New Life

di Stella Di Mezzanotte
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorprese Amare ***
Capitolo 2: *** La piccola Kris ***
Capitolo 3: *** Nubi e stelle ***
Capitolo 4: *** Mon Age ***
Capitolo 5: *** Paura di perdeti ***
Capitolo 6: *** Your Song ***
Capitolo 7: *** Maledetta Gelosia ***
Capitolo 8: *** Sensazioni ed Emozioni ***
Capitolo 9: *** Addio ***
Capitolo 10: *** New Life ***
Capitolo 11: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Sorprese Amare ***


Ciao a tutti! Buone feste a tutti! Io torno con un'altra storia, stavolta a capitoli, su Robert e Kristen. Anche questa storia è nata grazie a lisepotter che con le sue idee magnifiche mi aiuta a scrivere! E ringrazio tanto anche Malia che non fa altro che ascoltarmi!ahahah! Ok pronti? Vi lascio alla lettura! Non demoralizzatevi per il primo capitolo, il resto verrà dopo!Ciao!

 

                       Sorprese amare

 

Non vedevo l’ora di arrivare a casa , il viaggio sembrava non finire mai.

Guardavo le luci fuori dal finestrino del taxi, distrattamente. Era piuttosto tardi, ma a Los Angeles sembrava essere pieno giorno. Sorrisi. Mi mancava la mia città, nonostante fossero passate solo poche settimane dall’inizio delle riprese del secondo film della saga. Il nuovo regista si doveva occupare di alcune scene dove la mia presenza, insieme a quella di altri attori,  non sarebbe servita. Così aveva deciso di dare a noi quattro giorni di libertà. Senza pensarci troppo decisi di fare una sorpresa a Michael. Il giorno in cui ero partita mi promise che mi sarebbe venuto a trovare presto, stavolta sarei stata io ad andarlo a trovare. Il taxi impiegò una buona mezzora prima di arrivare a destinazione. Scesi velocemente e notai le luci accese nella stanza da letto, al secondo piano. Entrai in casa, silenziosamente, lasciai il borsone sul divano e presi la via delle scale. Dal piano di sopra sentivo una voce femminile ridere, evidentemente Michael aveva la televisione accesa. Dalle scale potevo vedere la porta socchiusa della nostra camera. Stavo per aprire la porta quando la voce di Michael mi bloccò.

<< Non avrei mai pensato che saremo arrivati a questo punto. >> disse a qualcuno. Pensai che stesse parlando al telefono.

<< Neppure io se è per questo, ma è successo, che ci vuoi fare? >> disse una voce vagamente familiare, per poi scoppiare a ridere. Riconobbi la stessa risata sentita poco prima.

<< Non che mi lamenti, anzi… >> iniziò a dire Michael un attimo prima che io spalancassi la porta con un colpo.

 Il mio mondo crollò in quello stesso istante. Nell’attimo in cui i miei occhi inquadrarono la scena che mi si presentò davanti. Sul mio letto Michael stringeva tra le braccia una ragazza mora, che conoscevo molto bene. In quel momento fu come risvegliarsi da un lungo sonno. La mia vita perfetta non c’era più , sparita insieme a quel ragazzo che per quattro anni mi era stato vicino.

Avrei voluto fare qualsiasi cosa, ma mentre incrociavo le loro espressioni scioccate me andai, correndo lungo le scale. Presi le chiavi della macchina, appoggiate su un tavolino all’ingresso , e uscì di corsa.

Corsi per quelle strade conosciute da anni, piangendo disperata. Le lacrime mi offuscavano gli occhi, rischiando di farmi andare a sbattere, ma spinsi ancora di più il piede sull’acceleratore, mentre la mia mente non riusciva a cancellare quell’immagine che mi aveva distrutto la vita.

Frenai bruscamente, quando riconobbi la casa dell’unica persona che avrei voluto vedere in quel momento.  Uscì dalla macchina e con passo tremante suonai più volte il campanello della casa che avevo di fronte.

Non dovetti aspettare molto prima che la porta si aprisse. Rimasi del tutto impreparata davanti a ciò che vidi.

<< Ciao Kris, che ci fai qui? >>

Rimasi a guardarlo, incapace di parlare. Che ci faceva Robert a casa di Nikki? Pure questo? Cos’altro dovevo aspettarmi?

Risi nervosamente, non sapendo più cosa fare. Per un attimo accantonai il pensiero di Michael e mi concentrai su quegli occhi azzurri, che mi fissavano preoccupati. Mi misi una mano sulla fronte, disperata. Cosa stava succedendo? Ora anche Nikki mi voltava le spalle in questo modo? Ma cosa stavo dicendo… Robert e Nikki potevano pure sposarsi, a  me non importava nulla.

Senza rispondere mi voltai nuovamente e corsi per strada, fino a  raggiungere di nuovo la macchina.

<< Kristen dove stai andando? Torna qui! Cosa è successo? >>

Non lo ascoltai. Ero stufa di persone che si prendevano gioco di me. Ma perché anche vedere Robert a casa della mia migliore amica mi faceva stare così male? Non riuscivo più a capire cosa era peggio. Vedere il mio ragazzo a letto con un'altra, oppure Robert a casa di Nikki.

Sbattei con forza lo sportello e, ancor prima che lui potesse raggiungermi, partì di corsa. Sbattei le mani sul volante, gridando di frustrazione. Ma cosa diavolo era successo alla mia vita?

Dallo specchietto retrovisore vidi la macchina di  Robert seguirmi. Cosa voleva fare? Non volevo vedere lui ne nessun altro.

Corsi per le strade sperando di seminarlo. Non volevo che mi raggiungesse. Non conosceva bene la città, quindi l’avrei distanziato facilmente.

Presi tutte le stradine più strette che potevo prendere. Ero arrabbiata moltissimo, con entrambi. Adesso Nikki e Robert. Sarebbero stati una nuova coppia? Beh… che bella migliore amica che avevo. Si era tenuta tutta per sé. Chissà da quanto andava avanti quella storia. Evidentemente io quel giorno ero stata scelta per svelare tutti i misteri. Avevo un futuro come detective,  piuttosto che come attrice, ne ero certa.

Guardai lo specchietto retrovisore ancora una volta, ma l’Audi argentata di Robert era ancora lì. Svoltai di colpo verso la strada principale, fino ad arrivare ad un incrocio con un semaforo, per fortuna era ancora verde quindi non fui costretta a fermarmi. Dopo pochi secondi sentì una brusca frenata, guardai ancora una volta lo specchietto e inchiodai di colpo. In preda al panico accostai e scesi immediatamente. Vedevo solo una macchina di lato, rispetto alla strada, e la macchina di Robert che fino a un attimo prima era dietro di me, non c’era più. Impossibile che si fosse fermato prima, dato che c’era ancora il verde. Arrivai in prossimità di quello che sembrava un incidente  e un urlo uscì dalle mie labbra. La macchina di Robert era completamente accartocciata, come una scatola di lamiere, e un'altra auto era di lato, distrutta quasi allo stesso modo. Mi feci spazio tra tutte le persone che erano accorte all’incidente e in preda al terrore cercai di avvicinarmi all’auto.

 

<< Robert! ROBERT! >> urlai quando lo vidi dentro la macchina, con un lungo taglio sul viso.

Speravo che fosse solo svenuto, perché aveva la testa appoggiata al volante e gli occhi chiusi.

Stavo per toccarlo quando mi sentì trascinare via. Mi dimenai come una pazza pur di farmi liberare. Non potevo fare nulla, così vidi i poliziotti intimare agli altri di allontanarsi , mentre i soccorritori cercavano di far uscire Robert da quello che rimaneva della sua macchina.

Mi accasciai a terra, prendendomi la testa tra le mani. Era tutta colpa mia, avrei dovuto fermarmi invece che sperare che smettesse di seguirmi. Qualcuno cercò di consolarmi, ma urlai di lasciarmi in pace. Un poliziotto mi si avvicinò per chiedermi se sapevo cosa era successo, ma scossi la testa. Tutto era successo in un paio di secondi. Vidi i soccorritori mettere sia Robert che un’ altra ragazza, estratta dall’altra macchina, in una barella.

Mi alzai subito raggiungendoli, ma lo stesso poliziotto di prima mi tenne lontana.

<< Ditemi almeno dove lo portate. >>  dissi tra le lacrime.

<< Se vuole la accompagno io, signorina. >>

Annuii lentamente. Salii sulla volante e ricominciai a piangere. Cosa avevo fatto? Ora Robert rischiava la vita per colpa mia. Mi sentivo morire. Per fortuna impiegammo pochissimo tempo per arrivare all’ospedale e scesi tremante dall’auto della polizia per seguire i medici che trascinavano, correndo, la barella dove si trovava Robert.

Li vidi entrare in una sala operatoria e mi sedetti in una delle tante sedie. Il forte odore di alcool mi colpì e la luce dei neon mi infastidirono. Appoggiai la testa al muro, scossa dai singhiozzi. Non riuscivo a pensare nulla di concreto. La mia mente era presa dal panico. Cosa sarebbe successo? Come stava? Cosa aveva?

Vidi uno dei medici uscire dalla sala e mi precipitai su di lui. Lo afferrai per il camice e lo strattonai un pò.

<< Mi dica come sta? Cosa succede? >>

<< Si calmi, signorina. Chi è lei, un parente? >>

<< Non ha importanza, mi dica subito che cos’ ha! >>

Il mio tono disperato lo convinse a dirmi tutto.

<< Ascolti, il ragazzo ha subìto un colpo violento. E’ ancora da stabilire quali sono le sue condizioni. Ha una forte commozione celebrale e non ha ancora ripreso coscienza. Oltre un braccio rotto e varie contusioni non ha nient’altro, ma siamo preoccupati per il fatto che ancora non si risveglia. Stiamo facendo tutte le analisi possibili, non si preoccupi. >>

Non si preoccupi? Non si era ancora risvegliato e io non dovevo preoccuparmi?

<< Mi dica la verità. >>  dissi a bassa voce.

<< Non sappiamo nulla, mi creda >>

Lo mollai bruscamente e cercai di ricordarmi come si faceva per respirare. Non poteva essere… no… Robert si sarebbe ripreso presto. Si , sarebbe andata così.

La mia mente pervasa dal panico riusciva a pensare solo questo. Presi il telefonino dalla tasca dei jeans e chiamai Nikki. Tremante le dissi di raggiungermi subito e mi accasciai a terra con la testa tra le mani.

 

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Capitolo 2
*** La piccola Kris ***


                      La piccola Kris

 

Non so per quanto tempo rimasi in quella posizione. Avevo terrore di quello che sarebbe potuto succedere a Robert. Durante quei pochi minuti avevo incrociato altri dottori, che entravano e uscivano da quella sala operatoria, ma nessuno mi aveva dato delle risposte esaurienti circa il suo stato.

In poche parole Robert non aveva gravi danni fisici, ma solo non si risvegliava. Avrei preferito qualsiasi altra cosa piuttosto che questa.

Mi alzai da terra e feci qualche passo nervosamente, sentendo i brividi percorrermi. Aspettavo con ansia Nikki e l’attesa mi stava divorando. Sembravano passate intere ore, piuttosto che pochi minuti. Incredibile come le cose potessero cambiare in così poco tempo. Non me lo sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa di irreparabile. A quel pensiero ricominciai a piangere. Potevo sopportare tutto, ma non che Robert si trovasse in quelle condizioni a causa mia. In quello strano momento mi passarono per la mente molti momenti passati insieme. Non era il momento adatto, ma non potevo imporre alla mia mente cosa pensare.

Camminavo avanti e indietro per quel corridoio, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo basso, mentre le lacrime non cessavano di scendere sul mio viso.

Ricordai la prima volta che ci eravamo incontrati, per le audizioni del film. Il suo sorriso mi aveva contagiato e i suoi occhi mi avevano colpito. Il suo modo di fare così gentile e simpatico mi avevano subito fatta sentire a mio agio, ed era molto difficile per una persona come me. Forse nemmeno con  Michael mi sentivo in quel modo. Assurdo ma vero, il mio ex ragazzo non aveva saputo rendermi felice come lo faceva lui nei pochi momenti che passavamo insieme. Mi sentì una morsa allo stomaco ripensando alle volte in cui mi aveva invitato per passare un po’ di tempo insieme e io avevo rifiutato per la presenza di Michael. A cosa era servito? Probabilmente Michael non meritava tutti i sacrifici che avevo fatto per lui. Era insolito per me pensare queste cose, specie in un momento come quello. Avevo sempre considerato Robert un buon amico e la situazione mi dettava una grande sofferenza. Ma il vuoto e la perdizione che provavo in quel momento non erano paragonabili. Se pensavo alle condizioni di Robert mi sentivo mozzare il respiro all’altezza della gola.

Scossi la testa e mi fermai appoggiandomi al muro. Non avrei potuto fare a meno di Robert, qualsiasi cosa provassi per lui. Era una persona che non doveva mancare nella mia vita.

All’improvviso sentì una mano sulla spalla. Mi girai di colpo, ormai tutti i miei sensi erano all’erta. Un attimo di sollievo mi pervase quando incrociai lo sguardo preoccupato di Nikki. L’abbracciai di slancio, subito ricambiata da lei. Non mi chiese nulla e mi lasciò sfogare. Solo quando mi allontanai mi chiese spiegazioni.

<< Kris che cosa è successo? Ho chiesto alla reception dell’ospedale dove trovarti e mi hanno detto che eri qui per un incidente di Robert. >>

<< S-si, Robert ha avuto un in-incidente… >>

Non riuscivo neanche a dirlo. Lei sospirò e mi abbracciò un'altra volta e io non riuscì a fare a meno del suo contatto. Nikki era tra le persone più importanti della mia vita, l’avevo sempre considerata tale. Stare con lei mi faceva sentire meglio, sentivo che solo lei poteva capirmi. Allontanai il pensiero di Robert a casa sua senza che io ne sapessi nulla e decisi di rimandarlo. Non riuscivo a pensare a nient’altro che a Robert.

<< Puoi dirmi cosa è successo? >>

Mi fece sedere accanto a lei, mentre mi accarezzava i capelli nel tentativo di calmare i miei singhiozzi.

<< Robert mi stava seguendo in macchina,  ma poi ha avuto un incidente con un'altra auto. Non so bene il motivo perché non mi sono mossa di qui. >>

<< Ma come è potuto succedere? E poi perché ti stava seguendo? >>

Le lanciai un occhiataccia.

<< Preferisco non parlarne in questo momento. >>

Lei si accorse del mio sguardo, perché corrucciò il suo,  ma non disse nulla.

<< Devo chiamare gli altri. >>

Con un sospiro si alzò, lasciandomi sola. Non era quello il momento di discutere. Presto anche gli altri ci raggiunsero, o per lo meno quelli che non erano ancora sul set. Vidi i genitori di Robert parlare preoccupati con diversi medici. Fecero entrare solo loro all’interno della stanza dove lo avevano trasferito.

Le sue condizioni adesso erano stabili. Non migliorava, ma non peggiorava. Rimasi lì per tutto il giorno spiegando sempre le stesse motivazioni. Gli altri cercavano di consolarmi, di convincermi che la colpa non era mia, che poteva succedere lo stesso…

Ancora non sapevo la verità su quanto successo, ma non riuscivo a non sentirmi colpevole. A notte inoltrata Nikki mi esortò a tornare a casa per risposarmi. Scossi la testa , non gli avevo ancora detto di Michael.

<< Non posso e non voglio tornare a casa. >>

<< Che significa che non puoi? Kristen ascoltami bene: sono sicura che oggi è successo qualcosa oltre all’incidente di Robert. Per cui tu ora ti alzi da questa sedia e vieni a casa mia.  >>

La guardai cercando di replicare, ma la sua occhiata ammonitrice mi fece rimanere in silenzio.

<< Non provare a dirmi che non è vero. E’ inutile stare qui, torneremo tra qualche ora quando ti sarai riposata un po’ e mi avrai detto tutta la verità.  >>

Mi prese la mano facendomi alzare. Sospirai e non mi rimase altro che seguirla. Per tutto il tragitto fino a casa di Nikki rimasi in silenzio. Quando scendemmo dalla macchina e rividi il portone sentì una morsa allo stomaco. L’ultima volta che avevo visto e sentito la voce di Robert era stato proprio lì. A Nikki non sfuggì la mia espressione e, sospirando ancora di più, mi spinse verso l’entrata.

Entrai nel grande salone della sua casa, e mi sedetti sul divano vicino al camino, come facevo sempre quando arrivavo a casa sua.

Adesso Robert viveva con lei? Non lo sapevo con certezza, ma il fatto che la mia migliore amica non mi avesse detto nulla mi faceva stare ancor peggio e immaginare le cose peggiori. Infondo a me che importava?

La risposta mi venne data da una fitta allo stomaco. Non so quanto tempo rimasi seduta lì, immobile, mi risvegliai solamente quando sentii sulle mani un improvviso calore. Nikki mi aveva preparato una camomilla.

 

<< Bevila, così ti calmi un po’. Adesso però devi dirmi cosa ti è successo. >>

 

Stetti qualche secondo a pensare e poi decisi di dirle la verità. Poggiai la tazza che avevo in mano sul tavolino vicino e la guardai negli occhi.

 

<< Stamattina ho trovato Michael a letto con Camille. >>

 

L’espressione di Nikki cambiò completamente.  Lei e Michael si conoscevano già da qualche anno e di sicuro non si aspettava quella notizia.

 

<< Sono senza parole Kris…  >>

 

Mi abbracciò accarezzandomi i capelli, ma io sospirai. Soffrivo moltissimo, ma in questo momento non riuscivo a pensare ad altro che a Robert.

 

<< Ma Camille… è anche un amica di Robert, come ha potuto… >>

 

Non la lasciai finire e mi alzai in piedi.

 

<< Senti Nikki, so che può sembrarti strano, ma in questo momento non riesco a non pensare a Robert. Questa faccenda dovrà passare in secondo piano. >>

 

Nikki mi guardò con una strana espressione. In effetti c’era l’emergenza di Robert , ma facevo fatica io stessa a capire il motivo per cui il tradimento di Michael stava davvero passando in secondo piano.

 

<< Ehm… in effetti dovresti dirmi anche cosa c’entra Robert in tutto questo. >>

 

<< Forse invece dovresti dirmelo tu, Nikki. Cosa ci faceva Robert in casa tua? >>  il mio tono irritato la fece sorridere leggermente.

 

<< Non ho avuto il tempo di dirtelo Kristen. Quando ieri pomeriggio eravamo tutti all’aeroporto e tu sei andata via, io e Robert abbiamo parlato un po’. Lui mi ha detto che era in affitto, così anche per avere un po’ di compagnia gli ho detto che poteva venire a stare da me. Dato che abbiamo solo quattro giorni di libertà, prima di tornare al set, poteva provare ad abitare qui con me, almeno si risparmia l’affitto. Condivideremo le spese. >>

 

Non mi convinceva. Anzi… mi dava molto fastidio quella situazione.

 

<< Come mai questa scelta improvvisa? >>

 

<< Perché dato che dobbiamo girare tre film , quasi in contemporanea, meglio stare vicini. Tu abiti… bè insomma stavi con Michael, quindi non te l’ho chiesto.  >>

 

Nulla da fare. Ero molto infastidita da quella situazione. E se Nikki provava qualcosa per Robert?

 

<< Non farti strane idee Kris. Tra me e Robert c’è solo amicizia. >>

 

La guardai sorpresa.

 

<< Ma io non…  >>

 

Si alzò, anche lei, e mi prese per mano.

 

<< Non c’è bisogno di dire nulla Kristen. La verità ti si legge in faccia. >>

 

Cosa? Cosa voleva dire? Forse pensava che io fossi gelosa, ma non lo ero… no?  Scossi la testa e respirai profondamente. Ero solo stanca , per questo mi sentivo confusa. Robert era un mio amico, così come Nikki, non poteva che farmi piacere se in futuro fosse successo qualcosa, tra loro.

 

Le sorrisi leggermente e lei mi trascinò al piano di sopra.

 

<< Che dobbiamo fare sopra? >>

 

<< Dobbiamo prendere qualche vestito a Robert, per quando si risveglierà. L’ho già detto a sua madre, visto che noi saremmo tornate ancora prima che loro se ne andassero. >>

 

Non risposi e la seguii nella camera di Robert. Riconobbi quella che prima era la sua camera degli ospiti. C’era un letto matrimoniale, qualche mobile, un armadio e un alta finestra che dava sul cortile.

 

Guardai al di fuori, distrattamente, fin quando la voce di Nikki non mi distrasse.

 

<< Ecco dov’eri finita, senti la mancanza di Rob vero piccola Kris? >>

 

<< Con chi stai parlando? Io sono qui… oh! E’ lei chi è? >>

 Vidi Nikki accarezzare un piccolo batuffolino bianco, acciambellato sul letto. Rimasi sorpresa quando prese tra le braccia una piccola gattina bianca.

<< E’ la gatta di Rob. L’ha trovata per strada ed è stato amore a prima vista per entrambi, sono inseparabili. >>

<< Robert ha un gatto? Non lo sapevo… >>

Mi avvicinai e accarezzai quella piccola testolina. Era una gattina adorabile, bianca come la neve e due grandi occhi verdi incorniciavano quel musetto delizioso.

<< Ciao Bellissima! Come hai detto che si chiama? >>

Ero sicura che avesse detto il mio nome, ma potevo essermi sbagliata.

<< Si chiama Kris. >>  mi rispose la mia amica, con un sorrisino.

Mi bloccai nell’atto di accarezzare quella gattina. Allora avevo sentito giusto?! Era il diminuitivo del mio nome. Come mai Robert l’aveva chiamata proprio così?

<< Ti ha detto perché l’ha chiamata così? >>

Nikki sorrise ancora, ma scosse appena il capo. Mi lasciò la gattina tra le braccia e aprì il borsone di Robert, per prendere qualche vestito.

<< Non so che dirti… saranno stati i suoi occhi a convincerlo. Li avete dello stesso colore. >>

Io sbuffai una risata. Alzai la gattina, sempre tenendola in braccio, e le guardai attentamente gli occhi. In effetti la tonalità di verde era molto simile.

Sospirai, ricominciando ad accarezzarla. Ripensai che una volta sul set, parlando con Robert, venne fuori il discorso che io avevo sempre sognato di avere una gattina bianca.

Sorrisi. La vita era proprio strana alle volte.

Sentii il mio cellulare suonare, così scesi al piano di sotto. Una volta scese le scale presi il cellulare che era rimasto sul divano. Mi sedetti e guardai il display. Strinsi forte le dita attorno al telefonino. Michael aveva anche la faccia tosta di chiamarmi. In un attimo tutto quello che avevo deciso di accantonare mi piovve addosso, come una secchiata d’acqua gelata. Chiusi la chiamata un paio di volte , ma alla terza volta che provò a chiamarmi risposi con tutta la rabbia che avevo dentro.

<< Cosa diavolo VUOI? >>  quasi urlai, facendo spaventare la piccola Kris, che avevo ancora in braccio.

<< NO Michael, non intendo ascoltarti. Ho visto tutto quello che dovevo vedere. E’ finita ormai, non chiamarmi mai più… STRONZO! >>

Lanciai il telefonino a terra, che si aprì facendo uscire la batteria. Le diedi un calcio, facendola sbattere contro il muro di fronte.

Cercava ancora di salvare la situazione. Chissà da quanto tempo mi tradiva con quella maledetta, mentre io ero a lavorare sul set. La cosa che più mi faceva male pensare erano tutte le sue bugie. Diceva di amarmi e invece le parole che disse a Camille ancora mi risuonavano nel cervello.

Non che mi lamenti, anzi…

Eh certo che non si lamentava! La rabbia mi sommerse, così strinsi forte a me la gattina. Lei non si mosse e continuava a guardarmi con quegli occhioni verdi. Sorrisi tra le lacrime, che lentamente mi solcavano il viso. Sembrava che avesse capito che anch’io stavo male. Volevo Robert, come lei, in quel momento più che mai.

<< A noi due manca Rob, vero tesoro? >>

L’accarezzai e lei cominciò a farmi le fusa. Sentì Nikki scendere le scale, così mi voltai verso di lei.

<< Kristen… >>

Sospirò e si sedette accanto a me. Le feci un cenno del capo. Andava bene così, mi sarebbe passata prima o poi. Ci stavo malissimo, ma in quel momento il pensiero di Robert dominava su tutti gli altri.

<< Non ti merita. Questa cosa mi ha sorpreso, ma sii sincera con te stessa Kristen. Tra voi le cose erano già finite… >>

Voltai il capo dalla parte opposta alla sua. Queste erano cose che non volevo sentire. Probabilmente era la verità, e questo dimostrava molte cose.

Sentii Nikki sospirare. Aveva capito che non ne volevo discutere.

<< Ho preso tutto, se ti senti possiamo tornare in ospedale. >>

Mi voltai di nuovo verso di lei, che ora mi sorrideva rincuorante.

<< Si certo, andiamo subito. >>

Mi alzai e poggiai Kris sul divano. Ancora mi sembrava strano immaginarla con il mio nome.

Mi abbassai per prendere i resti del mio cellulare e cercai di ricomporlo. Dopo poco io e Nikki ritornammo in macchina e raggiungemmo l’ospedale. Le luci dell’Alba illuminava la città e un altro giorno cominciava.

Mi sentivo terribilmente in ansia. Robert ancora non si era risvegliato, altrimenti ci avrebbero già chiamato. Non volevo pensare al peggio, ma il mio unico desiderio era rivederlo e sentire la sua voce ancora una volta.

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Saraligorio1993 : Ciao! Grazie per il commento! Beh dai non preoccuparti, non ti dico nulla su Robert ma tu abbi fede! Spero che questo capitolo ti abbia risollevato il morale!fammi sapere! ciao.

Tiva95: Grazie mille! Mi dispiace se ti ho rattristato ma purtroppo l’inizio è questo! Non sarà sempre cosi, promesso!!!a presto spero!ciao!

Malia85 : Tesoro!!!!!! Grazie sono felicissima che tu abbia commentato! So che con questo capitolo ho rattristato un pò tutti ma vedrai che dopo mi farò perdonare!Un bacione ciao!

 

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Capitolo 3
*** Nubi e stelle ***


                                  Nubi e Stelle

 

Non c’è la facevo più ad aspettare. Da un paio d’ore ero seduta in quella corsia d’ospedale, sperando che da un momento all’altro qualche medico mi dicesse qualcosa sulla salute di Robert, per di più non lo potevo ancora vedere. Amici, parenti e colleghi venivano e andavano di continuo. La situazione era sempre più carica di tensione, eppure nessuno si degnava a dire niente. Il regista mi aveva chiamato per sapere le condizioni di Robert , ma non avevo nulla di nuovo da dirgli. Di certo era preoccupato per via delle riprese, ma in questo momento non si poteva fare nulla.

Non facevo altro che fissare le luci apatiche dei neon dell’ospedale, per evitare le varie occhiate dei presenti. Stavo per alzarmi, sempre più disperata, quando una ragazza che camminava con una stampella venne verso di noi.

