L'Amore si Odia

di Nimueh
(/viewuser.php?uid=101324)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefazione ***
Capitolo 2: *** Il Gran Ballo ***
Capitolo 3: *** Il Mondo dei Devil ***
Capitolo 4: *** E il Mondo degli Angel ***
Capitolo 5: *** Prime Lezioni ***
Capitolo 6: *** Opposti ***
Capitolo 7: *** Uniti e Separati ***
Capitolo 8: *** La Leggenda ***
Capitolo 9: *** Dolore ***
Capitolo 10: *** La Storia Si Ripete ***
Capitolo 11: *** Avviso ***
Capitolo 12: *** Hai sue notizie? ***



Capitolo 1
*** Prefazione ***


Capitolo Revisitato 

Prefazione

In un luogo, in cui non splende nemmeno il sole, vi è un libro, guida e monito anni or sono dei Maya.
Questa preziosa reliquia del passato conteneva tutte le storie e il sapere sui sempiterni: gli Angel e i Devil.
Il suo contenuto è quasi del tutto ignoto, tranne per alcuni scritti sul V.E.T.O., costituzione inviolabile degli Angel e dei Devil, riassumibile così: Vietato Esporsi, Toccarsi e Ostacolarsi.
Queste creature non potevano mostrarsi al mondo per quello che erano: il mondo dell'eterno e del mortale mal si fondono insieme. I sempiterni infatti non possono cambiare il destino degli uomini, ma solo consigliarli, e lasciare nelle loro mani l'opportunità di poter scegliere tra bene e male.
Tuttavia il più oscuro ed enigmatico dei dettami non aveva un chiaro perchè, sebbene il suo significato sembrava esser contenuto in una vecchia e misteriosa profezie...

 

Due entità diverse
Con un unico destino
Salveranno le terre emmerse
Da un nemico caino.

Gli spiriti del bene e del male
Uniti in una grande spirale
Uccideranno il loro eterno rivale.

Questa unione, sacrilega sarà
Se l’amore non nascerà.

Di sangue nobile l’erede sarà
E due famiglie rivali unirà.
Bianco e nero sarà,
Ma dentro di sè un solo spirito governerà.

Spiegarvi ciò che significa non è il mio compito. Che la fortuna possa guidarvi in questo lungo cammino alla ricerca della verità.




Salve! Siate clementi con me! E' la mia prima fanfiction che scrivo da sola!
Non sono molto sicura nel continuare, comunque andrò avanti nel postare. Sono molto curiosa di sentire cosa ne pensate, qualunque cosa pensiate!
PUBBLICITA’ [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull'Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

Con Affetto Nimueh

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il Gran Ballo ***


Capitolo Rivisitato e Corretto da Ayumu_

1.       Il Gran Ballo
 

Punto di Vista di Raf 

 

-Forza e coraggio Raf! E’ solo una serata!- mi ripeteva Dolce, la mia dama di compagnia, nonché mia migliore amica. Per lei era facile, non essendo quella che doveva essere presentata all’alta società dei sempiterni!
-Ho paura! Non voglio che i miei genitori decidano per me, soprattutto se si tratta di un mio ipotetico matrimonio! Dolce, io sono già innamorata di Gabi! Io voglio lui!- le dissi disperata. Ne avevo già parlato con mia madre , ma lei... per lei non era il momento di preoccuparsi di certe cose.Eppure credevo che un nobile come Gabi l’avesse soddisfatta: era un conte!Cosa c’era meglio di un conte per una principessa da maritare?
Ovviamente un principe, ma non essendocene uno oltre a quello dei Devil, che non avrei mai e poi mai sposato,era una possibilità da escludere, considerando che le nostre famiglie sono sempre state rivali. Quindi Gabi era perfetto!
-Raf, tu e Gabi non siete cantanti e questo lo sai meglio di me! E poi potresti incontrare veramente la tua anima gemella! Tu che ne sai?- rispose, cercando sia di convincermi, sia di calmarmi.
Aveva ragione: io e Gabi non eravamo cantanti, non avevamo poteri in comune, quindi non potevamo essere anime gemelle. D'altronde io non l’amavo veramente...  Sapevo già da tanti anni che prima o poi avrei dovuto far i conti con qualcosa del genere e lui era sempre stato mio amico! Mi sarei assicurata una vita felice con lui, con una persona che stimavo e a cui volevo un mondo di bene.
-Dolce, io ho solo diciotto anni e posso ancora scoprire nuovi poteri!- le dissi più per convincere me che lei.
Ci pensò un po’ su e poi rispose: -questo è vero! Ma sai che non puoi cambiare le decisioni dei tuoi genitori! Quindi su col morale! Devi prepararti per il tuo primo Ballo! E poi, abbi fede: loro vogliono solo il meglio per te!-.
Era inutile parlare con lei, troppo buona per riflettere su certe cose, che nelle mie condizioni, ahi me, ero costretta a pensare. Però era vero, dovevo avere fede, ma non riuscivo a non pensare al peggio!
La mia unica speranza era trovare il mio cantante, poiché lui doveva esistere da qualche parte...
In più sapevo bene che non avrei mai potuto disubbidire ai miei genitori.  L’unica cosa che potevo fare era affidarmi alla sorte, colei che non fa niente per nulla!

-Contessina Dolce Blanc di Angie-Town!-. Dolce scendeva lentamente lo scalone, incantevole com’era, sfoggiando il suo adorato vestito color magenta, molto semplice per i suoi gusti. Probabilmente avrebbe voluto abbinarci un bel paio di occhiali da sole, ma, potrei mettere la mano sul fuoco, la madre non le avrebbe mai concesso di venire al ballo in quel modo. Era tranquilla, per sua fortuna senza preoccupazioni: i suoi genitori non avevano la fissa del matrimonio!
-Buona fortuna Raf!- mi bisbigliò prima di scendere e di rimando la ringraziai.
“Raf, non ti è concesso cadere in questo momento, quindi mantieni i nervi saldi e cammina a testa alta! Su, niente figuracce!” ripetevo nella mia mente come una litania, mentre aspettavo che il banditore mi annunciasse.
Il Gran Ballo Di Vienna veniva sempre celebrato in gran segreto per non mostrarci troppo con i terreni. L’etichetta imponeva che i nobili sempiterni si dovessero conoscere indistintamente dalla propria razza e quindi  la forma terrena era d’obbligo, così  da non poterci distinguere e insultare.
Il mio accompagnatore era stato scelto per me dai miei genitori e, molto probabilmente, avrebbe anche potuto essere il mio promesso sposo. Mentre aspettavo il mio momento, mi ripetevo nella mente che dovevo essere ottimista, ma era difficile mettere in pratica questo consiglio!
- Principessa Raffaella Serafini di Angie-Town!-  esclamò il banditore; così da brava, mi avviai verso lo scalone dove avrei trovato il mio accompagnatore. Non avevo il coraggio di alzare gli occhi e l’unica cosa che vidi fu la sua mano incredibilmente pallida.
Il cerimoniale imponeva che mi desse il braccio scendendo lentamente la lunga rampa di scale. Quando toccai la sua pelle, un brivido caldo mi attraversò il corpo. Non mi era mai successo...
Di scatto, presa da un’ondata di adrenalina, alzai gli occhi per incontrare quelli del mio misterioso accompagnatore e rimasi folgorata!
Un uomo, dai capelli neri con riflessi bluastri, gli occhi ambrati e la carnagione pallida, ma mi squadrava con occhi incantati. Insomma proprio un bel ragazzo! Il suo occhio sinistro era circondato da una stella rossa, il suo corpo, fasciato da uno smoking nero e una camicia viola,  lasciava intravedere una muscolatura scolpita. Dire che fosse solo carino era un sacrilegio! Era affascinante, seducente... Ero incantata dalla sua persona!
Lentamente scendemmo la scalinata e prendemmo a ballare il valzer.
Era proprio uno strano angel, eppure non poteva essere altrimenti, anche se tutto sommato non potevo saperlo per certo, poiché eravamo tutti in forma terrena. Tuttavia non mi sembrava tanto sconosciuto anzi, sentivo di conoscerlo già da tempo. Una volta una mia amica mi aveva raccontato che, quando aveva trovato il suo cantante, fu come se lo avesse da sempre conosciuto. Insomma, per lei fu come sentirsi a casa!
Percepivo una sensazione strana ma bellissima, mai provata prima di allora.
-Siete bellissima!- mi intimò suadente con un’aria incantata, che mi fece avvampare all’istante. Imbarazzata lo ringraziai di cuore per il complimento, mentre prendeva a scrutarmi con un’aria assorta. All’improvviso si irrigidì e la sua espressione divenne sempre più strana e fredda ed infine rabbiosa.
Non capivo perché, ma mi dava fastidio, anzi mi causava dolore. Ma come poteva farmi male una persona che nemmeno conoscevo?
-Io sono Raf e voi siete?- gli chiesi gentile, per approfondire la conoscenza.
-Sono Sulfus!- mi rispose sprezzante. Proprio strano per un angel!
-State bene? Perché siete diventato così distante?- gli chiesi, non amando tanto i giri di parole. Perché si comportava in quel modo?
-Non sono affari che le riguardano, mia cara meringa alata!- mi rispose malevolo. All’improvviso capii che, quel che io definivo come uno strano angel, non era altro che un Devil! Mi staccai di botto da lui, mentre tutti nella sala mi guardavano allibiti, lui compreso, per la scena che stavo offrendo. Senza perdere tempo, completamente arrabbiata, andai a cercare i miei genitori. Li trovai a conversare con due sconosciuti, molto somiglianti a quel Sulfus.
-Padre, madre, posso parlare in privato con voi?- gli chiesi con una certa impazienza, mentre con un gesto del capo salutavo i due sconosciuti, che, da quando ero comparsa, avevano preso a guardarmi con una faccia mezza disgustata e mezza estasiata.
Mentre ci cercavano una stanza privata per discutere, vidi che i loro occhi mi scrutavano speranzosi e compassionevoli allo stesso tempo.
-Padre, perché il mio accompagnatore è un Devil?- gli chiesi perentoria. Sapevo già la risposta, ma concessi loro il beneficio del dubbio e a me un momento per sperare ancora in un futuro migliore.
Ma come era potuto accadere? Io ero un Angel e lui un Devil! Il V.E.T.O. parlava chiaro: come avremmo mai potuto mandare avanti un matrimonio se non avessimo nemmeno potuto toccarci?
-Perché è il tuo promesso sposo, bambina mia! - mi rispose triste, ma anche imperioso. Ma perché?
Se non avessi saputo della sua natura non mi sarei mai opposta: il suo aspetto tentatore mi aveva già incantata sufficientemente, ma non potevo accettare un simile sacrilegio!
Da sempre i nostri popoli erano in guerra tra loro e, con i loro comportamenti, sembrava quasi che ognuno di loro tradisse il proprio regno.
-Un Devil?! Fatemi indovinare è il principe, giusto? Ma come faremo con il V.E.T.O?- dissi completamente sotto shock.
-Sì. E’ il principe primogenito. Inoltre, non ci sono problemi con il V.E.T.O perché voi siete cantanti, quindi esso non vi ostacolerà!-mi rispose pacato, aspettando che anche io mi calmassi e riuscissi a vedere una logica, dove  era evidente che non ci fosse.
Altra bella domanda: come possono essere cantanti un Angel e un Devil? Non potremmo mai avere un potere in comune, perché io praticavo la magia bianca e lui sicuramente quella nera, come era giusto che fosse.
-Come fate a essere certo che siamo cantanti? Padre, se sapete qualcosa che non so, siete pregato di dirmelo!- esclamai perentoria. Sicuramente c’era qualche ragione che io non riuscivo a vedere e capire, perché i miei genitori non mi avrebbero mai fatto un torto del genere.
Un Devil per marito, quando io sono una Angel: come avremmo mai potuto vivere insieme?
-Bambina mia, ti prego, credi veramente che non ci sia un ragionamento sensato? Anche noi, come te, dispregiamo i Devil-.
-Ditemi la verità! Perché?- gli ridomandai imperiosa, puntando i miei occhi nei suoi. Vedevo chiaramente che era in difficoltà: mi avrebbe continuato a mentire o mi avrebbe detto la verità?
-La discussione è chiusa e la decisone presa! Non ti permetterò di mandare tutto a monte: ci sono in gioco migliaia di vite innocenti! Stasera tu partirai con il principe e i suoi genitori, quei signori con cui parlavamo poco fa, e andrai a stare a Zolfanello City per qualche giorno!- rispose totalmente sicuro delle sue parole.
A quel pensiero la mia vista si oscurò e il mio corpo divenne molle, candendo in un sonno profondo.


Punto di Vista di Sulfus

-Sulfus i nostri genitori ti vogliono parlare!- urlò da dietro la porta quel rompiscatole di mio fratello Robin, con il suo solito tempismo.
Mi stavo intrattenendo per bene con una delle tante ragazze dei nightclub di Zolfanello e stavamo per entrare nel vivo della passione, eccitato a puntino com’ero, prima che quel ficcanaso venisse a rompermi le scatole.
-Dì loro che dovranno aspettare! Sono un tantino occupato a gustarmi un piatto di wurstel e patatine... soprattutto patatine!- gli risposi divertito. Che volevano quei vecchiacci dei miei genitori?
-Forse non hai capito: voglio parlarti ora!-. Adesso non era più Robin, bensì mio padre!
Lo conoscevo bene e, quando parlava in quel modo così calmo e sereno, era meglio non disubbidirlo o avrebbe potuto prendermi di peso e buttarmi in uno dei tanti vulcani qui intorno.
-Mi dispiace bambola, ora devo andare!- le sussurrai sulle labbra prima di baciarla appassionatamente.
-Sono qui, padre. Suvvia parlate!- esclamai una volta entrato nella sala del trono. Inoltre la presenza di mia madre rendeva la questione ancora più importante e allo stesso tempo inquietante!
-Domani sera ci sarà il prossimo Ballo, dove debutteranno in società alcune nuove fanciulle di alto rango, e tu dovrai partecipare, e logicamente mi aspetto che tu balli- incominciò mio padre. Mi ero perso qualcosa... Da quando ero diventato un accompagnatore? Non gli bastano Robin e Gas a fare i damerini per loro!
-E potrei sapere perché, di grazia?- gli domandai con una vena d’ ironia.
-I genitori della ragazza che accompagnerai vorrebbero che la signorina in questione facesse la tua conoscenza...- mi rispose con un risolino. Ulallà... C’era puzza di bugia!
Riflettendoci però non avevo niente da sbrigare a Zolfanello, quindi avrei potuto divertirmi al quello Ballo, magari rendendolo anche un po’ più vivace...
-Suvvia, ditemi la verità, sapete che non sono facile da imbrogliare.- gli dissi ridendoci sopra, anche se la cosa mi inquietava alquanto: i miei genitori mi mentivano solo quando erano sicuri che le loro decisioni non mi sarebbero piaciute.
-Bhè... Se vuoi scoprire la verità, dovrai andare al Ballo e guadagnartela!- rispose ridendo, prima di andare via insieme alla mamma, mentre io ero rimasto spiazzato e molto incuriosito.
Qualunque cosa fosse, era inutile farsi troppi problemi.

Ritornato nella mia camera e concluso il tête a tête con quella bellissima fanciulla, con cui mi stavo intrattenendo prima, arrivarono quei grandi rompipalle di Robin e Gas.
-Purtroppo dovremmo venire con te alla festa.- mi annunciò Robin divertito dalla mia faccia disgustata, perché non amavo poi così tanto ballare, anche se tolleravo abbastanza i balli molto sensuali.
-Sai, amico, gira voce che i tuoi stiano organizzando il tuo matrimonio con una...- mi disse Gas ridacchiando. Che?
Come faceva a saperlo, e perché io non ne ero al corrente?
Certo, Gas era il figlio del consigliere di mio padre, quindi avrebbe potuto essere vero, ma noi eravamo Devil e i Devil mentono. Eppure non poteva essere altrimenti. Non mi avrebbero mai costretto ad andare a nessuno Ballo se non quello svolto nel nostro castello! E adesso? Ero troppo giovane per rimare incastrato in questo modo!
Però ero così curioso di conoscere colei che sarebbe dovuta divenire mia moglie, che decisi di andarci lo stesso a quel maledetto ballo. Non che sarebbe diventata la mia sposa! Era solo curioso...
E poi mi sarei divertito ad illudere una nuova pollastrella nobile.

Arrivato a Vienna, andai dritto dritto nella sala del Gran Ballo.
Stranamente mi sentivo molto agitato, non ne capivo veramente la ragione. Forse perché non avevo mai partecipato a un ballo con delle spocchiose e disgustose meringhe alate!
Passarono molte ore prima dell’inizio di quella farsa. Automaticamente via avviai verso la mia dama, senza interessarmi dalla presentazione del banditore.  Era una ragazza alta, snella, formosa, dalla carnagione dorata e dai lunghi capelli biondi e ricci, con un ciuffo sbarazzino di color rosso fuoco sulla frangia. Era bellissima!
Purtroppo non potevo vedere i suoi occhi, avendo il capo chino, forse a causa della timidezza...
Appena mi sfiorò la mano, una scossa si irradiò lungo il mio corpo, mentre lei alzò la testa di scatto, lasciandomi ammirare i due zaffiri splendenti che aveva al posto degli occhi.
Scendemmo le scale e iniziammo a ballare. Inspiegabilmente mi sembrava di conoscerla da una vita!
Però i capelli biondi, occhi azzurri e carnagione dorata erano strani per una Devil!
-Siete bellissima!- sussurrai alla mia deliziosa dama, incantato da cotanta bellezza. Ma che pensavo? Non era da me fare complimenti come quei bignè melensi.
Lei mi ringraziò imbarazzata, ma soprattutto con una gentilezza estranea a un Devil!
Forse era... No i miei genitori non avrebbero mai e poi mai combinato un matrimonio del genere! Una meringa alata per il trono dei devil? NON SI PUO’!
-Io sono Raf e voi siete?- mi chiese gentile, confermando la mia teoria.
-Sono Sulfus!- le risposi arrogante. Alla fine di questo ballo i miei genitori assaggeranno la mia ira.
Intanto la riempivo di sguardi pieni di rabbia, anche se il mio corpo non era d’accordo con la mia mente. Ero eccitato!
Stringevo contro il mio corpo una Angel, è vero, ma che Angel!
-State bene? Perché siete diventato così distante?- mi chiese con una gentilezza che solo una Angel poteva avere.
-Non sono affari che le riguardano, mia cara meringa alata!- le risposi malevolo, dopotutto ero un Devil!
All’inizio mi guardò strano, però poi di botto si staccò da me e corse via, donando a tutti uno spettacolo di cui si sarebbe parlato parecchio. Forse nemmeno lei in principio sapeva che ero nato per essere crudele...
Cercai i miei genitori per una spiegazione, ma non trovai nessun dei due, però accostandomi ad una porta sentii qualcuno che discuteva animatamente.
Incuriosito, cercai di origliare, accorgendomi che era quella Raf che urlava.
-Un Devil?! Fatemi indovinare è il principe, giusto? Ma come faremo con il V.E.T.O?- disse completamente sconvolta, ma confermando le mie precedenti teorie: nemmeno lei era al corrente della verità.
-Sì. E’ il principe primogenito. Inoltre, non ci sono problemi con il V.E.T.O perché voi siete cantanti, quindi esso non vi ostacolerà!- rispose l’ uomo con cui stava parlando. Cantanti! Eravamo troppo diversi per esserlo.
-Come fate a essere certo che siamo cantanti? Padre, se sapete qualcosa che non so, siete pregato di dirmelo!- rispose categorica. Come per lei, questa storia non mi convinceva affatto!
-Bambina mia, ti prego, credi veramente che non ci sia un ragionamento sensato? Anche noi, come te, dispregiamo i Devil- continuò l’uomo, che senza ombra di dubbio era suo padre.
-Ditemi la verità! Perché?- gli ridomandò imperiosa. Quella donna era un bignè alato di tutto rispetto!
-La discussione è chiusa e la decisone presa! Non ti permetterò di mandare tutto a monte: ci sono in gioco migliaia di vite innocenti! Stasera tu partirai con il principe e i suoi genitori, quei signori con cui parlavamo poco fa, e andrai a stare a Zolfanello City per qualche giorno!- rispose sconvolgendomi. Come se la sarebbe cavata quella zolletta di zucchero a Zolfanello? Non ne sarebbe uscita viva!
All’improvviso, però, la vidi svenire ed essere presa al volo dal padre: ciò mi disturbò e non poco. Volevo andare da lei e prenderla fra le braccia per potermi assicurare che stesse bene: ero ansioso per la sua salute...  Non era da me!
Che diamine stava succedendo? Perché volevano che sposassi una Angel? Insomma io l’avrei odiata sempre solo perché era una Angel, a prescindere che provavo un certo desiderio e avevo avuto l’intenzione di proteggerla. E sicuramente lei avrebbe odiato me perché ero un Devil: questi pensieri mi rattristarono più del dovuto.
Ricominciai a cercare i miei genitori per avere delle risposte, e stavolta riuscii a trovarli, anche se avevo impiegato un bel po' di tempo.
-Ho scoperto il grande segreto... Perché proprio una Angel?- chiesi a mio padre calmo, cercando di ragionare. Dietro di loro c’era il corpo svenuto di Raf.
-Questa Angel è la loro principessa, e tu, che sei un principe, la devi sposare! La questione è stata già decisa e un giorno capirete il perché... Non preoccuparti, lei è la tua cantante e tu il suo!- mi disse serio mio padre, senza però astenersi dal prendermi in giro. In effetti era una situazione comica per chiunque al di fuori di me...
Guardai Raf: il suo volto nel sonno era ancora più bello, ma provavo solo desiderio e nessun sentimento che non fosse odio per il popolo che mi ispirava.



Salve! Spero di non avervi deluso con questo primo capitolo! Anche se devo ammettere avrei potuto fare di meglio! Non sono pratica di balli di alta società e robe simili!
Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione e in particolare, 96opal per averla inserita nelle seguite e _Elea_ nelle ricordate, e logicamente chi ha commentato!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ Girl95Devil: Grazie! Mi ha tirato su di morale il tuo commento! Ero parecchio sfiduciata: ho sempre paura che non piacciano a nessuno i miei capitoli! Comunque sì l'ho scritta io la profezia!Ciao! Kiss!

@ Elizabeth_smile: Ciao! Grazie! Perchè Angel's friends è una passione nascosta? Bhè forse lo so... alla nostra "veneranda"(xd) età ancora a vedere i catoni animati? Sì e me ne vanto! Ciao! Kiss!

@ _Elea_: Grazie! Spero che sia di tuo gradimento questo capitolo! Al prossimo capitolo! Ciao! Kiss!

@ 96opal, togals duff e Angel_e_Devil: Grazie mille per la vostra fiducia! Ciao! kiss!

*SONDAGGIO*
Il titolo che ho dato a questa fanfiction non mi convince tanto e pensavo di cambiarlo!
Preferite tra "Quando si odia si ama" o "Amore e pregiudizio"?

