That's not me!

di MrsMoonlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I don't know you. ***
Capitolo 2: *** Pigiami e tazze di tè. ***
Capitolo 3: *** Litigi. ***
Capitolo 4: *** Una lettera, mille emozioni. ***
Capitolo 5: *** Tutti a Doncaster! ***
Capitolo 6: *** Uscita a Londra tra due amici. ***
Capitolo 7: *** Daniel Radcliffe. ***
Capitolo 8: *** Il tour di casa mia. ***
Capitolo 9: *** Best Day Ever. ***
Capitolo 10: *** It's not the end of One Direction. ***



Capitolo 1
*** I don't know you. ***


Sono Megan, ma tutti mi chiamano Meg. Vengo da Holmes Chapel, ma mio padre venne trasferito per lavoro nel 2001 in un'azienda italiana. Dopo circa dieci anni da quel momento, venne trasferito di nuovo nella sede di Londra, così tornammo a vivere nel mio paesino natale. Era l'anno 2011.
Lasciate che vi racconti la mia storia.

*ANNO 2001
- Prova a prendermi! - gridavo, mentre il mio migliore amico, Harry Styles, mi rincorreva. Avevamo solo 6 anni. Non c'era un momento che non passavo con lui: vivevamo da sempre in simbiosi.
- Ma sono stanco! - protestava, trascinandosi in giro per il prato che divideva le nostre case. 
- Mollaccione! - lo sbeffeggiavo, così riprendeva a correre per prendermi e farmi il solletico, ma ero troppo veloce per lui. La mamma di Harry, poi, ci chiamava in casa per mangiare la merenda: pane e marmellata di fragole. Nel pomeriggio, dopo la scuola, quando mia madre non c'era, era Anne a badare a me. Ho sempre conservato un ricordo speciale di quella donna.
Dopo la merenda, io ed Harry ci lanciavamo sul divano e guardavamo SpongeBob insieme: era il nostro cartone animato preferito. Poi, solitamente, mia mamma arrivava e mi portava a casa, la imploravo di lasciare che Harry stesse con noi per un po' e puntualmente passavamo un'altra ora davanti alla tv, questa volta però a casa mia. Era una bellissima amicizia, la nostra.

Un giorno, a Luglio, mio padre mi diede una notizia: - Meg, lascia che papà ti spieghi una cosa: il mio capo vuole che facciamo un piccolo viaggio e che viviamo per un po' in Italia, a Milano. - mi disse. 
- Hmm... beh, sarà un po' più difficile farmi venire a prendere a scuola da Anne e andare a casa di Harry, ma non importa, faremo questo sacrificio. - dissi pensierosa.
-In realtà tu ed Harry non vi vedrete per un po'. - mi spiegò mia madre.
- Per quanto, una settimana come quando andiamo in vacanza? - chiesi.
- No, per un po' più di tempo. Non preoccuparti però, non sarà per molto. - mi disse mio padre.

Il giorno successivo salutammo Anne, suo marito Des, Harry e sua sorella Gemma. - Aspettami, e vedi di non mangiare tutta la marmellata, che poi ti viene il mal di pancia. - gli raccomandai. Ci abbracciamo e, dopo che il camion del trasloco arrivò, partimmo.
I miei genitori decisero di tenere la casa ad Holmes Chapel: non sapevano per quanto tempo saremmo stati in Italia, e volevano essere sicuri di avere un'abitazione per quando saremmo tornati.
Ma il ritorno si fece attendere più del previsto. L'azienda italiana stava fallendo, ed era per questo che avevano trasferito mio padre ed altri direttori là, per cercare di salvarla. Questo impiegò quasi dieci anni, in cui non mi scordai mai del bambino con gli occhi verde smeraldo che aveva animato la mia infanzia, e mangiavo ogni giorno a merenda il pane con la marmellata, per sentirmi più vicina a lui.

Dopo qualche anno, i ricordi cominciavano a sbiadirsi, così presi un quaderno e ci scrissi ogni cosa che ricordavo di Harry, ogni dettaglio, ogni episodio vissuto con lui.
Anne e mia madre erano rimaste in contatto, perlopiù tramite emails, lettere e Facebook. . Eravamo stati invitati tante volte a casa loro, ma mio padre non poteva mai allontanarsi dall'azienda, perchè in qualsiasi momento ci sarebbe potuto essere bisogno di lui, e così non andammo mai a trovarli.
Avevo degli amici in Italia, ma nessuno di loro era come Harry Styles.
Avevo provato in ogni modo a riprendere i contatti con lui, una volta cresciuti: avevo mandato lettere a cui non aveva mai risposto, gli avevo chiesto l'amicizia su Facebook, ma non la accettò mai. Ormai avevo perso Harry e, dopo qualche tempo, mi arresi. Forse non si ricordava di me, ma io era decisa a non dimenticarlo.

*ANNO 2011*
- Meg, è arrivato il momento: torneremo ad Holmes Chapel! - mi annunciò mio padre. Ero felice. La vita in Italia mi sarebbe mancata, e così anche i miei amici, ma era da anni che aspettavo quella notizia. Niente avrebbe potuto essere migliore.
Traslocammo in fretta e tornammo ad Holmes Chapel, nella casa in cui avevo vissuto alcuni tra i momenti più felici. Una volta entrata, accarezzai ogni muro, inspirai l'odore di Inghilterra. Sembra strano, ma sì, le case lì avevano un odore tutto loro, quello che chiamavo "odore di Inghilterra", che non sentivo da anni.
Dopo aver sistemato le mie cose, uscii nel "famoso" prato tra la mia casa e casa Styles, che era esattamente come lo ricordavo. Mi stesi nell'erba, quando sentii un urlo di gioia e vidi una donna uscire dalla casa, correndo verso di me: - Siete tornati! Siete tornati! Oh mamma mia, come sei cresciuta, sei una donna in miniatura. E sei anche diventata molto bella. - mi disse Anne, abbracciandomi. Non mi sentivo bella: capelli lunghi e scuri, occhi dozzinalmente marroni, non molto alta, mi nascondevo in vestiti troppo larghi per me. Non ero decisamente bella, ma ero troppo felice per obbiettare. 
- Entra in casa, ti faccio pane e marmellata, come ai vecchi tempi - mi invitó Anne. 
Entrai: - Ma Harry dov'è? - chiesi.
- Oh, non lo sai? Ha partecipato ad XFactor UK e lui e la sua band, gli One Direction, sono arrivati terzi. A breve uscirà il loro primo video. - mi spiegò emozionata Anne.
- No, non ne sapevo niente! Quindi Harry canta! Non lo sento dal giorno in cui sono partita... - dissi tristemente.
- Harry è cambiato. Non è più il dolce bambino di una volta. Ecco perchè io e suo padre, il mio ex-marito, lo abbiamo obbligato a passare le vacanze qui, per farlo ritornare in sè. - mi disse Anne. - Credo che tu abbia già tanto da fare per oggi, non ti annoierò ancora, a domani! - disse, accompagnandomi alla porta.

Aiutai i miei genitori a sistemare le loro cose, parlando loro del successo che Harry aveva avuto. Non feci in tempo a vedere qualche suo video su YouTube, perchè mia madre mi chiese di uscire a sistemare i bidoni della spazzatura sul marciapiede, come si usava fare lì. 
Eseguii l'ordine e sul marciapiede, appena tornato da Londra, lo riconobbi: era il mio amico, Harry, non poteva che essere lui. Corsi a salutarlo: - Harry! Ti ricordi di me? Sono Meg! - gli dissi contenta, ma lui non accennava ad un sorriso, aveva un'espressione freddissima, anche se mi sembrò che per un solo, piccolissimo istante la sua espressione fosse cambiata da gelida a stupita. Ma poi era tornata fredda. - Passavamo i pomeriggi insieme, eravamo migliori amici, poi sono partita per l'Italia ed ora sono tornata. - aggiunsi, cercando di fargli ricordare. 
Mi guardò di nuovo, gelido: - Se è un autografo che vuoi, dillo, non inventare cose. I don't know you. -

Stava succedendo davvero? Veramente quello che era sempre stato il mio migliore amico mi aveva completamente dimenticata, anche dopo avergli spiegato chi ero?

*ANGOLO AUTRICE*
Questa ff è su richiesta della mia amica qui su EFP ObladiObladaOO. Non scordare che ti adoro per quanto impegno ci metti per seguire ogni mia storia!
Che dire, sono un po' matta, per questo ho creato un Harry antipatico, #picchiatemi e poi #rinchiudetemi.
Spero che il primo capitolo vi piaccia! Recensite per farmi sapere cosa ne pensate, e se mi scrivete dei nomi nelle recensioni cercherò di inserirli nella ff.
Se volete leggere la mia prima fanfiction, scritta anch'essa su questa band, la trovate qui.
Se volete leggere una mia one shot sui The Vamps, la trovate qui.
Ho scritto anche altre cose, ma non ho voglia di annoiarvi più del dovuto, quindi se volete leggerle potete trovarle nella mia pagina di EFP.
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 2
*** Pigiami e tazze di tè. ***


- NON PUOI DIRMI COSA DEVO FARE, I'M HARRY STYLES! -
Mi svegliai per via di queste parole urlate. Mi tappai le orecchie, con un gesto molto infantile, e chiusi gli occhi: quando ero piccola e sentivo o vedevo qualcosa che mi feriva, mia nonna mi diceva di fare quei due gesti, di aspettare qualche secondo e che poi sarebbe tutto passato.
Harry aveva gridato quelle parole da dentro casa propria, probabilmente a sua madre, l'unica che era in casa con lui e che lo sarebbe stata per tutta la sua vacanza.

Mi odiai con tutta me stessa, per aver aspettato con ansia per dieci anni di tornare in una realtà che non esisteva più, e per aver abbandonato ogni mio amico in Italia. Ora non c'era più Harry, il bambino ricciolo e con gli occhi verdi che ti dava la gomma in prestito in cambio di un bacino sulla guancia, c'era Harry Styles, il sedicenne più amato del Regno Unito e che probabilmente avrebbe conquistato le adolescenti di tutto il mondo. Mi sentivo stupida.

Mi alzai controvoglia, tanto ormai con tutti quei pensieri mi era impossibile dormire, mi lavai e al posto che mettermi dei vestiti normali indossai un altro pigiama. Scesi di sotto, uscendo dalla mia cameretta, quella in cui avevo giocato tante volte con il vecchio Harry. Dovevo togliermelo dalla testa.
Sul tavolo del salotto trovai un biglietto dei miei genitori: "Siamo andati a Londra, trovi colazione, pranzo e cena nel frigorifero."
Non avevo fame, avevo solo voglia di andare a sdraiarmi nel prato, così uscii e mi posizionai sull'erba morbida. Diamine, era coperta di rugiada: mi ero bagnata tutta.
Vidi con la coda dell'occhio qualcuno osservarmi dalla finestra della camera di Harry, ma quando girai la testa per esserne sicura, non c'era nessuno. Che strano. Probabilmente stavo impazzendo.

