New Life di Stella Di Mezzanotte (/viewuser.php?uid=12558)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorprese Amare ***
Capitolo 2: *** La piccola Kris ***
Capitolo 3: *** Nubi e stelle ***
Capitolo 4: *** Mon Age ***
Capitolo 5: *** Paura di perdeti ***
Capitolo 6: *** Your Song ***
Capitolo 7: *** Maledetta Gelosia ***
Capitolo 8: *** Sensazioni ed Emozioni ***
Capitolo 9: *** Addio ***
Capitolo 10: *** New Life ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Sorprese Amare ***
Ciao
a tutti! Buone feste a tutti! Io
torno con un'altra storia, stavolta a capitoli, su Robert e Kristen.
Anche
questa storia è nata grazie a lisepotter che con le sue idee
magnifiche mi
aiuta a scrivere! E ringrazio tanto anche Malia che non fa altro che
ascoltarmi!ahahah! Ok pronti? Vi lascio alla lettura! Non
demoralizzatevi per
il primo capitolo, il resto verrà dopo!Ciao!
Sorprese amare
Non
vedevo l’ora di arrivare a casa , il viaggio sembrava non
finire mai.
Guardavo
le luci fuori dal finestrino del taxi, distrattamente. Era piuttosto
tardi, ma
a Los Angeles sembrava essere pieno giorno. Sorrisi. Mi mancava la mia
città,
nonostante fossero passate solo poche settimane dall’inizio
delle riprese del
secondo film della saga. Il nuovo regista si doveva occupare di alcune
scene
dove la mia presenza, insieme a quella di altri attori, non
sarebbe
servita. Così aveva deciso di dare a noi quattro giorni di
libertà. Senza pensarci
troppo decisi di fare una sorpresa a Michael. Il giorno in cui ero
partita mi
promise che mi sarebbe venuto a trovare presto, stavolta sarei stata io
ad
andarlo a trovare. Il taxi impiegò una buona mezzora prima
di arrivare a
destinazione. Scesi velocemente e notai le luci accese nella stanza da
letto,
al secondo piano. Entrai in casa, silenziosamente, lasciai il borsone
sul
divano e presi la via delle scale. Dal piano di sopra sentivo una voce
femminile ridere, evidentemente Michael aveva la televisione accesa.
Dalle
scale potevo vedere la porta socchiusa della nostra camera. Stavo per
aprire la
porta quando la voce di Michael mi bloccò.
<< Non
avrei mai pensato che saremo arrivati a questo punto. >>
disse a
qualcuno. Pensai che stesse parlando al telefono.
<<
Neppure io se è per questo, ma è successo, che ci
vuoi fare? >> disse una
voce vagamente familiare, per poi scoppiare a ridere. Riconobbi la
stessa
risata sentita poco prima.
<<
Non che mi lamenti, anzi… >> iniziò
a dire Michael un attimo prima che io
spalancassi la porta con un colpo.
Il
mio mondo crollò in quello stesso istante.
Nell’attimo in cui i miei occhi
inquadrarono la scena che mi si presentò davanti. Sul mio
letto Michael
stringeva tra le braccia una ragazza mora, che conoscevo molto bene. In
quel
momento fu come risvegliarsi da un lungo sonno. La mia vita perfetta
non c’era
più , sparita insieme a quel ragazzo che per quattro anni mi
era stato vicino.
Avrei
voluto fare qualsiasi cosa, ma mentre incrociavo le loro espressioni
scioccate me
andai, correndo lungo le scale. Presi le chiavi della macchina,
appoggiate su
un tavolino all’ingresso , e uscì di corsa.
Corsi
per quelle strade conosciute da anni, piangendo disperata. Le lacrime
mi
offuscavano gli occhi, rischiando di farmi andare a sbattere, ma spinsi
ancora
di più il piede sull’acceleratore, mentre la mia
mente non riusciva a
cancellare quell’immagine che mi aveva distrutto la vita.
Frenai
bruscamente, quando riconobbi la casa dell’unica persona che
avrei voluto
vedere in quel momento. Uscì dalla macchina e con
passo tremante suonai
più volte il campanello della casa che avevo di fronte.
Non
dovetti aspettare molto prima che la porta si aprisse. Rimasi del tutto
impreparata davanti a ciò che vidi.
<<
Ciao Kris, che ci fai qui? >>
Rimasi
a guardarlo, incapace di parlare. Che ci faceva Robert a casa di Nikki?
Pure
questo? Cos’altro dovevo aspettarmi?
Risi
nervosamente, non sapendo più cosa fare. Per un attimo
accantonai il pensiero
di Michael e mi concentrai su quegli occhi azzurri, che mi fissavano
preoccupati. Mi misi una mano sulla fronte, disperata. Cosa stava
succedendo?
Ora anche Nikki mi voltava le spalle in questo modo? Ma cosa stavo
dicendo…
Robert e Nikki potevano pure sposarsi, a me non importava
nulla.
Senza
rispondere mi voltai nuovamente e corsi per strada, fino a
raggiungere di
nuovo la macchina.
<<
Kristen dove stai andando? Torna qui! Cosa è successo?
>>
Non
lo ascoltai. Ero stufa di persone che si prendevano gioco di me. Ma
perché
anche vedere Robert a casa della mia migliore amica mi faceva stare
così male?
Non riuscivo più a capire cosa era peggio. Vedere il mio
ragazzo a letto con
un'altra, oppure Robert a casa di Nikki.
Sbattei
con forza lo sportello e, ancor prima che lui potesse raggiungermi,
partì di
corsa. Sbattei le mani sul volante, gridando di frustrazione. Ma cosa
diavolo
era successo alla mia vita?
Dallo
specchietto retrovisore vidi la macchina di Robert seguirmi.
Cosa voleva
fare? Non volevo vedere lui ne nessun altro.
Corsi
per le strade sperando di seminarlo. Non volevo che mi raggiungesse.
Non
conosceva bene la città, quindi l’avrei
distanziato facilmente.
Presi
tutte le stradine più strette che potevo prendere. Ero
arrabbiata moltissimo,
con entrambi. Adesso Nikki e Robert. Sarebbero stati una nuova coppia?
Beh… che
bella migliore amica che avevo. Si era tenuta tutta per sé.
Chissà da quanto
andava avanti quella storia. Evidentemente io quel giorno ero stata
scelta per
svelare tutti i misteri. Avevo un futuro come detective,
piuttosto che
come attrice, ne ero certa.
Guardai
lo specchietto retrovisore ancora una volta, ma l’Audi
argentata di Robert era
ancora lì. Svoltai di colpo verso la strada principale, fino
ad arrivare ad un
incrocio con un semaforo, per fortuna era ancora verde quindi non fui
costretta
a fermarmi. Dopo pochi secondi sentì una brusca frenata,
guardai ancora una
volta lo specchietto e inchiodai di colpo. In preda al panico accostai
e scesi
immediatamente. Vedevo solo una macchina di lato, rispetto alla strada,
e la
macchina di Robert che fino a un attimo prima era dietro di me, non
c’era più.
Impossibile che si fosse fermato prima, dato che c’era ancora
il verde. Arrivai
in prossimità di quello che sembrava un incidente
e un urlo uscì dalle mie
labbra. La macchina di Robert era completamente accartocciata, come una
scatola
di lamiere, e un'altra auto era di lato, distrutta quasi allo stesso
modo. Mi
feci spazio tra tutte le persone che erano accorte
all’incidente e in preda al
terrore cercai di avvicinarmi all’auto.
<<
Robert! ROBERT! >> urlai quando lo vidi dentro la
macchina, con un lungo
taglio sul viso.
Speravo
che fosse solo svenuto, perché aveva la testa appoggiata al
volante e gli occhi
chiusi.
Stavo
per toccarlo quando mi sentì trascinare via. Mi dimenai come
una pazza pur di
farmi liberare. Non potevo fare nulla, così vidi i
poliziotti intimare agli
altri di allontanarsi , mentre i soccorritori cercavano di far uscire
Robert da
quello che rimaneva della sua macchina.
Mi
accasciai a terra, prendendomi la testa tra le mani. Era tutta colpa
mia, avrei
dovuto fermarmi invece che sperare che smettesse di seguirmi. Qualcuno
cercò di
consolarmi, ma urlai di lasciarmi in pace. Un poliziotto mi si
avvicinò per
chiedermi se sapevo cosa era successo, ma scossi la testa. Tutto era
successo
in un paio di secondi. Vidi i soccorritori mettere sia Robert che
un’ altra
ragazza, estratta dall’altra macchina, in una barella.
Mi
alzai subito raggiungendoli, ma lo stesso poliziotto di prima mi tenne
lontana.
<<
Ditemi almeno dove lo portate. >> dissi tra le
lacrime.
<<
Se vuole la accompagno io, signorina. >>
Annuii
lentamente. Salii sulla volante e ricominciai a piangere. Cosa avevo
fatto? Ora
Robert rischiava la vita per colpa mia. Mi sentivo morire. Per fortuna
impiegammo pochissimo tempo per arrivare all’ospedale e scesi
tremante
dall’auto della polizia per seguire i medici che
trascinavano, correndo, la
barella dove si trovava Robert.
Li
vidi entrare in una sala operatoria e mi sedetti in una delle tante
sedie. Il
forte odore di alcool mi colpì e la luce dei neon mi
infastidirono. Appoggiai la
testa al muro, scossa dai singhiozzi. Non riuscivo a pensare nulla di
concreto.
La mia mente era presa dal panico. Cosa sarebbe successo? Come stava?
Cosa
aveva?
Vidi
uno dei medici uscire dalla sala e mi precipitai su di lui. Lo afferrai
per il
camice e lo strattonai un pò.
<<
Mi dica come sta? Cosa succede? >>
<<
Si calmi, signorina. Chi è lei, un parente? >>
<<
Non ha importanza, mi dica subito che cos’ ha!
>>
Il
mio tono disperato lo convinse a dirmi tutto.
<<
Ascolti, il ragazzo ha subìto un colpo violento.
E’ ancora da stabilire quali
sono le sue condizioni. Ha una forte commozione celebrale e non ha
ancora
ripreso coscienza. Oltre un braccio rotto e varie contusioni non ha
nient’altro, ma siamo preoccupati per il fatto che ancora non
si risveglia.
Stiamo facendo tutte le analisi possibili, non si preoccupi.
>>
Non
si preoccupi? Non si era ancora risvegliato e io non dovevo
preoccuparmi?
<<
Mi dica la verità. >> dissi a bassa
voce.
<<
Non sappiamo nulla, mi creda >>
Lo
mollai bruscamente e cercai di ricordarmi come si faceva per respirare.
Non
poteva essere… no… Robert si sarebbe ripreso
presto. Si , sarebbe andata così.
La
mia mente pervasa dal panico riusciva a pensare solo questo. Presi il
telefonino dalla tasca dei jeans e chiamai Nikki. Tremante le dissi di
raggiungermi subito e mi accasciai a terra con la testa tra le mani.
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Capitolo 2 *** La piccola Kris ***
La piccola Kris
Non
so per quanto tempo rimasi in quella posizione. Avevo terrore di quello
che
sarebbe potuto succedere a Robert. Durante quei pochi minuti avevo
incrociato
altri dottori, che entravano e uscivano da quella sala operatoria, ma
nessuno
mi aveva dato delle risposte esaurienti circa il suo stato.
In
poche parole Robert non aveva gravi danni fisici, ma solo non si
risvegliava.
Avrei preferito qualsiasi altra cosa piuttosto che questa.
Mi
alzai da terra e feci qualche passo nervosamente, sentendo i brividi
percorrermi. Aspettavo con ansia Nikki e l’attesa mi stava
divorando.
Sembravano passate intere ore, piuttosto che pochi minuti. Incredibile
come le
cose potessero cambiare in così poco tempo. Non me lo sarei
mai perdonato se
gli fosse successo qualcosa di irreparabile. A quel pensiero
ricominciai a
piangere. Potevo sopportare tutto, ma non che Robert si trovasse in
quelle
condizioni a causa mia. In quello strano momento mi passarono per la
mente
molti momenti passati insieme. Non era il momento adatto, ma non potevo
imporre
alla mia mente cosa pensare.
Camminavo
avanti e indietro per quel corridoio, con le braccia incrociate al
petto e lo
sguardo basso, mentre le lacrime non cessavano di scendere sul mio viso.
Ricordai
la prima volta che ci eravamo incontrati, per le audizioni del film. Il
suo
sorriso mi aveva contagiato e i suoi occhi mi avevano colpito. Il suo
modo di
fare così gentile e simpatico mi avevano subito fatta
sentire a mio agio, ed
era molto difficile per una persona come me. Forse nemmeno
con Michael mi
sentivo in quel modo. Assurdo ma vero, il mio ex ragazzo non aveva
saputo
rendermi felice come lo faceva lui nei pochi momenti che passavamo
insieme. Mi
sentì una morsa allo stomaco ripensando alle volte in cui mi
aveva invitato per
passare un po’ di tempo insieme e io avevo rifiutato per la
presenza di
Michael. A cosa era servito? Probabilmente Michael non meritava tutti i
sacrifici che avevo fatto per lui. Era insolito per me pensare queste
cose,
specie in un momento come quello. Avevo sempre considerato Robert un
buon amico
e la situazione mi dettava una grande sofferenza. Ma il vuoto e la
perdizione
che provavo in quel momento non erano paragonabili. Se pensavo alle
condizioni
di Robert mi sentivo mozzare il respiro all’altezza della
gola.
Scossi
la testa e mi fermai appoggiandomi al muro. Non avrei potuto fare a
meno di
Robert, qualsiasi cosa provassi per lui. Era una persona che non doveva
mancare
nella mia vita.
All’improvviso
sentì una mano sulla spalla. Mi girai di colpo, ormai tutti
i miei sensi erano
all’erta. Un attimo di sollievo mi pervase quando incrociai
lo sguardo
preoccupato di Nikki. L’abbracciai di slancio, subito
ricambiata da lei. Non mi
chiese nulla e mi lasciò sfogare. Solo quando mi allontanai
mi chiese
spiegazioni.
<<
Kris che cosa è successo? Ho chiesto alla reception
dell’ospedale dove trovarti
e mi hanno detto che eri qui per un incidente di Robert.
>>
<<
S-si, Robert ha avuto un in-incidente… >>
Non
riuscivo neanche a dirlo. Lei sospirò e mi
abbracciò un'altra volta e io non
riuscì a fare a meno del suo contatto. Nikki era tra le
persone più importanti
della mia vita, l’avevo sempre considerata tale. Stare con
lei mi faceva
sentire meglio, sentivo che solo lei poteva capirmi. Allontanai il
pensiero di
Robert a casa sua senza che io ne sapessi nulla e decisi di rimandarlo.
Non
riuscivo a pensare a nient’altro che a Robert.
<<
Puoi dirmi cosa è successo? >>
Mi
fece sedere accanto a lei, mentre mi accarezzava i capelli nel
tentativo di
calmare i miei singhiozzi.
<<
Robert mi stava seguendo in macchina, ma poi ha avuto un
incidente con
un'altra auto. Non so bene il motivo perché non mi sono
mossa di qui. >>
<<
Ma come è potuto succedere? E poi perché ti stava
seguendo? >>
Le
lanciai un occhiataccia.
<<
Preferisco non parlarne in questo momento. >>
Lei
si accorse del mio sguardo, perché corrucciò il
suo, ma non disse nulla.
<<
Devo chiamare gli altri. >>
Con
un sospiro si alzò, lasciandomi sola. Non era quello il
momento di discutere.
Presto anche gli altri ci raggiunsero, o per lo meno quelli che non
erano
ancora sul set. Vidi i genitori di Robert parlare preoccupati con
diversi
medici. Fecero entrare solo loro all’interno della stanza
dove lo avevano
trasferito.
Le
sue condizioni adesso erano stabili. Non migliorava, ma non peggiorava.
Rimasi
lì per tutto il giorno spiegando sempre le stesse
motivazioni. Gli altri
cercavano di consolarmi, di convincermi che la colpa non era mia, che
poteva
succedere lo stesso…
Ancora
non sapevo la verità su quanto successo, ma non riuscivo a
non sentirmi
colpevole. A notte inoltrata Nikki mi esortò a tornare a
casa per risposarmi.
Scossi la testa , non gli avevo ancora detto di Michael.
<<
Non posso e non voglio tornare a casa. >>
<<
Che significa che non puoi? Kristen ascoltami bene: sono sicura che
oggi è
successo qualcosa oltre all’incidente di Robert. Per cui tu
ora ti alzi da questa
sedia e vieni a casa mia. >>
La
guardai cercando di replicare, ma la sua occhiata ammonitrice mi fece
rimanere
in silenzio.
<<
Non provare a dirmi che non è vero. E’ inutile
stare qui, torneremo tra qualche
ora quando ti sarai riposata un po’ e mi avrai detto tutta la
verità.
>>
Mi
prese la mano facendomi alzare. Sospirai e non mi rimase altro che
seguirla.
Per tutto il tragitto fino a casa di Nikki rimasi in silenzio. Quando
scendemmo
dalla macchina e rividi il portone sentì una morsa allo
stomaco. L’ultima volta
che avevo visto e sentito la voce di Robert era stato proprio
lì. A Nikki non
sfuggì la mia espressione e, sospirando ancora di
più, mi spinse verso
l’entrata.
Entrai
nel grande salone della sua casa, e mi sedetti sul divano vicino al
camino,
come facevo sempre quando arrivavo a casa sua.
Adesso
Robert viveva con lei? Non lo sapevo con certezza, ma il fatto che la
mia
migliore amica non mi avesse detto nulla mi faceva stare ancor peggio e
immaginare le cose peggiori. Infondo a me che importava?
La
risposta mi venne data da una fitta allo stomaco.
Non so quanto tempo rimasi seduta lì, immobile, mi
risvegliai solamente quando
sentii sulle mani un improvviso calore. Nikki mi aveva preparato una
camomilla.
<<
Bevila, così ti calmi un po’. Adesso
però devi
dirmi cosa ti è successo. >>
Stetti
qualche secondo a pensare e poi decisi di dirle
la verità. Poggiai la tazza che avevo in mano sul tavolino
vicino e la guardai
negli occhi.
<<
Stamattina ho trovato Michael a letto con
Camille. >>
L’espressione
di Nikki cambiò completamente. Lei
e Michael si conoscevano già da qualche anno e di sicuro non
si aspettava
quella notizia.
<<
Sono senza parole Kris… >>
Mi
abbracciò accarezzandomi i capelli, ma io sospirai.
Soffrivo moltissimo, ma in questo momento non riuscivo a pensare ad
altro che a
Robert.
<<
Ma Camille… è anche un amica di Robert, come
ha potuto… >>
Non
la lasciai finire e mi alzai in piedi.
<<
Senti Nikki, so che può sembrarti strano, ma
in questo momento non riesco a non pensare a Robert. Questa faccenda
dovrà passare
in secondo piano. >>
Nikki
mi guardò con una strana espressione. In effetti
c’era l’emergenza di Robert , ma facevo fatica io
stessa a capire il motivo per
cui il tradimento di Michael stava davvero passando in
secondo piano.
<<
Ehm… in effetti dovresti dirmi anche cosa
c’entra Robert in tutto questo. >>
<<
Forse invece dovresti dirmelo tu, Nikki. Cosa
ci faceva Robert in casa tua? >> il mio tono
irritato la fece
sorridere leggermente.
<<
Non ho avuto il tempo di dirtelo Kristen.
Quando ieri pomeriggio eravamo tutti all’aeroporto e tu sei
andata via, io e
Robert abbiamo parlato un po’. Lui mi ha detto che era in
affitto, così anche
per avere un po’ di compagnia gli ho detto che poteva venire
a stare da me.
Dato che abbiamo solo quattro giorni di libertà, prima di
tornare al set, poteva
provare ad abitare qui con me, almeno si risparmia l’affitto.
Condivideremo le
spese. >>
Non
mi convinceva. Anzi… mi dava molto fastidio quella
situazione.
<<
Come mai questa scelta improvvisa? >>
<<
Perché dato che dobbiamo girare tre film ,
quasi in contemporanea, meglio stare vicini. Tu abiti…
bè insomma stavi con
Michael, quindi non te l’ho chiesto.
>>
Nulla
da fare. Ero molto infastidita da quella
situazione. E se Nikki provava qualcosa per Robert?
<<
Non farti strane idee Kris. Tra me e Robert
c’è solo amicizia. >>
La
guardai sorpresa.
<<
Ma io non… >>
Si
alzò, anche lei, e mi prese per mano.
<<
Non c’è bisogno di dire nulla Kristen. La
verità ti si legge in faccia. >>
Cosa?
Cosa voleva dire? Forse pensava che io fossi
gelosa, ma non lo ero… no? Scossi la testa e
respirai profondamente. Ero
solo stanca , per questo mi sentivo confusa. Robert era un mio amico,
così come
Nikki, non poteva che farmi piacere se in futuro fosse successo
qualcosa, tra
loro.
Le
sorrisi leggermente e lei mi trascinò al piano di
sopra.
<<
Che dobbiamo fare sopra? >>
<<
Dobbiamo prendere qualche vestito a Robert,
per quando si risveglierà. L’ho già
detto a sua madre, visto che noi saremmo
tornate ancora prima che loro se ne andassero. >>
Non
risposi e la seguii nella camera di Robert.
Riconobbi quella che prima era la sua camera degli ospiti.
C’era un letto
matrimoniale, qualche mobile, un armadio e un alta finestra che dava
sul
cortile.
Guardai
al di fuori, distrattamente, fin quando la
voce di Nikki non mi distrasse.
<<
Ecco dov’eri finita, senti la mancanza di Rob
vero piccola Kris? >>
<<
Con chi stai parlando? Io sono qui… oh! E’
lei chi è? >>
Vidi
Nikki accarezzare un piccolo batuffolino bianco, acciambellato sul
letto.
Rimasi sorpresa quando prese tra le braccia una piccola gattina bianca.
<<
E’ la gatta di Rob. L’ha trovata per strada ed
è stato amore a prima vista per
entrambi, sono inseparabili. >>
<<
Robert ha un gatto? Non lo sapevo… >>
Mi
avvicinai e accarezzai quella piccola testolina. Era una gattina
adorabile,
bianca come la neve e due grandi occhi verdi incorniciavano quel
musetto
delizioso.
<<
Ciao Bellissima! Come hai detto che si chiama? >>
Ero
sicura che avesse detto il mio nome, ma potevo essermi sbagliata.
<<
Si chiama Kris. >> mi rispose la mia amica, con
un sorrisino.
Mi
bloccai nell’atto di accarezzare quella gattina. Allora avevo
sentito giusto?!
Era il diminuitivo del mio nome. Come mai Robert l’aveva
chiamata proprio così?
<<
Ti ha detto perché l’ha chiamata così?
>>
Nikki
sorrise ancora, ma scosse appena il capo. Mi lasciò la
gattina tra le braccia e
aprì il borsone di Robert, per prendere qualche vestito.
<<
Non so che dirti… saranno stati i suoi occhi a convincerlo.
Li avete dello
stesso colore. >>
Io
sbuffai una risata. Alzai la gattina, sempre tenendola in braccio, e le
guardai
attentamente gli occhi. In effetti la tonalità di verde era
molto simile.
Sospirai,
ricominciando ad accarezzarla. Ripensai che una volta sul set, parlando
con
Robert, venne fuori il discorso che io avevo sempre sognato di avere
una
gattina bianca.
Sorrisi.
La vita era proprio strana alle volte.
Sentii
il mio cellulare suonare, così scesi al piano di sotto. Una
volta scese le
scale presi il cellulare che era rimasto sul divano. Mi sedetti e
guardai il
display. Strinsi forte le dita attorno al telefonino. Michael aveva
anche la
faccia tosta di chiamarmi. In un attimo tutto quello che avevo deciso
di
accantonare mi piovve addosso, come una secchiata d’acqua
gelata. Chiusi la
chiamata un paio di volte , ma alla terza volta che provò a
chiamarmi risposi
con tutta la rabbia che avevo dentro.
<<
Cosa diavolo VUOI? >> quasi urlai, facendo
spaventare la piccola
Kris, che avevo ancora in braccio.
<<
NO Michael, non intendo ascoltarti. Ho visto tutto quello che dovevo
vedere. E’
finita ormai, non chiamarmi mai più… STRONZO!
>>
Lanciai
il telefonino a terra, che si aprì facendo uscire la
batteria. Le diedi un
calcio, facendola sbattere contro il muro di fronte.
Cercava
ancora di salvare la situazione. Chissà da quanto tempo mi
tradiva con quella
maledetta, mentre io ero a lavorare sul set. La cosa che più
mi faceva male
pensare erano tutte le sue bugie. Diceva di amarmi e invece le parole
che disse
a Camille ancora mi risuonavano nel cervello.
Non
che mi lamenti, anzi…
Eh
certo che non si lamentava! La rabbia mi sommerse, così
strinsi forte a me la
gattina. Lei non si mosse e continuava a guardarmi con quegli occhioni
verdi.
Sorrisi tra le lacrime, che lentamente mi solcavano il viso. Sembrava
che
avesse capito che anch’io stavo male. Volevo Robert, come
lei, in quel momento
più che mai.
<<
A noi due manca Rob, vero tesoro? >>
L’accarezzai
e lei cominciò a farmi le fusa. Sentì Nikki
scendere le scale, così mi voltai
verso di lei.
<<
Kristen… >>
Sospirò
e si sedette accanto a me. Le feci un cenno del capo. Andava bene
così, mi
sarebbe passata prima o poi. Ci stavo malissimo, ma in quel momento il
pensiero
di Robert dominava su tutti gli altri.
<<
Non ti merita. Questa cosa mi ha sorpreso, ma sii sincera con te stessa
Kristen. Tra voi le cose erano già finite…
>>
Voltai
il capo dalla parte opposta alla sua. Queste erano cose che non volevo
sentire.
Probabilmente era la verità, e questo dimostrava molte cose.
Sentii
Nikki sospirare. Aveva capito che non ne volevo discutere.
<<
Ho preso tutto, se ti senti possiamo tornare in ospedale.
>>
Mi
voltai di nuovo verso di lei, che ora mi sorrideva rincuorante.
<<
Si certo, andiamo subito. >>
Mi
alzai e poggiai Kris sul divano. Ancora mi sembrava strano immaginarla
con il
mio nome.
Mi
abbassai per prendere i resti del mio cellulare e cercai di ricomporlo.
Dopo
poco io e Nikki ritornammo in macchina e raggiungemmo
l’ospedale. Le luci
dell’Alba illuminava la città e un altro giorno
cominciava.
Mi
sentivo terribilmente in ansia. Robert ancora non si era risvegliato,
altrimenti ci avrebbero già chiamato. Non volevo pensare al
peggio, ma il mio
unico desiderio era rivederlo e sentire la sua voce ancora una volta.
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Saraligorio1993
: Ciao! Grazie per il commento! Beh dai non preoccuparti, non ti dico
nulla su
Robert ma tu abbi fede! Spero che questo capitolo ti abbia risollevato
il
morale!fammi sapere! ciao.
Tiva95:
Grazie mille! Mi dispiace se ti ho rattristato ma purtroppo
l’inizio è questo!
Non sarà sempre cosi, promesso!!!a presto spero!ciao!
Malia85
: Tesoro!!!!!! Grazie sono felicissima che tu abbia commentato! So che
con questo
capitolo ho rattristato un pò tutti ma vedrai che dopo mi
farò perdonare!Un
bacione ciao!
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Capitolo 3 *** Nubi e stelle ***
Nubi
e Stelle☆
Non
c’è la facevo più ad aspettare. Da un
paio d’ore ero seduta in quella corsia
d’ospedale, sperando che da un momento all’altro
qualche medico mi dicesse
qualcosa sulla salute di Robert, per di più non lo potevo
ancora vedere. Amici,
parenti e colleghi venivano e andavano di continuo. La situazione era
sempre
più carica di tensione, eppure nessuno si degnava a dire
niente. Il regista mi
aveva chiamato per sapere le condizioni di Robert , ma non avevo nulla
di nuovo
da dirgli. Di certo era preoccupato per via delle riprese, ma in questo
momento
non si poteva fare nulla.
Non
facevo altro che fissare le luci apatiche dei neon
dell’ospedale, per evitare
le varie occhiate dei presenti. Stavo per alzarmi, sempre
più disperata, quando
una ragazza che camminava con una stampella venne verso di noi.
Era
accompagnata da un medico, che cercava di sostenerla. Era piuttosto
alta,
capelli e occhi scuri e sembrava più o meno della mia
età. Rivolsi uno sguardo
interrogativo al medico che si era fermato davanti a me.
