Recensioni per
Bastardo
di veronica85

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
16/07/18, ore 23:56
Cap. 1:

Ehi, sono la ragazza dello scambio di recensioni. ^^
Allora, parto subito con il dire che sailor moon lo vedevo da piccola quindi non sarà una recensione accurata e di questo mi scuso un sacco.

Devo dire che mi è piaciuto molto il tuo stile di scrittura, come hai parlato dei sentimenti del protagonista per la figlia, ma soprattutto, di come la follia, per un amore diventato puro egoismo, l'abbia cambiato o meglio, trasformato.
Ha fatto grossi errori, temendo il mondo, ha cambiato radicalmente la bambina senza premunirsi del cambiare la strada di quel folle pensiero; il modo in cui ne hai parlato è stato fantastico.
Il titolo direi che è assolutamente azzeccato per un tipo del genere!
Mi complimento veramente, ottimo modo di scrivere e soprattutto descrivere scene e sentimenti, ma più importante, mi complimento per la buona grammatica e ortografia.
Veramente brava! ^^
Baci

Recensore Master
03/07/18, ore 00:27
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per lo scambio dell'ABC delle recensioni del gruppo del Giardino. È la prima volta che ho a che fare con il tuo profilo, dunque non sapevo esattamente come muovermi e quale storia scegliere. A parte i vari fandom su cui hai scritto, ho preferito evitare le drabble di principio perché ahimè non le sopporto proprio (dunque ho puntato su storie più lunghe). Ho visto questa os basata su un'opera che ho amato e che amo tuttora, e su un personaggio molto controverso che è odiato da molti, se non da tutti quasi. Eppure direi che ha un suo fascino, come coloro che deviano dal bene e combinano delle vere e proprie azioni allucinanti.
Ho un ricordo di un videogioco per Snes con cui ho giocato da piccola in cui approfondivano la storia di questo personaggio e della sua vicenda, con molto dialoghi. Un flash carino che mi ha fatto dire "è deciso, scelgo proprio questa".
Ora basta dilungarmi, è arrivato il momento di fiondarmi sulla lettura.
Trovo davvero interessante l'uso della seconda persona, è molto efficace per il tipo di atmosfera ed il tono accusatorio che utilizzi. Sei dura fin da subito, il disprezzo e la commiserazione sono presenti accompagnati da un tocco di cinismo, un mix che davvero mi sta conquistando. Sembri far di tutto per risvegliare in lui il ricordo di ciò che è stato, e le conseguenze della sua scelta, così che possa soffrire ancora al pensiero di ciò che ha creato.
Con la scusa di voler e dover fare tutto questo per la figlia, Tomoe di getta in esperimenti sempre peggiori fino ad arrivare all'assecondare il volere di chi ha salvato la vita della figlia. Salvato, parola sbagliata direi. Anzi, un errore enorme. Insomma, salvare Hotaru non importa come, non importano i mezzi. Soltanto il fine è importante, e ormai quando è troppo tardi non si torna più indietro. Ha fatto le sue scelte, ha sbagliato, e ha continuato ad errare fino a perdere completamente il senno.
Che dire, scelte impeccabili per descrivere queste emozioni: sono rimasta molto colpita e mi hai stupita, questa storia mi ha lasciata davvero stranita e piacevolmente sorpresa per tutto quello che sei riuscita a descrivere.
Trovo la scrittura scorrevole e senza refusi, con una gran capacità di descrizione di sensazioni sempre più contorte e negative. Va al di la della classica fanfiction di questo fandom, e ne sono davvero contenta :) spero di avere altre occasioni per poter venire qui a leggere qualcosa di tuo, buon lavoro e alla prossima! :3

Recensore Veterano
03/11/15, ore 11:57
Cap. 1:

