Recensioni per
The Chronicles of grievous illusions
di astarte90

Questa storia ha ottenuto 48 recensioni.
Positive : 47
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
17/06/13, ore 11:48

Stavolta non mi perdo in preamboli. Ho tanto da dire e voglio quindi cominciare subito con la recensione. La recensione poi di un capitolo cruciale della tua fan fiction in cui vanno finalmente a convergere i turbamenti interiori che man mano sono evoluti nei due protagonisti, e che hanno lasciato sempre una traccia di se fin dalle primissime pagine della storia. Quel turbine di contrastanti, spesso inspiegabili, emozioni interiori, è venuto fuori…in un’unica esplosione cruda, tuttavia inevitabile rappresentando il contesto e…..che stiamo parlando di resident evil e di Albert Wesker!
Una prima resa dei conti che fa quel passaggio decisivo tra mondo interiore ed esteriore, accennato prima attraverso i fugaci pensieri, poi i sogni….
Quindi le mie aspettative per questo capitolo erano molto alte. Perché è qui che la fan fiction dimostra di essere un grande opera o meno.
Non è facile trattare certi temi, non è facile farlo con Wesker e Jill. Non è facile per le conseguenze, che comportano ineluttabilmente ad un crollo psicologico. Ma anche a nuove consapevolezze in verità.
Rendendomi comunque conto del coraggio che hai avuto nell’intraprendere questa strada, quella di andare “fino in fondo”, di trattare una WeskerxJill nella sua completezza, comprendendovi deviazioni e sesso, dimostra la tua grande capacità di scrittura e piena comprensione dei personaggi. Cosa di cui mi congratulo, sia da fan che da scrittrice, che da stra-amante di questo pairing….e proprio perchè a me piace l’IC e la credibilità di certe scene, temevo in una scena cruda, angustiante, disturbante…ma confidavo nelle tue capacità di saper trattare certi temi, e posso dire con assoluta sincerità:
ci sei riuscita.
Il confine che c’è tra disturbante-in senso antiestetico e volgare, e disturbante- in senso fine e horror….spesso è solo ne dettagli…..
Dettagli che tuttavia sono importanti e fondamentali.
E tu, mia cara Astarte…..sei stata capace di fare quella differenza!
Ovvero di trattare un tema violento e disturbante, in modo sì crudo….ma fine e lineare col tema dell’horror psicologico.
Il tutto poi arricchito con le meravigliose descrizioni iniziali (che poi iniziali non sono dato che vi hai dedicato più di dieci pagine xD), che contraddistinguono il tuo stile articolato.

Adesso passo all’azione^^
Ovvero nel riportare alcuni dei passaggi fondamentali del capitolo. Non tutti, ovviamente. Ma voglio almeno analizzare con te i vari passaggi in quanto come ben sai, è nel mio stile recensire così.^^

Già l’inizio, con quel: “Come un' ombra letale Jill si insediò nel corridoio principale dell' appartamento di Wesker.”, con il silenzio che è suo complice, col parquet morbido che attenua i passi….sembra riprendere un po’ il cap3, in cui la villa sembrava accogliere Jill e Chris….sembrava attenderli appositamente per il loro destino.
Ho avvertito un rimando a quel tipo di sensazione, il che mi ha subito coinvolta a livello emotivo. E rimanda anche alla frase che più avanti scriverai “l’uomo è fautore del suo destino”. Perché Jill è con i suoi piedi che sta avanzando consapevole nella “tana dello sciacallo”.
Puoi muoverti passo passo con la Valentine mentre saggia l’arredo cercando quasi con ossessione e disperazione quel lato umano che lei un tempo credeva reale. Il vedere Jill immersa in quell’arredo, che studia la sua libreria e ne rimane incantata, quasi potendo immaginare il suo “amato nemico” immerso in quelle preziose letture, in un’immagine che la turba.
In quanto:
“Forse dalla possibilità di conoscere un lato inedito del proprio nemico. O forse semplicemente per toccare ciò che mai nessuno aveva neppure sfiorato.”
Quel “toccare ciò che nessuno aveva mai neppure sfiorato” è sublime.
Perché è questa la frase chiave che caratterizza una buona WeskerxJill.
Jill arriverà a sfiorare quello che nessuno ha mai neppure visto….Jill arriverà persino a toccare con mano ciò che nessuno ha mai osato neppure sfiorare….
Questo in un gioco di attrazione fatale che la inquieta e l’ammalia allo stesso tempo.

Turbata, comunque, torna sui suoi passi e questa frase mi è piaciuta moltissimo:
“Quasi meccanicamente la mora si voltò ad est e mosse i suoi primi passi verso l' ignoto.”
Senso letterale e senso astratto.
Senso letterale: è fin troppo ovvio, Jill sta esaminando una parte in esplorata della vita di Wesker, nonché del luogo in cui si trova.
Senso astratto: esaspera il senso letterario espresso prima. Ovvero…quel marciare verso l’ignoto, verso una strada buia mai percorsa, verso quel qualcosa che non è mai stato sfiorato.
Questa frase completa il concetto espresso poche righe fa. Quel passo decisivo nel buio che non sa a cosa la porterà. Ma è qualcosa che nessun folle ha mai fatto, quello di arrivare ad Albert Wesker.
Per questo quei “primi passi verso l’ignoto”, e sottolineo “primi passi”, sono davvero densi di significato.

Poi ecco quel dettaglio che è impossibile non notare. Gli occhiali, in realtà lasciati lì per un evento assolutamente impensabile. Non a caso essi riflettono l’immagine di Wesker.
“Era il simbolo di un uomo dai pensieri impenetrabili e dalle altrettanto sfuggenti mire.
Era lo spirito di un enigma, racchiuso in due vetri riflettenti, confusi e fusi con le tenebre circostanti.
Quegli occhiali diversi dal paio utilizzato dall' uomo ai tempi della S.T.A.R.S..
Quegli occhiali intimanti, della cui protezione difficilmente egli si sbarazzava.
Quegli occhiali elusivi che non permettevano a nessuno di scorgere lo specchio della sua anima.
Quei sempre fottuti occhiali che avevano fuorviato Jill dal sospettare minimamente della verità, dal riconoscerla.”
Direi che questo pezzo dice tutto. Non avrei potuto trovare parole migliori….
Ma qualcosa ancora la ferma. Quel sentirsi di nuovo inquieta, agitata…
Quei passi verso l’ignoto che lentamente la fanno vacillare, fanno emergere quel “lato oscuro” di cui l’inconscio di Jill è a conoscenza…ma che non può ammettere ancora…
Dunque si sente confusa, spaesata, agitata….
Perchè dentro di se è consapevole del fascino del Male, come hai abilmente scritto. Verso quei “lidi” a cui l’avrebbe potuta condurre se lei avesse mai provato ad abbandonarsi anche solo di poco a quel contatto…

Seppur adesso non c’entra con la scena che verrà in seguito, ho un’esternazione di compiacimento da farti.
Perché questa frase:
“ Per un verso aveva subìto il fascino oscuro del simbolo del Male e se ne era pienamente resa conto. Stava per essere catturata da un boa letale di cui non conosceva le spire. Cedere sarebbe stato un deleterio errore.
Chissà verso quali lidi l' avrebbe portata la propria indole riflessiva se avesse prolungato di poco il contatto...”
E’ questa una delle frasi chiavi che non rende una scena di violenza quella che avverrà tra Wesker e Jill. E’ questa frase che mostra quel “si” appena sussurrato ne finale, rivolto al voler in realtà accogliere dentro di se Wesker. Il suo voler essere sua, in quello spazio remoto ed esente dalla ragione della sua coscienza.
Perché Jill sa di volerlo, ma non è pronta ad ammetterlo, non ha ancora il coraggio di farlo, non ha la forza per sostenerne il peso…
E dunque questa era una frase fondamentale per fare la “differenza”. Quella differenza di cui parlavo prima e che rende la scena che seguirà certamente cruda e violenta…ma non antiestetica e immorale.
Perchè è questa frase, che fin da adesso, ti mostra il desiderio intimo di Jill nei confronti di Wesker. Che nega, rifugge, vuole uccidere con le sue mani (sia lui materialmente, che il desiderio di averlo), eppure scruta la sua stanza cercandovi disperatamente tracce di lui, luoghi inesplorati, traccie di umanità e vita…e stesso lei sa di essere nella tana del disperatamente amato capitano, e di volerlo dopotutto, solo che non è ancora pronta ad ammetterlo.

Passiamo adesso a quando vede l’organo in fondo alla stanza e parte un sentito flashback che hai articolato in modo perfetto, mostrando aspetti dell’adolescenza di Jill assolutamente credibili e condivisibili.
L’amore che Jill ha per la musica, per esempio, rimanda perfettamente al fatto che ella sa suonare il piano. E infatti le viene regalato un pianoforte. Dunque lei può ben comprendere la difficoltà di suonare un organo, collegando poi la cosa al suono sentito quella volta con Frayn….scena di cui ora possiamo comprendere ancora più fortemente il suo significato, in quanto va a coincidere con un aspetto fondamentale della vita di Jill, quando perse fiducia nelle istituzioni ecclesiastiche.
Risentire dunque quel melanconico suono, amato e odiato, e ricollegarlo a Wesker, fa un certo effetto sia in lei che nel lettore.
Un uomo con questa capacità, immerso nella produzione di quei suoni melodici e complessi….
Una presa di coscienza che la spiazza nell’intimo. Una frase ben comprensibile adesso.
Wesker era davvero capace di quest’arte? Un uomo come lui disumano e crudele, privo d’arte e capacità i esternare amore? Distruttore di speranze e fautore del male, potava invece comunicare al mondo tanta soavità e bellezza?
Ovvio che sia spiazzata…
Tuttavia non può negare l’evidenza. Se l’organo è lì, Wesker era l’unico che avrebbe potuto suonarlo quella notte…
E qui saggia una seconda volta i residui dell’umanità di Wesker…

Riguardo la delusione di Jill riguardo la chiesa, ho trovato il pezzo molto credibile. Dunque ti confermo tutto quello che hai scritto nelle note. Inoltre condivido la visione che hai di Jill da questo punto di vista. Ne ha vissute troppo per credere in queste cose…ha conosciuto troppa malvagità e corruzione….ma anche io la immagino fiduciosa verso un qualcosa di esterno. Che non è rappresentabile con un’istituzione. Ma con quel qualcosa di spirituale che esiste nel mondo.
La scena in cui lei abbandona la chiesa è molto suggestiva, in cui sullo sfondo c’è l’organo, strumento amato e simbolo di delusione allo stesso tempo…
Un po’ come fosse il simbolo dello stesso Wesker, in un certo senso. Quest’organo rimanda a Wesker in un certo senso..!
Inoltre ho trovato molto credibili anche le parole di Dick, suo padre. Consone al suo tipo di personaggio.
Così come ho apprezzato il riferimento alla vita di strada e malfamata di Jill, che caratterizzò la sua infanzia e adolescenza. Dettagli che mi piacciono e che fanno comprendere sempre meglio un personaggio, arricchendolo di sfumature. E a me questo dettaglio della vita da ladruncola di Jill piace molto perché spiega molto psicologicamente questo personaggio, quindi sono stata contenta di questo flashback da te costruito.
Ps: quel prete è uno str***o, povera Jill….. il concetto che possa essere condannata una categoria per l’atteggiamento di uno solo, è una realtà, e purtroppo una realtà anche comprensibile se aggiungiamo anche le circostanze…
Un concetto molto adulto e complesso che meriterebbe un discorso a parte molto approfondito.

Torniamo ora alla realtà assieme alla Valentine.
Rapita e distratta ancora una volta dal suo obbiettivo, da un frammento di vita di Wesker….
Jill comincia sempre più a prendere consapevolezza della doppia personalità di Wesker. Di quel lato umano che persino lui credeva di non possedere più.
E’ come se questa stanza racchiudesse il mondo di Wesker, in cui combaciano e lottano fra di loro il dio e l’uomo.
Una lotta e una simbiosi allo stesso tempo di cui persino Jill sta avvertendo la disturbante e affascinate presenza.

Bello quando riesamina il vecchio arredamento rievocando la vecchia disposizione delle stanze! *-*
Che nostalgia per me che gioco e rigioco a questo gioco e quindi mi piace immaginare quel che descrivi attraverso gli occhi di Jill che esamina quel posto che io stessa ricordo*_*
“Quantunque fosse trascorso quasi un decennio, erano vivi in lei i trascorsi dell' episodio ed un brivido di orrore le solcò puntualmente la schiena.”

Inoltre quando cerca di immaginare dove sia la stanza di Wesker: “Avrebbe preferito servirsi di luoghi più umili, di certo meno appariscenti, o si sarebbe lasciato abbagliare dalla maestosità e dal fascino decadente di quello che doveva essere il più splendido tra gli ambienti della magione?”
Ammetto che m’è venuto un sorrisetto! La risposta si sa xDDD
Wesker fa le cose in grande, ehehe..

Improvvisamente c’è poi quel tuono che irrompe nella stanza e con la sua luce illumina temporaneamente quel buio. Mi fa quasi pensare a “è il momento di svegliarsi”, al suo avvicinarsi al pericolo, alla luce che farà su di lui, che però sarà dolorosa e irruenta.
Mi ha comunicato un po’ questo, questo tuono improvviso.
Un temporale che però Jill vede in modo utilitario, per far sparire le tracce una volta fuggita.
Si ritrova così in un archivio, ma non ha tempo per perlustrare quei segreti agognati. Come lei stessa riflette, in quelle circostanze in cui anche un secondo avrebbe fatto la differenza, sarebbe stato un grave errore.
“Comunque ella avrebbe avuto tempo sufficiente per mettere a soqquadro tale pozzo di dati inediti ad omicidio consumato. In questo modo avrebbe fornito alla B.S.A.A. più di quanto essa aveva calcolato
Lo doveva a sè stessa. Lo doveva a Chris.”
Questo pensiero le ridà la carica. Quella carica che l’ha sempre accompagnata e che adesso tuttavia le serve in tutta la sua potenza.
Sbircia tuttavia una carta sbiadita. Quella sul progetto Wesker ove c’è sia il nome Albert che Alex….
Tuttavia al momento non vi vede nulla di significativo.
Si sarebbe ricreduta in seguito, ma al momento lo spirito di vendetta e la brama di sangue avevano il sopravvento.
Una citazione meravigliosa questa e che mi fa pensare a quando tratterai il tema del progetto-AW.

Mentre gira l’ennesimo pomello…qualcosa la turba. Si sente male, ma stavolta è diverso. È l’adrenalina come ben tu dici. Perché è un passo decisivo questo.
I sentimenti ovviamente combattuti di Jill. Da una parte determinata a perseguire finalmente il suo scopo dopo anni di lotta sofferta che l’hanno trasformata in una donna diversa, che ha fatto della sua vita la guerra contro il male…
Dall’altra il timore, la paura….per aver raggiunto quasi quello scopo…di non essere all’altezza.
Un momento di pathos credibile ed intenso che potevo sentire nitidamente.

Infine quel sorriso agro, che comunica tutta la sua angoscia, ma anche determinazione e risolutezza, in cui sa cosa sta per fare e il rischio, nonché la pressione psicologica e la possibilità di fallire. Ma è pronta a combattere.
Ad aprire le danze.
A compiere il passo decisivo verso l’ignoto.
Così, mentre stringe il pugnale e sbircia oltre la porta, perdendosi nelle ombre di quella stanza, ecco che fra esse…lentamente prende forma quella di Albert Wesker.