Mi mancava da morire l'Harry che conoscevo. Era praticamente l'unico amico che avessi ad Holmes Chapel, quando ero piccola, perchè nessuno dei due era molto accettato dagli altri bambini: loro giocavano con i loro GameBoy colorati, mentre io e Harry detestavamo quei videogiochi e giocavamo a qualsiasi altra cosa: acchiapparella, guardie e ladri, il cavaliere e la principessa... in sostanza, avrei dovuto alzare il deretano dall'erba e andare a stringere qualche amicizia.
Anne si affacciò alla finestra e mi chiamò: - Meg, vieni, voglio offrirti una tazza di tè! - mi disse. Non vidi perchè rifiutare l'invito della mia seconda mamma: se suo figlio non si ricordava di me non significava che dovessi troncare i rapporti con Anne. E poi ho sempre amato il tè.

Arrivai sulla porta della casa ed entrai: - Permeeeesso! - dissi. Improvvisamente mi ricordai che stavo indossando un pigiama rosa con una stella disegnata sulla parte superiore e un paio di ciabatte. Che imbarazzo, maledetta comodità del pigiama! - Ciao, come stai? Oh... - disse Anne, vedendo il mio look molto alla moda. - Tutto ok, cara? - mi disse, visibilmente preoccupata per la mia salute mentale.
- Sì, sono tanto spiacente, ma il pigiama... beh, non esiste un indumento più comodo, e mi ero dimenticata che... - dissi imbarazzata, ma non riuscii a finire la frase, perchè Harry Styles comparve sulle scale.
- Guarda chi c'è, Harry, la tua vecchia amica Meg! - gli disse Anne, sorridendo.
Lui mi guardò con aria di sufficienza: - Non potrei mai essere stato amico di una persona che si veste così. - disse, facendo per salire le scale, ma io mi infuriai e persi le staffe: - Perchè fai così, perchè fingi di non riconoscermi? Capisco che ora sei una persona famosa, ma ho passato dieci anni della mia vita a pensare al bombo ricciolo con cui giocavo, a come fosse cresciuto, e se anche lui mi pensava. Non hai mai risposto ad una mia lettera e non mi hai mai contattato, Harry Styles. - gridai. Il suo nome mi uscì dalla bocca come un insulto.
- Ehm, vado di là a fare una cosa... - disse Anne, rifugiandosi in cucina e lasciandoci soli.
- Vieni su. - mi disse lui, gelido, e io lo seguii in camera sua.

- Adesso, tu mi racconti cosa hai fatto negli ultimi dieci anni, Meggy. - mi disse.
Ero al settimo cielo: era l'unico che mi chiamava così: - QUINDI TI RICORDI DI ME! - gli dissi, senza riuscire a nascondere l'emozione. 
- Ovvio. Ti ho fatto una domanda, comunque. - mi disse, con un tono meno duro di quello che aveva usato prima.
- Ho faticato molto ad ambientarmi, e dopo dieci anni avevo solo cinque amici, quattro ragazze ed un ragazzo. - avrei continuato a parlare volentieri, ma Harry mi interruppe: - Amico o...? - mi disse, aggrottando la fronte.
- Solo amico. Comunque, il tempo che non passavo con loro, lo passavo appuntando su un quaderno ogni cosa ricordassi di te. E a scriverti lettere a cui non avresti risposto. - dissi, guardandolo gelida negli occhi.
- Meggy, ho passato un periodo bruttissimo. I miei genitori si sono separati un anno dopo la tua partenza, e il mondo mi è crollato addosso. E inoltre ero arrabbiato con te perchè mi sembrava che mi avessi abbandonato, come mio padre. - mi disse, guardandomi a sua volta negli occhi. Lui era lo stesso esteriormente, ma qualcosa dentro di lui era cambiato.
A quel punto mi arrabbiai: - Perchè non mi hai chiesto aiuto? Avrei fatto di tutto per passare del tempo qui, con te. E invece mi hai esiliato dalla tua vita, facendomi soffrire enormemente. Non sapevo nemmeno che fossi andato ad XFactor. Sei arrivato al punto di fingere di non ricordarti di me. Mi hai ferito davvero tanto. - gli dissi, sull'orlo del pianto.
- Non sapevo come comportarmi e ho deciso di agire così. - disse, senza mostrare emozioni.
- Bene, ti dico io come comportarti: scusati con Anne per le cose che le hai detto, comportandoti come una diva. - dissi, andando verso la porta per uscire e andare in cucina a prendere il tè.
- Senti, Meggy - mi fermò: - Mi dispiace. Perchè non ricostruiamo tutto? - mi disse, con una mano sulla nuca e un'espressione imbarazzata.
Forse il vecchio Harry stava tornando e, nonostante ne fossi felicissima, non potevo darlo a vedere: - Ci devo pensare. Bye. - gli risposi, girata di spalle rispetto a lui.

*ANGOLO AUTRICE*
Okay, ormai l'insonnia si è impossessata di me e non mi abbandona. Al posto che l'insonnia non si poteva affezionare a me una persona?
Come ho detto nel capitolo precedente, questa è una fanfiction che sto scrivendo su richiesta. So che non è bellissima, ObladiObladaOO, ma spero che ti piaccia perchè ce la sto mettendo tutta.
Quindi, recensite per farmi sapere cosa ne pensate, per darmi consigli e LAST BUT NOT LEAST suggerirmi nomi per la fanficition!
E soprattutto: AUGURI, LIAM PAYNECAKE!
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 3
*** Litigi. ***


La giornata precedente era trascorsa tranquilla. Dopo aver preso il tè con Anne, ero tornata a casa e avevo passato il resto della giornata a guardare repliche di iCarly. Quella serie mi piaceva sempre, ogni dannata volta che la guardavo. Il mio personaggio preferito è e rimarrà per sempre Gibby. Ma sto divagando.

Quel giorno mi svegliai presto per augurare a mia madre un felice primo giorno lavorativo nel suo nuovo posto di lavoro a Londra.
- Sei un'amore! - mi disse, commuovendosi al mio pessimo tentativo di fare un muffin.
Mia madre mi diede un bacio ed aprì la porta. - Oh, ciao Harry! Che bel ragazzo che sei diventato! - gli disse.
- Ciao Margaret, stavo per suonare al campanello, Meg è in casa? - chiese, e mentre parlava mi sembrava l'Harry di dieci anni prima.
- Certo, entra pure, io invece esco e vado a lavorare. - disse mia mamma, uscendo di corsa.
- Ti vedrò mai senza il pigiama? - mi chiese, per la prima volta sorridendomi da quando ci eravamo incontrati di nuovo. Il suo sorriso era bellissimo. Harry era diventato davvero un bel ragazzo, mia mamma aveva ragione.
- Non capisco perchè ti interessa come mi vesto. - gli risposi, facendolo sedere sul divano.
- Ovvio che mi interessa, oggi arrivano i miei compagni di band e voglio che tu mi faccia fare bella figura. Adesso andiamo di sopra e scegliamo i vestiti che indosserai oggi. - mi disse, salendo le scale. Lo sentivo di nuovo vicino, come qualche anno prima.

Una volta in camera, spalancò quello che sapeva essere il mio guardaroba. - È uno scherzo? - disse, guardando prima l'armadio e poi me con aria preoccupata. Il mio guardaroba è costituito per il 50% da pigiami, per il 40% da tute larghe e il restante 10% da vestiti presentabili.
- Oh goodness, sarà un lavoro veloce, immagino. - disse sconsolato.
Dopo tanto frugare, tirò fuori un paio di jeans scuri e una camicetta bianca con qualche balza. - Può andare. Metti delle scarpe bianche. - mi disse, soddisfatto del lavoro che aveva fatto. Gli si leggeva in faccia la fierezza.
Presi le Converse All Stars bianche dalla scarpiera, le uniche scarpe decenti che avevo. Harry le guardò e sorrise.
- Cosa c'è, stonano con l'outfit? - gli dissi. - No, è solo che... la sai una cosa? Lasciamo perdere. - mi disse, sorridendomi. Decisi di lasciare cadere l'argomento.

Guardò l'orologio: - Hey! Manca un quarto d'ora! Cambiati, muoviti! - disse, lanciandomi i vestiti.
Corsi in bagno, mi lavai di nuovo e indossai i vestiti. Non stavo malissimo, ma decisi che volevo essere carina, per una volta. Così misi un po' di matita nera sulle palpebre e uscii dal bagno.
- Apprezzo lo sforzo, ma per me è no. Vieni, ti sistemo i capelli. - mi disse.
- Mi devo fidare? - chiesi preoccupata, ma realizzai presto che non avevo scelta.  Harry sciolse la coda che avevo fatto ai capelli e mi sistemò i miei capelli mossi sulle spalle. - Ecco, adesso sei bellissima. - mi disse, guardandomi nello specchio. Arrossii, e per sdrammatizzare dissi: - Il grande Harry Styles mi dice che sono bella? -. Tasto dolente.
- Fai poco la spiritosa e vieni a casa mia. Arriveranno tra due minuti. - mi disse gelido.
'BRAVA SCEMA, HAI ROVINATO TUTTO!' pensai.

