Hunger Konoha's Games

di ShannaInLuv
(/viewuser.php?uid=233941)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Benvenuti a Capitol City ***
Capitolo 3: *** Sfilata al Colosseo ***
Capitolo 4: *** La notte prima della tempesta ***
Capitolo 5: *** Partenza Cornucopia ***
Capitolo 6: *** Giorno uno; vera alleanza?! ***
Capitolo 7: *** Giorno due; I terribili nemici! ***
Capitolo 8: *** Giorno tre; Addio. ***
Capitolo 9: *** Giorno quattro; Bruciare ***
Capitolo 10: *** Giorno cinque; Sacrificio ***
Capitolo 11: *** Giorno cinque;Cambiamenti ***
Capitolo 12: *** Giorno cinque; via di fuga ***
Capitolo 13: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 1: Prologo.


DISTRETTO 1. GIORNO DELLA MIETITURA.

Il distretto quel giorno era addobbato di verde; un verde acido, il simbolo del Distretto uno, le cure mediche. Erano stati inviati doni direttamente da Capitol City, la città dominante, poichè era uno dei suoi distretti favoriti. La medicina era chiaramente una risorsa importante per loro, e cercavano quindi di ottenere la simpatia dei suoi abitanti; inutile dire che molti ci cascavano, ''Capitol City non è così cattiva'' dicevano. ''Il presidente Madara è una gran persona''.
Tutte persone vendute per un po' di ricchezza.
Mabui era una delle assistenti migliori del presidente Madara, camminava ondeggiando, in realtà. Era tuttavia stimata per le sue generose curve e il suo sculettare sensuale.
Certe leggende metropolitane dicono che abbiano una storia e che Madara l'abbia raccolta direttamente dal distretto undici e fatto ciò che è ora.

Mabui camminò fino il palco, dove le Guardie della Pace, erano appostate con i fucili pronti, anche se nel Distretto uno non c'è n'era realmente bisogno. Agguantò il microfono e sorrise mielosa.
-Felici settantaquattresimi Hunger Games- esordì. Alcuni esultarono. -Avete già visto il video....- indicò con una mano lo schermo dove prima era proiettato il Video dell'Ubbidienza; un video che mostrava le ribellioni di settantaquattranni prima. -E quindi possiamo procedere con l'estrazione-
Andò verso il recipiente dove i bigliettini di tutte le ragazze del Distretto 1 tra i dodici e i diciotto anni -Ci sono volontarie?- chiese.
Nessuno rispose. Il pubblico era tuttavia sorpreso, era il primo anno, in cui, nessuno si offriva volontario. I distretti uno,due e quattro erano i favoriti di Capitol City, poichè offrivano sembre tributi addestrati sin da piccoli agli Hunger Games e, anche se era illegale addestrarsi, chiudevano un occhio verso di loro.
Mabui sorrise e infilò la sua mano sottile nell'ampolla femminile, mischiò i bigliettini, finchè non ne estrasse uno dal fondo. Tornò civettuola verso il centro palco, ondeggiò sui fianchi e aprì il bigliettino, arricciò le labbra e chiamò -Sakura Haruno-
Una ragazza dai capelli rosa s'immbolizzò. Indossava un rosso vestitino di lino, le sue amiche accanto a lei sospirarono e la squadrarono. Lei spalancò i suoi enormi occhioni verdi e iniziò a camminare,lentamente,verso Mabui.
Quando le si sistemò vicino, ancora troppo sconcertata per dire qualcosa, la donna le posò una mano sulla spalla -Sei fortunata,ragazza-
Fortunata perchè? Perchè probabilmente sarebbe morta, visto che sua madre non le aveva insegnato che medicare e suo padre a cucire le ferite?
Annuì leggermente.
Mabui battè le mani e si diresse verso l'ampolla dei ragazzi. -Prima che pesco,volontari?-
Stava facendo teatro. Tutti sapevano che il nipote di Madara si sarebbe offerto volontario, la voce girava da settimane e settimane, forse dall'inverno prima.
Gli occhi chiari di Mabui squadrarono la folla maschile, finchè non avvistò una pallida mano sollevata. Fece un cenno del capo al ragazzo che avanzò lentamente, a testa alta, verso di lei.
Aveva i capelli corvini tirati indietro in una strana capigliatura,le spalle erano fasciate da un chimono bianco e portava dei pantaloni neri in cotone, e i sandali. Aveva un portamento fiero e l'espressione vacua sul volto.
Si posizionò accanto a Mabui, dalla parte opposta della ragazza che lo stava fissando.
Ecco uno dei suoi probabili assassini.
-Come ti chiami?- squittì Mabui.
-Sas'ke Uchiha- rispose quello e scoccò un'occhiata di astio a Sakura.
-Oh- fece Mabui- Sei il nipote del Presidente Madara,vero?-
-Esatto-
Mabui prese a battere le mani, guardò la folla -Un bel applauso ai tributi del Distretto uno. Sakura Haruno e Sasuke Uchiha, buoni settantaquattresimi Hunger Games e che possa sempre la fortuna essere a vostro favore-

***
DISTRETTO 2. GIORNO DELLA MIETITURA

La donna dai capelli scuri era avvolta in un vestito bianco e rosso, sarebbe stata lei a pescare i nomi del Distretto due. Kurenai Yuhi. La donna aveva un sorriso smagliante stampato sul volto e di fianco a loro c'era il Mentore di quell'anno, del Distretto due: Gai Maito.
Il video che proiettarono era sempre lo stesso da anni, così, il ragazzo seduto in prima fila, dai lunghi capelli castani e due occhi privi d'espressione, si potè concedere ogni distrazione. Aveva diciassette anni, era pronto.
La sua famiglia lo aveva addestrato da anni nella specialità del Distretto due: le armi; e suo padre di certo non voleva disonore. Sarebbe toccato a lui, che gli piacesse o no.
Kurenai si sistemò una ciocca dal viso, ed esclamò -Benvenuti, Distretto due. Oggi è il giorno più importante dell'anno. Il giorno della Mietitura!- un boato esplose tra il pubblico,lei sorrise.
-Qualcuno vuole farsi avanti?- annunciò, nessuno rispose.
Il ragazzo esitò, doveva offrirsi, doveva. Era stato addestrato per anni e, dunque, perchè ora esitava? Perchè non alzava la mano e gridava "Io!"? Perchè soprattutto, suo zio Hiashi era pronto a vederlo morto?
Per il clan e per vendetta.
Esattamente dieci anni prima, alcuni distretti si erano ribellati, Madara, furioso li aveva puniti: aveva preso alcuni abitanti di ogni distretto e li aveva mescolati con gli altri.
Fu così le sue due cugine, Hinata e Hanabi, nonchè figlie di Hiashi,suo zio, erano state portate via dal Distretto due e messe nel tre e cinque.

Kurenai si diresse sorridente verso l'ampolla femminile, prese il bigliettino in cima -Prima le signore, naturalmente. vediamo chi è...- aprì il biglietto -...Tenten Mitsashi?-
Il ragazzo s'irrigidì. I Mitashi erano la famiglia potente pari a loro, il loro peggior nemico,insomma.
-...Tenten?- chiamò dolcemente Kurenai.
Subito dopo una ragazza a testa china si stanziò vicino alla donna, i capelli marroni erano raccolti in due eleganti chignon e il corpo avvolto in un vestito cinese.
-Ora prendiamo il ragazzo!- esclamò la donna.
Il ragazzo sentì lo sguardo di suo zio puntato sulla schiena e torreggiare su di lui, incitandolo a offrirsi. Sentiva quasi le sue parole: "Coraggio Neji, non vorrai che la gloria vada ai Mitsashi,vero?"
Kurenai pescò il secondo bigliettino -Otaru....-
-Mi offro volontario!- esclamò. Un sacco di gente trattenne il respiro, sentì quasi sua madre singhiozzare e i suoi amici incitarlo.
Avanzò interperrito verso il palco, guardando superiore la Mitsashi.
Quando fu sul palco, Kurenai afferrò la mano del ragazzo e quella di Tenten -Ringraziamo, Neji Hyuga e Tenten Mitsashi!-

***
DISTRETTO 12. GIORNO DELLA MIETITURA

Nel distretto 12 l'amosfera era più gelida. Era innammissibile... essere scelti alla prima mietitura, perdipiù se lo era per entrambi i tributi. Quando la donna aveva chiamato sul palco, inespressiva, Konohamaru Sarutobi e Moegi Matsumoto. Erano due bambini di undici anni, che piangevano, mentre la donna alzava le loro mani e il loro Mentore li guardava, sapendo già che fine avrebbero fatto. Erano piccoli, avevano solo dodici anni, l'unica cosa in cui erano esperti era la funzionalità del nucleo, ma non sapevano applicarlo. Non sapevano fare nulla.
La donna guardò il pubblico -Ecco Ebisu, il Mentore del distretto dodici ed ecco i tributi; Konohamaru e Moegi-
Vennero così presentati alla società.

I settantaquattresimi stanno per iniziare; solo uno di loro vincerà, il prezzo? La vita.
Sono sorteggiati due adolescenti, uno maschio e uno femmina, per ogni distretto. Ventiquattro ragazzi all'impresa della vita.
Ogni attimo avrà conseguenze future. Non esiste una vera tregua, nell'arena.

AngolinoAutrice(?)
Okay, dopo alieni,bestie,zombie e...questo. Mi piace il genere sopravvivenza, che ci posso fare? Sono tornata con una nuova storia, lo so che doevo finire Alien ma beh, quelli li ho già scritti tutti, ordunque...
Amo Hunger Games... l'idea è stupenda e, insomma ho deciso di montarci su un'altra storia con i personaggi di Naruto....
Mi addolora in un certo senso, vederli morire e scriverli morire è una cosa orrenda... ma sadica xD
Spero che vi piacerà e che recensirete in tanti, cercherò di scrivere pulito e progressivo e di non commettere sbagli, anche l'aggiornamento sarà normale... due o tre volte a settimana,penso.
Ho fatto anche la cover ma non ve la posterò finchè non saprete tutti i personaggi degli altri distretti, in ogni caso se volete potete fare un salto sulla mia pagina fb dove scriverò curiosità,spoiler e aggiornamenti e potrete inoltre farmi tutte le domandiche che volete. La pagina si chiama Shanna_LouTommo.
Un'altra cosa: non ho fatto il trailer, lo so. Ve lo posterò al secondo capitolo,promesso!
That's right, vi voglio bene,
Shanna.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Benvenuti a Capitol City ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 2: Benvenuti a Capitol City.

 

DISTRETTO 5 IN VIAGGIO.


I suoi occhi chiari scrutarono la televisione; numerose persone correvano sotto il suo sguardo. C'era il ragazzo del Distretto uno, il nipote del presidente, quello del Distretto 3 e quello del Distretto 7, incudevano timore. E poi c'erano i due ragazzi calmissimi, quello del 6 e del 9.
Le ragazze non incudevano timore, non sembravano più sicure di sè più di quanto fosse lei. Tranne quella del distretto 9.
Assottigliò gli occhi e la scrutò bene, era alta e aveva lo sguardo duro. I crespi capelli biondo scuro erano legati in quattro codine, due sopra e due sotto. Il corpo snello e muscoloso era avvolto in un kimono corto.
Era la sorella del tributo del suo distretto. Il ragazzo aveva lo sguardo di ghiaccio, gli occhi azzurri fissavano un punto indistinto davanti a sè, i folti capelli rossi scompigliati dal vento. La bocca rosea incurvata in una smorfia. Indossava anch'esso un lungo kimono scuro, in contrasto con la pelle chiarissima.
Non ne ricordò i nomi, di nessuno. Eccetto quelle due persone che, non appena aveva visto, aveva riconosciuto immediatamente .
Suo cugino e sua sorella.
Di Neji se lo era aspettato, aveva diciasette anni ( e lei ne aveva sedici), era addestrato da sempre e se lo sarebbe dovuto aspettare che fosse chiamato o si fosse offerto volontario; suo padre Hiashi sapeva essere rigido nelle regole del clan.
Tutti gli anni, dal giorno della separazione, aveva guardato i giochi con l'ansia che presto sarebbe toccato anche a Neji e ora... ora c'era anche Hanabi.
Vederla, nel Distretto 3 in cui era stata trasferita, così piccola e spaventata al suo primo anno di Mietitura, le aveva affondato il cuore.
Era il suo primo anno, quante possibilità c'erano che venisse chiamata?
Era così fragile nei suoi morbidi pantaloni bordeaux e la camicetta azzurra, i capelli castani, gli stessi di suo padre e suo zio, che le scendevano lungo la vita, gli occhi chiari di tutti gli Hyuga, inespressivi e spaventati allo stesso tempo.
Tuttavia non si aspettava che Hanabi la riconoscesse: sua sorella aveva solo due anni quando fu adottata nel Distretto 3.
Ma vedere quel sangue, il suo stesso sangue, riversato a terra, le avrebbe fatto molto male. Temette di dover essere lei a ucciderla. A uccidere Hanabi e Neji.
Non voleva combattere, non voleva più sopportare quei Giochi. Basta.
Voleva anche riavere con sè sua madre morta di cancro.
Voleva la libertà.

Senza accorgesene, due lacrime le scivolarono via dagli occhi, se le asciugò in fretta, promettendosi di non pensarci più. Probabilmente sarebbe morta subito.
-Ciao-
Qualcuno si sedette sulla soffice poltrona accanto a lei, era il tributo del suo distretto; il Distretto 5, informatica e meccanica. I capelli castano scuro erano legati in un'acconciatura all'insù, simili a un ananas. Indosso aveva un completo verde acido. Porse alla ragazza una tazza fumante, lei riconobbe il contenuto come latte caldo. Ringraziò il ragazzo e ne sorseggiò un poco. Il sapore dolcissimo del latte mischiato al miele le invase le papille gustative.
-Grazie. Come ti chiami?- sapeva benissimo che era una domanda stupida, dato che non si trovavano a un raduno allegro, bensì presto sarebbero morti,probabilmente.
Il ragazzo accennò un sorriso -Shikamaru Nara-
-Io,sono Hinata. Hinata Hyuga- affermò la ragazza dopo un'altro sorso.
Un rivolo di fumo s'insinuò tra le narici dei ragazzi, Hinata iniziò a tossire, mentre Shikamaru si rivolse seccato verso il loro Mentore, accanito fumatore. Era già la quinta sigaretta che fumava in due ore di viaggio.

-Potresti smetterla?-
Il loro mentore, un certo Asuma Sarutobi, alzò le spalle e spense la cicca nel posacenere. Soffiò via un po' di fumo e disse -Iniziamo a escogitare un piano-

***

DISTRETTO 1 IN VIAGGIO.


Sakura Haruno guardò palesemente male il suo Mentore. Le dava i brividi. Se lo ricordava, suo padre ne parlava sempre, quel Orochimaru che aveva vinto un'edizione molti anni prima che lei nascesse. Tuttavia aveva vinto i Giochi in modo fantastico, a dire del padre, con un'innata freddezza quasi inumana.
Inforchettò violentemente il suo coscio di pollo, desiderando che in quel momento fosse Madara, quel gran pezzo di sterco, presidente di Konoha, la loro Terra. L'uomo che aveva, fino ad ora, mandato avanti quest'atto ridicolo di violenza tra i Distretti.
Scoccò un'occhiata torva nascosta al tributo del suo distretto, Sasuke Uchiha. Era il raccomandato dei raccomandati,che roba. Era un ragazzo, freddo, inespressivo e... sicuramente altezzoso. Non che gli aveva parlato, in quattro ore di viaggio, non l'aveva ancora fatto. E non ne aveva intenzione.

-Avete sentito?- brontolò Tsunade, la loro Manager Designer. Sospirò e fece ondeggiare le sue mani curate che venivano direttamente da Capitol City -Ho detto che per la sfilata di domani mattina, devo trovarvi un costume perfetto ....-
-Domani pomeriggio iniziano gli allenamenti...- il loro Mentore interruppe la donna, facendole aggrottare le sopracciglia, quei due si sarebbero picchiati a fine corsa; -Dovete trovare un'allenanza. Parlerò io con gli altri Mentori....-
-Alleanza?- ripetè Sakura parlando forse per la prima volta da quando erano partiti, se non per presentarsi a Tsunade e Orochimaru. -Quale alleanza?-
-Lo sai. Quella che formano tutti gli anni con i Favoriti- rispose Sasuke. Non la guardò neanche, si mise in bocca un pezzo di tacchino glassato e continuò a tagliare con le posate d'argendo, ovviamente, provenienti da Capitol City.
-Non credo. Io non so combattere, non farò parte dell'alleanza- dichiarò Sakura, amareggiata e sconfitta. Sasuke alzò le spalle non curante -Come preferisci...-
-E invece no....- sibilò Orochimaru con la sua parlata strascicante e viscida. Si scostò i capelli neri dal viso e si leccò le labbra viola come il resto della faccia. -L'alleanza si è fatta da sempre. Non credere che tutti sappiano combattere. Punteremo ai distretti due e quattro, anche se credo che quest'anno rimarremo delusi- finì scoccando la lingua. Afferrò il salame piccante e se lo infilò in bocca.
Tsunade fece una smorfia disgustata e riprese a bere il suo bicchiere di vino rosso.
-Cioè?- disse Sasuke.
-Il ragazzo del Due è uno Hyuga, molto promettente, quindi dovrai stare attento quando sarà il momento di ucciderlo. Ma credo sia un'ottimo alleato- il voltò di Sasuke si fece più interessato, posò le posate e fissò il suo Mentore, incitandolo a continuare.
-Ma la ragazza sembra insicura e scarsa- i suoi occhi si puntarono su Sakura e ripresero a guardare il piatto in cui aveva appena versato del bacon -Quelli del quattro, invece, sono Naruto Uzumaki e Ino Yamanaka. Gli Uzumaki sono molto famosi, li ho conosciuti io stesso, Minato ha vinto l'ultima Edizione della Memoria e Kushina ha vinto l'anno dopo. Mentre Inoichi Yamanaka è famoso per la sua intelligenza, credo che la figlia possa aver ereditato la sua dote-
Finita la frase si pulì la bocca, bevve dell'acqua gasata e si alzò. Dirigendosi verso la porta d'orata dei dormitori.
-Dove vai?- chiese burbero Sasuke.
-A letto. Sono stanco e in questi giorni dovrò lavorare- si stiracchiò. -Buonanotte piccola Sakura e piccolo Sas'ke -
E li lasciò lì. Interdetti con mille dubbi.
***
DISTRETTO 2 . CAPITOL CITY

Quando il treno si fermò era pomeriggio inoltrato. Nel cielo sferzavano sfumature d'arancio e blu notte. L'aria estiva solleticava il naso con il suo odore di erba tagliata.
Quando misero un piede fuori, la gente di Capitol City esultò, applaudendo e fischiando al loro indirizzo.
C'erano altre dodici stazioni ferroviarie come quella. Tutti i treni erano parcheggiati e i tributi stavano uscendo da tutte le parti in quel momento.
Madara voleva che arrivassero nello stesso istante, ecco perchè il treno del Distretto 2, uno di quelli più vicini, aveva fatto il giro di tutta Konoha, per arrivare solo in quell'istante a Capitol City.
Il pubblicò iniziò a salutarli, e a salutare il loro Mentore, un tipo arzillo e vicace, Maito Gai, si chiamava.
Tenten sorrise di rimando al pubblico e li salutò con la mano, provocando gridolini eccitati.
-Non devi mica fare una sfilata- una voce gelata la raggiunse quando il ragazzo le si stanziò vicino. Il suo volto era impassibile e non degnava al pubblico di Capitol City neanche mezzo sorriso.
Perchè,lui sapeva sorridere?
Non lo sopportava e basta. Per tutto il viaggio aveva cercato di rincasare i sentimenti d'astio per le loro famiglie e di essere gentile; guadagnandosi solo commenti duri e sarcastici. Lo odiava.
-Non ti sopporto!- gli disse apertamente lei, Neji alzò un sopracciglio senza guardarla -Dobbiamo farceli amici, altrimenti niente sponsor,musone lungo!-
Neji alzò le spalle.
-Potesti anche rispondermi....-
-Giovanotti!- li richiamò Gai -Muoviamoci ! Una bella dormita e coraggio, domani c'è la sfilata...-
I ragazzi iniziarono a seguire il loro mentore mentre un'altra voce dietro le loro spalle, squittiva -Sfilata! santo cielo devo preparare tutto!- esclamò Kurenai.
Tenten sospirò. Come poteva creare un'alleanza degna, fidandosi di un asociale gelato, un'esaltato e una gallina parlante?

AngolinoAutrice(?)
Come sono contenta! Mi ha fatto molto piacere che abbiate recensito in tanti,sapete? Grazie,grazie,grazie! E grazie per i complimenti... *arrossisco*
Innanzitutto, suppongo che alcune spiegazioni vi saranno utili.
-Quanto avrete notato ho cambiato un po' i settori dei Distretti originari rispetto al libro di Suzanne Collins. Mi piaceva di più così.
-La nostra amata Panem, si chiama qui Konoha. Ecco perchè, Hunger Konoha Games.
-Nel prologo, avevo inserito Mabui come 'Effie Trinket' per così dire, nel Distretto 1. Ma qua troviamo Tsunade, una semplice spiegazione: Mabui è un personaggio meno preferito da me rispetto a Tsunade e visto che è uno dei miei Distretti preferiti, ma tranquilli, Mabui torna in un'altro Distretto. E poi perchè mi piacciono troppo Tsunade e Orochimaru insieme! :)
-Nel prossimo capitolo, che sarà un tantino più lungo, ci saranno la sfilata, gli allenamenti e l'intervista (un piccolo spazio per chi dovesse risultargli noiosa), così da quello dopo avranno inizio gli Hunger Games.


UN ULTIMA COSA...
Per chi si fosse perso, ricapitolo qui sotto i tributi presentati e di quale distretto:
Distretto 1: Sakura&Sasuke ....con Orochimaru come Mentore e Tsunade.
Distretto 2: Neji&Tenten.... con Gai come Mentore e Kurenai.
Distretto 3: Hanabi& (? )... con (boh) e (boh)
Distretto 4: Naruto&Ino con (boh) e (boh)
Distretto 5: Hinata&Shikamaru con Asuma come Mentore e (boh)
Distretto  9: Gaara&Temari con (boh) e (boh)
Distretto 12: Konohamaru&Moegi con Ebisu come Mentore e (boh)

Okay, sempre la soilita cosa, se volete spoiler,domande e qualsiasi altra cosa, visitate la mia pagina facebook: Shanna_LouTommo EFP .
Un saluto,
Shanna.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sfilata al Colosseo ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 3: Sfilata al Colosseo.

