Come What May

di Tati Saetre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo. ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo. ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo. ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo. ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo. ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo. ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo. ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo. ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo Capitolo. ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Capitolo. ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Capitolo. ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo. ***
Capitolo 17: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Angolo della Beta, Nevia.

Ciao a tutti! Prima di lasciarvi al capitolo, vi ricordo le altre ff che seguo:

- Tutte quelle di Jessikinacullen
-
Dark Pleasure di Eternal Cullen
- Eternety In Rock - Into The Harem - Inferno di HoenyWeasley95
- La Mia Micetta di Anthy
- Resisting Edward di -yaya-
- L'inizio Di Tutto di Ale03
- The Masquerade di Shona
- Falling In Love With You di Meme90
- Tutte quelle di Purelove95

Buona lettura a tutte!! ^^

Primo Capitolo
Pov Isabella

 
"Padre ve ne prego dovete chiamarli, almeno convinverli". Erano più di cinque minuti che nostra sorella Alice non faceva altro che supplicare nostro padre. La gente in giro per Forks continuava a ciarlare della famiglia di Mr Cullen. Erano arrivati più o meno da due giorni e Alice voleva già organizzare un ballo nella nostra tenuta per invitarli e fare la loro conocienza, io non ci vedevo nulla di così esaltante.
"Padre, Alice ha ragione. Da quando sono arrivati l'unico che ha fatto la loro conoscienza siete stato voi, si sentiranno degli emarginati". Ecco l'altra mia sorella, Rosalie. La più grande e la più bella. Ha venticinque anni e un fisico che tutte le donne invidiavano nella contea. Dei boccoli biondi e gli occhi azzurri, fà invidia a tutte. Alice invece è la più piccola, ha diciassette anni, capelli neri come quelli che ha nostro padre, che non stanno un attimo fermi. Anche lei è snella ma a confronto a Rosalie è molto più bassa e smilza. Un suo difetto è che non riesce a tenere la bocca chiusa per più di due secondi.
"Isabella, voi cosa ne pensate?" Mio padre mi redestò dai miei pensieri. Era seduto sulla sua poltrona mentre Alice gli teneva una mano e Rosalie gli stava davanti, con aria impaziente. Tutti aspettavano la mia opinione.
"Padre, penso che fare la loro conoscienza ad un ballo non sia il modo più adatto", subito sentii le imprecazione che stava preparando per me mia sorella Alice.
"Però penso anche che se gli invitiamo senza fargli capire che sono loro il motivo del ballo sia un altro modo per fare la loro conoscienza". Io odiavo i balli, ma meglio passare una serata fra la musica che una vita con l'odio della mia sorellina. Rosalie mi fece un sorriso a trentadue denti e Alice mi saltò praticamente addosso.
"Non gioite, ancora non ho acconsentito. Prima ne devo discutere con vostra madre". Già, nostra madre. Renee Swan, la ricca moglie del generale. Anche se non c'èra bisogno di consultare nostra madre, dato che lei amava i balli e fare nuove conoscienze quanto Alice. Io ero più come mio padre, riservata e estramamente goffa. Invece di passare il tempo con altre persone preferivo leggere o suonare il piano, anche se più o meno sapevo suonare due melodie e in malo modo.
"Rosalie che dici chi inivitiamo oltre alla famiglia Cullen, ovviamente?" Le mie sorelle avevano cominciato a parlare del ballo e non la finivano più, cominciarono a compilare anche gli inviti, che scriveva Rosalie con la sua bellissima calligrafia. Ovviamente a me non chiedevano consigli, sapevano che mi sarei opposta immediatamente. A me non piacevano certe cose. Mentre loro andarono in cucina per dare gli ordini alle cameriere e ai cuochi io rimasi nel grande salone con mio padre.
"Isabella, credevo che i balli non ti piacessero". Mio padre non aveva tutti i torti.
"Avete ragione padre, ma sai com'è. Meglio una serata fra tutte quelle persone che volteggiano che passare una vita odiata dalle mie sorelle". La risata di mio padre risuonò per tutta la casa.
"Hai ragione figlia. Alice quando ci si mette è diabolica". Lo sapevo molto bene, meglio di nostro padre.
"Isabella che dici, a questo ballo tu e le tue sorelle riuscirete a trovare marito?" Sbattei il libro che stavo leggendo. Erano giorni che mio padre insisteva nel farci conocere scapoli ricchi e di buona famiglia. Dovevamo trovare marito.
"Padre, ancora con questa storia?" Chiesi. Lo sapevo bene ero sfacciata nei confronti di nostro padre ma lui conosceva bene quella parte del mio carattere.
"Figlia mia, Rosalie ormai ha venticinque anni è una ragazza bellissima e non vede l'ora di metter su famiglia. Posso lasciar passare Alice, perchè ancora ha diciassette anni, ma tu invece che mi dici?" Io invece dico che vorrei passare una vita fra i miei libri.
"Padre, ancora non ho trovato l'uomo giusto. Prima o poi accadrà". Meglio poi che prima, pensai.
"Sono d'accordo con te, ma anche tu hai diciannove anni quindi devi prendere una decisione nella vita". Non potevo negarlo, aveva ragione. Ma io ero troppo legata a quella casa, alla mia vita e soprattutto a mio padre. Lui era l'uomo della mia vita.
"Padre, non è che abbiamo problemi economici?" Chiesi infine. Lui strabuzzò gli occhi.
"Cosa vai a pensare cara? Certo che no. Però anche tu sai che il prossimo mese dovrò partire per l'ennesima battaglia e se non tornerò vittorioso? Isabella dobbiamo pensare anche alle conseguenze e non solo al presente. Economicamente la nostra famiglia è una delle prime nella contea, ma tu e le tue sorelle dovrete trovarvi un marito il prima possibile e metter su famiglia". La discussione finì lì, perchè Alice era entrata con la lista degli invitati.
"Allora padre, dobbiamo spedire gli inviti alla famiglia Stanley, a quelle del reverendo Weber, ovviamente i Cullen e.. A si i Newton". Sobbalzai. Michael, figlio dei signori Newton era lo scapolo più ambito della contea, che si era preso un infatuazione per me. Era abominevole. Rosalie mi fece un sorriso, come per rassicurarmi. Ad un tratto sentimmo la porta spalancarsi e nostra madre comparire.
"Ragazze". Disse lei a mò di saluto prima di stampare un bacio sulle labbra di nostro padre.
"Madre". Dicemmo tutte e tre all'unisono.
"La cameriera mi ha avvertito del ballo che state organizzando". Disse mentre si toglieva i suoi guanti bianchi e li riponeva in un cassetto.
"Avete già preso i vestiti?" Questa era l'ultima cosa di cui volevo parlare, Rosalie Alice e mia madre avevano la mania dei vestiti. Io no. Mi accontentavo del mio normalissimo vestito blu.
"Oh madre, domani dovremmo anadare al negozio della signora Masen per decidere le stoffe". Disse Alice, adorando nostra madre per l'affermazione sui vestiti. Io sbuffai. Nostro padre si accorse che era d'intralcio quindi decise di andare a controllare come andava il raccolto.
"Ragazze, ho parlato con vostro padre e ha detto che acconsentirà a ogni proposta di matrimonio che vi verrà posta". Rosalie esultò. Finalmente si sarebbe sposata, perchè sicuramente qualcuno le avrebbe fatto la proposta la sera del ballo. Forse il figlio di Mr Huley, che stravedeva per Rosalie. Passarono quasi tutto il giorno a parlare dei vestiti, sicuramente l'indomani mi sarebbe aspettata la giornata più brutta della mia vita. Quando io e Rosalie finalmente andammo nella nostra stanza.
"Pronta per dopodomani?" Chiesi.
"Certo! Isabella ti rendi conto? Finalmente mi sposerò". Finalmente dopo tanto tempo la vidi felice, era quello che contava.
"Tu piuttosto sei pronta?" Chiese lei infine. Ero pronta? Ero pronta a sposarmi e a metter su famiglia?
"Si, anche se non vedo l'ora di conoscere la famiglia Cullen".
"Che sbadata". Disse infine lei.
"Sono stata talmente scossa dalla notizia del matrimonio che mi sono dimenticata della famiglia Cullen". Per fortuna che era di vitale importanza fare quel ballo in loro onore. Dopo qualche altra chiacchierata ci addormentammo, con la speranza che il giorno dopo sarei sopravvissuta.


Questa storia mi girava in testa da un pò di tempo e eccola qui! Lo so che ne sto scrivendo altre e due ma non ne ho potuto fare a meno! Cosa ne pensate? Spero di leggere le vostre recensioni! Un bacione a tutti quelli che leggeranno :*


Le mie Fanfiction su Twilight:
In corso:

Come What May
Isabella.
La vita, in un soffio.

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


Il capitolo non è stato corretto, provvederò appena la mia Beta mi invierà la versione corretta! Grazie.

Secondo Capitolo

Pov Isabella

"Isabella scendi immediatamente, di questo passo non faremo mai in tempo a trovare le stoffe per il ballo di domani". Le stoffe per il ballo. Sarà una serata inutile che finirà presto, continuavo a ripetermi.
"Sono pronta, madre". Dissi mentre mi infilavo il mio cappello bianco per uscire.
"Ancora con quel vestito blu?" Ma che aveva da ridire mia sorella Alice?
"A me piace, le sta bene". Per fortuna che mio padre era sempre d'accordo con me.
"Grazie padre".
"Di niente, cara".
"Avete finito? Il negozio della signora Masen non rimarrà aperto per sempre". Sbuffai. Elizabeth era una delle migliori amiche di mia madre, però non era ricca quindi non poteva permettersi tutto quello che avevamo noi. Aveva un piccolo negozio nella periferia, vendeva stoffe e abiti. Certe volte li faceva anche lei, era una gran donna.
"Andiamo, andiamo". Dissi infine.
"Madre prendiamo la carrozza?" Chiese Rosalie. Io odiavo prendere la carrozza, preferivo passeggiare.
"Si Rosalie". Così salimmo sulla nostra carrozza nera, dove Anthony il nostro cocchiere ci fece un sorriso a trentadue denti. Doveva sorridere per forza, con tutto quello che gli pagava mio padre.
"Signorina Isabella". Disse mentre mi aiutava a salire.
"Salve". Ricambiai il saluto. Per arrivare in periferia ci sono voluti almeno venti minuti buoni, nei quali Alice non faceva altro che parlare delle stoffe o dell'abito che voleva per la sera del ballo. Non ce la facevo più.
"Isabella è solo un ballo, non può succedere niente di importante". Mi rassicurò Rosalie. Era quella che mi capiva di più, persino più di mia madre. Non può succedere niente di importante, oltre alla proposta di matrimono ovviamente. Sperai che la sera del ballo la proposta l'avrebbe ricevuta solo mia sorella, io non potevo sposarmi. Non ero pronta.
"Signora, siamo arrivati". Urlò Anthony dalla sua postazione.
"Che modi rozzi di avvertire". Disse mia madre mentre apriva da sola la portiera.
"Nemmeno ti vengono più ad aprire, e vostro padre continua a tenere Anthony". Risi sotto i baffi. Nostra madre voleva essere proprio una signora. Entrammo nel negozio.
"Signora Swan". Salutò Elizabeth, che cara donna.
"Signora Masen, cercavamo delle stoffe per il ballo che si svolgerà nella nostra tenuta domani sera". Le disse Alice con un sorriso a trentadue denti.
"Certo, proprio questa mattina sono arrivate delle stoffe con degli abiti nuovi. Venite con me vi accompagno". Così seguimmo Elizabeth, quel negozio era pieno di colori. Stoffe di tutti i tipi, abiti dappertutto. Quando ad un tratto Alice si catapultò su un abito giallo.
"Voglio questo". Rosalie scoppiò a ridere, di conseguenza anche la Elizabeth e nostra madre.
"Se vuole può provarlo, signorina Alice".
"Dice davvero? Grazie mille!" Andò dietro una tenda insieme ad Elizabeth che l'aiutava. Mentre io e Rosalie ci guardavamo intorno. Mi colpì in particolare un vestito rosso. Era bellissimo. Davanti aveva delle rose, con un corpetto molto stretto. Il tutto ricadeva in basso con una gonna bellissima. Sarebbe stato perfetto addosso a Rosalie.
"Vieni qui". Dissi, tirandola per un braccio.
"Hey, ma sei impazzita?"
"Guarda questo". Si girò e spalancò la bocca.
"Ti starebbe d'incanto".
"Devo provarlo". Disse di punto in bianco, mentre toccava la seta rossa.
"Come sto?" Sentimmo urlare da dietro. Alice era perfetta in quel vesito giallo. Era in stile romano, con sopra un copri abito a mezze maniche. Anche il suo vestito era di seta.
"Alice sei divina". Le disse nostra madre.
"Penso che prenderò questo!" Stranamente ci aveva messo poco per scegliere il suo abito. Cosa alquanto strana.
"Madre, io vorrei provare questo". Nostra madre si girò verso Rosalie.
"Cara, ma è stupendo".
"Anche quello è arrivato questa mattina". Si intromise Elizabeth.
"Signorina Rosalie, se vuole può provarlo anche lei". Rosalie non se lo fece ripetere due volte e andò dietro la tenda insieme ad Alice ed Elizabeth. Rimanemmo io e mia madre.
"Tu non hai trovato niente, Isabella?" Chiese infine lei.
"No madre".
"Isabella, hai dei gusti molto strani. Sei proprio come tuo padre".
"Madre, io non trovo niente di esaltante nei vestiti. Per me uno ne vale l'altro".
"Cara, ma sono pur sempre dei vestiti". La nostra conversazione fù interrotta quando sentimmo le urla di Alice.
"E' forse successo qualcosa?" Chiese mia madre allarmata. Spostarono la tenda e davanti mi trovai una dea. Rosalie era perfetta in quell'abito rosso.
"Figlia mia, farai una strage di cuori domani sera". Alice cominciò a battere le mani come una bambina.
"E' davvero perfetto". Si congratulò Elizabeth.
"Si, penso che prenderò questo". Disse Rosalie mentre richiudeva la tenda e si cambiava.
"Isabella, lei non ha trovato niente?"
"No signora Elizabeth. Non mi si addice niente".
"Sa Elizabeth, mia figlia ha dei gusti abbastanza strani quando si parla di vestiti". Si intromise mia madre.
"Preferisco le cose semplici, e non vistose come piaccino alle mie sorelle". Mi difesi io.
"Isabella, forse ho l'abito adatto per te". Così scomparì, per poi riapparire con in mano un abito nero. Nero, pensai. Forse devo andare a un funerale?
"Isabella, questo abito è arrivato un pò di giorni fà ma nessuno l'ha comprato perchè non è appariscente. Sai nella contea tutte le donne fanno a gara per chi ha l'abito più bello e costoso. Questo invece è semplice, provalo. Sono sicura che le starà d'incanto". Non volevo deluere Elizabeth quindi quando Rosalie aprì la tenda entrai io. Da sola. Visto che Elizabeth aveva detto che era un abito semplice sicuramente non avrei avuto bisogno d'aiuto per indossarlo. Finito di mettermi l'ultimo guanto mi guardai allo specchio che era lì davanti. Caspita, era semplice ma bellissimo. Lo dovevo ammettere, mi stava davvero bene. Era nero, un pò trasparente con delle rifiniture argentate davanti. Anche i guanti davano a quell'abito un tocco un più.
"Isabella, le serve aiuto?" Chiese Elizabeth da fuori.
"No ho fatto". Risposi, mentre tiravo via la tenda.
"Caspita". Questa era l'unica parola che sentii pronunciare da Alice.
"Mi sta davvero così male?"
"Cara, sei bellissima. Altro che strage di cuori". Si complimentò mia madre.
"Divina, veramente divina". Disse Elizabeth.
"Elizabeth, prendiamo questi abiti". Le disse mia madre, mentre si avviava con Elizabeth per pagare.
"Non vedo l'ora che sia domani sera". Continuò Alice esaltante.
"Anche io, specialmente non vedo l'ora di conoscere la famiglia Cullen".
"Ragazza ho fatto, andiamo". Nostra madre interrompè la nostra conversazione per farci andare alla carrozza. Mentre stavo per salire con la mia famiglia dietro sentii una voce chiamarmi.
"Signorina Swan, che piacere rivederla". Fa che non sia lui, ti prego fa che non sia lui.
"Oh Micheal, il piacere è nostro". Cominciò a conversare mia madre.
"Signora Swan". Disse mentre le faceva il bacia mano.
"Verrà domani sera, Micheal?" Chiese mia sorella Alice, mentre mi mandava degli sguardi maliziosi. Rosalie intanto mi teneva per una spalla.
"Certamente. Non posso perdermi un ballo a casa vostra. Poi finalmente ci sarà anche la famiglia Cullen, sarà un piacere conoscerla".
"Già". Mi limitai a dire.
"Signore mi spiace ma ora mi devo congedare". Per fortuna.
"Allora arrivederci Michael". Disse Rosalie con il suo fare autoritario.
"Arrivederci, e a domani". Sbuffai. Sarebbe venuto anche lui. Finalmente eravamo riuscite a metterci in viaggio.
"Il figlio dei signori Newton è proprio un bel ragazzo". Disse mia madre. Sospirai. Non aveva tutti i torti, era un bel ragazzo ma era insopportabile. Con il suo fare autoritario e poi amava ballare. Un uomo che ama ballare. Di certo non era il mio tipo.
"Isabella, non sei d'accordo?" Chiese mia madre.
"Certo, certo".
"Se ti sarà fatta la proposta di matrimonio da Mr Newton di sicuro tuo padre toccherà il cielo con un dito. E' una bella famiglia, sono economicamente privilegiati ed è un bel ragazzo". Sobbalzai. No, la proposta da Michael no.
"Lasciala stare". Bisbigliò Rosalie al mio orecchio, mentre nostra madre già si immaginava a correre per casa dietro ai suoi nipotini. Casa dolce casa, finalmente eravamo arrivati. Appena entrate Alice si catapultò nella sua camera con i vestiti, Rosalie invece andò ad aiutare la cuoca in cucina. Amava cucinare e badare alla casa. Mi avviai verso la mia camera quando sentii delle voci provenire dal salone.
"Padre abbiamo ospiti?" Chiesi facendo capolino dalla porta.
"Isabella, bentornata. Ci è venuto a trovare il reverendo Weber". Oh, il reverendo. Era una brava persona, noncè il padre di Angela. Era una brava ragazza, una di quelle normali che si aggiravano nella contea.
"Salve". Dissi, facendo un inchino.
"Signorina Isabella, quanto siete cresciuta". Wow, era passata solo una settimana dall'ultima volta che ci eravamo visti. Risi sotto i baffi.
"Già reverendo, mia figlia ha diciannove anni". Intervenne mio padre.
"Si, proprio come la mia". Gli rispose il reverendo.
"Trovati gli abiti per domani sera?" Chiese ad un tratto mio padre.
"Si". Mi limitai a dire.
"Anche mia figlia appena è arrivato l'invito è entrata nel panico", disse il reverendo mentre beveva dal bicchiere che aveva davanti. Naturalmente era pieno d'acqua.
"Le ragazze di oggi". Borbottò mio padre. Naturalmente mi sentii d'intralcio, quindi dopo aver salutato tornai nella mia camera dove c'era Rosalie ad aspettarmi.
"Abbiamo ospiti?" Chiese mentre entrai.
"Il reverendo Weber".
"Va bene. Isabella quell'abito ti sta d'incanto".
"Grazie, anche il tuo è stupendo".
"Lo so, per fortuna che l'hai visto tu sennò non l'avrei mai notato". Passammo tutto il pomeriggio a parlare del ballo del giorno dopo, fino all'ora di cena. Quando eravamo tutti a tavola Alice non smetteva di parlare del ballo. Mi era venuta la nausea.
"Oddio ma vi rendete conto? Mancano meno di ventiquattro ore".
"Alice per favore, basta". Le chiese mio padre esasperato. Lei sbuffò.
"Tuo padre ha ragione", la rimproverò mia madre. Per fortuna erano riusciti a farla stare zitta. Finita la cena ci recammo tutti nelle nostre camere, il giorno dopo ci aspettavano i preparativi, anche se il giorno stesso la casa era stata messa sotto sopra.
"Buona notte". Mi disse Rosalie tra uno sbadiglio e l'altro.
"'Notte" Dissi io di rimando mentre spengevo la candela in un soffio. Finalmente mancava poco, un ballo poteva rovinare la mia vita?


Secondo capitolo!! Sicuramente con questo avrò deluso un pò di persone perchè tutti si aspettavano il ballo. Non preoccupatevi, il ballo starà nel prossimo :D Comunque sotto vi lascio i link per vedere gli abiti che hanno coprato le tre sorelline! Ieri sono impazzita per cercare gli abiti adatti. Rispondo alle vostre bellissime recensioni:
nightmare193: Grazie mille! Comunque chi saranno i bellissimo figli dei Cullen? Ahah.. Non c'è molta scelta ù.ù Sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto. Allora continua a seguirmi! Un bacio :*
luisina: No non ti preoccupare, non mi dimentico delle altre Fanfiction :D Anche perchè io quando inizio una cosa la devo portare a terminte.. Lo so sono fatta così. Comunque si, mentre leggevo Orgoglio e Pregiudizio me la millesima volta mi è venuta in mente questa storia.. Ti ringrazio per seguirmi anche in questa mia follia -.- Un bacio :*
SweetCherry: Grazie! Un bacione :*
Bellissima Cullen: Si, proprio d'altri tempi! Ti ringrazio. Un bacio :*
Michiu: Grazie mille, anche io adoro le storie ambientate in quell'epoca :D Un bacione :*
Tempera: Edward/Darcy è fantastico :D Ti ringrazio molto! Un  bacio :*
ale03: Grazie mille! Allora fammi sapere cosa pensi di questo :D Un bacione :*
twilight_the best: Grazieee! Un bacio :*
Sabry87: Tesora grazie millee! Allora continua a seguirmi! Un bacione :*

Ringrazio anche le 20 persone che mi hanno messa tra i preferiti e le 17 fra le storie seguite! Anche alle 7 che mi hanno messa tra gli autori preferiti *Me è onorata*


Le mie Fanfiction su Twilight:
In corso:

Come What May
Isabella.
La vita, in un soffio.


Per vedere i vestiti cliccate sui nomi:

Alice
Rosalie
Isabella

Vi spiego: l'abito di Alice l'ho preso giallo, perchè dato che lei nella saga della Meyer ha la sua porsche gialla qualcosa le doveva rimanere. Ovviamente a quell'epoca niente porsche quindi ho pensato all'abito :D
Rosalie invece un abito rosso. Pensate a Rosalie con la sua chioma bionda, l'abito rosso e il suo corpo perfetto! Cosa ne uscirà fuori? Una dea :D
Poi arriviamo a Bella :D Se non ve ne siete resi conto l'abito che ha Bella è quello che ha Rose in Titanic! Io amo quell'abito, è semplice e bellissimo e si addice proprio a Bella.
Allora cosa ne pensate degli abiti? Aspetto le vostre opinioni.

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo. ***


Angolo della Beta, Nevia.