Nona classificata al contest "Make it simple, make it memorable, make it inviting to look at, make it fun to read" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica e sintassi: 2/5
Di per sé, la storia non è scritta male. Mi piace in particolare l'uso che fai del lessico, anche se di questo ne parlerò meglio sotto. Purtroppo però, ho notato diversi errori di distrazione e soprattutto un uso abbastanza confuso della punteggiatura. Mi rendo conto che non sia facile e che, in molti casi, i segni d'interpunzione possano essere disposti in maniera diversa a seconda dello stile dell'autore. Chiamiamola “scelta stilistica” che però, come per tante altre cose, deve comunque sottostare a delle regole ben precise.
Ti elenco gli errori riscontrati partendo dal più evidente, così che ti siano più chiari:

- Uso spropositato dei puntini di sospensione laddove non servirebbero, ad esempio qui: “Oh, potrai negarlo fino allo stremo delle forze ma lo sai benissimo… sai bene che è la verità” sarebbe stato opportuno inserire i due punti, in quanto nella coordinata (da “sai” a “verità”) spieghi quanto già accenato nella reggente. Stessa cosa qui: “Sì che te lo ricordi, non potrai MAI dimenticarlo… il giorno in cui Keiko morì” e qui: “Ma poco tempo dopo te ne sei reso conto… hai capito che l’uovo non bastava più” e in altre occasioni identiche o simili a queste;

- Assenza quasi totale del punto fermo, sostituito anche qui da puntini di sospensione che affaticano la lettura laddove avrei bisogno di una pausa netta e decisa. Ad esempio qui: “davvero, solo un esperimento come ne avevi fatti tanti… Keiko era al lavoro, come al solito”. Poiché stai per raccontare nel dettaglio un episodio che finora hai solo accennato, è bene fermarci un attimo, prendere un bel respiro e poi partire con il racconto: “[...] un esperimento come ne avevi fatti tanti. Keiko era al lavoro, come al solito [...]”;

- Ci sono diversi errori di distrazione, che con un'attenta rilettura avresti potuto evitare. Ad esempio, all'inizio “Eppure” attaccato al punto interrogativo della frase precedente o, più avanti, i quattro puntini di sospensione nella frase “ma per la gioia: eccola….” non devono essere mai più di tre;

- (A questo non ho dato molto peso perché è un errore che hai fatto una volta sola, quindi prendilo più come un consiglio)
Adozione di diversi linguaggi per mettere in evidenza alcuni termini, ad esempio: “non potrai MAI dimenticarlo”, “perché risiedeva IN TE”, “perché NESSUNO” e invece, più avanti “L'uovo avrebbe potuto crescere in lei, con lei”. È preferibile scegliere un solo codice di lettura per dare enfasi a una parola. Personalmente, eviterei sia il maiuscolo (in quanto appartiene più a un linguaggio urlato, da social o da chat) sia il grassetto (lo trovo pesante e non produce un bell'effetto all'interno di un testo narrativo). In questi casi, avrei optato piuttosto per un italic, anche se ho notato che lo hai adottato per tutto il testo, tranne che nell'ultima frase. Forse invertirei le due scelte portando l'intera fanfiction in regular e l'ultima frase in italic, ma anche questo è a tua discrezione;

- Uso delle virgole. Ti elenco tre diversi casi in cui la virgola non è adottata correttamente:

· “Avresti potuto salvare tua figlia e il prezzo, all’epoca non ti era parso poi così alto” manca la virgola dopo “all'epoca”;
· “solo nella speranza che diventasse, appena un po’ più forte” qui invece la virgola non ci vuole proprio;
· “E tutte quelle cicatrici, erano un segno troppo evidente di quanto fosse fragile” virgola fra soggetto e verbo... !;

In generale, ho notato che utilizzi delle pause molto simili a quelle del linguaggio parlato, cosa sbagliatissima quando scrivi. Cerca di capire dov'è necessario troncare una frase e dove, invece, non occorre mettere alcun segno d'interpunzione. E, soprattutto, non dividere mai il soggetto dal verbo!