CAPITOL CITY, 1 GIORNO.

Il lungo Colosseo di Capitol City era allestito alla grande: numerosi striscioni di tutti i colori giravano intorno all'edificio, delle bandiere triangolari con delle scritte calavano dal cielo; "74 esimi Hunger Konoha Games", "Distretti 1-2 e 4, i futuri vincitori", "Viva il presidente Madara" oppure "Che la fortuna possa sempre essere con voi".
La gente di Capitol City era sistemata sui sedili del Palazzo che il presidente prima di Madara, aveva 'rubato' da una delle città più importanti del Mondo: Roma. Così come aveva 'rubato' la Torre Eiffel, il Big Bang, la Statua della libertà, la Muraglia Cinese...
Erano tutte copie delle originali, in Giappone.
Molto cinico da parte loro.

L'entrata del Colosseo era però sbarrata da un'enorme porta massiccia in oro e argento, dalla quale, qualche istante dopo, sarebbero entrati i Tributi dei dodici distretti.
Il presidente Madara era seduto in alto, in un sedile più alto di tutti. Se ne stava lì, con i suoi gioielli prezioni e il suo sguardo saccente. La folta chioma nera era sciolta e pomposa, i suoi occhi erano ornati dal solito eye-liner di Capitol City. Allungò una mano, sventolando un enorme anello con una rossa pietra al centro, e afferrò il bicchiere colmo di vino color rosso sangue. Lo portò alle labbra e dopo averne degustato un po', avvicinò il volto al microfono e parlò, facendo azzittire il pubblico che squittiva eccitato.

-Possiamo dare inizio alla Sfilata, ufficializzando l'inizio degli Huger Konoha Games.... che entrino i tributi!-
Dalla folla si levò un boato di applausi.
 Scesero dal cielo due giganteschi schermini, che ritraevano ciò che le telecamere avrebbero inquadrato, cioè i Tributi, uno ad uno, con sotto riportati i loro nomi.
La Sfilata era un modo per farsi notare dagli sponsor, che avrebbero poi scelto con quale tributo stare e, nel caso di necessità avrebbe potuto inviare i doni. Servivano più sponsor possibili e più ricchi possibili, dato che negli ultimi giorni dei Giochi, la merce sarebbe costata molto di più.

L'enorme porta si spalancò e la prima carrozza apparì sulla soglia, venne inquadrata dalle telecamere con scritto 'Distretto 1. Sakura Haruno & Sasuke Uchiha'
Naturalmente ci furono molti applausi per i due ragazzi, per ovvie ragioni. Perchè erano uno dei Distretti Favoriti e perchè Sasuke era il nipote di Madara.

Sugli schermi apparvero le due figure. Sakura era legata in un aderente camice bianco, con numerosi bottoni sul davanti e una generosa scollatura sul seno poco abbondante della ragazza, da metà coscia fino alle caviglie indossava delle calze finissime bianche, mentre ai piedi portava delle semplici ballerine con spruzzate di diamanti. I suoi capelli rosa confetto erano lasciati ricadere sopra le spalle e un copricapo gonfiato con una croce rossa le copriva la parte superiore del capo. Gli occhi smeraldini erano appena truccati di rosa, il medesimo colore del rossetto.
Poi apparve Sasuke, anch'esso aveva una divisa da infermiere attillata: sul davanti c'era uno spacco che lasciava intravedere il torace pallido. Intorno alla vita aveva una specie di cintura annodata viola e ai piedi portava elegantissime scarpe in velluto nere. Sul petto aveva una grande croce rossa. I capelli neri erano pettinati come al solito.

Subito dopo di loro apparve la scritta seguente: 'Distretto 2. Tenten Mitsashi & Neji Hyuga';
Anche qui, ci furono molti applausi per la coppia, naturalmente uno dei motivi era la loro rivalità familiare.
Tenten aveva un vestito fatto d'armi. Indossava una tuta senza spalline che arrivava fino a metà polpaccio grigia. La tuta era interamente ricoperta d'armi, coltellini, shuriken, kunai e quant'altro. I piedi erano ricoperti in stivaloni di ferro che suonavano non appena si muoveva. I capelli castani erano legati in due chignon e un diadema a forma di nunchaku le ricadeva sul volto. Ai lobi portava due piccoli orecchini a forma di palla spinata. Gli occhi castani erano truccati in una combinazione di nero e grigio e un rossetto marrone le copriva le labbra carnose.

Neji era vestito alla stessa maniera, con la differenza che al posto del diadema, indossava una corona da vero e proprio re. I suoi capelli lunghi erano tirati all'indietro in una tradizionale acconciatura giapponese. I due si tenevano per mano e salutavano il pubblico, consiglio del Mentore.

La scritta successiva fu 'Distretto 3. Hanabi Hyuga & Kiba Inuzuka'

La figura femminile sul carro era minuta, aveva lo sguardo duro e gli occhi concentrati davanti a se. Il corpicino era avvolto in un vestito rosso sangue che dalla vita s'allargava. Ai piedi portava delle ballerine bianco, il colore del contrasto del grasso della carne con il rosso della carne; il colore del loro Distretto occupante di macelleria varia.
Gli occhi della ragazzina erano ornati di eye-liner rosso che scendeva lungo le guance con due triangolini rossi.
Il ragazzo del Distretto 3, Kiba Inuzuka, era vestito con una giacca rossa e i pantaloni più scruri, aveva la cravatta slacciata bianca e anche lui, sulle guance aveva dei triangoli color sangue. I capelli castani del ragazzo erano stati lasciati sbarazzini con colpi di sole rossi.

Dopo, entrò il carro del distretto quattro, come al solito la scritta recitava: 'Distretto 4. Ino Yamanaka & Naruto Uzumaki'.
Erano entrambi vestiti in maniera florerale. La ragazza aveva un vestito viola composto da due pezzi, il top senza maniche e la gonna svolazzante. Due stivali neri le coprivano le gambe dal ginocchio in giù. I capelli erano legati in una coda e bloccati con un fiore multicolore e, ai lobi aveva due gigantesche margherite penzolanti. Gli occhi azzurri di lei erano velati da un rosa acceso mentre le labbra di rosso.
Il tributo maschio, aveva invece un kimono floreale giallo e venature verdi. Ai piedi indossava un paio di sandali e al collo portava un ciondolo color cielo.

'Distretto 5. Hinata Hyuga & Shikamaru Nara'
La ragazza stava a testa bassa, i boccoli scuri che le sfioravano il seno nel suo vestito grigio cemento. Sul vestito erano stampati dei numeri rovesciati divisi da delicate linee verde chiaro. Gli occhi erano marcati sulle palpebre di grigio metallico e la bocca era di un grigio chiarissimo, stesso colore delle sue scarpette in cristallo.
Shikamaru indossava invece una maglietta a rete grigia e i soffici pantaloni fino alle caviglie erano del medesimo colore e motivo del vestito della ragazza. Ai piedi, aveva dei sandali grigio metallico.

'Distretto 6. Konan & Sai '
Il colore rappresentativo del D6 era il bianco, perchè la carta, era bianca. Loro erano i lavoratori della carta.
La ragazza diciottenne, Konan, salutava a testa alta, con un volto serissimo, la folla; era vestita tutta di bianco, come una sposa. Il vestito bianco aveva le maniche pompate e una scollatura che non metteva troppo in evidenza, era stretto in vita da un corpetto perlato e s'allargava fino alle caviglie, dove i piedi indossavano tacchi d'argento altissimi. Sulle spalle aveva posato una mantellina che le si legava al collo con un filo sottilissimo. Gli occhi castani erano cerchiati d'azzurro cielo e la bocca azzurro scuro. I capelli erano raccolti da un'unico chignon disordinato dietro la testa e bloccato con un origami d'argento.
Sai, sedicenne, indossava un semplice smoking bianco con spruzzate di diamanti. I capelli pettinatissimi neri erano in perfetto ordine e in contrasto con la pelle biancastra. Salutò la folla con un enorme sorriso finto.

'Distretto 7. Kankuro Sabaku No & Matsuri Ooki '
I due ragazzi erano vestiti tutti in tinta marrone, che ricordava un po' il legno.
Indossavano due semplici kimoni color castagna, la ragazza quattordicenne, Matsuri, aveva i capelli legati in due codine, mentre il diciotenne Kankuro, aveva una specie di cappuccio marrone scuro con le orecchie e la faccia pitturata da venature.

'Distretto 8. Chouji Akimichi & Sari Yakimura '
I due ragazzi rappresentavano il lavoro di tessuti.
Erano entrambi ricoperti di varie stoffe che ricadevano sui loro corpi creando masse informi, i tessuti erano lino,cotone,lana,pelle....
Sari aveva poi, una bandana nei suoi capelli nerissimi e la sua faccia era colorata color arcobaleno, come quella di Chouji. Tutti e due, guardavano la folla salutandola e inviandole baci.

'Distretto 9. Gaara & Temari Sabaku No'
I due fratelli se ne stavano invece eretti e guardare dritto a sè. Rappresentavano il Distretto dei gioielli e, avevano assunto quindi un'aria altezzosa.
Il ragazzo era vestito con 'uninica tunica rossa color rubino e luccicava poichè aveva elaborazioni di quella pietra preziosa. I capelli sempre rosso rubino, erano lasciati andare dal vento e intorno agli occhi color ghiaccio era stato applicato dell'eye-liner nerissimo. Se ne stava a braccia conserte.
Temari, invece, portava un chimono color ambra, in tonalità dei suoi capelli ricci lasciati andare. Il kimono era strettissimo ed elegante, lavorato anch'esso con la pietra preziosa.
Indossava un paio di tacchi aperti interamente incastonati di gioielli.
Gli occhi che scrutavano davanti a se erano colorati d'oro mentre le labbra portavano un rossetto giallastro.

'Distretto 10. Suigetsu Hozuki & Karin Uzumaki'
Il Distretto 10 fu uno di quelli più acclamati dalla folla, strano, visto che generalmente nessun stilista era riuscito a creare una buona combinazione con le sorgenti per il distretto.
Entrambi erano vestiti da creature del mare.
Lei, Karin Uzumaki sedici anni, era vestita da sirena. Il corpetto celeste che le copriva interamente il seno era bagnato, creandogli il luccichio con il sole. Come gonna, portava una coda da sirena che s'apriva sul davanti dal ginocchio e strusciava a terra, anch'esso bagnato e luccicoso. I capelli rossi e leggermente bagnati erano lasciati andare al vento con un unico diadema azzurrissimo che le brillava sulla testa. Gli occhi erano circondati da azzurro marino e le labbra erano rosee.
Il ragazzo, Suigetsu Hozuki, diciasette anni, era vestito da Re del Mare. Il torace era lasciato nudo con un'unica collana bluastra luccicosa. Indossava un paio di pantaloncinni blu-azzurro bagnati e in mano aveva un Tridente. I capelli albini erano bagnati.
Tutti e due stavano a piedi scalzi e sorridevano alla folla, il ragazzo con un sorriso ironico.

'Distretto 11. Omoi & Karui'
Una carrozza con due ragazzi vestiti da contadini apparve sullo schermo. Avevano i vestiti strappati e i visi fintamente sporchi. Il loro stilista non aveva fatto proprio un buon lavoro, la folla non acclamò più di tanto. Il ragazzo sembrava depresso mentre la ragazza furiosa.

'Distretto 12. Konohamaru Sarutobi & Moegi '
Due dodicenni coperti di fuliggini comparve a seguire. Dei razzi partivano dal carro e scoppiavano sulle loro teste creando piccole bombe di carta stagnola che ricadevano sulle teste dei due fanciulli.
Capitol City applaudì.

Madara si alzò dal suo posto a sedere e scaricò il suo bicchiere di vino a un Senza-Voce*; ghignò contento, lanciò una fugace occhiata al nipote e scosse il capo.
-Benvenuti!- tuonò e la folla esultò ma si zittì con un suo cenno -Buoni settantaquattresimi Hunger Konoha Games, Tributi. Siete stati tutti.... affascinanti...- ammiccò a un paio di Distretti, tra cui l'undici.
-Questa sera avrete conquistato alcuni sponsor,cosa importante no?- rivolse un sorriso sadonico a tutti -Oggi pomeriggio ci sarà l'allenamento e tra una settimana esatta...- s'azzittì, rivolgendosi al pubblico -Cosa c'è tra una settimana?-
Un coro si levò nel Colosseo, il coro del pubblico di Capitol City -L'INIZIO DEGLI HUNGER KONOHA GAMES!-
Madara rise -Si, esatto. Non vedo l'ora- guardò l'orologio -E' tardissimo santo cielo....- e bevve un sorso di vino rosso sangue.

-E' disgustoso...- commentò Tenten scendendo dalla carrozza. Si sfilò ogni singola arma che aveva sul corpo e la gettò a terra, una ragazza di fianco a lei, scosse la testa. Sakura Haruno, la sua futura alleata. I loro Mentori avevano già parlato, dovevano solo fare una riunione tutti insieme.
-Si, è davvero disgustoso. Ma secondo te è davvero vino,quello?- indicò il bicchiere tra le mani di Madara.
Tenten rise -Probabilmente avrà squartato un maiale....- Sakura iniziò a ridere con lei, finchè, all'arrivo di Sasuke si fece tutta seria. Lo guardò preoccupata e mormorò -Ciao...Sas'ke...-
-Smettetela di guardarmi come un mostro- sbuffò seccamente lui -Odio mio zio...-
-Ma cosa beve tuo zio?- si lasciò scappare Tenten. L'Uchiha le inviò un'occhiata di traverso mentre Sakura trattenne il respiro.
-Vino- scandì lui, dopodichè si girò -Andiamo Sakura, sono stanco...-
-Ciao...- salutò la rosa prima di salutare la castana.
Quella sospirò e venne raggiunta dalla biondina pimpante figlia dei fiori. La ragazza le sorrise, protese una mano fina verso di lei, le unghie smaltate di rosa acceso.
-Sono Ino, Distretto quattro, piacere-

Tenten guardò schifata il sorriso mieloso della Yamanaka; possibile che si possa essere così falsa?
"Tra poco morirai,barbie" pensò la castana senza dirlo apertamente. Roteò gli occhi e si presentò con nome e cognome e distretto.
La bionda tinta aveva attaccato a parlare e straparlare con lei, finchè un grugnito non le arrivò alle orecchie e lei si girò a vedere chi fosse.

-Neji!- esclamò quando il ragazzo le agguantò l'avambraccio, spingendola verso i dormitori. Sentì a malapena il saluto di Ino, perchè, quando si girò vide una cosa che le fece avere un tuffo al cuore:
A metri da loro stava una ragazza, la ragazza del Distretto 5 per esattezza, Hinata Hyuga. La cugina di Neji. Non che lei sapesse qualcosa a proposito della vita di Neji, ma dall'inizio degli Hunger Konoha Games che tutti sapevano che le due sorelle e il cugino Hyuga quell'anno si sarebbero fronteggiati. E uccisi.

Hinata aveva il capo chino e le mani conserte, la vide tremare. Il ragazzo del Distretto cinque le prese il braccio e la trascinò dolcemente via.
Tenten si voltò nuovamente verso Neji.
-Perchè mi stai tirando via?- sbottò -Non sono di certo il tuo cane!-
E poteva pure parlarci, con sua cugina.
Neji la guardò torvo e mollò la presa -Se non si ritirano tutti e due, non può farlo uno- mormorò- e sono stanco di stare laggiù-
I due continuarono a camminare verso l'ascensore, prendendolo pigramente per due rampe di scale. L'edificio dei dormitori aveva dodici piani e ogni piano apparteneva a un Distretto.
-Stai scappando,Neji- disse lei. Premette il pulsante numero due.
Neji non rispose continuò a guardare davanti sè. La ragazza si gonfiò di rabbia: odiava chi non l'ascoltava e, quel presuntuoso Hyuga non ne aveva nessun diritto, così sbraitò -SEI PROPRIO PATETICO, SCAPPI COSI'....-
La ragazza s'interruppe quando Neji le si parò davanti, un ghigno in volto e ringhiò -Tu non sai niente, Mitsashi, perciò esci dalla mia vita. Sarai morta e io ti ucciderò-
Detto questo, Neji scappò via e la ragazza rimase immobile nell'ascensore.

'Sarai morta'
Probabilmente. Era brava con le armi ma non quanto Sasuke o Neji, di certo.
Un Senza-Voce con i capelli a caschetto l'accorse, le fece capire che aveva tutto sistemato, il pranzo era pronto e alle quattro sarebbero iniziati gli allenamenti. Annuì passiva e riprese a camminare verso la sua camera nell'ala est del secondo piano.

'E io ti ucciderò'
Quelle parole facevano più male di un coltello puntato in fronte e pungevano di più di un ago appuntito.
Non avrebbe mai vinto gli Hunger Konoha Games. Sette giorni dopo, potrebbe essere già morta.


AngolinoAutrice(?)
Ciao a tutti :) Scusatemi il ritardo ma ho avuto giorni indaffaratissimi. In ogni caso, come sempre, ringrazio le fantastiche otto persone che hanno recentiro il pirmo capitolo e quelle 8 del secondo, sono contenta vi piaccia così tanto.
Poi, lo so che avevo detto che questo era l'ultimo prima della 'battaglia' ma scusate, ne veniva troppo lungo, il prossimo sarà davvero l'ultimo (l'ho già scritto). Spero non vi sia risultata una parte troppo noiosa questa. Se è si, stringete i denti che la morte arriva.. (uhu, che fatto lucubre ahahah).
Per quanto riguarda il Trailer l'ho fatto, devo decidere se postarlo con l'inizio dei Giochi o al prossimo capitolo... che dite?
E poi, volevo confermare la colonna sonora della storia : Battle cry degli Skillet, è una canzone bellissima e se non sapete il testo, vi prego leggetelo, è perfetto per questa storia.
Scusate se non rispondo sempre alle vostre recensioni, se la cosa vi dà troppo fastidio, cercherò di farlo,allora.
Un bacione, alla prossima.
Shanna :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La notte prima della tempesta ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 3: La notte prima della tempesta.

Alle quattro in punto, tutti e ventiquattro i tributi si riunirono nella Sala d'Addestramento, dove c'erano

numerosi esercizi: manichini da usare, spade,lancie,arco e freccie, giavellotti micidiali, c'era anche

l'angolo erbe e piante curative, mangiare commestibile, l'angolo mimetizzazione...

Tenten si diresse a passo svelto verso lo scaffale delle armi, afferrò una cinghia contenente un set da

coltellini e se la mise intorno alla vita, dopodichè afferrò l'arco e freccie. Neji, invece, che era più pratico

per il corpo a corpo, afferrò un tirapugni chiodato e, insieme si diressero verso i manichini.

La castana scagliò cinque coltellini di fila e colpì il manichino a dieci metri di distanza, agli avambracci,

alle gambe e uno dritto in fronte. Ghignò soddisfatta e si voltò verso Neji, sperando che l'avesse vista

ma, quello, si stava già scagliando contro il suo manichino super resistente e, con un pugno gli aveva

segato un braccio; rimase stupita. Cercò di guardare più in là, per vedere i suoi alleati del Distretto

uno, il moro, quel Sasuke Uchiha, stava colpendo a spadate (una spada finissima e apparentemente

molto leggera) un manichino, individuò poi Sakura, che stava setacciando erbe e piante insieme

all'alleata del quattro, Ino Yamanaka. E l'ultimo, Naruto Uzumaki del quattro, si stava allenando con la

lancia.
E sembrava avere una mira buona, sarebbe stato un difficile avversario, quando la tregua non ci

sarebbe stata più.

-Mitsashi, guarda là....- Neji indicò due tributi, quelli alla sfilata vestiti da Sirena e Re Tritone. -Guarda

come maneggia le armi lui e, guarda....- indicò la ragazza dall'aria furba che stava preparando intrugli

con erbe e cose varie seduta in un angolo del muro vicino al ragazzo. -Dovremo ucciderli per primi...

vado a parlarne con Uchiha....-
Il fatto che Neji chiamasse tutti per cognome era snervante, per lei, non si sentiva una squadra con lui,

cosa che, sarebbero dovuti esserlo per almeno una settimana.
Sospirò e prese a guardare vacua i due del distretto 10 per alcuni secondi, poi si sfilò l'arco dalle spalle

e incoccò una freccia, la scoccò e essa andò dritto al centro degli occhi del manichino.

***
DISTRETTO 10.

-Rossa...- borbottò Suigetsu muovendo a destra e a sinistra la sua spada pesantissima -Credi che

dovremo allearci con altri?-
-E per cosa, Squaletto?- sbottò lei -Per farci uccidere nel sonno...-
-Allora neanche noi dovremo fidarci,no?-
Karin emise un grugnito quando sbagliò erba da aggiungere all'intruglio -Infatti, Demente, io di te non

mi fido affatto. Ma è meglio l'alleanza nel Distretto piuttosto che in Distretti diversi...-
Suigetsu e Karin si conoscevano dall'età di otto anni, andavano a scuola insieme, prima della mietitura.

Il padre di lui aveva una bottega mentre sua madre aveva un negozio di profumi. Erano amici, più o

meno. E Karin si era offerta volontaria solo per uccidere il cugino Uzumaki che si sarebbe offerto

volontario,quell'anno; giusto per fargli vedere che lei non era un Uzumaki da prendere sottogamba,

come gli scriveva lui nelle lettere.
-Lo sai  perchè io, mi sono offerto volontario?- chiese svogliatamente Suigetsu Hozuki, sventolando la

sua pesante spada.
-Perchè?-
-Perchè sei mia amica,Rossa. Perchè ci conosciamo da anni e non volevo farti ammazzare per il tuo

stupido orgoio, perchè volevo farti compagnia-
-Morirai anche tu, Stupido- affermò la Rossa addolcendosi però un poco. Suigetsu ghignò.
-A casa non mi vogliono particolarmente bene,sai?-

***
DISTRETTI 1,2 E 4.

-Sakura...- chiamò Tenten avvicinandosi al gruppetto di Ino e Sakura, aggiuntosi poi Sasuke che

intrecciava fili d'erba. Si sedette nel prato con gli alleati e disse -Io ti insegno a usare l'arco e tu mi

insegni a riconoscere le piante curative, va bene?-
La ragazza indulgiò: aveva un disperato bisogno d'aiuto (e non voleva chiederlo nè a Sasuke nè a

Orochimaru), e imparare a usare l'arco poteva essere difficile ma utilissimo... ma quando l'alleanza

sarà finita, tra le due, Tenten sarebbe stata sicuramente la più fortunata e brava.... Tuttavia, Neji o

Sasuke o chiunque altro, potrebbe ucciderla per prima e Sakura non aveva comunque molte possibilità.
Annuì -Iniziamo subito, vieni qua....-
UNA SETTIMANA DOPO....