La descrizione della stanza, sublime in tutti suoi dettagli, ti accompagna con pieno coinvolgimento emotivo per poi posarsi lentamente sulla figura dell’uomo del destino di Jill.

L’entrata di scena di Wesker è stata discreta, quasi avvolta nell’ombra. Sia letteralmente che figurativamente dato che lentamente la sua immagine si figura agli occhi della ragazza.
Il che crea un’atmosfera di suspance e mistero.
Inoltre stupendi i pensieri, le riflessioni e tutta la parte riflessiva che hai dedicato a Jill in questo tratto. Dove passa dalla curiosità del vedere il “dio”- “demone” davanti ai suoi occhi seminudo (*ç*), che suscita in lei non solo fascino, odio o amore….no…
Quello strano “nervosismo” è ben altro. E’ un desidero di puro istinto, di puro desiderio primordiale…
In verità nemmeno tanto diverso da quello che nutre Wesker verso di lei.
Almeno è questo ciò che ho avvertito fin da quando ella è entrata nella sua stanza.
Con atteggiamenti diversi, ma nutrono lo stesso desiderio…sono in realtà guidati dallo stesso istinto di desiderio, e morte.
Tant’è che ella stessa cerca di evitare di guardarlo, quel corpo “conturbante”.
Perché “sospetta – sente – ne è certa” che la porterà alla rovina approfondire quei “libidi oscuri”.
Da notare infatti l’evoluzione di queste tre parole: prima sospetta, poi sente, poi ne è addirittura certa.

Si alternano così magistralmente sia l’uno che l’altro desiderio, di annientazione e di possessione.
Così ho interpretato quel “istinto arcano” da te nominato e poi quella Jill che serra le sue mani sul pugnale e fa per compiere la sua vendetta.
Una scena da brividi, dato che immaginare questa Jill che alza le braccia e serra il pugnale STARS fra le mani, completamente avvolta nell’ombra…comunica un’immagine inquietante e brutale, che in questo contesto risulta veramente suggestiva! Bellissima!

Ma prima di passare alla scena successiva io devo ASSOLUTAMENTE complimentarmi con te per la descrizione che hai fatto del viso di Wesker.
Sono incantata dalle parole che hai usato, dall’armonia, dalla poesia che hai creato…. Sei una scrittrice formidabile. Proprio dal punto di vista descrittivo, riuscire a fare una descrizione pittoresca simile è… l’unica parola che mi viene in mente è una: sono incantata!
Lo dico sul serio.
Un flusso di descrizioni che, mamma mia.
Dire che sei stata fantastica è dire poco. Una descrizione che ha un’impostazione classica, articolata, quasi da narrazioni antiche, ricche di parole, simboli, descrizioni articolate ed eleganti…
Una poesia.
Quando descrivi gli occhi poi: “le ciglia degli occhi, le cui palpebre beatamente sbarrate nascondevano le due fiamme ardenti, terribili e terrificanti di demone sanguinario.”
Incanto puro….
Puoi assolutamente essere fiera di questo brano, di questo capitolo, di questa descrizione in particolar modo.
E’ un capolavoro.
Ma tutto questo capitolo è un capolavoro descrittivo.
Sei ad un livello altissimo per quanto mi riguarda.

Ad un certo, mentre contempla quell’uomo beato dal sonno, torna la Jill vendicativa, e si infuria di fronte quella visione. Il demone che le ha tolto tutto, che ha rovinato non solo la sua vita, ma quella del pianeta…come può dormire sonni tranquilli? (nuovamente la contrapposizione amore-morte).
Questa presa di coscienza fa rinsavire la sua determinazione, che la trasforma nell’angelo della morte (che espressione magnifica *_*).
E così diventa un mietitore pronto a vendicare un mondo distrutto.
Quell’uomo che è stato solo l’inizio:
“L' inizio di tutto.
L' inizio del niente.”
Perché è così, hai detto perfettamente…
Quel giorno in cui fu distrutta Raccoon City che fu l’inizio di tutto…quel “tutto” che altro non è che l’inizio del niente…
Perfetto gioco di parole….perfetto.

Ma avrebbe mai potuto Jill consumare la sua vendetta?
Beh, direi che fosse scontato^^
Sorpresa, paura, terrore…..il tutto mentre due sguardi si guardano fugacemente, il tempo di un respiro, e il Demonio si desta dal sonno e ha già bloccato la sua vittima.
Jill da angelo della morte, diventa subito vittima….
Cosa ha sbagliato?
L’ombra che avrebbe dovuto proteggerla, invece è stata causa della sua rovina. Tanto più c’è oscurità, quanto più l’ombra si riflette in quei pochi barlumi di luce….
Povera Jill…
Il corpo marmoreo e possente di Wesker, in queste tenebre, e con il suo viso beffardo e crudele…comunicano fascino e smarrimento, potenza e sgomento…
Immaginandomi questa scena, ha un che di epico, di divino e demoniaco…la bellezza di un David sanguinario, mi viene da pensare.

Poi quel :" Trovato nulla di interessante, Jill? ". Ha un che di tanto evocativo xD
La colluttazione è inevitabile, è quello che stavo aspettando.
Tuttavia, nonostante Jill non abbia alcuna possibilità di batterlo o scappare in qualche modo, ella ha la lucidità per sfruttare il coltello…
Un coltello che tuttavia rende vulnerabile Wesker, anche se solo per un istante.
La coincidenza della “visita della sua coscienza umana” e quel coltello, simbolo di quegli anni, lo turbano. Ovviamente non tanto da poter portare alla ribalta Jill. Fatto sta che egli rimane più impressionato di quanto sembri, catapultato nuovamente nell’epoca della sua umanità.
“Se ne era sbarazzato come per chiudere i conti con un passato che non gli apparteneva più.
O meglio, che non gli doveva appartenere più.”
Invece già sappiamo che così non sarà mai possibile….come appreso dal suo inconscio umano, che sarà sempre una parte di lui, che lo voglia o meno…

L’ulteriore ribellione di Jill fa ovviamente reagire Wesker. Che così la blocca con tutto il suo corpo e la porta a stare a stretto contatto con quello che lei “sospetta – sente – ne è certa –“ che la porterà alla rovina. Quell’ approfondire i “libidi oscuri”, odiati e desiderati…
“Petto contro petto. Ventre contro ventre. Le loro facce si potevano nuovamente sfiorare.”

Da qui in avanti, seguono una serie di parole, frasi, descrizioni, che tolgo il fiato.
Vi è sentimento, suspance, erotismo, azione….ed è questa alternanza di descrizioni che rendono la scena tutt’altro che cruda.
Cruda ovviamente per ciò che accade, cruda perché Wesker piega Jill al suo volere. Cruda perché, soprattutto lei, non è ancora pronta ad ammettere questo sentimento, a compiere quel famoso “passo verso l’ignoto”.
Per me è questa la frase chiave di questo capitolo *-*
Comunque è qui che mi ricollego all’inizio della recensione, in cui ti dicevo che non è disturbante leggere questo capitolo. In quanto vi è un magistrale gioco di emozioni e descrizioni che non rendono brutale questa scena, anzi…
Attraverso questa scena hai analizzato ancora più la mente, ossessioni e complessi di entrambi, aprendoti un terreno verso una intima conoscenza dei due.
Seppur l’atto forzato, in una parte di Jill c’è l’accettazione, il desiderio inconscio e conscio allo stesso tempo. Vi è un desiderio di entrambi.
Dunque hai saputo creare un testo erotico, certamente da rating rosso, crudo, ma tutto con estrema raffinatezza e che non lascia alcun amaro in bocca. Al contrario…è una scena che induce a valutare sempre più approfonditamente questa coppia.
Quindi ribadisco quanto detto a inizio recensione: hai centrato l’obbiettivo di creare una scena di sesso sì violenta…ma non strana o amara….
Ma un qualcosa di fine, consono alla coppia, e che alterna abilmente passione, violenza, desiderio, repulsione ed introspezione.
Perché seppur quel “non lo fare” detto da Jill faccia pensare a una violenza che sta per subire…in realtà io non ho percepito questo.
Perchè subito dopo la coscienza di Jill ammette un “sì”. Un sì sofferto, un sì sincero….e si abbandona nell’oblio…

Voglio esaminare giusto qualche scena^^ In quanto molti passaggi di questa scena sono veramente particolari. Poi termino la recensione, giuro! xD

Wesker ad esempio che finge di non curare il pugnale, anzi. Finge di apprezzare che Jill glielo abbia riportato, con quella “sottile e velenosa ironia” che veramente caratterizza il pg di Wesker.
Termini perfettamente scelti da te e che mandano Jill su tutte le furie, che urla in faccia e vomita il veleno che ha in corpo, concludendo il suo brutale sfogo con “tu non meriti di vivere!”.
Una frase concettuale, molto alta. Perché è così….Wesker e Jill sono gli ultimi superstiti, nella tua fic, di quell’abominio…
E non è giusta la sua esistenza…
Una frase apparentemente facile, ma che esaminata nel suo più denso significato, è forte…e io adoro questo genere di frasi veramente pesate.
Tant’è che persino Wesker, a questo discorso, si ammutolisce.
Non certo perché ha i rimorsi di coscienza, ovvio.
Ma più di qualcosa si smuove in lui in quanto, come abbiamo avuto prova un paio di capitoli fa, quel periodo del “passato” gli è tutt’altro che indifferente, e continua a tormentarlo nelle sue notti…
Ma questo Jill non può saperlo, ed è infatti qui che lentamente apre i presupposti alla sua “rovina”.

Ma una frase che sarà detta più avanti mi ha particolarmente colpita:
Wesker:" Lo sai che la curiosità uccide, Jill? ".
Questa frase mi ha fatto molto riflettere in quanto, molte righe più avanti, quando Wesker sarà preso dall’eros irrefrenabile ed istintivo….sarà paradossalmente LUI ad essere guidato da suddetta “curiosità”. Una curiosità che egli ha appena detto che “uccide”.
E questo mi fa riflettere appunto sulle conseguenze che avrà questo episodio su Wesker, stavolta! E non su Jill…
Perchè ora che ha raggiunto quell’isola da sogno, il suo paradiso irraggiungibile…cosa accadrà a livello inconscio?
Ci sarà da analizzare….uhuhuh..!

Comunque Jill che provoca Wesker, quando gli dice “Fallo. O vuoi per caso il mio permesso?” , lui le fa scorrere il coltello sul corpo e le asciuga la lacrima con la lama…
Mamma mia, delle scene di effetto veramente incredibili *_*
Mi sembra quasi una metafora questa scena.
Una lacrima asciugata da quel pugnale… il paradosso delle sofferenze di Jill, che possono essere lenite da colui che l’ha ferita…

Ma il passaggio in cui descrivi come Wesker si accorge del ciondolo di Chris….
Wow…non ho parole. Suspance all’ennesima potenza.
Lui che fa scorrere quel pugnale, e si ferma proprio prima di pronunciare la parola “cuore”.
Hai creato un contesto da pelle d’oca davvero…
Ed è qui il famoso punto in cui “la curiosità prende il sopravvento” anche in Wesker.
E scopre quel fantasma che non se n’è mai andato, nonostante avesse annientato tutto di lui…
Chris Redfield, che troneggia sul cuore di Jill, figurativamente e concretamente ( attraverso il ciondolo).
Qui vi è la suggestiva ed emozionante fusione fra sogno e realtà.
Il sogno di Jill visto nel cap13 (Primitivo scontro tra antitesi collimanti - giochi perversi di paradossali coscienze -)….
La “miccia di un’ossessione mai accettata, mai appagata….” La ferocia si alimenta e poi… l’essere indifeso.
La paradossale immagine di un Wesker indifeso e ferito….

“Per la prima volta il biondo si sentì indifeso e insopportabilmente leso. […]
L' "essere ferito" era un concetto lontano ed astratto. […]
Fu troppo, persino per Wesker. […]
L' acqua inciampò nel fuoco, il nero di un disco perfetto in quello di una fessura verticale. […]
Dovevi... devi dimenticarlo. ".[…]
" Tu sei mia!
Mia e di nessun altro!
SOLO MIA! ".[…]
L' incubo che supera la realtà.
La realtà che supera l' incubo.
In una frazione tutto divenne chiaro come una spianata sotto il sole. […]”

Ti ho scritto l’evolvere della situazione, le frasi che fanno crescere la sua rabbia e la sua ferita…
Quel “fu troppo persino per Wesker” è un capolavoro, scritto in un contesto e con una coscienza di causa meravigliosa… un male che lui non ha mai provato, un’ossessione mai appagata, che fa scoppiare una situazione e trasforma l’uomo in bestia….
E il sogno fatto da Jill si materializza davanti ai suoi occhi, quella frase che dannò la sua mente:
“Tu sei mia!”

Un applauso..! Sono letteralmente incantata. E valorizzano ancor più questa scena dalla simile valenza per entrambi.
Quelle sue labbra che:
“Premettero alla ricerca di una sensazione mai provata.
Premettero per cancellare uno spettro ingombrante.
Premettero per sentire finalmente una bocca tanto desiderata.”
Che più in avanti richiameranno anche l’atto sessuale… quel volere approfondire questo lido mai conosciuto…approfondirlo fino alla fine…
Perchè dopo 10 anni è questo che ha trasformato il sentimento da desiderio a ossessione… in un bacio che sconvolge Jill.
Un bacio che è lascivo, indecente, ardente, immorale, selvaggio, irrazionale…..

Jill viola quel limite che si era posta. Quel “di evitare di guardare quel corpo conturbante.” Perché “sospetta – sente – ne è certa –“ che la porterà alla rovina approfondire quei “libidi oscuri”.
Non vuole cedere, tuttavia ciò significa rinnegare quello che l' ha spinta a vivere.
L’odio e anche l’inconscio desiderio verso Wesker, anche sessuale.
Così si alternano repulsione e desiderio ardente, verso un' intimità che le incuteva paura.
Un’intimità mai avuta con alcuno, e che tu hai giustificato psicologicamente in modo perfetto e altamente condivisibile ancora una volta.
Un luogo che non vuole conoscere, un luogo che ha evitato, un luogo che l’ha macchiata solo quando conobbe lui…colui che invece l’ha tradita e ha fatto dunque serrare ancora di più il suo cuore.
E che ora per lo stesso uomo si sta per ri-mostrare.
Il caos tra bianco e nero, tra luce e tenebre, tra amore ed odio, si mostra nel suo peso più tangibile e forte. Alternando questa frustrazione, paura, demonizzazione…al desiderio inconscio…

Il resto…credo di averlo scritto sopra.
Quel finale intimo piacere, quel trepido di emozioni che stavolta…sono di piacere….
Un tocco di grazia che ci voleva e che ha capovolto il senso di tutto il capitolo, portando Jill ad accettare l’amore che nutre verso Wesker, prima attraverso il suo corpo, e poi la sua mente.
Perché può anche negarlo…ma il suo corpo ha parlato da se.
Per questo quel “sì”, quel sì alla sua inconscia domanda…

ULTIMISSIMA COSA DAVVERO!!!
xD
Volevo solo aggiungere che ho trovato credibile il fatto che Wesker abbia “marchiato” Jill.
E’ coerente con questo suo aspetto bestiale, con il fatto che la agogna, che la desidera, che lei sia un’ossessione per lui….
è un gesto col quale lui dichiara di possederla, e possederla in un modo assolutamente decisivo e concreto.
Come se questo gesto volesse rimandare al ciondolo di Chris, all’unico simbolo rimasto del suo amore…
Un simbolo che però può essere materialmente distrutto…
Lui invece le “dona” qualcosa che non può essere distrutto.
La marchia con la sua stessa bocca e ne assapora il sangue, stabilendo un perverso e intimo contatto che non potrà mai essere cancellato o distrutto. A differenza del ciondolo.