<<
Lei è Meredith Olsen, la ragazza che ha avuto
l’incidente con il Signor
Pattinson. Ha insistito a volervi raggiungere. >>
Un
moto di rabbia mi colse. Mi alzai, fronteggiandola. Avrei voluto
riversare su
di lei tutta la rabbia e l’impotenza del momento, ma
guardando i suoi occhi
stanchi mi resi conto che non sarebbe servito a nulla.
Mi
sedetti, continuando a guardarla, e sentì Nikki
prendere posto accanto a
me. Tutti gli altri presenti si erano chiusi in un teso mutismo,
in
attesa che Meredith cominciasse a parlare.
<<
Mi dispiace molto per il vostro amico, ma purtroppo è stato
solo un incidente…
>>
Lasciò
la frase in sospeso e io cominciavo a perdere la pazienza.
<<
Questo lo sappiamo Meredith. Vorremmo sapere cosa è
successo, il che è diverso.
>>
Lei
alzò lo sguardo che aveva portato a terra, su di me. Rimase
in silenzio per
qualche attimo e poi ricominciò a parlare.
<<
La colpa è mia. Non ho rispettato il semaforo. Era rosso, ma
sono passata
ugualmente. >>
Non
ci vidi più. Mi alzai di botto e Nikki mi seguì,
cercando di trattenermi.
<<
Ma come osi? Ma sei scema? Come ti sei permessa di passare con il
semaforo
rosso? Se volevi morire perché non ti sei buttata da una
rupe, invece che
rischiare di far morire qualcun’altro? >>
Quasi
urlavo e dovette intervenire anche il medico per cercare di tenermi
ferma. Ma
chi diavolo era quella deficiente… gliel’avrei
fatta pagare, in qualunque modo.
Venni
fatta risedere con forza e mi divincolai, bruscamente, da tutte quelle
mani che
mi tenevano.
<<
Ti capisco. Hai ragione, ma tu non sai quello che stavo passando. Non
l’ho
fatto appositamente, dovevo arrivare il più presto possibile
da una persona,
che mi stava aspettando, ma non è servito a
nulla… >>
Percepì
dolore nella sua voce. Non riuscì comunque a calmarmi. Mi
faceva troppo male
sapere che Robert poteva anche morire, per quel suo gesto sconsiderato.
<<
Non m’importa. A causa del tuo gesto Robert rischia la vita!
>>
Mi
alzai, allontanandomi. Per quanto avessi voluto continuare a riversarle
addosso
tutto il mio dolore e la mia rabbia, sentivo anch’io una
parte di colpa in
mezzo a tutta questa faccenda. Se non c’è
l’avessi portato io Robert lì, a
quest’ora non si sarebbe trovato all’interno di una
camera d’ospedale, e in fin
di vita. Sentivo gli altri parlare e riversare domande su domande a
Meredith ,
ma non avevo ancora intenzione di avvicinarmi a loro.
Raggiunsi quasi
l’uscita e stavo per prendere un po’
d’aria, per cercare di allontanare il
forte odore di Alcool e medicinali che da ore mi torturava, quando
sentì la
voce di Nikki chiamarmi agitata.
<<
Kristen vieni subito! Il dottore ha detto che Robert si sta svegliando.
>>
Un
sorriso spontaneo e di sollievo mi curvò le labbra,
istintivamente. Tornai
indietro di corsa e sotto gli occhi meravigliati di tutti, entrai senza
chiedere permesso e scansai Kellan e Ashley che stavano per entrare.
Sentii
a mala pena il medico, fuori la porta, che intimava gli altri a
rimanere fuori
e di fare entrare solo un'altra persona dopo di me. Mentre vedevo
Robert
disteso su quel lettino, affiancato da un infermiera, sentì
Nikki che mi
raggiungeva. Non mi girai a guardarla, impegnata a vedere gli occhi di
Robert
aprirsi e chiudersi lentamente, ma sentì la pressione della
sua mano sulla mia
spalla.
<<
Mi raccomando non stancatelo, si è risvegliato pochi secondi
prima del vostro
arrivo. Non ha fatto altro che ripetere di una certa Kristen, seppur
stentatamente, così sono subito uscito per avvertire.
>>
Incrociai
per un attimo l’espressione indulgente nel volto del dottore,
che la prima
volta avevo maltrattato pur di sapere qualcosa sullo stato di salute di
Robert.
Aveva senza dubbio capito che ero io la “certa
Kristen”.
Sentii,
appena, Nikki sussurrare <<
Pure in queste condizioni
la cerca… >>
Non
ci feci caso, troppo presa a ripensare alle parole del dottore. Mi
avvicinai a
Robert e gli strinsi una mano tra le mie e guardai , con una stretta
allo
stomaco, le ferite sul viso e il braccio destro fasciato.
Lo
sentii stringere debolmente la mia mano e voltare il capo, con
difficoltà, per
guardarmi. Aveva gli occhi socchiusi, ma capì che mi
riconobbe perché un
leggero sorriso gli incurvò le labbra e pronunciò
con un sospiro il mio nome.
Non
mi ero resa conto di stare già piangendo, fino a quando non
sentì le lacrime
bagnarmi il viso. Mi chinai su di lui e lo abbracciai leggermente, per
paura di
fargli male. Sentire la sua voce, seppur stanca, mi fece quasi
rinascere. Per
alcuni minuti il silenzio regnò in quella camera
d’ospedale, con me china su di
lui, che mi teneva una mano tra i capelli e Nikki e i due medici che ci
guardavano, senza proferire parola. Ogni tanto il suono dei miei
singhiozzi
spezzava quel silenzio assordante.
Sapevo
che ancora faticava a rendersi conto della situazione e si sentiva
stordito,
quindi rimasi per un po’ in quella posizione, anche
se avrei voluto
abbracciarlo con più forza e dirgli che mi dispiaceva per
ciò che gli avevo
fatto.
Mi
sollevai di poco e vidi la sua espressione un po’
più reattiva, così sospirai
di sollievo.
<<
K-Kristen io… >>
Stavo
per dirgli di non sforzarsi a parlare , ma il medico mi precedette.
<<
Forse è meglio che usciate ora, il Signor Pattinson deve
riposare. >>
Avrei
voluto dire di no, ma a malincuore capì che aveva ragione e
lottando contro me
stessa cercai di allontanarmi da lui. Stavo per lasciare la sua mano,
quando
lui la strinse più forte e mi tirò leggermente
per trattenermi.
<<
No Kristen, resta qui… ti prego… >>
Sentii
gli occhi inumidirsi, di nuovo, e mi abbassai in ginocchio, accanto al
suo
letto, per arrivare alla stessa altezza del suo viso.
<<
Non vado da nessuna parte, però tu adesso devi riposare.
>>
Lui
scosse piano la testa, e sentì alle mie spalle gli sbuffi
sonori del dottore.
<<
Posso riposare solo se tu stai accanto a me. >>
Le
sue parole erano ancora stentate, ma mi diedero una grande
emozione.
<<
E va bene Signor Pattinson, noi usciamo e mi raccomando a lei
Signorina. Deve
assolutamente riposare. >>
Mi
voltai verso il medico e annuì. Incrociai lo sguardo
più sereno di Nikki, che
prima di uscire seguita dal medico mi schiacciò
l’occhio. Sospirai, felice di
poter rimanere accanto a Robert.
Lo
guardai di nuovo e notai che mi stava ancora fissando. Ricambiai la sua
occhiata, sorridendo. Mi alzai e mi sedetti sul bordo del letto. Vidi
la sua
espressione rilassarsi di poco e lo guardai con dolcezza.
<<
Allora… puoi provare a dirmi come ti senti? >>
Lo
vidi chiudere gli occhi con un sospiro, per poi riaprirli e lanciarmi
un
occhiata stanca.
<<
Meglio che tu non lo sappia. >>
Mi
morsi il labbro inferiore a quelle parole. Mi raggelai sul posto quando
sentì
le sue dita accarezzarmi il labbro che trattenevo tra i denti.
Inghiottì un
paio di volte a vuoto, non riuscendo a calmare i battiti del mio cuore,
che
sembrava correre impazzito.
<<
Perché ti senti in colpa Kris? >>
Abbassai
lo sguardo, ma non riuscì a stupirmi del fatto che Robert
capisse sempre a cosa
stavo pensando, dai miei atteggiamenti. Parlai, osservando le coperte
che lo
coprivano.
<<
Come posso non sentirmi in colpa, è colpa mia se…
>>
Mi
bloccò portando le dita sulle mie labbra, facendomi
trasalire ancora una volta.
<<
Non voglio che tu pensa una cosa del genere. Mi hai capito?
>>
Stava
per sollevarsi, ma io mi allungai per trattenerlo. Restammo qualche
attimo a guardarci,
i nostri visi vicinissimi. Mi abbassai su di lui, facendolo distendere
nuovamente e poggiai le mani e il capo sul suo petto. Lo
sentì accarezzarmi i
capelli con una mano.
Era
sempre così. Avevo bisogno di lui per sentirmi meglio. Per
molti minuti non
riuscì a dire una parola e mi beai delle sue carezze, che mi
erano mancate come
l’aria.
<<
Ho avuto così paura di perderti, Robert... >>
La
mia voce si spezzò e lui strinse forte la mia mano.
<<
Non mi perderai mai, piccola. >>
Sorrisi
e mi rialzai lentamente. Gli baciai la guancia e gli accarezzai i
capelli in
una carezza sfumata. Lo sentì ridere leggermente e il cuore
mi si riempì di
gioia.
<<
Cos’hai da ridere? >>
<<
Stavo pensando a quando abbiamo girato la scena in cui Bella
è distesa su un
lettino d’ospedale e Edward le sta accanto. Ora i ruoli si
sono invertiti: è il
vampiro a chiedere all’umana di stargli accanto …
e non lasciarlo mai .
>>
Il
suo tono debole lasciò trapelare comunque una nota retorica.
Il suo sguardo ora
era serio e determinato e il sorriso pian piano svanì dalle
mie labbra. Non mi
aspettavo che potesse dire una cosa del genere. Ci eravamo sempre detti
quanto
fossimo importanti l’uno per l’altra, ma le sue
parole erano molto intense.
<<
Non ti lascerò mai. >>
Allungò
una mano per accarezzarmi il viso e io socchiusi gli occhi a quel
contatto.
<<
No che non lo farai, perché io non te lo
permetterò >>
Non
seppi cosa rispondere, così mi limitai a guardarlo con un
sorriso. Dentro di me
scoppiavo di emozione, ma sperai che lui non si accorgesse del battito
furioso
del mio cuore. In quel momento l’immagine di
Michael passò per la mia
mente. Non era assolutamente il momento adatto, ma le parole di Robert
mi
riportarono in mente i momenti in cui lui mi diceva cose simili. Ci
avevo
creduto, mi fidavo di lui, eppure mi aveva tradito. In qualche modo
sapevo che
Robert non l’avrebbe mai fatto e comunque la nostra era solo
un amicizia
profonda… o forse non più?
Sempre
più confusa, mi alzai, e mi diressi verso la
finestra della camera. Era
calata la sera e osservai i lampioni al di fuori, e le macchine
sfrecciare
veloci per la strada. Lanciai un occhiata al cielo nuvoloso, proprio
come il
mio stato d’animo in quel momento.
<<
Perché sei scappata quando ci siamo incontrati, a casa di
Nikki? >>
Mi
irrigidii a quelle parole. Non volevo parlargli della dolorosa
sensazione che
avevo provato, quando lo avevo visto a casa della mia migliore
amica. Al
pensiero che ci potesse essere qualcosa tra loro mi sentì
invadere dalla
rabbia. Ma cosa mi stava prendendo?
<<
Mi rispondi, Kris? >>
Mi
voltai verso di lui, e mi sforzai di sorridere.
<<
Non pensarci, adesso. Devi riposare. >>
<<
Non provarci, non attacca con me Kristen. Voglio che tu mi dica il
motivo per
cui sei scappata, adesso. >>
Lo
guardai indecisa. Non potevo dirgli la verità,
perché non la conoscevo neppure
io… o forse si? Sarebbe stato sconvenite dirgli che avevo
avuto un attacco di
gelosia al solo pensiero di vederlo con Nikki. Non potevo dirgli di
quella
intensa sensazione di vuoto e angoscia. Non potevo. Tantomeno non mi
sentivo di
rivelargli il tradimento di Michael. Sarebbe stato troppo in quel
momento.
Sapevo che lui avrebbe voluto sapere tutto e subito , ma dovevo
convincerlo a
desistere. Non volevo che si stancasse e che stesse male a causa mia.
Tutti
questi pensieri vennero quasi del tutto cancellati, quando incrociai il
suo
sguardo, che sembrava perforarmi l’anima. Non sarei mai
riuscita a fingere. Non
quando mi guardava in quel modo.
<<
La verità. >>
Sussurrò
deciso, ancor prima che io aprissi bocca. Di nuovo, aveva capito che
stavo
tentando di trovare qualche scusa.
<<
Robert ascoltami… non so come dirlo, perché
vedi… insomma ti sembrerà strano…
>>
Mi
passai nervosamente una mano tra i capelli, sentendomi in
difficoltà. Ma che
stavo dicendo? Era mai possibile che mi comportassi come una stupida?
<<
Piccola, vieni qui. >>
Senza
guardarlo direttamente, mi diressi verso di lui e mi sedetti di nuovo
sul bordo
del letto. Sentì le sue mani prendermi per le spalle e
stringermi al suo
torace.
<<
Devi solo dirmi la verità, tra noi non ci devono essere
segreti. >>
Lo
senti sospirare e mi preoccupai che si fosse stancato eccessivamente.
<<
Devi riposare… >> sussurrai appena.
Lo
sentii ridere piano e profondamente.
<<
Si, è vero. Quindi sbrigati a dirmi tutto. >>
E
ora? Cosa avrei dovuto dirgli? Chiusi gli occhi e mi appoggiai a lui.
<<
Ero gelosa di averti visto a casa di Nikki… non so cosa mi
sia preso, così sono
scappata via. >>
Lo
sentii stringermi più forte e baciarmi il capo. Avrei voluto
che il tempo si
fermasse e lui mi tenesse stretta in quel modo per sempre.
<<
Non devi essere gelosa di Nikki. Non ne hai bisogno, lo sai quanto sei
importante per me. Nessuna può prendere il tuo posto, nel
mio cuore. >>
Registrai
quelle parole nella mia mente e chiusi gli occhi, sorridendo appena.
<<
Avevi un espressione piena di dolore quando ti ho vista. Cosa ti era
successo?
>>
<<
Nulla di particolare Robert… >>
<<
Quando smetterai di inventarti scuse? >>
Mi
sollevai e lo guardai negli occhi.
<<
Non voglio che ti stanchi. >>
Sospirò
e si passò una mano sugli occhi.
<< Mi prometti
che quando uscirò di qui
mi dirai tutto? >>
<<
Si, te lo prometto. >>
Sorrisi
e lui mi diede un buffetto sulla guancia.
Il
rumore della porta della stanza che si apriva, ci fece voltare
entrambi. Un
infermiera apparve con un sorriso di circostanza.
<<
Signorina deve andare ora, si è fatto tardi e le visite sono
terminate già da
molto tempo. >>
Sbuffai
e guardai di nuovo Robert. Non volevo muovermi di lì, eppure
dovevo andare.
Robert mi guardò a lungo e dopo poco lo vidi sorridere e
voltarsi verso
l’infermiera che ancora aspettava che la raggiungessi, sulla
soglia della
porta.
<<
Può rimanere qui con me, stanotte? >>
Sgranai
gli occhi, così come l’infermiera alle sue parole.
Lui si voltò per
schiacciarmi l’occhio e tornò a guardare
l’infermiera, che assunse un
espressione spiacente in volto.
<<
No, mi dispiace Signor Pattinson, ma non è proprio
possibile. >>
<<
La prego, faccia un eccezione… >>
La
sua voce dolce e i suoi occhi da cucciolo colpirono anche me. Infatti
vidi
l’infermiera vacillare, per poi sorridere sconfitta.
<<
Signorina non si muova di qui, fino a domani mattina. Sennò
passiamo i guai sia
io che lei. Intesi? >>
Sorrisi
e annuì con decisione. Certo che non sarei uscita da quella
stanza!
<<
Sei riuscita a convincerla facilmente! >> esclamai quando
l’infermiera se
ne andò, richiudendosi la porta alle spalle.
Lui
mi guardò deluso.
<<
Perché avevi qualche dubbio? >>
Risi
con lui, e poco dopo mi alzai per andare a sedermi sulla poltrona,
vicino la
finestra. Non avrei dormito in un letto, ma andava benissimo
così. Pur di stare
con lui avrei fatto qualsiasi cosa.
<<
Ehi no! Dove stai andando? >> mi chiese con tono ironico.
<<
Mi sto sedendo sulla poltrona. Dove vuoi che dorma? Infondo tu ora devi
riposare.
>>
Sottolineai
quel “devi “. Non voleva mica rimanere sveglio per
tutta la notte no? Doveva
per forza dormire qualche ora.
<<
Certo, devo riposare, ma non vedo perché tu debba stare
sulla poltrona quando
puoi dormire accanto a me. >>
Dapprima
non capii dove voleva arrivare. Non c’erano altri letti al di
fuori dal suo.
Poi finalmente capì cosa voleva dire. Dovevo dormire nel suo
stesso letto?
Arrossì al solo pensiero. Infondo eravamo amici, non
c’era nulla di male, ma
non avevo mai dormito con Robert e poi quel pomeriggio era stato carico
di
novità. C’era una certa tensione
nell’aria…
Ci
guardammo per un po’; io incerta e imbarazzata, lui con
sguardo allusivo e
ironico.
<<
Cosa stai aspettando? >> mi incitò
Non
risposi e mi avvicinai di nuovo al suo letto e mi ci sedetti.
L’imbarazzo
si fece largo in me e Robert mi sospinse in modo tale da farmi
distendere,
accanto a lui. Si scostò di poco, ma saremmo stati stretti
in ogni caso.
Titubante poggiai il capo sul suo petto e lui rise leggermente,
scompigliandomi
i capelli.
<<
La solita timidona la mia Kris. >>
Sorrisi
anch’io e cercai di rilassarmi. Era la prima volta che
stavamo così vicini, ma
grazie a lui scacciai in fretta il disagio.
<<
Robert, ora cerchi di riposare, per favore? >>
<<
Solo se mi coccoli un po’... >>
Risi
di cuore e mi sollevai un po’. Mi sorrideva stentatamente e
faticava a tenere
gli occhi aperti. Mi si strinse il cuore e gli accarezzai la guancia e
i
capelli. Ci guardammo per un po’, poi quando compresi che
stava per
addormentarsi, gli baciai la fronte e mi abbassai di nuovo sul suo
torace.
Sorrisi
e mi rilassai. Chiusi gli occhi, godendo della sensazione di stare
accanto a
lui. In quel momento non pensavo a nulla che non fosse lui e sentii
tutta
l’ansia e la paura sciogliersi, come neve al sole.
<<
Ti voglio bene Kris. >> Mi sussurrò appena.
Strinsi
le mani sul suo petto, avvertendo una fitta allo stomaco per quelle
parole
improvvise.
<<
Ti voglio bene anch’ io Robert… sei la cosa
più bella che mi sia capitata…
>>
Sollevai
un po’ il capo per guardarlo, ma capì subito che
si era addormentato.
Probabilmente non mi aveva sentito. Sorrisi di tenerezza e gli spostai
con un
mano qualche ciuffo di capelli che aveva sul viso. Adoravo i suoi
capelli e
ogni altra cosa di lui. Non potevo immaginare la mia vita senza la sua
presenza
costante.
Stordita
dalle mie stesse sensazioni, chiusi gli occhi cedendo alla stanchezza.
Gettai
uno sguardo alla finestra e notai che il cielo non era più
coperto di nubi, ma
libero e coperto di stelle, così come nel mio animo
cominciava ad andare via la
confusione, lasciando spazio a una sicura consapevolezza.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
tiva95:
Ciao tesoro! Grazie sei sempre gentilissima! Ti ho fatto aspettare un
po’
forse, però questo capitolo è stato un
po’ impegnativo. Non so dirti bene il
perché, ma ci ho messo un po’! Che dici, mi sono
fatta perdonare? Un bacione,
ciao!
Floraeco:
Ciao! Sono molto contenta che ti siano piaciuti i due capitoli
precedenti,
spero sia lo stesso con questo capitolo! Un bacio ciao!
Debblovers:
Hey!!! No per carità! Niente crisi isteriche! Sta
tranquilla, ora le cose
andranno meglio! Un bacio anche a te! Ciao^^
Saraligorio1993:
Salve! Non so forse mi sarò sbagliata ma mi è
sembrato di capire che siete due
persone ad utilizzare questo account, sbaglio? Se si, mi scuso in
anticipo!
Grazie mille per il commento! A presto ciao!
Isteria:
Ciao, mi fa piacere se seguirai questa storia davvero! Un bacio Vale,
ciao^^
Malia85:
Tesoroooo! Sei troppo gentile! Mi commenti sempre^^ è vero
tu vivi tutto in
anteprima mondiale! Eheheh! Ma come farei senza di te? Eh??? Un
bacione!!!
Bella94
: Ciao! Ma che bello ci ritroviamo anche qui!Ahaha!Mi fa davvero
piacere che tu
la stia seguendo anche qui ( ora vado pure nel forum!eheh!) Un bacione
ciao!!!
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Capitolo 4 *** Mon Age ***
Mon
Age
Una
mano mi accarezzava i capelli, dolcemente, un
tocco delicato che mi riportava piano piano alla realtà. Un
bacio sulla fronte
mi svegliò del tutto, riconobbi il tocco leggero e morbido
sulla mia pelle e
all’istante capii dov’ero e con chi, soprattutto.
Deliziata dalle sue
attenzioni, mi accoccolai ancor di più su di lui, cullata
dal suo calore.
<<
Buon giorno. Mi dispiace svegliarti, bella
addormentata, ma è tornata l’infermiera di ieri,
tra poco devo andare a fare
degli esami >> disse, accarezzandomi una guancia.
<<
Buon giorno, anche a te >> risposi,
dandogli un bacio sulla fronte.
Lo
guardai per un po’, in silenzio. Aveva
l’espressione ancora assonnata e i capelli erano ancor
più disordinati del
solito. Mi restituì lo sguardo, con un sorriso, e si
passò una mano sui
capelli, cercando di sistemarli.
<<
Come ti senti oggi? Sei riuscito a dormire,
almeno un po’? >> chiesi preoccupata,
guardandolo negli occhi.
<<
Sto bene, il braccio non mi fa male, non
sento dolore. La testa mi fa male, solo se tocco la parte colpita. Per
il resto
sto una meraviglia. >> disse con un sorriso, ma sapevo
che mentiva.
<<
Sei un adorabile bugiardo, lo sai? >>
<<
Solo adorabile? Mi aspettavo di essere almeno
bellissimo,sexy e estremamente affascinante, come bugiardo. Sono molto
deluso
da lei, signorina Stewart. >>
<<
Sei questo e altro, mio caro Robert! >>
concessi, con tono ironico.
<<
A proposito di adorabile, c’è qualcosa che
deve dirmi, signor Pattinson? Qualcosa che mi ha tenuto nascosto?
>>
continuai, con un mezzo sorriso.
<<
Non so di cosa stai parlando, ti dico sempre
tutto >> ammise sincero e realmente stupito.
<<
Riguarda la tua ultima conquista, da te
questa cosa non me la sarei mai aspettata, Robert. >>
dissi seria.
Mi
divertivo a guardare la sua faccia confusa.
<<
Non so cosa hai letto nei giornali, ma ti
posso assicurare che non c’è nessuna conquista
>> rispose sconvolto
e nello stesso tempo preoccupato.
<<
Non l’ho letto su un giornale, l’ho trovata
addormentata sul tuo letto >> dissi mordendomi il labbro
per non ridere.
In
fondo ero un attrice. Sapevo come mentire, anche se
con lui era molto difficile. Specie vedendo le sue espressioni
buffissime.
<<
Impossibile, nella mia stanza non dorme
nessuno a parte… Oh! ora capisco. >> disse
leggermente imbarazzato,
iniziando a rilassarsi.
<<
Mi hai fatto prendere un colpo, sono ancora
convalescente, non puoi trattarmi così! Ne potrebbe
risentire la mia
salute! >>
Risi
del suo tono, da finta vittima! Non era per nulla
credibile.
Stavo
per rispondergli, ma entrò l’infermiera con una
sedia a rotelle. Mi allontanai, mentre aiutava Robert a sedersi.
Continuavo a
fissare il viso bellissimo del mio amico, finchè
l’infermiera non si rivolse a
me.
<<
Signorina, è meglio che vada adesso, così si
riposa un po’. Il signor Pattinson ne avrà per
tutta la mattina, può tornare
nel pomeriggio. Avviserò io la mia collega di lasciarla
passare, quando torna.
>> mi informò gentilissima.
Le
sorrisi, riconoscente e quando Robert con una
faccia scocciata, per via degli esami, mi ebbe strappato un ennesima
risata,
uscì anch’io dalla stanza. Incrociai i genitori di
Robert, che si era
avvicinati apprensivi al loro figlio. Con un ultimo sguardo me ne
andai, con un
sospiro. Sapevo che Robert stava meglio, ma ero ancora in
apprensione per
lui.
Uscii
fuori e subito i rumori della città, appena
sveglia, e l’aria fredda del mattino, mi stordirono,
risvegliandomi da quel
leggero stato di torpore, in cui ancora mi trovavo.
Mi
ricordai, solo in quel momento, di essere rimasta a
piedi. La mia macchina non ero ancora andata a riprenderla, quindi
sarebbe
stato un problema arrivare fino a casa. Storsi il naso, nel ricordare
casa mia.
Non sapevo se Michael, insieme alla sua conquista, erano ancora
lì, ma in ogni
caso non volevo ancora tornarci. Sarei voluta tornare subito al set,
così sarei
stata lontana da casa per alcuni mesi, ma fino a quando Robert non
fosse uscito
dall’ospedale, non mi sarei mossa da quella città
. Sarei tornata con lui.
Sospirai,
afflitta. Potevo solo ritornare da Nikki, ma
ci avrei messo un sacco di tempo andando a piedi. Non volevo nemmeno
chiamarla,
magari stava dormendo. Era già tanto che mi ospitasse a casa
sua.
Cominciai
a camminare, incerta sul da fare, quando il
rumore di un clacson mi distrasse. Dapprima non ci feci caso, ma quando
divenne
insistente mi voltai, automaticamente, verso la fonte del
rumore.
Acutizzai lo sguardo e sospirai di sollievo, quando vidi Nikki farmi
segno di
raggiungerla, a bordo della sua auto.
Era
dall’altra parte della strada, così la raggiunsi
ed entrai in macchina.
<<
Nikki, meno male che sei venuta!
>>
Le
stampai un bacio sulla guancia e lei scosse la
testa, sospirando.
<<
Tesoro, se non ci fossi io, non so dove
saresti. >>
<<
Adesso, Non esageriamo! >>
Scoppiammo
a ridere, entrambe, e lei si immerse nel traffico
cittadino, verso casa sua. Dopo qualche minuto, in cui le confidai che
non ero
pronta per tornare a casa, lei mi assicurò che non era un
problema stare da
lei. Mi convinse però a tornare a casa almeno per prendere
le mie cose, e su
questo non potei obbiettare.
Infondo
Michael, non sarebbe stato sicuramente a casa,
o almeno così speravo.
Una
morsa mi chiuse lo stomaco, quando avvistai casa
mia, ma non appena arrivate, scesi velocemente dalla macchina e dopo
aver preso
le chiavi dalla borsa, entrai a casa.
Chiusi
piano la porta, dietro di me. C’era piuttosto
silenzio, quindi ipotizzai che forse non c’era davvero
nessuno in casa. Salì le
scale, sbuffando. Non avrei voluto per niente essere lì, in
quel momento. Mi
costrinsi a non essere infantile, ed entrai decisa nella mia camera. La
stessa
dove avevo trovato quel bastardo, in compagnia della sua fiamma.
Tutto
sembrava apposto, ma vedendo il letto dove li
avevo trovati, mi venne la nausea. Avrei dovuto buttare tutto. Non
avrei mai
più dormito su quello stesso letto.
Mi
imposi di non pensarci e sbrigarmi a prendere le
mie cose. Avrei risistemato la valigia che avevo quando ero tornata dal
set,
così non sarei più dovuta tornare. Chiusi la
valigia e uscii velocemente da
casa mia, per raggiungere Nikki, che ancora mi aspettava.
