Redeption of a broken heart

di jessthesohodoll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Wrong ***
Capitolo 2: *** Demons ***
Capitolo 3: *** Firepoof ***
Capitolo 4: *** Interpretation of a nightmare ***



Capitolo 1
*** Wrong ***



There’s something wrong with me chemically

Something wrong with me inherently

The wrong mix in the wrong genes

I reached the wrong ends by the wrong means

It was the wrong plan

In the wrong hands

The wrong theory for the wrong man

The wrong eyes on the wrong prize

The wrong questions with the wrong replies


Quella stanza era completamente diversa da come l'aveva immaginata. Le pareti bianche avevano il compito di distendere i suoi nervi, ma lo rendevano ancora più nervoso.

 

“Oh figliolo!” gli disse una guardia “Sei fortunato! La Dottoressa Williams è la migliore, non tutti hanno il privilegio di fare terapia con lei”.

 

Ma Grant Ward non voleva privilegi. Voleva passare ogni singolo secondo del resto della miserabile vita in quella cella senza finestre, con solo i suoi cattivi pensieri a tenergli compagnia e evitando ogni forma di contatto umano.

 

La dottoressa Amber Williams era anche fin troppo cordiale per i suoi gusti.

 

“Che piacere Grant, mi chiamo Amber, Amber Williams” gli disse, porgendogli una mano che lui non prese.

 

“Bene” disse la dottoressa “Ora vorrei che ti aprissi un po' con me, che ti lasciassi andare”.

 

Quella donna non aveva niente di speciale, non era come le splendide donne del suo team. Non aveva la forza dello sguardo di May, o il sorriso che aveva Jemma ogni volta che faceva una nuova scoperta. Era una donna e basta, come tante altre. E di certo, non assomigliava a lei.

 

“Io non ho niente da dirle,dottoressa” rispose Grant.

“Su Grant, lasciati andare!” disse la dottoressa “E chiamami Amber”

“Come vuole”.

“Senti, non sono qui per interrogarti” gli disse Amber “Coulson mi ha affidato questo caso perchè vuole che “aggiusti” il suo miglior agente. Quello che voglio fare con te è una chiacchierata aperta e sincera. Tutto qui. Niente segreti da super spia, solo io e te”.

“Cosa vuole sapere?” chiese Grant.

“Come stai oggi?” chiese Amber.

“Sono un uomo che si rovinato la vita da solo, come crede che stia?” disse Grant.

“Definisci rovinato”

“Ho ucciso non so quante persone, ho mentito e ho tradito il mio stesso team. E tutto per un organizzazione in cui non ho mai creduto, come nello SHIELD del resto” disse Grant.

“Parlami di loro” disse la dottoressa “Cosa pensi di loro?”

“Non saprei che dire”.

“Partiamo da Coulson allora”.

“L'agente Coulson è l'esatto contrario di quello che sono io: leale, onesto e un brav'uomo che ha letteralmente dato tutto per il bene di questa agenzia. Neanche tra un milione di anni potrei mai essere come lui” disse Grant.

“Bene” rispose Amber “Stiamo andando molto bene. Ora parlami dell'agente May”.

“Melinda May è la persona più forte che conosca. Abbiamo un passato simile, ma lei avrà sempre il mio rispetto e la mia ammirazione”

“Che cosa intendi?”

“Vorrei riuscire a convivere con i miei demoni come fa lei” rispose Grant.

“Cosa ti fa pensare di avere dei demoni?” gli chiese la dottoressa.

“è nella natura umana provare dolore” disse Grant “E io penso di averlo provato per questa vita e anche la prossima”.

“Garrett e la tua famiglia, giusto?” chiese la dottoressa.

“Non ne voglio parlare” rispose Grant.

“Tranquillo,avremo molte sedute per affrontare l'argomento” disse la dottoressa “Continuiamo con il team allora”.