Caspita, non so quanto è uscita lunga questa recensione!
In realtà avrei ancora tanto da scrivere, mi piacerebbe analizzare veramente rigo per rigo…ma devo fermarmi se no esce una fanfic a se stante qua! xD
Bravissima come sempre Astarte! Sei stata grandiosa e questo capitolo è stata un’ulteriore prova della tua abilità di scrittrice. Una scrittura complessa, articolata, quasi da romanzo antico, mista a un livello di introspezione, psicologia, padronanza con gli argomenti…che è fenomenale!
Meraviglioso, profondo, angst, crudo ma raffinato.
I miei più vivi complimenti.
A presto!!
(Recensione modificata il 17/06/2013 - 05:11 pm)

Nuovo recensore
13/06/13, ore 12:15

Oh mamma e ora da dove inizio?
Premesso che se esistesse la voce "positivissima", sarebbe la prima cosa che metterei! XD
Comunque, questo capitolo è stupendo(eh...ho scoperto l'acqua calda)
Coinvolge tantissimo,mi sono talmente immedesimata ,che mentre Jill esplorava gli alloggi di Wesker mi è venuta l'ansia!
Per non parlare di quando osserva Wesker "dormire"...Me ne uscivo con frasi -ecco!Ora si svegli! Oddiooddiooddio! Jill vai via da li,chiuditi la porta alle spalle e fa finta di niente...ma ovviamente Jill non ascolta mai i miei consigli!!! è_é
Ho adorato la lista di nomi dei vari soggetti presente in re5!!! Si,sarà magari una cavolata...ma sono tutti i piccoli dettagli e riferimenti ai giochi che rendono questa storia molto realistica, tanto che mentre leggevo mi balenavano nella mente immagini del gioco XD
Infine,ti faccio i complimenti per come hai descritto il loro...hmm rapporto carnale.
Devo ammettere che all'inizio mi ha un pò disturbata il comportamento di lui, hai dato spazio ad un Wesker del tutto irrazionale, cosa del tutto nuova per il carattere del personaggio,ma tu l'hai fatto combaciare perfettamente.
Ho adorato questo capitolo dalla prima all'ultima parola!
Complimenti e al prossimo capitolo!
-Baci *w*-

ps:
Devo confessarti una cosa...hai presente quando Jill cala il pugnale?
(Tu: Ovvio che ce l'ho presente, l'ho scritto io!! -.-'')
Bhe, le parole erano proprio in fondo alla pagina e per leggere l'altro testo dovevo scorrere...confesso che per un secondo ,questo pensiero mi si è formato nella mente "Ecco,ci scommetto che se vado giù con la pagina scopro che il capitolo l'ha fatto finire qui...Se è così giuro che entro nel pc e la uccido nella maniera più lenta e dolorosa possibile!!!!!è___é''
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MI DISPIACE PER AVER PENSATO UNA COSA SIMILEEEEE!!!! T________T
Bene! Ora che la mia coscienza è apposto...Ciaooooo! XD

Nuovo recensore
29/05/13, ore 23:16

eh ma...ma...MA NON PUOI FINIRE COSI!!!!!!!!
Hmm,Jill...io non te la vorrei mandare eh...ma sei sicura che andare da Wesker sia una buona idea?
Non ti converrebbe,che so...rifilargli una decina di dosi massicce di sedativo,più una sonora padellata in testa,prima?XD scherzi a parte,che dire? La storia è bellissima...personalmente mi devo ancora riprendere dalla morte di Phil,quella scena è stata di una"pesantezza" incredibile...nel senso che la frustrazione di Jill,consapevole di ciò che faceva...tutta l'atmosfera creata...mi ha lasciato il segno!
E ancora una volta ,sei riuscita a farmi immedesimare  nella Valentine,nella sua voglia di vendetta . Il tocco di classe è quel sorrisino leggermente ''insano '' se così si può dire ,che si dipinge sul volto di Jill...wow!
Non vedo l'ora di leggere il seguito!
_Morwen_

Recensore Junior
27/05/13, ore 16:54

Tu maledetta!! xD
Eh, no, non potevo evitartelo, mi spiace! xD Ma ci lasci sulle spine così?!
…io voglio sapere!!! Uffààààà! x°°°D

Sclero a parte, è chiaro il messaggio che hai voluto lasciare con questo capitolo.
Un capitolo di passaggio che voleva evidenziare il mettersi in trappola da sola di Jill, il suo andare incontro al suo destino.
Come tu stessa hai spiegato nelle tue note, il titolo “ uno scopo pericoloso”, sta proprio per questo: evidenziare la pericolosità dell’intento di Jill.
Quasi a far presagire al lettore quanto tutti calcoli di Jill, la sua fermezza, prudenza e preparazione… non la precluderanno dal pericolo che comunque conseguirà necessariamente a questo “scopo di vendetta”.
In quanto la vendetta che ella vuole consumare non è contro un uomo qualsiasi…ma contro Albert Wesker, il diavolo nero, per di più dal suo punto di vista in balia degli incubi.
Quindi più provato del solito, nonché più consapevole di un’ossessione di cui Jill non immagina nemmeno di essere il soggetto.
Insomma, i presupposti ci sono tutti.
Presupposti volti a creare qualcosa che certamente farà succedere qualcosa fra loro.
Di negativo, di positivo, solo il prossimo capitolo potrà dirlo.
Avendo imparato a conoscere il tuo stile, quel: “Non negarlo, tu puoi far sì che ciò accada. Lei è nelle tue mani, puoi farne quel che vuoi.Fai ciò che vuoi.Falla tua. Amala. " del capitolo precedente mi fa pensare…. E credo che seguirà tutt’altro che una scena romantica.
In gergo Wesker, l’amore non è desiderio e dolcezza, ma è possessione. Ma ribadisco che solo il prossimo capitolo risponderà.
Io sto solo divagando in quanto il capitolo precedente m’aveva troppo presa! xD
Ma è evidente come tu, invece, abbia voluto creare un attimo di pausa, proprio per puntualizzare il punto di vista di Jill, per valorizzare eventuali scene che seguiranno, e…beh, per accendere ancora più curiosità anche xD!

Parlando del nostro capitolo in questione, la citazione al Conte di monte cristo direi è più che azzeccata.
Già riassume attorno cosa ruoterà.
Attraverso una complessa e lunga serie di descrizioni che si ripetono un po’ per tutto il capitolo, Jill torna a covare quell’odio omicida verso Wesker che un tempo l’animava.
Un odio che non era certo svanito, ma che adesso è tornato alla ribalta più forte che mai in seguito alle atrocità subite ancora una volta.
Un odio che l’ha dannata, ma che d’altra parte ha dato uno scopo alla sua vita: uno scopo di vendetta che l’ha spinta a vivere e ad andare oltre….a sopravvivere in questo folle mondo e fargliela pagare per averli traditi. Un sentimento che la spronava a svegliarsi, allenarsi, vivere….
Per questo ella si riprende ben presto e ripensa a Frayn, a come lui l’abbia avuta nella sua mente fino all’ultimo istante di vita….e che proprio per questo doveva andare avanti…per vivere anche per lui.
Per questo la fuga da quel posto e l’omicidio di Wesker divengono la sua ossessione.
La fuga, per via di Frayn. Per non rendere vana la sua morte.
La vendetta su Wesker…per l’odio rinvigorito in lei e che l’ha animata fino a quel momento e che ora ha assunto le sembianze dell'ossessione.
(Particolare questo contrasto di ossessione-odio di Jill, e ossessione-amore di Wesker! :)
Un paradosso particolare xD)
Tuttavia un desiderio di Jill che tu stessa definisci “sfortunato”, in quanto è assolutamente impensabile che Jill possa uccidere Wesker e quindi riuscire nel suo intento.
Ma come un qualcosa di martellante e ossessivo….questo tarlo si instaura nella sua mente, esattamente allo stesso modo di quando lui li tradì….e questa vendetta è l’unica cosa che in questo momento può appagare la sua coscienza distrutta.

Per questo vuole ucciderlo…ucciderlo a “tradimento”.
Una parola che ha un significato profondo in quanto, quando Wesker li ha traditi…per Jill è esattamente come se l’avesse uccisa a tradimento quella notte.
Dunque la stessa pena spetterà a lui.
La più giusta, la più simbolica, e che avverrà tra l’altro col pugnale della STARS, come vedremo nelle prossime righe.
Una scelta quindi molto simbolica ed evocativa.

Infine ecco che viene rievocato l’immancabile Chris…il fantasma dell’uomo che, al contrario, infonde a lei speranza e coraggio. L’uomo che le ha dato l’amore e del quale le resta soltanto il ciondolo regalatole prima di quella tragica fine.
E’ stato bello e commovente rivedere “in scena” il suddetto “talismano” in quanto era da un po’ che non veniva citato nella storia. In questo modo è come se lei fosse insieme dia a Frayn che a Chris in questa "ultima" fuga.
Anche se il fatto che Jill abbia il ciondolo al collo nascosto nella zip….ahiahiahi….! Per me non hai messo a caso questo dettaglio….

Comunque, adesso jill è pronta.
Accompagnata dai suoi “compagni”, dalla sua determinazione, dal suo odio…

La descrizione dei suoi ragionamenti, dei suoi movimenti, degli ambienti, dei pericoli in agguato, nonché quella perenne attenzione al passare inosservata…son tutti elementi che tengono sulle spine il lettore e che coinvolgono pienamente, facendolo immergere nel contesto da te perfettamente creato (con tanto di supporto visivo, grazie alle mappe che hai postato alla fine del capitolo ;) ).
La descrizione della sala da pranzo è stato un siparietto che ha avuto un che di comico, in quanto era visibile la meraviglia ma anche il disgusto della Valentine di pronte tanti fronzoli da riccone xD

Poi la scena nella camera di Frayn…
Eh, che dire.
Ero ancora abbastanza coinvolta, e pure Jill, dunque immedesimarmi in lei è stato semplice e spontaneo.
Oltre però al mio personale coinvolgimento emotivo, tu stessa hai saputo trasportami esattamente nel giusto stato d’animo di nostalgia, al quale però la ragazza non poteva abbandonarsi in quel momento.
Una stanza che per sua fortuna non era stata aperta da quel fatidico giorno che neppure Jill riesce a rievocare.
Trova un ottimo arsenale, e qui assistiamo alla fatidica scena della scelta dell’arma del delitto per l’omicidio di Wesker: il pugnale STARS.

Come già detto in precedenza, questa scelta è veramente d’impatto, simbolica e direi perfetta! Non potevi elaborare un concetto migliore, i miei complimenti. Ho rabbrividito quando lentamente ne fai la descrizione e poi arrivi alle fatidiche parole:
“Era l' acronimo che per lei significava molto più di quanto la gente avrebbe potuto supporre. Era formato da cinque lettere, onerosi come macigni da dieci tonnellate: S.T.A.R.S. Quello era il pugnale della sua nemesi. Era il pugnale del suo ex capitano. Era il pugnale di Albert Wesker.”

Da pelle d’oca, sul serio!!! *_*

Un altro pezzo che ovviamente mi ha colpita è stata la rievocazione di un’altra delle scene iniziali di questa fic, quella in cui Frayn porta quella Jill debole e sfiancata a veder le stelle….e non solo….
Quella musica misteriosa e disperata e che noi sappiamo fu suonata da Albert Wesker.
Un rimando bellissimo perchè quelle furono due scene che mi piacquero un sacco, emozionanti e particolari. Ove Jill usciva temporaneamente dalla disperazione e potette ammirare un cielo, una delicata brezza, dopo mesi di prigionia….e al contempo invece, Wesker era imprigionato nella sua follia e disperazione, caricando al massimo su quei tasti, su quelle note, sperando di alleggerire la sua mente.

Infine, un ultimo uomo torna alla mente di Jill: suo padre. Che l’aiuta a correggere quel qualcosa che avrebbe potuto facilmente, nella sua banalità, ritorcersi contro di lei: il rumore del tacco degli stivali.

Quindi vediamo come Jill, in questa notte, in questa fuga, in questo scopo di vendetta, è accompagnata da tutte le persone della sua vita:
Suo padre: che le ha insegnato a vivere
Chris: che le ha dato l’amore
Frayn: che l’ha rialzata e dato la speranza
E potremmo aggiungere anche Wesker, il quale dal canto suo ha sia distrutto, che dato uno scopo, alla vita di Jill.

Almeno questo mi ha trasmesso la rievocazione di questi personaggi in questo capitolo.

Nel finale Jill riesce a usare il grimaldello e ad entrare nell’antro del demonio….
….e il capitolo me lo chiudi qua!! xD PROPRIO QUA!!
Che dire?
Ovviamente aspetto il prossimo capitolo, non vedo l’ora!
A presto!
(Recensione modificata il 28/05/2013 - 04:10 pm)

Recensore Junior
03/05/13, ore 12:57

La continuità che permette leggere due capitoli di seguito è bellissima!
Il mio ritardo con la scorsa recensione, e la pubblicazione tempestiva di quest’ultimo, mi ha permesso di poter passare subito da una “scena” all’altra, il che è stato fantastico! *_*
Soprattutto alla luce degli ultimi eventi, che sono fondamentali e determineranno un nuovo ciclo della tua fic!
Mentre sono ancora presa dall’intrigantissimo finale di questo nuovo capitolo, devo partire ancora una volta che i miei più sentiti complimenti per le immagini che hai suggerito nella parte relativa a Wesker.
Cioè…hai avuto un colpo di genio dietro l’altro!
Lo dico davvero sinceramente!
Devi sapere che io adoro moltissimo quelle figure retoriche, metafore, simbolismi…scene suggestive che vanno al di al di ciò che sembra ed in realtà sono il simbolo di qualcosa di ben preciso.
Alludo a questa oasi che Wesker non riesce a raggiungere, alla Jill addormentata, al Chris che si frantuma e riflette la sua immagine nei mille frammenti rotti schernendo Wesker, fino ad arrivare alla “conversazione con se stesso” in cui Wesker si confronta con…Wesker, all’epoca in cui era capitano della stars.
Con queste righe introduttive alla recensione, voglio già riassumerti quel che ti dirò, ovvero il mio immenso entusiasmo per la tua fantasia, per le scene che hai proposto, per le immagini simboliche che hai scelto e…io ho trovato questo capitolo fantastico!
Credo sia il mio preferito al momento!
Non so se riuscirò a trasmetterlo, ma per me sei riuscita ad elaborare un capitolo meraviglioso!
Simbolico, introspettivo, suggestivo, intrigante, e quel Wesker che “parla” con se stesso….!!
Sei un genio!!! *_*
Credimi, ho adorato questa tua scelta narrativa, l’ho davvero adorata adorata adorata!!!
Una di quelle immagini che ti rimangono impresse, veramente. Che ti intrigano e ti incantano.
Quindi grazie per aver elaborato questa immagine che adesso si è insinuata nella mia mente per sempre!! *_*
<3
Ma adesso facciamo rew, e torniamo alla recensione, dato che questo capitolo merita le mie più vive attenzioni!!
Penso che sentirai parecchio complimenti da parte mia nelle prossime righe, quindi preparati!! xD

Come ho accennato nella scorsa recensione, ma anche nelle scorse, la tua è una fan fiction che è voluta essere “estrema” fin dall’inizio.
E secondo il mio giudizio, sei riuscita a mescolare bene questo estremo dolore, questa estrema disumanità della prigionia di Jill…con momenti di dolcezza, attraverso Frayn, momenti intriganti come quelli fra Wesker e Jill, con momenti introspettivi, suggestivi…
Insomma, un mix fantastico di scene, concetti e situazioni che hai elaborato giocando egregiamente le tue carte.
Seppur pochi i momento WeskerxJill, hai reso assolutamente credibile il contesto.
Io condivido pienamente la tua visione e il tuo modo di raccontare questa coppia, come ben sai, avendo una visione simile del loro tipo di relazione.
La WeskerxJill è una coppia più metale che fisica, e ha bisogno di tempo, lentezza e tanti capitoli prima di poter uscire al di fuori della mente ingarbugliata e confusa dei protagonisti!
Quindi la tua fic ha reso tenue, realistico e appassionante questo cammino, che ha logorato Wesker fino alla pazzia. Questa “pericolosa ossessione”.
Un sentimento prima accennato, ma represso per tanti anni…e che in realtà è la ragione che lo ha spinto inconsciamente a tante disumanità fatte.
Un’interpretazione tua, molto personale. Ma che devo dire, sta in piedi perfettamente nel tuo contesto.
Nella realtà di RE no. E’ una cosa che uno può credere o no.
Ma nel tuo contesto, l’ossessione per Jill è l’unica ragione plausibile a quel che ha fatto. *_*
Voglio subito spiegare perché questa opinione, anche se la tua fic, (o meglio il tuo Wesker STARS) lo spiega perfettamente!

