Come What May di Tati Saetre (/viewuser.php?uid=70304)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo Capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo. ***
Capitolo 17: *** Epilogo. ***
Capitolo 1 *** Primo Capitolo ***
Angolo della Beta, Nevia.
Ciao a tutti! Prima di
lasciarvi al capitolo, vi ricordo le altre ff che seguo:
- Tutte quelle di Jessikinacullen
- Dark Pleasure di
Eternal Cullen
- Eternety In Rock - Into
The Harem - Inferno di HoenyWeasley95
- La Mia Micetta di Anthy
- Resisting Edward di -yaya-
- L'inizio Di Tutto di Ale03
- The Masquerade di Shona
- Falling In Love With You di Meme90
- Tutte quelle di Purelove95
Buona lettura a tutte!! ^^
Primo Capitolo
Pov Isabella
"Padre
ve ne prego dovete chiamarli, almeno convinverli". Erano più
di cinque minuti che nostra sorella Alice non faceva altro che
supplicare nostro padre. La gente in giro per Forks continuava a
ciarlare della famiglia di Mr Cullen. Erano arrivati più o
meno da due giorni e Alice voleva già organizzare un ballo
nella nostra tenuta per invitarli e fare la loro conocienza, io non ci
vedevo nulla di così esaltante.
"Padre, Alice ha ragione. Da quando sono arrivati l'unico che ha fatto
la loro conoscienza siete stato voi, si sentiranno degli emarginati".
Ecco l'altra mia sorella, Rosalie. La più grande e la
più bella. Ha venticinque anni e un fisico che tutte le
donne invidiavano nella contea. Dei boccoli biondi e gli occhi azzurri,
fà invidia a tutte. Alice invece è la
più piccola, ha diciassette anni, capelli neri come quelli
che ha nostro padre, che non stanno un attimo fermi. Anche lei
è snella ma a confronto a Rosalie è molto
più bassa e smilza. Un suo difetto è che non
riesce a tenere la bocca chiusa per più di due secondi.
"Isabella, voi cosa ne pensate?" Mio padre mi redestò dai
miei pensieri. Era seduto sulla sua poltrona mentre Alice gli teneva
una mano e Rosalie gli stava davanti, con aria impaziente. Tutti
aspettavano la mia opinione.
"Padre, penso che fare la loro conoscienza ad un ballo non sia il modo
più adatto", subito sentii le imprecazione che stava
preparando per me mia sorella Alice.
"Però penso anche che se gli invitiamo senza fargli capire
che sono loro il motivo del ballo sia un altro modo per fare la loro
conoscienza". Io odiavo i balli, ma meglio passare una serata fra la
musica che una vita con l'odio della mia sorellina. Rosalie mi fece un
sorriso a trentadue denti e Alice mi saltò praticamente
addosso.
"Non gioite, ancora non ho acconsentito. Prima ne devo discutere con
vostra madre". Già, nostra madre. Renee Swan, la ricca
moglie del generale. Anche se non c'èra bisogno di
consultare nostra madre, dato che lei amava i balli e fare nuove
conoscienze quanto Alice. Io ero più come mio padre,
riservata e estramamente goffa. Invece di passare il tempo con altre
persone preferivo leggere o suonare il piano, anche se più o
meno sapevo suonare due melodie e in malo modo.
"Rosalie che dici chi inivitiamo oltre alla famiglia Cullen,
ovviamente?" Le mie sorelle avevano cominciato a parlare del ballo e
non la finivano più, cominciarono a compilare anche gli
inviti, che scriveva Rosalie con la sua bellissima calligrafia.
Ovviamente a me non chiedevano consigli, sapevano che mi sarei opposta
immediatamente. A me non piacevano certe cose. Mentre loro andarono in
cucina per dare gli ordini alle cameriere e ai cuochi io rimasi nel
grande salone con mio padre.
"Isabella, credevo che i balli non ti piacessero". Mio padre non aveva
tutti i torti.
"Avete ragione padre, ma sai com'è. Meglio una serata fra
tutte quelle persone che volteggiano che passare una vita odiata dalle
mie sorelle". La risata di mio padre risuonò per tutta la
casa.
"Hai ragione figlia. Alice quando ci si mette è diabolica".
Lo sapevo molto bene, meglio di nostro padre.
"Isabella che dici, a questo ballo tu e le tue sorelle riuscirete a
trovare marito?" Sbattei il libro che stavo leggendo. Erano giorni che
mio padre insisteva nel farci conocere scapoli ricchi e di buona
famiglia. Dovevamo trovare marito.
"Padre, ancora con questa storia?" Chiesi. Lo sapevo bene ero sfacciata
nei confronti di nostro padre ma lui conosceva bene quella parte del
mio carattere.
"Figlia mia, Rosalie ormai ha venticinque anni è una ragazza
bellissima e non vede l'ora di metter su famiglia. Posso lasciar
passare Alice, perchè ancora ha diciassette anni, ma tu
invece che mi dici?" Io invece dico che vorrei passare una vita fra i
miei libri.
"Padre, ancora non ho trovato l'uomo giusto. Prima o poi
accadrà". Meglio poi che prima, pensai.
"Sono d'accordo con te, ma anche tu hai diciannove anni quindi devi
prendere una decisione nella vita". Non potevo negarlo, aveva ragione.
Ma io ero troppo legata a quella casa, alla mia vita e soprattutto a
mio padre. Lui era l'uomo della mia vita.
"Padre, non è che abbiamo problemi economici?" Chiesi
infine. Lui strabuzzò gli occhi.
"Cosa vai a pensare cara? Certo che no. Però anche tu sai
che il prossimo mese dovrò partire per l'ennesima battaglia
e se non tornerò vittorioso? Isabella dobbiamo pensare anche
alle conseguenze e non solo al presente. Economicamente la nostra
famiglia è una delle prime nella contea, ma tu e le tue
sorelle dovrete trovarvi un marito il prima possibile e metter su
famiglia". La discussione finì lì,
perchè Alice era entrata con la lista degli invitati.
"Allora padre, dobbiamo spedire gli inviti alla famiglia Stanley, a
quelle del reverendo Weber, ovviamente i Cullen e.. A si i Newton".
Sobbalzai. Michael, figlio dei signori Newton era lo scapolo
più ambito della contea, che si era preso un infatuazione
per me. Era abominevole. Rosalie mi fece un sorriso, come per
rassicurarmi. Ad un tratto sentimmo la porta spalancarsi e nostra madre
comparire.
"Ragazze". Disse lei a mò di saluto prima di stampare un
bacio sulle labbra di nostro padre.
"Madre". Dicemmo tutte e tre all'unisono.
"La cameriera mi ha avvertito del ballo che state organizzando". Disse
mentre si toglieva i suoi guanti bianchi e li riponeva in un cassetto.
"Avete già preso i vestiti?" Questa era l'ultima cosa di cui
volevo parlare, Rosalie Alice e mia madre avevano la mania dei vestiti.
Io no. Mi accontentavo del mio normalissimo vestito blu.
"Oh madre, domani dovremmo anadare al negozio della signora Masen per
decidere le stoffe". Disse Alice, adorando nostra madre per
l'affermazione sui vestiti. Io sbuffai. Nostro padre si accorse che era
d'intralcio quindi decise di andare a controllare come andava il
raccolto.
"Ragazze, ho parlato con vostro padre e ha detto che
acconsentirà a ogni proposta di matrimonio che vi
verrà posta". Rosalie esultò. Finalmente si
sarebbe sposata, perchè sicuramente qualcuno le avrebbe
fatto la proposta la sera del ballo. Forse il figlio di Mr Huley, che
stravedeva per Rosalie. Passarono quasi tutto il giorno a parlare dei
vestiti, sicuramente l'indomani mi sarebbe aspettata la giornata
più brutta della mia vita. Quando io e Rosalie finalmente
andammo nella nostra stanza.
"Pronta per dopodomani?" Chiesi.
"Certo! Isabella ti rendi conto? Finalmente mi sposerò".
Finalmente dopo tanto tempo la vidi felice, era quello che contava.
"Tu piuttosto sei pronta?" Chiese lei infine. Ero pronta? Ero pronta a
sposarmi e a metter su famiglia?
"Si, anche se non vedo l'ora di conoscere la famiglia Cullen".
"Che sbadata". Disse infine lei.
"Sono stata talmente scossa dalla notizia del matrimonio che mi sono
dimenticata della famiglia Cullen". Per fortuna che era di vitale
importanza fare quel ballo in loro onore. Dopo qualche altra
chiacchierata ci addormentammo, con la speranza che il giorno dopo
sarei sopravvissuta.
Questa storia mi
girava in testa da un pò di tempo e eccola qui! Lo so che ne
sto scrivendo altre e due ma non ne ho potuto fare a meno! Cosa ne
pensate? Spero di leggere le vostre recensioni! Un bacione a tutti
quelli che leggeranno :*
Le mie Fanfiction su Twilight: In corso: Come What May Isabella. La vita, in un soffio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Secondo Capitolo ***
Il capitolo non è
stato corretto, provvederò appena la mia Beta mi
invierà la versione corretta! Grazie.
Secondo Capitolo
Pov Isabella
"Isabella scendi
immediatamente, di questo passo non faremo mai in tempo a trovare le
stoffe per il ballo di domani". Le stoffe per il ballo. Sarà
una serata inutile che finirà presto, continuavo a
ripetermi.
"Sono pronta, madre".
Dissi mentre mi infilavo il mio cappello bianco per uscire.
"Ancora con quel
vestito blu?" Ma che aveva da ridire mia sorella Alice?
"A me piace, le sta
bene". Per fortuna che mio padre era sempre d'accordo con me.
"Grazie padre".
"Di niente, cara".
"Avete finito? Il
negozio della signora Masen non rimarrà aperto per sempre".
Sbuffai. Elizabeth era una delle migliori amiche di mia madre,
però non era ricca quindi non poteva permettersi tutto
quello che avevamo noi. Aveva un piccolo negozio nella periferia,
vendeva stoffe e abiti. Certe volte li faceva anche lei, era una gran
donna.
"Andiamo, andiamo".
Dissi infine.
"Madre prendiamo la
carrozza?" Chiese Rosalie. Io odiavo prendere la carrozza, preferivo
passeggiare.
"Si Rosalie".
Così salimmo sulla nostra carrozza nera, dove Anthony il
nostro cocchiere ci fece un sorriso a trentadue denti. Doveva sorridere
per forza, con tutto quello che gli pagava mio padre.
"Signorina Isabella".
Disse mentre mi aiutava a salire.
"Salve". Ricambiai il
saluto. Per arrivare in periferia ci sono voluti almeno venti minuti
buoni, nei quali Alice non faceva altro che parlare delle stoffe o
dell'abito che voleva per la sera del ballo. Non ce la facevo
più.
"Isabella è
solo un ballo, non può succedere niente di importante". Mi
rassicurò Rosalie. Era quella che mi capiva di
più, persino più di mia madre. Non può
succedere niente di importante, oltre alla proposta di matrimono
ovviamente. Sperai che la sera del ballo la proposta l'avrebbe ricevuta
solo mia sorella, io non potevo sposarmi. Non ero pronta.
"Signora, siamo
arrivati". Urlò Anthony dalla sua postazione.
"Che modi rozzi di
avvertire". Disse mia madre mentre apriva da sola la portiera.
"Nemmeno ti vengono
più ad aprire, e vostro padre continua a tenere Anthony".
Risi sotto i baffi. Nostra madre voleva essere proprio una signora.
Entrammo nel negozio.
"Signora Swan".
Salutò Elizabeth, che cara donna.
"Signora Masen,
cercavamo delle stoffe per il ballo che si svolgerà nella
nostra tenuta domani sera". Le disse Alice con un sorriso a trentadue
denti.
"Certo, proprio questa
mattina sono arrivate delle stoffe con degli abiti nuovi. Venite con me
vi accompagno". Così seguimmo Elizabeth, quel negozio era
pieno di colori. Stoffe di tutti i tipi, abiti dappertutto. Quando ad
un tratto Alice si catapultò su un abito giallo.
"Voglio questo".
Rosalie scoppiò a ridere, di conseguenza anche la Elizabeth
e nostra madre.
"Se vuole
può provarlo, signorina Alice".
"Dice davvero? Grazie
mille!" Andò dietro una tenda insieme ad Elizabeth che
l'aiutava. Mentre io e Rosalie ci guardavamo intorno. Mi
colpì in particolare un vestito rosso. Era bellissimo.
Davanti aveva delle rose, con un corpetto molto stretto. Il tutto
ricadeva in basso con una gonna bellissima. Sarebbe stato perfetto
addosso a Rosalie.
"Vieni qui". Dissi,
tirandola per un braccio.
"Hey, ma sei
impazzita?"
"Guarda questo". Si
girò e spalancò la bocca.
"Ti starebbe
d'incanto".
"Devo provarlo". Disse
di punto in bianco, mentre toccava la seta rossa.
"Come sto?" Sentimmo
urlare da dietro. Alice era perfetta in quel vesito giallo. Era in
stile romano, con sopra un copri abito a mezze maniche. Anche il suo
vestito era di seta.
"Alice sei divina". Le
disse nostra madre.
"Penso che
prenderò questo!" Stranamente ci aveva messo poco per
scegliere il suo abito. Cosa alquanto strana.
"Madre, io vorrei
provare questo". Nostra madre si girò verso Rosalie.
"Cara, ma è
stupendo".
"Anche quello
è arrivato questa mattina". Si intromise Elizabeth.
"Signorina Rosalie, se
vuole può provarlo anche lei". Rosalie non se lo fece
ripetere due volte e andò dietro la tenda insieme ad Alice
ed Elizabeth. Rimanemmo io e mia madre.
"Tu non hai trovato
niente, Isabella?" Chiese infine lei.
"No madre".
"Isabella, hai dei
gusti molto strani. Sei proprio come tuo padre".
"Madre, io non trovo
niente di esaltante nei vestiti. Per me uno ne vale l'altro".
"Cara, ma sono pur
sempre dei vestiti". La nostra conversazione fù interrotta
quando sentimmo le urla di Alice.
"E' forse successo
qualcosa?" Chiese mia madre allarmata. Spostarono la tenda e davanti mi
trovai una dea. Rosalie era perfetta in quell'abito rosso.
"Figlia mia, farai una
strage di cuori domani sera". Alice cominciò a battere le
mani come una bambina.
"E' davvero perfetto".
Si congratulò Elizabeth.
"Si, penso che
prenderò questo". Disse Rosalie mentre richiudeva la tenda e
si cambiava.
"Isabella, lei non ha
trovato niente?"
"No signora Elizabeth.
Non mi si addice niente".
"Sa Elizabeth, mia
figlia ha dei gusti abbastanza strani quando si parla di vestiti". Si
intromise mia madre.
"Preferisco le cose
semplici, e non vistose come piaccino alle mie sorelle". Mi difesi io.
"Isabella, forse ho
l'abito adatto per te". Così scomparì, per poi
riapparire con in mano un abito nero. Nero, pensai. Forse devo andare a
un funerale?
"Isabella, questo
abito è arrivato un pò di giorni fà ma
nessuno l'ha comprato perchè non è appariscente.
Sai nella contea tutte le donne fanno a gara per chi ha l'abito
più bello e costoso. Questo invece è semplice,
provalo. Sono sicura che le starà d'incanto". Non volevo
deluere Elizabeth quindi quando Rosalie aprì la tenda entrai
io. Da sola. Visto che Elizabeth aveva detto che era un abito semplice
sicuramente non avrei avuto bisogno d'aiuto per indossarlo. Finito di
mettermi l'ultimo guanto mi guardai allo specchio che era lì
davanti. Caspita, era semplice ma bellissimo. Lo dovevo ammettere, mi
stava davvero bene. Era nero, un pò trasparente con delle
rifiniture argentate davanti. Anche i guanti davano a quell'abito un
tocco un più.
"Isabella, le serve
aiuto?" Chiese Elizabeth da fuori.
"No ho fatto".
Risposi, mentre tiravo via la tenda.
"Caspita". Questa era
l'unica parola che sentii pronunciare da Alice.
"Mi sta davvero
così male?"
"Cara, sei bellissima.
Altro che strage di cuori". Si complimentò mia madre.
"Divina, veramente
divina". Disse Elizabeth.
"Elizabeth, prendiamo
questi abiti". Le disse mia madre, mentre si avviava con Elizabeth per
pagare.
"Non vedo l'ora che
sia domani sera". Continuò Alice esaltante.
"Anche io,
specialmente non vedo l'ora di conoscere la famiglia Cullen".
"Ragazza ho fatto,
andiamo". Nostra madre interrompè la nostra conversazione
per farci andare alla carrozza. Mentre stavo per salire con la mia
famiglia dietro sentii una voce chiamarmi.
"Signorina Swan, che
piacere rivederla". Fa che non sia lui, ti prego fa che non sia lui.
"Oh Micheal, il
piacere è nostro". Cominciò a conversare mia
madre.
"Signora Swan". Disse
mentre le faceva il bacia mano.
"Verrà
domani sera, Micheal?" Chiese mia sorella Alice, mentre mi mandava
degli sguardi maliziosi. Rosalie intanto mi teneva per una spalla.
"Certamente. Non posso
perdermi un ballo a casa vostra. Poi finalmente ci sarà
anche la famiglia Cullen, sarà un piacere conoscerla".
"Già". Mi
limitai a dire.
"Signore mi spiace ma
ora mi devo congedare". Per fortuna.
"Allora arrivederci
Michael". Disse Rosalie con il suo fare autoritario.
"Arrivederci, e a
domani". Sbuffai. Sarebbe venuto anche lui. Finalmente eravamo riuscite
a metterci in viaggio.
"Il figlio dei signori
Newton è proprio un bel ragazzo". Disse mia madre. Sospirai.
Non aveva tutti i torti, era un bel ragazzo ma era insopportabile. Con
il suo fare autoritario e poi amava ballare. Un uomo che ama ballare.
Di certo non era il mio tipo.
"Isabella, non sei
d'accordo?" Chiese mia madre.
"Certo, certo".
"Se ti sarà
fatta la proposta di matrimonio da Mr Newton di sicuro tuo padre
toccherà il cielo con un dito. E' una bella famiglia, sono
economicamente privilegiati ed è un bel ragazzo". Sobbalzai.
No, la proposta da Michael no.
"Lasciala stare".
Bisbigliò Rosalie al mio orecchio, mentre nostra madre
già si immaginava a correre per casa dietro ai suoi
nipotini. Casa dolce casa, finalmente eravamo arrivati. Appena entrate
Alice si catapultò nella sua camera con i vestiti, Rosalie
invece andò ad aiutare la cuoca in cucina. Amava cucinare e
badare alla casa. Mi avviai verso la mia camera quando sentii delle
voci provenire dal salone.
"Padre abbiamo
ospiti?" Chiesi facendo capolino dalla porta.
"Isabella, bentornata.
Ci è venuto a trovare il reverendo Weber". Oh, il reverendo.
Era una brava persona, noncè il padre di Angela. Era una
brava ragazza, una di quelle normali che si aggiravano nella contea.
"Salve". Dissi,
facendo un inchino.
"Signorina Isabella,
quanto siete cresciuta". Wow, era passata solo una settimana
dall'ultima volta che ci eravamo visti. Risi sotto i baffi.
"Già
reverendo, mia figlia ha diciannove anni". Intervenne mio padre.
"Si, proprio come la
mia". Gli rispose il reverendo.
"Trovati gli abiti per
domani sera?" Chiese ad un tratto mio padre.
"Si". Mi limitai a
dire.
"Anche mia figlia
appena è arrivato l'invito è entrata nel panico",
disse il reverendo mentre beveva dal bicchiere che aveva davanti.
Naturalmente era pieno d'acqua.
"Le ragazze di oggi".
Borbottò mio padre. Naturalmente mi sentii d'intralcio,
quindi dopo aver salutato tornai nella mia camera dove c'era Rosalie ad
aspettarmi.
"Abbiamo ospiti?"
Chiese mentre entrai.
"Il reverendo Weber".
"Va bene. Isabella
quell'abito ti sta d'incanto".
"Grazie, anche il tuo
è stupendo".
"Lo so, per fortuna
che l'hai visto tu sennò non l'avrei mai notato". Passammo
tutto il pomeriggio a parlare del ballo del giorno dopo, fino all'ora
di cena. Quando eravamo tutti a tavola Alice non smetteva di parlare
del ballo. Mi era venuta la nausea.
"Oddio ma vi rendete
conto? Mancano meno di ventiquattro ore".
"Alice per favore,
basta". Le chiese mio padre esasperato. Lei sbuffò.
"Tuo padre ha
ragione", la rimproverò mia madre. Per fortuna erano
riusciti a farla stare zitta. Finita la cena ci recammo tutti nelle
nostre camere, il giorno dopo ci aspettavano i preparativi, anche se il
giorno stesso la casa era stata messa sotto sopra.
"Buona notte". Mi
disse Rosalie tra uno sbadiglio e l'altro.
"'Notte" Dissi io di
rimando mentre spengevo la candela in un soffio. Finalmente mancava
poco, un ballo poteva rovinare la mia vita?
Secondo capitolo!!
Sicuramente con questo avrò deluso un pò di
persone perchè tutti si aspettavano il ballo. Non
preoccupatevi, il ballo starà nel prossimo :D Comunque sotto
vi lascio i link per vedere gli abiti che hanno coprato le tre
sorelline! Ieri sono impazzita per cercare gli abiti adatti. Rispondo
alle vostre bellissime recensioni:
nightmare193: Grazie mille! Comunque chi
saranno i bellissimo figli dei Cullen? Ahah.. Non c'è molta
scelta ù.ù Sono contenta che il primo capitolo ti
sia piaciuto. Allora continua a seguirmi! Un bacio :*
luisina: No non ti preoccupare, non mi
dimentico delle altre Fanfiction :D Anche perchè io quando
inizio una cosa la devo portare a terminte.. Lo so sono fatta
così. Comunque si, mentre leggevo Orgoglio e Pregiudizio me
la millesima volta mi è venuta in mente questa storia.. Ti
ringrazio per seguirmi anche in questa mia follia -.- Un bacio :*
SweetCherry: Grazie! Un bacione :*
Bellissima Cullen: Si, proprio d'altri tempi! Ti
ringrazio. Un bacio :*
Michiu: Grazie mille, anche io adoro
le storie ambientate in quell'epoca :D Un bacione :*
Tempera: Edward/Darcy è
fantastico :D Ti ringrazio molto! Un bacio :*
ale03: Grazie mille! Allora fammi
sapere cosa pensi di questo :D Un bacione :*
twilight_the best: Grazieee! Un bacio :*
Sabry87: Tesora grazie millee! Allora
continua a seguirmi! Un bacione :*
Ringrazio anche le 20
persone che mi hanno messa tra i preferiti e le 17 fra le
storie seguite! Anche alle 7
che mi hanno messa tra gli autori preferiti *Me è onorata*
Le mie Fanfiction su Twilight: In corso: Come What May Isabella. La vita, in un soffio.
Per vedere i vestiti cliccate
sui nomi:
Alice
Rosalie
Isabella
Vi spiego: l'abito di Alice l'ho preso giallo, perchè dato che lei nella saga della Meyer ha la sua porsche gialla qualcosa le doveva rimanere. Ovviamente a quell'epoca niente porsche quindi ho pensato all'abito :D
Rosalie invece un abito rosso. Pensate a Rosalie con la sua chioma bionda, l'abito rosso e il suo corpo perfetto! Cosa ne uscirà fuori? Una dea :D
Poi arriviamo a Bella :D Se non ve ne siete resi conto l'abito che ha Bella è quello che ha Rose in Titanic! Io amo quell'abito, è semplice e bellissimo e si addice proprio a Bella.
Allora cosa ne pensate degli abiti? Aspetto le vostre opinioni.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Terzo Capitolo. ***
Angolo della Beta, Nevia.
Ciao a tutti! Prima di
lasciarvi al capitolo, vi ricordo le altre ff che seguo:
- Tutte quelle di Jessikinacullen
- Dark Pleasure di
Eternal Cullen
- Eternety In Rock - Into
The Harem - Inferno di HoenyWeasley95
- La Mia Micetta di Anthy
- Resisting Edward di -yaya-
- L'inizio Di Tutto di Ale03
- The Masquerade di Shona
- Falling In Love With You di Meme90
- Tutte quelle di Purelove95
Buona lettura a tutte!! ^^
Terzo Capitolo
Pov Isabella
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaa".
Scesi di corsa le scale, da dove proveniva quell'urlo?
"Si può
sapere cosa diamine succede?" Chiese mia madre ad Alice, che mandava
delle imprecazioni alla povera cameriera che le era davanti.
"Josephine, le avevo
chiesto di disporre delle rose bianche su dei vasi avana, non delle
margherite su dei vasi bianchi. Si rende conto del disastro
che ha creato?". Risi sotto i baffi, Josephine se l'era
cercata quel giorno, un ordine dato da Alice andava eseguito alla
perfezione.
"Alice, vedrai che
riusciremo a sistemare questo danno". Cercai di rassicurarla.
"Isabella, come
faremo a sistemare questo danno? Gli ospiti arriveranno fra meno di tre
ore, ancora dobbiamo prepararci e non abbiamo il tempo di pensare anche
ai danni che combinano le cameriere. Sono allibita". Josephine era
davanti a noi con una mano su un fianco mentre aspettava il verdetto di
Alice, sperai che non la licenziasse. Ma dipendeva tutto dalla
decisione che avrebbe preso nostro padre.
"Cara, la cameriera
rimedierà subito. Vero Josephine?" Chiese nostra madre alla
poveretta, lei si ricompose subito.
