una cinquantina di discorsi, ma nessuno andava bene. Cosa sarebbe davvero piaciuto a Pan?
           Lui era sempre stato un ragazzo che sapeva conquistare le donne, ma con Pan era diverso. A lei non piacevano le cose sdolcinate per cui le altre ragazze andavano pazze. Lei era speciale. Non andava in giro in minigonna, lei preferiva un paio di Jeans larghi, non amava neanche fare shopping, preferiva di gran lunga combattere piuttosto che andare di negozio in negozio in cerca di qualche vestitino carino. Ed era proprio per questo che quella ragazzina gli piaceva così tanto.
 
           Ciao carissimi lettori,
           Ecco a voi l’ottavo capitolo della mia storia. Spero che vi piaccia, ci ho messo un po’ a scriverlo D:
           Mi raccomando lasciatemi qualche commentino :)
           Al prossimo capitolo :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 9
*** Dichiarazione ***


           Capitolo 9: Dichiarazione
 
           Riassunto capitolo precedente: dopo aver discusso con Uub, Trunks riesce ad accompagnare Pan a casa e le confessa che ha qualcosa di importante da dirle, quindi le chiede se il giorno dopo possono vedersi e la ragazza accetta senza alcun indugio.

 
           Pan  quella mattina si svegliò presto, fece colazione e, dopo essersi fatta una bella doccia rilassante, iniziò a prepararsi per incontrare Trunks. Rovistò nel suo armadio in cerca di qualcosa di carino da mettersi, ma trovò soltanto un pantaloncino corto di jeans e un top rosa senza spalline che metteva ben in risalto i suoi seni. Decise che poteva andare bene e indossò il tutto, aggiungendo delle ballerine dello stesso colore della maglietta. Pettinò delicatamente i lunghi capelli e applicò sul suo già perfetto viso anche un filo di trucco.
 
           Trunks era ormai rinchiuso nel suo studio alla Capsule Corporation da ore, ma non riusciva minimamente a concentrarsi sul lavoro: era troppo impegnato a pensare alla sua Pan. Ancora non aveva deciso le parole giuste da dirle per confessarle il proprio amore e non si sarebbe arreso finché non ci fosse riuscito.
           Ormai mancavano pochi minuti dall’ora dell’appuntamento, quindi Trunks uscì velocemente dal suo studio per dirigersi al luogo dell’incontro.
           Quando Trunks arrivò, Pan era già lì ad aspettarlo. Era meravigliosa. I suoi occhi non avevano mai visto niente di simile. I lunghi capelli neri le ricadevano perfettamente sulle spalle, incorniciando il suo candido viso, in cui erano incastonate due enormi gemme nere, contornate da quel filo di matita che non poteva far altro che risaltare ancora di più la bellezza di quegli occhi.
           Lo sguardo si Trunks passò dal suo viso al suo corpo. Quella ragazzina di soli diciotto anni aveva un corpo così meraviglioso che sembrava una dea greca. Lo stretto top rosa risaltava perfettamente i seni della ragazza, il pantaloncino troppo corto lasciava intravedere le sue magre gambe. Quella visione così splendida e perfetta mandò Trunks in confusione.
            “Ciao Trunks” esclamò la ragazzina dai capelli d’ebano quando vide Trunks avvicinarsi.
            “C-ciao P-Pan” balbettò il lilla, ancora piuttosto turbato dalla visione della ragazzina.
           I due si guardarono negli occhi per alcuni minuti, troppo imbarazzati per dire qualcosa.
            “Andiamo?” disse finalmente Trunks, rompendo quell’imbarazzante silenzio che si era creato intorno a loro.
            “Certo” rispose Pan.
           Trunks indicò un ristorantino che si trovava a pochi metri da lì e intrecciò le sue mani a quelle di Pan, trasportandola con se in quel locale. A quel contatto Pan abbassò lo sguardo per evitare che Trunks vedesse il rossore che aveva improvvisamente colorato il suo viso. Il solo toccare le mani di Trunks le faceva uno strano effetto, intrecciare le sue dita con quelle lunghe e affusolate di quel meraviglioso ragazzo le provocò un’accelerazione innaturale dei battiti cardiaci. Era sicura che da un momento all’altro le sarebbe venuto un infarto.
           Entrarono in quel piccolo e grazioso ristorantino e furono accompagnati da un cameriere al loro tavolo.
            “Sei bellissima” le sussurrò Trunks, guardandola dritto negli occhi.
            “Grazie” riuscì a dire la ragazza dai capelli d’ebano, sentendosi le guancie avvampare sempre di più.
            “Cosa vuoi ordinare?” le chiese, leggendo i vari piatti sul menù.
           Anche Pan prese il menù e lesse velocemente tutti i piatti.
            “Spaghetti con il sugo” rispose, “Tu?”
            “Anche io” confermò, facendo alla ragazzina uno dei suoi più bei sorrisi.
           Pan sentiva il cure martellarle in petto, sentiva che non avrebbe retto ancora a lungo a quella straordinaria bellezza, sentiva che stava per saltargli a dosso per stringerlo forte a se.
           Calmati Pan, calmati, ripeteva tra sé e sé.
           Nel frattempo i due consumarono tutte le portate, ricordando, tra un morso e l’altro, i bei momenti passati insieme in quell’indimenticabile viaggio nello spazio.
            “Pan” disse dolcemente il lilla, poggiando delicatamente la sua mano su quella di Pan, “è da quando ti ho rivista che ho voglia di dirti qualcosa, qualcosa che forse è sbagliato, ma che io non riesco più a tenermi dentro. Ho cercato più volte di allontanarmi da te, ma ogni volta che ti rivedevo quello strano sentimento cominciava di nuovo a torturarmi” fece una breve pausa, poi continuò, “Pan io ti amo”.
           Le sue parole rimbombarono nella mente della ragazza dai capelli d’ebano, che cercava ancora di capire se ciò che stava accadendo era solo uno dei suoi sogni o se fosse tutto vero.
           Trunks continuava a guardarla intensamente negli occhi e iniziò ad avvicinarsi sempre di più a lei finché non furono distanti solo pochi centimetri.
 
           Ciao carissimi lettori,
           So che adesso vorrete uccidermi, strangolarmi, decapitarmi per aver interrotto la storia proprio nel momento più bello, ma mi piaceva l’idea di un po’ di suspense xDD
           Al prossimo capitolo :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 10
*** Maledetta timidezza! ***


           Capitolo 10: Maledetta timidezza!
 
