Tre nuovi Alchimisti

di Silvery Lugia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Nuovi componenti ***
Capitolo 2: *** 2. Prima missione ***
Capitolo 3: *** 3. Tripla delusione ***
Capitolo 4: *** 4. Racconto ***
Capitolo 5: *** 5. Sentimenti ***
Capitolo 6: *** 6. Passeggiata ***
Capitolo 7: *** 7. In biblioteca ***
Capitolo 8: *** 8. Xing ***
Capitolo 9: *** 9. Blizzard ***
Capitolo 10: *** 10. Nuove amicizie ***
Capitolo 11: *** 11. Fuoco e fiamme ***
Capitolo 12: *** 12. Acqua complice ***
Capitolo 13: *** 13. Cena a sorpresa ***
Capitolo 14: *** 14. Pregiudizi... ? ***
Capitolo 15: *** 15. Collaborazione ***
Capitolo 16: *** 16. Chimera ***
Capitolo 17: *** 17. Famiglia ***
Capitolo 18: *** 18. Cambio d'umore ***
Capitolo 19: *** 19. Sconcertante concerto ***
Capitolo 20: *** 20. Emozioni complesse ***
Capitolo 21: *** 21. Senza indizi ***
Capitolo 22: *** 22. Un gran trambusto ***
Capitolo 23: *** 23. Halloween party ***
Capitolo 24: *** 24. Novità ***
Capitolo 25: *** 25. Un fulmine a ciel sereno ***



Capitolo 1
*** 1. Nuovi componenti ***


Note iniziali

Vi avverto sin da subito: sarà una cosa un po' folle. Non perché sarà una fan fiction comica (anche se qualche momento divertente ci sarà), ma è folle l'idea di base, di cui non vi anticipo nulla.
Sarà una fan fiction su Full Metal Alchemist (<3) e sarà ambientata alla fine della seconda serie anime Brotherhood, per la precisione prima di alcune foto che si vedono alla fine dell'ultimo episodio. E un'altra cosa: in fondo sarà una Royai! ^///^ (ma, a dirla tutta, si parlerà anche di Ling e Lan Fan…)
Per altre note vi rimando al mio commento alla fine... buona lettura!
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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 1: Nuovi componenti

 

E' passato ormai molto tempo dal "giorno della promessa" e sono cambiate parecchie cose ad Amestris.

Edward Elric è tornato dall'Ovest, dopo aver studiato il modo per tornare ad essere l'Alchimista d'Acciaio: adesso è di nuovo nell'esercito (e fa di nuovo parte della squadra di Mustang) ed è ufficialmente fidanzato con Winry Rockbell.

Alphonse Elric è anche lui tornato dal suo viaggio a Xing: ha studiato l'Alkahestri con l'aiuto di May Chang, che ha portato con sé nel viaggio di ritorno e con cui è fidanzato. Vuole cercare di usare l'Alkahestri negli ospedali, ma per il momento la usa nel pronto soccorso del Quartier Generale di East City, dove lavora come medico.

Roy Mustang e tutti i componenti della sua squadra sono stati aumentati di grado: il Flame Alchemist è Generale di Brigata, il Tenente Riza Hawkeye è diventato Capitano, Jean Havoc (che finalmente cammina di nuovo) e Heymans Breda sono passati dal grado di Sottotenente a quello di Tenente, Kain Fuery è Sergente Maggiore Capo e Vato Falman, tornato ad East City dal nord, è passato da Maresciallo a Maresciallo Ordinario.

Sembrava un giorno come tanti nell'ufficio di Mustang: il Flame Alchemist a firmare scartoffie (cercando ogni tanto di prendersi una "pausa"... per il resto della giornata), con Hawkeye a tenerlo sotto controllo e a farlo lavorare, pronta a mettere fuori la sua fidata calibro 9; Havoc, Breda e Falman a controllare altre scartoffie (il primo con la solita sigaretta spenta in bocca, il secondo con il solito panino in mano, il terzo con il solito libro a portata di mano pronto per essere letto in un momento di pausa), Fuery (come al solito) a cercare di aggiustare una radio, e il piccolo Black Hayate... o meglio, il grande Black Hayate, visto che era diventato un bell'husky adulto, che sonnecchiava di fianco al più giovane della squadra.

All'improvviso entrò un nervoso Edward (e quando mai?) che sbatté la porta, pronto come sempre a dirne quattro al Flame Alchemist. Fino ad ora, tutto nella norma.

<< Buongiorno, Acciaio! >> salutò con un sorriso sornione il moro.

<< Buongiorno un corno! >> gli rispose nervoso il biondino.

Roy si preparò a sentire la (ormai) giornaliera sfogata di Ed: appoggiò la penna sulla scrivania, intrecciò le mani inguantate e ci appoggiò il mento sopra, mentre in faccia aveva stampato il suo tipico sorrisetto.

<< Ma come diavolo si fa a… >> cominciò il biondino, ma Roy lo interruppe.

<< Hai sempre da lamentarti, Acciaio >>. Subito continuò, facendo finta di parlare con se stesso: << Eh, già, il piccoletto non è proprio cambiato… >>

<< PICCOLETTO A CHI? >> sbottò il biondino, che, come sempre, se la prese. << Dopo il giorno della promessa sono cresciuto molto, grazie al fatto che il mio corpo non deve più crescere anche per Al! Sono alto quasi quanto lei! >>

<< Appunto: "quasi". Sono sempre il più alto tra i due, quindi posso chiamarti "piccoletto" >> rispose Roy con sicurezza.

<< LEI E' SEMPRE IL SOLITO… >>, ma non finì la frase (per fortuna!), interrotto dallo squillo del telefono sulla scrivania del moro.

<< Pronto, qui l'ufficio del Generale Mustang… >> rispose il Flame Alchemist.

Un attimo di silenzio in tutto l'ufficio.

<< Cosa?! Ma… >>

Un altro attimo di silenzio.

<< Va bene, va bene… fateli venire… >> capitolò Mustang, con aria leggermente annoiata.

Posò la cornetta, e rimase stupito nel vedere che tutti i presenti nell'ufficio (Black Hayate compreso) lo stessero fissando in silenzio (sì, pure un Ed un po' più calmo), aspettando spiegazioni.

<< Mi è stato appena detto che alla nostra squadra saranno aggiunti tre nuovi elementi… tre Alchimisti, per la precisione… pare siano buoni soggetti, ma sono ancora all'inizio, e per questo li hanno affidati a noi… tra non molto dovrebbero arrivare per presentarsi… >> spiegò agli altri, sempre con tono annoiato.

"Speriamo qualcuno di compagnia con cui fare le mansioni che mi questo rompi di Mustang, visto che adesso non c'è più Al…" pensò il giovane.

"Non mi va di occuparmi di persone inesperte… però potrei dare al piccoletto il compito di occuparsi di loro... così ho un nuovo modo per divertirmi con lui…" cominciò a pensare il Flame Alchemist, mentre un sorriso poco rassicurante si dipinse sul suo volto. Riza lo notò e, capendo immediatamente, con aria rassegnata fece un sospiro: quell'uomo era, è e rimarrà sempre un bambino.

Un attimo dopo bussarono alla porta dell'ufficio.

<< Avanti! >> rispose il moro.

Tutti rimasero sorpresi nel vedere i tre soggetti che erano appena arrivati. Soldati sì, ma… tre ragazze!

Le tre Alchimiste entrarono, si fermarono davanti alla scrivania di Roy e fecero un perfetto saluto militare.

<< Buongiorno, Generale Mustang! >> dissero in coro le tre giovani.

Il Flame Alchemist, che fino a un secondo prima era rimasto a bocca aperta, riprese la sicurezza e disse loro: << Riposo, riposo… e presentatevi. >>

Le tre ragazze si misero in posizione di riposo e iniziarono a presentarsi, cominciando da quella più a sinistra.

<< Maggiore Debora Frid, 19 anni, Alchimista delle Piante >> disse la prima ragazza, portando la mano alla fronte per il saluto militare. Era alta, aveva i capelli lunghi e mossi legati in un'alta coda di cavallo, gli occhi di colore castano scuro come i capelli, gli occhiali sul naso e ai lobi un paio di piccoli orecchini d'argento a cerchio. Su entrambi i polsi aveva dei bracciali argentati, attraversati da una linea verde smeraldo e con un cerchio alchemico sopra, anch'esso verde. Indossava la divisa militare blu, ma sopra aveva un soprabito simile a quello rosso di Ed, ma di colore verde smeraldo.

<< Maggiore Luana Frid, 19 anni, Alchimista d'Acqua >> si presentò la ragazza più a destra, anche lei facendo il saluto militare. Somigliava in modo impressionate all'Alchimista delle Piante: aveva più o meno la stessa altezza dell'altra, anche lei aveva i capelli lunghi e mossi castano scuro e gli occhi della stesso colore, e anche lei portava degli occhiali. Le differenze non erano molte: i capelli, portati sciolti con una riga sul lato destro, usando un mollettone azzurro per tenere indietro alcuni ciuffi ribelli; gli orecchini, che erano dei pendenti con una stellina in fondo; i bracciali, simili a dei tubicini con all'interno un liquido blu zaffiro, e un cerchio alchemico blu su una parte di metallo che teneva chiuse le due estremità dei "tubicini"; infine il soprabito, che era di colore azzurro.

<< Maggiore Giulia Frid, 18 anni, Alchimista del Fulmine >> si presentò l'ultima ragazza, che si trovava al centro tra le altre due, sempre portando la mano alla fronte. Poco più bassa delle altre, aveva lunghi capelli castano scuro, con dei riflessi rossicci, lisci ma leggermente arricciati alle punte, ed erano legati in una coda sul lato destro, mentre sulla fronte aveva un ciuffo che andava verso il lato sinistro. Gli occhi erano castani, come quelli delle altre ragazze, e portava un paio di orecchini d'argento a forma di fulmine stilizzato. Anche lei ai polsi aveva dei bracciali, gialli e con quattro placchette argentate, e su una di queste un cerchio alchemico anch'esso di colore giallo. Anche questi bracciali, come quelli delle altre due ragazze, erano strani: sembrava che ogni tanto s'illuminassero leggermente. E anche lei, come le altre due Alchimiste, indossava la divisa blu e un soprabito, questo di colore viola.

<< Frid… tutte e tre? Siete sorelle? >> chiese il moro, ormai incuriosito. E prima di lasciarle rispondere, aggiunse: << E non siate così rigide, signorine… tranquille, non vi mangio… >>, mentre faceva un gesto di non curanza. Le chiamò "signorine", anche se ufficialmente erano sue sottoposte… Luana alzò un sopracciglio, chiedendosi se l'aveva fatto per cortesia o come presa in giro.

Rispose Debora, l'Alchimista delle Piante: << Sì, signore, siamo sorelle: io e Luana siamo gemelle, mentre Giulia è la nostra sorella minore >> e finì la frase appoggiando una mano sulla spalla dell'Alchimista del Fulmine e sorridendo leggermente in sua direzione.

<< Le vostre Alchimie >> s'intromise Ed << sono piuttosto recenti, se non sbaglio… >>

Le ragazze si girarono verso il biondino per vedere chi aveva parlato. Giulia, che nel voltarsi incrociò i suoi occhi dorati, immediatamente pensò "Però! E' proprio carino!"

<< Sì, >> rispose Luana alla domanda di Ed << non è da molto che esistono… >>

<< Inoltre >> aggiunse Giulia << ognuna delle nostre Alchimie può essere potenziata da una di quelle delle altre >>, dicendolo con aria quasi da maestrina.

<< In che senso? >> chiese il biondino, alzando un sopracciglio e senza nascondere lo stupore.

<< Ad esempio >> gli rispose Debora << la mia Alchimia delle Piante è molto più forte insieme a quella d'Acqua di Luana… e quelle di Giulia e di Luana, insieme, si potenziano a vicenda… >>

<< Questa interazione tra le Alchimie prima non esisteva… >>

<< Sì, è vero >> disse Luana. << E un'altra cosa: tutte e tre insieme possiamo creare il fuoco! >>

<< IL FUOCO?! >> disse un Roy MOLTO stupito.

Luana gli rispose: << Certo! Basta che io potenzi le piante di Debora, e poi Giulia le colpisca con un fulmine… ed è fatto! >>

<< Bè… ma non credo che ne avremo bisogno… >> disse Roy, sistemandosi meglio i guanti. Solo in quel momento Luana si ricordò che Mustang era l'Alchimista di Fuoco: senza rendersene conto, aveva fatto una figuraccia... abbassò lo sguardo, imbarazzata.

<< Però >> aggiunse il moro pensieroso << può comunque essere utile per prendere di sorpresa gli avversari… >>. Nel sentire questo Luana si tranquillizzò e sorrise leggermente: allora una grossa figuraccia non l'aveva fatta!

<< Certamente! >> disse Ed. << Sicuramente non se lo aspetterebbero! >>

Seguì un attimo di silenzio, in cui le ragazze, leggermente imbarazzate per essere al centro dell'attenzione, aspettavano che il loro nuovo superiore dicesse qualcosa. Ma il silenzio venne interrotto solo da un << Uhm… >> pronunciato da Roy, che guardava serio e pensieroso le tre nuove arrivate. Debora in quel momento notò che era proprio un bell'uomo…

Non finì il pensiero, che il Flame Alchemist si alzò e si avvicinò alla ragazza, manco avesse letto ciò che le passava per la testa. Era poco più alto di lei, ma alla ragazza sembrava di essere sovrastata. La guardò direttamente negli occhi, sempre con aria pensierosa. << Avete detto Piante, Acqua e Fulmine? >>

<< Sì >> rispose Debora, riuscendo per miracolo a dirlo senza una voce tremante. "E' proprio affascinante… " pensò la ragazza, notando meglio i lineamenti dell'uomo. "I capelli scuri… quegli occhi neri e profondi…" e, senza rendersene conto, un leggero rossore invase le sue guance.

<< Ho trovato! >> esclamò all'improvviso Roy, tutto allegro e sorridente. << Vi chiamerò Piantina, Rubinetto e Lampadina! >> indicando prima Debora, poi Luana e infine Giulia.

Debora: << Piantina?! >>

Luana: << Rubinetto?! >>

Giulia: << Lampadina?! >>

Le tre ragazze rimasero sconvolte, mentre Ed pensava: "E ti pareva che non trovava un modo per prendere in giro pure loro…"

Riza sospirò nuovamente: sapeva che Roy sarebbe sempre rimasto un bambino, ma sperava anche in un miglioramento… una speranza vana. Havoc e Breda cercarono di trattenere una risata, Falman e Fuery si guardarono pensando un "Poverette", mentre Black Hayate le guardava quasi con aria dispiaciuta, come se stesse pensando "Siete appena arrivate, e già vi prende in giro…", poi abbassò la testa e chiuse gli occhi, quasi per dire "Abituatevici".

Delle strane facce si dipinsero sui volti delle tre ragazze: a Giulia quasi rabbiosa, a Luana pietrificata, a Debora sconvolta e delusa, mentre pensava: "Affascinante, sì… ma terribilmente stupido!"

<< Non può permettersi di prenderci in giro così! >> sbottò Giulia.

Roy rimase per un attimo stupito, poi sorrise: la ragazza si comportava proprio come Ed… si sarebbe divertito un mondo! Poi le disse: << Ma io non vi sto prendendo in giro. Avete tutte lo stesso grado, inoltre siete sorelle, quindi avete lo stesso cognome… devo avere pure un modo per distinguervi, no? >>, come se stesse dicendo una cosa ovvia. << Piuttosto, Lampadina >> continuò prima che lei potesse dire qualcos'altro << come mai le tue sorelle hanno il soprabito dello stesso colore dei loro cerchi alchemici, mentre il tuo è viola? Non dovrebbe essere giallo? >>

La poveretta (perché comunque era stata presa in giro) gli rispose con sicurezza e serietà, incrociando le braccia: << Perché il giallo mi fa schifo, mentre il viola mi piace e va di moda! >>

Le sue due sorelle rimasero perplesse e imbarazzate: che razza di risposta era quella? Le avevano detto che con molta probabilità le avrebbero fatto questa domanda, e quindi doveva trovarsi una risposta seria… invece aveva detto la verità. Sarebbero volute sprofondare sotto terra…

Anche gli altri rimasero un po' perplessi dalla risposta della minore delle tre sorelle.

Non riuscirono a dirsi altro, perché qualcuno bussò alla porta dell'ufficio.

<< Avanti! >> disse Roy, chiedendosi chi potesse essere.

Un giovane soldato si fece avanti, aggirò le nuove arrivate per raggiungere Mustang e, fermatosi davanti al Generale, fece il saluto militare e disse: << Signore, due bande criminali hanno cominciato una sparatoria nel centro della città! A lei è stato affidato il compito di fermarle! >>, mentre porgeva un piccolo fascicolo al moro.

<< Perfetto! >> disse Roy, prendendo i fogli e leggendoli velocemente. << Bene, signorine! Avrete subito modo di dimostrarmi cosa sapete fare! >> disse rivolgendosi alle nuove arrivate.

<< Sissignore! >> risposero le ragazze in coro, portando la mano alla fronte. Il loro superiore era sì stupido e infantile, ma dovevano comunque portargli rispetto… e Giulia doveva reprimere l'istinto omicida.

Prima di andare, il Flame Alchemist presentò velocemente il resto della squadra alle nuove arrivate. Immediatamente dopo, prese il suo soprabito nero e, seguito subito dietro dalla sua fedele Riza e poi dal resto della sua squadra (Black Hayate compreso), uscì in fretta dal Quartier Generale per avviarsi verso il luogo dello scontro a fuoco.

 

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Note finali

Per chi non l'avesse capito dalle note presenti nel capitolo, l'idea folle di base è… mettere me e le mie due migliori amiche dentro Full Metal Alchemist! XD E' una roba allucinante, lo so… ma, se devo essere sincera, sono stata ispirata da un'altra fan fiction qui su EFP in cui un ragazzo (l’autore si chiama “Maggiore_Bagnato”, se non sbaglio) metteva se stesso dentro FMA come fratello di Mustang…

Le descrizioni sono effettivamente le nostre (ma ho omesso particolari sulla stazza… non sono obesa, però… ^_^'')… infatti a volte scambiano me e Luana per gemelle… ma siamo solo amiche! In realtà le parenti sono Luana e Giulia, che sono cugine.

Per le Alchimie: l'idea dei bracciali mi è venuta di getto, sinceramente. Ho scelto il fulmine per Giulia perché adora Sailor Jupiter, per Luana l'acqua perché adora l'azzurro, per me le piante perché mi piaceva l'idea della "interazione tra Alchimie"... e poi il verde non mi dispiace come colore, basta che sia una bella tonalità accesa! ^_^

Per il cognome delle tre sorelle, visto che io, Luana e Giulia nella realtà siamo grandi amiche, mi sono ispirata alla parole “friend”: ho solo tolto le lettere “e” e “n”! ^_^

Un’altra cosa su Giulia: visto che dice “il viola va di moda”, si può pensare che lei sia una fissata di moda (anzi, diciamolo: una fighetta XD), ma non è affatto così. Sicuramente le piace abbinare vestiti, ma non è una fighetta, ve lo posso assicurare u.u (anzi, odia essere definita tale! XD)

Un’ultima cosa: per quanto riguarda il grado di Falman, non sono sicura al 100% che sia quello di Maresciallo, ma mi sembrava di ricordare così… ho provato a guardare su Wikipedia per averne la conferma, ma non diceva un tubo… -.-‘’ (ps: scusate le tante note finali, ma sono una tipa precisina XD Inoltra avevo messo molte note “sparse” nel capitolo, ma ho preferito spostarle qui ^_^)

Vi prego, commentate! Mi fa piacere sapere cosa ne pensate! Comunque, anche se nessuno legge o segue questa ff, io continuerò ad aggiornarla lo stesso, visto che lo sto già facendo su DeviantArt per le mie amiche, che hanno deciso di seguire questa follia… XD

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 2
*** 2. Prima missione ***


Note iniziali

Ed ecco a voi il secondo capitolo che aspettavate con ansia! In realtà lo aspettano solo le mie amiche Giuly e Lua, comunque… -.-‘’

Vabbè… dopo il primo capitolo di presentazioni, il secondo sarà più ricco d’azione… ma non credo che ce ne saranno molti con delle battaglie… poi non è detto…

Vedremo! Intanto vi auguro una buona lettura! E come sempre vi chiedo scusa per l’eventuale presenza di errori di battitura… ^_^’’ Uso Word per ricontrollare tutto, ma a volte non mi segnala certi errori… -.-‘’
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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 2: Prima missione

 

Il Generale Mustang e tutti quelli della sua squadra, arrivati nel luogo dello scontro a fuoco, videro la situazione nascosti dietro un palazzo: in una delle piazze principali della città, due bande criminali, nascoste dietro a delle barricate di fortuna formate da automobili, casse, bidoni e qualunque altra cosa utile, si sparavano a vicenda.

Lì c'erano già altri soldati, ma era stato ordinato loro di non intervenire vista la situazione un po' complicata. Roy chiese a uno di questi: << Ci sono feriti? >>

<< No, per fortuna >> rispose un militare. << La piazza non era molto affollata, e le poche persone presenti si sono salvate tutte. >>

<< Bene. Almeno questo… >>

Rimase in un attimo a riflettere, poi chiamò le nuove Alchimiste: << Sorelle Frid! >>

<< Sì, signore! >>

<< Vediamo cosa sapete fare… >> disse sorridendo. Poi tornò serio: << Voi vi occuperete del gruppo di destra. Li colpirete alle spalle, aggirando il palazzo. Nel frattempo, io, Acciaio e il Capitano Hawkeye ci occupiamo del gruppo di sinistra. Attaccheremo contemporaneamente. >>

Il biondino pensò immediatamente: "Perché devo sempre lavorare con questo stupido piromane?!"

<< Sissignore! >> risposero le tre ragazze portando la mano alla fronte.

<< Ma Generale… >> s'intromise Riza << non è troppo pericoloso per loro? Sono Alchimiste, sì, ma sono ancora giovani e inesperte, come ha detto lei stesso… >>

Roy guardò la donna: anche se di solito lo teneva nascosto, ogni tanto l'animo sensibile di lei si mostrava anche sul campo di battaglia.

<< Ha ragione… >> disse il moro, abbassando lo sguardo, sovrappensiero. Ma subito trovò la soluzione: << Havoc e Breda, andate al primo piano di questo palazzo >> indicando quello che li nascondeva << e tenetevi pronti con i fucili a dare man forte in caso di bisogno. >>

<< Certamente, signore! >> rispose il biondo soldato per entrambi, sorridendo con la sigaretta (stavolta accesa) in bocca.

<< Fuery e Falman, se ci vedete in difficoltà >> disse il moro mentre buttava uno sguardo sullo scontro << chiamate immediatamente i rinforzi. >>

<< Certo, signore! >> risposero i due interessati.

<< Bene! >> disse il Generale aggiustandosi i guanti. << Diamoci da fare! >>

Le ragazze immediatamente raggiunsero il punto da cui dovevano attaccare. Prima di mandare il segnale (un piccolo fulmine lanciato da Giulia) per indicare all'altro gruppo che erano arrivate, la minore delle sorelle chiese: << Prima di mandare il segnale volevo chiedere… come ci comportiamo? >>

Luana osservò la scena e disse: << Hanno tutti armi da fuoco. Armi che, se impregnate d’acqua, non funzionano più… >> sorridendo (un sorriso più da Mustang che da Luana), mentre pensava già alla faccia che avrebbero fatto quei criminali.

<< Va bene, facciamo loro una doccia fuori programma… e poi? >> disse una Giulia poco convinta.

<< Semplice! >> s'intromise Debora. << Tu li colpirai con una leggera scarica elettrica, per paralizzarli! >>

<< Sì, potrebbe andare… >> disse Giulia pensierosa. << Ma visto che non sempre i miei fulmini hanno effetto, tu dopo li legherai con le tue piante come dei bei salamini! >> disse la ragazza, sorridendo soddisfatta e pregustandosi già la scena.

<< Ottimo! Allora puoi mandare il segnale, Giuly! >> disse Debora, anche lei sorridendo, sentendosi piuttosto sicura.

La minore delle sorelle mandò il segnale, e subito dopo si misero in azione.

Come d'accordo, fu Luana ad agire per prima: sbatté le mani facendo toccare i due bracciali e poggiò i palmi a terra. Subito dopo, un enorme getto d'acqua partì dal terreno sotto i piedi dei criminali per travolgerli completamente.

<< Ma… che succede? >> chiese sbigottito uno di loro, ritrovandosi fradicio e con le armi fuori uso.

<< E' l'Esercito! Ha mandato gli Alchimisti! Dobbiamo… >>, ma non riuscì a finire la frase, che Giulia aveva già fatto toccare i suoi bracciali, aveva puntato le dita verso i suoi avversari e li aveva colpiti con una leggera scarica elettrica. Ma, come aveva previsto, non tutti erano rimasti paralizzati: sapeva che per alcuni corpi c’era bisogno di un voltaggio più alto, mentre lei ne aveva usato uno minimo per paura di uccidere qualcuno.

<< Maledizione… >> disse Giulia, vedendo che alcuni di loro, ancora in piedi, stavano prendendo delle spranghe di metallo e stavano per attaccarle.

<< Waaah! >>

L'Alchimista del Fulmine si girò per vedere perché Luana avesse urlato: la ragazza, per proteggersi da un uomo che voleva colpirla, aveva innalzato uno scudo d'acqua, ma per evitarlo, era caduta col sedere per terra.

<< Attenta, Giuly! >> urlò allarmata la seconda sorella maggiore.

La piccola Frid guardò nuovamente di fronte a sé: distratta, non si era accorta che uno di quei criminali si era avvicinato e stava per colpirla con un tubo di ferro. L'unica cosa che riuscì a fare fu sbarrare gli occhi dalla sorpresa.

Fortunatamente, il colpo non arrivò: Debora fece appena in tempo ad usare la sua Alchimia, facendo crescere delle enormi piante simili a rampicanti, legando (come dei bei salamini, come voleva la sorellina) i criminali.

Tutte e tre le sorelle tirarono un sospiro di sollievo, sedendosi per un attimo a terra (o meglio, Luana rilassandosi perché era già a terra).

<< Bene! >> disse l'Alchimista d'Acqua tutta allegra. << Ce l'abbiamo fatta! >>

<< Sì, ma… >> Debora lanciò uno sguardo dove stavano combattendo Ed, Roy e Riza: sembravano piuttosto in difficoltà. << Dobbiamo andare ad aiutarli >> finendo la frase con un tono serio e deciso.

<< Uffi… ed io che pensavo di aver finito… >> disse Luana, un po' abbattuta.

<< Muoviti, sfaticata! >> le urlò la sorella minore mentre si alzava. << Dobbiamo aiutare Ed! >>

<< E il Generale e il Capitano, scusa? >> chiese l'Alchimista delle Piante, un po' perplessa, anche lei rimettendosi in piedi.

<< Bè… Sì, certo, anche loro… >> cercò di aggiustare la situazione Giulia, imbarazzata. << Vabbè, insomma, dobbiamo darci una mossa! >> aggiunse, cercando di sviare il discorso.

<< Sì, certo… >> disse Luana, alzandosi da terra e guardando con complicità la gemella, con un sorriso malizioso stampato in volto: non ci voleva un genio per capire che alla sorellina piaceva il biondino.

Giulia notò lo sguardo complice che si scambiarono le sorelle e, imbarazzata, si girò verso la battaglia ancora in corso (dando loro le spalle) e cominciò ad avviarsi, seguita subito dopo dalle gemelle.

Da lontano, Havoc, Breda, Fuery e Falman guardavano con stupore quelle piante che tenevano legati tutti quei criminali. Quelle ragazze erano incredibili: erano riuscite in pochi minuti a mettere fuori gioco un'intera banda criminale!

<< Però! Ottima strategia… semplice ma efficace… >> constatò il rosso, mentre dava un morso a un piccolo panino preso chissà dove.

Al biondo cecchino, per lo stupore, stava per cadere la sigaretta dalle labbra. << E loro dovevano essere quelle che potevano trovarsi in difficoltà?! >> chiese incredulo, più a se stesso che agli altri.

Nel frattempo, più le ragazze si avvicinavano alla battaglia, più si rendevano conto che la situazione era peggiore di come se l'aspettavano: Ed, Roy e Riza erano stati circondati. Il Generale usava la sua Alchimia di Fuoco, ma senza esagerare per non uccidere quei criminali e catturarli vivi, il Capitano cercava di fermarli colpendoli alle gambe con l'aiuto delle sue fidate calibro 9, l'Alchimista d'Acciaio cercava di metterli KO con una lancia di metallo creata con l'Alchimia. Ma quei bastardi sembravano non finire mai, e in più dovevano anche cercare di difendersi.

Nel bel mezzo della battaglia, Roy fu colpito a un braccio da una pallottola, urlando più per la sorpresa che per il dolore.

<< Generale! >> urlò allarmata Riza, avvicinandosi al moro.

<< Non si preoccupi, Capitano… sto bene… >> guardandosi la ferita, che diceva proprio l'opposto.

<< Attenti! >> cercò di avvertirli Ed, vedendo che alcuni di quei criminali stavano sparando su di loro.

Contemporaneamente, una barriera formata da giganteschi rampicanti si formò tra i due militari e le pallottole, fermando queste ultime.

<< Ma cosa… >> sussurrò il Generale, fissando incredulo quegli enormi rami.

<< Ora, Lua! >> e i due militari si girarono verso la fonte: videro che era stata Debora, ancora coi palmi a terra, che si rivolgeva alla gemella. E subito, questa, come prima, utilizzò la sua Alchimia per mettere fuori gioco le armi degli avversari. E, sempre come prima, questi rimasero senza parole.

<< Senza pistole non fate più i gradassi, eh? >> disse loro il biondino, con uno di quei sorrisi insolenti che ogni tanto comparivano sul suo volto. Cominciò a combattere contro uno di loro, che però riuscì a difendersi grazie ad un coltello.

Appena finito di mettere KO l'uomo davanti a sé, sentì la voce di una giovane ragazza gridare: << Alle tue spalle! >>, rivolgendosi a lui.

Con la coda dell'occhio vide un uomo che tentava di pugnalarlo, ma lo vide fermarsi a metà dell'azione e, con un volto stupito e dolorante, svenire e cadere a terra.

<< Tutto bene? >> chiese Giulia preoccupata, avvicinandosi a Ed che guardava stupito l'uomo caduto ai suoi piedi.

<< Sei… sei stata tu? >> chiese incredulo alla minore delle sorelle, indicando l'uomo.

<< Certo! >> rispose lei sorridendo soddisfatta, indicando uno dei suoi bracciali.

Dopo la ragazza non capì bene cosa successe: vide l'espressione del biondino allarmarsi e si sentì spingere dietro di lui mentre urlava << Attenta! >>: Ed la stava proteggendo da un criminale che tentava di attaccarla alle spalle. L'aveva spinta dietro di sé, per poi colpire l'uomo prima allo stomaco e poi sulla testa con la lancia di metallo, usando la parte senza lama.

Giulia, per il volo, cadde a terra.

<< Scusami >> disse il biondino, tendendo la mano alla ragazza per aiutarla ad alzarsi, << non volevo farti cadere… >>

<< Non fa niente… anzi, grazie… >> gli rispose la ragazza, mentre, un po' imbarazzata, gli prendeva la mano e si alzava.

<< Figurati… adesso siamo pari, no? Prima mi hai protetto tu e adesso ti ho protetta io! >> disse lui, sorridendo leggermente imbarazzato.

<< Sì! >> annuì lei, con un leggero rossore sulle guance e gli occhi sognanti.

Proprio mentre finiva questo piccolo idillio (molto probabilmente si erano dimenticati di essere nel bel mezzo di una battaglia, soprattutto Giulia), Debora riuscì finalmente ad usare la sua Alchimia e ad intrappolare i criminali: fino a quel momento, non c'era riuscita per cercare di difendersi.

Messa fine alla battaglia, finalmente tutti i militari poterono tirare un sospiro di sollievo… un po' meno Roy, almeno finché non gli avrebbero tolto quella pallottola dal braccio.

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Note finali

Allora... che posso dire… qui vediamo in azione le Alchimie delle tre sorelle… non male vero? XD (Ok Debora, smettila di farti degli pseudo-complimenti da sola… -.-'')
E qui c'è un primo, microscopico accenno al Royai (MOOOOOLTO microscopico… per non dire inesistente… XD)… nel prossimo, vedremo… mi sa che dopo il terzo capitolo le mie amiche vorranno tirarmi qualcosa dietro…

Solo un paio di note (stavolta davvero un paio XD) sulle tre sorelle: primo, tra di noi usiamo diminutivi, quindi non preoccupatevi se leggete “Debby, Lua e Giuly”; secondo, per usare l’Alchimia ho scritto che battiamo le mani e le poggiamo a terra (a parte Giulia) perché mi piace l’idea che facciamo come Ed! ^_^

Lo scrivo di nuovo: vi prego, commentate! Mi fa piacere sapere cosa ne pensate! ^_^

Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** 3. Tripla delusione ***


Note iniziali

Ed ecco un nuovo capitolo della mia fan fiction! ^_^

Che posso dire… questo capitolo è il diretto seguito del precedente! Vi ricordate il caro Roy ferito? Appunto…

Anche qui (mi dispiace, dovrete sopportarmi all’inizio di ogni capitolo) chiedo già scusa per la presenza di errori di battitura sfuggiti sia a me sia a Word…

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 3: Tripla delusione

 

<< Accidenti… >>

<< La smetta di lamentarsi, signore… quella pallottola non può rimanere lì. >>

<< Odio andare sotto i ferri… >>

In una delle stanze dell'infermeria del Quartier Generale, un dolorante Roy Mustang si stava lamentando all'idea di essere operato, mentre una paziente (e un po' preoccupata) Riza lo sopportava.

Fuori dalla stanza, aspettavano Ed e le tre sorelle Frid: sembrava che stessero bene, ma un controllo non avrebbe fatto certo loro male… anche se il biondino non ne voleva sapere.

<< Uffa! Ma io non mi sono fatto niente! >> disse Ed, sbuffando.

<< Che noia, Ed! E' la centesima volta che dici la stessa cosa! >> gli rispose una Luana leggermente nervosa, mentre la gemella cercava di trattenere una risata.

<< COSA?! IO SAREI NOIOSO?! >>

<< SI'! SEI TERRIBILMENTE NOIOSO!!! >> gli rispose Luana, adesso proprio arrabbiata.

<< SMETTETELA TUTTI E DUE!!! SEMBRATE DEI BAMBINI!!! >> sbottò Giulia, che, come sempre, s'innervosiva facilmente.

<< Volete smetterla di urlare, tutti quanti? Non è un vero e proprio ospedale, però… >> cercò di tranquillizzarli Debora, tentando di trattenere un sorriso, poiché trovava la scena piuttosto divertente.

<< Che succede, fratellone? Cos'hai da urlare? >> disse una voce di fianco al gruppo.

<< Niente, Al, nulla d'importante… >>

<< "Fratellone"? Hai un fratello, Ed? >> chiese Giulia, che guardava incuriosita, come anche le altre due sorelle, il biondo ragazzo che li aveva raggiunti. In effetti, la somiglianza c'era: i lineamenti erano simili, e aveva i capelli e gli occhi color oro proprio come Ed. Le differenze erano i capelli corti e la maggiore altezza. Di fianco a lui, una ragazzina che poteva avere qualche anno in meno rispetto a Giulia, con grandi occhi dal taglio leggermente orientale, un vestito lilla anch'esso orientaleggiante, due lunghe trecce nere e un microscopico panda su una spalla.

<< Oh, già! Voi non vi conoscete! >> disse l'Alchimista d'Acciaio, rendendosi conto della situazione. << Al, loro sono le sorelle Frid, tre nuove Alchimiste che si sono appena aggiunte alla squadra del piromane >>, dicendo l'ultima parola con naturalezza. << Sono Debora, Luana e Giulia >>, indicandole una alla volta.

<< Ragazze, >> continuando con le presentazioni << lui è mio fratello minore, Alphonse Elric… ma tutti noi lo chiamiamo Al. >>

<< Molto piacere! >> disse sorridendo il minore degli Elric, stringendo la mano a ciascuna di loro. Quando lo fece con Luana, la ragazza lo guardò con occhi sognanti e un leggero rossore sulle guance. Di sottecchi, la gemella riconobbe quello sguardo e pensò: "Cotta numero 2! Anzi, 3, visto che la prima è stata la mia…", ripensando a Roy e alla immediata delusione.

<< E lei >> continuò ancora il maggiore degli Elric indicando la ragazza mora << è May Chang, una ragazza che proviene da Xing. >>

<< Ehm, ehm… >> lo riprese l'interessata.

<< … insieme alla piccola panda Xiao Mei… >> finì Ed, annoiato dal fatto di essere stato ripreso.

<< Molto piacere! >> salutò la ragazzina.

<< Wow… Xing? E' molto lontana… ne hai fatta di strada… >> chiese incuriosita Debora.

<< Già… ma l'ho fatta con molto piacere! >> lanciando un'occhiata ad Al, ricambiata.

"Questo non promette nulla di buono per Lua…" pensò Giulia (che aveva anche lei visto gli occhi della sorella maggiore), notando lo scambio di sguardi.

<< Come mai qui? >> chiese Al.

Gli rispose il fratello, con tono annoiato: << Abbiamo appena finito una battaglia contro dei criminali, il piromane >> indicando la porta chiusa lì vicino << ha una pallottola nel braccio e noi aspettiamo qui perché il Capitano Hawkeye ci ha obbligati di farci visitare… anche se stiamo bene… >>

<< Il Capitano è semplicemente preoccupato per la nostra salute… >> disse Luana.

<< Sicuri di stare bene? E' tutto intero il tuo automail, fratellone? >>

<< Hai un automail, Ed? >> chiese Giulia, curiosa.

<< Sì, alla gamba >> gli rispose l'Alchimista d’Acciaio, indicandogliela.

<< Cos'è successo? >> continuò a chiedere la minore delle sorelle Frid.

I due fratelli Elric si scambiarono uno sguardo triste, poi Ed fece un sospiro e le rispose: << E' una storia molto lunga… forse prima o poi ve la racconterò… >>

<< Scusa. >> disse Giulia, imbarazzata. << Mi sa che sono stata un po' indiscreta… >>

<< Non preoccuparti… >> disse Ed, cercando di fare un sorriso.

<< Comunque >> ricominciò Al << sta bene sì o no il tuo automail? >>

<< Sì, è tutto intero. Altrimenti chi l'avrebbe sentita Winry… >>

<< Winry? >> chiese l'Alchimista del Fulmine, preoccupata nel sentire un nome femminile. << Chi è? >>

<< E' la mia meccanica di fiducia… >>

Sospiro di sollievo di Giulia.

<< … e la mia fidanzata. >> finì Ed.

La povera Giulia fece una faccia pietrificata e sentì un "crack" all'altezza del cuore: non aveva nemmeno cominciato a conoscerlo, e già aveva avuto una delusione d'amore da lui.

"Povera sorellina… " pensò Luana.

<< Meglio che vada ad occuparmi del Generale >> disse Al, congedandosi dal gruppo. << Andiamo, May >> ed insieme i due entrarono nella stanza.

<< Io, invece, me ne vado. Ciao ciao… >> disse Ed, incamminandosi verso l'uscita.

Mentre fuori dalla stanza le due gemelle tentavano di consolare la sorellina (che era caduta un uno stato depressivo… ma le gemelle sapevano che era momentaneo), all'interno Al operò Mustang: gli tolse la pallottola con le pinze, per poi curare la ferita con l'Alkahestri (o meglio, diminuirne il più possibile la gravità), e infine fasciargli il braccio.

<< Ecco fatto, Generale! >> disse il biondo ragazzo, soddisfatto del lavoro.

<< Grazie mille, Alphonse >> disse Riza, sorridendogli: la donna era rimasta al fianco del suo superiore sin da quando erano arrivati nell'infermeria.

<< E lei, Capitano? >> chiese May. << Ha qualche ferita? >>

<< No, sto bene. Nemmeno un graffio >> gli rispose la bionda, sempre con un leggero sorriso di cortesia.

<< Bene. Allora noi andiamo… >> disse Al per congedarsi.

<< Alphonse, puoi dire ai ragazzi lì fuori che adesso li raggiungo? >>

<< Certamente, Capitano! >> le rispose il minore degli Elric, poi continuò:<< Lei si riposi, Generale, ha perso del sangue… non molto, però… >> e subito dopo lasciò la stanza, seguito da May.

Fuori, Al riportò il messaggio della bionda e chiese dove fosse finito il fratello.

<< Ha detto che se ne andava… >> gli rispose Debora.

<< E' sempre solito… >> disse il minore degli Elric pensieroso. << Ragazze, vi saluto. Arrivederci! >>

<< Ciao ciao! >> lo salutarono insieme le sorelle, Luana sempre con occhi sognanti.

<< Io vado ad occuparmi di quel militare con un brutto taglio alla gamba… dopo mi raggiungi? >> chiese Al a May, molto probabilmente perché, pensarono le ragazze, dovevano per un attimo separarsi.

<< Certo! >> rispose lei tutta allegra.

Al stava per avviarsi, quando la ragazzina lo fermò: << Aspetta! Prima… >> ma non finì la frase. Si avvicinò al ragazzo, si mise sulle punte e gli diede un leggero bacio sulle labbra. Quando si staccarono, lui le sorrise dolcemente, ricambiato, e poi s'allontanarono.

"Ed ecco un'altra delusione…" pensò Debora all'idea di come poteva sentirsi la gemella. Questa, infatti, aveva avuto una reazione molto simile a quella della sorella minore. "Tre delusioni nello stesso giorno, una ciascuno… complimenti, siamo proprio delle sfigate!" pensò l'Alchimista delle Piante, un po' depressa, un po' stizzita.

Mentre fuori dalla stanza andava in atto la consolazione n.2, all'interno Roy guardò per un attimo il suo Capitano, quasi studiandola, poi le disse: << Vieni qui >>, indicando il bordo del letto dov'era sdraiato. Ogni tanto quando erano da soli le dava del "tu", facendolo con naturalezza.

<< Ma… >> provò a controbattere lei.

<< Per favore. >> disse lui sorridendole dolcemente, uno di quei sorrisi che rivolgeva solo a lei.

<< Va bene… >> disse la donna facendo un sospiro e sorridendo. Appena si sedette, Roy posò il braccio sano sulle gambe di lei, in uno strano tentativo di abbracciarla e di trattenerla.

<< Sicura di stare bene? >> chiese Roy preoccupato, ripensando alla domanda rivolta dal ragazzo alla donna, e alla sua risposta.

<< Sì signore, stia tranquillo >> gli rispose Riza, continuando a sorridere. Poi continuò: << Dopo quello che mi è accaduto il giorno della promessa, non può succedermi di peggio… non deve preoccuparsi… >>, cercando di scherzarci su.

<< Invece no. >> disse lui serio. << Da quel giorno io sono ancora più in pensiero per te. >>

Lei non poté fare a meno di stupirsi e di rimanere leggermente imbarazzata, ma cercò di non darlo a vedere, sviando il discorso: << Ha tutti i capelli fuori posto, signore. Aspetti che glieli ordino un po'… >>, infilando le dita sottili tra le ciocche nere.

Il moro sorrise dolcemente: aveva capito di averla messa in imbarazzo, ma non l'aveva fatto apposta. Poi spostò la mano dalle gambe al girovita della donna, in uno strano abbraccio, e chiuse gli occhi, lasciandosi coccolare dalle carezze di Riza.

Nel frattempo, fuori le tre sorelle aspettavano il Capitano (sì, Giulia si era già ripresa... un po' meno Luana, che però si sentiva già un meglio). L'Alchimista d'Acqua chiese: << Come mai non esce? >>

<< Aspetta >> disse Debora. << Provo a vedere… >>

Aprì silenziosamente la porta, quel poco che bastava per vedere all'interno della stanza. E vide una scena che non si aspettava: Roy sdraiato sul letto, Riza seduta al suo fianco sul bordo; lui le teneva un braccio sulle gambe, gli occhi chiusi e un leggero sorriso, mentre lei, con un'espressione dolcissima, guardava l'uomo e gli accarezzava con delicatezza i capelli neri.

Immediatamente la ragazza richiuse la porta, facendo sempre attenzione a non fare rumore, per poi girarsi verso le sorelle con un sorriso dipinto sul volto e un leggero rossore.

<< Allora? >> chiese la gemella.

<< Cos'hai da sorridere? >> chiese Giulia, notando il viso di Debora.

<< E' che… vabbè, venite qui >>, inizialmente non sicura se dovesse dirlo.

Le sorelle si avvicinarono all'Alchimista delle Piante, e questa raccontò loro la scena, sussurrando per non farsi sentire da orecchie indiscrete.

<< COSA?! >> urlarono le altre due Alchimiste, stupite da ciò che aveva raccontato la sorella.

<< Non urlate… >> disse Debora a bassa voce, cercando di calmarle.

<< Che cosa potrebbe significare? >> chiese Giulia, adesso ricominciando a parlare a bassa voce.

<< Forse >> cominciò Luana con occhi sognanti << che quei due sono innamorati! >>

<< Non dire cavolate! >> disse la minore delle sorelle. << Ti pare che un tipo come il Capitano possa innamorarsi di uno stupido piromane come il Generale? >>

<< Ci saranno sicuramente lati del loro rapporto che non conosciamo… in fondo siamo appena arrivate… >> disse Debora sovrappensiero: anche lei era della stessa idea di Luana.

<< Sicuramente >> annuì la gemella. << E anche dei lati del loro carattere… >>

<< Mah… io continuo a pensare che sia impossibile… >> disse scettica Giulia, alzando un sopracciglio.

Non riuscirono a dirsi più nulla, perché la porta della stanza si aprì, non silenziosamente come aveva fatto l'Alchimista delle Piante. La donna le guardava stupite, perché vide che sui loro volti c'era un'espressione imbarazzata.

<< Qualcosa non va, ragazze? >> chiese Riza preoccupata.

<< No, niente Capitano! Tutto a posto! Eh, eh… >> rispose Giulia, sorridendo imbarazzata.

<< Come sta il Generale? >> chiese Debora, indicando la porta alle spalle della bionda.

<< Sta bene, si è addormentato… >> rispose Riza, sorridendo.

"Che carini!" pensò Luana, immaginandosi la romantica scena che purtroppo si era persa.

<< Di cosa parlavate? >> chiese con un sorriso gentile la donna.

<< Di cotte… >> rispose Debora.

<< … e di delusioni… >> completò la frase la gemella, con tono un po' triste. Non era proprio l'argomento di cui stavano parlando, ma era quello che stavano per mettere in mezzo.

<< Appena arrivate abbiamo già avuto delle cotte, >> spiegò Giulia << ma con un'immediata delusione… >> finendo la frase anche lei con un tono un po' triste.

<< E… posso conoscere gli interessati, se non sono indiscreta? >> chiese la donna. Riza, per chi la conosceva un po', era stranamente disposta a parlare, ma questo semplicemente perché voleva fare amicizia con le tre sorelle: aveva visto che erano ragazze semplici e simpatiche, e poi c'erano finalmente anche delle altre donne nella squadra.

<< Lasciamo perdere… >> disse Debora, pensando anche alla scena che aveva visto prima.

<< Edward Elric… >> disse Giulia con tono a dir poco depresso.

<< Alphonse Elric… >> disse Luana con un tono identico a quello della sorellina.

<< Oh… mi dispiace… purtroppo i due fratelli sono già fidanzati… >> disse la donna con un tono leggermente dispiaciuto.

<< Lo sappiamo… >> disse l'Alchimista d'Acqua.

<< E' proprio questa notizia la causa della nostra delusione… >> spiegò la minore delle sorelle.

<< Però anche tu devi dire chi è "l'interessato"! >> disse Luana, punzecchiando la gemella.

<< Ma sei pazza?! >> rispose immediatamente Debora, innervosita, pensando che davanti aveva la donna presente alla scena di prima.

Riza le rivolse uno sguardo interrogativo, chiedendosi perché si comportasse così. L'Alchimista delle Piante vide quello sguardo, e sospirò: tanto aveva capito che l'uomo non faceva per lei, cosa sarebbe cambiato tra lui e Riza se le avesse detto la verità?

<< Il fatto è che… >> cominciò Debora tutta rossa in viso << … che… ecco… io… mi sono presa una cotta… per… per… >>. Si fermò, prese un profondo respiro e finì la frase: << … per il Generale. Ecco, l'ho detto. >> finì Debora, effettivamente più sollevata.

<< E perché saresti stata delusa da lui? Non è fidanzato… >> chiese la bionda, incuriosita.

<< No, però… è tremendamente infantile! Troppo! E a me non piacciono le persone troppo infantili! >> rispose la ragazza.

Riza rise leggermente: in effetti, Roy lo era eccome. << Ma questo è solo un lato del suo carattere! >> disse, continuando a sorridere. << Ne ha molti altri che tiene nascosti… >>

<< Davvero? >> chiesero in coro le tre sorelle, le gemelle più stupite, la minore più scettica.

Notando di aver richiamato la loro attenzione, propose loro un'idea: << Che ne dite di venire a casa mia e di parlarne davanti a una calda e rilassante tazza di the? Così saremo più tranquille… >>

<< Ma non vorremmo disturbare… >> disse imbarazzata Debora.

<< Certo! >> disse raggiante Luana.

<< Grazie mille! >> ringraziò Giulia, anche lei allegra.

"A volte mi chiedo se siano davvero le mie sorelle…" pensò l'Alchimista delle Piante, pensando alla differenza di risposte tra lei e le altre due sorelle.

<< Bene! Allora seguitemi! >> disse Riza avviandosi, seguita subito dietro dalle tre ragazze.

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Note finali

Che posso dire… siamo tre sfigate! XD

Finalmente un po’ di Royai! *w* Verrà sviluppata questa coppia durante la fan fiction, ma non sarà l’unica…

Quando Al e May operano Roy, ho scritto "diminuire la gravità della ferita" perché non penso che l'Alkahestri possa proprio richiudere le ferite: negli ultimi episodi May usa l'Alkahestri su Riza, che riesce sì a rialzarsi, ma poi ha una fasciatura al collo nell'episodio 64

Forse avrete notato che la maggior parte delle volte il punto di vista è soprattutto di Debora (in realtà non tanto in questo capitolo, quanto in quelli che ci saranno in seguito): il fatto è che, essendo io l’Alchimista delle Piante, mi viene automatico far esprimere pensieri su una certa situazione soprattutto al mio personaggio! Bè, in verità nel capitolo precedente, il punto di vista era soprattutto di Giulia…

E’ voluto il fatto che sia il mio personaggio a vedere Roy e Riza insieme, perché tra noi tre sono io la fissata del Royai! XD Lua mi supporta perché è una romanticona e adora le storie d’amore in generale… A Giulia. Invece, Roy sta un po’ antipatico anche nella realtà! XD (però le piace il personaggio di Riza ^^)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 4
*** 4. Racconto ***


Note iniziali

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo della mia folle fan fiction! In realtà sono stata obbligata, perché la mia amica Lua (alias l’Alchimista d’Acqua nella fan fiction) mi ha detto che se non lo facevo rubava i guanti a Mustang e li usava per darmi fuoco… o_O’’’ … E siccome sono troppo giovane per morire, ho preferito accontentarla… XD

Questo sarà un capitolo tranquillo, una piccola chiacchierata tra donne…

Ah, anche se l’ho controllato con Word, chiedo (come sempre… sono ripetitiva, lo so… XD) anticipatamente perdono per eventuali errori di battitura o altro… e, come sempre, segnalatemeli, così li correggo! ^_^

Bene, buona lettura!

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 4: Racconto

 

L'appartamento di Riza era piccolo e arredato in modo molto semplice, ma grazioso proprio per la sua semplicità. In qualche modo, si respirava proprio un'aria di "casa", calda e accogliente… molto probabilmente grazie anche alla gentilezza della padrona.

Le quattro donne si sedettero al tavolo della cucina, ognuna con davanti una tazza di the caldo preparato da una premurosa Riza. Sotto al tavolo, Black Hayate si stava facendo un pisolino.

Le tre sorelle erano in silenzio, poiché si sentivano un po' in imbarazzo, così fu la bionda a cominciare a parlare: << Allora… tornando al discorso che ci ha portate qui… quindi, Debora, sei rimasta delusa dal Generale per il suo comportamento infantile… >>

<< Sì… >> rispose la ragazza, sospirando. << Appena visto, mi sembrava un uomo serio e affascinante… invece… rimane affascinante, su questo non c'è dubbio, ma un po' meno serio… >>, finendo la frase per prendersi un sorso di the.

<< In effetti, >> s'intromise Luana, mentre si rigirava la calda tazza tra le mani << mi ha sconvolta con i soprannomi… >>

Riza non poté fare a meno di ridere sommessamente: sapeva che avevano ragione, ma sentirselo dire da altre persone le faceva sembrare la cosa divertente. << Purtroppo me ne sono accorta perfettamente del suo fare infantile… ho sempre sperato in un miglioramento, ma niente da fare… >>, e si fermò per assaporare un po' di the.

Le tre sorelle risero leggermente alla piccola battuta sul "miglioramento".

La cecchina riprese, con la sua solita tranquillità: << Comunque non è solo infantile… >>

<< Cos'altro c'è di lui che non sappiamo? >> chiese Giulia.

<< Allora… >> cominciò la donna, pensierosa. << Il Generale è anche pigro, testardo, narcisista, donnaiolo… >>

<< Pure? >> chiese retoricamente Debora, riferendosi al "donnaiolo".

Riza semplicemente annuì, mentre sorseggiava ancora un po' di the.

Intervenne Luana, con un tono scherzoso: << Ma ce l'ha qualche pregio? >> (Ehi, smettetela di prendere in giro chi non è presente! è_é ndRoy)

Le quattro donne risero divertite. Appena si calmarono, la bionda ricominciò a parlare, sorridendo gentile: << Sì che ha qualche pregio… >>

<< Wow, che notizia sconvolgente! >> disse l'Alchimista delle Piante, scherzandoci su.

Un'altra risata si levò dal gruppetto. Da sotto il tavolo, Black Hayate si alzò e se ne andò in un'altra stanza: insomma, perché non lo lasciavano riposare in santa pace?

<< Sì, >> riprese la cecchina appena si calmò << ha dei pregi, ma li tiene nascosti… >>

<< Ad esempio? >> chiese curiosa l'Alchimista d'Acqua.

<< E' coraggioso… e poi si preoccupa sempre per tutte le persone a lui care, comprese quelle della sua squadra… >> spiegò la donna guardando nella tazza, mentre un leggero sorriso le si era dipinto sul volto. << Sapete, considera la sua squadra come una famiglia… >>

<< Da come ne parla, Capitano, sembra che lei lo conosca da molto tempo… >> disse l'Alchimista del Fulmine, incuriosita.

<< In effetti, è così >> rispose la donna sospirando, guardando il suo riflesso nella bevanda calda. << Prima di tutto, datemi pure del tu, ragazze… in fondo, siamo tutte donne… >> disse lei sorridendo gentile. (perché io non posso darti del tu e chiamarti per nome, Riza-chan?! ç_ç ndRoy)(Generale, la smetta di intervenire! E' un capitolo al femminile, lei non c'entra niente! è_é *lo caccia via* ndA) << Comunque… sì, ci conosciamo da moltissimo tempo… per la precisione da quando eravamo bambini… >>. Per la prima volta, si ritrovò a raccontare della sua infanzia insieme a Roy: nessuno, a parte lei e il moro, ne erano a conoscenza… almeno fino a quel momento. Le veniva stranamente naturale chiacchierare con quelle ragazze.

<< Davvero?! >> chiesero stupite e in coro le sorelle.

La donna annuì con un sorriso, ma con un po' di malinconia negli occhi. << Il Generale fu l'apprendista di mio padre per imparare l'Alchimia di Fuoco… poi lasciò gli studi per entrare nell'esercito… >> senza spiegare il motivo del gesto: era una cosa troppo personale.

Le ragazze ascoltavano in silenzio, ogni tanto prendendosi un sorso di the.

<< E poi? >> chiese Debora. La donna alzò lo sguardo su di lei, e la ragazza si sentì in imbarazzo: << Scusa, non sono affari che mi riguardano… >>, abbassando lo sguardo.

<< No, non fa niente… >> disse la bionda sorridendo, per tranquillizzarla. << Comunque, >> continuando il racconto << dopo un paio di anni ci siamo rivisti, quando mio padre morì… >>, passando un dito sul bordo della tazza.

Le tre sorelle abbassarono lo sguardo: non doveva essere facile per la donna parlare di quest’argomento. << Ci dispiace… >> disse Luana, parlando anche a nome delle sue sorelle.

La donna fece un sospiro, poi continuò ancora: << Poi per un po' non ci siamo visti… fino alla guerra di Ishval… >>

Debora, che stava bevendo un altro sorso di the, fece un rapido calcolo e disse: << Aspetta un attimo… ma quanti anni avevi? >>

<< 19… ero tra i soldati più giovani… >>

<< Accidenti… la nostra stessa età… >> "E stavi già partecipando ad una guerra…" finì mentalmente la frase l'Alchimista delle Piante, mentre si scambiava uno sguardo pensieroso con la gemella.

<< Dopo la fine della guerra >> continuò imperterrita Riza << non ci siamo più visti per non so quanto tempo… fino a quando non sono entrata nella sua squadra, diventando la sua assistente personale… o meglio, la sua baby-sitter… >> disse sospirando, ripensando a tutte le volte che Roy non aveva voglia di lavorare.

Le tre sorelle risero per la piccola battuta della cecchina. Poi fu Luana a parlare, pensierosa: << Però… dobbiamo ammettere che il Generale ha fatto un ottimo lavoro con il colpo di stato… >>

Nel sentire questa frase, la bionda trasalì, senza però darlo a vedere, e cominciò a fissare il fondo della propria tazza, ormai vuota: << Già… il colpo di stato… >>

Giulia s'intromise: << Sapete che ho sentito strane voci riguardo quel giorno? >>

Le altre due sorelle si girarono nella sua direzione, mentre Riza alzò lo sguardo, leggermente allarmata.

<< Che tipo di voci, sorellina? >> chiese Debora alzando un sopracciglio.

<< Mah, robe assurde… >> disse la minore delle sorelle con un gesto di noncuranza. << Tipo che in realtà quel giorno ci fu una lotta contro delle strane creature quasi immortali e contro un'altra creatura che li guidava… >>

<< Sicuri che i tipi che hanno raccontato queste cose non avessero bevuto un po' troppo? >> chiese retoricamente Luana.

Le sue sorelle si fecero un'altra risata.

<< Non sono assurdità… >> sussurrò la cecchina, sovrappensiero.

Debora si girò verso di lei: << Come? >>

La bionda si rese conto di aver pensato ad alta voce e cercò di aggiustare la situazione: << No, niente… >>

Ma l'Alchimista delle Piante la fissò accigliata: << Hai detto che queste voci non sono assurdità… >>

<< Cosa?! Ma allora dicono il vero? >> disse Luana con stupore.

Riza si sentì in trappola: la storia del giorno della promessa, degli Homunculus e del Padre dovevano rimanere segrete… Però erano militari, ragazze che facevano parte della sua stessa squadra: prima o poi lo avrebbero comunque scoperto.

La bionda fece un sospiro d'arresa: << Va bene… vi racconterò tutto… ma sarà una storia molto lunga… >>

Le tre sorelle annuirono convinte.

<< E soprattutto >> continuò la donna << queste informazioni non dovranno assolutamente uscire da queste mura: dovranno rimanere tra di noi e tra le persone che conoscono già questa storia. >>

<< Certo! >> annuì Luana, seria.

<< Ti diamo la nostra parola >> aggiunse Giulia.

Fu così che le nuove Alchimiste conobbero tutte le vicende antecedenti il loro arrivo: dall'inizio del viaggio dei fratelli Elric (senza molti particolari, poiché Riza non li conosceva) fino al giorno della promessa. Vennero così a sapere dell'esistenza degli Homunculus e del Padre, della morte di Hughes per mano di Envy, del tentativo di far incolpare Maria Ross, di Scar, di May Chang e delle altre persone provenienti da Xing per venire in possesso della pietra filosofale, del fatto che in realtà King Bradley fosse un Homunculus… Insomma, tutto, a parte alcuni particolari, perché insignificanti per il senso della storia, o troppo personali, come la sua disperazione quando Lust le fece credere che Roy era morto.

Le sorelle Frid ascoltarono tutto il racconto in silenzio, senza mai intervenire: durante il racconto, spesso le loro espressioni cambiavano, esprimendo in qualche modo i loro pensieri. Nel frattempo, tutte finirono il proprio the.

Riza raccontò tutto imperterrita, con la sua solita serietà, ma le sorelle si resero conto del fatto che la donna parlasse del Generale diversamente di come faceva degli altri, con più particolari… in poche parole, si capiva che teneva enormemente a lui.

<< … e questo è tutto. >> concluse la cecchina.

Le tre nuove Alchimiste rimasero senza parole: non sapevano proprio che dire.

<< E'… >> provò a dire Debora, ma subito dopo si zittì.

<< Assurdo… >> riuscì a malapena a dire Giulia.

Luana non provò nemmeno a spiccicare parola.

La bionda non poté non notare le loro reazioni: << So che è… piuttosto sconvolgente… ma è semplicemente la verità… >>

<< Non… non riesco a concepire l'idea che dietro al colpo di stato ci fosse tutto questo… >> disse l'Alchimista d'Acqua, lo sguardo basso e pensieroso.

<< Forse non avrei dovuto dirvi nulla… >>

<< No >> disse Giulia. << Anzi, grazie per averlo fatto… almeno così in futuro non ci troveremo con dubbi o strane idee per la testa… >>

<< Infatti >> la interruppe Riza << è stato proprio per questo motivo che ho parlato: prima o poi ne sareste venute a conoscenza comunque… >>. Poi un leggero sorriso comparve sulle sue labbra: << E poi si vede che siete ragazze di cui ci si può fidare… >>

<< Grazie… >> disse Debora.

Dopo quella lunga chiacchierata, le tre sorelle salutarono la bionda e la ringraziarono per la gentilezza e per l'ospitalità, per poi tornare a casa, stanche per la giornata faticosa. Si fecero una doccia, cenarono e si fiondarono a letto a riposarsi, dove subito si addormentarono.

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Note finali

Come vi avevo detto, un piccolo capitolo tranquillo, che serviva praticamente solo per fare in modo che le nuove arrivate conoscessero la storia dei personaggi dell’Arakawa prima del loro arrivo…

Secondo me, qui Riza non è OOC: si vede bene, soprattutto quando Ed va a casa sua, che è una donna molto gentile dietro quella maschera fredda che ha in servizio… proprio per questo è un personaggio che mi piace molto! ^_^ … Ah, per chi non lo sapesse, un personaggio OOC significa che ha un carattere diverso da quello originale… (l’ho scritto per coloro che sono ancora “inesperti” del mondo delle fan fiction!)

Mi dispiace per i commenti di Roy, mi è andato fuori controllo e si è intrufolato nel capitolo… u.u‘’ XD

Ok, vi saluto! (e magari lasciate un commentino!) Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 5
*** 5. Sentimenti ***


Note iniziali

Finalmente un altro capitolo! In realtà questo l’ho scritto un paio di mesi fa, poco dopo che mi è morto il computer… l’ho scritto su un quadernetto, e adesso l’ho solo dovuto ricopiare. Non mi piaceva l’idea di scrivere a mano, ma almeno così potevo portarmi avanti…

Allora, parlando di questo capitolo… come il precedente, un altro in cui non succede più di tanto. Un’altra chiacchierata, per la precisione. E pure questa mi serviva, per spiegare anche qui un paio di cose. Ah, un avvertimento: un certo Flame Alchemist qui potrebbe risultare un po’ OOC… appena l’ho scritto, non mi sembrava, ma mentre lo rileggevo per ricopiarlo, mi è sembrato di sì… Boh, ditemi voi! XD

Come i precedenti capitoli, anche questo l’ho scritto con Word e non dovrebbero esserci errori di battitura… Ma, come sempre, “dovrebbero”… quindi chiedo perdono nel caso ce ne fossero!

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 5: Sentimenti

 

Erano passate ormai due settimane dall'arrivo delle tre nuove Alchimiste nella squadra del Generale Mustang. Ormai le tre sorelle conoscevano piuttosto bene, oltre al Capitano Hawkeye, anche gli altri… ma allo stesso modo, Roy aveva capito i "punti deboli" delle nuove arrivate.

Giulia, simpatica e un po' pazza (perché aveva la passione dei maialini), era un tipo che s'innervosiva facilmente, proprio come Ed… ed ecco che il Flame Alchemist la mandava insieme al biondino a fare missioni assurde, aspettando il loro burrascoso ritorno per divertirsi un po'. Una volta li aveva mandati a ispezionare un paese: non solo era sperduto, ma i due ragazzi non lo trovavano perché si aspettavano un insieme di almeno una ventina di case… in realtà erano tre case ammucchiate su una collinetta, per di più disabitate da anni.

Luana, invece, simpatica e amichevole con tutti, aveva il difetto di essere, a volte, un po' pigra. E ovviamente, il moro le faceva percorrere l'intero Quartier Generale. Fu addirittura capace di farla uscire dall'ufficio appena arrivata e farla tornare (col fiatone) poco prima della fine dell'orario di lavoro, riuscendo a far incontrare a malapena le due gemelle (solo loro perché Giulia era occupata con la suddetta "missione") durante la pausa pranzo.

Debora, gentile e, al contrario della gemella, più ligia al dovere, aveva come difetto l'imbarazzarsi molto facilmente. Così Roy, che aveva notato lo sguardo sognante che la ragazza gli aveva rivolto, appena poteva la prendeva da parte e la imbarazzava con le sue doti da latin-lover, divertendosi a vederla diventare rossa come un peperone e fuggire letteralmente via da lui col cuore in gola.

Una volta, Roy aveva mandato l'Alchimista delle Piante a portare alcuni documenti nell'ufficio di un Colonnello. La ragazza bussò, e non ricevendo risposta, aprì con cautela la porta: trovò l'ufficio deserto, cosa che la fece rimanere perplessa.

Ma sarà questo l’ufficio giusto?” si chiese Debora, entrando e avviandosi verso la scrivania più grande. Sopra ci trovò un biglietto, firmato da questo Colonnello, che diceva che lui e la sua squadra erano in missione.

“I nomi coincidono…” pensò, controllando sulle scartoffie che doveva consegnare, e subito dopo le posò su un angolo della scrivania.

<< Ehi… >> le sussurrò in un orecchio una calda voce maschile, che la fece spaventare e imbarazzare contemporaneamente.

<< WAAAAAAH!!! >> urlò Debora, in preda al panico, mentre si girava per vedere chi diavolo fosse, anche se una mezza idea già ce l’aveva…

Come previsto, si ritrovò faccia a faccia con Roy, che la guardava con uno di quei suoi sorrisi maliziosi stampato in volto.

<< Non pensavo che ti spaventassi così facilmente… scusa… >> le sussurrò sensuale il moro, mentre le sfiorava una guancia con le dita.

Ovviamente Debora arrossì subito, poi lo spinse per allontanarlo da sé urlando: << La smetta! >>

Il Flame Alchemist non se la prese, anzi, si mise a ridere: la cosa lo divertiva da impazzire!

L’Alchimista delle Piante stavolta non fuggì, ma s’innervosì e lo affrontò.

<< Generale, lei è un cretino! >> gli disse con stizza la ragazza, senza troppi giri di parole.

Lui smise immediatamente di ridere e la guardò serio: << Ehi, Piantina, sono sempre un tuo superiore! >>

<< Non importa, >> disse la ragazza, nervosa << lei è un cretino lo stesso! >>

L’espressione del moro da seria divenne corrucciata: << E sentiamo… perché sarei un cretino? >>

<< Perché rivolge queste attenzioni a me invece che a Riza! >> gli rispose lei, un po’ meno arrabbiata.

<< RIZA?! >> esclamò lui stupito. << Perché la chiami “Riza”? E’ il Capitano Hawkeye, un tuo superiore >> le disse serio.

<< Ha dato il permesso a me e alle mie sorelle di chiamarla per nome >> annunciò lei con sicurezza.

<< COSA?! >> urlò lui, stupito. Mandando sempre le tre ragazze in giro, non se ne era minimamente accorto. << Non è giusto! >> continuò Roy. << Io e lei ci conosciamo da anni, ma non mi ha mai dato il permesso di chiamarla per nome, nemmeno fuori servizio! A voi, invece, che vi conosce appena… >>

<< Per la precisione >> lo interruppe lei << ci ha dato il permesso il giorno stesso che ci siamo conosciuti… >>. Non aveva motivo di precisarlo, ma qualcosa le aveva detto di farlo.

<< COME?!?! >>. Era la terza volta che urlava stupito in cinque minuti: Debora pensò che la cosa stesse diventando noiosa.

<< Non è giusto… >> ripeté il moro. << Devo assolutamente chiederle spiegazioni… >> disse pensieroso.

<< Insomma! Ha capito quello che le ho detto? >> gli chiese Debora, di nuovo con stizza.

Lui la guardò stupito, distolto dai suoi pensieri.

<< Sembra che lei non si sia reso conto che il Capitano è una donna! >> continuò la ragazza. Aveva capito, insieme alle sorelle, che la bionda, con molta probabilità, era innamorata dell’uomo: non solo grazie al romantico quadretto visto nell’infermeria, ma anche grazie al modo con cui parlava del Flame Alchemist mentre raccontava le vicende antecedenti l’arrivo delle tre sorelle, e grazie anche a piccoli indizi visti in ufficio, come gli sguardi che la donna gli rivolgeva.

Roy, nel sentire la frase della ragazza, abbassò lo sguardo e con un sorriso triste disse: << Invece me ne sono accorto perfettamente che è una donna… >>

Debora lo guardò stupita: non s’immaginava una reazione del genere…

Il moro, non sentendosi controbattere, alzò gli occhi e incrociò lo sguardo confuso della ragazza: forse le doveva qualche spiegazione… e anche lui aveva bisogno di parlarne con qualcuno e di sentirsi dare qualche consiglio. Il caro amico Maes sicuramente lo ascoltava, ma di consigli non ne poteva dare…

L’uomo sospirò e si appoggiò alla scrivania, quasi stancamente, e le disse: << Conviene metterti comoda… >>

La ragazza, allora, si sedette sul bordo della scrivania in silenzio, aspettando che lui cominciasse a parlare.

<< Io… >> cominciò Roy, ma si fermò, non convinto. Poi fece un respiro profondo e riprese: << Io… mi sono accorto di… provare qualcosa per Riza… ma non so se è l’amore di cui parlano tutti… >>

<< Per prima cosa >> lo interruppe la ragazza, che adesso era calma << cosa prova di preciso per il Capitano? Insomma, le sensazioni, se per lei è importante… >> gli chiese, per cercare di capire meglio.

<< Riza per me non è semplicemente importante… >> le rispose Roy, senza incrociare gli occhi della giovane Alchimista. << Io… sento che non potrei vivere senza di lei… >>, mentre gli tornavano in mente i ricordi del giorno della promessa e il terrore che lo invase per paura di perderla per sempre.

L’Alchimista delle Piante annuì, per fargli capire che lo stava ascoltando.

<< Io >> continuò l’uomo << voglio che non le capiti nulla… gliene sono già successe troppe… >> finendo con un sorriso amaro in volto. Poi riprese serio: << Insomma, voglio proteggerla, anche a costo della vita… anche dagli altri uomini che le ronzano troppo intorno! >>, pronunciando le ultime parole con estrema sicurezza.

Debora sorrise: quell’uomo doveva essere un gran gelosone!

Subito il Generale continuò: << Poi, quando sono con lei, sento dentro di me un miscuglio di tanti sentimenti… >> (gli faccio affermare questo perché il loro è un rapporto troppo particolare e profondo per “rinchiuderlo” in queste poche frasi! ^_^ ndA).

La ragazza incrociò le braccia, pensierosa: << Allora, ricapitoliamo: estrema importanza, senso di protezione, gelosia… se non è amore, ci si avvicina molto… ma non posso dirlo con sicurezza, perché non mi sono mai veramente innamorata… >>, finendo con un sospiro sconsolato.

<< Davvero? >> chiese l’uomo, curioso.

<< Non cambi discorso! >> gli rispose nervosa la ragazza. Poi, più calma, continuò: << Piuttosto… perché non prova a parlarne direttamente con Riza? Magari sembrerà tutto più chiaro, oppure scoprirà che prova lo stesso… >>

<< E se invece non ricambia? >> chiese lui in tono triste. << E se invece… come dire… la “spaventassi” e si allontanasse da me? Non potrei sopportarlo… >> disse, passandosi una mano tra i capelli, disperato alla sola idea di questa possibilità.

<< Non credo proprio >> gli rispose Debora, seria e decisa.

Roy la guardò con stupore: come poteva esserne così sicura?

<< Vede… >> cominciò lei per cercare di spiegarsi << io e le mie sorelle abbiamo parlato a lungo con Riza… ci ha raccontato velocemente cos’è accaduto prima del nostro arrivo, in particolare gli avvenimenti legati al… come si chiamava? Ah, “giorno della promessa”… >>

Il moro ascoltava in silenzio, chiedendosi quando le quattro donne avessero fatto questa “riunione al femminile” senza che lui se ne accorgesse.

<< Da come parlava >> continuò la castana << abbiamo capito che Riza è molto legata a lei, Generale… anche se non ricambiasse i suoi sentimenti, non potrebbe mai allontanarsi di sua spontanea volontà… ma questa è soltanto la mia idea… >>

Il Flame Alchemist fece l’ennesimo sospiro triste, ripensando alle parole appena ascoltate. << Anche se Riza provasse per me gli stessi sentimenti, c’è sempre quella legge anti-fraternizzazione… >>

<< MA CHISSENEFREGA! >> quasi urlò l’Alchimista delle Piante, più nervosa che mai.

Roy la guardò stupito, non aspettandosi una reazione del genere.

<< Insomma, il nonno di Riza è il Comandante Supremo… secondo lei, non chiuderà un occhio per sua nipote?! >> cercò di spiegarsi la ragazza.

<< Ti ha detto anche questo? >> chiese il moro, un po’ perplesso, un po’ ancora intimorito dallo scatto improvviso, riferendosi al legame di parentela.

<< Sì, mi ha detto anche questo! >> ripeté lei. << Insomma >> continuò più calma << secondo me, dovrebbe almeno provare! Come fa ad essere sicuro che andrà male se non fa almeno un tentativo? >>

<< Forse hai ragione… >> le rispose pensieroso.

<< Certo! Io ho sempre ragione! >> disse la ragazza con sicurezza, per poi ritrovarsi a pensare, perplessa: “Questa è una frase da Lua, non da me…” (la dice spesso quando fa la scema! XD ndA)

<< Allora >> cominciò lui staccandosi dalla scrivania << proverò a seguire il tuo consiglio…>> rivolgendole finalmente un sorriso più sereno, anche se ancora un po’ triste.

<< Bene… >> disse Debora, sorridendogli a sua volta.

Il moro si avvicinò alla porta e mise una mano sulla maniglia per uscire, quando la ragazza lo chiamò.

<< Ah, e un’altra cosa… >> disse lei, facendolo fermare, ma lui non si voltò. << Se vuole dichiararsi a Riza, lo faccia con modi gentili, e non facendo il cretino con i suoi metodi da latin-lover… >>. “Anche perché” pensò “se con quella donna funzionassero, lei sarebbe già capitolata e noi non avremmo fatto questo discorso…

<< Certo, lo so… eh, eh… >> rise nervoso lui, ricordandosi di quando, all’inizio che Riza era diventata la sua assistente, ci aveva provato, e come risultato si era ritrovato il freddo metallo di una calibro 9 sotto il mento…

<< Bene! Ho detto tutto! >> sorrise la castana.

Roy aprì la porta, buttò un’occhiata nel corridoio per controllare che non ci fosse nessuno, disse un << Grazie >> senza voltarsi, e subito dopo uscì.

Quando la porta si richiuse, Debora poté finalmente fare un sospiro, sentendosi in qualche modo più sollevata.

<< Assurdo… >> disse lei, pensando ad alta voce. << Adesso vengono pure a chiedere consigli per i problemi di cuore A ME che non mi sono mai innamorata… >>, mentre scendeva dalla scrivania e s’avvicinava alla porta dell’ufficio. << Ma in che razza di mondo sono finita?! >> si chiese incredula, mentre andava in corridoio e lasciava quell’ufficio nuovamente deserto.