"Certo signorina,
andrò personalmente a comprare le rose bianche e dei vasi
avana. Vedrà, per stasera sarà tutto perfetto".
Era quello che volevo sentire. Alice sospirò. Poi si rivolse
a Josephine con autorietà.
"Josephine, se quando
arriveranno gli ospiti non trovo tutto alla perfezione Dio solo
sà cosa può succederle". Era una minaccia in
piena regola, Alice quando ci si metteva faceva davvero paura.
Josephine si congedò, così anche nostra madre.
"Direi che le hai
messo paura". Mi complimentai con mia sorella.
"Dovevo metterle
paura. Sai Isabella, non voglio che il personale al nostro servizio
venga licenziato, ma terrorizzarli è l'unico modo che posso
usare per far rispettare gli ordini che impartisco". Ad un tratto
Rosalie fece capolino dalle scale.
"Ragazze, che dite se cominciamo a prepararci?" Ecco
il mio incubo peggiore, prepararmi per la serata. Una lunghissima ora
sotto le mani delle mie adorate sorelline. Mi guardai per l'ennesima
volta allo specchio, stavo bene. Indossavo il vestito che avevo
acquistato dalla signora Masen, i capelli gli avevo raccolti in un
fermaglio nero e argento con qualche boccolo che ricadeva sul viso, poi
mia madre mi aveva prestato una delle sue adoratissime collane. La cosa
che più mi spaventava però erano le scarpe, io
non ero molto portata nel movimento, e le scarpe con il tacco
abbastanza alto non mi aiutavano affatto. Bussarono alla porta,
Josephine.
"Signorina Isabella,
sono arrivati i primi ospiti e suo padre ha chiesto se lei e le vostre
sorelle potreste cominciare a scendere". Io sicuramente potevo
scendere, ma le mie sorelle ancora erano impegnate a farsi belle,
soprattutto Rosalie.
"Si Josephine, dica a
mio padre che sto scendendo". La cameriera fece per uscire quando la
fermai.
"Josephine, ha risolto
la questione dei fiori e dei vasi?" Mi fece un sorriso a trentadue
denti.
"Si, per fortuna".
Così dicendo se ne andò. Anche Alice mi
raggiunse, tutta raggiante nel suo vestito giallo.
"Ha chiamato nostro
padre, sono arrivati i primi ospiti io comincio a scendere". Dissi.
"Va bene Isabella, io
finisco di aiutare Rosalie con il vestito e ti raggiungiamo! Non vedo
l'ora che si aprano le danze". Sospirai. Come faceva ad essere sempre
così felice? Le invidiavo tutta quella felicità.
Scesi. Nell'atrio c'era mio padre molto impegnato a conversare
con il reverendo. I primi ospiti sicuramente erano stati gli Weber.
"Isabella".
Chiamò mio padre mentre scendevo l'ultimo scalino, lui
allungò la sua mano per aiutarmi.
"Sei splendida".
Già, dimenticavo che lui non aveva visto i nostri abiti.
Abbassai la testa, rossa di vergogna. Mimai un grazie con le labbra.
Quando una voce squillante mi assalì.
"Isabella! Che piacere
rivederla!" Mi girai e trovai Jessica Stanley a due centimetri da me
con un sorriso smagliante.
"Oh Jessica, il
piacere è tutto mio come state?" Chiesi, più per
cortesia che per interesse.
"Benissimo, siete
splendida in questo abito! E' proprio degno di voi".
"Grazie mille, anche
il vostro non è da meno". Risposi con un finto sorriso.
L'abito che aveva Jessica era veramente molto bello, ma molto
appariscente, anche il suo era nero. Non era l'abito adatto a me.
"Isabella". Sentii
chiamare dall'altro lato della stanza, dove vidi Angela Weber, la
figlia del reverendo.
"Angela! Come state?"
Ecco, questa domanda era per interesse puro e non per cortesia.
"Bene, voi invece?
Siete molto bella in quest'abito! Per caso volete fare stragi di
cuori?" La domanda che mi aveva posto Angela era per genuino interesse,
e non per ciarlare il giorno dopo nella contea dei fatti della gente.
"Spero prorpio di no!
Questo ballo è dedicato a mia sorella, con la speranza che
le venga fatta una buona
proposta
di matrimonio"
"Vostra sorella
Alice?" Si intromise Jessica, ero talmente occupata a conversare con
Angela che mi ero completamente dimenticata di lei.
"No, lei ha solo
diciassette anni. Di mia sorella Rosalie, che ormai ne ha venticinque".
Risposi, come poteva minimamente pensare che una ragazza di diciassette
anni si sposasse?
"Allora spero per lei
che trovi al più presto marito". Che sfacciataggine. Angela
mi fece uno sguardo eloquente, assomigliava molto a Rosalie nei modi di
fare.
"Isabella,
verrà anche la famiglia Cullen questa sera?" Ecco dove
voleva arrivare Jessica.
"L'invito è
stato spedito anche alla loro famiglia, ma non so quale sia stata la
loro decisione". Sperai ardentemente di conoscerli. Anche se Alice e
Rosalie avevano rivelato apertamente che volevano incontrarli a tutti i
costi io avevo evitato di esprimermi a riguardo. La
curiosità mi divorava.
"Miss Swan". Tutte le
voci tranne la sua, ve ne prego. Pensai.
"Mr Michael, allora si
è presentato". Dissi, facendo un inchino.
"Certo, ieri vi avevo
avvisata che sarei venuto". Giusto, l'incontro fuori il negozio della
signora Masen. Me ne ero dimenticata.
"Già". Mi
limitai a dire.
"Che ne dite se..".
Quelle parole furono interrotte dalla voce di mio padre.
"Isabella, le tue
sorelle sono scese già da un pò puoi
raggiungerci?" Ringraziai mio padre mentalmente.
"Certo, voliate
perdonarmi". Dissi, rivolgendomi a Michael, Jessica ed Angela.
"Tornerò
appena sarà possibile". No, non tornerò più.
"Và pure,
noi aspettiamo", l'unica che si era degnata di rispondermi era stata
Angela, forse sarei tornata solo per lei. Girai per i corridoi della
casa in cerca della mia famiglia. Era stata un impresa non da poco camminare fra tutte
quelle persone che volteggiavano, ma alla fine li trovai. Stavano
parlando con un uomo biondo.
"Eccola". Mi
rimproverò mia madre.
"Mi spieghi che fine
avevi fatto?" Una scusa buona, Isabella inventa una scusa buona.
"Scusi, ma stavo
conversando con Michael Newton". Mia madre adorava Michael,
così non disse più niente. Da lontano vidi le
figure delle mie sorelle che parlavano con due uomini che non avevo mai
visto. Erano di spalle, quindi mi era difficile riuscire a vederli in
faccia.
"Isabella". Disse mio
padre strattonandomi per un braccio.
"Ti presento Il dottor
Carlisle Cullen". La saliva mi andò di traverso. La famiglia
Cullen si era presentata. L'uomo che era davanti a me era bellissimo.
Sapevo bene che era sposato e che aveva tre figli, ma non potei non
ammetterlo a me stessa. Aveva capelli biondi, occhi color.. Oro. Non
avevo mai visto degli occhi di quel colore. Poi mi soffermai sulla sua
pelle, riuscii ad intravedere solamente quella delle mani e del viso,
ed era pallido. Un brivido mi percosse lungo la schiena, non so per
quale motivo.
"Salve, sono lieta di
fare la vostra conoscienza". Dissi, mentre facevo un inchino.
"Il piacere
è tutto mio Isabella, vostro padre mi ha parlato molto di
voi". Accennai un lieve sorriso, mio padre parlava sempre di me.
"Ti presento mia
moglie, Esme".
Anche la signora Cullen era pallidissima, e bellissima. Aveva dei
capelli color caramello raccolti in uno chiffon in alto, un abito color
oro lungo. Era perfetta. Poi aveva un aria dolce, sembrava la madre che
tutti i figli desideravano.
"Salve". Dissi anche a
lei, inchinandomi. Lei di conseguenze fece un sorriso con un cenno del
capo. Poi intervenne mio padre.
"Cara, le tue sorelle
hanno già incontrato i figli del dottor Cullen, sono
lì". Disse, facendo cenno a Rosalie di raggiungerci. Si
incamminarono verso di noi.
"Allora Isabella,
questi sono due dei miei figli. Emmett è il più
grande", disse il dottore indicando il ragazzo che stava vicino a
Rosalie. Era enorme. Era molto alto, i capelli erano corti e ricci.
Portava un abito elegante, ovvio eravamo qui per un ballo.
"Invece lui
è il più piccoli dei miei figli, Jasper".
Finì il dottore indicando il ragazzo che stava vicino a mia
sorella Alice. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, biondi.
Però i suoi occhi erano neri, come la pece. Mi fece un
sorriso, e fui invasa da una tranqullità che non sentivo da
molto tempo.
"E' un piacere
conoscervi". Dissi infine, ormai erano mille volte che ripetevo quella
frase.
"Il piacere
è nostro Miss Swan". Rispose il ragazzo alto, se non sbaglio
era Mr Emmett.
"Mi spiace Isabella,
ma non riesco a trovare il mio secondogenito". Si scusò il
dottor Cullen.
"Non c'è
nessun problema".
"Ragazzi, se lo vedete
ditegli di raggiungermi". Ordinò il dottore ai figli.
"Sarà fatto
padre", rispose Mr Jasper.
"Mi concedete questo
ballo, Miss Rosalie?" A Rosalie le si illuminarono gli occhi. Mr Emmett
sembrava un brav'uomo.
"Con piacere". Gli
rispose mia sorella, così se ne andarono. Dopo pochi minuti
anche Alice e Mr Jasper si unirono all'altra coppia. Io ero rimasta
lì.
"Isabella, cos'avete
intenzione di fare?" Chiese mio padre di punto in bianco.
"Credo che
andrò a finire la mia chiacchierata con Mr Michael". Enorme
bugia, Mr Michael era l'ultima persona che volevo incontrare in quel
momento. A mia madre dopo quell'affermazione le si illuminarono gli
occhi. Sospirai, mentre me ne andavo non so dove. Non riuscii a trovare
Michael, nè Jessica tantomeno Angela. Sicuramente erano
andati a fare una passeggiata fuori. So che era scortese, ma decisi di
chiudermi nella stanza dove c'èra il mio pianoforte. Era
buia e non c'era nessuno. Per fortuna un pò di
tranquillità. Cominciai a toccare i tasti bianchi,
sicuramente non mi avrebbe sentito nessuno perchè il mio
suono era sovrastato da quello della piccola orchestra che stava
suonando per il ballo. Suonavo molto male, anche se mia madre mi
obbligava a prendere lezioni di piano dal marito della signora Masen,
era un pianista di fama. Ed io gli facevo patire le pene dell'inferno
con il mio suono stridulo.
"No, avete sbagliato
non è quella la nota giusta". Sobbalzai. Non ero sola. Che
vergogna, pensai. Mi girai di scatto alzandomi dallo sgabbello. Mi
trovai davanti un Dio Greco. Aveva i capelli ramati, lunghi ma non
esageratamente.
I suoi occhi erano color ambra e la sua pelle color gesso. Sicuramente
era l'altro figlio del dottor Cullen. Nemmeno ci conoscevamo e
già si permetteva di parlarmi così sfrontatamente?
"Scusi, lei chi
è?" Chiesi, non degnandolo di uno sguardo.
"Mr Cullen,
signorina". Lo guardai meglio, anche se la sala era buia era
bellissimo. Dovevo presentarmi, come avevo fatto con tutta la sua
famiglia.
"E' un piacer.." Non
finii la frase che Mr Cullen mi bloccò con un gesto della
mano.
"Non c'è
bisogno che ripeta anche con me questa frase, saranno almento cento
volte che fà la stessa cosa da quando è scesa
nella sala". Rimasi sconcertata da quelle parole, forse mi spiava?
Sgranai gli occhi, era meglio andarmene.
"Con permesso". Feci
un inchino e me ne andai, lasciandolo solo in quella stanza. Che modi,
non avevo mai incontrato un uomo del genere in tutta la contea.
"Isabella", sentii
urlare.
"Ecco dov'eravate
finta, è tutta la sera che vi cerco". Michael. Fà
che non mi chieda di ballare, ve ne prego. Ad un tratto le mie
preghiere furono interrotte da una voce che conoscevo bene, molto bene.
"Isabella". Jacob, il
mio migliore amico. Mia madre non lo sopportava, come le mie sorelle,
ma io invece
lo adoravo. Per un periodo nella contea
ero stata sulla bocca di tutte le persone. La secondogenita del
generale Swan amica di un uomo. Ma io ignoravo le parlantine e
continuavo a nutrire l'affetto che avevo verso Jacob.
"Mr Jacob". Dissi,
fingendomi formale. Naturalmente noi ci davamo del tu, ma in occasioni
del genere evitavamo sempre.
"Che ne dice di fare
una passeggiata?" Ringraziai Dio per avermi fatto arrivare direttamente
dal cielo un dono come Jacob.
"Con molto piacere".
Mi girai verso Michael che fece segno di andare. Per fortuna. Ci
dirigemmo verso l'uscita, dove non c'èra nessuno. Infatti
quella sera l'aria era abbastanza fredda. Quando fummo lontani da occhi
indiscreti ci fermammo.
"Oh Bells!" Disse il
mio amico abbracciandomi. Soltanto lui mi chiamava con quel soprannome.
Primo perchè mia madre odiava i soprannomi e secondo l'aveva
ideato lui, quindi nessuno poteva appropriarsene. Queste erano state le
sue testuali parole quando me l'aveva attribuito.
"Jake". Io invece
avevo optato per un diminuitivo. A lui piaceva molto.
"Perchè non
andiamo a sederci sulla nostra pietra?" Chise tutt'ad un tratto.
"Certo". Noi avevamo
la nostra pietra. Era un sasso enorme situato all'interno della mia
proprietà, nel giardino dove da piccoli giocavamo sempre.
Infatti un giorno avevamo inciso le nostre iniziali con il coltello di
mio padre. Finalmente arrivati ci sedemmo.
"Allora, come procede
la festa signorina?" Chiese lui.
"Come al solito,
persone volteggianti dappertutto, saluti e saluti fino allo
sfinimento". Rise. Lui sapeva meglio di me quanto odiavo questo genere
di serate mondane.
"Bè, almeno
fino ad ora nessuno si è slogato una caviglia per colpa
tua". Feci una finta risata isterica. Il ballo non era la mia
attività preferita.
"Spiritoso", dissi
dandogli una pacca sulla spalla. Rimanemmo per un pò in
silenzio, forse era passato troppo tempo.
"Che dici, ci avranno
dato per dispersi?" Chiesi.
"Credo di si, e se tua
madre sà che sono con te saranno guai miei". Mi alzai.
"Meglio andare, prima
che la signora Swan commetta un omicidio". Fece una risata isterica.
"Ah Bells, lasciatelo
dire sei splendida. Non sai come ti guardano tutte le donne, sposate e
non sposate". Arrossii, anche se Jake era il mio migliore amico i suoi complimenti erano sempre ben
accetti. Stavamo tornando nella sala quando sentii delle voci, no, non
ci potevano vedere anche perchè la contea avrebbe sparlato
di noi per la millesima volta.
"Vieni,
nascondiamoci". Sussurrai, tirandolo per la giacca e trascinandolo
dietro una colonna che era nel giardino.
"Bella, ma sei forse
uscita di senno? La gente sà che oramai siamo amici,
smettiamola di nasconderci". Lo ammutolii. Non mi ero sbagliata, le due
persone che stavano conversando fuori alla casa erano due dei fratelli
Cullen. Uno era enorme, si ecco Mr Emmett se non sbaglio e l'altro
era.. O mio dio era quello che avevo incontrato nella sala del piano.
Solo allora mi resi conto che non ero a conoscienza del suo nome. Da
lì riuscii a sentire il loro discorso.
"Come procede la
serata, fratello?" Chiese Mr Emmett a suo fratello.
"Come al solito, le
donne stravedono per me". Che galanteria, pensai. Sicuramente il
secondogenito dei Cullen non aveva peli sulla lingua.
"Edward, capisco che
le donne stravedino per te ma quando ti deciderai a trovare la ragazza
giusta?" Edward, si chiamava Edward. Memorizzai bene il suo nome.
"Emmett, non
è il momento. Lo sai no? Io penso solo a divertirmi. Prima
ho visto una ragazza molto carina".
"Sai il suo nome?" Gli
chiese Mr Emmett.
"Non ricordo, eravamo
in una stanza buia sono soltanto riuscito ad intravedere l'abito che
indossava era nero". Sobbalzai, che fossi io?
"Ci sono tremila donne
con un abito nero, Edward".
"In compenso abbiamo
chiacchierato molto, aspetta ora ricordo si chiama Jessica". Sospirai.
Le mie speranze erano state vane. E poi perchè mai speranze?
Io che cos'avevo a che fare con quell'uomo scorbutico? Assolutamente
niente.
"Tu invece non hai
trovato pane per i tuoi denti, fratello?" Chiese Mr Edward a Mr Emmett.
"Si, è un
pò che sto danzando con la figlia del generale Swan
è bellissima". Rosalie aveva fatto centro.
"Il solito rubacuori".
Lo ammiccò Mr Edward.
"No, con lei
è diverso. E' bella ed intelligente, non si lascia sfuggire
nulla ed è di una simpatia unica. Anche la famiglia Swan mi
è sembrata molto cordiale e simpatica. Infatti Jasper non
fà altro che stare insieme all'ultima figlia del generale, Miss Alice se non sbaglio". Da
quanto avevo sentito i figli del dottor Cullen avevano trovato la donna
ideale quella sera. Tutti tranne uno, pensai. Poi Mr Emmett se ne
andò, stavo uscendo dal 'nascondiglio' insieme a Jake quando
Mr Emmett ritornò su i suoi passi.
"Ah Edward, ti cercava
nostro padre per farti conoscere l'altra figlia del generale Swan.
Raggiungilo appena puoi".
"Non ti preoccupare
Emmett, ho già avuto il piacere di fare la sua conoscienza.
Anzi dovrei dire la sfortuna, le mie povere orecchie hanno subito una
melodia assordante, suonare il piano non è una delle sue
attività preferite".
"Va bene,
vedrò di comunicarglielo". Così Mr Emmett se ne
andò. Rimasi lì immobile a quelle parole, poteva
dirmelo benissimo se la musica non era stata di
suo gradimento. Vicino a me Jake rideva come un pazzo.
"Cioè
Bells, tu hai suonato davanti ad un figlio del dottor Cullen?"
"Non c'è
niente da ridere, poi io non sapevo che fosse lì mi stava
spiando". Mi difesi.
"Isabella, Isabella".
Sentii chiamare con voce stridula il mio nome. Miss Angela.
"Angela, cosa
succede?" Chiesi, mentre lei si riprendeva dal fiatone.
"Vostra madre
è furiosa, vi ha vista mentre uscivate insieme a Mr Black,
così Mr Newton ha pensato bene di lasciare la sala e
tornarsene a casa. Dovete tornare dentro, immediatamente". La domanda
che mi era posta la sera precedente ora aveva una risposta: Si.
Cosa farà la
signora Swan per punire Isabella?? Ahaha, vi lascio all'immaginazione
-.- Comunque buonasera a tutti! Volevo scusarmi per il ritardo, ma ho
passato questi splendidi tre giorni a mare ;D Poi ho aspettato che la
mia beta mi inviasse il capitolo corretto! Allora che ne pensate?
Intanto rispondo alle vostre bellissime recensioni:
Anthy: Wow! Non sai che bello
ricevere un tuo commento, io che ho sempre seguito la tua ff! Mi piace
moltissimo. Allora grazie mille! Un bacione :*
twilight_the best: Grazie mille! Sono impazzita
per cercare gli abiti ù.ù Un bacio :*
vitti: Allora, gli uomini sono
arrivati! Grazie mille, un bacio :*
feffira: Si, Bella continua ad odiare
lo shopping :D Grazie mille per i complimenti. Un bacione :*
ale03: Per te vale la stessa cose
che ho scritto ad Anthy, sono onorata di ricevere i tuoi commenti!
Leggo la tua ff e mi piace sempre di più! Allora grazie
mille per i complimenti. Un bacione :*
cullengirl: Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Graaazieee mille tesoro! Un
bacio :*
Bellissima Cullen: Grazie mille, soprattutto per
le tue osservazioni *-* Comunque il vecchio capitolo non era stato
Betato, quindi era pieno di errori. Sul fatto che Rosalie dice 'Ok' hai
pienamente ragione infatti poi l'ho cambiato :D Grazie ancora. Un
bacione :*
Confusina_94: Non ti preoccuapare se non ti
ricordavi che la ff era mia. Sei perdonata :D Un bacione :*
luisina: Allora ecco il ballo tanto
atteso, che poi non è nemmeno finito *-* Un bacio :*
Michiu: Grazie mille! Essi,
chissà chi erano i figli del dottor Cullen (LLL) Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Si,
l'ispirazione l'ho presa da Orgoglio e pregiudizio, poi ho aggiunto la
Meyer e ora sto facendo un bel miscuglio -.- Un bacione :*
Ringrazio le 43
persone che mi hanno messa tra i preferiti, le 34 tra le
storie seguite e 9
tra gli autori preferiti! Grazieee. Un bacione e tutti :*
Le mie Fanfiction su Twilight: In corso: Come What May Isabella. La vita, in un soffio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Quarto Capitolo. ***
Quarto Capitolo
Pov Isabella
"Bells stai calma".
Come diavolo potevo restar calma? Mia madre era furibonda con me e Dio
solo sà quello che mi sarebbe successo.
"Mi
ucciderà, mi ucciderà". Continuavo a ripetermi
mentre facevo su e giù per il giardino buio.
"Come può
ucciderti? Mrs Swan non è così sadica". Sadica?
Jake non sapeva di cosa stava parlando, non conosceva affatto mia
madre. "Credo che sia il momento che rientri, sennò ti
ucciderà davvero". Feci una risata isterica.
"Se non mi vedrai
nelle prossime ventiquattro ore prega per me". Jake scoppiò
a ridere.
"Va bene,
pregherò per te!". Salutai Jake con un cenno della mano e mi
diressi verso la l'entrata. Non feci in tempo ad entrare che mi sentii
strattonare per un braccio. Ero di nuovo nella stanza del pianoforte,
con una sola differenza, davanti a me c'era mia madre.
"Isabella, sono
allibita. Hai lasciato Mr Michael per andartene con Mr Black! Ti sembra
un comportamento adeguato? Non so più cosa pensare di te".
"Madre, le chiedo
scusa. E' stato proprio Mr Michael ad invitarmi ad andare con Mr Jacob
a fare una passeggiata, non pensavo che dopo la mia uscita Mr Michael
abbandonasse la sala". Presi un bel resipiro, inutile contraddire mia
madre.
"Isabella, io ti
credo. Ma sai, tu e le tue sorelle dovete trovare marito il prima
possibile, e Mr Michael ha un'infantuazione per te, è un
bell'uomo e la sua famiglia è molto benestante. Non capisco
cosa ti spinge a rifiutarlo". Ecco, mia madre pensava solo alla
situazione economica degli scapoli nella contea. Ovvio, una madre deve
sperare sempre il meglio per le figlie.
"Madre, Mr Michael
è simpatico, guardabile e molto benestante ma non
è il genere di uomo che mi affascina. Non dico che voglio di
più, ma vorrei scegliermelo da sola l'uomo della mia vita".
Mia madre prese le mie mani e le incrociò fra le sue.
"Cara, tutti vogliono
scegliere da sè l'uomo della loro vita. Anche io alla tua
età volevo soltanto divertirmi, andare ai balli e a soli
quattordici anni già avevo fatto il mio debutto in
società. Poi mia madre in tutti i modi possibili mi ha fatto
capire che la mia vita non sarebbe stata tutta rosa e fiori se avessi
scelto un uomo non benestante così mi fece conoscere tuo
padre. Io inizialmente non l'amavo ma subito dopo il matrimonio sono
rimasta incinta di Rosalie, e così il nostro amore si
è intensificato. Isabella, ora hai visto come ci guardiamo
io e tuo padre, come se ci amassimo da una vita ma non è
sempre stato così". Sospirai. Il discorso di mia madre non
faceva una piega, lei non amava mio padre poi con il tempo si
innamorò di lei. Forse dovevo accetare Mr Michael, e chi lo
sa, con il tempo mi sarei innamorata davvero di lui.
"Va bene". Dissi, a
mò di approvazione.
"Sono contenta che hai
capito", disse mentre mi lasciava un bacio sulla fronte "comunque
signorina non posso dimenticarmi il comportamento che hai usato questa
sera, quindi aspettati qualsiasi cosa da tuo padre, e specialmente da
me". Io lo sapevo, era impossibile che mia madre si fosse addolcita in
così poco tempo. Aprì la porta e mi fece segno di
uscire. Fuori mi resi conto che la sala si era dimezzata, la gente
aveva smesso di ballare e mio padre ancora intratteneva la famiglia
Cullen. Mi resi conto che i figli erano tutti, quindi anche Mr Edward.
"Vieni Isabella,
andiamo da tuo padre". No.
"Va bene, madre". Ci
dirigemmo verso di loro.
"Isabella". Disse
Rosalie, allungando la sua mano. La strinsi. Mio padre intervenne.