Ciao a tutti! Prima di lasciarvi al capitolo, vi ricordo le altre ff che seguo:

- Tutte quelle di Jessikinacullen
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Buona lettura a tutte!! ^^


Terzo Capitolo
Pov Isabella

 
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaa". Scesi di corsa le scale, da dove proveniva quell'urlo?
"Si può sapere cosa diamine succede?" Chiese mia madre ad Alice, che mandava delle imprecazioni alla povera cameriera che le era davanti.
"Josephine, le avevo chiesto di disporre delle rose bianche su dei vasi avana, non delle margherite su dei vasi bianchi. Si rende conto del disastro che ha creato?". Risi sotto i baffi, Josephine se l'era cercata quel giorno, un ordine dato da Alice andava eseguito alla perfezione.
"Alice, vedrai che riusciremo a sistemare questo danno". Cercai di rassicurarla.
"Isabella, come faremo a sistemare questo danno? Gli ospiti arriveranno fra meno di tre ore, ancora dobbiamo prepararci e non abbiamo il tempo di pensare anche ai danni che combinano le cameriere. Sono allibita". Josephine era davanti a noi con una mano su un fianco mentre aspettava il verdetto di Alice, sperai che non la licenziasse. Ma dipendeva tutto dalla decisione che avrebbe preso nostro padre.
"Cara, la cameriera rimedierà subito. Vero Josephine?" Chiese nostra madre alla poveretta, lei si ricompose subito.
"Certo signorina, andrò personalmente a comprare le rose bianche e dei vasi avana. Vedrà, per stasera sarà tutto perfetto". Era quello che volevo sentire. Alice sospirò. Poi si rivolse a Josephine con autorietà.
"Josephine, se quando arriveranno gli ospiti non trovo tutto alla perfezione Dio solo sà cosa può succederle". Era una minaccia in piena regola, Alice quando ci si metteva faceva davvero paura. Josephine si congedò, così anche nostra madre.
"Direi che le hai messo paura". Mi complimentai con mia sorella.
"Dovevo metterle paura. Sai Isabella, non voglio che il personale al nostro servizio venga licenziato, ma terrorizzarli è l'unico modo che posso usare per far rispettare gli ordini che impartisco". Ad un tratto Rosalie fece capolino dalle scale.
"Ragazze, che dite se cominciamo a prepararci?" Ecco il mio incubo peggiore, prepararmi per la serata. Una lunghissima ora sotto le mani delle mie adorate sorelline. Mi guardai per l'ennesima volta allo specchio, stavo bene. Indossavo il vestito che avevo acquistato dalla signora Masen, i capelli gli avevo raccolti in un fermaglio nero e argento con qualche boccolo che ricadeva sul viso, poi mia madre mi aveva prestato una delle sue adoratissime collane. La cosa che più mi spaventava però erano le scarpe, io non ero molto portata nel movimento, e le scarpe con il tacco abbastanza alto non mi aiutavano affatto. Bussarono alla porta, Josephine.
"Signorina Isabella, sono arrivati i primi ospiti e suo padre ha chiesto se lei e le vostre sorelle potreste cominciare a scendere". Io sicuramente potevo scendere, ma le mie sorelle ancora erano impegnate a farsi belle, soprattutto Rosalie.
"Si Josephine, dica a mio padre che sto scendendo". La cameriera fece per uscire quando la fermai.
"Josephine, ha risolto la questione dei fiori e dei vasi?" Mi fece un sorriso a trentadue denti.
"Si, per fortuna". Così dicendo se ne andò. Anche Alice mi raggiunse, tutta raggiante nel suo vestito giallo.
"Ha chiamato nostro padre, sono arrivati i primi ospiti io comincio a scendere". Dissi.
"Va bene Isabella, io finisco di aiutare Rosalie con il vestito e ti raggiungiamo! Non vedo l'ora che si aprano le danze". Sospirai. Come faceva ad essere sempre così felice? Le invidiavo tutta quella felicità. Scesi. Nell'atrio c'era mio padre molto impegnato a conversare con il reverendo. I primi ospiti sicuramente erano stati gli Weber.
"Isabella". Chiamò mio padre mentre scendevo l'ultimo scalino, lui allungò la sua mano per aiutarmi.
"Sei splendida". Già, dimenticavo che lui non aveva visto i nostri abiti. Abbassai la testa, rossa di vergogna. Mimai un grazie con le labbra. Quando una voce squillante mi assalì.
"Isabella! Che piacere rivederla!" Mi girai e trovai Jessica Stanley a due centimetri da me con un sorriso smagliante.
"Oh Jessica, il piacere è tutto mio come state?" Chiesi, più per cortesia che per interesse.
"Benissimo, siete splendida in questo abito! E' proprio degno di voi".
"Grazie mille, anche il vostro non è da meno". Risposi con un finto sorriso. L'abito che aveva Jessica era veramente molto bello, ma molto appariscente, anche il suo era nero. Non era l'abito adatto a me.
"Isabella". Sentii chiamare dall'altro lato della stanza, dove vidi Angela Weber, la figlia del reverendo.
"Angela! Come state?" Ecco, questa domanda era per interesse puro e non per cortesia.
"Bene, voi invece? Siete molto bella in quest'abito! Per caso volete fare stragi di cuori?" La domanda che mi aveva posto Angela era per genuino interesse, e non per ciarlare il giorno dopo nella contea dei fatti della gente.
"Spero prorpio di no! Questo ballo è dedicato a mia sorella, con la speranza che le venga fatta una buona proposta di matrimonio"
"Vostra sorella Alice?" Si intromise Jessica, ero talmente occupata a conversare con Angela che mi ero completamente dimenticata di lei.
"No, lei ha solo diciassette anni. Di mia sorella Rosalie, che ormai ne ha venticinque". Risposi, come poteva minimamente pensare che una ragazza di diciassette anni si sposasse?
"Allora spero per lei che trovi al più presto marito". Che sfacciataggine. Angela mi fece uno sguardo eloquente, assomigliava molto a Rosalie nei modi di fare.
"Isabella, verrà anche la famiglia Cullen questa sera?" Ecco dove voleva arrivare Jessica.
"L'invito è stato spedito anche alla loro famiglia, ma non so quale sia stata la loro decisione". Sperai ardentemente di conoscerli. Anche se Alice e Rosalie avevano rivelato apertamente che volevano incontrarli a tutti i costi io avevo evitato di esprimermi a riguardo. La curiosità mi divorava.
"Miss Swan". Tutte le voci tranne la sua, ve ne prego. Pensai.
"Mr Michael, allora si è presentato". Dissi, facendo un inchino.
"Certo, ieri vi avevo avvisata che sarei venuto". Giusto, l'incontro fuori il negozio della signora Masen. Me ne ero dimenticata.
"Già". Mi limitai a dire.
"Che ne dite se..". Quelle parole furono interrotte dalla voce di mio padre.
"Isabella, le tue sorelle sono scese già da un pò puoi raggiungerci?" Ringraziai mio padre mentalmente.
"Certo, voliate perdonarmi". Dissi, rivolgendomi a Michael, Jessica ed Angela.
"Tornerò appena sarà possibile". No, non tornerò più.
"Và pure, noi aspettiamo", l'unica che si era degnata di rispondermi era stata Angela, forse sarei tornata solo per lei. Girai per i corridoi della casa in cerca della mia famiglia. Era stata un impresa non da poco camminare fra tutte quelle persone che volteggiavano, ma alla fine li trovai. Stavano parlando con un uomo biondo.
"Eccola". Mi rimproverò mia madre.
"Mi spieghi che fine avevi fatto?" Una scusa buona, Isabella inventa una scusa buona.
"Scusi, ma stavo conversando con Michael Newton". Mia madre adorava Michael, così non disse più niente. Da lontano vidi le figure delle mie sorelle che parlavano con due uomini che non avevo mai visto. Erano di spalle, quindi mi era difficile riuscire a vederli in faccia.
"Isabella". Disse mio padre strattonandomi per un braccio.
"Ti presento Il dottor Carlisle Cullen". La saliva mi andò di traverso. La famiglia Cullen si era presentata. L'uomo che era davanti a me era bellissimo. Sapevo bene che era sposato e che aveva tre figli, ma non potei non ammetterlo a me stessa. Aveva capelli biondi, occhi color.. Oro. Non avevo mai visto degli occhi di quel colore. Poi mi soffermai sulla sua pelle, riuscii ad intravedere solamente quella delle mani e del viso, ed era pallido. Un brivido mi percosse lungo la schiena, non so per quale motivo.
"Salve, sono lieta di fare la vostra conoscienza". Dissi, mentre facevo un inchino.
"Il piacere è tutto mio Isabella, vostro padre mi ha parlato molto di voi". Accennai un lieve sorriso, mio padre parlava sempre di me.
"Ti presento mia moglie, Esme". Anche la signora Cullen era pallidissima, e bellissima. Aveva dei capelli color caramello raccolti in uno chiffon in alto, un abito color oro lungo. Era perfetta. Poi aveva un aria dolce, sembrava la madre che tutti i figli desideravano.
"Salve". Dissi anche a lei, inchinandomi. Lei di conseguenze fece un sorriso con un cenno del capo. Poi intervenne mio padre.
"Cara, le tue sorelle hanno già incontrato i figli del dottor Cullen, sono lì". Disse, facendo cenno a Rosalie di raggiungerci. Si incamminarono verso di noi.
"Allora Isabella, questi sono due dei miei figli. Emmett è il più grande", disse il dottore indicando il ragazzo che stava vicino a Rosalie. Era enorme. Era molto alto, i capelli erano corti e ricci. Portava un abito elegante, ovvio eravamo qui per un ballo.
"Invece lui è il più piccoli dei miei figli, Jasper". Finì il dottore indicando il ragazzo che stava vicino a mia sorella Alice. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, biondi. Però i suoi occhi erano neri, come la pece. Mi fece un sorriso, e fui invasa da una tranqullità che non sentivo da molto tempo.
"E' un piacere conoscervi". Dissi infine, ormai erano mille volte che ripetevo quella frase.
"Il piacere è nostro Miss Swan". Rispose il ragazzo alto, se non sbaglio era Mr Emmett.
"Mi spiace Isabella, ma non riesco a trovare il mio secondogenito". Si scusò il dottor Cullen.
"Non c'è nessun problema".
"Ragazzi, se lo vedete ditegli di raggiungermi". Ordinò il dottore ai figli.
"Sarà fatto padre", rispose Mr Jasper.
"Mi concedete questo ballo, Miss Rosalie?" A Rosalie le si illuminarono gli occhi. Mr Emmett sembrava un brav'uomo.
"Con piacere". Gli rispose mia sorella, così se ne andarono. Dopo pochi minuti anche Alice e Mr Jasper si unirono all'altra coppia. Io ero rimasta lì.
"Isabella, cos'avete intenzione di fare?" Chiese mio padre di punto in bianco.
"Credo che andrò a finire la mia chiacchierata con Mr Michael". Enorme bugia, Mr Michael era l'ultima persona che volevo incontrare in quel momento. A mia madre dopo quell'affermazione le si illuminarono gli occhi. Sospirai, mentre me ne andavo non so dove. Non riuscii a trovare Michael, nè Jessica tantomeno Angela. Sicuramente erano andati a fare una passeggiata fuori. So che era scortese, ma decisi di chiudermi nella stanza dove c'èra il mio pianoforte. Era buia e non c'era nessuno. Per fortuna un pò di tranquillità. Cominciai a toccare i tasti bianchi, sicuramente non mi avrebbe sentito nessuno perchè il mio suono era sovrastato da quello della piccola orchestra che stava suonando per il ballo. Suonavo molto male, anche se mia madre mi obbligava a prendere lezioni di piano dal marito della signora Masen, era un pianista di fama. Ed io gli facevo patire le pene dell'inferno con il mio suono stridulo.
"No, avete sbagliato non è quella la nota giusta". Sobbalzai. Non ero sola. Che vergogna, pensai. Mi girai di scatto alzandomi dallo sgabbello. Mi trovai davanti un Dio Greco. Aveva i capelli ramati, lunghi ma non esageratamente. I suoi occhi erano color ambra e la sua pelle color gesso. Sicuramente era l'altro figlio del dottor Cullen. Nemmeno ci conoscevamo e già si permetteva di parlarmi così sfrontatamente?
"Scusi, lei chi è?" Chiesi, non degnandolo di uno sguardo.
"Mr Cullen, signorina". Lo guardai meglio, anche se la sala era buia era bellissimo. Dovevo presentarmi, come avevo fatto con tutta la sua famiglia.
"E' un piacer.." Non finii la frase che Mr Cullen mi bloccò con un gesto della mano.
"Non c'è bisogno che ripeta anche con me questa frase, saranno almento cento volte che fà la stessa cosa da quando è scesa nella sala". Rimasi sconcertata da quelle parole, forse mi spiava? Sgranai gli occhi, era meglio andarmene.
"Con permesso". Feci un inchino e me ne andai, lasciandolo solo in quella stanza. Che modi, non avevo mai incontrato un uomo del genere in tutta la contea.
"Isabella", sentii urlare.
"Ecco dov'eravate finta, è tutta la sera che vi cerco". Michael. Fà che non mi chieda di ballare, ve ne prego. Ad un tratto le mie preghiere furono interrotte da una voce che conoscevo bene, molto bene.
"Isabella". Jacob, il mio migliore amico. Mia madre non lo sopportava, come le mie sorelle, ma io invece lo adoravo. Per un periodo nella contea ero stata sulla bocca di tutte le persone. La secondogenita del generale Swan amica di un uomo. Ma io ignoravo le parlantine e continuavo a nutrire l'affetto che avevo verso Jacob.
"Mr Jacob". Dissi, fingendomi formale. Naturalmente noi ci davamo del tu, ma in occasioni del genere evitavamo sempre.
"Che ne dice di fare una passeggiata?" Ringraziai Dio per avermi fatto arrivare direttamente dal cielo un dono come Jacob.
"Con molto piacere". Mi girai verso Michael che fece segno di andare. Per fortuna. Ci dirigemmo verso l'uscita, dove non c'èra nessuno. Infatti quella sera l'aria era abbastanza fredda. Quando fummo lontani da occhi indiscreti ci fermammo.
"Oh Bells!" Disse il mio amico abbracciandomi. Soltanto lui mi chiamava con quel soprannome. Primo perchè mia madre odiava i soprannomi e secondo l'aveva ideato lui, quindi nessuno poteva appropriarsene. Queste erano state le sue testuali parole quando me l'aveva attribuito.
"Jake". Io invece avevo optato per un diminuitivo. A lui piaceva molto.
"Perchè non andiamo a sederci sulla nostra pietra?" Chise tutt'ad un tratto.
"Certo". Noi avevamo la nostra pietra. Era un sasso enorme situato all'interno della mia proprietà, nel giardino dove da piccoli giocavamo sempre. Infatti un giorno avevamo inciso le nostre iniziali con il coltello di mio padre. Finalmente arrivati ci sedemmo.
"Allora, come procede la festa signorina?" Chiese lui.
"Come al solito, persone volteggianti dappertutto, saluti e saluti fino allo sfinimento". Rise. Lui sapeva meglio di me quanto odiavo questo genere di serate mondane.
"Bè, almeno fino ad ora nessuno si è slogato una caviglia per colpa tua". Feci una finta risata isterica. Il ballo non era la mia attività preferita.
"Spiritoso", dissi dandogli una pacca sulla spalla. Rimanemmo per un pò in silenzio, forse era passato troppo tempo.
"Che dici, ci avranno dato per dispersi?" Chiesi.
"Credo di si, e se tua madre sà che sono con te saranno guai miei". Mi alzai.
"Meglio andare, prima che la signora Swan commetta un omicidio". Fece una risata isterica.
"Ah Bells, lasciatelo dire sei splendida. Non sai come ti guardano tutte le donne, sposate e non sposate". Arrossii, anche se Jake era il mio migliore amico i suoi complimenti erano sempre ben accetti. Stavamo tornando nella sala quando sentii delle voci, no, non ci potevano vedere anche perchè la contea avrebbe sparlato di noi per la millesima volta.
"Vieni, nascondiamoci". Sussurrai, tirandolo per la giacca e trascinandolo dietro una colonna che era nel giardino.
"Bella, ma sei forse uscita di senno? La gente sà che oramai siamo amici, smettiamola di nasconderci". Lo ammutolii. Non mi ero sbagliata, le due persone che stavano conversando fuori alla casa erano due dei fratelli Cullen. Uno era enorme, si ecco Mr Emmett se non sbaglio e l'altro era.. O mio dio era quello che avevo incontrato nella sala del piano. Solo allora mi resi conto che non ero a conoscienza del suo nome. Da lì riuscii a sentire il loro discorso.
"Come procede la serata, fratello?" Chiese Mr Emmett a suo fratello.
"Come al solito, le donne stravedono per me". Che galanteria, pensai. Sicuramente il secondogenito dei Cullen non aveva peli sulla lingua.
"Edward, capisco che le donne stravedino per te ma quando ti deciderai a trovare la ragazza giusta?" Edward, si chiamava Edward. Memorizzai bene il suo nome.
"Emmett, non è il momento. Lo sai no? Io penso solo a divertirmi. Prima ho visto una ragazza molto carina".
"Sai il suo nome?" Gli chiese Mr Emmett.
"Non ricordo, eravamo in una stanza buia sono soltanto riuscito ad intravedere l'abito che indossava era nero". Sobbalzai, che fossi io?
"Ci sono tremila donne con un abito nero, Edward".
"In compenso abbiamo chiacchierato molto, aspetta ora ricordo si chiama Jessica". Sospirai. Le mie speranze erano state vane. E poi perchè mai speranze? Io che cos'avevo a che fare con quell'uomo scorbutico? Assolutamente niente.
"Tu invece non hai trovato pane per i tuoi denti, fratello?" Chiese Mr Edward a Mr Emmett.
"Si, è un pò che sto danzando con la figlia del generale Swan è bellissima". Rosalie aveva fatto centro.
"Il solito rubacuori". Lo ammiccò Mr Edward.
"No, con lei è diverso. E' bella ed intelligente, non si lascia sfuggire nulla ed è di una simpatia unica. Anche la famiglia Swan mi è sembrata molto cordiale e simpatica. Infatti Jasper non fà altro che stare insieme all'ultima figlia del generale, Miss Alice se non sbaglio". Da quanto avevo sentito i figli del dottor Cullen avevano trovato la donna ideale quella sera. Tutti tranne uno, pensai. Poi Mr Emmett se ne andò, stavo uscendo dal 'nascondiglio' insieme a Jake quando Mr Emmett ritornò su i suoi passi.
"Ah Edward, ti cercava nostro padre per farti conoscere l'altra figlia del generale Swan. Raggiungilo appena puoi".
"Non ti preoccupare Emmett, ho già avuto il piacere di fare la sua conoscienza. Anzi dovrei dire la sfortuna, le mie povere orecchie hanno subito una melodia assordante, suonare il piano non è una delle sue attività preferite".
"Va bene, vedrò di comunicarglielo". Così Mr Emmett se ne andò. Rimasi lì immobile a quelle parole, poteva dirmelo benissimo se la musica non era stata di suo gradimento. Vicino a me Jake rideva come un pazzo.
"Cioè Bells, tu hai suonato davanti ad un figlio del dottor Cullen?"
"Non c'è niente da ridere, poi io non sapevo che fosse lì mi stava spiando". Mi difesi.
"Isabella, Isabella". Sentii chiamare con voce stridula il mio nome. Miss Angela.
"Angela, cosa succede?" Chiesi, mentre lei si riprendeva dal fiatone.
"Vostra madre è furiosa, vi ha vista mentre uscivate insieme a Mr Black, così Mr Newton ha pensato bene di lasciare la sala e tornarsene a casa. Dovete tornare dentro, immediatamente". La domanda che mi era posta la sera precedente ora aveva una risposta: Si.



Cosa farà la signora Swan per punire Isabella?? Ahaha, vi lascio all'immaginazione -.- Comunque buonasera a tutti! Volevo scusarmi per il ritardo, ma ho passato questi splendidi tre giorni a mare ;D Poi ho aspettato che la mia beta mi inviasse il capitolo corretto! Allora che ne pensate? Intanto rispondo alle vostre bellissime recensioni:
Anthy: Wow! Non sai che bello ricevere un tuo commento, io che ho sempre seguito la tua ff! Mi piace moltissimo. Allora grazie mille! Un bacione :*
twilight_the best: Grazie mille! Sono impazzita per cercare gli abiti ù.ù Un bacio :*
vitti: Allora, gli uomini sono arrivati! Grazie mille, un bacio :*
feffira: Si, Bella continua ad odiare lo shopping :D Grazie mille per i complimenti. Un bacione :*
ale03: Per te vale la stessa cose che ho scritto ad Anthy, sono onorata di ricevere i tuoi commenti! Leggo la tua ff e mi piace sempre di più! Allora grazie mille per i complimenti. Un bacione :*
cullengirl: Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Graaazieee mille tesoro! Un bacio :*
Bellissima Cullen: Grazie mille, soprattutto per le tue osservazioni *-* Comunque il vecchio capitolo non era stato Betato, quindi era pieno di errori. Sul fatto che Rosalie dice 'Ok' hai pienamente ragione infatti poi l'ho cambiato :D Grazie ancora. Un bacione :*
Confusina_94: Non ti preoccuapare se non ti ricordavi che la ff era mia. Sei perdonata :D Un bacione :*
luisina: Allora ecco il ballo tanto atteso, che poi non è nemmeno finito *-* Un bacio :*
Michiu: Grazie mille! Essi, chissà chi erano i figli del dottor Cullen (LLL) Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Si, l'ispirazione l'ho presa da Orgoglio e pregiudizio, poi ho aggiunto la Meyer e ora sto facendo un bel miscuglio -.- Un bacione :*

Ringrazio le 43 persone che mi hanno messa tra i preferiti, le 34 tra le storie seguite e 9 tra gli autori preferiti! Grazieee. Un bacione e tutti :*



Le mie Fanfiction su Twilight:
In corso:

Come What May
Isabella.
La vita, in un soffio.

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo. ***


Quarto Capitolo
Pov Isabella

"Bells stai calma". Come diavolo potevo restar calma? Mia madre era furibonda con me e Dio solo sà quello che mi sarebbe successo.
"Mi ucciderà, mi ucciderà". Continuavo a ripetermi mentre facevo su e giù per il giardino buio.
"Come può ucciderti? Mrs Swan non è così sadica". Sadica? Jake non sapeva di cosa stava parlando, non conosceva affatto mia madre. "Credo che sia il momento che rientri, sennò ti ucciderà davvero". Feci una risata isterica.
"Se non mi vedrai nelle prossime ventiquattro ore prega per me". Jake scoppiò a ridere.
"Va bene, pregherò per te!". Salutai Jake con un cenno della mano e mi diressi verso la l'entrata. Non feci in tempo ad entrare che mi sentii strattonare per un braccio. Ero di nuovo nella stanza del pianoforte, con una sola differenza, davanti a me c'era mia madre.
"Isabella, sono allibita. Hai lasciato Mr Michael per andartene con Mr Black! Ti sembra un comportamento adeguato? Non so più cosa pensare di te".
"Madre, le chiedo scusa. E' stato proprio Mr Michael ad invitarmi ad andare con Mr Jacob a fare una passeggiata, non pensavo che dopo la mia uscita Mr Michael abbandonasse la sala". Presi un bel resipiro, inutile contraddire mia madre.
"Isabella, io ti credo. Ma sai, tu e le tue sorelle dovete trovare marito il prima possibile, e Mr Michael ha un'infantuazione per te, è un bell'uomo e la sua famiglia è molto benestante. Non capisco cosa ti spinge a rifiutarlo". Ecco, mia madre pensava solo alla situazione economica degli scapoli nella contea. Ovvio, una madre deve sperare sempre il meglio per le figlie.
"Madre, Mr Michael è simpatico, guardabile e molto benestante ma non è il genere di uomo che mi affascina. Non dico che voglio di più, ma vorrei scegliermelo da sola l'uomo della mia vita". Mia madre prese le mie mani e le incrociò fra le sue.
"Cara, tutti vogliono scegliere da sè l'uomo della loro vita. Anche io alla tua età volevo soltanto divertirmi, andare ai balli e a soli quattordici anni già avevo fatto il mio debutto in società. Poi mia madre in tutti i modi possibili mi ha fatto capire che la mia vita non sarebbe stata tutta rosa e fiori se avessi scelto un uomo non benestante così mi fece conoscere tuo padre. Io inizialmente non l'amavo ma subito dopo il matrimonio sono rimasta incinta di Rosalie, e così il nostro amore si è intensificato. Isabella, ora hai visto come ci guardiamo io e tuo padre, come se ci amassimo da una vita ma non è sempre stato così". Sospirai. Il discorso di mia madre non faceva una piega, lei non amava mio padre poi con il tempo si innamorò di lei. Forse dovevo accetare Mr Michael, e chi lo sa, con il tempo mi sarei innamorata davvero di lui.
"Va bene". Dissi, a mò di approvazione.
"Sono contenta che hai capito", disse mentre mi lasciava un bacio sulla fronte "comunque signorina non posso dimenticarmi il comportamento che hai usato questa sera, quindi aspettati qualsiasi cosa da tuo padre, e specialmente da me". Io lo sapevo, era impossibile che mia madre si fosse addolcita in così poco tempo. Aprì la porta e mi fece segno di uscire. Fuori mi resi conto che la sala si era dimezzata, la gente aveva smesso di ballare e mio padre ancora intratteneva la famiglia Cullen. Mi resi conto che i figli erano tutti, quindi anche Mr Edward.
"Vieni Isabella, andiamo da tuo padre". No.
"Va bene, madre". Ci dirigemmo verso di loro.
"Isabella". Disse Rosalie, allungando la sua mano. La strinsi. Mio padre intervenne.
"Ragazze, con il dottor Cullen stavamo parlando della sua tenuta fuori Forks, e visto che io fra tre giorni partirò per il mio ennesimo viaggio e vostra madre dovrà sbrigare alcune faccende importanti pensavamo di farvi trascorrere qualche giorno nella loro tenuta. Che ne pensate?" Non so cosa impedì alle mie lacrime di sgorgare dagli occhi in quel preciso istante, io non potevo passare dei giorni nella tenuta del dottor Cullen. Alice e Rosalie erano entusiaste a tale notizia, mentre io non ci vedevo niente di bello.
"Padre, ma non saremmo di peso al dottor Cullen?" Chiesi, con la speranza che mi diede ascolto.
"No cara, non sarete di nessun peso", intervenne Mrs Cullen "anche perchè nella tenuta c'è spazio abbastanza per altre tre famiglie e voi siete solo in tre. Potrete rimanere quanti giorni desideriate, saremo a vostra completa disposizione".
"Isabella, credo che puoi prendere questa 'vacanza' come punizione, almeno uscirai da questa casa". Disse mia madre. Quella non era una punizione, quello era un terribile castigo. Vidi Mr Edward sospirare, era felice quanto me a quella notizia.
"Ah, Miss Swan" disse il dottore rivolgendosi a me. "Vorrei presentarle il mio secondogenito, che è apparso ora". Così dicendo indicò suo figlio. Mi limitai a fare un inchino, visto che le mie presentazioni in un primo luogo non erano state soddisfacienti per Mr Edward. Ma l'ultima cosa che mi aspettai era la sua reazione, prese la mia mano e vi posò un bacio. Tremai a quel contatto. Era stato inaspettato dopo quello che avevo sentito dire sul mio conto.
"Allora noi andremo". Disse il dottor Cullen rivolgensodi a mio padre, "E' stato un piacere Generale". Detto ciò strinse la sua mano, di conseguenza salutò tutta la mia famiglia. Così fecero anche sua moglie e i suoi figli, compreso Mr Edward.