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Note finali

E un altro capitolo è andato! Perdonatemi per questi primi capitoli non interessantissimi, anche se cerco almeno di farli un po’ divertenti, qui con le “cattiverie” Roy e i miei attacchi di stizza (che ho davvero)! XD Oddio, forse molte ragazze avrebbero voluto essere al mio posto e ricevere le “cattiverie” del Generale… XD Scusatemi, ma il fatto è che per me non avevo idea e mi sono inventata ‘sta roba… ^_^’’ Comunque, è vero che odio essere messa in imbarazzo… e sono vere anche la pigrizia di Lua e la di Giulia per i maialini! XD

Tornando seri, direte voi: perché questo capitolo serviva? Semplice: per spiegare il motivo per cui il nostro caro piromane, anche se è passato molto tempo dal giorno della promessa, non si è ancora dichiarato a Riza… e, ovviamente, per fargli capire che deve darsi una mossa! XD Ah, una cosa sul grado di Riza: in realtà sarebbe inferiore a quello delle sorelle, ma la definisco una loro “superiore” essendo l’assistente personale del Flame Alchemist… ^_^’’ (a dirla tutta: solo dopo aver scritto il capitolo ho scoperto che il grado di Capitano è inferiore a quello di Maggiore… _ _|||)

Riguardo all’episodio su Roy che ci prova con Riza poco dopo che lei era diventata la sua assistente: è una roba che mi sono inventata quando ho scritto la mia prima fan fic “Fumo e Cenere” (se volete leggerla, la trovate nella mia pagina personale… non so fare i link… ^_^’’)… era una cosa simpatica che mi piaceva, e quindi l’ho rimessa pure qui… ^_^

Ringrazio ancora tutti coloro che seguono questa follia… e vi prego, commentate, perché voglio sapere cosa ne pensate! (tutti: l’hai già detto… -.-‘’)(Io: lo so, ma è sempre meglio dirlo di nuovo… u.u XD)

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 6
*** 6. Passeggiata ***


Note iniziali

Il nuovo capitolo è arrivato! In teoria avrei dovuto metterci poco tempo perché l'avevo già scritto su un quadernetto mentre il computer era morto (sono arrivata fino al capitolo 9!) ma con Natale e le varie festività in mezzo, non sempre riuscivo ad accendere il computer per ricopiarlo… e quindi lo metto solo ora. Perdonatemi!

Questo sarà un capitolo, anche se non dall’inizio, DECISAMENTE Royai… eh, sì, prima o poi sarebbe arrivato… ^_^

Spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo… ho paura che Lua mi ucciderà per un commento sul suo gatto… XD Se volete continuare a leggere la fan fic, cercate di fermare la mia amica! XD

Non voglio anticiparvi nulla, quindi vi auguro una buona lettura! ^_^ (sempre che non ci siano stupidi errori di battitura che Word non mi segnala! XD)

Ah, e visto che ci sono… Buon 2011! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 6: Passeggiata (con ricordi e follia canina)

 

<< E finalmente… giorno libero! >>

Era stata una pimpante Luana a pronunciare queste parole, mentre usciva dal portone del palazzo dove si trovava l’appartamento delle sorelle Frid.

Era una domenica piacevolmente soleggiata, né troppo calda né troppo fredda, tipica d'inizio autunno.

Debora, dietro alla gemella, si stiracchiò quando i raggi del sole le sfiorarono la pelle, mentre sorridente esclamava: << Che splendida giornata! >>

Dietro di lei, Giulia chiudeva la porta. Voleva approfittare del bel tempo per portare a spasso Maya, seguita dal compagno di giochi Furby.

Maya era la cagnolina delle tre sorelle: era giovane e di taglia media, aveva un morbidissimo pelo lungo di colore bianco con due macchie marroncine intorno agli occhi e sulle morbide orecchie abbassate. I grandi occhi neri esprimevano tutta la dolcezza e la voglia di giocare tipici del suo carattere.

Furby era il gatto che avevano le tre sorelle, per la precisione voluto con insistenza da Luana. Infatti era l’Alchimista d’Acqua ad occuparsi del felino dal pelo marroncino e tigrato di nero, con pancia e muso bianchi. Ed era sempre stata lei a scegliergli quel nome che la gemella trovava un po’ assurdo… che non lo rappresentava nemmeno, visto che tanto furbo non lo era: infatti era perfettamente capace di schiantarsi contro le porte chiuse. Ma sapeva anche essere un coccolone con tanta voglia di giocare.

Entrambi gli animali erano stati presi all’incirca nello stesso periodo quando erano ancora cuccioli, per questo erano diventati compagni di giochi.

<< Dove andiamo? >> chiese Giulia, curiosa di sapere se le sorelle avevano pensato ad una destinazione.

<< Che ne dite di una granita? >> propose allegramente Luana.

La sorellina la guardò perplessa: non era una destinazione, ma meglio di niente…

<< Buona idea! >> rispose Debora, sorridendo. << Dovrebbe esserci un bar con gelateria vicino al Parco Amestris… >>

<< Ottimo! Andiamo, allora! >> disse Giulia, seguita da un abbaio di Maya e da un miagolio di Furby.

Mentre il gruppetto si avviava, Debora notò il micio, che stava tranquillamente camminando fianco a fianco con la cagnolina: fino ad un attimo prima non l’aveva visto.

<< Perché c’è anche Furby? >> chiese l’Alchimista delle Piante alla gemella.

<< Non potevo mica lasciarlo a casa da solo! >> rispose Luana come se fosse una cosa ovvia.

<< Ma non è un animale che di solito si porta a passeggio… >> provò a replicare Debora.

<< Ma dopo si sarebbe sentito solo e abbandonato! >> disse la gemella con una drammaticità da teatro.

<< Ho capito, ho capito, lasciamo stare… >> si arrese la sorella coetanea.

La sorellina non aveva assolutamente provato a mettersi in mezzo al discorso, perché sapeva che quando si trattava del micio, alla fine avrebbe vinto Luana… anche la gemella lo sapeva, ma, come sempre, aveva provato ugualmente a controbattere.

Le tre sorelle, in abiti civili, continuarono a camminare per un po’, e quando arrivarono nei pressi del parco, Debora si bloccò con un’espressione perplessa sul volto.

<< Che ti prende? >> le chiese Giulia.

<< E’ che… mi è sembrato di vedere Black Hayate… >>

La sorellina si guardò intorno sussurrando: << Io non vedo niente… >>

Luana ne approfittò per punzecchiare la gemella: << Non è che la passione per gli husky te li fa vedere ovunque? >>

<< Spiritosa… >> le rispose contrariata l’Alchimista delle Piante.

In realtà la ragazza non si era sbagliata: poco lontano da loro c’era il cane che veniva portato a spasso da una Riza in abiti civili e con un sacchetto della spesa che stringeva a sé.

La donna stava tranquillamente passeggiando, quando l’husky, attratto da qualcosa, la strattonò.

<< Che ti prende, Hayate? >> chiese la bionda, vedendo lo strano comportamento del cane.

Per tutta risposta, questo si mise a correre, portandosi dietro la povera padrona.

<< Che fai, Hayate?! Fermati! >> provò ad urlargli Riza, ma senza successo.

Il cane aggirò un albero e la bionda, nel seguirlo, inciampò in una radice e cadde in avanti, mentre le sfuggivano di mano sia il sacchetto che il guinzaglio. Ma il suo corpo non incontrò il prato, bensì delle forti braccia.

La donna, per capire bene cosa fosse successo, si girò per vedere chi l’avesse presa e

<< Generale?! >>

<< Riza?! >>

La bionda era stata “salvata” proprio da Roy: l’uomo, in camicia bianca e pantaloni neri, era seduto con la schiena contro al tronco, con lei seduta sulle sue gambe, mentre le teneva una braccio intorno alle spalle e l’altro intorno alla vita. La spesa era sparsa per terra, mentre Black Hayate, lì di fianco, scodinzolava allegro: doveva essere stato attirato proprio dal moro.

<< Cosa ci fa qui, Generale? >> chiese Riza, ripresa la sua solita serietà. Lanciò anche un’occhiata quasi assassina al cane, che, spaventato, si allontanò e si mise a correre nel prato.

<< A parte il fatto che io mi stavo semplicemente rilassando e tu mi sei caduta addosso, perché devi continuarmi a dare del “lei” anche fuori dall’orario di lavoro? Ormai ci conosciamo da anni… >> disse lui, leggermente imbronciato.

<< Le regole sono regole, signore… >> rispose tranquillamente la donna.

<< Sì, ma tu e quelle ragazze vi chiamate per nome e vi date del “tu”… perché loro sì, che le conosci appena, e io no, che mi conosci da sempre? Non è giusto… >> si lamentò lui, con quella sua tipica espressione da bambino imbronciato.

Riza, in effetti, non poteva negare l’evidenza, né replicare in alcun modo. Si ritrovò a fare un sospiro d’arresa e a dirgli: << Va bene… >>

A Roy si fermò il respiro per un attimo: non poteva essere vero…

<< … Roy… >> finì lei con un leggero sorriso.

Il moro non poté fare a meno di sorridere: ce l’aveva fatta!

<< Evviva! >> esclamò lui felicissimo.

Riza lo guardò rallegrarsi e sospirò: quell’uomo era proprio infantile… ma in alcuni casi questo suo lato lo trovava adorabile…

Appena Roy concluse i “festeggiamenti”, guardò la bionda e rimase per una attimo spaesato: quella posizione, i capelli sciolti… nella sua mente tornò un’immagine del giorno della promessa: lei in fin di vita, il taglio sulla gola, la giacca e le punte di quei capelli dorati tinti di rosso… istintivamente, strinse forte a sé la donna, facendola stupire.

<< Roy... ? >> chiese lei, quasi sussurrandolo.

Al suono della sua voce, il Flame Alchemist si riprese e allentò l’abbraccio.

<< Scusa >> sussurrò lui << è che… mi è tornato il mente il giorno della promessa… e tu ferita… >> guardando la bionda con una leggera preoccupazione negli occhi.

Lei gli sorrise dolcemente: si era proprio fissato…

<< Te l’ho detto… non ti devi preoccupare… >> gli disse, mentre gli accarezzava una guancia.

Quel tocco leggero lo tranquillizzò e sulle labbra comparve un dolce sorriso.

“Oggi è proprio carina…” si ritrovò a pensare Roy: notò che Riza indossava una camicetta panna, una gonna beige fin sopra al ginocchio con un leggero spacco sulla gamba destra e delle scarpe nere col tacco non troppo alto. Semplice, ma adorabile.

“Forse… questo è il momento giusto…” pensò l’uomo. Le prese delicatamente la mano con cui la donna lo stava accarezzando, ne baciò il palmo e gliela strinse.

Riza non poté fare a meno di sbattere più volte le palpebre, perplessa.

Roy la guardò negli occhi con serietà e disse: << Riza, io… volevo dirti che ti… >>

<< Grrrrrrrr… >>

I due si guardarono perplessi, chiedendosi chi stesse ringhiando. Si girarono verso la fonte del suono e videro che era Black Hayate, che stava tirando un lembo del pantalone di Roy.

“Stupido geloso d’un cane…” pensò il moro, nervoso per essere stato interrotto in un momento così importante.

<< Hayate, ma che fai? >> lo sgridò la bionda, ma l’husky non accennò a fermarsi. Così Riza si spostò dalle gambe del Flame Alchemist (con estremo dispiacere di quest’ultimo), alzò un lembo della gonna e impugnò la pistola che teneva in una fondina.

<< Hayate… >> lo rimproverò la donna, togliendo la sicura e rivolgendo al cane uno sguardo ancora più omicida di quello di prima.

Black Hayate, al solo rumore della sicura, lasciò la presa e si allontanò il più possibile dalla padrona.

Riza lo guardò correre via e sospirò: << Mi chiedo cosa gli prende oggi… si comporta in modo strano… >>

<< Eh, eh… >> rise nervosamente l’uomo: era un evento incredibile se la bionda non portava almeno una pistola con sé anche fuori servizio...

Nel frattempo, Riza mise a posto l’arma e cominciò a raccogliere la spesa.

<< Aspetta che ti aiuto… >> disse lui, cominciando anche lui a prendere su gli oggetti sparsi sul prato. Si bloccò quando raccolse una mela di colore rosso vivo, per poi sorridere perso in chissà quali pensieri.

Riza lo vide e chiese curiosa: << Che succede, Roy? >>

<< Uh? >> esclamò lui, distolto dai suoi pensieri. << Niente >> le sorrise << semplicemente mi sono ricordato del melo che c’era a casa tua… aveva frutti rossi simili a questo… >> disse mentre gliela porgeva.

Anche la bionda sorrise, mentre scene dell’infanzia a Villa Hawkeye tornavano alla mente. << Però >> cominciò lei << ce ne voleva per convincerti a mangiare la frutta! >>

<< Hai proprio ragione! >> disse lui, ridendo divertito.

<< Puoi tenerla se vuoi… >> gli sorrise lei, indicando la mela.

<< No, no, riprenditela… >> rifiutò garbatamente il moro.

<< Avanti, insisto! >>

Il Flame Alchemist fissò per un attimo il frutto, poi comparve sul volto un sorrisetto malizioso.

<< Va bene… ma solo se ne prendi un morso… >> quasi ricattandola.

<< Non fare il bambino! >> lo rimproverò, ma sempre sorridendo. << Prendila e basta! >>

<< Eddai… >>

<< Non mi va! >>

<< Allora non la voglio! >> disse lui, di nuovo con un’espressione da bambino imbronciato.

La bionda sospirò: il suo lato infantile era sì a volte adorabile, ma altre volte era stressante. << Va bene, va bene… >> capitolò lei, mentre prendeva la mela, per poi darle un piccolo morso.

<< Contento? >> chiese Riza, mentre gli porgeva il frutto.

<< Eccome! >> rispose lui allegramente.

Riza sospirò e sorrise, e mentre ricontrollava il contenuto del sacchetto, Roy diede un morso alla mela, proprio di fianco al punto toccato dalla bocca della bionda, mentre la guardava.

“Chissà che sapore hanno le labbra di Riza…” si chiese. “Adesso sapranno sicuramente di mela, ma chissà le altre volte…” mentre fissava quelle labbra rosee.

<< WAAAAH! >>

“E chissà perché i miei pensieri romantici devono sempre essere interrotti da qualcuno?” pensò nervoso il moro.

Ad urlare era stata la povera Debora, travolta da Black Hayate… letteralmente. La ragazza, infatti, era con la schiena a terra e l’husky proprio sopra.

<< Oh, mamma! Debby! >> urlò Luana, preoccupata, mentre s’inginocchiava di fianco all’“investita”.

<< Quante stelle… >> rispose la gemella, confusa.

<< Hayate! Spostati immediatamente da lì! >> lo sgridò (di nuovo) Riza, mentre prendeva il sacchetto e si avvicinava alle gemelle, seguita da Roy, che continuava a mangiare la mela.

Nel frattempo Giulia, che era rimasta indietro, stava raggiungendo le sorelle insieme a Maya e Furby. Black Hayate, attirato dai “suoi simili”, si spostò dallo stomaco dell’Alchimista delle Piante e si avvicinò ai nuovi arrivati, curioso.

<< Ci sei, sorellona? >> chiese Luana alla gemella, mentre la scuoteva per farla riprendere.

<< Ma se è giorno, perché vedo tutte queste stelle? >> le rispose Debora, ancora confusa.

<< Accidenti, stupida, riprenditi! >> urlò l’Alchimista d’Acqua, mentre tirava uno schiaffo alla gemella.

La ragazza rimase per un attimo frastornata, e appena si rese conto di ciò che aveva fatto la sorella (e del conseguente dolore), le urlò contro, arrabbiata: << Idiota, mi hai fatto male! >>

<< Ma ti sei ripresa! >> le disse Luana sorridendo come una bambina, felice del successo.

<< Sì, ma mi hai fatto comunque male! >> le urlò nuovamente l’Alchimista delle Piante.

Roy e Riza rimasero perplessi a guardare la scena: ma come si rivolgevano tra di loro le maggiori delle Frid? E fortuna che erano gemelle…

Finalmente anche Giulia, che era stata trattenuta dai tre animali (perché Black Hayate era riuscito a convincere Maya a inseguire Furby), raggiunse il gruppo.

<< Ma che succede? >> chiese affannata la minore delle Frid.

<< Ma niente! >> le rispose tranquillamente Luana mentre si rialzava. << Debby è stata travolta da Black Hayate, ed io l’ho fatta rinvenire! >>

<< Con un doloroso schiaffo! >> completò con stizza la gemella.

<< Capisco… >> disse un po’ perplessa Giulia. << Oh, buongiorno Generale, buongiorno Riza! >> salutò, notata la presenza dei suoi superiori.

Le due gemelle non avevano assolutamente visto il moro e la bionda, e immediatamente seguirono la sorellina: << Buongiorno Generale, buongiorno Riza! >>. Anche Debora, sorridendo come se nulla fosse successo.

<< Buongiorno ragazze! >> rispose Riza con un sorriso cortese, anche se ancora un po’ perplessa.

<< Buongiorno signorine… >> rispose annoiato Roy, dopo aver dato l’ultimo morso al frutto e aver buttato il torsolo in un cestino poco lontano.

<< Tieni >> disse Giulia porgendo a Riza il guinzaglio dell’husky << sono riuscita a riprenderti Hayate! >>

<< Grazie tante! >> la ringraziò la bionda. Mentre prendeva il guinzaglio, il moro contemporaneamente le prese il sacchetto della spesa.

La donna lo guardò sorpresa.

<< Ti accompagno a casa >> disse il moro per rispondere a quello sguardo << così non rischi di cadere di nuovo… >> “e soprattutto, di finire tra le braccia di un altro uomo…” pensò il gelosone.

La bionda lo ringraziò con un leggero sorriso, mentre le tre sorelle li guardavano. Anche Giulia dovette ammettere che i due formavano una bella coppia con indosso abiti civili. Adesso poi che il moro portava quel sacchetto, sembravano proprio una coppia di sposati o di fidanzati che facevano una passeggiata insieme.

<< Posso chiedervi cosa stavate facendo? >> chiese Luana, curiosa.

<< Io sono andata a fare un po’ di spesa, poi sono venuta al parco… >> rispose Riza.

<< … E mentre mi stavo rilassando, mi è finita addosso a causa di Hayate… fortuna che c’ero io… >> completò Roy, spiegando la frase che aveva pronunciato prima.

<< E voi, ragazze? >> chiese la bionda.

<< Stavamo portando a spasso Maya e Furby… >> rispose Giulia indicando i due animali.

<< E poi saremmo andate a prendere una deliziosa granita! >> finì allegramente la frase Luana.

<< Volete unirvi a noi? >> propose Debora.

<< No, grazie >> rifiutò garbatamente la bionda. << Devo assolutamente tornare a casa… >>

I due militari di grado più alto salutarono le ragazze e si avviarono, mentre le sorelle Frid li guardavano allontanarsi.

<< Sono proprio carini! >> commentò Luana.

<< Devo ammettere che avete ragione… quei due formano una bella coppia… >> disse Giulia, pensierosa.

<< Dobbiamo aiutarli a dichiararsi! >> disse convinta Debora.

<< Forse non ce ne sarà bisogno… >> disse la minore delle sorelle.

<< Hai ragione! >> esclamò l'Alchimista delle Piante.

<< E perché? >> chiese la gemella.

<< Semplice: lui… che va a casa di lei… DA SOLI… >> rispose Debora. La sorellina annuì, mentre Luana arrossì leggermente, capendo tutto.

<< Adesso andiamo a prendere questa benedetta granita? >> chiese l'Alchimista del Fulmine.

<< Certo! >> risposero le gemelle in coro.

Mentre s'incamminavano verso la destinazione, le tre sorelle non notarono che adesso Furby, ancora spaventato, aveva aumentato la distanza da Maya.

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Note finali

E un altro capitolo è andato!

Eh, bisogna ammettere che i veri protagonisti di questo capitolo sono Roy e Riza… ma ve l'avevo detto sin dall'inizio che questa fan fiction, in fondo, era una Royai! ^_^

In seguito, comunque, ci saranno altri capitoli incentrati sia su questa coppia sia su altre coppie che compariranno nella storia… *l'animo romantico dell'autrice è felicissimo* XD

Se all'inizio vi chiedevate il significato della parte del titolo tra parentesi (cioè "con ricordi e follia canina") mi sa che adesso l'avete capito! XD E' che ero indecisa tra "passeggiata" (il primo che avevo pensato), "ricordi" (visto che compaiono i ricordi del giorno della promessa e dell'infanzia vissuta insieme) e "follia canina", che mi è venuto in mente mentre lo rileggevo. Direi che è chiaro il perché dell'ultima idea… Hayate è totalmente pazzo in questo capitolo! XD Ma mentre pensavo a questo capitolo, volevo realizzare delle situazioni create "dal caso", e così ho sfruttato il cane… facendolo sembrare però un po' fuori di testa! XD Povero Hayate…

Parlando di animali: Maya e Furby sono davvero gli animali delle mie amiche. La cagnolina è di Giulia, il gatto è di Luana. Ammetto che all'inizio volevo mettere solo Maya, ma parlandone con Lua, quest'ultima mi ha obbligato a mettere anche il suo gatto… ah, e davvero una volta si è schiantato contro una porta chiusa! XD E ho messo la granita perché tutte e tre la adoriamo! u.u XD

Il nome del parco… ecco, ehm… ok, scusate, ma non avevo un briciolo di fantasia in quel momento… -.-‘’

Ah, e quando alla fine le tre sorelle parlano tra di loro di Roy e Riza, c'è un motivo perché è proprio Debora (alias me) che mette in mezzo l'idea di aiutarli a dichiararsi, così come il fatto che nel capitolo precedente sia lei a parlare con il Flame Alchemist: perché tra le tre, sono io la fissata con il Royai! Alle mie amiche piace FMA in generale…

Oddio, 'ste note finali tra un po' sono più lunghe di tutto il capitolo! XD Meglio che vi lasci!

Prima però… VI PREGO, VI SUPPLICO, LASCIATE UN COMMENTO! Mi fa piacere sapere cosa ne pensate! ^_^

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 7
*** 7. In biblioteca ***


Note iniziali

Un altro capitolo... è qui! Ah, ah, ah! *risata stile Raffaella Carrà*

Ehm... scusate, un'interferenza... XD

Allora! Sono riuscita a mettere il nuovo capitolo perché sono sopravvissuta alle ire di Lua… questo perché sono da mia nonna e ci sono molti chilometri che ci separano! XD No, scherzo… in realtà, è anche perché sta aspettando con ansia questo capitolo per un motivo particolare (capirete nelle note finali)… poi potrà uccidermi! XD

In questo capitolo arriverà una new entry… ma non vi anticipo nulla… lo scoprirete solo leggendo! *sulle note di "lo scopriremo solo vivendo!"*

Ok, stasera sono impazzita… meglio che mi fermi con le cavolate! XD

Come sempre, scusate l'eventuale presenza di errori di battitura o altro e… buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 7: In biblioteca

 

Il lunedì dopo il giorno libero caratterizzato dallo strano comportamento di Black Hayate, sembrava una giornata di lavoro come tante: Roy a firmare scartoffie, Riza a tenerlo d'occhio, Havoc, Breda e Falman a controllare dei rapporti, Fuery alla radio a sentire se arrivavano nuovi allarmi, Hayate a sonnecchiare, Luana in qualche angolo sperduto del Quartier Generale, Ed e Giulia chissà dove per Amestris e Debora a fare altri servizi ordinati dal Capitano (in modo che potesse tenere sempre il Generale sotto controllo).

Ma le tre sorelle sapevano che le cose tra il Flame Alchemist e la cecchina potevano essere cambiate… e loro dovevano assolutamente esserne sicure. L'incaricata scelta fu Debora, che era più spesso nell'ufficio del moro rispetto alle sue sorelle.

L'Alchimista delle Piante, però, non sapeva come fare: optò così per le domande dirette. Riza non le avrebbe detto nulla: anche se ormai erano amiche, era sempre una donna riservata; scelse di chiedere a Roy, visto che si era già "confidato" con la ragazza.

Per attuare il suo piano, Debora approfittò di un momento in cui tutti gli altri componenti della squadra si erano allontanati per vari motivi. La castana così si avvicinò lentamente alla scrivania del suo superiore guardandosi intorno con circospezione.

Roy, di sottecchi, la vide.

<< Qualcosa non va, Piantina? >> chiese con naturalezza.

Evitando di replicare sulla storia del soprannome, gli rispose con un'altra domanda: << Posso parlarle in privato, Generale? >>

Il moro appoggiò la stilografica e, come sempre quando si preparava a dire qualche sua battutina, intrecciò le dita e ci appoggiò il mento, mentre le labbra s'incresparono in un sorrisetto malizioso.

<< Ti sei decisa a cedere alle mie avances? >> chiese lui, riferendosi ai modi con cui si divertiva a far imbarazzare la ragazza.

<< Ah, ah, molto divertente… >> gli rispose atona lei.

Il sorriso sparì dal volto dell'uomo: peccato, non era riuscito a divertirsi. << Allora, cosa vuoi? >>

L'Alchimista delle Piante si appoggiò con le mani alla scrivania, e chiese sorridendo: << Bè, com'è andata ieri? >>. C'era voluto un miracolo perché riuscisse a pronunciare quella domanda: Debora era il classico tipo che si faceva i fatti suoi… ma le era toccato questo "compito", e non poteva deludere le sorelle.

<< A cosa ti riferisci, Piantina? >> chiese lui, alzando un sopracciglio.

<< Ieri… a casa di Riza… >> rispose vaga. Siccome il moro non fiatò, fece la domanda più diretta: << Insomma, si è dichiarato? >>

<< Non mi pare che siano affari che ti riguardino… >> disse lui con estrema calma.

<< Ma io e le mie sorelle vogliamo sapere! >> disse la ragazza, un po' dispiaciuta. << Per aiutarla… >>

<< Aiutarmi? >> chiese ancora il moro, poco convinto.

<< Sì, a dichiararsi! >> gli rispose decisa. Cercò di spiegarsi: << Insomma, abbiamo visto (e capito) che lei e Riza siete fatti l'uno per l'altra! Vi manca solo… come dire, l'ultimo passo! E noi sorelle Frid vogliamo aiutarvi, sempre che non abbiate fatto tutto da soli… >> finendo senza malizia.

Il Flame Alchemist sospirò: forse la ragazza aveva ragione… di nuovo. Era passato qualche anno dal giorno della promessa, e lui non le aveva ancora detto niente. E nemmeno lei aveva fatto il primo passo. "Bè, era comunque impossibile che Riza si facesse avanti per prima…" rifletté l'uomo.

Roy decise di arrendersi: << Comunque non è successo niente… >>

<< COSA?! >> urlò incredula Debora. << Ma… era un'occasione d'oro! Eravate completamente da soli a casa di lei… >>

<< Sì, insieme ad un cane molto geloso… >> completò la frase il moro.

<< In effetti… >> dovette ammettere la castana. << Ma non si preoccupi! >> continuò lei, decisa. <l'aiuteranno! >> "Visto che da soli non riuscite a fare niente…" pensò.

<< Sono sinceramente preoccupato da quello che potreste combinare… >> ammise lui, non convinto della scelta che aveva fatto.

<< Ma quanta poca fiducia… >> disse Debora incrociando le braccia, come se fosse offesa.

<< Esatto, non mi fido molto… infatti, voglio che, qualunque cosa vi venga in mente, non mi diciate assolutamente nulla… >> dichiarò serio.

<< Signorsì! >> disse lei facendo il saluto militare, ma sorridendo: le sembrava incredibile di avercela fatta!

Proprio in quel momento Riza rientrò.

"Appena in tempo!" pensarono i due Alchimisti.

<< Piuttosto >> sviò lui il discorso << riporta questo libro in biblioteca a nome mio >>, mentre porgeva un tomo alla castana.

Debora lo prese e lesse il titolo: << "Interazioni fra Alchimie"? >>

<< Volevo sapere qualcosa di più sulle tue possibilità e su quelle delle tue sorelle >> spiegò Roy.

<< Poteva chiedere direttamente a noi… >>

<< Appunto>> disse lui molto serio. << Cos'altro sapete fare, oltre quello che avete dimostrato nella vostra prima missione? >>

<< Ecco… >> cominciò la ragazza.

<< Aspetta >> la interruppe il moro. << Capitano, può prendere appunti? >>

<< Certo, signore >> rispose la donna, seria e precisa come sempre.

Roy fece poi segno all'Alchimista delle Piante di riprendere.

Debora cominciò così a spiegarsi: << Io, oltre a dei rampicanti, posso far crescere qualunque tipo di pianta, anche carnivore o velenose. Ma non alberi: per quelli ho bisogno dell'aiuto dell'Alchimia d'Acqua di Luana. Inoltre, posso intrecciare i rami delle piante che faccio crescere a mio piacimento.

<< La mia gemella può assorbire l'acqua da qualunque cosa, non solo dal terreno. Può spostarla come vuole, e anche cambiarne la pressione: ad esempio, può colpire un nemico con una massa d'acqua con la stessa forza di una cannonata.

<< Giulia, oltre che lanciare fulmini in qualunque direzione e con qualunque voltaggio, può anche elettrizzare oggetti di metallo, creando così, per esempio, un bastone che rilascia scariche elettriche. Oppure può creare campi magnetici, facendo passare l'elettricità in qualunque oggetto metallico che abbia una forma chiusa. >>

Il Flame Alchemist ascoltò il discorso in silenzio, memorizzando le parole della ragazza, mentre Riza prendeva appunti su un foglio appoggiato su una cartelletta.

<< Altro? >> chiese Roy.

<< No, Generale >> rispose Debora.

<< Bene. Ha preso nota di tutto, Capitano? >>

<< Sì, signore >> rispose Riza.

In quel momento qualcun altro rientrò nell'ufficio: era Luana con un'espressione sfinita sul volto… ed era solo mattina.

<< Generale, ho fatto tutto quello che mi ha chiesto >> disse l'Alchimista d'Acqua mettendosi stancamente sull'attenti.

<< Bene, allora… >>

<< Signore >> lo interruppe Debora << Luana può accompagnarmi in biblioteca? Ho paura di perdermi… >> mentì lei. Infatti sapeva perfettamente dove si trovava la biblioteca: era solo un modo per salvare la gemella.

Il Flame Alchemist si accigliò leggermente: aveva capito il giochetto dell'Alchimista delle Piante, ma gliela diede buona, per stavolta. << Va bene, va bene, andate… >>

<< Grazie! >> disse sorridente la ragazza, che prese subito a braccetto la gemella (che non aveva capito molto bene la situazione) e uscì dall'ufficio.

Mentre le due sorelle si avviavano (con MOLTA calma) verso la biblioteca, Luana rivolse uno sguardo interrogativo alla gemella. Questa, notandolo, decise di spiegarle tutto.

<< L'ho fatto per "salvarti" da qualche altro ordine assurdo del Generale >> concluse Debora dopo l'intera spiegazione.

<< Quindi... tu sai perfettamente dove si trova la biblioteca? >> chiese Luana.

<< Certo! >> rispose la gemella. << Ci sono stata molte volte: non ci sono molti romanzi, ma alcuni sono appassionanti… e poi se hai problemi, c'è Sheska che è molto gentile… >>

<< Sheska? >>

<< Sì, colei che si occupa sia della biblioteca che dell'archivio… è vero che è un tipo particolare, perché ricorda a memoria qualunque libro o documento che legge… >>

<< Davvero?! >> chiese incredula l'Alchimista d'Acqua.

<< Sì… ammetto che anch'io sono rimasta sorpresa appena l'ho saputo… però è simpatica! >> concluse Debora sorridendo.

Finalmente le due ragazze arrivarono davanti alla grande porta di legno ed entrarono: rimasero sorprese nel vedere che dietro alla scrivania di fianco all'entrata non c'era nessuno.

<< Sheska? C'è nessuno? >> urlò Debora.

<< Arrivo! >> rispose una voce maschile dietro ad alcuni scaffali.

Luana lanciò un'occhiata interrogativa alla gemella e chiese: << Ma Sheska non è una donna? >>

<< Certo che è una donna! >> rispose Debora.

Da dietro gli scaffali finalmente uscì il proprietario della voce e si avvicinò alle ragazze: era un bel giovane sui 25 anni, i capelli corti di colore castano scuro e gli occhi azzurri. Portava un paio di occhiali e indossava i pantaloni della divisa e una camicia bianca, le cui maniche erano arrotolate fin sopra il gomito. Chissà dove aveva lasciato la giacchetta…

<< Buongiorno, ragazze! >> salutò il ragazzo.

<< Buongiorno! >> salutarono le gemelle, Luana stranamente quasi sussurrando, notò la sorella.

<< Non c'è Sheska? >> chiese Debora.

<< No, quando non c'è la sostituisco io. >>

<< Capisco… è che tutte le volte che sono venuta c'era lei… >> disse pensierosa l'Alchimista delle Piante.

<< Sarà stato un caso: io e lei facciamo a turno… >> le spiegò il ragazzo, sorridendo gentile. << Ma come sono maleducato, non mi sono presentato! Piacere, mi chiamo Daniel Shanks! >> disse lui tendendo la mano destra.

<< Molto piacere! >> disse l'Alchimista delle Piante stringendogli la mano. << Io sono Debora Frid, e lei >> indicando la sorella << è la mia gemella Luana! >>

<< Piacere! >> disse lui stringendole la mano, continuando a sorridere gentile.

<< Il piacere è tutto mio… >> disse Luana con aria sognante. Debora la guardò: un leggero rossore sulle guance, occhi luccicanti… Non c'era alcun dubbio: la gemella si era presa una cotta pazzesca per il ragazzo.

<< In cosa posso esservi utile? >> chiese gentilmente Daniel.

Fu Debora a rispondere, visto che Luana era totalmente fusa: << Dobbiamo restituire questo libro per conto del Generale Mustang. >>

<< Perfetto! Ci penso io! >> disse lui, prendendo il tomo dalle mani dell'Alchimista delle Piante e avviandosi verso la scrivania. Qui si sedette e segnò la restituzione.

<< Ecco fatto! Altro? >> chiese il ragazzo.

<< No, solo questo >> rispose Debora.

<< Posso farti una domanda? >> chiese Luana, prima che la gemella potesse dire altro. Debora la guardò: sicuramente voleva allungare il tempo in compagnia del bel ragazzo.

<< Certo! >> rispose lui, con un sorriso sulle labbra che lo rendeva ancora più affascinante.

Luana rimase un attimo incantata, poi si riprese: << Ecco, sì… >> cominciò imbarazzata. << Insomma, che stavi facendo lì dietro? >> indicando gli scaffali da cui era arrivato.

<< In effetti, me lo stavo chiedendo anch'io, vedendo le maniche arrotolate… >> disse la gemella.

<< Stavo semplicemente mettendo in ordine alcuni nuovi libri che sono arrivati >> rispose gentilmente Daniel.

<< Possiamo darti una mano? >> chiese l'Alchimista d'Acqua. Di nuovo la sorella la guardò sottecchi: questa era la conferma del pensiero di prima.

<< Grazie mille, ma ormai ho finito… >>

<< Ah, certo… >> disse la ragazza infatuata in leggero imbarazzo.

<< Avanti, Lua, dobbiamo andare >> le disse la gemella per farle capire che non potevano rimanere lì in eterno. << Altrimenti, chi le sopporta le angherie extra del Generale? >>

<< Io no di certo! >> rispose Luana, già preoccupata alla sola idea.

<< Allora noi andiamo! Arrivederci! >> salutò Debora.

<< Ciao Daniel! >> lo salutò l'Alchimista d'Acqua.

<< Arrivederci ragazze! >> ricambiò lui il saluto.

Appena uscite dalla biblioteca e chiusa la porta, Luana fece un sospiro, sognando ad occhi aperti e leggermente rossa in viso.

<< Qualcosa mi dice che Daniel ti piace… giusto? >> chiese Debora, un po' per punzecchiare la gemella, un po' per essere sicura di aver capito bene.

<< A me, invece, qualcosa dice che d'ora in poi andrò molto più spesso in biblioteca! >> rispose la gemella, con uno sguardo ancora più trasognato di prima.

La sorella ridacchiò per il comportamento di Luana: ormai le mancavano solo i cuoricini che le svolazzavano intorno per completare l'opera.

<< Perché ridi? >> chiese accigliata Luana. << Pensi che non potrei piacergli? >> continuò, stavolta con un'espressione triste.

<< No, no, no, non è questo! >> si difese immediatamente Debora, circondando con un braccio le spalle della gemella, per consolarla. << E' solo che sei un po' buffa con quello sguardo sognante… >>

L'Alchimista d'Acqua incrociò le braccia e sul viso si dipinse un'espressione offesa, ma che subito dopo scomparì, mentre la sua mente ricominciava a vagare, immaginandosi chissà quali scene d'amore con protagonisti lei e Daniel.

La gemella sospirò, ma sorridendo: dopo la delusione avuta con Alphonse, un nuovo "obiettivo" ci voleva…

"Speriamo solo che anche Daniel non sia già fidanzato…" pensò l'Alchimista delle Piante, un po' preoccupata.

 

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Note finali

Yeeeeeh! Ce l'ho fatta a scriverne un altro! ^_^

Allora, cominciamo con le spiegazioni riguardo la new entry: Daniel è ispirato al personaggio di un telefilm, per la precisione Daniel Jackson di Stargate SG-1, che Lua adora. C'è un motivo per cui gli ho cambiato il cognome: mi ricorda troppo Michael Jackson (non perché non mi piaccia, però…), così gli ho messo il cognome dell'attore che lo interpreta, che si chiama Michael Shanks (comincio a pensare che abbia un legame indissolubile con Michael Jackson, visti il suo vero nome e il cognome del personaggio… o_O''). E l'ho pure ringiovanito, perché in realtà il Daniel del telefilm ha all'incirca 30-35 anni, ma Lua mi ha detto che non gli piace molto l'idea di un rapporto con un ragazzo molto più grande di lei, e quindi non ci proverebbe nemmeno.

Perché fa il bibliotecario? Semplice: nel telefilm è un archeologo e uno studioso… e visto il suo legame con i libri, mi è passata per la testa questa idea. E il lavoro di Daniel è davvero una sorpresa per Lua, che sapeva soltanto che c'era e che sarebbe comparso in questo capitolo… speriamo che non rimanga delusa, altrimenti mi ucciderà e non vedrete la fine della fan fiction… u.u … O forse no, perché vuole vedere come finisce la storia tra lei e Daniel… e allora sopravvivrò! XD

Ah, un'altra cosa: quando Debora (alias me) spiega le possibilità delle Alchimie delle tre sorelle, è fatto apposta che quando vado a capo non ho messo le "virgolette" alla fine se non in fondo a tutto il discorso. E' una cosa che ho trovato più volte in alcuni libri che ho letto quando un personaggio fa un discorso lungo. Volevo spiegare e farvi capire (per chi non lo sapesse) che non è un errore.

E riguardo ai poteri di Giulia, davvero si crea un campo magnetico se passa energia elettrica in un filo metallico: l'ho studiato in Fisica e ho deciso di sfruttare l'idea. E così, ho scoperto a cosa serve questa materia: a scrivere fan fiction! XD

Uhm… continuo a scrivere note infinite che tra un po' sono più lunghe del capitolo… meglio che vi lasci! XD

Prima di lasciarvi, però, voglio dire una cosa… VI PREGO, VI SUPPLICO IN GINOCCHIO, LASCIATE DELLE RECENSIONI! Insomma, voglio solo sapere il vostro parere, non vi chiedo un papiro… anche solo una riga per dire se vi è piaciuto, se no, consigli, suggerimenti o qualunque altra cosa vi venga in mente (basta che non siano cosa senza senso non legate alla storia! XD)… ve lo dico di nuovo: VI PREGO!

Bene, adesso ho detto proprio tutto! Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 8
*** 8. Xing ***


Note iniziali

Eccomi di nuovo qui! ^_^

Grazie al cielo Lua non mi ha trucidato, quindi posso continuare a scrivere la fan fiction. (almeno per il momento… anche perché potrebbe sempre uccidermi Giuly se non lo fa Lua! XD)

Per stavolta non vi anticipo nulla (anche se il titolo dice un po' qualcosa), quindi

Scusatemi come sempre per errori di battitura o altro (so' pallosa, lo so… sopportatemi! XD E so' pallosa pure perché è la centesima volta che scrivo che mi dovete sopportare! XD) e buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 8: Xing

 

Acqua. Moltissima acqua. Decisamente troppa.

Era dalla sera prima che pioveva incessantemente, distruggendo quella poteva essere una bella domenica come quella precedente.

Luana, con un'espressione depressa sul volto, teneva la fronte appoggiata al vetro della finestra, mentre fissava il grigio cielo pomeridiano. Sospirò: << Odio la pioggia… >>

<< Lo sappiamo, Lua >> rispose annoiata Debora, che, seduta sul divanetto lì vicino, sfogliava svogliatamente una rivista. << E' la centesima volta che lo dici… Puoi farlo anche un milione di volte, ma il tempo non cambierà… >>. Poi si ritrovò davanti alla pagina del gossip, e con un'espressione disgustata, sfogliò velocemente la rivista arrivando alle pagine degli spettacoli: decisamente più interessante.

<< Comunque mi sembra strano che l'Alchimista d'Acqua odi la pioggia… >> disse pensierosa Giulia, mentre raggiungeva le sorelle nel salottino, passando davanti a Maya e Furby, che dormivano beati davanti al caminetto acceso. << Insomma, capisco il piromane… >> riferendosi a Roy: le tre sorelle avevano saputo dell'inefficacia della sua Alchimia sotto la pioggia.

<< Io preferisco venire in contatto con l'acqua facendo il bagno al mare, al lago o in piscina in una bella giornata di sole… >> rispose Luana, concludendo con l'ennesimo sospiro.

Nel frattempo la sorellina si era seduta di fianco all'Alchimista delle Piante, mentre buttava un'occhiata alla rivista aperta.

<< Waaah! Non ci posso credere! >> urlò in preda alla gioia l'Alchimista del Fulmine e rubando il giornale a Debora. Quest'ultima, che prima stava leggendo un articolo, si ritrovò a fissare le sue gambe comodamente accavallate.

<< Incredibile! >> esclamò Giulia. << Il mio gruppo preferito, i Finley, suoneranno tra due settimane proprio qui a East City! >>

Debora la guardò contrariata: non solo le aveva preso il giornale, ma stava pure cominciando con la sua fissa delle band musicali.

Luana, troppo depressa, rispose semplicemente con un altro sospiro: non aveva nemmeno voglia di leggere l'ultimo libro che aveva preso in biblioteca durante la settimana (sì, perché, come si era ripromessa, aveva cominciato ad andarci molto spesso). Ed era strano, pensò la gemella mentre la guardava, perché finirlo significava avere la possibilità di incontrare ancora il suo amato Daniel.

Non capendo il comportamento della sorella, Debora alzò le spalle e prese un romanzo che aveva già cominciato a leggere, visto che la rivista era ormai diventata proprietà di Giulia… e non l'avrebbe mollata in tempi brevi.

Un minuto dopo suonò il campanello.

<< Andate voi? >> chiese Luana, che era ancora nella posizione di prima.

<< Guarda che sei tu quella che non sta facendo niente… >> le rispose Debora, poiché sia lei che la sorellina erano intente a leggere.

La gemella sbuffò e si trascinò stancamente alla porta d'entrata. Quando la aprì, si ritrovò davanti ad un ragazzo sconosciuto: aveva dei vestiti orientaleggianti, gli occhi a mandorla sotto un ciuffo ribelle di capelli mori e un lungo codino che gli scendeva lungo la schiena. Era totalmente fradicio e aveva un leggero rossore sulle guance.

<< Buonasera… >> disse Luana, perplessa.

<< Buonasera, signorina >> salutò il ragazzo << volevo chiederle se sapeva dove… >>, ma non riuscì a finire la domanda, perché cadde lentamente in avanti, svenuto.

<< WAAAAAH!!! MI E' CADUTO ADDOSSO IL TIPO!!! >> urlò l'Alchimista d'Acqua in preda al panico, che però era riuscita a rimanere in piedi e a sostenere lo sconosciuto.

Le altre due sorelle, nel sentire l'urlo, si scambiarono un lungo sguardo interrogativo, per poi alzarsi dal divanetto per raggiungere Luana.

<< Santo cielo! Principe! >> disse una voce femminile fuori dalla porta d'entrata.

Luana alzò lo sguardo e vide che sotto la porta c'era un'altra persona sconosciuta: indossava un vestito nero da combattimento totalmente bagnato, la testa incappucciata e il volto coperto da una strana maschera bianca e rossa.

Sul volto di Luana comparve un'espressione terrorizzata, pensando di trovarsi davanti ad un serial killer o qualcosa del genere… e soprattutto all'idea di non potersi difendere, visto che stava sostenendo il ragazzo.

Il secondo sconosciuto, notando il cambiamento d'espressione e capendo che era per colpa della maschera, si tolse la causa del problema, infilandola in una grossa borsa che portava a tracolla e mostrando il volto di una ragazza con grandi occhi neri dal taglio orientale e i capelli mori. Poi si avvicinò a Luana, togliendole dalle braccia il peso del ragazzo.

Nel frattempo, l'Alchimista d'Acqua era stata raggiunta dalle sue sorelle.

<< Ma che succede? >> chiese Giulia.

<< Perdonate il disturbo… ora ce ne andiamo… >> disse la ragazza sconosciuta.

<< Ma siete totalmente fradici! E piove a dirotto! >> esclamò Debora.

<< In più, credo che lui abbia la febbre… >> disse Luana indicando il ragazzo. << Prima ho sentito che era molto caldo… >>

<< Allora dovete assolutamente rimanere qui! >> affermò Giulia con decisione, mentre si avvicinava alla porta d'entrata per chiuderla.

<< Ma… non vorremmo disturbarvi… >> disse imbarazzata la giovane ninja.

<< Ma quale disturbo! Avanti, mentre io lo prendo per le gambe, tu tienilo per le spalle e portiamolo di là! >> disse Debora sorridendo, nel tentativo di rassicurare la nuova arrivata, e indicando con un cenno della testa una stanza in fondo al corridoio.

Poco dopo le ragazze erano riuscite ad asciugare alla meglio il ragazzo moro e a sistemarlo in uno dei due letti nella stanza degli ospiti (che fortunatamente le tre sorelle avevano tenuto per le emergenze) e gli misurarono la febbre.

<< Però… 39 e mezzo… >> constatò Giulia guardando il termometro.

La ragazza sconosciuta sospirò preoccupata.

Mentre Luana portava una medicina da somministrare al malato, Debora chiese: << Allora… possiamo sapere chi siete? >>

<< Oh, giusto… perdonatemi… >> rispose la ragazza sconosciuta. << Il mio nome è Lan Fan e sono la guardia del corpo personale del principe Ling Yao >>, disse indicando il ragazzo.

<< Principe? >> chiese Giulia.

<< Sì: lui è il principe di Xing e il futuro imperatore >> rispose la giovane ninja come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< COSA?! >> esclamarono incredule le tre sorelle.

<< E che cavolo ci fa qui il principe di Xing? >> aggiunse Luana.

<< Ha detto che voleva incontrare di nuovo i suoi "amici di Amestris"… >> rispose Lan Fan. Poi fece un sospiro sconsolato e continuò: << In realtà è una delle sue ultime fughe prima di diventare imperatore… Ho tentato di fermarlo, ma senza riuscirci, quindi l'ho dovuto seguire… >>

<< "Amici di Amestris"? >> chiese Debora, curiosa.

<< Sì, siamo già stati qui prima del… colpo di stato… >> spiegò la mora, pensando che le sorelle non sapessero niente degli Homunculus.

<< Ah, sì… il giorno della promessa… >> sussurrò Luana pensierosa.

Lan Fan sbarrò gli occhi, incredula: << Voi sapete del giorno della promessa? >>

<< Sì, ci ha raccontato tutto il Capitano Hawkeye… >> spiegò Giulia.

<< Hawkeye? >> ripeté la ninja, con l'impressione di averlo già sentito.

<< In pratica, l'assistente personale del Generale Mustang… >> specificò Debora.

<< Ora ricordo! >> esclamò Luana. << Riza aveva detto che durante la battaglia finale c'erano, oltre a May Chang, altre persone provenienti da Xing! >>

<< Conoscete May Chang? >> chiese radiosa la ragazza mora.

<< Sì, la conosciamo… >> rispose Debora, che fu interrotta da uno starnuto di Lan Fan.

<< Continueremo dopo le spiegazioni >> intervenne Luana. Poi continuò rivolgendosi alla giovane ninja: << Tu hai bisogno di una bella doccia calda e d'indossare qualcosa di asciutto prima che ti venga un malanno! >>

<< Ma… >> provò a replicare Lan Fan.

<< Niente "ma"! >> disse categorica Debora. << Lua ha ragione! >>

<< Vado a prendere un asciugamano e dei vestiti puliti! >> si propose Giulia. << Dovresti avere più o meno la mia stessa taglia… >> aggiunse studiando il corpo della mora, per poi uscire subito fuori dalla stanza.

Nel frattempo le due gemelle accompagnarono Lan Fan davanti alla porta del bagno.

<< Voi siete troppo gentili… >> disse la ninja. << Davvero, non ce n'è biso… etciù! >>

<< Sì, certo, non ce n'è PROPRIO bisogno… >> disse l'Alchimista delle Piante con tono serio, ma scherzoso.

In quel momento l'Alchimista del Fulmine tornò con tutto l'occorrente, porgendolo a Lan Fan, che lo prese.

<< Grazie… >> sussurrò lei, imbarazzata.

<< Figurati! >> disse Giulia sorridendo.

<< Mettici pure tutto il tempo che vuoi! >> aggiunse l'Alchimista d'Acqua.

Prima di entrare, la ragazza di Xing ringraziò nuovamente, facendo un profondo inchino, per poi chiudersi la porta dietro le spalle.

<< Sembra simpatica! >> commentò Luana.

Debora alzò lo sguardo sull'orologio da parete in corridoio: segnava le 19:00. << Non dovremmo cominciare a preparare qualcosa per la cena? >>

<< E' vero! >> esclamò Giulia seguendo lo sguardo della sorella. << Mettiamoci all'opera! >>

Si divisero i compiti e in poco tempo la cena fu messa a cuocere. Mentre aspettavano, le tre sorelle si affacciarono alla stanza degli ospiti: Ling dormiva profondamente. Poi passarono davanti alla porta del bagno, e non sentendo il rumore dell'acqua, Debora bussò.

<< Tutto bene, Lan Fan? >>

<< Sì, certo! >> rispose la voce della ninja, attutita dal legno della porta. << Ho quasi finito! >>

<< Non preoccuparti, fai con calma! >> rispose la minore delle Frid.

Le tre sorelle si girarono per allontanarsi e si ritrovarono di fronte Ling, in piedi, ma visibilmente confuso dalla febbre e dal sonno.

<< AAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!! >> urlarono le tre ragazze nel panico più totale, indietreggiando fino al muro di fianco alla porta del bagno.

<< Che succede? >> chiese una voce femminile di fianco a loro: era Lan Fan, che sentendo le urla, aveva aperto la porta. Aveva un piccolo pugnale in mano, pronta a combattere, ma era ancora mezza bagnata, coi capelli sciolti e indosso solo l'asciugamano, mostrando sia le gambe che l'automail al braccio sinistro.

Ling la guardò e arrossì: non aveva mai visto Lan Fan così…

La ninja, intanto, ci mise qualche secondo a rendersi conto che c'era anche il ragazzo: divenne tutta rossa e, urlando dall'imbarazzo, si fiondò nuovamente in bagno.

Le tre sorelle, che avevano seguito la reazione della mora, sentirono un tonfo: si girarono e videro Ling per terra, che era caduto all'indietro.

<< E' svenuto di nuovo… >> constatò Luana con un tono annoiato.

<< Per la febbre o per lo "spettacolo"? >> chiese Debora.

<< Molto probabilmente entrambi… >> rispose Giulia.

Le sorelle non poterono far altro che prenderlo e rimetterlo a letto.

Poco dopo tornarono in cucina: la minore a controllare la cena (che per poco non andava a fuoco), Luana ad apparecchiare e la gemella a preparare l'altro letto per Lan Fan. Poi arrivò in cucina la mora, vestita e asciutta, seguita poco dopo dall'Alchimista delle Piante.

<< Questi dove li metto? >> chiese lei, indicando gli abiti bagnati.

<< Dà qua >> rispose Debora avvicinandosi << ci penso io! >>, e tornò nel corridoio.

<< Posso aiutarvi? >> chiese la ninja, sentendosi in debito.

<< Ormai abbiamo fatto… >> rispose Luana.

<< Una cosa che dopo puoi fare >> disse Giulia dal cucinotto << è portare la minestra a Ling! >>

Il viso della mora s'intristì: << Già… come sta? >>

<< Prima che ci spaventasse a morte >> rispose l'Alchimista d'Acqua << dormiva profondamente, e anche adesso… >>

Finalmente arrivò la cena: pollo arrosto con patate. Le quattro ragazze si misero a tavola e per tutto il tempo chiacchierarono. Così, Lan Fan scoprì la storia delle tre sorelle e del fatto che conoscessero tutti gli "amici di Amestris", come li aveva definiti Ling. Allo stesso modo, le sorelle conobbero la storia dei due ragazzi di Xing e il loro ruolo nella battaglia contro il Padre e gli Homunculus, venendo così a sapere del fatto che il ragazzo divenne per un periodo Greed, della morte del nonno della ragazza e del perché dell'automail, visto che Lan Fan aveva sacrificato il braccio per confondere i nemici e salvare il principe.

<< Accidenti… >> fu l'unico commento di Debora, con un ultimo pezzo di pollo a metà strada tra il piatto e la sua bocca.

<< Certo che ne avete passate davvero di tutti i colori… >> aggiunse Luana.

<< Già… >> disse Lan Fan, il tono triste e lo sguardo fisso nel piatto, ora vuoto.

<< Ormai il passato è passato! >> esclamò allegramente Giulia, per cercare di risollevare il morale. << L'importante è che tutto sia finito bene! >>

<< A parte per mio nonno… >> aggiunse la ninja con un sorriso triste.

<< Ascoltami >> cominciò Debora seria << avresti preferito vederlo soffrire per le gravi ferite ricevute? >>

<< No, certo che no! >> rispose con foga la mora.

L'Alchimista delle Piante sorrise in modo rassicurante e riprese: << Allora, devi pensare che ora si trovi in un posto migliore e che da lì ti protegge… >>

Le labbra di Lan Fan s'incresparono in un sorriso più tranquillo, ma Luana s'intromise, rivolgendosi alla gemella con stizza: << Tu e le tue paranoie sulla religione! >> (in realtà Lua non la pensa così, era solo per fare una cosa divertente… ndA)

<< Non sono paranoie… >> disse Debora, scandendo bene le parole mentre cercava di calmarsi.

<< Io avevo sentito dire che gli Alchimisti non credevano in Dio… >> commentò la mora.

<< Io sono un caso a parte! >> le spiegò l'Alchimista delle Piante in leggero imbarazzo.

Giulia, per fare in modo che si cambiasse discorso (ed evitare così una stupida discussione tra le sue sorelle), andò nel cucinotto e portò sul tavolo un piatto fumante di minestra.

<< Penso sia meglio che te ne occupi tu… >> disse lei porgendo il piatto a Lan Fan.

La mora annuì, prese il piatto e andò dal ragazzo, mentre le tre sorelle riordinavano la cucina.

Una mezz'oretta dopo, Lan Fan tornò: aveva perso un quarto d'ora solo a convincere Ling (trovato sveglio) a farsi imboccare… e soprattutto a non mostrarsi imbarazzata, dopo quello che era successo.

<< Ti ho preparato il letto nella stessa stanza di Ling… >> disse Debora alla giovane ninja. << Purtroppo non abbiamo altri posti… >>

<< Non penso che dormirò… >> rispose lei, lo sguardo basso per l'imbarazzo. << E poi non volevo darvi tutto questo disturbo… >>

<< Ancora? >> disse Giulia. Poi aggiunse scherzosa: << Cominci ad essere ripetitiva! >>

<< Se non foste rimasti qui, dove avreste dormito? >> chiese Luana.

<< In qualche locanda… o dai fratelli Elric, se avessimo trovato la loro casa… >> rispose la mora. << A proposito! Sapete dove abitano? >>

Fu la minore delle sorelle a rispondere, con un tono quasi da maestrina: << Stanno in una casa bifamiliare, appena fuori East City: Edward abita con Winry, mentre Alphonse con May! >>

"E ti pareva che non indagava su un ragazzo che le piace…" pensò l'Alchimista delle Piante.

"Come sempre, meglio di un ufficio informazioni!" pensò la gemella.

Quest'ultima, prima che la sorellina sparasse altre informazioni (che alla ninja non sarebbero interessate), s'intromise: << Comunque, tu DEVI dormire: si vede che sei molto stanca! >>

<< Ma… se succede qualcosa al principe… >> provò a replicare Lan Fan.

<< Se gli succede qualcosa, siamo qui a fianco! >> disse Giulia indicando la camera di fianco alla stanza degli ospiti.

<< Mi raccomando: svegliaci senza esitare! >> sorrise Debora.

Si augurarono la buonanotte e si misero tutte a letto: un'altra giornata particolare era passata… e chissà quante altre ce ne sarebbero state…

 

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Note finali

Evviva, ho finito un altro capitolo! :D

Caspita, questo è più lunghetto rispetto ad altri precedenti… o_O'' Non finivo più di ricopiarlo! XD

Eh già, ho fatto tornare Ling e Lan Fan da Xing… perché questa è un'altra coppia che mi piacerebbe approfondire (cosa non fatta dall'Arakawa-sensei... -.-''). Mi sono inventata che Ling non è ancora diventato imperatore (cosa che ho potuto fare perché nell'episodio 64 di Brotherhood si vede la foto del ragazzo col vestito da imperatore, ma non dice quanto tempo dopo il giorno della promessa lo diventa), così poteva lasciare il suo paese per venire ad Amestris… ovviamente insieme a Lan Fan! ^_^

Per quanto riguarda il gruppo musicale dei Finley… per chi non lo sapesse, è un gruppo che esiste realmente (una volta hanno anche partecipato a Sanremo con la canzone “Ricordi”), ed è realmente il gruppo preferito di Giulia! Li adora, e se continua così ci farà pure un tempietto o roba simile… -.-‘’ XD

Quando ho scritto che Giulia “indaga” su un ragazzo che le piace, bè… riesce davvero a sapere di tutto e di più sui ragazzi che gli piacciono, quindi ho immaginato che lo facesse anche nella fan fiction con Ed! XD Il bello è che io e Lua non capiamo ancora come faccia! o_O'' Vabbè, qui nella fan fiction, a forza di fare missioni con Ed, avrà raccolto informazioni… ma nella realtà la sua abilità rimane ancora un mistero! XD

Ah, per quanto riguarda la storia della religione… nella storia dell'Arakawa sapete tutti che gli Alchimisti non credono in Dio perché sono scienziati… ma a me sembra una mezza cavolata, per questo ho scritto che io (alias Debora) credo in Dio… anche perché è vero che sono l'unica credente tra le tre! E inoltre, Lua non ha mai detto che le mie sono paranoie (ha sempre rispettato il fatto che io fossi credente)… era, come ho scritto, solo per fare una scenetta divertente.

Uff, 'ste note che scrivo sono sempre infinite… meglio che mi fermi! XD

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 9
*** 9. Blizzard ***


Note iniziali

Sono tornataaaaaaaaaaaaaaa!!! :D

Ehm… scusate… a volte la follia prende pure me… ^_^'' XD

Allora… in questo capitolo ci saranno altre new entry! Per la precisione, UNA new entry… Muhuhuhu… *l'autrice fa una faccina semi-pervertita*

Ehm… sì… vabbè, leggendo capirete il perché della faccina semi-pervertita… XD

Buona lettura e (ormai lo sapete, lo so, ma ve lo dico lo stesso) scusate gli errori di battitura o altro! ^_^’’

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 9: Blizzard

 

I giorni seguenti l'arrivo dei ragazzi di Xing, tornò finalmente il sole, con temperature quasi primaverili. In quel periodo non accadde nulla di particolare, tranne il trasferimento di Ling a casa dei fratelli Elric (ovviamente seguito da Lan Fan) per essere curato dall'Alkahestri di Alphonse e May, visto che la febbre non accennava a scendere.

Il venerdì fu una giornata diversa: il tempo era rimasto invariato (quindi non c'entrava il meteo), ma grazie ad una perfetta organizzazione del Capitano Hawkeye, tutta la squadra aveva finito in anticipo ogni lavoro riguardante i documenti provenienti dalle alte sfere. Così, a parte le prime ore del mattino, fu praticamente una giornata di riposo: Roy sfogliava il giornale seduto su uno dei divanetti presenti nell'ufficio (ma in realtà era una scusa per studiare la bionda cecchina… infatti si era messo in una posizione "strategica", cioè di fronte alla donna); Riza era intenta a leggere un romanzo rosa, una lettura abituale da quando aveva cominciato con i libri della madre scomparsa; Breda e Falman stavano facendo un'avvincente partita a scacchi, mentre Havoc e Fuery facevano da "spettatori"; sull'altro divanetto, Ed si rilassava un po' dalle tremende missioni che gli affibbiava il Generale; al centro della stanza, Hayate, Maya e Furby (le sorelle avevano chiesto il permesso di portarli perché non volevano lasciarli a casa da soli) giocherellavano tranquilli, fortunatamente senza che il micio diventasse l'obiettivo dei due cani; le tre sorelle Frid, invece, erano in giro per il Quartier Generale. In realtà, Giulia sarebbe rimasta volentieri in ufficio a chiacchierare con Ed (anche se aveva avuto una delusione, non si era arresa), ma venne letteralmente trascinata in biblioteca da Luana, che ancora si vergognava ad incontrare Daniel da sola. Debora, invece, camminava per i corridoi per consegnare al reparto investigativo l'ultimo rapporto completato.

Ad un certo punto, mentre l'Alchimista delle Piante passeggiava tranquilla, qualche metro davanti a lei si spalancò la porta di un ufficio e uscì un ragazzo con la divisa, visibilmente nervoso, che si avviò con passo svelto nella stessa direzione di Debora, dicendo ad alta voce: << Chi si è permesso di entrare nel mio ufficio in mia assenza e rovinarmi la scrivania?! >> (sì, lo so, è una cosa assurda… poi vedrete… ndA)

"La scrivania?" pensò Debora perplessa, mentre si fermava poco lontano dalla suddetta porta. Istintivamente alzò lo sguardo verso la targhetta con il nome.

"Colonnello Leonard Blizzard…" lesse mentalmente. "Blizzard? Dove ho già sentito questo cogno-", ma nella sua testa la frase rimase a metà. Per forza l'aveva già sentito: era l'ufficio che lei e il Generale avevano usato come "confessionale"! E lei si era seduta sulla scrivania!

Presa dal senso di colpa (anche se non sapeva bene il perché, visto che non era successo nulla di così grave), Debora cominciò a inseguire il ragazzo: << Colonnello! Colonnello, la prego, si fermi! >>

Ma il ragazzo continuò a camminare, così la castana provò a pronunciare il cognome: << Colonnello Blizzard! >>

Finalmente il ragazzo si fermò e si girò nella direzione da cui proveniva la voce. Nel frattempo, Debora lo raggiunse, ansimante. Quando lo guardò negli occhi di colore castano scurissimo, quasi nero, si sentì in soggezione: non era semplicemente nervoso… era a dir poco incazzato.

Per prima cosa, la ragazza si presentò facendo il saluto militare: << Buongiorno, Colonnello! Sono il Maggiore Debora Frid! >>

<< Ebbene? >> disse lui con tono serio.

<< Ecco… >> cominciò Debora, ancora più a disagio: quella parola da lui pronunciata era intrisa di gelo puro. << Ho… sentito del problema della scrivania… e credo… >>. Abbassò lo sguardo, troppo imbarazzata: << Credo di essere io la colpevole… >>

Il giovane Colonnello rimase in silenzio, così la ragazza continuò, sempre con gli occhi bassi, mentre le dita delle mani cominciavano ad intrecciarsi nervosamente: << Ero venuta nel suo ufficio a consegnare alcuni documenti, e mentre ero lì, una collega mi ha raggiunto e abbiamo usato il suo ufficio… bè, come una specie di "confessionale"… >>. Aveva detto apposta "una collega", altrimenti chissà che strani pensieri poteva farsi… e quanti pettegolezzi sarebbero cominciati a girare per il Quartier Generale. << Insomma, >> continuò lei << io mi sono seduta sulla scrivania… mi dispiace… >>. Non solo era in imbarazzo, ma si sentiva pure un po' stupida, visto il motivo per cui doveva scusarsi.

Nessuna parola uscì dalla bocca del ragazzo, così l'Alchimista delle Piante alzò lo sguardo e rimase stupita: ora era tranquillo e un leggero sorriso gli era comparso sulle labbra.

Debora sbatté più volte le palpebre, pensando di aver avuto una qualche allucinazione. Solo in quel momento si accorse di quanto quel Colonnello fosse carino, visto che prima la sua attenzione era concentrata su quegli occhi dallo sguardo gelido, che ora, invece, erano sereni. Avevi i capelli di colore biondo scuro, che gli scendevano sulla fronte in una frangetta un po' ribelle, ed erano corti, tranne che per un lungo codino che gli arrivava a metà schiena. Le iridi, prima quasi nere, ora erano color castano chiaro: cambiavano tonalità a seconda della luce. Poteva avere sì e non un paio d'anni più di Debora.

<< Va bene, nessun problema >> disse lui, continuando a sorridere.

<< M-ma… come? >> balbettò la castana, incredula.

<< Sei stata sincera e corretta, e per questo sei perdonata! >> spiegò lui, con tono amichevole e con un sorriso ancora più aperto.

Debora pensò che fosse un ragazzo davvero strano, ma nel vederlo così diverso e così gentile, cominciò a sentire una tempesta di sentimenti all'altezza dello stomaco, una tempesta che le arrivò al viso e le accaldò le guance, imporporandole.

<< G-grazie… >> fu l'unica cosa che riuscì a dire lei, balbettando e nuovamente con lo sguardo abbassato.

Dopo un secondo di silenzio tra i due, fu di nuovo la castana a parlare: << O-ora devo andare… Arrivederci, Colonnello! >>. Fece un veloce saluto militare e si allontanò a passo veloce, riprendendo la direzione per raggiungere il reparto investigativo.

Intanto il biondo la guardò andare via, continuando a sorridere: << Che strana ragazza… >> (senti chi parla, quello che s'incazza per la scrivania! XD No, scherzo: questa situazione tra un po' sarà spiegata in modo da avere un minimo di senso, tranquilli… ndA)

Contemporaneamente Debora, appena trovò un corridoio sulla destra, ci s'infilò e si appoggiò al muro dietro l'angolo, in modo da non essere vista dal ragazzo. Qui cercò di riprendere fiato e di far calmare il suo cuore che batteva all'impazzata, non tanto per la corsa quanto per il turbinio di emozioni.

"Ma che cavolo mi è preso?" si chiese. Un'immagine del sorridente ragazzo tornò nella sua mente: "Certo che è proprio carino…". Resasi conto del pensiero, scosse la testa per scacciarlo: "Ma che diavolo sto pensando?! E' un militare, per di più di grado superiore al mio! Non posso pensare a lui!". Poi si fermò, lo sguardo basso e un'espressione triste: "Non posso…"

Con una tristezza che le avvolse il cuore all'idea di un altro amore impossibile, si avviò con lentezza verso la sua destinazione.

 

- - -

 

Quando tornò dal reparto investigativo, Debora si avviò in ufficio, pensando che potevano essere arrivati nuovi documenti. Quando aprì la porta, invece, vide che erano tutti a rilassarsi. Le sue sorelle non c'erano: dovevano essere ancora in biblioteca. Decise allora di leggere l'ultimo libro preso in prestito, sedendosi sotto un albero nel cortile antistante al Quartier Generale, approfittando del bel tempo. Preferì non andare in biblioteca, visto che non sarebbe riuscita a concentrarsi a causa delle sue sorelle (in particolare di Luana per la presenza di Daniel).

Appena Debora si sedette, alzò lo sguardo verso i rami che la sovrastavano: le foglie erano ormai tutte tinte di colori caldi, dal rosso fuoco all'arancione chiaro, tanto che sembrava quasi in fiamme. Sorrise: le piacevano le foglie di quei colori così vivaci. Abbassò nuovamente lo sguardo, posandolo sulla splendida illustrazione della copertina, che l'aveva ispirata quasi più del titolo: una ragazza guerriera, coi capelli blu e gli occhi viola.

Dopo un po', quando ormai la ragazza era immersa nella lettura, sentì una voce al suo fianco: << Che ci fai qui? >>

Lei interruppe la lettura e alzò gli occhi: era di nuovo il ragazzo di prima, il Colonello Blizzard, che le rivolgeva uno sguardo incuriosito.

Debora ebbe un attimo di panico, pensando che, come regola, avrebbe dovuto fare il saluto militare. Appoggiò il libro e fece per alzarsi, ma lui la fermò, sorridendo: << Tranquilla, non c'è bisogno che ti alzi! >>. Anzi, fu il biondo a sedersi di fianco alla castana.

Debora fu di nuovo travolta da quella tempesta di sentimenti, riuscendo così a malapena a rispondergli: << Come vuole, signore… >>

<< No, no, non chiamarmi "signore"! E nemmeno "Colonnello"! >> disse il biondo, sorridendo.

La castana lo guardò confusa, così lui si spiegò, in evidente imbarazzo: << E' che mi fa sentire vecchio… soprattutto se a darmi del "lei" è un mio coetaneo o quasi… >>

<< Quindi >> cominciò lei con lo sguardo basso << come… >> lasciando la frase a metà, non sapendo come rivolgersi a lui.

<< Dammi del "tu" e chiamami "Leo": nient'altro >> rispose il ragazzo a quella domanda non pronunciata, con un rassicurante sorriso sulle labbra.

La ragazza sorrise di rimando, un po' meno nervosa, per poi dire: << Allora… anche tu puoi chiamarmi semplicemente "Debby"… >>

<< Perfetto! >> esclamò il biondo, le iridi rossicce (a causa del riflesso delle foglie autunnali) fisse negli occhi castani di lei.

Debora si sentì in imbarazzo di fronte a quello sguardo intenso, così abbassò gli occhi per l'ennesima volta. Nel frattempo, il ragazzo si mise in una posizione più comoda, in modo da avere la castana davanti a sé.

Fu lui a rompere il silenzio: << Torniamo alla domanda iniziale: che ci fai qui? Non dovresti essere in ufficio o da qualche parte di Amestris in missione? >>

<< Sì… >> cominciò lei poco convinta. Poi continuò con più sicurezza: << E' che grazie all'organizzazione del Capitano Hawkeye, l'assistente personale del Generale Mustang, cioè il mio superiore, abbiamo finito prima… così ci stiamo rilassando tutti! >> concluse lei con un sorriso imbarazzato.

<< Davvero?! >> esclamò Leonard, incredulo. << Vorrei avere io un assistente così efficiente! >> aggiunse in tono scherzoso.

La castana rise leggermente: << Sì, in effetti molti la vorrebbero… ma il Generale è estremamente geloso! >>

<< E' una donna? >> chiese il biondo, sentendo il "la" usato dalla ragazza.

<< Sì, sicuramente avrai sentito parlare di lei: è la miglior cecchina di Amestris… >>

<< Ma certo! >> esclamò il ragazzo, mentre il viso s'illuminava. << E il Generale Mustang è il famoso Flame Alchemist! >>

Debora annuì: << Esattamente! >>

Un altro momento di silenzio scese tra i due ragazzi. In quel momento Debora odiò come non mai la sua timidezza. Dopo un attimo d'incertezza, prese coraggio e chiese: << Posso… farti una domanda… Leo? >>

<< Certo, Debby… >>

<< Ecco… sì, insomma… Come mai te la sei presa così tanto… per la scrivania? >> chiese la castana evidentemente nervosa: le sembrava di dirgli "non sei normale se ti comporti così per una cosa del genere"… ma la curiosità era troppa.

Leonard abbassò lo sguardo, per la prima volta leggermente intristito: << Scusami, immagino che sarò sembrato un cretino… >>

L'Alchimista delle Piante rimase in silenzio, aspettando che lui continuasse.

<< Per me quella scrivania è molto importante… >> riprese lui << perché… era di mio padre… >>

<< "Era"? >> chiese Debora curiosa, ma provò subito a correggersi: << Scusa, non sono affari miei… fai finta che non abbia detto niente… >>

Leonard la guardò, un sorriso tirato sul volto: << Tranquilla… >>. Poi continuò il racconto, lo sguardo fisso chissà dove sugli alberi poco distanti: << Mio padre era un militare… un Generale per la precisione… >>

La ragazza continuò ad ascoltarlo, ma si sentiva dispiaciuta per averlo intristito con quella domanda.

Il biondo fece un sospiro e continuò: << Purtroppo morì in missione… era di alto grado, ma si metteva sempre e lo stesso in prima fila… >>. Un altro sorriso tirato: << Era fatto così… >>

<< Ti prego, perdonami. >> lo interruppe Debora. Il ragazzo la guardò: aveva un'espressione terribilmente dispiaciuta.

<< E' colpa mia se ti ho fatto tornare in mente dei tristi ricordi. >> disse la castana, mordendosi il labbro per il dispiacere. Poi lo guardò dritto negli occhi: << Scusa… >>

Leonard rimase sorpreso: decisamente non se lo aspettava. Poi cercò di calmarla, sorridendo più sereno: << Dai, non fa niente! >>

Ma la ragazza non accennò a rilassarsi, rimanendo con lo sguardo basso. Decise così di cambiare tattica: << Debby? >>

Lei alzò lo sguardo e… si ritrovò davanti il viso del biondo con un'espressione buffissima. In un primo momento lei cercò di trattenersi, poi scoppiò a ridere.

Il ragazzo si sentì meglio nel vederla allegra, poi venne trascinato anche lui dalle risate.

Quando si calmarono, il giovane Colonnello intervenne per evitare che calasse di nuovo il silenzio tra di loro: << Cambiando argomento… che leggevi d'interessante? >> chiese mentre indicava il tomo dall'altra parte della castana rispetto a lui.

Debora, imbarazzata, guardò il libro mentre ci appoggiava una mano sopra. Leonard lo notò: << Scusa, forse adesso sono io quello indiscreto… >>

<< No >> lo rassicurò lei << è che… forse lo troverai infantile… >>

<< Posso? >> chiese lui porgendo la mano.

Dopo un secondo di esitazione, l'Alchimista delle Piante gli passò il romanzo. Appena lo prese, il biondo lo studiò: << "Cronache del Mondo Emerso"… un fantasy. >>

La castana annuì. Il giovane Colonnello spostò lo sguardo dalla copertina al viso di Debora: << E… cosa ci sarebbe d'infantile? >>

<< So… che molti pensano che il genere fantasy lo sia… >>

<< Bè, io non sono certamente uno di questi >> disse il ragazzo con serietà, mentre restituiva il libro. Aggiunse poi con tono divertito: << Anzi, è il mio genere preferito! >>

<< Davvero? >> chiese la ragazza, il volto illuminato.

Il giovane Colonnello annuì, divertito dalla sua reazione: << Non sto scherzando! >>. Continuò più convinto: << Adoro le storie coi draghi! Sono creature affascinanti! >>

Il viso dell'Alchimista delle Piante s'illuminò ancora di più: sembrava proprio che lui fosse la sua anima gemella!

L'idillio venne però interrotto da una voce proveniente da una finestra del Quartier Generale: << Colonnello! >>

I due militari seduti sotto l'albero alzarono lo sguardo: un ragazzo alto coi capelli rossicci e riccioluti era affacciato ad una finestra. << Colonnello, la stavamo cercando! Ci sono nuovi documenti da firmare! >> disse rivolgendosi al biondo.

<< Arrivo, arrivo… >> rispose Leonard con tono annoiato, e il rosso tornò nel corridoio. Poi si rivolse a Debora: << Purtroppo devo andare… Sempre perché non ho un assistente efficiente come il Capitano Hawkeye! >>

La ragazza rise leggermente: << Mi dispiace… >>

<< Vabbè… >> disse lui alzando le spalle. Poi le rivolse di nuovo uno sguardo intenso, mentre un dolce sorriso (almeno per la mente di Debora) gli increspava le labbra: << Mi ha fatto molto piacere parlare con te… >>

L'Alchimista delle Piante sentì ancora quella tempesta di sentimenti che, come prima, la fece arrossire. Abbassò lo sguardo sulla copertina del libro, mentre con l'indice ripassava le lettere leggermente rialzate del titolo: << A-anche a me ha fatto piacere… >>

<< Bene! Ora vado! >> disse il biondo alzandosi. << Ci vediamo, Debby! >>, poi si avviò verso l'entrata del Quartier Generale.