Wesker nella tua fan fiction è mosso da qualcosa oltre i suoi intenti. Si percepiva chiaramente fin dall’inizio.
Insomma, in verità Wesker avrebbe potuto uccidere sia Jill che Chris in qualsiasi momento se solo lo avesse voluto.
Aveva bisogno davvero di addestrarla così tanto ai vecchi tempi? No. Lui necessitava solo di delle cavie che non fossero tanto inesperte.
Le serviva farla sopravvivere quando ha ucciso Chris? No.
Qualcosa lo fa scattare quando tende loro quel “tranello”.
Qualcosa si genera in lui quando decide di porre fine all’esistenza di Chris.
E questo capitolo fa un escursus mentale che ti apre la mente e ti fa capire concretamente quel “perché”.
Un perché che assilla sempre sia il lettore, che Jill, che Wesker, e che qui trova delle forti motivazioni…
Quella che sembra una banalità, quella che sembra un’informazione da poco: Quella nota a pie di pagine in cui si evince una relazione fra Jill e Chris…
Ecco quell’anello mancante.
Ecco ciò che Wesker voleva eliminare: esattamente quella nota.
Quella fugace informazione che però è andata a mettere il così detto “dito nella piaga”, ledendo una parte repressa di lui che credeva oramai morta.
Wesker, reprimendo la sua parte umana, reprimendo quel lieve sentimento d’affetto….egli stesso ha fatto degenerare tutto, trasformando quel che era un piccolo sentimento, in una morbosa, perversa e crudele ossessione.
Wesker forse non era nemmeno “innamorato “ di Jill a quei tempi.
Secondo la mia personale interpretazione, egli era incuriosito, affascinato, avrebbe voluto toccarla, baciarla…ma non era amore. Non ancora.
Era appunto affascinato da lei.
Tuttavia, egli ha chiuso a priori questa porta. Ha represso questo sentimento.
E senza che nemmeno se ne fosse accorto, questo ha comunque marciato dentro di lui, nel suo inconscio, fino a trasformare quel fascino e quella curiosità…in ossessione.
E qui che si spiega come arriva a uccidere, lacerare, distruggere, sia Chris, che Frayn, che per me qualunque uomo potrebbe avvicinarsi a Jill.
E tu hai costruito questa spiegazione psicologica di Wesker in modo magistrale!!

E voglio dire anche un’altra cosa:
“Wesker in realtà era innamorato di Jill fin dai tempi della STARS”, è un tema che è personale e ognuno la vede come vuole. E in verità…è persino un po’ sdolcinato.
Personalmente, non ce lo vedo Wesker a essere innamorato di Jill a quell’epoca.
Una curiosità sì.
Jill è una donna capace e con le palle (e ci vuole!!), e lui lo sa e questo gli è sempre piaciuto di lei.
Dunque puoi ben comprendere come ero curiosa di scoprire come avresti trattato questo tema, sapendo che sei una persona capace di elaborare concetti complessi e interessanti.
Ero curiosa proprio per questo, perchè volevo vedere qualcuno come te, che con coscienza di causa sapesse elaborare un concetto apparentemente banale e sdolcinato come questo.
Ero certissima che con la tua sensibilità e la tua capacità di scrittura, avresti fatto un ottimo lavoro, e non avresti reso banale una cosa simile che…rischiava di esserlo!
Ma non mi ero preparata al capolavoro psicologico mostrato in quest’ultimo capitolo! *_*

Quello che rischiava di essere un concetto sdolcinato, tu lo hai saputo trasformare in qualcosa di intrigante, complesso, malato, profondo, reale…e io sono veramente entusiasta di questo!
Proprio perchè hai saputo trattare stra-bene il tema “Wesker innamorato di Jill fin dall’epoca della STARS”.
Un compito non facile, lo dico veramente, e che tu hai reso bene, bene, bene!!!
Bravissima!! Certamente mi hai aperto una visione che avevo già valutato…ma non con questa coscienza di causa.
E quindi io non posso che complimentarmi vivamente con il tuo lavoro!
sei stata fantastica!

Voglio soffermarmi ora su due punti.
Il sogno di Wesker. E poi Jill.
Prima Jill:
Il capitolo precedente aveva distrutto psicologicamente Jill ancora una volta, per cui ero pronta ad aspettarmi un capitolo più lento, triste…
Invece ancora una volta mi hai sorpreso con una scelta narrativa che ho apprezzato tantissimo!
Ovvero….distruzione, tristezza, pianto, apatia, disgusto, rabbia….e poi vendetta.
Jill passa per queste fasi nel corso del capitolo, e le hai articolate eliminando quei tempi morti che invece avrebbero reso la lettura troppo “pesante (esatto! E’ questa la pesantezza a cui alludevo!!).
Hai saputo trovare i momenti e le frasi giuste per caratterizzare questa Jill al meglio, fino a portarla a quelle ultime righe finali da mozzafiato!!! *OOOOO*
Mi batte il cuore quando ripenso a quel “Preparati, perchè questa notte verrò da te per ammazzarti...!”
Cavoli, Astarte…..sei FANTASTICA!!!!
Sono completamente presa.
Quel pianto sofferto che Jill si concede, in cui stringe la chiave come per stringere Frayn in quel momento in cui avrebbe voluto farlo, ma non ha potuto.
La disperazione che la distrugge dentro…
Poi l’apatia, il completo disgusto per tutto.
La completa non voglia di ribellarsi… e Wesker che fa finta di credere reale.
Crede di aver raggiunto il suo obbiettivo ma sa perfettamente che non è così, si vuole solo ingannare. ………..Poi, mentre lui ha una disperata conversazione con la sua coscienza, con quella parte di lui che è diversa da lui, che rinnega di lui, ma quei due Wesker coesistono…si completano…
………Dall’altar parte c’è questa Jill che cova vendetta e sta venendo a “prenderlo”..!!!
Un contrasto di scene, di momenti, di sentimenti….e che non vedo l’ora di vedere coesistere nel prossimo capitolo!

Cioè, un Wesker che comunque ha appena ammesso (beh,diciamo così! xD) i suoi sentimenti, e una Jill furente che entra nella sua stanza….una stanza in cui sono rimasti i “segni” di ciò che è accaduto. (occhiali, foro sul pavimento…)
Segnali di cui una come Jill potrebbe accorgersi e capovolgere quindi lo scopo per il quale è venuta da Wesker, rendendosi conto che egli non sta bene….è vittima di una follia che l’ha portato a immaginare un altro se stesso e a sparargli contro. Non sta bene.
Insomma, nella mia mente si è già figurato il “continuo” e non vedo l’ora di leggerlo!
E tu!! XDDD
Guai a te se interrompi questa scena! Devi continuarla dal punto in cui l’hai lasciata!!!! xD
Ovviamente fa ciò che sai serve per la tua storia, è che sono troppo presa dalla scena che hai costruito!!^^

Adesso spendo qualche rigo sul sogno di Wesker, e poi mi eclisso, lo prometto! xD
La simbolicità di questo sogno è bellissima…
L’arido che circonda Wesker, che in realtà cerca un’oasi, un posto meraviglioso, dove fermarsi, riposare…osare quel che non ha mai osato: ovvero essere felice.
Curiosamente in quest’oasi riposa una donna da lui segretamente amata nonostante tutto, e sono proprio le braccia di colui che l’ha fatto scattare qualche mese prima, a fermarlo.
Le braccai dell’uomo il cui nome l’ha disturbato, leggendolo accanto a quello di Jill.
Colui che sembra avere una relazione con colei che gli appartiene, da sempre: Chris.
Chris, stavolta derisorio, fa guadare in faccia la realtà: Wesker non l’avrà mai, non sarà mai felice, non potrà mai raggiungere quell’eden.
Perché è un dannato un folle.
Per quanto Wesker può rinnegare questa realtà, distruggendo il corpo di Chris per la seconda volta….il suo volto rimane.
E può distruggerlo ancora e ancora…ma la realtà rimarrà sempre la stessa.
I dannati non sono felici, i demoni non vanno in paradiso.
Questa è la simbolicità che ho visto nei frammenti rotti che riflettono Chris, nell’oasi che Wesker non può raggiungere e che sparisce, in quei frammenti che poi salgono al cielo senza di lui…
Eppure quell’oasi Wesker può vederla…
Non può raggiungerla, ma sa qual è.
Il che è un punto molto interessante in quanto lui, molto molto dentro di lui, sa cosa desidera per essere felice.
Ed è per questo che subentra il suo io, il suo ex-io.
Quella parte umana, debole, ostacolante e ripudiata di se stesso….
“Me ne dolgo profondamente, ma stavolta io, Wesker, vincerò. Come al solito.
Non permetterò a nessuno, nemmeno a te di ostacolarmi.”

Wesker non permette a nessuno di ostacolarlo, nemmeno a se stesso…eppure si sbaglia.
Perché non è mai stato quel Wesker a ostacolarlo…ma è lui che ha sempre ostacolato quel Wesker….
Quel Wesker che tuttavia è lui, non è una persona diversa.
Sono l’uno la parte integrante dell’altro.
Il Tyrant non l’ha mai ucciso, lo ha solo “trasformato”. Ma quella parte albergherà sempre dentro di lui, per quanto possa reprimerlo.

C’è ancora tanto che vorrei scrivere!!! xD
Mi piacerebbe recensire passo passo mentre leggo.
Spero che da questa recensione ti sia arrivato il mio immenso entusiasmo per questo capitolo!
Continua così, Astarte!!!
Alla prossima e complimentoni sincerissimi ancora!!!
(Recensione modificata il 03/05/2013 - 01:57 pm)

Recensore Junior
01/05/13, ore 15:18

Un capitolo cruciale, questo…. veramente cruciale.
Chiude un cerchio e apre una nuova fase della storia, il che rende ancora più tortuosa la vicenda da te narrata, sempre più ricca di suspance e colpi di scena.
Ma andiamo con ordine.

Devo cominciare col dirti che la frase introduttiva che hai scelto, di Paradiso Perduto è meravigliosa. Potrei definirla il ritratto di Wesker. L’inferno che è dentro e fuori di lui, e che lui porta con se, dal quale non può fuggire.
Già dunque questo breve brano iniziale ti catapulta in uno stato d’animo di pieno entusiasmo e coinvolgimento psicologico!
Bravissima, perché costruire questo tipo di “cappelletti” e riuscire a trasmettere fin dalle prime righe un buon entusiasmo, è da maestro!

Passando all’apertura effettiva del capitolo, rinnovo nuovamente le tue straordinarie capacità di scrittura, descrittive in particolar modo. E’ fenomenale come tu riesca a valorizzare anche i più piccoli gesti, anche le più comuni situazioni, riuscendo a trasmettere esattamente tutto quello che vuoi. Dalla quieta all’ansia, ai turbamenti che crescono…
E questo paragrafo iniziale, che si conclude con la rivelazione del p30, corona ancora uan volta la tua bravura in questo.
Mi è piaciuta questa quiete, questo alone nebbioso in cui Jill è svenuta e pian piano riprende conoscenza mentre Frayn è seduto di fronte a lei. Un nebbia che col risveglio di Jill lentamente si dissolve e i due condividono nuove realtà…
Jill omette una parte (una abbastanza importante) della verità, ma ancora non sa che è ancora peggio ciò che deve scoprire: il p30.
Devo ammettere che ho rabbrividito quando c’è stata questa frase: " Far rivivere i morti no, Jill, ma forzare i vivi ai propri voleri purtroppo sì... ".
Anche Frayn le omette la sua verità, ovvero di essere proprio l’inventore di tale sostanza… Tuttavia quel che è importante è apprendere che i tasselli combaciano e che è giunto il momento di agire.
Come dice Frayn stesso, c’è qualcosa di negativo nell’aria.
Gli sguardi di intesa, la tensione e lo sgomento si sentono dentro e fuori di loro, mentre parole che presto assumeranno un significato profondo segnano questa scena:
" Allora... a dopo. "
" A dopo. ".
Già mi vengono le lacrime agli occhi pensando quel “a dopo” quanto sarà struggente….quanto avrebbe dovuto venire in modo assolutamente diverso.
Intanto abbiamo un po’ la “chiusura” della psicologia di Frayn tramite la sua ultima riflessione:
' Se la mia bambina fosse viva, sono sicuro che sarebbe uguale a te, Jill ed io il padre più felice ed orgoglioso di tutti. Sii sempre forte, mi raccomando. '.
Un pensiero che come ho scritto ora, chiude Frayn, e mostra palesemente chi è stata Jill per lui, quale privilegio e gioia sia stata per lui l’averla incontrata e aiutata.