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Il Mondo dei Devil ***


Capitolo Rivisitato e Corretto da Ayumu_

2.       Il Mondo dei Devil


Punto di Vista di Raf 

 
 

-Su, sveglia! E’ giorno!- strillò una ragazza dai lunghi capelli neri con due ciuffetti viola sul davanti, svegliandomi di soprassalto. “Ma chi era? Dov’ero? Cosa voleva questa da me?”: mi domandavo isterica.
Quella notte avevo fatto un sogno stranissimo: ero al ballo che si doveva tenere stasera a Vienna e incontravo un ragazzo veramente bello, ma sfortunatamente era un Devil! Allora andavo a chiedere spiegazioni ai miei genitori e loro mi svelavano che sarebbe diventato il cantante, e quindi il mio sposo. E come se non bastasse mi spedivano pure a Zolfanello City!
In quel momento invece mi ritrovavo in una stanza poco illuminata nonostante la finestra spalancata. A pensarci sembrava una Devil, anche se in forma terrena. Sicuramente stavo continuando a sognare!
-Oggi sarà una giornata impegnativa, soprattutto per lei! Zolfanello City l’aspetta!- continuò a parlare,visto che io non feci altro che guardarla fisso, chiedendomi cosa stesse succedendo.
-No, sto sognando... E’ solo uno stupido incubo!- bisbigliai guardandola audacemente, mentre lei mi squadrava preoccupata.
-Faccia come crede, ma posso consigliarla di buttarsi dalla finestra per controllare se sta sognando o è la realtà... sa, il pizzicotto non funziona!- mi disse divertita dalla sua battuta. Allora non era un sogno! Cosa avevo fatto di male per meritarmelo? Un Angel a Zolfanello City è come la pecorella nella bocca del leone!
-Convinta?- mi disse quando vide la “ragione” comparire sul mio volto.
-Sì,purtroppo... Tu chi sei?- le chiesi, incuriosita da un questa Devil dall’apparenza “buona”.
-Io sono Cabiria, la vostra dama di compagnia per il vostro breve soggiorno a Zolfanello... e voi come vi chiamate?-.
Breve soggiorno a Zolfanello: grazie al cielo!
-Dammi del tu... Io sono Raf!- le dissi gentilmente. Tutto sommato mi stava simpatica:la fine del mondo doveva davvero vicina allora!
-Buongiorno Ralfuccia!-. Come?!
-Io... sono Raf... non Ralf!- esclamai, pensando che non avesse capito la battuta precedente.
-Sì lo so, ma per me sarai Ralf! Sai, Raf è un nome troppo da Angel! Orribile... senza offesa! Invece Ralf mi sta simpatico! Mi ricorda quel personaggio strambo dei Simpson...- mi rispose divertita. Dovevo aspettarmelo: i Devil non possono fare a meno di prendere in giro chiunque abbiano a tiro! Tuttavia, perché dovevo essere paragonata a quel bambino rincitrullito? Non ci assomigliavamo per niente!
Mi guardai intorno. C’era un pianoforte: alquanto strano per una stanza da Devil. Aveva tutta l’aria di essere una camera maschile e le mie teorie furono confermate quando vidi il ritratto, probabilmente, di Sulfus.
Rimasi a fissarlo per un po’, finché Cabiria non mi fece ritornare alla realtà.
-Questa, realmente, è la sua camera- disse, indicando il dipinto. Quindi doveva essere lui a suonare il piano... Stranissimo! Ma se io ero qui, lui dov’era?
-Ma lui dov’è? E come mai qui c’è un pianoforte?- le risposi incredula e curiosa, indicando lo strumento.
-Bhè, tu hai un tatuaggio... Strano per una Angel! Ops...-. Come faceva a saperlo? La guardai storta aspettando una risposta.
-Sai, ho dovuto spogliarti dopo che sei tornata dal ballo e l’ho visto...  Sulfie invece è ad Angie-Town!- mi rispose, preparando degli abiti indecenti per i miei gusti, ma del tutto normali per un Devil...
La sua risposta mi fece sbellicare dalle risate: Sulfus, il malfamato principe dei diavoli, ad Angie-Town, la città degli angeli? Cabiria stessa rise come me, mentre realizzavo di aver fatto una fine analoga.
-Bene. Sarà meglio che ti sbrighi, perché rischi che le meringhe alate e i bignè volanti della colazione volino magicamente via, nelle fauci di un certo Gas!- mi disse con un risolino. Divertente!
Mi vestii da degna devil e, entrambe in forma terrena, andammo a colazione. Era tardi, quindi la sala era pressoché vuota. Meglio così!
-Dopo conoscerai i sovrani:  ti consiglio di non far arrabbiare il re, non è un tipo paziente...- mi avvertì Cabiria, mentre addentavo un cornetto alla nutella. Era molto gentile da parte sua mettermi in guardia.
-Tu sai il perché di tutto questo?- le chiesi seria. Speravo sapesse qualcosa, nonostante avessi molti dubbi: probabilmente ne sapeva anche meno di me.
-Non so dirti, Ralf. So solamente che è una cosa molto seria se i sovrani dei due regni dopo anni di lotte decidano di unire i loro primogeniti... Anche io la vedo una cosa impossibile, ma di sicuro c’è un qualcosa di grosso sotto...- rispose riflessiva, senza però farsi mancare un accenno di ironia sul “Ralf”.
Prima che potessi risponderle, entrò come un lampo nella saletta un ragazzo dai capelli castano ramati e gli occhi verdi.
-Giorno Robin!-esclamò Cabiria, con sguardo da ebete. Nota Bene: i Devil sono capaci di fare uno sguardo da ebete.
-Ciao Cab! Tu devi essere Ralf!-. NO! Anche lui! Cosa avevano tutti contro di me?
-Sì, più o meno... Tu sei?- gli domandai, mentre nessuno mi degnava di una risposta, poiché troppo occupati a scambiarsi occhiate  languide.
-Sono il fratello minore di Sulfie, Robin... nonché tuo futuro cognato, suppongo!- mi rispose con uno sguardo divertito.Questo matrimonio doveva essere uno spasso per il mondo intero...
L’innamorato mangiò in fretta e furia e poi scappò via, non prima di aver scoccato un intenso sguardo a Cabiria.
-Sai, non sapevo che i devil potessero amare!- le dissi divertita, per una volta, dalla situazione.
-Gli affaracci tuoi no, vero biondina?- mi rispose ironica, mentre avvampava. La sua risposta, tuttavia, non mi scoraggiò, anzi mi rese ancora più petulante.
-Su, dai, si vede lontano un miglio che siete innamorati. Siete cantanti?- le chiesi sorridendo.
-Ok, va bene... Sì, siamo cantanti. Contenta?- rispose incupita. Nota Bene 2: I Devil non sono tipi da esporre i loro sentimenti facilmente.
-Molto!-.

Finita la colazione ci avviammo verso la sala del trono. Cabiria non poté entrare e fu costretta ad aspettarmi fuori.
La sala mi incuteva un certo terrore, essendo arredata con un gusto altamente gotico, tuttavia mi avviai decisa verso i sovrani e mi inchinai.
Il re era un tipo sulla cinquantina, dai capelli neri con i riflessi blu, come quelli di Sulfus, e gli occhi verdi, come quelli di Robin; mentre la regina era una donna bellissima sulla quarantina, dai lunghi capelli castano ramati, come quelli del figlio minore, e dagli occhi ambrati, come quelli del figlio maggiore.
-Sono lieta di fare la vostra conoscenza! Io sono Raffaella- dissi, mostrando un sorriso un po’ falso, che fu, nonostante tutto, ricambiato.
-Noi lo saremmo se fossimo Angel: è un vero dispiacere conoscerti!- mi rispose l’uomo sorridente. Dovevo, per caso, prenderlo per un benvenuto?
-Io sono la regina Cynthia, mentre lui è re Nicolas... - disse la regina, anche lei sorridente. Subito dopo comparì anche Robin, che si sistemò alla sinistra del padre.
-Spero ti troverai male qui nel castello, e con la nostra futura nuora Cabiria! - continuò Cynthia, come ogni altra padrona di casa di Zolfanello, credo. Dal modo in cui si era comportata la Devil, credevo che la sua relazione con Robin fosse segreta, anzi era stato anche già deciso il matrimonio.
- Certo- risposi, facendo un sorriso titubante.
-Bando alle ciance! Tra due giorni partirete, tu, Robin e Cabiria, logicamente anche con altri Devil, per la Golden School, per lo Stage. Sicuramente ti starai chiedendo perché sei qui... Ebbene sei qui per conoscere meglio il tuo futuro popolo, in quanto futura regina, proprio come sta facendo Sulfus ad Angie-Town- mi disse brusco il re.
-Robin e Cabiria ti faranno da Cicerone in questi due giorni- disse amorevolmente la regina. La notizia della partenza per la Terra mi risollevò un po’ l’umore, anche se mi dispiaceva dopotutto non aver salutato adeguatamente i miei genitori.
-Potrei farvi una domanda?-domandai gentilmente ai due sovrani, che mi scrutavano incuriositi.
-Certo. Spero solo che non farai una delle solite domande stupide tipiche degli Angel...- sentenziò divertito, ma serio allo stesso tempo. Gli angeli non fanno domande stupide!
-Perché avete, insieme ai miei genitori, acconsentito ad un matrimonio del genere?-. I due si oscurarono, cercando una risposta adeguata da darmi.
-Non possiamo dirti tutto, ma sappi che tu e nostro figlio siete destinati dall’inizio dei tempi! La vostra unione è stata scritta nelle stelle, che abilmente i Maya hanno saputo decifrare- mi rispose enigmatica la regina.
La situazione doveva essere più che seria, se un popolo così antico aveva predetto una cosa del genere; ma perché non ne sapevo niente, quando eravamo io e Sulfus i diretti interessati?
-Grazie. Non ho altre domande, perciò, con il vostro consenso, io andrei- avvisai cauta. Sapevano meglio di me che c’erano altre domande, ma una certa paura si era impossessata di me!
-Certo, fuori c’è Cabiria che ti aspetta! Alla prossima Raf- mi rispose affabile la regina Cynthia. Qualcuno aveva capito il mio nome: alleluia!
 

******

 
Mi proposero di recarci al centro commerciale più famoso di Zolfanello e, benché non fossi un’amante accanita dello shopping, accettai, curiosa di esplorare questa nuova realtà. Entrammo in un migliaio di negozi: tra vestiti, scarpe, borse e accessori vari mi girava la testa!
Non comprai nulla di troppo eccessivo, anche se alcune cose non erano poi così volgari e oscene. Logicamente erano vestiti e accessori molto da Devil, ma mi attiravano: stavo scoprendo un nuovo lato di me stessa.
I miei accompagnatori invece non facevano altro che guardarsi, e quando parlavano sembrava che usassero una specie di linguaggio in codice. Mi venne in mente Sulfus e mi resi conto di non sapere proprio niente di lui, oltre le nostre nature opposte.Mi rattristava: non sapevo nulla di colui che avrei dovuto considerare la mia anima gemella.
-Parlami di Sulfus...- le chiesi titubante, mentre Rob stava ad ascoltare silenzioso.
-Sulfus ha venti anni, è nato il 20 di giugno. Com’è fisicamente l’hai visto tu stessa. E’prepotente, veste come un motociclista e la sua mascotte è un serpente corallo che si chiama Basilisco, che in versione mimetica è un tatuaggio che si trova sul suo avambraccio sinistro... Il resto lo scoprirai da te...-. Sapeva veramente molte cose su di lui e questa cosa mi dava un certo fastidio: ero un po’ gelosa.
Sembrava proprio il genere di uomo che avrei sempre voluto al mio fianco, ironicamente parlando!
Continuammo a girare e finimmo in un negozio di biancheria. Stavo osservando uno splendido completino molto sensuale quando sentii degli strani rumori provenire dai camerini. Il mio settimo senso mi diceva che nei camerini ci fossero proprio Rob e Cab. Presa dalla curiosità entrai in un camerino e, senza farmi notare, mi trasformai in Angel.
Nonostante sapessi che non fosse giusto origliare, utilizzai il mio Think-fly:
“Quanto ti amo Rob! Ma perché non possiamo mai esprimere i nostri sentimenti in pubblico?!”.
“Sei bellissima! Non vedo l’ora di sposarti e averti tutta per me! Ti amo da impazzire Cab!”.

Ullallà! Quanto amore e quanta passione! Nota Bene 3: i Devil possono amare appassionatamente.
Alla fine del loro incontro amoroso, uscirono tutti disordinati, mentre io ritornavo ad essere una terrena. Nonostante non ci fosse un’intimità così grande con Cabiria, la presi per un braccio per portarla via da Robin, così da poter parlare liberamente.
-Wow, vi date da fare!- esclamai maliziosa. Stavo veramente degenerando...
-Da quando gli Angel sono maliziosi e origliano le “conversazioni” altrui?- rispose ridendo a crepapelle.
-Su, dai, rispondi! Voi mi state contagiando!- mi difesi ridendo di me stessa: era tutto così assurdo...
-Ok,ok... Solo perché mi stai simpatica come Angel e perché un giorno diventerai una di famiglia-.
-Perché non potete esprimere i vostri sentimenti in pubblico?-.
-Per i Devil amare  è come rincitrullirsi! Anche se è inevitabile, come puoi vedere. Nessun Devil bacia in pubblico o si tiene la mano. Sono cose smielate, che però...- rispose triste.
-Che però vorreste fare! Insomma, tutta una questione di orgoglio, per non dimostrarsi smielati come gli Angel!-.

 

******

 
Contro ogni mia aspettativa, finii in uno dei locali notturni più in voga a Zolfanello, il Gradisca. Per tale “evento” Cabiria mi concesse di “indossare” qualche strisciolina di tessuto: era come girare in biancheria!
Arrivati in quel luogo di perdizione più assoluta, i buttafuori, grandi e grossi Devil che mi terrorizzavano solo a vederli, appena videro Robin ci fecero entrare senza nemmeno dire una parola.
Il locale era colmo di gente in forma terrena. Il colore predominante era logicamente il nero, seguito dal rosso, e la musica era a volte rock a volte metal. Tutto sommato era non male, anche se il volume era altissimo.
Mi divertii come mai nella mia vita, ballando con alcuni Devil  veramente affascinanti. Quando capii di aver dato tutta me stessa, consumando tutte le mie forze, mi avvicinai al bancone del bar per prender un drink.
-Salve. Tu devi essere Raf! A corte si è sentito molto parlare di te...- mi disse una ragazza che mi era di fronte, dotata di una bellezza surreale: era la più bella Devil che avessi mai visto!
Indossava una maglietta viola molto scollata, una minigonna di jeans e gli stivali, tutto in stile punk. Aveva un sorriso suadente e provocatorio e lo sguardo sgranato, i capelli corvini con alcune ciocche fucsia e viola, la pelle di porcellana: era fantastica!
-Io sono Kabalè, un’amica intima di Sulfus...- continuò sicura. Intima? Incominciò già a starmi antipatica...
Rimasi a fissarla a lungo, rendendomi conto del pericolo che avrebbe rappresentato in una mia possibile relazione con il principe.
-Sì, sono Raf... è un piacere conoscerti!-. Era meglio se stavo zitta!
-Ho saputo del vostro futuro matrimonio. Sarò sincera: non penso che Sulfie possa sposare una come te: una stupida Angel!- esclamò sprezzante, mandandomi in bestia.
-Bene, allora spero per lui che sposi una stronza come te!- risposi acida e fin troppo volgare per i miei gusti.
-Oh, ciao Kabelè! Mi conceresti un ballo?- disse Robin, comparendo dal nulla dietro alla mia rivale, che nel frattempo aveva preso a squadrarmi con una faccia assassina. Per mia fortuna accettò e andò via.
-Sarebbe stato bello vedervi tirare i capelli a vicenda! Non ho mai sopportato Kabalè: ci ha provato fin troppo volte con Robin- asserì Cab alle mie spalle, mentre si piegava dalle risate.
-Ma chi era quella?- le domandai, anche se conoscevo già il suo nome.
-Quella, Kabalè, è la ex-ragazza di Sulfie!-.

 

******


-Questo è il gran vulcano di Zolfanello. Non è mai eruttato, ma intorno ad esso vi sono varie bocche, tipo sorgenti, in cui sgorga la lava, che non brucia, anzi, tutt’altro: ha proprietà curative!- mi spiegò Robin, una volta arrivati alle pendici di questo vulcano, dove aleggiava un fortissimo odore di zolfo, che mi dava alla testa.
Il giorno dopo la nostra avventura in discoteca mi avevano portata in questo luogo. Precisamente non sapevo il perché.
-Se ha veramente proprietà curative, perché mi sento svenire?- chiesi, mezza stordita a causa del forte odore di zolfo.
-Anche se è una lava speciale, il vulcano è comunque attivo. Dovresti abituarti visto che non sarà né la prima né l’ultima volta che ne vedrai uno!- disse, mentre io aggiungevo mentalmente un “purtroppo”.
Ci avventurammo per cercare una di quelle strane sorgenti e io mi trasformai in Angel, poiché il percorso era un po’ tortuoso.
-Ragazzi! Siete due lumache!- gridai ai due piccioncini, visto che con il mio Speed-fly ero arrivata prima di loro.
-Hai coraggio per prendere in giro dei Devil, Ralf!- rispose additando il mio nome, senza però farsi mancare un risolino, Cabiria. Non arrivammo proprio sulla bocca a causa della mia poca resistenza allo zolfo, però riuscimmo lo stesso a trovare una piccola sorgente.
Mi arrischiai a toccare con un dito la lava, sotto lo sguardo sbalordito dei due Devil, e constatai che non bruciava! Anzi era stranamente rinfrescante.
-Concordo con te Cabiria! Questa ha coraggio!- esclamò sorpreso e insieme divertito Robin.
-Sai, Ralfuccia, nessuno Angel conosce le proprietà curative di questa lava. Quindi se apri la bocca, è al tuo rischio e pericolo!- mi disse Cabiria con una espressione diabolica. Avrei voluto rispondere, ma all’improvviso mi scoppiarono a ridere in faccia. Infine Cab estrasse dalla borsa una fiaschetta viola molto piccola.
-Tieni, Raf .Prendine un po’!- mi disse amichevolmente Cab, porgendomi la boccetta. La cosa più sorprendente era che aveva pronunciato il mio nome per bene!
-Ma io sono una Angel, non posso...- risposi confusa dalla sua proposta.
-Sì, lo vedo che sei una Angel, ma sarai anche la nostra futura regina!- rispose Robin, sorridendo.
Sembrava che conoscessi quei due da una vita, che non da due giorni: avevano qualcosa che non ero mai riuscita a trovare nelle mie amiche.
Forse un’amicizia tra Angel e Devil non era poi un’ utopia così irrealizzabile! Forse tra Devil ed Angel poteva nascere anche più di un’amicizia.




Salve! Scusate il ritardo! Spero sia di vostro gradimento questo capitolo, anche se non è completo, poiché manca ancora il punto di vista di Sulfus!
Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, il capitolo precedente e in particolare:  ChibiRobykikka97 e prettyvitto per averla inserita nelle seguite, di nuovo kikka97 e valecullen_thedevil93 nelle preferite, e logicamente chi ha commentato (Scorpiusthebest e Elizabeth_smile, quest'ultima è pregata di commentare nella sezione giusta ;)) e anche solo letto!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ kikka97: Ciao! Mi ha chiesto se la questione dei cantanti l'ho inventata io e ti rispondo che il termine non è nuovo per chi conosce la storia di Twilight,infatti Bella è la cantante di Edward, nel senso che il sangue di Bella canta per Edward, che vorrebbe dissanguarla, perché per lui è l'umana con il sangue più delizioso che abbia mai sentito! Poi per il resto non centra niente con la mia storia. Grazie!! Kiss!

@ valecullen_thedevil93: Ciao! CITAZIONE:"il nostro Sulfie sta già pensando a quanto se la vorrebbe mangiare, non so se mi spiego XD. Ti Spieghi benissimo!!!!!!!! XD. Grazie!! Kiss!

@ 96opal: Ciao!!! Anche io amo i cartoni!!! *.* Comunque mi hai convinta: seguirò il tuo consiglio e lascio "Quando si odia si ama"! :D Grazie!! Kiss!!!

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** E il Mondo degli Angel ***


Capitolo Rivisitato 

3.       E il Mondo degli Angel
 

Punto di Vista di Sulfus 

 

-Buongiorno, altezza!- esalò una voce sconosciuta intorno a me. Dio, che male alla testa!
Subito dopo aver aperto gli occhi una luce accecante mi abbagliò. Quando riacquistai l’uso della vista, realizzai di trovarmi in una stanza dalle tonalità pastello, che chiaramente non avrebbe mai potuto essere la mia!
Dove diamine ero capitato? E chi era questo strano essere davanti a me?!
-Dove sono? E tu chi sei?!- chiesi brusco  al ragazzo occhialuto davanti a me. Aveva i capelli blu scuro e portava un paio di occhiali orribili! Di sicuro non era un Devil, ma uno sporco Angel!
-Io sono Ang-lì e vi trovate nel castello di Angie-Town!- mi rispose cordiale. Cosa A... An... Angie-Town!? NO!
Maledetti! Ora ricordavo tutto: stavo parlando con i miei genitori e mentre osservavo il volto di Raf, mio padre di soppiatto mi aveva lanciato un potente fendente alle spalle che mi aveva fatto perdere i sensi!
Se avessi potuto mi sarei altamente rifiutato di finire in questa malebolgia!
-Hey, occhiali volanti! Io sono Sulfus, il principe dei Devil, e voglio immediatamente parlare con i superiori... o chi di dovere per poter ritornare a casa! Ci siamo capiti?- gli dissi categorico, guardandolo di traverso.
-Non volete nemmeno fare colazione?- rispose intimorito, nascondendo la sua paura in una risata apparentemente disinvolta. Se dovevo rimanere in quel luogo, tanto valeva che mi riempissi la pancia a loro spese!
-Ma sì! Facciamo colazione! Cosa c’è? Meringhe alate e bignè volanti? Sarà meglio andare... prima che volino via!-risposi sghignazzando.
-Ma cosa dice, mio signore? Vi saranno servite niente di meno che le peggiori specialità dell’Inferno!- rispose insolente. Ne aveva di coraggio però per provocare un Devil come me!
 
La sala  era dipinta con la peggior tonalità d’arancione che potesse esistere! Era nauseante!
La tavola era completamente coperta con qualsiasi delizia esista nell’universo e io ne approfittai: .angiai veramente in abbondanza, alla faccia di quel quattrocchi!
-Questa lettera è da parte dei vostri genitori... - mi disse porgendomi una busta con il sigillo reale.

Spero che ciò che c’è scritto ti entri bene in testa!
Comportati da reale quale sei e non mostrarti come Devil! Non stuzzicare gli Angel: per quanto possano essere stupidi, sono troppi da dover controbattere nelle tue condizioni! Quindi comportati, per quanto tu possa fare, da Angel!
Impara quanto più puoi su di loro! Un giorno sarai tu il loro futuro regnante!
A presto, un bacio dalla mamma


Bene proprio quello che avevo sempre desiderato: essere un Angel!
-Cosa hai da guardare?- dissi brusco al cinesino. Avevo i nervi a fior di pelle!
-Niente. Pensavo solo a cosa avesse potuto farvi innervosire in questo modo. Comunque sia i sovrani vorrebbero parlare con lei!- rispose tranquillo Ang-Lì con un lieve accento di ironia.
...Quindi comportati, per quanto tu possa fare, da Angel!... Che diamine! Io sono un Devil: non potrei mai comportarmi da Angel! Assurdo!
Prima che potessi anche solo rispondergli entrò nella saletta una ragazzina, dai lunghi capelli fucsia e gli occhi blu intenso come quelli del cinesino!
Si guardavano e sorridevano a vicenda in un modo molto più nauseante del colore di questa sala! Come sospettavo, dopo essersi salutati, si stamparono uno mielatissimo bacio sulle labbra che mi mise non poco in imbarazzo!
-Salve! Io sono Dolce... Tu devi essere Sulfus!- esclamò sorridente dopo essersi sbaciucchiata con il ragazzino... comportati da Angel... Che faticaccia!
-Già...- asserii semplicemente.
-Ma come diavolo sei vestito?- mi chiese sconvolta, squadrandomi dall’alto al basso.
-Come hai detto, da diavolo!-  risposi sghignazzando, mentre lei mi guardava storta.
-Non puoi camminare per la strada vestito così! E’ poco chic! Ang-Lì puoi prestargli qualcosa di tuo?- esalò sconvolta facendomi inorridire: non avrei mai vestito i panni del cinesino!
-Non se ne parla nemmeno!- urlai isterico. Questo era troppo per un povero diavolo come me!
-Ok, ok... Compreremo qualcosa di nuovo!- rispose contentissima, mentre il cinesino alzava gli occhi al cielo. Non avrei mai e poi mai compreso questo amore sfrenato per lo shopping!
Comunque sia ero contrario anche a quella decisione, così per sottrarmi da tutto ciò incominciai a correre per tutti i corridoi del castello, inseguito da quei due che mi imploravano di fermarmi. Dovunque andassi in quel maledetto castello c’era qualcuno che mi guardasse incredulo!
Dovendo essere sfortunato fino all’ultimo, la mia corsa si concluse quando arrivai ad un vicolo cieco.
Fui subito accerchiato, ma, grazie alle loro mosse avventate, avrei potuto farcela, scappando attraverso un varco che si era aperto tra i due. Pensavo di essergli sfuggito, ma, al richiamo dell’incantesimo “Stop-fly” da parte di Dolce, il mio corpo venne bloccato.
-Se non vuoi fare un po’ di sano e divertente shopping, l’unica alternativa che hai sono i vestiti di Ang-Lì- mi disse gentilmente, mentre mi teneva bloccato con i suoi poteri. Non avendo altra via di scampo, accettai arrendevole.