"Ragazze, con il
dottor Cullen stavamo parlando della sua tenuta fuori Forks, e visto
che io fra tre giorni partirò per il mio ennesimo viaggio e
vostra madre dovrà sbrigare alcune faccende importanti
pensavamo di farvi trascorrere qualche giorno nella loro tenuta. Che ne
pensate?" Non so cosa impedì alle mie lacrime di sgorgare
dagli occhi in quel preciso istante, io non potevo passare dei giorni
nella tenuta del dottor Cullen. Alice e Rosalie erano entusiaste a tale
notizia, mentre io non ci vedevo niente di bello.
"Padre, ma non saremmo
di peso al dottor Cullen?" Chiesi, con la speranza che mi diede ascolto.
"No cara, non sarete
di nessun peso", intervenne Mrs Cullen "anche perchè nella
tenuta c'è spazio abbastanza per altre tre famiglie e voi
siete solo in tre. Potrete rimanere quanti giorni desideriate, saremo a
vostra completa disposizione".
"Isabella, credo che
puoi prendere questa 'vacanza' come punizione, almeno uscirai da questa
casa". Disse mia madre. Quella non era una punizione, quello era un
terribile castigo. Vidi Mr Edward sospirare, era felice quanto me a
quella notizia.
"Ah, Miss Swan" disse
il dottore rivolgendosi a me. "Vorrei presentarle il mio secondogenito,
che è apparso ora". Così dicendo
indicò suo figlio. Mi limitai a fare un inchino, visto che
le mie presentazioni in un primo luogo non erano state soddisfacienti
per Mr Edward. Ma l'ultima cosa che mi aspettai era la sua reazione,
prese la mia mano e vi posò un bacio. Tremai a quel
contatto. Era stato inaspettato dopo quello che avevo sentito dire sul
mio conto.
"Allora noi andremo".
Disse il dottor Cullen rivolgensodi a mio padre, "E' stato un piacere
Generale". Detto ciò strinse la sua mano, di conseguenza
salutò tutta la mia famiglia. Così fecero anche
sua moglie e i suoi figli, compreso Mr Edward.
********************************************************************************************
"Ti rendi conto? Un
intera settimana nella tenuta della famiglia Cullen, non oso pensare a
quanto staremo bene". Rosalie continuava a ripetere quella frase da
quando eravamo salite nella nostra camera. Per fortuna il ballo si era
chiuso, e nel peggior dei modi, dovevamo passare una settima dal dottor
Cullen. Io continuavo ad oppormi, finchè non avrei lasciato
la mia abitazione non avrei ceduto.
"Io non sò
cosa spinga i nostri genitori a madarci laggiù, conosciamo a
malapena la famiglia Cullen". Ripetevo io di rimando. Rosalie
piegò l'ultima sottoveste e fece segno di sedermi accanto a
lei sul letto.
"Isabella, invece io
non riesco a capire come tu possa odiarli in tal modo, questa sera gli
hai visti di sfuggita, nemmeno ti ricorderai i loro nomi".
Bè, il nome di uno me lo ricordavo molto bene.
"Rose io non gli odio,
affatto".
"Posso capire che non
gli odi, ma sarà pur successo qualcosa?" Come potevo mentire
a mia sorella?
"Ecco vedi", presi un
bel respiro. "Dopo che nostro padre ci presentò la famiglia
Cullen io entrai nella stanza dove è situato il pianoforte
ed incominciai a suonare qualcosa. Non pensavo che ci fosse qualcuno,
invece vi trovai Mr Edward Cullen, che in modi molti inadeguati mi fece
capire che la mia musica non era di suo gradimento". Finii il mio
discorso, incrociando le mie mani con le sue. Lei mi prese una ciocca
dei capelli e me la pose dietro l'orecchio.
"Sei proprio sicura
che pensava questo?" Ecco, la solita Rosalie apprensiva che non
contraddiceva mai nessuno.
"No, infatti
all'inizio non ho detto niente. Poi le mie supposizioni si sono
rivelate vere quando 'per caso' ho sentito una chiacchierata che faceva
insieme a suo fratello, Mr Emmett". Mia sorella strabuzzò
gli occhi.
"Hai spiato una
conversazione? Isabella, non è modo".
"Si, lo so". Abbassai
la testa, "inizialmente non volevo udirla, poi Mr Edward ha cominciato
a riferire a suo fratello il nostro incontro e 'ho avuto la sfortuna di
incontrarla, le mie orecchie hanno subito una melodia assordante' ecco,
queste sono le sue testuali parole". Mia sorella era rimasta
sconcertata.
"No, non è
possibile, eppure i suoi fratelli sono persone così a modo.
Educate e simpatiche.."
"E tremendamente
belli". Finii io la frase per lei, rivolgendole un occhiata maliziosa.
Rosalie mi tirò un buffetto sulla pancia. "Bè, ho
detto solo la verità. Mr Emmett ha avuto soltanto occhi per
te questa sera". Sospirò.
"Si, hai ragione
è tremendamente bello mi trovo benissimo con lui". Risi. "E
anche Alice non si è lasciata sfuggire la situazione di
mano, non faceva altro che girare attorno a Mr Jasper".
"Si, l'ho visto. Mr
Jasper deve avere un'enorme pazienza sopportando per un intera serata
le chiacchiere di nostra sorella". Rosalie rise per la mia
affermazione, non l'avevo mai vista così spensierata.
"Spegnete le luci. E'
tardi e domani mattina vi aspetta una lunga giornata". Nostro padre
urlava dal piano di sotto.
"Meglio andare". Disse
Rosalie.
"Già". Una
lunga giornata prima della partenza. Che Dio me la mandi buona.
********************************************************************************************
"Ve lo ripeto per la
millesima volta, non dovrete essere di peso, usate modi adeguati e
rispondete sempre bene. E' stato un dono di Dio incontrare la famiglia
Cullen, e vi ospita con gentilezza". Eravamo sul portico, fuori casa.
La carrozza era lì e noi eravamo pronte per partire, non
volevo andarmene.
"Isabella, mi
raccomando con te. Non fare sciocchezze, intese?" Riprese mia madre.
"Certo madre". Risposi
di rimando, come potevo fare sciocchezze per una sola settimana?
"Madre, non si
preoccupi. Siamo grandi e ben istruite, possiamo cavarcela per una sola
settimana". Disse mia sorella Alice. Certo, Isabella è una
sola settimana cosa potrà mai succedere? Continuavo a
ripetermi dalla sera del ballo.
"Si infatti. Allora
andate, la famiglia Cullen vi starà già
aspettando fuori casa! Ricordate di scrivermi almeno una volta al
giorno". Scriverle una volta al giorno, e per fortuna che ce ne
andavamo per una sola settimana.
"Ragazze", intervenne
nostro padre. "Al mio ritorno non ci sarò, ma ci vedremo
prima di quanto pensiate". Oltre alla settimana infernale dovevo
passare un mese senza mio padre, la solita missione annuale. Lui, il
Generale del regimento. Non sò cosa mi spinse a farlo, ma lo
abbracciai di slancio.
"Isabella, non ti
preoccupare".
"Lo so padre, ma non
potrò passare questi ultimi giorni con voi". Dissi, quasi
piagnucolando.
"Vedrai, passeremo
molto tempo insieme quando tornerò". Se tornerà.
Meglio scacciare via dalla mia testa quei pensieri negativi.
"Isabella, ti vuoi
dare una mossa?" Urlava Alice da dentro la carrozza, mi diressi verso
di loro. Fuori c'era nostra madre, che ripeteva le solite informazioni.
"Isabella". Disse, a
mò di rimprovero. Risi sotto i baffi, come poteva pensare
che facessi danni in una sola settimana? Poi sarei stata lontana dai
guai, senza il mio migliore amico.
"Madre, sii
starò attenta, mi comporterò bene e non
farò danni". Fece un sorriso e mi abbracciò,
entrai nella carrozza e chiusi la portiera.
"Andate, e salutatemi
la signora Esme".
"Sarà
fatto". Disse Alice.
"Arrivederci ragazze".
Così, con il suo ultimo saluto partimmo per l'inferno,
almeno per me. Già eravamo a metà strada, presi a
rosicchiarmi un unghia. Lo sapevo non si faceva specialmente per le
signorine come me ma era innegabile un comportamento del genere.
"Isabella, una
raccomandazione di nostra madre è stata 'comportatevi bene,
dovete essere delle ragazze a modo', ti sembra che rosicchiarti un
unghia sia un comportamento a modo?" Io, Rosalie la vedevo molto bene
nei panni di madre. Sospirai e mi tolsi il dito dalla bocca. Non
sò quanto tempo passò, solo che ad un tratto mi
ritrovai in un letto, misi bene a fuoco l'ambiente che mi circondava.
Era una stanza bianca, piena di luce. C'erano libri ovunque.
Sbadigliai, poi improvvisamente ricordai, ero nella carrozza insieme
alle mie sorelle, mi stavo rosicchiando un unghia e Rosalie mi aveva
sgridata e poi? Sentii la porta spalancarsi.
"Oh, finalmente
sveglia". No, non lui. Mr Edward era entrato nella stanza, con un
vassoio di cibo in mano.
"Salve". Salutai, con
la voce ancora insonnolita. Mise il vassoio sul tavolo, accanto al
letto. Vi guardai dentro, c'era del pane una brocca con un bicchiere
d'acqua e del brodo, bollente. Mi venne l'aquolina in bocca. C'era un
silenzio glaciale.
"Sapete Miss, ho
scelto io di farvi preparare del brodo e nient'altro l'ho fatto solo
per il vostro bene". Ma di che cosa stava parlando? "Credo che il
vostro peso sia sopra alla media, perchè vi ho dovuta
portare in braccio fino alla mia stanza". Avvampai, no non era
possibile. Mr Edward che mi teneva nelle sue braccia.
"Scusi?" Chiesi io,
con la voce ancora impastata dal sonno.
"Quando eravate quasi
arrivata nella nostra tenuta vi siete addormentata, mia madre ha detto
che era un peccato svegliarvi così il sottoscritto
è stato obbligato a recarvi fino a questa stanza,
cioè la mia". Obbligato. Aveva calcato a fondo quella parola.
"Non eravate
obbligato, Mr Edward. Potevate benissimo svegliarmi, e poi
perchè sono nella vostra stanza?" Fece un sorrisino. Dio
com'era affascinante.
"Perchè le
cameriere ancora dovevano sistemare le stanze degli ospiti". E
perchè proprio nella sua stanza? Ma le mie sorelle dov'erano
finite?
"Scusi, posso sapere
dove si trovino ora le mie sorelle?" Chiesi a Mr Edward che era ancora
di fronte a me, con le mani dietro alla schiene.
"Sono andate a fare
due passi con i miei fratelli, anche loro hanno insistito che vi
lasciassi riposare". Mi avevano abbandonata alla prima occasione,
questa me l'avrebbero pagata.
"Va bene". Dissi,
mentre mi alzavo. No, non era stata la mossa giusta perchè
ebbi un giramento di testa e quasi caddi. Non ero con il mio
fondoschiena per terra solo perchè due mani fredde mia
avevano afferrata in tempo. Mr Edward era lì, a due spanne
da me e non si muoveva. Non sapevo cosa dire, perchè non
c'erano parole.
"G-grazie". Riuscii a
balbettare. Finalmente si decise di lasciare la presa sui miei fianchi
e riprendere la posizione di prima.
"Credo che voliate
riposarvi ancora, il viaggio è stato molto stancante". Fece
per uscire quando lo fermai.
"Scusate, ma questa
è la vostra stanza".
"Non vi preoccupate".
Disse lui, un sorriso comparve sul suo volto.
"Dove andrete?"
"Nella vostra stanza,
poi quando avrete ripreso le forze prenderete la vostra stanza".
Sospirai. "Voliate scusarmi, ma ho alcune faccende da sbrigare".
Così dicendo fece un cenno con il capo. Io ero immobile, non
riuscivo a fare nessun movimento, soltanto una frase rimbombava nella
mia mente: Sarei rimasta nella stanza di Mr Edward per, tutta la notte.
Ok, questo capitolo
è un pò a 'spezzoni'. Che ne pensate? Scusate se
trovate i miei 'orrori' ortografici ma sono in cerca di una Beta :( Poi
farò il possibile per correggere il tutto :D Rispondo alle
vostre recensioni:
cullengirl: Si, infatti volevo anch'io
una punizione del genere -.- Bè non so come è
uscito fuori il discorso che Jessica sia carina
ù.ù Non lo so nemmeno io .___. Un bacione :*
Bellissima Cullen: No, niente sculacciata :D Di
meglio.. Un bacione :*
vitti: Edward è stato
colpito e affondato da Bella :D Sarà tutto da vedere. Un
bacio :*
Shinalia: Poverina .. Un bacio :*
Anthy: Grazie mille per il
complimento.. Un bacione :*
feffira: Graaazieeee! Un bacione :*
Bella_kristen: Grazie mille! Anche la Austen
è una delle mie scrittrici preferite, infatti per la
miliardesima volta sto rileggendo Orgoglio
e Pregiudizio.. Un bacio :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacio :*
Norine: Grazie mille! Si, Jessica
è messa proprio bene in quell'epoca :D Bè la
punizione è stata terribile solo per Isabella. Un bacione :*
Confusina_94: Graaazie tesoro! Un bacione :*
Michiu: Grazie mille! Si, Angela
sempre la solita tenerona :D Un bacio :*
michy85: Grazie mille! Un bacio :*
Ecco fatto! Ah per chi non lo sapesse, nella mia storia Jacob non
è un licantropo.. Solo per mettere le cose in chiaro :D
Ringrazio le 57
persone che mi hanno messa tre le storie preferite, le 53 fra le
storie seguite e 10
fra gli autori preferiti! Sono onorata :D Un bacione a tutti!
Avviso:
Sto cercando una persona che
sia disposta a correggere i miei capitoli. Ho una Beta, ma anche con il
suo aiuto le persone continuano ad avvisarmi che ci sono errori di
ortografia nel capitolo. Mi servirebbe che corregga i capitoli delle
miei storie, che sono tre. Se conoscete qualcuno, o se siete disposte
ad aiutarmi vi prego informatemi. Grazie.
Le mie Fanfiction su Twilight: In corso: Come What May Isabella. La vita, in un soffio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** Quinto Capitolo. ***
Quinto
Capitolo
Pov
Isabella.
I giorni nella tenuta
della famiglia Cullen trascorrevano lenti, molto lenti. Dopo aver
passato la notte nella camera di Mr. Edward e dopo aver pensato
abbondantemente all'incontro avuto con cotale signore, convinsi Mrs.
Esme a mandarmi nella stanza degli ospiti, anche perché non
potevo lasciare che Mr. Edward dormisse in quella camera, preparata
appositamente per le esigenze di una ragazza. "Che animo gentile",
avevano detto all'unisono le mie due amate sorelline, prendendomi in
giro in maniera così sottile che la padrona di casa, donna
amabile e cortese, non si accorse di nulla e asserì le loro
parole.
Loro passavano le
giornate in compagnia di Mr. Emmett e Mr. Jasper: andavano a fare
passeggiate nella tenuta, scampagnate quando la pioggia ne dava la
possibilità facendo anche lunghe chiacchierate.
Io invece no.
Non mi facevo
abbagliare da quei modi di fare: anche se la famiglia Cullen era
formata da gente per bene e anche molto ricca, infatti possedeva una
tenuta da far invidia alla contea intera, tutti i componenti,
bellissime persone non solo in contegno ma anche per il loro aspetto
fisico e il loro modo di muoversi, avevano secondo me un non so che di
diverso da tutti gli altri. A mio giudizio nascondevano un segreto: ero
una buona osservatrice, diceva sempre mio padre. Oh, chissà
dov'era. Sospirai. Mi mancava mio padre, ma non potevo passare tutto il
tempo a pensare se avesse bisogno di qualcosa o se fosse già
sulla strada del ritorno. Ero nella mia stanza quando decisi di
scendere indirizzata verso la biblioteca. La bellissima biblioteca dei
Cullen, un’altra delle loro grandi proprietà:
faceva invidia a quella che avevamo noi nella nostra casa. Ero entrata
in quella biblioteca solo due volte da quando ero ospite a casa Cullen
ed ero rimasta colpita dalla grande quantità di scaffali
ricolmi di innumerevoli volumi. Mrs. Esme mi aveva detto che la
biblioteca sarebbe stata sempre aperta per un’amante dei
libri come me. Entrai, e cominciai a rovistare fra i vari scaffali, in
cerca del mio libro preferito: Cime Tempestose. Avevo bisogno di
qualcosa di familiare ed Emily Bronte mi ricordava molto casa. Era una
delle mie scrittrici preferite, nonostante molti non apprezzassero il
suo romanzo innovativo, io invece lo ami subito, da quando venne
pubblicato per la prima volta nel 1847. Finalmente lo trovai. Era stato
posizionato su un ripiano alto perciò mi misi in punta di
piedi per raggiungerlo, ma i miei sforzi furono vani, non ero riuscita
nemmeno a sfiorarlo.
"Serve aiuto?"
Sussultai. Perché arrivava sempre nei momenti opportuni? Mi
voltai.
"Mr. Edward". Dissi,
facendo la finta tonta.
"Miss", disse lui di
rimando mentre con un movimento fluido allungava il braccio al di sopra
della mia testa afferrando il libro. Per una frazione di secondo rimasi
sconcertata ma tanto era inutile stupirmi: ormai ero abituata a vederli
muoversi con tanto fascino.
"Grazie", sospirai e
presi il volume dalla sua mano. Neanche l'ennesimo contatto con la sua
pelle mi stupì, perché era tremendamente fredda.
Poi con la sua voce
affabile disse "Anch'io avevo intenzione di leggere qualcosa, posso
rimanere o volete restare sola?" Lui chiedeva a me se poteva rimanere
nella sua biblioteca? Rimasi sbigottita.
"C-certo". Balbettai.
"Grazie", disse, per
poi prendere un libro e andare a sedersi su una delle tante sedie
presenti in quella stanza. Io decisi di prendere posto sulla poltrona
vicino al camino, era estremamente comoda. Aperto il libro provai a
concentrarmi sulla lettura, ma i miei occhi non volevano saperne di
rimanere incollati a quelle pagine. La mia attenzione era rivolta in
maniera lampante a Mr. Edward: era uomo davvero attraente, con i suoi
bellissimi capelli ramati, quegli occhi unici e i tratti perfetti.. e
naturalmente nascondeva qualcosa come tutta la sua famiglia. Avevo
letto su per giù dieci volte la stessa pagina senza capirci
nulla, nonostante conoscessi quel libro quasi a memoria: poteva un
gentil uomo fare quest'effetto?
Ad un tratto
alzò gli occhi dal suo libro e mi fissò. Io
abbassai velocemente lo sguardo. Aspettò qualche secondo
prima di parlare.
"Sapete Isabella",
interruppe la mia finta lettura, fu allora che io alzai gli occhi ed
incrociai i suoi. "Mia madre ha invitato altri ospiti per domani,
così sabato sera darà un ballo". Un altro ballo,
sospirai rassegnata.
"Ah, e chi saranno gli
ospiti? Se posso permettermi, naturalmente".
"Certo, domani
sarà presente l'intera famiglia Newton e anche la Stanley.
Poi sabato sera si unirà a noi la famiglia Weber e
naturalmente anche vostra madre".
"Ah, bene!”
dissi e poi aggiunsi “Scusate ma la famiglia Black non
sarà presente?" Avevo un’ immensa voglia di
riabbracciare il mio migliore amico. Edward fece una strana smorfia con
la bocca, forse fuoriuscì anche una sottospecie di ringhio.
Era meglio non approfondire quell'accurata osservazione che gli stavo
facendo.
Poi egli prese di
nuovo la parola. La sua voce era un po’ alterata.
"No miss, la famiglia
Black non è stata invitata. Non ci sono buoni rapporti tra
le nostre casate, mi spiace. Anche se ho visto che voi siete molto
legata al figlio di Mr. Black." Come diamine si permetteva? Osava anche
giudicarmi! La sua osservazione non finì lì.
"Sono venuto a conoscenza che la causa perché siete
segregata nella nostra tenuta è giustappunto Mr. Jacob
Black. Vostra madre proprio non lo tollera". Ma come.. Poteva anche
usare quel tono sgarbato con me, nonostante non fosse un comportamento
che si addicesse ad un gentil uomo, ma non doveva parlare del mio
migliore amico usando quel tono sgarbato!
"Scusate Mr. Edward".
Dissi alzandomi furibonda. La mia voce quasi tremava. "Prima mi
giudicate per il modo in cui suono, poi per la mia mole smisurata, poi
perché sono amica di un uomo. Voi non mi conoscete nemmeno
da una settimana e non avete alcun diritto di giudicare me o la mia
vita, quindi la prego di zittirsi!". Quando finii la mia breve arringa
ero rossa in viso. Avevo un bisogno di sfogarmi dalla sera del ballo a
casa mia. Gli avevo vomitato addosso tutto quello che mi tenevo dentro
e che di certo non avrei mai tirato fuori se non mi avesse provocato a
quel modo. In poche parole potevo fare prima dicendogli che lo odiavo
dal profondo del cuore. Rosalie un giorno aveva detto che quello non
era odio, ma attrazione. Come potevo io provare dell'attrazione per
quella persona? Rimasi sconcertata ripensando alle parole di mia
sorella.
"Scusate, ma vi sembra
modo di origliare le conversazioni altrui?" Ecco, io sapevo che mi
avrebbe rinfacciato una cosa del genere.
"Io non stavo
origliando, sono capitata in quel posto proprio nel momento in cui
confidavate a vostro fratello la mia stomachevole performance al
pianoforte".
Vidi la sua
espressione trasformarsi: l’ira, la rabbia e il disappunto
lasciarono il posto ad un’espressione dolce e tranquilla.
"Miss, non era mio
intento insultarla, in alcun modo. Chiedo perciò le vostre
scuse. Inoltre vogliate ancora scusarmi ma poiché io me la
cavo abbastanza bene con il pianoforte, sentire una melodia del genere
per me è stato quasi brutale". Non era suo intento
insultarmi, ed ora cosa stava facendo? Si stava scusando?!
"Lo so, so che quando
suono posso far pena ma mia madre mi obbliga, e poi non pensavo che
qualcuno mi ascoltasse". Mi difesi, rossa in viso.
"Vostra madre vi
obbliga? Come si fa ad obbligare una figlia". Disse, con un che di
autoritario nella voce.
"Già, noi
siamo costrette ad eseguire le disposizioni di nostra madre". Risposi,
con la voce disperata. Se solo pensavo che dì lì
a pochi giorni avrei dovuto accettare la proposta di Mr. Michael. Gli
occhi cominciarono ad inumidirsi.
"Isabella, state
bene?" Non mi accorsi che le lacrime avevano cominciato a sgorgare dal
mio viso.
"S-si". Riuscii a
balbettare, come potevo piangere davanti ad un signore del calibro di
Edward Cullen? Con lentezza estrema si avvicinò a me e
posò il suo libro sull'immensa scrivania. Asciugò
le lacrime che stavano bagnando il mio viso con il suo tocco gelido che
però lasciò una scia bollente sulla mia pelle.
"So come vi sentiate,
ma non dovete demordere voi dovete essere forte". Aveva ragione, ma
come potevo fare la forte anche in quel momento?
"Già".
Ormai quella era l'unica parola che usciva dalla mia bocca.
"Che ne dite se.."
Disse, mentre alzò il mio mento facendo sì che lo
sguardo dal pavimento, dove era fisso da quando si era avvicinato a me,
si spostasse nei suoi bellissimi occhi. "Mi concedete di essere il
vostro cavaliere, al ballo di sabato?" No, non era possibile. Dopo
mille insulti e la lite di poco prima Edward Cullen chiedeva di poter
essere il mio cavaliere al ballo. Non dovevo dimenticare che si era
scusato! Ovviamente non ci pensai due volte.
"Ne sarei onorata",
riuscii a dire.
"Ed ora, ve ne prego,
sorridete. Non riesco a vedervi così". Feci un timido
sorriso, che poteva sembrare più che altro una smorfia.
"Bene, Isabella anche
la questione del pianoforte si può risolvere, se volete. Non
posso considerarmi bravissimo ma vi darei una mano volentieri, cosa ne
pensate?" La sottoscritta avrebbe preso lezioni di piano da Mr. Edward.
"Se non sono d'intr.."
Non finii la frase perché lui intervenne.
"Nessun problema,
anche perché sennò non ve l'avrei chiesto. Allora
vi do appuntamento questa sera, per lei sei e mezzo. Sapete
dov'è il pianoforte no?" Annuii con il capo. "Bene, allora a
dopo". Mi fece un’ultima carezza, poi con le sue labbra
posò un dolce bacio sulla mia mano e mi lasciò da
sola in quella stanza. Per l’ennesima volta Mr. Edward era
riuscito a stupirmi.
Scusate il ritardo, ma
sono stata travolta dall'altra mia storia, ed ho trascurato questa. Non
preoccupatevi, rimedierò subito! Comunque rispondo alle
vostre recensioni:
lady cat: Ti ringrazio di cuore! Scusa
ma per un pò di tempo sono stata fuori città,
quindi non ho contattato le persone che si erano offerte come Beta -.-
Naturalmente ora l'ho trovata e grazie mille per le tua
disponibilità! Grazie mille per i complimenti! Un bacione :*
feffira: Si, Edward è un
tipo senza peli sulla lingua :D Grazie mille! Un bacione :*
cullengirl: Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Graaziee! Un bacio :*
Norine: Già, tutti
vorrebbero una punizione del genere :D Un bacione :*
keska: Grazie mille! Già,
l'ispirazione l'ho presa dal romanzo della Austen :D Io adoro quella
scrittrice! Un bacione :*
Michiu: Si, anche io! Grazie mille.
