Recensioni di Setsuka

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Fili di fumo - 25/07/16, ore 13:56
Capitolo 1: Fili di fumo
Giudizio dal contest:

Ho trovato molto suggestivo che da un semplice gesto come fumare una sigaretta (che poi specifichi esser tredici ore prima dello scontro finale con Togane e Kamui) quel fumo – che di certo non profuma – diventi una nuvola di pensieri che si inseguono, si gonfiano, si scontrano e non finiscono da soli, questa è l'immagine che mi ha ispirato la tua fanfiction.
Non ho molto amore per gli scritti introspettivi nei concorsi, preferisco vedere originalità in un racconto dinamico, ma ho amato il fatto che la tua fanfiction – seppur introspettiva – riesca ad essere tutto meno che statica, i pensieri infatti si rincorrono, le riflessioni portano a incontrarsi e scontrarsi per poi cadere ed esser riprese da altri pensieri, è una caccia che lascia poco fiato e tante prede libere che si moltiplicano e si allontanano dal loro cacciatore, da un'Akane che in qualche modo – guardando solo la sua mano – può sentire il ricordo del calore, di mani che l'hanno stretta e l'hanno sfiorata.
Il tema che hai scelto è molto ben marcato nella storia, perfettamente inserito, ma senza eccessi e senza ripetizioni pesanti sullo stesso, il rischio c'era ma hai saputo aggirarlo. Il tema diventa il punto nodale di tutto questo vortice di pensieri pur palesandosi alla fine, è il punto di origine di un uragano che lascia dietro di se i resti di tracce umane, proprio quelle su cui medita Akane e che sembrano fantasmi ed illusioni più che cose concrete, per questo non si afferrano, eppure il fatto stesso che Akane fumi e faccia quei pensieri è un segno concreto che quello che ha vissuto è stato reale e ha toccato la natura di questi personaggi; se non li avesse compresi, se non li avesse afferrati, sarebbe un'altra persona che ha fatto scelte diverse, sarebbe un'Akane con colori diversi e la cosa può sembrare contraddittoria ma – dal mio punto di vista – credo Akane non ha mai cambiato colore perché è rimasta fedele ai suoi principi di giustizia, perché ha inseguito e voluto capire questi personaggi senza cercare di essere altro per loro, è cambiata, è cresciuta, ma è rimasta coerente e credo che questo sia il punto fermo del tuo testo che apre ai dubbi della protagonista. Quasi c'è un rimpianto, una malinconia, nell'essere dello stesso colore e della stessa coerenza, suggerisci che se avesse toccato davvero le loro nature allora li avrebbe davvero compresi, i suoi colori sarebbero cambiati poi, ma li avrebbe compresi davvero, avrebbe visto il mondo dai loro occhi e forse la malinconia del tuo testo sta proprio in questo: ne è valsa davvero la pena rimanere immacolata?
Se con una fanfiction simile riesci a creare queste riflessioni allora credo che quello che hai scritto è un tributo alla serie perfetto, intelligente e a suo modo originale, per questo l'ho apprezzato particolarmente.

Grammatica, morfologia, sintassi, punteggiatura: 15/15.
Stile: 10/10.
Caratterizzazioni: 10/10.
Originalità: 8/10.
Contenuti: 9/10.
Gradimento personale: 3.5/5.
Punteggio totale: 55.5/60.
Recensione alla storia Riflessi - 10/06/16, ore 12:40
Capitolo 1: Riflessi
Non pensavo avrei mai letto qualcosa su di loro, perché ho una mia idea su Makishima che non credevo potesse trovarsi in armonia con una storia dedicata solo a lui e Choe, una storia romantica. Ma una storia romantica non è, lo segnali, ma non molti danno valore alla parola Sentimentale, così non l'ho dato troppo io, ma nel momento in cui Makishima si guarda con gli occhi Choe, allora è lì che quel sentimentale guadagna senso e si trasforma in qualcosa che stringe il cuore e che - fondamentalmente - è ciò che io amo di Makishima; finalmente - come concludi - il mondo gli appare un po' meno solitario, giusto un pizzico, perché l'umanità è vasta e numerosa e a Makishima uno solo non serve, ma è già qualcosa, una conquista se può averlo vicino, se può sapere che sarà lì, suo, e non diverso da lui e - per questo - interessante, non banale. Quasi il mondo sembra non giudicarlo, suggerirgli che ha ragione, che può essere un Salvatore, un Messia, perché Choe è il suo primo apostolo pronto a predicare il Verbo chiamato Umanità, pronto a sporcarsi per il suo Signore e in questa storia questi ragionamenti non sono esplicitati, ma quantomeno suggeriti e probabilmente la frase esemplare di questo ragionamento è qui: Trovi in lui l’esempio perfetto di come l’uomo possa servirsi di una macchina per ribadire se stesso e il proprio sentire. E' davvero emozionante come tante cose riesci a dirle con così poche parole, davvero.
Complimenti, è un lavoro prezioso e davvero bello.