           Riassunto capitolo precedente: dopo aver mangiato e aver chiacchierato un po’, Trunks decide finalmente di dichiararsi, dicendo a Pan di amarla...
 

           I loro volti erano vicinissimi, Pan riusciva perfino a sentire il suo dolce respiro sulla pelle. Sarebbe bastato avvicinarsi solo ancora un po’ per sfiorare quelle sue perfette labbra. Ma fu Trunks ad avvicinarsi alla bocca di Pan, congiungendo le loro labbra in un dolce, intenso bacio.
           Pan inizialmente, ancora un po’ confusa da ciò che stava accadendo, oppose un po’ di resistenza, ma poi si lasciò trasportare dalle dolci labbra di Trunks.
            “Anche io ti amo” rispose la ragazzina dai capelli d’ebano appena le loro labbra si staccarono un po’.
 
           Trunks, sentendo le sue parole, riprese a baciarla, ma questa volta con più intensità e passione, come se erano anni che aspettava di baciare quelle labbra e ora, finalmente, era riuscito a  farlo. Aveva messo da parte ogni paura, ogni preoccupazione e le aveva dichiarato ciò che davvero provava per lei. E, nonostante sapeva che ciò che stava facendo avrebbe portato a innumerevoli problemi e ostacoli, non si pentiva affatto. Anzi, si pentiva di non averlo fatto prima, di aver aspettato così tanto, di non aver avuto il coraggio di affrontare le sue paure da subito.
           La differenza d’età, i loro genitori e tutti gli altri problemi, ora non erano altro che un insignificante granello di sabbia in mezzo all’immenso mare.
 
           Il cervellino di Pan ancora non era riuscito bene a focalizzare la situazione. Davvero stava baciando Trunks? Davvero lui le aveva detto che l’amava?
           Quando si rese finalmente conto che tutto ciò non era uno dei suoi bellissimi sogni, ma che stava accadendo realmente, sentì le guance andarle letteralmente a fuoco.
           Si staccò bruscamente dalle labbra di Trunks, anche se, in realtà, non voleva. Ma la timidezza, ancora una volta, aveva avuto la meglio sui suoi sentimenti.
 
            “Che c’è?” le chiese Trunks, non riuscendo a capire il gesto della ragazza.
            “Niente” rispose, abbassando lo sguardo.
            “Non ti credo...”.
            “I-io...” balbettò la ragazzina dai capelli d’ebano in preda al panico, “h-ho p-paura” riuscì finalmente a dire.
            “E di cosa?”
            “Di tutto” rispose Pan, “o meglio di tutti” si corresse.
            “Davvero è questo ciò che ti preoccupa?” le chiese il lilla, ridendo.
            “Si” disse, “che c’è da ridere?”.
            “Qualunque cosa accada, ricordati che io non ti lascerò mai” disse il lilla, asciugandole con un dito le lacrime che erano iniziate a scenderle dagli occhi.
           Pan lo guardò dritto in quei suoi immensi occhi azzurri e capì che era una stupida. Ciò che aveva sempre desiderato era appena accaduto e lei stava rischiando di rovinare tutto con le sue insensate paranoie.
           Sei solo una stupida, ripeté nella sua mente.
           Guardò ancora una volta in quei due occhi che la stavano scrutando preoccupati e gli sorrise. Passò una mano tra quei suoi capelli color lilla - erano così morbidi che le sembravano fossero seta – e riprese a baciare quelle magnifiche labbra.
           Restarono così per molto tempo, finché non arrivò il cameriere a portare il conto.
Trunks pagò il conto e dopo si diressero, mano nella mano, fuori dal ristorante.
 
           Fuori era una bellissima giornata. Il sole risplendeva in cielo, che a sua volta era di un azzurro intenso e così limpido che, quando Pan lo guardò, le ricordava  tanto gli occhi di Trunks. Abbassò di nuovo lo sguardo, sorridendo.
            “Perché ridi?” le chiese il ragazzo affianco a lei.
            “Il celo è dello stesso colore dei tuoi occhi” rispose, arrossendo nuovamente.
           Maledetta timidezza!, pensò Pan.
 
           Lei, in realtà, non era mai stata una ragazza timida, anzi era piuttosto esuberante, soprattutto con i ragazzi (in fondo anche lei era un maschiaccio). Ma, quando si trovava vicino a quel ragazzo, iniziava a tremare e ad arrossire, come mai le era capitato prima. Trunks le faceva davvero uno strano effetto, ma le piaceva così, perché ciò significava che era davvero innamorato di lui e che non era una semplice cotta adolescenziale.
 
           Anche Trunks alzò gli occhi al cielo, per vedere se ciò che gli aveva detto Pan era vero.
            “No” disse, scuotendo la testa, “i miei occhi non sono così belli”.
            “E invece si” affermò la ragazza dai capelli d’ebano, “anzi i tuoi occhi sono ancora più belli”.
            “Dai Pan, non esagerare”.
            “Io non sto affatto esagerando, è la verità”.
           Trunks tirò la piccola Pan a sé, in modo che i due fossero uno di fronte all’altro, e la guardò dritto negli occhi dicendole: “Tu sei bellissima, non io, capito?”.
           Ecco che di nuovo quella dannata timidezza prendeva il sopravvento su di lei, iniziando a farla tremare come una foglia. Sentiva che il suo cuore non avrebbe retto a lungo, batteva troppo velocemente, sembrava impazzito.
           Prese una mano di Trunks e la poggiò sul suo cuore, il quale, delicatamente, cercò di non sfiorarle nemmeno il seno.
           E’ dolcissimo, un altro ragazzo al suo posto ne avrebbe approfittato, pensò Pan, sorridendo.
            “Lo senti? Questo è l’effetto che mi fai” disse la ragazza.
           Trunks, con l’altro braccio, prese la mano di Pan e la portò anch’essa sul suo cuore.
            “E questo è ciò che sei capace di farmi tu” disse dolcemente il lilla.
           Il battito di Trunks non era per niente più regolare del suo, anzi sembrava che i due cuori battessero all’unisono.
 
           Ciao carissimi lettori,
           Oddio come sono romantici Pan e Trunks *---------------*
           Forse son un po’ troppo dolci xDD (se davvero pensate che io abbia un po’ esagerato fatemelo sapere, provvederò subito ad aggiustare un po’ la situazione).
           Come sempre, spero che anche questo capitolo vi piaccia.
           A presto :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 11
*** Ultimo giorno d'estate ***


           Capitolo 11: Ultimo giorno d’estate
 
           Riassunto capitolo precedente: Trunks e Pan finalmente si baciano e, anche se la ragazza inizialmente cerca di resistere poiché è un po’ confusa, si lascia trasportare dalle labbra di Trunks, dicendogli che anche lei lo ama.