Non
appena entrai in macchina, la vidi armeggiare con
la radio e poi fermarsi, per alzare il volume. Sospirai di frustrazione
quando
sentì il giornalista dare la notizia
dell’incidente di Robert, e il fatto che
mi avessero trovato sul posto dell’incidente. La notizia
avrebbe fatto il giro
del mondo, probabilmente. Chissà cosa avrebbero pensato. Non
sentivano mai
notizie su me e Robert, al di fuori dell’ambito lavorativo,
adesso sarebbe
stato uno scoop, anche se spiacevole.
<<
Mi sento ancora in colpa… >> borbottai.
Sapevo di essere ripetitiva, ma era più forte di me pensarlo
<<
Smettila Kris! Sai che non è così. Andiamo a
casa, dovresti riposare… anche se penso che tu abbia
dormito
abbastanza bene, stanotte. >>
Sorrisi
a quelle parole, ma non risposi. Accanto a
Robert ero riuscita a rilassarmi, ma mi ero svegliata un paio di volte,
per
controllarlo. Per fortuna aveva dormito piuttosto bene.
Non
mi accorsi che eravamo già arrivate,fino a quando
Nikki non mi aprì lo sportello, guardandomi con uno sguardo
indulgente.
Entrammo in casa e mi rilassai, impercettibilmente. Stavo per muovere
un passo,
quando qualcosa di soffice mi si strusciò sulla gamba.
Trasalii, ma mi rilassai
quando vidi quel batuffolino bianco, che mi faceva le fusa. Era
adorabile la
gattina di Robert. Mi calai per prenderla e lei si fece afferrare,
senza
storie. Non sembrava quasi un gatto! Di solito questi animali avevano
una
natura piuttosto diffidente, invece Kris era davvero dolcissima.
<<
Ehi, voi due! Avete fatto amicizia eh?!
>>
Sorrisi,
all’indirizzo di Nikki e presi ad accarezzai
la piccola testolina di Kris.
<<
Sei Gelosa? >>
Nikki
mi si avvicinò e mi prese sottobraccio, portandomi
verso le scale.
<<
Si, ma di Kris ovviamente. >>
Ridemmo
entrambe. In pratica si riferiva a tutte e
due. Mi lasciai trascinare al piano di sopra, ma corrucciai lo sguardo
quando
la mia migliore amica aprì la stanza di Robert. Non ebbi il
tempo di parlare,
che lei si voltò verso di me, con un sorriso molto chiaro.
<<
Starai qui, nel frattempo che Robert non ci
sarà. Poi ritorneremo al set. Infatti tu non intendi tornare
prima, vero?
>>
Le
sorrisi, eloquente.
<<
Si, è vero. Ma ho perso qualche passaggio. Ti
è rimasta solo questa camera? Perché se vuoi
posso anche tornare a casa mia…
>>
Il
mio tono non era per nulla convinto e Nikki si mise
le mani sui fianchi e abbassò la testa di lato, nella tipica
posizione di
quando mi voleva rimproverare. Era più una mamma, che un
amica.
<<
Kristen Jamey Stewart… non provarci nemmeno.
Tu starai qui, e intendo in questa stanza. >>
Se
ne andò indispettita, lasciandomi lì come
una
stupida. Guardai Kris, che ancora tenevo tra le braccia, che mi
restuì
l’occhiata.
<<
Non farci caso… fa sempre
così…
>>
<<
Ti ho sentito! >> sentii gridare
Nikki, dal piano di sotto.
Risi
e, in movimento istintivo, andai a sedermi sul
letto di Robert. Mi sentivo stranamente agitata, e spostavo lo sguardo
per
tutta la stanza.
Non
c’erano molte cose sue, tranne qualche oggetto
sulla scrivania e la sua borsa, vicino l’armadio. Mi alzai,
lasciando la
gattina sul letto, che si acciambellò su se stessa, ma tenne
la testa alzata
per seguire i miei movimenti.
Guardai
cosa c’era sulla scrivania e trovai il
portafoglio e il telefonino di Robert. Non avrei dovuto, ma ero
maledettamente
curiosa, o per lo meno su tutto ciò che riguardava lui.
Presi il portafoglio e
l’aprì, distrattamente. Di solito mi diceva che,
al suo interno, teneva piccole
cose importanti, che voleva tenere sempre con sé. Ero
attirata da questo
motivo. Oltre le solite carte di credito e vari pezzi di carta che non
guardai,
per rispetto, non c’era nulla di particolare.
Chissà di cosa parlava allora,
quando intendeva “ piccole cose importanti”.
Acutizzai lo sguardo e vidi che
c’erano delle piccole foto, che si intravedevano da una tasca
interna. Speravo
di trovare qualcosa del genere e le sfilai, per osservarle. Sorrisi,
quando
vidi la foto del suo cane, probabilmente nella casa dei suoi genitori,
che non
avevo mai visto. Poi c’erano altre due foto: una ritraeva lui
con il suo
migliore amico e l’altra …
Mi
dovetti sedere sulla sedia, vicino. Rimasi per
qualche minuto a guardare quella foto, senza capire. La ragazza
ritratta nella
foto ero io. Non ricordavo quando era stata scattata, o per lo meno, in
quel
momento non riuscivo a ricordarmi il momento. Probabilmente era uno dei
tanti
servivi fotografici. Cosa ci faceva una mia foto nel suo portafoglio?
Sorrisi,
commossa. Anche lui era davvero molto
importante per me. Non riuscivo a quantificare la gioia che sentivo
dentro.
C’erano davvero poche cose importanti per Robert, ma non
sapevo di rientrarci.
Sospirai e voltai la foto, per vedere se c’era scritto
qualcosa. Il mio cuore
perse un paio di battiti, e dovetti respirare più volte per
calmarmi. Questo
era troppo.
Mon
Ange…
Ci
volevamo molto bene, eravamo migliori amici, ma
quelle parole erano cariche di significato. Non mi aveva mai chiamato
in quel
modo, e mi sorprese il fatto che mi pensasse in quel modo.
Il
mio angelo…
Quelle
parole mi risuonavano nella mente, mentre
rimettevo le foto a posto. Non smettevo di sorridere tra me e non mi
accorsi
dell’arrivo di Nikki.
<<
E allora? Che cosa stai facendo? >>
Mi
voltai, velocemente, e lei inarcò un sopracciglio
quando vide il portafoglio e il cellulare di Rob.
<<
Ah si! Non ti scordare che più tardi quelli
dobbiamo portarglieli. >> fece cenno ai due
oggetti sulla scrivania
e io annuii con energia.
<<
Ti conviene riposarti, perché tra un paio
d’ore torniamo in ospedale. Va bene? >>
Annuì
ancora una volta, senza rispondere. Nikki mi
guardava in modo strano, ma non disse nulla e se ne andò. Io
sbuffai
d’irritazione. Possibile che erano bastate delle parole
dietro a una
fotografia, per… per…
Non
sapevo neppure io cosa stavo provando. Era
assurdo! Forse ci stavo leggendo un po’ troppe cose, dietro
quelle parole. Ero
importante per lui e non ne aveva mai fatto mistero, lo sapevo bene.
Misi
il cellulare sotto carica e lo accesi, così
gliel’avrei portato carico.
Mi
passai una mano sugli occhi e mi buttai sul letto,
accanto a Kris, che ora dormiva beata. Afferrai il cuscino e
l’abbracciai.
Forse Robert non aveva ancora dormito su quel letto. Eppure sembrava il
suo
profumo, quello che sentivo sul cuscino… mi morsi il labbro
inferiore e chiusi
gli occhi. Non volevo pensare a quel pomeriggio di due giorni
prima…
Quasi
mi prese un colpo, quando sentì suonare il
cellulare di Robert. Mi alzai e indecisa presi il telefonino. Dovevo
rispondere
o no? E se fosse stata Camille? Quell’ultimo pensiero mi
caricò di rabbia, così
risposi con energia.
<<
Pronto? >>
<<
Il tuo cellulare non prende… >>
sentii rispondere Robert, in tono lugubre.
Sospirai
di sollievo.
<<
Robert! Come stai? Come mai hai chiamato al
tuo numero? >>
<<
Te l’ho detto, il tuo cellulare non prende.
E’ tutta la mattina che provo a chiamarti. >>
Mi
sentii, stranamente, emozionata dalle sue parole.
Non era la prima volta che si mostrava gentile nei miei confronti, ma
dopo aver
visto quella fotografia mi sentivo agitata.
<<
Ehm… mi dispiace. Hai finito di fare gli
esami? >>
Razza
di stupida! Perché adesso avevo adottato quel
tono così basso e tremante? Si sarebbe senz’altro
accorto che c’era qualcosa
che non andava.
<<
Kris, perché quella voce? C’è qualcosa
che
non và? >>
Ecco…
pensai sconsolata. A Robert non potevo
nascondere proprio nulla. Mi conosceva molto bene.
<<
No nulla… sono solo preoccupata per te.
>>
<<
Non sono molto convinto… comunque sto meglio,
anche se se sono dovuto scappare dal reparto di radiologia.
Dovevi vedere
che corse mi sono fatto con quella sedia a rotelle. Ho fatto accorrere
l’intero
personale dell’ospedale. >>
Spalancai
gli occhi incredula e scoppiai a ridere di
cuore, come non facevo da settimane.
<<
Robert ma cosa dici? Sei impazzito? >>
<<
Assolutamente no. Vorrei vedere te, al posto
mio, nelle mani di Crudelia Demon! >>
Ripresi
a ridere, ormai piegata in due, tanto che
dovetti sedermi sul letto.
<<
Ma che ti è preso? Secondo me quella botta in
testa ti ha fatto davvero male! >>
<<
Senti Kris, invece di ridere, perché non
vieni qui ad aiutarmi? Sono vicino la reception, e di sicuro se qualche
infermiera mi trova… >>
Cadde
improvvisamente la linea e io rimasi a guardare
il cellulare. Non sapevo se ridere o piangere. Ma cosa gli era preso a
Robert?
Non potevo nemmeno richiamarlo, dato che non sapevo il numero.
Il
cellulare squillò un'altra volta e risposi subito.
<<
Robert sei tu? >>
<<
Si, chi vuoi che sia? >>
Cercai
di non ridere, del suo tono angosciato.
<<
Va bene, Robert, ho capito che hai un
problema. Mi spieghi cosa sta succedendo in quell’ospedale?
>>
<<
No, è troppo lunga da spiegare e si dia il
caso che io non ho tempo. Ho dovuto corrompere l’infermiera,
che mi aveva
strappato il telefono dalle mani … che razza di maleducati
che ci sono qui! >>
Non
c’è la facevo a smettere di ridere e questo
innervosì ancor di più Robert.
<<
Non preoccuparti, dammi il tempo della strada
e ti vengo a salvare io. >>
Quella
situazione dava dell’assurdo e nonostante tutti
i miei sforzi, non riuscivo a trattenere le risate.
<<
Si, molto divertente Kristen. Io voglio
uscire di qui, non ho nessun motivo di rimanere. >>
Sospirai.
Come al solito Robert non era cambiato.
<<
Smettila! Devi restare lì, fin quando non ti
sentirai meglio. >>
<<
E come faccio a stare meglio, se tu non sei
qui, con me… >>
L’atmosfera
gioviale finì ben presto, grazie a quelle
parole appena sussurrate. Mi morsi un labbro e strinsi gli occhi. Non
riuscivo
più a contenere le sensazioni che mi stavano sconvolgendo.
Non seppi cosa
rispondere, ma lui mi tolse da questa incombenza.
<<
Adesso devo andare… mi raccomando non fare
tardi. >>
Chiuse
la chiamata e a me non rimase altro che
sorridere e preparami per raggiungerlo.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Malia85
: Ciao Malietta! Eheheh, mi fa piacere che
questa storia ti piaccia! Beh si, noi parliamo molto su msn, e spero
che questo
capitolo ti piaccia^^ La nostra Kris… è molto
confusa… sta succedendo… o almeno
si sta risvegliando da un lungo sonno… staremo a vedere cosa
farà ( eh si dovrò
vederlo anch’io ^^) un bacione, ciao!
Debblovers
: Ciao! Sei molto gentile! Spero che questo
capitolo non ti abbia deluso. Si, si, Robert ormai sta meglio, avevo
detto che
mi sarei fatta perdonare! Ciao
SophChad
: Ciao, anche tu gentilissima! Fammi sapere
cosa ne pensi di questo capitolo, ciao^^
Saraligorio1993
: Hey, ciao! Ahhhh scusami! Che gaffe
tremenda!! Guarda, ero convinta che foste in due a dividere
l’account, perché
se non sbaglio in qualche commento, di non so quale ff, mi era capitato
di
leggere qualcosa al plurale, ma evidentemente ho letto male! Sono
contenta che
lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero anche questo, un bacio, ciao!
Ale03
: Ciao, innanzitutto scusami se ci ho messo un
po’ per postare , ma ho avuto molte cose da fare, a causa
dell’università!
Ufff… comunque non so, credo che sarà una storia
abbastanza lunga. E’ una
storia che sto scrivendo insieme a lisepotter… molte idee
vengono soprattutto
da lei, si vedrà cosa ne verrà fuori!
tiva95:
Ciao tesoro! Eh si… scusami! Ma non sono
riuscita a scrivere subito questo capitolo, senza contare il tempo che
mi porta
via l’università. Spero davvero che questo
capitolo ti piaccia, per perdonare
il mio ritardo! Ehehe! Un bacione, ciao^^
roby
the best : Ciao, sono di ritorno con
quest’aggioramento, fammi sapere cosa ne pensi. Ciao!!
A
l y s s a : Ciao! Sono contenta che ci sia una nuova
lettrice! Si , è vero ci sono tante storie su Robert e
Kristen, ( li adoro xD)
Mi fa piacere che questa ti abbia colpito. Si , kl’inizio
è stato abbastanza
incisivo , ma ho promesso che le cose andranno meglio …
chissà… ( mai dire mai!).
Fammi sapere che ne pensi, ciao!
Sylva
_04 : Ciao, grazie del commento! Mi raccomando
fammi sapere cosa penserai di questo, ciao^^
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Capitolo 5 *** Paura di perdeti ***
Paura
di perderti
L’immagine
che mi si presentava davanti, mi lasciò stupita e indignata
al tempo stesso.
Tutto mi sarei immaginata, tranne trovare lei accanto a lui. Vedevo la
sua
figura dalla porta mezza aperta e, per un attimo, mi riportò
alla mente il
ricordo di pochi giorni addietro. La rabbia cominciò a
montarmi inesorabile,
mentre la vedevo sedersi accanto a lui e accarezzargli i capelli.
Ancora più
male mi fece vedere lui sorriderle in modo affettuoso. Avrei
voluto
entrare e sfogare la mia rabbia, proprio come quella volta, ma mi
sentivo
talmente stanca e delusa che riuscii solo ad allontanarmi e sedermi su
una
delle tante sedie bianche, in quella corsia d’ospedale.
Appoggiai la testa al
muro, dietro di me, e chiusi gli occhi. Non sapevo come giustificare
questa
strana sensazione che mi stava prendendo. Improvvisamente mi sembrava
tutto
così inutile e scoprii di essere molto stanca, non solo
fisicamente, ma più
psicologicamente. Era come se qualcosa , che avevo sempre saputo, fosse
tornato
a farmi visita per ricordarmi della mia stupidità.
Ancora una volta,
nonostante tutti i miei sforzi, mi ero lasciata convincere da qualcosa
che
probabilmente non esisteva. Non ero molto importante per lui o forse
per
nessuno. Infondo il mio lavoro era tutto una finzione, tale forse da
farmi
confondere la realtà.
I
miei pensieri furono interrotti da una voce gentile, che mi
riportò al
presente.
<<
Signorina? Signorina, si sente bene? Che ci fa qui fuori?
>>
Alzai
lo sguardo su un infermiera che mi guardava attentamente. Sorrisi
quando
riconobbi la stessa che , con indulgenza, aveva acconsentito alle mie
richieste.
<<
Salve, Ehm… no, sto bene… credo…
>> conclusi con un sospiro, portandomi
una mano tra i lunghi capelli scuri.
<<
Bene, allora che ci fa qui fuori? Il suo ragazzo l’aspettava
da tempo! Non ha
fatto altro che chiedermi a che ora sarebbe arrivata, se ero sicura di
non
averla ancora vista e chi più ne ha più ne metta!
>>
Il
suo tono angosciato mi fece sorridere, ma dentro di me rimasi
sbalordita quando
definì Robert “ il mio ragazzo” . Uno
strano calore mi partì dallo stomaco,
facendomi agitare.
<<
Sù, che aspetta? >> disse
incitandomi con lo sguardo ad entrare
nella sua stanza.
Io
mi alzai titubante, ma rimasi ferma con le braccia incrociate al petto.
<<
Ehm, no, veramente ha già visite.
>> risposi con
risentimento.
Vidi
l’infermiera indugiare e guardarmi con espressione confusa.
Se immaginava che
Robert fosse il mio ragazzo, ovviamente non capiva il motivo della mia
reticenza.
Improvvisamente
vidi il suo volto illuminarsi di sorpresa e ridere di gusto, tanto da
coprirsi
la bocca con una mano. Sorrisi anch’io, contagiata
dalla sua dolcezza, ma
rimasi interdetta. Probabilmente mi considerava una stupida.
<<
Si, poi Robert non è il mio ragazzo…
>>
<<
Come no?! ><
Sgranai
gli occhi, quando sentì il diretto interessato rispondere
dall’interno della
camera.
<<
Devo dire che lei ha le idee parecchio confuse, Signorina…
>>
riprese l’infermiera
Non
potei non notare un certo doppio senso nelle sue parole, ma non ebbi
modo di
pensarci per molto , dato che mi sospinse delicatamente ad entrare
nella camera
di Robert.
Respirai
affondo e vidi chiaramente Camille impallidire.
<<
C’è ne hai messo di tempo ad arrivare
>> mi disse Robert, con tono di
rimprovero.
Io
non risposi e continuai a guardare Camille. Lei a volte ricambiava il
mio
sguardo glaciale, altre lo spostava sul resto della stanza.
<<
Ragazze, vi conoscete già vero? >>
<<
Molto bene… >> risposi in
un sussurro.
Da
quel momento il silenzio regnò per pochi ma pesantissimi
istanti, in quella
camera.
<<
C’è qualcosa che non và?
>> sentii chiedere da Robert
<<
No, ma io adesso devo proprio andare. Mi fa piacere che stai meglio,
Robert
>>
Camille
dopo quelle parole si avvicinò a lui, ma ancor prima che si
abbassasse per
salutarlo, una strana rabbia mista a gelosia mi prese.
<<
Eh no, non c’è alcun motivo per andare via adesso.
D’altronde non ti sei fatta
scrupolo nel rimanere a casa mia e con il mio ragazzo , ops scusa
volevo dire ex…
>>
Camille
chiuse gli occhi per un attimo, per poi riaprirli e portare lo sguardo
al
pavimento.
<<
Che ti prende? Non parli più? >>
<<
Kristen… >> sentii Robert cominciare
a parlare, ma lo fulminai con
lo sguardo.
<<
No, Robert, forse non hai capito quello che mi ha…
anzi hanno fatto
>> cambiai verbo, dato che mi sembrava
più corretto. In fondo non
aveva fatto proprio nulla da sola.
Robert
chiuse la bocca ed io lo guardai con rancore. La voleva forse
difendere? Allora
avevo ragione, il suo era solo un comportamento infantile, non gli
importava
nulla di me.
Continuammo
a fissarci, sia io che lui, fino a quando non lo vidi spostare lo
sguardo da me
a Camille, per poi fermarsi definitivamente su di me.
<<
Stavo per dire, Kristen, di sederti qui accanto a me, in modo che
Camille
potesse spiegarmi che cosa è successo. >>
Le
sue parole lente e ben scandite celavano rabbia ed io rimasi
interdetta.
Non mi rimase scelta, quando mi obbligò con lo sguardo a
fare quanto aveva
appena detto.
Mi
avvicinai, con le braccia incrociate al petto, e scossi la testa quando
mi fece
cenno di sedermi.
<<
Non c’è ne alcun bisogno. Lei sa bene a cosa mi
riferisco. Non devi entrare
anche tu in questa storia. >>
Voltai
il capo curiosa, quando la sentì sospirare, probabilmente di
sollievo. Sorrisi
ironica. Aveva forse paura di fare una brutta figura davanti a lui? Non
ero
quel genere di persona, non mi importava cosa pensava Robert, o meglio,
volevo
che lui decidesse da solo le persone in cui stare senza alcuna
influenza da parte
mia.
<<
Camille, cosa è successo? >>
Abbassai
lo sguardo su Robert, con l’intenzione di fermarlo, ma lui
senza nemmeno
girarsi mi fece cenno di stare zitta.
<<
Cosa vuoi che sia successo, Rob… cose che
capitano… >>
<<
COSA? >>
Non
potevo crederci, adesso avevo perso ogni forma di pazienza. Feci per
fare il
giro del letto di Robert per raggiungerla, ma lui allungò
prontamente un
braccio tirandomi giù, su di lui.
<<
Come puoi dire che sono cose che capitano, quando ti ho trovato nel MIO
letto e
con quello che era il MIO ragazzo? >>
Mi
dimenavo, per farmi lasciare da Robert, ma non appena dissi quelle
parole, la
sua presa divenne d’acciaio, bloccandomi qualsiasi movimento.
Mi fermai,
esausta in tutti i sensi, e abbassai il capo, mentre silenziose lacrime
mi
rigavano il viso. Una mano di Robert, mi costrinse il viso sul suo
petto e lo
sentì respirare in modo irregolare.
<<
Esci di qui Camille. Non intendo vederti per parecchio tempo, per cui
non farti
più vedere. >>
Da
quel momento non sentì più nulla, se non la porta
della camera che si apriva e
si richiudeva, silenziosamente. Piangevo in silenzio, cercando di non
dare voce
ai singhiozzi che mi scuotevano. Sentii Robert sospirare più
volte e stringermi
ancora di più a lui.
<<
E così era questo che non volevi dirmi per
telefono… >>
Dapprima
non risposi poi, asciugandomi il viso con una mano, mi sollevai un poco
per
guardarlo in viso. Mi ritrovai molto vicina al suo viso, talmente bello
da
mozzare il fiato.
<<
Veramente no… ho scoperto Camille con Michael il giorno del
tuo incidente.
>>
Vidi
il suo viso confuso e poi sorpreso.
<<
Per questo motivo eri venuta da Nikki? >>
Io
annuì e continuai a guardarlo, incapace di scostare lo
sguardo dai suoi occhi
limpidi.
<<
Allora perché sei scappata via, quando mi hai visto?
>>
Ecco,
questo bastò a farmi voltare il viso dalla parte opposta
alla sua. No, ancora
questo non ero pronta a rivelarglielo. Non sapevo bene nemmeno io il
motivo, o
forse non volevo ammetterlo.
<<
Robert, non è il momento di… >>
<<
Perché allora quella voce al telefono? Kris cosa diavolo mi
stai nascondendo,
ancora? >>
Lo
guardai, un po’ sollevata per il fatto che lui fosse passato
alla domanda
successiva, e un po in difficoltà per quello che aveva
appena detto, peggiore
se possibile rispetto alla domanda precedente.
<<
Ma cosa importa? Non avevo nulla al telefono…
>>
<<
Kris, basta bugie. >>
Bloccò
le mie parole e a me non rimase altro che sospirare, pesantemente. Come
gli
avrei detto che avevo aperto il suo portafoglio, senza alcun permesso
tra
l’altro, e che avevo trovato una mia foto con dietro scritto
“ Il mio Angelo” ?
Che poi,forse, non aveva il significato che io subito gli avevo dato.
Allora
perché non sapere subito la verità? Infondo se
non gli avessi chiesto questo,
lui mi avrebbe costretto a dirgli almeno il motivo per cui ero scappata
da lui,
il giorno del suo incidente. Sinceramente non ero pronto a rivelargli
del
fatto, che non solo ero gelosa di lui, ma anche del fatto che stesse a
stretto
contatto con la mia migliore amica …
Tra
i due
mali…
<<
Ehm… stavo per prendere il tuo portafoglio, cosi da
portartelo, quando… quando
mi è caduta una foto per terra. >>
Avevo
trovato al volo una scusa, anche se stupida. Infatti risultava poco
credibile,
il fatto che una foto ben incastrata all’interno di una tasca
del portafoglio
fosse caduta a terra. Di certo Robert si ricordava bene dove si
trovasse la
foto. Senza contare che il mio tono di voce era stato fin
troppo carico
di sollievo, per non farlo insospettire. Infatti lo vidi sorridere in
modo
furbo, facendomi pensare al peggio.
<<
Quale foto? >>
Ecco,
brava la stupida? E adesso? Quale foto? Non
c’è ne era mica una sola …
però questo poteva giocare a mio favore, anche se era
improbabile che la vista
di una foto di uno dei suoi familiare o per fino del suo cane Patty,
potesse
rendermi così nervosa. Provai comunque a mentire, ancora una
volta.
<<
Era la foto di… >>
<<
Ah - ah - ah >>
Mi
riprese, come se stesse rimproverando una bambina piccola e facendo no,
con il
dito, davanti al mio viso.
<<
Non cominciare. Ho detto : Niente bugie, chiaro? >>
Ma
come diavolo faceva a sapere che avrei detto una bugia. Era forse
scritto a
chiare lettere sul mio viso? A giudicare dallo sguardo beffardo e
fintamente
severo di Robert : si.
<<
Ho trovato una mia foto. >>
Lui
sorrise, sghembo, tanto che mi ricordò vagamente quando
interpretava Edward.
<<
E allora? >>
<<
Come, allora!?! Be, sono rimasta sorpresa… >>
<<
Per la foto, o per qualcos’altro? Forza Kristen, sputa il
rospo, curiosa che
non sei altro. >>
Rimasi
a guardarlo stupita,e risi del suo tono beffardo.
<<
Va bene, lo ammetto. Ero curiosa e ho trovato una mia foto nel tuo
portafoglio,
ma la cosa che più mi ha stupito è stata la frase
che c’era scritta dietro…
>>
Lo
sentii ridere, piano e profondamente, tanto da mettermi i brividi. Mi
attirò a
sé e mi baciò il capo.
<<
Lo sai che sei il mio Angelo… >>
Quel
momento magico fu interrotto dal suono del mio cellulare. Trasalimmo
entrambi e
con malavoglia, mi staccai da lui, per alzarmi e prendere la borsa,
dove si
trovava il cellulare.
Lo
presi e scoprì con sconcerto che si trattava di Michael. Che
diavolo voleva,
ancora? Si voleva lamentare per il modo, poco cortese, con cui avevo
trattato
la sua nuova fiamma?
<<
Guai a te, se rispondi. >>
Mi
voltai verso Robert, che mi guardava duramente. Aveva capito dal mio
sguardo
che si trattava di lui. Impressionante come riuscisse a capirmi,
così
velocemente.
<<
Se lo fai, ti prometto che mi alzerò da questo letto e
andrò a raggiungerlo,
dovunque si trovi, per spaccargli la faccia. >>
Era
insolito, per me, vedere Robert così arrabbiato. Rimasi
quasi affascinata. Al
contrario di come mi ero sempre immaginata riusciva ad essere veramente
convincente, tanto che mi convinsi a lasciare squillare il cellulare,
posandolo
di nuovo all’interno della borsa.
<<
Con quale coraggio gli avresti risposto, eh? Dopo tutto quello che ti
ha fatto!
>>
Era
a dir poco furioso e io lo guardai, inarcando un sopracciglio.
<<
Non avevo intenzione di… >>
<<
Meglio che io non lo incontri mai più…
>>
Interruppe
le mie parole con quel basso sussurro, che mi fece quasi paura. Era
davvero
minaccioso, quando voleva.
Mi
avvicinai a lui e mi risedetti, sperando di farlo calmare.
<<
Per me è insopportabile stare qui a far finta di nulla,
quando il mio desiderio
più grande è quello di…
>>
Fu
più forte di me e lo baciai d’impeto. Non
l’avevo premeditato, ma vederlo così
arrabbiato per me e non poter fare nulla per poterlo calmare, mi aveva
fatto
reagire in quel modo.
Dapprima
sorpreso, ricambiò il mio bacio, portando una mano dietro la
mia nuca per
avvicinarmi ancora di più a lui. Quel bacio affrettato
divenne sempre più
profondo. Non ci eravamo mai baciati cosi, neppure per esigenze di
copione. Io
non accennavo a lasciarlo, così come Robert che mi stringeva
spasmodicamente a
lui.