-Buooongiooorno, Capitol City, come va?- strillò Yamato Tenzo al microfono. Era il presentatore degli

Hunger Konoha Games da almeno dieci anni, quello durato più a lungo , cioè il più amano fino ad ora.

Agguantò per bene tra le dita guantate il microfono e si lisciò lo smoking egocentrico classico degli

abitanti della Capitale, sorrise mellinguo e disse di nuovo -Chi vuole conoscere i nostri tributi?-

La folla esplose in urla e schiamazzi, come se fossero al circo, anzi, come se fossero il circo.
-Bene,bene,bene,bene....- ululò Yamato, si sedette sulla poltrona bianca -Il primo tributo, onore alle

femmine per prima, Sakura Haruno, Distretto 1 !-
La folla esultò solo perchè faceva parte dei favoriti. La ragazza uscì dal camerino con indosso un

vestitino bianco da cocktail senza spalline e i corti capelli rosa abbinati con una fascietta rossa, come le

decoltè. S'avvicinò sorridente alle poltroncine, Yamato la fece accomodare e si sedette composta.
-Allora,Sakura... posso chiamarti Sakura,vero?-
-Certamente...- rispose lei non smettendo di sorridere, cercando almeno, di conquistare il pubblico.
-Sei nel Distretto uno, non ti sei offerta volontaria e sei capitata con il grande Uchiha, come ti senti?-
Sakura ci pensò su -Ammetto che sia Sas'ke che il mio mentore sono dei tipi strani, molto fuori dalla

mia portata, ma devo dire che hanno stile. Non ho intenzione ad affidarmi a loro, in ogni caso.

Dovremo ucciderci tutti, in un modo o nell'altro...-
Yamato la fissò stupito e parlò, con voce soave -Quindi non credi nell'alleanza?-
-Non esattamente, ci faccio parte ma.... non proprio,ecco-
Yamato rise -Che coraggio,davvero. In ogni caso, Sakura, parlaci un po' di te in poco tempo...-
-Beh, ho sedici anni, ma lo sapete già. Mi piace molto il lavoro di mia madre, l'infermiera e, ecco, se

vincessi vorrei aprire un ospedale. Un grande ospedale...-
-Idea magnifica!- tuonò il presentatore, in quel momento un BIIIP acuto segnalò la fine sella sua

intervista. Yamato le sorrise e le strinse la mano -E' stato un piacere, Capitol City, ecco a voi, Sakura

dal Distretto uno!-
Sakura salutò con la mano mentre la folla applaudì. Subito dopo il ragazzo del Distretto uno, avvolto in

uno smoking nero, si sedette vicino a Yamato.
-Ciao Sas'ke Uchiha- fece -Allora, le tue aspettative per i Giochi?-
Sasuke ghighò e si spostò alcune ciocche di capelli scuri dagli occhi, alcune donne tra il pubblico

squittirono, e disse -Sono sicuro di vincere,ovviamente- annunciò.
-Oooh!- Yamato rise -E' tutta autostima, siete d'accordo con lui?- la folla urlò in senso di approvazione.

Yamato si avvicinò di poco -Dimmi Sas'ke, sei il nipote del Presidente Madara, com'è?-
-Nulla di che - rispose d'impulso Sasuke, assottigliò gli occhi e disse aspramente -Ma è comunque un

onore...-
-Ma Naturalmente!- sbottò Yamato in imbarazzo. Si era accorto che stava per insultare il Presidente. -

Bene Sas'ke, vuoi dirci...- in quel momento il BIIP suonò, Yamato si guardò intorno stupito -Beh, è già

finito? Come passa il tempo quando ci si diverte...- puntò i suoi occhi scuri su Sasuke -Buona fortuna e

ciao....- gli strinse la mano e se ne andò.
Tenten entrò con il suo kimono cinese con un dragone stampato sopra e uno spacco fino a metà coscia,

sorrise a tutti e si sedette sulla poltroncina. -Buongiorno, Yamato- salutò per prima.
-Oh, ma come siamo belle...- disse -Allora Tenten, parlaci dei tuoi compagni!-
-Beh sono tipi a posto, anche se non vado d'accordo con Neji. Ma tanto, dovremo morire tutti, prima o

poi,no? Non è così che ha accennato Sakura prima?- nella sua voce c'era rimprovero.
-Beh,si...- fece Yamato -E' la verità. Quindi con Sakura vai d'accordo?-
-Abbastanza-
-Dimmi, hai ottenuto undici nell'addestramento. Ti rendi conto che è un voto alto?-
Tenten si sforzò di sorridere -Lo so,Yamato. Ecco... io non me l'aspettavo neanche, sono la figlia dei

Mitsashi, d'accordo, ma non mi sono neanche offerta volontaria. Sono abbastanza brava con le armi

ma.... la mia performance avrà stupito lo Stratega Pain, no?-
-Oh, sicuramente- disse Yamato -Io lo conosco Pain e non dà molto facilmente voti alti- ghignò -Ultime

parole?-
Tenten si alzò in piedi e urlò -Viva il Distretto due!-
Capitol City urlò, applaudì e fischiò.
BIIIP.
Tenten uscì di scena lasciando il posto a Neji, vestito tutto in bianco. Aveva un portamento gelido.
-Ciao Neji Hyuga-
-Ciao-
-Allora....- Yamato fece ondeggiare il microfono -Ti sei offerto volontario. Solo perchè sei uno Hyuga?-
-Anche- disse quello -Anche perchè se la figlia dei Mitsashi è stata scelta, perchè io no?-
-Oooh- ululò il presentatore -Sento sfida nella tua voce. E naturalmente, sai chi vincerà...-
-Io-
-Naturalmente. Dimmi Neji, vai d'accordo con Sasuke?-
-Siamo alleati, non dobbiamo essere amici del cuore per forza -ribattè Neji, Yamato ci rimase sul colpo.
-Beh...si. E ho saputo che due tue cugine sono state scelte per i Giochi....-
-Non ho ricordi di loro, quindi non sarà troppo difficile ucciderle...- annunciò Neji.
BIIIP
-Bene, beh un applauso a Neji dal Distretto due!-
Capitol City applaudì.
In quel momento una figura minuta dai lunghi capelli marroni e un vestitino rosa entrò nello studio.
-Devi essere Hanabi Hyuga, vero?-
-Certo...- la ragazzina aveva un tono freddo e distaccato.
-Come ti senti? Insomma, con tuo cugino e tua sorella...?-
-Benissimo - rispose non curante Hanabi -Non me li ricordo nemmeno,io-
-Ah! E dimmi, sei un'alleata di qualcuno?- chiese Yamato.
-Questo è un segreto. Di sicuro non sono alleata del Tributo del tre, sai com'è. E' irritante,stupido e

porta con sè quel cane rognoso...-
-Oh...- Yamato s'imbarazzo per come una ragazzina di dodici anni parlasse così freddamente -Ti

auguro buona fortuna,sai. Credo che avrai molti sponsor. Dicci qualcosa per completare...-
-Io non sono molto forte, ma ho un'arma letale e se vi prendo con quella, siete morti-
BIIIP
-Bene, ciao Hanabi. Kiba entra!-
Il ragazzo del tre entrò, era vestito interamente di pelle.
-Ciao Capitol City!- ululò Kiba sedendosi.
-Ah,ah, Kiba, sei euforico-
-Come dovrei essere,sennò?- chiese beffardo quello -Disperarsi non serve a nulla, vincerò io e basta-
-Wow,Kiba- Yamato rise -E dimmi, le parole di Hanabi ti hanno toccato minimamente?-
-Neanche un po'- annunciò -E' solo una ragazzina,dopotutto. Sono più grande di lei di quattro anni e

quando mi sono offerto volontario, non avrei chiesto di meglio-
-E cosa dici, al riguardo, del tuo cane? -
-Akamaru mi seguirà nell'arena. Ho chiesto al Presidente e ha accordato, lui mi aiuterà. Siamo tutti e

due parte di uno, io combatto con lui...-
-Immagino che questo Akamaru sia intelligente...-
-Molto,Yamato. Oh, lo vedrete-
-Dimmi, c'è qualcuna che ti piace?-
-Nessuna. Vivo per Capitol City-
Il pubblico esplose in un boato e grida d'approvazione.
BIIIP
Dopo di Kiba entrarono Ino e Naruto, tutti e due molto sicuri di vincere e, naturalmente si

conquistarono il pubblico. Dopo questi dieci minuti, toccò quindi al Distretto 5.
-Benvenuta,Hinata-
Quella arrossì e rispose timidamente, ondeggiando nel suo vestito lillà -Grazie.. Yamato...-
-Oh, non credo che nella storia dei Giochi ci sia stato mai qualcuno di così timido -Hinata arrossì di

nuovo -E dimmi, hai degli alleati?-
-Io e Shikamaru, il mio compagno di squadra.... abbiamo deciso di allearci con quelli del Distretto sei.

Konan e Sai...-
-Oh! Davvero? Beh io non me lo sarei aspettato di certo! E dimmi,Hinata, cambiando argomento, sei

triste che tua sorella e tuo cugino siano nell'arena con te?-
-Abbastanza. Ho pochi ricordi di loro ma non posso negare che siano la mia famiglia...- abbozzò un

sorriso.

Altri distretti passarono, quelli del 6, Konan e Sai che non si erano offerti volontari e che spravano di

vincere. Quelli del sette, Kankuro e Matsuri, il primo molto desiderioso di affrontare il fratello e la

seconda, abbastanza sconvolta poichè non sapeva combattere. Poi ci fu il Distretto 8, Choji e Sari, il

quale non avevano simpatia tra di loro e la ragazzina di dodici anni sembrava molto agguerrita. Il

Distretto 9, quello dei fratelli, che dichiararono che sarebbero morti per il Distretto e che avevano

attuato una strategia elevata e che non avevano bisogno di alleati, tantomeno Kankuro,loro fratello.
Arrivarono al distretto 10.
Karin arrivò nella sala irradiando sorrisi. Si sistemò gli occhiali.
-Capitol City me le darà delle lenti a contatto?- scherzò facendo ridere tutto il pubblico.
-Davvero Karin, le vuoi?-
-Magari un paio d'occhiali di riserva non sarebbero male- annunciò scherzosa.
-Che farai alla Cornucopia, scapperai o combatterai?- chiese Yamato.
-Ancora non ho deciso, dipende da Suigetsu-

E passarono i cinque minuti e toccò a Suigetsu.
-Dimmi, come mai ti sei offerto volontario?-
-Io e Karin siamo amici da una vita. Lei è una testarda nata e si è offerta volontaria solo per uccidere il

cugino, pensate un po'. Non potevo di certo vederla morire, così ho deciso di aiutarla...-
-E i tuoi cos'anno detto?-
-Non gliene importa niente. Mia madre è morta anni fa, e mio padre mi odia,perchè non so. Ha detto

che probabilmente è la cosa più buona che avesse fatto e mio fratello Mangetsu mi ha detto che sarei

morto in sei minuti, sei secondi e sei millesimi, come il numero del diavolo...-

Dopo toccarono all'undici, con Karui e Omoi, la prima ottimista e il secondo, pessimista. Loro uscivano

insieme, quindi sarebbero stati alleati. E nell'ultimi dieci minuti ci furono Konohamaru e Moegi, il

pirmo, salutò lo zio mentore del distretto 5 e la seconda, piagnucolò per tutta l'intervista.

Il giorno dopo sarebbero iniziati i Giochi e non ci sarebbe stato più spazio per risate, commenti buffi e

rimorsi per essersi offerti volontari. Sarebbero serviti tenacia, decisione, intelligenza, indifferenza e

tanta tanta fortuna. Perchè alla fine i Giochi mettono alla prova i più bravi, e loro uccidono gli altri, ma

chi ucciderà loro? Fortuna,solo fortuna.
I più deboli moriranno in cinque minuti alla Cornucopia e sarebbero rimasti solo i più frotunati,

intelligenti e forti. Chi vincerà, la fortuna? L'intelligenza? La forza?

AngolinoAutrice(?)
Ciao a tutti,popolino :3
Ah,ah.
Innanzitutto, scusate per il tardo aggiornamento,sono pessima,lo so. Inanzitutto alla seconda, GRAZIE

GRAZIE GRAZIE a tutti coloro che seguono e soprattutto recensiscono, mi interessa davvero la vostra

opinione.
Poi ecco, ho deciso di postare quest'immagine (su consiglio di fancyotaku01), con tutti i distretti

eccetera. Per il trailer della storia, cliccate qui.
I costumi che hanno colpito di più sono stati quelli di Neji&Tenten e di Karin&Suigetsu. Votazione

votazione, se foste uno sponsor, chi scegliereste tra i 24 tributi?!
Mh, bene, spero che il capitolo vi piaccia, come vedete, c'è uno sviluppo minuscolo per conoscere

meglio i personaggi. Pover Ten, che non sopporta più Neji xD Oh, dal prossimo chappy inizierà l'azione, tadà-tà-daaaaà!
Basta le mie blatere, vi lascio...
Ciao Ragazzi!
Shanna.



PAGINA FACEBOOK (Curiosità,Spoiler e aggiornamenti e altro) ----> cliccate qui

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Partenza Cornucopia ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 4: Partenza Cornucopia

I giochi sarebbero iniziati alle dieci in punto di mattina, naturalmente, come primo giorno, si sarebbero piazzati tutti davanti alla tivù a guardare la sanguinolenta battaglia alla Cornucopia, forse, il momento preferito degli Hunger Konoha Games.
I ragazzi erano stati disposi ognuno in un cilindro in vetro in diversi punti sottoterra dell'arena, questa volta, un'isola a Est della costa. Molto,molto vicini ai confini di Konoha. Quest'isola si chiamava Isla Nublar*, nome spagnolo perchè aveva avuto coloni spagnoli.

Furono le dieci meno cinque quando furono messi dentro ai cilindri, le dieci quando la voce registrata iniziò a fare il conto alla rovescia da sessanta. Le dieci e un minuto quando le gabbie liberarono gli uccelli. Le dieci e mezza quando quasi metà dei tributi era morta. Successe tutto in mezz'ora.

DISTRETTO 1. SASUKE

La voce contava, e lui fissava dritto davanti a sè. Non si disperava, non urlava. Sapeva che avrebbe vinto.

34......28....16...
Sedici secondi e avrebbe ucciso. Per la prima volta. Che altro poteva fare,sennò? Che altra scelta aveva?

10...9...8...7...
Si chinò leggermente, facendo pressione sui polpacci allenati, scrutò intorno a sè, vide gli altri tributi, terrorizzati.
...4....3...2...
La Cornucopia era proprio davanti a lui. Sarebbe bastato correre.
1.....INIZIO!
Scattò velocemente di fronte a sè, correndo per appropriarsi della spada più affilata che c'era. Naturalmente l'avrebbe sottratta anche con la forza.
Diede una spallata a quello che ricordava essere il tributo del distretto undici, ruzzolò a terra, sentì una donna urlare. Raggiunse l'armeria della Cornucopia, afferrò uno zaino carico di provviste, degli occhiali a vista infrarossa e agguantò una sottile katana. Era perfetta per lui.
Avvistò il tributo grasso del 'otto, gli affondò la spada nella gola, quello gorgogliò e cadde a terra, il corpo ancora emetteva spasmi. Si sentì afferrare da dietro, si voltò e incontrò gli occhi blu di Suigetsu, uno dei tributi di cui dovevano stare attenti. Ringhiò e fece per dargli un colpo di spada, ma quello evitò agilmente, afferrò due zaini e la spada più pesante che c'era, agguantò la ragazza dai capelli rossi e corse via.
Lo stava per rincorrere quando sentì un urlo familiare, si voltò: era Sakura. Il ragazzo del distretto 9, Gaara Sabaku No, le stava sopra, aveva le mani intorno alla sua gola.
Non seppe perchè lo fece, probabilmente per l'alleanza, ma aumentò il passo e puntò la katana verso Gaara, l'affondò ma quello fu più veloce, lasciò Sakura e scappò via non senza beccarsi uno squarcio sul braccio. Sasuke rimise in piedi Sakura, che si precipitò ad afferrare uno zaino e l'arco meno professionale: era più semplice da utilizzare. Sasuke afferrò Sakura e corsero ai margini del bosco: dove avevano appuntamento con quelli del due e del quattro.

***
DISTRETTO 1. SAKURA
44....43...42....
Sakura sudava. S'asciugò la fronte. Il cilindro in cui stava s'alzò e abbassò le barriere.
30...29...28...
Non poteva ancora uscire, o sarebbe esplosa, fino allo scadere del conto alla rovescia. Vide Sasuke e Neji prepararsi convinti, vide anche Tenten un po' meno convinta dei due ma decisa. Se solo avesse un po' d'ottimismo come Ino, sicurezza come Tenten o spavalderia come Naruto,Neji e Sasuke.
Invece era solo Sakura l'indifesa.

10....9...8...7..6
Trattenne il respiro.
1...INIZIO!
Anche se non sapeva esattamente come comportarsi, scattò velocemente verso le provviste e le armi, perchè se c'era una cosa sicura era che doveva avere cibo e armi, altrimenti sarebbe morta immediatamente. Intruppò alcuni tributi, anche la piccola del 12, e un po' le dispiacque, ma tirò diritto.
Era quasi arrivata quando si sentì agguantare da dietro la schiena, sbattere a terra e due mani cingersi intorno al suo collo.
Emise un verso strozzato, aprì gli occhi che aveva chiuso per lo spavento e vide un ragazzo dai capelli rossi strozzarla. Cercò di dimernarsi, di scalciarlo, ma lui era più forte di lei.
L'aveva detto, che non sarebbe durata tanto.
Poi vide arrivare Sasuke, affondò la lama ma il suo aggressore la evitò, guadagnandosi una ferita al braccio, e scappò via. Si decise ad alzarsi, con tutta la gola che le bruciava e afferrò arco e provviste prima di venire trascinata al luogo d'incontro con gli altri.

DISTRETTO 2. TENTEN

Era decisa,decisa a sopravvivere per almeno un giorno.
22...21...20...
Doveva provarci almeno, per suo padre.
19....18....17...
Anche se non la considerava degna, anche se lei era la figlia femmina che non voleva. Perchè lui voleva un maschio.
16.....15....14...
Doveva farlo per sua madre morta anni prima,perchè lei l'amava.
13....12...11...
Doveva farlo per quel Senza Voce con cui aveva fatto amicizia,Lee.
10...9...8...
Doveva farlo per Kurenai che si era sforzata per lei
7...6...5..4...
E soprattutto,doveva farlo per sè stessa.
3...2...1...INIZIO!

Corse velocemente verso l'arco e le freccie avvistate vicino a una spada grandissima. Non sentiva nulla intorno a sè, solo il suo cuore in gola.
Il tributo del sei, le si avventò addosso, ma lei lo scansò con un calcio ben assestato negli stinchi. Rotolò a terra, per evitare altri colpi, ma quando s'alzò, un pugno le colpì la faccia. Vide il ragazzo del sette ghignare malefico,Kankuro,si chiamava. Tenten rotolò di nuovo fino alla Cornucopia e riuscì a scappare da Kankuro solo perchè si era avventato sul tributo dell'otto,Sari.
Affannò e riuscì a prendere l'arco e i coltellini che si legò in vita. Scrutò bene l'arena e scoccò una freccia verso un tributo, che poi riconobbe, come la ragazza dell'undici,Karui. Scoccò un'altra freccia, prendendo di striscio Temari Sabaku no.
Non lanciò nessun coltellino perchè sarebbe stato difficile ritrovarlo. Digrignò i denti.
Avvistò Neji che correva verso di lei e le intimò di andare via, annuì e afferrò le provviste,raggiungendo il luogo d'incontro.

DISTRETTO 2. NEJI

Era calmo. Calmissimo. E anche Uchiha sembrava esserlo. Squadrò calcolatore ogni singolo tributo. Non avrebbe ucciso i dodicenni: l'avrebbe lasciato fare agli altri, in cuor suo, non se la sentiva.

15....14...........10
avvistò sua cugina Hanabi, era fredda come lui. Tornò a guardare drittò a sè.
5....4....3...2...1....INIZIO!

Corse velocemente, battendo i piedi sul terreno caldo. Avevano scelto un'isola: di giorno sarebbero morti di caldo e di notte di freddo.
Vide Tenten venire colpita dal tributo del 7, la stava per aiutare quando vide che riuscì a liberarsi. Venne intrappolato successivamente da Omoi, che lo agguantò dietro la schiena. Gli sferrò un colpo sul naso senza ucciderlo, quando davanti si ritrovò la ragazzina dell'otto,Sari, scaraventata addosso proprio mentre affondava il coltellino svizzero che aveva nascosto audacemente nei pantaloni.
E, senza volerlo, infilzò Sari proprio dritto al cuore, spalancò gli occhi e per la sorpresa lasciò cadere Sari con il coltellino e corse via.
Aveva ucciso una dodicenne. Era un vigliacco senza perdono. Una bestia. Un mostro.
Corse verso Tenten che stava scoccando frecce e le mimò di andarsene, agguantò uno zaino di provviste e filò via dai suoi alleati.

DISTRETTO 5. HINATA

3....2....1...
Non se ne accorse neanche che i Giochi erano iniziati. Ne rimase sorpresa quando vide i corpi cadere uno ad uno davanti a lei. Era come paralizzata, non riusciva a muoversi.
Iniziò a piangere, scrutando le figure di Hanabi e Neji combattere.... vide la sua sorellina agguantata dal cane di Kiba, che le morsicava la gamba. Poi si liberò ed ebbe un sospiro di sollievo.
Ma doveva muoversi.
Vedeva minacciosa Temari andarle incontro.
Ma non riusciva a muovere un arto.
Poi vide Shikamaru correre verso di lei, con appena uno zaino e niente armi in mano, diede una violenta spallata a Temari e la fece cadere a terra, si sentì un crack, Shikamaru afferrò Hinata per un braccio e s'inoltrarono nel bosco.
Corsero a perdifiato, finchè non trovarono un cunicolo nel terreno a grotta in cui rifugiarsi, Shikamaru e Hinata vi ci si calarono dentro, sperando che fosse un buon nascondiglio.
-Riposa- le consigliò lui -Sono ancora tutti impegnati alla Cornucopia, tra un po' ci verranno a cercare...-
Hinata annuì flebilmente e, ancora scossa socchiuse gli occhi.
Shikamaru, incapace di chiudere occhio, guardò lo zainetto di provviste che aveva raccolto a un tributo morto che l'aveva appena preso. Sfilò dalla tasca il coltellino svizzero che aveva trovato vicino il cadavere della ragazzina dell'otto. Come si poteva uccidere una dodicenne?
Soprattutto, l'avrebbe fatto lui? Forse no.
Sospirò e rinfilò il coltellino nella tasca. Era più saggio riposare: al loro risveglio avrebbe attivato una strategia insieme a Hinata.