 
           Un mese dopo...
 
           Pan e Trunks ormai stavano insieme da quasi un mese, ma continuavano a vedersi di nascosto.
           L’estate era quasi finita, settembre era ormai alle porte.
           La loro vita procedeva normalmente: dopo il lavoro Trunks usciva con Pan e, quando non lavorava, la portava spesso al mare.
           Erano davvero felici insieme ma, nonostante ciò, ancora non avevano trovato il coraggio di dire ai loro genitori della loro relazione.
           Lo stesso valeva per Bra e Goten, i quali continuavano ad uscire anch’essi di nascosto.
 
           Bra era sdraiata sul letto quando, improvvisamente, sentì squillare il suo cellulare. Allungò una mano sul comodino, in cerca di quell’aggeggio che non smetteva di suonare. Quando finalmente lo trovò, vide il numero sul desktop: era Goten.
            “Amore!” esclamò quando rispose.
            “Ciao Bra, volevo chiederti una cosa...” cercò di dire Goten, un po’ imbarazzato.
           Goten era sempre stato un ragazzo molto sicuro quando si trattava di donne, ma, quando parlava con Bra, era come se tutta quella sicurezza svanisse, come se si volatilizzasse.
           Ma di una cosa era assolutamente certo: era completamente innamorato di lei e voleva fosse sua, in tutti i sensi.
            “Dimmi” rispose la turchina, incuriosita da ciò che voleva chiederle il ragazzo.
            “Beh, che ne dici se stasera vieni a casa mia? I miei genitori sono fuori per lavoro e Pan è con tuo fratello...” disse tutto d’un fiato, forse un po’ troppo velocemente. Ma la turchina aveva comunque capito tutto.
            “Si, è un’ottima idea!” esclamò entusiasta.
           Ultimamente lei e Goten passavano sempre meno tempo insieme, molto spesso non riuscivano a vedersi per giorni interi e una serata con il suo Goten le avrebbe davvero fatto piacere.
            “Allora ci vediamo alle 7 a casa mia?”.
            “D’accordo” affermò Bra.
            “A dopo amore, non vedo l’ora che arrivi stasera” disse dolcemente Goten, staccando la chiamata.
 
           Nel frattempo, Pan e Trunks erano seduti sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, l’uno tra le braccia dell’altro. Sapevano che quella sarebbe stata una delle ultime giornate di sole prima che arrivasse l’autunno e, quindi, non avevano nessuna voglia di sprecarla.
           Inoltre era l’ultima giornata di agosto e, probabilmente, una delle ultime che potevano passare insieme: Pan, tra qualche settimana, sarebbe dovuta ritornare tra i banchi di scuola.
            “A cosa pensi?” le chiese Trunks, notando che la ragazza era piuttosto distratta.
            “Sto pensando che l’estate sta finendo e io presto dovrò tornare a scuola così saremo costretti a vederci sempre di meno” rispose la ragazza dai capelli d’ebano.
            “Troveremo il modo di vederci, non ti devi preoccupare. E poi potremmo sempre dire ai nostri genitori della...”.
            “Assolutamente no!” esclamò Pan, senza neanche dargli il tempo di finire la frase.
Trunks aveva più volte tentato di convincerla a portare allo scoperto la loro relazione, ma la ragazza aveva sempre detto di no affermando che era troppo presto.
            “Ma Pan prima o poi dovremmo dirglielo”.
            “Si, ma non ancora, per adesso. Ho paura della reazione di mio padre, potrebbe persino impedirmi di vederti”.
            “D’accordo” si arrese Trunks.
            “E’ così bello stare qui con te” disse la ragazza dai capelli d’ebano, cambiando discorso.
            “Tu sei bellissima amore mio” le sussurrò Trunks, baciandola dolcemente sulle labbra.
 
           Bra stava letteralmente mettendo a soqquadro la sua camera in cerca di qualcosa di carino da mettersi. Aveva già scartato una cinquantina di vestiti, trovando per ognuno di essi almeno un difetto.
           Stava cercando un vestitino elegante, ma che non fosse troppo particolare, in fondo stava solo andando a casa del suo ragazzo.
            “Questo è perfetto!” esclamò, trovando finalmente ciò che stava cercando. Era un vestitino nero, senza spalline, che arrivava appena a metà coscia e portava delle piccole gemme sopra al bordo della scollatura. Era elegante, ma semplice. Sarebbe stato perfetto per quella sera.
           Lo indossò velocemente e si diresse a casa di Goten. Era già in ritardo di 15 minuti.
           Arrivata alla pota bussò e venne ad aprirle un meraviglioso ragazzo dai capelli neri.
            “Pensavo non arrivassi più” disse.
            “Scusa” gli saltò addosso, “mi sei mancato!”
            “Ma se non ci vediamo da soli due giorni!”
            “Sono stati i due giorni più brutti della mia vita” disse la turchina, stringendolo forte tra le sue braccia.
            “Ti amo” gli sussurrò Goten nell’ orecchio.
            “Anche io”
 
           Ciao carissimi lettori,
           Scusatemi se questo capitolo è un po’ corto, ma giuro che mi farò perdonare con il prossimo >.<
            A presto :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 12
*** Voglio essere tua ***


           Capitolo 12: Voglio essere tua
 
           Riassunto capitolo precedente: Goten ha un irrefrenabile desiderio di vedere la sua Bra, così la chiama e la invita a casa sua. Nel frattempo, Pan e Trunks sono in spiaggia ad assaporare quell’ultimo assaggio d’estate...