********************************************************************************************

"Ti rendi conto? Un intera settimana nella tenuta della famiglia Cullen, non oso pensare a quanto staremo bene". Rosalie continuava a ripetere quella frase da quando eravamo salite nella nostra camera. Per fortuna il ballo si era chiuso, e nel peggior dei modi, dovevamo passare una settima dal dottor Cullen. Io continuavo ad oppormi, finchè non avrei lasciato la mia abitazione non avrei ceduto.
"Io non sò cosa spinga i nostri genitori a madarci laggiù, conosciamo a malapena la famiglia Cullen". Ripetevo io di rimando. Rosalie piegò l'ultima sottoveste e fece segno di sedermi accanto a lei sul letto.
"Isabella, invece io non riesco a capire come tu possa odiarli in tal modo, questa sera gli hai visti di sfuggita, nemmeno ti ricorderai i loro nomi". Bè, il nome di uno me lo ricordavo molto bene.
"Rose io non gli odio, affatto".
"Posso capire che non gli odi, ma sarà pur successo qualcosa?" Come potevo mentire a mia sorella?
"Ecco vedi", presi un bel respiro. "Dopo che nostro padre ci presentò la famiglia Cullen io entrai nella stanza dove è situato il pianoforte ed incominciai a suonare qualcosa. Non pensavo che ci fosse qualcuno, invece vi trovai Mr Edward Cullen, che in modi molti inadeguati mi fece capire che la mia musica non era di suo gradimento". Finii il mio discorso, incrociando le mie mani con le sue. Lei mi prese una ciocca dei capelli e me la pose dietro l'orecchio.
"Sei proprio sicura che pensava questo?" Ecco, la solita Rosalie apprensiva che non contraddiceva mai nessuno.
"No, infatti all'inizio non ho detto niente. Poi le mie supposizioni si sono rivelate vere quando 'per caso' ho sentito una chiacchierata che faceva insieme a suo fratello, Mr Emmett". Mia sorella strabuzzò gli occhi.
"Hai spiato una conversazione? Isabella, non è modo".
"Si, lo so". Abbassai la testa, "inizialmente non volevo udirla, poi Mr Edward ha cominciato a riferire a suo fratello il nostro incontro e 'ho avuto la sfortuna di incontrarla, le mie orecchie hanno subito una melodia assordante' ecco, queste sono le sue testuali parole". Mia sorella era rimasta sconcertata.
"No, non è possibile, eppure i suoi fratelli sono persone così a modo. Educate e simpatiche.."
"E tremendamente belli". Finii io la frase per lei, rivolgendole un occhiata maliziosa. Rosalie mi tirò un buffetto sulla pancia. "Bè, ho detto solo la verità. Mr Emmett ha avuto soltanto occhi per te questa sera". Sospirò.
"Si, hai ragione è tremendamente bello mi trovo benissimo con lui". Risi. "E anche Alice non si è lasciata sfuggire la situazione di mano, non faceva altro che girare attorno a Mr Jasper".
"Si, l'ho visto. Mr Jasper deve avere un'enorme pazienza sopportando per un intera serata le chiacchiere di nostra sorella". Rosalie rise per la mia affermazione, non l'avevo mai vista così spensierata.
"Spegnete le luci. E' tardi e domani mattina vi aspetta una lunga giornata". Nostro padre urlava dal piano di sotto.
"Meglio andare". Disse Rosalie.
"Già". Una lunga giornata prima della partenza. Che Dio me la mandi buona.

********************************************************************************************

"Ve lo ripeto per la millesima volta, non dovrete essere di peso, usate modi adeguati e rispondete sempre bene. E' stato un dono di Dio incontrare la famiglia Cullen, e vi ospita con gentilezza". Eravamo sul portico, fuori casa. La carrozza era lì e noi eravamo pronte per partire, non volevo andarmene.
"Isabella, mi raccomando con te. Non fare sciocchezze, intese?" Riprese mia madre.
"Certo madre". Risposi di rimando, come potevo fare sciocchezze per una sola settimana?
"Madre, non si preoccupi. Siamo grandi e ben istruite, possiamo cavarcela per una sola settimana". Disse mia sorella Alice. Certo, Isabella è una sola settimana cosa potrà mai succedere? Continuavo a ripetermi dalla sera del ballo.
"Si infatti. Allora andate, la famiglia Cullen vi starà già aspettando fuori casa! Ricordate di scrivermi almeno una volta al giorno". Scriverle una volta al giorno, e per fortuna che ce ne andavamo per una sola settimana.
"Ragazze", intervenne nostro padre. "Al mio ritorno non ci sarò, ma ci vedremo prima di quanto pensiate". Oltre alla settimana infernale dovevo passare un mese senza mio padre, la solita missione annuale. Lui, il Generale del regimento. Non sò cosa mi spinse a farlo, ma lo abbracciai di slancio.
"Isabella, non ti preoccupare".
"Lo so padre, ma non potrò passare questi ultimi giorni con voi". Dissi, quasi piagnucolando.
"Vedrai, passeremo molto tempo insieme quando tornerò". Se tornerà. Meglio scacciare via dalla mia testa quei pensieri negativi.
"Isabella, ti vuoi dare una mossa?" Urlava Alice da dentro la carrozza, mi diressi verso di loro. Fuori c'era nostra madre, che ripeteva le solite informazioni.
"Isabella". Disse, a mò di rimprovero. Risi sotto i baffi, come poteva pensare che facessi danni in una sola settimana? Poi sarei stata lontana dai guai, senza il mio migliore amico.
"Madre, sii starò attenta, mi comporterò bene e non farò danni". Fece un sorriso e mi abbracciò, entrai nella carrozza e chiusi la portiera.
"Andate, e salutatemi la signora Esme".
"Sarà fatto". Disse Alice.
"Arrivederci ragazze". Così, con il suo ultimo saluto partimmo per l'inferno, almeno per me. Già eravamo a metà strada, presi a rosicchiarmi un unghia. Lo sapevo non si faceva specialmente per le signorine come me ma era innegabile un comportamento del genere.
"Isabella, una raccomandazione di nostra madre è stata 'comportatevi bene, dovete essere delle ragazze a modo', ti sembra che rosicchiarti un unghia sia un comportamento a modo?" Io, Rosalie la vedevo molto bene nei panni di madre. Sospirai e mi tolsi il dito dalla bocca. Non sò quanto tempo passò, solo che ad un tratto mi ritrovai in un letto, misi bene a fuoco l'ambiente che mi circondava. Era una stanza bianca, piena di luce. C'erano libri ovunque. Sbadigliai, poi improvvisamente ricordai, ero nella carrozza insieme alle mie sorelle, mi stavo rosicchiando un unghia e Rosalie mi aveva sgridata e poi? Sentii la porta spalancarsi.
"Oh, finalmente sveglia". No, non lui. Mr Edward era entrato nella stanza, con un vassoio di cibo in mano.
"Salve". Salutai, con la voce ancora insonnolita. Mise il vassoio sul tavolo, accanto al letto. Vi guardai dentro, c'era del pane una brocca con un bicchiere d'acqua e del brodo, bollente. Mi venne l'aquolina in bocca. C'era un silenzio glaciale.
"Sapete Miss, ho scelto io di farvi preparare del brodo e nient'altro l'ho fatto solo per il vostro bene". Ma di che cosa stava parlando? "Credo che il vostro peso sia sopra alla media, perchè vi ho dovuta portare in braccio fino alla mia stanza". Avvampai, no non era possibile. Mr Edward che mi teneva nelle sue braccia.
"Scusi?" Chiesi io, con la voce ancora impastata dal sonno.
"Quando eravate quasi arrivata nella nostra tenuta vi siete addormentata, mia madre ha detto che era un peccato svegliarvi così il sottoscritto è stato obbligato a recarvi fino a questa stanza, cioè la mia". Obbligato. Aveva calcato a fondo quella parola.
"Non eravate obbligato, Mr Edward. Potevate benissimo svegliarmi, e poi perchè sono nella vostra stanza?" Fece un sorrisino. Dio com'era affascinante.
"Perchè le cameriere ancora dovevano sistemare le stanze degli ospiti". E perchè proprio nella sua stanza? Ma le mie sorelle dov'erano finite?
"Scusi, posso sapere dove si trovino ora le mie sorelle?" Chiesi a Mr Edward che era ancora di fronte a me, con le mani dietro alla schiene.
"Sono andate a fare due passi con i miei fratelli, anche loro hanno insistito che vi lasciassi riposare". Mi avevano abbandonata alla prima occasione, questa me l'avrebbero pagata.
"Va bene". Dissi, mentre mi alzavo. No, non era stata la mossa giusta perchè ebbi un giramento di testa e quasi caddi. Non ero con il mio fondoschiena per terra solo perchè due mani fredde mia avevano afferrata in tempo. Mr Edward era lì, a due spanne da me e non si muoveva. Non sapevo cosa dire, perchè non c'erano parole.
"G-grazie". Riuscii a balbettare. Finalmente si decise di lasciare la presa sui miei fianchi e riprendere la posizione di prima.
"Credo che voliate riposarvi ancora, il viaggio è stato molto stancante". Fece per uscire quando lo fermai.
"Scusate, ma questa è la vostra stanza".
"Non vi preoccupate". Disse lui, un sorriso comparve sul suo volto.
"Dove andrete?"
"Nella vostra stanza, poi quando avrete ripreso le forze prenderete la vostra stanza". Sospirai. "Voliate scusarmi, ma ho alcune faccende da sbrigare". Così dicendo fece un cenno con il capo. Io ero immobile, non riuscivo a fare nessun movimento, soltanto una frase rimbombava nella mia mente: Sarei rimasta nella stanza di Mr Edward per, tutta la notte.


Ok, questo capitolo è un pò a 'spezzoni'. Che ne pensate? Scusate se trovate i miei 'orrori' ortografici ma sono in cerca di una Beta :( Poi farò il possibile per correggere il tutto :D Rispondo alle vostre recensioni:
cullengirl: Si, infatti volevo anch'io una punizione del genere -.- Bè non so come è uscito fuori il discorso che Jessica sia carina ù.ù Non lo so nemmeno io .___. Un bacione :*
Bellissima Cullen: No, niente sculacciata :D Di meglio.. Un bacione :*
vitti: Edward è stato colpito e affondato da Bella :D Sarà tutto da vedere. Un bacio :*
Shinalia: Poverina .. Un bacio :*
Anthy: Grazie mille per il complimento.. Un bacione :*
feffira: Graaazieeee! Un bacione :*
Bella_kristen: Grazie mille! Anche la Austen è una delle mie scrittrici preferite, infatti per la miliardesima volta sto rileggendo Orgoglio e Pregiudizio.. Un bacio :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacio :*
Norine: Grazie mille! Si, Jessica è messa proprio bene in quell'epoca :D Bè la punizione è stata terribile solo per Isabella. Un bacione :*
Confusina_94: Graaazie tesoro! Un bacione :*
Michiu: Grazie mille! Si, Angela sempre la solita tenerona :D Un bacio :*
michy85: Grazie mille! Un bacio :*

Ecco fatto! Ah per chi non lo sapesse, nella mia storia Jacob non è un licantropo.. Solo per mettere le cose in chiaro :D Ringrazio le 57 persone che mi hanno messa tre le storie preferite, le 53 fra le storie seguite e 10 fra gli autori preferiti! Sono onorata :D Un bacione a tutti!


Avviso:
Sto cercando una persona che sia disposta a correggere i miei capitoli. Ho una Beta, ma anche con il suo aiuto le persone continuano ad avvisarmi che ci sono errori di ortografia nel capitolo. Mi servirebbe che corregga i capitoli delle miei storie, che sono tre. Se conoscete qualcuno, o se siete disposte ad aiutarmi vi prego informatemi. Grazie.


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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo. ***


Quinto Capitolo
Pov Isabella.

I giorni nella tenuta della famiglia Cullen trascorrevano lenti, molto lenti. Dopo aver passato la notte nella camera di Mr. Edward e dopo aver pensato abbondantemente all'incontro avuto con cotale signore, convinsi Mrs. Esme a mandarmi nella stanza degli ospiti, anche perché non potevo lasciare che Mr. Edward dormisse in quella camera, preparata appositamente per le esigenze di una ragazza. "Che animo gentile", avevano detto all'unisono le mie due amate sorelline, prendendomi in giro in maniera così sottile che la padrona di casa, donna amabile e cortese, non si accorse di nulla e asserì le loro parole.
Loro passavano le giornate in compagnia di Mr. Emmett e Mr. Jasper: andavano a fare passeggiate nella tenuta, scampagnate quando la pioggia ne dava la possibilità facendo anche lunghe chiacchierate.
Io invece no.
Non mi facevo abbagliare da quei modi di fare: anche se la famiglia Cullen era formata da gente per bene e anche molto ricca, infatti possedeva una tenuta da far invidia alla contea intera, tutti i componenti, bellissime persone non solo in contegno ma anche per il loro aspetto fisico e il loro modo di muoversi, avevano secondo me un non so che di diverso da tutti gli altri. A mio giudizio nascondevano un segreto: ero una buona osservatrice, diceva sempre mio padre. Oh, chissà dov'era. Sospirai. Mi mancava mio padre, ma non potevo passare tutto il tempo a pensare se avesse bisogno di qualcosa o se fosse già sulla strada del ritorno. Ero nella mia stanza quando decisi di scendere indirizzata verso la biblioteca. La bellissima biblioteca dei Cullen, un’altra delle loro grandi proprietà: faceva invidia a quella che avevamo noi nella nostra casa. Ero entrata in quella biblioteca solo due volte da quando ero ospite a casa Cullen ed ero rimasta colpita dalla grande quantità di scaffali ricolmi di innumerevoli volumi. Mrs. Esme mi aveva detto che la biblioteca sarebbe stata sempre aperta per un’amante dei libri come me. Entrai, e cominciai a rovistare fra i vari scaffali, in cerca del mio libro preferito: Cime Tempestose. Avevo bisogno di qualcosa di familiare ed Emily Bronte mi ricordava molto casa. Era una delle mie scrittrici preferite, nonostante molti non apprezzassero il suo romanzo innovativo, io invece lo ami subito, da quando venne pubblicato per la prima volta nel 1847. Finalmente lo trovai. Era stato posizionato su un ripiano alto perciò mi misi in punta di piedi per raggiungerlo, ma i miei sforzi furono vani, non ero riuscita nemmeno a sfiorarlo.
"Serve aiuto?" Sussultai. Perché arrivava sempre nei momenti opportuni? Mi voltai.
"Mr. Edward". Dissi, facendo la finta tonta.
"Miss", disse lui di rimando mentre con un movimento fluido allungava il braccio al di sopra della mia testa afferrando il libro. Per una frazione di secondo rimasi sconcertata ma tanto era inutile stupirmi: ormai ero abituata a vederli muoversi con tanto fascino.
"Grazie", sospirai e presi il volume dalla sua mano. Neanche l'ennesimo contatto con la sua pelle mi stupì, perché era tremendamente fredda.
Poi con la sua voce affabile disse "Anch'io avevo intenzione di leggere qualcosa, posso rimanere o volete restare sola?" Lui chiedeva a me se poteva rimanere nella sua biblioteca? Rimasi sbigottita.
"C-certo". Balbettai.
"Grazie", disse, per poi prendere un libro e andare a sedersi su una delle tante sedie presenti in quella stanza. Io decisi di prendere posto sulla poltrona vicino al camino, era estremamente comoda. Aperto il libro provai a concentrarmi sulla lettura, ma i miei occhi non volevano saperne di rimanere incollati a quelle pagine. La mia attenzione era rivolta in maniera lampante a Mr. Edward: era uomo davvero attraente, con i suoi bellissimi capelli ramati, quegli occhi unici e i tratti perfetti.. e naturalmente nascondeva qualcosa come tutta la sua famiglia. Avevo letto su per giù dieci volte la stessa pagina senza capirci nulla, nonostante conoscessi quel libro quasi a memoria: poteva un gentil uomo fare quest'effetto?
Ad un tratto alzò gli occhi dal suo libro e mi fissò. Io abbassai velocemente lo sguardo. Aspettò qualche secondo prima di parlare.
"Sapete Isabella", interruppe la mia finta lettura, fu allora che io alzai gli occhi ed incrociai i suoi. "Mia madre ha invitato altri ospiti per domani, così sabato sera darà un ballo". Un altro ballo, sospirai rassegnata.
"Ah, e chi saranno gli ospiti? Se posso permettermi, naturalmente".
"Certo, domani sarà presente l'intera famiglia Newton e anche la Stanley. Poi sabato sera si unirà a noi la famiglia Weber e naturalmente anche vostra madre".
"Ah, bene!” dissi e poi aggiunsi “Scusate ma la famiglia Black non sarà presente?" Avevo un’ immensa voglia di riabbracciare il mio migliore amico. Edward fece una strana smorfia con la bocca, forse fuoriuscì anche una sottospecie di ringhio. Era meglio non approfondire quell'accurata osservazione che gli stavo facendo.
Poi egli prese di nuovo la parola. La sua voce era un po’ alterata.
"No miss, la famiglia Black non è stata invitata. Non ci sono buoni rapporti tra le nostre casate, mi spiace. Anche se ho visto che voi siete molto legata al figlio di Mr. Black." Come diamine si permetteva? Osava anche giudicarmi! La sua osservazione non finì lì. "Sono venuto a conoscenza che la causa perché siete segregata nella nostra tenuta è giustappunto Mr. Jacob Black. Vostra madre proprio non lo tollera". Ma come.. Poteva anche usare quel tono sgarbato con me, nonostante non fosse un comportamento che si addicesse ad un gentil uomo, ma non doveva parlare del mio migliore amico usando quel tono sgarbato!
"Scusate Mr. Edward". Dissi alzandomi furibonda. La mia voce quasi tremava. "Prima mi giudicate per il modo in cui suono, poi per la mia mole smisurata, poi perché sono amica di un uomo. Voi non mi conoscete nemmeno da una settimana e non avete alcun diritto di giudicare me o la mia vita, quindi la prego di zittirsi!". Quando finii la mia breve arringa ero rossa in viso. Avevo un bisogno di sfogarmi dalla sera del ballo a casa mia. Gli avevo vomitato addosso tutto quello che mi tenevo dentro e che di certo non avrei mai tirato fuori se non mi avesse provocato a quel modo. In poche parole potevo fare prima dicendogli che lo odiavo dal profondo del cuore. Rosalie un giorno aveva detto che quello non era odio, ma attrazione. Come potevo io provare dell'attrazione per quella persona? Rimasi sconcertata ripensando alle parole di mia sorella.
"Scusate, ma vi sembra modo di origliare le conversazioni altrui?" Ecco, io sapevo che mi avrebbe rinfacciato una cosa del genere.
"Io non stavo origliando, sono capitata in quel posto proprio nel momento in cui confidavate a vostro fratello la mia stomachevole performance al pianoforte".
Vidi la sua espressione trasformarsi: l’ira, la rabbia e il disappunto lasciarono il posto ad un’espressione dolce e tranquilla.
"Miss, non era mio intento insultarla, in alcun modo. Chiedo perciò le vostre scuse. Inoltre vogliate ancora scusarmi ma poiché io me la cavo abbastanza bene con il pianoforte, sentire una melodia del genere per me è stato quasi brutale". Non era suo intento insultarmi, ed ora cosa stava facendo? Si stava scusando?!
"Lo so, so che quando suono posso far pena ma mia madre mi obbliga, e poi non pensavo che qualcuno mi ascoltasse". Mi difesi, rossa in viso.
"Vostra madre vi obbliga? Come si fa ad obbligare una figlia". Disse, con un che di autoritario nella voce.
"Già, noi siamo costrette ad eseguire le disposizioni di nostra madre". Risposi, con la voce disperata. Se solo pensavo che dì lì a pochi giorni avrei dovuto accettare la proposta di Mr. Michael. Gli occhi cominciarono ad inumidirsi.
"Isabella, state bene?" Non mi accorsi che le lacrime avevano cominciato a sgorgare dal mio viso.
"S-si". Riuscii a balbettare, come potevo piangere davanti ad un signore del calibro di Edward Cullen? Con lentezza estrema si avvicinò a me e posò il suo libro sull'immensa scrivania. Asciugò le lacrime che stavano bagnando il mio viso con il suo tocco gelido che però lasciò una scia bollente sulla mia pelle.
"So come vi sentiate, ma non dovete demordere voi dovete essere forte". Aveva ragione, ma come potevo fare la forte anche in quel momento?
"Già". Ormai quella era l'unica parola che usciva dalla mia bocca.
"Che ne dite se.." Disse, mentre alzò il mio mento facendo sì che lo sguardo dal pavimento, dove era fisso da quando si era avvicinato a me, si spostasse nei suoi bellissimi occhi. "Mi concedete di essere il vostro cavaliere, al ballo di sabato?" No, non era possibile. Dopo mille insulti e la lite di poco prima Edward Cullen chiedeva di poter essere il mio cavaliere al ballo. Non dovevo dimenticare che si era scusato! Ovviamente non ci pensai due volte.
"Ne sarei onorata", riuscii a dire.
"Ed ora, ve ne prego, sorridete. Non riesco a vedervi così". Feci un timido sorriso, che poteva sembrare più che altro una smorfia.
"Bene, Isabella anche la questione del pianoforte si può risolvere, se volete. Non posso considerarmi bravissimo ma vi darei una mano volentieri, cosa ne pensate?" La sottoscritta avrebbe preso lezioni di piano da Mr. Edward.
"Se non sono d'intr.." Non finii la frase perché lui intervenne.
"Nessun problema, anche perché sennò non ve l'avrei chiesto. Allora vi do appuntamento questa sera, per lei sei e mezzo. Sapete dov'è il pianoforte no?" Annuii con il capo. "Bene, allora a dopo". Mi fece un’ultima carezza, poi con le sue labbra posò un dolce bacio sulla mia mano e mi lasciò da sola in quella stanza. Per l’ennesima volta Mr. Edward era riuscito a stupirmi.