Il preludio della tragedia che seguirà e che è già prevedibile dall’atmosfera che hai costruito, è anche un piccolo capolavoro, che porta il lettore assieme a Frayn a vedere distruggere le proprie certezze e le proprie speranze.
Mentre Frayn attraverso il viale, prende la chiave come fosse una reliquia (ed infatti è la concretizzazione di un piano pianificato fin dai primi capitoli e da mesi dal punto di vista di Frayn…è la coronazione di un obbiettivo. Quella non è una semplice chiave). Tuttavia il nefasto destino gli viene incontro….ed ecco che Wesker appare, come un corvo che si poggia su una tomba. Perché la tomba di Frayn già c’è….l’attendeva da mesi oramai…
A nulla avvale ogni tentativo di Phil per divincolarsi la lui. E’ già sul suo “miglio verde”.
La scena del suo interrogatorio è un mix di crudeltà psicologica e parole accuratamente scelte per far vacillare il dottore.
Particolarmente suggestiva è stata per me la scena di apertura, in cui descrivi Phil su una sedia, illuminato da una lampada accecante posta sul suo capo, e col capo in avanti…
Mi ha ricordato il primo trailer che uscì di RE Revelation, in cui Chris era nella medesima posizione.
Un cameo interessante e che non può non piacere a un fan della saga.
Tornando alla storia….questo interrogatorio, struggente e sentito, mi ha straziato il cuore, in quanto vedevo nitidamente oramai Phil senza alcuna possibilità di riuscire con i suoi piani.
Wesker lo schiaccia da tutti i punti di vista. Quando gli chiede tutti quei perchè, investigando sulla partecipazione di Jill a quel piano di fuga…..avevo la testa praticamente attaccato allo schermo!
Oppure quando Frayn gli chiede se Wesker avesse mai combattuto per la felicità di qualcuno che non sia se stesso….
Frasi cruciali, da pelle d’oca!!
Ma il punto saliente è quando Wesker lo porta all’esaurimento, facendogli urlare l’odio che ha Jill verso di lui. Un qualcosa che smuove Wesker più di quanto al momento non sembri. E non è ancora tutta la verità…..
Arrivati a questo punto, oramai mi era chiara la punizione che Wesker avrebbe fatto sia a Jill che a Frayn. Una punizione che avrebbe dimostra il suo potere, la sua autorità, e che avrebbe appagato la sua sete di sangue e distruzione, appagata dal dolore che infligge in coloro che osano sfidarlo.
Usando il p30 su Jill e Frayn, infatti, Wesker avrebbe ottenuto più di due piccioni con una fava.
Avrebbe punito ed eliminato il dottore, punito e sottomesso Jill, e in più…avrebbe anche testato il p30.
Senza contare la simbolicità di questa morte per Frayn, in cui gli fa “l’onore” di testare la sua stessa opera….
Una punizione che come già ti accennai…avevo già cominciato ad elaborare da un paio di capitoli….
E per una volta ci ho azzeccato. Ci ho tristemente azzeccato, in quanto, prima ancora di leggere, mi sentivo turbata al sol pensiero di leggere quel che immaginavo da tempo.
Comunque, nella sua drammaticità, mi complimento con la suspance che sei riuscita a costruire.
Un qualcosa di non semplice e nella quale sei riuscita ad esprimere quell’impossibilità a ribellarsi a un Diavolo.
Wesker è il Diavolo in questa fan fiction, e nella saga di RE. Un diavolo che a sua volta ha i suoi “incubi personali”. Il suo “inferno”, come diceva il brano di introduzione. Ma egli rimane l’inferno.
Per questo all’inizio ti ho scritto che non potevi scegliere un paragrafo introduttivo migliore.

Comunque, quel che accade in seguito è quel che oramai è abbastanza ovvio. Nella sua crudeltà e inumanità, è una “punizione” che è molto alla Wesker.
Ha intricato non poco il tuo racconto, già complesso di suo. Come tu stessa hai scritto nelle tue note, ovviamente il pairing va un po’ a cadere. Ma dopotutto questa non è la prima volta in cui decidi di rendere ancora più dark e intricata questa controversa relazione, e poi hai specificato più e più volte che questa è una fan fiction estrema. Dove sarà estremo il dark, la violenza e quel che c’è di negativo far Wesker e Jill…e poi sarà estremo anche in quell’altro senso. Sono molto curiosa a riguardo perché, come ben sai, adoro la WeskerxJill e adoro le storie realistiche. Quindi per me hai veramente una bella sfida davanti. Ovvero quella di cercare di relazione questi due personaggi con i tuoi presupposti che non son certo facili….!
Anzi, hai avuto un bel coraggio dato che i due avevano fatto qualche piccolo passo in avanti (la scena del fazzoletto, lei che sviene, il sogno, Wesker che la spia, ecc…) e ora….ne hai fatti dieci indietro, in quanto presumo che per Jill ci sarà un nuovo abbattimento psicologico e di fiducia (non che di fiducia verso wesker ne avrà mai…ma le cose stavano “cambiando”, seppur velatamente).
Se da una parte, come ti scrivo spesso, questo mi intriga, dall’altro sono perplessa perchè devo ammettere che non so se saprei gestire un racconto così complesso come quello che stai elaborando.
Però io sono star fiduciosa quindi sono curiosa sull’avvenire e su cosa ci serbi ancora, diavola Astarte ;)
Ma lasciando stare questo discorso, a cui solo i prossimi capitoli potranno rispondere, voglio tornare sulla scena cruciale di questo capitolo.
La morte di Frayn.

Una morte che per il lettore attento era nell’aria. Una morte che si aspettava lui stesso. Una morte che è stata una corsa contro il tempo, contro un fato inevitabile…ma che almeno poteva sfruttare al suo meglio, donando a Jill la possibilità di salvarsi.
Quando il racconto torna dal punto di vista della valentine, si sente che qualcosa è accaduto. Il tuo lessico, il tuo modo di descrivere la scena, fa trapelare tutto ciò. Il che ti mette in uno stato d’animo d’allerta, consapevole che qualcosa di terribile sta per accadere.
La scena in cui lei si risveglia dopo il colpo ricevuto e sente questa voce nella sua testa che le dice cosa fare, è descritta magnificamente. Qui avevo già intuito fosse già sotto l’effetto del p30. Ma la scena che ti fa accapponare è quando lei scorge quel qualcosa di bianco oltre le sbarre e pian piano riconosce Frayn.
Frayn che prega che non sia Jill, che si sia sbagliato…Jill che non comprende perché non può muoversi…e poi Wesker…più “diavolo nero” che mai.
Ancora una volta porta l’inferno in questo capitolo, e rende partecipe Jill di un gioco perverso in cui il finale è già scritto…
La scena è studiata, pesata, descritta magistralmente. Puoi sentire le emozioni di ogni singolo momento. Ed io mi sono completamente coinvolta, gustando ogni drammatico avanzare verso quell’epilogo inevitabile.
Frayn mal ridotto, Jill in preda al panico, e questo Wesker derisorio e con aria di sufficienza….credimi, hai costruito la scena in modo a dir poco perfetto, seppur, ripeto, nella sua crudeltà.
Tutti comprendono l’evolversi degli eventi, tutti i presenti sanno cosa accadrà.
Wesker che “dal suo trono” osserva il suo drammatico e crudele spettacolo…rimanda molto alla scena in cui fa “sparire” il corpo di Chris….
Come un sovrano che castiga coloro che si sono messi contro di loro e gaurad dall’alto la scena dell’esecuzione.

Ma la cosa meravigliosa di questa drammatica scena è anche quel punticino di “luce” che traspare nel “buio”.
Che sono: la non totale sottomissione di Jill, che per due volte riesce a ribellarsi al p30, il sorriso di Frayn, le loro poche ma intense battute e poi….la chiave.
Un epilogo che non mi aspettavo, ero certa che tutto il piano fosse stato un buco nell’acqua. Invece Frayn ha potuto adempiere al suo compito, ha potuto, seppur in parte, morire “felice”.
Credimi, sono stata commossa da questa scena e sono felicissima che tu abbia voluto inserire un barlume di luce, di speranza…credimi! Ne sono veramente, ma veramente commossa perché…ci voleva.
Hai regalato un sorriso a qualcuno come me che quando legge si coinvolge tanto nelle situazioni.
Quindi mi sentivo lì, con Jill, mentre lei gli chiedeva scusa stringendo quella chiave, mentre lui le diceva di non farlo, perchè era lei che aveva salvato lui e poi….

……………………………………………“Ora!”
…e cala il silenzio.

Una chiusura della scena da oscar.
Questo sipario che si chiude è stata una scelta narrativa suggestiva ed intesa, me ne compiaccio e ti faccio i miei più sentito complimenti.
Il continuo poi, scritto sotto forma di poesia, impreziosisce la scena, rendendola intesa, poetica, ne accresce la sua importanza. E io non potrei essere più soddisfatta (seppur nella sua drammaticità, ripeto!!) dell’epilogo del signor Frayn.

Sul finire di questa recensione, vorrei spendere due parole su di lui, un personaggio che ho adorato fin dalla sua primissima scena e che mi ha conquistata con il prosieguo del racconto.
Seppur prima era simbolo della luce sostitutiva di Chris nella vita di Jill, col prosieguo della storia egli è divenuto molto di più. Un amico, un uomo oramai impossibilitato a cambiare il suo destino, conscio del male inferto per colpa del suo lavoro, conscio della sua dannazione eterna…ma tuttavia pronto a sacrificare tutto pur di essere, almeno per un’ultima volta nella sua vita, dalla parte giusta. Egli nonostante il suo lavoro l’abbia costretto a dimenticare se stesso, grazie a Jill torna ad essere il Frayn di un tempo. Il Frayn che amava e voleva solo essere felice con la sua famiglia. Grazie a Jill trova molto di più di quanto oramai non si aspettasse. Trova una pace interiore che lo farà sorridere persino nell’attimo prima della sua morte.
(del riferimento al padre di jill me ne sono accorta! *_*).
Dunque è per questo che, nella sua drammaticità, ti dico che hai costruito un signor personaggio. Un uomo che è il simbolo di quanto ci siano cose più importanti della vita stessa.

Beh, siamo quindi alla chiusura di un cerchio. Il cerchio della “luce” di Jill. Che prima era Chris, poi lo è divenuto Frayn, ed ora che sono entrambi morti, Jill dovrà essere la luce di se stessa.
O possono le tenebre a loro volta essere la luce? (capitolo 8)
Si apre una nuova fase della fan fiction ed io sono curiosissima sull’avvenire!
Bellissimo capitolo e alla prossima!!
(Recensione modificata il 01/05/2013 - 03:19 pm)

Nuovo recensore
15/04/13, ore 17:35

O_O
PHILLLLLLLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! T_T
Ma non si fa così,mi ci ero affezionata a quel personaggio!!
Tu sei crudele!!!
Non so se odiare o amare Wesker per la ''raffinatezza'' usata per punire sia Jill che il medico...aspetta ho detto odiare?
Ok no , non potrei mai fare una cosa simile,però ci sono rimasta male y.y
Devo confessare che leggendo la dipartita del caro Phil,un alone di silenzio ha riempito la mia camera e sono rimasta a fissare imbambolata lo schermo...chiariamo,non ero così ingenua da credere che Wesker si sarebbe lasciato fregare e che naturalmente il dottore avrebbe fatto una brutta fine...solo che la mia parte buona(eh si , ne ho una u.u) sperava che la cosa fosse meno...tragica(?) dolorosa(?)...e che non arrivasse così presto XD
Vabbè dopo averti rubato tempo prezioso ,ti saluto e non vedo l'ora di leggere il continuo di questa FANTASTICA storia
^___^

Recensore Junior

Eccomi! Prima di cominciare la recensione, faccio un breve inciso. Ovvero che cercherò di essere il più sintetica possibile nella recensione in quanto la portata dei capitoli sta divenendo sempre più complessa e lunga. Tenendoci molto a renderti partecipe di quanto ogni rigo della tua storia mi appassioni e mi coinvolga, mi fermerò brevemente sui vari passaggi.
Partiamo ovviamente dello splendido sogno/incubo di Jill. Splendido non solo nelle immagini che suggerisce, ma soprattutto nel lessico da te usato. Un po’ arduo da seguire essendo un lessico ricercato e altisonante, tipico di un libro d’epoca. A tal proposito, mi chiedo se tu non stia leggendo qualcosa in questo stile perché è impressionante come semplici gesti, pensieri, ecc…tu sia riuscita a descriverli con parole evocative, ricercate, non di imminente comprensione.
Insomma, che per essere comprese, necessitano assolutamente di una lettura lenta e attenta.
Questo mi ha affascinata molto, perché se da un lato ho dovuto rileggere più volte questa prima parte del capitolo…dall’altro io sono rapita da questi testi così ricercati, simbolici ed evocativi, dove le cose sono scritte quasi per simbolismi, come dicevo.
Dunque considero questo “sogno” uno dei pezzi più suggestivi della tua fic e ti faccio i miei più sentiti complimenti. Con quel tocco di sensualità che è sia audace che discreta e poetica, eppure morbosa e disturbante. Perfetto insomma.
I miei complimenti davvero.
Senza contare i risvolti che conseguono, in cui la Valentine spera di farsi scivolare di dosso quel che oramai la mente sta ammettendo. Quando sente il bisogno di lavarsi, come una persona violentata, cerca di lavare via da se quello “sporco”, quelle “colpe”, che la logorando da molte notti. Ma non è l’acqua, non è quel lavandino che potrà lavare la sua coscienza…e quindi cade vittima dell’oblio.
Qui il testo torna di un linguaggio più comune, e la ragazza ha una sorta di monologo con se stessa, in cui rielabora suo malgrado come l’amore-morte (abbandono totale dell’io) sia stato tutt’altro che indesiderato, tutt’altro che spiacevole.
Oramai non può più negarlo, seppure continui a rievocare il diavolo che rimane.
“Giorno e notte, da sveglia o nel sonno la sua immagine mi perseguita. Già, ma quale?” direi una farse chiave che esprime oramai la “caduta” di Jill in una trappola da cui non uscirà facilmente.
Si può amare l’uomo che ammiravamo, ma che ci ha traditi…e che dopo è persino divenuto il simbolo del male assoluto?
Questo è il dramma WeskerxJill. Amare il male, e combatterlo allo stesso tempo. E questa bivalenza l’hai descritta veramente bene.
Chi è lui, quindi?
I pensieri di Jill ci lasciano con questo interrogativo, struggente e irrisolvibile.

Il pezzo che segue ha un che di esilarante! xD
La scena in se ha un che sia di comico ma anche di profondo. Da una parte immaginare questa Jill che si prepara di fretta e furia, che è angosciata per il ritardo all’addestramento con Wesker, ha un che di fanciullesco divertente da immaginare! Dall’altra è un contrasto con le angosce che invece hanno turbato la sua notte (le sue notti!), quasi come se, invece, una parte di lei, non rinuncerebbe a quelle giornate di allenamento con Wesker per nulla al mondo…nonostante lui chi è…nonostante sia il “volto” dei suoi incubi….
Non so se era questo il tuo intento, se volevi proporre questo contrasto ponendo quel determinato sogno prima di questa scena, ma mi ha trasmesso questa sensazione.

Intanto le tracce della Morte continuano a manifestarsi, ed è da un paio di capitoli che essa perseguita Phil, la cui sorte è quasi al limite del countdown…quei brevi righi esprimono chiaramente un tempo limite che oramai è quasi terminato, e lui lo sa bene.

Intanto, mentre Jill si perde, corre a perdifiato, ella stessa ripensa al contrasto del suo sogno, e lei che è in corsa verso di lui. Cosa che conferma il mio pensiero espresso precedentemente. : )
Ovviamente inquietata, si domanda gli effetti che si ripercuoteranno nel suo approccio con lui. E aggiungo, voglio saperlo anche io! xD
“Ella era fatalmente attratta dal campo d'addestramento e quel che le faceva rimembrare, quasi come se fosse una falena che non sa resistere al richiamo dell' assassina luce blu.”
Infatti è proprio questo il punto!
Se Jill avesse potuto cristallizzare la sua vita a questo, ai tempi che furono, in cui era la felice sottoposta dell’uomo che ammirava, e che per un curioso scherzo del destino è tornata ad esserlo (seppur con presupposti diversi)….. Per me, è questo che la fa correre in questo momento.
Queste ore di addestramento son tutto quello che le è mancato dal giorno in cui Wesker ha tradito. In cui l’ha tradita.

Ma la corsa non avrebbe mai potuto durare ore, o per sempre, così che ella raggiunge il campo e ad attenderla puntuale, al contrario, vi è lui. Wesker.
Vi è un gioco di sguardi ancora una volta a metà tra il serio e il comico, in quanto io da spettatrice ho potuto leggere i suoi sogni, incubi, dubbi, ansie…cose che Wesker può decifrare, ma di cui non può nemmeno immaginare la portata. Così, mentre il suo rimprovero si fa aspettare, partono le mille pippe mentali della Valentine, che sente la sua ragione venire sempre meno seppur la ragione la fa mantenere in piedi.

