Recensioni per
Per Sherlock Holmes Lei è sempre La Donna.
di shadowofthemoon

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
24/11/17, ore 00:35

Finalmente leggo una FF decente in chiave Adocked che per me è l'unica fattibile! Ho scritto 3 racconti pubblicati in chiave adlocked (ma sono proprio 3 gialli e come fossero una quinta stagione) e continuo a rileggerli perché non trovavo altri racconti con Irene e Sherlock. Grazie!!! Mi sono molto divertita e deliziata!

Nuovo recensore
22/02/16, ore 14:54

Questa storia e davvero stupenda! Complimenti! Ti scrivo all ultimo capitolo perché l ho letta prima tutta , fantastica non c e che dire ! Irene e sherlock sono assolutamente identici a come lo ritroviamo nella serie, e , si, sono fatti l uno per l altra ma non destinati a stare insieme. Sono quei grandi amori irrealizzabili, teorici, ma comunque amori. Sherlock non lo vedo fatto per una relazione ma comunque è un uomo e prova dei sentimenti , soprattutto per "la donna", l unica che è riuscita ad entrare nel suo cuore da cui non uscirà più ( infatti nella seconda puntata della terza stagione ritorna a "tormentare" sherlock per un istante e lui le. Niene di lasciarlo in pace , non so se ti ricordi la scena del tribunale ).
Comunque bellissima storia complimentiii!!!!

Recensore Master
01/07/14, ore 05:08

Ah... tristezza... Ripercorrere con la mente le ultime scene di Scandalo a Belgravia, mi mette semopre una malinconia! Ma complimenti vivissimi per questa ff che unisce le parti mancanti della storia e si ricollega perfettamente agli ultimi minuti dell'episodio.
Hai rispettato pienamente il caratterere dei personaggi e sei riuscita a tenermi incollata allo schermo come non succedeva da tempo, soprattutto per quanto riguarda le fan fiction, e soprattutto se parliamo di Sherlock, che ha un fandom dominato dalle Johnlock.
Io come al solito devo andare controcorrente e adoro la coppia Irene/Sherlock, ma ocvviamente è difficilissimo trovare quacosa su loro due. E tu non solo hai scritto una bella long, ma l'hai fatto con cognizione e rispetto dei personaggi, con attenzione per i particolari e con un realismo tale da far sembrare questa ff una parte non messa in onda dell'intero episodio, come se fosse uscita dalla mente dei malefici Moftis.
Questa ff va dritta nei miei preferiti, la rileggerò sempre con piacere; è un peccato che in due anni da quando è stata pubblicata, non abbia ricevuto la dovuta attenzione, ma credo dipenda anche dal fatto che tratta un pairing che purtroppo, ha poco seguito. Nel mio piccolo, quando potrò, le renderò sempre onore.
Grazie per avermi donato una giornata con gli Adlock, la mia ship ora è in mare aperto che veleggia soddisfatta *o*

Recensore Master
01/07/14, ore 04:48

Che meraviglia l'ultima notte insieme, trascorsa giocando a scacchi! *o*
Non poteva che essere un'altra sfida a concludere la loro breve avventura insieme. Ho adorato Irene che studia Sherlock, che lo lascia vincere per poi batterlo alla fine, che si preoccupa per lui, che cerca di azzerare le distanze dandogli del tu e che alla fine si prende anche due souvenir (ottima scelta della camicia, avrei preso anche io quella! *_* ): è La Donna in pieno stile e in grande forma, ma con più cuore e meno maschere, e sicuramente ha lasciato una traccia indelebile in Sherlock, anche se esternamente lui è tornato subito alla sua vita quotidiana, senza adagiarsi in pensieri malinconici. Anche perché in effetti, teme la vicinanza ristretta di Irene, dato che per svariate volte gli ha fatto perdere il controllo xD
Mi è piaciuto tantissimo questo periodo:

"Erano diversi dagli altri, questo non sarebbe mai potuto cambiare, questo l’unico modo di rapportarsi che conoscevano, e l’unico loro permesso. Avrebbero continuato a giocare, anche se forse con regole nuove, e avrebbero continuato a ferirsi, avvicinarsi per poi fuggire, per sempre."