Scusate il ritardo, ma sono stata travolta dall'altra mia storia, ed ho trascurato questa. Non preoccupatevi, rimedierò subito! Comunque rispondo alle vostre recensioni:
lady cat: Ti ringrazio di cuore! Scusa ma per un pò di tempo sono stata fuori città, quindi non ho contattato le persone che si erano offerte come Beta -.- Naturalmente ora l'ho trovata e grazie mille per le tua disponibilità! Grazie mille per i complimenti! Un bacione :*
feffira: Si, Edward è un tipo senza peli sulla lingua :D Grazie mille! Un bacione :*
cullengirl: Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Graaziee! Un bacio :*
Norine: Già, tutti vorrebbero una punizione del genere :D Un bacione :*
keska: Grazie mille! Già, l'ispirazione l'ho presa dal romanzo della Austen :D Io adoro quella scrittrice! Un bacione :*
Michiu: Si, anche io! Grazie mille. Un bacio :*
Bellissima Cullen: Si, tutti vorrebbero una punizione del genere :D Ti ringrazio per la disponibilità, ma ho trovato una Beta! Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Allo dimmi che ne pensi di questo :D Comunque io ho già letto Emma, ed è un romanzo bellissimo! In poche parole io adoro la Austen! Un bacione :*
ale03: Grazie mille, grazie anche per la disponibilità ma ho trovato una Beta! Un bacione :*
Little_Princess_In_A_LoveStory: Graaziee! Un bacio :*
Elfa sognatrice: Grazie mille. Comunque siamo nel 1919 ed Edward è stato trasformato nel 1818, un anno prima praticamente :D Un bacio :*

Ringrazio le 71 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 62 tra le seguite e le 12 tra gli autori preferiti! Poi un immenso grazie alla mia Beta, aliceundralandi! Ti farò un monumento :D


Le mie Fanfiction su Twilight:
In corso:

Come What May
Isabella.
La vita, in un soffio.

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo. ***


Sesto Capitolo
Pov Isabella.

"Ti ha invitata al ballo... Oh sorella! Non potete capire come sono felice per voi! Un invito proprio da Mr Edward. Dovrete esserne onorata". Disse Rosalie. Subito dopo che aveva fatto ritorno dalla sua passeggiata con Mr Emmett l'avevo 'rapita' e portata nella mia stanza. Le avevo raccontato tutto, nei minimi particolari. "E poi vi farà da insegnante di piano. Non che il signor Masen non sia bravo ma... Oh mio Dio... Mr Edward Cullen. Te ne rendi conto sorella?"
"Si Rose, me ne rendo conto. Ma l'ho raccontato a te perchè sei l'unica persona che può tenerlo per sè. Se l'avessi raccontato ad Alice già avrebbe scritto una lettera a nostra madre nei minimi particolari. Quindi taci, non parlarne con nessuno. Intese?" Non volevo che il giorno dopo la contea spettegolasse su di me per l'ennesima volta. Rosalie prese le mie mani e le intrecciò fra le sue.
"Isabella, ti fidi di me? Caspita sono tua sorella noi abbiamo condiviso ogni cosa... Come potrei mai dire in giro i fatti tuoi? Non pensarci nemmeno per scherzo. Comunque visto che io e te ci diciamo ogni cosa... Mr Emmett mi ha invitato nella sua villa in campagna, dove vivono alcuni suoi cugini nel il prossimo mese. Che ne pensi?" Rosalie era diventata visibilmente rossa in viso, e i suoi occhi luccicavano. Era innamorata, anche se conoscevamo la famiglia Cullen solo da una settimana, Mr Jasper e Mr Emmett avevano riscosso un gran successo tra le mie due sorelle.
"Bè sembra un pò affrettato, ma ci saranno anche altre persone quindi non starete soli... Rosalie se ero al tuo posto ora non sarei qui a parlare con mia sorella, ma sarei con Mr Emmett ed accetterei la sua proposta". Mia sorella mi strinse in un abbraccio che quasi mi mozzò il respiro.
"Grazie!". Disse con le lacrime agli occhi.
"Scusa Rose, ma stavi aspettando il mio consenso?" Se anche fosse io cosa c'entravo in tutto questo?
"No di certo! Ma mi serviva il parere di mia sorella. Vedi... Senti il prossimo mese ritornerà anche nostro padre e lui ti vuole un bene immenso... Non è che potresti chiedergli tu se posso andare nella villa in campagna con Mr Emmett?" Ecco dove voleva arrivare la mia amata sorellina. Era ovvio che io e mio padre parlavamo sempre di tutto, leggevamo spesso insieme e facevamo lunghe passeggiate ma di certo non gli avrei alleggerito la convorsazione.
"Rose, non dovrò chiederglielo io. Posso venir con te ed intervenire qualche volta ma di certo tu devi essere presente".
"Grazie Isabella, mi sei sempre accanto! Forse se le cose fra te e Mr Edward si sistemeranno inviterà anche te nella villa in campagna". Se le cose fra me e Mr Edward si sarebbero sistemate...
"Rosalie, io non devo sposare Mr Edward. E' vero che ogni tanto ho dei litigi con lui e le cose ora si sono sistemate, ma oltre all'amicizia non andremo". Rosalie tirò un sospiro.
"Isabella, tutti gli uomini che ti sono accanto non puoi farli diventare tuoi amici, capito? Prima Mr Jacob ed ora anche Mr Edward? Non sembra eccessivo? Alla mamma verrà un colpo". Ovviamente nessuno poteva prendere il posto del mio Jake. E Mr Edward ora come ora era l'ultimo della lista.
"Hai ragione, ma di certo non mi fidanzerò con Mr Edward". Inorridii solo a pensarci. Io e Mr Edward insieme, con le fedi al dito, con dei piccoli bambini che correvano per la sua tenuta naturalmente bellissimi come lui... Non era male come idea ma... Caspita a cosa stavo pensando? Non potevo, non dovevo fantasticare su queste cose.
"E che ne dici di Mr Michael? Sembra gentile e gli piaci molto". Se dovevo scegliere fra Mr Edward e Mr Michael sarei andata in convento immediatamente.
"Rosalie l'amore deve essere reciproco. Ed io non amo Mr Michael".
"Isabella non dipende tutto dall'amore. Prima o poi dovrai fare la tua scelta, giusta o sbagliata che sia". Erano più di due giorni che giravamo intorno a quel discorso: Matrimonio, amore o non amore... Non ne potevo più. Decisi di allentare la tensione.
"Alle diciotto ho la prima lezione di piano con Mr Edward. Che ore sono?" Rosalie alzò il polso sinistro, dove c'èra il magnifino orologio che le aveva regalato nostra nonna, che indossava solo in rare occasioni.
"Sono le sedici, hai ancora due ore per prepararti". No! Dovevo soltanto fare una lezione di piano, di certo non avrei subito per due ore le mie sorelline che mi torturavano. A proposito di sorelline, dov'era Alice? Chiesi a Rose.
"Dov'è Alice?"
"Isabella, dove vuoi che sia. E' a raccogliere fiori con il povero Mr Jasper. Quell'uomo deve avere una pazienza infinita".
"Già". Sorrisi all'immagine di mia sorella Alice che correva per tutta la tenuta raccogliendo fiori, e Mr Jasper che le correva dietro. "Bè vado a prepararmi".
"Cerca di non fare strage di cuori... Anzi di note". Rise Rosalie dopo la sua battuta per niente divertente.


"Isabella, quante volte devo ripetervelo? Questo è il Mi e questo è Do... Che cos'è che non va in queste due note?" Mi e Do. Odiavo quelle due note e le avrei odiate per sempre. Se fosse stato per me sarei già nella mia stanza, invece Mr Edward ha insistito per continuare la lezione. 'Questo è l'unico arco di tempo in cui la casa è libera, poi nessuno ci darà pace. Per favore, possiamo continuare?' Quelle erano state le sue testuali parole. Come potevo sottrarmi a quegli occhioni color oro? Cedetti subito, e lui mi regalò un sorriso splendido. "Isabella, ci siete?" chiese pasandomi una mano davanti al viso. Mi ero persa nei miei stessi pensieri.
"C-certo scusi". Riuscii a balbettare, diventando rossa.
"Allora continuiamo, riprendiamo da qui". Indicò la seconda battuta sul pentagramma. Annuii e cominciai a pigiare quei tasti bianchi e...
"No, Mi e Do. Ma perchè odiate così tanto queste due note? Stavate suonando magnificamente e quando c'è il cambio fra Mi e Do le confondete". Stavate suonando magnificamente... Per la prima volta Mr Edward mi aveva fatto un complimento.
"Sentite, io non ne posso più. Sono più di due ore che cerco di suonare e non ci riesco. Perchè non riproviamo la prossima volta?" Domandai flebile.
"Isabella, domani è Sabato e voi Domenica mattina partite con la vostra famiglia... Questa è l'unica lezione che potremmo fare e se voi non vi impegnate non vedo come potrete deliziare i nostri ospiti domani sera". Deglutii faticosamente. No, di certo non avrei suonato davanti a tutta la contea.
"Edward io...", ma le parole mi morirono in bocca. Mr Edward posò il suo gelido dito sulle mie labbra e fece cenno di tacere.
"Ci riusciremo. Io vi starò vicina. Suoneremo a quattro mani". Avrei suonato insieme a Mr Edward davanti ad una sala gremita di persone mi conoscevano.
"Non sarà umiliante?" Chiesi. Per me sarebbe stato più che umiliante, ma io mi preoccupavo per lui. L'elegante Mr Edward avrebbe fatto un'umiliante figuraccia dinnanzi a tutta la contea per colpa della non-aggraziata Isabella Swan.
"No, sono sicuro che tutto andrà per il meglio. Se poi domani sera non avrete imparato la lezione potremmo sempre fare pratica in seguito". Per un attimo pensai di sbagliare tutte le note la sera successiva, ma ricaccia indietro quel pensiero. No, non avrei fatto brutta figura.


"Com'è andata la lezione?" Chiese Alice, apparendo nella mia stanza.
"Benone, domani sera suonerò con Mr Edward". Vidi mia sorella fare una smorfia. "Non ti preoccupare, oggi mi sono esercitata abbastanza".
"Se lo dici tu!" Disse, mentre entrava con un mazzo di fresie.
"Ma dove le hai prese?" Chiesi. Era raro trovarle in quel periodo, soprattutto nella nostra contea.
"Ho chiesto a Mr Jasper di accompagnarmi fuori città! Non trovi che siano splendide?" Le adagiò sul vaso che era su un mobile della stanza.
"Hai chiesto o costretto Mr Jasper ad accompagnarti?" Alice sbuffò. Si, Mr Jasper era stato letteralmente costretto.
"E' molto cordiale, simpatico e approva sempre quello che dico..."
"Ed è tremendamente bello". Finii la frase per lei.
"Già". Approvò.
"Alice, sarei un pò stanca. Domani mattina dopo la colazione ho la seconda lezione di piano, che ne dici se mi riposo un pò?" La supplicai. Quella sera mia sorella era in vena di chiacchiere.
"Va bene, ma ricorda che lo faccio solo per te". Disse, chiudendosi la porta alla spelle. Io ero già in sottoveste, così mi infilai immediatamente sotto le coperte. Mi addormentai in un batter d'occhio, e per la prima volta sognai lo splendido viso di Mr Edward.


Chiedo umilmente perdono! Questo capitolo l'avevo scritto un pò di giorni fà, ma la mia Beta è partita per le vacanze quindi non sapevo se pubblicarlo o no e allora... Eccomi qua! Mi scuso anche se ci sono errori ortografici, come ho detto non è stato Betato! Comunque che ne pensate? Volevo dirvi una cosa, ho scritto la mia prima One-Shot sulla coppia Robsten che ne dite di darci un'occhiata? Sotto vi lascio il link ^^. Intanto rispondo alle vostre bellissime recensioni *-*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
ale03: Grazie anche a te! E scusa per il ritardo... Un bacione :*
feffira: Già, ma il ballo è nel prossimo capitolo! Spero che non mi ucciderai *-* Un bacio :*
Norine: Grazie mille! Si, il nostro amato Edward sta uscendo fuori :D Un bacio :*
Bellissima Cullen: Già, povero Edward che deve subire Bella strimpellare... Un bacione :*
stezietta w: Graaazieee! Un bacione :*
cullengirl: Si, povero Edward e le lezioni di piano! Un bacio :*
keska: Allora ti sbagli, perchè fra due o tre capitoli ci sarà un colpo di scena e allora... Bye Bye futuro bello e roseo... Ho detto un pò troppo! Grazie mille. Un bacio :*
michy85: Già! Grazie per i complimenti. Un bacione :*
Michiu: Si, ce l'anno fatta! Ti prego perdonami per il ritardo -.- Un bacione :*
Bella_kristen: Niente ballo in questo! Non ti preoccupare non ti farò aspettare molto per il prossimo :D Un bacio :*
Elfa sognatrice: Grazie mille! Si, Bella è molto sveglia! Un bacio :*

Ringrazio le 81 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 73 tra le storie seguite e le 14 tra gli autori preferiti! Sono onorata!


Le mie FanFiction:
In corso:
Isabella.
Come What May
La vita, in un soffio.
One-Shot:
La Controfigura

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo. ***


Settimo Capitolo

Capitolo non Betato

Per le nove avevo appuntamento con Mr Edward, al pianoforte. Erano le sei e trenta del mattino ed io già ero: lavata, vestita e pettinata. Non dovevo far altro che aspettare due ore e trenta, poi sarei scesa e avrei visto quel magnifico volto. Possibile che avevo bisogno di vederlo nuovamante? Era passata soltanto una notte, ma era come se fossero passati degli anni, dal nostro ultimo incontro. Alla fine scesi, nella mia stanza non c'era niente da fare. Rosalie con Alice forse stavano ancora dormendo, quindi era inutile andare nelle loro stanze. Andai nell'enorme soggiorno di casa Cullen, dove trovai la signora Esme in vestaglia, con una tazza in mano.
"Isabella". Disse, appena mi vide. Ero in imbarazzo, forse avevo invaso la sua privacy. Quella era casa sua, poi era anche in vestaglia.
"Buongiorno", mi limitai a rispondere. Non sapevo come comportarmi in una situazione del genere.
"Se cerca Edward è uscito presto, stamane". Trasalii dopo che la signora Cullen mi aveva riferito quella notizia. Forse si era dimenticato della nostra lezione di pianoforte? Forse a lui non importava nulla, nè di quelle sciocche lezioni di piano nè di me. Si, perchè un gentiluomo come Edward Cullen doveva preoccuparsi di una sbadata come Isabella Swan? "Mi ha riferito che per le otto sarà tornato". Sospirai. Stavo diventando proprio come Rose, mi facevo mille problemi per niente. Come potevo aver pensato che Mr Edward mi avesse abbandonata così? Risi di me stessa. "Venite Isabella". Disse Esme, indicando il magnifico tavolo che era nel soggiorno. Mi sedetti insieme a lei. "Tè?" Chiese, porgendomi una tazza. Annuii con il capo. Come poteva una donna esser così aggrazziata nei movimenti? Proprio come i suoi figli, pensai. Versò il Tè nella mia tazza, con grazia. Se l'avrei versato io, sarebbe rovesciato tutto. Ripose la Teiera su un panno, e sorseggiò il suo Tè. Era una cara donna, la signora Esme. "Vi siete svegliata presto, stamani", disse. Non era una domanda, ma mi sentivo in dovere di rispondere. Almeno avrei detto qualcosa.
"Si", risposi.
"Se cercavate Edward, mi spiace", disse, davvero risentita.
"No, veramente non cercavo Edward. E' che nella mia stanza non c'era nulla da fare, quindi stavo facendo un giro per la casa". Sicuramente la signora Esme credeva che fossi una pettegola, che appena tornata a casa avrebbe raccontato a tutta la contea le ricchezze della famglia Cullen.
"Bè, qui abbiamo un enorme giardino. Non l'avete visitato, giusto?" Chiese. Da quando ero entrata in quella casa, non era mai uscita.
"No", risposi vergognandomi. Alloggiavo in un enorme casa, ed io per una settimana ero rimasta rinchiusa nella mia stanza.
"Allora dopo andate a dare un'occhiata, sempre se volete", disse. La signora Esme era sempre cara e buona, ma pensavo che anche lei avesse una maschera. Sotto quegli occhi dolci e quel viso minuto.
"Certo, dopo il Tè farò una passeggiata", risposi. Era la verità. Avrei fatto una passeggiata nel giardino di casa Cullen.
"Le vostre sorelle sono uscite molto in questo periodo, con i miei figli". Gli occhi della signora Esme si illuminarono. Forse anche lei sperava ad un matrimonio con la nostra famiglia?
"Già", mi limitai a dire. Sperai proprio di si.


Passeggiavo lungo l'enorme giardino di casa Cullen. La signora Esme aveva ragione, uscire di casa di certo non avrebbe danneggiato la mia salute. Il vento soffiava forte, ma era normale a Forks. Mentre passeggiavo passai dietro la casa, dove c'era una fitta boscaglia. Chissà perchè il mio istinto mi diceva di continuare, e così feci. Passo dopo passo mi ritrovai davanti una piccola casetta, costruita con delle assi di legno. Era mal andata, nessuno poteva abitare lì. E poi perchè qualcuno doveva abitare lì? Era inquietante, ma decisi lo stesso di entrare. Spostai un asse, pieno di polvere ed entrai. Era molto fredda. C'era più freddo in quella casetta di legno che fuori. Non riuscivo a vedere bene, quando misi a fuoco quello che avevo davanti: almeno cento brocche color oro. Cosa ci facevano lì? Era impossibile che la signora Esme nella sua casa non avesse un posto dove poteva tenere l'acqua, al fresco. Decisi di aprirne una, se poi c'era dell'acqua io avevo anche sete. Avvicinai la brocca alla bocca, no, prima era meglio guardare dentro. Era tutto nero. Non riuscivo a vedere nulla. Uscii da quella casetta con la brocca in mano, almeno con il cielo grigio avrei visto qualcosa. Rosso. L'interno della brocca era tutto rosso. Vino. Si, doveva esser per forza vino rosso. Però non sembrava, aveva qualcosa di strano. Io conoscevo molto bene il vino rosso, e quello non era vino. Alla fine decisi di assaggiarne un poco, anzi misi un dito dentro la brocca e lo tirai fuori. Tutto quel rosso era incollato sul mio dito, se era vino doveva almeno gocciolare, ma niente. Nemmeno una goccia. Me lo portai alla bocca e assaggiai. Nel momento in cui sentii quel sapore sul mio palato, presi il fazzoletto dalla tasca del vestito e pulii di corsa la mia bocca. Sangue. Ne ero sicura, era sangue. Non ne avevo mai bevuto, ma visto che mi tagliavo di continuo sapevo qual'era in sapore del sangue. Presi la brocca e la misi al suo posto, richiusi l'asse ed uscii da quel posto terrificante. Forse, stavo scoprendo qualcosa sulla famiglia Cullen.


Tornata a casa deicisi di cambiarmi, da lì a mezz'ora ci sarebbe stata la lezione con Edward. Ed io non dovevo destare sospetti. Anzi, dovevo cercare di capire a che cosa serviva tutto quel sangue. Scesi giù, Edward era accomodato sopra lo sgabello.
"Salve", salutai. Dopo la mia scoperta, proprio non avevo voglia di seguire una lezione di piano.
"Isabella", disse lui di rimando. Sembrava più strano di me, quella mattina. Tra poche ore ci sarebbe stato il ballo, e se la famiglia Cullen avrebbe ucciso tutte quelle persone? Per poi aumentare quelle brocche nella casa del terrore? No, non era possibile. Se volevano farlo, avrebbero già ucciso me e le mie sorelle. Perchè aspettare la sera del ballo? Non ce ne era motivo. Mi accomodai vicino a lui. Per la prima volta, la sua vicinanza mi inquietava. Come avrei potuto danzare con lui, per un'intera serata? Per dei minuti interminabili fummo invasi dal silenzio, nessuno dei due riusciva a dire qualcosa.
"Dov'è stata, stamani?", chiese. Rabbrividii, forse aveva saputo? No, era impossibile. Avevo disposto tutto com'era, non avevo lasciato nessuna traccia...
"Ho fatto una passeggiata, nel giardino". Risposi. Perchè doveva rivolgermi domande del genere? Lui che cos'aveva a che fare con la mia vita? "Lei invece? Sua madre ha detto che siete uscito presto, questa mattina". Domandai.
"Si, avevo degli affari da sbrigare". Disse, guardandomi per la prima volta da quando stavamo parlando. I suoi occhi erano diversi, neri come la pece. I suoi lineamenti erano duri e tesi, non dolci come il giorno prima. "Isabella, non siete brava a mentire", così dicendo dalla sua tasca tirò fuori un fazzoletto. Il mio fazzoletto... Sporco di sangue.


Super aggiornamento! Che ne pensate? Ovviamente più commenti riceverò prima posterò... (Non sò dove ho preso questa frase -.- Ma il caldo mi dà alla testa ù.ù) Rispondo alle recensioni và:
feffira: Si, io invece non avrei proprio suonato :D Grazie mille! Un bacione :*
Elfa sognatrice: Si, anche io sarei stat moooolto agitata -.- Un bacione :*
keska: Ok te lo dico, Charlie e Jacob non c'entrani niente! Lascio spazio alla tua immaginazione :D Un bacio :*
stezietta w: Si, Alice costringe il povero Jasper :D Grazie mille! Un bacio :*
ale03: Perchè io odio il Do e il Mi! Bassi, ovviamente. Non so perchè, ma ogni volta che andavo a lezioni di piano sempre con questi Do e Mi... Sono il mio inferno O.O Un bacione :*
Sabry87: Graaaziee millee! Un bacione :*
Norine: No, infatti Jazz lo fa con piacere :D Grazie mille! Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Grazie ancora, un bacio :*

Ringrazio le 84 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 80 tra le storie seguite e le 16 tra gli autori preferiti! Grazie ancora!


Le mie FanFiction:
In corso:
Come What May (Twilight)
Western Eye Hospital (Twilight)
La vita, in un soffio. (Twilight)
Concluse:
Isabella. (Twilight)
La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo. ***


Ottavo Capitolo

Capitolo non Betato

Ne era venuto a conoscienza. Mr Edward sapeva che io sapevo. Ed ora? Cos'avrei fatto? Ancora ero lì, inerme, senza dire una parola. E se mi avesse ucciso? E se dopo, tutta la famiglia Cullen avrebbe ucciso le mie sorelle? Tutte domande inutili, ormai. Mi ero cacciata in quel guaio, e c'ero dentro fino al collo.
"Allora?", chiese ancora. Mi avrebbe ucciso, ne ero sicura. Continuavo a tacere. Non potevo dire nulla.
"Isabella, so dov'è andata. Perchè continua a non parlare?"
"Se sa dove sono andata stamani, perchè continua a chiedermelo?" Mi resi conto che la mia voce era rauca, troppo rauca. E tremava. Avevo paura, troppa paura.
"Per pura curiosità". Rispose, "Comunque il suo fazzoletto lo tengo io". Annuii.
"Posso sapere la verità?" Chiesi, d'un tratto.
"Verità?" Rispose Mr Edward, come se gli avessi fatto una domanda a cui non si poteva rispondere.
"Si. Edward, io sono entrata in quella casa di legno e... e..." I singhiozzi s'impossessarono di me. In quella casa ero stata impassibile, non avevo detto 'a' ma ora... Ora che dovevo raccontare quello che avevo visto, il sanque mi ribolliva nelle vene.
"Isabella, ascoltami: tu sin dall'inizio hai sospettato che in questa casa ci fosse qualcosa di strano, e oggi ne hai avuto le prove. Però non posso dirti altro, ti prego, asseconda il mio desiderio di tacere per un pò. Giuro che appena ne avrò modo ti racconterò tutto, ma tu mi devi promettere una cosa", Edward mi dava del tu. E mi piaceva, molto. Annuii con il capo. "Per prima cosa devi tacere, con tutti. Persino con le tue sorelle. Isabella, so che è difficile ma devi farlo, poi..."
"Ma non era una cosa sola?" Chiesi, per alleggerire l'atmosfera. Edward mi regalò un magnifico sorriso.
"Poi devi fidarti di me, Isabella, non ti farò del male. E' una promessa". Disse. Tremai, i suoi occhi erano terrificanti, ma terribilmente sinceri. Edward non mi avrebbe mai fatto del male, nè a me nè alle mie sorelle, così come tutta la famiglia Cullen.
"Si te lo prometto. Manterrò il segreto, non ne parlerò con nessuno e aspetterò. E si, Edward, non avrò paura. Io non ho paura". Edward prese le mie mani fra le sue. Era un contatto gelido, che mi riscaldò tutto il corpo.
"Va bene. Che ne dici, suoniamo?" Annuii. Era il minimo che potevamo fare, ingannare la verità. Che sapevo solo io. "Ah, Isabella. Scusa se ti ho dato del tu, se vuoi...". Non gli lasciai finire la frase.
"Edward, va bene. Sei d'accordo?" Edward sorrise, ed io presi quel sorriso per una una risposta positiva.


