When you're close I don't breathe.

di itsmartyx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 16: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Inizierei con il presentarmi: sono Brenda Williams e ho 16 anni. Frequento il terzo liceo e sono di Londra.
Ho i capelli biondo scuro/castano chiaro, gli occhi verdi e qualche lentigine sul naso.
Sono abbastanza minuta. Il mio corpo non mi piace e non mi è mai piaciuto e sono convinta che continuerà a non piacermi per il resto dei miei giorni.

Bren, non posso venire a prenderti fuori scuola, abbiamo un’intervista.. scusami, ti prego. Ti prometto che mi farò perdonare. –Louis”
Lessi il messaggio e quasi mi venne da ridere.
Era sempre così.. Louis era il mio migliore amico, ma per colpa dei suoi impegni non riuscivamo a vederci ogni giorno.
Sicuramente vi starete domandando come io l’abbia conosciuto.
Esattamente tre anni fa. Frequentavamo la stessa scuola, io ero al primo anno, lui al quarto.
In tutto l’edificio conoscevo una solo persona, la mia migliore amica Shay. Louis senza nemmeno pensarci due volte si avvicinò a noi, porgendoci la mano.
Eravamo nel giardino della scuola, e la scena spiazzò tutti. Nessun ragazzo di terza, quarta o quinta si era mai comportato così con una di prima.
L’adorai sin dal primo momento.  Un anno dopo però, fu scelto tra i concorrenti di x-factor. Non fui mai stata così fiera di lui come all’ora, l’accompagnai anche all’audizione.
Dopo essere arrivato terzo insieme alla sua band, abbandonò la scuola per colpa dei diversi impegni che occupavano le sue giornate.
Come ho già detto prima, non ci vedevamo tutti i giorni, ma ci sentivamo continuamente.
Appena aveva un po’ di tempo libero veniva a casa mia per vedere un film, o semplicemente per parlare.
Mi fidavo ciecamente di lui. Inizialmente nacque anche qualcosa con Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
Harry era l’unico ragazzo del gruppo che conoscevamo di persona, ma Louis ci aveva promesso di presentarci gli altri il prima possibile.

“Non preoccuparti, torno a casa con la madre di Shay. –Bren.” Risposi al messaggio che mi aveva mandato poco prima.
 
 
 
*Look at me, look at me.*
SAAAAAAAALVE.
Alloooora, questa non è la prima FF che scrivo. Ho scritto due OS sui 1D, una long e un’altra OS sul telefilm The Vampires Diaries.
A proposito.. mi sono dovuta trattenere dallo scrivere una storia come protagonista una vampira e i ragazzi. AHAH quella sarà la mia prossima FF, sì sì.  
Comunque, mi dispiace deludere le vostre aspettative, ma.. LA PROTAGONISTA NON SI INNAMORA DI LOUIS. AHAHAHA. 
Non fate a caso a tutte le date sbagliate, i tempi sono diversi. D:
Bene, spero di aver detto tutto. :3
itsmartyx (per chi volesse seguirmi su Twitter, eccomi qui. :3)
Ps: RECENSITE, VI PREGO çç. AHAHA oh, e… il titolo… NON SAPEVO COSA CAZZO METTERE. AHAHAH.
 
Queste sono le due OS che ho scritto sui 1D:
The end.
My five angels.

OS e long su The Vampires Diaries.
OS: I was in love with him.
FF: Don’t be afraid to love.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***


NEL CAPITOLO PRECEDENTE:
Inizierei con il presentarmi: sono Brenda Williams e ho 16 anni. […]
Lessi il messaggio e quasi mi venne da ridere. “Bren, non posso venire a prenderti fuori scuola, abbiamo un’intervista.. scusami, ti prego. Ti prometto che mi farò perdonare. –Louis”
.. Louis era il mio migliore amico, ma per colpa dei suoi impegni non riuscivamo a vederci ogni giorno.
Sicuramente vi starete domandando come io l’abbia conosciuto.
Esattamente tre anni fa. Frequentavamo la stessa scuola, io ero al primo anno, lui al quarto. In tutto l’edificio conoscevo una solo persona, la mia migliore amica Shay. Louis senza nemmeno pensarci due volte si avvicinò a noi, porgendoci la mano. Un anno dopo però, fu scelto tra i concorrenti di x-factor. Non fui mai stata così fiera di lui come all’ora, l’accompagnai anche all’audizione. Dopo essere arrivato terzo insieme alla sua band, abbandonò la scuola per colpa dei diversi impegni che occupavano le sue giornate. Mi fidavo ciecamente di lui. Inizialmente nacque anche qualcosa con Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
Harry era l’unico ragazzo del gruppo che conoscevamo di persona, ma Louis ci aveva promesso di presentarci gli altri il prima possibile.

 

 
 
 
-The city of angels is lonely tonight, keep myself alive by candle light…- la suoneria del mio cellulare.
Mi girai dall’altra parte del letto, per prenderlo. Lanciai un’occhiata veloce alla sveglia.. le 10.15. Perfetto, adesso neanche di sabato si può dormire.
-Pronto?- risposi, con la voce ancora impastata dal sonno. Non mi ero neppure disturbata di leggere il nome sullo schermo.
-Hei Bren! Aspetta.. stavi dormendo?- mi domandò la voce dall’altro capo del telefono.
-Louis.. si, stavo dormendo- sbadigliai.
-Vabbè, ormai sei sveglia. Alzati che alle 11 passo a prenderti, devo presentarti i ragazzi.-
-Louis… sono solo le 10 e un quarto.. è sabato, vorrei dormire.- gli dissi, mentre mi spostavo i capelli che mi ricadevano davanti agli occhi.
-Oh.. quindi trascureresti il tuo miglior amico solo per dormire un altro po’, bene.. – fece la voce da finto offeso. Risi.
-D’accordo, d’accordo.. ci vediamo alle 11.- riattaccai la chiamata, per poi sprofondare la testa nel cuscino.
Alzarmi presto era la cosa che più odiavo, ma.. cosa non si fa per gli amici?
Spostai velocemente la coperta dal mio corpo. Un brivido mi percorse la schiena, era una giornata davvero fredda.
Mi alzai in fretta..mossa sbagliata. La testa cominciò a girare, dovetti aggrapparmi al comodino che era affianco al mio letto.
Passato il capogiro, mi diressi in bagno per lavarmi e vestirmi.
Uscita dalla doccia, sciolsi i capelli che avevo raccolto in un disordinato chignon, poi mi diressi in camera, per scegliere i vestiti.
Optai per una semplicissima shirt nera, un cardigan, un jeans e delle converse basse.
Decisi di non truccarmi, le mie adorate ray ban wayfarer avrebbero coperto i miei occhi assonnati.
Sentii il clacson di un’ auto, doveva essere sicuramente Louis.
-Breeen, c’è Louis !- urlò mia madre, dal piano inferiore.
Scesi velocemente le scale e salutai mia madre.
Chiusi il portone del mio palazzo.
Louis era appoggiato alla sua auto nera. Sorrisi, mentre gli correvo incontro per abbracciarlo.
-Mi sei mancata.- disse, schioccandomi un bacio sulla guancia.
-Anche tu. – gli risposi, in piena onestà.
Entrai in auto.
-Passiamo a prendere Shay e poi andiamo a fare colazione al bar, i ragazzi ci aspettano lì.- annuii.
Sinceramente, avevo del tutto scordato che oggi avrebbe dovuto presentarmi i ragazzi. Ero un po’ agitata, non li avevo mai visti e non volevo dare un’impressione sbagliata di me. Forse avrei dovuto mettere un po’ di trucco.
Avevo visto tanti video dei loro concerti, quindi in un certo senso “li conoscevo”, ma non di persona. Erano tutti  carini, ad essere sincera.. ma il fatto che non facessero cantare quasi mai Louis non mi andava a genio.
Arrivammo da Shay: la ragazza era già sul vialetto ad aspettarci. Ci salutammo, e poi “partimmo” verso il bar.
Dio, se era bella. Era completamente il contrario di me: carnaggione scura, occhi castano scuro e capelli neri. Era magnifica, il tipo di ragazza che non passava assolutamente inosservata.
Io avevo la carnaggione chiarissima, paragonabile a quella di un vampiro, gli occhi verdi e i capelli biondo scuro. Certe volte mi sentivo davvero a disagio con lei, in un certo senso. Non ero invidiosa, assolutamente, ma sono comunque una sedicenne.
Mi misi gli occhiali da sole tra i capelli, mentre mi guardavo nello specchietto dell’auto.
Ero un disastro. Gli occhi verdi erano spenti, contornati da qualche occhiaia, segno che quella notte avevo dormito poco. Sbuffai sonoramente, mentre mi rimettevo gli occhiali.
-Stai benissimo.- mi disse Louis, notanto il mio umore.
‘Si, certo. Lo dici solo perché sono la tua migliore amica.’ Avrei voluto rispondergli, ma mi limitai a sorridere.
-Siamo arrivati.- disse il ragazzo al mio fianco, parcheggiando l’auto.
Scesi dalla macchina, mentre mi affiancavo alla mia migliore amica.
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
Si alzarono, venendo verso di noi.
Ed ecco che l’agitazione aumentava. Sarei voluta scappare da quel posto, per una volta volevo essere perfetta. Mi ritrovavo davanti ragazzi che sembravano statue scolpite, mentre io ero orribile. Senza trucco, ancora assonnata, vestita male.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.- per fortuna le parole di Louis mi riportarono con i piedi sulla terra.
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi.
Aveva degli occhi stupendi e una faccia da morsi. Era bellissimo.
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci. Indossava una maglietta stretta che lasciava intravedere i suoi pettorali. Maledetti ormoni.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
-Brenda.- gli dissi sorridendo. Le mie labbra tremarono in quel momento.
Lasciò la mia mano. Il mio stomaco iniziò a contorcersi. Sentivo come se avessi un’ atleta nel mio corpo, che correva dappertutto, provocandomi strane sensazioni che, purtroppo, mi piacevano terribilmente.
-Allora, vogliamo sederci?- disse Louis, spezzando l’imbarazzante silenzio che si era creato.
Shay prese posto vicino ad Harry, ovviamente. Io andai a sedermi tra Niall e Liam.. Zayn era di fronte a me.
La mattina passò velocemente. I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
I ragazzi alle 14.30 sarebbero dovuti andare in sala di registrazione. Erano solo le 13, ma essendo la sala abbastanza lontana decisero che era meglio avviarsi.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay. Quello fu l’unico momento in cui distolse gli occhi da Harry.
-Oh, beh.. allora che ne dite se ci vediamo?- questa volta fu Zayn a parlare. Si morse il labbro timidamente, guardando prima la mia amica e poi me. Spostai subito lo guardo su Liam.
-Certo.- sorrisi.
-Bene, allora a stasera.- disse Niall, che mi stava già abbracciando prima di andare via. Era un ragazzo dolcissimo.
Louis avrebbe prima accompagnato me e Shay a casa e poi avrebbe raggiunto i ragazzi.



*Look at me, look at me*
Ok, questo capitolo è una palla ahahah. Però giuro che ho grandi idee in mente. uù
Comunque, ringranzio TANTISSIMO le recensitrici del capitolo precedente.
Alla prossima. :3
itsmartyx.

Vestiti Brenda.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico. Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
Harry era l’unico ragazzo del gruppo che conoscevamo di persona, ma Louis ci aveva promesso di presentarci gli altri il prima possibile.[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi.
Aveva degli occhi stupendi e una faccia da morsi. Era bellissimo.
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci. Indossava una maglietta stretta che lasciava intravedere i suoi pettorali. Maledetti ormoni.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay.

 

 
 
Ero in camera mia a prepararmi. Per una volta volevo sembrare bella, dovevo essere diversa dall’orribile ragazza di stamattina.
Fissavo l’armadio da circa 10 minuti. Non sapevo come vestirmi. Elegante o sportiva? Tacchi o scarpette? Jeans o vestito?
Alla fine, optai per un jeans scuro, un top tipo corsetto nero, intrecciato avanti e degli stivaletti col tacco dello stesso colore.
Poi passai al trucco: ombretto nero sfumato, matita nera, mascara e del lucidalabbra chiaro. Nonostante il trucco sugli occhi fosse scuro, ne misi poco. Non volevo sembrare un emo depressa.
Mi guardai allo specchio: il risultato continuava a non piacermi, ma almeno era meglio di stamattina.
Alle 8.30 ero pronta.
Shay era arrivata da me verso le 8.
Cinque minuti dopo aver finito di prepararmi bussarono alla porta. La mia amica si precipitò ad aprire, mentre io indossavo la giacca.
Uscii dalla stanza e raggiunsi i sei.
Dio se erano belli. Posai gli occhi su ognuno di loro, erano magnifici.
-Hei.-  Louis venne ad abbracciarmi, lo stesso fece Niall.
-Sera.- Liam mi schioccò un bacio sulla guancia, poi salutai Harry.
-Ciao.- dissi a Zayn, che non si era ancora mosso.
Mise una mano sul mio fianco, poi avvicinò le sue labbra alla mia guancia.
-Ciao.- mi sorrise.
Sarei voluta morire in quel momento. Le gambe sembravano non stare impiedi, tanto che dovetti aggrapparmi al braccio di Louis.
Il mio stomaco continuava a contorcersi, mentre la temperatura saliva sempre di più.
-Andiamo?- disse Louis, prendendomi a braccetto.
-Certo.- rispose Shay.
Andammo verso la macchina. Quella non era un auto normale.. era grandissima e non l’avevo mai vista prima d’ora. Era tipo un piccolissimo pulmino, ecco. Con la differenza che all’interno era spaziosissimo.
Entrammo dentro, eravamo tutti seduti comodamente vicini, più o meno.
-Dov’è che andiamo?- chiese Shay, guardando tutti e 5 i ragazzi.
-A fare un giro…- rispose Harry,abbassando lo sguardo.
-Allora.. quanti anni avete?- la domanda di Liam spezzò l’imbarazzante silezio che si era creato.
-Entrambe 16.. voi, invece?- stavolta fui io a parlare.
-Io, Liam e Zayn 18, Harry 17.- sorrise Niall.
Era dolcissimo quel ragazzo. Gli avrei staccato le guance e le avrei messe in tasca.
-Siamo arrivati.- fece Zayn, guardando fuori dal finestrino.
L’auto accostò e tutti scendemmo.
Entrammo nel locale che affacciava sulla spaggia, era davvero un bellissimo panorama.
Un cameriere si avvicinò a noi e ci indicò il nostro tavolo.
Andammo tutti a sederci: Shay, me e Liam eravamo seduti vicini, di fronte a noi il resto del gruppo.
Lo stesso ragazzo di prima tornò da noi e ordinammo delle pizze.
-Allora.. di dove siete?- ci chiese Zayn. Alzai lo sguardo verso il suo.. mi stava guardando. Ed ecco che incominciava una corsa di formula 1 nel mio stomaco.
-Siamo entrambe di Londra, ma i miei nonni sono messicani.- rispose Shay, riferendosi alla sua carnaggione scura.
-Mia madre invece è italiana.- dissi io.
I ragazzi ci sorrisero.
Dopo un po’ arrivarono le nostre ordinazioni e passammo un po’ di tempo a mangiare. In realtà io quasi non toccai cibo. Non avevo per niente fame e Liam finì col mangiare anche la mia pizza. Sono sicura che se avesse potuto ne avrebbe divorate altre 3.
Dopo essere stati a litigare per 15 minuti sul fatto che io e la mia amica non volevamo che i ragazzi pagassero tutto loro, ebbero la meglio e si avviarono verso la cassa, mentre io e Shay uscimmo fuori.
I ragazzi ci raggiunsero, Harry uscì per primo.
Posò il braccio sulla spalla di Shay, come se nulla fosse. La ragazza arrosì e io sorrisi istintivamente.
-Allora.. andiamo a fare un giro?- chiese Harry, riferendosi più alla mia amica che al resto del gruppo.
Tutti annuimmo.
Il ragazzo trascinò Shay per delle scale, per arrivare alla spiaggia.
Camminavamo a gruppi: i due ‘piccioncini’ avanti, Liam, Niall e Louis al centro e me e Zayn dietro di loro.
Ogni tanto il mio braccio e quello del ragazzo si sfioravano e ogni volta che succedeva il mio cuore sembrava volesse uscire dal petto.
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.
-Quindi.. questo dovrebbe essere il punto della serata in cui mi dai il tuo numero?- scherzò, credo.
-Beh si, probabilmente sì. –risi.
Mi porse il suo cellulare e io l’afferrai. Gli scrissi il mio numero e poi glielo restituii.
Trascorremmo il resto della sera in spiaggia, a parlare del più e del meno. Ci riaccompagnarono loro a casa, e furono davvero gentili a farlo.