“Simmons e Fitz sono le persone più coraggiose che conosca, sopratutto Fitz.” disse Grant “Faranno sempre la cosa giusta e non importa quanto stiano morendo di paura, riusciranno sempre a salvare la situazione”.

“Ho sentito che gli hai buttati nell'oceano” disse Amber “Perchè?”

“Perchè Garrett gli avrebbe fatto molto di peggio” disse Grant “Credevo che il Med Pod fosse predisposto per galleggiare in queste situazioni, ma mi sbagliavo.”

“Se vuoi saperlo, il tuo amico si sta riprendendo” disse Amber con un sorriso “Ha anche chiesto di te, per quello che ne so”

 

Grant si limito ad annuire.

 

“Bene, continuiamo con l'agente Tripplett” disse la dottoressa.

“Non lo conosco molto bene” disse Grant “Ma penso che sia una brava persona”

“Rimane solo l'agente Skye” disse Amber.

 

A solo sentire nominare il suo nome, il cuore di Grant perse un battito. Non la vedeva da più di tre mesi ormai. Se la immaginava mentre prendeva a pugni il sacco da box, nel vano tentativo di placare la sua rabbia. Coulson gli aveva detto che stava bene, e questo gli bastava.

 

Forse, con un po' di tempo, sarebbe riuscita a dimenticarsi di lui e ad andare avanti.

 

“Grant, stai bene?” chiese la dottoressa.

“Si, sto bene” rispose lui.

“Fammi indovinare, non vuoi parlare di lei.”

“No” rispose Grant.

“Procedi”

“Skye è l'unica persona che conosco che riesce ad illuminare la stanza con un sorriso. È gentile, simpatica, un po' piantagrane ogni tanto. È troppo buona per uno come me” .

“La ami?” gli chiese Amber.

“Si, penso di non aver mai amato nessuno come lei. È l'unica debolezza che mi sono concesso”

“Davvero credi che l'amore sia una debolezza?” chiese incredula Amber “Chi è stato a farti credere una stupidaggine simile?”.

 

A quella domanda, Grant non voleva rispondere.

 

Porta a termine il lavoro e segui solo i miei ordini. Non ti attaccare troppo alla ragazza, è solo una variabile del nostro piano. E i soldati come te non hanno debolezze, figliolo”

 

Le parole di Garrett gli sembrano un lontano ricordo ormai. Ma nessun lontano ricordo poteva essere così vivido.

 

“Una persona che non avrei dovuto seguire” rispose Grant.

“Rimpiangi di averla tradita?” chiese Amber.

“Si” rispose Grant “L'ho persa per sempre”

“Non è ancora detto” rispose Amber con un sorriso “Le vie dell'amore sono infinite”

“Io devo aver perso la bussola molto tempo fa” rispose Grant.

 

“Senti Grant” disse la dottoressa “Per quello che ho capito oggi, sei solamente un ragazzino sperduto che è stato preso dalla persona sbagliata nel momento sbagliato. Non sei un robot, ne tanto meno un soldato o un arma. Sei solo una persona a cui è stato insegnato il modo più sbagliato per vivere e a cui è stato tolto il potere di decidere”

“Ne è sicura?”

“Più che sicura” rispose Amber “Vedo molto potenziale in te. Sta solo a te saperlo sfruttare al meglio. Purtroppo ora devo andare, ma ci vedremo la prossima settimana alla stessa ora. E per quel giorno voglio che tu mi risponda a una domanda molto importante: Chi è veramente Grant Ward?”

 

Era la stessa domanda che gli aveva fatto Coulson.

 

Mentre tornava verso la sua cella pensò che non avrebbe mai trovato una risposta a quella domanda. Non era altro che un ragazzino sperduto che aveva scelto il lato sbagliato con cui schierarsi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

Ebbene si, lo sapete che io amo Grant Douglas Ward.

 

E come se non bastassero “Iron Sky” e “Letters from the Hell”, ecco una OS-series dedicata al mio specialista del cuore.