Lo seguii a casa sua. - Hey Harry, non ti sarai mica offeso, vero? - gli chiesi una volta dentro.
- Non riesco a tenerti il muso, sai? - mi rispose, sorridendomi. Ero sollevata.
Suonò il campanello e l'ansia mi invase. Mi ricordai improvvisamente della mia proverbiale timidezza, così mi sedetti sul divano rigida.
Harry aprì la porta: - Ragazzi! - urlò, felicissimo. Mi sarebbe piaciuto che avesse accolto così anche me, invece di comportarsi come aveva fatto.
- WE'RE HERE, LET'S PARTY! - disse uno di loro, quello che, a quanto ricordavo dai video visti, doveva essere Louis. - Oh, ciao, e tu chi sei? - mi chiese il suddetto ragazzo. Arrossii violentemente e mi si asciugò la bocca. Sudavo freddo.
- Lei è Meg, una mia amica di infanzia. È molto timida. - mi salvò al volo Harry. Sorrisi.
- Beh, ci farai stare sulla porta per sempre, Harry? - chiese quello che ero sicura essere Niall, l'unico biondo.
Non è Niall Horan ad avere gli occhi color del cielo, è il cielo ad avere il colore degli occhi di Niall Horan. *scusate, non ho potuto resistere, dovevo inserire un po' del mio amore per Niall anche qui. Ho inventato io questa frase, voglio un premio.*

Entrarono in casa e si accomodarono sui divani. Alla mia destra c'era Harry e alla sua si era seduto Louis. Sul divano che formava un angolo di 90º con il nostro c'erano Zayn, che rimaneva quindi comunque seduto accanto a me, e poi Niall e Liam.
- Meg, raccontaci qualche segreto imbarazzante su Harry. - mi disse Zayn, il bellissimo ragazzo che avevo letto essere anglo-pakistano.
- Harry giocava a Barbie con me da piccoli. - dissi con gli occhi sbarrati, un po' per la bellezza di Zayn e soprattutto per la timidezza.
- Meg! - mi sgridò Harry.
- Sei una nostra fan? - mi chiese Liam.
- Veramente sono appena tornata dopo una permanenza di dieci anni in Italia. Lì non vi avevo mai sentito nominare, ero molto sorpresa quando la madre di Harry mi ha detto cosa aveva combinato. - dissi, sentendomi finalmente a mio agio. 
- Sei carina. - mi disse Louis, con una faccetta maliziosa. Evidentemente aveva qualche difetto alla vista; peccato, amavo i suoi occhi. - Credo che ti servano degli occhiali. - dissi, arrossendo.
- Ok, basta. Parliamo d'altro. - disse Harry.
In quel momento entrò Anne. - Harry, ti avevo chiesto di spolverare i soprammobili, ma non l'hai fatto... - gli disse, un po' arrabbiata.
- Sono Harry Styles, dovrei avere qualcuno che lo fa per me! - rispose lui, ancora più arrabbiato.
- Eccolo... - borbottò Louis.
- Ci risiamo... - sussurrò Niall.
- Speravo non succedesse più. - disse triste Liam.
- Non capisci quanti sacrifici ha fatto e sta facendo per te tua madre, Harry? - urlò Zayn, scattando in piedi.
- Senti, Malik, non rompere, ok? - gli urlò di rimando Harry.
- NON UN'ALTRA VOLTA, BASTA! - gridò Liam.
Mi sentivo di troppo, così mi alzai: - Ragazzi devo andare, ci vediamo. - dissi. Smisero di gridare per qualche secondo, salutandomi gentilmente. Poi ricominciarono a litigare.

* ANGOLO AUTRICE*
Sono felice che la ragazza che mi ha commissionato questa ff sia felice di come stia venendo! ObladiObladaOO, ti voglio bene, non dimenticarlo!
Ho inserito una mia personale caratteristica nel personaggio di Meg: la timidezza. Eh già, quando conosco nuove persone mi comporto esattamente come lei. Mi piace dare qualche mia caratteristica ai miei personaggi, giusto per pensare meglio a quali potrebbero essere le loro reazioni. #nonvenefreganiente
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 4
*** Una lettera, mille emozioni. ***


La mattina successiva mi alzai di buon umore, rifeci il letto e pulii la mia stanza, come mi aveva chiesto mia madre.
Mi vestii con una maglietta carina con la scritta "Amo il Regno Unito" in lingua italiana, a caratteri colorati con il motivo della bandiera del Regno Unito su sfondo bianco, con una gonna in stile college blu scuro e le mie All Stars bianche. Mi truccai come il giorno precedente e sistemai i capelli come mi aveva fatto Harry.
Scesi da basso e ovviamente ero sola. Mi dispiaceva sempre quando, durante l'estate, io ero a casa da scuola, ma i miei genitori andavano a lavorare. Così decisi di uscire e guardare se le finestre di casa Styles erano aperte.

Dal prato alzai la testa e vidi che le finestre erano spalancate. Mi avviai verso la casa e suonai il campanello, ma alla porta non comparve nè Harry nè Anne, ma Louis.
- Hey, sei tornata per vedermi, dico bene? - mi disse, con uno sguardo malizioso. 
- In realtà sono qui per vedere tutti voi. - risposi con un filo di voce, ma era già qualcosa.
- Allora entra! - sorrise, facendomi passare.
- Ciao! - mi salutarono in coro i ragazzi.
- Ciao! Harry ed Anne? - chiesi.
- Anne è a Londra.  Harry sta dormendo di sopra. - mi informò Liam.
- E come è finito il litigio di ieri? - dissi, guardando Zayn.
- Come al solito. Prima ci ha tenuto il muso per una decina di minuti, poi ha fatto come se niente fosse. Crede che essendo Harry Styles tutto gli sia dovuto. - mi disse il ragazzo.
- È una cosa abbastanza odiosa, quando lo abbiamo conosciuto lui non era così. Ma credo che questo lo sappia benissimo anche tu. - precisò Niall.

Harry comparve sulle scale. - Buongiorno. - gli dissi, sorridendo.
- Buongiorno. - mi rispose, stropicciandosi gli occhi. - Mi rendo presentabile e arrivo. - disse, salendo dalle scale.
Dieci minuti dopo, comparve vestito con una maglietta e un paio di pantaloni neri. Ai piedi aveva delle Converse All Stars bianche, proprio come le mie. Notando il fatto che avevamo messo le stesse scarpe, i ragazzi risero: - Siete telepatici! - esclamò Louis. Adesso capivo perchè Harry aveva riso la giornata precedente: avevamo le stesse scarpe.
- Senti Meg... vorrei invitarti a venire con noi a casa mia, a Doncaster. La raggiungeremo in aereo e vorrei che tu chiedessi ai tuoi genitori il permesso di venire con noi. Ci accompagnerà Anne la mattina presto, poi staremo una giornata là e la sera torneremo ad Holmes Chapel. - mi disse Louis, per la prima volta parlando in modo serio.
- Ne parlerò con i miei genitori, comunque grazie mille per l'invito. - risposi, sfoggiando un sorriso.
- Mi piace il tuo sorriso. Scusa ma cosa c'è scritto sulla tua maglietta? - mi chiese il ragazzo che veniva da Doncaster, come avevo appena scoperto.
- C'è scritto: "I love UK". - risposi.
Harry guardava imbarazzato la punta delle proprie scarpe, seduto accanto a Zayn. - Zayn, scusami fratello, avevi ragione ieri. Mi comporto da ragazzo viziato, ma mi impegnerò per cambiare, promesso. - disse Harry guardando l'amico. Se c'era una cosa che Harry non aveva mai fatto in tutto il tempo che avevamo passato insieme era infrangere un promessa: le prendeva molto seriamente, come me del resto.
- Non preoccuparti, dude, ti avevo già perdonato. Noi lo diciamo per te, non vogliamo che tu diventi antipatico. - gli rispose l'altro. Si diedero il cinque sorridenti.
- Beh, chi vuole pane e burro d'arachidi? - chiese entusiasta Niall.  Tutti i ragazzi gridarono, d'accordo Niall, ma io detestavo il burro d'arachidi e quindi rifiutai. 
- Non ti piace il burro d'arachidi? Mi dispiace, ma non posso sposarti se non ti piace il burro d'arachidi. - disse tristemente Louis. Scoppiammo tutti a ridere.

Tornai a casa e aprii il quaderno. Appuntai tutto ciò che riguardasse l'aspetto e il carattere dell'Harry del presente, a partire dal fatto che, nonostante la vanità, era sempre il sensibile bambino del 2001, finendo con il descrivere i suoi occhi smeraldo e il suo sorriso perfetto. Avevo deciso: ci voleva una foto. Gliela avrei scattata appena lo avrei visto. Ero stesa sul letto in camera mia, con la finestra aperta, assorta dai miei pensieri, quando una palla di carta entrò nella camera. La aprii. Dentro c'era scritto:
"Sono contento che ti stia dando da fare per essere più femminile, e ancora più felice che stia cercando di superare la timidezza. - Harry"
Presi il foglio e lo misi nel quaderno dedicato ad Harry. La sua calligrafia non era bellissima, ma quella mini-lettera era commovente e non potevo non conservarla. Decisi di tornare a casa di Harry.

- Grazie del biglietto dolcissimo. Dove sono i ragazzi? - chiesi, notando che nessuno di loro era presente.
- Stanno andando in taxi a Londra. Vogliono girare un po' per la città. - mi ripose.
- E tu non sei andato? -
- No, volevo chiacchierare qualche minuto con te. Sei molto cambiata esteriormente, ma interiormente sei ancora la bambina genuina che cononoscevo. Invece guarda me: sono un arrogante. - mi disse.
- Tu non sei così di natura. Sei stato reso così dalla fama. Sei sempre il solito dolce bambino, lo si vede dal biglietto che mi hai scritto. - gli risposi.
- Odio l'Harry arrogante che esce ogni tanto, and that's not me: non so perchè ogni tanto mi comporto così. Ma non aspettarti frasi zuccherose e smielate. - mi disse, con tono da finto altezzoso. Risi.
- Senti Harry, posso farti una foto? La vorrei mettere nel mio quaderno, quello di cui ti parlavo l'altro giorno. - gli dissi io.
- Certo! - ripose, mettendosi in posa. Image and video hosting by TinyPic

La foto era stupenda, anche se il flash aveva reso i suoi occhi un po' troppo verdi. Ma che dico, i suoi occhi erano stupendi anche così.

Parlammo un po' interrogandoci a vicenda su quali fossero i nostri colori, animali e piatti preferiti e cose di questo genere.
Sentimmo mia madre aprire il garage: - Scusami, adesso devo andare, immagino che sarà stanca dopo una giornata di lavoro ed è meglio che vada a casa ad aiutarla a sistemarsi. - dissi ad Harry.
- Non ti preoccupare. Ci vediamo domani. Lasciami il tuo numero. - ripose. Glielo dettai e lui lo salvò nella rubrica, dopodiché lui mi diede il proprio.
Ero indecisa se abbracciarlo o no, ma optai per salutarlo con la mano. Tipo bambina di 5 anni.

- Mamma, posso andare a Doncaster domani? Mi hanno invitato Harry e i suoi amici. - le chiesi.
- No, non ti lascio fare un viaggio così lungo in aereo con ragazzi che non conosco. - mi rispose mia madre secca.
- In realtà, la partenza è fissata per domani mattina presto. Verrà anche Anne con noi. Poi torneremo sempre con Anne la sera. - la informai.
- Beh, se è così, allora puoi andare. Lo sai che di Anne mi fido. - mi rispose mia madre.
Mandai un sms ad Harry: "Domani ci sono anch'io, per che ora partiamo?".
Dopo qualche minuto, ecco la risposta: "Alle 7.00 am a casa mia."
Ero felice: avrei avuto l'occasione di visitare una città nuova e conoscere meglio i ragazzi, superando un po' la timidezza.