Ci
staccammo, per mancanza d’aria, e ci guardammo negli occhi
per un tempo
indefinito.
<<
Dovrei arrabbiarmi più spesso…
>> mormorò Robert, facendomi
sorridere.
<<
Scusami Robert… >>
Lui
mi lasciò improvvisamente, e voltò il capo dalla
parte opposta alla mia. Mi
morsi un labbro, nervosa, cosa avevo combinato?
<<
Ti prego, non avercela con me… >>
<<
E tu non usarmi come un ripiego… >>
esclamò, voltandosi di nuovo verso di
me,e guardandomi dritta negli occhi.
<<
No, tu non sei un ripiego. >>
<<
Ascolta, piccola… lascia perdere. Non preoccuparti, non
pensiamoci più, va
bene? >>
Quelle
parole mi ferirono, inaspettatamente. Come potevo prendermela, dopo
quello che
gli avevo detto? Scusarmi non era stata proprio una bella idea, ma ero
molto
confusa e non volevo che lui pensasse male di me. Tuttavia, non mi
sentivo
ancora pronta per dirgli che in realtà l’avevo
desiderato con tutta me stessa
quel bacio. Per un attimo tutta quella ansia che covavo mi si era
sciolta dal
petto e aveva lasciato spazio ad una forte emozione, mai provata prima.
Possibile
che lui invece non lo volesse? Non sembrava,
dall’intensità con cui aveva
risposto al mio bacio.
Lo
guardai, ma lui avevo lo sguardo rivolto al tetto della stanza. Avrei
voluto
dire qualcosa, ma riuscì solo ad appoggiare la testa sulla
sua spalla e
chiudere gli occhi, abbandonandomi ai miei pensieri.
Speravo
di non aver rovinato tutto quello che c’era tra me e lui,
perché non me lo
sarei mai perdonato.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ok,
non linciatemi!
Sono
davvero in ritardo ... ma non ho avuto un attimo di tempo!
Risposta
ai commenti:
Saraligorio1993 : Ciao! Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto!
Per il
tuo account, si è vero l’avevo letto per caso nei
commenti! Ora ho capito,
perché evidentemente avevo fatto confusione^^ fammi sapere
cosa ne pensi del
capitolo, ciao!
Malia85
:
Grazie del commento, sei sempre molto gentile, ciao
Ale03:
Ciao! Ah bene, mi sa che stavolta sono arrivata decisamente in ritardo!
Spero
potrai perdonarmi, ma come dicevo nel capitolo precedente purtroppo
l’Università non mi lascia molto spazio. La storia
sarà di certo lunga, perché
ci sono veramente tante cose da sviluppare e spero di poterlo fare al
meglio!
Spero di sentirti presto, un bacione, ciao!
Tiva95:
Ohhhhh! Mi fai emozionare così! Grazie, sei sempre tanto
affettuosa e di questo
ti ringrazio! Scusami tanto davvero, ma sono con le mani legate, ho
davvero
poco tempo a disposizione a causa dei miei studi e dopo un
po’ di tempo
riprendere la storia non è molto semplice!Spero solo di non
averti deluso! Un
bacio, ciao^^
Roby
the best : Ciao, grazie per il commento! Eh si, tutte vorremmo Rob!
Kristen ha
questa fortuna! Speriamo che sappia sfruttarla^^
Sylva_04
: Ciao! Mi fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto, spero
anche
questo, a presto, ciao!
|
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Capitolo 6 *** Your Song ***
Your
Song
Era
passata qualche settimana. Robert si era ripreso al meglio ed eravamo
tornati
sul set. Naturalmente avevamo dovuto sopportare le aspre critiche da
parte del
regista, rivolte più che altro a me, dato che Robert poteva
benissimo tornare
da solo, dopo essere stato rilasciato dall’ospedale. Tutto
sembrava essere
tornato alla normalità, ma dopotutto era solo un apparenza,
o meglio quello che
ci sforzavamo di fare vedere al di fuori. Da parte mia non
avevo affatto
scordato quel giorno all’ospedale, in cui avevo baciato il
mio migliore amico e
lui nonostante i soliti sorrisi e i soliti scherzi non sembrava aver
dimenticato. Nonostante il lavoro nel set fosse duro e faticoso,
c’erano sempre
dei piccoli spazi liberi durante la giornata e al termine di questa, in
cui ci
trovavamo a rilassarci dopo diverse ore di lavoro. Era in quelle
occasioni che
mi maledivo per il mio gesto. Tutto diventava terribilmente difficile,
specie
sostenere gli sguardi carichi di significato da parte di Robert. Niente
era più
come prima, e non eravamo gli unici ad essersene resi conto. Anche gli
altri
avevano notato che la nostra chimica sul lavoro aveva subìto
dei cambiamenti.
Non che non ci fosse più attrazione tra di noi o ci
comportassimo in modo
freddo, l’uno nei confronti dell’altro, ma non
eravamo più naturali come prima,
nei nostri comportamenti. Non avevo mai affrontato tutto questo con
Robert, ma
lui non sembrava propenso a qualsiasi tipo di confronto. In effetti ero
stata
piuttosto chiara quel giorno. Gli avevo fatto capire che era stato solo
un
errore e lui probabilmente si era adeguato alla situazione. Il mio
peggior
incubo si stava avverando, infatti il nostro rapporto non era
più lo stesso.
Eravamo
a circa metà delle riprese, quindi ancora mancavano un
po’ di mesi prima del
termine del film. Da una parte questo mi rincuorava, perché
almeno avrei avuto
più tempo per rilassarmi e non essere in continua tensione
ogni qual volta ci
incrociavamo al di fuori dell’orario delle riprese;
dall’altro mi rendeva più
nervosa, il sapere che presto ci saremmo divisi, perché
questo mi spingeva a
voler far qualcosa per cambiare la nostra situazione, sempre
più difficile.
L’unica
nota positiva, se così si poteva definire, era il fatto che
Robert era spesso
impegnato con il tour promozionale del suo film “ Little
Asches”, anche
grazie al fatto che in questo capitolo della saga, la sua presenza era
abbastanza limitata.
Sbuffai,
cercando di concentrarmi sul foglio di carta che da una buona mezzora
continuavo a guardare. Dovevo imparare numerose battute, che avrei
dovuto
recitare a breve con Taylor, ma ancora non riuscivo a ricordare una
parola di
quello che leggevo. La giornata era già cominciata male:
Robert se ne era
andato per una premier del suo film ed io avevo fatto scena muta la
maggior
parte delle volte, davanti a Taylor, nelle vesti di Jacob.
Non
potevo permettermi di sbagliare ancora, o mi avrebbero di certo
licenziato.
Dovevo ritrovare la giusta concentrazione, sennò la mia
assistente mi avrebbe
chiuso all’interno della mia roulotte e obbligato a studiare
da mattina a sera
le mie battute.
Sbuffai
d’irritazione. Solitamente c’era Robert ad aiutarmi
in questi momenti, ma
adesso non sarebbe più stato possibile. A mala pena ero
riuscita a svolgere
alcune scene insieme a lui, dove per fortuna non era successo niente di
insolito. Non ci eravamo baciati per fortuna, infatti molte altre scene
insieme
a queste si sarebbero svolte quando lui sarebbe tornato. Questo era uno
dei
tanti motivi per cui non riuscivo a concentrarmi su ciò che
facevo. Temevo quel
momento.
<<
Kristen, avanti, due minuti e riprendiamo a girare!
>>
La
voce del regista mi fece trasalire, e sbuffai, sentendo ridere qualcuno
alle
mie spalle. Mi volsi e incrociai lo sguardo di Taylor.
<<
Che succede Kris? Non ti piacciono le battute? Oppure non ti va di
lavorare con
me? >>
<<
Oh, Taylor! Assolutamente no, non pensarlo neppure, anzi ti chiedo
scusa.
Purtroppo non è un bel periodo per me, ma vedrai non
fallirò più! >>
Mi
alzai, e cominciammo a camminare verso il posto nel quale avremmo
dovuto
girare.
<<
Non intendevo questo, ma ti vedo molto giù. E’ a
causa di Robert, non è vero?
>>
Mi
fermai, di colpo, ma poi risi nervosamente, prendendolo sotto braccio e
riprendendo a camminare.
<<
No, Robert non c’entra nulla, è solo un problema
mio… sai, Michael… >>
Mi
stavo arrampicando sugli specchi, ma non volevo dire la
verità su ciò che stava
succedendo tra me e Robert. Con Michael avevo chiuso ogni tipo di
rapporto e mi
stavo lentamente riprendendo da quell’amara delusione.
<<
Non sei molto brava a dire le bugie Kris! Speriamo che recitare le
prossime
battute, ti venga meglio! >>
<<
Ehi, ma come ti permetti! >>
Cominciò
a correre e io lo seguì, ridendo insieme a lui. Dovevo
impormi la forza
necessaria e non pensare più a Robert, e continuare a
considerarlo
esclusivamente un amico.
Nonostante
tutti i miei buoni propositi non riuscii comunque a svolgere un buon
lavoro e
la giornata finì abbastanza presto. Mi scusai con il
regista, che mi consigliò
di riposarmi e di non preoccuparmi perché avremmo cominciato
l’indomani mattina
molto presto e avrei recuperato le scene che non eravamo riusciti a
girare.
Esausta,
mi allontanai da tutto il resto del cast e mi avviai stanca e
sconsolata verso
la mia roulotte. Non dissi niente a nessuno, compresa la mia assistente
e una
volta arrivata nel mio piccolo appartamento personale, reduce di tante
avventure, mi buttai sul letto. Incapace di pensare a qualsiasi cosa,
restai ad
ascoltare la confusione al di fuori del mio piccolo regno. Le voci
dello staff
e dei vari assistenti erano quasi insopportabili, tanto che nascosi la
testa
sotto al cuscino. Presto mi addormentai, sentendomi sola come non mai,
senza la
persona che più di tutti sapeva starmi accanto.
Mi
sembravano passati pochi secondi, quando un rumore insistente mi fece
svegliare. Mugugnai, infastidita e non mi curai di capire la fonte di
quest’ultimo. Passarono pochi istanti e il rumore si
ripetè. Sbuffando
d’irritazione aprii gli occhi e mi sollevai, rimanendo seduta
sul letto. Era
già buio, e dovetti accendere la lampada sul comodino per
poter vedere
qualcosa. Finalmente capì che il rumore che mi aveva
svegliata apparteneva a
qualcuno che continuava a bussare dall’esterno della mia
roulotte.
<<
Ma chi diavolo è che mi rompe… ? >>
Scesi
dal letto e gettai un occhiata alla sveglia sul comodino. Erano le nove
passate. Di solito erano tutti a cena a quest’ora.
Probabilmente era qualche
scocciatore che non mi aveva visto in giro. Aprì la porta e
vidi Nikki,
piuttosto arrabbiata che mi guardava in cagnesco.
<<
Ben svegliata! Ma che ti salta in mente? Ero preoccupata, ti ho cercato
dappertutto! >>
Feci
una faccia infastidita, mentre mi passavo una mano sugli occhi e
l’altra sui
capelli.
<<
Nikki, smettila… non c’era nulla di cui
preoccuparsi. Hai visto anche tu che è
stata una giornata pessima per me, quindi il mio primo pensiero
è stato quello
di andarmene a letto. >> risposi con voce
assonnata
<<
Ah, ma per favore! >>
Mi
spinse all’interno della roulotte e accese la luce generale,
facendomi
lamentare.
<<
Kris, fatti una doccia fredda, così ti svegli una buona
volta, e poi ti prepari
così usciamo, d’accordo?
>>
Io
scossi la testa e la guardai con un sopracciglio alzato. Era impazzita?
Io a
stento mi reggevo in piedi! No, assolutamente! Io dovevo andare a letto
a
riposare, altrimenti l’indomani mattina non mi sarei alzata e
non potevo fare
altri sbagli, dopo la pessima giornata passata.
<<
Credo che tu non abbia capito bene, Nikki. Io non uscirò da
questa roulotte,
fino a domattina. >>
<<
Chiacchiere! Fila a sbrigarti. >>
Uscì,
arrabbiata, per poi bussare un'altra volta. Andai ad aprire, sbuffando
rumorosamente.
<<
Non ti permettere a lasciarmi in asso, altrimenti ti faccio passare i
guai, hai
capito? >>
Senza
aspettare risposta se ne andò, velocemente. A me non rimase
altro che chiudere
la porta e rimanere ferma imbambolata a pensare a quello che la mia
migliore
amica mi aveva appena detto. Presi seriamente in considerazione, la
possibilità
di non ascoltarla e andare a distendermi di nuovo, ma sapevo che me
l’avrebbe
fatta pagare. In fondo mi ero già svegliata, tanto valeva
andare a vedere che
aveva in mente. Se fosse stata una semplice cena non avrebbe insistito
tanto.
Mi
feci una doccia veloce ed indossai qualcosa di semplice, un jeans e una
maglietta avrebbero fatto al caso mio. Non avevo nessuna voglia di
perdere
tempo, anzi avrei voluto che la serata finisse al più presto.
Pochi
minuti dopo ero nella Mercedes di Nikki, seduta di fianco a
lei guardavo
distrattamente il finestrino. Non prendevo parte a nessuna delle
conversazioni
che si tenevano tra i presenti, ovvero Kellan e Jackson.
<<
Insomma Kris, non dici niente? >>
Kellan
da dietro si era allungato e mi aveva afferrato una ciocca di capelli.
Infastidita gli spostai la mano.
<<
Non ho nulla da dire, tranne che in questo momento vorrei
essere da
tutt’altra parte >>
Lanciai
un occhiataccia a Nikki, la quale mi liquidò con un cenno
della mano.
<<
Ma come… proprio stasera. >>
<<
Sta zitto, Jackson! >>
Scossi
la testa, stancamente. Non mi andava di sentire i battibecchi tra quei
due, nei
sedili posteriori. Stavamo viaggiando in macchina da quasi un ora e
ancora non
avevo capito dove diavolo mi stava portando Nikki.
<<
Si può sapere almeno dove stiamo andando? Oppure no?
>>
<<
Sta calma, tesoro. Ti divertirai stasera non preoccuparti.
>>
<<
Ma non ho nessuna voglia di divertirmi, Nikki! >>
<<
Vedrai che dopo mi ringrazierai… >>
Detto
questo la vidi guardare lo specchietto retrovisore e guardare i due
dietro che
intanto se la ridevano, per motivi a me sconosciuti.
Finalmente
Nikki, accostò vicino a quello che sembrava essere un
locale. Mi resi conto che
era lo stesso dove all’inizio delle riprese eravamo andati
tutti insieme,
compreso Robert. A differenza di quanto era successo in Giappone io non
cantai
con lui, ma lo osservai mentre si divertiva con gli altri a intonare
canzoni
d’altro tempo. Che ci facevamo proprio lì? Guardai
Nikki, ma lei ci disse di scendere,
mentre lei cercava posto. Kellan e Jackson sparirono in un istante e
dato che
c’era abbastanza confusione all’entrata del locale
non riuscì più a vederli.
Decisi di aspettare Nikki e lei dopo poco mi raggiunse.
Entrammo subito,
senza aspettare la lunga fila all’entrata. Questo era uno dei
pregi di questo
lavoro, anche se le occhiatacce dei presenti non presagivano nulla di
buono.
Nikki
mi trascinò all’interno del locale, e mi fece
salire le stesse scale che
qualche mese prima avevamo già percorso. L’unico
particolare era che in
quell’occasione accanto a me c’era Robert. Eravamo
naturalmente molto tesi, ma
lui si sforzava di essere quello di sempre.
<<
Aspetta qui >> mi disse Nikki.
Io
rimasi ferma nel posto in cui mi aveva lasciato, non capendone
però il motivo.
Allungando lo sguardo, oltre la confusione, vedevo la sala del Karaoke
illuminata da diverse luci, che si spensero all’improvviso.
Spostai lo sguardo
altrove, disinteressandomene del tutto. Nikki tornò a
riprendermi e mi sorprese
bendami gli occhi, con una bandana.
<<
Ehi, che fai? >>
Lei
non rispose e mi spinse in avanti. Avrei voluto fermarmi e capire cosa
stava
combinando, ma dopo poco mi fece fermare e mi lasciò. Io,
sbuffando, feci per
levarmi la bandana dagli occhi , ma due mani mi fermarono. Mi bloccai
al
sentire quel contatto, non sembravano affatto quelle di Nikki. Sentii
con un
tuffo al cuore quelle mani accarezzarmi appena il viso e passare dietro
la mia
nuca e slacciare quel pezzo di stoffa. Non riuscivo a capire il motivo
della
mia agitazione, infondo poteva essere chiunque. La risposta mi
arrivò ben
presto, quando quelle mani mi scostarono la bandana dal viso e
rivelarono il
proprietario.
Sentivo
che sarei morta da un momento all’altro, quando incrociai i
suoi occhi intensi.
Smisi quasi di respirare alla vista del suo sorriso che lentamente si
apriva su
quel volto bellissimo. Il tempo sembrò fermarsi, quando mi
mise una mano sulla
vita e l’altra dietro la nuca, avvicinandomi a sé.
<<
Auguri di Buon compleanno, Kristen >> mi
sussurrò all’orecchio.
Nello
stesso momento le luci della sala davanti a noi si accesero e grida
esultanti
mi fecero trasalire. Robert mi lasciò e si fece da parte e
io potei vedere che
l’intero cast, compreso il regista battevano le mani e
intonavano la canzone di
buon compleanno. Non riuscì del tutto a capacitarmi del
fatto che mi avessero
organizzato una festa a sorpresa, dal momento che avevo deciso di
ignorare il
giorno del mio compleanno. Cercai di concentrarmi su ciò che
mi avevano
preparato ma ancora avvertivo i brividi addosso per le parole di
Robert. A
proposito … cosa ci faceva lui lì? Non era
occupato con la sua premier?
Sorrisi
appena a tutti i presenti e lo cercai con lo sguardo. Non riuscivo a
vedere in
mezzo a tutta quella moltitudine di persone.
<<
Allora? Preferivi stare rintanata nella tua roulotte, signorina?
>>
Abbracciai
Nikki, con affetto. In fondo lei c’era sempre per
me. Ringraziai anche
tutti gli altri , ma continuavo a non vedere Robert. Forse se ne era
già
andato, magari era stato costretto da Nikki o dagli altri a venire a
quella
festa. Eppure lui aveva detto che sarebbe ritornato solo
l’indomani sera,
quindi c’era una bella differenza di orari. A qualcosa doveva
pur aver rinunciato
per essere presente.
<<
Ci saranno altre sorprese per te, Kris, ma la migliore sta arrivando
adesso
>>
Non
ebbi il tempo di chiedere nulla a quella pazza della mia migliore
amica, che le
luci si abbassarono e una musica iniziò. Kellan mi prese
sottobraccio e mi
guidò fino al piccolo palco, presente in sala e mi
lasciò in mano un microfono.
<<
Ma cosa… ? >>
Tentai
di dire, invano. Lui mi sospinse sopra il palco e io salii imbarazzata,
che
cosa avevano in mente? Non prestai molta attenzione alla musica, ma
quando lo
feci rimasi di stucco. Ma quella non era la stessa canzone? Sembrava
quella…
Esattamente
come quella volta sentì la sua voce che cominciava ad
intonare le prime note di
quella canzone. Your Song di Elton John. Inevitabilmente le lacrime mi
salirono
agli occhi alla vista di Robert che lentamente si avvicinava a me, con
espressione seria, e al suono della sua voce calda e decisa. Riuscii a
mala
pena a continuare a cantare insieme a lui, fino a quando non
azzerò la distanza
fra noi, tenendomi stretta a sé e continuando a cantare.
In
quegli attimi, che avrei ricordato per sempre, mi isolai dal resto del
mondo e
mi concentrai ancora su di lui. Come potevo avere dubbi su
ciò che provavo nei
confronti di Robert? Eppure c’era ancora qualcosa che
riusciva a fermarmi. Non
sapevo come sarebbero andate le cose tra me e lui, ma per me era
così
importante che mi sarei accontentata di tutto pur di averlo vicino. Se
questo
significava rimanere sua amica, per evitare di perderlo, allora
l’avrei fatto.
La
canzone terminò, ma non il contatto continuo tra i nostri
occhi. Lui, dopo un
tempo indefinito, passato a guardarmi, mi baciò la fronte e
come un principe
azzurro sparì, lasciandomi lì, in quella
moltitudine di persone.
La
serata continuò, fino al taglio della torta. Nel complesso
era stata una delle
serate più belle della mia vita, anche se avevo visto poco
Robert. Ringraziai
tutti e per non fare troppo tardi per l’indomani mattina
carico di lavoro,
ritornammo al set. Con un sorriso ancora sulle labbra, raggiunsi la
roulotte e
mi sedetti sul letto, restando qualche attimo a pensare. Non riuscivo
ancora a
capacitarmi della presenza di Robert. Come mai mi aveva raggiunto?
Significava
che aveva perdonato il mio gesto?
Non
ebbi il tempo di chiedermi altro che qualcuno bussò alla
porta della mia
roulotte. Chi poteva essere? Mi alzai curiosa, ma dovetti reggermi alla
piccola
porta quando incontrai lo sguardo di Robert, illuminato solo dalle luci
dei
lampioni fuori, con una sigaretta in mano e la camicia bianca appena
sbottonata
e senza giacca. Mi guardava con un mezzo sorriso, ma
cominciò a parlare solo
dopo aver finito di fumare la sigaretta e averla buttata via.
<<
Posso disturbarti, diciannovenne? >>
Annuì
incerta, senza riuscire a ricambiare quello strano sorriso,e
mi spostai
per farlo entrare.
<<
Come mai, ancora sveglio? >>
Lui
non rispose subito, ma si sedette sul mio letto, esattamente dove pochi
attimi
prima mi trovavo io. Respirai con calma, per cercare di placare quella
strana
forma di agitazione che ormai mi prendeva in sua presenza.
<<
Ti stavo aspettando. >>
<<
Aspettavi me? Veramente durante la festa non ti ho più
visto. >>
Lui
mi sorrise e fece cenno di prendere posto accanto a lui.
<<
Avevo una cosa da fare. >>
Subito
dopo si alzò e inserì un cd all’interno
della piccola radio che utilizzavo
quando stavo in questa roulotte. Presa dalla sorpresa di vederlo, non
mi ero
nemmeno accorta che aveva un oggetto in mano.
Dapprima
non capì, ma subito dopo sentì la canzone, che
avevamo cantato insieme meno di
un ora prima, partire. Lo guardai sorpresa e lui rimase in piedi con le
braccia
incrociate al petto.
<<
Non c’è solo questa canzone all’interno
del cd. L’avevo già preparato prima, ed
essendo riscrivibile ho fatto in modo di inserire anche questa canzone,
in modo
che ti rimanga come ricordo. Come avevo immaginato qualche mese fa, non
avrei
avuto molto tempo per sceglierti un regalo per questa occasione,
così ci ho
lavorato prima. >>
<<
Questo cd sarebbe il mio regalo? >>
Lui
annuì e io gli sorrisi. Non mi aspettavo un regalo del
genere, e l’idea mi
piaceva molto. Chissà quali canzoni aveva inserito. Guardai
istintivamente la
radio da cui provenivano le note di Elton John. Non mi aspettavo che
avesse
registrato la canzone che avevamo cantato insieme.
<<
Si può dire che questa sia la nostra canzone
>>
Riportai
lo sguardo su di lui, e rimanemmo molti minuti a guardarci solamente.
Poi lui
si sedette accanto a me e io mi schiarii la gola per cercare di
riprendere il
mio autocontrollo, che cominciava a vacillare.
<<
Quindi per questo sei sparito stasera. Mi sarebbe piaciuto vederti
quando ho
spento le diciannove candeline. >> finii con
tono ironico.
Lui
rise ed io mi senti scombussolare al suono della sua voce. Mi passai
una mano
tra i capelli e rimasi di stucco quando lui la prese tra le sue.
<<
Possiamo sempre rimediare. >>
<<
E come? Non c’è l’ho una torta di
riserva. >>
Rise
di nuovo e stavolta lo guardai con dolcezza. Era davvero un ragazzo
unico e io
stavo pericolosamente varcando il punto di non ritorno. Probabilmente
l’avevo
già passato, ma la mia mente non voleva mettersi
d’accordo con il mio cuore.
Si
alzò e cominciò a rovistare tra i cassetti sopra
la piccola cucina della
roulotte. Mi alzai anch’io e mi accostai a lui.
<<
Cosa stai cercando? >>
<<
Tu non preoccuparti e vai a sederti. >>
Io
alzai le mani in segno di resa e con un sorriso mi risedetti. Che
cavolo aveva
in mente adesso?
<<
Trovato! >>
Lo
vidi trionfante, mentre posava un muffin sul piano da cucina.
<<
Era questo che volevi? Potevi dirmelo… >>
Lui
mi lanciò un occhiataccia e continuò a rovistare
tra i vari cassetti vicini. Lo
vidi tirare fuori una piccola candela e poi prendere dalla tasca dei
pantaloni
il suo accendino. Quel movimento mi fece voltare la testa
dall’altra parte,
dato che avevo avuto uno sfarfallio allo stomaco. Mi voltai
di nuovo,
quando avvertii Robert di nuovo vicino a me. Lo vidi abbassarsi davanti
a me e
poggiare un ginocchio a terra, per arrivare alla mia altezza. Sgranai
gli
occhi, stupita, quando vidi la candelina accesa sul piccolo muffin.
<<
Avanti, soffia! >> mi incitò e io lo
feci, tremendamente divertita
ma anche molto emozionata.
Soffiai
sulla candelina e lui rise, per poi toglierla e darmi il muffin. Gli
diedi
qualche morso sotto al suo sguardo dolce.
<<
Rob, come hai fatto ad essere qui, non avevi la premier?
>>
Lui
sospirò e tornò serio.
<<
Si, ma sono andato via prima. Pensavo a te e non volevo mancare il
giorno del
tuo compleanno. >>
Avrei
voluto abbracciarlo, ma la situazione non me lo permetteva. Non sapevo
ancora
come comportarmi con lui. Robert mi tolse da
quest’incombenza, dato che le sue
braccia mi circondarono e mi strinsero a lui.
<<
Non voglio perderti per nessun motivo al mondo, Kristen
>>
<<
Neanche io >> sussurrai,
abbracciandolo a mia volta.
Lui
mi baciò una guancia e mi fece distendere sul letto accanto
a lui. Spense la
luce del comodino e tornò ad abbracciarmi. Rimasi un
po’ stupita da quel gesto,
alle volte capitava che ci addormentassimo in situazioni simili, a
causa delle
lunghe notti passate a discutere e a scherzare, ma non era mai successo
in
questo modo.
<<
Grazie a te sono esausto. Ho dovuto viaggiare molto e non ho la forza
di
tornare alla mia roulotte. Mi ospiti? >>
Io
non riuscivo a vederlo a causa del buio, ma strinsi le dita sulla sua
camicia e
mi strinsi a lui.
<<
Certo che si, stupido… >>
<<
Oh bene, non solo mi crei tutti questi problemi, ma offendi
pure!
>>
Cominciò
a farmi il solletico e io mi divincolai, ridendo. Passammo
così qualche minuto,
fino a quando non ci addormentammo abbracciati. Ero certa che non avrei
mai più
scordato quel giorno. Era stato il più bel compleanno della
mia vita.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Sono
tornata postare, prima di quanto immaginassi. Dato che ho qualche
spazio libero
in più, ho finito prima il capitolo!
Yellow_B
: Ciao! Ahahah, hai ragione, ho lasciato la situazione a
metà. Non dipserare,
vedrai che le cose cambiaeranno ( Chissà...XD) Mi fa poacere
che il capitolo ti
sia piaciuto, spero anche questo. Un bacione anche a te, ciao!
ale03:
Ciao, non sai come sono contenta! Sei una delle poche che mi
seguono
sempre. Sono onorata di questo, credimi! Eh si, ho lasciato la
situazione a
metà, ma c'è un buon motivo! Un bacione
ale, ciao^^
tiva95
: Tesoro! Che dolce che sei! Grazie mille! Sono contenta che anche tu
mi segui
sempre, stavolta sto aggiornando prima del solito, un bacione, ciao!
sylva_04
: Ciao , credo di essere arrivata in tempo, oppure no? Ahaha,
stavolta
sono arrivata a postare prima! Mi raccomando per la tua ff che sia io
che
lisepotter aspettiamo il seguito. Spero che questo capitolo ti piaccia,
la
povera Kris qui comincia a riprendersi ... Un bacio, a presto, ciao!
|
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Capitolo 7 *** Maledetta Gelosia ***
Maledetta Gelosia
<<
Scusa, sai dov’è Robert? >>
Guardai
con attenzione la ragazza di fronte a me. Nonostante l’avessi
vista una sola
volta e in un occasione spiacevole sapevo bene chi era. Piuttosto mi
chiedevo
con quale faccia tosta osava ripresentarsi. Meredith Olsen. La ragazza
bruna e
dagli occhi vivaci che aveva avuto l’incidente con Robert, o
meglio, ne era
stata la causa. “Sta zitta e pensa ai
tuoi sensi di colpa” , mi
suggerì una vocina che mi affrettai a scacciare.