Era accompagnata da un medico, che cercava di sostenerla. Era piuttosto alta, capelli e occhi scuri e sembrava più o meno della mia età. Rivolsi uno sguardo interrogativo al medico che si era fermato davanti a me.

<< Lei è Meredith Olsen, la ragazza che ha avuto l’incidente con il Signor Pattinson. Ha insistito a volervi raggiungere. >>

Un moto di rabbia mi colse. Mi alzai, fronteggiandola. Avrei voluto riversare su di lei tutta la rabbia e l’impotenza del momento, ma guardando i suoi occhi stanchi mi resi conto che non sarebbe servito a nulla.

Mi sedetti, continuando a guardarla,  e sentì Nikki prendere posto accanto a me. Tutti gli altri presenti si erano chiusi in un teso mutismo,  in attesa che Meredith cominciasse a parlare.

<< Mi dispiace molto per il vostro amico, ma purtroppo è stato solo un incidente… >>

Lasciò la frase in sospeso e io cominciavo a perdere la pazienza.

<< Questo lo sappiamo Meredith. Vorremmo sapere cosa è successo, il che è diverso. >>

Lei alzò lo sguardo che aveva portato a terra, su di me. Rimase in silenzio per qualche attimo e poi ricominciò a parlare.

<< La colpa è mia. Non ho rispettato il semaforo. Era rosso, ma sono passata ugualmente. >>

Non ci vidi più. Mi alzai di botto e Nikki mi seguì, cercando di trattenermi.

<< Ma come osi? Ma sei scema? Come ti sei permessa di passare con il semaforo rosso? Se volevi morire perché non ti sei buttata da una rupe, invece che rischiare di far morire qualcun’altro? >>

Quasi urlavo e dovette intervenire anche il medico per cercare di tenermi ferma. Ma chi diavolo era quella deficiente… gliel’avrei fatta pagare, in qualunque modo.

Venni fatta risedere con forza e mi divincolai, bruscamente, da tutte quelle mani che mi tenevano.

<< Ti capisco. Hai ragione, ma tu non sai quello che stavo passando. Non l’ho fatto appositamente, dovevo arrivare il più presto possibile da una persona, che mi stava aspettando, ma non è servito a nulla… >>

Percepì dolore nella sua voce. Non riuscì comunque a calmarmi. Mi faceva troppo male sapere che Robert poteva anche morire, per quel suo gesto sconsiderato.

<< Non m’importa. A causa del tuo gesto Robert rischia la vita! >>

Mi alzai, allontanandomi. Per quanto avessi voluto continuare a riversarle addosso tutto il mio dolore e la mia rabbia, sentivo anch’io una parte di colpa in mezzo a tutta questa faccenda. Se non c’è l’avessi portato io Robert lì, a quest’ora non si sarebbe trovato all’interno di una camera d’ospedale, e in fin di vita. Sentivo gli altri parlare e riversare domande su domande a Meredith , ma non avevo ancora intenzione di avvicinarmi a loro.  Raggiunsi quasi l’uscita e stavo per prendere un po’ d’aria, per cercare di allontanare il forte odore di Alcool e medicinali che da ore mi torturava, quando sentì la voce di Nikki chiamarmi agitata.

<< Kristen vieni subito! Il dottore ha detto che Robert si sta svegliando. >>

Un sorriso spontaneo e di sollievo mi curvò le labbra, istintivamente. Tornai indietro di corsa e sotto gli occhi meravigliati di tutti, entrai senza chiedere permesso e scansai Kellan e Ashley che stavano per entrare.

Sentii a mala pena il medico, fuori la porta, che intimava gli altri a rimanere fuori e di fare entrare solo un'altra persona dopo di me. Mentre vedevo Robert disteso su quel lettino, affiancato da un infermiera, sentì Nikki che mi raggiungeva. Non mi girai a guardarla, impegnata a vedere gli occhi di Robert aprirsi e chiudersi lentamente, ma sentì la pressione della sua mano sulla mia spalla.

<< Mi raccomando non stancatelo, si è risvegliato pochi secondi prima del vostro arrivo. Non ha fatto altro che ripetere di una certa Kristen, seppur stentatamente, così sono subito uscito per avvertire. >>

Incrociai per un attimo l’espressione indulgente nel volto del dottore, che la prima volta avevo maltrattato pur di sapere qualcosa sullo stato di salute di Robert. Aveva senza dubbio capito che ero io la “certa Kristen”.

Sentii, appena,  Nikki sussurrare   << Pure in queste condizioni la cerca… >>

Non ci feci caso, troppo presa a ripensare alle parole del dottore. Mi avvicinai a Robert e gli strinsi una mano tra le mie e guardai , con una stretta allo stomaco, le ferite sul viso e il braccio destro fasciato.

Lo sentii stringere debolmente la mia mano e voltare il capo, con difficoltà, per guardarmi. Aveva gli occhi socchiusi, ma capì che mi riconobbe perché un leggero sorriso gli incurvò le labbra e pronunciò con un sospiro il mio nome.

Non mi ero resa conto di stare già piangendo, fino a quando non sentì le lacrime bagnarmi il viso. Mi chinai su di lui e lo abbracciai leggermente, per paura di fargli male. Sentire la sua voce, seppur stanca, mi fece quasi rinascere. Per alcuni minuti il silenzio regnò in quella camera d’ospedale, con me china su di lui, che mi teneva una mano tra i capelli e Nikki e i due medici che ci guardavano, senza proferire parola. Ogni tanto il suono dei miei singhiozzi spezzava quel silenzio assordante.

Sapevo che ancora faticava a rendersi conto della situazione e si sentiva stordito,  quindi rimasi per un po’ in quella posizione, anche se avrei voluto abbracciarlo con più forza e dirgli che mi dispiaceva per ciò che gli avevo fatto.

Mi sollevai di poco e vidi la sua espressione un po’ più reattiva, così sospirai di sollievo.

<< K-Kristen io… >>

Stavo per dirgli di non sforzarsi a parlare , ma il medico mi precedette.

<< Forse è meglio che usciate ora, il Signor Pattinson deve riposare. >>

Avrei voluto dire di no, ma a malincuore capì che aveva ragione e lottando contro me stessa cercai di allontanarmi da lui. Stavo per lasciare la sua mano, quando lui la strinse più forte e mi tirò leggermente per trattenermi.

<< No Kristen, resta qui… ti prego… >>

Sentii gli occhi inumidirsi, di nuovo, e mi abbassai in ginocchio, accanto al suo letto,  per arrivare alla stessa altezza del suo viso.

<< Non vado da nessuna parte, però tu adesso devi riposare. >>

Lui scosse piano la testa, e sentì alle mie spalle gli sbuffi sonori del dottore.

<< Posso riposare solo se tu stai accanto a me. >>

Le sue parole erano ancora stentate,  ma mi diedero una grande emozione.

<< E va bene Signor Pattinson, noi usciamo e mi raccomando a lei Signorina. Deve assolutamente riposare. >>

Mi voltai verso il medico e annuì. Incrociai lo sguardo più sereno di Nikki, che prima di uscire seguita dal medico mi schiacciò l’occhio. Sospirai, felice di poter rimanere accanto a Robert.

Lo guardai di nuovo e notai che mi stava ancora fissando. Ricambiai la sua occhiata, sorridendo. Mi alzai e mi sedetti sul bordo del letto. Vidi la sua espressione rilassarsi di poco e lo guardai con dolcezza.

<< Allora… puoi provare a dirmi come ti senti? >>

Lo vidi chiudere gli occhi con un sospiro, per poi riaprirli e lanciarmi un occhiata stanca.

<< Meglio che tu non lo sappia. >>

Mi morsi il labbro inferiore a quelle parole. Mi raggelai sul posto quando sentì le sue dita accarezzarmi il labbro che trattenevo tra i denti. Inghiottì un paio di volte a vuoto, non riuscendo a calmare i battiti del mio cuore, che sembrava correre impazzito.

<< Perché ti senti in colpa Kris? >>

Abbassai lo sguardo, ma non riuscì a stupirmi del fatto che Robert capisse sempre a cosa stavo pensando, dai miei atteggiamenti. Parlai, osservando le coperte che lo coprivano.

<< Come posso non sentirmi in colpa, è colpa mia se… >>

Mi bloccò portando le dita sulle mie labbra, facendomi trasalire ancora una volta.

<< Non voglio che tu pensa una cosa del genere. Mi hai capito? >>

Stava per sollevarsi, ma io mi allungai per trattenerlo. Restammo qualche attimo a guardarci, i nostri visi vicinissimi. Mi abbassai su di lui, facendolo distendere nuovamente e poggiai le mani e il capo sul suo petto. Lo sentì accarezzarmi i capelli con una mano.

Era sempre così. Avevo bisogno di lui per sentirmi meglio. Per molti minuti non riuscì a dire una parola e mi beai delle sue carezze, che mi erano mancate come l’aria.

<< Ho avuto così paura di perderti, Robert... >>

La mia voce si spezzò e lui strinse forte la mia mano.

<< Non mi perderai mai, piccola. >>

Sorrisi e mi rialzai lentamente. Gli baciai la guancia e gli accarezzai i capelli in una carezza sfumata. Lo sentì ridere leggermente e il cuore mi si riempì di gioia.

<< Cos’hai da ridere? >>

<< Stavo pensando a quando abbiamo girato la scena in cui Bella è distesa su un lettino d’ospedale e Edward le sta accanto. Ora i ruoli si sono invertiti: è il vampiro a chiedere all’umana di stargli accanto … e non lasciarlo mai . >>

Il suo tono debole lasciò trapelare comunque una nota retorica. Il suo sguardo ora era serio e determinato e il sorriso pian piano svanì dalle mie labbra. Non mi aspettavo che potesse dire una cosa del genere. Ci eravamo sempre detti quanto fossimo importanti l’uno per l’altra, ma le sue parole erano molto intense.

<< Non ti lascerò mai. >>

Allungò una mano per accarezzarmi il viso e io socchiusi gli occhi a quel contatto.

<< No che non lo farai, perché io non te lo permetterò >>

Non seppi cosa rispondere, così mi limitai a guardarlo con un sorriso. Dentro di me scoppiavo di emozione, ma sperai che lui non si accorgesse del battito furioso del mio cuore.  In quel momento l’immagine di Michael passò per la mia mente. Non era assolutamente il momento adatto, ma le parole di Robert mi riportarono in mente i momenti in cui lui mi diceva cose simili. Ci avevo creduto, mi fidavo di lui, eppure mi aveva tradito. In qualche modo sapevo che Robert non l’avrebbe mai fatto e comunque la nostra era solo un amicizia profonda… o forse non più?

Sempre più confusa, mi alzai, e mi diressi verso la  finestra della camera. Era calata la sera e osservai i lampioni al di fuori, e le macchine sfrecciare veloci per la strada. Lanciai un occhiata al cielo nuvoloso, proprio come il mio stato d’animo in quel momento.

<< Perché sei scappata quando ci siamo incontrati, a casa di Nikki? >>

Mi irrigidii a quelle parole. Non volevo parlargli della dolorosa sensazione che avevo provato, quando lo avevo visto a casa della mia migliore amica.  Al pensiero che ci potesse essere qualcosa tra loro mi sentì invadere dalla rabbia. Ma cosa mi stava prendendo?

<< Mi rispondi, Kris? >>

Mi voltai verso di lui, e mi sforzai di sorridere.

<< Non pensarci, adesso. Devi riposare. >>

<< Non provarci, non attacca con me Kristen. Voglio che tu mi dica il motivo per cui sei scappata, adesso. >>

Lo guardai indecisa. Non potevo dirgli la verità, perché non la conoscevo neppure io… o forse si? Sarebbe stato sconvenite dirgli che avevo avuto un attacco di gelosia al solo pensiero di vederlo con Nikki. Non potevo dirgli di quella intensa sensazione di vuoto e angoscia. Non potevo. Tantomeno non mi sentivo di rivelargli il tradimento di Michael. Sarebbe stato troppo in quel momento. Sapevo che lui avrebbe voluto sapere tutto e subito , ma dovevo convincerlo a desistere. Non volevo che si stancasse e che stesse male a causa mia.

Tutti questi pensieri vennero quasi del tutto cancellati, quando incrociai il suo sguardo, che sembrava perforarmi l’anima. Non sarei mai riuscita a fingere. Non quando mi guardava in quel modo.

<< La verità. >>

Sussurrò deciso, ancor prima che io aprissi bocca. Di nuovo, aveva capito che stavo tentando di trovare qualche scusa.

<< Robert ascoltami… non so come dirlo, perché vedi… insomma ti sembrerà strano…  >>

Mi passai nervosamente una mano tra i capelli, sentendomi in difficoltà. Ma che stavo dicendo? Era mai possibile che mi comportassi come una stupida?

<< Piccola, vieni qui. >>

Senza guardarlo direttamente, mi diressi verso di lui e mi sedetti di nuovo sul bordo del letto. Sentì le sue mani prendermi per le spalle e stringermi al suo torace.

<< Devi solo dirmi la verità, tra noi non ci devono essere segreti. >>

Lo senti sospirare e mi preoccupai che si fosse stancato eccessivamente.

<< Devi riposare… >>  sussurrai appena.

Lo sentii ridere piano e profondamente.

<< Si, è vero. Quindi sbrigati a dirmi tutto. >>

E ora? Cosa avrei dovuto dirgli? Chiusi gli occhi e mi appoggiai a lui.

<< Ero gelosa di averti visto a casa di Nikki… non so cosa mi sia preso, così sono scappata via. >>

Lo sentii stringermi più forte e baciarmi il capo. Avrei voluto che il tempo si fermasse e lui mi tenesse stretta in quel modo per sempre.

<< Non devi essere gelosa di Nikki. Non ne hai bisogno, lo sai quanto sei importante per me. Nessuna può prendere il tuo posto, nel mio cuore. >>

Registrai quelle parole nella mia mente e chiusi gli occhi, sorridendo appena.

<< Avevi un espressione piena di dolore quando ti ho vista. Cosa ti era successo? >>

<< Nulla di particolare Robert… >>

<< Quando smetterai di inventarti scuse? >>

Mi sollevai e lo guardai negli occhi.

<< Non voglio che ti stanchi. >>

Sospirò e si passò una mano sugli occhi.

 << Mi prometti che quando uscirò di qui mi dirai tutto? >>

<< Si, te lo prometto. >>

Sorrisi e lui mi diede un buffetto sulla guancia.

Il rumore della porta della stanza che si apriva, ci fece voltare entrambi. Un infermiera apparve con un sorriso di circostanza.

<< Signorina deve andare ora, si è fatto tardi e le visite sono terminate già da molto tempo. >>

Sbuffai e guardai di nuovo Robert. Non volevo muovermi di lì, eppure dovevo andare. Robert mi guardò a lungo e dopo poco lo vidi sorridere e voltarsi verso l’infermiera che ancora aspettava che la raggiungessi, sulla soglia della porta.

<< Può rimanere qui con me, stanotte? >>

Sgranai gli occhi, così come l’infermiera alle sue parole. Lui si voltò per schiacciarmi l’occhio e tornò a guardare l’infermiera, che assunse un espressione spiacente in volto.

<< No, mi dispiace Signor Pattinson, ma non è proprio possibile. >>

<< La prego, faccia un eccezione… >>

La sua voce dolce e i suoi occhi da cucciolo colpirono anche me. Infatti vidi l’infermiera vacillare, per poi sorridere sconfitta.

<< Signorina non si muova di qui, fino a domani mattina. Sennò passiamo i guai sia io che lei. Intesi? >>

Sorrisi e annuì con decisione. Certo che non sarei uscita da quella stanza!

<< Sei riuscita a convincerla facilmente! >> esclamai quando l’infermiera se ne andò, richiudendosi la porta alle spalle.

Lui mi guardò deluso.

<< Perché avevi qualche dubbio? >>

Risi con lui, e poco dopo mi alzai per andare a sedermi sulla poltrona, vicino la finestra. Non avrei dormito in un letto, ma andava benissimo così. Pur di stare con lui avrei fatto qualsiasi cosa.

<< Ehi no! Dove stai andando? >> mi chiese con tono ironico.

<< Mi sto sedendo sulla poltrona. Dove vuoi che dorma? Infondo tu ora devi riposare. >>

Sottolineai quel “devi “. Non voleva mica rimanere sveglio per tutta la notte no? Doveva per forza dormire qualche ora.

<< Certo, devo riposare, ma non vedo perché tu debba stare sulla poltrona quando puoi dormire accanto a me. >>

Dapprima non capii dove voleva arrivare. Non c’erano altri letti al di fuori dal suo. Poi finalmente capì cosa voleva dire. Dovevo dormire nel suo stesso letto? Arrossì al solo pensiero. Infondo eravamo amici, non c’era nulla di male, ma non avevo mai dormito con Robert e poi quel pomeriggio era stato carico di novità. C’era una certa tensione nell’aria…

Ci guardammo per un po’; io incerta e imbarazzata, lui con sguardo allusivo e ironico.

<< Cosa stai aspettando? >>  mi incitò

Non risposi e mi avvicinai di nuovo al suo letto e mi ci sedetti.

L’imbarazzo si fece largo in me e Robert mi sospinse in modo tale da farmi distendere, accanto a lui. Si scostò di poco, ma saremmo stati stretti in ogni caso. Titubante poggiai il capo sul suo petto e lui rise leggermente, scompigliandomi i capelli.

<< La solita timidona la mia Kris.  >>

Sorrisi anch’io e cercai di rilassarmi. Era la prima volta che stavamo così vicini, ma grazie a lui scacciai in fretta il disagio.

<< Robert, ora cerchi di riposare, per favore? >>

<< Solo se mi coccoli un po’... >>

Risi di cuore e mi sollevai un po’. Mi sorrideva stentatamente e faticava a tenere gli occhi aperti. Mi si strinse il cuore e gli accarezzai la guancia e i capelli. Ci guardammo per un po’, poi quando compresi che stava per addormentarsi, gli baciai la fronte e mi abbassai di nuovo sul suo torace.

Sorrisi e mi rilassai. Chiusi gli occhi, godendo della sensazione di stare accanto a lui. In quel momento non pensavo a nulla che non fosse lui e sentii tutta l’ansia e la paura sciogliersi, come neve al sole.

<< Ti voglio bene Kris. >> Mi sussurrò appena.

Strinsi le mani sul suo petto, avvertendo una fitta allo stomaco per quelle parole improvvise.

<< Ti voglio bene anch’ io Robert… sei la cosa più bella che mi sia capitata… >>

Sollevai un po’ il capo per guardarlo, ma capì subito che si era addormentato. Probabilmente non mi aveva sentito. Sorrisi di tenerezza e gli spostai con un mano qualche ciuffo di capelli che aveva sul viso. Adoravo i suoi capelli e ogni altra cosa di lui. Non potevo immaginare la mia vita senza la sua presenza costante.

Stordita dalle mie stesse sensazioni, chiusi gli occhi cedendo alla stanchezza. Gettai uno sguardo alla finestra e notai che il cielo non era più coperto di nubi, ma libero e coperto di stelle, così come nel mio animo cominciava ad andare via la confusione, lasciando spazio a una sicura consapevolezza.

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tiva95: Ciao tesoro! Grazie sei sempre gentilissima! Ti ho fatto aspettare un po’ forse, però questo capitolo è stato un po’ impegnativo. Non so dirti bene il perché, ma ci ho messo un po’! Che dici, mi sono fatta perdonare? Un bacione, ciao!

Floraeco: Ciao! Sono molto contenta che ti siano piaciuti i due capitoli precedenti, spero sia lo stesso con questo capitolo! Un bacio ciao!

Debblovers: Hey!!! No per carità! Niente crisi isteriche! Sta tranquilla, ora le cose andranno meglio! Un bacio anche a te! Ciao^^

Saraligorio1993: Salve! Non so forse mi sarò sbagliata ma mi è sembrato di capire che siete due persone ad utilizzare questo account, sbaglio? Se si, mi scuso in anticipo! Grazie mille per il commento! A presto ciao!

Isteria: Ciao, mi fa piacere se seguirai questa storia davvero! Un bacio Vale, ciao^^

Malia85: Tesoroooo! Sei troppo gentile! Mi commenti sempre^^ è vero tu vivi tutto in anteprima mondiale! Eheheh! Ma come farei senza di te? Eh??? Un bacione!!!

Bella94 : Ciao! Ma che bello ci ritroviamo anche qui!Ahaha!Mi fa davvero piacere che tu la stia seguendo anche qui ( ora vado pure nel forum!eheh!) Un bacione ciao!!!

 

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Capitolo 4
*** Mon Age ***


                            Mon Age

 

 

 

Una mano mi accarezzava i capelli, dolcemente, un tocco delicato che mi riportava piano piano alla realtà. Un bacio sulla fronte mi svegliò del tutto, riconobbi il tocco leggero e morbido sulla mia pelle e all’istante capii dov’ero e con chi, soprattutto. Deliziata dalle sue attenzioni, mi accoccolai ancor di più su di lui, cullata dal suo calore.

 

<< Buon giorno. Mi dispiace svegliarti, bella addormentata, ma è tornata l’infermiera di ieri, tra poco devo andare a fare degli esami >> disse, accarezzandomi una guancia.

 

<< Buon giorno, anche a te >> risposi, dandogli un bacio sulla fronte.

 

Lo guardai per un po’, in silenzio. Aveva l’espressione ancora assonnata e i capelli erano ancor più disordinati del solito. Mi restituì lo sguardo, con un sorriso, e si passò una mano sui capelli, cercando di sistemarli.

 

<< Come ti senti oggi? Sei riuscito a dormire, almeno un po’? >> chiesi preoccupata, guardandolo negli occhi.

 

<< Sto bene, il braccio non mi fa male, non sento dolore. La testa mi fa male, solo se tocco la parte colpita. Per il resto sto una meraviglia. >> disse con un sorriso, ma sapevo che mentiva.

 

<< Sei un adorabile bugiardo, lo sai? >>

 

<< Solo adorabile? Mi aspettavo di essere almeno bellissimo,sexy e estremamente affascinante, come bugiardo. Sono molto deluso da lei, signorina Stewart. >>

 

<< Sei questo e altro, mio caro Robert! >>  concessi, con tono ironico.

 

<< A proposito di adorabile, c’è qualcosa che deve dirmi, signor Pattinson? Qualcosa che mi ha tenuto nascosto? >> continuai, con un mezzo sorriso.

 

<< Non so di cosa stai parlando, ti dico sempre tutto >> ammise sincero e realmente stupito.

 

<< Riguarda la tua ultima conquista, da te questa cosa non me la sarei mai aspettata, Robert. >> dissi seria.

 

Mi divertivo a guardare la sua faccia confusa.

 

<< Non so cosa hai letto nei giornali, ma ti posso assicurare che non c’è nessuna conquista >>  rispose sconvolto e nello stesso tempo preoccupato.

 

<< Non l’ho letto su un giornale, l’ho trovata addormentata sul tuo letto >> dissi mordendomi il labbro per non ridere.

 

In fondo ero un attrice. Sapevo come mentire, anche se con lui era molto difficile. Specie vedendo le sue espressioni buffissime.

 

<< Impossibile, nella mia stanza non dorme nessuno a parte… Oh! ora capisco. >> disse leggermente imbarazzato, iniziando a rilassarsi.

 

<< Mi hai fatto prendere un colpo, sono ancora convalescente, non puoi trattarmi così! Ne potrebbe risentire la mia salute!  >>

 

Risi del suo tono, da finta vittima! Non era per nulla credibile.

Stavo per rispondergli, ma entrò l’infermiera con una sedia a rotelle. Mi allontanai, mentre aiutava Robert a sedersi. Continuavo a fissare il viso bellissimo del mio amico, finchè l’infermiera non si rivolse a me.

 

<< Signorina, è meglio che vada adesso, così si riposa un po’. Il signor Pattinson ne avrà per tutta la mattina, può tornare nel pomeriggio. Avviserò io la mia collega di lasciarla passare, quando torna. >> mi informò gentilissima.

 

Le sorrisi, riconoscente e quando Robert con una faccia scocciata, per via degli esami, mi ebbe strappato un ennesima risata, uscì anch’io dalla stanza. Incrociai i genitori di Robert, che si era avvicinati apprensivi al loro figlio. Con un ultimo sguardo me ne andai, con un sospiro. Sapevo che Robert stava meglio,  ma ero ancora in apprensione per lui.

 

Uscii fuori e subito i rumori della città, appena sveglia, e l’aria fredda del mattino, mi stordirono, risvegliandomi da quel leggero stato di torpore, in cui ancora mi trovavo.

 

Mi ricordai, solo in quel momento, di essere rimasta a piedi. La mia macchina non ero ancora andata a riprenderla, quindi sarebbe stato un problema arrivare fino a casa. Storsi il naso, nel ricordare casa mia. Non sapevo se Michael, insieme alla sua conquista, erano ancora lì, ma in ogni caso non volevo ancora tornarci. Sarei voluta tornare subito al set, così sarei stata lontana da casa per alcuni mesi, ma fino a quando Robert non fosse uscito dall’ospedale, non mi sarei mossa da quella città . Sarei tornata con lui.

 

Sospirai, afflitta. Potevo solo ritornare da Nikki, ma ci avrei messo un sacco di tempo andando a piedi. Non volevo nemmeno chiamarla, magari stava dormendo. Era già tanto che mi ospitasse a casa sua.

 

Cominciai a camminare, incerta sul da fare, quando il rumore di un clacson mi distrasse. Dapprima non ci feci caso, ma quando divenne insistente mi voltai,  automaticamente, verso la fonte del rumore. Acutizzai lo sguardo e sospirai di sollievo, quando vidi Nikki farmi segno di raggiungerla, a bordo della sua auto.

 

Era dall’altra parte della strada, così la raggiunsi ed entrai in macchina.

 

<< Nikki, meno male che sei venuta!  >>

 

Le stampai un bacio sulla guancia e lei scosse la testa, sospirando.

 

<< Tesoro, se non ci fossi io, non so dove saresti. >>

 

<< Adesso, Non esageriamo! >>

 

Scoppiammo a ridere, entrambe, e lei si immerse nel traffico cittadino, verso casa sua. Dopo qualche minuto, in cui le confidai che non ero pronta per tornare a casa, lei mi assicurò che non era un problema stare da lei. Mi convinse però a tornare a casa almeno per prendere le mie cose, e su questo non potei obbiettare.

 

Infondo Michael, non sarebbe stato sicuramente a casa, o almeno così speravo.

 

Una morsa mi chiuse lo stomaco, quando avvistai casa mia, ma non appena arrivate, scesi velocemente dalla macchina e dopo aver preso le chiavi dalla borsa, entrai a casa.

 

Chiusi piano la porta, dietro di me. C’era piuttosto silenzio, quindi ipotizzai che forse non c’era davvero nessuno in casa. Salì le scale, sbuffando. Non avrei voluto per niente essere lì, in quel momento. Mi costrinsi a non essere infantile, ed entrai decisa nella mia camera. La stessa dove avevo trovato quel bastardo, in compagnia della sua fiamma.

