In quel preciso istante, Harry era solo nel corridoio. I ragazzi erano andati via ciascuno con una scusa diversa ed era particolarmente tentato di entrare da Abby.
Passarono alcuni minuti, poi si decise. Si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta. Prima di aprirla, fece un gran respiro, poi entrò.
Ed eccola lì, distesa in quel lettino, addormentata. Bellissima anche mentre dorme. Era da circa un mese senza vederla ed era splendida come sempre. Non aveva mai fatto un pensiero del genere su di lei, forse sia perché pensava solo alla scommessa e sia perché secondo lui fare delle riflessioni era troppo da femminuccia.
Ma da quando Abby era in ospedale, era cambiato. Era innamorato e finalmente se ne era reso conto.
Si sedette nella sedia accanto al lettino e le prese la mano.
-Ciao Abby, come stai? Se te lo stai chiedendo io sto male, davvero male. Mi manca sentire la tua voce, la tua risata. Mi manca quando la notte mi giravo dalla parte e brontolavi perché ti stavo schiacciando il braccio. Mi manca quando appena sveglia mi mandavi a fanculo. Mi manca quando venivi da me e ti rifugiavi nelle mie braccia. Mi manca sentire il profumo dei tuoi capelli che mi entra in circolo, come una droga. Mi manca il tuo sorriso che riusciva a calmarmi anche se tutto il mondo ce l'aveva con me...Insomma, mi manchi terribilmente.
Lo ammetto, 'sto' ancora con Caroline, ma non me ne frega nulla di lei. Ho provato a dimenticarti ma se sono qui a farti questo discorso, vuol dire che evidentemente non ci sono riuscito. Sarà perché quel visetto non è così facile da dimenticare o perché Caroline non potrà mai sostitiure il tuo carattere...- Poi fece silenzio notando che sentiva una lieve pressione sulla mano. Spostò lo sguardo su di essa e notò che quella di Abby cercava di stringere la sua.
Harry, euforico, corse a chiamare l'infermiera e quando tornarono, la ragazza stava aprendo gli occhi.
-Harry- disse la ragazza in un sospiro.
Lui le si fiondò accanto e le prese la mano. Lei gli sorrise e lui fece lo stesso.
Intanto l'infermiera capì di dover andare via. L'aveva lasciata in buone mani. Perciò se la prese con calma e i dottori li avrebbe avvisati con più calma.
-Sai, dovresti avvisare gli altri e dirgli che mi sono svegliata-
-NO- lei lo guardò stranita- Preferisco rimanere da solo qui con te-
Lei lo abbracciò davvero forte.
Il riccio si ricordò dei suoi abbracci stritolanti e per una volta non si lamentò.
-Hai fame?-
-Parecchia. Hai qualcosa da mangiare?-
Ho delle ciambelle. Ne vu.- Non fece in tempo a rispondere che Abby urlò un sì.
Harold prese un cartoncino contenente quattro ciambelle. Ne offrì una alla ragazza e le diede un fazzoletto.
Lui fece lo stesso. Non aveva pranzato per rimanere da lei.
-Hai dello zucchero- disse Edward ridendo.
La ragazza, a sentir queste parole, arrossì fino alla punta dei capelli. Prese il fazzoletto ma non riuscì a trovare il punto esatto in cui era sporca.
-Lascia stare, ti aiuto io- detto ciò, si alzò, prese la mano di lei e le tolse lo zucchero.
Erano distanti davvero poco e ognuno guardava le labbra dell'altro desideroso di assaporarle. Il ragazzo prese coraggio e separò la distanza con un bacio.
Abby, dopo pochi istanti, lo spinse via.
-No Harry,no-
Lui sbuffò sonorosamente.
-Non mi sembra giusto nei confronti di Caroline- aggiunse.
-Non me ne frega nulla di lei-
-Ma a me sì e poi non so se me lo sono inventata, ma ho sentito la voce di Mason...-
-QUINDI PREFERISCI LUI A ME?- abbaiò lui alzandosi e andando via.
-No Harry aspetta lasciami spiegare- Inutile, il riccio aveva già sbattuto la porta alle sue spalle.
MI VUOI MORTA? NO PERCHE' CI SEI RIUSCITA. STO ANCORA PIANGENDO. NON RIESCO A SMETTERE, TI DETESTO.
NON TI SALUTO PIU'
-edwardhugsme- |