Ha una nota romantica, ma malinconica e credo che esprima il motivo per cui pur sentendosi attratti l'uno dall'altra, Sherlock e Irene non sono certo destinati a vivere una relazione "normale". Sarebbe qualcosa di troppo scontato, troppo noioso. La vita quotidiana non fa per loro, non potrebbero mai essere una coppia stabile. Ma possono continuare a cercarsi, a sfidarsi e ad allontanarsi, alimentando continuamente la fiamma dell'attrazione reciproca e della continua sfida mentale, che ha sempre contraddistinto il loro rapporto.

Mi è piaciuto molto anche come hai gestito i dialoghi con Mycroft, con Mrs. Hudson e con John; soprattutto con quest'ultimo gli scambi di battute erano perfetti, nella mia mente ho visto l'espressione irritata di John mentre Sherlock gli diceva del cibo mancante e non gli chiedeva minimamente come fosse andata con sua sorella Harry. XD

Bien, dunque ormai manca l'ultimo capitolo, ho trascorso l'intera giornata con la tua ff e credo che mi mancherà un po'... ma mi riservo i commenti finali per dopo ^^

Recensore Master
01/07/14, ore 03:55

Sembro davvero ripetitiva, ma che meraviglia è questo capitolo!
Il risveglio mentre sono abbracciati, il volo lungo e noioso in cui Sherlock e Irene giocano alle deduzioni... Quest'ultima cosa in particolare e le analisi dei casi presi dai giornali, riportano un po' alla scena dell'episodio in cui insieme traggono deduzioni sul caso dell'uomo ucciso dal boomerang. Irene sarebbe un'ottima spalla se amasse questo genere di attività e come sottolinea stesso lei, la vicinanza con Sherlock le stuzzica continuamente l'intelletto, la mantiene attiva, la fa sentire viva.
Per questo amo tantissimo questa coppia: c'è chi dice che non sono fatti per stare insieme, ma io credo che menti così attive come quelle di Sherlock e Irene abbiano bisogno di un intelletto a loro pari per sentirsi continuamente stuzzicate. Sherlock morirebbe di noia con accanto una donna comune, senza contare che difficilmente dona il suo rispetto a qualcuno, soprattutto se si tratta di una donna. E per Irene è la stessa identica cosa: anche lei si annopia facilmente e anche lei ha poca fiducia e rispetto per gli uomini. A parte uno, ormai.
Adoro il fatto che tu abbia ripreso continuamente quel continuo gioco di sguardi tra i due protagonisti, perché sembrano comunicare molto meglio nel silenzio, lasciando il compito agli occhi più che alle parole; così come quando, arrivati nel Quebec, restano a fissarsi per un po', lei in attesa di una risposta, lui incapace di dargliela.
Mi è piaciuto anche che tornata in camera, Irene si sia chiesta se davvero volesse cedere del tutto ai suoi sentimenti, se davvero volesse dipendere da essi e rinunciare ad essere la donna fiera e indipendente che era sempre stata. Per quanto gli ultimi avvenimenti l'abbiano scossa, resta sempre una donna che ha saputo gestire la sua vita con le proprie mani ed era comprensibile che l'idea di vivere una vita scelta da qualcun altro, da un uomo, anche se è uno dei migliori che abbia mai incontrato, non le piacesse affatto.
E la chicca del cellulare con l'unico numero che conta all'interno dell'agenda è stato un tocco di classe, un'altra piccola incrinatura nella corazza di ghiaccio di Sherlock, che dimostra di voler mantenersi in contatto con La Donna, anche se la sta "condannando" ad una vita a moltissimi chilometri di distanza da lui e da Londra.
E mi è piaciuto tantissimo quel rimuginare di Irene sui suoi desideri contrastanti di baciare e picchiare Sherlock, che continuano ad avvilupparla, anche dopo aver conosciuto la parte più domestica e spontanea del detective. È proprio amore *o*

Recensore Master
01/07/14, ore 03:09

Dio mio, sono tutta un cuore, vedo gli unicorni e gli arcobaleni e Sherlock e Irene che si coccolano sereni *o*
Che splendore, che meraviglia: lei che avanza, lui che si spaventa delle proprie reazioni e, incapace di dominarle, cede, ma poi fugge per riprendere il controllo. Lei sempre più sicura di sé, finché scopre che la sua nuova vita, quella che Lui ha progettato per lei, è lontana chilometri dal luogo in cui viveva e dove lui tornerà.
Si è sentita tradita due volte: perché non è stata chiamata in causa nella scelta della località e perché è stato proprio quell'uomo a decidere di mandarla così lontano, proprio quello che ha rischiato la vita per salvarla, quello a cui martellava il cuore mentre lei lo baciava...
Ma poi quando lui si è addormentato, sono calate di nuovo le barriere e il desiderio di restare vicini ha avuto la meglio.
La continua lotta tra mente e cuore in questo capitolo è stata raddoppiata, che splendore *o*