Un bacio :*
Bellissima Cullen: Si, tutti vorrebbero una
punizione del genere :D Ti ringrazio per la disponibilità,
ma ho trovato una Beta! Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Allo dimmi che
ne pensi di questo :D Comunque io ho già letto Emma, ed
è un romanzo bellissimo! In poche parole io adoro la Austen!
Un bacione :*
ale03: Grazie mille, grazie anche
per la disponibilità ma ho trovato una Beta! Un bacione :*
Little_Princess_In_A_LoveStory: Graaziee! Un bacio :*
Elfa sognatrice: Grazie mille. Comunque siamo
nel 1919 ed Edward è stato trasformato nel 1818, un anno
prima praticamente :D Un bacio :*
Ringrazio le 71
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 62 tra le
seguite e le 12
tra gli autori preferiti! Poi un immenso grazie alla mia Beta, aliceundralandi! Ti farò un
monumento :D
Le mie Fanfiction su Twilight: In corso: Come What May Isabella. La vita, in un soffio.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Sesto Capitolo. ***
Sesto Capitolo
Pov Isabella.
"Ti ha invitata al
ballo... Oh sorella! Non potete capire come sono felice per voi! Un
invito proprio da Mr Edward. Dovrete esserne onorata". Disse Rosalie.
Subito dopo che aveva fatto ritorno dalla sua passeggiata con Mr Emmett
l'avevo 'rapita' e portata nella mia stanza. Le avevo raccontato tutto,
nei minimi particolari. "E poi vi farà da insegnante di
piano. Non che il signor Masen non sia bravo ma... Oh mio Dio... Mr
Edward Cullen. Te ne rendi conto sorella?"
"Si Rose, me ne rendo
conto. Ma l'ho raccontato a te perchè sei l'unica persona
che può tenerlo per sè. Se l'avessi raccontato ad
Alice già avrebbe scritto una lettera a nostra madre nei
minimi particolari. Quindi taci, non parlarne con nessuno. Intese?" Non
volevo che il giorno dopo la contea spettegolasse su di me per
l'ennesima volta. Rosalie prese le mie mani e le intrecciò
fra le sue.
"Isabella, ti fidi di
me? Caspita sono tua sorella noi abbiamo condiviso ogni cosa... Come
potrei mai dire in giro i fatti tuoi? Non pensarci nemmeno per scherzo.
Comunque visto che io e te ci diciamo ogni cosa... Mr Emmett mi ha
invitato nella sua villa in campagna, dove vivono alcuni suoi cugini
nel il prossimo mese. Che ne pensi?" Rosalie era diventata visibilmente
rossa in viso, e i suoi occhi luccicavano. Era innamorata, anche se
conoscevamo la famiglia Cullen solo da una settimana, Mr Jasper e Mr
Emmett avevano riscosso un gran successo tra le mie due sorelle.
"Bè sembra
un pò affrettato, ma ci saranno anche altre persone quindi
non starete soli... Rosalie se ero al tuo posto ora non sarei qui a
parlare con mia sorella, ma sarei con Mr Emmett ed accetterei la sua
proposta". Mia sorella mi strinse in un abbraccio che quasi mi
mozzò il respiro.
"Grazie!". Disse con
le lacrime agli occhi.
"Scusa Rose, ma stavi
aspettando il mio consenso?" Se anche fosse io cosa c'entravo in tutto
questo?
"No di certo! Ma mi
serviva il parere di mia sorella. Vedi... Senti il prossimo mese
ritornerà anche nostro padre e lui ti vuole un bene
immenso... Non è che potresti chiedergli tu se posso andare
nella villa in campagna con Mr Emmett?" Ecco dove voleva arrivare la
mia amata sorellina. Era ovvio che io e mio padre parlavamo sempre di
tutto, leggevamo spesso insieme e facevamo lunghe passeggiate ma di
certo non gli avrei alleggerito la convorsazione.
"Rose, non
dovrò chiederglielo io. Posso venir con te ed intervenire
qualche volta ma di certo tu devi essere presente".
"Grazie Isabella, mi
sei sempre accanto! Forse se le cose fra te e Mr Edward si sistemeranno
inviterà anche te nella villa in campagna". Se le cose fra
me e Mr Edward si sarebbero sistemate...
"Rosalie, io non devo
sposare Mr Edward. E' vero che ogni tanto ho dei litigi con lui e le
cose ora si sono sistemate, ma oltre all'amicizia non andremo". Rosalie
tirò un sospiro.
"Isabella, tutti gli
uomini che ti sono accanto non puoi farli diventare tuoi amici, capito?
Prima Mr Jacob ed ora anche Mr Edward? Non sembra eccessivo? Alla mamma
verrà un colpo". Ovviamente nessuno poteva prendere il posto
del mio Jake. E Mr Edward ora come ora era l'ultimo della lista.
"Hai ragione, ma di
certo non mi fidanzerò con Mr Edward". Inorridii solo a
pensarci. Io e Mr Edward insieme, con le fedi al dito, con dei piccoli
bambini che correvano per la sua tenuta naturalmente bellissimi come
lui... Non era male come idea ma... Caspita a cosa stavo pensando? Non
potevo, non dovevo fantasticare su queste cose.
"E che ne dici di Mr
Michael? Sembra gentile e gli piaci molto". Se dovevo scegliere fra Mr
Edward e Mr Michael sarei andata in convento immediatamente.
"Rosalie l'amore deve
essere reciproco. Ed io non amo Mr Michael".
"Isabella non dipende
tutto dall'amore. Prima o poi dovrai fare la tua scelta, giusta o
sbagliata che sia". Erano più di due giorni che giravamo
intorno a quel discorso: Matrimonio, amore o non amore... Non ne potevo
più. Decisi di allentare la tensione.
"Alle diciotto ho la
prima lezione di piano con Mr Edward. Che ore sono?" Rosalie
alzò il polso sinistro, dove c'èra il magnifino
orologio che le aveva regalato nostra nonna, che indossava solo in rare
occasioni.
"Sono le sedici, hai
ancora due ore per prepararti". No! Dovevo soltanto fare una lezione di
piano, di certo non avrei subito per due ore le mie sorelline che mi
torturavano. A proposito di sorelline, dov'era Alice? Chiesi a Rose.
"Dov'è
Alice?"
"Isabella, dove vuoi
che sia. E' a raccogliere fiori con il povero Mr Jasper. Quell'uomo
deve avere una pazienza infinita".
"Già".
Sorrisi all'immagine di mia sorella Alice che correva per tutta la
tenuta raccogliendo fiori, e Mr Jasper che le correva dietro.
"Bè vado a prepararmi".
"Cerca di non fare
strage di cuori... Anzi di note". Rise Rosalie dopo la sua battuta per
niente divertente.
"Isabella, quante
volte devo ripetervelo? Questo è il Mi e questo è
Do... Che cos'è che non va in queste due note?" Mi e Do.
Odiavo quelle due note e le avrei odiate per sempre. Se fosse stato per
me sarei già nella mia stanza, invece Mr Edward ha insistito
per continuare la lezione. 'Questo è l'unico arco di tempo
in cui la casa è libera, poi nessuno ci darà
pace. Per favore, possiamo continuare?' Quelle erano state le sue
testuali parole. Come potevo sottrarmi a quegli occhioni color oro?
Cedetti subito, e lui mi regalò un sorriso splendido.
"Isabella, ci siete?" chiese pasandomi una mano davanti al viso. Mi ero
persa nei miei stessi pensieri.
"C-certo scusi".
Riuscii a balbettare, diventando rossa.
"Allora continuiamo,
riprendiamo da qui". Indicò la seconda battuta sul
pentagramma. Annuii e cominciai a pigiare quei tasti bianchi e...
"No, Mi e Do. Ma
perchè odiate così tanto queste due note? Stavate
suonando magnificamente e quando c'è il cambio fra Mi e Do
le confondete". Stavate suonando magnificamente... Per la prima volta
Mr Edward mi aveva fatto un complimento.
"Sentite, io non ne
posso più. Sono più di due ore che cerco di
suonare e non ci riesco. Perchè non riproviamo la prossima
volta?" Domandai flebile.
"Isabella, domani
è Sabato e voi Domenica mattina partite con la vostra
famiglia... Questa è l'unica lezione che potremmo fare e se
voi non vi impegnate non vedo come potrete deliziare i nostri ospiti
domani sera". Deglutii faticosamente. No, di certo non avrei suonato
davanti a tutta la contea.
"Edward io...", ma le
parole mi morirono in bocca. Mr Edward posò il suo gelido
dito sulle mie labbra e fece cenno di tacere.
"Ci riusciremo. Io vi
starò vicina. Suoneremo a quattro mani". Avrei suonato
insieme a Mr Edward davanti ad una sala gremita di persone mi
conoscevano.
"Non sarà
umiliante?" Chiesi. Per me sarebbe stato più che umiliante,
ma io mi preoccupavo per lui. L'elegante Mr Edward avrebbe fatto
un'umiliante figuraccia dinnanzi a tutta la contea per colpa della
non-aggraziata Isabella Swan.
"No, sono sicuro che
tutto andrà per il meglio. Se poi domani sera non avrete
imparato la lezione potremmo sempre fare pratica in seguito". Per un
attimo pensai di sbagliare tutte le note la sera successiva, ma
ricaccia indietro quel pensiero. No, non avrei fatto brutta figura.
"Com'è
andata la lezione?" Chiese Alice, apparendo nella mia stanza.
"Benone, domani sera
suonerò con Mr Edward". Vidi mia sorella fare una smorfia.
"Non ti preoccupare, oggi mi sono esercitata abbastanza".
"Se lo dici tu!"
Disse, mentre entrava con un mazzo di fresie.
"Ma dove le hai
prese?" Chiesi. Era raro trovarle in quel periodo, soprattutto nella
nostra contea.
"Ho chiesto a Mr
Jasper di accompagnarmi fuori città! Non trovi che siano
splendide?" Le adagiò sul vaso che era su un mobile della
stanza.
"Hai chiesto o costretto Mr Jasper
ad accompagnarti?" Alice sbuffò. Si, Mr Jasper era stato
letteralmente costretto.
"E' molto cordiale,
simpatico e approva sempre quello che dico..."
"Ed è
tremendamente bello". Finii la frase per lei.
"Già".
Approvò.
"Alice, sarei un
pò stanca. Domani mattina dopo la colazione ho la seconda
lezione di piano, che ne dici se mi riposo un pò?" La
supplicai. Quella sera mia sorella era in vena di chiacchiere.
"Va bene, ma ricorda
che lo faccio solo per te". Disse, chiudendosi la porta alla spelle. Io
ero già in sottoveste, così mi infilai
immediatamente sotto le coperte. Mi addormentai in un batter d'occhio,
e per la prima volta sognai lo splendido viso di Mr Edward.
Chiedo umilmente perdono!
Questo capitolo l'avevo scritto un pò di giorni
fà, ma la mia Beta è partita per le vacanze
quindi non sapevo se pubblicarlo o no e allora... Eccomi qua! Mi scuso
anche se ci sono errori ortografici, come ho detto non è
stato Betato! Comunque che ne pensate? Volevo dirvi una cosa, ho
scritto la mia prima One-Shot sulla coppia Robsten che ne dite di darci
un'occhiata? Sotto vi lascio il link ^^. Intanto rispondo alle vostre
bellissime recensioni *-*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
ale03: Grazie anche a te! E scusa
per il ritardo... Un bacione :*
feffira: Già, ma il ballo
è nel prossimo capitolo! Spero che non mi ucciderai *-* Un
bacio :*
Norine: Grazie mille! Si, il nostro
amato Edward sta uscendo fuori :D Un bacio :*
Bellissima Cullen: Già, povero Edward
che deve subire Bella strimpellare... Un bacione :*
stezietta w: Graaazieee! Un bacione :*
cullengirl: Si, povero Edward e le
lezioni di piano! Un bacio :*
keska: Allora ti sbagli,
perchè fra due o tre capitoli ci sarà un colpo di
scena e allora... Bye Bye futuro bello e roseo... Ho detto un
pò troppo! Grazie mille. Un bacio :*
michy85: Già! Grazie per i
complimenti. Un bacione :*
Michiu: Si, ce l'anno fatta! Ti prego
perdonami per il ritardo -.- Un bacione :*
Bella_kristen: Niente ballo in questo! Non
ti preoccupare non ti farò aspettare molto per il prossimo
:D Un bacio :*
Elfa sognatrice: Grazie mille! Si, Bella
è molto sveglia! Un bacio :*
Ringrazio le 81 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite,
le 73 tra le storie seguite e le 14 tra gli autori preferiti! Sono
onorata!
Le mie FanFiction: In corso: Isabella. Come What May La vita, in un soffio. One-Shot: La Controfigura
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** Settimo Capitolo. ***
Settimo
Capitolo
Capitolo non Betato
Per le nove avevo
appuntamento con Mr Edward, al pianoforte. Erano le sei e trenta del
mattino ed io già ero: lavata, vestita e pettinata. Non
dovevo far altro che aspettare due ore e trenta, poi sarei scesa e
avrei visto quel magnifico volto. Possibile che avevo bisogno di
vederlo nuovamante? Era passata soltanto una notte, ma era come se
fossero passati degli anni, dal nostro ultimo incontro. Alla fine
scesi, nella mia stanza non c'era niente da fare. Rosalie con Alice
forse stavano ancora dormendo, quindi era inutile andare nelle loro
stanze. Andai nell'enorme soggiorno di casa Cullen, dove trovai la
signora Esme in vestaglia, con una tazza in mano.
"Isabella". Disse,
appena mi vide. Ero in imbarazzo, forse avevo invaso la sua privacy.
Quella era casa sua, poi era anche in vestaglia.
"Buongiorno", mi
limitai a rispondere. Non sapevo come comportarmi in una situazione del
genere.
"Se cerca Edward
è uscito presto, stamane". Trasalii dopo che la signora
Cullen mi aveva riferito quella notizia. Forse si era dimenticato della
nostra lezione di pianoforte? Forse a lui non importava nulla,
nè di quelle sciocche lezioni di piano nè di me.
Si, perchè un gentiluomo come Edward Cullen doveva
preoccuparsi di una sbadata come Isabella Swan? "Mi ha riferito che per
le otto sarà tornato". Sospirai. Stavo diventando proprio
come Rose, mi facevo mille problemi per niente. Come potevo aver
pensato che Mr Edward mi avesse abbandonata così? Risi di me
stessa. "Venite Isabella". Disse Esme, indicando il magnifico tavolo
che era nel soggiorno. Mi sedetti insieme a lei. "Tè?"
Chiese, porgendomi una tazza. Annuii con il capo. Come poteva una donna
esser così aggrazziata nei movimenti? Proprio come i suoi
figli, pensai. Versò il Tè nella mia tazza, con
grazia. Se l'avrei versato io, sarebbe rovesciato tutto. Ripose la
Teiera su un panno, e sorseggiò il suo Tè. Era
una cara donna, la signora Esme. "Vi siete svegliata presto, stamani",
disse. Non era una domanda, ma mi sentivo in dovere di rispondere.
Almeno avrei detto qualcosa.
"Si", risposi.
"Se cercavate Edward,
mi spiace", disse, davvero risentita.
"No, veramente non
cercavo Edward. E' che nella mia stanza non c'era nulla da fare, quindi
stavo facendo un giro per la casa". Sicuramente la signora Esme credeva
che fossi una pettegola, che appena tornata a casa avrebbe raccontato a
tutta la contea le ricchezze della famglia Cullen.
"Bè, qui
abbiamo un enorme giardino. Non l'avete visitato, giusto?" Chiese. Da
quando ero entrata in quella casa, non era mai uscita.
"No", risposi
vergognandomi. Alloggiavo in un enorme casa, ed io per una settimana
ero rimasta rinchiusa nella mia stanza.
"Allora dopo andate a
dare un'occhiata, sempre se volete", disse. La signora Esme era sempre
cara e buona, ma pensavo che anche lei avesse una maschera. Sotto
quegli occhi dolci e quel viso minuto.
"Certo, dopo il
Tè farò una passeggiata", risposi. Era la
verità. Avrei fatto una passeggiata nel giardino di casa
Cullen.
"Le vostre sorelle
sono uscite molto in questo periodo, con i miei figli". Gli occhi della
signora Esme si illuminarono. Forse anche lei sperava ad un matrimonio
con la nostra famiglia?
"Già", mi
limitai a dire. Sperai proprio di si.
Passeggiavo lungo
l'enorme giardino di casa Cullen. La signora Esme aveva ragione, uscire
di casa di certo non avrebbe danneggiato la mia salute. Il vento
soffiava forte, ma era normale a Forks. Mentre passeggiavo passai
dietro la casa, dove c'era una fitta boscaglia. Chissà
perchè il mio istinto mi diceva di continuare, e
così feci. Passo dopo passo mi ritrovai davanti una piccola
casetta, costruita con delle assi di legno. Era mal andata, nessuno
poteva abitare lì. E poi perchè qualcuno doveva
abitare lì? Era inquietante, ma decisi lo stesso di entrare.
Spostai un asse, pieno di polvere ed entrai. Era molto fredda. C'era
più freddo in quella casetta di legno che fuori. Non
riuscivo a vedere bene, quando misi a fuoco quello che avevo davanti:
almeno cento brocche color oro. Cosa ci facevano lì? Era
impossibile che la signora Esme nella sua casa non avesse un posto dove
poteva tenere l'acqua, al fresco. Decisi di aprirne una, se poi c'era
dell'acqua io avevo anche sete. Avvicinai la brocca alla bocca, no,
prima era meglio guardare dentro. Era tutto nero. Non riuscivo a vedere
nulla. Uscii da quella casetta con la brocca in mano, almeno con il
cielo grigio avrei visto qualcosa. Rosso. L'interno della brocca era
tutto rosso. Vino. Si, doveva esser per forza vino rosso.
Però non sembrava, aveva qualcosa di strano. Io conoscevo
molto bene il vino rosso, e quello non era vino. Alla fine decisi di
assaggiarne un poco, anzi misi un dito dentro la brocca e lo tirai
fuori. Tutto quel rosso era incollato sul mio dito, se era vino doveva
almeno gocciolare, ma niente. Nemmeno una goccia. Me lo portai alla
bocca e assaggiai. Nel momento in cui sentii quel sapore sul mio
palato, presi il fazzoletto dalla tasca del vestito e pulii di corsa la
mia bocca. Sangue. Ne ero sicura, era sangue. Non ne avevo mai bevuto,
ma visto che mi tagliavo di continuo sapevo qual'era in sapore del
sangue. Presi la brocca e la misi al suo posto, richiusi l'asse ed
uscii da quel posto terrificante. Forse, stavo scoprendo qualcosa sulla
famiglia Cullen.
Tornata a casa deicisi
di cambiarmi, da lì a mezz'ora ci sarebbe stata la lezione
con Edward. Ed io non dovevo destare sospetti. Anzi, dovevo cercare di
capire a che cosa serviva tutto quel sangue. Scesi giù,
Edward era accomodato sopra lo sgabello.
"Salve", salutai. Dopo
la mia scoperta, proprio non avevo voglia di seguire una lezione di
piano.
"Isabella", disse lui
di rimando. Sembrava più strano di me, quella mattina. Tra
poche ore ci sarebbe stato il ballo, e se la famiglia Cullen avrebbe
ucciso tutte quelle persone? Per poi aumentare quelle brocche nella
casa del terrore? No, non era possibile. Se volevano farlo, avrebbero
già ucciso me e le mie sorelle. Perchè aspettare
la sera del ballo? Non ce ne era motivo. Mi accomodai vicino a lui. Per
la prima volta, la sua vicinanza mi inquietava. Come avrei potuto
danzare con lui, per un'intera serata? Per dei minuti interminabili
fummo invasi dal silenzio, nessuno dei due riusciva a dire qualcosa.
"Dov'è
stata, stamani?", chiese. Rabbrividii, forse aveva saputo? No, era
impossibile. Avevo disposto tutto com'era, non avevo lasciato nessuna
traccia...
"Ho fatto una
passeggiata, nel giardino". Risposi. Perchè doveva
rivolgermi domande del genere? Lui che cos'aveva a che fare con la mia
vita? "Lei invece? Sua madre ha detto che siete uscito presto, questa
mattina". Domandai.
"Si, avevo degli
affari da sbrigare". Disse, guardandomi per la prima volta da quando
stavamo parlando. I suoi occhi erano diversi, neri come la pece. I suoi
lineamenti erano duri e tesi, non dolci come il giorno prima.
"Isabella, non siete brava a mentire", così dicendo dalla
sua tasca tirò fuori un fazzoletto. Il mio fazzoletto...
Sporco di sangue.
Super aggiornamento! Che
ne pensate? Ovviamente più commenti riceverò
prima posterò... (Non sò dove ho preso questa
frase -.- Ma il caldo mi dà alla testa
ù.ù) Rispondo alle recensioni và:
feffira: Si, io invece non avrei
proprio suonato :D Grazie mille! Un bacione :*
Elfa sognatrice: Si, anche io sarei stat
moooolto agitata -.- Un bacione :*
keska: Ok te lo dico, Charlie e
Jacob non c'entrani niente! Lascio spazio alla tua immaginazione :D Un
bacio :*
stezietta w: Si, Alice costringe il povero
Jasper :D Grazie mille! Un bacio :*
ale03: Perchè io odio il
Do e il Mi! Bassi, ovviamente. Non so perchè, ma ogni volta
che andavo a lezioni di piano sempre con questi Do e Mi... Sono il mio
inferno O.O Un bacione :*
Sabry87: Graaaziee millee! Un bacione
:*
Norine: No, infatti Jazz lo fa con
piacere :D Grazie mille! Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Sono felice che
ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Grazie ancora, un bacio :*
Ringrazio le 84
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 80 tra le
storie seguite e le 16
tra gli autori preferiti! Grazie ancora!
Le mie FanFiction: In corso: Come What May (Twilight) Western Eye Hospital (Twilight) La vita, in un soffio. (Twilight) Concluse: Isabella. (Twilight) La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Ottavo Capitolo. ***
Ottavo
Capitolo
Capitolo non Betato
Ne era venuto a
conoscienza. Mr Edward sapeva che io sapevo. Ed ora? Cos'avrei fatto?
Ancora ero lì, inerme, senza dire una parola. E se mi avesse
ucciso? E se dopo, tutta la famiglia Cullen avrebbe ucciso le mie
sorelle? Tutte domande inutili, ormai. Mi ero cacciata in quel guaio, e
c'ero dentro fino al collo.
"Allora?", chiese
ancora. Mi avrebbe ucciso, ne ero sicura. Continuavo a tacere. Non
potevo dire nulla.
"Isabella, so
dov'è andata. Perchè continua a non parlare?"
"Se sa dove sono
andata stamani, perchè continua a chiedermelo?" Mi resi
conto che la mia voce era rauca, troppo rauca. E tremava. Avevo paura,
troppa paura.
"Per pura
curiosità". Rispose, "Comunque il suo fazzoletto lo tengo
io". Annuii.
"Posso sapere la
verità?" Chiesi, d'un tratto.
"Verità?"
Rispose Mr Edward, come se gli avessi fatto una domanda a cui non si
poteva rispondere.
"Si. Edward, io sono
entrata in quella casa di legno e... e..." I singhiozzi
s'impossessarono di me. In quella casa ero stata impassibile, non avevo
detto 'a' ma ora... Ora che dovevo raccontare quello che avevo visto,
il sanque mi ribolliva nelle vene.
"Isabella, ascoltami:
tu sin dall'inizio hai sospettato che in questa casa ci fosse qualcosa
di strano, e oggi ne hai avuto le prove. Però non posso
dirti altro, ti prego, asseconda il mio desiderio di tacere per un
pò. Giuro che appena ne avrò modo ti
racconterò tutto, ma tu mi devi promettere una cosa", Edward
mi dava del tu. E mi piaceva, molto. Annuii con il capo. "Per prima
cosa devi tacere, con tutti. Persino con le tue sorelle. Isabella, so
che è difficile ma devi farlo, poi..."
"Ma non era una cosa
sola?" Chiesi, per alleggerire l'atmosfera. Edward mi regalò
un magnifico sorriso.
"Poi devi fidarti di
me, Isabella, non ti farò del male. E' una promessa". Disse.
Tremai, i suoi occhi erano terrificanti, ma terribilmente sinceri.
Edward non mi avrebbe mai fatto del male, nè a me
nè alle mie sorelle, così come tutta la famiglia
Cullen.
"Si te lo prometto.
Manterrò il segreto, non ne parlerò con nessuno e
aspetterò. E si, Edward, non avrò paura. Io non
ho paura". Edward prese le mie mani fra le sue. Era un contatto gelido,
che mi riscaldò tutto il corpo.
"Va bene. Che ne dici,
suoniamo?" Annuii. Era il minimo che potevamo fare, ingannare la
verità. Che sapevo solo io. "Ah, Isabella. Scusa se ti ho
dato del tu, se vuoi...". Non gli lasciai finire la frase.
"Edward, va bene. Sei
d'accordo?" Edward sorrise, ed io presi quel sorriso per una una
risposta positiva.
"Com'è
andata la lezione di piano?" Chiese Rose. Oh bene, ho scoperto delle
cose terrificanti sulla famiglia Cullen, ma il raggio di sole di Edward
Cullen mi ha chiesto di tacere. Soprattutto con le mie sorelle, a te?
Ecco cosa volevo raccontare a mia sorella, ma io avevo promesso. Ed io
mantenevo le promesse.
"Bene, abbiamo suonato
per due ore. Ed è andato tutto benissimo, sono pronta per
stasera". Dissi, fingendo di essere più tranquilla possibile.