 

La canzone in questione è Wrong dei Depeche Mode, e mi ha dato un sacco di ispirazione.

 

Ovviamente anche le prossime avranno una canzone (Ecco cosa succede a pensare a delle fic mentre fai dei Fan mix) e una sorta di continuità tra loro.

 

Alla prossima

 

-jess

 

 

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Capitolo 2
*** Demons ***


I wanna hide the truth
I wanna shelter you
But with the beast inside
There's nowhere we can hide

 

Shield: prigione di massima sicurezza

locazione: sconosciuta

Prigioniero matricola 08456

Grant Douglas Ward

 

Non si aspettava di trovarsi li, dopo così poco tempo. Sentiva la gola chiudersi e l'ansia prendere possesso di ogni suo minimo pensiero.

 

Ma doveva vederlo, ancora una volta. Gli doveva delle risposte.

 

E così l'agente Skye entro in quella sala con le pareti bianchi e neanche una finestra. Stette seduta su quella sedia scomoda per minuti interminabili, con la testa piena di pensieri contrastanti che non volevano abbandonarla.

 

Gli mancava il suo robot. Non voleva ammetterlo ma era così.

 

Gli mancava vederlo ciondolare per il Bus, o seduto in salotto su uno dei divani mentre leggeva uno di quei libri terribilmente noiosi che la facevano addormentare anche solo quando leggeva il titolo. Gli mancava vederlo mentre si allenava o mentre cercava di seguire uno dei discorsi scientifici di Fitz e Simmons.

 

Ma sopratutto gli mancava lui.

 

Quel suo desiderio di proteggerla a qualsiasi costo, il modo con cui sorrideva alle sue battute.

 

Ma sopratutto gli mancavano le sue labbra. Gli mancava la sensazione che aveva provato dopo quel primo bacio, il modo con cui un suo solo tocco la faceva sentire protetta e al sicuro.

 

Gli mancava tutto di Grant Ward, persino i suoi rimproveri.

 

Rimase scioccata quando lo vide entrare nella stanza. Era vestito con una tutina arancione, era malconcio e zoppicava. Molto probabilmente le ferite che li aveva procurato May non erano ancora guarite.

 

“Che ci fai qui?” gli chiese

“Mi sei mancato anche tu” rispose Skye con un sorriso.

 

La sua voce era roca e sembrava che facesse una fatica terribile a parlare. Era così diverso, debole e impaurito.

 

Sembrava che del suo forte e coraggioso AS fosse rimasta solo la foto sbiadita.

 

“Ho già detto tutto quello che sapevo a Coulson” disse Grant.

“Non sono qui per questo” rispose Skye.

 

In realtà Coulson l'aveva mandata li per ottenere ulteriori informazioni sulle basi Hydra rimaste, visto che ogni volta che ci andava Melinda non finiva mai bene, Tripp era impegnato con Coulson e Simmons era al capezzale di Fitz, ma lei aveva altri piani.

Non sapeva neanche cosa stava cercando quando entrò in quello che era rimasto del sistema di informazioni dello SHIELD. Forse, era alla ricerca di un motivo per perdonarlo.

 

Un giorno capirai” gli aveva detto, e non c'era stato giorno in cui non avesse pensato a quelle parole.

 

Il suo cuore voleva perdonarlo, voleva che tornasse lo scorbutico uomo di latta che era un tempo. Il suo cervello le ricordava costantemente le persone che aveva ucciso, le bugie che aveva detto e le persone che aveva tradito.

 

Ma poi, i suoi occhi caddero sul suo file. Credeva di aver eliminato qualsiasi informazione sul suo conto, ma a quanto pare si sbagliava. Era un file molto più ampio di quello che aveva eliminato.

 

Del file che aveva eliminato ricordava poche e semplici informazioni sulla sua famiglia. I nomi dei suoi genitori, quello dei fratelli, la cittadina del Massachusetts dove era cresciuto, le scuole che aveva frequentato prima di essere arruolato ufficialmente nell'accademia dello SHIELD, e niente di più.