<< Ciao… Leo… >> disse la castana, gli occhi fissi sulla schiena di lui. Quando la figura del ragazzo scomparve dalla sua visuale, raccolse le ginocchia al petto e ci appoggiò il mento mentre sorrideva, crogiolandosi in quel turbinio di sentimenti che prima le aveva dato fastidio. Forse era un amore impossibile, ma nessuno le impediva di parlare con lui… e la sua sola presenza la faceva già sentire bene…

 

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Note finali

Finito un altro capitolo! :D

Allora, avete capito perché all'inizio facevo una faccina semi-pervertita? .///. *adesso si sente schifosamente in imbarazzo*

Parlando appunto della new entry: Leonard, a differenza di Daniel, è un personaggio del tutto inventato, anche se ispirato ad un ragazzo che ho sognato un paio di volte… l'unica cosa è che gli ho aggiunto il codino e gli ho cambiato il colore degli occhi, che nel sogno erano azzurri… insomma, non possiamo mica fare tutti i ragazzi con gli occhi chiari, no? XD E poi a me piacciono anche quando sono molto scuri… ^///^

Il titolo ha un doppio significato: non solo indica il cognome del ragazzo, ma anche la "tempesta di sentimenti" che sente Debora (una versione personale delle classiche "farfalle nello stomaco" XD). Infatti "blizzard", tradotto, significa "tempesta di neve". In realtà, all'inizio il cognome Blizzard era momentaneo, perché non avevo idee… poi mi è venuta in mente questa "sensazione" che Debora poteva provare, e così l'ho reso definitivo… Ah, se qualcuno ha letto la mia precedente fan fiction "Fumo e Cenere" in cui una comparsa aveva lo stesso cognome… bè, non c'entra niente! XD Non so per quale motivo in entrambi i casi la prima parola che ho pensato sia stata "blizzard"… Boh, forse mi piace! XD

A differenza del capitolo con Daniel, in cui Luana conosce solo il ragazzo, qui ho deciso di aggiungere il pezzo in cui Debora e Leonard cominciano a conoscersi di più perché senza sarebbe stato un capitolo davvero misero… -.-'' XD

La storia della scrivania… non so perché mi è venuta in mente 'sta cosa, volevo che si conoscessero casualmente… e casualmente è nata 'sta roba! XD Davvero: all'inizio non era nemmeno mia intenzione "collegare" questo capitolo con il 5°, "Sentimenti"… Le mie strane paranoie prima di addormentarmi: non fateci caso! XD

Riflettendoci, mi sono resa conto solo adesso che è strano che nella biblioteca del Quartier Generale ci siano dei romanzi… più avanti vedrò di spiegare questa cosa! ^_^

Cos'altro… bè, davvero adoro "Le Cronache del Mondo Emerso" di Licia Troisi! Se vi piace il fantasy, vi consiglio con tutto il cuore di leggerlo! ^_^ (Bene, mi ritrovo pure a fare pubblicità occulta… prima Stargate, poi i Finley, adesso le "Cronache"! XD)

VI PREGO, COMMENTATE! MI FA PIACERE SAPERE COSA NE PENSATE (ANCHE CHE VI FA SCHIFO! XD), RICEVERE CONSIGLI… E SE CI SONO ERRORI, SEGNALATEMELI PURE, COSI' LI CORREGGO!

Bene credo di aver finito… mannaggia a me e alle mie note finali infinite! XD

Al prossimo capitolo… che, sinceramente, non so quando metterò, visto che questo era l'ultimo da ricopiare… in pratica, da qui in poi dovrò ricominciare a scriverli del tutto, in più devo pure controllare gli errori (visto che Word mi è morto), quindi non so quanto tempo ci metterò… Vedrò di fare il prima possibile! ^_^

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Capitolo 10
*** 10. Nuove amicizie ***


Note iniziali

Nuovo capitoloooooo! :D

Uhm… stavolta non voglio anticiparvi niente… spero solo di farvi ridere un po’! ^_^

Buona lettura! Ah, una cosa: ho di nuovo Word! :D Quindi, in teoria, non dovrebbero esserci errori… ma mi sono accorta che non me li segnala tutti, quindi… -.-‘’

Vabbè! Come stavo dicendo… buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 10: Nuove amicizie

 

La confusione, un misto di chiacchiere e risate, regnava sovrana nell'appartamento dove abitavano Ed e Winry.

Era il giorno del compleanno della giovane meccanica e lei aveva deciso di festeggiarlo, anche se ormai non era più una bambina. L'idea l'era venuta in mente pensando che era da qualche tempo che non si organizzava qualcosa per stare tutti insieme a divertirsi, approfittando anche della presenza di Ling e Lan Fan. E aveva invitato tutti, pure le tre sorelle Frid, anche se non le conosceva. Sicuramente questa era un'occasione per farlo.

Tra una chiacchiera e l'altra, si ritrovarono casualmente divisi in due gruppi: gli uomini da una parte e le donne dall'altra. Tra gli uomini c'erano Ed, Al, Roy, Ling, Havoc, Breda, Falman e Fuery; tra le donne Winry, May, Riza, Lan Fan, Sheska, Debora, Luana e Giulia.

E proprio l'Alchimista del Fulmine cercava di nascondere uno sguardo omicida verso la giovane meccanica: non le piaceva perché, per colpa sua, non poteva provarci con Ed… ma ciò che più le dava fastidio era che (dovette ammetterlo) quella ragazza era simpatica. Cosa che la faceva innervosire ancora di più.

Altri sguardi strani erano puntati su delle persone: primo fra tutti quello del Generale Mustang. Ogni due secondi puntava gli occhi verso la figura slanciata della sua Riza, che per la serata indossava un tailleur con pantalone interamente di colore panna. Una volta la donna incrociò quello sguardo e il Flame Alchemist, imbarazzato, sorrise e si rivolse nuovamente agli altri uomini.

Il secondo sguardo era quello di Ling: si stava letteralmente mangiando con gli occhi il corpo di Lan Fan. Era rimasto totalmente incantato: la giovane ninja (che, per fortuna, essendo girata di spalle non si accorse di nulla) indossava una casacca orientaleggiante di colore rosso con ricamati piccoli fiori bianchi sparsi, e sotto un pantalone bianco stretto attorno alle caviglie da un elastico. Era la prima volta che Ling le vedeva addosso qualcosa di diverso dal vestito nero da combattimento. Bè, riflettendoci, forse non era la prima volta… ma era comunque un'occasione molto rara. Comunque, un paio di volte i fratelli Elric (prima Ed, poi Al) provarono a richiamarlo, ma senza successo, così il maggiore disse al fratello: << Lascia perdere, fratellino… prima o poi la sua mente tornerà da sola sul pianeta Terra… >>. La battuta accese l'ilarità del gruppetto, senza però riuscire a far riprendere Ling. Sì, era decisamente meglio lasciar perdere.

Ma Riza e Lan Fan non erano le uniche persone che avevano deciso di vestirsi in modo un po' più elegante per la serata. La festeggiata indossava un vestitino rosa con la gonna che le arrivava fin sopra le ginocchia, e un coprispalle color panna; May aveva deciso anche lei per un vestitino, ma di colore turchese e un po’ diverso; Sheska indossava un delizioso maglioncino verde pastello sopra una gonna verde scuro. Le sorelle Frid avevano preferito qualcosa di più sportivo: Debora indossava una maglietta color grigio chiaro con una stampa riflettente verde rappresentante un lupo, con un cardigan di colore nero e un jeans; Luana aveva scelto un abitino di colore celeste su cui risaltavano le stampe blu notte di alcune farfalle, in vita una grande cintura nera e sotto dei pantacollant; Giulia decise di mettersi una maglietta lunga di colore viola a righe lilla, un jeans nero e al collo una lunga collana argentata.

Tra i "maschietti" c'era meno varietà nei vestiti, ma erano comunque eleganti: Ed sopra indossava una camicia con una giacca rosso scuro e sotto un pantalone nero; Al aveva una camicia color pesca e sopra un pullover, abbinato a dei pantaloni scuri; Havoc indossava un dolcevita azzurro con giacca e pantaloni marrone scuro; Breda una camicia bianca con giacca beige e pantaloni marroni; Fuery un maglione arancione su pantaloni marroni; Falman un completo grigio scuro con una camicia bianca; Roy una camicia blu con gilet e pantaloni neri.

Nell'altro gruppetto, intanto, Winry voleva conoscere meglio le tre nuove arrivate: << Allora ragazze… com'è la vostra nuova vita nella squadra del Generale Mustang? >>

<< Un incubo… >> rispose Debora con un tono un po' depresso.

<< Un inferno… >> la imitò Giulia, il tono però più nervoso che depresso.

Le altre le guardarono confuse.

<< Però >> s'intromise Luana, con un enorme sorriso sulle labbra << ci sono anche dei lati positivi! >>, finendo la frase con gli occhi sognanti.

La gemella alzò gli occhi al cielo: << Oh no, ecco che ricomincia… >>

Sguardi perplessi si puntarono sulle tre nuove Alchimiste, così la minore delle sorelle decise di spiegarsi: << Non fateci caso: semplicemente mia sorella ha preso una cotta pazzesca per uno che lavora al Quartier Generale… >>

<< Spero non un militare… >> s'intromise Riza, ricordando la legge anti-fraternizzazione.

<< No, no! >> rispose Luana, sorridendo felice al solo pensiero del bel ragazzo. << E' un impiegato… per la precisione il bibliotecario, Daniel! >>

<< DANIEL?! >>

I volti si girarono verso il punto da cui provenne quella parola colma di stupore: era stata Sheska. La ragazza, notando gli sguardi, arrossì e abbassò gli occhi, imbarazzata.

<< Perché? >> azzardò May. << Qualche problema? >>

<< No, no, no! >> rispose immediatamente Sheska, mentre un sorriso imbarazzato le increspava le labbra. << Solo che… non me l'aspettavo, ecco tutto! >>

<< Siete arrivate da poco e avete già adocchiato qualcuno! >> disse Winry sorridendo con una punta di malizia, cercando di riprendere il discorso.

"Se per questo, abbiamo già avuto anche delle delusioni…" pensò Giulia, mentre reprimeva ancora l'istinto di fulminare (non solo con gli occhi) la giovane meccanica.

<< Certo! >> disse L'Alchimista d'Acqua, sempre sorridendo. << Infatti anche la mia cara gemella ha una cotta… >> continuò, mentre cingeva con un braccio le spalle dell'Alchimista delle Piante e le rivolgeva uno sguardo malizioso.

Debora, sentendosi al centro dell'attenzione, arrossì violentemente e abbassò lo sguardo.

<< E chi è? Lo conosciamo? >> chiese May, smaniosa di sapere.

Lo sguardo di Debora, fisso nel succo di frutta che riempiva il bicchiere che aveva in mano, da imbarazzato divenne un po' triste: << Ecco… si chiama Leonard… ed è un Colonnello… >>

Riza s'intromise: << Ma le relazioni tra militari… >> e istintivamente lanciò un'occhiata rapidissima a Roy.

<< So cosa stai per dire: che sono vietate. >> disse la ragazza alzando gli occhi castani per vedere in viso la cecchina. Fece un sospiro: << Ma che ci posso fare se è un ragazzo carino, gentile e con cui ho degli interessi in comune? >>

Gli sguardi di tutte le donne s'intristirono: non era una bella atmosfera per una festa di compleanno. Ci pensò May, con gli occhi fiammeggianti e sorridendo convinta: << Stai tranquilla! L'amore trionferà! >> disse, mettendosi poi in una posizione plastica molto alla "Maggiore Armstrong", imitata dalla piccola panda Xiao Mei.

Il gruppetto rise per la buffa scenetta e anche Debora si sentì risollevata: << Lo spero proprio! >> disse tra una risata e l'altra.

<< Adesso abbiamo messo in mezzo l'argomento "amori e cotte" e voglio sapere! >> disse May piena di convinzione: il suo animo romantico aveva preso il sopravvento. << Tu, Giulia? >>

Ecco. L'Alchimista del Fulmine sperava che questo momento non arrivasse mai. << Penso sia una pessima idea dirvi il nome dell'interessato… >> disse semplicemente lei, sperando che la lasciassero in pace. Ma si sbagliava.

<< E perché? >> chiese timidamente Lan Fan.

Giulia fece un sospiro: era stata messa con le spalle al muro. Le sue sorelle e Riza (che sapevano chi le piacesse) la guardarono, chiedendosi se avesse sì o no deciso di rispondere. E la minore delle Frid decise di parlare: tanto aveva l'Alchimia del Fulmine dalla sua parte. << Ho una cotta per Ed. >> disse lapidaria, distogliendo gli occhi castani da quelli blu di Winry.

Quest'ultima urlò dalla sorpresa: << COSA?! >>

L'urlo era stato talmente alto che pure gli uomini (tranne Ling) si girarono dalla sua parte. La giovane meccanica li vide e disse sorridendo imbarazzata: << Niente, niente… >>

L'altro gruppetto ricominciò a parlare come se non fosse successo nulla.

La festeggiata si rivolse verso Giulia con uno sguardo fiammeggiante. Poiché la situazione stava degenerando, le altre donne decisero di fare un passo indietro per allontanarsi dalle due ragazze: le due gemelle sapevano che Giulia era pericolosa quando si arrabbiava, e le altre potevano dire la stessa cosa di Winry.

La giovane meccanica ricominciò a parlare, tornando ad un tono di voce basso in modo da non essere sentita dai "maschietti": << Come Ed?! Non provarci, altrimenti… >>

<< Altrimenti un bel niente, mia cara >> disse l'Alchimista del Fulmine guardandola dritto negli occhi blu. << E' inutile che io ci provi con lui, perché è totalmente innamorato di TE! >> e finì puntandole il dito al petto.

<< E tu che ne sai? >> le chiese Winry, accigliata.

<< Il piromane fino ad adesso non ha fatto altro che accoppiare me e Ed per andare a fare delle (assurde) missioni: è ovvio che stando quasi sempre insieme, abbiamo cominciato a parlare l'uno della vita dell'altra, e lui non fa altro che dirmi di quanto è innamorato di te, raccontandomi addirittura il modo orrendo con cui si è dichiarato! >> disse Giulia tutto d'un fiato.

Dall'espressione di Winry si capì che si era tranquillizzata. << Davvero? >>

<< Sì… >> le rispose la minore delle Frid con tono annoiato.

<< Ma che amore che è il mio adorato Ed! >> esclamò la giovane meccanica, gli occhi che le brillavano. Adesso l'istinto omicida di Giulia era aumentato a dismisura.

La voce di Al fece riprendere tutti: << Winry, non è ora di tagliare la torta? >>

La bionda meccanica guardò l'orario sul piccolo orologio da polso: << Sì, altrimenti si farà troppo tardi! >>

Tutti si alzarono… tutti tranne Ling, che continuava a fissare imperterrito Lan Fan.

<< Questo ragazzo si è totalmente incantato… >> constatò Breda.

Havoc sventolò una mano davanti agli occhi socchiusi del giovane principe, non avendo alcun risultato. << Niente da fare… >

<< Tranquilli, >> disse Ed con sicurezza << so perfettamente come farlo riprendere >>. Il biondino andò in cucina e tornò portando la torta. Ma invece di avvicinarsi al tavolo dove doveva essere tagliata, si avvicinò alla sedia dove Ling era seduto. Qui mise la torta proprio sotto il naso del ragazzo moro.

La mossa parve fare effetto: il giovane principe spostò lentamente lo sguardo sul dolce. Dopo un attimo di silenzio, esclamò: << Yum! Una torta! Cominciavo proprio ad avere fame! >> e provò a fiondarsi sul dolce.

Ma Ed fu più veloce e la spostò in modo da non essere raggiungibile da Ling: << Eh, no, mio caro! Dovrai aspettare che sia tagliata dalla festeggiata! >> e detto questo si avvicinò al tavolo.

Qui lo aspettava già Winry: << Qualcosa non va? >> chiese puntando gli occhi su Ling, che guardava il biondino (ma soprattutto la torta) con gli occhi tristi. Né lei, né le altre donne si erano accorte di nulla.

<< No, niente >> rispose semplicemente l'Alchimista d'Acciaio con un sorriso.

Dopo il taglio della torta, ci fu l'apertura dei regali. Le sorelle Frid, non conoscendo Winry, chiesero consiglio a Ed, per poi ritrovarsi a parlare casualmente dell'argomento con Daniel: il ragazzo consigliò loro un libro appena uscito sugli automail. Fortunatamente azzeccarono il regalo: Winry ne fu a dir poco entusiasta.

Seguirono poi altre chiacchiere e risate varie: c'era una piacevole atmosfera di leggerezza.

Sul tardi, Riza guardò l'orologio, per poi avvicinarsi alla giovane meccanica: << Scusami Winry, ma io devo andare… >>

<< Come? Di già? >> chiese la ragazza tra lo stupore e il dispiacere.

<< Perdonami, ma domani mattina presto ho un appuntamento con un'amica… >>

<< Allora ti lascio andare, altrimenti domattina non ti svegli! >> disse Winry con un sorriso.

Le ragazze risero divertite… pure Giulia, anche se in parte controvoglia.

La cecchina prese la sua roba e prima di indossare il cappotto salutò tutti: << Arrivederci a tutti! >>

Falman chiese stupito: << Ma come, Capitano! Già se ne va? >>

<< Mi dispiace molto, ma domattina ho un impegno… >> rispose la bionda con un leggero sorriso.

<< Allora, arrivederci Capitano! >> salutò Fuery.

<< Arrivederci! >> salutarono gli altri in coro.

Roy osservò la bionda donna mentre si avvicinava alla porta e si fermava per infilarsi il cappotto. Sott’occhio vide che le tre sorelle lo stavano guardando. Il moro si girò verso di loro e Luana gli fece cenno con la testa verso Riza, come per dire: “Si muova, la segua!”

Dopo un attimo in cui il Flame Alchemist non seppe che fare, si alzò dal divanetto e disse: << Ehm… anch’io mi sono ricordato di avere un impegno domattina! Arrivederci a lunedì! >> e immediatamente prese la sua giacca e raggiunse la cecchina.

<< Anche lei va via? >> chiese quest’ultima.

<< Ehm… sì! >> rispose il moro cercando di nascondere l’imbarazzo, per poi uscire dall’appartamento dietro Riza.

Appena la porta si chiuse, Giulia fece un sospiro: << Quell’uomo è un vero disastro… >>

<< E’ incredibile come sappia perfettamente come comportarsi con tutte le donne di Amestris, ma non con Riza… >> aggiunse Debora sottovoce, mentre fuori dalla finestra vedeva i due allontanarsi dal palazzo mentre chiacchieravano liberamente.

Nel frattempo, anche May si era avvicinata alla finestra, e quando vide Roy e Riza che camminavano vicini, disse: << Non formano una bella coppia? >>

<< C-come? >> chiese Debora imbarazzata: che l’avesse sentita?

La ragazzina di Xing ripeté la domanda, riformulandola: << Non pensate che il Generale Mustang e il Capitano Hawkeye insieme formino una bella coppia? >>

Delle risate provennero dalle sue spalle: erano Ed, Havoc, Falman e Breda.

<< Cosa? Il piromane insieme al Capitano? >> riuscì a malapena a dire Ed tra una risata e l’altra.

Le risate degli altri tre uomini divennero ancora più forti.

<< E’ la cosa più assurda che abbia mai sentito! >> disse Breda con le lacrime agli occhi, mentre cercava inutilmente di calmarsi.

May li fulminò con lo sguardo, ma nessuno dei quattro ci fece caso. Anche Winry guardava accigliata Ed: questo era uno dei momenti in cui non lo sopportava per la sua stupidità. Gli altri li guardavano chi perplessi, chi imbarazzati.

<< Io sono d’accordo con te, May >> disse Luana.

Di nuovo le risate continuarono con più forza.

Winry decise che non ne poteva più: uscì dalla stanza per tornare poco dopo, ma con in mano un’enorme chiave inglese e uno sguardo assassino.

Le tre sorelle sobbalzarono leggermente nel vedere la scena.

<< VOLETE FINIRLA??? >> urlò la giovane meccanica.

Immediatamente i quattro uomini smisero di ridere, mentre sul volto si dipingeva un’espressione terrorizzata: sapevano (soprattutto Ed) quanto quella ragazza potesse essere pericolosa.

Ci fu un attimo di silenzio, interrotto coraggiosamente da un sorridente Al: << Anch’io ho sempre pensato che il Generale e il Capitano formassero una bella coppia! >>

<< In effetti >> disse Winry, che finalmente si era calmata e aveva deciso di abbassare l’enorme chiave inglese << anch’io ho sempre pensato che stessero bene insieme… >>

Le tre sorelle si scambiarono degli sguardi un po’ sconvolti: c’era gente che la pensava davvero come loro?

<< Non penso durerebbe molto! >> disse Havoc, divertito. << Il giorno dopo il Generale si ritroverebbe sicuramente la pallottola di una calibro 9 nella testa! >>

Breda cercò di trattenere una risata: << Infatti… >>

<< Ma io li ho visti. >> disse May, seria. Tutti gli sguardi si rivolsero verso di lei. << Io li visti il giorno della promessa: si proteggevano a vicenda, incuranti della propria vita ma preoccupatissimi per quella dell’altro. >>

<< Anch’io >> s’intromise il minore degli Elric << una volta ho visto il Capitano disperato all’idea di perdere il Generale… >>

<< Quindi… forse non è una cosa del tutto impossibile… >> rifletté Ling ad alta voce (che si era momentaneamente ripreso), anche se non conosceva bene la situazione.

<< Riflettendoci… >> cominciò Ed, pensieroso. << Il giorno della promessa, quando il piromane ha cercato di uccidere Envy, il Capitano gli ha puntato la pistola… diceva in pratica che non doveva comportarsi così, e che se avesse continuato, avrebbe sparato… >>

<< E poi? >> chiese Sheska, curiosa: anche lei, essendo una persona di fiducia, era stata messa al corrente di come erano andati veramente gli avvenimenti.

<< Il Capitano disse che avrebbe usato la pallottola seguente su di sé… >>

Gli occhi di tutti si spalancarono dallo stupore.

Il maggiore degli Elric continuò: << Quando il Generale sentì questo, si calmò immediatamente. >> Improvvisamente si fermò e spalancò gli occhi, rivolgendo lo sguardo verso le sorelle Frid. << Oh, cavolo… >>

<< Che ti prende, Acciaio? >> chiese Falman.

<< Voi >> rispose Ed rivolgendosi alla tre nuove Alchimiste << non dovevate sapere niente… >>

Luana lo guardò accigliato: << Ed, sii chiaro. Di che diavolo stai parlando? >>

<< Del… ehm… giorno della promessa… >>

<< Ma loro già lo sanno… >> s’intromise Lan Fan.

<< COME?! >>

Fu Debora, dopo un sospiro a spiegargli: << Ci ha raccontato tutto Riza. >>

<< Qu-quando? >> balbettò il maggiore degli Elric, confuso.

<< Il giorno stesso che ci siamo conosciuti. >>

L’Alchimista d’Acciaio sbatté un paio di volte le palpebre, ancora confuso.

<< Dopo che tu te ne sei andato dall’infermeria >> spiegò Giulia << Riza ci ha invitate a casa sua… ci siamo ritrovate a parlare di quel giorno… e lei ci ha raccontato tutto. >>

Ed balbettò, ancora confuso: << Ah… ehm, sì, ho… capito… >>

<< Tornando al discorso di prima, >> disse Falman << è solo che… a me sembra che quei due formino una coppia… “strana”. >>

<< E perché, scusa? >> chiese Debora.

<< Sono così diversi… >>

<< Totalmente opposti >> precisò Fuery.

<< Un detto dice “gli opposti si attraggono” >> disse Sheska con un tono da maestrina.

Giulia fece un sospiro: << Basta, che noia! Va bene, vi diciamo tutto. >>

Le sue sorelle le rivolsero uno sguardo tra il confuso e il preoccupato.

“Quasi tutto” precisò mentalmente la minore delle Frid. << Io e le mie sorelle non solo pensiamo che il piromane e Riza formino una bella coppia, ma anche che in fondo siano innamorati l’uno dell’altra >>

Ed, Havoc, Breda e Falman si scambiarono uno sguardo, per poi scoppiare nuovamente a ridere.

<< Non mi pare di aver raccontato una barzelletta… >> sibilò irritata l’Alchimista del Fulmine, mentre si sistemava nervosamente i bracciali.

I quattro si fermarono improvvisamente: il tono della ragazza non prometteva nulla di buono.

<< Sarò sincero… >> intervenne coraggiosamente Breda. << Mi sembra assurda l’idea del Generale… innamorato… >> e riuscì a stento a trattenere un’altra risata.

<< Anche se fosse (ma è praticamente impossibile) esiste la legge anti-fraternizzazione. >> precisò Ed.

<< Ma come? Non sai quante relazioni tra militari vengono tenute nascoste? >> disse Sheska.

<< E tu che ne sai? >> chiese Winry, curiosa.

<< Semplice: in molti vengono a nascondersi in biblioteca. >>

<< COSA? >> urlò stupita Luana. Anche gli altri guardarono la giovane bibliotecaria un po’ sconvolti.

<< Non… non pensate male! >> cercò di spiegare Sheska, rossa dall’imbarazzo. << Vengono solo per avere un attimo di tranquillità in cui poter stare insieme… >>

<< Non stavamo parlando di tutt’altro? >> chiese Al.

<< Infatti. >> disse lapidaria Debora. << Lasciando stare quella stupida legge, io e le mie sorelle abbiamo deciso di aiutarli a dichiararsi. >>

<< Adesso sì che l’hai detta grossa! >> disse Havoc, riprendendo a ridere.

<< Ragazze, sto con voi! >>

Tutti gli sguardi si rivolsero verso colei che aveva parlato: era stata May.

Debora la guardò stupita: << Davvero? >>

<< Certo! >> rispose la moretta, convintissima. << Come ho già detto, l’amore deve sempre trionfare! >>

<< Giusto! >> s’intromise Winry << Anch’io voglio aiutarvi! >>. Poi si rivolse verso le timide Sheska e Lan Fan: << Anche voi ci darete una mano, vero? >>

La giovane ninja cominciò a balbettare: << Ecco… sì… ma noi… >>

<< Perfetto! >> disse May. << Più siamo, meglio è! >>

<< Voi siete totalmente pazze… >> disse Havoc.

Al era l’unico degli uomini ad essere d’accordo: anche secondo lui c’era qualcosa di più del semplice rapporto lavorativo tra Roy e Riza. Ling non era né contrario né favorevole, non sapeva bene quale fosse la situazione tra i due militari.

Luana, con un’espressione convinta molto simile a quella di May, si alzò dalla sedia e disse: << Ottimo! Adesso che abbiamo formato la squadra, dobbiamo trovarle un nome! >>

<< E perché? >> chiese timidamente Lan Fan.

<< Ma perché così è più figo >> rispose l’Alchimista d’Acqua come se fosse una cosa ovvia.

La giovane ninja le rivolse uno sguardo confuso, mentre le altre due sorelle la guardavano perplesse: era tipico di Luana fare queste cose… ma ancora non se ne capacitavano.

<< Ho un’idea! >> saltò su May. << Che ne dite di “Cupid Girls”? >>

Sul volto di Giulia si formò un’espressione pensierosa: << Forse non è molto fantasioso… ma mi piace! >>

“Per la verità saremmo prima noi ad avere bisogno d’aiuto…” pensò l’Alchimista delle Piante, riflettendo sulla sua situazione e su quella delle sue sorelle. “Ma va bene lo stesso! Mi sa che ci divertiremo!”

Mentre le ragazze erano entusiaste, Ed, Havoc, Falman, Breda e Fuery le guardavano decisamente poco convinti: come potevano mettere insieme la freddezza di Riza e la passionalità di Roy?

 

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Note finali

Finito un altro capitolo! :D

Però… è piuttosto lunghetto…

Allora! Che ne dite delle “Cupid Girls”? XD

Ammetto che appena avevo cominciato la fan fiction pensavo di dare la “missione” solo alle tre sorelle… ma poi ho pensato che sarebbe stato molto più divertente con anche le altre ragazze! In particolare con una mega romanticona come May… XD E poi dovevo mettere assolutamente la scenetta con Giulia che fulmina Winry con lo sguardo! XD

La storia del compleanno di Winry… Sarò sincera: era solo una scusa per fare in modo che si conoscessero più o meno tutti. Non mi ricordo se da qualche parte è specificato il giorno del compleanno della ragazza. Visto il periodo in cui è ambientato, l’ho messo in autunno… Bè, pazienza se l’Arakawa-sensei aveva precisato da qualche parte (magari sul manga) il giorno.

Notato più all’inizio lo stupore di Sheska? Poi più avanti vi spiegherò il perché… Muhuhuhu…

Non ho fatto parlare molto Lan Fan e Fuery vista la loro timidezza… e nemmeno Ling, visto che il suo cervello era in black out totale! XD

Ammetto di essere andata un po’ crisi con i vestiti degli uomini… Voi direte che potevo anche evitare quelle descrizioni, ma volevo mettere, oltre a quelle di Riza e Lan Fan, anche quelle dei vestiti delle tre sorelle… e non mi sembrava giusto non descrivere anche i “maschietti”!

Quando alla fine ho scritto “la passionalità di Roy”, intendevo il suo comportamento da latin lover… volevo solo precisare.

Ed ora… un po’ di ringraziamenti! Ci vogliono ogni tanto, no? u.u Prima di tutto, un ringraziamento alle mie migliori amiche Lua e Giuly (rispettivamente su DeviantArt come Lulumoon91 e VioletJuliet), che sono totalmente impazzite per questa fan fic! XD Siete le migliori amiche che avessi mai potuto trovare (anche se mi avete fatto arrabbiare XP). E adesso per chi mi segue su EFP: Lupoz91, Kahei_chan, Hanako_Hanako, funeral e astrea91. Siete davvero gentili nel seguire questa strana storia! XD Un particolare ringraziamento a Lupoz91, Piwy e Hanako_Hanako, che hanno pure commentato alcuni capitoli! ^_^

VI PREGO COMMENTATE! Non vi preoccupate di scrivere cose serie, potete anche scherzarci sopra! Insomma, non siete mica dei critici letterari! XD Ed io non me la prendo se ci scherzate su! (sono la prima a farlo, quindi…)

Vabbè… meglio che non mi dilunghi troppo… anche se l’ho già fatto! XD

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 11
*** 11. Fuoco e fiamme ***


Note iniziali

Come vedete sono tornata con un nuovo capitolo! :D

Allora… non ho impiegato moltissimo tempo perché praticamente già sapevo cosa sarebbe successo… per la precisione, buona parte l’abbiamo pensato io e Lua insieme, mentre aspettavamo (al freddo) l’autobus che Lua avrebbe dovuto prendere per tornare a casa…

Vabbè, tornando al capitolo… ci sarà un’altra new entry! Non è difficile immaginare chi possa essere… Ma di preciso non vi anticipo nulla!

Buona lettura! ^_^ … Sperando che Word mi abbia segnalato tutti gli errori… -.-‘’ XD

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 11: Fuoco e fiamme

 

<< Uff… >>

La settimana stava cominciando davvero bene. Con uno sbuffo di Giulia. Ma le sue sorelle non ci fecero caso più di tanto: ormai era una cosa abituale da quando erano entrate nella squadra del Flame Alchemist.

<< Un’altra giornata insieme al piromane… >> continuò la minore delle sorelle, sempre con un tono decisamente annoiato.

<< Giuly, è inutile che ti lamenti… è così da più di un mese ormai… >> disse Luana.

Mentre s’avvicinavano all’entrata del Quartier Generale, un vento freddo le fece rabbrividire: le temperature erano notevolmente calate… sembrava l’addio definitivo alle belle giornate soleggiate.

Le tre sorelle, come sempre, entrarono e si avviarono verso l’ufficio della loro squadra. Mentre camminavano, però, una figura presente in uno dei corridoi secondari attirò l’attenzione di Luana.

<< Aspettate ragazze! >> chiamò l’Alchimista d’Acqua. Poi indicò la figura: << Ma quello non è… >>

<< E’ il Generale Mustang >> disse Debora.

<< Che diavolo ci fa lì?! >> chiese Giulia, alzando un sopracciglio.

In effetti sembrava alquanto depresso: appoggiato con la fronte sul vetro di una finestra, fissava un punto indefinito del prato.

Le sorelle Frid s’avvicinarono. << Che sta facendo qui, Generale? >> chiese Luana.

<< Non dovrebbe essere già in ufficio? >> chiese Debora.

Come risposta, ebbero un sospiro: << Non ce l’ho fatta… >> disse lui con tono davvero depresso. Le ragazze ci avevano preso.

Queste si guardarono alzando un sopracciglio: che cavolo significava?

<< Ma di che sta parlando? >> chiese l’Alchimista d’Acqua.

Un altro sospiro. << Di Riza… >>

<< Potrebbe essere più chiaro, per favore?! >> disse Giulia stizzita: adesso si stava davvero innervosendo.

Il moro si girò verso di loro e si appoggiò con la schiena contro il muro, incrociando le braccia sul petto: << Dopo la festa di Winry… non sono riuscito a dichiararmi a Riza. >>

“Finalmente!” pensò l’Alchimista del Fulmine.

Debora chiese: << Come mai? >>

Roy fece l’ennesimo sospiro, poi spiegò: << Ho accompagnato Riza fino a casa… eravamo davanti alla porta del suo appartamento, e mentre ci salutavamo, lei aveva cominciato ad aprire la porta. Prima che entrasse, volevo dichiararmi… >>

<< E cosa l’ha bloccato? >> chiese curiosa Luana.

<< Black Hayate >>. Poi si spiegò meglio, sempre con tono depresso: << Non ho nemmeno cominciato, che è uscito dalla porta e mi è letteralmente saltato addosso… >>, finendo con un altro sospiro.

L’Alchimista delle Piante rise nervosamente: << Comincio a pensare che quel cane sia davvero geloso… >>

<< Bè, comunque un’altra occasione è andata in fumo… >> disse il Flame Alchemist, sempre con lo stesso tono, mentre abbassava lo sguardo.

Ci fu un attimo di silenzio, rotto dalla voce di Luana: << Forse è stato meglio così. >>

Il moro alzò lo sguardo su di lei: come “era meglio così”? Ma non erano loro che avevano affermato che volevano aiutarlo?

La ragazza si chiarì: << Vede… visto il carattere di Riza, forse è meglio se non si dichiara a lei così, di punto in bianco… >>

<< In effetti… >> sussurrò Debora, capendo al volo la gemella.

L’uomo alzò un sopracciglio: << Continuo a non capire… >>

<< Ma allora è proprio tonto! >> disse Giulia. Il Generale la guardò accigliato, ma la ragazza non ci fece caso e continuò: << Molto probabilmente, se provasse a dichiararsi, anche se Riza fosse innamorata di lei, tra il suo lato di soldato e quello di donna vincerebbe quello di soldato >>. La ragazza percepì dall’espressione che il moro non aveva capito un tubo. Si massaggiò un attimo le tempie cercando di calmarsi e di non fulminarlo. << Insomma, lo allontanerebbe! Sarebbe rifiutato! Non accetterebbe il suo amore! E’ chiaro il concetto adesso?! >> disse lei, adesso visibilmente nervosa: non riusciva proprio a stare calma quando parlava con lui.

<< Dite che… preferirebbe non infrangere la regola anti-fraternizzazione… >> cominciò il moro.

<< … per paura di mettere a repentaglio la sua carriera militare? Sì, esattamente >> completò la frase Debora.

L’uomo si accigliò: << E quindi? >>

<< Semplice >> cominciò Luana. << Deve cercare di avvicinarsi a lei lentamente, un passo alla volta… >>

<< Ma non avevate detto che “ci mancava solo l’ultimo passo”? >> replicò Roy, decisamente poco convinto.

<< Sì, ma… è più sicuro che vada tutto a buon fine se… >> disse l’Alchimista del Fulmine (adesso più calma), prendendo una pausa per trovare le parole giuste << … ecco, invece di fare un unico grande passo, faccia dei passi piccoli. >>

<< Ma… che vorreste dire con “avvicinarsi lentamente”? >> chiese ancora il moro: non ci stava capendo molto.

Giulia sbuffò: << Allora ho ragione a dire che è tonto! >>

Luana appoggiò una mano sulla spalla della sorellina: << Avanti calmati >>, anche se in realtà la pensava come lei.

<< In pratica >> cominciò l’Alchimista delle Piante << deve cercare di starle vicino il più possibile… e poi, per uscire con lei, non la inviti subito a cena, ma cominci con una passeggiata… per poi “approfondire” il rapporto… >>

Il moro annuì: << Credo… di aver capito… >>. Si rese conto che le tre sorelle avevano ragione: anche se durante il giorno della promessa le distanze tra lui e Riza erano notevolmente diminuite, quasi scomparse, dopo la riabilitazione in ospedale la donna s'allontanò nuovamente. E l’aveva fatto, anche se lui non lo sapeva, proprio per non compromettere la sua scalata verso il grado di Comandante Supremo.

<< Bene! >> disse sorridendo Luana. Poi prese l’orologio da Alchimista e guardò l’orario: << Adesso sarà meglio andare in ufficio, se non vogliamo essere usati come bersagli da Riza! >>

Gli altri fecero una faccia terrorizzata, e insieme i quattro si fiondarono in ufficio. Poco dopo arrivò la bionda cecchina: fortunatamente erano entrati nel Quartier Generale in anticipo (stranamente anche il Flame Alchemist: forse la depressione stessa non l’aveva fatto dormire), quindi avevano fatto in tempo per l’inizio dell’orario di lavoro. Infatti, la donna non si lamentò, ma quando aprì la porta, rimase meravigliata nel vedere che il Generale era arrivato in anticipo… ed era anche lunedì mattina!

Quando cominciarono a lavorare, Roy pensava a tutto fuorché al documento che aveva in mano: lo sguardo era fisso sul foglio, ma la mente era da tutt’altra parte.

“Avvicinarmi lentamente…” pensò l’uomo. “Ma come faccio ad avvicinarmi lentamente?! La fanno facile quelle tre!” e disperato, appoggiò la fronte sulla scrivania.

<< Generale, si sente bene? >> chiese l’inconfondibile voce di del Capitano Hawkeye.

Immediatamente il Flame Alchemist alzò la testa, sorridendo per cercare di nascondere i suoi pensieri: << Nessun problema, Capitano! Solo che non ho dormito molto… >> mentì lui.

<< Vuole un caffè? >> chiese la donna.

<< Già, non sarebbe una cattiva idea! >> rispose il moro. << Può chiamare al bar qui vicino: è ottimo! >>

Riza allora prese la cornetta del telefono, ma prima che cominciasse a comporre il numero, fu interrotta da Roy: << Se anche lei vuole prendere qualcosa… >>

<< Oh… grazie… >> sussurrò la bionda.

<< Si figuri… offro io… >> disse l’uomo, aggiustandosi il colletto della giacchetta.

<< Anch’io voglio un caffè! >>

<< Io un cappuccino! >>

<< Io un thè al limone! >>

<< Io lo voglio alla pesca! >>

<< Io un bicchiere di latte caldo! >> (questo di certo non è Ed… -.-‘’ XD ndA)

In pratica, appena sentirono che offriva il loro superiore, immediatamente anche gli altri della squadra fecero ordinazioni: meglio approfittarne, no?

Il Generale s’innervosì, ma non poté replicare: si sarebbe esposto troppo se avesse offerto qualcosa solo a Riza… quindi dovette tacere.

Fatte le ordinazioni, il moro si rivolse a Luana: << Ehi, Rubinetto, apri la porta. Altrimenti come fa quel poveretto del cameriere a bussare e a entrare, vista TUTTA LA ROBA CHE DEVE PORTARE? >>, disse sottolineando bene queste ultime parole e lanciando occhiatacce ai vari componenti della squadra che avevano approfittato della situazione.

L’Alchimista d’Acqua, che aveva capito da tempo che era inutile controbattere sulla storia del soprannome (a differenza di Giulia, che ancora si arrabbiava), non poté far altro che lanciargli un’occhiata assassina e aprire la porta dell’ufficio.

Dopo un bel po’ di tempo, si sentì la voce di un ragazzo che chiedeva: << E’ questo l’ufficio del Generale Mustang? >>

Tutti alzarono lo sguardo verso il punto da cui provenne il suono, e videro un ragazzo giovane, sui vent’anni circa, i capelli lisci e neri portati con un taglio corto e un po’ ribelle, e gli occhi verdi. Era vestito da cameriere e portava un grosso vassoio pieno di roba.

<< Sì, è questo >> rispose Roy, facendogli segno di entrare.

Riza immediatamente gli fece appoggiare il vassoio sulla scrivania più vicina all’entrata. Nel frattempo, da quando era comparso sulla porta, Giulia gli aveva letteralmente puntato lo sguardo addosso: “Caspita, se è carino!”

Il ragazzo, per prima cosa, portò il caffè al Flame Alchemist: << Mi dispiace, signore, le ordinazioni erano tante e il suo caffè si è raffreddato… >>

<< Figurati. Non è colpa tua… >> e lanciò un’altra occhiataccia ai suoi sottoposti (tranne che a Riza, ovviamente). Poi fissò il caffè, gli venne un’idea e s’infilò i guanti: << Bè, sono o non sono il Flame Alchemist? >>

Ed lo guardò terrorizzato: << Non… non vorrà… >>

<< Mi sa di sì… >> sussurrò Falman con voce tremante. Non era difficile capire cosa volesse fare il loro superiore: riscaldare il caffè con la sua Alchimia. (*parte la musichetta di “Psycho”* XD ndA)

Riza non fece in tempo a fermarlo, che Roy schioccò le dita… e ovviamente accadde il peggio: la scrivania prese fuoco, insieme ai documenti, ai vari oggetti infiammabili presenti sopra e, non si sa come, anche insieme alla coda del povero Hayate!

Terrorizzati, tutti indietreggiarono, e nel farlo Giulia si scontrò col cameriere: << Oh, scusa… >>

<< No, scusami tu… >> disse il ragazzo.

L’Alchimista del Fulmine da vicino lo guardò bene: non era semplicemente carino… era proprio figo! Ovviamente non riuscì a tenere a freno la sua smania di sapere tutto il possibile su di lui: << Come… come ti chiami? >>

Il ragazzo le sorrise cortesemente: << Mi chiamo Romeo Kiryu… e tu? >>

<< Hai detto Romeo? >> chiese Giulia stupita, totalmente incurante dell’ufficio che stava andando a fuoco.

Lui la guardò confuso: << Sì, perché? >>

Ma allora… è la mia anima gemella!” pensò Giulia. << Vedi… io mi chiamo Giulia… Giulia Frid, per la precisione… >>

<< Ma dai! Che casualità! Come i protagonisti della famosa opera di Shakespeare! >> disse il ragazzo sorpreso.

I due si misero tranquillamente a chiacchierare, fregandosene altamente dell’incendio. Debora, che di sottecchi li vide, pensò che fosse un comportamento normale da parte della sorellina: quando vedeva un ragazzo che le piaceva, non vedeva altro. Rimase sconvolta nel vedere che anche il cameriere si comportava allo stesso modo. Che fossero davvero anime gemelle?

Riza urlò verso l’Alchimista d’Acqua: << Luana! Usa l’Alchimia per spegnere l’incendio! >>

<< S-sì… >> rispose la ragazza, appena si riprese dallo spavento iniziale. Immediatamente unì le mani, e un’enorme quantità d’acqua spense le fiamme.

Tutti tirarono finalmente un sospiro di sollievo, ma l’Alchimia colpì anche Roy, bagnandolo fino alle ossa. Ovviamente guardò male la castana.

Luana non poté non notarlo: << E’ inutile che mi guardi male, Generale! E’ stato lei la causa di tutto questo! >>

Nel frattempo, Giulia e Romeo non si erano minimamente scomposti, come se stessero tranquillamente parlando seduti sulla panchina di un parco. Tutti gli altri presenti li guardarono sconvolti: come potevano aver fatto finta di niente mentre divampava un incendio a pochi centimetri di distanza da loro?

I pensieri di tutti (tranne quelli dei due ragazzi che chiacchieravano tranquillamente) furono interrotti da un guaito: la coda del povero Hayate stava ancora andando a fuoco.

<< Oh, povero Hayate! >> disse Debora.

<< Tranquilla! Ci penso io! >> disse la gemella.

La ragazza unì le mani e usò l’Alchimia, ma non riuscì a centrare l’obiettivo: il povero husky era terrorizzato e correva da una parte all’altra dell’ufficio.

<< Fermo! Vieni qui! >> urlò Luana mentre continuava ad usare la sua Alchimia senza riuscire a spegnere la coda di Hayate… in compenso, fece docce fuori programma a tutti i presenti.

<< Ehi! >>

<< Ma cosa… >>

<< Aaaaah! >>

<< Lua, ma che fai?! >> urlò la gemella.

<< Non riesco a prendere Hayate! >>

<< Che cavolo combini, Lua?! >> sbraitò Giulia quando fu colpita. Ma un secondo dopo aveva già dimenticato di essere fradicia: insieme a lei era stato bagnato anche Romeo, che adesso aveva la camicia attillata al corpo, mettendo così in risalto i pettorali. In pratica, Giulia si disconnesse totalmente dal resto del mondo, tanto che ormai le mancava solo il filo di bava.

Quando anche il Capitano Hawkeye venne bagnata, la donna, innervosita, impugnò una delle sue fidate pistole, puntandola verso il cane, e sibilò: << Hayate, fermo… >>

L’husky, terrorizzato (e non solo lui) si bloccò di colpo, e Luana finalmente poté spegnergli la coda.

<< Ah, finalmente! >> disse Luana sospirando.

Nel frattempo, Romeo si guardò gli abiti totalmente bagnati: << Accidenti, adesso dovrò cambiarmi… >>

“No, no, resta così!” pensò Giulia.

<< Meglio che me ne vada… >>

<< Ah, te ne vai? >> chiese l’Alchimista del Fulmine, dispiaciuta.

Il ragazzo moro avvicinò il proprio viso a quello della ragazza e disse con un sorriso suadente: << Tranquilla, ci rivedremo presto… >>

Giulia, imbarazzatissima dalla vicinanza, arrossì violentemente. Subito dopo il ragazzo allontanò il viso e salutò, sorridendo come se nulla fosse successo: << Arrivederci! >>. Detto questo, se ne andò.

Ci fu un attimo di silenzio nell’ufficio: tutti avevano lo sguardo rivolto verso Giulia, visto che non s'era affatto interessata dell’incendio, mentre la ragazza fissava stranita il punto in cui era scomparso il ragazzo, senza accorgersi nemmeno di essere al centro dell’attenzione. Il silenzio fu rotto proprio dalla voce di Giulia: << Faremo fuoco e fiamme! >> disse lei convintissima e con occhi sognanti.

Nel sentire questo, tutti la guardarono sconvolti: l’ufficio stava davvero andando a fuoco fino a cinque minuti prima…

Sentendo il silenzio intorno a sé, l’Alchimista del Fulmine si girò verso gli altri: << Bè, che c’è? >> chiese con aria innocente. Finalmente notò la scrivania mezza bruciata: << Ma che è successo? >>. All’inizio aveva visto la causa dell’incendio, ma dopo la sua attenzione si era rivolta tutta al ragazzo, quindi si dimenticò di tutto il resto.

<< Non ci posso credere… >> disse Ed.

<< Ma… non si è accorta di niente? >> chiese Breda.

<< Tranquilli >> disse Debora. << E’ tutto nella norma… >>

Nel frattempo, Riza s’avvicinò a quel che restava della scrivania del suo superiore.

<< Come immaginavo… >> sussurrò la donna.

<< C-cosa, Capitano? >> chiese Roy con voce tremante: sapeva di averla fatta DAVVERO grossa.

<< Tutti i documenti sono andati bruciati. >>

<< E… quindi? >> chiese ancora il moro.

<< Semplice >> disse lei col solito tono serio. << Dovrò farli ristampare tutti, anche quelli già controllati… e dovrà firmarli nuovamente. >>

Il Flame Alchemist non capì subito: in fondo era inizio settimana, non c’erano molti documenti. Poi si ricordò che sulla scrivania c’erano ancora quelli che erano stati controllati e firmati durante l’intera giornata di sabato. Resosi finalmente conto, prima boccheggiò sconvolto per qualche secondo, poi svenne.

Riza sospirò: quell’uomo sapeva essere un vero disastro…

Gli altri rimasero in silenzio: il Generale aveva fatto un gran casino… e tutto da solo.

Fu Havoc a rompere il silenzio, indicando il suo superiore: << E adesso chi lo alza da lì? >>

 

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Note finali

Finito un altro capitolo! :D

Vi ho fatto ridere? Spero di sì! XD

Bene, è entrato in scena anche Romeo! ^_^ Quando ho scritto il suo nome ho pensato che avrei voluto vedere la faccia di Giulia, e adesso vi spiego il perché…

In pratica, non avevo idea per chi mettere per Giulia. Per Lua è stato più facile, perché lei è fissata solo con Daniel (le piacciono anche altri attori/personaggi/ecc., ma è lui quello con cui è più fissata). Giuly, invece, va in fissa per più attori/personaggi/ecc. contemporaneamente, in più cambia spesso idea. Ho chiesto consiglio a Lua, così è saltato fuori Romeo, un misto di personaggi che piacciono a Giuly. Infatti:

- ha i capelli neri e gli occhi verdi: lei va matta per i ragazzi con queste caratteristiche;

- il nome Romeo: è il nome del protagonista maschile dell’anime “Romeo x Juliet”, e Giuly va matta sia per il personaggio che per l’anime;

- il cognome Kiryu: è il cognome di Zero, uno dei personaggi principali dell’anime “Vampire Knight”, e anche qui lei adora sia il personaggio che l’intera serie;

- i capelli un po’ ribelli, il lavoro da cameriere e il sorriso ammiccante: questi sono un misto di particolari che ci sono venuti in mente pensando all’anime “Kaichou Wa Maid-Sama!”. Giuly ama questa serie (collegato col mondo delle maid, le cameriere) e il protagonista maschile Usui Takumi, un ragazzo figo che sa essere (parole di Giuly) “sia dolce che pervertito” (pervertito perché mette sempre in imbarazzo Misaki, la protagonista femminile). Nel sentire questo, la mia reazione è stata questa ---> -.-‘’ XD

E alla fine, questo è quello che è saltato fuori dalle nostre menti, molto probabilmente complice anche il freddo gelido! XD

Insieme non abbiamo pensato solo al ragazzo, ma a tutta la scena (anche se solo a grandi linee) da quando Roy riceve il caffè fino alla fine. Vi dico semplicemente che ridevamo come delle deficienti alla fermata dell’autobus u.u’’ XD

Il pezzo iniziale: l’ho messo perché altrimenti il capitolo sarebbe stato troppo corto. E poi mi sono resa conto che forse, visto il carattere di Riza, sarebbe meglio che, come ho scritto, Roy s’avvicinasse un po’ alla volta. Ammetto che per questo sono stata un po’ ispirata anche dalla fan fiction di Olivier92, “Untill the hell”, in cui, appunto, Riza rinuncia a Roy per la carriera militare di quest’ultimo. (facciamo un po’ di pubblicità! XD E giustamente devo dirvi che non finisce così, è solo un pezzo... altrimenti non gli faccio una bella pubblicità! XD)

Ah, un’altra cosa: il comportamento di Giulia con Romeo. Ad essere sincera non so se si comporti così, però ce la vedo, visto come va in fissa per certi ragazzi… XD Anzi! Adesso ve la dico tutta: ieri ho letto il capitolo insieme alle mie due amiche (per la precisione l’hanno fatto leggere a me… che imbarazzo! >///<) Giuly è rimasta sconvolta da come l’ho rappresentata, poi però ha detto: “in effetti, se mi ritrovassi davanti uno come Romeo Kiryu, molto probabilmente mi comporterei davvero così!” XD

Vabbè, vi lascio che è meglio… queste note finali sono sempre infinite… XD

Prima, però, altre due cose. Primo, ringrazio infinitamente tutti coloro che seguono questa stramba fan fiction, sia su DeviantArt che su EFP, anche i cosiddetti “lettori silenziosi” (che, se ogni tanto si facessero sentire, farebbero molto felice l’autrice XD). In particolare, ringrazio coloro che commentano sempre i capitoli: le mie amiche Lua e Giuly (tramite DeviantArt con i rispettivi nomi di LuluMoon91 e VioletJuliet) e Lupoz91 tramite EFP. Grazie mille! (_ _)

Secondo, un appello: VI PREGO, VI SUPPLICO (per l’ennesima volta, lo so, abbiate pazienza) COMMENTATE! (soprattutto i suddetti “lettori silenziosi”) IO VOGLIO DAVVERO SAPERE COSA NE PENSATE!

Bene, adesso ho detto tutto! Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 12
*** 12. Acqua complice ***


Note iniziali

Scusatemi per il tremendo ritardo! >_< Il fatto è che si sono messe tante cose insieme: prima non avevo idee per questo capitolo, poi ho avuto alcuni impegni tra aiutare Lua a studiare per la patente e preparare le valigie (visto che sono andata da mia nonna), le guide con l’istruttore quasi ogni mattina, il viaggio, vari impegni legati al 18° compleanno di mio cugino… risultato: uno sfacelo. Mi sa che questa le care Lua e Giuly se la segneranno e mi uccideranno appena finirà la fan fiction… per questo sarà MOOOOOOOOOOOOOOOLTO lunga! XD

Vabbè, comunque sono tornata! ^_^’’ Non vi anticipo niente, e vi auguro una buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 12: Acqua complice

 

Dopo l’incendio in ufficio, tutto tornò alla normalità. Ovviamente Roy ne pagò le conseguenze: non solo dovette controllare e firmare nuovamente i vari documenti “perduti” (per non dire inceneriti) e comprarsi una nuova scrivania, ma dovette sorbirsi anche una bella ramanzina da parte di Riza (giustamente). Le tre sorelle si divertirono molto in quel momento: sembravano davvero una baby-sitter che sgridava un bambino per aver combinato un guaio. Riuscirono per miracolo a trattenere le risate (per paura sia delle fiamme di Roy che delle pistole di Riza).

Qualche giorno dopo, quando finalmente tutto si ristabilì, le sorelle Frid riuscirono (anche se non con poche difficoltà) a prendere da parte il loro superiore.

<< Allora? Novità? >> chiese Debora al Flame Alchemist.

Roy la guardò confuso.

<< E ti pareva che non capiva! >> sbottò Giulia.

<< Parliamo di lei e Riza! >> spiegò Luana. << Ha fatto come le avevamo detto? L’ha invitata ad uscire? >>

<< Ecco… veramente… >> cominciò il moro imbarazzato << insomma… >>

Giulia lo guardò incredula: << Non mi dica che… >>

<< Non ho fatto… passi avanti… >> disse finalmente lui con un sorriso imbarazzato.

<< Come pretende di conquistare Riza facendo così? >> lo rimproverò Debora.

Luana fece un sospiro: << E si vanta pure di essere un latin lover… >>

Il Generale venne punto nell’orgoglio con quella frase: << Certo che sono un latin lover! >> disse accigliato. << Il 90% delle donne di Amestris è uscito con me almeno una volta! >> continuò con fierezza.

<< Sì certo… >> disse l’Alchimista d’Acqua << Tranne noi tre, e soprattutto, la donna che ama! >>

<< Ma volete capire che non è facile?! >> replicò l’uomo, accigliato.

<< Sì, ma lei non ci prova nemmeno! >> replicò a sua volta l’Alchimista del Fulmine, più accigliata dell’uomo.

L’Alchimista delle Piante s’intromise: << Calmatevi voi due! >>. Poi si rivolse al suo superiore: << Vedremo d’inventarci qualcosa noi. >>

<< E cosa? >> chiese la gemella, poco convinta.

<< Non lo so, qualcosa ci verrà in mente! >>

La sorellina s’intromise: << Lo sai che a volte al mio lato malvagio vengono in mente idee geniali! >>

<< E non solo al tuo se per questo… >> aggiunse Debora. << Anche quello di Lua a volte non scherza… >>

L’interessata s’accigliò: << Ehi! Guarda che io sono qui! >>

<< Lua, era una specie di complimento! >> si spiegò la gemella.

Mentre le sorelle parlottavano fra loro e Roy le guardava poco convinto, il gruppetto sentì una voce perfettamente riconoscibile provenire da poco lontano: << E voi che ci fate qui? >>

Il gruppetto s’irrigidì nel sentire la voce della bionda cecchina. “Adesso c’ammazza!” pensarono all’unisono.

Si girarono verso Riza con un sorriso imbarazzato, per poi filarsela immediatamente in ufficio.

La donna sospirò: << La compagnia del Generale non sta facendo molto bene a quelle ragazze… >>. Poi li raggiunse in ufficio: li ritrovò che stavano lavorando intensamente. Sapevano che non bisognava farla arrabbiare.

La mattinata passò, e nel pomeriggio ebbero finalmente in un attimo di tregua dal lavoro. Luana decise che poteva essere un buon momento per andare in biblioteca a riportare l’ultimo libro preso in prestito… anche se in realtà, la sua priorità era quella di vedere Daniel.

Senza dire niente, l’Alchimista d’Acqua uscì dall’ufficio. Roy, di sottecchi, la vide e si chiese dove diavolo stesse andando. Qualche minuto dopo, uscì anche lui, senza che Riza lo sapesse: la donna si era momentaneamente allontanata.

Inconsapevole di essere seguita, Luana s’avviò verso la biblioteca, felicissima all’idea di vedere finalmente Daniel. Poco ci mancava che rilasciasse dietro di sé una scia di cuoricini.

Arrivata alla grande porta di legno, entrò e, come sempre, s’avvicinò immediatamente alla scrivania dove c’era il giovane bibliotecario, intento a leggere.

<< Buongiorno Daniel! >> salutò lei sorridendo.

Il ragazzo alzò lo sguardo dal libro, e appena vide la ragazza, s’aprì in uno dei suoi sorrisi gentili: << Oh, buongiorno Lua! >>. Da non molto la ragazza gli aveva dato il permesso di chiamarla per nome: doveva pur cominciare in qualche modo ad avvicinarsi a lui, no? E poi trovava che il suo nome, pronunciato da quella voce, avesse un suono meraviglioso.

<< Scusami >> continuò lui << non ti ho sentita arrivare! >>

<< Non fa niente! >> disse lei sorridendo, un po’ in imbarazzo. << Ho visto che eri immerso nella lettura! >>

Una voce interruppe il momento: << A-ah! Ecco dove stavi andando! >>

I due ragazzi si voltarono, e videro che era il Flame Alchemist.

<< Generale! >> esclamò Luana. << Che ci fa qui? >> “E soprattutto” aggiunse mentalmente “perché è venuto a rovinare un momento con il mio Daniel?!

Nel frattempo, il ragazzo guardava la scena, confuso. Di sottecchi l’Alchimista d’Acqua lo vide: << Ehm... Daniel, lui è il mio superiore, il Generale Mustang… >> spiegò lei, leggermente imbarazzata dal momento.

<< Non cambiare discorso, Rubinetto! >> disse il moro.

<< Rubinetto? >> chiese Daniel, ancora più confuso: non ci stava capendo molto.

<< Lascia perdere… >> gli disse Luana.

<< Mi dispiace >> continuò Roy, con in volto un sorriso poco rassicurante << ma dovrò punirti! >>. Subito dopo schioccò le dita e una scintilla partì in direzione della ragazza. I due giovani si spaventarono, ma la scintilla si fermò a metà strada, bloccata da una specie di pioggerellina proveniente dal soffitto. Non era stata Luana, ma il sistema antincendio: aveva rilevato l’improvviso aumento di temperatura e si era immediatamente attivato.

Dopo un attimo in cui i tre rimasero bloccati dalla sorpresa, Luana tirò un sospiro di sollievo, mentre sul viso del suo superiore compariva un’espressione imbronciata, conseguenza del suo odio verso l’acqua.

In quel momento, comparve il Capitano Hawkeye dietro a Roy.

<< Finalmente l’ho trovata, Generale! >>. Poi si rese conto che l’intera biblioteca era totalmente bagnata, persone presenti comprese. << Ma… che è successo? >>

Nel sentire la voce di Riza, il moro si voltò di scatto, con un sorriso imbarazzato ma senza dire nulla: sapeva di averla fatta grossa… di nuovo.

La bionda gli rivolse uno sguardo gelido: quando l’uomo faceva quel sorrisetto significava che era stato lui la causa di tutto. << Allora, Generale? >>

<< Ehm... ecco… >> cominciò lui. << Volevo punire Rubinetto >> e indicò i suoi guanti << per essere andata via dall’ufficio senza permesso… >>

Riza in quel momento lo guardò davvero male: << Certo che ha chiesto il permesso! >>

<< C-come? >> chiese lui stupito.

<< L’ha chiesto a me, per non disturbarla! >> gli spiegò la cecchina. << Piuttosto, è lei che è uscito dall’ufficio sapendo che ha del lavoro da fare! >>

<< Ma… era un momento di pausa! >> provò a replicare lui.

<< Il momento della “pausa” è finito da un pezzo. >> disse gelida.

Sul viso di Roy comparve un’espressione terrorizzata: sentiva che quella era la sua fine.

Riza, però, non impugnò una delle pistole, ma s’avvicinò all’uomo e lo prese per la giacca, trascinandolo letteralmente: << Andiamo Generale, deve tornare al lavoro… >>

Il Flame Alchemist fece un sospiro.

<< … e la metterò sotto torchio. >> completò, sempre con tono gelido.

L’espressione del moro cambiò da rassegnata ad una che era un misto tra il depresso e il terrorizzato: la donna non voleva ucciderlo con le pistole… ma con il lavoro. Un metodo più lento e doloroso.

Quando i due militari se ne andarono, Luana sentì Daniel che diceva qualcosa: << Accidenti… >>

La castana si voltò verso il giovane, che guardava alcuni scaffali: << Come? >>

Il bibliotecario si girò verso di lei, mentre un’espressione disperata gli si dipingeva in volto: << I libri… si sono bagnati… si rovineranno… >>

<< E allora perché hanno messo il sistema antincendio, sapendo di salvarli da un lato e di rovinarli dall’altro? >>

<< Non lo so… >> e fece un sospiro. << Ma… molto probabilmente mi riterranno la causa di tutto… e mi licenzieranno… >>

L’Alchimista d’Acqua lo guardò sorpresa: come licenziato? Non era stato lui la causa! Poi rifletté: la parola di un impiegato contro quella di un Generale… di certo non avrebbe avuto la meglio il bibliotecario. Ma lei non poteva perdere Daniel, per niente al mondo. Rivolse lo sguardo verso i vari scaffali, poi disse seria: << Forse… posso fare qualcosa… >>

<< Davvero? >> disse Daniel, mentre il volto s’illuminava.

<< Con la mia Alchimia posso assorbire l’acqua dagli oggetti… >>

Le labbra del giovane s’incresparono in un sorriso.

<< … ma non l’ho mai fatto con quantità così grandi. Non so se ci riesco… >>

Il ragazzo s’avvicinò e le appoggiò le mani sulle spalle: << Puoi almeno provarci? >>

La castana, al contatto, arrossì leggermente, ma riuscì comunque ad annuire.

Quando Daniel interruppe il contatto, la ragazza osservò i dintorni, cercando il punto adatto per usare la sua Alchimia. Alla fine trovò un corridoio centrale, in cui in fondo c’era una finestra.

<< Posso… aprire la finestra? >> chiese lei, leggermente imbarazzata.

Daniel la guardò confuso, ma annuì: << Certo… >>

Dopo averla aperta, la ragazza si posizionò la centro del corridoio. Prese un profondo respiro, unì le mani e le appoggiò a terra, provocando il lampo rosso tipico di un’Alchimia che si attivava.

E poi nulla. Almeno per gli occhi del giovane bibliotecario. Poi, poco alla volta, notò che lentamente l’acqua, goccia dopo goccia, stava uscendo dai libri: come attratta da una calamita, si stava raccogliendo sotto le mani della giovane Alchimista, andando a formare una specie di bolla, prima piccola, poi sempre più grande. Quando anche la più piccola goccia d’acqua era finita nella “bolla”, la ragazza si alzò in piedi, fece un altro profondo respiro e con passi lenti s’avvicinò alla finestra, riuscendo a fare galleggiare tutta quell’acqua a pochi centimetri dal pavimento. Quando arrivò finalmente alla finestra, fece uscire la bolla fuori dall’edificio, per poi farla “scoppiare” in tante piccole gocce, che andarono a bagnare le aiuole presenti sotto. Tutta l’operazione si fece nel silenzio più totale: ci voleva un’enorme concentrazione per riuscire ad assorbire tutta quell’acqua.

Fatto tutto, la ragazza s’appoggiò alla finestra e tirò un sospiro di sollievo, mentre Daniel s’avvicinò agli scaffali, prendendo alcuni libri e sfogliandoli.

<< Non ci posso credere… >> sussurrò il ragazzo.

“Accidenti…” pensò Luana, senza girarsi “ho il brutto presentimento di non esserci riuscita…

<< Ogni libro… è tornato perfettamente come prima! >>

<< Come? >> esclamò lei, totalmente sorpresa. Si girò e vide il giovane bibliotecario che le rivolgeva un sorriso. Poi mise a posto l’ultimo libro preso, s’avvicinò e infine l’abbracciò.

Luana arrossì violentemente, del tutto sorpresa dal gesto. Rimase imbambolata e immobile, senza riuscire a reagire in alcun modo.

Pochi secondi dopo, Daniel si staccò dall’abbraccio, ma continuò il contatto, appoggiandole le mani sulle spalle. << Grazie Lua! Grazie mille davvero! Mi hai salvato dal licenziamento! >> le disse, sorridendo.

La castana, ancora con le guance arrossate, riuscì chissà come a rispondere, balbettando: << P-prego… >>

Poco dopo, qualcuno entrò dalla porta, interrompendo il momento. Luana non seppe se era una cosa positiva (perché così veniva salvata da una situazione piuttosto imbarazzante) oppure negativa (perché era stato interrotto un momento con il suo Daniel).

<< Cos’è successo? >> chiese una trafelata Sheska. Appena si era attivato il sistema antincendio, la ragazza era stata avvertita, visto che lavorava anche lei nella biblioteca… e che anche lei con molta probabilità rischiava il licenziamento.

Daniel si voltò verso la ragazza appena arrivata: << Luana ci ha salvato dal licenziamento! >>

<< Come?! >> chiese la giovane bibliotecaria, confusa.

Il collega le spiegò velocemente cos’era successo, mentre l’Alchimista d’Acqua arrossiva nel sentire tutti quegli elogi.

<< Davvero? >> chiese Sheska.

<< Guarda tu stessa! >> disse Daniel.

La ragazza s’avvicinò verso uno scaffale, prese un libro e lo sfogliò velocemente, mentre le labbra s’aprivano in un sorriso. Daniel la raggiunse.

<< Visto? >> chiese il giovane bibliotecario.

La collega rimise al suo posto il libro, per poi girarsi e buttargli le braccia al collo: << Siamo salvi! >>

Daniel, senza esitare, ricambiò l’abbraccio: << Sì, siamo salvi! >>

Luana, nel frattempo, guardò la scena da lontano. Rimase totalmente sconvolta: dovevano essere proprio in rapporti intimi se quei due s’abbracciavano così, senza troppo problemi. Un’idea che era riuscita a mettere da tempo in un angolino, si stava di nuovo facendo largo nella sua testa…

… che quei due fossero davvero fidanzati?

 

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Note finali

Ce l’ho fatta a fare un altro capitolo! :D

Lo so, lo so… la fine è… come dire, un po’ amara. Ma deve dare un po’ di suspense, no? *estremamente cattiva* XD

Bè, in realtà sono stata molto cattiva pure con Roy… XD Poverello, gliene ho fatte combinare di tutti i colori…

Posso essere sincera? Quando ho scritto che Lua veniva abbracciata da Daniel (facendo finalmente felice la ragazza), mi sono immaginata lei in versione chibi che prima arrossiva, poi le uscivano litri di sangue dal naso e infine moriva per lo shock! XD

Perché il titolo “acqua complice”? Perché è l’acqua che ha provocato tutto: prima il disastro in biblioteca, poi l’abbraccio che Lua riceve. In parte, poi, anche per legarlo al capitolo precedente, “Fuoco e fiamme”: i due elementi sono opposti, ma è grazie a loro che le ragazze conoscono (Giuly) o s’avvicinano (Lua) al ragazzo dei loro sogni! Lo so, non è un granché come titolo, ma non avevo molte idee! XD

Un paio di cose sul sistema antincendio: non so se esistono ad Amestris, e, in generale, non penso nemmeno che funzionino in questo modo, ma se non avessi scritto che si attivava rilevando lo sbalzo di temperatura, avrei fatto arrostire la povera Lua! XD Un’altra cosa: quando ho scritto che Lua era concentrata mentre usava l’Alchimia per assorbire l’acqua… bè, ad essere sincera, tutta questa concentrazione dove l’ha trovata non lo so, visto che durante le lezioni a scuola, dopo solo 10 minuti si perdeva nel suo mondo… XP

Uhm… non so cos’altro scrivere (stranamente! XD), per cui vi lascio. Prima però, voglio dirvi che sulla mia pagina di DeviantArt www.silverylugia.deviantart.com ci sono alcuni miei disegni legati alla questa storia, che trovate nella mia gallery nella cartella “fan fiction” (insieme ai capitoli che metto su quel sito). Tra cui (mi sono dimenticata negli scorsi capitoli):

- http://silverylugia.deviantart.com/art/Fuoco-e-fiamme-200206221 , dove c’è una scenetta comica del capitolo scorso;

- http://silverylugia.deviantart.com/art/Debby-e-Roy-stupid-moment-200207860 , con un’altra scenetta scema del capitolo 5, “Sentimenti”;

- e infine http://silverylugia.deviantart.com/art/Sotto-torchio-200538597 , con un’altra stupida scenetta, stavolta di questo capitolo. (come mi diverto a fare questo tipo di disegnini! XD). Un po’ alla volta comunque, dovrei aggiornare, aggiungendo altri disegni… quindi, se volete rimanere aggiornati, ogni tanto dategli un’occhiata! ^_^

Ringrazio tutti coloro che leggono/seguono/commentano/sopportano questa fan fiction: grazie a tutti, anche a coloro che non si fanno vedere né sentire! (_ _)

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 13
*** 13. Cena a sorpresa ***


Note iniziali

Rieccomi quiiiiiiiiiii! :D

Allora… Lua mi ha detto che è stata MOLTO felice di essere abbracciata (anche se solo in un racconto) dal suo amato Daniel… ma vuole sapere subito che rapporto c’è tra Sheska e il suo amato! XD Voleva che lo scrivessi in questo capitolo, ma devo dare spazio anche alle altre coppie, no? ;) Gliel’ho detto e lei (come al solito) mi ha minacciato dicendomi che mi ucciderà, ma io le ho risposto che so che non lo farà fino alla fine della fan fiction, e lei mi ha detto “ti stai giocando questa carta troppe volte: adesso ti uccido e scrivo io il finale della fan fiction!” Insomma, sono messa male! XD Ma per fortuna mi difenderà Giuly… spero. XD

Basta, basta, passiamo al capitolo, sennò mi uccidete pure voi! XD Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 13: Cena a sorpresa

 

Il giorno dopo il disastro in biblioteca, Roy venne davvero messo sotto torchio da Riza. In ufficio tutti erano indaffarati, con scartoffie da ogni parte.

Anche Luana era in ufficio, ma i suoi pensieri erano da tutt’altra parte. Sul viso aveva un’espressione che… bè, depressa era a dir poco. Le sorelle sapevano perfettamente il motivo: l’Alchimista d’Acqua aveva raccontato tutto la sera prima. Ma i colleghi non sapevano assolutamente nulla. Così Ed (anche lui in ufficio, suo malgrado), la vide e s’avvicinò alle sue sorelle: << Ma che ha? >>

<< Problemi di cuore… >> rispose Debora.

<< Problemi di cuore? >> chiese Havoc (anche lui interessato), facendo dondolare la solita sigaretta spenta.

Luana, sentendo che parlavano di lei, disse con tono disperato: << Sì, sono in crisi! >>

<< E perché? >> chiese Roy, continuando a firmare dei documenti.

<< Sono sicura… >> cominciò l’Alchimista d’Acqua con tono depresso. Poi fece un sospiro e riprese: << Sono sicura che Daniel e Sheska sono fidanzati! >>

La sorellina s’intromise: << Ancora con questa storia? Te l’abbiamo detto, che ne sai che è così? >>

<< Lo so! Me lo sento e basta! >> rispose l’interessata.

<< Ma non è sicuro! >> provò a convincerla la gemella. << Chi l’ha detto, magari sono parenti! >>

La sorellina si rivolse agli altri colleghi: << Voi ne sapete qualcosa? >>

Fu Ed a rispondere, facendo segno di diniego con la testa: << Io non sapevo nemmeno che fossero in rapporti stretti. Sapevo solo che erano colleghi, poiché lavorano entrambi in biblioteca. >>

<< Visto?! >> disse Luana. << Ho ragione io! >>

<< Magari sono semplicemente amici d’infanzia… >> provò a dire Fuery.

<< Così è anche peggio! >> replicò disperata l’Alchimista d’Acqua. << E’ più probabile che siano fidanzati! >>

<< Mamma mia, Lua, ma allora sei proprio testarda! >> disse l’Alchimista del Fulmine.

La discussione venne interrotta dalla voce seria del Capitano Hawkeye: << Smettetela di fare salotto e tornate al lavoro! >>

Terrorizzati, si rimisero tutti all’opera.

<< Mai scherzare con lei, vero, Capitano? >> disse il Flame Alchemist, facendo un sorriso malizioso.

Come risposta, ebbe lo sguardo gelido della sua fidata assistente: << Lei pensi a lavorare, Generale. >>

L’uomo nascose la paura dietro un sorriso imbarazzato: << Certamente! Eh, eh… >>

Il resto della giornata passò senza altre interruzioni. Ovviamente, visto che nessuno voleva diventare un bersaglio per gli allenamenti di Riza.

Verso la fine dell’orario di lavoro, suonò il telefono, spaventando tutti per il forte rumore improvviso.

<< Pronto? >> rispose il Flame Alchemist.

<< Una chiamata per il Generale Mustang proveniente da una linea esterna >> rispose la centralinista dall’altra parte della cornetta.

Il moro si chiese chi potesse essere, ma disse ugualmente di farsi passare la telefonata.

<< Pronto? Sei tu, Roy? >> chiese timidamente una voce femminile.

L’uomo riconobbe subito il suo interlocutore: << Jennifer! Certo che sono io! Come mai mi hai chiamato? >> rispose allegramente.

I suoi sottoposti lo guardarono sconvolti: solo quell’uomo poteva parlare tranquillamente al telefono con una ragazza mentre era in ufficio. Breda pensò che il suo superiore volesse essere SERIAMENTE ucciso dal Capitano Hawkeye, mentre Havoc si disse: “Ma… credevo che lo facesse per finta solo durante alcune missioni…

<< Ah, Roy caro! >> esclamò la voce femminile. << Ti ricordi del nostro appuntamento, vero? >>

<< Ma certo che mi ricordo della cena di stasera! >> rispose il moro, sorridendo e lanciando un’occhiata velocissima alla sua bionda assistente, che annuì leggermente.

Debora gli rivolse uno sguardo assassino: non solo quell’uomo voleva essere sparato dal Capitano Hawkeye (visto che stava parlando con una ragazza in pieno orario lavorativo), ma voleva essere ucciso anche dalle tre sorelle (poiché erano state chiare sul fatto che dovesse concentrarsi sulla conquista di Riza, e quindi doveva lasciar perdere le altre donne).

<< Perfetto! >> disse allegramente quella ragazza di nome Jennifer. << Allora a stasera, caro! >>

<< A stasera, Jennifer! >> salutò lui, per poi posare la cornetta. Senza guardare i suoi sottoposti (che erano ancora sconvolti), prese l’orologio da Alchimista e guardò l’orario: << Oh, bene! Me ne posso tornare a casa! >> Si alzò, prese il suo soprabito nero e se ne andò: << Arrivederci a lunedì! >>

<< Arrivederci, Generale >> salutarono gli altri.

Appena il moro se ne andò, gli uomini della sua squadra cominciarono a parlottare tra di loro, peggio di un gruppo di comari pettegole.

<< Incredibile… >>

<< Quell’uomo non cambierà mai… >>

<< Strano che il Capitano non gli abbia puntato la pistola… >>

<< Eh, già… è strano… >> e tutti puntarono lo sguardo sulla donna. Questa stava tranquillamente seduta alla sua scrivania e stava controllando le sue pistole. Uno strano comportamento, poiché era tipico di chi si stava preparando ad andare in missione. Le tre sorelle s’avvicinarono interessate.

<< Che stai facendo, Riza? >> chiese incuriosita Giulia.

<< E’ finito l’orario di lavoro… >> precisò Debora.

La bionda rispose senza alzare lo sguardo da ciò che stava facendo: << Lo so. Ma stasera sono in missione. >>

<< In… missione? >> chiese Luana, sorridendo confusa.

<< Devo proteggere il Generale mentre è all’appuntamento >> disse la donna mentre faceva scattare un meccanismo della sua calibro 9.

Giulia sbatté più volte le palpebre, confusa: << E perché? >>

Riza posò la pistola che aveva in mano e prese l’altra: << Sapete quante persone vorrebbero toglierlo di mezzo? >>

“Anche la sottoscritta” pensò l’Alchimista delle Piante “se continua a non seguire i nostri consigli!”

<< Ma… come farai a tenerlo sotto controllo? >> chiese Giulia.

La cecchina pensò che queste ragazze fossero un po’ troppo curiose, ma rispose ugualmente: << Starò appostata fuori dal ristorante. >>

Debora espose le sue perplessità: << Sicura di riuscire a proteggerlo in questo modo? >>

<< Non ho molta scelta >> rispose la donna, mentre si alzava e rimetteva le pistole dentro le fondine. << Non posso certo stare all’interno vestita da militare. >>

La mente diabolica di Luana si mise in moto, e vedendo Havoc di sottecchi, ebbe un lampo di genio: << Io un’idea ce l’avrei… >> disse con un sorriso poco rassicurante.

La gemella la guardò stupita: << Wow, non credevo potessi avere un’idea mentre sei depressa… >>

La povera Alchimista d’Acqua, che era momentaneamente riuscita a dimenticare i suoi problemi di cuore, tornò di nuovo con l’umore praticamente sotto terra, e si mise in un angolo a tracciare cerchi con un bastoncino: << Il mio Daniel… >>

L’Alchimista del Fulmine prese l’altra sorella maggiore per la giacca e cominciò a scuoterla avanti e indietro: << Perché gliel’hai ricordato?!?! >>

Debora rispose, totalmente confusa: << Ma che ne sapevo-o-o-o-o… >>

Gli altri le guardarono senza parole.