AngolinoAutrice(?)
E finalmente sono iniziati i veri Giochi! Tadà! In ogni caso, è un aggiornamento lampo perchè domani mattina devo partire e starò via per dieci giorni (non aspettatevi dunque un aggiornamento mentre starò via), e volevo salutarvi e ringraziarvi tantissimo anche se le recensioni sono purtroppo diminuite :( In ogni caso grazie ancora e buone vacanze e buon divertimento mentre io non ci sono.
Con affetto, la vostra squartatrice Shanna :)


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Giorno uno; vera alleanza?! ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 5: Giorno uno; Vera alleanza?!

Mugugnò mentre trascinava faticosamente la gamba dietro di sè. Era pesante. Tutto, in quel momento lo era; la testa, le gambe le braccia, gli occhi... persino i polpastrelli delle minute dita. Fece adagiare lentamente la mano sulla casacca allacciata intorno alla vita, si mise l'altra mano insaguinata sulla testa.
Volse uno sguardo al fuoco scoppiettante, dove vi ci sedette davanti. I suoi occhi chiari si persero nel gioco di luci tra rosso e giallo. I grilli in sottofondo.
La luna era calata presto; gli Strateghi avevano deciso così, eppure, secondo i suoi calcoli, dovrebbero essere appena le sette o le sette e mezza, o le otto, al massimo.
Afferrò una benda rimediata alla meglio e la strinse intorno al morso della gamba che quello stupidissimo sacco di pulci le aveva dato. Stupidissimo come il suo padrone, quel babbeo.
Nessuno poteva immaginare quanta rabbia le faceva, neanche sapeva il perchè, a dire il vero. Ma era arrabbiata, perchè era stupido. Solo per quello.

-Siamo sicuri che sia un posto sicuro? Non siamo un po' troppo vicini al lago?- a porre quella domanda era stato Sai, distretto sei, suo alleato da mezza giornata. Scosse la testa e rispose senza neanche guardarlo.
Non sapeva neanche perchè si era alleata con quei due, per non essere sola,forse. Anche se ce l'avrebbe fatta. Era una dodicenne forte,lei.
-Non ti preoccupare. Saranno più o meno morti dalla paura quasi tutti per cercare qualcuno la prima sera. Possiamo stare tranquilli per un po'.
Omoi, il ragazzo dell'undici, prese  a fissare intensamente il fuoco, ancora scosso per Karui, la sua compagna di distretto, -Sarà. Ma a me quelli del nove non mi convincono, e neanche quelli del sette.

Qualcosa si spezzò alle loro spalle,Hanabi si voltò ma non c'era niente.
-Ah,ah. Anche quello del due fa paura- ammise stancamente Sai, ignorando lo stomaco che brontolava. Avrebbero dovuto resistere senza cibo ancora per un po'.
-Già. Hanabi, non era parente tuo?
Lo sguardo attento di Hanabi si puntò sul ragazzo di colore, stava per rispondere bruscamente quando un ringhio sommesso li fece voltare tutti. Hanabi balzò in piedi, mugugnendo di dolore per la gamba sanguinolenta, e agguantò il suo kunai affilatissimo che aveva preso alla Cornucopia,prima che Akamaru l'addentasse. Puntò la lama dinnanzi a sè e respirò affannosamente.
-State attenti!- mormorò Sai.

Un altro ringhio, più vicino dell'altro, e una figura uscì dai rovi di bacche. Si spostò i capelli marroni infangati tutti all'indietro e sorrise sornione,alzando leggermente le mani.
-E' così che accettate un'alleanza?- il ragazzo si fermò a guardare tutti, specialmente Hanabi con sfida, dietro di lui comparve il maremmano bianco fuori taglia che lo seguiva dappertutto.
-Kiba- ringhiò Hanabi rigirando il kunai e infilandoselo in cinta -Vattene, non voglio ucciderti.
-No?- Kiba alzò un sopracciglio -Pensavo fossi stata chiara, l'altro giorno.
Hanabi ebbe un tuffo al cuore. Gli sguardi attenti e ancora in guardia di Omoi e Sai, indulgiarono prima su uno, poi sull'altro.
-Avete bisogno di me- Kiba pronunciò quella parole con superiorità. Hanabi si voltò e scoppiò a ridere.
-E perchè mai?-
-Perchè sono un'alleato in più- infilò una mano nello zainetto in pelle e ne estrasse una boccetta trasparente contenente un liquido scuro, la tirò alla Hyuga che l'afferrò dubbiosa al volo. -E perchè ho questo: Betatine, è un'ottimo disinfettante,sai?-
Hanabi grugnì -Andata. Ma non osare fare il capo-
Il quattordicenne si sedette vicino alla castana -Saresti tu?
-Sai- Hanabi indicò il moro pallido prima di prendere a spargersi il liquido sul morso di Akamaru; il maremmano si era seduto accanto al fuoco.
Kiba si stirò -Mi spiace per la ferita. Volevo fare squadra con te anche se mi avevi già detto di no...ecco, ti chiedo scusa-
Hanabi lo guardò appena -Potevi pensarci prima, e comunque è fatta. Io probabilmente ti avrei ucciso- indicò lo squarcio bendato sul braccio del ragazzo, si era liberata così, dalla morsa del cane. -Quindi siamo pari-
Hanabi si andò a sdraiare vicino al fuoco,Omoi faceva il turno per primo quella notte.
-Non l'avresti fatto- mormorò Kiba prima di eseguire le azioni della ragazzina.
Intanto, un Overcraft passò sopra di loro, annunciando i caduti della giornata.
***
L'Overcraft fece comparire una ad una le foto con i tributi morti.
Konan. Distretto 6.
Matsuri. Distretto 7.
Chouji Akimichi. Distretto 8.
Sari. Distretto 8.
Karui. Distretto 11.

-Non sono morti tanti,alla fine. Che noia- borbottò Naruto incrociando le braccia dietro la testa.
Sasuke mandò un'occhiata torva al biondo e sbuffò di tanta stupidaggine. Come si poteva volere alla fine, la morte di un'altro essere umano?!
Sakura ranicchiata di fianco a lui,rabbrividì. -Speravo che quelli del nove fossero morti, mi fanno paura-
-Anche Kankuro, del sette è pericoloso- intervenne Tenten mentre affilava un cortello. Tutti annuirono assorti.
Neji, un poco più in là, ripensava agli occhi vacui color nocciola che abbandonavano il corpo della dodicenne che aveva ucciso. Involontariamente certo, ma aveva pur sempre ucciso. L'aveva vista accasciarsi al suolo, il coltellino intriso di sangue che aveva lasciato là, sul corpo della ragazza del distretto sette. Aveva ucciso.
-Neji?- una voce piccola, quasi appartenente a una bambina, lo riportò alla realtà. Puntò i suoi occhi chiari contro quelli di lei, ruggì, per farle capire che non era gradita. Ma lei si stanziò vicino a lui lo stesso, ranicchiò le gambe al petto.
-Tutto bene?-
Neji rispose con un'altro ringhio,sommesso, per scacciarla. Non era mai stato un confidente,lui. Nè tantomento una persona che diceva la prima cosa a caso. Tirò via dal terreno un filo d'erba.
-Mi puoi spiegare, per favore, cosa t'ho fatto?- sbottò la ragazza, quando lui si volse a guardarla, vide le labbra schiuse e incurvate in una smorfia sdegnata ma deliziosa, gli occhi color cioccolato che brillavano sotto la luna, i capelli andati via dai chignon, il viso sporco appena.
Distolse la testa dai pensieri che la sua testa stanca gli forniva; non rispose, cosa doveva dirle? Lo sapeva già, il perchè la evitava, il perchè evitava tutti,nessuno escluso. Era tutta logica, non c'era nulla da spiegare.
-Perchè tu sei Mitashi e io Hyuga- rispose,stancamente, gettando all'indietro la testa; i capelli marrone scuro gli si sfregarono contro la corteccia inumidita dell'albero a terra dietro cui erano accovacciati.
-E questo basta?- Tenten non s'arrendeva, si morse un labbro -Io non ho pregiudizi su di te!-
Lei non li aveva? Per carità! Se era stata la prima, in assoluto,a tenergli il broncio sul treno? Se era stata la prima a rendere tutto più difficile con i suoi soliti commenti acidi? Era sempre lei, alla fine, che complicava tutto. Potevano essere compagni e basta, per quell'arco di tempo indefinito, e invece doveva stare lì, instistere e consolarlo?!
-Non capisco perchè tu non voglia...-
Era stanco, stanco di quelle chiacchiere. Della vita, dei Giochi. Di tutto.
-Perchè tanto moriremo, o io o te- affermò, guardò la ragazza che stava per scoppiare a piangere, anche se non l'avrebbe fatto, troppo Testarda e orgoiosa,lei. Sussurrò -Perchè non c'è via di fuga alla morte-
Tenten stette in silenzio, per qualche secondo, s'alzò -E' invece c'è- affermò -Ma non mi va di starlo a dire a te-
Neji rise -Davvero credi che ci sia? Credi che vinceremo tutti e ci terremo per mano?- era una frase detta così, dal nulla, eppure poteva ferire, e anche tanto. Poteva ferire perchè ci si rendeva conto delle realtà, e di tutte le dure prove da affrontare. Le barriere cadono, il cervello s'impalla e il cuore si buca. Forse era quello che provò Tenten, perchè lo guardò, le lacrime sempre più vicine. -Sei uno stupido,Neji Hyuga. Stupido- borbottò prima di sparire dalla sua vista.
Sospirò e si mise a giocherellare con un ramoscello gracile.

Sakura continuava a tremare, Ino dormiva già e Sasuke sbuffava. Naruto incrociò le braccia dietro la testa, era tutto tremendamente noioso. Nessuna svolta,nessun attacco. Poteva sembrare pazzo ma si annoiava, da morire. Ecco,per l'ironia.

-Tieni e non rompere- sbottò Sasuke, non curante di poter svegliare Ino, porse la sua giacca di pelle alla rosa, la quale sbarrò gli occhi e con mano tremante, sfiorò la giacca. Sasuke sbuffò, di nuovo.
-Prendila,mica ti mangia. Non voglio sentirti tremare. Mi dai fastidio-
Sakura la prese, un po' offesa, e non disse nulla.
Naruto si alzò, dicendo che andava a farsi un giretto.
"Magari incontro qualche docile Tributo e zack,addio" pensò con un ghigno.
Non era cattivo,lui. Voleva semplicemente vincere. Per onore di suo padre Minato e di sua madre Kushina. Voleva vincere perchè era lui il più forte. Non Sasuke, non Neji, non il ragazzo del nove. Lui.

Mentre camminava, strusciava i piedi a terra, con le mani al caldo dentro alle mini tasche. Scrutava il cielo nervoso,sperando che non piovesse.
E i pensieri volarono tutt'altra parte; pensò a sua cugina Karin,anche. Di come fosse stata stupida ad offrirsi volontaria solo perchè lui la beffeggiava nelle lettere. Un po' si sentiva colpevole, in fondo, la cugina sarebbe morta a causa sua, in un certo senso. L'aveva spronata indirettamente a partecipare ai giochi.
Ma che ci poteva fare se quella ragazza inviperita prendeva tutto per sfida? E che ci poteva fare se era tanto sciocca da sfidare lui... lui che avrebbe vinto.
Ma ci teneva a lei,dopotutto. Erano stati separati da piccoli, giocavano sempre insieme,prima. Ma da quando non c'era più si sentivano per lettere, lui era diventato troppo ottimista e lei, l'aveva già detto?: troppo inviperita.

Un odore acre e pungente gli invase le narici: fuoco. Qualcuno aveva acceso un fuoco; il suo sguardo azzurrino s'indirizzò verso la provenienza dell'odore e non mancò di constatare che in effetti aveva ragione. Qualcuno aveva acceso un fuoco, che stupidi. Aldilà del punto in cui stava Naruto ora, s'inalzava un fumo grigio scruro.
Ghignò. Basterebbe così poco per raggiungere quel punto e farla finita con un'altro tributo,magari uno dei dodicenni.
Un rumore di fogliame gli fece scattare la testa verso sinistra, dove si estendevano numerose siepi e rovi. Assottigliò lo sguardo.
Sentì un fiato mozzato.
Lì. C'era qualcuno.
Agguantò il coltello da macellaio.
Avanzò d'un passo.
Un altro.
Pronto a scattare.
La vedeva,ora.
C'era qualcuno.
Una figura sottile nascosta.
Ringhiò e saltò addosso alla preda.
Quella cacciò un urlo,era un femmina.
Prima di affondare il coltello vide gli occhi chiari di lei, i capellu scuri spiaccicati sul terreno. Il viso pallido e sconvolto.
-Ti...prego...-iniziò a piagnucolare la ragazza. Vicino a lei c'erano dei ramoscelli secchi,probabilmente s'era avventurata laggiù per cercarne qualcuno per accendere il fuoco o altro.
Naruto ringhiò, ma qualcosa lo fermò dall'affondare il coltello nella gola della ragazza.
I suoi occhi.
Erano belli e... vivi.
Riconobbe immediatamente la ragazza :la Hyuga, la cugina di Neji, dal Distretto cinque.
Si sollevò da lei e intascò il coltello: lei non avrebbe provato a ucciderlo,troppo docile. La squadrò.
-Chi sei?-
Quella si sollevò anch'essa da terra e indietreggiò -Hi...Hinata...Hyuga....-
Naruto guardò Hinata,ebbe un tuffo al cuore.
Come poteva uccidere una ragazza così gracile e... così bella.
Era uno stupido,pensò, si faceva bloccare da una ragazza. Una ragazza bellissima.
Scosse la testa, estrasse una striscia di carne secca dalla sua casacca e la porse alla ragazza. Hinata indietreggiò, ma Naruto le sorrise -Coraggio, so che non mangerai altro-
Sei troppo debole,pensò.
Hinata allungò una esile mano tremante,afferrò la carne secca, e gli rivolse un sorriso sincero. -Grazie,ma perchè?-
Naruto scrollò le spalle, scaldatosi dal sorriso -Probabilmente perchè sono stupido. Agisco senza pensare,sai. Partecipo ai Giochi, sono tra i Favoriti, ma non sono un'animale-
Assestò una pacca sulla spalla della ragazza e si voltò -Spero di non vederti mai più,Hinata-
"Anche perchè sennò vorrebbe dire che ti dovrei uccidere io"
-Grazie ancora- borbottò flebilmente lei. Il tono caldo e dolce.
-In bocca al lupo-
-Crepi- rispose lei di rimando.
Naruto sorrise e tornò all'accampamento dei Favoriti.

AngolinoAutrice(?)
Scusate! Scusate!
Sono mortificata... cercherò di non farlo più un ritardo simile...
Ringrazio infinitamente chi continua a seguirmi e tutte le persone meravigliose che recensiscono (anche se sono diminuite da 2 capitoli e me ne dispiace). Purtoppo devo scappare, vi faccio però alcuni quesiti.
1.Restate fedeli ai team dei tributi che avete già detto?
2. Quale coppie preferoireste e\o secondo voi ci saranno?
3. Il tributo che darà più grattacapi ad un altro?

Breve elenco delle morti:
Konan (5), Matsuri(6),Chouji(7),Sari(7), Karui (11).
Ok, recensite e alla prossima.
Peace&Love.
Shanna.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Giorno due; I terribili nemici! ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 6: Giorno due; I terribili nemici

Si erano accampati a ridosso di un albero.  Si erano ripromessi di restare vicini, qualunque cosa accada. Non gli importava di vincere perchè tanto lo sapevano che sarebbero morti. Non ci credeva Konohamaru, non ci credeva Moegi e non ci credeva il loro Mentore Ebisu. Probabilmente neanche il pubblico di Capitol City, gli Sponsor e quelli del Distretto 12 ci credevano.
Erano così rimasti soli, probabilmente inquadrati dalle telecamere. Luride telecamre che mostravano il loro stato pietoso, quanto avessero freddo,fame,paura.

Moegi fremette. Non ce la fece a trattenersi dal piangere. Iniziò a singhiozzare, dopotutto era ancora una bambina. Konohamaru la cinse alla vita. Era molto legato a lei, si conoscevano perchè abitavano vicini. Erano rimasti molte volte senza mangiare,assieme.
E ora affrontavano tutto questo, di nuovo assieme.
-Shh- la zittì. Dei passi provenivano dietro di loro. Erano protetti dall'albero e potevano non essere visti, tuttavia se si scrutava più da vicino, ci si sarebbe accorti facilmente di loro.
Moegi si riscosse.

-C'è qualcuno?-
-Credo. Sta zitta- le mormorò. S'affacciò appena fugacemente, si ritrasse quasi subito quando l'unica cosa che riuscì a vedere furono un paio di scarpe nere e due gambe snelle.

"Non è molto rassicurante",pensò.

Sentirono i passi che s'avvicinavano. Il ridacchiare acuto. Era una ragazza,quindi.
-Mi raccomando - bisbigliò Konohamaru -Resta in silenzio-
-Uscite fuori- cantilenò la nemica. -Vi ho visti prima nascondervi qua intorno...-
Entrambi i dodicenni trasalirono. Si lanciarono un'occhiata d'intesa. Aspettarono qualche secondo, tenendosi la bocca tappata con la mano. Poi Konohamaru s'affacciò, e non vide nessuno.
Sgattaiolò via e fece un cenno alla ragazza di seguirlo.

Dov'era finita?

-Eccovi qui -esclamò una voce soddisfatta. I ragazzini si voltarono velocemente, di fronte a loro stava una ragazza con i capelli biondi e ricci legati in quattro code, portava una specie di kimono retato e teneva tra le mani una specie di ventaglio in lame di ferro molto grosso e, sembrava, molto letale.
Era la ragazza del Distretto nove: Temari Sabaku No.
Moegi piagnucolò, Temari fece un verso di scherno alla bambina, poi ghignò.

-Vi sono piaciuti i giochi?- ironizzò.
Konohamaru strinse i denti -Va' al diavolo!- sbottò. Si voltò verso Moegi e le intimò di scappare.
-Scappare- ripetè Temari storcendo le labbra carnose, poi sorrise -Non credo proprio-
-Va'!- urlò il Sarutobi all'amica che, non riusciva a muoversi terrorizzata. Temari ghignò e, con un movimento del polso lanciò quell che aveva in mano. Konohamaru si gettò di lato per evitarlo e, ben presto, dal sorriso maligno di Temari, si rese conto che il ventaglio non era indirizzato a lui.
Si alzò e si voltò verso Moegi,urlò intimandola di muoversi.
Ma lei rimase immobile.
Il ventaglio sfrecciò alla velocità della luce.
Si conficcò.
Dritto nella pancia di Moegi.
La vide accasciarsi al suolo, il sangue che si dilatava sul terreno e sui vestiti. Moegi rivolse un'ultimo sguardo a Konohamru, chiuse gli occhi.

Il cannone sparò.

Konohamaru si sentì il sangue raggelare nelle vene. Il cannone... Moegi....
No, doveva essere per forza il cannone di qualcun'altro. e Moegi era ancora viva.
Le si avvicinò terrorizzato.

-E' morta. Non lo hai sentito il cannone?- ghignò Temari.
Konohamaru guardò terrorizzato il tributo; poteva afferrare il vetaglio e scagliarglielo addosso, forse uccidendola; poteva fuggire subito dopo con il corpo di Moegi....
Ma non lo fece. Si voltò e scappò via, in lacrime.
Sentì Temari urlare e imprecare ma lui era già nascosto arrampicato tra gli alberi. La vide sfrecciare sotto di lui e non lo vide.
S'accasciò lungo il tronco dell'albero e pianse.
Era morta per colpa sua.
Vide l'Overcraft passare davanti a lui e fermarsi un poco più in là, per recuperare il corpo esanime di Moegi.
Si era dato un obbiettivo prima di morire: uccidere Temari Sabaku No.
***
Una mano si schiaffò sul suo braccio, Hanabi si svegliò di soprassalto. Kiba era chino su di lei,cupo. Le fece segno di tacere e indicò un punto lontano tra gli alberi.
Hanabi cercò di scrutare nell'oscurità che stava lasciando spazio alla luce. Non vide nulla. Kiba le si avvicinò e le sibilò all'orecchio: -Tributo.
Hanabi rabbrividì, e non solo per la gravità della situazione. Anche perchè, il tono di Kiba era caldo e profondo sul suo collo e...
Ma cosa andava a pensare, in un momento come quello?!
Si alzò, lentamente, anche perchè le doleva ancora la gamba. Andò piano da Sai e Omoi e li svegliò nella stessa maniera che Kiba aveva fatto con lei.
Raccolsero in silenzio tutta la roba. Finito di preparare tutto, decisero di andare nella strada dietro di loro.

-Credo che ci sia qualcuno qua intorno- disse una voce fredda alle loro spalle. I ragazzi trasalirono, Hanabi cercò la mano di Kiba, lui gliela strinse.
-Davvero?- era un tono sorpreso.
-Si,stupido-

Kiba incitò tutti a nasconderi tra dei folti cespugli. Tutti, tranne Sai, lo fecero. Kiba guardò male il loro attuale capo, gli fece un gesto con la mano come a dire "Muoviti!"

Sai scosse la testa. S'avvicinò a Kiba e lo spinse dietro i cespugli.

-Di qua, ho sentito un rumore- disse la voce fredda.