"Sembri strana", disse
Rose. Perchè mia sorella captava sempre tutto? Certi giorni
era peggio di nostro padre.
"E' l'agitazione. Si,
sono pronta, Edward ha svolto delle lezioni di piano magnifiche ma...
Sai tutte le persone che saranno presenti questa sera...", Rose
sgranò gli occhi e si fermò, mentre stava
sistemando la sua chioma bionda. "Che c'è?" Chiesi,
innocentemente.
"Tu e Mr Edward vi
date del tu?" Chiese, accasciandosi sul letto. Mi portai una mano sulla
bocca, come avevo potuto fare un errore del genere, davanti a mia
sorella?
"Bè... Si",
confessai. Almeno le dicevo la verità, su una cosa.
"Isabella, nemmeno io
e Mr Emmett ci diamo del tu! Ti rendi conto? Per fortuna che tu e Mr
Edward, avete cominciato a parlarvi solo da pochi giorni. Solo Dio sa
se sareste andati d'accordo il primo giorno, cosa sarebbe successo
ora". Diventai rossa. Come poteva dire certe cose mia sorella?
"Rose, contieniti, ti
prego! E' solo amicizia, come già ho detto e ridetto mille
volte".
"Amicizia", disse lei
sorridendo. Io proprio non capivo mia sorella. "Comincia a prepararti,
Mr Edward ti aspetta". Risi. Sarei stata tutta la sera fra le braccia
di Edward... Non riuscivo più a contenere la mia euforia.
"Isabella, per favore.
Smettila di rosicchiarti quelle unghie. Per l'amor di Dio". Ecco
perchè quella settimana ero stata così bene
'tralasciando le parti inquietanti', perchè non avevo avuto
alle calcagne mia madre.
"Scusi". Dissi,
riponendo la mano vicino all'altra.
"Oh Isabella, che
piacere rivederla. Non sapete quanto ci è mancata, in
città". Mrs Jessica Stanley era a caccia di pettegolezzi,
sulla famiglia Cullen, ma io di certo non le avrei riferito nulla.
"Jessica, anche a me
è mancata molto, la città. Ma domani
tornerò".
"Ne sono venuta al
corrente", disse, regalandomi un finto sorriso. "Sono anche venuta al
corrente che Mr Edward questa sera sarà il vostro cavaliere,
giusto?" Sgranai gli occhi. Io ed Edward per tutta la settimana eravamo
rimasti in casa, e c'era solo la famiglia Cullen con le mie sorelle...
Mrs Jessica come aveva saputo? Mi si raggelò il sangue nelle
vene.
"Già". Mi
limitai a rispondere.
"Avete avuto modo di
conoscere i parenti di Mr Edward? Sono proprio laggiù",
disse Mrs Jessica. Nemmeno sapevo che sarebbero venuti parenti di
Edward, al ballo. Mi girai nella direzione che mi aveva indicato Mrs
Jessica, e li vidi. Erano in quattro, un uomo e tre donne. L'uomo aveva
un braccio posato sulla vita di una donna, invece le altre e due
ridevano e scherzavano con Mr Carlisle Cullen. Erano tutti di una
bellezza disumana. Era ovvio, che fossero parenti dei Cullen.
"No, non sapevo che
fossero presenti dei parenti della famiglia Cullen", confessai. Edward
aveva tralasciato quel particolare.
Quattro balli in
compagni di Edward, erano stati estenuanti.
"Vado un pò
fuori", informai Edward.
"Vengo con te". Disse.
"Stai parlando con la
tua famiglia, non ti preoccupare. Prendo una boccata d'aria e torno".
Annuì. Uscii nell'enorme terrazza fuori al salone, dove si
intrattenevano alcune coppie. Avanzai finchè non trovai
qualcosa a cui appoggiarmi, dei rami. L'aria non era molto fresca
quella sera, e si intravedevano alcune stelle, splendenti.
"Salve", una persona
si era avvicinata. Anzi, una donna.
"Salve", ricambiai il
saluto, educatamente. Già avevo visto quella donna, ma non
ricordavo dove.
"Siete Mrs Isabella,
giusto?" Chiese. Ah ecco, era una parente di Edward. Capelli biondi, un
bellissimo abito giallastro.
"Già, voi
invece?" Domandai.
"Sono Mrs Tanya, la
cugina di Mr Edward". Si, era proprio lei. "Scusi se vengo qui da lei,
ma da quanto tempo voi e mio cugino vi frequentate?" Calcò
la parola mio più di ogni altra cosa.
"Veramente ho
alloggiato qui, per una settimana". Mrs Tanya sgranò gli
occhi.
"E fra voi e Mr Edward
c'è qualcosa?" Che cosa intendeva con 'C'è
qualcosa?'. Mrs Tanya non mi andava a genio. Rimasi in silenzio, non
risposi. "Era solo per informarla, Mrs Swan. Io e mio cugino ci
sposeremo, il prossimo mese nella nostra villa in campagna. Siamo uniti
fin dalla nascita, e nessuno ci separerà, chiaro?", la terra
mi crollò sotto i piedi. 'Nella nostra villa in campagna, il
prossimo mese'. Rose sarebbe andata in campagna con Mr Emmett, il
prossimo mese. Perchè non mi aveva detto nulla?
Perchè Edward aveva nascosto tutto? Ora che cominciavo a
fidarmi di lui.
Buongiorno ragazzi! Ho
una domanda per voi: lo sentite tutto questo caldo? Io fra poco
'collasso -.-' Ok basta! Comunque che ne pensate del capitolo? A Bella
non ne và mai una giusta T.T Poverina! A proposito, volevo
informarvi che ho scritto una nuova FanFiction, su Twilight! Che ne
dite di andare a vedere? Sotto vi lascio tutti i link si initola
Western Eye Hospital. Rispondo alle vostre bellissime recensioni:
LadySile: Grazie mille! Si, la cosa
delle brocche doveva essere inquitante... Un bacione :*
Goten: Addirittura emozionante?
Grazie! Un bacione :*
free09: Grazie mille! Un bacio :*
keska: Mi dispiace se sta prendendo
una piaga diversa :( Prima o poi tutto si sistemerà! Un
bacio :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
Norine: Spero di aver aggiornato
presto :D Un bacione :*
Ringrazio le 87 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite,
le 87 nelle storie seguite e le 16 fra gli autori preferiti! Grazie a
tutti!
Le mie FanFiction: In corso: Come What May (Twilight) Western Eye Hospital (Twilight) La vita, in un soffio. (Twilight) Concluse: Isabella. (Twilight) La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** Nono Capitolo. ***
Nono
Capitolo
Pov Isabella
Capitolo NON Betato.
Edward era fidanzato,
e il prossimo mese si sarebbe sposato, con sua cugina. Avevo la nausea,
la testa mi girava vorticosamente. Perchè? Continuavo a
ripetermi, da ore. Mrs Tanya mi aveva lasciata lì fuori, ed
io non ero più rientrata. Non avrei sopportato vederlo
insieme a lei. Ma una cosa era del tutto certa: mi aveva mentito. Era
ovvio che la famiglia Cullen aveva un segreto, ma ora non me ne
importava un bel niente. Sua cugina con una sola frase aveva rovinato
tutto, ed io ero lì, inerme, che piangevo. E poi
perchè ero li, a piangermi addosso? Mi aveva 'abbandonata',
allora io avrei abbandonato lui. Avevo almeno una decina di
pretendenti, e sicuramente mi sarei sposata prima di Mr Edward. Decisi
di rientrare, dovevo parlare con mia sorella. Doveva spiegarmi
perchè mi aveva mentito. Quando rientrai, tutte le persone
guardavano il centro della sala. Mi avvicinai anche io, asciugandomi
per l'ultima volta gli occhi, inumiditi dalle lacrime.
"Isabella, Isabella!
Corri, vieni!" Sentii mia sorella Alice chiamarmi, e andai nella sua
direzione.
"Che c'è di
cos-". Dissi, ma non terminai la frase. Anche io ero rimasta incantata
da quello spettacolo. Due persone che si muovevano al centro della
sala, in perfetta sincronia. Come se fossero un tutt'uno. Volteggiavano
fra le varie colonne, che erano lì. Ed erano bellissime.
Proprio fatte per stare insieme, pensai. Mr Edward e Mrs Tanya. Io non
avrei mai avuto tutta quella grazia, io non sarei mai stata la persona
adatta per accompagnare Mr Edward. Sicuramente Mrs Tanya avrebbe
suonato con lui, al mio posto, questa sera. Davanti a seicento persone.
Sentii le lacrime invadermi gli occhi, per l'ennesima volta in quella
serata, ma riuscii a trattenerle. "Dov'è Rosalie?" Chiesi ad
Alice, rapita da quello spettacolo.
"Nella sua stanza, sta
preparando le ultime cose, per la partenza di domani". Emanai un
respiro di sollievo, almeno sarei riuscita a parlare con mia sorella,
in privato. Arrivata al secondo piano bussai, una volta, due volte...
"Avanti", disse la sua
vellutata voce. Feci scattare la maniglia, ed entrai. "Isabella, come
mai non sei giù?" Chiese.
"Devo parlarti".
Risposi immediatamente. Se dovevo sapere qualcosa, dovevo saperla
immediatamente. Ma la mia voce tradì tutta la mia
autorità. Ero stanca, ero stata tradita da due persone -a
cui tenevo più della mia stessa vita-, non ne potevo
più. So che era da bambine, o forse da stupide, ma avevo
bisogno di mio padre. Lui che mi capiva sempre, che con una sola parola
riusciva a colmare quel vuoto che sentivo dentro. Mi mancava, da morire.
"Cos'è
successo?" Chiese mia sorella, con aria allarmata. "I tuoi occhi sono
lucidi, hai pianto?" Annuii con il capo. Almeno io non le mentivo.
"Rosalie, io e te ci
riveliamo tutto, fin da quando eravamo piccole ma... Perchè
mi hai mentito? Su una cosa del genere? Non potevamo parlarne, da
persone normali?" Rose inarcò un sopracciglio.
"Mentito? Tesoro, io
non so di cosa stai parlando. Ti ho sempre rivelato tutto. Su cosa ti
avrei mentito?" Chiese, i suoi occhi erano terribilmente sinceri.
"Rose, il prossimo
mese andrai nella villa in campagna, insieme a Mr Emmett", mia sorella
annui.
"Isabella, ma ne eri a
conoscenza. Te ne ho parlato apertamente".
"Rosalie, il prossimo
mese, in quella villa in campagna si terrà il matrimonio fra
Mr Edward e Mrs Tanya, sua cugina". Rosalie tolse la mano che aveva
posto sul mio viso, e si accasciò sul divano.
"Non è
possibile", sussurrò. Possibile che lei non ne era a
conoscenza? "Sicuramente c'è stato un malinteso". Disse.
"Rose nessun
malinteso. Ho avuto conferma, proprio dalla sposa. Si sposeranno il
prossimo mese. Forse Mr Emmett ancora deve annunciartelo". Rosalie
alzò lo sguardò, e incrociò i suoi
occhi nei miei.
"Isabella, Mr Emmett
mi rivela sempre tutto. Il matrimonio di suo fratello è una
notizia... Alquanto importante, non credi?" Aveva ragione, ma
perchè nascondere tutto? Forse c'entrava qualcosa, con il
segreto della famiglia Cullen?
"Hai ragione, ma...
Mentire. Soprattutto ora che ci eravamo chiariti così bene,
perchè? Perchè fare l'ottimo cavaliere, se poi
nasconde dei segreti così importanti? Un matrimonio, Rose.
Non è cosa da tutti i giorni, soprattutto di questi tempi".
Rosalie prese le miei mani, e le intrecciò fra le mie.
"Isabella, ti sei
innamorata?" Strabuzzai gli occhi.
"No! Ma cosa vai a
pensare? Come posso innamorarmi di un'uomo del genere?" Dissi,
diventando visibilmente rossa.
"Ti sei innamorata".
Assentì mia sorella. Ancora continuava? "Isabella, l'amore
non è cosa da tutti i giorni. Ma quando arriva vedi, non
devi farlo scappare. Senti, se tu sapessi che Mr Jacob fra pochi giorni
si dovrà sposare, cosa faresti?" La settimana nella tenuta
della famiglia Cullen, non ci aveva fatto alcun bene.
"Ed ora cosa c'entra
Jake?" Chiesi, allarmata.
"Rispondi alla mia
domanda, e basta. Allora?"
"Sarei al settimo
cielo per lui, avere una fidanzata, sposarsi..."
"Ecco vedi? Per il tuo
migliore amico saresti felice, e invece per Mr Edward? Isabella vedi?
Non è solo amicizia, il sentimento che provi per
quell'uomo". Forse aveva ragione ma...
"Anche se fosse? Se
non fosse solo amicizia? Lui fra un mese si sposerà ed io?
Cosa vuoi che faccia?" Questa volta avevo ragione io.
"Devo parlare con Mr
Emmett, devo chiedergli se è vero, no?" Disse alzandosi dal
letto. "Se poi è vero, ci avranno mentito tutti, Isabella.
Mr Edward ha giocato con i tuoi sentimenti, e Mr Emmett ha continuato a
mentirmi per tutta questa settimana. Così ce ne andremo, e
non ritorneremo mai più, va bene?" Annuii con il capo. Ne
ero sicura, ci avevano mentito.
"Isabella, ma che fine
hai fatto, ieri sera? Ti ho cercata dappertutto". Aveva anche il
coraggio di venirmi a cercare.
"Non proprio
dappertutto, Mr Edward. Se non mi ha trovata". Dissi, riponendo
l'ultimo bagaglio sulla carrozza. Mia madre stava ringrazioando la
signora Esme, con suo marito. Mia sorella Alice, stava ancora stendendo
-alla perfezione-, i suoi vestiti nel suo bagaglio e Rosalie si stava
chiarendo con Mr Emmett. Dopo la nostra chiacchierata, della sera
precedente, Rosalie aveva parlato con Mr Emmett ed era arrivata ad una
conclusione, le aveva mentito. Come Mr Edward aveva mentito a me.
"Del lei? Ritornate a
darmi del lei, Mrs Swan?" Ora si permetteva di chiamarmi anche per
cognome?
"Si, Mr Cullen. Dopo
le innumerevoli menzogne che continuate a rivelarmi, come potrei
considerarvi una persona fedele, di cui fidarsi?" Dissi, più
inquieta di prima, dirigendomi verso l'entrata. Mia madre era al
secondo piano, Rosalie nella sua stanza, con Mr Emmett e Alice insieme
a Mr Jasper, dall'altra parte della casa. C'eravamo solo noi, ed io
stavo camminando, senza una meta.
"Menzogne? Mrs Swan,
mi sembrava di essermi spiegato, l'altro giorno, no? Le ho detto che
prima o poi sarebbe venuta a conoscenza di tutti i paricolari, credevo
di esser stato chiaro". Disse, con un tono autoritario. Ma chi si
credeva di essere? Mi girai verso di lui, con la rabbia che cresceva,
sempre di più.
"Si, e prima o poi mi
avrebbe spiegato anche del suo matrimonio? E'? Ora non ha
più nulla da dire?" Dissi furibonda.
"E lei
com'è venuta a conoscenza, delle mie nozze?" Allora era
vero. Oltre la conferma della sposa, avevo avuto anche quella dello
sposo.
"Me l'ha riferito la
sua futura moglie, Mr Edward. Prima -fidatevi di me- e
poi -prima o poi vi
dirò la verità, niente più bugie-.
Ed ora? Non mi smbra cosa da niente, il suo matrimonio. Mi dispiace, ma
non posso più fidarmi di voi. Ci ho provato credetemi, ma
è andato tutto a monte. Vi augurò tutta la
felicità del mondo, addio". Così dicendo salii
sulla carrozza, chiudendomi la portiera alle spalle, con tutti i
ricordi, di quella splendida settimana. Era finita, veramente.
Capitolo triste, quindi
non uccidetemi... Cosa ne pensate? Si sistemeranno le cose? -.- Spero
che vi sia piaciuto e prima di rispondere alle vostre recensioni,
continuo a farmi pubblicità ;D Ho pubblicato una nuova
storia, sempre su Ed e Bella, si intitola Western Eye Hospital... Che
ne dite di dare un occhiata? Sotto vi lascio tutti i link.
Recensioni:
keska: Hai anche ragione a farti i
film mentali :D Però non posso dirti altro -.- Un bacione :*
Bellissima Cullen: Già, Tanya incombe
sempre O.O Un bacione :*
Goten: Grazie mille! Un bacio :*
Norine: Si, Tanya sta a tutti
antipatica :D Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Non posso dirti se sia una
cavolata o meno... Mi dispiace ma dovrai aspettare :D Un bacione :*
ale03: Grazie mille! Mah, Edward non
ha dato nessuna spiegazione... Un bacione :*
Bella_kristen: Non ti aspettavi l'arrivo di
Tanya? Ma, eccola qui! :D Le spiegazioni ci saranno in seguito! Un
bacio :*
Ringrazio le 92
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 96 tra le
storie seguite e le 16
tra gli autori preferiti! Sono onorata :D
DOMANDA: QUALCUNO DI
VOI, HA LETTO IL DIARIO DEL VAMPIRO DI LISA JANE SMITH? SE SI, SI
FACCIA AVANTI! DEVO CHIEDERE ALCUNE INFORMAZIONI -.- GRAZIE, IN
ANTICIPO.
Le mie FanFiction: In corso: Come What May (Twilight) Western Eye Hospital (Twilight) La vita, in un soffio. (Twilight) Concluse: Isabella. (Twilight) La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** Decimo Capitolo. ***
Decimo
Capitolo
Era passata una
settimana, dal nostro ultimo incontro. Io e le mie sorelle non avevamo
mai più visto la famiglia Cullen, da quando eravamo tornate
nella nostra villa, in città. Rosalie aveva raccontato ad
Alice come erano andate le cose, e lei si ostinava a dire che non era
possibile. Forse vedeva solo quello che voleva vedere, o forse era
troppo innamorata di Mr Jasper. Però anche lei, per
rispettare la nostra decisione - anzi la mia decisione -, si era
imposta di non incontrarlo mai più.
"Ma non è
possibile, sembrava una bella famiglia!" Disse Jake. Da quando ero
tornata, passavo la maggior parte del tempo con lui. Le mie sorelle
erano afflitte. Alice perchè non vedeva più Mr
Jasper, e Rose perchè si sentiva delusa, dall'uomo di cui si
era innamorata.
"Lo so. Anche io mi
fidavo di loro, almeno credevo. E invece? Hanno dei segreti che non
possono nemmeno rivelare". Dissi, mentre mi rosicchiavo le unghie. Per
fortuna che mia madre non era presente.
"Isabella, se sono
segreti, è ovvio che non possono rivelarli. Però,
prima fare il gentiluomo, e poi rivelarti che si deve sposare... Non
è cosa da tutti i giorni". Rise Jake, mentre faceva la sua
osservazione. Gli puntai il dito contro.
"Tu ridi? Ed io cosa
dovrei fare? Mr Edward mi ha trattata come se fossi un oggetto. Che poi
poteva buttare, dopo averne usufruito, e infatti ha fatto
così. Ha svolto il suo gioco, poi quando le carte si sono
ribaltate dalla mia parte, ha tirato tutto all'aria!" Non mi resi conto
che stavo urlando, e che Jake aveva cominciato a indietreggiare.
"Scusa", dissi, ritornando su i miei passi.
"Ti sei innamorata?"
Chiese. Oramai era una domanda che mi avevano posto troppe persone.
"Si va bene? Mi sono
innamorata, di un'uomo che deve sposarsi..." Dissi, i singhiozzi
s'impossessarono di me.
"Bella, Bella", disse
Jake, abbracciandomi. "Hai tremila pretendenti, proprio di quell'uomo?"
Disse, accarezzandomi la schiena.
"L'amore è
cieco, no?" Mi difesi.
"Bells, hai ragione,
ma proprio Mr Edward Cullen?" Chiese.
"Jake, e chi altri se
non lui? Forse Mr Michael? Ti sembra l'uomo adatto per me?" Dissi,
scostandomi da lui, per guardarlo meglio.
"Hai ragione, l'amore
è proprio cieco". Risi, almeno un sorrisino era riuscito a
strapparmelo.
"Che ne dici di
tornare a casa? Le tue sorelle ti staranno aspettando". Annuii con il
capo, diedi un bacio in guancia a Jake, e mi diressi verso casa mia.
Passeggiavo fra la fitta boscaglia, e le immagini di Mr Cullen non
volevano andarsene dalla mia testa. Io e lui che suonavamo il piano,
lui che mi rassicurava di non aver paura, e... Lui che confermava il
suo matrimonio. Come avevo potuto innamorarmi di una persona del
genere? Oramai non rispondevo più delle mie azioni. Entrata
in casa, la domestica prese il soprabito.
"Isabella, Isabella,
corri!" Urlò Alice dal soggiorno. Forse era successo
qualcosa di grave?
"Dimmi", dissi, appena
entrata nel soggiorno. Vidi Rosalie piangere, con in mano una lettera,
mentre Alice aveva un sorriso a trentadue denti. Nessuna delle due
diceva nulla. "Cosa diamine è successo?" Chiesi, allarmata.
"Tieni". Alice mi
diede una lettera, dove potevo leggere visibilmente il mio nome. Era la
scrittura di nostro padre. Mi chiusi in camera, e lessi quella lettera.
Figlia
mia, come state? Qui la guerra è imminente. Ci sono feriti
dappertutto, persone che muoiono ogni giorno. Ma io non demordo,
perchè sò che prima o poi tornerò a
casa, dove troverò la mia amata famiglia. Vostra madre mi ha
scritto quello che è successo, nella settimana che avete
trascorso nella tenuta della famiglia Cullen. Io so che voi siete
forte, e che come me non dovete demordere. Spero di ricevere al
più presto una risposta, alla mia lettera. Ma non so quando
risponderò io. Ricorda che ci sono sempre, e se ti serve
aiuto ascolta il tuo cuore. Sarà il miglior consigliere. Non
fare troppo la burlona con Jake, oramai sei una donna, ed il tempo dei
giochi è finito. So che non dovrei farti prediche -
soprattutto in situazioni del genere -, ma vostra madre mi ha costretto
ad avvertirvi. Isabella, ti voglio bene.
Con
affetto, Papà.
Ecco perchè
Alice aveva un sorriso a trentadue denti, e Rosalie piangeva: nostro
padre ci aveva spedito la sua prima lettera, dopo la partenza. Ma come
potevo, essere forte? Non ci sarei mai riuscita, dopo tutti gli
accaduti di quei giorni. Invece mio padre, si preoccupava anche per me,
nel bel mezzo di una guerra. Richiusi la lettera, e la misi in un
cassetto, sotto delle maglie. La sera gli avrei scritto la mia
risposta.
"Isabella, scendi!"
Chiamò mia madre. Era l'ora del thè. Scesi, con
in mano un libro. Di solito alle cinque, - dopo aver preso il
thè - Alice guardava tutti i suoi abiti, Rosalie e mia madre
si dedicavano al cucito e io alla lettura. Le faccende manuali non
erano mai state di mio gradimento. Seduta al tavolo, davanti a mia
madre, sorseggiavo il mio thè.
"Ragazze, come mai i
vostri rapporti con la famiglia Cullen, sono andati a monte?" Chiese
nostra madre. A momenti non mi strozzai, con la mia stessa bevanda. No,
io di certo non avrei risposto.
"Madre, i nostri
rapporti con la famiglia Cullen non sono cambiati, affatto. Tutti
abbiamo una vita privata, e dopo la settimana che abbiamo passato nella
loro tenuta, le nostre strade si sono divise". Come al solito Rosalie,
aveva dato una risposta dettagliata e precisa e... Bugiarda.
"Mi dispiace, era una
cara famiglia", disse nostra madre. Sospirai, se solo tutti sarebbero
venuti a conoscenza della verità.
"O mio Dio!"
Urlò Alice, dall'altro lato della stanza, mentre guardava
fuori dalla finestra.
"Alice? Questo
comportamento è inadeguato! Una signorina non dovrebbe
urlare". Disse nostra madre, stizzita.
"Madre!"
Urlò nuovamente lei, "Mr Emmett e Mr Edward Cullen si stanno
dirigendo verso la nostra casa!" Io e Rosalie ci guardammo per un
attimo interminabile, quando la porta si spalancò, rivelando
la nostra domestica.
"Signora", disse,
accompagnando la parola da un'inchino. "Mr Edward Cullen e Mr Emmett
Cullen". Così dicendo uscì. Sulla soglia della
porta si presentarono due figure marmoree, una mi colpì
particolarmente, inutile dire quale.
"Signora Swan",
esordì Mr Emmett "posso avere il piacere di parlare con sua
figlia Rosalie, in privato?" Mia madre non se lo lasciò
ripetere due volte, ed uscì immediatamente, accompagnata da
Alice. Io prima guardai Rose, che con un cenno del capo, mi disse di
uscire. Edward mi seguì. Una volta usciti tutti, io mi
diressi verso il giardino, mentre mia madre aveva trattenuto Mr Edward,
e Alice spiava la conversazione fra Rose e Mr Emmett. Io ero seduta
sulla mia roccia, - mia e di Jake - per precisare.
"Isabella, posso
parlarti?" Disse una voce dietro di me. Inutile girarmi, sapevo
già di chi si trattava.
"No!" Risposi, secca e
decisa. No ascoltò la mia risposta, e si sedette vicino a
me.
"Sei testarda". Quante
volte me l'avevano già detto?
"Lo so".
"Posso solo
spiegarti?" Chiese, quasi implorandomi.