Quando Jill sta per rifondergli “No, signore” fa una grande tenerezza. Ç_ç Mi è venuto un tonfo al cuore mettendomi nei suoi panni e immaginando cosa ha comportato quella sua reazione.
Wesker infierisce, deridendo, ma allo stesso tempo incuriosito di tale lapsus. Un lapsus che però, in realtà, logora entrambi.
Fa un certo effetto vedere Wesker parlare dei “tempi che furono”, quel qualcosa di disturbante e meraviglioso che colpiscono Jill più di una lama affilata. Potevo quasi sentire io al posto di Jill il nervosismo ma anche la meravigliosa nostalgia e rimpianto verso quei momenti…
Tanto che la reazione di Jill stavolta non si lascia attendere.
“sei tu che hai rovinato tutto”.
a-a-a….quel “rovinare” Jill è una bella esposizione dei tuoi sentimenti, cara Jill ;)
Ma Wesker sorvola, e anche se non lo sa, si getta la zappa sui piedi! xD
La risposta alla domanda che pone a Jill, sul perché de suo ritardo, avrebbe dovuto essere “ TU, razza di bastardo! xD”
Tuttavia adotta un comportamento direi piuttosto remissivo…studiando attentamente la parte della vittima a cui è impossibile ribellarsi. Un comportamento poco consono a Jill, ma altamente comprensibile date le circostanze e dato ciò che ella in realtà nasconde.
Certo che però Jill da molte, troppe spiegazioni…era tuo intento renderla così loquace?
La sua apologia, come tu stessa la descrivi, è lunga e dettagliata, probabilmente perché voleva che Wesker la credesse…giusto?
Infatti ecco che Wesker torna a scrutarla fastidiosamente, e intimante (*_*), pronto a cogliere qualsiasi passo falso.
Tuttavia ecco che segue uno di quei rari e meravigliosi e intriganti gesti “umani di Wesker”.
Un gesto inatteso e inaspettato, e che scioglie il cuore non solo di Jill, ma anche di colui che legge *_*
La mano che preme sulla fronte di Jill, accertandosi della sua saluta, trasmette piacere e inquietudine. Inquietudine perché è qualcosa di talmente insolito da essere persino spaventoso…ma piacevole proprio perché a farlo non è un uomo qualsiasi…
Il pezzo in cui scrivi che in effetti Jill e Wesker erano venuti a contatto fisico l’uno con l’altro era sempre stato per menarsela di santa ragione è meraviglioso… *_ Accattivante, ed è la sacrosanta verità.
Eh…io sono fra quei fan che quando ha visto il trailer di re5 in cui Jill defenestra Wesker, ha urlato “si abbraccianooooo” xD
Questo proprio a voler sottolineare da fan di cosa dovevo “accontentarmi” xD
E beh, la mia mente malate spesso di fa vedere le cose distorte, lo so! xD
Fatto sta che è vero che Wesker e jill vengono a contatto “fisico” l’uno con l’altro solo in momenti come questi. Dunque Wesker che le tocca la fronte ha un che di altamente intrigante e suggestivo. <3

Ma la scena è destinata a durare poco.




“Confido che il tuo 'ardore' sia il prodotto della tua folle corsa per venire da me”
Ahahahha!! Wesker, è quello che ho pensato anche io! xD

Tornando seri, adesso, segue l’allenamento.
Jill, che credeva di poter superare tale shock mentale e magari distrarsi con l’allenamento, invece viene soprafatta e assorbita in quel buoi oscuro in cui il suo incubo ha un volto, e dove l’immagine della se stessa dalla maschera bianca e nera, simbolo del bene e del male a mio avviso, la perseguita.
Cade così nel buio e non solo…perde i sensi materialmente, soprafatta da tale shock mentale. Le descrizioni in cui ella perde i sensi sono intese e profonde, mi son veramente piaciute, ma è il pezzo che segue quello che ovviamente fa brillare gli occhi.
Quelle braccia che fino a poche ore prima l’hanno avvolta nel suo “sogno”. Quelle braccia che adesso, nella realtà tangibile, la avvolgono concretamente.
Le braccia di Wesker.
L’idillio tuttavia è sempre prontamente contrastato dalla controparte oscura che logora la coscienza della valentine. Una ragione che ella non può in nessun modo ignorare e che la porta a rinnegare ancora una volta questo sentimento. Così ella stessa scaccia via Wesker, allo stesso modo in cui la ha cercato di scacciare via il piacere del suo corpo sul suo nel suo “sogno” tramite l’acqua.

Wesker a questo punto ha una reazione esemplare: la rigetta a terra! xD
Mi spiace per Jill…ma Wesker, sei stato mitico! xD La sua reazione m’è piaciuta troppo. D’un IC pazzesco!

Passiamo alla scena seguente che è la stessa scena, ma la scena è diversa (ok, mi sto incartando! xD).
Adesso succede quel che oramai DOVEVA accadere: il passaggio sogno-realtà, inconscio-realtà….
Jill che rivedere davanti a se il suo corpo, le sue labbra, quelle palpitazioni eccitanti che nel sogno l’hanno sia estasiata che logorata, e poi….tutto si avvolge nell’oscurità. Tutto questo mentre Wesker non capisce e al contrario, cerca di incitarla a continuare i pesi. Anzi, la rimprovera pure.
Ammetto che quando lei si è alzata di scatto ho pensato che stesse per baciarlo <3. Che colpo che ho avuto!!! <3<3<3<3

Quando lei gli chiede scusa, io stessa ho pensato in tempo reale “Jill, ti stai scusando, con Wesker?!”…e infatti, il rigo dopo, ecco che anche lei maledice la sua bocca e la sua mente oramai in panne.
La reazione di scherno di Wesker, poi…adoro i suoi ragionamenti mentali.^^
E qui, ci arriva… il suo sogno, quando lui l’hai vista agitarsi, e il fatto che ella abbia sussurrato il suo nome (cognome, sì, ma Wesker oramai è il suo NOME! xD).
Questo passaggio narrativo è stato fantastico!

“Come spesso avviene, situazioni estreme portano l'essere umano, quale discendente degli animali, a difendersi nell'unico modo dettato e sollecitato dall'istinto, ovvero attaccando.
Difatti la paura può portare essenzialmente a due condizioni: o all'annichilimento della propria persona, vinta dai propri timori, o all'accensione di una miccia monca chiamata 'furore irrazionale'.
In questa teoria, Jill era collocabile tra coloro che erano abbagliati dalla seconda possibilità e come tale non ebbe modo di riflettere su ciò che stava per compiere.”
Questo pezzo mi è piaciuto molto, e può essere addotto sia a Wesker che a Jill in un certo senso. Entrambi decidono di attaccare. Dunque abbiamo Jill, combattuta fra il dire e il fare, fra rabbia e paura…e Wesker che invece infila il dito nella piaga.
Potrei dividere il suo stato di aggressione di Jill in fasi che vanno dalla meno alla più gravosa. Un fiore all’occhiello per chi come me adora Wesker nella sua crudeltà, ma pesante e insostenibile per la Valentine sull’orlo di una crisi di nervi.
Comunque il pezzo che segue è una bomba atomica, ove si susseguono un concetto dopo l’atro in un vortice emozionante.
1° stadio- Chissà cosa o chi ha disturbato il tuo sonno, stanotte. Vediamo... Non deve essere difficile indovinarlo, date le circostanze in cui ti sei ritrovata recentemente. Magari uccidevi i tuoi tanto cari civili...
oppure precipitavi in un buco nero senza fondo.
2° stadio- No, troppo banale per te; se ti irretisce e ti confonde ancor'ora devi aver visto qualcuno che ti ha turbato profondamente. Una persona di tua conoscenza, suppongo.
Probabilmente quell' aborto naturale del tuo collega...
3° stadio- O forse... forse...

E qui c’è l’ovvia reazione di Jill, che da un pugno in pieno viso alla sua nemesi, scoprendo i suoi ammalianti e crudeli occhi rossi, non permettendogli di schernire le sue sofferenze.
La breve battaglia che segue è solo il preambolo del 4° stadio di aggressione di Wesker verso Jill, in cui la rende partecipe di qualcosa d tremendo…
La verità si avvicina sempre di più e in questo capitolo Jill passa da rivelazioni bollenti e inquietanti circa il suo inconscio e i suoi sentimenti, fino a scontrarsi ancora una volta con Wesker, e poi…al suo futuro…a ciò che Wesker ha in serbo per lei: usarla contro la BSAA.
Jill incassa il colpo, ma lo risponde a tono, ma oramai il dado è tratto: in mezzo c’è anche il fantomatico Uroboros, che estirperà le erbe marce dal suo regno.
A l’ultima frase….segna l’apice dello stadio di aggressione: Volente o nolente, sarai tu la prima fautrice della rovina del tuo mondo e della nascita del mio. "

Qui avviene il congiungimento con sogno e realtà.
Mentre Jill tenta di attaccarlo, ecco che invece lui usa la sua forza per avvicinarla a se, solcando quella barriera che non andrebbe mai nemmeno toccata e che rende vulnerabile la ragazza soggetta ai suoi tormentati sentimenti.
Quel “sei mia, Jill” si ripercuote su di lei ancora una volta, ma stavolta ella non ha la scusa del sogno, non può rifugiarsi in esso: stavolta è la realtà.

" Sei di mia proprietà, Jill, e come tale farai tutto ciò che io vorrò.”
“Potresti rimanermi accanto nel nuovo mondo che io creerò e di cui sarò il sovrano assoluto, chissà... "
" A proposito di metodi convincenti, per caso vorresti che capitasse una disgrazia al tuo povero dottore?”
" Sbagliato, Jill, io sono un dio. "
" E tu mentirai, penserai, congiurerai, respirerai, tradirai e ucciderai... per me. ".

E con queste studiate, pesanti, complesse e fustiganti parole che tu concludi il capitolo, lasciandomi in trepidazione e veramente, ma veramente curiosa riguardo la nuovissima svolta di questa fan fiction.
Wow…che aggiungere? Come sempre, spero di essere riuscita a trasmetterti la mia immensa passione nel leggere la tua fic, ma soprattutto, quando adoro il tuo stile di scrittura, studiato e meticoloso.
La svolta mi piace un sacco, quindi sono davvero in trepidazione sul prosieguo della storia!
A presto!

Recensore Junior
25/03/13, ore 12:44

Un capitolone veramente ricco di pensieri, riflessioni, rivelazioni, sentimenti… leggerlo è stato piacevole e impegnativo allo stesso tempo, in quanto vi hai racchiuso penso un momento topico del tuo racconto, in cui sono conversi più punti di vista. Quello di Jill, Frayn e poi Wesker.
Infatti parlerò di questi in quest’ordine, come avviene nella fan fiction. Ti specifico fin da subito che per recensire nel modo più completo un capitolo del genere, farei prima a mettere delle piccole citazioni vicino quasi ogni rigo, davvero.
Perché questo è stato uno di quei capitoli dove di legge nitidamente il tuo impegno. Nella scelta del lessico, delle scene….c’è tantissimo!
Mi viene da dire brava, brava, brava ad ogni rigo! Perché veramente ce l’hai messa tutta ed è venuto su un capitolo introspettivo fra i più intensi letti fin ora.
La mia sensazione attualmente è proprio questa: quella di chi è entrato nella parte intima dei tre personaggi protagonisti e con ognuno ha avvertito un tonfo al cuore, una profonda intesa, uno speciale approccio….
Se lo scopo dello stile introspettivo è quello di emozionarci facendoci leggere ciò che alberga nei personaggi descritti, tu ci sei riuscita in pieno!

-Partendo già dalle righe iniziali, di Jill immersa nella vasca…immagini e pensieri descritti in modo così meticoloso e studiato, che vedevo man mano figurarsi la scena nella mia mente, arricchita dall’evolvere dei pensieri della Valentine come un fiume in tempesta.
I suoi pensieri sfumano su ogni cosa lei abbia vissuto fin ora, mentre lentamente si focalizzano su quell’uomo che da sempre è rimasto impresso nella sua memoria, nonché nella sua vita. Il tutto, ripeto con un incalzare che hai saputo gestire divinamente, oserei dire!
Quando ella ripensa al sangue, suo padre, il bicefalus, col quale si comprende…è sul personale anche se non lo sa, e poi Wesker…la scena in cui lui le cura la ferita col fazzoletto. Un fazzoletto che è il simbolo di quel qualcosa rimasto represso e che c’è sempre stato. Una speranza? Un ricordo? Amore o follia?
Il rapporto Wesker-Jill lo stai ampiamente spiegando e come oramai ti scrivo in ogni recensione (per cui non mi dilungo), stai affrontando in mood psicologico e controverso, quell’aspetto che io tanto amo e che mi rende così tanto fan di loro.
Meravigliosa nella sua tristezza è la scena in cui le si sente disgustata da questo insolito piacere quando pensa a lui. Un piacere che nega, ma che è evidente e si manifesta sempre di più. La parole “disgusto” in questo contesto è pesante e rende nitidamente tutto.
Disgusto perso se stessa, verso Chris… “un qualcosa che era sortito spontaneamente e per questo motivo ancora più spaventoso ed inconcepibile.”
Bella questa frase.

-Tuttavia Frayn interrompe la scena e lei viene “distratta dal portare a termine una dissertazione molto pericolosa e altrettanto dannosa.”
A questo punto segue credo uno dei momenti topici dell’intera vicenda. Il tanto atteso “passato di Frayn”.
Anche in questo caso, hai saputo arrivare a questa attesissima rivelazione con i tempi e l’evolversi giusto della vicenda. Nonché di questa conversazione, che con lentezza si approccia a uno sfogo di questa portata.
Ripeto che l’introspezione di questo capitolo è fantastica.
Passa da Jill immersa nei suoi dubbi, a Wesker che non sarà presente tutto il giorno (ecc perché Phil ne approfitta per parlarle proprio ora), al compleanno inatteso di Jill (mi è piaciuta questa tua scelta *_*)…..e poi quella frase che lascia intendere tutto. “Magari il prossimo lo passerai fuori di qui”.
Insomma, hai realizzato un evolversi della conversazione con la quale sei potuta arrivare a questa rivelazione della storia di meredith e frayn con una naturalità meravigliosa.
“Però...però credo che mi meriti qualche spiegazione in proposito, foss'anche solo per il rispetto e... l'affetto che ci lega. Dimmi: perchè? "
Mi è piaciuto quando Frayn si descrive come “l’eccezione”, e come grazie a Jill lui lo abbia ricordato.
Si lascai così andare al racconto di questa triste ma coinvolgente e romantica storia d’amore tra due ragazzi che non avevano che l’un l’altro. Non lo sai perché non è ma capitato l’argomento, ma io adoro le storie fra “fratellastri”. Cioè fa due che vivono sotto lo stesso tetto un po’ come fratelli ma che non sono fratelli perchè provenienti da famiglie diverse.
La famiglia di meredith diviene la sua famiglia, ma verso di lei prova sentimenti diversi. Come dicevi, fra loro nasce un amore puro, molto dolce e sincero.
Innamorati ma intrappolati in quelle “quattro mura” da cui non possono fuggire, loro decidono di scappare. Il figlio che li lega, inoltre, è il chiaro simbolo di una vita futura insieme.
Ma il fato è crudele, e rende il parto difficile.
Frayn prende una decisione cruciale, quella di tornare indietro…e quel che segue…
Quando Meredith muore, sua figlia anche…è tutto molto struggente, molto pesante….
L’abbraccio che gli da Jill è l’abbraccio che tutti avremmo voluto dargli…
Jill che potrebbe avere pressappoco l’età della figlia che lui non ha avuto, la tenacia e la forza della donan che invece ha amato, e che può ancora aiutare a fuggire da quelle “quattro mura”.
Quand Frayn le dice infatti " Sorridi, Jill, poichè a quest'ora, tra una settimana, sarai lontana da qui.
Ricordati, tu hai una vita davanti ed hai il diritto di assaporarla pienamente, ma fuori da queste quattro mura... ".
Ripete quasi le parole dette a meredith.
In seguito lui stesso decide di fare un dono meraviglioso a Jill. Un regalo di compleanno inestimabile: la sua fuga.