- Consecutio temporum. È un po' difficile da spiegare, ma ci proverò; presta attenzione alle parole in corsivo perché ti aiuteranno a fare chiarezza.
Dunque: la voce narrante parla al presente, raccontando un episodio del passato usando il passato prossimo. Fin qui niente di sbagliato, perché stai parlando di avvenimenti che fanno parte di un momento indefinito del passato. Tuttavia, in alcune occasioni hai usato al posto del passato prossimo il passato remoto. Ad esempio: “tua figlia aveva bisogno di te. E sordo a qualsiasi consiglio, ti sei dedicato a ricostruirla: prima un braccio, poi l’altro, poi… poi qualcosa andò storto” in questo caso avresti dovuto mettere “è andato” e non “andò” perché l'evento di cui parli non è avvenuto in un tempo diverso rispetto a “tua figlia aveva bisogno di te” e “ ti sei dedicato a ricostruirla”.
Al contrario, se specifichi il tempo preciso in cui è accaduto qualcosa, collocandolo ancora più indietro rispetto agli eventi narrati al passato prossimo, è corretto usare il passato remoto, perché parli di un passato ancora più lontano nel tempo: “Sì che te lo ricordi, non potrai MAI dimenticarlo… il giorno in cui Keiko morì” qui la scelta del passato remoto è giusta, perché Keiko è morta quel giorno specifico del passato, precedente a tutto il resto. Spero di essermi spiegata abbastanza decentemente con tutti questi "passato"... se dovessi avere dubbi, chiedi pure!

IC Personaggi: 3,5/5
Non c'è una vera interazione con il personaggio principale della fanfiction: i suoi comportamenti e le sue sensazioni vengono descritti da una voce narrante che, purtroppo, non ha un'identità definita. Dico purtroppo perché il personaggio descritto nel miglior modo mi sembra proprio il narratore. La rabbia e il disprezzo che questo individuo misterioso prova nel parlare al dottore sono molto più autentici della sofferenza, l'odio e il rimorso provati da Tomoe. Mi è difficile valutare IC un personaggio le cui emozioni vengono raccontate da un narratore non onniscente di cui non si sa nulla. Se questa persona fosse stata qualcuno di preciso e la storia fosse stata incentrata, quindi, sulle sue sensazioni di fronte ai gesti del dottore, allora sarei stata sicuramente in grado di dare un giudizio più concreto. Ad esempio, sarebbe stato interessante scoprire che in realtà la voce narrante non è altro che la parte “buona” del suo subconscio: il dottore pentito che parla a se stesso. Sarebbe stato un bel colpo di scena!

Simple (uso del lessico): 9/10
Come accennavo anche sopra, ho apprezzato molto le tue scelte lessicali. Ogni parola è esattamente dove dovrebbe essere, trasmettendo alla perfezione quello che vuoi dire. Ad esempio: “e il sogno tornò prepotente”, attribuire un aggettivo come prepotente a un sogno rende l'idea di quanto questo sia, piuttosto, una vera e propria ossessione per Tomoe; “ti sei arrogato, di nuovo, il diritto di decidere”, il termine arrogato ha un suono duro, quasi dispregiativo, e sottolinea maggiormente la presunzione del protagonista nell'attribuirsi un potere che non gli spetta; “hai voluto sostituirti a qualsiasi potenza superiore decida della nostra esistenza”, anche qui, il concetto del dottore che, forse senza rendersene conto, si eleva a dio è molto affascinante, soprattutto se questo dio non ha un'identità ben precisa.
Ricapitolando: le scelte lessicali che hai adottato sono molto azzeccate. Aggiungo inoltre che il tipo di tono che hai usato per mettere in evidenza la collera della voce narrante, chiunque egli sia, riesce a coinvolgerti come se fossi tu, lettore, a provare certi sentimenti. Tanto per girare il dito nella piaga, mi fa solo rabbia che questo narratore non sia qualcuno di preciso.