----------

Una vibrazione. Mi girai dall’altra parte del letto e la lucina rossa che brillava in alto a destra sul mio blackberry dimostrava che avevo ricevuto un messaggio.
Hei, sono stato bene stasera. Se domani ci rivedessimo? A mezzo giorno dovremmo uscire dagli studi di registrazione, ti aspetto lì. J -Zayn”
Lessi il messaggio tutto d’un fiato.  –Respira Brenda, respira.- mi ripetevo eppure sembrava non funzionare.
Avrei voluto urlare per la felicità in quel momento. Avrei voluto urlare al mondo intero che Zayn Malik mi aveva scritto. Fortunamente riuscii a contenere i miei stati d’animo, e gli risposi.
“Certo, ci vediamo domani. :)”
 
 
Vestiti Brenda.

*Look at me, look at me*
Tadààà ecco il secondo capitolo.
Nà merda, lo so. AHAHAHAH.
Vabbè, ovviamente ringranzio coloro che hanno rensito quello precedente. *-*
E volevo chiedervi una cosa:
Qualche ora fa ho scritto una OS su Demi Lovato.
E’ abbastanza triste, ma forse è una delle cose
più sensate che abbia scritto. AHAH
Vi andrebbe di leggerla? :3
I just wanna believe in me.
Grazie mille a tutti coloro che lo faranno.
Baci, itsmartyx.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico. Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
Harry era l’unico ragazzo del gruppo che conoscevamo di persona, ma Louis ci aveva promesso di presentarci gli altri il prima possibile.[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay.[…].
-Allora.. andiamo a fare un giro?- chiese Harry, riferendosi più alla mia amica che al resto del gruppo.
Tutti annuimmo.
Camminavamo a gruppi: i due ‘piccioncini’ avanti, Liam, Niall e Louis al centro e me e Zayn dietro di loro.
Ogni tanto il mio braccio e quello del ragazzo si sfioravano e ogni volta che succedeva il mio cuore sembrava volesse uscire dal petto.
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.
-Quindi.. questo dovrebbe essere il punto della serata in cui mi dai il tuo numero?- scherzò, credo.
-Beh si, probabilmente sì. –risi.
Mi porse il suo cellulare e io l’afferrai. Gli scrissi il mio numero e poi glielo restituii. […]
La lucina rossa che brillava in alto a destra sul mio blackberry dimostrava che avevo ricevuto un messaggio.
“Hei, sono stato bene stasera. Se domani ci rivedessimo? A mezzo giorno dovremmo uscire dagli studi di registrazione, ti aspetto lì.
 -Zayn”

 
Le 11.00. Avevo meno di un’ora per prepararmi e arrivare agli studi.
Mi alzai dal letto in fretta e in furia, dirigendomi verso il bagno.
Dopo una breve doccia, andai a vestirmi: jeans e shirt, nulla di più semplice. Poi passai al trucco, un po’ di mascara sarebbe bastato. Ovviamente non dimenticai le mie amatissime ray ban.
Invai un sms a Shay, che sicuramente era già pronta da un’ora.
“Sono appena uscita di casa, aspettami sul vialetto.”
Arrivai dopo circa 5 minuti, la sua casa non era distante dalla mia.
-Buongiorno.- mi rivolse uno dei sui sorrisi più belli.
-‘Giorno.- le schioccai un bacio sulla guancia.
Anche Harry le aveva chiesto di venire.
-Allora, com’è stata la tua uscita con Styles?- scherzai.
-Non siamo usciti insieme! E comunque.. non mi dispiacerebbe uscirci.- le scoppiai praticamente a ridere in faccia.
-Siete una bella coppia.- le dissi.
-Sì.. anche tu e Zayn non siete male.- sbiancai.
-Io e chi?! No, tu hai frainteso!- scoppiò a ridere anche lei.
Sorrisi timidamente, abbassando lo sguardo.
-Siamo arrivate.- disse ricomponendosi, mentre si asciugava una lacrima con il palmo della mano.
I ragazzi non erano ancora usciti.
Decidemmo di aspettarli fuori, dato che una guardia di sicurezza ci guardava come fossimo assassine scappate dalla prigione.
Una ragazza uscì dagli studi.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.
-A che ora finivano?- mi rivolsi a Shay, quell’attesa iniziava a darmi su i nervi.
-Alle 12.- rispose la mia amica.
-E sono…?- chiesi.
-Le 12.30.- sbuffò sonoramente.
Poi, finalmente, sentimmo dei passi. Dovevano essere sicuramente loro.
-Hei.- Harry abbracciò Shay. Erano dolcissimi.. anche se non stavano ancora insieme.
-Scusate se ci abbiamo messo tanto, ma qualcuno non riusciva a ricordare quanti ‘Na’ ci fossero nella strofa.- continuò il ragazzo, lanciando uno sguardo assassino a Niall, che abbassò lo sguardo intimidito.
Io e la mia amica ci guardammo negli occhi, per poi scoppiare a ridere.
Il biondino arrossì ancora di più.
-Ti va se andiamo a mangiare un gelato?- la proposta di Zayn fermò la mia risata. Bene, adesso Niall non era l’unico ad assomigliare ad un pomodoro.
-Certo.- gli sorrisi timidamente, tentando in ogni modo di non guardarlo negli occhi, avrebbe notato il mio imbarazzo.
Con passo lento si affiancò a me, e insieme iniziammo ad incamminarci verso la gelateria che era poco distante dagli studi.
Per tutto il tragitto nessuno dei due parlò, ma una volta arrivati fuori la gelateria fu lui a spezzare il silenzio che si era creato.
-Che gusto preferisci?- mi chiese.
-Cioccolato.- gli sorrisi e lui fece lo stesso.
-Un gelato a vaniglia e uno al cioccolato.- disse al ragazzo moro che era dietro il bancone.
Avevo già i soldi in mano, ma lui mi bloccò, ovviamente. Sbuffai sonoramente. Me lo aspettavo.
-Ti ripagherò, in qualche modo.- gli sussurai quella frase, in modo che il figo assurdo che ci stava servendo il gelato non sentisse.
Mi porse il mio gelato e io l’afferrai. Nel prenderlo le nostre mani si sfiorarono. Sorrisi senza farmi notare.
-Andiamo a sederci?- disse, indicando una panchina vicino una fontana.
-Certo.-
“non fare figure di merda, Brenda. Non fare figure di merda, Brenda.” Continuavo a ripetermi.
Ci sedemmo vicini, ma in modo tale che potessimo guardarci negli occhi.
-Da quand’è che vivi a Londra?- mi chiese.
-Da quando avevo 5 anni circa. Non ricordo tantissime cose di quando ero piccola, ma prima vivevo in Italia.-
-Davvero? Ho sempre voluto visitarla.- disse, guardando un punto fisso davanti a lui, senza muovere lo sguardo.
-Tu, invece? Da quant’è che vivi qui?- gli domandai.
-Da sempre. Però ho origini pakistane.- girò lo sguardo verso di me.
-Da quanto tempo è che conosci Louis?- mi chiese questa volta lui.
-Dal primo anno di liceo. E’ sempre stato dolcissimo.. e stupido con me e Shay.-
Rise. Dio, se era bello.
-Già.. -
-Parli del diavolo…- disse Zayn, guardando qualcosa oltre le mie spalle. Non capii.
-BREN!- sentii urlare. Non era stato il ragazzo di fianco a me a parlare. Mi giraii.
La mano destra con in mano il gelato colpì qualcosa, ma non ci feci caso.
-Louis!- alzai il braccio a mò di saluto.
Lo vidi da lontano ridere come un pazzo.
-Bren..- mi chiamò Zayn.
-Si? ODDIO.-
Guardai la sua shirt che da bianca era diventata color cioccolato. Gli avevo spiaccicato il mio gelato sulla maglia. “stupida, stupida, stupida” mi ripetevo. Scoppiai a ridere, nonostante mi dispiacesse tantissimo.
Louis intanto si era avvicinato a noi, continuava a ridere.
-Scusa..non volevo, mi dispiace, sul serio! – dissi, con un misto tra il divertente e il dispiacere.
-Non preoccuparti, ma.. non posso di certo tornare a casa così.- si indicò la maglia sporca, facevo fatica a trattenere le risate.
-Ascolta, vieni a casa mia, ti do qualcosa di decente da mettere.- cercai un modo per aggiustare la situazione.
-Comunque, volevo avvisarvi che torniamo a casa.- ci interruppe Louis, che era rosso in viso per le risate. Sia io che Zayn annuimmo.
Mi tolsi il cardigan che indossavo, per poi porgerglielo.
-Vuoi che lo indossi?- disse, guardandomi con aria preoccupata.
-No, mantienielo davanti la maglia, in modo da coprire la macchia.- gli spiegai.
-Non sentirai freddo?-
-Nah.. e poi è colpa mia.-
-Non preccuparti.- mi sorrise. Mi sciolsi completamente.
Ci incamminammo e dopo circa 10 minuti arrivammo. In casa non c’era nessuno.
Presi le chiavi dalla borsetta, per poi infilarle della serratura e aprire la porta.
-Non c’è nessuno in casa?- mi chiese, sporgendosi leggermente verso il corridoio.
-No.- mi limitai a rispondere.
Salii velocemente per le scale, seguita da Zayn. Aprii la porta della mia camera.
-Non far caso al disordine.- gli dissi, riferendomi ai vestiti che erano sparsi sul letto e per il resto della stanza.
-E questo?- mi disse ridendendo. Prese qualcosa da sopra il mio letto. Il mio reggiseno, ovviamente. Arrossii, strappandoglielo da mano. Lo riposi subito nell’armadio, pensando a quale maglietta avrei potuto prestargli. Strano, vero? Di solito è il ragazzo che presta i propri vestiti ad una ragazza.
-Posso provarmi qualcosa?- mi chiese con una sguardo totalmente innocente, mentre prendeva in mano una shirt. Gli scoppiai praticamente a ridere in faccia.
-Certo!-
Si tolse la maglia. Sarei anche potuta svenire in quel momento.
-La smetti di fissarmi in quel modo?- rise. Era imbarazzato anche lui, si notava. Spostai subito lo sguardo verso un qualsiasi punto nella mia camera.
-Allora, come mi sta?- disse. Aveva indossato una shirt nera, su di me non era molto stretta, ma su di lui si. Gli arrivava quasi sopra l’ombellico e gli mettiva in evidenza i muscoli. Sembrava davvero una donna, adesso.
Non riuscii a trattenermi dal ridere.
-Sei davvero carina, Zayna.- dissi, mentre con la mano destra cercavo di asciugarmi le lacrime. Lui/lei continuava a guardarsi allo specchio insicuro/a.
-Non mi sta tanto male.. ma mi ingrassa un po’ su i fianchi.- scherzò. Ormai non riuscivo più a respirare per il ridere, la pancia mi faceva male e caddi sul letto. Poi, anche lui iniziò a ridere. Dire che era stupido è poco.
-No, sul serio.. Non hai qualcosa con cui posso farmi vedere in giro?- mi chiese, cercando di respirare.
-Beh.. potresti uscire con questa maglietta e farti prendere in giro da tutti, oppure posso darti qualcosa di mio padre.-
-Credo che la seconda opzione sia quella giusta.-
-Aspettami qui.- dissi, ancora con le lacrime agli occhi.
Andai in camera dei miei genitori e presi una shirt dall’armadio di mio padre, poi ritornai in camera mia e gliela diedi.
-Provati questa.. io ti aspetto giù-
-D’accordo.- mi sorrise.
-Oh e, Zayn.. dopo rimetti apposto.-
Chiusi la porta della mia camera e mi diressi in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Quel ragazzo era divertentissimo oltre ad essere davvero bello. Ridevo da sola ripensando all’immagine di lui con la mia maglia indosso.
Sentii dei passi farsi sempre più vicini a me, era lui.
-Credo che questa mi stia meglio.- la sua voce mi fece sussultare.
Mi girai verso di lui posando il bicchiere sul tavolo.
-Lo credo anch’io.- gli sorrisi.
-Senti.. Credo che adesso sia meglio che vada. Non vorrei che rientrasse tua mamma e finiresti nei casini.-
-Si, infatti.-
-Ti accompagno alla porta.-  continuai.
-Oh, e non preoccuparti.. te la restituirò.- disse, riferendosi alla maglia.
-Non c’è ne bisogno. E’ di mio padre non se ne accorgerà neppure.-
-Beh.. comunque, ci vediamo.- sorrise.
Perché qualcosa nel mio stomaco iniziava a contorcersi? Perché sentivo come se mi stessero strappando via una parte di me?
-Certo, ciao.- 
Mi diede un bacio sulla guancia, per poi riuchiudersi la porta alle spalle.
Arrossii. Fortuna che lui era già uscito. Non ero abituata a troppe emozioni in un solo momento. Quel ragazzo mi mandava in tilt, cazzo.


*Look at me, look at me*
Ok, nemmeno questo capitolo dice un cazzo. AHAHA
L’avventura (?) inizierà tipo dal nono in poi HAHAH.
Grazie a coloro che hanno commentato il capitolo precedente. :’)
Ok, recensite. uù

Ps: vi ricordo di leggere la OS su Demi che ho scritto.
I just wanna believe in me.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
Harry era l’unico ragazzo del gruppo che conoscevamo di persona, ma Louis ci aveva promesso di presentarci gli altri il prima possibile.[…]

 
 