[Recensione partecipante alla maratona di Giugno indetta dal gruppo Recensori Solidali e Critici - Fandom Anime & Manga]
Recensione alla storia Anatomia criminale - 02/12/15, ore 16:04
Capitolo 1: Anatomia criminale
Quando una storia riesce a rimandare i bisogni impellenti di un lettore significa che essa ha sicuramente lasciato un segno profondo e - in qualche modo - piacevole nel lettore. Questo è uno di tali casi.
Come Universo Alternativo mi immaginavo ben altro, è stata dunque davvero sorprendente la scelta di giocare su una distopia non lontana dai nostri giorni, confesso che racconti di fanta-storia mi intrigano alquanto e avrei voluto altre fette di questa nuova società nipponica, ma non posso rimproverarti di aver trascurato il contesto perché non l'hai fatto, anzi, in qualche modo riesce ad essere un quadro molto chiaro, facile da respirare.
Visto che George Orwell è un importante protagonista spirituale, devo dire che ho interpretato la scelta del tuo tema, “collezionisti particolari”, in relazione alla trasformazione (o riscoperta?) dell'uomo/bestia (sì, avevo colto qual era il cuore della storia): ho pensato a Makishima come il demiurgo che imbestialisce gli uomini creando gli animali che potrebbero abitare la Animal Farm di Orwell. Forse è molto forzata l'interpretazione, il significato dell'opera è totalmente diverso dal discorso che vorrei intraprendere, ma Makishima si aspetta – in qualche modo – che gli uomini diventino un certo tipo di animali dai suoi omicidi, animali con un destino dal quale non possono fuggire e gli animali da fattoria hanno destini segnati, legati al loro nome, alla loro natura e – per tanto – possono creare un certo mondo, una certa realtà, come quella distopica di Orwell; per tanto Makishima mi sembrava il collezionista particolare di animali, non di organi e parti umane. Insomma, la tua spiegazione ha un po' avvilito il mio entusiasmo da lettrice, sarebbe stato più saggio non rivelare, per cui ti do un consiglio futuro: è giusto spiegare le intenzioni di uno scritto, è giusto spiegare le parti criptiche, ma mai rivelare il contenuto e il messaggio di un'opera, lascia che siano i lettori a trovare il proprio significato, considerali esseri intelligenti, è molto più bello e non si incorrono delusioni, come la mia nel trovare geniale qualcosa che non c'era.
La tua storia però mi è piaciuta, è un thriller dalle atmosfere noir (che andrebbe segnalato, con rating rosso anche) davvero appassionante; dalle prime battute riesci a centrare quello che volevo, il “thrill”, e trasporti il lettore in una narrazione curatissima, intelligente, limpida e con stile, fino alla sorpresa finale che arriva come una secchiata gelida. Non importa se ha senso la vera identità del killer, non importa il movente, non importa perché proprio Akane, nonostante tu abbia fornito la spiegazione non si rivela importante poiché sta anche nel gioco della suspance e del colpo di scena lasciare un punto interrogativo.
Mi è piaciuto come hai caratterizzato Akane, non è OOC, ma c'è qualcosa comunque di inedito, c'è della fragilità, c'è la paura, c'è una debolezza del tutto umana da non condannare però, piuttosto da empatizzare, comprendere, amare. Che cada vittima è molto triste, ma artisticamente una scelta bella (e coraggiosa). Riguardo a Makishima ho avuto un tuffo al cuore per lui, lo adoro e tu sai muoverlo davvero bene, ho trovato molto realistico il suo modo di muoversi, di parlare, di agire... l'unica stonatura è nel suo agire con Funahara da pari e – in questo caso – non agire per il fine della libertà, ma di un'altra gabbia, di una nuova costruzione (la trasformazione in animali), il che stona un po' tanto con quello che dice ad Akane, ma mi concedo il beneficio del dubbio, perché probabilmente non ho compreso io quello che per Makishima è l'essere animale.
In sunto non posso che dire d'aver letto con avidità ed entusiasmo la tua storia per forma e contenuti: è davvero bello leggere storie simili e con tanto amore riversato.

Scheda punteggi.

Grammatica: 10.
Punteggiatura: 10.
Sintassi: 10.
Stile: 10.
Originalità: 10.
Caratterizzazioni: 9.
Trattazione generi horror/thriller/mistero/dark: 10.
Sviluppo prompt: 9.
Gradimento personale: 10.
Giudizio complessivo: 88/90.