Sai aspettò. Omoi spalancò gli occhi. Kiba trattenne in fiato. Hanabi afferrò la mano del castano.
E due figure spuntarono davanti a Sai. La prima aveva i capelli mori, gli occhi color pece e la pelle diafrana. il secondo era abbronzato, e aveva i capelli color del fieno e gli occhi azzurri.
Erano i tributi maschi dell'uno e del quattro.
Sai si preparò al'attacco, Naruto ghignò. -Vuoi combattere,stupido?
Impugnò la sua lancia. Sasuke rimase impassibile, con la mano sulla spada.
Sai digrignò i denti. -Non vincerete mai,Favoriti!
Sasuke clinò il capo di lato, ancora impassibile. -Dici?- sfilò la spada dalla fodera. Naruto ghignò.
Il labbro inferitore di Sai fremette, sudò afferando il suo coltello-spada corto. Si protese verso i due e scagliò all'attacco contro il Favorito dell'uno. Ma Naruto, velocissimo, lo afferrò da dietro, con l'avambraccio muscoloso intorno al suo collo. Afferrò la mano di Sai in cui teneva la mano salda sull'arma, glielò piegò , ci fu un sonoro 'crack' e il coltello-spada cadde a terra. Sai urlò
Naruto guardò Sasuke. -Onore tuo.
Sasuke sbuffò,disgustato. -Che schiocchezza- affondò la lama nel petto di Sai e la estrasse rapidamente, Naruto lo lasciò andare,protestando. -Avresti potuto colpire me-
-Sai che onore.
Naruto digrignò i denti -Aspetta e vedrai... quando non ci sarà più l'alleanza..- minacciò.
Sai s'accasciò a terra, con gli occhi spalancati. Il cannone sparò.
***
Ghignò, pesando a quella ragazza punk del Distretto sei. Ghignò a come le aveva tolto la vita. Mentre supplicava e chiedeva pietà. Che schifo, persone così deboli neanche  sarebbero dovute esistere.
Gettò un pezzo di legno nel fuoco, poco importava che attirasse l'attenzione. Lui voleva attenzione. Voleva vederli da lui e perire,uno dopo l'altro.
Come bestie.
Mise le mani nella sua ultima trappola: davvero ingeniosa e ben architettata. Un pensiero gli venne in mente.
La sua debole e stupida compagna di distretto morta. Sorrise. Gli aveva chiesto alleanza,ma per favore. Lavorava solo,lui e, in ogni caso lei, debole e piccola, non avrebbe potuto essere nulla contro di lui.
I suoi pensieri carichi di odio si rivolsero ai Favoriti, arricciò le labbra pensieroso.
Dunque, c'erano quella ragazza dai capelli rosa.... Patetica.
Quella castana.... ridicola.
La bionda... attraente e debole.
Sarebbero morte con facilità. Rimanevano solo i maschi.
Quello dell'uno era glaciale, ammirevole dovette ammettere, ma sarebbe stato più difficile da uccidere. Freddo e calcolatore... anche il due lo era. Avversari tenaci. Magari avrebbe faticato un po' con loro due.
E l'altro, quello biondo e abbronzato era un pivello. Si credeva invincibile.
Sorrise.

"Presto saprà come si sbaglia",pensò.

E, naturalmente c'erano da annientare i suoi cari fratellini.

"Il distretto nove sarà il prossimo dopo i Favoriti".
Sorrise di nuovo.

AngolinoAutrice(?)
Ciao :3
Avete capito chi è la persona finale? Se si, scrivetelo nella recensione.... in ogni caso lo scoprirete...
Volevo accennare una cosa su Naruto: lo so che è un po' cattivo qua, ma io l'ho dipinto così, un po OC, diciamo, perchè 1. Se a Naruto viene imposto sin da piccolo il ragionamento vincere agli HG, lui lo rispetta e ci mette quindi grinta. 2. Perchè mi serviva per la storia.
Avete visto? E' morta Moegi... ùuù vi spiace? Chi sarà il prossimo a perire? *occhi diabolici*
Vadus :3 (scusate ho fatto Latino, sono esausta).
Shanna.
Ps, grazie alle 5 persone che hanno recensito... risponderò presto :)






 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Giorno tre; Addio. ***


HUNGER KONOHA GAMES
 
Chapter 7: Giorno tre; Addio.

DISTRETTI FAVORITI, SERA, TRAMONTO.

Era come se li sentisse, quegli sguardi divertiti. Avere tutto il mondo che ti osserva, non ti fa sentire proprio bene. Sentirti osservato, e essere giudicato per quello che fai, continuamente. Era un peso da sopportare, per vivere ai Giochi. Non potevi farti sopraffare dall'ansia, dallo sconforto o l'imbarazzo. Non dovevi pensare a chi  moriva prima di te. Sangue freddo e autocontrollo.
E questo Sasuke lo sapeva bene.
E sapeva che il suo piano stava procedendo molto bene. Doveva solo continuare a far il sicuro di sè, glaciale e impassibile. E presto tutto sarebbe finito.
Madara sarebbe stato assassinato.

Avevano organizzato tutto per bene e, sicuramente, quello sarebbe stato l'ultimo gioco massacrante. Una volta morto Madara, la canditatura a presidente andava per rami di famiglia e, se non ce n'erano, allora si votava. Madara non aveva figli, era vero.
Ma aveva lui. Sasuke Uchiha, il più diretto discendente che aveva.
Strinse i pugni rabbioso, quanto avrebbe voluto accoltellarlo lui, fino a farlo soffocare sotto il suo stesso sangue. E invece no, toccava ad Itachi. Il suo bravo e caro fratello che avrebbe ucciso il presidente, mentre lui rischiava la vita. Chi se ne importava di Sasuke, in fondo?
Sarebbe stato sempre e solo Itachi,l'eroe.
Ma Itachi sarebbe morto e lui no.

-Sas'ke kun?-

Il moro si voltò verso quel tono abbastanza fastidioso, pesnava che fosse Ino, in realtà. Quella ragazza lo tormentava da quando si erano uniti. Avrebbe voluto tanto ucciderla.
Invece era Sakura, la sua compagna di Distretto, pur sempre seccante ma molto meno. Le lanciò un'occhiata in saluto e lei sorrise timidamente.

-Posso?
-Anche se ti dicessi di no, lo faresti comunque- osservò pacato. Nella sua testa vagavano solo le parole "Madara morirà". Sakua si sedette accanto a lui. -Ho ucciso un paio di scoiattoli per mangiare.
-Complimenti. Hai conosciuto l'omicidio- commentò sarcastico. La ragazza gli lanciò un'occhiataccia capace di rimanerci sul colpo.
-.... Ino li sta cucinando. Tra poco è pronto - continuò.
-Va bene- fece Sasuke. Sakura si schiarì la voce, forse si aspettava un grazie, Sasuke inarcò un sopracciglio e non disse nulla. La ragazza sospirò e prese a giocherellare con un laccio della giacca che le aveva prestato Sasuke.
-L'unica cosa che so fare è curarvi, lo so. Vorrei morire subito, così non ho questo stress ma... sono troppo debole...- Sasuke la fissò. -Eppure.... qualche volta, chiudo gli occhi e mi immagino a casa, mentre preparo la cena o mamma cucina i biscotti. E certe volte penso che... tornare a casa come vincitori sarebbe bello...- la voce le si mozzò, dopo qualche istante iniziò a piangere. S'asciugò le lacrime e tirò sù col naso - Spero che vincerai tu,comunque...- gli sorrise calorosa e lui la apprezzò.

Come poteva essere tanto stupida da tifare qualcun'altro?

-Vorrei tanto che ci fosse una scappatoia...- sussurrò, avvicinandosi a lui, in modo che le telecamere non facessero sentire nulla o che lo prendessero come un atto di romanticismo e non di rivolta contro i Giochi.
-C'è. - si lasciò scappare pacato.
Sakura lo fissò, incapace di dire altro, lui le sorrise enigmatico. Vide gli occhi di Sakura brillarsi per un attimo di una nuova speranza, poi rattristirsi tutto d'un botto.
Lo guardò,severa . -Non dire sciocchezze,Sas'ke kun.
Vedere quel bagliore di felicità, per un attimo, era come vedere avere aria fresca dopo essere stati chiusi in una stanza per ore e ore. Era questo che si provava, quando si salvava la vita a qualcun'altro? Ma Sakura non era in quella lista, ormai era selezionata ai Giochi e la sua incolumintà non poteva essere certa. Per tutte le altre persone fuori, i tributi futuri, sì però.
Sasuke aveva sempre pensato a sè stesso e al suo clan, gli era stato insegnato così, sin da piccolo. Lo stesso faceva suo padre, lo stesso sua madre e lo stesso suo fratello Itachi. Sasuke era solo un'altra foglia di un ramo.
Però, c'era un però, vedere tante persone così distrutte... Sakura che era debole, gli faceva venire un senso di colpa che non gli piaceva affatto.
"Non puoi salvarli tutti" gli disse la sua coscienza. La sua mente andò a Sakura, agli alleati... e poi a tutte quelle persone che aveva visto combattere con gusto, erano soltanto spazzatura. "Non puoi salvarli tutti, anche perchè, molti non salverebbero te".
Era vero,però...
Però Sakura la poteva salvare. Era così fragile e inesperta... d'altronde, che problema c'era se portava una persona con sè?
Gli faceva un'effetto strano, lei. Non si sarebbe mai sognato di ragionare il quel modo. Di essere così altruista.
Aveva deciso,alla fine.

Guardò Sakura, che aveva lo sguardo crucciato. Doveva dirglielo... dirle di stare tranquilla. E l'unico modo per farlo era fare finta di niente davanti alle telecamere. Perciò, s'accostò con il suo corpo, tanto bastava da farla irrigidire. Odorava dell'albero di cui portava il nome: l'albero di ciliegie. Una persona poteva odorare di ciliegi in un momento come quello, tre giorni nel bosco, scappando e curandosi il necessario? Evidentemente lei poteva.
Poggiò appena le sue labbra fredde con quelle di lei, il contatto fu stranissimo. Erano talmente diversi,loro due.

-C'è- ribadì, sussurrando piano. -Fidati di me,capito?
Sakura avvampò e strabuzzò gli occhi, più confusa di come se gli avessero detto che Madara li avesse salvati tutti. Annuì e quando Sasuke si spostò, Sakura iniziò ad annaspare appena, cercando di non farsi notare.
-Sei seccante, smettila di fare la stupida- fece Sasuke e, questa volta, sorridevano entrambi.


***
 
DISTRETTO 5, SERA, TRAMONTO.


Vide Hinata raggomitolarsi affianco a lui contro la corteccia del suo stesso albero, inspirò l'aria pura del bosco ma il fetore della carcassa di uno scoiattolo lo fece irrigidire. Il fatto che lo scoiattolo fosse morto con un taglio netto sulla pancia, poteva significare soltanto che non era stato un animale selvatico, anche perchè non c'e n'erano. Il taglio doveva essere stato fatto da qualcuno intenzionalmente, come per lasciare un marchio e dire "Ti sto aspettando. Avvicinati... vieni da me e sarai squartato come questo animale".
Stritolò la foglia secca che teneva tra le due dita nel palmo e la gettò via. Il pensiero andò all'amica dai capelli scuri che aveva conosciuto lì ai Giochi. Hinata era una persona talmente fragile e insicura che ti spingeva a volerle bene e a proteggerla. Ed era talmente dolce e altruista che ti potevi innamorare....
Il suo cervello andò a pensare a una ragazza che aveva intravisto numerose volte prima dei giochi, era bella, lunghi capelli biondi, un sorriso bianco e dolce e il corpo sinuoso. Aveva scambiato qualche parola con lei. Lei gli aveva ammiccato e aveva sbattuto le sue lunghe ciglia.
Non riusciva a togliersela dalla testa. Ma la priorità ce l'aveva Hinata. Sarebbero riusciti ad andare via insieme? Se sì, come?

-Shikamaru kun...- sussurrò flebile Hinata, dagli occhi arrossati si capì che aveva pianto. -Sento qualcuno....-
Shikamaru si diede mentalmente dello stupido poichè non era stato abbastanza attento da sentire quel rumore e scappare. E ora sì, li sentiva, i passi. Erano piedi che caplestavano la ghiaia, quindi era a cinque metri al massimo.
Non sarebbero riusciti a sfuggirgli,questa volta. Non sarebbero riusciti a sfuggire di nuovo dal mostro dalla faccia pitturata e sguardo assassino del 7. Erano spacciati.
E lui li stava inseguendo, ovunque, per ucciderli. Aveva un che di sadico quella situazione, come se il tizio volesse uccidere per forza loro come appuntato sul Diario Nero.
Istintivamente, ignorando la fitta alla gamba sinistra laddove c'era un taglio netto, afferrò la mano di Hianata e la trascinò via, qualche metro indietro.

Tuttavia sentì quello del 7 sghignazzare. -Siete qui,lo so- beffeggiò.
Hinata spalancò gli occhi, così come Shikamaru, continuando a correre, via, sempre più veloce. Lontano dal loro assassino.
Ad un tratto,però, un cespuglio si mosse alla loro sinistra, ne uscì fuori il tributo del sette, con sguardo omicida, e un congegno in mano. Ghignò.
Come poteva essere lì?

L'avversario parve capire la sua domanda, poichè fece scattare qualcosa e un manichino s'attirò a sè. In trappola. Erano caduti in una patetica trappola di burattini.
Shikamaru si posizionò davanti a Hinata, invano poichè erano totalmente disarmati e avevano davanti un pazzo omicida che non voleva di certo conversare con loro.

-A quanto pare sono stato più furbo di voi del cinque. - sorrise in modo maligno e fece una riverenza con la mano. -Chi vuole morire prima?- chiese.
Shikamaru strinse i denti, sentendo Hinata irrigidirsi. Non sapeva cosa rispondere, era a corto di parole. Non potevano agire nè scappare.

"Cosa faccio ora?" si chiese.

-Comunque io sono Kankuro Sabaku No...- alzò le spalle l'altro. -Ve l'ho detto perchè, amo rivelare la mia stimata identità a coloro che ucciderò....- scoppiò in una patetica risa e infine sospirò. -Come volete, è stato un piacere conoscervi....- assottigliò e sferrò il colpo fatale.
Premette un dito tozzo sull'aggeggio che aveva in mano. Shikamaru sentì la terra tremare sotto i piedi, poi un'orda di calore investì lui e Hinata, sbalzandoli all'indietro. Sentì le gambe rompersi sotto l'onda d'urto e cadere a terra, inclinandosi le costole. Urlò straziato dal dolore sul terreno umido, incapace di muoversi.
Hinata poco lontano, urlò.
Shikamaru spostò di poco lo sguardo e vide Kankuro quasi chinato su Hinata stesa a pangia in giù, con un bastone appuntito in mano e sporco di sangue. L'aveva infilzata.

"Hinata..... perdonami...." pensò, perchè non riusciva a fiatare.
Stava per finire tutto,finalmente. Per lui e per lei. Sarebbero potuti stare in pace. Ovunque che non sia quel posto era pace, anche l'inferno.....
Hinata sarebbe andata sicuramente in paradiso. Sorrise a quel pensiero, mentre sentiva la vita abbandonarlo.
-Hi....na...ta...- gracchiò abbastanza forte purchè Hinata lo sentisse. Infatti quella levò il capo, due rivoli insanguinati le scivolarono via. Sorrise.
E poi Kankuro caricò il braccio muscoloso e la centrò in pieno petto, ghignado come un pazzo. Hinata urlò, poco prima che gli occhi le si chiudessero e si accasciasse sul suolo.
 Un cannone sparò.
Shikamaru sentì gli occhi riempirsi di lacrime, Hinata non poteva essere morta, il cannone era solo una coincidenza. Con tutte le sue forze strisciò avanti, cercando di soccorrere la ragazza, chiamandola più forte che poteva.
Gli faceva male tutto, sentiva le costole incrinarsi sempre di più e le ossa delle gambe spostarsi. Sentì il liquido caldo scorrergli via dal corpo. Stava perdendo sangue.
Era quasi arrivato al corpo dell'amica quando due piedi gli si pararono davanti, Kankuro disse qualcosa che Shikamaru non capì, prima di afferrarlo per il collo e tirarlo su, sospeso. Ovviamente tutte le ossa del Nara scricchiolarono e fu come se si stessero rompendo una seconda volta. Urlò ma la gola gli pizzicò data la mancanza d'ossigeno.
Schiuse gli occhi e incrociò quelli scuri e sadici di Kankuro, che ghignò.
Kankuro aumentò la presa.
E fu buio. Gli aveva spezzato il collo.
Un secondo cannone sparò.

AngolinoAutrice(?)
Non uccidetemi fans del Distretto 5! *implora*...
... prendetevela con Kankuro, sfogate la vostra ira nelle recensioni... prego e vi ascolterò ^-^ Parlando di recensioni, vorrei scusarmi se non rispondo a tutto subito (o, delle volte non lo faccio), però volevo ringraziarvi, sono tutte bellissime e alcune anche molto profonde e questo mi fa diventare orgoiosa, ogni  complimento è una cosa meravigliosa.
Come vi sono andate le vacanze e l'inzio della scuola?
Io devo ammattere che essere seconda dà un certo vigore *-*... ad esempio sono passata un attimo al primo anno e ho visto i volti terrorizzati... ahaha, non mi ricordavo che anche io fossi stata terrorizzata dal liceo.
Ah, a proposito, volevo chiedervi un'enorme favore. Ho pubblicato una storia alle originali, ma nessuno l'ha recensita, (sigh), non è che vi va di dare una controllatina? Si chiama The Kingdom of Night.
Okay, detto questo mi dileguo, perchè ho la playstation 3 che mi aspetta... devo affrontare una campagna del gioco di Resident Evil 6, a modalità massima (inferno). Non so se conoscete il gioco... la campagna di Jake e Sherry *Q*.... okay,stop.
Un grande saluto e godetevi gli ultimi giorni, prima che diano troppi compiti,
Shanna.






 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Giorno quattro; Bruciare ***


HUNGER KONOHA GAMES

Chapter 8: Giorno quattro; Bruciare.

DISTRETTO 3 E 11

Hanabi aveva valutato spesso l'idea che sarebbe potuta capitare come tributo agli Hunger Konoha Games. Ma mai aveva pensato a tutto quello.
Che fosse riuscita a sopravvivere così a lungo da vedere gli altri, uno dopo l'altro, perire.
Che avrebbe stetto un'alleanza tutta sua.
Pensava sarebbe morta alla Cornucopia, che non sarebbe mai uscita dai Giochi, che non avrebbe mai conosciuto il vero amore (materno, fraterno e sentimentale, tutto ciò che non aveva avuto negli anni successivi alla divisione). Che non sarebbe mai cresciuta,quindi.
I suoi genitori adottivi non l'avrebbero mai preparata in bianco per il matrimonio, non si sarebbe fatta crescere i capelli per nessun uomo e non si sarebbe neanche truccata,per nessuno.
Aveva immaginato, che sarebbe morta. Perchè le sue nomine erano alte e sarebbe stata scelta per i Giochi.

Ma, in tutto questo, mai avrebbe creduto di vedere sua sorella morire prima di lei.
Vedere quell'Hovercraft, proprio sopra il suo gruppo. E sentire una morsa. Poi, vedere tra la lista dei tributi deceduti, il suo nome: Hinata Hyuga.
Anche se non ricordava nulla, in realtà, e durante l'addestramento aveva pensato che fosse debole, le dispiaceva.
Sapere che era morta, che Hinata probabilmente condivideva qualche ricordo di loro, qualche anno prima, che Hanabi aveva scordaro col tempo.... la faceva stare male.

L'ossigeno pesante arrivò ben presto alle narici dei tributi. Hanabi distolse gli occhi dal cielo, gli occhi chiari saettarono in continuazione intorno a sè.
Anche Kiba e Omoi si erano allarmati, Akamaru invece ringhiava verso il bosco.
Hanabi si alzò cautamente dal sacco a pelo, stando bene attenta a non mettere troppo peso sulla gamba fasciata, dove Akamaru l'aveva morsa il primo giorno alla Cornucopia; tuttavia sentì una fitta dal polpaccio in su, si morse un labbro per non gemere.

-Sentite anche voi quest'odore....?- interrogò Kiba annusando l'aria, come stava facendo anche Omoi. Hanabi imitò i due; annusò e, si, sentiva un'odore acre,pungente.... intossicante, molto simile al....fuoco .

"Fuoco...." pensò. "Chi attizzerebbe mai un fuoco? Si farebbero trovare subito, a meno che non gli importi".
Ebbe un tuffo al cuore pensando che magari suo cugino Neji fosse lì vicino, a riscaldarsi. E presto, con gli altri Favoriti avrebbe ucciso tutti e quattro, Akamaru compreso.

Poi si diede mentalmente della stupida, Neji neanche la conosceva, perchè aveva questa senzazione?

-Capitol City- disse Omoi.
Sia Hanabi che Kiba lo guardarono confusi. -Cosa?- disse il ragazzo con un verso stridulo. -Vuoi dire che hanno attizzato loro il fuoco?-

Ebbene sì, parecchie volte Capitol City, quando si annoiava e le cose stavano andando troppo lente ai giochi, creavano con il loro software degli attacchi ai tributi; maremoti,terremoti,lupi,ibridi... erano tutte cose provocate da loro, solitamente.

Omoi annuì. -Credo di sì. Ma non credo che....- si bloccò, assottigliando gli occhi verso la foresta buia e mosse un passo verso di essa, facendo scricchiolare numerosi legnetti sotto la suola mezza rotta della scarpa. -Fuoco....- mormorò a voce spezzata.
Hanabi e Kiba si lanciarono un'occhiata perplessa, non capendo cosa intendesse Omoi con quella esclamazione.
Era ovvio che c'era del fuoco.

Omoi si voltò verso di loro, spalancando gli occhi. Era proprio terrorizzato. -Ci vogliono far andare a fuoco...- strillò con la voce rotta. Lungo la foresta si iniziava a intravedere un bagliore rosso acceso.
Immediatemente le gambe dei tributi si mossero da sole, fecero dietro front con le suole e si voltarono a correre, senza neanche prendere la loro roba.
***

 
DISTRETTI FAVORITI

L'Hovercraft passò sopra le loro teste, indicando i nomi dei deceduti.

Distretto 5 Hinata Hyuga.
Distretto 5 Shikamaru Nara
.

Neji aggrottò le sopracciglia. Sua cugina era morta.
Non poteva ignorare di esserne dispiaciuto ma, alla fine, dovevano morire tutti. Ed era meglio così. Si augurò che era morta con meno dolore possibile e, nella sua testa, immaginò chi potesse essere il suo assassino.
Kankuro del sette, Gaara e Temari del nove, Karin e Suigetsu del dieci o, perfino il piccolo Konohamaru del dodici. Poteva essere stato chiunque.
Sospirò.
_________

Ino era consapevole che quel nome sarebbe apparso sugli schermi,prima o poi. Soprattutto se lei avrebbe vinto i Giochi, ma non si aspettava così presto?