Riportato nella stanza dove mi ero risvegliato, ricevetti un paio di jeans e una felpa col cappuccio blu scuro. Non era niente di troppo angelico fortunatamente!
Mentre mi vestito guardai con più attenzione la stanza: su una parete era appeso un modesto ritratto di una ragazza. Fissandolo meglio capii chi fosse: Raf! Quanto era bella... NO, non dovevo pensare certe cose!
Ripensai che lei in quel momento doveva essere a Zolfanello... Povero angioletto!
-Sai... Questa è la camera di Raf!-. Ero tanto preso ad osservare quel volto che non avevo sentito entrare nessuno. Ignorando la sua presenta continuai ad osservare quella stanza.
-Non sapevo che gli Angel andassero in moto...- dissi stupefatto guardando un caso poggiato sopra una scrivania. Dopotutto avevamo qualcosa in comune... Davo per scontato che fossimo opposti in tutto!
-Sì, Raf ha delle passioni particolari- rispose titubante.
All’improvviso entrò nella stanza, senza nemmeno bussare, un tizio sconosciuto.
-Em scusate... Dolce, ha visto Raf? Non riesco a trovarla da nessuna parte!- chiese il ragazzo, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo. Aveva i capelli castano chiaro, quasi biondi, gli occhi azzurri e una faccia da perfettino schifoso, con indosso una tuta bianca e verde acqua. Non capivo perché, ma avevo uno strano bisogno: spaccagli la faccia!
-No, Gabi... Raf è a Zolfanello City...- rispose titubante Dolce.
-Come? La mia Raf, da sola a Zolfanello City, con tutti quei diavolacci?- urlò sconvolto il damerino.La mia Raf!
La mia futura sposa già mi metteva le corna? Anche già le avevo, non potevo permettere una cosa del genere!
-Senti, Gabinetto, io sono uno di quei diavolacci! Il loro principe per la precisione! E la tua Raf... è la MIA futura sposa, non la tua! Quindi continua a lavorare a maglia o a fare altre occupazioni da Angel!- risposi con uno sguardo assassino e avrei potuto scommetterci, avevo sentito battergli i denti per la paura!  Nel frattempo sentii Ang-Lì mascherare una mezza risata con un colpo di tosse.
-L’ultima parola spetta a Raf! E lei è la mia fidanzata fino a prova contraria...- rispose spavaldo, dopo aver smesso di battere i denti logicamente. 
MAI PROVOCARE UN DEVIL! Prima che la ragione riprendesse il controllo su di me, mi avventai su di lui e incominciai a dargliene di santa ragione.
-Basta! Un po’ di contegno, signori!- urlò Dolce, mentre sferravo un potente pugno nella pancia del mio avversario, che sferrò a sua volta un pugno sul mio zigomo sinistro, lasciandomi un piccolo taglietto sotto la mia stella rossa.
Prima che la situazione peggiorasse, Dolce provvide a bloccarci con i suoi poteri e il cinesino trascinò via quella meringa scaduta!
Dolce mi guardava contrariata, rimproverandomi col solo sguardo le mie azioni.
-Suvvia, insomma sono un Devil: è il mio hobby preferito fare a botte!- mi difesi sorridendo, contagiando anche lei.
Non ne potevo più di esser controllato a vista da quei due, come se fossero i miei babysitter!
Approfittai del suo primo momento di distrazione e veloce come un fulmine scappai via, correndo silenzioso nei corridoi cercando al tempo stesso di non incrociare Ang-Lì.
Il piano terra era completamente tappezzato da guardie, ma del cinesino neanche l’ombra! Intanto un sacco di Angel gridavano il mio nome, cercandomi con il vano tentativo di riportarmi indietro...
Non sarei mai potuto scappare con tutte quelle guardie, così mi misi alla ricerca di un’uscita secondaria. Intanto esploravo quella reggia, circondata da giardini bellissimi di ogni tipo. In un di questi c’era addirittura una piccola montagnetta da cui sgorgava una piccola cascata. Risalendola mi sarei riguadagnato la libertà e così fu!
Trasformato in Devil volai in quel ciel così azzurro, così diverso da quello di Zolfanello...
Arrivato ad Angie-Town, mi ritrasformai pronto a macchiarmi di qualsiasi efferatezza!  Senza nemmeno cercarlo, individuai Gabi e la rabbia che avevo provato prima, ritornò con maggior vigore dentro di me e dalle mie labbra nacque un sorriso sadico. Incominciai a pedinarlo e quando finalmente entrò in un supermercato, capii che era il momento giusto per vendicarmi!
Stava passando accanto a uno scaffale, dalla precaria stabilità, e subito mi venne un lampo di genio!
Diedi al mobile una piccola spintarella e si scatenò il caos!
Il giovane Gabinetto era stato completamente investito da quella muraglia di barattoli di vernice e il suo “aiuto!”, urlato a squarcia gola, era musica per le mie orecchie! Subito qualcuno accorse ad aiutarlo, ma il mio Angel “preferito”, si vedeva da lontano un miglio, non aveva nemmeno la forza per rialzarsi!
Finalmente ritornò in una pozione eretta che mi permise di guardarlo meglio: era completamente sporco di vernice! Sembrava Giovanni Mucciaccia nel pieno di un art-attack!
Io, con un lento e calcolato passo, mi allontanai dal luogo incriminato, continuando a gustarmi la scena nella mia memoria.
-...fus... Sulfus!- sentii mentre passeggiavo per la città. Qualcuno mi stava chiamando!
Immediatamente mi nascosi in un vicolo e, sporgendomi un po’, potei vedere Ang-lì e Dolce, che pazienti mi cercavano per mare e monti! Mi ero proprio dimenticato di loro...
Essendo in volo qui due avevano più probabilità di vedermi, così entrai velocemente in un negozio chiamato Nubi-bar. Giusto in tempo! In effetti avevo un certo appetito, anche se non avevo la valuta degli Angel!
-Un frappè paradiso, grazie!- chiesi imitando il modo di fare di Ang-lì. Nel locale non c’era molta gente, ma c’era la persona giusta a cui affidarmi. Abbacinai con lo sguardo da perfetto diavolo tentatore una Angel veramente graziosa.
Quando venne il momento di pagare, mi misi a cercare insistentemente nelle miei tasche il portafoglio, recitando perfettamente il mio ruolo infatti: -lascia stare, pago io!- disse la ragazza amorevolmente e con un accento d’ironia.
-Grazie! Se mi dai il tuo numero, te li riporto...- risposi facendole l’occhiolino. Che creduloni questi Angel!
-Certo! Io sono Uriè! Tu? Non ti ho mai visto...- mi chiese avvampando.
- Sono Sulfus. Non abito nel centro, ma molto lontano... -. Infondo era la verità: abitavo molto molto lontano... per fortuna!
-Che strano nome... Molto da Devil...- concluse intelligentemente.
-Mia madre era una Devil, che diventò Angel per sposare mio padre...-.Ero un perfetto bugiardo!
-Oh, capisco... Bhè devo andare: questo è il numero... Ci si vede!- disse porgendomi un bigliettino prima che andasse via. Stavo per stracciarlo, ma poi pensai che mi sarebbe potuto esser utile...
Ritornai tra le strade di Angie-Town e ritrovai il belloccione/rompiscatole/Gabinetto. Eravamo vicinissimi, troppo vicini per miei gusti, a causa del vicolo stretto che stavamo attraversando insieme a tanta altra gente.
Davanti a noi c’era una bella Angel dai corti capelli blu elettrico, con un bel fondoschiena. Idea luminosa!
Senza farmi vedere le pizzicai il sedere, facendo in modo che pensasse fosse stato il bamboccione a farlo!
In men che non si dica quella Angel guerriera l’aveva riempito di botte, meglio di quanto avevo potuto fare io! Poveraccio, la fortuna non era proprio dalla sua parte!
Con tutte le disgrazie che gli erano accadute oggi aveva collezionato una marea di lividi! Il più bello era quello procuratogli dall’angioletto dal fondoschiena parlante! Gli aveva fatto proprio un bel occhio nero!
Appena potei, girai l’angolo e incominciai a piegarmi dalle risate! Questa scampagnata si era rivelata più divertente di quanto pensassi! Purtroppo senza accorgermene i miei “secondini” mi avevano ritrovato.
Senza nemmeno chiedermi niente, mi presero per le braccia e incominciarono a volare. Direzione: castello.

-Fammi indovinare gli incidenti di Gabi sono opera tua?- mi chiese Dolce con uno sguardo accusatore.
-Ma cosa dici! Io me ne sono stato solo soletto a fare un giro!- risposi il più innocentemente possibile, cosa che li fece insospettire ancora di più!
-Certo, certo!- rispose Ang-Lì, quando all’improvviso entrò nella stanza di Raf, in cui stavamo, l’Angel a cui avevo pizzicato il sedere.
-Raf! Ah, scusate... Dov’è Raf, Dolce? La sto cercando da stamattina!- chiese spazientita.
Dolce rispose alla ragazzo nello stesso modo con cui aveva risposto a Gabi questa mattina. Ricevuta la risposta negativa si spostò a parlare, di non capivo cosa, con Ang-lì, mentre dalla parte di Dolce proveniva una strana energia negativa, percepivo più di un pizzico di gelosia. Nota Bene: gli Angel possono ingelosirsi.
-Perchè sei gelosa? Insomma tu e il cinesino state insieme  e gli Angel, per quello che so, non tradiscono...-le chiesi incuriosito, una volta che i due Angel dalla chioma blu abbandonarono la stanza.
-Miki, è l’ex di Ang-Lì... Anche se lei è una mia amica, so che lei lo ama ancora e... e... mi da fastidio che lui stia solo con lei! Ecco l’ho detto!- sbottò innervosita. Certo che gli Angel sono proprio strani!
Verso il tardi fui condotto nella sala del trono. I miei cari secondini non entrarono come me, ma prima di lasciarmi mi costrinsero a confessare la mia colpevolezza nell’episodio del supermercato, ma non la faccenda che riguardava Miki: lei era ancora con noi, quindi se non volevo essere picchiato da una Angel femmina, facendo così la figura del cretino, era meglio se stavo zitto!
-Salve principe Sulfus- mi disse una donna dai lunghi capelli dorati, proprio come quelli di Raf.
-Salve...- risposi io titubante, abbozzando un sorriso del tutto falso.
-Io sono re Giacomo e lei è la regina Lucia. Ho sentito molto parlare di te... Tutte cose molto negative per un futuro regnante!- disse il re, un tipo sulla quarantina dai capelli e gli occhi blu. Andava di moda il blu...
-Tutte cose vere sua maestà! Io sono Sulfus, ma sembra che sappiate già tutto di me...- risposi malizioso, alludendo alla mia “ottima” condotta.
-Certo! Abbiamo un buona e una cattiva notizia per te. Quale vuoi sentire per prima?- esclamò ironico il re.
-Ma che domande? Quella buona!-.
-Per tua fortuna, e anche la nostra visto i pasticci che hai combinato oggi, il tuo soggiorno a Angiè-Town finisce domani!- disse allegro. Oh! Quella sì che era una buona notizia! Non vedevo l’ora di ritornare a casa!
-La cattiva è l’inizio della scuola, o per meglio dire dello Stage!- continuò ancora più allegro.NO!
E meno male che gli Angel sono buoni, se erano cattivi non avrei mai immaginato che fine avrei potuto fare!
La scuola: che incubo! Preferivo di gran lunga Angie-Town! E ho detto tutto!



Salve! Da quanto! Avete visto?
Ho postato dopo nemmeno una settimana!:D
Spero che questo capitolo un po’ strano vi piaccia perché credetemi: quando l'ho iniziato non avevo la minima idea di come farlo! Per questo devo ringraziare i miei amichetti(xd), che seguono la ff in incognito: mi incoraggiano e mi ispirano con le loro quotidiane stupidate! XD 
Nel prossimo capitolo i nostri amici si ritroveranno sulla Terra, nella Golden School e incominceranno le prime dispute! Poi vedrete!;) 
AVVERTENZE: Questa sarà una long long long long fanfiction! Spero non vi stanchiate di me!!! XD


Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti e in particolare, Allen_Anne_Black per averla inserita nelle seguite e logicamente che ha commentato! :)
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ valecullen_thedevil93: Ciao! Grazie! Concordo con te: Kabalè è più simpatica di Cabiria, ma mi serve una Devil che dia del filo da torcere a Raf e decisamente Kabalè è la più adatta a questo ruolo! Comunque ti prego non uccidermi ho postato presto!!!! XD Ciao! Kiss!

@ Elizabeth_smile: Ciao! Urlate al miracolo! Ha recensito nel capitolo giusto!!! Eheheh... è un giorno di festa!!
CITAZIONE:"Io mi impegno con tutta me stessa, ma la recensione finisce dove vuole lei!!". Sai mi ricorda tanto una certa persona che uccise un certo pokemon raro, come Giratina! XD Cmq spero non ci siano grossi erroracci in questo capitolo! Grazie! Kiss! 

@ kikka97: Ciao!! Da quanto hai scritto mi hai fatto capire che sei mooolto curiosa! Per quanto riguarda lo Stage sarà molto lungo e faticoso per i nostri stagisti preferiti, perché incominceranno i guai per i nostri cari amici! Grazie, al prossimo capitolo! Kiss!!

@ 96opal: Ciao! Grazie! A Ralf come hai potuto vedere gli è andata bene! A Gabi l'ha proprio ucciso con quel soprannome! Comunque in questa ff saranno un po’ tutti molto passionali, anche il più puritano tra gli Angel! XD Ciao! Kiss!

@ Angel_e_Devil: Ciao! Elizabeth_smile ti sta contagiando! Allontanati prima che puoi!! Comunque spero non ti abbia deluso questo capitolo!! Grazie! Kiss! 
 

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Prime Lezioni ***


Capitolo Rivisitato 

4.       Prime Lezioni

Ho un indovinello per voi!
Qual è l’edificio dove nessuno essere sano di mente, entrerebbe mai?
Ho la vaga sensazione che abbiate capito!
Stava per iniziare la scuola! Non solo per i terreni, ma anche per gli Angel e i Devil!


Era una giornata molto frizzante: il cielo non era limpido, ma nemmeno nuvoloso, la temperatura non era per niente fredda, anzi faceva caldo, ma non asfissiante. Insomma, un clima perfetto per una gita al male!
Raf, seduta al suo posto nell’autosfera scolastica, aspettava con ansia di arrivare a destinazione. I suoi genitori le avevano tante volte raccontato le loro straordinarie esperienza nella Golden School a mo’ di favola! Non stava nella pelle! Aiutare gli innocenti dalle angherie dei Devil, era sempre stato il suo sogno!
Le aureole radianti degli adulti l’avevano sempre attirata e sin da bambina immaginava di aver una tutta sua!
Ma non aveva mai immaginato di arrivare in quella scuola con un gruppo di chiassosi e molesti Devil!
Come il lettore può benissimo immaginare, Sulfus non era in migliori prospettive! Il silenzio e la tranquillità degli Angel l’opprimeva!
Entrambi pregavano che i loro supplizi finissero al più presto! E così fu: dopo non molto riuscirono ad intravedere la Terra! Molti di loro non l’avevano mai vista, esclusi i nobili che invece dovevano scenderci molte volte. Dapprima lo stupore li pervase, ma ad un occhio più approfondito realizzarono che quello mondo era lontano anni luce dalla perfezione del loro!
Per gli Angel c’erano troppe nuvole che oscuravano il sole e troppe emozioni negative che li mettevano a disagio, mentre per i Devil, come al solito, era tutto il contrario! Troppa luce e troppe emozioni positive!
Concluso il viaggio, le due comitive discesero dalle vetture, tutti tranne Raf e Sulfus, intenti a ritrasformarsi in sempiterni. Una volta fuori un’onda anomala di gente lì investì: i due ragazzi furono circondati dai loro più amici più cari, a cui, anche per due soli miseri giorni, era immensamente mancati.
Raf fu abbracciata stretta da Miki e Dolce, mentre da un lato Gabi, con la peggior espressione da cucciolo bastonato, reclamava le attenzione della sua fidanzata, che ingiustamente non l’aveva salutato per primo!
Sulfus, intanto guardava la sua promessa, ripensando a quanto fosse interessato infondo da quell’angioletto.  La fissava rapito quando la vide avvicinarsi a Gabi. Quest’ultimo aveva cercato di stamparle un bacio sulle labbra, quando la ragazza, intuendo le sue intenzioni, lo schivò bacandogli una guancia. Non si era mai rifiutata un’effusione con il suo dolce ragazzo, ma in quella situazione non se la sentiva: non lontano da loro Sulfus li stava fissando.
All’improvviso sbucò dall’ingresso un uomo sulla quarantina con dei lunghi capelli blu degli occhiali, che secondo Sulfus erano ancora più brutti di quelli di Ang-Lì!
-Salve a tutti sono il professor Arkan, l’ insegnante di Comportamento Terreno Positivo! Tutti gli Angel sono pregati di seguire Miki, affinché vi spieghi come accedere al sognatorio!- spiegò l’uomo prima di andare via.
La ragazza lentamente guidò i suoi compagni, vergognandosi ancora una volta del suo status di ripetente.

* * * * * * *


Anche Sulfus fu salutato calorosamente dai suoi compagni Devil!
-Sulfie! Fatto conquiste, fratellone?- disse Robin ironico, dando una pacca eccessivamente forte al fratello, che in quel momento stava digrignando i denti: non amava particolarmente essere chiamato in quel modo!
-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi “Sulfie”!- sbraitò come un ossesso il diavolo tentatore number one, scatenando l’ilarità generale.
-Dai calmati SULFIE!-. Dietro il suddetto comparve Kabalè, più in forma che mai, pronta a vendicare l’oltraggiosa affermazione di una certa Angel! Lei non era solo una provocante Devil, astuta com’era, sapeva che qualcuno li stava osservando, così indugiò con una mano su una natica di Sulfus, che preso in contropiede non la respinse.
Contenta del suo operato, oltrepassò il ragazzo ancheggiando sensualmente così da mettere le sue forme in risalto.
Una aola di fischi d’apprezzamento, tra cui Sulfus, si elevò tra i Devil, proprio come lei aveva previsto.
Dopo che gli angeli ebbero lasciato completamente il piazzale, comparve una strana donna dai lunghi capelli rosso scuro, un paio di corna blu notte e un paio di occhiali rigorosamente in stile Devil!
-Sono la professoressa Temptel, insegnante di Comportamento Terreno Negativo! Detto questo potete anche scomparire!- disse austera.
-Questa sarà un’altra zitella in cerca di qualcuno su cui sfogare le proprie frustrazioni! Anche quell’Arkan non scherza però! I professori sono proprio gente strana!- bisbigliò Sulfus all’orecchio di Robin, con voce ironica. L’unico che invece osservava ancora quella donna, tutto concentrato e con gli occhi a cuoricino, era niente di meno che Gas!
Nessuno di loro aveva bisogno che qualcuno li guidasse all’incubatorio: la metà di loro erano stati rimandati, esattamente come Sulfus.


 

* * * * * * *


Tutte le matricole seguirono Miki incantati da quel nuovo mondo.
L’entrata del sognatorio si nascondeva dietro un’insignificante porta con sopra un murale raffigurante un baby-angel, collegata in cima alla scuola su un grande terrazze.
-Per i terreni, dietro questa porta c’è solo una vecchia soffitta!- spiegò ancora mortificata Miki.
-Anche per noi, se per questo!- esclamò beffardo Ang-Lì, beccandosi un’occhiataccia da altri Angel.
-Tranquillo Lì, basta solo mostrare la proiezione delle nostre mascotte a questa baby-angel!-. Per dissolvere ogni loro dubbio, mostrò come si dovesse fare: richiamò Lula e grazie alla propria proiezione la porta si aprì
-Perché questo sistema di sicurezza, se i terreni non possono vederci?- chiese Lì, il solito secchione!
-Non è per loro, ma per i diavoli! Adorano entrare e devastarci le aule!- rispose Miki, ripensando a tutte quelle volte, che i Devil erano entrati nelle classi angeliche a “giocare” ad aula devastatrice , prima che il professor Arkan adottasse questo sistema di sicurezza.
-Ecco le nostre classi! Di sopra c’è il sognatorio con le camerate maschili e femminili!- disse la loro guida, quando insieme al suo gruppo attraversò la soglia di una classe del tutto identica a quelle che c’erano ad Angie-Town.
Quanti ricordi riaffiorarono nella mente di Raf: i momenti della sua infanzia, il suo primo bacio, dato a Gabi seduta sul banco della sua classe, dopo le lezioni...
Non aveva mai rifiutato Gabi, ma stando a contatto con quei diavoli, i suoi propositi di libertà incominciavano a vacillare. Anche se lei non si fidava di Sulfus, soprattutto dopo quella scenetta con Kabalè!
-A proposito, quei tempisti stanno in cantina! Tenetevi lontani da quella zona!- continuo Miki.
All’improvviso varcò una porta, ma non come ogni persona normale avrebbe fatto! La attraversò!
-Siamo come fantasmi, grazie al nostro sistema personale di schermatura!- disse sbucando di nuovo con la testa dalla porta. Tutti gli Angel erano completamente sconvolti!
-Davvero nessun Terreno può sentirci, toccarci e vederci?- chiese Lì guardando con occhi estasiati la sua ex, non considerando lo sguardo molto scocciato della sua attuale ragazza. Miki annuì senza degnagli troppa attenzione, sapendo bene che Dolce era tanto gelosa del suo “cucciolo”.
Scesero una lunga rampa di scale, che li portò davanti ad un’altra porta con su scritto “Lavori in Corso”.
-Eccoci! Questa è l’ala centrale! Non c’è nessuno sistema di sicurezza, ma agli occhi degli umani è comunque vuota! Vi sono i vari laboratori, l’aula professori e la sala ricreativa!-.
L’aula di comportamento terreno era molto ampia, divisa in due file: quella destra era composta da banchi tutti bianchi e sistemati, quella sinistra invece era tutto in disordine, con i banchi tutti scarabocchiati.  Dopo una mezz’ora di ritardo anche i Devil fecero il loro ingresso nella classe.
Sulfus senza neanche accorgersene cercò con lo sguardo Raf, che contro ogni sua aspettativa fissò il bel Devil. Il loro non era guardarsi semplicemente! Era come scrutarsi nell’anima! Entrambi cercavano di capire, quello che il loro corpo già sapeva, ma che la loro mente continuava a rifiutare.
La lezione iniziò e i due professori iniziarono a spiegare: le scelte dei terreni, anche quelle più insignificanti, erano molto importanti! Tutto poteva determinare l’appartenenza al bene o al male!
Impartirono anche qualche lezioncina sul V.E.T.O. e sulla schermatura: -influenzare un terreno è molto facile: basta usare le proiezioni delle vostre mascotte! Nel caso decideste di compare come terreni per un breve esempio dimostrativo, dovrete decidere a chi spetti il diritto d’iniziare, sfidandovi nella sala ricreativa-.
-Per le prossime 12 ore, sceglierete un terreno idoneo da influenzare, secondo i vostri parametri...- spiegò la Temptel, cinque secondi prima che suonasse la campanella.

 

* * * * * * *


Mentalmente stanca, Raf si fece trascinare inerte da Miki e Dolce nella loro camera.
-Raf, tu e Gabi state ancora insieme, vero?- le domandò la ripetente, all’improvviso. Era proprio una gran bella domanda: era così confusa sulla sua situazione sentimentale, che non sapeva che risponderle!
-Non so dirti: io e Gabi siamo fidanzati, ma lo sai bene, i miei mi hanno promessa ad un altro-.
-Sì, Dolce me l’ha detto! Comunque sia, mi sento in dovere di dirti che Gabi... MIHATOCCATOIL SEDERE!- disse Miki tutto d’un fiato e rossa in viso. Aveva paura che anche lei l’additasse come molte volte Dolce aveva fatto, ma stavolta lei non centrava niente. Raf invece era completamente stupita, ma la rivelazione non l’aveva toccata intimamente.
-Sei sicura?-.
-Certo! Pensi che ti stia mentendo?- rispose un po’ risentita.
Sebbene la biondina sapesse di non provare niente di più che un semplice affetto per il giovane, il suo animo venne attaccato da una punta di orgoglio: come aveva potuto farlo mentre loro erano ancora insieme?
Amareggiata corse a cercarlo. Appena la vide arrivare sparata verso di lui, Gabi provò un moto di gioia nel vederla, ma anche di preoccupazione vedendo il suo cipiglio contrarsi ritmicamente.
-Come hai potuto fare una cosa del genere a Miki?- esclamò mortificata.
Gli Angel arrabbiati erano qualcosa di incredibile: erano capaci di tutto. Le loro regole angeliche li sopprimeva così tanto che situazioni come queste potevano diventare tragedie!
-Ti prego, credimi Raf! Non sono stato io! Te lo giuro, amore mio!- rispose impaurito dalla ragazza. In quel momento Raf realizzò che lui non avrebbe mai potuto darle una degna esistenza, nonostante tutti i suoi buoni sentimenti per lei e il suo affetto.
-Gabi... Ultimamente ho riflettuto molto su tutto questo: da molto tempo le cose non vanno. Io ti sono affezionata, ma non possiamo più andare avanti! E’ finita!- disse senza forze. Vedeva bene che i suoi occhi erano afflitti da un grande dolore, ma, come ben sapeva, quella era la migliore scelta per entrambi!
Non sapeva se Sulfus centrasse qualcosa nel tumulto del suo cuore, ma lui l’era promesso e non poteva ignorarlo.

 

* * * * * * *


-Fratellone, insomma, tu hai già seguito questo corso due volte! Come dobbiamo scegliere i terreni?- chiese Rob al fratello preferito, nonché unico.
-Che vuoi che ne sappia Rob! Il mio massimo è presentarmi alle lezioni, ma tutto quello che ascolto è la musica del mio i-pod!- rispose disinteressato, lasciando sbuffare il fratello spazientito. Era troppo concentrato a guardare Raf che lasciava Gabi. L’aveva vista calpestare i piedi incollerita e non aveva potuto non seguirla. Senza neanche salutare il fratello, Sulfus si diresse alle spalle della sua futura vittima.
-Salve angioletto!- sussurrò all’orecchio della sua preda facendola sobbalzare.
-Sulfus...- esalò con il cuore a mille, poggiandosi una mano sul petto come a voler fermare il suo cuore impazzito.
-Allora: hai trovato il terreno idoneo?- domandò questa volta interessato, cercando con il suo sguardo di ipnotizzarla.
-Non ho nemmeno iniziato... tu, invece?- rispose titubante, spaesata un po’ per sua rottura con Gabi, ma anche per la presenza del suo promesso Devil.
-Nemmeno io, ma, furbo come sono, ho addestrato la mia mascotte: Basilisco troverà il peggior terreno della scuola! Penso che sarà difficile per te trovare uno buono...- disse ghignando.
-Perché mi dici questo? Stai cercando di aiutarmi?- rispose Raf guardinga, non aspettandosi tutto quell’aiuto gratuito.
-Hey, siamo futuri coniugi! Dovremmo aiutarci l’un l’altro... Ma guarda quello, è perfetto per te!- esclamò rabbrividendo: la parola “coniuge” non era la sua preferita.
-Dici che è buono?- chiese la ragazza non del tutto sicura delle parole di Sulfus.
-Se non credi a me, basta che lo guardi i suoi occhi: sono grandi e sinceri!- rispose il diavolo, ovviando ai dubbi della Angel.
 

