[Destiel]
Dean è impegnato tra una caccia e l'altra con Bobby e Sam.
Castiel compare e scompare in continuazione solo per aiutarli, questo a Dean non piace affatto.
E se proprio quando Dean decide finalmente di far conoscere un po' della sua quotidianità a Castiel ci si mette di mezzo una strega...beh allora le cose potrebbero leggermente precipitare ed i sentimenti di Dean accendersi improvvisamente.
O più semplicemnte di come grazie ad una strega Dean e Castiel si innamorarono.
"Così, mentre il capo asseconda inconsciamente i gesti lenti di quella mano, il suo corpo si muove inesorabilmente verso Castiel, posizionandosi un po’ meglio sopra di lui. Le gambe si incastrano, una mano scivola lungo il fianco per accarezzare la pelle sotto alla camicia, la barba gratta contro il petto dell’altro e il contrasto ruvido-morbido è fenomenale. "

Il culmine si raggiunse quando passarono oltre un piccolo campeggio malridotto e Arthur mise la freccia, prendendo una stradina a destra – una stradina sterrata, per la miseria! – che si inoltrava soloDiosapevadove e, dopo un paio di miglia, accostò ai margini di una radura, spegnendo il motore.
“Ci siamo persi, vero? Ci siamo persi!” incominciò Merlin, con una punta di panico.
“Nah”, rimbeccò Arthur, colpendosi la tempia con un vistoso ticchettio. “Ho memorizzato il percorso nella mia mente geniale!”
“Oh, perfetto. Allora ci siamo persi”.
“Ma smettila, idiota di poca fede!” protestò Pendragon, aprendo la portiera e iniziando a togliere il contenuto dal sedile posteriore.
“Ma che cavolo fai?” si sentì domandare dal suo perplesso compagno d’avventura.
“Siamo arrivati, scemo!” lo rimbrottò scherzosamente, passandogli alcuni pezzi dell’attrezzatura. “Non senti il profumo della natura? L’aria pulita? Il silenzio e...”
“Il nulla?” gli venne incontro sarcastico, ma l’altro non colse.
“Il nulla, sì: niente casini, luci artificiali, agi e comodità… solo noi e Madre Natura”.
“Arthur… forse ho saltato un passaggio, ma quando mai ti ho chiesto di fare un remake infelice di Lost?”
[Modern!AU - Summer Beach, Merthur, Friends to lovers].

TRADUZIONE MIA CON PERMESSO DELL'AUTRICE.
Castiel: un ragazzino magro e imbranato con una cotta per il ragazzo più popolare della sua classe. Essere impopolari non è facile ed è ancora peggio quando la parte omofobica della scuola lo scopre. Un po' di fatica per essere notato dalla sua cotta si trasforma in una grande fatica per se stesso e la sua dignità. Ma il bullismo può prendere il meglio di una persona. Slash. Destiel rating rosso per capitoli futuri.

«Recita per me. Vieni alla festa e fingi di essere il mio compagno. Solo tu puoi salvarmi» aggiunse molto seriamente.
Arthur lo strattonò via, irritato. Adesso avrebbe potuto strappargli quelle enormi orecchie. A morsi.
{Merthur modern!AU, fake/pretend}
[Storia partecipante al contest It’s too cliché, indetto da rhys89 sul forum di EFP]

Chris è rimasto così impresso nel cuore di Sherlock, che ogni anno, il 6 gennaio, il giorno del suo compleanno, riesce sempre a trovare il tempo per andare a trovarlo a Winter Wonderland: sa che potrebbe andare a trovarlo fin da novembre, o magari la vigilia di Natale per fargli auguri, ma la verità è che gli piace che si sia creata una ricorrenza, una sorta di anniversario che gli ricordi il loro primo incontro.

Questa storia contiene un po’ di comicità, ironia ed esperienze metà vere e metà romanzate, quindi NON è assolutamente un manuale di puericoltura.
Mescolate un babysitting coatto, uno zio imbranato, un nipote diabolico, un pianista (dalle mani porno) eletto ad angelo custode, segreti e bugie. E forse vi ritroverete con una storia d’amore.
“Guarda che io non abbocco!” sibilò Arthur, puntandogli un dito contro. “La tua faccia d’angelo non mi frega, piccolo demonietto!” rincarò con un ghigno. “Deve ancora nascere qualcuno che pensa di mettere nel sacco Arthur Pendragon!” completò spavaldo. “Quindi… a noi due!”
Mordred raccolse il guanto di sfida sputandogli il ciuccio contro.
“Ehi! Non vale usare armi!” s’indignò l’uomo, raccattando il succhiotto da terra. “Questo era un colpo basso!”
Per un istante, fu certo che il poppante avesse ghignato. E non gliene fregava un accidente se le guide pediatriche di mezzo mondo dicevano che nessun neonato poteva ghignare. Mordred poteva, eccome.
(...) Alla seconda canzone, che il suo personale angelo custode stava suonando, il diavoletto era certamente caduto nel girone dei sogni infantili infernali.
[Modern!au, Merthur, Leogana, baby!Mordred, zio!writer!Arthur, pianist!Merlin - 5 capitoli in totale, storia conclusa.]