 
           Il sole stava per tramontare, il cielo si era colorato di un magnifico arancione che dava a quel momento un’enfasi ancora più magica. Il panorama che si poneva davanti agli occhi di Pan era meraviglioso: il sole stava calando dietro la linea del mare colorandolo di uno splendido giallo misto al normale azzurro del mare.
           I due ragazzi erano ancora seduti sulla sabbia ad osservare quel magnifico paesaggio. Era tutto così romantico. Trunks teneva le dita incrociate a quelle di Pan, la quale, a sua volta, teneva la testa poggiata sulla spalla del ragazzo.
            “Sai non avrei mai immaginato di provare un amore tanto intenso per una persona. Non sapevo neanche che  esistesse un sentimento così profondo” disse dolcemente Trunks, accarezzando con l’altra mano i morbidi capelli di Pan.
            “Non esisteva” rispose la ragazza dai capelli d’ebano. Trunks, sentendola, la guardò con aria confusa. “Lo abbiamo creato noi” concluse, sorridendogli.
Trunks avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza, unendole in un delicato bacio.
            “Con te mi sento bene. Non credo di essere mai stato così felice in tutta la mia vita. Tu sei speciale, unica e proprio per questo mi piaci. Quando mi sorridi mi sembra di essere in paradiso, i tuoi grossi occhioni neri hanno un effetto afrodisiaco su di me, le tue sottili labbra son droga per me. Non riuscirei a stare senza di te neanche per un solo giorno. Sono completamente dipendente da te” le sussurrò il ragazzo dai capelli lilla.
           Pan gli portò una mano sulla guancia e iniziò ad accarezzargli delicatamente i perfetti lineamenti.
            “Io, invece, ancora non riesco a credere che tu sia adesso qui con me. Mi sembra un sogno, è troppo bello per essere vero. Ho paura di svegliarmi una mattina e capire che tutto questo è solo frutto della mia immaginazione” fu la risposta di Pan.
            “Secondo te” il lilla baciò Pan sulla guancia, “questo” le baciò le labbra, “può essere” ora sul collo, “solo un sogno?” la baciò sul petto, dove si trovava il cuore della ragazza.
           Pan, non riuscendo più a resistergli, gli saltò letteralmente addosso. Si ritrovò sopra di lui e iniziò ad accarezzargli il contorno dei perfetti addominali. Lo baciò prima sulla bocca, poi sul collo, per poi scendere sempre più giù, fino ad arrivare a baciargli il dorso completamente nudo.
            “Ti amo Pan” disse il lilla, iniziando anch’egli a baciarla. “Adesso sei convinta che non è solo un sogno?”
            “No, non riuscirò mai ad esserlo” rispose la ragazza dai capelli d’ebano.
 
           Nel frattempo, Bra e Goten erano seduti davanti al televisore. Avevano appena finito di mangiare una pizza, e ora erano abbracciati sul divano a vedere uno stupido e noioso film d’amore.
           Bra si passò una mano nei capelli, spostando un ciuffo dietro l’orecchio. L’attenzione di Goten, piuttosto che sul film, era concentrata sulla ragazza che aveva tra le braccia. Non gli importava niente di quel patetico film, voleva solo averla, ora.
           La turchina, accorgendosi delle attenzioni del ragazzo, gli rivolse uno sguardo interrogativo, a cui lui rispose con  un meraviglioso sorriso.
            “Non ti piace il film?” gli chiese Bra.
            “In realtà no” rispose Goten, iniziando ad accarezzarle i capelli. “Mi piaci tu” concluse.
           La ragazza arrossì violentemente. Nonostante stesse con Goten ormai da  molto tempo, ogni volta che le diceva qualcosa di dolce non poteva fare a meno di non arrossire e iniziare a tremare come una foglia. Si sarebbe mai abituata alle dolci parole di quel ragazzo? Probabilmente no.
           Goten baciò la turchina sulle labbra, ma quello non fu uno dei suoi soliti dolci baci, fu un bacio ricco di desiderio e passione, con il quale le comunicò quanto voleva che fosse sua.
           Dalla bocca si spostò velocemente sempre più giù, fino ad arrivare a baciarle il contorno dei perfetti seni. Con una mano la spinse giù, facendola sdraiare sul divano proprio sotto di lui.
            “Goten” disse la turchina, cercando di fermarlo. Ma il desiderio del ragazzo era troppo forte. “Goten ti prego...”
 
            “Però, prima di svegliarmi da questo magnifico sogno, vorrei fare un’ultima cosa...” disse Pan con tono seducente, mordicchiandosi il labbro inferiore.
            “Tutto ciò che vuoi” rispose il lilla, assecondandola.
            “Tutto?” chiese la ragazza dai capelli d’ebano, alzando un sopracciglio.
            “Tutto” confermò Trunks.
           La ragazza fece stendere il lilla sulla sabbia, accarezzandogli sensualmente i possenti muscoli delle braccia.
            “Voglio essere tua” gli sussurrò nell’orecchio.
           Trunks, non aspettandosi mai una richiesta del genere, la guardò confuso.
            “Ti prego” disse, “fammi tua”.
            “Sei sicura di sapere cosa mi stai chiedendo?”.
            “Si”.
            “Ma hai solo...”
            “Shh” disse, interrompendolo portandogli un dito sulle labbra, “io ti amo, e questo mi basta”.
            “Davvero sei pronta?”.
            “Si” rispose, “lo desidero più di ogni altra cosa”.
           Il ragazzo, vedendo negli occhi la convinzione di Pan, la accontentò. In fondo, anche lui aveva sempre avuto il desiderio di fare l’amore con lei, ma aveva cercato sempre di nasconderlo, pensando che Pan fosse ancora una ragazzina. E invece no, si sbagliava. Ormai era una donna. E le sue perfette forme, già mature, ne davano la conferma.
           Eppure quel visino così innocente sembrava dirgli il contrario. E se si fosse pentita?
           Ma tutti i suoi dubbi furono cancellati dalla vista degli occhi della ragazza, che gli chiedevano ardentemente ciò che entrambi bramavano.
 
 
           Ciao carissimi lettori,
           PERDONATEMI, PERDONATEMI, PERDONATEMI :’(
           Ho potuto aggiornare solo ora perché ho avuto alcuni problemi con il pc e ho dovuto portarlo ad aggiustare, ma vi prometto che non succederà più.
           Giuro che mi farò perdonare...
           Al prossimo capitolo :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 13
*** Non era per sempre, non più ***


           Capitolo 13: Non era per sempre, non più

 

           Riassunto capitolo precedente: Pan e Trunks sono ancora in spiaggia, ma la ragazza rivela un irrefrenabile desiderio di fare l’amore con lui, mentre Goten, sopraffatto dal desiderio di avere Bra, perde il controllo del suo corpo...

 

           Erano ancora distesi sulla sabbia, nudi e abbracciati l’uno all’altra. Il dolce rumore delle onde che si scagliavano contro gli scogli faceva da sottofondo a quel momento magico. Avevano appena fatto l’amore. Ed era stato bellissimo.

           Si amavano, nulla avrebbe mai potuto dividerli. Ormai erano diventati una sola anima. Ora apparteneva a lui, per sempre.