L’Alchimista delle Piante fermò con le mani la sorellina e le disse: << Invece di frullarmi il cervello, che ne dici di far riprendere Lua? Sennò Riza farà tardi! >>

<< Va bene, va bene… >>

Le due ragazze s’avvicinarono alla sorella e, chissà come, riuscirono a farla riprendere velocemente. E così, Luana si mise al centro della stanza ed espose la sua “geniale idea” (parole sue): << Allora, il piano è questo… >>

 

- - -

 

Roy trattene a stento uno sbuffo.

Era arrivato solo da pochi minuti al ristorante e adesso sedeva ad un tavolo, vestito di tutto punto con camicia bianca e completo nero con cravatta abbinata, e di fronte sedeva Jennifer.

Il problema era la compagnia. Non che questa Jennifer fosse brutta, anzi: occhi verde mare, capelli rossi con un taglio a caschetto, un viso grazioso… carina, ma… era una ragazza come tante, che non aveva nulla di particolare, mentre a lui piacevano le ragazze “diverse”, che si distinguevano dalla massa… insomma, in poche parole, non era Riza.

Mentre la ragazza chiacchierava tranquilla, Roy provò ad immaginarsi come sarebbe stato piacevole avere la bionda cecchina al posto di quella ragazza: i capelli sciolti, un leggero sorriso sulle labbra, il vestito… e il vestito? Non l’aveva mai vista in abiti eleganti…

La rossa, nel frattempo, notò che l’uomo la guardava con occhi spenti, come se stesse pensando ad altro: << Roy, tutto bene? >>

<< Come? >> esclamò lui, mentre veniva distolto dai suoi pensieri.

La ragazza s’accigliò, sentendosi leggermente offesa: << Ti ho chiesto se va tutto bene… si vedeva che avevi la mente da tutt’altra parte… >>

Roy cercò di riaggiustare la serata e si stampò un sorriso sulle labbra: << Scusami… E’ che al lavoro ho molti problemi, e a volte mi ritrovo a rifletterci su anche durante il mio tempo libero… perdonami… >>

<< E’ solo questo? >> chiese Jennifer poco convinta. << Non è che… stai pensando a un’altra donna? >>

“Colpito e affondato” pensò il Flame Alchemist. << Ma che dici?! Non mi permetterei mai! >> disse lui come se fosse offeso.

La rossa sorrise più tranquilla: << Va bene, allora ti credo… >>

Il moro decise che era meglio cambiare discorso: << Senti… che ne dici di cominciare con un aperitivo? >>

<< Sì, ottima idea! >> rispose allegra Jennifer.

Poco dopo si ritrovarono sul tavolo due piccoli calici con un limpido liquido rosso.

Mentre la ragazza continuò tranquillamente a parlare (di cose non molto interessati per Roy), l’uomo cominciò a sorseggiare l’aperitivo, pensando nuovamente a come sarebbe stato bello avere Riza di fronte a sé.

Intanto, essendo rivolto con il viso verso la porta d’entrata, di sottecchi vide che entrava nel ristorante una figura che attirò la sua attenzione.

Provò a riconoscerla, ma in quel momento era di spalle, mentre consegnava il capotto all’inserviente vicino all’entrata. Era una donna, con un bel corpo, un lungo vestito nero che le copriva la schiena e uno spacco che mostrava le belle gambe, lunghi capelli biondi. Subito dopo si voltò e

“RIZA?!

Al moro, totalmente sorpreso, andò di traverso un sorso di aperitivo, e cominciò a tossire violentemente, alla ricerca di aria.

<< Oh mio dio, Roy! >> urlò spaventata Jennifer.

Subito dopo si riprese: << Tranquilla… >> e fece un altro colpo di tosse, << è passato… >>

Nel frattempo Riza, che non si era accorta di nulla, si sedette ad un tavolo poco lontano da quello del Flame Alchemist, in modo da poter vedere il moro… e allo stesso modo quest’ultimo poteva vedere lei.

<< Sicuro che sia tutto a posto? >> gli chiese la rossa, ancora preoccupata.

<< Sì, sì, nessun problema, stai tranquilla… >> rispose lui sorridendo.

La ragazza riprese così a parlare, ma Roy (come prima) non le diede per nulla ascolto: la sua attenzione era rivolta a Riza. La bionda per la serata aveva scelto un vestito che (ovviamente) nascondesse il grande tatuaggio dietro la schiena, ma che, in compenso, faceva notare il decolté. I lunghi capelli biondi erano sciolti, e sul volto aveva un trucco molto leggero e naturale, che però riusciva a far risaltare la sua bellezza. Roy riuscì solamente a pensare che era stupenda. Un attimo dopo si rese conto di una cosa: era sola. Molto probabilmente Riza aveva fatto tutto questo per poterlo tenere meglio sotto controllo, ma… non era una gran copertura venire a cena in un ristorante senza una compagnia.

Mentre il Flame Alchemist rifletteva, Jennifer si rese nuovamente conto di non avere l’attenzione del moro, che non aveva di certo gli occhi puntati su di lei. Seguì il suo sguardo, e vide che era rivolto ad una donna bionda, piuttosto bella. Si girò verso di lui con un’espressione offesa: << Roy, ma che fai? Guardi le altre donne? >>

“Urgh! Adesso sì che sono nei guai!” << Ma no, ma no! >> disse lui, tentando (di nuovo) di aggiustare la situazione. << E’ solo che… la conosco… >>. L’ennesima bugia della serata: se, col cavolo che la stava guardando solo perché la conosceva. Era perché era rimasto incantato.

<< La conosci?! >> chiese lei, ancora più accigliata.

<< Calma, calma! >> esclamò lui, con un sorriso imbarazzato sulle labbra. << La conosco perché è una mia collega! >> “Purtroppo…” aggiunse col pensiero.

<< Ah… >> disse la rossa, un po’ più calma. << E’ solo per questo che la stai osservando? >>

<< Sì, sì! E’ che non l’avevo mai vista in abiti eleganti, e mi fa strano vederla così… >>. Bè, almeno questo era vero.

Prima che la rossa ricominciasse a parlare, lui la bloccò: << Puoi… scusarmi un attimo? >>

<< Ce-certo… >> annuì lei, non molto convinta.

Appena ebbe il “via libera”, il Flame Alchemist s’avvicinò al tavolo della sua bionda assistente: << Riza! Che ci fai qui? >>

La donna gli rispose senza scomporsi: << Buonasera Generale >>. In quel momento arrivò il cameriere che le portò un aperitivo: << Grazie >> disse lei mentre prendeva il calice. Bevve un piccolo sorso mentre il cameriere se ne andava, poi rispose finalmente al moro: << Sono qui per proteggerla, com'eravamo d’accordo. >>

<< Ma… >> disse lui confuso, un po’ dalla situazione, un po’ dalla bellezza della bionda << di solito sei sempre stata fuori… >>

Lo guardò negli occhi: << E’ stata un’idea delle sorelle Frid. >>

“Le… tre sorelle? Che diavolo hanno in mente?” Decise di sedersi: voleva spiegazioni. << Che c’entrano le tre sorelle? >>

<< Per la precisione >> rispose Riza << è stata un’idea di Luana. >>

“Rubinetto?”

Le tre suddette, insieme a May e Winry, nel frattempo, erano appostate sul lato opposto della strada rispetto al ristorante, mentre controllavano la situazione con un binocolo ciascuno, persino la piccola panda Xiao Mei. Tutte vestite di nero per mimetizzarsi, in vero e proprio stile 007.

<< Missione compiuta! >> esultò Luana.

<< E’ ancora presto per parlare. >> la bloccò Giulia.

<< Giuly ha ragione >> disse May con tono serio. << Quella ragazza coi capelli rossi è ancora nel ristorante… >>

Debora cambiò discorso: << Piuttosto… sapete come mai Sheska e Lan Fan non sono venute? >>

Fu Winry a rispondere: << Sheska aveva già un impegno, mentre Lan Fan non voleva lasciare solo Ling. >>

<< Come sempre: il dovere prima di tutto >> disse May, che sapeva com’era fatta la giovane ninja.

Intanto, all’interno del ristorante, Riza continuò la sua spiegazione: << Ho detto loro che stasera l’avrei dovuta proteggere, e che per farlo sarei rimasta all’esterno del ristorante, come al solito… >>

<< Ebbene? >> disse Roy, incitandola a continuare.

<< A Luana è venuta in mente l’idea di una copertura: una finta cena con Havoc. >>

Il moro si guardò intorno: << E Havoc dov’è? >>

La bionda fece un sospiro: << E’ questo il punto: non lo so. >>

Il Flame Alchemist la guardò confuso.

<< Ci saremmo dovuti incontrare qui al ristorante, ma, come vede, non c’è… >>

Contemporaneamente, il biondo tenente soprannominato era all’interno di un altro ristorante… anzi, in un’altra città: << Etciù! >>

<< Che succede? >> chiese Rebecca.

<< Uno starnuto improvviso >> sorrise imbarazzato Havoc. << Forse qualcuno starà parlando di me… >>

<< Ehi, attento: se è una donna, potrei essere gelosa! >> esclamò la donna castana, scherzandoci su.

<< Ma no, ma che dici! >> esclamò il biondo, leggermente preoccupato. << Tu sei l’unica donna a cui io pensi! >>

<< Davvero? >> disse Rebecca, sorridendogli dolcemente.

Jean ricambiò il sorriso, prendendole la mano: << Davvero. >>

In pratica, Havoc non era nemmeno a East City, ma a Central: aveva già organizzato una cena con Rebecca. Quando Luana gli disse che doveva andare ad aiutare Riza nella sua copertura, il ragazzo andò nel panico. Ma appena la bionda cecchina se ne andò, le tre sorelle gli dissero che in qualunque modo lui doveva andare all’appuntamento a Central City: era una mossa perfettamente calcolata. Tutto questo per riuscire a far cenare insieme i loro superiori, visto che il moro non aveva molta intenzione di fare il primo passo con Riza. Bisognava solo sperare che il Generale approfittasse dell’occasione.

<< Ah >> disse Roy dopo aver sentito la breve spiegazione della sua fedele sottoposta. << Avevo immaginato che fosse una copertura, ma non capivo come mai tu fossi da sola… >>

<< Avrà avuto qualche impegno improvviso per non essere venuto… >> disse Riza, pensierosa.

<< Sì, probabile… >> disse il moro.

Dopo un attimo di silenzio tra i due, fu il Flame Alchemist a parlare, sorridendo dolcemente: << Comunque… Sei molto bella questa se… OUCH! >>

Il moro era stato colpito in testa da una perfetta “borsettata” di Jennifer. Riza guardò la scena perplessa.

<< Roy, sei uno schifoso! >> urlò la rossa. << Come puoi, mentre sei a cena con me, andartene tranquillamente con un’altra donna?! >>

<< Ehm… ecco… >> balbettò il moro, imbarazzato, mentre si teneva la testa nel punto in cui era stato colpito.

<< Addio! >> urlò lei, e con un’espressione offesa in volto, girò le spalle e s’allontanò. Prese il suo cappotto e uscì dal ristorante.

<< Adesso sì che sta andando bene! >> commentò Debora vedendo che Jennifer se ne stava andando. Ma il sorriso le morì sulle labbra, visto che la rossa rimase sulla porta.

<< Ma… non stava andando via? >> si chiese Winry.

La rossa aveva un motivo per non farlo: “Roy non è stupido… di sicuro adesso lascerà perdere quella tipa bionda e verrà da me, chiedendomi perdono in ginocchio. Capirà che io sono meglio di quella!”. Era molto sicura di sé.

Jennifer si preparò per fare la sua recita: si voltò e… vide che Roy non si era minimamente scomposto.

<< Non la segue? >> chiese stupita Riza, mentre indicava la rossa.

<< Naaa, è solo una ragazza come tante… >> rispose il moro, facendo un gesto di noncuranza. Poi guardò dolcemente la donna di fronte a sé: << Perché scegliere lei quando ci sei tu? >>. Lo disse senza malizia.

Proprio in quel momento ricevette un’altra “borsettata” da Jennifer: vedendo che l’uomo non l’aveva seguita, era rientrata nel ristorante, con un’espressione che diceva che era decisamente incazzata. << SEI UN BASTARDO!!! >> gli urlò, per poi allontanarsi definitivamente.

Sia Roy che Riza che le ragazze all’esterno la guardarono leggermente sconvolti: << Ma… non se ne stava già andando? >> chiese May.

<< Secondo me, non è molto normale… >> rifletté Luana.

Nel frattempo, il moro si rivolse alla bionda con un sorriso imbarazzato: << Ehm… allora, cosa stavamo dicendo? >>

Ma Riza non lo ascoltò: si alzò all’improvviso, cercando di nascondere l’imbarazzo per le frasi precedentemente pronunciate dall’uomo. << Arrivederci, Generale. >>

<< Eh? >> disse Roy, guardandola confuso.

<< Visto che la sua cena è saltata, non c’è motivo per cui io rimanga qui >> e detto questo s’avviò verso l’uscita.

Le ragazze all’esterno andarono nel panico. << Cavolo, Riza se ne sta andando! >> esclamò Giulia.

<< Diamine, che facciamo? >> chiese Winry.

<< Aspettate! >> disse Debora, mentre guardava con il binocolo. << Forse non dovremo fare niente… >>

Infatti, all’interno Roy, dopo un attimo di smarrimento, aveva seguito la bionda e l’aveva fermata, prendendola per mano: << Aspetta, Riza! >>

Al contatto, la cecchina rimase per un attimo bloccata di spalle, per poi girarsi verso di lui con occhi pieni di stupore.

Il moro le rivolse uno sguardo confuso: << Pe-perché mi guardi… così? >>

<< Mi ha fermato… >> sussurrò lei.

L’uomo alzò un sopracciglio: << … Ebbene? >>

Riza distolse lo sguardo, cercando di nascondere il suo imbarazzo: << Con la ragazza di prima… non l’ha fatto… >>

Roy sorrise dolcemente, per poi fare un passo e avvicinarsi di più alla donna: << Ma Riza, te l’ho detto: lei è lei, e tu sei tu. Ecco, vedi, lei è una ragazza come tante, mentre tu… >> “Sei fantastica, stupenda, speciale… No Roy, frena, non puoi dirle questo”. Balbettò per un attimo, imbarazzato: << Bè, ecco… Insomma, è impossibile paragonarvi, siete su due livelli totalmente diversi! >>

La cecchina lo guardò, con un misto di stupore e d'imbarazzo.

Resosi conto di aver praticamente messo su un piedistallo la donna che amava, il moro abbassò lo sguardo, imbarazzato.

I due rimasero per un attimo in silenzio, fermi in quella posizione. Fu il Flame Alchemist a farsi coraggio e a parlare: << Allora… resti? Insomma, tanto io non ho niente da fare, tu nemmeno… >>

Riza provò a replicare: << Ma… >>

Il moro la bloccò: << Tanto, che hai da perdere? >> Poi aggiunse con orgoglio, ma con fare scherzoso: << Hai solo da guadagnare una cena con l’uomo più desiderato di Amestris! >>

La bionda sorrise: << Lei è sempre il solito, eh? >>

<< Certamente! >> disse lui, con fierezza.

Lei rise leggermente, per poi arrendersi: << Va bene. >>

<< Va… bene? >> ripeté lui.

<< Non aveva detto che voleva che cenassimo insieme? >>

Il moro sorrise gioioso: << Eccome! >>

Si sedettero al tavolo di Roy, poi l’uomo disse al cameriere di mettere l’aperitivo preso precedentemente da Riza nel suo conto.

<< Ma no, Generale… >> provò a controbattere Riza, mentre il cameriere s’allontanava.

<< Niente ma! >> disse il moro. << E poi smettila di darmi del “lei”: ci siamo solo noi! >>

La bionda si guardò intorno: << Io non direi… >>

Lui sorrise imbarazzato: << Ehm… sì, però… Eddai, tanto parliamo a bassa voce in modo che nessuno ci senta… >>

Riza lo guardò seria, trattenendosi dal ridere.

<< Ti pregoooooooo… >> la implorò l’uomo con occhioni da cucciolo smarrito.

Il suo tono era talmente supplichevole che era impossibile resistere: Riza scoppiò a ridere. Lui la guardò confuso.

<< D’accordo, hai vinto! >> disse Riza, cercando di calmarsi.

Dopo un attimo si silenzio, anche Roy si mise a ridere: << Che figura da imbecille che ho fatto! >>

<< Non avrei voluto dirtelo, ma… sì! >> e lei riprese a ridere.

Poco dopo, cominciarono a ordinare. Come Roy sperava, la serata fu decisamente piacevole insieme a Riza. Parlarono di vari argomenti: delle tre sorelle, dei vicini, di Hayate… di tutto, tranne che di lavoro. E così la cena passò, tra chiacchiere, risate, attimi di silenzio e sguardi intensi, come solo loro se li scambiavano.

<< Adesso sì che possiamo dire “missione compiuta”! >> disse May, mentre con le dita faceva il segno di vittoria, imitata perfettamente da Xiao Mei.

Luana si pavoneggiò: << Tutto grazie alla mia mente geniale! >>

<< “Malefica” vorrai dire… >> replicò la gemella. L’Alchimista d’Acqua la guardò male. << In senso buono, intendo >> precisò.

<< Sentite… visto che finalmente stanno cenando insieme… che ne dite di andare a mangiare qualcosa anche noi? >> propose Winry.

<< Sì, dai, venite a casa nostra! >> invitò May.

<< Non vorremmo disturbare… >> disse Debora.

<< Niente disturbo! Andiamo! >>

<< In effetti >> sussurrò Giulia tra sé e sé << ho un certo languorino… >>

Winry s’avviò, indicando la strada alle tre sorelle: << Vedrete, vi piaceranno i nostri manicaretti! >> e s’allontanarono dal ristorante.

Poco dopo, Roy e Riza finirono di cenare. L’uomo pagò il conto e all’uscita, da vero gentiluomo, aiutò la bionda a infilare il cappotto. Fuori, si guardò intorno alla ricerca dell’auto di Riza, per accompagnarla fino alle vicinanze.

<< Riza… dov’è la tua auto? >>

<< Non c’è: sono venuta a piedi… >>

<< Ah, capito… >>

Detto questo, la donna si girò per tornare a casa e salutò il moro: << Ci vediamo lunedì, Roy. >>

<< Eh? >> esclamò confuso. << Come “ci vediamo lunedì”? >>

<< Bè… torno a casa… >> spiegò lei, indicando la strada di fronte.

<< Non pensarci nemmeno! >> replicò l’uomo. << Ti accompagno io! >>

La bionda lo guardò, leggermente stupita: << Ma no, figurati… >>

<< Non mi dai alcun disturbo, stai tranquilla… >> la anticipò lui, sorridendo.

La cecchina rimase bloccata, indecisa.

Il Flame Alchemist, nel vederla, fece un sospiro: << Ho capito… >>. S’avvicinò e la prese per mano, la portò vicino all’auto e, sempre da vero gentleman qual era, le aprì la portiera.

<< Prego, mademoiselle… >>

La bionda rimase per un attimo interdetta, poi sorrise e fu allo scherzo: << Grazie, mio maggiordomo. >> Entrambi risero.

Dopo il breve giro in auto, Roy accompagnò la bionda fino alla porta dell’appartamento.

<< Non c’era bisogno che tu mi accompagnassi fin qui… >> disse Riza sorridendo.

<< Che galantuomo sarei? >> replicò il moro con orgoglio.

Lei sorrise divertita. << Grazie… per la piacevole serata… >> disse dolcemente.

L’uomo rimase interdetto, poi ricambiò il sorriso: << Grazie a te… >>. Poi le prese con delicatezza la mano e le posò un leggero bacio sulla guancia.

Riza sgranò gli occhi dalla sorpresa, e quando il moro fissò le sue iridi d’ebano in quelli color cioccolato di lei, non poté non imbarazzarsi, ma riuscì a nasconderlo abilmente e sorrise.

<< Allora… buonanotte… >> disse Roy.

<< Buonanotte… >>

Il moro le lasciò la mano e s’allontanò, felice come non mai. Si appuntò mentalmente di ringraziare quelle pazze delle sorelle Frid.

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Note finali

Fi-ni-toooooooo!!! :D

Ci voleva un po’ di Royai, no? XD

Eh, la mente malefica di Lua è capace di avere improvvise idee geniali… XD

Mi sono divertita molto a rappresentare le “Cupid Girls” in stile 007! XD Immagino anche Xiao Mei col binocolo… XD

Povero Roy, lo sto trattando DAVVERO male… prima i disastri sul lavoro, poi lo stavo facendo affogare, infine gli ho pure fatto dare delle “borsettate” da parte di Jennifer! XD Ma secondo me, adesso non se ne frega più di tanto, visto che è riuscito a cenare con Riza… XD

Uhm… mi rendo conto che forse, dall’inizio della cena in poi, Roy e Riza siano un po’ OOC… Accidenti, non è facile farli rimanere IC, soprattutto Riza! >_< Boh, ditemi voi se sono OOC o no!

Per il vestito di Riza, visto che non avevo molte idee, mi sono ispirata a questa immagine: http://i40.tinypic.com/309jwcz.jpg . Non avevo idee perché non è facile pensare a dei vestiti eleganti che coprano la schiena! >_< (visto come Roy si fa il figo in quest’immagine? XD)

Se qualcuno si chiede perché ho accoppiato Havoc con Rebecca, è perché l’ho letto in alcune fan fiction. In effetti, loro potrebbero stare insieme senza problemi, visto che abitano un due città diverse… o almeno, io sapevo che funzionasse così! XD

Piccole novità non del tutto legate alla fan fic: allora, vi dico che quelle pazze delle mie due amiche dicono che IO mi sono fissata con la fan fiction… loro non sono fissate, no, no: Luana ha creato un gruppo solo per noi su Facebook chiamato “Le 3 sorry Alchimiste” (“sorry” sarebbe il diminutivo di “sorelle”) e ha realizzato dei braccialetti con le perline che ricalcano (più o meno) i bracciali alchemici della storia, mentre Giuly ha comprato in una fumetteria un ciondolo con la forma del simbolo degli Alchimisti (la croce col serpente, le ali e la corona) e ha messo i vari personaggi della fan fic (anche quelli classici di FMA) nel suo gioco di The Sims (ha detto che per Havoc non ci sono stati problemi, perché c’era la sua stessa pettinatura o_O’’ XD)… e poi sarei io la fissata! XD Vi voglio bene!

Ho fatto altri disegni! :D Sono questi:

- un disegno di Roy che s’infila i guanti... vi avverto, però: non è proprio il massimo… ^_^’’ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-pronto-per-la-battaglia-203186257

- Debby (ormai parlo del mio personaggio in terza persona XD) durante una battaglia, con un’inquadratura un po’ particolare ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Debby-in-battaglia-203184938

- una scenetta imbecille direttamente da questo capitolo XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/Frullato-di-cervello-203293320

- e… ta-taaan! Vi presento Leonard: http://silverylugia.deviantart.com/art/Leonard-in-battaglia-203183506. Ma siamo chiari: lui è MIO! è_é XD

Ringrazio infinitamente coloro che commentano sempre sia su EFP che su DeviantArt: Lulumoon91, VioletJuliet, Lupoz91 e Hanako_Hanako (tornata dopo un periodo di assenza grazie la computer tornato in vita! XD)… e anche Piwy, anche se non commenta sempre. Ma ringrazio infinitamente anche tutti quelli che seguono e leggono senza farsi sentire: grazie mille, anche solo per il fatto che avete scelto di leggere questa follia! XD

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 14
*** 14. Pregiudizi... ? ***


Note iniziali

Ed ecco a voi un nuovo capitolo! :D

Visto il grande (ma dove? XD) successo dell’idea del gruppo su Facebook con me e le mie pazze amiche, vi dico che, se volete, adesso abbiamo creato un apposito gruppo (perché quello chiamato “Le 3 Sorry Alchimiste” l’abbiamo creato per parlare delle nostre cose personali) dove possiamo parlare di manga, di anime, di Full Metal Alchemist, di fan fiction (e mica solo la mia!), di stupidaggini e di tutto ciò che vi passa per la testa! XD Il gruppo si chiama “Manga, Anime e Alchimia”: lo trovate facilmente, perché è l’unico gruppo con questo nome! XD

Ah, mi sono pure accorta che la volta scorsa ho fatto male gli “abbinamenti” con ciò che avevo scritto sui disegni e i link… Scusate, ho fatto un macello! ^_^’’ Comunque, come vi ho già detto, i miei disegni legati alla fan fic sono tutti sulla mia pagina di DeviantArt www.silverylugia.deviantart.com : aprite la gallery e tra le cartelle a sinistra cercate “fan fiction”. Se poi volete vedere pure gli altri disegni, fate pure! XD

Va bene, dopo queste notizie (se si possono chiamare notizie… Vabbè! XD), passiamo al capitolo, altrimenti mi uccidete (in particolare le due pazze amiche di cui vi ho parlato sopra XD).

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 14: Pregiudizi… ?

 

<< Sicure che abbiamo preso tutto? >>

<< Sì, sì, non abbiamo dimenticato nulla! >>

<< O almeno, abbiamo preso tutto quello che era segnato sulla lista… >>

Erano le tre sorelle Frid che discutevano tra di loro. Avevano deciso di approfittare del nuovo giorno di riposo per girare il mercato e fare un po’ di spesa… altrimenti si sarebbero dovute mangiare le crocchette di Maya.

La suddetta cagnolina precedeva le ragazze mentre giravano per le bancarelle. Furby era rimasto a casa, anche se Lua protestò. Ma le sorelle avevano paura di perderlo in mezzo alla confusione del mercato: mica potevano mettergli un guinzaglio come alla cagnolina! Fortunatamente, dopo molte insistenze, riuscirono a convincerla.

Mentre percorrevano la strada per tornare a casa, lo sguardo di Giulia si posò sulla vetrina di una libreria, su cui era appeso il poster di un concerto. Immediatamente le si illuminarono gli occhi, e senza dire nulla ci si fiondò davanti, quasi spiaccicandosi alla vetrina e bloccando la visuale alle altre persone che lo stavano guardando.

<< Waaaaah!!! Evviva!!! >> esultò la ragazza.

Le due gemelle si guardarono: << Ok, nostra sorella è impazzita >> disse Debora.

<< Concordo >> annuì l’altra.

Si avvicinarono alla sorellina, e Luana le chiese: << Si può sapere cos’hai da urlare tanto? >>

<< Non lo sapevate? >> disse Giulia guardando le sorelle con occhi pieni di felicità. << I Finley avevano annullato il concerto qui a East City, ma, come scritto qua >> indicando il poster << adesso hanno deciso di farlo, tra una settimana! >>

<< Aaaaah, ecco perché ti comporti così! Essendo il tuo gruppo preferito… >> sospirò Debora, più tranquilla nel sapere che Giulia non era da manicomio.

La sorellina annuì, mentre continuava a fissare la foto sul poster, rappresentante i quattro componenti del gruppo. Un attimo dopo, però, il suo sguardo si spostò all’interno della libreria. La sua espressione da sorridente divenne improvvisamente pensierosa, facendo sì che le sorelle maggiori si scambiassero uno sguardo preoccupato.

<< Aspettate un attimo >> disse semplicemente, passando il guinzaglio a una e la busta della spesa all’altra, per poi entrare nella libreria.

<< Quella ragazza mi preoccupa… >> sussurrò tra sé e sé Debora, ricominciando a prendere in considerazione l’idea del manicomio prima accantonata.

<< Chissà che cavolo avrà visto… >> disse Luana, cercando di vedere all’interno del negozio.

Poco dopo, l’Alchimista del Fulmine uscì, con, tra le mani, una busta di carta con dentro un libro, di cui non si riusciva a leggere il titolo.

<< Che cos’hai preso? >> chiese l’Alchimista delle Piante, curiosa.

La sorellina strinse a sé il pacchetto e disse: << Se-gre-to. >>

Luana la guardò sconcertata: << Cosa?! Ma non abbiamo segreti tra di noi! >>

<< Mi dispiace >> disse Giulia, sicura di sé << ma questa è una cosa di cui non vi posso parlare! >>

Debora sospirò: << Ok, allora è davvero da manicomio… >>

<< Come? >> chiese la sorellina. << Manicomio? >>

<< Niente, niente, lascia perdere… >> rispose la ragazza, facendo un gesto di non curanza.

Mentre le due gemelle pensavano che dovevano ASSOLUTAMENTE scoprire che diamine di libro nascondesse in quel sacchetto e, soprattutto, COME scoprirlo, le tre sorelle ripresero la strada di casa, attraversando banchi di folla e tratti senza anima viva, tranne i rivenditori.

Poco dopo, passarono in un incrocio. Istintivamente, Debora buttò lo sguardo verso la strada alla sua sinistra, per poi bloccarsi di colpo: qualcosa aveva attirato la sua attenzione.

Le sue sorelle, che camminavano appena davanti a lei, non sentendo più i suoi passi si fermarono e si girarono a guardarla.

<< Debby? >> chiese Giulia.

Senza muoversi di un millimetro, rispose: << A-andate avanti… ci vediamo poi a casa… >> e si avviò verso la direzione del suo stesso sguardo.

<< Come “ci vediamo a casa”? Ma dove vai?! >> chiese Luana. Ma ormai la gemella si era allontanata.

Giulia, incuriosita, guardò nella strada, cercando di capire cosa l’aveva attirata. Ma l’unica cosa particolare, degna d’attenzione, fu l’entrata per il cimitero.

Alzò un sopracciglio: << Il cimitero? >>

<< Fantastico, adesso è lei da manicomio… >> sospirò l’Alchimista d’Acqua.

L’Alchimista del Fulmine s’accigliò: << Mi spieghi questa storia del manicomio? >>

Ma la sorella non le diede ascolto e riprese a camminare: << Torniamo a casa, dai… >>

<< Perché non mi ascolti?!?! >> urlò la ragazza, mentre inseguiva la sorella.

Nel frattempo, Debora arrivò in fondo alla strada. Si fermò un attimo davanti all’entrata del cimitero, alzando lo sguardo sull’alta cancellata, aperta.

“Bè… ormai è tardi per ripensamenti…” ed entrò.

Poco più avanti, vide qualcosa che tolse i dubbi che le erano venuti: Leonard, girato di spalle. Infatti, le era sembrato di averlo visto entrare nel cimitero. Qualcosa le aveva detto di seguirlo, e così, senza pensarci due volte, lo fece. Strano, per lei che solitamente non seguiva l’istinto, ma era più riflessiva. Era Giulia quella un po’ più istintiva tra le tre.

Quando vide la figura del ragazzo, si bloccò: e adesso che doveva fare? Andò un attimo nel panico, poi decise semplicemente di avvicinarsi senza dire nulla.

Il giovane Colonnello, però, non poté fare a meno di sentire un rumore di passi che si avvicinavano, smuovendo leggermente la ghiaia del vialetto. Si girò, e rimase sorpreso nel vedere l’Alchimista delle Piante: << Debby… >>

<< Ciao… Leo… >> salutò lei, fermandosi.

<< Che ci fai qui? >> chiese lui, l’espressione sempre stupita. Ma la ragazza vide la tristezza nel profondo di quegli occhi, ora di colore castano scurissimo.

Fece un sospiro e rispose: << Ti ho visto… e qualcosa mi ha detto di seguirti… >>. Disse semplicemente la verità.

Il biondo rispose rivolgendole un sorriso triste, per poi voltarsi nuovamente verso la lapide.

La castana non si mosse, rimanendo a qualche metro di distanza: non voleva essere invadente e lasciargli invece un po’ di privacy. Anche se, si rese conto, il fatto di seguirlo non era molto coerente col concetto di privacy. “Pazienza, ormai quel che è fatto, è fatto” pensò.

Il ragazzo, non sentendo il rumore dei passi della ragazza, le disse, senza voltarsi: << Avvicinati pure… >>

L’Alchimista delle Piante si mise al suo fianco, senza proferir parola. Guardò la lapide e lesse il nome: “Josh Blizzard”. Poi guardò la foto al suo fianco, raffigurante un uomo sulla cinquantina ma ancora nel pieno delle forze. Aveva un’espressione severa, ma che riusciva comunque a rivelare in qualche modo il suo buon cuore. Aveva i capelli scuri, ma ciò che più colpì Debora furono gli occhi. Non c’era alcun dubbio: quelli erano gli stessi occhi di Leonard. Doveva essere la tomba del padre del ragazzo.

Gli occhi della ragazza s’intristirono: dopo la prima volta che si erano conosciuti, quando finalmente riuscì a mettere da parte l’imbarazzo iniziale, avevano parlato molte altre volte, diventando qualcosa che forse poteva definire “amici”. L’uno sapeva dell’altra le passioni, le abitudini, e si era accorta che lui evitava, ovviamente, il discorso del padre. E lei, in modo altrettanto ovvio, non aveva mai provato a mettere in mezzo il discorso. Guardò nuovamente la lapide, chiedendosi se quell’uomo fosse davvero il padre o un altro parente, ma non fece la domanda. Comunque, dopo qualche attimo di silenzio, fu lui a toglierle ogni dubbio: << E’ mio padre… >>

<< Immaginavo… >> rispose semplicemente, per poi non dire più nulla. Se il ragazzo avesse voluto parlare, l’avrebbe fatto di sua spontanea volontà.

Il biondo continuò, senza distogliere lo sguardo dalla lapide: << Come ti ho già detto, è morto in guerra… >>

La castana annuì, facendo capire che lo stava ascoltando.

<< E’ successo qualche anno fa… >> riprese lui. << Nella guerra che c’era a Sud, prima del colpo di stato… >>

La castana sapeva perfettamente di quella guerra: Riza aveva detto che quando lei e gli altri furono mandati via dalla squadra di Mustang, Fuery era finito proprio a Sud, nel bel mezzo di quella guerra. A quanto pare, tra le vittime di quella carneficina organizzata dagli Homunculus e dai militari corrotti, c’era anche il padre di Leonard.

<< Capito… >> rispose lei.

Tra i due scese di nuovo il silenzio, interrotto sempre dal ragazzo: << Anche se aveva un lavoro impegnativo, riusciva sempre a essere presente e a occuparsi di me… >> raccontò lui sorridendo tristemente. Sospirò, e abbassò la testa, nascondendo gli occhi lucidi dietro la frangetta ribelle. Il sorriso scomparve dalle labbra: << Mi manca così tanto… >>

Debora si sentì straziare il cuore da quelle parole. La mano, muovendosi prima del pensiero, si alzò e s’appoggiò sul braccio del biondo. << Leo… >>

Il ragazzo non disse nulla. A quel tocco, però si mosse: si girò velocemente verso la castana e l’abbracciò stretta, affondando il viso tra la spalla e il collo.

L’Alchimista delle Piante sgranò gli occhi, totalmente sorpresa dal gesto improvviso. Arrossì violentemente e rimase paralizzata, non sapendo che fare. Ripresasi un po’, ricambiò l’abbraccio, cercando in qualche modo di confortarlo e di fargli capire che gli era vicina. E mentre gli circondava la vita e rivolgeva lo sguardo triste al cielo limpido, si accorse che piccole gocce di pioggia cominciarono a bagnarle il cappotto.

 

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Nel frattempo, Luana e Giulia continuavano a camminare, mentre la seconda cercava di convincere la prima a raccontargli la storia del “manicomio”.

<< Perché non me lo vuoi dire? >> chiese l’Alchimista del Fulmine, accigliata.

<< E’ una cosa lunga, non mi va… >> rispose la sorella, stringendosi nelle spalle.

Sul viso di Giulia, allora, comparve un sorriso poco rassicurante: << E se ti minacciassi? >> disse lei, sistemandosi i bracciali.

Luana, sempre molto tranquilla, ribatté: << Tanto lo so che non lo faresti mai… >>

In quel momento un rumore interruppe il discorso: << Grooooooooowl…. >>. Erano gli stomaci delle due ragazze, che pregavano di essere riempiti.

Le due sorelle si guardarono un po’ imbarazzate per il rumore, in po’ sconvolte perché era successo ad entrambe contemporaneamente.

Sul viso di Luana comparve improvvisamente un sorriso: << Che ne dici di andare prima a mangiare qualcosa? >>

<< Credo che sia meglio… >> rispose la sorellina, ancora un po’ imbarazzata. Si guardò intorno e chiese: << Sai dove possiamo trovare un bar? >>

<< No… e tu? >>

<< Idem… >> rispose Giulia, pensierosa.

<< Allora giriamo un po’ nei dintorni: prima o poi ne troveremo uno, no? >> propose Luana, sorridendo.

<< Va bene, va bene… >> accettò la sorellina, non molto convinta. << Speriamo solo di non perderci… >> aggiunse tra sé e sé, sconsolata all’idea di non riuscire a tornare a casa.

<< Hai detto qualcosa? >> chiese l’Alchimista d’Acqua, sentendo la sorella sussurrare.

<< No, niente… andiamo… >>

Le due ragazze percorsero le strade nei dintorni, ma non riuscivano a trovare un benedetto bar.

<< Accidenti, niente da fare nemmeno qui… >> disse Luana un po’ scoraggiata, dopo aver attraversato per intero l’ennesima strada.

Mentre Giulia girava l’angolo disse: << Possibile che non ci siano bar in questa zona della città? E’ assurd- Ouch! >> esclamò, andando a sbattere contro qualcosa.

<< Ehi, stai attenta, potresti farti male… >> disse una calda voce maschile, mentre una forte presa la teneva per evitare di farla cadere.

Alla minore delle Frid parve di aver già sentito quella voce. Alzò lo sguardo e vide due grandi e stupendi occhi color verde smeraldo che la fissavano. << Romeo! >> esclamò. << Che ci fai qui?! >>

Il ragazzo moro alzò un sopracciglio: << Bè, ci lavoro >> disse semplicemente lui, indicando qualcosa in alto dietro di lui.

Giulia seguì la direzione con lo sguardo e vide una grande insegna con scritto “Rose Cafè”. Abbassando poi gli occhi, vide dei tavolini sotto a una specie di veranda.

<< Ah… quindi lavori qui… >> disse Giulia.

<< Eh, già… >> affermò lui. Poi aggiunse con tono malizioso: << So che ti piace stare così, e, a dir la verità, anche a me, ma dovrei tornare al lavoro… >>

La ragazza lo guardò confusa, poi si rese conto: era talmente sovrappensiero, che non si era accorta di essere ancora addosso a Romeo. Arrossì e s’allontanò immediatamente: << Aaaaah!!! >>

“Che disastro…” pensò Luana, sospirando.

Mentre Giulia cercava di riprendersi, il ragazzo notò la piccola Maya, che, da quando l’aveva visto, lo stava osservando attentamente. Si abbassò alla sua altezza e la accarezzò: << Ciao, piccolina… >>

Alla cagnolina fece piacere ricevere quelle coccole. Per accarezzarla, significava che doveva essere buono… allora, perché la sua padrona si era allontanata da lui così? A volte non riusciva proprio a capirla.

Romeo si rimise in piedi e disse: << Se volete, potete rimanere… ci sono dei tavolini liberi… >>

<< Ecco… >> balbettò Giulia, ancora un po’ confusa. Se fosse stata un po’ più lucida, avrebbe immediatamente accettato, senza pensarci troppo.

<< Ma certo! >> esclamò Luana, felice di poter finalmente mangiare qualcosa.

<< Bene! Appena mi libero, vengo a servirvi >> disse lui, sorridendo cortese.

Mentre il ragazzo se ne andava, Giulia provò a ribattere: << Ma… >>, per poi bloccarsi immediatamente, nel vedere che la sorella si era già accomodata. << Ehi! >>

<< Cercavamo un bar, no? Allora siediti! >> disse Luana, con molta tranquillità.

La sorellina non poté far altro che accomodarsi anche lei.

Poco dopo, Romeo tornò con due menù: << Cosa posso servirvi, signorine? >>

L’Alchimista d’Acqua studiò attentamente la lista, finché un nome non le illuminò gli occhi: << Un frappè al cioccolato! >>. Era da bere e non da mangiare, ma vedendo il nome scritto sul menù, non era riuscita a resistere.

<< E a lei, signorina Giulia? >> chiese cortese il moro, rivolgendosi all’Alchimista del Fulmine.

La ragazza, con le guance leggermente rosse, era di nuovo confusa, stavolta dal fatto che il moro si ricordava il suo nome, anche se si erano visti una volta sola. Le faceva piacere, ma cominciò a balbettare, imbarazzata: << Ehm… ecco… non saprei… >>

Il cameriere s’abbassò, avvicinando il proprio viso a quello di Giulia: << Io le consiglierei questo… >>, indicando un nome sul menù: torta alle fragole.

La ragazza, a causa della forte vicinanza del moro, non poté fare a meno di arrossire ancora di più.

Romeo, notato il cambiamento di colore del viso della ragazza, le rivolse un sorriso malizioso: << Sei ancora più carina quando arrossisci… sai, mi ecciti… >>

Mentre Giulia avvampava così tanto che in confronto un pomodoro era pallido, Luana rimase pietrificata nel sentire quella frase. Non pensava tanto che fossero parole perverse, quanto al fatto che, facendo così, il ragazzo si era condannato a morte da solo. E lui non lo sapeva.

L’Alchimista del Fulmine sbottò: << BRUTTO PERVERTITO!!! >> urlò, attirando l’attenzione di tutti i presenti (ma lei non se ne interessò), mentre provò a tirare un pugno al moro, abilmente evitato.

Romeo, sorridendo divertito alla reazione di Giulia, se ne andò all’interno del bar.

<< Quel tipo… è davvero perverso… >> commentò Luana tra sé e sé. Poi si rivolse alla sorellina: << Tutto bene? >>

<< S-sì… credo… >> rispose Giulia, ancora con le guance arrossate. Rimase un attimo in silenzio, per poi sussurrare: << A dir la verità…non mi è dispiaciuto poi tanto… >>

<< CHE COSA?!?! >> urlò la sorella, sconcertata.

La sorellina aggiunse, stringendo una mano a pugno dalla rabbia: << Però poteva evitare di farlo in pubblico! >>

L’Alchimista d’Acqua sospirò sconvolta: “Solo a mia sorella poteva piacere un ragazzo perverso…

Quando il ragazzo tornò con le ordinazioni, Giulia evitò d’incrociare il suo sguardo… anzi, per essere precisi, lo ignorò totalmente. Anche se si capiva dal rossore sulle guance che, in realtà, si era accorta del suo arrivo.

<< Ecco a lei >> disse Romeo, porgendo il frappè davanti a Luana, che lo ringraziò. Poi posò la fetta di torta alle fragole davanti alla minore delle Frid: << E questo è per lei. >>

Vedendo che la ragazza non reagì in alcun modo, disse: << Mi dispiace per prima, volevo solo scherzare… >>

L’Alchimista del Fulmine, sempre senza guardarlo, replicò: << La prossima volta evita di “scherzare” con frasi del genere, soprattutto in pubblico… >>

Sul volto del ragazzo comparve nuovamente un sorrisetto malizioso: << Allora posso farlo se siamo da soli? >>

<< CRETINO! >> gli urlò Giulia, nuovamente rossa.

Il moro se la rise e rientrò nuovamente nel bar. Subito dopo uscì, dicendo: << Per farmi perdonare, offro io da mangiare alla vostra cagnolina… >> e posò una ciotolina piena per metà con delle crocchette e per metà con dell’acqua fresca.

Maya, per ringraziarlo, abbaiò, per poi fiondarsi sulla ciotola.

Le due sorelle, intanto, lo guardavano con stupore: non se lo aspettavano proprio.

<< G-grazie… >> balbettò Giulia.

<< Per te, questo e altro >> le sorrise il moro, per poi occuparsi degli altri clienti.

L’Alchimista del Fulmine non poté non arrossire per l’ennesima volta da quando erano arrivate in quel bar, e cercò di pensare ad altro, concentrandosi sulla fetta di torta.

Dopo un attimo di silenzio, fu la maggiore delle due sorelle a parlare: << Forse l’abbiamo giudicato male… >>

<< Forse… >> sussurrò l’altra, pensando che Romeo aveva ragione: quella torta era davvero buona.

 

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Poco dopo, Debora e Leonard uscirono dal cimitero.

La ragazza sorrise nel vedere che il biondo era più sereno. Posò lo sguardo sulle piccole macchie di bagnato che si erano formate sulla spalla: “Aveva semplicemente bisogno di sfogarsi…

Leonard vide che la ragazza aveva notato le macchie: << Scusa… >>

<< E perché mi chiedi scusa? >> disse lei, sempre sorridendo. Gli occhi del ragazzo si riempirono di stupore, e la ragazza continuò: << Non sei stato tu… non ti sei accorto che è caduta qualche goccia di pioggia? >>

Il giovane Colonnello alzò lo sguardo al cielo: era limpido e non c’era ombra di una nuvola. Sorrise, continuando a guardare l’azzurro che lo sovrastava: << Grazie… >>

<< Figurati… >> sussurrò la castana. In fondo, le faceva piacere che fosse stata la sua la spalla su cui il ragazzo era venuto a piangere: significava che le voleva bene e che la riteneva abbastanza importante per fare quel gesto. Al pensiero, arrossì appena.

Leonard interruppe i suoi pensieri: << E adesso, andiamo in un bar! >>

<< Eh? >> esclamò Debora, rivolgendogli uno sguardo confuso.

Lui sorrise divertito: sapeva che era una cosa che non tutti conoscevano. << E’ una tradizione del paese da cui arrivo: quando uno torna dal cimitero o da un funerale, bisogna fermarsi prima in un bar per non portare la sfortuna a casa! >> (superstizione vera di un paese del Molise ndA)

<< Che strana credenza… >> commentò l’Alchimista delle Piante, pensierosa. Poi gli sorrise: << Va bene, andiamo! >>

<< Perfetto! >>

Si fermarono in un bar che il biondo conosceva, ma non era quello dove lavorava Romeo.

Si sedettero ad uno dei tavolini e dopo aver ordinato, cominciarono, come loro solito, a chiacchierare. Debora vide che la tristezza che prima avvolgeva il cuore del biondo, ora non c’era più.

Le loro risate furono improvvisamente interrotte da una voce femminile: << LEOOOOOOOOOOO!!! >>

La castana vide che il ragazzo di fronte s’irrigidì, poi si guardò intorno, cercando la persona da cui proveniva la voce. E finalmente, vide una ragazza che s’avvicinava: era molto carina, con un caschetto di capelli biondi, e indosso vestiti molto femminili e alla moda. Il contrario di Debora, visto che lei aveva i capelli lunghi e castani e preferiva vestirsi in modo sportivo, sempre cercando di seguire un po’ la moda, anche se non ne era affatto esperta.

La bionda s’avvicinò al tavolino, sorridente. Lanciò un’occhiata veloce all’Alchimista delle Piante, poi disse, con tono molto smielato: << Leo, che bello rivederti! >>

<< C-ciao… >> rispose Leonard: si vedeva che si sentiva decisamente a disagio.

Subito dopo la bionda, come se la castana non ci fosse, prese il viso del ragazzo tra le mani e lo baciò trasporto.

Il cuore di Debora perse un battito.

Quando si staccarono, la nuova arrivata lo guardava con un misto di dolcezza e malizia e gli circondò il collo, mentre lui era arrossito e continuava a essere rigido. Guardò la castana: aveva gli occhi colmi di stupore. E adesso come poteva risolvere la situazione? Si diede del cretino.

<< D-Debby, lei… >> cominciò il giovane Colonnello indicando la ragazza appena arrivata. Deglutì, nervoso, poi continuò: << Lei… è Mary-Ann… >>

<< La sua FIDANZATA… >> completò la bionda, sottolineando per bene l’ultima parola e guardando la castana con superiorità, come a dire “quindi stai alla larga, lui è mio”.

Il cuore di Debora perse un altro battito. Gli occhi adesso si riempirono di delusione: perché non gliel’aveva detto? Almeno non avrebbe fantasticato su di lui!

Leonard la guardava con tristezza: non voleva che si sentisse così… ma si rese conto che era stato lui a creare tutto questo casino.

La castana abbassò lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime. Prese la borsa, lasciò sul tavolino i soldi per la sua ordinazione e si alzò: << Devo… devo andare… >> disse con voce tremante. Si voltò, dando le spalle alla coppia: << Arrivederci… >>

Il biondo, dopo un attimo d’indecisione, provò a fermarla: << Aspe- >>

Ma Mary-Ann lo bloccò, stringendolo: << Oh, Leo, da quanto tempo non ci vediamo! >>

<< S-sì, ma… >> disse il biondo, cercando di liberarsi dalla presa per fermare la castana. Ma quando alzò lo sguardo sulla strada, l’Alchimista delle Piante era scomparsa dalla sua vista. Sospirò, dispiaciuto.

<< Che ti prende? >> chiese la bionda, facendo la finta tonta. In realtà, dentro di sé festeggiava per aver allontanato quella sconosciuta.

<< Niente… >>. Si liberò dall’abbraccio: << Scusa Mary-Ann, ma mi sono ricordato che ho delle cose importanti da fare… >>. Lasciò i soldi sul tavolino e s’allontanò nella stessa direzione presa da Debora.

<< Ma… >> provò a replicare la bionda, ma il ragazzo venne inghiottito dalla folla. Si sedette e posò pesantemente il viso su una mano, sbuffando.

Intanto, il ragazzo provò a cercare l’Alchimista delle Piante, ma senza successo. Arresosi, s’appoggiò a al muro, sentendosi uno schifo.

Contemporaneamente, Debora aveva preso la strada di casa. Si diede della stupida, perché si era nuovamente sbagliata su di lui, ma adesso in peggio. E mentre continuava a camminare, grandi gocce di pioggia le rigavano il viso, scivolando giù una dietro l’altra, senza riuscire a fermarle.

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Note finali

Finish!!! :D

Maledizione, mi sento uno schifo! Faccio andar male la mia stessa storia d’amore! Ma allora mi voglio proprio del male! çAç

Spieghiamo: il fatto è che… dopo sembrava troppo facile. Insomma, a parte il problema dell’essere colleghi (in fondo, non troppo grande), non c’erano altre difficoltà… insomma, l’ho fatto per mettere un po’ di pepe alla storia! (ma che pepe, disperazione al massimo… -.-‘’ ndTutti)(Era un modo di dire! ç_ç ndMe). Pensateci: Lua ha il problema di Sheska (che, anticipo, tra qualche capitolo si risolverà… u.u), Giuly ha il problema del carattere enigmatico e perverso di Romeo... ^_^

Comunque… in fin dei conti, devo ammettere che mi sento abbastanza soddisfatta del capitolo, sia della parte con Romeo che di quella con Leo. Sì, è un capitolo triste, soprattutto per il finale, ma sono soddisfatta di come sono riuscita a scriverlo. Anche perché così ho cambiato un po’ il ritmo della storia… insomma, mica potevo far sempre andare tutto bene! E proprio per cambiare un po’ il ritmo, ho deciso che ci saranno altri capitoli con delle battaglie (non so quando, ma ci saranno).

Altre spiegazioni riguardanti il capitolo.

Prima di tutto, lo “spiaccicamento” di Giuly vicino alla vetrina con il poster… XD Mi sono ispirata ad una cosa che è successa davvero: eravamo andate a Bologna a vedere proprio i Finley, che facevano un incontro coi fan in un negozio d’abbigliamento. Non ve la spiego, ma vi faccio vedere il disegnino che ho realizzato, ispirata da quello che era successo XD (sotto ci sono le spiegazioni): http://silverylugia.deviantart.com/art/Finley-a-Bologna-194601670?q=gallery%3Asilverylugia%2F24612583&qo=1 . E sempre parlando del gruppo musicale, ci vuole una spiegazione sul concerto posticipato: pensavo in qualche modo di metterlo, ma mi sono poi resa conto che erano passate più delle due settimane di cui ho accennato nel capitolo 8, “Xing”, dove ne parlavo! D: Così mi sono dovuta inventare ‘sta roba! XD

Il segreto del libro si scoprirà più avanti, ma forse Lua avrà capito di cosa sto parlando, visto che è un’altra idea che ci è venuta insieme a quella del capitolo “Fuoco e fiamme”… XD *ridono solo Lua e Debby*

L’idea del nome del bar, cioè “Rose Cafè" (la cui pronuncia è inglese): ho scelto un collegamento con Vampire Knight perché è l’anime con cui ho fatto meno collegamenti. Insomma, c’è solo il cognome di Romeo, mentre con Romeo x Juliet c’è il nome e ci saranno altre cose più avanti, e con Maid Sama c’è… bè, praticamente l’intero personaggio di Romeo! XD

Parlando proprio di Romeo: la frase che dice “quando arrossisci mi ecciti” la pronuncia proprio Usui nell’anime! Qui è leggermente diversa, ma il concetto è lo stesso! XD Forse però, per altre cose, non è proprio uguale al personaggio di Usui… io non lo so, perché non ho visto l’intera serie, per il momento sono solo all’inizio! ^_^’’

L’idea del titolo, che forse non tutti potrebbero capire: ho scelto “pregiudizi” perché in fondo le due ragazze si fanno delle idee sui ragazzi, ma che poi si rivelano sbagliate o imprecise. Giuly pensa che Romeo sia solo un pervertito, ma poi dal piccolo gesto (mooolto piccolo, ma per il momento non potevo far di più visto che erano nel bar) si capisce che in fondo è un ragazzo gentile. E Debby è rimasta delusa da Leo, pensando che il ragazzo si fidasse ormai di lei e viceversa. Più o meno questa è l’idea. E il punto di domanda? Bè, perché… bisogna vedere se le impressioni che fino ad ora hanno avuto sono corrette. La prossima volta potrebbero cambiare ancora. Chi lo sa…

Ovviamente, tutti coloro che hanno visto anche una sola delle due serie di FMA, avranno capito che l’idea di chiamare le lacrime “gocce di pioggia” deriva proprio dalla serie, di preciso dall’episodio del funerale di Hughes…. HUUUUUUUUUUUUUUGHES!!!!!!! çAç *piange disperata al ricordo*

Basta, basta, ripigliamoci. Vi faccio tornare il sorriso con alcuni miei disegni! ^_^ (vi avverto, sono tanti! o_O’’). Alcuni di voi (intendo le ragazze già iscritte al gruppo “Manga, Anime e Alchimia”) ne hanno già visti alcuni, ma altri sono nuovi! ^_^

- Scenetta del capitolo precedente, richiesta espressamente da Lua XD: http://silverylugia.deviantart.com/art/Cupid-Girls-vrs-007-207440840

- Un disegno di Roy (penso che sia uno di quelli che mi è venuto meglio… ditemi voi!): http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-the-latin-lover-207301047

- Un ritratto di Riza (le mie strane genialate a sera tarda… o_O’’ XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/Riza-Hawkeye-ritratto-207302584

- Giuly insieme a Maya ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Giuly-e-Maya-207441655?q=gallery%3Asilverylugia%2F26915425&qo=36

- Ed ecco a voi Romeo :D : http://silverylugia.deviantart.com/art/Romeo-Kiryu-207299746

- Ed ecco anche Daniel! ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Daniel-Shanks-207298731

- Lua in battaglia (dopo Giuly e Debby, mancava solo lei!): http://silverylugia.deviantart.com/art/Lua-in-battaglia-207299178

- Due disegni con i fratelli Elric e le rispettive fidanzate ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Fratelli-Elric-207443450 e http://silverylugia.deviantart.com/art/Winry-May-e-Xiao-Mei-207442668

- Un altro paio di micro scenette idiote: Lua e Giuly sbavanti (http://silverylugia.deviantart.com/art/Lua-e-Giuly-sbavanti-XD-206359507?q=gallery%3Asilverylugia%2F26915425&qo=44) e il mio personale stato gelatinoso XD (http://silverylugia.deviantart.com/art/Debby-allo-stato-gelatinoso-XD-206357890?q=gallery%3Asilverylugia%2F26915425&qo=45)

E infine: alcuni disegni Royai! (della serie “il meglio alla fine!” u.u ndMe)(Guarda che il meglio è il mio amato Daniel! è_é ndLua)(-.-‘’ ndMe)

- Un disegno colorato con la sanguigna :3 : http://silverylugia.deviantart.com/art/Abbraccio-in-battaglia-Royai-206353184

- Una scenetta scema, ma che non ci sarà nella fan fic XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/Only-for-you-my-Colonel-XD-207446770

- E, dulcis in fundo, una sorpresa! Vi anticipo solo che sono riuscita a far diventare una gelatina pure Giuly O.O’’ XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/Little-kiss-Royai-207303325?q=gallery%3Asilverylugia%2F26915425&qo=38

Bene, fatto questo (argh, ma quant’ho scritto??? D: ), prima di lasciarvi voglio ringraziare le mie amiche Lua e Giuly, che commentano sempre su DeviantArt, che si divertono come sceme con questa fan fic e che mi stressano per avere i nuovi capitoli! XD Vi voglio bene, donne! :3

Passando a coloro che mi seguono su EFP: ringrazio Lupoz91, Hanako_Hanako e la nuova arrivata NeutralDarkSide. Grazie mille per le vostre recensioni e per il vostro sostegno! ^_^

E poi, un ringraziamento anche a tutti i lettori silenziosi, a coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite e compagnia bella: grazie, anche se non vi fate sentire! ^_^

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 15
*** 15. Collaborazione ***


Note iniziali

Ta-dah! Eccovi il nuovo capitolo!

Dopo il blocco per il capitolo scorso (chiedo ancora umilmente perdono! ç_ç), non ho impiegato molto tempo nello scrivere questo, visto che avevo già in mente a grandi linee cosa sarebbe capitato! ^_^

A quanto pare lo scorso capitolo ha avuto un grande successo! :D Perché, non lo so… spero che riguardi il modo in cui l’ho scritto! Vabbè, Giuly lo so il perché… -.-‘’ XD

Vi ricordo che, se volete, su Facebook abbiamo creato il gruppo “Manga, Anime e Alchimia”, dove ci siamo io, le mie due amiche e altre ragazze che seguono la fan fic! Se volete, iscrivetevi pure, anche se non avete la nostra amicizia! Parliamo non solo di FMA, ma anche di altri manga e anime… e poi ci facciamo un sacco di risate! XD

Ok, e adesso… buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 15: Collaborazione

 

L’inizio di quella nuova settimana di lavoro fu pessimo. Almeno, per le tre sorelle Frid.

Quella messa meglio era Giuly. E’ vero, aveva scoperto che Romeo, il ragazzo che le piaceva, era un pervertito di prima categoria. Ma, in fondo, nulla di grave: alla fine le aveva fatto comunque un complimento.

E poi c’era Luana, ancora in crisi a causa del mistero sul tipo di rapporto tra Daniel e Sheska. Voleva sapere che cos’erano l’uno per l’altra, ma non poteva mica andare da uno dei due e chiederlo esplicitamente! E così, non sapeva che fare.

Infine, quella messa peggio di tutte era Debora. Scoprire così, di punto in bianco, che il ragazzo che le piaceva era già fidanzato, era orribile. Soprattutto il modo in cui la notizia le era stata letteralmente sbattuta in faccia, anche se questo, doveva ammetterlo, non era colpa di Leonard. La sua colpa era stata quella di non averle detto nulla, di averla fatta illudere di essere importante per lui, soprattutto dopo quello che era successo appena prima al cimitero.

La tristezza dell’Alchimista delle Piante, poi, influenzava ovviamente anche quella delle sorelle. Si spezzò loro il cuore quando tornarono a casa e la trovarono in lacrime. Avevano cercato di consolarla, Luana dicendole che avrebbe trovato ragazzi migliori di lui, mentre Giulia cercava di farla sorridere, dicendo che, se voleva, sarebbe andata volentieri a fulminare quella bionda da strapazzo, facendole una fantastica permanente e trasformando il suo liscio caschetto in un’enorme pettinatura afro. Fortunatamente, la battuta riuscì, perché sul viso di Debora era comparso un debole sorriso.

Insomma, sul piano dell’umore, le tre sorelle erano messe male. E di certo il cielo, completamente coperto da una coltre grigia, non aiutava.

Arrivate nel corridoio dove c’era l’entrata del loro ufficio, videro che il Generale Mustang era fermo davanti alla porta e si guardava intorno, come appostato.

<< Che diavolo starà facendo? >> si chiese Giulia.

<< Ogni mattina ha una stramberia diversa… >> commentò Luana. La gemella sorrise alle battute delle sue sorelle.

Quando il moro le vide arrivare, un enorme sorriso s’aprì sulle sue labbra (strano che sorridesse quando c’erano nuvole che cariche di pioggia), mentre andava verso di loro a braccia aperte, urlando: << Sorelle Friiiiiiiiiiiid! >>, facendo comparire fiori da non si sa dove e prendendo pure in prestito qualche stellina dal Maggiore Armstrong.

Le tre sorelle, sconvolte e terrorizzate come non mai dallo strano comportamento del Flame Alchemist, ebbero le reazioni più svariate. Luana urlò spaventata, abbassandosi e tenendosi le mani sulla testa come a proteggersi. Debora formò una croce con gli indici delle mani e, tentando di ripararsi dietro di essa, urlò: << Vade retro, Satana! >>. Giulia, invece, si mise in posizione d’attacco, urlando, anche lei terrorizzata: << Se prova ad avvicinarsi, la incenerisco con un fulmine! >>

Roy si fermò a un metro da loro, guardandole per un attimo confuso. Mettendo da parte il perché di quella reazione, sorrise e disse: << Vi ringrazio infinitamente! >>

<< Eh? >> dissero in coro le tre sorelle, confuse. Che avevano fatto per essere state ringraziate?

<< Per aver fatto in modo che riuscissi a cenare con Riza sabato sera! >> sussurrò lui, per non farsi sentire dalla bionda, che si trovava all’interno dell’ufficio.

Le ragazze sbatterono più volte le palpebre, perplesse, mentre i loro cervelli elaboravano la frase.

<< Ah, è vero… >> disse Luana << l’avevo dimenticato… >>

<< Stupido piromane! >> urlò Giulia, adesso incazzata. << Ci ha fatto venire un infarto! >>

<< Mi dispiace, volevo solo ringraziarvi… >> disse lui, continuando a sorridere.

<< Comunque >> cominciò Debora << non è che abbiamo fatto in modo che lei cenasse con Riza… >>

Il moro la guardò confuso.

<< Noi abbiamo solo creato la situazione, era compito suo riuscire a prenderla al volo >> completò lei.

Un altro sorriso comparve sul volto dell’uomo: << Bè, grazie lo stesso! >>. Poi chiese, con espressione pensierosa: << Perché non mi avete detto niente? >>

Fu Luana a rispondere: << Guardi che è stato lei stesso a dirci che non dovevamo parlarle dei nostri piani… >>

<< Ah, è vero! >> esclamò il moro, sorridendo imbarazzato.

<< Che sfacelo… >> sospirò Debora. << Non si ricorda nemmeno le cose che dice lui stesso… >>

Le sopracciglia di Roy s’aggrottarono: ecco che quelle tre cominciavano di nuovo a criticarlo.

In quel mentre, Riza spalancò la porta dell’ufficio, con un’espressione che non prometteva nulla di buono: << Avete finito di fare salotto? L’orario di lavoro è cominciato da un pezzo. >>

Il gruppetto s’irrigidì, per poi fiondarsi immediatamente nell’ufficio.

Poco dopo, Giulia, insieme a Ed, dovette uscire nuovamente: Roy aveva affidato loro il compito di catturare un ladro. Nulla di che, ma stava provocando non pochi fastidi.

<< Che razza di missione… >> commentò l’Alchimista d’Acciaio.

Giulia sospirò: << Bè, meglio che andare a perlustrare un paesino sperduto formato da tre case diroccate e disabitate da anni… >>

Un’enorme vena pulsante comparve sulla fronte del ragazzo al ricordo di quel “bidone”. << Hai ragione… >>. Detto questo, s’avviarono verso la zona della città dove il ladruncolo aveva colpito di più.

Nel frattempo, tutti nell’ufficio lavoravano di gran lena. Havoc, Breda, Falman e Fuery rimasero sorpresi nel vedere che anche Roy lavorava… soprattutto, senza lamentarsi e, cosa ancora più sconvolgente, sorridendo. Mentre il cielo che si vedeva dalla finestra alle sue spalle diceva che, con molta probabilità, avrebbe piovuto da un momento all’altro. Queste scene tutte insieme erano incompatibili tra loro. Già, qualcosa non andava.

Dopo che i quattro uomini ebbero parlottato tra di loro, fu Havoc che dovette chiedere come stavano le cose. Deglutì terrorizzato un paio di volte, mentre guardava i candidi guanti, tranquillamente appoggiati sul legno scuro della scrivania. Sapeva che non sempre era una grande idea impicciarsi degli affari del suo superiore.

<< G-Generale… >> balbettò il biondo, facendo dondolare la sigaretta spenta.

Il moro alzò lo sguardo su di lui, fermando la mano che stava firmando una delle tante scartoffie.

<< Le… ehm, le è successo qualcosa di bello questo fine settimana? >>

<< Cose te lo fa pensare, Havoc? >> chiese Roy, alzando un sopracciglio.

Il biondo sudò freddo, mentre guardava le calibro 9 di Riza dentro le fondine. Sapeva che non doveva perdere altro tempo, sennò gli sarebbe arrivata una bella pallottola in fronte.

Deglutì e continuò, cercando di sorridere: << La vedo allegro stamattina… >>

<< Sì >> rispose Roy, riprendendo a firmare << in effetti, la cena di sabato sera è stata fantastica… >>, mentre rivolgeva una velocissima occhiata alla sua bionda assistente.

Riza s’irrigidì, imbarazzata. Ma nessuno lo notò, grazie al fatto che era rivolta verso gli scaffali dell’archivio personale della squadra.

<< Ah… allora… ha passato una bella serata con quella… come si chiamava… Jennifer? >>

Calò un attimo di silenzio, mentre Roy rifletteva sul fatto di dire o meno la verità. << A dire il vero… non ho cenato con Jennifer… >>

<< Ah, no? >> Gli occhi dei quattro uomini si sgranarono per la sorpresa: possibile che…?

<< No, ho cenato col Capitano Hawkeye >> rispose il moro con molta tranquillità.

Mentre Fuery sorrideva, gli altri tre, anzi, quattro, visto che anche Ed e Giulia avevano sentito il discorso poiché la comunicazione radio era aperta, non potevano credere alle loro orecchie: lui, Roy Mustang, era davvero riuscito a cenare con Riza Hawkeye? E tutto grazie un semplicissimo espediente pensato da Luana?!?

<< Piuttosto… >> cominciò Roy, guardando il biondo << si può sapere che fine hai fatto sabato sera? Stavi per far saltare la copertura al Capitano… >>. Sapeva che era stato tutto organizzato dalle tre sorelle, ma voleva sentire la cavolata che il suo sottoposto si sarebbe inventato.

Il povero Havoc si sentì morire. Disse la prima scusa (troppo ovvia e stupida) che gli venne in mente: << Poco prima di venire al ristorante mi sono sentito mooolto male… >>

<< Oh. Doveva essere grave se non hai nemmeno avvertito il Capitano… >> lo punzecchiò il Flame Alchemist, ma con espressione seria.

<< S-sì, taaaanto male… non riuscivo a muovermi… >>. Deglutì a vuoto, poi continuò: << Ma è stata una cosa passeggera! Infatti già ieri mi sentivo bene! >>

<< Bene, meglio per te… >> disse il moro, riprendendo a firmare. Intanto, le due gemelle se la ridevano sotto i baffi: sapevano che il Generale aveva fatto tutto solo per divertirsi un po’.

<< Davvero è stata una bella serata? >> chiese ingenuamente Fuery, pentendosi subito dopo di ciò che aveva fatto.

Ma il Flame Alchemist non si arrabbiò. Anzi, gli comparve un sorriso involontario sulle labbra: << Sì, molto piacevole… >> sussurrò con tono quasi sognante.

<< Finalmente si è accorto che il Capitano è una donna… >> sussurrò Breda a Havoc, al suo fianco.

Ma Roy sentì perfettamente quella frase. Mentre gli compariva un’enorme vena pulsante sulla fronte, s’alzò e s’avvicinò alla scrivania di Breda, appoggiandosi pesantemente con entrambe le mani e guardando il rosso con occhi fiammeggianti degni del Flame Alchemist, e rivolgendo la schiena alla figura della donna, ancora occupata all’archivio.

<< Io so PERFETTAMENTE che il Capitano è una donna… e MOLTO BELLA, per giunta! >> disse il moro a voce alta.

Sui volti di tutti, compresi quelli di Ed e Giulia che avevano ascoltato tutto, comparvero espressioni stupite, e su quelle delle due gemelle, pure imbarazzate. Ma mai come quella di Riza, che era avvampata al complimento esplicito, detto davanti a tutti, ma fortunatamente non fu vista. Tutti avevano capito che il Generale aveva dimenticato che la bionda era presente.

Se ne rese conto nel vedere le espressioni stupite dei suoi uomini. Avvampò e disse: << Ah… >>. Nella sua testa, nel frattempo, era disperato: “Oddio, che ho fatto! Sono morto, me lo sento! Anche se in realtà le ho fatto un complimento, ma… sono morto lo stesso!

Calò un attimo di silenzio imbarazzante, interrotto da Riza, che fece partire uno sparo verso l’alto, rimanendo sempre girata verso l’archivio: << Allora, avete finito di fare salotto? >>

<< Sissignora! >> dissero tutti in coro mettendosi sull’attenti, pure il Flame Alchemist, che era il suo superiore. Addirittura anche Ed e Giulia, con uno scatto istintivo.

Tutti ripresero a lavorare per evitare di diventare più bucati di un formaggio Emmenthal. Poco dopo Luana, che era uscita a portare alcuni documenti, tornò con una busta indirizzata al Flame Alchemist. << E’ per lei, signore >> disse mentre gliela porgeva. << Credo… che sia una nuova missione… >>

Senza dire nulla, il moro prese la busta, e nell’aprirla trovò all’interno altre due buste, poco più piccole: una indirizzata a lui, l’altra ad un altro militare. Prese quella col suo nome, l’aprì e lesse con attenzione. A un certo punto, qualcosa lo stupì per un attimo, perché sgranò gli occhi, poi s’accigliò nuovamente, facendosi ancora più attento.

<< Qualcosa non va, Generale? >> chiese Falman, notando i vari cambiamenti di espressione.

<< No, tutto a posto >> rispose il moro con molta tranquillità. Prese l’altra lettera e cercò qualcuno per consegnarla. Vide che Luana (la sua vittima preferita in caso di giri per il Quartier Generale) era occupata ad aiutare Riza, così chiamò la gemella.

<< Vieni qua, Piantina >> la chiamò lui.

La ragazza s’avvicinò senza alcuna reazione, cosa che fece stupire l’uomo. Ormai le tre sorelle non dicevano più niente su quei soprannomi, però gli lanciavano comunque delle occhiatacce. Ma lui non poteva sapere come stava l’animo della ragazza.

Il Flame Alchemist lasciò correre la questione, e si concentrò nuovamente sulle cose importanti: << Consegna questa lettera al militare il cui nome è scritto sopra, fagliela leggere e portalo qui. >>

L’Alchimista delle Piante lesse il nome e gli occhi si riempirono di stupore: << Colonnello Blizzard?! >>

Luana, alla voce della gemella che pronunciava quel nome, si voltò a guardarla.

<< Già… >> confermò l’uomo. << A quanto pare hanno deciso di far collaborare le nostre squadre… ma ti spiegherò meglio dopo. >> Poi si rivolse a Fuery: << Dì a Lampadina e Acciaio di muoversi, altrimenti dovranno sentirsi la spiegazione della missione via radio. >>

Gli occhi di Debora si riempirono di tristezza: avrebbe preferito evitare d’incontrare il biondo Colonnello, e invece…

A Roy quella tristezza non poté sfuggire: << Qualcosa non va? >>

La ragazza fece segno di diniego: << No, tutto bene. >> Detto questo, uscì dall’ufficio.

Luana avrebbe voluto seguirla, per farle da supporto, ma Riza la stava involontariamente bloccando. Sospirò, sperando che andasse tutto bene.

Poco dopo, l’Alchimista delle Piante raggiunse l’ufficio di Leonard. Quello stesso ufficio che li aveva fatti conoscere. Dopo un attimo d’indecisione, prese un profondo respiro e bussò.

<< Avanti! >> rispose una voce all’interno.

Aprì la porta e vide che tutti i componenti di quella squadra erano occupati. Quando Leonard alzò lo sguardo, rimase sorpreso nel vedere la castana. << Debby… >> sussurrò involontariamente.

La ragazza, con passo marziale, si diresse di fronte al biondo e si mise sull’attenti: << Colonnello Blizzard, ho questa lettera per lei da parte del Generale Mustang. Mi ha detto che deve leggerla, poi la devo portare nel suo ufficio. >>

Il ragazzo rimase confuso dalla freddezza della castana, a cui non era abituato. Prese la lettera sussurrando un << Grazie >>, la lesse velocemente e si alzò. << Bene, fammi strada. >>

Mentre percorrevano i corridoi del Quartier Generale, il silenzio scese tra i due. Leonard sapeva di aver fatto un casino il giorno prima, e voleva (almeno in minima parte) risolvere la cosa. Decise di provare a spiegarle tutto, approfittando del fatto di essere da soli.

<< Debby, io… ti devo una spiegazione… >>

La ragazza lo guardò con occhi colmi di tristezza.

Il biondo, spaesato da quello sguardo, prese un profondo respiro e continuò: << Mi… mi dispiace di non averti detto nulla di Mary-Ann… >>

Debora sospirò, provando poi a fare un leggero sorriso: << In fondo non eri obbligato a farlo… >>

Il giovane Colonnello la guardò confuso.

<< Non mi pare che esista una legge che dice che quando un ragazzo e una ragazza si conoscono, bisogna dire se si è già fidanzati o meno… >> si spiegò lei.

<< Sì, questo è vero… >> disse lui << ma… non è giusto nei tuoi confronti, perché così hai sofferto… e hai perso la fiducia in me… >>

“Bingo…” pensò Debora. Ma almeno aveva visto che il ragazzo era davvero dispiaciuto.

Scese nuovamente il silenzio. Erano quasi arrivati all’ufficio del Generale Mustang, che il biondo disse: << Io non te l’ho detto solo perché… >>

Ma non riuscì a completare la frase, che la porta del suddetto ufficio si spalancò, mostrando la figura di Riza: << Bene, siete arrivati. Il Generale vi stava aspettando. >>

Entrati, Debora vide che erano tornati anche Ed e Giulia. Quest’ultima, nel vedere Leonard, fu aiutata dalla mano di Luana che si appoggiava sulla sua spalla per reprimere l’istinto di fulminarlo.

Intanto, Leonard arrivò davanti alla scrivania e fece il saluto militare: << Colonnello Blizzard al suo servizio, Generale Mustang. >>

<< Riposo, riposo… >> disse il moro con tranquillità. << E si sieda pure >> aggiunse, indicando uno dei due divanetti. Si guardò un attimo intorno, per poi chiedere: << Dov’è la sua squadra, Colonnello? >>

<< Signore >> s’intromise Debora << lei non mi ha detto di far venire anche la sua squadra… >>

Fantastico. Il famoso Flame Alchemist aveva già fatto la sua prima figuraccia con quel giovane che aveva appena conosciuto. Cominciava proprio bene. “Che deficiente…” commentò mentalmente Ed.

Dopo un secondo di stupore, il moro si riprese immediatamente: << Fa niente, fa niente, li farò chiamare! >> e detto questo, alzò la cornetta.

Poco dopo, anche la squadra di Leonard arrivò nell’ufficio. Debora riconobbe il ragazzo alto coi capelli rossi e ricci, quello che aveva chiamato il giovane Colonnello quando stavano parlando sotto l’albero in cortile. Insieme a lui, altri due militari, anche loro piuttosto giovani: uno aveva i capelli di colore castano chiaro, l’altro di uno strano colore di grigio.

<< Bene, signori. >> cominciò il Generale Mustang. << Gli alti gradi dell’Esercito hanno deciso di affidarci una missione, facendo collaborare le nostre squadre. A quanto pare, per poter dare consigli alla squadra del Colonnello Blizzard. >>

I componenti di entrambe le squadre si osservarono, curiosi.

Roy continuò: << Vi spiego velocemente la situazione: nella zona nord-ovest della città ci sono stati strani avvistamenti. >>

<< Strani? >> chiese confuso Breda.

<< Già >> rispose il moro. << Pare abbiano visto una specie di grosso mostro… >>

I sottoposti di Roy sgranarono gli occhi, nella paura di ritrovarsi nuovamente in una situazione come quella del giorno della promessa.

<< … come se fosse formato da tanti esseri diversi: c’è chi ha detto che aveva una coda di serpente, chi delle zampe di orso… chi anche una criniera di leone e altre svariate cose… >>

I militari della squadra del Flame Alchemist tirarono un sospiro di sollievo: fortunatamente era solo…

<< … insomma, hanno visto una chimera. >> completò Roy. Dopo il giorno della promessa, erano state fatte delle perlustrazioni nei sotterranei per uccidere quelle chimere di cui avevano parlato Scar, May e gli altri che si erano ritrovati davanti quei mostri. Molto probabilmente, qualcuna di queste creature era riuscita a sfuggire ai soldati. Anche se era strano che comparisse solo ora: doveva essersi nascosta molto bene.

Il Generale riprese la spiegazione: << Il nostro compito è quello di abbatterla. Non solo terrorizza i cittadini, ma pare stia facendo anche un po’ di… confusione. >>

<< In che senso “confusione”? >> chiese Havoc.