 


 

*ANGOLO AUTRICE*
Ho deciso di scrivere un capitolo un po' soft, giusto per introdurre i cambiamenti. Mi scuso con voi e spero che non vi annoi, ma non sapevo passare da una situazione alla sua opposta troppo velocemente, senza dedicare un po' di tempo ai cambiamenti.
Ringrazio di cuore ogni mio lettore e soprattutto tutti coloro che hanno recensito, soprattutto Happily__ e colei che mi ha commissionato questa ff, ObladiObladaOO.
Quindi, adesso Meg andrà a Doncaster con i ragazzi. Che cu... fortuna! Se solo potessi farlo anch'io...
Ho scoperto come si mettono le foto, AMATEMI! Adesso vi tempesterò di foto!
Ditemi cosa ne pensate, datemi consigli e suggerimenti!
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 5
*** Tutti a Doncaster! ***


- Sbrigati Niall, e lascia perdere tutto quel cibo, non ti serve, staremo via solo per qualche ora! - esclamò Anne, nella tiepida mattina di Holmes Chapel. Niall la scrutò diffidente, con miliardi di pacchetti di patatine sotto le braccia e la bocca piena.

I taxi arrivarono. Su uno salirono Zayn, Liam e Louis, mentre sull'altro io, Harry, Niall e Anne. Il viaggio da Holmes Chapel a Londra non durò a lungo, e presto ci trovammo tutti insieme davanti all'aeroporto. - Perfetto, ragazzi, andiamo. - disse Anne.
Qualche tempo più tardi eravamo sull'aereo. A fianco a me c'era Liam: - Hey, non credi che volare sia fantastico? - mi chiese. Lo guardai: sembrava piuttosto nervoso.
- Sei sicuro che vasa tutto bene? - gli chiesi, guardandolo negli occhi. - Ma certo. Non potrebbe andare meglio di così. Veramente. - rispose, guardando davanti a sè e aggrappandosi ai braccioli del sedile.
Nemmeno Harry se la cavava bene, vicino a Zayn: - CALMATI, FRATELLO, ANDRÀ TUTTO BENE! - urlava, mentre Zayn si agitava disperato sul sedile: - NON POSSO STARE CALMO, VOGLIO SCENDERE DA QUESTO FOTTUTO AEREO! - gridava Zayn. A questo punto Harry scambiò il posto con Anne, finendo così vicino a Louis. Anne riuscì a tranquillizzare Zayn con un pacchetto di biscotti che aveva sottratto dalle scorte di Niall, il quale dormiva tranquillo, appoggiato alla spalla di un tizio tutto tatuato.

Il viaggio terminò. - Ahhhhh l'aria pura di Doncaster! - esclamò Louis, inspirando a pieni polmoni. Sinceramente trovavo l'aria di Doncaster uguale a quella di Holmes Chapel, ma non glielo dissi. - Forza, tutti a casa mia! - continuò il ragazzo, facendoci strada.
Casa Tomlinson era enorme: a tre piani, con tante, tantissime camere. - Hey mà, siamo qui! - urlò, spalancando la porta.
Non credo di aver mai visto una famiglia così numerosa prima di quel momento. Louis mi presentò tutti i suoi parenti, ma non riuscii a memorizzare i loro nomi. Solo Lottie, il nome di una delle sorelle, mi rimase impresso.
- Lei è Meg, una amica di infanzia di Harry. - disse, spingendomi davanti ai suoi familiari.
Stavo per esplodere dall'imbarazzo: - Ehm, ciao. È un piacere per me. - dissi, diventando rossa. Prima che potessi aggiungere altro, le sorelle di Louis mi afferrarono e mi trascinarono di sopra, in una camera da letto, chiudendo anche la porta.
La camera era arredata sui toni del rosa. Contro alla parete, proprio sotto alla finestra, c'era una grande scrivania rosa chiaro, come i due letti e gli armadi, mentre gli accessori erano tutti rosa shocking.
- Sei bellissima. -
- Già, voglio diventare come te! -
- Harry era già così bello da piccolo? -
Queste furono le frasi che riuscii a captare in mezzo a tutto quel baccano.
- Che sta succedendo? - tuonò Louis, entrando. - Lasciatela andare, poveretta! - le sgridò.
- Volevamo farle qualche domanda. - disse una di loro. Louis mi riportò di sotto.

- Bene, perchè non ci riposiamo un po' prima di visitare la chiesa? - propose Zayn.
Liam prese il suo smartphone: - Meg, guardiamo un video. - mi disse, mentre digitava qualcosa relativo agli One Direction ed XFactor su YouTube.
- Guarda, sono tutti bravissimi, ma lui è il migliore. È PER-FETTO. - disse, indicando se stesso sullo schermo. Scoppiai a ridere.
-Te la rubo un attimo. - disse Harry a Liam, afferrandomi per un braccio e trascinandomi via. Gli adulti erano tutti in cucina, mentre noi eravamo nel salotto.
- Cosa mi dovevi dire? - gli chiesi, impaziente.
- Sono felice che tu sia venuta con noi. - mi rispose, guardandomi con quegli occhioni color smeraldo.
- Tutto qui? - disse Niall, comparendo fra me ed Harry. - Eddai, Harreh, sai fare di meglio, sii più romantico, usa il tuo fascino britannico! - gli consigliò l'irlandese. - Sa fare di meglio, non preoccuparti. - mi disse Niall.
- Niall, puoi andartene? - gli chiese Harry, un po' imbarazzato.
- Come vuoi. - rispose l'altro, scrollando le spalle.
- Sono felice anch'io di essere qui con voi. Mi diverto a passare il mio tempo con voi! - dissi sorridendo. Harry ricambiò e tornai da Liam.

Mezz'ora più tardi, uscimmo e Louis ci guidò per le strade di Doncaster, fino ad arrivare ad una bellissima chiesa nel cuore della città: la chiesa dedicata a Saint George.
- Per oggi sarò la vostra guida. - esordì il ragazzo: - Questa chiesa è vecchia ed è molto grande. Adesso passiamo a cose più importanti, andiamo da 'Toys R Us'! - continuò.
Eravamo tutti confusi, ma pensammo che era meglio seguire Louis: ci teneva moltissimo a mostrarci il luogo in cui aveva lavorato e, nonostante mi sarebbe piaciuto vedere la chiesa, deciso che sarei tornata a visitarla un'altra volta.

Arrivammo al negozio. Non avevo mai visto niente di simile prima: un negozio enorme pieno zeppo di giocattoli.
- Scommetto che una bellezza come questa non ce l'avete in Italia, eh? - disse Louis, prima guardando fiero il negozio e poi guardando me.
- In realtà io non sono italiana. - specificai. Non sapevo bene cosa ero: mi sentivo inglese, ma avevo passato molto più tempo in Italia che in Inghilterra.
- Scusami, hai ragione. - si corresse. - Entriamo. - disse, sorridendo.
Lo seguimmo. Niall si innamorò di un orsacchiotto di peluche grande come un cane di media taglia. Ovviamente lo comprò.
Ci disperdemmo per i vari scaffali. Ad un certo punto vidi un piccolo pupazzo a forma di tigre, il mio animale preferito, con in mano un cuore che diceva: "Be yourself". Ero molto tentata di prenderlo, ma alla fine decisi di rimetterlo sullo scaffale, anche se non so bene perchè.

Io, Liam e Zayn uscimmo dal negozio per primi, aspettando Niall ed Harry che dovevano pagare alcuni acquisti e Louis che stava salutando un vecchio collega.
Quando ci raggiunsero, Harry teneva qualcosa nascosto dietro la schiena. 
- È per te! - mi disse, mostrandomi la tigre che avevo visto qualche minuto prima. - Ho visto che la guardavi, quindi ho pensato di prendertela. - aggiunse.
Presi il pupazzo: - Grazie Harry! - dissi, buttandomi tra le sue braccia. Avevo le lacrime agli occhi: quel sedicenne era sempre molto attento ad ogni mia azione e mi capiva sempre meglio di chiunque altro.
- Aww! - disse Zayn, guardandoci. Diventai subito rossa, non appena realizzai ciò che era successo.

Tornammo a casa di Louis. Salutammo tutti e poi recuperammo Anne per ripartire.
Una volta a casa, salutai i ragazzi dando loro la buonanotte ed entrando in casa mia, dove i miei dormivano di già. Lasciai un biglietto che avrebbero letto la mattina dopo:
"La giornata è stata stupenda. Doncaster è bellissima. I ragazzi sono stati gentili e molto simpatici. Ciao ciao. - Meg".
Mi infilai nel mio letto tutta contenta, appoggiando il regalo di Harry sul comodino, vicino a me.

 

*ANGOLO AUTRICE*
Non sono stata molto bene oggi, ma non credete che basti la febbre per fermarmi! Ci vuole ben altro per risparmiarvi dalla noia!
I personaggi della storia stanno modificando il proprio carattere: Harry sta smettendo di essere egocentrico e Meg, invece, sta superando la timidezza. Non come me, che peggioro ogni giorno.
Avete idea di come diamine si superi la timidezza? Io non sono in grado. Mi sento così fuori luogo ovunque!
Quindi, vi ringrazio per aver letto e vi chiedo di recensire. Se lo farete guadagnerete un po' più del mio amore!
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 6
*** Uscita a Londra tra due amici. ***


Suonai il campanello di casa Styles. Quella mattina mi ero svegliata più tardi del solito e speravo che in casa ci fosse ancora qualcuno.
- Ciao. - mi disse un assonnato Zayn in pigiama, aprendo la porta. Risi.
- Ma a casa Styles perchè non sono mai i padroni ad accogliere gli ospiti? - gli chiesi, in uno slancio di confidenza. Il ragazzo sorrise. Mamma mia, era splendido.
Mi fece entrare: - Ehm, mi spiace chiedertelo, ma ti prego di non fare rumore perchè i ragazzi dormono ancora tutti. Io mi sono svegliato cinque minuti prima che tu ti svegliassi. - mi disse.
- Oh, se disturbo torno a casa. - dissi, sottovoce.
- No, resta pure, facciamo colazione insieme. Ti va qualcosa? - mi chiese gentilmente.

Mangiammo latte e biscotti insieme e stavo pensando a quante ragazze avrebbero dato la propria vita per fare colazione con Zayn Malik.
- A che cosa pensi? - 
- A quanto sono fortunata. - risposi.
- Già, Harry è un buon amico, sei fortunata ad averlo accanto. - mi rispose.
- Veramente io mi sento fortunata ad essere seduta ad un tavolo con un ragazzo famoso. O in generale a passare del tempo con dei ragazzi amatissimi dalle mie coetanee. - gli dissi, arrossendo un po'.
- Non siamo poi così famosi. Ci conoscono solo qui nel Regno Unito... anche se tra poco uscirà il nostro primo video, e chissà, magari diventeremo più famosi. - mi rispose, intingendo un biscotto nel latte. - Sei una ragazza molto carina. Dovrei sentirmi io fortunato a fare colazione con te. - aggiunse, guardandomi con un sorrisetto strano. Arrossii violentemente.