 

           “Goten lasciami stare!” esclamò la turchina, mentre cercava ancora di liberarsi dalle braccia di Goten che le cingevano i fianchi. “Goten, ora basta!” disse, riuscendo finalmente a liberarsi lanciando il ragazzo giù dal divano.

           “Bra, ma che...” cercò di dire, ma la ragazza se ne stava già andando. “Scusami, io non volevo...” la afferrò per un braccio per fermarla, “io non sono riuscito a controllarmi, non è colpa mia se tu sei così bella” tentò di sdrammatizzare.

           “Ah, adesso sarebbe anche colpa mia?”.

           Tentativo fallito. “Non intendevo dire questo, lo sai”.

           “E allora cosa volevi dire?”.

           “Che non riesco a resisterti, sei toppo bella”.

           “Io...”.

           “Shh” la interruppe portandogli un dito sulla bocca, “giuro che non ci proverò più finché non lo vorrai anche tu. Ti prego perdonami”.

           “Va bene” si rassegnò la turchina, “ma non voglio che accada mai più, almeno fin quando non sarò pronta”.

           Goten le sorrise e la baciò dolcemente sulle labbra. Quello fu un vero bacio, ricco di amore, vero amore. Non c’era più neanche una traccia di quel desiderio che lo aveva sopraffatto poco prima.

 

           Pan era in camera sua, stava ancora pensando a ciò che era successo cinque giorni prima: lei Pan Son aveva fatto l’amore con Trunks Brief. Ancora non ci poteva credere. Continuava a temere che un giorno si sarebbe svegliata e avrebbe scoperto che era stato solo un sogno. Eppure era reale. Trunks e lei ora erano legati, per sempre. Lei già si immaginava con un lungo vestito bianco e il suo Trunks ad aspettarla all’altare. Sarebbe stato bellissimo. Era il suo desiderio più grande. Ma non sapeva che poco dopo sarebbe successo qualcosa di peggio che risvegliarsi e realizzare che tutto quello era solo un sogno, almeno in quel caso non avrebbe sofferto.

           Era da un giorno che ormai i due non si vedevano e Pan non poteva resistere un secondo di più lontana da lui. Trunks aveva ricominciato a lavorare e quindi adesso si trovava nel suo ufficio alla Capsule Corporation. E se gli avesse fatto una sorpresa? Decise che era un’ ottima idea, quindi si vestì velocemente e si diresse verso l’ufficio del ragazzo, ignara di ciò che avrebbe visto.

 

           Trunks era nel suo ufficio, intento a leggere un documento importante. Ma, in realtà, stava pensando alla sua Pan. Quella ragazza gli aveva invaso completamente la mente. Non c’era attimo che non pensasse a lei. Era totalmente, incondizionatamente innamorato di lei. Non c’era più nulla che potesse fare. Ormai era troppo tardi. Niente avrebbe potuto separarlo da lei. Era sua, e non l’avrebbe lasciata andare per niente al mondo.

           Improvvisamente, sentì qualcuno bussare alla porta del suo ufficio. Chi poteva essere? Aveva già detto alla sua segretaria di non far entrare nessuno perché era troppo impegnato.

           “Avanti” disse.

           La porta si aprì ed entrò una bellissima biondina che Trunks conosceva bene. Era Marron.

           “Che ci fai qui?” le chiese, non riuscendo a capire perché fosse venuta nel suo ufficio. Forse voleva parlargli?

           “Io sono qui per te” disse la biondina, avvicinandosi con passo seducente alla scrivania del lilla.

           “Senti Marron, io sono innamorato di...” ma non riuscì a finire la frase perché la ragazza lo interruppe.

           “Non m’importa di quella sciacquetta di Pan, io sono molto meglio di lei”.

           “Ma io amo Pan”.

           “Presto cambierai idea mio caro Trunks” disse, avvicinandosi sempre di più al viso di Trunks.

           “Marron esci subito da mio ufficio!” esclamò il lilla, ma la biondina si avvicinò sempre di più alle labbra di Trunks, fino a baciarlo.

           Ma, proprio in quel momento, entrò la piccola Pan, che vedendo davanti ai suoi occhi corse via in lacrime.

           Trunks, si liberò dalle grinfie della biondina e inseguì la ragazza. Ma era scomparsa. Non riusciva a trovarla. Doveva spiegargli tutto, non poteva perderla. Non lo avrebbe sopportato.

 

           Pan si era alzata in volo appena fu fuori da quell’edificio. Stava volando ad alta velocità verso una meta sconosciuta. Voleva solo andare via da lì al più presto. Non voleva rivederlo più. Si era fidata di lui, gli aveva donato il suo cuore e anche il suo corpo, ma ora se ne pentiva. Non avrebbe mai creduto che Trunks, il suo Trunks, le avrebbe mai fatto una cosa del genere.

           Solo ora si era accorta che in realtà si era sbagliata: non era per sempre, non più.

 

           Ciao carissimi lettori,

           Questo capitolo è un po’ triste e probabilmente lo sarà anche il prossimo. Trunks riuscirà a spiegare a Pan la verità? E Pan gli crederà? Beh, lo scoprirete nel prossimo capitolo.

           A presto :33

           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 14
*** Il vuoto che hai lasciato è ancora qui ***


           Capitolo 14: Il vuoto che hai lasciato è ancora qui
 
           Riassunto capitolo precedente: Pan vuole fare una sorpresa a Trunks, ma, quando arriva nel suo ufficio alla Capsule Corporation, lo trova mentre si bacia con Marron e, non sapendo che era solo un equivoco, scappa via...
 

           Trunks continuava a telefonare Pan, ma lei non rispondeva. Doveva trovarla, le doveva spiegare che era stato tutto un equivoco. Non potava sopportare che la sua Pan adesso stava soffrendo per uno stupido malinteso. Lei non meritava di soffrire.
 