(Il riferimento agli Ashford è stato molto interessante, così come tutte le omissioni. Il virus che avrebbe invece dovuto fortificare Meredith, il suo operato come scienziato…Seppur erano tutte cose oramai chiare alla luce di quanto letto, hai fatto bene a specificare quel che invece ha dovuto tacere, dato che arricchisce ancora di più il testo e lo rende ancora più forte.)

Tornando al “piano di fuga”, quel sottolineare dove sia la stanza di Wesker mi fa pensare *_*
Già mi piace. Fatto sta che Frayn si turba molto, giustamente, e preferisce passare oltre questa “fastidiosa parentesi”, non immaginando nemmeno quanto invece Wesker sia insinuato nel cuore di Jill.
Jill, straziata da fatto che lui non fuggirà con lei, viene ferita quando lui palesa ciò che è evidente: ovvero quel che accadrà a lui dopo.
“Io dovevo prendere il mio posto all'altro mondo già da molto tempo.”
La morte non gli fa paura, così come il diventare un mostro…ma Jill non gli permette di parlare così, conoscendo bene il dolore di vedere persone amate trasformarsi in mostri…
La farse finale poi…sublime! *_*
" Stavolta ce ne andiamo via da qui, Chris... "
Che dire di più?
Questa scena tra Frayn e Jill è ricca di ogni cosa. Le rivelazioni su Frayn non potevano essere meglio descritte ed elaborate. I miei più vivi complimenti!

-Infine, il pezzo finale… Molto più tardi, quella stessa notte...Wesker va a trovare jill mentre dorme.
Il suo modo di apparire nella stanza, che rimanda molto a quella scena in cui lei parlava con Frayn qualche capitolo fa, in cui spiccavano i suoi occhi rossi, è molto suggestivo. Ma d’altronde, basta che Wesker sia sulla scena, che ogni descrizione diventa veramente d’impatto. *_*
Di quest’ultimo pezzo le miei lodi vanni alla cura che hai avuto per le parole scelte, per le descrizioni, per l’introspezione….questo è un intero capitolo che è un inno all’introspezione.
Curiosità?Interesse?Brama?
Perché egli è lì e la guarda dormire?
Impossibile da sapere. L'unica certezza era che non era nulla attribuibile all'odio, o la rabbia.
Una frase che fa intendere tutto ancora una volta.
“Non fu attratto dalle forme celate dal leggero cotone, ma dal respiro calmo, suadente, così maledettamente normale.
Quel “così maledettamente normale” è potenza pura! *_*
Senza che mi fermi ancora una volta su dettagli che esprimo da tutte le recensioni, sai bene quanto veda in questa “semplice frase”.
Le gocce di sudore che sciupano l’immagine in cui persino lui si perde, attirano la sua attenzione, per poi sfociare in un Wesker sussurrato…
E’ lui a turbare il sonno di Jill?
Ovvio, caro Albertino! *_*
Diviene così vittima egli stesso di una forza oscura. L’oscuro signore vittima di una forza oscura….e:
“La guardò mentre le sue labbra si scioglievano in un tremito.
La osservò mentre il suo viso si rivoltava sul cuscino ed il suo respiro si perdeva nell'affanno.
La scrutò mentre il suo corpo si contorceva in uno spasimo incontrollato.
E la tentazione di sfiorarla con la mano baluginò nel suo cuore...”
Tuttavia tutto si arresta improvvisamente, non capacitandosi di quelc eh sta provando, di quel che sta facendo.
Wesker, non abituato ai sentimenti umani, disgustandoli persino, rifiutandoli e sentendoli come simbolo della debolezza umana….fugge. Fugge rinnegandoli. Fugge potendo fare soltanto questo. Indossando di nuovo la sua maschera di principe nero che è la sua trappola nella quale assicura la sua sopravvivenza e sanità mentale…

E siamo alla fine.
Se non sono stata abbastanza chiara, il nuovo capitolo mi è star piaciuto!
Bravissimissima!!!
Per quanto riguarda la bambina….uhm….io sono fra quelli che ha pensato che ella sia veramente nata morta. Quel tuo “Nulla di più sbagliato.” Mi sconvolge! xD
E mi fa capire….mi fa capire cose che non vedo l’ora di scoprire con prosieguo della fan fiction.
Intanto attendo il prossimo aggiornamento e…le due e mezza di notte fonda. l’ora della fuga!
A presto!

Recensore Junior
06/03/13, ore 18:44

Eccomi di nuovo qui a torturare con le mie tediose e lunghe recensioni! Eh,eh…
Come ben sai, non sono io a farle lunghe…è che ho tanto da dire *_*
Ma stiamo parlando fra simili, quindi preparati, perchè anche questa volta vorrò coinvolgerti in tutti i passaggi che mi hanno colpito di questo ricco capitolo Weskeroso. (oramai è divenuto un aggettivo).

Parto con la citazione di Freud.
Guarda caso, proprio un paio di giorni fa ho rievocato Freud nella mia mente essendomi vista “a dangerous method”. Dunque questa citazione è capitata molto a proposito, avendo già dato una bella rinfrescata alla mia mente sulle teorie di questo arguto e affascinante filosofo. Una figura che chi ama la psicologia non può non adorare…ed è stato lietissimo ritrovarlo come citazione d’apertura a questo capitolo. Con una frase poi molto chiave, che si addice molto bene a questo capitolo e alla fan fiction in generale, in cui sogni, desideri, proibizioni della mente, sono temi portanti.
Quindi reputo che questa frase sia da incorniciare per chiunque ami coppie come la WeskerxJill, in quanto inquadra alla perfezione quello stato d’animo tipico di una villainxheroine, o comunque di quelle coppie angst e tortuose, ricche di sentimenti furenti e contrastanti.

Questo capitolo ci da un ulteriore assaggio a questa situazione mentale.
Già negli scorsi capitoli è capitato che sia Wesker, che Jill, lentamente familiarizzassero con qualcosa che vaga nel loro animo. Un qualcosa la cui presenza c’è obbiettivamente, ma non ha ancora un volto. Così entrambi hanno reagito sentendosi agitati e confusi.
In questo capitolo, questa scia continua, mostrandoci all’inizio come influisce su Jill, e alla fine del capitolo, come influisce su Wesker.
Dunque hai costruito un meraviglioso sipario che si apre con Jill e si chiude con Wesker, in cui la recita è (oltre agli altri temi) rappresentata da quest’ombra, questo amore, ancora rinnegato.
Ma che tuttavia c’è. Noi lo sappiamo che c’è.
Ma andiamo con ordine.

Il sogno di Jill è molto suggestivo. Chiaramente l’uomo da lei sognato è Wesker, eppure sei riuscita a riportare molto bene questa sensazione di abbandono e ricerca dell’amore, ma anche di smarrimento, in cui riceve la dolcezza da lei cercata, ma inconsapevole dell’uomo che gliela sta donando. Quasi come se le crudeltà subite da Wesker, in questo momento fossero comunque quel caldo abbraccio, in un discorso deviato, ma che tuttavia nel suo inconscio si libera. Perché nell’inconscio non esiste bene e male.
Jill nuda in uno spazio indefinito e ventoso, in cui un’ombra l’accarezza, altro non mi sembra che la metafora di quel qualcosa che può ammettere solo la più intima parte di lei.
La più intima parte di lei che sa che Wesker c’è nel suo cuore, nonostante tutto.

Mi è piaciuto molto il termine “complicità consapevole”, con il quale hai spiegato questa tortura psicologica in cui Jill vive, ove collabora con qualcuno, consapevole di aiutarla e consapevole non poter far nulla per ribellarsi. Dunque appare persino “complice”.
“Un gioco meschino di falsa fedeltà.”
Un pensiero molto complesso, e che mi è piaciuto molto.

In seguito, particolare è quando lei si reca da sola al luogo dell’appuntamento.
Oramai sa dove andare, non si volta più, non osserva attentamente il luogo che la circonda come negli scorsi capitoli. Adesso Jill conosce la strada e va solo dritto, superando quel bosco.
Infatti ecco che l’uomo che ha animato i suoi sogni (anche se lei non lo sa) si presenta davanti ai suoi occhi.
Tuttavia, anche se non è ancora cosciente dei suoi reali sentimenti, Jill ha l’istinto di abbassare gli occhi dinanzi a lui.
Così come anche Wesker, in verità.
Anche se il suo viso marmoreo, e l’atteggiamento lo nascondono… è visibile un senso di inquietudine anche da parte sue.
Wesker, turbato da quella parte ancora umana di se, ovviamente denigra cosa gli fa provare sentimenti, soprattutto sentimenti affettivi come l’amore.
Tutto ciò lo vedo visibile nel comportamento che gli fai assumere, in cui egli continua a proteggersi dietro quella maschera da diavolo nero.


Un altro aspetto traspare dal modo di rivolgersi di Wesker.
Un aspetto che già conosciamo, tuttavia mi va di ribadirlo: ovvero il suo non voler mai essere messo in discussione.
Infatti Jill avanza una domanda più che lecita quando gli chiede del perché non possa andare nella zona nord. In fin dei conti, lo stesso Wesker, precisandolo, avrebbe dovuto sospettare immediatamente che lei avrebbe chiesto. Infatti le risponde freddamente, probabilmente comunque già conscio che l’avrebbe seguita da lontano.
Pronuncia ad ogni modo parole che non possono non ferire Jill, coinvolta in questa situazione e prigioniera da così tanto tempo.

Fastidio, perdita di tempo, non ti riguarda…
parole che al contrario fanno ribellare Jill, che ricorda ancora una volta a se stessa l’umiliazione della sua condizione.
Così ella, guidata da quella luce che è Chris, nonché da questa suggestiva “incoscienza dannosa” (un termine che spiega perfettamente quel sentimento che alberga in Jill. Una iIncoscienza che l’avrebbe danneggiata, ma che lei affronta ugualmente, pronta a tutto, non badandoci. Pronta alle conseguenze perché guidata da un sentimento più grande.), a sua volta, “tradisce” lei il suo ex-capitano.

Tradisce.
Termine, quasi volto a sottolineare, per come l’ho interpretato io, il rispetto che comunque alberga in Jill.
Un rispetto che in effetti non l’ha mai portata, a distanza di quasi dieci anni, a tradire lei Wesker. Dall’inizio di RE, è sempre stato lui a tradire, lei no.
Anche da nemici.
Un contrasto particolare e che ha stuzzicato il mio animo weskervalentinoso.

Mi ha trasmesso una sorta di tenerezza immaginare poi Jill che all’improvviso viene sollevata da terra con questa estrema facilità, ed è Wesker a farlo. Son scene che a me piacciono molto. *_*
Wesker rimette in riga la sua vittima e la prende per il collo con fare di sfida.
Anzi, cambia persino linguaggio.
Mentre solitamente egli ha sempre mantenuto, anche nei momenti di perdita del controllo, un linguaggio ricercato e altisonante, questa volta le parla a tu per tu.
Li per li quel “prendere per culo” mi aveva lasciata perplessa perché mi sono chiesta se Wesker, anche se in preda alla rabbia, si esprimerebbe in modo più “grezzo”, diciamo così.
Tuttavia in verità è un dubbio che mi è passato nel giro di questa stessa riflessione.
Direi che potrebbe parlare in questo modo proprio per “scendere al livello del nemico”. Fargli capire, a tu per tu, che sa come demolirlo. Per mostrare le sue mille facce. Tant’è che lo dimostra anche il prosieguo della frase, in cui si rivolge a Jill parlando da padrone.
E’ stato come se lo stesso Wesker si fosse alterato più del dovuto perché egli stesso non vuole arrivare a certe decisioni, come se non volesse arrivare a punirla in modo più sferzante. Dunque nelle sue parole, paradossalmente, più che ira, ci ho visto una sorta di supplica arrabbiata.
Di chi non vuole arrivare al limite.

Tuttavia uno sparo li fa tornare alla realtà.
Jill, animata dal ricordo di parole lette un tempo, si ribella nuovamente. E a proposito, questo testo da te riportato è veramente molto bello. Me lo sono anche salvata in verità, veramente mi è piaciuto.
Cose che si devono sapere, cose che non vogliamo sapere, e altre che è meglio non sapere….
Un concetto molto affascinate.
Quel dover combattere finale, poi, che rianima Jill, è una scena molto coinvolgente, ricca di pathos ed energia….. tuttavia la porta ad assistere una devastante verità che chissà a cosa porterà la sua consapevolezza.

Pochi scorci, descrizioni precise e mirate che fanno subito presagire che tipo di orrore si nasconda in questa zona del laboratorio.
Cosa si nasconda dietro quell’urlo di un paio di capitoli fa….

Jill che incrocia gli occhi col Bicefalus, poi, è come se rimandasse un po’ a Chris.
Perché, anche se lei non lo sa, ha appena visto la creatura che ha annientato il corpo di Chris.
In realtà è una sfida sul personale.
Agghiacciante è l’immagine del Bicefalus che mastica ancora…
Ancora devastata da questa immagine, un braccio le cinge la vita e…beh, abbiamo una sorta di abbraccio tra Wesker e Jill, che…è pur sempre un abbraccio!

L’immagine comunque di lui che torna capitano, dove quel suo essere un comandante gli è nelle vene, è una scena intensa e suggestiva.
L’immagine dell’uomo che non è esistito, ma che in realtà in parte E’ esistito.
La battaglia viene vinta, il capitano ha vinto ancora una volta.
Sotto il suo comando impeccabile, rianima il suo “plotone” e vince. Come un tempo, egli ancora infonde cieca fiducia in chi lo segue.
E che Jill rivede ancora una volta davanti ai suoi occhi.

Alquanto improvviso è quando lui le da un colpo e la fa addormentare.
Questo gesto di Wesker che spezza in modo così netto la scena precedente facendo cadere la ragazza fra le sue braccia, mi è piaciuto particolarmente.
Questo perchè mi ha dato la sensazione tipo “qui si chiude il sipario, Jill. Niente più domande.”
Un atteggiamento che è molto consono a Wesker e credo avrebbe realmente fatto in una circostanza simile, mentre poi la prende fra le braccia e sparisce con lei all’orizzonte.
Eppure qualcosa cambia in lui, che la osserva…la ossserva interessato e assorto perdendosi nei suoi lineamenti. *-*
“Sorrise con una beatitudine di cui lui non sapeva spiegare il motivo; forse non si poneva nemmeno il problema.”
Una frase che dice molto più di quanto non sembri.

Intanto Frayn ha assistito alla scena (ooh!) e dal canto suo non può vede cosa c’è dietro Wesker e Jill, quindi vede obbiettivamente. Ovvero solo quello che tangibilmente si capta osservandoli.
Ovvero la tirannia di quest’uomo, e il dovere di intervenire, e al più presto.

La scena che segue è molto struggente…
L’errore di Ytzhak, un errore che aggiunge solo morte agli altri morti.
Mi ha colpita quando Frayn gli dice: " Pazzo! Mi dovevi dare più tempo... Avrei potuto sicuramente salvare entrambi... ".