"Perchè ti ostini così tanto? Lo avrai visto tre volte e vi sarete rivolti la parola altrettante volte", le diceva la sua coscienza. Tuttavia, non potè non avvertire una morsa al pensiero che quel ragazzo non le avrebbe più rivolto la parola.
Era stato un colpo di fulmine,per lei. Ino Yamanaka si era limitata a comportarsi dalla stronza più bella del distretto quattro, da tutta la vita. Andava a scuola e si sentiva superiore. Andava alla botique e si sentiva superiore. Partecipava ai Giochi e si sentiva superiore.
No, non è vero.
Ino, ai Giochi, era stata schiacciata da Sakura. La timida e imbranata del distretto uno che stava affianco al gran nipote del Presidente.
Sakura aveva acquistato il podio sin dall'inizio, parlando ragionevolmente e incantando tutti con quel sorriso da principessina fragile.
Schiocchezze.
Sakura era solo un'ostacolo in più per lei. Nessuna minaccia. Nessuna rivalità.
Ino Yamanaka era migliore.
E, anche se le dispiaceva uccidere quel bel visetto di Sasuke, ormai che Shikamaru era morto nulla le impediva di uccidere tutti, compreso quello stupido del suo compagno di distretto,Naruto.
Sarebbe stata lei, la prima a rompere l'alleanza.
_________

Sasuke guardò il cielo.
Altre due persone andate.

Chinò stancamente il capo, pensando al piano che si era ripromesso tutto il clan Uchiha. L'avrebbero azionato il giorno dopo, il quinto giorno nell'arena.
Sasuke guardò Naruto beffeggiare i morti e Ino dall'aria assente, Neji scrutava il cielo afflitto mentre Tenten affilava qualche coltellino assieme a Sakura.
Eccetto Sakura, sarebbero morti tutti in un giorno.
Poco importava se l'avrebbe uccisi lui,Gaara , Temari o Kankuro o chicchesia.
Dovevano sciogliere l'alleanza.
Erano rimasti in troppo pochi.
Kankuro, che sterminava da solo. Gaara e Temari che, o lavoravano in coppia o da soli, erano micidiali. Suigetsu e Karin, silenziosi, non si erano ancora visti. Poi c'erano quei due del tre e quello dell'undici e del dodici.... saranno tutti insieme?
Dovranno essere eliminati.

Comunque, Sasuke prese immediatamente una decisione.
Si alzò, pronto a dichiarare quello a cui aveva pensato. Si schiarì la voce, ottenendo l'attenzione di tutti.
-Sciogliamo l'alleanza- dichiarò.
Ci furono molte espressioni, come da chi se lo aspettava, da sbalordimento o arrabbiatura. Fu Naruto ad alzarsi di scatto e strillare: -Cooosa? Sas'ke, c'è ancora tanta gente da sterminare e....-
-Ma io voglio andare avanti da solo- precisò. Clinò il capo verso Sakura. -Con lei.
Neji scoppiò in una risata amara, si alzò, fronteggiando Sasuke. -Credi che non dovrai ammazzare anche lei,prima o poi ?- nel suo tono c'era risentimento.

"Esatto, non lo farò. Ma tu non vivrai abbastanza a lungo" dichiarò nella sua testa l'Uchiha. -Può darsi. Però voglio così e basta....- disse. Si chinò a prendere il suo zaino e si allontanò dal gruppetto di Favoriti. -Andiamocene,Sakura...-

La ragazza parve esitare ma un'attimo dopo fu al suo fianco.
-Non mi sembra una buona idea dividerci, Sas'ke kun....- sussurrò.
-Stai zitta e basta. Ho un piano- ordinò.
***

DISTRETTO DUE

Neji aveva accettato la sua alleanza con Tenten, perchè?
Aveva riso in faccia all'Uchiha, perchè voleva portarsi la ragazza del distretto uno con sè, e ora che faceva? Portava la sua compagna di distretto con sè.
Esattamente come Sasuke.

In effetti lui e Sasuke non erano poi così tanto diversi. Spietati,menefreghisti... forse era per quello che non erano tanto amici, oltre al fatto che si sarebbero dovuti ammazzare a vicenda.

Scoccò un'occhiata a Tenten, che camminava pensosa accanto a lui.
-Ti capita mai.... di pensare a un "se"?- chiese.
-Non direi- rispose lui.
-Intendo, qualcosa tipo... "Se non partecipassi ai Giochi...", "Se non fossi del distretto due...","Se..."- Tenten venne interrotta dal ragazzo.
-Non direi - ripetè. -Non serve  a nulla voltarsi indietro. Smettila di frignare- sbottò.
Tenten aggrottò le sopracciglia. -Ti pare facile a te. Che vincerai- .
Neji rise amaro, esattamente come poco prima con Sasuke. In effetti negli ultimi giorni le risate amare erano la sua specialità. -Io? Vincere? E chi te lo ha detto?- le chiese.
Tenten si fermò di botto e si voltò. Trasse un sospiro. -Ascolta...- proruppe. -Inutile fingere, tu mi ucciderai, prima o poi. Perchè vincerai tu, ed è quello che voglio. Perchè io non avrei comunque speranze. E vorrei tanto che restassimo noi due e tu mi uccidessi. C'è qualcuno da te, che ti aspetta. A me no. E... - si fermò, con una lieve incertezza, poi riprese il suo coraggio. -E se dovessi scommetere tutta la mia vita, puntare un milione di yen, quello saresti tu,Neji. Vinci,ok? Fallo per tutti e due- finì.

Il modo in cui lo guardava Tenten, fece sentire a disagio Neji. Era certa di quello che diceva, non un'esitazione, era convinta. Convinta di morire. Per far vincere lui.
La testa gli si mosse in un sì.
Tenten sorrise. -Promettimi solo che mi ucciderai tu. Non Sasuke. Non Naruto. Non Gaara. Non Temari. Nessun altro. Tu...- soffiò.

Neji non sapeva cosa fare. L'ultima cosa che voleva fare era uccidere Tenten. L'unica persona simile ad un'amica in quel posto. Strano a dirsi,in effetti.
-Te lo prometto...- le rispose.
Tenten si consesse un secondo sorriso, prima che un urlo agghiacciante, da ragazzina, proruppe nell'aria tranquilla della sera.
E, in quel momento, si accorsero dell'odore di bruciato.

 
***
 
DISTRETTO 3 E 11

Si era fermata solo un attimo, per riprendere fiato dalla gamba messa male.
Eppure quello fu un errore fatale.
-Hanabi muoviti!- urlò Kiba, davanti a lei, ma Omoi non c'era più.
Lo stava per fare, stava per andarsene, ma quando vide Omoi cadere a terra, tornò indietro ad aiutarlo. Aveva una caviglia incastrata in un rovo.
-Vai...- disse Omoi, la voce presa dal panico. Hanabi scosse la testa con vigore.
-Non ti lascio- disse, decisa. Omoi le rivolse un sorriso di gratitudine.

-Hanabi!Omoi!- urlò Kiba poco lontano, impanicato. Akamaru abbaiò. -L'incendio!-
Hanabi si voltò a guardare il fuoco che le danzava davanti alle iridi chiare. L'incendiò si stava divampando troppo in fretta. Una fiamma arrivò quasi a sfiorarle il piede, avvertì calore non troppo piacevole. Grugnì, mentre il piede bruciava e le mani s'arrossavano sempre di più per spezzare i rovi.
Il fuoco s'avvicinava ancora.
Successe tutto così veloce.

Omoi s'alzò barcollando e ignorando la caviglia che subiva lesioni, spinse via Hanabi, più al riparo dalle fiamme. -Vai via!- urlò. Aveva le lacrime agli occhi e Hanabi ne poteva avvertire il cuore svuotato dalle emozioni. Allo stesso modo che aveva fatto lei da quando erano iniziati gli Hunger Konoha Games.
Hanabi lo guardava con le fiamme agli occhi. Scosse la testa. Kiba era arrivato affianco a lei, strinse una mano intorno al braccio di lei.

Un rivolo di fuoco andò a bruciare il rovo in cui si era bloccato Omoi, il ragazzo guardò l'incendio divampare, non sapeva cosa fare. Strattonò la gamba e ringhiò.
Akamaru abbaiava, Kiba lo chiamava e Hanabi piangeva.
Omoi si fermò, quando si accorse che era troppo tardi. Sentì del calore salirgli su per la gamba, sempre più su e più intenso. Soffocò dei gemiti.
Iniziò a prendere fuoco. Hanabi urlò agghiacciante e anche Omoi lo fece.
Stava morendo bruciato vivo.

Hanabi diede uno strattone a Kiba, sentire Omoi urlare come un'ossesso, la uccideva. Lo chiamò con tutto il fiato nei polmoni. Kiba la tratteneva.

-Ssh,- le sussurrò  -non puoi fare niente Hanabi. Scappiamo, prima che il fuoco si dilati anche qui....-
Ma per ora il fuoco sembrava interessato a bruciare Omoi. Forse Capitol City poteva comandare a piacimento il fuoco e lo stava uccidendo?
-Sta soffrendo....- mormorò, alzò lo sguardò verso il cielo. -Basta! Perchè gli fate questo?- e pianse. Era brutto vedere una persona bruciare davanti ai tuoi occhi.
Ad un tratto,Kiba la lasciò, afferrò un coltellino che portava sempre alla cintura. S'avvicinò ad Omoi, piano, per non prendere fuoco. Gli puntò il coltellino alla gola e glielo conficcò.
Omoi smise di urlare ma non di bruciare.
Il cannone sparò.
Kiba afferrò Hanabi e, con Akamaru, corsero via.

AngolinoAutrice(?)

Eccomi qua, capitolo più felice della storia (?)... ahaha, scherzo. Comunque, voglio subitissimo aggiungere che la frase detta da Tenten, questa: se dovessi puntare su qualcuno,bla bla... è simile a quello che ha detto Cinna nei primi Hunger Games di Katniss :') (Non mi è permesso scommettere ma, Katniss se potrei farlo, punterei su di te). Tra parentesi ho finito Hunger Games : Il candto della rivolta e ci sono rimasta di merda per motivi vari che non voglio spoilerare, ma è comunque bellissimo.
Mi spiace per Omoi, è una morte davvero tetra o.O
Ultimissima cosa e me ne vado: sto pensando di fare una fanfiction su naruto nuova (appena finisco questa), e si tratta di un film, Wold you rather.... non so se lo conoscete... vabbè. In ogni caso, vi saluto e vi RINGRAZIO per le recensioni. Risponderò a quelle del capitolo scorso tra oggi e domani.
Un abbraccio e un bacio,

Shanna.












 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Giorno cinque; Sacrificio ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 9: Giorno cinque; Sacrificio.

CAPITOL CITY

Madara ghignò sedudo comodamente sulla sua poltrona bordeaux da millesettecento dollari, allungò le gambe e incrociò le caviglie. Afferrò un bicchere colmo di Pinòt e lo ondeggiò, non staccando gli occhi scuri dallo schermo.
Le telecamere dei Giochi stavano riportando quello che, aveva appena chiamato 'momento x' dell'edizione. Sciolte alleanze dei Favoriti. Bene.
Erano rimasti in pochi, in realtà anche troppi per essere il quinto giorno, tra cui Sasuke Uchiha, suo nipote.
Vincerà lui naturalmente.

Ma perchè, si chiese Madara, ostinarsi a proteggere Sakura Haruno?

Conosceva i suoi genitori, certo, erano buoni dottori e ricercatori medici. Ma la figlia
 sembrava così incompetente.
Quanto aveva ucciso da quando era ai giochi? Nessuno.
Tutti ne avevano ucciso qualcuno, persino la sciocca del quattro aveva ferito quella del sei.
Invece Sasuke aveva ucciso, ne era orgoioso. Avrebbe dimostrato che il Distretto 1 era il migliore, che il Clan Uchiha lo era.
Sarebbe stato un'ottimo presidente. Ghignò una seconda volta.
Magari avrebbe potuto mettere una piccola clausola... Sasuke se voleva, avrebbe potuto vincere con l'Haruno.
Era una rilessione molto giusta a parer suo.
Gli dispiaceva così tanto però, per i successori ai clan Hyuga e Mitsashi, che parevano molto promettenti. Però doveva vincere Sasuke.... comunque, se nel caso improbabile fosse morto, avrebbe potuto puntare sullo Hyuga e sulla Mitashi, in fondo, erano tutti e due competenti.
Una bella coppia di vincitori.

 
***

 
Il treno arrivò all'imbrunire e Itachi si chiese cosa stesse facendo suo fratello in quel preciso momento. Domanda da idioti, in realtà, cosa potrebbe fare un tributo agli Hunger Konoha Games?

"Resisti Sasuke, è quasi finita. Davvero", disse ad un io poco sicuro.

Salì le scalette di marmo bianco, oltrepassando i Pacificatori senza problemi. Era pur Itachi Uchiha, figlio di Fugaku Uchiha a sua volta fratello del Presidente Madara.
Tutto favoriva al suo piano.
Non si preoccupò neanche di salutare nessuno che vagasse per i corridoi della Casa Bianca (così che il presidente voleva che chiamassero la propria e regale dimora), comportarsi esattamente come un membro del Clan Uchiha snob era perfettamente nei suoi panni.
Da quando aveva diciasette anni, il giorno in cui era tornato vincitore dagli Hunger Konoha Games, si era comportato in maniera fredda, scansando chiunque, compreso Sasuke conscio che, un giorno l'avrebbe forse perso.
Non dubitava affatto delle proprietà del fratellino,anzi tutt'altro, ma dubitava dalla lealtà di Madara. Poteva uccidere il nipotino in qualsiasi momento.
E Itachi non avrebbe retto.

Finalmente era arrivato il giorno, quello della vendetta. Madara aveva ucciso la sua ragazza e i suoi amici negli stessi Giochi in cui lui aveva partecipato.
In effetti, Itachi aveva ucciso la sua ragazza e i suoi amici.
E si sentiva in colpa. Una colpa troppo pesante, più dell'enorme peso del cielo, per poter vivere.
Si stava sacrificando per una causa giusta e per sè stesso,anche.

Bussò alla porta di Madara. Lui lo invitò ad entrare.
-Buongiorno,zio,ben svegliato- si schiarì la voce Itachi. Madara continuava a dargli le spalle e a bere vino, di prima mattina com'era solito fare.
-Tuo fratello è un idiota, vuole tenere in vita la sua ragazza- gracchiò petulante.

Itachi strinse i pugni, suo fratello non era un idiota, era un umano e come tale stava reagendo in modo giusto. Quello che lui non aveva fatto.
Tuttavia inghiottì il groppone, presto sarebbe finito. Restò zitto, posizionandosi dietro allo zio e guardando con occhi scuri e vacqui i vari monitor con le inquadrature dei giochi.
Nel primo c'erano Sasuke e la ragazza del primo distretto che stavano camminando.
Nel secondo c'erano quelli del due e del tre, sembrava che la ragazzina del tre fosse messa male. Itachi si ricordava di un maremmano bianco ma evidentemente era morto.
Nel terzo c'era una bionda che camminava da sola e nel quarto Naruto Uzumaki.
Nel quinto c'erano due figure nascoste in una grotta, forse quelli del dieci.
Mentre i tre fratelli del nove e del sette stavano tutti e tre divisi.

-Comunque,Itachi, perchè sei qui?- chiese emanando alito di alcool, già sbronzo.
-Volevo venirti a trovare- ribattè togliendo gli occhi dallo schermo e guardando fisso Madara negli occhi. Quello si voltò e gracchiò una risata che poi si trasformò in una tosse. Afferrò un sigaro e se lo accese, sbuffando poi fumo puzzolente. -Scommeto che sei venuto ad elemosinarmi purchè Sasuke resti in vita- tossì. -Ma ti dirò, punto su di lui...- spostò gli stessi occhi che accumunavano gli Uchiha, due pozze scure d'ossidiana, e li puntò su Itachi. -... come ho fatto con te naturalmente. E avevo ragione-

Itachi strinse i pugni, al limite della sopportazione. Odiava aver vinto perchè Madara lo aveva aiutato, odiava essere un Uchiha del Distretto 1. Odiava i Giochi.
Sarebbe dovuto morire e avrebbero potuto vivere Ai o Kyon, i suoi migliori amici morti.
Guardò disgustato il sigaro. -Sarà l'ultimo- affermò.
Madara inarcò le sopracciglia curate di Capitol City in un tondo perfetto, fece comparire un sorriso ironico sol volto. -Davvero?-

Itachi sfilò il coltellino da macellaio dai pantaloni, ghinò lui questa volta. -Muori bastado- sibilò prima di infilzare suo zio nella gola, Madara emise un rauco brontolio mentre Itachi affondava ancora di più la lama nella gola del Presidente, ormai ex.

-Felici Huger Konoha Games,Presidente. E che la fortuna possa essere sempre a vostro favore- ripetè sarcastico.

Madara ebbe qualche spasmo, mentre fluidi di sangue schizzavano e sgorgavano via, fino ad accasciarsi completamente sulla sedia, occhi spalancati e bocca socchiusa che fece cadere il sigaro.
Itachi lo calpestò e guardò inorridito il cadavere. -Bum!- esclamò imitando il cannone dei giochi, poi un sorriso sadico gli comparì in volto.
Guardò di nuovo le telecamere, nell'esatto momento in cui Sasuke infilzava nel braccio la ragazza del dieci. "In bocca al lupo, Sas'ke kun"
Sfilò il coltello dalla gola di Madara e si uccise, dritto al cuore.


 
***

DISTRETTO 2

Quando Neji eTenten, la sera prima, si erano precipitati verso la ragazzina urlante, Neji si accorse con orrore che quella era Hanabi.
Sua cugina. Doveva salvarla, almeno lei.
Non era una cosa logica, in realtà. Lui voleva vincere. Doveva vivere. Eppure si era ritrovato a salvare Hanabi e il tizio del distretto tre dal fuoco, che insieme a Tenten li portarono lontani, rifugiati in una prateria accanto a un lago.

Era l'imbrunire quando si svegliò e si accorse che il turno di guardia era passato ad Hanabi. Si ritrovò a chiedersi, se tutti e quattro avessero stretto un'alleanza passiva. Però rimandò le domande a dopo, vide Hanabi, la gamba ferita e probabilmente infetta, il piede bruciato, stanca, ferita, affamata... sapeva benissimo che non sarebbe sopravvissuta. Tuttavia pregò che morisse in modo meno doloroso possibile.

-Com'è?- chiese Tenten. Neji sobbalzò, credeva che dormisse. Le lanciò uno sguardo per replicare freddo com'erano solito fare (ricordiamoci che sono rivali tra i clan), eppure si accorse delle buone intenzioni della ragazza.
Aveva gli occhi lucidi.
Questo, gli fece ricordare il discorso del giorno prima.

"-Inutile fingere, tu mi ucciderai, prima o poi. Perchè vincerai tu, ed è quello che voglio. Perchè io non avrei comunque speranze. E vorrei tanto che restassimo noi due e tu mi uccidessi. C'è qualcuno da te, che ti aspetta. A me no.-"

Vincerà davvero Neji? Tenten non aveva davvero nessuno? E, soprattutto, Neji ce l'avrebbe fatta a ucciderla?
-Cosa?- chiese.
Tenten raggruppò le gambe al petto, i capelli prima stretti in solidissimo chigon erano ora un ammasso arruffato di capelli lisci che le ricadevano sulla schiena. Appoggiò il mento sulle ginocchia. -Hanabi è tua cugina, dovrai ucciderla-

"Stupida, parla proprio come se io davvero fossi il vincitore indiscusso"

-Sarà difficile - ammise. -Se fossi io il vincitore- sottolineò.
Tenten non rispose,pensosa. Neji rivolse lo sguardo a Kiba, il tributo del tre, che s'avvicinava a Hanabi premuroso. Quella gli rivolse un sorriso rassicurante.
Neji se li ricordava durante gli allenamenti e alle interviste, erano staccati,nemici, si deridevano. E ora erano uniti.
Guardò Tenten. Come loro?

"-E se dovessi scommetere tutta la mia vita, puntare un milione di yen, quello saresti tu,Neji. Vinci,ok? Fallo per tutti e due-"

Non lo faresti,Neji. Non uccideresti,Tenten, si disse.
Non ci sarebbe riusciuto.

-Guarda,guarda,guarda chi ci sono- esclamò una voce dietro di loro. Neji grugnì e si voltò, pronto a difendersi, Tenten agguantò l'arco e Kiba il macete che aveva legato alla cinta, pronto a proteggere Hanabi.
Neji lo guardò con astio, era disposto a uccidere divertendosi, a ridere della morte. E ci aveva fatto pure un'alleanza.

-Uzumaki!- sputò.
Naruto sorrise, ondeggiò da un piede ad un altro e li squadrò uno ad uno. -E' finita l'alleanza,Due. Sarete morti...- indicò Hanabi con la mano con cui impugnava la lancia. -Così mi rendete il lavoro facile... pivelli!-

Tenten incoccò una freccia, mirando alla gamba di Naruto. Non voleva ucciderne un altro, ma non aveva scelta. -Allontanati da noi o....- la sua voce tremò senza terminare la frase.
Naruto incurvò le sopracciglia e guardò Tenten. -O?- schernì. -Dovremo morire tutti, cosa cambia rimandare?-
Neji grugnì.
Poi, con uno scatto fulmineo Naruto caricò il braccio destro e lanciò la sua arma, dritto per dritto.
Neji scattò.
-No!- urlò Tenten.
Neji fece per afferrare il biondo per la gola ma vide che aveva già una freccia della castana impiantata in fronte, la sua espressione era immutata, occhi spalancati e sangue che schizzava via. Cadde a terra.
Il cannone sparò.

-Cazzo!- sentì imprecare Kiba dietro di sè. Neji si voltò e quello che vide gli fece perdere anni di vita.
"Doveva succedere ma... non ora, non qui, non da lui..."
Se non fosse stato che Neji aveva pianto una volta in vita sua, lo avrebbe fatto. Sentì Tenten gettare l'arco a terra e soccorrere Hanabi, preoccupata.