           Pan era sdraiata sotto un albero sui monti Paoz. Il suo volto era completamente invaso da una cascata di lacrime. Non riusciva a capire perché le avesse fatto una cosa del genere. Stavano così bene insieme, o almeno questo era quello che credeva lei. Ma evidentemente non era così. Trunks la aveva solo usata. Ma, in fondo, come poteva pretendere che un meraviglioso e ricco trentenne potesse innamorarsi di una stupida ragazzina come lei? Pensava fosse diverso, ma in realtà era come tutti gli altri. Adesso avrebbe tanto voluto svegliarsi da questo incubo, ma purtroppo era la semplice e crudele realtà.
Si guardò intorno, era da tanto che non veniva in quel luogo, eppure non era minimamente cambiato.
           Proprio lì, dove adesso era seduta, anni fa lei e suo nonno Goku si allenavano. Avrebbe tanto voluto ritornare a quando era ancora un’adolescente spensierata per cancellare definitivamente il giorno che si era innamorata di Trunks. Avrebbe tanto voluto che non fosse mai partito con lei e suo nonno per quel maledetto viaggio nello spazio. Forse, se non sarebbe mai partito, lei non si sarebbe mai innamorata di lui.
           Il suo sguardo si posò su un grazioso fiorellino color lilla. Le ricordava tanto i capelli di Trunks. Lo raccolse e lo guardò ancora. Quel colore le faceva schifo. Strinse il fiorellino tra le sue mani fino a ridurlo in tanti piccoli pezzettini. Era questo ciò che avrebbe voluto fare a Trunks. Lo avrebbe voluto distruggere, fargli provare lo stesso dolore che aveva provato lei. Lo odiava. Non avrebbe voluto mai più rivederlo.
 
           Cosa doveva fare? Dove sarebbe mai potuta andare Pan? Il lilla stava cercando in tutti i modi di capire dove poteva essere andata la ragazza. Aveva anche chiamato Goten, ma lui gli aveva detto che Pan ancora non era tornata a casa. Lei non si era mai comportata così.
           Ormai era sera. Ed era sola, chissà dove. E se avrebbe fatto qualcosa di stupido solo per vendicarsi di lui? Doveva  assolutamente trovarla.
 
           Pan si alzò da sotto quell’albero e solo allora si rese conto che si era fatto piuttosto tardi. Ma non voleva affatto tornare a casa. Voleva allontanarsi dai problemi, almeno per quella sera. Si sarebbe seduta al bancone di qualche stupido bar e avrebbe bevuto fino ad ubriacarsi completamente.
***
           Trunks era ancora in cerca di Pan quando decise di entrare in un bar per riposarsi un po’.
           Pan era lì. Aveva un bicchiere di chissà cosa in mano e rideva senza controllo con il barista. Era ubriaca. Doveva assolutamente portarla via di lì.
           Si avvicinò a lei, la quale, appena lo vide, cambiò immediatamente espressione. Quel suo eccessivo sorriso mutò in un grosso broncio.
            “Vai via!” esclamò la ragazza dai capelli d’ebano.
            “Pan sei ubriaca, devo portarti via di qui” rispose il lilla.
            “Lasciami stare!”.
            “Io non ti lascio qui in queste condizioni”.
            “Sto bene”.
            “Sei ubriaca”.
            “Si, ma il vuoto che hai lasciato è ancora qui” disse, portandosi alla bocca un altro bicchiere. “Devo cancellarlo”.
 
           Ciao carissimi lettori,
           Lo so, sono in ritardo come al solito, ma ho dovuto studiare tantissimo per queste ultime interrogazioni. Potreste perdonarmi ancora una volta ??
           A presto :33
           Un bacio, Bella_96

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Capitolo 15
*** Di male in peggio ***


            Capitolo 15: Di male in peggio
 
            Riassunto capitolo precedente: Pan non riesce a scoprire il motivo per il quale Trunks l’ha tradita e si rassegna all’idea che il ragazzo non l’abbia mai amata quindi decide di cancellare il tutto ubriacandosi. Il lilla, che nel frattempo la sta cercando, entra in un bar e trova la sua Pan completamente ubriaca.

 
             “Pan ti prego posa quel maledetto bicchiere!” esclamò il lilla, ma la ragazzina sembrava non averlo sentito.
            Trunks non poteva lasciarla lì in quelle condizioni da sola, in fondo era soprattutto colpa sua se si era ridotta in quello stato, quindi decise che l’avrebbe portata via di lì con la forza se sarebbe stato necessario.
             “Pan devi tornare a casa, sei completamente ubriaca” fece un ultimo tentativo di convincerla.
             “Mai! E di certo non ci torno con te!” esclamò la ragazza.
             “Bene” disse il lilla, prendendola in braccio, “allora ti costringerò a venire”.
             “Lasciami andare!” urlò la diciottenne nel vano tentativo di liberarsi dalla stretta delle sue braccia.
            Ma il ragazzo non mollava e la portò fuori da quell’edificio infernale. Si liberò in volo e, nonostante avesse Pan tra le sue braccia, in pochi minuti furono fuori casa della ragazza. Nel frattempo Pan aveva rinunciato a liberarsi e si era addormentata tra le braccia del trentenne.
            Trunks non poté fare altro che osservare il dolce viso di quell’innocente angelo. Era così bella anche quando dormiva.
            Appena il ragazzo dai capelli lilla si riprese da quella meravigliosa visione, bussò alla porta della casa di Pan. Con i genitori della ragazza avrebbe trovato una scusa, loro si fidavano di lui e di certo non avrebbero mai immaginato il vero motivo per cui la loro adorata figlia si era ridotta in quello stato. Venne ad aprirgli un Goahn molto preoccupato che quando vide la ragazza tra le braccia di Trunks non poté fare altro che ringraziarlo di avergli riportato sua figlia sana e salva.
             “Cosa è successo?” gli chiese Goahn dopo aver adagiato delicatamente la ragazza sul suo letto.
             “Ero in giro in città quando sono entrato in un bar per riposarmi un po’ e ho notato che al bancone c’era Pan che si stava ubriacando, quindi l’ho subito portata via di lì” gli spiegò il lilla, sperando di essere abbastanza convincente.
             “La mia Pan ubriaca? Impossibile!” esclamò, non riuscendo a credere alle parole di Trunks. “Deve esserle successo qualcosa di grave...”.
             “Una delusione d’amore” s’intromise Videl, che nel frattempo stava ascoltando i due in silenzio.
 
            In quello stesso momento a casa Brief la scena era un po’ diversa. Goten e Bra erano di nuovo da soli in casa, ma questa volta il ragazzo cercò di contenersi. Non voleva rovinare tutto ancora una volta.
            Erano sdraiati sul letto della ragazza e stavano riflettendo su come dire ai genitori di Bra della loro relazione.
             “Mio padre potrebbe persino ucciderti. Lui è un tipo molto geloso” disse la ragazza ridendo.
             “Io non ho paura di lui”.
             “Davvero?”.
             “Per te affronterei chiunque. Tuo padre non mi fa affatto paura”.
             “Oh Goten...” disse la turchina, afferrando tra le mani il viso del ragazzo e riempiendolo di teneri baci che però si fecero sempre più passionali. Questa volta era la ragazza che era stata assalita dalla passione.
            Bra si posizionò sopra di lui, facendo scivolare le mani sotto la maglia del ragazzo.
             “Bra sei sicura di volerlo fare?” chiese Goten, capendo le intenzioni della turchina.
             “Io ti amo e ti voglio, adesso” rispose Bra più sicura che mai.
 