In quel momento entrò in cucina Harry. - Eh no Zayn, prima di provarci con lei devi convincere me. - disse all'amico in tono sarcastico, aprendo il frigo.
- Non ci sto provando, le ho solo detto quello che penso, e mi sembra farle i complimenti se li merita, non credi? - rispose Zayn, guardando attentamente il biscotto che stava inzuppando nel latte.
Harry si avvicinò a me, con in una mano il cartone del succo e nell'altra un bicchiere. - Buongiorno! - mi disse, mentre spostava la sedia vicino a me e si sedeva. - Oggi sono tuo. - aggiunse, bevendo un sorso di succo.
- Aspetta, in che senso? - gli chiesi.
- Nel senso che io e te trascorreremo una mattinata a Londra, per recuperare un po' del tempo perso. - mi rispose, sorridendo. Gli sorrisi anch'io.
- Uhhh, c'è aria di appuntamento romantico! - disse Zayn, malizioso. Io e Harry scoppiammo a ridere: - Zayn, ti affido la responsabilità della casa. - gli disse Styles in tono solenne.

- Lei era tipo: "Oh Niall, ti amo troppo, ma non possiamo stare insieme: sono una mezza capra!" E io ero tipo: "Non mi importa, io ti amo!" E lei, che aveva il viso di Katy Perry, mi diceva: "Oh Niall, sei il migliore ragazzo del mondo!" - sentivo narrare dal ragazzo irlandese, mentre scendeva le scale con gli altri.
- Biongiorno! Niall ha un serio problema con Katy Perry. - annunciò Liam, entrando in cucina.
- Attenti sudditi, mentre la donzella e il suo cavaliere saranno a Londra, io, Zayn Malik, sarò il re di questo castello. - disse Zayn, teatralmente.
- Oh che cosa carina, hai trovato il coraggio di chiederle di uscire? - disse Niall ad Harry.
- Amico, non hai speranze con una come lei. - gli disse Louis, guardandomi mentre apriva il frigo.
- Ma non usciamo in QUEL senso... vogliamo solo recuperare il tempo perso! - dissi io.

FINALMENTE uscimmo e raggiungemmo Londra in taxi.
- Che facciamo? - gli chiesi.
- In realtà non ho pianificato nulla, pensavo di camminare normalmente per le strade di Londra. - mi rispose, mettendosi gli occhiali. Era nel carattere di Harry improvvisare. - Parlami dell'Italia. Amo quando mi racconti di cosa facevi. - mi chiese, mentre camminavamo.
- Beh, avevo pochi amici, nonostante fossi lì da tempo. Non è facile essere straniera e non capire un tubo di quello che gli altri ti dicono. Inoltre molte ragazze snob mi reputavano inferiore e non mi parlavano, oppure mi prendevano in giro imitando il mio accento. Ma tuttavia ho incontrato anche qualche amico: Jennifer, Daisy, Esperanza e la sua gemella Camila, e Matteo. Le prime due erano due ragazze della mia classe, le due gemelle di origine spagnola erano in un'altra sezione mentre Matteo, l'unico ragazzo con cui avevo stretto amicizia, frequentava un'altra scuola. L'ho conosciuto grazie a Daisy. - gli spiegai.
- Quale tra loro era il tuo migliore amico? - mi chiese, guardandomi attraverso gli occhiali.
- Nessuno di loro. Il mio migliore amico sei sempre stato tu. - gli riposi, guardando per terra. Sorrise.

Camminammo e parlammo di come lui si fosse sentito solo per tutti quegli anni, di come avesse ripiegato sull'unico ragazzo decente di Holmes Chapel, ovvero Dave: - Ero arrabbiato con te, ero convinto che mi avessi abbandonato. Ero solo. Ho cercato di farmi amici, ma non era così facile. L'unico che mi accettò fu Dave, quel ragazzo che abitava in fondo alla nostra via. Si è trasferito nel Galles l'anno scorso e sono rimasto di nuovo solo, poi ho cominciato a lavorare alla panetteria e poi sono finito ad XFactor, dove ho incontrato i ragazzi. Non so se dureremo molto come gruppo musicale, ma di certo la nostra amicizia resisterà per molto tempo. - mi raccontò.
- Ti meriti tutto quello che ti sta succedendo di buono. Hai lavorato duro per guadagnarlo. - gli dissi.
- Qual è il tuo grande sogno? - mi chiese.
- Non ho grandi progetti per il futuro. Io voglio solo trovare qualcuno che si innamori di me. - risposi, arrossendo perchè avevo appena detto la cosa più intima che potessi rivelare a qualcuno.
- Sono certo che lo hai già trovato, devi solo accorgetene. Mangiamo qualcosa? - mi chiese, cambiando argomento.
- Ok. - e lui mi aprì la porta per entrare in una paninoteca.
Mangiammo qualcosa, parlando e ridendo, fu veramente un pranzo fantastico.
Poi tornammo ad Holmes Chapel.

Una volta davanti a casa, Harry estrasse le chiavi dalla tasca ed aprì la porta! - Siamo... tornati. - disse, passando da un tono allegro ad uno stupefatto.
Niall correva senza maglietta per la casa, mentre Louis cantava in piedi al divano e Liam faceva il beatbox per dargli il ritmo. Zayn in tanto impazziva nel cercare di riportare l'ordine.
- MA CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO?! - urlò Harry. Nessuno gli diede ascolto. Zayn si accasciò al suolo, quasi in lacrime dalla disperazione.
- HO DETTO BASTA! - gridai, con tutta l'aria che avevo nei polmoni. L'ordine si ristabilì.
- Ragazzi, guardate che disastro! Ma come avete potuto ridurre Zayn così? Louis, scendi dal divano e Liam, smettila di fare rumore! - imposi ai due ragazzi. - E Niall, mettiti la maglietta e piantala di correre! - dissi, guardando il biondino che, con la sua faccia da cucciolo, si vestiva.
- Oh, se è lei a dirvelo ubbidite eh? - disse Zayn, alzandosi da terra e sssumendo un tono offeso.
- Scusaci bro per come ci siamo comportati. - disse Louis ad Harry.
- Non c'è problema, però non fatelo più. - gli rispose.
- COME NON C'È PROBLEMA? IO SONO CADUTO IN UNA CRISI DI NERVI! - esclamò Zayn.
- Amico, se vuoi continuare vivere qui con noi per un'altra settimana ti devi abituare alla nostra vivacità. - gli disse Louis. Zayn lo incenerì con uno sguardo.

Salutai i ragazzi e tornai a casa, a leggere la mia saga preferita, cioè "Harry Potter". Avevo letto quei libri decine di volte e non mi stancavano mai.


 


 

*ANGOLO AUTRICE*
Hey, eccomi con il sesto capitolo della ff!
Stavo pensando di scrivere una storia originale, ma non so veramente cosa potrei scrivere, insomma, ci devo pensare. Una raccolta di os sulla mia vita privata è un'idea che mi è venuta.
AVVISO: una volta che la scuola comincerà, non avrò molto tempo per scrivere. Il secondo anno di liceo mi impegnerà tantissimo, per non parlare delle lezioni di karate. Quindi, ripeto, non disdegno la scrittura di una raccolta di os, oltre alla lettura di alcune storie.
Non ho ancora idea di come terminare questa ff, anche se so che non sarà lunghissima, perchè, come già saprete nel caso in cui abbiate letto la mia precedente fanfiction, non amo le storie troppo lunghe. Specie se è una scrittrice poco capace come me a scriverle.
Se avete consigli, recensite.
Se volete chiedermi qualcosa, recensite.
Se avete idee, recensite.
Per qualsiasi cosa, recensite: fatelo, ci conto!
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 7
*** Daniel Radcliffe. ***


- Hey hey! Come stai? Ma che casetta carina! - mi disse Liam, una volta entrato in casa mia, insieme a Niall.
- Io bene, ma voi che ci fate qui? - gli chiesi. Erano le 8 am, avevo il pigiama e mi ero appena alzata.
- I ragazzi dormono tutti. Holmes Chapel è così carina! Certo, non è l'Irlanada, ma è bello passeggiare qui. Siamo venuti per avvisarti di una cosa MOLTO importante. - mi disse Niall, facendosi ad un tratto serio. Ero preoccupata.
- Che è successo? - gli domandai.
- Hai presente Daniel Radcliffe? -
- Ovvio. È il mio futuro marito. - gli risposi, con una faccia sognante.
- È a Londra. L'hanno visto alcune fan questa notte. - disse, emozionato quasi quanto me.
Urlammo come tre fangirls.
- E allora che cosa ci facciamo ancora qui? ANDIAMO! - dissi, e chiamammo il taxi.

Lasciammo un biglietto sotto la porta di casa Styles, per far sapere ai tre Belli Addormentati dove eravamo andati.
Una volta a Londra, Liam prese una cartina: - Ok, andiamo prima a Nord, poi da lì andiamo verso Est, poi a Sud, poi ad Ovest ed infine nel centro di Londra. Niall, gli occhiali. - disse,  porgendo all'amico un paio di occhiali.
- Ma sta per piovere... - dissi io, confusa.
- Dobbiamo cercare di nasconderci un po', almeno nelle città grandi. - mi spiegò Niall.
Quei ragazzi erano così semplici che spesso dimenticavo chi erano.
Camminammo per secoli, setacciando ogni zona di Londra per incontrare Dan. Ogni tanto ci fermavamo per comprare qualcosa per il povero, affamato Niall.
Girammo tutta la città, ma dell'attore nemmeno la traccia. Stavamo quasi per arrenderci, quando, seduti al tavolino di un bar, notammo un ragazzo incappucciato seduto non troppo lontano da noi. 
- Hey, quel ragazzo... guardatelo bene. - disse Niall, riducendo gli occhi a due fessure per vedere meglio.
- Beh ma come fai a dirlo? Non lo si vede nemmeno in viso... - disse perplesso Liam.
- Riconoscerei quel modo di stare seduto ovunque! - sussurrai stupefatta: - Daniel Radcliffe. - 
- Oh darling, sei una sua fan accanita! - mi disse Liam.
- Vai tu. - gli disse Niall, con un gridolino.
Liam guardò l'attore, che stava leggendo un giornale. Prese un gran respiro: - Vado. -

Scivolò su una delle sedie al tavolo di Dan: - Difficile essere famosi, eh? Piacere, Liam Payne - si presentò.
- Ma come diamine hai fatto a scoprirmi? - gli chiese Dan, sorridendo.
- Veramente è stata la mia amica over there a riconoscerti per il modo in cui stai seduto. - gli rispose, indicandomi. Potevo esplodere da un momento all'altro.
- Venite! - ci disse l'attore, invitandoci a sedersi con lui e Liam. Niall rise dall'emozione, io invece non respiravo più.
- Allora, tu sei Niall Horan, ti conosco bene, e tu invece...? - mi chiese, guardandomi attraverso gli occhiali. 
- Meg mi chiamo. - dal nervoso avevo commesso un errore sintattico.
Dan rise. - Che carini gli errori sintattici, non credi? - mi disse.
- Dan, io credo che tra poco dovremo tornare. Possiamo fare una foto? - chiese Niall, con una voce di almeno tre ottave più acuta del solito. 
- Certo! - rispode, permettendoci di metterci in posa. Con l'autoscatto del cellulare di Mr. Radcliffe scattammo una foto che poi mandò a Liam tramite Bluetooth. - Ecco a voi. Piacere di avervi conosciuti. - ci disse Dan, e questa volta decisi che non solo gli avrei risposto, ma non avrei fatto alcun errore: - Il piacere è stato nostro. - dissi, fiera di me stessa.