Destiel AU: Castiel e Dean sono amici da diversi anni, ma si sono persi di vista da un po’ e si rincontrano all'età di 22 anni all'università. Quella che sembrava un’amicizia ritrovata ben presto si trasformerà in qualcos'altro.
Dal testo:
Castiel, sovrappensiero, aveva fatto un passo di troppo, urtando il giubbotto in pelle del ragazzo che aspettava davanti a lui. Lo aveva distratto dalla lettura di un libro, aveva perso leggermente l’equilibrio. Il ragazzo urtato si voltò aggiustandosi gli occhiali da vista, probabilmente per dirgli qualcosa del tipo “ehi, guarda dove vai”, ma si bloccò quando vide Castiel, senza dire nulla. Lui, che stava per scusarsi, si interruppe facendo un enorme sorriso:-D..Dean! Dean Winchester!?
La sua era più una domanda retorica. Come non riconoscere Dean?

“Gaius! Aspettate! Cosa...?” esclamò il mago, squadrandolo come se fosse impazzito.
L’uomo ricambiò lo sguardo. “Perdonate l’ardire, ma... potrei sapere chi siete?”
“Sono io!” sbottò allora, allargando le braccia “Gaius! Che scherzo è mai questo?!” domandò retorico, battendosi il petto. “Non mi ricono-” Merlin boccheggiò incredulo, accorgendosi di colpo del florido seno che stava toccando, e lanciò un gridolino terrorizzato. Fu per istinto che raccattò il lenzuolo e si coprì alla bell’e meglio.
Gaius se ne stava sull’uscio, sbigottito anche lui.
“Merlin?” bisbigliò alla fine, come se dirlo ad alta voce fosse davvero troppo.
“Sì, sono io!” pigolò l’altro. “O almeno credo!”
“Che diamine ti ha fatto Ardof?!” l’interrogò l’archiatra.
(...) Merlin si coprì gli occhi con le mani, mugolando. “Come spiegherò questo ad Arthur?”
[Arthur x Merlin, of course!]
NB: nel cap. 80 è presente una TRASFORMAZIONE TEMPORANEA IN ANIMALE (Arthur!aquila) e può essere letto come one-shot nel caso in cui vi interessi questo genere di storie.

Arthur Pendragon è ciò che il dizionario definisce come il perfetto Alpha, a parte per un piccolo particolare: odia gli Omega e non ha alcuna intenzione di averne uno come compagno. Merlyn Emrys è un Omega assolutamente sui generis: odia gli Alpha e non ci pensa nemmeno lontanamente a piegare la sua esistenza alla volontà boriosa ed arrogante della razza dominante. !ATTENZIONE AU OMEGAVERSE!
............................................................................................................................................................................
...L'imprinting funzionava tipo “colpo di fulmine”: dopo quello niente diventava più importante di stare con il proprio compagno, cercarlo, volerlo in maniera quasi ossessiva.
Era come innamorarsi ma a dieci volte la velocità. Un appartenersi rendendosi conto di potersi trasformare in tutto ciò di cui l’altro aveva bisogno: un protettore, un fratello, un amico o un amante.
Non c’erano soppressori che tenevano: la chimica industriale era sconfitta dalla più forte chimica tra le Specie. Il desiderio diventava bisogno, che a sua volta diventava dominio.
Se avesse rivisto Arthur era quasi certo, vista la reazione ormonale dei loro corpi al loro primo incontro, che l’imprinting sarebbe seguito a breve ed a quello il Legame.
L’unica cosa che Merlin non voleva.
In nessun dannatissimo caso...

TRAMA: Arthur trova davanti a casa un cane abbandonato e la sua amica Gwen gli consiglia un veterinario di nome Emrys.
“Ma che cazzo…?” si lasciò sfuggire, appena messo piede nel vialetto, stringendo le palpebre per mettere a fuoco – fra la pioggia, la nebbia e le tenebre della sera – osservando la massa informe sul suo tappeto ‘welcome’ sotto al porticato buio. Un topo! Un dannato sorcio davanti alla sua porta!
(...) Brandendo l’ombrello rotto come avrebbe fatto un cavaliere medievale con la propria spada – o come un poliziotto con uno sfollagente – si avvicinò risoluto.
E fu allora che si accorse che il topo non era un topo.
Cioè… era un topo, ma un topo-cane.
Lo stesso topo-cane che ora guaiva e scodinzolava verso di lui, grondando pioggia e bava sul suo tappeto immacolato.
[AU!Fic Merthur. Accenni ArthurxVivian nel passato. - 12 capitoli in totale, storia conclusa.]

Mi chiamo John Watson e vivo a Londra. È dodici giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di piogge torrenziali. Si trova esattamente sul meridiano della miseria. La mia città, in una parola è… solida. (...) L’unico problema sono le infestazioni: in alcuni posti hanno topi o zanzare. Noi invece abbiamo… i draghi.
Johnlock

Un colpo in testa inceppa i parametri linguistici del Mind Palace di Sherlock, che si ritrova costretto a parlare solo in francese. Il che pone John - cioé Jean - in una condizione parecchio spinosa.

[Sherlock/John] Unrequired love, ambientata nella 3x02.
John sta preparando il tè. Sherlock attende paziente sulla poltrona. Può già intuire il motivo della visita di quello che si è definito qualche giorno fa il suo migliore amico (splendida epifania quella).

Quando lo sguardo intenso di Castiel si puntò fisso su di lui, senza sbattere le palpebre per svariati secondi in un modo tale che sembrava che gli stesse sondando l’anima, Dean quasi si pentì di avere parlato. Ma poi si stampò sul volto il suo sorriso da sbruffone ed allungò una mano verso di lui “Dean Winchester.- si presentò, la mano a mezz’aria e destinata ad essere ignorata- Specializzando.”

"Sembra che io sia affetto dalla mania di essere un vampiro"
Il Dr John Watson ha un nuovo paziente. Sembra un caso semplice, no?
_________________________________________________
[Vampire!Sherlock; Psychiatrist!John]