             “No, Pan non è quel tipo di ragazza” le rispose suo marito.
             “A volte può sembrare un po’ maschiaccio, ma in fondo è pur sempre una donna” disse la madre della ragazzina.
            Trunks non sapeva cosa fare: e se Videl aveva capito tutto?
             “Ma chi avrebbe potuto far soffrire tanto la mia Pan da spingerla a ridursi in quello stato?” chiese Goahn, serrando i pugni come se volesse colpire qualcuno.
             “Non saprei, non mi ha mai detto niente...” rispose Videl.
             “Giuro che se trovo quel bastardo che l’ha fatta soffrire lo faccio a pezzi” disse il sayan.
            Perfetto! Goahn voleva già uccidere il ragazzo di Pan e ancora non sapeva che aveva ben 32 anni. Le cose andavano di male in peggio per il povero Trunks.
 
            Ciao carissimi lettori,
            Finalmente la nostra Bra si lascia trasportare dalla passione, mentre per il povero Trunks le cose si mettono sempre più male. I genitori di Pan riusciranno a scoprire il vero motivo per il quale si è ubriacata? Videl ci è già arrivata, anche se non ha ancora capito chi è il suo ragazzo. Quanto ci metterà a scoprirlo? Beh questo lo scopriremo solo nel prossimo capitolo.
            A presto :33
            Un bacio, Bella_96

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Capitolo 16
*** Io non rinuncerò mai a te ***


Capitolo16: Io non rinuncerò mai a te
 
Riassunto capitolo precedente: i genitori di Pan, quando vedono la ragazza, non riescono a credere che la loro figlia abbia mai potuto fare una cosa del genere e Videl intuisce che è stato un ragazzo a ridurla in quello stato, anche se non immagina minimamente che quel ragazzo possa essere Trunks...

 
Il giorno dopo Pan si svegliò con un doloroso mal di testa. Non ricordava quasi niente di quello che era successo il giorno prima, ma ricordava perfettamente quella biondina che baciava il suo Trunks. A quanto pare, l’alcool era servito a poco. Ricordava bene tutto ciò che invece avrebbe voluto cancellare. E adesso aveva anche un tremendo mal di testa.
Solo quando si alzò, la ragazza dai capelli d’ebano si accorse che lì sul bordo del letto c’era seduto Trunks.
“Buongiorno” disse il bel trentenne quando si accorse che la ragazza si era svegliata.
“Trunks? Che ci fai qui?” chiese.
“Ieri ti ho trovata completamente ubriaca in un bar e quindi ho deciso di riportarti a casa. Stamattina sono tornato per vedere come stavi e tuo padre mi ha dato il permesso di venire a controllare di persona" spiegò il lilla.
“Vai via, non voglio più vederti!” esclamò la diciottenne ormai in lacrime.
“Pan ti prego, fammi spiegare...” cercò di dire, ma fu interrotto dalle parole della ragazza.
“No! Non c’è nulla da spiegare. Io so quello che ho visto”.
“E’ stata Marron a baciarmi, io ho cercato di...”.
“Non ti credo!”.
“Ti prego Pan, fidati di me” la implorò il lilla guardandola con quei suoi meravigliosi occhi azzurri che Pan amava tanto. La ragazza però distolse lo sguardo dal bel trentenne: sapeva che se avrebbe continuato a guardare quelle due gemme azzurre sarebbe finita per cedere. Ma lei non voleva. Trunks non se la sarebbe cavata con un “scusa è stata lei a baciarmi”.
“Dopo quello che hai fatto mi è difficile credere ad una sola parola” affermò, decisa a non arrendersi.
“Ma io...”.
“Vattene Trunks, per piacere” disse, alzandosi dal letto. Ma, quando la ragazzina mise i piedi o per terra, sentì girarle tremendamente la testa e le sue gambe cedere alla forza di gravità. Prima che la diciottenne potesse rendersene conto, sentì due possenti braccia cingerle i fianchi, impedendole di cadere. Pan si girò e vide il bel viso del suo uomo rigato da una lacrima.
“Pan io ti amo e non posso assolutamente perderti” disse il lilla.
La ragazza asciugò con un dito quella lacrima e accarezzò dolcemente il viso del trentenne.
“Ti credo” disse la diciottenne. Ormai aveva ceduto.
I visi dei due ragazzi si avvicinarono sempre di più, fino ad unire le loro labbra in un tenero bacio.
A quel contatto tra le loro bocche Pan sentì il suo cuore battere forte contro il suo torace, proprio come la prima volta che lo aveva rivisto dopo quattro anni, come ogni volta che lui si avvicinava un po’ troppo a lei, come la prima volta che si erano baciati e come la prima volta che aveva fatto l’amore con lui. Per lei ogni singolo bacio che le dava sarebbe stato come il primo. Avrebbe provato sempre le stesse emozioni e avrebbe rischiato ogni volta di avere un infarto per il battito innaturale del suo cuore. Non c’era più nulla da fare. Ormai quell’uomo le aveva rubato il cuore e niente al mondo avrebbe mai potuto liberarlo.
Ma, proprio in quel momento, la porta della stanza si aprì ed entrò il padre della ragazza.
“Trunks, come sta...” disse Goahn, ma si interruppe quando vide sua figlia baciare il lilla.
I due ragazzi si sciolsero dal loro abbraccio e si guadarono imbarazzati, non sapendo cosa fare. Goahn era rimasto lì immobile davanti a loro.
Non avrebbe mai creduto che Pan, la sua piccola Pan, avesse una relazione con un uomo di 32 anni. Lei era solo una ragazzina, mentre lui era un uomo ormai adulto. Come aveva mai potuto fare una cosa del genere? Non se lo sarebbe mai aspettato, non da Trunks. Si fidava di lui, lo considerava un amico. Sapeva che tra lui e Pan c’era un rapporto speciale, ma non fino a questo punto. Avevano ben 14 anni di differenza, non potevano stare insieme: Trunks sarebbe potuto essere suo padre!
“Mi fidavo di te” disse, squadrando il lilla dalla testa ai piedi.
“Papà posso spiegare...” cercò di calmarlo la ragazza.
“Con te facciamo i conti dopo” disse alla figlia, per poi tornare al trentenne, “Perché proprio mia figlia? E’ solo una ragazzina!” esclamò in preda alla rabbia.
“Goahn io sono innamorato di tua figlia e giuro che non la farei soffrire per niente al mondo” si difese il lilla.
“E allora perché ieri era ridotta in quello stato? Tu saresti solo capace di farla soffrire, ma non perché non ci tieni a mia figlia, bensì per l’enorme differenza d’età che c’è tra voi due”.
“Io non farei mai del male a Pan, ieri c’è stato solo un malinteso, tutto qui”.
“Tutto qui? Forse non sono stato chiaro: tu devi lasciare in pace mia figlia, non voglio più vederti insieme a lei!”.
“Ma...”.
“Vattene via!” esclamò Goahn, “Subito!” aggiunse.
“No, io non...”.
“Ti prego Trunks fa come dice, ci parlo io con mio padre” s’intromise la ragazza dai capelli d’ebano.
“No, io voglio restare con te” disse il lilla.
“Devi andare, se mio padre perde la pazienza potrebbe farti davvero male, è meglio che ci parlo io”.
“Assolutamente no!”.
“Ti prego Trunks, fallo per me”.
“D’accordo” si arrese il bel presidente, “ma sia chiaro che io non rinuncerò mai a te” disse, dirigendosi verso l’uscita.
 