 

 

Quello che si trovò davanti era nettamente peggio. Abusi, denunce per maltrattamenti e disturbo della quiete pubblica e per spaccio di droga.

 

Quello che aveva davanti era la descrizione perfetta di una padre violento, una madre succube dei voleri del marito, e quattro figli lasciati allo sbando. Il maggiore, Maynard, era stato arrestato per spaccio di droga e detenzione illegale di armi per un numero imprecisato di vole, e nel file c'erano anche innumerevoli rapporti medici di Grant e dei suoi fratelli, dove non si contavano le volte in cui erano usciti e entrati dagli ospedali della scuola. Erano stati anche segnalati agli assistenti sociali, ma a quando pare non erano mai seriamente intervenuti per portare via Grant e i suoi fratelli da quella casa infernale.

 

Il resto della storia la conosceva già, e non era certo meglio. Garrett era arrivato nella sua vita, e Grant credeva che le cose sarebbero migliorate per lui, ma non fu così.

 

E Skye incominciò a capire cosa Grant le avesse detto.

 

“No, ma sono qui per questo” gli disse, dopo attimi di silenzio “Parlami di loro”

 

Lentamente fece scivolare una vecchia foto della famiglia Ward sul tavolo. In quella foto sembravano quasi una famiglia normale.

 

“Dove l'hai trovata?” chiese Grant sorpreso.

“Non ha importanza” rispose Skye “Voglio sapere”

“Che cosa vuoi sapere?” disse Grant calmo.

“Tutto” rispose Skye “Sono qui per sapere tutto quello che hai da dirmi”

“Perchè?” chiese Grant.

“Perchè sono convinta che ci sia ancora del buono in te” rispose Skye.

“Non merito tutta questa fatica” disse Grant.

“Sei stato vittima degli eventi Grant” rispose Skye “Vittima di persone che non hanno mai creduto in te. Quasi mi sorprende che tu sia riuscito a resistere fino a questo punto.

 

Grant rimase in silenzio per minuti interi. La fissava come se volesse capire se stesse bluffando o meno.

 

“Non merito il tuo perdono” disse

“Ma io non ti sto perdonando” disse Skye “Per quello devi lavorare ancora molto, caro il mio Robot malconcio. Voglio solo capire”

“Mi sembra giusto” rispose

“Com'erano i tuoi?” gli chiese.

“Mio padre beveva e picchiava mia madre per i motivi più assurdi” disse Grant “E ci lasciavano in mano a Maynard. Era il più grande, doveva essere il più responsabile, doveva badare a noi, ma si approfittava del suoi ruolo. Lui picchiava mia sorella, mentre a me toccava mio fratello”

“Mi dispiace Grant” rispose Skye, prendendo una delle sue mani, ancora chiuse dalle manette.

“Il resto della storia lo conosci già” rispose Gran, sorridendole.

“Si” rispose Skye “E non è di certo meglio”

 

E mentre usciva da quella stanza, aveva il cuore pesante e lo spirito distrutto in un milione di pezzi. Voleva piangere, si sentiva male, ma sapeva che quella non sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe rivisto Grant Ward.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

Non so nemmeno come esprimermi a riguardo di questa fic. Sembra quasi che gli Imagine Dragons si divertano a scrivere canzoni su Grant Ward (Ascoltate Monster e poi ditemi se non è LA canzone di Grant Ward) (Ho scritto anche una OS con “Monster” se volete leggerla.....a cui molto presto arriverà anche un seguito, ma stavolta basata sulle note di Monster dei Paramore).

 

Questa è ovviamente Demons e di certo una delle tante canzoni che mi fanno pensare alla Skyeward.

 

Ovviamente, Skye non lo ha ancora perdonato, ma lo farà tra qualche OS, credetemi.