*Driiiin*
-Ma porca puttana eva.- dissi, con la voce ancora impastata dal sonno, cercando di spegnere la sveglia che emetteva quel fastidiosissimo suono.
Modo migliore per iniziare la giornata?
Mi alzai a malincuore, per chiudure la finestra da cui provenivano fredde folate di vento. Il cielo era grigio e pioveva a dirotto, meglio di così. Sbuffai.
Come ogni mattina, controllai il mio cellulare: un nuovo messaggio.
“Brenda, mi dispiace tantissimo, ma oggi non vengo a scuola. Troverai sicuramente un altro passaggio, scusa. –Shay.”
Perfetto. Pioveva e sarei dovuta andare a scuola a piedi.
Presi qualcosa nell’armadio, senza nemmeno guardare, e mi diressi in bagno per prepararmi.
Uscii dopo circa 15 minuti. Erano le 7.40, la scuola distava poco da casa mia, ma andando a piedi ci avrei messo giusto 20 minuti.
Scesi giù in cucina per bere un po’ di caffè.
-Non è presto per uscire?- mi chiese mia madre.
-No.. Shay non verrà a scuola, devo andare a piedi.- le spiegai. La sua espressione divenne triste.
Mia mamma non guidava, aveva una fifa tremanda di farlo, strano vero? Mio padre, invece, andava a lavoro presto. Avrei potuto prendere l’autobus, ma mi avrebbe fatta arrivare in ritardo.
-Allora io vado.- dissi, schioccando una bacio sulla guancia a mia madre.
-Va bene, a dopo.- mi sorrise.
Presi il mio zaino,  l’ombrello e uscii di casa.
[…]
Ultima campanella, finalmente. Quella era stata una giornata davvero pesante. Mi affacciai alla finestra della mia classe, prima di uscire. Il tempo era migliorato, per fortuna.
Mi avviai verso l’uscita della scuola.
Era sempre pieno zeppo di gente lì fuori, tenendo conto che solo nella mia scuola c’erano circa 2.000 alunni.
Con i gomiti riuscii a farmi spazio tra la folla, arrivando al marciapiede. Inspirai. Soffrivo di demofobia (fobia della folla), e proprio per questo non ero mai andata a nessun concerto.
Di fronte, poco lontano dal bar, era parcheggiata un’auto nera dai finestrini oscurati. Inizialmente mi illusi che da quella macchina sarebbe potuta uscire qualche star famosa, ma quando vidi chi stava attraversando la strada per venirmi incontro persi un battito.
Quel fantastico ragazzo dai capelli neri, sorrideva, salutandomi con la mano e avvicinandosi sempre di più a me.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, finchè non mi raggiunse.
-Ehi.- disse, baciandomi le guance.
-Ehi.. cosa ci fai qui?- gli domandai, seriamente curiosa.
-Ti ho riportato la maglia che mi hai prestato ieri e poi Shay ha chiamato Louis chiedendogli di venirti a prendere, ma dato che lui aveva un impegno ho deciso di venire io.- mi sorrise, di nuovo. Dio mio se era bello. Aveva davvero avuto un pensiero così dolce?
-Oh, beh.. grazie mille allora.- gli risposi.
Mi condusse verso l’auto nera.
Entrai, richiudendomi la portiera alle spalle.
Per tutto il tragitto nessuno dei due spiccò parola, ci lanciavamo solo delle occhiate veloci ogni tanto.
-Lasciami qui, non c’è bisogno che entri nel vialetto.- gli dissi.
-Oh.. d’accordo.- accostò l’auto.
-Grazie mille per avermi accompagnata.- gli sorrisi.
-Figurati.- ricambiò.
Stavolta fui io ad avvicinarmi a lui e stampargli un bacio sulla guancia.
Scesi dall’auto e entrai diritta in casa, senza voltarmi neppure una volta.
-Bren, è pronto il pranzo.- disse mia mamma, uscendo fuori dalla cucina.
Andai a mangiare, poi mi precipitai su Twitter e su Facebook.
Notai che su Facebook ero stata invitata ad un evento.
“Halloween Party. Presso East School (nome inventato ahah), ore 20.30”
Vidi che la maggior parte degli alunni della mia scuola partecipavano. Mi sarebbe piaciuto andarci. Avrei potuto chiedere a Louis di venire, sperando che quella sera non avesse impegni.
Controllai le ultime novità sui miei idoli, poi il suono della chat di facebook mi riportò sul sito. Era Madison, una mia amica. Era di un anno più grande di me.
Madison: Breeeen. Allora, verrai alla festa di Halloween??
Brenda: Maddyyyy. In realtà non ne ho idea..
Madison: oh, andiamo Bren. NON PUOI MANCARE A QUESTA FESTA! Ci saranno i più fighi della scuola, compreso David Hudson.
Brenda: oh, allora se è così non posso mancare. Ahahahah.
David Hudson era il ragazzo più gettonato della scuola, non c’era una sola ragazza che non gli sbavasse dietro, tranne me, ovvio.
Brenda: Maddy, comunque adesso vado. Ciao, ti voglio bene.<3
Madison: va bene, ciao Bren. Te ne voglio anch’io.<3
Controllai meglio le varie informazioni sulla festa, si sarebbe tenuta tra una settimana.
Mi decisi di chiedere a Louis se volesse venire, così lo chiamai.
-Hei, Bren. Stamattina Zayn è venuto a prenderi, oppure si è perso?-  risi.
-No, è venuto, comunque ti ho chiamato per chiederti una cosa..-
-Certo, dimmi.-
-La prossima settimana ci sarà la festa di Halloween a scuola, ti va di venire se non hai impegni?-
-Dovrei essere libero, mi farebbe davvero piacere venire e rivedere i miei vecchi amici.-
-Oh, perfetto allora. Se vuoi possono venire anche i ragazzi..-
-Per i ragazzi indendi.. Zayn?-

Sbiancai.
-No.. per i ragazzi intendo.. i ragazzi!-
Rise.
-Va bene, glielo dirò, adesso devo andare. Ciao Bren, ti voglio bene.-
-Ciao Louis, ti voglio bene anch’io.-



*Look at me, look at me*
Allora, inizierei dicendo che il ‘NEI CAPITOLI PRECEDENTI’
è così corto perché negli scorsi capitoli
non c’è quasi nulla attinente a questo.
Poi.. grazie per le QUATTRO recensioni
al capitolo precedente! *balla la conga*
Bene, continuate a recensite e.e
Alla prossima.
itsmartyx.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
-Hei, Bren. Stamattina Zayn è venuto a prenderi, oppure si è perso?- 
risi.
-No, è venuto, comunque ti ho chiamato per chiederti una cosa..-
-Certo, dimmi.-
-La prossima settimana ci sarà la festa di Halloween a scuola, ti va di venire se non hai impegni?-
-Dovrei essere libero, mi farebbe davvero piacere venire e rivedere i miei vecchi amici.-
-Oh, perfetto allora. Se vuoi possono venire anche i ragazzi..-
-Per i ragazzi indendi.. Zayn?-

Sbiancai.
-No.. per i ragazzi intendo.. i ragazzi!-
Rise.
-Va bene, glielo dirò, adesso devo andare. Ciao Bren, ti voglio bene.-
-Ciao Louis, ti voglio bene anch’io.-







Passò una settimana da quando Zayn venne fuori scuola.
Era venerdì e tra circa un’ora e mezza si sarebbe tenuta la festa di Halloween.
Sarebbero venuti anche i ragazzi.
Durante quei sette giorni ci eravamo sentiti spesso, ma non avevamo avuto l’oppurtinità di vederci, dati i loro impegni.
Ecco perché quella sera ero particolarmente agitata.
E, ciliegina sulla torta, non avevo nessun costume.
Avevo in programma di vestirmi da vampira.
Bene, quella era una delle mie più grandi passioni. Amavo i telefilm che parlavano di vampiri, ma di certo non vedevo i più paurosi, dato che ero una fifona pazzesca. Amavo The Vampires Diaries e proprio in onore di Katherine, un personaggio del telefilm, avevo fatto i capelli mossi come i suoi. Anche se, essendo con gli occhi verdi e i capelli biondo scuro, somigliavo di più a Caroline,anch’ella vampira.
Bando alle ciance, ero nella merda.
Dato che non avevo un costume che somigliasse anche solo minimamente a quello di un succhiasangue, misi un semplice vestitino nero. Era scollato, con una fascia sotto il seno e scendeva morbido, arrivava circa a metà coscia. Poi, per dare un effetto un po’ più “pauroso” strappai le mie calze a rete. Come scarpe invece, scelsi un semplicissimo decoltè nero. (ecco qui il vestito)
Passai al trucco. Almeno con quello avrei potuto dare libero sfogo alla mia fantasia.
Matita e ombretto nero a volontà. Amavo tantissimo il trucco pesante, ma l’unica occasione che avevo per metterlo erano proprio feste come questa. Poi, rossetto rosso. Avrei anche voluto ‘disegnare’ delle gocciolie, stesso con il rossetto, che scendessero dalla bocca, ma decisi che era meglio di no.
Sarei andata con Shay, ovviamente.
I ragazzi invece li avremo incontrati direttamente lì.
Il campanello bussò, lanciai uno sguardo alla sveglia posizionata sul mio comodino: 20.30 spaccate.
Mia madre andò ad aprire la porta e mi riferì che la mia amica era arrivata.
-Shay, vieniiii. Sono in camera!- strillai per farmi sentire dalla ragazza.
-Allora? Che te ne pare?- disse, aprendo di colpo la porta e facendo un giro su se stessa.
Era magnifica. Era travestita da stregha. Indossava un vestito nero che le arrivava a metà coscia e uno di quei gilè (credo si scrivi così LOL) soliti proprio in costumi come il suo. I colori scuri le donavano tantissimo, erano abbinati al colore dei suoi capelli.
-Sei magnifica.- le risposi sorridendole.
-Anche tu lo sei, ma wo wo calma. Non sei un po’ troppo sexi? Vuoi mandare in tilt gli ormoni di qualche ragazzo?-
Risi.
-Allora.. questa o questa?- le chiesi, riferendomi alle due collane che avevo in mano. Una aveva un ciondolo a forma di teschietto, l’altra era con il segno della pace nero.
Con l’indice della mancina indicò quella col teschio.
-Ottima scelta.- dissi, facendole l’occhiolino.
Misi un po’ di profumo e poi ci dirigemmo verso l’auto della madre.
-Buonasera.- dissi entrando in macchina, salutando la mamma della mia amica.
-Ciao Bren. –rispose.
Ero abbastanza in confidenza con la donna. Infondo la conoscevo da tipo 12/13 anni.  Dalla prima elementare, esattamente. Quando conobbi anche Shay.
Io e quella fantastica bambina legammo subito.
Lei arrivò 10 minuti più tardi e l’unico posto libero era quello affianco a me. Benedico ancora quel giorno.
-Ragazze, siamo arrivate.-
Nancy, quello era il nome della madre di Shay, riportò entrambe con i piedi sulla terra. Probabilmente anche la mia amica era con la testa tra le nuvole.
-Grazie, ciao.- dissi sorridendo, prima di uscire dall’auto.
-Sei nervosa?- mi chiese la mia amica, una volta arrivate davanti l’ingresso della palestra, dove si sarebbe tenuta la festa.
-No.. Tu?- voltai il mio sguardo verso il suo.
-Un po’..-
Sospirai.
Misi in avanti il piede destro, poi il sinistro, poi di nuovo il destro e così via. La palestra era piena, c’era davvero tutta la scuola.
Mi alzai leggermente sulle punte, per cercare Louis, ma la folla mi impediva la visuale.
Una mano fredda mi sfiorò la spalla nuda.Sobbalzai.
-Louis.- mi girai, guardando il mio amico negli occhi.  L’abbracciai.
-Sei bellissima.- mi disse, sorridendomi.
-Anche tu lo sei.-
Ed era vero, era bellissimo.
-I ragazzi sono al bancone.- indicò con il dito un punto della stanza che non riuscii assolutamente a vedere per colpa della folla.
-Dove?- mi poggiai sulle punte, cercando di vederli.
-Vi accompagno.- disse, riferendosi sia a me che a Shay.
Con fatica, riuscimmo a farci spazio tra le tante persone che ballavano al centro della stanza.
Erano tutti e quattro seduti di fronte ad un tipo che gli serviva da bere.
Harry aveva due bicchieri di fronte sé,  stava bevendo il terzo. Liam era intento a fissare un punto fisso tra tutta la gente che ballava. Niall e Zayn erano, invece, al secondo drink.
-Eccole lì !- urlò Harry, accorgendosi della nostra presenza. Salutai con un abbraccio tutti e quattro.
-Bren, sei stupenda, ma.. da cosa saresti vestita?- mi chiese Niall.
-Da vampira!- risposi fiera.
Un enorme punto interrogativo si dipinse sulla fronte dei  5 ragazzi.
-Ok.. non avevo un costume, ma mi piace fingere che questo sia quello da vampira.- confessai.
Zayn, alle mie spalle, scoppiò a ridere.
Mi girai, colpendogli la spalla con un leggero pugno.
-Cosa ridi? Anche tu indossi una shirt e un jeans.- scherzai.
-Ma io sono un ragazzo.- lo guardai confusa.
Cosa cazzo c’entrava questo?
-Andiamo a ballare?- chiese Shay, posando lo sguardo su me e ognuno dei componenti della band.
-No.. io non ballo!- disse Zayn convinto.
-Perché?- gli chiesi.
-Non so ballare!- sbuffò.
-E allora?-
Non rispose.
Il resto dei ragazzi e la mia amica erano già al centro della pista da ballo.
-Oh, andiamo!- lo pregai. Feci il labbruccio e lo guardai in modo supplichevole. Sorrise dolcemente, abbassando lo sguardo.
-D’accordo, se tu non balli non ballo anch’io.- incrociai le braccia al petto e mi misi seduta affianco a lui.
-Sei cattiva,sai?- disse. Si alzò, mettendosi di fronte a me e porgendomi la mano.
L’afferrai e mi trascinò al centro della sala, vicino Shay, Harry, Louis, Liam e Niall.
Proprio in quel momento partì Only Girl di Rihanna.
Conoscevo la maggior parte delle persone che erano presenti a quella festa, infatti ogni tanto mi fermavo per salutare quelle che non avevo ancora visto.
-Vado a sedermi 5 minuti, i tacchi cominciano a far male.- mi riferii specialmente a Zayn, che era quello più vicino a me in quel momento. Annuì.
Andai a sedermi su uno sgabello vicino il bancone.
-Hei, Bren.- sussultai. Non mi ero minimamente accorta che c’era qualcuno affianco me. Mi girai per vedere chi fosse.
-Tom.- gli sorrisi.
Thomas era un mio amico. Era al quarto anno, nella stessa classe di Madison. Un figo assurdo: alto, snello, aveva anche abbastanza muscoli, capelli castano chiaro e occhi verde smeraldo. Non nego che inizialmente provai anche qualcosa per lui.
-Sei qui con qualche ragazzo?- mi chiese.
La sua domanda era comprensibile. Era stato lasciato da poco dalla ragazza e ci fu un periodo in cui stette davvero malissimo. Ora sarebbe uscito con chiunque le sarebbe capitato al tiro.
-No, sono dei miei amici. Tu, invece?-
-Con nessuno.-
risposta scontata.
-Che ne dici di andare a prendere una boccata d’aria?- mi sorrise.
-Certo.-
Mi fidavo di Tom, era mio amico e non mi avrebbe fatto mai nulla di male.
Andammo a sederci sui gradini.
Non c’era nessuno lì fuori. Si sentiva solo il rumore delle macchine passare di tanto in tanto.
Tom mise una mano in tasca e ne cacciò fuori un pacchetto di sigarette.
-Potresti non fumare adesso? Sai bene cosa penso…- gli dissi. Lui mi sorrise.
-Certo.-
Il fumo era una delle cose che più odiavo al mondo.
Alzai gli occhi al cielo, appoggiandomi con i gomiti sul cemento freddo.
C’erano tantissime stelle.
Sentivo gli occhi del mio amico puntati su di me.
-Come vanno le cose?Da quando Ashley ti ha lasc…-
-Non ne voglio parlare.-
Mi interruppe. So che gli faceva male parlarne, ma io volevo sul serio che lui stesse bene.
-Scusami..-
-Non preoccuparti.-
Con le mani si sollevò da terra, avvicinandosi maggiormente a me.
Voltai il mio sguardo verso il suo e lo trovai a due centimetri dalle mie labbra.
COSA CAZZO STAVA CERCANDO DI FARE?
Ok, ammetto che ci aveva provato già altre volte, ma la mia mente era ancora all’interno di quella sala, a ballare con Zayn.
Non ebbi la forza di respingerlo.
-BRENDA, DOBBIAMO ANDARE!- sentii urlare.
Mi allontanai istintivamente da Thomas. No, non ci eravamo baciati.
-Dobbiamo andare.- ripetè la voce di prima, che adesso però era più vicina a me.
-Zayn, è solo l’una e un quarto.-
-Lo so, ma dobbiamo accompagnare te e Shay a casa, e domani mattina dovremmo svegliarci presto, quindi..-
Il suo sguardo era severo, come se ce l’avesse con me.
Non replicai, mi alzai dopo aver lasciato un bacio sulla guancia a Tom.
Arrivammo di fronte l’auto, gli altri non c’erano.
-Zayn che succede?- gli chiesi, cercando il suo sguardo.
-Niente.- il suo tono di voce non cambiava, continuava ad essere arrabbiato.
-Ce l’hai con me?- riuscii ad incontrare i suoi occhi castani.
-Non saresti dovuta venire con quel tipo qui fuori. Per di più da sola.. e di notte.-
-E’ mio amico.- replicai, sta volta.
-Un amico che ha cercato di baciarti.-
Il mio cuore perse un battito.
-A te che importa?- non ero arrabbiata, continuavo a parlare con tono indifferente, nonostante nel mio stomaco ci fosse una vera e propria battaglia tra farfalle.
-Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.- ci guardavamo fissi negli occhi, adesso.
Sentivo che il cuore sarebbe potuto uscir fuori dal mio petto da un momento all’altro. Avevo paura che lui potesse sentire i miei battiti accellerati.
Afferrò, con tocco leggero, il mio polso destro, quasi avesse paura di farmi male. Abbassai lo sguardo verso la sua presa che, però, lasciò subito nel sentire le voci degli altri componenti della band sempre più vicine a noi.