* * * * * * *


Senza pensarci due volte, Raf seguì il consiglio del diavolo giocherellone. Il suo nome era Andrea: era un biondino, con gli occhi verdi, alto, ma di costituzione minuta.
-Andrea, su, leggi la tua ricerca!- ordinò la professoressa al ragazzo.
-Prof, non ho potuto fare la ricerca perché ho dovuto aiutare mia madre. Sa abbiamo traslocato!-. La signora, sebbene non fosse del tutto convinta, accettò la sua giustificazione, anche se  con qualche riserva.
Raf, ascoltando quelle sue parole, si era completamente convinta della sua bontà, anche se non del tutto, perciò continuò ad osservarlo.
-Mamma, non torno a casa! Vado ad aiutare Matteo a servire nel locale del padre, non sai che fatica... Ciao, ci vediamo stasera!- disse il ragazzo rispondendo alla chiamata della madre.
Raf, che aveva seguito ogni sua conversazione attentamente, sapeva della sua bugia: Andrea non andava ad aiutare nessuno, anzi andava a divertirsi! Persino i suoi amici, che stavano mangiando insieme a lui, lo guardarono male.
Il seme del dubbio, quindi, cominciò a crescere.
Finito di pranzare si diresse al cinema con tutta la sua comitiva. Raf, che era ancora del tutto convinta del suo prescelto, sperava ancora che per quella bugia ci fosse una ragione valida.
-Matteo, potresti farmi un prestito? Ho perso il portafoglio al locale!- chiese Andrea al suo amico.
-Non mi dire! L’altra volta invece che successe? Ah, certo: avevi devoluto tutti i tuoi risparmi al V.V.F.!- rispose ironico Matteo, mentre l’angelo prendeva alla lettera le sue parole. In cuor suo Raf era molto contenta: non solo aveva trovato la persona adatta, ma era stato addirittura Sulfus a suggerirgliela! Ma una volta seguito il suo terreno a casa, Raf sbiancò: la sua famiglia non stava traslocando!
-Andrea... Per caso hai preso tu i soldi che ho lasciato sul comò? Non li trovo più...-chiese la donna confusa, mentre il ragazzo tirava fuori il suo portafoglio!
-No, mamma! Guarda qui! E’ praticamente vuoto!- rispose innocentemente il ragazzo, portando via l’ultima briciola di felicità che Raf aveva provato in precedenza.
“Maledetto Sulfus! Andrea è un terribile bugiardo! I suoi occhi non sono per niente sinceri!” pensò rabbiosa la Angel, premeditando una solenne vendetta. Si domandava come aveva potuto fidarsi di lui!
Cosa avrebbe fatto ora con il prof. Arkan? Purtroppo Cox aveva registrato tutto! Inoltre mancava poco per la scadenza di quel compito!
 

* * * * * * *


Quel mattino, sorprendentemente, furono tutti puntuali, sia gli Angel che i Devi.
-Allora ragazzi abbiamo controllato le registrazioni delle vostre mascotte...- incamiciò la Temptel, appena incominciata la lezione, mentre Raf guardava storto Sulfus che invece era tutto sicuro di sé! Lui di sicuro era riuscito a trovare il più cattivo della scuola!
-E’ stata una gran delusione: gran parte dei terreni da voli scelti non sono adatti!- sentenziò Arkan- però qualcuno è riuscito a centrare il bersaglio! Molto bene, Raf!- continuò orgoglioso.
-COSA?- urlò Sulfus scioccato: era cascata nella sua trappola come nessun’altro, a parte Gabi, e invece l’aveva aiutata veramente. Aveva deliberatamente cercato di sviarla, ma non ci era riuscito; in più si chiedeva perché avesse agito così. Lui era il Devil più cattivo dei suoi tempi: mai si era chiesto il perché delle sue azioni, ma ora, nonostante tutto, si sentiva in colpa ad aver voluto danneggiarla. Sentiva in “cuor” suo che qualcosa stonava.
-Avreste dovuto scovare un terreno da redimere- spiegò il professore;  -o da irretire- continuò la Temptel.
-Certe sfumature ci fanno capire che Andrea è perfetto! E’ buon e cattivo in eguale misura!-.
Raf non riusciva a crederci: era riuscita a farcela nonostante gli “aiuti” di Sulfus!
All’improvviso però il suo settimo senso la fece girare di scatto: un uomo al di là delle finestre la stava fissando.



Vi prego non fatemi del male! Non volevo!
Lo so! Lo so! Non posto da molto! E molto probabilmente quello che ho postato non sarà nemmeno un granché!
Posso solo dire in mia discolpa che ho avuto da fare con i compiti estivi!
Comunque sia ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti e in particolare, Anime xxDolce_Rikakrystal86LadyVampira93TheBlackAngel per averla inserita nelle preferite; kushina93lady marionsara96_98 e vane08 nelle seguite e logicamente chi ha commentato!
P.S.: ho preso spunto dal fumetto di Angel’s Friends.
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ 96opal: Ciao!Non chiedermi dove mi vengono certe cose perchè nemmeno io lo so! Mi è venuta di getto e sono stata più o meno mezz'ora a ridere da sola come una scema! XDXD Comunque sì, saranno molto passionali per riscattare il cartone e anche il fumetto, dove sono troppo "calmi"! Kiss!

@valecullen_thedevil93: Ciao! Come al solito concordo in tutto con te! Gabi mi stava, mi sta, e mi starà sempre sulle scatole! Troppo perfetto per i miei gusti! In pratica sarà la mia vittima sacrificale! Muha muha! XD KISS! 

@ kikka97: Ciao!!! Anche io sono molto curiosa di sapere che faranno durante lo Stage! XD No skeske!! Cercherò di non deluderti!!! Grazie! Kiss!

@ Anime xx, Kilari97, LadyVampira93 : Ciao! Vi ringrazio di cuore! Per me è molto importante il vostro giudizio! Spero che continuerete a commentare! Kiss!

@ Elizabeth_smile: Ciao, tesoro! Spero veramente di non averti deluso! Hai ragione gira certa gente che manco sa catturare un pokemon leggendario! Io proprio non capisco!XD KISSS!!!

@ TheBlackAngel, krystal86: Ciao! Grazie per i vostri complimenti! Sapete l'effetto comico è volutamente voluto (che squallido gioco di parole) ,non voglio che diventi la solita pizza sdolcinata. Certo, ci saranno momenti di puro romanticismo, ma che ci posso fare: ho sempre sognato vedere Gabi distrutto da Sulfus! Kiss!

 

Con Affetto Nimueh

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Opposti ***


Capitolo Rivisitato 

5.       Opposti
 

Punto di Vista di Raf 

 

-ANGELO MIO!-. Ero così concentrata a capire chi fosse quell’uomo che mi stava fissando, che non lo avevo sentito arrivare. Quel signore era così strano! Aveva degli occhi troppo strani: erano di un rosso magmatico degno delle viscere di un vulcano. Giusto il tempo di girarmi per lo spavento, che quell’uomo era già sparito.
-Sulfus! Io non sono il tuo angelo,ficcatelo bene in testa! Non so se lo sai, ma la gente nasce con un nome...- mormorai irritata, mentre cercavo con gli occhi lo sconosciuto.
-Che diavolo di novità è mai questa?- rispose fintamente scioccato.
-Ang... Raf,non dovresti dirmi qualcosa?- continuò “Sulfie”, visto che non ero per niente intenzionata a portare avanti la conversazione, troppo impegnata a guardare in giro.
-Devo dirti che sei un pallone gonfiato/cretino?- gli chiesi ironica.
-Raf,Raf, Raf... è più sarcastico mio nonno al confronto! Comunque no: se non fosse stato per me, non avresti mai incontrato Andre, quindi non avrei avuto tutti quei ottimi voti... penso che mi spetti un premio!- rispose tra una risata e un’altra. Non avevo di certo dimenticato lo scherzetto di Andrea e di certo non lo avevo perdonato!
-Un premio? Ma se hai cercato di imbrogliarmi! Su, sono curiosa, cosa ti aspetti che ti dia?- gli chiesi curiosa.
La mia risposta aveva prodotto uno strano luccichio nei suo occhi e avvicinandosi lentamente, e inquietantemente, a me pronunciò la sua sentenza.
Soltanto sentendo quella parola i miei occhi si ingrandirono, e la mia bocca si spalancò; per non parlare del colorito che avevo assunto: dire che ero rossa è un eufemismo!
-Vedo che sei già pronta!- continuò ironico, andando via sghignazzando.

QUANTO LO ODIO!

 

* * * * * * * *

 

15/10/2010

Caro Diario.
E’ un mese intero che non parlo con Sulfus. Da quell’episodio non ho fatto altro che evitarlo: con quale faccia tosta mi aveva chiesto una cosa del genere! Per non parlare della pessima figura che avevo fatto!
Dall’ora non aveva fatto altro che lanciarmi occhiate maliziose, a cui non riuscivo a non arrossire! Le sue parole sembravano rimbombarmi dentro!
Non solo quando ero cosciente dovevo sopportarlo, ma da un po’ di tempo a questa parte anche nei sogni! Sognavo sempre di essere con lui, abbracciata e baciata intensamente. Anche la mia mente era contro di me!
Cosa non meno importante è la gelosia: Kabalè sembrava sfidarmi ogni giorno. Come posso essere gelosa di lui se non provo niente?
Se avessi avuto l’occasione di dirglielo, le avrei fatto sapere che se riusciva a conquistarselo era un piacere per me, che mi sarei messa l’anima in pace una volta per tutte e anche lui. Gabi invece mi guarda sempre con un terribile sguardo di cucciolo di foga abbandonato, cosa che mi spezza terribilmente il cuore.
Ora vado a nanna, domani è un giorno impegnativo: ci saranno affidati i nostri primi protetti!
Buonanotte Diario
La Tua Raf

 

* * * * * * * *

 

16/10/2010

-Hey, RAF! Sveglia! E’ tardi!- mi urlava Miki con la sua solita finezza, mentre pian piano mi ridestavo. Veloce come un fulmine mi preparai e ripassai un paio di regole al volo.
Quel giorno finalmente ci sarebbero stati assegnati i protetti a cui dovremmo badare fino alla fine dello Stage: non vedevo l’ora di iniziare.
Entrammo in classe e come al solito il mio sguardo si posò sul posto vuoto di Sulfus. Che ossessione! Logicamente dovemmo aspettare un po’ prima che i Devil arrivassero in classe... Appena arrivati i miei occhi furono attratti da un paio ambrati, che mi fissavano incantanti e come al solito le mie guance si riempirono di vergogna.
Dopo aver spezzato quel contatto, iniziò la lezione: -...Alessia è affidata a Cabiria e Ang-lì, Andrea a Raffaella e Sulfus, Edoardo a Kabalè e Gabriele, Elena a Miki e Gas, Ginevra a Uriè e Mefisto, Matteo a Dolce e Robin, ...-.
Ero sconvolta: quella era una congiura bella e buona!
D’istinto mi girai verso il diretto interessato, che mi guardava con uno sguardo diabolico: se credeva di farmi paura, si sbagliava! Raccolsi implicitamente la sfida con l’unico scopo di stracciarlo!
QUANTO LO ODIO!

* * * * * * * *

 
Tutto era contro di me!
Andrea era un bugiardo approfittatore e il mio nemico, nonché futuro marito, era il peggior Devil che esistesse!
Il matrimonio è l’unica guerra in cui vai a letto con il nemico, si dice: magari andassi a letto con Sulfus...
-Raf, sta più attenta!- mi richiamò bonariamente il prof. Arkan. Stavo vagando come un’anima in pena per il sognatorio, dopo aver cercato Andrea inutilmente, quando gli ero finita addosso.
-Mi scusi...- risposi mortificata poiché gli avevo fatto cadere tutti i libri che aveva tra le braccia.
-Non dovresti stare in camera a studiare?- mi domandò mentre lo aiutavo a riprendere tutti quei grossi volumi.
-Veramente stavo cercando Andrea, ma non sono riuscita a trovarlo!-.
-Che brava, già a lavoro! Sei la degna figlia di tuo padre! C’è qualcosa che vuoi chiedermi?- mi domandò.
-Ero curiosa di sapere come venissero scelte le combinazioni tra custode e tentatore...- gli chiesi per curiosità.
-Non c’è una vera e propria risposta: non siamo noi professori a decidere, bensì il Calice di Fuoco... ma nessuno sa come fa le coppie- rispose sorpreso dalla domanda, ma anche titubante e ambiguo nel rispondere.
Ringraziai di cuore il professore e continuai a riflettere: quelle parole mi ricordavano una vecchia conversazione.
...tu e nostro figlio siete destinati dall’inizio dei tempi! La vostra unione è stata scritta nelle stelle, che abilmente i Maya hanno saputo decifrare...
Cynthia! Mi ero ripromessa di indagare anche su quelle parole, ma non sapevo dove cercare. Eppure se i Maya avevano decifrato qualcosa, quel qualcosa doveva essere scritto in qualche libro... La biblioteca!
Esaminai un primo libro su quel popolo, ma quello che riuscii ad imparare furono solo le loro origini, le loro usanze, l’interesse per i corpi celesti, l’abilità nelle misurazione sia del tempo che dei fenomeni astronomici...
Decisi di passar a cercare qualche informazione sul Calice di Fuoco e questa volta ebbi più fortuna:

Il Calice di Fuoco è il sacro organo che decide quale Angel e quale Devil debbano custodire e tentare lo stesso terreno, o chi debba scontrarsi nei Tornei come quello di Luce e Ombra.
Esso è straordinariamente potente: solo un potente Confundus poteva ingannarlo.
Mettere il proprio nome nel calice costituisce un contratto magico vincolante: una volta che una coppia viene selezionata, lui o lei non potranno più tirarsi indietro e modificare le cose.
Esso sceglie le combinazioni con metodi a noi sconosciti, ma sappiamo con certezza che tra i membri della coppia c’è grande sintonia, nonostante le diversità.


Incredibile! Tra me e quel diavolaccio c’era una grande sintonia? La fine del mondo doveva essere vicina.
-ANGIOLETTO!-. Incominciavo a credere che fosse onnipresente...
-Suvvia Raf! E’ passato un mese! Ancora pensi a quello?-. Da quando avevo conosciuto Sulfus avevo capito cosa intendessero le persone con la frase “mi prudono le mani”: solo il V.E.T.O. lo salvava ancora!
-Sei veramente arrabbiata... Non mi calcoli nemmeno: bene, sarò ancora più insistente- esclamò allegro vedendo il mio volto sprizzare stizza da tutti i pori.
-Sei uno spasso Ralfuccia!- continuò ridendo. Cosa? Ancora quel nomignolo? Se gli sguardi avessero potuto uccidere sarebbe già bello che sotterrato.
-Cosa vuoi Sulfie? Ti sei dato allo studio per caso? La Temptel non credo ne sarebbe entusiasta...- gli risposi facendo una linguaccia degna di una baby-angel, ma avevo raggiunto il mio obbiettivo ampiamente.
-Tsè, io e lo studio non siamo compatibili! Comunque mi chiedevo dove fossi tu... Sai, non avevo niente da fare- rispose irritato e divertito allo stesso tempo. Io invece non ero disposta a continuare quell’assurdo siparietto, così cercai di dosare le parole.
-Allora, da domani si incamicia a giocare...- disse cogliendomi impreparata.
-Se credi che ti lascerò mettere le mani su Andrea ti sbagli di grosso!- risposi agguerrita. Avevo preso a cuore la sua situazione, essendo il primo terreno che avevo seguito.
-E’ bello sapere che tifi per me!- rispose sorridente prima di andare via. Probabilmente la mia espressione omicida l’aveva convito a volare lontano da me.

QUANTO LO ODIO!

 
Mi dedicai con tutta me stessa alla ricerca, ma niente che non sapessi già, quindi scoraggiata, ritornai in camera dove trovai un Ang-Lì, piuttosto annoiato.
-Ciao Lì, aspetti Dolce?-.
-Già... Aveva detto che arrivava a momenti più o meno trenta minuti fa...- rispose divertito dalla sua svampita fidanzata. Dolce era un tipo molto anormale!
-Sicuramente avrà trovato un paio di occhiali da sole che erano assolutamente da comprare...- gli dissi divertita mentre mi stravaccavo sul letto, troppo stanca anche per stare seduta: tutto quel leggere mi aveva distrutta!
-Ang-Lì tu sai quello che sto passando, vero? Ho bisogno del tuo aiuto!- gli chiesi infervorata. Io avevo cercato in tutta la biblioteca, tranne nella sezione proibita! In realtà non sapevo se n’esistesse una, ma l’importante era provarci! Dopotutto Lì era un secchione accanito: se non le sapeva lui queste cose, chi doveva saperle?
-Certamente, ma questa della scuola è praticamente inaccessibile! Ci sono dei sistemi di sicurezza incredibili...- rispose alle mie domande innocentemente, non conoscendo le mie intenzioni.
-Deve essere grandiosa, non è vero?- esclamai.
-Veramente non ci sono mai entrato...- mormorò mortificato: tutto andava secondo i miei piani.
-Senti Lì devo assolutamente entrare in quella sezione! Devo scoprire delle cose su questo maledetto matrimonio!-.
-Ma non si può Raf!- rispose, girandomi la faccia e incominciando a fare su e giù per la stanza.
-Se non mi aiuti tutti i tuoi fumetti diventeranno coriandoli!- esclamai con una certa cattiveria, assicurandomi il suo appoggio.


Punto di Vista di Sulfus 

 

Quest’anno credevo di avere tutto in pugno:  pensavo di aver scelto il terreno giusto, invece aveva aiutato Raf, che invece avrei voluto sviare. Il mio rapporto con lei si era completamente stagnato: pensavo di creare con quella battutina una certa intimità tra di noi e invece l’aveva completamente allontanata! Con le Devil non succedeva!
In un mese di distanza era diventata la mia ossessione! La spiavo di contino!
Ogni volta che eravamo nella stessa stanza, i miei occhi la scrutavano ed era una faticata poi distogliere lo sguardo.
Ogni volta che lei si accorgeva del mio sguardo su di lei, arrossiva ed era una goduria per i miei occhi.
Ogni volta che la guardavo, ricordavo quell’assurdo piano che la portava ad evitarmi ed era straziante.
Ogni volta che la vedevo parlare con il suo ex, io prendevo a coccolare Kabalè ed era doloroso.
Ogni volta che pensavo a tutto questo, mi rendevo conto che qualcosa di quanto l’amassi incondizionatamente.
Ogni volta che ripensavo a quel pensiero inconscio, il mio cuore incominciava a battere furioso ed ero felice.

QUANTO LA AMO!

 

16/10/2010

Sapere che avrei dovuto combattere contro Raf fu un fulmine a ciel sereno: nessuno dei due non si sarebbe risparmiato con Andrea. Quando ci venne data la notizia la stavo giusto scrutando: il suo tenero cipiglio si indurì contraendosi ritmicamente con una certa veemenza.
L’avevo seguita per tutta la scuola, alla ricerca di Andrea, per poi finire nel sognatorio che mi era formalmente precluso, ma non inaccessibile. Gli Angel volevano fare i furbi, ma tale caratteristica non gli addiceva: nonostante i sistemi anti-Devil, le finestre delle camere erano facilmente accessibili per noi esseri alati.
Volevo parlare con lei, provocarla, così mi diressi verso la sua camera.
Ci ero già stato in precedenza:  stavo volando qua e là in cerca di qualche cosa da fare, quando passai davanti ad una finestra in cima alla scuola. Sapevo che nella soffitta ci fosse il sognatorio, e, visto che la tapparella era aperta, decisi di entrare a portare un po’ di devastazione.
Veloce mi diressi verso la porta, quando sentii una voce: -mhh... sì... Sulfus...-.
Raf! La mia cara Angel dormiva beata, ignara della mia presenza. Era bellissima!
La sua innocenza mi attirava come il canto di una sirena, ma in quel momento potevo benissimo scorgere in lei qualcosa di erotico che la rendeva magnifica ai miei occhi!  
Quella fu una notte speciale: incominciai a pensare a lei come mai mi ero concesso.
Sfortunatamente per me non era in camera, così ricominciai la mia ricerca. L’unico posto che non avevo controllato era la biblioteca e fu lì che la trovai.
-ANGIOLETTO!- esclamai contento, aspettando una reazione che non avvenne.
-Suvvia Raf! E’ passato un mese! Ancora pensi a quello?- continuai imperterrito.
-Sei veramente arrabbiata... Non mi calcoli nemmeno: bene, sarò ancora più insistente- dissi fissandola intensamente. Incominciavo a conoscerla sempre di più, infatti potevo accorgermi dei primi segni di cedimento.
-Sei uno spasso Ralfuccia!-. Era adorabile anche se infuriata: avevo fatto bene a fermarmi a chiacchierare un po’ con Cabiria.
-Cosa vuoi Sulfie? Ti sei dato allo studio per caso? La Temptel non credo ne sarebbe entusiasta...- rispose finalmente con una certa aggressività, facendomi una bella linguaccia degna di una baby-devil. Cabiria aveva la lingua troppo lunga: come si permetteva di spifferare in giro il mio odiatissimo nomignolo?
-Tsè, io e lo studio non siamo compatibili! Comunque mi chiedevo dove fossi tu... Sai, non avevo niente da fare-.
Speravo continuasse a parlarmi, pensavo che una volta ingranata la marcia avrebbe continuato, invece si ostinava a non considerarmi.
-Allora, da domani si incamicia a giocare...-. Quello era un pessimo argomento con cui iniziare una conversazione con lei, ma non avevo altra scelta. Se non altro mi sarei divertito a stuzzicarla...
-Se credi che ti lascerò mettere le mani su Andrea ti sbagli di grosso!- esclamò agguerrita, lanciandomi delle saette dagli occhi: ci avevo visto giusto.
-E’ bello sapere che tifi per me!- strepitai ridendo e decidendo che per quel giorno avevo messo abbastanza a dura prova la sua pazienza.

QUANTO LA AMO!


Punto di Vista della Narratrice

Nei meandri dell’universo, nei più tetri angoli dello spazio, una donna dominava le sorti dei due giovani. La sua attenzione era concentrata su due fotografie e due recipienti di rame, in uno vi era un liquido bluastro e nell’altro rossastro.
-Sulfus e Raf, le personalità si scambieranno e l’uno nell’altra saranno!- pronunciò maligna, la signora dei ragni.
Dal primo recipiente un lampo di ghiaccio investì la foto del Devil, mentre nell’altro un fuocherello  bruciò  quella della Angel. Sulle Terra intanto i due innamorati scrutavano insonni la notte.



Salve a tutte! Questa volta sono stata velocissima!
Da questo capitolo incomincia la vera e proprio narrazione, da dove prenderanno forma gli eventi.
Alcune di voi mi hanno chiesto giustamente perché Uriè non fosse comparsa quasi per niente, ebbene vi rispondo subito: mi sta molto antipatica, non sarà un personaggio importante e se comparirà, sarà solo per mettere i bastoni tra le ruote!
Infine ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti e in particolare, Cfrancy e Kalimera2 per averla inserita nelle preferite e logicamente chi ha commentato!
P.S.: perdonatemi, ma non ho potuto rispondere alle recensioni una per una. Vi prometto che lo farò la prossima volta.
P.P.S.: alcune di voi si sono lamentate sul mio modo di scrivere, ed avete ragione, sono la prima a dirlo che sbaglio! Perdonatemi! Cercherò di correggermi, ma purtroppo ho ancora tanta strada da fare se voglio imparare a scrivere bene.
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

 

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Uniti e Separati ***


Capitolo Rivisitato 

6.       Uniti e Separati
 

Punto di Vista di Sulfus 

 

-Raf, noi andiamo a fare shopping. Se vuoi raggiungerci, faccelo sapere- mi sussurrò all’orecchio una donna. Che ci faceva Dolce nella mia camera? E perché mi aveva chiamato Raf?
Di colpo spalancai gli occhi e mi alzai dal letto agitato: da quando l’incubatorio era così luminoso?
 Mentre mi aggirava confuso per la stanza notai un particolare: perché indossava un pigiama rosa? E da quando portavo una quarta abbondante?
Veloce cercai uno specchio: ero di certo bellissima, ma non era il mio corpo! Perché sembravo Raf? Per quale assurdo motivo ero diventato uguale alla mia dolcissima Angel? Persino il mio prezioso amico dei piani bassi era sparito!
Rimasi non so quanto a rimirarmi, quando pensai che se io ero in Raf, lei dov’era?
Lavatomi, con mio grande stupore, e vestitomi, mi diressi verso la mia vera camera: a rigor di logica il mio corpo doveva esser abitato da lei. Oltrepassai l’ingresso, fortunatamente senza nessuno che mi vedesse, ma prima di entrare in camera mia, purtroppo fui beccato da Cabiria.
-Raf... Che ci fai tu qui?- mi domandò sia perplessa che maliziosa. Per fortuna avevo incontrato lei: sapevo che non le avrebbe dato toppo fastidio, anzi avrebbe potuto anche aiutarmi a trovare il mio corpo.
-Sto cercando Sulfus!- dissi imitando istintivamente la voce di Raf, anche se non ce n’era bisogno.
-A... E’ in camera, allora...- concluse titubante, salutandomi e andando via. Veloce mi introdussi nella mia camera, prima che qualcun altro avesse potuto sbarrarmi la strada.
Era impressionante vedere me stesso senza l’utilizzo di uno specchio! Ero veramente sexy!
Chiunque stesse dormendo in quel corpo, stava sicuramente passando un bel momento: la bandiera era eretta in un modo così atroce che mi dispiacque per chiunque stesse provando tutta quell’eccitazione senza avere la possibilità di esser soddisfatto.
-Mh, sì! Sulfus, baciami...- mormorò languido il mio corpo. Sebbene non avessi la certezza matematica, sapevo a prescindere che li ci fosse Raf! Il mio fascino l’aveva ammaliata proprio bene...
-Esce tutta truccata, ride soltanto forzata, si crede al disopra del mondo, veste solo firmata, mostra la gonna griffata, le aspetta una bella serata, cresciuta troppo in fretta tra un’insalata e una dieta e il fumo di una sigaretta...*-.
Nella camera di fianco un’orrenda canzone veniva sparata ad altissimo volume, risvegliando malamente Raf, mentre io mi nascondevo in un angolo per gustarmi la scena. Ebbe più o meno la mia stessa reazione, l’unica differenza fu l’urlo allucinato che produsse guardandosi allo specchio. Povera cucciola...
-Non urlare!-: non volevo che nessuno entrasse a ficcanasare nella stanza, altrimenti avremmo dovuto spiegare cosa ci facessi io, “una pseudo-angel”, nell’incubatorio insieme ad “un Devil” eccitato.
-Che succede?- mi domandò agitata, scrutando una volta se stessa e una volta me con uno sguardo allucinato.
-Che hai fatto? Che diavolo hai combinato?- sbottò arrabbiata pensando subito che fossi io.
-Secondo te sono così cretino da farmi diventare una donna, per di più Angel?- le sputai addosso offeso. Non doveva pensare male di me, io non le avrei mai fatto del male!
-Sì, lo so... Dobbiamo trovare un modo per tornare nei nostri corpi: che possiamo fare?- rispose, dopo aver ritrovato un briciolo di calma. Fortunatamente si fidava di me, altrimenti avrei dovuto faticare molto per riuscire a collaborare.
-Cerchiamo in biblioteca. Preparati e... fai una bella doccia fredda: vedrai che passerà!- dissi scrutando il mio adorato compagno di avventure, orgogliosamente eretto contro ogni legge fisica.
 