"Cosa dovresti
spiegarmi? Del tuo imminente matrimonio, di cui tutti ne erano
all'oscuro?" Dissi, voltandomi verso di lui, e puntandogli un dito
contro.
"Si", rispose infine.
"Allora non
c'è niente da spiegare, i fatti parlano da soli".
"I fatti? Isabella, io
sono legato a mia cugina fin dalla nascita, e non ho deciso io, di
sposarmi con lei, intesi?" Spiegò.
"Edward, io non me ne
faccio un bel niente delle tue spiegazioni, resta il fatto che fra un
mese ti sposerai, e allora? Cosa cambierà, con o senza le
tue spiegazioni? Niente!" Dissi, mentre i singhiozzi si impossesarono
per l'ennesima volta di me. Non mi consolò, non mi
abbracciò, come aveva fatto Jake, nel pomeriggio. Non disse
una parola. Ma saperlo accanto a me, bastava più di mille
altre parole.
"Si, mi devo sposare,
ma il mio cuore appartiene a un'altra persona". Alzai gli occhi, e gli
incrociai fra i suoi. Oltre che sposarsi, aveva anche un amante? "Ma
perchè sei così cieca? Davvero non te ne sei resa
conto?" Risi.
"No Edward, non mi ero
resa conto che, oltre a doverti sposare avevi anche un amante". Dissi,
mentre le lacrime si placarono.
"Isabella, non sto
scherzando! Il mio cuore appartiene a te. Sin dalla prima volta che ti
ho vista, non ho risposto più delle mie azioni. Prima mi
divertivo a prenderti in giro, ma poi mi sono reso conto che sei una
persona speciale, e che con te volevo arrivare fino in fondo. Anzi,
voglio arrivare fino in findo. Tu mi piaci, da morire". Sperai che
qualcuno mi desse un pizzico, e mi risvegliasse dai miei sogni. Ma
quello non era un sogno. Piacevo a Edward, e io mi ero innamorata di
lui. Non mi resi conto che si era alzato, e mi fronteggiava. Volevo
baciarlo, era la prima volta che pensavo una cosa del genere, accanto a
un'uomo, ma volevo le sue labbra. Le esigevo. Pian piano mi avvicinai
sempre di più a lui, fino a che le nostre labbra si
scontrarono. Era stato un casto bacio, ma il mio primo bacio. Proprio
come l'avevo immaginato. Si staccò da me troppo in fretta, e
mise le sue mani sul mio viso.
"Dobbiamo parlare".
Annuii con il capo.
Allora che ne pensate? Si
sono sistemate le cose? :D Spero che vi sia piaciuto... Rispondo alle
recensioni:
mikyvale: Grazie mille! Comunque ecco
la mia domanda: Anche io ho letto tutti i libri di Lisa Jane Smith e
quando ho finito Il
Ritorno dietro c'era scritto [Continua..] e sono
rimasta di sasso. Credevo fosse l'ultimo libro T.T Allora ho cercato su
internet, ma nulla! Ma ci sono altri libri? Ti prego, rispondi alla mia
incognita -.- Un bacione :*
keska: Allora dimmelo te se tutto si
è sitemato :D Un bacione :*
Bella_kristen: Grazie mille tesoro! Un bacio
:*
Sabry87: Grazie a te tesoro! Un bacio
:*
tresy: Oddio addirittura? Grazie
mille! No, non ti prendo per pazza ;D Scusa se non ti ho aggiunto, ma
non sto mai su MSN... Appena mi collego lo farò :D Comunque
la domanda è quella che ho scritto a mikyvale
grazie ancora! Un bacione :*
lisa76: Grazie mille! Un bacione :*
ale03: Grazie cara! Un bacio :*
mieme: Grazie milla! Un bacio :*
Bella_Cullen_1987: Si puoi anche fare :D
Comunque la domanda è quella che ho fatto a mikyvale.
Grazie! Un bacione :*
wanda_bella_mel: Non posso dirti se si sposa o
no -.- Un bacione :*
Bellissima Cullen: Grazie tesoro! Un bacio :*
Ringrazio le 97
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 105 tra le
storie seguite e le 19
tra gli autori preferiti! Grazie mille!
DOMANDA:
QUALCUNO DI VOI, SA DOVE POSSO TROVARE CONTEST PER FANFICTION? STO
IMPAZZENDO -.- MI RIVOLGO SPECIALMENTI AGLI AUTORI :D GRAZIE IN ANTICIPO
Le mie FanFiction: In corso: Come What May (Twilight) Western Eye Hospital (Twilight) La vita, in un soffio. (Twilight) Concluse: Isabella. (Twilight) La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** Undicesimo Capitolo. ***
Undicesimo
Capitolo
Camminavamo da almeno
dieci minuti, la mia mano, era intrecciata alla sua.
"Spiegami", dissi, in
un sussurro.
"Cosa?" Rispose lui,
come se gli avessi posto una domanda da mille dollari.
"Tutto". Dissi, secca
e decisa. Edward incrociò i miei occhi nei suoi, e fece
cenno di sedermi, su un tronco d'albero, caduto. Non sapevo che c'era
un tronco d'albero caduto, nei dintorni della mia casa.
"Non mi ero mai res-",
stavo dicendo, ma Edward mi bloccò, posandomi un dito sulle
labbra.
"Sono stato io". Risi,
intensamente.
"Si, come se potessi
far cadere un albero così, senza nessun aiuto". Lui mi
guardò, sembrava strano, la sua espressione era devastata.
"Devo spiegarti un pò di cose". Forse era vero, era stato
lui.
"Dimmi". Lo incitai.
Dovevo sapere tutta la verità.
"Isabella... Io non
sono umano". Disse. No, non era possibile. Che cos'era la persona che
mi stava parlando ora? Non era umano? Era un'alieno?
"Cosa?" Dissi,
abbandonando la presa dalle sue mani. Non era umano. Era impossibile
credergli, ma i suoi occhi erano tremendamente sinceri.
"Quando sei andata a
fare una passeggiata nella mia tenuta, hai trovato tutto quel
sangue..." Non continuò, ed il ricordo mi fece rabbrividire.
"Ti cibi di sangue?"
Chiesi. Lui mi guardò, era infelice.
"Si". Stavo parlando
con una persona, che per nutrirsi, beveva del sangue. Forse avrebbe
ucciso anche me.
"Cosa sei?" Domandai,
nella mia voce trapelava il terrore.
"Un vampiro". Risi
sommessamente. Non era possibile, la nonna da piccola per non farmi
allontare mi raccontava tutte quelle leggende, ma non era vero. Era
solo per spaventarmi.
"Edward, i vampiri
sono tutte leggende". Dissi, ancora ridendo.
"Ne hai proprio uno
davanti a te". Sospirai.
"Dimostramelo". Era
l'unica parola che riuscii a dire. Finchè non vedo, non
credo! Guardavo Edward, proprio davanti a me, quando sparì
dalla mia visuale. Dove diamine era andato? Mi girai, per cercarlo, ma
di lui non c'era traccia.
"Isabella". Sentii
chiamare. Alzai lo sguardo, ed era proprio su un albero. Presi un bel
respiro.
"Scendi". Lo
supplicai, se fosse solo caduto... No, non dovevo pensarci. In un
secondo era di nuovo accanto a me.
"M-ma c-ome-e hai
fatto?" Domandai balbettando.
"Te lo ripeto: Sono un
vampiro". Era vero.
"Perchè
ancora non mi hai uccisa?" Chiesi, come se niente fosse.
"Vedi Isabella, noi ci
cibiamo solo di persone già morte o in fin di vita". Ora si
spiegavano tutte quelle brocche, piene di sangue. "Mio padre
è un dottore, e quando vede una persona in fin di vita,
preleva il suo sangue. Per poi metterlo in tutte quelle brocche, che tu
- personalmente - hai visto". Spiegò, anche lui come se
niente fosse.
"Tutta la tua
famiglia... Siete tutti vampiri?" Chiesi, dovevo sapere tutta la
verità.
"Si, io sono stato
trasformato da Carlisle, nel 1801". Disse. Nel 1801...
"Scusa, tu sei un
vampiro, perchè devi sposare tua cugina, che poi, nemmeno
è la tua vera cugina?" Chiesi, ora basta leggende e vampiri,
dovevamo parlare del suo imminente matrimonio.
"Vedi, Tanya
è stata trasformata molto prima di me, sempre da Carlisle.
All'epoca abitavamo tutti e tre insieme, e a Tanya interessavo io. Ma a
me non piaceva. Quindi, dopo che Carlisle ebbe trovato e trasformato
Esme, si sposarono. Erano una coppia, abitavamo tutti e quattro insieme
e Tanya mi amava. Quindi mio padre mi fece promettere di sposarla,
prima o poi. Isabella, è passato più di un
secolo, nella nostra famiglia si sono aggiunti Emmett e Jasper, ed
ancora non ho sposato mia cugina. Mio padre dice che è
arrivato il momento". Disse, quindi era stato obbligato.
"Mi dispiace". Dissi,
veramente dispiaciuta.
"Poi ho incontrato te,
nella tua villa. Inizialmente mi sono divertito a prenderti in giro poi
mi sono innamorato. Davvero. Anche i miei fratelli si sono innamorati
delle tue sorelle, e penso che ora Emmett, stia raccontando tutto a
Rosalie". Oramai io e mia sorella eravamo complici. Solo che lei
avrebbe vissuto felicemente con Mr Emmett, invece io dovevo
accontentarmi di quel mese prima del matrimonio di Edward. "Non ti
farò del male". Disse lui, di punto in bianco.
"Lo so. Mi fido di
te". Dissi, convincendo più me stessa che lui. "Ora, cosa
faremo?" Chiesi, titubante.
"Per prima cosa,
dovrò parlare con mio padre e con mia cugina. Poi con il
tuo, appena tornerà. E poi... Poi ho un'imminente voglia di
baciarti". Confessò. Le mie guancie si dipinsero di rosso.
Senza rispondere mi avvicinai a lui, sempre di più,
finchè le nostre labbra si incontrarono, di nuovo. Il mio
secondo bacio, inizialmente casto e poi sempre più
passionale. Finchè il mio - enorme - amico, ci interruppe.
"Ehm, ehm", disse,
imitando quei strani versi da un colpo di tosse. A malavoglia mi
staccai da Edward, e guardai Jake.
"Che c'è?"
Poverino, nemmeno l'avevo salutato.
"Buongiorno anche a te
Bells! Tua madre deve parlarti". Sgranai gli occhi, e misi la testa
sulla spalla di Edward, sbuffando contrariata.
____________________
Entrai da sola in
casa. Mia madre odiava Jake, e di certo Edward non poteva presentarsi
oggi. Sicuramente non l'avrei mai fatto conoscere alla mia famiglia.
'La signorina Isabella Swan che ha un relazione con Mr Edward Cullen,
uomo prossimo alle nozze, con un'altra donna'. No, di certo non lo
avrei mai presentato.
"Madre". Salutai,
mentre toglievo il mio soprabito.
"Isabella! Dove
diamine ti eri cacciata?" Chiese, visibilmente irritata.
"Scusi, ero... Ecco
stavo facendo una passeggiata". In parte era vero.
"E noi ora, dobbiamo
organizzare un matrimonio!" Disse Alice. Sprizzava euforia da tutti i
pori. Ma una domanda mi girava nella testa: Il matrimonio di Edward e
Tanya?
"Scusi madre, ma quale
matrimonio?" Chiesi, speranzosa.
"O mio Dio, ma dove
vivi figlia mia? Ovviamente quello fra Mr Cullen e..." Mia madre si
bloccò un attimo, mentre consultava Alice, su il tipo di
invito. Avevo poca pazienza, proprio in quel momento.
"Mr Cullen e chi?"
Urlai, mentre mezza servitù e mia madre si girava verso di
me.
"Signorina", disse
puntandomi un dito contro. "Ti sembra un comportamento adeguato, urlare
in questo modo? Comunque fra Mr Cullen e tua sorelle Rosalie!"
Urlò di rimando lei. Mi accasciai sul divano, emanando un
respiro di sollievo. Poi relaborai bene la frase: Fra Mr Cullen e tua
sorella Rosalie. Mia sorella si sarebbe sposata! Ero felicissima per
lei.
"Dov'è
Rosalie?" Chiesi, non so a chi di preciso.
"Con Mr Emmett, nella
sua tenuta". Annuii, mentre salivo nella mia stanza. Di lì a
poco sarebbe stata tutta mia.
Buonasera! Scusate il
capitolo orribile, e corto -.- Spero che vi sia piaciuto. E' che in
questo giorni sono presa a scrivere un'altra storia... Volete sapere
quale? Il continuo di Isabella. Dove ci saranno moltissimi colpi di
scena... Non vi anticipo niente. Mi scuso, ma non posso rispondere alle
vostre bellissime recensioni... Giuro che la prossima volta
rimedierò. Comunque ne voglio trovare sempre tante :D Grazie
ai preferiti/seguiti e a tutti quelli che leggono! Un bacione :*
Le mie FanFiction: In corso: Come What May (Twilight) Western Eye Hospital (Twilight) La vita, in un soffio. (Twilight) Concluse: Isabella. (Twilight) La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Dodicesimo Capitolo. ***
Dodicesimo
Capitolo
Rosalie non fece il
minimo rumore, ma io la sentii lo stesso.
Mi alzai dal letto, ed
accesi la mia candela.
"Buonasera". Dissi,
enfatizzando la parola.
Lei mi
guardò, per poi scaraventarsi su di me.
Si vedeva lontano un
miglio, era felicissima.
"Ancora sveglia?"
Chiese.
"Sai, aspettavo la mia
sorellina". Risposi sorridendo.
"Mr Edward te l'ha
detto?" Non sapevo a cosa si riferiva.
Mr Edward mi aveva
detto troppe cose. "Della leggenda". Finì lei.
Annuii.
Per fortuna anche lei
sapeva.
"Ora cosa farai?"
Chiesi.
Mr Emmett sarebbe
stato eternamente giovane e bello, invece Rose sarebbe invecchiata.
"Oggi ho parlato con
la sua famiglia, dopo le nozze mi trasformerà". Disse,
risoluta.
Il candelabro mi
scivolò dalle mani.
Mia sorella... Mia
sorella una vampira.
Giovane per sempre,
per l'eternità.
"Cosa?" Chiesi,
visibilmente irritata.
"Isabella è
l'unica soluzione logica. Di certo non posso invcchiare, mentre lui
sarà eternamente giovane". Spiegò.
"Ma non pensi a noi?
Io ne sono a conoscenza, ma nostra madre? Non ci pensi? E nostro padre?
Alice..." I singhiozzi e le lacrime mi invasero gli occhi.
"Certo, ma devo fare
una scelta. Non posso rimanere per sempre insieme a voi. Devo farmi una
vita, ed il destino mi ha dato questa". Disse.
Non potevo separarmi
da mia sorella.
Ma non era quello il
problema.
Ero gelosa.
Gelosa di lei.
Mr Emmett avrebbe
provato tutto l'amore solo ed unicamente per lei, invece l'amore di
Edward era diviso.
Fra me e sua cugina.
Io non sarei mai stata
trasformata, mai. "Che succede?" Chiese mia sorella.
"Nulla", dissi
asciugandomi le lacrime.
"Isabella, ti conosco
bene. Che c'è?" Insistette.
Aveva ragione, mi
conosceva troppo bene.
"Edward è
obbligato a sposare sua cugina. Lei è sempre stata sola,
quindi il signor Cullen all'epoca gli fece promettere di sposarla. E
lui accettò. Ora sono legati, per sempre". Rosalie mi
abbracciò.
Un abbraccio caldo,
affettuoso.
"Vedrai che le cose si
sistemeranno". Disse, confortandomi.
Ma sapevo che non si
sarebbero sistemate. "Andiamo a letto".
Così ci
addormentammo, immediatamente.
____________________
"E' bellissimo". Dissi
a mia sorella.
Aveva comprato
l'abito, naturalmente dalla signora Masen.
Ed era fantastico.
Bianco e semplice.
Avrebbe fatto un
figurone, davanti a Mr Emmett.
Alice invece si era
chiarita con Mr Jasper, anche lei sapeva tutto.
Non si era scomposta a
tale rivelazione, ed amava il suo fidanzato sempre di più.
Si, anche lei si
sarebbe sposata da lì a poco.
Ed ero rimasta
soltanto io, da sola.
Vedevo Edward sempre
più raramente, e quando ci incontravamo non parlavamo mai
del suo matrimonio.
Invece mancavano solo
due giorni a quello di mia sorella, che si svolgerà nella
tenuta Cullen.
Erano tutti
emozionati, tutti tranne me.
Anzi, io ero in
fibrillazione per un'altra cosa.
Il ritorno del mio
adorato padre.
Ci aveva mandato una
lettera, dove c'era scritto che per il matrimonio di sua figlia non
sarebbe mancato per niente al mondo.
E così era
sulla strada del ritorno.
"Isabella, che ne
pensi?" Chiese mia madre.
La fissai, non avevo
minimamente ascoltato di cosa stessero discutendo. "Rosa o giallo?"
Disse, mostrandomi due abiti.
"Madre, rosa!"
Senteziò Alice.
Io odiavo il rosa.
"Sono i vestiti per le
damigelle", disse la signora Masen.
Odiavo il rosa, odiavo
il giallo.
"Color panna?"
Domandai.
Mia sorella
assottiglò gli occhi, mentre Rosalie era d'accordo con me.
Sospirai.
Era la mia giornata
fortunata.
"Madre ve ne prego!
Color panna... No!" Disse la mia sorellina, supplicando nostra madre.
"Cara, quello
sarà il giorno di Rosalie, quindi lei dovrà
decidere. Se è panna, è panna!" Non avevo mai
visto la signora Swan così determinata.
Tornando a casa - a
piedi -, incontrammo Mr Newton con sua madre.
Mia madre adorava
quella donna, e di certo non si fece scappare la situazione di mano.
Si avvicinò
a loro, e cominciò a raccontargli delle varie notizie.
Prima il matrimonio di
mia sorella, poi quello di Alice finchè Mr Newton intervenne.
"Mrs Isabella", disse
porgendomi la sua mano "volete passeggiare?". Sospirai, esasperata.
Cosa dovevo fare?
Ovviamente accettare.
Annuii, stendendo il
mio braccio sotto a quello di Mr Michael.
Dopo pochi passi - e
senza gli occhi indiscreti delle nostre madri -, potevamo parlare
tranquillamente.
"Allora, la famiglia
Cullen è appena arrivata, e già si sono tutti
sistemati". Disse, accompagnando quella frase ad un ghigno.
"Già". Mi
limitai a dire.
"Anche Mr Edward, da
quello che dice la contea. E' fidanzato con sua cugina". Strinsi di
più la presa, sul braccio di Mr Michael.
Tutti sapevano.
Ed ora era davvero
finita.
"Ne ero a conoscenza".
Dissi, molto irritata.
"Bè,
signorina Swan, mancate solo voi". Cosa voleva insinuare?
Se doveva essere
divertente, non lo era, affatto.
"Aspetterò".
Dissi, più autoritaria che sarcastica.
"Il vostro amico?
Scusi, com'è che si chiama? Ah si, Mr Jacob Black". Va bene,
ora Mr Michael aveva toccato un tasto dolente.
"Il mio amico?"
Chiesi, facendo la finta interessata.
"Si, pensavo stesse
insieme". Mi scappò un risolino.
Io, Isabella Swan,
fidanzata con Jacob Black.
Appena l'avrei visto
gliel'avrei raccontato.
"No, c'è
solo amicizia". Confessai, con ancora il sorriso sulle labbra.
"Ah". L'unica parola
che udii da Mr Newton. "Isabella, le posso fare da accompagnatore, al
matrimonio di sua sorella?" Chiese.
Un rossore aveva
dipinto le sue guance.
Cosa che ad Edward,
non sarebbe mai successa.
"Ne sarei onorata". Al
solo pensiero di Edward, nella mia testa compariva anche sua cugina.
Anzi, quasi sua moglie.
Avrei accettao Mr
Newton.
Era ovvio.
____________________
Lo volete sapere? Ne
siete sicure? Ok, ho pubblicato il sequel di Isabella. Sotto vi lascio
i link! Andate immediatamente a leggere :D
Recensioni:
Bella_Cullen_1987: Già :D Un bacione
:*
tresy: Edward non ha detto niente a
Tanya, e le nozze ci saranno -.- Non anticipo nulla :D Un bacione :*
annatfl: Grazie mille! Un bacio :*
keska: Mettiamo in chiaro le cose:
Allora Carlisle invece ha costretto Edward, sai, sono altri tempi -.-
Per il fatto del sangue, sinceramente non ci avevo pensato
ù.ù Comunque sono sempre ambrati :D Spero di
essere stata chiara! Grazie mille, un bacio :*
Bella_kristen: Si, Carlisle l'ha obbligato.
Perchè erano altri tempi, Carlisle aveva Esme ed Edward e
Tanya erano da soli... Ehm, lo so può sembrare un
pò banale T.T Grazie mille, un bacione :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
ValeriaCullen: Grazie mille! Si, ho
già letto la tua :D E' bellissima! Un bacio :*
Michiu: Già pubblicato il
continuo di Isabella. *ahaha* Comunque, si, preferirei anch'io sposarmi
Emmett :D Grazie mille per i complimenti, e buone vacanze! Un bacio :*
luisina: Hey tesoro, finalmente hai
finito di leggere i capitoli che ti mancavano :D Grazie mille per i
complimenti, ed Edward non dirà un bel niente a Carlisle...
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione :*
Ringrazio le 104
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 111 tra le
storie seguite e le 21
tra gli autori preferiti! E ricordate: Il continuo di Isabella. :D
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vta, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson) |
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Tredicesimo Capitolo. ***
Tredicesimo
Capitolo
"Isabella, sei stata
una sciocca". Disse Alice.
Era stata l'unica che
mi aveva aspettata, dopo la mia passeggiata con Mr Michael.
"Una sciocca? E dimmi,
cara sorellina, cos'avrei dovuto dirgli?" Chiesi, indignata.
Avevo accettato Mr
Newton, me ne ero fatta una ragione.
Ed ora doveva farsela
anche la mia famiglia.
"Ma non pensi ad
Edward? Lui ti ama, ti ha dichiarato il suo amore apertamente, e tu? Tu
scegli quel vile di Mr Michael". Disse, facendo una strana smorfia.
"Mi ama? Dici che mi
ama? Allora perchè, il prossimo mese si sposerà,
con una persona, che non sono io?" Dissi, e la mia voce aveva un tono
ben chiaro: Mettere fine a quella discussione.
"Bè, hai
ragione. Ma se ora si ha chiarito i malintesi con suo padre, non pensi
che possa chiedere la tua mano?" Mi fermai un secondo.
Edward, che chiedeva
la mia mano.
Edward che mi faceva
sua, per sempre.
Per
l'eternità.
"La mia mano, quando
deve sposare un'altra donna?" Oramai era un via vai di domande.
Domande che non
avevano nemmeno una risposta.
"Mi dispiace", disse
mia sorella, prendendomi una mano. "E' che... Io e Rosalie ora
sposeremo due membri della famiglia Cullen, diventeremo immortali e
tu... Tu, da sola con quel... O mio Dio! Nemmeno voglio pensare a Mr
Michael accanto a te!" Finì la frase.
Alice e Rosalie
parlavano dell'immortalità come se fosse cosa da tutti i
giorni.
E se la contea avesse
saputo?
Sarebbe cominciata la
caccia ai vampiri.
"Se Mr Michael
è la mia scelta, starò bene con lui". Dissi,
mettendo fine a quel discorso, che aveva preso una piega molto brutta.
Arrivate a casa, mia
madre mi abbracciò di slancio.
Per fortuna che quel
comportamento era inadeguato.
"Madre, cosa succede?"
Chiesi, incredula da quel gesto.
La signora Swan non
faceva mai cose del genere.
"Oh, figlia mia! Sono
venuta al corrente della notizia! Tu e Mr Michael insieme, al
matrimonio della tua adorata sorellina!". Mentre finì quella
frase, sentii un tonfo.
Più che un
tonfo, sembrava una tazza di porcellana che si sgretolava.
Cos'era successo?
Mi girai, nella
direzione di quel rumore e... Rimasi a bocca aperta.
Tutta la famiglia
Cullen riunita nel salone di casa Swan.
"Cos-" Ma le parole mi
morirono in bocca.
Rosalie seduta sul
divano, accanto al suo futuro marito.
Mrs Cullen si era
accomodata su una poltrona, di fronte ad un'altra vuota.
Sicuramente
lì c'era mia madre.
Alice invece si era
catapultata sulle braccia di Mr Jasper, er ora le sedeva accanto.
Dall'altra parte della
sala, in piedi, c'era lui.
Edward.
A terra, c'era la
tazza di thè, che aveva lasciato cadere.
"Mi spiace", disse
rivolgendosi a mia madre, che era sconcertata.
La sua voce, dolce
come il miele.
"Oh, Edward non
preoccuparti! E' stato soltanto un banalissimo incidente!". Rispose
lei, mentre assottigliava gli occhi.
Adorava quel
preziosissimo set da thè.
Se l'avessi fatta
cadere io, Dio solo sa quello che mi sarebbe successo. "Allora
Isabella, com'è andata la passeggiata?" Chiese mia madre,
mentre Josephine entrava per raccogliere i cocci, e per pulire.
"Benissimo". Mi
limitai a rispondere.
Sentivo lo sguardo di
Edward trafiggermi le spalle.
"Mrs Cullen, avete
avuto modo, di conoscere la famiglia Newton?" Chiese mia madre,
sedendosi dove stava prima.