 

Tutto sembrava apposto, ma vedendo il letto dove li avevo trovati, mi venne la nausea. Avrei dovuto buttare tutto. Non avrei mai più dormito su quello stesso letto.

 

Mi imposi di non pensarci e sbrigarmi a prendere le mie cose. Avrei risistemato la valigia che avevo quando ero tornata dal set, così non sarei più dovuta tornare. Chiusi la valigia e uscii velocemente da casa mia, per raggiungere Nikki, che ancora mi aspettava.

 

Non appena entrai in macchina, la vidi armeggiare con la radio e poi fermarsi, per alzare il volume. Sospirai di frustrazione quando sentì il giornalista dare la notizia dell’incidente di Robert, e il fatto che mi avessero trovato sul posto dell’incidente. La notizia avrebbe fatto il giro del mondo, probabilmente. Chissà cosa avrebbero pensato. Non sentivano mai notizie su me e Robert, al di fuori dell’ambito lavorativo, adesso sarebbe stato uno scoop, anche se spiacevole.

 

<< Mi sento ancora in colpa… >> borbottai. Sapevo di essere ripetitiva, ma era più forte di me pensarlo

 

<< Smettila Kris! Sai che non è così. Andiamo a casa, dovresti riposare… anche se penso che tu abbia dormito   abbastanza bene, stanotte. >>

 

Sorrisi a quelle parole, ma non risposi. Accanto a Robert ero riuscita a rilassarmi, ma mi ero svegliata un paio di volte, per controllarlo. Per fortuna aveva dormito piuttosto bene.

 

Non mi accorsi che eravamo già arrivate,fino a quando Nikki non mi aprì lo sportello, guardandomi con uno sguardo indulgente. Entrammo in casa e mi rilassai, impercettibilmente. Stavo per muovere un passo, quando qualcosa di soffice mi si strusciò sulla gamba. Trasalii, ma mi rilassai quando vidi quel batuffolino bianco, che mi faceva le fusa. Era adorabile la gattina di Robert. Mi calai per prenderla e lei si fece afferrare, senza storie. Non sembrava quasi un gatto! Di solito questi animali avevano una natura piuttosto diffidente, invece Kris era davvero dolcissima.

 

<< Ehi, voi due! Avete fatto amicizia eh?! >>

 

Sorrisi, all’indirizzo di Nikki e presi ad accarezzai la piccola testolina di Kris.

 

<< Sei Gelosa? >>

 

Nikki mi si avvicinò e mi prese sottobraccio, portandomi verso le scale.

 

<< Si, ma di Kris ovviamente. >>

 

Ridemmo entrambe. In pratica si riferiva a tutte e due. Mi lasciai trascinare al piano di sopra, ma corrucciai lo sguardo quando la mia migliore amica aprì la stanza di Robert. Non ebbi il tempo di parlare, che lei si voltò verso di me, con un sorriso molto chiaro.

 

<< Starai qui, nel frattempo che Robert non ci sarà. Poi ritorneremo al set. Infatti tu non intendi tornare prima, vero? >>

 

Le sorrisi, eloquente.

 

<< Si, è vero. Ma ho perso qualche passaggio. Ti è rimasta solo questa camera? Perché se vuoi posso anche tornare a casa mia… >>

 

Il mio tono non era per nulla convinto e Nikki si mise le mani sui fianchi e abbassò la testa di lato, nella tipica posizione di quando mi voleva rimproverare. Era più una mamma, che un amica.

 

<< Kristen Jamey Stewart… non provarci nemmeno. Tu starai qui, e intendo in questa stanza.  >>

 

Se ne andò indispettita, lasciandomi lì come una  stupida. Guardai Kris, che ancora tenevo tra le braccia, che mi restuì l’occhiata.

 

<< Non farci caso… fa sempre così…  >>

 

<< Ti ho sentito! >>  sentii gridare Nikki, dal piano di sotto.

 

Risi e, in movimento istintivo, andai a sedermi sul letto di Robert. Mi sentivo stranamente agitata, e spostavo lo sguardo per tutta la stanza.

 

Non c’erano molte cose sue, tranne qualche oggetto sulla scrivania e la sua borsa, vicino l’armadio. Mi alzai, lasciando la gattina sul letto, che si acciambellò su se stessa, ma tenne la testa alzata per seguire i miei movimenti.

 

Guardai cosa c’era sulla scrivania e trovai il portafoglio e il telefonino di Robert. Non avrei dovuto, ma ero maledettamente curiosa, o per lo meno su tutto ciò che riguardava lui. Presi il portafoglio e l’aprì, distrattamente. Di solito mi diceva che, al suo interno, teneva piccole cose importanti, che voleva tenere sempre con sé. Ero attirata da questo motivo. Oltre le solite carte di credito e vari pezzi di carta che non guardai, per rispetto, non c’era nulla di particolare. Chissà di cosa parlava allora, quando intendeva “ piccole cose importanti”. Acutizzai lo sguardo e vidi che c’erano delle piccole foto, che si intravedevano da una tasca interna. Speravo di trovare qualcosa del genere e le sfilai, per osservarle. Sorrisi, quando vidi la foto del suo cane, probabilmente nella casa dei suoi genitori, che non avevo mai visto. Poi c’erano altre due foto: una ritraeva lui con il suo migliore amico e l’altra …

 

Mi dovetti sedere sulla sedia, vicino. Rimasi per qualche minuto a guardare quella foto, senza capire. La ragazza ritratta nella foto ero io. Non ricordavo quando era stata scattata, o per lo meno, in quel momento non riuscivo a ricordarmi il momento. Probabilmente era uno dei tanti servivi fotografici. Cosa ci faceva una mia foto nel suo portafoglio?

 

Sorrisi, commossa. Anche lui era davvero molto importante per me. Non riuscivo a quantificare la gioia che sentivo dentro. C’erano davvero poche cose importanti per Robert, ma non sapevo di rientrarci. Sospirai e voltai la foto, per vedere se c’era scritto qualcosa. Il mio cuore perse un paio di battiti, e dovetti respirare più volte per calmarmi. Questo era troppo.

 

Mon Ange…

 

Ci volevamo molto bene, eravamo migliori amici, ma quelle parole erano cariche di significato. Non mi aveva mai chiamato in quel modo, e mi sorprese il fatto che mi pensasse in quel modo.

 

Il mio angelo…

 

Quelle parole mi risuonavano nella mente, mentre rimettevo le foto a posto. Non smettevo di sorridere tra me e non mi accorsi dell’arrivo di Nikki.

 

<< E allora? Che cosa stai facendo? >>

 

Mi voltai, velocemente, e lei inarcò un sopracciglio quando vide il portafoglio e il cellulare di Rob.

 

<< Ah si! Non ti scordare che più tardi quelli dobbiamo portarglieli. >>  fece cenno ai due oggetti sulla scrivania e io annuii con energia.

 

<< Ti conviene riposarti, perché tra un paio d’ore torniamo in ospedale. Va bene? >>

 

Annuì ancora una volta, senza rispondere. Nikki mi guardava in modo strano, ma non disse nulla e se ne andò. Io sbuffai d’irritazione. Possibile che erano bastate delle parole dietro a una fotografia, per… per…

 

Non sapevo neppure io cosa stavo provando. Era assurdo! Forse ci stavo leggendo un po’ troppe cose, dietro quelle parole. Ero importante per lui e non ne aveva mai fatto mistero, lo sapevo bene.

 

Misi il cellulare sotto carica e lo accesi, così gliel’avrei portato carico.

 

Mi passai una mano sugli occhi e mi buttai sul letto, accanto a Kris, che ora dormiva beata. Afferrai il cuscino e l’abbracciai. Forse Robert non aveva ancora dormito su quel letto. Eppure sembrava il suo profumo, quello che sentivo sul cuscino… mi morsi il labbro inferiore e chiusi gli occhi. Non volevo pensare a quel pomeriggio di due giorni prima…

 

Quasi mi prese un colpo, quando sentì suonare il cellulare di Robert. Mi alzai e indecisa presi il telefonino. Dovevo rispondere o no? E se fosse stata Camille? Quell’ultimo pensiero mi caricò di rabbia, così risposi con energia.

 

<< Pronto? >>

 

<< Il tuo cellulare non prende… >>  sentii rispondere Robert, in tono lugubre.

 

Sospirai di sollievo.

 

<< Robert! Come stai? Come mai hai chiamato al tuo numero?  >>

 

<< Te l’ho detto, il tuo cellulare non prende. E’ tutta la mattina che provo a chiamarti. >>

 

Mi sentii, stranamente, emozionata dalle sue parole. Non era la prima volta che si mostrava gentile nei miei confronti, ma dopo aver visto quella fotografia mi sentivo agitata.

 

<< Ehm… mi dispiace. Hai finito di fare gli esami?  >>

 

Razza di stupida! Perché adesso avevo adottato quel tono così basso e tremante? Si sarebbe senz’altro accorto che c’era qualcosa che non andava.

 

<< Kris, perché quella voce? C’è qualcosa che non và? >>

 

Ecco… pensai sconsolata. A Robert non potevo nascondere proprio nulla. Mi conosceva molto bene.

 

<< No nulla… sono solo preoccupata per te. >>

 

<< Non sono molto convinto… comunque sto meglio, anche se se sono dovuto scappare dal reparto di radiologia.  Dovevi vedere che corse mi sono fatto con quella sedia a rotelle. Ho fatto accorrere l’intero personale dell’ospedale. >>

 

Spalancai gli occhi incredula e scoppiai a ridere di cuore, come non facevo da settimane.

 

<< Robert ma cosa dici? Sei impazzito? >>

 

<< Assolutamente no. Vorrei vedere te, al posto mio, nelle mani di Crudelia Demon! >>

 

Ripresi a ridere, ormai piegata in due, tanto che dovetti sedermi sul letto.

 

<< Ma che ti è preso? Secondo me quella botta in testa ti ha fatto davvero male! >>

 

<< Senti Kris, invece di ridere, perché non vieni qui ad aiutarmi? Sono vicino la reception, e di sicuro se qualche infermiera mi trova…  >>

 

Cadde improvvisamente la linea e io rimasi a guardare il cellulare. Non sapevo se ridere o piangere. Ma cosa gli era preso a Robert? Non potevo nemmeno richiamarlo, dato che non sapevo il numero.

 

Il cellulare squillò un'altra volta e risposi subito.

 

<< Robert sei tu? >>

 

<< Si, chi vuoi che sia? >>

 

Cercai di non ridere, del suo tono angosciato.

 

<< Va bene, Robert, ho capito che hai un problema. Mi spieghi cosa sta succedendo in quell’ospedale? >>

 

<< No, è troppo lunga da spiegare e si dia il caso che io non ho tempo. Ho dovuto corrompere l’infermiera, che mi aveva strappato il telefono dalle mani … che razza di maleducati che ci sono qui! >>

 

Non c’è la facevo a smettere di ridere e questo innervosì ancor di più Robert.

 

<< Non preoccuparti, dammi il tempo della strada e ti vengo a salvare io. >>

 

Quella situazione dava dell’assurdo e nonostante tutti i miei sforzi, non riuscivo a trattenere le risate.

 

<< Si, molto divertente Kristen. Io voglio uscire di qui, non ho nessun motivo di rimanere. >>

 

Sospirai. Come al solito Robert non era cambiato.

 

<< Smettila! Devi restare lì, fin quando non ti sentirai meglio. >>

 

<< E come faccio a stare meglio, se tu non sei qui, con me… >>

 

L’atmosfera gioviale finì ben presto, grazie a quelle parole appena sussurrate. Mi morsi un labbro e strinsi gli occhi. Non riuscivo più a contenere le sensazioni che mi stavano sconvolgendo. Non seppi cosa rispondere, ma lui mi tolse da questa incombenza.

 

<< Adesso devo andare… mi raccomando non fare tardi. >>

 

Chiuse la chiamata e a me non rimase altro che sorridere e preparami per raggiungerlo.

 

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Malia85 : Ciao Malietta! Eheheh, mi fa piacere che questa storia ti piaccia! Beh si, noi parliamo molto su msn, e spero che questo capitolo ti piaccia^^ La nostra Kris… è molto confusa… sta succedendo… o almeno si sta risvegliando da un lungo sonno… staremo a vedere cosa farà ( eh si dovrò vederlo anch’io ^^) un bacione, ciao!

 

Debblovers : Ciao! Sei molto gentile! Spero che questo capitolo non ti abbia deluso. Si, si, Robert ormai sta meglio, avevo detto che mi sarei fatta perdonare! Ciao

 

SophChad : Ciao, anche tu gentilissima! Fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo, ciao^^

 

Saraligorio1993 : Hey, ciao! Ahhhh scusami! Che gaffe tremenda!! Guarda, ero convinta che foste in due a dividere l’account, perché se non sbaglio in qualche commento, di non so quale ff, mi era capitato di leggere qualcosa al plurale, ma evidentemente ho letto male! Sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero anche questo, un bacio, ciao!

 

Ale03 : Ciao, innanzitutto scusami se ci ho messo un po’ per postare , ma ho avuto molte cose da fare, a causa dell’università! Ufff… comunque non so, credo che sarà una storia abbastanza lunga. E’ una storia che sto scrivendo insieme a lisepotter… molte idee vengono soprattutto da lei, si vedrà cosa ne verrà fuori!

 

tiva95: Ciao tesoro! Eh si… scusami! Ma non sono riuscita a scrivere subito questo capitolo, senza contare il tempo che mi porta via l’università. Spero davvero che questo capitolo ti piaccia, per perdonare il mio ritardo! Ehehe! Un bacione, ciao^^

 

roby the best : Ciao, sono di ritorno con quest’aggioramento, fammi sapere cosa ne pensi. Ciao!!

 

A l y s s a : Ciao! Sono contenta che ci sia una nuova lettrice! Si , è vero ci sono tante storie su Robert e Kristen, ( li adoro xD) Mi fa piacere che questa ti abbia colpito. Si , kl’inizio è stato abbastanza incisivo , ma ho promesso che le cose andranno meglio … chissà… ( mai dire mai!). Fammi sapere che ne pensi, ciao!

 

Sylva _04 : Ciao, grazie del commento! Mi raccomando fammi sapere cosa penserai di questo, ciao^^

 

 

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Capitolo 5
*** Paura di perdeti ***


                                 Paura di perderti

 

 

L’immagine che mi si presentava davanti, mi lasciò stupita e indignata al tempo stesso. Tutto mi sarei immaginata, tranne trovare lei accanto a lui. Vedevo la sua figura dalla porta mezza aperta e, per un attimo, mi riportò alla mente il ricordo di pochi giorni addietro. La rabbia cominciò a montarmi inesorabile, mentre la vedevo sedersi accanto a lui e accarezzargli i capelli. Ancora più male mi fece vedere lui sorriderle in modo affettuoso.  Avrei voluto entrare e sfogare la mia rabbia, proprio come quella volta, ma mi sentivo talmente stanca e delusa che riuscii solo ad allontanarmi e sedermi su una delle tante sedie bianche, in quella corsia d’ospedale. Appoggiai la testa al muro, dietro di me, e chiusi gli occhi. Non sapevo come giustificare questa strana sensazione che mi stava prendendo. Improvvisamente mi sembrava tutto così inutile e scoprii di essere molto stanca, non solo fisicamente, ma più psicologicamente. Era come se qualcosa , che avevo sempre saputo, fosse tornato a farmi visita per ricordarmi della mia stupidità.  Ancora una volta, nonostante tutti i miei sforzi, mi ero lasciata convincere da qualcosa che probabilmente non esisteva. Non ero molto importante per lui o forse per nessuno. Infondo il mio lavoro era tutto una finzione, tale forse da farmi confondere la realtà.

I miei pensieri furono interrotti da una voce gentile, che mi riportò al presente.

<< Signorina? Signorina, si sente bene? Che ci fa qui fuori? >>

Alzai lo sguardo su un infermiera che mi guardava attentamente. Sorrisi quando riconobbi la stessa che , con indulgenza, aveva acconsentito alle mie richieste.

<< Salve, Ehm… no, sto bene… credo… >> conclusi con un sospiro, portandomi una mano tra i lunghi capelli scuri.

<< Bene, allora che ci fa qui fuori? Il suo ragazzo l’aspettava da tempo! Non ha fatto altro che chiedermi a che ora sarebbe arrivata, se ero sicura di non averla ancora vista e chi più ne ha più ne metta! >> 

Il suo tono angosciato mi fece sorridere, ma dentro di me rimasi sbalordita quando definì Robert “ il mio ragazzo” . Uno strano calore mi partì dallo stomaco, facendomi agitare.

<< Sù, che aspetta? >>  disse incitandomi con lo sguardo ad entrare nella sua stanza.

Io mi alzai titubante, ma rimasi ferma con le braccia incrociate al petto.

<< Ehm, no, veramente ha già visite.  >>  risposi con risentimento.

Vidi l’infermiera indugiare e guardarmi con espressione confusa. Se immaginava che Robert fosse il mio ragazzo, ovviamente non capiva il motivo della mia reticenza.

Improvvisamente vidi il suo volto illuminarsi di sorpresa e ridere di gusto, tanto da coprirsi la bocca con una mano.  Sorrisi anch’io, contagiata dalla sua dolcezza, ma rimasi interdetta. Probabilmente mi  considerava una stupida.

<< Si, poi Robert non è il mio ragazzo… >>

<<  Come no?! >< 

Sgranai gli occhi, quando sentì il diretto interessato rispondere dall’interno della camera.

<< Devo dire che lei ha le idee parecchio confuse, Signorina… >>  riprese l’infermiera

Non potei non notare un certo doppio senso nelle sue parole, ma non ebbi modo di pensarci per molto , dato che mi sospinse delicatamente ad entrare nella camera di Robert.

Respirai affondo e vidi chiaramente Camille impallidire.

<< C’è ne hai messo di tempo ad arrivare >> mi disse Robert, con tono di rimprovero.

Io non risposi e continuai a guardare Camille. Lei a volte ricambiava il mio sguardo glaciale, altre lo spostava sul resto della stanza.

<< Ragazze, vi conoscete già vero? >>

<<  Molto bene…  >>  risposi in un sussurro.

Da quel momento il silenzio regnò per pochi ma pesantissimi istanti, in quella camera.

<< C’è qualcosa che non và? >> sentii chiedere da Robert

<< No, ma io adesso devo proprio andare. Mi fa piacere che stai meglio, Robert >>

Camille dopo quelle parole si avvicinò a lui, ma ancor prima che si abbassasse per salutarlo, una strana rabbia mista a gelosia mi prese.

<< Eh no, non c’è alcun motivo per andare via adesso. D’altronde non ti sei fatta scrupolo nel rimanere a casa mia e con il mio ragazzo , ops scusa volevo dire ex… >>

Camille chiuse gli occhi per un attimo, per poi riaprirli e portare lo sguardo al pavimento.

<< Che ti prende? Non parli più? >>

<< Kristen… >>  sentii Robert cominciare a parlare, ma lo fulminai con lo sguardo.

<< No, Robert, forse non hai capito quello che mi  ha…  anzi hanno fatto >>  cambiai verbo, dato che mi sembrava più corretto. In fondo non aveva fatto proprio nulla da sola.

Robert chiuse la bocca ed io lo guardai con rancore. La voleva forse difendere? Allora avevo ragione, il suo era solo un comportamento infantile, non gli importava nulla di me.

Continuammo a fissarci, sia io che lui, fino a quando non lo vidi spostare lo sguardo da me a Camille, per poi fermarsi definitivamente su di me.

<< Stavo per dire, Kristen, di sederti qui accanto a me, in modo che Camille potesse spiegarmi che cosa è successo. >>

Le sue parole lente e ben scandite celavano rabbia ed io rimasi interdetta.  Non mi rimase scelta, quando mi obbligò con lo sguardo a fare quanto aveva appena detto.

Mi avvicinai, con le braccia incrociate al petto, e scossi la testa quando mi fece cenno di sedermi.

 << Non c’è ne alcun bisogno. Lei sa bene a cosa mi riferisco. Non devi entrare anche tu in questa storia. >>

Voltai il capo curiosa, quando la sentì sospirare, probabilmente di sollievo. Sorrisi ironica. Aveva forse paura di fare una brutta figura davanti a lui? Non ero quel genere di persona, non mi importava cosa pensava Robert, o meglio, volevo che lui decidesse da solo le persone in cui stare senza alcuna influenza da parte mia.

<< Camille, cosa è successo? >>

Abbassai lo sguardo su Robert, con l’intenzione di fermarlo, ma lui senza nemmeno girarsi mi fece cenno di stare zitta.

<< Cosa vuoi che sia successo, Rob… cose che capitano… >>

<< COSA? >>

Non potevo crederci, adesso avevo perso ogni forma di pazienza. Feci per fare il giro del letto di Robert per raggiungerla, ma lui allungò prontamente un braccio tirandomi giù, su di lui.

<< Come puoi dire che sono cose che capitano, quando ti ho trovato nel MIO letto e con quello che era il MIO ragazzo?  >>

Mi dimenavo, per farmi lasciare da Robert, ma non appena dissi quelle parole, la sua presa divenne d’acciaio, bloccandomi qualsiasi movimento. Mi fermai, esausta in tutti i sensi, e abbassai il capo, mentre silenziose lacrime mi rigavano il viso. Una mano di Robert, mi costrinse il viso sul suo petto e lo sentì respirare in modo irregolare.

<< Esci di qui Camille. Non intendo vederti per parecchio tempo, per cui non farti più vedere. >>

Da quel momento non sentì più nulla, se non la porta della camera che si apriva e si richiudeva, silenziosamente. Piangevo in silenzio, cercando di non dare voce ai singhiozzi che mi scuotevano. Sentii Robert sospirare più volte e stringermi ancora di più a lui.

<< E così era questo che non volevi dirmi per telefono… >>

Dapprima non risposi poi, asciugandomi il viso con una mano, mi sollevai un poco per guardarlo in viso. Mi ritrovai molto vicina al suo viso, talmente bello da mozzare il fiato.

<< Veramente no… ho scoperto Camille con Michael il giorno del tuo incidente. >>

Vidi il suo viso confuso e poi sorpreso.

<< Per questo motivo eri venuta da Nikki? >>

Io annuì e continuai a guardarlo, incapace di scostare lo sguardo dai suoi occhi limpidi.

<< Allora perché sei scappata via, quando mi hai visto? >>

Ecco, questo bastò a farmi voltare il viso dalla parte opposta alla sua. No, ancora questo non ero pronta a rivelarglielo. Non sapevo bene nemmeno io il motivo, o forse non volevo ammetterlo.

<< Robert, non è il momento di… >>

<< Perché allora quella voce al telefono? Kris cosa diavolo mi stai nascondendo, ancora? >>

Lo guardai, un po’ sollevata per il fatto che lui fosse passato alla domanda successiva, e un po in difficoltà per quello che aveva appena detto, peggiore se possibile rispetto alla domanda precedente.

<< Ma cosa importa? Non avevo nulla al telefono… >>

<< Kris, basta bugie. >> 

Bloccò le mie parole e a me non rimase altro che sospirare, pesantemente. Come gli avrei detto che avevo aperto il suo portafoglio, senza alcun permesso tra l’altro, e che avevo trovato una mia foto con dietro scritto “ Il mio Angelo” ? Che poi,forse, non aveva il significato che io subito gli avevo dato. Allora perché non sapere subito la verità? Infondo se non gli avessi chiesto questo, lui mi avrebbe costretto a dirgli almeno il motivo per cui ero scappata da lui, il giorno del suo incidente. Sinceramente non ero pronto a rivelargli del fatto, che non solo ero gelosa di lui, ma anche del fatto che stesse a stretto contatto con la mia migliore amica …

Tra i due mali…         

<< Ehm… stavo per prendere il tuo portafoglio, cosi da portartelo, quando… quando mi è caduta una foto per terra. >>

Avevo trovato al volo una scusa, anche se stupida. Infatti risultava poco credibile, il fatto che una foto ben incastrata all’interno di una tasca del portafoglio fosse caduta a terra. Di certo Robert si ricordava bene dove si trovasse la foto. Senza contare che il mio tono di  voce era stato fin troppo carico di sollievo, per non farlo insospettire. Infatti lo vidi sorridere in modo furbo, facendomi pensare al peggio.

<< Quale foto? >>

Ecco, brava la stupida? E adesso? Quale foto?  Non c’è ne era mica una sola … però questo poteva giocare a mio favore, anche se era improbabile che la vista di una foto di uno dei suoi familiare o per fino del suo cane Patty, potesse rendermi così nervosa. Provai comunque a mentire, ancora una volta.

<< Era la foto di… >>

<< Ah - ah - ah >>

Mi riprese, come se stesse rimproverando una bambina piccola e facendo no, con il dito, davanti al mio viso.

<< Non cominciare. Ho detto : Niente bugie, chiaro? >>

Ma come diavolo faceva a sapere che avrei detto una bugia. Era forse scritto a chiare lettere sul mio viso? A giudicare dallo sguardo beffardo e fintamente severo di Robert : si.

<< Ho trovato una mia foto. >>

Lui sorrise, sghembo, tanto che mi ricordò vagamente quando interpretava Edward.

<< E allora? >>

<< Come, allora!?! Be, sono rimasta sorpresa… >>

<< Per la foto, o per qualcos’altro? Forza Kristen, sputa il rospo, curiosa che non sei altro. >>  

Rimasi a guardarlo stupita,e risi del suo tono beffardo.

<< Va bene, lo ammetto. Ero curiosa e ho trovato una mia foto nel tuo portafoglio, ma la cosa che più mi ha stupito è stata la frase che c’era scritta dietro… >>

Lo sentii ridere, piano e profondamente, tanto da mettermi i brividi. Mi attirò a sé e mi baciò il capo.

<< Lo sai che sei il mio Angelo… >>

Quel momento magico fu interrotto dal suono del mio cellulare. Trasalimmo entrambi e con malavoglia, mi staccai da lui, per alzarmi e prendere la borsa, dove si trovava il cellulare.

Lo presi e scoprì con sconcerto che si trattava di Michael. Che diavolo voleva, ancora? Si voleva lamentare per il modo, poco cortese, con cui avevo trattato la sua nuova fiamma?

<< Guai a te, se rispondi. >>

Mi voltai verso Robert, che mi guardava duramente. Aveva capito dal mio sguardo che si trattava di lui. Impressionante come riuscisse a capirmi, così velocemente.

<< Se lo fai, ti prometto che mi alzerò da questo letto e andrò a raggiungerlo, dovunque si trovi, per spaccargli la faccia. >>

Era insolito, per me, vedere Robert così arrabbiato. Rimasi quasi affascinata. Al contrario di come mi ero sempre immaginata riusciva ad essere veramente convincente, tanto che mi convinsi a lasciare squillare il cellulare, posandolo di nuovo all’interno della borsa.

<< Con quale coraggio gli avresti risposto, eh? Dopo tutto quello che ti ha fatto! >>

Era a dir poco furioso e io lo guardai, inarcando un sopracciglio.

<< Non avevo intenzione di… >>

<< Meglio che io non lo incontri mai più… >> 

Interruppe le mie parole con quel basso sussurro, che mi fece quasi paura. Era davvero minaccioso, quando voleva.