Recensore Master
01/07/14, ore 02:48

“ Perché fa tutto questo per me? “

La domanda del secolo. E riuscirà a rispondere Sherlock, senza tradire i suoi sentimenti? Sono proprio curiosa di leggere! *_*
Irene sta ritrovando la sua energia e la sua vitalità: anche se la notte precedente ha sfiorato il crollo emotivo e il suo sonno è stato rovinato dagli incubi, ogni volta che si ritrova sola con Sherlock torna ad essere sempre più se stessa, sempre più la solita Dominatrice che flirta col detective e cerca di estrapolare informazioni da lui.
Mi piace l'idea che ami indossare la vestaglia di Sherlock, ho sempre pensato che nella loro breve conoscenza abbiano avuto molta intimità, nonostante non ci sia stato nulla di fisico tra loro. E questo continuo appropriarsi della veste da camera dell'uomo che ama è come un'inconscio desiderio di essergli accanto o di farlo suo.
E mentre Irene riacquista fiducia ed energia, Sherlock perde colpi davanti alla domanda che forse temeva di più, e a cui "stranamente" non ha ancora trovato una risposta da dare a La Donna. Sarà colpa della notte insonne? :P

Recensore Master
01/07/14, ore 02:27

*sospira*
Questo capitolo ha rasentato quasi la perfezione: quando Irene si è avvicinata all'improvviso a Sherlock mi è venuto un tuffo al cuore e mi son detta: "Eccola lì, ora lo bacia". E invece la scena è stata ancora più bella, perché gli ha detto grazie, Irene è stata se stessa, al punto da non essere nemmeno decifrabile per Sherlock, ha cercato il contatto umano, si è aggrappata a lui e pur non perdendo la calma, ha lasciato che per un attimo fossero i loro corpi vicini a comunicare: quello di lei in una posizione di abbandono e dipendenza e quello di lui, rigido ma dal cuore martellante, che parlava più di mille parole.
E poi è arrivata la dolcezza di uno Sherlock che con i rapporti umani non ci sa proprio fare, e ciononostante desidera rassicurare la Donna, l'Unica Donna, che anche in condizioni critiche, riesce sempre a mantenere quella dignità e quella sveltezza d'intelletto che lo affascinano. E forse il fatto di vederla preda degli incubi, vulnerabile e spaventata lo ha confuso ancora di più, al punto da spingerlo a volerla consolare, nonostante sapesse di non esserne in grado. Anche se a quanto pare, il suo intento è riuscito.
E non pago di essere rimasto accanto a lei a vegliare il suo sonno, decide di continuare a proteggerla rinunciando al sonno. Dannata chimica. *o*

Recensore Master
01/07/14, ore 01:26

Che belli sono, entrambi chiusi nel loro distacco, troppo orgogliosi e razionali per lasciarsi andare alla gioia di esserci rivisti e di essere scampati alla morte. È vero che ancora non sono del tutto fuori pericolo, ma l'autocontrollo che dimostrano è invidiabile, anche se c'è da dire che ci sono altri fattori che concorrono a tenerli ancora così distaccati. Sherlock giustamente non si fida di Irene e lei non vuole permettere all'uomo che l'ha battuta, di vederla nuovamente vulnerabile. In questo momento più che l'attrazione o l'amore, a tenerli in piedi è l'orgoglio, anche se nel momento in cui Irene trova gli abiti che Sherlock ha scelto per lei, viene davvero da sciogliersi per la tenerezza come fa lei (soprattutto quando lui entra e per un momento ha l'aria imbarazzata).
E a proposito di abiti, lode a te per aver inserito la purple shirt of sex, che non deve assolutamente mancare nel guardaroba sherlockiano. *_*
Ma quanto è premuroso Holmes, che porta il pranzo alla Adler e (sorridendo di nuovo!) si accerta delle sue condizioni di salute? (e nel frattempo magari dà un'occhiata al corpo di Irene per rinfrescare la memoria xD) *sparge cuori per la stanza*

Recensore Master
01/07/14, ore 00:31

"Sherlock, rise. Dolce non era proprio il termine più adatto per definire La Donna. No, decisamente non lo era. Ne aveva dato prova anche quella stessa sera, difendendosi da sola, arma in pugno, come la prima volta in cui l’aveva incontrata. L’Unica Donna che non ti lascia nemmeno fare l’eroe in pace. Rise di nuovo."