*Look at me, look at me*
RIEEEECCOMI.  Vi sono mancata? NO.  çç
Comuuuunque, GRAZIE a tutte coloro che recensiscono e
che commentano su Twitter :3
Mi lasciate almeno due recensioni a questo capitolo?
Vi preeeeego.  çç
E’ lungo, lo so.. spero di non avervi annoiate haha çç
Vaaabbeh, tolgo il disturbo.
Alla prossima.
itsmartyx.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
-Hei, Bren. Stamattina Zayn è venuto a prenderi, oppure si è perso?-  risi.
-No, è venuto, comunque ti ho chiamato per chiederti una cosa..-
-Certo, dimmi.-
-La prossima settimana ci sarà la festa di Halloween a scuola, ti va di venire se non hai impegni?-
-Dovrei essere libero, mi farebbe davvero piacere venire e rivedere i miei vecchi amici.-
-Oh, perfetto allora. Se vuoi possono venire anche i ragazzi..-
-Per i ragazzi indendi.. Zayn?-
Sbiancai.
-No.. per i ragazzi intendo.. i ragazzi!-
Rise.
-Va bene, glielo dirò, adesso devo andare. Ciao Bren, ti voglio bene.-
-Ciao Louis, ti voglio bene anch’io.-
[…]
-Zayn che succede?- gli chiesi, cercando il suo sguardo.
-Niente.- il suo tono di voce non cambiava, continuava ad essere arrabbiato.
-Ce l’hai con me?- riuscii ad incontrare i suoi occhi castani.
-Non saresti dovuta venire con quel tipo qui fuori. Per di più da sola.. e di notte.-
-E’ mio amico.- replicai, sta volta.
-Un amico che ha cercato di baciarti.-
Il mio cuore perse un battito.






Aprii piano gli occhi. Mi bruciavano tantissimo e li sentivo pesanti. Mi guardai intorno, la finestra della mia camera era chiusa, nemmeno un raggio di luce che trovasse spazio per illuminare l’ambiente buio.
Mi sollevai leggermente con le mani, mettendomi seduta.
La testa mi scoppiava.
Guardai bene: indossavo ancora i vestiti della sera precedente.
Mi alzai con fatica, raggiungendo il bagno.
La matita nera era tutta sciolta, sembravo un panda.
Con del latte detergente e dell’ovatta levai il trucco, se così si poteva chiamare, rimasto.
Sciacquai la faccia e poi ritornai nuovamente in camera mia per indossare qualcosa di decente.
Sfilai il vestito e le calze, per poi prendere dall’armadio un leggins e una maglia di circa 3 taglie più grande.
Le misi e poi andai in cucina per mangiare qualcosa.
Mia madre non c’era, strano. Probabilmente era uscita a fare la spesa.
Mi sedetti a tavola e iniziai a mangiare un pacco di biscotti.
Fu il suono del mio cellulare a distrarmi. Risposi, senza neppure leggere il nome di colui che mi chiamava.
-Pronto?-
-Bren.-
Il battito cardiaco accellerava in modo impressionante, avrei riconosciuto quella voce tra mille.
-Hei, Zayn.- sorrisi, anche se in quel momento lui non poteva vedermi.
-Va tutto bene?Ascolta.. volevo scusarmi per ieri sera, forse ho esagerato un po’.-
Inizialmente non capii, poi feci mente locale.

*Flashback*
Con le mani Tom si sollevò da terra, avvicinandosi maggiormente a me.
Voltai il mio sguardo verso il suo e lo trovai a due centimetri dalle mie labbra.
COSA CAZZO STAVA CERCANDO DI FARE?
Ok, ammetto che ci aveva provato già altre volte, ma la mia mente era ancora all’interno di quella sala, a ballare con Zayn.
Non ebbi la forza di respingerlo.
-BRENDA, DOBBIAMO ANDARE!- sentii urlare.
Mi allontanai istintivamente da Thomas. No, non ci eravamo baciati.
-Dobbiamo andare.- ripetè la voce di prima, che adesso però era più vicina a me.
-Zayn, è solo l’una e un quarto.-
-Lo so, ma dobbiamo accompagnare te e Shay a casa, e domani mattina dovremo svegliarci presto, quindi..-
Il suo sguardo era severo, come se ce l’avesse con me.
Non replicai, mi alzai dopo aver lasciato un bacio sulla guancia a Tom.
Arrivammo di fronte l’auto, gli altri non c’erano.
-Zayn che succede?- gli chiesi, cercando il suo sguardo.
-Niente.- il suo tono di voce non cambiava, continuava ad essere severo.
-Ce l’hai con me?- riuscii ad incontrare i suoi occhi castani.
-Non saresti dovuta venire con quel tipo qui fuori. Per di più da sola.. e di notte.-
-E’ mio amico.- replicai, sta volta.
-Un amico che ha cercato di baciarti.-
*Fine flashback*


-Oh, non preoccuparti. -
-No, sul serio mi dispiace. Ti và se oggi ci vediamo? Alle 16:30 finisco di lavorare con i ragazzi, posso passare da te alle 17.-
Cazzo, ragazzo. Smettila di procurarmi queste emozioni, ti prego.
-C..certo.-balbettai.
-Bene.. a dopo, allora.-
-A dopo.- staccai la chiamata.
In quel preciso momento l’unica cosa che volevo fare era urlare per tutta casa, così.. per dar sfogo alla mia felicità.
Quel ragazzo riusciva a farmi provare sensazioni indescrivibili, sul serio.
Riusciva a migliorare la mia giornata con due semplici parole, o anche con uno sguardo.
[…]
Tra 10 minuti sarebbe venuto Zayn ed io ero ancora a zero, bene.
Frugavo nell’armadio frettolosamente, alla ricerca di qualcosa da mettere.
Non avevo tempo da perdere, quindi non ebbi la possibilità di scegliere i vestiti accuratamente.
Misi semplicemente un jeans, una shirt e delle converse. Giusto il tempo di mettere un po’ di mascara che sentii il campanello bussare.
Sicura che fosse lui, scesi velocemente le scale andando ad aprire la porta.
Sospirai, prima di abbassare la maniglia.
Ed eccolo lì, più splendente che mai.
Indossava una polo blu, un jeans chiaro e delle adidas.
I capelli neri erano raccolti nella sua solita cresta. Era a dir poco magnifico.
-Hei- mi disse, sorridendomi.
Sentii le gambe cedere, il cuore battere troppo velocemente e le guance diventare rosse.
-Hei- ricambiai il saluto.
-Dov’è che andiamo?- domandai, una volta entrati in macchina.
-Non lo so..- abbassò lo sguardo, poi continuò, guardandomi.
-Che ne dici del Luna Park?-
-D’accordo.- gli sorrisi.
Riportò gli occhi fissi sulla strada.


-No! Io le montagne russe non le faccio!- incrociai le braccia al petto, assumendo un espressione scocciata.
-Oh! Andiamo! Sarà divertente!-
-No! Ho paura dell’altezza, potrei vomitarti addosso!-
Discutevamo da tipo mezz’ora. Lui voleva andare sulle montagne russe, ma io non le avrei fatte per nulla al mondo.
Sbuffò.
-Va bene, però andiamo nella casa degli orrori!- disse convinto.
Perché sceglieva le giostre che più mi spaventavano?
Ricordo che una volta entrai con mio padre in una casa degli orrori e ne uscii fuori traumatizzata.
Non risposi, sta volta. Abbassai semplicemente lo sguardo.
-Non dirmi che hai paura..- disse, quasi stesse per scoppiare a ridere.
-E pure se fosse?!- lo guardai diritto negli occhi.
Scoppiò in una rumorosa risata.
Lo fulminai con lo sguardo.
-Oh, andiamo! Ci sono io!- si ricompose, asciugando una lacrima che gli era scesa dall’occhio destro.
-Questo dovrebbe tranquillizzarmi?!-
Non mi ascoltò neppure, mi prese per un braccio trascinandomi lì dentro.
Ci sedemmo e allacciammo le cinture (?).
Quell’aggeggio dov’eravamo seduti partì.
Portai la mano sinistra davanti agli occhi.
Sentivo le urla provenire da destra e sinistra.
Istintivamente mi avvicinai a Zayn. Intrecciò le nostre mani.
In quel momento dimenticai tutto ciò che ci circondava. Il suo tocco caldo fece fare un doppio salto mortale al mio cuore, sul serio.
La sua mano era parecchio più grande della mia, e questo mi faceva sentire ancora più protetta.
-Hei, guarda che siamo fuori.- disse.
Sobbalzai.
Non me ne ero neppure accorta.. grazie a lui.
Scendemmo da lì sopra e passeggiammo fino ad arrivare di fronte la ruota panoramica.
-Che ore sono?- gli chiesi. Il Luna Park avrebbe chiuso alle 8 ed io prima di quell’ora dovevo essere a casa. Inoltre stava iniziando a fare buio.
Per guardare l’orario sul suo orologio dovette sciogliere le nostra mani. Mi maledii da sola per aver fatto quella domanda.
Sapete quando da bambina vi viene portato via il vostro giocattolo preferito?Ecco, era quella la sensazione che provai in quel preciso istante.
-Le 7:30.-
Le nostre mani si toccarono nuovamente. Ed ecco che ancora una volta mi sentivo in pace con il mondo.
-Che ne dici di fare un ultimo giro sulla ruota panoramica?- continuò.
In realtà mi sarebbe piaciuto tantissimo, ma avevo paura che una volta arrivata in cima mi sarei sentita male.
-Soffro di vertigini, te l’ho detto…- dissi, insicura.
-Oh andiamo, l’importante è che non guardi in basso.- mi guardò con sguardo supplichevole.
-D’accordo, ma se mi sento male dopo è colpa tua!- gli puntai il dito contro, in segno di rimprovero.
Sempre mano nella mano, entrammo nella cabina, dopo aver fatto i biglietti.
Molto lentamente, l’asfalto grigio diventava sempre più lontano, fino a quando non arrivammo quasi in cima.
Distolsi subito lo sguardo, fissando Zayn che, a mio stupore, mi stava già guardando.
I suoi occhi color nocciola luccicavano, come i miei, probilmente.
Il raggi del sole, ormai fiochi, entravano dalle due finestrine ai lati, illuminando il suo volto.
Mi si avvicinò, i nostri nasi si sfioravano.
Ok Brenda, mantieni la calma.
Le sue labbra soffici toccarono le mie. Le nostre bocche si aprirono all’unisono, facendo finalmente incontrare le nostre lingue.
Avvampai.
Il cuore batteva così veloce che quasi riuscivo a sentirlo.
Per non parlare delle farfalle che svolazzavano nel mio stomaco.
Mi sentivo bene, completa..adesso.


*Look at me, look at me*
Okay, questo capitolo non fa schifo.. DI PIU’.
Rileggendolo mi sono accorta di quanto
abbia descritto male i particolari. D:
Comunque, dopo che avete finito di vomitare
venite qui a recensire? Daaai.
Almeno due recensioni e  vi posto il prossimo…
quando finirò di scriverlo. AHAHAH
COOOOOOOMUNQUE
vorrei ringraziarvi per le SETTE (si, SETTE)
recensioni al capitolo precedente.. cioè.. SETTE,
non ne ho mai ricevute così tante, nonostante
abbia scritto altre FF e OS. Ifdslgòtsdfgg *-*
Grazie mille, sul serio.
itsmartyx.

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Capitolo 8
*** Capitolo 7. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi. .
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
[…]
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.
-Quindi.. questo dovrebbe essere il punto della serata in cui mi dai il tuo numero?- scherzò, credo.
-Beh si, probabilmente sì. –risi.
Mi porse il suo cellulare e io l’afferrai. Gli scrissi il mio numero e poi glielo restituii.
[…]
Una ragazza uscì dagli studi di registrazione.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.





-Oh cazzo.- esclamai.
Misi entrambe le mani sulla scrivania dov’era poggiato il mio portatile e facendo una leggera pressione mi allontanai con la sedia.
Su Twitter, Facebook e siti gossip circolavano foto del mio pomeriggio trascorso con Zayn.
Composi velocemente il suo numero.
Il numero chiamato è occupato.
Mi rispose la voce registrata.
Sbuffai.
Adesso mi sarei ritrovata sicuramente di fronte a centinaia di ragazzine urlanti che avrebbero tentato di ammazzarmi.
Lui era abituato a questa cose, avrebbe anche potuto fare un po’ d’attenzione. O meglio, avremmo.
Dato che non riuscivo a rintracciare Zayn telefonicamente, gli mandai un messaggio privato su Twitter con il link della foto.
“Guarda qui.” Scrissi.
Poi, decisi di connettermi su Facebook.
Una nuova richiesta di amicizia.
Era una donna, non tanto giovane, che mi sembrava di aver già visto da qualche parte.
Probabilmente era solo una fan dei 1D, così decisi di accettare.

-Pronto?- risposi al cellulare che squillava da parecchio tempo, ero in cucina e non l’avevo proprio sentito.
-Bren.. ho visto la foto che mi hai mandato su Twitter.-
-Si.. ho provato anche a chiamarti, ma eri occupato. -
-Si, ehm.. ero al telefono col nostro menager.-
-Comunque, non preoccuparti.. vedrai che passerà tutto molto in fretta, e devo chiederti una cosa.-
continuò.
-Certo, dimmi.-
-Ti va se oggi ci vediamo?-
Ecco, quella era una delle domande che più amavo al mondo.
-Certo!-
-Va bene, passo da te verso le 8, ok?-
-Va bene.-
Riattaccai la chiamata.
Ed ecco, che con due semplici parole, riusciva a farmi dimenticare tutto.

Stavolta ero già sul vialetto ad aspettarlo.
Una macchina nera, la sua macchina nera, accostò poco lontano da me.
Mi alzai dal muretto dov’ero seduta, mentre lui mi si avvicinava.
Ok, lo ammetto: non sapevo come comportarmi.
Si, ieri ci eravamo baciati, ma non stavamo insieme.
Avrei aspettato che fosse stato lui a fare la prima mossa.
-Hei.- mi sorrise.
Poggiò entrambe le sue mani sui miei fianchi, mentre mi stampava un bacio sulle labbra.
Ok, sarei anche potuta morire da un momento all’altro tra le sue braccia.
Il tocco leggero con le sue labbra carnose mi mandò in iperventilazione, sul serio.
Le mani iniziavano a sudare, mentre nel mio stomaco ritornavano le famossissime farfalle che ormai conoscevo benissimo.
Gli sorrisi anch’io.