Che dire di questo pezzo…?
Triste, struggente, crudele…ma perfetto.
L’uomo che si incammina sul suo miglio verde, andando consapevole in braccio alla morte, pur avendo ammesso il suo errore e dimostrato la sua onesta.
Il tutto aggrava ancora di più la posizione di Frayn, i suoi sentimenti, mentre Wesker si riconferma l’uomo delle tenebre che non va mai deluso.
Il modo di approcciarsi di Wesker con i suoi sottoposti, in modo glaciale e meschino. Un approccio che gela il sangue e che sa dove colpire.
Wesker è anche questo, anzi…soprattutto.
Fa venire un colpo infatti quando chiede di sapere “i nomi” di coloro che hanno sbagliato col P30.

E infine siamo alla…parte finale!
Qui ritorniamo un po’ a una situazione dell’inizio del capitolo, come accennavo all’inizio della recensione.
Il capitolo si apre e si chiude con quel qualcosa che disturba la mente dei due protagonisti.
Prima è accaduto a Jill, e ora a Wesker.

“Ma in quella favola lui era il Lupo Cattivo, non la Bestia che si redime.”
Queste frasi rispecchia bene quello che io volevo dire ai tempi della mia fic, nel capitolo in cui Wesker porta Jill a visitare la sua tomba e poi recita quel brano di Macbeth.
Quella recita che deve continuare, l’uomo che decide il proprio destino e porta avanti il suo copione fino a che la candela non si spegne…
Dunque considero questa frase da te scelta una frase molto emblematica, e molto profonda, nella quale che anche per me rappresenta profondamente Albert Wesker.
Un Wesker che sa chi è, conosce il suo ruolo, conosce il suo destino…
Eppure…qualcosa lo turba, qualcosa rende le sue notti insonne.
Persino lui, che ha almeno potuto decidere tutto questo.

Egli, adesso in solitudine, viene assalito dai ricordi, da quei devastanti e tormentati ricordi, ove è rimasta intrappolata una parte di se. Finta, ma anche vera allo stesso tempo. Ma soprattutto…incancellabile.
Possono solo due anni della sua lunga e intensa vita averlo tormentato a tal punto?
Sì, perchè con la STARS Wesker stabilisce forse per la prima volta dei rapporti umani.
Finti, ma che comunque c’erano.
Ha conosciuto spontaneità e sincerità, persone vere….persone vive.
Parole chiavi all’interno di quest’ultimo pezzo, che lasciano perfettamente comprendere cosa turba Wesker, mentre si abbandona ad un ultimo ricordo prima di sprofondare nell’oblio e adirarsi: l’immagine di Jill, in tutta la sua innocenza e realtà. Tutto ciò che invece lui non è.
L’illusione in cui lei stessa avrebbe creduto perché combatteva per ciò che amava.
Una risposta dannatamente colma di fiducia…
“Lo sciacallo non aveva considerato che poteva essere colpito da un nemico invisibile, nascosto dentro di sè .”

Il pezzo finale di Saffo…è come se, versione poesia, avesse narrato quest’ultimo pezzo da te descritto.
In cui il sudore freddo, un tremore, i brividi, il sangue...che fanno uscire anche le ombre del serpente (Wesker).

Bravissima ancora una volta.
Veramente un bellissimo capitolo!!
(Recensione modificata il 06/03/2013 - 07:04 pm)

Nuovo recensore
05/03/13, ore 11:05

*____* io ti adoro,adoro la tua storia e adoro il tuo Wesker!

Questo capitolo è pieno di sorprese,a iniziare dall'insolito comportamento di Wesker.
Concede a Jill un minimo di "libertà" negli allenamenti e nel muoversi , ma ci sta perchè la prima cosa che ti viene in mente è :"ok è il solito bas---o che si diverte ad illudere per poi stroncarti" in breve è lui stesso.
Poi colpo di scena, trova Jill che si trova alla bella(?) presenza del Bicefalus e ti viene da dire "ecco ora le riduce le ossa in frantumi" e invece no! Si limita a coprirle gli occhi. Per poi tornare alla figura autoritaria che tanto lo distingue.
Per poi perdersi nel "dialogo " del passato che lo turba tanto da fargli cadere il libro di mano...molto suggestivo
Non vedo l'ora di sapere che succederà dopo!^_^

ps:si mi piace la figura del caro Phil,soprattutto perchè ho sempre pensato che i ricercatori dell'Umbrella,o della Tricell,dovessero avere la coscenza surgelata...altrimenti come facevano a lavorare ?!
Phil invece,non si definisce uno stinco di santo,ma ha mostrato un lato insolitamente umano.
Tuttavia non è ipocrita-ho fatto una scelta e fino ad ora andava bene,ma ora mi sono accorto che ho fatto una cazzata e , se non la mia, posso salvare una vita e rimediare in qualche modo...almeno l'ho vista così u//u

L'ultima cosa e poi giuro che smetto di rompere...fino al prossimo capitolo XD
Magari mi sbaglio, ma ho la sensazione che Phil sia una sorta di figura evocativa di Chris.*Wesker punta la sua Samurai Edge alla tempia*
Mi spiego, Jill durante le varie "avventure" della sua vita, come appoggio aveva Chris...che ora è venuto (piacevolmente)a mancare*Wesker ripone la pistola*
quindi è come se ora Jill ,anche se inconsciamente, provi la stessa sicurezza che provava in passato...
vabbè ho finito con le mie cavolate!
A presto^_^

Recensore Junior
25/02/13, ore 18:18

Eccomi qui!
Come gli altri, questo capitolo mi sembra molto interessante e importante per tutta la storia. Come da te affermato, il salto temporale è stato necessario per far evolvere un pò le cose, credo soprattutto per il "rapporto" insegnante-allievo tra Wesker e Jill ma anche per le riflessioni di Frayn.
In generale, ho apprezzato molto il "metodo" del diario per raccontare le impressioni del dottore, impressioni che posso dire di aver avuto anche io, anche se non esattamente allo stesso modo (per ovvi motivi). Cioè, mi sembra abbastanza evidente che Jill, per certi motivi, abbia riscquistato la sua indole forte, così come è comprensibile essere preoccupati per quello che concerne il "progetto-esperimento Jill". Curiose, poi, mi sono sembrate le sue riflessioni sul suo personale passato e sui tormenti che lo affliggono. Ma, come sappiamo dai giochi, le persone implicate nei piani della Umbrella, o di qualsiasi altra associazione vagamente losca, non hanno avuto mai sonni tranquilli.
Poi c'è stato il momento "Wesker, Jill e le lezioni di galateo". Mi ha fatto sorridere (ribadisco, non sono pazza) il modo in cui lui si fa beffe di lei... E' straordinaria la sua capacità di mettere in difficoltà qualunque persona abbia di fronte!
Infine, fondamentale, la sfida.
Come ho appena detto, Wesker trova sempre il modo di mettere a disagio e sbeffeggiare chianque gli stia intorno e il metodo della sfida non mi è sembrato affatto infantile. Dopotutto, è lui stesso a dirle che altrimenti non avrebbe eseguito gli allenamenti, anche se poteva comunque obbligarla se solo avesse voluto (ma non si sarebbe divertito molto, credo).
Il finale, con i "tentennamenti" da parte di lui, è stato assai gradito. Abbiamo capito che Jill era davvero presa dal suo capitano... ma vedere che anche in lui si smuove qualcosa mi piace, mi piace proprio!
Mah, staremo a vedere. :D

Recensore Junior
23/02/13, ore 12:28

L’impegno che hai messo in questo capitolo, si vede eccome. Nonostante tu stessa affermi di non conoscere la chimica, e questo anche io a dire la verità, devo dire che hai trattato l’argomento con una sicurezza e una nonchalance da sembrare assolutamente realistica. Questo capitolo è l’esempio di come spesso non sia importante cosa si dice, ma il come si dice.
Ti sei dimostrata dunque capace di manipolare delle conoscenze, anche erronee, ma con la credibilità di chi invece sa di cosa sta parlando.
Per di più il tuo studio su alcune terminologie, le ipotesi da te riportate come cosa significa la sigla P-30…Il ragionamento che hai riportato nelle tue note:
-Con quell' "hegemon" ho voluto calcare il "genitor" del virus "progenitor" e significa propriamente "egemonia", "comando" (dal greco ἡγεμονία-ας "eghemonia-eghemonias") e quindi ----> "per il comando".-
L’ho trovato realistico e convincente!!

I miei complimenti dunque vanno prima di tutto dunque all’aspetto fantasioso che hai avuto.
Un fantasioso-tecnico, direi. Un accostamento di parole inusuale, ma che tuttavia in questo capitolo convergono dato che parli “tecnicamente” di qualcosa di puramente “fantasioso”.
Riguardo il resto del capitolo, a me piace il “realismo” come ben sai, dunque mi piacciono anche quei punti di una storia in cui si deve fare luce su delle situazioni che servono a far capire al lettore certi “particolari”.
Per di più a me, della saga di resident evil, piace molto anche l’aspetto scientifico, quindi, al contrario di come temevi, io invece ho divorato queste pagine! xD
Una bella sorpresa è stata quella che Frayn abbia inventato il P-30…un qualcosa che qualsiasi fan di RE comprenderà facilmente la sua “drammaticità”…
Quando dovrà sapere che questa sua grande scoperta sarà testata su la Valentine stessa, mamma mia…
Prevedo momenti molto cupi…

Facendo retro front, e partendo dall’inizio, devo dire che la parte iniziale di questo capitolo è stata molto sentimentale e commovente.
Un Frayn dolce e confortante, in modo ancora più intenso da sembrare addirittura irreale. Il suo modo di porsi con Jill diviene sempre più paterno e tenero, e Jill finalmente si abbandona a quei pensieri e parole inconfessate. Che noi lettori conosciamo, ma che a fatti, Jill ha tenuto dentro di se e adesso riesce finalmente ad abbandonarsi ad un pianto.
Jill che in questa confessione spiega la sua incapacità impotenza, la luce che oramai le ha voltato le spalle e anzi, si prende gioco di lei…quel dolore rivedere ogni giorno della sua vita l’uomo che ha trapassato a morte la persona da lei amata…
Senza andare a citare ogni singolo rigo, ti dico che hai reso perfettamente questa scena, ove tutto poi converge in una singola parola che tu hai impreziosito con il discorso di “contorno”:
“io l’amavo, capisci?”
Ecco…questo volevo dirti:
Tutta la confessione di Jill per me, almeno come l’ho interpretata io, è stata volta a far comprendere cosa significano queste semplici e comuni parole. Amare. E l’amore di Jill e Chris in questa fanfiction rappresenta tutto il suo più denso significato che tu hai reso alla perfezione, rendendo ancora più drammatica la storia dunque….
Frayn ascolta quelle parole comprendendole più di quanto non sembri, mentre le confessa il suo piano…e sa già che invece per lui, l’incubo non finirà mai.
Angustiante la scena finale, in cui degli occhi vermigli hanno assistito alla scena celato in quell’ombra di morte…una scena impressionante da immaginare, e che adesso mi fa temere il futuro di Frayn…
Wesker avrà ascoltato anche il discorso? Direi…sicuramente…

Mi è piaciuta poi molto la frase finale, in cui Jill afferma " Vivo grazie a e nella contraddizione, accecata da una marea di illusioni in cui io per prima voglio credere... ".
Una frase che dice tutto.
Le contraddizioni della contraddizione, che le permette di vivere, ma è nella contraddizione che comunque vive…ma tuttavia è essa stessa che le permette di vivere.
Una farse emblematica, di quelle che a me piacciono molto.

Ho già parlato delle scene che seguono e ti ho espresso il mio apprezzamento per come hai descritto queste scene che seguono.
Le mie parole dunque vanno alle due scene finali.
La prima, quella in cui Wesker viene alla luce, e abbiamo la conferma che era lui dietro quella porta (non che non fosse lampante xD).
Wesker lo avverte, e gli parla in modo occultato ma preciso, e l’ultima frase: “Si ricordi che nessun uomo è necessario in questo mondo. " …. Che si conclude poi nei suoi pensieri: “solo un dio lo è.”
Caspita…
Una scena che rappresenta bene l’ego e la spietatezza di questo personaggio. Una scena in cui la sua follia è in un apice alto, in cui vediamo nitidamente il suo vedersi superiore a tutto…
Devo dirlo di nuovo: molto “wesker” codesta frase…
Drammatica, crudele, folle, e incredibilmente ic.

Suppongo adesso si aprirà una nuova fase all’interno della fanfiction.
Una fase in cui viene testato il P-30, in cui Frayn cerca di far fuggire Jill, senza contare il “pandemonio” di cui accenni sul finale”…
Il test sul Bicefalus anticipa perfettamente l’inferno che fra poco si scatenerà.

Mi è infine piaciuta molto la citazione che hai fatto a Hobbes. Io adoro la filosofia. E’ una materia che mi affascina e che spesso ho studiato anche per conto mio.
La frase da te citata è molto bella, e ricca di complessi significati, che possono essere intesi in moltissimi modi diversi…
Alla stessa stregua di Wilde, che dice “l’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori”, anche questa frase vuole sottolineare la natura di quello che noi definiamo “destino”. Che in realtà è qualcosa che costruiamo con le nostre mani…

Bravissima!! Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!!

Nuovo recensore
21/02/13, ore 23:45

Ma certo che continuerò a seguirti!! *___*
E' veramente bella...però hai ragione, Wesker non è molto presente.
Ma sono sicura che nella sua "assenza" abbia comunque continuato a far lavorare quel cervello adorabilmente malvagio...del tipo: non c'è ma influisce lo stesso sulla trama.
Proprio come nei videogiochi!!! * w *
In particolare ho apprezzato la parte tecnica, dove il caro Phil(posso chiamarlo così?) e la sua squadra si scambiano i suggerimenti per il P-30...io di chimica non ne capisco un H però dava un che di particolarmente realistico e questo l'ho trovato un elemento importante.

Spero che il seguito non si faccia attendere!
^_^

Recensore Junior
21/02/13, ore 13:00

Eccomi nuovamente qui! ^^
Che dire di questo capitolo... E' stato interessante vedere lo "scontro" tra Wesker e Frayn nel quale emerge, come sempre, l'arroganza del primo verso un suo sottoposto (praticamente verso tutti, quindi!).
La cosa che mi è piaciuta di più comunque è stata la rievocazione dei tempi della S.T.A.R.S.
Come da te affermato nelle precedenti note, nei giochi non viene mostrato cosa successe durante il biennio prima che succedesse il finimondo a Raccoo City ma credo sia lecito supporre che, essendo la S.T.A.R.S. un corpo militare, i vari agenti passassero le loro giornate tra allenamenti e missioni varie, e i ricordi malinconici di Jill mi sono sembrati davvero credibili. Ancor di più, vista la piega che dovrebbe prendere la storia (e mi pare proprio che stia cominciando a prenderla) e viste le mie "preferenze", non mi è parso affatto strano che fosse stato proprio un capitano ad addestrare i suoi uomini.
Ma se un tempo questo dettaglio poteva essere in qualche modo piacevole, sfido la Jill del presente a non essere un poco (assai) confusa sulla situazione che sta vivendo! Inoltre mi è piaciuto come hai descritto la "sfida" della ragazza contro Wesker e, soprattutto, la frase di quest'ultimo che rimarca proprio tutto quello che c'era stato un tempo.
Per le noticine ho da segnalarti solo alcuni accenti sui "sì" assertivi che ti sono sfuggiti, niente di chè!

Ci sentiamo al prossimo! =)