<<
Robert, sta lavorando, Meredith… >>
le risposi con un certo
risentimento.
La
vidi sorpresa dalle mie parole. Pensava che Robert stesse giocando
lì? Oppure
era stupita del fatto che conoscessi il suo nome? Forse non ricordava
che ci
conoscevamo …
<<
Sono Kristen, ti ricordi? >>
Lei
si illuminò improvvisamente, sorridendomi con entusiasmo.
<<
Ah si! Scusami tanto, a prima vista non ti avevo riconosciuta. Come
stai? Tutto
bene? Non volevo disturbarti, solo che sono venuta a trovare Robert, ma
non
riesco a trovarlo da nessuna parte. >>
Tutta
quella simpatia cominciava a disturbarmi. Mi chiedeva come stavo? Io
non le avrei
chiesto come stava, questa era poco ma sicuro.
<<
Ti sei fatta questo viaggio per venire a trovare… Robert?
>> le
chiesi, con ironia.
Questa
cosa non mi piaceva per nulla. Come mai si conoscevano? Pensavo che il
loro
rapporto si fosse limitato al periodo in cui lui si trovava in ospedale.
<<
Ehm… si. Ci siamo sentiti spesso in questo periodo,
così ho deciso di fargli
una sorpresa e venirlo a trovare >>
Addirittura
una sorpresa… questo Robert non me l’aveva detto.
Voleva tenersi segreta questa
sua cara amicizia? Mi resi conto di essere gelosa e cercai di mitigare
la mia
espressione, davanti a lei, che continuava a guardarmi con un sorriso.
<<
Senti, non lo so. Puoi provare a bussare alla sua roulotte, magari
è lì.
>>
Mi
girai per indicarle la roulotte di Robert, e dopo averla salutata con
un cenno
della mano, me ne andai. Camminai fino al luogo dove avrei dovuto
girare
l’ennesima scena con Taylor e mi imposi di non pensare
più a quella stupida.
Quello che faceva Robert, non era affare mio. Potevano pure sposarsi,
per
quanto mi riguardava.
<<
Kris, dove vai così di fretta? >>
<<
A lavorare, Nikki >> risposi, nervosamente.
<<
Maledetta gelosia… >> la sentii sussurrare.
<<
Cosa hai detto? >> dissi con l’ombra
di un sorriso.
<<
Credi che sia stupida, Kristen? Ho visto Meredith parlare con te,
prima. Che
carina a venire a trovare Robert, vero? >>
La
guardai con un sorriso finto, stampato sul volto.
<<
Oh, si! Molto carina, in tutti i sensi. >>
Con
rabbia pensai che era vero. Era molto carina : alta, capelli scuri e
occhi
intriganti. Peccato che la ritenessi un inutile smorfiosa.
<<
Ho di meglio che pensare ai fatti degli altri. Se premetti…
>>
Lasciai
Nikki e andai via, non prima di sentire però la sua risata.
Strinsi i pugni e
mi sforzai di andare da Taylor. Meglio buttarsi sul lavoro, almeno dava
più
soddisfazioni.
Passarono
delle ore, in cui lavorai sodo e allontanai il pensiero di Meredith.
Dovevo pur
smetterla. Infondo se Robert mi aveva tenuto nascosta la loro amicizia,
voleva
dire che era una cosa a cui teneva particolarmente. Non gli importava
che io ne
fossi a conoscenza, quindi me ne sarei disinteressata.
Tuttavia
non potei trattenermi dallo stringere i denti, quando casualmente li
vidi
ridere e scherzare, seduti al lungo tavolo dove la sera ci riunivamo
per cenare
tutti insieme. Anche lì la doveva portare? Kris,
non avevamo detto che non
t’importava?... cercai di zittire quella vocina
fastidiosa e con noncuranza
mi andai a sedere accanto ad Ashley , che mangiava con molta fretta.
Per un
attimo mi concentrai su di lei. Come mai quella fretta?
<<
Ash, tutto bene?
>>
Lei
mi fece un cenno ed un sorriso e riprese a mangiare. Alzai un
sopracciglio
divertita, ma non dissi nulla. Lei di solito mangiava a mala pena,
fissata con
la solita dieta, e ora quasi si abbuffava? Bè, probabilmente
era stata una
giornata particolarmente stressante per lei. Feci spallucce e mi presi
anch’io
qualcosa da mangiare. Peccato che avevo lo stomaco chiuso, specie al
sentire la
risata idiota di quell’oca … Sorrisi tra me.
Sarebbe stato difficile trovare
qualcosa di carino da dire se si trattava di qualche ragazza che andava
dietro
a Robert. Mi bloccai nell’atto di mordere un pezzo di pane
che stavo per
mangiare, a questi pensieri. Ma cosa diavolo mi veniva in mente? A
me non
interessava! Potevo essere un po’ gelosa tutto qui, ma era
normale specie se si
ha un amico così dolce come Robert … e
così bello … e … basta, meglio lasciar
perdere il resto, se non volevo andare a letto digiuna.
Nonostante
tutti i miei propositi non riuscivo a non storcere il naso ogni volta
che li
sentivo ridere insieme. Robert si era dimenticato che esistevo? Che
bell’amico
…
<<
Kristen, non ricominciare, per favore >>
Mi
voltai sconcertata verso Nikki, che si era appena seduta di fronte a
me. Che
avesse imparato a leggere nella mente?
<<
Che diavolo vuoi, non sto facendo proprio nulla >>
risposi sulla
difensiva, tanto da non accorgermi che giusto in quel momento si era
creato un
attimo di silenzio, così da far sentire ciò che
avevo appena detto.
Nikki
fece un sorrisetto furbo e con sguardo innocente prese a mangiare sotto
il mio
sguardo inceneritore.
<<
Calma tesoro… sei nervosa? >>
Mi
trattenni per non alzarmi e buttarle il bicchiere d’acqua che
avevo appena
preso, in faccia alla mia migliore amica. Certo che era una maga nello
stuzzicarmi.
<<
Giornata pesante, evidentemente. Taylor hai fatto stancare troppo la
piccola
Kris? >>
La
voce di Robert, quasi mi fece affogare con l’acqua che stavo
bevendo. Per un
attimo tossì per cercare di riprendere a respirare e
girandomi lo vidi
schiacciarmi l’occhio. Arrossi di colpo, ero riuscita
nuovamente a fare una
delle mie peggior figure davanti a tutti, ma specialmente davanti a
lui. La
cosa peggiore fu vedere Taylor sinceramente preoccupato, come se fosse
realmente causa sua. Scossi la testa con un sorriso. Era proprio
ingenuo quel
ragazzo.
<<
Sta tranquillo, Tay. Robert dovrebbe pensare alla sua giornata,
perché sarà
stata di sicuro… >> gettai un occhiata
velenosa, ma fugace, a Meredith,
sotto lo sguardo curioso di Robert <<
… pesante
>> calcai su quell’ultima parola e lo vidi
guardarmi con un sopracciglio
alzato.
Gli
sorrisi maliziosamente e lo vidi finalmente abbassare lo sguardo sul
piatto
davanti a sé, mentre Meredith lo guardava con un sorriso
appena accennato.
Vendetta…
almeno questa me l’ero guadagnata. Adesso avrei voluto vedere
chi avrebbe fatto
la figura dell’idiota. La risposta non tardò ad
arrivare, infatti l’intera
tavolata scoppiò a ridere sotto al mio sguardo trionfante.
Ci avevo fatto caso.
Lui non aveva svolto nemmeno un ora di lavoro, di certo troppo
impegnato ad
intrattenere la sua nuova amica. Mi imposi di non alzarmi e andarmene e
mi
sforzai di mangiare, ignorando le varie battutine da parte dei colleghi.
<<
Ti senti realizzata, adesso? >>
Sobbalzai,
quando Robert passò dietro di me, seguito da Meredith e mi
sussurrò quelle
parole. Arrabbiata come non mai, mi voltai di scatto, prima che se ne
andasse,
e lo tirai giù per una manica. Non aspettandosi quel gesto
mise l’altra mano
sul tavolo per non cadere miseramente a terra.
<<
Più di quanto tu possa immaginare…
>> gli sussurrai.
Lasciai
la presa, lasciandolo libero di risollevarsi. Stavo per chiedermi da
dove
avessi preso tutta quella sicurezza, quando lui mi sorprese
abbassandosi ancora
di più e dandomi un leggero bacio all’angolo della
bocca. Quasi smisi di
respirare e lui soddisfatto si alzò prendendo Meredith per
mano e allontanandosi.
Rimasi di stucco a quel gesto, ma non sapevo se più per il
fatto che mi avesse
quasi baciato, oppure per il fatto di aver preso per mano Meredith. Ero
ancora
più arrabbiata, ma decisi di rimanere dov’ero,
perché alzarmi adesso avrebbe
attirato ancor di più l’attenzione e non volevo
che Robert mi vedesse in quello
stato. Ero terribilmente gelosa, inutile negarlo. Proprio quando il mio
rapporto con Robert, sembrava essere migliorato arrivava lei a rovinare
tutto.
Come facevo ad essere più gentile con lei? Sapevo di stare
sbagliando, non potevo
comportarmi come una stupida… magari lei non sapeva neanche
che tipo di
rapporto c’era tra me e lui. Chi non avrebbe approfittato di
un amico come lui?
Eppure le loro mani unite mi facevano ribollire il sangue.
<<
Hai deciso di rimanere qui? >>
<<
Stavo per andarmene… tu, invece? Non eri in dolce compagnia?
>>
Non
mi ero accorta che ero rimasta praticamente sola al tavolo. Nikki
dov’era
finita? Sbuffando mi alzai e mi incamminai lentamente verso la mia
roulotte,
sapevo che Robert mi avrebbe seguita e così fu. Rabbrividii
di freddo a causa
della lieve brezza notturna, ma avvertì ben altri brividi
quando sentì Robert
avvolgermi le spalle con un suo braccio, per riscaldarmi. Feci finta di
nulla e
cercai di non perdere il mio autocontrollo. Passò qualche
minuto in cui nessuno
dei due disse nulla, fin quando non mi trovavo quasi di fronte la mia
roulotte.
Robert mi lasciò e non disse nulla per cercare di parlare.
Io senza neanche
alzare lo sguardo su di lui, aprì la porta della roulotte e
la richiusi dietro
di me. Mi ci appoggiai con la schiena e rilasciai tutta la tensione che
avevo
accumulato quel giorno. Calde lacrime mi solcarono il viso, senza che
quasi me
ne accorgessi. Lo stavo perdendo. Sarebbe successo prima o poi. Non
volevo
ammettere che ero maledettamente gelosa, non del fatto che lui fosse
mio amico
, ma per qualcosa di molto di più che ancora non volevo
accettare. Non potevo
pretendere niente da lui.
Non avevo il coraggio di
affrontare questo
sentimento, che pian piano si stava facendo largo dentro di me. Mi
spaventava e
rendeva felice allo stesso tempo. Soffrivo ogni qual volta mi rendevo
conto di
non essere tra i suoi più importanti pensieri e non
sopportavo il fatto che
potesse preferire qualcun'altra a me. Ma cosa diavolo volevo allora?
Volevo la
sua presenza, ma allo stesso tempo non volevo sbilanciarmi,
perché ancora
insicura dei miei sentimenti. Dovevo fare qualcosa per fargli capire
che
soffrivo così tanto per lui? Una voce, ben diversa da quella
che per giorni mi
aveva tormentato, mi rispose di si. A lungo andare Robert si sarebbe
stancato
di me e non potevo biasimarlo. Mi cancellai le lacrime dal viso, con un
veloce
gesto della mano. Non potevo stare lì a pensare
ancora, dovevo fare
qualcosa per fargli capire che non ero una stupida bambina viziata, che
voleva
tutte le attenzioni su di se, ma volevo solo la sua… Non
sapevo ancora come
avrei fatto a fargli comprendere i miei dubbi e le mie indecisioni,
circa il
nostro rapporto, ma dovevo vederlo e cercare di risolvere almeno in
parte
questa situazione. Non volevo ancora subire, ma mettere subito le cose
in
chiaro e farmi capire dall’unica persona che era in grado di
farlo.
Con
questa nuova determinazione, mi voltai in fretta e riaprì la
porta. Con un sospiro
camminai fino ad arrivare alla sua roulotte e con un tuffo al cuore lo
trovai
in piedi di fronte a Meredith, mentre le accarezzava una ciocca di
capelli che
teneva tra le dita. Per un momento mi raggelai, ma mi ripresi quando
osservai
la sua espressione sorpresa quando mi vide. Con soddisfazione lo vidi
aprire le
dita e lasciar scivolare la ciocca di capelli della ragazza e mettersi
entrambe
le mani in tasca. Non seppi cosa successe in Robert, ma il suo sguardo
si fece
di sfida e molto risoluto, come non l’avevo mai visto. Io
sorrisi leggermente e
con le braccia incrociate al petto mi avvicinai a lui.
<<
Disturbo? >>
<<
E’ da tanto che mi disturbi, Kristen
>>
Annuii
tra me, capendo subito il senso delle sue parole. Ero lì per
questo.
<<
Sai qual è il problema? >> gli chiesi
fermandomi davanti a lui, che
scosse il capo senza smettere di guardarmi.
<<
Sono gelosa. Molto, sai? >> risi nervosamente e mi passai
una mano tra i
capelli.
<<
Non è una cosa facile da ammettere. Soprattutto per una
persona orgogliosa come
me, ma vedi mi sono stancata di essere fraintesa continuamente. Non
voglio
coprire il sole con un dito … perché si vede lo
stesso, senti il suo calore
irradiarti e la sua luce avvolgerti. Non credi che sia inutile e
piuttosto
ridicolo continuare a negare la verità? >>
Non
ero io quella che aveva appena parlato. Mi stupì di me
stessa per la sincerità
delle mie parole, ma ero stanca di fuggire dai miei stessi
sentimenti.
Vidi il mio migliore amico sorridere leggermente, ma non dire nulla.
Aspettava
che continuassi. Con la coda dell’occhio vidi Meredith
entrare nella roulotte
di Robert. Anche lui se ne accorse, perchè fece per
voltarsi, ma poi rimase
nella stessa posizione continuando a guardarmi.
<<
Credo… che sia inutile, Kris >>
Dopo
qualche attimo capii che aveva risposto alla mia domanda precedente. A
passo
lento mi avvicinai a lui, fermandomi solo quando pochi centimetri ci
separavano. Lo vidi chiudere gli occhi e appoggiare la sua fronte alla
mia. Io
feci lo stesso, ma con le mani strinsi la sua maglietta tra le dita. Mi
si
bloccò il respiro quando lui con una mano sulla vita mi
strinse a lui. Era come
se il tempo si fosse fermato e a malincuore mi allontanai un
po’ da lui. Dovevo
finire ciò che avevo iniziato.
<<
Il mio cuore e la mia mente non vogliono ancora mettersi
d’accordo, però non
voglio perderti. Non voglio nemmeno condizionarti, quindi non sono qui
a limitare
qualsiasi tua scelta. >>
Lui
stette qualche secondo a guardarmi, intensamente, prima di parlare.
<<
So cosa provi, perché i tuoi dubbi sono anche i miei. Non
puoi dire di non
voler limitare le mie scelte, perché lo fai ogni giorno,
anche se forse non te
ne rendi conto. >>
Rimasi
stupita delle sue parole. Cosa voleva dire di preciso?
<<
Penso sempre che tra noi, alle volte, diventi tutto troppo complicato.
Non
fraintendermi… sai quanto ti voglio bene Kris, ma ci sono
stati dei momenti in
cui non riuscivo davvero a capirti e ho fatto degli errori che ancora
oggi sto
pagando. Tu sei molto importante per me, inutile nasconderlo, ma te ne
sarai
accorta anche tu che i tuoi atteggiamenti cambiano ogni mia decisione.
Neanche
io voglio perderti e dentro di me mi ripeto sempre che sarà
impossibile
allontanarmi davvero da te, ma alle volte penso sia la cosa
più giusta.
>>
Quelle
parole erano come un macigno per me. Eppure qualcosa mi diceva che mi
aspettavo
tutto quello. Ero quasi pronta a questa sua reazione, anche se per me
era
impossibile credere che volesse cancellare il nostro rapporto.
<<
Se è quello che vuoi… >> sussurrai,
per poi voltarmi con le lacrime che
premevano per uscire. Mi sentì prendere per un braccio e mi
voltai confusa.
<<
Ma cosa hai capito, scema? Non mi hai fatto finire di parlare...
>>
Mi prese il viso tra le mani
e riprese a parlare
con voce ferma e sicura.
<<
Stavo dicendo che alle volte penso sia la cosa più giusta
allontanarti del
tutto da me, perché so che anche tu stai male per questa
situazione, che non
riusciamo ancora a risolvere. In verità io ho alcune
certezze intramontabili,
ma mi rendo conto che per te non è la stessa cosa. Sappi che
per quanto ci
abbia provato, non sono mai riuscito ad allontanarti da me senza
soffrire
maledettamente, Kris. Non voglio più farmi del male, quindi
sta pur certa che
non rinuncerò mai a te, qualsiasi cosa succeda.
>>
Lo
abbracciai di slancio e lo sentii ridere piano e profondamente, mentre
ricambiava la mia stretta. Per un attimo avevo creduto che fosse sul
punto di
abbandonarmi per sempre, invece mi aveva dimostrato ancora un volta di
volermi
bene. Più di quanto meritassi.
<<
Dì la verità, sei gelosa marcia di Meredith
>> mi disse dopo che ci
separammo.
<<
Non esagerare adesso >>
Colpita
e affondata. E va bene lo avevo ammesso , ma avevo ancora un certo
orgoglio …
<<
Ma se hai appena detto che… >>
<<
Basta, Robert! >>
Lui
rise apertamente e mi scombinò i capelli, sotto al mio
sguardo corrucciato.
<<Tanto
lo sapevo già >>
<<
Smettila! >>
Gli
tappai la bocca per scherzo e lui mi morse un dito per farsi liberare.
<<
Non prenderti gioco di me. Non sai quanto mi è costato
ammettere quelle cose…
solo che me lo potevi dire di Meredith. >> conclusi un
po’ scocciata. Non
ero ancora sicura che non ci fosse nulla tra loro, ma dalle parole di
Robert
non sembrava, anche se alcune cose che aveva detto mi lasciavano
perplessa,
soprattutto quella in merito agli errori che ancora stava pagando a
causa mia.
Non volevo chiederglielo per non riaprire un vaso di pandora.
<<
G-e-l-o-s-a >> scandì, facendomi
trasalire. Mi morsi un labbro con
forza, ma non risposi.
<<
Meredith è una brava ragazza. Fino a poco fa si stava ancora
scusando per
l’incidente. Mi ha parlato un po’ di lei e abbiamo
scoperto di avere molte cose
in comune. Lei è molto innamorata di un ragazzo che sembra
non aver ancora
capito l’intensità dei suoi sentimenti e lei
nonostante tutto continua a
ricambiare la sua amicizia, per non compromettere il loro
rapporto… >>
Quelle
parole mi suonarono vagamente familiari. Robert mi guardava con
espressione
piuttosto eloquente, ma in quel momento il sapere che non era
innamorata di lui
prevalse su tutto il resto. Però questo non voleva dire che
Robert non provasse
qualcosa per lei …
<<
Le ho detto che prima o poi lui capirà che cosa ha vicino,
quindi le ho
consigliato di non mollare per nessuna ragione a continuare a lottare
per lui… >>
Non
potei non capire il senso delle sue parole e mi limitai a guardarlo,
per fargli
capire cosa pensavo.
<<
Tu lotterai per me? >> gli chiesi guardandolo
con un mezzo sorriso.
<<
Ti avverto non sarà facile. Non so più come
comportarmi. Non sono sicura
nemmeno di me stessa ormai. >> continuai. Era
vero, la mia
relazione con Michael mi aveva lasciato in qualche modo degli
strascichi. Ero
delusa e amareggiata e non sapevo bene neppure io ciò che
volevo. Sapevo che
Robert mi comprendeva meglio di chiunque altro ed era disposto ad
aspettarmi e
capirmi fino alla fine.
<<
Sempre >> pronunciò con un tono che
suonava come una
promessa.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Yellow_
B: Ciao! Non posso che condividere con te! Questa canzone è
bellissima e si
adatta molto a loro due, infatti l'hanno pure cantata insieme al
Karaoke in
Giappone ( così diceva una notizia su di loro). Da qui io e
lisepotter abbiamo
messo in moto quest'idea^^ Spero che questo capitolo ti piaccia^^
Anch'io
vorrei un ragazzo come Robert .... ehhh chi non lo vorrebbe?!
Chissà.... ! Un
bacione, ciao!
sylva_04:
Ciao, mi fa molto piacere che aggiornerai presto, non vedo l'ora di
sapere che
succede^^ Grazie per il commento, a presto, ciao!
ale03:
Ciao, grazie anche te che mi recensisci sempre! Anch'io vorrei un
compleanno
così, tra l'altro il mio è tra pochi giorni, ma
sono sicura che nessuno mi
regalerà Rob! Eheheh! Oltre a questi miei sogni impossibili,
ti mando un bacio!
ciao^^
Suddenly
: Mi fa davvero piacere la tua esclamazione, in qualche modo mi fa
capire che
questa storia ti ha colpito. Ciao!
liletta: Ciao, non so rispondere alla tua domanda. ( sul serio) Se la
seguirai
ti posso assicurare che qualcosa succederà. Fammi sapere,
ciao
tiva95 : Ciao cara! Sei sempre gentilissima! Grazie mille davvero, non
so come
farei senza i tuoi commenti! Eheheh! Un bacione, ciao!
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Capitolo 8 *** Sensazioni ed Emozioni ***
Sensazioni ed emozioni
Ennesima
giornata lavorativa. Come al solito il regista ci urlava le nostre
postazioni
nelle scene e naturalmente il via vai dei tecnici era continuo. Insomma
una
delle solite giornate. Fortunatamente io non avevo molte scene da
girare, al
contrario di Robert che negli ultimi tempi era sempre indaffarato.
Ricordo quel
giorno, non molto lontano di quando ero riuscita a confessargli di
essere
gelosa di lui. A dire il vero quella notte dormii poco
perché non sapevo bene
cosa sarebbe successo l’indomani tra noi. Cosa sarebbe
cambiato? Infondo gli
avevo in qualche modo fatto capire che avevo un interesse per lui, ma
che non
mi sentivo di dare risposte definitive ne a me ne a lui.
D’altro canto Robert
teneva per se i suoi pensieri. A quanto pare ci trovavamo in una
situazione di
stallo dove liti ed incomprensioni si alternavano a momenti dolci e
significativi. Credevo che dopo la partenza di Meredith le cose
sarebbero
migliorate, invece mi accorsi che la sua sola presenza mi rendeva
nervosa. Tra
l’altro mi sentivo irritata dalla costante compagnia di
Ashley. Ultimamente li
vedevo spesso uscire insieme e una volta addirittura Robert
accompagnarla alla
roulotte. Mi sforzavo di non pensare strane cose, date le parole che
aveva
usato Robert quando avevamo avuto quella discussione. Non sembrava un
tipo che
diceva le cose senza un senso, però non capivo questo
improvviso interesse per
Ashley. D’altro canto dovevo riconoscere che la vedeva sempre
piuttosto stanca,
quindi immaginavo che lui le stesse solamente vicino. Era un ragazzo
molto
dolce, c’era da aspettarsi una cosa del genere da lui.
<<
Kristen, accidenti! >>
Sussultai
quando sentì la voce del regista forarle quasi i timpani.
<<
Cosa diavolo succede? >> esclamai, alzandomi
inorridita. Avevo il
cuore che mi batteva a mille per lo spavento!
<<
E’ mai possibile che ho tutti i tecnici e le macchine da
presa pronte e aspetto
solo te? E’ quasi un ora che quasi tutta la troup ti sta
cercando! >>
Lo
guardai come se lo stesi vedendo per la prima volta.
<<
Prego? >> risposi semplicemente, facendo
agitare di più il mio
interlocutore.
<<
Adesso basta con questi giochetti, io ho da fare signorina, quindi
diamoci una
mossa e raggiungi Robert, che è seduto su quel divano da
così tanto tempo che ora
non riesce più ad alzarsi! >>
COSA???
Urlò la mia mente. Robert che mi aspettava? La troup? Ma
cosa…?
<<
Va bene,ma oggi non nessuna scena con Robert. >>
Il
regista mi guardò cercando di capire se stessi dicendo sul
serio.
<<
Non so cosa tu abbia mangiato a colazione, Kristen, ma credimi
qualunque cosa
sia ti ha fatto male al cervello! Tu hai una scena molto importante con
Robert,
quindi ti pregherei di raggiungere immediatamente i truccatori e
catapultarti
sul set! >> detto questo, si rimise le cuffie,
con stizza e mi
voltò le spalle.
Ero
più confusa che persuasa. Come un automa raggiunsi la sala
trucco, dove venni
preparata alla velocità della luce e subito un operatore mi
portò nel luogo
dove effettivamente erano tutti pronti per girare. Non appena vidi
Robert mi
salì un nodo alla gola. Era seduto , con un espressione
piuttosto nervosa. Non
appena mi vide mi scoccò un occhiata velenosa e vedendolo in
quella posizione
capii subito di che scena si trattava. Per fortuna l’avevo
già ripetuta mille
volte, perché era proprio la mia preferita, ma mi ero del
tutto scordata di
doverla girare quel giorno. Mi sentivo troppo agitata per interpretare
una cosa
simile.
Venni
gettata accanto a Robert e quasi gli caddi addosso. Non ebbi il tempo
di
muovere un muscolo che le cineprese vennero accese e subito sentii il
regista
dare il via alla scena. Inghiottii un paio di volte a vuoto prima di
sentire il
braccio di Robert posarsi sulle mie spalle. Sentii chiaramente il
rimbombo del
mio cuore, ma mi sforzai di concentrarmi. Per fortuna la mia agitazione
fu
letta con gioia dal regista, che sorrideva dietro la telecamera,
infatti era la
stessa reazione di Bella ad ogni minimo contatto con Edward. Pronunciai
le mie
battute al momento opportuno, con la stessa ansia che richiedeva la
scena.
Rischiai seriamente di avere un collasso quando sentì la
voce roca e sensuale
di Robert sussurrarmi in un orecchio le battute di Romeo. Dopo pochi
minuti il
registra fermò la scena dichiarandola, con mia sorpresa,
perfetta!
Sospirai
di sollievo e aspettai che Robert mi liberasse dalla sua stretta, ma
questo non
avvenne. Incrociai il suo sguardo serio e attento mentre mi fissava.
Sentii
l’aria mancarmi quando avvertii il suo viso vicino al mio.
Avrei voluto dire
qualcosa, ma non riuscivo a muovermi. Prima che potessi dire qualcosa,
lui si
alzò e mi prese per mano, portandomi con sé. Non
mi diede il tempo di dire
nulla che mi trascinò nei camerini, fino ad entrarne in uno
vuoto. Pochi
secondi dopo sentii le sue labbra sulle mie e mi scordai il resto del
mondo.
Riuscii
solo a ricambiarlo e a stringermi a lui, mentre la mia
razionalità sembrava non
esistere più. Sentivo le sue braccia avvolgermi e il calore
delle sue labbra
stordirmi. Venni appoggiata da lui, con forza, al muro e torturata
dalle sue
labbra esigenti.
Ancora
quel sentimento dirompente si faceva strada in me. Strinsi i suoi
capelli tra
le dita e mi persi nel calore del suo abbraccio.
<<
Rob, scusa ma… >>
Ci
staccammo subito e io mi portai una mano al petto cercando di
normalizzare i
battiti del mio cuore. Scoprii che Ashley ci aveva appena interrotto.