 

La cosa triste è che la descrizione della famiglia di Grant potrebbe essere anche peggio.

 

Ok, vado a piangere nel mio angolino accarezzando una sua foto

 

 

 

#StandwithWard

 

Jess

 

 

 

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Capitolo 3
*** Firepoof ***










 

 

 

You're fireproof
Nothing breaks your heart
You're fireproof
It’s just the way you are

You’re fireproof
That’s what you always say
You’re fireproof
I wish I was that way

 

 

Le giornate erano lunghe e pesanti in quella cella. Ogni ora, ogni momento, sembrava un eternità e il tempo non passava mai. Era come se tutto fosse intrappolato in un'unica dimensione. Certo era noioso, ed era quello che si meritava, ma di certo era meglio di quello che gli aspettava.

 

“Ward, c'è una lettera per te” gli disse una guardia, apparendo come uno spettro al di la delle sbarre.

 

Strano, pensò Ward, non riceveva mai lettere, se non per quelle di Fitz. Da quando si era risvegliato ne mandava una ogni settimana, chiedendo quando sarebbe andando a trovarlo e se le cose in cella andavano bene.

Ma quella busta non aveva il logo del centro riabilitativo dove era ricoverato, aveva il logo dello SHIELD.

 

Quello che vi lesse all'interno lo lasciò a dir poco senza parole. Gli comunicavano che avevano perso ogni tipo di contatto con il team, dopo una missione.

 

Ogni tipo di contatto. Questo poteva solo significare che erano impegnati in una missione e che non erano più tornati a casa.

 

Ma perchè dovevano comunicarlo proprio a lui?

 

Si chiese questo, mentre una frase in particolare lo colpì.

 

Comunicazione richiesta dall'agente Skye”

 

Skye. In caso qualcosa fosse andato storto, aveva fatto richiesta che lui ne fosse messo al corrente.

 

Gettò il libro che stava leggendo contro il muro di fronte a lui, con tutta la forza che aveva.

 

Non poteva crederci. Skye, la sua Skye, non era più tornata a casa, e lui non era là fuori per cercarla, o per cercare di proteggerla.

 

Chissà come l'aveva presa Fitz. Di sicuro anche Simmons era partita anche loro, come supporto tecnico per lo meno, e non era più tornata a casa.

 

Se lo immaginava mentre un intero stuff di infermieri dovevano calmarlo. Chissà se avrebbero dovuto sedarlo.

 

Grant non piangeva mai, non da quando era un ragazzino e Maynard lo picchiava.

 

Andiamo Grant, piangi” disse “Tanto sei una femminnuccia, non sai fare altro”

 

Ma per Skye ne valeva la pena.

 

Nel loro lavoro, quando il team perde ogni contatto con il comando centrale non significa mai niente di buono e la mente di Grant incominciò a designare gli scenari peggiori.

 

Pensò che non l'avrebbe mai più rivista, che era già un miracolo se ogni tanto, da quella prima volta in cui gli aveva chiesto notizie sulla sua famiglia, era tornata un altro paio di volte per giocare a battaglia navale e chiacchierare, che non era molto ma che fino a quel momento gli era sembrato tutto, che non avrebbe mai più rivisto i suoi occhi, o sentito la sua risata, e che preferiva quando Skye lo odiava a morte ma almeno era viva, piuttosto che questo.

 

Era come quando le avevano sparato e aveva creduto di averla persa per sempre.

 

Grant era forte, poteva sopravvivere ai proiettili, al fuoco delle esplosioni, e niente poteva spezzargli il cuore, ma la sola idea di aver perso l'amore della sua vita per sempre lo aveva distrutto.

 

E senza alcuna spiegazione iniziò a pregare. Non lo faceva dai tempi in cui accompagnava la nonna alla messa della Domenica. Non era mai stato un tipo religioso, ma si sa, in certe occasioni ci si aggrappa a qualsiasi cosa.