"Com'è andata la lezione di piano?" Chiese Rose. Oh bene, ho scoperto delle cose terrificanti sulla famiglia Cullen, ma il raggio di sole di Edward Cullen mi ha chiesto di tacere. Soprattutto con le mie sorelle, a te? Ecco cosa volevo raccontare a mia sorella, ma io avevo promesso. Ed io mantenevo le promesse.
"Bene, abbiamo suonato per due ore. Ed è andato tutto benissimo, sono pronta per stasera". Dissi, fingendo di essere più tranquilla possibile.
"Sembri strana", disse Rose. Perchè mia sorella captava sempre tutto? Certi giorni era peggio di nostro padre.
"E' l'agitazione. Si, sono pronta, Edward ha svolto delle lezioni di piano magnifiche ma... Sai tutte le persone che saranno presenti questa sera...", Rose sgranò gli occhi e si fermò, mentre stava sistemando la sua chioma bionda. "Che c'è?" Chiesi, innocentemente.
"Tu e Mr Edward vi date del tu?" Chiese, accasciandosi sul letto. Mi portai una mano sulla bocca, come avevo potuto fare un errore del genere, davanti a mia sorella?
"Bè... Si", confessai. Almeno le dicevo la verità, su una cosa.
"Isabella, nemmeno io e Mr Emmett ci diamo del tu! Ti rendi conto? Per fortuna che tu e Mr Edward, avete cominciato a parlarvi solo da pochi giorni. Solo Dio sa se sareste andati d'accordo il primo giorno, cosa sarebbe successo ora". Diventai rossa. Come poteva dire certe cose mia sorella?
"Rose, contieniti, ti prego! E' solo amicizia, come già ho detto e ridetto mille volte".
"Amicizia", disse lei sorridendo. Io proprio non capivo mia sorella. "Comincia a prepararti, Mr Edward ti aspetta". Risi. Sarei stata tutta la sera fra le braccia di Edward... Non riuscivo più a contenere la mia euforia.


"Isabella, per favore. Smettila di rosicchiarti quelle unghie. Per l'amor di Dio". Ecco perchè quella settimana ero stata così bene 'tralasciando le parti inquietanti', perchè non avevo avuto alle calcagne mia madre.
"Scusi". Dissi, riponendo la mano vicino all'altra.
"Oh Isabella, che piacere rivederla. Non sapete quanto ci è mancata, in città". Mrs Jessica Stanley era a caccia di pettegolezzi, sulla famiglia Cullen, ma io di certo non le avrei riferito nulla.
"Jessica, anche a me è mancata molto, la città. Ma domani tornerò".
"Ne sono venuta al corrente", disse, regalandomi un finto sorriso. "Sono anche venuta al corrente che Mr Edward questa sera sarà il vostro cavaliere, giusto?" Sgranai gli occhi. Io ed Edward per tutta la settimana eravamo rimasti in casa, e c'era solo la famiglia Cullen con le mie sorelle... Mrs Jessica come aveva saputo? Mi si raggelò il sangue nelle vene.
"Già". Mi limitai a rispondere.
"Avete avuto modo di conoscere i parenti di Mr Edward? Sono proprio laggiù", disse Mrs Jessica. Nemmeno sapevo che sarebbero venuti parenti di Edward, al ballo. Mi girai nella direzione che mi aveva indicato Mrs Jessica, e li vidi. Erano in quattro, un uomo e tre donne. L'uomo aveva un braccio posato sulla vita di una donna, invece le altre e due ridevano e scherzavano con Mr Carlisle Cullen. Erano tutti di una bellezza disumana. Era ovvio, che fossero parenti dei Cullen.
"No, non sapevo che fossero presenti dei parenti della famiglia Cullen", confessai. Edward aveva tralasciato quel particolare.


Quattro balli in compagni di Edward, erano stati estenuanti.
"Vado un pò fuori", informai Edward.
"Vengo con te". Disse.
"Stai parlando con la tua famiglia, non ti preoccupare. Prendo una boccata d'aria e torno". Annuì. Uscii nell'enorme terrazza fuori al salone, dove si intrattenevano alcune coppie. Avanzai finchè non trovai qualcosa a cui appoggiarmi, dei rami. L'aria non era molto fresca quella sera, e si intravedevano alcune stelle, splendenti.
"Salve", una persona si era avvicinata. Anzi, una donna.
"Salve", ricambiai il saluto, educatamente. Già avevo visto quella donna, ma non ricordavo dove.
"Siete Mrs Isabella, giusto?" Chiese. Ah ecco, era una parente di Edward. Capelli biondi, un bellissimo abito giallastro.
"Già, voi invece?" Domandai.
"Sono Mrs Tanya, la cugina di Mr Edward". Si, era proprio lei. "Scusi se vengo qui da lei, ma da quanto tempo voi e mio cugino vi frequentate?" Calcò la parola mio più di ogni altra cosa.
"Veramente ho alloggiato qui, per una settimana". Mrs Tanya sgranò gli occhi.
"E fra voi e Mr Edward c'è qualcosa?" Che cosa intendeva con 'C'è qualcosa?'. Mrs Tanya non mi andava a genio. Rimasi in silenzio, non risposi. "Era solo per informarla, Mrs Swan. Io e mio cugino ci sposeremo, il prossimo mese nella nostra villa in campagna. Siamo uniti fin dalla nascita, e nessuno ci separerà, chiaro?", la terra mi crollò sotto i piedi. 'Nella nostra villa in campagna, il prossimo mese'. Rose sarebbe andata in campagna con Mr Emmett, il prossimo mese. Perchè non mi aveva detto nulla? Perchè Edward aveva nascosto tutto? Ora che cominciavo a fidarmi di lui.


Buongiorno ragazzi! Ho una domanda per voi: lo sentite tutto questo caldo? Io fra poco 'collasso -.-' Ok basta! Comunque che ne pensate del capitolo? A Bella non ne và mai una giusta T.T Poverina! A proposito, volevo informarvi che ho scritto una nuova FanFiction, su Twilight! Che ne dite di andare a vedere? Sotto vi lascio tutti i link si initola Western Eye Hospital. Rispondo alle vostre bellissime recensioni:
LadySile: Grazie mille! Si, la cosa delle brocche doveva essere inquitante... Un bacione :*
Goten: Addirittura emozionante? Grazie! Un bacione :*
free09: Grazie mille! Un bacio :*
keska: Mi dispiace se sta prendendo una piaga diversa :( Prima o poi tutto si sistemerà! Un bacio :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
Norine: Spero di aver aggiornato presto :D Un bacione :*

Ringrazio le 87 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 87 nelle storie seguite e le 16 fra gli autori preferiti! Grazie a tutti!


Le mie FanFiction:
In corso:
Come What May (Twilight)
Western Eye Hospital (Twilight)
La vita, in un soffio. (Twilight)
Concluse:
Isabella. (Twilight)
La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo. ***


Nono Capitolo
Pov Isabella

Capitolo NON Betato.

Edward era fidanzato, e il prossimo mese si sarebbe sposato, con sua cugina. Avevo la nausea, la testa mi girava vorticosamente. Perchè? Continuavo a ripetermi, da ore. Mrs Tanya mi aveva lasciata lì fuori, ed io non ero più rientrata. Non avrei sopportato vederlo insieme a lei. Ma una cosa era del tutto certa: mi aveva mentito. Era ovvio che la famiglia Cullen aveva un segreto, ma ora non me ne importava un bel niente. Sua cugina con una sola frase aveva rovinato tutto, ed io ero lì, inerme, che piangevo. E poi perchè ero li, a piangermi addosso? Mi aveva 'abbandonata', allora io avrei abbandonato lui. Avevo almeno una decina di pretendenti, e sicuramente mi sarei sposata prima di Mr Edward. Decisi di rientrare, dovevo parlare con mia sorella. Doveva spiegarmi perchè mi aveva mentito. Quando rientrai, tutte le persone guardavano il centro della sala. Mi avvicinai anche io, asciugandomi per l'ultima volta gli occhi, inumiditi dalle lacrime.
"Isabella, Isabella! Corri, vieni!" Sentii mia sorella Alice chiamarmi, e andai nella sua direzione.
"Che c'è di cos-". Dissi, ma non terminai la frase. Anche io ero rimasta incantata da quello spettacolo. Due persone che si muovevano al centro della sala, in perfetta sincronia. Come se fossero un tutt'uno. Volteggiavano fra le varie colonne, che erano lì. Ed erano bellissime. Proprio fatte per stare insieme, pensai. Mr Edward e Mrs Tanya. Io non avrei mai avuto tutta quella grazia, io non sarei mai stata la persona adatta per accompagnare Mr Edward. Sicuramente Mrs Tanya avrebbe suonato con lui, al mio posto, questa sera. Davanti a seicento persone. Sentii le lacrime invadermi gli occhi, per l'ennesima volta in quella serata, ma riuscii a trattenerle. "Dov'è Rosalie?" Chiesi ad Alice, rapita da quello spettacolo.
"Nella sua stanza, sta preparando le ultime cose, per la partenza di domani". Emanai un respiro di sollievo, almeno sarei riuscita a parlare con mia sorella, in privato. Arrivata al secondo piano bussai, una volta, due volte...
"Avanti", disse la sua vellutata voce. Feci scattare la maniglia, ed entrai. "Isabella, come mai non sei giù?" Chiese.
"Devo parlarti". Risposi immediatamente. Se dovevo sapere qualcosa, dovevo saperla immediatamente. Ma la mia voce tradì tutta la mia autorità. Ero stanca, ero stata tradita da due persone -a cui tenevo più della mia stessa vita-, non ne potevo più. So che era da bambine, o forse da stupide, ma avevo bisogno di mio padre. Lui che mi capiva sempre, che con una sola parola riusciva a colmare quel vuoto che sentivo dentro. Mi mancava, da morire.
"Cos'è successo?" Chiese mia sorella, con aria allarmata. "I tuoi occhi sono lucidi, hai pianto?" Annuii con il capo. Almeno io non le mentivo.
"Rosalie, io e te ci riveliamo tutto, fin da quando eravamo piccole ma... Perchè mi hai mentito? Su una cosa del genere? Non potevamo parlarne, da persone normali?" Rose inarcò un sopracciglio.
"Mentito? Tesoro, io non so di cosa stai parlando. Ti ho sempre rivelato tutto. Su cosa ti avrei mentito?" Chiese, i suoi occhi erano terribilmente sinceri.
"Rose, il prossimo mese andrai nella villa in campagna, insieme a Mr Emmett", mia sorella annui.
"Isabella, ma ne eri a conoscenza. Te ne ho parlato apertamente".
"Rosalie, il prossimo mese, in quella villa in campagna si terrà il matrimonio fra Mr Edward e Mrs Tanya, sua cugina". Rosalie tolse la mano che aveva posto sul mio viso, e si accasciò sul divano.
"Non è possibile", sussurrò. Possibile che lei non ne era a conoscenza? "Sicuramente c'è stato un malinteso". Disse.
"Rose nessun malinteso. Ho avuto conferma, proprio dalla sposa. Si sposeranno il prossimo mese. Forse Mr Emmett ancora deve annunciartelo". Rosalie alzò lo sguardò, e incrociò i suoi occhi nei miei.
"Isabella, Mr Emmett mi rivela sempre tutto. Il matrimonio di suo fratello è una notizia... Alquanto importante, non credi?" Aveva ragione, ma perchè nascondere tutto? Forse c'entrava qualcosa, con il segreto della famiglia Cullen?
"Hai ragione, ma... Mentire. Soprattutto ora che ci eravamo chiariti così bene, perchè? Perchè fare l'ottimo cavaliere, se poi nasconde dei segreti così importanti? Un matrimonio, Rose. Non è cosa da tutti i giorni, soprattutto di questi tempi". Rosalie prese le miei mani, e le intrecciò fra le mie.
"Isabella, ti sei innamorata?" Strabuzzai gli occhi.
"No! Ma cosa vai a pensare? Come posso innamorarmi di un'uomo del genere?" Dissi, diventando visibilmente rossa.
"Ti sei innamorata". Assentì mia sorella. Ancora continuava? "Isabella, l'amore non è cosa da tutti i giorni. Ma quando arriva vedi, non devi farlo scappare. Senti, se tu sapessi che Mr Jacob fra pochi giorni si dovrà sposare, cosa faresti?" La settimana nella tenuta della famiglia Cullen, non ci aveva fatto alcun bene.
"Ed ora cosa c'entra Jake?" Chiesi, allarmata.
"Rispondi alla mia domanda, e basta. Allora?"
"Sarei al settimo cielo per lui, avere una fidanzata, sposarsi..."
"Ecco vedi? Per il tuo migliore amico saresti felice, e invece per Mr Edward? Isabella vedi? Non è solo amicizia, il sentimento che provi per quell'uomo". Forse aveva ragione ma...
"Anche se fosse? Se non fosse solo amicizia? Lui fra un mese si sposerà ed io? Cosa vuoi che faccia?" Questa volta avevo ragione io.
"Devo parlare con Mr Emmett, devo chiedergli se è vero, no?" Disse alzandosi dal letto. "Se poi è vero, ci avranno mentito tutti, Isabella. Mr Edward ha giocato con i tuoi sentimenti, e Mr Emmett ha continuato a mentirmi per tutta questa settimana. Così ce ne andremo, e non ritorneremo mai più, va bene?" Annuii con il capo. Ne ero sicura, ci avevano mentito.


"Isabella, ma che fine hai fatto, ieri sera? Ti ho cercata dappertutto". Aveva anche il coraggio di venirmi a cercare.
"Non proprio dappertutto, Mr Edward. Se non mi ha trovata". Dissi, riponendo l'ultimo bagaglio sulla carrozza. Mia madre stava ringrazioando la signora Esme, con suo marito. Mia sorella Alice, stava ancora stendendo -alla perfezione-, i suoi vestiti nel suo bagaglio e Rosalie si stava chiarendo con Mr Emmett. Dopo la nostra chiacchierata, della sera precedente, Rosalie aveva parlato con Mr Emmett ed era arrivata ad una conclusione, le aveva mentito. Come Mr Edward aveva mentito a me.
"Del lei? Ritornate a darmi del lei, Mrs Swan?" Ora si permetteva di chiamarmi anche per cognome?
"Si, Mr Cullen. Dopo le innumerevoli menzogne che continuate a rivelarmi, come potrei considerarvi una persona fedele, di cui fidarsi?" Dissi, più inquieta di prima, dirigendomi verso l'entrata. Mia madre era al secondo piano, Rosalie nella sua stanza, con Mr Emmett e Alice insieme a Mr Jasper, dall'altra parte della casa. C'eravamo solo noi, ed io stavo camminando, senza una meta.
"Menzogne? Mrs Swan, mi sembrava di essermi spiegato, l'altro giorno, no? Le ho detto che prima o poi sarebbe venuta a conoscenza di tutti i paricolari, credevo di esser stato chiaro". Disse, con un tono autoritario. Ma chi si credeva di essere? Mi girai verso di lui, con la rabbia che cresceva, sempre di più.
"Si, e prima o poi mi avrebbe spiegato anche del suo matrimonio? E'? Ora non ha più nulla da dire?" Dissi furibonda.
"E lei com'è venuta a conoscenza, delle mie nozze?" Allora era vero. Oltre la conferma della sposa, avevo avuto anche quella dello sposo.
"Me l'ha riferito la sua futura moglie, Mr Edward. Prima -fidatevi di me- e poi -prima o poi vi dirò la verità, niente più bugie-. Ed ora? Non mi smbra cosa da niente, il suo matrimonio. Mi dispiace, ma non posso più fidarmi di voi. Ci ho provato credetemi, ma è andato tutto a monte. Vi augurò tutta la felicità del mondo, addio". Così dicendo salii sulla carrozza, chiudendomi la portiera alle spalle, con tutti i ricordi, di quella splendida settimana. Era finita, veramente.


Capitolo triste, quindi non uccidetemi... Cosa ne pensate? Si sistemeranno le cose? -.- Spero che vi sia piaciuto e prima di rispondere alle vostre recensioni, continuo a farmi pubblicità ;D Ho pubblicato una nuova storia, sempre su Ed e Bella, si intitola Western Eye Hospital... Che ne dite di dare un occhiata? Sotto vi lascio tutti i link. Recensioni:
keska: Hai anche ragione a farti i film mentali :D Però non posso dirti altro -.- Un bacione :*
Bellissima Cullen: Già, Tanya incombe sempre O.O Un bacione :*
Goten: Grazie mille! Un bacio :*
Norine: Si, Tanya sta a tutti antipatica :D Grazie mille! Un bacio :*
Sabry87: Non posso dirti se sia una cavolata o meno... Mi dispiace ma dovrai aspettare :D Un bacione :*
ale03: Grazie mille! Mah, Edward non ha dato nessuna spiegazione... Un bacione :*
Bella_kristen: Non ti aspettavi l'arrivo di Tanya? Ma, eccola qui! :D Le spiegazioni ci saranno in seguito! Un bacio :*

Ringrazio le 92 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 96 tra le storie seguite e le 16 tra gli autori preferiti! Sono onorata :D

DOMANDA: QUALCUNO DI VOI, HA LETTO IL DIARIO DEL VAMPIRO DI LISA JANE SMITH? SE SI, SI FACCIA AVANTI! DEVO CHIEDERE ALCUNE INFORMAZIONI -.- GRAZIE, IN ANTICIPO.


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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo. ***


Decimo Capitolo

Era passata una settimana, dal nostro ultimo incontro. Io e le mie sorelle non avevamo mai più visto la famiglia Cullen, da quando eravamo tornate nella nostra villa, in città. Rosalie aveva raccontato ad Alice come erano andate le cose, e lei si ostinava a dire che non era possibile. Forse vedeva solo quello che voleva vedere, o forse era troppo innamorata di Mr Jasper. Però anche lei, per rispettare la nostra decisione - anzi la mia decisione -, si era imposta di non incontrarlo mai più.
"Ma non è possibile, sembrava una bella famiglia!" Disse Jake. Da quando ero tornata, passavo la maggior parte del tempo con lui. Le mie sorelle erano afflitte. Alice perchè non vedeva più Mr Jasper, e Rose perchè si sentiva delusa, dall'uomo di cui si era innamorata.
"Lo so. Anche io mi fidavo di loro, almeno credevo. E invece? Hanno dei segreti che non possono nemmeno rivelare". Dissi, mentre mi rosicchiavo le unghie. Per fortuna che mia madre non era presente.
"Isabella, se sono segreti, è ovvio che non possono rivelarli. Però, prima fare il gentiluomo, e poi rivelarti che si deve sposare... Non è cosa da tutti i giorni". Rise Jake, mentre faceva la sua osservazione. Gli puntai il dito contro.
"Tu ridi? Ed io cosa dovrei fare? Mr Edward mi ha trattata come se fossi un oggetto. Che poi poteva buttare, dopo averne usufruito, e infatti ha fatto così. Ha svolto il suo gioco, poi quando le carte si sono ribaltate dalla mia parte, ha tirato tutto all'aria!" Non mi resi conto che stavo urlando, e che Jake aveva cominciato a indietreggiare. "Scusa", dissi, ritornando su i miei passi.
"Ti sei innamorata?" Chiese. Oramai era una domanda che mi avevano posto troppe persone.
"Si va bene? Mi sono innamorata, di un'uomo che deve sposarsi..." Dissi, i singhiozzi s'impossessarono di me.
"Bella, Bella", disse Jake, abbracciandomi. "Hai tremila pretendenti, proprio di quell'uomo?" Disse, accarezzandomi la schiena.
"L'amore è cieco, no?" Mi difesi.
"Bells, hai ragione, ma proprio Mr Edward Cullen?" Chiese.
"Jake, e chi altri se non lui? Forse Mr Michael? Ti sembra l'uomo adatto per me?" Dissi, scostandomi da lui, per guardarlo meglio.
"Hai ragione, l'amore è proprio cieco". Risi, almeno un sorrisino era riuscito a strapparmelo.
"Che ne dici di tornare a casa? Le tue sorelle ti staranno aspettando". Annuii con il capo, diedi un bacio in guancia a Jake, e mi diressi verso casa mia. Passeggiavo fra la fitta boscaglia, e le immagini di Mr Cullen non volevano andarsene dalla mia testa. Io e lui che suonavamo il piano, lui che mi rassicurava di non aver paura, e... Lui che confermava il suo matrimonio. Come avevo potuto innamorarmi di una persona del genere? Oramai non rispondevo più delle mie azioni. Entrata in casa, la domestica prese il soprabito.
"Isabella, Isabella, corri!" Urlò Alice dal soggiorno. Forse era successo qualcosa di grave?
"Dimmi", dissi, appena entrata nel soggiorno. Vidi Rosalie piangere, con in mano una lettera, mentre Alice aveva un sorriso a trentadue denti. Nessuna delle due diceva nulla. "Cosa diamine è successo?" Chiesi, allarmata.
"Tieni". Alice mi diede una lettera, dove potevo leggere visibilmente il mio nome. Era la scrittura di nostro padre. Mi chiusi in camera, e lessi quella lettera.

Figlia mia, come state? Qui la guerra è imminente. Ci sono feriti dappertutto, persone che muoiono ogni giorno. Ma io non demordo, perchè sò che prima o poi tornerò a casa, dove troverò la mia amata famiglia. Vostra madre mi ha scritto quello che è successo, nella settimana che avete trascorso nella tenuta della famiglia Cullen. Io so che voi siete forte, e che come me non dovete demordere. Spero di ricevere al più presto una risposta, alla mia lettera. Ma non so quando risponderò io. Ricorda che ci sono sempre, e se ti serve aiuto ascolta il tuo cuore. Sarà il miglior consigliere. Non fare troppo la burlona con Jake, oramai sei una donna, ed il tempo dei giochi è finito. So che non dovrei farti prediche - soprattutto in situazioni del genere -, ma vostra madre mi ha costretto ad avvertirvi. Isabella, ti voglio bene.
Con affetto, Papà.