Perchè ne era così affezionata?
Meccanicamente, si era messo anche lui al capezzale di Hanabi.
Hanabi sputò sangue. Gli occhi di Neji caddero sulla lancia infilzata nel petto della dodicenne, non sarebbe cambiato se l'avessero estratta o no.
-...Neji....- sputò lei, occhi semi chiusi.
-Hanabi..- replicò più freddo che potè.
-...Non ci siamo mai...ugh...parlati...- sputò altro sangue...- Ma vinci tu, per gli Hyuga. Hinata è morta...- le si mozzò il respiro.
Neji socchiuse gli occhi,stava per accadere.

-Grazie... - sussurrò Hanabi guardando Tenten con le lacrime agli occhi, guardò Kiba e lo accarezzò con una mano sporca di sangue. -Mi spiace per Akamaru...- tossì -Era.... intelligente....-
Kiba le rivolse un mezzo sorriso e le strinse la mano. -Ti voglio bene- le sussurrò.
Hanabi annuì. -Anche io.... grazie....-
Chiuse gli occhi definitivamente. Il cannone segnò la sua morte.
Kiba urlò. Tenten pianse. Neji rimase gelido.

 

***

 
DISTRETTO 1

Sasuke diede una gomitata al naso al tributo del dieci, facendolo cadere a terra, gli gettò un'occhiata e lo vide sanguinante. Se gli andava bene, gli aveva rotto il naso e il dissanguamento avrebbe potuto ucciderlo.
In quel esatto momento, Karin, il tributo femminile del dieci, strillò.
Sasuke riuscì ad agguantarla per un braccio e affondò la spada, purtroppo però, colpì solo il braccio.
Karin strillò e, subito dopo fece cadere una boccetta a terra.
Esplose in un fumo roseo, a Sasuke gli pizzicarono gli occhi, non ci vide più niente.

-Sas'ke kun!- strillò Sakura.
-Sakura...- esclamò lui, cercando a tentoni nella nuvola rosa. Finalmente, quando riuscì ad afferrare la mano della rosa, la sua pelle l'avrebbe riconosciuta comunque, si sentì più tranquillo.
La nuvola colorata si dissolse quasi subito ma, dei tributi del dieci non c'era traccia. Digrignò i denti e raccolse la spada caduta, la rinfoderò.
-Sono scappati, torniamo indietro- disse.
Sakura annuì.


 
***
 

DISTRETTO 9

Era troppo facile. Quel ragazzino,Konohamaru, voleva davvero morire.
Le andava contro, con quel misero kunai e a lei bastava schivarlo.
Si era stancata di giocare,però (anche se si era divertita vederlo faticare), sfoderò il suo ventaglio in lamiera e, con distratta precisione, lanciò la sua arma. Si affidò alla sua buona mira.
Konohamaru di fronte a lei, affannò, spalancò gli occhi e lo evitò, però, il ventaglio lo colpì nello stomaco, squarciandoglielo. Konohamaru cadde a terra con pesò, rulando di dolore.
Temari ghignò.
Nonostante l'avesse schivato Konohamaru sarebbe comunque morto dissanguato, lì, agonizzante sul terreno.
Afferrò il ventaglio, ripulendolo alla meglio sull'erba, mentre Konohamaru emise brontolii.
Lo oltrepassò nell'esatto momento in cui il tributo del docici chiudeva gli occhi e il cannone sparava.

"Chissà chi è rimasto", si domandò.

-Temari- chiamò una voce fredda alle sue spalle. La ragazza si voltò, incontrando suo fratello Gaara, gli sorrise in saluto e gli si avvicinò. -Quanti ne hai ammazzati?- le chiese.
-Non molti,- ammise con sincerità. -E tu?-
Gaara sfoderò il sorriso migliore che potesse fare. Velocemente, girò il polso destro in cui teneva l'arma a Temari, spezzandoglielo e facendola urlare. Fece la stessa procedura con il sinistro.
Temari cadde a terra.

-Sei matto?- sbottò arretrando. Ora anche lei aveva paura.
Sul volto di Gaara comparve un'ombra scura, alquanto maligna. A passo svelto la raggiunse facilmente, ritrovandosela davanti. La afferrò per il collo e la tirò su. Strinse sempre più forte, ignorando gli strilli sommessi della sorella.
-Sai,- Gaara sussurrò, clinò il capo. - la prima sei proprio tu-
Sferrò un pugno con la mano libera dritto  al cervelletto, punto in cui la rottura del collo era più fragile, un pugno potente che, le ruppe il collo.

Bum! Un'altro cannone.

Gaara lasciò andare Temari e la calpestò andandosene. -Stupida sorella, vincerò io gli Hunger Konoha Games- ghignò isterico.

AngolinoAutrice(?)

Ciao gente gentilina(?), come va?
Come avete visto, le persone vive stanno diminuendo (guardare in fondo alla pagina per il resoconto), Itachi ha ucciso Madara... ora come si farà? Eheheh è.é
Ma Itachi è morto ç_ç (di nuovo), Hanabi è morta ç_ç .... Gaara è un pazzo isterico G_G
Okay... stop! Volevo appuntare una cosa:
Chi ha notato che quello che ha fatto Madara ad Itachi è esattamente quello che Snow ha fatto ad Haymitch nella saga?
Voglio ringraziare le sei bellissime e stupende persone che hanno recensito e volevo lasciarvi il nome per contattarmi altrove:

Twitter: @Rose_Weasley18
Pottermore: DraconisGhiaccio9165
Pagina Fb: Shanna_LouTommo (anche se ho intnezione di cambiarla, con il mio nome utente di efp... )

RESOCONTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI:
Distretto 1: Sasuke&Sakura
Distretto 2: Neji&Tenten
Distretto 3: Kiba&Hanabi ---> akamaku scomparso
Distretto 4: Ino&Naruto
Distretto 5: Hinata&Shikamaru
Distretto 6: Konan&Sai
Distretto 7: Kankuro&Matsuri
Distretto 8: Chouji&Sari
Distretto 9: Temari&Gaara
Distretto 10: Karin&Suigetsu
Distretto 11: Karui&Omoi
Distretto 12: Moegi&Konohamaru

*quelli sbarrati sono morti,ovvio.

Un bacio,Shanna.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Giorno cinque;Cambiamenti ***


HUNGER KONOHA GAMES
Chapter 10: Giorno cinque; Cambiamenti .

DISTRETTO 10

-Ti fa male?- chiese Karin,insolitamente premurosa, tamponando il naso dell'amico albino. Inclinò il braccio destro graffiato dalla spada del Favorito dell'uno. "Graffiato" non era proprio il termine giusto, in realtà, la spada era entrata nel braccio di almeno un centimetro.
Suigetsu si lasciò andare in una risata alquanto ovattata, scrollò via la mano dell'amica dal suo naso e se lo premette con un pezzo di giacca.
-Piuttosto, quel braccio... la fasciatura non va bene così- ammonì indicando il braccio della ragazza. Karin si sistemò gli occhiali mezzi rotti sul naso e assunse un'aria alquanto offesa. -Io so quello che faccio- ribattè mettendosi una mano sul punto ferito. Giocherellò con le pozioni cui aveva preparato con alcune erbe. -E non ti azzardare a....

Suigetsu si alzò, mani in alto. -Ok,ok, Rossa hai ragione tu. - Si spolverò via la terra dai pantaloni chiari e agguantò la spada che era riuscito a procurarsi alla Cornucopia, proprio poco prima che il numero uno lo attaccasse.
"In effetti ce l'ha con me, quel Sas'ke" pensò e digrignò i denti in un sorriso a quel pensiero.
-Prossima mossa? Qualche idea?- chiese alla ragazza che, intanto, stava razionando il poco cibo e le medicine artigianali. Karin scosse la testa.

-Chi è rimasto in vita?- gli domandò.
Suigetsu ci pensò su. Troppa gente. Quell'anno non avevano avuto fortuna, il solito spragimento di sangue alla Cornucopia non c'era stato e, dopo cinque giorni i Giochi non erano ancora finiti. Quelli sarebbero stati tra gli Hunger Konoha Games più lunghi.

-Molti.
Karin fece per aprire bocca ma qualcosa la bloccò, proprio dietro le spalle di Suigetsu, quello si voltò, sconvolto, pronto con l'arma, a combattere o a morire.
Invece era soltato un Hovercraft. Quello che annunciava le morti alla sera.
Ma non era sera, era appena pomeriggio....
-Perchè...- iniziò a domandare Suigetsu ma Karin lo azzittì bruscamente.

L'Hovercraft passò, con le seguenti scritte dei deceduti:

Distretto 3, Hanabi Hyuga.
Distretto 4, Naruto Uzumaki.
Distretto 9, Temari Sabaku No.
Distretto 12, Konohamaru Sarutobi.


Suigetsu fischiò. -Quattro morti. Sono tanti- proferì.
Karin guardò vacua le morti, suo cugino era morto, le dispiaceva, un po'. -E' morto- disse, Suigetsu si voltò a guardarla, fece spallucce. -Megliò così non dovrò farlo io- disse glaciale.
Anche se, dentro di sè, pensò cosa stesse provando sua zia Kushina a cui voleva tanto bene e, anche a suo zio Minato. Saranno disperati. E, almeno lei doveva vincere...
Ma c'era Suigetsu. Non poteva ucciderlo e, comunque, non ce l'avrebbe fatta comunque, contro quelli dell'uno,del due e la ragazza del quattro, che erano allenati sin da piccoli a combattere.
I Favoriti. Quanto le facevano schifo.

Per una seconda volta, proprio mentre stava cercando di dire "andiamo", qualcosa la interruppe. Era la voce dello Stratega di quell'anno, Pain.

"Buongiorno, Tributi" disse, calmo e glaciale. "Devo informarvi di una spiacevolissima notizia. Questa mattina è stato ritrovato il cadavere del Presidente Madara e del suo nipote diretto,Itachi. Abbiamo presupposto a un attentato da qualcuno. Comunque sia, i Giochi devono continuare. Speriamo che il nostro nuovo presidente, Sas'ke Uchiha-kun, vinca. Felici Hunger Konoha's Games e, che la fortuna possa essere ancora con voi."
Concluse così, con voce secca e neutrale come se la morte del presidente di Konoha non fosse un problema suo.

-E' morto...- balbettò Karin.

"Come nuovo presidente,Pain. Chiedo modifiche al regolamento" commentò asciutto Sasuke.

-Perchè si sente la sua voce?- chiese sorpreso Suigetsu. Karin scrollò le spalle, non ne aveva idea.

"Ma signor..."
"-Presidente,grazie. Va benissimo Presidente" lo interruppe. "Chiedo che vengano sospesi i Giochi, per quest'anno, Stratega. Non voglio discussioni"

Ci fu qualche attimo di silenzio,quando la voce di Pain risuonò di nuovo nell'arena.

"I giochi devono continuare è la legge secondo -"
"Ho detto," calcò glaciale Sas'ke Uchiha "Che voglio,pretendo o desidero (come lo vuole sentire?), che i Giochi non continuino. Nel caso non ne sia al corrente, mio zio e mio fratello sono morti. Sono in lutto. Konoha è in lutto, ha perso due Presidenti- non vorresti che ne perda un'altro, o sì?"

Pain si schiarì la voce. "Po...possiamo fare una cosa, signor Presidente" balbettò, seppur con tono glaciale. "Chi raggiungerà vivo, ovviamente, la Cornucopia entro un'ora sarà libero di andarsene. Non importa quanti di numero" taque un secondo. "Le va bene?"
"Benissimo" rispose secco Sasuke.

Suigetsu e Karin si guardarono. Una speranza si fece spazio nel petto della rossa, s'allargò in un sorriso. -Quando dista la Cornucopia?-
-Mezz'ora se non abbiamo intralci- rispose frettolosamente Suigetsu, contento, eccitato e ansioso. Allungò ad afferrare la mano fredda di Karin e, insieme, corsero verso la loro salvezza.

 
***
 
DISTRETTO 2

-Credi che Sas'ke l'abbia fatto per proteggere tutti o solo perchè aveva paura di morire?- chiese Tenten ansante mentre correva insieme a Neji a perdifiato verso la Cornucopia.
Non sarebbe morta,forse.

-Entrambi, anche se sono propenso di più per la seconda- rispose. Gettò un'occhiata alla castana, era tutta sudata e impaurita, si vedeva a un miglio di distanza.
Però si sarebbero salvati,tutti e due. Anche se non potevano abbassare la guardia, perchè, in quel caso, i più spregievoli tributi potevano uccidere comunque, anche per il gusto di farlo.
Non potè evitare di pensare che Hanabi potesse essere ancora viva... bastavano solo qualche ora e sarebbe ancora lì con loro.

-Perchè Kiba è scappato?- chiese Tenten.
-Probabilmente pensava che l'avessimo ucciso senza più Hanabi,- ipotizzò lo Hyuga -E sarebbe stato così se Sas'ke non avesse deciso quella nuova regola- puntualizzò. Tenten annuì,come se fosse d'accordo.
-Ma ora dove sarà?- chiese.
-Che ti importa?- sbottò lui. Perchè era tanto stupida di preoccuparsi di chiunque? -Pensa a correre,piuttosto-
Tenten lo guardò di traverso. -Mi dispiace che vada persa un'altra vita quando non c'e n'è bisogno- disse.
Neji non ribattè: meglio risparmiare il fiato.
All'improvviso, un urlo femminile proveniente dalla loro destra, squarciò l'aria. Neji riconobbe il tono di Ino Yamanaka, loro ex alleata del quattro. Sospinse Tenten tra gli arbusti, per mimetizzarsi. Entrambi i cuori tremarono. Il respiro di Tenten aumentò.
Pochi istanti dopo, la figura di Ino, spettinata, vestiti sgualciti e strappati, sguardo isterico e graffiata in parecchi punti, con del sangue dalla testa che le colava sulla maglia viola. Un'altra risata eccheggiò nelle loro orecchie, una risata maschile.
Ino oltrepassò il punto in cui erano nascosti Neji e Tenten, il piede le si incastrò in una trappola e venne tirata a testa in giù, in una rete. Iniziò ad urlare. -Aiuto!Aiuto!- era disperata.
Tenten fece per scattare ma Neji la bloccò, vedendo il ragazzo del distretto sette avanzare con un ghigno. Mise una mano sulla bocca della castana.

"Se avessimo avanzato, saremo caduti in trappola come Ino. In un certo senso ci ha salvato la vita", pensò Neji anche se, si sentiva in colpa. Sarebbe dovuto morire lui.

-Piccola- piagnucolò Kankuro, fintamente dispiaciuto. Lanciò un coltello verso la ragazza e la liberò dalla rete, Ino cadde a terra, facendosi male. Si alzò e si voltò, cercando di scappare quella che, forse, sarebbe stata la seconda volta. Ma Kankuro azionò una delle sue tremente trappole, una corda scattò verso il collo della bionda, legandovisi intorno e prendendo a stringersi sempre di più.
Ino emise un urlo strozzato, cercò di liberarsi con le mani dalla corda, battè i piedi a terra. Kankuro rise.
Il tributo del Distretto sette tirò la corda e Ino cadde a terra, strusciando sul terreno arido mentre Kankuro la tirava via. Quando Ino fu ai suoi piedi, strozzata, le sorrise maligno, estraendo una mannaia dal suo cinturone e la decapitò.
Il cannone sparò.

Tenten s'infervorò. Era troppo. Troppo. Perchè ucciderla?
Si scrollò di dosso Neji e si alzò, prendendo l'arco e la sua ultima freccia a disposizione. Se avesse sbagliato mira probabilmente sarebbe morta. Nello stesso attimo in cui Tenten si alzò e incoccò la freccia, Kankuro si voltò, un po' sorpreso, poi ghignò.
-Felici Hunger Konoha Games,feccia. A quanto pare la fortuna non è stata dalla tua parte- e scoccò la freccia nell'esatto momento in cui lui tirò la mannaia.

Il cannone sparò.
Neji spalancò gli occhi.

AngolinoAutrice(?)
Si,sono qui, non sono morta ai Giochi (ahaha,che ironia x') ) semplicemente stavo rimuginando sul fatto che le recensioni stiano calando e il fatto mi dispiace un po'. In ogni caso volevo aggiornare perchè questo è il terz'ultimo capitolo prima della fine. In realtà ci dovrebbe essere una seconda serie...
Comunque volevo ringraziare lo stesso i tre che hanno recensito e chi segue e preferisce e ricorda.
Ebbene,Tenten sarà morta o no? Che ne dite?
Perchè Sasuke ha ordinato ciò?
Qualcuno li ostacolerà?
Non vi dico niente, un bacione,
Shanna.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Giorno cinque; via di fuga ***


HUNGER KONOHA GAMES

 
Chapter 11: Giorno cinque; via di fuga.
 
-Felici Hunger Konoha Games,feccia. A quanto pare la fortuna non è stata dalla tua parte- e scoccò la freccia nell'esatto momento in cui lui tirò la mannaia.

Il cannone sparò.
Neji spalancò gli occhi.

***

 
DISTRETTO 2

Neji mozzò un sospiro, a terra, sopra Tenten. Non appena aveva visto la mannaia dirigersi precipitosamente verso la castana, il cuore gli si era fermato.

"Non un'altra persona,basta" aveva pensato in quell'asso di tempo che durò circa tre secondi. "Tenten non può morire"

Non poteva morire nessun altro. Avevano vinto tutti. Erano vivi, doveva ammettero, grazie a Sasuke Uchiha.

Dopo che il cannone ebbe sparato un senso di sollievo lo pervase, mai avrebbe detto che sarebbe stato così felice della morte di qualcuno. -Neji?- sussurrò con la sua vocetta piccola,Tenten, pervasa dall'angoscia e tristezza allo stesso tempo. -Neji?- richiamò, dato che non aveva sentito risposta.
Neji si alzò, digrigando i denti per la ferita al braccio sinistro, la guardò e giurò di vederla un poco rossa, se non fosse stata una situazione tragica l'avrebbe presa in giro.
Tenten prese a scrutarlo curiosa, finchè i suoi occhi dardeggiarono sulla ferita copiosa di sangue che la mannaia, nel tentativo di salvarla, l'aveva sfiorato.
La ragazza prese la boccetta d'acqua e la versò interamente sulla ferita, Neji fece per protestare dato che era l'unica loro risorsa d'idratazione ma Tenten rispose con un sorriso.
-E' finito,Neji, dobbiamo solo arrivare alla Cornucopia-
Neji le rispose con un sorriso a sua volta.

Una volta che il braccio del ragazzo fu bendato per bene, Tenten si alzò e, quando si ritrovarono di nuovo faccia a faccia, arrossì di nuovo e gli diede un colpetto sul braccio sano. -Neji, grazie per prima-
Neji sorrise, sapeva quanto Tenten fosse orgoiosa e sapeva che non si sarebbe mai fatta salvare la vita da nessuno, un po' com'era lui, d'altronde. -Dovere.
Tenten aggrottò le sopracciglia,confusa. -Dovere?- chiese
Neji si rilassò in un mezzo sorriso. -Ho promesso che ti ucciderò...- Tenten spalancò gli occhi, ma quando Neji continuò si rilassò -... portandoti a ingozzarti di cioccolata nel migliore negozio che conosco-

Era un'appuntamento? Durante gli Hunger Konoha Games?
-E tu come fai a sapere che amo la cioccolata?
-Diciamo da come ingoiavi intere le barrette energetiche, in questi giorni.
Tenten arrossì. -Andiamo o non ci saranno più cioccolate al mondo per noi.
-Per me va bene, odio il cioccolato- beffeggiò Neji incaminandosi insieme alla compagna, che gli rifilò una gomitata.
-Odioso. Troverò il tuo cibo preferito e vorrò che sia estinto.
-E' il sushi.
-Davvero? Anche quello di mio padre.
-Sushi...!- rimbeccò Neji.

-Odio il sushi...- Tenten fece la linguaccia a Neji.

***
 
DISTRETTO 3

Kiba corse a perdifiato lungo la foresta.
Si sentiva così in colpa... se solo fosse riuscito a salvare Hanabi, a quell'ora potevano essere tutti e due fuori.
E Akamaru? Dov'era?
Tuttavia non poteva mettersi a cercarlo o sarebbe morto anche lui, se Akamaru era ancora in vita sarebbe tornato alla Cornucopia grazie al suo olfatto canino.

Aveva fatto bene a dividersi dai Due? Ovviamente.
Lo avrebbero ucciso.... magari lo avrebbero ucciso nonostante la nuova "regola", che ne poteva sapere lui, com'erano i Favoriti! Li aveva sempre reputati persone sgradevoli e nauseanti, leccaculo che stavano in vita grazie alla fama e ai soldi.
Non che avesse un'opinione migliore per quelli di Capitol City o qualsilvoglia tributo voglia ammazzarlo.
Indipendemente dal distretto... a parte Hanabi.
Sin dall'inizio, da quando erano stati sorteggiati per gli Hunger Konoha's Games, non aveva mai avuto intenzione di ucciderla.
Anche se non la conosceva molto, al di fuori dei giochi. Abitava accanto a lui, era stata adottata da una donna molto materna di nome Kyoto che lui conosceva bene, la vedeva uscire per andare a scuola tutte le mattine, con la coda da paperella della camicia che fuoriusciva dalla gonna blu della divisa della scuola.
I capelli castani erano sempre pettinati, liscissimi ricadevano sulle spalle.
Ma era stata sempre un po' fredda.
A volte, quando era l'ora della mensa e lui non voleva ascoltare i suoi noiosissimi amici, si limitava a fissarla, circondata da tre o quattro amiche. Rispondeva calma e sicura, non perdeva mai il controllo di sè stessa.
Forse era così per via della separazione dalla sua vera famiglia, forse era così perchè vivevano in una società in cui non potevi permetterti di essere troppo debole.
Tantostà, che l'adorava.
E moriva, con la mente, alla sola idea che era morta. Avrebbe voluto morire.
Ma doveva tornare a casa, da Kyoto e consolarla.

Perso com'era nei suoi pensieri, non si accorse di un cappio a terra fin quando esso non vi si strinse intorno alla caviglia e lo ribaltò a testa in giù. Cacciò un urletto sorpreso e anche un po' doloroso per la gamba indolenzita strattonata.
Si ritrovò a testa in giù, con delle provviste che gli scivolarono via dalle tasche e, sì, anche il coltellino svizzero che gli sarebbe potuto servire per tagliare la corda stretta intorno alla sua caviglia.
Grugnì.
"Dannata sfiga" pensò.

Cercò di alzarsi su, per sciogliere il cappio ma era troppo in alto e neanche il più atletico del mondo ce l'avrebbe fatta ad arrivarci. Si lasciò scappare un bestemmione, quando sentì uno scricchiolio alla sua destra.
Raggelò, voltandosi immediatamente.