 

“Ti prego Signore” disse in lacrime “Non sono di certo stato il migliore tra i tuoi figli, ma ti chiedo perdono. Ti prego, salvali. Se non vuoi farlo per me, fallo per Fitz. Non si merita di perdere anche Jemma dopo tutto quello che gli ho fatto, e Skye merita di vivere tutto il meglio della vita, anche se forse significa che io non sarò lì a renderla felice. Non mi importa, mi basta solo sapere che è viva. Non te lo chiedo per me, te lo chiedo perchè questa vita, senza di lei, non merita di essere vissuta”

 

Quella notte si addormentò piangendo, sperando di non risvegliarsi il mattino seguente.

 

***

Passò una settimana prima che una guardia gli disse che aveva visite. Era stata una delle settimane peggiori della sua vita.

 

Skye non c'era più, e lui non meritava di passare un altro giorno su questa terra senza di lei.

 

Ogni volta che li concedevano un'ora d'aria, lui rifiutava, rimanendo nella sua cella. Non chiedeva più libri, riviste e nemmeno di andare ad allenarsi in palestra. Incominciò anche rifiutare i pasti e a non dormire. L'unica cosa che faceva era fissare il muro di fronte a lui, dove giaceva ancora il libro che vi aveva scagliato una settimana prima.

 

Quando entrò nella sala comune gli sembrò di vedere un angelo.

 

Skye era lì, insieme a Jemma, con il miglior sorriso che le avesse mai visto.

 

Nonostante i tagli, i lividi e le contusioni, erano bellissime.

 

“Ragazze” disse Ward.

“Hey Robot!” disse Skye “Ci hanno detto che sei un po' andato fuori di testa e così siamo venute non appena abbiamo toccato terra. Come vedi siamo vive”

“Lo vedo” disse Ward “Ho avuto seriamente paura di non vedervi più”

“Oh, Quelli dell' Hub ingigantiscono sempre le cose.” disse Jemma “Leo ti manda i suoi saluti, anzi mi dispiace andarmene così presto, ma ha chiesto di me”

“è impazzito anche lui?” chiese Skye.

“Si è rifiutato di fare praticamente qualsiasi cosa, e ha detto che ricomincerà a fare terapia solo quando mi vedrà” disse Jemma.

“Allora devi proprio andare” disse Ward “è stato bello vederti Jemma”

“Anche tu Ward” rispose Jemma, prima di lasciarli soli.

 

Rimasti soli, Skye e Grant rimasero per minuti interminabili in silenzio.

 

Skye non sapeva che dire, mentre Grant non poteva credere che lei fosse veramente li, di fronte a lui.

 

“Mi stai fissando di nuovo” disse Skye.

“Credevo veramente di averti persa per sempre” rispose Ward.

“Hey, sono stata addestrata da uno dei migliori specialisti dello SHIELD.” disse Skye “Dovresti sapere che ci vuole ben altro per abbattermi”

 

E Grant credette che non avrebbe mai potuto fare a meno di quel sorriso.

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

La canzone mette un sacco di malinconia, quindi ecco il perchè di tutto questo Angst..

 

Non prendetevela con me, prendetevela con i The National.

 

(La canzone di intitola “Fireproof”)

 

Questa è stata la primissima Fic che mi è venuta in mente per questa serie, ma mi sono resa conto che ci voleva qualcosa prima.

 

Quindi eccovi qui, terzo capitolo...

 

Non sono responsabile di eventuali parcelle mediche!

 

-jess

p.s. A domani, con Iron Sky. Lo so, voi vorreste “Letters from the hell” ma si tiene sempre il meglio per ultimo, no? 

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Capitolo 4
*** Interpretation of a nightmare ***


The iron curtain falls over my head
Every step, every act, simply unthinkable
There's no limit you can conceive
Only a weird story about me and you

The illigible riddle hides a simple reply
Between me and you, purely the otherness
There's no limit you can conceive
Only an impression about the author

Again, forever I'll be obsessed
Without way out
Irreparably, finally surrender
Without escape

Go back to sleep.