Ecco perchè Alice aveva un sorriso a trentadue denti, e Rosalie piangeva: nostro padre ci aveva spedito la sua prima lettera, dopo la partenza. Ma come potevo, essere forte? Non ci sarei mai riuscita, dopo tutti gli accaduti di quei giorni. Invece mio padre, si preoccupava anche per me, nel bel mezzo di una guerra. Richiusi la lettera, e la misi in un cassetto, sotto delle maglie. La sera gli avrei scritto la mia risposta.
"Isabella, scendi!" Chiamò mia madre. Era l'ora del thè. Scesi, con in mano un libro. Di solito alle cinque, - dopo aver preso il thè - Alice guardava tutti i suoi abiti, Rosalie e mia madre si dedicavano al cucito e io alla lettura. Le faccende manuali non erano mai state di mio gradimento. Seduta al tavolo, davanti a mia madre, sorseggiavo il mio thè.
"Ragazze, come mai i vostri rapporti con la famiglia Cullen, sono andati a monte?" Chiese nostra madre. A momenti non mi strozzai, con la mia stessa bevanda. No, io di certo non avrei risposto.
"Madre, i nostri rapporti con la famiglia Cullen non sono cambiati, affatto. Tutti abbiamo una vita privata, e dopo la settimana che abbiamo passato nella loro tenuta, le nostre strade si sono divise". Come al solito Rosalie, aveva dato una risposta dettagliata e precisa e... Bugiarda.
"Mi dispiace, era una cara famiglia", disse nostra madre. Sospirai, se solo tutti sarebbero venuti a conoscenza della verità.
"O mio Dio!" Urlò Alice, dall'altro lato della stanza, mentre guardava fuori dalla finestra.
"Alice? Questo comportamento è inadeguato! Una signorina non dovrebbe urlare". Disse nostra madre, stizzita.
"Madre!" Urlò nuovamente lei, "Mr Emmett e Mr Edward Cullen si stanno dirigendo verso la nostra casa!" Io e Rosalie ci guardammo per un attimo interminabile, quando la porta si spalancò, rivelando la nostra domestica.
"Signora", disse, accompagnando la parola da un'inchino. "Mr Edward Cullen e Mr Emmett Cullen". Così dicendo uscì. Sulla soglia della porta si presentarono due figure marmoree, una mi colpì particolarmente, inutile dire quale.
"Signora Swan", esordì Mr Emmett "posso avere il piacere di parlare con sua figlia Rosalie, in privato?" Mia madre non se lo lasciò ripetere due volte, ed uscì immediatamente, accompagnata da Alice. Io prima guardai Rose, che con un cenno del capo, mi disse di uscire. Edward mi seguì. Una volta usciti tutti, io mi diressi verso il giardino, mentre mia madre aveva trattenuto Mr Edward, e Alice spiava la conversazione fra Rose e Mr Emmett. Io ero seduta sulla mia roccia, - mia e di Jake - per precisare.
"Isabella, posso parlarti?" Disse una voce dietro di me. Inutile girarmi, sapevo già di chi si trattava.
"No!" Risposi, secca e decisa. No ascoltò la mia risposta, e si sedette vicino a me.
"Sei testarda". Quante volte me l'avevano già detto?
"Lo so".
"Posso solo spiegarti?" Chiese, quasi implorandomi.
"Cosa dovresti spiegarmi? Del tuo imminente matrimonio, di cui tutti ne erano all'oscuro?" Dissi, voltandomi verso di lui, e puntandogli un dito contro.
"Si", rispose infine.
"Allora non c'è niente da spiegare, i fatti parlano da soli".
"I fatti? Isabella, io sono legato a mia cugina fin dalla nascita, e non ho deciso io, di sposarmi con lei, intesi?" Spiegò.
"Edward, io non me ne faccio un bel niente delle tue spiegazioni, resta il fatto che fra un mese ti sposerai, e allora? Cosa cambierà, con o senza le tue spiegazioni? Niente!" Dissi, mentre i singhiozzi si impossesarono per l'ennesima volta di me. Non mi consolò, non mi abbracciò, come aveva fatto Jake, nel pomeriggio. Non disse una parola. Ma saperlo accanto a me, bastava più di mille altre parole.
"Si, mi devo sposare, ma il mio cuore appartiene a un'altra persona". Alzai gli occhi, e gli incrociai fra i suoi. Oltre che sposarsi, aveva anche un amante? "Ma perchè sei così cieca? Davvero non te ne sei resa conto?" Risi.
"No Edward, non mi ero resa conto che, oltre a doverti sposare avevi anche un amante". Dissi, mentre le lacrime si placarono.
"Isabella, non sto scherzando! Il mio cuore appartiene a te. Sin dalla prima volta che ti ho vista, non ho risposto più delle mie azioni. Prima mi divertivo a prenderti in giro, ma poi mi sono reso conto che sei una persona speciale, e che con te volevo arrivare fino in fondo. Anzi, voglio arrivare fino in findo. Tu mi piaci, da morire". Sperai che qualcuno mi desse un pizzico, e mi risvegliasse dai miei sogni. Ma quello non era un sogno. Piacevo a Edward, e io mi ero innamorata di lui. Non mi resi conto che si era alzato, e mi fronteggiava. Volevo baciarlo, era la prima volta che pensavo una cosa del genere, accanto a un'uomo, ma volevo le sue labbra. Le esigevo. Pian piano mi avvicinai sempre di più a lui, fino a che le nostre labbra si scontrarono. Era stato un casto bacio, ma il mio primo bacio. Proprio come l'avevo immaginato. Si staccò da me troppo in fretta, e mise le sue mani sul mio viso.
"Dobbiamo parlare". Annuii con il capo.

Allora che ne pensate? Si sono sistemate le cose? :D Spero che vi sia piaciuto... Rispondo alle recensioni:
mikyvale: Grazie mille! Comunque ecco la mia domanda: Anche io ho letto tutti i libri di Lisa Jane Smith e quando ho finito Il Ritorno dietro c'era scritto [Continua..] e sono rimasta di sasso. Credevo fosse l'ultimo libro T.T Allora ho cercato su internet, ma nulla! Ma ci sono altri libri? Ti prego, rispondi alla mia incognita -.- Un bacione :*
keska: Allora dimmelo te se tutto si è sitemato :D Un bacione :*
Bella_kristen: Grazie mille tesoro! Un bacio :*
Sabry87: Grazie a te tesoro! Un bacio :*
tresy: Oddio addirittura? Grazie mille! No, non ti prendo per pazza ;D Scusa se non ti ho aggiunto, ma non sto mai su MSN... Appena mi collego lo farò :D Comunque la domanda è quella che ho scritto a mikyvale grazie ancora! Un bacione :*
lisa76: Grazie mille! Un bacione :*
ale03: Grazie cara! Un bacio :*
mieme: Grazie milla! Un bacio :*
Bella_Cullen_1987: Si puoi anche fare :D Comunque la domanda è quella che ho fatto a mikyvale. Grazie! Un bacione :*
wanda_bella_mel: Non posso dirti se si sposa o no -.- Un bacione :*
Bellissima Cullen: Grazie tesoro! Un bacio :*


Ringrazio le 97 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 105 tra le storie seguite e le 19 tra gli autori preferiti! Grazie mille!


DOMANDA: QUALCUNO DI VOI, SA DOVE POSSO TROVARE CONTEST PER FANFICTION? STO IMPAZZENDO -.- MI RIVOLGO SPECIALMENTI AGLI AUTORI :D GRAZIE IN ANTICIPO


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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo. ***


Undicesimo Capitolo

Camminavamo da almeno dieci minuti, la mia mano, era intrecciata alla sua.
"Spiegami", dissi, in un sussurro.
"Cosa?" Rispose lui, come se gli avessi posto una domanda da mille dollari.
"Tutto". Dissi, secca e decisa. Edward incrociò i miei occhi nei suoi, e fece cenno di sedermi, su un tronco d'albero, caduto. Non sapevo che c'era un tronco d'albero caduto, nei dintorni della mia casa.
"Non mi ero mai res-", stavo dicendo, ma Edward mi bloccò, posandomi un dito sulle labbra.
"Sono stato io". Risi, intensamente.
"Si, come se potessi far cadere un albero così, senza nessun aiuto". Lui mi guardò, sembrava strano, la sua espressione era devastata. "Devo spiegarti un pò di cose". Forse era vero, era stato lui.
"Dimmi". Lo incitai. Dovevo sapere tutta la verità.
"Isabella... Io non sono umano". Disse. No, non era possibile. Che cos'era la persona che mi stava parlando ora? Non era umano? Era un'alieno?
"Cosa?" Dissi, abbandonando la presa dalle sue mani. Non era umano. Era impossibile credergli, ma i suoi occhi erano tremendamente sinceri.
"Quando sei andata a fare una passeggiata nella mia tenuta, hai trovato tutto quel sangue..." Non continuò, ed il ricordo mi fece rabbrividire.
"Ti cibi di sangue?" Chiesi. Lui mi guardò, era infelice.
"Si". Stavo parlando con una persona, che per nutrirsi, beveva del sangue. Forse avrebbe ucciso anche me.
"Cosa sei?" Domandai, nella mia voce trapelava il terrore.
"Un vampiro". Risi sommessamente. Non era possibile, la nonna da piccola per non farmi allontare mi raccontava tutte quelle leggende, ma non era vero. Era solo per spaventarmi.
"Edward, i vampiri sono tutte leggende". Dissi, ancora ridendo.
"Ne hai proprio uno davanti a te". Sospirai.
"Dimostramelo". Era l'unica parola che riuscii a dire. Finchè non vedo, non credo! Guardavo Edward, proprio davanti a me, quando sparì dalla mia visuale. Dove diamine era andato? Mi girai, per cercarlo, ma di lui non c'era traccia.
"Isabella". Sentii chiamare. Alzai lo sguardo, ed era proprio su un albero. Presi un bel respiro.
"Scendi". Lo supplicai, se fosse solo caduto... No, non dovevo pensarci. In un secondo era di nuovo accanto a me.
"M-ma c-ome-e hai fatto?" Domandai balbettando.
"Te lo ripeto: Sono un vampiro". Era vero.
"Perchè ancora non mi hai uccisa?" Chiesi, come se niente fosse.
"Vedi Isabella, noi ci cibiamo solo di persone già morte o in fin di vita". Ora si spiegavano tutte quelle brocche, piene di sangue. "Mio padre è un dottore, e quando vede una persona in fin di vita, preleva il suo sangue. Per poi metterlo in tutte quelle brocche, che tu - personalmente - hai visto". Spiegò, anche lui come se niente fosse.
"Tutta la tua famiglia... Siete tutti vampiri?" Chiesi, dovevo sapere tutta la verità.
"Si, io sono stato trasformato da Carlisle, nel 1801". Disse. Nel 1801...
"Scusa, tu sei un vampiro, perchè devi sposare tua cugina, che poi, nemmeno è la tua vera cugina?" Chiesi, ora basta leggende e vampiri, dovevamo parlare del suo imminente matrimonio.
"Vedi, Tanya è stata trasformata molto prima di me, sempre da Carlisle. All'epoca abitavamo tutti e tre insieme, e a Tanya interessavo io. Ma a me non piaceva. Quindi, dopo che Carlisle ebbe trovato e trasformato Esme, si sposarono. Erano una coppia, abitavamo tutti e quattro insieme e Tanya mi amava. Quindi mio padre mi fece promettere di sposarla, prima o poi. Isabella, è passato più di un secolo, nella nostra famiglia si sono aggiunti Emmett e Jasper, ed ancora non ho sposato mia cugina. Mio padre dice che è arrivato il momento". Disse, quindi era stato obbligato.
"Mi dispiace". Dissi, veramente dispiaciuta.
"Poi ho incontrato te, nella tua villa. Inizialmente mi sono divertito a prenderti in giro poi mi sono innamorato. Davvero. Anche i miei fratelli si sono innamorati delle tue sorelle, e penso che ora Emmett, stia raccontando tutto a Rosalie". Oramai io e mia sorella eravamo complici. Solo che lei avrebbe vissuto felicemente con Mr Emmett, invece io dovevo accontentarmi di quel mese prima del matrimonio di Edward. "Non ti farò del male". Disse lui, di punto in bianco.
"Lo so. Mi fido di te". Dissi, convincendo più me stessa che lui. "Ora, cosa faremo?" Chiesi, titubante.
"Per prima cosa, dovrò parlare con mio padre e con mia cugina. Poi con il tuo, appena tornerà. E poi... Poi ho un'imminente voglia di baciarti". Confessò. Le mie guancie si dipinsero di rosso. Senza rispondere mi avvicinai a lui, sempre di più, finchè le nostre labbra si incontrarono, di nuovo. Il mio secondo bacio, inizialmente casto e poi sempre più passionale. Finchè il mio - enorme - amico, ci interruppe.
"Ehm, ehm", disse, imitando quei strani versi da un colpo di tosse. A malavoglia mi staccai da Edward, e guardai Jake.
"Che c'è?" Poverino, nemmeno l'avevo salutato.
"Buongiorno anche a te Bells! Tua madre deve parlarti". Sgranai gli occhi, e misi la testa sulla spalla di Edward, sbuffando contrariata.

____________________

Entrai da sola in casa. Mia madre odiava Jake, e di certo Edward non poteva presentarsi oggi. Sicuramente non l'avrei mai fatto conoscere alla mia famiglia. 'La signorina Isabella Swan che ha un relazione con Mr Edward Cullen, uomo prossimo alle nozze, con un'altra donna'. No, di certo non lo avrei mai presentato.
"Madre". Salutai, mentre toglievo il mio soprabito.
"Isabella! Dove diamine ti eri cacciata?" Chiese, visibilmente irritata.
"Scusi, ero... Ecco stavo facendo una passeggiata". In parte era vero.
"E noi ora, dobbiamo organizzare un matrimonio!" Disse Alice. Sprizzava euforia da tutti i pori. Ma una domanda mi girava nella testa: Il matrimonio di Edward e Tanya?
"Scusi madre, ma quale matrimonio?" Chiesi, speranzosa.
"O mio Dio, ma dove vivi figlia mia? Ovviamente quello fra Mr Cullen e..." Mia madre si bloccò un attimo, mentre consultava Alice, su il tipo di invito. Avevo poca pazienza, proprio in quel momento.
"Mr Cullen e chi?" Urlai, mentre mezza servitù e mia madre si girava verso di me.
"Signorina", disse puntandomi un dito contro. "Ti sembra un comportamento adeguato, urlare in questo modo? Comunque fra Mr Cullen e tua sorelle Rosalie!" Urlò di rimando lei. Mi accasciai sul divano, emanando un respiro di sollievo. Poi relaborai bene la frase: Fra Mr Cullen e tua sorella Rosalie. Mia sorella si sarebbe sposata! Ero felicissima per lei.
"Dov'è Rosalie?" Chiesi, non so a chi di preciso.
"Con Mr Emmett, nella sua tenuta". Annuii, mentre salivo nella mia stanza. Di lì a poco sarebbe stata tutta mia.

Buonasera! Scusate il capitolo orribile, e corto -.- Spero che vi sia piaciuto. E' che in questo giorni sono presa a scrivere un'altra storia... Volete sapere quale? Il continuo di Isabella. Dove ci saranno moltissimi colpi di scena... Non vi anticipo niente. Mi scuso, ma non posso rispondere alle vostre bellissime recensioni... Giuro che la prossima volta rimedierò. Comunque ne voglio trovare sempre tante :D Grazie ai preferiti/seguiti e a tutti quelli che leggono! Un bacione :*



Le mie FanFiction:
In corso:
Come What May (Twilight)
Western Eye Hospital (Twilight)
La vita, in un soffio. (Twilight)
Concluse:
Isabella. (Twilight)
La Controfigura (Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 12
*** Dodicesimo Capitolo. ***


Dodicesimo Capitolo

Rosalie non fece il minimo rumore, ma io la sentii lo stesso.
Mi alzai dal letto, ed accesi la mia candela.
"Buonasera". Dissi, enfatizzando la parola.
Lei mi guardò, per poi scaraventarsi su di me.
Si vedeva lontano un miglio, era felicissima.
"Ancora sveglia?" Chiese.
"Sai, aspettavo la mia sorellina". Risposi sorridendo.
"Mr Edward te l'ha detto?" Non sapevo a cosa si riferiva.
Mr Edward mi aveva detto troppe cose. "Della leggenda". Finì lei.
Annuii.
Per fortuna anche lei sapeva.
"Ora cosa farai?" Chiesi.
Mr Emmett sarebbe stato eternamente giovane e bello, invece Rose sarebbe invecchiata.
"Oggi ho parlato con la sua famiglia, dopo le nozze mi trasformerà". Disse, risoluta.
Il candelabro mi scivolò dalle mani.
Mia sorella... Mia sorella una vampira.
Giovane per sempre, per l'eternità.
"Cosa?" Chiesi, visibilmente irritata.
"Isabella è l'unica soluzione logica. Di certo non posso invcchiare, mentre lui sarà eternamente giovane". Spiegò.
"Ma non pensi a noi? Io ne sono a conoscenza, ma nostra madre? Non ci pensi? E nostro padre? Alice..." I singhiozzi e le lacrime mi invasero gli occhi.
"Certo, ma devo fare una scelta. Non posso rimanere per sempre insieme a voi. Devo farmi una vita, ed il destino mi ha dato questa". Disse.
Non potevo separarmi da mia sorella.
Ma non era quello il problema.
Ero gelosa.
Gelosa di lei.
Mr Emmett avrebbe provato tutto l'amore solo ed unicamente per lei, invece l'amore di Edward era diviso.
Fra me e sua cugina.
Io non sarei mai stata trasformata, mai. "Che succede?" Chiese mia sorella.
"Nulla", dissi asciugandomi le lacrime.
"Isabella, ti conosco bene. Che c'è?" Insistette.
Aveva ragione, mi conosceva troppo bene.
"Edward è obbligato a sposare sua cugina. Lei è sempre stata sola, quindi il signor Cullen all'epoca gli fece promettere di sposarla. E lui accettò. Ora sono legati, per sempre". Rosalie mi abbracciò.
Un abbraccio caldo, affettuoso.
"Vedrai che le cose si sistemeranno". Disse, confortandomi.
Ma sapevo che non si sarebbero sistemate. "Andiamo a letto".
Così ci addormentammo, immediatamente.

____________________

"E' bellissimo". Dissi a mia sorella.
Aveva comprato l'abito, naturalmente dalla signora Masen.
Ed era fantastico.
Bianco e semplice.
Avrebbe fatto un figurone, davanti a Mr Emmett.
Alice invece si era chiarita con Mr Jasper, anche lei sapeva tutto.
Non si era scomposta a tale rivelazione, ed amava il suo fidanzato sempre di più.
Si, anche lei si sarebbe sposata da lì a poco.
Ed ero rimasta soltanto io, da sola.
Vedevo Edward sempre più raramente, e quando ci incontravamo non parlavamo mai del suo matrimonio.
Invece mancavano solo due giorni a quello di mia sorella, che si svolgerà nella tenuta Cullen.
Erano tutti emozionati, tutti tranne me.
Anzi, io ero in fibrillazione per un'altra cosa.
Il ritorno del mio adorato padre.
Ci aveva mandato una lettera, dove c'era scritto che per il matrimonio di sua figlia non sarebbe mancato per niente al mondo.
E così era sulla strada del ritorno.
"Isabella, che ne pensi?" Chiese mia madre.
La fissai, non avevo minimamente ascoltato di cosa stessero discutendo. "Rosa o giallo?" Disse, mostrandomi due abiti.
"Madre, rosa!" Senteziò Alice.
Io odiavo il rosa.
"Sono i vestiti per le damigelle", disse la signora Masen.
Odiavo il rosa, odiavo il giallo.
"Color panna?" Domandai.
Mia sorella assottiglò gli occhi, mentre Rosalie era d'accordo con me.
Sospirai.
Era la mia giornata fortunata.
"Madre ve ne prego! Color panna... No!" Disse la mia sorellina, supplicando nostra madre.
"Cara, quello sarà il giorno di Rosalie, quindi lei dovrà decidere. Se è panna, è panna!" Non avevo mai visto la signora Swan così determinata.
Tornando a casa - a piedi -, incontrammo Mr Newton con sua madre.
Mia madre adorava quella donna, e di certo non si fece scappare la situazione di mano.
Si avvicinò a loro, e cominciò a raccontargli delle varie notizie.
Prima il matrimonio di mia sorella, poi quello di Alice finchè Mr Newton intervenne.
"Mrs Isabella", disse porgendomi la sua mano "volete passeggiare?". Sospirai, esasperata.
Cosa dovevo fare? Ovviamente accettare.
Annuii, stendendo il mio braccio sotto a quello di Mr Michael.
Dopo pochi passi - e senza gli occhi indiscreti delle nostre madri -, potevamo parlare tranquillamente.
"Allora, la famiglia Cullen è appena arrivata, e già si sono tutti sistemati". Disse, accompagnando quella frase ad un ghigno.
"Già". Mi limitai a dire.
"Anche Mr Edward, da quello che dice la contea. E' fidanzato con sua cugina". Strinsi di più la presa, sul braccio di Mr Michael.
Tutti sapevano.
Ed ora era davvero finita.
"Ne ero a conoscenza". Dissi, molto irritata.
"Bè, signorina Swan, mancate solo voi". Cosa voleva insinuare?
Se doveva essere divertente, non lo era, affatto.
"Aspetterò". Dissi, più autoritaria che sarcastica.
"Il vostro amico? Scusi, com'è che si chiama? Ah si, Mr Jacob Black". Va bene, ora Mr Michael aveva toccato un tasto dolente.
"Il mio amico?" Chiesi, facendo la finta interessata.
"Si, pensavo stesse insieme". Mi scappò un risolino.
Io, Isabella Swan, fidanzata con Jacob Black.
Appena l'avrei visto gliel'avrei raccontato.
"No, c'è solo amicizia". Confessai, con ancora il sorriso sulle labbra.
"Ah". L'unica parola che udii da Mr Newton. "Isabella, le posso fare da accompagnatore, al matrimonio di sua sorella?" Chiese.
Un rossore aveva dipinto le sue guance.
Cosa che ad Edward, non sarebbe mai successa.
"Ne sarei onorata". Al solo pensiero di Edward, nella mia testa compariva anche sua cugina.
Anzi, quasi sua moglie.
Avrei accettao Mr Newton.
Era ovvio.