<< Hanno trovato case, magazzini, negozi e edifici vari semidistrutti in quella stessa zona. >> spiegò Roy. << Quando hanno fatto in seguito il sopralluogo, hanno trovato orme di orso e… delle scaglie di serpente. Capite bene che qui né siamo sui monti Briggs, né c’è un circo nei dintorni… >>

“E nemmeno il Generale Maggiore Armostrong…” completò mentalmente la frase Ed, ripensando a quanto quella donna potesse essere terribile e, difatti, a come aveva saputo distruggere la villa di famiglia.

<< Però, pare che non abbia ucciso nessuno fino ad adesso, solo feriti. E con questo è tutto. >> concluse il Flame Alchemist.

<< Bene! >> annuì Leonard.

Poi Roy osservò l’altra squadra, e chiese: << Colonnello Blizzard, può dirmi le sue abilità e quelle dei suoi uomini? In modo da poter pensare a una buona strategia… >>

<< Certamente >>. Il biondo cominciò indicando il ragazzo dai capelli grigi: << Sottotenente Louis Harrow. Esperto nell’utilizzo di pugnali. >>

<< Pugnali? >> chiese Roy, non capendo bene.

Per essere chiaro, il giovane Sottotenente ne prese fuori uno per mostrarlo. Al moro gli si fermò un attimo il cuore nel vederli: erano uguali a quelli che usava Hughes, identici. Cercò di nascondere la tristezza causata da quei ricordi, ma a Riza la cosa non sfuggì: conosceva troppo bene quell’uomo.

Leonard proseguì, indicando adesso il ragazzo dai capelli rossi: << Maresciallo David Adams, bravo con le armi da fuoco, ma la sua specialità è la ricerca. Infatti in precedenza lavorava al reparto investigativo. >> Il rosso si mise sull’attenti.

“Mi ricorda terribilmente Falman…” osservò Luana.

<< E infine >> continuò Leonard << il Sergente Jim Bale, anche lui piuttosto bravo con le armi da fuoco, ma solitamente si occupa dei contatti radio. >>

“Ma cos’è? “Fuery 2-la vendetta”?!” pensò Giulia. (scusate, non avevo molte idee… ndA)

<< E lei, Colonnello? >> chiese il Flame Alchemist.

<< Sono… solo un buon cecchino. Uso armi da fuoco. >>

<< Come il Capitano Hawkeye. Capisco… >>

Presa una cartina della città e dei suoi sotterranei, Roy e Leonard cominciarono a ragionare su una possibile strategia, mentre ogni tanto Riza dava consigli, che ovviamente il moro accettava senza problemi. Nel frattempo Ed, incuriosito, s’avvicinò al Sottotenente Harrow, quello con i capelli grigi. << Piacere, Edward Elric, detto l’Alchimista d’Acciaio >> disse il biondino, tendendo la mano destra.

Come risposta, ebbe solo una gelida occhiata da parte del ragazzo.

“Mamma mia che freddezza…” commentò mentalmente Debora, sentendo degli strani brividi addosso.

“Accidenti, almeno un minimo di rispetto per uno che ha un grado maggiore del tuo!” pensò Ed, mentre cercava di nascondere il nervosismo. << Visto quello strano colore di capelli… >>. Il Sottotenente Harrow s’accigliò. << … hai del sangue ishvaliano? >> completò il biondino.

Dopo un momento di pausa, rispose freddamente: << Sì, perché? Problemi? >>. Agli uomini di Roy e alle tre sorelle sembrava di essere appena arrivati sulla cima più alta dei monti Briggs.

<< No, semplice curiosità >> rispose tranquillamente Ed, non prima di essersi ripreso dall’improvviso gelo polare che aveva sentito dentro e fuori di sé.

Fuery s’avvicinò lentamente a Ed: << Perché gli hai fatto quella domanda? >> sussurrò, ancora intimorito da quella freddezza. Anche Riza sapeva essere fredda durante il lavoro, ma in confronto a quel giovane, la bionda trasmetteva lo stesso calore del sole ai tropici.

<< L’ho detto: semplice curiosità, tutto qui >> rispose l’Alchimista d’Acciaio, sempre sussurrando.

<< Salve, gente! >> li interruppe una voce.

Tutti i presenti, tranne Roy e Leonard, si voltarono per vedere chi fosse: era Ling, seguito come sempre da Lan Fan.

<< Ling?! >> esclamò sorpresa Luana.

<< Che ci fai qui? >> chiese Debora.

Il ragazzo di Xing, tranquillo come sempre, rispose: << Bè, sono venuto a farvi una visita! Perché, non si può? >>. Lan Fan, dietro di lui, sospirò: aveva provato a fermarlo, dicendogli che tutti stavano lavorando e che non era il caso di disturbarli, ma Ling era stato il solito testardo e non le aveva dato ascolto.

Fu Roy a interrompere quella chiacchierata (se così poteva chiamarsi): << Bene, abbiamo deciso come muoverci. >>

Tutti si misero attentamente all’ascolto.

<< Sergente Bale, lei si occuperà dei contatti radio insieme al Sergente maggiore Fuery. >>

<< Sissignore! >> dissero in coro i due interessati.

Il moro aggiunse, rivolgendosi al suo sottoposto: << Approfittane per insegnare qualche “trucco del mestiere” al ragazzo. >>

<< Certamente! >> annuì Fuery.

<< Falman e Adams >> continuò Roy << andate a cercare altre informazioni su questa chimera. Quelli del reparto investigativo sono stati un po’ restii nel rilasciarci qualche informazione in più. E se avete novità importanti, trasmettetecele via radio. >>

<< Sissignore! >> risposero i due, mettendosi sull’attenti.

<< Tutti gli altri, con me e il Colonnello nei sotterranei >> completò il Generale.

<< Sissignore! >>. Anche Ling, che non c’entrava assolutamente nulla, aveva risposto e si era messo sull’attenti.

Solo in quel momento, Roy si accorse dei due ragazzi di Xing. << E voi che ci fate qui?! >>

Ling sorrise: << Siamo venuti a vedere come ve la passavate! >>. Lan Fan arrossì nel sentirsi al centro dell’attenzione.

<< Bè, siete venuti in un brutto momento: stiamo andando in missione… >> disse il Flame Alchemist.

<< Potremmo venire anche noi! >> propose tranquillamente il ragazzo di Xing. Lan Fan si girò a guardarlo con stupore: ma che diamine stava dicendo?!

Anche gli altri presenti li guardarono stupiti, in particolare Leonard e la sua squadra, che non lo conoscevano. Gli altri erano più o meno abituati alle strane sparate del giovane principe.

<< Potremmo esservi utili… >> continuò il ragazzo, ovviamente mettendo in mezzo anche la giovane ninja.

Roy sapeva che era vero, poiché sia lui che Lan Fan potevano percepire quello che chiamavano “ki”, cioè l’anima degli esseri viventi. E sarebbe stato davvero utile in quella missione, in modo da non perdere troppo tempo nel cercare quel mostro. Fece un sospiro e disse: << Va bene, venite con noi >>. Mentre s’alzava aggiunse, rivolgendosi a tutti : << Vediamo di muoverci. Fino ad adesso quella chimera non ha ucciso nessuno, ma potrebbe farlo molto presto >>. Detto questo, prese il suo soprabito nero e uscì dall’ufficio, seguito dagli altri militari e dai due ragazzi di Xing.

Mentre camminavano, Luana sospirò.

<< Bè, che ti prende? >> chiese Giulia.

<< A causa di questa missione… >> cominciò l’Alchimista d’Acqua, mentre anche la gemella l’ascoltava << … oggi non potrò andare dal mio Daniel! >>

Le sue sorelle la guardarono prima sconvolte, poi sospirarono: quella ragazza era davvero incorreggibile.

 

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Note finali

Ta-dah! Altro capitolo completato! ^_^

A dir la verità, all’inizio volevo fare un unico capitolo con questa parte e la missione vera a propria, ma in questo modo il capitolo sarebbe stato a dir poco infinito. ._. Così, ho deciso di fare due cose separate! ^_^ Mi dispiace solo per Lua, che deve aspettare ancora un capitolo per avere la soluzione del mistero su Daniel e Sheska! XD

E’ venuto fuori un capitolo piuttosto serio, col fatto che viene data questa nuova missione. Però ho cercato di farlo comunque più allegro del precedente (con le mie solite piccole scenette sceme, come l’ultima con Lua XD) e anche con un pizzico di romanticismo (col discorso sulla cena di sabato sera ^///^). E soprattutto per la vostra felicità, ho impiegato poco tempo! :D Bè, per forza: mentre non sapevo come fare la parte con Romeo nella scorso capitolo, nel frattempo sapevo già perfettamente cosa sarebbe successo in questo! (a parte il pezzo dal momento in cui i militari notano Roy allegro fino a quando il Flame Alchemist fa il complimento a Riza: quello l’ho pensato mentre scrivevo! ^_^)

Perché questa missione con la squadra di Leonard? Non lo so bene nemmeno io! XD Direi soprattutto per rendere il personaggio un po’ più attivo, cosa che farò anche con Daniel. Ma la cosa difficile sarà farlo con Romeo: con Leonard e Daniel è più facile, visto che lavorano entrambi nel Quartier Generale… vabbè, qualcosa me lo inventerò! XD

Come avete visto, ho approfittato di questa missione per far entrare in scena anche Ling e Lan Fan, che, poveretti, dopo un sacco di capitoli, erano praticamente scomparsi. ._. Molto probabilmente, qualcuno di voi avrà messo un annuncio sul giornale o avrà chiamato “Chi l’ha visto”! XD Tornando seri, non li avevo più messi in mezzo perché non avevo idee su cosa far fare loro. Così, ho pensato che questa missione potesse essere un modo per metterli un po’ in movimento! ^_^ (sapete, avevano smesso pure di fare ginnastica! u.u XD)

Il titolo. Anche se poco fantasioso, la scelta mi sembra abbastanza chiara: non solo la collaborazione tra le due squadre, ma anche con Ling e Lan Fan, letteralmente “infiltrati” XD

Cos’altro… ah, riguardo i sottoposti di Leonard. Ammetto che non avevo grandi idee (per ogni loro particolare), infatti, come si è capito, mi sono un po’ ispirata ai sottoposti di Roy e, soprattutto, sono pochi! XD Per nomi e cognomi, ringrazio il mio dizionario italiano/inglese, che ha una lista di nomi e cognomi inglesi/americani (perché anche su questo fronte le mie idee erano pari a zero XD)

Bene, ho finito! ^_^ Come al solito, metto i link dei miei disegni! Prima di tutto, alcune scene da questo capitolo e da quello precedente:

-Roy che corre incontro alle tre sorelle XD: http://silverylugia.deviantart.com/art/Ringraziamento-indesiderato-XD-208556268

-la storia del “manicomio”(richiesta da Lupoz91 XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/La-storia-del-manicomio-XD-208445969

-e poi la scena dell’abbraccio di Leonard u///u (devo fare anche qualche scena con Romeo, o Giuly mi ucciderà D: XD Vedrò di farla per quando metterò il prossimo capitolo): http://silverylugia.deviantart.com/art/Abbraccio-disperato-208444726

E poi altri disegni:

-una cosa successa davvero, mentre parlavo con le mie amiche XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/Fiori-e-sirene-XD-208444232

-una scena con Ling e Lan Fan dal capitolo 8 (poveretti, li avevo proprio dimenticati! XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/Incontro-imbarazzante-208555248

-una scena dal capitolo 12 che farà la felicità di Lua XD (ma non sono molto convinta di come sia venuto… Anzi, penso proprio che sia venuto una mezza schifezza, per non dire totale… -.-‘’): http://silverylugia.deviantart.com/art/Un-piacevole-ringraziamento-208559043

-e infine… Ta-dah! Una piccola anticipazione del prossimo capitolo! :D : http://silverylugia.deviantart.com/art/Sguardo-di-complicita-Royai-208558042

Come al solito, ringrazio coloro che hanno commentato l’ultimo capitolo: Lulumoon91 e VioletJuliet su DeviantArt (che, per chi non lo sapesse, sono rispettivamente le mie amiche Lua e Giuly), poi su EFP Lupoz91, Hanako_Hanako, NeutralDarkSide e la nuova arrivata Celest93, che altri non è che un’amica di Giuly, obbligata da questa a leggere la fan fic anche se non ha seguito FMA XD (ecco perché nel commento aveva scritto “ce la vedo Giuly spiaccicata alla vetrina per vedere il poster dei Finley”! XD).

Ovviamente, ringrazio anche tutti i cosiddetti lettori silenziosi: grazie di aver avuto il coraggio di cominciare a leggere questa folle fan fic! (_ _) XD

Al prossimo capitolo! ^_^

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Capitolo 16
*** 16. Chimera ***


Note iniziali

Ed ecco a voi il nuovo capitolo! :D

Stavolta non ho niente da dirvi: sapevo già più o meno cosa sarebbe successo (ma solo a grandi linee), quindi non avete dovuto aspettare troppo! ^_^

Bene, e adesso vi lascio al capitolo! Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 16: Chimera

 

Il gruppo formato dai militari e dai due ragazzi di Xing arrivò presto nei sotterranei, fortunatamente per Roy appena prima che fuori si scatenasse un vero e proprio temporale. Non sarebbe stato piacevole sentirsi inutile durante una missione insieme a dei militari più giovani: ci sarebbero andati di mezzo sia la sua dignità che il suo orgoglio.

Arrivati nei sotterranei, seguirono le indicazioni dei due giovani di Xing, finché non arrivarono ad un bivio, dove si bloccarono.

<< Che succede? >> chiese Roy: fino a quel momento, ad ogni incrocio sapevano perfettamente dove andare.

<< C’è un problema >> rispose Ling. << Sentiamo del “ki” provenire da entrambe le strade. >>

<< Quindi… le chimere devono essere due… almeno… >> rifletté Ed.

<< Fantastico… >> sospirò il Flame Alchemist. Rimase un attimo a riflettere, poi disse: << Significa che ci divideremo. >>

<< Dividerci? >> chiese Luana.

Il moro annuì, poi continuò: << Formeremo due gruppi, in modo da perlustrare contemporaneamente i due corridoi. In uno ci sarà Ling, nell’altro Lan Fan. >>

La giovane ninja si fece avanti: << No, mi dispiace >>.Tutti si girarono verso di lei e la ragazza continuò, seria: << Il mio compito è proteggere il principe, non aiutarvi nella vostra missione. >>

Roy sospirò: << Lo so Lan Fan, ma… >>

Ling si avvicinò alla sua guardia del corpo, interrompendo l’uomo: << Per favore. >>

Lan Fan si girò a guardarlo, stupita, mentre il giovane principe continuò: << Sicuramente il Generale l’ha proposto in modo da finire prima questa missione. >>

<< Lo so, ma… >> provò a ribattere.

<< E sai anche che sono capace di difendermi… >> disse lui con appena un po’ di dolcezza in più. Capiva la sua preoccupazione: non lo proteggeva solo perché le era stato ordinato, ma anche perché gli voleva bene, così come lui ne voleva a lei.

Anche con la maschera, si sentì la giovane ninja sospirare: << Va bene. Ma lo faccio solo perché me lo chiede lei >>. Ling, per tutta risposta, sorrise.

<< Ti ringrazio Lan Fan >> disse il Flame Alchemist. Poi continuò: << Bene, ci divideremo in questo modo: io, Ling, Hawkeye, Acciaio, Breda e Harrow prenderemo la strada di sinistra. Havoc, Lan Fan e le sorelle Frid col Colonnello Blizzard. >>

<< Sissignore! >> disse Leonard, mettendosi sull’attenti, seguito dagli altri militari presenti. Tranne Ed, che si lamentò ad alta voce: << Perché devo sempre seguire lei, stupido di un piromane?! >>

Sulla fronte di Roy comparve un’enorme vena pulsante, ma cercò di dimostrarsi calmo: << Perché, come sai perfettamente anche tu, le tre sorelle >> e indicò le interessate << sono molto più forti insieme, e in più cercavo di formare due squadre abbastanza equilibrate, con due Alchimisti in una squadra e tre nell’altra. >>

Il biondino odiava quando il suo superiore aveva ragione. Non poté far altro che sbuffare.

<< Bene >> s’intromise Riza, interrompendo la piccola discussione. << Mi raccomando, teniamoci sempre in contatto via radio >>. I militari della squadra di Leonard annuirono con decisione. Lan Fan, nel frattempo, pregò che andasse tutto bene: il suo cuore non avrebbe retto se avesse perso Ling.

Mentre le due squadre presero ognuna una strada, Roy buttò istintivamente un’occhiata triste al Sottotenente Harrow: gli faceva male vedere qualcuno usare quei particolari pugnali che gli ricordavano inesorabilmente Hughes, ma non gli sembrava prudente formare una squadra formata solo da persone senza molta esperienza. Per questo aveva preso con sé il giovane dai capelli grigi e aveva mandato Havoc con il Colonello Blizzard, a favore della missione ma a discapito del suo cuore. Riza vide la tristezza nelle iridi oscure del suo superiore: come sempre, le bastò un’occhiata per capire.

Contemporaneamente, nell’altro gruppo era sceso il silenzio, mentre Lan Fan si bloccava ad un altro bivio. Le tre sorelle s’avvicinarono, preoccupate.

<< Qualcosa non va, Lan Fan? >> chiese Debora.

<< No, niente… >> rispose lei. In realtà un problema l‘aveva: la sua attenzione si era distolta dal “ki” della chimera per controllare quello di Ling. Aveva veramente paura: era vero che il principe se la sapeva cavare perfettamente, ma non si sentiva al sicuro se non era sotto il suo sguardo. Abbassò gli occhi, leggermente imbarazzata.

Le tre sorelle capirono perfettamente: ormai la conoscevano piuttosto bene. << Stai tranquilla, >> le sussurrò Lua << andrà tutto bene. >>

La ragazza mora alzò gli occhi sulle tre sorelle, che le sorridevano per tranquillizzarla.

<< Avanti Lan Fan, >> provò a spronarla Giuly << abbiamo fiducia in te! >>

La giovane ninja annuì: << Sì… scusatemi… >>. Si concentrò per un attimo e prese con sicurezza la strada di sinistra.

Nel frattempo, Leonard e Havoc avevano guardato la scena in silenzio. Il biondo Tenente aveva intuito da un pezzo che c’era qualcosa in più del semplice rapporto principe-guardia del corpo a legare Lan Fan a Ling. Il giovane Colonnello, invece, era rimasto come affascinato dalla preoccupazione della ninja.

Entrambi i gruppi continuarono a camminare, finché una grossa ombra non passò davanti al Generale Mustang, uscendo da un corridoio e prendendone un altro, a gran velocità.

<< Eccola! E’ quella la chimera! >> urlò Ling.

<< Avanti, inseguiamola! >> ordinò Roy.

Mentre il gruppo del Flame Alchemist correva dietro a quell’ombra, quello di Leonard si bloccò, ritrovandosi il passaggio chiuso dalla chimera che stavano cercando. Era poco più grande di un leone, con cui condivideva non solo la grandezza, ma anche il muso, contratto in un ringhio, e l’ispida criniera che gli circondava la testa e gli copriva parte della schiena e della pancia. Le zampe erano grosse e pesanti come quelle di un orso, e la coda era squamata come quella dei serpenti. A quanto pare, l’insieme di segnalazioni aveva creato un identikit perfetto della creatura.

<< Caspita… >> borbottò Giulia << è piuttosto disgustosa… >>

Si misero tutti in posizione, pronti a combattere, ma il mostro non li attaccò. Anzi, fuggì prendendo la direzione opposta.

<< Ma… >> disse Havoc, sorpreso dallo strano comportamento.

<< Presto, non dobbiamo perderla di vista! >> urlò Leonard, mentre si precipitava all’inseguimento, seguito subito dopo dagli altri militari e dalla ragazza di Xing.

Quando i due gruppi finirono la corsa, si ritrovarono insieme ai due lati opposti di una grande stanza circolare. Al centro, le due chimere ringhiavano rabbiose verso gli “invasori”.

Appena la giovane ninja vide Ling, con uno scatto felino lo raggiunse, attraversando la stanza in modo da rimanere al di fuori della portata dei due mostri.

<< Principe, state bene? >> chiese lei immediatamente.

<< Sì, non ti- >>

<< Attenti!!! >> li avvertì una voce. Ma non fece in tempo: un colpo di coda di uno dei due mostri lanciò letteralmente i due giovani di Xing contro un muro. Nel volo, la maschera di Lan Fan si tolse e finì chissà dove.

<< Oh, mio dio! >> urlò Debora, mentre li raggiungeva, per innalzare subito dopo una barriera di rampicanti per proteggerli da un altro possibile attacco.

Ling si puntellò su un gomito, dolorante, per poi occuparsi immediatamente della situazione della giovane ninja: << Lan Fan, stai bene? >> chiese il principe, decisamente preoccupato, mentre le appoggiava una mano sulla spalla.

<< S-sì, non si preoccupi… >> rispose la mora, anche lei dolorante: il colpo era stato molto forte.

Il giovane principe riuscì a rialzarsi, anche se a fatica, per poi aiutare Lan Fan a fare lo stesso. Ma nel tentativo, la ragazza rischiò di cadere nuovamente. Per fortuna, Ling la prese in tempo.

<< Sei sicura? >> chiese ancora il ragazzo: era proprio in ansia.

Quando finalmente riuscì a rimettersi in piedi, la giovane ninja rispose: << Certo… e lei? Come sta? >> chiese a sua volta la ragazza: gli occhi erano pieni di preoccupazione.

Il giovane le rispose con uno dei suoi sorrisi, cercando di tranquillizzarla: << Sto benissimo! Ce ne vuole per mettere fuori gioco il principe Ling Yao! >>

Lan Fan sorrise appena: aveva capito che stava cercando di calmarla.

Debora s’avvicinò: fino a quel momento era stata a leggera distanza, perché le sarebbe sembrato di essere invadente. << State bene? >>

<< Sì >> rispose il giovane principe << niente di rotto. >>

La castana sorrise, quando delle grida attirarono la sua attenzione.

<< Debby! >> urlò la voce di Luana.

<< Sorellona! >> urlò subito dopo Giulia.

L’Alchimista delle Piante si girò, e vide con orrore che una chimera stava distruggendo a zampate e con molta facilità la sua barriera di rampicanti. Rimase bloccata dalla paura.

Venne salvata da uno sparo, che colpì la creatura precisamente in un occhio. L’Alchimista si voltò verso il punto da cui proveniva la pallottola, aspettandosi la figura di Riza, rinomata per la sua precisione che alla fine le aveva dato il soprannome di Occhio di Falco. E invece era Leonard.

Mentre il mostro indietreggiava urlando dal dolore, il giovane Colonnello si rivolse alla castana: << Tutto ok? >>

Debora annuì, per poi sussurrare un << Grazie… >>

Nel frattempo, Roy, su consiglio di Breda, aveva deciso di mettere al muro le due chimere. Cominciò a lanciare delle fiammate per farle indietreggiare, poiché le pallottole non avevano granché effetto, se non in punti molto delicati.

Quando ormai i due mostri erano senza via di scampo, una voce risuonò negli auricolari dei militari: << Generale Mustang! Colonnello Blizzard! >>

Il Flame Alchemist rimase ammutolito, non riconoscendo la voce, al contrario di Leonard, che chiese: << Che succede, Maresciallo Adams? >>

<< Abbiamo novità sulla chimera >> rispose il militare.

<< LE chimere… >> precisò Giulia.

<< Sono… più di una? >> chiese il rosso dall’altra parte.

Adesso fu il Generale Mustang a rispondere: << Sì, sono due. Allora, quali sono le novità? >> chiese sbrigativo.

<< A quanto pare queste chimere, anche se hanno zampe d’orso, sanno essere molto agili e veloci, probabilmente grazie al sangue felino che scorre nelle loro vene. Almeno questo è ciò che abbiamo dedotto dalle varie segnalazioni che l’Esercito ha ricevuto… Fate attenzione, potrebbero cogliervi alla sprovvista. >>

<< Grazie mille, Mar- >>

La voce del Flame Alchemist si bloccò, quando vide che uno dei due mostri, quello non ferito, spiccò un balzo con l’agilità tipica dei felini, passando sopra le teste dei militari e raggiungendo l’altra parte della stanza. Adesso erano i soldati ad essere in trappola.

<< Maledizione! >> ringhiò Ed.

<< Adesso sì che siamo nei guai… >> commentò Luana.

<< Che succede? >> chiese Fuery attraverso gli auricolari.

<< Siamo stati circondati >> rispose freddamente il Sottotenente Harrow.

Fecero l’unica cosa in quel momento possibile: combattere per cercare sia di difendersi, sia di abbattere le chimere.

Le tre sorelle, a un certo punto, nel mezzo della battaglia, rimasero come incantate. Si ritrovarono a fissare due coppie: Ling e Lan Fan da una parte, Roy e Riza dall’altra.

I due ragazzi di Xing combattevano con forza, ma senza perdere l’eleganza, grazie agli agili movimenti tipici delle arti marziali. Le sorelle si resero conto che non era solo la giovane ninja a proteggere il principe, ma anche viceversa. Emanavano come un’aura di fascino, causata anche da quei movimenti fluidi che le tre sorelle vedevano per la prima volta.

Allo stesso modo facevano il Capitano Hawkeye e il Generale Mustang. Combattevano, ma riuscivano a muoversi con eleganza. E’ vero che lo facevano anche i due ragazzi di Xing, ma a loro era a causa delle arti marziali. A Roy e Riza, invece, la cosa sembrava quasi naturale, mentre si proteggevano l’un l’altra. Ogni tanto si guardavano, scambiandosi sguardi di complicità che li rendevano stupendi, e confermava sempre più l’idea che quei due, insieme, fossero semplicemente perfetti. Luana si ritrovò a pensare che se erano così belli mentre combattevano, figurarsi se ballavano insieme un romantico valzer.

C’era solo un problema in tutto questo: nel guardare le due coppie, le tre sorelle erano rimaste immobili in un lato della stanza. Si ripresero quando Ed urlò loro: << Sorelle Frid! Attente! >>

Solo in quel momento si resero conto che una delle due chimere stava per saltare loro addosso da un lato. Ma, fortunatamente, Havoc arrivò in tempo, spostandole dall’altra parte, mentre contemporaneamente il movimento della mostruosa creatura fu bloccato a mezz’aria da un pugnale che le si conficcò in mezzo agli occhi.

Il ragazzo dai capelli grigi, che aveva lanciato il pugnale, s’avvicinò alle tre castane: << Non mi sembra proprio il momento di rimanere imbambolate >> disse loro con la freddezza che ormai conoscevano già. Per tutta risposta, la minore delle Frid gli lanciò un’occhiataccia.

Il biondo Tenente, invece, si rivolse loro con più gentilezza: << State bene? >>

Debora annuì, mentre Luana e Giulia erano un po’ più concentrate sui muscoli del cecchino, messi in evidenza dalla maglietta nera a mezze maniche che usava in battaglia. “Complimenti per il fisico, Havoc…” pensarono contemporaneamente l’Alchimista d’Acqua e la sorella minore.

Nel frattempo, gli altri militari non riuscivano a mettere KO quelle chimere: Roy cercava di colpirle con le sue fiammate micidiali, ma i due mostri si muovevano velocemente, facendo sì di evitarle o di prenderle solo di striscio.

<< Bisogna bloccarle >> disse l’Alchimista delle Piante con decisione.

<< Facciamo vedere a quell’Harrow come combattono le sorelle Frid >> disse Giulia: quella frase pronunciata dal Sottotenente l’aveva ferita nell’orgoglio.

Fu proprio l’Alchimista del Fulmine a intervenire per prima: << TUTTI GIU’!!! >> urlò la ragazza.

Il Flame Alchemist la guardò stranito, ma nel vedere lo sguardo letteralmente fulminante della castana, decise di fare come diceva.

Quando tutti si abbassarono, Giulia lanciò due potenti fulmini, uno verso ogni chimera. Come sospettava, i due mostri non s’accasciarono tramortiti, ma rimasero solo paralizzati per un attimo: non sapendo come regolarsi, aveva deciso per un voltaggio micidiale per un essere umano, ma non per delle chimere grandi come quelle.

Comunque, le due gemelle approfittarono immediatamente di quel momento di paralisi: usando insieme le loro Alchimie, fecero crescere delle enormi piante… anzi, per la precisione, erano dei veri e proprio tronchi, che si avvolsero con vigore attorno ai corpi dei mezzi leoni. Quello era il risultato dell’Alchimia delle Piante potenziata da quella d’Acqua.

Gli altri rimasero meravigliati: l’altra volta avevano visto l’abilità delle tre sorelle, ma non a questo livello di forza.

Le due chimere, intanto, erano rimaste totalmente bloccate: si dimenavano nel tentativo di liberarsi, cercando di distruggere quei grossi rami a morsi e a zampate, ma senza successo.

Le tre sorelle si sorrisero: adoravano quando le loro Alchimie avevano successo e meravigliavano gli altri presenti.

<< Generale Mustang >> lo chiamò Luana, attirando la sua attenzione << adesso può usare la sua Alchimia per abbattere le chimere. >>

<< Sì... certo... >> rispose il moro, ancora un po’ confuso. Subito dopo si riprese, ordinando agli altri: << Andate via da questa stanza! >>

<< Andare via? >> chiese Leonard, alzando un sopracciglio.

<< Vede, Colonnello >> cominciò Roy << può essere pericoloso, anche se la mia Alchimia è molto precisa… >> Poi distolse lo sguardo dal biondo, guardando le chimere quasi con tristezza: << Inoltre non è un bello spettacolo… >>

Riza lo guardò: capì che gli erano tornati alla mente i ricordi dell’orribile guerra di Ishval.

<< Come vuole… >> disse il giovane Colonnello, notando la nota di malinconia che c’era nelle ultime parole. Detto questo, s’avvicinò agli altri: << Usciamo. Il Generale ci raggiungerà fra poco. >>

<< Cosa? E perché non possiamo rimanere? >> chiese Ling.

<< Dice che potrebbe essere pericoloso >> rispose semplicemente Leonard.

Il giovane principe guardò Roy: sapeva che la sua Alchimia era precisa… si chiese per quale motivo stesse mentendo. << Mah, chi lo capisce… >> borbottò il ragazzo tra sé e sé.

L’Alchimista d’Acciaio, invece, aveva perfettamente capito: voleva evitare agli altri la vista dei corpi bruciati e il loro terribile odore, anche se le vittime erano mostri e non esseri umani. “Stupido piromane…” pensò Ed: quel comportamento gli dava sui nervi. Sembrava quasi che volesse accollarsi tutti i dolori e le sofferenze del mondo per evitarle agli altri.

Mentre il gruppetto s’avviava, Leonard notò un’oggetto luccicante. Quando lo prese, si ritrovò in mano un orologio d’argento, quello che serviva come riconoscimento per gli Alchimisti di Stato. Si accorse che era il punto dove il Tenente Havoc aveva spostato le tre sorelle per evitare l’attacco di una chimera. S’avvicinò così alle tre castane.

<< Sorelle Frid… >>. Le tre ragazze si girarono a guardarlo, e lui continuò: << Ad una di voi deve essere caduto questo… >> e mostrò il prezioso orologio da taschino.

<< Non è il mio… >> disse Giulia, mentre controllava che avesse ancora il suo.

<< Il mio nemmeno >> costatò Luana alla vista del proprio.

<< Allora… >> cominciò Debora, mentre con foga guardava dove di solito portava l’orologio. E, infatti, non c’era: il gancio che teneva la catenina ai pantaloni della divisa si era rotto. << E’ il mio! >>

Leonard glielo porse sorridendo: << Tieni, allora… >>

La ragazza prese il piccolo orologio, e lo strinse a sé come se fosse un tesoro d’inestimabile valore. Poi guardò il giovane Colonnello, imbarazzata: << Grazie… >>

<< Figurati… >> disse lui. Dopo un attimo di pausa riprese, sorridendo malinconico: << E’ un gesto talmente piccolo che non credo proprio che possa essere utile per farmi perdonare per ciò che ho fatto… >>

Le altre due sorelle ebbero reazioni diverse: Luana lo guardò con stupore, Giulia aggrottando le sopracciglia. “Allora sai di aver fatto una cavolata!” pensò l’Alchimista d’Acqua.

Dopo un attimo di silenzio, Debora gli rispose, senza guardarlo direttamente: << E’ vero, ma… è un primo passo… >>

Tutti e tre la guardarono stupiti, mentre la minore avrebbe voluto dirle: << Ma sei impazzita?! >>

Fu lui a interrompere quel nuovo momento di silenzio: << Allora… vedrò di continuare in questo modo… >> e detto questo, s’avviò verso l’uscita.

<< A casa dovremo parlare MOOOOLTO a lungo… >> sussurrò la minore delle sorelle a Debora.

Nello stesso gruppetto, Ling si rese conto dello sguardo un po’ triste della sua giovane guardia del corpo. << Che succede, Lan Fan? >>

La ragazza sgranò leggermente gli occhi, distolta dai suoi pensieri, poi rispose al principe, cercando di sorridere: << Nella lotta… ho perso la mia maschera… ed è andata distrutta… >>. Se n’era accorta prima, quando stavano imboccando il corridoio per uscire: aveva visto un paio di frammenti bianchi e rossi, che riconobbe immediatamente.

Ling subito non disse niente e guardò dritto davanti a sé, imitato poco dopo dalla giovane ninja. Poi, di punto in bianco disse: << A dir la verità… io… ti preferisco senza quella maschera… perché così riesco a vedere il tuo viso… >>. Mentre pronunciava la frase, continuando a guardare dritto davanti a sé, le sue guance diventarono leggermente rosse.

Lan Fan ovviamente avvampò, e tentò inutilmente di nascondere quell’acceso colorito dietro all’alto colletto del suo vestito da ninja. Da quel momento non si dissero più nulla, entrambi troppo imbarazzati.

Nel frattempo, nella grande stanza circolare Roy pensava di essere rimasto da solo. Quando si rese conto di una presenza: si voltò e vide Riza.

<< Che ci fa qui, Capitano? Avevo detto che dovevano andare via tutti… >> chiese il moro, con la precedente tristezza che non lo aveva ancora lasciato.

<< Sono la sua guardia del corpo, quindi la proteggo >> rispose semplicemente lei. Subito dopo aggiunse, abbozzando un sorriso: << E poi io non sono “tutti”… >>

<< Accidenti, quanto sei testarda… >> sospirò il Flame Alchemist, passando automaticamente al “tu”. << Può essere pericoloso… >> aggiunse guardandola nei grandi occhi color cioccolato.

La bionda gli rispose lanciandogli un’occhiataccia che significava “non dire stupidaggini: conosco perfettamente sia te che la tua Alchimia”.

Lui, come al solito, la capì al volo: << Sì, decisamente testarda… >>

<< Io non posso lasciarti da solo >> replicò seria Riza, passando anche lei al “tu”. Roy la guardò stupito, mentre la cecchina continuava: << Ho deciso di seguirti non solo per proteggerti, ma anche per sostenerti, sia nella tua scalata verso il grado di Comandante Supremo, sia in qualunque tipo di difficoltà, sul lavoro o nella vita di tutti i giorni. >>

<< Nella vita… di tutti i giorni? >> ripeté lui. In realtà si vedevano a malapena fuori dall’orario di lavoro.

La bionda si rese conto solo in quel momento di quello che aveva detto, che le era uscito dalla bocca con naturalezza. Arrossì appena e distolse lo sguardo: << Non ne abbiamo ancora avuto occasione, ma… >>. Si bloccò un attimo, poi riprese: tanto ormai la frittata era fatta. << Nel caso ce ne fosse bisogno, io ci sono, sempre. E continuerò a esserci. >>

Roy rimase stupito da quelle parole: sentite da una persona qualunque, potevano sembrare pronunciate con la tipica freddezza di un soldato, ma il moro invece era riuscito a percepire quell’affetto dedicato solamente a lui. Un affetto non del tutto inaspettato, a dir la verità, ma ogni volta che veniva a galla non riusciva a fare a meno di stupirsi. Il suo sguardo s’addolcì e le sorrise: << Grazie, Riza… >>

La donna gli sorrise di rimando. Poi il Flame Alchemist si voltò, dandole le spalle per lanciare la fiammata che avrebbe dato fine alla vita di quei mostri, che finalmente si erano arresi dai loro tentativi di liberarsi. Ma il braccio si bloccò a mezz’aria e le disse con serietà, senza voltarsi: << Senti Riza… voglio dirti che… anch’io ci sono e ci sarò. Sia per motivi importanti che per cose futili. Sempre. >>

Riza sgranò gli occhi, sorpresa da quelle parole, mentre Roy lanciava la sua Alchimia di Fuoco.

Il moro si voltò e ordinò: << Andiamo. Ormai possiamo definire conclusa la missione >>. Poi, prima d’imboccare il corridoio, sorrise nuovamente verso la bionda. Lei ricambiò il sorriso, un po’ in imbarazzo, ma fortunatamente il leggero rossore era nascosto dalla luce del fuoco.

Subito dopo se ne andarono, mentre quella grande stanza circolare si riempiva sempre più della calda luce delle fiamme.

 

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Note finali

Siiiiiii, finito!!!! :D *saltella con dei pon-pon in mano*

Ammetto che, mentre lo scrivevo, sono andata un paio di volte in crisi, non sapendo cosa far accadere di preciso durante la battaglia. ._. Infatti, vi sarete resi conto che non ho precisato troppo… u.u’’ E, proprio per questo, il capitolo è venuto un po’ più corto degli altri. (ma non di molto, direi)

Evviva, finalmente sono riuscita a parlare un po’ della coppia Ling x Lan Fan! :D Su di loro sì che stavo andando veramente in crisi esistenziale: non avevo proprio idea su cosa fargli fare! >.< Poveretti, e pensare che sono una coppia così bella… ^_^’’

E poi c’è anche un po’ di Royai! ^///^ Credo abbiate capito qual è il momento rappresentato dal disegno/anticipazione che vi ho fatto vedere nel capitolo scorso, cioè il momento in cui le tre sorelle rimangono incantate. Ammetto che facendo questo abbiamo fatto la figura delle deficienti… u.u’’ Ma come avrebbero potuto vedere per bene le due coppie se nel frattempo combattevano? E così, ne ho approfittato anche per “mostrare” l’apprezzamento che Lua e Giuly (e, a dir la verità, anche la sottoscritta u///u) provano per Havoc! XD

Ehm, lo so che il titolo fa schifo, ma le mie idee erano pari a zero… ._. Accontentatevi! XD

Quel piccolo pezzo con l’orologio serve ad anticipare una piccola cosa del prossimo capitolo… poi vedrete! ^_^

L’ultimo pezzo con Roy e Riza… bè, in teoria l’avevo pensato come un momento malinconico… ma il mio lato romantico ha preso decisamente il sopravvento. ._. E così è venuta fuori una cosa romantica più che malinconica. Vabbè, non importa! XD

Prima di passare ai disegni (che stavolta sono pochi), voglio avvertirvi che i disegni che vi farò vedere nei prossimi capitoli avranno una qualità un po’ orrida. Vi spiego il perché: parto e starò per l’intera estate da mia nonna, dove non ho lo scanner, e mi posso arrangiare solo con la macchina fotografica. Purtroppo non avrò altro a mia disposizione. ._. Quindi per un po’ vi dovrete accontentare! ^_^’’

Bene, passiamo ai disegni! :D      

-Dallo scorso capitolo, una scena con Romeo e Giuly (per grande felicità di quest’ultima u.u): http://silverylugia.deviantart.com/art/Piacevole-scontro-210661429 Ero indecisa se fare questa scena oppure quella un cui Romeo dice che “si eccita”, ma poi ho pensato che in quest’ultima avrei dovuto disegnare anche Lua, mentre negli altri disegni delle due gemelle con i loro “amati” non ci sono “terzi incomodi” u.u E poi voglio annunciare una cosa… IO ODIO A MORTE I CAPELLI DI USUI E, DI CONSEGUENZA, QUELLI DI ROMEO!!!!! Sono impossibili da fare! è_é XD

-Una scenetta stupida che mi è venuta in mente, che forse metterò più avanti (vedremo XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/Le-fantasie-di-Roy-Royai-210660142

-Lavori in corso! Lo schizzo di un disegno Royai che, poco alla volta, vedrò di finire ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Royai-work-in-progress-210663642

Un enorme ringraziamento a tutti coloro che commentano la mia fan fic: ovviamente, su DeviantArt LuluMoon91 (cioè Lua) e VioletJuliet (cioè Giuly). Mentre su EFP ci sono Hanako_Hanako, Lupoz91, NeutralDarkSide, Celest93 (alias la povera Rajae, obbligata da Giuly a leggere la storia anche se non conosce FMA XD) e Piwy. E un altro enorme ringraziamento a tutti i lettori silenziosi, che, anche se non si fanno sentire, non li ritengo meno importanti. Grazie di cuore a tutti voi! (_ _)

Al prossimo capitolo! ^w^

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Capitolo 17
*** 17. Famiglia ***


Note iniziali

Nuovo capitolo in arrivooooooooo!!! :D

Lo so che aspettavate con ansia questo capitolo (in particolare una mia certa amica di nome Lua… XD) e (chiedo umilmente perdono! çAç) l’avete anche dovuto aspettare più del previsto (MOLTO più del previsto… _ _ |||), anche se è un po’ più corto, a causa di vari problemi… non solo l’inizio di un’altra mia fan fic per il Royai Day, cioè “A thing to say”, ma anche perché non mi veniva la giusta ispirazione e, soprattutto, ho avuto anche vari giorni totalmente impegnati e quindi non mi sono potuta mettere al lavoro sul capitolo.

Va bene, basta con le chiacchiere, sennò cercate l’indirizzo della casa di mia nonna e venite ad uccidermi D: XD

Ok, basta. Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 17: Famiglia

 

Erano passati un paio di giorni dall’ultima missione. Giorni in cui, notarono le sorelle, Luana era stranamente pensierosa. Cominciarono a credere che fosse successo qualcosa con Daniel (oltre al mistero sul rapporto con Sheska), così glielo chiesero direttamente.

<< No, non è successo nulla… >> disse con un sorriso, tentando di rassicurare le sue sorelle. Poi aggiunse con una punta di tristezza: << Bè, a parte quello che già sapete… >>

Debora e Giulia non potevano sapere che per la testa di Luana c’era tutt’altra cosa. Non pensava ai suoi problemi sentimentali, ma alla battaglia. A differenza della loro prima missione, qui non si era sentita “utilissima”. Aveva provato a colpire quelle chimere con un getto d’acqua ad alta pressione, ma non aveva avuto alcun effetto. Certo, se la sua Alchimia e quella della sua gemella non si fossero combinate, molto probabilmente non sarebbero riusciti ad averla vinta contro quei mostri, ma… per il resto non aveva fatto altro. E non le piaceva molto era solo un “supporto”.

Decise che doveva fare qualcosa. Magari riuscire a “potenziare” in qualche modo la sua Alchimia… e di certo i libri che aveva a casa, usati così tanto per studiare che ormai li sapeva a memoria, non le potevano di certo  essere d’aiuto.

Decise di andare in biblioteca, stavolta seriamente, e non per vedere solo Daniel… anche perché quel giorno era di turno Sheska. Chiese così il permesso al Capitano Hawkeye e al Generale Mustang, e spiegato loro il motivo (tranquillizzando così anche le sorelle, a cui non aveva detto nulla), s’avviò.

Quando la ragazza arrivò a destinazione e aprì la porta, rimase bloccata, presa totalmente alla sprovvista.

<< Daniel?! Che ci fai qui? >>

Il ragazzo, intento a mettere a posto alcuni libri, si girò verso l’Alchimista d’Acqua, sorridendole cortese: << Ciao, Lua! >>

A quel sorriso, come al solito, la castana arrossì, imbarazzata e incantata allo stesso tempo. Mentre cercava di calmarsi almeno un pochino, s’avvicinò: << Oggi non doveva esserci Sheska? >>

Il giovane bibliotecario riprese il suo lavoro, mentre le rispondeva: << Sì, ma è a casa ammalata, così l’ho dovuta sostituire. >>

<< Ah… capisco… >> disse Luana. Se da una parte avere Daniel in biblioteca le faceva piacere (MOLTO piacere), dall’altra aveva paura di essere distratta dalla sua presenza: una volta tanto era venuta lì per lavorare seriamente!

Fu il castano a interrompere il filo dei suoi pensieri: << Vuoi vedere gli ultimi romanzi arrivati? >> chiese con i suoi soliti modi gentili.

La ragazza rispose, leggermente imbarazzata: << No, veramente… sono venuta per tutt’altro motivo… >>

<< Dimmi pure >> la incitò lui.

<< Ecco… volevo dei libri sull’Alchimia d’Acqua e sulle altre Alchimie ad essa collegate… >> rispose lei, le guance appena imporporate per la sola presenza del giovane bibliotecario.

<< Certo. Ti faccio vedere dove sono. >> Finì di mettere a posto gli ultimi libri, e mentre s’avviava attraverso gli scaffali, disse: << Se posso chiedere… a cosa ti servono? >>. Guardò la ragazza con gli occhi pieni di confusione e di curiosità, creando un’espressione che Luana trovò a dir poco adorabile.

La castana arrossì, per poi rispondere: << Vorrei… un modo per potenziare la mia Alchimia… per essere più utile in battaglia… >>

Daniel la guardò ancora più confuso: << Credevo che la tua Alchimia fosse già molto forte… >>

La ragazza sospirò: << Non sempre. In alcuni casi è totalmente inutile. >> Poi rivolse al giovane uno sguardo deciso: << Voglio fare in modo di avere un’Alchimia completa, utile in qualunque occasione. Non voglio essere un peso, né per le mie sorelle, né per i miei compagni di squadra. >>

Il giovane bibliotecario sgranò appena gli occhi, stupito da quella determinazione, solitamente nascosta dietro alla timidezza e all’allegria della ragazza. Sorrise, per poi guardare di fronte a sé: << Capisco… >>

Subito dopo arrivarono a destinazione. << Ecco, sono qui i libri che cerchi. >> disse Daniel, indicando uno scaffale.

<< Bene. Grazie mille >> disse Luana, per poi mettersi subito a cercare i volumi adatti. Ma quando non sentì i passi del giovane allontanarsi, alzò lo sguardo e lo vide di fianco a sé con un libro aperto in mano.

<< Ma... che… >> balbettò lei, confusa.

Lui notò l’espressione della castana e sorrise, divertito: << Ti aiuto, così fai prima! >>

Lei arrossì appena, sorpresa dal gesto. << Ma… se hai da fare… >>

<< No, ho già fatto tutto! >> rispose lui tranquillo.

<< Grazie… >> sussurrò Luana, abbassando lo sguardo sul volume che aveva in mano per nascondere il rossore che le invadeva il volto.

Dopo un po’, uno dei tavoli presenti per la lettura era quasi coperto da cinque pile, formate da libri di tutti i generi: da quelli piccoli di poche pagine a tomi enormi.

<< Bene! >> sospirò Luana. << Ce l’abbiamo fatta... >>

<< Questo però è solo l’inizio… >> precisò Daniel.

La ragazza guardò le pile di libri e fece un altro sospiro: << Già… mi sa che impiegherò un sacco di tempo… >>

<< Tranquilla, ti do una mano… >>

Luana fece segno di diniego con la testa: << Grazie, ma… non so nemmeno io di preciso cosa sto cercando… purtroppo è una cosa che devo vedere da sola… >>. Poi gli rivolse un sorriso, ugualmente grata della gentilezza del ragazzo.

<< Ah… va bene… >> disse Daniel. Fece per andarsene, ma poi si voltò verso la ragazza: << Comunque… sei hai bisogno di aiuto, chiamami senza esitazione! >> le disse sorridendo.

L’Alchimista d’Acqua arrossì appena, di nuovo: non riusciva a controllarsi ogni volta che lo vedeva sorridere. << C-certo… >>

Mentre Daniel faceva qualche passo per raggiungere la sua scrivania, Luana si sedette. Ma un rumore metallico attirò l’attenzione di entrambi. Mentre la ragazza guardava sul tavolo, pensando che provenisse da lì, il giovane si voltò nuovamente verso di lei e vide che a terra, vicino alla sedia dov’era seduta, c’era un orologio da Alchimista. Era ancora legato con una catenella al pantalone della divisa della castana, ma nel sedersi doveva esserle scivolato dalla tasca.

Il ragazzo le si avvicinò e s’abbassò a prendere il piccolo orologio d’argento. L’Alchimista d’Acqua lo guardò, confusa, poi capì quando lui le porse l’oggetto di metallo.

<< Ti è caduto questo… >> disse il giovane bibliotecario con un sorriso.

Luana avvampò, imbarazzata dalla situazione: Daniel era letteralmente inginocchiato davanti a lei. Ok, non le porgeva un anello, ma il suo stesso orologio da taschino, ma la situazione non poté fare a meno di ricordarle una scena simile.

Il ragazzo la guardò un po’ preoccupato, notando il cambiamento di colore: << Tutto bene? >>

<< C-che?! >> esclamò la ragazza, mentre veniva distolta dai suoi strani pensieri. << S-Sì! Tutto… tutto bene… >>. Nel vedere il suo orologio nelle mani del giovane bibliotecario, tornò nuovamente con i piedi per terra. << Il mio orologio! Grazie, grazie! >> disse lei, mentre prendeva il piccolo oggetto metallico, per poi stringerlo tra le mani.

Daniel, nel frattempo, era di nuovo in piedi e guardava un po’ stranito la scena: << Allora aveva ragione… >> sussurrò tra sé e sé, sovrappensiero.

<< Come? >> chiese la castana, confusa.

Il giovane sorrise imbarazzato: <<< Stavo dicendo che… il Colonnello Blizzard aveva ragione… >>

Luana sgranò gli occhi: << Il Colonnello Blizzard?! Lo conosci? >>

<< Bè, sì… viene spesso in biblioteca, così ogni tanto parliamo… >>

<< Ah… >> riuscì semplicemente a dire la castana. Doveva capire che i due ragazzi si vedevano: Debora aveva detto alle sue sorelle che Leonard era appassionato di romanzi fantasy. << E… su cosa aveva ragione? >> chiese accigliandosi appena.

<< Sul fatto che… voi sorelle Frid trattate il vostro orologio d’argento come se fosse una cosa di vitale importanza… >>

La ragazza sorrise, per poi guardare l’orologio con aria malinconica: << In effetti, è vero… Questo perché… è il motivo per cui siamo qui >> rispose lei vaga. Poi alzò nuovamente gli occhi sul giovane bibliotecario, che le rivolgeva uno sguardo sempre più confuso. Sospirò: forse era meglio raccontargli tutto… tanto, non c’era nulla di male. Fino a quel momento nessuna delle tre sorelle l’aveva fatto perché l’argomento non era stato mai messo in mezzo.

Senza dire nulla, Luana sganciò l’orologio dalla catenella e lo porse a Daniel: << Forse è meglio se ti spiego tutto… >>

Il ragazzo, allora, si sedette, per poi allungare la mano sull’orologio, bloccandola però a pochi centimetri. << Posso? >> chiese insicuro.

L’Alchimista d’Acqua semplicemente annuì, così lui prese il piccolo oggetto metallico. << Aprilo pure >> disse, sorridendogli per tranquillizzarlo.

Il giovane guardò prima la ragazza, ancora un po’ incerto, poi lo aprì l’orologio. Mentre sul lato destro c’era il quadrante con le lancette, a sinistra, all’interno del coperchio, c’era una piccola fotografia, ritagliata in modo da incastrarsi appena. Era una foto di famiglia: su una panchina erano seduti a sinistra un uomo e a destra una donna, entrambi che potevano avere circa 45 anni. Lui aveva i capelli corti e lisci di colore castano scuro, che cominciavano ad avere qualche riflesso argentato, e gli occhi, seminascosti da un paio di eleganti occhiali da vista, dello stesso colore dei capelli. La donna aveva i capelli lunghi e ricci, color castano ramato, e gli occhi erano due pozzi neri che trasmettevano dolcezza. Dietro la panchina, in piedi, c’erano tre persone che, anche se di qualche anno più giovane, erano perfettamente riconoscibili: le tre sorelle Frid. Giulia era al centro, Luana a destra, dietro la donna, e Debora a sinistra, dietro l’uomo. In pratica, quella foto rappresentava la famiglia Frid.

Lo sguardo di Daniel, da confuso divenne prima incuriosito, mentre osservava la foto, poi dispiaciuto. Alzò gli occhi verso la ragazza di fronte: << Mi dispiace… >>

Fu lei adesso a guardarlo confusa: << Dispiaciuto per cosa? >>

Il giovane bibliotecario alzò un sopracciglio: << Bè, non sono… morti? >>

<< Oddio, no! >> saltò su Luana. << Per fortuna, sono ancora vivi! >>

Daniel, imbarazzato per la figuraccia, arrossì: << Cavolo, scusa… ho fatto una gaffe… >>

Ma la ragazza non lo ascoltò più di tanto, poiché era rimasta incantata dall’espressione del giovane: pensò che fosse ancora più carino quando arrossiva!

<< Non… non fa niente… >> riuscì a rispondere l’Alchimista d’Acqua, con aria sognante.

Daniel guardò nuovamente la foto, per poi chiedere: << Mi hai detto che questo è il motivo per cui siete qui… ma che significa? >>

La castana sospirò: << E’ una storia un po’ lunga… >>. Rimase un attimo in silenzio, pensando da dove cominciare, poi prese a raccontare: << Bè, prima di tutto, quella >> e indicò la foto << è la mia famiglia. Le mie sorelle ovviamente già le conosci. L’uomo è mio padre, Richard Frid, mentre la donna è mia madre, Samantha Frid. >>

Il ragazzo annuì, facendole capire che la stava seguendo.

La castana continuò: << Abitavamo insieme ai nostri genitori in un piccolo paesino nella zona est. Vivevamo tranquilli, senza problemi… >>

<< E poi? >> chiese il giovane. Luana si rese conto con piacere che stava scoprendo un altro lato del carattere di Daniel: la sua incredibile curiosità.

L’Alchimista d’Acqua fece un sospiro prima di riprendere a parlare: << E poi… il nostro paesino fu attaccato. >>

Il giovane alzò un sopracciglio: << Attaccato? >>

<< Sì, da un gruppo di malviventi… o qualcosa del genere… ero più piccola, e i miei ricordi sono molto confusi… >>

Daniel annuì: << Certo, capisco… Ma per quale motivo l’avrebbero fatto? >>

Luana rispose vaga: << Controllo della zona o roba del genere… sai a volte come fanno certi gruppi malavitosi… >>. Doveva essere per forza una cosa del genere: dopo il racconto di Riza, le tre sorelle si erano informate, cercando di sapere se l’episodio fosse collegato in qualche modo con il giorno della promessa. Ma scoprirono che non c’entrava assolutamente niente.

La castana alzò un attimo lo sguardo e arrossì, incrociando gli occhi azzurri di Daniel fissi su di lei. Cominciò ad osservare con interesse le venature del legno del tavolo, per poi proseguire appena si calmò: << Non mi ricordo gli avvenimenti precisi, ma… >>. Lo sguardo s’intristì: << Una cosa… me la ricordo molto bene… >>

<< Lua. >>

L’Alchimista d’Acqua, nel sentire quel tono grave, alzò lo sguardo sul ragazzo e lui, con espressione seria, proseguì: << Se non vuoi parlarne, lo capisco, tranquilla. Anzi, perdonami se… >>

<< No, no! >> disse Luana, sorridendo imbarazzata. << Solo che… in quel momento ho avuto molto paura… ma te l’ho detto, è finita bene… >>

<< Lo so >> continuò lui con tono serio << ma so anche quanto possa far male far riaffiorare ricordi dolorosi. >>

Luana s’imbarazzò, rendendosi conto che lo stava facendo per lei. Quindi un po’ si preoccupava… bè, era un buon passo avanti.

Quando la sua mente tornò lucida, la ragazza riprese: << Invece… forse è meglio parlarne… fino ad adesso, ne ho sempre discusso solo con le mie sorelle… farlo con altre persone mi farà bene! >> disse sorridendo per cercare di calmarlo.

Anche Daniel sorrise, più tranquillo, così Luana riprese, anche lei più serena: << Continuando il mio racconto… in pratica i miei genitori furono presi come ostaggi e feriti… soprattutto mio padre, era molto grave. Credo… che rischiasse anche di morire. >>

<< E… come si risolse la situazione? >> chiese lui.

Luana sorrise, come per confermargli ancora una volta che era finita bene: << Arrivò una squadra dell’Esercito, e tutto fu risolto. Tutte le persone ferite furono immediatamente portate in ospedale, e mio padre si salvò. >>

Il giovane sorrise, per poi chiedere: << Ma… continuo a non capire cosa c’entra tutto questo col fatto che voi sorelle Frid siete diventate Alchimiste e siete entrate nell’Esercito. >>

<< Hai ragione, non ho ancora finito >> disse Luana. << Come ti ho già detto, noi… abbiamo avuto molta paura… e non abbiamo potuto fare niente per evitare che facessero del male ai nostri genitori >>. Guardò Daniel dritto negli occhi, di nuovo con quella decisione: << Insieme, decidemmo che dovevamo fare qualcosa per proteggerli. E’ stata per pura fortuna che arrivò l’Esercito… ma se non fosse intervenuto? Noi volevamo essere capaci di difenderli. >>

Anche stavolta il ragazzo si stupì davanti a quella decisione. Sorrise: << E così… vi è venuta in mente l’idea di diventare Alchimiste. >>

Luana annuì: << Sì. Ne parlammo con i nostri genitori, che non erano del tutto convinti. Ma poi ci aiutarono comunque a trovare dei maestri. >>

<< Come mai vi aiutarono ugualmente? >>

<< Ci dissero che avevano visto una profonda decisione nei nostri occhi e capirono che, anche se loro non ci avessero aiutato, noi avremmo trovato comunque un modo per mettere in atto la nostra scelta. >>

<< Ora è tutto più chiaro! >> disse il ragazzo, capendo così che quella determinazione letta negli occhi della ragazza non era una sua impressione.

<< Sì, ma non è stato per niente facile trovare dei maestri per noi >>. Daniel la guardò di nuovo confuso, così Luana continuò: << Noi volevamo rimanere insieme, e volevamo delle Alchimie che non uccidessero. >>

<< Perché questa scelta? >> chiese ancora il ragazzo, incitandola ancora a parlare. Luana pensò che non si era sbagliata nel definire Daniel una persona molto curiosa, che voleva chiarimenti.

<< Noi volevamo, e vogliamo tutt’ora, proteggere i nostri genitori, e di conseguenza tutti gli altri abitanti di Amestris… NON ucciderli >>. Il giovane annuì, e lei continuò: << Fortunatamente, dopo molte ricerche, trovammo tre professori che lavoravano insieme per creare delle Alchimie che potessero interagire tra loro… e in seguito puoi capire com’è andata a finire! >> finì lei con un sorriso.

<< Cioè siete arrivate qui! >> disse Daniel, sorridendo di rimando. Chiuse l’orologio d’argento che aveva ancora in mano, lo porse alla ragazza e disse: << Posso capire come ci si sente quando si vuole proteggere a tutti i costi una persona cara… Anch’io farei lo stesso per Sheska… >>

Nel sentire quelle parole, Luana sentì come una stilettata al cuore. << Ci tieni… davvero molto a lei… >> disse la castana, cercando di mostrarsi tranquilla, ma col risultato che fece un sorriso tirato.

Lui le rispose tranquillissimo: << Bè, mi pare ovvio visto che è mia sorella! >>

L’Alchimista d’Acqua ci mise qualche secondo a capire la frase. Quando la comprese, sgranò gli occhi: che cavolo aveva detto, scusa?!

<< S-Sheska… è t-tua… sorella?! >> balbettò Luana, totalmente incredula.

<< Non lo sapevi? Mi dispiace, deve essermi sfuggito… >> disse lui, sorridendo imbarazzato.

Luana in quel momento si sentì la ragazza più felice del mondo! “Ecco perché il rapporto tra loro due era così profondo! Sono fratello e sorella!” pensò lei, mentre nella sua testa una se stessa in versione chibi stava saltellando felice con dei pon-pon in mano.

La voce del giovane bibliotecario la distolse dai suoi pensieri: << Che strana reazione! Sembra quasi che ti abbia detto la cosa più assurda del mondo! >> disse lui, divertito.

<< Ehm… ecco… no… solo che… non me l’aspettavo… >> balbettò la castana.

<< Credevi che fossimo fidanzati? >> chiese il ragazzo con tono scherzoso, e non con malizia.

L’Alchimista s’Acqua, di conseguenza, avvampò, poiché il ragazzo ci aveva beccato in pieno.

Daniel notò il cambiamento di colore, e disse, imbarazzato: << Oh, cavolo, mi… mi dispiace… io stavo semplicemente scherzando… >>. Scese il silenzio tra i due, interrotto poco dopo dal giovane: << Perché… hai pensato questo? >>

Luana, che non si era ancora ripresa, rispose balbettando: << Ecco… io… ho visto il rapporto profondo tra voi due… e la passione dei libri in comune… >>. Deglutì, per poi riprendere: << E… parlando con Ed, un Alchimista della mia stessa squadra che già conosceva Sheska, mi ha detto che non sapeva nulla dei suoi parenti, tranne che della madre… >>

<< E non ti è passato minimamente per la testa che potessimo essere fratello e sorella… >>

Lei fece segno di diniego con la testa, mentre il rossore le invadeva ancora il volto: << N-no, perché… a parte gli occhiali… non ho notato altre somiglianze fisiche… >>

Daniel continuò, un po’ imbarazzato dalla situazione: << Hai ragione… in effetti, fisicamente non ci somigliamo molto… e a dir la verità, non sei la prima che ci scambia per fidanzati e non per fratello e sorella… >>

<< Ah… >> esclamò Luana, mentre si sentiva più sollevata.

<< Ehi, c’è nessuno? >> chiamò una voce dall’entrata della biblioteca.

<< Arrivo! >> gli rispose Daniel. Poi si rivolse alla ragazza: << Scusa, ma devo andare… >>

<< Certo… >>. Si salutarono e il giovane s’allontanò.

Luana prese il primo libro per mettersi al lavoro, ma non riusciva a concentrarsi: non poteva non ripensare alla meravigliosa notizia! Sheska era semplicemente la sorella, e sapeva che il ragazzo non aveva rapporti profondi con nessun altro… quindi era sicuramente single! “Evviva, evviva!” continuava e pensare la ragazza. “Non sto più nella pelle: devo dirlo assolutamente a Debby e Giuly!”

Senza ripensarci due volte, uscì dalla biblioteca, salutando velocemente Daniel e dicendogli che di lì a poco sarebbe tornata, per poi avviarsi verso l’ufficio.

Arrivata, entrò senza bussare, sorbendosi un Roy che, senza guardare chi fosse entrato, urlò: << NON SI ENTRA SENZA BUSSARE!!! >>

<< Generale, sono io, Luana Frid! >> provò a spiegarsi la ragazza.

Finalmente il Flame Alchemist alzò lo sguardo: << Ah, sei tu, Rubinetto… Hai già finito? >>

La ragazza rispose imbarazzata: << No, ma… devo dire una cosa importantissima alle mie sorelle! >> disse, finendo con più certezza.

Nel sentire questo, le Alchimiste del Fulmine e delle Piante si rivolsero uno sguardo confuso, per poi girarsi verso la sorella.

<< Proprio adesso? In pieno orario lavorativo? >> chiese il moro con tono annoiato. Stavolta, le teste che si voltarono furono quelli degli altri uomini e di Riza: da quando il Flame Alchemist era così preoccupato di del lavoro?

<< Sì! >> rispose Luana con sicurezza. << E’… una cosa che riguarda la mia ricerca! >> mentì lei.

Il Generale sbuffò: << Va bene, va bene, ma che sia una cosa veloce… >>

<< Grazie mille! >> disse raggiante l’Alchimista d’Acqua.

Subito dopo, Giulia e Debora seguirono la sorella fuori dall’ufficio, chiedendosi cosa doveva dire loro di così importante che aveva addirittura cambiato il suo umore.

 

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Note finali

Sìììììììììììììììììììììììììììììììììì!!!!! Ce l’ho fatta finalmente!!!! :D

Vi chiedo ancora umilmente perdono per lo schifoso e incredibile ritardo! çAç *si mette in ginocchio*

Vabbè, parliamo del capitolo… per la felicità di Lua, ecco la risoluzione al mistero di Sheska! … Che tanto mistero poi non era, visto che un paio di voi avevano già indovinato (cioè la mia amica Giuly e Hanako_Hanako ^_^). Non so se Lua si era già fatta un mezzo pensiero che fosse tutta una finta… ve lo farò sapere u.u XD

Sempre parlando di Daniel… non so se quello che adora Lua (cioè il personaggio del telefilm) si comporterebbe in questo modo. Ammetto che mi sono inventata i suoi comportamenti di sana pianta, ispirandomi al modo in cui Lua me ne parlava e un po’ a vari personaggi degli shojo, anche se per la curiosità mi sono ispirata al fatto che il Daniel “originale” è uno studioso. Boh, speriamo che l’interessata sia soddisfatta comunque… ^_^’

Avete anche scoperto la storia delle tre sorelle (anche se in modo vago)! Ovviamente per la storia dell’orologio mi sono ispirata a quello di Ed, in cui è incisa la scritta, ma anche (ammetto) ad una fan fic Royai (non mi ricordo di chi, né il titolo… ç_ç Comunque l’ho trovata su EFP, ed è una one-shot, se può interessarvi ^_^), dove Roy teneva nel coperchio una foto scattata a Villa Hawkeye insieme a Riza e al padre di lei. ^_^

Per i nomi dei genitori… non avevo idee! D: E per il cognome della madre, ovvio che ne abbia tutto suo… ma non avevo idee per i nomi, figuriamoci per i cognomi! XD

Mi sono divertita a fare, verso la fine, Roy semi-interessato al lavoro! XD

Il capitolo è finito un po’ “a metà” perché… il seguito c’è nel prossimo capitolo! Lo so che facendo così questo è venuto appena un po’ più corto, ma lo faccio per non creare un macello con i futuri avvenimenti ^_^

Ammetto che… disegni nuovi non ce ne sono. -.-‘’ Però ho lavorato un po’ con Photoshop! ^_^ Alcuni di voi questi lavori già li sanno:

-una versione colorata di un disegno con Lua: http://silverylugia.deviantart.com/art/Lua-the-Water-Alchemist-214008572

-una versione colorata di un disegno Royai: http://silverylugia.deviantart.com/art/Sguardo-di-complicita-color-213871784

-e… un wallpaper Royai! Mi sono divertita tanto a farlo! *w* : http://silverylugia.deviantart.com/art/Untill-the-hell-Royai-213869403

Che altro? Bè, ovviamente ringrazio tutti coloro che commentano la storia, sia su DeviantArt che su EFP: nel primo sito, le mia fantastiche amiche LuluMoon91 e VioletJuliet (che, mentre la sottoscritta si squagliava sulla tastiera, loro stavano al mare… -.-‘’), e nel secondo sito, NeutralDarkSide, Hanako_Hanako, Lupoz91 (sono felice di avervi conosciuto anche su Facebook! :D), Celest93 e Piwy… uhm, credo di non essermi dimenticata di nessuno di quelli che recensiscono… Comunque, un ringraziamento anche a tutti quello che seguono la storia su entrambi i siti senza commentare! (_ _)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 18
*** 18. Cambio d'umore ***


Note iniziali

PERDONOOOOOOOOO!!!!!!!!!! ç_________ç

Sono in ritardo bestiale, lo so!!!!! çAç Ma le ultime tre settimane di Luglio sono stata da mia zia ed è stata una cosa da panico: sempre cose nuove da fare (soprattutto questo -.-‘’), non avevo un posto dove poter stare tranquilla a scrivere (è già un miracolo che sia riuscita ad aggiornare l’altra mia fan fic “A thing to say”), giorni in cui l’ispirazione è meno di zero, un disegno che ho deciso di fare a un’altra mia zia per incorniciarlo, in più altri 5 giorni senza computer per portarlo ad aggiustare (non che fosse rotto, ma andava così lento che in confronto una lumaca era più veloce -.-‘’)… insomma, una tragedia. ç_ç

Che altro… bè, meglio non mi dilunghi ancora, oppure è la fine per la sottoscritta! çAç

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 18: Cambio d’umore

 

Dopo l’intrusione improvvisa di Luana nell’ufficio del Flame Alchemist, Debora e Giulia seguirono la sorella nel corridoio.

Erano davvero preoccupate: l’Alchimista d’Acqua era andata in biblioteca con aria seria e pensierosa… e adesso tornava da lì (senza aver finito questa sua ricerca) tutta allegra e raggiante.

Già. Doveva essere successo qualcosa di davvero clamoroso.

<< Allora, Lua, che cosa dovevi dirci? >> chiese Giulia, tra il curioso e il preoccupato.

<< Ho una notizia meravigliosa da darvi! >> esclamò raggiante l’Alchimista d’Acqua.

<< Avanti, non tenerci sulle spine! >> disse la gemella.

<< Ecco a voi la fantastica novità che sono venuta raccontarvi! >> disse Luana con tono da presentatore, allungando il brodo e facendo venire a Giulia l’istinto di fulminare la sua stessa sorella. << Ta-ta-ta-taaaan!!! Daniel… è… single!!! >> esclamò gioiosa, tanto che per poco non si metteva a saltare felice. << Perché lui e Sheska sono semplicemente fratelli! >>

Le sorelle rimasero praticamente impassibili.

<< Bene >> disse Debora, annuendo.

Giulia si rivolse direttamente all’Alchimista delle Piante: << Ok, possiamo tornare al lavoro. >>

<< Ehi! >> disse Luana, richiamando l’attenzione delle sorelle. Le altre due ragazze la guardarono e lei continuò: << Insomma, è una notizia favolosa! Non siete felici per me? >> chiese, accigliandosi.

Fu Giulia a rispondere, dopo aver sospirato: << Lua, guarda che noi te l’avevamo detto sin dall’inizio che questa era una possibilità da prendere in considerazione. >>

<< Ma tu non ci hai voluto ascoltare. >> completò l’altra sorella.

L’Alchimista d’Acqua s’imbarazzò: non avevano tutti i torti. << Bè, sì, ma… >> balbettò lei, per poi sviare il discorso, più allegra: << Ma che fa, l’importante è che Daniel sia single! >>

Le altre due sorelle sospirarono all’unisono: quella ragazza sapeva essere davvero incredibile.

<< Avete ragione. >> aggiunse Luana, più calma. << Sono stata una stupida, perché sono stata io a farmi tutti questi film senza sapere la verità… è stata solo una mia illusione, un mio pensiero senza senso… Ma sono felice di aver avuto torto, alla fine! >>

Mentre L’Alchimista del Fulmine diceva che le dava ragione su tutto (sia che era stupida, sia che, in fondo, l’importante era che le cose andassero per il verso giusto), Debora rifletté su quello che la sorella aveva detto: “Sono stata una stupida, perché mi sono fatta tutti quei film… è stata solo una mia illusione…”. L’Alchimista delle Piante ebbe un’illuminazione. E decise cosa fare appena sarebbe finito l’orario di lavoro.

Subito dopo le tre ragazze si separarono: l’Alchimista d’Acqua tornò in biblioteca, mentre le altre due sorelle rientrarono in ufficio.

Nel sentire il rumore della porta, il Flame Alchemist alzò lo sguardo: << Avete finito? >>

Fu Giulia a rispondere, ovviamente con tono nervoso: << Sì, sì, abbiamo finito! Maledetto di un piromane… >>, sussurrando l’ultima frase in modo che non la sentisse nessun altro.

Tornarono tutti al lavoro, ognuno alla propria scrivania, e, a un certo punto, le due sorelle notarono che il loro superiore era stranamente concentrato… TROPPO concentrato. Mentre Riza rimaneva seduta a controllare dei documenti, Debora e Giulia si scambiarono uno sguardo d’intesa. Silenziosamente, si alzarono e, sempre senza far rumore, arrivarono alle spalle del moro senza che lui se ne accorgesse. Si allungarono per vedere cosa stava facendo, e le due ebbero reazioni diverse: Debora rimase sconvolta e Giulia… non ci vide più.

<< E questo che significa? >> chiese l’Alchimista del Fulmine con un tono di voce che non prometteva nulla di buono, mentre con un movimento brusco prendeva il foglio che Roy stava usando.

Sul viso dell’uomo, intanto, si era disegnata prima un’espressione stupita, poi terrorizzata… molto terrorizzata. La sua faccia somigliava in modo impressionante a “L’urlo” di Munch.

<< Che succede? >> chiese Riza, mentre le due sorelle osservavano attentamente il foglio preso.

<< QUESTO! >> disse Giulia, mentre girava il foglio verso gli altri, mostrando un disegno super-stilizzato della squadra. Roy era al centro, più grande degli altri, Riza subito affianco, e gli altri ai lati, a parte Ed, in un angolo in alto appeso per una gamba, ovviamente arrabbiato. Ora era chiaro come mai fosse così concentrato.

<< Ma… ecco… bè… no… io… loro… >> balbettò Roy, nel vano tentativo di creare una frase di senso compiuto che potesse essere usata come scusa, mentre Ed sbraitava che voleva uccidere il piromane, fortunatamente trattenuto da Havoc e da Breda.

Riza sospirò: come doveva fare con quell’uomo? Mentre Roy la guardava sempre più terrorizzato, la donna, con tranquillità, si alzò, si avvicinò alla scrivania del suo superiore, con un gesto chiese a Giulia di darle il foglio, lo prese, lo appoggiò sulla propria scrivania e si riavvicinò al suo superiore, sempre con un’espressione molto calma. Qui la bionda, con un movimento della testa fece capire alle due sorelle di ritornare ai loro posti, e le due ragazze, tenendoci alla propria pelle, lo fecero senza discutere.

Intanto, Roy guardava stupito il volto della donna. Era stranamente tranquilla, cosa che lo fece rimanere interdetto.

Ma il moro non ebbe il tempo di pensare ad altro che sentì il freddo metallo della calibro 9 del suo Capitano contro la tempia.

<< Credo non ci sia bisogno di dire altro, giusto? >> disse la cecchina, con una voce terribilmente calma.

<< S-sissignora! >> disse il moro, spaventatissimo e mettendosi sull’attenti, rimanendo però seduto e portando solo la mano alla fronte.

Tutti gli altri presenti, alla vista dell’arma da fuoco, rimasero in un silenzio di tomba, tornando immediatamente al lavoro. Loro avevano capito già da molto che non era una buona idea far arrabbiare il Capitano Hawkeye… a dir la verità, lo sapeva anche il moro, ma sembrava non riuscire a capire che certe cavolate mettevano a rischio la sua stessa vita.

Quando Riza si accertò che il suo superiore si era finalmente rimesso al lavoro, la donna tornò finalmente alla sua scrivania. Riprese in mano quel disegno che aveva creato tutto quel caos. Si rese conto che le varie persone disegnate erano sì stilizzate, ma decisamente riconoscibili, cosa che le strappò un leggero sorriso. E, cosa più importante, si accorse che lei era stata disegnata con la stessa grandezza di Roy.

Senza farsi vedere dagli altri, la bionda arrossì leggermente: che significava? Sapeva che Roy le voleva molto bene, che avevano un legame profondo, a causa soprattutto dell’Alchimia di Fuoco e di quel tatuaggio che le era impresso sulla schiena, però…

Scosse la testa, scacciando gli strani pensieri che le stavano venendo in mente, e mise il disegno in uno dei cassetti della sua scrivania. “E’ il momento di lavorare, non di pensare a queste cose” si disse, prendendo un documento da controllare e cercando di concentrarsi.

 

- - -

 

Il resto della giornata lavorativa nell’ufficio del Generale Mustang passò in silenzio quasi totale, se non per motivi strettamente necessari. Nessuno voleva diventare il nuovo bersaglio per gli allenamenti di Riza al poligono di tiro. Ma Ed non aveva intenzione di non fare la sua solita sbraitata contro il piromane (a causa di quel disegno soprattutto), decidendo così di tenersela per la fine dell’orario di lavoro.

E il biondino, infatti, appena giornata lavorativa terminò, subito fuori dall’ufficio si fiondò contro il Flame Alchemist, per lamentarsi sia di quanto fosse stupido a fare certe cose mentre lavoravano, sia per averlo rappresentato appeso per una gamba.

Per fortuna le tre sorelle riuscirono a svignarsela appena le urla cominciarono, sospirando sollevate appena uscirono dal Quartier Generale.

Arrivate qui, Debora decise di fare davvero ciò che aveva pensato prima, quando Luana aveva dato loro la notizia su Daniel.

<< Ragazze, voi avviatevi, io vi raggiungo tra un po’. >>

<< Come mai? >> chiese Luana.

<< Devo… fare una cosa >> rispose vaga la gemella.

<< “Una cosa”? E non potevi farla prima? >> disse la sorella minore, alzando un sopracciglio.

<< Rischiando di beccarmi una pallottola da Riza? >> rispose candidamente l’Alchimista delle Piante.

Luana rise nervosamente: << Hai ragione… >>

Così, mentre Luana e Giulia si avviarono verso casa, Debora si mise vicino al cancello d’entrata, appoggiata al muro, in attesa.

E quando finalmente vide la persona che aspettava uscire dal grande edificio, si avvicinò in modo da farsi vedere.

Questo si bloccò, sorpreso nel vederla lì che l’aspettava.

<< … Debby? >>

<< Ciao, Leo >> disse la castana, sorridendo leggermente.