La cella in cui era rinchiuso sembrava ancora più cupa e paurosa di notte. La luce che veniva dal di fuori disegnava ambre scure e maligne sulla parete, attraverso le sbarre.

 

A molti potrebbe sembrare un luogo tetro e pauroso, ma a Grant Ward non sembrava così. Anzi, Grant non aveva mai dormito così bene in vita sua. Era come se si fosse finalmente concesso di respirare, dopo aver trattenuto il fiato per fin troppo tempo. Sapeva di meritarsi quella pena, di essere nel posto che meritava, e l'aveva accetta, sentendosi finalmente leggero.

 

Ma tutto era cambiato dopo una notte.

 

Gli era arrivata una lettera in cui il comando centrale lo informava di aver perso ogni comunicazione con il team, e lui aveva seriamente pensato di averla persa.

 

Ma Skye era più forte di quello che sembrava, e rincomparve una settimana dopo, facendogli visita insieme a Jemma. Erano piene di lividi, tagli e contusioni, ma non erano mai state così belle in vita loro, secondo Grant.

 

All'improvviso, quella cella aveva cominciato a stargli piccola. I giorni sembravano passare più lenti, ogni ora sembrava un eternità, e Grant non vedeva seriamente l'ora di uscire da li.

 

Il suo posto era accanto a Skye e al team. L'unica cosa che desiderava era proteggerli.

Ma non sapeva se sarebbe mai uscito da li, ormai non ci sperava nemmeno più.

 

E ogni volta che chiudeva gli occhi, era come rivivere tutto.

 

Riaperti gli occhi, una notte, si ritrovò all'interno della sua cabina sul Bus. Aprendo leggermente la porta, vide che l'intero team era riunito attorno al tavolo da pranzo, indaffarato nelle più diverse attività.

 

I FitzSimmons stavano di sicuro discutendo di qualche nuova scoperta, Skye era intenta a scrivere qualcosa al suo pc, May era appoggiata al bancone della cucina mentre beveva un caffè e leggeva il giornale mentre Coulson addentava una ciambella.

Nessuno sembrò accorgersi della sua presenza.

“Sarebbe bello se Ward fosse qui con noi” disse Fitz all'improvviso “Questo aereo è vuoto senza di lui”

“Concordo” rispose Skye “Mi manca così tanto”

“Magari potremo andare a prenderlo” disse speranzosa Simmons.

“Ragazzi, sono qui” provò a dire Grant, ma nessuno sembrava sentirlo.

“Mi hanno detto che non se la sta cavando molto bene” disse Coulson.

“Che intendi A.C. ?” chiese preoccupata Skye.

“Lo hanno dovuto mettere in isolamento perchè gli altri detenuti lo stavano letteralmente uccidendo” disse Coulson.

“Non mi sorprende” disse May “Spero solo che non gli facciano del male”

 

Sembrava che sentissero davvero la sua mancanza.

 

Ma poi, tutte le luci si spensero, senza nemmeno che Grant se ne accorgesse, e il volto di Coulson fu il primo a comparire.

 

“Mi hai davvero deluso figliolo” disse serio “Non penso che potrò mai riprenderti con noi”

“Mi dispiace signore” disse Grant “Ne sono consapevole”

“Dovrai pagare per quello che hai fatto” disse Coulson.

 

Al posto suo, però, comparve May.

 

“Non mi piaci” gli disse “Non mi sei mai piaciuto”

 

Il vecchio lui avrebbe detto che non era stata della stesso parere quando era andata a letto con lui, avrebbe detto che era riuscito a scalfire il cuore della regina dei ghiacci, ma quei mesi di galera lo avevano cambiato e si limitò ad annuire.

 

“Non posso credere di essere venuta a letto con te” disse May “Sei riuscito ad abbindolare persino me”

 

Il suo volto però, lasciò lentamente il posto ai volti di Fitz e Simmons.