La signora Esme fece
cenno di no, con la testa. "Sono delle persone fantastiche!" La
chiacchierata andò avanti molto, almeno per due buone ore.
"Rosalie, Alice, Bella
perchè non portate i figli della signora Esme a fare una
passeggiata in giardino?" Disse nostra madre.
Di certo non potevamo
controbattere, così aprii di scatto la porta principale ed
uscii.
Sentii dei passi
seguirmi, soltanto due.
Edward.
Mi camminava vicino ma
non diceva una parola, finchè io sospirai.
Quel silenzio mi
lacerava.
"Ho parlato con mio
padre". Disse.
Il cuore mi
sobbalzò nel petto, e se il signor Cullen avesse accettato
la sua proposta?
Se io mi sarei sposata
con Mr Edward?
"Va bene". Mi limitai
a dire.
Dopo pochi minuti di
silenzio, una sola frase mi spezzò il cuore.
In piccoli frammenti,
irrecuperabili.
"Mi sposo con Tanya".
Restai nuovamente in silenzio.
Mr Michael mi stava
aspettando. "Mi spiace" Finì la frase.
"A me no!" Dissi,
infuriata.
"Come?" Chiese lui,
prendendomi per un braccio.
"E non mi tocchi! Si,
non mi dispiace, perchè da quando lei e la sua famiglia vi
siete trasferiti nella nostra contea sono successe catastrofi!" Dissi,
scrollando le spalle.
"Catastrofi?" Chiese
lui, aumentando la presa sul mio braccio. "Che tipo di catastrofi?"
Finì la domanda.
"Oh Edward, lo vuole
davvero sapere? Tipo che le mie sorelle, entro la prossima settimana
diventeranno immortali?" Dissi, con le lacrime agli occhi.
Era inutile continuare.
Così me ne
andai, lasciandolo lì, da solo.
____________________
Non chiedetemi di fare capitoli più lunghi,
perchè con questo caldo proprio non ci riesco O.o A
proposito volevo comunicarvi che dal 18 al 25 Agosto andrò
in vacanza! Mi merito anch'io un pò di pace, no? Quindi non
avrò nè pc, nè la linea per collegarmi
su internet! Quando tornerò aggiornerò il prima
possibile!
Recensioni:
ValeriaCullen: Grazie mille! Allora spero
che sarai strafelice anche per questo aggiornamento! Un bacione :*
ada90thebest: Spero di aver aggiornato
presto! Un bacione :*
Sabry87: No, Michael non
andrà mai a quel paese :D Un bacio :*
annatfl: Bè, Edward l'ha
presa male, ma in compenso si sposa T.T Un bacio :*
keska: Si il nostro Carly
è molto cattivo ma... Cosa succederà? *Risata
malefica* Un bacione :*
Julie May: Grazie mille! Ora davanti
allo schermo del pc ho un sorriso a trentadue denti! Sei stata
gentilissima! Comunque nessuno andrà a quel paesello :D Un
bacione :*
tresy: Spero che ti sia piaciuto! Un
bacio :*
Elfa sognatrice: Si, ma visto che i tempi sono
mooooltooo 'antichi' bevono sangue umano... Grazie mille per i
complimenti, un bacio :*
ale03: Grazie mille, e si, ti
perdono :D Un bacione :*
Bella_kristen: Bè, questo
capitolo è peggio dell'altro ù.ù Un
bacione :*
luisina: Grazie mille! Bè
le cose non si sistemeranno molto presto... Un bacio :*
Ringrazio le 111
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 118 tra le
storie seguite e le 25
tra gli autori preferiti.
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vta, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Quattordicesimo Capitolo. ***
Quattordicesimo
Capitolo
"Oh, figlia mia! Sei
stupenda". Disse nostra madre, con le lacrime agli occhi.
Il giorno tanto
atteso, come agognato, era arrivato.
Rose si sarebbe unita
con Mr Emmett, nel sacro vincolo del matrimonio.
Ma tutti erano
all'oscuro delle conseguenze... Tutti tranne me, e naturalmente Alice.
"Su Isabella, prendi quel boquet!" Ordinò la mamma.
Mi apprestai ad
eseguire quegli ordini, non volevo rovinare quel giorno.
"Madre, ho sempre
detto che il color panna non s'intona con la mia carnagione!". Disse
Alice, spuntando dal nulla.
Già eravamo
vestite, tutti gli ospiti erano nell'enorme giardino di casa Cullen.
Mancavano solo pochi
minuti.
"Tesoro, ma stai
d'incanto!" Le rispose la mamma, testando il vestito.
Alice le
regalò un sorriso a trentadue denti.
Io invece ero
già pronta, ed ero stata la prima.
Avevo fatto in modo di
sbrigarmi, così avrei passato del tempo con mio padre,
mentre tutti gli altri si preparavano.
Però il mio
piano andò a monte, quando scesi l'enorme scalinata di villa
Cullen, e vidi mio padre parlare con Edward.
Tornai indietro,
immediatamente.
Ed ora eccomi qui, io,
mia madre, Alice, la signora Esme e la sposa.
Mia sorella.
"Direi che
è tutto pronto". Annunciò la signora Esme.
Ora arrivava la parte
più inquietante.
Varcare l'enorme
portico, davanti a tutta la contea, da sola.
Per prima, sarebbe
scesa Alice, io, e poi Rose con nostro padre.
"Isa, sei pronta?"
Chiese Alice.
Mi limitai ad annuire.
"Comincio a scendere, tu conta fino a dieci, poi seguimi". Dieci.
Dieci interminabili
secondi.
"Hey, calma". Disse
mio padre, posandomi un braccio dietro le spalle.
Era una parola,
rimanere calme... Letteralmente impossibile.
Cominciò la
marcia nuziale, e chi poteva suonare, al piano? Naturalmente Edward.
Alice era scesa, ed io
iniziai a contare.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
"Vai".
Ordinò Rosalie, mentre mi dava una leggera spinta sulle
spalle.
Così scesi
anche io.
E rimasi a bocca
aperta.
L'enorme giardino di
villa Cullen era stato radicalmente trasformato.
L'erba più
alta era stata tagliata, delle panche bianche erano disposte a alla mia
destra e alla mia sinistra.
Potevo intravedere
molti volti noti.
Miss Jessica Stanley.
Mr Michael, che
sarebbe stato il mio accompagnatore.
La signora Esme,
seduta a destra con vicino suo marito.
Il mio Jake, dalla
parte della sposa.
Avevo insistito,
affinchè fosse invitato!
E ci ero riuscita.
Ero quasi arrivata,
quando vidi Miss Tanya.
Era in piedi, proprio
vicino al posto che avrebbe preso Edward, appena finito di suonare.
Non sapevo che era
stata invitata... La futura moglie del fratello dello sposo.
Come poteva non essere
invitata?
Era impossibile.
Una volta arrivata
davanti al pastore - il signor Weber, padre di Angela -, presi posto,
accanto ad Alice.
Noi dovevamo restare,
per tutta la cerimonia in piedi.
Era ovvio, eravamo le
damigelle.
Anche Rose era
arrivata, ed Emmett aveva occhi solo per lei.
Era bellissima.
L'abito si posava
perfettamente sulla sua carnagione chiara, i capelli erano stati
raccolti con un fermaglio, che le aveva regalato la signora Esme.
Ma io avevo occhi solo
per Edward.
Si era alzato dallo
sgabello del piano, ed aveva raggiunto Jasper.
Anche loro erano in
piedi, essendo i testimoni del fratello.
Ed io non facevo altro
che fissarlo.
Quel vestito gli stava
benissimo, e neanche a farlo apposta, era color panna.
Proprio come il mio.
Mi persi nei suoi
occhi, nei suoi movimenti, nei suoi sorrisi, che regalava alla madre.
Quei capelli ramati
tirati indietro, quelle mani unite.
Mi ero fermata, su
ogni singolo particolare.
E pensai a come avevo
potuto.
Come avevo potuto
scegliere Mr Michael, solo per un capriccio del dottor Carlisle.
E se fossimo scappati
insieme? Non era una cattiva idea ma... Erano pure sempre dei vampiri,
quindi ci avrebbero trovati subito.
Edward e Tanya.
Isabella e Michael.
Quei nomi stonavano,
uniti.
Isabella ed Edward.
Un accoppiata
perfetta, che non si sarebbe mai avverata.
"E così vi
dichiaro, marito e moglie!" Annunciò il signor Weber.
Emmett si
chinò, e baciò Rose.
Certe persone
applaudirono, altre versano lacrime di gioia, altre erano arrabbiate e
gelose di tanta felicità.
Forse io facevo parte
di quest'ultimo gruppo.
Anche io piansi, ma
lacrime amare, non di gioia.
Perchè
quello era l'ultimo giorno, in cui avrei visto la mia adorata sorella.
Lei che mi capiva, mi
aiutava sempre.
Non l'avrei mai
più rivista.
____________________
"Miss, mi concedete
questo ballo?" Conoscevo fin troppo bene quella voce.
Mi girai di scatto,
mentre riposi il mio bicchiere, su un tavolo qualsiasi.
"Certo, Edward".
Risposi, prendendo la sua mano.
Forse avevo bevuto
troppo, perchè quella non era la solita Bella.
Se fossi stata in me,
gli avrei sbraitato contro, ma niente.
Nessuna parola, mi ero
limitata ad accettare quell'invito.
Appena arrivati sulla
pista - dove c'erano almeno trenta coppie -, mi accoccolai su di lui.
Mi era mancato, anche
troppo.
Il suo profumo, la sua
pelle fredda, il suo essere così protettivo, solo verso di
me.
"Come stai?"
Sussurrò, al mio orecchio.
"Non lo so". Risposi,
sinceramente.
Già non
sapevo come stavo, in quel preciso momento.
Ora ero felice, ma
appena la musica sarebbe terminata, sarei ritornata la solita Iabella,
con mille problemi e da sola.
Già, sola.
"Andiamo". Disse,
interrompendo quel ballo.
"Dove?" Chiesi,
preoccupata mentre ci dirigevamo verso la fitta boscaglia.
"Ti fidi di me?"
Domandò.
Come potevo, non
fidarmi di lui?
Si, anche se mi aveva
mentito, continuavo a fidarmi di lui.
Per sempre.
Annuii, mentre lo
seguivo. "Ora, tieniti forte". Disse, mentre mi prendeva in braccio.
Ero stata presa in
contropiede, ed ero diventata tutta rossa.
Di certo non mi
aspettavo un gesto del genere.
Edward invece, era
tranquillo, e non disse una parola.
Io seguii i suoi
ordini, e mi tenni forte.
Cominciò a
sfrecciare per il bosco, ad una velocità supersonica.
Come diamine faceva?
Non fece in tempo a
fermarsi, che già ero con i piedi a terra.
Mi guardai intorno, ed
era tutto bellissimo.
Una radura
spettacolare, era dinnanzi a noi.
Tutto verde, con
qualche fiore bianco.
Forse erano
margherite. "Vieni". Disse, ridestandomi dai miei pensieri.
Era al centro della
radura, e risplendeva.
Il sole lasciava sulla
sua pelle puntini luminosi.
Edward.
Edward era il mio sole
personale.
Mi avvicinai, facendo
qualche passo. "Non ti faccio paura?" Chiese, alzando un sopracciglio.
Io nascosi un
sorrisino, posando la mia mano davanti alla bocca.
"Tu?" Dissi,
indicandolo con un dito. "Tu paura? Ma se non faresti del male nemmeno
ad una mosca". Finii la frase.
Lui fece una strana
smorfia.
"Non sottovalutarmi".
Disse, mentre prendeva la mia mano.
Il mio corpo
fù invaso da una scarica elettrica.
"Non ti sto
sottovalutando". Dissi, sinceramente.
Poi, posai le mie
labbra sulle sue.
Non si aspettava un
gesto del genere, non da parte mia.
Lo baciai, con foga,
passione e con amore.
Era mio.
Solo mio.
Forse sarebbe durato
poco, forse appena saremmo tornati alla cerimonia tutto sarebbe tornato
come prima, ma ora, contava solo il presente.
Ed Edward, ora, era
mio.
____________________
Chiedo umilmente perdono,
ma non posso rispondere alle vostre bellissime recensioni... Mi
perdonate? Spero di si. Rimedierò la prossima volta! Grazie
mille a tutti. Un bacione :*
Abito Rosalie ed Emmett
Abito Isabella ed Alice
Abito Edward
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vita, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Quindicesimo Capitolo. ***
Quindicesimo
Capitolo
Edward mi aveva
lasciata, dopo quella splensida serata.
Aveva detto che era
destinato a Tanya, ed io l'avevo lasciato andare.
Forse dovevo
fermarlo... Ma non ci riuscii.
Amo
te, ma sono destinato ad un'altra donna.
Quelle erano state le
sue testuali parole, ed io non potevo farci nulla.
"Comportati bene, e
ricordati di me", raccomandò Rosalie, prima di salire sulla
carrozza.
Doveva essere il suo
'viaggio di nozze', ma sia io che Alice sapevamo che non era
così.
Quello non sarebbe mai
stato un viaggio di nozze anzi... Il viaggio per
l'immortalità.
"Non preoccuparti...
Invece tu dovrai ricordarti di me. Ricorda che hai una sorella goffa e
sbadata che ti aspetta". La rincuorai, mentre l'abbracciavo.
L'ultima volta che
avrei sentito la sua pelle calda.
"Non mi
dimenticherò mai di te. Cerca di consolare la mamma, quando
verrà al corrente della mia presunta 'morte'". Disse.
Io annuii, staccandomi
da quell'abbraccio.
Anche Emmett mi
rassicurò, dicendo che appena Rosalie ne sarebbe stata in
grado, sarebbero venuti a trovarmi.
Almeno qualcosa di
positivo.
Avrei visto mia
sorella prima di quanto immaginavo.
"Madre, ci vedremo
presto", disse Rosalie abbracciandola.
Voleva godersi quel
momento a pieno, perchè sapeva che non l'avrebbe mai
più rivista.
"Cara,
cos'è tutto quest'affetto? Ci vedremo fra due settimane
esatte!" Esultò nostra madre.
Già, non
era al corrente della crudele verità.
"Si",
sussurrò Rosalie, mentre si asciugava una lacrima solitaria.
Emmett la cinse per le
spalle e così partirono.
____________________
"Isabella,
cos'è quella faccia?" Chiese mio padre.
Quando tutti gli
ospiti se ne erano andati, io mi ero recata con mio padre nella
bibilioteca.
Ed ora stavamo
leggendo.
Anzi, io leggevo. Lui
scriveva lettere per il lavoro
Alzai la testa dal
libro: Cime Tempestose.
"Niente. Non ho
niente, padre". Dissi tranquillizzandolo.
"Sei una tremenda
bugiarda, proprio come me", confessò mentre posava la penna
sull'enorme scrivania.
Sorrisi fra me e me.
Avevo molto in comune
con mio padre. "So tutto", disse.
"Come?" Chiesi,
visibilmente interessata.
Non avevo capito il
vero senso della sua frase.
"Sul conto della
famiglia Cullen. So che sono vampiri, e che fra pochi giorni Mr Edward
dovrà sposarsi con sua cugina". Chiusi il libro, che fece un
rumore assordante.
"Ma com-", ma non
finii la frase.
Non avevo il coraggio.
"E' stato il dottor
Carlisle a confessarmi tutto, appena i suoi figli gli hanno rivelato i
loro sentimenti per tutte voi. Mi ha rivelato tutto, raccontandomi dei
vari aneddoti sulla sua famiglia, prima che partissi". Mio padre sapeva
tutto, anche prima di me.
"Ah", sussurrai,
mentre lo fissavo. "Ma perchè vi ha rivelato tutto?"
Chiesi.
"Bè, due
figlie che scompariranno dopo il loro matrimonio sarebbe molto strano.
Non voleva destare sospetti, anche se a tua madre prenderà
un colpo", finì.
Presi un bel respiro,
non era facile condividere tali informazioni con mio padre.
"Volete raccontare
tutto alla mamma?" Chiesi, sperando che stesse scherzando.
"Certo che no! Non
potrei mai, anche perchè l'ho promesso a Carlisle Cullen.
Quell'uomo è fantastico", bè, io e mio padre non
pensavamo la stessa cosa.
Feci una smorfia. "So
che non pensi la stessa cosa che penso io", disse.
"Già", mi
limitai a dire.
Lui si alzò
dall'enorme scrivania e si avvicinò a me.
"Isabella, Carlisle ha
fatto tutto questo per suo figlio Edward. Lui è
più importante della sua stessa vita, più
importante di Jasper ed Emmett. Anche di Esme". Disse, prendendo le mie
mani fra le sue. "Non potevi sperare che con una sola frase cambiasse
tutto. Lui non ama Tanya, e ha rivelato a Carlisle i suoi sentimenti
per te ma... Ma, figlia mia, non pensi alla povera Tanya? Dopo tanti
anni di agonia, sapere che il suo futuro sposo si è
innamorato perdutamente di un'altra donna". Il discorso di mio padre
non faceva una piega.
Era vero: Il generale
Charlie Swan era l'unico in grado di capire i sentimenti di sua figlia.
Più di chiunque altra persona.
Annuii con il capo,
mentre delle lacrime affiorarono sul mio viso.
Non erano lacrime
solitarie, - come quella che avevo visto scendere dal viso di Rose -,
ma erano lacrime che non cessavano di scendere.
"Non voglio che ti
sposi immediatamente, puoi aspettare finchè non troverai
l'uomo 'giusto'". Disse alzandosi, mentre se ne andava.
Ed io rimanevo
lì, per la seconda volta.
Da sola.
____________________
"Per fortuna che ci
sono io", disse Jake, mentre continuavo ad accarezzare i suoi capelli.
Era passata
esattamente una settimana dalla partenza di Rose.
Ogni due giorni
arrivavano delle lettere, scritte da Emmett.
Sapevo conoscere la
caligrafia di mia sorella.
Diceva che andava
tutto bene, e che si divertiva molto.
Forse ora era
già una vampira neonata, assetata di sangue umano.
La mia sorellina.
"Già, ci
sei tu". Risposi, mentre sorridevo.
Era l'unico che non mi
aveva mai lasciata, nemmeno un secondo.
Anche Alice si era
sposata, ed ora era felice con Jasper.
Non erano andati in
viaggio di nozze, ed ora avevano una piccola casa vicino alla nostra.
Ero rimasta solo io.
Alice sarebbe stata
trasformata dopo pochi giorni dalla 'presunta morte' di Rosalie.
Sennò
sarebbe stato un vero colpo al cuore per la signora Swan.
Mio padre era partito
nuovamente, per una nuova guerra.
Mi arrivavano sue
lettere raramente, almeno sapevo che mi pensava.
"Isabella!",
urlò mia madre dall'altro capo del giardino.
Era ora, dovevo andare.
Sospirai, alzandomi.
"Vado", dissi a Jake,
lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Dovrei venire a
trovarti più spesso", disse.
Sorrisi, per fortuna
ero di spalle.
"Madre", dissi
inchinandomi.
"Oh Isabella! Ci sono
visite per te!" Annunciò.
Edward, Edward, Edward.
"Michael" Salutai.
"Miss Isabella",
salutò inchinandosi. "Posso avere il piacere di conferire
con lei, in privato?" Chiese.
Presi un bel respiro,
ed annuii.
Non avevo nemmeno la
forza per pronunciare una parola.
"Allora vado", disse
mia madre, mentre lasciava la stanza.
Mi sedetti su una
sedia, al centro del salone.
"Isabella, vi conosco
da molti anni e-" si vedeva lontano un miglio che era impacciato. "E
tutti nella contea sanno della mia infatuazione per voi. Ne siete al
corrente anche voi ed ora... Ora è arrivato il momento della
veirità". Prese una scatoletta nera e
s'inginochhiò dinnanzi a me. "Volete concedermi il piacere
di diventare mia moglie?" Sarebbe stato sicuramente un favore, non un
piacere.
"Certo", sussurrai,
piangendo.
Lacrime di dolore.
____________________
Pensavate di esservi liberate di me? E no care mie, vi sbagliate di
grosso! Torno all'attacco! Sapete come mi sento in questo preciso
istante? Avete presente la pubblicità Costa Crociera che
quando tornano fanno di tutto pur di non tornare con i piedi per terra?
(Non so se mi sono spiegata), ecco io sto proprio così!
Miami mi ha stravolta! E' stata la vacanza più bella di
tutta la mia vita, - forse perchè per la prima volta sono
andata con le mie amiche e mia sorella! - Ma eccomi qui!
Vabbè, rispondo alle vostre recensioni.
Recensioni:
Sabry87:
Grazie mille tesoro! Un bacione :*
ale03: Non
posso rivelarti niente ;D Un bacione :*
tresy:
Graaaziee! Un bacio :*
twilight_the best:
Grazie mille! Sono contenta che i vestiti ti siano piaciuti! Un bacio :*
luisina:
Tesorooo! Eccomi tornata! Grazie mille per i complimenti, riceverli da
parte tua è sempre un onore! Un bacione :*
Bella_kristen:
Grazie mille! Un bacio :*
Julie May:
Scusa per il ritardo, ma sono stata in vacanza! Un bacio :*
keska: Non
ti preoccupare! Un bacione :*
Elfa sognatrice:
Allora aspetta ancora un pochino ;D Un bacione :*
ValeriaCullen:
Grazie mille! Un bacio :*
Ringrazio le 120 persone che hanno messo la mia storia tra le
preferite, le 131 tra le storie seguite e le 27 tra gli autori
preferiti.
Anello di fidanzamento
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vita, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Sedicesimo Capitolo. ***
Sedicesimo
Capitolo
"Perchè
l'hai fatto?" Chiese Alice, mentre faceva su e giù per la
stanza.
Ero nella sua casa,
Jasper era andato a trovare i suoi genitori.
"Cosa dovevo fare?
Anche io devo farmi una famiglia e... Michael è la persona
adatta". Avevo detto una terribile menzogna.
"Non mentire a me,
Isabella", disse lei, fissandomi.
"Va bene, va bene!" Mi
arresi "Forse non è la persona giusta, ma con il tempo lo
diventerà, ne sono sicura". Finii.
Mia sorella
sospirò, sedendosi.
"Se tu sei felice,
avrai tutta la mia approvazione. Ma se tu sarai infelice, non potrei
mai perdonarmi, di averti lasciato sposare un uomo del genere!"
Spiegò lei, indignata.
Che cara sorella.
Voleva solo il mio
bene.
"Alice,
sarò felice! Ora tu diverrai immortale e non pensare a me.
Te lo ripeto: io sarò felice, va bene?" La rassicurai.
"Va bene",
acconsentì, dopo pochi minuti.
Per fortuna ero
riuscita a convincerla.
"Hai notizie di
Rosalie?" Chiesi, preoccupata.
Lei annuì.
"Si trova nella villa
in montagna della famiglia Cullen. E' stata già
trasformata!" Esultò.
Mia sorella era
immortale.
"Di già?"
Domandai, con gli occhi lucidi.
"Oh Isabella, non
disperare! Ora lei sarà felice!" Disse.
Almeno una persona
felice, c'era.
"Hai ragione. Senti,
ora devo andare a casa per gli ultimi preparativi. Ci vediamo domani",
dissi, congedandomi.
Non le diedi nemmeno
il tempo di salutarmi.
Mentre uscivo dalla
casa di Alice mi imbattei in una specie di tempesta.
In quest'ultimo
periodo il tempo a Forks era decisamente terribile.
Forse
perchè mi sposavo?
Risi, fra me e me,
cominciando a correre.
Di certo non volevo
prendermi un bel malanno, tre giorni prima del mio matrimonio.
Una volta arrivata a
casa, cercai mia madre.
Ma di lei non c'era
traccia, nemmeno della servitù.
"Madre?" Chiamai,
allarmata.
"Isabella, sono in
cucina". Rispose, urlando.
La raggiunsi.
Era insieme alla
signora Newton, mentre fissavano varie immagini.
"Oh Isabella! Che
piacere rivederti". Disse la signora Newton.
Sorrisi.
L'ultima volta che la
vidi, era stato il giorno che io e Michael avevamo annunciato il nostro
matrimonio.
Quel giorno a momenti
le prese un colpo.
Povera signora Newton.
"Figlia, ma come sei
ridotta?" Chiese, fissandomi dalla testa ai piedi.
"Sono andata a trovare
Alice, e poi il temporale mi ha sorpresa. Ora andrei a fare un bagno",
dissi, scusandomi.
"Certo, certo! Non
preoccuparti, cara. Noi stiamo sistemando gli ultimi preparativi per il
matrimonio". Rispose la signora Newton.
Io sorrisi,
dirigendomi verso la mia camera.
____________________
"Pronta?" Chiese mio
padre, per la terza volta.
"Si", sussurrai.
Sicuramente mi aveva
sentita.
"Andiamo".
Confermò, prendendo il mio braccio.
Il matrimonio si
sarebbe svolto nella piccola chiesa della contea, ed ora io stavo
camminando verso il mio futuro sposo.
Nemmeno un sorriso
sulle labbra.
C'erano tutti.
O quasi.
Mia madre, Alice e
Jasper.
C'era il dottor
Cullen, con sua moglie Esme.
Avevano detto a mia
madre che Rosalie in viaggio si era sentita male, così era
rimasta a casa con Emmett.
C'era Angela, che mi
fissava sorridente.
Vicino a lei sedeva
suo marito, Ben.
C'era Jessica Stanley,
con sguardo omicida.
Già, non
sopportava la relazione fra me e Michael.
Poi c'era il tempo.
Un terribile temporale
si era abbattuto sulla contea, il giorno del mio matrimonio.
Ma lui non c'era.