Memorable (originalità): 4,5/10
In quanto a originalità, purtroppo non ho provato molto entusiasmo leggendo la tua storia. L'idea dell'invettiva è bella, ma poteva essere resa in modo decisamente più interessante. Così com'è ora, l'intera fanfiction non è che un riassunto pedissequo delle azioni di Tomoe; qualcosa che, tra l'altro, abbiamo già avuto modo di vedere nell'opera originale.

Inviting to look at (titolo): 6/10
La scelta di utilizzare un termine solo per il titolo è un po' un'arma a doppio taglio. Se la parola riesce a riassumere da sola l'essenza della storia, allora non esiste opzione più azzeccata. Al contrario, se il termine ha poco a che vedere con il racconto o non sucita abbastanza interesse da spingermi a leggerlo, forse è preferibile optare per un titolo diverso, e magari più articolato.
“Bastardo” è una via di mezzo fra queste due ipotesi. C'entra con il racconto, ma non rende pienamente giustizia al suo contenuto. Infatti, leggendo la tua storia, ho modo di vedere molte più cose di Tomoe oltre alla sua bastardaggine. Scopro, ad esempio, la sua pazzia, ma soprattutto il suo amore. Sì, perché per quanto possa essere discutibile il modo che ha di dimostrarlo, alla base dei suoi errori e delle sue scelte c'è il profondo amore per la figlia e, ancora di più, per la scienza. Entrambi sono due aspetti che sarebbe stato bello valorizzare nel titolo, perché più interessanti e sicuramente meno ovvi della sua bastardaggine (cosa su cui siamo tutti abbastanza d'accordo).

Fun to read (gradimento personale): 4,5/10
Al di là delle pause un po' confuse e dell'idea non particolarmente originale, ho trovato la tua storia, nel complesso, piuttosto ripetitiva e, di conseguenza, poco entusiasmante. Mi sembrava di non arrivare mai alla fine: hai raccontato per filo e per segno quanto già conoscevamo di Tomoe, senza aggiungere niente di sorprendente che mi spingesse ad andare avanti nella lettura. Si tratta, in generale, di un racconto abbastanza fine a se stesso, privo di quel climax ascendente che dovrebbe spingermi ad arrivare fino in fondo riga dopo riga.
Il mio consiglio è quello di inserire qualcosa di inedito nella trama, come avvenimenti o emozioni che la Takeuchi potrebbe aver omesso (i famosi Missing Moments). Infine, valuterei l'idea di conferire al narratore un'identità precisa... per svelarla magari proprio alla fine della storia con un bel colpo di scena!

Giudizio globale: 29,5/50

(Recensione modificata il 03/11/2015 - 12:07 pm)

Recensore Master
09/03/15, ore 16:58
Cap. 1:

Mi piace pensare che l'accusa il professore se la stia rivolgendo da solo, parlando allo specchio; oppure che questo sfogo rappresenti l'urlo della sua parte "sana", quella che è stata schiacciata quasi del tutto da Germatoid ma che ancora resiste in qualche angolo della sua mente.
Comunque sia, è resa molto bene l'ossessione di Tomoe per la salvezza della figlia, talmente estrema da potarlo per paradosso a farle del male, convinto invece di agire per il suo benessere. E così è un serpente che si morde la coda, più le fa del male e più è costretto a cercare soluzioni ancora più disperate, eccessive, distruttive. Fino all'epilogo che conosciamo tutti. A me in ogni caso piace di più quello dell'anime, dove c'è redenzione per il professore: perché un padre che è disposto ad accettare un "patto col diavolo" per salvare la figlia secondo me non può essere biasimato del tutto.
Un consiglio: cerca magari di andare a capo più spesso, almeno io personalmente ho perso un po' di volte il filo in quel blocco di testo tutto uguale, un po' di spaziatura in più dà aria al testo e agevola di molto la lettura :)
Alla prossima!