Non
sapevo se ringraziarla o meno. Non ero pronta a fare i conti con me
stessa.
Robert
mi guardò per un attimo, che sembrò durare ore e
poi scosse il capo e si fece
vedere da Ashley che sembrava non averci ancora visto. Immaginavo che
fosse
tutt’altro, ma fece finta di guardarsi intorno. Decisi che
dovevo darmi una
calmata così uscii fuori per prendermi una boccata
d’aria, fin quando il
regista non mi acciuffò per andare a girare le scene con
Taylor, che mi
sembravano le uniche da girare quel giorno.
La
giornata passò in questo modo e io mi ritirai distrutta alla
mia roulotte. Stavo
ancora pensando a tutte le emozioni che avevo provato baciando Robert,
quando
lo vidi uscire dalla roulotte di Ashley. Rimasi ferma mentre vidi
Ashley
abbracciarlo e lui ricambiare la sua stretta. Una fitta di gelosia mi
colse e
distolsi gli occhi dalla scena ed entrai di fretta nella mia roulotte.
Mi
imposi di non pensare male, infondo Robert mi aveva baciato in un modo
che non
avrei potuto scordare. Infondo potevano esserci varie ragioni se si
erano
abbracciati. Eppure vederli insieme aveva ancora una volta
scatenato la
mia gelosia nei suoi confronti. Decisi di farmi una doccia per
rilassarmi e
abbandonare ogni tipo di pensiero e andai a letto, sperando di riposare
almeno
qualche ora.
Purtroppo,
stentai a prendere sonno, per tanti motivi, tra i quali il principale
era
Robert. Tra il bacio e quell’abbraccio con la mia amica e
collega non sapevo
cosa mi faceva agitare di più. Volevo Robert, questo era un
dato di fatto, ma
non riuscivo a trovare il giusto accordo con me stessa. Durante i miei
ragionamenti,
durati quasi tutta la notte, pensai a ciò che
avevo visto tra Ashley e
Robert. D’accordo, un semplice abbraccio ma ero disposta a
stare con lui se una
cosa così semplice mi mandava in paranoia? Potevo sentirmi
serena se ogni volta
lui doveva partire, girare dei film, partecipare a party e premier,
senza di me
e stare con chissà quante ragazze intorno? Mi rendevo conto
di essere
esagerata, non potevo assolutamente condizionare la sua vita ed erano
questi
dubbi a rendermi le cose difficile. Solo io sapevo quanto avrei voluto
andare
da lui anche nel cuore della notte e dirgli quanto ero innamorata di
lui.
Problemi, silenzi e pettegolezzi aspettavano questa relazione e io non
sapevo
se avrei retto a una tensione del genere.
Infondo
ero sicura che anche Robert pensava le stesse cose. Lo leggevo nel suo
sguardo
frustrato. Lui sapeva. Non poteva non avere capito i miei sentimenti.
Più di
una volta le sue parole mi avevano lasciato intendere che il sentimento
che
provavo era chiaro ai suoi occhi e non solo.
La
sveglia mi fece saltare per aria, nonostante fossi solo in dormiveglia.
I miei
pensieri non erano cessati e nel momento in cui sembrava che mi stessi
per
addormentare, quell’aggeggio infernale mi aveva fatto salire
il cuore in gola.
Tirai il telefonino su di essa, per farla smettere di suonare,
incurante che
avrei rotto entrambe le cose. Misi la testa sotto il cuscino e decisi
che
almeno due minuti potevo ancora stare distesa.
Qualcuno
non era del mio stesso avviso, perché il cellulare
cominciò a suonare. Mugolai
infastidita e allungai una mano sul letto per prenderlo. Mi lasciai
andare a un
sospiro afflitto quando ricordai di averlo lanciato contro la sveglia,
così fui
costretta ad alzarmi e raccoglierlo.
<<
Chi diavolo è? >> sbottai arrabbiata.
<<
Il tuo, principessa. Ultimamente sei piuttosto nervosetta…
chissà per quale
strana ragione. >>
Mi
sedetti sul letto, mentre cominciai a riprendere lucidità.
Robert che mi
chiamava? Perché mai se le nostre roulotte erano a due passi
di distanza?
<<
Cosa vuoi Robert… >> borbottai.
Era
più forte di me. Ero gelosa, terribilmente. Avrei preferito
non vedere la mia
collega incollata a lui. Si vedevano un po’ troppo spesso per
i miei gusti.
<<
Oh, allora ti sei proprio svegliata male. Beh ti volevo solo avvertire
che tra
dieci minuti giriamo. Preparati a baciarmi un'altra volta
>> chiudendo la
comunicazione.
Sgranai
gli occhi. Possibile che mi fossi scordata tutte le scalette? Bacio?
Tra dieci
minuti?
Avrei
voluto sbattermi la testa al muro. Chissà forse avrei
ritrovato la memoria. Che
diavolo sta succedendo?
Il
telefono suonò un'altra volta e a me bastò
pigiare il pulsante dato che lo
avevo ancora all’orecchio.
<<
Ho capito sai? Tu ti sei dimenticata di prendere le nuove scalette. Il
regista
ha cambiato l’ordine delle scene e i giorni in cui si devono
girare. Oggi sarai
mia, per tutta la giornata. Sbrigati. >>
Sarai
mia per tutta la giornata…
Un
sorriso aleggiò sulle mie labbra e mi affrettai a sbrigarmi.
Ecco perché non ci
stavo capendo più nulla. Certo che qualcuno poteva anche
avvertirmi. La mia
assistente che fine aveva fatto? Ah già… era
partita per dei problemi personali
raccomandandomi di stare attenta. Ecco… io senza un agente
non potevo stare.
Poco ma sicuro.
Mi
fiondai
sotto la doccia e dopo aver indossato gli abiti del giorno mi diressi
dalle
truccatrici che mi accolsero con sbuffi e sospiri di irritazione. In
poco tempo
mi diressi nella zona dove vidi diverse macchine da presa e il regista
affiancato da Robert. Lui si voltò verso di me e mi
regalò un sorriso che mi
fece battere il cuore più velocemente. Un intera giornata
con lui, seppur per
lavoro. Da tempo non succedeva dato che condividevamo solo qualche
scena
durante la giornata.
<<
Forza Kristen, tu e Robert girate la scena in cui Bella non
è convinta che
Edward resti con lei. Quindi Edward la bacerà per farle
capire i suoi
sentimenti. >>
Io
e Robert non avevamo smesso di guardarci. Bene… proprio
quella scena e in
questo momento. Sorrisi… sembrava fatto apposta.
<<
E adesso vediamo se mi credi. Una volta per tutte.
>> mormorò
Robert al mio orecchio prima di dirigersi nella camera da letto, dove
avremmo
dovuto girare la scena.
Cominciai
a sudare freddo. Cosa intendeva esattamente? Voleva dire che quel bacio
non
aveva solo fini scenici? Lo seguii e mi distesi sul letto come da
copione. Dopo
il lungo dialogo, dove mi ritrovai bene poco a fingere, dato che molte
delle
paure di Bella erano anche le mie. Il timore di non essere abbastanza
per lui e
di poterlo perdere, erano paure che si celavano nel mio animo.
Tremai
d’emozione quando Robert interpretò le battute di
Edward con una determinazione
che non gli avevo mai sentito nella voce. La certezza che non mi
avrebbe mai
lasciato e che per ormai il suo cuore era mio. Avevo realmente le
lacrime agli
occhi, non solo per via della scena ma perché vedevo gli
occhi di Robert
parlare a me, non soltanto al mio personaggio.
Quando
mi baciò credevo realmente di stare sognando. Nel copione
non era uno dei
soliti baci fra Edward e Bella ma un bacio appassionato. Mi ritrovai
per la
seconda volta attaccata a lui, con le mani tra i suoi capelli, mentre
lui mi
baciava con ardore stringendomi a lui. Eravamo distesi e quella
posizione
rischia di farmi perdere la ragione. Sentivo il suo corpo sovrastarmi
mentre le
sue labbra bollenti mi lasciavano a mala pena respirare. Mi sentivo
persa… e
non potei non pensare al sentimento devastante che provavo per lui.
Robert
sembrava volermi trasmettere la stessa cosa, fin quando la magia fu
interrotta
dal regista che non disse nulla ma si limitò a battere le
mani con il resto dei
tecnici e del cast.
Solo
allora mi ricordai dove eravamo e cosa stavamo facendo. Rossa di
imbarazzo,
continuai a guardare Robert, che prima di alzarsi mi diede un bacio
sulla
fronte.
Mi
alzai anch’io e lui mi sorrise, passandomi un braccio intorno
alla vita e
stringendomi a lui.
<<
Non credo che ti siano rimasti altri dubbi. >>
Lo
guardai e sorrisi. In realtà dentro di me il mio cuore
scoppiava di emozione.
Avevo bisogno di stare con lui e parlare e guardando i suoi occhi vi
lessi lo
stesso bisogno. Mi rincuorava il fatto che avremmo dovuto passare
l’intera
giornata insieme, perché non riuscivo a pensare a un solo
istante senza di lui.
Appoggiai il capo sulla sua spalla e mi rilassai quando sentii le sue
braccia
avvolgermi.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Va
bene, dove devo andarmi a nascondere? Quando vi sarete sfogati a
dovere, vi
dirò che purtroppo non è del tutto colpa mia
questo ritardo … anche se
chiamarlo così è poco …
Ringrazio
Nevia , non solo per avermi fatto da beta ma soprattutto
perché se non fosse
stato per lei, questo capitolo non l’avrei ancora postato,
per la semplice
ragione che non avrei saputo come continuarlo. Purtroppo la mia
ispirazione a
riguardo di questa storia aveva subito un blocco ma spero sul serio di
poter
continuare il più presto possibile. La ff non
avrà ancora molti capitoli e
prometto che in qualche modo continuerò. Fatemi quindi
sapere cosa ne pensate,
è davvero indispensabile^^
L’angolino
di Nevia! :
Tutte
le ff di JessikinaCullen
The Masquerade di Shona;
Falling in
Love With You di Meme90;
L'Inizio di Tutto di Ale03;
Dark Pleasure di EternityCullen;
Tutte quelle di HoneyWesley95
La mia micetta di Anthy;
Resisting Edward di _Yaya_;
Sei il mio sbaglio più grande di Wonderwall.
ledyang
:Ciao, ho ricevuto la tua e-mail! Continuerò tutte le mie
storie, am purtroppo
come ho già detto è un gran brutto periodo. Spero
che questo capitolo ti
piaccia, a presto, ciao^^
ale03:
Ciao Ale! Mi fa piacere che il capitolo ti piaccia. Io posso dirti che
ho
porvato la gelosia per un ragazzo ed è disarmante a volte.
Un sentimento che è
davvero difficile da spiegare! Un bacione!
Yellow_B:
Ciao, ti ringrazio, spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un
bacione,
ciao!
Tiva95:
Ciao tesoro! Scusami tanto per il ritardo, ma non è stato
voluto. Un bacione e
grazie di tutto!
Fede72:
Ciao! Sono contenta che secondo te sno riuscita a dare le giuste parole
per
descrivere la gelosia, spero che il capitolo ti piaccia, ciao.
Liletta:
Questo mi fa molto piacere, spero che sia ancora valido dato il mio
ritardo, un
bacio, ciao!
Little
lamb in love95: Ciao, mi dispiace moltissimo, davvero, spero che questo
capitolo non ti abbia deluso. Un bacio, ciao^^
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Capitolo 9 *** Addio ***
Addio
Non
riuscivo a credere ai miei occhi. Possibile che avessi avuto ragione? I
comportamenti di Robert e le sue mute promesse erano state tutte
menzogne?
Con
il cuore in gola rimasi a guardare la scena che mi si parava davanti,
senza
riuscire a muovere un muscolo. Fino al giorno prima Robert mi aveva
fatto
capire che potevo fidarmi di lui, che dovevo sentirmi libera di
dimostrargli i
miei sentimenti, mentre ora era avvinghiato ad Ashley. Seduti
al tavolino
di un bar di Vancouver parlavamo fittamente tra loro. Ashley era seduta
sulle
sue gambe e teneva un braccio dietro il suo collo, mentre lui le
sosteneva la
schiena con una mano, mentre con l’altra le carezzava il viso
di tanto in
tanto. Ciò che mi fece morire di gelosia fu il fatto che la
mia collega
abbracciò di slancio Robert e lui la strinse a
sé, tenendo la sua testa contro
la sua spalla.
Trovai
finalmente la forza di muovermi e scappare via. Mi facevo strada tra i
passanti, cercando di cancellare le lacrime che mi rigavano il volto.
Qualunque
paparazzo avrebbe potuto sorprendermi in quello stato ma non me ne
importava,
così come non importava a Robert di rimanere abbracciato
alla sua Ashley.
Come
aveva potuto prendermi in giro così? Ero quasi convinta a
rendere chiari i miei
sentimenti anche se ero certa che lui avesse capito cosa
celava il mio
cuore. Lo amavo, ma adesso nulla aveva importanza. Non pensai alle
molteplici
spiegazioni che si potevano celare dietro quel comportamento, in quel
momento mi
sentivo delusa e amareggiata.
Raggiunsi
il mio Hotel che distava poco dal luogo in cui il mio cuore si era
spezzato e
mi fiondai in camera. Sbattei con forza la porta e mi gettai sul letto
in preda
ai singhiozzi.
Non
gli avrei più dato l’opportunità di
farmi del male. Ancora le immagini di
Ashley che si stringeva a lui non volevano saperne di andare via. Era
da
settimane che si comportava in modo strano. Fin da quando lo avevo
visto
abbracciare Ashley fuori la sua roulotte. Da allora si vedevano sempre
più
spesso al di fuori del set e anche quando era con me lo chiamava spesso.
Cosa
stava succedendo? Possibile che quei due avessero una relazione?
Perché Robert
si era comportato in quel modo con me, se era davvero come pensavo?
Le
mie riflessioni si interruppero al suono del cellulare. Lo presi e mi
accorsi
che era proprio lui che mi stava chiamando. Di certo non poteva avermi
vista,
altrimenti penso che mi avrebbe almeno seguito o chiamato. Avevamo un
appuntamento in quel bar dove l’avevo trovato con la nostra
collega e
sicuramente voleva capire il motivo del mio ritardo. Di certo non
sapeva che
ero già stata lì e che li avevo visti.
Lasciai
squillare il telefono, ben sapendo che si sarebbe arrabbiato e sarebbe
venuto
da me a tempo di record. Ma forse non sarebbe stato così
alla luce degli ultimi
avvenimenti. Non so per quanto tempo non risposi al cellulare, intenta
a
pensare a tutto quello che Robert aveva fatto in quei mesi e a come
aveva
rovinato tutto in pochi minuti.
Di
nuovo il cellulare prese a suonare e scattai seduta sul letto con
l’intento di
farlo smettere e spiegare a Robert Pattinson che non volevo
più avere a che
fare con lui. Mi accorsi però che stavolta non era lui a
chiamarmi bensì una
persona inaspettata. Sgranai gli occhi e mi affrettai a rispondere.
<<
Meredith? >> chiesi quasi con stupore.
Prima
di partire mi aveva chiesto il mio numero e nonostante Robert mi avesse
detto
che non era assolutamente interessata a lui io ero restia a mantenere i
contatti con lei. A cosa sarebbe servito? Di certo la ragazza che aveva
avuto
l’incidente con lui non avrebbe avuto motivo di volermi
sentire in futuro.
<<
Si, Kristen, sono io! Come stai? >>
Non
sapevo come comportarmi. Non avevamo quasi nessuna confidenza,
perché chiamarmi
e chiedermi come stavo?
<<
Preferisco non rispondere a questa domanda... tu, come stai? Meredith
perché mi
hai chiamato? >>
D’accordo,
forse ero stata maleducata ma davvero non capivo perché
quella ragazza volesse
continuare a sentirmi. Poi non ero dell’umore adatto per
discutere con
qualcuno.
<<
Ehm… hai ragione, forse non dovevo. E’ che quando
ti ho conosciuta, ho subito
capito che io e te abbiamo delle cose in comune >>
<<
E quali, di preciso? >> risposi irritata.
<<
Un amore difficile. >>
Io
rimasi in silenzio per qualche minuto. Un amore difficile? Ma lei cosa
ne
voleva sapere.
<<
Senti Meredith, avrai tutte le buone intenzioni ma io non sono
dell’umore adatto
per discutere di questo. >>
<<
Cosa succede? Kristen, con me puoi parlare. Sono certa ti poterti
aiutare. Ho
visto come ti guarda Robert, perché è lo stesso
modo in cui guardo io il
ragazzo che amo, ma che non posso avere. >>
Rimasi
stupita dalle sue parole. Respirai profondamente e appoggiai la schiena
alla testiera
del letto.
<<
Cosa vuoi dire? Robert non mi ama…
>> sussurrai appena.
<<
Ma cosa dici?!? >> quasi urlò.
<<
Lui ti ama tantissimo, l’ha confidato a me. Solo che tu non
gli dai modo di
dare spazio a questo sentimento. Lui sta male per te, vorrebbe che tu
ricambiassi con la stessa intensità i suoi
sentimenti… >> continuò, ma io
la interruppi.
<<
Non è vero! >> le urlai di rimando,
non riuscendo a trattenermi.
<<
Se lui mi amasse come dici, non l’avrei trovato avvinghiato
ad una mia collega.
>>
Per
un attimo sentii Meredith rimanere in silenzio, mentre le lacrime
ripresero a
scendere sul mio viso.
<<
Kristen, ascolta, sono sicura che… >>
<<
Cosa? Di cosa sei sicura Meredith? Io so solo che lo amo, ma per questa
dannata
vita che conduco non posso essere libera di amarlo. Che ne sai, tu?!?
Sono già
stata tradita dal mio ex, il mio cuore si è frantumato e ora
Robert ha fatto la
stessa cosa. >>
Comincia
a singhiozzare senza riuscire a calmarmi e ancora una volta sentii solo
silenzio dall’altra parte.
<<
Scusami… tu non hai colpa. Me la sto prendendo con te,
ingiustamente. Adesso mi
dispiace, ma non c’è la faccio proprio
a… >> provai a continuare.
<<
No aspetta! Kristen posso solo dirti che Robert ti ama davvero. Non ti
ha preso
in giro e anche se le cose sembrano farti capire il
contrario… ti prego non
fare il mio stesso errore. Non chiuderti in te stessa, dagli lo spazio
per
spiegarsi e soprattutto lasciati amare da lui, Kris. >>
Chiuse
la telefonata senza darmi modo di rispondere. Allontanai il cellulare e
lo guardai
come se fosse stato lui a dirmi quelle cose poco prima. Confusa lo
gettai sul
letto, accanto a me e mi portai le mani al viso.
Ora
ci si metteva anche Meredith… cosa dovevo fare? Mi sentivo
confusa e frustrata,
volevo solo che Robert in quel momento mi abbracciasse e che tutto
ciò che
avevo visto si trattasse solo di uno stupido malinteso.
Dopo
che Michael mi aveva tradito in quel modo meschino io non riuscivo
più a
fidarmi di un uomo. Non ci riuscivo. Sapevo che Robert mi capiva e
aveva
pazienza nei miei confronti, ma di certo non poteva aspettarmi per
sempre.
Forse aveva trovato ciò che io non volevo dargli da Ashley e
chi ero io adesso
ad arrabbiarmi per questo?
Con
questi pensieri mi addormentai sfinita, con le lacrime che incessanti
continuavano a scendere dai miei occhi stanchi.
Non
seppi quanto tempo era passato, quando sentii un insistente rumore
svegliarmi
dallo stato di incoscienza. Quando cominciai a riprendere
lucidità mi resi
conto che qualcuno stava bussando alla mia porta. Un improvvisa morsa
allo
stomaco mi prese. Era alquanto improbabile che si trattasse di Robert,
anche se
aveva provato a chiamarmi. Infondo era in buona compagnia,
perché disturbarsi
per venire da me?
Scacciai
questi pensieri e mi decisi ad aprire la porta. Sgranai gli occhi
quando vidi
Nikki con un espressione omicida sul volto e le mani sui fianchi. Tutti
mi
sarei aspettato di vedere tranne che lei. Mi aveva detto che era
impegnata per
tutta la giornata con il suo fidanzato, per cui non capivo
perché fosse venuta
da me e soprattutto perché sembrava così
arrabbiata.
Non
mi diede il tempo di aprire bocca che mi fece indietreggiare per poter
entrare
nella camera. Chiuse la porta con un tonfo e andò a scostare
le lunghe tende
che coprivano ancora la finestra. Le luci della città mi
colpirono. Non mi ero
resa conto di aver dormito così tanto.
<<
Kristen, sono stufa. Dimmi cosa devo fare con te. >>
Mi
sedetti sul letto e mi passai, stancamente, una mano sul viso per poi
portare
indietro i capelli.
<<
Nikki, potresti spiegarti meglio? Cos’ho fatto stavolta? Poi
cosa diavolo ci
fai qui? >
<<
Robert mi ha chiamato per chiedermi se eri con me. Ha detto che ha
provato a
chiamarti a lungo ma che tu non hai risposto. >>
Robert
aveva chiamato pure Nikki?
<<
Puoi dire a Robert che… >>
<<
NO! Maledizione Kristen, qualsiasi cosa tu abbia da dirgli, lo farai
personalmente. Ora ti alzi da quel maledetto letto, ti sistemi e vai
alla cena
con tutto il cast, che è stata prefissata per stasera. Non
dirmi che te ne sei
dimenticata perché non ti credo. Ashley ha detto di averti
visto vicino al
locale dove ti aspettavano, ma poi non ti ha più vista.
>>
<<
Come?? Ashley ha detto questo? >>
Mi
ero alzata e ora la fronteggiavo. Ma come si permetteva? Per giunta, mi
aveva
vista e lo diceva con così tanta tranquillità? E
Robert? Mi aveva chiamato per
informarmi dei nuovi dettagli riguardanti la sua vita privata?
Nikki
sembrava stupita della mia reazione. Bene, allora non sapeva, forse
Robert non
voleva informare anche lei.
<<
Si, me l’ha detto Ash. Ma perché fai quella
faccia? >>
<<
Oh, certo la cara “ Ash” vero? >>
<<
Kristen, ma cosa stai dicendo? Ora c’entra pure Ashley?
>>
<<
C’entra con cosa? Ormai non esiste più nulla.
Robert, Ashley… nessuno di loro è
più affar mio. >>
<<
Potresti essere più chiara? >>
Sospirai
rumorosamente. Non mi andava di dirlo a Nikki. Non sapevo bene il
perché ma non
volevo parlare di quello che avevo visto.
<<
Senti Kristen, qualsiasi cosa sia successa, tu ora ti sbrighi e insieme
andremo
a questa cena. Non puoi sempre nasconderti, affronta tutto a testa
alta.
>>
Guardai
la mia migliore amica e non potei non ragionare sulle sue parole. Aveva
ragione…
chi erano loro per ridurmi in questo modo. Infondo non si stavano mica
nascondendo, allora perché avrei dovuto farlo io?
Non
risposi a Nikki, ma aprii la mia valigia ed estrassi diversi vestiti
buttandoli
sul letto. Sentii Nikki avvicinarsi a me e scartare alcune cose dalle
altre.
Guardai curiosa due vestiti da sera che non ricordavo di avere. Subito
dopo
ricordai che appartenevano a uno degli ultimi servizi fotografici che
avevo
fatto e mi avevano lasciato alcuni dei capi che avevo indossato.
Non
dissi nulla finché Nikki scelse per me. Si trattava di un
abito nero, lungo
fino al ginocchio che si allacciava dietro il collo. Era scollato, ma
non più
di tanto. Non ero solita indossare quel genere di cose, ma alla fine
decisi di
indossarlo. Fortunatamente avevo le mie inseparabili decolté
nere.
<<
Voglio trovarti all’interno di quel locale entro un ora.
>>
Se
ne andò senza dirmi altro, ma sapevo che soffriva per me.
Dovevo reagire. Se
Robert aveva deciso di voltare pagina io non potevo biasimarlo, anche
se dentro
di me sentivo solo dolore e rimorsi. Presi un respiro profondo e mi
imposi la
calma necessaria per affrontare la serata.
Mi
preparai e mi affrettai a raggiungere il locale dove si sarebbe tenuta
la cena
con tutto il cast, per festeggiare la fine delle riprese. Peccato che
io non
ero dell’umore adatto per festeggiare. Quel pomeriggio Robert
mi aveva detto se
mi andava di uscire con lui, Ashley e Jackson e avevo subito accettato,
perchè
mi piaceva l’idea di passare un pomeriggio con lui, invece
quando ero arrivata
nel luogo del nostro appuntamento lo avevo trovato in dolce
compagnia…
Strinsi
più forte la borsetta che tenevo in mano, irritata da tutta
quella situazione.
Mi sentivo a disagio in tutti i sensi. Maledii Nikki per avermi fatto
indossare
un abito del genere e per avermi costretto a partecipare a quella
maledettissima cena.
Presa
dai miei pensieri non mi accorsi di essere già arrivata. Il
locale distava
pochi metri dall’albergo, perciò avevo deciso di
andare a piedi. Vidi i flash
di qualche improbabile macchina fotografica, appartenente a qualche
paparazzo,
ma non me curai.
Con
un sospiro entrai nel ristorante e vidi subito la lunga tavolata dove
erano
seduti quasi tutti. Vidi il regista a capotavola che non appena mi vide
si alzò
in piedi e mi fece cenno di raggiungerlo. Mi imbarazzai quando notai
che ero
l’ultima ritardataria, infatti tutti i posti erano occupati
tranne…
Un
buco allo stomaco mi prese. Il posto accanto a Robert era
l’unico vuoto quindi
mi sarei dovuta sedere lì. La voglia di girarmi e andarmene
era forte dentro di
me, ma non appena incrociai gli occhi di Nikki, seduta
dall’altra estremità del
tavolo, cambiai idea.
Sorrisi
appena e in modo falso alle persone restanti e per ultimo guardai lui.
Era
seduto comodamente con un braccio sul tavolo, mentre l’altro
sotto il mento. Mi
guardava in un modo che non avrei saputo come definire. Sembrava che
stesse
cercando di scrutarmi l’anima. Era serio, non c’era
nessuna traccia dei suoi
soliti sorrisi.
La
rabbia montò di nuovo in me e dovetti reprimere
l’impulso di avvicinarmi a lui
e prenderlo a schiaffi. Mi morsi un labbro e mi sedetti rigida accanto
a lui.
Sentire la sua presenza contribuii a innervosirmi di più.
Sentivo le guance in
fiamme e le gambe tremare.
Saltai
in aria quasi, quando sentii una sua mano sul mio ginocchio scoperto.
Tutti i
miei propositi andarono in fumo e mi voltai bruscamente verso di lui.
Il cuore
mancò un battito quando lo vidi nella stessa posizione di
prima, ovvero con una
mano sotto il mento. Non aveva cambiato espressione. Non sapevo come
reagire,
fin quando non presi un respiro profondo e cercai di scostare la sua
mano.
Rimasi sorpresa quando lui strinse la presa, intrappolando il mio
ginocchio
dentro la sua mano.
<<
Levami subito le mani di dosso. >>
Sibilai
con tono che voleva essere autoritario, ma che
risultò invece debole e
insicuro. Lui dovette accorgersene perché prese ad
accarezzarmi con le dita
della mano.
Cercai
di mantenere la calma e mi appoggiai allo schienale della sedia e
incrociai le
braccia al petto. Era evidente, voleva attenzione. Rimasi in silenzio,
guardandolo con un misto tra rabbia e dolore.
<<
Sarai stata di sicuro impegnata per non avere il tempo di rispondere al
telefono. >>
Sapevo
che avrebbe cominciato con una frase del genere.
<<
Si, hai ragione. Sono stata parecchio impegnata. >>
Sentii
la sua mano stringermi il ginocchio, fin quasi a farmi male e io gli
artigliai
il braccio, guardandolo male.
<<
Pensi ancora di potermi prendere in giro? >> mi disse
ancora con lo
stesso tono di voce autoritario.
<<
Io non penso, ma vedo! >>
Feci
forza sul suo braccio e lui mi lasciò. Adesso la sua
espressione era
corrucciata.
<<
Di cosa parli? >> mi chiese confuso.
Che
dovevo fare? Dirglielo oppure no? No … avrebbe trovato
qualche scusa stupida.
Non volevo più essere coinvolta con lui. Non volevo soffrire
più per un uomo.
<<
Nulla, Robert. Dedicati alla tua cena e alle tue conquiste.