Mi avvicinai a lui e mi risedetti, sperando di farlo calmare.

<< Per me è insopportabile stare qui a far finta di nulla, quando il mio desiderio più grande è quello di… >>

Fu più forte di me e lo baciai d’impeto. Non l’avevo premeditato, ma vederlo così arrabbiato per me e non poter fare nulla per poterlo calmare, mi aveva fatto reagire in quel modo.

Dapprima sorpreso, ricambiò il mio bacio, portando una mano dietro la mia nuca per avvicinarmi ancora di più a lui. Quel bacio affrettato divenne sempre più profondo. Non ci eravamo mai baciati cosi, neppure per esigenze di copione. Io non accennavo a lasciarlo, così come Robert che mi stringeva spasmodicamente a lui.

Ci staccammo, per mancanza d’aria, e ci guardammo negli occhi per un tempo indefinito.

<< Dovrei arrabbiarmi più spesso… >>  mormorò Robert, facendomi sorridere.

<< Scusami Robert… >>

Lui mi lasciò improvvisamente, e voltò il capo dalla parte opposta alla mia. Mi morsi un labbro, nervosa, cosa avevo combinato?

<< Ti prego, non avercela con me… >>

<< E tu non usarmi come un ripiego… >> esclamò, voltandosi di nuovo verso di me,e guardandomi dritta negli occhi.

<< No, tu non sei un ripiego. >>

<< Ascolta, piccola… lascia perdere. Non preoccuparti, non pensiamoci più, va bene? >>

Quelle parole mi ferirono, inaspettatamente. Come potevo prendermela, dopo quello che gli avevo detto? Scusarmi non era stata proprio una bella idea, ma ero molto confusa e non volevo che lui pensasse male di me. Tuttavia, non mi sentivo ancora pronta per dirgli che in realtà l’avevo desiderato con tutta me stessa quel bacio. Per un attimo tutta quella ansia che covavo mi si era sciolta dal petto e aveva lasciato spazio ad una forte emozione, mai provata prima.

Possibile che lui invece non lo volesse? Non sembrava, dall’intensità con cui aveva risposto al mio bacio.

Lo guardai, ma lui avevo lo sguardo rivolto al tetto della stanza. Avrei voluto dire qualcosa, ma riuscì solo ad appoggiare la testa sulla sua spalla e chiudere gli occhi, abbandonandomi ai miei pensieri.

Speravo di non aver rovinato tutto quello che c’era tra me e lui, perché non me lo sarei mai perdonato.

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Ok, non linciatemi!

Sono davvero in ritardo ... ma non ho avuto un attimo di tempo!

Risposta ai commenti:


Saraligorio1993 : Ciao! Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto! Per il tuo account, si è vero l’avevo letto per caso nei commenti! Ora ho capito, perché evidentemente avevo fatto confusione^^ fammi sapere cosa ne pensi del capitolo, ciao!

Malia85 : Grazie del commento, sei sempre molto gentile, ciao

Ale03: Ciao! Ah bene, mi sa che stavolta sono arrivata decisamente in ritardo! Spero potrai perdonarmi, ma come dicevo nel capitolo precedente purtroppo l’Università non mi lascia molto spazio. La storia sarà di certo lunga, perché ci sono veramente tante cose da sviluppare e spero di poterlo fare al meglio! Spero di sentirti presto, un bacione, ciao!

Tiva95: Ohhhhh! Mi fai emozionare così! Grazie, sei sempre tanto affettuosa e di questo ti ringrazio! Scusami tanto davvero, ma sono con le mani legate, ho davvero poco tempo a disposizione a causa dei miei studi e dopo un po’ di tempo riprendere la storia non è molto semplice!Spero solo di non averti deluso! Un bacio, ciao^^

Roby the best : Ciao, grazie per il commento! Eh si, tutte vorremmo Rob! Kristen ha questa fortuna! Speriamo che sappia sfruttarla^^

Sylva_04 : Ciao! Mi fa davvero piacere che il capitolo ti sia piaciuto, spero anche questo, a presto, ciao!

 

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Capitolo 6
*** Your Song ***


                                     Your Song

 

 

Era passata qualche settimana. Robert si era ripreso al meglio ed eravamo tornati sul set. Naturalmente avevamo dovuto sopportare le aspre critiche da parte del regista, rivolte più che altro a me, dato che Robert poteva benissimo tornare da solo, dopo essere stato rilasciato dall’ospedale. Tutto sembrava essere tornato alla normalità, ma dopotutto era solo un apparenza, o meglio quello che ci sforzavamo di fare vedere al di fuori.  Da parte mia non avevo affatto scordato quel giorno all’ospedale, in cui avevo baciato il mio migliore amico e lui nonostante i soliti sorrisi e i soliti scherzi non sembrava aver dimenticato. Nonostante il lavoro nel set fosse duro e faticoso, c’erano sempre dei piccoli spazi liberi durante la giornata e al termine di questa, in cui ci trovavamo a rilassarci dopo diverse ore di lavoro. Era in quelle occasioni che mi maledivo per il mio gesto. Tutto diventava terribilmente difficile, specie sostenere gli sguardi carichi di significato da parte di Robert. Niente era più come prima, e non eravamo gli unici ad essersene resi conto. Anche gli altri avevano notato che la nostra chimica sul lavoro aveva subìto dei cambiamenti. Non che non ci fosse più attrazione tra di noi o ci comportassimo in modo freddo, l’uno nei confronti dell’altro, ma non eravamo più naturali come prima, nei nostri comportamenti. Non avevo mai affrontato tutto questo con Robert, ma lui non sembrava propenso a qualsiasi tipo di confronto. In effetti ero stata piuttosto chiara quel giorno. Gli avevo fatto capire che era stato solo un errore e lui probabilmente si era adeguato alla situazione. Il mio peggior incubo si stava avverando, infatti il nostro rapporto non era più lo stesso.

Eravamo a circa metà delle riprese, quindi ancora mancavano un po’ di mesi prima del termine del film. Da una parte questo mi rincuorava, perché almeno avrei avuto più tempo per rilassarmi e non essere in continua tensione ogni qual volta ci incrociavamo al di fuori dell’orario delle riprese; dall’altro mi rendeva più nervosa, il sapere che presto ci saremmo divisi, perché questo mi spingeva a voler far qualcosa per cambiare la nostra situazione, sempre più difficile.

L’unica nota positiva, se così si poteva definire, era il fatto che Robert era spesso impegnato con il tour promozionale del suo film “ Little Asches”,  anche grazie al fatto che in questo capitolo della saga, la sua presenza era abbastanza limitata.

Sbuffai, cercando di concentrarmi sul foglio di carta che da una buona mezzora continuavo a guardare. Dovevo imparare numerose battute, che avrei dovuto recitare a breve con Taylor, ma ancora non riuscivo a ricordare una parola di quello che leggevo. La giornata era già cominciata male: Robert se ne era andato per una premier del suo film ed io avevo fatto scena muta la maggior parte delle volte, davanti a Taylor, nelle vesti di Jacob.

Non potevo permettermi di sbagliare ancora, o mi avrebbero di certo licenziato. Dovevo ritrovare la giusta concentrazione, sennò la mia assistente mi avrebbe chiuso all’interno della mia roulotte e obbligato a studiare da mattina a sera le mie battute.

Sbuffai d’irritazione. Solitamente c’era Robert ad aiutarmi in questi momenti, ma adesso non sarebbe più stato possibile. A mala pena ero riuscita a svolgere alcune scene insieme a lui, dove per fortuna non era successo niente di insolito. Non ci eravamo baciati per fortuna, infatti molte altre scene insieme a queste si sarebbero svolte quando lui sarebbe tornato. Questo era uno dei tanti motivi per cui non riuscivo a concentrarmi su ciò che facevo. Temevo quel momento.

<< Kristen, avanti, due minuti e riprendiamo a  girare! >>

La voce del regista mi fece trasalire, e sbuffai, sentendo ridere qualcuno alle mie spalle. Mi volsi e incrociai lo sguardo di Taylor.

<< Che succede Kris? Non ti piacciono le battute? Oppure non ti va di lavorare con me? >>

<< Oh, Taylor! Assolutamente no, non pensarlo neppure, anzi ti chiedo scusa. Purtroppo non è un bel periodo per me, ma vedrai non fallirò più! >>

Mi alzai, e cominciammo a camminare verso il posto nel quale avremmo dovuto girare.

<< Non intendevo questo, ma ti vedo molto giù. E’ a causa di Robert, non è vero? >>

Mi fermai, di colpo, ma poi risi nervosamente, prendendolo sotto braccio e riprendendo a camminare.

<< No, Robert non c’entra nulla, è solo un problema mio… sai, Michael… >>

Mi stavo arrampicando sugli specchi, ma non volevo dire la verità su ciò che stava succedendo tra me e Robert. Con Michael avevo chiuso ogni tipo di rapporto e mi stavo lentamente riprendendo da quell’amara delusione.

<< Non sei molto brava a dire le bugie Kris! Speriamo che recitare le prossime battute, ti venga meglio! >>

<< Ehi, ma come ti permetti! >>

Cominciò a correre e io lo seguì, ridendo insieme a lui. Dovevo impormi la forza necessaria e non pensare più a Robert, e continuare a considerarlo esclusivamente un amico.

Nonostante tutti i miei buoni propositi non riuscii comunque a svolgere un buon lavoro e la giornata finì abbastanza presto. Mi scusai con il regista, che mi consigliò di riposarmi e di non preoccuparmi perché avremmo cominciato l’indomani mattina molto presto e avrei recuperato le scene che non eravamo riusciti a girare.

Esausta, mi allontanai da tutto il resto del cast e mi avviai stanca e sconsolata verso la mia roulotte. Non dissi niente a nessuno, compresa la mia assistente e una volta arrivata nel mio piccolo appartamento personale, reduce di tante avventure, mi buttai sul letto. Incapace di pensare a qualsiasi cosa, restai ad ascoltare la confusione al di fuori del mio piccolo regno. Le voci dello staff e dei vari assistenti erano quasi insopportabili, tanto che nascosi la testa sotto al cuscino. Presto mi addormentai, sentendomi sola come non mai, senza la persona che più di tutti sapeva starmi accanto.

Mi sembravano passati pochi secondi, quando un rumore insistente mi fece svegliare. Mugugnai, infastidita e non mi curai di capire la fonte di quest’ultimo. Passarono pochi istanti e il rumore si ripetè. Sbuffando d’irritazione aprii gli occhi e mi sollevai, rimanendo seduta sul letto. Era già buio, e dovetti accendere la lampada sul comodino per poter vedere qualcosa. Finalmente capì che il rumore che mi aveva svegliata apparteneva a qualcuno che continuava a bussare dall’esterno della mia roulotte.

<< Ma chi diavolo è che mi rompe… ? >>

Scesi dal letto e gettai un occhiata alla sveglia sul comodino. Erano le nove passate. Di solito erano tutti a cena a quest’ora. Probabilmente era qualche scocciatore che non mi aveva visto in giro. Aprì la porta e vidi Nikki, piuttosto arrabbiata che mi guardava in cagnesco.

<< Ben svegliata! Ma che ti salta in mente? Ero preoccupata, ti ho cercato dappertutto! >>

Feci una faccia infastidita, mentre mi passavo una mano sugli occhi e l’altra sui capelli.

<< Nikki, smettila… non c’era nulla di cui preoccuparsi. Hai visto anche tu che è stata una giornata pessima per me, quindi il mio primo pensiero è stato quello di andarmene a letto. >>  risposi con voce assonnata

<< Ah, ma per favore! >>

Mi spinse all’interno della roulotte e accese la luce generale, facendomi lamentare.

<< Kris, fatti una doccia fredda, così ti svegli una buona volta, e poi ti prepari  così usciamo, d’accordo? >>

Io scossi la testa e la guardai con un sopracciglio alzato. Era impazzita? Io a stento mi reggevo in piedi! No, assolutamente! Io dovevo andare a letto a riposare, altrimenti l’indomani mattina non mi sarei alzata e non potevo fare altri sbagli, dopo la pessima giornata passata.

<< Credo che tu non abbia capito bene, Nikki. Io non uscirò da questa roulotte, fino a domattina. >>

<< Chiacchiere! Fila a sbrigarti. >>

Uscì, arrabbiata, per poi bussare un'altra volta. Andai ad aprire, sbuffando rumorosamente.

<< Non ti permettere a lasciarmi in asso, altrimenti ti faccio passare i guai, hai capito? >>

Senza aspettare risposta se ne andò, velocemente. A me non rimase altro che chiudere la porta e rimanere ferma imbambolata a pensare a quello che la mia migliore amica mi aveva appena detto. Presi seriamente in considerazione, la possibilità di non ascoltarla e andare a distendermi di nuovo, ma sapevo che me l’avrebbe fatta pagare. In fondo mi ero già svegliata, tanto valeva andare a vedere che aveva in mente. Se fosse stata una semplice cena non avrebbe insistito tanto.

Mi feci una doccia veloce ed indossai qualcosa di semplice, un jeans e una maglietta avrebbero fatto al caso mio. Non avevo nessuna voglia di perdere tempo, anzi avrei voluto che la serata finisse al più presto.

Pochi minuti dopo  ero nella Mercedes di Nikki, seduta di fianco a lei guardavo distrattamente il finestrino. Non prendevo parte a nessuna delle conversazioni che si tenevano tra i presenti, ovvero Kellan e Jackson.

<< Insomma Kris, non dici niente? >>

Kellan da dietro si era allungato e mi aveva afferrato una ciocca di capelli. Infastidita gli spostai la mano.

<< Non ho nulla da dire, tranne che in questo  momento vorrei essere da tutt’altra parte >>

Lanciai un occhiataccia a Nikki, la quale mi liquidò con un cenno della mano.

<< Ma come… proprio stasera. >>

<< Sta zitto, Jackson! >>

Scossi la testa, stancamente. Non mi andava di sentire i battibecchi tra quei due, nei sedili posteriori. Stavamo viaggiando in macchina da quasi un ora e ancora non avevo capito dove diavolo mi stava portando Nikki.

<< Si può sapere almeno dove stiamo andando? Oppure no? >>

<< Sta calma, tesoro. Ti divertirai stasera non preoccuparti. >>

<< Ma non ho nessuna voglia di divertirmi, Nikki! >>

<< Vedrai che dopo mi ringrazierai… >>

Detto questo la vidi guardare lo specchietto retrovisore e guardare i due dietro che intanto se la ridevano, per motivi a me sconosciuti.

Finalmente Nikki, accostò vicino a quello che sembrava essere un locale. Mi resi conto che era lo stesso dove all’inizio delle riprese eravamo andati tutti insieme, compreso Robert. A differenza di quanto era successo in Giappone io non cantai con lui, ma lo osservai mentre si divertiva con gli altri a intonare canzoni d’altro tempo. Che ci facevamo proprio lì? Guardai Nikki, ma lei ci disse di scendere, mentre lei cercava posto. Kellan e Jackson sparirono in un istante e dato che c’era abbastanza confusione all’entrata del locale non riuscì più a vederli.  Decisi di aspettare Nikki e lei dopo poco mi raggiunse. Entrammo subito, senza aspettare la lunga fila all’entrata. Questo era uno dei pregi di questo lavoro, anche se le occhiatacce dei presenti non presagivano nulla di buono.

Nikki mi trascinò all’interno del locale, e mi fece salire le stesse scale che qualche mese prima avevamo già percorso. L’unico particolare era che in quell’occasione accanto a me c’era Robert. Eravamo naturalmente molto tesi, ma lui si sforzava di essere quello di sempre.

<< Aspetta qui >>  mi disse Nikki.

Io rimasi ferma nel posto in cui mi aveva lasciato, non capendone però il motivo. Allungando lo sguardo, oltre la confusione, vedevo la sala del Karaoke illuminata da diverse luci, che si spensero all’improvviso. Spostai lo sguardo altrove, disinteressandomene del tutto. Nikki tornò a riprendermi e mi sorprese bendami gli occhi, con una bandana.

<< Ehi, che fai?  >>

Lei non rispose e mi spinse in avanti. Avrei voluto fermarmi e capire cosa stava combinando, ma dopo poco mi fece fermare e mi lasciò. Io, sbuffando, feci per levarmi la bandana dagli occhi , ma due mani mi fermarono. Mi bloccai al sentire quel contatto, non sembravano affatto quelle di Nikki. Sentii con un tuffo al cuore quelle mani accarezzarmi appena il viso e passare dietro la mia nuca e slacciare quel pezzo di stoffa. Non riuscivo a capire il motivo della mia agitazione, infondo poteva essere chiunque. La risposta mi arrivò ben presto, quando quelle mani mi scostarono la bandana dal viso e rivelarono il proprietario.

Sentivo che sarei morta da un momento all’altro, quando incrociai i suoi occhi intensi. Smisi quasi di respirare alla vista del suo sorriso che lentamente si apriva su quel volto bellissimo. Il tempo sembrò fermarsi, quando mi mise una mano sulla vita e l’altra dietro la nuca, avvicinandomi a sé.

<< Auguri di Buon compleanno, Kristen >> mi sussurrò all’orecchio.

Nello stesso momento le luci della sala davanti a noi si accesero e grida esultanti mi fecero trasalire. Robert mi lasciò e si fece da parte e io potei vedere che l’intero cast, compreso il regista battevano le mani e intonavano la canzone di buon compleanno. Non riuscì del tutto a capacitarmi del fatto che mi avessero organizzato una festa a sorpresa, dal momento che avevo deciso di ignorare il giorno del mio compleanno. Cercai di concentrarmi su ciò che mi avevano preparato ma ancora avvertivo i brividi addosso per le parole di Robert. A proposito … cosa ci faceva lui lì? Non era occupato con la sua premier?

Sorrisi appena a tutti i presenti e lo cercai con lo sguardo. Non riuscivo a vedere in mezzo a tutta quella moltitudine di persone.

<< Allora? Preferivi stare rintanata nella tua roulotte, signorina? >>

Abbracciai Nikki, con affetto. In  fondo lei c’era sempre per me. Ringraziai anche tutti gli altri , ma continuavo a non vedere Robert. Forse se ne era già andato, magari era stato costretto da Nikki o dagli altri a venire a quella festa. Eppure lui aveva detto che sarebbe ritornato solo l’indomani sera, quindi c’era una bella differenza di orari. A qualcosa doveva pur aver rinunciato per essere presente.

<< Ci saranno altre sorprese per te, Kris, ma la migliore sta arrivando adesso >>

Non ebbi il tempo di chiedere nulla a quella pazza della mia migliore amica, che le luci si abbassarono e una musica iniziò. Kellan mi prese sottobraccio e mi guidò fino al piccolo palco, presente in sala e mi lasciò in mano un microfono.

<< Ma cosa… ? >>

Tentai di dire, invano. Lui mi sospinse sopra il palco e io salii imbarazzata, che cosa avevano in mente? Non prestai molta attenzione alla musica, ma quando lo feci rimasi di stucco. Ma quella non era la stessa canzone? Sembrava quella…

Esattamente come quella volta sentì la sua voce che cominciava ad intonare le prime note di quella canzone. Your Song di Elton John. Inevitabilmente le lacrime mi salirono agli occhi alla vista di Robert che lentamente si avvicinava a me, con espressione seria, e al suono della sua voce calda e decisa. Riuscii a mala pena a continuare a cantare insieme a lui, fino a quando non azzerò la distanza fra noi, tenendomi stretta a sé e continuando a cantare.

In quegli attimi, che avrei ricordato per sempre, mi isolai dal resto del mondo e mi concentrai ancora su di lui. Come potevo avere dubbi su ciò che provavo nei confronti di Robert? Eppure c’era ancora qualcosa che riusciva a fermarmi. Non sapevo come sarebbero andate le cose tra me e lui, ma per me era così importante che mi sarei accontentata di tutto pur di averlo vicino. Se questo significava rimanere sua amica, per evitare di perderlo, allora l’avrei fatto.

La canzone terminò, ma non il contatto continuo tra i nostri occhi. Lui, dopo un tempo indefinito, passato a guardarmi, mi baciò la fronte e come un principe azzurro sparì, lasciandomi lì, in quella moltitudine di persone.

La serata continuò, fino al taglio della torta. Nel complesso era stata una delle serate più belle della mia vita, anche se avevo visto poco Robert. Ringraziai tutti e per non fare troppo tardi per l’indomani mattina carico di lavoro, ritornammo al set. Con un sorriso ancora sulle labbra, raggiunsi la roulotte e mi sedetti sul letto, restando qualche attimo a pensare. Non riuscivo ancora a capacitarmi della presenza di Robert. Come mai mi aveva raggiunto? Significava che aveva perdonato il mio gesto?

Non ebbi il tempo di chiedermi altro che qualcuno bussò alla porta della mia roulotte. Chi poteva essere? Mi alzai curiosa, ma dovetti reggermi alla piccola porta quando incontrai lo sguardo di Robert, illuminato solo dalle luci dei lampioni fuori, con una sigaretta in mano e la camicia bianca appena sbottonata e senza giacca. Mi guardava con un mezzo sorriso, ma cominciò a parlare solo dopo aver finito di fumare la sigaretta e averla buttata via.

<< Posso disturbarti, diciannovenne? >>

Annuì incerta, senza riuscire a ricambiare quello strano sorriso,e  mi spostai per farlo entrare.

<< Come mai, ancora sveglio? >>

Lui non rispose subito, ma si sedette sul mio letto, esattamente dove pochi attimi prima mi trovavo io. Respirai con calma, per cercare di placare quella strana forma di agitazione che ormai mi prendeva in sua presenza.

<< Ti stavo aspettando. >>

<< Aspettavi me? Veramente durante la festa non ti ho più visto. >>

Lui mi sorrise e fece cenno di prendere posto accanto a lui.

<< Avevo una cosa da fare. >>

Subito dopo si alzò e inserì un cd all’interno della piccola radio che utilizzavo quando stavo in questa roulotte. Presa dalla sorpresa di vederlo, non mi ero nemmeno accorta che aveva un oggetto in mano.

Dapprima non capì, ma subito dopo sentì la canzone, che avevamo cantato insieme meno di un ora prima, partire. Lo guardai sorpresa e lui rimase in piedi con le braccia incrociate al petto.

<< Non c’è solo questa canzone all’interno del cd. L’avevo già preparato prima, ed essendo riscrivibile ho fatto in modo di inserire anche questa canzone, in modo che ti rimanga come ricordo. Come avevo immaginato qualche mese fa, non avrei avuto molto tempo per sceglierti un regalo per questa occasione, così ci ho lavorato prima. >>

<< Questo cd sarebbe il mio regalo? >>

Lui annuì e io gli sorrisi. Non mi aspettavo un regalo del genere, e l’idea mi piaceva molto. Chissà quali canzoni aveva inserito. Guardai istintivamente la radio da cui provenivano le note di Elton John. Non mi aspettavo che avesse registrato la canzone che avevamo cantato insieme.

<< Si può dire che questa sia la nostra canzone >>

Riportai lo sguardo su di lui, e rimanemmo molti minuti a guardarci solamente. Poi lui si sedette accanto a me e io mi schiarii la gola per cercare di riprendere il mio autocontrollo, che cominciava a vacillare.

<< Quindi per questo sei sparito stasera. Mi sarebbe piaciuto vederti quando ho spento le diciannove candeline. >>  finii con tono ironico.

Lui rise ed io mi senti scombussolare al suono della sua voce. Mi passai una mano tra i capelli e rimasi di stucco quando lui la prese tra le sue.

<< Possiamo sempre rimediare. >>

<< E come? Non c’è l’ho una torta di riserva. >>

Rise di nuovo e stavolta lo guardai con dolcezza. Era davvero un ragazzo unico e io stavo pericolosamente varcando il punto di non ritorno. Probabilmente l’avevo già passato, ma la mia mente non voleva mettersi d’accordo con il mio cuore.

Si alzò e cominciò a rovistare tra i cassetti sopra la piccola cucina della roulotte. Mi alzai anch’io e mi accostai a lui.

<< Cosa stai cercando? >>

<< Tu non preoccuparti e vai a sederti. >>

Io alzai le mani in segno di resa e con un sorriso mi risedetti. Che cavolo aveva in mente adesso?

<< Trovato! >>

Lo vidi trionfante, mentre posava un muffin sul piano da cucina.

<< Era questo che volevi? Potevi dirmelo… >>

Lui mi lanciò un occhiataccia e continuò a rovistare tra i vari cassetti vicini. Lo vidi tirare fuori una piccola candela e poi prendere dalla tasca dei pantaloni il suo accendino. Quel movimento mi fece voltare la testa dall’altra parte, dato che avevo avuto uno sfarfallio allo stomaco.  Mi voltai di nuovo, quando avvertii Robert di nuovo vicino a me. Lo vidi abbassarsi davanti a me e poggiare un ginocchio a terra, per arrivare alla mia altezza. Sgranai gli occhi, stupita, quando vidi la candelina accesa sul piccolo muffin.

<< Avanti, soffia! >>  mi incitò e io lo feci, tremendamente divertita ma anche molto emozionata.

Soffiai sulla candelina e lui rise, per poi toglierla e darmi il muffin. Gli diedi qualche morso sotto al suo sguardo dolce.

<< Rob, come hai fatto ad essere qui, non avevi la premier? >>

Lui sospirò e tornò serio.

<< Si, ma sono andato via prima. Pensavo a te e non volevo mancare il giorno del tuo compleanno. >>

Avrei voluto abbracciarlo, ma la situazione non me lo permetteva. Non sapevo ancora come comportarmi con lui. Robert mi tolse da quest’incombenza, dato che le sue braccia mi circondarono e mi strinsero a lui.

<< Non voglio perderti per nessun motivo al mondo, Kristen >>

<< Neanche io >>  sussurrai, abbracciandolo a mia volta.

Lui mi baciò una guancia e mi fece distendere sul letto accanto a lui. Spense la luce del comodino e tornò ad abbracciarmi. Rimasi un po’ stupita da quel gesto, alle volte capitava che ci addormentassimo in situazioni simili, a causa delle lunghe notti passate a discutere e a scherzare, ma non era mai successo in questo modo.

<< Grazie a te sono esausto. Ho dovuto viaggiare molto e non ho la forza di tornare alla mia roulotte. Mi ospiti? >>

Io non riuscivo a vederlo a causa del buio, ma strinsi le dita sulla sua camicia e mi strinsi a lui.

<< Certo che si, stupido… >>

<< Oh bene, non solo mi crei tutti questi problemi, ma offendi pure!  >>

Cominciò a farmi il solletico e io mi divincolai, ridendo. Passammo così qualche minuto, fino a quando non ci addormentammo abbracciati. Ero certa che non avrei mai più scordato quel giorno. Era stato il più bel compleanno della mia vita.

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Sono tornata postare, prima di quanto immaginassi. Dato che ho qualche spazio libero in più, ho finito prima il capitolo!