Come immaginavo la ricerca non aveva prodotto alcun frutto: tutti i libri da noi ispezionati non documentavano adeguatamente questo argomento.
-Ieri cosa cercavi?- le domandai all’improvviso sospettoso. L’avevo vista cercare tutta concentrata con il naso nei libri e il sospetto che fosse state lei l’autrice di questo rognoso scherzetto mi invase.
-Volevo capire perché i nostri genitori ci vogliono far sposare... Sai tua madre mi ha detto che tutto ciò è stato predetto, quindi ho cercato qualcosa che mi aiutasse a comprendere le sue parole- mi rispose tranquilla, ma con un lieve rossore, aprendo un grosso libro polveroso. Avrei dovuto saperlo che non avrebbe mai e poi mai fatto una cosa del genere.
-E hai scoperto qualcosa?- le chiesi curioso, essendomi posto anche io questa domando tante volte, ma, come sospettavo, mi rispose negativamente. Intanto mentre Raf rispondeva, comparì da dietro uno scaffale Ang-Lì.
-Salve  ragazzi! Raf, cercavo giusto te... Riguardo quella cosa: ci vorrà un po’ di tempo prima potervi accedere- mi comunicò, squadrando la vera Raf con sospetto, mentre aspettava da me una risposta. Che gli avrei detto?
-Digli “quando puoi”- disse una voce, somigliante a quella della mia Angel cioè ora alla mia, nella mia testa.
-Quando vuoi, Ang-Lì- mormorai, guardando Raf con uno sguardo interrogativo.
-Perfetto, ne riparliamo tra una settimana!- esclamò prima di andarsene, salutando entrambi.
-Ma di che parlava?- le domandai una volta rimasti soli. Gli Angel diventavano sempre più strani...
-Non riuscendo a trovare niente, gli ho chiesto di aiutarmi ad accedere alla sezione proibita della biblioteca. Ma, per ovvi motivi, ora come ora non potrei andarci, quindi devi andare tu, intesi?-.
-Incredibile: voi Angel disubbidite le regole più di noi Devil! Non so se questo sia per te o per me un’offesa!-.
-Per entrambi suppongo, ma “a mali estremi, estremi rimedi”!- mi rispose sorridendo mesta, facendomi ridere.
-Non vorrei sembrare matto, ma ho sentito la tua voce nella mia testa-.
-Non preoccuparti: è stato il mio Think-Fly. Con questo potere posso ascoltare i pensieri di tutti o comunicare con il pensiero- rispose ridendo della mia battuta. Era così bella quando rideva senza preoccupazioni.
Spaventato le chiesi se conoscesse quindi ogni mio pensiero, ma con mio sommo piacere mi disse che cercava in tutti i modi di rispettare la privacy altrui! Se fossi stato in lei, e ora lo ero anche se non possedevo i suoi poteri, mi sarei dato alla pazza gioia: avrei ascoltato i pensieri di tutto il mondo.
All’improvviso un fastidioso moscerino mi bisbigliò all’orecchio, mentre Basilisco saliva sul braccio di Raf con suo sommo disgusto: Andrea aveva bisogno di noi.
Lasciammo così subito la scuola per dirigerci subito da lui. Durante il tragitto decidemmo che, sebbene non abitassimo più i nostri reali corpi, io avrei tentato e lei avrebbe protetto.
-Andrea, devi cogliere l’occasione al volo! Mettendoti in mostra con Melissa, potrai far ingelosire Ginevra- gli spiegava Matteo, creando i presupposti per una bella sfida con Raf.
-Così la illuderei e la farei soffrire per niente- rispose scoraggiato, mentre vedevo me stesso sogghignare compiaciuto. Purtroppo per lei, ero già pronto per tentarlo: mancava solo il colpo di grazie, visto che il grosso del lavoro lo aveva fatto Matteo.
-Allora sei pronta angioletto per una sfida all’ultimo sangue?- le chiesi malizioso.
-Sono nata pronta!- rispose spavalda. Quanto l’adoravo!

Veloci come il vento, ci recammo nell’aula ricreativa. Dovevo agire finché il ferro era ben caldo!
-Scelga l’arma, madame!-.
-Se proprio ci tieni!- rispose innocentemente, ma con uno sguardo che lasciasse intendere ben altro. Infatti, dopo averci pensato per un po’, la sala divenne un’allegra spiaggia hawaiana.
-Tu sei un tipo tutto fumo e fiamme, ergo... Vince chi arriva prima a quella boa!- esclamò partendo sulla sua tavola da surf senza nemmeno dare il via. Se voleva il gioco sporco, bastava chiederlo!
Mi distanziò quasi da subito, tanto era veloce. Cercai di rallentarla grazie al mio Fire-Fly, creando una lunga vampata di fuoco che fece evaporare l’acqua, oscurandole la visuale, ma non riuscii a danneggiarla.
L’unico modo per batterla era giocare al gioco dei Devil! Mi tuffai in acqua, agitando le braccia spasmodicamente. Invocavo pietosamente il suo aiuto e sapevo che non avrebbe mancato di aiutarmi.
Così fu: allungò la mano verso di me e d’istinto la strinsi forte nella mia, violando il V.E.T.O.

. . . .
. . .
. .
.

Un urlo di puro dolore esplose dalle nostre bocche nello stesso istante. Sembrò quasi che la nostra pelle si bruciasse a vicenda, respingendoci, ma non fu solo quello: uno strano piacere mi avevo colpito nel medesimo attimo, lasciandomi sorpreso e boccheggiante.

.
. .
. . .
. . . .

Dopo essermi ripreso, sicuramente più abituato della mia avversaria al dolore, mi catapultai sulla tavola, abbandonando il mio angioletto nell’acqua.  Così arrivai alla boa indisturbato, vincendo. Di certo non potevo sapere che avrei pagato quella vittoria a peso d’oro.
-Sei un imbroglione, non ti aiuterò mai più!- urlò Raf imbufalita, tenendosi la mano. Io, d’altro canto, risi diabolico, ammirando il suo adorabile broncio. Tuttavia, in cambio di questa vittoria, una sfarzosa stella rossa comparsa sulla mia mano urlava “guardatemi, sono qui”.

 

* * * * * *

 
-Devo per forza? Non ho voglia di rovistare in mezzo ai libri!- mi lamentai con Raf, una volta arrivati nel sognatorio.
-Devi per forza! Ci servono informazioni, Sulfus! Mio padre mia aveva detto che il V.E.T.O. su di noi non avrebbe funzionato, mentre puoi ben vedere, che non è così!- rispose indicando le nostre mani marchiate.
-Ma cosa dovrei cercare di preciso?- dissi riflettendo.
-Qualunque cosa ci possa essere d’aiuto: un testo sui cantanti, profezie, vedi tu! Lo so che ti chiedo troppo per la tua intelligenza, ma prova ad inventarti qualcosa!-.
-Divertente... Comunque sia non ho ancora capito come fare per entrare in questa maledetta sezione-.
-Veramente non lo so nemmeno io. Te lo dirà Lì, ma prima che mi dimentichi... Metti questi: copri quella stella prima che qualcuno possa notarla. Non voglio finire nei guai per colpa tua!- esclamò mettendomi in mano un paio di guanti di belle bianca, senza la parte superiore delle dita.
Sembravo una femminuccia: in effetti lo ero. Qualcuno me l’avrebbe pagata per questo scherzetto!
 

Punto di Vista di Raf 

 

Da un po’ di tempo a quella parte pensavo che il mio incubo più grande era dover sposare quel diavolaccio, ma a quanto pare non c’è mai fine al peggio. Ero diventata un uomo, per giunta Devil! Cosa poteva andare peggio di così?
Violare il V.E.T.O., fatto!
Dopo aver abbandonato il sognatorio, mi recai nell’altro dormitorio, quando all’improvviso fui bloccata da Kabalè.
-Sulfie! Ti stavo cercando!- disse allegra, saltandomi addosso per baciarmi. Per fortuna fui più veloce di lei e schivai quelle labbra zuppe di rossetto, ma lei non era disposta a cedere: ripresasi, si avvicinò al mio orecchio descrivendomi tutte le cose indecenti che avrebbe fatto con “me”.
-Brutta troietta assatanata!- strillai furiosa, levandomela di dosso in malo modo.
Corsi in camera, chiudendo la porte alle spalle, con la testa piena di quelle immagini da lei descritte: non sopportavo l’idea che quei due avessero provato tutte quelle scandalose esperienze. Mi faceva male e non sapevo perché.
Incominciai a credere che in un modo o nell’altro, nonostante le nostre divergenti nature, io mi stavo lentamente innamorando si lui. Pensierosa, mi stesi sul letto e mi lascia cullare dalle dolci braccia di Morfeo.

 

* * * * * *


Toc, toc: un rumore alla porta mi svegliò bruscamente.
-Chi è?- mugugnai infastidita.
-Sono... Raf...-. Cosa?!
Sicuramente doveva essere Sulfus. Non poteva di certo presentarsi con il suo nome: qualcuno avrebbe potuto sentirlo e quindi insospettirsi. Lentamente mi alzai dal letto e gli aprii la porta.
-Allora andiamo... Hey, cos’hai? Stai bene?- mi chiese sospettoso, probabilmente riferendosi alla miei occhiaie. Purtroppo quella notte avevo sognato le sue nozze con Kabalè e non ero più riuscita a riprendere sonno.
-Sto bene- risposi evasiva.
-Sei sicura? Hai una faccia strana...- mi domandò premuroso, mentre io annuivo, cercando di convincere sia lui che me.
-Ok. Allora andiamo da Andrea?- mi chiese titubante, non ancora del tutto convinto. Era strano tutto quel suo interesse per me, ma, nonostante tutto, mi piaceva.

Andrea era seduto in un bar con una terribile espressione in volto. Sembrava uno di quegli ubriaconi, che affondavano i loro dispiaceri nell’alcool. Purtroppo per me e per lui, spettava a Sulfus la prima mossa.
-Tocca a me: fammi gli auguri!- disse prima di sparire.
-Nemmeno morta- risposi facendogli una linguaccia.
Mentre quel diavolaccio si preparava, pensavo alla mia duplice situazione: da una parte riflettevo sulla mia inesperienza con gli umani, non avendone mai protetto veramente uno, e dall’altra parte la mia situazione amorosa disastrosa. Avevo sentito dire dai terreni che tra l’amore e l’odio il passo era breve, ma, per noi sempiterni, questi due sentimenti correvano su due strade parallele.
Quando rientrò, mi scorsi in versione prostituta. Languido si sedette accanto al nostro protetto e incominciò lascivo ad attaccar bottone con il barista.
-Come mai una bella ragazza come te si trova da sola, e per di più con quel broncio triste?- chiese il barista, con un tono veramente viscido. Solo a sentivo mi veniva da vomitare.
-E’ tutta colpa del mio ragazzo! Sembra quasi che non ci tenga a me, mentre io sono disposta a tutto per lui. In guerra e in amore è tutto lecito, si dice... Penso proprio che sia una gran bella frase- disse con un tono piagnucoloso, stando ben attento a farsi sentire da Andrea. Aveva sfruttato bene le sue armi e la sua conoscenza della psiche maschile:  aveva toccato il suo orgoglio e gli aveva fatto intendere che fosse giusto non farsi scrupoli, tanto, secondo lui, in amore era tutto lecito...
Volevo agire anche io, ma, finché lui non si fosse ritrasformato, non potevo intervenire. Come se non bastasse un trio ben assortito entrò nel locale: Ginevra, Melissa e un ragazzo.
Alla vista della sua amata insieme ad un altro, si catapultò vicino verso Melissa, decretando la sua decisione finale. Avevo perso senza neppur essere entrata in gioco: inconcepibile!
Visto che non potevo aiutare più nessuno, andai via, non prima però di scoccare uno sguardo omicida a Sulfus, che vittorioso ammirava lo sfacelo a cui aveva contribuito.
Non riuscivo a credere di provare per quell’essere un sentimento come l’amore. Contro la mia volontà, questo si era annidato dentro di me e aveva invaso ogni mia fibra.
Senza nemmeno accorgermene ero finita nell’incubatorio, per di più addosso a Cabiria.
-Sulfus, ma che succede?- disse spaventate, mentre correvo verso la mia camera.
-Si può sapere che sta succedendo? Hai una faccia orribile!- mi disse preoccupata, chiudendosi la porta alle spalle.
Ero al limite: mi girai verso di lei con le lacrime agli occhi.
-Da quando Sulfus, il principe dei devil, piange?- disse disorientata.
-Lui no, ma io sì! Io non sono Sulfus-.
 


Salve Ragazze! Da quanto... Sì lo so! Ci ho messo un mese per pubblicare un altro capitolo, ma ho avuto da fare con la scuola. Comunque lo sapete, non vi abbandono: ci metto un po’, ma alla fine pubblico sempre!
Allora... che dire...  ho notato dai vostri commenti che vi state facendo parecchi film mentali e che come me odiate Gabinetto, quindi il prossimo capitolo dovrebbe piacervi perché comparirà molto e sarà un capitolo in stile "puntata di Halloween" dei Simpson... Vorrei pubblicarla domani, ma non penso di farcela...
A.A.A. Sono in cerca di un beta! Fatemi sapere se pensate qualcuna di voi potrebbe aiutare!
Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti, e in particolare alessia0407Ammaccabanane2Francy ClearwaterKilari97 emaria95 per averla inserita nelle preferite; di nuovo alessia0407 per averla inserita nelle ricordate; di nuovo ancora alessia0407 e baileyzabini90 per averla inserita nelle seguite e logicamente chi ha commentato!
Scusate ragazze se non ho risposto alle recensioni una per una.
Un bacione a 96opal, Elizabeth_smile, Angel_e_Devil, Anime xx, Krystal86, Maria95, LadyVampira93 per aver commentato, e mi piacerebbe molto sapere un vostro parere più approfondito!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

@ Kikka97 :Ciao! Grazie!
Sì, questa ff è un misto tra cartone fumetto e la mia “fantasia”, proprio perché su alcune cose non mi piace per niente il cartone.
Non è una preferenza per Dolce, è proprio Uriè che mi sta sulle p***e! (perdona il mio linguaggio scurrile).
E’ vero, il capitolo “Prime Lezioni” è simile se no uguale al fumetto, perché avevo bisogno di spiegare l’ambientazione terrena e ci stava a pennello. Al prossimo capitolo! Ciao! Kiss

@ The BlackAngel: Ciao! Grazie! Hai detto che ti piace il romantico? Non preoccuparti perché ci sarà! Sarà immerso in un mare di passione! ;)
In quanto Uriè non vi aspettate nulla di buono da lei, perché ha delle radici oscure... basta non dico più niente!
 Invece iIn quanto allo svolgersi della storia non so nemmeno io quello che scrivo ultimamente (XD), ma credimi per sbrogliare tutta questa matassa, ci vorrà un po’ di tempo e mooooolta pazienza! 

@ Valecullen_thedevil93: Ciao! Grazie!
Hai perfettamente ragione su tutto! Sulfus ha una tattica di corteggiamento da vero uomo... cioè da imbecille (sono mooolto femminista). Cmq dico a te come ho detto a The BlackAngel che con il tempo si scoprirà tutto... o forse no... XD Ciao! Kiss

@ Cfrancy: Ciao! Grazie!
Sì, lo so hai perfettamente ragione, me lo dice spesso anche la mia prof di italiano, ma ho ancora tanta strada da fare: frequento il secondo anno del liceo... sono piccola! XD Ciao! Kiss

 

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La Leggenda ***


Capitolo Rivisitato

7.       La Leggenda
 

Punto di Vista di Raf 

 

-Lui no, ma io sì! Io non sono Sulfus- dissicon le lacrime che mi rigavano le guance. 
-Sì, certo, come no... E chi diavolo saresti?-.
-Ti sembrerà strano, ma sono... Raf!- risposi mentre i suoi occhi mi guardavano sbalorditi.
-Raf? Sei davvero tu?- disse osservando i goccioloni sul mio volto, rendendosi conto della verità delle mie parole.
-Smettila immediatamente di piangere! Non lo sai che i Devil non devono MAI piangere? MAI! E’ pericoloso: quando un Devil piange succedono sempre cose strane- mi sgridò porgendomi un fazzoletto rosso.
-Tieni e dopo fallo sparire: brucialo, nascondilo, fa in modo che nessuno possa metterci le mani sopra. Ma adesso spiegami che cosa è successo!- disse indicando quel pezzo di stoffa che stringevo nelle mani, quando incominciai a spiegare tutto nei minimi dettagli, volendomi aprire finalmente con qualcuno.
-Cavolo, capitano tutte a voi. Non ti preoccupare, vi aiuterò io... Puoi fidarti di una Devil come me! Proverò a chiedere qualche informazione a Kabalè: sai, lei è un’esperta d’incantesimi e di pozioni. Certamente, non dirò che è per voi, altrimenti possiamo dimenticarci il suo aiuto... Le dirò che è un esperimento che vogliamo fare io e Robin- disse facendomi anche un occhiolino malizioso. Lì per lì non volevo che chiedesse proprio a lei, ma a mali estremi, estremi rimedi.
Parlammo per molto, finché non arrivò Robin a reclamarla tutta per sé.
Pensando al mio futuro cognato, mi ritornò in mente Sulfus. Avevo finalmente capito di amarlo ed ero da una parte felice, però l’immagine mentale di lui e Kabalè in situazioni piuttosto intime mi dilaniava interiormente.
Lo avevo sempre reputato un gran bel ragazzo, quindi potevo benissimo immaginare quante donne avesse avuto: tutto ciò contribuiva a farmelo sentire lontano.
Sperando che il sonno potesse avvicinarlo di più a me, mi addormentai con il suo volto nei pensieri.

-Buongiorno Ralfuccia! Andiamo svegliati... Dobbiamo metterci a lavoro: devi assolutamente ritornare nel tuo corpo, prima che tutti i Davil pensino che Sulfus sia diventato gay!- disse Cab il mattino seguente, entrando come un uragano nella mia camera.
-Cosa ci posso fare se cammino come una donna? Io lo so no!- risposi, riflettendo che tutto sommato se tutti avessero pensato questo di lui, nessuna gli avrebbe più corso dietro.
-Indovina un po’: i rappresentanti d’istituto hanno organizzato una festa di Halloween!- esclamò contenta, continuando a dirmi che dovevamo assolutamente andarci, mentre io rimanevo interdetta. Non avevo mai partecipato a questo genere di festa, poiché bandita nel mio regno, quindi la cosa mi intrigava molto.
Intanto aspettavamo che Sulfus ci raggiungesse, ma quando varcò la porta rimasi sconcertata. Cosa si era messo in testa?
-Ti sembra questo il modo di vestirsi per una Angel!?- chiesi a quell’imbecille, completamente infuriata. Guardavo impressionata il suo autfit diabolico: aveva una minigonna veramente molto mini, una maglietta rosa/fucsia con uno scollo a V, come vertiginoso, e delle scarpe col tacco altissime.
-Calma “Sulfus”... è Halloween! Inoltre posso vestirmi come mi pare visto che è il MIO corpo!- rispose divertito dalla mia scenata. Senza perdere tempo, a passo di carica, mi diressi verso il suo armadio cercando qualcosa di decente da mettermi, mentre Cabiria gli raccontava quello che ci eravamo dette.
-Porca pupattola,  cosa mi sono messo?!- mi disse sconvolto.
-Camicia inamidata e pantaloni chiari: erano infondo al tuo armadio- risposi innocente, facendo un giro su me stessa per farmi ammirare meglio.
-Infatti dovevano rimare nascosti lì sotto, finché uno dei miei non avesse tirato le cuoia! E cos’ho in testa? Il passaggio del mar rosso!?- mi chiese stizzito, mentre io ridacchiavo sommessamente.
-La riga in mezzo da un leggero tocco europeo!-.
-No, fa schifo, da la nausea! Così mi rovinerai la reputazione! E la mia adorata stella rossa!?- mi chiese esasperato.
-Già... ci ho messo un po’ per cancellarla!- risposi con un ghigno vittorioso sul volto, mentre mi chiedeva perché l’avessi fatto. Se non altro io sì inadeguata, ma perlomeno non sembravo un’idiota.
-Ti ricordo che hai cominciato tu. Come tu mi ha ben fatto notare, finché resterò nel tuo corpo, farò quel che mi pare e piace!- risposi compiaciuta, mentre mi ricordavo della presenza di Cab, che, in un angolo della stanza, mi guardava esterrefatta e disgustata.
-Bene... Ora sarebbe meglio andare in classe: stanno per incominciare le lezioni...- disse inebetita, mentre io e Sulfus ci scambiavamo ancora una volta sguardi tutt’altro che amichevoli.
Durante tutta la lezione, purtroppo, non fecero altro che guardarci: perlomeno potevamo dire che era Halloween.
 
Fu una giornata estenuante: ogni singolo Devil aveva “apprezzato” il nuovo look di “Raf”, mentre ogni singola Angel lanciava mi lanciava sguardi di fuoco, soprattutto Uriè.
Ero diretta insieme a Cabiria verso il “nostro dormitorio”, quando una strana sensazione di pericolo mi investì. Di scatto, senza pensarci troppo, mi girai puntando i miei occhi su una schiena, probabilmente di uno di quei diavoli, che stava appena uscendo dall’incubatorio. Aveva una tuta arancione e la sua chioma era nascosta dal cappuccio della felpa. Non riuscivo a capire perché continuassi a fissarlo, ma soprattutto perché mi sentissi così angosciata.
Decisi tuttavia di non soffermarmi troppo e mi dedicai insieme a Cab, che cercava di organizzarsi per la festa, quando comparve tutto trafilato Robin.
-Sulfus, dimmi che questa è solo una scommessa con Raf- disse sconcertato Robin.
-No, per niente, anzi ho deciso di diventare un Angel. Ma non ti preoccupare, lascerò a te il mio trono!- risposi solenne, guardandolo il più innocentemente possibile negli occhi, mentre dentro di me mi divertivo come non mai.
-Bella questa fratello! Veramente bella... Scherzi vero?!- mi chiese terrorizzato, mentre diniegavo raggiante.
-Tu chi sei? e che ne hai fatto di mio fratello?!- esclamò minaccioso,mentre Cab dietro di me mi implorava di smetterla. Forse questo poteva avere gravi ripercussioni ed io non volevo del tutto rovinare Sulfus.
-Ci sei cascato, Rob! Che credulone: tutto questo è solo per Halloween...- dissi, scoppiando a ridere.
-Che le basse sfere mi passino il termine: grazie al cielo!- mugugnò sollevato, mentre Cabiria ridacchiava.
-Tu cosa hai da ridere? Adesso ti faccio vedere io- continuò, accorgendosi delle risa della sua innamorata. Incominciò a rincorrerla e quando la prese, la strinse forte contro di sé facendole il solletico: invidiavo parecchio la loro felicità.
Una volta congedatami, per risparmiarmi altre smancerie, rientrai in camera cercando di sbarazzarmi del fazzoletto, inutilmente. L’oggetto incriminato non c’era più.
 