“Noi ci fidavamo di te” gli disse Jemma.

“Non posso credere che tu possa deludermi così” disse Leo “Eri come un fratello per me, Ward, e tra tutte le persone hai fatto del male proprio a me, a noi”

“Andiamo Fitz” disse Jemma “Non ha mai tenuto a noi”

“No ragazzi” disse Grant, mentre piangeva “Io tengo a voi. Non siete una debolezza, mi dispiace così tanto”

“Le tue scuse non cambiano niente” disse Jemma.

“Noi non ti perdoneremo mai” aggiunse Leo.

 

Al loro posto comparve Tripp.

“Non ti dispiace se prendo il tuo posto fratello, vero?” gli disse, con un sorriso in volto.

“Proteggili” disse Grant “Fallo per me”

“Oh, farò molto di più amico”

 

Ma prima che potesse rispondere, comparve Garrett.

 

“Mi hai reso orgoglioso di te, figliolo.” gli disse “Tieni duro e sarai il mio perfetto soldatino”

“Non voglio più essere il tuo soldato, John” disse Grant, arrabbiato.

“Non puoi farci niente figliolo” disse John prima di scomparire “è il tuo destino”

 

Ma il suo posto venne preso proprio da lei.

 

“Skye” sussurrò Grant.

“Hey Robot, come va?” gli chiese Skye con un sorriso.

“Male” rispose Grant “Mi mancate tutti, sopratutto te”

“Anche tu ci manchi tanto Grant” disse Skye, accarezzandogli la guancia “Ma non siamo ancora pronti a perdonarti”

“Mi sembra giusto” rispose Grant “Io voglio solo proteggervi”

“Sei sempre stato così” disse Skye sorridendo.

“Ti amo Skye” disse Grant.

“Anche io ti amo Grant” rispose Skye “Ma ora devi farmi un favore”

“Qualunque cosa per te”

“Svegliati”

 

E così dicendo, i suoi occhi si aprirono.

 

La prima cosa che notò, fu la porta della sua cella completamente aperta.

“Buongiorno Grant” disse Coulson, fermo sulla soglia.

“Signore” disse sorpreso Grant “Che ci fa qui?”

“Non hai mai risposto alla mia domanda” disse Coulson, entrando all'interno.

“Quale domanda?” chiese Grant.

“Chi è Grant Ward senza John Garrett?” disse Coulson.

“Io-io non lo so” disse Grant “Ma ho intenzione di scoprirlo”

“Bene” disse Coulson “Accetto anche questa risposta. Ti andrebbe di scoprirlo in un posto un po' più accogliente di questo?”

“Che intende dire?” chiese Grant.

“Bentornato nello SHIELD, agente Ward. Sarei lieto di riaverla nel mio team” disse Coulson, porgendogli il suo nuovo badge da agente di livello 1.

 

Al di la della porta, vide i volti sorridenti dell'intero team. Fitz lo stava salutando con entrambi i pollici alzati, Tripp applaudiva, Skye sorrideva con le lacrime agli occhi e Jemma stava facendo altrettanto mentre May lo guardava con la sua solita espressione neutra, ma che lasciava trasparire un piccolo accenno di sorriso.

 

E mentre Grant preparava le sue poche cose e usciva dalla sua cella, gli parve ancora di essere dentro un bellissimo sogno.

 

 

 

 

 

 

 

Agent Soho Doll corner:

 

Os un po caotica, lo ammetto.

 

Ma volevo che ci fosse un forte contrasto tra i sogni cupi e tristi di Grant e la realtà

 

Spero di esserci riuscita.

 

La canzone è “Interpretation of a nightmare” degli About Wayne, una meravigliosa band italiana (sono di Roma ;)) che io ho imparato ad apprezzare grazie a youtube e la webseries Freaks!

 

Di sicuro, le mie amiche Freaker apprezzeranno la scelta.

 

-jess

 

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