Ho pensato di recensire adesso perché in sostanza ho tempo, quindi mi rimetto in pari per i vari capitoli che avrei già dovuto recensire e non ho fatto. E non preoccuparti di ricambiare, ok? Lo sto facendo perché la storia mi piace, non perché sono forzata; anzi, mi è proprio venuta voglia di scoprire il seguito, quindi ricomincio con la recensione in diretta.
A parte che adoro il fatto che finalmente anche Gerardo è tornato in scena, poi mi aspettavo che mentre aspettavano il Lord distaminchia parlassero di quanto successo a causa di Maria Luisa, ma va beh: avranno altre occasioni. Poi, Carter? Lo sai che è il nome di uno dei personaggi di Legends of Tomorrow, un telefilm che amo? Non posso vederlo così cattivo e spocchioso, quando invece il mio Carter era un figo pazzesco. Ma andiamo avanti. OK, ADESSO MI METTI MILLER, come il cognome del mio idolo indiscusso, mi stai prendendo in giro? Anyway, quest'aria che ha l'inglese è particolarmente fastidiosa: reputare i due ragazzi meno importanti di un altro affare, dirglielo in faccia, rendere quasi palese che in sostanza il loro incontro è poca cosa rispetto a chissà quale bisness trattato in precedenza... tutti atteggiamenti particolarmente irritanti. Ora, oltre a essere irritante, è anche palesemente un uomo losco e sporco, che trama chissà quali affari: sempre più simpatico, insomma. Per quanto non voglio che i due amici finiscano nei guai, vorrei tanto che andassero in fondo a quella faccenda. Comunque, mi è piaciuto tantissimo il carattere che ha manenuto il caro Marcello di fronte a quel tipaccio: mostra nervi saldi e convinzione nei propri ideali. Lui e Vittoria, insieme, formano me medesima, quindi non posso non amarli(?).
Per quanto riguarda invece Gerardo, onestamente mi spiace molto per lui: sentirsi sempre inferiore a qualcuno, sapere di essere la seconda scelta, non è facile; se poi aggiungi che quella persona è il tuo migliore amico, che quindi è cresciuto con te e avete condiviso una vita insieme, la situazione diventa ancora peggiore. Difatti mi fa tanta pena, ma non per questo credo che il suo ragionamento sul prender moglie sia corretto: la tecnica del chiodo-scaccia-chiodo non mi è mai piaciuta. E chi cavolo è la tipa che gli piace? Ho pensato a Vittoria per la frecciatina "Perfino Vittoria, che ci conosce entrambi da tempo immemore, preferisce te a me", ma non ne sono sicura.
È adorabile il fatto che Marcello pensi a Beatrice guardando il libro di storia dell'arte, ancora di più che gli torni in mente il loro prossimo appuntamento e che decida proprio di acquistare il volume per la cara ragazza (♥). Non ho capito bene l'utilizzo del verbo languire, che io so significare "essere debole" o al massimo "scemare"; sicuramente è una mia mancanza, ti va di spiegarmi il tutto?
Oh, pare che abbiamo aggiunto una specie di sosia meno violento di Conrado, il caro Colonna. Il loro dialogo è stato memorabile, le risposte di Marcello sono FJNDJNSDWEJNDW, ho mantenuto un gran sorriso per tutto il tempo! E la commessa, poi, povera illusa, ma un po' mi spiace per lei — non troppo.
Ci mancava davvero Anna Laura, eh; ma non la sopporto, ti giuro, non può finire sotto un treno perchéc'eranogiàitrenigiusto?? È insopportabile, ma la mia prediletta ovviamente non si lascia intimidire dal suo carattere e le tiene testa alla perfezione, facendole anche notare che dire un fottuto parere su un mazzo di fiori non è indice di maleducazione. È stato molto bello che Vittoria abbia riconosciuto Beatrice e che si siano conosciute così, in totale armonia, con un invito prossimamente (in un qualche ricevimento al quale, spero, parteciperà anche il caro Marcello). Ma questa gelosia dove te la ficchi? No, davvero, non lo accetto: questa è una delle cose che odio di questa società (e quando dico questa, non intendo quella da te descritta, ma quella odierna) e che a quanto pare era contenuta in ogni epoca è senza dubbio l'impossibilità di comprendere l'amicizia tra maschio e femmina; non ha assolutamente senso e la cosa mi fa imbestialire, così come sicuramente farebbe innervosire almeno un po' anche Vittoria — almeno credo. In più, anche questo fatto che lei è una delle poche donzelle che non si sia lasciata corteggiare da cento di loro, quanto invece da uno solo è notevole, anche se in realtà io voglio conoscere quel tipo perché, punto primo, devo capire se è degno di lei e, punto secondo, necessito di dare un'occhiata al loro rapporto e accertarmi del tutto che le insinuazioni fatte da Anna Laura restino false.
Rossiglioni è di una pucciosaggine che non ha limite, mi piace molto come personaggio e spero che gli darai modo di farsi più spazio all'inizio della storia. Il rapporto che lo lega e Beatrice è la chiara dimostrazione sia di quanto l'amicizia possa essere forte (dato che sta facendo il tutto anche in memoria del suo amico defunto) sia di quanto un rapporto familiare non debba necessariamente essere determinato dal sangue. Anzi, nel caso della ragazza lui è appunto l'unica figura che riesca a rivedere come un vero e proprio parente, perché le sta sempre vicina e la tratta come una figlia. Molto carina anche la frecciatina che egli le pone, rendendo chiaro che riconosce quel genere di testa tra le nuvole.