Tornammo ad Holmes Chapel e suonammo il campanello della casa di Harry. Zayn ci aprì: - Ma perchè siete andati a Londra senza di noi? - chiese il ragazzo, con una faccia da cucciolo.
Liam si limitò ad alzare il cellulare e mostrargli la foto.
- OH YEAH! - urlò Zayn. Entrammo in casa e raccontammo tutto ai tre ragazzi pigroni. Mentre parlavano di quanto io fossi emozionata nel vedere Dan, potevo sentire lo sguardo di Harry, seduto alla mia destra, perforarmi la testa.
- Qual è il problema, Harreh? Perchè la fissi? Sei forse geloso? - gli chiese Louis, sottolineando maliziosamente l'ultima parola.
- No, è che sono contento per lei. - rispose Harry.
- Sì, come lo saresti se tua moglie rimanesse una notte a casa di George Clooney. - disse Louis, con un tono tipo "sì, come no". - Meg, io sono un po' geloso. - aggiunse poi.
- Louis, basta, dai. - gli disse Zayn.
- Ma Meg lo sa che scherzo! - gli rispose, cominciando a ridere.
Harry si alzò di scatto dal divano e se ne andò in cucina. Aveva un'espressione piuttosto arrabbiata. In effetti si stava comportando in modo strano da tutti il tempo.
Niall, che se n'era accorto, lo raggiunse e parlò con lui. Noi, dal salotto, ascoltavamo attentamente: - Harry, c'è qualcosa che non va? - gli chiese. 
- Sì. Ma non credo che possiate capire. - rispose il ragazzo ricciolo, uscendo e correndo di sopra, chiudendosi in camera.
- Non preoccuparti, gli passerà. - mi disse Zayn: - Ogni tanto vuole stare solo. - aggiunse poi.

- Raccontaci chi sei. - mi chiese Liam.
'Bella domanda.' pensai. - Sono una ragazza, nata in Inghilterra ma che ha vissuto la maggior parte della propria vita in Italia. Là si sentiva lontana da casa, e, anche se è tornata, si sente ancora allo stesso modo. Non sa a quale nazione appartiene, non sa cosa vuole fare della propria vita. Ma ha incontrato quattro ragazzi fantastici di recente e ne è molto contenta. - spiegai, in breve. Era questo quello che spiegavo.
In pochi secondi mi ritrovai stretta in un grande abbraccio di gruppo, in cui respiravo appena.
- Casa è dove sta il cuore. Dov'è il tuo? - mi chiese Liam. Sapevo dove era il mio cuore, lo sapevo da quando ero tornata, ma non l'avevo mai ammesso a mia stessa.

Harry non era ancora sceso, ed era già ora di cena. Salutai i ragazzi e tornai a casa, dove mia madre aveva fatto la pizza. Ne aveva preparata un po' anche per Anne, Harry e gli altri, che avrei portato loro più tardi.
Terminata la cena, mi arrivò un messaggio da Harry: "Ti devo parlare.", così presi la pizza e andai a casa sua. Appoggiai la pizza sul tavolo, visto che Anne non era ancora rientrata e i ragazzi volevano aspettarla per mangiare.
Harry chiese agli altri di lasciarci soli. - Non sei più il mio segreto, l'amica che era solo mia. Ora socializzi con le star e con i miei amici. Non fraintendermi, è fantastico, ma mi spiace di non averti tutta per me. Volevo solo dirti questo. - mi disse il ragazzo.
- È per questo che oggi eri nervoso? Era per colpa mia? - gli chiesi.
- No, tu non c'entri niente. - mi rassicurò: - il problema è mia madre. È sempre fuori e non so perchè. Dovrebbe già essere tornata da un po'. - disse, abbassando lo sguardo. 
- Magari fa gli straordinari, sai, deve mantenere cinque ragazzi da sola in questo periodo. - gli dissi.
- La sua azienda non permette gli straordinari. Sono preoccupato. - mi rispose, con le lacrime agli occhi.
Anne entrò in quel momento. - Ciao Anne! Ho portato da mangiare per voi, ora scappo. - dissi alla donna.- Ciao a tutti! - urlai su per la tromba delle scale.
Andai a casa, preoccupata più per Harry che per Anne.

 

*ANGOLO AUTRICE*
Non potevo non inserire Daniel, capite? È uno dei miei idoli quel ragazzo.
Comunque, grazie di aver letto e spero che recensiate in tanti questo capitolo un po' strano.
L'ho scritto dopo aver visto di nuovo "Harry Potter e i Doni della Morte", yeah, #ilovehp .
Un grazie speciale a ObladiObladaOO per avermi chiesto di scrivere qualcosa e aver sempre recensito. Lo stesso per Happily__ che ha recensito praticamente ogni cosa che ho scritto.
Siete le persone che mi stanno spingendo a continuare.
Ok, dopo questi ringraziamenti, vi chiedo di continuare a recensire per darmi consigli e dirmi cosa ne pensate.
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 8
*** Il tour di casa mia. ***


Il video della loro prima canzone, girato qualche mese prima, sarebbe il giorno dopo. 
- Vi rendete conto? Dopodomani uscirà il nostro primo video ufficiale. Sarà un successone ragazzi! - esclamò Zayn alzando i braccio, con un'espressione esilarante: bocca arricciata ed occhi chiusi. Un abile Niall gli diede il cinque con un salto. - Sarà splendido! - esclamò l'irlandese.
- Epico! - disse Harry.
- Speciale! - aggiunse Louis.
- Storicamente degno di nota! - esclamò Liam. La sua frase un po' nerd spense l'emozione generale: - Eddai ragazzi, sono migliorato da XFactor, ma ho bisogno di tempo per diventare meno maturo! - si lagnava il ragazzo.
- Mi date qualche anteprima? - chiesi, con un tono ammiccante.
I ragazzi si guardarono. Louis disse in tono solenne: - Harry, tu sei il suo migliore amico, devi dirglielo tu. - 
- Va bene. Meg, in quanto nostra migliore amica... - cominciò Harry, con un tono ancora più solenne di quello di Louis: - non puoi sapere niente del video. - continuò poi. Che ragazzo cattivo.
- Hey, quindi sono una fan come le altre? - chiesi, fingendo di essere offesa. Fortunatamente ero una buona attrice.
- Non fare leva sul senso di colpa, Meg. - mi disse Niall, scoprendomi.

Mangiammo tutti insieme, nel salotto di casa mia. Quella giornata l'avremmo passata tutta a casa mia. - Buono. - disse Zayn.
- Lo so. - risposi, recitando la parte di una ragazza snob. Tutti risero. Stavo finalmente uscendo dal mio guscio.
Finito il pranzo, i ragazzi mi chiesero di visitare tutta la casa. - Bene, cominciamo dal salotto, anche se l'avete già visto. Voglio essere per un giorno come la guida della Casa Bianca. - dissi, emozionata.
Li guidai fuori dalla casa, e poi rientrammo, fingendo che fosse la prima volta che vedevano la casa. - Per prima cosa, voglio avvisarvi che tutti i mobili sono nati per stare in questa casa, poi mi hanno seguito nella mia casa in Italia e poi sono tornati qui. - annunciai, fiera.

La prima stanza fu, appunto, il salotto. I divani di pelle rossa erano la mia parte preferita, insieme al tappeto bianco, che era steso dentro all'angolo di 90º che i due pezzi d'arredo formavano fra loro. Uno dei due era appoggiato ad una parete, lungo la quale c'era un armadio, che più avanti diventava una libreria. Dietro all'altro divano c'era il tavolo della sala da pranzo, con il piano rivestito di cristallo, mentre la tv era su un tavolo basso, di fronte al medesimo divano, anche se un po' distante da esso. Era grande ed a schermo piatto. 
Mostrai questa stanza velocemente, dato che i ragazzi l'avevano già vista decine di volte.

Passammo alla cucina. Era fatta di legno chiaro, con un lungo bancone contro la parete che rimaneva alla sinistra di chi entrava. Sulla parete di sinistra, invece, si estendeva una fila di mobili modulari, in cui erano inseriti anche forno, lavandino e lavastoviglie, e dopo di essi un frigorifero a colonna, tipico del Regno Unito, che Niall apprezzò molto, specialmente per il contenuto. Sopra al lavandino c'erano due armadietti, per piatti e bicchieri, mentre alla sua destra si trovava il cassetto della tovaglia e delle posate.

Arrivò il momento del bagno. Le piastrelle del pavimento erano nere e contrastavano con le pareti ricoperte di piastrelle bianche. Lo specchio era davvero enorme, e ai suoi lati si trovavano due armadietti. Di fronte a tutto ciò si trovava il water ed anche il bidet, tradizione italiana. Sulla parete a destra della porta, invece, c'era una doccia con tanto di idromassaggio.
- La prossima volta vengo qui a fare la doccia! - esclamò Liam.

Salimmo di sopra e mostrai ai ragazzi il piano che realmente non avevano ancora visto. - Ecco la nostra cabina armadio. - dissi, spalancando la porta di fronte alla scala. I ragazzi sbirciarono dentro: - È enorme! - disse Liam.
- In effetti è nata come terza camera, ma visto che sono figlia unica... - gli risposi.
- Oh, voglio provare i tuoi accessori fashion! - disse Louis, imitando una Barbie. Prese un cappello arancione da spiaggia ed un foulard bianco. Indossò poi i propri occhiali da sole: - Sono splendido, fatemi una foto! - disse, mettendosi in posa con una clamorosa duck face. Harry lo accontentò scattandogli una foto con il cellulare.
- Questa è da ricatto. - disse Niall, indicando il display del cellulare di Harry.

Entrammo nella camera dei miei genitori, una camera semplice con un letto matrimoniale, ai cui lati si trovavano due comodini. Gli armadi erano contro la parete alla destra di chi entrava, cioè di fronte al letto. La stanza aveva una mensola piena di soprammobili che venivano da tutti i viaggi fatti insieme.
- Molto ordinata. - commentò Zayn, ed aveva ragione: quella camera era così ordinata che sembrava disabitata.