Yellow_B : Ciao! Ahahah, hai ragione, ho lasciato la situazione a metà. Non dipserare, vedrai che le cose cambiaeranno ( Chissà...XD) Mi fa poacere che il capitolo ti sia piaciuto, spero anche questo. Un bacione anche a te, ciao!

ale03:  Ciao, non sai come sono contenta! Sei una delle poche che mi seguono sempre. Sono onorata di questo, credimi! Eh si, ho lasciato la situazione a metà, ma  c'è un buon motivo! Un bacione ale, ciao^^

tiva95 : Tesoro! Che dolce che sei! Grazie mille! Sono contenta che anche tu mi segui sempre, stavolta sto aggiornando prima del solito, un bacione, ciao!

sylva_04 : Ciao , credo di essere arrivata in tempo, oppure no? Ahaha, stavolta sono arrivata a postare prima! Mi raccomando per la tua ff che sia io che lisepotter aspettiamo il seguito. Spero che questo capitolo ti piaccia, la povera Kris qui comincia a riprendersi ... Un bacio, a presto, ciao!

 

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Capitolo 7
*** Maledetta Gelosia ***


                               Maledetta Gelosia

 

 

<< Scusa, sai dov’è Robert? >>

Guardai con attenzione la ragazza di fronte a me. Nonostante l’avessi vista una sola volta e in un occasione spiacevole sapevo bene chi era. Piuttosto mi chiedevo con quale faccia tosta osava ripresentarsi. Meredith Olsen. La ragazza bruna e dagli occhi vivaci che aveva avuto l’incidente con Robert, o meglio, ne era stata la causa.  “Sta zitta e pensa ai tuoi sensi di colpa” , mi suggerì una vocina che mi affrettai a scacciare.

<< Robert, sta lavorando, Meredith… ­ >> le risposi con un certo risentimento.

La vidi sorpresa dalle mie parole. Pensava che Robert stesse giocando lì? Oppure era stupita del fatto che conoscessi il suo nome? Forse non ricordava che ci conoscevamo  …

<< Sono Kristen, ti ricordi? >>

Lei si illuminò improvvisamente, sorridendomi con entusiasmo.

<< Ah si! Scusami tanto, a prima vista non ti avevo riconosciuta. Come stai? Tutto bene? Non volevo disturbarti, solo che sono venuta a trovare Robert, ma non riesco a trovarlo da nessuna parte. >>

Tutta quella simpatia cominciava a disturbarmi. Mi chiedeva come stavo? Io non le avrei chiesto come stava, questa era poco ma sicuro.

<< Ti sei fatta questo viaggio per venire a trovare… Robert? >>  le chiesi, con ironia.

Questa cosa non mi piaceva per nulla. Come mai si conoscevano? Pensavo che il loro rapporto si fosse limitato al periodo in cui lui si trovava in ospedale.

<< Ehm… si. Ci siamo sentiti spesso in questo periodo, così ho deciso di fargli una sorpresa e venirlo a trovare  >> 

Addirittura una sorpresa… questo Robert non me l’aveva detto. Voleva tenersi segreta questa sua cara amicizia? Mi resi conto di essere gelosa e cercai di mitigare la mia espressione, davanti a lei, che continuava a guardarmi con un sorriso.

<< Senti, non lo so. Puoi provare a bussare alla sua roulotte, magari è lì. >>

Mi girai per indicarle la roulotte di Robert, e dopo averla salutata con un cenno della mano, me ne andai. Camminai fino al luogo dove avrei dovuto girare l’ennesima scena con Taylor e mi imposi di non pensare più a quella stupida. Quello che faceva Robert, non era affare mio. Potevano pure sposarsi, per quanto mi riguardava.

<< Kris, dove vai così di fretta? >>

<< A lavorare, Nikki >> risposi, nervosamente.

<< Maledetta gelosia… >> la sentii sussurrare.

<< Cosa hai detto? >>  dissi con l’ombra di un sorriso.

<< Credi che sia stupida, Kristen? Ho visto Meredith parlare con te, prima. Che carina a venire a trovare Robert, vero? >>

La guardai con un sorriso finto, stampato sul volto.

<< Oh, si! Molto carina, in tutti i sensi. >>

Con rabbia pensai che era vero. Era molto carina : alta, capelli scuri e occhi intriganti. Peccato che la ritenessi un inutile smorfiosa.

<< Ho di meglio che pensare ai fatti degli altri. Se premetti… >>

Lasciai Nikki e andai via, non prima di sentire però la sua risata. Strinsi i pugni e mi sforzai di andare da Taylor. Meglio buttarsi sul lavoro, almeno dava più soddisfazioni.

Passarono delle ore, in cui lavorai sodo e allontanai il pensiero di Meredith. Dovevo pur smetterla. Infondo se Robert mi aveva tenuto nascosta la loro amicizia, voleva dire che era una cosa a cui teneva particolarmente. Non gli importava che io ne fossi a conoscenza, quindi me ne sarei disinteressata.

Tuttavia non potei trattenermi dallo stringere i denti, quando casualmente li vidi ridere e scherzare, seduti al lungo tavolo dove la sera ci riunivamo per cenare tutti insieme. Anche lì la doveva portare? Kris, non avevamo detto che non t’importava?... cercai di zittire quella vocina fastidiosa e con noncuranza mi andai a sedere accanto ad Ashley , che mangiava con molta fretta. Per un attimo mi concentrai su di lei. Come mai quella fretta?

<<  Ash, tutto bene? >>

Lei mi fece un cenno ed un sorriso e riprese a mangiare. Alzai un sopracciglio divertita, ma non dissi nulla. Lei di solito mangiava a mala pena, fissata con la solita dieta, e ora quasi si abbuffava? Bè, probabilmente era stata una giornata particolarmente stressante per lei. Feci spallucce e mi presi anch’io qualcosa da mangiare. Peccato che avevo lo stomaco chiuso, specie al sentire la risata idiota di quell’oca … Sorrisi tra me. Sarebbe stato difficile trovare qualcosa di carino da dire se si trattava di qualche ragazza che andava dietro a Robert. Mi bloccai nell’atto di mordere un pezzo di pane che stavo per mangiare, a questi pensieri. Ma cosa diavolo mi veniva in mente? A me  non interessava! Potevo essere un po’ gelosa tutto qui, ma era normale specie se si ha un amico così dolce come Robert … e così bello … e … basta, meglio lasciar perdere il resto, se non volevo andare a letto digiuna.

Nonostante tutti i miei propositi non riuscivo a non storcere il naso ogni volta che li sentivo ridere insieme. Robert si era dimenticato che esistevo? Che bell’amico …

<< Kristen, non ricominciare, per favore >>

Mi voltai sconcertata verso Nikki, che si era appena seduta di fronte a me. Che avesse imparato a leggere nella mente?

<< Che diavolo vuoi, non sto facendo proprio nulla >> risposi sulla difensiva, tanto da non accorgermi che giusto in quel momento si era creato un attimo di silenzio, così da far sentire ciò che avevo appena detto.

Nikki fece un sorrisetto furbo e con sguardo innocente prese a mangiare sotto il mio sguardo inceneritore.

<< Calma tesoro… sei nervosa? >> 

Mi trattenni per non alzarmi e buttarle il bicchiere d’acqua che avevo appena preso, in faccia alla mia migliore amica. Certo che era una maga nello stuzzicarmi.

<< Giornata pesante, evidentemente. Taylor hai fatto stancare troppo la piccola Kris? >>

La voce di Robert, quasi mi fece affogare con l’acqua che stavo bevendo. Per un attimo tossì per cercare di riprendere a respirare e girandomi lo vidi schiacciarmi l’occhio. Arrossi di colpo, ero riuscita nuovamente a fare una delle mie peggior figure davanti a tutti, ma specialmente davanti a lui. La cosa peggiore fu vedere Taylor sinceramente preoccupato, come se fosse realmente causa sua. Scossi la testa con un sorriso. Era proprio ingenuo quel ragazzo.

<< Sta tranquillo, Tay. Robert dovrebbe pensare alla sua giornata, perché sarà stata di sicuro… >> gettai un occhiata velenosa, ma fugace, a Meredith, sotto lo sguardo curioso di Robert  << … pesante  >> calcai su quell’ultima parola e lo vidi guardarmi con un sopracciglio alzato.

Gli sorrisi maliziosamente e lo vidi finalmente abbassare lo sguardo sul piatto davanti a sé, mentre Meredith lo guardava con un sorriso appena accennato.

Vendetta… almeno questa me l’ero guadagnata. Adesso avrei voluto vedere chi avrebbe fatto la figura dell’idiota. La risposta non tardò ad arrivare, infatti l’intera tavolata scoppiò a ridere sotto al mio sguardo trionfante. Ci avevo fatto caso. Lui non aveva svolto nemmeno un ora di lavoro, di certo troppo impegnato ad intrattenere la sua nuova amica. Mi imposi di non alzarmi e andarmene e mi sforzai di mangiare, ignorando le varie battutine da parte dei colleghi.

<< Ti senti realizzata, adesso? >>

Sobbalzai, quando Robert passò dietro di me, seguito da Meredith e mi sussurrò quelle parole. Arrabbiata come non mai, mi voltai di scatto, prima che se ne andasse, e lo tirai giù per una manica. Non aspettandosi quel gesto mise l’altra mano sul tavolo per non cadere miseramente a terra.

<< Più di quanto tu possa immaginare… >>  gli sussurrai.

Lasciai la presa, lasciandolo libero di risollevarsi. Stavo per chiedermi da dove avessi preso tutta quella sicurezza, quando lui mi sorprese abbassandosi ancora di più e dandomi un leggero bacio all’angolo della bocca. Quasi smisi di respirare e lui soddisfatto si alzò prendendo Meredith per mano e allontanandosi. Rimasi di stucco a quel gesto, ma non sapevo se più per il fatto che mi avesse quasi baciato, oppure per il fatto di aver preso per mano Meredith. Ero ancora più arrabbiata, ma decisi di rimanere dov’ero, perché alzarmi adesso avrebbe attirato ancor di più l’attenzione e non volevo che Robert mi vedesse in quello stato. Ero terribilmente gelosa, inutile negarlo. Proprio quando il mio rapporto con Robert, sembrava essere migliorato arrivava lei a rovinare tutto. Come facevo ad essere più gentile con lei? Sapevo di stare sbagliando, non potevo comportarmi come una stupida… magari lei non sapeva neanche che tipo di rapporto c’era tra me e lui. Chi non avrebbe approfittato di un amico come lui? Eppure le loro mani unite mi facevano ribollire il sangue.

<< Hai deciso di rimanere qui? >>

<< Stavo per andarmene… tu, invece? Non eri in dolce compagnia? >>

Non mi ero accorta che ero rimasta praticamente sola al tavolo. Nikki dov’era finita? Sbuffando mi alzai e mi incamminai lentamente verso la mia roulotte, sapevo che Robert mi avrebbe seguita e così fu. Rabbrividii di freddo a causa della lieve brezza notturna, ma avvertì ben altri brividi quando sentì Robert avvolgermi le spalle con un suo braccio, per riscaldarmi. Feci finta di nulla e cercai di non perdere il mio autocontrollo. Passò qualche minuto in cui nessuno dei due disse nulla, fin quando non mi trovavo quasi di fronte la mia roulotte. Robert mi lasciò e non disse nulla per cercare di parlare. Io senza neanche alzare lo sguardo su di lui, aprì la porta della roulotte e la richiusi dietro di me. Mi ci appoggiai con la schiena e rilasciai tutta la tensione che avevo accumulato quel giorno. Calde lacrime mi solcarono il viso, senza che quasi me ne accorgessi. Lo stavo perdendo. Sarebbe successo prima o poi. Non volevo ammettere che ero maledettamente gelosa, non del fatto che lui fosse mio amico , ma per qualcosa di molto di più che ancora non volevo accettare. Non potevo pretendere niente da lui.

 Non avevo il coraggio di affrontare questo sentimento, che pian piano si stava facendo largo dentro di me. Mi spaventava e rendeva felice allo stesso tempo. Soffrivo ogni qual volta mi rendevo conto di non essere tra i suoi più importanti pensieri e non sopportavo il fatto che potesse preferire qualcun'altra a me. Ma cosa diavolo volevo allora? Volevo la sua presenza, ma allo stesso tempo non volevo sbilanciarmi, perché ancora insicura dei miei sentimenti. Dovevo fare qualcosa per fargli capire che soffrivo così tanto per lui? Una voce, ben diversa da quella che per giorni mi aveva tormentato, mi rispose di si. A lungo andare Robert si sarebbe stancato di me e non potevo biasimarlo. Mi cancellai le lacrime dal viso, con un veloce gesto della mano. Non potevo stare lì a  pensare ancora, dovevo fare qualcosa per fargli capire che non ero una stupida bambina viziata, che voleva tutte le attenzioni su di se, ma volevo solo la sua… Non sapevo ancora come avrei fatto a fargli comprendere i miei dubbi e le mie indecisioni, circa il nostro rapporto, ma dovevo vederlo e cercare di risolvere almeno in parte questa situazione. Non volevo ancora subire, ma mettere subito le cose in chiaro e farmi capire dall’unica persona che era in grado di farlo.

Con questa nuova determinazione, mi voltai in fretta e riaprì la porta. Con un sospiro camminai fino ad arrivare alla sua roulotte e con un tuffo al cuore lo trovai in piedi di fronte a Meredith, mentre le accarezzava una ciocca di capelli che teneva tra le dita. Per un momento mi raggelai, ma mi ripresi quando osservai la sua espressione sorpresa quando mi vide. Con soddisfazione lo vidi aprire le dita e lasciar scivolare la ciocca di capelli della ragazza e mettersi entrambe le mani in tasca. Non seppi cosa successe in Robert, ma il suo sguardo si fece di sfida e molto risoluto, come non l’avevo mai visto. Io sorrisi leggermente e con le braccia incrociate al petto mi avvicinai a lui.

<< Disturbo? >>

<< E’ da tanto che mi disturbi, Kristen  >>

 Annuii tra me, capendo subito il senso delle sue parole. Ero lì per questo.

<< Sai qual è il problema? >> gli chiesi fermandomi davanti a lui, che scosse il capo senza smettere di guardarmi.

<< Sono gelosa. Molto, sai? >> risi nervosamente e mi passai una mano tra i capelli.

<< Non è una cosa facile da ammettere. Soprattutto per una persona orgogliosa come me, ma vedi mi sono stancata di essere fraintesa continuamente. Non voglio coprire il sole con un dito … perché si vede lo stesso, senti il suo calore irradiarti e la sua luce avvolgerti. Non credi che sia inutile e piuttosto ridicolo continuare a negare la verità? >>

Non ero io quella che aveva appena parlato. Mi stupì di me stessa per la sincerità delle mie parole,  ma ero stanca di fuggire dai miei stessi sentimenti. Vidi il mio migliore amico sorridere leggermente, ma non dire nulla. Aspettava che continuassi. Con la coda dell’occhio vidi Meredith entrare nella roulotte di Robert. Anche lui se ne accorse, perchè fece per voltarsi, ma poi rimase nella stessa posizione continuando a guardarmi.

<< Credo… che sia inutile, Kris >>

Dopo qualche attimo capii che aveva risposto alla mia domanda precedente. A passo lento mi avvicinai a lui, fermandomi solo quando pochi centimetri ci separavano. Lo vidi chiudere gli occhi e appoggiare la sua fronte alla mia. Io feci lo stesso, ma con le mani strinsi la sua maglietta tra le dita. Mi si bloccò il respiro quando lui con una mano sulla vita mi strinse a lui. Era come se il tempo si fosse fermato e a malincuore mi allontanai un po’ da lui. Dovevo finire ciò che avevo iniziato.

<< Il mio cuore e la mia mente non vogliono ancora mettersi d’accordo, però non voglio perderti. Non voglio nemmeno condizionarti, quindi non sono qui a limitare qualsiasi tua scelta. >>

Lui stette qualche secondo a guardarmi, intensamente, prima di parlare.

<< So cosa provi, perché i tuoi dubbi sono anche i miei. Non puoi dire di non voler limitare le mie scelte, perché lo fai ogni giorno, anche se forse non te ne rendi conto. >>

Rimasi stupita delle sue parole. Cosa voleva dire di preciso?

<< Penso sempre che tra noi, alle volte, diventi tutto troppo complicato. Non fraintendermi… sai quanto ti voglio bene Kris, ma ci sono stati dei momenti in cui non riuscivo davvero a capirti e ho fatto degli errori che ancora oggi sto pagando. Tu sei molto importante per me, inutile nasconderlo, ma te ne sarai accorta anche tu che i tuoi atteggiamenti cambiano ogni mia decisione. Neanche io voglio perderti e dentro di me mi ripeto sempre che sarà impossibile allontanarmi davvero da te, ma alle volte penso sia la cosa più giusta. >>

Quelle parole erano come un macigno per me. Eppure qualcosa mi diceva che mi aspettavo tutto quello. Ero quasi pronta a questa sua reazione, anche se per me era impossibile credere che volesse cancellare il nostro rapporto.

<< Se è quello che vuoi… >> sussurrai, per poi voltarmi con le lacrime che premevano per uscire. Mi sentì prendere per un braccio e mi voltai confusa.

<< Ma cosa hai capito, scema? Non mi hai fatto finire di parlare... >>

 Mi prese il viso tra le mani e riprese a parlare con voce ferma e sicura.

<< Stavo dicendo che alle volte penso sia la cosa più giusta allontanarti del tutto da me, perché so che anche tu stai male per questa situazione, che non riusciamo ancora a risolvere. In verità io ho alcune certezze intramontabili, ma mi rendo conto che per te non è la stessa cosa. Sappi che per quanto ci abbia provato, non sono mai riuscito ad allontanarti da me senza soffrire maledettamente, Kris. Non voglio più farmi del male, quindi sta pur certa che non rinuncerò mai a te, qualsiasi cosa succeda. >>

Lo abbracciai di slancio e lo sentii ridere piano e profondamente, mentre ricambiava la mia stretta. Per un attimo avevo creduto che fosse sul punto di abbandonarmi per sempre, invece mi aveva dimostrato ancora un volta di volermi bene. Più di quanto meritassi.

<< Dì la verità, sei gelosa marcia di Meredith >>  mi disse dopo che ci separammo.

<< Non esagerare adesso >>

Colpita e affondata. E va bene lo avevo ammesso , ma avevo ancora un certo orgoglio …

<< Ma se hai appena detto che… >>

<< Basta, Robert! >>

Lui rise apertamente e mi scombinò i capelli, sotto al mio sguardo corrucciato.

<<Tanto lo sapevo già >>

<< Smettila! >>

Gli tappai la bocca per scherzo e lui mi morse un dito per farsi liberare.

<< Non prenderti gioco di me. Non sai quanto mi è costato ammettere quelle cose… solo che me lo potevi dire di Meredith. >> conclusi un po’ scocciata. Non ero ancora sicura che non ci fosse nulla tra loro, ma dalle parole di Robert non sembrava, anche se alcune cose che aveva detto mi lasciavano perplessa, soprattutto quella in merito agli errori che ancora stava pagando a causa mia. Non volevo chiederglielo per non riaprire un vaso di pandora.

<< G-e-l-o-s-a >>  scandì, facendomi trasalire. Mi morsi un labbro con forza, ma non risposi.

<< Meredith è una brava ragazza. Fino a poco fa si stava ancora scusando per l’incidente. Mi ha parlato un po’ di lei e abbiamo scoperto di avere molte cose in comune. Lei è molto innamorata di un ragazzo che sembra non aver ancora capito l’intensità dei suoi sentimenti e lei nonostante tutto continua a ricambiare la sua amicizia, per non compromettere il loro rapporto… >>

Quelle parole mi suonarono vagamente familiari. Robert mi guardava con espressione piuttosto eloquente, ma in quel momento il sapere che non era innamorata di lui prevalse su tutto il resto. Però questo non voleva dire che Robert non provasse qualcosa per lei …

<< Le ho detto che prima o poi lui capirà che cosa ha vicino, quindi le ho consigliato di non mollare per nessuna ragione a continuare a lottare per lui… >>

Non potei non capire il senso delle sue parole e mi limitai a guardarlo, per fargli capire cosa pensavo.

<< Tu lotterai per me? >>  gli chiesi guardandolo con un mezzo sorriso.

<< Ti avverto non sarà facile. Non so più come comportarmi. Non sono sicura nemmeno di me stessa ormai. >>  continuai. Era vero, la mia relazione con Michael mi aveva lasciato in qualche modo degli strascichi. Ero delusa e amareggiata e non sapevo bene neppure io ciò che volevo. Sapevo che Robert mi comprendeva meglio di chiunque altro ed era disposto ad aspettarmi e capirmi fino alla fine.

<< Sempre >>  pronunciò con un tono che suonava come una promessa. 

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Yellow_ B: Ciao! Non posso che condividere con te! Questa canzone è bellissima e si adatta molto a loro due, infatti l'hanno pure cantata insieme al Karaoke in Giappone ( così diceva una notizia su di loro). Da qui io e lisepotter abbiamo messo in moto quest'idea^^ Spero che questo capitolo ti piaccia^^ Anch'io vorrei un ragazzo come Robert .... ehhh chi non lo vorrebbe?! Chissà.... ! Un bacione, ciao!

sylva_04: Ciao, mi fa molto piacere che aggiornerai presto, non vedo l'ora di sapere che succede^^ Grazie per il commento, a presto, ciao!

ale03: Ciao, grazie anche te che mi recensisci sempre! Anch'io vorrei un compleanno così, tra l'altro il mio è tra pochi giorni, ma sono sicura che nessuno mi regalerà Rob! Eheheh! Oltre a questi miei sogni impossibili, ti mando un bacio! ciao^^

Suddenly : Mi fa davvero piacere la tua esclamazione, in qualche modo mi fa capire che questa storia ti ha colpito. Ciao!

liletta: Ciao, non so rispondere alla tua domanda. ( sul serio) Se la seguirai ti posso assicurare che qualcosa succederà. Fammi sapere, ciao

tiva95 : Ciao cara! Sei sempre gentilissima! Grazie mille davvero, non so come farei senza i tuoi commenti! Eheheh! Un bacione, ciao!

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Capitolo 8
*** Sensazioni ed Emozioni ***


                            Sensazioni ed emozioni

 

 

Ennesima giornata lavorativa. Come al solito il regista ci urlava le nostre postazioni nelle scene e naturalmente il via vai dei tecnici era continuo. Insomma una delle solite giornate. Fortunatamente io non avevo molte scene da girare, al contrario di Robert che negli ultimi tempi era sempre indaffarato. Ricordo quel giorno, non molto lontano di quando ero riuscita a confessargli di essere gelosa di lui. A dire il vero quella notte dormii poco perché non sapevo bene cosa sarebbe successo l’indomani tra noi. Cosa sarebbe cambiato? Infondo gli avevo in qualche modo fatto capire che avevo un interesse per lui, ma che non mi sentivo di dare risposte definitive ne a me ne a lui. D’altro canto Robert teneva per se i suoi pensieri. A quanto pare ci trovavamo in una situazione di stallo dove liti ed incomprensioni si alternavano a momenti dolci e significativi. Credevo che dopo la partenza di Meredith le cose sarebbero migliorate, invece mi accorsi che la sua sola presenza mi rendeva nervosa. Tra l’altro mi sentivo irritata dalla costante compagnia di Ashley. Ultimamente li vedevo spesso uscire insieme e una volta addirittura Robert accompagnarla alla roulotte. Mi sforzavo di non pensare strane cose, date le parole che aveva usato Robert quando avevamo avuto quella discussione. Non sembrava un tipo che diceva le cose senza un senso, però non capivo questo improvviso interesse per Ashley. D’altro canto dovevo riconoscere che la vedeva sempre piuttosto stanca, quindi immaginavo che lui le stesse solamente vicino. Era un ragazzo molto dolce, c’era da aspettarsi una cosa del genere da lui.

<< Kristen, accidenti! >>

Sussultai quando sentì la voce del regista forarle quasi i timpani.

<< Cosa diavolo succede? >>  esclamai, alzandomi inorridita. Avevo il cuore che mi batteva a mille per lo spavento!

<< E’ mai possibile che ho tutti i tecnici e le macchine da presa pronte e aspetto solo te? E’ quasi un ora che quasi tutta la troup ti sta cercando! >>

Lo guardai come se lo stesi vedendo per la prima volta.

<< Prego? >>  risposi semplicemente, facendo agitare di più il mio interlocutore.

<< Adesso basta con questi giochetti, io ho da fare signorina, quindi diamoci una mossa e raggiungi Robert, che è seduto su quel divano da così tanto tempo che ora non riesce più ad alzarsi! >>

COSA??? Urlò la mia mente. Robert che mi aspettava? La troup? Ma cosa…?

<< Va bene,ma oggi non nessuna scena con Robert. >>

Il regista mi guardò cercando di capire se stessi dicendo sul serio.

<< Non so cosa tu abbia mangiato a colazione, Kristen, ma credimi qualunque cosa sia ti ha fatto male al cervello! Tu hai una scena molto importante con Robert, quindi ti pregherei di raggiungere immediatamente i truccatori e catapultarti sul set! >>  detto questo, si rimise le cuffie, con stizza e mi voltò le spalle.

Ero più confusa che persuasa. Come un automa raggiunsi la sala trucco, dove venni preparata alla velocità della luce e subito un operatore mi portò nel luogo dove effettivamente erano tutti pronti per girare. Non appena vidi Robert mi salì un nodo alla gola. Era seduto , con un espressione piuttosto nervosa. Non appena mi vide mi scoccò un occhiata velenosa e vedendolo in quella posizione capii subito di che scena si trattava. Per fortuna l’avevo già ripetuta mille volte, perché era proprio la mia preferita, ma mi ero del tutto scordata di doverla girare quel giorno. Mi sentivo troppo agitata per interpretare una cosa simile.

Venni gettata accanto a Robert e quasi gli caddi addosso. Non ebbi il tempo di muovere un muscolo che le cineprese vennero accese e subito sentii il regista dare il via alla scena. Inghiottii un paio di volte a vuoto prima di sentire il braccio di Robert posarsi sulle mie spalle. Sentii chiaramente il rimbombo del mio cuore, ma mi sforzai di concentrarmi. Per fortuna la mia agitazione fu letta con gioia dal regista, che sorrideva dietro la telecamera, infatti era la stessa reazione di Bella ad ogni minimo contatto con Edward. Pronunciai le mie battute al momento opportuno, con la stessa ansia che richiedeva la scena. Rischiai seriamente di avere un collasso quando sentì la voce roca e sensuale di Robert sussurrarmi in un orecchio le battute di Romeo. Dopo pochi minuti il registra fermò la scena dichiarandola, con mia sorpresa, perfetta!

Sospirai di sollievo e aspettai che Robert mi liberasse dalla sua stretta, ma questo non avvenne. Incrociai il suo sguardo serio e attento mentre mi fissava. Sentii l’aria mancarmi quando avvertii il suo viso vicino al mio. Avrei voluto dire qualcosa, ma non riuscivo a muovermi. Prima che potessi dire qualcosa, lui si alzò e mi prese per mano, portandomi con sé. Non mi diede il tempo di dire nulla che mi trascinò nei camerini, fino ad entrarne in uno vuoto. Pochi secondi dopo sentii le sue labbra sulle mie e mi scordai il resto del mondo.