Ciao carissimi lettori,
Volevo annunciarvi che la storia è quasi finita, al massimo scriverò altri 3 o 4 capitoli.
Goahn scopre della relazione della figlia con il bel trentaduenne e rimane letteralmente sconvolto. Riuscirà Pan a fargli cambiare idea ??
A presto :33
Un bacio, Bella_96

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Capitolo 17
*** Lui rivoleva la sua Pan ***


Capitolo 17: Lui rivoleva la sua Pan

Adesso che Trunks se n'era andato potevo parlare tranquillamente con suo padre e cercare di convincerlo.
"Papà.." cercò di dire, ma fu interrotta dalle sue dure parole.
"Si, Trunks ha sbagliato" cominciò, "ma quella che mi ha deluso di più sei tu. Da te non me lo sarei mai aspettato. Ti reputavo una ragazza responsabile e invece che scopro? Che hai una relazione segreta con un ragazzo di 32 anni. Sei una delusione Pan" disse Goahn, dopodichè uscì dalla stanza sbattendo la porta.
La ragazza dai capelli d'ebano si accasciò per terra e iniziò a piangere. Sapeva fin dall'inizio che Goahn non avrebbe accettato tanto facilmente la loro relazione, ma quelle parole l'avevano ferita. Forse suo padre aveva ragione, era sbagliato avera una relazione con un ragazzo di 32 anni, ma lei lo amava davvero. E di certo non avrebbe mai rinunciato a lui.
Con Trunks lei si sentiva bene, era certa che lui fosse la sua anima gemella. Avevano appena fatto pace ed ecco che un altro ostacolo si metteva tra loro due.
Mentre rifletteva, improvvisamente sentì qualcuno bussare alla porta.
"Avanti" disse, sperando che dietro alla porta ci fosse il padre pentito per le parole che le aveba detto. Ma, quando la porta si aprì, comparve una figura femminile: era Videl.
"Pan ho parlato con tuo padre..." disse la madre, entrando nella stanza.
"E sei d'accordo con lui?" chiese la ragazza dai capelli d'ebano.
"Beh prima di giudicarti, vorrei chiederti una cosa..." disse Videl, "Tu sei davvero innamorata di quell'uomo?".
"Si, io amo Trunks".
"Allora sappi che avrai il mio appoggio. Io mi fido di te e, soprattutto, mi fido di Trunks. Non avrei mai potuto immaginare un ragazzo migliore per te, l'unico problema è che è un po' più grande di te, ma si sa' in amore l'età non conta".
"Grazie mamma!" esclamò la diciottenne, lanciandosi tra le braccia della madre.
"Cercherò di convincere anche tuo padre, ma l'ho visto molto arrabbiato, sarà difficile fargli cambiare idea" disse Videl, uscendo dalla stanza.

Erano ormai passati tre giorni da quando Pan aveva visto per l'ultima volta Trunks e le mancava da morire. Aveva cercato in tutti i modi di uscire, ma era stata letteralemente seggregata in camera. Poteva uscire solo per andare in bagno e mangiare.
Mentre era sdraiata sul suo letto sentì il cellulare vibrare in tasca. Lo prese e guardò il numero sul display: era Trunks.
"Trunks finalmente!" esclamò la ragazza dai capelli d'ebano.
"Come va con tuo padre?" chiese il lilla.
"Male, mi ha proibito di uscire di casa per due mesi!".
"Dobbiamo riuscire a fargli cambiare idea su di noi. Non riesco a stare lontano da te un minuto di più" disse dolcemente il bel trentenne.
"Anche a me manchi tanto".
"Io ti amo Pan, dobbiamo solo farlo capire a tuo padre".
"Hai qualche idea?".
"No, ma sto per venire a casa tua. Devo parlargli".
"Ma...".
"No Pan" la interruppe il lilla, "io non ce la faccio più a stare lontano da te. Devo almeno provarci".
"Cerca solo di non farlo arrabbiare ancora di più".
"Io non ho paura di lui. Io ho paura solo di perderti" disse, staccando la chiamata senza dare neanche il tempo alla ragazza di rispondergli.
Doveva assolutamente far cambiare idea a Goahn, lui amava davvero Pan e doveva capirlo. Non le avrebbe mai fatto del male e la loro differenza d'età era solo uno stupido numero che non avrebbe mai impedito a loro due di stare insieme. E questo Goahn doveva capirlo. Lui non avrebbe lasciato Pan per nulla al mondo, anche al costo di scontrarsi con Goahn. Sapeva che era di gran lunga più forte di lui, ma non per questo si sarebbe tirato indietro. Lui rivoleva la sua Pan.


Ciao carissimi lettori,
Scusate ancora una volta il mio ritardo, ma ho la tastiera del computer rotta e quindi posso aggiornare solo con il cellulare.
Questo diciamo che è solo un capitolo di "passaggio" mentre nel prossimo succederanno molte cose e probabilmente sarà anche il penultimo. La storia sta per volgere al termine, chissà se Trunks riuscirà a tornare con la sua Pan o Goahn glielo impedirà. Questo ovviamente lo scoprirete nel prossimo capitolo.
A presto :33
Un bacio, Bella_96

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