-Raf, ho parlato con Kabalè. Non so come mai, ma è stata molto disponibile nell’aiutarmi: mi ha detto, che, se vuoi annullare l’incantesimo, dovrete...- incominciò a dirmi Cab, travestita da scheletro con una tuta nera che le fasciava sinuosamente il corpo, mentre i tacchi slanciavano il suo fisico snello.
-Senti, so che tra te e Sulfus le cose non vanno. Ho chiesto a Kabalè di fornirmi una pozione o un incantesimo di riparazione, ma non esiste. Dovrete, per forza, dichiaravi l’un l’altra-. Cosa? Avrei fatto prima ad abituarmi a questo...
Io sentivo di amarlo, ma lui... lui...
-Non se ne parla nemmeno: ci deve essere un’altra soluzione. Ti prego!- risposi agitata, pensando che non sarei mai riuscita a sopportare un suo rifiuto. Lei, di risposta, ribadì le sue parole, ammazzando le ultime mie speranze.
-Dai, su, pensiamo ad altro. Mi hai fatto venire un colpo quando sono entrata!- disse ridendo, indicando il mio costume. Scommettevo che anche Sulfus avrebbe “apprezzato” la mia mise.
Uscite dalla mia stanza, trovammo il gruppo dei Devil del mio anno al completo. Quando mi videro, i loro volti divennero disgustati, cosa che non capii visto che non indossavo niente di troppo pauroso.
Robin era vestito da Scream con un vestito lungo nero con un cappuccio, che copriva la testa e la maschera d'urlo bianca, quella con gli occhi e la bocc allungati, e nella mano teneva un’ascia... vera! Forse per mettere paura a chiunque guardasse per più di quindici secondi la sua “dolce” metà.
Kabalè, qualunque essere interpretasse era sempre bellissima, ma proprio non riuscivo a capire come fosse vestita: aveva una minigonna  e una maglia, entrambe nere e attillate con delle sfumature rosse, come sporcate di sangue, e i capelli raccolti. Mentre osservavo il suo look, si girò verso di me guardandomi con degli strani occhi rossi, e sorridendo con due bei canini appuntiti. Dovevo immaginarlo che si sarebbe travestita da vampira...
Gas era vestito da Frankestein: aveva una giacca e pantaloni, entrambi neri, con delle scarpe a zeppa molto alte, mentre sulla faccia facevano mostra di sè delle belle occhiaie viola scuro e vari segni di cuciture.
Mefisto invece aveva azzeccato a pennello il suo vestito: forse il travestimento da mummia, non era un travestimento! Era completamente avvolto da metri e metri di garza macchiata con del sangue finto e, per sembrare più credibile, camminava strisciando i piedi per terra, cosa che faceva già tutti i giorni...
Da bravi Devil arrivammo in ritardo, mentre gli Angel avevano già incominciato a divertirsi.
Senza nemmeno pensarci, il mio sguardo cercò Sulfus. Avevo sempre pensato che fossimo diversi in tutto, ma non doveva essere proprio così...
Indossavo una tuta nera attillata con una cintura posata sui fianchi, completamente borchiata, mentre sul mio occhio sinistro c’era dipinta una stella rossa. Logicamente per impersonare bene un Devil, non potevano mancare le corna e le ali da pipistrello. Nonostante tutto, ero davvero sexy!


Punto di Vista di Sulfus

Cosa avevo fatto? Avevo reso infelice la donna che amavo. L’avevo fatta piangere!
I suoi occhi colmi di dolore mi straziavano, ma come potevo fare il mio dovere senza ferirla?
Mi sentivo piccolo e inutile, perché avrei voluto vedere solo sorrisi su quelle labbra, sorrisi solo per me.
Stavo camminando verso il sognatorio, quando venni bloccato da quello stolto di Gabinetto.
-Raf, posso parlarti?- mi disse supplichevole, da bravo rammollito. Non mi interessava sapere cosa avesse da dire, ma dovevo assolutamente sapere cosa avrebbe detto alla mia amata se fosse stata nel suo corpo.
-Dimmi la verità, mi hai lasciato per quel Sulfus?!- mi chiese disgusto dall’idea. Ma come si permetteva!?
-Qualche problema?! E’ molto più virile e sexy di te: mi fa sentire una donna, quando sono con lui!- gli risposi impertinente, ricordando alcune conversazioni tra ex.
-Sì, ho un problema: lui non è adatto per te! L’ho visto in atteggiamenti intimi con quella Kabalè e ti conosco troppo bene: so che disprezzi i tradimenti! Non importa se io non sono adatto per te, ma ti prego sta lontana da lui... è un tipo troppo pericoloso!- rispose infervorato, dimostrando di essere più uomo di quanto sembrasse.
Arrabbiato per quella disgustosa descrizione di me, lo presi per il bavero della giacca tirandolo al’altezza di Raf.
-Tu non sei nessuno per giudicarlo. E non puoi dirmi cosa devo o non devo fare, quindi non osare!- .
-Raf, stai giocando con il fuoco e prima o poi tornerai da me piangendo, quando ti ferirà. Perché so che accadrà-.
 
Avevo passato una notte orribile: la mano mi faceva un male cane, per colpa di quella maledetta stella, inoltre avevo ripensato alle ributtante calunnie che Gabi aveva sputato su di me. Cosa sarebbe successo se al posto mio ci fosse stata veramente Raf ad ascoltarlo? Gli avrebbe dato retta? O mi avrebbe difeso?
Durante la giornata avevo cercato ogni stratagemma possibile per farla arrabbiare! Avevo scovato attentamente nel suo armadio, cercando qualche vestito da Devil. Quando mi vide infatti, potei vedere il suo viso stravolgersi dalla rabbia: era così adorabile!
Senza nemmeno degnarmi di un saluto, si catapultò a prepararsi, lasciandomi con Cabiria che mi informò sul piano che avevano concordato. Finito il meeting, andai a fare colazione, sedendomi al tavolo degli Angel.
-Raf, alla fine non sei più venuta ieri al centro commerciale... come mai?- mi chiese curiosa Dolce.
-Non mi sentivo molto bene...-.
-Mi dispiace, ma vedo che oggi sta bene, anche se... Come mai indossi quel guanto? Non è nel tuo stile, proprio come il tuo abbigliamento di oggi...-.
-E’ il mio costume per Halloween!- esclamai come se la risposta fosse più che ovvia.
-Sì, ma Lì mi ha detto che lo avevi anche ieri...- mormorò Dolce, guardandomi sospettosa. Non capivo perché un semplice guanto provocasse tutto questo fiume di domande. Era solo un guanto, diamine!
Preso alla sprovvista, Miki mi prese la mano e me lo tolse: istintivamente chiusi gli occhi, aspettandomi le loro urla sgomente, ma con grande sorpresa non sentii niente. La stella era sparita.
-Tutto bene?- mi chiese Dolce, che aveva notato il mio spavento. Inventai una scusa al volto e mi congedai: che ficcanaso quelle Angel!
Arrivato nella mai camera, mi disfai dell’oggetto incriminato, lanciandolo da qualche parte. “Finalmente siamo liberi dal sacrilegio” pensai.
 
Raf, contro ogni mia aspettativa, si vendicò per bene: non poteva vestirsi peggio di così!
Decisi quindi di procurarmi un bel vestitino per la festa, adatto al corpo snello e sensuale di Raf.
Sebbene fossi momentaneamente una Angel, decisi che non mi sarei risparmiato: non potevo non festeggiare Halloween! Presi due sacchetti di farina, due confezioni di uova e mi procurai, attraverso Cab, qualche petardo. Era il momento di divertirsi!
Silenziosamente mi appostai davanti alla stanza di Gabi, aspettando che andasse via. Una volta andato via, non avevo perso tempo: ogni superficie era stata prontamente imbrattata con le uova e la farina, ma il suo tempestivo ritorno non mi aveva permesso di concludere la mia opera.
Uscito in tempo, ascoltai le sue urla agghiaccianti a causa della devastazione della sua camera. Ma non era abbastanza: fulmineo gli lanciai contro un petardo acceso! BUM!
Al suono assordante del botto, incominciai a ridere di gusto, sperando che quel maledetto si fosse fatalmente ferito.
Così imparava a parlare male di me davanti alla MIA donna!
 
Ritornato nel mio “covo”, mi preparai per la serata e insieme alle meringhe arrivammo puntuali ala festa.
Molti Angel guardavano sospettosi il mio “particolare” costume, mentre criticavo nella mia mentre le scelte degli altri.
Dolce si era zucca di vestito e di fatto, mentre il suo moroso aveva optato per il Scienziato Pazzo, con un grembiule bianco schizzato di sangue e con una parrucca brizzolata  alla Caparezza.da a Ma che diamine era un vestito da
Miki si era travestita da strega: indossava degli abiti vecchi con scarponcini un po’ rotti, uno scialle di lana con le frange, una gonnellona tutta rattoppata, calze di lana a righe e una bandana in testa.
Gabi, che purtroppo era sopravvissuto all’esplosione, era un Mago, alla faccia dell’originalità! Sembrava Topolino!
Uriè invece mi aveva stupito: era una Morticia perfetta. Indossava una lunga gonna di velluto nero, leggermente svasata sul fondo, una maglietta di pizzo nero scollata con le maniche lunghe, delle scarpe appuntite e un medaglione intorno al collo. Aveva anche usato una cipria bianca per essere più pallida, un ombretto violaceo per gli occhi e un rossetto nero sulle labbra, e i suoi capelli ricci sostituiti da lunghi capelli lisci neri. Quello era un travestimento!
Una volta arrivati i Devil, scorsi me stesso vestito da Angel... Indossava una casacca bianca, ricamata con fili d’oro e dei pantaloni blu, mentre logicamente sul capo brillava un’aureola con le loro ali piumose! Bleah!
-Come va?- dissi cercando di rompere il ghiaccio, non riuscendoci. Che idiota!
-Tra tutte le cose che puoi dirmi, tu te n’esci con un“come va”?- rispose nervosa.
-Mi sembrava un modo per rompere il ghiaccio. Sei un po’ nervosa... tutto bene?- le domandai imbarazzato.
-Il mio settimo senso fa le bizze, scusa...- rispose, abbassando il capo. Di solito quando un sempiterno sente il suo settimo senso squillare, innervosendosi in questo modo, la cosa è grave.
All’improvviso la luce venne a mancare e, nello stesso istante, sentii un forte dolore alla caviglia, come se qualcuno mi avesse infilzato con uno spillo. Raf intanto gemeva anche lei di dolore.
-Ottimamente imperfetto! Ora Halloween può avere inizio!- esclamò una Devil da qualche parte, ridendo diabolicamente, mentre qualcuno si adoperava per accendere una moltitudine di candele sul palco.
-Bisogna mantenere la calma!- esclamò un angelo, che era appena salito sul soppalco, battendo i denti, spaventato.
-Nel frattempo che i professori provvedono per riparare il guasto, abbiamo pensato di raccontavi una leggenda...- continuò una Devil, che guardava di traverso il suo collega angelo.
-Anni or sono, esisteva un uomo di nome Malachia.Il buon uomo lavorava solerte un giorno per arricchire le conoscenze dell’umanità, per migliorarla. Angelo1 di nome e di fatto, quando venne a mancare la sua adorata compagna, preso dal dolore, votò il suo ingegno benigno per il male: la sua scienza divenne portatrice di inganni.
Il suo angelo custode, Reina, convinta che un nuovo amore avesse potuto salvarlo dalla rovina, e innamorata profondamente di lui, rinnegò le regole del suo mondo, facendolo cadere ai suoi piedi con la peggior passione possibile. Non contenta, e sempre desiderosa di nuove attenzioni, si addentrò nella Stanza dei Ritratti per rubare l’arbitrio del suo amato, ma la sua follia aveva accantonato la sua prudenza. Il diavolo tentatore di Malachia, scoperti i loschi piani della sua rivale, cercò il marito della Neutra, riferendogli i terribili sacrilegi da lei compiuti.
La pazzia di quella donna aveva superato ogni limite: scoperta l’alleanza dei due uomini, lì uccise senza pietà! Si narra che ella si dissetò del loro sangue e saziò con la loro carne, ma i loro spiriti, liberi da ogni costrizione, vagano ancora per i boschi di Rainbow-City, nelle vicinanze della Stanza dei Ritratti-.
Sentivo la paura aleggiare dalle lucenti aureole in tutta la stanza; Raf ascoltava interessata la bella favoletta.
-Ma che fine hanno fatto poi Reina e Malachia?- chiese curiosa.
-Si dice che, rubando il quadro, generò un’onda sacrilega che spinse fin dentro il Limbo. Due catene le avvolsero i piedi  e una maschera nascose il suo volto. Malachia, che non era altro che il suo umile servo oramai, fu costretto a rimanerle accanto... Comunque avrete l’opportunità di esplorare i boschi dei Rainbow, così potrete ascoltare le raccapriccianti urla dei guardiani di quel luogo-.  
La Devil continuava a parlare, ma io non avevo più orecchie per lei, bensì guardavo me stesso, cercando di decifrare Raf, che mi guardava con occhi spalancati e indecisi.
-Sulfus, io.. IO TI AMO!- mormorò, all’inizio insicura, ma poi decisa e orgogliosa, guarda nomi con una luce nuova.
Le sue parole mi avevano lasciato sconvolto: non credevo che potesse provare questo per me. Ero troppo felice!
Sentivo il mio cuore gonfiarsi e riscaldarsi, percependo in me quel sentimento espandersi e avvolgermi completamente.
-Anche io ti amo!- le risposi con un fil di voce, tremante, tanto ero emozionato e felice. Tuttavia, non era destinato a durare: una strana sensazione mi pervase e contemporaneamente nella sala ritornò la luce.
Abbagliato, chiusi gli occhi di riflesso, ma quando li riaprì, scoprii con sorpresa che finalmente ero tornato me stesso. Infatti un paio di zaffiri mi fissavano commossi e innamorati. Completamente soggiogato da quella splendida creatura, sentivo di dover baciare le sue labbra a tutti i costi.
Incominciai lentamente ad avvicinare il mio viso al suo, sentendo una brivido caldo salirmi sulla schiena, ma, purtroppo, era fin troppo bello per essere vero.
-Sulfus! Cosa ci fai con questa qui?! Da, vieni con me!- disse Kabalè, comparendo dal nulla, trascinandomi via, lontano dalla donna che amavo. Prima che scomparissi dalla mia vista, vidi i suoi occhi senti e delusi, proprio come i miei.



1. Malachia: deriva dall'ebraico Mal'akhi che significa "angelo". 

Salve!
Allora ragazze vi siete divertite ad Halloween? Io moltissimo, grazie ai miei cari e svampiti amici!
Ma parliamo della fan fiction: leggo dai vostri commenti parecchie idee veramente carine e mi chiedevo che cosa vi aspettate nel prossimo capitolo. Insomma, ho incasinato una cifra la storia... chi sa quanti dubbi che avrete... :3
Sono molto curiosa di sapere le vostre teorie...
Mi scuso per gli errori che sicuramente ho fatto e si vi avrò deluso, rendendo la storia non proprio “stile-puntata-dei-Simpson”... quelli mi sa che sono inimitabili!
A presto! Kiss Kiss!
 
A.A.A. Sono in cerca di un beta! Fatemi sapere se pensate qualcuna di voi potrebbe aiutare! 
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513


Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti, e in particolare Girl95Devil per averla inserita nelle preferite; candy948  per averla inserita nelle seguite e logicamente chi ha commentato!
Un bacione a LadyVampira93 e kristal83 aver commentato, e mi piacerebbe molto sapere un vostro parere più approfondito!

@ maria95: Ciao! Allora una domanda alla volta :)
Uriè ha radici moolto oscure e lo si vedrà un po’ nel prossimo capitolo, ma non sei lontana nel capirlo da sola.
Invece su il quadrato Raf/Sulfus/Kabalè/Gabi mi piace la tua idea e ho deciso di seguirla, però nessuno potrà salvare Gabi dalle immani sfighe che gli farò capitare (Muha muha!). Kiss!!!!

@ TheBlackAngel: Ciao! CITAZIONE: "*si scandalizza delle sue stesse parole* il punto è che le mie amiche mi fanno il lavaggio del cervello! non fanno che parlare di queste cose in classe! ^^"". Anche io ho cominciato così, prima ero una ragazza pura e innocente e credimi ormai non mi scandalizzo nemmeno più, anzi sono io a scandalizzare gli altri! XD Comunque ritornando alla fan fiction: per la prima volta non centra la Neutra sulla questione dei cantanti. Logicamente Uriè sarà veramente un ostacolo anche lei...
P.S.: concordo su tutto ciò che pensi di Kabalè e Gabi!
Kiss! ;D

Con Affetto Nimueh

 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Dolore ***


Capitolo Rivisitato 

8.       Dolore

-Kabalè! Che diamine vuoi da me?!- urlò Sulfus, furioso con l’amica. Se non fosse stato per lei, avrebbe baciato Raf, quindi realizzato tutti i suoi sogni. Nonostante tutta l’intimità che c’era stata tra di loro, non riusciva a tollerarla più.
-Non dirmi che volevi rimanere con quella sgualdrine?!- esclamò ferita nel suo orgoglio di donna.
Da qualche tempo a quella parte aveva incominciato a sospettare di colui che riteneva il suo uomo, rendendosi conto pian piano che non era più suo e che forse non lo era mai stato.
-Non osare mai più di parlare di Raf in questo modo!- rispose adirato l’altro, schiaffeggiandola.
Non aveva mai osato alzare un dito contro una donna, ma i Devil non erano poi così galanti, e nemmeno lui faceva eccezione in quei casi. Kabalè, che colpita nel corpo e nella mente, scappò via trattenendo a stento le lacrime.
Dileguatasi, incominciò a cercare la sua donna.
-Ehm... Raf è andata a dormire: mi ha detto che aveva molto sonno- mi disse Uriè, sentendomi fare in giro sempre la stessa domanda. D’altro canto, la Angel l’aveva realmente vista e osservando il suo aspetto devastato, le aveva chiesto se stesse bene.
-Hey, ma io ti conosco: tu sei quello del Nubi-bar. Ti ricordo che mi devi dei soldi!- gli urlò dietro, riconoscendolo grazie al suo travestimento angelico. Purtroppo per la Angel, era già andato via, correndo dritto dritto al Sognatorio.
Senza perdere tempo si trasformò in Devil e volò fulmineo alla finestra della sua amata. La camera era vuota, ma dietro alla porta riusciva a sentire due persona che parlavano.
-Te l’avevo detto che ti avrebbe fatta soffrire, ma tu non mi hai voluto dare retta...- disse un uomo, che riconobbe subito. Gabi, ancora amareggiato per quel che era successo, non perdeva tempo, quando poteva, di parlar male di Sulfus. Sebbene lei lo avesse rifiutato, lui continuava a cercarla e ad amarla.
-Cosa? Ah, certo... Avevi ragione, avrei dovuto darti ascolto- rispose lei affranta, carpendo nella mente di lui una conversazione che avrebbe dovuto avere, se non fosse stato per il piccolo inconveniente dello scambio con Sulfus.
Gabi, felice che avesse cambiato idea finalmente, pensò che forse per loro c’era ancora un tentativo da provare...
Sotto gli occhi del Devil, Raf venne baciata appassionatamente dal suo acerrimo nemico!
La Angel, sorpresa dal gesto, lo assecondò disperata, agognando un altro paio di labbra, che pensava fossero, in quel momento, occupate con quelle di Kabalè. La sentiva quasi come una rivincita nei suoi confronti.
Devastato nel cuore, Sulfus corse via, cercando di allontanarsi il più velocemente possibile da quel luogo. Si sentiva tradito nel profondo: la consapevolezza che lei non avesse creduto nei suoi sentimenti lo ammazzava dentro.
Desideroso di sentir scomparire tutto quel che lo circondava, salì sulla sua moto, l’unica cosa che non lo avrebbe mai tradito. Si sentiva arrabbiato con tutti: con Kabalè che lo aveva trascinato via, con i suoi genitori che li avevano fatti conoscere, con Robin e Cabiria che gli avevano fatto capire quanto fosse perfetta per lui, con Uriè per avergli detto dov’era, con Gabi per averla baciata e con Raf per averlo illuso.
Il dolore era così forte nel suo petto, che una lacrima sgorgò dai suoi occhi.
Smettila immediatamente di piangere! Non lo sai che i Devil non devono MAI piangere? MAI! E’ pericoloso: quando un Devil piange succedono sempre cose strane” disse una volta Cabiria a Raf.
L’ultima cosa, che Sulfus vide prima che le tenebre lo avvolgessero, furono due fari accecanti.

 

* * * * * *


-Sulfus!- urlò Raf, svegliandosi di soprassalto. Quella sensazione d’inquietudine, lo sapeva, non poteva essere provocata da nient’altro che dal settimo senso: questo la spingeva cercarlo, ad assicurarsi che stesse bene.
Non era riuscita a trattenersi dal piangere, quando ebbe realizzato quel che aveva fatto e quel che probabilmente Sulfus stava facendo. Si sentiva sporca per aver ingannato Gabi ed aver “tradito” il suo bel Devil.
Purtroppo, però, il ricordo delle parole di Kabalè fece azzittire quel senso, decidendo di soffocare il dolce sentimento per il suo amato.
La mattina seguente le cose non migliorarono: sentiva ancora il bisogno di correre nell’incubatorio alla ricerca di quel dannato, ma ancora una volta non lo fece. Se solo avesse saputo, avrebbe fatto di tutto per trovarlo.
Prima di scendere a lezione, si guardò allo specchio: i suoi occhi erano spenti e stanchi, il colorito smorto, l’espressione sofferente, il biondo dei suoi capelli, un tempo raggiante, vivo, era ora opaco.
Non so cosa, ma un ricordo le affiorò alla mente. Ricordò le parole profetiche su Gabi della sua cara nonna: sapeva che con lui non avrei mai potuto trovare la felicità. Le ripeteva spesso che l’amore non poteva essere fermato.
Le sue ultime parole prima di morire, le sue ultime raccomandazioni per la sua cara nipotina, erano vere e proprie perle di saggezza. Vivi dove batte il tuo cuore, butta il senso della ragione, perché nel mondo una ragione non c’è!
Ora riusciva a comprendere il perché di quelle parole: lei era nata per amare Sulfus!
Tutti credevano in loro, tranne lei.
 
La giornata passò nel più lento e triste dei modi.
-Raf, come va? Stai meglio?- le domandò Uriè. Si sentiva in dovere di sincerarsi della salute della sua amica, perché sentiva di essere colpevole in qualche modo nei suoi confronti. Raf, dal canto suo, percepiva una certa ambiguità nelle sue parole, sebbene fosse sempre stata cortese e premurosa nei suoi confronti. Educata e molto diplomaticamente, affermò di star meglio.
-Ieri un tizio ti cercava... Dolce mi ha detto che si chiama Sulfus- continuò noncurante.
Le sue parole mi rasserenarono non poco: se mi aveva cercata, allora si era sbarazzato quasi subito di Kabalè!
Questo mi diede il coraggio di assecondare il mio settimo senso e, senza pensarci due volte, corsi a cercarlo. 
 

* * * * * * *


Tic Tac, Tic Tac
Il tempo passa, anche quando sempre impossibile, anche quando vorresti fermati in quell’attimo per sempre, o farlo scorrere più velocemente.
Un’orda di Devil era ammassata in una tetra saletta, aspettando che Sulfus uscisse trionfante da quella sala operatoria. Si sapeva poco delle sue condizioni, e anche le dinamiche dell’incidente non erano poi così chiare.
Erano le tre della mattina, quando la Temptel aveva svegliato ogni singolo diavolo per annunciare l’infausto incidente. I primi a correre in ospedale furono Robin e Cabiria, seguiti poi da tutto il resto del dormitorio.
-Salve. Sono il Dottor Cesarini.Dovrei parlare con i genitori del ragazzo, o i tutori- annunciò un uomo uscito da quella porta che tutti stavano fissando ansiosi. Subito si fecero avanti la Temptel e Robin.
-Quando hanno portato qui Sulfus, era in condizioni gravissime! Aveva un trauma cranico molto grave: è un miracolo che non sia morto sul colpo! Un paio di costole incrinate non gli permettevano di respirare bene, e se non fossi intervenuto subito avrebbero potuto bucargli un polmone! E la gamba destra rotta. Abbiamo fatto il possibile, ma ciò non ha evitato il... coma. La situazione  è ancora precaria: non so se riuscirà a svegliarsi-.
La notizia fu un brutto colpo per Robin; la Temptel, invece, senza perdere la speranza, comunicò la notizia agli altri, che non avevano potuto sentire le parole del dottore.
Tutti speravano che la tempre forte e corpo vigoroso riuscissero a salvarlo.

 

 * * * * * * * *


In un posto lontano, dove il bene si confonde con il male, dove ogni certezza crolla, dove niente è sicuro, dove solo l’amore può vincere, ci sono loro.
-Oh mia cara amica Psiche! Da quanto? Non è meraviglioso rincontrarsi dopo tutto questo tempo?- disse una voce maschile, dal tono celestiale, pieno di gioia.
-Se solo ti potessi vedere, sarebbe così. Però è indubbiamente meraviglioso il poterti sentire! Allora,cos’è tutta questa fretta nel volermi vedere, miei signori?- rispose una giovane fanciulla dai lunghi capelli d’oro e gli occhi rosso sangue, con voce curiosa.
-C’è una nuova missione per te. La situazione non è delle migliori: ci sono dei potenti nemici nell’ombra e dobbiamo fare presto! Già una volta abbiamo rischiato troppo! Non possiamo permettere che l’equilibrio della Terra e dell’Altro Regno sia messo in pericolo!-.
-E’ sempre lei? Pensavo fosse stata rinchiusa nel Limbo!-.
-Certo, è sempre lì, ma le cose cambiano... Più la ragazza cresce, e più si rinforza con le sue energie! Purtroppo non si può spezzare il loro legame. E’ troppo forte! Per quanto la sfrutti, prova per lei un sentimento troppo forte!-.
-Capisco... Chi sono i miei nuovi protetti?- chiese seria, Psiche.
-Raf e Sulfus! Coop in questo momento sta parlando delle stesse cose con la mia “dolce” metà! -.