Riuscii solo a ricambiarlo e a stringermi a lui, mentre la mia razionalità sembrava non esistere più. Sentivo le sue braccia avvolgermi e il calore delle sue labbra stordirmi. Venni appoggiata da lui, con forza, al muro e torturata dalle sue labbra esigenti.

Ancora quel sentimento dirompente si faceva strada in me. Strinsi i suoi capelli tra le dita e mi persi nel calore del suo abbraccio.

<< Rob, scusa ma… >>

Ci staccammo subito e io mi portai una mano al petto cercando di normalizzare i battiti del mio cuore. Scoprii che Ashley ci aveva appena interrotto. Non sapevo se ringraziarla o meno. Non ero pronta a fare i conti con me stessa.

Robert mi guardò per un attimo, che sembrò durare ore e poi scosse il capo e si fece vedere da Ashley che sembrava non averci ancora visto. Immaginavo che fosse tutt’altro, ma fece finta di guardarsi intorno. Decisi che dovevo darmi una calmata così uscii fuori per prendermi una boccata d’aria, fin quando il regista non mi acciuffò per andare a girare le scene con Taylor, che mi sembravano le uniche da girare quel giorno.

La giornata passò in questo modo e io mi ritirai distrutta alla mia roulotte. Stavo ancora pensando a tutte le emozioni che avevo provato baciando Robert, quando lo vidi uscire dalla roulotte di Ashley. Rimasi ferma mentre vidi Ashley abbracciarlo e lui ricambiare la sua stretta. Una fitta di gelosia mi colse e distolsi gli occhi dalla scena ed entrai di fretta nella mia roulotte. Mi imposi di non pensare male, infondo Robert mi aveva baciato in un modo che non avrei potuto scordare. Infondo potevano esserci varie ragioni se si erano abbracciati. Eppure  vederli insieme aveva ancora una volta scatenato la mia gelosia nei suoi confronti. Decisi di farmi una doccia per rilassarmi e abbandonare ogni tipo di pensiero e andai a letto, sperando di riposare almeno qualche ora.

Purtroppo, stentai a prendere sonno, per tanti motivi, tra i quali il principale era Robert. Tra il bacio e quell’abbraccio con la mia amica e collega non sapevo cosa mi faceva agitare di più. Volevo Robert, questo era un dato di fatto, ma non riuscivo a trovare il giusto accordo con me stessa. Durante i miei ragionamenti, durati quasi tutta la notte,  pensai a ciò che avevo visto tra Ashley e Robert. D’accordo, un semplice abbraccio ma ero disposta a stare con lui se una cosa così semplice mi mandava in paranoia? Potevo sentirmi serena se ogni volta lui doveva partire, girare dei film, partecipare a party e premier, senza di me e stare con chissà quante ragazze intorno? Mi rendevo conto di essere esagerata, non potevo assolutamente condizionare la sua vita ed erano questi dubbi a rendermi le cose difficile. Solo io sapevo quanto avrei voluto andare da lui anche nel cuore della notte e dirgli quanto ero innamorata di lui. Problemi, silenzi e pettegolezzi aspettavano questa relazione e io non sapevo se avrei retto a una tensione del genere.

Infondo ero sicura che anche Robert pensava le stesse cose. Lo leggevo nel suo sguardo frustrato. Lui sapeva. Non poteva non avere capito i miei sentimenti. Più di una volta le sue parole mi avevano lasciato intendere che il sentimento che provavo era chiaro ai suoi occhi e non solo.

La sveglia mi fece saltare per aria, nonostante fossi solo in dormiveglia. I miei pensieri non erano cessati e nel momento in cui sembrava che mi stessi per addormentare, quell’aggeggio infernale mi aveva fatto salire il cuore in gola. Tirai il telefonino su di essa, per farla smettere di suonare, incurante che avrei rotto entrambe le cose. Misi la testa sotto il cuscino e decisi che almeno due minuti potevo ancora stare distesa.

Qualcuno non era del mio stesso avviso, perché il cellulare cominciò a suonare. Mugolai infastidita e allungai una mano sul letto per prenderlo. Mi lasciai andare a un sospiro afflitto quando ricordai di averlo lanciato contro la sveglia, così fui costretta ad alzarmi e raccoglierlo.

<< Chi diavolo è? >>  sbottai arrabbiata.

<< Il tuo, principessa. Ultimamente sei piuttosto nervosetta… chissà per quale strana ragione. >>

Mi sedetti sul letto, mentre cominciai a riprendere lucidità. Robert che mi chiamava? Perché mai se le nostre roulotte erano a due passi di distanza?

<< Cosa vuoi Robert… >>  borbottai.

Era più forte di me. Ero gelosa, terribilmente. Avrei preferito non vedere la mia collega incollata a lui. Si vedevano un po’ troppo spesso per i miei gusti.

<< Oh, allora ti sei proprio svegliata male. Beh ti volevo solo avvertire che tra dieci minuti giriamo. Preparati a baciarmi un'altra volta >> chiudendo la comunicazione.

Sgranai gli occhi. Possibile che mi fossi scordata tutte le scalette? Bacio? Tra dieci minuti?

Avrei voluto sbattermi la testa al muro. Chissà forse avrei ritrovato la memoria. Che diavolo sta succedendo?

Il telefono suonò un'altra volta e a me bastò pigiare il pulsante dato che lo avevo ancora all’orecchio.

<< Ho capito sai? Tu ti sei dimenticata di prendere le nuove scalette. Il regista ha cambiato l’ordine delle scene e i giorni in cui si devono girare. Oggi sarai mia, per tutta la giornata. Sbrigati. >>

Sarai mia per tutta la giornata…

Un sorriso aleggiò sulle mie labbra e mi affrettai a sbrigarmi. Ecco perché non ci stavo capendo più nulla. Certo che qualcuno poteva anche avvertirmi. La mia assistente che fine aveva fatto? Ah già… era partita per dei problemi personali raccomandandomi di stare attenta. Ecco… io senza un agente non potevo stare. Poco ma sicuro.

Mi fiondai sotto la doccia e dopo aver indossato gli abiti del giorno mi diressi dalle truccatrici che mi accolsero con sbuffi e sospiri di irritazione. In poco tempo mi diressi nella zona dove vidi diverse macchine da presa e il regista affiancato da Robert. Lui si voltò verso di me e mi regalò un sorriso che mi fece battere il cuore più velocemente. Un intera giornata con lui, seppur per lavoro. Da tempo non succedeva dato che condividevamo solo qualche scena durante la giornata.

<< Forza Kristen, tu e Robert girate la scena in cui Bella non è convinta che Edward resti con lei. Quindi Edward la bacerà per farle capire i suoi sentimenti. >>

Io e Robert non avevamo smesso di guardarci. Bene… proprio quella scena e in questo momento. Sorrisi… sembrava fatto apposta.

<< E adesso vediamo se mi credi. Una volta per tutte. >>  mormorò Robert al mio orecchio prima di dirigersi nella camera da letto, dove avremmo dovuto girare la scena.

Cominciai a sudare freddo. Cosa intendeva esattamente? Voleva dire che quel bacio non aveva solo fini scenici? Lo seguii e mi distesi sul letto come da copione. Dopo il lungo dialogo, dove mi ritrovai bene poco a fingere, dato che molte delle paure di Bella erano anche le mie. Il timore di non essere abbastanza per lui e di poterlo perdere, erano paure che si celavano nel mio animo.

Tremai d’emozione quando Robert interpretò le battute di Edward con una determinazione che non gli avevo mai sentito nella voce. La certezza che non mi avrebbe mai lasciato e che per ormai il suo cuore era mio. Avevo realmente le lacrime agli occhi, non solo per via della scena ma perché vedevo gli occhi di Robert parlare a me, non soltanto al mio personaggio.

Quando mi baciò credevo realmente di stare sognando. Nel copione non era uno dei soliti baci fra Edward e Bella ma un bacio appassionato. Mi ritrovai per la seconda volta attaccata a lui, con le mani tra i suoi capelli, mentre lui mi baciava con ardore stringendomi a lui. Eravamo distesi e quella posizione rischia di farmi perdere la ragione. Sentivo il suo corpo sovrastarmi mentre le sue labbra bollenti mi lasciavano a mala pena respirare. Mi sentivo persa… e non potei non pensare al sentimento devastante che provavo per lui. Robert sembrava volermi trasmettere la stessa cosa, fin quando la magia fu interrotta dal regista che non disse nulla ma si limitò a battere le mani con il resto dei tecnici e del cast.

Solo allora mi ricordai dove eravamo e cosa stavamo facendo. Rossa di imbarazzo, continuai a guardare Robert, che prima di alzarsi mi diede un bacio sulla fronte.

Mi alzai anch’io e lui mi sorrise, passandomi un braccio intorno alla vita e stringendomi a lui.

<< Non credo che ti siano rimasti altri dubbi. >>

Lo guardai e sorrisi. In realtà dentro di me il mio cuore scoppiava di emozione. Avevo bisogno di stare con lui e parlare e guardando i suoi occhi vi lessi lo stesso bisogno. Mi rincuorava il fatto che avremmo dovuto passare l’intera giornata insieme, perché non riuscivo a pensare a un solo istante senza di lui. Appoggiai il capo sulla sua spalla e mi rilassai quando sentii le sue braccia avvolgermi.

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Va bene, dove devo andarmi a nascondere? Quando vi sarete sfogati a dovere, vi dirò che purtroppo non è del tutto colpa mia questo ritardo … anche se chiamarlo così è poco …

Ringrazio Nevia , non solo per avermi fatto da beta ma soprattutto perché se non fosse stato per lei, questo capitolo non l’avrei ancora postato, per la semplice ragione che non avrei saputo come continuarlo. Purtroppo la mia ispirazione a riguardo di questa storia aveva subito un blocco ma spero sul serio di poter continuare il più presto possibile. La ff non avrà ancora molti capitoli e prometto che in qualche modo continuerò. Fatemi quindi sapere cosa ne pensate, è davvero indispensabile^^

L’angolino di Nevia! :

Tutte le ff di JessikinaCullen

The Masquerade di Shona;

Falling in Love With You di Meme90;

L'Inizio di Tutto di Ale03;

Dark Pleasure di EternityCullen;

Tutte quelle di HoneyWesley95

La mia micetta di Anthy;

Resisting Edward di _Yaya_;


Sei il mio sbaglio più grande
di Wonderwall.

ledyang :Ciao, ho ricevuto la tua e-mail! Continuerò tutte le mie storie, am purtroppo come ho già detto è un gran brutto periodo. Spero che questo capitolo ti piaccia, a presto, ciao^^

ale03: Ciao Ale! Mi fa piacere che il capitolo ti piaccia. Io posso dirti che ho porvato la gelosia per un ragazzo ed è disarmante a volte. Un sentimento che è davvero difficile da spiegare! Un bacione!

Yellow_B: Ciao, ti ringrazio, spero che anche questo capitolo ti piaccia! Un bacione, ciao!

Tiva95: Ciao tesoro! Scusami tanto per il ritardo, ma non è stato voluto. Un bacione e grazie di tutto!

Fede72: Ciao! Sono contenta che secondo te sno riuscita a dare le giuste parole per descrivere la gelosia, spero che il capitolo ti piaccia, ciao.

Liletta: Questo mi fa molto piacere, spero che sia ancora valido dato il mio ritardo, un bacio, ciao!

Little lamb in love95: Ciao, mi dispiace moltissimo, davvero, spero che questo capitolo non ti abbia deluso. Un bacio, ciao^^

 

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Capitolo 9
*** Addio ***


                             Addio

 

Non riuscivo a credere ai miei occhi. Possibile che avessi avuto ragione? I comportamenti di Robert e le sue mute promesse erano state tutte menzogne?

Con il cuore in gola rimasi a guardare la scena che mi si parava davanti, senza riuscire a muovere un muscolo. Fino al giorno prima Robert mi aveva fatto capire che potevo fidarmi di lui, che dovevo sentirmi libera di dimostrargli i miei sentimenti, mentre ora era avvinghiato ad Ashley. Seduti  al tavolino di un bar di Vancouver parlavamo fittamente tra loro. Ashley era seduta sulle sue gambe e teneva un braccio dietro il suo collo, mentre lui le sosteneva la schiena con una mano, mentre con l’altra le carezzava il viso di tanto in tanto. Ciò che mi fece morire di gelosia fu il fatto che la mia collega abbracciò di slancio Robert e lui la strinse a sé, tenendo la sua testa contro la sua spalla.

Trovai finalmente la forza di muovermi e scappare via. Mi facevo strada tra i passanti, cercando di cancellare le lacrime che mi rigavano il volto. Qualunque paparazzo avrebbe potuto sorprendermi in quello stato ma non me ne importava, così come non importava a Robert di rimanere abbracciato alla sua Ashley.

Come aveva potuto prendermi in giro così? Ero quasi convinta a rendere chiari i miei sentimenti anche se  ero certa che lui avesse capito cosa celava il mio cuore. Lo amavo, ma adesso nulla aveva importanza. Non pensai alle molteplici spiegazioni che si potevano celare dietro quel comportamento, in quel momento mi sentivo delusa e amareggiata.

Raggiunsi il mio Hotel che distava poco dal luogo in cui il mio cuore si era spezzato e mi fiondai in camera. Sbattei con forza la porta e mi gettai sul letto in preda ai singhiozzi.

Non gli avrei più dato l’opportunità di farmi del male. Ancora le immagini di Ashley che si stringeva a lui non volevano saperne di andare via. Era da settimane che si comportava in modo strano. Fin da quando lo avevo visto abbracciare Ashley fuori la sua roulotte. Da allora si vedevano sempre più spesso al di fuori del set e anche quando era con me lo chiamava spesso.

Cosa stava succedendo? Possibile che quei due avessero una relazione? Perché Robert si era comportato in quel modo con me, se era davvero come pensavo?

Le mie riflessioni si interruppero al suono del cellulare. Lo presi e mi accorsi che era proprio lui che mi stava chiamando. Di certo non poteva avermi vista, altrimenti penso che mi avrebbe almeno seguito o chiamato. Avevamo un appuntamento in quel bar dove l’avevo trovato con la nostra collega e sicuramente voleva capire il motivo del mio ritardo. Di certo non sapeva che ero già stata lì e che li avevo visti.

Lasciai squillare il telefono, ben sapendo che si sarebbe arrabbiato e sarebbe venuto da me a tempo di record. Ma forse non sarebbe stato così alla luce degli ultimi avvenimenti. Non so per quanto tempo non risposi al cellulare, intenta a pensare a tutto quello che Robert aveva fatto in quei mesi e a come aveva rovinato tutto in pochi minuti.

Di nuovo il cellulare prese a suonare e scattai seduta sul letto con l’intento di farlo smettere e spiegare a Robert Pattinson che non volevo più avere a che fare con lui. Mi accorsi però che stavolta non era lui a chiamarmi bensì una persona inaspettata. Sgranai gli occhi e mi affrettai a rispondere.

<< Meredith? >>  chiesi quasi con stupore.

Prima di partire mi aveva chiesto il mio numero e nonostante Robert mi avesse detto che non era assolutamente interessata a lui io ero restia a mantenere i contatti con lei. A cosa sarebbe servito? Di certo la ragazza che aveva avuto l’incidente con lui non avrebbe avuto motivo di volermi sentire in futuro.

<< Si, Kristen, sono io! Come stai?  >>

Non sapevo come comportarmi. Non avevamo quasi nessuna confidenza, perché chiamarmi e chiedermi come stavo?

<< Preferisco non rispondere a questa domanda... tu, come stai? Meredith perché mi hai chiamato? >>

D’accordo, forse ero stata maleducata ma davvero non capivo perché quella ragazza volesse continuare a sentirmi. Poi non ero dell’umore adatto per discutere con qualcuno.

<< Ehm… hai ragione, forse non dovevo. E’ che quando ti ho conosciuta, ho subito capito che io e te abbiamo delle cose in comune >>

<< E quali, di preciso? >> risposi irritata.

<< Un amore difficile. >>

Io rimasi in silenzio per qualche minuto. Un amore difficile? Ma lei cosa ne voleva sapere.

<< Senti Meredith, avrai tutte le buone intenzioni ma io non sono dell’umore adatto per discutere di questo. >>

<< Cosa succede? Kristen, con me puoi parlare. Sono certa ti poterti aiutare. Ho visto come ti guarda Robert, perché è lo stesso modo in cui guardo io il ragazzo che amo, ma che non posso avere. >>

Rimasi stupita dalle sue parole. Respirai profondamente e appoggiai la schiena alla testiera del letto.

<< Cosa vuoi dire? Robert non mi ama… >>  sussurrai appena.

<< Ma cosa dici?!? >>  quasi urlò.

<< Lui ti ama tantissimo, l’ha confidato a me. Solo che tu non gli dai modo di dare spazio a questo sentimento. Lui sta male per te, vorrebbe che tu ricambiassi con la stessa intensità i suoi sentimenti… >> continuò, ma io la interruppi.

<< Non è vero! >>  le urlai di rimando, non riuscendo a trattenermi.

<< Se lui mi amasse come dici, non l’avrei trovato avvinghiato ad una mia collega. >>

Per un attimo sentii Meredith rimanere in silenzio, mentre le lacrime ripresero a scendere sul mio viso.

<< Kristen, ascolta, sono sicura che… >>

<< Cosa? Di cosa sei sicura Meredith? Io so solo che lo amo, ma per questa dannata vita che conduco non posso essere libera di amarlo. Che ne sai, tu?!? Sono già stata tradita dal mio ex, il mio cuore si è frantumato e ora Robert ha fatto la stessa cosa. >>

Comincia a singhiozzare senza riuscire a calmarmi e ancora una volta sentii solo silenzio dall’altra parte.

<< Scusami… tu non hai colpa. Me la sto prendendo con te, ingiustamente. Adesso mi dispiace, ma non c’è la faccio proprio a… >> provai a continuare.

<< No aspetta! Kristen posso solo dirti che Robert ti ama davvero. Non ti ha preso in giro e anche se le cose sembrano farti capire il contrario… ti prego non fare il mio stesso errore. Non chiuderti in te stessa, dagli lo spazio per spiegarsi e soprattutto lasciati amare da lui, Kris. >>

Chiuse la telefonata senza darmi modo di rispondere. Allontanai il cellulare e lo guardai come se fosse stato lui a dirmi quelle cose poco prima. Confusa lo gettai sul letto, accanto a me e mi portai le mani al viso.

Ora ci si metteva anche Meredith… cosa dovevo fare? Mi sentivo confusa e frustrata, volevo solo che Robert in quel momento mi abbracciasse e che tutto ciò che avevo visto si trattasse solo di uno stupido malinteso.

Dopo che Michael mi aveva tradito in quel modo meschino io non riuscivo più a fidarmi di un uomo. Non ci riuscivo. Sapevo che Robert mi capiva e aveva pazienza nei miei confronti, ma di certo non poteva aspettarmi per sempre. Forse aveva trovato ciò che io non volevo dargli da Ashley e chi ero io adesso ad arrabbiarmi per questo?

Con questi pensieri mi addormentai sfinita, con le lacrime che incessanti continuavano a scendere dai miei occhi stanchi.

 Non seppi quanto tempo era passato, quando sentii un insistente rumore svegliarmi dallo stato di incoscienza. Quando cominciai a riprendere lucidità mi resi conto che qualcuno stava bussando alla mia porta. Un improvvisa morsa allo stomaco mi prese. Era alquanto improbabile che si trattasse di Robert, anche se aveva provato a chiamarmi. Infondo era in buona compagnia, perché disturbarsi per venire da me?

Scacciai questi pensieri e mi decisi ad aprire la porta. Sgranai gli occhi quando vidi Nikki con un espressione omicida sul volto e le mani sui fianchi. Tutti mi sarei aspettato di vedere tranne che lei. Mi aveva detto che era impegnata per tutta la giornata con il suo fidanzato, per cui non capivo perché fosse venuta da me e soprattutto perché sembrava così arrabbiata.

Non mi diede il tempo di aprire bocca che mi fece indietreggiare per poter entrare nella camera. Chiuse la porta con un tonfo e andò a scostare le lunghe tende che coprivano ancora la finestra. Le luci della città mi colpirono. Non mi ero resa conto di aver dormito così tanto.

<< Kristen, sono stufa. Dimmi cosa devo fare con te. >>

Mi sedetti sul letto e mi passai, stancamente, una mano sul viso per poi portare indietro i capelli.

<< Nikki, potresti spiegarti meglio? Cos’ho fatto stavolta? Poi cosa diavolo ci fai qui? >

<< Robert mi ha chiamato per chiedermi se eri con me. Ha detto che ha provato a chiamarti a lungo ma che tu non hai risposto. >>

Robert aveva chiamato pure Nikki?

<< Puoi dire a Robert che… >>

<< NO! Maledizione Kristen, qualsiasi cosa tu abbia da dirgli, lo farai personalmente. Ora ti alzi da quel maledetto letto, ti sistemi e vai alla cena con tutto il cast, che è stata prefissata per stasera. Non dirmi che te ne sei dimenticata perché non ti credo. Ashley ha detto di averti visto vicino al locale dove ti aspettavano, ma poi non ti ha più vista. >>

<< Come?? Ashley ha detto questo? >>

Mi ero alzata e ora la fronteggiavo. Ma come si permetteva? Per giunta, mi aveva vista e lo diceva con così tanta tranquillità? E Robert? Mi aveva chiamato per informarmi dei nuovi dettagli riguardanti la sua vita privata?

Nikki sembrava stupita della mia reazione. Bene, allora non sapeva, forse Robert non voleva informare anche lei.

<< Si, me l’ha detto Ash. Ma perché fai quella faccia? >>

<< Oh, certo la cara “ Ash” vero? >>

<< Kristen, ma cosa stai dicendo? Ora c’entra pure Ashley? >>

<< C’entra con cosa? Ormai non esiste più nulla. Robert, Ashley… nessuno di loro è più affar mio. >>

<< Potresti essere più chiara? >>

Sospirai rumorosamente. Non mi andava di dirlo a Nikki. Non sapevo bene il perché ma non volevo parlare di quello che avevo visto.

 << Senti Kristen, qualsiasi cosa sia successa, tu ora ti sbrighi e insieme andremo a questa cena. Non puoi sempre nasconderti, affronta tutto a testa alta. >>

Guardai la mia migliore amica e non potei non ragionare sulle sue parole. Aveva ragione… chi erano loro per ridurmi in questo modo. Infondo non si stavano mica nascondendo, allora perché avrei dovuto farlo io?

Non risposi a Nikki, ma aprii la mia valigia ed estrassi diversi vestiti buttandoli sul letto. Sentii Nikki avvicinarsi a me e scartare alcune cose dalle altre. Guardai curiosa due vestiti da sera che non ricordavo di avere. Subito dopo ricordai che appartenevano a uno degli ultimi servizi fotografici che avevo fatto e mi avevano lasciato alcuni dei capi che avevo indossato.

Non dissi nulla finché Nikki scelse per me. Si trattava di un abito nero, lungo fino al ginocchio che si allacciava dietro il collo. Era scollato, ma non più di tanto. Non ero solita indossare quel genere di cose, ma alla fine decisi di indossarlo. Fortunatamente avevo le mie inseparabili decolté nere.

<< Voglio trovarti all’interno di quel locale entro un ora. >>

Se ne andò senza dirmi altro, ma sapevo che soffriva per me. Dovevo reagire. Se Robert aveva deciso di voltare pagina io non potevo biasimarlo, anche se dentro di me sentivo solo dolore e rimorsi. Presi un respiro profondo e mi imposi la calma necessaria per affrontare la serata.

Mi preparai e mi affrettai a raggiungere il locale dove si sarebbe tenuta la cena con tutto il cast, per festeggiare la fine delle riprese. Peccato che io non ero dell’umore adatto per festeggiare. Quel pomeriggio Robert mi aveva detto se mi andava di uscire con lui, Ashley e Jackson e avevo subito accettato, perchè mi piaceva l’idea di passare un pomeriggio con lui, invece quando ero arrivata nel luogo del nostro appuntamento lo avevo trovato in dolce compagnia…

Strinsi più forte la borsetta che tenevo in mano, irritata da tutta quella situazione. Mi sentivo a disagio in tutti i sensi. Maledii Nikki per avermi fatto indossare un abito del genere e per avermi costretto a partecipare a quella maledettissima cena.

Presa dai miei pensieri non mi accorsi di essere già arrivata. Il locale distava pochi metri dall’albergo, perciò avevo deciso di andare a piedi. Vidi i flash di qualche improbabile macchina fotografica, appartenente a qualche paparazzo, ma non me curai.

Con un sospiro entrai nel ristorante e vidi subito la lunga tavolata dove erano seduti quasi tutti. Vidi il regista a capotavola che non appena mi vide si alzò in piedi e mi fece cenno di raggiungerlo. Mi imbarazzai quando notai che ero l’ultima ritardataria, infatti tutti i posti erano occupati tranne…

Un buco allo stomaco mi prese. Il posto accanto a Robert era l’unico vuoto quindi mi sarei dovuta sedere lì. La voglia di girarmi e andarmene era forte dentro di me, ma non appena incrociai gli occhi di Nikki, seduta dall’altra estremità del tavolo, cambiai idea.

Sorrisi appena e in modo falso alle persone restanti e per ultimo guardai lui. Era seduto comodamente con un braccio sul tavolo, mentre l’altro sotto il mento. Mi guardava in un modo che non avrei saputo come definire. Sembrava che stesse cercando di scrutarmi l’anima. Era serio, non c’era nessuna traccia dei suoi soliti sorrisi.

La rabbia montò di nuovo in me e dovetti reprimere l’impulso di avvicinarmi a lui e prenderlo a schiaffi. Mi morsi un labbro e mi sedetti rigida accanto a lui. Sentire la sua presenza contribuii a innervosirmi di più. Sentivo le guance in fiamme e le gambe tremare.

Saltai in aria quasi, quando sentii una sua mano sul mio ginocchio scoperto. Tutti i miei propositi andarono in fumo e mi voltai bruscamente verso di lui. Il cuore mancò un battito quando lo vidi nella stessa posizione di prima, ovvero con una mano sotto il mento. Non aveva cambiato espressione. Non sapevo come reagire, fin quando non presi un respiro profondo e cercai di scostare la sua mano. Rimasi sorpresa quando lui strinse la presa, intrappolando il mio ginocchio dentro la sua mano.

<< Levami subito le mani di dosso. >>

Sibilai con tono  che voleva essere autoritario, ma che risultò invece debole e insicuro. Lui dovette accorgersene perché prese ad accarezzarmi con le dita della mano.

Cercai di mantenere la calma e mi appoggiai allo schienale della sedia e incrociai le braccia al petto. Era evidente, voleva attenzione. Rimasi in silenzio, guardandolo con un misto tra rabbia e dolore.

<< Sarai stata di sicuro impegnata per non avere il tempo di rispondere al telefono. >>

Sapevo che avrebbe cominciato con una frase del genere.