La decisione di Bea di andare da Marcello è sicuramente molto audace, ma d'altra parte stava impazzendo, povera stella: possibile davvero che il ragazzo non si sia più fatto sentire? La cosa mi sconvolge! Cosa passa per la testa di quel giovincello proprio non lo so. Sicuramente deve esserci una spiegazione e sono curiosa al massimo di vedere come Marcello prenderà sia la notizia che lei e Vittoria si sono conosciute (oh cielo: e se li trova a casa insieme e si crede chissà cosa?) sia la sua entrata in scena più che inaspettata.
La scena della famiglia mi sembra alquanto inutile, ma bada bene: non è una critica a te, anzi, tu sei riuscita a renderla meravigliosamente, è per questo che mi risulta inutile; come in quei telefilm in cui a un certo punto la coppia che non sopporti/ti sta indifferente si prende cinque minuti interi di puntata (e tipo ce ne sono quaranta e devi aspettare una settimana per vedere quella dopo, cazz-). Quindi, non è colpa tua, è che trovo quella famiglia insopportabile. Il padre è tipo una boccata d'aria nel deserto, davvero amabile, e non so perché ma mi sono immaginata la piccola Claudia come un fagottino carino(?) che si calma in braccio a Marcello e per questo motivo è tremendamente adorabile. Per la moglie di Tiberio, invece, ha la mia più completa indifferenza, non fosse che capisco il suo fingere attacchi d'ansia pur di star lontano da Madama Claudia. Il rapporto tra la moglie di Tiberio e lui è strano, insomma: nonostante non l'abbia sposata per amore mi sembra piuttosto affezionato a lei — mi sta comunque sul cazzo, ma va beh.
Devo dire che Bea sia stata profondamente fortunata ad aver trovato lì l'amabile padre di Marcello e non la madre o il fratello, per cui che culo— no, ciò che volevo dire è che il modo in cui pensa a Marcello, arrossisce e lo guarda con un sorriso è tenerissimo. La scena in cui ci sono loro due è oddio bellissima: sia il modo in cui Marcello si sente profondamente a disagio e in colpa per non averla chiamata e non essersi nemmeno accorto del tempo che passa, sia il disappunto più che visibile della piccola Bea, ma anche la sua spontaneità alla vista della bambina, la gelosia per Vittoria che Marcello non comprende e la sincera gratitudine per il regalo appena ricevuto. Sono shippabili al mille per mille, davvero.
Poi, il riferimento al Vento è meraviglioso: non avevo avuto modo di dirtelo, ma già l'introduzione del primo capitolo è spettacolare, questa volta il caro vento prova persino a inviargli un messaggio e il modo in cui rendi la scena è sublime.
Cos'è, gli sta crescendo una coscienza? MI FA SCHIFO Guido, davvero, così come Conrado, sono tipo vomitevoli, preferisco non commentare quell'ultimo pezzo (descritto, comunque, benissimo). È un ottimo finale, calza a pennello, incalzante e incuriosisce il lettore a proseguire per vedere cosa l'animo del fratello di Bea gli dirà di fare.
Ti faccio notare gli errorini:
"tanto meno" Si scrive "tantomeno".
"«Sì, è vero. Li fa tutti, Ottavia»" Non ho capito l'utilità della virgola.
"«Sarei dovuto passare io, ma, conoscendo la situazione che c’è a casa di tua zia, non sapevo quando fosse il momento giusto per farlo»", "Ne prese una, ma, una volta alla cassa per pagare, notò che la cassiera era impegnata in tutt’altre faccende, infatti, stava gaiamente civettando con un giovane, mollemente appoggiato al bancone." in entrambi i casi la virgola prima di ma è errata, nel secondo dopo faccende metterei i due-punti e non la virgola.
"«Scommetto che, nemmeno durante il recente incontro tra Gorbačëv e Reagan, c’è stata tutta questa tensione»" Non essendo un vero e proprio inciso, le virgole non ci vanno.
"Ogni passo che l’avvicinava alla residenza dei Tornatore, le faceva venire in mente almeno dieci buoni motivi per i quali avrebbe dovuto fare dietro-front" La virgola dopo Tornatore è sbagliata, perché in pratica è come se stessi separando soggetto e verbo, ovvero ogni passo e faceva venire.
"Gli dispiaceva vedere la persona, che considerava al pari di un fratello, così affranta e, in certo senso, rassegnata." Anche in questo caso che considerava al pari di un fratello non è un inciso, perché in gli dispiaceva vedere la persona così affranta è chiaro che ci manca qualcosa nel mezzo.
Ok, finito. Anche questo capitolo è scritto benissimo, ma ormai dovresti aver capito che adoro il tuo stile, con un sacco di paroloni che ho dovuto cercare (pof-pof) e che rendeno il testo elegante e curato. Tutto scandito alla perfezione, complimenti!
Bye, Halley. |