>>
Mi
guardò stupito e fece per ribattere ma il regista lo
chiamò e intraprese con
lui una discussione riguardo al film. Io ne approfittai per guardarmi
intorno,
per cercare di scacciare il problema di Robert affianco a me. Sentivo
la sua
voce così vicina e il suo respiro farsi pesante quando di
tanto in tanto si
voltava per darmi un occhiata.
Vidi
finalmente Ashley e strinsi le mani sul tavolo, senza rendermene conto.
Era
seduta accanto a Jackson, parlava con Nikki mentre lui aveva lo sguardo
perso
nel vuoto e girava distrattamente il bicchiere tra le dita, facendo
ondeggiare
il liquido all’interno. Da quanto sapevo tra loro
c’era sempre stata una bella
amicizia, ma avevo sempre pensato che ci fosse qualcosa di
più. Chissà… forse
anche lui aveva assistito alla scena che mi aveva spezzato il cuore.
Sentii
una mano posarsi sulla mia, stretta a pugno sul tavolo. Chiusi gli
occhi , ben
sapendo a chi appartenesse.
<<
Kristen, per favore parlami. Che succede adesso? >>
Mi
voltai lentamente verso di lui e lo vide sinceramente preoccupato. Non
sembrava
intenzionato a dirmi qualcosa riguardo al pomeriggio, sembrava quasi
che non
fosse successo nulla. D’altronde era un bravo attore.
<<
Non succede nulla a me. A te forse. >>
<<
Mi stai stancando Kristen. >>
Quell’affermazione
seguita dal suo tono stanco mi fece sobbalzare. Allora era
così… era stanco di
me?
<<
Certo… capisco. >> riuscii solo a
dire.
Sentii
la sua mano stringere ancora la mia.
<<
Non riesco a starti dietro. Cambi sempre umore e mi tratti come
conviene a te.
Sono stanco di tutto questo. >>
Mi
lasciò la mano, con un movimento brusco e mi
voltò quasi le spalle, tornando a
rivolgersi al regista. Il mondo mi crollò addosso ancora una
volta. Era
esattamente come pensavo. Lui si era stancato di me e si era
deliberatamente
dedicato a un'altra. Allora non era vero che mi capiva… a
lui non interessava
ciò che provavo. Se me ne avesse parlato invece di agire, lo
avrei anche
capito. Avrei cercato di spiegarmi ed ero quasi pronta a farmi aiutare
da lui.
Ad avere di nuovo fiducia di qualcuno. Invece lo avevo trovato tra le
braccia
di un'altra. Era evidente che non si era trattato di un malinteso, ma
lui aveva
deciso di dimenticarmi. Ecco spiegato il perché del suo
sguardo serio e del suo
distacco.
Cercai
in tutti i modi di trattenere le lacrime. D’ora in avanti
nessuno mi avrebbe
più fatto soffrire. Mi alzai all’improvviso e vidi
tutti smettere di parlare
tra loro e guardarmi.
<<
Scusate io devo proprio andare. >>
dissi con voce tremante.
<<
Tesoro rimani, la cena non è ancora iniziata.
>>
Mi
voltai verso Nikki che mi faceva cenno di sedermi. Stavo per
risponderle ma una
mano cercò di tirarmi giù, seduta. Robert non mi
guardava e il suo sguardo era
sofferente, tuttavia cercava di farmi sedere nuovamente.
<<
Kristen... >> disse soltanto, con voce bassa e
decisa.
Sembrava
veramente arrabbiato ma non mi lasciai trascinare dalle mie stupide
emozioni.
Mi scostai bruscamente da lui e dopo aver mormorato parole di scuse
verso gli
altri, me ne andai.
Una
volta fuori, le lacrime per troppo tempo trattenute, cominciarono a
scorrere
inesorabili sul mio volto. Mi fermai non appena vidi un taxi passare
davanti a
me e con un cenno della mano lo fermai. Stavo per aprire la portiera
quando fui
voltata all’improvviso. Mi scontrai con un petto duro e
solido e alzai gli
occhi, incontrando due pozze azzurre, guardarmi furiosamente.
<<
Cosa pensi di dimostrare con questo atteggiamento?
>> mi chiese
alzando la voce.
<<
Non voglio dimostrare niente, Robert! Desidero solo che tu esca dalla
mia vita,
non voglio rivederti mai più! >> gli
urlai di rimando.
Lui
mi abbracciò con forza, nonostante cercassi in tutti i modi
di allontanarmi.
<<
Bugiarda… sei una maledettissima bugiarda. Mi spieghi allora
perché stai
piangendo? >>
Mi
lasciai andare e i singhiozzi cominciarono a scuotermi. Avrei voluto
rispondergli che mi comportavo così perché
l’amavo, ma non ne avevo il
coraggio. Non ora che le cose si trovavano in quel modo.
<<
Lasciami, per favore. >>
<<
Ti amo Kristen e non posso farci nulla. Per quanto io voglia
allontanarmi da
te, non ci riesco, non posso separarmi dal mio cuore… dalla
mia anima. >>
Mi
bloccai di colpo. Cosa aveva detto? Feci forza per essere lasciata
libera di
muovermi e lui mi accontentò. Avevo lo sguardo basso e si
passava le mani tra i
capelli nervosamente. Era bellissimo in quell’espressione
turbata e
imbarazzata. Come poteva essere la stessa persona che avevo visto nel
pomeriggio?
<<
Tu non puoi dirmi questo… non dopo…
>>
Lui
mi interruppe prendendomi il viso tra le mani.
<<
Cosa, piccola… dopo cosa? >>
<<
Ti ho visto Robert. Oggi pomeriggio ti ho visto. >>
Lui
mi guardò curioso, sembrava davvero sorpreso.
<<
Come puoi dirmi di amarmi quando eri con un'altra. >>
Mi
lasciò, indietreggiando di qualche passo.
<<
Ma cosa stai dicendo? Io con un'altra? >>
<<
Non fare finta di non capire… >>
<<
No, io… Oh, parli di oggi pomeriggio al bar?
>>
Chiusi
gli occhi e annuii con forza. Lo sentii sospirare e cercare di
abbracciarmi
nuovamente, ma io indietreggiai fino a toccare lo sportello del taxi.
Mi ero
dimenticata che fosse ancora lì. Feci per aprire lo
sportello ma lui mi prese
per la vita, attaccandomi a lui.
<<
Pensi che tra me e Ashley ci sia qualcosa? Dopo tutto quello che ho
fatto per
te e dopo quello che ti ho appena detto? >>
Lo
guardai senza rispondere e lo vidi annuire lentamente e lasciarmi.
<<
Ma certo che ci credi… non mi ami Kristen. E’ una
buona scusa quella di
accusarmi di stare con lei per abbandonarmi definitivamente.
>>
Lo
guardai allibita. Cosa? Voleva forse rimescolare le carte, per far
ricadere la
colpa su di me?
<<
Non giocare con me Robert. Sai quello che provo per te , ma…
>>
<<
NO! Non lo so, tu non me lo dici, sai solo fare la gelosa e arrabbiarti
continuamente con me. >>
Non
riuscii a trattenermi e gli mollai uno schiaffo, lui reagii portando
una mano
dietro la mia nuca e baciandomi d’impeto. Era assolutamente
sbagliato e fuori
luogo, ma non riuscii a rifiutarlo. L’amore che provavo per
lui e la rabbia che
minacciava di farmi impazzire si mescolavano in un mix che mi
distruggeva. Mi
strinsi a lui e ricambiai quel bacio violento e passionale. Le nostre
lingue si
scontrarono e io non riuscivo a smettere di saggiare il suo sapore.
Fu
lui a staccarsi da me e allontanarmi da lui con un leggero spintone. Mi
aprii
la portiera dell’auto e mi fece sedere. Dopo la richiuse e io
confusa abbassai
il finestrino.
<<
Adesso sono io che non voglio più avere a che fare con te.
Non hai fiducia in
me e io non riesco più a reggere una tensione simile,
nonostante ti ami più di
me stesso. >>
Rimasi
ancora una volta senza parole, la voce però non sembrava
voler collaborare così
rimasi in silenzio cercando di regolare il mio respiro.
<<
Addio, Kristen Stewart >>
Chiusi
gli occhi e mi abbandonai nel mio dolore.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Salve
a tutti! Voglio innanzitutto ringraziare il mio angelo,
ovvero tiva95 che
mi segue sempre, nonostante tutto. Dedico questo capitolo proprio a te
se spero
che ti piaccia!
Anche
se le cose sembrano volgere al peggio, miglioreranno.
Allora… ora viene la
parte meno piacevole per me: ho visto che questa storia è
tra le preferite e le
seguite di molte persone, che non posso far altro che ringraziare. Ho
notato
anche che c’è stata solo una persona a commentare,
ciò vuol dire che avete
perso l’interesse per questa storia? Purtroppo è
stato un brutto periodo per me
e tutte le mie storie si sono fermate, ora però mi sto
impegnando per
aggiornare molto più velocemente tanto che entro un paio di
giorni avrete anche
il prossimo capitolo. A questo proposito, la storia si
concluderà a breve, due
o forse tre capitoli, quindi tra poco.
Spero
che mi diciate cosa pensate, è davvero importante per me!
Capitolo
betato da Nevia. Le ff da lei seguite sono :
Tutte
quelle di JessikinaCullen
Falling
in love with you di meme90
tutte quelle di ale03
su twilight
tutte quelle di Anthy
su twilight
tutte quelle di _yaya_
tutte quelle di vale_cullen1992
The
Masquerade di shona
tutte quelle di <
Sweet_Apple_Love>
Tutte quelle di Wilderose
Sogno
proibito di bells1987
Los
Angeles di valenessie
|
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Capitolo 10 *** New Life ***
New
Life
“
Quello
che provano Robert e Kristen è una moltitudine di sentimenti
l'un per l'altro.
Sentimenti complessi l'uno
per l'altro... era quello di cui avevamo bisogno. Fascino complesso e
intenso."
“ Cathrin
Hardwicke “
Mesi.
Giorni. Ore. Non so bene quanto tempo era passato da quella sera in cui
la mia
vita era miseramente crollata, ma non avrei mai scordato il dolore che
Robert
mi aveva inflitto pronunciando quell’addio. Fino a quel
momento consideravo
quasi scontata la sua presenza, eppure non era così. Da
quella sera erano
passati dei mesi, in cui Robert aveva lavorato per un altro film
insieme ad una
ragazza di cui ero follemente gelosa. Mi ero ripromessa di chiudere
definitivamente questo capitolo della mia vita ma non ero riuscita a
trattenermi quando vidi in una rivista, in bella mostra, diverse foto
di Robert
con quella ragazza bionda che già sentivo di odiare.
Ribollivo di rabbia nel
ricordare tutti i gossip su di loro e su una possibile relazione. Io e
Robert
non avevamo più nulla da condividere e sapevo che quella
voci su una sua
relazione con la sua collega potevano essere fondate. Anzi, lo erano di
certo a
giudicare dall’espressione dispiaciuta di Nikki, quando non
riuscii a non
chiederglielo. Sapevo che non era affar mio, ma Nikki e Robert
continuavano a
sentirsi e lei mi aveva fatto capire che qualcosa tra i due
c’era o c’era
stata. Speravo più per la seconda ipotesi, ma non potevo
fare ne dire nulla.
Robert aveva la sua vita e io la mia. Allora perché tutte le
volte che leggevo
qualcosa sui giornali che lo riguardava, scoppiavo inevitabilmente a
piangere
anche per notti intere? La risposta era chiara per il mio cuore, ma la
mia
mente non voleva rassegnarsi e cercava disperatamente di aggrapparsi a
qualsiasi cosa pur di non sprofondare.
Non
sapevo che fine avessero fatto tutti gli altri, compresa Ashley. Era
forse
stata una cosa passeggera? Perchè Robert mi aveva detto
quelle parole?
Significava forse che era davvero tutto un malinteso? Oramai non
c’era più
bisogno di avere delle risposte a queste domande.
Mancava
solo un giorno prima che dovessi tornare sul set della saga che mi
aveva
cambiato la vita. Non sapevo ancora che reazione avrebbe avuto Robert
nel
rivedermi. Sapevo solo che dovevo fare il mio dovere. I miei sentimenti
non
dovevano in alcun modo intromettersi nel mio lavoro.
Ero
talmente persa nei miei pensieri che sobbalzai quando il suono del
cellulare mi
ridestò.
<<
Pronto? >> risposi in maniera seccata senza neppure
vedere di chi si
trattava.
<<
Kristen >>
Quasi
smisi di respirare quando sentii la voce di Ashley titubante. Ero
indecisa se
chiudere la telefonata o meno, ma mi ripromisi di non comportarmi come
una
bambina.
<<
Dimmi. >> risposi neutrale.
<<
Kristen sono contenta di sentirti! Possiamo vederci, per favore? Ho una
cosa
importante da dirti. >>
Avrei
tanto voluto dirle di no e urlarle la mia frustrazione. Era colpa sua
se Robert
mi aveva detto addio… oppure no? Ancora non avevo nessuna
certezza.
<<
Dove? >> risposi, non ricambiando la sua euforia.
<<
Proprio sotto casa tua! Ero indecisa se citofonare o meno,
può sembrare stupido
ma ho preferito chiamarti. >>
Riattaccai
senza dire nulla e uscii da casa mia. Ero tornata a vivere
lì, anche se avevo
cambiato completamente stanza. Trovai Ashley fuori la porta e rimasi
senza
parole. La sua pancia era molto grossa ed era senza ombra di dubbio
incinta.
Cominciai a sudare freddo, non sapendo bene il perché e
indecisa le feci cenno
di entrare. Lei mi sorrise appena e si sedette nel divano del salone
facendomi
cenno di seguirla. Io feci finta di non essermene accorta e rimasi in
piedi di
fronte a lei.
<<
Suppongo che debba farti gli auguri. >> dissi con un
groppo in gola.
Perché
ero così agitata? Il figlio non poteva essere di Robert vero?
<<
Solo se vuoi. >> mi rispose lei con un sorriso.
<<
Certo… auguri Ashley, ma perché sei qui?
>>
Decisi
che era meglio sedermi data la situazione e mi accomodai accanto a lei.
<<
Volevo parlarti. Ho visto Robert pochi minuti fa, dato che domani
ricominciamo
con le riprese e mi ha detto quello che vi siete detti qualche mese fa,
durante
la cena con il cast. >>
La
invitai a continuare, cercando di rimanere lucida al sapere che Robert
era
tornato.
<<
Mi dispiace molto, ma credo che tu abbia sbagliato a giudicare la scena
a cui
hai assistito al pomeriggio, quando mi hai vista abbracciata a Rob.
>>
Al
sentir dire quelle cose sentii montarmi dentro una rabbia incredibile.
Lei se
ne accorse e mi fece cenno di lasciarla parlare.
<<
Ti ho vista, ma non pensavo che avresti davvero frainteso. Solo dopo mi
sono
resa conto che avresti potuto. Ho deciso di raccontarti tutto ma devi
promettere che non lo dirai a nessuno. >>
<<
Prometto. >> dissi subito, in attesa che continuasse.
<<
Come puoi vedere sono incinta. Il padre è Jackson.
>>
Sgranai
gli occhi nell’apprendere quella notizia. Tirai un silenzioso
sospiro di
sollievo nel sapere che almeno non era di Robert. Sempre più
confusa lasciai
che riprendesse a parlare.
<<
Te lo dico prima che tu ti faccia strane idee. Vedi… quando
l’ho saputo io e
Jackson abbiamo avuto dei problemi e Robert mi ha aiutato. Era
l’unico che
sapeva e Jackson lo pregava di starmi vicino perché lui era
molto confuso. Non
ti dico la mia sofferenza nel sapere che il padre del mio bambino non
sapeva
come comportarsi. Mi sono sentita sola e Robert mi è stato
solamente vicino,
come un vero amico. Gli ho fatto promettere di non dire nulla a nessuno
per
paura che la notizia si spargesse. So che di te mi potevo fidare ma ero
troppo
confusa e Robert mi promise di non farne parola. Scusami Kristen,
sapere che
tutto questo ha compromesso il tuo rapporto con Robert mi fa molto
male, perché
so bene che vuol dire vivere un rapporto difficile…
>> si fermò a causa
delle lacrime che cominciarono a solcarle il viso.
Io
non riuscii ancora ad essere arrabbiata e mi sporsi per abbracciarla.
Doveva
aver vissuto degli attimi terribili.
<<
Non devi scusarti Ash. Sono io che sono saltata a conclusioni
affrettate, ma non
potevo immaginare una situazione del genere. >>
<<
Lo so, ma quando Robert mi ha detto cosa era successo, l’ho
lasciato lì e sono
corsa da te. >>
Entrambe
ridemmo nell’immaginare la scena di Robert che veniva mollato
in mezzo alla
strada, all’improvviso.
<<
Penso che voi due dobbiate parlare. >>
Cercai
di non dare peso alle sue parole e cercai di cambiare discorso, infondo
Robert
mi aveva detto addio, adesso non c’era più nulla
che potessi fare. Erano parole
troppo pesanti e decisive quelle che mi aveva rivolto quella sera. Non
c’era
modo di tornare indietro.
Se
avesse voluto mi avrebbe fatto una telefonata in tutti questi mesi,
invece
aveva preferito dedicarsi alla sua nuova fiamma.
<<
Non c’è più nulla che dobbiamo dirci,
Ash. Mi ha detto Addio. >>
Lei
mi guardò dispiaciuta.
<<
Kris, sono sicura che non lo diceva sul serio. >>
<<
Invece si. Non mi ha più chiamata, mentre io lo speravo
sempre. Anche se sapevo
di dovermene fare una ragione credevo che un giorno si sarebbe fatto
vivo… ma
d’altronde ha avuto di meglio da fare. >>
<<
Che intendi? >> mi chiese, facendomi sorridere amaramente.
<<
Intendo la sua nuova fiamma. E’ su tutti i giornali.
>>
<<
Kris! Ma proprio tu credi a queste scemenze? Sai che i giornali
farebbero di
tutto pur di avere qualche scoop. >>
<<
Beh, perché non dovrei crederci? Robert è un
ragazzo giovane e bello, penso sia
normale… >>
Parlavo
a mezze frasi ma mi ripresi quando Ashley mi prese una mano, attirando
così la
mia attenzione.
<<
Senti Kristen, sai che in realtà Robert ti ama e lui sa che
tu lo ricambi.
Vorrebbe proprio questo da te., che tu ti lasciassi andare e riponessi
fiducia
in lui, così come fa con te. >>
Non
dissi nulla, troppo impegnata a cercare di calmare i battiti del mio
cuore nel
sentire le parole “ Robert Ti ama” Era
così? O perlomeno era ancora
così?
Le
sorrisi appena per cercare di sviare il discorso. A quanto pare Ashley
aveva
già molti pensieri per la testa.
<<
Tu come stai? Adesso le cose vanno meglio? >> le chiesi.
<<
Si, Jackson è sempre più presente nella mia vita,
ma non posso dire che le cose
siano del tutto sistemate. >>
<<
Andranno sempre meglio vedrai. Conta pure su di me per qualsiasi cosa.
>>
<<
Grazie Kristen. >> rispose abbracciandomi.
Dopo
qualche minuto disse di dover incontrarsi con il padre di suo figlio,
così mi
lasciò sola con i miei pensieri. Non provavo quasi nessuna
emozione per tutto
ciò che Ashley mi aveva detto, perché ancora le
parole dette da Robert
rimbombavano nella mia mente, togliendo senso a tutto il resto.
<<
Kristen, sei in casa tesoro? >>
La
voce di mia madre mi riscosse dai miei pensieri e uscii dalla cucina
per
raggiungerla all’ingresso.
<<
Si mamma. >>
<<
Ancora quella faccia triste? >>
<<
Lo sai perché. >> le risposi.
Le
avevo detto tutto e lei continuava sempre a ripetermi che un giorno le
cose si
sarebbero sistemate e che Robert non avrebbe mai rinunciato a me. Se
solo lei
avesse visto la sofferenza nei suoi occhi e la sua convinzione quando
mi disse
quelle parole d’addio sono sicura che cambierebbe idea. Ma
d’altronde mia madre
adorava Robert e diceva che era l’unico a rendermi felice e
ciò non faceva che
guadagnare punti continuamente a suo favore.
<<
Su Kris, a lavoro. Ti aspetta il regista al posto stabilito con il tuo
agente.
>>
Quasi
mi sentii male a quelle parole. Me ne ero dimenticata.
<<
Chi ci sarà? >> chiesi stupidamente.
<<
Tutto il cast naturalmente! >> disse con un sorriso che
la diceva lunga.
Non
dissi più nulla e mi preparai per uscire. Non potevo
nascondermi ancora per
molto. Il mio autista mi venne a prendere e mi lasciò nel
nuovo set. Sospirai
non appena vidi la maggior parte del cast ma di lui ancora nessuna
traccia.
<<
Kristen, ci rivediamo! >>
Mi
voltai verso Kellan e l’abbracciai con affetto.
<<
Pensavo non venissi neanche tu. Il regista è furioso.
>>
<<
Come mai dici questo? >> chiesi curiosa.
<<
Robert oggi non può essere qui, ha detto che doveva fare una
cosa importante e
che ci saremmo visti direttamente domani mattina. Il regista non
l’ha presa
bene, voleva parlare con lui a proposito del copione ma Robert non ha
sentito
ragioni e ha detto di lasciar detto tutto al suo agente.
>>
Cercai
di apparire neutrale a quella risposta ma Kellan mi sorrise in modo
strano e
poi mi lasciò per raggiungere gli altri. Non sapevo se
essere felice o meno di
quella notizia.
Dopo
le solite fasi di rito, dove il regista da le informazioni necessarie e
tutte
le scalette andammo via e io mi avviai, con un sospiro, a casa. Avevo
in
programma di fare un giro per negozi ma solitamente non ero una
fanatica dello shopping
così non mi dispiacque tornarmene a casa. Era pomeriggio
tardi e l’indomani mi
sarei dovuta alzare prestissimo per raggiungere il set.
Quando
varcai la soglia di casa capii subito che c’era qualcosa che
non andava. Mia
madre canticchiava come non faceva quasi mai e mi salutò con
un sorriso
radioso. Inarcai un sopracciglio e scelsi di fare finta di nulla. Le
lanciai
qualche occhiata indagatoria, ma lei sembrava presa dai suoi affari,
così mi
diressi in camera.
Mi
accigliai quando trovai un portatile sul mio letto. Non era il mio,
allora di
chi era? Che ci faceva lì? Forse era di mia madre o di mio
fratello, ma era
quasi impossibile che lo avessero lasciato sul mio letto.
Mi
avvicinai e vidi che era acceso e aperto su una pagina di posta. Stavo
per
chiamare mia madre per avere spiegazioni quando vidi che
c’era un post it
giallo attaccato alla tastiera. Lo presi e lessi le poche righe che
c’erano
scritte.
Questo
è tutto ciò che ti
volevo dire in questi mesi in cui non ci siamo visti, forse solo
leggendo le
e-mail che avrei voluto mandarti riuscirai a credermi. Non ti ho
dimenticato…
non posso fare a meno di te…
p.s
: Tua madre è stata
gentilissima a farmi entrare e a posare il mio portatile sul tuo letto!
Ti
somiglia, non può resistere al mio fascino!
…Robert
Risi
tra le lacrime che mi accorsi mi rigavano il volto. Robert non mi aveva
dimenticato? Sentivo che mi sarei sentita male a breve, mi mancava il
respiro e
non riuscivo a calmare il battito forsennato del mio cuore. Quindi il
portatile
era suo e voleva che leggessi delle e-mail?
Mi
sedetti sul letto e mi avvicinai il portatile. La pagina era aperta
sulla sua
posta elettronica e c’erano tantissime e-mail che risalivano
ad ogni giorno
della settimana per tutti quei mesi. Mi aveva scritto ogni giorno?
Certo non
era riuscito a mandarmele ma non potevo fargliene una colpa,
anch’io spesso ero
stata tentata di scrivergli ma non riuscivo a trovare il coraggio.
Mi
misi comoda e con emozione cominciai a leggere la prima e-mail che
risaliva a
quasi una settimana dopo quella famosa sera, il giorno in cui lui
partì per
girare il suo film.
12
settembre 2009
Mia
piccola Kris,
Sono
arrivato da poco al mio
albergo e non posso far altro che pensare a quanto mi manchi. Prima di
partire
avrei voluto chiamarti, dirti che mi dispiaceva ciò che ti
avevo detto quella
sera. Nulla era vero. Sei la cosa più bella che mi sia mai
capitata e vedere i
tuoi occhi pieni di lacrime per le parole che ti avevo rivolto mi ha
fatto
sentire uno schifo. Quella notte non ho dormito neanche un minuto e
pensavo a
te. Cosa stessi facendo, cosa stessi pensando. Mi odi? Io no, per
nulla. Ti amo
invece ma forse tu non vuoi più vedermi. Quello che mi ha
spinto a dirti quelle
parole è stato il fatto che ancora una volta tu non hai
fiducia in me. Perché?
Perché Kristen non ti fidi di me? Ho fatto qualcosa per
causare tutto questo?
Sono pronto a rimediare per qualsiasi cosa… ti prego non
credere a ciò che ti
ho detto… non vedo l’ora di rivederti, se mai tu
ne avrai ancora la voglia.
Non
riuscivo a smettere di piangere. Se solo me l’avesse mandata
avrei preso il
primo aereo per raggiungerlo. Come potevo odiarlo? Anch’io lo
amavo, ma il mio
orgoglio e il mio dolore mi impedivano di lasciarmi andare a quel
sentimento.
No… non era colpa sua se non mi fidavo, ma a causa di
ciò che il mio ex ragazzo
mi aveva fatto. Sapevo che lui non l’avrebbe mai fatto, ma
era più forte di me,
ogni qual volta c’era anche il minimo dubbio che lui potesse
tradirmi io non
rispondevo più di me.
Continuai
a leggere tutte le altre e-mail, rimanendo sveglia per tutta la notte.
Mi aveva
scritto ogni giorno e tutte le sue parole erano sempre dolci e
comprensive nei
miei confronti, ma in particolare una delle ultime mi colpì
maggiormente. Lui
aveva capito…
28
Novembre 2009
Piccola…
ho capito. Tu hai
paura che ciò che è successo con Michael possa
accadere di nuovo. E’ così? Ci
ho pensato a lungo e non ho mai dato molto peso al fatto che tu potessi
avere paura
di una cosa del genere. Se è questa la tua paura io non so
davvero come
comportarmi. Posso solo chiederti e pregarti ancora una volta di darmi
fiducia.
Sai meglio di me che il nostro lavoro ci impedisce di stare sempre
insieme e
purtroppo i giornali scandalistici ne diranno sempre di tutti i colori.
Ma se
mi guardi negli occhi, davvero non riesci a scorgere quanto io ti ami?
Davvero
non lo vedi? A volte mi sento oppresso senza di te, mi manca tutto. Non
so
davvero come fartelo capire. Io ho bisogno di te, come un fiore ha
bisogno
della luce del Sole che lo illumini. Non posso fare a meno di te.
Ti
amo
Robert.
Quella
era l’ultima e-mail, infatti subito dopo era partito e oggi
era il primo
dicembre. Dovevo fare come mi diceva? Io lo amavo, non volevo
più nascondermi
agli occhi degli altri, ma soprattutto non volevo ancora ingannare me
stessa.
Avrei tenuto a bada le mie paure e avrei dato una
possibilità al ragazzo che mi
aveva sconvolto la vita?
Chiusi
il portatile, lo presi e uscii dalla stanza. Era già mattina
e incontrai mia
madre che sistemava la cucina. Mi fermai sulla soglia ma non dissi
nulla, anche
lei sapeva. Mi guardava con uno sguardo soddisfatto, aveva capito che
non sarei
tornata indietro.
<<
Ti accompagno io. >> disse solamente e in poco tempo
arrivammo
all’appartamento di Robert.
Senza
ripensamenti suonai alla sua porta e quando lui mi venne ad aprire
quasi
lasciai cadere a terra il portatile che tenevo in mano. Era
più bello di quanto
ricordassi. I suoi lineamenti, il suo corpo era per me qualcosa di
meraviglioso. Incontrai i suoi occhi che non appena mi videro si
illuminarono.
Non
potevo fare a meno di lui. Come avevo fatto per tutto quel tempo?
Lui
senza dire nulla mi tolse il suo computer dalle mani e mi prese la mano
per
farmi entrare. Sentivo il cuore scoppiarmi d’emozione. La sua
mano stringeva
con forza la mia e io non sapevo bene come comportarmi, come arginare
il
desiderio di dirgli i sentimenti che mi scuotevano l’animo.