 

* * * * * * * *

 
“Che lezione noiosa!”pensò annoiata Raf. Stranamente i Devil non si erano fatti vedere a lezione, in più non era riuscita a trovare da nessuna parte Sulfus. Nessuno chiese, per ovvie ragione, perché mancassero ad Arkan, e non aveva il coraggio per farlo...
Finita la lezione più brutta della sua vita, fu bloccata per un polso mentre andava via.
-Ciao Raf-. Le labbra angeliche di Gabi volarono sicure verso quelle della Angel, ma questa prontamente le schivò.
-Gabi... - disse insicura, decidendo di chiarire con lui una volta per tutte. Il ragazzo, perspicace per una volta, capii al volo l’antifona.
-Non ci posso credere! Perché mi continui ad illudere? Perché hai ricambiato il bacio se non lo volevi?- disse rabbioso contro di lei. Non si era mai arrabbiato in vita sua, ma, essendo nonostante tutto un uomo, il suo orgoglio era stato ferito, in più si era sentito un giocattolo nelle sue mani.
-Ho risposto al bacio perché in quel momento ne sentivo il bisogno... perché lo volevo! Ma ho riflettuto e non possiamo ritornare come una volta. Credimi se ti dico che è meglio sia per me, che per te. Diciamoci la verità Gabi, io non ti ho mai amato: ti ho sempre voluto solo e soltanto bene. Penso che tu per me sia sempre stato il mio miglior amico... niente di più e niente di meno!- rispose amareggiata, a causa del suo comportamento nei suoi confronti, temendo la sua reazione, che non si fece aspettare. Senza pensarci due volte, sferrò uno schiaffo in pieno volto su Raf, dimostrando tutto il suo dolore in quella violenza.
Lei sapeva di meritare quella reazione per tutto ciò che aveva fatto. Quello che più la faceva soffrire, però, era il dolore che provava lui, che non lo meritava, dopotutto era sempre stato buono con lei.
 
-Andrea, vieni come me in ospedale. Andiamo a trovare la nonna! Sai ieri ti ha aspettato... ci è rimasta male che non sei venuto!- disse la madre di Andrea al figlio, mentre il suo angelo custode li scrutava dall’alto.
Il settimo senso diventava sempre più opprimente.
-Non sta respirando, lo stiamo perdendo! Tre, due, uno... LIBERA!-. Qualcuno stava morendo proprio nell’attimo in cui era arrivati a destinazione il trio. Il suo senso in quel momento prese il sopravvento: allontanandosi al suo protetto, volò verso quelle voci, trovandolo.
Il corpo martoriato di Sulfus era steso inerme sul un lettino, mentre un’equipe di medici cercavano di rianimarlo.
Si avvicinò fulminea al suo amato, cercando vanamente di toccarlo e stringerlo a sé, mentre i suoi occhi incominciavano a sgorgare un fiume di lacrime e le sue labbra lo pregavano di ritornare da lei.
In quel momento una domanda affiorò nella sua mente: nonna, e se il cuore non batte, come devo fare?




Ciao ragazze! Lo so, volete uccidermi, ma non problem, morirà di una morte rapida e indolore! Skeske XD
Chi sa se c’è la farà...Voi vorreste che morisse o che sopravvivesse? Ho come la sensazione di sapere già le vostre risposte!
Questo capitolo non era previsto: in realtà dovevo partire con quello riguardante Rainbow-City, ma ho avuto questa illuminazione... XDXD
Le frasi della nonna di Raf, sono spezzoni di alcune canzoni.
Mi scuso per le scene in ospedale che sono orrende e veramente poco realistiche, ma io non studio medicina! XD
 
*Sondaggio*
Volete che Raf e Sulfus si bacino al più presto o state aspettando qualche altro evento particolare tra i due!? 

Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti, e in particolare Little Sunshine SuspiriaAlessionix e Vampire Ninja  per averla inserita nelle preferite; di nuovo Alessionix per averla inserita nelle ricordate,  si nuovo Little Sunshine Suspiria e Alessionixi e TeReSa98,fan_harry_potter_twilight e lillixsana per averla inserita nelle seguite e logicamente chi ha commentato!
Un bacione a LadyVampira93AlessionixFrancy Clearwater cucciola sonohra per aver commentato!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513


@ Little Sunshine Suspiria: Ciao nuova arrivata! Mi hai fatto prendere un colpo, dopo aver letto la prima frase, ho pensato: “adesso questa mi dice quanto fa schifo sta fanfiction”! Poi invece mi hai fatto dei complimenti bellissimi: grazie! Quando leggo i vostri commenti ritrovo sia l’ispirazione che la voglia di scrivere.
Essendo molto cupo come capitolo, non riuscivo a terminarlo. Mi sono bloccata per un’intera settimana, ma quando ho letto il tu commento, l’ho subito finito! Grazie ancora! Ciao! Alla prossima! Kiss!!
 
@ TheBlackAngel: Ciao! Dal commento precedente non penso che questo capitolo era nei tuoi programmi, ma doveva succedere qualcosa di catastrofico per convincere Raf dei suoi sentimenti. Era troppo insicura! Alla prossima Kiss!
 
@ Cfrancy: Ciao! Se nell’altro capitolo sono stata crudele, allora in questo sono stata un mostro! Comunque non preoccuparti, è a lieto fine: non sono così cattiva da farli morire entrambi, come in Romeo e Giulietta! XD Alla prossima! Kiss!
 
@ maria95: Caio! Ma per caso appartieni alla CIA? Sai troppe cose... chi sei veramente? XDXD Non te lo dico se è lei! :P Comunque garantisco che da questo capitolo in poi Gabi non romperà più le uova nel paniere, ma non posso dire altrettanto di Kabalè... Alla prossima! Kiss!

Con Affetto Nimueh

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** La Storia Si Ripete ***


Capitolo Rivisitato 

9.       La storia si Ripete

Bip Bip...
Può un suono così fastidioso sollevare l’anima? Per Raf era questo ed altro.
Non sapeva come, ma all’improvviso il cuore di Sulfus aveva preso a correre veloce, colto da chi sa quale emozione, riprendendo poi il ritmo lento e cadenzato di un dolce sonno. I medici in sala non si sapevano spiegare il fatto accaduto: era contro ogni logica fisica. Era un miracolo.
-Sulfus, puoi farcela! Resisti, amore- sussurrò tremante all’orecchio dell’amato, mentre una sua mano cercava di posarsi dolce sulla sua guancia, invano. La sostanza di cui era fatta non era adatta per cogliere le cose umane.
Volata nella sala d’aspetto, ascoltò le parole di un dottore.
-Mi dispiace darvi una notizia del genere. E’ duro anche per noi pronunciare simili sentenze. Sulfus è caduto in uno stato vegetativo-. I volti di Robin e della Temptel sbiancarono all’istante, mentre la Angel, sconvolta, incominciò a piangere silenziosamente.
-Quante sono le possibilità di un risveglio?-.
-Molti pazienti emergono da uno stato vegetativo in poche settimane, ma per quelli che non si riprendono entro 30 giorni si parla di stato vegetativo persistente . Le possibilità di recupero dipendono dall'entità della lesione al cervello e dall'età del paziente, con le migliori possibilità di recupero per i giovani rispetto agli anziani1- sentenziò professionalmente, mentre Raf voleva per ritrasformarsi. Persino Cox era terrorizzata, quando la richiamò per il rito.
In lacrime si avviò a passo di carica nella sala, trovando Cabiria.
-Cosa è successo?-.
-Sei entrata nello studio, dovresti saperlo meglio di me!- rispose assente, pensando al dolore che il suo Rob stava provando in quel momento.
-Non adesso! Prima! Come si è ridotto in quelle condizioni?- domandò agguerrita.
-Ha fatto un incidente con la moto la notte scorsa. E’ messo un po’ maluccio...-.
-Perché nessuno mi ha avvertita?-.
-Perché avremmo dovuto? A cosa gli saresti servita qui? Sono sicura che non avrebbe mai voluto farsi vedere da te così!- rispose tremante.
-Ma io sono la sua promessa sposa! Avevo il diritto di sapere- rispose arrabbiata, tuttavia cercò di non farsi notare troppo. Raf capiva il perché di tutto questo, ma non riusciva a digerirlo: le avevano nascosto una cosa troppo grave.
-Cabiria, la principessa ha perfettamente ragione- proruppe un signore sulla cinquantina dai capelli neri.
-Sire- dissero in coro i Devil, sempre cercando di non dare troppo nell’occhio.
-Siete pregati di lasciare questo ospedale, anche lei, professoressa. Non abbiamo più bisogno dei suoi servigi qui-.
-Anche tu, Robin! Ha bisogno di riposo, sei stanchissimo...- ordinò la regina, comparsa da dietro il marito, accarezzando dolcemente il figlio.
Tutti, ad ogni modo, pensavano al peggio, non riuscendo a sperare come faceva Raf, che già pensava ad un modo per salvarlo. Che la speranza fosse una prerogativa da Angel?
 
Senza perdere tempo, cercò una cura nella biblioteca. Sapeva che era quasi impossibile trovarla, soprattutto in quel luogo, ma in passato aveva conosciuto un angelo con il potere della guarigione. Per sfortuna, era morto, ma anche se non lo fosse stato, non era sicura che un angelo avesse aiutato un diavolo...
Tutte le antiche tecniche erano stata bandite o perdute; che altro rimaneva?
-Ma è possibile che in questa biblioteca non ci sia mai niente che cerco?- borbottò tra sé, stizzata.
-Hey! Siamo mattiniere oggi- disse un allegro Ang-Lì, comparendo da dietro uno scaffale all’improvviso.
-Buongiorno...?-.
-Sì, sono le otto... Non dirmi che hai passato qui la notte e non te ne sei accorta?-. In effetti, aveva passato tutto quel tempo cercando accanitamente, senza nemmeno sentire i bisogno basilari di qualsiasi essere.
-Sono qui da un bel po’- rispose con un filo di voce, essendo ritornata alla realtà, sentendo tutta la fame, la sete e la stanchezza abbattersi su di lei.
-Sarà meglio che ti porti nella tua stanza: meno male che oggi non c’è scuola!-. Per sua fortuna, era tanto vicina a lei, da prenderla a volo quando cadde addormentata.

-Buongiorno... o meglio buonasera-.
-Mhh... buon giorno e sera... Quanto ho dormito?- chiese Raf, stiracchiandosi nelle lenzuola calde.
-Sono le tre del pomeriggio. Direi che hai dormito per otto ore filate...- esclamò Lì ironico. Nonostante il sarcasmo, si capiva bene che era preoccupato per la sua cara amica. Dopo averle procurato qualcosa da magiare e da bere, così da rimetterla in forze. La Angel, commossa per le sue premurose iniziative, lo ringraziò di cuore.
-Per curiosità, cosa cercavi con tanto accanimento?-. Raf, armata di pazienza, gli raccontò tutti i particolari.
-Non mi stupisce che tu non abbia trovato niente. Stai cercano informazioni segretissime...-.
Lo stesso angelo si sentiva triste non riuscendo a trovare una soluzione per Raf, che aveva sempre reputato una sorella, e come tale cercava di tanto in tanto di proteggerla.
-Forse, però, non è detto...- mormorò l’occhialuto preso da un lampo di genio.
-Cosa intendi?- chiese l’altra speranzosa.
-Ricordi la sezione proibita? Forse lì potresti trovare qualcosa...-.
Effettivamente Raf aveva completamente accantonato il suo precedente progetto, dopo aver dovuto sopportare tutto quello che le era successo. Per saperne di più entrò nella testa dell’amico...

- Ciao, Raf... si può?-.
-Sì, entra Lì... -disse Sulfus, riconoscendo la voce dell’Angel. Il suddetto aveva l’aria di uno che non se la stava passando bene.
-Mettiamo in chiaro che io non sono mai entrato nella sezione proibita. Non so perché tu ci voglia entrare, né tanto meno mi interessa. Spero che tra di noi ci sia una comprensione reciproca, perché la faccenda è seria. Se ci scoprono dobbiamo assolutamente essere solidali tra di noi, anche con Gabi. Lui sta progettando un modo per disattivare il sistema di sicurezza che protegge la sezione- disse tutto d’uno fiato, facendole subito capire quanto quest’azione illegale lo mettesse a disagio.
-Sta perfezionando un software che ci permetterà di arginare l’allarme per due ore!- continuò invece con una strana luce negli occhi. Probabilmente la sete di sapere aveva subito sopraffatto il suo lato angelico...
-E quando lo finirà Gabin-Gabriele questo è programma? Invece come fare con i professori?- domandò il Devil sbalordito. Sicuramente doveva sembrargli stano tutto questo trasgredire regole per un Angel.
-Non c’è problema. Una volta a settimana sono nell’Altro Regno, quindi noi agiremo quando saranno via. Per il programma suppongo che ci vorrà ancora una settimana-.
-Ok, grazie!-.
-Di niente Sulf-Raf... Non so perché, ma è da stamattina che per forza voglio chiamarti Sulfus! Strano, eh?- finì, ridendo e congedandosi cortesemente da Sulfus. 
 
“Sempre il solito!” pensò Raf sorridendo leggermente, mentre guardava attentamente nei pensieri di Lì.
-Ma non dovevamo aspettare Gabi?-.
-Non più! Stanotte ha concluso l’ultimo perfezionamento del programma. Io non me ne intendo come lui di tecnologia, ma è sicuramente un genio se ci ha messo così poco!-.
Ascoltata la lieta novella, subito la mente di Raf iniziò a progettare un piano per salvare il suo amato.
-Splendido! Per quando lo possiamo fare?-gli chiese Raf risplendendo di una nuova luce. La luce della speranza.
-Domani, perché i professori saranno via. Abbiamo comunque tutto il tempo di pianificare tutto-.
-Perfetto, ma devo chiederti un favore: io e Gabi abbiamo litigato e non penso che, dopo quello che ci siamo detti, lui voglia aiutarmi. Puoi cercare al posto mio?- gli chiese triste, pensando alla triste situazione tra lei e il suo amico.
-Come vuoi. No voglio sapere perché avete litigato, tuttavia, vi prego, fate la pace. Anche lui ci sta male-.
-Vedrò cosa posso fare, tu invece pensa a trovare un qualcosa che possa guarire Sulfus. Qualsiasi cosa!-.
 
Dopo aver concordato le ultime cose con Ang-Lì, Raf si precipitò in ospedale. Sentiva il bisogno di stargli accanto, inoltre sperava che la sua presenza potesse aiutarlo.
Non c’era nessuno che conoscesse nei paraggi, così rasserenata, fluttuò vicino al suo letto. Era uno spettacolo dilaniante: quel corpo che aveva imparato ad amare, ora era straziato, avvolto da mille bendaggi sporchi di sangue.
Sebbene fosse rischioso, si trasformò in terrena, sentendo il bisogno di toccarlo.
Avvinatasi, strinse in una delle sue mani il suo polso sinistro, mentre con l’altra accarezzava dolcemente la guancia destra del suo amato.
-Probabilmente non puoi sentirmi, ma parlerò lo stesso. Qualunque cosa sia successa, o mio bel principe dei Devil, devi vivere! Quindi dimostrami chi sei, di che pasta sei fatto, e vivi! Devi farlo per la tua famiglia, per il tuo regno e spero tu lo faccia anche per me!Perché nonostante tutto l’odio che sento per ciò che sei e per ciò che fai, io ti amo!
Mi viene tanto da pensare ad una canzone: “L’amore si odia”2, ma non divaghiamo...
Mi sento tanto in colpa e non riesco a capire perché... E se è vero, ti ordino  di svegliarti e di punirmi!- pronunciò queste parole Raf, con una determinazione esemplare, e sempre con questo fervente sentimento, passò la notte vegliando su di lui.
 

* * * * * * * *


Erano le otto di mattina. Gabi e Lì erano già nella biblioteca, pronti per entrare in azione. Eppure, nonostante tutta l’adrenalina che scorreva nelle loro vene, erano ancora tanto impagliati.
Nonostante tutti i ripensamenti, si convinsero ad agire. Se fosse stato per Gabi sarebbero già andati via, ma Lì aveva promesso a Raf di aiutarla e un angelo mantiene sempre la parola data.
Si diressero con tutta calma, per non destare sospetti, nell’ala nord davanti ad un’enorme quadro, che rappresentava i primi regnanti dell’Altro Regno, dove Lì aveva scoperto l’entrata della sezione.
Come d’accordo, Gabi rimase fuori a controllare il corretto funzionamento del suo software, mentre l’altro angelo entrò, a suo rischio e pericolo. 
L’ occhialuto, nonostante tutte le ricerche effettuate, non poté prevedere quel che trovò: davanti a lui si estendeva uno strapiombo, che a detta sua era senza fondo, del tutto privo di qualcosa che collegasse le due sponde.
Mentre lui cercava una soluzione, Gabi, che nel frattempo recitava la sua parte di studioso, fu sorpreso da Dolce.
-Oh, ciao! Hai visto Ang-lì? E’ da stamattina che lo cerco!- esclamò leggermente arrabbiata, sospettando che il suo uomo fosse in compagnia di Miki, perché nemmeno lei era riuscita a trovare quel giorno.
Al suono delle parole della Angel, che erano penetrata fino a Lì, l’angelo saltò spaventato, mettendo un piede in fallo che lo fece inciampare nel vuoto.
 

* * * * * * * *


-Siamo stati appena avvisati del vostro arrivo. Voi siete Isobel e Coop?- chiese Arkan dubbioso, ai due ragazzi davanti a lui. Entrambi erano di una bellezza surreale, eterea, inumana persino paragonati ai sempiterni!
Il viso della fanciulla era circondato da lunghi e lisci capelli dorati, che le arrivavano in una morbida onda fin sotto il seno, il volto angelico straordinariamente bello dai lineamenti morbidi e raffinati, la pelle d’avorio, e due occhi viola molto penetranti ed espressivi.
Il ragazzo era altrettanto bello! Come lei i capelli erano biondi ma ricci, l’incarnato pallido ma dalle guance rosate, simboleggianti il fuoco di Zolfanello, il volto dai lineamenti dritti e regolari, gli occhi viola, e un espressione diabolica e tremendamente maliziosa. Insomma era tremendamente sexy!
-Sì, signore! Siamo stati mandati da mastro Valentino, che ci ha istruiti entrambi sin dalla nascita!- rispose sicura Isobel, cercando di convincere Arkan, che li guardava ancora dubbioso.
-Non mai sentito parlare di un Guadian-Angel che educasse un Devil!- esclamò, disprezzando la bellezza del diavolo.
-Mastro Valentino era affiancato da un suo amico di Zolfanello, che mi ha personalmente educato!- esclamò fiero e spavaldo il giovane.
-Suvvia Arkan, non la faccia lunga, non ho tempo da perdere! Ho una manicure tra 5 minuti. Comunque sia non siete i benvenuti in questa scuola!- disse stufa la Temptel, che ammirava famelica Coop.
-Anche per me è un piacere!- rispose soave l’angelo, sorridendo all’esclamazione della professoressa.
Arkan era ancora dubbioso, tuttavia Isabel gli ispirava fiducia, quindi si era acquietato. Appena i professori se ne andarono, i due sempiterni si guardarono con sguardi innamorati, mentre le loro labbra si incontrarono in un dolce bacio pieno d’amore e ardore.

 

* * * * * * * *

 
-Ahi, che male!- mugugnò Lì, massaggiandosi la parte lesa e sanguinante. Alla fine aveva trovato la sua soluzione, inciampandovi sopra.  Una lunga rampa di scale di cristallo si estendeva davanti a lui, ormai visibile grazie al suo sangue. Ripreso quindi il coraggio, e pregando che Dolce non ne facesse un caso troppo pesante, si avventurò su quella scalinata invisibile, gattonando malamente.
Arrivato dalla parte opposta, passò nella porticina, che aveva incominciato a intravedere andando avanti. Finalmente nella sezione, non trovò libri, bensì sfere di cristallo!
Ne aveva sentito parlare, ma mai si sarebbe immaginato che lì ne custodissero così tante. Ogni sfera stellata corrispondeva ad un ricordo di qualcuno, spiegando così il motivo del nome della sala antecedente a questa: la Sala dei Ricordi.
 

* * * * * * * *


-Buongiorno Raf-.
-Buon giorno a lei, mia signora- rispose la nostra Angel preferita, svegliandosi pian piano.
-Hai passato qui la notte, mia cara?- domandò Cynthia, avvicinandosi al figlio per dargli un bacio sulla fronte, mentre l’altra annuiva debolmente.
-Mi fa veramente piacere: ora come ora Sulfus ha bisogno di tutte le nostre attenzioni! -.
Raf ascoltava la regina con vivo interesse, pensando che fosse il momento giusto per chiarire alcuni dubbi.
-Quando ci conoscemmo disse che io e suo figlio eravamo destinati a stare insieme. La prego, mi spieghi perché!-.
-La storia si ripete, mia cara, e come avrai visto le cose stanno cambiando: i Devil stanno diventando buoni, gli Angel disobbediscono alle regole! Stiamo diventando via via sempre più neutri proprio come gli umani.
No mi aspetto che tu capisca, infondo sei così giovane, ma c’è bisogno di una svolta, e questa ci è stata predetta molti molti anni fa. In questa profezia noi pensiamo che si riferisca a voi, ma niente è sicuro... tranne la morte- rispose, abbassando gli occhi sul suo bambino.
 

* * * * * * * * 


Nel frattempo Lì stava ancora cercando quello che gli serviva. Gabi, invece, faceva finta di interessarsi all’anatomia umana, quando all’improvviso passò un Devil.
Mefisto era sempre stato svogliato, nemmeno tentare gli umani gli interessava. L’unica cosa che amava era il metal.
Intento a cercare un libro per una ricerca che la Temptel gli aveva assegnato per punizione, senza accorgersene tirò con il piede il cavo della presa del pc di Gabi, facendolo spegnere.
Senza perdere tempo l’angelo avvertì come poté Lì, mezzo arrabbiato e mezzo spaventato, poiché il programma aveva un’autonomia di dieci minuti, entro i quali dovevano scomparire. L’altro, altrettanto spaventato, raccattò velocemente le due sfere che gli interessavano e, seguendo le tracce che aveva lasciato sul cristallo, scese velocemente la scalinata. Arrivato in fondo, bussò sul dipendo facendosi aprire da Gabi. I due, bianchi come due lenzuoli, scapparono via come il vento, tanta era la paura.
 

* * * * * * * * 


-Allora hai trovato qualcosa?- . Di ritorno Lì era subito corso da Raf, per raccontarle tutto ciò che era successo.
-Sì, ma in tutta sincerità non so cosa sia. Si tratta di una certa Dragonis flamma, una pozione rossa da quanto ho visto, che ha il potere di riportare in vita le persone, ma non saprei come crearla tanto meno dove cercarla-.
-Mhhh... La fiamma del dragone... Fammi un po’ vedere- disse, facendosi passare la sfera. Essendosi fatta spiegare come funzionava, senza timore la portò alla tempia. Concentrandosi, subito nella sua mente vennero proiettate delle immagini:  c’era una donna, una Angel, stesa per terra morente, poi un uomo, un Devil. Entrambi erano di una bellezza eterea, anche se la donna era pallida come un morto.
L’uomo, che la sovrastava, le diede da bere un liquido rosso, dicendole: “mea cara, hanc flammam dragonis pota!”.

 

* * * * * * * *


Era passata una settimana. Niente era cambiato: Sulfus era sempre nello stesso stato, e ormai Raf incominciava a perdere la speranza, perché non aveva assolutamente alcuna idea per trovare quella cura. L’unica novità erano i nuovi arrivati: Coop e Isobel. Le Devil subito si erano lanciate alla conquista del giovane, mentre l’altra era sempre al centro della attenzione di molti angeli.
Raf invece era sempre sola. Quando non era all’ospedale, era in biblioteca a cercare qualche informazione che potesse aiutarla.
-Sai saresti perfetta come Devil!-.
La Angel stava leggendo svogliatamente un libro, quando all’improvviso era sbucato Coop.
-Cosa te lo fa pensare?- ripose al nuovo arrivato.
-Non sei zuccherosa, anzi sei cupa e torbida… ed imperiosa… Ti ho vista con quell’occhialuto!- rispose beffardo.
-Come hai detto che ti chiami!?- rispose sprezzante, reagendo a quel “torbida”.
-Coop! Tu devi essere Ralf! Sai, sei molto bella... Ma non dire a nessuno che te l’ho detto. Molte ucciderebbero per avermi, quindi se apri la bocca, è al tuo rischio e pericolo! - disse, facendole l’occhiolino, tuttavia Raf era concertata a ricordare... “Sai, Ralfuccia, nessuno Angel conosce le proprietà curative di questa lava. Quindi se apri la bocca, è al tuo rischio e pericolo!”.
Senza nemmeno curarsi di rispondere a quello strano Devil, che le aveva posto su un vassoio di argento la soluzione, corse come una pazza nella sua camera. Non riusciva a credere di aver trovato la cura, che, niente di meno, era sotto il suo naso!
Salita in camera,  frugò furiosamente nelle sue valige dove trovò la famosa boccetta contenente la lava curativa dei vulcani di Zolfanello. Senza perdere altro tempo, raggiunse l’ospedale, pensando che  tra poco avrebbe potuto rivedere gli splendidi occhi ambrati del suo amato!
Fortunatamente nessun sempiterno e nessun’ infermiera era nei paraggi della camera di Sulfus, così da poter entrar indisturbata. Si trasformò in terrena e, lesta, gli aprì la bocca facendogli bere il liquido rosso.
Sapendo che il battito, una volta sveglio, sarebbe accelerato, si ritrasformò, tuttavia la situazione non cambiava.
Aveva paura che qualcosa fosse andato storto, quando si ricordò di dover pronunciare le parole “magiche”.
-Mee care, hanc flammam dragonis pota!- pronunciò tremante all’orecchio del suo amato Devil e istantaneamente le sue palpebre incominciarono a tremolare, e i suoi occhi gradualmente si aprirono. Disorientato, si guardò intorno, accorgendosi della presenza della ragazza, tuttavia il suo sguardo era pieno di rancore e dolore.
 