Arrivammo ad un locale. Lo stesso locale dove ci portarono i ragazzi la prima volta che uscimmo.
Ordinammo due pizze e poi uscimmo fuori per fare una passeggiata.
Le nostre mani erano intrecciate.
-Ti và di scendere giù in spiaggia?- mi chiese.
-Certo.- sorrisi.
Scendemmo delle scale per arrivarci.
Si sedette sulla sabbia, poco distante dal mare.
-Siediti qui.- indicò un punto preciso davanti a lui.
Feci come mi disse e mi sedetti tra le sue gambe. (MINUTO, MINUTO, MINUTO.. CI TENGO A PRECISARE: NON PENSATE MALE AHAHAH)
Con le mani mi circondò la pancia, mentre appoggiò il suo mento sulla mia spalla sinistra.
Mi lasciai cadere sul suo petto, che era attaccato alla mia schiena.
Riuscivo a sentire il suo respiro irregolare sul mio collo.
Il suo cuore batteva forte. Il mio, invece, aveva smesso di compiere qualsiasi movimento.
Come se si fosse sciolto, non riuscivo più a sentirlo, ormai.
Però sentivo benissimo le farfalle che svolazzavano le mie stomaco.
Come se avessi dell’esplosivo all’interno del mio corpo, pronto a scoppiare ogni volta che quel ragazzo mi si avvicinava.
Ogni tanto voltava il suo volto, stampandomi dei baci sulla guancia.
Mi faceva morire, sul serio.
Questa volta, però, fui io a lasciargli un bacio sulla guancia.
Girò la sua faccia, facendo toccare le nostre labbra.
Le nostre lingue si muovevano all’unisono.
Poggiai una mano sul suo petto.
Il suo cuore batteva fortissimo.
Mi dimenticai di tutto, in quel momento.
Dimenticai dov’eravano, quello che era successo stamattina, cosa avevo mangiato a pranzo.. nulla.
C’eravamo solamente io, lui e le farfalle che danzavano dentro di me.
Si staccò improvvisamente, facendo incontrare i nostri sguardi.
Una lucina brillò nel suo occhi sinistro.
-Facciamo il bagno?- la sua voce quasi mi fece sobbalzare. C’era silenzio, e l’unica cosa che si era sentita era il suono della sua voce, unito a quello delle onde che si infrangevano sulla riva.
Sbarrai gli occhi.
-Faranno tipo 10 gradi.- gli sorrisi, tentando di fargli capire che la sua era un’idea folle.
-E allora?L’acqua di notte è calda, quand’è che ci ricapita un’occasione così.- tentò di convincermi.
-E se venisse qualcuno? E poi.. vestiti? Torniamo a casa con la broncopolmonite?-
Rise.
Si alzò. Si tolse prima le scarpe, poi sfilò la maglietta ed infine i pantaloni.
Ok, il fisico c’era. E CHE FISICO.
Mi porse la sua mano, esitai prima di afferrarla.
Mi aiutò ad alzarmi, e dopo poco lo imitai spogliandomi.
Infondo il reggiseno e le mutande erano come i due pezzi di un costume, no?
Mi prese la mano, mentre camminavamo verso la riva.
Mi bloccai all’improvviso.
-Ad una condizione…-
Mi guardò preoccupato.
-Cosa?- domandò poi.
-NON DEVI BAGNARMI I CAPELLI!- gli urlai contro.
Rise.
-Neanche tu! I miei capelli sono sacri!- disse, toccandoseli con la mano destra.
Scoppiai a ridere, mentre legavo i miei con un elastico.
Entrò prima lui in acqua.
Io intanto ero ancora sulla riva.
-Ti muovi?- disse, scherzando.
-Ma è fredda!- mi lamentai.
Sbuffò, avvicinandosi sempre di più a me, fino a raggiungermi.
Portò le sue braccia dietro la mia schiena. Mi sollevò da terra, facendomi arrivare fin dove l’acqua gli arriva all’ombellico. Stava per lasciarmi cadere, ma lo bloccai.
-Ricorda, hai promesso! Non devi bagnarmi i capelli!-
Sorrise.
-Hai ragione.-
Questa volta mi lasciò lentamente, permettendo che i miei piedi toccassero la sabbia bagnata.
Bloccai le sue mani, lasciandole dov’erano, mentre io portavo le mie braccia dietro il suo collo.
Azzerai la distanza che c’era tra noi, baciandolo.
Per la prima volta, fui io a prendere l’iniziativa.
Fosse stato per me, sarei potuta rimanere così per sempre.
Ci staccammo, per riprendere fiato.
Mi morse il labbro inferiore.
-Ai!- urlai leggermente.
Quasi me lo staccava.
-Scusa.- rise.
-Fanculo.- gli stampai un bacio.
-Certo che sei intelligente eh! Fai il bagno con l’orologio.- scoppiai a ridere, notanto il rolex sul suo braccio sinistro.
-Cazzo.- esclamò, muovendo velocemente il polso per cercare di capire se si fosse rotto o no.
Risi ancora di più, nel vedere quella scena.
Mi guardò sottecchi, poi si unì a me.
-Sai che tra poco devo essere a casa?- dissi, sulle sue labbra.
-Si..-
-E sai che sono fradicia?-
-Si.-
Sorridemmo entrambi, mentre uscivamo dall’acqua.
-Se mi prendo un raffreddore è colpa tua.- gli puntai il dito contro, in segno di rimprovero.
Gli avrei perdonato qualsiasi cosa, ovviamente.
Anche se avessi preso la febbre, ne sarebbe comunque valsa la pena.



*Look at me, look at me*
Alloooora… avete presente i capitoli così dolci?
Ecco… DIMENTICATELI. AHAHAHAH
No, ok.. non vi dico più nulla. Uù
Comuunque, grazie mille per le recensioni ragazze.*-*
Bene, direi che ho detto tutto. Alla prossima :3
Oh, a proposito.. continuo dopo almeno due o tre recensioni..
mi sembra giusto, dai. AHHAHHAH
Baci, itsmartyx. 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi. .
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
[…]
Una ragazza uscì dagli studi di registrazione.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.
[…]



 
 
Ero sul mio letto, ripensando a tutto ciò che mi era successo nelle ultime tre settimane.
Alcune persone potrebbero pensare che stavamo correndo un po’ troppo, ma non era così.
Sono uscita con ragazzi anche solo 5 giorni dopo averli conosciuti, e questo non perché ero una
poco di buono, ma piuttosto perché mi affezionavo troppo facilmente alle persone.
E, purtroppo, questa mia caratterista mi si era sempre ritorsa contro.
Questa volta era diverso però, lo sentivo.
Quel ragazzo mi piaceva tantissimo e giuro di non aver mai provato certe emozioni.
E parla una che è stata fissata con un ragazzo per ben quattro anni.


Che succede?Perchè improvvisamente mi sento così.. vuota?
Dove sono? E’ tutto buio, in questa stanza.
Si accende una luce improvvisa, fissa su due persone.
Un minuto.. io le conoscevo.
Una, era la tipa che vidi uscire dagli studi.. la ragazza che mi aveva
aggiunta su Facebook. Ecco perché aveva un viso conosciuto.
L’altra persona era.. Zayn?
E.. perché si stavano baciando?
Cercai di urlare il suo nome, ma ero come in una palla di vetro,
quasiasi rumore era isolato, non riusciva a sentirmi.
Mentre io riuscivo a sentire benissimo il mio cuore
spezzarsi in due.



*Driiiiiin*
La sveglia.
Mi misi seduta di scatto: era solo un sogno.
Avevo gli occhi e le guance umide. Probabilmente avevo pianto mentre dormivo.
Mi girai dall’altra parte del letto, per spegnere la sveglia che ancora suonava.
La lucina rossa del mio blackberry luccicava.
Aprii il messaggio.
“Bren, per te è ok se passo a prenderti a scuola? :) -Z.” sorrisi.
“Certo ! :D” gli risposi.
Infondo, quello era stato solo uno stupido sogno.. giusto?


Ultima campanella, per fortuna.
Avevo passato l’intera giornata a stressare le mie amiche parlando di Zayn.
Erano cinque ore che aspettavo quel momento.
Mi precipitai fuori dalla classe, senza salutare nessuno.
Eccolo lì, stesso posto dell’altra volta. Adesso però, era appoggiato alla sua auto, con le braccia incrociate sul petto.
Gli sorrisi da lontano e lui ricambiò.
Attraversai la strada con attenzione, raggiungendolo.
-Hei.. hai avvisato tua madre che ti rapirò per tutta la giornata?- si levò gli occhiali da sole, guardandomi negli occhi.
Risi.
-No, in realtà no.-
-Dovresti farlo, allora.- disse, avvicinando sempre di più i nostri volti, fino a far toccare le nostre labbra.
Sentii gli occhi di mezza scuola addosso. Probabilmente, guardavano più il figo assurdo che mi baciava, che me.
Non mi importava, in quel momento c’eravamo solo noi.
Mi staccai a malincuore, per avvisare mia madre che non sarei rincasata per pranzo.
Entrai in macchina, e lanciai la cartella sui sedili posteriori.
-Dove andiamo?- gli chiesi.
Avevo vissuto quella scena già parecchie volte, ormai.
-Non ne ho idea. Mi va bene qualsiasi cosa, voglio solo passare una giornata con te.-
Arrossii leggermente.
Sfido chiunque a trovare un ragazzo più dolce di lui, sul serio.


-Puoi dire ciò che vuoi, ma io quel film non lo guardo!- dissi, indicando il DVD che aveva in mano. Rabbrividii solo nel vedere la locandina.
Odiavo con tutta me stessa i film dell’orrore.
-Andiamo ! E cosa vorresti vedere? Biancaneve e i sette nani?-
Risi.
-Sempre meglio di quello che vorresti vedere tu!-
-Va bene.. troviamo un accordo.-
-Ok, se proprio vuoi vedere un film “dell’orrore” vediamo Eclipse.- dissi.
-Non è un film dell’orrore.-
-Lo so.. -
-D’accordo, hai vinto.- sbuffò.
Gli sorrisi, stampandogli un bacio sulla guancia.
Fece partire il DVD e poi ci accomodammo sul divano.
Eravamo nell’appartamento che condivideva con i ragazzi. Non era disordinato come mi aspettavo.
Mise un braccio attorno le mie spalle, mentre io ero mezza distesa.
Intrecciai le nostre mani.
Poggiai le mia testa sulla sua spalla, respirando appieno il suo profumo.  In realtà non mi importava affatto del film.
Girai il viso, per guardarlo. Gli sorrisi accorgendomi che lo stava già facendo lui.
Lo baciai. Le nostre bocche si aprirono, lasciando spazio alle nostre lingue.
Il mio cuore quasi riusciva a toccare il suo petto per quando batteva forte.
Le famose farfalle compivano movimenti circolari, facendo contorcere il mio stomaco.
Ero felice.
Sentivo gli angoli della bocca pizzicare, sorridevo. Questa volta, però, a contrario delle altre,  il mio sorriso era sincero.
Ci staccamo, guardandoci fissi negli occhi.
-Torna a guardare il film.- sussurrai sulle sue labbra, stampandogli un ultimo bacio.



*Look at me, look at me*
Ok, in questo capitolo non succede un emerito cazzo.
Nel prossimo arriverà l’azione (?) giuro. AHAHAH
Bene, grazie per le cinque recensioni al capitolo passato! *manda un bacio*
Come sempre, continuo dopo 2 o 3 recensioni :3
Alla prossima, itsmartyx.

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Capitolo 10
*** Capitolo 9. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi. .
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
I ragazzi alle 14.30 sarebbero dovuti andare in sala di registrazione. Erano solo le 13, ma essendo la sala abbastanza lontana decisero che era meglio avviarsi.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay. Quello fu l’unico momento in cui distolse gli occhi da Harry.
-Oh, beh.. allora che ne dite se ci vediamo?- questa volta fu Zayn a parlare. Si morse il labbro timidamente, guardando prima la mia amica e poi me. Spostai subito lo guardo su Liam.
-Certo.- sorrisi.
-Bene, allora a stasera.- disse Niall, che mi stava già abbracciando prima di andare via. Era un ragazzo dolcissimo.
[…]
Una ragazza uscì dagli studi di registrazione.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.
[…]
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.




Passò una settimana, forse anche due.
Quando ero con lui il tempo passava così velocemente che quasi iniziavo a spaventarmi.
Però, a causa dei suoi fottuti impegni, gli ultimi tre giorni li avevamo passati separatemente.
Appena aveva un momento libero, tra un’intervista e l’altra, mi chiamava, ma non era comunque come vederlo.
Questa mattina, però, lui non avrebbe lavorato. Così decisi di fargli una ‘sorpresa’ andando a trovarlo a casa.


*Dlin,dlon*
Bussai il campanello, ma nessuno sembrava rispondere.
Ritentai.
Solo dopo 5 minuti la porta si aprì, provocando un leggero scricchiolio.
-Hei, che succede?- dissi, notando l’espressione dipinta sul volto del ragazzo.
Non rispose, mi lasciò entrare.
C’era una tipa a casa sua. La conoscevo: l’avevo vista fuori dagli studi, mi aveva aggiunta su facebook e l’avevo anche sognata.
-E tu saresti?- chiesi, guardandola sottecchi.
-La sua EX fidanzata.- rispose, indicando con la testa il ragazzo di fronte a lei e sottolineando la parola ‘ex’.
-Rebecca, va via, per favore.-  Zayn sembrava abbattuto.
-Mh..certo.- sospirò. Prese la borsetta e si avviò verso l’uscita.
-Oh.. aspetta.. Lei non lo sa?- continuò, bloccandosi improvvisamente a metà strada.
Zayn iniziò a scuotere la testa, disperato.
-Sapere cosa?- gli chiesi, guardandolo.
-Che, inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.- mi si avvicinava, guardandomi fissa negli occhi.
Giuro che non capii.
-Eh?-
-Si. Sapeva che i paparazzi vi avrebbero immortalati insieme, lui aveva previsto tutto. Avevamo litigato e voleva farmela pagare.-
Quelle parole furono come una pugnalata allo stomaco, se non peggio.
Rebecca, se così si chiamava, uscì di casa sbattendosi la porta alle spalle.
-E’ vero?- mi girai verso di lui, guardandolo fisso negli occhi.
Non rispose.
Sentii il cuore spezzarsi in tanti piccoli pezzettini, come quando un bicchiere di vetro si scontra col pavimento.
-Bren, inizialmente erano quelle le mie intenzioni, ma ti giuro che poi i miei piani sono cambiati. Mi sono davvero innamorato di te.
Scossi la testa, non riuscivo a credere a quelle parole. Mi aveva davvero fatto questo?
Mi sentii abbandonata, con un vuoto dentro. Ero sicura che ormai il mio cuore avesse smesso di battere.
I miei occhi pizzicavano e il groppo che avevo in gola mi impediva di parlare, ma no, non avrei pianto di fronte a lui, non lo meritava.
-Sei uno stronzo.- sussurrai. Non avevo forze, non riuscivo neppure a guardarlo negli occhi.
-Era tutto finto? Quando ci siamo conosciuti, quando ti ho spiaccicato il mio gelato sulla maglia, il bacio sulla ruota panoramica, il film a casa tua… Era tutto calcolato?- più che una domanda, la mia era un’affermazione.
-Non posso crederci…- sussurrai. Ed era così, non potevo crederci. Era stato sul serio così meschino? Il suo ‘amore’ era solo un gioco.. e io ci ero cascata.
Mi sentivo malissimo. Il mio mondo era in frantumi, ormai.
Gli diedi le spalle, intenzionata ad uscire da quella maledetta casa.
-Bren.. ti prego.. io ti amo.-
Le sue parole fecero sussultare il mio cuore che, per un solo secondo, riprese a battere.
Non me l’aveva mai detto prima d’ora.
Mi voltai verso di lui e questa volta trovai il coraggio di guardarlo negli occhi, che ormai erano lucidi.
-Davvero, Zayn? Se mi ami, perché mi hai fatto questo?- non piangevo, anche se avrei voluto farlo.
-Io..Bren, mi dispiace.-
Non gli risposi. Mi diressi velocemente verso la porta.


Mi lasciai cadere a peso morto sul letto, facendo sprofondare la testa nel cuscino.
Adesso potevo dar sfogo alle mie lacrime, che ormai non avevano la minima intenzione di smetterla di uscire.
Cosa avevo fatto per meritare tutto questo? Io ci tenevo sul serio a lui, mi aveva solo usata.
Se quella mattina non fossi andata a casa sua, quanto a lungo sarebbe durato il suo gioco?
Il telefono squillava da mezz’ora ormai. Non volevo sentirlo, era stato solo uno stronzo.
Dovevo cancellarlo dalla mia vita.



*Look at me, look at me*
E il premio per il capitolo più merdoso del secolo va a… ME!
Grazie mille, sono davvero onorata per questo premio :’) (?)
Ok, vi scongiuro di perdonare lo squallore ahahahahaah.
Vabbè, ma passiamo a cose più importanti.. VOI e.e
Non vi ringrazierò MAI abbastanza per le recensioni che mi lasciate, sul serio.
Bene, al prossimo aggiornamento. Spero non farà cagare come questo.
Un bacio, itsmartyx.

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Capitolo 11
*** Capitolo 10. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi. .
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
I ragazzi alle 14.30 sarebbero dovuti andare in sala di registrazione. Erano solo le 13, ma essendo la sala abbastanza lontana decisero che era meglio avviarsi.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay. Quello fu l’unico momento in cui distolse gli occhi da Harry.
-Oh, beh.. allora che ne dite se ci vediamo?- questa volta fu Zayn a parlare. Si morse il labbro timidamente, guardando prima la mia amica e poi me. Spostai subito lo guardo su Liam.
-Certo.- sorrisi.
-Bene, allora a stasera.- disse Niall, che mi stava già abbracciando prima di andare via. Era un ragazzo dolcissimo.
[…]
Una ragazza uscì dagli studi di registrazione.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.
[…]
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.
[…]
*Dlin,dlon*
Bussai il campanello, ma nessuno sembrava rispondere.
Ritentai.
Solo dopo 5 minuti la porta si aprì, provocando un leggero scricchiolio.
-Hei, che succede?- dissi, notando l’espressione dipinta sul volto del ragazzo.
Non rispose, mi lasciò entrare.
C’era una tipa a casa sua. La conoscevo: l’avevo vista fuori dagli studi, mi aveva aggiunta su facebook e l’avevo anche sognata.
-E tu saresti?- chiesi, guardandola sottecchi.
-La sua EX fidanzata.- rispose, indicando con la testa il ragazzo di fronte a lei e sottolineando la parola ‘ex’.
-Rebecca, va via, per favore.-  Zayn sembrava abbattuto.
-Mh..certo.- sospirò. Prese la borsetta e si avviò verso l’uscita.
-Oh.. aspetta.. Lei non lo sa?- continuò, bloccandosi improvvisamente a metà strada.
Zayn iniziò a scuotere la testa, disperato.
-Sapere cosa?- gli chiesi, guardandolo.
-Che, inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.- mi si avvicinava, guardandomi fissa negli occhi.
Giuro che non capii.
-Eh?-
-Si. Sapeva che i paparazzi vi avrebbero immortalati insieme, lui aveva previsto tutto. Avevamo litigato e voleva farmela pagare.-
Quelle parole furono come una pugnalata allo stomaco, se non peggio.