<< Mi stavi… aspettando? >> chiese il giovane Colonnello.

<< Sì… volevo parlarti >>. L’unica risposta del ragazzo a questa frase fu uno sguardo confuso.

Poco dopo raggiunsero un parco non molto lontano, e si sedettero su una panchina.

Passò un momento di silenzio, interrotto dal biondo: << Allora… cosa volevi dirmi? >>

La castana fece un sospiro, e infine parlò: << Volevo… chiederti scusa. >>

Leonard sbatté più volte le palpebre, ancora più confuso. << Eh? >>

<< Per quello che è successo tra di noi! >> disse Debora, mentre un leggero rossore cominciava a invaderle le guance. << Perché, in fondo, sono stata io a farmi degli strani pensieri, da sola! Sono stata io a pensare che fossi importante per te, dopo quello che è successo al cimitero, e… ehm… ecco… >> cominciò a balbettare lei, imbarazzata, rendendosi conto di quello che aveva detto.

Dopo un momento di silenzio, il ragazzo parlò: << Sei impazzita o cosa? >>

<< Che? >>

Il giovane Colonello cercò di spiegarsi meglio: << Insomma, sono io che devo chiederti scusa, invece sei tu che lo fai con me? Non… non ha senso! E’ mia la colpa di quello che successo, perché non ti ho detto di Mary-Ann, e ti ho illusa… La colpa è del mio comportamento, non della tua testa! >>

Debora rimase sorpresa. Mentre parlava, aveva visto che il ragazzo era davvero dispiaciuto per averla fatta soffrire. Arrossì appena a quella reazione, ma cercò di fargli capire: << Sì, ma almeno parte della colpa è mia! >>

<< No, perché non hai frainteso! Tu sei davvero importante per me! >>

Solo un attimo dopo, il biondo si rese conto di ciò che aveva detto, e ovviamente la cosa non sfuggì alla ragazza. Entrambi abbassarono lo sguardo, imbarazzati, mentre il volto di lei diventava più rosso di un pomodoro.

Il giovane Colonello, cercando di spiegarsi, prese un profondo respiro e disse: << Debby, io… dico sul serio. Non ho mai avuto con nessuno lo stesso rapporto che ho con te. >> Sorrise e continuò più tranquillo: << Non solo per le passioni in comune. Sto bene in tua compagnia e… non voglio perdere il rapporto che ho con te. >>

Debora rimase colpita. Non si aspettava tutto quest'affetto dal biondo. E adesso che lo sapeva, era rimasta senza parole.

Fu sempre il ragazzo a riempire quell’attimo di silenzio: << Non so se potrai perdonarmi per quello che ti ho fatto, ma… te lo chiedo lo stesso. >>

La ragazza sorrise e arrossì: << E secondo te, perché… volevo chiederti scusa? >>

Leonard la guardò, senza capire.

<< Bè, perché… anch’io non voglio perdere il… rapporto che ho con te. >>

Gli occhi del biondo s’illuminarono: << Davvero? >>

La castana semplicemente annuì, con gli occhi bassi e sempre più in imbarazzo.

Il giovane Colonnello, d’impulso, l’abbracciò: << Grazie… grazie davvero… >>

<< F-figurati… >> riuscì miracolosamente a rispondere lei a causa dell’imbarazzo. Dopo lo smarrimento iniziale, ricambiò l’abbraccio, felice del fatto che la situazione si era in qualche modo risolta.

E’ vero. Leonard era già fidanzato. Ma già sapere che lui provasse tutto questo affetto per lei, l’aveva fatta sentire la ragazza più felice del mondo.

Poco dopo si salutarono, e ognuno s’avviò verso la propria casa. E Debora si rese conto di non essersi sentita mai il cuore così leggero e, contemporaneamente, così colmo di felicità.

 

- - -

 

Giulia sapeva che la storia si ripeteva, ma non credeva in così breve tempo.

La mattina aveva visto l’improvviso cambiamento d’umore di Luana. E adesso, di sera, stava succedendo la stessa cosa, solo che l’interessata era Debora.

Era tornata a casa addirittura canticchiando. Cosa che non faceva da quando aveva scoperto che Leonard era fidanzato.

Era impossibile sbagliarsi. Anche a lei era successo qualcosa.

Anche a Luana la cosa non sfuggì. Infatti le fu subito addosso, cominciando una specie di interrogatorio di terzo grado.

<< Perché sei così felice? Con chi sei stata? E dove? E che cos'era che dovevi fare? >>

<< Ehm… ecco, bè… >> cominciò a balbettare l’Alchimista della Piante, non sapendo a quale domanda rispondere per prima.

Fu la sorella minore a calmarla, prendendola per la giacchetta della divisa e staccandola letteralmente dall’altra sorella. << Lua, se le fai una domanda alla volta, forse Debby riesce a risponderti… >>

L’Alchimista d’Acqua sbuffò: << Uff… va bene… >>

<< G-grazie… >> disse Debora, sentendosi nuovamente libera.

<< Però devi comunque rispondermi! >> disse la gemella. Infatti prese la ragazza per il braccio, la fece sedere al tavolo in cucina, e poco dopo di sedettero anche le altre due sorelle.

<< Allora… >> cominciò Luana, subito fermata dall’Alchimista del Fulmine.

<< Meglio che faccia io le domande, sennò fai come prima! >>

<< Uffiiiiiiiiiiiiii!!!!!! >>

<< E’ successo qualcosa di bello? >> chiese Giulia, prima che Luana cominciasse a lamentarsi in qualche modo.

<< Cosa… te lo fa credere? >> chiese Debora, in leggero imbarazzo: si sentiva davvero un criminale cui si stesse facendo un interrogatorio. La posizione delle tre ragazze, poi (Debora da una parte del tavolo e Giulia e Luana dall’altro) glielo faceva credere ancora di più.

La sorellina strinse gli occhi: << Sono tua sorella, me ne accorgo quando il tuo umore cambia improvvisamente. >>

Luana aggiunse: << Ti conviene parlare, o la Commissario Giulia Frid, per punizione, ti fulminerà! >>

<< Eh? >> chiesero Giulia e Debora insieme.

L’Alchimista d’Acqua alzò le spalle, sorridendo: << Bè, sembrava davvero la scena di un telefilm poliziesco! >>

Debora rise leggermente: era proprio vero che a volte lei e Luana pensavano la stessa cosa.

Giulia sospirò, poi si rivolse all’“interrogata”: << Avanti, spiegaci che è successo. >>

Debora, un po’ in imbarazzo, spiegò velocemente del suo incontro con Leonard e di quello che si erano detti.

<< Cooooooosa?!?!?! >> esclamarono insieme Luana e Giulia alla fine del racconto.

Debora le guardò, confusa: non capiva se erano felici o meno di quello che le era successo.

<< Quindi… in pratica avete fatto pace… >> commentò la sorella minore.

<< Non è giusto! >> disse la gemella. << Tu sembravi quella messa peggio, invece sei l’unica che ha saputo che il ragazzo che le piace le vuole molto bene! >>

<< Non… siete felici per me? >> provò a chiedere Debora.

<< Ma sì! >> rispose Luana. << Solo che… voglio che succeda la stessa cosa col mio Daniel! >>

La gemella cercò di consolarla: << Vedrai che prima o poi succederà anche a te! Devi solo avere pazienza! >>

<< E io che devo dire, scusa? >> disse Giulia, rivolgendosi all’Alchimista d’Acqua. << Tu almeno conosci Daniel abbastanza bene, io Romeo lo conosco solo di vista, giusto perché, adesso che ho scoperto dove lavora, vado sempre al Rose Cafè! >>

<< Sì, ma adesso siamo messe tutte abbastanza bene! >> disse l’Alchimista delle Piante. << Insomma, io ho fatto pace con Leo, Lua sa che Daniel è single, e a te, Giuly, Romeo è gentile e continua a farti dei complimenti! >>

<< Sì, ma sempre un po’ perversi… >> commentò Luana.

Le tre sorelle risero insieme.

Subito dopo, Giulia si alzò in piedi: << Continueremo a combattere per il nostro amore! Avanti sorelle, ce la faremo! >> disse, mettendo una mano in mezzo.

<< Sì! >> dissero insieme le altre due sorelle poggiando la propria mano destra su quella della sorellina.

Ce l’avrebbero fatta, ad ogni costo.

 

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Note finali

Fi-ni-tooooooooooo!!!

Ok, mi rendo conto che il finale fa un po’ schifo… vabbè… -.-‘’

Il pezzo finale con le tre sorelle insieme all’inizio non era previsto. Poi, appena avevo finito il pezzo con Debora e Leonard, non solo mi ero resa conto che il capitolo era cortissimo (e comunque, è lo stesso più corto di altri capitoli), ma mi è anche venuta l’illuminazione, con il modo di dire “la storia si ripete” XD

Anche il pezzo in ufficio col disegnino di Roy non era previsto, così come quello di Riza che osserva il disegno. Ma qualche giorno prima di scriverlo ho fatto su Facebook un discorso con un Roy Mustang e una Riza Hawkeye, e in qualche modo era saltato fuori che io mi immaginavo i disegnini di Roy in stile super-stilizzato XD

Su questo capitolo non so che altro scrivere… u///u *evita commenti sul pezzo con Leonard*

Piccola anticipazione! Nel prossimo capitolo, per la felicità di Giuly, ci saranno… i Finley! :D *immagina Giuly saltellare per casa felicissima* XD

Questa volta… nessun disegno, per i motivi citati nelle note iniziali. Chiedo scusa a tutti quelli che erano interessati! (_ _)

Ringrazio, come sempre, tutti i miei lettori, sia su EFP che su DeviantArt, e quelle lettrici più pazze che si sono iscritte al gruppo su Facebook “Manga, Anime e Alchimia” (lo ripeto: potete chiedervi di iscrivervi senza problemi!) che mi sostengono e con cui mi faccio un sacco di risate! XD

E, soprattutto, ringrazio le mie fantastiche amiche Lua e Giuly. Non so se è una mia impressione, ma mi sembra che questa mia folle fan fic abbia addirittura rafforzato la nostra amicizia. Vi voglio un mondo di bene, mie sorelle adottive! :) XD

Al prossimo capitolo! ^_^ (che cercherò di aggiornare in tempi più brevi rispetto a questo e a quello prima… -.-‘’ Chiedo ancora umilmente perdono! ç_ç).

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Capitolo 19
*** 19. Sconcertante concerto ***


Note iniziali

*L’autrice è un angolino depressa a tracciare cerchi per terra* Non ho parole… ho detto che avrei aggiornato in tempi brevi… e invece… ho fatto un altro ritardo mostruoso… _ _ |||

Mi sento schifosamente in colpa… meglio che vi lasci, così almeno non perdete altro tempo con me… *continua a tracciare cerchi per terra*

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 19: Sconcertante concerto

 

Quella settimana, il sabato arrivò in fretta.

O almeno, questo era quello che pensavano le due gemelle Frid. La minore delle sorelle, invece, aveva un parere totalmente opposto. Per lei quel giorno tanto atteso sembrava non arrivare mai.

<< Waaaaah, che bello! Finalmente è sabato! >> disse Giulia, mentre usciva dal portone di casa per andare al lavoro, con tono stranamente gioioso, se non fosse stato per l’evento che si sarebbe tenuto quella sera.

<< Magari così la smetti di stressarci… >> disse Debora, che chiuse la porta appena uscì anche la gemella.

<< Impossibile! >> disse Luana.

L’Alchimista delle Piante la guardò confusa, alzando un sopracciglio: << Perché? >>

La ragazza rispose con sicurezza: << Perché per almeno un mese continuerà a dire che il concerto dei suoi “Finlucci” è stato favoloso o roba simile… >>

<< Hai ragione… >> disse la sorella, annuendo con tono depresso. Giulia nel frattempo, non stava ascoltando: qualche passo più avanti a loro, canticchiava felice una canzone del gruppo. Le mancava solo di essere contornata da fiori… viola, ovviamente.

<< E questo non è niente… >> continuò il discorso l’Alchimista d’Acqua. << Il problema vero comincerà quando saranno stampate le foto che scatterà stasera… >> disse come se stesse raccontando un film dell’orrore.

<< Urgh… >> si lamentò la gemella, ancora più depressa. L’Alchimista del Fulmine sapeva essere stressante con un nuovo disco, figurarsi con un concerto.

<< Cambiando argomento… >> disse Debora, continuando a camminare per raggiungere il Quartier Generale. << Per caso ti è venuta in mente qualche altra idea per aiutare Riza e il Generale ad avvicinarsi? >>

<< No, purtroppo… >> rispose Luana, leggermente dispiaciuta. << E le altre? Non so, magari May, o Winry… >>

<< Avevano detto che ci avrebbero avvisato, nel caso fosse venuto loro in mente qualcosa… >>

Le due gemelle sospirarono. Non era facile avere un’idea giusta, soprattutto per quei due militari dai modi e dai caratteri letteralmente opposti.

<< E questo cos’è? >> chiese Giulia.

Le altre due ragazze alzarono lo sguardo, per capire di che cosa stesse parlando la sorellina. E rimasero sorprese nel trovarsi davanti la soluzione del loro problema.

 

- - -

 

<< Che roba è? >> chiese Ed, confuso, osservando il volantino che aveva tra le mani.

<< E’ la pubblicità della Festa d’Autunno che si terrà questa sera >> rispose Giulia con sufficienza. La risposta di Ed fu uno sguardo ancora più confuso.

<< E’ una festa che si è sempre tenuta qui a East City, non è una novità… >> spiegò velocemente il Generale, mentre firmava l’ennesima scartoffia.

<< Ma per noi sì, >> disse Luana << siccome non siamo del posto! >>

<< E’ un vero peccato… >> sospirò Debora. << Una volta tanto che c’è qualcosa d’interessante, noi non possiamo andarci… >>

<< Ehi, non farti venire in mente strane idee!!! Questa sera abbiamo il concerto! >> saltò su Giulia, subito preoccupata di un qualche cambiamento di programma.

<< Giuly, sto appunto dicendo questo! Che non possiamo andarci perché c’è il concerto! >> rispose prontamente l’altra. Subito dopo, guardò il Flame Alchemist, rimasto impassibile, per poi scambiarsi uno sguardo con la gemella: a quanto pare il moro non aveva capito che gli stavano dando un suggerimento per cercare di conquistare Riza.

Quando le tre sorelle si erano trovate davanti al manifesto colorato, pensarono che potesse essere una buona idea. Subito dopo si erano fermate un attimo a casa di Winry e May, per “consultarsi” con almeno altre due Cupid Girls. Le due ragazze, pensando che fosse una buona idea, diedero immediatamente alle tre Alchimiste un volantino che avevano preso in un bar: anche loro avevano notato l’evento, e forse ci sarebbero andate con i due fratelli Elric (solo che non avevano ancora avvisato i due biondini) e avrebbero cercato di “portarsi dietro” anche Ling e Lan Fan.

Era un’occasione perfetta per i due militari: un’uscita insieme, quasi da amici, ma non un appuntamento romantico vero e proprio, e nemmeno una cena. L’altra volta l’invito al ristorante era stato “un caso” (anche se, in realtà, perfettamente calcolato), e ormai non potevano più usare un’idea del genere, o le Cupid Girls sarebbero state scoperte. La prossima volta l’invito a cena doveva essere ufficiale!

Comunque, le sorelle Frid non si arresero. Approfittarono subito di un momento in cui Riza era proprio di fronte alla scrivania, rivolta verso il suo superiore.

Immediatamente, Luana si collocò alle spalle della bionda, e appena ricevette l’attenzione del moro, disse, muovendo solo le labbra, “stasera porti Riza alla Festa!”

Roy non riuscì a leggere il labiale e la guardò confuso, e Giulia pensò che fosse ovvio: ormai non si aspettava nulla di diverso dal piromane, se non che non capiva mai un tubo.

Subito ci riprovò Debora, ripetendo la frase e scandendo bene le parole… ma non cambiò assolutamente nulla. Entrambe le gemelle si ritrovano così a gesticolare come delle forsennate e a ripetere di continuo la frase, provocando l’ilarità tra gli altri della squadra, trattenuta a stento. Il tutto mentre Riza, impegnata, non si accorgeva di nulla.

Al centesimo tentativo, l’istinto omicida di Debora si risvegliò, che provò a saltare addosso al suo superiore. Per fortuna, Luana la fermò il tempo.

Giulia, dopo aver visto gli sforzi infruttuosi delle sue sorelle, si avvicinò a loro con tutta calma. Fece loro cenno di aspettare, si avvicinò alla propria scrivania, scrisse qualcosa su un foglio e mostrò al piromane la scritta a caratteri cubitali “STASERA PORTI RIZA ALLA FESTA!!!

Gli occhi del Flame Alchemist s’illuminarono, mentre pensava che fosse un’idea davvero geniale, e subito fece un velocissimo cenno d’assenso per dire che aveva capito. Anche se bisognava ammettere che era impossibile non capire.

Le due gemelle guardarono sconvolte la sorellina, e subito si avvicinarono.

<< Perché quest’idea non ti è venuta in mente prima?! >> disse Debora a bassa voce, ma si sentiva ugualmente il tono nervoso.

L’Alchimista del Fulmine rispose con calma sorprendente: << Ma… ecco… era troppo divertente vedervi fare tutte quelle mosse strane… >>

L’Alchimista delle Piante, ora come non mai, ebbe un profondo istinto di saltare al collo della sorellina, ma venne nuovamente bloccata dalla gemella, che la trattene.

<< Calmati, Debby! >> la supplicò l’Alchimista d’Acqua.

Proprio in quel momento, Riza si voltò. La bionda notò che le sorelle stavano… bè, non capì cosa stessero facendo, ma di sicuro non lavorando.

<< Che state combinando? >> chiese la cecchina, accigliandosi appena.

Subito le tre ragazze si fermarono, terrorizzate, per mettersi poi subito sull’attenti. << Ci scusi, Capitano! >> disse Luana a nome di tutte. << Ci rimettiamo subito al lavoro! >>

La donna sospirò, poi guardò accigliata il Flame Alchemist. Era di sicuro colpa di quell’uomo se le tre ragazze si stavano comportando male in ufficio: ormai era chiaro che lui era un pessimo esempio per le Alchimiste.

Roy non poté non notare quegli occhi puntati addosso. << Che c’è? >> chiese il moro, confuso.

<< E’ colpa sua se le sorelle Frid si comportano in questo modo! >> lo rimproverò Riza.

<< Ma che ho fatto?!? >> si lamentò lui, stupito.

<< Avanti, si sbrighi a firmare quei fogli! >>

E il moro, non capendo il comportamento di Riza, si mise, seppur depresso, di buona lena su quei documenti: quel giorno doveva comportarsi bene, se la sera voleva avere qualche possibilità di invitare la donna a uscire.

Per fortuna, le ore di lavoro passarono in fretta.

Mentre si preparavano per andare ognuno a casa propria, Breda, Havoc, Falman e Fuery si stavano mettendo d’accordo sulla serata: avevano deciso di andare a quella Festa d’Autunno.

Per Riza fu impossibile non sentire il discorso, e subito lo sguardo si posò istintivamente sul volantino portato dalle tre sorelle. E decise che non poteva poi essere una cattiva idea quella che le stava passando per la mente.

<< Ragazze, vi va di venire stasera con me alla Festa d’Autunno? >> chiese sorridente la bionda verso le sorelle Frid.

Delle espressioni dispiaciute si dipinsero immediatamente sui loro volti.

<< Ah, forse non ci hai sentito… >> disse Debora.

<< Sentito cosa? >> chiese la donna.

<< Stasera… andiamo ad un concerto… e non alla Festa… >> spiegò Giulia: era dispiaciuta anche lei nel sentire Riza proporre l’uscita insieme, lei che era una donna riservata e che aveva poche amicizie.

<< Ah, va bene… probabilmente ero concentrata e non ho fatto caso a quello che stavate dicendo… >> disse la donna. Cercò di nascondere quel po’ di tristezza che l’aveva invasa dietro ad un leggero sorriso: << Allora sarà per un’altra volta! >>

<< Scusaci… >> sussurrò Luana.

<< Non preoccupatevi. E divertitevi! >>

Mentre le tre Alchimiste si allontanavano, Riza si diede mentalmente della stupida. Si voltò per avviarsi verso casa, ma Roy le si avvicinò.

<< Se vuoi, ti accompagno io >> disse semplicemente il moro, prendendo la donna alla sprovvista.

<< Come? >>

Il Flame Alchemist cercò di spiegarsi, in leggero imbarazzo: << Ho… sentito quello che vi siete dette e… insomma, se vuoi andare alla Festa, ti accompagno io… >>

La bionda arrossì appena: << Ma… le regole… >>

<< No, no, no! Che hai capito! Una specie di uscita tra amici, non un appuntamento romantico! >> si difese immediatamente il moro, sempre in leggero imbarazzo: e pensare che era sempre così sicuro di sé con le altre donne…

<< Ah… >> riuscì semplicemente a dire la cecchina, stupita. Non si aspettava una proposta del genere. << Bè, allora… se la mette così... >>

Il Flame Alchemist la guardò speranzoso.

<< … penso che si possa fare >> disse lei, sfoggiando uno dei suoi sorrisi gentili.

Anche le labbra di Roy s’incresparono in un sorriso, un gesto involontario dovuto alla felicità che in quel momento gli riempì il petto.

<< Perfetto! >> disse lui, gioioso. << Vengo a prenderti verso le 8:00? Ci saranno di sicuro delle bancarelle e potremmo mangiare qualcosa lì… >>

<< Va bene. Allora ci vediamo alle 8:00… >>

<< Sì! A stasera… >> la salutò lui, rivolgendole uno sguardo colmo d’affetto, prima di allontanarsi verso la sua auto.

Riza rimase per un attimo immobile. Aveva visto davvero quella dolcezza negli occhi del suo superiore o era stata solo un’impressione? Scosse la testa per scacciare quel pensiero da ragazzina, dovuto sicuramente alla stanchezza, e s’incamminò verso casa: doveva farsi una doccia e prepararsi prima dell’arrivo del Flame Alchemist.

 

- - -

 

Quella sera, davanti al locale dove si sarebbe tenuto il concerto dei Finley, il caos era incredibile.

La quantità di ragazzi e ragazze (in particolare le seconde) era spaventosa. Tutti a fare la fila per il biglietto.

Ma le tre sorelle non se ne preoccuparono affatto: previdenti (e soprattutto, stressate da Giulia per paura di non trovare più posto) avevano già comprato i biglietti giorni prima. E proprio per questo, non dovettero fare quella fila chilometrica: chi aveva già comprato i biglietti, entrava da un’altra parte.

All’interno, però, la folla le assalì ugualmente. Grazie alla determinazione dell’Alchimista del Fulmine, riuscirono ad arrivare abbastanza vicino al palco.

<< Waaaaah, non vedo l’ora di vedere i miei Finlucci sul palco! >> disse la minore delle sorelle.

Luana ridacchiò: le era quasi sembrato di vedere dei cuori dentro gli occhi della sorellina.

<< Che hai da ridere? >> disse l’Alchimista delle Fulmine, leggermente accigliata.

La sorella fermò immediatamente le risate, ma non smise di sorridere: << No, niente… >>

Giulia strinse ancora di più gli occhi: << Non me la racconti giusta… >>

<< Ma dai, lascia stare! >> disse Debora. << Pensa ai tuoi Finley! >>

Come se avesse detto una parola magica, la sorellina si mise di nuovo a guardare con occhi sognanti il palco: << Ah, i miei Finlucci… >>

<< Grazie per avermi salvato… >> sospirò Luana.

<< Di niente! >> disse la gemella, ridendo leggermente.

Ma il sorriso sulle labbra delle Alchimiste si spense immediatamente: i fan che erano alle loro spalle cominciarono a spingere come dei forsennati. Subito le tre ragazze si presero per mano, evitando così di essere divise.

<< Ma che cavolo spingete a fare?! >> si lamentò Giulia.

Fu una ragazza mora a risponderle, proprio quella che si trovava alle sue spalle, con tono dispiaciuto: << Scusami, ma sono quelli dietro di me che spingono… >>

<< Figurati… anzi, scusami tu… >> disse la minore delle Frid, cercando di vedere chi erano gli idioti che premevano alle loro spalle.

Proprio in quel momento, qualcuno diede uno spintone così forte alla ragazza mora, che cadde addosso alla povera Giulia.

<< Giuly! >> urlarono all’unisono le due gemelle.

<< Ahi… >> si lamentò la mora. Subito dopo si rese conto di essere sopra l’Alchimista del Fulmine. << Oddio! Stai bene? >>

<< Insomma… >> disse Giulia, dolorante, tenendosi la testa.

Quella caduta, però fu la goccia che fece traboccare il vaso. La minore delle Frid si rimise immediatamente in piedi, urlando: << E’ tutta colpa di quegli idioti lì dietro! >>

<< Fatti gli affari tuoi! >> urlò una voce.

<< Adesso ti faccio vedere io! Ti fulminerò per bene! >> rispose alla voce, provando a lanciarsi all’attacco, ma le sue sorelle, prontamente, la bloccarono.

<< Ferma! Sei impazzita? >> disse Debora.

Giulia la guardò malissimo, incavolata come non mai: << Devo fargli vedere di che pasta sono fatta! >>

<< Ma non puoi usare l’Alchimia! >> urlò Luana, cercando di farsi sentire nella confusione.

<< E perché?!? >>

<< Lo sai, è tra le regole! >> cercò di spiegarsi l’Alchimista delle Piante. << Non possiamo usare l’Alchimia sui civili per motivi futili! E lo sai bene! >>

Eccome se lo sapeva. Ma in quel momento la rabbia l’aveva accecata e non ci aveva pensato. L’unica cosa che Giulia poté fare è sbuffare rumorosamente.

<< Forse non c’è bisogno di usare l’Alchimia >> disse qualcuno alle spalle delle ragazze.

“Questa voce mi sembra di averla già sentita…” pensò l’Alchimista del Fulmine. Subito dopo si voltò per vederne il proprietario.

<< ROMEO?!? >> urlò Giulia, sconcertata. << Ma che diavolo ci fai qui?! Che fai, mi segui?! >>

Il ragazzo rispose con estrema tranquillità: << Veramente sono solo venuto a vedere il concerto. Non sapevo di trovarti qui… >>

<< Quindi… piacciono anche a te i Finley? >> chiese lei, alzando un sopracciglio.

<< Sì, non sono male… >> rispose lui con sufficienza, stringendosi nelle spalle.

“Ora sono convinta più che mai: è la mia anima gemella!” pensò Giulia, dimenticandosi immediatamente della caduta e del conseguente dolore.

Fu Luana a interrompere i suoi pensieri, rivolgendosi a Romeo: << Che intendevi con “non c’è bisogno di usare l’Alchimia”? >>

<< Semplice: basta dire quello che sta succedendo ad uno degli agenti di sicurezza. >>

<< E come pensi di trovarlo, in mezzo a tutta questa confusione? >> chiese Debora, decisamente poco convinta.

Il giovane cameriere rispose sempre con molta calma: << Semplice. Ce n’è uno qui >>, indicando dietro di sé.

Le due gemelle lo guardarono sconvolte. “Ma come diavolo fa ad avere sempre la risposta pronta?” si chiesero contemporaneamente.

Nel frattempo, il giovane cameriere si era rivolto all’agente di sicurezza. << Andrò immediatamente a calmare la situazione >> disse l’uomo, che chiamò tramite la radio altri agenti, per poi scomparire in mezzo alla folla.

Poco dopo, infatti, si videro i risultati: le tre sorelle si sentirono meno pressate e, seppur limitata, avevano un po’ più di libertà di movimento.

<< Adesso sì che va meglio! >> esclamò Luana.

<< Voi come vi sentite? >> chiese Debora verso la sorellina e la sconosciuta ragazza mora.

Quest’ultima sorrise, in leggero imbarazzo: << Meglio, grazie… >>

<< Sì, sì, sto bene! >> rispose Giulia con sufficienza: ormai la sua attenzione era totalmente occupata, metà dal concerto e metà da Romeo.

Mentre l’Alchimista del Fulmine rifletteva su come cominciare il discorso con il giovane cameriere, spostò lo sguardo sul palco, nella speranza di veder comparire anche i suoi beniamini. Ma non riuscì nemmeno a pensare ad una mezza idea, che una preoccupante voce femminile attirò la sua attenzione.

<< Romeo? Sì, sei proprio Romeo Kiryu, quello che lavora al Rose Cafè! >> esclamò una voce femminile.

Immediatamente gli sguardi delle tre sorelle si spostarono sulla figura della ragazza appena arrivata: dall’aspetto grazioso e con i capelli lisci di colore castano chiaro.

Il moro la guardò con aria di sufficienza: << Sì, sono io… >>. Gli occhi di Giulia, invece, s’infiammarono: le due gemelle, nel vederla, capirono che non si stava prospettando nulla di buono.

Gli occhi della giovane s’illuminarono: << Io… mi chiamo Katy… >>. Abbassò lo sguardo, imbarazzata: << Ti ho visto al Rose Cafè e… ecco… mi sei piaciuto subito… >>

L’Alchimista del Fulmine la guardò malissimo: quella tipa, arrivata dal nulla, ci stava provando col SUO Romeo?!

Il giovane cameriere non si scompose minimamente, mentre la ragazza continuava: << Sì… insomma… ti va di uscire con me? >> chiese infine, riuscendo a farsi coraggio.

La minore delle Frid decise che quello poteva essere il momento giusto per usare l’Alchimia. Ma non ce ne fu bisogno. Ci pensò Romeo, che rispose semplicemente: << No. >>

<< N-no? >> balbettò la sconosciuta, sorpresa.

<< No >> ripeté lui, lapidario. << Non m’interessi >> e subito si voltò dall’altra parte verso il palco, come se avesse già dimenticato quella “dichiarazione”.

<< Non… non t’immaginavo così… Sei crudele!!! >> urlò la ragazza, in lacrime, per poi fuggire in mezzo alla folla e scomparire alla vista delle tre sorelle.

“Non poteva essere un po’ più delicato?” pensò Debora, a cui non era affatto piaciuto questo comportamento, per una questione di principio.

Giulia, invece, si sentì in qualche modo sollevata, ma un po’ anche preoccupata: e se lui avesse fatto lo stesso con lei?

Però… però Giulia aveva visto più volte la sua gentilezza. Aveva capito che quella che lui le dimostrava sempre al Rose Cafè non era solo quella che doveva mostrare obbligatoriamente per il suo lavoro da cameriere, ma era proprio il suo modo di fare. “Forse cambia il suo comportamento a seconda della persona che ha davanti…” pensò lei.

Ancora una volta, i suoi pensieri furono interrotti da una voce proveniente dalle casse: << Buonasera, East City! >>

Subito come risposta arrivò un urlo dai vari fan. Finalmente in Finley erano sul palco.

<< Evviva, sono arrivati i miei Finlucci! >> disse Giulia, in preda alla gioia. Con un rapido movimento prese in mano la piccola macchina fotografica, ancora integra anche dopo la caduta. “Speravo si fosse rotta…” pensò l’Alchimista delle Piante, ricordando ciò che aveva detto la gemella quella mattina.

<< Perdonate l’attesa! >> disse Pedro, il cantante. << Una LUNGA attesa, durata anche una settimana in più! Ma vedremo subito di farci perdonare! >>

Un altro urlo raggiunse il gruppo musicale. E ovviamente anche le tre sorelle si unirono al coro.

Durante il concerto, però, Giulia non si accorse di due occhi verde smeraldo che la fissarono più volte.

 

- - -

 

<< Grazie mille per il sostegno, East City! >> disse il cantante del gruppo dal microfono.

Grida di gioia partirono dalle gole dei fan, già affaticate dal cantare continuo.

<< Siete stati fantastici! Non vediamo l’ora di tornare a fare qui un altro concerto! Ciao! >> salutò Pedro anche con un cenno della mano, imitato anche dagli altri componenti.

I fan lanciarono un altro urlo come saluto.

<< Sono stati mitici! >> disse Giulia, felice come non mai.

<< Ma loro sono sempre mitici! >> disse Luana, sorridendo.

Per una seconda volta durante la serata, però, la felicità si trasformò in pochi secondi in panico, quando uno dei grandi pali di metallo che sostenevano le luci cominciò a cadere verso i fan. Anzi, per essere precisi, proprio verso le sorelle Frid.

Le due gemelle si fecero immediatamente da parte, ma nella confusione non riuscirono ad afferrare per mano Giulia, che scomparve dalla loro vista.

Se l’Alchimista delle Piante avesse avuto un secondo in più per riflettere, avrebbe potuto usare i suoi rampicanti per fermare il palo, ma la paura ebbe il sopravvento.

Le grida di Luana e Debora, che chiamavano continuamente la sorellina, furono coperte dalle urla di terrore degli altri presenti e dal pesante tonfo metallico del palo, che cadde definitivamente.

Un gran polverone si alzò da terra, mentre le urla, a poco a poco, si placarono, tranne quelle delle due gemelle.

<< Giulia! GIULIAAAAAAAAA!!! >>

<< Sono… sono qui… >>

Quando dalla nube di polvere le due gemelle videro la figura della sorellina, che stava bene e si trovava dall’altra parte del grande palo, tirarono un sospiro di sollievo, mentre gli occhi divennero lucidi, per la paura e anche per la gioia. Mentre Giulia le stava raggiungendo, non si accorsero nemmeno che al suo fianco c’era Romeo, e appena lei s’avvicinò, le due gemelle andarono subito ad abbracciarla.

<< Sorellone! State bene? >> chiese l’Alchimista del Fulmine.

<< Sì, sì! E tu? Tutto a posto? >> chiese Luana.

<< Sì, ma… >> e Giulia si voltò verso il giovane cameriere, senza però incrociare il suo sguardo << … è stato Romeo… a salvarmi… >>

<< Romeo?! >> ripeterono in coro le due gemelle, sorprese.

<< Sì… lui >> e la minore delle Frid abbassò lo sguardo, in imbarazzo << ha visto che mi ero bloccata a causa del panico, così mi ha preso e mi ha spostato dalla traiettoria del palo… >>

Così come Luana si era sbagliata sul lato perverso del giovane cameriere (scoprendo cioè che non era SOLO perverso, ma sapeva anche essere cortese), adesso Debora si era sbagliata su quello che sembrava essere il suo lato insensibile. << Allora… grazie… anche se questo non basterebbe di certo per ciò che hai fatto… >>

<< Di niente >> rispose lui con tranquillità, sorridendo appena. Poi riprese, dopo un attimo di silenzio: << Veramente… un modo per ringraziarmi ci sarebbe… >>

<< Cioè? >> chiese Luana, alzando un sopracciglio.

<< Bè… prima di tutto, bisognerebbe prenotare una camera in un albergo… >> cominciò il moro.

Giulia lo guardò confusa: “E che ci deve fare?”

“Non promette nulla di buono…” pensò l’Alchimista d’Acqua.

Romeo continuò imperterrito, rivolgendosi direttamente a colei che aveva salvato: << … e poi noi due ci andiamo per passare insieme una notte di passione… >>

<< MA CHE CACCHIO DICI, BRUTTO IDIOTA PERVERTITO?!?! >> sbraitò Giulia, il volto più rosso di un peperone.

Un’espressione imbarazzata comparve anche sul volto di Debora, che conosceva la perversione del ragazzo solo da quello che le sue sorelle le avevano raccontato… ma non si aspettava una cosa del genere.

<< Ma è fuori?! >> disse l’Alchimista delle Piante verso la gemella.

<< E’ fatto così, non possiamo farci niente… mi aspettavo anche di peggio… >> rispose con calma l’altra.

<< Non lui! >> sussurrò Debora. << Ma nostra sorella! Come fa a piacergli uno così?! >>

<< Mah… >> rispose Luana, stringendosi nelle spalle.

Nel frattempo, Romeo disse: << Va bene, come non detto… speriamo in seguito… >>

<< SMETTILA DI DIRE QUESTE COSE!!! >>

Notando che la cosa continuava, Debora si avvicinò alla sorellina, cambiando discorso: << Piuttosto… meglio andare a controllare la situazione. >>

<< Eh? Ah, sì, hai ragione >> rispose l’Alchimista del Fulmine, più calma.

<< Come “controllare”? >> chiese Luana.

<< Per capire perché è caduto quel palo >> si spiegò la gemella. << Potrebbe essere stato un attentato… >>

<< Ma no, sono cose che possono capitare… >> disse L’Alchimista d’Acqua.

<< Secondo me, non è stato un caso. >> disse Giulia, dimenticandosi momentaneamente (per il bene della sua pressione sanguigna) di Romeo. << Mi è sembrato proprio che quel palo ci venisse addosso. >>

<< Può darsi: persone contrarie ai militari o al nuovo governo che stanno preparando ce ne sono a bizzeffe, per di più ora siamo nella squadra del Generale Mustang, e non pochi vogliono farlo fuori, è una cosa risaputa >> aggiunse l’Alchimista delle Piante.

<< Ma è stato un incidente! >> riprovò la gemella: non aveva voglia di “lavorare” anche il sabato sera.

<< Lua, siamo militari, ed è nostro dovere controllare! >> disse la sorellina, cercando di convincerla.

<< Va bene… >> sospirò infine Luana, sconfitta.

Facendosi largo in mezzo alle persone rimaste (molte erano fuggite), passarono di fianco all’enorme oggetto metallico, vedendo con sollievo che nessuno si era fatto male. Quando arrivarono nel punto dove c’era la base del palo, trovarono gli agenti di sicurezza, e anche i Finley, allarmati. Le tre ragazze non si accorsero che Romeo le aveva seguite.

<< Buonasera, siamo Alchimisti dell’Esercito >> disse Giulia, mostrando l’orologio d’argento, imitata dalle sorelle.

<< Wow, già qui? Li abbiamo appena chiamati! >> disse stupito uno degli uomini della sicurezza.

<< Veramente eravamo venute a vedere il concerto… >> spiegò Debora.

Senza dare altre spiegazioni, le tre ragazze si misero all’opera, esaminando il punto di rottura.

<< Guardate qua! >> esclamò Luana. Le sorelle s’avvicinarono, guardando il punto indicato, e lei continuò: << Pare che sia stata usata l’Alchimia. >> Quel segno indelebile, riconoscibile solo dagli Alchimisti, era per loro ben visibile. Controllando anche il resto del palo, trovarono altri segni simili nei punti che avrebbero dovuto sostenere la struttura metallica.

<< Come sospettavo… >> sussurrò Giulia. << Qualcuno ha tentato di farci fuori. >>

<< Ma è impossibile! >> disse con decisione uno degli agenti. << Qui possono venire solo i tecnici e gli addetti alle luci… >>

<< Se sa usare l’Alchimia, di sicuro sarà stato anche abbastanza intelligente da travestirsi e infiltrarsi >> intervenne Ka, il chitarrista del gruppo.

<< Già… ma solo da questo non possiamo capire chi è stato… >> disse Debora, pensierosa. << Possiamo solamente fare rapporto. >>

<< E stare sempre con gli occhi ben aperti >> aggiunse la gemella.

Giulia sospirò: << Ci mancava solo che qualcuno ci perseguitasse… >>

Romeo disse tra sé e sé: << Non posso permettermi di avere un avversario… >>

<< Eh, sì… ASPETTA, CHE HAI DETTO?!? >> urlò la minore delle Frid. << Quindi ammetti di avermi di seguito!!! >>

<< Io non ho detto nulla… >> replicò il moro, facendo finta di niente.

<< Smettila di fare il finto tonto!!! >> gli urlò nuovamente lei.

Non le diede ascolto e disse, prima di avviarsi: << Bene, visto che il concerto è finito, io vado. Arrivederci! >>

<< STUPIDO STALKER PERVERTITO!!! >>

<< Lua, credo che dovremmo cominciare ad abituarci a scene del genere… >> disse Debora verso la gemella.

<< Già… >> sospirò Luana.

<< Fortuna che non ci sono stati feriti! >> commentò Dani, il batterista, riferendosi al disastro.

In risposta, Ste, il bassista, annuì: << E’ stata davvero una fortuna: spesso, in casi del genere, ci sono feriti solo a causa della gente che fugge e travolge altre persone… >>

<< Ora che ci penso… >> rifletté Pedro, rivolgendosi alle tre sorelle << avete detto che eravate già qui… siete nostre fan? >>

<< S-sì… >> rispose Debora, imbarazzata.

Nel sentire la domanda, Giulia lasciò perdere Romeo, ormai scomparso dalla sua vista, e si fiondò con occhi luccicanti davanti ai Finley. << Sì, siete il nostro gruppo preferito! >>

 << Forte! >> esclamò Ka. << Abbiamo degli Alchimisti di Stato tra i nostri fan! >>

<< Visto che siamo qui… che ne dite di farci una foto insieme? >> propose la minore delle Frid, approfittando immediatamente della situazione.

<< Ma sì, perché no? >> rispose il cantante con tono allegro.

Nella foto, tutti sorrisero. Ma gli animi delle tre sorelle erano inquieti: forse i veri problemi erano appena cominciati.

 

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Note finali

Ce l’ho fatta! Ancora non ci credo! çAç *piange disperata*

Però ho appena notato che il capitolo è un po’ più lungo degli altri… bè, non di molto, ma forse così un pochettino-ino-ino-ino mi perdonate… ^_^’’

Vi spiego velocemente il motivo del mio ritardo: all’inizio, quando ero ancora da mia nonna, non sapevo bene di preciso come iniziare. Poi, giorno per giorno sono andata avanti, ma ho avuto anche qualche giorno impegnato (i motivi non me li ricordo). Infine, verso la penultima settimana di Settembre, sono partita per tornare a casa, e quella stessa sera mia madre si è rotta il mignolo del piede. Risultato: per farla stare a riposo, adesso (e soprattutto appena tornate) la maggior parte dei servizi in casa li faccio io (a parte cucinare), quindi ho meno tempo per mettermi a computer. Ad essere precisi, il capitolo l’ho finito l’inizio della settimana scorsa, ma poi non ho avuto il tempo per metterlo online. Con Lua e Giuly mi sono fatta perdonare leggendoglielo ad alta voce, ma con gli altri lettori non saprei come farmi perdonare… scusateeeeeeeeee… ç_________ç

Comunque, ammetto che all’inizio avevo ben in mente la parte iniziale (a parte il modo in cui le sorelle scoprivano la “Festa”) e la “comparsa a sorpresa” di Romeo (mi è venuto in mente vedendo proprio Usui nell’anime di Kaichou Wa Maid Sama, che compare spesso all’improvviso e dal nulla XD), ma non la parte finale, cioè dalla caduta del palo in poi. Non ci crederete mai se vi dico che l’idea mi è venuta alle 5 del mattino ._. Io stessa mi sono detta “ma che razza di ora è per avere delle idee? -.-‘’” XD Vabbè, almeno così ho saputo come concludere il capitolo! XD E, a dirla tutta, sono felice che l’idea mi sia venuta: così metto un po’ più d’azione nella storia (cosa che avevo già intenzione di fare, a dire il vero, ma non sapevo bene come).

Povero Roy, anche qui l’ho trattato un pochino male con Riza che lo rimprovera… Però, in compenso, è riuscito ad ottenere un’uscita con lei! *w*

So che il nome della festa fa veramente schifo, ma ho preferito un nome più semplice e anonimo invece di un nome troppo particolare da risultare ancora più disgustoso di questo! XD

Per chi non lo sapesse, Giuly chiama davvero i Finley “Finlucci”… -.-‘’ XD Parlando del gruppo: so che ora Ste, il bassista, non ne fa più parte, ma ho voluto metterlo, visto che a Giuly piacciono tutti e quattro i componenti! ^_^

Il titolo di questo capitolo è uno strano gioco di parole: “sconcertante” è un sinonimo di “sconvolgente”, un aggettivo adatto per tutti gli avvenimenti che ci sono (la comparsa improvvisa di Romeo, il comportamento insensibile di questo verso la ragazza che si è dichiarata, l’attentato), e l’ho scelto proprio per la somiglianza con la parola “concerto”! E pensare che a volte non ho proprio idee per i titoli (come con lo scorso capitolo), mentre stavolta l’ho addirittura pensato prima di scrivere definitivamente il capitolo! XD

Spero come sempre di avervi fatto ridere (o almeno divertire) con le piccole scenette comiche sparse qua e là, cominciando da quella con Lua e Debby che gesticolano come delle sceme XD (che cacchio ridi, Debby sei tu! -.-‘’ ndVocina nella testa)(Ma lo so! L’ho fatto apposta per prendermi un po’ in giro! Non sono mica COSI’ scema! ç_ç ndA)

Piccola anticipazione anche qui (visto che so cosa succederà a grandi linee)… anzi, no, ho cambiato idea! XD Bè, ma forse lo avrete capito da soli, quindi

Sono tornata con qualche disegnino! Non molti, ma ci sono! ^_^

- un disegnino con Maya TOTALMENTE idiota: http://silverylugia.deviantart.com/art/L-ape-Maya-XD-257540163

- una seconda versione del disegno con Romeo e Giuly, visto che la prima versione faceva un po’ schifo, con anche la frase che dice lui: http://silverylugia.deviantart.com/art/Piacevole-scontro-vrs2-dialogo-262713329

- scenetta stupida direttamente dallo scorso capitolo XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/Interrogatorio-XD-262707779

-una versione “colorata” di un disegno di Riza fatto tempo fa: http://silverylugia.deviantart.com/art/Riza-Hawkeye-ritratto-2-257542497

E, come sempre, passiamo ai ringraziamenti! :D Su DeviantArt: Lulumoon91 e VioletJuliet (se non la leggono loro la fan fic che sono le mie migliore amiche e, con me, le protagoniste della storia, allora sarei messa male -.-‘’ XD). Su EFP (e qui la lista è lunga): Lupoz91, Hanako_Hanako, NeutralDarkSide, Celest93 (che sicuramente commenterà il capitolo visto che c’è la sua amica Giuly XD), Piwy (anche se non ha commentato tutti i capitoli), e infine le nuove arrivate Bloody Nihal (che, a dire il vero, conosco già da quasi un anno XD) e Haisa. Grazie a tutti! ^_^

E ovviamente ringrazio anche tutti i lettori silenziosi di entrambi i siti! ^_^ (anche un certo Roy Mustang conosciuto su Facebook che mi ha ispirato una certa scena con un disegnino stilizzato… u.u XD)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 20
*** 20. Emozioni complesse ***


Note iniziali

Evviva, sono tornata con il nuovo capitolo! :D

Sì, lo so, ci ho messo di nuovo un secolo, ma volevo scrivere un bel capitolo ;3

Stavolta vi lascio subito! Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 20: Emozioni complesse

 

Finalmente.

Era lì, davanti a quella porta. Terribilmente nervoso e con il cuore in gola.

Roy si diede dello stupido, perché si sentiva emozionato come un ragazzino al primo appuntamento. Bè, a dire il vero, poco ci mancava…

“No, no, no! Frena Roy! Che diavolo stai pensando?! E’ un’uscita tra amici, non appuntamento!” si disse, scuotendo vigorosamente la testa per scacciare quel pensiero.

Per evitare che la sua mente si facesse altre strane idee, decise di muoversi, suonando il campanello.

Subito si sentì Hayate abbaiare dietro la porta. “Speriamo che non mi salti di nuovo addosso…” pensò Roy.

<< Stai buono, Hayate! >> disse la voce di Riza, attutita dalla porta. Poco dopo, la donna aprì la porta.

<< Buonasera, Generale >> salutò lei con uno dei suoi sorrisi cortesi.

<< Buonasera >> ricambiò l’uomo. Poi continuò, imbronciato come un bambino: << Mi era sembrato di essere stato chiaro sul darmi del “tu” quando non eravamo al lavoro… >>

<< Ah, sì… Scusa, mi è sfuggito… >> disse lei, sorridendo imbarazzata.

Il moro si strinse nelle spalle, con un sorrisetto divertito sulle labbra: << Per questa volta, sei perdonata! >>

<< Scusami, devo farci l’abitudine… >>

<< Bè, allora stasera ne puoi approfittare per fare pratica! >> disse lui con tono divertito. Nel frattempo, aveva osservato la bionda, mentre lei rideva leggermente: aveva i capelli raccolti in un morbido chignon su un lato, e indossava un maglioncino lungo di colore panna, con un paio di pantaloni marroni infilati dentro a degli stivali neri. Come sempre, la bellezza di Riza risiedeva nella sua semplicità.

<< Sei pronta? >> chiese Roy.

<< Prendo la giacca e vengo >> disse lei, mentre tornava all’interno dell’appartamento.

Mentre s’infilava la giacca, anche la bionda aveva notato il look di Roy: un paio di jeans, scarpe nere, un lupetto di colore turchese, di cui s’intravedeva solo il collo, e un giaccone dal taglio sportivo. Lo trovò insolito, abituata com’era ad abiti più eleganti e di classe. Ma non significava affatto che le dispiacesse, anzi.

<< Andiamo! >> disse Riza appena prese anche la borsa. Stava per prendere anche il guinzaglio del cane, quando lo vide sbadigliare. Si abbassò e gli fece una carezza: << Sei stanco? Allora, ti lascio qui, così riposi… >>

“E così io non rischio di essere improvvisamente investito da lui…” aggiunse mentalmente il moro.

Usciti dal portone principale, il cuore di Roy batteva ancora forte. Ma non si diede dello stupido: era troppo occupato ad essere felice per farlo.

 

- - -

 

<< Non ci posso credere… >>

<< Incredibile… >>

A fare questi commenti colmi di stupore erano Havoc, Breda e Falman. Con loro c’era anche Fuery, ma, diversamente dagli altri, stava sorridendo.

I quattro militari stavano facendo un giro per la Festa, come s’erano messi d’accordo, e, causalmente, avevano visto una cosa che aveva attirato la loro attenzione: il Generale e il Capitano che stavano cenando e chiacchierando tranquillamente ad un tavolino. E adesso i quattro uomini erano letteralmente appostati dietro l’angolo di un edificio.

<< Il Generale e il Capitano… che escono insieme?! >> esclamò incredulo Falman.

<< Domani ci sarà la fine del mondo, statene certi… >> disse Breda, tra un morso e l’altro ad un panino che aveva prontamente messo fuori.

<< Secondo me siete un po’ esagerati… >> disse timidamente Fuery.

<< Che diavolo state facendo? >> chiese una voce femminile alle loro spalle.

I quattro militari si voltarono e si ritrovarono davanti Winry (che aveva posto la domanda), Ed, Al, May, Ling e Lan Fan, che li guardavano confusi. Anzi, Ed più scocciato che confuso, visto che era stato letteralmente trascinato alla Festa dalla bionda meccanica.

May si spostò appena, vedendo in lontananza Roy e Riza. << Li stavate spiando? >> chiese, indicando il moro e la bionda.

<< Ma no, li abbiamo visti per caso… >> disse Havoc sorridendo imbarazzato, facendo dondolare la sigaretta.

<< Sì, certo, come no… >> disse la ragazzina di Xing guardandoli male.

Winry sospirò: << Non capisco perché siate contrari ad un loro rapporto… >>

<< Non abbiamo mai detto di essere contrari! >> si difese immediatamente Falman. << Solo che… ci sembrano una coppia troppo strana… >>

<< E invece non è così strana! Non vedete come vanno d’accordo? >> disse la moretta, indicando il tavolino… ora vuoto.

<< Se ne devono essere andati mentre parlavamo… >> sussurrò tra sé e sé Al.

<< Meglio così! >> disse il maggiore degli Elric. << Già non avevo voglia di venire qui, figurati di seguire il piromane… >>

La giovane meccanica lo fulminò con lo sguardo: << Non era mia intenzione seguirli… >>

Ed sorrise impaurito: << Ok, ok, ho capito… >>

Ling interruppe la scena prima che degenerasse: << Io direi di imitare Mustang: ho una certa fame… >>, quasi leccandosi i baffi.

“Principe, lei ha sempre fame…” avrebbe voluto dire Lan Fan, ma si limitò a fare un sospiro.

<< Buona idea! Andiamo! >> disse Ed, per evitare di litigare con la sua fidanzata. Salutò velocemente i quattro militari e si avviò, seguito dagli altri ragazzi.

Nel frattempo, il principe di Xing notò l’espressione pensierosa sul volto della sua guardia del corpo: << Qualcosa non va? >>

<< N-no… >> balbettò lei, presa alla sprovvista. Ci fu qualche secondo di silenzio, in cui la giovane pensò di finire lì il discorso, ma poi prese coraggio e continuò: << E’ che… mi sento come… un “terzo incomodo” ad uscire… con queste due coppie… >>

Ling disse con ingenuità: << Perché, noi non siamo un’altra coppia? >>

La giovane ninja avvampò e rischiò un collasso. << Ma che sta dicendo, principe?! >>

<< Perché? >> chiese lui, confuso. Quando si rese conto di ciò che aveva detto, arrossì appena e cercò di spiegare cosa intendesse: << Ma… anche se non siamo una coppia di… fidanzati… siamo comunque due persone… e due persone formano una coppia, anche se queste hanno lo stesso sesso… >>

La giovane ninja, dopo un attimo, riuscì a riprendersi. “In effetti… il suo ragionamento non fa una piega…” pensò, leggermente sconvolta dalla semplicità della frase.

Il discorso finì definitivamente, poiché dovevano ormai ordinare da mangiare. Preso ciò che aveva scelto, il giovane principe si sedette al tavolo preso da Al e May mentre aspettavano gli altri.

<< Ho sentito il vostro discorso >> disse May di punto in bianco.

<< Che?! >> esclamò il fratellastro, un po’ imbarazzato.

La ragazzina continuò, appena si accertò che la giovane ninja non li stesse raggiungendo: << A te piace Lan Fan, vero? >>

Ling arrossì appena e cominciò a balbettare: << Cosa?! Ecco… io… bè… insomma… un po’… >> riuscì a malapena ad affermare. Si sentiva in imbarazzo nel rendere espliciti quei sentimenti che fino a quel momento non aveva reso chiari nemmeno a sé stesso.

<< Come “un po’”?! >> esclamò la moretta. << Vabbè lasciamo perdere… >> sospirò lei.

<< Non hai mai pensato di provarci con lei? >> disse Al, capendo dove voleva arrivare la sua fidanzata.

<< Ma io… non so… non vorrei… insomma… >> balbettò il moro, mentre lo sguardo s’intristiva poco alla volta.

Il minore degli Elric rimase per un attimo pensieroso, per poi dire: << Hai paura di non piacerle? >>

Il giovane principe annuì: << Sì… e poi… >>

<< Fermo! >> esclamò May, leggermente accigliata. << Adesso non dire stupidaggini come “io sono un nobile e lei no, quindi non ci possiamo sposare”, perché questa scusa non regge! >>

Ling la guardò stupito e rimase senza parole: l’aveva anticipato. << C-come “la scusa non regge”? >> chiese lui, appena riuscì a muovere di nuovo la lingua.

<< Sei il principe ereditario, no? >>. Il giovane principe continuò a guardarla senza capire. La moretta sospirò, per poi continuare: << Diventerai imperatore, e potrai cambiare le leggi come ti pare! … Bè, non proprio come ti pare, bisogna avere una buona giustificazione, ma lo puoi fare… >>

Gli occhi del principe di Xing s’illuminarono: << Già… >>

“Bene, ha capito” pensò la moretta. Poi si rivolse al biondo al suo fianco: << Al, ti prego, abbracciami! >> disse con voce quasi disperata.

Il biondino, pur non comprendendone il motivo, l’abbracciò, poi sentì la voce di May contro il suo petto dire, con tono esasperato: << Perché devo far capire la cose al mio fratellastro col cucchiaino?! >>

 

- - -

 

Contemporaneamente, da un’altra parte, Roy e Riza stavano passeggiando tra le bancarelle. Per la precisione, erano a braccetto, dopo molte insistenze del moro e la minaccia di rimanere corrucciato per il resto della serata.

Si erano ritrovati a parlare del più e del meno, e più chiacchieravano, più Riza si sentiva libera di conversare tranquillamente. E Roy non poteva non essere felice di tutto questo.

Ad un certo punto, mentre camminavano, l’attenzione della bionda fu attratta da qualcosa, e istintivamente sorrise divertita.

<< Che c’è? >> chiese il moro, notata quell’espressione.

<< No, niente… >> rispose lei.

Ma l’uomo, curioso, si voltò nella direzione dove prima la donna stava guardando, e notò una bancarella con il tiro al bersaglio.

<< C’è qualcosa che t’interessa? >> chiese ancora lui, indicando il banchetto.

Lei abbassò lo sguardo, un po’ imbarazzata: << Ma… ecco… vabbè, ti faccio vedere… >>

Si avvicinarono e Riza continuò: << Ecco… tra i premi in palio ho visto… quello >> e comparve nuovamente quel sorriso divertito sulle labbra. Indicò un piccolo peluche a forma di gatto nero, con le ali da diavoletto e un’espressione imbronciata.

Roy, nel vederlo, alzò un sopracciglio: << E cosa c’è di tanto divertente in quel gatto? >>

La bionda rise leggermente: << E’ che… quando sei imbronciato, fai quella stessa faccia! >>

Sul viso del moro si dipinse la suddetta espressione: << Non è vero! >>

Riza, come al solito, cercò di tenere un po’ di contegno e ti trattenere le risate, anche se, in quel momento, le stava costando non poca fatica: << Invece sì! Adesso siete proprio uguali! >>

<< Bè, comunque se ti piace, posso prendertelo! >> disse lui, fintamente offeso.

<< Ma no… e poi, se volessi, potrei prenderlo da sola… >>

<< Ma non sarebbe la stessa cosa se ci provassi tu! >> esclamò Roy. << Sei il più bravo cecchino di Amestris e lo prenderesti sicuramente! >> Aggiunse poi, con un sorriso divertito: << Faresti fallire il povero proprietario! >>

La donna rise leggermente: << Esagerato! >>. Doveva ammetterlo: si stava divertendo davvero molto con lui. Aveva fatto proprio bene ad accettare il suo invito…

Nel frattempo, Roy si era avvicinato al proprietario del banco e stava pagando per fare un tentativo.

<< Non starai… facendo sul serio?! >> esclamò Riza.

<< Certo che sto facendo sul serio! >> disse il moro con già il fucile giocattolo in mano, e sulle labbra uno di quei sorrisi decisi che facevano squagliare tutte le donne di Amestris (a parte Riza, ovviamente). Cosa che, infatti, avvenne ad un paio ragazze che si trovavano alle spalle della bionda cecchina.

Ma non finì qui. Mentre il moro si metteva in posizione, le suddette ragazze si avvicinarono a Riza: << Scusa… >>

<< Sì? >> Riza le osservò: erano ben vestite e con abiti alla moda… forse anche in modo maniacale.

<< Sei con lui? >> chiese una delle due, quella coi capelli rosso cupo, indicando Roy.

La bionda rispose, poco convinta: << Sì… >>, mentre si chiedeva che cosa volessero.

<< Assurdo >> disse con superiorità l’altra ragazza, coi capelli color biondo platino, << come può uno come lui uscire con una come… te?! >>, finendo con un tono quasi indignato.

La cecchina s’accigliò: << Cosa avrei di così assurdo? >>

La rossa la guardò dalla testa ai piedi e rispose: << Sei bella, sì, ma così… sempliciotta… >>

L’altra ragazza intervenne: << No, no! E’ SCIATTA… >>

Gli occhi color cioccolato di Riza s’intristirono: lei non poteva farci niente, era fatta così. Amava la semplicità… ma non per questo si trascurava, anzi. Ma probabilmente per quelle due ragazze “trascuratezza” e “semplicità” erano la stessa cosa…

<< Scusate… >> disse la voce del Flame Alchemist alle spalle della cecchina. Questa alzò lo sguardo, e vide che era accigliato.

La rossa e la platinata, nel vederlo, si esaltarono. Lo salutarono con un tono a dir poco smielato, in modo totalmente opposto rispetto a come avevano fatto con la cecchina.

<< Perché non la lasci perdere >> disse la ragazza bionda, riferendosi a Riza << e vieni con noi? >>

<< Di sicuro ti divertiresti di più… >> disse l’altra con tono malizioso.

Il moro s’accigliò maggiormente: << Siete disgustose… >> disse con tono lapidario.

<< Cosa?! >> esclamarono le due. Anche Riza si era stupita: non lo aveva mai sentito usare un tono del genere con una donna.

Roy continuò: << Come vi permettete di dire queste cose? Prima la offendete, >> disse circondando le spalle di Riza con un braccio, << e poi ci provate sfacciatamente con me… >>

<< Ma… in che rapporti sei con lei? >> chiese spudoratamente la platinata, offesa.

Dopo un paio di secondi di silenzio, l’uomo abbracciò la sua accompagnatrice e rispose, rivolgendo alle due sconosciute uno sguardo quasi assassino: << E’ la mia fidanzata. >>

Riza sgranò gli occhi, colma di stupore. Se non avesse avuto il suo solito autocontrollo, sarebbe avvampata.

Negli occhi delle ragazze si lesse lo stupore e, soprattutto, la paura. Intanto Roy continuò: << E adesso andatevene, prima che mi arrabbi sul serio… >>

Le due sconosciute presero il consiglio al volo e se la diedero a gambe levate.

<< Ma guarda un po’ che razza di gente s’incontra oggigiorno… >> sussurrò il moro tra sé e sé, mentre lasciava la presa.

Riza, intanto, si sentiva ancora un po’ intontita dal ciò che era successo poco prima. << Grazie… >> disse lei a bassa voce.

Lui la guardò confuso: << Per cosa? >>

<< Per avermi… difesa… >>

<< Bè, non potevo certamente stare lì senza far niente e permettere loro di continuare ad insultarti! >>. Era di nuovo irritato al solo pensiero di quelle due sfacciate.

La bionda si sentì lusingata a queste parole. Certo che per comportarsi in quel modo doveva proprio essersi arrabbiato: solitamente, in quanto gentiluomo, quando c’era un problema con delle donne cercava sempre di risolverli con calma, diplomazia e gentilezza… cosa che ora non aveva fatto. << Come… ti è venuta in mente l’idea della… fidanzata? >> chiese imbarazzata.

L’uomo deglutì a vuoto e rispose, un po’ a disagio: << B-bè, così… avrebbero capito meglio che dovevano lasciarci in pace… >> “Non posso certo dirti che l’ho pensato perché lo vorrei!” aggiunse mentalmente.

<< Piuttosto… >> cominciò Roy più calmo, cercando di cambiare argomento << … sono riuscito a prenderlo! >> e mostrò divertito il piccolo peluche a forma di gatto.

<< L’hai preso davvero… >>

<< Sì! >> rispose lui in leggero imbarazzo. << Non è stato facile per me che non uso praticamente mai le armi da fuoco… avevo solo tre tentativi e coi primi due non ho concluso niente… ammetto di essere andato un po’ nel panico! >>. Si passò una mano tra i capelli, poi, arrossendo appena e porgendo il pupazzo alla donna, balbettò: << E’… è per te… >>

<< Oh… bè… grazie… >> disse lei, prendendo il regalo e mostrando uno dei suoi sorrisi più belli. Non solo l’aveva difesa, ma si era pure messo d’impegno per cercare di prenderle quello stupido peluche.

Il moro rimase incantato davanti a quel sorriso. Per un attimo, gli sembrò che la donna risplendesse di luce propria. Ci mise un po’ a riprendersi, e quando ci riuscì, distolse lo sguardo e farfugliò: << P-prima devo… prendere a-anch’io una cosa… qui… >>

La bionda lo guardò confusa: << Va bene… allora aspetto… >>

Riza lo osservò mentre si metteva in posizione: prima, distratta, non l’aveva visto, e adesso era curiosa. Vide che i primi due colpi andarono a vuoto.

<< Uff… di nuovo… >> borbottò Roy. Sul suo viso si formò ancora una volta l’espressione da bambino imbronciato. La cecchina si trattene dal ridere: era proprio buffo con quella faccia.

Si rese conto di una cosa: da quando era cominciata la serata, si sentiva stranamente… leggera. Come se non ci fosse nessun problema che potesse darle fastidio. A parte delle stupide che volevano provarci con Roy, ma questo era un altro discorso. Si accorse che quella sensazione ce l’aveva ogni volta che era con il Flame Alchemist fuori dall’orario di lavoro, perché l’aveva avuta anche a quella “cena a sorpresa”. Forse, sarebbe dovuta andare fuori più spesso con lui… in fondo, cosa c’era di male in un’uscita tra amici?

Nel frattempo, Roy era riuscito a fare centro con l’ultimo colpo. << Ce l’ho fatta! >> esultò il moro, e il suo grido distolse Riza dai suoi pensieri.

Mentre l’uomo ritirava il premio scelto, la bionda lo raggiunse: << Che hai preso? >>

<< Ehm… >> disse il moro, guardandola con leggero imbarazzo. << Ecco… questo >>. Mostrò un piccolo peluche da appendere, di quelli che andavano di moda tra i ragazzi, appesi alle borse o alle chiavi. Nella forma somigliava a quello di Riza, ma rappresentava un coniglietto bianco, con le ali da angioletto e un sorriso dolce.

<< Tu, Roy Mustang, hai preso questo?! >> esclamò la bionda, alzando un sopracciglio.

Il moro arrossì: << S-sì, lo so, ma… come tu ti sei ricordata di me vendendo quel peluche a forma di gatto, questo… mi ha ricordato te… >>. In quel momento il Flame Alchemist si sentì l’uomo più imbecille sulla faccia della Terra. “Maledizione, perché l’ho preso?!

Lei sbatté un paio di volte le palpebre, un po’ confusa, per poi dire: << Ed io… sarei un coniglietto? >>. Roy si sentiva imbecille, ma anche Riza si sentiva un po’ stupida.

<< Perché no? >> disse lui. << Insomma, sei una donna molto gentile, anche se sul lavoro quasi tutti gli altri pensano che tu sia fredda, ma è solo perché non ti conoscono… e, a modo tuo, sai essere affettuosa con chi ti sta a cuore… >>. Aveva detto tutto senza rifletterci troppo.

Infatti, dopo un momento di silenzio in cui Riza si sentì in enorme imbarazzo per quelle parole, il moro si rese DAVVERO conto di ciò che aveva detto. “Oh, cavolo! Ma che diamine mi è saltato in mente?!

<< Sì, insomma… non solo l’unico a pensarlo… >> balbettò lui, cercando di riempire quel silenzio.

<< Davvero? >> chiese timidamente lei.

<< Ma certo! >> rispose Roy. << Se ne sono accorti anche le sorelle Frid, Acciaio, Alphonse, May, Ling… anche quegli altri quattro dei miei sottoposti, solo che non lo vogliono ammettere! >> disse finendo con un tono leggermente esasperato. << Ed io posso confermarlo, perché sono la persona che ti conosce di più… >> aggiunse infine, guardandola con dolcezza e ringraziando mentalmente il destino di averla fatta entrare nella sua vita. Anche se, fino ad adesso, la loro storia era stata un vero e proprio caos, a causa del tatuaggio, della guerra di Ishval, della delusione che le aveva fatto provare vedendo che l’Alchimia di Fuoco non aiutava la gente ma la uccideva, e poi la lotta contro il Padre e gli Homunculus… Ma, in fondo, non gliene importava: erano insieme nei momenti difficili, incoraggiandosi a vicenda, e lui voleva continuare ad averla al suo fianco, riuscendo però ad aggiungere anche momenti di gioia e di tranquillità.

<< Grazie… per queste parole… >> disse la bionda ricambiando il sorriso. Nell’ascoltarlo, aveva sentito un calore all’altezza del petto.

<< Di nulla… >> sorrise lui. << Continuiamo il giro? >>

<< Certo! >>

<< Aspetta solo un secondo… >>. Il moro aprì leggermente la giacca, infilò il piccolo coniglietto in una delle tasche interne e la chiuse attentamente con il bottone. << Non voglio rischiare di perderlo! >> spiegò lui.

Continuarono a camminare per un po’, finché, arrivando alle ultime bancarelle di uno dei tanti viali, si ritrovarono davanti ad uno strano cartello.

<< “La Ruota delle Stelle”? E che diavolo sarebbe? >> si chiese Roy, alzando un sopracciglio.

<< Il cartello dice che bisogna andare di qua…. >> disse Riza, indicando un sentiero che s’inoltrava in un piccolo boschetto. Erano alla periferia della città.

La bionda continuò, sorridendo al suo accompagnatore e rispondendo alla sua domanda: << L’unico modo per scoprirlo è andare a vedere… ti va? >>

Il moro, ovviamente, ricambiò il sorriso: << Ma sì, sono piuttosto curioso! >>

E così i due s’inoltrarono nel boschetto. Il viale non era molto illuminato: c’erano solo alcune fiaccole ai lati, e non troppo ravvicinate tra loro. In certi momenti sembravano soli, ma poi compariva una coppietta che andava nel senso opposto.

<< Ci stiamo allontanando sempre più dalla Festa… >> osservò Riza.

<< E chissà quanta altra strada dovremmo fare… davanti a noi non vedo niente… >>

Riuscì a malapena a finire la frase che si ritrovarono in una specie di grossa radura. Anche se l’illuminazione era minima, come quella del viale, fu loro chiaro che erano arrivati: una ruota panoramica, in funzione ma non illuminata, li sovrastava. Gli occhi di entrambi si colmarono di stupore. Non se l’aspettavano affatto: avendo le luci spente, da lontano la struttura metallica non si vedeva per niente.

<< Prego signori. Volete fare un giro? >> li accolse calorosamente un signore baffuto.

<< Ma… è questa “La Ruota delle Stelle”? >> chiese poco convinto Roy, indicando la ruota panoramica.

<< Esattamente! >>

<< Perché questo nome? E poi non è illuminata… >> disse Riza.

Il signore rispose gentilmente: << Semplice, signorina. La ruota, lontana dalle luci della città e, come lei ha notato, non illuminata, permette di vedere molto bene le stelle… ecco il perché del nome! >>

<< Oh… capito… >> rispose la bionda, che da quando era arrivata nella radura non aveva quasi mai staccato gli occhi dalla grande attrazione.

Il moro osservò la donna e sorrise: la trovò terribilmente carina con quegli occhi pieni di curiosità. << Facciamo un giro! >> disse rivolto al proprietario.

<< Cosa?! >> esclamò Riza: non voleva fargli spendere altri soldi.

<< Siamo arrivati fin qui, adesso fare un giro è il minimo! >>

La bionda non riuscì a replicare in alcun modo, che si ritrovò già sopra alla ruota panoramica, con la città alle spalle. Fortunatamente, soprattutto per il proprietario, la serata era limpida: il venticello frizzante che stava soffiando aveva spazzato via ogni nuvola che avrebbe potuto disturbare quello spettacolo della natura. Non c’era nemmeno la luna, oscurata dalla Terra stessa.

Lentamente, i due si avvicinarono sempre più alla cima. Ogni tanto la ruota si fermava, permettendo di osservare meglio il cielo che li sovrastava. Milioni di piccole luci brillavano su uno sfondo nero come il petrolio.

<< Che meraviglia… >> sussurrò Riza, mentre guardava sopra di sé con occhi meravigliati. Ma una specie di giramento le fece abbassare la testa.

<< Tutto bene? >> chiese immediatamente Roy, preoccupato.

Lei sorrise per rincuorarlo: << Sì, certo, solo che… nel fissare le stelle mi sento come se… non so, fossi nel vuoto e rischiassi di cadere… >>

<< Capito… una cosa una po’ strana… >>

Dopo un attimo di esitazione, la bionda chiese: << Posso… appoggiarmi a te? Così forse non sento più quel giramento… >>

<< C-certo! >> rispose lui, un po’ sorpreso.

La donna si avvicinò al moro, e gli appoggiò anche la testa sulla spalla. Riza si sentì un po’ in imbarazzo stando in quella posizione: adesso sembravano davvero una coppietta.

Roy, con il cuore che gli scoppiava di gioia, decise in qualche modo di approfittarne e, con un movimento leggero, le circondò la vita.

Subito la bionda sgranò gli occhi e si voltò verso di lui, incrociando il suo viso su cui si era dipinto un tenero sorriso. Nel vederlo, non riuscì a non ricambiarlo: si sentiva così bene, e in qualche modo sapeva che quel momento non avrebbe potuto rovinarlo niente e nessuno.

Erano ormai arrivati sul punto più alto della ruota, e qui la struttura si fermò nuovamente. Insieme, ricominciarono a guardare le stelle, finché Riza non riconobbe una costellazione. << Guarda, quella è la costellazione del Cigno! >>

<< Quale? >> chiese Roy. << Io non ne so nulla di queste cose… >>

La bionda affiancò il proprio viso a quello del moro e cercò di indicargli la costellazione: << Da quella parte… vedi quelle stelle che formano una specie di croce? >>

<< S-sì… >> rispose lui, confuso dall’inaspettata vicinanza.

Lei sorrise, non notando il palese imbarazzo sul volto dell’uomo: << Bene, quella è la costellazione del Cigno! >>

<< Capito… >> disse lui, decisamente più tranquillo. << Aspetta un attimo, da quand’è che tu conosci le costellazioni? >>

<< Ecco… a dire il vero, è sempre stata una cosa che mi ha affascinato… >> rispose la donna, con un leggero rossore in volto, appoggiando nuovamente la testa sulla spalla del moro.

Lui sorrise: << In effetti, anche se si conosce la vera natura delle stelle, il panorama che creano nel cielo notturno resta ugualmente meraviglioso… >>

Riza ricambiò il sorriso guardandolo negli occhi: << Non pensavo fossi così poetico… >>

<< Uno dei miei tanti lati nascosti… >> disse semplicemente Roy, osservandola. Era così bella, con le stelle che si riflettevano nei suoi grandi occhi color cioccolato, e le sue morbide labbra erano così vicine… Senza neanche rendersene conto, si ritrovò ad avvicinare la proprie labbra a quelle della bionda.

Ma lo scatto improvviso della ruota che riprendeva a muoversi interruppe quel bacio non dato. Entrambi sgranarono gli occhi, spaventati: le altre volte che la ruota era ripartita non c’erano stati scossoni del genere.

<< Che spavento… >> sussurrò Riza tra sé e sé.

<< Già… >>. Il moro era rimasto un po’ di dispiaciuto nel non essere riuscito a baciarla, ma nel vederla così serena mentre riprendeva a guardare le stelle, pensò: “Forse è stato meglio così… avrei rischiato di rovinare questa splendida serata... E poi, a rifletterci, è ancora presto: devo prima farle capire che non c’è niente di male in un nostro rapporto, anche se c’è la legge anti-fraternizzazione, che basterà stare attenti… e che, soprattutto, quella legge sarà tra le prime cose che modificherò appena diventerò Comandante Supremo. E’ una promessa.”

Quando il girò finì, salutarono il proprietario della ruota panoramica e tornarono tra le bancarelle della Festa d’Autunno. Lì camminarono e chiacchierarono ancora, finché la stanchezza non ebbe il sopravvento.

 

- - -

 

Roy, ovviamente, così com'era andato a prendere Riza, la riaccompagnò anche a casa.

<< Grazie Roy. Sono stata molto bene in tua compagnia… >> disse la bionda davanti alla porta del proprio appartamento.

<< Anch’io sono stato molto bene con te… >> disse il moro, sorridendo.

Lei abbassò lo sguardò, un po’ imbarazzata da ciò che stava per dire: << Ho pensato… che dovrei uscire più spesso… tu… mi faresti compagnia? >>

L’uomo sgranò gli occhi dalla sorpresa, e dopo un attimo di smarrimento, rispose: << Certamente! >>. Colmo di gioia, istintivamente l’abbracciò.

Riza rimase per un attimo interdetta, per poi ritrovarsi a ricambiare il gesto, circondandogli la vita. Affondò parte del viso nel giaccone e chiuse gli occhi, come se così potesse assaporare meglio il calore e l’affetto che l’uomo le stava trasmettendo.

La bionda capì che dirgli semplicemente “grazie” non bastava per tutto ciò che aveva fatto in quell’unica serata. Così, mentre stavano sciogliendo quell’abbraccio, lei gli posò un tenero bacio sulla guancia.

Roy sgranò nuovamente gli occhi, mentre la donna, imbarazzata, lo salutò con un veloce << Buonanotte >> e s’infilò immediatamente dentro casa, chiudendosi la porta alle spalle.

“Ma che mi è preso?!” si chiese lei. “Mi è venuto così naturale farlo… però… se lo meritava…” pensò lei, sorridendo dolcemente e stringendo al petto il peluche a forma di gatto.

La testa di Roy, nel frattempo, non riusciva a pensare assolutamente a niente. L’unica cosa che riuscì a fare fu muovere la mano e sfiorare il punto su cui si erano poggiate le labbra della bionda. “Mi ha… dato un bacio…” riuscì finalmente a pensare. “Mi ha dato un bacio!” si ripeté, felicissimo. E mentre tornava a casa, continuò a ripetersi quella frase per centinaia di volte.