Si
sedette su un divano e mi fece sedere sulle sua gambe. Io lo abbracciai
nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
<<
Shh, piccola… sono qui adesso. >> lo sentii
dire con voce bassa e roca.
Mi
strinsi a lui maggiormente e mi resi conto di stare singhiozzando.
Avevo avuto
paura di perderlo e ora tutto il dolore e la mia frustrazione stavano
uscendo
fuori.
Non
seppi quanto tempo passammo in quella posizione, con me che lo
stringevo e lui
che mi rassicurava sussurrando parole dolci al mio orecchio e
accarezzandomi i
capelli.
<<
Robert… >> iniziai quando mi fui calmata.
<<
Kris, ti prego, lasciami spiegare. >>
Io
scossi la testa e gli misi un dito sulle labbra.
<<
No, lasciamo spiegare tu, Robert. Ho parlato con Ashley e ora so tutto.
Ho
letto tutte le e-mail e… tutto quello che mi hai scritto
è stupendo. Mi
dispiace per quella sera, è tutta colpa mia. >>
Robert
mi strinse con forza a sé e mi baciò i capelli.
Io sorrisi emozionata, ma
dentro di me sentivo che c’era ancora qualcosa che non
andava. Robert era
agitato e non solo emozionato, lo conoscevo bene.
<<
Piccola, è anche colpa mia. Mi dispiace, non avrei dovuto
dirti quelle parole e
fare quello… quello che ho fatto…
>> concluse quella frase con un tono
doloroso e mi strinse con ancora più forza, fino a farmi
mancare il respiro.
Le
sue ultime parole mi spaventarono e come un fulmine a ciel sereno le
parole e
le espressioni di Nikki, quando le chiedevo se ci fosse stato davvero
qualcosa
tra lui e la sua collega di lavoro, mi trafissero, facendomi sudare
freddo.
Fino a quel momento avevo preso con dolore quella muta conferma che
Robert
aveva condiviso qualcosa con quella ragazza che sentivo di odiare
immensamente
eppure solo ora che ero tra le sue braccia avvertivo
l’enormità di quella
voragine.
Eppure
non riuscivo a muovermi dalle sue braccia, non potevo allontanarmi
ancora.
Avevo deciso anch’io sul nostro destino e nonostante avessi
l’istinto di
schiaffeggiarlo con forza, ricambiai il suo abbraccio, mentre lacrime
silenziose e dolorose riprendevano a rigarmi le guance.
<<
Tutto ciò che ti ho scritto in quelle e-mail è
vero. Sei libera di non credermi
e forse per la prima volta, non potrei biasimarti. Mi sentivo solo
senza di te
e certe volte avevo la certezza che non avrei mai più
vissuto dei momenti con
te. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo Kristen, ma
il dolore per la
consapevolezza che noi due non avremmo mai potuto avere un futuro
sereno
insieme, mi lacerava l’anima e l’unico modo che
avevo era quello di
dimenticarti. >>
Non
dissi nulla, ma Robert si accorse che stavo piangendo di nuovo, ma non
disse
nulla e continuò.
<<
Non ci sono mai riuscito. Non sono stato capace di mettere la parola
fine a
questo sentimento immenso che provo per te. Ti avevo chiesto di fidarti
di me,
ma quando ho pronunciato quell’addio mi sono convinto che
dovevo farlo davvero.
Abbandonare tutta la sofferenza per un amore che non avrebbe mai potuto
vedere
la luce. Emilie non è stata nulla per me, ma quella notte in
cui venne da me io
seppi solo assecondarla. >>
Fu
come ricevere una pugnalata al cuore. I miei dubbi si erano rivelati
delle
certezze. Mi sollevai e cominciai a tempestarlo di pugni, ma non
riuscivo a
parlare. Lui mi bloccò con facilità e mi
baciò d’impeto. Io mi arresi quasi
subito e nonostante tutto ricambiai il suo bacio aggrappandomi a lui.
Mi
distese sotto di lui e subito le sue mani furono su di me. Non riuscii
ad
oppormi, non ne avevo ne la forza ne la volontà. I suoi baci
erano profondi ed
esigenti e io non potei che ricambiare con la stessa passione. Scese a
baciarmi
sul collo e con le mani oltrepassò la barriera della mia
maglietta e mi
accarezzò un seno. Gemetti e lui ritornò a
baciarmi e ad asciugarmi il viso
dalle lacrime.
<<
Ricordo solo che… che non smettevo di pensare a te. Non
riuscii ad arrivare
fino alla fine. Lei si arrese e andò via, lasciandomi con i
miei pensieri. Mi
sono sentito uno schifo per aver pensato di poterti tradire
così. Perché per me
era tradirti… ti amo Kristen, spero che tu possa
perdonarmi… >>
Io
sgranai gli occhi a quelle parole e mi sollevai appena. Cercai di
parlare, ma
lui mi anticipò e riprese a baciarmi. Riprese ad
accarezzarmi, fino a farmi
impazzire e dimenticare per sino come mi chiamavo.
Per
la prima volta mi lasciai andare e condividemmo quella tanto attesa
notte
insieme. Non avrei mai creduto di poter sentirmi così bene.
Non avevo mai
provato con nessuno quello che provai con lui.
Quando
ricadde ansante su di me, ritornai lentamente lucida e mi strinsi a
lui.
Cercava
il mio perdono? Ero io a doverlo chiedere a lui. Non era come avevo
pensato.
Nonostante tutto lui si era fermato e non mi aveva tradito fino in
fondo. In
realtà non stavamo insieme di conseguenza non sarebbe stato
un vero tradimento,
soprattutto dato quell’addio che aveva pronunciato quella
sera e che ancora
risuonava nella mia mente. La decisione che avevo preso quel pomeriggio
leggendo le sue lettere, era ancora valida. Non volevo mai
più lasciarlo, non
dopo quell’ennesima dimostrazione
del
suo amore nei miei confronti.
Gli
presi il viso tra le mani e quasi morii di dolore e sensi di colpa
quando lessi
paura e delusione nei suoi occhi. Pensava ancora che me ne sarei
andata? Era
colpa mia se ci trovavamo in quella situazione e non certo sua.
<<
Robert, tutto quello che è successo adesso tra noi
è stato splendido e non ho
nessuna intenzione di andare via da te. >>
I
suoi occhi si accesero e mi guardò in un misto tra stupore e
felicità.
<<
Sono io a doverti chiedere scusa. Tu mi hai sempre dimostrato di amarmi
e anche
adesso quello che mi ha detto è la chiara prova che non hai
tradito la mia
fiducia. E’ stata tutta colpa mia e tu nonostante tutto sei
qui accanto a me.
Mi dispiace se in questi mesi non sono riuscita a farti capire i miei
reali
sentimenti e sono rimasta stupita del fatto che in una lettera mi hai
detto di
aver capito cosa in realtà celava il mio cuore. Paura di
poterti perdere e che
tutto ciò che era successo con Michael si potesse ripetere.
In realtà quello
che è successo con Emilie non conta nulla, perché
ti sei fermato e hai pensato
a me nonostante tutto. >>
<<
Piccola, ti prego scusami. Ci sei solo tu nel mio cuore, Kristen.
>>
Gli
sorrisi e posai un leggero bacio sulle sue labbra.
<<
Sono pronta a dirti ciò che da tempo avrei voluto dirti. Ti
amo Robert e voglio
stare con te. Per sempre. >>
Lui
mi sorrise felice e mi baciò d’impeto, facendomi
sentire la donna più felice
del mondo.
<<
Rob… adesso devo chiederlo a te. Puoi perdonarmi?
>>
Lui
mi guardò senza capire, ma era così, anche lui
doveva perdonarmi per le mie
debolezze e per averlo fatto soffrire. Dopo qualche minuto capii che
stava
ragionando sulle mie parole e poi lo vidi guardarmi dolcemente e
accarezzarmi
il viso con una mano.
<<
Non ho nulla da perdonarti, amore mio. Sono felice di tutto
ciò che abbiamo
passato insieme perché ci ha fatto arrivare dove siamo
adesso, senza contare
che tutti i momenti passati con te sono custoditi nel mio cuore.
>>
Lo
abbracciai non sapendo cosa dire. Amavo troppo quel ragazzo e niente
adesso ci
avrebbe separati. Ci guardammo a lungo e lessi nei suoi occhi la muta
promessa
di restarmi accanto per sempre.
<< Ti amo.
>>
Lo
dicemmo insieme e ridemmo felici di quella nuova vita… che
avremmo condiviso
insieme.
Fine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Siamo
giunti all’ultimo capitolo di questa storia. Spero di non
avervi deluso! A
questo punto devo chiedervi se volete o meno un epilogo, che
posterò tra
pochissimi giorni. So già cosa dovrei scrivere, ma non so
come la pensate. Vi
piacerebbe? Fatemi sapere!
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto questo storia, chi l’ha
commentata rendendomi
davvero felice e anche a tutti quelli che naturalmente
l’hanno inserita tra le
seguite e tra i preferiti.
Rispondo
alle vostre ultime recensioni J
Midnightsummerdreams:
Ciao! Come vedi abbiamo raggiunto il capolinea, mancherebbe solo
l’epilogo ma non
so se vi fa piacere! Si hai ragione, anche Kris ha le sue colpe,
perché il suo
comportamento non faceva altro che rendere Robert insicuro dei suoi
sentimenti
verso di lui, come dicevi tu XD Soddisfatta di questo finale? Fammi
sapere, un
bacio e grazie! J
Lau_Twilight:
Il mio amore!!! La mia Lauretta! Sono veramente contenta che questa fic
ti sia
piaciuta! Non so cosa avrei fatto anche senza il tuo supporto! Un
bacione ciao!
Alyssa976:
Ciao, sono molto contenta che la fic ti sia piaciuta e sono giunta al
termine.
Questa ff è stata concepita in questo modo, spero che questo
finale ti sia piaciuto
e ripeto c’è ancora l’epilogo, ma vorrei
sapere cosa ne pensate in proposito XD
Un bacio anche a te! Ciao ^_^
|
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Capitolo 11 *** Epilogo ***
Epilogo
Si
dice che l’amore sia la forza più grande e
più terribile. Credo sia veramente
così. Il sentimento che mi lega a Robert è
qualcosa di speciale e
minacciosamente devastante. Lo amo come non ho mai amato nessuno nella
mia vita
e sono certa che questo sentimento rimarrà invariato nel
tempo. Anche adesso
che mi sta guardando, so di essere l’unica per lui. Lo leggo
nei suoi occhi. In
esso è rispecchiato lo stesso sentimento che si
può facilmente leggere nei
miei.
La
mia vita è cambiata il giorno in cui l’ho
incontrato e le emozioni che provai
quel giorno sono le stesse che provo ora e sono sicura che
sarà così fino alla
fine dei miei giorni.
Cambio
pensieri guardandomi attorno. Flash impazziti ci colpiscono
continuamente
mentre io e Robert regaliamo sorrisi ai nostri fan. Questa è
l’ultima premier
per questa saga, infatti abbiamo terminato anche quest’ultimo
film che vede
Bella ed Edward condividere per sempre l’eternità.
Con un sospiro mi ritrovo a
pensare che tutto questo infondo mi mancherà; i fan urlanti,
le interviste su
come Bella abbia cambiato la mia vita… perché in
realtà l’ha cambiata davvero.
Quest’esperienza
la ricorderò come qualcosa d’importante. Per la
prima volta il mio lavoro aveva
rivoluzionato in senso positivo la mia vita e se avessi potuto tornare
indietro
nel tempo non avrei cambiato una virgola dal momento in cui accettai di
diventare la protagonista di questa bellissima saga.
I
miei pensieri vengono disturbati dal presentatore, che manda le clip
del nostro
ultimo film. Breaking Dawn. In realtà non sapevo cosa
aspettarmi, così guardai
con Robert la clip
e rimasi senza
parole. Non credevo che utilizzassero quella scena ma in fondo
c’era da
aspettarselo.
Non
mi accorsi nemmeno che gli occhi mi era diventati lucidi, fin quando
Robert non
mi abbracciò da dietro, complice del quasi assoluto buio in
sala. Mi persi
nell’osservare la scena in cui Edward metteva la fede
all’anulare di Bella.
Quella scena non era del tutto una finzione. Sorrisi e con il dito
giocai con
la fede che indossavo.
<<
Kristen, ho bisogno
di parlarti. >>
Mi
preoccupai davanti a
quell’espressione seria. Robert mi guardava fisso negli
occhi, senza mai
distogliere lo sguardo. Erano passati quasi due anni dal momento in cui
i
nostri sentimenti avevano prevalso e rappresentavamo ormai una coppia a
tutti
gli effetti. Nonostante le difficoltà dovute al nostro
lavoro, niente era
riuscito a disturbare la nostra unione. Conoscevo persino i suoi
genitori e lui
i miei. Passavamo ogni momento libero insieme ed ero davvero felice
come non lo
ero mai stata in vita mia. Robert mi completava in tutto e riuscivo ad
essere
me stessa, senza alcuna remora o paura. Avevo ben presto superato il
trauma
dovuto al mio ex grazie all’amore e alla dolcezza del mio
ragazzo.
Eppure
quello sguardo mi fece
preoccupare. Eravamo in uno chalet che Robert aveva affittato per una
sera solo
per noi. Lo faceva spesso e questo mi riempiva di gioia. Era un ragazzo
come
pochi che sapeva amare e rispettare la sua donna. Non avrei mai chiesto
nulla di
meglio di lui, nella mia vita.
<<
Robert, cosa succede?
>>
Lui
mi prese per mano e mi
accompagnò sulla balconata che da cui si dominava la
città di Parigi. Amavo
quella città e dato che ci trovavamo lì per uno
show televisivo mi aveva
riservato quella sorpresa. Di conseguenza non capivo questo repentino
cambiamento d’umore.
<<
Kris, sai quanto sei
importante nella mia vita. Nonostante tutte le difficoltà
che abbiamo
incontrato lungo il nostro cammino insieme, siamo sempre riusciti a
risolvere i
nostri problemi e adesso ci ritroviamo qui, finalmente insieme. Quella
notte ti
promisi che ti sarei rimasto accanto per sempre
ed è quello che voglio fare se tu me ne darai
la possibilità. >>
Ero
piacevolmente colpita
dalle sue parole. Sapevo bene cosa mi aveva promesso, infatti adesso
eravamo
insieme e nulla ci avrebbe più separati. Ma allora
perché quello sguardo?
Misi
a tacere tutti i miei
pensieri e trattenni il respiro quando vidi Robert estrarre dalla tasca
dei
pantaloni una piccola scatolina blu di velluto.
L’aprì davanti ai miei occhi
increduli rivelando il suo prezioso contenuto.
Mi
portai una mano alla bocca
quando vidi un bellissimo solitario, molto particolare che riluceva
alla luce
della luna. Capii subito il motivo dello sguardo serio di Robert, della
sua
agitazione e il perché delle sue parole. Incapace di
parlare, continuai a
fissare l’anello e poi lui che mi guardava ansioso. Vedendo
la mia indecisione
estrasse l’anello della scatolina e afferrò la mia
mano. In quel momento il mio
cuore aumento considerevolmente i numeri dei battiti rischiando di
farmi venire
un collasso.
<<
Adesso ti chiedo di
fare un ennesimo e definitivo passo avanti nella nostra vita. Ti amo,
Kristen.
Vuoi rendermi l’uomo più felice del mondo e
sposarmi? >>
Lacrime
di felicità mi solcarono
il viso e io lo fissai per lungo tempo prima di gettarmi tra le sue
braccia.
Si, volevo sposarlo e condividere con lui il resto della mia vita.
Tutto quello
che avevamo passato insieme era qualcosa di bello e sconvolgente e non
volevo
separarmi da lui per nulla al mondo.
<<
Si, Robert. Voglio
sposarti. >> dissi guardando i suoi splendidi occhi
verdi, che si
accesero di gioia, non appena pronunciai quelle parole.
Mi
sollevò in braccio e mi
diede un bacio che mai avrei scordato nella mia vita. Conteneva tutti i
nostri
sentimenti e rappresentava la muta promessa che da quel momento nulla
più ci
avrebbe separato.
Respirai
molte volte per cercare di contenere l’emozione a quei
ricordi, per far si che
le lacrime non mi sorprendessero proprio in quel momento. Robert mi
strinse
ancora più forte a sé, nel nostro angolo della
sala e insieme guardammo il
nostro giuramento. All’inizio non ero molto convinta di voler
rendere questo
momento quello del film della saga, ma infondo i momenti coincidevano.
Con un sorriso
ripensai alle mille discussioni per poter trovare il giusto momento per
sposarci. Ò’unico momento libero più
vicino era proprio poco dopo l’ultima
scena del film, ovvero il matrimonio. Così il regista non
aveva resistito e ci
aveva pregati di poter filmare solo il nostro giuramento e
nient’altro di quel
giorno speciale. Così subito dopo quella ripresa saremmo
stati liberi fino a
quando non sarebbe venuto il momento di promuovere il film. Se non
avessimo
fatto così, non saremo ancora sposati e non avremmo avuto
del tempo da dedicare
a noi due. Naturalmente nessuno sapeva questo, tranne le nostre
famiglie, i
nostri colleghi e più intimi amici. E
così… ero li insieme a mio marito a
riguardarci quel momento.
<<
Sono troppo nervosa,
e poi non penso sia stata una buona idea quella di regalare il nostro
giuramento al film della saga. >>
Ashley,
insieme al suo piccolo
John, tentava
disperatamente di
rincuorarmi, mentre io non facevo che controllarmi l’abito da
sposa. Dopo tutto
quello che era successo, chi l’avrebbe mai detto che proprio
lei doveva
diventare la mia damigella d’onore? Sorrisi del mio pensiero
ma ben presto
tornai a pensare alla strana situazione in cui io e Robert ci eravamo
cacciati.
<<
Kris, non agitarti.
Sai bene perché hai accettato tutto
questo. Infondo non è poi così male, tra
l’altro non lo saprà mai nessuno. Solo
in questo modo tu e Robert avrete anche più spazio per
godervi questo momento,
altrimenti avreste dovuto aspettare ancora e non mi sembrate ancora
disposti ad
aspettare. >>
<<
Mammaaaa >>
Entrambe
abbassammo lo sguardo
su John, il figlio di un anno e mezzo di Ash.
<<
Neanche lui vuole più
aspettare, mi sa che ha fame! >> esclami facendola ridere.
Eravamo
come sorelle ormai e
il piccolo John era per me come un nipote! Vidi Ashley lasciarmi per
tornare in
sala con il piccolo, mi imposi calma e respirai appieno prima di uscire
da
quella stanza e raggiungere mio padre, per poter raggiungere Robert
all’altare.
Sentivo
le gambe tremarmi e il
respiro mancare, ma mi feci forza fin quando non vidi Robert, splendido
nel suo
completo guardami con un sorriso emozionato. Aveva gli occhi lucidi,
così come
i miei e avvertì anche la sua mano tremare quando mi prese
la mia, da quella di
mio padre.
Da
qual momento non mi accorsi
più di nulla, nemmeno quel piccolo momento dove qualcuno
accese una cinepresa
per poi spegnerla qualche minuto dopo. I nostri occhi non si lasciarono
nemmeno
un attimo e al momento del giuramento cercai di tener ferma la voce ma
con
scarso successo. Robert mi stringeva la mano nella sua per in fondermi
coraggio
e fu così che divenni la signora Pattinson. Moglie
dell’uomo che mi aveva
cambiato la vita, rendendomi felice.
Quel
giorno era stato il più bello della mia vita e ne avrei
conservato il ricordo
per sempre. Naturalmente il mondo sapeva che io e Robert eravamo
sposati ma
nessuno avrebbe mai pensato che la scena del film che tutti stavano
vedendo era
uno squarcio del nostro
vero matrimonio.
Le
luci vennero riaccese e partì uno scroscio di applausi che
quasi costrinse sia
me che Robert a tapparsi le orecchie. Mi girai verso di lui e ci
scambiammo uno
sguardo intenso. Non seppi il motivo ma in quel momento mi passarono
per la
mente tutti i momenti che avevano segnato la nostra storia. Mi rividi
una
ragazzina di diciassette anni che alla vista di quel bellissimo
ragazzo, dolce
e solitario sentii una strana emozione riempirle il cuore. Poi tutti i
momenti
successivi, gli sguardi, le parole, i baci, i litigi e promesse, fino a
quell’ultimo momento, in cui ci giurammo amore eterno. Mi
persi ancora nello
sguardo profondo di Robert. Ero sicura che anche lui stesse ricordando
le
stesse cose.
Nulla
esisteva al di fuori di noi due. Saremmo stati insieme per sempre,
nella nostra
nuova vita…
Fine
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Dedico
questo capitolo a tutte le mie dolcissime amiche che mi sono state
accanto (
sempre!) e chi mi hanno aiutato in un momento in cui avrei voluto
smettere di
scrivere. Invece sono qui, grazie a loro. Soprattutto in onore di
lisepotter,
una persona dolcissima a cui mi sono affezionata e che ha dato vita
insieme a
me a questa storia!
Un
grazie speciale va a tutti coloro che mi hanno seguito fin ora. Un
po’ mi
dispiace ma anche questa storia si è conclusa. Ci tenevo
molto e spero di non
avere deluso nessuno! Mi sono divertita ed emozionata a scriverla,
così come
succede anche con tutte le altre mie storie, perché per me
è questa la
scrittura, altrimenti non avrebbe senso. Spero do avere regalato anche
a voi
qualche emozione, leggendo questa storia!
Fatemi
sapere cosa ne pensate, ci tengo moltissimo.
Grazie
anche a tutte le persone che hanno aggiunto questa storia tra le
preferite e le
seguite e anche a solo chi ha letto. Grazi davvero!
Per
l’ultima volta, in questa storia, rispondo alle vostre
bellissime e
preziosissime recensioni =)
Midnightsummerdreams:
Ciao, sono davvero contenta che ti sia piaciuto il discorso delle
e-mail e
questo anche e
soprattutto merito di
lisepotter che non ha mai smesso di partecipare a questa storia,
aiutandomi con
le splendide idee! Che ne dici di questo epilogo? Spero davvero di non
averti
deluso^^ Grazie per avermi seguito fin ora! Spero di ritrovarti in
qualche
altra mia storia, mi farebbe davvero piacere!
p.s.:
Non c’entra nulla, ma se non sbaglio ti ho vista su Facebook
per quanto
riguarda le storie di elizzie! Ehehe, un bacio, ciao!
Annaftl:
Ciao!!! Oddio, che bello, sono felicissima di
averti commosso, significa che allora qualcosa arriva di ciò
che scrivo.
Credemi per me è motivo di felicità xD Spero che
questo epilogo ti sia piaciuto
allo stesso modo, fammi sapere, un bacio ciao!
Serve:
Ciao
Carissima, innanzitutto ti ringrazio per avermi esposto tutti i tuoi
dubbi e le
tue teorie, è giusto che il lettore abbia le sue remore,
quindi ti rispondo subito.
Allora… Kristen e Robert vivono un momento particolare.
Kristen dopo il
tradimento di Michael, naturalmente non riesce ad avere fiducia di
conseguenza
non si sente libera di amarlo. Robert preso da lei, ha cercato di
convincerla a
fidarsi e solo dopo un attenta analisi del loro rapporto ha cercato di
mettere
nuove basi della loro relazione, regalandogli le sue emozioni
attraverso quelle
e-mail. Sul fatto di Ashley, Robert non l’aveva vista e non
aveva detto nulla
di Ashley perché lei non voleva. Questo include anche il
fatto di dire che lei
avesse dei problemi perché sarebbe potuta girare la voce in
ogni caso. Ragiona
così perché presa dalla paura e a me serviva un
espediente simile. Ashley sa
molto poco del rapporto tra i due, la vede quando è
abbracciata a lui, è vero,
ma non sapendo bene come erano messe le cose tra loro, non dice nulla.
E’ un
essere umano che ha fatto un errore, ma poi cerca di rimediare. In una
storia
servono anche queste cose!
Per
Robert e il tradimento, Kristen lo considera eccome, il fatto
è che poi lo
perdona perché lei ha anche delle colpe, serve. Credimi che
in qualche modo le
ha. La bilancia non pende mai da una parte sola, specie in amore.
Quello che
hai detto tu è giusto, ma qui credo di aver fatto io qualche
errore. La sera in
cui Emilie è andata da lui ( anch’io non la posso
vedere, è chiaro, infatti
l’ho usata con difficoltà per questo), Robert era
certo che tra lui e Kristen
non ci sarebbe stato nulla. Le ha detto quell’addio, per lui
doveva ritenersi
una cosa del tutto chiusa e quando si soffre così amaramente
e qualcuno cerca
di tenerti compagnia, la tua volontà tende ad azzerarsi,
specie un uomo può
anche assecondare una cosa del genere. In realtà credeva di
poterlo fare con
lei, ma i suoi pensieri erano tutti su Kristen, nonostante lei lo
teneva
lontano.
Non so se sono riuscita a
spiegarmi, tranne
qualche carezza non c’è stato nulla con Emilie. Fa
male, molto per Kristen, ma
lei ha sempre dato quelle che a Robert sono parse delle false speranze.
E’ come
se un ragazzo ti facesse capire di amarti, però poi ti tiene
lontano. Beh, ci
sono le motivazioni che Robert conosce, ma che tiene anche lontano da
sé,
perché comincia a nutrire risentimento anche per lei, come
per quella sera,
perché è stanco. Vuole Kristen, la ama ma capisce
che c’è qualcosa più grande
di lui a fermarla.
Si convince che non
ci sarà mai futuro, di conseguenza reagisce in quel modo. Ho
solo cercato di
essere quanto più realistica e poco idilliaca.
In
ultimo lei chiede perdono anche a lui, per averlo portato a soffrire e
non per
Emilie, anche se personalmente lui soffriva parecchio e non era di
certo cosi
voglioso di stare con Emilie, che poi scarica malamente. ( Beh dai non
c’è cosa
più terribile per quella maledetta biondina xD) Lo dice
perché pensa ai gesti
d’amore di Rob che lei ha messo in secondo piano…
D’accordo…
direi che ho detto troppo! Spero di non averti quindi deluso in ogni
caso per
quel capitolo, ma in questo caso l’ho vista in questo modo^^
Spero
che l’epilogo ti sia piaciuto. Fammi sapere, mi raccomando!
Un bacione, ciao!!!
Hachiko_Vampire:
Ciao^^ Grazie mille, sono davvero contenta
che la storia ti sia piaciuta, aspetto di sapere che ne pensi di questo
epilogo, a presto ciao ^__^
Erika1975:
Siamo in due a non sopportarla! E’ infatti
servita al peggiore degli scopi! Grazie, mi fa piacere sapere come la
pensi.
Si, lui si è decisamente fermato, senza manco iniziare
direi! E’ qualcosa di
difficile per un uomo, ma Robert è sempre Robert ed ama
molto Kris! Fammi
sapere che ne pensi di questo epilogo! =)
Vika:
Ehi,
ciao^^ Oddio ma così mi fai commuovere! Ehehe, sono contenta
che segui anche le
mie altre storie! Sono contenta che la storia ti piaccia, non vedo
l’ora di
leggere cosa ne pensi di quest’ultimo atto della storia, un bacione :-*
Lau_twilight:
Tesora
miaaaaaaa, come sono contenta ogni volta di leggere le tue recensioni,
non hai
idea!!! Sono stra felice che il capitolo ti sia piaciuto! Ti voglio
tantissimo
bene, un bacione!
Argentlam:
Ciao
tesoro! Ma che piacere trovarti qui!!! Grazie mille per la recensione,
fammi
sapere per questo epilogo, un bacione!
Capitolo
betato da
Nevia!
Elenco
di tutte le altre ff da lei betate:
tutte
quelle di jessikina cullen
tutte
quelle di vale_cullen1992
COSPLAY
ANIMAL scritta a 4 mani da vale_cullen1992 e cullenboy
tutte
quelle di ale03 su twilight
tutte
quelle di anthy su twilight
tutte
quelle di yaya
tutte
quelle di sweet_apple_love
falling in love with
you di meme90
the
masquerade si shona
tutte
quelle di wilderose
tutte
quelle di isabella V
new
life, angel, come un eterno tramonto di stella del sud
inquilino,
padre e figlia di bells1987
los
angeles di valenessie
sogno
proinito di bells1987
rehab di ladyglam
wild boy, carlisle
story di death_devil
nevia
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