Passò una settimana da quel giorno.
Ormai non ero più me stessa: facevo qualsiasi cosa automaticamente, senza rendermene conto.
In quei sette giorni marinaii la scuola molto spesso. Non avevo la forza di star seduta cinque ore su quella maledetta sedia e dato che mia mamma non riusciva a capirlo, saltare la scuola era la mia unica opzione.
Ogni giorno la stessa routine: mi alzavo presto, facevo credere ai miei genitori di star bene e poi andavo al parco. Mi sedevo sempre sulla stessa panchina, con le cuffie alle orecchie ascoltando le solite tre canzoni: skyscraper, bottom of the ocean ed enchanted.
Quella mattina però era diverso, mi sentivo ancora peggio. Non avevo la forza di fingere che tutto andasse bene, così riuscii a convincere mia madre a farmi rimanere a casa.
Mi strinsi ancora di più tra le coperte bianche del mio letto.
Le immagini di quel giorno passavano veloci nella mia mente, facendo scendere di tanto in tanto qualche lacrima.

-Inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.-

Rimandai giù il groppo che avevo fermo in gola.
Allungai le estremità delle maniche del pigiama verde chiaro che, ormai, era diventato rosso sui polsi.
Sospirai, allungandomi dall’altra parte del letto per prendere il cellulare.
5 nuovi messaggi:
Shay: “Bren, sono in classe. Ero sicura che oggi non saresti venuta a scuola. Come stai? Ti va se oggi ci vediamo? Almeno ti distrai. Baci, ti voglio bene. –S.”
Louis: “Brenda, io e te dobbiamo parlare. Passo da te oggi pomeriggio, con o senza il tuo permesso.”
Ed infine gli ultimi tre.
Zayn: “Bren ti ho lasciato 32 chiamate negli ultimi due giorni, dobbiamo chiarire!” questo era di qualche ora fa.
Zayn: “So che non vuoi parlare con me, ma ti scongiuro Brenda richiamami.”
Zayn: “Visto che non ti decidi a rispondere alle mie chiamate, rispondi a questo messaggio? Bren, dobbiamo parlare, per favore.”
Premetti il tasto rosso, ignorandoli.
Mi alzai dal mio letto, dirigendomi in bagno.
Poggiai entrambe le mani sul lavandino, guardandomi allo specchio.
Quella che vedevo non era Brenda, non era la ragazza solare che amava ridere e trascorrere del tempo con le amiche.
Avevo davvero permesso ad un ragazzo di ridurmi in questo stato? Non poteva essere vero.
Mi spogliai velocemente, entrando nella doccia. Dovevo sciacquar via quel dolore, dovevo ritornare la ragazza di sempre.

Uscii dalla doccia. Mi vestii frettolosamente, indossando un legghins grigio, una shirt a maniche corte nera e un cardigan dello stesso colore.
Allungai le maniche verso le estremità per coprire i segni sui miei polsi.
No, non ero un emo drogata.
Certe persone si sfogano piangendo per giorni.. io no.
Il bruciore di quei tagli riusciva a farmi dimenticare per un momento il dolore che provavo dentro di me, concentrandomi su quello esteriore.
Andai in salotto, buttandomi a peso morto sul divano e guardando un po’ di televisione.
Misi MTV, se fossi stata fortuna probabilmente avrei trovato qualche canzone della Cyrus o della Swift, ma.. ovvio, la fortuna non è il mio forte.
“Ieri sera i One Direction si sono esibili al Ronnie’s Club, a Londra. I ragazzi hanno cantanto una cover di una canzone della Swift.”
sussultai. Non diedi peso al resto delle parole dette da quell’uomo, quella fu l’unica frase che riuscii a sentire.
Sullo schermo comparvero le figure di quei cinque ragazzi.
-Buona sera a tutti!-  dissero all’unisono.
Poi partì la musica. Quella musica. Questo dimostrava quanto Zayn era stato stronzo: sapeva che quella era la mia canzone preferita.

There I was again today
Forcing laughter, faking smiles
Same old tired, lonely place
Walls of insincerity
Shifting eyes and vacancy
Vanished when I saw your face
All I can say is that it was enchanting to meet you..

Ero sicura che fosse stato Liam ad iniziare, ma invece non fu così.
Il mio cuore sussultò nel sentire la sua voce.
Alcune parole erano diverse.

You’re eyes whispered ‘have we met?’
Crossed the room, your sillohuette
Starts to make its way to me
The playful conversation starts
Counter all your quick remarks
Like passing notes in secrecy
All I can say is I was enchanted to meet you
Oh, Brenda I was so enchanted to meet you.


Disse il mio nome. Sì, aveva detto proprio Brenda. Era solo una semplicissima canzone, ma il mio cuore iniziò a battere all’impazzata. Fu lui a cantare tutta la prima strofa. Solo una volta terminata, gli altri ragazzi portarono il microfono alla bocca, intenti a cantare il ritornello.

This day is sparkling
Don’t you let it go
I’m wonderstruck
Blushing all the way home
I’ll spend forever wondering if you knew
I was enchanted to meet you


I ragazzi allontanarono nuovamente i microfoni dalle proprie labbra, lasciando spazio a Zayn.

The lingerin question kept me up
2a.m. who do you love?
I wonder till I’m wide awake
I know I’m pacing back and forthh
Wishing you were at my door
I’d open up and would say ‘hey’
It was enchanting to meet you


La canzone andò avanti, fino alla fine.
Perché nonostante mi avesse pugnalato alle spalle, provavo il forte desiderio di correre da lui e baciarlo?
Fu il suono del campanello a distrarmi dai miei pensieri, per fortuna.
Mi alzai velocemente, andando ad aprire alla porta.
-Louis!- gli sorrisi, buttandomi tra le sue braccia.
-Hei, come stai?- mi chiese, accarezzandomi la schiena.
-Bene.- risposi fredda.
Mi staccai, ritornando sul divano.
Ero felicissima di vederlo. Avevo davvero bisogno di distrarmi.
Mi circondò le spalle con un braccio ed io mi appoggiai al suo petto, mi faceva bene stare con lui.
-Allora.. come stai?- ripetè la domanda che mi aveva fatto poco prima.
-Me l’hai gia chiesto.-
-Lo so, sta volta voglio la verità, però.-
-Sto bene..- esitai.
Si spostò leggermente, guardandomi negli occhi.
-So che non così.-
Tentai di sorridere, ma non ci riuscii.
L’abbracciai di nuovo.
-Hai ascoltato la canzone che abbiamo cantato ieri sera?- disse, accarezzandomi i capelli.
-Si…- sussurrai.
-E cosa ne pensi?-
-E’ solo una canzone.- feci spallucce.
-Non può sistemare le cose.- continuai.
-Dovresti parlargli.-
Sospirai, chiudendo gli occhi e respirando il suo profumo.


*Look at me, look at me*
Mi dispiace per avervi deluse con il capitolo scorso..
E SONO SICURA CHE QUESTO VI HA DELUSE ANCORA DI PIU’. AHAHAAHHA
Nel prossimo le cose andranno un po’ meglio, credo. Ahahah
No, vabbè.. GRAZIE MILLE PER TUTTE LE RECENSIONI.
Al prossimo aggiornamento, baci :3
itsmartyx.


Ps: la canzone è Enchanted  di Taylor Swift, però
ho presto spunto da quella cantata dagli Owl City,
anche se ho cambiato alcune parole. :3

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Capitolo 12
*** Capitolo 11. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
Louis aprì la porta del bar, mentre indicò un punto preciso di quella stanza.
Guardai verso la direzione indicata dal suo braccio, e vidi che i suoi quattro amici erano tutti seduti attorno un tavolino. Sorrisi istintivamente.
-Ragazze, loro sono Harry, che già conoscete, Niall, Liam e Zayn.-
Baciai Harry sulle guance, per poi stringere la mano agli altri tre.
-Io sono Niall.- il biondino mi porse la mano, l’afferrai senza esitare.
-Brenda.- gli sorrisi. .
-Io sono Liam, invece.- mi disse un altro dai capelli ricci.
-Brenda.- sorrisi anche a lui.
-Piacere, Zayn.- afferrai la mano del ragazzo. Un brivido attraversò ogni singola parte del mio corpo. Alzai la testa verso i suoi occhi. Era bellissimo. I capelli neri erano raccolti in una cresta, un sorriso magnifico e la carnaggione scura. Per non parlare dei suoi occhi. Erano castani.
I ragazzi erano davvero simpatici e stranamente mi sentivo molto a mio agio con loro.
-Allora.. avete impegni stasera?- ci chiese Liam.
I ragazzi alle 14.30 sarebbero dovuti andare in sala di registrazione. Erano solo le 13, ma essendo la sala abbastanza lontana decisero che era meglio avviarsi.
-No, stasera siamo libere.- rispose Shay. Quello fu l’unico momento in cui distolse gli occhi da Harry.
-Oh, beh.. allora che ne dite se ci vediamo?- questa volta fu Zayn a parlare. Si morse il labbro timidamente, guardando prima la mia amica e poi me. Spostai subito lo guardo su Liam.
-Certo.- sorrisi.
-Bene, allora a stasera.- disse Niall, che mi stava già abbracciando prima di andare via. Era un ragazzo dolcissimo.
[…]
Una ragazza uscì dagli studi di registrazione.. aveva un viso conosciuto, ma non le diedi molto peso.
[…]
-Allora… sei fidanzata?- la domanda di Zayn spezzò il silenzio che si era creato.
Sbarrai gli occhi.
-No.. non sono fidanzata. Tu, invece?- gli chiesi, girando il volto verso il suo.
Esitò prima di rispondere.
-N..no, nemmeno io.- mi sorrise.
[…]
*Dlin,dlon*
Bussai il campanello, ma nessuno sembrava rispondere.
Ritentai.
Solo dopo 5 minuti la porta si aprì, provocando un leggero scricchiolio.
-Hei, che succede?- dissi, notando l’espressione dipinta sul volto del ragazzo.
Non rispose, mi lasciò entrare.
C’era una tipa a casa sua. La conoscevo: l’avevo vista fuori dagli studi, mi aveva aggiunta su facebook e l’avevo anche sognata.
-E tu saresti?- chiesi, guardandola sottecchi.
-La sua EX fidanzata.- rispose, indicando con la testa il ragazzo di fronte a lei e sottolineando la parola ‘ex’.
-Rebecca, va via, per favore.-  Zayn sembrava abbattuto.
-Mh..certo.- sospirò. Prese la borsetta e si avviò verso l’uscita.
-Oh.. aspetta.. Lei non lo sa?- continuò, bloccandosi improvvisamente a metà strada.
Zayn iniziò a scuotere la testa, disperato.
-Sapere cosa?- gli chiesi, guardandolo.
-Che, inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.- mi si avvicinava, guardandomi fissa negli occhi.
Giuro che non capii.
-Eh?-
-Si. Sapeva che i paparazzi vi avrebbero immortalati insieme, lui aveva previsto tutto. Avevamo litigato e voleva farmela pagare.-
Quelle parole furono come una pugnalata allo stomaco, se non peggio.





Il mio cellulare squillava incessantemente da 28 minuti, e giuro di averli contati.
Quella maledetta suoneria iniziava a darmi su i nervi.
-Cosa vuoi?- risposi, il più fredda possibile, sapendo già chi era dall’altra parte.
-Bren, finalmente! Ti sto chiamato da settimane!- quella voce.. la sua voce.
Quanto tempo era che non la sentivo? Troppo.
-Si, me ne sono accorta.- dissi, mantenendo il mio tono.
-Perché non mi hai mai risposto?-
-Me lo stai chiedendo sul serio?-
-No.. cioè si.. lo so. Ascolta, mi dispiace tantissimo.. io non ti conoscevo ancora!-
-Questa non è una scusa plausibile.-
-Lo so, Bren! Ascolta..io adesso devo andare, sono in studio.. Possiamo vederci più tardi di fronte al parco?-
-Zayn.. non credo sia il caso..- abbassai leggermente il mio tono di voce.
-Andiamo Brenda! Devo scappare, ti aspetto lì alle sei!- staccammo la chiamata all’unisono.
Dio, se mi mancava. Volevo rivederlo.. desideravo rivederlo. Ero masochista, lo so.. mi facevo del male da sola.


Le 18:15. Uscii di casa, diretta verso il luogo stabilito. Almeno un po’ di ritardo ci voleva.
Accellerai il passo, preoccupata che fosse già andato via.
 Volevo levarmelo dalla testa, ma non ci riuscii.
Mi bloccai improvvisamente, vedendolo poco distante da me.
Si voltò, accorgendosi della mia presenza.
Mi sorrise, ma non ricambiai.
Avrei voluto abbracciarlo, mi era mancato tantissimo.
Volevo sentire le sue mani calde sulla mia pelle fredda, come una volta.
Sembrava essere passata un’eternità.
-Hai deciso di venire.- disse, avvicinandosi a me. Adesso eravamo faccia a faccia. Indietreggiai di un passo.
-Si.- risposi secca. Ero distaccata, non avevo intenzione di dimenticare ciò che mi aveva fatto.
-Non ci speravo più.- mi sorrise, di nuovo.
Mi si avvicinò, portando le sue braccia dietro la mia schiena. Lo spinsi subito via.
Desideravo da matti abbracciarlo, ma ero ancora troppo incazzata con lui per un passo simile.
-Oh, andiamo.. non fare così..-
-Come dovrei fare?- incrociai le braccia al petto, fissandolo diritto negli occhi.
I suoi occhi, cazzo. Quanto tempo era che non li vedevo? Quanto? Mi ci sarei tuffata dentro, sarei rimasta a guardarli per sempre, sul serio.
-Andiamo a sederci?- disse, indicando con la testa una panchina poco lontana da noi.
-Va bene. -
Andammo a sederci su quella panchina, mantenendo sempre una certa distanza.
-Ascolta..mi dispiace, ok? Voglio essere sincero con te, la verità è quella che ha detto Rebecca, ma io posso giurarti su qualsiasi cosa tu voglia che le cose sono cambiate, sul serio.. io..- disse tutto d’un fiato, ma lo bloccai prima che potesse finire la frase.
-Non mi importa, non ne voglio parlare…- abbassai lo sguardo, per evitare di guardarlo negli occhi: in quel modo avrei solo ceduto.
-Oh..d’accordo.. e di cosa vorresti parlare?- la sua non era una domanda retorica, lo si sentiva dal tono di voce, ma bensì pura curiosità.
-Non lo so, ma..- mi fermai.
-Ma, cosa?- mi incitò a continuare.
-Nulla.-
Avrei voluto dirgli quanto ero stata male per lui in quelle due settimane e mezzo, o forse tre.
Avrei voluto dirgi che avevo pensato costantemente a lui. Quando dopo le ‘rivelazioni’ di Rebecca mi disse che mi amava.
Avrei voluto dirgi tante, tantissime cose.. ma mi avrebbe presa solamente per una stupida.
Una stupida che non sa contenere le sue emozioni.
Una stupida che fa del male a se stessa.
-Va tutto bene?- il suo sguardo cercava il mio che, però, era concentrato sull’asfalto grigio.
-Tanto che importa…- sussurai più a me, che a lui.
L’atmosfera tra di noi era diversa. C’era tensione. Come se stesse per scoppiare una tempesta a minuti, e ti preoccupi di non arrivare in tempo a casa, di bagnarti tutta e poi prendere un raffreddore.
Ecco, era più o meno quella l’aria che girava attorno a noi e, no, non intendo l’ambiente atmosferico.
-Bren.. non voglio che tu continui ad essere arrabbiata con me..-
Questa volta alzai la testa, guardandolo negli occhi.
-Mettiti nei miei panni… come potrei non esserlo?- il mio tono non era duro, era semplicemente indifferente.
-Tu hai ragione.. però, ti prego.. possiamo metterci una pietra sopra?-
Dio mio.
Le sue parole mi illudevano in un modo assurdo. L’avrei baciato in quel preciso momento, ma avevo ancora la mia dignità. Volevo sul serio perdonarlo, ma avevo paura che potesse farmi soffrire nuovamente.
Se fosse successo ancora non l’avrei sopportato.
-Metterci una pietra sopra? Zayn.. tu davvero non puoi capire quanto io lo voglia, ma non è così semplice.-
Il ragazzo abbassò lo sguardo, fissando le mie mani. Le prese tra le sue, e ritornò a guardarmi negli occhi.
-Bren.. io ci tengo davvero a te.- era serio, come non mai.
Se avesse continuato così il mio cuore sarebbe esploso da un momento all’altro, sul serio.
Era tantissimo tempo che non sentivo quelle adorate farfalle nel mio stomaco, ma adesso erano ritornate per fortuna, insieme a lui.  
Sbuffai.
Il mio istinto mi diceva di perdonarlo e di tuffarmi tra le sue braccia. Dovevo seguirlo? Probabilmente si.
-D’accordo.. ascolta… anch’io ci tengo tanto a te, ma un altro errore come questo e ti giuro che sei morto.- lo guardai fisso negli occhi, severa.
Gli angoli della sua bocca si alzarono pian piano in un meraviglioso sorriso. Questa volta ricambiai.
Portò velocemente le sue braccia dietro la mia schiena ed io intrecciai le mie mani dietro il suo collo.
-Grazie.- sussurrò sulla mia pelle, provocandomi un brivido che attraversò tutto il mio corpo.
Dio mio se mi era mancato. Sembrava passata un’eternità dall’ultima volta che avevo sentito il suo profumo così vicino a me.
Sentivo i fuochi d’artificio scoppiare nel mio stomaco. Arrivare fino in alto, al culmine della felità.
Mise le sue mani sulle mie spalle, allontanandomi leggermente.
Si riavvicinò, questa volta però facendo toccare le nostre labbra che si completavano l’una con l’altra.
Si staccò dopo pochissimo, guardadomi negli occhi.
-Ti amo, Brenda.-
Gli sorrisi.
-Ti amo anch’io.- dissi, facendo incontrare nuovamente le nostre bocche.