 

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Note finali

Finish!!! :D

Mi sento piuttosto soddisfatta di questo capitolo! Era da tempo che volevo scriverlo! *w* E proprio perché mi sento soddisfatta, anche se sono in ritardo madornale, non mi sento triste e depressa XD

Da che doveva essere un capitolo solamente Royai, ho fatto comparire anche un po’ di altre coppie, in particolare Ling e Lan Fan ^_^ Forse Ling può sembrare un po’ OOC, ma lo descrivo in quel modo perché ciò che più mi piace di lui è il suo lato un po’ scemo e ingenuo… perdonami, Ling! E poi, l’ho fatto anche perché così May poteva parlargli, come in precedenza Debby ha fatto con Roy! XD

Che ne dite, vi piace l’idea dei peluche? Ammetto che l’ho ripresa da due manga, dove avevo letto una cosa simile: sia in “Karin piccola dea” di Koge Donbo che in “The Gentlemen’s Alliance Cross” di Arina Tanemura (in pratica, ho fatto altra pubblicità occulta ._.’’ XD). Sempre riguardo a quelle scene, altre due cose. Primo: quando Roy abbraccia Riza dicendo alle due ragazze che è la sua fidanzata, non è che il peluche a forma di gatto sia scomparso! XD In teoria Roy ce l’avrebbe in mano (me lo immagino piccolo questo peluche, alto al massimo 15 cm ^_^’’), solo che non essendo importante in quel momento, non l’ho precisato. Secondo: quando Roy dice di sentirsi “l’uomo più imbecille sulla faccia della Terra”, mi sono immaginata Giuly che diceva: “Embè? Che c’è di strano? Lo è! -.-” XD

Non chiedetemi come mi sia venuta l’idea della ruota panoramica senza luci, perché non lo so ._. Però, penso che sarebbe una bella idea anche nella realtà! ^_^

La sensazione che prova Riza (quella del “sentirsi nel vuoto e rischiare di cadere”) è, sinceramente, quella che provo io quando guardo a lungo le stelle: se non mi tengo a qualcosa, mi sento proprio di cadere. Così, ho preso ispirazione da questa cosa e ne ho approfittato per far appoggiare Riza a Roy ;3

Come costellazione che Riza vede, ho scelto quella del Cigno non a caso: in autunno (periodo in cui è ambientato il capitolo) è visibile (anche se il periodo migliore è l’estate), in più è una delle più semplici da riconoscere ^_^ A parte il Grande Carro, ovviamente.

Lo so, lo so: vorreste uccidermi perché Roy e Riza non si sono baciati u.u Ma, come pensa Roy stesso, per il momento è ancora presto. Un po’ alla volta ;)

Bè, non si baciano, ma Riza gli dà comunque un bacio sulla guancia! ^///^ *immagina le Royaier che esultano… soprattutto perché lei lo farebbe*

Per colpa della fan fic scritta da Giuly, mi è venuto in mente un pezzo molto spassoso dopo che Roy ha preso il peluche a forma di coniglietto, che non ho potuto mettere (vi spiego poi il perché) ma che qui vi riporto:

 

Lei guardò il piccolo ciondolo, un po’ confusa, per poi dire: << Ed io… sarei una coniglietta? >>

<< Sì, magari una coniglietta vogliosa… >> disse perversamente un ragazzo di passaggio, coi capelli neri e gli occhi verdi.

<< Cosa?! >> esclamò Roy. Poi lo guardò meglio, mentre se ne andava: “Ma dov’è che l’ho già visto? Ah, sì, è quel cameriere che è venuto quando ho incendiato l’ufficio… e, se non sbaglio, è il ragazzo che piace a Lampadina, almeno da come hanno detto le sue sorelle…

… Ma come fa a piacerle un tipo così perverso?!” si chiese infine sconvolto.

Riza, invece, disse con tono gelido: << E’ fortunato che siamo in pubblico, altrimenti gli avrei già sparato addosso un intero caricatore… >>

Il moro sorrise intimorito: << Immagino… eh, eh… >>

 

Bè, il pezzo non l’ho potuto mettere perché Romeo non è capace di sdoppiarsi e di essere in due posti contemporaneamente XD …almeno credo. ._.’’ XD

Un po’ di disegni! ;P

-Direttamente da questo capitolo, i peluche a forma di gatto e di coniglietto: http://silverylugia.deviantart.com/art/Chibi-Roy-ad-cat-plushie-271836842 e http://silverylugia.deviantart.com/art/Chibi-Riza-and-rabbit-plushie-271836395

-scenetta stupida successa realmente con me e le mie amiche: http://silverylugia.deviantart.com/art/Attacco-di-coccolite-XD-271835937

-e… il gran finale! Royai! (anche se non è ancora finito): http://silverylugia.deviantart.com/art/Royai-work-in-progress-2-271837363. Come potete vedere chiaramente, in qualche modo i peluche comparsi nel capitolo si ricollegano a questo disegno! ;3

Come sempre, prima di lasciarvi, i ringraziamenti! ^_^ (ormai è diventato un rito u.u) Prima, a chi ha commentato fino ad adesso, anche se non tutti i capitoli (la lista si è allungata O.O’’): su DeviantArt Lulumoon91 e VioletJuliet, su EFP Hanako_Hanako, NeutralDarkSide, Lupoz91, Bloody Honey, Piwy, Celest93, Haisa, Melanita, MartaAka97… uhm, credo di aver scritto tutti… scusate se me ne sono persa qualcuno! ^_^’’ Tanto, anche se non vi ho nominato, i ringraziamenti valgono comunque! ^_^

Ovviamente, ringrazio anche tutti i cosiddetti “lettori silenziosi”! (_ _)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 21
*** 21. Senza indizi ***


Note iniziali

Ce l’ho fatta a scrivere il nuovo capitolo! T.T

Perdonate il mio ritardo (ma che “perdonate”, dovreste linciarmi), ma non avevo idee per “riempire” il capitolo: era troppo corto rispetto agli altri!

Meglio che vi lasci subito… buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 21: Senza indizi

 

Incredibile ma vero. Per la seconda volta nella sua vita, quel lunedì mattina il Generale di Brigata Roy Mustang stava andando al lavoro canticchiando. Chi non sapeva della sua uscita avvenuta il sabato sera, pensò che durante quel fine settimana doveva essersela passata proprio bene, con chissà quale donna, se non anche più di una. Senza sapere che ce n’era una sola che potesse creare in lui quell’effetto: Riza Hawkeye.

Forse anche il cielo era felice insieme a lui: seppur autunno inoltrato, quella mattina l’azzurro e la luce del sole la facevano da padroni sopra le teste delle persone.

Il sorriso di Roy si aprì ancora di più quando, appena entrato nell’edificio del Quartier Generale, vide il suo biondo Capitano, intenta a parlare con un’altra soldatessa.

Subito il moro attraversò la stanza e si avvicinò. << Buongiorno >> disse lui, senza riuscire a togliere quel sorriso dalle labbra.

<< Buongiorno Generale! >> dissero entrambe le donne, mettendosi sull’attenti. Seria e precisa come sempre: ora che era al lavoro, non era più la dolce Riza di sabato sera.

Mentre si avviavano fianco a fianco verso l’ufficio dell’uomo, la bionda disse: << La vedo allegro questa mattina… >>

<< Già! >> confermò lui, sorridendo come un bambino.

<< E come mai? >>

Il moro rispose vago: << Chissà… >>

La donna non fece caso più di tanto a quella risposta approssimativa, perché un solo pensiero le assillava la mente. Per la precisione, era ormai un chiodo fisso da sabato sera. Come diavolo le era venuto in mente di dargli un bacio sulla guancia?! Al pensiero di ciò che aveva fatto e all’idea che l’uomo interessato fosse al suo fianco, le guance s’imporporarono appena, senza che il Flame Alchemist se ne accorgesse.

Riza si sentiva confusa. Era stato tutto così diverso quella sera alla Festa d’Autunno: era come se in quelle ore fosse uscita la sua parte più femminile e nascosta. E dare a Roy quel piccolo segno di riconoscimento le era venuto del tutto naturale. Come poteva essere stata così diversa quella sera? Era solo andata a fare un giro con Roy! E lei era praticamente SEMPRE con lui! L’unica differenza era… che non era lavoro. Forse era stato proprio questo a renderla così diversa: non era più obbligata ad essere un soldato e, inconsapevolmente, voleva solo essere una donna.

Arrossì di nuovo: perché le stavano venendo in mente quegli stupidi pensieri proprio ora?! Per evitare che il moro vedesse quel rossore, buttò lì una scusa per allontanarsi momentaneamente: << Generale, vado a prendere i documenti che dobbiamo controllare oggi. >>

<< Va bene, ci vediamo in ufficio! >> disse lui, continuando a sorridere.

Mentre la bionda s’allontanava, Roy continuò a camminare. Si rese conto che non riusciva proprio a togliersi quel sorriso dalle labbra. Perché per alcuni quel piccolo bacio poteva essere una sciocchezza, ma per lui significava che la strategia pensata dalle sorelle Frid stava cominciando a dare i primi frutti.

Continuando a dirigersi verso il proprio ufficio, il Flame Alchemist sentì casualmente un discorso tra due militari.

<< Non ci crederai mai! Sai chi ho visto alla Festa d’Autunno? Riza Hawkeye! >> disse uno, leggermente euforico.

<< QUELLA Riza Hawkeye?! >> esclamò l’altro. Erano entrambi giovani: il primo aveva i capelli corti e biondi, l’altro era castano.

<< Sì! Accidenti, dovevi vedere com’era bella… >>

Roy si bloccò poco distante, con la scusa di guardare fuori dalla finestra. I due non dovevano averlo nemmeno notato, perché continuarono tranquillamente.

<< Era con qualcuno? >> chiese il castano.

Il biondo si strinse nelle spalle: << Non lo so, non ci ho fatto molto caso… Ma dovevi vederla! Aveva un sorriso che la rendeva meravigliosa! >>

L’altro sembrava decisamente poco convinto: << Non ce la vedo a sorridere… è sempre così fredda e seria… >>

“E non sai cosa ti perdi!” pensò Roy, ricordandosi quei sorrisi che rivolgeva solo a lui.

<< Ma è vero! >> disse l’amico. << E nel vederla sai cosa ho deciso? >>

<< Cosa? >>

<< Che ci voglio provare con lei! >> disse il biondo, euforico. Dentro la testa di Roy, ovviamente, si accese un campanello d’allarme.

<< Ma tu sei pazzo! Quella prende le sue pistole e ti bucherella come un formaggio emmenthal! >> lo avvertì il castano.

<< Hai poca fiducia in me! Vedrai che riuscirò a portarmela a letto! Se fosse necessario, anche con la forza! >> disse convinto il biondo.

Mentre l’altro soldato stava pensando che il suo amico fosse un suicida, il Flame Alchemist non poté rimanere fermo ad ascoltare. Si avvicinò ai due, tranquillo: << Buongiorno… >>

I due soldati si misero subito sull’attenti: << Buongiorno Generale! >>

Il moro continuò, sorridendo: << Ho sentito il discorso che stavate facendo… >>

I due cominciarono ad essere preoccupati: tutti sapevano quanto il Generale Mustang tenesse ai suoi sottoposti, e quanto odiasse sentir sparlare di loro.

Roy continuò, voltandosi verso il biondo. Gli mise davanti al volto la mano guantata, pronto a schioccare le dita. La cosa più inquietante era che lo stava facendo col sorriso sulle labbra, anche se negli occhi neri si vedeva una luce che non prometteva nulla di buono: << Dì nuovamente una cosa del genere sulla mia assistente, e ti posso giurare che ti arrostisco il sedere, chiaro? >>. Per farglielo entrare meglio in testa, sfregò appena le dita, quel poco che bastò a far scaturire delle piccole scintille.

Il soldato biondo, impaurito come non mai, si mise sull’attenti: << S-sissignore! >>

<< Bene! >> disse il moro per poi riavviarsi nuovamente verso l’ufficio, sicuro che quel tipo non avrebbe più fatto pensieri del genere sulla SUA Riza.

Quando finalmente i due giovani soldati si ripresero dallo spavento, non si accorsero della bionda cecchina, che si stava avvicinando.

<< Te l’ho detto che sei un pazzo! >> disse il giovane castano, con tono accusatorio per il mezzo infarto che gli aveva fatto venire.

<< Non sarà una stupida minaccia come quella a fermarmi! >> disse convinto il biondo. << Te l’ho detto: riuscirò a portarmi Riza Hawkeye a letto! >>

Proprio in quel momento, l’interessata gli stava passando davanti. Questa si voltò verso di lui e in un secondo gli puntò la sua fidata calibro 9 al collo. << Dillo chiaramente se vuoi una pallottola nella giugulare… >> disse lei con tono gelido. Il suo sguardo lanciava saette, mentre spingeva con forza la canna della pistola sulla pelle del soldato.

I due gridarono terrorizzati, e subito il castano si diede alla fuga urlando al compagno biondo: << Non rivolgermi mai più la parola! >>

Il soldato biondo chiese pietà alla cecchina, pregandola con le mani congiunte e con gli occhi lucidi.

<< Giusto perché sei un soldato… >> sibilò lei, per poi riavviarsi verso l’ufficio del Flame Alchemist.

Arrivata, vide che il moro la stava aspettando davanti alla porta, preoccupato. << Tutto bene? Ho sentito delle urla… >> chiese lui.

<< Sì, >> rispose lei nervosa, << solo un soldato idiota incontrato per il corridoio… >>

<< Non dirmi… che era un militare biondo che parlava di te? >>

<< L’ha incontrato anche lei? >> chiese Riza, un po’ più calma.

Il moro s’accigliò: quel tipo non gli aveva dato retta. << Sì! Gli ho anche detto di smetterla, sennò gli avrei arrostito il sedere! >>

Lei rispose con calma, mentre abbassava la maniglia della porta: << Io gli ho direttamente puntato una pistola al collo. >>

Roy fece un sorriso preoccupato: diretta come sempre. “Ecco spiegate le urla…”

Le espressioni dei due militari si trasformarono, diventando colme di stupore: davanti alla scrivania, dando loro spalle, erano già presenti le tre sorelle Frid, in posizione di riposo.

Il moro e la bionda si scambiarono uno sguardo confuso: che ci facevano già lì?

Entrambi si avviarono verso la scrivania, sempre con quello sguardo confuso. Appena entrarono nel campo visivo delle ragazze, le tre fecero un perfetto saluto militare: << Buongiorno Generale, buongiorno Capitano! >>

<< Buon… giorno… >> rispose confuso il Flame Alchemist mentre si sedeva. Stava per chiedere cosa stessero facendo, quando il suo sguardo venne attirato da un documento già presente sulla scrivania. << Un rapporto? >>. Alzò lo sguardo sulle tre giovani Alchimiste, leggermente accigliato: << Si può sapere che significa tutto questo? >>

Luana fece un sospiro e rispose: << E’ il rapporto di quello che è successo sabato sera. >>

Roy e Riza si scambiarono un altro sguardo confuso. << E da quando si fanno rapporti sui concerti? >> disse il moro con un leggero tono scherzoso.

<< Stupido piromane! >> sbottò Giulia. << Riguarda l’incidente che è accaduto! Ma lo legge il giornale?! >>

Il Generale la guardò leggermene scocciato: << Mi dispiace, ma ieri non sono uscito di casa, ok? >>

<< Nemmeno io… >> aggiunse la cecchina, preoccupata. << Cos’è successo? >>

<< Un attentato >> rispose Debora. << Ed è sicuramente opera di un Alchimista. >>

Due paia di occhi, uno color ebano e l’altro color cioccolato, si colmarono nuovamente di stupore.

 

- - -

 

Le tre sorelle spiegarono l’accaduto solo quando arrivarono anche tutti gli altri. << In questo modo basterà raccontarlo una volta sola >> aveva detto il Flame Alchemist.

<< Ci sono altri indizi? >> chiese Ed, pensieroso, quando le tre ragazze finirono di parlare.

<< No, >> rispose l’Alchimista delle Piante, << non è stato rinvenuto altro nemmeno ieri, con l’aiuto del reparto investigativo. >>

<< Insomma, ci è totalmente sconosciuta l’identità dell’attentatore >> disse Falman.

Luana fece un sospiro: << Tranne per il fatto che è un Alchimista. >>

<< E che si è mimetizzato per bene tra i tecnici. >> concluse timidamente Fuery.

Scese un momento di silenzio nell’ufficio, interrotto da Roy: << Purtroppo non possiamo fare niente. Non abbiamo nemmeno una pista da seguire: sono stati interrogati tutti, dai microfonisti agli addetti alle luci e persino le truccatrici, ma nessuno ha visto nulla di strano >> disse, dopo aver letto il rapporto.

Riza si accigliò: << Possibile che nessuno abbia notato una faccia nuova? >>

<< I vari addetti ci hanno spiegato che non si conoscono tutti, tra di loro. >> disse Giulia. << E poi, nel trambusto, non ci avranno fatto caso… >>

<< E’ inutile, >> disse il Generale dopo aver fatto un sospiro, << abbiamo le mani legate. Possiamo solo sperare che vengano trovati nuovi indizi che ci facciano chiudere il caso. >>

Ci fu un momento di silenzio, in cui i vari militari stavano per riprendere le loro mansioni, ma furono bloccati dalla voce del moro. << Vi chiedo scusa. >>

Gli occhi di tutti si colmarono di stupore. << Come? >> chiese Debora.

<< E’ solo per colpa mia se è successo questo >> disse Roy, con lo sguardo fisso sulla scrivania. << Siete nella mia squadra, ed io ho un’infinità di nemici che mi vogliono morto… e tentano di farmi fuori cominciando dai miei sottoposti… >>

<< Questo comportamento da colpevole non le si addice affatto!!! >> dissero all’unisono Ed e Giulia. Il secondo dopo si guardarono: erano davvero troppo simili.

<?! >> esclamò Roy, sorpreso. Anche se, conoscendo i loro caratteri, si sarebbe dovuto aspettare una reazione simile.

<< La deve smettere di dire idiozie >> sbottò la minore delle Frid. << Sapevamo perfettamente dei rischi che correvamo, ci avevano avvertito. Ma noi abbiamo accettato comunque di entrare nella sua squadra! >>

<< Perché? >> chiese il Generale, leggermente accigliato.

<< Bè, perché… i nostri sogni quasi coincidono. >> rispose Debora con un sorriso. Lo sguardo del moro si fece ancora più confuso.

<< Noi, come lei, >> intervenne Luana, << vogliamo proteggere gli abitati di Amestris e le persone a noi care. Ecco perché abbiamo accettato. >>

<< Solo che non sapevamo quanto il nostro nuovo superiore fosse idiota… >> sospirò l’Alchimista del Fulmine.

Roy le lanciò un’occhiataccia. << Ehi! >>

<< Le ragazze hanno ragione, Generale. >> disse Breda, serio. << Insomma, si sa che c’è la possibilità di correre dei rischi sin da quando si decide di entrare nell’Esercito. Non è una cosa che capita solo avendo lei come superiore. >>

Havoc aggiunse, con un sorriso e facendo dondolare la solita sigaretta spenta: << Io l’ho provato sulla mia pelle, e dopo essere guarito, sono di nuovo qua! >>

<< Io invece me ne sarei voluto andare. >> disse Ed, imbronciato. << Ma non sapendo fare altro non ho avuto scelta… >>

Tutti risero divertiti. Sapevano che, in realtà, il biondino voleva dare il suo contributo per la protezione di Amestris, oltre al fatto che era un modo tutto particolare di ringraziare Roy per avergli dato la possibilità (avvenuta per davvero) di recuperare il corpo del fratello. Ma non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura.

<< Generale. >> disse la voce gentile di Riza. Il Flame Alchemist si voltò per guardarla e lei continuò, sorridendo con dolcezza: << Ciò che vogliamo dire è che non importa quanti rischi corriamo, e quanti ancora ne correremo. Abbiamo un sogno, abbiamo fiducia in lei, e noi continueremo a seguirla. >> Gli altri sorrisero, d’accordo con la bionda, tranne Ed e Giulia, che non avrebbero mai ammesso che Riza aveva ragione.

Il moro abbassò lo sguardo sulla scrivania, nascondendo gli occhi dietro la folta frangia. Era sinceramente commosso. Si aspettava tanta fiducia in lui da Riza, più o meno dai suoi soliti quattro sottoposti e da Ed rimaneva sempre un’incognita. Ma da quelle tre sorelle, che erano entrate nella sua squadra da così poco tempo, era una cosa del tutto inaspettata. E, a dire il vero, non si aspettava da nessuno che glielo dicessero così chiaramente. Li ringraziò uno a uno mentalmente, ricacciò indietro quella commozione e fece la sua solita parte: << Va bene, va bene, adesso basta chiacchiere. >> disse lui facendo un gesto di noncuranza, alzando di nuovo lo sguardo. << Non fate gli scansafatiche e cercate altri indizi. >>

<< Da che pulpito viene la predica! >> dissero in coro tutti i presenti, che si misero subito all’opera.

Riza guardò il moro: era l’unica ad aver notato la commozione e la gratitudine nei suoi occhi. Ma, come sempre, non aveva voluto mostrare la sua “debolezza”. Sorrise: non sarebbe cambiato mai.

 

- - -

 

Passarono i giorni, e neanche giovedì ci furono novità. Nemmeno per Luana e la sua ricerca: da quando era avvenuto l’attentato, si era convinta ancora di più di voler “potenziare” la sua Alchimia. Cominciò ad andare in biblioteca tutti i giorni, usando tutte le ore lavorative che aveva a disposizione, ma non ci fu nulla da fare. Il giovedì pomeriggio si rese conto di non poter fare altro: aveva controllato tutti i libri di Alchimia presenti, anche quelli che all’inizio aveva scartato, ma, a parte le cose che aveva già imparato dal suo maestro, non aveva trovato nulla di nuovo.

Stanca, incrociò le braccia sul tavolo e ci appoggiò la testa. Cosa poteva fare? Andare dal suo maestro sarebbe stato inutile: prima di andarsene, le aveva detto di averle insegnato tutto ciò che conosceva sull’Alchimia d’Acqua, ma sapeva di avere anche altre possibilità. Ne aveva avuto conferma da un racconto di Ed: poco dopo la sua entrata nell’esercito, il biondino e il Flame Alchemist si erano dovuti scontrare a Central City con Isaac McDougal *. Conosciuto come “l’Alchimista di Ghiaccio”, era più una specie di Alchimista d’Acqua come lei, capace di cambiare repentinamente la temperatura dell’acqua, facendola sia congelare che andare in ebollizione. Seppur aiutato da una piccola pietra filosofale (falsa o vera non si seppe mai), conosceva pur sempre le basi. Anzi, aveva conoscenze maggiori della ragazza, viste tutte le cose che era capace di fare, sia secondo i racconti di Ed sia come scritto su un documento che parlava di lui e della sua cattura, che lei aveva cercato appositamente.

Peccato solo che quest’uomo fosse un criminale (anche se, a detta di Mustang, poiché continuava a dire che gli alti gradi dell’Esercito erano corrotti, forse voleva aiutare lo Stato… forse) e che, soprattutto, fosse… morto.

Luana si sentì ancora più abbattuta: la sua Alchimia aveva grandi possibilità, ma non sapeva come usarle.

Immersa nei suoi pensieri, non si accorse che Daniel si era avvicinato. << Ehi Lua, tutto bene? >> chiese, leggermente preoccupato.

<< Che?! >> esclamò confusa, mentre con uno scatto si rimetteva seduta composta, rischiando pure di cadere dalla sedia. Appena vide il giovane bibliotecario, divenne color porpora per la scena che gli aveva appena mostrato.

Lui continuò a sorridere: << Scusa, non volevo spaventarti… >>

<< Non… non fa niente… >> balbettò lei.

<< Mi sono preoccupato: ho visto che avevi la testa appoggiata e credevo che ti sentissi male… >>

La ragazza arrossì di nuovo, stavolta più leggermente: che tenero, si era preoccupato per lei! << No, tranquillo, ero solo… pensierosa. >> riuscì a spiegare.

Daniel indicò i libri sul tavolo e chiese: << Riguarda la tua ricerca? >>

L’Alchimista d’Acqua fece un sospiro. << Già. Ho guardato tutti i libri di Alchimia qui presenti, ma non ho trovato niente di niente. Eppure so che la mia Alchimia può fare molto di più! >>

<< Capisco… >> disse il giovane pensieroso, mentre si sedeva.

Dopo un minuto di silenzio sceso tra i due, il viso del giovane bibliotecario s’illuminò: << Forse ho avuto un’idea! >>

 

- - -

 

Alla fine dell’orario lavorativo, Debora e Giulia tornarono subito a casa, mentre Luana si dilungò a chiacchierare con Daniel.

Dopo una mezz’oretta, anche l’Alchimista d’Acqua tornò a casa.

<< Sono tornata! >> disse aprendo la porta. << E devo dirvi una novità! >> aggiunse con tono gioioso.

Le rispose la voce di Debora, che si trovava nella camera da letto: << Se lo vuoi dire sia a me che a Giuly, dovrai aspettare! E’ uscita con Maya! >>

Luana la raggiunse, e vide che stava mettendo a posto alcune magliette. << E dov’è andata? >> chiese, confusa.

La gemella le rivolse uno sguardo malizioso. << Secondo te? >>

<< Al Rose Cafè da Romeo… >> rispose, leggermente sconvolta: la sorellina era davvero prevedibile.

<< Brava Lua, hai indovinato! Ma non hai vinto niente, mi dispiace… >> disse l’altra in tono scherzoso.

La gemella alzò le spalle e sorrise allegra: << Va bene, allora vorrà dire che per il momento lo di- >>, ma si bloccò, attirata da qualcosa.

Debora le rivolse uno sguardo preoccupato: << Tutto bene? >>

<< Guarda un po’ qui… >> disse Luana, affiancandosi alla sorella, che aveva appena aperto il cassetto del comodino di Giulia, per mettere a posto alcuni vestiti.

Debora seguì il dito della gemella, e vide una specie di bustina di carta che sbucava da sotto gli abiti. L’Alchimista d’Acqua, senza dire niente, la prese.

<< Non ti ricordi di questa? >> disse Luana.

<< Ma certo! >> rispose la sorella. << E’ quel libro che Giuly ha comprato e non ci ha voluto dire cosa fosse… >>. Intercettò lo sguardo malizioso dell’altra e s’accigliò: << Lua, ho capito cosa stai pensando, ma ha detto che era un segreto, quindi non possiamo guardare! >>

<< Ci eravamo fatte una promessa da bambine: che non ci sarebbero stati segreti tra noi! Quindi, posso guardare eccome! >> disse Luana con sicurezza. La gemella non fece in tempo a bloccarla, che aveva già messo fuori il contenuto della busta.

L’espressione di Luana si trasformò da convinta a stupita. << Mi aspettavo di tutto… ma non questo! >>

<< Che cos’è? >> chiese Debora, avvicinandosi per poter vedere il titolo del libro. Anche lei sgranò gli occhi dallo stupore: << “ROMEO E GIULIETTA”?! >>

<< Oddio… sapevo che era andata in fissa per Romeo… >>

<< Come tu per Daniel… >> aggiunse maliziosamente la gemella.

<< … ma non credevo fino a questo punto… >> finì Luana, facendo finta di non aver sentito. Stava per rimetterlo nella busta di carta, quando notò alcuni foglietti che spuntavano tra le pagine del libro, in particolare verso la parte finale.

<< E questi? >> chiese indicandoli.

L’Alchimista delle Piante si girò: << Io non ne voglio sapere niente! Se scopre che abbiamo guardato il suo “segreto”, ci odierà a vita! >>

La gemella non l’ascoltò minimamente e aprì il libro, dove si trovavano i foglietti. Erano post-it colorati con degli appunti sopra, che Luana non lesse, sfogliando le pagine e andando direttamente dove c’era un foglio più grande infilato. Metà della pagina precedente era stata sbarrata con un segno a matita. << Ma che diavolo starà combinando? >>

Debora stava per andarsene, ma Luana l’afferrò per la maglietta e la fece avvicinare. << Guarda, >> disse, senza far caso allo sguardo contrariato della gemella, << tutte le ultime pagine sono sbarrate… >>

L’Alchimista delle Piante fece un sospiro: ormai c’era in mezzo e non poteva fare altro. Pensò che, al massimo, se Giuly le avesse scoperte, per farsi perdonare le avrebbe regalato tutti i futuri album dei Finley, per il resto della vita. << E’ strano… >> disse pensierosa, osservando le pagine. Tornò indietro, al foglio più grande, e lesse le prime righe. Un’espressione sconcertata si dipinse sul suo volto.

<< Non ci crederai mai… >> sussurrò Debora, << ma… >>

<< Ma? >> la incalzò la sorella.

Dopo un momento di esitazione, disse tutto d’un fiato: << Giuly sta cambiando il finale della storia. >>

<< CHE?!?! >> urlò sconcertata l’Alchimista d’Acqua. Ma come diavolo era saltata in mente quest’idea alla sorellina?! << Ma perché dovrebbe farlo?! >>

La gemella sorrise imbarazzata: << Non so, forse spera che facendo andare bene la famosa storia di Shakespeare, andrà bene anche la sua con il Romeo cameriere… >>

Scese un momento di silenzio, interrotto da Luana, che chiese, leggermente sconvolta: << Secondo te, quando ha avuto il tempo di farlo? >>

<< Non so, >> rispose la gemella con lo stesso tono, << forse la notte… >>

<< Probabile… >>

Altro momento di silenzio.

<< Senti, mettiamolo via prima che Giuly torni. Non voglio essere la sua prossima vittima. >> disse l’Alchimista delle Piante, prendendo il libro dalle mani della sorella e rimettendo tutto a posto, come se nulla fosse successo. << Piuttosto, non mi stavi dicendo qualcosa? >>

<< Ah, sì! >> esclamò la gemella. Aggiunse con tono allegro: << E’ una cosa fantastica! >>

<< Ebbene? >>

<< Ecco… >> abbassò un attimo lo sguardo, in leggero imbarazzo. Poi, sentendosi più sicura, guardò la sorella negli occhi e disse, con un sorriso felice stampato sul volto: << Io e Daniel partiremo per Central City! >>

<< COSA?!?! >>

 

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* Isaac McDougal: non so se ve lo ricordate, ma compariva nel primo episodio di FMA Brotherhood. Io non me lo ricordavo quando ho avuto l’idea di Lua come Alchimista d’Acqua, e l’ho scoperto solo dopo perché mi sono riguardata gli episodi ^_^’

 

Note finali

Finito! :D

Direte che il finale è un po’ schifoso (come il titolo del resto), vero? Bè, ho deciso che il seguito del discorso ci sarà nel prossimo capitolo! u.u *si ficca in testa uno scolapasta a mo’ di elmo per difendersi dall’ira di Lua*

Spero vi siano piaciute le scene con Roy e Riza che minacciano quel soldato e quella con il libro di “Romeo e Giulietta” XD Questa idea del libro, a dire il vero, l’abbiamo avuta io e Lua insieme tantissimo tempo fa, lo stesso giorno che abbiamo pensato alla scena dell’ufficio di Roy che andava a fuoco XD (quella del capitolo 11 “Fuoco e fiamme”, per intenderci) Sono contenta di essere riuscita a metterla, così è stata spiegata la storia del libro misterioso XD

Spero di non aver fatto Roy e Riza OOC… non so perché, ma ho qualche dubbio… (ti fai i dubbi su questo capitolo e non sullo scorso? -.- ndVocina nella testa)(sì, perché quello scorso doveva essere un bel capitolo gelatinoso, quindi me n’è importato fino ad un certo punto u.u ndMe)

E adesso, qualche disegno! ^_^ A dire il vero, non sono veri e proprio disegni nuovi (tranne uno), ma “esperimenti” con Photoshop su schizzi fatti precedentemente ^_^’’:

- dal capitolo scorso, uno schizzo di Riza e della sua acconciatura, sia in bianco e nero che in una versione “colorata” ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Riza-con-chignon-277226371 e http://silverylugia.deviantart.com/art/Riza-con-chignon-color-284280005

- una versione colorata di un disegno di Roy con lo sguardo da latin lover (spero abbastanza sbavino XD) : http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-the-latin-lover-color-284280779

- e, infine, uno schizzo Royai in cui ho “colorato” il tratto di rosso ^///^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Kiss-in-the-night-Royai-282366268

Ringraziamenti, come sempre! :D A chi ha commentato fino ad adesso (anche se non sempre) e mi fa sapere che ne pensa, sia su DeviantArt che su EFP: Lulumoon91, VioletJuliet, Hanako_Hanako, NeutralDarkSide, Lupoz91, Bloody Honey, Piwy, Celest93, Haisa, Melanita, MartaAka97 e l’ultima arrivata Federica97 (spero di averli scritti tutti…). E, ovviamente, un ringraziamento anche a tutti quelli che leggono solamente (tra cui, per come mi ha detto, anche Hummingbird Royaifan, e soprattutto un certo Roy Mustang conosciuto su Facebook XD). Grazie! (_ _)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 22
*** 22. Un gran trambusto ***


Note iniziali

Sono finalmente tornata! ç^ç *piange perché sa di essere in estremo ritardo… come sempre*

Non voglio dilungarmi ancora per paura di essere linciata da voi, quindi vi spiegherò il motivo del mio ritardo nelle note finali u.u

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 22: Un gran trambusto

 

<< Ecco… >> abbassò un attimo lo sguardo, in leggero imbarazzo. Poi, sentendosi più sicura, guardò la sorella negli occhi e disse, con un sorriso felice stampato sul volto: << Io e Daniel partiremo per Central City! >>

<< COSA?!?! >>

<< Già! >> continuò gioiosa Luana. << Non è una notizia fantastica? >>

Debora rimase per un attimo senza parole, con gli occhi sbarrati per lo stupore. << Ma cosa vi salta in mente?! >> urlò la ragazza.

<< Eh? >> esclamò confusa l’Alchimista d’Acqua.

La gemella, nel frattempo, cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza: << Perché ve ne andate?! Perché una fuga d’amore?! Non ne avreste il motivo! E’ vero che lavorate entrambi al Quartier Generale, ma lui non è un soldato! Potete avere tranquillamente una relazione! >>

<< Cosa?! Come?! >> esclamò Luana, dopo aver sentito la sorella straparlare, dicendo cose senza senso.

Debora si fermò e disse: << Ma… se fate una fuga d’amore… vuole dire che vi siete dichiarati! >>

<< Ma che diavolo stai dicendo?!?! >> urlò la gemella, rossa in volto. L’Alchimista delle Piante si fermò e la guardò con gli occhi colmi di confusione. << Io non ho detto niente di tutto ciò! >>

<< Ah. >> fu l’unica cosa che riuscì a dire Debora.

Nella confusione, le due gemelle non si accorsero del ritorno di Giulia. Proprio in quel momento, la sorellina le raggiunse. << Ma che succede? >>

Luana si voltò verso di lei, sorridendo: << Ah, Giuly! Voglio dare anche a te la fantastica notizia! >>

<< Cioè? >> la incalzò l’Alchimista del Fulmine.

<< Io e Daniel andremo a Central City! >>

Giulia non disse niente. Alzò prima un sopracciglio, poi aggrottò la fronte: << E tu… te ne vai in vacanza senza di noi? >>

<< Che?! >> esclamò l’Alchimista d’Acqua.

<< Brava, complimenti! Te ne vai in vacanza senza dirci nulla! Non eri tu che dicevi “non devono esserci segreti tra noi”?! >> disse la minore delle sorelle, arrabbiata.

<< TI CI METTI ANCHE TU?!?! >> urlò Luana, stavolta davvero al limite. << Tutte e due non avete capito NIENTE! >>

<< ALLORA SPIEGATI!!! >> urlarono in coro le altre due sorelle, con un’enorme vena pulsante sulla testa.

L’Alchimista d’Acqua mise il broncio: le sue sorelle erano idiote, ma alla fine aveva preso lei la colpa. Fece un sospiro e cominciò a spiegare: << Visto che la ricerca sul potenziamento della mia Alchimia non ha dato alcun risultato, Daniel si è proposto di accompagnarmi a Central per aiutarmi, visto che lui conosce bene sia la città, sia, soprattutto, la biblioteca. >>

Debora s’incuriosì: << E… come fa a conoscerla così bene? >>

<< Prima di venire a East City, lui e Sheska lavoravano a Central. >>

<< E’ vero, ce l’aveva detto anche Riza quando ci ha raccontato cos’è successo prima del nostro arrivo… >> si ricordò Giulia.

<< E quando partite? >> chiese l’Alchimista delle Piante.

Luana rispose: << Ancora non lo sappiamo, ma direi dopo la festa di Halloween. >>

<< Ma… Halloween non è domenica? >> chiese Giulia, pensierosa. << Se non sbaglio c’è una festa in città, a cui partecipa anche l’Esercito… >>

<< Dobbiamo pensare ai nostri costumi... >> disse l’Alchimista d’Acqua.

<< … e di certo obbligare Riza e Lan Fan a venire… >> completò la frase la gemella.

<< Non ci sono problemi. >> cominciò la minore delle sorelle con tono tranquillo. << Vorrà dire che sabato pomeriggio, quando avremmo finito di lavorare e andremo a vedere cosa prendere per noi, ce le trascineremo dietro. >>

<< Detto con questo tono calmo è un po’ spaventoso… >> osservò Luana.

L’altra sorella, intanto, notò qualcosa guardando la sorellina. << Giuly, che fine ha fatto il tuo orecchino destro? >>

<< Come? >> esclamò l’Alchimista del Fulmine, portando entrambe le mani ai lobi. Peccato che sotto le dita della mano destra non sentì il metallo dell’orecchino. << AAAAAAAAAARGH!!! L’HO PERSO!!! >>

Le sue sorelle rimasero rintronate dal terribile urlo. << G-Giuly, non è nulla di grave… è solo un orecchino… >> azzardò l’Alchimista d’Acqua.

<< NON E’ SOLO UN ORECCHINO!!! Ho dovuto fare i salti mortali per trovare questo paio a forma di fulmine! Accidenti! >>

<< Pensaci, >> iniziò Debora << dove avresti potuto perderlo? >>

La sorellina si calmò improvvisamente. Abbassò lo sguardo e disse sommessamente: << Non so… c’è stato…un po’ di trambusto al Rose Cafè… >>

<< Che tipo di trambusto?! >> chiesero in coro le gemelle, preoccupate. Era vero che Romeo si era rivelato essere anche una persona gentile, ma avevano capito che da lui ci si poteva aspettare davvero di tutto.

<< Tranquille, è finito tutto bene! >> disse Giulia per tranquillizzarle. << Adesso vi racconto… >>

 

Quel pomeriggio, come tutte le volte che poteva, Giulia era andata al Rose Cafè con la scusa di portare Maya a fare una passeggiata. Seduta ad uno dei tavolini posti all’esterno e con la cagnolina al fianco, aspettava che Romeo s’avvicinasse per servirla. Nel frattempo l’aveva osservato: c’erano molti clienti, tutte persone che, uscite dagli uffici, si fermavano lì prima di tornare a casa, e il moro stava lavorando sodo. Era davvero serio quando si trattava del suo lavoro.

Spostò lo sguardo sul menù, per vedere se c’era qualcosa di nuovo, quando sentì una calda voce maschile al suo fianco. << Mi hai osservato per bene? >>

<< R-Romeo! >> esclamò la ragazza, imbarazzatissima: se n’era accorto! << N-non dire idiozie! >> disse lei, cercando di riprendere un po’ di contegno. << Non ti stavo affatto osservando! >>

Il moro alzò un sopracciglio: << Ah, no? >> disse sorridendo. Ma non era un sorriso perverso: era un sorriso leggermente divertito, da cui sembrava trasparire anche un po’ di tenerezza. Giulia arrossì ancora nel vedere quel nuovo sorriso del ragazzo, e subito riabbassò lo sguardo sul menù: << Ehm… vabbè, portami… portami… >>

Mentre la ragazza pensava a far andare via il rossore sulle guance e, contemporaneamente, a qualcosa da farsi portare, vide di sottecchi avvicinarsi una persona che le sembrava di conoscere: un ragazzo alto, capelli biondo scuro, un lungo codino, e al suo fianco una ragazza col caschetto biondo… Leonard! E l’altra doveva essere Mary-Ann, visto che coincideva con la descrizione della sorella… e stavano venendo proprio in quel bar!

Senza pensarci troppo, s’infilò sotto al tavolino e si nascose grazie alla lunga tovaglia. Pensò che potesse essere una buona occasione per scoprire qualcosa in più su di loro, aiutando così Debora. Peccato solo che si fosse scordata di Romeo e di Maya. I due, infatti, rivolsero uno sguardo confuso al punto in cui la ragazza era scomparsa.

L’Alchimista del Fulmine, intanto, osservò di nascosto il giovane Colonnello e la ragazza sedersi lì vicino. Fece una smorfia quando vide meglio Mary-Ann: non solo era bionda (e Giulia odiava il 90% delle bionde, infatti erano poche quelle che si salvavano, tra cui Riza, e non certo Winry), era pure una fighetta, una di quelle che indossavano sempre vestiti all’ultima moda e che si credevano di essere chissà chi. Insomma, l’opposto di Debora.

Immersa nei suoi pensieri, non prestò molta attenzione a Romeo, che la raggiunse. << Ah, ho capito: vuoi fare qualcosa qui, vero? >> disse lui, con il suo solito sorriso malizioso stampato in volto.

Giulia era così concentrata che non diede molto peso alla frase. Gli rispose, facendo un gesto di noncuranza e continuando ad osservare Leonard e Mary-Ann: << Non dire scemenze… voglio solo sapere qualcosa in più su quella bionda da strapazzo e sul rapporto che ha con lui, Leonard… >> disse indicandoli con un cenno della testa.

<< Lei? >> chiese il giovane cameriere. << Si chiama Mary-Ann Rowe, ed è la figlia di Jason Rowe, proprietario di… bè, un po’ di tutto: fabbriche, supermercati, negozi di abbigliamento e molto altro… >>

<< Insomma, una riccona… >>

<< Sì, potremmo dire così >> rispose lui, stringendosi nelle spalle.

<< Ok… Aspetta un attimo! >> esclamò lei, voltandosi verso il ragazzo. << Come diavolo fai a sapere tutte queste cose?! >>

Sulle labbra del moro spuntò un altro dei suoi sorrisetti sghembi, che, come sempre, fecero arrossire l’Alchimista del Fulmine: << E… se non volessi dirtelo? >>

Giulia mise il broncio e si voltò di nuovo verso l’“essere biondo” che stava studiando: << Antipatico… >> “Così, però, mi fa venire tanti di quei pensieri assurdi su come lo sappia…”

<< Scherzavo >> riprese Romeo, sempre sorridendo. << Semplicemente, viene spesso in questo bar, e si sa come possono essere pettegoli i clienti… insomma, so queste cose per puro caso. >>

<< Mmh… >> mugolò lei in risposta. Non lo dava a vedere, ma si sentiva più tranquilla, anche se, senza sapere il perché, non del tutto. Continuò a guardare Leonard e “caschetto biondo”, come l’aveva appena soprannominata, tentando di capire com’era il loro rapporto. Sembravano andare abbastanza d’accordo, ma… non sembravano una coppia di fidanzati. Apparivano più come due amici, o parenti, non di certo fidanzati…

Mentre Giulia rifletteva, non si accorse di quello che Romeo stava facendo. La stava osservando, e si era accorto che la ragazza era rimasta prima infastidita e poi rassicurata da quello che lui aveva detto. Uno dei suoi soliti sorrisetti perversi gli comparve in volto, e subito dopo s’avvicinò silenziosamente alla ragazza: << Per caso prima ti sei ingelosita? >> sussurrò con voce calda, sfiorandole l’orecchio con le labbra.

<< KYAAAAAAAH!!! >> gridò la ragazza, imbarazzatissima e un po’ terrorizzata allo stesso tempo, mentre con uno scatto s’allontanava dal giovane cameriere. Senza rendersene conto, però, era anche uscita dal suo nascondiglio.

<< Giulia?! >> esclamò Leonard quando la vide.

Ma l’attenzione dell’Alchimista del Fulmine non fu attirata dalla voce del giovane Colonnello, ma dal suono di alcuni clacson: guardò verso la strada e vide la povera Maya, terrorizzata, ferma in mezzo alla strada. Nel sentire l’urlo della padrona, era scappata, ma si era poi bloccata a causa delle automobili.

<< MAYA! >> urlò Giulia, nel panico più totale. L’attimo dopo vide Romeo lanciarsi verso la cagnolina e scomparire dietro un camioncino.

<< ROMEO! MAYA! >> urlò nuovamente la ragazza, a squarciagola. Le auto si fermarono, e riuscì ad arrivare sull’altro lato della strada. Lì, a terra, seduto sul marciapiede, trovò il giovane cameriere, che teneva in braccio la cagnolina, accarezzandola per farla calmare.

<< Tranquilla, è tutto finito… >> sussurrò il moro alla cagnolina. Non si era accorto dell’arrivo di Giulia.

<< Romeo… >> disse lei con un filo di voce. Il ragazzo alzò lo sguardo e la vide in piedi, dritta davanti a lui, e, cosa che lo fece stupire, aveva gli occhi lucidi. Non poteva sapere quanta a paura avesse provato non vedendo più la sua amata cagnolina e il ragazzo che le piaceva.

<< Sei… SEI UN’IDIOTA!!! >> gli urlò Giulia. << Perché ti comporti così?! >> Lui provò a ribattere, sorpreso, ma la ragazza continuò. << Perché devi rischiare la tua vita per aiutarmi?! Prima al concerto per salvare me, e adesso per salvare Maya! >>

Il giovane cameriere rimase fermo: non credeva di averla fatta stare così male, ma capì che aveva bisogno di sfogarsi. L’Alchimista del Fulmine, intanto, continuò: << IDIOTA! Non devi rischiare la tua vita per me! >> Detto questo, prese la cagnolina e s’allontanò senza dire altro.

 

<< Oh. >> commentò Debora dopo aver sentito tutto.

<< Mi sono comportata male con lui… >> disse sommessamente Giulia, abbassando lo sguardo. << Non dovevo trattarlo così… >>

Luana si sedette sul letto al fianco della sorellina e le cinse le spalle: << Forse avrà capito che il tuo era solo uno sfogo momentaneo… >>. La sorellina non rispose.

<< Comunque… >> cominciò Debora << potresti aver perso l’orecchino al Rose Cafè… e potresti andare a vedere se l’hanno trovato, approfittandone per chiedere scusa a Romeo >> disse, concludendo con un sorriso.

Anche Giulia sorrise: << Sì, mi sembra una buona idea… >>

<< Bene! >> esultò Luana. << Ora mangiamo, facciamo una doccia e andiamo a dormire: dopo una giornata stancante, è quello che ci vuole! >>

Le sorelle, in risposta, annuirono.

Giulia, però, non sapeva che era successo dell’altro dopo che se n’era andata…

 

Romeo, ancora seduto a terra, vide la figura dell’Alchimista del Fulmine allontanarsi. Sospirò e sorrise: “E’ sempre la solita… cerca di nascondere i suoi sentimenti dietro la rabbia. Comunque…” e infilò una mano in tasca. “… complimenti per il souvenir, Romeo” si disse, mentre osservava compiaciuto il suo “bottino”: uno degli orecchini a forma di fulmine di Giulia.

Infilò nuovamente il piccolo oggetto in tasca e, proprio in quel momento, vide una mano allungarsi verso di lui. << Tutto bene? >> chiese una voce maschile.

Il moro alzò lo sguardo e vide un ragazzo, quasi suo coetaneo, con i capelli biondo scuro e un lungo codino. Dietro di lui, la ragazza col caschetto biondo, Mary-Ann.

<< Tutto bene, grazie >> disse il giovane cameriere, afferrando la mano di Leonard e facendosi aiutare per alzarsi.

<< Sei sicuro? >> chiese il giovane Colonnello. << Hai fatto un bel capitombolo per prendere Maya… >>

<< Sono abituato di pegg- >> Si bloccò, rendendosi conto che quel ragazzo biondo conosceva il nome della cagnolina. E’ vero che Giulia l’aveva urlato più volte, ma ne aveva parlato come se la conoscesse bene. << Conosci… Giulia? >> chiese il moro, leggermente insospettito.

Leonard annuì: << Sì, è una mia collega, insieme a Debora e Luana… e, da quel che sembra, la conosci bene anche tu… >>

Il giovane cameriere, stupito, rispose: << Sì, viene spesso al bar… ma conosco di vista anche le sue sorelle… >>

<< Leonard! Su, andiamo! >> disse Mary-Ann con un tono un po’ da bambina, quasi aggrappata al braccio del biondo.

<< Aspetta un attimo… >> disse il giovane Colonnello. Si rivolse di nuovo verso il moro: << Anche tu… conosci le sorelle Frid? >>

Proprio in quel momento, li raggiunse Daniel, che stava passando lì per caso e aveva visto Leonard da lontano: << Che c’entrano le sorelle Frid?! >>

I due ragazzi e la ragazza si voltarono verso il bibliotecario. Romeo chiese: << Non dirmi che le conosci anche tu?! >>. Adesso erano davvero troppe le coincidenze.

<< Certo! >> rispose il castano, sistemandosi gli occhiali.

<< Leonard! >> disse di nuovo la bionda, con tono annoiato. << Avanti, dobbiamo andare! >>

Il biondo la guardò leggermente accigliato e la riprese: << Smettila di fare la bambina, Mary-Ann! >>

<< Accidenti! >> urlò lei, lasciandogli il braccio. << Quando si parla di quelle tre stupide non capisci più niente! >>

<< Non parlare male di chi non è presente! >> ribatté il biondo.

<< E le difendi pure! >> disse, arrabbiata. << Sono stufa, me ne vado! >> e, detto questo, scomparve in una stradina.

Scese un momento di silenzio, interrotto da Leonard, che si voltò verso il moro e il castano: << Scusate… spesso ha un comportamento davvero infantile… >>

<< Non... fa niente… >> disse Daniel, sorridendo leggermente imbarazzato.

<< Piuttosto… >> cominciò Romeo, serio, << direi di riprendere il discorso di prima. Dobbiamo parlarne, ma… con calma. >> Fece uno dei suoi sorrisi cortesi da cameriere e propose: << Venite, vi offro un caffè. >>

 

- - -

 

Il giorno dopo, Giulia si allungò un attimo al Rose Cafè prima di andare al lavoro. Cercò Romeo con lo sguardo, e lo trovò dietro al bancone a preparare dei caffè. S’avvicinò e lo chiamò: << Romeo? >>

Il moro si voltò, e, appena la vide, sorrise: << Oh, buongiorno Giulietta! >>

Ma la ragazza non reagì arrossendo come al solito, e chiese: << Posso… parlarti in privato? >>

Il giovane cameriere si stupì, notando una punta di tristezza nella domanda e negli occhi castani della ragazza. << Sì, solo un attimo… >> Si fece dare momentaneamente il cambio da un collega, per poi portare la ragazza in una stanza sul retro.

<< Grazie… >> disse l’Alchimista del Fulmine, riferendosi al fatto di aver accettato di darle ascolto.

<< Non potevo di dirti di no… e poi è sempre una visione stupenda vederti… >> disse il moro con un sorrisetto sghembo.

Stavolta Giulia reagì, arrossendo imbarazzata e urlandogli: << Non dire cose perverse di prima mattina! >>. Si fermò un attimo e disse con più calma: << Ascoltami seriamente. >>. Lui si fece attento e aspettò in silenzio.

La ragazza fece un respiro profondo e cominciò, tenendo lo sguardo basso: << Mi… dispiace per ieri. Tu hai salvato la mia cagnolina ed io, invece di ringraziarti, ti ho urlato contro… Scusami. >>

Romeo, semplicemente, sorrise. Ma era un sorriso dolce, sincero, senza secondi fini. << Tranquilla, >> disse lui, avvicinando la mano al suo viso e facendole una leggera carezza << avevo capito che avevi solo bisogno di sfogarti. >>

Giulia arrossì, sia per quel sorriso così diverso dai soliti, che per la sensazione delle dita del ragazzo sulla pelle. Fece istintivamente un passo indietro, sfuggendo a quella carezza. << B-bene… sono contenta che… tu abbia… capito… >>. Fece un altro respiro profondo per calmarsi e chiese: << Piuttosto… per caso ieri hai trovato un orecchino a forma di fulmine? >> e indicò quello rimastole al lobo sinistro.

<< No, mi dispiace… non abbiamo trovato niente… >> rispose lui, mentre, di nascosto, stringeva il piccolo oggetto argentato che aveva in tasca.

<< Mmh… va bene… >> sussurrò lei, pensierosa. Sospirò: << Non ho altra scelta… >>. Infilò una mano nella tasca dei pantaloni e mise fuori un orecchino che infilò al lobo destro. Era, ovviamente, diverso dall’altro: aveva un cerchio di plastica di colore giallo, in cui era incastonata una stella argentata, e da cui scendevano due catenelle con, in fondo a ciascuna, un’altra stella argentata. << Dovrò arrangiarmi così finché non troverò un altro paio di orecchini a forma di fulmine… >>

Il giovane cameriere disse: << Comunque… nel caso lo trovassi, ti farò sapere. >>

<< Ok… grazie… >> rispose lei. Scese un momento d’imbarazzante silenzio tra i due, interrotto da Giulia: << Devo… andare la lavoro prima che faccia tardi… ciao! >>. Salutò velocemente e si dileguò.

<< Ciao… >> salutò lui, osservandola andare via con i suoi penetranti occhi verde smeraldo.

Appena uscì dal bar, la ragazza tirò un sospiro di sollievo. Si era sentita terribilmente in imbarazzo, forse più del solito. I pensieri vennero interrotti dal suono delle campane di una chiesa vicina. Guardò l’ora e spalancò gli occhi: << Oddio, adesso faccio davvero tardi! >> e corse immediatamente verso il Quartier Generale.

 

- - -

 

Quando Giulia arrivò in ufficio, tutti gli altri erano già presenti. Ovviamente, il Flame Alchemist ne approfittò per prenderla in giro: << Lampadina, sei arrivata in ritardo! Non si fa! >>

La minore delle Frid, altrettanto ovviamente, gli lanciò un’occhiataccia: << Da che pulpito viene la predica! Piuttosto, è un miracolo che lei, stupido di un piromane, sia arrivato in orario! >>

Un’enorme vena pulsante comparve sulla testa del Generale: << Come ti permetti?! Sono un tuo superiore! >>

I due cominciarono una discussione, in cui s’infilò in qualche modo anche Ed. Riza sospirò: << Come al solito… >>

Debora sorrise divertita: << Già, nessuna novità! >>

<< No, >> disse Luana << una novità c’è, e non è quella che riguarda solo me! >>

Tutti si voltarono verso di lei, anche la sorellina, Ed e Roy. << Non guardatemi in modo così strano! >> disse l’Alchimista d’Acqua. << Sto semplicemente parlando della festa di Halloween di domenica sera! >>

<< E’ vero! >> disse Havoc, stranamente senza sigaretta spenta in bocca. << Io ho già pensato al mio costume… e poi ci sarà anche Rebecca… >> aggiunse con un tono quasi sognante.

<< Anch’io ho già pensato al mio travestimento! >> disse con una punta d’orgoglio il Generale.

<< Io non verrò… non è una cosa adatta per una persona della mia età… >> disse Falman, in leggero imbarazzo.

Tutti cominciarono a parlarne, tranne Riza. Giulia le si avvicinò e la guardò negli occhi: << Tu. Domani. Alla fine dell’orario di lavoro. Con noi. Senza controbattere. >>

La cecchina alzò un sopracciglio per lo stupore: << E… per quale motivo, di grazia? >>

Giulia, rapidamente, aggiunse: << E senza fare domande! >>

Debora, nel frattempo, aveva guardato la scena. Si passò una mano sugli occhi e si chiese leggermente sconvolta: “Ma che razza di modo dirglielo è quello?!”

 

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Note finali

Finalmente finito!

Mi dispiace aver impiegato tanto tempo… purtroppo mi sono impegnata con la colorazione a computer di un disegno (non collegato con fan fiction ^_^’’), una cosa che dovevo fare già da moooooooolto tempo… e se non l’avessi fatto, avrei rischiato di essere uccisa dalle mie amiche Lua e Giuly, visto che erano loro che lo stavano aspettando… poi, come sempre, ci sono messe altre cose, che non ricordo neanche… bè, una sì! Ogni tanto faccio da amministratrice ad una pagina di Facebook di nome “Royai love”! ^w^ Se, chi non l’ha già vista, vuole dargli un’occhiata, mi farebbe piacere! Io sono l’amministratrice -silvery-! ^_^ (della serie “facciamo pubblicità occulta” XD)

Avevo già deciso il pezzo che va dall’inizio fino all’incontro tra Romeo, Leonard e Daniel. Doveva finire con Romeo che diceva “vi offro un caffè”, ma… mi sono accorta che così il capitolo era cortissimo. ._. Così mi sono inventata di sana pianta tutto il pezzo dopo (compresa la carezza di Romeo, che mi è venuto praticamente automatico da scrivere)… e infatti mi fa schifo come ho finito il capitolo, ma non avevo idee -.-‘’

La perdita dell’orecchino è dovuta ad un problema… reale. Vi spiego: Lua, prima di Natale, ha regalato a Giuly un orecchino a forma di fulmine… ma uno solo. Perché non ne ha trovati due. E Giuly ha cominciato a dire che non le piaceva avere nella realtà un solo orecchino a forma di fulmine e nella fan fic tutti e due. Così ne abbiamo parlato e abbiamo pensato all’idea che lei lo perdesse e lo sostituisse con un altro orecchino che mi ha detto lei stessa (cioè quello con il cerchio giallo e le stelle). Ma solo poco prima di scrivere il capitolo ho pensato che, invece di perderlo, sarebbe stato divertente (e perverso) se fosse stato Romeo a rubarglielo! XD

La festa di Halloween, per quanto fuori periodo (nella realtà), ho pensato di metterla nel prossimo capitolo, altrimenti non lo metterò MAI. E poi nella storia il momento è più o meno quello giusto! ^^

Per il titolo mi sono fatta consigliare da Lua e Giuly, e alla fine ho scelto questo perché “rappresenta” tutto il capitolo, essendo tutto una confusione XD Perché ci sono: il caos all’inizio con le tre sorelle, la confusione al Rose Cafè, e infine in ufficio, con il litigio tra Giulia, Ed e Roy XD Non ne siamo convinte, ma… va bene così. A dire il vero, Lua aveva proposto “un fulmine caduto”, peccato… che l’orecchino non sia caduto, ma sia stato rubato XD E quando ho detto che non sceglievo il suo titolo, mi ha lanciato un’occhiataccia ^_^’

Diiiiiiiiiiisegni! :D

-Dal capitolo scorso, una scenetta scema con tutte e 3 le sorelle XD: http://silverylugia.deviantart.com/art/Il-segreto-e-la-follia-di-Giuly-295516609

-sempre dallo scorso capitolo, le scene con le minacce al soldato biondo, sia quella di Roy (completa), sia quella di Riza (per il momento solo la lineart) XD: http://silverylugia.deviantart.com/art/Le-minacce-di-un-geloso-Roy-XD-296020399 e http://silverylugia.deviantart.com/art/Le-minacce-di-un-incavolata-Riza-lineart-296022555

Ci sarebbe anche un altro disegno (che quelli che fanno parte del gruppo “Manga, Anime e Alchimia” su Facebook già conoscono), ma… sarebbe uno spoiler esagerato, quindi lo metterò più avanti… Scusate!

Finché mi ricordo, voglio dire un’altra cosa. Solo adesso (che testa!) ho pensato di pubblicizzare una fan fiction in qualche modo collegata con la mia: “Quando i sogni si realizzano” di VioletJuliet (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=781142&i=1). Perché è collegata con questa? Perché Giulia, autrice di questa storia (anche se, in seguito, si è aggiunta pure Luana), ha provato ad immaginare cosa potrebbe succedere se… Romeo, Leonard e Daniel uscissero dalla mia storia e noi 3 ce li ritrovassimo davanti! XD Vi avverto: i suoi personaggi sono leggermente diversi dai miei. Per esempio, il suo Romeo è molto più perverso u///u XD Se volete, dategli un’occhiata! ^^ (altra pubblicità occulta XD)

I ringraziamenti! :D

Chi finora ha commentato (anche se non sempre), sia su DeviantArt che su EFP: Lulumoon91, VioletJuliet, NeutralDarkSide, Hanako_Hanako, Lupoz91, Ashtart (ex Bloody Honey XD), Piwy, Celest93, Haisa, Melanita, MartaAka97 e GajeelxLevy997 (ex Federica97, se non sbaglio XD) e Hummingbird Royaifan (sperando di averli scritti tutti… ^_^’’ Al massimo, il ringraziamento vale comunque! :D)

Ma il ringraziamento è, come sempre, anche per chi segue e legge solamente, tra cui un Roy Mustang di Facebook (ultimamente super-impegnato con la scuola)! Grazie infinite a tutti voi, che leggete e sopportate questa storia scema! (_ _) (spero anche di farvi divertire ogni tanto! XD)

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 23
*** 23. Halloween party ***


Note iniziali

Saaaaalveeeee!!! Sono tornata! çAç

Maledetto caldo, maledetta ispirazione, maledetto… AAAAARGH!!! *sbatte ripetutamente la testa contro il muro* (per chi non avesse capito, sono le cause dell’ORRIPILANTE ritardo)

*si rivolge verso i lettori con la fronte sanguinante* Ehm… ok… insomma… u.u’’…………

*si schiarisce la voce continuando a sanguinare* Vi chiedo scusa in anticipo per il capitolo, visto che è un po’ più descrittivo degli altri… ho fatto del mio meglio per cercare di rendere le descrizioni leggibili e chiare senza esagerare con le parole… Comunque, è molto più lungo degli altri capitoli (anche per gli avvenimenti, che sono tanti), ma non so se questo vi farà piacere o meno…

Buona lettura! ^_^’’

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 23: Halloween party

 

<< Ragazze, ma… è proprio necessario? >>

<< RIZZZZZA!!! >> ringhiò Luana, storpiando il nome della cecchina. << Se non ti muovi, ti butto addosso dell’acqua ghiacciata e ti faccio venire una broncopolmonite! >> Nel vedere l’espressione della castana, la bionda non replicò in alcun modo.

Debora le guardò: sapeva che la gemella era veramente arrabbiata quando storpiava il nome di qualcuno (ormai si era abituata ai suoi “Debbbora”). Sospirò: in effetti, aveva ragione. Era da quel pomeriggio che stavano facendo una lotta continua.

Alla fine dell’orario di lavoro, le tre sorelle volevano portare Riza a scegliere il costume per la festa di Halloween. La bionda era decisa come non mai a non venire, e non c’era verso di farle cambiare idea. Così, anche se la cosa non piacque loro affatto, le tre giovani Alchimiste dovettero sfruttare la superiorità del loro grado e ordinarglielo letteralmente. E Riza, essendo una che eseguiva sempre gli ordini, le seguì, seppur a malincuore. Poco dopo, come d’accordo, incontrarono Winry e May, che si erano occupate di Lan Fan. Alla fine si portarono appresso anche Sheska, che incontrarono per strada, poiché diceva che non sarebbe andata alla festa… ma Luana non era del tutto d’accordo. L’Alchimista d’Acqua, infatti, era in qualche modo leggermente arrabbiata con la bibliotecaria per il malinteso sul rapporto con Daniel (anche se sarebbe dovuto essere il giovane a dirglielo prima).

Al negozio ci fu un’altra lotta. Le tre sorelle scelsero immediatamente i loro costumi, mentre May e Winry li avevano già presi in precedenza insieme ai fratelli Elric. Scegliere un costume per Lan Fan, sorprendentemente, fu abbastanza facile, selezionando per lei un costume sì grazioso, ma che la facesse sentire abbastanza a proprio agio. Con Sheska ci fu qualche problema in più, ma, alla fine, guardandosi allo specchio (e dicendole centinaia di volte che quel costume le donava) cambiò idea.

Il problema fu Riza. L’Alchimista delle Piante vide un costume che trovava perfetto per la cecchina, pensando che l’avrebbe resa bellissima. Ma la donna non era minimamente d’accordo: avrebbe voluto qualcosa di più comodo e meno vistoso. Per tutte le Cupid Girls (sì, anche Lan Fan e Sheska) fu un vero incubo cercare di persuaderla. Rimasero lì per moltissimo tempo, tanto che le commesse cominciarono pure a guardarle male. Alla fine fu Giulia a convincerla, che disse, con tono nervoso: << Non vuoi che ti obblighiamo a indossarlo ordinandotelo, VERO??? >>

E adesso, ormai giunta la sera, dovevano incontrarsi con gli altri della squadra e i fratelli Elric davanti al Quartier Generale. Tutte nascoste dietro all’angolo di una palazzina, volevano realizzare un “effetto sorpresa”. Peccato che Riza, ancora una volta, non volesse saperne.

Mentre Luana, Giulia, May e Winry tentavano di farla muovere, Debora si affacciò da dietro l’angolo, mantenendosi il cappello nero per evitare di farlo cadere. Guardò i costumi degli altri, che nell’attesa stavano chiacchierando tra di loro.

Ed e Al erano vestiti rispettivamente da diavolo e da angelo, in pendant con le relative fidanzate. Mentre il primo aveva un look sportivo, con jeans neri, maglietta rossa, catene decorative e ali da demone, il fratellino indossava abiti più eleganti, con giacca e cravatta, di colore bianco e azzurro, il tutto completato da un paio di piccole ali piumate.

Anche Havoc doveva aver scelto il proprio costume insieme a Rebecca (che era venuta appositamente ad East City per stare con il fidanzato), visto che entrambi erano vestiti da zombie: abiti leggermente strappati, finte macchie di sangue, e un trucco un po’ cadaverico. Debora guardò il biondo tenente: doveva ammetterlo, anche come zombie aveva il suo fascino. Rise tra sé e sé: le sue sorelle avrebbero detto esplicitamente che era un gran figo.

Lo sguardo dell’Alchimista delle Piante si spostò poi su Breda e Fuery: i due avevano casualmente scelto il travestimento dello stesso “mostro”, cioè da mummia. Dalle loro espressioni si leggeva che c’erano rimasti male, anche se era successo tutto per caso. Ad ogni modo, la ragazza dovette fare non poca fatica per trattenere una risata nel vedere il rosso vestito praticamente da mummia sovrappeso.

La ragazza, poi, osservò Ling. Indossava un costume “peloso” da lupo mannaro, che lo faceva quasi sembrare un pupazzo gigante. Il viso del principe di Xing fuoriusciva dalle fauci della creatura. Debora lo trovò strano ma simpatico, adatto al lato più pazzo e divertente del carattere di Ling.

Infine, guardò il suo superiore. Si era vestito da vampiro: un paio di eleganti pantaloni neri, una camicia candida, un grande mantello che gli ricadeva dalle spalle, dei finti canini, un trucco per farlo sembrare un po’ più pallido e, per l’occasione, i capelli portati all’indietro e fissati con della gelatina. Nel vederlo, le guance di Debora s’imporporarono appena. Doveva ammetterlo: per quanto lui fosse in certi momenti un vero idiota, per quanto volesse che stesse con Riza, per quanto avesse incontrato Leonard, doveva riconoscere che il moro, con quel costume, emanava un enorme fascino.

In quel momento, l’Alchimista delle Piante sentì Riza sospirare: << Va bene, va bene… tanto, ormai… >>, così si voltò. << Allora, ci siete? >> domandò la castana.

<< Sì, ce l’abbiamo fatta… >> sospirò esasperata May, come sempre perfettamente imitata da Xiao Mei, che, anche lei vestita per Halloween, aveva sulla schiena un paio di microscopiche ali da angioletto.

Contemporaneamente, Ed commentava il ritardo delle ragazze: << Ma che staranno facendo per perdere tutto questo tempo? >>

Il fratellino si strinse nelle spalle, sorridendo in leggero imbarazzo: << Chissà… >>

Solo allora videro del movimento. Le prime ad uscire furono Winry e May: indossavano lo stesso modello di abitino, ma per il resto erano del tutto opposti: da diavoletta per la bionda e da angioletto per la mora. La prima si schiarì la voce: << Scusate il ritardo, abbiamo avuto qualche… qualche… >> e si bloccò, non trovando le parole giuste.

<< Qualche problema tecnico! >> disse velocemente la ragazza di Xing per trarre d’impaccio l’amica. La reazione di tutti i ragazzi fu la stessa: guardarle con occhi colmi di confusione.

Nel vederli, la moretta sorrise imbarazzata, per poi annunciare: << Ehm… comunque… cominciamo! Ecco a voi Lan Fan! >>

La giovane ninja, timidamente, sbucò dal nascondiglio, imbarazzata sia dal costume che da quello strano “gioco”. Indossava una tutina nera e attillata, tranne per le maniche larghe, la cui forma ricordava delle ali, con in vita una gonnellina di stoffa e pizzo, sempre nero. Il costume era completato da un paio di stivaletti bassi, da un fiocchetto al collo e da un cerchietto con delle orecchie a punta. Insomma, per quella sera Lan Fan era diventata un grazioso pipistrello.

<< Peccato solo che quel costume nasconda il meraviglioso automail che le ho installato… >> commentò la giovane meccanica, sospirando leggermente intristita. Il fidanzato pensò: “Ecco che la fanatica di meccanica comincia…”

Subito dopo l’attenzione delle due ragazze e delle tre sorelle (sbucando leggermente da dietro la palazzina, visto che dovevano anche accertarsi che Riza non scappasse) si rivolse verso Ling, per vederne la reazione. Lui rimase sorpreso, e osservò la sua guardia del corpo rimanendone ammaliato. Le si avvicinò, dicendo: << Stai… molto bene così, Lan Fan… >>

“Aww, che carini…” pensò Giulia mentre li guardava.

<< G-grazie… >> balbettò lei in risposta. La giovane ninja, che fino a quel momento aveva tenuto il volto abbassato per cercare di nascondere almeno un po’ il rossore, alzò gli occhi sul ragazzo. Prima li sgranò per lo stupore, poi cominciò a ridere sommessamente.

<< Che c’è? >> chiese Ling, confuso.

<< Niente… è che… è molto divertente con quel costume… >> rispose lei tra una risata e l’altra.

Come prima reazione, Ling si sentì offeso: pensava che quel costume fosse bello. Lo trovava sì simpatico, ma non divertente. Poi però, nel vedere il sorriso sul volto di Lan Fan, l’affetto che provava per lei prese il sopravvento sull’orgoglio. Pensò che fosse davvero bella quando rideva, e anche lui sorrise divertito.

May e Winry ripresero quelle strane presentazioni. << E ora… le sorelle Frid! >> disse Winry, per poi ritornare con May dietro alla palazzina: visto il carattere di Riza, bisognava tenerla d’occhio per evitare che la svignasse!

<< Ta-dah, eccoci qui! >> esclamò l’Alchimista d’Acqua. Le tre sorelle indossavano lo stesso costume da streghetta, tranne che per alcune differenze: i colori dei nastri che li decoravano (ognuna aveva quello del cappotto che indossavano sopra la divisa) e per la parte inferiore. Debora indossava dei pantaloni, Luana una gonna a balze e Giulia una gonna dritta.

Havoc alzò un sopracciglio e disse alla fidanzata: << Dici che si stanno divertendo? >>

<< Sì, di sicuro! >> disse con entusiasmo la castana. << Accidenti, avrei partecipato anch’io se non fossi stata a Central fino a stamattina! >>. L’unica risposta da parte del biondo fu un’occhiata sconvolta.

<< E adesso >> proruppe Debora << è il turno di Riza! >>

Spinta letteralmente dalle fidanzate dei fratelli Elric, finalmente sbucò la figura del biondo Capitano. Nel vederla, gli occhi di tutti si colmarono di stupore, in particolare quelli di Roy.

La cecchina era a dir poco meravigliosa: indossava un abito lungo con la gonna larga, di stoffa bianca con riflessi argentati. Il corpetto aveva lo scollo a cuore, ma braccia, spalle e schiena erano coperte da un pizzo dalla trama fitta, sempre bianco. Tra i capelli, portati sciolti, aveva un piccolo diadema argentato. Sembrava una sposa, se non fosse stato per delle fantasiose rune ricamate di colore blu elettrico, che decoravano l’abito. Era vestita da strega bianca.

L’Alchimista delle Piante guardò il volto del Generale: con occhi colmi di meraviglia, guardava rapito la sua adorata sottoposta. Debora nascose un sorriso soddisfatto: aveva fatto la scelta giusta!

Anche Ed, intanto, aveva notato l’espressione del Flame Alchemist. Immediatamente comparve un sorrisetto poco rassicurante. << Guarda il piromane che faccia da pesce lesso che c’ha… a pensarci bene, ce l’ha sempre quella faccia… >>

La reazione del moro fu immediata: << Come ti permetti, piccoletto?! Porta rispetto a un tuo superiore! >>

<< Superiore un corno! >> sbraitò l’Alchimista d’Acciaio. << E POI CHI SAREBBE QUELLO TALMENTE PICCOLO CHE IN CONFRONTO UN ATOMO E’ PIU’ GRANDE, EH?!?!? >>

Mentre i due continuavano a rimbeccarsi, May guardò male il maggiore degli Elric. << Ed… >> cominciò con una voce che sembrava provenire dall’oltretomba. << Come hai potuto distruggere l’atmosfera che avevamo creato con tanta fatica… >>

Quel tono era così spaventoso (quasi a tema con la serata, ma non col costume che indossava), che Ed e Roy rabbrividirono di terrore e smisero di litigare. << S-scusami… >> balbettò il biondino. May ne approfittò, e gli fece una bella ramanzina.

Giulia proruppe per evitare di perdere altro tempo: << Non sarebbe meglio cominciare ad andare? Altrimenti rimarremo qui fino al prossimo Halloween. >>

Mentre gli altri si avviavano, Roy s’avvicinò alla cecchina. << Riza, stasera sei… davvero molto bella… >> sussurrò lui, per evitare di essere sentito dagli altri.

La donna arrossì appena: << Grazie… anche tu stai molto bene vestito così… >>

Mentre camminavano fianco a fianco, tra i due scese un momento di silenzio. Fu l’uomo a interromperlo, sorridendole gentile e porgendole il braccio: << Vorresti essere la mia dama questa sera? >>

Riza rimase per un attimo sorpresa, poi guardò dritta davanti a sé: << Non credo… che sia il caso… >>. La voce voleva sembrava dura e seria, ma traspariva un po’ di dispiacere.

<< Ah… ok… >> disse il moro, evidentemente deluso. Il secondo dopo, la cecchina inciampò nel vestito e rischiò di cadere se Roy non l’avesse afferrata in tempo, circondandole la vita.

<< Riza, stai bene? >> chiese Rebecca, avvicinandosi preoccupata.

<< Sì, sto bene, tranquilla… >> rispose la bionda, sorridendole.

Il Flame Alchemist la guardò allarmato: << Sicura? >>

<< Sì… >> disse lei, sistemandosi il vestito. << Anche se… >> aggiunse << forse mi conviene accettare… >> e porse il braccio verso l’uomo, senza guardarlo in viso.

Roy la guardò prima stupito, poi le labbra s’allargarono in un sorriso gioioso, e la prese infine sottobraccio. Mentre camminavano, notò che molti occhi erano puntati su di loro.

Poco alla volta, il gruppo s’avvicinò sempre più alla piazza centrale. Ciò si capiva dalla strada: festoni neri e arancioni erano appesi qua e là, e zucche intagliate con ghigni divertiti o espressioni spaventose decoravano le porte delle case, le finestre e le vetrine. Alcune attività commerciali erano aperte, in particolare bar e ristoranti.

Ad Alphonse venne in mente una cosa: << Ma… dov’è Sheska? May mi aveva detto che c’era anche lei quando siete andate a prendere i costumi… >>

Debora si voltò verso di lui, cominciando a camminare all’indietro: << Sì, ma ci siamo date appuntamento in piazza… lei verrà con… >>

<< Con Daniel! >> disse Luana con tono sognante, interrompendo la gemella.

L’Alchimista delle Piante sospirò: << Sì, con Dan- Ah! >> esclamò lei, andando a sbattere contro qualcuno.

<< Ehi, attenta! >> disse la persona contro cui aveva sbattuto, che la prese per le spalle per non farla cadere. << … Debby? >>

La castana si voltò, e gli occhi si colmarono di stupore. Tra centinaia (se non migliaia) di persone che c’erano per strada, era andata a sbattere proprio contro Leonard.

<< Ciao! Che bello vederti! >> salutò il giovane Colonnello, sorridendo allegro e lasciando la presa. << Non ti avevo riconosciuta con questo costume e con i capelli sciolti… ti stanno molto bene… >>

<< G-grazie… >> balbettò l’Alchimista delle Piante, giocherellando involontariamente con le ciocche castane. Rossa in viso, era imbarazzata non solo dal complimento, ma anche dall’aspetto del biondo: era vestito da affascinante pirata, con una casacca bianca con sopra una giacca rossa dai bordi dorati, una cintura di pelle in vita, calzoni beige infilati in un paio di stivali neri, e in testa un capello da corsaro.

<< Buonasera, Colonnello Blizzard! >> salutò il minore dei fratelli Elric, seguito immediatamente dalla moretta al suo fianco, traendo così d’impaccio Debora. La ragazza li ringraziò mentalmente.

La castana non riuscì nemmeno ad aprire la bocca per chiedergli se era venuto da solo, che dalla folla sbucò Mary-Ann, che si avvinghiò letteralmente al braccio del giovane Colonnello, quasi sbattendogli contro. << Leonard! Ti avevo perso di vista in mezzo a tutta questa gente! >> disse la ragazza dal caschetto biondo. Era vestita da gatto nero, con una tutina aderente e delle orecchie e una coda da gatto. Giulia, nel vederla, ebbe l’istinto di fulminarla.

<< Fa attenzione, Mary-Ann! >> disse il biondo, massaggiandosi con la mano libera il punto contro cui la ragazza aveva sbattuto. << A volte hai la delicatezza di un rinoceronte… >>

A Debora venne istintivo ridere alla battuta, mettendosi una mano davanti alla bocca. Mary-Ann prima mise il broncio per ciò che aveva detto il fidanzato, poi notò l’Alchimista delle Piante. Un’espressione di superiorità le comparve in volto: << Ah, tu sei la ragazza dell’altra volta… Diana, mi pare… >>

<< No, mi chiamo Debora >> la corresse la castana, sorridendole gentile per non darle alcuna soddisfazione.