____________________

Lo volete sapere? Ne siete sicure? Ok, ho pubblicato il sequel di Isabella. Sotto vi lascio i link! Andate immediatamente a leggere :D
Recensioni:
Bella_Cullen_1987: Già :D Un bacione :*
tresy: Edward non ha detto niente a Tanya, e le nozze ci saranno -.- Non anticipo nulla :D Un bacione :*
annatfl: Grazie mille! Un bacio :*
keska: Mettiamo in chiaro le cose: Allora Carlisle invece ha costretto Edward, sai, sono altri tempi -.- Per il fatto del sangue, sinceramente non ci avevo pensato ù.ù Comunque sono sempre ambrati :D Spero di essere stata chiara! Grazie mille, un bacio :*
Bella_kristen: Si, Carlisle l'ha obbligato. Perchè erano altri tempi, Carlisle aveva Esme ed Edward e Tanya erano da soli... Ehm, lo so può sembrare un pò banale T.T Grazie mille, un bacione :*
Sabry87: Grazie mille! Un bacione :*
ValeriaCullen: Grazie mille! Si, ho già letto la tua :D E' bellissima! Un bacio :*
Michiu: Già pubblicato il continuo di Isabella. *ahaha* Comunque, si, preferirei anch'io sposarmi Emmett :D Grazie mille per i complimenti, e buone vacanze! Un bacio :*
luisina: Hey tesoro, finalmente hai finito di leggere i capitoli che ti mancavano :D Grazie mille per i complimenti, ed Edward non dirà un bel niente a Carlisle... Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione :*

Ringrazio le 104 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 111 tra le storie seguite e le 21 tra gli autori preferiti! E ricordate: Il continuo di Isabella. :D


Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Come What May(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vta, in un soffio.(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 13
*** Tredicesimo Capitolo. ***


Tredicesimo Capitolo

"Isabella, sei stata una sciocca". Disse Alice.
Era stata l'unica che mi aveva aspettata, dopo la mia passeggiata con Mr Michael.
"Una sciocca? E dimmi, cara sorellina, cos'avrei dovuto dirgli?" Chiesi, indignata.
Avevo accettato Mr Newton, me ne ero fatta una ragione.
Ed ora doveva farsela anche la mia famiglia.
"Ma non pensi ad Edward? Lui ti ama, ti ha dichiarato il suo amore apertamente, e tu? Tu scegli quel vile di Mr Michael". Disse, facendo una strana smorfia.
"Mi ama? Dici che mi ama? Allora perchè, il prossimo mese si sposerà, con una persona, che non sono io?" Dissi, e la mia voce aveva un tono ben chiaro: Mettere fine a quella discussione.
"Bè, hai ragione. Ma se ora si ha chiarito i malintesi con suo padre, non pensi che possa chiedere la tua mano?" Mi fermai un secondo.
Edward, che chiedeva la mia mano.
Edward che mi faceva sua, per sempre.
Per l'eternità.
"La mia mano, quando deve sposare un'altra donna?" Oramai era un via vai di domande.
Domande che non avevano nemmeno una risposta.
"Mi dispiace", disse mia sorella, prendendomi una mano. "E' che... Io e Rosalie ora sposeremo due membri della famiglia Cullen, diventeremo immortali e tu... Tu, da sola con quel... O mio Dio! Nemmeno voglio pensare a Mr Michael accanto a te!" Finì la frase.
Alice e Rosalie parlavano dell'immortalità come se fosse cosa da tutti i giorni.
E se la contea avesse saputo?
Sarebbe cominciata la caccia ai vampiri.
"Se Mr Michael è la mia scelta, starò bene con lui". Dissi, mettendo fine a quel discorso, che aveva preso una piega molto brutta.
Arrivate a casa, mia madre mi abbracciò di slancio.
Per fortuna che quel comportamento era inadeguato.
"Madre, cosa succede?" Chiesi, incredula da quel gesto.
La signora Swan non faceva mai cose del genere.
"Oh, figlia mia! Sono venuta al corrente della notizia! Tu e Mr Michael insieme, al matrimonio della tua adorata sorellina!". Mentre finì quella frase, sentii un tonfo.
Più che un tonfo, sembrava una tazza di porcellana che si sgretolava.
Cos'era successo?
Mi girai, nella direzione di quel rumore e... Rimasi a bocca aperta.
Tutta la famiglia Cullen riunita nel salone di casa Swan.
"Cos-" Ma le parole mi morirono in bocca.
Rosalie seduta sul divano, accanto al suo futuro marito.
Mrs Cullen si era accomodata su una poltrona, di fronte ad un'altra vuota.
Sicuramente lì c'era mia madre.
Alice invece si era catapultata sulle braccia di Mr Jasper, er ora le sedeva accanto.
Dall'altra parte della sala, in piedi, c'era lui.
Edward.
A terra, c'era la tazza di thè, che aveva lasciato cadere.
"Mi spiace", disse rivolgendosi a mia madre, che era sconcertata.
La sua voce, dolce come il miele.
"Oh, Edward non preoccuparti! E' stato soltanto un banalissimo incidente!". Rispose lei, mentre assottigliava gli occhi.
Adorava quel preziosissimo set da thè.
Se l'avessi fatta cadere io, Dio solo sa quello che mi sarebbe successo. "Allora Isabella, com'è andata la passeggiata?" Chiese mia madre, mentre Josephine entrava per raccogliere i cocci, e per pulire.
"Benissimo". Mi limitai a rispondere.
Sentivo lo sguardo di Edward trafiggermi le spalle.
"Mrs Cullen, avete avuto modo, di conoscere la famiglia Newton?" Chiese mia madre, sedendosi dove stava prima.
La signora Esme fece cenno di no, con la testa. "Sono delle persone fantastiche!" La chiacchierata andò avanti molto, almeno per due buone ore.
"Rosalie, Alice, Bella perchè non portate i figli della signora Esme a fare una passeggiata in giardino?" Disse nostra madre.
Di certo non potevamo controbattere, così aprii di scatto la porta principale ed uscii.
Sentii dei passi seguirmi, soltanto due.
Edward.
Mi camminava vicino ma non diceva una parola, finchè io sospirai.
Quel silenzio mi lacerava.
"Ho parlato con mio padre". Disse.
Il cuore mi sobbalzò nel petto, e se il signor Cullen avesse accettato la sua proposta?
Se io mi sarei sposata con Mr Edward?
"Va bene". Mi limitai a dire.
Dopo pochi minuti di silenzio, una sola frase mi spezzò il cuore.
In piccoli frammenti, irrecuperabili.
"Mi sposo con Tanya". Restai nuovamente in silenzio.
Mr Michael mi stava aspettando. "Mi spiace" Finì la frase.
"A me no!" Dissi, infuriata.
"Come?" Chiese lui, prendendomi per un braccio.
"E non mi tocchi! Si, non mi dispiace, perchè da quando lei e la sua famiglia vi siete trasferiti nella nostra contea sono successe catastrofi!" Dissi, scrollando le spalle.
"Catastrofi?" Chiese lui, aumentando la presa sul mio braccio. "Che tipo di catastrofi?" Finì la domanda.
"Oh Edward, lo vuole davvero sapere? Tipo che le mie sorelle, entro la prossima settimana diventeranno immortali?" Dissi, con le lacrime agli occhi.
Era inutile continuare.
Così me ne andai, lasciandolo lì, da solo.

____________________




Non chiedetemi di fare capitoli più lunghi, perchè con questo caldo proprio non ci riesco O.o A proposito volevo comunicarvi che dal 18 al 25 Agosto andrò in vacanza! Mi merito anch'io un pò di pace, no? Quindi non avrò nè pc, nè la linea per collegarmi su internet! Quando tornerò aggiornerò il prima possibile!
Recensioni:
ValeriaCullen: Grazie mille! Allora spero che sarai strafelice anche per questo aggiornamento! Un bacione :*
ada90thebest: Spero di aver aggiornato presto! Un bacione :*
Sabry87: No, Michael non andrà mai a quel paese :D Un bacio :*
annatfl: Bè, Edward l'ha presa male, ma in compenso si sposa T.T Un bacio :*
keska: Si il nostro Carly è molto cattivo ma... Cosa succederà? *Risata malefica* Un bacione :*
Julie May: Grazie mille! Ora davanti allo schermo del pc ho un sorriso a trentadue denti! Sei stata gentilissima! Comunque nessuno andrà a quel paesello :D Un bacione :*
tresy: Spero che ti sia piaciuto! Un bacio :*
Elfa sognatrice: Si, ma visto che i tempi sono mooooltooo 'antichi' bevono sangue umano... Grazie mille per i complimenti, un bacio :*
ale03: Grazie mille, e si, ti perdono :D Un bacione :*
Bella_kristen: Bè, questo capitolo è peggio dell'altro ù.ù Un bacione :*
luisina: Grazie mille! Bè le cose non si sistemeranno molto presto... Un bacio :*

Ringrazio le 111 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 118 tra le storie seguite e le 25 tra gli autori preferiti.


Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Come What May(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vta, in un soffio.(Twilight)
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Capitolo 14
*** Quattordicesimo Capitolo. ***


Quattordicesimo Capitolo

"Oh, figlia mia! Sei stupenda". Disse nostra madre, con le lacrime agli occhi.
Il giorno tanto atteso, come agognato, era arrivato.
Rose si sarebbe unita con Mr Emmett, nel sacro vincolo del matrimonio.
Ma tutti erano all'oscuro delle conseguenze... Tutti tranne me, e naturalmente Alice. "Su Isabella, prendi quel boquet!" Ordinò la mamma.
Mi apprestai ad eseguire quegli ordini, non volevo rovinare quel giorno.
"Madre, ho sempre detto che il color panna non s'intona con la mia carnagione!". Disse Alice, spuntando dal nulla.
Già eravamo vestite, tutti gli ospiti erano nell'enorme giardino di casa Cullen.
Mancavano solo pochi minuti.
"Tesoro, ma stai d'incanto!" Le rispose la mamma, testando il vestito.
Alice le regalò un sorriso a trentadue denti.
Io invece ero già pronta, ed ero stata la prima.
Avevo fatto in modo di sbrigarmi, così avrei passato del tempo con mio padre, mentre tutti gli altri si preparavano.
Però il mio piano andò a monte, quando scesi l'enorme scalinata di villa Cullen, e vidi mio padre parlare con Edward.
Tornai indietro, immediatamente.
Ed ora eccomi qui, io, mia madre, Alice, la signora Esme e la sposa.
Mia sorella.
"Direi che è tutto pronto". Annunciò la signora Esme.
Ora arrivava la parte più inquietante.
Varcare l'enorme portico, davanti a tutta la contea, da sola.
Per prima, sarebbe scesa Alice, io, e poi Rose con nostro padre.
"Isa, sei pronta?" Chiese Alice.
Mi limitai ad annuire. "Comincio a scendere, tu conta fino a dieci, poi seguimi". Dieci.
Dieci interminabili secondi.
"Hey, calma". Disse mio padre, posandomi un braccio dietro le spalle.
Era una parola, rimanere calme... Letteralmente impossibile.
Cominciò la marcia nuziale, e chi poteva suonare, al piano? Naturalmente Edward.
Alice era scesa, ed io iniziai a contare.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette.
Otto.
Nove.
Dieci.
"Vai". Ordinò Rosalie, mentre mi dava una leggera spinta sulle spalle.
Così scesi anche io.
E rimasi a bocca aperta.
L'enorme giardino di villa Cullen era stato radicalmente trasformato.
L'erba più alta era stata tagliata, delle panche bianche erano disposte a alla mia destra e alla mia sinistra.
Potevo intravedere molti volti noti.
Miss Jessica Stanley.
Mr Michael, che sarebbe stato il mio accompagnatore.
La signora Esme, seduta a destra con vicino suo marito.
Il mio Jake, dalla parte della sposa.
Avevo insistito, affinchè fosse invitato!
E ci ero riuscita.
Ero quasi arrivata, quando vidi Miss Tanya.
Era in piedi, proprio vicino al posto che avrebbe preso Edward, appena finito di suonare.
Non sapevo che era stata invitata... La futura moglie del fratello dello sposo.
Come poteva non essere invitata?
Era impossibile.
Una volta arrivata davanti al pastore - il signor Weber, padre di Angela -, presi posto, accanto ad Alice.
Noi dovevamo restare, per tutta la cerimonia in piedi.
Era ovvio, eravamo le damigelle.
Anche Rose era arrivata, ed Emmett aveva occhi solo per lei.
Era bellissima.
L'abito si posava perfettamente sulla sua carnagione chiara, i capelli erano stati raccolti con un fermaglio, che le aveva regalato la signora Esme.
Ma io avevo occhi solo per Edward.
Si era alzato dallo sgabello del piano, ed aveva raggiunto Jasper.
Anche loro erano in piedi, essendo i testimoni del fratello.
Ed io non facevo altro che fissarlo.
Quel vestito gli stava benissimo, e neanche a farlo apposta, era color panna.
Proprio come il mio.
Mi persi nei suoi occhi, nei suoi movimenti, nei suoi sorrisi, che regalava alla madre.
Quei capelli ramati tirati indietro, quelle mani unite.
Mi ero fermata, su ogni singolo particolare.
E pensai a come avevo potuto.
Come avevo potuto scegliere Mr Michael, solo per un capriccio del dottor Carlisle.
E se fossimo scappati insieme? Non era una cattiva idea ma... Erano pure sempre dei vampiri, quindi ci avrebbero trovati subito.
Edward e Tanya.
Isabella e Michael.
Quei nomi stonavano, uniti.
Isabella ed Edward.
Un accoppiata perfetta, che non si sarebbe mai avverata.
"E così vi dichiaro, marito e moglie!" Annunciò il signor Weber.
Emmett si chinò, e baciò Rose.
Certe persone applaudirono, altre versano lacrime di gioia, altre erano arrabbiate e gelose di tanta felicità.
Forse io facevo parte di quest'ultimo gruppo.
Anche io piansi, ma lacrime amare, non di gioia.
Perchè quello era l'ultimo giorno, in cui avrei visto la mia adorata sorella.
Lei che mi capiva, mi aiutava sempre.
Non l'avrei mai più rivista.

____________________

"Miss, mi concedete questo ballo?" Conoscevo fin troppo bene quella voce.
Mi girai di scatto, mentre riposi il mio bicchiere, su un tavolo qualsiasi.
"Certo, Edward". Risposi, prendendo la sua mano.
Forse avevo bevuto troppo, perchè quella non era la solita Bella.
Se fossi stata in me, gli avrei sbraitato contro, ma niente.
Nessuna parola, mi ero limitata ad accettare quell'invito.
Appena arrivati sulla pista - dove c'erano almeno trenta coppie -, mi accoccolai su di lui.
Mi era mancato, anche troppo.
Il suo profumo, la sua pelle fredda, il suo essere così protettivo, solo verso di me.
"Come stai?" Sussurrò, al mio orecchio.
"Non lo so". Risposi, sinceramente.
Già non sapevo come stavo, in quel preciso momento.
Ora ero felice, ma appena la musica sarebbe terminata, sarei ritornata la solita Iabella, con mille problemi e da sola.
Già, sola.
"Andiamo". Disse, interrompendo quel ballo.
"Dove?" Chiesi, preoccupata mentre ci dirigevamo verso la fitta boscaglia.
"Ti fidi di me?" Domandò.
Come potevo, non fidarmi di lui?
Si, anche se mi aveva mentito, continuavo a fidarmi di lui.
Per sempre.
Annuii, mentre lo seguivo. "Ora, tieniti forte". Disse, mentre mi prendeva in braccio.
Ero stata presa in contropiede, ed ero diventata tutta rossa.
Di certo non mi aspettavo un gesto del genere.
Edward invece, era tranquillo, e non disse una parola.
Io seguii i suoi ordini, e mi tenni forte.
Cominciò a sfrecciare per il bosco, ad una velocità supersonica.
Come diamine faceva?
Non fece in tempo a fermarsi, che già ero con i piedi a terra.
Mi guardai intorno, ed era tutto bellissimo.
Una radura spettacolare, era dinnanzi a noi.
Tutto verde, con qualche fiore bianco.
Forse erano margherite. "Vieni". Disse, ridestandomi dai miei pensieri.
Era al centro della radura, e risplendeva.
Il sole lasciava sulla sua pelle puntini luminosi.
Edward.
Edward era il mio sole personale.
Mi avvicinai, facendo qualche passo. "Non ti faccio paura?" Chiese, alzando un sopracciglio.
Io nascosi un sorrisino, posando la mia mano davanti alla bocca.
"Tu?" Dissi, indicandolo con un dito. "Tu paura? Ma se non faresti del male nemmeno ad una mosca". Finii la frase.
Lui fece una strana smorfia.
"Non sottovalutarmi". Disse, mentre prendeva la mia mano.
Il mio corpo fù invaso da una scarica elettrica.
"Non ti sto sottovalutando". Dissi, sinceramente.
Poi, posai le mie labbra sulle sue.
Non si aspettava un gesto del genere, non da parte mia.
Lo baciai, con foga, passione e con amore.
Era mio.
Solo mio.
Forse sarebbe durato poco, forse appena saremmo tornati alla cerimonia tutto sarebbe tornato come prima, ma ora, contava solo il presente.
Ed Edward, ora, era mio.

____________________



Chiedo umilmente perdono, ma non posso rispondere alle vostre bellissime recensioni... Mi perdonate? Spero di si. Rimedierò la prossima volta! Grazie mille a tutti. Un bacione :*


Abito Rosalie ed Emmett
Abito Isabella ed Alice
Abito Edward

Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
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Concluse:
Isabella.(Twilight)
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Capitolo 15
*** Quindicesimo Capitolo. ***


Quindicesimo Capitolo

Edward mi aveva lasciata, dopo quella splensida serata.
Aveva detto che era destinato a Tanya, ed io l'avevo lasciato andare.
Forse dovevo fermarlo... Ma non ci riuscii.
Amo te, ma sono destinato ad un'altra donna.
Quelle erano state le sue testuali parole, ed io non potevo farci nulla.
"Comportati bene, e ricordati di me", raccomandò Rosalie, prima di salire sulla carrozza.
Doveva essere il suo 'viaggio di nozze', ma sia io che Alice sapevamo che non era così.
Quello non sarebbe mai stato un viaggio di nozze anzi... Il viaggio per l'immortalità.
"Non preoccuparti... Invece tu dovrai ricordarti di me. Ricorda che hai una sorella goffa e sbadata che ti aspetta". La rincuorai, mentre l'abbracciavo.
L'ultima volta che avrei sentito la sua pelle calda.
"Non mi dimenticherò mai di te. Cerca di consolare la mamma, quando verrà al corrente della mia presunta 'morte'". Disse.
Io annuii, staccandomi da quell'abbraccio.
Anche Emmett mi rassicurò, dicendo che appena Rosalie ne sarebbe stata in grado, sarebbero venuti a trovarmi.
Almeno qualcosa di positivo.
Avrei visto mia sorella prima di quanto immaginavo.
"Madre, ci vedremo presto", disse Rosalie abbracciandola.
Voleva godersi quel momento a pieno, perchè sapeva che non l'avrebbe mai più rivista.
"Cara, cos'è tutto quest'affetto? Ci vedremo fra due settimane esatte!" Esultò nostra madre.
Già, non era al corrente della crudele verità.
"Si", sussurrò Rosalie, mentre si asciugava una lacrima solitaria.
Emmett la cinse per le spalle e così partirono.

____________________

"Isabella, cos'è quella faccia?" Chiese mio padre.
Quando tutti gli ospiti se ne erano andati, io mi ero recata con mio padre nella bibilioteca.
Ed ora stavamo leggendo.
Anzi, io leggevo. Lui scriveva lettere per il lavoro
Alzai la testa dal libro: Cime Tempestose.
"Niente. Non ho niente, padre". Dissi tranquillizzandolo.
"Sei una tremenda bugiarda, proprio come me", confessò mentre posava la penna sull'enorme scrivania.
Sorrisi fra me e me.
Avevo molto in comune con mio padre. "So tutto", disse.
"Come?" Chiesi, visibilmente interessata.
Non avevo capito il vero senso della sua frase.
"Sul conto della famiglia Cullen. So che sono vampiri, e che fra pochi giorni Mr Edward dovrà sposarsi con sua cugina". Chiusi il libro, che fece un rumore assordante.
"Ma com-", ma non finii la frase.
Non avevo il coraggio.
"E' stato il dottor Carlisle a confessarmi tutto, appena i suoi figli gli hanno rivelato i loro sentimenti per tutte voi. Mi ha rivelato tutto, raccontandomi dei vari aneddoti sulla sua famiglia, prima che partissi". Mio padre sapeva tutto, anche prima di me.
"Ah", sussurrai, mentre lo fissavo. "Ma perchè vi ha rivelato tutto?"
Chiesi.
"Bè, due figlie che scompariranno dopo il loro matrimonio sarebbe molto strano. Non voleva destare sospetti, anche se a tua madre prenderà un colpo", finì.
Presi un bel respiro, non era facile condividere tali informazioni con mio padre.
"Volete raccontare tutto alla mamma?" Chiesi, sperando che stesse scherzando.
"Certo che no! Non potrei mai, anche perchè l'ho promesso a Carlisle Cullen. Quell'uomo è fantastico", bè, io e mio padre non pensavamo la stessa cosa.
Feci una smorfia. "So che non pensi la stessa cosa che penso io", disse.
"Già", mi limitai a dire.
Lui si alzò dall'enorme scrivania e si avvicinò a me.
"Isabella, Carlisle ha fatto tutto questo per suo figlio Edward. Lui è più importante della sua stessa vita, più importante di Jasper ed Emmett. Anche di Esme". Disse, prendendo le mie mani fra le sue. "Non potevi sperare che con una sola frase cambiasse tutto. Lui non ama Tanya, e ha rivelato a Carlisle i suoi sentimenti per te ma... Ma, figlia mia, non pensi alla povera Tanya? Dopo tanti anni di agonia, sapere che il suo futuro sposo si è innamorato perdutamente di un'altra donna". Il discorso di mio padre non faceva una piega.
Era vero: Il generale Charlie Swan era l'unico in grado di capire i sentimenti di sua figlia. Più di chiunque altra persona.
Annuii con il capo, mentre delle lacrime affiorarono sul mio viso.
Non erano lacrime solitarie, - come quella che avevo visto scendere dal viso di Rose -, ma erano lacrime che non cessavano di scendere.
"Non voglio che ti sposi immediatamente, puoi aspettare finchè non troverai l'uomo 'giusto'". Disse alzandosi, mentre se ne andava.
Ed io rimanevo lì, per la seconda volta.
Da sola.

____________________

"Per fortuna che ci sono io", disse Jake, mentre continuavo ad accarezzare i suoi capelli.
Era passata esattamente una settimana dalla partenza di Rose.
Ogni due giorni arrivavano delle lettere, scritte da Emmett.
Sapevo conoscere la caligrafia di mia sorella.
Diceva che andava tutto bene, e che si divertiva molto.
Forse ora era già una vampira neonata, assetata di sangue umano.
La mia sorellina.
"Già, ci sei tu". Risposi, mentre sorridevo.
Era l'unico che non mi aveva mai lasciata, nemmeno un secondo.
Anche Alice si era sposata, ed ora era felice con Jasper.
Non erano andati in viaggio di nozze, ed ora avevano una piccola casa vicino alla nostra.
Ero rimasta solo io.
Alice sarebbe stata trasformata dopo pochi giorni dalla 'presunta morte' di Rosalie.
Sennò sarebbe stato un vero colpo al cuore per la signora Swan.
Mio padre era partito nuovamente, per una nuova guerra.
Mi arrivavano sue lettere raramente, almeno sapevo che mi pensava.
"Isabella!", urlò mia madre dall'altro capo del giardino.
Era ora, dovevo andare.
Sospirai, alzandomi.
"Vado", dissi a Jake, lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Dovrei venire a trovarti più spesso", disse.
Sorrisi, per fortuna ero di spalle.
"Madre", dissi inchinandomi.
"Oh Isabella! Ci sono visite per te!" Annunciò.
Edward, Edward, Edward.
"Michael" Salutai.
"Miss Isabella", salutò inchinandosi. "Posso avere il piacere di conferire con lei, in privato?" Chiese.
Presi un bel respiro, ed annuii.
Non avevo nemmeno la forza per pronunciare una parola.
"Allora vado", disse mia madre, mentre lasciava la stanza.
Mi sedetti su una sedia, al centro del salone.
"Isabella, vi conosco da molti anni e-" si vedeva lontano un miglio che era impacciato. "E tutti nella contea sanno della mia infatuazione per voi. Ne siete al corrente anche voi ed ora... Ora è arrivato il momento della veirità". Prese una scatoletta nera e s'inginochhiò dinnanzi a me. "Volete concedermi il piacere di diventare mia moglie?" Sarebbe stato sicuramente un favore, non un piacere.
"Certo", sussurrai, piangendo.
Lacrime di dolore.



____________________

Pensavate di esservi liberate di me? E no care mie, vi sbagliate di grosso! Torno all'attacco! Sapete come mi sento in questo preciso istante? Avete presente la pubblicità Costa Crociera che quando tornano fanno di tutto pur di non tornare con i piedi per terra? (Non so se mi sono spiegata), ecco io sto proprio così! Miami mi ha stravolta! E' stata la vacanza più bella di tutta la mia vita, - forse perchè per la prima volta sono andata con le mie amiche e mia sorella! - Ma eccomi qui! Vabbè, rispondo alle vostre recensioni.
Recensioni:
Sabry87: Grazie mille tesoro! Un bacione :*
ale03: Non posso rivelarti niente ;D Un bacione :*
tresy: Graaaziee! Un bacio :*
twilight_the best: Grazie mille! Sono contenta che i vestiti ti siano piaciuti! Un bacio :*
luisina: Tesorooo! Eccomi tornata! Grazie mille per i complimenti, riceverli da parte tua è sempre un onore! Un bacione :*
Bella_kristen: Grazie mille! Un bacio :*
Julie May: Scusa per il ritardo, ma sono stata in vacanza! Un bacio :*
keska: Non ti preoccupare! Un bacione :*
Elfa sognatrice: Allora aspetta ancora un pochino ;D Un bacione :*
ValeriaCullen: Grazie mille! Un bacio :*

Ringrazio le 120 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 131 tra le storie seguite e le 27 tra gli autori preferiti.