Edward non si era
presentato al mio matrimonio.
Una volta arrivati
dinnanzi a Michael, mio padre fece il gesto di rito.
Prese la mia mano, e
la unì con quella del mio futuro marito.
Era calda e bollente.
Ma io avevo bisogno di
un contatto gelido e rassicurante.
Il signor Weber
cominciò a parlare.
"Siamo qui riuniti
oggi, per celebrare l'unione fra...", così
continuò, finchè non arrivò la
fatidica domanda.
"Se qualcuno ha
qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre". Ed in quel momento
sperai.
Sperai che una figura
marmorea entrasse dall'enorme porta, e parlasse.
Ma niente.
In quei pochi minuti
di silenzio nessuno disse niente.
"Vuoi tu, Michale
Newton prendere come sposa la qui presente Isabella Marie Swan, amarla
ed onorarla, finchè morte non vi separi?"
Annunciò il signor Weber.
"Si, lo voglio".
Rispose Michael, prendendo l'anello, ed infilandolo nella mia mano.
"E vuoi tu, Isabella
Marie Swan prendere come sposo il qui presente Michael Newton, amarlo
ed onorarlo, finchè morte non vi separi?" Domandò
il signor Weber.
Ed in quel momento, il
mondo si sgretolò.
Era arrivato il mio
momento.
Se Edward non era
venuto, me ne sarei andata io.
Per sempre.
Ci furono dei minuti
interminabili di silenzio, finchè fissai Michael negli occhi.
"Mi dispiace",
sussurrai scappando.
Sotto gli sguardi
allibiti di tutti i presenti.
____________________
Due ore.
Due ore, che ero
seduta su questa maledettissima roccia.
Due ore che nessuno si
faceva vedere.
Due ore che la pioggia
cadeva fitta su il mio corpo.
Ed io rimanevo
lì, inerme.
"Bella",
sussurrò una voce, rauca.
Non risposi.
Conoscevo troppo bene
quella voce, e mi stavo immaginando tutto. "Bella", ripetè.
Così decisi
di voltarmi.
Era lì, in
tutto il suo splendore.
Indossava lo stesso
vestito che aveva al matrimonio di Rosalie.
Mi asciugai le lacrime
con il dorso della mano.
"Che ci fai qui?"
Chiesi, voltandomi.
"Sono qui per te".
Disse, mentre si avvicinava.
Feci una strana
smorfia. "Tu invece, che ci fai qui?" Chiese.
"Mah... Ho lasciato il
mio futuro marito da solo sull'altare sotto l'ira della signora Swan.
Mi chiedi cosa ci faccio qui?" Si stava prendendo gioco di me.
"Lo so". Disse.
Allora
perchè diamine lo chiedeva?
Mi fissò,
finchè non lo vidi inginocchiarsi dinnanzi a me.
"Isabella Marie Swan,
vuole sposarmi?" Chiese semplicemente.
Non era stata una
dichiarazione elaborata, come quella di Michael, ma era perfetta.
Aprì una
piccola scatoletta rossa, dove faceva mostra un bellissimo anello.
"E Tanya?" Chiesi,
ritornando con i piedi per terra.
"Tanya ha capito
tutto. Ha detto che senza di te mi vedeva strano, non ero
più l'Edward di una volta". Spiegò.
Avrei fatto un
monumento a Miss Tanya.
"Si". Risposi, mentre
mi sfilavo la fede.
Per far posto a
quell'anello, magnifico.
Lui si
alzò, ed avvicinò le sue labbra alle mie.
"Insieme",
sussurrò.
"Per sempre", finii,
avvicinandomi alle sue labbra.
"Per
l'eternità", precisò lui, mentre le nostre labbra
si univano, ed il sole filtrava da dietro gli alberi.
____________________
Non uccidetemi, spero che vi sia piaciuto! P.s. E' il penultimo
capitolo.
Recensioni:
arualga91:
Grazie mille! Un bacione :*
keska: Dai,
mi sono fatta perdonare! Un bacione :*
ada90thebest:
E' tornato! Un bacio :*
SweetCherry:
No no, non l'ho fatta sposare con Mike! Un bacio :*
ale03:
Graaziee! Un bacione :*
Elfa sognatrice:
Non preoccuparti, anche io adesso sto dormendo in piedi T.T Un bacione
:*
mieme: No,
niente brutti scherzi :) Un bacio :*
Bella_kristen:
Grazie mille! Si, ho passato delle vacanze bellissime
ù.ù Un bacio :*
luisina:
Tesooorooo! Si, il nostro Ed è tornato! Spero che la storia
ti sia piaciuta! Un bacione :*
Sabry87: No
no, non si sposaaa! Un bacione :*
Julie May:
Io ora vorrei essere nei panni di Bella :D Un bacio :*
twilight_the best:
Grazie mille! Un bacio :*
tresy:
Graaaziee! Un bacione :*
barbyemarco:
Non ti preoccupare, mi ha fatto piacere leggere la tua recensione! Ho
letto e riletto questo capitolo, spero che non ci siano errori anche
qui -.- Grazie mille per i cosigli, e se ci sono - orrori - anche qui,
non esitare a scrivermelo! Un abcione :*
Ringrazio le 122
persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 132 tra le storie
seguite e le 30
tra gli autori preferiti.
Abito da sposa di Bella
Anello di fidanzamento
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vita, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Epilogo. ***
Epilogo
"Edward Anthony Masen
Cullen, se non scendi immediatamente solo Dio sà quello che
potrà succederti!" Urlò Alice.
Risi, mentre ero
seduta sul divano, facendo zapping sulla tv.
'Un aggeggio
elettronico che non serve e niente', diceva Rose.
Invece suo marito
Emmett andava matto per la tv, soprattutto per la playstation.
Ennesimo - aggeggio -
elettronico che usava spesso. "Bella, sei pronta?" Chiese Alice.
Ero pronta.
Era più di
un secolo che ero pronta.
Per l'ennesimo primo
giorno di scuola.
Ci trovavamo sempre a
Forks il posto ideale per sei vampiri, vegetariani.
Nel '900 ci nutrivamo
di sangue umano - di persone in fin di vita, o morte da pochi giorni -.
Invece, ora che ci
trovavamo nel ventunesimo secolo, Carlisle aveva suggerito una 'dieta'
speciale, composta da solo sangue animale.
Non era un
granchè, ma si poteva sopravvivere.
"Sono pronta,
andiamo?" Dissi.
Rosalie
annuì, mentre Edward mi strattonò per un braccio.
"Amore, prendiamo la
mia Volvo". Ordinò, trascinandomi fuori.
Appena arrivati al
garage, Edward si posizionò dinnanzi a me. "Prego", disse
mentre faceva un segno con la mano ed apriva la portiera.
Sorrisi, ed entrai.
Quello era un piccolo
gesto che potevamo ancora concederci, di questi tempi.
"Ennesimo primo giorno
di scuola", dissi, sbuffando.
"Non sei contenta?"
Chiese, fissandomi.
"No... Cioè
si... Mah, non lo so. Nuovi umani, orrendi, che pensano cose sconcie,
che fanno di tutto per farsi notare. Ma le buone maniere dove sono
rimaste?" Dissi, mentre gesticolavo con le mani.
Vidi la bocca di
Edward aprirsi in un sorriso.
"Almeno tu puoi solo
immaginare quello che pensano... Io lo leggo!" Sbattè le
mani sul volante, indignato.
"Già. Santo
Edward da Forks!" Dissi, ridendo.
Lui mi
fissò, per poi fissare la strada. "Amore, non te la
prendere" supplicai.
Lui mise il broncio
come un bambino di due anni.
Menomale che noi
eravamo vampiri d'altri tempi.
"Arrivati",
decretò, mentre parcheggiava.
Sbuffai per l'ennesima
volta, in quella mattinata.
Scesi, buttandomi in
quel gregge di pecore.
Tutti i ragazzi
dell'istituto mi fissavano.
Quelle galline
fissavano soprattutto Edward.
"Se non smette di
guardarti in quel modo la uccido", dissi, riferendomi ad una ragazza
formosa con dei capelli marroni, che le ricadevano come boccoli sulle
spalle.
Sentii Edward ridere.
"Non te la prendere,
anzi. Somiglia alla Stanley?" Chiese.
Sgranai gli occhi.
"O mio Dio! Ritrovarmi
una discendente di Miss Jessica in classe". Dissi, sarcastica.
"Andiamo a presentarci?" Domandò mia sorella Alice, sbucando
da dietro una macchina.
"Come scusa?" Chiese
Edward.
"Daiii!" Lo
supplicò lei, facendo gli occhioni dolci.
"Va bene, va bene!
Bella, poi mi spieghi perchè nel lontano '900 hai lasciato
che il mostriciattolo si trasformasse", così dicendo si
avviò verso quelle ragazze, che lo fissavano estasiate.
Io ero dietro di loro,
insieme al mio cognatino Jasper.
L'unico che era stato
in grado di sposarsi Alice.
Poverino.
"Ciao ragazze, io sono
Alice Cullen e loro sono i miei fratelli! Siamo nuovi di qui,
è un piacere conoscervi!" Alice parlò a raffica,
e le ragazze dovettero fare un gran sforzo per capire tutto quello che
aveva detto.
"Ehm... Io sono Anny,
piacere", disse una ragazza dai capelli neri, con gli occhiali da vista.
Assomigliava molto ad
Angela Weber.
"Salve! Io sono
Jessica!" Disse l'altra ragazza, quella che Edward aveva paragonato
alla Stanley.
Io e Jasper scoppiammo
in una fragorosa risata, mentre Alice dava una gomitata a suo marito.
"Bè Eddy,
che ne dici di farti mostrare la scuola da Jessica, mentre noi
aspettiamo Rose ed Emmett?" Dissi, indicando la ragazza che mi fissava.
Sicuramente mi stava
ringraziando mentalmente.
Edward
sgranò gli occhi.
"Amore, non mi sembra
il caso". Disse, calcando la parola amore.
"Non ti preoccupare,
vai". Lo spinsi verso Jessica, mentre io, Alice e Jasper ci dirigevamo
verso la porsche gialla.
"Nanerottola malefica,
avevi visto tutto!" Sussurrò Edward nell'orecchio di Alice,
in modo che i presenti non potessero sentire.
Risi fra me e me,
mentre lasciavo il mio caro maritino in balia di quelle galline.
"Amore, avevamo una
questione in sospeso", dissi, assicurandomi che sentisse.
____________________
"Com'è
andata la visita?" Chiesi a Edward, mentre mi sedevo.
L'unica lezione che
avevamo in comune era biologia.
Come se non conoscessi
tutto quello che il professore ripeteva.
Non rispose, fissando
il professore che continuava a spiegare. "Amore non te la prendere! E'
stato solo uno scherzo", dissi indignata, sbattendo le mani sul banco.
Forse troppo forte,
perchè mezza classe si girò nella mia direzione.
"Signorina Cullen,
c'è qualcosa che non va?" Chiese il professore.
Stavo per
rispondergli, quando Edward lo fece al posto mio.
"Scusi professore, ma
mia sorella non si sente bene. Posso accompagnarla in infermeria?"
Chiese Edward, ipnotizzando anche il professore.
"Si ha ragione signor
Cullen. Sua sorella è molto pallida, andate pure",
ordinò, indicando la porta.
Una volta usciti
scoppiai a ridere.
"Mi spieghi che hai da
ridere?" Chiese Edward, continuando a camminare.
"Sua sorella
è molto pallida", dissi, imitando la voce del professore.
A Edward
scappò un risolino.
"Sei proprio matta. A
volte mi chiedo come ho fatto a sposarti". Ripensai a quei momenti,
quando stavo rovinando la mia vita, sposando Mr Michael.
"Perchè mi
amavi", dissi la verità.
"Se è per
quello ti amo ancora oggi". Confessò, aprendo la macchina.
"Dove andiamo?"
Chiesi, mentre salivo.
"Nella casa in
campagna di Esme", disse. "Concediamoci un pò di tempo",
finì.
Annuii, mentre
accendevo la radio.
"Ti ricordi la prima
volta che ci siamo incontrati?" Chiesi.
Io la ricordavo
benissimo, anche se allora ero ancora umana.
"Ovvio. Le mie povere
orecchie quel giorno non hanno avuto pietà!"
Rivelò, mettendo le mani sul suo petto.
"Ahah, spiritoso!"
Dissi con finto sarcasmo.
"Bè
è vero. Non sapevi suonare bene!" Confessò.
"Sinceramente non
sò suonare neanche adesso". Dissi, fissandolo.
Dopo un secolo di
lezioni di piano insieme ad Edward, ancora sbaglavo il Do e il Mi.
"Sei migliorata".
Un complimento da mio
marito...
"Grazie".
Dopo quella piccola
chiacchierata, nella macchina regnò il silenzio.
Tre ore ed eravamo
arrivati.
Scesi, e aprii la
porta di casa.
Edward mi
fermò per un braccio.
"Gli onori di casa",
disse prendendomi in braccio.
Ero confusa. "Dobbiamo
rispettare il rito, no?" Domandò.
"Il rito?" Chiesi,
più confusa di prima.
"Certo, la nostra
nuova casa. Esme l'ha ristrutturata". Disse, aprendo la porta di casa.
"Per noi?" Chiesi,
sbigottita.
"No, solo per me, ci
abiterò da solo". Disse, mentre sbuffava.
Risi fra me e me.
La casa era
bellissima, tutta in legno.
Sembrava la casa di
Biancaneve.
C'era un camino, il
divano, la cucina dei bagni.
"E' bellissima",
dissi, fissandomi intorno, estasiata.
"Lo so". Edward mi
fissò, per poi baciarmi.
Un bacio caldo,
appassionato, eterno. "Ti amo", disse, sulla mia labbra.
"Ti amo anch'io". Era
la verità.
Verità che
sarebbe stata vera per l'eternità.
"Devo fartela pagare
per oggi", disse, fissandomi con un sorrisino malizioso.
"Non vedo l'ora, Mr
Cullen".
_____________________
Mi viene da piangere ;D E' finita anche questa! Graaazieee a tuttiii!
Piccolo avviso per i lettori silenziosi: mi fate sapere che ne pensate?
Della storia, di tutto! Siete moltissimi, ed alcuni di voi non hanno
mai detto nulla ù.ù
Recensioni:
barbyemarco:
E vabbè, è finita T.T Tanto prima ho letto la tua
recensione nell'altra mia storia, e lì ce ne
vorrà di tempo prima che finisca! Fra poco ne pubblico anche
un'altra :D Quindi... Un bacione :*
ale03:
Grazie mille! Un bacione :*
Sabry87:
Addirittura? :) Un bacio :*
Elfa sognatrice:
Si, la nostra Bellina è riuscita ad andarsene :D Un bacio :*
Bella_kristen:
Si tesoro, è l'ultimo... Spero che mi seguirai nelle altre
mie FanFiction ;) Un bacione :*
tresy:
Grazie mille! Un bacione :*
keska:
Vivranno in pace, perchè non ci sarà un continuo!
Un bacio :*
luisina:
Tesoro miooo! Mah, fai la fila e prendi il biglietto
ù.ù Per Edward ci sono prima io ;) Grazie mille
per i complimenti, un bacio :*
mieme:
Grazie mille! Un bacione :*
Julie May:
Si, ma dovevo far diventare Tanya brava! Per una buona volta! Grazie
per i complimenti, un bacione :*
Ed ora vi ringrazio uno per uno:
I 126 che
hanno messo la mia storia tra le preferite:
1 - 0207pantera
[Contatta]
2 - a fatha [Contatta]
3 - AlessandraMalfoy
[Contatta]
4 - alessandraxxx81
[Contatta]
5 - AlexiaLil [Contatta]
6 - alice cuellen
[Contatta]
7 - annatfl [Contatta]
8 - annina91 [Contatta]
9 - aquizziana
[Contatta]
10 - AundreaMalfoy
[Contatta]
11 - Baby_San [Contatta]
12 - barbyemarco
[Contatta]
13 - Bella_Cullen_1987
[Contatta]
14 - Bella_kristen
[Contatta]
15 - bellemorte86
[Contatta]
16 - BluRose89
[Contatta]
17 - bumby [Contatta]
18 - bunny65 [Contatta]
19 - cesarina89
[Contatta]
20 - chiaro di luna
[Contatta]
21 - cla81 [Contatta]
22 - ClaryCullen
[Contatta]
23 - clodiina85
[Contatta]
24 - cristycar
[Contatta]
25 - CullenGirl18
[Contatta]
26 - Cullenuzza
[Contatta]
27 - debby 92 [Contatta]
28 - deboracullen_foreternity
[Contatta]
29 - deisy87 [Contatta]
30 - doval79 [Contatta]
31 - egypta [Contatta]
32 - eka [Contatta]
33 - eleele [Contatta]
34 - elenainuyasha
[Contatta]
35 - erika1975
[Contatta]
36 - erzsi [Contatta]
37 - Fantasy_Mary88
[Contatta]
38 - farfallina1000
[Contatta]
39 - federikaBis
[Contatta]
40 - feeg [Contatta]
41 - feffira [Contatta]
42 - FioF [Contatta]
43 - flavia93 [Contatta]
44 - flazzy cullen
[Contatta]
45 - fralucchiola
[Contatta]
46 - giagiotta
[Contatta]
47 - giulietta93
[Contatta]
48 - helis_dancer
[Contatta]
49 - hitomi [Contatta]
50 - Honey Evans
[Contatta]
51 - Hylenia [Contatta]
52 - Ila_patty
[Contatta]
53 - IsAry [Contatta]
54 - jesskiss85
[Contatta]
55 - Jiuliett_Cullen
[Contatta]
56 - Julie May
[Contatta]
57 - jumper86 [Contatta]
58 - kiakki94 [Contatta]
59 - kkiikkaa [Contatta]
60 - kokochan [Contatta]
61 - Kristen92
[Contatta]
62 - LadySile [Contatta]
63 - Lady_angel
[Contatta]
64 - leonessa [Contatta]
65 - lidiacullen
[Contatta]
66 - lillina913
[Contatta]
67 - lilly95lilly
[Contatta]
68 - Little Angel
[Contatta]
69 - Little_Princess_In_A_LoveStory
[Contatta]
70 - luisina [Contatta]
71 - Madeline [Contatta]
72 - mamy [Contatta]
73 - marikina [Contatta]
74 - Marin93 [Contatta]
75 - Mary Lupin
[Contatta]
76 - MaryAc_Cullen
[Contatta]
77 - mcgi86 [Contatta]
78 - meli_black
[Contatta]
79 - mery123 [Contatta]
80 - meryj [Contatta]
81 - mezzanotte
[Contatta]
82 - Me_Emo [Contatta]
83 - michy85 [Contatta]
84 - mieme [Contatta]
85 - mikelina [Contatta]
86 - miki18 [Contatta]
87 - Miyakochan_89
[Contatta]
88 - mv3028 [Contatta]
89 - mylifeabeautifullie
[Contatta]
90 - Nefer86 [Contatta]
91 - nina56 [Contatta]
92 - Niwe [Contatta]
93 - Norine [Contatta]
94 - nothing lasts
forever [Contatta]
95 - orchidea85
[Contatta]
96 - PATRIZIA70
[Contatta]
97 - pinkura [Contatta]
98 - Princesseelisil
[Contatta]
99 - Proca__ [Contatta]
100 - roby88 [Contatta]
101 - rubensmall
[Contatta]
102 - ryry [Contatta]
103 - Sabry87 [Contatta]
104 - Saphiras
[Contatta]
105 - shadowhuntersNihal
[Contatta]
106 - Shavanna [Contatta]
107 - sole a mezzanotte
[Contatta]
108 - super vegetina
[Contatta]
109 - suxpicci_89
[Contatta]
110 - sweet_a21
[Contatta]
111 - sweet_cullen
[Contatta]
112 - sweet_star
[Contatta]
113 - Tede [Contatta]
114 - tittyswan89
[Contatta]
115 - Tokiotwilighters
[Contatta]
116 - twilight_the best
[Contatta]
117 - underworld_max
[Contatta]
118 - valemyni
[Contatta]
119 - ValeriaCullen
[Contatta]
120 - valeriuccia
[Contatta]
121 - wanda nessie
[Contatta]
122 - wanda_bella_mel
[Contatta]
123 - Yeah [Contatta]
124 - ysellTheFabulous
[Contatta]
125 - _Nessie_
[Contatta]
126 - _TattaFede_
[Contatta]
I 132 che hanno messo
la mia storia tra le seguite:
1 - acqua1879
[Contatta]
2 - Ahirin [Contatta]
3 - airuka [Contatta]
4 - alice cuellen
[Contatta]
5 - alice cullen88
[Contatta]
6 - Alice89 [Contatta]
7 - aliceundralandi
[Contatta]
8 - Amo90 [Contatta]
9 - anemone333 [Contatta]
10 - Anthy [Contatta]
11 - arualga91
[Contatta]
12 - Athena87s
[Contatta]
13 - AundreaMalfoy
[Contatta]
14 - ayra79 [Contatta]
15 - baby93 [Contatta]
16 - baglietto
[Contatta]
17 - BAMBOLOTTA
[Contatta]
18 - Barbara767
[Contatta]
19 - bea_s [Contatta]
20 - bell [Contatta]
21 - bellacullen889
[Contatta]
22 - bellaedward
[Contatta]
23 - bellemorte86
[Contatta]
24 - Bellissima Cullen
[Contatta]
25 - benny1 [Contatta]
26 - blair93 [Contatta]
27 - ceres88 [Contatta]
28 - chicchi [Contatta]
29 - ciaociaociao
[Contatta]
30 - cla61 [Contatta]
31 - clakkycullen
[Contatta]
32 - crici_82 [Contatta]
33 - CriCri88 [Contatta]
34 - Cuccola [Contatta]
35 - daisyB [Contatta]
36 - danix [Contatta]
37 - darks [Contatta]
38 - DenaDena [Contatta]
39 - deneb91 [Contatta]
40 - ecate86 [Contatta]
41 - Elfa sognatrice
[Contatta]
42 - eli1414 [Contatta]
43 - ely4890 [Contatta]
44 - elypar [Contatta]
45 - enifpegasus
[Contatta]
46 - Ether [Contatta]
47 - everglow [Contatta]
48 - Fc27 [Contatta]
49 - fede1207 [Contatta]
50 - federob [Contatta]
51 - fen [Contatta]
52 - fofficina
[Contatta]
53 - free09 [Contatta]
54 - GingerBread
[Contatta]
55 - giody81 [Contatta]
56 - hantaro2812
[Contatta]
57 - helis_dancer
[Contatta]
58 - ibiscus [Contatta]
59 - ishizu [Contatta]
60 - ita chan [Contatta]
61 - jecca92 [Contatta]
62 - jexolina [Contatta]
63 - Julie May
[Contatta]
64 - ka chan [Contatta]
65 - kellymiller2
[Contatta]
66 - keska [Contatta]
67 - kikacullen
[Contatta]
68 - kikiboomboom
[Contatta]
69 - Lady Airam
[Contatta]
70 - Lady_angel
[Contatta]
71 - Lau_twilight
[Contatta]
72 - Lena89 [Contatta]
73 - lisa76 [Contatta]
74 - luis [Contatta]
75 - lunatica1988
[Contatta]
76 - lupacchiotta_mannara
[Contatta]
77 - Mana_chan
[Contatta]
78 - maya tabitha
[Contatta]
79 - mikyvale [Contatta]
80 - milkywa2 [Contatta]
81 - Millennia Angel
[Contatta]
82 - mimi14 [Contatta]
83 - mirna [Contatta]
84 - monamona [Contatta]
85 - Monika1 [Contatta]
86 - Nemya [Contatta]
87 - nightmare123
[Contatta]
88 - Ninfadora93
[Contatta]
89 - Only [Contatta]
90 - ornella [Contatta]
91 - pikkolina
[Contatta]
92 - rakyprincipessa
[Contatta]
93 - rebecca73
[Contatta]
94 - robbycullen
[Contatta]
95 - rochariv_90
[Contatta]
96 - RockAngelz
[Contatta]
97 - ryry [Contatta]
98 - sa chan [Contatta]
99 - sab [Contatta]
100 - Sakuno [Contatta]
101 - Sara25 [Contatta]
102 - scimmietta95
[Contatta]
103 - sdm [Contatta]
104 - sere_86 [Contatta]
105 - serinetta
[Contatta]
106 - sessyli [Contatta]
107 - Shona [Contatta]
108 - Shy88 [Contatta]
109 - sole a mezzanotte
[Contatta]
110 - sonietta87
[Contatta]
111 - Stefaniel
[Contatta]
112 - stezietta w [Contatta]
113 - strega78
[Contatta]
114 - SuperC18
[Contatta]
115 - SweetCherry
[Contatta]
116 - Tempera [Contatta]
117 - tenerona
[Contatta]
118 - the strange
[Contatta]
119 - tittyswan89
[Contatta]
120 - totta91 [Contatta]
121 - tresy [Contatta]
122 - tsukinoshippo
[Contatta]
123 - twilighterpazza
[Contatta]
124 - vale1484
[Contatta]
125 - ValeriaCullen
[Contatta]
126 - vanessa_91_
[Contatta]
127 - vitti [Contatta]
128 - wilard [Contatta]
129 - witchmelanie
[Contatta]
130 - ysellTheFabulous
[Contatta]
131 - Yuffie23
[Contatta]
132 - _la sua bella_
[Contatta]
Le mia FanFiction: In Corso: Western Eye Hospital(Twilight) Isabella. The Return.(Twilight) Come What May(Twilight) Concluse: Isabella.(Twilight) La vita, in un soffio.(Twilight) La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=372050
|