Meraviglia *o*

"Le sorrise e le indicò di scendere dall’auto."

E questo è il momento esatto in cui sono morta per eccesso di zucchero: Sherlock che sorride a Irene... oh God! *_*
Anche questo capitolo soffre un po' nella brevità, ma è bello perché sono insieme, perché sono al sicuro, perché Sherlock è al massimo della gioia per essere accanto alla donna a cui ha salvato la vita, ma continua a far ragionare il meccanismo perfetto della sua mente, perché non è il momento di lasciarsi andare a quei sentimenti che sta iniziando ad apprezzare. Per non parlare della preoccupazione improvvisa che i terroristi avessero potuto abusare di Irene, e del desiderio improvviso di rassicurarla, che giustifica con se stesso dicendosi che anche John avrebbe fatto lo stesso, e non il John romantico che lui tanto "disprezza", ma il dottore, quello che salva le vite e che Sherlock ammira.
Credevo che fossero arrivati alla meta, una volta scesi dall'auto e invece c'è una scialuppa: e a pensarci bene, più chilometri metteranno lontano dai terroristi, meglio sarà per la loro incolumità.
Mi fiondo sul prossimo capitolo!

Recensore Master
01/07/14, ore 00:00

Inizio ad adorarti, sappilo.
Sherlock e Irene che camminano mano nella mano in un contesto tutt'altro che romantico è la ciliegina sulla torta di un POV Adler meraviglioso, che mostra quanto La Donna sia una versione speculare e contraria di Sherlock, come quando pensa: "Il gioco era finito".
Avevo dimenticato di scrivere nella recensione precedente che leggendo il capitolo ho riflettutto proprio sul fatto che Irene, di tutte le persone a cui poteva rivolgere il suo pensiero in punto di morte, ha pensato esclusivamente a Sherlock, e in questo capitolo dai una spiegazione esauriente e direi anche precisa dei motivi che l'hanno spinta a quel gesto. Anche lei ha vissuto in solitudine, annoiata, alla ricerca di emozioni e di qualcuno in grado di tenerle testa, e quando ha incontrato Sherlock, ancora una volta ciò che ha provato lui si è riflesso anche in lei. Il detective le ha dato una scintilla di vita, le ha dato il gioco, la sfida, le ha dato qualcuno a cui pensare, qualcuno per cui provare un grande interesse e un'attrazione mai provata prima (soprattutto se si considera che Irene si dichiara gay davanti a John).
E quando scopre che lui è venuto a salvarla, al pari di Sherlock non si fa dominare dalle emozioni, ma si rende utile e combatte, e persino quando è stremata, non cede, resta dignitosa, non si mostra debole, perché la sua digniità è rafforzata dalla presenza di qualcuno che stima e da cui non vuole farsi vedere vulnerabile.
Che splendore. La battaglia tra i sentimenti e la ragione, la sfida intellettuale e i gesti pieni di orgoglio si alternano di continuo in questi due, rendendo il loro rapporto così profondo e complesso... e poi finiscono per camminare mano nella mano, in territorio nemico, con i terroristi che potrebbero inseguirli. *o*

Recensore Master
30/06/14, ore 23:28

"Ma sentì comunque una stretta al cuore. Era evidente a questo punto che aveva un cuore anche lui."

Eh sì che ce l'ha anche lui un cuore! *o*
Che ansia questo capitolo: nonostante sapessi già che il tentativo di salvarla va a buon fine, ho sentito tutta l'ansia di Sherlock, e quel dubbio atroce che si è insinuato in lui per qualche frazione di secondo, sul non essere arrivato in tempo per salvare Lei, un dubbio su cui non si è permesso di indugiare, particolare che ha reso le sue paure ancora più grandi e profonde. <3
E quando infine la trova, è stato bello assistere al tuffo al cuore, prontamente dominato perché non era il momento opportuno per farsi prendere dai sentimenti. È Sherlock, in tutto e per tutto e ti fa anche onore il fatto che andando in Pakistan, lui sapese la lingua, proprio come farà Mycroft nella serie, quando andrà a recuperare suo fratello. Sembra quasi che tu riesca a leggere nella mente di Moffat e Gatiss (o forse sono io che avendo trovato una ff scritta davvero bene, sono estremamente entusiasta?! :D )
Mi piace l'idea di terminare il capitolo un attimo prima della scena finale dell'episodio: mette col fiato sospeso, ma nello stesso tempo ti ricorda come sono andate le cose e che tutto si è risolto per il meglio.
"Quando dico 'corri', corri!" *o*