Recensore Veterano
17/02/15, ore 17:54
Cap. 1:

Ciao! Ecco il giudizio, è un peccato che questa storia non abbia molte recensioni, ma non sempre la qualità è valutata col giusto peso nel mondo delle fanfic, complimenti ancora :)

Grammatica e sintassi: 9.4/10 punti 

Stile: 7.3/10 punti 
Ricorri un po’ troppo spesso ai puntini di sospensione, che andrebbero usati raramente e di solito più che altro nei dialoghi; ti consiglio di cercare di sostituirli con altri segni di interpunzione.
Ricorri molto spesso a frasi lunghe, che un paio di volte mi hanno costretto a rileggere, soprattutto perché la seconda persona tende a essere molto più complicata da gestire rispetto alla prima o alla terza, ma in linea generale la storia è ben scritta e abbastanza scorrevole.
Il tuo continuo iniziare le frasi con le congiunzioni dona alla storia un senso di concatenazione continua, che enfatizza e riesce a immergere ancora di più il lettore nella situazione nella quale si trova il protagonista, secondo me però hai un po’ esagerato con questo espediente.

Originalità: 5/5 punti 
Interessante questa scelta di raccontare il dolore che ha portato Tomoe alla follia, impegnandolo a sperimentare su qualunque cosa nel suo desiderio disperato di tenere in vita la figlia.
Nonostante la storia sia un’introspezione, essa racconta e analizza praticamente tutta la vita di questo bastardo, io l’ho trovata molto originale

Caratterizzazione dei personaggi: 15/15 punti 
Questa introspezione mi ha fatto sentire l’ossessione di Tomoe, il suo rimorso nei confronti di una figlia che sente di continuare a deludere e di una moglie che non c’è più e che non ci sarà mai più. Il suo senso di colpa lo porta ad agire in modo eccessivo, impedendogli di lasciare libera Hotaru in quel mondo che già una volta gliel’ha portata via.
In questa storia è presente un personaggio complesso, analizzato con cura.

Sviluppo della trama: 9/10 punti 
Il flusso dei pensieri del protagonista è caotico, tramite le ripetizioni ci rendi chiara la sua ossessione e anche la sua insicurezza, quel ‘vero?’ ripetuto è una domanda che si pone a ripetizione, perché è tutto per il bene di Hotaru, vero? E lui deve esserne certo, deve giustificare i suoi errori, perché se ha sbagliato è sempre stato per lei, solo per lei.
Il giorno dell’esplosione ha cambiato la vita di Tomoe e anche quella di Hotaru.

Gradimento personale: 2.9/3 punti 
Questo viaggio nella mente di Tomoe (e io l’ho scritto in tutto il giudizio, perché è il nome che ricordavo,  ma non sono sicura che nel manga fosse lo stesso e solo adesso mi è venuto il dubbio che la mia memoria possa avermi fatto uno scherzo) mi ha aiutata a comprendere le ragioni di quest’uomo distrutto dal dolore e dal rimorso, toppo debole per accettare di poter perdere anche la figlia. Un viaggio interessante, devo dire.
Complimenti e grazie per aver partecipato.

Totale: 48.4/53 punti 

Recensore Veterano
23/07/12, ore 20:28
Cap. 1:

Sintassi e grammatica: 8/10
Originalità: 8/10
Gusto personale: 8/10
Tot. 24/30

Questa shot mi aveva colpito per il titolo, non appena l’ho ricevuta. Sono un po’ scesa col punteggio in grammatica poiché spesso mi sono ritrovati di fronte a periodi terribilmente lunghi e perdevo il filo del discorso. In alcuni momenti,al posto di una virgola ci avrei messo un punto, così da rendere più scorrevole e fluida la lettura. Inoltre, la ripetizione del (vero?) dopo qualche riga stonava e stufava. Credo che tu l’abbia usato per voler mettere in evidenza le caratteristiche che si stavano perdendo nel Professor Tomoe, da quando qualcun altro si era impossessato del suo corpo. Hai trattato molto bene le sue emozioni: in ogni occasione, ti sei soffermata sulla sua volontà di Tomoe di voler pensare sempre a salvare sua figlia. Hai descritto tutti i passaggi della loro storia, cominciando dalla morte di Keiko. Lui si sente impotente, inutile … I suoi esperimenti diventano la cosa più importante per lui, l’unica cosa che gli permetterà di salvare Hotaru. E forse anche di salvare se stesso. Mi sarebbe piaciuto leggere anche un po’ del rapporto che instaura lui con Hotaru: nella shot pensa solo a proteggerla e a scegliere la cosa più giusta da fare. Hai evidenziato troppe scelte, soffermandoti forse poco, sul vero carattere del personaggio.