<< Si, hai ragione. Sono stata parecchio impegnata. >>

Sentii la sua mano stringermi il ginocchio, fin quasi a farmi male e io gli artigliai il braccio, guardandolo male.

<< Pensi ancora di potermi prendere in giro? >> mi disse ancora con lo stesso tono di voce autoritario.

<< Io non penso, ma vedo! >>

Feci forza sul suo braccio e lui mi lasciò. Adesso la sua espressione era corrucciata.

<< Di cosa parli? >>  mi chiese confuso.

Che dovevo fare? Dirglielo oppure no? No … avrebbe trovato qualche scusa stupida. Non volevo più essere coinvolta con lui. Non volevo soffrire più per un uomo.

<< Nulla, Robert. Dedicati alla tua cena e alle tue  conquiste. >>

Mi guardò stupito e fece per ribattere ma il regista lo chiamò e intraprese con lui una discussione riguardo al film. Io ne approfittai per guardarmi intorno, per cercare di scacciare il problema di Robert affianco a me. Sentivo la sua voce così vicina e il suo respiro farsi pesante quando di tanto in tanto si voltava per darmi un occhiata.  

Vidi finalmente Ashley e strinsi le mani sul tavolo, senza rendermene conto. Era seduta accanto a Jackson, parlava con Nikki mentre lui aveva lo sguardo perso nel vuoto e girava distrattamente il bicchiere tra le dita, facendo ondeggiare il liquido all’interno. Da quanto sapevo tra loro c’era sempre stata una bella amicizia, ma avevo sempre pensato che ci fosse qualcosa di più. Chissà… forse anche lui aveva assistito alla scena che mi aveva spezzato il cuore.

Sentii una mano posarsi sulla mia, stretta a pugno sul tavolo. Chiusi gli occhi , ben sapendo a chi appartenesse.

<< Kristen, per favore parlami. Che succede adesso? >>

Mi voltai lentamente verso di lui e lo vide sinceramente preoccupato. Non sembrava intenzionato a dirmi qualcosa riguardo al pomeriggio, sembrava quasi che non fosse successo nulla. D’altronde era un bravo attore.

<< Non succede nulla a me. A te forse. >>

<< Mi stai stancando Kristen. >>

Quell’affermazione seguita dal suo tono stanco mi fece sobbalzare. Allora era così… era stanco di me?

<< Certo… capisco. >>  riuscii solo a dire.

Sentii la sua mano stringere ancora la mia.

<< Non riesco a starti dietro. Cambi sempre umore e mi tratti come conviene a te. Sono stanco di tutto questo. >>

Mi lasciò la mano, con un movimento brusco e mi voltò quasi le spalle, tornando a rivolgersi al regista. Il mondo mi crollò addosso ancora una volta. Era esattamente come pensavo. Lui si era stancato di me e si era deliberatamente dedicato a un'altra. Allora non era vero che mi capiva… a lui non interessava ciò che provavo. Se me ne avesse parlato invece di agire, lo avrei anche capito. Avrei cercato di spiegarmi ed ero quasi pronta a farmi aiutare da lui. Ad avere di nuovo fiducia di qualcuno. Invece lo avevo trovato tra le braccia di un'altra. Era evidente che non si era trattato di un malinteso, ma lui aveva deciso di dimenticarmi. Ecco spiegato il perché del suo sguardo serio e del suo distacco.

Cercai in tutti i modi di trattenere le lacrime. D’ora in avanti nessuno mi avrebbe più fatto soffrire. Mi alzai all’improvviso e vidi tutti smettere di parlare tra loro e guardarmi.

<< Scusate io devo proprio andare.  >>  dissi con voce tremante.

<< Tesoro rimani, la cena non è ancora iniziata. >>

Mi voltai verso Nikki che mi faceva cenno di sedermi. Stavo per risponderle ma una mano cercò di tirarmi giù, seduta. Robert non mi guardava e il suo sguardo era sofferente, tuttavia cercava di farmi sedere nuovamente.

<< Kristen... >>  disse soltanto, con voce bassa e decisa.

Sembrava veramente arrabbiato ma non mi lasciai trascinare dalle mie stupide emozioni. Mi scostai bruscamente da lui e dopo aver mormorato parole di scuse verso gli altri, me ne andai.

Una volta fuori, le lacrime per troppo tempo trattenute, cominciarono a scorrere inesorabili sul mio volto. Mi fermai non appena vidi un taxi passare davanti a me e con un cenno della mano lo fermai. Stavo per aprire la portiera quando fui voltata all’improvviso. Mi scontrai con un petto duro e solido e alzai gli occhi, incontrando due pozze azzurre, guardarmi furiosamente.

<< Cosa pensi di dimostrare con questo atteggiamento? >>  mi chiese alzando la voce.

<< Non voglio dimostrare niente, Robert! Desidero solo che tu esca dalla mia vita, non voglio rivederti mai più! >>  gli urlai di rimando.

Lui mi abbracciò con forza, nonostante cercassi in tutti i modi di allontanarmi.

<< Bugiarda… sei una maledettissima bugiarda. Mi spieghi allora perché stai piangendo? >>

Mi lasciai andare e i singhiozzi cominciarono a scuotermi. Avrei voluto rispondergli che mi comportavo così perché l’amavo, ma non ne avevo il coraggio. Non ora che le cose si trovavano in quel modo.

<< Lasciami, per favore. >>

<< Ti amo Kristen e non posso farci nulla. Per quanto io voglia allontanarmi da te, non ci riesco, non posso separarmi dal mio cuore… dalla mia anima. >>

Mi bloccai di colpo. Cosa aveva detto? Feci forza per essere lasciata libera di muovermi e lui mi accontentò. Avevo lo sguardo basso e si passava le mani tra i capelli nervosamente. Era bellissimo in quell’espressione turbata e imbarazzata. Come poteva essere la stessa persona che avevo visto nel pomeriggio?

<< Tu non puoi dirmi questo… non dopo…  >>

Lui mi interruppe prendendomi il viso tra le mani.

<< Cosa, piccola… dopo cosa? >>

<< Ti ho visto Robert. Oggi pomeriggio ti ho visto. >>

Lui mi guardò curioso, sembrava davvero sorpreso.

<< Come puoi dirmi di amarmi quando eri con un'altra. >>

Mi lasciò, indietreggiando di qualche passo.

<< Ma cosa stai dicendo? Io con un'altra? >>

<< Non fare finta di non capire… >>

<< No, io… Oh, parli di oggi pomeriggio al bar? >>

Chiusi gli occhi e annuii con forza. Lo sentii sospirare e cercare di abbracciarmi nuovamente, ma io indietreggiai fino a toccare lo sportello del taxi. Mi ero dimenticata che fosse ancora lì. Feci per aprire lo sportello ma lui mi prese per la vita, attaccandomi a lui.

<< Pensi che tra me e Ashley ci sia qualcosa? Dopo tutto quello che ho fatto per te e dopo quello che ti ho appena detto? >>

Lo guardai senza rispondere e lo vidi annuire lentamente e lasciarmi.

<< Ma certo che ci credi… non mi ami Kristen. E’ una buona scusa quella di accusarmi di stare con lei per abbandonarmi definitivamente. >>

Lo guardai allibita. Cosa? Voleva forse rimescolare le carte, per far ricadere la colpa su di me?

<< Non giocare con me Robert. Sai quello che provo per te , ma… >>

<< NO! Non lo so, tu non me lo dici, sai solo fare la gelosa e arrabbiarti continuamente con me. >>

Non riuscii a trattenermi e gli mollai uno schiaffo, lui reagii portando una mano dietro la mia nuca e baciandomi d’impeto. Era assolutamente sbagliato e fuori luogo, ma non riuscii a rifiutarlo. L’amore che provavo per lui e la rabbia che minacciava di farmi impazzire si mescolavano in un mix che mi distruggeva. Mi strinsi a lui e ricambiai quel bacio violento e passionale. Le nostre lingue si scontrarono e io non riuscivo a smettere di saggiare il suo sapore.

Fu lui a staccarsi da me e allontanarmi da lui con un leggero spintone. Mi aprii la portiera dell’auto e mi fece sedere. Dopo la richiuse e io confusa abbassai il finestrino.

<< Adesso sono io che non voglio più avere a che fare con te. Non hai fiducia in me e io non riesco più a reggere una tensione simile, nonostante ti ami più di me stesso. >>

Rimasi ancora una volta senza parole, la voce però non sembrava voler collaborare così rimasi in silenzio cercando di regolare il mio respiro.

<< Addio, Kristen Stewart >>

Chiusi gli occhi e mi abbandonai nel mio dolore.

 

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Salve a tutti! Voglio innanzitutto ringraziare il  mio angelo, ovvero tiva95 che mi segue sempre, nonostante tutto. Dedico questo capitolo proprio a te se spero che ti piaccia!

Anche se le cose sembrano volgere al peggio, miglioreranno. Allora… ora viene la parte meno piacevole per me: ho visto che questa storia è tra le preferite e le seguite di molte persone, che non posso far altro che ringraziare. Ho notato anche che c’è stata solo una persona a commentare, ciò vuol dire che avete perso l’interesse per questa storia? Purtroppo è stato un brutto periodo per me e tutte le mie storie si sono fermate, ora però mi sto impegnando per aggiornare molto più velocemente tanto che entro un paio di giorni avrete anche il prossimo capitolo. A questo proposito, la storia si concluderà a breve, due o forse tre capitoli, quindi tra poco.

Spero che mi diciate cosa pensate, è davvero importante per me!

Capitolo betato da Nevia. Le ff da lei seguite sono :

Tutte quelle di JessikinaCullen

Falling in love with you di meme90

tutte quelle di ale03 su twilight

tutte quelle di Anthy su twilight

tutte quelle di _yaya_

tutte quelle di vale_cullen1992

The Masquerade di shona

tutte quelle di < Sweet_Apple_Love>

Tutte quelle di Wilderose

Sogno proibito di bells1987

Los Angeles di valenessie


 

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Capitolo 10
*** New Life ***


                                      New Life

                                                                                                   

“ Quello che provano Robert e Kristen è una moltitudine di sentimenti  l'un per l'altro. Sentimenti complessi l'uno per l'altro... era quello di cui avevamo bisogno. Fascino complesso e intenso."

                                                                                                                     Cathrin Hardwicke “

Mesi. Giorni. Ore. Non so bene quanto tempo era passato da quella sera in cui la mia vita era miseramente crollata, ma non avrei mai scordato il dolore che Robert mi aveva inflitto pronunciando quell’addio. Fino a quel momento consideravo quasi scontata la sua presenza, eppure non era così. Da quella sera erano passati dei mesi, in cui Robert aveva lavorato per un altro film insieme ad una ragazza di cui ero follemente gelosa. Mi ero ripromessa di chiudere definitivamente questo capitolo della mia vita ma non ero riuscita a trattenermi quando vidi in una rivista, in bella mostra, diverse foto di Robert con quella ragazza bionda che già sentivo di odiare. Ribollivo di rabbia nel ricordare tutti i gossip su di loro e su una possibile relazione. Io e Robert non avevamo più nulla da condividere e sapevo che quella voci su una sua relazione con la sua collega potevano essere fondate. Anzi, lo erano di certo a giudicare dall’espressione dispiaciuta di Nikki, quando non riuscii a non chiederglielo. Sapevo che non era affar mio, ma Nikki e Robert continuavano a sentirsi e lei mi aveva fatto capire che qualcosa tra i due c’era o c’era stata. Speravo più per la seconda ipotesi, ma non potevo fare ne dire nulla. Robert aveva la sua vita e io la mia. Allora perché tutte le volte che leggevo qualcosa sui giornali che lo riguardava, scoppiavo inevitabilmente a piangere anche per notti intere? La risposta era chiara per il mio cuore, ma la mia mente non voleva rassegnarsi e cercava disperatamente di aggrapparsi a qualsiasi cosa pur di non sprofondare.

Non sapevo che fine avessero fatto tutti gli altri, compresa Ashley. Era forse stata una cosa passeggera? Perchè Robert mi aveva detto quelle parole? Significava forse che era davvero tutto un malinteso? Oramai non c’era più bisogno di avere delle risposte a queste domande.

Mancava solo un giorno prima che dovessi tornare sul set della saga che mi aveva cambiato la vita. Non sapevo ancora che reazione avrebbe avuto Robert nel rivedermi. Sapevo solo che dovevo fare il mio dovere. I miei sentimenti non dovevano in alcun modo intromettersi nel mio lavoro.

Ero talmente persa nei miei pensieri che sobbalzai quando il suono del cellulare mi ridestò.

<< Pronto? >> risposi in maniera seccata senza neppure vedere di chi si trattava.

<< Kristen >>

Quasi smisi di respirare quando sentii la voce di Ashley titubante. Ero indecisa se chiudere la telefonata o meno, ma mi ripromisi di non comportarmi come una bambina.

<< Dimmi. >> risposi neutrale.

<< Kristen sono contenta di sentirti! Possiamo vederci, per favore? Ho una cosa importante da dirti. >>

Avrei tanto voluto dirle di no e urlarle la mia frustrazione. Era colpa sua se Robert mi aveva detto addio… oppure no? Ancora non avevo nessuna certezza.

<< Dove? >> risposi, non ricambiando la sua euforia.

<< Proprio sotto casa tua! Ero indecisa se citofonare o meno, può sembrare stupido ma ho preferito chiamarti. >>

Riattaccai senza dire nulla e uscii da casa mia. Ero tornata a vivere lì, anche se avevo cambiato completamente stanza. Trovai Ashley fuori la porta e rimasi senza parole. La sua pancia era molto grossa ed era senza ombra di dubbio incinta. Cominciai a sudare freddo, non sapendo bene il perché e indecisa le feci cenno di entrare. Lei mi sorrise appena e si sedette nel divano del salone facendomi cenno di seguirla. Io feci finta di non essermene accorta e rimasi in piedi di fronte a lei.

<< Suppongo che debba farti gli auguri. >> dissi con un groppo in gola.

Perché ero così agitata? Il figlio non poteva essere di Robert vero?

<< Solo se vuoi. >> mi rispose lei con un sorriso.

<< Certo… auguri Ashley, ma perché sei qui? >>

Decisi che era meglio sedermi data la situazione e mi accomodai accanto a lei.

<< Volevo parlarti. Ho visto Robert pochi minuti fa, dato che domani ricominciamo con le riprese e mi ha detto quello che vi siete detti qualche mese fa, durante la cena con il cast. >>

La invitai a continuare, cercando di rimanere lucida al sapere che Robert era tornato.

<< Mi dispiace molto, ma credo che tu abbia sbagliato a giudicare la scena a cui hai assistito al pomeriggio, quando mi hai vista abbracciata a Rob. >>

Al sentir dire quelle cose sentii montarmi dentro una rabbia incredibile. Lei se ne accorse e mi fece cenno di lasciarla parlare.

<< Ti ho vista, ma non pensavo che avresti davvero frainteso. Solo dopo mi sono resa conto che avresti potuto. Ho deciso di raccontarti tutto ma devi promettere che non lo dirai a nessuno. >>

<< Prometto. >> dissi subito, in attesa che continuasse.

<< Come puoi vedere sono incinta. Il padre è Jackson. >>

Sgranai gli occhi nell’apprendere quella notizia. Tirai un silenzioso sospiro di sollievo nel sapere che almeno non era di Robert. Sempre più confusa lasciai che riprendesse a parlare.

<< Te lo dico prima che tu ti faccia strane idee. Vedi… quando l’ho saputo io e Jackson abbiamo avuto dei problemi e Robert mi ha aiutato. Era l’unico che sapeva e Jackson lo pregava di starmi vicino perché lui era molto confuso. Non ti dico la mia sofferenza nel sapere che il padre del mio bambino non sapeva come comportarsi. Mi sono sentita sola e Robert mi è stato solamente vicino, come un vero amico. Gli ho fatto promettere di non dire nulla a nessuno per paura che la notizia si spargesse. So che di te mi potevo fidare ma ero troppo confusa e Robert mi promise di non farne parola. Scusami Kristen, sapere che tutto questo ha compromesso il tuo rapporto con Robert mi fa molto male, perché so bene che vuol dire vivere un rapporto difficile… >> si fermò a causa delle lacrime che cominciarono a solcarle il viso.

Io non riuscii ancora ad essere arrabbiata e mi sporsi per abbracciarla. Doveva aver vissuto degli attimi terribili.

<< Non devi scusarti Ash. Sono io che sono saltata a conclusioni affrettate, ma non potevo immaginare una situazione del genere. >>

<< Lo so, ma quando Robert mi ha detto cosa era successo, l’ho lasciato lì e sono corsa da te. >>

Entrambe ridemmo nell’immaginare la scena di Robert che veniva mollato in mezzo alla strada, all’improvviso.

<< Penso che voi due dobbiate parlare. >>

Cercai di non dare peso alle sue parole e cercai di cambiare discorso, infondo Robert mi aveva detto addio, adesso non c’era più nulla che potessi fare. Erano parole troppo pesanti e decisive quelle che mi aveva rivolto quella sera. Non c’era modo di tornare indietro.

Se avesse voluto mi avrebbe fatto una telefonata in tutti questi mesi, invece aveva preferito dedicarsi alla sua nuova fiamma.

<< Non c’è più nulla che dobbiamo dirci, Ash. Mi ha detto Addio. >>

Lei mi guardò dispiaciuta.

<< Kris, sono sicura che non lo diceva sul serio. >>

<< Invece si. Non mi ha più chiamata, mentre io lo speravo sempre. Anche se sapevo di dovermene fare una ragione credevo che un giorno si sarebbe fatto vivo… ma d’altronde ha avuto di meglio da fare. >>

<< Che intendi? >> mi chiese, facendomi sorridere amaramente.

<< Intendo la sua nuova fiamma. E’ su tutti i giornali. >>

<< Kris! Ma proprio tu credi a queste scemenze? Sai che i giornali farebbero di tutto pur di avere qualche scoop. >>

<< Beh, perché non dovrei crederci? Robert è un ragazzo giovane e bello, penso sia normale… >>

Parlavo a mezze frasi ma mi ripresi quando Ashley mi prese una mano, attirando così la mia attenzione.

<< Senti Kristen, sai che in realtà Robert ti ama e lui sa che tu lo ricambi. Vorrebbe proprio questo da te., che tu ti lasciassi andare e riponessi fiducia in lui, così come fa con te. >>

Non dissi nulla, troppo impegnata a cercare di calmare i battiti del mio cuore nel sentire le parole “ Robert Ti ama” Era così? O perlomeno era ancora così?   

Le sorrisi appena per cercare di sviare il discorso. A quanto pare Ashley aveva già molti pensieri per la testa.

<< Tu come stai? Adesso le cose vanno meglio? >> le chiesi.

<< Si, Jackson è sempre più presente nella mia vita, ma non posso dire che le cose siano del tutto sistemate. >>

<< Andranno sempre meglio vedrai. Conta pure su di me per qualsiasi cosa. >>

<< Grazie Kristen. >> rispose abbracciandomi.

Dopo qualche minuto disse di dover incontrarsi con il padre di suo figlio, così mi lasciò sola con i miei pensieri. Non provavo quasi nessuna emozione per tutto ciò che Ashley mi aveva detto, perché ancora le parole dette da Robert rimbombavano nella mia mente, togliendo senso a tutto il resto.

<< Kristen, sei in casa tesoro? >>

La voce di mia madre mi riscosse dai miei pensieri e uscii dalla cucina per raggiungerla all’ingresso.

<< Si mamma. >>

<< Ancora quella faccia triste? >>

<< Lo sai perché. >> le risposi.

Le avevo detto tutto e lei continuava sempre a ripetermi che un giorno le cose si sarebbero sistemate e che Robert non avrebbe mai rinunciato a me. Se solo lei avesse visto la sofferenza nei suoi occhi e la sua convinzione quando mi disse quelle parole d’addio sono sicura che cambierebbe idea. Ma d’altronde mia madre adorava Robert e diceva che era l’unico a rendermi felice e ciò non faceva che guadagnare punti continuamente a suo favore.

<< Su Kris, a lavoro. Ti aspetta il regista al posto stabilito con il tuo agente. >>

Quasi mi sentii male a quelle parole. Me ne ero dimenticata.

<< Chi ci sarà? >> chiesi stupidamente.

<< Tutto il cast naturalmente! >> disse con un sorriso che la diceva lunga.

Non dissi più nulla e mi preparai per uscire. Non potevo nascondermi ancora per molto. Il mio autista mi venne a prendere e mi lasciò nel nuovo set. Sospirai non appena vidi la maggior parte del cast ma di lui ancora nessuna traccia.

<< Kristen, ci rivediamo! >>

Mi voltai verso Kellan e l’abbracciai con affetto.

<< Pensavo non venissi neanche tu. Il regista è furioso. >>

<< Come mai dici questo? >> chiesi curiosa.

<< Robert oggi non può essere qui, ha detto che doveva fare una cosa importante e che ci saremmo visti direttamente domani mattina. Il regista non l’ha presa bene, voleva parlare con lui a proposito del copione ma Robert non ha sentito ragioni e ha detto di lasciar detto tutto al suo agente. >>

Cercai di apparire neutrale a quella risposta ma Kellan mi sorrise in modo strano e poi mi lasciò per raggiungere gli altri. Non sapevo se essere felice o meno di quella notizia.

Dopo le solite fasi di rito, dove il regista da le informazioni necessarie e tutte le scalette andammo via e io mi avviai, con un sospiro, a casa. Avevo in programma di fare un giro per negozi ma solitamente non ero una fanatica dello shopping così non mi dispiacque tornarmene a casa. Era pomeriggio tardi e l’indomani mi sarei dovuta alzare prestissimo per raggiungere il set.

Quando varcai la soglia di casa capii subito che c’era qualcosa che non andava. Mia madre canticchiava come non faceva quasi mai e mi salutò con un sorriso radioso. Inarcai un sopracciglio e scelsi di fare finta di nulla. Le lanciai qualche occhiata indagatoria, ma lei sembrava presa dai suoi affari, così mi diressi in camera. 

Mi accigliai quando trovai un portatile sul mio letto. Non era il mio, allora di chi era? Che ci faceva lì? Forse era di mia madre o di mio fratello, ma era quasi impossibile che lo avessero lasciato sul mio letto.

Mi avvicinai e vidi che era acceso e aperto su una pagina di posta. Stavo per chiamare mia madre per avere spiegazioni quando vidi che c’era un post it giallo attaccato alla tastiera. Lo presi e lessi le poche righe che c’erano scritte.

Questo è tutto ciò che ti volevo dire in questi mesi in cui non ci siamo visti, forse solo leggendo le e-mail che avrei voluto mandarti riuscirai a credermi. Non ti ho dimenticato… non posso fare a meno di te…                                                                                

p.s : Tua madre è stata gentilissima a farmi entrare e a posare il mio portatile sul tuo letto! Ti somiglia, non può resistere al mio fascino!

                                                                                                                                                …Robert     

Risi tra le lacrime che mi accorsi mi rigavano il volto. Robert non mi aveva dimenticato? Sentivo che mi sarei sentita male a breve, mi mancava il respiro e non riuscivo a calmare il battito forsennato del mio cuore. Quindi il portatile era suo e voleva che leggessi delle e-mail?

Mi sedetti sul letto e mi avvicinai il portatile. La pagina era aperta sulla sua posta elettronica e c’erano tantissime e-mail che risalivano ad ogni giorno della settimana per tutti quei mesi. Mi aveva scritto ogni giorno? Certo non era riuscito a mandarmele ma non potevo fargliene una colpa, anch’io spesso ero stata tentata di scrivergli ma non riuscivo a trovare il coraggio.

Mi misi comoda e con emozione cominciai a leggere la prima e-mail che risaliva a quasi una settimana dopo quella famosa sera, il giorno in cui lui partì per girare il suo film.

12 settembre 2009

Mia piccola Kris,

Sono arrivato da poco al mio albergo e non posso far altro che pensare a quanto mi manchi. Prima di partire avrei voluto chiamarti, dirti che mi dispiaceva ciò che ti avevo detto quella sera. Nulla era vero. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e vedere i tuoi occhi pieni di lacrime per le parole che ti avevo rivolto mi ha fatto sentire uno schifo. Quella notte non ho dormito neanche un minuto e pensavo a te. Cosa stessi facendo, cosa stessi pensando. Mi odi? Io no, per nulla. Ti amo invece ma forse tu non vuoi più vedermi. Quello che mi ha spinto a dirti quelle parole è stato il fatto che ancora una volta tu non hai fiducia in me. Perché? Perché Kristen non ti fidi di me? Ho fatto qualcosa per causare tutto questo? Sono pronto a rimediare per qualsiasi cosa… ti prego non credere a ciò che ti ho detto… non vedo l’ora di rivederti, se mai tu ne avrai ancora la voglia.

 

Non riuscivo a smettere di piangere. Se solo me l’avesse mandata avrei preso il primo aereo per raggiungerlo. Come potevo odiarlo? Anch’io lo amavo, ma il mio orgoglio e il mio dolore mi impedivano di lasciarmi andare a quel sentimento. No… non era colpa sua se non mi fidavo, ma a causa di ciò che il mio ex ragazzo mi aveva fatto. Sapevo che lui non l’avrebbe mai fatto, ma era più forte di me, ogni qual volta c’era anche il minimo dubbio che lui potesse tradirmi io non rispondevo più di me.

Continuai a leggere tutte le altre e-mail, rimanendo sveglia per tutta la notte. Mi aveva scritto ogni giorno e tutte le sue parole erano sempre dolci e comprensive nei miei confronti, ma in particolare una delle ultime mi colpì maggiormente. Lui aveva capito…

28 Novembre 2009

Piccola… ho capito. Tu hai paura che ciò che è successo con Michael possa accadere di nuovo. E’ così? Ci ho pensato a lungo e non ho mai dato molto peso al fatto che tu potessi avere paura di una cosa del genere. Se è questa la tua paura io non so davvero come comportarmi. Posso solo chiederti e pregarti ancora una volta di darmi fiducia. Sai meglio di me che il nostro lavoro ci impedisce di stare sempre insieme e purtroppo i giornali scandalistici ne diranno sempre di tutti i colori. Ma se mi guardi negli occhi, davvero non riesci a scorgere quanto io ti ami? Davvero non lo vedi? A volte mi sento oppresso senza di te, mi manca tutto. Non so davvero come fartelo capire. Io ho bisogno di te, come un fiore ha bisogno della luce del Sole che lo illumini. Non posso fare a meno di te.

Ti amo

Robert.    

Quella era l’ultima e-mail, infatti subito dopo era partito e oggi era il primo dicembre. Dovevo fare come mi diceva? Io lo amavo, non volevo più nascondermi agli occhi degli altri, ma soprattutto non volevo ancora ingannare me stessa. Avrei tenuto a bada le mie paure e avrei dato una possibilità al ragazzo che mi aveva sconvolto la vita?

Chiusi il portatile, lo presi e uscii dalla stanza. Era già mattina e incontrai mia madre che sistemava la cucina. Mi fermai sulla soglia ma non dissi nulla, anche lei sapeva. Mi guardava con uno sguardo soddisfatto, aveva capito che non sarei tornata indietro.