 
1.       la parte in corsivo è stata presa da Wikipedia, quindi non sono informazione da me inventate.
2.       E’ una canzone di Noemi e Fiorella Mannoia.

 
Salve Ragazze! Da quanto! Lo so, è passato molto tempo.
Spero che abbiate passato tutte un BUON NATALE,  e spero che il 2011 sia per voi un anno pieno di felicità e amore!
Allora avete visto? E' risorto! XD Sarei stata veramente cattiva ad un ucciderlo! E’ o non è il nostro caro e sexy Sulfus!? :D
La scena del primo bacio tra Raf e Sulfus si avvicina! E' tutta questione di pochi capitoli...  Anche se... non ho ancora un'idea chiara in mente, quindi sono aperta ad ogni consiglio!
Alcune di voi mi hanno chiesto chi sia Psiche e Coop, ebbene vi darò un indizio! Cercate su google "Psiche" e dovrebbe uscirvi qualcosa che potrebbe aiutarvi a capire!
P.S.: Sapete ragazze non sapevo che le frequentatrici di efp fossero delle potenziali serial killer... XD mi sono dovuta ricredere!

Ringrazio coloro che hanno letto la prefazione, i capitoli precedenti, e in particolare Kikketta16 e federica santantonio  per averla inserita nelle preferite; Little Sunshine Suspiria per averla inserita nelle ricordate, CinziaCandid per averla inserita nelle seguite e logicamente chi ha commentato!
PUBBLICITA' [il primo link riguarda una mia storia su Naruto, il secondo una mia one-shot sempre su Naruto e il terzo una raccolta di one-shot sull’Amore]:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1093992
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=840084&i=1
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1460513

Un baciaone e tanti auguri di buon anno nuovo a lillixsana, cucciola sonohra ed a LadyVampira93 per aver commentato!

@ Vampire Ninja: Ciao! Non ti preoccupare non succede niente se non commenti un capitolo! Mica ti mangio! XD Ti ringrazio per il bellissimo complimento! Spero che questo qui ti piaccia! Ciao! Auguroni!

@ Maria95: Ciao! Grazie! Don't worry! Be happy! Sulfus è vivo! Non sei felice?! Purtroppo non posso accontentarti in tutto ma vedrai, nel prossimo capitolo le cose si risolveranno!  Ciao! Tanti auguri ancora!

@ Cfrancy: Ciao! Grazie anche per non avermi ucciso! Sono ancora troppo giovane per morire XD So che i miei capitoli sono pieni di errori, se la mia prof li leggesse mi prenderebbe a schiaffi! XD La prima frase ( non si può fermare l'amore ) appartiene ad una sigla del cartone della principessa Sissi (http://www.youtube.com/watch?v=LtlfidHqwYc), mentre quell'altra (vivi dove batte il tuo cuore, butta il senso della ragione, perché nel mondo una ragione non c’è!) viene dalla canzone "Giorni" di Gigi D'Alessio ( http://www.youtube.com/watch?v=DWWZFURS7Jg&feature=related), ti consiglio di ascoltarle entrambe! Ciao e ancora tanti auguri!

@ valecullen thedevil93: Eeemmm... Ciao!  XD Sono qui ad implorare il tuo perdono! Ti prego non uccidermi! Non ho ancora finito di leggere tutte le fanfiction porno di efp!  XDXD Scherzo naturalemente! Lo so, non  è andata come speravi, non disperare! Se scrivessi tutte le cose romantiche che ho in testa in un solo capitolo, poi che scrivo negli altri?! Comunque mi piace la tua agenzia:  ci sarebbero in effetti un paio di persone da eliminare... ;) Ciao! Auguri di Buon anno ancora! Kiss!

@ chicca97: Ciao! Grazie per i tui splendidi complimenti! Mi dispiace di aver postato così tardi, comunque per non essere ripetitiva ti dirò: Dont' worry! Be happy! Ciao! Kiss and Happy New year! ;)

@ TheBlackAngel: Ciao! Si lo so, sono cattiva! Muha muha!!! XD Hai ragione Gabi è un brutto maleducato, la mamma non gli ha insegnato che non si toccano le donne XD
Purtroppo tra la neutra e Uriè c'è un legame molto forte, ma è ancora troppo presto per preoccuparsene! Ciao! E buona anno nuovo!

 

Con Affetto Nimueh

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Avviso ***


Salve a tutte mie care lettrici o anche lettori (chi può dire che non ci sia pure un maschietto?)!

In questo avviso non metterò fine alla storia, per quanto nei fatti potrebbe esserlo.  
Da quanto non pubblico un nuovo capitolo?? Da tanto, troppo tempo. Una cosa che mi rincrese molto, visto che anche io odio quando le storie rimangono in sospeso.
Il punto è questo: ho perso le fila del discorso, potremmo dire, o meglio, ho perso le redini della storia. Non so come, non so quando, ma è successo. Ad aggravare la mia situazione è stata la perdita di quello che sarebbe dovuto essere il capitolo successivo, a causa di un guasto del computer.
Molte volte ho cercato di riprendelo, non a caso avevo cambiato il titolo della ff da "Quando si odia si ama" a "L'amore si odia". La mia idea principale era rivisitare ogni capitolo e correggerlo dagli innumerevoli errori e perfezionalo, per ritrovare quella trama che vorticava nella mia mente che tutt'ad un tratto è scomparsa, ma anche questo tentativo è fallito.
Io non voglio mettere la parola FINE. Odio questa parola! Proverò ancora, ma non so se ne sarò capace.
Ogni vostro commento mi da la forza di riprovare, ma non so come mi ritrovo sempre al punto di partenza.

Grazie
PS: spero di ritornare a pubblicare al più presto. 

 Con affetto
Nimueh



Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Hai sue notizie? ***


Capitolo 10:
Hai sue notizie?
…3 mesi dopo
 
Punto di vista di Raf
 
-Hai più avuto notizie di Sulfus?
-Chi Sulfus scusa? Intendi forse quello che dovrebbe essere il mio fidanzato?- risposi acidamente a Dolce, povera vittima del mio malumore. Sebbene cercassi di dimenticare, ricordai tutti i “no comment” i vari “no comment” di Cabiria, di Robin, mi ero persino umiliata a chiedere a Kabalè, anche se la discussione non si poteva definire tale. Appena mi ero avvicinata e lei per chiederle di Sulfus, mi aveva subito voltato le spalle.
-Mh… Non so, forse. Non sono aggiornata sugli ultimi sviluppi della vostra storia… d’amore, credo. Anzi penso proprio che nemmeno voi lo sappiate- asserì titubante leggendo nei miei pensieri. Per fortuna non sembrava esser offesa dal tono pungente della mia voce. Era l’unica persona che potevo definire amica in quel periodo difficile, gli altri in un modo o nell’altro li sentivo lontani. Era una sensazione che non riuscivo a definire.
-Scusami: sono estremamente tesa. E arrabbiata. E preoccupata. E… tante altre cose. Non ho la benché minima idea di come stia e come non stia… Sono mesi che chiedo a quei odiosi diavoli di darmi qualche notizia, ma niente. Silenzio assoluto- risposi esasperata, sfogando dopo tanto tutta la bile accumulata da quando Sulfus si era ripreso dal coma. Assurdo: dovevo godermi la sua convalescenza, e invece lui era sparito dalla Terra senza lasciare la benché minima informazione sulla sua salute.
Nella mia testa era ancora presente il momento del suo risveglio. Credevo che da quel momento in poi avremmo potuto stare insieme, e invece è stato l’ennesimo rifiuto.
Dal momento in cui pronunciai la formula, non passò molto tempo che subito i suoi occhi pian piano cominciarono a spalancarsi. Fu un momento denso di sentimenti: credo che i miei occhi l’abbiano guardato con tutto l’amore che il mio essere era capace di provare, ma i suoi era un ghiaccio rovente, che brucia la pelle con il suo freddo, con il suo vuoto.
Le mie carni mortali potevano toccarlo, e avrei tanto voluto farlo, ma quello sguardo era un ammonimento a non muovermi, a non parlagli. Aspettavo che fosse lui a fare la prima mossa, ma sembrava aver perso quel fuoco che lo contraddistingueva. Non capivo il senso di tutto ciò: ce l’aveva come? Cosa mai dovevo avergli fatto per farmi odiare così tanto?
Quando finalmente gli infermieri accorsero alla camera del miracolato, si decise a pronunciar le sue ultime parole.
-Ti prego, va via- mormorò roco.
Sembrava che la vicinanza di persone estranee gli desse la forza di reagire alla mia presenza. Dopotutto era il solito orgoglioso diavolo di sempre: mai e poi mai avrebbe permesso di mostrarsi debole davanti alla gente. Intanto le occhiate eloquenti dei medici mi costrinse a lasciare definitivamente la stanza, senza sapere che lì lasciavo un pezzo del mio cuore, forse per poco, o forse per sempre.
Non capivo il motivo di quell’atteggiamento. Era assurdo: ci eravamo lasciati in procinto di baciarci, ci eravamo pure dichiarati l’un l’altro amore reciproco! Cosa diamine era accaduto in quella testa, a parte il coma?
-Rafffffffffff! Ci sei? Sei ancora qui sulla Terra o sei già a casa?- mi domandò Dolce vedendomi persa nei miei pensieri.
-Sto pensando a tu sai cosa… Ho bisogno veramente di parlare con quel mascalzone!
-Allora perché non lo vai a scovare? Come dicono i mortali “se Maometto non va alla montagna, è la montagna che va a Maometto”- disse con quel tono saccente che solo un tipo come Dolce poteva avere. Da una come lei non ti aspetti queste perle di saggezza, e anche lei ne è cosciente.
-Per quanto sia stupita della tua conoscenza dei detti mondani, non so dove mettere le mani. Come vado a Zolfanello City? Come mi intrufolo nel castello? Sicuramente avrà detto esplicitamente a tutta la sua famiglia, se non a tutto il reame, che non mi vuole vedere.
-So che non lo faresti mai, ma potresti sedurre un Devil… Imbrogliarlo… Oppure potresti pagarlo: sono molto gentili se gli parli di soldi- mormorò soddisfatta. Si stava dimostrando un vulcano di idee questa giornata.
-Non so cosa tu abbia mangiato oggi, ma è un’ottimissima idea! Pagare un Devil: geniale! Fornigli non solo la scusa per trasgredire una regola, ma permettergli anche di guadagnarci. Dolce sei un genio!- affermai abbracciandola, e stampandole un sonoro bacio sulla guancia.
-Calma con tutto questo entusiasmo: devi ancora cercare un diavolo che ti aiuti- rispose continuando a stringermi tra le braccia.
Dolce non solo era tale di nome, ma anche di fatto. Avevo veramente bisogno di un conforto, dell’affetto di quealcuno. Erano mesi che non vedevo la mia famiglia, che non tornavo a casa, e la storia di Sulfus mi aveva veramente distrutta.
-Non ti preoccupare so a chi chiedere.
 
 
Brancolavo nei meandri della scuola alla ricerca della mia preda. Sembrava essersi dissolto nel nulla, proprio quando avevo bisogno di lui. Ironia della sorte: lo avevo  avuto sotto il naso ogni qual volta che la sua presenza non era per niente desiderata, e ora che lo volevo lui non c’era.
Preferivo non chiedere a nessuno: meglio non farsi vedere con qualche diavolo che non appartenga alla corte. Non dovevo destare alcun sospetto, anche perché se Sulfus ce l’aveva con me, sarebbe stato meglio non fare niente che possa anche lontanamente solleticare la sua suscettibilità.
Dopo aver cercato a vuoto per molto tempo, decisi di rischiare, e avviai verso l’incubatorio. Forse accostandomi nelle vicinanze avrei potuto scovarlo. Mi sedetti a qualche passo dall’entrata, ma decisi di farlo in forma terrena, per precauzione. Forse avrebbero pensato che ero lì per qualche protetto.
Proprio come avevo previsto tutta la schiera degli amici di Sulfus mi sorpassò. Cercarono di non guardarmi, ma i miei occhi ne trovarono molte paia a fissarmi. Che ipocriti!
Proprio mentre mi davo per vinta, avvenne il miracolo.
-Guarda chi si vede.
-Già… Ho bisogno del tuo aiuto- gli risposi seria dritta al sodo, cercando di non dar a vedere ai mortali che parlavo col nulla. I suoi occhi scrutarono intanto con una certa intensità i miei, cercarono di scavare nella mia anima, di carpire i miei segreti. Forse era un qualcosa che riusciva molto bene ai diavoli, più degli angeli. Sicuramente: io per esempio non riuscì assolutamente a capire quel che passò nella sua testa mentre ponderava la sua risposta, ma in generale non capivo il suo comportamento nei miei confronti, non soltanto in quel momento, ma anche in alcuni passati.
-Se e solo se dirai la parolina magica- rispose sorridendo, immaginando quanto potesse costarmi supplicare un demone. Ma non importava: ero disposta a tutto. Inoltre non sembrava volermi chiedere nemmeno un centesimo.
-Per favore?
 
Mentre gli spiegavo le mie più che ottime intenzione, egli pianificava il mio accesso furtivo nella fortezza di Zolfanello. Immaginavo, già prima di chiederglielo, che era difficile anche per un Devil introdurre nel Palazzo Reale un angelo. Noi sempiterni ci sentiamo a naso: nel senso che non è difficile capire chi è che cosa. Anche se io avevo faticato il giorno del gran ballo a riconoscere Sulfus. A mia discolpa posso solo dire che ero già completamente affascinata, e la mia ragione aveva abbandonato la sua solita abitazione.
-Non sarà propriamente un gioco da ragazzi riuscire a entrare a Zolfanello ridotta come sei. Dovrai provvedere a cambiare look. E trovare un qualche profumo degno di un Devil, una qualche fragranza pungente, per niente delicata. Più il profumo sarà intenso più sarai camuffata. Come puoi ben immaginare a noi piacciono le cose forti, amiamo esagerare- affermò, facendo l’occhiolino, mentre continuava a squadrarmi.  
-Dovrai indossare qualcosa che un Angel non metterebbe mai, più avrai accessori strani più eviteranno di pensare che tu sia un angelo.
-Sì, ma come faccio a camuffare l’aureola e le ali?- gli chiesi timorosa.
Avevo veramente paura di essere scoperta. Per una come me non era mica normale infrangere delle regole. Tutto quel trasgredire mi stava dando alla testa, mi sentivo instabile sui miei piedi: non era un terreno che mi piaceva praticare, anche se ci stavo prendendo l’abitudine.
-Potresti applicare delle borchie sull’aureola, sarebbe strano ma accettabile. E sopra mettere un cappuccio. Mentre  le ali potresti tirarle dentro.
-Cosa? Si possono tirare dentro le ali? Io non l’ho mai fatto! Come si fa?- risposi sconvolta. Erano anni che utilizzavo le ali, a dire il vero dalla nascita, e nessuno mi aveva detto che era possibile ritirarle?
-E’ un’abitudine andata persa. Ora non si insegna più perché è ritenuto inutile, ma si può fare. Posso insegnarti: se sei capace di volare, sarai capace anche di ritirale. E’ semplicissimo.
-Mhhh… Ok, ma sei sicuro che il cappuccio e la mancanza di ali non destino alcun sospetto? Ad Angie-Town tutto questo puzzerebbe molto di diavolo- gli domandai ancora spiazzata.
-Non paragonarci a voi! Comunque i Devil lo fanno spesso, non preoccuparti. Pensa solo a vestirti decentemente: ossia voglio vedere un paio di tette e gambe sode, un rossetto e unghie rosso fuoco, calze a rete e tacchi alti, altissimi; un qualcosa che ipnotizzi completamente chiunque uomo che ti guardi: mi raccomando- concluse, mentre già “pregustavo” la vergogna che avrei provato.
 
-Coop non sono sicura di volermi far vedere così da tutti… Sono quasi sicura che da sotto il tessuto del vestito si intravedano i capezzoli…- mormorai impaurita al suo fianco, mentre ci avvicinavamo alla frontiera. Sentivo già tutti gli occhi su di me, e non mi piaceva per niente.
-Fa vedere?- pronunciò girandomi. Scrutò il balconcino di pizzo appositamente comprato per questo “evento”, e disse, con una faccia da bugiardo incallito: -non si vede niente, Raf. Non farti venire paranoie.
E io invece le paranoie me le facevo, e tanto anche. Sapevo che cercava di aiutarmi, ma non potei impedire i miei occhi di guardarlo male.
-Insomma, hai detto che eri pronta a tutto pur di arrivare a Sulfie, quindi muoviti, tocca a noi. Inoltre ti ricordo che è meglio che non ti fai toccare, non vorremmo infrangere il V.E.T.O. Dovrai stare attenta, credo che tenterai molti uomini… Cercherò di proteggerti da qualsiasi palpatina, ma non ti assicuro niente.
Le sue parole non mi aiutavano, né i miei piedi sembravano intenzionati a farlo, tremando su quei tacchi vertiginosi; fin quando realizzai che non era propriamente un comportamento da Devil. Feci quindi un grande respiro e incominciai a impersonare Lola, il demone meno demone di tutto l’universo, ossia Io. Dovevo ispirare paura, o qualcuno avrebbe davvero osato mettere le mani nella “marmellata”.
Incominciai quindi a camminare spavalda, e nessuno alla frontiera osò ostacolare il mio cammino. Anche per le strade, sebbene gli occhi erano costantemente puntati su di me, sentivo che la gente nutriva una sorta di rispetto. Difficile da capire per una che nella sua vita aveva evitato in tutti i modi di scoprire più del dovuto.
Arrivare al castello fu un gioco da ragazzi. Fu introdursi dentro che sembrava impossibile. Anche se sembravo una Devil, e Coop lo era veramente, non eravamo comunque invitati a entrare.
Ci appostammo così nei pressi del Palazzo, cercando di trovare un modo per addentrarci. Aspettammo veramente tanto tempo, finchè non lo vidi. Il signorino Sulfus, quel principe dei miei stivali nonché amore della mia vita, passò davanti a una grande finestra che affacciava direttamente nel piccolo boschetto, in cui io e Coop ci eravamo nascosti. Sembrava veramente in forma: camminava disinvolto indossando la sua bella giacca di pelle, che metteva sempre per andare in moto. Se i miei sospetti erano giusti sapevo benissimo dove si stava dirigendo e come arrivarci.
 
Punto di vista di Sulfus
 
Zolfanello City diveniva veramente una noia mortale nel periodo scolastico. Tutti i diavoli erano sulla Terra a divertirsi, mentre qui rimanevano solo i vecchi e quelli come me che si nascondevano.
Sì, ho scritto bene, mi stavo nascondendo, e sapete bene anche da chi. Volevo ritardare il più possibile il chiarimento con Raf. Dovevo far svanire il mio amore: bell’impresa.
Non potevo presentarmi da lei con il cuore infranto, e per giunta con la gratitudine che sentivo per avermi salvato la vita. Non dopo quel bacio. Quello che sarebbe dovuto esser mio, ma che non lo è stato. Sentivo ancora la gelosia bruciarmi nelle vene come un veleno.
Se l’avessi vista in questo stato, non so cosa sarebbe potuto accadere. Dopotutto non volevo ferirla, sarebbe stato come ferire me. Dovevo temprare i miei sentimenti, e non ci ero ancora riuscito.
Sapevo che aveva chiesto un po’ a tutti come stavo. Che si era data da fare per scoprire come me la passavo; ma ero stato intransigente. Nessuno avrebbe dovuto parlare, per nessun motivo al mondo. Il diavolo che era in me voleva punirla per questa reclusione forzata a cui mi costringeva indirettamente.
Così per passare il tempo decisi di farmi un bel giro sulla moto. Senza piangere. La gente ancora mi guardava male ogni volta che parlavo, o mi vedevano su una moto, ma cosa potevo farci? Era l’unica cosa che possedevo in grado di farmi stare bene. Il più delle volte.
Proprio come la mia piccolina, anche io sono stato rimesso in sesto. Forse non dalla stessa persona, ma erano dettagli. Non vedevo l’ora di sentire il vento opporsi al mio passaggio. Ero pronto a salire in sella quando una persona si parò davanti a me, facendomi trasalire, come mai in vita mia era successo.
-Che ci fai qui?!- domandai indignato, guardando le sue forme generose messe in mostra così gratuitamente. Non ero abituato a vederla in quel modo, e poi la sua mancanza aveva prodotto in me un certo effetto. Mi sentivo un drogato che dopo tanto tempo aveva di nuovo la possibilità di sballarsi.
-Cosa ci fai vestita in quel modo? Ti si vedono i capezzoli!-  continuai sconvolto, mentre lei non batteva ciglio. Solo un leggero rossore macchiava il suo incarnato chiaro, mentre io mi godevo la sua presenza come se fosse ossigeno.
-Se tutta Zolfanello ha visto i miei capezzoli è solo colpa tua! Codardo che non sei altro! Perché non sei a scuola?!- strillò infuriata, mentre continuavo a fissare ipnotizzato tutto quel ben di dio, che purtroppo dovevo aver condiviso con altri.
-Io? Che centro io se tu ti vesti come una poco di buono?
-E’ l’unica cosa da Devil che ho trovato nella fretta di venire qui, quindi sta zitto e spiegami perché non vuoi parlarmi- disse prendendo il mio mento con due dita, per far incontrare i nostri occhi. Penso che abbia notato anche lei quanto i miei erano bassi… così bassi…
Ma la cosa incredibile fu che nessuno dei due aveva ricevuto la tipica scossa del V.E.T.O. Straordinario!
-Vuoi che stia zitto o che parli?- le risposi mentre lei guardava le sue dita su di me. Probabilmente aveva pensato quel che avevo pensato anche io. Forse tutto sommato c’era ancora una speranza per noi due.
-Non è successo niente…- mormorò stupefatta appoggiando l’altro palmo sulla una mia guancia, accarezzandola lentamente, mentre le altre dita imitavano l’altra mano. Il suo tocco era piacevole su di me. Quante volte l’avevo anelato? E per la prima volta non sentii il bisogno di fingere, lasciai i miei sentimenti liberi di agire, sentendo quell’amore sistemarsi dentro di me inesorabilmente. Mentre le sue mani mi toccavano dolcemente il viso, io avvolsi le mie braccia attorno a lei, cercando quasi di inglobarla in me. Ne avevo bisogno.
Non so per quanto restammo in quella posizione, ma io avevo bisogno che lei rispondesse a una domanda cruciale.
-Raf… tu mi ami?
Lei non rispose, ma le sue labbra presero possesso delle mie. E le mute parole che scaturirono da quel bacio, valsero più di tutte le risposte che poteva darmi. Valse tutto il tormento di quel periodo, e il perdono che non volevo darle.
Non fu un bacio normale, fu uno scambio di anime, un dolce declino verso il piacere dei sensi e dello spirito, un qualcosa che mai avevo provato in vita mia.
-Ti amo, e non permetterò più a niente di separarci.
 
 
 
 
Salve a tutti! Chi non muore si rivede!
Eccomi qui dopo 3 anni, 7 mesi e 14 giorni. L’ultimo capito pubblicato risale al primo gennaio del 2011! Assurdo!
Quanto tempo: non oso immaginare come tutti quelli che seguivano questa fic siano cambiati, io di sicuro lo sono e tanto. Per esempio sono diplomata: ho iniziato questa fic che non ero nemmeno in terzo superiore, e ora sono una diplomata al liceo scientifico, uscita con 99. Vi prego non infierite sul 100-1 perché il mio ego è ancora risentito!
Rieccoci con questa storia: sinceramente non ricordo se questo capitolo originariamente doveva essere così, ma quando ho visto la recensione di chiaroveda6, scritta mentre ero in pieno fermento per gli esami  ho pensato che dovesse andare così. Ci sono state molte persone che hanno cercato di persuadermi a continuare in questi anni, tutte persone che ho voluto bene anche senza conoscerle, perché cercavano di spingermi a fare quel che più mi piace, ossia inventare. Ma il momento non era propizio: come ci insegna la Woolf in “Una stanza tutta per sé” una donna può scrivere se e solo se non è impegnata.
Spero che dopo tutto questo tempo (che avrà sicuramente cambiato i gusti di tutti coloro che leggevano questa fic) possa ancora piacervi.
Ringrazio con tutto il cuore: chiaroveda6, britinlove4ever9, MrsPayneIsHereBitches, gatta12, HermioneGrangerinMalfoy, dreamerlove, sabry1Dfan_official_, Elizabeth_Smile, HowtimeFlies, The BlackAngel, Zonami84, rafXsulfusXsempre, Ragazza in Fiamme, Scath_Cailin, AngelBleu, Cfrancy, Angel_e_Devil, maria95, Alessionix, kikka97, Moonless Mistress e, ma non ultima, lillixsana.
Inoltre so che avevo detto ad Alessionix che avrei ripreso a pubblicare senza farlo, mancando quindi le sue aspettative. Mi scuso profondamente: all’epoca ci ho provato seriamente, infatti avevo intrapreso un’opera di correzione, anche se non mi è riuscita bene. Comunque ora, dopo molto, ho pubblicato e spero che lo apprezzi, nonostante tutto. Scusa ancora.
Spero che ci sia una prossima, perché io non lo so.
P.S.: non ho più alcun beta quindi sarà pieno di errori, vi prego di segnalarmeli se potete e di essere clementi.

Con affetto Nimueh
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=542534