Recensore Master
30/06/14, ore 21:29

Capitolo meraviglioso. Mentre leggevo continuavo a vedere Sherlock e John nel loro appartamento che interagivano, o per meglio dire, John che tentava di interagire con un ermetico Sherlock. Ed erano loro, sono loro due. Stai andando alla grande, i personaggi sono talmente IC che mi sembra di leggere una parte mancante della sceneggiatura *o*
Mi è piaciuta tantissimo questa frase:

Non voleva condividere tutto ciò con John. John era la cosa più vicina ad una famiglia che potesse avere, ma non poteva condividere questa parte di sé con lui. Non se la sentiva. Sentiva questa cosa come solo sua, ma non capiva perché.

c'è dentro tutto ciò che ho sempre pensato fossero i sentimenti di Sherlock nei riguardi del lasciarsi andare alle confidenze. Irene lo ha sconvolto e lui riesce a malapena a mantenere la calma con se stesso, per cui è impossibile che riesca a confidare a John tutto il tumulto interiore che lo sta attraversando, perché Sherlock per primo è incapace di dominarlo e razionalizzarlo e non può discuterne con qualcun altro prima di aver fatto luce in se stesso, nemmeno se quel qualcuno è John. *feels come se piovesse*
Stesso amore smodato per altre due frasi:

La sua punizione l’aveva già scontata, quella sera, e era stato lui ad infliggerla. Lui, unico giudice e unico carnefice.

Sherlock che si erge a unico giudice di Irene, unico in grado di comprenderla, combatterla e sconfiggerla, di consegnuenza unico in grado di giudicarla. Lo smodato amor proprio che si combina con il rispetto e l'ammirazione per un altro essere umano che lo ha messo in difficoltà, con la sua intelligenza e astuzia. *o*

Per il gusto del gioco mentale con La Donna, così stimolante per lui, per quel senso di continua sfida che lo aveva spinto a mettersi in mostra come un pavone davanti a Lei?

E qui c'è la spiegazione completa: l'unico essere umano, l'unica donna che sia riuscita a elettrizzarlo, a fargli sentire il bisogno di mettersi in mostra, più del solito, per dimostrarle quanto sia capace, quanto sia intelligente e in grado di sfidarla.

Che goduria, sto leggendo con i cuoricini negli occhi! *_*
(Recensione modificata il 30/06/2014 - 09:30 pm)

Recensore Master
30/06/14, ore 21:01

Uhm, l'unica pecca di questo capitolo è che è davvero corto, ma nell'insieme direi che è del tutto realistico e coerente con i personaggi. Mi piace l'idea che John e Mycroft si sentano e si consultino quando c'è di mezzo la salute mentale e fisica di Sherlock (proprio come accade in "His last vow"), e mi è piaciuta l'ultima frase sulle speranze di John di dormire "violino permettendo" xD Questo piccolo particolare tradisce la sua insofferenza nei riguardi di Irene, gelosone di un Watson xD

Recensore Master
30/06/14, ore 20:51

Questo primo capitolo promette davvero bene: le descrizioni dello stato d'animo di Sherlock collimano perfettamente con quanto accade in Scandalo a Belgravia e all'idea personale che ho del rapporto tra il consulente investigativo e Irene Adler. Credevo che la tua ff sarebbe iniziata dopo il salvataggio in Medio Oriente, ma la scelta di inserirti tra l'ultimo dialogo con Irene e la decisione di salvarle la vita è risultata ottima, perché credo che in quel frangente Sherlock stesse davvero rivedendo tutte le sue priorità, stesse rivalutando tutto ciò che l'incontro con La Donna gli ha insegnato, per arrivare alla conclusione che una degna avversaria come lei, non poteva essere condannata a morte in quel modo. *annega nei feels*
Vado al prossimo capitolo!

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