<< Ti accompagno io. >> disse solamente e in poco tempo arrivammo all’appartamento di Robert.

Senza ripensamenti suonai alla sua porta e quando lui mi venne ad aprire quasi lasciai cadere a terra il portatile che tenevo in mano. Era più bello di quanto ricordassi. I suoi lineamenti, il suo corpo era per me qualcosa di meraviglioso. Incontrai i suoi occhi che non appena mi videro si illuminarono.

Non potevo fare a meno di lui. Come avevo fatto per tutto quel tempo?

Lui senza dire nulla mi tolse il suo computer dalle mani e mi prese la mano per farmi entrare. Sentivo il cuore scoppiarmi d’emozione. La sua mano stringeva con forza la mia e io non sapevo bene come comportarmi, come arginare il desiderio di dirgli i sentimenti che mi scuotevano l’animo.

Si sedette su un divano e mi fece sedere sulle sua gambe. Io lo abbracciai nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.

<< Shh, piccola… sono qui adesso. >> lo sentii dire con voce bassa e roca.

Mi strinsi a lui maggiormente e mi resi conto di stare singhiozzando. Avevo avuto paura di perderlo e ora tutto il dolore e la mia frustrazione stavano uscendo fuori.

Non seppi quanto tempo passammo in quella posizione, con me che lo stringevo e lui che mi rassicurava sussurrando parole dolci al mio orecchio e accarezzandomi i capelli.

<< Robert… >> iniziai quando mi fui calmata.

<< Kris, ti prego, lasciami spiegare. >>

Io scossi la testa e gli misi un dito sulle labbra.

<< No, lasciamo spiegare tu, Robert. Ho parlato con Ashley e ora so tutto. Ho letto tutte le e-mail e… tutto quello che mi hai scritto è stupendo. Mi dispiace per quella sera, è tutta colpa mia. >>

Robert mi strinse con forza a sé e mi baciò i capelli. Io sorrisi emozionata, ma dentro di me sentivo che c’era ancora qualcosa che non andava. Robert era agitato e non solo emozionato, lo conoscevo bene.

<< Piccola, è anche colpa mia. Mi dispiace, non avrei dovuto dirti quelle parole e fare quello… quello che ho fatto… >> concluse quella frase con un tono doloroso e mi strinse con ancora più forza, fino a farmi mancare il respiro.

Le sue ultime parole mi spaventarono e come un fulmine a ciel sereno le parole e le espressioni di Nikki, quando le chiedevo se ci fosse stato davvero qualcosa tra lui e la sua collega di lavoro, mi trafissero, facendomi sudare freddo. Fino a quel momento avevo preso con dolore quella muta conferma che Robert aveva condiviso qualcosa con quella ragazza che sentivo di odiare immensamente eppure solo ora che ero tra le sue braccia avvertivo l’enormità di quella voragine. 

Eppure non riuscivo a muovermi dalle sue braccia, non potevo allontanarmi ancora. Avevo deciso anch’io sul nostro destino e nonostante avessi l’istinto di schiaffeggiarlo con forza, ricambiai il suo abbraccio, mentre lacrime silenziose e dolorose riprendevano a rigarmi le guance. 

<< Tutto ciò che ti ho scritto in quelle e-mail è vero. Sei libera di non credermi e forse per la prima volta, non potrei biasimarti. Mi sentivo solo senza di te e certe volte avevo la certezza che non avrei mai più vissuto dei momenti con te. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo Kristen, ma il dolore per la consapevolezza che noi due non avremmo mai potuto avere un futuro sereno insieme, mi lacerava l’anima e l’unico modo che avevo era quello di dimenticarti. >>

Non dissi nulla, ma Robert si accorse che stavo piangendo di nuovo, ma non disse nulla e continuò.

<< Non ci sono mai riuscito. Non sono stato capace di mettere la parola fine a questo sentimento immenso che provo per te. Ti avevo chiesto di fidarti di me, ma quando ho pronunciato quell’addio mi sono convinto che dovevo farlo davvero. Abbandonare tutta la sofferenza per un amore che non avrebbe mai potuto vedere la luce. Emilie non è stata nulla per me, ma quella notte in cui venne da me io seppi solo assecondarla. >>

Fu come ricevere una pugnalata al cuore. I miei dubbi si erano rivelati delle certezze. Mi sollevai e cominciai a tempestarlo di pugni, ma non riuscivo a parlare. Lui mi bloccò con facilità e mi baciò d’impeto. Io mi arresi quasi subito e nonostante tutto ricambiai il suo bacio aggrappandomi a lui.

Mi distese sotto di lui e subito le sue mani furono su di me. Non riuscii ad oppormi, non ne avevo ne la forza ne la volontà. I suoi baci erano profondi ed esigenti e io non potei che ricambiare con la stessa passione. Scese a baciarmi sul collo e con le mani oltrepassò la barriera della mia maglietta e mi accarezzò un seno. Gemetti e lui ritornò a baciarmi e ad asciugarmi il viso dalle lacrime.

<< Ricordo solo che… che non smettevo di pensare a te. Non riuscii ad arrivare fino alla fine. Lei si arrese e andò via, lasciandomi con i miei pensieri. Mi sono sentito uno schifo per aver pensato di poterti tradire così. Perché per me era tradirti… ti amo Kristen, spero che tu possa perdonarmi… >>

Io sgranai gli occhi a quelle parole e mi sollevai appena. Cercai di parlare, ma lui mi anticipò e riprese a baciarmi. Riprese ad accarezzarmi, fino a farmi impazzire e dimenticare per sino come mi chiamavo.

Per la prima volta mi lasciai andare e condividemmo quella tanto attesa notte insieme. Non avrei mai creduto di poter sentirmi così bene. Non avevo mai provato con nessuno quello che provai con lui.

Quando ricadde ansante su di me, ritornai lentamente lucida e mi strinsi a lui.

Cercava il mio perdono? Ero io a doverlo chiedere a lui. Non era come avevo pensato. Nonostante tutto lui si era fermato e non mi aveva tradito fino in fondo. In realtà non stavamo insieme di conseguenza non sarebbe stato un vero tradimento, soprattutto dato quell’addio che aveva pronunciato quella sera e che ancora risuonava nella mia mente. La decisione che avevo preso quel pomeriggio leggendo le sue lettere, era ancora valida. Non volevo mai più lasciarlo, non dopo quell’ennesima dimostrazione  del suo amore nei miei confronti.

Gli presi il viso tra le mani e quasi morii di dolore e sensi di colpa quando lessi paura e delusione nei suoi occhi. Pensava ancora che me ne sarei andata? Era colpa mia se ci trovavamo in quella situazione e non certo sua.

<< Robert, tutto quello che è successo adesso tra noi è stato splendido e non ho nessuna intenzione di andare via da te. >>

I suoi occhi si accesero e mi guardò in un misto tra stupore e felicità.

<< Sono io a doverti chiedere scusa. Tu mi hai sempre dimostrato di amarmi e anche adesso quello che mi ha detto è la chiara prova che non hai tradito la mia fiducia. E’ stata tutta colpa mia e tu nonostante tutto sei qui accanto a me. Mi dispiace se in questi mesi non sono riuscita a farti capire i miei reali sentimenti e sono rimasta stupita del fatto che in una lettera mi hai detto di aver capito cosa in realtà celava il mio cuore. Paura di poterti perdere e che tutto ciò che era successo con Michael si potesse ripetere. In realtà quello che è successo con Emilie non conta nulla, perché ti sei fermato e hai pensato a me nonostante tutto. >>

<< Piccola, ti prego scusami. Ci sei solo tu nel mio cuore, Kristen. >>

Gli sorrisi e posai un leggero bacio sulle sue labbra.

<< Sono pronta a dirti ciò che da tempo avrei voluto dirti. Ti amo Robert e voglio stare con te. Per sempre. >>

Lui mi sorrise felice e mi baciò d’impeto, facendomi sentire la donna più felice del mondo.

<< Rob… adesso devo chiederlo a te. Puoi perdonarmi? >>

Lui mi guardò senza capire, ma era così, anche lui doveva perdonarmi per le mie debolezze e per averlo fatto soffrire. Dopo qualche minuto capii che stava ragionando sulle mie parole e poi lo vidi guardarmi dolcemente e accarezzarmi il viso con una mano.

<< Non ho nulla da perdonarti, amore mio. Sono felice di tutto ciò che abbiamo passato insieme perché ci ha fatto arrivare dove siamo adesso, senza contare che tutti i momenti passati con te sono custoditi nel mio cuore. >>

Lo abbracciai non sapendo cosa dire. Amavo troppo quel ragazzo e niente adesso ci avrebbe separati. Ci guardammo a lungo e lessi nei suoi occhi la muta promessa di restarmi accanto per sempre.

  << Ti amo. >>

Lo dicemmo insieme e ridemmo felici di quella nuova vita… che avremmo condiviso insieme. 

 

                                                                                                                                Fine

 

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Siamo giunti all’ultimo capitolo di questa storia. Spero di non avervi deluso! A questo punto devo chiedervi se volete o meno un epilogo, che posterò tra pochissimi giorni. So già cosa dovrei scrivere, ma non so come la pensate. Vi piacerebbe? Fatemi sapere!

Ringrazio tutti coloro che hanno letto questo storia, chi l’ha commentata rendendomi davvero felice e anche a tutti quelli che naturalmente l’hanno inserita tra le seguite e tra i preferiti.

Rispondo alle vostre ultime recensioni J

Midnightsummerdreams: Ciao! Come vedi abbiamo raggiunto il capolinea, mancherebbe solo l’epilogo ma non so se vi fa piacere! Si hai ragione, anche Kris ha le sue colpe, perché il suo comportamento non faceva altro che rendere Robert insicuro dei suoi sentimenti verso di lui, come dicevi tu XD Soddisfatta di questo finale? Fammi sapere, un bacio e grazie! J

Lau_Twilight: Il mio amore!!! La mia Lauretta! Sono veramente contenta che questa fic ti sia piaciuta! Non so cosa avrei fatto anche senza il tuo supporto! Un bacione ciao!

Alyssa976: Ciao, sono molto contenta che la fic ti sia piaciuta e sono giunta al termine. Questa ff è stata concepita in questo modo, spero che questo finale ti sia piaciuto e ripeto c’è ancora l’epilogo, ma vorrei sapere cosa ne pensate in proposito XD Un bacio anche a te! Ciao ^_^

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Capitolo 11
*** Epilogo ***


                            Epilogo

 

Si dice che l’amore sia la forza più grande e più terribile. Credo sia veramente così. Il sentimento che mi lega a Robert è qualcosa di speciale e minacciosamente devastante. Lo amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita e sono certa che questo sentimento rimarrà invariato nel tempo. Anche adesso che mi sta guardando, so di essere l’unica per lui. Lo leggo nei suoi occhi. In esso è rispecchiato lo stesso sentimento che si può facilmente leggere nei miei.

La mia vita è cambiata il giorno in cui l’ho incontrato e le emozioni che provai quel giorno sono le stesse che provo ora e sono sicura che sarà così fino alla fine dei miei giorni.

Cambio pensieri guardandomi attorno. Flash impazziti ci colpiscono continuamente mentre io e Robert regaliamo sorrisi ai nostri fan. Questa è l’ultima premier per questa saga, infatti abbiamo terminato anche quest’ultimo film che vede Bella ed Edward condividere per sempre l’eternità. Con un sospiro mi ritrovo a pensare che tutto questo infondo mi mancherà; i fan urlanti, le interviste su come Bella abbia cambiato la mia vita… perché in realtà l’ha cambiata davvero.

Quest’esperienza la ricorderò come qualcosa d’importante. Per la prima volta il mio lavoro aveva rivoluzionato in senso positivo la mia vita e se avessi potuto tornare indietro nel tempo non avrei cambiato una virgola dal momento in cui accettai di diventare la protagonista di questa bellissima saga.

I miei pensieri vengono disturbati dal presentatore, che manda le clip del nostro ultimo film. Breaking Dawn. In realtà non sapevo cosa aspettarmi, così guardai con Robert  la clip e rimasi senza parole. Non credevo che utilizzassero quella scena ma in fondo c’era da aspettarselo.

Non mi accorsi nemmeno che gli occhi mi era diventati lucidi, fin quando Robert non mi abbracciò da dietro, complice del quasi assoluto buio in sala. Mi persi nell’osservare la scena in cui Edward metteva la fede all’anulare di Bella. Quella scena non era del tutto una finzione. Sorrisi e con il dito giocai con la fede che indossavo.

 

 

<< Kristen, ho bisogno di parlarti. >>

Mi preoccupai davanti a quell’espressione seria. Robert mi guardava fisso negli occhi, senza mai distogliere lo sguardo. Erano passati quasi due anni dal momento in cui i nostri sentimenti avevano prevalso e rappresentavamo ormai una coppia a tutti gli effetti. Nonostante le difficoltà dovute al nostro lavoro, niente era riuscito a disturbare la nostra unione. Conoscevo persino i suoi genitori e lui i miei. Passavamo ogni momento libero insieme ed ero davvero felice come non lo ero mai stata in vita mia. Robert mi completava in tutto e riuscivo ad essere me stessa, senza alcuna remora o paura. Avevo ben presto superato il trauma dovuto al mio ex grazie all’amore e alla dolcezza del mio ragazzo.

Eppure quello sguardo mi fece preoccupare. Eravamo in uno chalet che Robert aveva affittato per una sera solo per noi. Lo faceva spesso e questo mi riempiva di gioia. Era un ragazzo come pochi che sapeva amare e rispettare la sua donna. Non avrei mai chiesto nulla di meglio di lui, nella mia vita.

<< Robert, cosa succede? >>

Lui mi prese per mano e mi accompagnò sulla balconata che da cui si dominava la città di Parigi. Amavo quella città e dato che ci trovavamo lì per uno show televisivo mi aveva riservato quella sorpresa. Di conseguenza non capivo questo repentino cambiamento d’umore.

<< Kris, sai quanto sei importante nella mia vita. Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino insieme, siamo sempre riusciti a risolvere i nostri problemi e adesso ci ritroviamo qui, finalmente insieme. Quella notte ti promisi che ti sarei rimasto accanto per sempre  ed è quello che voglio fare se tu me ne darai la possibilità. >>

Ero piacevolmente colpita dalle sue parole. Sapevo bene cosa mi aveva promesso, infatti adesso eravamo insieme e nulla ci avrebbe più separati. Ma allora perché quello sguardo?

Misi a tacere tutti i miei pensieri e trattenni il respiro quando vidi Robert estrarre dalla tasca dei pantaloni una piccola scatolina blu di velluto. L’aprì davanti ai miei occhi increduli rivelando il suo prezioso contenuto.

Mi portai una mano alla bocca quando vidi un bellissimo solitario, molto particolare che riluceva alla luce della luna. Capii subito il motivo dello sguardo serio di Robert, della sua agitazione e il perché delle sue parole. Incapace di parlare, continuai a fissare l’anello e poi lui che mi guardava ansioso. Vedendo la mia indecisione estrasse l’anello della scatolina e afferrò la mia mano. In quel momento il mio cuore aumento considerevolmente i numeri dei battiti rischiando di farmi venire un collasso.

<< Adesso ti chiedo di fare un ennesimo e definitivo passo avanti nella nostra vita. Ti amo, Kristen. Vuoi rendermi l’uomo più felice del mondo e sposarmi? >>

Lacrime di felicità mi solcarono il viso e io lo fissai per lungo tempo prima di gettarmi tra le sue braccia. Si, volevo sposarlo e condividere con lui il resto della mia vita. Tutto quello che avevamo passato insieme era qualcosa di bello e sconvolgente e non volevo separarmi da lui per nulla al mondo.

<< Si, Robert. Voglio sposarti. >> dissi guardando i suoi splendidi occhi verdi, che si accesero di gioia, non appena pronunciai quelle parole.

Mi sollevò in braccio e mi diede un bacio che mai avrei scordato nella mia vita. Conteneva tutti i nostri sentimenti e rappresentava la muta promessa che da quel momento nulla più ci avrebbe separato.

 

Respirai molte volte per cercare di contenere l’emozione a quei ricordi, per far si che le lacrime non mi sorprendessero proprio in quel momento. Robert mi strinse ancora più forte a sé, nel nostro angolo della sala e insieme guardammo il nostro giuramento. All’inizio non ero molto convinta di voler rendere questo momento quello del film della saga, ma infondo i momenti coincidevano. Con un sorriso ripensai alle mille discussioni per poter trovare il giusto momento per sposarci. Ò’unico momento libero più vicino era proprio poco dopo l’ultima scena del film, ovvero il matrimonio. Così il regista non aveva resistito e ci aveva pregati di poter filmare solo il nostro giuramento e nient’altro di quel giorno speciale. Così subito dopo quella ripresa saremmo stati liberi fino a quando non sarebbe venuto il momento di promuovere il film. Se non avessimo fatto così, non saremo ancora sposati e non avremmo avuto del tempo da dedicare a noi due. Naturalmente nessuno sapeva questo, tranne le nostre famiglie, i nostri colleghi e più intimi amici. E così… ero li insieme a mio marito a riguardarci quel momento.

 

 

<< Sono troppo nervosa, e poi non penso sia stata una buona idea quella di regalare il nostro giuramento al film della saga. >>

Ashley, insieme al suo piccolo John,  tentava disperatamente di rincuorarmi, mentre io non facevo che controllarmi l’abito da sposa. Dopo tutto quello che era successo, chi l’avrebbe mai detto che proprio lei doveva diventare la mia damigella d’onore? Sorrisi del mio pensiero ma ben presto tornai a pensare alla strana situazione in cui io e Robert ci eravamo cacciati.

<< Kris, non  agitarti. Sai bene perché hai accettato tutto questo. Infondo non è poi così male, tra l’altro non lo saprà mai nessuno. Solo in questo modo tu e Robert avrete anche più spazio per godervi questo momento, altrimenti avreste dovuto aspettare ancora e non mi sembrate ancora disposti ad aspettare. >>

<< Mammaaaa >>

Entrambe abbassammo lo sguardo su John, il figlio di un anno e mezzo di Ash.

<< Neanche lui vuole più aspettare, mi sa che ha fame! >> esclami facendola ridere.

Eravamo come sorelle ormai e il piccolo John era per me come un nipote! Vidi Ashley lasciarmi per tornare in sala con il piccolo, mi imposi calma e respirai appieno prima di uscire da quella stanza e raggiungere mio padre, per poter raggiungere Robert all’altare.

Sentivo le gambe tremarmi e il respiro mancare, ma mi feci forza fin quando non vidi Robert, splendido nel suo completo guardami con un sorriso emozionato. Aveva gli occhi lucidi, così come i miei e avvertì anche la sua mano tremare quando mi prese la mia, da quella di mio padre.

Da qual momento non mi accorsi più di nulla, nemmeno quel piccolo momento dove qualcuno accese una cinepresa per poi spegnerla qualche minuto dopo. I nostri occhi non si lasciarono nemmeno un attimo e al momento del giuramento cercai di tener ferma la voce ma con scarso successo. Robert mi stringeva la mano nella sua per in fondermi coraggio e fu così che divenni la signora Pattinson. Moglie dell’uomo che mi aveva cambiato la vita, rendendomi felice.

 

Quel giorno era stato il più bello della mia vita e ne avrei conservato il ricordo per sempre. Naturalmente il mondo sapeva che io e Robert eravamo sposati ma nessuno avrebbe mai pensato che la scena del film che tutti stavano vedendo era uno squarcio del  nostro vero matrimonio.

Le luci vennero riaccese e partì uno scroscio di applausi che quasi costrinse sia me che Robert a tapparsi le orecchie. Mi girai verso di lui e ci scambiammo uno sguardo intenso. Non seppi il motivo ma in quel momento mi passarono per la mente tutti i momenti che avevano segnato la nostra storia. Mi rividi una ragazzina di diciassette anni che alla vista di quel bellissimo ragazzo, dolce e solitario sentii una strana emozione riempirle il cuore. Poi tutti i momenti successivi, gli sguardi, le parole, i baci, i litigi e promesse, fino a quell’ultimo momento, in cui ci giurammo amore eterno. Mi persi ancora nello sguardo profondo di Robert. Ero sicura che anche lui stesse ricordando le stesse cose.

Nulla esisteva al di fuori di noi due. Saremmo stati insieme per sempre, nella nostra nuova vita…

 

                                                       

 

                                                                                                                                  Fine

 

 

 

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Dedico questo capitolo a tutte le mie dolcissime amiche che mi sono state accanto ( sempre!) e chi mi hanno aiutato in un momento in cui avrei voluto smettere di scrivere. Invece sono qui, grazie a loro. Soprattutto in onore di lisepotter, una persona dolcissima a cui mi sono affezionata e che ha dato vita insieme a me a questa storia!

Un grazie speciale va a tutti coloro che mi hanno seguito fin ora. Un po’ mi dispiace ma anche questa storia si è conclusa. Ci tenevo molto e spero di non avere deluso nessuno! Mi sono divertita ed emozionata a scriverla, così come succede anche con tutte le altre mie storie, perché per me è questa la scrittura, altrimenti non avrebbe senso. Spero do avere regalato anche a voi qualche emozione, leggendo questa storia!

Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo moltissimo.

Grazie anche a tutte le persone che hanno aggiunto questa storia tra le preferite e le seguite e anche a solo chi ha letto. Grazi davvero!

Per l’ultima volta, in questa storia, rispondo alle vostre bellissime e preziosissime recensioni =)

Midnightsummerdreams: Ciao, sono davvero contenta che ti sia piaciuto il discorso delle e-mail e questo  anche e soprattutto merito di lisepotter che non ha mai smesso di partecipare a questa storia, aiutandomi con le splendide idee! Che ne dici di questo epilogo? Spero davvero di non averti deluso^^ Grazie per avermi seguito fin ora! Spero di ritrovarti in qualche altra mia storia, mi farebbe davvero piacere!

p.s.: Non c’entra nulla, ma se non sbaglio ti ho vista su Facebook per quanto riguarda le storie di elizzie! Ehehe, un bacio, ciao!

Annaftl: Ciao!!! Oddio, che bello, sono felicissima di averti commosso, significa che allora qualcosa arriva di ciò che scrivo. Credemi per me è motivo di felicità xD Spero che questo epilogo ti sia piaciuto allo stesso modo, fammi sapere, un bacio ciao!

Serve: Ciao Carissima, innanzitutto ti ringrazio per avermi esposto tutti i tuoi dubbi e le tue teorie, è giusto che il lettore abbia le sue remore, quindi ti rispondo subito. Allora… Kristen e Robert vivono un momento particolare. Kristen dopo il tradimento di Michael, naturalmente non riesce ad avere fiducia di conseguenza non si sente libera di amarlo. Robert preso da lei, ha cercato di convincerla a fidarsi e solo dopo un attenta analisi del loro rapporto ha cercato di mettere nuove basi della loro relazione, regalandogli le sue emozioni attraverso quelle e-mail. Sul fatto di Ashley, Robert non l’aveva vista e non aveva detto nulla di Ashley perché lei non voleva. Questo include anche il fatto di dire che lei avesse dei problemi perché sarebbe potuta girare la voce in ogni caso. Ragiona così perché presa dalla paura e a me serviva un espediente simile. Ashley sa molto poco del rapporto tra i due, la vede quando è abbracciata a lui, è vero, ma non sapendo bene come erano messe le cose tra loro, non dice nulla. E’ un essere umano che ha fatto un errore, ma poi cerca di rimediare. In una storia servono anche queste cose!

Per Robert e il tradimento, Kristen lo considera eccome, il fatto è che poi lo perdona perché lei ha anche delle colpe, serve. Credimi che in qualche modo le ha. La bilancia non pende mai da una parte sola, specie in amore. Quello che hai detto tu è giusto, ma qui credo di aver fatto io qualche errore. La sera in cui Emilie è andata da lui ( anch’io non la posso vedere, è chiaro, infatti l’ho usata con difficoltà per questo), Robert era certo che tra lui e Kristen non ci sarebbe stato nulla. Le ha detto quell’addio, per lui doveva ritenersi una cosa del tutto chiusa e quando si soffre così amaramente e qualcuno cerca di tenerti compagnia, la tua volontà tende ad azzerarsi, specie un uomo può anche assecondare una cosa del genere. In realtà credeva di poterlo fare con lei, ma i suoi pensieri erano tutti su Kristen, nonostante lei lo teneva lontano.

 Non so se sono riuscita a spiegarmi, tranne qualche carezza non c’è stato nulla con Emilie. Fa male, molto per Kristen, ma lei ha sempre dato quelle che a Robert sono parse delle false speranze. E’ come se un ragazzo ti facesse capire di amarti, però poi ti tiene lontano. Beh, ci sono le motivazioni che Robert conosce, ma che tiene anche lontano da sé, perché comincia a nutrire risentimento anche per lei, come per quella sera, perché è stanco. Vuole Kristen, la ama ma capisce che c’è qualcosa più grande di lui a  fermarla. Si convince che non ci sarà mai futuro, di conseguenza reagisce in quel modo. Ho solo cercato di essere quanto più realistica e poco idilliaca.

In ultimo lei chiede perdono anche a lui, per averlo portato a soffrire e non per Emilie, anche se personalmente lui soffriva parecchio e non era di certo cosi voglioso di stare con Emilie, che poi scarica malamente. ( Beh dai non c’è cosa più terribile per quella maledetta biondina xD) Lo dice perché pensa ai gesti d’amore di Rob che lei ha messo in secondo piano…

D’accordo… direi che ho detto troppo! Spero di non averti quindi deluso in ogni caso per quel capitolo, ma in questo caso l’ho vista in questo modo^^

Spero che l’epilogo ti sia piaciuto. Fammi sapere, mi raccomando! Un bacione, ciao!!!

Hachiko_Vampire: Ciao^^ Grazie mille, sono davvero contenta che la storia ti sia piaciuta, aspetto di sapere che ne pensi di questo epilogo, a presto ciao ^__^

Erika1975: Siamo in due a non sopportarla! E’ infatti servita al peggiore degli scopi! Grazie, mi fa piacere sapere come la pensi. Si, lui si è decisamente fermato, senza manco iniziare direi! E’ qualcosa di difficile per un uomo, ma Robert è sempre Robert ed ama molto Kris! Fammi sapere che ne pensi di questo epilogo! =)

Vika: Ehi, ciao^^ Oddio ma così mi fai commuovere! Ehehe, sono contenta che segui anche le mie altre storie! Sono contenta che la storia ti piaccia, non vedo l’ora di leggere cosa ne pensi di quest’ultimo atto della storia, un  bacione :-*

Lau_twilight: Tesora miaaaaaaa, come sono contenta ogni volta di leggere le tue recensioni, non hai idea!!! Sono stra felice che il capitolo ti sia piaciuto! Ti voglio tantissimo bene, un bacione!

Argentlam: Ciao tesoro! Ma che piacere trovarti qui!!! Grazie mille per la recensione, fammi sapere per questo epilogo, un bacione!

 

Capitolo betato da Nevia!

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