Complimenti per questo terzo posto e anche per l'ottimo piazzamento nell'altro contest! Spero di riprendere i miei ritmi e di riuscire a mettermi in pari con le altre tue storie. L'università uccide xD
Comunque ho riletto questa storia a distanza di tempo e posso dirti che hai la capacità di descrivere benissimo le emozioni e le sensazioni dei personaggi, sempre. Quindi, complimenti!
A presto!
Dudy

Recensore Master
23/07/12, ore 00:51
Cap. 1:

 Bastardo, di Veronica85: 25,5/30
 
Grammatica e sintassi= 9/10
Personalmente avrei sostituito i puntini di sospensione che talvolta ricorrono con frequenza con un più netto e incisivo punto in grado di scindere meglio i vari periodi del testo e, di conseguenza, metterli in risalto.
“Il suo cuore prese a battere sempre più lento” è un’espressione grammaticalmente corretta ma, a mio personale avviso, frasi come ad esempio: “I battiti del suo cuore divennero sempre più flebili” avrebbero avuto un suono migliore all’interno del paragrafo.
 
Capacità di emozionare= 7/10
L’autrice sceglie il rimorso come chiave di lettura per questa sua produzione. Il rimorso di un padre nei confronti di una figlia troppo debole e soggiogata dalle forze del Male per colpa sua e soltanto sua. Il senso di impotenza per non poter far nulla se non patteggiare con le forze oscure pur di mantenere in vita la persona più importante della sua vita. La capacità di suscitare pathos ed emozioni è palpabile nella prima parte di questa one-shot, in cui il protagonista è presentato come un uomo che si interroga e si compatisce fino ad odiarsi per ciò che ha permesso nei confronti della bambina. Nella parte centrale, purtroppo, questo coinvolgimento emotivo tende un po’ a scemare, forse per via della ripetizione della parte iniziale con cui l’autrice riprende il concetto espresso all’inizio: era l’unica cosa che poteva fare per salvare la figlia, il patto perfetto. Un maggior senso di rimorso nella parte finale, a mio avviso, avrebbe lasciato anche nei lettori quella sensazione e consapevolezza del suo sbaglio più grande. Invece l’autrice conclude con una sorta di monito affinché ciò che è accaduto non accada mai più.

Caratterizzazione dei personaggi= 9,5/10
Il personaggio principale è presentato con una precisa e profonda analisi interiore dalla voce narrante. Viene presentato come un uomo logorato dal senso di colpa e come un padre disposto a tutto, persino a schierarsi col Diavolo, pur di salvare la sua bambina. Sebbene sia un personaggio conosciuto da tutti coloro che hanno seguito Sailor Moon, l’autrice è in grado di evidenziare questi comportamenti e queste decisioni che fanno del protagonista un personaggio a tutto tondo anche per chi si accinge a leggere questo lavoro ignaro dell’anime. Unica pecca, a mio avviso, è la decisione dell’autrice di non aver preferito la prima persona narrante per dar maggior risalto al rimorso interiore e personale.


Colgo l'occasione per chiedere scusa a te e alle altre partecipanti per l'enorme e avvilente ritardo con cui ho valutato e pubblicato i risultati di questo Contest. So che anche tu hai fatto l'esperienza dell'università e dei periodi d'esami che complicano la vita e, per questo, sono certa comprenderai. :)
Grazie per aver partecipato e complimenti per il tuo secondo posto.
Un abbraccio, a presto!
Demy