Anello di fidanzamento

Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Come What May(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vita, in un soffio.(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 16
*** Sedicesimo Capitolo. ***


Sedicesimo Capitolo

"Perchè l'hai fatto?" Chiese Alice, mentre faceva su e giù per la stanza.
Ero nella sua casa, Jasper era andato a trovare i suoi genitori.
"Cosa dovevo fare? Anche io devo farmi una famiglia e... Michael è la persona adatta". Avevo detto una terribile menzogna.
"Non mentire a me, Isabella", disse lei, fissandomi.
"Va bene, va bene!" Mi arresi "Forse non è la persona giusta, ma con il tempo lo diventerà, ne sono sicura". Finii.
Mia sorella sospirò, sedendosi.
"Se tu sei felice, avrai tutta la mia approvazione. Ma se tu sarai infelice, non potrei mai perdonarmi, di averti lasciato sposare un uomo del genere!" Spiegò lei, indignata.
Che cara sorella.
Voleva solo il mio bene.
"Alice, sarò felice! Ora tu diverrai immortale e non pensare a me. Te lo ripeto: io sarò felice, va bene?" La rassicurai.
"Va bene", acconsentì, dopo pochi minuti.
Per fortuna ero riuscita a convincerla.
"Hai notizie di Rosalie?" Chiesi, preoccupata.
Lei annuì.
"Si trova nella villa in montagna della famiglia Cullen. E' stata già trasformata!" Esultò.
Mia sorella era immortale.
"Di già?" Domandai, con gli occhi lucidi.
"Oh Isabella, non disperare! Ora lei sarà felice!" Disse.
Almeno una persona felice, c'era.
"Hai ragione. Senti, ora devo andare a casa per gli ultimi preparativi. Ci vediamo domani", dissi, congedandomi.
Non le diedi nemmeno il tempo di salutarmi.
Mentre uscivo dalla casa di Alice mi imbattei in una specie di tempesta.
In quest'ultimo periodo il tempo a Forks era decisamente terribile.
Forse perchè mi sposavo?
Risi, fra me e me, cominciando a correre.
Di certo non volevo prendermi un bel malanno, tre giorni prima del mio matrimonio.
Una volta arrivata a casa, cercai mia madre.
Ma di lei non c'era traccia, nemmeno della servitù.
"Madre?" Chiamai, allarmata.
"Isabella, sono in cucina". Rispose, urlando.
La raggiunsi.
Era insieme alla signora Newton, mentre fissavano varie immagini.
"Oh Isabella! Che piacere rivederti". Disse la signora Newton.
Sorrisi.
L'ultima volta che la vidi, era stato il giorno che io e Michael avevamo annunciato il nostro matrimonio.
Quel giorno a momenti le prese un colpo.
Povera signora Newton.
"Figlia, ma come sei ridotta?" Chiese, fissandomi dalla testa ai piedi.
"Sono andata a trovare Alice, e poi il temporale mi ha sorpresa. Ora andrei a fare un bagno", dissi, scusandomi.
"Certo, certo! Non preoccuparti, cara. Noi stiamo sistemando gli ultimi preparativi per il matrimonio". Rispose la signora Newton.
Io sorrisi, dirigendomi verso la mia camera.

____________________

"Pronta?" Chiese mio padre, per la terza volta.
"Si", sussurrai.
Sicuramente mi aveva sentita.
"Andiamo". Confermò, prendendo il mio braccio.
Il matrimonio si sarebbe svolto nella piccola chiesa della contea, ed ora io stavo camminando verso il mio futuro sposo.
Nemmeno un sorriso sulle labbra.
C'erano tutti.
O quasi.
Mia madre, Alice e Jasper.
C'era il dottor Cullen, con sua moglie Esme.
Avevano detto a mia madre che Rosalie in viaggio si era sentita male, così era rimasta a casa con Emmett.
C'era Angela, che mi fissava sorridente.
Vicino a lei sedeva suo marito, Ben.
C'era Jessica Stanley, con sguardo omicida.
Già, non sopportava la relazione fra me e Michael.
Poi c'era il tempo.
Un terribile temporale si era abbattuto sulla contea, il giorno del mio matrimonio.
Ma lui non c'era.
Edward non si era presentato al mio matrimonio.
Una volta arrivati dinnanzi a Michael, mio padre fece il gesto di rito.
Prese la mia mano, e la unì con quella del mio futuro marito.
Era calda e bollente.
Ma io avevo bisogno di un contatto gelido e rassicurante.
Il signor Weber cominciò a parlare.
"Siamo qui riuniti oggi, per celebrare l'unione fra...", così continuò, finchè non arrivò la fatidica domanda.
"Se qualcuno ha qualcosa da dire, parli ora o taccia per sempre". Ed in quel momento sperai.
Sperai che una figura marmorea entrasse dall'enorme porta, e parlasse.
Ma niente.
In quei pochi minuti di silenzio nessuno disse niente.
"Vuoi tu, Michale Newton prendere come sposa la qui presente Isabella Marie Swan, amarla ed onorarla, finchè morte non vi separi?" Annunciò il signor Weber.
"Si, lo voglio". Rispose Michael, prendendo l'anello, ed infilandolo nella mia mano.
"E vuoi tu, Isabella Marie Swan prendere come sposo il qui presente Michael Newton, amarlo ed onorarlo, finchè morte non vi separi?" Domandò il signor Weber.
Ed in quel momento, il mondo si sgretolò.
Era arrivato il mio momento.
Se Edward non era venuto, me ne sarei andata io.
Per sempre.
Ci furono dei minuti interminabili di silenzio, finchè fissai Michael negli occhi.
"Mi dispiace", sussurrai scappando.
Sotto gli sguardi allibiti di tutti i presenti.

____________________

Due ore.
Due ore, che ero seduta su questa maledettissima roccia.
Due ore che nessuno si faceva vedere.
Due ore che la pioggia cadeva fitta su il mio corpo.
Ed io rimanevo lì, inerme.
"Bella", sussurrò una voce, rauca.
Non risposi.
Conoscevo troppo bene quella voce, e mi stavo immaginando tutto. "Bella", ripetè.
Così decisi di voltarmi.
Era lì, in tutto il suo splendore.
Indossava lo stesso vestito che aveva al matrimonio di Rosalie.
Mi asciugai le lacrime con il dorso della mano.
"Che ci fai qui?" Chiesi, voltandomi.
"Sono qui per te". Disse, mentre si avvicinava.
Feci una strana smorfia. "Tu invece, che ci fai qui?" Chiese.
"Mah... Ho lasciato il mio futuro marito da solo sull'altare sotto l'ira della signora Swan. Mi chiedi cosa ci faccio qui?" Si stava prendendo gioco di me.
"Lo so". Disse.
Allora perchè diamine lo chiedeva?
Mi fissò, finchè non lo vidi inginocchiarsi dinnanzi a me.
"Isabella Marie Swan, vuole sposarmi?" Chiese semplicemente.
Non era stata una dichiarazione elaborata, come quella di Michael, ma era perfetta.
Aprì una piccola scatoletta rossa, dove faceva mostra un bellissimo anello.
"E Tanya?" Chiesi, ritornando con i piedi per terra.
"Tanya ha capito tutto. Ha detto che senza di te mi vedeva strano, non ero più l'Edward di una volta". Spiegò.
Avrei fatto un monumento a Miss Tanya.
"Si". Risposi, mentre mi sfilavo la fede.
Per far posto a quell'anello, magnifico.
Lui si alzò, ed avvicinò le sue labbra alle mie.
"Insieme", sussurrò.
"Per sempre", finii, avvicinandomi alle sue labbra.
"Per l'eternità", precisò lui, mentre le nostre labbra si univano, ed il sole filtrava da dietro gli alberi.



____________________

Non uccidetemi, spero che vi sia piaciuto! P.s. E' il penultimo capitolo.
Recensioni:
arualga91: Grazie mille! Un bacione :*
keska: Dai, mi sono fatta perdonare! Un bacione :*
ada90thebest: E' tornato! Un bacio :*
SweetCherry: No no, non l'ho fatta sposare con Mike! Un bacio :*
ale03: Graaziee! Un bacione :*
Elfa sognatrice: Non preoccuparti, anche io adesso sto dormendo in piedi T.T Un bacione :*
mieme: No, niente brutti scherzi :) Un bacio :*
Bella_kristen: Grazie mille! Si, ho passato delle vacanze bellissime ù.ù Un bacio :*
luisina: Tesooorooo! Si, il nostro Ed è tornato! Spero che la storia ti sia piaciuta! Un bacione :*
Sabry87: No no, non si sposaaa! Un bacione :*
Julie May: Io ora vorrei essere nei panni di Bella :D Un bacio :*
twilight_the best: Grazie mille! Un bacio :*
tresy: Graaaziee! Un bacione :*
barbyemarco: Non ti preoccupare, mi ha fatto piacere leggere la tua recensione! Ho letto e riletto questo capitolo, spero che non ci siano errori anche qui -.- Grazie mille per i cosigli, e se ci sono - orrori - anche qui, non esitare a scrivermelo! Un abcione :*

Ringrazio le 122 persone che hanno messo la mia storia tra le preferite, le 132 tra le storie seguite e le 30 tra gli autori preferiti.

Abito da sposa di Bella
Anello di fidanzamento


Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Come What May(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vita, in un soffio.(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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Capitolo 17
*** Epilogo. ***


Epilogo

"Edward Anthony Masen Cullen, se non scendi immediatamente solo Dio sà quello che potrà succederti!" Urlò Alice.
Risi, mentre ero seduta sul divano, facendo zapping sulla tv.
'Un aggeggio elettronico che non serve e niente', diceva Rose.
Invece suo marito Emmett andava matto per la tv, soprattutto per la playstation.
Ennesimo - aggeggio - elettronico che usava spesso. "Bella, sei pronta?" Chiese Alice.
Ero pronta.
Era più di un secolo che ero pronta.
Per l'ennesimo primo giorno di scuola.
Ci trovavamo sempre a Forks il posto ideale per sei vampiri, vegetariani.
Nel '900 ci nutrivamo di sangue umano - di persone in fin di vita, o morte da pochi giorni -.
Invece, ora che ci trovavamo nel ventunesimo secolo, Carlisle aveva suggerito una 'dieta' speciale, composta da solo sangue animale.
Non era un granchè, ma si poteva sopravvivere.
"Sono pronta, andiamo?" Dissi.
Rosalie annuì, mentre Edward mi strattonò per un braccio.
"Amore, prendiamo la mia Volvo". Ordinò, trascinandomi fuori.
Appena arrivati al garage, Edward si posizionò dinnanzi a me. "Prego", disse mentre faceva un segno con la mano ed apriva la portiera.
Sorrisi, ed entrai.
Quello era un piccolo gesto che potevamo ancora concederci, di questi tempi.
"Ennesimo primo giorno di scuola", dissi, sbuffando.
"Non sei contenta?" Chiese, fissandomi.
"No... Cioè si... Mah, non lo so. Nuovi umani, orrendi, che pensano cose sconcie, che fanno di tutto per farsi notare. Ma le buone maniere dove sono rimaste?" Dissi, mentre gesticolavo con le mani.
Vidi la bocca di Edward aprirsi in un sorriso.
"Almeno tu puoi solo immaginare quello che pensano... Io lo leggo!" Sbattè le mani sul volante, indignato.
"Già. Santo Edward da Forks!" Dissi, ridendo.
Lui mi fissò, per poi fissare la strada. "Amore, non te la prendere" supplicai.
Lui mise il broncio come un bambino di due anni.
Menomale che noi eravamo vampiri d'altri tempi.
"Arrivati", decretò, mentre parcheggiava.
Sbuffai per l'ennesima volta, in quella mattinata.
Scesi, buttandomi in quel gregge di pecore.
Tutti i ragazzi dell'istituto mi fissavano.
Quelle galline fissavano soprattutto Edward.
"Se non smette di guardarti in quel modo la uccido", dissi, riferendomi ad una ragazza formosa con dei capelli marroni, che le ricadevano come boccoli sulle spalle.
Sentii Edward ridere.
"Non te la prendere, anzi. Somiglia alla Stanley?" Chiese.
Sgranai gli occhi.
"O mio Dio! Ritrovarmi una discendente di Miss Jessica in classe". Dissi, sarcastica.
"Andiamo a presentarci?" Domandò mia sorella Alice, sbucando da dietro una macchina.

"Come scusa?" Chiese Edward.
"Daiii!" Lo supplicò lei, facendo gli occhioni dolci.
"Va bene, va bene! Bella, poi mi spieghi perchè nel lontano '900 hai lasciato che il mostriciattolo si trasformasse", così dicendo si avviò verso quelle ragazze, che lo fissavano estasiate.
Io ero dietro di loro, insieme al mio cognatino Jasper.
L'unico che era stato in grado di sposarsi Alice.
Poverino.
"Ciao ragazze, io sono Alice Cullen e loro sono i miei fratelli! Siamo nuovi di qui, è un piacere conoscervi!" Alice parlò a raffica, e le ragazze dovettero fare un gran sforzo per capire tutto quello che aveva detto.
"Ehm... Io sono Anny, piacere", disse una ragazza dai capelli neri, con gli occhiali da vista.
Assomigliava molto ad Angela Weber.
"Salve! Io sono Jessica!" Disse l'altra ragazza, quella che Edward aveva paragonato alla Stanley.
Io e Jasper scoppiammo in una fragorosa risata, mentre Alice dava una gomitata a suo marito.
"Bè Eddy, che ne dici di farti mostrare la scuola da Jessica, mentre noi aspettiamo Rose ed Emmett?" Dissi, indicando la ragazza che mi fissava.
Sicuramente mi stava ringraziando mentalmente.
Edward sgranò gli occhi.
"Amore, non mi sembra il caso". Disse, calcando la parola amore.
"Non ti preoccupare, vai". Lo spinsi verso Jessica, mentre io, Alice e Jasper ci dirigevamo verso la porsche gialla.
"Nanerottola malefica, avevi visto tutto!" Sussurrò Edward nell'orecchio di Alice, in modo che i presenti non potessero sentire.
Risi fra me e me, mentre lasciavo il mio caro maritino in balia di quelle galline.
"Amore, avevamo una questione in sospeso", dissi, assicurandomi che sentisse.

____________________

"Com'è andata la visita?" Chiesi a Edward, mentre mi sedevo.
L'unica lezione che avevamo in comune era biologia.
Come se non conoscessi tutto quello che il professore ripeteva.
Non rispose, fissando il professore che continuava a spiegare. "Amore non te la prendere! E' stato solo uno scherzo", dissi indignata, sbattendo le mani sul banco.
Forse troppo forte, perchè mezza classe si girò nella mia direzione.
"Signorina Cullen, c'è qualcosa che non va?" Chiese il professore.
Stavo per rispondergli, quando Edward lo fece al posto mio.
"Scusi professore, ma mia sorella non si sente bene. Posso accompagnarla in infermeria?" Chiese Edward, ipnotizzando anche il professore.
"Si ha ragione signor Cullen. Sua sorella è molto pallida, andate pure", ordinò, indicando la porta.
Una volta usciti scoppiai a ridere.
"Mi spieghi che hai da ridere?" Chiese Edward, continuando a camminare.
"Sua sorella è molto pallida", dissi, imitando la voce del professore.
A Edward scappò un risolino.
"Sei proprio matta. A volte mi chiedo come ho fatto a sposarti". Ripensai a quei momenti, quando stavo rovinando la mia vita, sposando Mr Michael.
"Perchè mi amavi", dissi la verità.
"Se è per quello ti amo ancora oggi". Confessò, aprendo la macchina.
"Dove andiamo?" Chiesi, mentre salivo.
"Nella casa in campagna di Esme", disse. "Concediamoci un pò di tempo", finì.
Annuii, mentre accendevo la radio.
"Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?" Chiesi.
Io la ricordavo benissimo, anche se allora ero ancora umana.
"Ovvio. Le mie povere orecchie quel giorno non hanno avuto pietà!" Rivelò, mettendo le mani sul suo petto.
"Ahah, spiritoso!" Dissi con finto sarcasmo.
"Bè è vero. Non sapevi suonare bene!" Confessò.
"Sinceramente non sò suonare neanche adesso". Dissi, fissandolo.
Dopo un secolo di lezioni di piano insieme ad Edward, ancora sbaglavo il Do e il Mi.
"Sei migliorata".
Un complimento da mio marito...
"Grazie".
Dopo quella piccola chiacchierata, nella macchina regnò il silenzio.
Tre ore ed eravamo arrivati.
Scesi, e aprii la porta di casa.
Edward mi fermò per un braccio.
"Gli onori di casa", disse prendendomi in braccio.
Ero confusa. "Dobbiamo rispettare il rito, no?" Domandò.
"Il rito?" Chiesi, più confusa di prima.
"Certo, la nostra nuova casa. Esme l'ha ristrutturata". Disse, aprendo la porta di casa.
"Per noi?" Chiesi, sbigottita.
"No, solo per me, ci abiterò da solo". Disse, mentre sbuffava.
Risi fra me e me.
La casa era bellissima, tutta in legno.
Sembrava la casa di Biancaneve.
C'era un camino, il divano, la cucina dei bagni.
"E' bellissima", dissi, fissandomi intorno, estasiata.
"Lo so". Edward mi fissò, per poi baciarmi.
Un bacio caldo, appassionato, eterno. "Ti amo", disse, sulla mia labbra.
"Ti amo anch'io". Era la verità.
Verità che sarebbe stata vera per l'eternità.
"Devo fartela pagare per oggi", disse, fissandomi con un sorrisino malizioso.
"Non vedo l'ora, Mr Cullen".



_____________________

Mi viene da piangere ;D E' finita anche questa! Graaazieee a tuttiii! Piccolo avviso per i lettori silenziosi: mi fate sapere che ne pensate? Della storia, di tutto! Siete moltissimi, ed alcuni di voi non hanno mai detto nulla ù.ù
Recensioni:
barbyemarco: E vabbè, è finita T.T Tanto prima ho letto la tua recensione nell'altra mia storia, e lì ce ne vorrà di tempo prima che finisca! Fra poco ne pubblico anche un'altra :D Quindi... Un bacione :*
ale03: Grazie mille! Un bacione :*
Sabry87: Addirittura? :) Un bacio :*
Elfa sognatrice: Si, la nostra Bellina è riuscita ad andarsene :D Un bacio :*
Bella_kristen: Si tesoro, è l'ultimo... Spero che mi seguirai nelle altre mie FanFiction ;) Un bacione :*
tresy: Grazie mille! Un bacione :*
keska: Vivranno in pace, perchè non ci sarà un continuo! Un bacio :*
luisina: Tesoro miooo! Mah, fai la fila e prendi il biglietto ù.ù Per Edward ci sono prima io ;) Grazie mille per i complimenti, un bacio :*
mieme: Grazie mille! Un bacione :*
Julie May: Si, ma dovevo far diventare Tanya brava! Per una buona volta! Grazie per i complimenti, un bacione :*

Ed ora vi ringrazio uno per uno:

I 126 che hanno messo la mia storia tra le preferite:

1 - 0207pantera [Contatta]
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113 - Tede [Contatta]
114 - tittyswan89 [Contatta]
115 - Tokiotwilighters [Contatta]
116 - twilight_the best [Contatta]
117 - underworld_max [Contatta]
118 - valemyni [Contatta]
119 - ValeriaCullen [Contatta]
120 - valeriuccia [Contatta]
121 - wanda nessie [Contatta]
122 - wanda_bella_mel [Contatta]
123 - Yeah [Contatta]
124 - ysellTheFabulous [Contatta]
125 - _Nessie_ [Contatta]
126 - _TattaFede_ [Contatta]


I 132 che hanno messo la mia storia tra le seguite:



1 - acqua1879 [Contatta]
2 - Ahirin [Contatta]
3 - airuka [Contatta]
4 - alice cuellen [Contatta]
5 - alice cullen88 [Contatta]
6 - Alice89 [Contatta]
7 - aliceundralandi [Contatta]
8 - Amo90 [Contatta]
9 - anemone333 [Contatta]
10 - Anthy [Contatta]
11 - arualga91 [Contatta]
12 - Athena87s [Contatta]
13 - AundreaMalfoy [Contatta]
14 - ayra79 [Contatta]
15 - baby93 [Contatta]
16 - baglietto [Contatta]
17 - BAMBOLOTTA [Contatta]
18 - Barbara767 [Contatta]
19 - bea_s [Contatta]
20 - bell [Contatta]
21 - bellacullen889 [Contatta]
22 - bellaedward [Contatta]
23 - bellemorte86 [Contatta]
24 - Bellissima Cullen [Contatta]
25 - benny1 [Contatta]
26 - blair93 [Contatta]
27 - ceres88 [Contatta]
28 - chicchi [Contatta]
29 - ciaociaociao [Contatta]
30 - cla61 [Contatta]
31 - clakkycullen [Contatta]
32 - crici_82 [Contatta]
33 - CriCri88 [Contatta]
34 - Cuccola [Contatta]
35 - daisyB [Contatta]
36 - danix [Contatta]
37 - darks [Contatta]
38 - DenaDena [Contatta]
39 - deneb91 [Contatta]
40 - ecate86 [Contatta]
41 - Elfa sognatrice [Contatta]
42 - eli1414 [Contatta]
43 - ely4890 [Contatta]
44 - elypar [Contatta]
45 - enifpegasus [Contatta]
46 - Ether [Contatta]
47 - everglow [Contatta]
48 - Fc27 [Contatta]
49 - fede1207 [Contatta]
50 - federob [Contatta]
51 - fen [Contatta]
52 - fofficina [Contatta]
53 - free09 [Contatta]
54 - GingerBread [Contatta]
55 - giody81 [Contatta]
56 - hantaro2812 [Contatta]
57 - helis_dancer [Contatta]
58 - ibiscus [Contatta]
59 - ishizu [Contatta]
60 - ita chan [Contatta]
61 - jecca92 [Contatta]
62 - jexolina [Contatta]
63 - Julie May [Contatta]
64 - ka chan [Contatta]
65 - kellymiller2 [Contatta]
66 - keska [Contatta]
67 - kikacullen [Contatta]
68 - kikiboomboom [Contatta]
69 - Lady Airam [Contatta]
70 - Lady_angel [Contatta]
71 - Lau_twilight [Contatta]
72 - Lena89 [Contatta]
73 - lisa76 [Contatta]
74 - luis [Contatta]
75 - lunatica1988 [Contatta]
76 - lupacchiotta_mannara [Contatta]
77 - Mana_chan [Contatta]
78 - maya tabitha [Contatta]
79 - mikyvale [Contatta]
80 - milkywa2 [Contatta]
81 - Millennia Angel [Contatta]
82 - mimi14 [Contatta]
83 - mirna [Contatta]
84 - monamona [Contatta]
85 - Monika1 [Contatta]
86 - Nemya [Contatta]
87 - nightmare123 [Contatta]
88 - Ninfadora93 [Contatta]
89 - Only [Contatta]
90 - ornella [Contatta]
91 - pikkolina [Contatta]
92 - rakyprincipessa [Contatta]
93 - rebecca73 [Contatta]
94 - robbycullen [Contatta]
95 - rochariv_90 [Contatta]
96 - RockAngelz [Contatta]
97 - ryry [Contatta]
98 - sa chan [Contatta]
99 - sab [Contatta]
100 - Sakuno [Contatta]
101 - Sara25 [Contatta]
102 - scimmietta95 [Contatta]
103 - sdm [Contatta]
104 - sere_86 [Contatta]
105 - serinetta [Contatta]
106 - sessyli [Contatta]
107 - Shona [Contatta]
108 - Shy88 [Contatta]
109 - sole a mezzanotte [Contatta]
110 - sonietta87 [Contatta]
111 - Stefaniel [Contatta]
112 - stezietta w [Contatta]
113 - strega78 [Contatta]
114 - SuperC18 [Contatta]
115 - SweetCherry [Contatta]
116 - Tempera [Contatta]
117 - tenerona [Contatta]
118 - the strange [Contatta]
119 - tittyswan89 [Contatta]
120 - totta91 [Contatta]
121 - tresy [Contatta]
122 - tsukinoshippo [Contatta]
123 - twilighterpazza [Contatta]
124 - vale1484 [Contatta]
125 - ValeriaCullen [Contatta]
126 - vanessa_91_ [Contatta]
127 - vitti [Contatta]
128 - wilard [Contatta]
129 - witchmelanie [Contatta]
130 - ysellTheFabulous [Contatta]
131 - Yuffie23 [Contatta]
132 - _la sua bella_ [Contatta]


I 31 che mi hanno messa tra gli autori preferiti:

1 - alessandraxxx81 [Contatta]
2 - Alice89 [Contatta]
3 - alicecullen90 [Contatta]
4 - Bella_kristen [Contatta]
5 - Bluking [Contatta]
6 - ciccina5 [Contatta]
7 - Elfa sognatrice [Contatta]
8 - FioF [Contatta]
9 - flazzy cullen [Contatta]
10 - jacopo25 [Contatta]
11 - jexolina [Contatta]
12 - kiki0882 [Contatta]
13 - Lady Airam [Contatta]
14 - Lau_twilight [Contatta]
15 - leidia [Contatta]
16 - Madeline [Contatta]
17 - mamy [Contatta]
18 - MaryAc_Cullen [Contatta]
19 - Marysonohrina Twilighttina [Contatta]
20 - micino [Contatta]
21 - mieme [Contatta]
22 - perlamarc [Contatta]
23 - pikkolina [Contatta]
24 - robbycullen [Contatta]
25 - ryry [Contatta]
26 - S1lv1a [Contatta]
27 - serinetta [Contatta]
28 - totta91 [Contatta]
29 - ValeriaCullen [Contatta]
30 - XvyPallina [Contatta]
31 - zije600 [Contatta]


Le mia FanFiction:
In Corso:
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Come What May(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vita, in un soffio.(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)

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