Si ritrovò, quasi a un metro, il tributo numero nove, Gaara, che lo scrutava con un sorriso ironico. Kiba grugnì, molto infastidito dall'aria del tizio dai capelli rossi che lo fissava.
-Caduto nella trappola di mio fratello, ti ucciderà- disse con un tono gelido, anche se divertito. Clinò il capo. -Oppure potrei farlo io, che ne dici?-
Kiba gli sputò quasi addosso, in risposta, la sua saliva amara e impastata. -Dico che sei un coglione!- urlò -Perchè uccidermi se siamo entrambi vincitori?-
Gaara raddrizzò il capo. -Ottima osservazione. Potresti avere ragione. - lo guardò.
Quei due occhi verde ghiaccio erano penetrati nei suoi castano dorato. Grugnì di nuovo, non sopportando tutta quella tensione.

-O mi uccidi o mi aiuti, baka- sputò acidamente allargando le braccia.
Gaara sorrise di nuovo. -Ho ucciso solo mia sorella Temari- disse.
-Complimenti,nove, vuoi un trofeo?-
-Perchè lei voleva uccidere tutto, era divertita,seriamente-
-Oh per carità, anche tu non sei privo di sadicità,neh Gaara kun- lo beffeggiò.

Mentalmente si diede dello stupido. Possibile che in una situazione come quella, tra la vita e la morte, doveva per forza scherzare?!
Se ne rendeva conto da solo che era un idiota.

-Potrei andarmene via lasciandoti a testa in giù finchè il sangue non ti arrivi al cervello, anche se potrebbe ucciderti prima Kankuro...però...- scoccò la lingua. -Dev'essere morto. Non piazza le trappole a vuoto per poi non recuperare subito le sue vittime,lui- scrollò le spalle.
-Ti decidi o no?- sbuffò Kiba, per un attimo pensò davvero che Gaara gli salvasse la vita. Poi si riscosse. Sarebbe morto comunque.
E, infatti, Gaara estrasse velocemente un kunai dalla tasca e, senza badare troppo la mira lo lanciò.
Kiba serrò gli occhi.
Il coltellino sfrecciò verso di lui.

Il cannone sparò, nell'esatto momento in cui Kiba cadde a terra e la faccia cadde sul terreno infangato. Guardò Gaara che gli aveva già rivolto le spalle.
Si chiese chi fosse morto e sperò non fossero Tenten o Neji, gli unici 'amici' che gli erano rimasti.
-Ora. E' morto qualcuno...- disse glaciale, il rosso si voltò verso Kiba. -Mancherà un quarto d'ora scarso. Ti piacerebbe restare nell'arena? Ti piace così tanto?-

Kiba potè giurare che quella di Gaara fosse ironia, anche se venuta male. Naturalmente lui era il maestro.
Il rosso si avvicinò e gli porse la mano, con un mezzo sorriso. -Non sono un mostro-
Kiba gli afferrò la mano e Gaara lo aiutò ad alzarsi. -Beh, in effetti con quei capelli pare il contrario- disse iniziando a camminare.
Con la coda dell'occhio vide Gaara tastarsi i capelli e aggrottare le sopracciglia, che non aveva.
Tuttavia non ribattè. -Scherzavo,amico- biascicò Kiba come se non fosse successo nulla.

***
 
DISTRETTO 1

-Sas'ke kun! Mancano solo dieci minuti!- strillò Sakura ansante dopo aver scrutato il misero orologio che Tsunade aveva infilato nella tasca dei suoi pantaloni prima di partire.

"Ti potrebbe servire,sai. Il tempo è importante"
Sasuke frenò con i piedi e si guardò nervosamente intorno. Dieci minuti ed erano praticamente arrivati, vedeva la Cornucopia e l'Hovercraft che li avrebbe ritirati.
Ma non doveva perdere la concentrazione. C'erano dei potenziali nemici che avrebbero potuto uccidere anche se erano finiti i Giochi erano Temari,Gaara e Kankuro Sabaku no e magari anche Ino Yamanaka, dato che veniva dai Favoriti.
Numerosi cannoni si erano sentiti, però poteva essere chiunque, anche Neji e Tenten, quelli del tre o quel ragazzino del dodici.

-Sas'ke kun....-
-Ho capito- la interruppe il moro.
Concentrazione.
Afferrò Sakura per la mano e iniziò a correre più veloce, notando che entrambi portavano lo zaino, ordinò di liberarsene, lo gettarono così nella selva.
Corse.

Un po' si sentiva in pensiero per Neji e Tenten.

Corse.

Non erano cattive persone.

Corse ancora e ansimò.

Saranno vivi?

Frenò, accorgendosi che stava andando a sbattere contro l'Hovercraft, Sakura cacciò un urlo invocando il suo nome e la tirò indietro per evitare che sbattesse.
-Ben tornato, Presidente Uchiha- borbottò un Pacificatore di guardia.
Non gli rispose.
-Ce la faranno- rassicurò a Sakura, vedendola ansiosa. -Tutti e due.
-Saranno vivi?- domandò morsicchiandosi un labbro.
-Ovviamente- fece un mezzo sorriso, -Neji è un tipo duro-

-Mancano cinque minuti- avvisò il Pacificatore.

***
 
-Corri!Corri! LA VEDO!- strillò Tenten.

I due ragazzi continuarono a correre a perdifiato. Quando furono nell'enorme spazio della cornucopia, a cento metri dall'Hovercraft, videro spuntare alla loro sinistra Kiba e il tributo del nove. Correvano,come loro.

Tenten fece per scattare una mano all'arco, quando, mentre correvano, Gaara gli aveva lanciato un'occhiata d'astio. Ma poi si era accorta di non averlo più. Per alleggerirsi.
-Non ci vuole far del male- la rassicurò Neji.

"Speriamo, non vorrei morire proprio ora" si ritrovò a pensare la castana.

 

***
 
Li vedevano, poco più avanti, i tributi del due, quelli del tre e nove.
Karin si piegò sulle ginocchia. -Non ce la faccio...
Suigetsu digrignò i denti. -Karin...
In quell'esatto momento, una trappola s'attivò dietro di loro. I ragazzi si voltarono, Suigetsu spinse a terra, in una pozzanghera, Karin ed evitò i coltellini.

Però fu tutto un lampo.
Numerosi coltellini gli si conficcarono dappertutto. Karin strillò e andò a soccorrerlo.
-Aiuto!- strillò. -Aiuto!-
Vide che mancava poco, qualche passo. Vide tutti guardarli sbalorditi, come se non sapessero cosa fare.
-Aiuto...- mormorò.
-Karin...- Suigetsu tossì sangue e le toccò la guancia. -Corriamo, avanti!- si alzò a fatica e la rossa rimase a bocca aperta.
Iniziarono a zoppicare fino alla navetta. -Resisti.....- mormorò.

"Tributi. Mancano cinquanta secondi..." intimò la voce di Pain.

Gli altri tributi salirono sull'Hovercraft. Karin e Suigetsu arrancarono.

"Quaranta"
-Aumentiamo il passo....

"Venti..."
I secondi scorrevano, e loro erano sempre più vicini. Fino a quando...
"Zero" mormorò sadico Pain.

Erano proprio davanti la porta, mentre si chiudeva. Una ragazza dai capelli rosa, quella dell'uno, porse la mano. -Coraggio! Prima che si chiuda del tutto!
Suigetsu spinse Karin sopra la navetta e lei si voltò, urlando già per la disperazione.
Quando vide Neji e Sasuke afferrarlo e gettarlo proprio dentro nell'esatto momento in cui il portellone si chiuse del tutto.
Karin, a terra, sentì il rombo del motore che si azionava. Guardò la finestra, vedendo l'isola allontanarsi.

-Tributi. Complimenti. Vincitori degli Hunger Konoha's Games - disse gelido Pain, guardandoli dritto in faccia a tutti.


AngolinoAutrice(?)
Sono triste, il prossimo sarà l'epilogo, cioè anche l'ultimo capitolo di questa storia. Starà a voi dirmi se volete il seguito( a seconda quello che succede) o no... io ho già un sacco di ideuzze *-*
Anyway, i ragazzi rimasti sono tutti vivi... al momento è.é
Sono perfida? Forse un pochino....
Ringrazio le quattro persone che hanno recensito e l'una che ha mandato il messaggio privato... ragazzi non fa niente se dovete recensire dicendo solo "bella", l'importante per me è che lo fate- Salvate un'autrice dalla depressione. Nel prossimo capitolo ci saranno i debiti ringraziamenti.
Prima che facciate clik su questa pagina  ela chiudiate, volevo avvisarvi un'altra cosa: ho iniziato una nuova storia di Naruto che sostituerà questa. Si chiama Would You rather (ho scritto il primo cap ma non postato, è in revisione), tratta dall'omonimo film americano che pultroppo in italia non è uscito T_T chi sa l'inglese o abbia voglia di leggere i sub ita, invito a vederlo.
Si tratta di una famiglia che permette a dei partecipanti a un gioco che se vincono gli rendono tutto ma proprio tutto ciò che vogliono. Solo che non èproprio un semplice gioco.
Ecco qui il trailer, cliccate qui
Un bacione e recensite,Shanna. I love you!











 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Epilogo. ***


HUNGER KONOHA GAMES
 
Chapter 12: Epilogo.
 

Non gli sembrava vero.
Erano fuori.
Da ventiquattr'ore esatte.
E lui non aveva ancora parlato con nessuno, poco gli importava, in realtà.

Quella sera ci sarebbe stata la Celebrazione dei Vincitori, che in realtà doveva essere solo uno. Ma quello era un anno speciale.
Si voltò a vedere Sakura che scrutava il maestoso paesaggio attraverso l'enorme finestra a specchio del suo ufficio.

Dell'ex ufficio di Madara.

-Pensi che...- Sakura si voltò, inondando le sue narici con quell'abbondande profumo dolce, di ciliegio. Avrebbe dovuto trovarlo nauseante e invece no.
-Pensi che tutta quella gente là fuori sia d'accordo con te?- domandò,incerta.
Sasuke la osservò con la coda dell'occhio. Era tesa, un po' pallida e smunta, sebbene fosse stata una Favorita...
Era lo stress.
-No,non credo- ammise. Che bisogno c'era di dirle: "Tranquilla va tutto bene", quando in realtà non era così?

Appena tornati, quando scesero dall'Hovercraft, il giorno prima, lo Hyuga gli si era avvicinato. Erano rimasti per un bel po' in silenzio, mentre percorrevano il tragitto sulle gambe molli e stanche.
-Per quello che conta...- intervenne Neji,gelido. -Grazie.
Sasuke sospirò in risposta.
-Anche se credo non sia stata una bella mossa- snocciolò lo Hyuga, continuando anche se Sasuke non dava un minimo di accenno. -Tutte quelle persone, nei Distretti... e a Capitol City, c'era a chi piacevano davvero i Giochi, e tu l'hai distrutti- proseguì, quasi accusatorio.


"Bene,Huyga, tornatete nell'arena e ammazzati", pensò bruscamente. Tuttavia rispose con un secco: -Passerà.
Anche se non era vero. Era un duro colpo, quello, allo stato. E seppur lui fosse il Presidente, il novellino Presidente venuto a capo solo perchè Madara e Itachi Uchiha erano morti... non poteva fare quello.
Ma l'aveva fatto e doveva aspettarsi delle conseguenze.
Lo sapeva lui. Lo sapeva Neji. Lo sapevano gli altri tributi e lo sapeva Pain. Soprattutto lo sapeva Capitol City.


-Sas'ke kun?- lo riportò alla realtà la rosa. -Stavo pensando che... è sciocco,lo so, ma mi sento un po' colpevole ad aver abbandonato gli altri- disse,infine.
Sasuke roteò gli occhi e non mancò dal sbuffare. -Sei noiosa. Torneranno tutti a casa nei loro distretti come vincitori. Vivranno al Villaggio e si godranno la fama, caput.-
Sakura si morse un labbro. -Sarà ma...

A interrompere quello che sarebbe stato l'ennesimo dubbio della ragazza, fu la porta dell'ufficio a sbattere violentemente. Entrambi i ragazzi si voltarono e videro un uomo con una maschera bianca entrare imperioso. Sasuke lo aveva già visto altre volte ma non ne ricordava nè il nome nè il ruolo a Capitol City.

-Signore, ho bisogno di parlarle- proferì lanciando un'occhiata ostile a Sakura, che arrossì.
Sasuke guardò di rimando la ragazza, che mormorò: -Non c'è problema,vado. Mi preparo per la cena. Ciao, Sas'ke kun e...- si accorse di non sapere il nome dell'uomo, così gli rifilò un inchino veloce e scappò via.

-Dimmi.
L'uomo prese fiato. -Signor Presidente, sono Obito e sono il vostro consigliere... prima ero quello del Presidente Madara ma...
-Taglia corto,Obito- ordinò. -Odio le chiacchere troppo lunghe-

'A parte quelle di Sakura' gli rifilò una vocina nella testa. 'Potresti stare ore ed ore ad ascoltarla, non è così, Sas'ke kun?'
"Dannata coscienza di merda",pensò.

-Si tratta dei Distretti. Alcuni si sentono accusati... dopo tanti anni di sacrifici per i loro figli e altri perchè... insomma, lei ha interrotto i Giochi, una cosa che andava avanti da settantaquattro anni e...

-Obito- lo interruppe stufo Sasuke, dato che quelle cose le sapeva già. -Mi rendo conto di essere stato un po' brusco ma sono morti mio zio e mio fratello. Giochi annullati,okay?- cercò di rigirarla al meglio possibile.
Obito si ritrovò a disagio. -Oh,bene. Quindi il prossimo anno i giochi si faranno, a quando le preparo una conferenza stampa?- gli chiese, forse su di giri.

Sasuke aggrottò le sopracciglia. Conferenza stampa. Per dichiarare che non ci sarebbero più stati gli Hunger Konoha Games,mai più?
Non sapeva se aspettarsi il meglio o il peggio dagli abitanti di Konoha.
E Obito non lo sapeva, era convinto di ... altro.

Annuì. -Tra un mese esatto,okay? Facci riprendere a tutti- ordinò.
Obito annuì e scribacchiò pensieroso sul suo taqquino azzurro. -Mi scusi per il disturbo,Signore-
-Basta Sas'ke- ordinò.
-Okay.... Sas'ke dono...- e scappò via.

 
***

 
-Come sono felice....- singhiozzò Kurenai, la sera durante le preparazione per la Cerimonia dei Vincitori. Agghindò i capelli boccolati di Tenten con una mollettina a forma di kunai, con mani tremanti e singhiozzando, le spazzolò i riccioli castani che le scendevano davanti. -....Che sei qui,davvero- tirò su col naso.

Tenten sospirò,cauta a non urtare i sentimenti troppo sensibili di Kurenai. Sebbene fosse di capitol City, non era proprio definibile un animale, non era una volpe, nè tantomeno molto altruista, ma era certamente una persona di cuore.
Lanciò un'occhiata a Sakura, accanto a lei, che si era lasciata tra le mani di Tsunade.
Doveva parlarle. Aveva un'espressione tesa, si vedeva lontano un miglio... lei era la più vicina a Sasuke, il nuovo Presidente in quel momento, che fosse successo qualcosa... ?
Lanciò un'occhiata di sbieco a Karin, la ragazza dai capelli rossi del dieci; era abbastanza lontana, così potè arrischiarsi da chinarsi verso la rosa, con sommo disappunto di Kurenai, e sussurrarle: -Cos'è che non va?-

Sakura spalancò leggermente i suoi occhioni verdissimi, guardò le due acconciatrici e chiese loro di lasciarle sole.
-Ma cara, stasera è la Cerimonia.....- iniziò a protestare Kurenai.
-Sono sicura che saremo pronte per allora, giusto cinque minuti, siamo ancora stanche- intervenne Tenten. Le due donne si lanciarono un'occhiata alquanto preoccupata, tuttavia dovevano darle retta: erano le vincitrici.

-Allora?- incalzò Tenten.
-E' successo qualcosa, al governo- sussurrò lentamente Sakura, come per far assimilare ogni parola alla castana. -Sicuramente Sas'ke kun ha sconvolto la civiltà che regnava da ben oltre settant'anni e credo che non tutti l'abbiano presa bene-
-Sakura, credo che chiunque vorrebbe uscire dai Giochi- intervenne la Mitashi con un sospiro. Non capiva il perchè di tante preoccupazioni, le stesse di Neji.
-Sì ma c'è gente che si è allenata tanto e...oh- si morse il labbro. -Io probabilmente non dovrei parlare dato che sono stata completamente sotto l'ala dell'attuale Presidente ma credo,ecco, che non dovremo essere qui-
-Essere qui a festeggiare la Cerimonia?- chiese Tenten, anche se aveva già capito la risposta.
-No...- la negazione uscì roca dalla bocca di Sakura.
Una consapevolezza si fece spazio nella castana, piano,piano, facendole realizzare che probabilmente aveva ragione Sakura. E anche Neji,probabilmente.
-...intendi dire,morti?- chiese,infine, dato che Sakura non si decideva a terminare la frase.
-Sì...- disse flebile.
-Tutti tranne Sas'ke.- Tenten si accompagnò alla comoda sedia con uno sbuffo.
-Sì..- ripetè Sakura, diventata improvvisamente pallida.

-Ehy,- intervenne la ragazza rossa, si alzò ondeggiando i lunghi capelli. La coroncina però gli rimase fissata sul capo. - Ho sentito tutto. Ditemi, qual'è il vostro piano?- chiese.

Piano? Probabilmente Neji ce ne aveva uno. Sasuke poteva avercene. Sakura, la grande ragazza inteligente. Ma non lei. Tenten era più tipo dai fatti.
Si morse all'interno della guancia. Guardò Sakura che negò con il capo.
-Niente piano...- mormorò afflitta Karin. -Ascoltatemi,- disse brusca -io non voglio morire, perciò sarà meglio che escogieteremo qualcosa o...-
-...o moriremo?- aggiunse ironica Sakura, frecciandola. -Grazie,questo lo sapevamo già.-
Karin sbuffò, posizionandosi a braccia conserte e guardando da un'altra parte.
Tenten, invece, si appoggiò con i gomiti sul tavolino, gettando a terra qualche cosmetico,tuttavia non ci badò. -E se ci vestissimo da paladine della giustizia e incombessimo sui protestanti?- propose Tenten. Fare guerra, era quello che le veniva meglio.
Karin roteò gli occhi e sbuffò un'altra volta. -Moriremo prima di dire  'a', ti rendi conto di quanti sono?-
Sakura si alzò, lanciando un'occhiata perplessa a sè stessa nello specchio. Si scrutò. -Restiamo calme per stasera,- sospirò. -Sas'ke  kun non mi ha detto nulla ma lo farà....- si morse il labbro. "Credo",pensò.
-Ottima idea, credo che Neji e Sas'ke siano le menti...- convenne Tenten.
Solo Karin non era d'accordo: -Bene, lasciamo il lavoro ai Favoriti...-
-Sono sicura che insieme a Suigetsu,Gaara e Kiba troveranno una soluzione...- ribattè Sakura,aspra.
-Sicuro- affermò la rossa,sarcastica. -Sas'ke kun è diventato il nuovo paladino della giustizia?- ironizzò.
-E' il nuovo Presidente,perciò....-
-Tutte balle. Il Clan Uchiha avrà organizzato tutto...- continuò serafica Karin.
-Questo non lo so!- strillò Sakura, ormai rossa in volto, guardando fissa gli occhi della ragazza. Espirò,come per tranquillizzarsi. -Ma nessuno di noi voleva la guerra di Konoha e i Giochi! Perciò è l'unica cosa da fare, quella di affidarsi a Sas'ke kun!- sbottò, prima di arrancare a grandi passi verso l'uscita e sbattere la porta dietro di sè.

Karin scoccò un'occhiata a Tenten. -Scusatemi se non vi credo,branco di Favoriti e raccomandati- sottolineò,prima di girare i tacchi, afferrare qualcosa e andarsene pure lei, lasciando così Tenten meditabonda.

"Il conto alla rovescia è iniziato, ci uccideranno tutti, anche se siamo fuori dall'arena. Dobbiamo trovare un modo per salvarci,per vivere"

Tenten poteva sentire ancora il ticchettino dello scorrere del tempo, come a inizio Giochi.

Angolino Autrice(?)
E' finita! It's Over! Eres termidada! Es endet!
E sono tristissima,naturalmente. Anche se so che ci sarà una seconda serie. Anche se so che non finisce qui, ma resto persino io con l'amaro in bocca. Già farla finire così è proprio una bastardata lo devo ammettere.
Spero solo che seguiate anche la seconda serie.
I giochi sono finiti, ma sono finiti realmente? Troveranno pace ?
Credo mai a questo punto... o.O amo torutarli.
In ogni caso voglio ringraziare le persone che hanno seguito questa storia fino all'ultimo, anche chi ha mandato un messaggio privato che voi direte che è banale ma tanto banale non è se esprime la gioia della storia.

Passate a Would do you rather (Naruto ff) e Without You (Harry Potter ff).
Un bacio per le 65 recensioni.
Vostra,Shanna.

 
SPECIAL THANKS
 
1. francyotaku01
2.YourCorpsebride
3. zonami84
4. meryl watase
5.Talitha_Love
6.Adhara_
7. Bep monster
8. ondina94
9. Tigrotto1999
10. Alysia Moon

11. supersara
12. Sophie1995
13. Sakura_Haruno_98
14. Karen91
15. 479mymisterious
16.black_romantic
17. Calimetare

18. cristybore
19. dream23
20. LadyNiniel95
21. Laughing Nick the Killer

22. moment 4 life
23. pamoluccia
24. SafyNemo
25. Saku_69_

26. Sara94_ Agri
27. sivaice
28. weedalove2
29. vampirosolitario91

30. Gulab
31. kimiko_13

32. akumetsu
33. Alexandros9994
34.animals
35. CherryLove98
36. DoubleSkin
37. feffuccia90
38. fenice cremesi
39. Fra_Rose
40.frisifra
41. Heartofgold
42. LaDyDeBbS
43 Lulli99
44 Luna piena
45 Maiko_chan
46 Malfoy_Zabini_Nott
47 Meki_Blackraven
48 momocucciola
49 morosita8
50 Mustardgirl89
52- Nakurami
53 NaruSaku123
54 - nickreds
55 norma jean
56 sakura92 [
57- Saku_Nami
58- supersara
59- tama_chan_
60 the_yellow_flesh
61- valehinata1992


 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2671550