Mi posizionai davanti alla porta della mia camera. - Quella che state per vedere è la mia camera. - annunciai, sperando che l'avrebbero apprezzata. Io la amavo da sempre: - Entrate e fate come a casa vostra. - aggiunsi, ed aprii la porta.
- Wow, è rimasta la stessa. - disse Harry, sorridendomi. - È bello vedere che non è cambiato nulla nemmeno qui. - continuò.
Si sedette sul letto dove avevamo giocato molte volte, contro la parete alla sinistra di chi entrava. Davanti alla porta si trovava una finestra, che guardava direttamente la finestra della camera di Harry, e sulla stessa parete destra si trovavano tre armadi bianchi ed alcuni scaffali con i libri di scuola. Sulla parete opposta rispetto a quella dove era appoggiato il letto, si trovava la mia disordinatissima scrivania.
- Questa è un po' meno ordinata. - disse Zayn, notandola.
I ragazzi entrarono nella camera, a bocca aperta. - È diversa dalla camera di un ragazzo. Profuma. - disse Louis.
- Sì, ed è chiara e lucente. Proprio come sempre. - aggiunse Harry, sorridendo ed accarezzando il letto.
- È un bel posticino. -  constatò Liam.

- Ragazzi, chiamate il taxi, per voi è il momento di andare a Londra. - li avvisai, visto che di lì a mezz'ora avrebbero avuto un appuntamento per un'intervista televisiva.
Li accompagnai sulla strada e li salutai.


 

*ANGOLO AUTRICE*
ED ECCO A VOI UN NUOVO, NOIOSISSIMO CAPITOLO! Ho voluto dedicarlo alla descrizione della casa di Meg, giusto perchè i ragazzi non l'avevano ancora vista tutta, e mi sembrava brutto non descrivere almeno un po' gli ambienti in cui la storia è ambientata.
La giornata cominciata in questo capitolo continuerà anche nel prossimo, quindi avremo due capitoli per narrare i fatti di una giornata sola. È una cosa nuova per me, di solito ogni capitolo è il racconto di un giorno intero.
Ringrazio di cuore per l'ennesima volta Happily__, la mia recensitrice affezionata, e ObladiObladaOO, che è colei ha commissionato questa ff oltre che un'altra recensitrice affezionata.
Ok, dopo aver ringraziato gli aficionados, direi che potrei annunciare che il prossimo sarà il penultimo capitolo.
Se vi va, lasciate una recensione per consigli o commenti, ne sarei veramente felice, così facendo mi permetterete di migliorare e rendere le mie storie migliori.
Ah, se volete consigliarmi qualcosa da leggere, contattatemi in messaggio privato.
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 9
*** Best Day Ever. ***


- Allora, Harry, qual è per te la cosa migliore della fama? - chiese l'intervistatrice.
- Ho rischiato di montarmi la testa, ma fortunatamente i miei amici erano sempre lì per dirmi di smetterla. La fama diventa una dipendenza, ed una dipendenza non è mai buona. - spiegò serissimo Harry, guardando nella telecamera.
- Benissimo, Harry. Come definireste il legame che vi lega, ragazzi? - fu la seconda domanda.
Liam fece per parlare, ma l'intervistatrice lo interruppe e disse che era Harry a dover rispondere.
- Credo che anche gli altri siano d'accordo con me: la nostra non è amicizia, è molto di più. Stiamo perfino vivendo nella stessa casa, come i Teletubbies. - rispose, con una faccia serissima.
- Oh Harry, sei simpaticissimo! Qual è per voi il concetto di "casa"? - chiese l'intervistatrice.
Questa volta fu Louis a tentare di prendere la parola, ma fu interrotto come era capitato a Liam.
Harry dovette rispondere, spronato dall'intervistatrice: - Poco fa abbiamo visitato la casa dei miei vicini, in cui giocavo da bambino. È stato splendido vedere come abbia conservato la sua semplicità e accoglienza. Questo è quello che crediamo il concetto di "casa": un posto accogliente. -
- E diteci, quale tipo di ragazza vorreste avere? - chiese l'intervistatrice. Zayn stava per rispondere, ma lei disse ancora una volta che doveva rispondere Harry: - Siamo concordi sul fatto che sia la personalità a fare di una ragazza un vero splendore. - rispose il ragazzo.
- E quali attività vi piace fare insieme? - fu la quinta domanda.
Niall stava parlando, ma anche a lui toccò la sorte dei compagni.
A quel punto Harry esplose: - Cara signora, 'One Direction' doesn't mean 'Harry', it means all of us! - disse, indicando sè e i compagni: - Se per lei IO rappresento tutti gli One Direction, allora può andare a farsi friggere. - aggiunse, mantenendo un tono calmo, ma alzandosi ed andandosene.
Conoscevo Harry meglio di chiunque altro. Una reazione del genere significava rabbia vera da parte sua, ed ero allibita nel vedere un'intervista in diretta andata così.
Anche i ragazzi si alzarono ed uscirono e l'intervistatrice annunciò la pausa pubblicitaria.

Dopo la pubblicità, tuttavia, non si parlò più degli One Direction, ma di un sondaggio improvvisato sui gusti degli abitanti del Regno Unito.
Mi passarono per la mente molteplici pensieri.
Dopo un'ora, qualcuno suonò alla mia porta: era Zayn, tutto trafelato: - Muoviti, vieni a casa, Harry sta male. - mi riferì, ed io corsi a casa Styles e salii nella stanza di Harry.
- Harry, ho visto tutto, ed hai fatto bene: non doveva escludere i ragazzi. - gli dissi, sedendomi sul letto accanto a lui.
- Sei carina a consolarmi, ma forse ora perderemo tutto per la mia reazione. - mi rispose, in lacrime. Avevo visto molte volte Harry, e non mi stupivo della sua sensibilità.
- Io non credo proprio, non sei stato aggressivo, ed hai difeso i tuoi compagni. - lo rassicurai.
- Rigireranno tutto. Mi ritorceranno tutto contro. È così che funziona. Mia madre non è qui a consolarmi, e probabilmente oggi non la vedrò perchè tornerà tardi, e non so nemmeno dove stia tutto quel tempo. - disse, singhiozzando.
- Tua madre è grande, sa quello che fa. Probabilmente ha un piano che ti spiegherà più avanti. Non preoccuparti per lei. - dissi, cercando di guardarlo in faccia, ma lui fissava il pavimento.
- Alcune volte penso delle cose brutte, penso che lei forse stia facendo qualche pazzia per portare a casa più soldi, tipo... - cominciò Harry, ma lo interruppi: - NON DIRLO NEMMENO PER SCHERZO! E non devi nemmeno pensarlo! - gli dissi, comprendendo dove voleva arrivare. - Adesso vieni da basso, ti faccio un bel tè e lo bevi con i biscotti. - gli dissi, accarezzandolo.
- Mi piacerebbe, ma non voglio farmi vedere così. - mi spiegò il ragazzo.
- Capisco, trovo io il modo di mandare via i ragazzi per un po'. - gli risposi.

Scesi: - Hey, io rimango un po' qua con Harry, voi andate a curarmi la casa. Per favore comportatevi da persone adulte, altrimenti finisco nei guai. - dissi, dando le chiavi a Liam.
Uscirono bofonchiando qualcosa su quanto sarebbero stati buoni.
Mi diressi in cucina e preparai un buon tè ad Harry. Lo misi sul tavolo insieme ai suoi biscotti preferiti.
- Harry, è pronto! - urlai.
Comparve sulla scala, bellissimo, con gli occhi gonfi e rossi. Si sedette al tavolo e cominciò a mangiare: - Meggy, sei una vera amica. - mi disse, usando il mio soprannome, mentre inzuppava un biscotto.

Era veramente il ragazzo perfetto: dolce, simpatico, affettuoso e bello. Già, era arrivato il momento di ammetterlo a me stessa: Harry mi piaceva, ed anche tanto. Ecco a chi apparteneva il mio cuore. Ma purtroppo lui poteva avere ogni ragazza sulla faccia della Terra, e non vedo perchè avrebbe dovuto scegliere me, una ragazza bruttina e timidissima. Non avevo possibilità con lui.
- A cosa pensi, Meggy? - mi chiese.
- Niente di importante. - mentii. Detestavo farlo, ma non me la sentivo di dirgli la verità.
Erano le cinque del pomeriggio quando Harry finì il tè. Si sentiva meglio: - Sei la cura migliore del mondo. Ti viglio un mondo di bene, Meggy, e sono felicissimo che tu sia ancora vicina a me. - mi disse, abbracciandomi forte.
- Mi verrà il diabete. - fu l'unica cosa che riuscii a dire mentre venivo stritolata. Lui rise: - Sei sempre la solita Meggy che evita il contatto fisico come la peste. - rispose, maliziosamente.
- Non è vero! - protestai.
- Ah, quindi non ti dà fastidio se faccio questo? - disse con un sorrisetto dispettoso mentre mi prendeva una mano.
- Affatto. - dissi, anche se la mano mi formicolava dall'agitazione.
- E nemmeno questo? - mi disse prendendomi i capelli e mettendomeli dietro all'orecchio, sempre con quell'espressione.
- Nada. - risposi.
- Questo, invece? - mi chiese, questa volta sussurrando, tenendomi il viso con una mano ed avvicinandosi pericolosamente.
- No... - dissi, in un respiro, mentre tremavo dall'emozione, un po' spaventata.
Mi baciò.
In seguito mi sorrise, guardandomi con quegli occhi verdissimi. Avevo la faccia più imbambolata di sempre: occhi sbarrati, denti stretti, labbra chiuse. Ero felice ma anche un po' spaventata.
- Sono il primo? - mi chiese.
- S-sì. - risposi, balbettando.
- C-credo che andrò. - aggiunsi, alzandomi. Mi accompagnò alla porta, dove mi salutò come sempre, come se niente fosse.

Aprii la porta di casa. I ragazzi si erano veramente comportati bene.
- Hai una faccia sconvolta. Tutto bene? - mi chiese Louis.
- Sì. - risposi, con la voce di una persona fra le nuvole.
- Dobbiamo parlare con un certo Harry Styles, lui ne sa sicuramente qualcosa. - disse maliziosamente lui.
- Ciao! - mi dissero gli altri in coro.
Salii nella mia stanza e scrissi l'accaduto nel mio quaderno.
It was the best day ever.