*Look at me, look at me*
TADAAAAA’ nuovo capitolo!
E’ orribile, lo so.. ma fa nulla. AHAHAH
Comuuunque, com’è che le recensioni
diminuiscono sempre di più? çç
Non posso biasimarvi, ma mi farebbe comunque
piacere sapere cosa pensate :3
Beene, alla prossima.
itsmartyx.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
*Dlin,dlon*
Bussai il campanello, ma nessuno sembrava rispondere.
Ritentai.
Solo dopo 5 minuti la porta si aprì, provocando un leggero scricchiolio.
-Hei, che succede?- dissi, notando l’espressione dipinta sul volto del ragazzo.
Non rispose, mi lasciò entrare.
C’era una tipa a casa sua. La conoscevo: l’avevo vista fuori dagli studi, mi aveva aggiunta su facebook e l’avevo anche sognata.
-E tu saresti?- chiesi, guardandola sottecchi.
-La sua EX fidanzata.- rispose, indicando con la testa il ragazzo di fronte a lei e sottolineando la parola ‘ex’.
-Rebecca, va via, per favore.-  Zayn sembrava abbattuto.
-Mh..certo.- sospirò. Prese la borsetta e si avviò verso l’uscita.
-Oh.. aspetta.. Lei non lo sa?- continuò, bloccandosi improvvisamente a metà strada.
Zayn iniziò a scuotere la testa, disperato.
-Sapere cosa?- gli chiesi, guardandolo.
-Che, inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.- mi si avvicinava, guardandomi fissa negli occhi.
Giuro che non capii.
-Eh?-
-Si. Sapeva che i paparazzi vi avrebbero immortalati insieme, lui aveva previsto tutto. Avevamo litigato e voleva farmela pagare.-
Quelle parole furono come una pugnalata allo stomaco, se non peggio.
[…]
Il mio cellulare squillava incessantemente da 28 minuti, e giuro di averli contati.
Quella maledetta suoneria iniziava a darmi su i nervi.
-Cosa vuoi?- risposi, il più fredda possibile, sapendo già chi era dall’altra parte.
-Bren, finalmente! Ti sto chiamato da settimane!- quella voce.. la sua voce.
Quanto tempo era che non la sentivo? Troppo.
-Si, me ne sono accorta.- dissi, mantenendo il mio tono.
-Perché non mi hai mai risposto?-
-Me lo stai chiedendo sul serio?-
-No.. cioè si.. lo so. Ascolta, mi dispiace tantissimo.. io non ti conoscevo ancora!-
-Questa non è una scusa plausibile.-
-Lo so, Bren! Ascolta..io adesso devo andare, sono in studio.. Possiamo vederci più tardi di fronte al parco?-
-Zayn.. non credo sia il caso..- abbassai leggermente il mio tono di voce.
-Andiamo Brenda! Devo scappare, ti aspetto lì alle sei!- staccammo la chiamata all’unisono.
Dio, se mi mancava. Volevo rivederlo.. desideravo rivederlo. Ero masochista, lo so.. mi facevo del male da sola.


Le 18:15. Uscii di casa, diretta verso il luogo stabilito. Almeno un po’ di ritardo ci voleva.
[…]



Sentii fare una leggera pressione sul mio materasso, e fu quello a svegliarmi.
Mi voltai dall’altro lato. La mia mano trovò inaspettatamente qualcosa.
 Mi alzai di scatto, preoccupata che affianco a me potesse esserci un serial killer o roba simile.
-Oh mio Dio.- soffocai un urlo.
-Ti ho svegliata?-
D’accordo, ero felicissima di svegliarmi con Zayn affianco, ma cazzo erano solo le 9 e mezzo del mattino.
-No guarda, avevo gli occhi chiusi aspettando che venissi a trovarmi.- dissi, in una fase di dormiveglia.
-Wow, sei davvero dolce di prima mattina.- replicò, circondandomi la schiena con un braccio.
Lo strinsi a me, poggiando la mia testa sul suo petto.
Ok, come ho già detto, ero felicissima di svegliarmi con Zayn affianco.
-Come mai sei qui?- chiesi dopo uno sbadiglio.
-Voglio recuperare il tempo perso.- sentii un bacio veloce tra i miei capelli.
-D’accordo.. adesso mi sveglio e vado a prepararmi.- dissi, chiudendo gli occhi.
Li riaprii subito, evitando di riaddormentarmi. Alzai leggermente la testa, baciando il suo collo.
Aveva messo il profumo quella mattina.
Sorrisi leggermente, poi mi alzai, mettendo a fuoco la visione angelica che avevo davanti i miei occhi.
Era bellissimo: indossava una shirt nera e dei jeans chiari.
-Vado a prepararmi.- dissi, stampandogli un bacio sulla guancia.

-Eccomi.- uscii dal bagno dopo poco, finendo di allacciarmi la cintura.
Mi sorrise e io mi sciolsi, come sempre. E’ così che funziona: lui fa una cosa ed il mio corpo ne subisce le conseguenze. Mi guarda? Il mio cuore scoppia dall’emozione. Mi prende la mano?Le farfalle nel mio stomaco iniziano ad agitarsi.
Uscimmo da casa mia e ci dirigemmo verso l’auto.

-per colpa tua non ho fatto colazione, adesso andiamo da starbucks!- mi finsi offesa.
-come desidera.- replicò, facendo una strana mossa con la mano.
Accostò l’auto e scendemmo.
Mi si affiancò, prendendomi la mano.
Sentii un flash poco lontano da noi. Mi guardai intorno, ma non c’era nessuno.
Sarà stata un’ impressione.
Aprì la porta e ci dirigemmo verso la cassa.
-Cosa prendi?- mi chiese lui.
-Un muffin al cioccolato.-
-Un muffin al cioccolato e un caffè.- si riferì al cassiere.
Andammo a sederci e dopo poco portarono le nostre ordinazioni.
Ne presi un morso, e poi puntai il mio muffin in direzione di Zayn, offrendoglielo.
-No, grazie, non è ho voglia.- mi sorrise, sorseggiando il suo caffè.
Ricambiai.
Mi guardai intorno, perché ci guardavano tutti?
Ah, si.. dimenticavo il dettaglio che Zayn faceva parte di una band di fama internazionale.
Una ragazza si avvicinò a noi con un foglio in mano.
-Potresti farmi un autografo?- gli chiese.
-Certo.- le sorrise.
La tipa mi guardò in cagnesco.
Preferii non dire niente, non volevo che una fan dei One Direction pensasse che io sia una montata.
E’ vero, mezzo mondo mi odiava, ma sinceramente non m’importava nulla.
-Tieni.- Zayn le porse il pezzo di carta che avevo appena autografato.
La ragazza andò via sorridendo.
-Andiamo a fare un giro?- mi chiese, posando la sua tazzina sul tavolino.
-Certo.- mi alzai, raggiungendolo.
Quello che c’era lì fuori non mi piacque affatto. Circa 21 paparazzi erano con le macchine fotografiche in mano pronti ad “attaccare”.
 Zayn sbuffò e prendendomi la mano fece in modo che restassi dietro di lui.
Camminammo per circa 10 minuti, poi lui si fermò di colpo, facendomi scontrare contro la sua schiena.
-Andiamo, ragazzi.. ci lasciate in pace?- disse, riferendosi ai paparazzi che erano di fronte e affianco a noi.
Nessuno di loro si mosse di una virgola.
Zayn si avvicinò al mio orecchio.
-Al mio tre corri.- sussurrò.
-Uno.. due.. TRE!- urlò l’ultimo numero.
Iniziammo a correre mano nella mano. Lui era più veloce di me, e si notava che faticavo a tenere il suo passo.
I paparazzi continuarono a rincorrerci, però questa volta erano distanti da noi.
-Gira a destra!- mi disse affannato.
Feci come mi disse ed entrambi entrammo in un vicolo.
Forse li avevamo seminati.
Mi poggiai al muro esausta. In realtà non m’importava neppure di essere stanca.
Ero con lui, di nuovo, e questo era davvero importante.
Lo guardai e gli sorrisi, lui fece lo stesso.
Poggiò le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.
Era magnifico anche così. Era magnifico sempre. 
-Dici che possiamo uscire?- gli chiesi, allungandomi per vedere se i paparazzi fossero ancora lì fuori.
Per fortuna non c’era nessuno.
-Non prima di fare questo.- mi si avvicinò.
Posò le sue mani sui miei fianchi, mentre io intrecciai le mie dietro il suo collo.
Sentii il suo respiro sulle mie labbra, che però fu sostituito dalla sua bocca.
Le nostre lingue s’incontrarono, come sempre.
Sorridemmo entrambi.
 
 
 
*look at me, look at me.*
Ok, CHIEDO UMILMENTE PERDONO.
Non aggiorno da un secolo, lo so
ma non avevo la linea di internet. çç
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE.
Se riesco il prossimo lo posto domani. :3
itsmartyx

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Capitolo 14
*** Capitolo 13. ***


NEI CAPITOLI PRECEDENTI:
sono Brenda Williams e ho 16 anni. Louis era il mio migliore amico, frequentavamo la stessa scuola.Inizialmente nacque anche qualcosa tra lui e la mia migliore amica Shay, ma non durò a lungo. Adesso lei era cotta di Harry, il suo migliore amico.
[…]
*Dlin,dlon*
Bussai il campanello, ma nessuno sembrava rispondere.
Ritentai.
Solo dopo 5 minuti la porta si aprì, provocando un leggero scricchiolio.
-Hei, che succede?- dissi, notando l’espressione dipinta sul volto del ragazzo.
Non rispose, mi lasciò entrare.
C’era una tipa a casa sua. La conoscevo: l’avevo vista fuori dagli studi, mi aveva aggiunta su facebook e l’avevo anche sognata.
-E tu saresti?- chiesi, guardandola sottecchi.
-La sua EX fidanzata.- rispose, indicando con la testa il ragazzo di fronte a lei e sottolineando la parola ‘ex’.
-Rebecca, va via, per favore.-  Zayn sembrava abbattuto.
-Mh..certo.- sospirò. Prese la borsetta e si avviò verso l’uscita.
-Oh.. aspetta.. Lei non lo sa?- continuò, bloccandosi improvvisamente a metà strada.
Zayn iniziò a scuotere la testa, disperato.
-Sapere cosa?- gli chiesi, guardandolo.
-Che, inizialmente, il tuo ‘ragazzo’ è uscito con te solo per farmi ingelosire.- mi si avvicinava, guardandomi fissa negli occhi.
Giuro che non capii.
-Eh?-
-Si. Sapeva che i paparazzi vi avrebbero immortalati insieme, lui aveva previsto tutto. Avevamo litigato e voleva farmela pagare.-
Quelle parole furono come una pugnalata allo stomaco, se non peggio.
[…]
Passò una settimana da quel giorno.
Ormai non ero più me stessa: facevo qualsiasi cosa automaticamente, senza rendermene conto.
Rimandai giù il groppo che avevo fermo in gola.
Allungai le estremità delle maniche del pigiama verde chiaro che, ormai, era diventato rosso sui polsi.
Sospirai, allungandomi dall’altra parte del letto per prendere il cellulare.
[…]




Quella mattina non pioveva a Londra, cosa davvero strana.
C’era qualche nuvola bianca a contornare il cielo azzurro, il tutto attraversato dai forti raggi del sole.
Era una giornata meno fredda rispetto alle altre.
Sorrisi, alzandomi dalla sedia dov’ero seduta e dirigendomi verso casa di Zayn.
Una folata di vento mi colpì in pieno in volto, costrigendomi a stringermi nel mio cappotto color panna.
I raggi del sole mi colpirono il viso, facendo socchiudere i miei occhi.
Voltai l’angolo, mancava poco e sarei arrivata.
Casa sua non distava molto dalla mia, erano tipo 10 minuti a piedi.