La bionda, infatti, fece una leggerissima smorfia di disappunto, poi si rivolse al fidanzato: << Leonard, non mi hai ancora spiegato come mai vi conoscete! >>

<< E’ una mia collega >> rispose il biondo. << Un’Alchimista, per la precisione. >>

<< Ah, quindi… è anche lei un militare… >> disse sorridendo compiaciuta. Debora si disse che doveva conoscere bene la legge anti-fraternizzazione.

<< Già! >> annuì l’Alchimista delle Piante, continuando a sorridere. << Noi stiamo andando nella piazza centrale… vi va di unirvi a noi? >>

<< Certo, perché no? Più siamo, meglio è! >> rispose il biondo per entrambi, anche se la ragazza al suo fianco parve leggermente contrariata.

Il gruppo, che così si era ingrandito, continuò a camminare, finché non arrivò a destinazione. La piazza era gremita di gente, ed era ancora più decorata delle strade. Metà del perimetro era occupata da bancarelle di vario tipo, mentre dall’altra parte era stata allestita una specie di pista da ballo.

<< Finalmente siamo arrivati! >> disse allegramente Luana. << Chissà dove sarà Daniel… sarà difficile trovarlo in questa confusione… >> aggiunse, guardandosi intorno impaziente. I suoi occhi si puntarono quasi automaticamente verso un gruppetto di ragazze poco distante. L’attenzione di queste era rivolta a qualcosa che si trovava al loro centro, e le loro grida le facevano sembrare delle oche starnazzanti.

<< Che ci sia qualcuno famoso? >> chiese Winry, incuriosita.

<< Chissà… >> rispose il ragazzo al suo fianco, con un’espressione simile a quello della fidanzata.

Giulia doveva scoprire chi c’era. E se fossero stati i Finley? Non poteva certo perderseli con indosso dei costumi da Halloween! Come fan sfegatata del gruppo, NON POTEVA.

L’Alchimista del Fulmine si avvicinò ad Havoc, che era il più alto di tutti. << Havoc, riesci a vedere chi c’è in mezzo a quel gruppo di oche? >>

<< Da qui no… >> rispose il biondo Tenente. << Forse avvicinandomi… >>

<< Allora andiamo! >> disse immediatamente Rebecca, con tono allegro, per poi quasi trascinarsi dietro il fidanzato.

<< Sì, adesso vedo meglio… >> disse Havoc.

<< E quanti sono? >> chiese la minore delle sorelle Frid. Era ansiosa di sapere.

<< Bè… un solo. >> disse il biondo, per poi abbassare il volto per accendersi una sigaretta.

<< Come “uno solo”?! >> ripeté Giulia sconcertata. << Potresti descrivermelo? … per favore. >>

L’alto Tenente alzò nuovamente lo sguardo. << Mmh, vediamo… ha delle ali nere da angelo sulle spalle, e ha i capelli neri… e ho anche l’impressione di averlo già visto… >>

“Neri? Possibile che…” pensò l’Alchimista del Fulmine, ma lasciò in sospeso la frase nella sua testa, e cercò invece di intrufolarsi nel gruppo di ragazze, per arrivare al centro. Sorprendentemente, la cosa le fu facile. << Fortuna che non sono molto grande……… Accidenti, mi sono detta da sola che sono piccola!!! >> sbraitò contro sé stessa, proprio mentre arrivava alle spalle del ragazzo con le ali nere.

<< Ma tu non sei piccola! Tu sei graziosamente minuta, mia cara Giulietta! >> disse il ragazzo.

<< Romeo… >> sospirò L’Alchimista del Fulmine. << Perché me lo sentivo che eri tu? >> disse, leggermente infastidita da quel “graziosamente”.

Il moro fece uno di quei sorrisetti perversi. << Non so… forse perché mi ami così tanto che percepisci la mia presenza? >>

Giulia avvampò. << Ma tu non la smetti mai di dire cose perverse?! >> disse incavolata. Il moro rise, divertito da quella reazione, mentre la ragazza guardava per bene il travestimento del giovane cameriere: da angelo nero. Oltre alle ali piumate viste da Havoc, indossava anche dei pantaloni scuri e una camicia nera, per buona parte sbottonata. Arrossì nuovamente: era veramente sexy… bè, buon per lei.

Mentre Giulia cominciava a litigare con quelle ragazze perché non la lasciavano andare via con Romeo, Luana la contemplava da lontano. << Ecco, e ti pareva che non cominciava a sbraitare per qualcosa… >> disse sospirando.

<< Certo che Giulia e Ed sono veramente simili… >> osservò Fuery, che si trovava accanto all’Alchimista d’Acqua.

<< Già… tra un po’ sembrano più loro gemelli che io e Debby… >> osservò la castana sorridendo imbarazzata. Si voltò verso l’occhialuto Sergente Maggiore, quando… non lo vide più. << Ma cos… >> riuscì a malapena a dire, per poi abbassare lo sguardo: il povero Fuery era a terra, travolto letteralmente da una ragazza che, dopo un’attenta osservazione, riconobbe. Era Sheska.

<< Oddio, mi dispiace, sono inciampata! >> si scusò la bibliotecaria, mentre tentoni cercava gli occhiali che le erano volati via. Lo stesso stava facendo Fuery con i propri.

<< Non… non fa niente… >> disse il ragazzo moro. Finalmente entrambi trovarono una montatura sotto le mani.

<< Waah! Troppo forti! >> commentò Sheska, e simultaneamente Fuery disse: << Ma con questi non vedo niente! >>

Luana, che li stava osservando, alzò un sopracciglio: << Forse perché ve li siete scambiati? >>

Quando finalmente ognuno ebbe riavuto i propri occhiali, i due ragazzi poterono finalmente guardarsi.

<< S-Sergente Fuery! >> balbettò la giovane bibliotecaria, con le guance arrossate. << M-mi dispiace, non volevo! >>

<< Non… non fa niente… >> disse il giovane, un po’ più imbarazzato del solito, notò l’Alchimista d’Acqua.

In quel momento, Daniel li raggiunse. << Sheska, che ci fai a terra? >> disse il castano, mentre aiutava la sorella a rialzarsi.

<< Scusami fratellone, sono inciampata… >> disse lei con un sorriso imbarazzato. In piedi, si poteva finalmente vedere meglio com’era vestita la ragazza. Aveva un costume da bambola assassina, con un vestitino in stile gotico, ricco di pizzi e merletti, il tutto completato da macchie rosse che imitavano il sangue e un finto coltello sporco infilato nella cintura in vita. Quella sera era piuttosto graziosa, anche perché May, Winry e le sorelle Frid riuscirono a convincerla ad andare da un parrucchiere, facendosi così sistemare quello strano caschetto scompigliato che portava di solito. Inoltre, anche gli occhiali erano diversi, più eleganti e meno “a fondo di bottiglia”.

Fuery doveva in qualche modo essersi accorto delle differenze, visto che rimase un momento a terra con gli occhi fissi sulla ragazza. Quando finalmente si alzò, disse: << Bè, l’importante e che nessuno si sia fatto male… >>. La giovane bibliotecaria annuì e lui continuò, imbarazzato: << Posso offrirti qualcosa da bere? >>

Sheska arrossì visibilmente, e abbassando lo sguardo rispose: << O-ok… grazie… >>

Mentre Luana e Daniel li guardavano allontanarsi, quest’ultimo disse: << Per un attimo che mi sono distratto… non vedendola più mi sono preoccupato da morire… >>

L’Alchimista d’Acqua finalmente si voltò verso di lui e l’osservò per bene. In un primo momento quasi si disconnesse, mentre nella sua testa una sé stessa in versione chibi* sbavava copiosamente, allagando il cervello. Il giovane bibliotecario era travestito da Dott. Frankenstein: indossava pantalone, maglioncino e camice bianco pieni di vistose cuciture, e si era disegnato un motivo simile anche sul volto. In più, una grossa finta vite era messa in modo da sembrare di passargli la testa da parte a parte.**

Il giovane bibliotecario continuò: << Inoltre, non capisco perché Sheska si comporti sempre in modo strano quando c’è il Sergente Maggiore Fuery… >>

Al suono della sua voce Luana si riprese. << Sarà perché ne è cotta? >>

Daniel alzò un sopracciglio: << Come? >>

<< Ma sì! >> disse sorridente l’Alchimista d’Acqua. << A Sheska piacerà Fuery! Più semplice di così… >>

<< Tu dici? >>. Il giovane non sembrava molto convinto.

<< Qualcosa non va? >> chiese lei, notando una leggera perplessità nel tono di voce.

<< No… insomma, non credo… non lo so… >>

Luana capì: era ovviamente preoccupato per la sorella. << Stai tranquillo: Fuery è un bravo ragazzo, con la testa a posto… >> disse lei, sorridendogli con dolcezza.

Daniel parve tranquillizzarsi e ricambiò il sorriso: << Va bene, mi fido… >>. Aggiunse poi con decisione: << Ma se la farà soffrire, dovrà vedersela con me! >>

Luana rimase sorpresa da quella sicurezza, facendole piacere ancora di più il castano. Già se lo immaginava mentre la difendeva dagli altri ragazzi, ingelosito…

I suoi sogni ad occhi aperti vennero interrotti dalla voce di Giulia: << Finalmente quelle stupide oche ci hanno lasciato andare! >> disse nervosa.

<< Vedo che sei tornata tra noi! >> disse sorridente Debora, che si avvicinò per vedere come stava la sorellina, insieme a tutto il resto del gruppo.

<< Ciao Romeo! Anche tu qui? >> salutò Daniel.

<< Ehi, ciao ragazzo occhialuto. To’, c’è anche il Colonello col codino >> disse il cameriere moro, alzando una mano in segno di saluto verso Leonard.

<< Buonasera, Romeo! >> disse il biondo, sorridendo gentile.

Le sorelle Frid si guardarono sbigottite, per poi dire all’unisono: << VI CONOSCETE?! >> Sapevano di Daniel e Leonard, e con molta probabilità quest’ultimo e Romeo si erano visti al Rose Cafè… ma che si salutassero come se fossero amici da sempre era assurdo!

<< Sì, >> disse il giovane bibliotecario con la solita cortesia << è stato qualche giorno fa, per caso… >>

Un sorrisetto sghembo increspò le labbra di Romeo: << Già, quando ho salvato la cagnolina della cara Giulietta…>>. Ovviamente, l’interessata arrossì violentemente.

Leonard continuò: << Ci siamo conosciuti proprio parlando casualmente di voi sorelle Frid >>. A questo punto anche le gemelle arrossirono. Contemporaneamente, senza che nessuno la vedesse, Mary-Ann le guardò accigliata.

<< Un vero colpo di scena! >> disse sorridendo Riza, divertita dalla situazione.

Rebecca rise: << Sembra il programma “Carramba che sorpresa” in diretta! >>

Tutti risero di gusto, tranne la ragazza col caschetto biondo. Li raggiunsero anche Sheska e Fuery, e ne approfittarono per fare tutte le presentazioni.

All’improvviso, una voce proveniente da un megafono (o da un microfono, non si capiva bene) esordì, sovrastando la confusione. << Avanti gente, diamo inizio alle danze! Prendete la vostra dama o il vostro cavaliere e scatenatevi! >>

Subito alcune coppie cominciarono a prendere posto sulla pista. Anche il folto gruppo si divise in coppie, e pure Breda, che era venuto da solo, trovò una simpatica ragazza un po’ robusta con cui ballare.

Mary-Ann venne invitata da un altro ragazzo a danzare, così Leonard lo chiese a Debora.

<< Ma io… non so ballare… >> disse l’Alchimista delle Piante, sorridendo imbarazzata.

<< Tranquilla, non è difficile! T’insegno io! >> disse il giovane Colonello, prendendola per mano.

La castana arrossì, e il momento dopo si trovò in posizione. Il biondo le fece vedere i primi passi, poi, poco alla volta, la ragazza cominciò a prenderci la mano.

Leonard sorrise: << Visto che non era così complicato? >>

<< Già… >> disse lei, non riuscendo a guardarlo negli occhi per l’imbarazzo. Felice sì, ma col cuore che le batteva all’impazzata. Spostò lo sguardo sulle coppie che volteggiavano intorno a loro, e riuscì così a vedere Luana. Sorrise: negli occhi della gemella si leggeva la gioia più pura.

Per l’Alchimista d’Acqua, infatti, era sempre stato un sogno ad occhi aperti quello di poter ballare con un ragazzo che le piacesse. E da quando aveva incontrato Daniel, era una scena che si ripeteva spesso nella sua mente. Ed ora che lui l’aveva invitata, usando i suoi soliti modi gentili, il sogno si era trasformato in realtà. E’ vero che lei se lo immaginava diverso, in una raffinata sala ballo, mentre loro indossavano abiti elegantissimi… ma meglio di niente.

Nello stesso momento, Giulia stava dicendo a Romeo per l’ennesima volta di finirla con le battutine e le frasi perverse.

<< Ma che ci posso fare se mi piace quando le tue guance diventano rosse? >> disse lui, come se fosse una cosa ovvia.

L’Alchimista del Fulmine sbuffò: << Vabbè, ho capito, è inutile insistere con te… >>

Si voltò un attimo e vide che c’erano anche Ling e Lan Fan. Certo, il principe di Xing era a dir poco buffo con quel costume, ma… li trovava lo stesso terribilmente teneri. Involontariamente, un gioioso sorriso le si dipinse sulla labbra.

A quel sorriso, gli occhi smeraldini del giovane cameriere si riempirono di stupore, e si fermò.

Giulia si stupì e alzò lo sguardo su di lui, leggermente accigliata: << Che succede? >>. Notando la sorpresa negli occhi del moro, chiese, in leggero imbarazzo: << Pe-perché mi guardi così? >>

Romeo sorrise, ma, per la seconda volta da quando la ragazza lo conosceva, fu un sorriso gentile. << A quanto pare, non sei solo seria… sai, dovresti sorridere più spesso… diventi più bella… >>

L’Alchimista del Fulmine avvampò e abbassò lo sguardo, urlandogli contro: << Ti ho detto che la devi smettere con queste frasi perverse! >>. Le facevano piacere quei complimenti, ma allo stesso tempo la imbarazzavano, così celava i suoi veri sentimenti con la rabbia.

Il moro, divertito, rise. Poi notò un movimento alla sua sinistra: << Che succede? >>

Altre coppie si fermarono insieme a loro, tra cui anche le gemelle Frid, e rimasero meravigliati dalla scena. In mezzo al pubblico si formato uno spazio libero, in cui stavano ballando Roy e Riza, guardandosi intensamente. La gente intorno a loro si era fermata e aveva lasciato loro più spazio, incantata dal loro modo di ballare e dal sentimento che il moro e la bionda ci stavano mettendo. I due ballerini, intanto, sembravano non essersi resi conto di essere al centro dell’attenzione.

<< Quanto sono belli… >> commentò Debora, anche lei incantata.

<< Bisogna ammettere che formano una bella coppia… >> disse Leonard. Aggiunse poi, più serio: << Peccato che esista la legge anti-fraternizzazione… >>

Lo sguardo dell’Alchimista delle Piante s’intristì: << Già… è un vero peccato… >>. Rimase per un attimo in silenzio, poi aggiunse: << Io, però, credo che sia una legge senza senso. >> Il Giovane Colonnello la guardò confuso, e lei continuò: << Insomma, la trovo una cosa stupida! Se due persone s’innamorano, che ci possono fare? Come dice il detto, “al cuore non si comanda”, giusto? >> Lei vide ancora la confusione negli occhi nocciola del biondo, così disse: << O-ok… sono io che ho detto una cosa stupida… >>

Lo sguardo del ragazzo s’addolcì: << No, al contrario. >> La castana la guardò stupita, e lui riprese: << E’ un pensiero molto tenero… >>

La castana arrossì, riprendendo a guardare il Flame Alchemist e la cecchina, che continuavano a ballare: << Grazie… >>

<< Purtroppo, però >> s’intromise Luana, di fianco alla gemella << quella legge continua ad esserci… >>

<< Oh, ma questo non è un problema! >> disse la voce di un vecchietto alle loro spalle.

Le tre sorelle e i tre ragazzi si voltarono, e i militari riconobbero subito quella persona. << Comand-! >>

<< Shhh! >> disse Grumman.<< Sono in incognito! >>. I sei ragazzi si guardarono confusi.

In quel momento, Ed, Al, May e Winry li raggiunsero. << Ehi, avete visto Riza e il Gen- >> cominciò la giovane meccanica, ma si bloccò nel vedere il vecchio Comandante Supremo, che quella sera indossava un costume da mago. << Ah! Ma lei è… >>, ma si fermò, vedendolo mettersi un dito sulle labbra.

<< Che ci fa qui? >> chiese Ed, alzando un sopracciglio.

<< Perché, non potevo venire a East City? >> rispose Grumman, con un sorriso furbo.

<< N-no, non intendevo questo… >> balbettò l’Alchimista d’Acciaio, spiazzato da quella risposta.

Il vecchio Comandante si schiarì la voce e riprese: << Comunque… stavo dicendo che non è un problema… Anche perché, pur essendoci la legge anti-fraternizzazione, voi >> disse rivolgendosi alle ragazze << state comunque provando in tutti i modi di avvicinarli… >> e fece cenno con la testa verso la nipote e il Flame Alchemist.

Sui volti di tutti si dipinse un’espressione stupita. Soprattutto Leonard, che, non sapendo nulla di tutto ciò, si voltò di scatto verso l’Alchimista delle Piante. << Cosa? >> chiese lui.

<< Ehm… poi con calma ti spiego… >> disse Debora, sorridendo in imbarazzo.

Giulia s’accigliò: << E lei come cavolo fa a saperlo? >>

Un sorriso da vecchia volpe comparve sul volto del Comandante: << Ho i miei informatori >>. Le Cupid Girls si guardarono preoccupate, pensando di aver fatto un grande impiccio. << Ma non dovete preoccuparvi! >> disse allegramente l’anziano militare.

<< C-come “non dobbiamo preoccuparci”? >> chiese May.

Grumman si sistemò gli occhiali, per poi continuare con naturalezza: << Ho sempre voluto che Roy sposasse mia nipote Riza. >>

<< CHE COSA?! >> urlarono tutti all’unisono.

Il vecchio militare rise sornione a quella reazione. << Certo! >> disse lui, giocherellando con i baffi. << Ricordo perfettamente di averlo detto spesso a Roy, durante le nostre partite a scacchi! >>

<< E… quindi? >> provò a chiedere a Luana, quasi timorosa.

Il Comandante Supremo sorrise: << Voi fateli avvicinare… poi si vedrà… >>

La musica si fermò e un applauso esplose spontaneamente dalla folla. Il gruppo si voltò verso Roy e Riza: li videro che si erano fermati, e che si guardavano intorno confusi e imbarazzati.

<< M-ma che succede? >> balbettò la bionda cecchina.

Il Flame Alchemist si grattò la nuca, imbarazzato: << Mi sa… che abbiamo attirato un po’ l’attenzione… >>

Alphonse sorrise divertito: << Non si erano accorti di nulla! >>

Giulia si rivolse di nuovo a Grumman: << Ci spiega di preciso cosa intendeva… >>

<< Nonno! Che ci fai qui? >> disse Riza mentre s’avvicinava insieme a Roy, spezzando il discorso dell’Alchimista del Fulmine. Quest’ultima sbuffò: “Odio essere interrotta…”

Un sorriso allegro comparve sotto i baffi dell’anziano militare: << Oh, Riza! Nulla, ero venuto a fare un giro! >> e concluse con una fragorosa risata.

<< Signore, si sta facendo tardi. Sarebbe meglio andare. >> disse un omone alle sue spalle, con una lunga tunica nera, da cui sbucava appena il colletto della divisa militare. Doveva essere una delle guardie del corpo del Comandante Supremo.

<< Ma come, di già? >> disse il vecchio Comandante con un tono leggermente triste. Sospirò: << Vabbè pazienza… >>. Subito dopo sorrise e continuò: << Va bene, allora ci vediamo la prossima volta! Ciao a tutti e… Roy? >>

<< Sì? >> disse il Flame Alchemist, chiedendosi cosa volesse mai dirgli l’anziano militare.

<< Mi raccomando. >> disse semplicemente, per poi voltare le spalle al gruppo e scomparire in mezzo alla folla, seguito dalla guardia del corpo. Roy rimase interdetto: non capiva il senso di quelle parole.

<< Certo che è un vecchietto proprio strano… >> commentò Romeo, alzando un sopracciglio. Era davvero quel signore anziano l’attuale Comandante Supremo?

Daniel sorrise imbarazzato: << E’ sicuramente una persona particolare… >>

<< Ma che intendeva con “mi raccomando”? >> chiese la bionda cecchina, rivolgendosi a Roy.

L’uomo si strinse nelle spalle: << Non ne ho la più pallida idea… >>

Il gruppo, riunitosi del tutto con l’arrivo di Sheska, Fuery, Breda, Havoc, Rebecca e Mary-Ann, rimase ancora un po’ alla festa, finché la stanchezza non prese il sopravvento.

Quando tornarono a casa, tutti erano un po’ confusi, e per motivi diversi: chi si chiedeva quali erano i propri veri sentimenti, chi si chiedeva cosa si volesse intendere con certe frasi, e chi si chiedeva, dopo gli avvenimenti della serata, cosa si sarebbe successo in futuro.

 

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*Ammetto che per questo mi sono ispirata alla Nanà chibi presente nella fan fic “La Porta dei Mondi” di Ashtart XD *pubblicità occulta mode: ON*

**Credo che tutti abbiano capito che mi riferivo al Dott. Stein di Soul Eater :D Per chi non lo conoscesse, è questo qui: http://th00.deviantart.net/fs26/PRE/f/2008/182/7/3/Soul_Eater___Franken_Stein_by_HowlingStar.jpg Lo trovavo adatto a Daniel (togliendo la follia di Stein, però) XD

 

Note finali

Finish! :°D *nel frattempo si è messa un cerotto sulla fronte*

‘Sto finale è una schifezza bestiale -.-‘’ Mi dispiace… Per non parlare del titolo… viva la fantasia! è_é

Mamma mia, quanto ho scritto! D: Di solito sono arrivata al massimo a 10 pagine di Word… ma adesso sono a 17! D: (comprese le note, però u.u)

Era da tempo che avevo in mente questo capitolo (solo alcun pezzi però)… inizialmente pensavo di dividerlo in due parti (uno con la scelta dei costumi ed uno con la festa)… poi ho pensato che quello con la scelta dei costumi poteva risultare noioso, così ho fanno un unico capitolo, ma più lungo.

Luana storpia veramente i nomi. In particolare il mio, trasformandolo in “Debbbora”, come ho scritto… in un piccolo (anzi, microscopico XD) momento d’ispirazione, ho pensato che potesse farlo anche con Riza! XD

Spero che i costumi piacciano! Sono stata un sacco di tempo a pensarci! Spero li troviate azzeccati per tutti i personaggi! ;D E sempre parlando di costumi… ho deciso che li voglio disegnare. In versione chibi, è vero, ma ho intenzione di farlo. ^_^ Più sotto, con i disegni, troverete i primi due: quello con le sorelle Frid e quello con Roy e Riza ^_^

Alcune cose riguardo Giulia. Quando vede Ling e Lan Fan, pensa che siano carini perché, nella realtà, è questa la sua coppia preferita ^_^ E Quando si dice da sola che è piccola… bè, ovvio che il riferimento è a Ed, quando cercava di entrare nel laboratorio n.5 XD Quindi, è fatto apposta :D Poi, quando Romeo la chiama “Giulietta”: per alcuni motivi so che non le fa proprio piacere… ma mi piace troppo l’idea che la chiami così! X3

Che ne pensate di Sheska e Fuery? Ce li vedete insieme? Io sì, sono così simili in quanto a timidezza e cortesia ^_^ Se “l’accoppiata” non vi piace, mi dispiace…

Il riferimento al vecchio programma “Carramba che sorpresa”… mi è venuto automatico, lo ammetto XD (della serie “mettiamo un'altra cosa del mondo reale nel mondo di FMA”… e non è pubblicità occulta perché il programma non lo fanno più da un sacco di tempo u.u XD)

Quando ho scritto che Luana aveva sempre sognato di ballare con Daniel… bè, di sicuro è una cosa che desidera nella sua testa, ma… a dire il vero sono io che ho fatto il sogno vero e proprio .///. Ho sognato di ballare un valzer in un’elegante sala da ballo, con un ragazzo… che poi mi ha ispirato il personaggio di Leonard. Le differenze infatti sono solo il codino, che non aveva, e il colore degli occhi, che erano invece azzurri .///. E’ imbarazzante parlarne, ma ve lo volevo dire…

Diiiiiiiiiiiiiiiiiisegni! :D

- un “fake omake”, con una scena che non c’è nella fan fic XD: http://silverylugia.deviantart.com/art/Omake-fan-fic-Tre-nuovi-Alchimisti-316088304

- una versione “colorata” (diciamo così) di un disegno di Leonard… stavo facendo alcune prove, ma alla fine mi piaceva il risultato e l’ho salvato: http://silverylugia.deviantart.com/art/Leonard-pensieroso-color-316090926

- ricordate il disegno con Riza che minaccia il soldato biondo? Ebbene, ho finito di mettere i retini! ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Le-minacce-di-un-incavolata-Riza-retini-303521617

- scenetta Royai disegnata in un momento d’ispirazione (ma non penso che la metterò nella fan fic XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-want-Riza-Royai-316482873

- molti già lo conoscono, ma lo metto lo stesso: il mio nuovissimo wallpaper Royai che ho realizzato per il Royai Day! ^///^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Wallpaper-Love-Kiss-Royai-Happy-Royai-Day-307713391

- e adesso i disegnini a tema Halloween! :D Quello con le streghette Frid e quello con Riza-strega bianca e Roy-vampiro (solo in bianco e nero, però) ^w^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Sorelle-Frid-streghette-316485226 e http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Roy-vampiro-e-Riza-strega-bianca-316483832

Come sempre, i ringraziamenti! X3

Chi ha commentato (anche se non sempre), sia su DeviantArt che su EFP: Lulumoon91, VioletJuliet, NeutralDarkSide, Hanako_Hanako, Lupoz91, Ashtart, Piwy, Celest93, Haisa, Melanita, MartaAka97 e GajeelxLevy997, Hummingbird Royaifan e la nuova arrivata GabbaFMA… Grazie! (_ _) (spero di averli scritti tutti… siete così tanti! XD)

Ovviamente, ringrazio anche chi segue solamente la storia senza commentare, tra cui un Roy Mustang di Facebook (chissà se è riuscito a rimettersi in pari con i capitoli che non aveva letto!), che se non cito s’arrabbia! XD

Comunque, un grazie sincero a tutti. Mi chiedo come caspita possa piacervi una storia così fuori di testa… mah, ci sarà qualcosa che attira voi lettori, no? XD

Al prossimo capitolo! :D

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Capitolo 24
*** 24. Novità ***


Note iniziali

Finalmente l’ho messo!!! çAç *allaga la casa di lacrime*

Lo so, lo so… dire che faccio schifo è poco. MOLTO poco.

Non mi dilungo e vi lascio subito al capitolo ^_^’’

Buona lettura! ^_^

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 24: Novità

 

Era lunedì, e una nuova settimana era iniziata ad Amestris…

<< Addio Halloween. Ricomincia il lavoro… >> disse Giulia, con tono nervoso. Come sempre, del resto.

<< Già… >> sospirò semplicemente Debora, mentre continuavano a camminare per recarsi al Quartier Generale.

Luana intanto, dietro si loro, non spiccicò una parola. Passò qualche minuto e continuò a rimanere in silenzio.

La gemella e la sorellina si guardarono: qualcosa non andava.

<< Strano, Lua, che tu non abbia detto nulla... nemmeno sul tuo “amato” Daniel… >> cominciò l’Alchimista del Fulmine, spingendola a parlare.

<< Che?! >> esclamò Luana, distolta dai suoi pensieri. Vide che gli sguardi delle sorelle erano puntati su di lei, e sorrise imbarazzata: << Scusate, ero sovrappensiero… >>

Lo sguardo di Debora si fece preoccupato: << Qualcosa non va? >>

La gemella prima la raggiunse, infilandosi tra le due sorelle e mettendosi a braccetto con entrambe. << Ecco… spero solo che il Generale mi dia i giorni di ferie… >>

<< “Giorni di ferie”? >> chiese la minore delle Frid, alzando un sopracciglio. << E per fare cosa? >>

<< Ma per andare con Daniel a Central City, per la mia ricerca! >> disse Luana come se fosse una cosa ovvia, ma con una percepibile punta di gioia.

L’Alchimista delle Piante sorrise: << Ah, allora avete scelto il giorno della partenza? >>

<< Sì! >> annuì la gemella, con un enorme sorriso sulle labbra. << Partiamo tra due giorni! >>

<< TRA DUE GIORNI?! >> esclamarono sorprese le due sorelle.

<< E quando caspita avevi intenzione di dircelo, eh?! >> aggiunse Giulia.

<< Ma soprattutto >> s’intromise Debora << quando l’avete deciso? Fino a ieri era ancora tutto indefinito… >>

Luana non rimase per nulla offesa dalla reazione delle sorelle: era troppo contenta per esserlo. Così, continuando a sorridere, rispose: << Infatti l’abbiamo deciso ieri! >>

La gemella sbatté un paio di volte le palpebre, confusa. << Ehm… e quando? >>

<< Durante la festa di ieri sera! >> rispose allegramente. << Per la precisione, mentre stavamo ballando! >>

<< Ma che razza di momento è per parlare di una cosa simile? >> esclamò l’Alchimista del Fulmine.

Luana si strinse nelle spalle: << Bè, che ci posso fare se ci siamo ritrovati a parlare dell’argomento? >> Poi continuò, dando voce alle sue preoccupazioni: << Comunque possiamo stare dopodomani e i seguenti cinque o sei giorni… dopo non potremo più andare perché ci saranno dei lavori da fare nella biblioteca, e Daniel sarà occupato… spero solo che il Generale mi dia questi giorni... insomma, non vorrei che facesse storie dicendo che è troppo tardi o roba simile… >>

<< Scusami un attimo, >> la interruppe la sorellina << ma, essendo noi degli Alchimisti di Stato, non dovrebbe essere un nostro diritto avere dei giorni per fare delle ricerche? >>

<< Sì, è così >> disse Debora, annuendo con decisione. << O almeno, >> aggiunse << lo dovrebbe essere in teoria… però non penso che il Generale possa farsi dei problemi… >>

Le sorelle la guardarono quasi in malo modo: << Dici? >> dissero all’unisono, poco convinte.

L’Alchimista delle Piante sorrise imbarazzata: << Ok, ok… non è detto che non si faccia dei problemi… >>

Nel frattempo, erano arrivate al Quartier Generale. Quando entrarono nel loro ufficio, rimasero a dir poco stupite nel vedere che il Flame Alchemist era già presente, seduto alla sua scrivania che aspettava l’inizio dell’orario di lavoro per cominciare a firmare le solite scartoffie.

<< Buongiorno, sorelle Frid! >> salutò allegramente il moro. Era la terza volta che succedeva, e ormai l’avevano capito: farlo avvicinare a Riza e fargli passare del tempo con lei aveva ottime ripercussioni sia sull’umore che sul lavoro. Solo che sembrava una cosa straordinaria agli occhi di chi non era a conoscenza del “piano” delle sorelle e delle altre “Cupid Girls”. Militari che passavano davanti a quell’ufficio non potevano fare a meno di guardare il Flame Alchemist strabuzzando gli occhi.

A dirla tutta, anche a certe persone che erano a conoscenza del “piano” sembrava una cosa assurda. Riferendosi ovviamente agli altri “ometti” della squadra del Flame Alchemist: Ed, Havoc, Breda, Falman e Fuery.

<< Buongiorno, Generale! >> salutarono contemporaneamente le tre sorelle Frid, mettendosi perfettamente sull’attenti.

Dopo un momento d’indecisione, Luana s’avvicinò alla scrivania del moro. << Generale, dovrei… chiederle una cosa. >>

<< Dimmi pure! >> disse lui sorridendo, mentre giocherellava con la penna stilografica.

Rimase un attimo interdetta da quel tono raggiante, poi continuò: << Ecco… dopodomani io e Daniel vorremmo partire per Central per la mia ricerca su come potenziare l’Alchimia d’Acqua, quindi mi servirebbero delle ferie… >>

<< Ma certo! Non ci sono problemi! >> rispose lui, sempre sorridendo. << Ma non saranno giorni di ferie. >> aggiunse con un tono da maestrina, agitando la penna come una bacchetta. << E’ un tuo diritto avere quei giorni, essendo tu un’Alchimista. E… quanti giorni sarebbero? >>

<< Bè… cinque o sei… sperando che bastino… >>

<< Ok, no problem! >> disse il moro, facendo un gesto di noncuranza. << Vedi se ti bastano, altrimenti mi fai una semplice chiamata e ti darò altri giorni! >>

<< Veramente… il problema l’avrebbe Daniel… alla fine di quei giorni dovrebbero cominciare dei lavori in biblioteca, e sia lui che Sheska devono essere assolutamente presenti… >>

Il Flame Alchemist si strinse nelle spalle: << Bè, in quel caso troverò io una soluzione… >>

Intanto, tutti i presenti lo guardarono sbalorditi: assurdo, quando era di buonumore gli potevi chiedere anche la luna!

Il moro continuò: << … non so, magari mando Falman a sostituirlo… >>

<< Perché io? >> chiese l’interessato, ripresosi dalla sorpresa.

<< Perché sei un’enciclopedia vivente, Maresciallo. I libri sono il tuo pane quotidiano… Tra un po’ te li mangerai pure a colazione inzuppandoli nel latte al posto dei biscotti… >>

Allegre risate si levarono dall’ufficio per la battuta. Contemporaneamente, a Ed venne un’idea. Con un sorrisetto poco rassicurante s’avvicinò alla scrivania del suo superiore: << Anch’io vorrei dei giorni di ferie per andare con Win- >>

<< No. >> fu la risposta secca del moro, accompagnata da uno sguardo accigliato.

<< Cosa?! >> urlò il biondino, innervosito. << Perché a Luana sì, >> disse indicando la ragazza << e a me no, stupido piromane?! >>

Roy rispose con tutta calma: << Perché a lei servono per una ricerca, non per una vacanza. Mi pare che anche a te e ad Al abbia dato tutti i giorni che volevate per la ricerca su come riavere i vostri corpi, quindi siete pari, giusto? >>

Ed divenne rosso dall’imbarazzo e dalla rabbia: il Flame Alchemist gli aveva appena rinfacciato una cosa che, purtroppo per lui, era giusta. Esplose definitivamente: << Maledetto bast- >>

Le urla furono fortunatamente interrotte dal rumore di qualcuno che bussava sullo stipite della porta. << E’ permesso? >>

I vari presenti si voltarono: era Leonard, con alcuni fogli in mano. Debora notò nei suoi occhi una leggera preoccupazione.

<< Ah, buongiorno Colonnello Blizzard! >> rispose il Flame Alchemist. << Prego, entri pure. >>

Il biondo raggiunse la scrivania a passi veloci, ma quando passò di fianco all’Alchimista delle Piante, le rivolse un fugace sorriso. Fu un attimo, ma le bastò per farla irrigidire e arrossire lievemente.

Fatto il saluto militare, il giovane Colonnello iniziò a parlare: << Generale, ci sono novità sull’attentato avvenuto durante il concerto. >>

Il moro si fece immediatamente più serio: << Ottimo. >> Sotto sotto, sia lui che gli altri della squadra avevano perso la speranza di trovare qualche indizio.

Il biondo continuò: << E’ stato trovato questo >>, e appoggiò sulla scrivania alcune foto in cui era rappresentato una specie piccolo cerchio alchemico, con due linee ondulate che s’intrecciavano, incisa sul metallo. La foto era un po’ sgranata, segno che doveva essere il particolare di una foto molto più grande.

Anche gli altri militari s’avvicinarono alla scrivania. << Dov’è stato trovato? >> chiese Giulia: era strano che lei e le sorelle non l’avessero visto.

<< Sulla base del pilastro che è stato abbattuto. >> rispose Leonard.

<< Ma com’è possibile?! >> disse Luana, incredula. << Io e le mie sorelle abbiamo controllato… >>

<< Era in una parte piuttosto nascosta, e per di più quel simbolo è davvero piccolissimo… un paio di centimetri di diametro al massimo… >>

<< Ecco perché è stato notato solo ora >> aggiunse il moro.

<< Sembra un cerchio alchemico… >> disse Riza, pur non conoscendo l’argomento.

<< Ma non lo è. >> intervenne Ed, finalmente calmo. Tutti si voltarono verso di lui, e il biondino continuò: << Così non è completo, e quindi non ha alcun effetto… è come se fosse solo una parte di un cerchio molto più grande… >>. Nessuno replicò: sapevano che Ed, in particolare dopo aver viaggiato verso ovest, era diventato uno degli Alchimisti più esperti in materia. << … purtroppo, però, non conosco il cerchio alchemico completo… >> aggiunse infine con un tono leggermente dispiaciuto.

Scese un momento di silenzio, interrotto da Havoc: << Io non so niente di Alchimia, ma… se questo “cerchio” non funziona, a che scopo metterlo? >>

<< Bella domanda… >> borbottò il Generale. Era infastidito dall’idea di avere un indizio che però non lo portava da nessuna parte.

Dopo un attimo d’indecisione, Debora diede voce alla sua idea: << E… se fosse una specie di firma? >>

Tutti la guardarono sbalorditi: una firma?!

L’Alchimista delle Piante arrossì e cercò di spiegarsi: << Bè, per esempio, io nei miei disegni… >>

<< Tu… disegni? >> chiese Roy, incuriosito.

<< Sì, disegna, ma non mi pare il momento di parlarne! >> disse Giulia, con i suoi soliti modi sbrigativi. La risposta del moro fu un semplice viso imbronciato.

<< Ehm… dicevo… >> riprese Debora << nei miei disegni, insieme alla mia firma, metto anche un simbolo, una piccola ape, poiché è il significato del mio nome… >>

<< Sarebbe un po’ stupido mettere la propria firma in un attentato… così si può rintracciare in qualche modo il colpevole… >> palesò i suoi dubbi Breda.

<< Non è detto. >> disse Leonard. << Alcuni criminali megalomani hanno l’abitudine di firmare i propri misfatti… >>

<< Ah, come il Ladro Gentiluomo che lasciava le rose rosse! >> intervenne sorridente l’Alchimista d’Acqua.

La sorellina la guardò sconvolta: << Ma che c’entra?! Quello era il personaggio di un romanzo… >>

<< Ma era pur sempre un esempio di firma! >> disse Luana, convinta più che mai.

<< Va bene, va bene, abbiamo capito il concetto… >> disse il Flame Alchemist prima che la situazione degenerasse. Subito dopo tornò serio: << L’idea della “firma” non è da scartare… soprattutto perché finora è l’unica. >> e concluse con un sospiro. Chiuse per un secondo gli occhi, come ad ordinare le varie ipotesi che gli erano passate per la testa, poi li riaprì e riprese, prendendo una copia della foto e porgendola a Luana: << Rubinetto, cerca questo simbolo tra i libri della biblioteca. E se non lo trovi qui, cercalo anche a Central City. >>

L’Alchimista d’Acqua prese a malavoglia la foto e disse, un po’ scocciata: << Non potrebbe evitare questi soprannomi idioti almeno nei momenti seri? >>

Il Flame Alchemist la ignorò totalmente, prese un’altra foto e si rivolse verso Ed e Giulia: << Lampadina, Acciaio, andate in città e cercate questo simbolo OVUNQUE. >>

La reazione dell’Alchimista del Fulmine fu un sonoro sbuffo, mentre il maggiore degli Elric volle mostrare il suo disappunto: << Perché siamo sempre io e Giulia a dover andare in giro per la città?! >>

<< Proprio perché ci siete sempre andati, ormai la conoscete perfettamente >> fu la semplicissima risposta del moro.

<< Ma Generale… la città è troppo grande, e due persone non bastano per cercare questo “simbolo”… >> intervenne Leonard. << Manderò con loro due dei miei uomini, se per lei non è problema. >>

<< No, no… anzi, è un’ottima idea >> approvò Roy. << Potresti mandare… ehm… il ragazzo con i capelli grigi e quello castano… >>

<< Il Sottotenente Harrow e il Sergente Bale. >>

<< Esatto. >> annuì il moro. << Mi sembrano i più adatti per fare queste cose… Havoc, Breda, andrete anche voi ad aiutarli. >>

I due militari, in risposta, annuirono: << Certamente, Generale. >>

Il Flame Alchemist riprese: << Il rosso voglio mandarlo con Falman negli archivi. >> Subito dopo rivolse lo sguardo verso il Maresciallo: << Voglio che cerchiate tra i documenti se ci sono stati altri episodi simili in precedenza, e soprattutto se questo simbolo è già comparso in altre occasioni. >>

<< Sissignore! >> disse il canuto militare.

I vari militari finora chiamati uscirono ad eseguire gli ordini, Falman andando anche ad avvertire i sottoposti del giovane Colonnello.

<< E… noi? >> chiese Debora, indicando se stessa e Leonard.

<< Voi restate qui: mi serve una mano con tutti questi maledetti documenti… >> rispose il moro, finendo con un tono un po’ spazientito.

Si misero all’opera, e poco dopo a Roy venne in mente una cosa: << Capitano? >>

<< Sì, Generale? >> rispose Riza.

<< Dici che… è stata una buona idea questa “ricerca” su larga scala? >>

<< Certo, signore >> rispose la bionda, sorridendo appena. << Non poteva fare altro… per me ha deciso la cosa giusta. >>

Il moro sorrise e riprese a controllare le carte: non sapeva il perché, ma si sentiva sempre più sicuro quando aveva l’approvazione della donna.

 

- - -

 

Passò quel giorno, e anche quello successivo, ma non ci furono risultati di alcun tipo.

Arrivò così la mattina della partenza di Luana e Daniel. L’inizio di quel viaggio sarebbe stato accompagnato dal maltempo: dense nuvole nere coprivano tutto il cielo di East City.

<< Accidenti, che brutte nuvole… non promettono nulla di buono… >> disse Debora, mentre lei e le sorelle, dopo aver parcheggiato l’auto, raggiungevano la stazione a piedi.

Luana seguì lo sguardo della gemella: << Speriamo che a Central non si metta a piovere… >>

<< Ti sei portata un ombrello, per sicurezza? >> chiese la sorellina.

<< Sì, sì! >> rispose Luana. << Non era troppo grande, così sono riuscita a metterlo in valigia! >>

Mentre Giulia approvava annuendo, nella mente di Debora si formò un’idea, semplice ma geniale. << Ragazze, ho un’idea per aiutare il Generale e Riza! >>

L’Alchimista del Fulmine sbuffò: << Ancora? >>

<< A me sembra che un po’ si siano avvicinati… >> disse Luana.

<< Sì, ma… conoscendo il Generale, credo sia meglio dargli sempre un aiuto… >> spiegò la gemella.

<< Hai ragione… e quindi? >>

<< Ora vi spiego… >>

Mentre raggiungevano il binario dove il treno per Central city sarebbe partito, Debora finì di spiegare. << Allora? … Che ne pensate? >>

Giulia si strinse nelle spalle: << Non è una cattiva idea… speriamo solo che Riza capisca… >>

<< Allora, quando torniamo in ufficio la mettiamo in atto! >> disse allegramene l’Alchimista delle Piante.

Luana, intanto, si guardava intorno: << Dove sarà Daniel? … Ah, eccolo! >> disse con un largo sorriso sulle labbra. S’avviò in quella direzione, ma una presa ferrea al braccio al bloccò.

<< Aspetta un attimo! >> Era stata la sorellina a bloccarla. << Voglio dirti una cosa. >>

L’Alchimista d’Acqua sbatté più volte le palpebre, confusa, e Giulia continuò, con estrema serietà: << Mi raccomando. Mentre lavori, non farti distrarre dalla presenza di Daniel. E… fa attenzione. E’ pur sempre un uomo. >>

<< … eh? >> esclamò Luana, ancora più confusa.

Debora, al contrario, capì al volo: << Guarda che Daniel non è mica come Romeo… >> disse, alzando un sopracciglio.

Adesso per la gemella fu impossibile non comprendere il significato della frase, e il suo volto divenne addirittura bordò. << G-Giuly, ma che cavolo dici!?!? Certo che Daniel non è come Romeo! >>

<< Lo so, lo so, >> rispose Giulia con calma, << ma ripeto: un uomo rimane SEMPRE un uomo. >>

<< Va bene, va bene… >> disse Debora, visto che la gemella sembrava andata un po’ in tilt per quei “pensieri”, << raggiungiamo Daniel prima che il loro treno parta… E intanto, Lua, cerca di riprenderti. >>

Quando s’avvicinarono il giovane bibliotecario, questo salutò le tre sorelle: << Buongiorno! >>

<< Buongiorno! >>

<< Allora, tutto a posto? Hai dimenticato niente? >> chiese Daniel.

Luana arrossì appena: << N-no, no, tranquillo… ho preso tutto, ho controllato più volte… ce li hai tu i biglietti, vero? >>

<< Certo! Eccoli qui! >> disse, mentre infilava una mano nella tasca della giacca per mettere fuori i due foglietti di carta.

In quel momento, una voce leggermente meccanica lì avvertì dell’imminente arrivo del treno.

<< Ah, eccolo! >> disse Giulia, vedendo arrivare la locomotiva. Dalla ciminiera fuoriusciva un fumo nero, che quasi si confondeva col cielo cupo.

Pochi secondi, e il treno si fermò in un assordante stridore che riempì l’aria della stazione, insieme al denso fumo.

<< Bene, noi andiamo! >> disse Luana, mentre stava per prendere la sua valigia. Ma il giovane bibliotecario fece prima di lei.

<< Tranquilla, ci penso io >> disse Daniel, sorridendo cortese. L’Alchimista d’Acqua ovviamente arrossì a questa gentilezza.

<< Avanti, Lua, muoviti! Non restare imbambolata, o prederai il treno! >> disse Giulia, dandole una leggera spinta.

<< Ah, sì, certo! >> balbettò mentre saliva sul vagone. Raggiunse i posti prenotati e s’affacciò dal finestrino. << Ciao! Mi raccomando, fate attenzione! >> disse riferendosi alle possibili missioni.

Il fischio del treno che stava per partire assordì per un attimo tutti i presenti, sia sulla banchina che nei vagoni. Quando il frastuono si smorzò, il treno cominciò poco alla volta a muoversi. Finalmente Debora riuscì a salutare la gemella: << Stai attenta anche tu! >>. Giulia, invece, alzò semplicemente una mano.

<< Ciaoooo!!! >> urlò Luana, agitando un braccio, subito dopo imitata da Daniel, che s’affacciò al suo fianco. Tempo di un minuto, e il treno s’allontanò.

La minore delle Frid sospirò: << Bene, e una è andata… >>

<< Giulia! >> urlò sconcertata la sorella.

<< Adesso devo vedere come mandare via l’altra… >> borbottò l’Alchimista del Fulmine, come se stesse parlando da sola.

<< Ah, ah, certe volte sei davvero simpatica… >> disse atona Debora.

<< Sto scherzando… è solo che… >>

<< E’ solo che? >>

<< … Che finalmente per un po’ non sentiremo più Luana dire “che bello, parto con Daniel” >> disse Giulia, facendo una vocina come se stesse imitando la sorella. << In questi due ultimi giorni lo diceva ogni cinque minuti! >> concluse, spazientita.

Debora rise di gusto. << Bè, adesso non potrà certo lamentarsi: starà per qualche giorno sola soletta con il suo “amato bibliotecario”! >>

<< E ci mancherebbe… >>. Giulia prese l’orologio d’argento e lo aprì: << Piuttosto… muoviamoci, o faremo tardi… e chi lo sente quel rompi del piromane… >>

L’Alchimista delle Piante sorrise: quella reazione di Giulia la divertiva sempre. << Sì, andiamo. >>

 

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Note finali

Finito! ^_^ *intanto ha buttato l’acqua a secchiate*

Ta-dah! Novità con l’attentato! :D Ve lo aspettavate? Non credo, ormai non ne parlavo più da un po’! XD

Mi sono divertita molto a fare Roy tutto felice che “accontentava” Luana! XD

Parlando di Luana, finalmente è partita! :D Così non mi stressa! :D XD No, dai, scherzo: se non succedeva in questo capitolo, sarebbe successo nel prossimo, da ma da alcuni appunti che avevo preso mi sono resa conto che dopo questo veniva microscopico e quello dopo infinitamente lungo! D: Così ho messo qui la partenza! XD

L’idea di Debora (mi fa strano parlare del mio personaggio in terza persona XD) la scoprirete nel prossimo capitolo, non vi preoccupate! ^_^

Ah, quando Giulia dice “finalmente una è andata”… bè, l’ha detto davvero quando le ho accennato della partenza di Lua in questo capitolo! XD Mi ha fatto troppo ridere, così l’ho messo davvero! XD

Disegni! :D

-della serie “Halloween”, c’è Romeo vestito da angelo nero ^_^ : http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Romeo-angelo-nero-330536356

-e sempre di Halloween, c’è Mary-Ann gatta nera: http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Mary-Ann-gatto-nero-332869982

-E poi, un disegno di Riza che ho fatto un secolo fa, ma che mi sono sempre dimenticata di postare su DeviantArt: http://silverylugia.deviantart.com/art/Riza-with-guns-lineart-332870744

Ci sarebbe anche un altro disegno, ma è ancora in corso… volevo mettere il “work in progress”, ma il mio fantastico scanner ha deciso di uccidere i colori che ci sono ._.’’ Quindi vedrò di finirlo e di fotografarlo ^_^

Passiamo ai ringraziamenti! :3

A chi ha commentato (anche se non sempre), sia su DeviantArt che su EFP: Lulumoon91, VioletJuliet, NeutralDarkSide, Hanako_Hanako, Lupoz91, Ashtart, Piwy, Celest93, Haisa, Melanita, MartaAka97 e GajeelxLevy997,Hummingbird Royaifan e GabbaFMA e le ultime arrivate Racheluccia (Anna296 su DeviantArt) e DramaTaisa (che ha cambiato nickname un sacco di volte XD)… Grazie! (_ _) (spero di averli scritti tutti… siete così tanti! XD)

Ovviamente, ringrazio anche chi segue solamente la storia senza commentare, tra cui due Roy conosciuti su Facebook: un Roy Mustang (che si era bloccato a causa degli impegni… non so se è riuscito ad andare avanti ^_^’’) e Flame Roy Mustang! Forse c’era anche qualche Riza, ma non mi ricordo più… X/ Perdonatemi, tanto il ringraziamento vale comunque! ^w^

Al prossimo capitolo! ;D

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Capitolo 25
*** 25. Un fulmine a ciel sereno ***


Note iniziali

… *si guarda intorno con aria smarrita, non sapendo assolutamente come scusarsi per il ritardo ORRIPILANTE, peggio delle altre volte*

Ehm… Vi faccio gli auguri di un felice anno nuovo e vi lascio al nuovo capitolo! Buona lettura! ^_^’’ *fugge in un altro universo*

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Tre nuovi Alchimisti

 

Capitolo 25: Un fulmine a ciel sereno

 

Debora e Giulia arrivarono in ufficio appena in tempo, evitando così che il Generale ne approfittasse per richiamarle e prenderle in giro.

Le due sorelle aspettarono l’occasione giusta per mettere in atto il loro piano. Un momento prima che Ed e Giulia cominciassero la perlustrazione della città, s’avvicinarono alla finestra, osservando il cielo plumbeo.

<< Le nuvole non promettono nulla di buono… >> cominciò Debora.

<< Già… mi sa che ha proprio intenzione di fare un bel temporale… vero, piromane? >> disse l’Alchimista del Fulmine, rivolgendosi verso il suo superiore con un sorriso sadico sulle labbra.

Lui, imbronciato, le lanciò un’occhiataccia come risposta: << Non ti permetto di prendermi in giro, Lampadina… >>

<< E invece lo faccio! >> annunciò Giulia con fierezza. << Perché si preannuncia il trionfo del mio elemento: tuoni, fulmini e saette! >> continuò, sempre più esaltata. Ci mancava solo una risata malefica e avrebbe concluso in bellezza.

Debora la guardò sconvolta: “Mia sorella sta impazzendo.” Decise di riprendere in mano la situazione: << C’è poco da scherzare, Giuly. Se farà veramente un acquazzone, può essere molto pericoloso per il Generale. I suoi nemici potrebbero approfittarne, anche quando è a casa. >> Incrociò le dita e sperò che funzionasse. Guardò Riza: stava osservando con aria preoccupata il cielo cupo. Debora trattene un sorriso: forse ce l’aveva fatta… forse.

<< Oddio, non essere così esagerata! >> esclamò Roy. << A casa sono all’asciutto, posso difendermi! >>

<< Ah, sì? >> disse l’Alchimista delle Piante, alzando un sopracciglio. << E se decidessero di distruggere il tetto? Sarebbe come stare all’aperto! >> Forse adesso aveva DAVVERO esagerato, ma non voleva far fallire il suo piano.

Il Flame Alchemist la guardò stupito: << Ma… solo ad un pazzo omicida verrebbe in mente di fare una cosa simile! >>

Sulle labbra di Ed si dipinse un sorriso malvagio: << A me verrebbe in mente… >>

<< Anche a me… >> disse Giulia, con lo stesso sorriso del ragazzo.

Il moro aggrottò le sopracciglia: << Bè, ovvio! Voi due SIETE pazzi! E soprattutto, ce l’avete sempre con me! >>

<< E certo! >> dissero in coro i due giovani Alchimisti. Ovviamente, cominciò una delle solite discussioni.

Debora sospirò: “Non era questa la mia intenzione…” Rivolse nuovamente lo sguardo verso Riza: era piuttosto pensierosa. “Chissà se il mio piano ha avuto ugualmente effetto…” Adesso poteva solo sperare.

 

- - -

 

Roy osservò con aria sconsolata il cielo nero. Enormi gocce di pioggia sbattevano con violenza su strade e marciapiedi, visibili solo grazie ai lampioni e ai fari delle auto. I pochi pedoni rimasti per strada correvano alla ricerca di un riparo.

“Accidenti… le due sorelle ci hanno beccato in pieno…” pensò il moro.

Un lampo squarciò il cielo, seguito poco dopo dal tuono. Quel fulmine non doveva essere caduto molto lontano.

La sua espressione si fece ancora più imbronciata. “Speriamo che a Lampadina e Acciaio non venga in mente di farmi qualche scherzo…” pensò, visto ciò che i due avevano detto quella stessa mattina.

Sospirò, allontanandosi dalla finestra. Era inutile continuare a guardare fuori, gli faceva solo aumentare il malumore. “E adesso? Come cavolo passo la serata?” pensò, sbuffando rumorosamente.

Si guardò intorno, alla ricerca di un qualunque passatempo. Stava per afferrare (anche se a malavoglia) un libro, quando suonò il campanello.

Roy rimase per un attimo interdetto: chi diamine poteva essere a quell’ora e con questo tempaccio?

Si avvicinò alla porta e, dopo un momento d’indecisione, l’aprì. Ciò che si trovò davanti gli fece sgranare gli occhi. << RIZA?! >>

La donna era davanti alla porta, fradicia dalla testa piedi. Aveva portato con sé Hayate, facendo inzuppare anche lui. << Buonasera Generale, so- >>

L’uomo non la fece neanche parlare, che l’afferrò per il polso e la trascinò dentro. << Ma come diavolo ti è saltato in mente di uscire con questo diluvio?! >> Si fermò vicino al caminetto, liberandola dalla presa e togliendole subito la giacca bagnata. << Ti è andato di volta il cervello?! >> disse lui, per poi allontanarsi un momento.

La donna, intanto, era rimasta così sorpresa dai modi e dal tono di rimprovero di quelle frasi, che non era riuscita a spiccicare una sola parola.

Subito dopo, Roy tornò con un paio di asciugamani. Con uno asciugò velocemente il pelo del cane, dandogli poi una leggera spinta per farlo andare verso il focolare a riscaldarsi. Avvicinatosi nuovamente a Riza, le tolse il fermaglio e iniziò a strofinarle l’altro asciugamano sui capelli.

<< Generale, posso fare da sola! >> protestò lei.

Roy, in tutta risposta, disse: << Non avevamo deciso di chiamarci per nome quando eravamo soli? >>

<< E questo che c’entra? >> ribatté lei, lasciandosi asciugare i capelli. Sapeva che quando l’uomo cambiava argomento, voleva dire che doveva semplicemente arrendersi: non ci sarebbe stato modo di fargli cambiare idea.

<< C’entra ogni volta che il nostro “patto” non viene rispettato >> rispose lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Riza sospirò: certo che si era proprio fissato su questa cosa…

Lui l’aveva osservata e, più calmo, le prese con gentilezza il viso tra le mani e glielo alzò: << Scusami per il tono di prima… ma perché sei uscita con questo tempo? >>

Lei s’imbarazzò un po’ per il gesto e la vicinanza, ma nella risposta cercò di non darlo troppo a vedere: << Ecco… le parole delle sorelle Frid mi hanno messo un tarlo in testa… ero preoccupata, così sono venuta a controllare… >>

Roy sgranò gli occhi scuri. Si sentì contemporaneamente stupito, onorato e imbarazzato. Subito dopo si diede dell’idiota: ma che cavolo s’imbarazzava a fare?! Cos’era, un adolescente alla prima cotta?!

<< Ho… capito… >> riuscì solamente a rispondere. Quando il cervello si connesse nuovamente, chiese: << Ora che ci penso… non potevi semplicemente chiamare? >>

<< Ci ho provato, ma il telefono era muto… forse qualche problema a causa del temporale… >>, e un tuono rimbombò nell’aria, come a sottolineare il concetto.

L’uomo si accigliò e, incuriosito, andò a controllare: in effetti, dalla cornetta non usciva alcun suono. << Già, non va… >> sospirò lui. Quando si voltò, le osservò i vestiti. << Mi sa che hai bisogno di una bella doccia calda, altrimenti ti prendi un malanno… >>

<< Ma no, non- >>

<< ALT! >> disse lui poggiandole un dito sulle labbra. << Niente obiezioni! >> aggiunse, per poi prenderla per mano e portarla davanti alla porta del bagno. Subito le diede un asciugamano e un pigiama (che, ovviamente, le sarebbe andato grande). Riza lo ringraziò un centinaio di volte, in leggero imbarazzo, per poi chiudersi in bagno.

Roy tornò in salotto e in quel momento il telefono squillò. Alzò la cornetta, e la voce registrata di una ragazza disse: << La sua linea telefonica è stata ripristinata. Ci scusiamo per l’inconveniente! >>

Sorridente, posò la cornetta. “Scusarsi? Ma è grazie a questo che Riza è venuta qui!” pensò allegramente. Quella di andare da lui, visto il tempaccio, era stato da incoscienti, ma non poteva non renderlo felice. “Se non fosse stato per quel discorso di stamatt-” Si bloccò, perplesso. Possibile che quel dialogo (senza senso in molti punti) di quella mattina fosse un piano delle sorelle Frid? “Ma dai, ma che idiozie vado a pensare…” si disse passandosi una mano tra i capelli. Anche se, in effetti, fino a quel momento le nuove arrivate ne avevano pensate di tutti i colori per farli avvicinare. Guardò il telefono, pensieroso. “Possibile che abbiano addirittura manomesso la linea? … Mah, da loro ormai mi aspetto di tutto…”

Decise di lasciar perdere: l’unico modo per saperlo era chiedere direttamente alle due nuove Alchimiste. Andò a mettersi il pigiama, e prese anche una coperta per far stare ancora più al caldo Riza.

Quando tornò nel salotto, la donna era uscita dal bagno. Misero ad asciugare gli abiti e si sedettero sul divano. Roy, sorprendendola, prese la coperta e l’appoggiò sulle spalle di entrambi. A dirla tutta, le cinse anche la vita, tenendola vicino a sé.

<< Così stiamo più al caldo! >> si giustificò lui tutto sorridente.

Lei, semplicemente, mugugnò in segno d’assenso. La situazione la imbarazzava un po’, ma cercava di non darlo a vedere, come suo solito. Insomma, sembrava la scena di uno di quei romanzi che le piacevano tanto: un uomo e una donna accoccolati vicini, davanti al caminetto, sotto la stessa coperta. E soli (a parte un cane, che stava dormendo beatamente). Assurdo, semplicemente assurdo. E, soprattutto, stavano infrangendo le regole anti-fraternizzazione.

Rimasero per qualche minuto in silenzio. Riza dovette ammettere che, sotto sotto, la cosa non le dispiaceva poi più di tanto: non sentiva più freddo, e il calore dell’uomo era piacevole. Sorrise timidamente e cercò di rilassarsi: in fondo, non stavano facendo nulla di male. Si stavano riscaldando a vicenda a causa del freddo. Più tranquilla, si mise ad osservare la danza ipnotica delle fiamme, e poco dopo si mise a ridere sommessamente.

<< Che c’è? >> chiese Roy, confuso.

<< Mi è venuto in mente che facevamo una cosa simile quando eri l’apprendista di mio padre... >> rispose lei. << Ricordi? La sera, quando faceva freddo, ci sedevamo davanti al caminetto e… >>

<< … e ci raccontavamo delle storie >> concluse lui, sorridendo a quei piacevoli ricordi dell’infanzia.

<< Già. Per la maggior parte, erano fiabe prese dai libri che mi aveva comprato mia madre… >> concluse con un impercettibile tono di tristezza. Impercettibile, ma non per Roy.

Cercò di risollevarle il morale, dicendo con fierezza, scherzosamente: << Io facevo sempre la parte dell’eroe, e tu della bella da salvare! >>

Riza si mise a ridere: << Però, visti alcuni avvenimenti recenti, direi che adesso i ruoli sono spesso invertiti! >>, riferendosi a tutte le volte che aveva dovuto salvare il suo superiore.

Lui mise il broncio: non gli piaceva l’idea di fare la parte della “principessa in pericolo”. << Ah, ah, molto divertente. >> disse atono. Lei, in tutta risposta, rise ancora più forte.

L’uomo allora, per “vendicarsi”, le diede una spinta per farla cadere sul divano. Ma Riza, cercando di rimanere seduta, gli afferrò il braccio, col risultato che lo trascinò con sé e caddero insieme.

Chiusero istintivamente gli occhi, e quado li riaprirono, in un attimo si colmarono di stupore. In pratica erano l’uno sopra l’altra, faccia a faccia. Pochissimi centimetri separavano le loro labbra.

Ecco. Per Roy la frittata era fatta. Finora era riuscito a resistere, ma adesso sarebbe stato impossibile. Si bloccò per qualche secondo, dicendosi di allontanarsi dal viso della donna, per poi fare l’esatto contrario. Lentamente, annullò quella poca distanza che c’era tra loro e, dolcemente, poggiò le labbra su quelle di Riza. Per lui fu una sensazione tanto bella quanto strana: gli sembrava che le loro labbra avessero un incastro perfetto.

Lei, intanto, non era riuscita a muoversi di un millimetro. Non stava nemmeno respirando: un misto di stupore, emozione e paura l’aveva bloccata completamente.

Rimasero in quella posizione per qualche secondo. Quando le loro labbra si separarono, fu come se la magia che si era creata si spezzasse. Riza si svincolò, e si avvicinò ai suoi vestiti ancora umidi, stesi su una sedia vicino al camino. Sentiva che doveva andarsene: adesso sì che avevano infranto definitivamente il regolamento.

<< Meglio… che torni a casa… >>

Con un rapido scatto, l’uomo si alzò e la afferrò per il polso: << Aspetta! Io- >>

<< Generale, non dica niente. >> disse freddamente lei, senza voltarsi a guardarlo. << Devo tornare a casa, punto. >>

<< … Ma sta ancora diluviando! >> buttò lì Roy. Fu la prima cosa che gli venne in mente per farla rimanere.

<< Non… non fa niente. >> ribatté lei cercando di divincolarsi.

Lui, in tutta risposta, strinse di più la presa, senza però farle del male. << Ti prego, Riza, aspetta… >>. Il tono fu così supplichevole, che Riza non riuscì a dire niente.

<< Hai… hai ragione. Mi sono lasciato andare… e non dovevo. >> disse lui per scusarsi, anche se non avrebbe per nulla voluto pronunciare queste parole, perché significava fare un passo indietro. << Dimentichiamo tutto, ok? Facciamo finta… che non sia successo nulla… >>

Riza non rispose, lasciando l’uomo col fiato sospeso. Certo, si poteva fare così, però… in un angolino del suo cuore desiderava non dimenticare quel piccolo bacio, anche se era stato leggermente impacciato.

Mai come in quel momento Roy avrebbe voluto capire cosa stesse pensando la donna. Notando che il silenzio continuava, pensò che volesse essere un silenzioso “sì”, così provò a tirarla delicatamente verso di sé. E lei, senza sottrarsi, si lasciò portare nuovamente sul divano, sotto la coperta. Questa volta, però, decise di non abbracciarla per evitare altri problemi.

Un pesante silenzio scese nel salotto, interrotto solo dallo scrosciare della pioggia e da qualche tuono. Gli sguardi di entrambi erano inchiodati sulle fiamme. E le palpebre di entrambi, lentamente, si chiusero da sole.

 

- - -

 

Il cinguettio di un uccellino fu la prima cosa che Riza udì. Poi si rese conto di non essere sdraiata, sentendosi così piuttosto indolenzita, e di quanto non fosse propriamente morbido il cuscino su cui aveva poggiato la testa.

Aprì gli occhi e, illuminato dalla luce del mattino, vide un caminetto che non era di certo quello di casa sua. Ancora intontita dal sonno, si volse verso il suo “appoggio”. E in quel momento, nel vedere Roy, ricordò.

La preoccupazione a causa del temporale, la corsa a casa sua, l’obbligo di farla rimanere lì, la doccia, il divano, e…

Al solo pensiero, le venne una fitta al petto. Quel bacio non ci sarebbe mai dovuto essere. Sarebbero incappati in guai seri con le leggi militari.

Le leggi militari… già, se non ci fossero state, non si sarebbe posta nessun problema, anzi: sarebbe stata la donna più felice del mondo. Ormai era inutile nasconderlo a se stessa: amava Roy sin dal periodo dell’apprendistato, ed erano stati quei sentimenti, insieme ai sogni dell’allora giovane militare, a farle decidere di seguirlo in Accademia.

Comunque, ormai quel bacio c’era stato… cancellarlo dai ricordi era a dir poco impossibile. Al massimo, poteva… “metterlo momentaneamente da parte”. E “riprenderlo” ogni tanto, nella solitudine del suo appartamento.

Sovrappensiero, riappoggiò la testa sulla spalla di Roy, senza nemmeno rendersene conto, e il movimento leggero lo fece svegliare. Mugugnò qualcosa d’incomprensibile e si stropicciò gli occhi prima rendersi conto di essere (più o meno) sveglio. Si voltò poi verso il leggero peso che sentiva al suo fianco, scontrandosi con i grandi occhi di Riza. Un sorriso gli increspò le labbra: << Buongiorno… >>

<< B-buongiorno… >> rispose lei con un tono incerto.

Pur mezzo assonnato, per Roy fu strano sentire quel tono nella voce di Riza. Poi gli ritornò in mente la sera prima. Adesso era tutto più chiaro.

Decise di non dire nulla. Dovevano fare finta che non fosse mai successo… praticamente, una missione impossibile. << Dormito bene? >> chiese mentre si stiracchiava.

<< A parte… la posizione non proprio confortevole, sì… almeno sono stata al caldo >> rispose lei con tenue sorriso, mentre la tensione era diminuita.

<< Mi dispiace, se non mi fossi addormentato… >> disse con un sorriso imbarazzato.

Riza scosse la testa: << Non importa, ve bene lo stesso. >>

Lui rispose con uno sbadiglio, poi riavvolse entrambi nella coperta: << Non ho proprio voglia di alzarmi… io direi di restare qui al calduccio… >>

<< Ma che dici?! Dobbiamo andare al lavoro! >>

<< Non mi va… dai, possiamo dire di essere ammalati… >> disse lui con tono supplichevole, cercando di convincerla.

Alla donna venne un dubbio: << Non è che usi questa scusa anche in altre occasioni? >>

Roy sgranò gli occhi: << No, assolutamente! >> Poi, accigliato, avvicinò il proprio viso a quello di lei: << E tu dovresti saperlo bene, visto che sei la prima che mi viene a trovare quando sono in malattia… e hai sempre visto che ero veramente ammalato. >>

La tensione di Riza ormai scomparve del tutto, tant’è che lo stuzzicò: << E che ne so se non hai usato il vecchio trucchetto di riscaldare il termometro dentro a una bevanda calda? >>

<< Non sono mica un bambino che non vuole andare a scuola! >> disse lui, fintamente offeso, visto che aveva capito lo scherzo. Vedendo poi che Riza stava ridendo, gli venne spontaneo seguirla a ruota.

Quando smisero di ridere, fu quasi come la sera prima: di nuovo faccia a faccia, pochi centimetri a separarli. Lo sguardo di Roy si posò involontariamente sulla bocca di Riza. Come dimenticare il bacio dato a quelle labbra così morbide, e non desiderarne altri?

Involontariamente, cominciò ad avvicinarsi, ma, a differenza della sera prima, anche lei si stava avvicinando, trasportata da quei sentimenti così forti da non farla ragionare lucidamente.

In quel momento, il campanello suonò. Roy s’allontanò di scatto, rendendosi conto che stava facendo nuovamente lo stesso errore. Il campanello suonò ancora, e Riza si alzò velocemente, come se volesse allontanarsi: << Vado ad aprire io… >>

<< Sì… >> sussurrò lui, leggermente stordito. Solo dopo pensò che sarebbe stato strano (e sospettoso) vedere la donna a casa sua. << Riza, aspetta! >> provò a fermarla lui, ma fu troppo tardi, ormai aveva aperto.

<< Buongiorno, Gene- RIZA?! >> urlarono in coro le voci di Debora e Giulia. Roy tirò un sospiro di sollievo: per fortuna erano solo le due sorelle… di sicuro in quel momento si stavano mostrando stupite per non destare sospetti.

L’uomo si avvicinò alla porta: << Su, su, entrate >> disse in modo sbrigativo. Poteva comunque passare qualcuno per caso e vedere Riza.

<< Che ci fai qui? >> chiese Debora rivolta alla donna.

Lei aprì la bocca per rispondere, ma lo fece l’uomo al suo posto: << Storia lunga, ma nulla d’importante. Piuttosto, che ci fate VOI qui? >>

Fu Giulia a rispondergli, col suo solito tono nervoso causato dalla sola vista del suo superiore: << A parte il fatto che ci chiedevamo che fine aveste fatto… soprattutto il Capitano, vista la sua puntualità… >>

Roy e Riza guardarono entrambi l’orologio da parete nel salotto: erano le undici. << Bè, mi sono dimenticato di mettere la sveglia… >> si scusò l’uomo, con il viso imbronciato per nascondere l’imbarazzo.

Giulia continuò: << Comunque, c’è anche una novità. >> I due adulti si fecero attenti. << Havoc e Breda hanno trovato un simbolo simile a quello collegato all’attentatore. >>

Roy annuì: << Ottimo. Forse abbiamo finalmente una pista. >> Poi chiese: << Ma non potevate chiamarmi al telefono? Per un po’ non ha funzionato a causa del temporale, ma adesso dovrebbe andare… >>

<< Ci abbiamo provato >> rispose Debora. << Prima a casa del Capitano, ma nessuno rispondeva, e adesso sappiamo il perché… poi qui, ma il telefono restava muto… >>

L’uomo si accigliò leggermente: << Possibile che non vada di nuovo bene? >> Si voltò verso il telefono per provare ad alzare la cornetta, come la sera prima. Ma si bloccò immediatamente.

Di fianco al telefono c’era Black Hayate, che scodinzolava allegro, e dietro di lui il filo del telefono spezzato. O meglio, mangiucchiato, visto che era visibilmente coperto di saliva di cane.

<< Hayate! Che ti è saltato in mente?! >> lo sgridò Riza.

Roy pensò sconsolato: “E’ definitivo, quel cane ce l’ha con me…” Sospirò pesantemente, per poi dire: << Va bene, non importa. Prepariamoci, passiamo velocemente a casa del Capitano per farla cambiare, e poi andiamo a controllare. >>

<< Sissignore! >>

 

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Note finali

*si collega dall’altro universo*

Salve a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

… pur essendo un capitolo molto “dolcioso”, so che non mi scuserà per il mio mezzo abbandono di questa storia. Ma non era assolutamente una mia intenzione! La mancanza d’ispirazione mi aveva bloccato. Sapevo cosa doveva succedere, come l’avevo pensato mi piaceva, poi scrivo le scene che avevo in mente… e non mi piaceva per niente. Il bacio veniva troppo presto. E mi sono bloccata completamente, perché non mi venivano idee per cambiare le cose.

Quindi! Fate una statua d’oro alla mia amica Giulia, che ha cominciato a sparare suggerimenti random (pur non piacendole la coppia Roy x Riza XD) e che così mi ha aiutato a sbloccarmi! :D (poi sono tornata in crisi per il titolo del capitolo… maledetta ispirazione! Se mai scriverò altre storie, in un qualunque fandom o originali, non metterò MAI PIU’ i titoli ai capitoli! >__<)

Parliamo della storia! Avete presente il pezzo iniziale i cui Giulia si esalta? Ebbene, sappiate che io non volevo farlo, ma il personaggio ha preso vita propria nella mia mente! D:

Finalmente si baciano! Yeeeeh! *lancia coriandoli e biscottini (?)* (Ah, il titolo si riferisce proprio al bacio… anche questo suggeritomi da Giulia e consigliatomi anche da Lua XD)

Comunque… mi diverto troppo a fare Hayate che fa i dispetti a Roy :3

Disegni! :D (e siccome non aggiorno da secoli, sono UNA MAREA!)

-Prima gli schizzi! Questo ne è uno realizzato con la matita blu di una versione un po’ più “figa” di Daniel :3 : http://silverylugia.deviantart.com/art/Blue-sketch-Daniel-bagnato-340012323

-Altra versione “più figa”, stavolta di Romeo (ce n’era bisogno?). Questa è la mia prima lineart digitale (di cui non sono convinta al 100% XD): http://silverylugia.deviantart.com/art/Romeo-addormentato-lineart-340181262

-Schizzo di una Giulia che ha rubato il posto a Roy! D: XD : http://silverylugia.deviantart.com/art/I-m-the-boss-now-sketch-425362568

-Altri schizzi dei disegnini a tema Halloween! (ancora?! ndTutti) Quello di un Leonard pirata (http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Leonard-pirata-338201659 ) e quello con Ling e Lan Fan (http://silverylugia.deviantart.com/art/Halloween-Lan-Fan-pipistrello-e-Ling-licantropo-353766894 )

-Passiamo ai disegni finiti! Non so se vi ricordate (non penso, visto quanto tempo è passato) ma nel capitolo scorso accennavo ad un “work in progress” che non ho potuto postare per colpa dello scanner… ebbene, vi faccio vedere direttamente il disegno finito!: http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-Mustang-Hot-flames-337564078

-Due versioni leggermente diverse dello schizzo che avevo intitolato “Roy want Riza”: una a colori (http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-want-Riza-MOD-1-355408127 ) E una quasi tutta in bianco e nero (http://silverylugia.deviantart.com/art/Roy-want-Riza-MOD-2-355409139 )

-E qui faccio fangirleggiare i fan della coppia Romeo x Giulia! XD (oltre a Giulia stessa): http://silverylugia.deviantart.com/art/Almost-kiss-368830342

-Infine, la versione colorata del disegnino di Halloween con Roy e Riza! :3 : http://silverylugia.deviantart.com/art/Color-Halloween-Roy-vampiro-e-Riza-strega-bianca-410717102

Nel mio profilo, poi, ho postato anche altre cose non riguardanti FMA e la fan fiction… se volete darci un’occhiata, fate pure! :D Anzi, vi do i link di tutti i siti su cui potete seguirmi (se volete, mica vi obbligo! XD)

-DeviantART: http://silverylugia.deviantart.com/

-Facebook: https://www.facebook.com/SilveryDreamsGraphicsDrawings

-Blog: http://deborarivasi.blogspot.it/

-Google+ (collegato con il blog qui sopra): https://plus.google.com/u/0/112221874065171136718/posts

-Pixiv: http://www.pixiv.com/users/5901081

-Tumblr (su cui troverete più post sui miei fandom che i miei disegni, comunque… XD): http://silvery-lugia.tumblr.com/

Come al solito, ringrazio INFINITAMENTE tutte le persone che seguono la storia, che la commentano, che l’hanno messa tra le ricordate o le preferite (sia su DeviantART che su EFP), che mi mandano tenerosi messaggi privati alla mia pagina Facebook çwç (la persona che me l’ha mandato sa che mi riferisco a lei :3)... GRAZIE! (scusate se non vi cito più uno per uno, ma… è da così tanto tempo che non aggiorno e non entro su EFP che non ho più la lista aggiornata! D: Sappiate però che vi addddoro tutti!)(si è montata la testa… -.-‘’ ndTutti)

Al prossimo capitolo! :D

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