 

*ANGOLO AUTRICE*
Taaaadà, ecco a voi il penultimo capitolo!
Ed ecco sbocciato l'amore! Spero che gradiate la parte dedicata, ci ho messo un po' a scriverla. Vi aspettavate la coppia Louis/Meg, eh? Beh, in realtà anch'io me la aspettavo, ma ho cambiato pensando che in effetti la storia era stata richiesta con Harry come secondo protagonista.
OVIAMENTE solo ora scopro che si può vedere chi segue le tue storie e chi le ha messe tra le preferite, quindi ringrazio quelli che:
HANNO MESSO TRA I PREFERITI:

  • 123456789cla

  • anirbas1D

  • Anonimadelirante

  • babydolly

  • Better_Than_World

  • Chiilove

  • debbystylesHA

  • GiorgiaLaRocca

  • Happily___

  • lantelliesax

  • mery_1D 01

  • nemi15

  • ObladiObladaOO

  • stefy_Niall11

HANNO MESSO TRA LE RICORDATE:

  • Ariana_Styles

  • Belieber1D4ever

HANNO MESSO TRA LE SEGUITE:

  • Ariana_Styles

  • Belieber1D4ever

  • Chanel Black

  • giada cattaneo

  • Giulialovemusic

  • giu_172

  • Happily___

  • Jtp994ever

  • july2319

  • Laumoon

  • Laurasmile

  • Lovely Midnight

  • Nickycherrydirectioner

  • Pandacorno_Coccoloso

  • siria22

  • Smemorella99

Per quanto riguarda le mie altre storie, manderò un messaggio privato ad ogni utente le abbia messe fra le seguite/preferite/ricordate.

Grazie anche a tutti i recensori: non mi dimentico di voi, siete super importanti per me!
Spero che le recensioni arrivino copiose!
Che dire, ormai anche la mia seconda fanfiction a capitoli è quasi finita. Voi mi prenderete per scema (cosa che in effetti sono), ma credevo che avrei pubblicato solo one shot, non era nei miei piani scrivere storie a capitoli.
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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Capitolo 10
*** It's not the end of One Direction. ***


Mi alzai dal letto e scesi di sotto, all'ingresso. Trovai un biglietto vicino alla porta: qualcuno lo aveva fatto scivolare dentro casa.
Improvvisamente mi ricordai che era il giorno dell'uscita del video, quindi mi appuntai mentalmente di fare qualcosa di speciale per i ragazzi. Avrei anche dovuto parlare con Harry, ma quello era da pianificare meglio.
Intanto, decisi di aprire la busta:
"Sei invitata alle ore 10 am a casa Styles per festeggiare con noi l'uscita del nostro video. Ti aspettiamo!"
Guardai l'orologio: erano le 9.30! Corsi in bagno e mi preparai in fretta e furia. In pratica in un quarto d'ora ero già pronta, così dovetti aspettare.

Suonai il campanello. Speravo che ai ragazzi piacesse come ero vestita: dal giorno in cui Harry mi aveva aiutata, avevo sempre cercato di vestirmi come una ragazza e non come un sacco, ma quel giorno mi ci ero impegnata particolarmente.
- Ciao! Entra. - mi disse Niall, aprendo la porta. Io non esitai ed entrai facendo dei gridolini: - È OGGI! SONO FELICISSIMA! - dissi, per la prima volta lasciando che le mie emozioni trasparissero. Il fatto è che quei ragazzi mi facevano sentire a mio agio. Mi avvolsero in un abbraccio di gruppo.
Harry poi si mise a fissarmi, fino a quando non mi sentivo abbastanza imbarazzata. Liam se ne accorse: - Niall, Zayn, Louis, aiutatemi a portare su i bicchieri. - chiese loro.
- Ma servono quattro persone per portare su qualche bicchiere? - si lamentò Louis, mentre Zayn capì al volo: - C'mon. - disse, trascinando i due pigroni fuori dalla stanza e chiudendo poi la porta.

- Come riesci a fare finta di niente? - mi chiese Harry con un sorriso dolcissimo, accarezzandomi il viso. *Volevo scrivere "accarezzandomi la faccia", ma ho pensato che fosse poco romantico.*
- Non sto facendo finta di niente, sto cercando di capire cosa ne pensi tu. E non rimanerne ferita. - risposi.
- Aspetta, io ti bacio e tu hai paura di quello che penso? Sapevo che eri strana, ma non pensavo fino a questo punto... - mi disse, ironico.
- Hey, non è carino! - mi lamentai, mettendo un finto broncio. Harry mi diede un bacio sulla guancia: - Ho pensato tanto a come chiedertelo, e credo che lo farò nel modo più classico possibile. - mi disse, continuando poi: - Ti va di essere la mia ragazza? - mi chiese, prendendomi per mano.
- Sì. - risposi io, persa nei suoi occhi verdi.
Si sentì un urlo di approvazione proveniente da fuori dalla porta: - Ragazzi, non dovevate prendere i bicchieri? - chiesi, alzando la voce per farmi sentire.
- Era solo una scusa! - disse Niall, come se non lo avessimo capito.
Entrarono, senza i bicchieri. - Allora, lo guardiamo o no il video? - disse Louis, accendendo il computer di Harry.

Il video era bellissimo. I ragazzi erano su una spiaggia e ballavano e cantavano una canzone dal testo meraviglioso. Quando vidi la parte in cui il viso di Harry era a pochi centimetri da quello di una ragazza sconosciuta, mi girai a guardarlo, gelosissima: - Hey, mi ci hanno costretto! - si giustificò.
- Siete carinissimi! - esclamò Zayn, con un tono da fangirl mentre shippa la sua coppia preferita.
- Sono teneri, non credete? - disse Liam, usando lo stesso tono.
- Sono zuccherosi! - affermò Niall. Sembrava stessero guardando un paio di gattini.
- Meg, se solo sapessi quanto io ed Harry abbiamo discusso per le mie avance... - disse Louis, facendomi intendere che avevano toccato l'argomento fin troppe volte.
- Ma tutti avevamo capito che lo facevi per scherzo! - dissi, tirando un pugno leggero sulla spalla di Harry.
- Sono geloso, ok? Non ci posso fare niente! - rispose lui, alzando le braccia e ridendo.
- Fratello, dovresti sapere che sei il mio unico amore! - gli disse Louis ridendo. Poi si rivolse a me: - Vorrei parlarti. -

Da basso esplicitò i suoi pensieri: - Harry mi ha attaccato più volte per il comportamento che tenevo con te. Pensavo che lo facesse perchè ti considerava come una sorella da proteggere, e invece non era per questo motivo. Comunque sappi che io flirto un po' con tutte, non preoccuparti, non soffrirò per il fatto che adesso state insieme: ci provo con più ragazze possibili nella speranza che almeno con una funzioni. - mi disse, per la prima volta serio.
Rimasi un attimo in silenzio, ma poi esclamai: - It sounds creepy!
Rise: - Non preoccuparti, non sono un maniaco. -
Tornammo di sopra.
- Allora, chi vuole festeggiare? - chiese Anne, entrando nella stanza.
- Mamma. - disse Harry, con lo stesso sguardo con cui guardava i primi giorni che ero tornata.
- Harry... voglio parlarti. - gli disse Anne.
- Anch'io ti devo parlare. - le rispose il figlio.
Scomparvero fuori dalla stanza per un po', e quando tornarono Harry era felice e sorridente: - Festeggiamo! - esclamò, mentre accendeva lo stereo. Non amavo ballare o più in generale dare nell'occhio, ma Liam mi prese per un braccio e mi tirò al centro della stanza di Harry: - Balla, forza! - mi ordinò.
- Hey, Liam, sei passato da suora a dittatore! - gridò Zayn, per sovrastare la musica in modo da farsi sentire.
Ballammo, Anne compresa. Mi divertii tantissimo.

Uscii dalla stanza con Harry e andammo nel prato: - Hai chiarito con Anne?- chiesi.
- Sì. Mi ha detto che è stata impegnata di recente perchè ha una sorpresa per noi. - mi rispose.
- Oh, oggi è una grande giornata per voi! - replicai felice.
- Sei compresa anche tu nella sorpresa. - mi disse Harry, come se fosse ovvio.
- E lo sa di... beh, di noi due? - domandai.
- Certo. E ne è felicissima, ma nessuno può esserne felice quanto me. - mi rispose, baciandomi.
- Hey Meg, mi stai spudoratamente tradendo! - mi gridò Louis dalla finestra, ridendo.
Harry mi prese per mano e correndo arrivammo fino alla porta.
- Ora che ci siete tutti, voglio spiegarvi perchè recentemente ho passato molto tempo fuori casa. - iniziò a spiegare Anne. - Ho lavorato molto negli ultimi tempi, abbastanza da permettermi un acquisto importante, che potrà essere sfruttato da voi cinque e anche da te, Meg. - disse, indicandoci uno ad uno. - Ne ho parlato con i genitori di Meg, ed anche loro mi hanno aiutato economicamente, oltre a dare il loro consenso. Siete pronti a scoprire di cosa si tratta? - chiese, emozionatissima. Rispondemmo tutti affermativamente. Ci allungò un foglio piegato a metà. Harry lo aprì:
"Ecco a voi la foto del vostro nuovo appartamento a Londra. Vi vogliamo tanto, tanto bene!". 
- Questo. È. EPICO! - urlò Niall. Eravamo felicissimi: ora avevamo un appartamento tutto nostro a Londra.
- Ve lo siete meritato. Per quanto riguarda voi, ragazzi, avete lavorato duramente e avete realizzato il vostro sogno, mentre senza di te, Meg, a quest'ora Harry sarebbe ancora un montato antipatico. - disse Anne, commuovendosi. - Sei sempre stata parte della famiglia, specialmente ora che tu ed Harry state insieme. - aggiunse, abbracciandomi.

Gli One Direction sarebbero arrivati lontano, lo sentivo, avrebbero conquistato una fama mondiale. E io sarei stata al loro fianco, pronta a sostenere quei cinque ragazzi mezzi matti.
E pronta a fare qualsiasi cosa per il primo ragazzo che mi abbia mai fatto sentire veramente bellissima ed apprezzata, il mio primo amico e primo fidanzato, Harry Styles.

*THE END*

 

*ANGOLO AUTRICE*
Non ci posso credere che anche questa sia finita. È stato un vero spasso scriverla, e spero che vi sia piaciuta.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno letto questa fanfiction: siete veramente tantissimi, in media 250 per ogni capitolo. Non mi aspettavo dei numero simili, grazie davvero a tutti!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito: vi amo, ragazzi, senza di voi non ci sarebbe motivo per me di scrivere, mi date lo stimolo per andare avanti.
Un grande ringraziamento va a Happily___, che ha recensito praticamente ogni capitolo di questa ff, leggendo pazientemente (e resistendo ai conati di vomito) ogni capitolo.
Un grazie speciale, di quelli enormi, va invece ad ObladiObladaOO, che mi ha chiesto di scrivere questa fanfiction e ha recensito tutti i capitoli.
Mi è piaciuto veramente tantissimo scrivere ed interagire con voi, spero che capiti di nuovo l'occasione di farlo.
Purtroppo non so se scriverò altre ff per il momento, ma cercherò di pubblicare più os possibili. Ne scrivo anche su richiesta, se siete interessati mandatemi un messaggio privato.
Dunque, credo di non aver dimenticato nulla.
Per l'ultima volta in questa fanfiction, che per me è stata una sfida per migliorarmi, vi dico:
Grazie a tutti, siete un pubblico splendido!
- Miky

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