Portai la mia mano verso il campanello, spingendo il bottone.
Dall’interno si sentì un *Dlin Dlon*
La porta si aprì dopo nemmeno 4 secondi, e giuro di averli contati.
-Hei.- gli angoli della sua bocca si alzarono in un meraviglioso sorriso.
-Hei.- dissi, avvicinandomi a lui e stampandogli un bacio sulla labbra.
-Entra.- si spostò di lato, lasciando libero il passaggio.
Feci come mi disse.
Un tonfo mi fece capire che la porta alla mie spalle era stata chiusa.
-Hai già fatto colazione?- mi chiese, sfregandosi le mani.
-Sì, in realtà si..-
-Oh, d’accordo..Andiamo di sopra? Ti faccio vedere il resto della casa, dato che conosci solo il salotto.- disse, sorridendo.
-Certo.-
Prese la mia mano e mi trascinò di sopra.  
-Allora.. Quella lì è la camera di Louis, quella di fronte di Harry, quella di Liam, l’altra di Niall e questa è la mia.- disse, indicandole una ad una.
Mi indirazzai subito verso la sua.
-Scusa il disordine….- sentii sussurrare alle mie spalle.
Sorrisi.
Mi diressi verso il balcone di fianco il grande letto posizionato al centro della stanza.
Affacciava sul parco di fronte un locale.
Poggai le mie mani sulla ringhiera gelida.
Le strade erano popolate da tantissime persone. C’era chi correva, probabilmente in ritardo. Chi, invece, camminava tranquillo ascoltanto della musica, e chi se ne stava seduto sulle panchine del parco.
Sentii le sue braccia circondarmi la pancia e la sua testa sulla mia spalla.
Mi volta istintivamente poggiando le mie mani sul suo petto.
Ci sorridemmo entrambi, annullando poi la distanza che divideva le nostre labbra.
Ci staccammo dopo poco.
Dio mio se era bello. La luce del sole gli illuminava gli occhi che erano ormai diventati castano più chiaro.
Poggiai la mia mano sul suo volto liscio. Il cuore stava letteralmente per scoppiare.
-Hei… cos’è questo?- il tono della sua voce cambiò totalmente, diventando preoccupato.
-Cosa?- chiesi, non riuscendo a capire.
Spostò la mia mano dalla sua faccia, prendendomi il polso. Con un dito mi slacciò il braccialetto d’argento che prima si era leggermente spostasto, lasciando intravedere un segno rosso.
Ovviamente, non avevo solo quel bracciale.
-Cos’è questo?- repetè, sta volta il suo sguardo era severo.
-Nulla, solo un graffio.-
Mi divincolai dalla sua presa, raggiungendo il centro della stanza.
-Davvero? Solo UN graffio?- mi afferrò per un braccio, costringendomi a farmi voltare.
Mi tolse anche gli altri bracciali, velocemente, lasciando in bella vista i segni che avevo sul polso sinistro, che teneva stretto nella presa della sua mano.Poi, fece la stessa cosa con quello destro.
-Brenda, cosa diavolo sono questi?- era arrabbiato, il tono della sua voce era più alto del dovuto e quasi mi faceva paura.
-Niente, Zayn, niente.- non riuscivo a guardarlo negli occhi, mi sentivo una stupida.
Quel segreto sarebbe dovuto rimanere tale. Nessuno lo sapeva.
Questo avrebbe sicuramente cambiato le cose. Probabilmente adesso lui credeva che fossi una psicopatica, e avrebbe cercato di portarmi in un centro per malati.
-A me non sembrano nulla.- abbassò di pochissimo la sua voce.
-Spiegami.- era freddo.
-Non c’è nulla da spiegare.- continuavo a tenere la testa abbassata.
-E’ per i paparazzi, vero? Per le fan che ti insultano? Merda..- inziò a girare per la stanza con le mani tra i capelli.
-No, Zayn.- mi limitai a dire.
-E PER COSA ALLORA?!- mi si avvinò, urlandomi contro.
-PER TE, ZAYN!- gli rinfacciai quelle parole, utilizzando il suo stesso tono di voce. Quella frase risuonava nella stanza, facendomi sentire terribilmente in colpa.
Adesso, non spiccava una parola. I suoi occhi lucidi fissavano i miei.
-Per te…- sussurrai nuovamente.
-Ho davvero fatto questo?- si sedette sul letto, rimanendo il suo sguardo fisso il mio.
Che avevo fatto?
Non volevo che si sentisse in colpa per mano mia. Ero io la stronza, lui non doveva subirne le conseguenze.
Mi sedetti vicino a lui sul letto.
-Ascolta… tu non puoi immaginare quanto io sia stata male quando ho saputo… quello che è successo.- parlavo piano, quasi avevo paura che lui stesso potesse sentirmi.
Voltò il suo viso in direzione del mio. Aveva gli occhi lucidi.
Questo mi spezzò il cuore, nel vero senso della parola.
-Non avevo idea di aver fatto questo…- sussurrò, più a se stesso che a me.
-Non è colpa tua…-
-Sì, invece. Lo è, Bren.-
Mi avvicinai a lui, abbracciandolo.
Mi staccai, prendendo le sue mani tra le mie.
-Mi dispiace.. -
Si spostò con le braccia verso la spalliera del letto, mettendosi più comodo.
-Vieni qui..- mi disse.
Obbedii.
Poggiai la mia testa sul suo petto, mentre lui mi circondava la schiena.
-Da quanto tempo è che va avanti questa storia?- sussurò, avvicinando il suo volto ai miei capelli.
-Qualche anno…-
-Ti va dì dirmi com’è iniziata?-
Feci di no con la testa.
Non volevo ricordare. Non volevo ricordare quanto sia stata male nel vedere mio padre con un’altra donna, all’insaputa di mia madre. Non volevo ricordare tutte le delusioni ricevute. Non volevo ricordare nulla di tutto ciò.
Gli occhi iniziarono a pizzicare, mentre le immagini passate occupavano la mia mente.
La sua mano mi accarezzava dolcemente la schiena.
-Avevo solo dodici anni…- iniziai a parlare.
La vista era offuscata da tutte le lacrime che non avevo ancora cacciato.
Chiusi gli occhi, lasciando che scorressero giù per il mio viso.
-Mia madre non era in casa, io ero sola. Mio padre portò un’altra donna, non sapendo che io fossi lì. In realtà, ancora oggi non ha idea di quello che io abbia visto. Frequentava un’altra da un anno, ormai.. fui la prima a scoprirlo. Non dissi nulla a mia madre, essendo troppo codarda. Lei l’ha scoperto in seguito.-  continuai.
Quella era una ferita che non si sarebbe mai chiusa. Ero poco più di una bambina all’ora, ma comunque abbastanza grande per ricordare tutto ciò.
Strinsi la sua maglia nel pugno della mia mano.
Piangevo. Non mi vergognavo di farlo davanti a lui, mi fidavo.
-Non né avevo idea…- la sua voce tremava. Stava piangendo anche lui e questo mi fece stare ancora peggio.
-Nessuno ne è a conoscenza, Zayn.. tu sei l’unico. Ti prego, non dire a nessuno del fatto che… mi sia tagliata.- sussurrai l’ultima frase.
-Non lo dirò a nessuno.-
Si sollevò leggermente, guardandomi negli occhi. Tenevo la testa bassa, non volevo incontrare il suo sguardo.
Mise un dito sotto il mio metto, costringendomi a guardarlo.
-Promettimi una cosa..-
Annuii.
-Non fare mai più del male a te stessa, per favore..- mi guardava diritto negli occhi, supplichevole.
-Lo prometto…- dissi con un filo di voce.
Mi abbracciò.
Tutte le mie paure scomparvero in quell’istante.
Non mi aveva giudicata, come io temevo. Al contrario, aveva ascoltato la mia storia.





*Look at me, look at me*
RIECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO :3
Ok, avevo detto che aggiornavo ieri.. ma non ne ho avuto il tempo. çç
Bene, sono POCO lieta di informarvi che.. altri due capitoli e ci lasceremo. çç
Mi ricorderete per sempre? (?) Ok, la smetto.
Cooomunque, le recensioni stanno calando in modo assurdo. çç
Quindi, prima di continuare né vorrei leggere almeno 3 o 4.
So che sono una rompi palle, però per me è importante sapere cosa pensate. çç
Cooomunque, adesso vi lascio :3
Alla prossima, itsmartyx.

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Capitolo 15
*** Capitolo 14. ***


-Buongiorno ! – urlai saltellando, schioccando un bacio sulla guancia del mio miglior amico.
-Di buon umore?- chiese, mostrando il suo meraviglioso sorriso.
Annuii.
Eravamo al Lusies (?),  un bar della zona.
Louis, Harry, Liam e Shay erano comodamente seduti attorno un tavolino. Il riccio aveva un braccio attorno le spalle della mia migliore amica: stavano insieme, ormai.
Presi posto anch’io.
Niall e Zayn sarebbero arrivati a minuti.
Intato, un cameriere portò le nostre ordinazioni.
Io presi solo un caffè, gli altri invece si abbuffano di brioche e cornetti.
Posai lo sguardo sulla tazzina, dove dalla quale salivano su delle striscette di fumo, se così si può dire.
Fu un tonfo proveniente della porta a distrarmi che, per un attimo, lasciò entrare all’interno del locale i rumori della strada.
Zayn e Niall erano ancora all’ingresso. Il primo guardava intorno a sé, cercandoci. Il secondo, invece, si accorse della nostra presenza e lo trascinò da noi.
-Saaaaalve.- disse il biondino, abbracciandoci uno ad uno ad uno.
-Buongiorno.- Zayn mi stampò un bacio sulle labbra, salutando poi gli altri.
-Hei, Bren.. potresti venire con me? Devo portarti da una persona..-
-Ascolta Zayn, non voglio litigare col commesso di Foot Locker perché non ti piacciono più i lacci in omaggio.-
Tutti quanti scoppiarono a ridere.
-Non devo portarti da lui e comunque i lacci verdi sono terribili!- disse, prendomi per mano e trascinandomi fuori.


-Dove siamo?- gli chiesi, una volta arrivati fuori una villetta.
-A casa dei miei genitori.-
Sbarrai gli occhi.
-Sei impazzito per caso?- feci per girare i tacchi, ma lui mi bloccò prendendomi per un braccio.
-Voglio che mia madre ti conosca.- disse, guardandomi fissa negli occhi.
No no no no no. Se non le fossi piaciuta? Io ci tenevo davvero a suo figlio e per come sono fatta io non l’avrei accettato.
-Lo faccio solo per te.- gli sorrisi e lui mi stampò un bacio sulla guancia.
Portò la sua mano verso il campanello, bussando.
Ed ecco che l’ansia saliva.
Non volevo essere odiata dalla mia futura suocera!
Risi mentalmente.
Sentii la maniglia abbassarsi e la porta aprirsi. Sobbalzai.
Comparve poi la figura minuta di una donna. Assomigliava abbastanza a suo figlio.
-Salve ragazzi. Tu devi essere Brenda..- mi sorrise, porgendomi la mano.
Non esitai a stringerla.
-S..si, sono io. Piacere di conoscerla.-
-Entrate!- aggiunse, spostandosi per farci passare.
-Volete qualcosa?- chiese.
-No, la ringrazio.. sono apposto.- le sorrisi.
-Io si, mamma. Mi fai un caffè?- disse invece Zayn.
La donna sbuffò, mettendo poi la caffettiera sul fuoco.
-Finalmente ci conosciamo! Non puoi immaginare quanto mi abbia parlato di te, mio figlio. Una volta siamo andati al centro commerciale e per tutto il tempo non ha fatto altro che raccontarmi di te!-
-Mamma!- la fermò Zayn.
Lo vidi diventare rosso in viso. Sorrisi
La signora si alzò, porgendo poi una tazzina di caffè al figlio.
-Ragazzi, io adesso devo uscire. Non rientrerò prima di un’ora quindi.. mi raccomando!-
Questa volta fui io ad arrossire, mentre Zayn scoppiò a ridere.
Lo sbattere della porta mi fece capire che era uscita.
-Vediamo un po’ di tv?- chiese alzandosi e dirigendosi verso un’altra stanza.
Annuii, seguendolo  a ruota.
Si stese sul divano ed io feci lo stesso.
Mi circondò la schiena con un braccio, mentre io feci aderire la mia testa al suo petto.
Sorrisi istintivamente nel sentire i suoi battiti irregolari, quasi quanto i miei.
-Grazie per aver fatto questo per me.- sussurrò al mio orecchio. Quel contatto mi provocò un brivido che attraversò tutta la mia schiena.
-Non è stato nulla di speciale.- dissi.
-Per me lo è stato.-
Gli sorrisi.



*Look at me, look at me*
Capitolo corto e brutto, cosa volete di più dalla vita?
I ONE DIRECTION. (?) no, vabbè..
Il nome del locale l’ho inventato di sana pianta. AHAAHAH
Coooomunque, questo è il penultimo capitolo. çç
Mi mancherete tanto, giuro.
Oh, grazie mille per le OTTO recensioni ! *manda bacetti*
Continuo dopo 3 o 4, dai :3
Alla prossima :3

A proposito, stamattina ho pubblicato una OS
mi farebbe davvero tanto piacere se la leggereste :3
I’m scared.

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Capitolo 16
*** Epilogo. ***


Non avevo mai assistito ad un loro concerto.
Non avevo idea che ci fossero così tante ragazzine urlanti.
Ero anch’io tra la folla. Avevano insistito tantissimo per farmi entrare nel backstage, ma io volevo godermi il concerto come una ragazze normale.
Ero alla terza fila, tipo. Intorno me c’era chi urlava come una disperata, chi era bloccata per l’emozione e chi, invece, piangeva.
Alcune fans mi avevano riconosciuta, altre si limitavano a lanciarmi delle occhiate.
Non mi importava. Quella sera non volevo essere la fidanzata di Zayn Malik, ma bensì una spettatrice.
Erano al primo ritornello di What Makes You Beautiful, quella sarebbe stata l’ultima canzone.
Ogni tanto il mio ragazzo mi guardava sorridendomi, ed io ricambiavo.
Quando cantava mi emozionava ancora di più di quando mi era vicino.
Non l’avevo mai sentito cantare dal vivo, né lui né nessuno di loro.
Erano perfetti, tutti e 5.
Le loro voci messe insieme erano qualcosa di indescrivibile.
Zayn si piegò in avanti, sfiorando le mani di tutte quelle ragazze urlanti che avevano le braccia tese.
Toccò poi la mia. Un brivido mi attraversò la schiena.
Saltò giu dal palco, rimanendo però dietro le guardie di sicurezza che facevano da barriera.
Mi fece cenno con la mano di andare da lui.
Non so in che modo riuscii ad attraversare quella folla impazzita, ma ce la feci.
Arrivai fino a lui, che mi prese la mano.
Mi trascinò velocemente sul palco, e quasi mi faceva cadere.
Adesso ero di fronte a tutte quelle ragazze, non più tra di loro.
Avevo tutti i loro occhi puntati addosso e questo mi metteva in soggezione.
Alcune piangevano disperatamente ed io non potevo far altro che capirle.
Ero lì, mano nella mano con il loro idolo e ci osservavano senza poter far nulla.
Non era poi così bello sapere che eri la rovina del sogno di milioni di ragazze.
Mi sentivo in colpa, troppo. Ma io lo amavo e non potevo farci nulla.
Iniziò a cantare il suo pezzo ed io non me ne accorsi nemmeno.
Continuava a tenermi per mano, guardandomi fisso negli occhi.
Io sorridevo, incapace di fare qualcos’altro.
Le sue labbra si muovevano così velocemente, intonando le parole di quella magnifica canzone.
Non ero a disagio sul palco, anzi.. mi sentivo bene.
Zayn finì ormai di cantare la propria parte e il ritornello insieme ai ragazzi.
Rimaneva solo la parte di Harry.
La cantò in modo magnifico, quasi scoppiavo a piangere davanti a tutti.
That’s what makes you beautiful.
Zayn pronunciò le ultime parole di quella canzone guardandomi fisso negli occhi, quasi sussurrandole.
La sua mano strinse ancora di più la mia, quasi mi faceva male ma non mi importava.
Avevo lo stomaco sotto sopra.
Il suo volto si avvicinava sempre di più il mio. Non me ne preoccupai, ma vi avrebbe sicuramente lasciato un innocente bacio sulla guancia.
Non fu così. Mi meravigliai quando le sue labbra si posarono sulle mie.
Mi stava baciando. Lì, davanti a tutti. Non riuscivo ancora a capacitarmene.
Sentii le urla provenienti dalle ragazze. Probabilmente quel gesto le aveva spezzato il cuore.
Era solo un bacio a stampo, ma per me significava tantissimo.


13 ANNI DOPO.

-Non riesco ancora a capacitarmi che questa sarà casa nostra- dissi, sentendo i passi del mio ragazzo alle mie spalle.
Ero seduta sul divano, fissando il televisore spento. Una coperta mi copriva le gambe.
Era mattina presto, ma nonostante ciò i raggi del sole provenienti dalla finestra riuscivano a scaldare l’enorme casa che Zayn aveva trovato per me, lui e Jasmine.
-E’ così.- mi sorrise, sedendosi sul divano di fianco al mio.
I suoi sorrisi riuscivano ancora a scaldarmi il cuore, come una volta.
-Emozionata per domani?- chiese, guardandomi negli occhi.
Prese la mia mano fredda con la sua, facendole aderire perfettamente insieme.
-No, per niente. Ho già sposato altri 5 uomini! Per niente emozionata!- risposi ironicamente.
Sghignazzò.
-Hai già fatto colazione?- mi domandò.
-Si.. dopo svariati tentativi sono riuscita a trovare la cucina!- risposi.
Rise, di nuovo.
Mi sciolsi, di nuovo.
-Hei, voglio che la nostra bambina cresca bene!- disse, accarezzandomi il pancione.
-E questo cosa centra, Malik?- risi anch’io.
Sentivo la bambina muoversi dentro di me, quella sensazione mi piaceva.
Era bello sapere che nel mio corpo ci fosse una vita.
Uscii incinta 8 mesi fa.
Il giorno seguente io e Zayn ci saremmo sposati.
Non lo facevamo per la bambina, ma perché ci amavamo.
E sarebbe stato sicuramente così, per il resto dei nostri giorni.


FINE.


*Look at me, look at me*
Ho ritardato tantissimo a mettere questo capitolo, lo so..
ma la verità è che non volevo postare.
Si, esatto. Non volevo che questa storia finisse.
Però, ho dovuto comunque aggiornare.
Bene.. RINGRAZIO OGNI SINGOLA RAGAZZA CHE HA LETTO LA MIA STORIA.
Per voi potrebbe non significare nulla, però per me è davvero importante.
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE.
Oh… se volete seguirmi ancora, ho scritto una nuova storia.
NON VI SBARAZZERE MAI DI ME. MUAHUAHUAHAU. (?)
Spero di ritrovarvi tutte li. Baci. <3

She’s still in love with him.

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