Ciao!
Allora, ho letto il primo capitolo stasera dato che la mia uscita è sfumata e devo dire che è stato un piacevole diversivo ;)
In realtà sono insieme un po' contraddetta e un po' incuriosita perché i personaggi hanno un'aria un po' vintage, un po' retro della borghesia di una volta che mi piace (tra le molte cose adoro i romanzi della Austen, quelli di Georgette Heyer, il romanticismo e l'atmosfera anni '20 e '30 e i film alla Humphrey Bogart) però li vedo già un po' passati e fuori luogo alla fine dei ruggenti anni '80, che è invece un po' l'infanzia o alla giovinezza dei nostri genitori, quindi nella mia visione è ormai out per queste atmosfere.
Fatta questa premessa, però, dato che hai già messo le mani avanti e hai dichiarato esplicitamente che ti prendi qualche licenza poetica, sono dispostissima a sorvolare su questa mia personale opinione e godermi in pieno la storia. Anche per quanto riguarda i personaggi, vale lo stesso discorso: anche se ci fosse qualche cliché qua e là, dall'impressione che ho avuto da questo capitolo non credo si tratterà di nulla che possa inficiare il gusto della lettura.
Sono solita essere puntigliosa nelle recensioni ma sempre nella misura in cui una storia mi si presenta e poiché questa mi si preannuncia come una gradevole commedia da gustarsi in un momento di relax, la prendo per tale e me la leggo di gusto con una bella tazza di camomilla in mano ;)
Quindi, dopo queste premesse iniziali e doverose (scusa la mia logorroicità, adesso giuro che comincio a scrivere la recensione vera e propria xD) parto da Marcello.
Lui è, a quanto ho capito, il protagonista: un ragazzo ricco, con una piccola società tra le mani che gli dà lavoro, la passione per la letteratura molto impegnata e un certo snobismo che però si può ritenere positivo dato che lo tiene distaccato dagli intrighi amorosi e dal mondo dei pettegolezzi che lo circonda. Mi sono chiesta se l'atmosfera retro di questo capitolo sia dovuta al fatto che vediamo gli eventi proprio dal suo punto di vista, quello di un ragazzo di una volta, legato alle tradizioni e sprezzante della moderna -ma non troppo- mondanità e venialità. Marcello, infatti, lungi dal somigliare ai provoloni che ci hanno propinato come modelli maschili nei film anni '80, non pensa alle ragazze nonostante i suoi venticinque anni e dalla storia sembra quasi che sia persino misogino e non abbia nemmeno mai avuto a che fare con loro: un po' insolito considerata la sua età e i tempi in cui viveva, ma non impossibile e, non per questo, almeno per quel che mi riguarda, sgradito, tutt'altro. Potrebbe anche aver avuto una qualche ragazza in adolescenza sebbene senza impegno, tuttavia io propendo -e preferisco- per la prima ipotesi. È un personaggio di grandi potenzialità e sono curiosa di vedere come lo gestirai.
C'è poi Gerardo, la spalla del protagonista, un personaggio più classico, di personalità ancora un po' nebulosa: di lui finora sappiamo solo che è probabilmente innamorato di tale audace Maria Luisa e che lavora con Marcello ma che cosa pensi del suo amico, del lavoro e di tutto il resto non ci viene ancora comunicato. Su di lui il mio giudizio rimane in sospeso in attesa di leggere di più.
Vittoria, invece, dalle poche battute emerge chiaramente come una ragazza frizzante, ironica, pungente ma non priva di emotività, come dimostra imbarazzandosi quando capisce che forse ha esagerato e ferito involontariamente Gerardo. Di prima impressione mi piace molto, soprattutto per questa frase che mi ha fatto ridere a crepapelle: «ed anche il più... Rovente, mio caro» aggiunse la ragazza, sogghignando sottilmente come se stesse raccontando la cosa più esilarante che si potesse immaginare. «Camilla Donati deve sempre ricorrere al ventaglio quando ti nomina».
È il genere di ragazza che possiamo trovare come protagonista nella letteratura di Jane Austen, sebbene forse sia più sicura di sé e impertinente delle sorelle Bennet, ma dobbiamo anche pensare al periodo molto diverso in cui lei vive. Aspetto di vedere come la svilupperai e sono molto curiosa di sapere di più anche su questo suo fidanzato, se dovessi dedicarle spazio nella tua storia.
Poi c'è Beatrice, che invece è un personaggio femminile diverso, più improntato su modello antecedenti: la classica damigella un po' ingenua, bella, dolce e da salvare sebbene, dato che non sembra particolarmente sconvolta del tentativo di Conrado di metterle le mani addosso, identificabile comunque come una ragazza dei giorni nostri, abituata a questi modi di fare "moderni" -ma non per questo meno orribili.- È un po' cliché, sì, ma con un po' di destrezza può diventare anche lei un'ottima protagonista e la sua dolcezza mi intenerisce. In questo primo capitolo non ha dimostrato nessuna particolarità tranne una dose un po' elevata di innocenza e ingenuità e quindi aspetto di andare avanti per decidere che opinione ho su di lei. Per ora, complice l'irresistibile accento toscano -che adoro!- l'impressione è positiva.
Che altro dire? Mi sono già dilungata troppo, temo, e ci sono ancora altri sei capitoli in cui profondermi nelle mie recensioni logorroiche ^-^
Ci sentiamo presto!
M. <3 |